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2007 03 n. 15 marzo Pasqua - parrocchie.it parrocchiali/Bollettino... · gnificativo nel...

Date post: 08-Sep-2019
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Le Le Le Le Le C C C C C ampane ampane ampane ampane ampane di di di di di V V V V V illazzano illazzano illazzano illazzano illazzano A A A NNUNCIO NNUNCIO NNUNCIO NNUNCIO NNUNCIO C C C C C ELEBRAZIONE ELEBRAZIONE ELEBRAZIONE ELEBRAZIONE ELEBRAZIONE T T T T T ESTIMONIANZA ESTIMONIANZA ESTIMONIANZA ESTIMONIANZA ESTIMONIANZA Egli doveva risuscitare dai morti. ”Il Signore è ”Il Signore è ”Il Signore è ”Il Signore è ”Il Signore è veramente risorto, alleluia” veramente risorto, alleluia” veramente risorto, alleluia” veramente risorto, alleluia” veramente risorto, alleluia” BUONA PASQUA N OTIZIARIO TIZIARIO TIZIARIO TIZIARIO TIZIARIO P P P P P ARR ARR ARR ARR ARROCCHIALE OCCHIALE OCCHIALE OCCHIALE OCCHIALE N. N. N. N. N. 15 - - - - - MARZO ARZO ARZO ARZO ARZO 200 200 200 200 2007 STAMPATO IN PROPRIO - e-mail: [email protected]
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L e L e L e L e L e CCCCC a m p a n ea m p a n ea m p a n ea m p a n ea m p a n e d i d i d i d i d i VVVVVi l l a z z a n oi l l a z z a n oi l l a z z a n oi l l a z z a n oi l l a z z a n o

AAAAA N N U N C I ON N U N C I ON N U N C I ON N U N C I ON N U N C I O C C C C C E L E B R A Z I O N EE L E B R A Z I O N EE L E B R A Z I O N EE L E B R A Z I O N EE L E B R A Z I O N E T T T T T E S T I M O N I A N Z AE S T I M O N I A N Z AE S T I M O N I A N Z AE S T I M O N I A N Z AE S T I M O N I A N Z A

Egli doveva risuscitaredai morti.

”Il Signore è”Il Signore è”Il Signore è”Il Signore è”Il Signore è veramente risorto, alleluia” veramente risorto, alleluia” veramente risorto, alleluia” veramente risorto, alleluia” veramente risorto, alleluia”

BUONAPASQUA

NNNNN OOOOO T I Z I A R I OT I Z I A R I OT I Z I A R I OT I Z I A R I OT I Z I A R I O P P P P P A R RA R RA R RA R RA R R O C C H I A L EO C C H I A L EO C C H I A L EO C C H I A L EO C C H I A L E N . N . N . N . N . 1111155555 - - - - - MMMMMARZOARZOARZOARZOARZO 2 0 0 2 0 0 2 0 0 2 0 0 2 0 0 77777STAMPATO IN PROPRIO - e-mail: [email protected]

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Ma chi è questo Gesù, che è mor-to in croce? Che significa quellaiscrizione trilingue (ebraico, grecoe latino), inchiodata al legno soprail capo dell’uomo crocifisso e abbre-viata dalla iconografia in INRI? Qua-si tutti sanno che significa “IesusNazarenus, Rex Iudaeorum” (= GesùNazareno re dei Guidei. Gv.19,20). E unapresa per i fondelli? E’ una accusaoppure una forma di dileggio? Chie-detelo a Pilato che ha deciso così,infischiandosene dei capi del popo-lo che non condividevano tale scrit-ta e chiedevano una rettifica.

Analizziamo, ora, la scrittadel procuratore romano per capirechi è questo condannato ad crucem .

INRI lettera per lettera

G e s ù. In ebraico Jeshu’, abbre-viazione di Jehoshu’a (Il Signore sal-va). Il nome era stato indicato dall’an-gelo Gabriele a Maria, sua madre,come pure al suo sposo Giuseppe.Poi è stato imposto al bambino, ottogiorni dopo la nascita, durante il ritodella circoncisione. Così questo fi-glio di Israele portò per tutta la vitaquesto nome, a cui fu poi aggiunto iltermine Cristo (=Messia), che identi-ficava la sua missione, il suo com-pito di inviato di Dio. A Pilato noninteressava nulla dei messia, a meno

che tale titolo non determinassequalche turbativa nel popolo e ac-cendesse qualche speranza di libe-razione dal giogo romano.Ma il nome di Gesù ha superatoquel tragico venerdì santo ed è en-trato nella storia come un ciclonebenefico: è stato ed è invocato damilioni di persone- che da lui aspettano salvezza,- che tramite il suo messaggio

sono stati liberati dall’egoismo,- che dal suo esempio hanno

imparato ad amare,- che l’hanno invocato con

migliaia di titoli,- che sono stati conquistati dalla

forza dolce delle sue parole.Infatti nel nome di Gesù sono rac-chiusi la pienezza della verità, ilperdono dei peccati, la rinascitabattesimale, la vita eterna, comepure la predicazione, l’appartenen-za ecclesiale, la testimonianza cri-stiana…..

Ecco alcune delle migliaia diinvocazioni che sono uscite dalcuore di chi ha trovato in Gesùl’unica vera fonte per saziare la setedel cuore:- Gesù, nome confidato a Maria,- Gesù, nome rivelato a Giuseppe- Gesù, nome gridato dal cieco- Gesù, nome acclamato dai piccoli

I N R I

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- Gesù, nome implorato dailebbrosi

- Gesù, nome acclamato dalla folla- Gesù, nome contrario alle ipocrisie- Gesù, nome superiore alla legge- Gesù, nome con cui non fare

compromessi- Gesù, nome dell’innocente- Gesù, nome apposto sulla croce- Gesù, nome deriso dalla folla- Gesù, nome invocato dal ladrone- Gesù, nome riconosciuto dal

centurione- Gesù, nome da cui attendere

l’alleluia- Gesù, nome per cui cantare

l’alleluia- Gesù, nome in cui vivere

l’alleluia.

N a z a r e n o. E’ il sopranno-me di Gesù nato a Betlemme ai tem-pi del re Erode il Grande, cresciuto aNazaret sotto il regno di suo figlioErode Antipa e morto aGerusalemme sotto Ponzio Pilato:questa la freccia lineare della suavita.

