Ticonzero news
I commenti posi-
tivi dei clienti
consentono di
dimostrare i suc-
cessi raggiunti e
di porre in risalto
Sommario
Scienza&Società
Il grande sonno, di Simone Ombuen Gli Oscar dei “luoghi”, di Ghisi Grütter
La Città/Museo della scienza a Roma: una storia infinita, di Luigi Campanella
Cercare il Sole, allungare il futuro, di Mario Ago-stinelli
Predizioni scientifiche in contesti sociali, di Ales-sandro Vespignani
EPS—EconomiaPoliticaSocietà
Roma prima città italiana per presenza musul-
mana, di Fabrizio Ciocco
Recensioni e critica
Herta Müller,Il paese delle prugne verdi,
di Giovanna Corchia Not of an age but for all time’. Shakespeare nel-
la letteratura per l’infanzia, di Francesco Picciril-li e Irene Sabetta
Segnalazioni Giovani Vittorio Pallottino, Il caso e la probabi-
lità. Le sorprese di una strana coppia, Dedalo,
2017
Mario Agostinelli e Debora Rizzuto, presenta-
zione de Il mondo al tempo dei quanti, a Penta-
tonic, 9 aprile 2017
Giovani e anziani insieme per l’Arte urbana – lo
Spi Cgil a Roma Tufello
Immagini interne: serie uccelli
da pixabay
Notizie aperiodiche degli articoli pubblicati n. I n. 72 marzo 2017
M. Agostinelli Energenze
L. Agostini Note critiche
P. L. Albini Labirinti di lettura
P.L. Albini Recensioni di saggi
Autori Vari EconomiaPoliticaSocietà
Autori Vari Frodi&Favole
Autori Vari Articoli di Scienza&Società
Autori Vari R/C recensioni e critica
A. Bailetti A proposito di film
G. Camarda Cronache di politica economica
L. Campanella Comunicare scienza
A. Castronuovo Meccanica della fantasia
O. Cilona Democrazia&Impresa
G. Corchia Cultura&Società
A. M. Curci Il cielo indiviso
E. D’Alessio Altrove e Dintorni
A. De Marco Bioculture
G. Grütter Disegno e Immagine
G. Iannarone Educazione alla legalità
M. Maggi Tecnorischio&Ambiente
P. Manzelli Scienza e Arte
L. Michelini Civitas
R. Nobili Filosofia scientifica
S. Ombuen Urbania
P. Pallottino Figure
F. Rufo Biopolitiche
R. Vacca Fuori dal coro
E. Ventura Divagazioni
F. Zucco Bioetica: Donne & Scienza
Le rubriche aperiodiche attive di Ticonzero
n. Codice ISSN 2420-8442
Urbania di Simone Ombuen
4. Il grande sonno
Roma sta sprofondando ogni giorno di più in una
complessa crisi, nella quale ormai gli ingredienti
principali non sono più le pur gravi condizioni strut-
turali (arretramento del reddito pro capite, aumento
della disoccupazione giovanile, obsolescenza infra-
strutturale, degrado del patrimonio edilizio, inquina-
mento ambientale, traffico caotico, aumento dell’in-
sediamento camorristico e malavitoso, progressiva
scomparsa del commercio di vicinato), ma la sostan-
ziale incapacità della classe dirigente della città,
complessivamente intesa, di produrre un condivisibi-
le e credibile progetto al futuro. Guardando alle pre-
carie condizioni delle nostre ampie e degradate peri-
ferie, dentro come fuori dal GRA, viene in mente che
negli scorsi cinquant’anni gran parte delle cose più
semplici da fare si sono tentate, quasi sempre con
successi assai limitati o con veri e propri fallimenti;
ora restano da fare tutte le cose difficili, proprio
mentre i quadri di riferimento economici sociali e
climatici si aggravano.
