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Cristo nostra Pasqua - Parrocchie.it parrocchiali/Bollettino... · mano all’aratro, la tentazione...

Date post: 18-Jan-2021
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Ascoltare Comprendere Agire N OTIZIARIO OTIZIARIO OTIZIARIO OTIZIARIO OTIZIARIO P P P P P ARROCCHIALE ARROCCHIALE ARROCCHIALE ARROCCHIALE ARROCCHIALE N N N N N. 5 . 5 . 5 . 5 . 5 - - - - - A A A A APRILE PRILE PRILE PRILE PRILE 2011 2011 2011 2011 2011 e e e ampane ampane ampane ampane ampane d d d d d i i i V V V illazzano illazzano illazzano illazzano illazzano C C C C C L L L L L STAMPATO IN PROPRIO - e-mail: [email protected] Sito: http://www.parrocchie.it/trento/santostefano/ Cristo nostra Pasqua «Noi risorti con Cristo, alleluia»
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Ascoltare Comprendere Agire

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eeeee a m p a n ea m p a n ea m p a n ea m p a n ea m p a n e d d d d diiiii VVVVVi l l a z z a n oi l l a z z a n oi l l a z z a n oi l l a z z a n oi l l a z z a n oCCCCCLLLLL

STAMPATO IN PROPRIO - e-mail: [email protected]: http://www.parrocchie.it/trento/santostefano/

CristonostraPasqua

«Noi risorticon Cristo,alleluia»

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Saluto di p. Giorgio pag. 3

La comunità dei padri dehoniani pag. 4

Prossimi appuntamenti pag. 6

Battesimi, matrimonio, defunti pag. 7

Dalla testimonianza della famiglia Folgoni pag. 8

Sabato all’oratorio pag. 12

I nostri chierichetti pag. 13

La festa del Perdono pag. 14

Prima Comunione pag. 16

La casa... la famiglia pag. 18

Dal Gruppo delle superiori pag. 19

L’atteso incontro con don Guido pag. 20

San Giuseppe, incontro dei papà pag. 24

E’ primavera - La Barchessa pag. 25

BAOBAB - Nuovo Oratorio Villazzano pag. 26

Bilancio parrocchiale anno 2010 pag. 28

Resoconto offerte debito 2010 pag. 29

Le celebrazioni della Settimana Santa pag. 30

INDICE

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La celebrazione della Pasqua (nellapartecipazione al Triduo Pasquale)coinvolge la nostra vita nella novitàdell’amore di Dio per noi. Dono dirisurrezione e vita.

Possiamo allora narrare –testimoniare ai fratelli ciò cheaccade lungo il cammino della storia,perchè il Crocifisso Risorto cammina con noi, fà i nostri passi,illumina e riempie di significato l’esistenza, fà ardere il cuorecon la sua parola,

libera gli occhi perché lo ri-conosciamo, presenza invisibile,resa visibile dalla comunità cristiana, che testimonia e annunciail suo amore, accolto e condiviso nella celebrazionedell’Eucaristia (“spezzare il pane”).Nessuna situazione è lontana ed è sempre raggiunta dalla“passione” di Dio per l’uomo e la donna di ogni tempo.

p. Giorgio

“Ed essi narravanociò che era accaduto lungo la viae come l’avevano riconosciutonello spezzare il pane” (Lc 24, 35)

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La nostra attuale comunità è composta da sette persone, di variaetà, formazione e sensibilità, che vivono in fraternità quali disce-poli alla sequela di Gesù (nella foto da sinistra: Oliviero Cattani,Giorgio Favero, Roberto Mela, Vigilio Uez, Alessandro Zanella,Antonio Viola, Marfi Pavanello). Vogliamo mettere in pratica ilVangelo vivendo la vita consacrata secondo l’esperienza di fede eil carisma di padre Dehon.

Facciamo nostri i valori presenti nelle Costituzioni dei Sacerdotidel Sacro Cuore di Gesù (dehoniani): “testimoni del Regno, uniti aCristo nel suo amore e nella sua oblazione al Padre, partecipidella missione della Chiesa, attenti agli appelli del mondo”.

“La nostra vita comunitaria non è solo un mezzo: benché sia sem-pre da perfezionare essa è la realizzazione più concreta dellanostra vita cristiana”.

La nostra vita fraterna vuole avere una base e uno stile evangeli-ci. Essa si costruisce attorno al Vangelo accettato e vissuto, conuno stile comunitario segnato dai consigli evangelici di povertà,castità e obbedienza.

Riconosciamo il valore della persona, nei suoi pregi e limiti, ric-chezza di ogni comunità.

Per noi sono vitali l’accoglienza e la stima reciproca, il dialogo, ilperdono, la cura per il bene integrale del fratello, la gioia evan-gelica di vivere fraternamente l’amore preveniente di Gesù, che

LLLLLAAAAA C C C C COMUNITÀOMUNITÀOMUNITÀOMUNITÀOMUNITÀ DEIDEIDEIDEIDEI P P P P PADRIADRIADRIADRIADRI D D D D DEHONIANIEHONIANIEHONIANIEHONIANIEHONIANIUna famiglia Una famiglia Una famiglia Una famiglia Una famiglia “““““parparparparpar ticolarticolarticolarticolarticolare”e”e”e”e” tra le famiglie della par tra le famiglie della par tra le famiglie della par tra le famiglie della par tra le famiglie della parrrrrrocchia.occhia.occhia.occhia.occhia.

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fonda col suo Spirito di Figlio la possibilità concreta di amaretutti come lui ci ha amati.

Siamo aperti all’ospitalità in casa, come nella casa colonica. Igruppi ospitati nella casa colonica possono condividere con noii momenti di preghiera. Le persone ospitate in casa condivido-no i momenti che scandiscono la nostra vita quotidiana (pre-ghiera, pasti …).

La nostra prima e più efficace forma di apostolato è la “nostraprofessione dei consigli evangelici vissuta in comunità”.

Cerchiamo di vivere ogni forma di missione a partire dal nostrocarisma particolare, per fare in modo che ogni persona entri incontatto con l’amore del Cuore di Gesù.

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PPPPProssimi appuntamenti parrossimi appuntamenti parrossimi appuntamenti parrossimi appuntamenti parrossimi appuntamenti parrocchiali:rocchiali:rocchiali:rocchiali:rocchiali:

Maggio

Domenica 01 ore 10.00 PRIMA COMUNIONE

Sabato 07 pomeriggio PRIMA RICONCILIAZIONE

Sabato 14 ore 15.30 GIORNATA DEL MALATO

Domenica 22 pomeriggio FESTA BATTESIMI 2010

Giugno

Domenica 5 giugno ore 10.00 FESTA DEL GRAZIE

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BATTESIMINell’amore di Dio sono rinati a vita nuova dall’acqua e dallo Spirito Santo:

09 gennaio DUCI FRANCESCO12 febbraio PEDERIVA GAIA13 febbraio CALDERA ANNA06 marzo BAZZANELLA FILIPPO19 marzo COZZINI LUCA

BATTESIMI 2010 N° 29

DEFUNTI«Ricordati, o Signore, dei tuoi fedeli che ci hanno preceduto con il segnodella fede e dormono il sonno della pace. Dona loro, Signore, e a tuttiquelli che riposano in Cristo, la beatitudine, la luce e la pace».

MATRIMONIO«O Dio, che nel grande mistero del tuo amore hai consacrato il patto co-niugale, come simbolo dell’unione di Cristo con la Chiesa, concedi a que-sti sposi di esprimere nella vita il sacramento che celebrano nella fede».

MATRIMONI 2010 N° 5

03 gennaio PASSERINI ANGELINA ved. CASTEGGIO09 gennaio BARTOLI FERNANDO18 febbraio GIOVANNINI LUDOVINA ved. BAZZANELLA09 marzo FILIPPI ROBERTO26 marzo CAPPELLETTI RICCARDA in RIZZI

DEFUNTI 2010 N° 26

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Innanzitutto mi scuso con voi tutti per non essere presente comefamiglia al completo, ma le difficoltà di spostamento hanno impedito lapresenza di Nadia, mia moglie, di Maddalena, la figlia maggiore che ha15 anni da 9 giorni e di Elena che ne compirà 11 a fine mese.

