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Basilea 2 ele imprese cooperative
Marco BenniArea Consulenza
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Ravenna, 5 dicembre 2005Sala Nullo Baldini
Attivazione modelli interni di misurazione del rischio di
credito
primavera2003
dicembre 2006
primavera2004
Consultative Paper di Basilea II
Studio d’Impatto di Basilea
II
dicembre 2002
3 anni
possibilità di stimare i dati
deroga di 2 anni
2000 gennaio2006
Doppio calcolo
PD
LGD
EAD3 anni
Periodo necessario ai fini della validazione del sistema di rating interno
Basilea II impone, ai fini della validazione del modello, che il sistema di rating interno sia implementato nei processi aziendali da almeno tre anni, occorre quindi essere pronti a partire dal 2004
inizio2004
Rilascio Documento
Ufficiale
“Nuovo accordo sul Capitale di
Basilea ”
Doppio calcolo (metodologia Basilea 1988 e
Basilea II)
Basilea : la tempistica
Agenda1. Il nuovo accordo di Basilea: i punti chiave2. Gli elementi da conoscere per la corretta
negoziazione del debito3. Cosa possono fare oggi in concreto le
imprese4. Basilea 2 e le evoluzioni legislative e
normative in atto5. Il percorso per migliorare il rating6. Il Basilea book reporting
La probabilità di default è misurata
attraverso le tecniche del rating
2
Il ratingè attribuito con lettere o numeri
Qual è il mio rating?Direttiva europea sull’accesso al credito: obbligo
per le banche di motivare le loro decisioni sui rating attribuiti alle imprese, sia per le PMI che
per quelle di grandi dimensioni
Un elemento nuovo
nel difficile rapporto banca-impresa
Migliorare il rating ed abbassare la PD
Le conseguenze sul credito alle imprese: l’aspetto chiave
La domanda è: dove si collocano le nostre imprese, piccole medie e micro, in termini di rating?Da questa risposta dipende il loro assorbimento patrimoniale e le relative condizioni di accesso al credito
Quanto è importante la PD per la banca?
19,59
9,68
4,07
1,86
0,95
0,34
0,23
0,12
0,01
Pd%Classi Analisi K Finance
Analisi Unioncamere
3
Analisi Unioncamere
4
5
-100%
-50%
0%
50%
100%
150%
200%
A- BBB+ BBB BBB- BB+ BB BB- B+ B B- CCC
Rating
Fatt. 10 mln €Fatt. 25 mln €Fatt. 50 mln €
Fatt. < 5 mln €
Pricing di un’operazione di credito …La PD è l’elemento chiave….
La conoscenza delle componenti della perdita attesa è uno strumento che
consente all’imprenditore di capire come la banca lo valuta
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Gli elementi chiave del rating
Informazione quantitativa
Singole società gruppo
Storiche
ProspetticheAttenzione simulazioni
di settore
Pat
Eco
Fin
QUANTITA’
Redditività
Redditività del capitale investitoRedditività dei mezzi propriRitorno alle vendite
Indebitamento e copertura
Livello del capitale circolanteIndici di indebitamentoLeva finanziaria
Flessibilità finanziaria
Livello del fabbisogno di finanziamentiLivello di indebitamento a breveAlternativa di finanziamento
Adeguatezza flussi finanziari
Flusso di cassa totaleFlusso di cassa su fatturatoFlusso di cassa operativo su fatturato
QUALITA’
Qualità dei dati
Bilancio certificatoCertificazione di qualitàConfigurazione reparto amministrativo
Posizione competitiva
Distribuzione quote di mercato Dipendenza da pochi clientiGrado di diversificazione
Livello efficienza operativa
Disponibilità di risorse produttiveLivello di adeguatezza dei processi chiaveProduttività del capitale
Valutazione del management
Livello di managerialitàCapacità di previsione e pianificazionePolitiche finanziarie adottate
Quantità + Qualità + Andamento
PD
Ma da quante imprese vengono espresse queste informazioni nei
bilanci o in altri prospetti?
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I dati di base per la stima di PD
PD
Modulo finanziario Modulo andamentale Modulo qualitativo
Analisi indicatoridi redditività,
di struttura finanziaria,di equilibrio patrimoniale
Andamento deirapporti con la banca
e con il sistema (insoluti, sconfinamenti,utilizzi, rimborsi, ecc…)
Valutazione della qualità
dell’imprenditoreo del management,
del settore, della struttura
organizzativa, ecc…
Simulare per migliorare il rating
Zona AZona da BBBZona BBZona BZona C
AffinamentoMiglioramento auspicabile
Miglioramento necessario
Miglioramento indispensabile
Miglioramento drastico e urgente
L’utilizzazione dell’informazione qualitativa deve servire per differenziare anche le cooperative rispetto alla massa delle altre imprese e trattare sullo spread che una
differente informazione qualitativa e quindi un miglior
rating può generare
Sintesi punti chiaveIl rischio analitico determina il costo del lavoroLa PD è l’elemento chiave di tutto il sistemaI sistemi di rating sono già attiviOgni azienda già oggi ha un suo ratingIl rating è utilizzato sia per affidare sia per sviluppare: le banche sono anch’esse imprese e sviluppano anche attraverso la declinazione di Basilea 2 le loro strategie e cercano di raggiungere i loro obiettivi
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Il rischio analitico è misurato con sistemi di rating interniLa perdita attesa determina l’accantonamento La banca ha notevoli difficoltà a rilevare e valutare gli elementi qualitativi
Il bilancio rimane quindi per il momento lo strumento principe
Cosa può fare l’impresa?
