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1987 04 Ronago 87

Date post: 11-Oct-2015
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Giornalini della Parrocchia: 1981-1991 Don Antonio Fraquelli

of 19

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  • Per chi crede

    L'angelo disse alle donne:" non abbiate paura.So che cercate Ges il crocifisso:non qui! Risorto! "

    Sono le parole che annunciano alla Chiesa e a tuttoil mondo la Pasqua: Ges, il Cristo, risorto, il Signore della vita e della morte; in Lui possiamocredere e realizzare una vita nuova, segnata dall'amore,dalla pace, dal bene.

    Ma ancora una volta mi viene spontaneo dire... tuttoquesto si realizza "per chi crede".S, perch per chi credeRisurrezione camminare con sicurezza, senza ansia,verso la vita, anche in situazioni che ti rendonopauroso, perch Ges con te e ti indica la stradadella fiducia nel Padre.

    Risurrezione andare con fiducia verso le persone, cercare l'altro dimenticando te stesso, amarlocos com', chiunque esso sia, anche se avrai lasensazione di perderti... perch il Risorto ama tutti,comprende tutti.

    Risurrezione entrare nella gioia e nella pace delSignore che ti accoglie, ti perdona, ti d forza. fidarti di Lui che ha vinto la morte e il dolore.E con Lui puoi uscire vincitore dalle tue situazionidi paura e di morte.

    Cos, se tu hai provato con Ges la Risurrezione,allora sei un. uomo nuovo, un cristiano di nome e difatto.

    Se hai creduto che, attraverso Ges, il Padre tiperdona e ti tratta come un figlio, allora sei unuomo nuovo, che deve lodare Dio per il suo amoree la sua misericordia.

    Se la luce del Risorto entrata nella tua vita, allora,come uomo nuovo, non puoi tenere per te stessole ricchezze che Dio ti ha donato. Sentirai il bisognodi donarle agli altri, di riconciliarti con chiha fatto del male e soprattutto con chi ti ha fattodel male... BUONA PASQUA!

    Mi rendo conto di aver detto tante cose che possono sembrare grandi, troppo grandiper noi. Mi accorgo per che, vicino a noi, viveva un uomo che ha creduto e vissutoqueste cose. Forse, rileggendo questo augurio di Pasqua, spontaneamente tiritrovi a pensare a Padre Giuseppe, alla sua vita, alla sua missione, al suo martirioe a dire, ancora una volta: "Grazie, Padre Giuseppe, perch con te il Signoreci ha offerto una nuova pagina di Vangelo vivo!

  • per la benedizione delle case

    pace a questa casaLa Benedizione delle case si rinnova

    ogni anno nelle nostre famiglie., comemomento di preghiera e di incontro.Chiedere la benedizione domandare

    a Dio un dono; rendere viva unapresenza in cui abbiamo fiducia; creare un rapporto pi vivo con Lui,sorgente di ogni bene.Attraverso la benedizione, ringraziamo

    Dio per la sua bont e la suaProvvidenza; riconosciamo che lanostra casa, la nostra famiglia, ilnostro lavoro sono un dono chevogliamo condividere per promuoverela vita e la solidariet.Il sacerdote prega con noi e per noi.Egli si presenta a noi nel none di

    Dio e vive con noi un momento dicomunione, di incontro e di fraternitcon la nostra famiglia, perch ilSignore sia sempre presentenella nostra casa. lo stesso Signore che il Vangelo

    ci presenta molte volte in casa diamici, per condividerne le pidiverse situazioni di vita, perrinnovare l'amicizia.

    Come ogni anno, il giorno e l'oradella Benedizione saranno comunicaticon un avviso, direttamente allefamiglie interessate.

    Don Antonio

    alleluja!

    Cristo risorto dai morti,alzatevi anche voi!

    Cristo che dormiva si svegliato,svegliatevi anche voi!

    Cristo esce dalla tomba,liberatevi dalle catene del peccato!

    In Cristosiete diventati creature nuove,rinnovatevi!

    la Pasqua del Signore, il tempo della risurrezionee l'inizio della Vita vera

    Ieri appeso alla crocecon Cristo,oggi sono glorificatocon Lui.

    Morto ieri con Lui,oggi con Luiritorno alla vita.

    Sepolto ieri con Lui,con Lui oggi risuscito.

    Cristo, risorto dai morti,rinnova anche me in spiritoe mi fa rivestire l'Uomo Nuovo.

    San Gregario di Nazianzo(Vescovo e padre della Chiesa,

    329 390)

  • un'esperienza

    io e la croce.Croce.Voglio parlarne con Te, Signore.Per noi, Signore, croce vuoi dire dolore, l'immagine della tua sofferenza, il simbolo di ogni difficolt cheincontriamo.Voglio parlarne con Te, attraversol'ultima esperienza che mi hai portatoa vivere insieme alla mia famiglia.Ho ascoltato un invito di aiutoe il mio pensiero corso subitoalle mie croci: forse non sonosufficienti?Se non in pochi momenti di sconforto,non mi sono mai lamentato... e Tu mirispondi :- non ti ho creato cos povero da nonavere nulla da donare agli altri.Signore, stata una decisione sofferta emeditata in famiglia; poi lui venuto ed ormai figlio nostro.Ha portato nella nostra vita e neinostri cuori tutte le sue sofferenze,

    le sue difficolt... ma noi siamosicuri che Tu gli hai donato cuoriche gli vogliono veramente bene.Tu sapevi del suo grande bisognod'amore...Ora ti chiedo: la croce che Tu haiportato,la croce che Tu hai voluto subireper la nostra salvezza, solo sofferenza e dolore senza senso?La tua risposta semplice e vera:- no!.La croce non solo dolore,la croce speranza;attraverso la croce si vive una vita*pi intensa, pi vera,una vita pi vita.Signore,forse la mia, la nostra vita, senzala tua volont manifestata sarebbemeno gravosa? che senso avrebbe?Non ti avremmo vicino come accompagnatore,come guida verso un camminodi speranza.

