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NUMERO 10
DICEMBRE 2015
Rivista ufficiale in lingua italianaOfficial magazine in italian language
IL FUTURO SOSTENIBILE
3 editoriale
EDITORIALE
PROSPETTIVASUL MONDOROTARIANO
Andrea Pernice
Il futuro sostenibile, sotto l’albero dell’umanità. Semplice-
mente, come impone l’intuitivo linguaggio dei simboli, gli
obiettivi di sviluppo rappresentano il dono che tutti noi dob-
biamo impegnarci a restituire alla popolazione mondiale.
Si spreca la retorica sui grandi temi che affliggono il mon-
do e queste righe nulla vogliono aggiungere a quanto già
ci rende consapevoli degli squilibri e delle insoddisfazioni
che innescano le dinamiche contemporanee della comunità
globale, delle risposte dovute e attese.
Il nostro profilo e il nostro impegno nel mondo ci impongono
grande attenzione e rigore: essere rotariani è sempre più
una grande assunzione di responsabilità, per il nostro tem-
po e per un futuro significativamente migliore. Nell'auspicio
che Rotary e futuro sostenibile siano concetti sempre più
corrispondenti.
Buon Natale e buon anno.
RotarySoci: 1.220.115 - Club: 34.558
RotaractSoci: 169.395 - Club: 7.365
InteractSoci: 396.980 - Club: 17.260
Rotary Community CorpsSoci: 186.093 - Corpi: 8.091
4 ROTARY dicembre 2015
CONTENUTI
OBIETTIVIDI SVILUPPOSOSTENIBILEROTTA VERSO L'OBIETTIVO
GLOBALE ZERO HUNGER22COPERTINA5 Lettera del Presidente Rotary International
da pagina
notizieinternazionali
6 Conferenze Presidenziali - gli appuntamenti internazionali
11 Speciale Seul - ospitalità coreana
12 Parola ai coreani - i Rotariani presentano il proprio paese
14 Il giro del mondo - attraverso il servizio rotariano
16 CONGRESSO NAZIONALE INTERACT - un Natale sotto il "cupolone" - di Luigi de Concilio
17 TUNJI FUNSHO - non ci fermeremo finchè la polio sarà eliminata
22 OBIETTIVI DI SVILUPPO SOSTENIBILE - rotta verso l'obiettivo globale Zero Hunger - di Guido Franceschetti
28 ROTARY E-CLUB - il volto nuovo del Rotary - di Massimo Massoni
38 UN DISTRETTO ROTARIANO IDEALE - serenità, educazione e impegno concreto - di Raffaele Pallotta d'Acquapendente
42 ORIENTE OCCIDENTE - le due civiltà a confronto - di Giuseppe Centanni
44 DA KYOTO A PARIGI - seminario con la partecipazione del D. 2120 - di Roberto de Pascalis
46 SERVICE: I DONI AL MONDO - i Grant del D. 2072 in Zambia, Nepal e Italia - di Alfonso Toschi
47 NOTIZIE ITALIA - Le news dai Distretti Italiani
47 D. 2032 - Nasce l'E-Club Genova
48 D. 2042 - VISION+ONLUS: Progetto Bocconi
49 D. 2060 - Polaroid di parole
49 D. 2071 - Cambiamenti climatici in Toscana - di Luigi de Concilio
50 D. 2072 - Campagna End Polio Now - di Alfonso Toschi
51 D. 2080 - Abiti che danzano
52 D. 2090 - Eucarestia, Sacramento della Misericordia, dono di bellezza d'arte
53 D. 2100 - Le guarigioni di Lourdes tra scienza e fede - di Giorgio de Cristoforo
54 D. 2110 - Infezione HPV - di Pietra de Blasi
55 D. 2120 - Raccolta fondi per End Polio Now - di Livio Paradiso
56 GOOD NEWS AGENCY - Agenzia delle buone notizie - a cura di Sergio Tripi
Rotary Foundation ________________________Il messaggio del Presidente 10
5 il Presidente RI
LETTERA DEL PRESIDENTE
INDICE
Quando l’esercito canadese liberò i Paesi Bassi nel 1945, la na-zione era sull’orlo della fame. Osservare la sofferenza subita da tante persone aveva commosso tutti, in particolare la sofferenza dei bambini. Quattro soldati canadesi in missione a Apeldoorn quell’anno decisero di rendere il Natale speciale per il maggior numero di bambini olandesi possibile. Insieme, si erano rivolti agli altri soldati, raccogliendo barrette di cioccolato e gomme da masticare, caramelle e fumetti. Nei momenti liberi, costruirono camion giocattolo con legno e altro materiale disponibile, rischiando anche di essere scoperti dalla polizia militare, oltre a vendere le loro razioni di sigarette al mercato nero, e usando i soldi ottenuti per comprare bambole di stoffa. Portando nel cuore la nostalgia della propria famiglia lasciata a casa, ognuno di loro incanalava le proprie energie su quei bambini per i quali rendere più gioioso il Natale.Entro il 1º dicembre, erano pronti 4 sacchi pieni di regali e i soldati non vedevano l’ora che arrivasse la data del 25. Due gior-ni dopo, però, essi scoprirono che la loro data di partenza per ritornare nel Canada era il 6 dicembre, molto prima di Natale. Decisero pertanto che la cosa migliore da fare era portare subito i sacchi all’orfanotrofio del posto. La notte prima della loro partenza, i quattro commilitoni decise-ro di andare all’orfanotrofio, e uno di loro si travestì sfoggiando una barba bianca e un cappello rosso. Mentre erano per strada, i soldati furono sorpresi di sentire suonare le campane a festa e le case illuminate, anche se mancavano alcune settimane al
Natale. All’arrivo all’orfanotrofio, i quattro videro due dozzine di bambine e bambini che stavano cenando. A pochi mesi dalla fi-ne della guerra, il cibo era ancora scarso, il loro pasto era misero e i loro volti ancora pallidi e magri.“Babbo Natale” bussò tre volte al portone. Come per miracolo, dopo un momento di completo silenzio un prete aprì la porta. La sua espressione calma si animò, e i bambini dietro di lui eruppero in un grande grido di gioia: tutti si misero a correre verso Babbo Natale arrivato con tre settimane d’anticipo, ma comunque puntuale. Perché, nei Paesi Bassi, il 5 dicembre si celebra la festa di San Nicola (Sinterklaas). Per circa un’ora, la gioia caotica continuò, con l’apertura dei regali, l’assaggio dei dolci e la distribuzione delle bambole. Tutti i giocattoli, le caramelle e cioccolati vennero consegnati ai bambini che aspettavano pazientemente il loro turno. Dopo aver ringraziato i soldati, un bambino si rivolse in olandese al prete che sorrise e accennò col capo. I soldati chiesero: “Cos’ha det-to?”, e il prete con gli occhi in lacrime rispose: “Te lo avevamo detto che sarebbe arrivato”.Quando diamo gioia al mondo, non la sacrifichiamo per noi, ma la moltiplichiamo. Mentre ci accingiamo a entrare in questa sta-gione di donazioni, moltiplichiamo i doni che ci sono stati dati condividendoli con il prossimo. Con gesti premurosi, attenzioni e generosità, nei nostri club e attraverso la nostra Fondazione, noi possiamo mettere in pratica il nostro motto: Siate dono nel mondo.
2016 ConferenzePresidenziali
PROGRAMMI CONGIUNTI DELRotary International
eThe Rotary Foundation
Il presidente RI K.R.Ravindran e il Rotary FoundationTrustee Chair Ray
Klinginsmith sono lieti di annunciare una serie di conferenze presidenziali sulle più
importanti aree di sviluppo del Rotary.Dirette dai distretti rotazioni locali, la
conferenze sono aperte ai Rotazioni e al pubblico, e avranno relatori di
spicco, sessioni informative generali e workshop tematici. I partecipanti avranno
l’occasione di mettersi in contatto con altri leader e avere nuove idee e strategie
da mettere in atto.
15-18 gennaioOntario, California, USATEMA:Peace and Conflict Prevention/Resolutionwww.peaceconference2016.org
19-20 febbraioCannes, FranciaTEMADisease Prevention & Treatmentwww.rotary-conference-cannes2016.org
27 febbraioCape Town, Sud AfricaTEMAEconomic Developmentwww.rotarycapetown2016.com
11-13 marzoKolkata, IndiaTEMALiteracy & WASH in Schoolswww.rotaryteach.org/presidentialconference
18-19 marzoPasty City, Manila, FilippineTEMAWASH in Schoolswww.2016RotaryPresidentialConferenceManila.org
Cari Amici,centinaia di migliaia di persone soffrono a causa di malattie infettive nel mondo, e milioni di persone sono affette da
disordini neurologici. Ci sono ancora tre Paesi che continuano ad essere affetti dalla polio. A livello globale, ogni anno,
circa 584.000 persone muoiono di malaria, 1,5 milioni a causa di HIV/AIDS e 1,5 milioni a causa di tubercolosi. Le
malattie infettive e i disordini degenerativi del cervello sono la più grande sfida alla sicurezza sanitaria in Europa.
Solo in Francia, oltre 850,000 persone sono affette dal Morbo di Alzheimer e altre 200.000 vengono diagnosticate ogni
anno con malattie neuro-degenerative. Il Rotary si impegna ad assistere alle cure di queste malattie e per la prevenzione
a livello locale e globale.
Unitevi a noi a Cannes, France, dal 19 al 20 febbraio per la Conferenza presidenziale 2016 sulla prevenzione e cura
delle malattie. Organizzata dalla Commissione dei Governatori di lingua francese del Rotary International, la conferenza
si concentrerà sulle malattie infettive e degenerative, riunendo soci del Rotary, operatori del campo sanitario, ricercatori
e rappresentanti di enti pubblici e privati, per parlare delle opportunità per rispondere ai problemi pressanti del settore
sanitario, con una particolare attenzione alle strategie di prevenzione e alle opzioni di cure per le malattie. Questa sarà
la seconda delle cinque
conferenze presidenziali, organizzate per mettere in risalto le aree d’intervento del Rotary, che
includono alcuni dei bisogni umanitari più pressanti dei nostri tempi.
La conferenza includerà relatori di spicco a livello mondiale, sessioni plenarie altamente informative e diverse sessioni
di discussione. I partecipanti potranno fare networking con altri dirigenti e ottenere nuove idee e strategie da realizzare
al rientro. Sono in programma multipli eventi supplementari subito dopo la conferenza per offrire la possibilità ai parte-
cipanti di continuare a creare relazioni e discutere importanti questioni del campo sanitario.
Visitate il sito web della conferenza, www.rotary-conference-cannes2016.org per dettagli sul programma
e su come registrarsi.
Se siete impegnati a livello locale o internazionale per migliorare le comunità attraverso progetti di prevenzione e cura
delle malattie, o se volete saperne di più, non mancate a questo evento, per unire leader, scambiare idee e agire.
Ci auguriamo di vedere tutti alla conferenza!
Cordiali saluti,
APPUNTAMENTI INTERNAZIONALI
Join Leaders Exchange Ideas Take Action
Ray KlinginsmithPresidente, Fondazione Rotary, 2015/2016
K.R. “Ravi” RavindranPresidente, Rotary International, 2015/2016
INDICE
8 ROTARY dicembre 2015
ROTARYRotary è associato all’USPIUnione Stampa Periodica Italiana
Dicembre 2015 numero 10
EdizionePernice Editori SrlCoordinamento Editoriale A.D.I.R.I. Associazione dei Distretti Italiani del Rotary Internat ional , su comodato concesso dalla proprietà della testata ICR - Istituto Culturale Rotariano
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Editorial Board 2015/2016DG Francesco Milazzo D. 2110Presidente
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PDG Alviero Rampioni D. 2071
PDG Roberto Scambelluri D. 2080
Andrea Pernice, Editor in Chief
Direttore ResponsabileAndrea Perniceandrea.pernice@perniceeditori.it
Ufficio di RedazionePernice Editori SrlVia G. Verdi, 1 24121 - BergamoTel +39.035.241227 r.a.www.perniceeditori.it
RedazioneClaudio PiantadosiFederica Paturzorivistarotary@perniceeditori.it
Grafica e ImpaginazioneGiovanni FormatoGianluca Licatadesign@perniceeditori.it
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D. 2100 Giuseppe Sarlopeppesarlo@yahoo.it
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IN COPERTINAIl futuro sostenibile: le icone dei "Su-stainable Development Goals".
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Editor-in-Chief RI CommunicationsDivision Manager: John Rezek
Testate ed Editor rotarianiRotary Italia (Italia, Malta, San Marino) Andrea Pernice - Rotary Africa (Angola, Botswana, Isole Comoro, Djibouti, Etiopia, Kenya, Lesotho, Ma-dagascar, Malawi, Mauritius, Mozambico, Namibia, Reunion, Seychelles, Sudafrica, Swaziland, Tanzania, Uganda, Zambia, Zimbabwe Sarah van Heerden) Sarah van Heerden - Vida Rotaria (Argentina, Paraguay, Uruguay) Juan Carlos Picena - Rotary Down Under (Samoa americane, Australia, Cook Islands, Repubblica Democratica di Timor Leste, Repubblica Demo-cratica di Tonga, Fiji, Polynesia francese, Kiribati, New Caledonia, Nuova Zelanda, Isola Norfolk, Papua Nuova Guinea, Samoa, Isole Solomon, Tonga, Vanuatu) Mark R. Wallace - Rotary Contact (Belgio e Lussemburgo) Paul Gelders - Brasil Rotário (Brasile) Milton Ferreira Tito Magalhães Gondim - Rotary in Bulgaria (Bulgaria, Macedonia, Serbia) Nasko Nachev Rotary Canada Vanessa Glavinskas - Revista Rotaria (Bolivia, Costa Rica, Repubblica Dominicana, Ecuador, El Salvador, Guatemala, Honduras,
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EDICOLA
On-line
novembre
ottobre
settembre
c
INDICE
10 ROTARY dicembre 2015
INDICE
NOTIZIE INTERNAZIONALI
Le conferenze presidenziali sono diventate incontri popo-
lari per i Rotariani di tutto il mondo, ma il loro programma
cambia di anno in anno con ogni nuovo presidente del
Rotary International. Il Presidente Ravi ha programmato
cinque conferenze speciali per l’anno rotariano, ognuna
ispirata da un’area d’intervento della Fondazione Rotary,
nell’ambito del Piano di Visione Futura:
Pace e prevenzione/risoluzione dei conflitti
15-16 gennaio, Ontario, California
peaceconference2016.org
Prevenzione e cura delle malattie
19-20 febbraio, Cannes, Francia
rotary-conference-cannes2016.org
Sviluppo economico e comunitario
26-27 febbraio, Città del Capo, Sudafrica
rotarycapetown2016.com
Alfabetizzazione e WASH (acqua e strutture igienico-sani-
tarie) nelle scuole
12-13 marzo, Calcutta, India
rotaryteach.org/presidentialconference
WASH in Schools
18-19 marzo, Pasay City, Filippine
2016RotaryPresidentialConferenceManila.org
Il Presidente Ravi ed io
parteciperemo a tutte le
cinque conferenze, che
sono co-sponsorizzate
dal Rotary International
e dalla Fondazione Ro-
tary, e ci auguriamo che
i rotariani si impegnino
attivamente a dare il
loro supporto, in parti-
colare quelli nelle aree
più vicine alla loro re-
sidenza.
Gli eventi di due giorni offrono opportunità per approfondi-
re alcune questioni insieme ai leader del Rotary ed esperti
in varie aree d’intervento, oltre ad offrire dettagli pratici ai
Rotariani per farsi coinvolgere in progetti nuovi ed efficaci.
Se trovate interessante una delle conferenze, come mi au-
guro, vi invito a partecipare, o a inviare un rappresentante
dei vostri club. Le conferenze presidenziali sono un ottimo
supplemento ai congressi del Rotary, e possono essere
ulteriore prova di come sia possibile fare del bene in tutto
il mondo!
ROTARY FOUNDATION IL CHAIRMANNUOVO LOOK PER LE CONFERENZE PRESIDENZIALI
Ray Klinginsmith
11 aspettando Seul
INDICE
Registrati al Congresso RI 2016 di Seoul sul sito www.riconvention.org/it
NOTIZIE INTERNAZIONALI
OSPITALITÀ COREANA
Sarebbe troppo facile descrivere i coreani come persone
ospitali e cortesi, o evidenziare il loro desiderio di mettere a
proprio agio i visitatori. La cosa davvero difficile, invece, è tro-
vare il modo di esprimere cosa li porta a essere così ospitali.
Jeong è una parola che indica una sensazione di devozione,
attenzione e cura. Significa allacciare profondi rapporti,
connessioni genuine, un’attenzione verso il prossimo.
Il termine potrebbe rappresentare il sentimento tra vecchi
amici o anche verso persone appena incontrate.
Se siete confusi, tutto vi sarà chiaro al Congresso RI 2016
a Seul, 28 maggio - 1 giugno. Il termine jeong sarà al cen-
tro della serata dell’ospitalità del Comitato organizzatore
(HOC) che consente ai congressisti di interagire con rota-
riani del posto. Sono in programma vari eventi, da picnic a
spettacoli coreani. Acquistate i biglietti sul sito.
Sono proprio le attività di questo tipo che rendono speciali
i congressi del Rotary, secondo Sangkoo Yun, presidente
del Comitato organizzatore. “Io mi iscrivo agli eventi a
ogni congresso”, dichiara Yun, che ha visitato le abitazioni
di rotariani a Sydney, una galleria d’arte a Los Angeles e
un castello a Malmö, Svezia, durante le precedenti serate
dell’ospitalità. Durante ogni evento, Yun ha avuto modo di
incontrare rotariani da tutto il mondo.
A Seul, il Comitato organizzatore ha organizzato varie se-
rate per consentire a un numero più elevato di rotariani di
partecipare. Sangkoo Yun incoraggia in particolare i soci
dei club che hanno una partnership con un club coreano
a iscriversi. Godetevi l’ospitalità coreana e provate il vero
significato di jeong.
12 ROTARY dicembre 2015
NOTIZIE INTERNAZIONALI
L’estate prima del mio matrimonio, i miei genitori mi propo-
sero di fare un giro turistico della Corea in pullman, quale
ultima occasione per stare tutti insieme in famiglia. Io e mia
sorella accettammo, con riluttanza. Passare sette giorni chiu-
si in un pullman con un gruppo di sconosciuti, oltre che con i
nostri genitori, non era esattamente la nostra idea di vacanza.
Eppure, dopo centinaia di chilometri, ore di karaoke, e molte
ciotole di bibimbap quegli sconosciuti diventarono degli ami-
ci, e tornammo a casa con una piacevole riscoperta del Paese
natio dei nostri genitori.
La Corea è un piccolo Paese, ma se si viaggia in pullman, in
treno, o in aereo c’è molto da vedere e da fare. Il Comitato
organizzatore (HOC) del Congresso RI 2016 a Seul offre
un’ampia selezione di tour, da poter fare prima e dopo il
congresso, che si terrà dal 28 maggio al primo giugno. Le
escursioni, proposte ai rotariani e ai loro ospiti, includono
l’opportunità di incontrare membri dei Rotary club coreani
nelle varie mete dei tour.
Se siete interessati a vedere alcune delle più famose attrazio-
ni del Paese, le potrete scoprire nel Highlights of Korea tour.
PAROLA AI COREANIi rotariani presentano il proprio PaeseIn vista della convention di Seul, scopriamo qualche dettaglio della nazione che ospiterà il meeting internazionale rotariano.
Punto di forza dell’Highlights of Korea tour è il tempio di Haedong Yonggungsa a Busan che si affaccia sul Mar del Giappone.
Il The World Cultural Heritage Site tour offre, tra le varie attrazioni, la possibilità di visitare l’imponente Hwaseong Fortress.
segue >>
13 aspettando Seul
INDICE
NOTIZIE INTERNAZIONALI
Questo viaggio di sette giorni e sei notti inizia su Jeju, un’iso-
la posta all’estremità meridionale della penisola coreana, do-
minata da un vulcano spento. Visiterete la grotta di Manjang-
gul, parte dell’esteso sistema di tunnel di lava sull’isola, e vi
arrampicherete sino alla cima del Seongsan Ilchulbong, dove
potrete stare sulla cresta del suo cratere a forma di ciotola. Il
tour continua a Busan, la seconda città della Corea, dove si
trova il più importante porto commerciale. Passeggerete nel
tempio di Haedong Yonggungsa, un raro esempio di tempio
sulla costa, collocato lungo le acque blu del Mar del Giap-
pone. Avrete modo di apprezzare Gyeongju, l’antica capitale
coreana sotto la dinastia Silla, famosa per i suoi siti storici,
tra cui il cimitero di Daereungwon, che contiene le tombe a
forma di collina degli antichi re e regine, e il tempio sotterra-
neo di Seokguram con un santuario dedicato a Buddha.
La Corea è chiamata “la terra del fresco del mattino”, e
quando il sole filtra attraverso la foschia sopra il Monte Seo-
rak, potete capire il motivo di questo nome. Il tour del Monte
Seorak di tre giorni e due notti vi condurrà nella regione roc-
ciosa situata nella parte settentrionale del Paese. L’itinerario
include un viaggio in funivia sulle montagne verso la fortezza
di Gwongeumseong, dove si possono ammirare le rovine del
castello e dove si gode di una vista spettacolare. Visiterete,
inoltre, il tempio di Naksansa, con le sue altissime statue di
Buddha che fissano il mare.
Attraverso il Yongjusa Temple Stay tour potrete sperimentare
un nuovo tipo di calma. Per due giorni e una notte vi immer-
gerete nella vita monastica partecipando ad attività come:
realizzare lanterne di lotus, la cerimonia del tè e la medita-
zione. Donne e uomini vivono separati in dormitori semplici
dal suolo rassicurante di questo tempio costruito nel 1790.
Se il viaggio notturno non rientra nei vostri programmi, con-
siderate i tour di una giornata o di mezza giornata proposti
dalla commissione ospitante.
Per raggiungere le maggiori attrazioni culturali dentro e
nei dintorni di Seul in un giorno solo, il The World Cultural
Heritage Site tour è un’ottima scelta. Due siti dichiarati
patrimonio dell’umanità dall’UNESCO saranno le perle delle
vostra escursione: inizierete con il Changdeok Palace, uno dei
cinque palazzi reali di Seul; e, terminerete, con la Hwaseong
Fortress e i suoi 5,74 km di cinta muraria che circondano il
centro di Suwon, una città fuori Seul. Tra queste due desti-
nazioni, visiterete il Korean Folk Village, un villaggio tradizio-
nale ricostruito che riproduce la musica, l’arte, la cultura, il
cibo e lo stile di vita dei coreani durante la dinastia Joseon
(1392 - 1910).