1. Migliorare il rating e far emergere il valore aziendale
2. Dimostrare alla banche la validità delle prospettive industriali
3. Adoperarsi affinché la finanza d’impresa divenga una funzione rilevante
4. Allenarsi e preparare le informazioni e una nuova reportistica
5. Sapersi “vendere”
Basilea 2
Riforma societaria
Crescita modesta dell’economia
Aumento del costo del denaro
Riforma fiscale
Riforma del diritto del lavoro
Nuovi principi contabili IAS
Fair value
Tecnica contabile che fa prevalere il valore corrente rispetto al valore storico
Individuazione dei determinanti del valore d’impresa
Drivers finanziariDrivers non finanziari
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I drivers finanziari
Il grado di indebitamentoLa politica di indebitamentoLa qualità dell’attivoIl cash flow (sostenibilità sviluppo)La composizione dei costiLa qualità del fatturatoLe politiche di bilancio
I drivers non finanziariLa compagine societariaIl consiglio di amministrazioneIl rapporto “famiglia/impresa”I ruoli “chiave” nell’organizzazioneI clientiLa CRMI fornitoriLa qualità della produzioneL’innovazione (prodotto/processo)Impresa e ICTLa trasparenza finanziaria
Sfide per le imprese
Comprendere e valorizzareIl ruolo della funzione finanziaria Il ruolo del capitale proprioLa trasparenza informativa
Riconoscere la banca come partner e trarre vantaggio dall’evoluzione in corso, trasformando le minacce in opportunità
QUESTIONARIOQUALITATIVO
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Par. 1 - FATTORI ESPLICATIVI DELL’ESCLUSIONE DELL’ANALISI
QUALITATIVA
DOM. 1— SEGNALARE I MOTIVI DI ESCLUSIONE DALL’ANALISI QUALITATIVA
ESISTENZA SEGNALAZIONI NEGATIVE PER PROTESTI, PIGNORAMENTI, SEQUESTRI ED ALTRI ATTI PREGIUDIZIEVOLISOCIETA’ IN SOFFERENZA O INCAGLIO, FALLIMENTO O ALTRE
PROCEDURE CONCORSUALISOCIETA’ NON PIU’ CLIENTE O INCORPORATA IN ALTRA O FUSA
E QUINDI NON PIU’ RIFERIBILE ALLA PRECEDENTE (ES. DENOMINAZIONE DIVERSA E/O PARTITA IVA DIVERSA E/O COPE
DIVERSO)SOCIETA’ CHE STA CHIUDENDO O E’ IN LIQUIDAZIONE
VOLONTARIA NESSUN FATTORE DI ESCLUSIONE
Par. 2 - ATTIVITA’ DELL’IMPRESA
DOM.1- L’AZIENDA E’ IN AFFARI DA:FINO A 2 ANNI
3 - 4 ANNI5 - 7 ANNI7-10 ANNI
OLTRE 10 ANNI
DOM. 2 - L’IMPRESA HA RAPPORTI CON LA NOSTRA BANCA DA:FINO A 2 ANNI
3 - 4 ANNI5 - 7 ANNI7-10 ANNI
OLTRE 10 ANNI
Par. 3 - ASSETTO PROPRIETARIO E GRUPPO DI APPARTENENZA
DELL’IMPRESADOM. 1 — INDICARE IL TIPO DI STRUTTURA PROPRIETARIA:
PROPRIETA’ FAMILIARE O RISTRETTA BASE AZIONARIA O ALTROLARGA BASE AZIONARIA
QUOTATA IN BORSADOM. 2 — INDICARE LA NATURA DELL.A PROPRIETA’ DI CONTROLLO:
NAZIONALEESTERAPPSS/PA
DOM. 3 — SE L’AZIONISTA DI RIFERIMENTO E’ CAMBIATO RECENTEMENTE INDICARE DA QUANTO TEMPO:
L’AZIONISTA DI RIFERIMENTO E’ CAMBIATO DA MESIDOM. 4 — L’IMPRESA E’ GESTITA OPERATIVAMENTE DA:
FONDATORESUCCESSORI
ALTRI AZIONISTI DI CONTROLLOMANAGEMENT PROFESSIONALE
ALTRI SOGGETTI
Par. 3 - ASSETTO PROPRIETARIO E GRUPPO DI APPARTENENZA
DELL’IMPRESADOM. 5 — NUMERO DI PERSONE CHIAVE CHE DECIDONO IN AZIENDA:
UNODUE
PIU’ DI DUEDOM. 6 — LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELL’AZIENDA PREVEDE UNA
DIREZIONE FINANZA DISTINTA DALLA DIREZIONE AMMINISTRATIVA?SI’NO
DOM. 7 — L’IMPRESA E’:CAPOGRUPRO DI UN GRUPPO
UNA HOLDING INTERMEDIA DI UN GRUPPOUNA SOCIETA’ OPERATIVA DI UN GRUPPO
UNA SOCIETA’ INDIPENDENTEDOM. 8 — SE L’IMPRESA APPARTIENE AD UN GRUPPO INDICARE
L’AMBITO DI ATTIVITA’ DEL GRUPPO:NAZIONALE