  • P. Giuseppe,sei sempre con noi!

    REP. 873/30 KAMPALA, 27/3/87.

    ATTN. FAM. AMBROSOLI,

    CARI FAMIGLIARI DI P. GIUSEPPE, OGGI ALLE 14.00 (12,00 ORE ITALIANE) MORTO IL CARO PADRE GIUSEPPE.HA AVUTO UN BLOCCO RENALE, ANCHE UN TENTATIVO DI' PORTARLO CONELICOTTERO, PURTROPPO STATO INUTILE, PERCH IL P. GIUSEPPE MORTO MENTRE ARRIVAVA L'ELICOTTERO,HA CHIESTO DI ESSERE SEPOLTO A LIRA E IL VESCOVO E CONFRATELLICHIEDONO CHE SIA RISPETTATA LA SUA VOLONT.HA DATO LA SUA VITA PER L'UGANDA. IL SUO SACRIFICIO AIUTERA RIPORTARE LA PACE.VI SIAMO TUTTI UNITI NEL DOLORE E PREGHIAMO.P. VITTORINO CONA.SUPERIORE PROVINCIALE.

    ...vivo per sempre g.g.

    " Perch piangete? Perch cercate trai morti colui che vivo? PadreGiuseppe non pi qui, ora conCristo!"La comunit di Ronago, quindi, annuncicon grande gioia: il nostro PadreGiuseppe vive con Cristo!Esternare lutto e dolore per la suaimprovvisa morte non cristiano!Chi ha vissuto una vita come la sua,la morte non pu che segnare un

    traguardo vittorioso: al vincenteonori e grandi feste perch festagrande per lui, nei Cieli!Questa morte la sua Pasqua!Il lutto corredo e prerogativadel cristiano "part-time", legatopi alla creatura che al Creatore.Padre Giuseppe morto?Viva Padre Giuseppe!Ronago ha ora un fratello in pieternamente vivo nel Regno!

  • .. la sua disponibilit g.t.

    Tra gli innumerevoli carismi diP. Giuseppe, mi sembra in particolaredi dover mettere in evidenzala sua 'disponibilit verso glialtri e la sua proverbiale povertevangelica. Chi gli chiedeva un favore, diqualsiasi tipo esso fosse, nonsolo veniva prontamente esaudito,ma Egli lo faceva in modo taleche sembrava fosse lui a riceverloe non chi lo chiedeva. Chi lo conosceva bene sa che lasua povert era totale, infattitutto ci che chiedeva lo chiedevaper gli altri e niente per se stesso. Si potrebbero dire di lui millealtre cose, ma egli non ne sarebbecontento e poi altri lo hanno gifatto e sono sicuro lo farannoancora di pi in futuro. Personalmente mi ritengo onoratodi aver potuto (sia pur durante ibrevi periodi della sua permanenzain Italia) lavorare con lui e perlui. inutile tentare di descriverlo. Era buono, umile, disponibile?S, vero, era tutto questo, maanche qualcosa di pi, era un santo. S, un santo del XX secolo. Tutto qua. Io gli volevo bene... (luca)

    ...la sua bont e.f.

    Io ricordo Padre Giuseppe sempreumile e semplice come lo statofinora.Ricordo la sua mamma, donna saggia,molto timorata, che lo seguiva contanto amore, lo fissava con il suosguardo bonario come per dire:"oh! se avessi un figlio sacerdote!"Lo vedo ancora con la bicicletta chesi spostava qua e l. Poich militavatra le file dell'Azione Cattolica,era sempre pronto al servizio deifratelli.Devo il mio grazie a lui quando pivolte, gi dottore e missionario,durante un rientro dall'Uganda perun periodo di riposo, cur il miobambino ammalato di bronco polmonite.Tanto era umile e semplice,anche il solo grazie era per luiun sovrappi.

    Se anche non fosse proclamato aglioneri degli altari, noi sappiamo chein paese abbiamo un Santo Martired'Uganda.

    La sua semplicit e.b.