Siamo stati proposti come testimoni di uno stile di famiglia che tenta divivere la fede cristiana nella fatica di avere uno dei suoi membri affettoda grave disabilità: Maddalena infatti è nata con la Trisomia 13, undisordine cromosomico che le ha procurato un grave handicap fisico ementale.

Lei non cammina, non parla, non si alimenta in modo autonomo nériesce a compire tutte quelle funzioni di una vita normale; abbisognaquindi di assistenza continua e di una lunga serie di ausili: carrozzina,bustino, tutori, etc.

È, grazie a Dio, una bimba serena, ma che necessita di un grandeimpegno e di una costante vicinanza.

Ci siamo interrogati, Nadia e io, su quali argomenti potevamo fondarequesta breve testimonianza, per far sì che ciò che diremo in qualchemodo possa avere attinenza con la vita di tutti e non appaia “il raccontoeccezionale e distante di una famiglia eroica” (detto con tutta l’ironiapossibile). Ci soffermeremo quindi brevemente su due aspetti che cisono sembrati importanti da comunicare: l’apertura e l’accettazione.

La parrocchia ha proposto, venerdì 1 aprile, un incontro di riflessioneriguardante la “Buona Notizia” di una famiglia, con figlia disabile.

DDDDDALLA TESTIMONIANZA DELLA FALLA TESTIMONIANZA DELLA FALLA TESTIMONIANZA DELLA FALLA TESTIMONIANZA DELLA FALLA TESTIMONIANZA DELLA FAMIGLIA FAMIGLIA FAMIGLIA FAMIGLIA FAMIGLIA FOLOLOLOLOLGONI,GONI,GONI,GONI,GONI,presentata dal marito e papà Gianstefanopresentata dal marito e papà Gianstefanopresentata dal marito e papà Gianstefanopresentata dal marito e papà Gianstefanopresentata dal marito e papà Gianstefano

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Essi fanno parte dello stile con cui la nostra coppia è andata costruendosi;non sono atteggiamenti per così dire “volontaristici” o forzati, sono piuttostomodalità cresciute nel tempo e che oggi contribuiscono fortemente allacaratterizzazione del nostro modo di essere famiglia. La presenza diMaddalena ha certamente contribuito e spesso ne è stata il catalizzatore,però crediamo che la sua presenza sia innestata in un “humus” di coppiache già aveva in germe tali aspettative, ma appunto non le aveva ancoraconcretizzate.

Apertura e accettazione: potrebbe sembrare più logico l’ordine inverso,prima si accetta qualcosa e poi ci si apre portandolo all’esterno. Il nostrocammino è stato all’opposto. Per apertura intendiamo apertura al mondo,apertura alla vita, apertura agli altri; ci pare di vedere spesso le famigliecome isole che vogliono bastare a loro stesse, che pensano di trovare alloro interno tutte le risorse per una vita felice ed equilibrata. (…)

Questa tendenza si accentua in famiglie con figli disabili; l’handicap,accettato a parole, ma spesso non nei fatti, può diventare un ostacoloinsormontabile, che impedisce una vita di relazioni e che porta, a volte,anche alla rottura dei rapporti famigliari.

Maddalena con la sua patologia rara ci ha spronato a cercare notizie, nonsolo mediche, ma anche storie personali e familiari. Dapprima, attraversoInternet, negli Stati Uniti con cui siamo rimasti in contatto per alcuni anni,poi in Italia fondando più di dieci anni fa un’associazione, diretta emanazionedi quella americana, denominata SOFT Italia che si occupa di mettere incontatto famiglie di figli con Trisomia 13 o 18. (…)

Accettazione non significa per noi rassegnazione, nemmeno “rassegnazionecristiana” anzi, questo processo comincia proprio con il saper valutare lamalattia di Maddalena come “male” e non frutto di una precisa volontàdivina. La resistenza e la ribellione che abbiamo provato sono atteggiamenti

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normali, anzi probabilmente necessari, ma restano sterili se non portanoa interrogarsi sul senso della propria e dell’altrui vita cercando di abbozzareuna risposta.

Perchè mio figlio soffre? Perchè la nostra vita di coppia e famiglia hapreso questa strada? È un fatto che al dolore non si arriva mai preparati,ma è anche vero che si può provare a conviverci e a trasformarlo. Lasofferenza più grande è stata quella di sentirsi dire che sarebbe vissutasolo pochi mesi; questo ha ostacolato il legame con lei nel primo periodo.Poi, per fortuna, questa previsione è stata smentita dai fatti, ma questolegame con la morte rimane nelle nostre riflessioni. La morte: un limite,un passaggio, un confine, una barriera, però la vita continua perchè èeterna, ed è vero che solo allora gli afflitti saranno consolati, ma laconsolazione possiamo sentirla anche oggi quando ci apriamo all’altronell’amore.

In questo Maddalena è maestra; stupisce e commuove la semplicità conla quale si avvicina agli altri.Un passo importante è stato arrivare a pensare che Maddalena è soloquesta e non la bambina sana che desideravamo durante la gravidanza:insomma non esiste Maddalena senza la Trisomia 13. In questi quindicianni lei ha provato, quanto consapevolmente non sappiamo, a farsi amarecon tutte le sue ricchezze e i suoi limiti, più evidenti che in altre persone;ma non è forse questo il tentativo che facciamo tutti, quello che andiamo“elemosinando” dagli altri, un amore incondizionato?

Accettare significa allora voler bene per ciò che sei e non per quello chevorrei tu fossi e in questo i piccoli, i cosiddetti ‘poveri “, sono dei maestri.Ci danno una lezione su come ama Dio. Un bambino, una personadiversamente abile, non ci chiede di essere perfetti, ci stringe le braccia alcollo e ci ama così come siamo, senza giudicarci, e così cura le nostreferite. Dio non ci lascia mai soli: se apriamo le porte del nostro cuore ci

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accorgeremo che ha messo al nostro fianco le persone giuste che con illoro affetto e sostegno ci trasmettono il suo amore per noi (Laura diLenna, commento al sabato Santo ). (…)

Da quasi cinque anni viviamo in un paesino nei dintorni di Conegliano(TV); l’inserimento nel mondo del lavoro e soprattutto il ricreare legami diamicizia non è per niente facile. Ci aiuta in questo, paradossalmente, lapresenza di Maddalena: il nostro non volerla tenere nascosta e il suodesiderio di stare con le persone sono un formidabile mezzo di conoscenzache si trasforma, a volte, in rapporti non superficiali e molto gratificanti,pur andando incontro a rifiuti, più o meno velati.

Per noi oggi il “travaglio” consiste nel considerare il nostro percorso difamiglia, spesso tortuoso, quasi mai scontato, come una possibilità realedi testimonianza e realizzazione, anche se a volte, dopo aver messomano all’aratro, la tentazione di voltarsi indietro è forte ed è facilerimpiangere ciò che poteva essere e non è stato; ma proprio perchè non“è stato” non “è” e quindi non fa parte delle possibilità concrete.

Quello che raccontiamo è un processo ancora in corso, uno stile difamiglia che va modificandosi con il tempo. Per noi è importante restarein ascolto, percepire i “segni dei tempi” per renderci sempre più contoche la nostra vicenda, così come si sta svolgendo, è la migliore opportunità

per realizzare la nostra chiamata earrivare a dire come famiglia: “Se avessipotuto scegliere, avrei voluto proprioquesti figli, avrei voluto proprio questigenitori».