Ecco qualche altro dato. Stato ci-vile: celibe; professione: carpentiere;residenza: Nazaret in Galilea, poirabbi ambulante senza fissa dimo-ra. Quindi dal luogo della sua resi-denza Gesù fu denominato‘Nazareno’. Il fatto che uno stranie-ro, come Pilato, abbia scelto questo

titolo da porre sulla croce significache notoriamente il Figlio di Mariaveniva chiamato in questo modo,come del resto dice chiaramenteMatteo nel suo Vangelo. Di ritornodall’Egitto Giuseppe “andò ad abi-tare in una città chiamata Nazaret,perché si adempisse ciò che era sta-to scritto dai profeti: sarà chiama-to Nazareno” (Mt.2.23). Anche du-rante la passione una serva si rivol-ge a Pietro riconoscendolo comediscepolo di Gesù con le seguentiparole:”Costui era con Gesù, ilNazareno” (Mt.26.71)

Gli Atti degli Apostoli ci ricor-dano che i seguaci di Gesù nel mon-do greco-romano sono stati chiamaticristiani per la prima volta adAntiochia (At.11,26). Sempre negliAtti, invece, si nota che nel mondosemitico furono chiamati Nazarei oNazorei, (At.24,5). Questo per direquanto questo termine sia stato si-gnificativo nel cristianesimo delleorigini e quanto l’iscrizione, postasulla croce, corrispondesse al mododi considerare il rabbi provenienteda Nazaret. Quindi la denominazio-ne “Nazareno”, posta accanto alnome di Gesù da parte di Pilato,specificava in modo chiaro chi eraquel condannato alla morte di cro-ce.

Ma Nazaret che località era?Si sa ben poco del passato di questoangolo della Galilea. Al tempo diGesù era poco più di un villaggio:

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i testi parlano sempre di una città. E’noto dal vangelo un giudizio poco lu-singhiero: “Da Nazaret può forseuscire qualcosa di buono?” (Gv.1,46).E’ inoltre chiaro che colui che Lucachiama il figlio del falegname creb-be in queste strade e lavorò nella bot-tega di Giuseppe. E quando iniziò lasua vita pubblica non trovò nella suapatria quell’accoglienza che siaspettava: lo condussero suuna scarpata della collina sucui era costruita la loro cittàper farlo precipitare (Lc.4,28).

Questo fatto sembra antici-pare gli eventi del Golgota: làGesù verrà condannato e por-terà nel titulus crucis (cioè nelcartello di condanna) quel so-prannome di Nazareno ad in-dicare la sua provenienza eanche il rifiuto dei suoi con-cittadini. A ragione quindi Pi-lato aveva posto sopra il capodel condannato il nome chericordava il suo paese di ori-gine, perché portava in sé unavolontà di condanna che oradiventava realtà per il voleredei capi giudei che avevano sobilla-to il popolo. Ora i cittadini di Nazaretpotevano veramente essere soddisfat-ti.

R e . “Io sono re” (Gv.18,37): èl’affermazione solenne con cui Gesùdavanti a Pilato si arroga il titolo re-gale. Gesù aveva una dignità regalein forza della sua discendenza

davidica, però questa regalità, fattadi corone d’oro, di troni, di servi,di palazzi, di guardie e… dimadamigelle non turbava certo isonni dell’umile discendente diDavide che aveva proclamato : “Il mio regno non è di questo mon-do” (Gv.18,36). E ancora aveva det-to: “ Il Figlio dell’uomo non è ve-

nuto per essere servi-to, ma per servire edare la propria vita inriscatto per molti”(Mc.10,45).

E’ su questa lun-ghezza d’onda cheGesù vive la suaregalità che nella set-timana santa raggiun-ge un primo verticenel giorno di giovedìcon la lavanda deipiedi, che ha comesimbolo ilgrembiale. Un se-condo vertice nelgiorno di venerdì conil dono della sua vitasulla croce. Gesù è un

re che esibisce una corona di spi-ne, una canna per scettro, ungrembiale come manto regale e unacroce come trono.

Questo tipo di regalità avrebbepotuto impensierire Pilato? Avreb-be potuto costituire un pericolo perl’imperatore Tiberio? Avrebbe po-tuto scardinare le regole ferree deldiritto romano? Alla apparenza no!

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Ma nella realtà aveva la carica ri-voluzionaria di una tonnellata didinamite, come ha ben dimostratola storia. In questo senso, anchesenza rendersi conto, la decisione diPilato potrebbe sembrare addirittu-ra lungimirante… Se Pilato ha unmerito nella faccenda è di aver rac-colto una accusa, di averla affissa allegno della croce senza, però, aver-ne capito la reale portata…

E ora da 2000 anni quella R diINRI sta là sulla croce a testimonia-re qualcosa di ben diverso da quel-lo che pensava il procuratore diGiudea dell’epoca. E noi, oggi, leg-gendo quella erre, meditiamo suGesù e sul suo modo di porsi neiconfronti dell’uomo e sulle risposteche noi, discepoli suoi, siamo chia-mati a dare nel nostro contesto so-cio-politico. Siamo noi, oggi, i por-tatori di quella regalità che è stataaffissa alla croce, e scusate se èpoco!

G i u d e i. La Palestina al tem-po di Gesù comprendeva: Giudea asud, Samaria al centro e Galilea anord. In senso stretto i Giudei era-no gli abitanti della Giudea, che nelnome ricordava uno dei dodici figlidi Giacobbe. Questa terra era diret-tamente sotto la dominazione roma-na e Pilato ne era il rappresentantein loco. Quindi affermare di essereil re dei Giudei o, per lo meno, es-sere accusato di aver fatto tale af-fermazione costituiva certamente un

delitto, specie in quella terra turbo-lenta e incline alla ribellione. Nonsono mancati ribelli che hanno fattouna terribile fine per essersi messicontro i romani. Pilato era convintodella innocenza di Gesù, ma l’oppor-tunità politica non gli dava molto spa-zio per salvare l’accusato dalle invi-die dei capi del popolo. Così tra ac-cuse più o meno vere e invidie evi-denti Gesù finì sul patibolo della cro-ce.

Qualche riflessione diapprofondimentoCome sempre, Dio scrive la sto-

ria della salvezza servendosi dei fat-ti e degli avvenimenti umani. Vorreimettere in evidenza al riguardo treelementi della passione che posso-no aiutarci a vivere quest’anno laPasqua all’ombra di quell’INRI, dicui abbiamo un po’ ragionato.