Se viaggiate con bambini, considerate allora il tour Samsung
Electronics. La gita comincerà con una visita al Samsung
Innovation Museum, un’esperienza interattiva con display
high-tech e terminerà a Everland, il parco divertimenti più
grande di tutta la Corea.
Date, poi, un’occhiata alle migliori attrazioni serali di Seul
attraverso il Seoul Night Tour. La N Seoul Tower sul Monte
Namsan offre una vista scintillante della città di notte, e ogni
sera la torre stessa si illumina di colori diversi regalando uno
spettacolo sbalorditivo. Il tour include anche una visita al
ruscello Cheonggyecheon, che per decenni è rimasto nasco-
sto da una grande passerella pedonale di cemento ma che è
stato restaurato nel 2005 inserendo un corso d’acqua lungo
la passeggiata. Il ruscello di 11 km è l’esempio perfetto di un
progetto di rinnovo urbano di successo, riconoscibile anche
dalla sua singolare bellezza notturna, con le strutture più il-
luminate. Il programma serale include anche una passeggiata
tra i mercati notturni di Dongdaemun.
Il tour del Monte Seorak vi aprirà le porte del tempio Naksansa, dedicato a Buddah.
SUSIE MA
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14 ROTARY dicembre 2015
GIRO DEL MONDOattraverso il servizio rotariano
STATI UNITI (1)
Piuttosto che una serata di gala e cucina
di alto livello, Steve Dulle ha deciso di
offrire qualcosa di più “nutriente” in
occasione del suo insediamento come
Governatore del Distretto 6080 (USA)
per quest’anno. Le cerimonie tradizionali
di insediamento spesso sono “formali, in
abito elegante, e questo va anche bene”,
dichiara Dulle, che invece ha chiesto
ai rotariani di raccogliere cibo a lunga
scadenza e di fare volontariato presso i
banchi alimentari nel suo distretto, che
si trova tra la periferia di St. Louis e
Kansas City. “Abbiamo deciso di passare
un sabato, dalle 9 alle 13, indossando
pantaloncini e pranzando insieme per
la cerimonia di insediamento – molto
informale e divertente”, racconta Dulle
del Rotary club di Columbia South.
Circa 150 persone hanno celebrato
presso il banco alimentare Central and
Northeast Missouri.
Dulle ha anche invitato i club a unirsi
in una food fight di un mese, in una
sfida tra il nord e il sud del distretto (il
nord ha vinto!). Centinaia di rotariani,
rotaractiani, famiglie e amici hanno
raccolto quasi cinque tonnellate di
cibo e circa 19.000 dollari. Insieme,
i soci di 33 club distrettuali hanno
passato oltre 1.500 ore in una
sola giornata a fare volontariato,
raccogliendo donazioni fuori dai
supermercati (Rotary e Rotaract club
di Jefferson City, che hanno raccolto
2.693 kg di cibo) e a riconfezionare
5.000 libbre di cereali di riso presso
il banco alimentare Central and
Northeast Missouri.
1
4
Nel 2011, un neonato brasiliano su cento moriva nel primo mese di vita.
15 servizio nel mondo
SERVIZIO NEL MONDO
EGITTO (2)
Più di 8.700 ragazzi e ragazze hanno seguito, a febbraio, un corso di
alfabetizzazione di sei mesi, sotto la supervisione della Commissione
alfabetizzazione Rotary del Distretto 2451, nei governatorati di
Fayoum, Qalyubia, Giza e Alessandria. “Tre partecipanti su quattro
alla seconda fase dell’iniziativa Knowledge Is Power erano giovani
donne”, afferma Eman El Ghamrawy, presidente di commissione
e past president del Rotary Club Heliopolis. Il programma, offerto
gratuitamente a individui dai 15 ai 30 anni e finanziato in larga misura
dalla Vodafone Egypt Foundation, ha coinvolto circa 700 persone tra
osservatori, coordinatori, insegnanti e amministratori provenienti da 30
Rotary club e altre organizzazioni.
INDIA (5)Nello Stato di Uttarakhand, nel nord dell’India,
il terreno impervio e la disposizione frammentata
della popolazione tra le colline ai piedi
dell’Himalaya, rendono difficile la fornitura di cure
mediche agli abitanti. Il problema è stato risolto
dal Rotary Club Bhavnagar Royal, nello Stato
di Gujarate, a oltre 1.400 km a sud. A maggio
2014, il Club ha lanciato una missione medica di
cinque giorni per offrire esami medici, inclusi i test
cardiaci come pressione del sangue e monitoraggio
dei livelli di glucosio nel sangue. Alcuni farmacisti
rotariani hanno distribuito farmaci. Quest’anno,
il club ha ampliato il progetto: i camp medici
costano 5.000 dollari e il Rotary Club Luton North,
Inghilterra, ha contribuito al progetto con altri
3.000 dollari. Circa 750 residenti hanno usufruito
di esami medici e 30 pazienti hanno subito
interventi alla cataratta.
BRASILE (4)João Del Bianco Neto, del Rotary Club Registro, si è reso conto delle
sfide che doveva affrontare il centro medico locale qualche anno fa,
quando i figli gemelli di un suo amico erano nati prematuri di due
mesi. Il rotariano seppe che l’ospedale, Dr. Leopoldo Bevilacqua
Regional a Pariquera-Açu, non aveva letti a sufficienza nel reparto
di cure intensive prenatali per l’intera area, composta da 24 città
e con oltre 500.000 abitanti. “Siamo una regione molto povera
dalle parti di San Paolo”, ha dichiarato Del Bianco Neto, “Avevamo
bisogno di maggiori cure per le gestanti e i neonati”. Di recente il
suo Club, con il partner internazionale Rotary Club Nakatsugawa
in Giappone, ha ricevuto una sovvenzione globale dalla Fondazione
Rotary pari a 172.500 dollari, per finanziare l’acquisto di cinque
letti per il reparto di cure intensive, incubatrici e attrezzature per
il monitoraggio. Inoltre, sono stati organizzati seminari di cure
prenatali e per l’allattamento, e sono stati distribuiti piccoli regali
alle gestanti.
FILIPPINE (3)
Il tifone Haiyan ha causato circa 6.300
vittime nelle Filippine a novembre 2013.
I soccorsi immediati hanno coinvolto quasi
esclusivamente i residenti dell’area più colpita,
Tacloban. Ma anche gli abitanti di altre regioni
(come per esempio Banga nella provincia di
Aklane, posta su un’isola a centinaia di km a
ovest di Tacloban) avevano bisogno di aiuto. Il
Rotary Club Calapan, situato su un’isola a nord
di Aklan, ha donato 6.500 dollari per noleggiare
dei camion per il trasporto di rifornimenti da
Manila, e ha fornito abbigliamento, coperte,
riso, vettovaglie, acqua, tende, giocattoli,
lenzuola e articoli per la cura personale. Una
squadra composta da 15 soci ha viaggiato
per circa 11 ore, in macchina e in traghetto,
per consegnare gli articoli. I soci del Rotary
Club Metro Kalibo, ad Aklan, hanno ospitato il
gruppo da Calapan durante la visita.5
3
2
Circa il 35 per cento delle donne egiziane non è in grado di leggere o scrivere.
INDICE
15 dicembre - la splendida cornice di una Firenze già pronta
per le prossime festività natalizie ha ospitato il primo con-
gresso interdistrettuale Interact, dove ragazzi provenienti da
Toscana, Abruzzo, Lazio, Sardegna, Campania e Calabria,
dei distretti 2071, 2080, 2090 e 2100, hanno avuto modo
di incontrarsi, conoscersi e confrontarsi in una tre giorni, da
venerdì 11 a domenica 13, di formazione che ha portato ad
accrescere l’unione interactiana dei vari partecipanti di di-
stretti diversi per storia, cultura e tradizione.
La conferenza, che si è svolta presso la sala convegni del
Grand Hotel Adriatico, aveva come tema: “La nostra società
è tutta da buttare?”. Dopo i tradizionali inni, il saluto di
Olimpia Masotti, RD distretto Interact 2071 e un augurio di
buon lavoro da parte delle autorità rotariane presenti, tra cui:
Arrigo Rispoli, coordinatore zona 12-13 nuove generazioni;
Mauro Lubrani, governatore Distretto 2071; Franco Angotti,
PDG; Matteo Grassi, RD Rotaract 2071; e Carlo Francini Vez-
zosi, in rappresentanza del Rotary Club Firenze.
“I relatori della conferenza sono stati due”, ci riferisce Olim-
pia Masotti “il Dr. Giancarlo Petri, e Debora delle Macchie”.
Il primo, psicologo e psicoterapeuta, ci ha presentato la
problematica dei giovani catapultati in una società sempre
più pessimista, contrapposta ad alcune realtà, quali il mondo
Interact, che ha dimostrato ancora una volta entusiasmo, vo-
glia di mettersi alla prova e di collaborare per apportare alla
società il cambiamento di cui ha bisogno.
Debora delle Macchie, invece, ci ha parlato della AISM, (As-
sociazione Italiana Sclerosi Multipla) alla quale è rivolto il
service nazionale Interact, presentandoci vari progetti da cui
prendere spunto per aiutare direttamente i malati di sclerosi
multipla o la ricerca scientifica, oppure sensibilizzare la po-
polazione riguardo alla malattia”.
La partecipazione da parte dei ragazzi, che sono intervenuti
con domande e osservazioni al termine di entrambe le re-
lazioni, è stata notevole, grazie anche alla presenza di 40
allievi della scuola delle Scienze Aeronautiche Militari G.
Douhet di Firenze che, da non interactiani, hanno presentato
le loro osservazioni in un’ottica diversa da quella rotariana: il
confronto è stato, così, “formativo e informativo”.
La tre giorni si è conclusa con il consueto scambio di mail e
promessa di contatti per un futuro ancora più collaborativo e
una cena di gala presso Villa Vecchia, sulle colline fiorentine,
al termine della quale è stata organizzata una lotteria il cui
ricavato è stato interamente devoluto come service all’AISM.
“In conclusione”, riprende Olimpia Masotti “possiamo dire
che, oltre a essere stata un’esperienza indimenticabile per
l’armonia creatasi, è stata senz’altro stimolante ed educativa;
difatti si è andato a ricreare il concetto che ci sta tanto a
cuore della famiglia rotariana, unita per stare bene e far del
bene contemporaneamente”.
CONGRESSO NAZIONALE INTERACTun Natale sotto il "cupolone"A Firenze il primo congresso Interact: 4 distretti, 15 club, più di 100 ragazzi.
MEETING ROTARIANI
LUIGI DE CONCILIO
INDICE
16 ROTARY dicembre 2015
Durante l’estate del 2014, Tunji Funsho incontrò una bam-
bina affetta da poliomielite. In più di 40 anni di carriera, il
medico non aveva mai avuto un paziente a cui fosse stato
diagnosticato il virus. La bimba risultò essere una degli ulti-
mi bambini nigeriani ad aver contratto la malattia, tanto che
questo incontro ebbe un grande impatto su Funsho, membro
della Commissione Rotary PolioPlus in Nigeria.
Lo stato africano, nel luglio del 2015, ha registrato un anno
senza casi di polio. Questo importante traguardo significa che
presto i Paesi dove la polio è ancora endemica rimarranno
solo due: il Pakistan e l’Afghanistan.
Il Rotary e i suoi partner hanno ottenuto degli incredibili
successi nella lotta per debellare la malattia in Nigeria, ma
cosa sarà necessario fare per eliminare la poliomielite su
scala mondiale?
La rivista “The Rotarian” e Funsho hanno conversato sull’im-
portanza di questo progresso medico per il suo paese, per i
rotariani e per i bambini di ogni dove. Funsho, cardiologo,
membro del Royal College of Physicians di Londra e socio
del Rotary Club Lekki Phase I, ci ha raccontato inoltre
dell’incontro con la famiglia di quella piccola bambina. Ci ha
introdotti nell’ambito delle “soluzioni uniche e innovative”,
come i campi sanitari che provvedono all’assistenza sanitaria
primaria attraverso le vaccinazioni polio, che il Rotary e i
suoi partner hanno ideato per aiutare la Nigeria a debellare il
virus. Il cardiologo ha poi descritto cosa servirà alla Nigeria e
all’Africa per poter essere certificate polio free entro il 2017.
“È troppo presto per festeggiare”, dice Funsho. “Il mondo
deve riconoscere come priorità assoluta il debellamento della
polio in modo da assicurarsi che la malattia non ritorni nei
nostri territori”.
Si è mai concesso di pensare al momento in cui la polio sarà eliminata completamente? Come pensa che sarà?Un mondo polio free è ancora difficile da immaginare. Ab-
biamo avuto dei visionari che ci hanno raccontato quanto
salveremo in termini di vite e disabilità umane. Ma è solo
recentemente che ha iniziato a venirmi in mente quanto im-
portante è questo traguardo.
TUNJI FUNSHOnon ci fermeremo finchè la polio sarà eliminataIntervista a Tunji Funsho - leader rotariano nella lotta contro la polio in Nigeria.
17 incontri
INCONTRI
segue >>
INCONTRI
18 ROTARY dicembre 2015
Ho avuto una discussione con il presidente del Polio Survivor
Group della Nigeria sul come aiutare i sopravvissuti alla polio
con le sedie a rotelle. Ci sono varie taglie: piccola, media,
grande. Mi ha colpito il fatto che a un certo punto non aves-
simo più le piccole. E gradualmente, non avremo più bisogno
né delle medie, né delle grandi. Quando avremo debellato la
polio, tutti gli sforzi e tutte le agonie delle persone affette da
polio e di chi sta lavorando per assisterli vedranno una fine.
Il costo umano richiesto dalla polio non potrà mai essere misurato. Ma cosa si può dire dei costi attuali? Quanto salveremo una volta che la polio sarà eliminata?Esiste una stima di 40 - 50 miliardi di dollari che riguarda il
progetto di salvare vite entro il 2035. Esiste poi una grande
cifra di soldi che verrà destinata ad altri importanti bisogni
sanitari. Il mondo sarà un posto più sano per tutti.
L’anno scorso, la Nigeria ha usato le infrastrutture che erano state create per combattere la polio per fermare la trasmissione dell’ebola. In quali modi le infrastruttu-re per la polio verranno usate in futuro?Mentre noi dobbiamo trovare un modo di transizione per una Ni-
geria senza polio, una delle prime preoccupazioni è quella di non
dimenticare cosa bisogna fare là. Non vogliamo svegliarci, una
volta che la polio è stata debellata, e domandarci: “Cosa accadrà
a tutte le risorse che abbiamo costruito negli anni?”. Dobbiamo
assicurarci che i finanziamenti continuino anche dopo il raggiun-
gimento dell'obiettivo, e che i finanziatori non perdano di vista
l’importanza dell’assistenza sanitaria primaria, in particolare
dell’immunizzazione di routine. La chiave della strategia finale
è di assicurarsi che le immunizzazioni di routine continuino.
Ogni bambino nato deve essere coperto. E non possiamo fare
affidamento sulle Attività d’Immunizzazione Supplementari o
sul servizio sanitario (AIS). Necessitiamo di una combinazione
tra AIS e alto livello di copertura delle immunizzazioni di routine.
Le nostre strutture per l’assistenza sanitaria primaria non
sono ancora come vogliamo che siano. Non sono accessibili a
molte persone. Se supportiamo e potenziamo il sistema delle
immunizzazioni di routine, sarebbe una grande eredità da
lasciare per placare altre malattie dell’infanzia.
Come raggiungerete questo obiettivo?Abbiamo molti volontari mobilizzati a livello locale, e grazie
alla stretta interazione tra loro e le comunità – abbiamo cre-
ato un rapporto di fiducia – ora gli interventi sanitari saranno
più facili. Queste persone provengono dalle comunità stesse,
sono rispettate dalla gente, e quindi possono arrivare e dire:
“Guardate, vi abbiamo portato questo programma. Farà stare
meglio i vostri bambini”, se ha a che fare con le immunizza-
zioni, l’igiene, il lavare le mani e le nascite. Questi interventi
da adesso saranno più semplici, e vogliamo assicurarci che
continueremo a impiegare i nostri operatori.
Pianifichiamo di iniziare a sostenere ciò con il presidente e
nell’Assemblea Nazionale per aumentare il budget dell’assi-
stenza sanitaria primaria, in modo che le immunizzazioni di
routine continuino e altre malattie dell’infanzia siano coperte.
L’anno scorso lei disse di essere ottimista sul fatto che entro la fine del 2014 avremmo visto il nostro ultimo caso di polio in Nigeria. Cos’ha fatto la Nigeria di diver-so nel 2014 per renderlo possibile?Una delle maggiori cose che abbiamo fatto ha riguardato la
regolare rivalutazione di ogni iniziativa realizzata. I Centri
Operativi di Emergenza (COE) iniziarono a interessarsi mag-
giormente della prevenzione. Le varie problematiche vennero
trattate con i mezzi necessari in base alle diverse situazioni.
Quando si organizza la giornata Nazionale d’Immunizzazione
(GNI), viene fatto regolarmente un esame nell’area locale, e
questo esame è inoltrato ai COE dello Stato, e se i problemi
non possono essere risolti, essi vengono immediatamente
trasmessi al COE nazionale.
In tempo reale, i vari casi vengono indirizzati. Non aspettano
fin dopo la GNI. C’è molta più responsabilità. Esistono dei
team di supporto gestionale composti da funzionari senior,
tra cui dei funzionari rotariani. Il leader del team deve super-
visionare il lavoro dell’intera squadra. Lui sa chi deve essere
presente in quel preciso momento e sa cosa bisogna fare.
E se non lo si sta facendo, lui chiama i singoli interessati
dando ordini qua e là, e in più fa far loro quello che sono
tenuti a fare; oppure se non sono in grado di svolgere quel
compito, il leader prende le misure per assicurarsi che quel
19 incontri
INCONTRI
preciso lavoro venga portato a termine. In precedenza, la
nostra difficoltà consisteva nella scarsa qualità dei SIA. O le
vaccinazioni non venivano fatte in modo adeguatamente qua-
lificato, o se erano qualificate venivano modificate all’ultimo
minuto, e gli operatori che si prestavano a questi lavori non
erano il personale più qualificato. Così, nel tempo, la qualità
della cultura e del sistema è migliorata straordinariamente.
Chi finanzia i centri operativi di emergenza?Sono finanziati da un grant della Bill & Melinda Gates Foun-
dation.
La Gates Foundation provvede ai fondi per le costruzioni,
l’attrezzatura, e i costi operazionali, ma tutto il resto è garan-
tito dai vari partner (Rotary, Organizzazione Mondiale della
Sanità, UNICEF, e i centri americani di controllo e prevenzio-
ne delle malattie). Sospetto che, avendo visto l’efficacia di
questo sistema, se il governo intraprendesse un altro grande
intervento sanitario, verrebbero usati i COE.
Quanto il Rotary e i suoi partner sono stati capaci di convincere le autorità del governo nigeriano che il de-bellamento della polio è così importante?Attraverso la partecipazione diretta del Rotary e dei partner
di alto profilo. La Gates Foundation e la Dangote Foun-
dation, lavorando insieme per l’eliminazione della polio,
hanno incontrato i governi degli stati nigeriani di Kano e
di Bauchi, e poi quello di Sokoto, per rinforzare le immu-
nizzazioni di routine e per supportare l’operato per la polio.
Mettono pressione ai governi e hanno molta influenza. Ma
adesso c’è questa sensazione che la polio non esista più.
Perché continuare con gli aiuti finanziari? Per questa ragio-
ne vorremmo aumentare il gruppo di rotariani con base ad
Abuja in modo da far pressione sull’Assemblea Nazionale
per ottenere un budget che possa assicurare la possibilità
di continuare a sostenere l’eliminazione della polio agli
stessi livelli che stiamo raggiungendo ora, e per incremen-
tare gli investimenti per l’assistenza sanitaria primaria, in
La Nigeria ha introdotto il vaccino inattivo antipolio a partire da febbraio. Il passaggio nella somministrazione tra il vaccino attivo a inattivo rappresenta una strategia chiave nella campagna finale contro la polio.
particolare per le immunizzazioni di routine. Poi lavoreremo
con il presidente per fare lo stesso.
Ha raccontato una storia a proposito dell’incontro con un uomo che ha rifiutato il vaccino contro la polio per il proprio bambino, dicendo che non aveva nemmeno il cibo per la propria famiglia. Quali sono gli altri motivi della gente per rifiutare i vaccini, e come risponde loro?Alcuni di questi motivi non sono esattamente dei motivi. La
gente li usa come opportunità per tirare in causa quelli che
noi chiamiamo felt needs. Non significa che sono contrari
alla vaccinazione per la polio in sé, ma usano il rifiuto per
ottenere qualcos’altro. Come per esempio, l’acqua: “Ascol-
ta, non abbiamo acqua da anni. Cosa c’è di più importante
dell’acqua?”, oppure: “Abbiamo la malaria, e andiamo presso
i nostri centri sanitari, dove non ci sono farmaci per la ma-
laria”. Per quanto possibile, abbiamo trattato questa sfida
attraverso campi sanitari, dove le persone possono ricevere
aiuto su queste questioni, e allo stesso tempo, vaccinare i
propri figli. La maggior parte dei campi è sostenuta dall’UNI-
CEF, ma il Rotary ogni anno sceglie quattro stati supportando
circa 80 campi sanitari su 100. Siamo stati in grado di di-
minuire il numero dei bambini mancanti come risultato del
rifiuto dei vaccini.
Boko Haram non controlla più i territori della Nigeria: raggiungere le aree insicure è ancora un problema?Si. I problemi esistono nelle aree sul confine con il Ciad, dove
i terroristi attraversano il confine per poi tornare indietro. La-
vorando con le agenzie di sicurezza, possiamo sapere quando
un’area sta per essere oggetto di incursioni, e le squadre
sanitarie permanenti corrono sul luogo, provvedono alle
immunizzazioni, e se ne vanno. Non è come prima, quando
esistevano i divieti di accesso in certe zone. Nelle aree occu-
pate da Boko Haram, prima, non si poteva proprio accedere.
Questo ha causato l’impossibilità di vaccinare molti bambi-
INCONTRI
20 ROTARY dicembre 2015
I Centri operativi per l’emergenza che sovrintendono a tutti gli aspetti della campagna di eradicazione della polio, e che includono anche le strutture refrigerate per conservare i vaccini, nell’ultimo anno hanno svolto un ruolo vitale nell’evitare lo scoppio di nuove epidemie di ebola.