    Devo dire che ero molto preoccupataquando mi chiesero di dare una manoin casa, perch doveva arrivarePadre Giuseppe dall'Uganda percurarsi, poich era molto malato.Pensavo di non essere all'altezzadi accudire ad un personaggio cosspeciale, come lo giudicavo io peraverlo visto in altre occasioni.Ma tutto si appian in pochi giorni.Non gi perch io ero alla suaaltezza, ma era lui cos alla manoda farmi sentire a mio agio: tuttoandava sempre bene, anche il ciboche doveva sapere di poco, senzasale per via della sua insufficienzarenale, anzi diceva che era buonissimo.Mi diceva sempre "basta, basta":facevo sempre troppo, per lui.Quante volte al giorno mi diceva"grazie" per ogni cosa gli facessi.Carissimo Padre Giuseppe, io devoringraziare lei per avermi datol'opportunit e l grazia di viverleaccanto, per aver potuto apprezzarela sua infinit bont, cosi sempliceeppure cos grande.Vogliamo pregare insieme, lei inParadiso ed io quaggi su questapovera terra.Grazie infinite I

    La sua scienza m.r.

    P. Giuseppe non stato soltanto lostraordinario e coraggioso testimonedella fede cristiana, ma il missionarioche ha operato con slancio eabnegazione incommensurabili indifficilissime situazioni socio -ambientali. Egli stato soprattutto ilsimbolo concreto e vivente delrapporto fecondo tra scienza e fede,l'esempio pi autentico che lacultura e la scienza non possonoessere valori se non vengono messia costante servizio dell'uomointeso nella sua globalit. Questo ci ha insegnato il suoquotidiano eroismo fatto di umiltcaritatevole, questo il testamentospirituale che ci ha consegnato.

  • la nostra preghiera g. a.

    Signore, nei nostri frequenti smarrimentipoich i nostri progetti inutili non sisono concretizzati come abbiamo desiderato,facci pensare a Lui che non si maiperso d'animo, anche quando davanti a sha visto la distruzione di decennidi lavoro.

    Signore, nei nostri continui "distinguo"per rimarcare "questo mi aspetta, questonon di mia competenza", "tu non mi haidato quindi non ti do", "quella voltanon mi hai salutato quindi ora non tisaluto", riempi la nostra mente dellasua umilt, del suo voler sempreservire.

    Signore, quando controlliamo il nostroconto in banca per vedere come sta il"saldo", oppure quando andiamo a farele nostre spese pi o meno importanti,guida il nostro cuore verso di lui chetutto ha dato per donarlo ai pi

    bisognosi; forse riusciremo ad esserecapaci di un gesto di vera e consistentegenerosit.

    Signore, quando facciamo scorrere losguardo tra le pietanze di una nostratavola imbandita alla ricerca di qualcosache soddisfi il nostro palatoormai assuefatto, poni davanti ai nostriocchi lo sguardo di migliaia di affamatiche Lui ha cercato di sostenere intanti anni d'Africa.

    Signore, quando il buio pi profondoriempie la nostra povera fede, quandoi dubbi pi insormontabili ci assalgonoe non siamo pi in grado di trovaremodelli da guardare o esempi da seguire,donaci Padre Giuseppe, la sua santit,la sua fede incrollabile in Te, il donodella sua vita. Grazie

    la sua preghiera a.b.

    Lo ricordo giovane studente,quando tornava dall'universit alle13 o 14 del pomeriggio; andava inchiesa, accendeva le candele e donCarlo Porlezza gli dava Ges Eucaristia( allora si doveva essere digiunidalla mezzanotte).Sempre, prima di inginocchiarsi,

    estraeva un fazzoletto che mettevasotto le ginocchia (altra finezza per nonessere di peso alle persone di servizio).Un episodio che mi ha fatto moltoriflettere avvenne qualche anno fa,quando era tornato per essere operatoper un'ernia al disco.Una sera stavo in chiesa, dopo illavoro, seduta nell'ultimo bancoperch m sentivo stanca. Dall'altraparte entra una persona, capisco chesi inginocchia; dopo circa un quartod'ora, non sentendo il pi piccolorumore, guardo e vedo P. Giuseppeinginocchiato in profondo raccoglimento.Sapevo che era tornato dall'ospedalelo stesso pomeriggio e che avevail tronco dritto perch ingessato.Fu come una folgorazione...ho sentito dentro tutta la mia pochezza.davanti al suo grande amore perGes, che lo spingeva a tantosacrificio.Davvero il suo modo di pregaretrascinava e coinvolgeva pi diogni predica.

  • Anno Mariano 1987 -1988

    la parola del Papa

    L'enciclica "Redemptoris Mater" (lasesta di papa Giovanni Paolo II) stata scritta come premessa all'AnnoMariano che si svolger dal 7 giugno1987 al 15 agosto 1988. certo un'occasione per tutti icristiani di riflettere sul ruolo diMaria nel mistero di Cristo e sullasua presenza attiva ed esemplarenella vita della Chiesa.L'ampio discorso del Papa si articolain tre momenti (che sono le tre partidell'enciclica): Maria nel mistero diCristo; la Madre di Dio al centrodella Chiesa in cammino; mediazionematerna.Maria, madre di Cristo, madre ditutti gli uomini e lo diventatanell'evento che sopra tutti statoda Lei vissuto nella fede: la croce.Ai piedi della croce, Ges lasciaMaria come madre in mezzo alla chiesanascente e Maria resta, per la Chiesa,un modello inseparabile del suo mistero.Il Papa termina la relazione diMaria con la Chiesa col "Magnificat"e invita a leggere in questo canticola priorit dei poveri e la loroliberazione.Esorta inoltre la Chiesa a "respirarepienamente con due polmoni, quello