Il rosso del mareIl rosso del mare o meglio il Mar

Rosso costituisce il senso della Pa-squa giudaica e cristiana. Per gliEbrei Pasqua è il passaggio del MarRosso (o dell’angelo sterminatore) verso laterra della libertà, lasciando alle spal-le l’impero della schiavitù eagognando alla terra promessa.

Anche il cristiano celebra la Pa-squa passando attraverso un nuovoMar Rosso che è il sangue di Cristoaspirando ad una nuova terra promes-sa, quella celeste Gerusalemme ver-

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so cui siamo incamminati, lasciandoalle spalle il faraone del male.

Nell’uno e nell’altro caso si costi-tuisce un popolo nuovo, di cui uno èfigura e premessa dell’altro.

Emise lo SpiritoDopo aver esclamato:”Tutto è

compiuto” (Gv.19,30), Gesù emise lospirito, cioè: diede l’ultimo respiro,morì, ma anche: effuse lo Spirito, loSpirito Santo! L’uno e l’altro signi-ficato è inteso dall’evangelista.

L’ultimo respiro di Gesù diven-ne il primo respiro della Chiesa!Potremmo dire il suo primo vagito.Quel vagito diventerà un rombo po-tente nel giorno di Pentecoste, perchécinquanta giorni dopo la Pasqua ildono dello Spirito spingerà gli apo-stoli fuori dal cenacolo per affronta-re la scena del mondo. E noi, oggi,come allora per annunciare la vita nelRisorto.

La morte di Gesù dona la vita! Ilsangue dell’Agnello pasquale, che hasalvato Israele dall’angelosterminatore, è sublimato nel sanguedi Cristo, vero Agnello pasquale, chesi è immolato sulla croce per la no-stra salvezza.

Uscì sangue e acquaDal costato di Cristo aperto dalla

lanciata del soldato “uscì sangue eacqua” (Gv.19,34). Eucaristia e batte-simo, commenta sant’Agostino, cioèi sacramenti che costituiscono la chie-sa.

Qualche pittore ha rappresenta-to visivamente in modo stupendola nascita della chiesa che sottoforma di donna esce da quella feri-ta. Teologia e arte si sono sposatecon la mirabile idea che ci presentala Chiesa corpo di Cristo, nata dalcorpo di Cristo.

Questa è la Pasqua cristiana: unpopolo nuovo che è stato salvatotramite quel Mar Rosso che è il san-gue di Cristo.

Questa è la Pasqua cristiana: unpopolo nuovo a cui Cristo morentedona il suo ultimo respiro che di-venta il suo primo respiro, come ilsoffio di Dio nelle narici di Adamoche nell’Eden ha dato la vita al pri-mo uomo.

Questa è la Pasqua cristiana: unpopolo nuovo che nasce, come ogniuomo, col suo corpo intriso di ac-qua e sangue, che sono colati dallaferita che ha aperto il cuore diGesù.

E il battesimo di un bambinoche avrà luogo il sabato santo ri-porterà tutta questa ricchezza allanostra memoria di cristiani e ac-cenderà la gioia che diventeràalleluia.

E l’alleluia è il grande urlo pa-squale che Cristo è risorto a vitanuova e noi con lui. Questo è il mioaugurio che grido a pieni polmonia tutti voi!!!!!!

BUONA PASQUA!Ciao, ciao don Guido

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Il Consiglio Pastorale sotto la guida del parroco è l’organo della parrocchiain cui si prendono le decisioni inerenti la vita e le attività della comunitàcristiana. E’ lì che si sta costruendo il nostro piano pastorale parrocchialeche ci auguriamo potrà vedere la luce il prossimo settembre 2007.

Sono tre gli ambiti in cui opera una comunità cristiana: la catechesi, laliturgia e la carità.

1. Catechesi (annuncio). Il nostro cammino di catechesi si articola neiseguenti settori: A. Catechesi di iniziazione cristiana. Riguarda i bambini e i ragazzidai 6 ai 13 anni. Si propone il compito di un cammino di fede che mira afar sì che la nostra comunità battesimale che comprende tutti i battezzatidiventi e maturi in comunità eucaristica che si ritrova settimanalmente acelebrare a memoria del Cristo risorto. Non basta cioè essere battezzati,bisogna trarre le conseguenze di questo dono.

La metodologia seguita è quella proposta dal Centro CatechisticoDiocesano. Prevede un incontro quindicinale per i ragazzi e uno mensilein parallelo per i genitori. Naturalmente tali incontri sono preceduti damomenti formativi da parte dei catechisti e formatori dei genitori a livellodiocesano. Due mi sembrano gli aspetti più innovativi della proposta:

- costante partenza dalla Parola di Dio- e coinvolgimento diretto dei genitori nel cammino di catechesiLungo l’asse degli anni di catechesi si attua l’amministrazione dei

sacramenti previsti: confessione, comunione e confermazione. Per quantoriguarda il battesimo non c’è ancora una scelta del Consiglio per cui ora sene occupa totalmente il parroco.

Sono previsti nell’arco di ogni anno tre momenti di festa delle fami-glie che coinvolgano genitori e figli: non è sempre facile realizzarli!

Inoltre sono presenti alcuni momenti comunitari in particolari mo-menti dell’anno, come la preparazione del Natale, inizio della Quaresima,Via Crucis, santo rosario in maggio….

B. Cammino ragazzi post-iniziazione. Terminata la fase dell’iniziazionecontinuano momenti formativi che vedono i ragazzi raccolti in due grup-pi:

Consiglio Pastorale: analisi del presenteattese di futuro

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Gruppo di II e III media. L’invito è per tutti. E’ previsto un incontroquindicinale che è raccolto da una quindicina di ragazzi. Per Natale eranoprevisti momenti di riflessione attorno ai presepi. Dopo Natale ha fatto dafilo conduttore il tema della vita. In tempo di quaresima si è lavorato attor-no alle tematiche del mercato equo-solidale. Dopo pasqua è prevista unauscita su argomenti da definire con i ragazzi. Per l’estate è stato organizza-to un campeggio a Malga Tedon in val Campelle, una laterale della Valsuganaai piedi del Lagorai nei giorni 08-15 luglio.

Gruppo Superiori. Incontro settimanale con un cammino che è statocongegnato attorno ad un interrogativo chiave per questi ragazzi: qualefuturo immagino per me? Le modalità di condurre il gruppo sono decisa-mente innovative e inerenti alla mentalità dei ragazzi. Ciò riguarda sia letematiche trattate che le tecniche usate. Vede-re per credere.

