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AAA Cercasi partner nanziario · del 20% del margine operativo lordo. È una buona notizia per...

Date post: 07-Jul-2020
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Aziende & Mercati NEW BUSINESS, STRATEGIE, FINANZA pag.ventitre 4. 25febbraio-9marzo2008 Università, Pisa studierà l’informatica quantistica La Regione Toscana sta per creare un Centro di informatica quantistica presso la Scuola Normale di Pisa. La struttura coordinerà una ricerca per lo sviluppo di software e hardware associati ai calcolatori quantistici. Per Esa Software fatturato in ripresa. Il presidente Morina: «Vogliamo crescere anche all’estero» AAA Cercasi partner nanziario E sa World, l’annuale appun- tamento dell’azienda di Rimini con il canale, è stata l’occasione per comunicare i risultati e la messa a punto della strategia del- l’azienda che sembra riprendere quota dopo qualche anno difficile. Il presi- dente Angelo Morina ha annunciato un fatturato 2007 di 45 milioni di euro, in crescita del 9%, dopo la contrazione nell’anno precedente, e un incremento del 20% del margine operativo lordo. È una buona notizia per un’azienda da oltre 25 anni sul mercato, con una presenza e un marchio significativi sul mercato delle Pmi, ormai una della poche software house italiane ancora indipendenti ed attive. Presidente, nel suo intervento che ha aperto Esa World ha fatto riferimento ad una revisione della strategia dell’azienda. Potrebbe sintetizzarne i principali aspetti? La messa a punto della nostra stra- tegia è il risultato della collaborazione con Bain, che a partire da 2005 ci ha aiutato nella riorganizzazione. I due cardini principali del nuovo piano strategico/operativo sono l’amplia- mento dell’offerta che va a confermare la scelta one-shop-stop e la rifocaliz- zazione del mercato di riferimento. Su questo secondo versante il nostro sforzo principale continua ad essere diretto alle aziende manifatturiere tipiche del made in Italy. Ma mentre per le medie imprese si assiste ad un mercato vivace, le piccole imprese, storicamente il mercato in cui siamo più radicati, negli ultimi anni hanno sofferto. Sempre più spesso abbiamo assistito alla chiusura di molte piccole imprese, mentre parte di quelle che mantengono l’attività portano i libri dal commercialista. Per il rilancio del- la nostra presenza su questo mercato, che sappiamo e vogliamo seguire sem- pre meglio, abbiamo allora deciso di aprire il fronte dei commercialisti, essi stessi piccole imprese. E per raggiun- gere la massa critica stiamo valutando anche l’ipotesi di acquisizioni. Ha questo scopo la ricerca di un partner finanziario a cui ha fatto cenno nel suo intervento? Confermo che stiamo cercando un partner finanziario che ci sostenga nel processo di crescita che ipotizziamo di realizzare per vie interne, ma anche attraverso acquisizioni esterne, sia di aziende che operano sul mercato dei commercialisti sia in altri ambiti. L’obiettivo non è tanto quello di ac- quisire prodotti, di cui non abbiamo bisogno, quanto clienti. Quali sono le conseguenze sul piano dell’organizzazione? Abbiamo unificato il merca- to delle soluzioni per le piccole imprese e i commercialisti per i quali seguiamo un approccio indi- retto attraverso i partner, a loro volta piccole imprese dotate di organiz- zazioni simili a quelle dei clienti. Per la fascia delle medie imprese è invece previsto un approccio diretto e attraverso pochi partner qualificati: ne abbiamo certificati dieci in tutto. Elemento chiave sono i centri di competenza che verranno sviluppati a livello regionale, oltre che per le soluzioni rivolte ai commercialisti, anche per l’area risorse umane, per la produzione, per il Crm e la gestione documentale. Un chiarimento sulla prospettiva internazionale... Abbiamo fatto esperienze inter- nazionali seguendo i nostri clienti, abbiamo creato soluzioni già predi- sposte per essere tradotte e localizzate, ora siamo alla ricerca di distributori che operino sui mercati più dinamici come quelli dell’Europa dell’Est e del- l’Estremo Oriente. Le opportunità non mancano: abbiamo in corso trattative con aziende partner di grandi vendor internazionali che non sono troppo soddisfatte degli attuali contratti e che cercano prodotti nuovi da gestire con maggior profitto. ELISABETTABEVILACQUA Lʼisraeliana che non teme i big «L e reti di oggi sono abilitatori di busi- ness perché trasportano applicazioni di nuova generazione. Devono quindi avere carat- teristiche in grado di esaltare questo aspetto. E noi siamo specialisti in tal senso». Roy Zisapel, cofondatore, chief executice officer e grande azionista di Radware accende i riflettori sul grande tema delle reti. L’azienda isreaeliana è specializzata in soluzioni intelligenti e integrate di application