INTERNAZIONALE CON LIMITATE ATTIVITA’ IN ITALIAINTERNAZIONALE CON RILEVANTI ATTIVITA’ IN ITALIA
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PAR. 4 - CARATTERISTICHE DEI MERCATI IN CUI OPERA L’IMPRESA
DOM. 1 — LA COMPETIZIONE NEL MERCATO SI SVOLGE PREVALENTEMENTE IN AMBITO:
EXTRA-UEUE
NAZIONALEREGIONALE/LOCALE
DOM. 2 — L’ATTIVITA’ DI EXPORT DELL’AZIENDA HA UNA RILEVANZA:ALTA (OLTRE 50% DEL FATTURATO)MEDIA (20%, 50% DEL FATTURATO)
BASSA (INFERIORE AL 20% DEL FATTURATO)NESSUNA
DOM. 3 — L’ATTIVITA’ iMPORT DELL’AZIENDA HA UNA RILEVANZA:ALTA (OLTRE 50% DEL FATTURATO)MEDIA (20%, 50% DEL FATTURATO)
BASSA (INFERIORE AL 20% DEL FATTURATO)NESSUNA
PAR. 4 - CARATTERISTICHE DEI MERCATI IN CUI OPERA L’IMPRESA
DOM. 4 — LO STADIO EVOLUTIVO DE.I PRODOTTI TRATTATI DALL’IMPRESA SI COLLOCA PREVALENTEMENTE NELLA FASE DI:
AVVIOSVILUPPO
MATURITA’DECLINO
DOM. 5 — INDICARE TRA LE SEGUENTI VARIABILI STRUTT. QUELLE AVENTI UN IMPATTO RILEVANTE SULLA GEST. DELL’IMPRESA
SPECIFICANDO SE SI TRATTA DI RISCHIO O DI OPPORTUNITA’ E L’INTENSITA’DELL’INFLUENZA (ELEVATA (E) MOLTO ELEVATA
(ME))INTENSITA’ DELLA CONCORRENZA NEL SETTORE
FRAMMENTARIETA’ / CONCENTRAZIONE DEI PRODUTTORIPOTERE CONTRATTUALE DEI FORNITORI
POTERE CONTRATTUALE DEI CLIENTIIMPORTANZA DELLA STAGIONALITA’ E/O CICLICITA’
PAR. 5 - POSIZIONE DELL’IMPRESA SUL MERCATODOM. 1—INDICARE LA POSIZIONE COMPETITIVA DELL’IMPRESA SUL MERCATO
LEADERSHIP/COLEADERSHIPMEDIO ALTA MA NON LEADER
MEDIO BASSAREGIONALE O DI NICCHIA
MARGINALE/INTERSTIZIALE
DOM. 2—INDICARE IN QUALE FASCIA DI MERCATO SI COLLOCA L’IMPRESAQUALITA’ BASSA
QUALITA’ MEDIAQUALITA’ ALTA
DOM. 3—IN RIFERIMENTO AI DIFFERENTI SEGMENTI DI MERCATO RILEVANTI (PER FUNZIONE D’USO, CLIENTELA, CARATTERISTICHE TECNICHE, QUALITA’
ETC.) L’OFFERTA DELL’IMPRESA COPRE UNA GAMMA DI PRODOTTI:RISTRETTA (MERCATO DI NICCHIA)
AMPIA SU UNO SPECIFICO SEGMENTOQUASI TOTALITA’
PAR. 5 - POSIZIONE DELL’IMPRESA SUL MERCATODOM. 4—L’AZIENDA VENDE:
AL CLIENTE FINALE MEDIANTE UNA RETE Di VENDITA PROPRIAAL CLIENTE FINALE VIA INTERNETAD INTERMEDIARI DIRETTAMENTE
AD INTERMEDIARI MEDIANTE FRANCHISINGAD INTERMEDIARI VIA INTERNET
DOM. 5 — L’AZIENDA IN FUTURO PREVEDE DI VENDERE:AL CLIENTE FINALE MEDIANTE UNA RETE DI VENDITA PROPRIA
AL CLIENTE FINALE VIA INTERNETAD INTERMEDIARI DIRETTAMENTE
AD INTERMIDIARI MEDIANTE FRANCHISINGAD INTERMEDIARI VIA INTERNET
DOM. 6 — L’AZIENDA GESTISCE O POTREBBE ESSERE INTERESSATA PER IL FUTURO A GESTIRE I PROPRI RAPPORTI DI FORNITURA VIA INTERNET?
SINO
DOM. 7- IL FATTURATO PERL’ANNO IN CORSO E’ PREVISTO ESSERE:IN FORTE DIMINUZIONE (OLTRE IL 20%)
IN DIMINUZIONE (0 - 20%) IN CRESCITA (0 - 20%)
IN FORTE CRESCITA (OLTRE IL 20%)
DOM. 8 — IL FATTURATO PER L’ANNO SUCCESSIVO E’ PREVISTO ESSERE:IN FORTE DIMINUZIONE (OLTRE IL 20%)
IN DIMINUZIONE (0 - 20%)IN CRESCITA (0 -20%)
IN FORTE CRESCITA (OLTRE IL 20%)
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PAR. 7 - ASPETTI FINANZIARI E CONTABILI
INDICARE LA QUALITY DEI SEGUENTI ASPETTI FINANZIARI E CONTABILI IN TERMINI DI ALTA (A), MEDIA
(M), BASSA (B):PUNTUALITA’ NELLA PRESENTAZIONE DI BILANCI, DATI
PRUDENZIALITA’ DELLE VALUTAZIONI DI BILANCIOCHIAREZZA, COMPLETEZZA E TRASPARENZA DELLE
INFORMAZIONI CONTABILIADEGUATEZZA IN TERMINI DI CREDIBILITA’ E
PRUDENZIALITA’ DEI CONSUNTIVI DEI PROGRAMMI STABILITI
DISPONIBILITA’ DI RISORSE FINANZIARIE DEI PROPRIETARI
ACCESSO AL CREDITO DI FORNITURA
PAR. 8 - VALUTAZIONE SUL MANAGEMENT
