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ADIMEC
Area Didattica
di
Ingegneria Meccanica
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Premessa
La presente Guida raccoglie le informazioni salienti relative ai Corsi di Laurea di competenza
dell’Area Didattica di Ingegneria Meccanica (ADIMEC) attivati presso la Facoltà di Ingegneria
dell’Università degli Studi di Salerno attivati nell’anno accademico 2008-2009
La Guida è primariamente rivolta ai nuovi allievi immatricolati nell’anno accademico 2008/09 per i
quali viene illustrato il Curriculum degli Studi che essi si troveranno ad affrontare fino al
conseguimento del titolo. A partire dall’anno accademico 2008/09 la Facoltà di Ingegneria
dell’Università di Salerno ha inteso allineare la sua Offerta Formativa alle prescrizioni del Decreto
Ministeriale 270/2004 il quale detta, tra l’altro, una serie di requisiti minimi in termini di
numerosità degli insegnamenti e di loro copertura da parte del corpo docente. Una delle principali
innovazioni introdotte dal D.M. 270/2004 consiste nella predisposizione, già al primo livello di due
Percorsi, uno “Formativo” riservato a coloro che intendano iscriversi alle lauree di secondo livello,
ed uno “Professionalizzante” maggiormente orientato a formare laureati pronti all’inserimento nel
mondo del lavoro; i due percorsi hanno, comunque, un primo anno comune realizzando quello che è
stato talvolta indicato come un percorso ad “Y”. Sulla base delle informazioni riportate sul
Curriculum di Studi, gli immatricolati all’anno accademico potranno scegliere quale tra i due
percorsi seguire e, di conseguenza, costruire il loro Piano di Studi.
Per quanto riguarda l’Area Didattica in Ingegneria Meccanica, soltanto i Corsi di Laurea
Triennale in Ingegneria Meccanica ed Ingegneria Gestionale sono interessati dal passaggio ai
requisiti dettati dal citato DM 270/2004. Pertanto, nell’anno accademico 2008/09 verrà attivato
soltanto il primo anno di tali Corsi, mentre gli altri due lo saranno negli anni a seguire. Di
conseguenza il Manifesto degli Studi, ovvero il complesso dei corsi afferenti ad ADIMEC erogati
dalla Facoltà di Ingegneria nell’a.a. 2008/09 risponderà per il primo anno al Curriculum di cui si è
detto sopra, mentre per gli anni secondo e terzo, seguirà i curricula riservati alle coorti studenti di
immatricolati nei due anni precedenti, 2007/08 e 2006/07, rispettivamente. Tali curricula
rispondono ai requisiti della precedente normativa (D.M. 509/1999) che ha istituito in Italia il
Nuovo Ordinamento di Studi Universitari.
Per il Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Meccanica, concepito ai sensi del D.M.
509/1999, non sono presenti sostanziali variazioni rispetto all’anno accademico precedente. Quanto
al Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Gestionale, la cui istituzione avviene con l’a.a.
2008/09, è concepito completamente con i requisiti del DM 270/2004, e lo si può anche dedurre dal
termine “Magistrale” che sostituisce il termine “Specialistica”.
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Indice
PRESENTAZIONE DELL’AREA DIDATTICA D' INGEGNERIA MECCANICA
COMPOSIZIONE DEL COLLEGIO DEI DOCENTI
CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA GESTIONALE
CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA GESTIONALE
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(torna indice)
PRESENTAZIONE DELL’AREA DIDATTICA DI
INGEGNERIA MECCANICA
L’Area Didattica di Ingegneria Meccanica è preposta, nei settori di sua competenza,
all’organizzazione della prestazione didattica, nelle sue varie forme, nei Corsi di Laurea in
Ingegneria Meccanica ed in Ingegneria Gestionale (L-9 ai sensi del D.M. 270/2004, ex-Classe 10
secondo il D.M. 509/1999) e nei Corsi di Laurea Specialistica in Ingegneria Meccanica (Classe
36/S) e Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Gestionale (Classe 34/S).
Gli organi dell’Area Didattica di Ingegneria Meccanica sono il Consiglio di Area Didattica e
il Presidente dell’Area Didattica.
I compiti principali del Consiglio di Area Didattica sono l’elaborazione dei Manifesti degli
studi pertinenti all’Area Didattica, le articolazioni in moduli, i crediti e le eventuali propedeuticità;
l’organizzazione delle attività d’insegnamento, di tutorato e di orientamento degli studenti; l’esame
e l’approvazione dei piani di studio e delle pratiche studenti; l’attribuzione dei compiti di tutorato
nell'ambito della programmazione didattica.
Nei limiti imposti dai regolamenti di Ateneo e di Facoltà il Consiglio di Area Didattica
elabora proposte in merito: al riconoscimento dei crediti acquisiti da studenti provenienti da altro
Corso di Studio della stessa o di altra Università, italiane o estere, nonché dei crediti maturati in
altre attività formative, secondo le procedure ed i criteri stabiliti nel Regolamento didattico di
Facoltà; al riconoscimento di crediti derivanti dal conseguimento di diplomi universitari, di diplomi
delle scuole dirette a fini speciali istituite presso le Università; ai criteri per l’assegnazione di borse
di studio per la permanenza di studenti presso altre Università o centri di ricerca; ai criteri per
l’accertamento della frequenza degli studenti, ove obbligatorio; alla pianificazione annuale delle
assegnazioni richieste per lo svolgimento di elaborati della prova finale, dell’attività di Tesi e di
tirocinio; all’attivazione di Scuole e Corsi di Specializzazione, nonché di Master di laurea e laurea
specialistica.
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(torna indice)
COMPOSIZIONE DEL COLLEGIO DEI DOCENTI
Maurizio Angelillo
E’ nato a Roma il 02/09/1952. Si è laureato con lode il 27/07/1977 in Architettura presso l’Università di Napoli. Ha
conseguito il Master of Science in “Mechanics” presso l’università del Minnesota nel 1983. Dal 1978 al 1980 è stato
Assistente supplente di Scienza delle Costruzioni, presso l’Università di Napoli. E’ stato Research Scholar presso
l’Accademia delle Scienze di Varsavia e Research Assistant presso l’Università del Minnesota dal 1981 al 1983. Dal
1984 al 1988 è stato ricercatore presso l’Università di Napoli. Dal 1988 al 2001 è stato Professore Associato di Scienza
delle Costruzioni, presso l’Università di Salerno. Dal 2002 è Professore Ordinario di Scienza delle Costruzioni, Corso di
Laurea in Ingegneria Meccanica, presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Salerno. Attualmente è titolare del
corso di Scienza delle Costruzioni, Laurea in Ingegneria Meccanica. E’ responsabile del Laboratorio di Biomeccanica
presso il Laboratorio di Strutture del Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università di Salerno. È stato Coordinatore
di molteplici programmi di ricerca di interesse nazionale finanziati dal MIUR e dal CNR. E’ stato visiting professor
presso il “Department of Aerospace Engineering” dell’Univerità del Minnesota nel 1995-96 e nel 2000. È autore di
numerose pubblicazioni scientifiche relative ai temi di stabilità dell’equilibrio e comportamento post-critico di strutture
elastiche; analisi numerica nonlineare delle strutture; problemi di meccanica delle strutture con vincoli unilaterali,
strutture in muratura; problemi di biomeccanica del sistema respiratorio e di biomeccanica del trauma cranico;
propagazione della frattura in solidi fragili. Statica e dinamica delle membrane. Il suo gruppo di ricerca ha
collaborazioni con diversi centri di ricerca nazionali ed internazionali (SISSA, Trieste, CALTECH, Pasadena,
Department of Aerospace Engineering, Minneapolis, A & M, Texas) e con l’Università Cattolica di Roma per quanto
riguarda gli studi di Biomeccanica.
Ciro Aprea
è nato nel 1962. Laureato in Ingegneria Meccanica presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, attualmente è
professore straordinario nel settore “Fisica Tecnica Industriale” presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica
dell’Università degli Studi di Salerno. I suoi interessi di ricerca riguardano gli impianti frigoriferi a compressione di
vapore nonché sistemi innovativi per la realizzazione del “freddo” quali la refrigerazione magnetica. E’ autore di oltre
70 articoli pubblicati sia su riviste internazionali sia in atti di convegni internazionali. È coordinatore scientifico di
numerosi progetti di ricerca nonché è stato ed è responsabile di svariate convenzioni di ricerca con aziende operanti nel
settore della refrigerazione.
Ivan Arsie
Ricercatore (SSD ING-IND/08 Macchine a fluido) si è laureato con lode in Ingegneria Meccanica presso l'Università
degli Studi di Salerno nel gennaio 1995. Nel 1999 ha conseguito il Dottorato di Ricerca in “Ingegneria dei Sistemi
Termomeccanici” presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Ha svolto attività di ricerca presso l’Istituto
Motori CNR - Napoli, l’ Institute of Automation - Technical University of Denmark - Copenaghen (DK) e l’Institute of
Measurement and Control - Swiss Federal Institute of Technology - Zurigo (CH). Membro SAE (Society of Automotive
Engineering) e della Technical Commitee Automotive Control dell’IFAC (International Federation of Automatic
Control). Svolge le funzioni di revisore per le riviste “IEEE Transactions on Control Systems Technology”, “Control
Engineering Practice”, “Mechanical Systems and Signal Processing” ed “International Journal of Mechanical Sciences”,
edite da Elsevier. Ha tenuto seminari presso Magneti Marelli Powertrain – Bologna, Centro Ricerche Fiat – Torino ed
Élasis, Pomigliano D’Arco. È autore di oltre 80 lavori scientifici sulla modellistica ed il controllo dei motori a
combustione interna per autotrazione, sulla ottimizzazione dei flussi energetici dei veicoli a propulsione ibrida, sulle
celle a combustibile e sull’analisi termo-economica di sistemi cogenerativi, pubblicati su riviste internazionali o
presentati a congressi internazionali e nazionali.
Fabrizia Caiazzo
E’ professore associato nel settore “Tecnologie e Sistemi di Lavorazione”. Ha pubblicato tre testi a carattere didattico.
Ha sviluppato un sito didattico all’indirizzo http://teseo.unisa.it che da la possibilità di ampliare le conoscenze
mediante ESV (esperimenti scientifici virtuali) e visite virtuali ai laboratori. Ha condotto indagini relativi ai seguenti
filoni di ricerca: sviluppo di tecniche innovative per l’analisi quantitativa dei sistemi di produzione; applicazioni
tecnologiche del laser; lavorazioni di sinterizzazione laser di polveri metalliche; qualità nelle misure in produzione
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effettuate con macchina di misura a coordinate. E’ autrice di lavori presentati a convegni nazionali ed internazionali e
pubblicati su riviste nazionali ed internazionali. E’ stata responsabile scientifico di un progetto di ricerca, finalizzato
dalla Regione Campania sull’“Integrazione in un sistema di produzione di una macchina di misura a coordinate per il
miglioramento della qualità dei prodotti”.
Calogero Calì
Professore Ordinario, ha cominciato a svolgere la sua attività operando presso l'Università di Napoli Federico II,
dapprima come assistente e successivamente tenendo dal 1975 al 1993, a vario titolo, l’insegnamento di Costruzione di
Macchine Automatiche e Robot. Nel 1987 è passato all’Università di Salerno dove, prima come associato e poi come
ordinario, ha tenuto il corso di Costruzione di Macchine e, dal 1993, anche quello di Progettazione Assistita di Strutture
Meccaniche. Con un’articolata distribuzione nel corso degli ultimi anni ed a vario titolo ha tenuto per il Corso di Laurea
in Ingegneria Meccanica i corsi di Costruzione di Macchine e Progettazione Assistita di trutture Meccaniche per il
vecchio ordinamento ed i corsi di Costruzione di Macchine I per la Laurea in Ingegneria Meccanica e Costruzione di
Macchine per la Laurea in Ingegneria Chimica nel nuovo ordinamento, Costruzione di Macchine II e Progettazione
Assistita di Strutture Meccaniche per la Laurea Specialistica. Si è adoperato per istituire corsi di nuova attivazione per
la Sede denominati il primo Costruzione di Sistemi Meccanici destinato agli allievi del terzo anno della laurea ed il
secondo Attuatori per l’Automazione a Fluido. Ha prodotto circa 100 lavori didattici e scientifici, pubblicati anche in
riviste o testi internazionali, sulla progettazione meccanica, sulle metodologie numeriche di analisi del comportamento
di materiali e strutture, sulle problematiche specifiche di meccanica della frattura e di instabilità delle strutture. I
principali argomenti oggetto dell'interesse dello scrivente sono connessi essenzialmente con:
- l' analisi del comportamento statico e dinamico di elementi o gruppi meccanici
- le problematiche di progettazione ed ottimizzazione strutturale e di forma anche correlate a parametri di costo ed
ambientali;
- lo sviluppo e l' impiego di metodologie numeriche (FEM, BEM, Multibody) con verifiche sperimentali concernenti
l’analisi delle tensioni in componenti e strutture;
- lo studio del comportamento di materiali innovativi e di strutture e le problematiche connesse alla frattura ed alla
fatica con riguardo anche a materiali non metallici;
Nicola Cappetti
Nato a Torino il 7 agosto 1964. Laureato con lode in Ingegneria delle tecnologie industriali (indirizzo meccanico) nel
1991 presso la facoltà di ingegneria dell'Università degli Studi di Salerno con Tesi di laurea in Costruzione di
Macchine. Da gennaio del 2005 è professore associato nel SSD ING-IND/15, Disegno e Metodi dell'Ingegneria
Industriale. Attualmente è docente dei corsi di Disegno Meccanico, Fondamenti e Metodi della Progettazione
Industriale, Innovazione e Sviluppo Prodotto e Disegno Assistito da Calcolatore. Ha tenuto anche, negli anni precedenti
a partire dal 1995, corsi di Grafica Computazionale Tecnica, Laboratorio di Realtà Virtuale, Disegno Tecnico
Industriale presso il Corso di Laurea di Ingegneria Chimica dell'Università di Salerno. Partecipa al Collegio Docenti del
Dottorato in Ingegneria Meccanica presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell'Università di Salerno dal IV
ciclo ed al collegio Docenti del Dottorato in Economia ed Ingegneria dell'Innovazione. Da luglio 1995 è ricercatore nel
SSD "Disegno e Metodi dell'Ingegneria Industriale" presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell'Università
degli Studi di Salerno. È reviewer della rivista "Safety Science" edita da Elsevier. Si interessa di metodi di
progettazione, di sistemi e metodi di modellazione, di biomeccanica e applicazioni alla progettazione automobilistica, di
realtà virtuale. La ricerca nel campo dei metodi di progettazione è finalizzata alla rappresentazione della conoscenza
tecnica ed all'applicazione di logiche alle fasi decisionali della progettazione., con applicazione della Logica Fuzzy, dei
sistemi probabilistici ed entropici e delle metodologie AHP e TRIZ, con particolare attenzione alle possibilità di
integrazione delle differenti metodologie in un contesto assiomatico, con sviluppo di esempi applicativi delle
metodologie individuate. Attualmente vengono inoltre studiate ed approfondite in particolare le tematiche relative alla
impostazione matematica dei metodi di progettazione e l'implementazione negli strumenti di ausilio alla progettazione,
per la rappresentazione delle informazioni e delle valutazioni delle scelte nei CAD 3D e in ambiente di Realtà Virtuale.
Nel campo della modellazione, particolare interesse è posto alle metodologie di acquisizione, elaborazione e
riconoscimento immagine, per applicazioni di Reverse Engineering e di Prototipazione Rapida per la ricostruzione
fisica e matematica di oggetti, anche in campo medico. Da anni si svolge la collaborazione scientifica con centri di
ricerca nazionali operanti in campo automobilistico nello sviluppo, nella simulazione numerica e nell'analisi delle
autovetture, nell'ambito della "sicurezza" in caso di urto anteriore, posteriore e di investimento pedone. In tale attività
vengono analizzate ed individuate eventuali criticità strutturali in ottica sicurezza, a partire dalle simulazioni di urto, e
vengono elaborati criteri di progettazione autovettura. Attualmente lo studio è concentrato sui criteri di progettazione in
ottica "compatibilità car-to-car", urto posteriore e colpo di frusta.
Mauro Caputo
nato a Napoli nel 1962, è professore ordinario del settore scientifico-disciplinare «Ingegneria Economico-Gestionale».
Nel 1984 ha conseguito con lode la Laurea in Economia e Commercio presso l’Università degli Studi di Napoli
“Federico II” e nel 1989 il titolo di Dottore di ricerca in Scienza dell’innovazione industriale. Ha frequentato i corsi del
dottorato presso l’Università degli Studi di Padova, è stato ricercatore presso il Dipartimento di Ingegneria industriale
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dell’Università degli Studi di Cassino, è stato professore associato presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli
Studi Pisa. E’ membro del collegio dei docenti del Dottorato di Ricerca in Ingegneria ed Economia dell'Innovazione
dell'Università di Salerno, del Master in Ingegneria dell'Impresa dell'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", del
Master in Direzione e Gestione d’Impresa dello STOA’ Istituto di Studi per la Direzione e Gestione di Impresa di
Ercolano e del Master in Direzione di Impresa della Scuola di Direzione ed Organizzazione Aziendale, SDOA,
Fondazione Antonio Genovesi Salerno. E’ valutatore di progetti di ricerca scientifica e tecnologica per conto del
Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca e dell’Assessorato all’Università e Ricerca Scientifica della
Regione Campania. I suoi interessi scientifici sono stati rivolti agli effetti strategici, economici ed organizzativi
dell’innovazione tecnologica sul sistema operativo aziendale, ai rapporti inter-organizzativi nella supply chain, alle
soluzioni organizzative per lo sviluppo prodotto e gestione della conoscenza. Su tali tematiche è stato responsabile di
numerosi progetti di ricerca. E’ autore di oltre cento pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali ed internazionali ed
atti di convegni. E’ autore di tre opere monografiche.
Pierpaolo Carlone
E’ nato nel 1978. Ha conseguito la Laurea in Ingegneria Meccanica con lode nel 2003 e il Dottorato di Ricerca in
Ingegneria Meccanica nel 2007 presso l’Università degli Studi di Salerno. Attualmente è ricercatore afferente al
Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell’Università degli Studi di Salerno, nel settore “Tecnologie e Sistemi di
Lavorazione”. È componente del Collegio dei Docenti del Dottorato di Ricerca in Ingegneria Meccanica dell’Università
degli Studi di Salerno. I suoi interessi di ricerca includono le tecnologie di lavorazione dei materiali compositi a matrice
polimerica, i processi di lavorazione convenzionali e non per deformazione plastica e taglio e la biomeccanica.
Partecipa a diversi progetti di ricerca nazionali ed internazionali ed è autore di diversi articoli scientifici pubblicati su
riviste internazionali e comunicazioni a conferenze nazionali e internazionali.