Il gruppo si è costituito durante il cam-peggio estivo 2006 ad Eraclea Mare. Ci siaugura che, arricchito di ulteriori elementi,possa continuare la bella esperienza del cam-peggio al mare. Gravitano nel gruppo attual-mente una ventina di ragazzi/e della nostraparrocchia e viciniori.

Corso animatori. E’ partito, anche se conqualche ritardo rispetto al previsto, un corsoanimatori ben frequentato. Lo scopo è di rea-lizzare una formazione personale per un ser-vizio a Grest, campeggi, oratorio e quant’al-tro….

C. Catechesi adulti. Incontro ogni lunedì sulla Parola di Dio della do-menica successiva. Il Gruppo non è molto numeroso. I partecipanti sono da10 a 15. L’incontro inizia con una preghiera, segue la lettura del vangelo, uncommento corale e alla fine si recita compieta.

2. Liturgia (celebrazione). La liturgia si occupa del nostro rapporto conDio, che trova nella preghiera il suo punto centrale. La commissione litur-gica riflette e fa proposte sulle modalità di celebrare e vivere i sacramenti(battesimo, cresima, eucaristia…..) e, naturalmente, la pietà popolare ( rosario, ViaCrucis, processioni ecc.).

A. Feste qualificanti la comunità. Al riguardo si sono identificate tremomenti idonei: la festa della nascita della parrocchia (gennaio), festa del

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grazie (giugno), festa della dedicazione della Chiesa (settembre) insieme allafesta patronale (S. Stefano) e all’inizio della catechesi e festa della Grotta.

B. Celebrazioni particolari. Per lo più in collaborazione con altrigruppi parrocchiali vi sono particolari momenti celebrativi liturgici o dipietà popolare, come ad esempio le celebrazioni dei ragazzi della catechesi,adorazione settimanale o mensile, festa della famiglia, giornata del mala-to, giornata della Carità o alcune feste particolari (es. Avis, Alcolisti in tratta-mento…).

C. Proposte per la Celebrazione della Messa. Durante il presenteanno si propone di valorizzare certe momenti della celebrazione renden-doli più consapevoli: gestualità, postura del corpo, processione offertoriale,segno della pace, alcuni elementi della preghiera eucaristica, Padre no-stro, segno della pace….

Il canto deve sottolineare la liturgia non sovrastarla. Sicuramentel’apporto della musica è essenziale per attuare una celebrazione ricca,coinvolgente e che esprima la gioia di servire il Signore. Si auspica che ilcoro del sabato sera e la corale S. Stefano continuino il cammino di mo-menti in comune che creino fraternità, comunione e collaborazione tra icori, malgrado le alcune difficoltà di gestione attualmente esistenti.

Vi è desiderio di momenti formativi che solo in parte possono essereassecondati e mi auguro che ciò venga sempre più preso in considerazio-ne.

3. Carità e missione. La catechesi e la liturgia hanno il compito diformare il cristiano secondo il cuore di Gesù per essere testimoni del suoamore. La catechesi non può essere solo qualcosa di intellettualistico, madeve aiutare ad aprire il cuore e Dio e ai fratelli. D’altra parte la liturgianon può stare chiusa tra le pareti della chiesa, ma deve guidare all’amorea Dio e ai fratelli. Quindi la carità costituisce il punto riassuntivo efinale sia della catechesi che della liturgia. La catechesi deve dunqueaprirsi alla liturgia ed ambedue devono essere propedeutiche alla carità,in quella dimensione vastissima illustrata nella recente enciclica del Papa“Deus caritas est”. Il Gruppo Avulls, presente nella comunità, è pure unbuon punto di riferimento.

Questo clima di reciproca collaborazione e scambio tra le varie com-ponenti della comunità è l’inizio di un cammino verso una pastorale in-tegrata. Significativa è la bella collaborazione tra Caritas e Gr.Missionario.Ciò che è valido a livello parrocchiale lo è pure in dimensione decanalese è vero che il decanato sarà la parrocchia di domani.

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Scendiamo ora alle cose concrete. Il Gruppo caritas insieme al GruppoMissionario ha operato alcune scelte, approvate e arricchite nel ConsiglioParrocchiale e qui brevemente illustrate.

A. Osservatorio della Carità. Il nostro paese è stato suddiviso per viee ad ogni zona è stata associata una persona con il compito di monitoraggioe di informazione. In passato i vari “tipi di telefono” hanno dato quasi nes-sun esito, per cui aspettare conta poco: è necessario andare e vedere even-tuali bisogni in loco. Gesù non ha aspettato attaccato a un telefono, ma si èmosso, è andato lui e ha inviato i suoi apostoli. E’ proprio per questo moti-vo che la dimensione missionaria è essenziale a chi vuole proporsi per unservizio..

B. Alcuni ambiti dell’Osservatorio. L’impegno di tale struttura riguardavari settori della vita comunitaria:

* povertà immateriali (malattie psichiche, depressioni, solitudine, sensodi inutilità della propria vita…);

* visite agli ammalati in casa o all’ospedale;* vita spirituale: visite e comunione mensile

da parte dei ministri straordinaridell’eucaristia;

* attenzione per le case di riposo;* dimensione missionaria;* momenti di formazione per il Gruppo.

Dalla San Vincenzo alla Caritas è stato il camminoecclesiale di questi ultimi decenni. E’ in tale solco chesi pone questo ulteriore tentativo di dare verità oggi al messaggio di amoredel Signore Gesù. La strada è solo all’inizio e ci auguriamo un futuro ro-seo, non soltanto perché tale attività coinvolge tanta parte del mondo fem-minile della nostra realtà.

4. Baobab, nuovo oratorio Villazzano. La Commissione Giovani è natarecentemente, nel contesto del Consiglio Pastorale, con specifico riferimentoalla nuova Casa Parrocchiale. Tale Commissione trova nel Baobab il brac-cio formativo, operativo, organizzativo e propositivo soprattutto per quantoriguarda il nostro mondo giovanile. Il rodaggio sta andando avanti a gonfievele e ci auguriamo una crescita e una presa di coscienza sempre più pro-fondi del suo ruolo. Non vogliamo qui entrare nei suoi compiti specificiche, in parte, sono ancora in via di definizione.