Alla elaborazione di un tale stato di cose non con-
tribuisce un dibattito pubblico perversamente media-
tizzato, che concentra l’attenzione attorno alle vicen-
de relative alla realizzazione di un nuovo stadio di
calcio di cui la città non ha effettivo bisogno, e non è
in grado di trattare adeguatamente la concretezza
delle condizioni di vita della popolazione. Su questo
tema sono già intervenuto sulle pagine di Urbania,
segnalando come la discussione era sin da allora
malposta. Non si tratta solo di valutare se le infra-
strutture da realizzare siano adeguate a sostenere la
realizzazione di un nuovo stadio e dell’annesso cen-
tro direzionale; il punto di vista va ribaltato.
Disegno e immagine di Ghisi Grütter
29. Gli Oscar dei “luoghi”
Alla vigilia dell’annuale premiazione all’89mo
Academy Awards Oscar, sono stata a vedere i tre
film maggiormente quotati per ricevere gli ambiti
premi: il tanto celebrato La La Land di Damien
Chazelle (ha ottenuto sei statuette su quattordici
nominations), il più discreto – e sicuramente meno
allegro Manchester-by-the-Sea di Kenneth Loner-
gan (ne ha ottenute due su sei) e il drammatico
Moonlight (ne ha ricevute tre su sei) di Barry Jen-
kins, storia di un ragazzo nero e gay cresciuto nel
ghetto di Miami.1
Nonostante mi siano piaciuti tutti e tre, non mi
sembra che nessuno meriti un Oscar. È probabile
che quest’anno la qualità della produzione cinema-
tografica sia un po’ calata rispetto agli anni scorsi
dove c’erano due o tre film, ogni anno, a meritarse-
lo. A mio avviso, il migliore dei tre è Manchester-
by-the-Sea, ma io parlo, comunque, dalla parte del
pubblico essendo un’appassionata di cinema, non
certo un’esperta.
Ho letto recentemente un articolo di Curzio Mal-
tese che riscontrava nelle 14 nominations di La La
Land un segnale del declino dell’impero americano.
Così scrive: «Il record che accosta il film più so-
pravvalutato del decennio a Eva contro Eva e al Ti-
tanic si può spiegare soltanto con l’immensa nostal-
gia di Hollywood per lo splendore perduto, la stessa
nostalgia di grandezza che in maniera assai più al-
lucinata e preoccupante ha spinto milioni di elettori
a eleggere con lo slogan “faremo di nuovo grande
l’America” il Romolo Augustolo dell’impero ame-
ricano, l’ineffabile Donald Duck Trump».2
[continua]
Comunicare scienza di Luigi Campanella
35. La Città/Museo della scienza a Roma: una storia
infinita
Roma è una delle grandi metropoli moderne sede di
Università, Accademie, Enti di ricerca, industrie
che spendono per attività di ricerca quasi 1/3 del
budget nazionale: eppure al contrario di Napoli, Fi-
renze, Milano, Trieste non ha un Museo della
Scienza e si continuano a perdere occasioni per
averlo.
Perché? La storia come dice il titolo è infinita ma
se vogliamo ridurla agli episodi più significativi
questi vanno collocati in tempi diversi, anni 70, an-
ni 90, giorni nostri.
Negli anni 70 dopo l’impostazione strettamente
produttivistica che si intese dare alla ricerca negli
anni ‘60 tutta focalizzata sull’incremento della pro-
duzione, dei consumi e del mercato, ci fu una gene-
rale rivalutazione, innescata anche dai moti del 68,
dei contenuti strettamente culturali della ricerca ed
una riconsiderazione della Storia della Scienza,
quale espressione di un ideale connubio con la Sto-
ria dell’Arte, in Italia molto più accettata e studiata.
La Storia della Scienza molto insegna sull’equili-
brio fra scienze teoriche e sperimentali, fra interdi-
sciplinare e multidisciplinare, fra strumenti e mo-
delli.
Come risultato di tale processo autocritico si rea-
lizzarono Mostre rimaste famose come quella 5 Mi-
liardi di Anni e si cominciò a pensare al possibile
modello di Museo della Scienza a Roma. La discus-
sione fu molto dialettica: si confrontarono anche
duramente, scuole diverse di pensiero, [continua].