Roberto Citarella
E’ nato a Milano il 2 febbraio 1969. Si è laureato con lode in Ingegneria Meccanica presso l'Università di Napoli
FEDERICO II nel maggio 1994. L’anno dopo ha conseguito l'abilitazione alla professione di ingegnere. Dal 1996 al
1998 ha frequentato il corso di Dottorato di Ricerca in Progettazione e Costruzione di Macchine (XI ciclo -Università di
Napoli – FEDERICO II). Dal 3/1/2005 ad oggi è Ricercatore (SSD ING-IND/14) presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell’Università degli Studi di Salerno. E’autore di circa 60 pubblicazioni scientifiche di livello
internazionale sui temi della Meccanica della Frattura, Bioingegneria, Vibroacustica, Affidabilità, Contatto.
Gabriele Cricrì
E’ nato nel 1968. Nel 1993 ha conseguito con lode la Laurea in Ingegneria Meccanica presso l’Università degli Studi di
Napoli Federico II, e nel 1998 il Dottorato di Ricerca in Progettazione e Costruzione di Macchine. Attualmente è
ricercatore nel settore “Costruzione di Macchine”, presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica. Svolge attività di
ricerca principalmente sugli argomenti di meccanica della frattura, instabilità di strutture, micromeccanica, metodi di
calcolo numerico. È autore di molti articoli su riviste internazionali e comunicazioni a conferenze nazionali e
internazionali. Ha partecipato a numerosi progetti di ricerca nazionali ed internazionali.
Gennaro Cuccurullo
è nato nel 1960. Nel 1990 ha conseguito con lode la Laurea in Ingegneria delle Tecnologie industriali ind. Meccanico
presso l’Università degli Studi di Salerno. Attualmente è professore associato, nel settore “FISICA TECNICA
INDUSTRIALE”, presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell’Università degli Studi di Salerno. I suoi interessi
di ricerca ricadono nell’ambito della Trasmissione del Calore teorica ed applicata. E’ autore di oltre 60 articoli su
prestigiose riviste internazionali. È coordinatore scientifico di alcuni progetti di ricerca nazionali.
Vincenzo D’Agostino
E’ nato a Napoli il 25 luglio 1946. Si è laureato con lode in Ingegneria Meccanica presso l’Università degli Studi di
Napoli il 20.10.1971. Ha iniziato la sua attività di ricerca nel 1972 presso l'Istituto di Meccanica Applicata alle
Macchine dell'Università di Napoli e presso l'Istituto Motori del C.N.R., con sede in Napoli. Professore incaricato di
Tribologia e Lubrificazione presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università di Napoli dal 1977 è divenuto professore
associato nel 1982. Vincitore di un concorso a professore di ruolo di I fascia per il raggruppamento Meccanica
Applicata alle Macchine (oggi SSD ING-IND/13), nel 1994 ha preso servizio come professore straordinario presso la
Facoltà di Ingegneria dell’Università di Roma “Tor Vergata” e, successivamente (1995), si è trasferito presso la Facoltà
di Ingegneria dell’Università degli Studi di Salerno afferendo al Dipartimento di Ingegneria Meccanica. Dal 1997 è
professore ordinario di Meccanica Applicata alle Macchine. È stato Presidente dell’Area Didattica in Ingegneria
Meccanica dal novembre 1998 all’ottobre 2004. Dal 01.11.2004 è direttore del Dipartimento di Ingegneria Meccanica.
E’ stato Presidente del Centro di Tribologia dell'Associazione Meridionale di Meccanica, con sede in Napoli e membro
corrispondente dell’International Tribology Council. è stato membro della Commissione U.N.I. per la Tribologia.è stato
membro del Comitato Scientifico della rivista “Tribologia e Lubrificazione” della Stazione Sperimentale Oli e Grassi
(Milano). Ha svolto attività di referee per alcune riviste internazionali (Wear - Elsevier Science Publishers - Oxford;
IMECH - Journal of Engineering Tribology – Part J; International Journal of Rotating Tutbomachinery – Taylor &
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Francis Group; Intenational Journal of Applied Mechanics and Engineering - IJAME) con le quali tuttora collabora. Ha
svolto con continuità dal 1972 attività di ricerca teorica e sperimentale, i risultati dalla quale hanno prodotto circa 120
lavori su prestigiose riviste nazionali ed internazionali e comunicazioni a conferenze nazionali e internazionali. è stato
Coordinatore Nazionale di Progetti di ricerca di interesse Nazionale (PRIN). I suoi interessi di ricerca ricadono
nell’ambito della Tribologia, della Dinamica dei Rotori, delle Vibrazioni Meccaniche, Dinamica dell’accoppiamento
pistone-cilindro di MCI, dalle Nano-Tribologia.
Francesca Romana d’Ambrosio
Laureata in Ingegneria Meccanica e specializzata in Tecnologie Biomediche presso l’Università degli Studi di Napoli
Federico II, è professore ordinario nel settore “Fisica Tecnica Ambientale” presso il Dipartimento di Ingegneria
Meccanica dell’Università degli Studi di Salerno. I suoi interessi di ricerca riguardano gli ambienti termici e la qualità
globale dell'ambiente confinato, il risparmio energetico in edilizia, la conservazione dei beni culturali in riferimento agli
aspetti microclimatici, la termotecnica delle terme nell'antica Roma. E’ autore di oltre 100 articoli pubblicati su riviste
nazionali ed internazionali e in atti di convegni nazionali ed internazionali. Rappresentante ufficiale italiano nei gruppi
di lavoro sugli ambienti termici in ambito ISO e CEN. È coordinatore scientifico di numerosi progetti di ricerca.
De Falco Massimo
Laurea con lode in Ingegneria Aeronautica presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università di Napoli “Federico II” nel
1991. Vincitore del premio di laurea bandito dal Consorzio Napoli Ricerche. Visiting Scientist nel 1994 presso la Sloan
School of Management del Massachusetts Institute of Technology (USA). Nel 1996 Dottorato di Ricerca in Impianti
Industriali presso la Facoltà di Ingegneria della Università di Napoli “Federico II”. Vincitore del posto di dottorato
sponsorizzato dalla Ansaldo Trasporti. Nel 1997 Vincitore della Borsa di Studi della Fondazione De Ianuario (Milano)
per il progetto “State of Art del Project Management negli Stati Uniti”. Istituti coinvolti: MIT, Harvard, Wharton,
Berkeley, Stanford. E’ titolare dei corsi di “Gestione dei Progetti di Impianto”, “Sicurezza degli Impianti Industriali” e
“Logistica Industriale” (dal 2007) presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università di Salerno. Dal 2006 è supplente di
“Economia e Gestione delle Imprese Internazionali” del corso di Laurea di Economia della LUISS Guido Carli. Dal
1998 è docente di “Advanced Project Management” nell'ambito del Master in Business Administration della LUISS
Guido Carli. Dal 1999 è docente di “Project Control” nell'ambito del Master Universitario di secondo livello in
“Engineering and Contracting” del Politecnico di Milano. Membro dell'albo di esperti del Ministero degli Affari Esteri.
Membro dell'albo di esperti per il Trasferimento Tecnologico del Ministero delle Attività Produttive. Membro della
Faculty del master universitario di secondo livello in Engineering and Contracting del Politecnico di Milano. Gia co-
Direttore dal 1999 al 2001. Membro del Comitato Direttivo del “Industrial Liaison Network” dell'Università di Salerno,
Università di Cassino, Università del Molise ed Università di Viterbo. Membro del Comitato Scientifico del Dottorato
di Ricerca in “Ingegneria dell'Innovazione” svolto congiuntamente tra la Facoltà di Economia e la Facoltà di Ingegneria
dell'Università di Salerno. Membro dell'Editorial Board delle riviste: International Journal of Project Management
(UK); Journal of Operational Research Society (UK).
Antonio Della Cioppa
Si laurea in Fisica (Indirizzo Applicativo, Orientamento Cibernetico) presso l’Università degli Studi di Napoli
“Federico II” nel 1993 e consegue il Titolo di Dottore di Ricerca in Ingegneria elettronica ed informatica presso
l’Università di Napoli “Federico II” nel 2000. Attualmente è ricercatore nel settore scientifico disciplinare ING-INF05
“Sistemi di Elaborazione delle Informazioni” presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione e Ingegneria
elettrica dell’Università degli Studi di Salerno. I suoi interessi di ricerca ricadono nell’ambito dell’Artificial Intelligence
ed, in particolare, della Evolutionary Computation e dell’Artificial Life. È Associate Editor della rivista internazionale
Journal of Artificial Evolution and Applications (Hindawi Publishing Corporation) ed è autore di oltre 80 articoli su
prestigiose riviste internazionali e comunicazioni a conferenze internazionali.
Salvatore De Pasquale
Professore associato del settore scientifico-disciplinare FIS/01, Fisica Sperimentale, è docente dei corsi di Fisica I e II
presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Salerno e afferisce al Dipartimento di Fisica del quale è
membro di Giunta. E’ Scientific Associate presso il Centro Europeo di Ricerche Nucleari (CERN) di Ginevra dal 1986
ed è Responsabile del Gruppo Collegato di Salerno dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. L’attività di ricerca
scientifica del prof. De Pasquale è prevalentemente rivolta al settore della fisica sperimentale nucleare e subnucleare e
allo sviluppo di rivelatori di particelle per la fisica delle alte energie. Egli è stato membro di numerose collaborazioni
scientifiche internazionali impegnate in esperimenti di fisica delle alte energie, effettuati con l’utilizzo di acceleratori di
particelle, presso i più importanti laboratori di fisica nucleare al mondo. E’ autore di oltre 230 articoli scientifici,
pubblicati sulle riviste di maggiore prestigio nel settore della fisica subnucleare e della strumentazione di misura
nucleare e subnucleare. I risultati scientifici di maggiore interesse riguardano la fisica dei quark pesanti, le collisioni
anelastiche di altissima energia tra elettrone e protone (deep inelastic scattering), con particolare riferimento allo studio
della struttura del protone e a possibili sottostrutture dei quark e le collisioni ultrarelativistiche tra ioni pesanti.
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Adriana Di Leo
E’ docente di Storia contemporanea. E’ stata esercitatrice presso la Cattedra di Storia del corso di laurea in materie
letterarie nell’A.A. 1970/71, borsista negli anni A.A. 1971-72/72-73/73-74, assistente ordinaria dal 1/11/1974, presso il
corso di laurea in Scienze Politiche dell’Università di Salerno, professore associato dal 1982. Attualmente è professore
ordinario presso la Facoltà d’Ingegneria. Ha pubblicato monografie e numerosi saggi e a curato la pubblicazione di
volumi collettanei. Nel 1974 è membro del “Consiglio Direttivo del Centro Studi per la Storia del Mezzogiorno”, socio
fondatore nel 1975 dell’“Istituto per le ricerche di storia sociale e religiosa” di Vicenza e dell’”Associazione per la
storia sociale del Mezzogiorno e dell’Area mediterranea” di Potenza. E’ stata tra i proponenti del dottorato di ricerca in
Storia dell’Industria. Membro di commissioni di concorso, ha contribuito al recupero di notevoli beni culturali:
biblioteca Ventimiglia, inediti di Giuseppe Maria Galanti, beni archivistici e librari nelle zone terremotate del 1980
(medaglia d’oro collettiva del Presidente della Repubblica ai Benemeriti della Scuola, della Cultura e dell’Arte).
Dall’anno accademico 2004-2005 ha partecipato a convegni nazionali ed internazionali, ha promosso seminari
sperimentali, organizzato e pubblicato il convegno L’Ingegneria e la sua storia (12-13 dicembre 2006). Ha introdotto e
curato il lavoro Confini di ricerca (2005). Tra i suoi saggi più recenti: La nascita dell’ordine degli ingegneri: tutela del
titolo ed evoluzione del ruolo (1923-1950) e La risorsa mineraria d’Altavilla Irpina:ruolo internazionale ed esperienze
dei minatori (1930-1960),entrambi del 2006.Ha pubblicato nel 2007 la monografia Aspetti di storia dell’ingegneria tra
fascismo e democrazia.
Flavio Giannetti
E’ nato a Siena il 25/03/1973. Nel 1996 ha conseguito con lode la Laurea in Matematica presso l’Università degli Studi
di Siena, e nel 2003 il Ph.D. in Applied Mathemathics and Theoretical Physics presso il “Department of Applied
Mathematics and Theoretical Physics” (DAMTP) dell Università di Cambridge (UK). Attualmente è ricercatore, nel
settore di “Fluidodinamica”, presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell’Università degli Studi di Salerno. I
suoi interessi di ricerca si incentrano sui vari aspetti del moto dei fluidi e sulle tecniche numeriche che vengono usate
per il loro studio. In particolare, la sua attività principale è rivolta ad una migliore comprensione delle caratteristiche
delle instabilità fluidodinamiche e del ruolo da esse svolto nel processo di transizione alla turbolenza.
Liberata Guadagno
nata a Salerno nel 1960 e laureata in Chimica presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II presta servizio in
qualità di ricercatore confermato presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Salerno dal 1996. La sua attività di
ricerca è incentrata sullo studio delle correlazioni tra proprietà chimico-fisiche, struttura, morfologia e durabilità di
sistemi macromolecolari a differenti architetture organizzative (film e fibre di polimeri semicristallini e mesofasici).
Attualmente, in collaborazione con l’Alenia Aeronautica sta sviluppando sistemi “self-healing” per la formulazione di
materiali destinati alla progettazione di veicoli aeronautici. I risultati di tale ricerca hanno portato alla produzione di
diversi brevetti. La dott.ssa Guadagno è, inoltre, autrice di numerosi articoli su riviste a rilevanza internazionale.
Domenico Guida
Nato a Salerno il 7 gennaio 1960. Coniugato con tre figli. Risiede a Battipaglia (SA). Laureato in Ingegneria Meccanica
col massimo dei voti. Dal 2001 è professore ordinario presso la Facoltà di Ingegneria di Salerno dove insegna
Dinamica dei Sistemi Meccanici. Le ricerche hanno riguardato le vibrazioni indotte dall'attrito, la lubrificazione
fluidodinamica, la dinamica dei rotori, il progetto di innovativi attuatori piezoelettrici nonché aspetti teorici legati alle
moderne tecniche d'identificazione. È autore di ottanta pubblicazioni scientifiche. Dal 2004 l'attività scientifica è stata
rivolta, principalmente, allo studio di problematiche tecnico-scientifiche relative a progetti di sviluppo industriale,
realizzati in collaborazione con imprese private che operano nei settori: automotive, elettromedicale, automazione
industriale e nautico. Nel corso di tali attività sono stati prodotti diciannove reports tecnico-scientifici. È stato
valutatore di innumerevoli progetti di intereresse industriale finanziati dal Ministero dell’Industria e di progetti di
ricerca di base finanzianti dal Ministero della Ricerca.
Maurizio Guida
Nato a Napoli nel 1948. Nel 1974 si è laureato con lode in Ingegneria Meccanica presso l'Università degli Studi di
Napoli “Federico II”. Attualmente è professore ordinario, nel settore “Statistica per la Ricerca Sperimentale e
Tecnologica”, presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione ed Ingegneria Elettrica dell’Università degli Studi
di Salerno. In precedenza è stato Dirigente di Ricerca del CNR presso l’Istituto Motori di Napoli, dove ha diretto il
Reparto di Statistica ed Affidabilità. I suoi interessi di ricerca sono nell’ambito dell’Analisi dell’Affidabilità e
Disponibilità di Sistemi e dell’Inferenza e Decisione Bayesiana. È autore di oltre 40 lavori pubblicati sulle principali
riviste internazionali nel settore dell'Affidabilità e della Statistica Applicata all'Ingegneria ed ha presentato numerose
comunicazioni a convegni internazionali anche come conferenziere invitato.
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Iannone Raffaele
Nato a Salerno il 25 aprile 1974, si è laureato con lode in ingegneria meccanica presso l’Università degli Studi di
Salerno discutendo una tesi dal titolo “Proposta di un’architettura software per la gestione della produzione in aziende
di piccole dimensioni operanti in regime ATO”. Dal 2001 collabora all’attività di ricerca del gruppo di Impianti
Industriali Meccanici presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell’Università degli Studi di Salerno. Ha
partecipato ai progetti PRIN sulla “quick response” denominato WILD (2001) e WILDII (2002). Nel triennio
2001/2004 ha svolto il dottorato di ricerca in Ingegneria dei Sistemi Produttivi Avanzati presso l’Università degli Studi
di Salerno, conseguendo il titolo di dottore di ricerca con la tesi dal
titolo “Tecniche avanzate per la gestione di catene e network di fornitura in contesti manifatturieri”. Dal 2005 è
ricercatore presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Salerno. Nel 2006 è stato docente ufficiale del
corso di “Gestione degli Impianti Industriali” del Corso di Laurea di Ingegneria Meccanica. Nel 2008, a seguito della
valutazione dell’attività svolta, ha ottenuto la conferma nel ruolo di ricercatore. I suoi interessi scientifici riguardano
principalmente l’ottimizzazione dei processi produttivi mediante tecniche di simulazione, i sistemi ERP ed il supply
chain management.
Gerardo Iovane
Nato a Salerno (SA), il 5 maggio 1972. Ha conseguito la Laurea con lode in Fisica nel 1996, il titolo di Dottore di
Ricerca in Fisica nel 2000 trascorrendo parte significativa del dottorato presso i Laboratori Internazionali del CERN di
Ginevra, nel 2005 ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Matematica, nel 2007 il titolo dell’Istituto Alti Studi
per la Difesa. Nel 2002 è ricercatore universitario nel settore di Fisica Matematica e dal 2005 è professore associato, nel
settore Analisi Matematica, presso il Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione e Matematica Attualmente i suoi
interesse scientifici si focalizzano sui Metodi e Modelli Matematici applicati alle scienze esatte con particolare
riferimento ai temi legati allo studio dei Sistemi Dinamici, della Complessità, della Sicurezza e della Biometria con
nuove metodologie informatiche di image processing. E’ autore di circa centocinquanta articoli scientifici su riviste
internazionali, libri, saggi e contributi a conferenza. E’ stato Direttore Scientifico prima e Direttore Generale poi del
Centro di Ricerca CEMSAC; è editore di diversi Riviste Scientifiche Internazionali. E’ Esperto Scientifico presso il
Ministero dell’Università e della Ricerca e presso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali è
responsabile di diversi progetti di ricerca nazionali sulla Sicurezza; è, inoltre, Consigliere Scientifico del Comandante
del C4 (Comando Controllo Comunicazioni e Computer) della Difesa, è membro dell’Osservatorio Nazionale sulla
Sicurezza (OSN) presso il CeMiSS del Centro Alti Studi Difesa (CASD), è membro del Comitato Scientifico del Centro
Alti Studi per la Lotta al Terrorismo e alla Violenza Politica (Ce.A.S.), è Rappresentante Nazionale alla NATO (per l’
RTA - Research and Technology Agency) per i Task Group: TG 50 “NATO HLA Working Group” e TG 51.