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Sono tornati alla Casa del PadreBORT GINAFAES MARCODURIN VITTORIO

FILIPPI ENRICHETAMARCHI LIVIO

Sono diventati figli di Dio con il battesimo:BALESTRA TOMMASOPAVESI FEDERICOWIDMANN BIAGIOCARLIN LISAANGELI SOFIASCANDELLA GIULIAGIOMELLI SIMONE MARIA

Elenco ragazzi/e che ricevono la I° Comunione il 15 aprileElenco ragazzi/e che ricevono la I° Comunioneil 15 aprile 2007BALDESSARI TOMMASOBAZZANELLA NICOLEBERTOLASI ILARIABERTOLDI ANNACHIARABERTOLDI ROBERTOBONETTI DANIELABONFIOLI GIOVANNIBONICIOLLI FEDERICOCAVAZZANI ANDREACECCATO MATTIACORTELLETTI GIULIADEAVI MIRKODIAMANTINI DANIELFATICHENTI FRANCESCAFONTANA ALICEGASPERI IURIGOTTARDI LUCAINNOCENTI MARTINA

LEONI FABRIZIOLIBERA ELIASMAGNAGUAGNO MARTAMAIER NICOLAMARIOTTI GRAZIAMATTEI ROBERTOMONTAGNARO VITONATALE VIRGINIAPEROTTI LEONARDORONCOLATO DANIELSCHMID CHRISTIANTAROLLI LUCATENAGLIA RICCARDOVACCARI CLAUDIOVALZOLGHER MATTIAZAMPOL PATRICKZANETTI FEDERICOZOTTA FEDERICA

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CARITCARITCARITCARITCARITAS PAS PAS PAS PAS PARRARRARRARRARROCCHIAOCCHIAOCCHIAOCCHIAOCCHIA VILLAZZANOVILLAZZANOVILLAZZANOVILLAZZANOVILLAZZANOLa promozione cristiana della - CARITA’ – è un aspetto moltoimportante in una parrocchia e questo servizio sarebbe (è!) compi-to di tutti, non solo di poche persone incaricate dal C.P.P. a questoscopo.E’ un servizio delicato e difficile che richiede discernimento nelvalutare le situazioni e le richieste di aiuto che sono sempre piùnumerose. Quindi tempestività nell’intervenire nei casi urgenti, buoncuore ma non superficialità.Oltre a ciò, il compito della CARITAS Parrocchiale è anche quellodi sensibilizzare, promuovere e interpellare i cristiani della parroc-chia nei loro atteggiamenti verso gli altri, soprattutto verso le per-sone più deboli ed in situazione di disagio e povertà. Quindi senzapregiudizi opere di misericordia.

OPERE DI MISERICORDIAOPERE DI MISERICORDIAOPERE DI MISERICORDIAOPERE DI MISERICORDIAOPERE DI MISERICORDIA

Forse è bene ricordarle:Dare da mangiare a chi a fame;Dare da bere a chi a sete;Dare vesti a chi ne ha bisogno;Alloggiare chi non ha casa;Visitare ed assistere gli ammalati e chi è solo;Visitare i carcerati e aiutare i diversamente abili;Partecipare ai funerali dei fedeli defunti;Consigliare i dubbiosi consolare gli afflitti;Perdonare le offese ricevute, sopportare con pazienza le per-sone moleste;Pregare Dio per i vivi e defunti.Tener presente ciò che disse Gesù:“in verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose auno solo di questi miei fratelli più piccoli l’avete fatto a me”(Matteo 25, 40)

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Uno degli obiettivi del progetto pastorale diocesano 2006-2008, è il ripensamentodella comunità cristiana sul territorio perché diventi maggiore la comunione el’interscambio tra le parrocchie di uno stesso decanato o comunque tra parrocchievicine.In una realtà sociale sempre più complessa, e che vede il contrarsi numerico deisacerdoti e dei cristiani frequentanti, la parrocchia del futuro, secondo le riflessioniavvenute a livello diocesano, deve aprirsi alla sperimentazione di nuove modalità dicollaborazione interparrocchiale, che consentano alle diverse comunità di mettere incomune idee, programmi, iniziative, risorse umane. Si tratta di iniziare a trasformarela parrocchia tradizionalmente autosufficiente in una parrocchia “integrataintegrataintegrataintegrataintegrata”, una par-rocchia cioè che faccia “rete” con le parrocchie vicine e viva insieme a loro, condivi-dendone il cammino in modo che le difficoltà di ognuna siano risolte con il concorso ditutte e che il progresso di una possa diventare un dono disponibile per le altre.Il tema è stato affrontato anche nel corso dell’ultimo Consiglio Pastorale Decanale del29 gennaio scorso, in cui si è riflettuto su quali modalità proporre per attuare forme dicollaborazione interparrocchiale per ambiti specifici, tra cui quelli della caritas, deigiovani, della catechesi. Durante l’incontro i rappresentanti di ogni parrocchia hannoesposto quanto le rispettive comunità cercano di fare e quali difficoltà incontrano sottoquesti aspetti, così importanti perché i cristiani diventino risorsa per la comunità ingenerale e appaiano segno visibile per chi li osserva dall’esterno. Un cammino comu-ne tra le parrocchie del decanato potrebbe iniziare nel proporre forme di reciprocaconoscenza e interscambio tra i vari gruppi parrocchiali, impostando le rispettive atti-vità in modo che i gruppi più forti costituiscano punto di riferimento per quelli nonancora formati o in difficoltà.Questa interazione, questo fare “sistema” tra comunità dovrebbe, in prospettiva, ca-ratterizzare l’intera vita parrocchiale che, pur conservando e valorizzando l’identitàspecifica di ogni realtà territoriale, sia però pronta a donare e a ricevere dalle parroc-chie vicine, a beneficio di una attività pastorale d’insieme allargata sul territorio.

I l nostrIl nostrIl nostrIl nostrIl nostro Decanao Decanao Decanao Decanao DecanatototototoIl Decanato di cui fa parte la nostra parrocchia è composto dalle Parrocchie di Povo,Villazzano, Cognola, Martignano, San Donà, Montevaccino e Villamontagna. Il Deca-no è don Cornelio (parroco di Povo), mentre i parroci sono: don Guido (Villazzano), donRomano (Cognola e San Donà), P. Silvio (Villamontagna), don Gianni (Martignano eMontevaccino). Organo del Decanato è il Consiglio Pastorale Decanale, compostodai parroci e dai rappresentanti dei singoli consigli pastorali parrocchiali.