Energenze di Mario Agostinelli
22. Cercare il sole, allungare il futuro
Il Sole occupa un posto così decisivo nella esperien-
za di ciascuno, nell’origine e nel mantenimento del-
la vita, nelle scienze naturali, nella storia e nelle re-
ligioni da essere da sempre connaturato a immagini
e concetti utopici (definendo l’Utopia come una me-
ta intesa come ideale e concettualmente coerente,
anche se non effettivamente raggiungibile). Nella
storia alcuni degli slanci umani più arditi sono con-
vissuti, tra realtà e leggenda, con il Sole: le ombre
proiettate al solstizio dalle pietre megalitiche di Sto-
nehenghe, trascinate ed erette secondo le storie di
Artù da Mago Merlino per far riconoscere ai Breto-
ni la volta stellata; i cunicoli delle piramidi illumi-
nati solo in certi giorni dell’anno a guisa di ripro-
durre e misurare il pigreco; il monito terribile dello
scioglimento delle ali di Icaro volato troppo in alto;
il riflesso dell’astro a mezzogiorno nel pozzo di
Alessandria per consentire a Eratostene di calcolare
la circonferenza della terra; l’invenzione degli spec-
chi ustori da parte di Archimede nell’illusione che il
Davide siracusano sconfiggesse il Golia romano; la
Città del Sole che da Campanella in poi ammalierà
tutta l’epoca moderna.
Oggi il Sole è collegato ad una nuova grande uto-
pia: un mondo solare in cui l’approvvigionamento
di energia, lo smaltimento delle scorie, i consumi, le
produzioni, l’evoluzione della biosfera si integrino
pienamente nei cicli naturali e nei tempi biologici. Il
mondo non ha più tempo da perdere. Siamo nel
mezzo della crisi energetica più rilevante nella sto-
ria dell’umanità.
[continua]
Scienza&Società di Autori Vari
79. Predizioni scientifiche in contesti sociali, di
Alessandro Vespignani
Quando si parla di previsioni scientifiche, la prima
cosa che viene in mente sono le previsioni del tem-
po. Ma le previsioni meteorologiche non sono l'uni-
ca scienza di quelle che possono farlo. Le previsio-
ni in altri campi del sapere, in particolare quelli in
cui sono coinvolti gli esseri umani e la loro società,
sono notevolmente diverse da quelle meteorologi-
che. La differenza principale è che il tempo non si
preoccupa di questioni sociali e culturali, e seguirà
il suo corso senza essere influenzato dalle nostre
azioni e reazioni. Per esempio, quando si cerca di
predire la diffusione di un'epidemia in una popola-
zione, dobbiamo considerare che le persone cam-
biano il proprio comportamento, una volta che sa-
ranno consapevoli della previsione. Le reazioni in-
dividuali non sono l'unico elemento che deve esse-
re preso in considerazione, dal momento che le isti-
tuzioni della sanità pubblica potranno anche adotta-
re misure adeguate per affrontare la minaccia
dell'epidemia e queste avranno anche un impatto
sul comportamento delle persone.
Chiaramente, tutti questi fattori influenzano la
validità di una previsione, che sarà circoscritta al
suo arco temporale. Dopo di che, abbiamo bisogno
di prendere in considerazione tutti i cambiamenti
che hanno subito all'interno della società e integrar-
li nel nostro modello, al fine di trarre nuove previ-
sioni. Tutti i sistemi complessi sono caratterizzati
da un certo grado di imprevedibilità, a causa del
noto effetto farfalla. Anche le previsioni del tempo
non sono considerate affidabili al di là di due setti-
mane. [continua]
EPS — EconomiaPoliticaSocietà di Autori
Vari
108. Roma prima città italiana per presenza mu-sulmana, di Fabrizio Ciocco
La Stima dei Musulmani
Il numero complessivo dei residenti musulmani
presenti nel Comune di Roma non è calcolabile in
maniera precisa, tuttavia è possibile procedere con
delle stime approssimative, partendo dalla percen-
tuali ufficiali delle confessioni religiose nelle Na-
zioni di origine, metodo solitamente utilizzato dal-
la Caritas per il Dossier Statistico Annuale e dal
Centro Studi e Ricerche IDOS per definire le con-
fessioni religiose degli immigrati.