21 incontri
INCONTRI
ni. Ma le attività di immunizzazione si svolgevano in campi
per persone dislocate all’interno, e abbiamo costruito campi
anche là. Quindi, se ci sono persone che non vogliono uscire
per portare i propri figli a ricevere il vaccino per la polio,
quando vengono a sapere che ci sono dei farmaci anche per
la diarrea e per la tosse portano fuori i figli. Ora gradualmen-
te stanno tornando a casa.
L’anno scorso, ha incontrato una bambina affetta dalla polio, la quale rappresentò uno degli ultimi casi in Nigeria. Come dottore deve essere stato straziante. Quanto questa esperienza ha influenzato il suo lavoro?Quello fu il mio primo contatto con un bambino appena in-
fettato dal virus. Fu molto intenso. Con molta difficoltà siamo
riusciti finalmente a convincere il capo famiglia a incontrarci.
Molti di quelli che parteciparono all’incontro li guardavano
da un punto di vista tecnico – bisognava che prendessero dei
campioni delle feci, investigare su quanti vaccini orali per la
polio servissero alla piccola paziente, e così via. L’elemento
di compassione tipico del Rotary non era presente. Volevamo
andare là con un occhio rivolto esclusivamente al lato umano,
cercando di capire come mai questo problema aveva colpito
la famiglia.
Sono nato in quella località, quindi parlo la loro lingua e
conosco bene quella cultura. Abbiamo potuto sederci con
loro come fossimo membri della famiglia, discutendo dei pro-
blemi che la malattia della figlia ha portato alla famiglia, alla
madre, ai fratelli, e come sarebbe stato il suo futuro. Quello
fu un momento decisivo per la mia carriera.
Quanto è fiducioso, oggi, pensando alla situazione di Pakistan e Afghanistan paragonandola a quella della Nigeria di un anno fa? Pensa che anche loro sono vicini a essere dove era la Nigeria uno o due anni fa?Guardando l’andamento delle trasmissioni e la crescente
restrizione geografica del virus, potrei rispondere fiduciosa-
mente di si: l’andamento del Pakistan ricorda quello della
Nigeria. Il numero di casi si è abbassato drasticamente, pas-
sando da più di 300 dell’anno scorso a 29 (stando alle fonti
della stampa). Se riescono a ripetere quello che abbiamo
fatto noi, penso che anche loro potranno arrivare al punto,
l’anno prossimo, di vedere l’ultimo caso di polio.
A livello personale, quanto la campagna odierna sem-bra diversa rispetto a quella di 5 o 10 anni fa?Usando un’analogia è come spingere una roccia su una
montagna. Quando ti trovi sotto, sul fondo, nella valle, ti
domandi solamente: “Avrò la forza necessaria per sopportare
tutto questo?”. Eppure continui ad andare avanti e quando
raggiungi la vetta, tiri un respiro di sollievo perché se sai
di avere la forza di salire in cima, avrai anche l’energia per
tornare giù. Questa è la sensazione che abbiamo in questo
momento avendo fatto la maggior parte del lavoro più duro.
Abbiamo commesso degli errori, e abbiamo imparato dai
nostri stessi errori. E andando avanti, le cose diventeranno
sempre più semplici.
Cosa vorrebbe dire ai rotariani a proposito del lavoro che deve essere ancora fatto? Cosa può fare oggi un singolo rotariano per aiutare a fermare la polio?Innanzitutto, dobbiamo congratularci con tutti i rotariani, sia
i nuovi, che i più anziani, perché sono entrati a far parte della
storia. Abbiamo percorso un lungo cammino per arrivare dove
siamo oggi. Il Rotary non inizia mai qualcosa senza portarlo
a termine. Vogliamo quindi incoraggiare i rotariani a non
perdere di vista il loro obiettivo e continuare a inviare i fondi
per eliminare la polio prendendosi del tempo per supportare
gli sforzi nei propri territori. Se ci si trova in un Paese polio
endemico, bisogna supportare i centri di assistenza sanitaria
primaria per assicurarsi che i bambini continuino a ricevere
le immunizzazioni. Se si è in un Paese non endemico, biso-
gna invece supportare i programmi di quei Paesi che sono
ancora endemici, in particolare attraverso gli investimenti,
risvegliando le coscienze ed esortando il governo e i settori
privati a continuare a sostenere il programma fino al raggiun-
gimento finale dell’obiettivo.
Raggiungendo questa pietra miliare ci siamo convinti di poter
contrastare qualsiasi problema sanitario, in quanto non esiste
nessuna questione sanitaria che non possa trovare una solu-
zione. Questa è una grande eredità!
XXX
INDICE
Nel 2000 gli stati membri delle Nazioni Unite adottarono gli Obiet-
tivi di Sviluppo del Millennio (OSM, in Inglese MDGs) impegnandosi
a dimezzare la povertà e la fame entro il 2015 e a ottenere altri
importanti risultati, in particolare assumendo impegni specifici
per l’infanzia tra cui quello di assicurare l’accesso all’istruzione
elementare a tutti i bambini e le bambine e di ridurre la mortalità
infantile e materna.
Nonostante i progressi compiuti, in molti Paesi alcuni obiettivi sono
ancora lontani dall’essere raggiunti. A volte, anche dove sono stati
raggiunti, il processo non è avvenuto in modo equo e ha provocato
un inasprimento delle disuguaglianze.
Tuttavia, nonostante alcuni limiti, i risultati sono stati importanti,
tanto che prima della fine del 2015, il 25 settembre, nel corso
dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, 193 leader mondiali
hanno sottoscritto gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS, in In-
glese SDGs) che sostituiscono gli OSM.
Gli OSS sono il risultato di un processo che, prevedendo la più am-
pia partecipazione di istituzioni statali, organizzazioni della società
civile, accademici e scienziati, è riuscito a ripensare gli Obiettivi
di Sviluppo del Millennio in un’ottica di lungo periodo, centrando
l’attenzione dell’agenda globale sullo sviluppo sostenibile.
Gli OSS tengono conto dell’esperienza fatta nel perseguimento degli
OSM e sono più articolati, più dettagliati e più pragmatici. Hanno
una portata più ampia e, soprattutto, adottano un approccio diverso:
mentre gli OSM si applicavano solo ai paesi poveri, gli OSS hanno
una portata globale; gli obiettivi saranno rilevanti per tutti i paesi e
tutti saranno tenuti a contribuire al loro raggiungimento.
I 17 punti degli OSS insieme ai loro 169 target da realizzare mirano
ad affrontare gli ostacoli sistemici allo sviluppo sostenibile, come l’i-
neguaglianza, i sistemi di produzione e di consumo non sostenibili,
le infrastrutture inadeguate e la mancanza di occupazioni dignitose.
Gli OSS sono descritti nel documento Sustainable Development Go-
als: Introducing the 2030 Agenda for Sustainable Development e i
punti chiave sono rappresentati dalle cosiddette cinque P: persone,
pianeta, prosperità, pace e partnership.
I punti non sono elencati in ordine d’importanza ma i primi due
(sotto la prima P) sono certamente rilevanti: la povertà e la fame.
Il primo ha come obiettivo la fine della povertà in tutte le sue forme
e ovunque nel pianeta, considerando che un miliardo di persone
OBIETTIVI DI SVILUPPO SOSTENIBILErotta verso l'obiettivo globale Zero HungerUna rapida analisi dei 17 punti degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (2015-2030) approvati dalle Nazioni Unite.
SPECIALE
22 ROTARY dicembre 2015
MILLENNIUM GOALS
vive con meno di 1,25 dollari al giorno, soprattutto nell’Africa sub
sahariana e in Asia.
Il secondo ha l’evocativo nome di Zero Hunger e si concentra sul
porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare e il miglio-
ramento della nutrizione e promuovere l’agricoltura sostenibile, par-
tendo da programmi alimentari per le tantissime persone che vivono
in povertà nel mondo, con l’obiettivo di sconfiggere definitivamente
la malnutrizione infantile.
Uno dei target proposti per il punto Zero Hunger è il raddoppio, en-
tro il 2030, della produttività agricola e del reddito dei produttori di
cibo su piccola scala, in particolare delle donne, dei popoli indigeni,
delle famiglie di agricoltori, pastori e pescatori, anche attraverso
un accesso sicuro ed equo alle terre, alle conoscenze e alle risorse
produttive.
Seguono altri quindici obiettivi, che riguardano: la salute, l’istru-
zione, la parità di genere, l’acqua, la crescita, le infrastrutture, le
disuguaglianze, la vivibilità, i cambiamenti climatici, gli ecosistemi
e, ultimo, il partenariato globale che sottolinea come l’approccio sia
fortemente integrato. Ogni punto è fortemente legato a tutti gli altri.
Si tratta di un progetto troppo ambizioso, come sostiene “The Economist”?Rispetto agli otto Obbiettivi di Sviluppo del Millennio, i 17 OSS con
i loro 169 target sono certamente un progetto molto più ambizioso e
molto più complicato perché la realizzazione dei target è reciproca-
mente condizionata, ma è molto più completo e integrato. Affronta
le cause profonde della povertà e le barriere sistemiche allo sviluppo
sostenibile.
È uno strumento più efficace, studiato sulla base dell’esperienza
fatta fino ad oggi.
Naturalmente non sarà facile, ma una dose di ottimismo è necessa-
ria, ma se nei quindici anni degli OSM siamo riusciti a dimezzare la
fame e la povertà estrema, perché non dovremmo riuscire a elimi-
narle nei prossimi quindici anni? Perché non dovremmo riuscire a
realizzare gli altri obiettivi, o almeno la maggior parte di essi?
Ma soprattutto: noi dobbiamo impegnarci a riuscire. Lo dobbiamo
ai milioni di bambini sottonutriti, lo dobbiamo ai più deboli, lo
dobbiamo alla giustizia, lo dobbiamo a noi: un pianeta in pace è un
bene per tutti. Un pianeta non degradato è una necessità per tutti.
Una cosa si oppone come un macigno a qualunque miglioramento:
la guerra. Nei Paesi in guerra c’è la fame, la povertà, le malattie e
qualunque intervento diventa inefficace.
23 Millennium Goals
segue >>
SPECIALE
24 ROTARY dicembre 2015
17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile per il 2030:1. Porre fine alla povertà in tutte le sue forme in tutto il
mondo;
2. Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare
e il miglioramento della nutrizione e promuovere
l’agricoltura sostenibile;
3. Garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti
a tutte le età;
4. Garantire un’istruzione di qualità inclusiva ed equa e
promuovere le opportunità di apprendimento permanente
per tutti;
5. Raggiungere la parità di genere e l’empowerment di tutte
le donne e le ragazze;
6. Garantire la disponibilità e la gestione sostenibile di acqua
e servizi igienici per tutti;
7. Garantire l’accesso a energia a prezzi accessibili,
affidabile, sostenibile e moderna per tutti;
8. Promuovere una crescita sostenuta, inclusiva e sostenibile
economicamente, l’occupazione piena e produttiva e il
lavoro dignitoso per tutti;
9. Costruire infrastrutture resilienti, promuovere
l’industrializzazione inclusiva e sostenibile e promuovere
l’innovazione;
10. Ridurre le disuguaglianze all’interno e fra i Paesi;
11. Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi,
sicuri, flessibili e sostenibili;
12. Garantire consumo e produzione sostenibili;
13. Adottare misure urgenti per combattere il cambiamento
climatico e le sue conseguenze;
14. Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i
mari e delle risorse marine per lo sviluppo sostenibile;
15. Proteggere, restaurare e promuovere l’uso sostenibile
degli ecosistemi terrestri, in modo sostenibile gestire le
foreste, lotta alla desertificazione, e bloccare e invertire il
degrado del suolo e arrestare la perdita di biodiversità;
16. Promuovere società pacifiche e inclusive per lo sviluppo
sostenibile, garantire l’accesso alla giustizia per tutti e
costruire istituzioni efficaci, responsabili e inclusive a
tutti i livelli;
17. Rafforzare le modalità di realizzazione e di rivitalizzare il
partenariato globale per lo sviluppo sostenibile.
I vecchi Obiettivi di Sviluppo del Millennio:1. Sradicare la povertà estrema e la fame nel mondo;
2. Rendere universale l'istruzione primaria;
3. Promuovere la parità dei sessi e l'autonomia delle donne;
4. Ridurre la mortalità infantile;
5. Ridurre la mortalità materna;
6. Combattere l'HIV/AIDS, la malaria e altre malattie;
7. Garantire la sostenibilità ambientale;
8. Sviluppare un partenariato mondiale per lo sviluppo.
Rotary affronta tematiche affini a quelle dei Millennium Goals.
MILLENNIUM GOALS
25 Millennium Goals
E il Rotary? Il paziente lettore che è arrivato fino a questo punto dell’articolo si
è sicuramente trovato in un terreno familiare, tanti sono i punti in
comune che gli obiettivi del Rotary hanno con i 17 OSS. Il Rotary
già da tempo sta lavorando per raggiungere gli obiettivi che oggi
sono elencati nei 17 OSS e, soprattutto, per realizzare la condizione
che più di tutte è necessaria per ottenere qualunque risultato: la
pace. Con la sua struttura planetaria ha già fatto molto e può fare
anche di più.
Il 16 novembre scorso, la FAO e la delegazione diplomatica ameri-
cana presso le Agenzie delle Nazioni Unite a Roma (USUN Rome
Mission), hanno organizzato la 12esima McGovern Lecture, dal tito-
lo Securing George McGovern's Legacy: A Roadmap to End Hunger
as We Know It, promossa dalla McGovern Foundation, che da anni
conduce un’azione meritoria per migliorare la salute nel mondo.
Il Rotary ha partecipato con la presenza di 35 persone, per la
maggior parte rotaractiani e con i ragazzi inbound del programma
Scambio Giovani.
Il relatore Rajiv Shah, uno studioso che a 42 anni ha già uno stra-
ordinario curriculum come manager di società filantropiche, oggi è
Senior Advisor al Chicago Council e Distinguished Fellow presso la
Georgetown University School of Foreign Service.
Il dottor Shah ha cominciato il suo discorso illustrando che la lotta
alla fame e alla povertà costituiscono parte integrante della politica
nazionale ed estera degli Stati Uniti d’America.
La politica americana è stata toccata da queste problematiche a
livello nazionale sin dal periodo della grande depressione, quando
si concessero ai produttori agricoli prezzi accessibili e si avviarono i
primi programmi per fornire cibo alle scuole frequentate dai bambi-
ni più vulnerabili. A livello internazionale, l’avvio del Piano Marshall,
come molti sanno, contribuì alla ricostruzione delle istituzioni degli
stati europei nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale
anche fornendo grandi quantità di cibo alle popolazioni che, impo-
verite dalla guerra, soffrivano la fame e rischiavano la malnutrizione
acuta.
Successivamente, il senatore McGovern promosse nel 1977 con il
Food for Peace Program, le prime misure per affrontare politicamen-
te il problema di una scorretta dieta alimentare ricca in grassi saturi,
SPECIALE
26 ROTARY dicembre 2015
GUIDO FRANCESCHETTI
zuccheri e cibi trasformati che stava prendendo piede negli USA e in
altre nazioni, minando l’intero sistema alimentare.
Da allora la lotta alla fame è diventata la lotta alla cattiva nutrizione.
Rifacendosi alle esperienze che ha vissuto alla testa di USAID, Shah
ha sottolineato che è necessario migliorare l’efficienza affinché gli
interventi arrivino a chi effettivamente ha bisogno di assistenza ma
anche che l’efficacia degli interventi comprende il concetto di buo-
na nutrizione. Non è sufficiente avere cibo quando se ne ha bisogno,
perché è importante anche la qualità del cibo a cui si ha accesso.
Il dottor Shah, ha condiviso con il pubblico la sua toccante esperien-
za personale nel campo rifugiati di Dadaab, al confine tra il Kenya e
la Somalia, durante la grave situazione di crisi alimentare del Corno
d’Africa nel 2011. Alla luce di quelle situazioni drammatiche che
originarono da un insieme di fattori (siccità, controllo del territorio
da parte di gruppi armati, ecc.), poté verificare l’importanza dei
progressi scientifici e tecnologici che sono in grado di migliorare il
modo con cui organizzazioni come il World Food Program e USAID
forniscono assistenza. Riportando l’attenzione sulla realtà america-
na, ha sottolineato che negli stessi Usa un quinto dei bambini soffre
la fame e la povertà, ma, nello stesso tempo, esiste il fenomeno
dell’obesità infantile, causata da un consumo sbagliato del cibo
legato a cambiamenti errati dello stile di vita.
La malnutrizione su larga scala è conseguenza della povertà, ma
anche dell’inefficacia dei sistemi di distribuzione del cibo, che non
raggiunge le fasce più vulnerabili della popolazione (food deserts).
Quindi, programmi come Let’s Move, ideato dalla First Lady Michel-
le Obama, e Feed the Future Initiative, che offre nuovi modelli e
tecnologie per cambiare il modo in cui si fornisce assistenza, sono
parte integrante della strategia dell’amministrazione Obama di lot-
tare contro la fame e la povertà a livello globale, che continuano a
essere presenti anche in quei continenti che oggi sperimentano una
rapida crescita economica (Asia).
La distribuzione del cibo è un problema focale, non solo perché non
raggiunge chi ne ha bisogno ma anche perché le perdite di cibo che
avvengono nel processo di distribuzione sono così rilevanti che la
loro eliminazione totale basterebbe da sola a eliminare la fame dal
mondo.
Parlando dei nuovi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, Shah ha sot-
tolineato che, se si mantiene il trend attuale, nel 2030 la fame e
la povertà non saranno ancora eliminate. Secondo le ricerche più
accreditate, nel 2030 il 9% della popolazione dei Paesi in via di
sviluppo, e il 13% dei bambini, soffrirà ancora la fame.
Shah ha insistito sulla necessità di migliorare la qualità degli inter-
venti. Un esempio che ha indicato come modello è il programma
Feed the Future Initiative, che, dal 2007 a oggi, è intervenuto con
massicci investimenti nello sviluppo agricolo, nei sistemi di accesso
al cibo e nei programmi politici volti a ridurre la povertà nelle aree e
nelle società rurali (ad es. Cambogia, Etiopia, Gana, Kenya, Uganda,
Bangladesh e Haiti). I suoi interventi sono stati articolati in maniera
da poterne misurare i risultati.
I cinque principi base che, a suo avviso, costituiscono la via verso l’obiettivo Fame Zero sono i seguenti:
1. Avere una situazione dettagliata e aggiornata delle comunità
che soffrono la fame e delle caratteristiche delle loro
necessità, per poter programmare interventi efficaci;
2. Trasformare il settore della produzione agricola, attraverso
più tecnologia, professionalità e competitività sul mercato;
3. Aprirsi alla scienza e alla tecnologia nel settore dello
sviluppo agricolo;
4. Ripensare il modo in cui il consumatore si alimenta e sceglie
i cibi;
5. Avere forte volontà politica e determinazione per raggiungere
gli OSS entro il 2030.
Rispondendo ad alcuni commenti che giudicavano troppo difficile
per un’organizzazione centralizzata avere e mantenere una situazio-
ne dettagliata e aggiornata (punto 1), Shah ha citato il Rotary, con la
sua presenza diffusa, come esempio di efficienza nella raccolta dei
dati sul campo e nella conseguente configurazione degli interventi.
Un apprezzamento che è stato notato da tutti ed è stato anche sot-
tolineato dall’ambasciatore americano presso le Agenzie dell’ONU
a Roma, David J. Lane, quando ha ricevuto i nostri ragazzi dello
Scambio Giovani.
Le azioni del Rotary sono apprezzate per la loro efficacia.
Continuiamo a lavorare per realizzare i nostri obiettivi, sempre di
più e sempre meglio. Soprattutto, continuiamo a credere in noi
stessi.
INDICE
Senti il ritmo e la potenza del tradizionale tamburo coreano.Vivi l’energia delle indimenticabili performance della festa di benvenuto del 28 maggio.
La convention è aperta a tutti i rotariani e offre a ciascuno momenti indimenticabili.Fatti ispirare a fare ancora di più e a Essere dono per il mondo.
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ROTARY INTERNATIONALCONVENTION
28 MAGGIO - 1 GIUGNO 2016CONNETTITI ALLA COREA -
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Alla convention del 1930 a Chicago, Paul Harris disse: “Il
Rotary, se vuole realizzare il suo destino, deve essere evo-
lutivo in ogni tempo, rivoluzionario in qualche occasione”.
Ancora Paul Harris nel 1945, su “The Rotarian”, scrive che il
Rotary deve essere all’avanguardia per non rimanere arretrato
nel progresso di un mondo in rapida evoluzione e nel suo
libro La mia strada verso il Rotary conferma questo concet-
to, dicendo che il Rotary ha bisogno di persone con visione
microscopica per esplorare molecole, atomi ed elettroni, ma
ha bisogno anche di persone con visione telescopica per
esplorare le stelle.
Su quest’ultima falsariga, alla Convention di Singapore del
1999, Clifford L. Dochterman, presidente della Commissione
Sogni per il Futuro (il motto del presidente 1998-99, James
L. Lacy, era “Vivi il tuo sogno rotariano”), disse che nel Rotary
ci sono rotariani che vedono come questioni vitali per il suo
futuro l’assiduità, le classifiche, i bilanci, ecc. e altri che,
guardando oltre, non vedono limiti alle capacità di servizio
del Rotary a beneficio del mondo. Disse anche che per il futu-
ro del Rotary sono necessarie entrambi questi modi di vedere
le cose e che, nell’ambito della “visione telescopica”, per un
buon futuro, si devono attrarre persone giovani, abbandonan-
do alcune vecchie formalità e procedure, presentandosi con
un linguaggio nuovo e con nuove forme di riunione, tenendo
presente che la nuova generazione “parla il linguaggio del
collegamento in rete, del volontariato, della comunicazione
cibernetica, dell’interfacciamento”.
IL PROGETTO Passarono due anni dal discorso di Dochterman e, nell’aprile
2001, su imput del presidente Frank J. Devlyn, con l’obietti-
vo di trovare nuove vie per attrarre nuovi soci, il Consiglio di
Legislazione, dopo aver approvato la risoluzione 01-186 con
la quale si consentiva al Consiglio Centrale di varare un piano
di progetti pilota fino a 200 club sperimentali con operatività
diverse da quella consueta, con la risoluzione 01-226 richie-
se al Consiglio Centrale di considerare varie modifiche ai
documenti costitutivi del R.I. affinché si potessero costituire
club definiti, con il termine allora in uso, cibernetici.