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Qualcuno ne parla in giro, ma forse molti divoi ancora non lo sanno. Ebbene sì, anchenella nostra parrocchia di Villazzano sonofinalmente cominciati i pomeriggi in oratorio.Sì esatto, un vero e proprio “signor Oratorio”stile vecchia maniera, di quelli che mammee papà ricordano con gioia raccontando ai figli di come era bello trovarsi con tuttigli amici per la partita a pallone, il torneo di ping-pong o il salto con la corda. Mavediamo meglio di cosa si tratta parlandone direttamente con lui, il signor Oratorio:

Benvenuto su questo bollettino, signor Oratorio. Vuole spiegarci brevemente incosa consiste la Sua proposta? Grazie a voi dell’accoglienza. Dunque ogni duesabati, al piano terra della casa parrocchiale, un gruppo di animatori si ritrova dalle15.30 per far divertire bambini e ragazzi dai 5 ai 14 anni. Solitamente i giochiterminano alle 18.30 ma i miei calcetti balilla sono utilizzabili fino alla S. Messadelle 19.00.Sì sembra interessante, quindi ci sono già stati alcuni pomeriggi di oratorio? Sì ilprimo pomeriggio insieme è stato a dicembre, ma ufficialmente io sono nato agennaio, da quando appunto ogni due settimane bambini e ragazzi si divertonomolto tra le mie mura.E solitamente come si svolge un pomeriggio di oratorio? Dalle 15.30 si disputanopartite di palla avvelenata o nascondino e alle 16.00 cominciano le attività (all’apertose il tempo lo permette) organizzate precedentemente dagli animatori. A metàpomeriggio si sente sempre provenire dalla cucina un delizioso profumino di panee nutella: segno che i ragazzi stanno per fare merenda. Dopo una breve pausariprendono i giochi che finiscono alle 18.30 quando i genitori che non possonofermarsi a Messa vengono a prendere i figli, mentre gli altri restano in oratorio congli animatori e sono poi accompagnati in chiesa.E la prossima volta quando sarà? Il 16 aprile ci sarà il prossimo pomeriggio di

oratorio, che però non si svolgerà in parrocchiacome al solito, ma nella casa dei PadriDehoniani (Via della Villa Parolari), dovesaranno organizzati giochi in” tema Pasquale”.Mi raccomando, non mancate!

Gli animatori dell’Oratorio

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I NOSTRI CHIERICHETTIa servizio delle celebrazioni

Rieccoci anche noi chierichetti per un aggiornamento delle nostre attività!

Il nostro gruppo è formato da una trentina di bambini e ragazzi delle scuoleelementari e medie. In questo tempo il nostro gruppo si è arricchito di nuovichierichetti, che condivideranno assieme a noi questa significativa esperienza.

L’anno nuovo è partito alla grande. Infatti ci siamo trovati sabato 29 gennaio 2011durante il pomeriggio, per partecipare alle attività dell’oratorio assieme ad alcunigiovani animatori e padre Antonio.Abbiamo fatto una bellissima esperienza di condivisione. Un’animatrice ci haraccontato una storia, affidandone a noi la conclusione. Divisi in cinque gruppi cisiamo impegnati a concluderla e a dipingere un personaggio della storia su unsasso, che abbiamo portato a casa a ricordo del bel pomeriggio passato assieme.Di seguito abbiamo fatto merenda, giocato, dialogato assieme e alle ore 19.00tutti abbiamo partecipato alla Messa festiva. Dopo la celebrazione eucaristica cisiamo nuovamente ritrovati in casa parrocchiale per cenare assieme,condividendo quello che le nostre mamme avevano preparato con tanto amore.

Con suor Agnese, Simonetta e Paola, abbiamo notato che la maggior parte dinoi chierichetti partecipa volentieri e con grande entusiasmo alla Messa delsabato sera. Tuttavia è nostro desiderio che anche alla Messa della domenicamattina alle ore 10.00 ci sia la presenza di qualcuno di noi. Perciò ci siamodivisi in quattro gruppi, alternandoci in questo prezioso servizio domenicale.Sicuramente questa è una buona idea, ma dobbiamo impegnarci a rispettare dipiù questi turni.

Purtroppo in questi ultimi sabati ci siamo accorti che, grazie al fatto che spessosiamo in molti, il nostro entusiasmo si trasforma in troppa vivacità. Perciò cisforziamo in questo periodo di Quaresima, che è tempo davvero molto bello,perché ci avvicina a Gesù, ci assicura la Sua presenza e ci invita anche a rinnovarela nostra amicizia con Lui, a impegnarci in modoparticolarmente.

Entro la fine dell’anno avremo sicuramente un’altraoccasione per ritrovarci e stare assieme, confrontandocisul nostro servizio di chierichetti tanto importante esignificativo per l’animazione delle liturgie!Sappiate comunque che fare i chierichetti è un’esperienzadavvero bella e significativa, e quindi chi vuole unirsi a noisi faccia avanti…

Ciao a tutti da noi chierichetti.

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LA FESTA DEL PERDONOSabato 7 maggio i bambini di terza elementare si accosteranno per laprima volta al Sacramento della Riconciliazione.

Si tratta di una tappa molto importante del cammino che, come gruppo –tutti uniti in cordata-, abbiamo intrapreso lo scorso anno alla scopertadella Parola e del Volto di Dio; di Dio Padre che ci ama e per questoinnanzitutto ci offre il dono più prezioso, suo Figlio Gesù, poi, come can-tiamo ad ogni incontro di catechesi, “Lui la vita ci ha dato come donod’amore, … la famiglia, gli amici, l’universo creato” e, infine, il dono me-raviglioso del Per-dono. Attraverso l’attenta lettura della parabola delPadre misericordioso ci siamo accorti che è facile allontanarsi dall’amo-re del Padre: ognuno di noi può essere un figlio minore che rifiuta ciò cheil Padre offre, o un figlio maggiore che vive il suo rapporto con il Padresecondo la logica umana del merito, del “do perché così tu mi dai”. Que-st’esperienza porta a un profondo dolore, a un senso di solitudine, dismarrimento, di abbandono, che ci fanno desiderare di ritornare tra lebraccia amorevoli del Padre. E qui la rivelazione: Dio, di fronte a queldesiderio, quando ancora siamo lontani, ci vede, commosso ci corre in-contro, ci getta le braccia al collo e ci dice “facciamo festa!”.

Con il Sacramento della Riconciliazione riceviamo di nuovo da Cristo, at-traverso la figura del sacerdote, non solo il perdono ma anche la luce ela forza per riprendere la nostra strada verso Dio, verso il suo Regnopromesso. Dio non vuole punirci, non vuole umiliarci, vuole per noi solol’autentica felicità. Quella gioia vera che anche Gesù ha provato e dellaquale ci parla nel suo “Discorso della Montagna”, in cui traccia la mappadel nostro cammino verso l’ideale di cristiano, di uomo che ha accolto ilregno di Dio e vuole sintonizzare la propria vita con le esigenze del Van-gelo. Si tratta di un cammino in salita, che Lui ha percorso per primo, peresserci Maestro, Guida, Modello. Proprio attraverso la lettura delle Bea-titudini, vissute nel quotidiano, abbiamo scoperto come solo la via delperdono e della riconciliazione, segno della misericordia di Dio, ci per-mette di incontrare il Volto del Padre e di provare la Gioia che si speri-menta lasciandoci avvolgere dal Suo abbraccio, quella gioia che Gesùstesso ha cercata e trovata nell’obbedienza al Padre e nel dono di sé aifratelli.

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sono pronti a celebrare la loro prima Festa del Perdono!

Naturalmente tutto questo è stato comunicato ai bambini non tanto con leparole, ma soprattutto con giochi, con segni, con il nostro entusiasmo cheincontrava il loro, riconoscendo anche la loro fatica e il loro impegno, co-gliendo tracce e segnali nelle loro esperienze e con la collaborazione deigenitori che per i figli rimangono sempre testimoni primi dell’amore diDio.