Alfredo Lambiase
Professore Ordinario di Impianti Industriali presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Salerno, Dipartimento di
Ingegneria Meccanica (dal 1994). Direttore dell’Industrial Liaison Office di Ateneo; Presidente della Commissione
Spin Off di Ateneo; Componente del Comitato Tecnico Scientifico del Consorzio “Osservatorio dell’Appennino
Meridionale”; Presidente della Commissione Didattica Paritetica della Facoltà di Ingegneria. Componente del Comitato
Scientifico di riviste nazionali ed internazionali. Autore di pubblicazioni nazionali ed internazionali in atti di convegni e
su riviste. Responsabile di progetti di ricerca finanziati dal MURST, dal CNR, dalla Regione Campania e
dall’Università di Salerno. Le attività di ricerca sono state condotte principalmente nelle seguenti aree: Aspetti tecnico-
economici nell’automazione di processi industriali manifatturieri; Simulazione di processi industriali manifatturieri;
Sistemi di visione in ambienti industriali non strutturati; Ottimizzazione di tempi, costi e qualità nella gestione di
sistemi industriali complessi; Impiego di costi parametrici per la stima dei costi di impianto; Manutenzione di impianti
industriali; Programmazione e controllo della produzione in ambienti produttivi complessi; Analisi ergonomica con
strumenti di Digital Factory; Applicazione della Digital Factory per l’ottimizzazione di attività produttive; Applicazione
della Realtà Virtuale nello sviluppo prodotti e nell’organizzazione della produzione; Applicazione della Realtà Virtuale
per l’ottimizzazione della logistica.
Paolo Luchini
1980: laurea con lode in Ingegneria Elettronica (Universita` di Napoli).
1983: ricercatore nel gruppo di Fluidodinamica (Universita` di Napoli).
1992: professore associato di Fluidodinamica (Universita` di Napoli).
1994: professore ordinario di Gasdinamica (Politecnico di Milano).
2000: professore ordinario del settore Fluidodinamica (Universita` di Salerno).
Autore o coautore di 56 articoli scientifici su riviste recensite internazionalmente, di numerose presentazioni a congressi
internazionali e di un libro dal titolo "Undulators and Free-Electron Lasers" per la Oxford University Press. Ha tenuto
10 conferenze su invito a congressi internazionali, tra cui il Workshop on Breakdown to Turbulence and its Control
(Isaac Newton Institute, Cambridge, March 22-31 1999), l'ERCOFTAC Workshop on Adjoint Methods (Toulouse, 21-
23 June 1999), e la 4th EUROMECH Fluid Mechanics Conference (Eindhoven 19-23 November 2000). E`
regolarmente consultato come revisore dalle piu' prestigiose riviste scientifiche nel settore della fluidodinamica, e dal
gennaio 1999 e` associate editor dell'European Journal of Mechanics B/Fluids. Collabora con molteplici universita' e
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centri di ricerca italiani ed esteri, ed e` stato in piu' occasioni invitato presso l'Universita` di Oxford negli anni 1984-87,
presso il Politecnico di Losanna negli anni 1995-97 e presso l'Istituto di Meccanica dei Fluidi di Tolosa negli anni 1998-
2003. I suoi interessi di ricerca hanno spaziato sia nella fluidodinamica che nell'elettrodinamica, con un'ampia gamma
di approcci analitici e numerici; oggi si concentrano sulla propagazione e la ricettivita` di instabilita` fluidodinamiche e
sulla statistica ed il controllo della turbolenza di parete.
Francesca Michelino
Ricercatore nel settore “Ingegneria Economico-Gestionale” presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica
dell’Università degli Studi di Salerno. I suoi interessi di ricerca ricadono nell’ambito di: supply chain management e
cambiamento organizzativo (si analizza l’impatto delle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione
sull’organizzazione, sui processi aziendali e sulle relazioni inter-impresa), logistica distributiva (si affronta il tema
dell’integrazione logistica verticale, con particolare riferimento al settore dei beni di largo consumo), organizzazione
per processi (si analizzano i modelli organizzativi orizzontali per l’appiattimento della gerarchia, con particolare
riferimento ai meccanismi di coordinamento intra- ed inter-unità, quali lavoro in team, utilizzo di obiettivi di
performance comuni ed orientamento al cliente interno ed esterno), processo di sviluppo nuovi prodotti (si analizza il
coinvolgimento dei fornitori nello sviluppo prodotto per prodotti complessi, si analizzano le strategie di outsourcing e
l’organizzazione delle relazioni cliente-fornitore). È socio ordinario della Associazione italiana Ingegneria Gestionale
(AiIG), e membro della European Operation Management Association (EurOMA). È autore di oltre 30 articoli su riviste
nazionali ed internazionali e comunicazioni a conferenze nazionali e internazionali.
Caterina Miraglia
Nata a Napoli il 29.01.1951, laureata in Giurisprudenza presso l'Università degli studi di Napoli nel 1974 con voti
110/110 e lode, diplomata presso la Scuola di Perfezionamento in Diritto Civile dell'Università di Napoli nel 1977 con
voti 70/70 e lode, diplomata in lettura di testi giuridici in lingua tedesca presso il Goethe Institut di Napoli in data 14
giugno 1977, iscritta all'Albo degli Avvocati della Provincia di Napoli dal 25.10.1978. E’ professore di prima fascia per
il settore scientifico disciplinare N01X (diritto privato) dal 09.09.1986. Dall'anno accademico 1999-2000, titolare della
cattedra di Istituzioni di Diritto Privato presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Salerno e dall'anno
accademico 1997 titolare dell'insegnamento di "Diritto privato dell'economia" presso la medesima Facoltà ed è stata
titolare dell'insegnamento di "Nozioni giuridiche fondamentali" fino all'anno accademico 2000-2001. È Coordinatore
Scientifico del progetto "CAMPUS ONE", È componente del Consiglio di Amministrazione dell'E.DI.SU. (Ente per il
Diritto allo Studio) di Salerno. È componente del comitato costituente dell'Osservatorio Informatico Giuridico del
Dipartimento di Studi Internazionali dell'Università di Salerno. È co-fondatore del "CENTRO
INTERUNIVERSITARIO OSSERVATORIO GIURIDICO SULLA CRIMINALITA’ ECONOMICA". È componente
del Collegio del Dottorato di Ricerca in Diritto internazionale e diritto interno e internazionale nonché tutor di vari
dottorandi. È fondatore nel 2002 e responsabile scientifico della collana dei "Quaderni del Dipartimento di Studi
Internazionali”.
Salvatore Miranda
Laureato con lode in Ingegneria Meccanica presso l’Università di Salerno nel 1997, ha conseguito il titolo di Dottore di
Ricerca in Tecnologie dei Materiali ed Impianti Industriali presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” nel
2002, discutendo la tesi: “Politiche e strumenti innovativi per la gestione della manutenzione nelle imprese industriali”.
Abilitato all’esercizio della professione di Ingegnere dal 1999; iscritto dallo stesso anno all’Albo dell’Ordine della
Provincia di Salerno. Membro delle associazioni ANIMP (Associazione Nazionale Impiantistica Industriale), AIMAN
(Associazione Italiana Manutenzione) e AILOG (Associazione Italiana di Logistica e SCM). Dal 1° novembre 2002 è
Ricercatore (SSD ING-IND/17, Impianti Industriali Meccanici) presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli
Studi di Salerno; dal 1° novembre 2005 è confermato in tale ruolo. La sua attività scientifica, testimoniata da oltre 30
pubblicazioni scientifiche su atti di convegni e su riviste nazionali ed internazionali, nonché dalla partecipazione a
numerosi progetti di ricerca (Ateneo ex-60%, PRIN, Legge 5 e Misura 3.17 Regione Campania), ha riguardato
principalmente temi inerenti la gestione della produzione e della manutenzione industriale, la gestione dei progetti,
l’automazione dei processi industriali manifatturieri, la gestione della supply chain, il reengineering dei processi
aziendali, l’innovazione di processo e di prodotto.
Alessandro Naddeo
Nato a Salerno il 30/03/1975. Laureato con il massimo dei voti in Ingegneria Meccanica nel 1999 presso l’Università
degli Studi di Salerno, con tesi svolta presso ELASIS S.c.p.A. (Sistema ricerca FIAT) e vincitrice del Premio ATA
(Associazione Tecnica dell’Automobile). Dal 1999 al 2002, è stato collaboratore alla ricerca presso il Dip. di Ing.
Meccanica dell’Università di Salerno con Borsa di studio. Dal 2001 al 2002 e’ stato impiegato presso Elasis S.c.p.A.
nell’ente di Metodologie di Sviluppo Prodotto. Dal Dicembre 2002 è Ricercatore del S.S.D. ING-ING/15 (Disegno e
Metodi dell’Ingegneria) presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Salerno. Docente degli insegnamenti del
Settore di afferenza per i corsi di Laurea in Ing. Meccanica, Ing. Chimica e Ing. Edile-Architettura. E' stato chairman ed
editor in numerose Conferenze internazionali ed è reviewer per Riviste e Conferenze internazionali. I suoi interessi di
ricerca ricadono nell’ambito dei Metodi di progettazione per l’ingegneria industriale con particolare riferimento ai
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metodi di progettazione non-standard (Logica Fuzzy, Axiomatic Design, AHP, Entropia Informazionale) e dei metodi e
strumenti di Virtual Prototyping con applicazioni meccaniche e biomediche; e’ autore di oltre 50 pubblicazioni su
riviste internazionali, testi di studio e in Convegni Internazionali.
Gaetano Salvatore Palazzo
Nato il 29/10/1950, si è laureato con lode a Napoli presso la Facoltà di Ingegneria “Federico II”, dove ha svolto ricerche
presso gli Istituti di Tecnologie e di Meccanica Applicata. Nel 1986 ha preso servizio come tecnico laureato presso
l’Istituto di Ingegneria Meccanica della Facoltà di Ingegneria dell'Università di Salerno. Nel 1994 ha vinto il concorso
interno nazionale, per titoli e per esami, di Coordinatore Tecnico. Dal 1/11/2000 è professore associato di Tecnologie e
Sistemi di Lavorazione presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica della Facoltà di Ingegneria dell’Università di
Salerno. E’ coordinatore di un progetto di ricerca “Interlink”, fa parte della commissione scientifica n. 9 di Ateneo per
la valutazione dei progetti ex 60%, fa parte della commissione di Dipartimento per la sicurezza. La sua attività di
ricerca riguarda principalmente i settori seguenti: Materiali Compositi non Convenzionali; Trattamenti Superficiali e
Termici su Leghe Leggere; Materiali Amorfi; Usura degli Utensili da Taglio.
Roberto Palmieri
Ha conseguito la Laurea in Ingegneria Meccanica presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, e nel 1973 ha
vinto una borsa di studio in Ingegneria Meccanica. Attualmente è professore associato, nel settore “Tecnologie delle
Lavorazioni”, presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell’Università degli Studi di Salerno. I suoi interessi di
ricerca ricadono nell’ambito del Controllo Statistico di Processo. È coordinatore scientifico di numerosi progetti di
ricerca aziendali nazionali ed internazionali.
Michele Pappalardo
Ha conseguito la laurea "magna cum laude" in Ingegneria Meccanica nell'anno accademico 1965/66 presso l'università
di Napoli. Dal 1967 è stato docente (assistente ordinario) di Gasdinamica presso l'Università di Napoli. Attualmente è
Professore Ordinario del Settore ING-IND/15 e titolare dei corsi di Disegno di Macchine, Fondamenti e metodi della
Progettazione Industriale e Grafica Computazionale Tecnica presso il Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica
dell'Università degli Studi di Salerno. E' membro dei Comitati Scientifici e dei Comitati Organizzativi di diverse
Conferenze Internazionali come IPMM (Canada), AMME (Poland), IMC (Ireland), ADM, ATA (Italia), ed altri. E'
attualmente responsabile del Laboratorio di Applicazioni CAD/CAE e del Laboratorio di Prototipazione Rapida e
Virtuale presso l'Università di Salerno. Dirige un Gruppo di Ricerca costituito da professori ordinari, associati,
ricercatori e dottorandi di ricerca, oltre a laureati a contratto. Il Gruppo di Ricerca del Prof. Pappalardo approfondisce i
temi relativi alle Applicazioni di Prototipazione Virtuale nella Progettazione Industriale, alle Metodologie di Sviluppo
Prodotto, alla Prototipazione Rapida per Applicazioni Meccaniche e Bio-Meccaniche, ai Metodi di Ottimizzazione nelle
Applicazioni Industriali, all'uso di Logiche non Standard (Fuzzy, Reti Neurali, Entropia Informazionale ed altro) per la
Progettazione Industriale, alle applicazioni CAD/CAE avanzate, allo Sviluppo di periferiche VR ed all'Analisi delle
Informazioni. Su queste tematiche collabora con gruppi internazionali di ricerca ed e autore oltre 90 Lavori Scientifici
presentati in varie conferenze internazionali, molti dei quali sono stati pubblicati su Libri o su riviste scientifiche
internazionali. Il prof. Pappalardo ha progettato e collaudati vari impianti industriali, ha avuto, ed ha in corso,
collaborazioni nell'ambito della progettazione e dell'innovazione tecnologica con varie industrie pubbliche e private (fra
cui la FIAT e GM), con centri Bio-medici (Facoltà di Medicina dell'Università di Napoli) e con Centri di Ricerche.
Nicola Pasquino
E’ ricercatore universitario confermato presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Salerno. Laureato in
Ingegneria Meccanica presso l’Università degli Studi di Salerno, successivamente ha conseguito il titolo di Dottore di
Ricerca in Ingegneria Meccanica presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” con una tesi di dottorato su:
“Modelli per la Gestione delle Funzioni di Negoziazione all'interno Supply Chain”. Durante il suo periodo di
formazione ha trascorso più di un anno negli Stati Uniti d’America presso il Computer Manufacturing Lab
dell’University of Maryland approfondendo le tematiche riguardanti l’ottimizzazione dei sistemi manifatturieri e
raggiungendo un ottimo livello nella comprensione e nell’utilizzo della lingua inglese sia scritta che parlata. E’ stato
relatore di numerose tesi di laurea, ha presentato e pubblicato diversi lavori a conferenze, nazionali ed internazionali, ha
partecipato alla stesura di due capitoli di un libro in pubblicazione da un editore internazionale ed ha tenuto diversi
seminari presso scuole di specializzazione, enti di formazione, ed istituti universitari internazionali. Ha partecipato
attivamente ai progetti ministeriali PRIN 05, 06 e 07, ed al consorzio internazionale interuniversitario CoDeSNet oltre
che a progetti con Enti Pubblici quali ASL e Provincia ed aziende private per l’applicazione dei modelli teorici di
negoziazione sviluppati. Svolge attività di ricerca nel settore delle Tecnologie con particolare interesse verso le tecniche
di gestione della produzione mirata alla mass customization, la gestione delle negoziazioni in ambito Supply Chain,
l’ottimizzazione dei processi produttivi tramite l’impiego di tecnologie innovative e la prototipazione rapida tramite
sinterizzazione.
Raimondo Pasquino
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Nato il 26 agosto 1943; si è laureato nel 1969 a Napoli in Ingegneria Aereonautica. Ha iniziato l'attività universitaria nel
1970 presso l’Istituto di Tecnologie della Facoltà di Ingegneria dell'Università di Bari, ove è stato borsista, poi
assistente incaricato, assistente ordinario e, dal 1972-73, professore incaricato stabilizzato di Tecnologie meccaniche. E’
stato uno dei fondatori della Facoltà di Ingegneria di questa Università. Dal 1991 è Professore ordinario di Tecnologia
Meccanica ed ha tenuto l’insegnamento di titolarità per gli allievi del Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica e, per
supplenza, quello di Tecnologie Speciali. E’ membro affiliato all’ASME. E’ stato Preside della Facoltà di Ingegneria
dall’A.A. 96/97 e componente della Giunta di Presidenza del Collegio dei Presidi di Ingegneria. E’ Rettore dell’Ateneo
di Salerno dal I novembre 2001. L’attività di ricerca svolta riguarda principalmente i seguenti filoni di ricerca: Misure
di profili di superfici a geometria complicata, Metalli amorfi, Usura degli utensili da taglio.
Arcangelo Pellegrino
Laureato in Ingegneria Meccanica nell’a.a. 1979-80 all’Università di Napoli. Sino al 1987 ha svolto attività
professionale nella progettazione d'impianti industriali e fornitura di know–how per l'industria privata. Dal 1988 al 2001
è stato funzionario tecnico presso l'Istituto di Ingegneria Meccanica dell'Università di Salerno, dove ha curato prima il
Laboratorio Prove Materiali e successivamente il Laboratorio di Grafica Computazionale. Dal Luglio 2001 è ricercatore
del settore Disegno e Metodi dell’Ingegneria Industriale al DIMEC Dipartimento di Ingegneria Meccanica
dell'Università di Salerno. L'attività scientifica si svolge nei seguenti settori d'interesse: ottimizzazione delle traiettorie
nel CAM mediante curve interpolanti, sintesi delle tolleranze, analisi delle immagini, progettazione meccanica, metodi
di progettazione, logica Fuzzy, prototipazione rapida. E’ titolare di un brevetto.
Cesare Pianese
E’ nato nel 1961. Laureato con lode in Ingegneria Meccanica presso l'Università Federico II di Napoli; ha lavorato
(1987/88) presso il Centro Ricerche Fiat, ha conseguito (1989/90) con onori il Diploma Course in fluidodinamica presso
il von Karman Institute (Belgio) e nel 1992 il titolo di Dottore di Ricerca. Attualmente è professore ordinario nel settore
“Macchine a Fluido” presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell’Università degli Studi di Salerno. I suoi
interessi di ricerca riguardano i motori automobilistici, i sistemi di propulsione ibridi e le celle a combustibile. È autore
di oltre 100 lavori scientifici pubblicati sia su riviste internazionali sia in atti di congressi internazionali. È coordinatore
scientifico di numerosi progetti di ricerca anche in collaborazione con enti di ricerca stranieri.