In questo stesso periodo, nell’ambito del piano dei progetti
ROTARY E-CLUBil volto nuovo del RotaryLa storia dell'evoluzione degli e-club: dal progetto ideale alla concreta realizzazione.
FOCUS
28 ROTARY dicembre 2015
E-CLUB
29 focus
pilota e per sviluppare l’idea di un club cibernetico, nel
Distretto 5450 (USA) venne costituita una commissione, la
quale, nel settembre 2001, ottenne dal Consiglio Centrale il
riconoscimento di Rotary cyber-club provvisorio. Da questo
cyber-club provvisorio, con padrino il RC Boulder (USA), il 4
gennaio 2002 nacque il primo cyber-club al mondo, il Rotary
E-Club of District 5450, che si diede il motto Service Above
Self on the Internet e, in analogia al nome di quello tradizio-
nale sorto storicamente per primo a Chicago, prese il nome di
Rotary E-Club One, dando così iniziò al test di validazione dei
club elettronici e diventando il punto di riferimento per tutti
quelli che sarebbero nati successivamente.
Seguendo le indicazioni del Consiglio di Legislazione del
2001, il Consiglio Centrale, con la decisione 348 del giugno
dello stesso anno, convenne nel supportare un progetto pilota
per i Rotary club cibernetici che avessero dettati costitutivi
innovativi e flessibili, al fine di consentire lo svolgimento di
attività attraverso comunicazioni elettroniche e chiese al Se-
gretario Generale, Edwin H. Futa, di presentare una proposta
in tal senso per la riunione di febbraio 2002, differendone
poi l’esame a quella di giugno.
In settembre 2001, il Segretario Generale, al fine di avere
informazioni e idee da far confluire in una proposta da sotto-
porre all'esame del Consiglio Centrale, contattò rotariani che
erano stati coinvolti nelle commissioni tecnologiche del Ro-
tary, soci delle Fellowship utilizzatori di computer (ICURF) e
rotariani su Internet (ROTI), nonché i coordinatori distrettuali
per le comunicazioni internet (DICC) per l’annata 2001-02.
Pervennero diciannove proposte dai quattro continenti, com-
presi i suggerimenti forniti dal già esistente Rotary E-Club
One, la cui nascita aveva fin da subito suscitato molto
interesse nel mondo rotariano ponendosi come stimolo per
formare altri cyber-club.
Così, nella riunione del giugno 2002 il Consiglio Centrale
approvò il Progetto Pilota Cyber Rotary, stabilendo una fase
sperimentale con un periodo di prova previsto in quattro anni,
successivamente prolungato dallo stesso Consiglio Centrale,
nella riunione di giugno 2005, fino al 30 giugno 2010.
In giugno 2004 il Consiglio di Legislazione approvò poi l’e-
mendamento 04-18, in base al quale tutti i rotariani avreb-
bero potuto compensare l’assenza a una riunione del proprio
club, svolgendo un’attività interattiva di almeno 30 minuti
consecutivi sul sito web di un club cibernetico.
Il mese successivo, luglio 2004, considerando che il Rotary
è un’organizzazione non governativa riconosciuta dall’ONU
e che quindi si sarebbe dovuto adeguare al protocollo delle
Nazioni Unite, il Rotary E-Club One, che peraltro già era nato
con quella dicitura, propose al Consiglio Centrale di modifi-
care la denominazione di cyber-club in quella di e-club, dove
“e” sta per elettronico. Il consiglio Centrale recepì la propo-
sta, rinominando il progetto in Progetto Pilota Rotary E-Club
e poiché era in uso scrivere indifferentemente eclub o e-club,
per dare uniformità di impostazione e di immagine decise
che dovesse esserci il trattino all’interno del nome, con la
lettera “e” maiuscola quando si fosse indicato per intero il
nome del club e che il termine e-club fosse sempre preceduto
dalla parola Rotary.
Il 1° luglio 2004 iniziò così la fase sperimentale degli e-club,
con scadenza al 30 giugno 2010, e al termine del periodo
di adesione (2006) il progetto vide la partecipazione, oltre
alla presenza del già riconosciuto Rotary E-Club One, di 14
e-club pilota: quattro negli USA, due in Brasile e uno cia-
scuno in Messico, Inghilterra, Finlandia, Norvegia, Grecia,
Singapore, Hong Kong e Taiwan. Al fine di un coordinamento
FOCUS
30 ROTARY dicembre 2015
internazionale per scambi e verifiche di esperienze, questi
e-club, su iniziativa del primo club elettronico europeo, quel-
lo di Verkkorotary (Distretto 1420 - Finlandia), si riunirono
periodicamente in videoconferenza, dialogando in inglese,
con la partecipazione da parte di ciascun e-club di un socio
appositamente delegato.
Per partecipare al progetto pilota i distretti interessati pre-
sentarono un modulo sottoscritto dal Governatore in carica e
da quello eletto, accettando esplicitamente gli impegni per
potervi aderire, che erano quelli di permanervi fino alla sua
conclusione, pagare le quote R.I, avere statuto e regolamento
che includessero l’oggetto del Rotary, mantenere un sito web,
avere regolari riunioni con comunicazioni elettroniche, offrire
la possibilità di recupero di riunioni perse ai soci di altri club,
condividere con il Rotary il materiale per l’orientamento e la
formazione dei soci, impegnarsi a operare al termine del pe-
riodo pilota sulla base dei documenti costituzionali rotariani
in vigore a quel momento.
In giugno 2008 si svolse una riunione del Consiglio Centrale
entrante per l’annata 2008-09, a cui partecipò anche Chris
Joscelyne, “anima” del Rotary E-Club One, il quale relazionò
dettagliatamente sullo stato di avanzamento del progetto pilo-
ta, portando tutti i consiglieri alla determinazione che sarebbe
stato opportuno che gli e-club diventassero permanenti, con-
vincendo così, dopo una nutrita sessione di domande e rispo-
ste, anche alcuni di loro che nutrivano qualche perplessità.
Nei sei anni di esperimento gli e-club pilota cooptarono 360
soci (dei quali 146 già rotariani, compresi 4 PDG) distribuiti
in 30 paesi, realizzarono 586 progetti d'azione e donarono
alla Fondazione Rotary circa 150.000 USD.
Alla luce di questi risultati, nel corso del Consiglio di Legisla-
zione di giugno 2010, i delegati, dopo oltre un'ora di discus-
sione, approvarono l’emendamento 10-06, presentato per
conto del Consiglio Centrale dal Consigliere Antonio Hallage,
che, prospettando le opportune modifiche a statuto e regola-
mento tipo, rese gli e-club, definiti come “Rotary club che
si riuniscono a mezzo di comunicazioni elettroniche”, parte
integrante e permanente del Rotary International, ma con
un massimo di due per ciascun distretto. L’emendamento fu
approvato con 430 voti a favore e 85 contrari e la decisione
fu salutata da un grande applauso.
Dei 14 e-club sperimentali, solamente due, quello brasiliano
del Distretto 4530 e quello norvegese, non raggiunsero i
risultati richiesti dal Rotary, essendosi concentrati più sugli
aspetti tecnologici che su quelli del servizio e dell’affiata-
mento, e ad essi venne ritirata la Carta Costitutiva a far data
dal 30 giugno 2010.
Dopo la storica decisione del Consiglio di Legislazione 2010
gli e-club proliferarono e dopo 3 anni diventarono 140, distri-
buiti in 130 distretti, per un totale di oltre 4.000 soci (45 %
di donne contro il 30% dei club tradizionali ed età media di
47 anni contro i 57), operando in maniera tanto proficua che
il Consiglio di Legislazione di aprile 2013, con la risoluzione
13-54 proposta dal Consiglio Centrale e approvata con 295
voti favorevoli e 220 contrari, eliminò il limite di due e-club
per ciascun distretto.
I ROTARY E-CLUBLa creazione dei Rotary e-club ha suscitato e suscita ancora
qualche perplessità, se non addirittura contrarietà in alcuni
rotariani restii a questo cambiamento, sostanzialmente per-
ché non si capacitano di come essi possano funzionare; ma
in realtà il funzionamento è semplice ed efficiente, come si
vedrà proseguendo nella lettura di questo articolo.
Gli e-club del Rotary sono un modo nuovo di “fare” Rotary,
con riunioni effettuate utilizzando mezzi di comunicazione
E-CLUB
31 focus
elettronica, quali chat, videoconferenza, blog, forum, ecc.
rivolti in particolare ai giovani e a chi, avendo i requisiti per
poter essere rotariano, ha difficoltà a partecipare di persona
alle riunioni e alle attività dei club tradizionali per motivi vari,
quali impegni familiari o di lavoro, viaggi frequenti, problemi
di salute o di mobilità, età avanzata, residenza in località
lontane da un Rotary club. Come recita il motto del Rotary
E-Club 3780 (Filippine), gli e-club si propongono di “esten-
dere il servizio del Rotary oltre i limiti di tempo e di luogo”.
Il Consiglio Centrale del Rotary, fin dal 2002, ha indicato gli
obiettivi principali a cui puntano gli e-club con l’utilizzo di
Internet: mantenere rotariani che per questioni contingenti
potrebbero dimettersi dai club tradizionali; reinserire rotaria-
ni usciti dal Rotary per difficoltà a frequentare i club tradizio-
nali; attrarre nuovi rotariani, in particolare i giovani; facilitare
i contatti tra i soci, anche durante l’arco della settimana;
realizzare progetti di servizio condivisi, sulla base di rapporti
amichevoli tra i soci; gestire i progetti di servizio.
Questi obiettivi sono raggiungibili perché, con l’utilizzo di In-
ternet, tutti i soci possono soddisfare i loro impegni rotariani
di servizio e di presenza ovunque e in qualsiasi momento e,
per il loro raggiungimento, il Consiglio Centrale indica anche
dieci concetti guida:
1. chiarezza di intenti;
2. impegno verso l'eccellenza;
3. leadership lungimirante;
4. sana progettazione organizzativa;
5. significativi progetti e attività;
6. continuo contatto tra i soci;
7. interazioni improntate ad armonia e amicizia tra soci;
8. l'adesione a uno sviluppo attento e armonizzato con la
società;
9. cooperazione con il distretto;
10. uso efficace delle tecnologie.
I concetti guida sono praticamente gli stessi dei club tradi-
zionali, ma leggendoli ci si sorprende nel trovare per i club
elettronici solo all’ultimo posto l’uso efficace delle tecnolo-
gie, che sono proprio quelle che li caratterizzano; ma i club
elettronici di maggior successo sanno bene che la tecnologia
è solo uno strumento per gestire l’e-club e i suoi progetti
d’azione e nulla di più.
In sostanza, i primi scopi degli e-club sono quelli della con-
servazione e dello sviluppo dell’effettivo.
LE REGOLE Gli e-club osservano la stessa normativa prevista per tutti i
Rotary club tradizionali, da loro chiamati “di terra”, operan-
do con gli stessi diritti e doveri e, come si legge sul sito del
Rotary, “si riuniscono settimanalmente, svolgono progetti
d’azione nelle comunità locali e internazionali, sostengono
la Fondazione Rotary e praticano l’affiatamento con gli altri
soci”.
La tessera di un e-club, quindi, consente al socio di frequen-
tare tutti i club tradizionali del mondo, così come i soci dei
club tradizionali possono frequentare tutti gli e-club. I soci
degli e-club sono anzi incoraggiati a frequentare, oltre che
altri e-club, anche i club “di terra”.
Il Consiglio Centrale assegna ciascun e-club a un Distretto.
La formula degli e-club può essere utilizzata anche per i club
satellite, ma non per i Rotaract club e gli Interact club.
Statuto e Regolamento per gli e-club sono gli stessi dei club
tradizionali, con qualche marginale adattamento relativo alle
caratteristiche specifiche di un club elettronico. Uno di que-
sti adattamenti, evidente espressione dell’internazionalità
del Rotary, è quello che, non avendo Internet confini, l’e-club
nasce di regola senza limiti territoriali, pur appartenendo a
un Distretto, e, quindi, i soci possono essere cooptati in ogni
parte del mondo, dove sia presente il Rotary stesso. Il Con-
siglio di Legislazione 2010, però, con l’approvazione dell’e-
mendamento 10-06, diede loro anche la possibilità di darsi
confini territoriali o di rivolgersi a determinate comunità, ma
solo dietro approvazione del Consiglio Centrale. Il Consiglio di
Legislazione 2013, approvando con 276 voti a favore e 231
contrari l’emendamento 13-104 presentato dal RC Mussoo-
rie, Uttarakhand, India, con l’appoggio del Distretto 3080,
invece, riconobbe questa possibilità ai consigli direttivi dei
singoli e-club, come loro scelta autonoma e indipendente,
FOCUS
32 ROTARY dicembre 2015
con facoltà di modificarla in qualunque momento. Sarebbe
tuttavia opportuno che gli e-club, prima di fare una modifica,
valutassero bene l’impatto che avrebbe il cambiamento sulla
conservazione e sullo sviluppo dell’effettivo. Gli e-club, quin-
di, incentrano le loro iniziative su specifiche aree geografiche
con progetti d’azione locali per le comunità dove risiedono i
soci o gruppi di soci, i quali possono partecipare di persona, e
promuovono il servizio internazionale avviando progetti o colla-
borando con altri Rotary club in tutto il mondo.
La differenza di base tra i club tradizionali e gli e-club,
quindi, sta solo nel fatto che questi, invece di effettuare le
riunioni ordinarie di persona, le svolgono sul loro sito web.
Questo non esclude per i soci dei club elettronici la pos-
sibilità di effettuare incontri di persona, anche conviviali,
periodicamente oppure in occasione di manifestazioni rota-
riane distrettuali e internazionali, di esecuzione di progetti di
servizio, di viaggi in Italia dei soci che risiedono all’estero e,
viceversa, dei soci italiani che si recano all’estero; tutti utili
al fine di rafforzare l’affiatamento tra i soci.
Attenzione, però! Gli incontri di persona, periodici o saltuari,
sono assolutamente facoltativi e non valgono ai fini dell’as-
siduità.
È invalso l’uso di distinguere due tipologie di e-club: quelli
“puri”, senza confini territoriali, con riunioni solo su Internet
e con soci che possono risiedere ovunque sia presente il
Rotary; e quelli “ibridi”, in aree geografiche circoscritte, con
soci di norma residenti nell'area, i quali svolgono due o tre
riunioni mensili su Internet e una o due di persona.
Nel Manuale di procedura, però, si parla sempre ed esclusi-
vamente di e-club senza alcun termine aggiuntivo di diffe-
renziazione, e di conseguenza gli e-club cosiddetti “ibridi”
non sono previsti. Anzi, l’utilizzo di questa terminologia,
che non rientra nel lessico rotariano, pare non essere gradita
dal Rotary, in quanto porta a credere erroneamente che per
gli e-club anche le riunioni di persona siano valide al fine
dell’assiduità, mentre a questo fine vale solo la regola che le
riunioni ordinarie devono avvenire tutte e sempre tramite In-
ternet. E questa regola, ovviamente, vale anche per gli e-club
cosiddetti “ibridi”, che si sono dati confini territoriali.
Per quanto riguarda il SIPE, se il presidente eletto non risie-
de molto lontano dal distretto di appartenenza dell’e-club,
egli può ovviamente partecipare a quello del suo distretto; di-
versamente, può chiedere di partecipare al SIPE del distretto
in cui risiede, oppure il suo Governatore potrebbe organizzare
per lui un apposito webinar.
LE RIUNIONICome si legge sul sito del Rotary, “le riunioni degli e-club
si svolgono su un sito web esclusivo. L’orario ufficiale della
riunione è determinato dal momento in cui l’amministratore
web (webmaster) o il segretario di club pubblica il materiale
sul sito per la discussione settimanale, ma i soci possono
accedere al sito web a loro piacimento a qualsiasi orario della
settimana”. Questa è la formula più in uso, che, con l’utilizzo
di blog o di forum nell’area riservata del sito, prevede riunioni
asincrone, in quanto i partecipanti non devono essere online
alla stesso momento, ma ogni socio vi entra quando più gli
è comodo, interagendo nell'arco di una settimana con le
attività proposte nel giorno della riunione, postando uno o
più commenti al fine di essere considerato presente nella
riunione stessa. Ma, sempre nel sito del Rotary, si legge che
le riunioni si possono svolgere anche in diversi formati come
“chat, webinar, videoconferenze, bacheche, messaggi istan-
tanei o Skype per facilitare la comunicazione” e quindi, con
formula simultanea, in giorni e orari prefissati, come nei club
“di terra”.
Normalmente, ogni socio di e-club riceve dal proprio segreta-
rio una mail di promemoria, che avvisa dell’avvenuta pubbli-
cazione della riunione, se asincrona, o ricorda il giorno e l’ora
di quella simultanea.
Le riunioni si svolgono nella lingua ufficiale scelta da
ciascun e-club, quasi sempre quella del distretto di appar-
tenenza, ma qualche e-club imposta anche una riunione
mensile in lingua inglese, anziché nella sua lingua ufficiale,
per favorire la partecipazione di rotariani di Paesi diversi e
diverse lingue.
Le riunioni generalmente si svolgono con un ordine del giorno
che, oltre a comunicazioni e informazioni rotariane, prevede
una relazione su argomenti d’interesse comune dei soci, di
E-CLUB
33 focus
norma riguardanti il Rotary o, se diversi, comunque attinenti
alle aree d’intervento del Rotary.
Alle riunioni possono partecipare rotariani in visita, con
richiesta avanzata direttamente dal sito web compilando
l’apposito form oppure via mail, e ospiti invitati dai soci.
Inoltre, oltre che con l’effettuazione di una visita in una riu-
nione ordinaria settimanale, per tutti i rotariani è possibile il
recupero di assenze a riunioni del proprio club con un’attività
interattiva di almeno 30 minuti continui tramite il sito di
un e-club, effettuata nei quattordici giorni prima o dopo la
riunione a cui non potranno o non hanno potuto partecipare,
come previsto all’art. 9 dello statuto tipo dei Rotary club. Se
si effettua attività interattiva, questa va attestata con la com-
pilazione e l’invio direttamente dal sito di un form nel quale
il rotariano, per provare la sua corretta interazione, deve scri-
vere e commentare quanto ha letto o visto.
Ricevuto e controllato il form, il segretario dell’e-club provve-
de a inviare via mail al rotariano o al segretario del suo club
la conferma della avvenuta compensazione dell’assenza. Al-
cuni e-club, al fine di ricevere contributi per finanziare i loro
progetti di servizio, propongono ai rotariani, che compensano
l’assenza sul loro sito, di donare direttamente dal sito stesso
un importo corrispondente al costo che si sarebbe sostenuto
con il pasto di una riunione conviviale.
La visita ufficiale del Governatore per gli e-club con riunioni
asincrone può essere svolta con una sua relazione scritta
pubblicata in una specifica riunione e in chat o in videocon-
ferenza per quelli che effettuano riunioni simultanee; ma
anche in caso di un e-club che effettua riunioni asincrone si
può organizzare una videoconferenza ad hoc.
Ai fini dell’assiduità per gli e-club valgono le stesse regole
dei club tradizionali, con il vantaggio che il raggiungimento
di una buona percentuale di assiduità è agevolata dalla pos-
sibilità di poter usare smartphone, tablet e ogni altro tipo di
nuovi strumenti di comunicazione elettronica, ovunque ci si
trovi e in qualsiasi momento.
Alcuni e-club, in aggiunta al tempo dedicato alle riunioni
ordinarie, richiedono a ciascun socio, per ogni trimestre o
quadrimestre, da 8 a 12 ore di servizio operativo a favore
della comunità dove risiedono, anche in collaborazione con
i Rotary club locali, in sostituzione del tempo che avrebbero
trascorso seduti in un club tradizionale.
Le occasioni di affiatamento tra i soci degli e-club, oltre
che nel coinvolgimento nella gestione dell’e-club stesso e in
occasione delle attività dei progetti di servizio, sono varie:
interazione prolungata nel tempo sul sito, contatti costanti
via mail (alcuni e-club, che effettuano riunioni asincrone,
inoltrano a tutti i soci con mail i commenti non appena pub-
blicati nel blog o nel forum della riunione), incontri individua-
li o di gruppo in video-chat, riunioni conviviali facoltative in
occasioni varie. L’impostazione degli e-club asincroni, in par-
ticolare, favorisce una maggiore e più continua interazione
tra “tutti” i soci, pressoché quotidiana e distribuita nell’arco
di una settimana, creando spesso più affiatamento di quanto
possa normalmente nascere tra soci che si incontrano una
sola volta alla settimana, magari, come capita, sempre gli
stessi seduti allo stesso tavolo.
LA COMPAGINE SOCIALECome nei club tradizionali i soci entrano a far parte dell’e-
club su invito, in rappresentanza della propria categoria
professionale o imprenditoriale o della propria attività, con
la disponibilità a dedicare un po' del proprio tempo alle
attività rotariane e mettendo a disposizione della collettività
le proprie conoscenze ed esperienze per eseguire progetti di
servizio.
Se da un lato è importante considerare che un Rotary e-club
non deve aver la pretesa di portar via soci ai club tradizionali,
ma solo recuperare quelli che altrimenti andrebbero persi
al Rotary per problemi vari, dall’altro lato un e-club non è
certo una via d’accesso facilitata al Rotary. Anzi, i requisiti
necessari per la cooptazione dei soci devono essere verificati
con più attenzione e scrupolosità e, come si legge sul sito
del Rotary, “l’eccellenza della qualità di un candidato di un
e-club può essere garantita solo dalla certezza delle referenze
e dalla perfetta conoscenza che ne ha il socio presentatore”.
Anche la procedura per la cooptazione nell’e-club di un nuo-
vo socio ricalca generalmente quella tradizionale. Oltre che
da un socio dell’e-club, nuovi potenziali soci possono essere
presentati, di norma con referenze scritte, anche da almeno
FOCUS
34 ROTARY dicembre 2015
due o tre soci di altri Rotary club e, prima di essere invitati a
far parte dell’e-club, devono partecipare a un certo numero
di riunioni come ospiti, in modo di dar loro un’idea più chia-
ra di cosa sia il Rotary (se non sono mai entrati in contatto
con questa realtà prima) e di dare all’e-club la possibilità di
verificare il loro effettivo interesse a diventarne soci. In caso
di cooptazione di un rotariano proveniente da un altro club,
egli si deve prima dimettere dal vecchio club, in quanto, co-
me noto, non è possibile essere soci attivi in più di un club,
permanendo la possibilità di essere socio attivo in uno e socio
onorario nell’altro.