É dunque con queste premesse che con gioia e trepidazione

Lorenzo AbbascianoMatteo GrosselliElena AlbanoFilippo GuerraTommaso AvesaniSilvia ManzoniCarlo BagozziDavide MengoniAnna BertaminiTommaso MondiniGiada BonettiEnrico NapoletanoLorenzo BuzzottaMichele PallaviciniFilippo CagolGianclaudio RaffaelliNoemi DeflorianSara RizzoliAlessandro DegasperiNicholas SperottoSofia DuchiBeatrice TabarelliFrancesca EccelStefania TenagliaRiccardo FlessatiCecilia TomasiGiacomel LorenzoSamuele VanzoMarco Gottardi

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PRIMA COMUNIONE

Con i bambini di quarta elementare quest’anno abbiamo intrapreso unpercorso che li prepara all’incontro con Gesù nell’Eucaristia, sacramentoche riceveranno domenica 1 maggio.Il cammino che abbiamo iniziato è stato loro presentato come un viaggioa tappe, che attraverso una rivisitazione dei sacramenti già ricevuti, lalettura di brani del Vangelo, il racconto di fatti accaduti a bambini dellastessa età e la realizzazione di cartelloni, ci ha portato pian piano allascoperta del pane e vino simboli del Corpo e Sangue di Cristo.Soprattutto il racconto di storie simili alle loro, ad esempio la conoscenzadi un nuovo amico, il litigio con il compagno di classe, la generosità versoqualcuno meno fortunato, ci ha permesso di realizzare un dialogo e unconfronto continui, perché i bambini vivevano i vari momenti come fattireali e vicini alle loro esperienze.Abbiamo così messo in evidenza che è possibile superare i contrasti e lediversità, accogliere l’altro così com’è e ricominciare daccapo, nella sicu-rezza di avere un Padre che per primo ci accoglie e ci perdona. E così daogni tappa abbiamo estratto un “motto”, un impegno che ci siamo pro-posti di realizzare nella vita quotidiana.È stata piacevole in modo particolare una discussione con i bambini supane e vino messi a confronto con il corpo e sangue di Cristo, al terminedella quale raccogliendo le idee e i suggerimenti di tutti siamo giunti aquesta conclusione: cosi come il pane è buono, necessario, umile, dàenergia e unisce, anche Gesù è sempre pronto a perdonarci, a nutrire lanostra vita e renderci fratelli. Così come il vino è simbolo sì di gioia, maanche di sacrificio perché frutto della spremitura dell’uva, anche Gesù siè sacrificato per noi versando il suo sangue fino all’ultima goccia, per lanostra salvezza.

Questo è in sintesi il messaggio che come catechisti ci eravamo impe-gnati a trasmettere ai bambini, assieme alla gioia dell’ incontro con Gesùnell’Eucaristia e al desiderio di rinnovare settimanalmente questo mo-mento.Sicuramente non sempre abbiamo azzeccato i modi o i tempi corretti perfarlo, ma possiamo affermare che a mano a mano che ci avviciniamoall’appuntamento con la Prima Comunione, dalle domande che ci pongo-no, dai discorsi che fanno si sente crescere in loro una certa agitazionema anche la felicità di poter finalmente ricevere Gesù nell’Eucarestia.

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ABATI ALBERTOBARBARESCHI SILVIABERTOTTI RICCARDOBORNINO EDOARDOBOSCHELE SIMONEBOTTURA DAVIDECESTARI BENEDETTACORONA FEDERICOCOVI RICCARDODECARLI CAMILLADECARLI MARGHERITADE PETRIS PAOLOELEZI KRISTIANFACCHINELLI MATTEOFEDRIZZI MARTINGIOVANNINI ANDREAGISONNI STEFANO

LORENZI RAFFAELEMACCAFERRI FILIPPOMAFFEI LUCREZIAMALAVENDA ANNAMENESTRINA NATASHAMERLER FRANCESCOPIZZINI GIACOMOPRATI CHIARASANNA GIACOMOSCARTOZZI ALICESCOZZI MASSIMILIANOSTECH ERIKATEZZELE MASSIMILIANOVISCONTI MARTINOZANETTI FRANCESCOZANETTI GIORGIA

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Da ottobre, circa 10–15 ragazzi e ragazze di 2a e 3a media si ritrovano tutti imercoledì, dalle 18 alle 19.15. E in questo tempo si confrontano, giocano, creano,ridono, e ne inventano di tutti colori, sempre sul tema della casa, vista come luogodi incontro della famiglia.

Siamo partiti in autunno cercando di rendere i ragazzi più consapevoli dell’uso chefanno del proprio tempo, sia del tempo libero che del tempo che dedicano ai fami-liari. Ci siamo poi concentrati sul rapporto genitori – figli, provando a metterci neipanni di mamma e papà, anche grazie a un simpatico film. Dopo Natale abbiamoproseguito unendo il tema della casa e della famiglia a quello della festa e delservizio; in particolare, ci siamo soffermati sul pane (facendolo e … mangiandolo!),sul suo valore e sul suo significato, fino ad arrivare all’Eucaristia. Legato al tema deigenitori e della festa abbiamo organizzato una bellissima serata per le famiglie deiragazzi: è stata un’occasione per mettersi alla prova, che ha dato vita a una seratamolto gradita.

Durante la Quaresima, attraverso le tre parole chiave digiuno – carità – preghiera,stiamo continuando il discorso sul servizio, grazie anche alla disponibilità dei padridehoniani a farci collaborare al progetto “Fatti… più in là”, che riguarda la raccolta ela catalogazione di occhiali usati da spedire ai missionari in Africa.

Così grazie a brani, giochi, canzoni, cartelloni, laboratori, cene, film, e preghiere,stiamo riscoprendo insieme la bellezza, l’importanza e il valore delle nostre case edelle nostre famiglie, prezioso “riparo” per tutti noi.

I ragazzi partecipano con gioia e ci piace la possibilità che diamo loro di avere ungruppo in cui confrontarsi e crescere insieme, in cui condividere piccole esperienzee scoprire la parola di Dio.

In primavera speriamo di programmare un altro incontro con tutte le famiglie emagari una bella gita primaverile, in attesa del campeggio estivo, che quest’anno siterrà dal 9 al 16 luglio a San Zeno di Montagna (in provincia di Verona)…

Vi aspettiamo!

Elisa, Michele, Monica, p. Antonio

LA CASA… LA FAMIGLIALA CASA… LA FAMIGLIALA CASA… LA FAMIGLIALA CASA… LA FAMIGLIALA CASA… LA FAMIGLIAPERCORSO EDUCATIVO GRUPPO 2a - 3a MEDIA

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DAL GRUPPO DELLE SUPERIORIIL SERVIZIO

Dopo l’esperienza vissuta a Bologna, raccontata dai ragazzi nello scorsobollettino, e il campo invernale svolto durante le vacanze di Natale, in questesettimane il gruppo di prima e seconda superiore sta approfondendo il temadel servizio. Siamo partiti dall’idea che ognuno di noi ha del servizio, intesocome qualcosa che è utile per tutti, gratuito, che volontariamente si mette adisposizione degli altri.

Ci siamo confrontati con Stefania ed Evelyn, membri del gruppo OPLA,Oratoriani Per Le Ande, costituito da ragazzi di Trento e dintorni impegnatisu due fronti, l’educazione di adolescenti e bambini in alcune parrocchie e ilsostegno dell’Oratorio delle Ande in Perù. Ascoltando la loro testimonianzaci siamo resi conto che il servizio non è solo volontariato, ma può diventare

uno stile di vita.

Volendo conoscere altrerealtà attive nel servizio, abbiamodeciso di metterci in gioco e diinvitare i “Cantare Suonando” atenere un concerto nella nostrachiesa domenica 3 aprile,collaborando per la buona riuscitadell’iniziativa. Per approfondire laconoscenza con i “Cantare

Suonando”, in vista dello spettacolo abbiamo chiesto al direttore MarcoPorcelli e alle mamme di alcuni ragazzi membri del gruppo di venire a unodei nostri incontri per raccontarci la loro esperienza.

Il tema del servizio ci accompagnerà anche nel prossimo mese e saràal centro del campeggio estivo, che faremo a Santa Giuliana di Levico incompagnia degli adollescenti della parrocchia dehoniana di Modena.Naturalmente il nostro gruppo è sempre pronto ad accogliere altri giovani:chiunque è benvenuto!

