Abuso e maltrattamento Una rete

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UNA RETE INTER-PROFESSIONALE CONTRO L’ABUSO SUI MINORI: IL RUOLO DEL PEDIATRA DI FAMIGLIAGENOVA 15 MARZO 2012Sede: Ordine dei Medici, Piazza della Vittoria 12/4Programma20,30: Alberto Ferrando, Pediatra di Famiglia, “L’importanza del problema”20,40: Giorgio Conforti, Pediatra di Famiglia, “Il ruolo del pediatra di Famiglia”20,50: Maria Adele Serra, Psicologa, Direzione Politiche Sociali, Comune di Genova, “Attivazione e sviluppo d’interventi di rete tra Servizi Sociali, Servizi Sanitari e Ospedalieri ed Autorità Giudiziaria a tutela e cura dei minorenni vittime di abuso e sfruttamento sessuale e delle loro famiglie”21.00: Cristina Maggia, Procuratore, Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minori di Genova, “Cosa accade dopo la segnalazione”21,30: Gianni Guasto, psichiatra, “Il Centro Trauma ASL3 Genovese e l’abuso dei minori”21,45 : Michela Dellepiane, Direttore Sociale, “Come comunicare con i Servizi Sociali Territoriali (ATS)”22,00: DISCUSSIONEModera: MARIA Adele Serra

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Dott. Alberto Ferrando•Pediatra di Famiglia•Vice PresidenteSocietà Italiana di Pediatria (SIP)•Vice Presidente Ass. Pediatri Extraospedalieri Liguri (APEL)•Presidente Federazione Regionale degli Ordini dei • Medici Chirurghi e Odontoiatri Liguri•Vice Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri Liguri

CORSO PER DOCENTI ESPERTI/GARANTI UNICEF DEI DIRITTI DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA

concertato tra Comitato UNICEF Genova, Di.R.E.- Dipartimento di ricerche europee e M.I.P. – Ufficio scolastico regionale della Liguria

Rilevazioni di indicatori di disagio:semeiologia

16 febbraio 2012

Gli atti e le carenze di cure che turbano gravemente il bambino, attentano alla sua integrità corporea, al suo sviluppo fisico,

affettivo, intellettivo e morale, le cui manifestazioni sono di:

- trascuratezza e/o - lesioni di ordine fisico e/o

- psichico e/o - sessuale

da parte di un familiare o di altri che hanno cura del bambino

Consiglio d'Europa, Strasburgo, 1987

”Ogni condizione che impedisce in termini permanenti e gravi lo sviluppodelle potenzialità innate di crescita di un soggetto in età evolutiva”

I° Rapporto sulla Condizione dell’Infanzia e della Preadolescenza, EURISPES e Telefono Azzurro, 2000

http://www.acf.hhs.gov/programs/cb/pubs/cm10/cm10.pdf

7 gennaio 2005

Periferia di Bari

Bambina di 17 mesi MUORE DI FAME

•Peso: 5,7 Kg

•Altezza 76 cm

•Capelli radi, fragili e facilmente asportabili

•61 segni di lesioni violente o manifestazionimorbose o simili

14 maggio 2009 - Imperia: muore bimbo di 17 mesi, sul suo corpo numerosi lividi ed ecchimosiE’ giallo ad Imperia circa la morte di un bambino di soli 17 mesi, deceduto ieri in circostante ancora da chiarire.

3 dicembre 2009

Uccide il figlio e si suicida nelle sale dell' AslRepubblica — 26 febbraio 2009 pagina 26 sezione: CRONACA

SAN DONATO MILANESE (MILANO) - «Andate via! Andate via o lo ammazzo!». La scena a cui assiste uno dei primi testimoni che arrivano, poco dopo le 17, al primo piano del Centro socio-sanitario di via Sergnano, a San Donato Milanese, già racconta la tragedia che sta per compiersi. Un bambino di nove anni è a terra nel corridoio, sanguina dalla bocca, forse è stato già colpito da un colpo di pistola, una semiautomatica calibro 22 che resta sul pavimento, poco distante dal corpo. Il padre, egiziano regolare, 52 anni, è lì con un coltello da cucina in mano, in forte stato di agitazione. Muove l' arma in aria, poi la rivolge contro di sé e si ferisce ai polsi. Mentre arrivano infermieri e personale del centro che cercano di immobilizzarlo, inizia a urlare, si avvicina al figlio steso sul pavimento e lo colpisce per l' ultima volta, poi si ferisce al torace e si uccide.

Tragedia a Venezia: madre uccideil figlio di 6 anni e si impicca

Il dramma è avvenuto in una casa di Ceggia verso l'unaA scoprire i cadaveri il marito della donna al suo rientro

Dramma sfiorato in Val D'Aosta: padresi getta nel fiume con il figlio di due anni

AOSTA (19 febbraio) - Mentre in Veneto si consumava il dramma della madre che a Ceggia ha ucciso il suo bambino e poi si è impiccata, in Val D'Aosta, quasi nelle stesse ore, se ne sfiorava un altro. Un 35enne torinese, R.F., si è lanciato con il figlioletto di due anni e mezzo da un ponte, a Donnas, dentro la Dora Baltea.