Joseph Quartieri
E’ Professore Ordinario di Fisica Sperimentale presso la Facolta’ di Ingegneria dell’Universita’ di Salerno. E’ co/autore
di centinaia di pubblicazioni su riviste internazionali. Ha insegnato o insegna Fisica I, Fisica II, Elettronica Quantistica,
Complementi di Matematica , Probabilita’ e Statistica, Analisi dei Dati Fisici per l’Ingegneria, Ottica e Acustica, Fisica
Medica, etc. nelle Facolta’ di Ingegneria e Medicina (Universita’ di Napoli “Federico II”, Roma “Tor Vergata”, ed
(oggi) Salerno). In quest’ultima è stato anche Consigliere di Amministrazione. E’ componente della Commissione
Disabilità dell’Ateneo di Salerno da oltre otto anni. Già componente della Giunta Disabilità dell’Ateneo di Salerno. E’
Delegato alla Disabilita’ per la Facolta’ di Ingegneria. Già responsabile della collaborazione con l’Universita’ di
Kangnung in Korea. Già responsabile delle ricerche teoriche e sperimentali espletate dal Gruppo dei Fisici di Ingegneria
in Fisica Subnucleare. Attualmente responsabile del Settore Fisica Ingegneria. E’ Tecnico Competente in Acustica
Ambientale della Regione Campania. Docente presso la Facolta’ di Medicina a Salerno. Componente della
Commissione Didattica e Paritetica della Facolta’ di Ingegneria dell’Ateneo di Salerno. Gia’ Docente presso Facolta’ di
Medicina della II Università di Napoli. E’ membro della collaborazione ENVIRAD_SPLASH per il monitoraggio sul
territorio nazionale dei livelli di Radon.
Carlo Renno
professore associato del settore scientifico-disciplinare «Fisica tecnica Industriale», è nato nel 1969 a Napoli, ove nel
1996 si è laureato in Ingegneria Meccanica. Svolge la sua attività di ricerca nel campo della termodinamica applicata e
della trasmissione del calore, con particolare attenzione alla tecnica del freddo. Nell’ambito della tecnica del freddo si è
interessato allo studio degli impianti operatori a compressione di vapore, oggetto sia di indagini sperimentali che
analitico-numeriche. I principali argomenti di ricerca sviluppati sono: valutazione delle prestazioni energetiche e
dell’impatto ambientale dei fluidi refrigeranti; modellistica dei componenti di un impianto operatore; ottimizzazione
energetica di impianti operatori a compressione di vapore; determinazione di sistemi innovativi capaci di controllare la
capacità frigorifera di un impianto a compressione. Ha partecipato a numerosi progetti di ricerca. L’attività scientifica è
testimoniata da circa 30 articoli pubblicati sia su riviste internazionali che su atti di convegni internazionali.
Stefano Riemma
E’ nato a Napoli il 22 marzo 1964, si è laureato con lode, in 5anni in ingegneria meccanica. E’ stato responsabile di
produzione in un’azienda Aeronautica di rilevanza nazionale. Nel 1997 ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in
Impianti Industriali. Dal 1994 al 1997 ha tenuto per contratto, presso l’Ateneo del Sannio, il corso di Sistemi di
Produzione Automatizzati, nel periodo 1997-99 ha tenuto per contratto,presso l’Ateneo di Salerno, l’insegnamento di
Impianti Industriali. Nel 1998 ha preso servizio presso l’Università degli studi di Salerno in qualità di professore
associato. Nel 2002 ha vinto il concorso per posto di professore ordinario ed ha preso servizio presso lo stesso Ateneo
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salernitano in qualità di professore straordinario. Dal 2005 è professore ordinario. E’ titolare dei corsi di Gestione degli
Impianti Industriali e di Gestione della Produzione. E’ responsabile scientifico di numerose convenzioni di ricerca con
aziende private su temi di specifico interesse industriale. E’ autore di oltre 60 articoli di ricerca sui temi della gestione
della produzione e dell’automazione dei processi manifatturieri; i risultati dell’attività di ricerca sono pubblicati su
riviste internazionali quali International Journal of Production Research, International Journal of Flexible
Manufacturing Systems, International Journal of Computer Integrated Manufacturing.E’ socio APICS, POMS, ANIMP
e INFORMS
Gianfranco Rizzo
Nato a Napoli nel 1952. Laurea con lode in Ing. Meccanica, Univ.di Napoli (1975). Ha lavorato presso FIAT (1977),
Istituto Motori CNR (1978-81), Univ. di Napoli (1982-92) ed Univ.di Salerno (1992-). Prof.Ordinario nel settore
IND/ING08 dal 2000. Ha prodotto oltre 100 lavori scientifici, su controllo, sperimentazione e modellistica dei motori a
combustione interna, sul progetto ottimizzato di sistemi energetici e turbomacchine, sugli impianti eolici ed ibridi, sui
veicoli ibridi e solari, sulla modellistica e gestione ottimale delle risorse naturali. Autore di testi didattici multimediali
ed on-line su macchine e sistemi energetici. Chair della Technical Committee IFAC (International Federation of
Automatic Control) "Automotive Control". Best Paper Award all’AVEC04 Conference, Arnhem, NL. Membro della
IPC, Chairman e Associated Editor di numerosi congressi internazionali. Coordinatore scientifico di progetti europei, di
progetti nazionali PRIN, di progetti regionali e di numerosi progetti con l’industria. Presidente Associazione
Musicateneo.
Alessandro Ruggiero
E’ nato a Salerno il 10 Marzo 1971. Si è laureato con lode in Ingegneria Meccanica presso l'Università degli Studi di
Salerno nel marzo 1996. Nello stesso anno ha conseguito l'abilitazione alla professione di ingegnere. Dal 1997 al 1999
ha frequentato il corso di Dottorato di Ricerca in Tribologia (XIII ciclo -Università di Pisa-). Dal 1/11/1999 al 3/2/2005
è stato in servizio in qualità di Ricercatore Universitario presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell’Università
degli Studi di Salerno (dal dicembre 2001 confermato nel ruolo dei Ricercatori). Dal 3/2/2005 ad oggi è Professore
Associato (SSD ING-IND/13) presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell’Università degli Studi di Salerno.
E’autore di più di 60 pubblicazioni scientifiche di livello internazionale sui temi della lubrificazione di sistemi
meccanici, engine friction, dinamica dei rotori, controllo delle vibrazioni e del rumore, biomeccanica.
Saverio Salerno
E’ nato a Roma il 20 luglio 1953. Ha conseguito la Laurea in Matematica con lode presso l'Università di Pisa nel 1974.
Ha conseguito, inoltre, il Diploma in Matematica presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Dal 1978 è professore
incaricato presso la Facoltà di Scienze dell'Università di Salerno; è professore associato di Analisi Matematica presso la
Facoltà di Ingegneria dell'Università di Salerno dal 1983, professore straordinario di Analisi Matematica dal 1987 e
professore ordinario di Ricerca Operativa dal 2001 presso la suddetta Università. É autore di circa novanta lavori e
quattro volumi pubblicati per la maggior parte su riviste internazionali su argomenti di Teoria dei Numeri, Analisi
Matematica, Matematica Applicata e Informatica É Direttore del Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione e
Matematica Applicata dell’Università di Salerno. Attualmente, svolge e coordina attività di ricerca di base e applicata
anche in Informatica, Simulazione, Didattica e Divulgazione Scientifica, Software Matematico ed è autore di numerosi
lavori scientifici in tali settori. È coordinatore scientifico di numerosi progetti di ricerca nazionali ed internazionali.
Edoardo Scarpetta
E’ laureato in Fisica Generale col massimo dei voti presso l’Università di Napoli. Prima borsista di ricerca ed
esercitazioni, poi ricercatore confermato di Fisica Matematica (dal 1981) presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università
di Salerno. Vincitore di concorso nazionale, dal 1999 è professore associato nel SSD MAT/07 presso la suddetta
Facoltà. Attualmente, è titolare dei corsi di Matematica III e Matematica IV nell’area didattica di Ingegneria Meccanica.
Ha tenuto per supplenza vari corsi di Matematica I e Matematica II (ex Analisi matematica, Geometria). La sua attività
di ricerca si svolge principalmente nel campo della propagazione ondosa in solidi elastici danneggiati, studiando in
particolare problemi di scattering con approcci analitici. E’ autore di una cinquantina di lavori pubblicati quasi
esclusivamente su riviste internazionali; vanta inoltre numerose comunicazioni a Congressi nazionali ed internazionali.
Svolge regolarmente attività di “referee” per due riviste edite dalla Elsevier. E’ membro da diversi anni del Gruppo
Nazionale per la Fisica Matematica dell’INdAM (ex CNR), ed ha costantemente partecipato ai Programmi di ricerca
cofinanziati (PRIN) in varie Unità Locali.
Silvia Scarpetta
Laureata in Fisica con votazione 110/110 cum laude nel 1995 presso 'Università di Napoli `Federico II''. Ha conseguito
il titolo di Dottore di Ricerca in Fisica, presso l'Università degli studi di Salerno. E’ ricercatrice in Fisica della Facoltà
di Ingegneria dell' Università degli Studi di Salerno 2002. L'attività scientifica della Dr. Silvia Scarpetta si e' incentrata
sulle seguenti linee di ricerca: Meccanica statistica delle reti neurali e Applicazioni dei metodi della fisica teorica a
problemi biologici. Architetture e algoritmi neurali, e applicazioni delle reti neurali alla discriminazione e al
riconoscimento automatico di immagini satellitari.
15
Adolfo Senatore
ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Tribologia presso l’Università di Pisa con una dissertazione su modelli
per la stima delle perdite meccaniche in un motore a combustione interna. Afferisce al Dipartimento di Ingegneria
Meccanica dell’Università degli Studi di Salerno dal 2002, settore scientifico disciplinare ING-IND/13 Meccanica
Applicata alle Macchine. I principali interessi di Ricerca riguardano: la modellazione dell’interazione d’attrito ed i
meccanismi di lubrificazione nei motori a combustione interna; l’analisi teorico/sperimentale di frizioni a secco per
applicazioni automotive con riferimento a trasmissioni manuali robotizzate; la dinamica dei rotori su cuscinetti
fluidodinamici; l’analisi sperimentale delle vibrazioni di dischi rotanti e travi uniformi con riferimento agli effetti di
irrigidimento da forza centrifuga. In particolare, l'attività svolta ha dato luogo a circa 70 pubblicazioni scientifiche,
presentate a Congressi nazionali ed internazionali o pubblicate su riviste internazionali. Partecipa a progetti di Ricerca
comunitari e nazionali o convenzioni di Ricerca con enti e privati in qualità di componente o coordinatore. E’ membro
della Commissione Socrates/Erasmus dell’Area Didattica di Ingegneria Meccanica, nonché componente del collegio
Docenti del Dottorato di Ricerca in Ingegneria Meccanica. Docente di contatto, nell'ambito del Programma
Socrates/Erasmus, con le sedi: EUITI/UPM - Universidad Politécnica de Madrid (E), CTD - Univerza v Ljubljani
(SLO), Universitatea Politehnica din Bucuresti (RO), EPS - Universidad de Cordoba (E), SUPSI – Lugano (CH).
Vincenzo Sergi
E’ professore ordinario di Tecnologie e Sistemi di Lavorazione presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di
Salerno nella quale è titolare dei corsi di Tecnologie Generali dei Materiali e di Produzione Assistita da Calcolatore. Già
titolare della cattedra di Tecnologia Meccanica presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Roma “Tor Vergata”
ed, in precedenza, della cattedra di Produzione Assistita da Calcolatore presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università
di Napoli “Federico II”. Dal 2002 è coordinatore del Dottorato di Ricerca in Ingegneria Meccanica. L’attività di ricerca
si sviluppa secondo due principali direttrici: la prima riguarda la simulazione numerica ad eventi discreti per la
ottimizzazione delle lavorazioni meccaniche e delle prestazioni di sistemi produttivi avanzati, mentre la seconda è
relativa alla ottimizzazioni di lavorazioni mediante fascio laser e loro integrazione nei sistemi manifatturieri. È autore di
circa 100 articoli pubblicati su riviste nazionali ed internazionali o inseriti come atti di prestigiose conferenze
internazionali.
Giovanni Spagnuolo
E’ nato nel 1967. Nel 1993 ha conseguito la Laurea in Ingegneria Elettronica presso l’Università degli Studi di Salerno,
e nel 1998 il Dottorato di Ricerca in Ingegneria Elettrica presso l’Università “Federico II” di Napoli. Attualmente è
professore associato, nel settore “Elettrotecnica”, presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione e Ingegneria
Elettrica dell’Università degli Studi di Salerno. I suoi interessi di ricerca ricadono nell’ambito dell’elettronica di
potenza per le fonti energetiche rinnovabili, in particolare per il fotovoltaico, e della modellistica e del controllo di celle
a combustibile. È Associate Editor di IEEE Transactions on Industrial Electronics, rivista per la quale è anche editore di
due Special Issue, ed autore di circa 100 articoli su riviste internazionali e comunicazioni a conferenze nazionali e
internazionali. E’ responsabile di alcuni progetti di ricerca e convenzioni con aziende ed è co-autore di tre brevetti
internazionali.
Vincenzo Tibullo
E’ nato a Napoli il 19 dicembre 1966. Ha conseguito la Laurea con lode in Fisica nel 1994 presso l'Università degli
Studi di Napoli “Federico II”, e il titolo di Dottore di Ricerca in Matematica nel 2006 presso l'Università degli Studi di
Salerno. Dal 2005 è Ricercatore Universitario nel Settore Scientifico Disciplinare MAT/07 (Fisica Matematica), presso
il Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione e Matematica Applicata (DIIMA) dell'Università di Salerno. I suoi
interessi di ricerca ricadono nei seguenti ambiti: propagazione ondosa in presenza di cracks, soluzioni fondamentali in
termoelasticità per continui micropolari, propagazione di onde acustiche in continui stratificati, problemi dinamici per
miscele di continui termoelastici. E’ autore di 15 articoli su prestigiose riviste internazionali e comunicazioni a
conferenze nazionali e internazionali.
Zappale Elvira
Nata a Salerno il 2 agosto 1975. Il 16 luglio 1997 ha conseguito con lode la Laurea in Matematica presso l’Università
degli Studi di Salerno, e nel 2002 il titolo di Dottore di Ricerca in Matematica, presso l’Università degli Studi di Napoli
“Federico II”. Dal 2000 al 2003 è stata titolare di cattedra per Matematica e Fisica presso la Scuola Secondaria
Superiore. Dall’1 gennaio 2004 è ricercatore nel settore scientifico disciplinare MAT/05 (Analisi Matematica) presso la
Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Salerno. L’attività di ricerca si svolge prevalentemente nell’ambito
del Calcolo delle Variazioni con particolare attenzione alle applicazioni della Matematica alla Meccanica dei Continui
per quel che concerne le strutture sottili, le tecniche di omogeneizzazione per materiali compositi, i materiali non
semplici e la frattura. Più recentemente la ricerca si è rivolta anche alle Equazioni alle derivate parziali ed alle
problematiche dell’ Analisi Matematica che intervengono nei modelli di decomposizione delle immagini. Dal 2000 ha
stabili rapporti scientifici con il Center for Nonlinear Analysis della Carnegie Mellon University di Pittsburgh (PA) –
16
USA. È autrice di articoli su riviste internazionali e tiene comunicazioni a conferenze nazionali e internazionali.
Partecipa a progetti di ricerca nazionali ed internazionali.
Francesco Zirpoli
Si è laureato in Economia e Commercio presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II nel 1994. Ha conseguito
nel 1998 il titolo di Master of Philosophy in Management Studies presso l'Università di Cambridge, U.K. e, nel 2000, il
titolo di Dottore di Ricerca in Economia Aziendale presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Attualmente è
Ricercatore presso il DIMEC dell'Università di Salerno dove ha lavorato come cultore della materia dal 1997 e
assegnista di ricerca dal 1999. I suoi interessi di ricerca sono incentrati sullo sviluppo prodotto, sulle relazioni cliente-
fornitore e sulle strategie di make or buy. È autore su tali temi di numerose pubblicazioni apparse su riviste nazionali ed
internazionali.
17
(torna indice)
CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA
GESTIONALE L9 del D.M. 270/2004 – ex Classe 10 del D.M. 509/1999
Lauree in Ingegneria Industriale
18
Corso di Laurea Triennale in Ingegneria Gestionale Classe delle Lauree10 in Ingegneria Industriale: Durata 3 anni
Percorso UNICO
1°Anno
Semestre Crediti Disciplina
I 9 Matematica I
I 6 Fondamenti di Informatica
I 6 Chimica
I 6 Economia ed Organizzazione Aziendale
I-II 12 Fisica
II 6 Tecnologie Generali dei Materiali
II 6 Disegno
II 9 Matematica II
TOT 60
2°Anno
Semestre Crediti Disciplina
I 6 ELETTROTECNICA 1
I 3 BASI DI DATI
I 3 SISTEMI INFORMATIVI AZIENDALI
I 6 SISTEMI E PROCESSI DI PRODUZIONE
I 6 GESTIONE DEGLI IMPIANTI INDUSTRIALI
I 6 FISICA TECNICA
II 6 MECCANICA DEI FLUIDI
II 6 SISTEMI DI CONTROLLO DI GESTIONE
II 6 MACCHINE E SISTEMI ENERGETICI
II 6 IMPIANTI INDUSTRIALI
II 6 FONDAMENTI DI MECCANICA APPLICATA
60
3°Anno
Semestre Crediti Disciplina
I 3 SICUREZZA DEGLI IMPIANTI INDUSTRIALI
I 3 LOGISTICA INDUSTRIALE
I 6 RICERCA OPERATIVA
I 6 TECNOLOGIE E PROCESSI DI LAVORAZIONE
I 6 MATEMATICA 3
I 6 N. 1 MATERIA A SCELTA da 6 CFU*
II 6 MARKETING E DISTRIBUZIONE
II 6 COSTRUZIONE DI MACCHINE
II 3 N. 1 MATERIA A SCELTA da 3 CFU*
II 3 LINGUA INGLESE
19
II 6 TIROCINIO
II 3 PROVA FINALE
60
MATERIE A SCELTA (^)
TABELLA "A" (moduli da 3 crediti)
MISURE MECCANICHE
ENERGETICA
TABELLA "B" (moduli da 6 crediti)
ELETTROTECNICA 2
INNOVAZIONE E SVILUPPO PRODOTTI
20
Corso di Laurea Triennale
in
Ingegneria Gestionale
Elenco dei Corsi
Basi di Dati..................................................................................................................................... 21
Chimica .......................................................................................................................................... 23
Costruzione di Macchine ............................................................................................................... 25
Disegno .......................................................................................................................................... 28
Economia ed Organizzazione Aziendale ....................................................................................... 30
Elettrotecnica 1 .............................................................................................................................. 32
Elettrotecnica II .............................................................................................................................. 34
Energetica....................................................................................................................................... 36
Fisica .............................................................................................................................................. 38
Fisica Tecnica ................................................................................................................................ 41
Fondamenti di Informatica ............................................................................................................. 44
Fondamenti di Meccanica Applicata .............................................................................................. 46
Gestione degli impianti industriali ................................................................................................. 48
Impianti Industriali ......................................................................................................................... 50
Innovazione e Sviluppo Prodotto ................................................................................................... 52
Logistica Industriale ....................................................................................................................... 54
Macchine e Sistemi Energetici ....................................................................................................... 56
Marketing e Distribuzione ............................................................................................................. 58
Matematica I .................................................................................................................................. 60
Matematica II ................................................................................................................................. 64
Matematica III ................................................................................................................................ 67
Meccanica dei Fluidi ...................................................................................................................... 69
Misure Meccaniche ........................................................................................................................ 71
Ricerca Operativa ........................................................................................................................... 73
Sicurezza degli Impianti Industriali ............................................................................................... 76
Sistemi di Controllo di Gestione .................................................................................................... 78
Sistemi e Processi di Produzione ................................................................................................... 80
Sistemi Informativi Aziendali ........................................................................................................ 82
Tecnologie e Processi di Lavorazione ........................................................................................... 84
Tecnologie Generali Dei Materiali ................................................................................................ 86
21
Basi di Dati
Cds: Ingegneria
Informatica
Docente:
Prof. Giuseppe
LIETO
Integrato:
con Sistemi
Informativi
Propedeuticità:
Fondamenti di
Informatica
Crediti: 3
Anno: I Semestre: II Codice: 0610700039 SSD: ING-INF/05 Tipologia:
Caratterizzante
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire
Il corso mira all’apprendimento di modelli e metodi per la definizione, progettazione e
realizzazione di sistemi software che gestiscano insiemi di dati di grandi dimensioni e di natura
eterogenea.