Sara, Silvia, Michele, p. Antonio

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L’atteso incontro con don GuidoL’atteso incontro con don GuidoL’atteso incontro con don GuidoL’atteso incontro con don GuidoL’atteso incontro con don Guido

Con Padre Giorgio e Padre Sandro, siamo partiti in circa 80, in pulmann, alleore 7.30 di sabato 26 marzo, per arrivare sulle dolci ondulazioni della Brianza,a Maresso, frazione del comune di Missaglia, in provincia di Lecco, dove ab-biamo incontrato don Guido. Egli ci ha accolti nella locale chiesa per un salutoaffettuoso. Ci ha dato un’idea sulla sua nuova realtà. Gli abitanti di Maressosono circa 2.000; Maresso non fa parrocchia a sé, ma fa parte di una “unitàpastorale” che raccoglie quattro parrocchie. Don Guido non presta quindi ilsuo servizio solo a Maresso, dove risiede, ma, a seconda delle esigenze, an-che nelle altre tre comunità dell’unità pastorale. Don Guido ha approfittatodella nostra presenza per spiegarci brevemente qualcosa della chiesa diMaresso. Si tratta di una chiesa del ‘700, dedicata ai santi martiri Faustino eGiovita. Una cappella laterale ospita un grande crocefisso, ritrovato a Milanoin modo un po’ misterioso, particolarmente amato e venerato dalla comunitàcome miracoloso. Sulle pareti laterali del presbiterio sono presenti due gran-di affreschi raffiguranti la parabola del figlio ritrovato, nelle due situazionidel figlio che lasca la casa paterna e vi ritorna. Altri grandi affreschi sono pre-senti sulla volta della chiesa. È seguito un gradito rinfresco al termine delquale, scattate le fotografie di rito, ci siamo accomiatati da don Guido che, persalutarci meglio, ha fatto suonare le campane, apposta per noi.

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La comitiva si è poi spostata a Capiago, località a circa sei chilometri da Como,dove siamo stati ospiti di un centro di accoglienza spirituale gestito daidehoniani, la cui cappella interna contiene dei vivacissimi “mosaici” di gran-de suggestione e slancio spirituale, realizzati da Marko Ivan Rupnik, un sacer-dote gesuita sloveno, nato nel 1954, che dedica sé stesso all’arte sacra e allaspiritualità che essa esprime. L’arte di Rupnik ha tra l’altro contrassegnatomolti dei luoghi spirituali di grande importanza tra i quali Lourdes, Fatima,San Giovanni Rotondo.

Padre Giuseppe Pierantoni ci ha illustrato il significato dei mosaici presentinella cappella, precisando che si tratta di arte a servizio di un mistero, arteche aiuta a porsi davanti a un “presenza”. Non si tratta per la verità di mosaiciveri e propri, nel senso che non sono realizzati con tessere dello stesso mate-riale e dimensioni, ma aventi natura e pezzatura variabile. La semplicità del-le figure favorisce l’immediatezza dei messaggi. Gli occhi dei personaggi sonograndi, richiamanti in questo le iconografie antiche, dove lo sguardo diventa

parola. Le scene dei mosaici riguardano cinque raffigurazioni: al centro, die-tro l’altare, è rappresentata la crocifissione; sul lato destro una Epifania eGesù al pozzo con la Samaritana, sul lato sinistro l’Annunciazione e l’Unzionedi Gesù ad opera di Maria di Betania.

Sullo sfondo della crocifissione convive il caos dovuto al peccato e l’inizio diun nuovo ordine destinato a riportare completa armonia nella creazione.

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Questo nuovo inizio è originato dalla morte-risurrezione di Gesù, rappresen-tato chiaramente morto, ma crocifisso con gli occhi aperti in segno di risurre-zione. Il suo sguardo è rivolto alla madre, che a sua volta lo rivolge a noi. Lacroce ricorda un albero, l’albero che darà il frutto del perdono e della salvez-za. Sotto i piedi della Madonna già spunta dell’erba, con un colore verde vivoche contrasta con quello smorto del caos, e contrassegna una piccola zona divita, embrione dell’inizio della trasformazione del mondo.

L’incontro di Gesù con la Samaritana ha un chiaro significato sponsale, richia-mato anche dal numero delle anfore che Gesù ha preparato, sei come quelledi Cana. La Samaritana diventa il simbolo di una umanità smarrita in cerca delsuo sposo vero. Il pozzo appare pieno di sabbia, per significare che esso or-mai non serve più, dato che l’acqua vera è quella che offre Gesù. L’anforadella Samaritana giace infatti a terra inutilizzata. La scena è mossa da un ven-to impetuoso, che simboleggia il vento di Dio che copre le sue creature.

La scena epifanica è rivelata tale dalla pre-senza dei doni dei Magi, che si intuisce appe-na partiti per portare l’annuncio a tutti i po-poli della terra. Il piccolo Gesù ha le bracciaaperte, prefigurando la posizione sulla croce.La greppia scura è in realtà un simbolo del-l’atrio degli inferi, in cui Gesù passerà per vin-cere la morte. Gli sguardi qui sono l’oppostodi quelli che troviamo nella scena della croci-fissione: qui è Maria che guarda a Gesù e Gesùche guarda a noi.

L’Unzione di Betania ricorda una consacrazione sacerdotale, paradossalmen-te celebrata da una donna, per affermare che uomo o donna non conta, l’au-torevolezza di chi consacra è data dall’amore che viene dal cuore. Maria diBetania ha infatti una mano sul cuore. Il vaso rotto da dove ha appena attintoil nardo prezioso con cui unge il capo di Gesù simboleggia quanto succederàcon il cuore di Gesù, che sarà spezzato per noi.

Nell’Annunciazione si vede Maria turbata ma disponibile ad accogliere il mi-stero. Con un gesto di tenerezza l’angelo sembra voler trattenere la propriaala per limitare il suo turbamento. Maria tiene in mano un gomitolo rosso persimboleggiare che come quel gomitolo, dentro il suo grembo si sta avviandola “tessitura” della carne di Gesù.

Dopo questo intenso sguardo contemplativo, a cui ha contribuito anche p.Sandro, ci siamo trasferiti in una vicina aula per celebrare insieme l’Eucari-stia.

Siamo tornati a Villazzano alle ore 21 circa.

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Grazie di cuoreGrazie di cuoreGrazie di cuoreGrazie di cuoreGrazie di cuore

Ciao, padre Giorgio! Ho vissuto un momento magico sabato 26marzo grazie alla vostra visita. Nel profondo del mio cuore eranoun po’ nascosti sentimenti di gioia, di amicizia, di confidenze, dipartecipazione a momenti felici o luttuosi di tante persone dellanostra comunità di Villazzano o della comunità stessa. In un istantetante situazioni sono esplose in modo benefico volo inondando lamia vita improvvisamente e tumultuosamente di un profondobenessere.

Ecco la magia di un recente passato che ricordo con profondariconoscenza al Signore e a tutti coloro che hanno collaborato consacrificio percorrendo insieme un tratto di strada. “Insieme” misembra l’avverbio giusto per esprimere il senso di comunità e dicomunione che sa mettere in comune le diversità sentite comericchezze, non come limitazioni. É il cammino duro che non terminamai, ma che solo è capace di portare frutti.

Grazie quindi a te padre Giorgio, agli amici del Baobab, a tutticoloro che sabato erano presenti, a tutti coloro che mi hannomandato cari saluti, a tutti coloro che per mille belli motivi nonerano presenti fisicamente, ma hanno condiviso la splendida ideasapendo che essere r icordati è la più bella r icchezza che ciaccompagna nella vita. Non è forse di questo parere anche Gesù,quando dice: “Fate questo in memoria di me?”.

Ho in cuore solo il rammarico di non aver potuto condividerecon tutti voi un periodo di tempo più lungo, ma un fatto improvvisome lo ha impedito all’ultimo momento.

Di nuovo grazie, un reciproco “memento” al Signore e auguri dibuon cammino verso la prossima Pasqua del Signore.

Ciao, Ciao! Don Guido.