Ecc. ecc. vedi: http://pesanervi.diodati.org/pn/?a=126

La/le possibili soluzioni??-Prendere coscienza dell’esistenza del problema-Prendere in considerazione che potrebbe capitare a persone a te vicine e a te stesso-Obbligo morale di considerarlo-Superare blocchi mentali e tendenze alle deleghe (ma io che c’entro? Spetta alla scuola, alla sanità ecc. ecc.)-Cercare alleanze con tutti: operatori della salute, del sociale, della scuola, delle forze pubbliche, del volontariato, delle conoscenze e delle amicizie

Cosa fare per interrompere il ciclo ripetitivo del maltrattamento?

Promuovere azioni finalizzate alla prevenzione primaria

Formazione permanente operatori

Informazione e sensibilizzazione

> diffusione di una cultura dell’infanzia

Campagne di sostegno alla genitorialità

Interventi di

prevenzione in ambito scolastico

Percorsi di intervento di prevenzione secondaria e terziaria

nei casi di “abuso all’infanzia”

Rilevamento Diagnosi di accertamento, di esclusione o di rischio

di maltrattamento attraverso una valutazione congiunta interdisciplinare

Analisi del bambino e dei suoi bisogni Presa in carico Formulazione di un progetto integrato in “équipe” Attivazione di un intervento integrato e strutturato di ampio respiro (coordinamento tra ambiti sanitario, sociale e

giudiziario)

Attori di un lavoro integrato

• Forze dell’ordine e servizi di pubblico soccorso (polizia, carabinieri, vigili urbani, vigili del fuoco)

• Servizi sociali (psicologi, psichiatri, assistenti sociali,

educatori)• Scuola (insegnanti, dirigenti scolastici)• Uffici giudiziari (polizia giudiziaria, avvocati, magistrati,

giudici)• Area sanitaria (medici, pediatri, infermieri, puericultori)

- Ogni 10 secondi una denuncia di abuso- Ogni giorno muoiono più di 5 bambini per conseguenze di abuso-l’80% dei bambini morti hanno un’età inferiore ai 4 anni- Oltre il 90% delle vittime di abuso sessuale conosceva il molestatore- L’abuso avviene ad ogni livello socioeconomico, sociale, etico, culturale, religioso- Il 30% dei bambini abusati e maltrattati commetterà abuso sui propri figli- Il 80% degli abusati a 21 anni avrà problemi psicologici- Il costo dell’abuso e maltrattamento è stimato, negli USA, essere di 124 miliardihttp://www.childhelp.org/pages/statistics#gen-stats

I luoghi delle violenze (alcuni dati italiani- Fonte CISMAI )

extradomestico

9%

domestico

91%

Fonte CISMAI 2001

Il maltrattamento infantile è presente nella quasi totalità dei casi in

“AMBIENTE DOMESTICO”

Injury Deaths Compared to Other Leading Causes of Death for Persons Ages 1-44, United States, 2007*•Injury FactsMore than 180,000 deaths from injury each year — 1 person every 3 minutes •Leading cause of death for people ages 1-44 in the US1  •More than 2.8 million people hospitalized with injury each year•More than 29 million people treated in Emergency Department for injury each year•More than $406 billion annually in medical costs and lost productivity

ANCHE NOI POSSIAMO ESSERE RESPONSABILI DI Maltrattamento per omissione di:-Diagnosi-Informazione ed educazione-Prevenzione

CAPO III - Doveri di assistenzaArt. 32 - Doveri del medico nei confronti dei

soggetti fragili - Il medico deve impegnarsi a tutelare il minore, l’anziano e il disabile, in particolare quando ritenga che l’ambiente, familiare o extrafamiliare, nel quale vivono, non sia sufficientemente sollecito alla cura della loro salute, ovvero sia sede di maltrattamenti fisici o psichici, violenze o abusi sessuali, fatti salvi gli obblighi di segnalazione previsti dalla legge.

Ruolo e uso del pediatra•Pediatria “passiva” (ovvero orientata per vari motivi , soprattutto di demagogia, alla customer satisfaction e alla soddisfazione di tutte le richieste del singolo, della società e della burocrazia)

•Pediatria “intercettiva” (miglior organizzazione dell’attività e attivazione di filtri che permettono di intervenire in modo più efficace quando una famiglia si reca in studio: es: tosse e si verifica stato delle vaccinazioni, rendimento scolastico ecc.)

•Pediatria “attiva” (o “di iniziativa”)(massima organizzazione dell’ambulatorio con cartella clinica informatizzata e richiamo delle famiglie che non si recano in studio. L’ambulatorio è integrato con i servizi del distretto sociosanitario e con la scuola)

Chi è l’abusante?

Dalla letteratura emerge:

Il padre (prevalentemente nelle situazioni di abuso sessuale);

Entrambi i genitori (in situazioni di trascuratezza, di maltrattamento psicologico, di maltrattamento fisico ed infine nelle situazioni a rischio);

La madre (prevalentemente nelle situazioni di trascuratezza, di abuso psicologico e di ipercuria);

Altri, quali nonni, fratelli, altri parenti, conviventi del padre o della madre, persone sconosciute (scarsamente presenti in tutte le forme di violenza ad eccezione dell’abuso sessuale).

Cosa fare operativamente?

Realizzare un collegamento istituzionale e

formalmente riconosciuto con i Servizi

Competenti ed eventualmente con le

Strutture Giudiziarie

Abuso e Maltrattamento infantile