delivery “in grado di garantire massime presta- zioni e completa sicurezza di tutte le applicazioni business critical, a costi interessati”, continua Zisapel. Nel mondo conta più di 5.000 clienti, di cui 800 acquisiti nel 2007, tra aziende e ser- vice provider. In Italia i clienti più importanti sono una ottantina fra cui Telecom Italia, Enel, Fiat, Ferrari e Dolce&Gabbana. “Abbiamo 600 dipendenti e più di 220 lavorano nella ricerca e sviluppo. Ossia nello studio e sviluppo di prodotti di avanguardia come Sip Director, in assoluto il primo controller intelligente di application de- livery completamente Sip-aware, il protocollo di segnalazione su cui si basano le applicazioni convergenti web e Voip”, puntualizza il Ceo. È Cisco il principale concorrente ma la piccola azienda di Tel Aviv (88,6 milioni di dollari il fat- turato 2007) non ha timori reverenziali . “Cisco è la strada - spiega Gino Bettoni, regional di- rector South Europe - e noi siamo il semaforo. E come tale un incubatore e un ottimizzatore di quello che succede sulle infrastrutture”. Nel 2007 la società (che dispone 154,8 milioni di dollari di liquidità) ha sostenuto un grosso sfor- zo finanziario per gli investimenti tecnologici, tanto da mandare in rosso il conto economico, per Il Ceo Zisapel: «Le reti sono abilitatori di business perché trasportano applicazioni di nuova generazione» Radware scommette sul business delle reti e prova a scardinare il «regno» americano GIAN CARLOLANZETTI portare sul mercato soluzioni ancora più avanza- te. Le novità sono racchiuse sotto lo slogan “The Next Wave” e tra di esse rientrano anche siste- mi di management di nuova generazione. Uno studio di Applied Research, dice che il 24% del tempo dello staff di una azienda viene speso per rincorrere i ritardi nelle applicazioni di business: “Tra i nostri obiettivi - conclude Zisapel - rientra la riduzione pressoché a zero di questo spreco”. Radware è certificata dai maggiori fornitori di software e l’Italia rappresenta uno dei mercati a più rapida crescita. ROY ZISAPEL Chief executive officer e co-fondatore di Radware Informazioni via e-mail, digi- tale terrestre o sms, e consulen- ze fiscali prenotabili attraverso il Voip. Sono questi alcuni servizi che l’Agenzia delle entrate si prepara a mettere a disposizio- ne dei contribuenti italiani. L’amministrazione finanziaria quindi guarda con attenzione ai nuovi media e alle interazioni legate all’uso di Internet e della telefonia mobile. L’obiettivo prin- cipale è quello di fornire servizi più efficienti, fra questi quelli relativi ai rimborsi. Il piano d’azione dell’Agenzia punta, in particolare, a “sem- plificare il rapporto tra fisco e contribuente sfruttando tutte le risorse messe a disposizione dai moderni strumenti di informa- zione e telecomunicazione - si legge su una nota - con l’intento di promuovere la cultura della legalità fiscale e di migliorare la qualità dei serivizi offerti dall’am- ministrazione finanziaria”. Voip e Dtt: il Fisco sposa le tecnologie Usa, le «News» si alleano PUBBLICITÀ ONLINE Quattro tra i maggiori gruppi editoriali statunitensi - New York Times Company, Gannett, Hearst e Tribune Company - hanno deciso di creare un network sulla pubblicità online che coinvolgerà complessivamente oltre 120 quotidiani nazionali e locali. La società, indipendente dai quattro gruppi fondatori, è stata battezzata quadrantOne, e consentirà agli inserzionisti di acquistare direttamente una quota degli spazi pubblicitari dei numerosi quotidiani online a disposizione e che raggiungono complessivamente, ogni mese, circa 50 milioni di utenti. Due importanti testate come il New York Times e Usa Today (controllato da Gannett) non saranno coinvolti nell’iniziativa in quanto possiedono già sistemi per la raccolta della pubbli- cità online. Oltre ai siti dei quotidiani, il nuovo sistema garantirà l’accesso ai portali di diverse emittenti locali. Con un unico contratto quindi i pubblicitari potranno aggiudicarsi spazi su decine di mercati minori. Un’iniziativa simile è stata lanciata lo scorso anno da Yahoo! e altri quotidiani: il servizio però non offre l’accesso diretto a una quota degli spazi pubblicitari degli affiliati.
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Page 1: AAA Cercasi partner nanziario · del 20% del margine operativo lordo. È una buona notizia per un’azienda da oltre 25 anni sul mercato, con una presenza e un marchio significativi

Aziende&MercatiNEW BUSINESS, STRATEGIE, FINANZA

pag.ventitreN°4. 25febbraio-9marzo2008

Università, Pisa studierà l’informatica quantisticaLa Regione Toscana sta per creare un Centro di informatica quantistica presso la Scuola Normale di Pisa. La struttura coordinerà una ricerca per lo sviluppo di software e hardware associati ai calcolatori quantistici.