ESPRIMERE UN GIUDIZIO SULLE QUALITA’ DEI PROPRIETARI (PSC) E DEL MANAGEMENT (MFO) (ALTA (A), MEDIA (M), BASSA(B)) SULLA BASE DELLA REPUTAZIONE/IMMAGINE/NOTORIETA’ E CREDIBIL. NEL SETT. E NELLA COMUNITA’ FINANZIARIA
CAPACITA’ IMPRENDITORIALE,. COMPETENZA PROFESSIONALE, ESPERIENZA E FLESSIBILITA’
MORALITA’ E VOLONTA’ DI FAR FRONTE AGLI IMPEGNI (SOPRATTUTTO FINANZIARI), INTEGRITA’
GRADO DI COESIONE
PRUDENZA/GRADO DI AVVERSIONE AL RISCHIO
PAR. 9 — CHECK LIST DEI FATTORI E COMPORTAMENTI A RISCHIO
DOM. 1 — INDICARE L’ESISTENZA DEI SEGUENTI EVENTI RISCHIOSI CHE SI SONO VERIFICATI, SONO IN ATTO E/O FATTORI DI RISCHIO LATENTI GRAVI:
*** EVENTI CALAMITOSIINCENDI. CALANITA’ NATURALI, EVENTI DOLOSI, MANOVRE DISONESTE AI DANNI DELL’IMPRESA
*** PRODOTTI E MERCATIDIPENDENZA DA UNO/POCHI PRODOTTI ESSENZIALIDIPENDENZA DA UNO/POCHI CLIENTI/MERCATI ESSENZIALIPERDITA/FALLIMENTO DI CLIENTI/QUOTE DI MERCATO IMPORTANTISCADENZA BREVETTI E LICENZE, DEREGOLAMENTAZIONE IMPROVVISA DI PREZZI, TARIFFE E AUTORIZZAZIONI CADUTA DELLA DOMANDA DI SETTORE EVOLUZIONE TECNOLOGICA IMPROVVISA/INGRESSO NUOVI PRODOTTI/AUMENTO CONCORRENZAIMPIANTI O MACCHINARI TROPPO VECCHI ED OBSOLETI; CARENZA DI INVESTIMENTIVENDITE SOTTO COSTO/LIQUIDAZIONI CON DILAZIONI ECCESSIVEPRODOTTI OBSOLETI, FUORI MODA, DI MODESTA QUALITA’; MARKETING ARRETRATOINVESTIMENTI TROPPO AMBIZIOSI, AVVENTUROSI/CRESCITA ECCESSIVA/DIVERSIFICAZIONE ECCESSIVA O ERRATA
PAR. 9 — CHECK LIST DEI FATTORI E COMPORTAMENTI A RISCHIO
***MANAGEMENT — RISORSE UMANE
ETA’ ELEVATA DELL’IMPRENDITORE ED ASSENZA DI SUCCESSORI CREDIBILIDIPENDENZA DA CAPACITA’ PROFESSIONALI/IMPRENDITORIALI DI UNO/POCHI IMPRENDITORI/DIRIGENTIDECESSO DEL PROPRIETARIO O DI UNA FIGURA CHIAVEL’IMPRESA HA SUBITO PERDITE DI DIRIGENTI/PERSONALE QUALIFICATO/ALTO TURNOVER DEL MANAGEMENTDIPENDENTI IN ESUBERO -CIG (CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI)
*** INSOLVENZE, VERTENZE, COMPORTAMENTI A RISCHIO
INSOLVENZE/RICHIESTE DI. RINVIO SCADENZE/PROPOSTE DI DILAZIONI/RITADI O BLOCCHI NEI PAGAMENTIVERTENZE IN CORSO LEGALI/FISCALI/PREVIDENZIALI/CAUSE DI LAVOROAVVIATO PIANO DI RISANAMENTO /CHIUSURA UFFICI, DEPOSITI, STABILIMENTIL’IMPRESA NEL PASSATO E’ GIA’ STATA IN SOFFERENZA, AMMINISTRAZIONE CONTROLLATA, RISTRUTTURAZIONE FINANZIARIA, COMPOSIZIONE STRAGIUDIZIALESOCIETA’ APPARTENENTE A GRUPPO IN. RISTRUTT RAZIONE FINANZIARIA, IN SOFFERENZA, FALLIMENTO OD ALTRE PROCEDURE CONCORSUALI
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PAR. 9 — CHECK LIST DEI FATTORI E COMPORTAMENTI A RISCHIO
*** MOVIMENTI FINANZIARIPERDITE SU CREDITI/RITARDI O DIFFICOLTA’ SUGLI INCASSI/INSOLUTI ECCESSIVI/CLIENTI IN SITUAZIONE FINANZIARIA DIFFICILEPRELIEVO ECCESSIVO DI DIVIDENDI/DI RISORSEVENDITE DI IMMOBILI IMPORTANTI / PARTECIPAZIONI / ”TESORO AZIENDALE”RIDUZIONE DEL PATRIMONIO DI GARANTI; MORTE/RINUNCIA/FALLIMENTO DIGARANTI *** CONTABILITA’ E SISTEMI DI CONTROLLORIFIUTO DI CERTIFICAZIONE DEI BILANCI / ECCEZIONI NELLA CERTIFICAZIONE E/O RELAZIONI DEI SINDACI / DIMISSIONI SINDACISPESE/AMMINISTRAZIONE AZIENDALE FUORI CONTROLLOPROPRIETA’ SEGNALI DI DISIMPEGNO DALL’AZIENDA DA PARTEDELLA PROPRIETA’
ARRESTO DEL SOSTEGNO FINANZIARIO DEL GRUPPO DI CONTROLLO/DELLA PROPRIETA’*** NESSUN FATTORE DI RISCHIONESSUN FATTORE DI RISCHIO
PAR.10 - FATTORI ESPLICATIVI DELLA SITUAZIONE ECONOMICO FINANZIARIA
DOM. 1—INDICARE LA PRESENZA DI UNO O PIÙ DEI SEGUENTI FATTORI CHE COMPLETANO IL GIUDIZIO SULL’ATTUALE SITUAZIONE ECONOMICO FINANZIARIA DELLA SOCIETA’.