    occidentale e quello orientale e a"vivificare il legame speciale diMaria con l'umanit, all'avvicinarsidell'anno 2000".Sempre guardando a Maria, madre ditutti gli uomini, Giovanni Paolo IIinvita tutti i cristiani all'united estende questo invito alle altreChiese: "perch dunque non guardare aLei tutti insieme come alla nostramadre comune, che prega per l'unitdella famiglia di Dio?"La mediazione di Maria con i cristiani chiamata "mediazione materna", unamediazione di intercessione che orientae porta al Signore.Per ciascun uomo, dunque,Maria modello e madre; Maria l'unicamediazione. All'umanit intera questaenciclica suggerisce la forza per nonlasciarsi smarrire e abbattere dallenostre conquiste, dalle nostre colpe, dainostri fallimenti, dalle nostredisperazioni: "cadere e risorgere", poich lasalvezza esiste in Cristo epassa attraverso le trepide mani di unaMadre. Con l'aiuto di questa enciclica, cisi pu augurare che l'anno marianosegni un tempo di rinnovamentospirituale, di approfondimento nella fede di progresso verso l'unit di tutti i cristiani.

  • l'intervista: Suor Donata di maurizio r.

    vivere con serenit'e sentire la gioia della propria fede

    Pu capitarci, a volte, risucchiati nel travolgente e vorticoso scorrere dei giorni, di non accorgerci che c' ancoraintorno a noi la serenit, o di nascondere dietro la patina spesso invisibile della superficialit e del conformismoprincipi e valori che dovrebbero essere il fondamento di ogni nostro gesto.Cos si pu provare a riscoprire il significato pi vero e profondo delle parole, provare a cercare di capire come leesperienze di ogni giorno possono diventare fede autentica; andare al di l dei luoghi comuni che spessoinaridiscono la nostra vita.Sono alcune delle sensazioni provate dopo il colloquio avuto con Suor Donata in una sala della Scuola Materna.Seduto, nella livida luce filtrata dalle ampie vetrate e nell'ovattato e quasi irreale silenzio di un luogo deputato adaccogliere voci e grida di bambini, ho cominciato a porre domande con qualche timido imbarazzo, ma con laconsapevolezza di offrire alla nostra comunit un'occasione importante di riflessione.Domanda) Suor Donata, ci dia, per cominciare, qualche notizia biografica.Risposta) Sono di San Bartolomeo in Val Cavargna e appartengo, come le due sorelle della nostra scuola, alleSuore di S. Maria di Loreto. Sono venuta a Ronago proveniente da Bresso (Milano) dove ero stata indirizzata dopoil periodo di preparazione trascorso presso la casa-madre di Vercelli.D) Facciamo un passo indietro. Quando nata la sua vocazione?R) Ero una ragazza come tante, impegnata all'interno di gruppi cattolici organizzati. Dopo aver partecipato,intorno ai 18 anni, ad un corso di esercizi spirituali, ho maturato progressivamente la consapevolezza che non mibastava l'amore particolare e che non poteva esserci per me nulla di pi appagante dell'amore universale, intesocome costante servizio agli altri. Quindi, a 21 anni, ho deciso di consacrare la mia vita a Dio.D) Che cosa le pi costato lasciare della vita laica?R) L'aria pura, le mie montagne, le mie radici insomma.D) Pensa che sia cambiato oggi il modo di consacrarsi a Dio?R) Credo che oggi vi sia maggior consapevolezza rispetto a qualche decennio fa. Forse una volta, per qualcuno,poteva essere anche una scelta forzata.D) Ci racconti una vostra giornata.R) Ci alziamo alle 6.30, recitiamo le lodi comunitariamente e facciamo meditazione. Poi inizia l'attivit scolastica,che comporta un serio e delicato impegno. Finite le lezioni, ci dedichiamo alla lettura spirituale e a mezzora o pidi preghiera personale. Alle 18 cantiamo il vespro. Ma ilmomento per me pi importante la Santa Messa, un momento di riflessione e di verifica dell'intera giornatatrascorsa.D) Suora, che cos' per lei la preghiera?R) la mia vita, parlare con una persona che il tutto, un abbandono totale, un completo atto di fiducia.D) Ha sempre pregato allo stesso modo?R) Io prego per la Chiesa universale, ma cerco di dare valore personale alla preghiera, perch la ritengo attuale secaricata di significati personali.