Conoscenze e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
Comprensione della terminologia utilizzata nell’ambito delle basi di dati, dei modelli
concettuali, logici e fisici di rappresentazione dei dati, delle metodologie di progetto e sviluppo,
dei concetti fondamentali del linguaggio SQL.
Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding)
Saper progettare e normalizzare un modello E-R di una realtà in esame, realizzare, nel modello
relazionale, una base di dati ed estrarre informazioni attraverso il linguaggio SQL,
Autonomia di giudizio (making judgements)
Saper individuare i metodi più appropriati per progettare e realizzare una base di dati, ed
ottimizzare il processo realizzativo in base al contesto in esame
Abilità comunicative (communication skills)
Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato alle basi di dati
Capacità di apprendere (learning skills)
Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso,
ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti
Prerequisiti
Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze matematiche
di base, con particolare riferimento alle strutture algebriche.
Metodi didattici
L’insegnamento contempla lezioni teoriche, esercitazioni in aula ed esercitazioni pratiche di
laboratorio. Nelle esercitazioni in aula viene assegnato agli studenti, divisi per gruppi di lavoro,
un progetto da sviluppare durante tutto lo svolgimento del corso. Il progetto comprende
unitariamente tutti i contenuti dell’insegnamento ed è strumentale all’acquisizione, oltre che
delle capacità di progettazione e realizzazione di una base di dati partendo dalle specifiche,
anche a sviluppare e rafforzare le capacità di lavorare in team. Nelle esercitazioni in laboratorio
gli studenti implementano una base di dati in uno specifico DBMS (MSAccess o MySQL) e
svolgono esercitazioni nel linguaggio SQL.
Metodi di valutazione
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverrà mediante una prova scritta e
colloquio orale.
Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Ore
Lez.
Ore
Eserc.
Ore
Lab.
Sistemi informativi,
informazioni e dati Architetture e linguaggi per le basi di dati 3
22
Il modello
relazionale Relazioni, vincoli, operazioni sul modello relazionale 6
Linguaggi per le basi
di dati
Introduzione al SQL; SQL per la manipolazione dei dati; SQL per
l’interrogazione dei dati; interrogazioni semplici e interrogazioni
complesse; query nidificate, funzioni di aggregazione
3 3 3
Progettazione
Concettuale
La progettazione concettuale di una base di dati; strategie e modelli
di progettazione 6 3
Il modello E-R Descrizione del modello; progettazione di modelli E-R 3 2
Progettazione logica Ristrutturazione del modello E-R; sua normalizzazione e traduzione
nel modello relazionale. 3 2 3
Totale Ore 24 10 6
Testi di riferimento
Basi di dati - Modelli e linguaggi di interrogazione 2/ed
Paolo Atzeni, Stefano Ceri, Stefano Paraboschi, Riccardo Torlone
Ed. McGraw Hill
23
Chimica
Cds: Ingegneria
Gestionale
Docente:
Prof. Guadagno Liberata
Integrato:
Propedeuticità:
nessuna Crediti: 6
Anno: I Semestre: I Codice:
0610600005 SSD: CHIM/07
Tipologia:
Base
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire
Studio, comprensione e razionalizzazione dei fenomeni chimici, ovvero strutturazione della materia
e sue trasformazioni fisiche e chimiche. Tra i risultati previsti per l’apprendimento rientra lo
sviluppo di una visione atomistica delle sostanze e le competenze per connettere le osservazioni
macroscopiche con la visione atomistica delle reazioni.
Conoscenze e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
Comprensione dei concetti fondamentali della chimica sulla base degli obiettivi concettuali
pianificati dal docente.
Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding)
Agli studenti è richiesto di sapere individuare le possibili applicazioni dei concetti fondamentali
acquisiti.
Autonomia di giudizio (making judgements)
Rilevanti applicazioni ingegneristiche, risoluzione dei problemi e comprensione concettuale sono
tre temi integrati, anche se distinti, che si intrecceranno durante lo svolgimento del corso e saranno
evidenziati in diversi modi che, nel complesso, funzioneranno come guida per sollecitare gli
studenti a sviluppare i propri obiettivi di valutazione analitica e critica.
Abilità comunicative (communication skills)
Agli studenti è richiesto di sapere esporre oralmente un argomento con la capacità di correlare gli
aspetti fenomenologici della chimica con i processi che avvengono a livello atomico e molecolare.
Capacità di apprendere (learning skills)
Agli studenti è richiesto di sapere applicare le conoscenze acquisite durante il corso, ed
approfondire gli argomenti trattati in contesti di interesse attuale.
Prerequisiti
Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze matematiche di
base, con particolare riferimento alle strutture algebriche.
Metodi didattici
L’insegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula. Nelle esercitazioni in aula viene
assegnato agli studenti la risoluzione di problemi chimici che rappresentano l’espressione in forma
concreta e quantitativa dei concetti che vengono di volta in volta erogati nelle lezioni teoriche. Il
metodo di risoluzione dei problemi è scelto in modo da porre in risalto il ragionamento ed è basato
su un procedimento a tappe; allo step iniziale di comprensione del problema segue la fase di
pianificazione e risoluzione. La fase di pianificazione serve a riflettere su come risolvere il
problema prima di manipolare i valori numerici. L’ultima fase, quella di verifica, promuove
l’abitudine a valutare la ragionevolezza della risposta e a verificare la coerenza con i principi
fondamentali della chimica.
Metodi di valutazione
24
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverrà mediante una prova scritta ed
un colloquio orale.
Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Ore
Lez.
Ore
Eserc.
Struttura atomica
della materia
Atomi e cariche elettriche. Peso atomico e molecolare. Concetto di mole.
Elettrone. Energia di ionizzazione e affinità elettronica. Massa degli atomi e
delle molecole. Modello attuale dell’atomo di idrogeno. Significato della
funzione d’onda. Aufbau degli atomi e loro configurazione elettronica. Tavola
periodica.
10 2
Legame chimico
Formule chimiche. Legame ionico. Legame covalente. Delocalizzazione degli
elettroni e risonanza. Ibridizzazione e geometria molecolare. Legame metallico.
Interazioni deboli e stati condensati. Caratteristiche di valenza degli elementi in
relazione alla loro posizione nel sistema periodico.
10 2
Stechiometria Numero di ossidazione. Reazioni chimiche ed equazioni di reazione. Reazioni
di ossido-riduzione. 2 4
Gas, solidi e
liquidi
Pressione. Legge di Boyle. Legge di Charles e Gay-Lussac. Scala assoluta della
temperatura. Equazione di stato dei gas perfetti. Pressioni parziali e legge di Dal
ton. Gas reali. Proprietà dei solidi. Reticoli e celle elementari. Descrizione di
alcuni reticoli cristallini.. Tipi di solidi. Solidi covalenti, molecolari, ionici e
metallici. Liquidi.
8 2
Equilibrio di fase Equilibrio solido-liquido, solido-gas e liquido-gas. Diagrammi di stato.
Diagramma di stato dell’acqua e del biossido di carbonio. 4
Equilibrio
chimico
Generalità. Legge di azione di massa. Effetto della temperatura sull’equilibrio
chimico. Equilibri omogenei ed eterogenei. Dissociazione elettrolitica
dell’acqua. Acidi e basi. Prodotto di solubilità.
4 7
Elettrochimica Potenziale all’elettrodo e celle galvaniche. 2 3
Totale Ore 40 20
Testi di riferimento
D.W. Oxtoby “Chimica Moderna” EDISES (Napoli)
Bandoli-Dolmella-Natile “Chimica di Base” EDISES (Napoli)
Schiavello-Palmisano “Fondamenti di Chimica” EDISES (Napoli).
25
Costruzione di Macchine
Cds: Ingegneria
Gestionale
Docente:
Cricrì Gabriele
Citarella Roberto
Integrato:
Propedeuticità:
Matematica 1, Fisica 1,
Disegno Meccanico
Crediti: 6
Anno: II Semestre: II Codice: SSD: ING-IND/14 Tipologia:
integrativo
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire
Il corso, offerto a studenti del secondo anno del corso di Laurea in Ingegneria Chimica, si
propone di illustrare i principi che stanno alla base della teoria dell’elasticità. Viene illustrato il
comportamento dei materiali a partire dalle definizioni di sforzi, deformazioni e dei loro legami
fino alle equazioni dell’equilibrio elastico. Successivamente viene affrontato lo studio della
risposta di semplici strutture riconducibili ad apparecchiature in uso nell’industria sottoposte a
differenti sistemi di forze. L’impostazione dell’esposizione affianca gli aspetti teorici e quelli
applicativi. La parte esercitativa prevede applicazioni rivolte alla verifica ed al
dimensionamento di organi di macchine o per il contenimento e la condotta di fluidi. Una parte
del corso è dedicata ai principi della progettazione e alla problematica della sicurezza nei suoi
aspetti riguardanti la normativa ed i dispositivi.
Conoscenze e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
Comprensione della terminologia utilizzata nell’ambito della meccanica e della costruzione di
macchine.
Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding)
Conoscere i principi della progettazione delle macchine.
Autonomia di giudizio (making judgements)
Saper individuare i metodi più appropriati per progettare un semplice componente meccanico,
ed ottimizzare il processo di calcolo in base al contesto in esame.
Abilità comunicative (communication skills)
Saper lavorare in gruppo ed illustrare l’approccio di calcolo prescelto.
Capacità di apprendere (learning skills)
Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso.
Prerequisiti
Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze matematiche,
fisiche, di rappresentazione grafica/schematizzazione e meccaniche di base.
Metodi didattici
L’insegnamento contempla lezioni teoriche, esercitazioni in aula ed esercitazioni pratiche di
laboratorio.
Metodi di valutazione
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverrà mediante una prova scritta e
colloquio orale.
Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Ore
Lez.
Ore
Eserc.
Ore
Lab.
Geometria delle masse,
schematizzazione,
equilibrio
momenti d’inerzia e momenti statici con esemplificazioni
applicative. Schematizzazione di alcuni meccanismi studiati
(manovellismi di spinta, meccanismi con camme) mediante
6 4
26
modelli semplificati. Modello geometrico di trave rettilinea.
Equilibrio della trave staticamente determinata rispetto alle
condizioni di vincolo; travi iperstatiche (cenni). Spostamenti,
deformazioni, tensioni ed equilibrio per continui elastici.
Comportamento dei
materiali: stati piani
Relazioni generali tra tensioni e deformazioni. Leggi costitutive
elastiche per materiali isotropi. 3 2
Diagrammi delle
caratteristiche di
sollecitazione
Modi di sollecitazione (trazione/compressione, flessione, taglio,
torsione) della trave piana ed i corrispondenti campi di tensione
e deformazione.
4 5
Strutture
assialsimmetriche
Tensioni e deformazioni per strutture assialsimmetriche con
pareti sottili sottoposte a pressione interna. 4 2
Criteri di verifica e
dimensionamento di
organi sotto carichi
statici.
Principali criteri di resistenza statica e applicazione alle
strutture trattate ai fini della verifica e del dimensionamento.
Esemplificazioni.
4 4
Principi della
progettazione, soluzioni
e particolari costruttivi,
normativa di sicurezza
Soluzioni costruttive impiegate nella progettazione di
apparecchiature in uso nell’industria. Normativa vigente in
materia. Vincoli costruttivi imposti dalle normative di
sicurezza. Visita al laboratorio di Costruzione di macchine.
6 2 2
Esempi di verifica e
dimensionamento
Si applicano le nozioni acquisite durante lo svolgimento del
corso in esercitazioni esemplificative e nella stesura da parte
degli allievi di un elaborato progettuale consistente nella
verifica o dimensionamento di meccanismi studiati durante il
corso (manovellismi, meccanismi con camme, rotismi).
4 8
Totale Ore 31 27 2
Testi di riferimento
F. P. Beer, E. Russel Johnston, Jr., J. T. DeWolf, Meccanica dei Solidi, McGraw-Hill
27
28
Disegno
Cds: Ingegneria
Gestionale
Docente:
Prof. Michele
Pappalardo
Integrato:
Propedeuticità:
nessuna Crediti: 6
Anno: I Semestre: II Codice: 06106000xx SSD: ING-IND/15 Tipologia:
Caratterizzante
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso mira a rendere il laureando capace di interpretare correttamente i disegni tecnici nella loro
interezza, tenendo cioè conto, oltre che della rappresentazione dell’oggetto, anche delle ulteriori
informazioni che il disegno tecnico contiene quali dimensioni, tolleranze, lavorazioni, saldature, etc,
necessarie alla gestione del prodotto ed all’utilizzo delle attrezzature del disegno sia tradizionali che
informatiche.
Conoscenze e capacità di comprensione (knowledge and understanding) Comprensione del linguaggio del disegno tecnico e delle norme del disegno tecnico. Metodi di
realizzazione ed assemblaggio di elementi meccanici. Conoscenze sui collegamenti meccanici e le
trasmissioni meccaniche.
Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding)
Saper leggere e rappresentare a norma sia manualmente che con un elaboratore un disegno tecnico,
interpretare e trasmettere tutte le informazioni di progetto, effettuare misurazioni micrometriche,
calcolare le tolleranze di un accoppiamento.
Autonomia di giudizio (making judgements)
Saper determinare le rappresentazione e le informazioni necessarie a realizzare il disegno di
particolari, assiemi ed impianti nel contesto richiesto.
Abilità comunicative (communication skills)
Saper esporre oralmente gli argomenti legati alla materia. Utilizzare lo schizzo a mano come
strumento integrativo alla comunicazione.
Capacità di apprendere (learning skills)
Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso.
Prerequisiti
Per il raggiungimento degli obiettivi prefissati non sono richieste particolari conoscenze.
Metodi didattici
L’insegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula. Nelle esercitazioni in aula
vengono assegnati elaborati, sia grafici che numerici, da sviluppare durante tutto lo svolgimento
del corso. Nell’ambito dell’elaborazione grafica, l’allievo opera con il software AUTOCAD in
ambiente 2D. E’ previsto anche lo svolgimento di una lezione pratica in officina.
Metodi di valutazione
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverrà mediante una prova grafica
manuale, una prova grafica al calcolatore, un esercizio numerico ed un colloquio orale.
Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Ore
Lez.
Ore
Eserc.
Metodi di
rappresentazione
Proiezioni ortogonali, assonometrie, prospettive. Rappresentazioni
cartesiane, rappresentazioni polari, equazioni parametriche. 2 3
Sezioni e quotature Normazione relativa alla realizzazione delle sezioni ed alla quotatura. 2 3
Elementi di geometria Costruzione grafica d’elementi geometrici, cenni sui metodi 2 3
29
analitica e proiettiva d’approssimazione ed interpolazione, sezioni di figure solide, operazioni
matematiche eseguite graficamente.
Le norme del Disegno
Tecnico Enti unificatori, principali norme relative al disegno tecnico 2 3
Tolleranze
Errori di misura e di lavorazione, accoppiamento tra organi meccanici,
sintassi delle tolleranze dimensionali e rappresentazione delle tolleranze
geometriche, aspetti statistici, teoria degli errori, strumentazione di
misura, rugosità, numeri di Renard.
4 6
Rappresentazione
normata di elementi
meccanici
Forma geometrica di elementi meccanici. Collegamenti meccanici e
norme per la loro rappresentazione grafica. Rappresentazione e criteri di
realizzazione di ruote dentate. Trasmissioni meccaniche.
6 9
Documentazione e
gestione dati di progetto
Rappresentazione di sistemi meccanici: disposizione delle parti, legende,
tabelle, pezzi, materiali, disegno di progetto e disegno di fabbricazione,
disegno elaborato al calcolatore.
6 9
Totale Ore 24 36
Testi di riferimento A. Donnarumma: Disegno di Macchine, Masson, 1996
E. Chirone, S. Tornincasa: Disegno Tecnico Industriale, Il Capitello, 2005
Persiani F. et al.: Disegno Tecnico Industriale. Consorzio Nettuno
UNI - Disegno tecnico. Specificazioni dimensionali e geometriche di disegno meccanico e industriale,
2006
UNI - Disegno tecnico. Organi meccanici, 2006
UNI - Disegno tecnico. Schemi, simboli e tolleranze di disegno meccanico e industriale, 2006
UNI - Disegno tecnico. Principi e applicazioni generali di disegno meccanico e industriale, 2006
Appunti dalle lezioni dal sito: http://elearning.dimec.unisa.it
30
Economia ed Organizzazione Aziendale
Cds: Ingegneria
Meccanica
Docente:
prof. Mauro
CAPUTO
Integrato:
Propedeuticità:
nessuna Crediti: 6
Anno: I anno Semestre: I Codice: SSD: ING/IND-35 Tipologia:
Caratterizzante
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire
Il corso fornisce conoscenze di economia d’impresa e di organizzazione aziendale. In
particolare si analizzeranno i principali parametri di progettazione delle organizzazioni, i fattori
ambientali che li influenzano ed i principali modelli organizzativi. Seguirà la descrizione e
l’analisi del bilancio d’esercizio come strumento per la valutazione della situazione economica e
finanziaria delle imprese.
Conoscenze e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
Comprensione della terminologia utilizzata nell’ambito dell’economia d’impresa, dei principali
modelli organizzativi, degli strumenti di analisi dell’aspetto economico-finanziario
Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding)
Riconoscere le principali variabili di progettazione organizzativa e individuare la miglior
configurazione dati i fattori contingenti; analizzare un bilancio e valutare la situazione
economica e finanziaria delle imprese
Autonomia di giudizio (making judgements)
Saper individuare le variabili organizzative rilevanti e le problematiche economiche e
finanziarie d’impresa.
Abilità comunicative (communication skills)
Saper lavorare in gruppo ed esporre gli argomenti legati all’organizzazione e alla gestione
aziendale.
Capacità di apprendere (learning skills)
Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso,
ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti
Prerequisiti
Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati non sono richieste particolari
conoscenze di base.