SOCIETA’ APPARTENENTE A PRIMARIO GRUPPO RITENUTO AMPIAMENTE SOLVIBILECONSOCIATA ITALIANA DI GRÙPPO MULTINAZIONALE - BILANCI NON ESAMINABILI SEPARATAMENTE DAL GRUPPOBILANCI NON ESAMINABILI SEPARATAMENTE DAL PATRIMONIO DEI SOCISOCIETA’ CON PATRIMONIO REALE SIGNIFICATIVAMENTE SUPERIORE A QUELLO DI BILANCIOSOCIETA’ CON PATRIMONIO REALE SIGNIFICATIVAMENTE INFERIORE A QUELLO DI BILANCIOINCORPORAZIONI, FUSIONI, SCISSIONI CON RILEVANTE IMPATTO SUI CONTI AZIENDALIOPERAZIONI DI LEVERAGE BUY OUT E MANAGEMENT BUY OUTIMPRESA ALL’INIZIO DI UN RILEVANTE CICLO DI INVESTIMENTOIMPRESA NON ANCORA/NON PIU’ PIENAMENTE OPERATIVA
DOM. 2 - INDICARE SE L’AZIENDA STA VALUTANDO L’OPPORTUNITA’ DI REALIZZARE O STA PONENDO GIA’IN ESSERE:
RILEVANTI INVESTIMENTI (INCREMENTO CAPACITA’ PRODUTTIVA, RICERCA E SVILUPPO/INNOVAZIONE, MARKETING. ECC..) PER RAFFORZARE LA PROPRIA QUOTA DI MERCATO SULL’ATTUALE BUSINESSACQUISIZIONI DI ALTRE SOCIETA’ PER RAFFORZARE LA PROPRIA QUOTA DI MERCATO SULL’ATTUALE BUSINESSUNA SIGNIFICATIVA RIORGANIZZAZIONE INTERNA ALLO SCOPO DI AUMENTARE LA PROPRIA EFFICIENZA ACQUISIZIONI O COLLABORAZIONI STRATEGICHE CON ATRE SOCIETA’ A MONTE O A VALLE DELLA PROPRIA FILIERA (INTEGRAZIONE VERTICALE)RILEVANTI INVESTIMENTI PER ENTRARE IN MUOVI BUSINESSACQUISIZIONI DI ALTRE SOCIETA’. PER ENTRARE IN :NUOVI BUSINESSQUOTAZIONE IN BORSA
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Note
La redditività è quella che emerge dal bilancio. Non viene considerata alcuna specificità cooperativa.Il prestito sociale viene considerato a breve, né il questionario qualitativo considera tale aspetto (e comunque se lo facesse l’impatto sul rating sarebbe scarso)
Le società controllate vengono valutate a séstante senza tener conto del bilancio consolidato o dell’appartenenza a un gruppoNel caso specifico la determinazione del rating bancario comporterebbe per tale istituto (in maniera non modificabile né contrattabile) un incremento dello spread sul tasso di riferimento da 0,9/1 a 1,4, con un incremento quindi del 40%
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Prestito sociale
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L’inserimento indistinto della voce tra i Debiti v/altri finanziatori rende ai terzi e agli analisti comprenderne l’entità ed il trattamentoOccorre in nota integrativa farne un capitolo a parte e costruire una serie storica lunga per dimostrarne la stabilità e non il turn over
Occorre fare un rendiconto o un prospetto riepilogativo che evidenzi le risorse messe a disposizione dai soci in nota integrativa rispetto alle risorse complessive a disposizione dell’azienda.Non bisogna dare per scontata la comprensione del fenomeno e delle peculiarità cooperative all’esterno del “mondo” cooperativo.
1 2 3 4 5
0
50.000
100.000
150.000
200.000
250.000
300.000
350.000
400.000
ann
Andamento prestito sociale 2000-200
Soci 36.596 36.121 34.640 37.454 39.010
Presti 312.916 319.079 347.971 357.698 374.606
1 2 3 4 5
Scheda di controllo per verifica contabile del prestito da soci
Numero soci
g) Rapporto CICR (f / e)
€f) Prestito sociale alla data della revisione
€e) Patrimonio netto rettificato (c + d)
€d) Patrimonio netto dell’ultimo bilancio
€c) Valore per rettifica: (a – b) /2
€b) Valore degli immobili risultante dall’ultimo bilancio
€a) Valore degli immobili risultante da dichiarazione ICI
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Patrimonio e Redditività
CONFRONTO CAPITALE SOCIALE-PATRIMONIO NETTO% % % %
Cap. Soc.P.N. Cap. Soc.P.N. Cap. Soc.P.N. Cap. Soc.P.N.2000 78.582389.20620,2 26.909132.602 20,3 26.027139.77918,6 25.646116.825 22,02001 86.765431.73820,1 29.330153.323 19,1 29.630151.93719,5 27.804126.477 22,02002 87.739488.99017,9 32.494182.595 17,8 29.064160.23918,1 26.181146.157 17,92003 101.185514.97719,6 42.952201.289 21,3 31.285161.55619,4 26.948152.132 17,72004 102.721535.58019,2 42.270205.759 20,5 32.669167.39919,5 27.782162.423 17,1
CONFRONTO GESTIONE FINANZIARIA-UTILE NETTO% % % %
Gest.FinU.N. Gest.FinU.N. Gest.FinU.N. Gest.FinU.N.2000 -8.864 28.34431,3 -4.888 2.883 169,6 -12.961 9.636134,5 8.986 15.825 56,82001 -9.491 23.12941,0 -5.525 7.105 77,8 -5.477 6.92779,1 1.512 9.096 16,62002 -15.014 31.24748,0 -6.26510.058 62,3 -7.703 9.78478,7 -1.046 11.406 -9,22003 -14.428 26.20755,1 -6.362 8.538 74,5 -6.342 7.39685,8 -1.723 10.273 -16,82004 -15.936 33.92447,0 -5.810 7.009 82,9 -7.855 14.49754,2 -2.270 12.418 -18,3
Agricoltur Prod.Lavor Servizi
ServiziProd.LavorAgricoltur(dati in €/00
(dati in €/00
Totale
Totale
18
19
Se l’analisi del PN evidenzia che il capitale sociale è 1/5 mediamente del PN complessivo e quindi considerarne complessivamente l’entitàdà una fotografia ben diversa della soliditàpatrimoniale della/delle cooperative
In alcune cooperative, in particolare quelle di conduzione terreni, occorrerebbe evidenziare -similmente a quanto richiesto dagli IAS, le plusvalenze insite nei beni iscritti a costo in epoche oramai lontane
L’analisi reddituale, che però nella versione rettificata non viene ora tenuta in alcuna considerazione dalle banche interpellate, evidenzia come sia necessario per le cooperative predisporre appositi prospetti e calcoli ove si possa riscontrare e recuperare rispetto all’utile netto da bilancio:
l’importo di eventuali ristorni
la differenza fra la remunerazione del prodotto conferito ed il prezzo medio di mercato (similmente alla metodologia applicata nello studio commissionato da Anca Legacoop)
Cosa proponeLegacoop,
Federazione delle Cooperative eFedercoop Nullo Baldinialle Cooperative in vista
dell’applicazione di Basilea 2?
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BANCA
IMPRESEMinori costi
(adeguatezza del prezzo)
Minori rischi(migliore valutazione)
TRASPARENZA INFORMATIVA
CONSULENZA FORMAZIONE
Come affrontare il cambiamento ?Acquisire adeguata informativaValutare i cambiamenti imposti da Basilea 2 (non è possibile farlo in modo completamente standardizzato, ma lo si può correlare alle banche con cui si è in relazione)Particolare attenzione alle aree di indagine dei rating (in particolare gestione finanziaria)Curare la comunicazione con il sistema bancario (report, business plan etc.)