Naturalmente quando si parla di straniero mu-
sulmano, si fa riferimento ad un soggetto che pro-
viene da una Nazione la cui confessione religiosa
principale è quella islamica. Un concetto di appar-
tenenza religiosa non legato quindi solo al culto
che si pratica, ma anche ad una memoria collettiva
costituita da un codice complesso di tradizioni,
valori comuni, condotte simboliche.
Basarsi quindi esclusivamente sulla nazionalità
di origine per determinare l’appartenenza religiosa
presenta ovviamente dei limiti statistici; tuttavia i
dati elaborati possono fornire utili indicazioni per
inquadrare la situazione del fenomeno.
La stima dei musulmani residenti all’interno del
Comune di Roma è quindi effettuata applicando,
ad ogni gruppo nazionale di immigrati stranieri
residenti, la percentuale di musulmani presente
nella Madrepatria (utilizzando quelle definite dal
PEW Research Center). Ciò significa che se la
percentuale di musulmani in Egitto è pari al 94%
della popolazione autoctona, ed all’interno del
Comune di Roma abbiamo 100 Egiziani residenti,
si presume che 94 di questi siano di religione isla-
mica. [continua]
Cultura &Società di Giovanna Corchia
86. Il paese delle prugne verdi, di Herta Müller
Il libro Il paese delle prugne verdi di Herta Müller può generare un certo smarrimento nel lettore; un lin-
guaggio molto particolare con cui familiarizzare poco alla volta, cogliendo il filo del discorso. La paura
abita in ogni pagina della storia, delle storie del libro: la paura che segna la vita di molti in un paese, la
Romania, in cui un dittatore e tutto l’apparato poliziesco al suo servizio cancellano ogni forma di libertà.
La morte è presente sin dalle prime pagine e Lola, una ragazza che avrebbe dovuto avere la vita davanti a
sé, muore. Un suicidio, si dichiara, ma è ben altra cosa. Tanti i suicidi in quel paese mai abitato dalla
speranza. Impossibile manifestare il benché minimo dissenso.
Terrore. Applaudire, biasimare all’unisono con il Potere, ecco ciò che è imposto ad ognuno Dopo la prima morte, quella di Lola, la narratrice – ignoriamo il suo nome – si sofferma su Edgar, Kurt,
Georg. Un’amicizia sempre più forte li lega; è la loro ragione di vita, in un mondo che ne è completa-
mente privo. Kurt, Edgar e Georg avrebbero voluto sapere tutto di Lola da lei che aveva condiviso la
stanza con l’amica, trovata impiccata con la sua cintura nell’armadio. Di quella morte in lei, la narratrice,
ogni dettaglio era rimasto dentro. Mentre raccontava, Edgar prendeva nota in un suo quaderno per serba-
re traccia di quella giovane vita spezzata.. [continua]
R/C—Recensioni e critica di Autori Vari
27. ‘Not of an age but for all time’. Shakespeare nella letteratura per l’infanzia, di Francesco Piccirilli e
Irene Sabetta
Abstract
“He was not of an age but for all time”1 scrive Ben Jonson parlando di mastro William Shakespeare nella
sua elegia al drammaturgo immortale intitolata To the Memory of My Beloved the Author, Mr. William
Shakespeare. Si può tuttavia riformulare la suddetta frase affermando: ‘he was not of a particular age,
but for all ages’. Sin dalla nascita della Children’s Literature (che si fa risalire per convenzione intorno al
XVIII secolo) si manifesta la necessità di trasmettere contenuti e tematiche Shakespeariane ai più piccini
attraverso adattamenti, trasposizioni o allusioni. Nel presente elaborato verrà presentato l’argomento
con riferimento alle strutture latenti di alcune tragedie e commedie shakespeariane; si ripercorrerà inol-
tre l’evoluzione diacronica dell’utilizzo del ‘Canone’ nella letteratura infantile dalle origini fino ai giorni
nostri. [continua]
Segnalazioni
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Giovani e anziani insieme per l’Arte urbana
A Roma Tufello, una novità assoluta per l’Italia
[video da La Republica]