Metodi didattici
L’insegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula. Nelle esercitazioni in aula
viene assegnato agli studenti un caso aziendale da analizzare in relazione alle competenze
teoriche apprese durante il corso. I casi riguarderanno sia i contenuti di organizzazione sia quelli
di analisi di bilancio e sono strumentali all’apprendimento dei concetti teorici.
Metodi di valutazione
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverrà mediante una prova scritta e
colloquio orale.
31
Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Ore
Lez.
Ore
Eserc.
Ore
Lab.
Introduzione al corso
Che cosa è l’economia: macroeconomia e microeconomia -
L’impresa nel sistema ambiente-mercato - I confini dell’analisi di
settore.
5
Progettazione
dell’organizzazione
aziendale
Elementi di base della progettazione organizzativa - Le posizioni
individuali - La macrostruttura - I collegamenti laterali - Il
decentramento - I fattori contingenti - Le cinque configurazioni -
La soluzione semplice - La burocrazia meccanica - La burocrazia
professionale - La soluzione divisionale - L’adhocrazia.
20 5
Bilancio d’esercizio ed
analisi per indici
Il bilancio d’esercizio disciplinato dal codice civile - Contenuti
dello stato patrimoniale - Contenuti del conto economico -
L’analisi dell’aspetto patrimoniale: solidità dell’impresa -
L’analisi della struttura e della situazione finanziaria: liquidità -
L’analisi della struttura e della situazione economica: redditività -
L’analisi del punto di pareggio e della redditività operativa.
18 12
Totale Ore 43 17 0
Testi di riferimento
Mintzberg, La progettazione dell’organizzazione aziendale, Il Mulino
Giunta, Pisani, Il bilancio, Apogeo
Ferrero, Dezzani, Pisoni, Puddu, Le analisi di bilancio, Giuffrè
Dispense a cura del docente
Lucidi delle lezioni ed esercizi disponibili su sito web: http://elearning.dimec.unisa.it
32
Elettrotecnica 1
Cds: Ingegneria
Gestionale
Docente:
Prof. Luigi
EGIZIANO
Integrato:
-
Propedeuticità:
Fisica II
Matematica II
Crediti: 6
Anno: II Semestre: I Codice: - SSD: ING-IND/31 Tipologia: affini
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire
Il corso mira all’apprendimento degli argomenti di base dell'elettrotecnica generale e della
teoria dei circuiti. Vengono inoltre forniti elementi di base riguardanti il trasformatore e le
macchine elettriche ad induzione ed in corrente continua.
Conoscenze e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
Comprensione dei metodi di analisi dei circuiti lineari, in regime stazionario, sinusoidale
monofase e trifase, del principio di funzionamento del trasformatore e delle macchine elettriche
fondamentali, della caratteristica elettromeccanica del motore asincrono e del motore a corrente
continua.
Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding)
Saper analizzare un circuito lineare, in regime stazionario, sinusoidale monofase e trifase, ed
esaminare le caratteristiche meccaniche ed elettromeccaniche di motori asincroni ed in corrente
continua.
Autonomia di giudizio (making judgements)
Saper individuare i metodi più appropriati per analizzare un circuito lineare ed esaminare un
motore elettrico sulla base del tipo di alimentazione e delle caratteristiche elettromeccaniche.
Abilità comunicative (communication skills)
Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato alla elettrotecnica.
Capacità di apprendere (learning skills)
Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso,
ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti.
Prerequisiti
Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze matematiche
e fisiche di base, con particolare riferimento all’elettrologia.
Metodi didattici
L’insegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula. Nelle esercitazioni in aula
viene inizialmente illustrata dal docente la procedura di analisi circuitale; successivamente gli
studenti vengono coinvolti nella risoluzione del problema circuitale, fino a raggiungere un
sufficiente grado di autonomia che permette loro di risolvere individualmente un esercizio. Nel
corso delle esercitazioni, il docente coinvolge gli allievi rendendoli parte attiva nella risoluzione
del problema verificando, al tempo stesso, il grado di maturazione dei concetti esposti fino a
quel momento.
Metodi di valutazione
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverrà mediante una prova scritta e
colloquio orale.
33
Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Ore
Lez.
Ore
Eserc.
Ore
Lab.
Reti elettriche lineari in
regime stazionario
Bipoli. Energia e passività. Leggi di Kirchhoff. Metodi di
risoluzione di reti lineari. Applicazione dei teoremi di Tellegen,
Thévénin, Norton
11 10
Reti elettriche lineari in
regime sinusoidale
Fasori. Metodo simbolico. Impedenza. Potenza istantanea, attiva
e reattiva. Conservazione delle potenze. Rifasamento.
Risonanza.
Sistemi trifasi simmetrici sia equilibrati che squilibrati. Misura
delle potenze attiva e reattiva nei sistemi trifase: teorema di
Aron.
11 7
Richiami di
elettromagnetismo e
ferromagnetismo
Materiali ferromagnetici morbidi e duri. Magneti permanenti.
Isteresi. Correnti parassite. Perdite. Circuiti magnetici.
Riluttanza. Elettromagneti. Calcolo dei coefficienti di auto e
mutua induzione. Principi di conversione elettromeccanica
dell'energia
4 1
Trasformatore
Circuiti mutuamente accoppiati. Trasformatore ideale. Principio
di funzionamento. Funzionamento a vuoto, sotto carico ed in
corto circuito. Rendimento convenzionale. Caduta di tensione.
6 1
Macchine elettriche
Principio di funzionamento del motore asincrono e del motore a
corrente continua, caratteristiche meccaniche ed elettro-
meccaniche e avviamento.
8 1
Totale Ore 40 20
Testi di riferimento
G.Fabbricatore: Elettrotecnica e Applicazioni. Liguori
34
Elettrotecnica II
Cds: Ingegneria
gestionale
Docente:
Prof. Giovanni
SPAGNUOLO
Integrato:
- Propedeuticità:
- Crediti: 6
Anno: III Semestre: II Codice: - SSD: ING-IND/31 Tipologia:
discipl. ing.
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire
Il corso mira all’apprendimento degli argomenti relativi alla conversione statica ed
elettromeccanica dell’energia.
Conoscenze e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
Comprensione dei metodi di analisi delle caratteristiche elettromeccaniche dei principali motori
in corrente alternata ed in corrente continua e dei circuiti per la conversione statica dell’energia.
Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding)
Saper analizzare le caratteristiche elettromeccaniche di motori in corrente alternata ed in
corrente continua ed il principio di funzionamento dei principali circuiti per la conversione
statica dell’energia.
Autonomia di giudizio (making judgements)
Saper individuare i circuiti più appropriati per l’alimentazione di sistemi per la conversione
statica dell’energia e valutare le prestazioni di un motore elettrico sulla base del tipo di
alimentazione e delle caratteristiche elettromeccaniche.
Abilità comunicative (communication skills)
Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato alla elettrotecnica.
Capacità di apprendere (learning skills)
Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso,
ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti.
Prerequisiti
Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze
dell’elettrotecnica di base.
Metodi didattici
L’insegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula, anche al calcolatore. Nel
corso delle esercitazioni, il docente coinvolge gli allievi rendendoli parte attiva nella risoluzione
del problema verificando, al tempo stesso, il grado di maturazione dei concetti esposti fino a
quel momento.
Metodi di valutazione
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverrà mediante un colloquio orale.
35
Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Ore
Lez.
Ore
Eserc.
Ore
Lab.
Principi di conversione
elettromeccanica
dell’energia
Energia e coenergia. Forza e coppia. Principio dei lavori virtuali.
Analisi lineare delle forze meccaniche. Motore a riluttanza.
Analisi dinamica di sistemi magnetici. Esempi.
20 4
Motore Asincrono
Generalità. Campo rotante. Principio di funzionamento.
Equazioni caratteristiche e circuito equivalente. Motore
asincrono. Regolazione di velocità. Motore a doppia gabbia.
Motore asincrono monofase. Sistemi di alimentazione chopper-
inverter. Dinamica.
12 4
Motori a corrente
continua
Generalità. Principio di funzionamento. Circuiti equivalenti.
Motore a corrente continua. Tipologie. Sistemi di eccitazione.
Motori brushless e passo-passo. Motore a magnete permanente.
Caratteristiche statiche e dinamiche.
10
Sistemi di conversione e
regolazione statica
dell'energia
Generalità e tipologia. Applicazioni. Simulazione attraverso il
software PSIM 10
Totale Ore 52
Testi di riferimento
Fabbricatore, Elettrotecnica e Applicazioni, Liguori
Kenjo, Nagamori, Permanent-Magnet and Brushless DC Motors, Claredon Press
Kusko, Fitzgerald, Kingsley, Macchine Elettriche, Franco Angeli
Sen, Principles of Electric Machines and Power Electronics, Wiley
36
Energetica
Cds: Ingegneria
Meccanica/Gestionale
Docenti:
Prof. Carlo Renno
Integrato:
Propedeuticità:
Fisica Tecnica Crediti: 3
Anno: III Semestre: II Codice:
0610300040/0610600046
SSD:
ING-IND/10
Tipologia:
Caratterizzante
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire
L’obiettivo del corso è di fornire agli allievi gli strumenti per realizzare valutazioni tecnico-
economiche di impianti dedicati alla conversione dell’energia.
Conoscenze e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
Conoscenze nell’ambito delle termodinamica di base e studio della grandezza exergia che risulta
uno strumento di notevole sintesi nella individuazione delle prestazioni dei sistemi
termodinamici.
Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding)
Analisi dei sistemi termodinamici anche dal punto di vista economico-finanziario e realizzazione
di uno studio di fattibilità che confronti un impianto classico con un impianto di cogenerazione.
Autonomia di giudizio (making judgements)
Saper ottimizzare i sistemi per la conversione dell'energia e saper scegliere l’impianto di
cogenerazione che assicuri, rispetto ad un impianto tradizionale, la maggiore convenienza in
termini di energia, impatto ambientale e costi.
Abilità comunicative (communication skills)
Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato alla termodinamica e alla
cogenerazione.
Capacità di apprendere (learning skills)
Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso,
ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti
Prerequisiti
Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze di fisica
tecnica.
Metodi didattici
L’insegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula. Nelle esercitazioni in aula
vengono assegnati agli studenti esercizi numerici opportunamente scelti con lo scopo di
approfondire i concetti relativi alla analisi exergetica e agli studi di fattibilità.
Metodi di valutazione
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverrà mediante una prova orale.
Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Ore
Lez.
Ore
Eserc.
Ore
Lab.
Concetti di base
sull’analisi
exergetica
Richiami di termodinamica di base. Definizione della grandezza
exergia. Bilancio di exergia e teorema di Gouy-Stodola, Misure
relative di irreversibilità. Analisi exergetica di alcuni componenti
termodinamici.
3 1
Analisi exergetica
di impianti
termici
Analisi exergetica di impianto termico motore. Analisi exergetica di
impianto termico operatore.
4 2
37
Sistemi per la
conversione
dell’energia
Generatore di vapore. Pompa di calore elettrica. Pompa di calore
azionata da motore endotermico. Pompa di calore ad assorbimento.
Turboespansione del metano. Sistemi di cogenerazione.
6
Indici economici Simple pay-back. Discount pay-back. Valore attuale netto. Tasso
interno di redditività. 2
Il quadro
normativo e
tariffario
La legislazione sul risparmio energetico. Il sistema tariffario
dell’energia in Italia. Tariffe elettriche e tariffe del metano. 2
Lo studio di
fattibilità
Analisi di prefattibilità Analisi termodinamica ed economica con
riferimento a pompe di calore ad azionamento elettrico ed azionate da
motore endotermico e a gruppi di cogenerazione. Caratterizzazione
energetica dell’utenza. Scelta delle tecnologie e dimensionamento
dell’impianto. Analisi termodinamica ed economica. Esempi di
applicazione: utenza alberghiera, utenza ospedaliera, utenza
industriale.
4 5
Totale Ore 21 9
Testi di riferimento
R. Mastrullo, P. Mazzei, R. Vanoli - Fondamenti di energetica. Liguori editore.
M. Dentice d’Accadia, M. Sasso, S. Sibilio, R. Vanoli - Applicazioni di energetica. Liguori editore.
38
Fisica
Cds:
Ingegneria
Gestionale
Laurea triennale
Docente:
Prof. Joseph
QUARTIERI
Prof. Salvatore
DE PASQUALE
Dott. Antonio
DI BARTOLOMEO
Dott. Silvia
SCARPETTA
Integrato:
Propedeuticità:
Nessuna Crediti: 12
Anno: I
Semestre:I e II SSD: FIS01/FISICA
SPERIMENTALE
Tipologia:
Disciplina di
base
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire
Capacità di risolvere semplici problemi e di descrivere matematicamente i fenomeni fisici
relativi alla Fisica Classica di base.
Conoscenze e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
Conoscere i concetti che sono alla base dei fenomeni fisici e comprenderne la terminologia.
Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding)
Sapere individuare i modelli fisici concreti cui poter applicare le conoscenze teoriche acquisite.
Autonomia di giudizio (making judgements)
Saper individuare le metodologie più appropriate per analizzare le problematiche prospettate.
Valutare le procedure di risoluzione dei problemi proposti usando le tecniche matematiche più
appropriate.
Abilità comunicative (communication skills)
Saper trasmettere in forma scritta ed orale i concetti e le metodiche di risoluzione dei problemi
fisici sottoposti.
Capacità di apprendere (learning skills) Saper applicare le diverse conoscenze acquisite durante il corso a contesti anche apparentemente
differenti da quelli canonici ed approfondire gli argomenti trattati usando approcci diversi e
complementari.
Prerequisiti
Elementi di algebra vettoriale, concetti di infinito e infinitesimo.
Metodi didattici
L’insegnamento prevede lezioni teoriche ed esercitazioni. Nelle esercitazioni, in particolare,
vengono svolti esercizi di applicazione dei concetti fondamentali e delle tecniche di calcolo
vettoriale e di calcolo infinitesimale a casi esemplari di fenomeni fisici elementari.
Metodi di valutazione
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avviene mediante prove scritte e
orali.
39
Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Ore
Lez.
Ore
Eserc.
Ore
Lab.
Cinematica
Moto rettilineo uniformemente accelerato
Moto in campo gravitazionale
Moto circolare uniformemente accelerato (in forma scalare).
Derivata di un versore rotante – formula di Poisson
6 4
Dinamica
Equazione fondamentale della dinamica (Newton)
Schema sinottico delle relazioni fondamentali
Attrito dinamico e statico – Legge di Hooke
6 2 2
Dinamica
Teorema impulso-q.d.m. (solo definizioni e qualche semplice
esercizio)
Richiami sul teorema della media. Teorema Lavoro-Energia
cinetica
Lavoro per traslazione e rotazione infinitesime
6 4
Dinamica
Energia potenziale gravitazionale ed elastica
Campi conservativi
Campi centrali newtoniani (per esempio elettrostatico ed
acustico)
3 2
Dinamica
Moto circolare vario (in forma vettoriale).
Momento di un vettore, di una forza, della q. di moto (in forma
assoluta e cartesiana)
Teorema del momento angolare
3 2
Dinamica
Centro di Massa. Proprietà del CM. I e II teorema di Koenig.
Momento di Inerzia per un punto materiale, per un sistema di
p.m., per un corpo rigido
Proprietà dei momenti di inerzia
Digressione elementare su matrici e tensori
Teorema degli assi paralleli
6 2 2
Cinematica
Dinamica
Traslazione, rotazione, rotolamento. Asse istantaneo di
rotazione
Lavoro per traslazione e rotazione infinitesime. Gradi di
libertà
(Solo presentazione) Sistemi meccanici a due gradi di libertà
Ruolo e risultante delle forze interne ed esterne
Lavoro delle forze interne ed esterne
Metodo di d’Alembert.
Introduzione delle equazioni di Eulero-Lagrange
6 2 2
Termologia
Termologia e calore. Temperatura. Gas perfetti e gas reali.
Lavoro e Calore. Dilatazione e conducibilità termica.
Convezione e irraggiamento. Calori specifici
3 2
Fluidi
Legge di Leonardo. Principio di Pascal. Effetto Magnus e
strato limite
Eq. di Bernoulli e conservazione dell’energia
3 2
Linearità e
sovrapposizione
Richiamo sui campi centrali (conservativi) applicato alla
formula di Coulomb. Parallelo fra l’energia potenziale
meccanica ed elettrostatica. Sorgenti discrete. Principio di
sovrapposizione e linearità. Circuitazione e Irrotazionalità.
3 2
Elettrostatica
Induzione elettrostatica. Sorgente continua lineare. Calcolo del
campo con la formulazione di Coulomb. Confronto Campo
generato da segmento o da arco di circonferenza carichi.
3 2
40
Elettrostatica
Bipoli
Campi newtoniani: caso elettrostatico e acustico. Gauss.
Flusso e solenoidalità.
Sistemi di conduttori – Condensatori. Correnti elettriche.
Bipoli serie e parallelo
6 4
Magnetismo
Campo di induzione magnetica - I formula di Laplace
Campo generato da segmento di corrente o da arco di
circonferenza.
3 2
Magnetismo
II formula di Laplace e Forza di Lorentz.
Momento meccanico su circuiti piani
Circuitazione di B. Legge di Ampère
6 4
Magnetismo Induzione elettromagnetica. Faraday-Neumann-Lenz.
Auto e mutua induttanza
6 4
Onde
Onde meccaniche, acustiche ed elettromagnetiche.
Equazioni differenziali di alcuni tipi di onde
monodimensionali.
Sovrapposizione. Parametri descrittivi principali (intensità,
frequenza, lunghezza d’onda, etc.).
Principali fenomeni ondulatori (interferenza, diffrazione, etc.)
3 2
Totale Ore 72 38 10
Testi di riferimento
J. Quartieri et al. , FISICA - Meccanica ed Elettromagnetismo (in preparazione)
Appunti dalle lezioni e testi consigliati dagli altri docenti.
41
Fisica Tecnica
Cds: Ingegneria
Gestionale
Docenti:
Prof. Carlo Renno
Integrato:
Propedeuticità:
Fisica I e Matematica II Crediti: 6
Anno: II Semestre: I Codice: 0610600012 SSD:
ING-IND/10
Tipologia:
Caratterizzante
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire
L’obiettivo del corso di Termodinamica e Trasmissione del Calore è quello di fornire le
conoscenze dei principali concetti relativi alla termodinamica, ai sistemi di conversione dell’
energia e alla trasmissione del calore.
Conoscenze e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
Conoscenze nell’ambito delle termodinamica di base, dei fondamenti di scambio termico, delle
conversioni energetiche e bilanci energetici.
Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding)
La conoscenza degli impianti motori a vapore e quelli operatori a compressione di vapore e
delle modifiche che è possibile apportare ai cicli base al fine di migliorarne le prestazioni
energetiche. La conoscenza dei meccanismi fondamentali dello scambio termico e delle
metodologie di studio degli scambiatori di calore.