Maresso 27/03/2011

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La ricorrenza di S. Giuseppe da qualche tempo è l’occasione per ricordare la figuradel papà. Per andare al di là dell’aspetto “commerciale” di questo momento, lanostra parrocchia ha voluto lanciare un proposta inedita, ovvero un momento diriflessione sul ruolo della figura paterna nella comunità cristiana.Molto spesso si ha l’impressione che le varie attività legate all’educazione e allavita cristiana siano in mano alle mamme, sebbene non manchi fra i nostri catechistiqualche presenza maschile . Quale ruolo giocano i padri? Quali i motivi di questaasimmetria, reale o apparente?Queste sono state le domande dalle quali è partito il ragionamento che il piccologruppo di padri di varia età che si è incontrato in casa parrocchiale ha poi cercato disviluppare. Naturalmente le risposte sono state variegate. Si è potuto tuttavia co-gliere alcuni aspetti comuni nei vari interventi.Il primo è legato a un fattore esterno. I ritmi di vita delle nostre famiglie, il lavoro, gliimpegni, hanno spesso la priorità su altri aspetti, e in particolare sulla vita familiare.Nonostante al giorno d’oggi il padre sia molto più presente nell’accudire e nell’edu-care i figli, il suo ruolo resta comunque defilato e in ogni caso indebolito.Un altro aspetto emerso è la difficoltà da parte maschile a mettersi in gioco nellevarie attività parrocchiali. Il dibattito su questo punto è stato molto interessante. Seda un lato si coglie il rischio che proposte impegnative possano addirittura allonta-nare ancora di più dalla vita familiare, dall’altro si esprime in modo chiaro la neces-sità di trovare spazi in cui potersi ritrovare, discutere, riflettere, ma anche creare erealizzare qualche cosa di concreto fra padri.Questi momenti dovrebbero essere trovati al di là delle proposte “forti” già presentiin parrocchia quali catechesi (per famiglia, per adulti, gruppo della Parola…) omomenti più propriamente di preghiera. Già il fatto di ritornare a fermarsi a parlaredopo la Messa, come succedeva comunemente fino a qualche decennio fa, sareb-be lo spunto per far ritrovare il gusto della comunità anche alla componente ma-schile della parrocchia.Il ruolo del padre è ancora importante per i valori che riesce a trasmettere: continui-tà, solidità, testimonianza, ma anche affetto e cura. La presenza del padre nellafamiglia e nella parrocchia, anche se non sarà mai una presenza di quantità comequella femminile, può senza dubbio spendersi e giocare sulla qualità del propriocontributo sia sotto l’aspetto educativo che dal punto di vista della costruzionedella comunità di fede.Un piccolo segno, frutto di questo incontro, è stato presentato nel corso dellaMessa del sabato sera. Davanti all’altare è stato costruito un simbolico “muretto” discatole di cartone, a segno del silenzioso lavoro dei padri, anche in relazione allafigura di san Giuseppe. Ogni mattonella riportava una parola chiave, a indicare, ilcontributo che i papà hanno dato e continuano a dare alla costruzione della fami-glia e della comunità parrocchiale.

San Giuseppe, incontro dei papà

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BAOBAB – Nuovo Oratorio Villazzano

Con l’approssimarsi della bella stagione si intensifica l’at-tività di programmazione di campeggi da parte della no-stra associazione che vede i nostri bambini e ragazzi prota-gonisti dell’esperienza del vivere insieme.

Riportiamo qui di seguito le date fissate, ricordando che sipossono vedere anche nella bacheca della parrocchia e i relativi moduli perla preescrizione si trovano a disposizione in fondo alla chiesa:

----- GREST :GREST :GREST :GREST :GREST : dal 13 al 17 giugno e dal 20 al 24 giugno; dal 13 al 17 giugno e dal 20 al 24 giugno; dal 13 al 17 giugno e dal 20 al 24 giugno; dal 13 al 17 giugno e dal 20 al 24 giugno; dal 13 al 17 giugno e dal 20 al 24 giugno;

----- CAMPEGGIO ELEMENTCAMPEGGIO ELEMENTCAMPEGGIO ELEMENTCAMPEGGIO ELEMENTCAMPEGGIO ELEMENTARI ARI ARI ARI ARI a Bra Bra Bra Bra Brentonico:entonico:entonico:entonico:entonico:dal 30 giugno al 7 luglio;dal 30 giugno al 7 luglio;dal 30 giugno al 7 luglio;dal 30 giugno al 7 luglio;dal 30 giugno al 7 luglio;

----- CAMPEGGIO MEDIECAMPEGGIO MEDIECAMPEGGIO MEDIECAMPEGGIO MEDIECAMPEGGIO MEDIE a S.Zeno di Montagna (VR) a S.Zeno di Montagna (VR) a S.Zeno di Montagna (VR) a S.Zeno di Montagna (VR) a S.Zeno di Montagna (VR)dal 9 al 16 luglio;dal 9 al 16 luglio;dal 9 al 16 luglio;dal 9 al 16 luglio;dal 9 al 16 luglio;

----- CAMPEGGIO SUPERIORICAMPEGGIO SUPERIORICAMPEGGIO SUPERIORICAMPEGGIO SUPERIORICAMPEGGIO SUPERIORI a S.Giuliana di Levicoa S.Giuliana di Levicoa S.Giuliana di Levicoa S.Giuliana di Levicoa S.Giuliana di Levicodal 17 al 24 luglio;dal 17 al 24 luglio;dal 17 al 24 luglio;dal 17 al 24 luglio;dal 17 al 24 luglio;

----- CORSO di RICAMO:CORSO di RICAMO:CORSO di RICAMO:CORSO di RICAMO:CORSO di RICAMO: dal 4 al 29 luglio dal 4 al 29 luglio dal 4 al 29 luglio dal 4 al 29 luglio dal 4 al 29 luglio.....

Oltre all’attività tipicamente estiva, si è pensato di programmare dueserate di incontro con giovani, genitori e adulti interessati al tema della sicu-sicu-sicu-sicu-sicu-rezza stradalerezza stradalerezza stradalerezza stradalerezza stradale di cui si vuole sottolineare l’importanza dell’informazione,visto il continuo verificarsi di incidenti stradali soprattutto di ragazzi alla gui-da dei motorini. Relatore sarà Roberto Prati, Sovrintendente capo di PoliziaLocale e si terranno:

- giovedì 12 maggio ore 20.30;

- giovedì 26 maggio ore 20.30, presso la Sala audiovisivi della casa parroc-chiale.

Ricordiamo che è in svolgimento il corso di introduzione al canto cora-le per bambini delle scuole elementari, tenuto dal prof. Antonio Gasperi,che ha lo scopo di insegnare le basi del linguaggio musicale legato all’espres-sione corale.

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ASSOCIAZIONE “BAOBAB” - Nuovo Oratorio Villazzano

Dichiarazione dei Redditi - 5 PER MILLEAnche per il 2011 ricordiamo che è possibile devolvere una quota pari al 5 permille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche a finalità di sostegno delvolontariato, delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale e delle associazio-ni di promozione sociale. Ricordiamo che il 5 per mille non è alternativo, ma va adaggiungersi alla scelta di destinazione dell’otto per mille e non comporta alcunaspesa aggiuntiva per il contribuente.Chi desiderasse destinare il 5 per mille alla nostra Associazione, deve scriverenell’apposito quadro del mod. 730, UNICO o CUD relativi ai redditi del 2010, ilproprio nome, cognome ed il codice fiscale dell’Associazione “BAOBAB- NuovoOratorio Villazzano” (ente beneficiario), come risulta dall’esempio sotto riportato.

Il codice fiscale del “BAOBAB” è: 96072710229

Sostegno del volontariato, delle organizzazioni non lucrative di utilità socialee delle associazioni di promozione sociale, delle associazioni e fondazioni.

FIRMAMario Rossi

Codice fiscale del beneficiario:

96072710229

Infine, sono stati messi in calendario per l’autunno prossimo un corsodi scacchi per i giovani, il secondo incontro del corso di cucina e del corso dimicologia. Le date, non appena fissate, saranno debitamente pubblicizzate.

Ricordiamo che la campagna “TTTTTesseramenti 2011esseramenti 2011esseramenti 2011esseramenti 2011esseramenti 2011” è sempre apertacome sostegno dell’attività dell’Oratorio e con valore di assicurazione perchi frequenta la casa parrocchiale.