In un contesto caratterizzato da una sempre maggiore rilevanza assunta dalla qualità dell’informazione fornita alla banca un ruolo importante può essere assunto, soprattutto per le piccole e medie imprese, dai consulenti in possesso di specifiche competenze non solo finanziarie, ma anche giuridiche, economiche e contabili
Più precisamente, l’intervento del consulente può risultare particolarmente utile:
a) nel processo di autovalutazione dell’impresa e nell’individuazione delle modifiche che potrebbero essere opportune per accedere più facilmente ed a migliori condizioni al credito bancario
b) nella predisposizione della documentazione richiesta dalla banca per l’istruttoria di fido
Nel documento intitolato “Il sistema delle informazioni aziendali alla luce di Basilea e del nuovo diritto societario” il CNDC ha illustrato quello che potrebbe essere un modello standard per la presentazione delle informazioni di tipo sia quantitativo che qualitativo sull’impresa, concernenti, tra l’altro:
a) l’oggetto sociale, la governance e la struttura organizzativa dell’impresa
b) le caratteristiche principali dell’attività e dei prodotti/servizi, nonché dei mercati di sbocco
c) l’organizzazione dei fattori produttivi ed il ciclo di produzione
d) le strategie commercialie) la struttura finanziariaf) i dati economici, finanziari e patrimoniali degli ultimi
bilancig) le proiezioni economico-finanziarie
21
Simulazione rating su un campione di aziende cooperative
da parte di Istituti Bancari:Individuazione Istituti attraverso
un questionario rivolto alle cooperative
Individuazione campione di aziende cooperative da assoggettare a rating
Assegnazione rating a cura degli Istituti individuati
Analisi dei risultati con particolare riferimento a:
Criticità rilevate dagli Istituti in merito al campione analizzato
(struttura economico-finanziaria, documentazione
presentata, ecc)Capacità di interpretazione dei
bilanci di aziende cooperativePolitiche commerciali degli Istituti
Identificazione delle criticità emerse
Fase 3Diffusione
risultati indagine
Fase 2Definizione strumenti
di supporto
Fase 1Simulazione rating
e valutazione risultati
Approfondimento peculiarità aziende
cooperative attraverso indagine su un campione di cooperative appartenenti a
diverse categorie merceologiche
Analisi e valutazione dei servizi offerti dagli organismi
di categoria (finanziarie, consorzi fidi, …)
Definizione di un modello di reportistica standard per l’accesso al credito e per le revisioni semestrali (storia
aziendale, mission, strategia e prospettive, governance,
struttura organizzativa, dati di bilancio)
Organizzazione evento perdiffusione di:
Risultati dell’indagine
Elementi patrimoniali e reddituali inespressi nei
bilanci della aziende cooperative
Tipologie di supporti offerti dagli organismi di categoria
Modello di reportistica per l’accesso al credito
APPROCCIO PROPOSTO: FASI DEL PROGETTO
Analisi impatti di “Basilea 2” sulle aziende cooperative Inizio 2006
Predisposizione incontri di formazione alle singole aziende
(eventualmente progetti finanziabili) anche con la collaborazione di qualche
istituto
Interventi a supporto delle singole aziende che lo
richiedessero (predisposizione strumentazione,
implementazione sistemi di supporto, check-up aziendali ed
individuazione soluzioni di miglioramento)
Modulo 2Supporto Operativo
alle aziendecooperative
Mese 2 Mese 3 Mese 4Mese 1
APPROCCIO PROPOSTO: TEMPI DI REALIZZAZIONE
Simulazione rating
Analisi dei risultati
Sintesi risultati
Fase 1: Simulazione rating e valutazione risultati
Approfondimento peculiarità aziende cooperativeAnalisi e valutazione dei servizi offerti dagli organismi di categoria Definizione di un modello di reportistica standard
Fase 2: Definizione strumenti di supporto
Organizzazione evento
Fase 3: Diffusione risultati indagine
COME L’IMPRESA BANCARIA VALUTERA’ IL MERITO CREDITIZIO DEI PROPRI CLIENTI
(ATTUALI E POTENZIALI)
Pricing
PD: in che percentuale dei casi rischio una perdita?
LGD: quanto sarà severa questa eventuale perdita?
EAD: su quale esposizione sosterrò la perdita?
Merito creditizio
Saranno presi in considerazione dati
qualitativi, quantitativi e andamentali
UNA PRIMA INDICAZIONE DEI NUOVI CRITERI E’ GIA’EVIDENTE NELLA INIZIATIVA PATTI CHIARI (1/2)
La Banca vuole comprendere la capacità competitiva dell’impresa, acquisendo, in collaborazione con il cliente, le informazioni sulla situazione attuale e le previsioni di sviluppo del mercato in cui opera, sui prodotti/servizi realizzati e/o commercializzati e sul suo posizionamento di mercato, tenuto conto delle caratteristiche del settore e della dinamica della concorrenza
Una precisa ed esaustiva informativa consente alla banca di individuare la natura e l’origine dei fabbisogni finanziari dell’impresa e quindi di studiare ed erogare finanziamenti, anche su misura, atti a soddisfare nella maniera più adeguata le sue esigenze
L’analisi della capacità di rimborso permette alla banca di verificare se esistono o meno le condizioni economiche-finanziarie per il successo dell’iniziativa e il rimborso del capitale prestato e dunque che supportano la decisione del finanziamento
L’impresa e il suo business
Le finalità del finanziamento
Capacità di rimborso dell’impresa
Area oggetto di analisi
Obiettivo dell’analisi
22
UNA PRIMA INDICAZIONE DEI NUOVI CRITERI E’ GIA’EVIDENTE NELLA INIZIATIVA PATTI CHIARI (2/2)
Il capitale investito dall’imprenditore o dai soci (“capitale proprio”) rappresenta l’insieme delle risorse finanziarie che l’imprenditore o i soci hanno destinato al finanziamento dell’impresa. Rappresenta quindi per la banca un importante indicatore della fiducia che l’imprenditore o i soci ripongono nell’iniziativa e, quindi, la misura di rischio che gli stessi assumono a proprio carico. Allo stesso tempo, l’ammontare del capitale proprio influenza direttamente l’equilibrio della situazione patrimoniale dell’impresa
Le garanzie rilasciate dal cliente non modificano il profilo di rischio dell’iniziativa finanziata ma pongono una parte di questo rischio a carico di specifiche quote del patrimonio aziendale o di terzi interessati
L’esame delle relazioni tra la banca e l’impresa risulta di particolare rilevanza, in quanto la conoscenza diretta del cliente fondata sui rapporti avuti in passato, in termini di serietà, trasparenza e tempsestività, fornisce indicazioni sulla sua solvibilità, capacità e volontà di fare fronte ai propri impegni nei confronti del sistema bancario, e costituisce quindi un importante elemento di valutazione del rischio di credito dell’impresa
Il capitale investito dall’imprenditore o dai soci
Le garanzie per la mitigazione del rischio
Il sistema delle relazioni tra banca e impresa
Area oggetto di analisi
Obiettivo dell’analisi
IN PRATICA, COME POSSONO LE IMPRESE ACCEDERE A CONDIZIONI MIGLIORI
Gestione del flusso informativo
Sviluppo di una relazione con la Banca
Governo dell’azienda
Occorre concentrarsi su...