Autonomia di giudizio (making judgements)
Saper individuare i metodi più appropriati per analizzare dal punto di vista termodinamico le
tipologie ottimali di un impianto in relazione alle applicazioni ed analizzare le problematiche
relative alla trasmissione del calore.
Abilità comunicative (communication skills)
Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato alla termodinamica e ai
sistemi energetici.
Capacità di apprendere (learning skills)
Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso,
ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti
Prerequisiti
Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze matematiche
e fisiche di base.
Metodi didattici
L’insegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula. Nelle esercitazioni in aula
vengono assegnati agli studenti esercizi numerici opportunamente scelti con lo scopo di
approfondire i concetti relativi alla termodinamica, alla trasmissione del calore ed ai sistemi di
conversione energetica.
Metodi di valutazione
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverrà mediante una prova scritta
ed un colloquio orale.
42
Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Ore
Lez.
Ore
Eserc.
Ore
Lab.
Termodinamica
Concetti e definizioni
di base
Sistema e ambiente. Proprietà termodinamiche. Stato
termodinamico. Equazione di stato. Sostanza pura. Stati di
aggregazione. Sistema semplice e comprimibile. Equilibrio
termodinamico. Trasformazione quasi statica. Trasformazione
ciclica. Energia. Lavoro. Calore. Temperatura.
4
Prima legge della
termodinamica per
sistemi chiusi
Introduzione. Prima legge della termodinamica per sistemi isolati.
Prima legge della termodinamica per sistemi chiusi. Prima legge
come equazione di bilancio. Entalpia ed altre espressioni della
prima legge della termodinamica per un sistema chiuso.
2 1
Seconda legge della
termodinamica per
sistemi chiusi
Introduzione. Limiti della prima legge della termodinamica.
Postulato entropico. Proprietà della grandezza entropia.
Trasformazioni reversibili ed irreversibili. Seconda legge della
termodinamica per sistemi isolati. Misurabilità dell’entropia.
Equazioni di Gibbs. Seconda legge della termodinamica per
sistemi chiusi. Disuguaglianza di Clausius. Lavoro di variazione
di volume. Calori specifici. Sistemi di conversione dell'energia.
Macchina di Carnot diretta e inversa.
6 2
Formulazione delle
leggi generali per lo
studio dei sistemi
aperti
Generalità. Equazione della continuità della massa. Prima legge
della termodinamica. Seconda legge della termodinamica.
Equazione dell’energia meccanica.
4 2
Termodinamica degli
stati
Generalità. Identificazione della fase. Piani termodinamici.
Liquidi, solidi, vapori e gas: modelli di comportamento, calcolo
delle proprietà e trasformazioni.
4 3
Impianti motori ed
operatori
Introduzione. Componenti degli impianti. Impianto motore a
vapore. Impianti operatori a vapore: frigorifero e pompa di calore.
Gestione termo-economica degli impianti termici.
4 3
Aria umida Proprietà termostatiche, equazioni di stato, diagramma
psicrometrico, trasformazioni elementari. 3 2
Trasmissione del
calore
Cenni introduttivi
Introduzione ai tre meccanismi fondamentali di scambio termico.
1
Conduzione termica
Generalità. Equazione fondamentale della conduzione. Studio
della conduzione nelle ipotesi di regime stazionario
monodimensionale con riferimento a corpi a simmetria piana e
cilindrica senza e con generazione. Meccanismi in serie e
parallelo. Studio della conduzione nelle ipotesi di regime non
stazionario monodimensionale.
4 2
Irraggiamento
termico
Generalità. Definizioni di base. Corpo nero: definizione e leggi.
Caratteristiche radiative delle superfici. Corpo grigio. Scambio
termico radiativo tra due superfici piane parallele ed indefinite.
Fattori di configurazione.
4 1
Convezione
Generalità. Convezione naturale e convezione forzata. Legge di
Newton. Flusso laminare e turbolento. Flusso esterno ed interno.
Concetto di strato limite. Gruppi adimensionali. Valutazione della
conduttanza convettiva unitaria media per la convezione forzata e
per la convezione naturale.
2 2
Scambiatori di calore
Generalità e classificazione dei più comuni scambiatori di calore.
Equazione di progetto e concetto di efficienza. Gestione termo-
economica.
3 1
Totale Ore 41 19
Testi di riferimento
43
A.Cesarano, P. Mazzei - Elementi di Termodinamica - Liguori Editore.
R.Mastrullo, P.Mazzei, R.Vanoli - Termodinamica per Ingegneri - Liguori Editore.
R.Mastrullo,V. Naso, R.Vanoli - Fondamenti di Trasmissione del Calore - Liguori Editore.
44
Fondamenti di Informatica
Cds: Ingegneria
Informatica
Docente:
Dr. Antonio Della
Cioppa
Insegnamento non
integrato
Propedeuticità:
Crediti: 6
Anno: I Semestre: I Codice: SSD: ING-INF/05 Tipologia:
base
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire
Il corso fornisce gli elementi di base per la risoluzione di semplici problemi tramite l’uso di
elaboratori elettronici, sia nell’ambito di applicazioni di carattere generale, sia per applicazioni
tipiche dello specifico settore ingegneristico utilizzando il linguaggio di programmazione C. A
tal fine, il corso è strutturato in modo da consentire agli studenti di acquisire le conoscenze
relative alle caratteristiche fondamentali di un elaboratore elettronico e dei suoi principi di
funzionamento, del modo in cui le informazioni vengono codificate e rappresentate all’interno
del calcolatore. Successivamente anche attraverso esercitazioni in laboratorio vengono acquisite
le conoscenze relative agli elementi fondamentali del linguaggio di programmazione C
unitamente alle tecniche fondamentali di “problem solving” mediante l’uso di un elaboratore.
Conoscenze e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
Conoscenze sull’architettura degli elaboratori e comprensione delle modalità (logica) di
funzionamento di un elaboratore elettronico, della codifica e relativa rappresentazione delle
informazioni, dei costrutti fondamentali dei linguaggi di programmazione, delle strutture dati
principali (vettori e matrici), della rappresentazione degli algoritmi attraverso diagrammi a
blocchi, della sintassi del linguaggio C e del suo utilizzo per la realizzazione di algoritmi;
conoscenze di massima sulla struttura di un sistema operativo, comprensione della catena di
programmazione.
Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding)
Saper rappresentare semplici algoritmi attraverso diagrammi a blocchi e codificarli utilizzando
il linguaggio C; saper interpretare e comprendere codice scritto in linguaggio C.
Autonomia di giudizio (making judgements)
Saper utilizzare i costrutti base del linguaggio C per la codifica di algoritmi.
Abilità comunicative (communication skills)
Data la natura del corso non vengono sviluppate particolari abilità comunicative.
Capacità di apprendere (learning skills)
Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso,
ed approfondire gli argomenti trattati usando libri di testo diversi da quelli proposti o la
documentazione in linea.
Prerequisiti
Nessuno.
Metodi didattici
L’insegnamento contempla lezioni teoriche, esercitazioni in aula ed esercitazioni pratiche di
laboratorio. Nelle esercitazioni in aula vengono proposti e commentati algoritmi e la relativa
45
codifica in linguaggio C. Nelle esercitazioni in laboratorio gli studenti implementano specifici
algoritmi o completano programmi parzialmente scritti in linguaggio C.
Metodi di valutazione
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverrà mediante una prova scritta e
colloquio orale. La prova scritta viene realizzata dallo studente sul sistema di elaborazione; essa
consiste in scrittura, compilazione, esecuzione e verifica di un semplice programma in
linguaggio C.
Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Ore L
ez.
Ore Ese
rc.
Ore L
ab.
Concetti di Base
Il concetto di informazione, algoritmo, programma ed esecutore.
Elementi di architettura dei sistemi informatici: la macchina di
von Neumann. Memoria centrale, bus, unità centrale, interfacce
di ingresso/uscita.
Codifica dell’informazione: codifica dell’informazione non
numerica, codifica dei numeri naturali, interi, frazionari e reali. I
linguaggi di rogrammazione e loro descrizione: carte sintattiche
e notazione Backus-Naur.
10
Fondamenti di
Programmazione
Introduzione generale: concetti di aggregazione e astrazione. Tipi
e variabili. Tipi semplici: intero, float, char. Tipi enumerativi.
Variabili automatiche, esterne e statiche. Operatori. Espressioni.
L’istruzione di assegnazione e sua semantica. Istruzioni semplici.
Blocchi di istruzioni. Strutture di controllo selettive. Strutture di
controllo iterative predeterminate e non. Carte sintattiche dei
principali costrutti di programmazione. Tipi strutturati: Array.
Gestione delle stringhe.
10 4
Decomposizione funzionale e elementi di progetto di programmi
Concetti di programmazione modulare. Il concetto di funzione.
Definizione, chiamata, prototipo. Passaggio dei parametri per
valore e per riferimento. Effetti collaterali e procedure. Grafo di
flusso. Sequenza statica e sequenza dinamica. Visibilità e durata
delle variabili. Le funzioni predefinite della standard library.
10 5
I file Il concetto di file. File ad accesso sequenziale e diretto. File di
testo. Apertura ed operazioni di lettura e scrittura su file. Lettura
a carattere e formattata.
3 2
sviluppo di semplici programmi
Strumenti per la produzione di programmi. Scrittura ed editing di
un programma. Compilazione, collegamento ed esecuzione.
Sviluppo di programmi di base. 8
sviluppo di algoritmi
Sviluppo di algoritmi notevoli su vettori e matrici: calcolo del
minimo e del massimo, prodotto scalare, prodotto matriciale,
calcolo della trasposta e della traccia di una matrice. Sviluppo di
programmi con I/O su file. Algoritmi notevoli di ricerca ed
ordinamento: ricerca lineare, ricerca dicotomica, bubble sort,
selection sort.
8
Totale Ore 33 11 16
Testi di riferimento
S. Ceri, D. Mandrioli, L. Sbattella, P. Cremonesi, G. Cugola - Informatica: Arte e Mestiere,
Terza Edizione McGraw-Hill Italia.
Per le parti di programmazione è consigliato il seguente manuale di linguaggio C:
B.W. Kernighan, D. Ritchie - Linguaggio C, Pearson-Prentice Hall, II edizione.
46
Fondamenti di Meccanica Applicata
Cds: Ingegneria
Gestionale
Docente:
Prof. A. Ruggiero
Integrato:
Propedeuticità:
Matematica 1, Fisica 1 Crediti: 6
Anno: Semestre: Codice: SSD: ING-IND/13 Tipologia:
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire
Il corso si propone di illustrare i principi che stanno alla base del funzionamento delle macchine e di
fornire agli allievi gli strumenti necessari per poterne affrontare lo studio dinamico. In particolare,
dopo aver analizzato le principali metodologie impiegate per l’analisi cinematica di meccanismi
articolati, vengono trattate, sia da un punto di vista teorico che da un punto di vista applicativo, le
principali tipologie di trasmissioni meccaniche. Il corso, inoltre, prevede esercitazioni ed esperienze
assistite da calcolatore che costituiscono parte integrante del programma d’esame. Conoscenze e
capacità di comprensione (knowledge and understanding)
Comprensione della terminologia utilizzata nell’ambito della meccanica delle macchine.
Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding)
Saper analizzare il comportamento cinematico e dinamico di semplici meccanismi.
Autonomia di giudizio (making judgements)
Saper effettuare scelte progettuali.
Abilità comunicative (communication skills)
Saper lavorare in gruppo.
Capacità di apprendere (learning skills)
Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso.
Prerequisiti
Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze matematiche,
fisiche, di rappresentazione grafica/schematizzazione e meccaniche di base.
Metodi didattici
L’insegnamento contempla lezioni teoriche, esercitazioni in aula ed esercitazioni pratiche di
laboratorio.
Metodi di valutazione
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverrà mediante una prova scritta e
colloquio orale.
Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Ore
Lez.
Ore
Eserc.
Ore
Lab.
Macchine e
Meccanismi
Terminologia e caratteristiche, Struttura dei meccanismi, classificazione
dei vincoli, coppie cinematiche nello spazio e nel piano. Catene
cinematiche e meccanismi, schema cinematico, schema strutturale e
meccanismi associati. Equazioni di struttura, criterio di Kutzbach,
equazione di Grübler, applicazioni. Analisi cinematica di meccanismi
piani: poligono di chiusura, equazioni di loop. Analisi di velocità. Analisi
di accelerazione. Criterio di Grashoff per la classificazione dei
quadrilateri articolati(***). Esempi, applicazioni e simulazioni
numeriche.
7 3
Forze agenti sui
sistemi
meccanici
Generalità. Forze conservative. Forze di gravità. Forze elastiche di
richiamo. Rigidezza equivalente: sistemi elastici in serie ed in parallelo.
Forze dissipative. Attrito radente. Forze viscose.
4 2
47
Elementi di
Dinamica
Applicata
Equazioni cardinali della dinamica. Equazioni di d’Alembert. Elementi di
dinamica dei corpi rigidi. Equazione dell’energia cinetica. Equazioni del
moto. Masse equivalenti di un corpo rigido. Sistemi ridotti. Il rendimento
meccanico.
4 4
Macchine
alternative:
M.C.I.
Il manovellismo di spinta rotativa: studio cinematico del bottone di
manovella e del piede di biella. Studio dinamico: le forze di inerzia
risultanti. Il diagramma del momento motore.
Meccanismi con camme: studio cinematico e dinamico del meccanismo
di comando-valvola di un m.c.i.: calcolo della velocità angolare di
camma di primo distacco del piattello.
6 2
Meccanica
delle vibrazioni
Sistemi lineari ad un grado di libertà. Vibrazioni libere e forzate: sistemi
conservativi e dissipativi. La risonanza di sistemi meccanici. Esercizi ed
applicazioni. Esperienze di laboratorio.
10 6 2
Trasmissioni
Meccaniche
Classificazione funzionale. Rapporto di trasmissione. Rendimento di una
trasmissione. Rotismi: classificazione. Rotismi ordinari semplici e
composti: determinazione del rapporto di trasmissione. Rotismi
epicicloidali: formula di Willis. Il differenziale per autoveicoli.
6 4
Totale Ore 37 21 2
Testi di riferimento
V. D’Agostino: Fondamenti di Meccanica Applicata alle Macchine CUES
A.R. Guido, L. Della Pietra: Lezioni di Meccanica Applicata alle Macchine, vol. II, CUEN
R. Ghigliazza, C.U. Galletti: Meccanica Applicata alle Macchine, UTET
48
Gestione degli impianti industriali
Cds: Ingegneria
gestionale
Docente:
Prof. Riemma
Integrato:
si Propedeuticità:
nessuna Crediti: 6
Anno: 3 Semestre: I e II Codice: SSD: ING-IND/17 Tipologia:
Caratterizzante
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire
Il modulo di insegnamento ha lo scopo di fornire gli elementi di base relativi alla gestione degli impianti industriali. In
particolare, si intende presentare agli allievi le metodologie utilizzate per la gestione operativa delle risorse all’interno
di un moderno sistema per la produzione di beni e servizi.
Conoscenze e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
Comprensione della terminologia utilizzata nell’ambito degli impianti industriali, dei modelli concettuali, logici e fisici
di rappresentazione dei sistemi produttivi manifatturieri e di servizi.
Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding)
Saper configurare, dimensionare e gestire i processi di approvvigionamento, lancio in produzione e manutenzione dei
sistemi produttivi.
Autonomia di giudizio (making judgements)
Saper individuare i metodi più appropriati per gestire sistema produttivo
Abilità comunicative (communication skills)
Saper lavorare in gruppo ed presentare un argomento legato agli impianti industriali
Capacità di apprendere (learning skills)
Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, approfondire gli
argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti
Prerequisiti
Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze tecnologiche ed informatiche di base.
Metodi didattici
L’insegnamento contempla lezioni teoriche, esercitazioni in aula.
Metodi di valutazione
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverrà mediante colloquio orale.
Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Ore
Lez.
Ore
Eserc.
Ore
Lab.
Il sistema di produzione
Classificazione degli impianti produttivi. Gli stadi di sviluppo del prodotto la congruenza tra
impianto, organizzazione, prodotto e ciclo di vita. I principali indicatori della produzione:
produttività, flessibilità, livello di servizio, qualità. Funzionamento in regime aleatorio di un impianto: la simulazione Montecarlo. Cenni di contabilità industriale e Configurazione di costo
del prodotto
10 4
La gestione dei Materiali
Caratterizzazione del lead time. I materiali a domanda dipendente ed indipendente: la distinta
base di prodotto, modelli e criteri per la sua definizione, le principali informazioni gestite.
Criteri di esplosione ed implosione. L’analisi ABC: criteri di costruzione e di lettura, applicazioni multivariabile alla gestione dei materiali. Gestione dei materiali a domanda
indipendente: il lotto economico di approvvigionamento e di produzione monoprodotto.
Varianti al modello di Wilson. Il periodo ottimo di acquisto. La produzione pluriprodotto. Le scorte di sicurezza. Criteri di dimensionamento. Il processo di approvvigionamento: flusso
logico e flusso fisico. La scelta dei fornitori. Il processo di vendor rating
16 8
La gestione delle Lo studio dei metodi di lavoro e l’analisi dei tempi: schemi di flusso, diagrammi a due mani, 6 4
49
risorse umane metodi induttivi e deduttivi, metodi di rilevamento dei tempi, la definizione del tempo
standard. Il diagramma uomo-macchina nel ciclo di produzione. La conduzione multipla di
macchine: requisiti, modalità e criteri di valutazione. I principi dell’ergonomia
La gestione della
manutenzione
Le tipologie di politiche manutentive ed i relativi campi di impiego. Il ruolo dell’informazione
nella realizzazione di una efficiente politica manutentiva. La Total Productive Maintenance 4 2
Totale Ore 36 18
Testi di riferimento Appunti delle lezioni,
Brandolese A., Pozzetti A., Sianesi A., “Gestione della produzione Industriale”, Hoepli, Milano, 1991
Urgeletti Tinarelli G., “La gestione delle scorte”, Etaslibri, Milano, 1992
Schmenner W, “Produzione”, I manuali de ilsole24ore, Milano, 1990
Castagna R, Roversi A., “Sistemi produttivi”, ISEDI, Torino, 1990
Roversi A., alii, “Manuale della manutenzione degli impianti industriali”, F. Angeli
50
Impianti Industriali
Cds: Ingegneria
Meccanica /
Gestionale
Docente:
Prof. Lambiase
Alfredo
Integrato:
NO Propedeuticità:
nessuna Crediti: 6
Anno: 2 Semestre: II Codice: SSD: ING-IND/17 Tipologia:
Caratterizzante
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire
Il modulo di insegnamento ha lo scopo di fornire gli elementi di base relativi agli impianti industriali. In particolare, si
intende presentare agli allievi i principali parametri caratteristici dei sistemi produttivi, le diverse tipologie di processi e
di impianti, i vari tipi di layout e i fondamentali elementi che costituiscono gli impianti industriali.