  • D) Torniamo per un attimo al suo lavoro educativo. Che difficolt incontra?R) Ho la sensazione che non sempre i genitori riescano a condividere i problemi educativi o che si corra il rischiodi sottovalutare questa importante fase nella crescita dei bambini, un errore che si potrebbe pagare in futuronella formazione della loro personalit.D) Che cos', Suor Donata, il silenzio?R) II momento in cui ritrovi te stessa, nel quale dai voce alla tua anima. A volte 11 silenzio interiore pu essereamaro, ma serve per costruirti dentro: una ricerca continua che porta alla vera comunione con Dio. una risposta che trovo bellissima e glielo dico, fissando quel suo piccolo viso che sembra disegnato apposta peressere incorniciato dal velo nero.D) Quali sono le sue letture preferite?R) II Vangelo il mio libro fondamentale, senza il quale non potrei vivere. Leggo volentieri gli scritti del Card.Martini, del Card. Ballestrero. Ma leggo anche S. Agostino e S. Teresa d'Avila.D) Che cosa pensa della societ d'oggi, dei suoi problemi? Cosa la angoscia di pi sul piano umano e religioso?Non ha un attimo di esitazione, sicura nella risposta.R) L'opulenza consumistica e la conseguente perdita di valori autentici. L'uomo d'oggi pensa sempre pi spessosolo in termini di profitto e di successo e non si preoccupa di guardarsi dentro. Anche la scarsit di vocazionireligiose il risultato di una perdita d'identit dell'uomo che sempre pi insicuro. Non ci sono pi luoghi in cuimaturare una scelta coerente ed impegnativa. Sembra che anche la stessa famiglia sia coinvolta in questoprocesso di generale smarrimento.D) I fondamenti della vostra vocazione sono: castit, povert, obbedienza. Vuole chiarire a noi cosa significaobbedienza?R) L'obbedienza un valore, una scelta; far proprio quello che l'altro chiede. Non per. come passivaaccettazione di una volont non nostra, ma come un cammino di adesione .convinta e totale. I tre valori ricordatipoco fa sono inscindibili tra loro e dipendono l'uno dall'altro. Quindi senza obbedienza non ci potrebbe essereuna vocazione fedele.D) Che cosa direbbe ad una ragazza d'oggi che pensa di essere stata chiamata da Dio?R) Prima di tutto di pregare molto perch possa essere sicura della chiamata e poi riflettere perch la vocazionedeve maturare gradualmente; infine, confidarsi con un direttore spirituale che la possa aiutare nel suo cammino.D) Un'ultima domanda; Qual il gesto pi autenticamente religioso che l'uomo d'oggi pu compiere?R) Vivere con serenit e sentire ogni giorno la gioia d testimoniare il Vangelo e la propria fede.Siamo giunti alla fine del nostro incontro. Saluto Suor Donata e la ringrazio per la sua cortese disponibilit,pensando a quanta forza interiore mi abbia trasmesso. La guardo allontanarsi lentamente al di l della vetrata.Fuori il tramonto comincia a indorare il cielo ancora invernale.

  • seconda giornata della giovent di felice g.

    ...abbiamo creduto all'amore di DioDal messaggio del Papa ai giovani, nel1985, primo anno in cui si celebrata -in occasione della domenica delle Palme -la prima giornata mondiale della giovent,a quello di quest'anno, un passo stato fatto. Allora il giovane se ne andava sconsolatopoich aveva molti beni; quest'annoil Papa, citando Gv 1 4,16, ci dice;"noi abbiamo riconosciuto e credutoall'amore che Dio ha per noi." l'incontro con colui che pucambiare la vita di un uomo, che pudarle significato al di l di ogni beneterreno che, riempiendo il cuore, oscurala visione di Dio. Ancora il Papa ci ricorda come "l'uomonon pu vivere senza amore...E quantopi valida questa realt per i giovani,in una fase di speciale responsabilite speranza, di crescita della persona,di precisazione dei grandi significati,ideali e progetti di vita, di ansiadi verit come di ricerca di autenticafelicit". facile intuire, da queste parole,come apparirebbe monca una vita che nontenesse conto di questo grande amore.Amore che favorisce la costruzione ditutto l'uomo: "posto che l'uomo senzaamore non pu vivere n essere compreso,vi invito tutti a crescere in umanit,a porre come priorit i valori delloSpirito, a trasformarvi in "uomininuovi" - riconoscendo ed accettandosempre pi la presenza di Dio nellavostra vita, la presenza di un Dio che Amore, un Padre che ama ciascuno dinoi da tutta l'eternit"... E Cristo,l'uomo nuovo, l'uomo pienamenterealizzato, ha ricolmato ogni attimodella sua vita di questa realt. Tutto ci non pu portarci a cresceresoli, isolati, poich c' una ..esplicitadimensione comunitaria, esigenzadell'amore di Dio e della comunione dicoloro che si sentono figli di Dio e dellacomunione di coloro che si sentono figlidel medesimo Padre, fratelli in Ges

    Cristo e uniti dalla forza dello Spirito. quindi impensabile un cristianoLa carit non transige con l'errore,per muove sempre incontro a tutti perindicare la via della conversione."La conversione porta a misurarsi colgrande dono che "noi abbiamo riconosciutoe creduto". L'incontro con gli uomini,con la loro umanit, aprendo "nuovestrade alla convivenza sociale, superandodivisioni ed opposti materialismi" definito dal Papa una "precisa responsabilitdei giovani d'oggi che saranno gli uomini ele donne di domani, agli albori delterzo millennio cristiano". Non difficile rendersi conto di quanto il SantoPadre abbia ragione; che lo si vogliao no, per il procedere naturale delle cose,domani sar compito nostro gestire la realt. Nellalettera indicato anche un cammino che, seassunto pienamente, pu portare ad una nostramaturazione e a migliori rapporti. "Mettetevi incammino! Che il vostro itinerario sia scandito dallapreghiera, dallo studio, dal dialogo, dal desiderio diconversione e di miglioramento.Camminate uniti partendo dalle vostre parrocchie ecomunit cristiane, dallevostre associazioni e movimenti apostolici.Sia, il vostro, un atteggiamento di accoglienza, diattesa". Quest'anno il Papa celebrer la giornatamondiale della giovent a Buenos Aires., inArgentina, terra tormentata come lo statotutto questo viaggio del pontefice; unapreghiera salga anche per tutti questigiovani. Termino con le frasi finali della lettera( che vi invito a leggere per intero), unimpegno per tutti noi: "Cari giovani, cariamici, siate . testimoni dell'Amore di Dio,seminatori di speranza e costruttori dipace", solo, bens inserito nella comunit,che sia l'espressione piena dell'amore che ci dato: "da questo vi riconosceranno comemiei discepoli, se avrete amore gli uni pergli altri". questa la grande testimonianzaal mondo, questa la via, perch: ...il messaggiodi amicizia arrivi anche a quanti non accettano lafede religiosa.