L’affiliazione a un e-club, come indicato dal Rotary, richiede
conoscenze almeno basilari di internet, inclusa la capacità
di navigare nel web con dimestichezza. Inoltre, i soci do-
vrebbero avere una conoscenza pratica delle applicazioni
che offrono la protezione della privacy online, in modo che
nessun socio possa compromettere le informazioni personali
riservate di un altro socio.
I soci pagano quote, eseguono progetti di servizio comunitari
e lavorano come avviene in qualsiasi altro club “di terra” e
devono abbonarsi a “The Rotarian”, oppure alla rivista regio-
nale riconosciuta dal Rotary.
Rientrando tra gli scopi degli e-club quello di attrarre giovani,
buoni bacini di reclutamento di nuovi soci sono quelli dei
rotaractiani che vedono già realizzati i propri obiettivi nel
Rotaract o che hanno superato i 30 anni di età, degli alumni
della Fondazione Rotary, dei partecipanti allo Scambio dei
Gruppi di Studio e al Ryla. Nel contempo, gli e-club tornano
utili a persone in età avanzata e, quindi, la base sociale è
aperta a tutte le età.
Sarebbe preferibile che il numero dei soci di un e-club non
superasse le 40 unità, al fine di consentire una corretta e più
efficace interazione tra di loro, con il coinvolgimento di tutti.
COME FONDARE UN ROTARY E-CLUBAnche la procedura di fondazione di un e-club è identica a
quella per la costituzione di un club tradizionale: coinvolgi-
mento della commissione distrettuale per l’effettivo, nomina
da parte del Governatore di un suo Rappresentante Speciale,
studio di fattibilità, ricerca dei soci fondatori, e-club provvi-
sorio, eventuali club padrini, invio della domanda di ammis-
sione al Rotary con relativi allegati. L’unica ovvia particolarità
è quella della creazione obbligatoria di un sito web dedicato,
per il quale è importante seguire le indicazioni fornite dalla
Guida Pratica per Siti Web di Club edita dal Rotary e del
quale, ovviamente, gli e-club sono responsabili per i costi
associati all'acquisto del dominio e per il mantenimento della
presenza su Internet.
È di fondamentale importanza, perciò, che tra i soci fonda-
tori ci sia qualcuno in grado di creare, gestire e aggiornare
costantemente il sito, che, come richiesto dal Rotary, deve
essere semplice e accogliente e in possesso dei seguenti
requisiti tecnici: esclusivo; piattaforma per condurre riunioni
online; area riservata ai soci ed eventuali ospiti per l’acces-
so alle riunioni; sistema di pagamenti online per le quote
sociali ed eventuali donazioni; possibilità per i rotariani di
poter recuperare riunioni mancate interagendo per almeno
30 minuti continui sul sito; possibilità per i rotariani di poter
partecipare alle riunioni online, anche per recuperare riunioni
mancate.
Il sito, quindi, deve avere un’area pubblica per i visitatori
e per il recupero online di assenze a riunioni da parte dei
rotariani, nonché un’area riservata ai soci e agli ospiti, spes-
so chiamata Club House, per la gestione della vita interna
dell’e-club.
I soci di un Rotary e-club sono tenuti a visitare la loro Club
House con lo stesso obbligo di frequenza della propria sede
da parte dei soci di un club “di terra” e deve offrire un conte-
nuto di alta qualità per mantenere alto il loro interesse e in-
coraggiarne, per l’appunto, la regolare partecipazione.
Nella Club House, oltre l’accesso alla riunione, è possibile
inserire i dati personali di ciascun socio, organigrammi, docu-
menti costitutivi, delibere di consiglio e assemblee, bilanci,
gestione dei progetti di servizio, annuari e quant’altro possa
essere d’interesse o di utilità per i soci.
Ogni e-club al momento della sua costituzione decide in qua-
le lingua e con quale moneta opererà, che normalmente sono
quelle del distretto di appartenenza, ma alcuni e-club nei
loro siti web impostano le pagine anche in inglese o, quando
E-CLUB
35 focus
hanno un’impronta spiccatamente internazionale con soci
di diverse lingue, solo in inglese anche se l’e-club non è di
area anglofona; altri prevedono la possibilità della traduzione
automatica online.
Le quote associative annuali e d’ingresso degli e-club, non
dovendo ovviamente sostenere costi per conviviali, sono più
basse di quelle dei club tradizionali. Per quelle annuali gli
importi, espressi nella nostra moneta, variano, secondo le
realtà economiche di ciascun Paese e le specifiche quote do-
vute ai singoli Distretti, da 180 a 600 Euro all’anno. Alcuni
e-club applicano quote ridotte per i soci al di sotto dei 35
anni e altri non applicano per loro la quota d’ingresso.
Il nome e l’indirizzo web di un e-club di norma devono identi-
ficarlo con il numero del distretto di appartenenza o dell’area
geografica in cui nasce; ma da ultimo sono sorti anche e-club
“tematici”, con nome riferito a una comunità di soci con gli
stessi interessi.
È preferibile che nel primo anno di vita almeno la metà del
numero totale dei soci e tutto il consiglio direttivo siano ro-
tariani o ex rotariani, per evitare difficoltà organizzative e ge-
stionali che altrimenti potrebbero sorgere senza poter contare
sulla loro esperienza.
E-CLUB NEL MONDO E SU INTERNETCome già sappiamo, il primo Rotary e-club al mondo è stato
il Rotary E-Club One (Distretto 5450) nato negli USA nel
2002, mentre il primo e-club creato fuori dagli USA. è stato
il Rotary E-Club Distrito 4500 in Brasile nel 2003. A quelli
delle americhe, nel 2004 hanno fatto seguito il primo e-club
in Asia, Rotary E-Club 3310 (Singapore), e il primo in Euro-
pa, Rotary E-Club Verkkorotary (Distretto 1420 - Finlandia),
mentre in Africa il primo a nascere è stato il Rotary E-Club of
South Africa (Distretto 9370) nel 2010.
Nel mondo, alla data del 7 dicembre 2015, si contano 264
e-club, tutti rintracciabili dal sito del Rotary.
La primogenitura degli e-club in Italia spetta al Rotary E-Club
Rom@ (Distretto 2080), nato il 14 aprile 2011, a cui ha fatto
seguito, nel 2012, il Rotary E-Club 2050. Il Distretto 2050
si caratterizza come quello con il maggior numero di e-club
in Italia, dal momento che, dopo il primo, vi nacquero altri
tre e-club: nel 2013 il Rotary E-Club Arte Distretto 2050,
nel 2014, in collaborazione con la Fellowship Esperanto, il
Rotary E-Club Esperanto e, nel 2015, il Rotary E-Club Victo-
rinus Feltrensis Distretto 2050.
Alla data del 7 dicembre 2015, in Italia si contano 13
e-club. Oltre a quelli già citati, ci sono: Rotary E-Club Genova
(Distretto 2032 - 2015), Rotary E-Club 2042 (2015), Rotary
E-Club 2060 (2014), Rotary E-Club Distretto 2072 (2014),
Rotary Duemondi (Distretto 2090 - 2014), Rotary E-Club
Italy South 2100 (2015), Rotary E-Club Distretto 2110
(2014), Rotary E-Club Arte 2110 (2015).
Su Internet quasi tutti i club elettronici, oltre ad avere il pro-
prio sito web, sono presenti nei vari social network.
Su Linkedin c’è uno spazio dedicato specificatamente agli
e-club, gestito dal Rotary E-Club One, che offre suggerimenti
e risorse utili per i Rotary e-club. Su Facebook ci sono due
gruppi chiusi: uno amministrato, da soci del Rotary E-Club
One, che consente agli iscritti di fare discussioni e scambi di
informazioni sugli e-club e uno gestito dalla Rotarian E-Club
Fellowship (REF), che consente agli iscritti di poter interve-
nire su vari argomenti riguardanti il Rotary; la Fellowship ha
aperto anche una pagina come comunità, nella quale vengo-
no fornite notizie generali sul Rotary.
Su Internet, poi, c’è anche un sito realizzato dal Rotary
E-Club One, con il fine di offrire informazioni pratiche sulla
creazione e il funzionamento di un Rotary e-club e quello
della Rotarian E-Club Fellowship (REF), che si propone come
forum di discussione, aperto anche ai soci dei club “di terra”,
per condividere idee ed esperienze.
segue >>
FOCUS
36 ROTARY dicembre 2015
IL FUTURO PROSSIMOIn previsione del prossimo Consiglio di Legislazione di apri-
le 2016 a Chicago, sono state presentate alcune proposte
che, nel caso venissero approvate, andrebbero a modificare
sostanzialmente alcune attuali regole valide sia per i club
elettronici che per i club “di terra”.
I distretti tedeschi 1800, 1850, 1860, 1870, 1880 con la
proposta di emendamento 16-30, prospettano di rivedere
le indicazioni relative all’assiduità, onde permettere ai club
tradizionali e agli e-club la partecipazione alle riunioni da
parte dei loro soci indifferentemente, sia di persona, che su
Internet, al fine di risolvere alcuni problemi di presenza che
si prospetterebbero per i club tradizionali e di sviluppare i
rapporti interpersonali tra i soci per quelli elettronici, lascian-
do liberi i club di determinare la proporzione tra questi diversi
modi di incontro.
Sulla stessa falsariga e per gli stessi fini, il RC Kushiro (Di-
stretto 2500, Giappone), con la proposta di emendamento
16-82, chiede addirittura che venga eliminata la distinzione
tra i club tradizionali e gli e-club, al fine di consentire a tutti
di effettuare riunioni, valide ai fini dell’assiduità, sia su In-
ternet, che di persona, dando così la possibilità di maggior
duttilità di gestione ai primi e di sviluppo dell’affiatamento
tra i soci ai secondi.
Con questi emendamenti si andrebbe a superare la confusio-
ne che si è venuta creare, stanti le attuali regole sull’assidui-
tà, nel differenziare tra i cosiddetti e-club puri e ibridi, a cui
si è accennato in precedenza; ma non solo, sparirebbe anche
la differenziazione tra club elettronici e club tradizionali,
rendendo di fatto ibridi tutti i club.
Il Rotary E-Club Distretto 7040-Premier (Canada), poi, con
la proposta di risoluzione 16-163, prospetta al Consiglio
Centrale la creazione di un e-Distretto, formato da tutti gli
e-club del mondo, per lo scambio di informazioni, la condi-
visione di iniziative e per armonizzarne la gestione. Peraltro,
il 31 agosto 2015, il Rotary ha effettuato un sondaggio tra
i presidenti degli e-club, nel quale, fra le altre domande, si
chiedeva la loro opinione sull’ipotesi di costituzione di e-Di-
stretti. A questo proposito, però, considerato che il Manuale
di procedura indica un numero minimo di 75 club e di 2700
soci come base per la creazione di un distretto, è stata evi-
denziata da parte di alcune persone la difficoltà, nel caso non
fossero raggiungibili quei numeri minimi di e-club e di soci
accomunati dalla stessa lingua, di mettere insieme e-club di
lingue diverse in un e-Distretto.
Infine, con la proposta di risoluzione 16.135, il Consiglio
Generale dell’associazione dei club rotariani in Gran Breta-
gna, Irlanda, Isole della Manica e Isola di Man (RIBI) chiede
al Consiglio Centrale del Rotary di valutare la possibilità di
costituzione di Rotaract e-club, per incoraggiare e sviluppare
l’effettivo di quella associazione e offrire ai suoi attuali e
futuri soci le stesse opzioni di adesione che sono disponibili
per i Rotary e-club.
CONCLUSIONIAlla domanda se un Rotary e-club è da considerarsi un club
virtuale, sul sito del Rotary E-Club One si risponde con un
fermo no, perché i suoi soci sono persone “reali”, i suoi
progetti sono “concreti” e attraverso l'uso dello strumento
elettronico va a coprire spazi che il Rotary tradizionale non ha
possibilità di fare. Il Rotary lavora nel mondo reale e i Rotary
e-club sono parte di questo mondo reale, perché l’utilizzo
dello strumento elettronico serve solo per gestire l’e-club e i
progetti di servizio,
In occasione del Consiglio di Legislazione del 2010, che ap-
provò definitivamente gli e-club, Douglas W. Vincent, delega-
to del Distretto 7080 (Ontario, Canada), disse che gli e-club
rappresentano un’opportunità troppo preziosa per non essere
colta, perché questa opportunità “non toglie nulla al Rotary,
anzi aggiunge qualcosa al Rotary”.
Attenzione, però, perché la formula degli e-club non è di per
sé garanzia di successo e di buoni risultati, in quanto, come
per ogni club, tutto dipende dalle persone che lo compongo-
no e, come si legge sul sito del Rotary, “gli elementi chiave
della loro efficacia sono gli stessi dei club tradizionali: soci
orientati al servizio, opportunità di affiatamento e solida le-
adership”. A una valida impostazione iniziale, a cui possono
ben contribuire i soci fondatori provenienti da club tradizio-
nali, deve, infatti, aggiungersi un patrimonio di opinioni, idee
ed azioni messe a fattor comune da parte di ciascun socio.
MASSIMO MASSONI
INDICE
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• Semplificare i passaggi di consegna e lasciare un eredità per il futuro
I sogni sono come le conchiglie che il mare ha depositato
sulla riva. Bisogna raccoglierle e ascoltare la loro voce, ha
scritto Romano Battaglia. Freud sosteneva che Il sogno è uti-
le per difendersi dall'ansia. Secondo questa teoria psicoana-
litica classica, il sogno sarebbe la realizzazione allucinatoria,
durante il sonno, di un desiderio inappagato durante la vita
diurna. A volte capita di acquisire consapevolezza del fatto di
trovarsi in un sogno. Essendo coscienti che tutto l'ambiente
è una creazione della nostra mente, è possibile manipolare a
piacimento gli oggetti e gli eventi del nostro sogno. Quale che
sia la definizione del sogno, voglio raccontarvi il mio sogno
ricorrente in questo periodo della vita distrettuale rotariana.
Voglio aprire con voi il cassetto dei miei desideri: il mio
sogno nel cassetto. Il sogno di un distretto rotariano ideale.
Partiamo dalle premesse responsabili delle mie allucinazioni
oniriche.
Che cos’è un distretto rotariano? È l’insieme di un certo numero
di club che uniti possano, sulla via lastricata dalle intenzioni
del Rotary International col suo piano strategico e della Rotary
Foundation con il suo piano di visione futura, percorrere anno
per anno un tratto di avvicinamento alla migliore collaborazione
e alla maggiore dedizione per rendere il mondo migliore. Vie
alternative, sia prese da governatori, che da club, non pos-
sono essere, né accettate, né tollerate. Dobbiamo cercare di
contribuire al miglioramento di un mondo sempre più crudele
e violento iniziando dalla nostra comunità di cui noi rotariani
siamo espressione fortunata per professionalità e dedizione al
lavoro, alla famiglia, al decoro e alla dignità cui ha diritto ogni
essere umano. Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali
in dignità e diritti. Come possiamo farlo se non nei nostri club,
ottenendo che siano veri capisaldi della lealtà, della solidarietà
e della capacità di fare, oltre che parlare e ascoltare?
UN DISTRETTO ROTARIANO IDEALEserenità, educazione e impegno concretoViaggio nel mondo onirico, per costruire una società solidale.
OPINIONI
38 ROTARY dicembre 2015
39 opinioni
OPINIONI
È quindi necessario che il nostro lavoro nel club e nel coordi-
namento distrettuale sia basato sulla gioia di stare assieme,
uniti nel servizio e protesi nel nostro obiettivo di essere punti
di riferimento della società civile, che possa giudicare la
nostra azione necessaria e favorevole al riscatto morale e so-
ciale e alla necessità di creare nei nostri club la futura classe
dirigente del Paese, in un momento storico che sembra privo
di ideali, di idee associative e politiche e di decisioni neces-
sarie per formularle, difenderle, confrontarle e, se possibile,
associarle su specifici programmi. Questa è la vera missione
dei nostri club!
E ora arriviamo al mio sogno ricorrente: quello di aggirarmi,
novello Dante senza Virgilio, in un distretto ideale, cioè quello
che dovrebbe essere nella realtà un distretto del Rotary, va-
gando tra sensazioni e piacevoli realtà o, meglio sarebbe defi-
nirle struggenti speranze. Che bello girovagare in un distretto
dove i rotariani sono tutti legati da quel vincolo di stima che
conduce all’amicizia operosa, e non fine a se stessa, per ren-
dere i propri club luoghi di operosità, di lealtà, di sincerità.
Dove con una dialettica legata alle diverse professionalità e
alle varie impostazioni di politica sociale si giunge poi sempre
a un comune programma d’azione. Che bello girovagare in un
distretto dove i club vivono una vita operosa e opportuna e
sono legati da reciproco rispetto e considerazione per quanto
fanno e si propongono di fare, senza nessun tipo di invidia
o rancore tra loro che li conduca a battaglie inutili, quanto
mai comiche e negative sui riflessi che hanno sulla vita in
comune. Che bello incontrare amici, nel senso rotariano
della parola e non compagni di mensa, e poterci salutare con
lealtà e serenità, consci di portare avanti dignitosamente e
gioiosamente il compito difficile che ci siamo volontariamente
assunti. Che bello ritrovarsi tra amici che hanno svolto l’im-
portante servizio distrettuale di governatore con affetto, senza
recriminazioni e senza dietrologie negative sulle reciproche
attività. Che bello trovarsi tra rotariani che sanno stimare e
apprendere da governatori, governatori emeriti, presidenti e
presidenti degli anni trascorsi, la loro esperienza senza aria
di sospetto e di timore che stiano tramando chissà quale
congiura di palazzo. Che bello aprire la casella di posta elet-
tronica sul proprio computer o sul proprio telefono, senza
trovare quelle inopportune, riprovevoli e sconsiderate “catene
di sant’Antonio” che criticano questo o quello e che profittan-
do delle pur utili per le informazioni mailing list distrettuali,
che si rivolgono a una quantità di persone, la maggioranza
delle quali, costituita da rotariani di lungo corso, che per
fortuna cliccano per eliminarle senza leggerle. Ma per tutti
quei giovani rotariani che muovono, nei club e nei nuovi club,
i primi passi in un Rotary che hanno scelto per convincimento
e per il bisogno d’impegnarsi a favore della comunità locale,
nazionale e internazionale, producono sconcerto, e possono
indurli ad avere dubbi sulla loro scelta. Che bello trovarsi tra
rotariani che svolgono mansioni pubbliche di rilievo senza che
usino quell’aria diffidente, chiedendo loro che: “Ovviamente,
il Rotary deve restare fuori dalla porta dell’ufficio”. Eppure,
fuori dal sogno, è successo, inducendomi a chiederci: “Con
chi credono costoro di avere a che fare? Non si vergognano?
Perché continuano a portare la nostra rotellina di solidarietà
sporcandola? Ma siccome nel mio sogno non avvengono tali
porcherie, spero di non svegliarmi presto! È vero che niente è
dovuto da un rotariano a un rotariano perché nessuno di noi è
obbligato a esaudire richieste che non siano improntate alla
massima rettitudine comportamentale. È, però, altrettanto
vero che, proprio in base a questo principio, la richiesta di
un rotariano non dovrà mai essere sottovalutata da un altro
rotariano perché si tratterà sempre di una richiesta legittima e
corretta. Che bello incontrarci, stringerci la mano e guardarci
con gioia negli occhi, magari senza falsi baci e abbracci o
altre ipocrite espansioni affettive. Sentirci parte attiva di una
piccola squadra decisa, forte, concreta e lealmente unita
che, come avviene nel vostro distretto, cerca continuamente,
riuscendovi, a individuare e convincere nuovi amici a lavorare
insieme. Che bello vedere indicare i nuovi futuri governatori
senza il pesante clima del sospetto della prevaricazione e
di incredibili accuse di lesa democrazia, ma solo per la loro
capacità di saper ben rappresentare ai club distrettuali gli
indirizzi del Rotary International. Che bello trovarsi tra amici
rotariani che non cercano, né pretendono di poter avere un
governatore del proprio club perché non l’hanno mai avuto.
Essi sanno che il governatore non è un’onorificenza per i club.
segue >>
Erik Erikson accetta la teoria freudiana e la amplia aggiun-
gendo a essa una dimensione psicosociale scaturita dai suoi
studi. La prospettiva psicosociale vede lo sviluppo cognitivo
come interazione tra la maturazione fisica, che porta con sé
nuove abilità e quindi nuove possibilità, e le richieste che la
società indirizza al giovane, sollecitandolo affinché egli ap-
prenda nuovi comportamenti. Nel mio sogno incontro il gran-
de psico-sociologo e gli domando: “Erik, sei ancora convinto
della “fecondità” dell’uomo? E che la si possa applicare alla
scelta di vita rotariana?”. Ed Erik mi risponde: “ogni persona
adulta che abbia raggiunto un certo successo nella vita, a
un certo punto, sente prepotente il bisogno d’arricchirla con
qualcosa di più dell’esclusivo interesse personale, familiare
o di carriera. Egli sente la necessità di diventare un sostegno
per la propria comunità che lo possa portare a essere riferi-
mento ed esempio per gli altri, e soprattutto per i giovani.
Evitare l’estrinsecazione di questo bisogno, che definisco
col termine di fecondità, produce una stasi ideativa e quindi
conduce a una precoce senilità satura di un corrosivo senso di
frustrazione che porta a un rifiuto critico e negativo di quello
che ci circonda. Un rotariano non dovrebbe mai conoscere
questo tipo d’insoddisfatta precocità senile perché per tem-
peramento egli è una persona attiva e vuole, anche nel Rotary,
riversare la sua fecondità di pensiero e di amore per gli altri”.
Mi giro e mi rigiro e tra il sonno e la veglia mi domando: “è
proprio sicuro che si tratta di un sogno?”. Forse è la spinta
del subconscio a volere che diventi realtà per vivere in quello
che deve essere un distretto rotariano. Georges Louis Leclerc,
Conte di Buffon, amava ripetere che le style est l’homme!
Se è lo stile che caratterizza l’uomo, figuriamoci quanto stile
occorre per qualificare un rotariano o una rotariana. Passiamo
all’azione! Facciamo che siano i falsi rotariani o, meglio, i
signori iscritti al Rotary per non ben specificate loro esigenze
a essere messi all’angolo, scrolliamocene come se fossero
polvere: sono res nullius! Dobbiamo riuscire a suscitare un
insopportabile complesso d’inferiorità morale in coloro che
non si impegnano in favore della dignità cui ha diritto ogni es-
sere vivente, perdendosi, invece, in inutili e deleterie diatribe
interne senza etica e senza nessuno stile d’impegno rotariano.
Ed ecco che il sogno può diventare realtà.