“L“L“L“L“L’UNITÀ PAST’UNITÀ PAST’UNITÀ PAST’UNITÀ PAST’UNITÀ PASTORALE”ORALE”ORALE”ORALE”ORALE”UNUNUNUNUNA FORMA DI COMUNITÀ NTERPA FORMA DI COMUNITÀ NTERPA FORMA DI COMUNITÀ NTERPA FORMA DI COMUNITÀ NTERPA FORMA DI COMUNITÀ NTERPARRARRARRARRARROCCHIALEOCCHIALEOCCHIALEOCCHIALEOCCHIALE

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DUE-GIORNI IN MUSICA A DOVENADUE-GIORNI IN MUSICA A DOVENADUE-GIORNI IN MUSICA A DOVENADUE-GIORNI IN MUSICA A DOVENADUE-GIORNI IN MUSICA A DOVENA

Vi immaginate quando si parte per un campeggio, anche solo per unweek-end? Si caricano le auto all’inverosimile, sempre oltre l’indispensabile,e via. L’importate non è la meta, bensì lo stare insieme in allegria.

Non è stato diverso per la quarantina di partecipanti alla due-giornia Dovena del 10-11 febbraio: sacchi a pelo, scatoloni di provviste, dolcicasalinghi … Ma questa volta c’era qualcosa di più della classica chitarrada suonare in compagnia. Diversi erano gli strumenti musicali, perché è laMusica l’obiettivo che ha creato il gruppo che anima la messa del sabatosera e altri momenti liturgici. Quel gruppo che è ancora chiamato “Corodei giovani”, ma se andiamo a vedere l’età media dei componenti, forseavrebbe più senso chiamarlo Coro delle chitarre,delle famiglie, o semplicemente Coro del sabatosera, chissà.

Così, accanto al prosciutto, ai wurstel eai tortellini, hanno trovato posto tastiera,amplificatore, chitarre, bassi, violino,computer e videoproiettore (pensate alle provecon lo spartito sul muro di fronte). E poi tuttii partecipanti: i coristi e le loro famiglie,perché un servizio non si fa mai da soli, macon il sostegno degli altri e il cerchio si allarga.

Così sono importanti i momenti difraternità da condividere insieme alle proprie famiglie (influenzapermettendo) e, poi, chissà si scoprono anche talenti nascosti. Perchénon esistono limitazioni al gruppo: basta la passione per la musica e lavoglia di migliorarsi, di imparare qualcosa di nuovo.

Ognuno, in base all’età e all’esperienza di partecipazione ad altrigruppi (magari negli anni giovanili) conosce già un repertorio di canti. Equesto poi si condivide, e l’orizzonte di nuovo si allarga. Ma in questo

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orizzonte è necessario raggiungere la comunità che celebra il sabato serail giorno del Signore, una comunità eterogenea, dove però le famiglie configli sono la maggioranza.

E’ stato questo il motore che ha guidato la due-giorni. Ripassare oimparare canti da condividere insieme aglialtri: canti orecchiabili, sì, ma con un testosignificativo e il repertorio è grande (e sirinnova in fretta). Compreso qualche pezzoproveniente da altri contesti, poi tradotto eadattato per noi..

L’arrivo di don Guido per il pranzo e lamessa del pomeriggio della domenica hacontribuito a rinsaldare il legame ideale conla comunità di S. Stefano.

La partita di calcio al mattino, ilservizio “corale” in cucina, la partecipazioneentusiasta dei figli che crescono (nello spirito di un servizio, ora compiutodai genitori e che poi verrà chiesto a loro, magari in forme diverse) hannodimostrato che legami invisibili, ma saldi, sono presenti e fanno sperarenel futuro per una responsabilità di animazione che ciascuno sente giàcome propria. Ben al di là delle sue capacità musicali. La suddivisione deicompiti (riordino spartiti e strumenti), la puntualità alle prove delmartedì sera o la preparazione e la scelta dei canti prima della messa delsabato sono un contorno necessario (non certo un peso) per sentirsi gruppo.

Spesso c’è la passione, talvolta anche un talento, ma occorrono leoccasioni per farlo emergere: l’animazione della liturgia con la musica eil canto è un autentico servizio in parrocchia. Se poi si compie in amiciziae fraternità, è ancora meglio. Tutti, insieme. E le porte sono sempreaperte.

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Nei giorni 18/19 e 20 febbraio il gruppo di catechesidi quinta, si è ritrovato a Dovena, nella casa delparroco, per un breve ritiro in preparazionealla PRIMA COMUNIONE.

La “compagnia”, di sette femminee otto maschi era così composta:

Daniela Sonetti, Federico Boniciolli, AndreaCavazzani, Giulia Cortelletti,Alice Fontana, Martina

Innocenti, Fabrizio Leoni, Nicola Maier,Grazia Mariotti, Virginia Natale, Leonardo Perotti,

Riccardo Tenaglia, Claudio Vaccari, FedericoZanetti e Federica Zotta.

Don Guido e le catechiste hannocoinvolto i ragazzi in attività di giocodivertenti, ma anche istruttive. Cisono stati laboratori manuali alternatia momenti di preghiera e diapprofondimento del significato dellamessa. Tutti i ragazzi che hannopartecipato al ritiro, si sono

dimostrati entusiasti e soddisfatti di questaesperienza e sperano di poterla ripetere.

Grazia, Giulia e Leonardo

PS. Il gruppo ringrazia tutti, anche i cuochi che hannopreparato pranzi squisiti e dolci merende.

Ritiro a Dovena

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… è ormai da novembre che ogni venerdì sera, dalle 20 alle 22, i “nostriragazzi” si ritrovano, giocano, riflettono e fanno GRUPPO, nella nostranuova, bellissima casa parrocchiale.Forse qualcuno di voi si chiederà: “Ma cosa fanno sti ragazzi tutti i venerdìsera?”

I “nostri ragazzi crescono!!”