  • fatti di casa nostra di giuseppe g.

    incomunicabilit e sordit" Ministerialit dei laici"" Missionari nella comunit"" Testimoni nel mondo" Conoscere, pregare, condividere, aiutare"" Pronto a dare te stesso per il Signore"" Comunione e comunit missionaria"" II servizio agli altri"" Catechesi esistenziale,.."Tesi di studio per incontri ad alto livello?Documenti C.E.I.?Fantareligione?No, amici lettori, semplicemente una"mini-hit-parade" delle mega-espressioni"ecclesiali" moderne, ricavate non daencicliche papali, sebbene dall'ultimapubblicazione di "Ronago '87"!All'ostinato e inconsistente linguaggio"politichese" ora se ne aggiunge un altro assai simile: il"cattolicese"!Vangelo, catechesi. predicazioni lanciate a mo'di slogan onnicomprensivi ma.. incomprensibili, quasi a voler dimostrareche "uno slogan al giorno toglie ildiavolo di torno".Se la Parola di Dio rivelata ai semplici,c' da ritenere che dove non c' semplicitmanchi quella Parola e quindi "incomunicabilit".In realt, accade proprio che col "cattolicese"la stragrande maggioranza delle famiglie restiveramente fuori dal giro e dal gergo "ecclesiale"perch nei momenti del riscontro, ossia della necessit,immancabilmente esse restanoin balia di slogan che si svuotano,

    anche se quei solenni ed assoluti proclamioffrono loro l'evangelico diritto di essere"amate, aiutate, condivise"...D'altra parte, anzi, dall'altra parte, da quella,cio, che accusa solitudine, abbandono,incapacit di capire, c' di che veramente battersiil petto a potenti "mea culpa"Perch?Perch c' assoluta sordit!Perch il linguaggio "cattolicese" anche unodegli ultimi pretesti arrivati in ordine di tempoper rifiutare qualsiasi partecipazione personaleall'impegno comunitario; un pretesto pergiustificare la "noia" delle prediche, deidiscorsi, delle catechesi, degli incontri; unpretesto per ironizzare l'impegno altrui, peraccusare di ipocrisia, di fanatismo, diesibizionismo chi tanto opera o seriamente impegnato; un pretesto, in sintesi,pergiustificare la propria inazione, la propriamediocrit. Allora?Allora, per rompere un comportamento tantoconvenzionale quanto diabolicamentedistruttivo..., chi si sente svalutato nonsottovaluti gli altri; chi si compiange per unaquotidiana solitudine, esca di casa ad ovviarnealtre; chi si ritiene abbandonato, non trascuri altridimenticati: chi si sente incompreso, chi nonvuole o non riesce a comprendere, non derida chipu e chi sa capire; chi rimprovera pettegolezzi,calunnie, cattiverie e disprezzo altrui, eviti dirilanciare il proprio (stereo) amaro; chidisapprova o critica negativamente quanto vienerealizzato con sacrificio di opere e con carit,detesti la propria inettitudine e se ne stia zitto;chi disprezza coloro che, pur tra cento contraddizioni otradimenti, credono e vogliono credere, usi il propriodileggio verso le quotidiane razioni televisive di porno-dallas oltre che verso se stesso; chi invidia le capacit, laseriet, l'intraprendenza altrui utilizzi il proprio miniquoziente d'intelligenza per dubitare delle propriepresuntuose opinioni ; chi ritiene infine di sapere, diinsegnare, di non sbagliare... "uno solo il Maestro"!E come atto comune che prescinda da slogan e contro-slogan, da suscettibilit contro permalosit, dalitigiosit contro presunzione, adottiamo un'unicabandiera, un solo simbolo: "trave e fuscello", perch seesisteincomunicabilit (temporanea ed occasionale) c'dall'altra parte molta, molta sordit finta!

  • la casa anziani

    un progetto diventa realtCirca un anno fa stata decisa lacostruzione di una casa di ricoveroper gli anziani, situata ad Uggiate Trevano,che verr terminata dopo 2 annidall'inizio dei lavori.Per poter capire meglio gli aspetti pisignificativi e importanti del problema opportuno ascoltare le riflessioni e i pensieridell'attuale sindaco.

    - Come mai sorta la necessit di costruire unacasa di riposo in questa zona?