Non andiamo alla ricerca puntigliosa di norme o normative,
allontaniamoci dalle cose inutili, sburocratizziamo il nostro
Rotary. Pensiamo invece alle emozioni che possono donarci
le nostre azioni in favore delle comunità povere, tristi e di-
silluse. Mi risveglio! Penso che nel Rotary abbiamo un socio
onorario che si chiama Francesco e mi sento piccolo piccolo.
Chi sono io per lamentarmi? Poi penso: se persino Gesù,
che è la bontà infinita, ha cacciato i mercanti dal tempio, è
possibile che noi rotariani non riusciamo a liberare i nostri
club da coloro che cercano la rissa e la disgregazione e hanno
scambiato il Rotary per un ring di conflittualità permanente?
Andiamo avanti. Dobbiamo farcela a pulire i nostri club e
tornare alla lealtà, lo stile e l’educazione di persone per bene
quali pretendiamo di essere nel Rotary e nella vita. Fondando
il Rotary, Harris volle affermare i diritti naturali e fondamen-
tali dell’individuo: alla vita, alla libertà e alla solidarietà. An-
ticipando di molti anni la Dichiarazione universale dei diritti
dell’uomo che nel suo primo articolo recita: “Tutti gli esseri
umani nascono liberi e uguali in dignità e diritti. Essi sono
dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso
gli altri in spirito di amicizia”. Enunciando tali diritti ognuno
deve fare l’autoanalisi del proprio comportamento. Il rispetto
non si estrinseca con le frasi fatte, ma con l’agire nella quo-
tidianità. Ogni giorno ci sono persone che muoiono sui posti
di lavoro o di fame o di altre ingiustizie umane quali la man-
canza di lavoro e di reddito. Ogni giorno dobbiamo tutelare il
prossimo, vittima di violenza. Ogni giorno è quello giusto per
non essere egoisti e pensare in concreto ai diritti di tutti. Ogni
giorno dobbiamo fare qualche cosa per assicurare al prossimo
un futuro migliore, standogli vicino, ma soprattutto, lavoran-
do per crearlo. Tutto il resto è ipocrisia! È stata proprio questa
severa autoanalisi che ci ha convinto a far parte del Rotary.
Non ci servono iscritti, ma rotariani. Non ci servono tanti
club, ma migliori club per poter pensare, e forse illuderci,
di poter essere una piccola, ma essenziale parte di una so-
cietà civile integra da compromessi che possa essere presa a
esempio da chi finalmente non vuole più accettare sopraffa-
zioni e prepotenze. Forse è un’illusione, ma varrebbe la pena
vivere senza illusioni? Come potremmo altrimenti proporci di
concretizzare i nostri sogni? Il nostro Rotary agisce facendosi
OPINIONI
40 ROTARY dicembre 2015
promotore del coraggio del perdono, ma anche della fiducia
nella speranza di migliorare, per tutti, le condizioni di vita
con la tolleranza e con nuove possibilità imprenditoriali che
possano incrementare gli scambi economico-commerciali. In
ognuno di noi rotariani non mancherà mai la fede per credere
nell’uomo e il coraggio per agire! Dobbiamo fare ancora di
più! Riuscire, con l’esempio, a suscitare un insopportabile
complesso d’inferiorità morale in coloro che non si impegna-
no in favore della dignità cui ha diritto ogni individuo. In una
società in cui la depressione e l’ansia sono le malattie più
diffuse per la perdita di certezze nel domani, dobbiamo, te-
nacemente, essere testimoni di speranza perché il nostro se-
reno impegno possa spingere i migliori elementi nelle attività
professionali e di lavoro a voler condividere con noi l’impegno
di contribuire a rendere possibile un domani che valga la
pena di essere vissuto. Sarà così possibile costruire insieme
un futuro meno ingiusto e più sereno per tutti. Se pensate
che sia il sogno utopico di un vecchio, inguaribile rotariano,
quale sono, ebbene avete ragione. Voglio ricordarvi, però, che
l’utopia è come l’orizzonte: sembra irraggiungibile, ma serve
per continuare a camminare fino a quando si ha la possibilità
di farlo. Voglio ancora ricordare che solo con l’entusiasmo si
può far partire la locomotiva del servizio. Solo così potremo
“tornare a riveder le stelle” della serenità, dell’educazione e
dell’impegno concreto per indicare, con l’esempio, la via per
giungere a una società solidale. Il mio sogno è finito. Potete
svegliarvi anche voi. Che dio ci aiuti nel nostro impegno ro-
tariano.
41 opinioni
OPINIONI
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INDICE
Non si può non esprimere il cordoglio per le vittime del ter-
rorismo: una preghiera va a tutte quelle persone che hanno
perso la vita per un qualcosa che è difficile definire ma che
è assolutamente inaccettabile. Il Rotary International e i di-
stretti di tutta Italia sono vicini alle famiglie che oggi vivono
questo dolore. Non è la prima volta, purtroppo, che la civiltà
orientale e quella occidentale, da Goffredo di Buglione a So-
limano, entrano in rotta di collisione, lasciandosi dietro una
lunga scia di sangue e di risentimenti. Al grido di “Dio lo vuo-
le” o “Allah Akbar”, la religione è stata troppo spesso tirata in
ballo in maniera pretestuosa. Due mondi, due sfere (per usa-
re un termine caro a P. Sloterdijk) che cercano di intersecare
le loro circonferenze, respinte, invece, da forze contrarie che
le porta a perdersi in un universo di interessi che ricadono,
come piogge acide, sopra la dignità della gente comune che
cerca di sopravvivere in queste diverse atmosfere. Da una
parte, infatti, c'è un Occidente che dice di aver affinato e
aumentato numericamente le sue democrazie dentro le quali,
tuttavia, élite finanziarie, gruppi di malaffare, opportunisti di
ogni genere costruiscono le loro fortune seminando dissapori,
disoccupazione, quartieri degradati, ingiustizie sociali, dove i
giovani smarriscono le proprie storie. Dall'altra, c’è l'Oriente,
dove l'instabilità geopolitica crea appetibili vuoti di potere,
per tutti e sottolineo per tutti, con la nascita di fazioni arma-
te (come Boko Haram, alQaida, al Shabaab, ISIS giusto per
nominarne alcune) che rappresentano, tra l'altro, una miniera
di incassi per trafficanti di armi e relative industrie belliche
internazionali, dove pochi emiri concentrano nelle loro mani
gran parte delle ricchezze, dove in nome di colpevoli inter-
pretazioni del Corano c'è un'assurda disparità di ruoli sociali
umiliando e togliendo, soprattutto, alla donna quelle risorse
di cui sono capaci, dove chi, per sfuggire alla morte sociale,
rischia la morte fisica sulle rotte della salvezza. Tutto ciò si
traduce in effetti individuali, che in Occidente possiamo
facilmente rintracciare, nelle fasce medio alte di età, in
quelle percentuali altissime di astensionismo al voto, spie e
sinonimo di scollamento tra la popolazione e lo Stato, mentre
nelle fasce più basse, nei giovani, si traduce in un senso di
estraneità, di isolamento, di fratture e scompensi della per-
sonalità. In questo scenario, qualsiasi pifferaio (ricordate la
ORIENTE E OCCIDENTEle due civiltà a confrontoAlla luce degli ultimi attentati terroristici, una breve analisi alla ricerca dei valori universali ormai smarriti.
OPINIONI
42 ROTARY dicembre 2015
GIUSEPPE CENTANNI
OPINIONI
favola di Hamelin), può trascinarsi dietro i nostri ragazzi che
si perdono nelle caverne dello smarrimento dove l'unica
logica sembra essere questa: “Se il mio destino, in questa
disperazione, deve finire, che finisca con quello degli altri
perché morire insieme, in una guerra che non mi appartiene,
è più facile”. Le indicazioni da dare non possono, pertanto,
essere indirizzate ai giovani che vengono dall'Occidente o
dall'Oriente, ai giovani di questa o di quella fazione, di que-
sta o di quella religione, ma semplicemente ai giovani e a
quei pifferai che sfruttano il loro disagio per utilizzarli come
carne da macello. Tant'è che i terroristi, il più delle volte,
sono nati e cresciuti nella stesso contesto dove si commette
il crimine, sono anche i nostri figli, e non è del tutto esau-
riente dire che "l'attacco viene dall'esterno" per giustificare,
magari, un intervento militare contro un nemico, purtroppo
esistente, spietato e concreto, che diverrebbe comunque la
“vittima sacrificale” rispondendo a quel concetto arcaico ben
descritto da Renè Girard in La violenza ed il Sacro, e che
non servirebbe ad altro se non a tacitare una certa opinione
pubblica o peggio per fini elettorali. Dovremmo, almeno, far
sedimentare la rabbia per rispondere poi con la ragione o la
ragionevolezza evitando di innescare meccanismi a catena.
Anche il Papa, a questo proposito, ha ricordato che le rispo-
ste militari non sono certo le più opportune e, viste da una
parte più laica, direi, che non sono certamente le più esau-
stive. Non si tratta più di stare dalla parte della Fallaci o di
Houellebecq, si tratta, piuttosto, di rimettere in gioco alcuni
valori (la dignità e la valenza delle azioni politiche, nazionali
ed estere), comunque universali, che tutti, indistintamente,
abbiamo smarrito: riportare a differenze accettabili i tenori
di vita tra la gente e le popolazioni; rivedere la razionalità
mercantile che ha sconvolto mercati e mondo del lavoro
negando un impiego a tanti giovani che forse preferirebbero
imparare a usare la tecnologia legata alla produzione, che
non la tecnologia legata alla distruzione; chiudere, con la
volontà di tutti, certi contenziosi perennemente aperti fra
alcune nazioni sempre in guerra (vere miniere di terrorismo);
moralizzare alcuni ambienti e fra tutti, per i risvolti educativi,
il mondo dello sport ormai fuori controllo, non solo per i do-
ping chimici, ma anche economici. Rimane, certo, il dubbio
che le considerazioni fin qui espresse, frutto di quella cultura
illuminista che si è voluta colpire, valgano anche in caso di
stragi spietate e crimini contro l'umanità: “La banalità del
male” come Hannah Arendt ci ha insegnato, porta inevita-
bilmente al “male assoluto” e non è facile e forse dannoso
chiedersi sempre: “Dove abbiamo sbagliato?”, soprattutto
quando la storia chiama il suo time-out per dare risposte più
giuste e più sensate possibili.
43 opinioni
INDICE
In un’atmosfera di particolare interesse e cordialità, il 28
novembre 2015, nell’aula magna “Attilio Alto” del Politecni-
co di Bari, si sono svolti i lavori del seminario internazionale
Dal protocollo di Kyoto alla Charta per Parigi, che ha visto la
partecipazione di numerosi illustri relatori e molto pubblico.
Al dibattito hanno contribuito i sottoscrittori della Charta: la
Governatrice del Distretto 2120 Rotary International, Mirella
Guercia, il Sindaco di Bari città metropolitana, Antonio Deca-
ro, i Rettori del Politecnico, Eugenio Di Sciascio, e dell’Ateneo,
Antonio Uricchio, il Consigliere IDI Puglia, Natale Ventrella. Il
Presidente del Consorzio Mediterrae, Roberto De Pascalis,
promotore dell’iniziativa e coordinatore del team, ha redatto il
documento per Parigi che è stato alla fine approvato, redatto
dallo stesso De Pascalis. La Charta per Parigi è stata predi-
sposta in maniera da contenere alcune specifiche indicazioni
crono-programmatiche, sulle strategie da attuare per ridurre
l’emissione in atmosfera di inquinanti da idrocarburi e da gas
climalteranti, i cui contenuti sono stati elaborati da un gruppo
di studiosi italiani, europei e canadesi. Dal Protocollo di Kyoto
(entrato in vigore nel 2005) alle nuove direttive internazionali,
fino ai progetti più avanzati per la stabilizzazione e la riduzione
drastica del livello di emissioni, oltre che specifiche tecniche
di contenimento dei consumi, questi i temi principali discussi
nel seminario. L’attività in parola, invero, era stata avviata con
un precedente seminario di studi, tenutosi il 12 novembre,
sul Laudato sì, l’importante enciclica di Papa Francesco, che
è stata illustrata soprattutto nei relativi risvolti tecnici, etici e
professionali. Nel suo importante intervento, la Governatrice
Mirella Guercia, in qualità di madrina della manifestazione,
ha sottolineato il proprio impegno, insieme a quello dell’intero
Rotary International, per operare, da ora in avanti, sulla prefa-
ta Charta, cercando di implementare attività che sicuramente
potranno interessare a tutti i livelli e in tutte le latitudini.
Questo, in particolare, il suo prologo d’introduzione: “I grandi
turbamenti internazionali, che stiamo vivendo attraverso una
situazione odierna estremamente e incredibilmente così ac-
celerata, ci interpellano e ci richiamano a un grande senso di
attenzione: non possiamo sconoscere che i fenomeni climatici,
unitamente alla crescita demografica, possono costituire, op-
pure essere, le principali cause alla base di tutte le instabilità
DA KYOTO A PARIGIseminario con la partecipazione del D. 2120A Bari la sottoscrizione della Charta, e la presentazione delle relative azioni da sviluppare.
INTESE
44 ROTARY dicembre 2015
ROBERTO DE PASCALIS
INTESE
che stiamo vivendo in un quadro di letargo esistenziale. Come
donna, in qualità di docente, nonché di rotariana, anche per
lo stimolo che ricevo nel vedere tanti giovani presenti qui oggi,
sento di dover dare il mio contributo soprattutto potenziando
e cercando di sensibilizzare l’organizzazione, di cui faccio
parte, orientando al meglio tutte le nostre cinque principali
vie d’azione rotariane, che ritengo potranno, prepotentemente
e sinergicamente, essere indirizzate in favore di queste proble-
matiche, che investono a 360° l’intera vita sul nostro pianeta.
Vi assicuro che sono onorata e, insieme a voi, felice di poter
sottoscrivere questa Charta per Parigi, che, nel prosieguo,
porterò con me nel mio cuore, come si porta il breviario da re-
citare ogni giorno, per ricordare a tutti e ricordarmi quello che
dovrò fare come solidale atto d’impegno futuro: perché non si
dica un giorno ‘sapevamo quello che avremmo dovuto fare e
non lo abbiamo fatto!’”. Per quanto sopra, anche, per essere
consequenziali allo spirito e all'impegno da noi tutti assunto
nel sottoscrivere la prefata Charta per Parigi, sono state, di
concerto con tutti i firmatari, avviate le successive seguenti
azioni, finalizzate a: diramare la Charta alla Conferenza Mon-
diale ONU di Parigi, coinvolgendo tra le figure più importanti
il Segretario Generale ONU Ki-moon, il Presidente della U.E.
Junker, il Presidente Francese Holland, il Presidente del Con-
siglio Italiano Renzi, oltre che il Presidente della Conferenza
COP 21 di Parigi, il Ministro francese Fabius, al quale ci si è
raccomandati di voler diramare la nostra Charta di Bari a tutti i
Paesi partecipanti al Panel Mondiale COP 21 di Parigi; inviare
la prefata Charta al Santo Padre Papa Francesco affinché Egli
voglia valutare l'opportunità di farla sua riconoscendone, qua-
le diretto frutto della sua enciclica Laudato sì, il suo valore
intrinseco, l'importanza e la condivisione del suo significato
universale; diramare la Charta ai grandi della terra, attra-
verso uno speciale e premente interpello affinché possano
essere intraprese, nell'ambito del citato Panel Mondiale ONU
COP21 di Parigi, tutte le misure che si renderanno necessarie,
nella speranza di una condivisione parziale o globale della
nostra Charta. Al riguardo, a livello del Rotary, la Governatrice
Mirella Guercia ha ritenuto opportuno che si predisponga, in
tempi brevi, la costituzione di una specifica commissione,
all’interno del Distretto 2120, che sarà denominata Commis-
sione Progetti e Piani Strategici per il Clima, a cui affidare il
compito (si auspica nell'ambito di una prima sfera di attività
da prevedere nell’arco di una durata triennale) di: propagare
il significato e i valori della Charta, per farne conoscerne il
significato intrinseco, alla catena gerarchica del nostro amato
sodalizio nella speranza, qualora voi foste di concorde avvi-
so, che questa Charta possa auspicarsi di essere assunta a
riferimento unitario e comune di tutto il Rotary International;
interessare, conseguentemente, il delegato Rotary, che opera
nel suo seggio a livello ONU, per i necessari coordinamenti,
le relative conseguenti azioni che, al riguardo, si renderanno
necessarie per interagire, anche, a livello del Panel di Parigi e
nelle conseguenti determinazioni che in quella sede si potran-
no, di comune accordo, adottare; propagare la Charta per farne
conoscerne il reale suo significato intrinseco a tutti i livelli;
coordinare le attività inter-distrettuali più significative, quali
finalizzate ad armonizzare e standardizzare progetti, strategie
e finalità da sviluppare in via sinergica; coordinare le 5 azioni
rotariane che ruotano, di fatto, intorno a essa per sviluppare,
nel tempo e con una adeguata programmazione, tutti i pos-
sibili progetti e i piani strategici che potranno da Voi essere
approvati nei livelli e negli ambiti che riterrete più opportuni;
implementare e diffondere le necessarie azioni informative e
formative, a livello di tutti i club del distretto, oltre quelli del
Rotaract, dell'Interact e dell'Inner Wheel, anche, in ambito
del prossimo XXI Congresso Distrettuale, attraverso il quale
si auspica di poter gettare un seme verso tutti i partecipanti,
affinché possano sensibilizzarsi a costituire, in ambito di cia-
scun proprio club, Working Group ad hoc capaci di implemen-
tare adeguate azioni e programmi, oltre che eventuali specifici
relativi service.
45 intese
INDICE
Il Distretto 2072 è particolarmente impegnato nel potenzia-
mento di strutture sanitarie in Zambia e Nepal. Nel primo
caso, capofila è il RC Parma Est. Si è ormai alla stretta finale
per l'adeguamento delle strutture dei reparti di maternità,
neonatologia e pediatria dell’Ospedale Missionario di Chikuni
a Monze, dove opera da anni un medico italiano, Claudia
Caracciolo. “I RC Parma Est, RC Parma, RC Salsomaggiore
Terme, RC Brescello Tre Ducati e il RC Guastalla”, spiega il
presidente Paolo Botti “stanno completando la documen-
tazione per il contributo della Rotary Foundation. Il club
di riferimento in Zambia è il RC Lusaka. Il nostro Distretto
ha appoggiato fin dall’inizio il progetto, che prevede l'ade-
guamento sia strutturale, che di strumenti e arredi”. Ma a
Parma è sono previsti anche la formazione e l’aggiornamento
di volontari e operatori medici e paramedici. Attualmente, il
Global Grant può contare su circa 125 mila dollari, grazie ai
contributi dei Rotary club dell’area emiliana 2, di due grandi
industrie di Parma, del Comitato per la lotta alla fame nel
mondo di Forlì, del Distretto 2072 e della Rotary Foundation.
L'obiettivo é di superare i 140 mila dollari”.
Di altrettanto spessore è il Global Grant per l'ospedale di Kir-
tipur in Nepal. “Abbiamo superato i 100mila dollari”, spiega
Fabio Raffaelli, presidente RC Bologna “anche grazie alla
generosità della famiglia Segafredo di Bologna, degli stessi
chirurghi, dei club del Felsineo e di Vignola e ovviamente del
capofila RC Bologna”. Il Global Grant prevede la fornitura di
tecnologia biomedica per attrezzare sale chirurgiche, unità
di terapia intensiva e post-operatoria nel Centro Ustionati
e Gravi Malformazioni dell’Ospedale di Kirtipur. Bologna
ha raccolto un appello del RC di Patan in Nepal, attivando
programmi, procedure e contatti, grazie alla collaborazione
con il socio Paolo Morselli, chirurgo che da anni esegue in-
terventi di plastica ricostruttiva tra i poveri di 19 paesi tra i
più bisognosi al mondo. “Un lavoro”, aggiunge il coordinatore
Fausto Arcuri, presidente della Commissione progetti d’azio-
ne Rotary Club Bologna “che grazie alla squadra del club, ha
prodotto risultati eccellenti.”
È invece dedicato alle scuole tecniche, per favorire l'inno-
vazione tecnologica delle aziende artigiane locali, il Global
Grant articolato su due anni e due distinti interventi avviato
dal RC Cesena con il RC Beograd-Skadarlija, che aveva pro-
posto un Global Grant per la dotazione tecnologica alle scuole
devastate dall’alluvione in Serbia. Cesena si è proposta come
partner e i Rotary club della Romagna hanno contribuito con
i proventi di Rotary e Romagna in Festa. “Il progetto”, spiega
Andrea Paolo Rossi, past president RC Cesena “punta sulla
tecnologia della stampante 3D, in modo da offrire nuove
opportunità di lavoro ai giovani. Contiamo di sottoporre il
progetto a Evaston entro dicembre. Se sarà approvato, potre-
mo essere operativi da aprile 2016 con un budget di circa
70.000 euro”.
I progetti hanno visto il costante e indispensabile apporto di
Leonardo De Angelis, presidente della Commissione distret-
tuale Fondazione Rotary e animatore dei MultiClub Workshop.
SERVICE: I DONI AL MONDOi Grant del D. 2072 in Zambia, Nepal e ItaliaTre progetti a respiro internazionale in nome dei valori del Rotary.
ALFONSO TOSCHI
GLOBAL GRANT
46 ROTARY dicembre 2015
Ospedale di Kirtipur, Nepal. Tecnologia 3D, ideale per la prototipazione.Ospedale Missionario di Chikuni - Monze, Zambia.
INDICE
NOTIZIE ITALIA
Attività e servizio nei Distretti
47 notizie italia
DISTRETTO 2032
Nasce l’E-Club GenovaLa cerimonia di presentazione per un Rotary al passo con i tempi.
È stato inaugurato, il 6 novembre 2015,
il primo e-club del Distretto 2032, pre-
sieduto dall’ex socio del RC Tigullio Mat-
teo Buffa. La cerimonia è stata aperta,
dopo gli onori alle bandiere, da un inter-
vento del Prof. Giuseppe Viale, che ha
osservato come il Rotary abbia conserva-
to gli ideali, i principi, le tradizioni che
risalgono alla sua costituzione, ma non
si sottragga mai ai rinnovamenti, spesso
dettati dalla necessità di adeguarsi alla
globalizzazione e ai sempre più incal-
zanti cambiamenti della società e degli
stili e ritmi di vita. Da ciò discendono
novità come gli E-Club e i club satellite,
che possono di primo acchito lasciarci
sorpresi, ma che poi si rivelano utili ed
efficaci. Al termine del suo intervento
il Board Director Viale ha espresso al
Governatore Vernazza e al Presidente
Buffa la sua soddisfazione per l’efficacia
e la rapidità con la quale il nuovo club è
stato costituito, e le congratulazioni e gli
auguri al nuovo club e a tutti i suoi soci.