Il tema affrontato quest’anno dal gruppo giovani èun po’ particolare, si tratta del FUTURO.Per facilitare le cose agli animatori, che risultano un po’ stanchi il venerdìsera dopo un’intensa settimana lavorativa, il tema è stato suddiviso in tantimini temi. Da novembre abbiamo parlato di vari tipi di futuro: i nostrisogni, le ambizioni, il lavoro, gli amici, la famiglia…L’ultimo tema che stiamo trattando in questi giorni riguarda le attese diDio per il nostro futuro.Si aspetterà qualcosa da noi? Oppure niente? Dà delle indicazioni?Risulta bello vedere come i ragazzi partecipino tutti positivamente alleattività, ed è orgoglio per noi animatori vederli rifletteree crescere assieme.Il gruppo giovani è stato creato proprio per questo,far sì che i ragazzi ricevano e trasmettano un mes-saggio d’amore e di fratellanza. Loro non se ne rendo-no conto, ma come giovani d’oggi saranno fautori delfuturo di tutto il mondo!

Proverbio jabo (liberia)“Solo quando l’albero sarà cresciuto gli legherai la mucca”

Prossimamente proseguiranno le riunioni del venerdì sera,e sono previste da qui a giugno un uscita giovani e una animatori.Con qualcuno parteciperemo alla “coppa degli oratori” e al “torneo delleparrocchie”, due ottime occasioni per fare amicizia con altri ragazzi eragazze di Trento.In periodo di quaresima sono previste poi la Via Crucis parrocchiale del23 marzo e quella cittadina la settimana successiva.Da qui a poco cominceranno le iscrizioni al campeggio estivo “Eracleamare 2007” e circoleranno in parrocchia i moduli preposti.

Giovani per il FUTURO

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BILANCIO PARROCCHIALE ANNO 2006

Approvato dal Consiglio per gli Affari Economici il 8 marzo 2007

ENTRATE Importo

AVANZO CASSA anno precedente 227.938,94Rendite: immobili e interessi 16.503,73Offerte 27.626,16Offerte con specifica destinazione - Debito casa parroc. 20.053,63Elargizioni da Enti 3.653,06Capitali a disposizione 487.326,98

Totale entrate Euro 783.102,50

USCITEFabbricati: manutenzione/assicurazioni 983.513,56Imposte e tasse 4.659,61Personale: parroco 3.036,00Spese per attività pastorali e Curia 13.202,64Spese elettricità, acqua, riscaldamento locali uso pastorale 25.135,44Rimborso debito Curia 25.520,05Rate estinzione mutuo 6.121,95

Totale Uscite Euro 1.061.189,25

Entrate Euro 783.102,50Uscite Euro 1.061.189,25

Saldo Euro -278.086,75

Capitali presi a prestito (MUTUO: C.R. di Trento) Euro 300.000,00Fatture Fornitori in sospeso da pagare Euro 170.000,00

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OFFERTE PRO DEBITO CASA PARROCCHIALE

Totale debito Euro 470.000,00

P.S.: Permettete di commentare le ultime tre cifre del Bilancio.

Euro 170.000, come si dice, sono fatture che dobbiamo pagare entro breve tempo con un ulteriore debito con la banca.

Euro -278.086,75 è il debito della ristrutturazione della casa parrocchiale che abbiamo coperto con il prestito di Euro 300.000 presso la Cassa Rurale di Trento.

Naturalmente il debito si è spostato dalle ditte fornitrici alla Cassa Rurale.Ciò comporta un impegno mensile di circa 3100 euro al mese.

Sono stati raccolti :Ottobre 2006 Euro 1.111,00Novembre 2006 Euro 325,00Dicembre 2006 Euro 18.617,63 20.053,63

Gennaio 2007 Euro 6.210,60Febbraio 2007 Euro 2.665,00Lotteria Baobab Euro 5.500,00 14.375.60

Totale raccolto al 05/03/2007 Euro 34.429,23

Rimanenza Euro 435.570,77

Si ringraziano le persone che in qualche modo (impegno mensile, conofferte libere o versamento continuativo in banca) si sono impegnate.L’impegno naturalmente continua per cui un caldo invito a tutti a farsicarico con perseveranza di questo debito.L’obbiettivo nostro sarebbe di arrivare ad una raccolta mensile di quoteche coprissero la rata mutuo di circa 3.100 Euro mese.

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Con la domenica delle Palme - l’ingresso diGesù in Gerusalemme - si apre la Set-

LLLLLEEEEE CELEBRAZIONICELEBRAZIONICELEBRAZIONICELEBRAZIONICELEBRAZIONIDELLADELLADELLADELLADELLA

SSSSSETTIMANETTIMANETTIMANETTIMANETTIMANAAAAA S S S S SANTANTANTANTANTAAAAA

timana Santa, la principale di tutto l’anno liturgico. Essa è la più ricca dellememorie dei misteri della redenzione: la passione, la morte, la risurre-zione del Signore.Il Triduo pasquale si colloca tra i quaranta giorni della Quaresima e i cin-quanta giorni del Tempo pasquale, tra preparazione e compimento, diven-tando sintesi perfetta di tutta l’esperienza cristiana di vita.Il Triduo liturgico, calandosi in questo contesto, offre alla comunità cristianal’occasione di rivivere, nel memoriale sacramentale, gli eventi fondanti del-la sua storia e della sua fede. Noi partecipiamo «realmente» alla morte-risurrezione del Signore e veniamo così coinvolti in un dinamismo di trasfor-mazione della nostra esistenza personale. Riviviamo il nostro personale«battesimo», l’immersione nella morte del Signore per rinascere a vitanuova.Ognuno dovrebbe fare il possibile per non mancare soprattutto alle cele-brazioni serali del sacro triduo pasquale.

� CONFESSIONI IN PARROCCHIA

�Lunedì 2 aprile: Ore 17,00 Confessione: Medie Ore 20,30 Confessione comunitaria Giovani

e Adult i in parrocchia�Martedì 3 aprile ore 17.00 confessioni : IV° V° elementare

�Giovedì 5 aprile dalle ore 17,00 alle 18.00�Venerdì 6 aprile dalle ore 15,45 alle 17.00�Sabato 7 aprile dalle ore 10,00 alle 11.00

dalle ore 15,00 alle 18.00

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Pomeriggio :

ORE DI ADORAZIONE

ore 15,00 - 16,00 Adorazione guidata

ore 16,00 - 17,00 Adorazione guidata

ore 17,00 - 18,00 Adorazione guidata

ore 18,00 - 19,00 Vespro con adorazionee bendizione eucaristica.