Allargamento delle informazioni extracontabiliCostruzione di dati storici dettagliati e comparabiliPredisposizione di informazioni sul percorso evolutivo dell’azienda
Azioni sull’equilibio economico e finanziarioSviluppo di un’effettiva pianificazione strategicaValutazione storica e prospettica della redditività degli investimenti
Costruzione di una politica di comunicazione e trasparenzaRiduzione della frammentazione dei rapporti (anche per ridurre i costi)Ricerca della vicinanza territoriale e culturale
GaranzieFornitura di garanzie reali o individuali a supporto della richiesta di finanziamento
Miglioramento del merito creditizio
Mitigazione del rischio
COME EVOLVERA’ IL RAPPORTO TRA IMPRESA BANCARIA E ALTRE IMPRESE
• Valutazione sulla base dell’esperienzia e soggettiva
• Utilizzo di modelli quantitativi basati su indicatori storici di bilancio
Oggi... …domani
• Utilizzo di sistemi deduttivi di scoring automatico, alimentati da serie storiche interne ed esterne, e integrati alla valutazione esperienziale
Oggettività del giudizio
Celeritàdi risposta
Completezza del servizio
• Tempi di delibera lunghi• Processi deliberativi in
funzione dell’ammontare del finanziamento
• Tempi di delibera più brevi (grazie a nuovi strumenti)
• Processi deliberativi in funzione dell’ammontare del finanziamento e della rischiosità
• Scarsa conoscenza delle esigenze aziendali
• Offerta prodotti e servizi allineata alle dimensioni e alle esigenze finanziarie delle imprese
Sarà necessario un rapporto tra
impresa bancaria e altre
imprese stabile,
duraturo, trasparente
SLIDE DI SUPPORTO
23
LE RICHIESTE DELLE AUTORITA’ DI VIGILANZA: IL COMITATO DI BASILEA
Cos’è
* Belgio, Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Lussemburgo, Olanda, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti, Svezia e Svizzera.
Obiettivi• Il Comitato di Basilea è un organismo,
operativo dal 1974, che mira a promuovere la cooperazione internazionale nel campo della vigilanza bancaria
• Il Comitato, partecipato da membri appartenenti a 13 nazioni* e provenienti dalle banche centrali o da altri enti istituzionali, è stato designato per la regolamentazione dell’attività bancaria internazionale
• Stabilizzare il sistema bancario internazionale
• Invertire una tendenza alla diminuzione del grado di patrimonializzazione delle banche
• Fornire regole uniformi a livello internazionale
I CONTENUTI DEL NUOVO ACCORDO DI BASILEA
• Un primo Accordo di Basilea è stato pubblicato nel 1988 (Patrimonio di Vigilanza ≥ 8% delle attività ponderate per il rischio)
• Sulla base delle nuove esigenze di Vigilanza è in corso di definizione un Nuovo Accordo, la cui approvazione è prevista per la fine del 2004
Pilastro 1
Requisiti
Patrimoniali
Minimi
Pilastro 2
Processo di
Controllo
Prudenziale
Pilastro 3
Disciplina
di
Mercato
I PILASTRI DEL NUOVO ACCORDO DI BASILEA
Un livello minimo di capitale (“minimum capital ratio”) deve essere mantenuto a copertura dei rischi di credito, di mercato ed operativi
Il “minimum capital ratio” è definito come il rapporto tra Capitale di Vigilanza e attività ponderate per il rischio ed è pari all’8%
Pilastro 1:Requisiti Patrimoniali Minimi
La banca deve dotarsi di un processo formalizzato per monitorare e gestire la propria adeguatezza patrimoniale, correlata alla propria strategia e al proprio profilo di rischio
Pilastro 2:Processo di Controllo Prudenziale
La banca deve formalizzare una politica di trasparenza verso l’esterno (azionisti, mercati, organi di vigilanza) al fine di rendere pubblici il proprio livello di capitalizzazione, l’esposizione al rischio, il processo di gestione del rischio
Pilastro 3:Disciplina di Mercato
DEFINIZIONE DI INADEMPIENZA
Si ritiene che sia intervenuta una inadempienza in relazione a un particolare obbligato allorchè si verifica almeno uno degli eventi sottoelencati:
la banca giudica improbabile, senza il ricorso ad azioni quali l’escussione di garanzie (se ne è in possesso) che l’obbligato adempia in toto alle sue obbligazioni creditizie verso la banca
l’obbligato è in mora da oltre 90 giorni su una obbligazione creditizia rilevante verso la banca
Periodo di mora esteso a 180 giorni per l’Italia
24
DIVERSI MODELLI DI PRICING …
Pricing indifferenziato
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
0,0% 4,0% 8,0% 12,0% 16,0% 20,0%
Livello di rischio
Tasso
Tasso massimo
Tasso minimo
Pricing “risk-adjusted” Pricing strategico
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
0,0% 3,5% 7,0% 10,5% 14,0% 17,5% 21,0%
Livello di rischio
Tasso
Curva di equilibrio
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
0,0% 3,5% 7,0% 10,5% 14,0% 17,5% 21,0%
Livello di rischio
Tasso
Tasso da applicare
A
B
Tassi applicati indipendenti dalla rischiosità della controparte e dell’operazione
Tassi proporzionali al livello di rischio (a copertura del costo/opportunità del denaro, del costo del capitale e delle perdite attese)
Equilibrio tra margine di contribuzione (Tasso) e costi