Per Esa Software fatturato in ripresa. Il presidente Morina: «Vogliamo crescere anche all’estero»

AAA Cercasi partner nanziarioEsa World, l’annuale appun-

tamento dell’azienda di Rimini con il canale, è stata

l’occasione per comunicare i risultati e la messa a punto della strategia del-l’azienda che sembra riprendere quota dopo qualche anno difficile. Il presi-dente Angelo Morina ha annunciato un fatturato 2007 di 45 milioni di euro, in crescita del 9%, dopo la contrazione nell’anno precedente, e un incremento del 20% del margine operativo lordo. È una buona notizia per un’azienda da oltre 25 anni sul mercato, con una presenza e un marchio significativi sul mercato delle Pmi, ormai una della poche software house italiane ancora indipendenti ed attive.

Presidente, nel suo intervento che ha aperto Esa World ha fatto riferimento ad una revisione della strategia dell’azienda. Potrebbe sintetizzarne i principali aspetti?

La messa a punto della nostra stra-tegia è il risultato della collaborazione con Bain, che a partire da 2005 ci ha aiutato nella riorganizzazione. I due cardini principali del nuovo piano strategico/operativo sono l’amplia-mento dell’offerta che va a confermare la scelta one-shop-stop e la rifocaliz-zazione del mercato di riferimento. Su questo secondo versante il nostro sforzo principale continua ad essere diretto alle aziende manifatturiere tipiche del made in Italy. Ma mentre per le medie imprese si assiste ad un mercato vivace, le piccole imprese, storicamente il mercato in cui siamo più radicati, negli ultimi anni hanno sofferto. Sempre più spesso abbiamo assistito alla chiusura di molte piccole imprese, mentre parte di quelle che mantengono l’attività portano i libri dal commercialista. Per il rilancio del-la nostra presenza su questo mercato, che sappiamo e vogliamo seguire sem-pre meglio, abbiamo allora deciso di aprire il fronte dei commercialisti, essi stessi piccole imprese. E per raggiun-gere la massa critica stiamo valutando anche l’ipotesi di acquisizioni.

Ha questo scopo la ricerca di un partner finanziario a cui ha fatto cenno nel suo intervento?

Confermo che stiamo cercando un partner finanziario che ci sostenga nel processo di crescita che ipotizziamo di realizzare per vie interne, ma anche attraverso acquisizioni esterne, sia di aziende che operano sul mercato dei commercialisti sia in altri ambiti. L’obiettivo non è tanto quello di ac-quisire prodotti, di cui non abbiamo bisogno, quanto clienti.

Quali sono le conseguenze sul piano dell’organizzazione?

Abbiamo unificato il merca-to delle soluzioni per le piccole imprese e i commercialisti per i quali seguiamo un approccio indi-retto attraverso i partner, a loro volta piccole imprese dotate di organiz-zazioni simili a quelle dei clienti.Per la fascia delle medie imprese è invece previsto un approccio diretto e attraverso pochi partner qualificati: ne abbiamo certificati dieci in tutto. Elemento chiave sono i centri di competenza che verranno sviluppati a livello regionale, oltre che per le

soluzioni rivolte ai commercialisti, anche per l’area risorse umane, per la produzione, per il Crm e la gestione documentale.

Un chiarimento sulla prospettiva internazionale...

Abbiamo fatto esperienze inter-nazionali seguendo i nostri clienti, abbiamo creato soluzioni già predi-sposte per essere tradotte e localizzate,

ora siamo alla ricerca di distributori che operino sui mercati più dinamici come quelli dell’Europa dell’Est e del-l’Estremo Oriente. Le opportunità non mancano: abbiamo in corso trattative con aziende partner di grandi vendor internazionali che non sono troppo soddisfatte degli attuali contratti e che cercano prodotti nuovi da gestire con maggior profitto.

ELISABETTABEVILACQUA

L̓ israeliana che non teme i big «Le reti di oggi sono abilitatori di busi-

ness perché trasportano applicazioni di nuova generazione. Devono quindi avere carat-teristiche in grado di esaltare questo aspetto. E noi siamo specialisti in tal senso». Roy Zisapel, cofondatore, chief executice officer e grande azionista di Radware accende i riflettori sul grande tema delle reti.