Andreina

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BILANCIO PARROCCHIALE ANNO 2010

ENTRATE Importo/Euro

AVANZO CASSA anno precedente 10.726,18Rendite: immobili e interessi 5.086,37Offerte con specifica destinazione - Mutuo 50.344,15Rifusioni 5.761,00Elemosine ed offerte libere 26.166,13Contributi CEI 20.000,00Elargizioni da Enti (Casa Rurale di Trento) 5.000,00Contributi (Stato, PAT, Comune) 20.371,40

Totale entrate Euro 143.455,23

USCITE

Fabbricati: manutenzione/assicurazioni/acquisto mobili 58.828,10Imposte tasse e interessi 9.770,02Personale: parroco 3.300,00Spese per attività pastorali e Curia 7.606,86Spese elettricità, acqua, riscaldamento, locali uso pastorale 16.729,60Cancelleria, spese telefoniche e postali 2.963,83Crediti verso Parrocc. - Altri 550,00Rate estinzione mutuo ( 300.000,00 + 170.000,00) 28.804,83

Totale Uscite Euro 128.553,24

Entrate Euro 143.455,23 Uscite Euro 128.553,24

Saldo Euro 14.901,99

Situazione al 31 dicembre 2009 impegni Cassa Rurale di Trento:

Residuo 31/12/10 *Ottobre 2006 Mutuo 300.000,00 Euro -191.233,68 *Saldo positivo Euro 14.901,99

Debito Residuo Euro -176.331,69

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COLLETTE raccolte nel 2010 con destinazione specif ica.

*del Seminario (festa di Cristo Re) - versate a Curia Arcivescovile Euro 200,00*per la Carità del Papa ( giugno) - versate a Curia Arcivescovile Euro 192,00*di Solidarietà fra Parrocchie - versate a Curia Arcivescovile Euro 150,00*Missionaria (ottobre) - versate a Centro Missionario Euro 1.870,00*Missionaria per l’Infanzia (Epifania) - versate a Centro Missionario Euro 440,68*Terra Santa (venerdì santo) - versate a Centro Missionario Euro 150,00*per i Lebbrosi (gennaio) - versate a Centro Missionario Euro 967,80*per la Vita (1° domenica di febbraio) Versato da interessato Euro 598,50*un Pane per Amor di Dio” (Quaresima) - vers. a Centro Missionario Euro 1.986,74*pro Terremotati Haiti - versate a Caritas Trento Euro 2.135,00

TOTALE Euro 8.690,72

RESOCONTO OFFERTE PRO DEBITO CASA PARROCCHIALE

DDDDD E B I T OE B I T OE B I T OE B I T OE B I T O I I I I I N I Z I A L EN I Z I A L EN I Z I A L EN I Z I A L EN I Z I A L E Euro 470.000,00 Interessi Passivi Mutui

e Sovvenzioni Euro 170.994,37 Euro 640.994,37

OFFERTE VARIE:

Anno (ott/dic) 2006 Euro 20.053,63Anno 2007 Euro 128.604,21Anno 2008 Euro 101.775,00Anno 2009 Euro 108.571,80Anno 2010 Euro 75.334,15TOTALE RACCOLTO Euro 449.760,69

Rimanenza Debito al 31/12/2010 Euro 191.233,68

Le modalità per contribuire alla riduzione del debito sono le seguenti:

Versamenti su c/c bancario con le seguenti coordinate:EUR IBAN IT38 R083 0401 8010 0000 0002 862intestato a Parrocchia S. Stefano presso la Cassa Rurale di Trento fil.VillazzanoOgni prima domenica del mese con raccolta buste durante le messe

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Con la Domenica delle Palme - l’ingressodi Gesù in Gerusalemme - si apre la

LLLLLEEEEE CELEBRAZIONICELEBRAZIONICELEBRAZIONICELEBRAZIONICELEBRAZIONIDELLADELLADELLADELLADELLA

SSSSSETTIMANETTIMANETTIMANETTIMANETTIMANAAAAA S S S S SANTANTANTANTANTAAAAA

Settimana Santa, la più importante di tutto l’anno liturgico. Essa è la piùricca delle memorie dei misteri della redenzione: la passione, la morte,la risurrezione del Signore.Il Triduo Pasquale si colloca tra i quaranta giorni della Quaresima e icinquanta giorni del Tempo pasquale, tra preparazione e compimento,diventando sintesi perfetta di tutta l’esperienza cristiana di vita.Il Triduo liturgico, calandosi in questo contesto, offre alla comunità cristianal’occasione di rivivere, nel memoriale sacramentale, gli eventi fondanti dellasua storia e della sua fede. Noi partecipiamo «realmente» alla morte-risurrezione del Signore e veniamo così coinvolti in un dinamismo ditrasformazione della nostra esistenza personale. Riviviamo il nostropersonale «battesimo», l’immersione nella morte del Signore perrinascere a vita nuova.

CELEBRAZIONE DEL SACRAMENTO DEL PERDONO

Lunedì 18 aprile Ore 20.30 Celebrazione Penitenziale Comunitaria

Giovedì 21 aprile ore 16.00 - 19.00

Venerdì 22 aprile ore 9.00 - 11.30ore 16.00 - 19.00

Sabato 23 aprile ore 9.00 - 11.30ore 14.00 - 19.00

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Pomeriggio :

ORE DI ADORAZIONE

ore 15.00 - 16.00 Adorazione guidataore 16.00 - 17.00 Adorazione guidataore 17.00 - 18.00 Adorazione guidataore 18.00 - 19.00 Vespro con adorazione

e benedizione eucaristica.

D O M E N I CD O M E N I CD O M E N I CD O M E N I CD O M E N I CA D E L L E PA D E L L E PA D E L L E PA D E L L E PA D E L L E PA L M EA L M EA L M EA L M EA L M EEEEEE DELLA PASSIONE DEL SIGNOREDELLA PASSIONE DEL SIGNOREDELLA PASSIONE DEL SIGNOREDELLA PASSIONE DEL SIGNOREDELLA PASSIONE DEL SIGNORE

17 aprile17 aprile17 aprile17 aprile17 aprile

Benediz ione dei rami d i o l ivoProcess ione

Messa del la Pass ione

Ore 9,45 ritrovo a Vil la de Mersi(presso la fontana)

Pannelli basamento nostro fonte battesimale

Fa rivivere tutta la drammaticità del processo e dellacondanna a morte di Gesù

Osanna al figlio di Davide!Benedetto colui che viene nel nome del Signore!

Osanna nel più alto dei cieli! (Mt 21,9)

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PIO ESERCIZIO DELLE QUARANTORE

Nella Settimana Santa è necessario creare spazi di preghiera, di riflessione, diinteriorità che ci aiutino a vivere intensamente i misteri che andiamo celebran-do. In questo contesto è invalso l’uso di creare spazi di adorazione eucaristicache riteniamo importante mantenere e incrementare nella nostra comunità. Diqui un invito forte, secondo le nostre possibilità, a fare nostra la propostaparrocchiale o a creare qualche spazio personale di lettura, riflessione o pre-ghiera.

Pannelli basamento nostro fonte battesimale

LLLLLUNEDÌUNEDÌUNEDÌUNEDÌUNEDÌ 18 18 18 18 18 APRILEAPRILEAPRILEAPRILEAPRILE

Ore 8.00Ore 8.00Ore 8.00Ore 8.00Ore 8.00 S. MessaSegue Adorazione Eucaristica animatadall’Avulss e dalla Caritas parrocchiale.

MMMMMARTEDÌARTEDÌARTEDÌARTEDÌARTEDÌ 19 19 19 19 19 APRILEAPRILEAPRILEAPRILEAPRILE

Ore 8.00Ore 8.00Ore 8.00Ore 8.00Ore 8.00 S. MessaSegue Adorazione Eucaristicaanimata dai catechisti/e e daiMinistri Straordinari Comunione.

MMMMMERCOLEDÌERCOLEDÌERCOLEDÌERCOLEDÌERCOLEDÌ 20 20 20 20 20 APRILEAPRILEAPRILEAPRILEAPRILE

Ore 8.00Ore 8.00Ore 8.00Ore 8.00Ore 8.00 S. MessaSegue Adorazione Eucaristica animatadall’ Azione Cattolica e dai gruppi parrocchiali.

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L’Eucaristia serale, con il linguaggio della Tradizione, si chiama inCoena Domini. Nell’alleanza tra Dio e l’uomo, se c’è qualcuno che sideve sacrificare, questi è Dio stesso. La dignità della vita risplendenon dove qualcuno mette al sicuro la propria vita a scapito di quelladegli altri, ma quando qualcuno, pur di prendersi cura della vitadegli altri, mette in gioco la sua. Questo nuovo senso dato da Gesù alsacrificio esprime nello stesso tempo la verità dello stile di Dio e quelladel destino dell’uomo.