Nel suo intervento il Governatore Vernaz-
za ha ricordato il lavoro svolto insieme al
Presidente della Commissione Distret-
tuale E-Club, Matteo Buffa, a partire
dal suo insediamento nel maggio scorso
per riuscire a raggiungere l’obiettivo di
creare un E-Club nel Distretto 2032, e
ha espresso la sua soddisfazione nel ve-
derlo già attivo nei primissimi mesi del
suo governatorato. L’E-Club, infatti, offre
una grande opportunità per lo sviluppo
del Rotary, perché la telematica riesce
ad attrarre soprattutto i giovani, ormai
abituati a servirsi di quel mezzo che,
pur non sostituendoli, integra efficace-
mente i contatti personali; permetterne
un largo utilizzo è fondamentale per
non perdere gli ex rotaractiani che molto
spesso e per varie ragioni non riescono
a entrare nel Rotary nei primissimi anni
successivi alla loro uscita dal Rotaract,
e che poi è molto difficile recuperare
come rotariani. Ha chiuso la serie degli
interventi il Coordinatore per la Zona
12 Arezzo, che ha ricordato come l’idea
degli E-Club sia sorta a livello centrale
per sopperire alle difficoltà incontrate
da potenziali rotariani per aderire ad un
club tradizionale perché residenti in Pa-
esi (Australia e altre zone poco popolate
del globo dove le distanze tra gli insedia-
menti sono tali da non permetterlo). In
principio una tale modalità organizzativa
di club poteva sembrare poco utile in
continenti quali l’Europa, mentre si è
poi constatato che l’E-Club rispondeva
bene a esigenze di tanti giovani, spesso
soggetti, per il proprio lavoro, a frequenti
viaggi e a spostamenti all’estero. Al ter-
mine degli interventi il Governatore Ver-
nazza ha consegnato al Neo Presidente
Buffa la Carta Costitutiva e il Collare,
dopodiché il neo-Presidente ha chiama-
to i soci, quasi tutti presenti, persone di
ambo i sessi, per la maggioranza molto
giovani, e tutti caratterizzati da notevoli
e varie professionalità (rappresentano
una ventina di classifiche rotariane), a
auto presentarsi brevemente, e a riceve-
re dalle mani del Governatore Vernazza
il distintivo rotariano. I Rotary E-Club
sono molto simili ai Rotary club tradi-
zionali: si riuniscono settimanalmente,
svolgono progetti, sostengono la Fon-
dazione Rotary e i loro soci socializzano
tra loro. La differenza principale? Gli
E-Club sono accessibili 24 ore su 24.
La grande valenza dell’E-Club è quella
di poter seguire ovunque si sia in tempo
reale o in differita. Le riunioni online
rimarranno a disposizione dei soci per
7 giorni. Le riunioni dei Rotary E-Club
presentano una varietà di formati: we-
binar, videoconferenze, bacheche, mes-
saggi istantanei o Skype per facilitare
la comunicazione. Alcuni Rotary E-Club
inoltre integrano le loro riunioni online
con incontri in persona durante l'attua-
zione di progetti, attività sociali o presso
il Congresso RI. Il presidente Matteo
Buffa dell’E-Club Genova ci illustra il
INDICE
NOTIZIE ITALIA
Attività e servizio nei Distretti
48 ROTARY dicembre 2015
progetto: “Una grande innovazione que-
sta che abbiamo inaugurato oggi, un
nuovo modo per riunirci attraverso una
nuova tecnologia: anche il Rotary si ade-
gua ai tempi! Il nuovo club funzionerà
come quelli che in tutto il mondo sono
attivi dal 1905. La piattaforma è adatta
per le riunioni Rotary online, a cui i soci
potranno partecipare ovunque si trovino,
con risparmio di tempo e senza abban-
donare l’ufficio. L’incontro conviviale tra
i soci non sarà più il perno centrale, ma
potranno essere organizzate a discrezio-
ne nei luoghi e nelle modalità decise
dall’E-Club all’occorrenza”.
INDICE
DISTRETTO 2042
VISION+ONLUS: Progetto BocconiPassare un esame non è mai stato cosi facile.
All’interno di spazi dedicati dell’U-
niversità Luigi Bocconi di Milano è
partito un progetto pilota di screening
gratuiti rivolti agli studenti dell’Ateneo.
Dal lunedì al venerdì, per 4 ore al
giorno, dal 3 novembre al 5 dicembre
2015, e poi dal 9 febbraio al 18 mar-
zo 2016, grazie alla sponsorizzazione
di ESSELUNGA e alla collaborazione
di Vision Group, Essilor e CSO, i me-
dici e le ortottiste di Vision+Onlus so-
no stati e saranno a disposizione degli
studenti per effettuare gli screening e
informare sulla prevenzione. I bene-
ficiari saranno più di 3.300 universi-
tari. Per una corretta prevenzione delle
malattie oculari è opportuno sottoporsi
a una visita oculistica alla nascita, a tre
e a sei anni, a 40 anni e a 50/60 anni.
Anche all’avviamento di attività di stu-
dio e/o lavorative una visita oculistica è
di particolare importanza. È proprio a
questa fascia di età che questo scree-
ning si rivolge, per valutare la comparsa
di vizi di refrazione o la presenza di pa-
tologie degenerative della cornea, come
il cheratocono, malattia multifattoriale,
spesso ereditaria a evoluzione cronica
e progressiva, asintomatica nelle prime
fasi della sua evoluzione, che compare
in genere in giovane età (20/30 anni)
e che provoca gradualmente l’assotti-
gliamento della cornea con sviluppo
progressivo di un astigmatismo irrego-
lare fino alla perforazione della cornea
stessa. L’incidenza del cheratocono è
approssimativamente di 1 su 2000.
È importante la diagnosi precoce che
permette di intervenire tempestiva-
mente per arrestarne l’evoluzione.
La diagnosi può essere sospettata per
la comparsa di un astigmatismo in-
sorto improvvisamente, ma per ave-
re la certezza bisogna eseguire una
mappa corneale mediante un’adatta
strumentazione (topografo corneale),
che permette di valutare la morfologia
e la curvatura della cornea, e attraver-
so particolari applicazioni dedicate a
evidenziare la patologia anche al suo
esordio, nei primissimi stadi, quando è
ancora asintomatica in modo da avviar-
la alle cure più adeguate a seconda del
caso, per arrestarne la progressione.
La terapia può essere parachirurgica,
mediante cross-linking del collagene
corneale con riboflavina e ultraviolet-
to, trattamento per irrobustire la cornea
stessa, per arrivare, nei casi più gravi,
al trapianto di cornea lamellare o per-
forante.
NOTIZIE ITALIA
49 notizie italia
INDICE
DISTRETTO 2071
Cambiamenti climatici in ToscanaCome, dove e quando prevenire.
Firenze, 15 dicembre 2015 – L’iniziativa
è stata presentata oggi presso la sala
Convegni dell’Accademia dei Georgo-
fili da Rotary Distretto 2071. Consiste
nell’assegnazione di una borsa di studio
della durata di 12 mesi, con un importo
di euro 18.000, a un giovane laureato in
discipline scientifiche, Maurizio Iannuc-
cilli, che sarà impegnato in una ricerca
scientifica su fenomeni atmosferici che
influenzano il clima toscano e soprattut-
to quello della valle dell’Arno.
L'attività di studio e di ricerca si svol-
gerà presso la sede del LaMMA, che
avrà anche la responsabilità di seguire
il borsista nella sua attività attraverso
un ricercatore del settore Meteorologia
e Climatologia, e attraverso il presidente
dell'Accademia dei Georgofili, per quan-
to riguarda le ripercussioni sull’agricoltu-
ra e sul territorio regionale.
“Il Rotary, la prima organizzazione mon-
diale di servizio non a scopo di lucro”,
ha dichiarato Arrigo Rispoli, governatore
Distretto 2071 2014-2015 “da sempre
dedica molta attenzione alle comunità
in cui opera, e questa vuole essere una
risposta rapida, premiando un giovane
ricercatore, alla prevenzione dei cam-
biamenti climatici in Toscana, vista la
frequenza degli eventi estremi di piog-
ge violente, ondate di calore e siccità e
venti forti che hanno causato gravi danni
all’economia nazionale e in particolare
alla nostra Regione e, anche a seguito
della 21° Conferenza delle Nazioni Unite
DISTRETTO 2060
Polaroid di paroleUn libro per donare gioia e concedersi una pausa.
Con un semplice click puoi entrare nella
storia dell'eradicazione della polio dal
mondo. Basta una donazione minima
di 1,50 euro per proteggere 2 bambini
dalla polio e il distretto 2060 ti invierà il
libro Polaroid di parole che potrai deci-
dere, senza intermediazione alcuna, di
riprodurre, stampare, rilegare come vor-
rai. Realizzerai così, concedendoti "una
pausa senza obiettivi", osserva l'autore
Fabio Millevoi, socio del Club Aquileia
Cervignano Palmanova, anche la tua
polaroid unica e irripetibile.
Con questa raccolta di brevi racconti
di profumate prospettive, presentata a
metà novembre a Clauiano nel corso di
un happening sensoriale, Millevoi ferma
in dei tweet, o poco più, la vivacità del
presente, in equilibrio precario sul con-
fine fra emotività e razionalità.
"Un minimo orizzonte di parole che non
trasmettono una morale, né hanno la
pretesa di essere interessanti ma de-
siderano semplicemente esistere, an-
nullando il senso di qualsiasi idea di
finalità, per invitare il lettore a vivere
una pausa temporanea". Le polaroid di
parole, illustrate dai disegni dell'artista
Maurizio Stagni, sono fermate che non
interrompono la giornata ma ne fanno
parte. Soste che catturano atmosfere,
che si materializzano in graffi, tracce,
sensazioni, abbracci, sorrisi che, come
le polaroid, non si possono duplicare
perché, come le emozioni, sono sem-
pre diverse, ma a differenza delle foto,
che hanno il difetto di soffrire il tempo,
queste polaroid, appellandosi alla forza
di un essenziale orizzonte di parole e
di una scrittura breve, non smettono di
cercare la poesia di un ricciolo grazioso
che s'arrotola su se stesso.
Il libro Polaroid di parole si trova sul
sito internet del Rotary 2060, o all'indi-
rizzo goo.gl/0Fkvxq.
NOTIZIE ITALIA
Attività e servizio nei Distretti
50 ROTARY dicembre 2015
DISTRETTO 2072
Campagna End Polio NowLe iniziative dei club per debellare il virus.
La campagna End Polio Now si può
sostenere in molti modi: con una gara
di spinning, o una maratona, o scri-
vendo un libro. È quanto testimonia-
no concretamente i club del Distretto
2072, in prima linea nel sostegno alla
straordinaria iniziativa del Rotary Inter-
national. Grazie al presidente incoming
Fabrizio Pedretti, il RC Bologna Valle
dell'Idice ha organizzato a Budrio un
evento di spinning che ha consenti-
to di raccogliere contributi contro la
poliomielite. L'iniziativa si è svolta in
concomitanza con El Tour de Tucson,
che ha visto migliaia di rotariani, in
tutto il mondo, dare vita a un percorso
di ciclismo amatoriale per raccogliere
fondi. “È stata l'occasione”, commenta
Pedretti, “per passare un pomeriggio
di sport in compagnia e per sostenere
economicamente la campagna anti po-
lio”. Bruno Modafferi (RC Brescello Tre
Ducati), presidente della sottocommis-
sione Polio Plus del Distretto 2072, ha
preso parte a un'altra iniziativa di fund
raising: la Maratona del Mediterraneo.
“È stata un'esperienza rotariana sotto
ogni profilo, soprattutto ai fini divul-
gativi e comunicativi del progetto End
Polio Now. E devo dire che il risultato
è stato ottenuto ampiamente. Le tre
tappe delle Maratona si sono svolte a
Civitavecchia, Palma di Maiorca e Va-
di Parigi che ha evidenziato la preoccu-
pazione a livello mondiale per tali cam-
biamenti e per il futuro del pianeta”.
Il presidente dei Georgofili, Prof. Giam-
piero Maracchi, ha voluto evidenziare
come sia opportuno “definire in modo
chiaro il contesto di crisi globale in cui
si pone il cambiamento del clima, che
dipende da un uso eccessivo dei traspor-
ti, sulle lunghe percorrenze, di merci
e persone, e da tecnologie industriali
che consumano ancora troppa energia,
mentre viene fatto un uso troppo mo-
desto delle energie rinnovabili, che non
sono organiche agli interessi prevalenti.
Il vero problema è quindi rivedere tutto
il modello di sviluppo adottato nell’ulti-
mo secolo, alla luce dei limiti che sono
ormai evidenti per le numerose crisi in
corso, di cui i cambiamenti climatici non
sono che un aspetto”.
Gianni Messeri, ricercatore CNR e previ-
sore LaMMA, nonché responsabile scien-
tifico per la borsa di studio, ha spiegato il
tipo di lavoro che sarà svolto dal borsista:
"Il LaMMA, consorzio tra Regione Tosca-
na e Consiglio Nazionale delle Ricerche,
oltre al servizio di sorveglianza meteo-
rologica per la Toscana, svolge anche
analisi della climatologia regionale per
la migliore comprensione dei cambia-
menti climatici in corso. In un contesto
di intensificazione dei fenomeni estremi,
quali lunghe serie aride, intensi tempora-
li, ondate di caldo e di freddo, alluvioni
lampo, è stato dedicato ampio spazio
alla ricerca nel campo delle previsioni
stagionali, sviluppate con l'obiettivo di
fornire dettagli utili alla pianificazione
delle varie attività.
L'approccio scelto è quello della previ-
sione dei weather types (i tipi di tempo)
per i mesi successivi, in modo da fornire
una descrizione quanto più precisa pos-
sibile del rischio di fenomeni intensi per
ciascun tipo di circolazione".
INDICE
LUIGI DE CONCILIO
NOTIZIE ITALIA
51 notizie italia
DISTRETTO 2080
Abiti che danzanoSpettacolo tra danza e alta moda.
In occasione del Rotary Day a Roma po-
trete partecipare allo spettacolo “Abiti
che danzano”, che avrà luogo lunedì 15
febbraio, alle ore 20,00 al Teatro Olim-
pico di Piazza Gentile da Fabriano, 17.
Lo spettacolo, che potrà sostituire la
vostra abituale conviviale, è organizzato
dal Rotary Club Roma Cassia. La serata
sarà realizzata in collaborazione con la
scuola del Balletto di Roma.
A sostegno della Rotary Foundation, il
Rotary Club Roma Cassia farà scendere
in campo il mondo dell’alta moda: la
Maison Gattinoni presenterà dieci abiti
della propria collezione e sarà tutor dei
due giovani talenti Italo Marseglia e
Tiziano Guardini.
Si vuole rendere omaggio all’alta moda
italiana con uno dei suoi maggiori rap-
presentanti e si vuole altresì dare visibi-
lità a stilisti emergenti che con grande
difficoltà intendono mantenere viva la
creatività e l’artigianalità del made in
Italy. Lo spettacolo sarà presentato da
Valeria Oppenheimer, anchor woman di
programmi sulla moda di RAIUNO, e
avrà come filo conduttore la danza clas-
lencia, con circa 1500 runners e una
buona presenza di pubblico. Ottima
l'accoglienza degli amici rotariani a
Civitavecchia, Palermo, Cagliari e Va-
lencia”, ha detto Modafferi.Salvatore
Ricca Rosellini, past president del RC
Forlì, per combattere la malattia ha
invece scritto un libro, Vincere la polio,
che rappresenta oggi il più importante
testo italiano dedicato alla Polio Plus.
Ricca Rosellini, medico ospedaliero, ha
tracciato la storia della devastante ma-
lattia dai tempi degli antichi egizi alle
nuove minacce oggi rappresentate dai
focolai epidemici, derivati dal vaccino
Sabin stesso, mutato: circostanza che
ha richiesto nuovi interventi e la piani-
ficazione di nuove strategie.
“Una difficile lotta alla malattia”, spie-
ga nella prefazione Lucia Fiore, diret-
tore del reparto Vaccini Virali, Centro
Nazionale per la Ricerca e Valutazione
dei Prodotti Immunobiologici, dell'I-
stituto Superiore di Sanità, “che parte
dall’Italia, precisamente da Treviglio,
dove quel Rotary Club diede avvio, alla
fine degli anni Settanta, all’ambizioso
progetto di eradicare questo virus dal
mondo”. Il volume di Ricca Rosellini
ha il merito di ricordare il contributo
fondamentale italiano dato per combat-
tere, attraverso una campagna di vac-
cinazione globale, durata molti anni,
una delle malattie infantili più temute
e gravi del XX secolo”.
Pionieri e animatori di questa geniale
e generosa operazione sono stati i ro-
tariani Sergio Mulitsch di Palmenberg
e il forlivese Luciano Ravaglia, recen-
temente premiato dal Distretto 2072:
straordinarie personalità che incarnano
alla perfezione lo spirito di servizio e di
cooperazione del Rotary International.
ALFONSO TOSCHI
INDICE
52 ROTARY dicembre 2015
NOTIZIE ITALIA
Attività e servizio nei Distretti
DISTRETTO 2090
Eucarestia, Sacramento della Misericordia, dono di bellezza e d'artePrima conferenza presso la Cappella del Corporale del Duomo di Orvieto.
Il Rotary club di Orvieto inaugura il
ciclo di conferenze per l’Anno Santo
della Misericordia con un incontro nel-
la Cappella del Corporale del Duomo
di Orvieto, tenuto dal socio onorario
S.E. Mons. Benedetto Tuzia, Vescovo
della Diocesi di Orvieto – Todi. “Con-
servazione del Corporale e ricognizione
delle reliquie minori” è il titolo della
conferenza che si è tenuta giovedì 26
novembre nella suggestive cornice sto-
rica, artistica e religiosa della Cappella
del Corporale.
Un primo appuntamento che inaugura
il ciclo di approfondimenti promossi dal
Rotary club di Orvieto dal titolo “Euca-
restia. Sacramento della Misericordia,
dono di bellezza e d’arte”. L’incontro,
che ha visto la presenza di Monsignor
Tuzia, si è tenuto proprio a pochi gior-
ni di distanza dall’apertura dell’An-
no Santo della Misericordia, voluto da
Papa Francesco il giorno 8 dicembre,
giorno dell’Immacolata Concezione.
Una data scelta non casualmente ma
legata al cinquantesimo anniversario
dalla conclusione del Concilio Vatica-
no II. Un momento di riflessione e di
sico-moderna e l’alta moda, declinate
in tre/quattro quadri (ciascuno compo-
sto da un balletto e un tableau vivant).
Al termine di ciascuno dei balletti in
programma, dieci modelle porteranno
sul proscenio, in un tableau vivant e
una sfilata, le creazioni di uno stilista.
Le coreografie, le scenografie e le mu-
siche dei balletti saranno curati dagli
artisti dalla scuola del Balletto di Ro-
ma, mentre la coreografia del tableau
vivant sarà affidata a Rossella Ronti,
regista e scenografa specializzata nel
settore moda. L’ufficio stampa “Barba-
ra Manto & Partners” garantirà notevole
rilievo mediatico invitando giornalisti
ed esponenti del mondo della cultura,
dell’arte e della moda. Lo spettacolo
verrà preceduto da una degustazione
di cioccolata della maitre chocolatier
Luisa Proietti. Non sarà una sfilata co-
me tante altre! L’iniziativa del Rotary
Club Roma Cassia muove dall’idea che,
sia la moda, che la danza, trasmettono
non solo messaggi di arte e bellezza,
ma "costruiscono un ponte" per pro-
muovere progetti legati alla solidarietà,
sostenuti dalla generosità dei protago-
nisti della vita sociale e culturale del
nostro Paese. Il contributo per le spese
organizzative è di 20 euro per persona
e potrà essere corrisposto direttamente
da ciascun club aderente al club orga-
nizzatore Roma Cassia: i club potranno
offrirli a 30 euro per farne occasione
di propria raccolta fondi a favore della
Rotary Foundation.
Resta inteso che sarà gradita, oltre alla
partecipazione dei soci, la presenza di
ospiti esterni, che avranno modo di co-
nosce il Rotary in un’occasione di alto
livello artistico e spettacolare.
INDICE
NOTIZIE ITALIA
53 notizie italia
ritorno al Sacramento e alla fede cat-
tolica nel suo senso più originario, che
il Rotary club vuole celebrare proprio
con una serie di conferenze e incontri
nei quali sarà possibile soffermarsi e
approfondire i temi dell’Anno Santo
della Misericordia. L’incontro è stato
anche un momento per ricordare, con
la presenza di Mons. Benedetto Tu-
zia, l’apertura della Porta Santa nella
Diocesi di Orvieto – Todi tenutasi il 13
dicembre alle ore 16 presso il Santua-
rio di Collevalenza, dedicato all’amore
misericordioso, intitolato alla Beata
Madre Speranza.
GIORGIO DE CRISTOFORO
DISTRETTO 2100
Le guarigioni di Lourdes tra scienza e fedeIncontro per indagare le condizioni di un miracolo.
Il 17 dicembre presso il Salone Guit-
mondo del Seminario Vescovile in Aver-
sa, si è tenuto il convegno/dibattito
Le guarigioni ed i miracoli di Lourdes.
Relatore della serata il Dott. Alessandro
De Franciscis, direttore del Medical
Bureau di Lourdes per le constatazioni
delle guarigioni miracolose. L'evento,
aperto alla cittadinanza, e patrocinato
dal Comune di Aversa e dalla Diocesi di
Aversa, è stato moderato da Antonello
Velardi, caporedattore della sede di
Napoli de "Il Mattino", e che ha pre-
visto, dopo i saluti del Presidente del
Rotary Club Aversa Terra Normanna,
gli interventi di Maria Erminia Botti-
glieri, Presidente dell'Ordine dei Me-
dici della Provincia di Caserta, e del
nostro Vescovo, Mons. Angelo Spinillo.
“Cercheremo di capire, insieme, in co-
sa consiste il miracolo, e quali sono
le condizioni affinché una guarigione
possa essere definita miracolosa, in un
avvincente dialogo tra Scienza e Fede.