DOMEN I CDOMEN I CDOMEN I CDOMEN I CDOMEN I CA DE L L E PA DE L L E PA DE L L E PA DE L L E PA DE L L E PA LMEALMEALMEALMEALME1 aprile

Benediz ione dei rami d i o l ivoProcess ione

Messa del la Pass ione

Ore 9,45 ri trovo Vil la de Mersi(presso fontana)

Osanna al figlio di Davide!Benedetto colui che viene nel nome del Signore!Osanna nel più alto dei cieli! (Mt 21,9)

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PIO ESERCIZIO DELLE QUARANTORE

� LUNEDÌ 2 APRILE

Ore 8,30 S. MessaSegue Adorazione per tuttianimata dall’Avulss

Ore 17,00 Confessione ragazzi delle MedieOre 20,30 Confessione comunitaria Giovani e Adulti

� MARTEDÌ 3 APRILE

Ore 8,30 S.Messa segue Adorazione Eucaristica pertutti animata dai catechisti /e.

Ore 17.00 Confessione ragazzi/e IV° e V° elementare

� MERCOLEDÌ 4 APRILE

Ore 8,30 S.Messa segue Adorazione Eucaristicaper tutti animata dall’ Azione Cattolicae dai gruppi parrocchiali.

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“” “UN PANE PER AMOR DI DIO”

Il Giovedì Santo si consegnano almomento dell’offertorio in Chiesa

le buste ed i salvadanaicon la propria offerta, frutto del

“digiuno quaresimale” e segno dicondivisione con chi è più povero.

Quanto raccolto sarà devoluto al Centro Missionario Diocesanoper combattere la “Fame nel Mondo”.

Eucaristia - sacerdozioDio Padre ti invita a partecipareal dono del suo Figlio Gesùnell'Eucaristia

Ore 20,30 Solenne S.Messa nel ricordodell'Ultima Cena e reposizionedel Santissimo.

G IOVED I ’ SAG IOVED I ’ SAG IOVED I ’ SAG IOVED I ’ SAG IOVED I ’ SA NTONTONTONTONTO

Vi sarà la lavanda deipiedi per i ragazzi/e dellaI° Comunione.

Ore 21,30 - 23,00 Continua la preghiera di ringraziamentoe di adorazione.

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Pa s s i o n e - M o r t e

Ore 20,30 - Solenne funzione liturgica con letturadel Passio e Adorazione della Croce

Dio accettache suo Figlio muoiaaffinché tuttiabbiano la Vita.

Ore 8,30 - Preghiera e Lodi.Ore 15,00 - Via Crucis per tutti.

Digiuno e astinenza

VENERD I ’ SAVENERD I ’ SAVENERD I ’ SAVENERD I ’ SAVENERD I ’ SANTONTONTONTONTO

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PASQUA DI RISURREZIONE

Sepoltura - Risurrezione

L’attesa.Egli ci farà rivivere.

Ore 8,30 Preghiera delle Lodi.

Ore 9 - 18 Visita alla Chiesae meditazione personale

ORE 20,30 SOLENNE VEGLIAPASQUALE

Liturgia della Luce, Liturgia della Parola,Benedizione dell’Acqua e Liturgia Eucaristica

La Chiesain preghiera attendela risurrezione di Gesù.

SABASABASABASABASABATO SATO SATO SATO SATO SANTONTONTONTONTO

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SS.MESSE:

ALLA GROTTA : ore 8,30IN PARROCCHIA : ore 10 solenne

DOMENIca -

Ore 12 BENEDIZIONE PASQUALE DELLE FAMIGLIEnel la casa da parte del capofamigl ia.

(Fornirsi dell’acqua benedetta in chiesa nella veglia pasquale)

LUNEDÌ dell’LUNEDÌ dell’LUNEDÌ dell’LUNEDÌ dell’LUNEDÌ dell’ ANGELO:ANGELO:ANGELO:ANGELO:ANGELO:

S.Messa : Chiesa Parrocchiale ore 9

E ’ r i s o r t oE ’ r i s o r t oE ’ r i s o r t oE ’ r i s o r t oE ’ r i s o r t oE T E R N O I L S U O A M O R E P E R N O IE T E R N O I L S U O A M O R E P E R N O IE T E R N O I L S U O A M O R E P E R N O IE T E R N O I L S U O A M O R E P E R N O IE T E R N O I L S U O A M O R E P E R N O I

a l l e l u i a !a l l e l u i a !a l l e l u i a !a l l e l u i a !a l l e l u i a !

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BENEDIZIONE DELLE FAMIGLIE

Un grazie di cuore a tutti coloro che hannocontribuito al cargo per l ’orfanotrof io diKrasnopolle.Con il generoso contributo di molti abbiamoraccolto ben 1600 kg ( 171 pacchi !) di vestiti,scarpe, giochi e alimentari. Il cargo è già partito

per la Bielorussia e arriverà a destinazione all’inizio di aprile.Quest’anno saranno 5, tutti di 7 anni, i bambini che verrannoospitati presso di noi per la prima volta e , come ormaiconsuetudine, saranno accompagnati dalla maestra Nina.Ricordiamo che lo scopo principale della nostra associazione èquello di offrire ai bambini un mese di soggiorno terapeutico pressole nostre famiglie.

Chi fosse interessato può contattarci, al numero : 340-2586456ASSOCIAZIONE VILLAZZANO SOLIDALE Tel. 340-2586456

C. F. 01767100223 - C/C 00-306544 CAB 01810 ABI 08304 Cassa Rurale di Trento

Nel nome del Padre, del Figlio, e dello SpiritoSanto. AMEN.Pace a questa casa e ai suoi abitanti.Preghiamo insieme: PADRE NOSTRO…Signore, benedici la nostra casa perché sia unluogo di amore e di accoglienza. Guarda allanostra famiglia perché in essa regni la pace.Donaci il tuo Santo Spirito, perché ci mantengauniti. Veglia su ognuno di noi perché

camminiamo nella verità e nella carità. Accogli il nostro lavoro perchéci procuri il pane e sia un servizio ai fratelli.Benedici tutti noi perché arriviamo nel tuo Regno. AMEN.Invochiamo la Benedizione:Ci benedica il Signore e ci protegga . AMENFaccia brillare il suo volto su di noi e ci sia propizio. AMENRivolga su di noi il suo volto e ci conceda la pace. AMEN

28 - Stampato in proprio - Parrocchia di Villazzano - marzo 2007

Dai Sacerdoti

dal Consiglio Pastorale

Parrocchiale

e da tutti i Gruppi

giunga alla

Comunità di Villazzano

l’augurio di

Buona Pasqua


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