L’azienda isreaeliana è specializzata in soluzioni intelligenti e integrate di application delivery “in grado di garantire massime presta-zioni e completa sicurezza di tutte le applicazioni business critical, a costi interessati”, continua Zisapel. Nel mondo conta più di 5.000 clienti, di cui 800 acquisiti nel 2007, tra aziende e ser-vice provider. In Italia i clienti più importanti sono una ottantina fra cui Telecom Italia, Enel, Fiat, Ferrari e Dolce&Gabbana. “Abbiamo 600 dipendenti e più di 220 lavorano nella ricerca e sviluppo. Ossia nello studio e sviluppo di prodotti di avanguardia come Sip Director, in assoluto il primo controller intelligente di application de-livery completamente Sip-aware, il protocollo di segnalazione su cui si basano le applicazioni convergenti web e Voip”, puntualizza il Ceo.

È Cisco il principale concorrente ma la piccola azienda di Tel Aviv (88,6 milioni di dollari il fat-turato 2007) non ha timori reverenziali . “Cisco è la strada - spiega Gino Bettoni, regional di-rector South Europe - e noi siamo il semaforo. E come tale un incubatore e un ottimizzatore di quello che succede sulle infrastrutture”.

Nel 2007 la società (che dispone 154,8 milioni di dollari di liquidità) ha sostenuto un grosso sfor-zo finanziario per gli investimenti tecnologici, tanto da mandare in rosso il conto economico, per

Il Ceo Zisapel: «Le reti sono abilitatori di business perché trasportanoapplicazioni di nuova generazione»

Radware scommette sul business delle reti e prova a scardinare il «regno» americano

GIAN CARLOLANZETTI

portare sul mercato soluzioni ancora più avanza-te. Le novità sono racchiuse sotto lo slogan “The Next Wave” e tra di esse rientrano anche siste-mi di management di nuova generazione. Uno studio di Applied Research, dice che il 24% del tempo dello staff di una azienda viene speso per rincorrere i ritardi nelle applicazioni di business: “Tra i nostri obiettivi - conclude Zisapel - rientra la riduzione pressoché a zero di questo spreco”. Radware è certificata dai maggiori fornitori di software e l’Italia rappresenta uno dei mercati a più rapida crescita.

ROYZISAPELChief executiveofficere co-fondatoredi Radware

Informazioni via e-mail, digi-tale terrestre o sms, e consulen-ze fiscali prenotabili attraverso il Voip. Sono questi alcuni servizi che l’Agenzia delle entrate si prepara a mettere a disposizio-ne dei contribuenti italiani. L’amministrazione finanziaria quindi guarda con attenzione ai nuovi media e alle interazioni legate all’uso di Internet e della telefonia mobile. L’obiettivo prin-cipale è quello di fornire servizi più efficienti, fra questi quelli relativi ai rimborsi. Il piano d’azione dell’Agenzia punta, in particolare, a “sem-plificare il rapporto tra fisco e contribuente sfruttando tutte le risorse messe a disposizione dai moderni strumenti di informa-zione e telecomunicazione - si legge su una nota - con l’intento di promuovere la cultura della legalità fiscale e di migliorare la qualità dei serivizi offerti dall’am-ministrazione finanziaria”.

Voip e Dtt:il Fisco sposa le tecnologie

Usa, le «News» si alleanoPUBBLICITÀ ONLINE

Quattro tra i maggiori gruppi editoriali statunitensi - New York Times Company, Gannett, Hearst e Tribune Company - hanno deciso di creare un network sulla pubblicità online che coinvolgerà complessivamente oltre 120 quotidiani nazionali e locali. La società, indipendente dai quattro gruppi fondatori, è stata battezzata quadrantOne, e consentirà agli inserzionisti di acquistare direttamente una quota degli spazi pubblicitari dei numerosi quotidiani online a disposizione e che raggiungono complessivamente, ogni mese, circa 50 milioni di utenti. Due importanti testate come il New York Times e Usa Today (controllato da Gannett) non saranno coinvolti nell’iniziativa in quanto possiedono già sistemi per la raccolta della pubbli-cità online. Oltre ai siti dei quotidiani, il nuovo sistema garantirà l’accesso ai portali di diverse emittenti locali. Con un unico contratto quindi i pubblicitari potranno aggiudicarsi spazi su decine di mercati minori. Un’iniziativa simile è stata lanciata lo scorso anno da Yahoo! e altri quotidiani: il servizio però non offre l’accesso diretto a una quota degli spazi pubblicitari degli affiliati.

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