Il 10 febbraio 2009 il Dott. Alessandro
de Franciscis, pediatra clinico, socio
del Rotary International Club di Lour-
des, e già Presidente della Provincia
di Caserta, fu nominato dal Vescovo
di Tarbes e Lourdes, Monsignor Jac-
ques Perrier, 15° Medico Permanente,
e pertanto Presidente del Bureau des
Constatations Médicales di Lourdes e
dell'AMIL, l'Associazione Medica In-
ternazionale di Lourdes. Egli è il primo
medico non francese a esservi nomi-
nato. Il Bureau fu creato nel 1883 per
registrare, studiare, verificare e giudi-
care scientificamente le centinaia di
guarigioni che venivano, e vengono,
dichiarate dai pellegrini al Santuario di
Nostra Signora di Lourdes dove Maria –
la Madre di Dio – è apparsa nel 1858
per 18 volte a Bernadette Soubirous.
Dalla data della sua fondazione il Bure-
au conserva nel suo archivio le cartelle
di oltre 7.000 guarigioni ritenute ec-
cezionali dai medici e di esse 69 sono
state dichiarate “miracolo” da vescovi
cattolici di diversi paesi europei. Dopo
il convegno, presso l'Hotel del Sole
si è svolta la tradizionale festa degli
auguri del Rotary Club Aversa Terra
Normanna.
INDICE
54 ROTARY dicembre 2015
NOTIZIE ITALIA
Attività e servizio nei Distretti
DISTRETTO 2110
Infezione HPVProgetto di sensibilizzazione alla vaccinazione nelle scuole - RC Castellammare.
L’informazione è l’arma principale di
lotta ai tumori, la chiave della preven-
zione che consente oggi di poter lottare
e, tante volte anche, di poter vincere sui
tumori. All’ITN Monte Torre di Trapani
nella mattinata del 12 dicembre, il Dott.
Antonio Giunta, Direttore medico di
ostetricia e ginecologia ASP di Palermo,
ha tenuto una lezione sul tema “HPV il
Papilloma virus e la sua prevenzione”.
“Il progetto finalizzato all’informazione
e alla vaccinazione contro il PAPILLOMA
VIRUS, in particolare”, afferma Anna
Maria De Blasi, Presidente del Rotary
Castellammare del Golfo Segesta Terre
degli Elimi, “è rivolto ai giovani studenti
delle classi quarte della scuola secon-
daria, agli insegnanti e ai genitori, in
quanto principali figure di riferimento
per i ragazzi che sono chiamati a in-
staurare per tempo un corretto stile di
vita”. Prevenire è meglio che curare.
Conoscere è una priorità. In Sicilia l’in-
cidenza di questo tumore è esattamente
il doppio rispetto alla media nazionale,
con circa 600 nuovi casi per anno. In
questa regione è altamente giustificato
promuovere programmi di prevenzione
per il carcinoma della cervice uterina.
Il carcinoma del collo dell’utero, dopo il
tumore della mammella, è nel mondo il
più frequente tumore nella donna. Il car-
cinoma del collo dell’utero nella quasi
totalità dei casi (99,7%), è correlato alla
infezione genitale da Human Papilloma
Virus (HPV). Nel 2007 l’Organizzazione
Mondiale della Sanità ha raccomandato
la vaccinazione di massa delle pre-ado-
lescenti e le prime nazioni al mondo che
hanno iniziato la vaccinazione anti-HPV
sono state: Usa, Austria, Francia e Ger-
mania. In Italia l’avvio della vaccinazio-
ne è avvenuto nel 2008 con differenze
da regione a regione. “Nonostante gli
sforzi della classe medica (medico di
famiglia, pediatra, ginecologo) l’informa-
zione e la conoscenza nella popolazio-
ne”, sottolinea il Dott. Antonio Giunta,
“sono ancora insufficienti per ottenere
una larga e diffusa informazione sulla
infezione genitale da HPV e sulla pre-
venzione del cancro del collo dell’utero
mediante vaccinazione che interessi gli
studenti della scuole medie superiori del
nostro distretto”. Un ruolo importante
lo avranno le campagne di informazio-
ne e sensibilizzazione e di servizio co-
me ha fatto e continua a fare il Rotary
club di Castellammare del Golfo, forte di
un’esperienza maturata sul territorio nel
portare avanti diversi progetti a tutela
e prevenzione della salute. La scelta
di sviluppare un tale percorso, nasce
dalla convinzione che la prevenzione
non possa intendersi solo come “preven-
zione della malattia” con un approccio
di educazione strettamente sanitaria,
bensì come attenzione e potenziamento
della salute (come espresso dall’OMS,
il concetto di salute viene inteso come
“stato di completo benessere psichico,
fisico e sociale”). “Con il nostro service
intendiamo incoraggiare”, afferma la
presidente Anna Maria De Blasi, “un at-
teggiamento positivo nei confronti delle
scelte comportamentali dell’individuo,
e la scuola è il luogo più indicato per
trasmettere e fornire informazioni chiare
e corrette sul tema, che siano determi-
nanti nel prevenire e conservare la sa-
lute”. Questa lezione è un ampliamento
del progetto ATENA di Educazione alla
Salute. Mira a sviluppare, ad accrescere
consapevolezze e competenze in merito
alla promozione della salute e alla tutela
degli alunni da ogni forma di rischio o
pericolo, contribuendo così a educare
al diritto-dovere del mantenimento dello
stato di benessere psicofisico per sé
e per gli altri. Tantissimi gli interventi
dei ragazzi e delle ragazze che attraver-
so l’invio di osservazioni, chiarimenti,
consigli trascritti su dei post-it, hanno
formulato domande sui loro dubbi e sul-
le loro incertezze, alle quali il Dott. A.
Giunta ha risposto con professionalità
e chiarezza. “Con questa iniziativa”,
dice la vice presidente del Rotary Ca-
stellammare del Golfo, Pietra De Blasi,
“s’intende trasmettere quel bagaglio di
informazioni necessarie per impostare
uno stile di vita corretto e più sano; s’in-
tendono diffondere, inoltre, notizie più
aggiornate in tema di prevenzione e di
diagnosi precoce, e cultura della salute
e della prevenzione”. In quest’ambito
di diffusione della cultura della preven-
zione”, continua De Blasi, “rientrano le
azioni intraprese dal club per sensibi-
lizzare, responsabilizzare ed educare le
persone”. I tumori diagnosticati in fase
precoce sono, infatti, guaribili in alta
percentuale. La Presidente del Rotary
Club Castellammare del Golfo Segesta
Terre degli Elimi, nel ringraziare il D.S.
Erasmo Miceli, il professore Rosario Mu-
ro referente della Commissione Salute
dell’ITI Da Vinci, ha voluto ricordare gli
obiettivi del Rotary sottolineando che
“Anche questo è il nostro service”.
LIVIO PARADISO
DISTRETTO 2120
Raccolta fondi per End Polio NowRC Bari: dall’anno 2010 concerti per End Polio Now.
Un concerto annuale, tenuto d’estate,
organizzato dal RC Bari per sensibiliz-
zare e raccogliere fondi per End Polio
Now. Un appuntamento che si ripete da
sei anni, inaugurato il 16 luglio 2010,
dal presidente Vincenzo Sassanelli, che
organizzò una riunione tutta partico-
lare, registrando la partecipazione di
molti non rotariani. Us and them (noi e
gli altri), richiamando una celebre can-
zone dei Pink Floyd, fu il titolo evoca-
tivo di un evento dalla forte solidarietà
teso a debellare la polio e a finanziare
i progetti in cantiere del club stesso.
Quella sera, presso il Circolo Tennis
di Bari, venne realizzato uno speciale
concerto, svoltosi alla presenza di circa
1.200 persone: la band Manuele &
Flowers tributò i Beatles, i Pink Floyd,
Lucio Dalla, Francesco De Gregori e
molti altri artisti. Alla fine, anche con
l’aiuto dei giovani del Rotaract, fu pos-
sibile raccogliere diverse migliaia di eu-
ro. La finalità solidaristica della serata
ebbe come sponsor l’Ordine Avvocati
di Bari, l’Ordine degli Ingegneri della
Provincia di Bari, e altri privati. Vasta
eco si ebbe sui media. Dal 2010, ogni
estate si è ripetuta la stessa formula
del concerto coniugato con la lotta alla
polio: il 14 luglio 2011, presidente
Alberto Barsanti, con tutto il ricavato
a favore della polio; il 10 luglio 2012,
presidente Carmelo Piccolo, il ricavato
fu devoluto alla polio e all’acquisto
di un’automedica donata alla città di
Bari; nel luglio 2013, presidente Ga-
etano Scamarcio, si sostenne la polio
e “Bari4all” a favore di cittadini ba-
resi con disabilità fisiche; il 15 luglio
2014, presidente Antonella Calderazzi,
fu finanziato il progetto BRAVO!, ideato
e gestito dalla comunità di Sant’Egidio
per i bambini del terzo mondo; infine,
nel luglio scorso, presidente Paolo Di
Tonno, all’End Polio now si sono ag-
giunti i service per i progetti La casa
dell’equilibrio e Il giardino di Naggala-
ma. Novità anche per i concertisti, con
la nuova ensemble vocale-strumentale
JSL CHORUS (Just a Little Soul CHO-
RUS), direttore artistico Claudia Papa,
per dare un tocco di novità a una tradi-
zione meritoria di servizio rotariano che
vede impegnato il più antico club del
distretto lungo un percorso di esempla-
re continuità negli anni.
PIETRA DE BLASI
INDICE
55 notizie italia
56 ROTARY dicembre 2015
IL CAPO DELL’ONU SI CONGRATULA CON LA POPOLAZIONE DEL MYANMAR PER LA PARTECIPAZIONE ALLE ELEZIONI “EPOCALI”
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite
Ban Ki-moon si è congratulato con il po-
polo del Myanmar per “la loro pazienza,
la dignità e l'entusiasmo” nelle ultime
elezioni e ha incoraggiato tutte le parti
interessate “a mantenere spirito digni-
toso, calma e rispetto in tutto il comple-
tamento del processo elettorale”. Il capo
dell’ONU si è congratulato con la popola-
zione proveniente da vari ambiti della vita
in Myanmar per la pazienza, la dignità e
l’entusiasmo con cui ha partecipato alle
"epocali" elezioni nazionali.
LA FONDAZIONE CONRAD N. HILTON CONFERISCE IL PIÙ PRESTI-GIOSO PREMIO UMANITARIO La Fondazione Conrad N. Hilton ha annunciato che il suo comitato internazionale
di giurati ha selezionato Landesa, un’organizzazione per i diritti fondiari con sede a
Seattle, come beneficiaria del Premio Hilton; Landesa riceverà 2 milioni di dollari e
verrà inclusa nella Hilton Prize Coalition. Più di un terzo della popolazione mondia-
le (2.5 miliardi di persone) sopravvive con meno di 2 dollari al giorno.
La maggioranza di queste persone sono poveri contadini che dipendono dalla terra
per sopravvivere ma che spesso non hanno il controllo legale su quel terreno. Col-
laborando con i governi di più di 50 Paesi, Landesa ha promosso leggi, politiche e
programmi relativi al terreno agricolo che permettono a uomini e donne di uscire
dalla soglia di povertà,
di sfamare le proprie
famiglie e di mandare
i propri figli a scuola.
PORTIAMO GOOD NEWS AGENCY NELLE SCUOLEGood News Agency - l'agenzia delle buone notizie - iniziativa giornalistica di puro volontariato, riporta notizie positive e costruttive da tutto il mondo delle Nazioni Unite,delle organizzazioni non governative, delle associazioni di servizio e delle istituzioni im-pegnate nel miglioramento della qualità della vita. Questa campagna per le scuole è sostenuta da noi del Rotary da diversi anni perché puntare sui giovani significa contribuire significativamente a costruire un ponte verso il futuro. Rinnoviamo uno speciale invito a tutti i club affinché presentino Good News Agency ai professori degli istituti superiori del proprio territorio e segnalino l’indirizzo e-mail delle scuole “reclutate” al direttore responsabile: sergio.tripi@goodnewsagency.org. Le scuole riceveranno gratui-tamente e regolarmente il notiziario senza alcuna formalità. Queste sono alcune notizie tratte dai numeri più recenti, tutti disponibili sul sito www.goodnewsagency.org
11 GRANDI MULTINAZIONALI HANNO DECISO DI PROMUO-VERE L'INCLUSIONE LAVORATI-VA DI PERSONE CON DISABILI-TÀ, NELLE PROPRIE SEDIAccenture, AccorHotels, Adecco Group,
AXA Group, Carrefour Group, Dow Che-
mical, Groupe Casino, L’Oréal, Orange,
the Standard Bank Group, e Michelin.
Undici grandi multinazionali hanno ac-
cettato di promuovere l'inclusione di
persone con disabilità nelle loro opera-
zioni di tutto il mondo, esemplificando
così una scelta che l'Organizzazione
Internazionale del Lavoro (ILO) ha de-
finito "non solo moralmente giusta" ma
anche "buona per l’azienda".
Le aziende si impegnano a promuovere
e includere persone con disabilità in
tutte le posizioni lavorative e in tutte
le loro filiali mondiali, proteggendo-
le da ogni forma di discriminazione e
rendendo loro accessibili tutti i locali e
tutte le comunicazioni aziendali.
good news agency
L'AGENZIA DELLE
BUONE NOTIZIEa cura di Sergio Tripi
AGENZIA DELLE NAZIONI UNITE PER RIDURRE LA POVERTÀ E AU-MENTARE IL REDDITO NELLE ZONE RURALI DELLA CINAIl Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD) ha firmato un accordo di
finanziamento di 43,5 milioni di dollari con la Repubblica Popolare Cinese per
ridurre in modo sostenibile la povertà rurale e per migliorare le condizioni di vita
delle famiglie rurali delle zone dei Monti Liupan in Cina. Il governo della Cina si è
impegnato a fornire 42,5 milioni di dollari per sostenere il progetto. Il costo totale
del progetto sarà di 125,3 milioni di dollari. Anche istituzioni finanziarie nazionali,
cooperative, imprese e i beneficiari stessi contribuiranno al progetto.
Si prevede che il progetto finanziato dall'IFAD aumenterà il reddito di circa 128.000
famiglie rurali povere e vulnerabili, in
sette contee nella zona dei Monti Liupan.
L'obiettivo principale del progetto è quello
di ridurre la povertà migliorando la pro-
duttività dell'agricoltura e del bestiame,
aumentando le opportunità di accesso ai
mercati degli agricoltori, migliorando la
gestione del territorio e rispondendo alle
esigenze delle minoranze etniche.
57 good news agency
GOOD NEWS AGENCY
IL PRESIDENTE DEL CONSI-GLIO ECONOMICO E SOCIALE DELL’ONU: SOLLECITA UNA MAGGIORE COOPERAZIONE PER CONTRASTARE EVASIONE ED ELUSIONE FISCALECitando una perdita enorme, dai 100 ai
240 miliardi di dollari annui, in entrate
tributarie sui redditi di impresa non
raccolte in tutto il mondo, Oh Joon,
Presidente del Consiglio Economico e
Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC),
ha sottolineato la necessità di frenare
evasione ed elusione fiscale e ha richie-
sto una cooperazione fiscale internazio-
nale più forte.
“La tassazione rappresenta una fonte
di finanze stabile e prevedibile. Inte-
grata da altre fonti, è fondamentale per
finanziare lo sviluppo e fornire beni e
servizi pubblici”, ha dichiarato Oh Joon
nel suo intervento al meeting congiunto
di ECOSOC e del Secondo Comitato
dell'Assemblea Generale dell'ONU, il
forum principale dell'organismo mon-
diale per discussioni su temi economici
e finanziari.
Oh Joon ha spiegato che secondo le
recenti stime dell'Organizzazione per la
Cooperazione e lo Sviluppo Economico
(OECD), ogni anno in tutto il mondo si
perde tra il quattro e il dieci per cento
delle entrate tributarie da reddito di
impresa, per un totale che va dai 100
ai 240 miliardi di dollari. Ha aggiunto
che questo ammanco si sente mag-
giormente nei paesi in via di sviluppo,
che hanno più bisogno di investimenti
nello sviluppo. Mr. Oh ha annunciato
che il Comitato Tributario si riunirà
due volte l'anno e aumenterà il suo
coinvolgimento con ECOSOC attraverso
il Meeting Speciale sulla Cooperazione
Internazionale in Materia Tributaria.
INVIATA ONU RICONOSCE L’IM-PEGNO DI UN GRUPPO DI RI-BELLI IN COLOMBIA PER POR-RE FINE AL RECLUTAMENTO DI BAMBINI SOLDATO“Un passo importante”, così la Rappre-
sentante speciale ONU per i bambini
e i conflitti armati, Leila Zerrougui, ha
definito l’impegno delle Forze armate
rivoluzionarie della Colombia (FARC-
EP) di porre fine all’arruolamento di
bambini soldato. Il gruppo ha anche di-
chiarato, tramite un comunicato stam-
pa, la volontà di congedare i bambini
sotto i 15 anni che combattono nelle
loro fila.
IL FONDO UNICEF DELL’AMBA-SCIATORE DI BUONA VOLONTÀ DAVID BECKHAM IN AIUTO DEI BAMBINI DELLA PAPUA NUO-VA GUINEAIcona del calcio internazionale e Am-
basciatore UNICEF, David Beckham ha
incontrato i bambini in cura per mal-
nutrizione presso l’ospedale sostenuto
dall’UNICEF in Papua Nuova Guinea.
All’inizio dell’anno, il calciatore aveva
lanciato la sua settima campagna di
raccolta fondi per il David Beckham
UNICEF Fund, impegnandosi personal-
mente con la sua influenza e le sue co-
noscenze per raccogliere fondi preziosi
a favore dei bambini.
segue >>
58 ROTARY dicembre 2015
GOOD NEWS AGENCY
LA COMMISSIONE EUROPEA INCREMENTA IL SOSTEGNO AL WFP PER COMBATTERE LA FA-ME IN SIRIAMentre metà della popolazione siriana
lotta per i propri bisogni alimentari, il
Programma Mondiale Alimentare delle
Nazioni Unite (WFP) accoglie il contri-
buto di 30 milioni di dollari da parte
del dipartimento della Commissione
Europea per gli Aiuti Umanitari e la
Protezione Civile (ECHO), destinato
agli aiuti alimentari per la Siria.
Quest’anno, il WFP è stato costretto a
ridurre del 25% le razioni alimentari
che fornisce alle famiglie siriane. Circa
10 milioni di persone in Siria rischiano
la fame. Il WFP dipende interamente
dalle donazioni volontarie. Deve rac-
cogliere 25 milioni di dollari ogni set-
timana per far fronte alle necessità
alimentari delle persone colpite dal
conflitto siriano.
L’aiuto di nuovi donatori nelle ultime
settimane ha fatto sì che il WFP potes-
se aumentare l’assistenza che presta ai
rifugiati siriani nella vicina Giordania
e in Libano, a 21 dollari per persona
al mese. Cioè l’80% di quanto il WFP
stima per i bisogni dei singoli. Con
gli aiuti attuali, il WFP può aiutare i
rifugiati siriani fino a gennaio 2016.
Dopo, non potrà più se non arriveranno
nuovi fondi.
“TRASFORMATE IL DIGITALE CHE DIVIDE IN OPPORTUNITÀ DIGITA-LI”. FORUM SULLA GESTIONE DI INTERNET DELLE NAZIONI UNITE Per coprire “l’ampiezza e la profondità” degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile
adottati recentemente, il potenziale della rivoluzione informatica deve essere
esplorato attraverso l’utilizzo di nuove fonti di dati non tradizionali, ha sottolineato
il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon al 10° Forum annuale per
la Gestione di Internet (IGF), in Brasile. “Meno di due mesi fa, i leader mondiali
hanno adottato l’Agenda visionaria 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. La nostra
sfida è ora di attuare questo progetto per
un futuro migliore. Le tecnologie dell’in-
formazione e della comunicazione e di in-
ternet possono potenziare questa impresa
globale”, ha detto Ban Ki-moon nel suo
intervento al Forum.
LA FONDAZIONE UPS SI PRE-FIGGE DI PIANTARE 15 MILIONI DI NUOVI ALBERI ENTRO LA FI-NE DEL 2020La Fondazione UPS, braccio filantro-
pico di UPS alla guida dei programmi
globali di cittadinanza sociale della
compagnia, ha annunciato oggi che
finanzierà la piantatura di 15 milioni di
alberi entro la fine del 2020. Dal 2012
la Fondazione UPS e i suoi partner han-
no piantato più di 5 milioni di alberi in
46 Paesi. La Fondazione UPS ha anche
stanziato più di 2,5 milioni di dollari in
erogazioni a 12 organizzazioni no-profit
che operano nella sostenibilità ambien-
tale. Questi stanziamenti andranno a
supportare programmi di ricerca ed
educazione all’ambiente, di riduzione
dell’utilizzo del carbone e di risparmio
energetico.
FORUM STORICO IN PERÙ SUL-LO SVILUPPO ENERGETICO L'evento, indetto da Equitable Origin
e dalla confederazione indigena In-
terethnic Association per lo sviluppo
della giungla peruviana, ha portato le-
ader indigeni, ministri e organizzazioni
non governative a uno scambio di idee
senza precedenti con il fine di indivi-
duare obiettivi comuni in merito allo
sviluppo di estrazione di gas e petrolio
nelle terre dei nativi. L'evento è stato
finanziato dall'agenzia degli Stati Uniti
per lo sviluppo internazionale (USAID)
nell’ambito del suo progetto “iniziative
per la conservazione delle Ande amaz-
zoniche”. L'obiettivo del dibattito era
identificare le migliori azioni e comu-
nità da associare in un contesto che
aiuterà le popolazioni native del Perù a
costruirsi un futuro migliore.
INDICE
La guerra ha portato più di 22.000 sfollati sudanesi in Australia.Più del 7% di questi hanno meno di 30 anni.
Un programma ideato dagli alunni dei Centri per la Pace del Rotary utilizza il calcio per aiutare i giovani profughi a costruirsi una nuova vitaIl tuo contributo al Fondo Annuale permette alla Fondazione Rotary di essere più incisiva nei progetti di pace locale e di formare costruttori di pace in tutto il mondo.
ROTARIANOOGNI
ANNO
OGNIAGISCI ADESSO
www.rotary.org/it/give
FARE BENENEL MONDO
endpolionow.org/it
Pupi Avati
basta così poco
BASTA COSÍ POCO PERERADICARE LA POLIO
Adesso abbiamo la possibilità di cambiare il mondo.Perché nessun altro bambino sia colpito dalla polio
Agisci. Spargi la voce. Dona. Fai parte della storia.