    Il continuo invecchiamento della popolazioneha posto in primo piano il problemadell'assistenza degli anziani.Le amministrazioni comunali locali, constatandole poche disponibilit offerte dalle attualistrutture, hanno ritenuto opportuno dareesecuzione ad un progetto che prevede lacostruzione della struttura in oggetto. Infatti, peruna popolazione di 25.000 abitanti esistono solodue case che, in teoria, potrebbero ospitare glianziani: una situata ad Olgiate Comasco, l'altraa Solbiate. La prima ha i posti letto limitati, per cuile disponibilit sono riservate ai pochi comuni chel'hanno fondata. La seconda, offrendo un servizioaltamente specializzato, richiede retteelevate che sono alla portata di poche persone.Per evitare quindi che gli anziani dei nostri paesisiano costretti a cercare ricoveri lontani dalle loroabitazioni, si deciso di realizzare una struttura.

    - In base a quali motivi la scelta del luogo dicostruzione caduta su Uggiate Trevano?

    Ad essa si giunti attraverso una serie dimotivazioni. Innanzi tutto si cercato di

    immedesimarsi nell'anziano e nei suoi problemi;per questo motivo, la casa doveva sorgere in unluogo centrale, a contatto con lo svolgersi della vitaquotidiana; perci si sono scartate le soluzioni chel'avrebbero localizzata in una zonaverdeggiante, all'interno di un parco ma diconseguenza lontano dalla gente. Si inoltrepensato che l'anziano avrebbe desiderato, salutepermettendo, poter provvedere alle proprie piccolenecessit, quindi la casa doveva essere realizzatain un centro dotato del maggior numero di servizipossibile, facilmente raggiungibili da tutti i comunidella zona.Alla luce di queste considerazioni, UggiateTrevano, che ha messo a disposizione l'area delcampo sportivo, sembrato il luogo pi idoneo.

    - Quali sono le caratteristichedell'edificio che verr realizzato?

    L'edificio avr una superficie complessivadi 2900 m2, suddivisi in piano seminterrato,primo piano, 2piano e verranno ospitate 40persone.L'area sulla quale sorger consta di circa 6000 m2,dei quali 2000 saranno utilizzati per l'edificiosopra descritto e per un secondo da costruirsi in futuro. Il resto della superficie verr destinata aparco. A lavori ultimati verranno complessivamenteospitate 80 persone.Nel piano seminterrato sono localizzati i servizitecnologici; al piano terra le cucine, il refettorio,i soggiorni e gli uffici. Il primo piano riservato aglianziani autosufficienti ed dotato di cameredoppie e singole. Il secondo riservato ai non-autosufficienti, con sole camere doppie. Verrcostruita anche una sala per la fisioterapia, unacappella e un piccolo laboratorio e un bar.

  • - A quanto ammonta la spesa per i progetto?La cifra precisa non -ancora stata stabilitapoich il progetto particolareggiato non tuttoradisponibile; si aggira comunque attorno ai tremiliardi, dei quali pi della met stanziatidall'amministrazione provinciale, utilizzando ilristornodei frontalieri, la restante verr versata dai singolicomuni.

    - Da chi sar gestita la casa?

    Sar gestita da un consorzio comprendente i

    comunidi: Albiolo. Bizzarone, Cagno, Drezzo, Gironico,Pare,Rodero, Ronago, Uggiate,Valmorea, Binago,Solbiate.Il comune capo consorzio sar Uggiate Trevano.

    - In base a quali criteri saranno accolti gli anziani?

    Ogni comune consorziato avr a disposizione deiposti letto proporzionalmente ai suoi abitanti; verrdata la precedenza- alle persone pi anziane, soleecon maggiori problemi di salute ed economici.

  • domenica 29 marzo

    il primo "perdono"

    Nella nostra comunit si vivono,nell'arco dell'anno liturgico, momenti moltobelli e significativi; uno di questi stato quello cheabbiamo vissuto domenica 29 marzo, nellacelebrazione della prima confessione dei bambinidi terza elementare che stiamo seguendo con lacatechesi, per guidarli alla Messa di PrimaComunione. Con sensibilit e attenzione, abbiamo cercato dipresentare loro la grandezza e la bellezza delSacramento della Riconciliazione: le parabole dellamisericordia, ampiamente illustrate, hanno fattoloro capire che l'amore di Dio Padre grande emisericordioso, sempre pronto ad accogliere e aperdonare. Con questi sentimenti e con tanto

    rispetto per il loro intimo, li abbiamo aiutati a farel'esame di coscienza, con serenit e fiducia. La cerimonia stata bella e significativa: questibambini che si accostavano, un po' emozionati,alla Confessione, per ricevere il perdono delle loropiccole mancanze, ci hanno aiutato a riflettereancora una volta sulla bont di Dio e sull'aiuto cheEgli ci dona per vivere la sua Parola. Nel salone dell'asilo abbiamo poi fatto festa congenitori e amici, per concludere in fraternit unincontro cos importante e per far crescere semprepi fra di noi l'amore reciproco che ci propone ilVangelo.

