Il Parco dei Mostri di Bomarzo

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Un grande misterioso parco rinascimentale composto da moltissime figure di mostri sopratutto mitologici. Non lontano da Viterbo, centro Italia.

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Il sacro bosco dei mostri di Bomarzo

Il Parco dei Mostri di Bomarzo, noto anche come Bosco Sacro nasce nel 1552 come "Villa delle Meraviglie". E’ un complesso unico al mondo nella sua particolarità. Le decorazioni del Parco dei Mostri di Bomarzo si sostanziano in grandi statue e sculture in peperino integrate alla perfezione nella natura del bosco.

Il Parco dei Mostri di Bomarzo fu fatto costruire dal principe Pier Francesco Orsini detto Vicino "sol per sfogare il core", presumibilmente tra il 1552 ed il 1580. Lo chiamò Sacro Bosco e lo dedicò a sua moglie, Giulia Farnese.

Numerose le iscrizioni che accompagnano il visitatore lungo il percorso, e le sedute disposte lungo l'itinerario che ne fanno un luogo di passeggio e di meditazione.

Avanzamento automatico

Il Parco dei Mostri è dominato dalla possente mole del Palazzo Orsini.

. . . Voi che pel mondo gite errando vaghi di veder meraviglie alte et stupende venite qua ove tutto vi parla d’amore e d’arte . . .

L’ingresso al Bosco Sacro La stele di Vicino Orsini

Tu ch’entri qua pon mente, parte a parte, e dimmi poi se tante meraviglie sien fatte per inganno o pur per arte.

Chi con ciglia inarcate e labbra strette non va per questo loco, manco ammira, le famose del mondo moli sette.

Varcato l’ingresso del Parco siincontrano due sfingi.

Progettato dagli architetti Pirro Ligorio, Jacopo Barozzi da Vignola ed altri successori.

E’ un labirinto di simboli di matrice alchemica misti a statue gigantesche e creature mostruose.

Scienziati storici e filologi hanno fatto diversi tentativi per spiegare il labirinto, ma la sua vera chiave di lettura resta ancora celata nel mistero.

Medaglia con l’effige di Pier Francesco Orsini, detto Vicino Orsini (1523-1585), Duca di Bomarzo

Il percorso suggerito è in senso antiorario, prendendo a destra dopo le Sfingi, ed iniziando la visita con il gruppo di Ercole e Caco.

Pianta del Parco.

Ercole che squarta Caco

Un'enorme Tartaruga sul cui dorso poggia una figura femminile ammantata.

Fontana con il trionfo di Pegaso

Ninfeo

Le nicchie dovrebbero accogliere le personificazioni dei 5 sensi, purificati, riordinati e raffinati dalle Grazie e dalla pratica dell’adepto. Tali “sensi” sono accompagnati dai versi: “L’antro la fonte e il lieto cielo Libero l’animo d’ogni oscuro pensiero”.

Le tre Grazie

Le Ninfe

Venere (o ninfa) che guida un drago alato

Pier Francesco Orsini, detto Vicino Orsini (1523-1585), Duca di Bomarzo.

Un teatro a ricordare la tragedia e la commedia della vita

Nella Casa pendente è riportato il detto: “Quiescendo animus fit prudentior ergo”

Piazza dei vasi, con iscrizioni.

In fondo alla piazza dei vasi:Nettuno (o Plutone) seduto.

Ninfa dormiente oppure la bella addormentata nel bosco .

Drago assalito da altre belve.

Forse uno dei gruppi più belli di tutto il giardino: L'elefante, la torre, la guida ed il legionario .

Una grande Cerere, sembra presiedere alla nascita di un bimbo tenuto a testa in giù da due tritoni.

L’Orco, “ogni pensiero vola”

Il Cantaro

Il grande vaso gigante del giardino.

Il vaso dellaSapienza ?

Panca etrusca

"Voi che pel mondo gite errando, vaghi di veder maraviglie alte et stupende, venite qua, dove son faccie horrende elefanti, leoni, orsi, orche et draghi"

Cerbero. Il cane a tre teste famelico guardiano dell'Inferno.

Proserpina, altra statua degli inferi.

Spiazzo pianeggiante, con pigne e ghiande decorative.

Orsi araldici.

Sirena (o Echidna ) e i due leoni

L’alata Furia.

In stile dorico e di forma ottagonale con un portale ornato da un grande timpano vuoto. Il soffitto è decorato con i gigli Farnese e le rose degli Orsini.

Il tempietto.

Panoramica del Tempietto. Realizzato verso la fine dei lavori del Parco, fu dedicato da Vicino all'amatissima moglie Giulia Farnese e fu probabilmente il suo Mausoleo.

Il cosiddetto Mausoleo.

Struttura forse ispirata ad una tomba etrusca, volutamente rappresentato in rovina.

Nel timpano sonoscolpite alcune immagini a bassorilievo.

Le erme: sono sculture poste su un pilastro che raffigurano una testa umana e una piccola parte del busto.

Nel bosco di Bomarzo se ne contano cinque, oggi sistemate sul viale d'ingresso a sinistra delle sfingi.

In origine erano collocate su alti pilastri che raggiungevano i cinque metri.

Di fianco all’uscita: Un Orco (o Proteo) ed il Mappamondo con sopra il Castello Orsini in miniatura a significare la potenza del Casato.

Ariete dal vello d'oroGiove Ammone

E ancora:

Una panca

http://www.parcodeimostri.com/

Dopo la morte di Vicino Orsini nessuno si curò piu’ di questo gioiello di arte manieristica che dopo secoli di abbandono e’ stato salvato (1954) dal solito oblio e restaurato per la gioia di intellettuali e scrittori, artisti e turisti che vengono da tutto il mondo per ammirare questo museo all'aperto.

Distanze:Roma 105 KmViterbo 21 Km

Autostrada A1:Uscita Attigliano, poi direzione Bomarzo

Civita di Bagnoregio 36 Km

Altre info su:Foto ed info dal web

FineBy Sal

Franz Liszt – Liebestraum (sogno d’amore).