“UN PANE PER AMOR DI DIO”Durante la Messa si consegnano, al momentodell’offertorio, le buste e i salvadanai con la propriaofferta, frutto del “digiuno quaresimale” e segno dicondivisione con chi è più povero. Quanto raccolto saràdevoluto al Centro Missionario Diocesano.

Ore 21.30 - 23.00 Continua la preghiera di ringraziamento e di adorazione

Giovedì in Duomo: al mattino celebrazione della Messa Crismale conla consacrazione degli oli per l’amministrazione dei sacramenti.

Ore 20.30Ore 20.30Ore 20.30Ore 20.30Ore 20.30 Santa Messa nel ricordoSanta Messa nel ricordoSanta Messa nel ricordoSanta Messa nel ricordoSanta Messa nel ricordodell 'Ultima Cenadell 'Ultima Cenadell 'Ultima Cenadell 'Ultima Cenadell 'Ultima Cenae reposizione del Santissimo

G I O V E D I ’ S A N T OG I O V E D I ’ S A N T OG I O V E D I ’ S A N T OG I O V E D I ’ S A N T OG I O V E D I ’ S A N T O ”””””: il sigillo della dedizione divina: il sigillo della dedizione divina: il sigillo della dedizione divina: il sigillo della dedizione divina: il sigillo della dedizione divina

TRIDUO PASQUALEGiovedì, venerdì, sabato santo sono tre tappe di un unico evento. Pongono alcentro rispettivamente la dedizione incondizionata, l’esperienza dell’invisibilitàdi Dio, la rilettura di una storia d’amore

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PASQUA DI RISURREZIONELa Veglia Pasquale è una specie di riunione di famiglia nella quale tuttitornano a casa e per una sera stanno attorno al fuoco a raccontarsi perl’ennesima volta le storie che fanno di ciascuno un fratello di tutti. Quat-tro liturgie che sono come la sintesi dell’idea cristiana del rito.

: il riscatto di un’alleanza

Ore 8.00 Ufficio di Lettura e Lodi

Ore 9.00 - 18.00 Visita alla chiesae meditazione personale

S A B AS A B AS A B AS A B AS A B AT O S AT O S AT O S AT O S AT O S A N T ON T ON T ON T ON T O

Ore 08.00 - Ufficio di Lettura e Lodi

Ore 15.00 - Via Crucis

Ore 20.30 - Celebrazione della Passione del Signore

Digiuno e astinenza

VENERD I ’ SAVENERD I ’ SAVENERD I ’ SAVENERD I ’ SAVENERD I ’ SANTONTONTONTONTO

Il Venerdì Santo si partecipa a una “azione liturgica”; non si celebral’Eucaristia. Si vive l’esperienza dell’invisibilità di Dio. Si tratta di riviverelo sconcerto dei discepoli di fronte allo spegnersi dell’aura gloriosa attornoal corpo umiliato di Gesù. Anche la liturgia si spoglia, depone i suoi segni,agisce nella completa nudità. Niente musica, niente Eucaristia, nessunagioia. Restano la sconcertante proclamazione di un racconto che parla diuna morte ignominiosa e un gesto di adorazione del Crocifisso. Esiste unosplendore che emana non dalla perfezione di una forma armoniosamenteintatta, ma proprio dalla straordinaria eloquenza di una forma che accettadi rompersi. Ci sono gesti di sacrificio che feriscono il corpo, ma da cuinon si riesce a staccare gli occhi. In questa esperienza si conserva qualcosadi universale. Proprio per questo la preghiera della Chiesa è davvero pertutti.

: eloquenza dell’indicibile

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SS.MESSE:

ALLA GROTTA : ore 8.30IN PARROCCHIA : ore 10.00

DOMENIca -

Ore 12.00 BENEDIZIONE PASQUALE DELLE FAMIGLIE

LUNEDÌ dell’LUNEDÌ dell’LUNEDÌ dell’LUNEDÌ dell’LUNEDÌ dell’ ANGELO:ANGELO:ANGELO:ANGELO:ANGELO: S.Messa in parrocchia: ore 9.00

ÉÉÉÉÉ risorto risorto risorto risorto risorto ETEETEETEETEETERNO RNO RNO RNO RNO É É É É É IL SUIL SUIL SUIL SUIL SUO AMORE PER NOIO AMORE PER NOIO AMORE PER NOIO AMORE PER NOIO AMORE PER NOIa l l e l u i a !a l l e l u i a !a l l e l u i a !a l l e l u i a !a l l e l u i a !

ORE 21.00 VEGLIA PASQUALE

Una Liturgia della luceLiturgia della luceLiturgia della luceLiturgia della luceLiturgia della luce apre la Veglia facendo rivivere l’inaudita espe-rienza del corpo spirituale del Cristo risorto. Il cero entra nella chiesabuia come Gesù che dovette sconvolgere la notte interiore dei suoi disce-poli scoraggiati. Con questa luce negli occhi, che è l’illuminazione dellafede pasquale, prende inizio la Liturgia della ParolaLiturgia della ParolaLiturgia della ParolaLiturgia della ParolaLiturgia della Parola. Essa ha come loscopo di riprendere da capo tutta la storia della salvezza alla luce dellafede pasquale. Dopo essersi nuovamente immersi in questa storia comu-ne del Dio di Gesù con la storia degli umani, una Liturgia battesimaleLiturgia battesimaleLiturgia battesimaleLiturgia battesimaleLiturgia battesimalecelebra, attraverso il simbolo dell’acqua, la nuova vita nella quale tuttala comunità viene trasformata dallo Spirito di Gesù. L’assemblea infatti ècome il secondo corpo umano di Cristo. Come il suo capo e maestro,anch’essa muore e risorge simbolicamente, per trasformarsi in unacomunità di persone che vivono già in Dio. La Veglia si chiude con laLiturgia eucaristicaLiturgia eucaristicaLiturgia eucaristicaLiturgia eucaristicaLiturgia eucaristica che esprime la definitiva condizione fraterna incui ai cristiani è dato vivere nella storia, come grazia anticipatrice dellasua perfetta realizzazione oltre i confini del tempo.

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Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. AMEN.

La Pace del Signore entri nella nostra casa.

Preghiamo insieme: PADRE NOSTRO…

Benedetto sei tu, Signore del cielo e della terra, che nellagrande luce della Pasqua manifesti la tua gloria e doni al

mondo la speranza della vita nuova; guarda a noi tuoi figli, radunati intornoalla mensa di famiglia: fa’ che possiamo attingere alle sorgenti della salvezzala vera pace, la salute del corpo e dello spirito e la sapienza del cuore, peramarci gli uni gli altri come Cristo ci ha amati. Egli ha vinto la morte, e vivee regna nei secoli dei secoli. Amen

(Il capofamiglia con un ramoscello d’olivo porge l’acqua benedetta e ciascuno

si fa il segno della croce)

BENEDIZIONE IN FAMIGLIA

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p. Giorgio, mons. Giuseppe,p. Giorgio, mons. Giuseppe,p. Giorgio, mons. Giuseppe,p. Giorgio, mons. Giuseppe,p. Giorgio, mons. Giuseppe,don Renato, i padri dehoniani,don Renato, i padri dehoniani,don Renato, i padri dehoniani,don Renato, i padri dehoniani,don Renato, i padri dehoniani,

le suore di Maria Bambina,le suore di Maria Bambina,le suore di Maria Bambina,le suore di Maria Bambina,le suore di Maria Bambina,il Consiglio Pastorale Parrocchialeil Consiglio Pastorale Parrocchialeil Consiglio Pastorale Parrocchialeil Consiglio Pastorale Parrocchialeil Consiglio Pastorale Parrocchiale

e i Gruppi parrocchialie i Gruppi parrocchialie i Gruppi parrocchialie i Gruppi parrocchialie i Gruppi parrocchiali

Buona Pasqua!Buona Pasqua!Buona Pasqua!Buona Pasqua!Buona Pasqua!


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