    le catechiste

    mese di maggioogni giorno, una preghiera insieme

    ore 16 per i bambini e i ragazzi

    ore 20 per giovani e adulti

    ogni settimana messa nelle frazioni

  • l'oratorio

    una realt che cresce erminia g. importante richiamare spesso una realteducativa presente nella nostra comunitparrocchiale: l'oratorio. Questa parola richiama alla mente di ognunodi noi momenti diversi vissuti insieme ad altriragazzi e ragazze nella gioia, nella festa,nell'amicizia e (perch no?) forse anche con unpo' di sacrificio. Questa realt, spesso sommersa e sottovalutata, ancora viva fra noi: un'esperienza portataavanti da alcune ragazze e giovani della nostraparrocchia, che con tanta disponibilit si mettonoal servizio dei pi piccoli, ma che vedonoricambiatoil loro impegno da tanti momenti belli vissuti con eper i ragazzi. L'impegno assunto non da poco, perchogni domenica cerchiamo di offrire ai ragazziun ambiente veramente educativo, in cui i varispazi del pomeriggio vissuto insieme sianoun'esperienza di vera amicizia e fraternit. Dopo le attivit che ci hanno accompagnatonell'operazione natale" e quelle che ci hannocondotto alla festa di carnevale, vissuta nellasemplicit e nell'allegria, abbiamo ricominciato uncammino da portare avanti insieme con costanza efantasia. I ragazzi dell'oratorio sono ora impegnati in

    vari tornei e discipline che li porteranno,alla finedi questo oratorio domenicale, a disputare le finalinella grande festa che lo concluder. Tutto questo utile per imparare a stare insieme divertendosi,senza fare dello sport una competizione soltanto,bens un momento di vera amicizia per costruireinsieme, nel nostro piccolo, la pace, un donosemprepi prezioso, cui non scordiamo mai di correreincontro. Nei nostri pomeriggi, rientra infatti , anche unmomento di riflessione proprio sulla pace, che un po' il filo conduttore dell'oratorio di quest'anno.

    Questa, in sintesi, l'esperienza dell'oratoriodomenicale, in cui le attivit cambiano e iprogrammimutano; forte in noi la necessit che l'oratoriodiventi veramente un momento importante nellavitadella nostra comunit; sarebbe bello quindi che al-trigiovani e adulti si impegnassero in questo servizio,perch se crediamo veramente che l'oratorio ilmodo pi immediato ed efficace per trasmettere airagazzi la propria esperienza di fede e di amore, necessario che tutti quanti ce ne facciamo carico.

  • conversando sull'uomoOgni marted,insieme a molti giovani della zona,ci siamo incontrati per approfondire insieme ilnostro cammino quaresimale, conversandosull'uomo. Sono stati momenti molto belli eprofondi per ciascuno, occasioni per riflettere.Gli stessi ospiti hanno sperimentatoquell'atmosfera di attenzione,interesse epartecipazione che si creata e in cui tuttipotevano riscoprire e guardare a valori sempreattuali."Bene e male nel cuore dell'uomo. A chi lavittoria?" stato il titolo del primo incontro. Si sottolineata,come afferma anche: S. Paolo, la contraddizioneche c' dentro di noi tra il bene che si vorrebbefare in rapporto al male."Cambiare: una scommessa!". Ognuno chiamatoa capire il suo errore, quale primo passo versouna vita autentica. Abbiamo proseguito con untema particolarmente interessante, ma anchedifficile: "il dolore. Un ospite indesiderabile?"

    L'uomo, nella sua sofferenza, rimane un misterointangibile, ma questa, se accettata con autenticit,pu portare grandi frutti. stato riscoprire che sealla base di ogni cosa mettiamo l'amore, alloratutto acquista senso e valore, realizzando inpienezza la nostra vocazione.Come conclusione, abbiamo affrontato il tema"e dopo? c' un futuro per l'uomo?". Il germedell'eternit che ciascuno porta in s insorgecontro la morte e prevale la speranza.Con questa convinzione e facendo tesoro diquello che abbiamo vissuto, questi incontripossono e devono avere un futuro, non rimanendofine a se stessi. " sulla capacit e la volont dicomunicare che si costruisce, giorno per giorno, unrapporto autentico di amore tra le persone."Questafrase indicata da Don Dante mi sembra bellissimaperch, nella sua semplicit, costituisce la base delnostro vivere da cristiani, guardando a Cristocrocifisso quale pi alta espressione d'amore.

  • dalla biblioteca comunale

    buon decennale, bibliotecaNon lo troveremo stampatoa caratteri cubitali suiquotidiani nazionali n losentiremo annunciare suiteleschermi.,., ma noi dellabiblioteca vorremmo fare inmodo che il decimo anniversariodell'avvio di questa importanteattivit culturale nel nostro paesenon passasse inosservato.Non sempre molto frequentata,alcune volte delusa per incontripreparati con impegno, mamancati da troppi, la nostrabiblioteca rimane una realt dinotevole importanza per Ronago,un punto di riferimento non soloper i ragazzi di scuola - nostrifedeli frequentatori - ma pertutti.Per questo, tra altre cose,

    vorremmo allestire una MOSTRAche si terr verso la fine disettembre e avr come tema:ARTISTI A RONAGO.Invitiamo perci tutti coloroche dipingono quadri, ceramiche;che eseguono lavori artigianali(quali il tombolo, piccolesculture...) o altro a mettersiin contatto con la biblioteca,che sar lieta di dare chiarimenti,ricevere i lavori, garantendola massima cura.Vi chiediamo, per favore, di farloal pi presto, per permettercicos un accurato allestimentodella mostra.La Commissione di gestione dellabiblioteca vi ringrazia e auguraa tutti Buona Pasqua e... Buon Lavoro!


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