Tassi definiti in funzione del tasso di equilibrio e delle scelte strategiche
zona B: operazioni da non sottoscriverezona A: cliente da acquisire (e sui quali sopportiamo un costo di acquisizione)
.. E UN NUOVO APPROCCIO COMMERCIALE
A
B
C
Livello di rischio
Margine di contribuzione
•L’utilizzo di sistemi di pricing basati sostanzialmente sui volumi degli affidamenti ha portato alla necessità di avviare un nuovo approccio commerciale sui clienti attuali:
– Fascia A – clienti ad alto margine e rischio medio-basso: clienti da presidiare, ad alta redditività, ma a rischio di azioni commerciali da parte dei competitor
– Fascia B – clienti a margine di contribuzione allineato al livello di rischio (pricing razionale): da mantenere
– Fascia C – cliente a livello di rischio medio-alto e margine di contribuzione medio-basso : contratti da rinnovare (alzare il pricing) o da abbandonare
•Un nuovo sistema di pricing, correlato al livello di rischio, porterà tutti i clienti a popolare la fascia A
APPROCCIO INTERNAL RATINGFase 1: valutazione della probabilità di insolvenza (PD)
Gli elementi che devono essere tenuti in considerazione sono rivolti al superamento della pura analisi quantitativa e fanno riferimento a:
• Capacità storica e futura di generare liquidità
• Struttura patrimoniale/flessibilità finanziaria
• Qualità ricavi
• Qualità e tempestività delle informazioni: politica di bilancio
• Capacità del management
• Posizionamento nel settore merceologico di appartenenza e prospettive future
• Rischio Paese
APPROCCIO INTERNAL
RATINGFase 2: valutazione del tasso di perdita (LGD)
Gli elementi che devono essere tenuti in considerazione fanno riferimento a:
• Caratteristiche dell’operazione
• Presenza di garanzie
• Grado di liquidità delle garanzie
• Tipo di procedura per la gestione del contenzioso (localizzazione geografica)
• Costi del recupero (interni ed esterni)
• Sistema giudiziario nella tutela del credito
25
Scoring
Debiti
Aspetti qualitativi
Bilancio
100%100%100%Totali
8%4%2%Giudizio dei sistemi di valutazione automatica delle aziende
15%18%18%Dati di andamento del rapporto e di Centrale dei Rischi
9%5%5%Analisi qualitative sulle caratteristiche di struttura del settore e delle regole del gioco concorrenziale in cui l’azienda agisce
11%7%8%Informazioni qualitative sui programmi di attività dell’azienda e sulla situaizone organizzativa e tecnologica
5%6%6%Informazioni esterne: agenzie specializzate, clienti, fornitori,banche, mercato di borsa
10%13%10%Conoscenze personali dell’affidato
8%6%3%Confronto sistematico degli indicatori di bilancio con dati medidi settore
Probabilitàdi inadem-pienza
16%16%23%Trend degli indicatori di bilancio degli ultimi anni
Perdita in caso di inadem-pienza
19%24%25%Garanzie e patrimonio aziendale
200119961993Fattori di decisioneESEMPLIFICATIVO
39100%Totale
0,75325%C.Dati di ritorno della Centrale dei Rischi
0,75325%B.Andamento della relazione
1,5350%
A.Management ed organizzazione interna– Abilità del management nell’affrontare i rischi che
possono derivare da un cambiamento delle condizioni
– Adeguatezza delle strategie e organizzazioni di marketing
– Adeguatezza delle strategie a lungo termine– Esperienza e qualità del management– Struttura, continuità e successione del
management– Qualità del servizio amministrativo, di controllo e
pianificazione– Prudenza e grado di avversione al rischio
Score ponderatoScorePesoFattori di analisi
0,9330%D. Stabilità/Ciclicità settoriale
312100%Totale
0,6320%
C. Concorrenza– Potere negoziale della distribuzione– Sostituibilità dei prodotti– Livello di concentrazione dell’offerta
0,6320%
B. Mercato– Ampiezza giro d’affari– Trend storico giro d’affari– Stabilità dell’andamento del giro d’affari– Prospettive di sviluppo del giro d’affari
0,9330%A. Analisi del rischio di default per branca di
attività/area geografica/classe dimensionale
Score ponderatoScorePesoFattori di analisi
36100%Totale
1,5350%B.POSIZIONE COMPETITIVA: QUOTA DEL FATTURATO DI SETTORE
1,5350%A.Indici di settore (a titolo
esemplificativo)─CCN/AN─UCND/AN─ROA─VCA/TP
Score ponderato
ScorePesoFattori di analisi
Legenda: CCN=Capitale Circolante Netto; UCND=Utili Cumulati non Distribuiti; AN=Attivo Netto; VCA=Valore Contabile delle azioni; TP=Totale Passività
26
36100%Totale
0,9330%B.Certificazione dei bilanci
2,1370%
A.Qualità dei bilanci─Rispetto dei principi generali di redazione
e dei criteri di valutazione e livello di prudenzialità
─Puntualità nella presentazione dei bilanci─Adeguatezza in termini di credibilità e
prudenzialità dei consuntivi dei programmi stabiliti
─Chiarezza, completezza e trasparenza delle informazioni contabili
Score ponderato
ScorePesoFattori di analisi
0,310%3Analisi di qualità dei bilanciC4
10%
15%
25%
40%
Peso
0,33Analisi di benchmarkingC3
3Totale (prima degli eventi straordinari)
0,453Analisi del settore di appartenenzaC2
0,753Analisi qualitativaC1
1,23Analisi finanziaria discriminante0
Score ponderatoScoreFattore di analisiPasso
CALCOLO DEL RATING FINALE
27
28