Conoscenze e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
Comprensione della terminologia utilizzata nell’ambito degli impianti industriali, dei modelli concettuali, logici e fisici
di rappresentazione dei sistemi produttivi manifatturieri e di servizi.
Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding)
Saper configurare e dimensionare un sistema produttivo in funzione delle caratteristiche del prodotto e del mercato.
Autonomia di giudizio (making judgements)
Saper individuare i metodi più appropriati per progettare e dimensionare un sistema produttivo
Abilità comunicative (communication skills)
Saper lavorare in gruppo ed presentare un argomento legato agli impianti industriali
Capacità di apprendere (learning skills)
Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, approfondire gli
argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti
Prerequisiti
Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze tecnologiche ed economiche di base.
Metodi didattici
L’insegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula.
Metodi di valutazione
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverrà mediante colloquio orale.
Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Ore
Lez.
Ore
Eserc.
Ore
Lab.
Parametri caratteristici dei
sistemi produttivi
Capacità produttiva, produzione oraria, rendimento, efficienza, integrazione
orizzontale e verticale, break even point, elasticità, versatilità, flessibilità, ecc 10 4
Classificazione dei processi
e degli impianti industriali
Processi continui e manifatturieri, a ciclo tecnologicamente obbligato e non,
impianti tecnologici ed impianti di servizio, automazione rigida e flessibile,
convenienza economica dell’automazione.
10 4
Tipologia di lay out
A postazione fissa, per prodotto, per reparto, a celle di lavorazione.
10 4
Principali elementi di un
impianto industriale
Fabbricati, macchinari ed impianti di produzione, tipologie dei magazzini e relativi
criteri di dimensionamento, sistemi di trasporto interno, principi generali di progettazione degli impianti di servizio e fattori di scelta
12 2
Totale Ore 42 14
51
Testi di riferimento Appunti delle lezioni;
Monte: Elementi di impianti industriali, ed. Libreria Cortina (TO);
Turco: Principi generali di progettazione degli impianti industriali, ed. Clup (MI);
Schmenner: Produzione: scelte strategiche e gestione operativa, ed. Il sole/24 ore (MI).
52
Innovazione e Sviluppo Prodotto
Laurea in
Ingegneria
Gestionale
Docente:
Prof. Pappalardo
Integrato:
Propedeuticità:
Crediti: 6
Anno: III Semestre: I Codice: 06106000** SSD: ING-IND/15 Tipologia:
a Scelta
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire
Il corso mira all’apprendimento di metodi di analisi e risoluzione dei problemi che si affrontano
nella fase di progettazione di un qualsiasi prodotto, sia esso un piccolo meccanismo oppure un
impianto produttivo. Durante la progettazione, le caratteristiche funzionali che particolarizzano
un prodotto devono essere correttamente definite ed analizzate, per individuare le eventuali
soluzioni progettuali da sviluppare ed ottimizzare e per ottenere progetti che siano innovativi.
Conoscenze e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
Comprensione delle tecniche di valutazione multi criterio. Comprensione del concetto di
innovazione e del concetto d’informazione quale veicolo delle conoscenze ed esperienze che si
acquisiscono durante la pratica della professione.
Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding)
Sviluppo di progetto preliminare attraverso definizione di parametri, di requisiti funzionali
relativi al prodotto e delle relative interazioni e dipendenze. Saper progettare una innovazione di
prodotto, saper valutare la robustezza del progetto, saper leggere un documento di brevetto
europeo.
Autonomia di giudizio (making judgements)
Capacità di analisi del valore di una soluzione tecnica, capacità di individuazione delle
caratteristiche di prodotto che necessitano di innovazione, capacità di comparazione tra
differenti progetti e/o prodotti secondo criteri multiobiettivo.
Abilità comunicative (communication skills)
Capacità di sviluppo di progetti in team ed esperienza di presentazione di relazioni tecnico-
progettuali.
Capacità di apprendere (learning skills)
Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso,
ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti
Prerequisiti
Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze di base
relativamente alla statistica e al calcolo delle probabilità.
Metodi didattici
L’insegnamento contempla lezioni teoriche, esercitazioni in aula e attività individuale e di
gruppo. Nelle esercitazioni in aula viene assegnato agli studenti, divisi per gruppi di lavoro, un
progetto da sviluppare durante tutto lo svolgimento del corso. Il progetto comprende
unitariamente tutti i contenuti dell’insegnamento ed è strumentale all’acquisizione delle capacità
di progettazione ed ottimizzazione di prodotto industriale, favorendo anche lo sviluppo e il
rafforzamento delle capacità di lavorare in team.
Metodi di valutazione
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverrà mediante discussione di
elaborato di gruppo e colloquio individuale.
53
Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Ore
Lez.
Ore
Eserc.
Ore
Lab.
Introduzione al corso Definizioni e concetto di Innovazione e di Sviluppo; valore
scientifico ed economico dell’innovazione. 6
Ottimizzazione di
progetto
Analisi dei metodi decisionali ed applicazione alla
Progettazione di Prodotto: processo di sviluppo Prodotto e fasi
decisionali
6 3
Metodi di confronto e di
Decisione Multicriterio
Logiche delle proposizioni. Analytical Hierarchy Process
(AHP). Tecniche di Intelligenza Artificiale. TRIZ 9 6
Progettazione
Concettuale e
Assiomatica
Requisiti funzionali e variabili di progetto, assiomi
d’indipendenza e d’informazione; metodi d’analisi delle
dipendenze e di misura dell’informazione e dell’entropia ad
essa collegata.
6 3
Sviluppo di Progetti Processo di progettazione. Esempi di definizione preliminare di
prodotto e di sviluppo concettuale di progetto 3 9
Innovazione Cardini dell’Innovazione nel processo di progettazione;
interazione col mercato; Kansei design 6 3
Totale Ore 36 24 0
Testi di riferimento
Appunti dalle lezioni
Suh : Principle of Design. Oxford University Press
Pahl e Beitz, Engineering Design : a Systematic Approach. Springer Verlag
Zimmermann : Fuzzy set theory and its applications
Klir – Yuan : Fuzzy sets and fuzzy logic. ed. Prentice Hall
Siddal : Probabilistic Engineering Design. Marcel Dekker inc
European Commission - Oslo Manual
54
Logistica Industriale
Cds: Ingegneria
Gestionale
Docente:
Prof. Massimo de
Falco
Integrato:
No Propedeuticità:
Impianti Industriali Crediti: 3
Anno: III Semestre: I Codice: SSD: ING-IND/17 Tipologia:
Caratterizzante
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire
Il corso tratta la logistica industriale con l'obiettivo di fornire i criteri generali ed i principali
metodi che presiedono alla progettazione ed alla gestione di sistemi logistici capaci di realizzare
l'integrazione dei flussi fisici ed informativi al fine di garantire un elevato livello di servizio ai
clienti. In particolare vengono affrontati gli argomenti relativi al trasporto, allo stoccaggio ed
alla gestione delle merci in ottica inbound e outbound, nonché ai problemi di gestione delle
operazioni in ambito internazionale. Vengono, infine, forniti cenni sull’outsourcing del servizio
logistico, sulla gestione integrata della logistica e sul Supply Network Management.
Conoscenze e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
Acquisire competenze relativamente ai sistemi logistici industriali nonché ai principali metodi
per la loro progettazione e successiva gestione.
Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding)
Capacità di progettazione e gestione dei sistemi logistici.
Autonomia di giudizio (making judgements)
Saper individuare i metodi più appropriati per la gestione di sistema logistico.
Abilità comunicative (communication skills)
Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato alla logistica degli impianti
industriali.
Capacità di apprendere (learning skills)
Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso,
ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti.
Prerequisiti
Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste nozioni di base sugli
impianti industriali.
Metodi didattici
L’insegnamento prevede lezioni teoriche frontali.
Metodi di valutazione
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverrà tramite un colloquio orale.
Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Ore
Lez.
Ore
Eserc.
Ore
Lab.
Il sistema
logistico
Definizione della funzione logistica. Caratteristiche del mercato odierno
e ruolo della logistica. Evoluzione della logistica. La logistica come
visione integrata del processo: approvvigionamento produzione,
distribuzione, servizio post-vendita. Ruolo della logistica nelle diverse
fasi del ciclo di vita del prodotto.
6
Le operazioni di
trasporto
Flussi delle attività fisiche della logistica. La modalità di trasporto come
fattore competitivo (intermodalità). Scenari evolutivi del trasporto
merci e della logistica. Gli operatori del trasporto. I rischi nelle
4
55
operazioni di trasporto internazionale.
Le operazioni di
stoccaggio
Funzioni, tipologie, aree operative del magazzino. Criteri di scelta e
localizzazione. Politiche di gestione operativa del magazzino.
Modellistica e metodi di supporto alla progettazione ed alla gestione.
Protezione delle merci (imballaggi).
4
La gestione
dell’inventario
La funzione delle scorte, la gestione dell'inventory come attività
logistica, giacenze e rimanenze, valorizzazione delle rimanenze, scorte
nei depositi. Aggregazione dei clienti, aggregazione dei prodotti,
comunanza, sostituzione.
4
Outsourcing dei
servizi logistici
Vantaggi e criticità dell’outsourcing logistico. La misurazione della
performance di servizio prodotta, la misurazione della prestazione
percepita. La strategia, il servizio ed il costo totale logistico, la frontiera
dell'eccellenza, la matrice costo servizio.
4
Supply Network
Management
Definizione ed evoluzione della SNM. Valutazione delle performance.
Il ruolo dei sistemi informatici in SNM. Gestione dell’inventario
all’interno del network (il bullwhip effect). Le caratteristiche
dell'azienda logistics oriented.
5
Totale Ore 27
Testi di riferimento
Dispense dal corso a cura del docente con bibliografia specifica di approfondimento
56
Macchine e Sistemi Energetici
Cds: Ingegneria
Meccanica -
professionalizzante
Docente:
Ivan ARSIE
Integrato:
Propedeuticità:
Fisica Tecnica Crediti: 6
Anno: III Semestre: I Codice: SSD: ING-IND/08 Tipologia:
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire
Il Corso ha per obiettivo lo studio dei principi generali di funzionamento delle macchine a
fluido e dei sistemi energetici e la loro descrizione funzionale.
Conoscenze e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
Comprensione delle problematiche di conversione energetica e dei bilanci energetici.
Conoscenza di sistemi ed impianti per la conversione dell’energia e delle curve caratteristiche
delle macchine operatrici e del relativo accoppiamento con l’impianto.
Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding)
Analizzare i flussi energetici negli impianti per la conversione dell’energia, eseguire il
dimensionamento di massima di impianti motori ed operatori, analizzare le problematiche di
risparmio energetico.
Autonomia di giudizio (making judgements)
Saper individuare i sistemi più appropriati per la conversione dell’energia e la tipologia di
macchina operatrice da inserire in un impianto, ottimizzando i flussi energetici in base al
contesto in esame.
Abilità comunicative (communication skills)
Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato alle macchine ed ai sistemi
energetici.
Capacità di apprendere (learning skills)
Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso,
ed approfondire gli argomenti trattati usando fonti diverse da quelle proposte
Prerequisiti
Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze termodinamiche
di base, con particolare riferimento alle unità di misura ed alle proprietà dei fluidi.
Metodi didattici
L’insegnamento contempla lezioni teoriche, esercitazioni in aula ed esercitazioni pratiche di
laboratorio. Nelle esercitazioni in aula vengono assegnati esercizi numerici. Nelle esercitazioni
in laboratorio gli studenti rilevano sperimentalmente le curve caratteristiche di una macchina
operatrice dinamica.
Metodi di valutazione
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverrà mediante una prova scritta e
colloquio orale.
Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Ore
Lez.
Ore
Eserc.
Ore
Lab.
Fonti di energia
Fonti energetiche primarie ed utilizzi finali. Combustibili. Energie
rinnovabili. Cenni su interazioni tra energia, ambiente ed economia.
Classificazione e descrizione delle macchine. Macchine motrici ed
operatrici, impianti motori primi termici ed impianti operatori. Fonti di
energia. Interazioni tra energia, ambiente ed economia. Cenni sul
6
57
sistema energetico italiano e regionale.
Richiami di
termodinamica
Sistemi chiusi ed aperti, scambio di energia, trasformazioni
termodinamiche reversibili ed irreversibili. Primo principio
per sistemi aperti e chiusi ed applicazioni. Equazione
dell’energia in forma termodinamica e meccanica. Secondo
principio della termodinamica, piano T,s. Trasformazioni
cicliche, ciclo di Carnot. Diagramma di fase. Rendimenti.
6 3
Impianti motore
termici
Cicli ideali, limite e reali. Rendimento Globale e Consumo Specifico.
Catena dei Rendimenti 3 1
Impianti a vapore
Applicazioni. Ciclo Rankine ed Hirn. Risurriscaldamenti e
rigenerazione. Generatori di vapore. Tipologie di impianto.
Regolazione.
6 2
Impianti a gas
Applicazioni. Ciclo Joule. Lavoro e rendimento. Ciclo reale.
Interrefrigerazione e riscaldamenti ripetuti. Rigenerazione.
Regolazione.
6 3
Scambio di lavoro
nelle
turbomacchine
Equazione di Eulero. Triangoli di velocità. Grado di reazione.
Rendimento di palettatura. Turbine assiali. Stadio ideale R=0 R=0.5.
Cenni sul funzionamento reale. Limiti di potenza. Regolazione e
parzializzazione.
4 1
Macchine
operatrici
Macchine operatrici dinamiche e volumetriche. Classificazione,
pompe, compressori. Campi di applicazione, circuito utilizzatore,
prevalenza e perdite di carico. Macchine radiali, curve caratteristiche,
parametri ridotti. Regolazione delle pompe, strozzamento, numero di
giri e by-pass. Cavitazione, NPSH. Compressori alternativi, rendimento
volumetrico e rapporto di compressione. Impianti a ciclo inverso,
frigoriferi e pompe di calore, fluidi frigorigeni.
10 5 4
Totale Ore 41 15 4
Testi di riferimento R. Della Volpe, Macchine, Liguori, Napoli.
G. Rizzo, Supporti Didattici Multimediali al Corso di Macchine, CD-ROM, CUES.
58
Marketing e Distribuzione
Cds: Ingegneria
Gestionale
Docente:
prof. Mauro
CAPUTO
Integrato:
Propedeuticità:
nessuna Crediti: 6
Anno: III Semestre: II Codice: SSD: ING/IND-35 Tipologia:
Caratterizzante
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire
Il corso fornisce conoscenze relative al marketing.
Verranno esaminate tutte le variabili che intervengono nella definizione del mercato obiettivo,
nelle analisi e ricerche di mercato, nella segmentazione del mercato e nel posizionamento
dell’impresa all’interno di questo e nella creazione di valore per il cliente e vantaggio
competitivo per l’impresa.
Conoscenze e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
Approfondimento dei concetti legati all’economia d’impresa; in particolare si analizzeranno le
principali leve del marketing mix.
Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding)
Conoscenza approfondita delle variabili tipiche del marketing.
Autonomia di giudizio (making judgements)
Saper formulare un piano di marketing corretto.
Abilità comunicative (communication skills)
Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente gli argomenti legati alla gestione d’impresa.
Capacità di apprendere (learning skills)
Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso,
ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti
Prerequisiti
Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste le conoscenze di base
legate all’economia d’impresa ed all’organizzazione.
Metodi didattici
L’insegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula. Nelle esercitazioni in aula
viene assegnato agli studenti un caso aziendale da analizzare in relazione alle competenze
teoriche apprese durante il corso.
Metodi di valutazione
La prova di esame consiste nella stesura di un elaborato (piano di marketing) e in un colloquio
orale.
Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Ore
Lez.
Ore
Eserc.
Ore
Lab.
Marketing
Introduzione ai processi di pianificazione strategica e di marketing
management - Il comportamento d’acquisto del consumatore e delle
organizzazioni - La segmentazione del mercato - La strategia di marketing -
Le decisioni relative al prodotto - La comunicazione di marketing - La
gestione della rete di vendita - Le decisioni relative al prezzo - La gestione dei
canali distributivi - La gestione della marca e la brand equity - Lo sviluppo
del piano di marketing - Il marketing dei servizi - Il marketing internazionale -
Il web marketing - Evoluzione relazionale dell’approccio di marketing:
customer relationship management e marketing esperenziale.
36 24
59
Totale
Ore
36 24 0
Testi di riferimento
Peter, Donnely Jr, Pratesi, Marketing, McGraw-Hill
Dispense a cura del docente
Lucidi delle lezioni e altro materiale disponibili su sito web: http://elearning.dimec.unisa.it
60
Matematica I
CdL: Ingegneria
Gestionale
Docente:
Proff. Vincenzo
TIBULLO
ed Elvira ZAPPALE
Integrato: NO Propedeuticità:
nessuna Crediti: 9
Anno: I Semestre: I Codice: SSD: MAT/05 Tipologia:
di base
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire
Il corso mira all’acquisizione degli elementi di base di Analisi Matematica ed Algebra lineare:
Insiemi numerici, Cenni di Algebra Vettoriale, Funzioni reali, Richiami su equazioni e
disequazioni, Successioni numeriche, Limiti di una funzione, Funzioni continue, Derivata di una
funzione, Teoremi fondamentali del calcolo differenziale, Studio del grafico di una funzione,
Matrici e sistemi lineari, Spazi vettoriali, Trasformazioni lineari e diagonalizzazione, Geometria
analitica. Gli obiettivi formativi del corso consistono nell’acquisizione dei risultati e delle tecniche
dimostrative, nonché nella capacità di utilizzare i relativi strumenti di calcolo.
Il corso ha come scopo principale quello di consolidare conoscenze matematiche di base e di fornire
e sviluppare strumenti utili per un approccio scientifico ai problemi e fenomeni che lo studente
incontrerà nel proseguimento dei suoi studi. La parte teorica del corso sarà presentata in modo
rigoroso ma conciso e accompagnata da una parallela attività di esercitazione volta a favorire la
comprensione dei concetti.
Competenze e capacità in uscita dal corso
Competenze relative a:
Applicare i teoremi e le regole studiate alla risoluzione di problemi
Uso corretto del linguaggio matematico
Affrontare ed analizzare vari problemi
Caratteristiche e proprietà delle funzioni reali di una variabile reale
Numeri reali e complessi.
Proprietà di matrici, spazi vettoriali, trasformazioni lineari, autovalori e autovettori
Capacità di:
Sviluppare in modo coerente le varie dimostrazioni
Costruire metodi e procedure per la risoluzione di problemi
Effettuare calcoli con limiti, derivate.
Analizzare il comportamento di una funzione di una singola variabile.
Svolgere semplici calcoli con i numeri complessi.
Risolvere esercizi non complessi nell’ambito della geometria e dell’algebra lineare.
Determinare autovalori e autovettori di una trasformazione lineare.
Conoscenze e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
1. comprensione della terminologia utilizzata nell’ambito dell’analisi matematica,
algebra lineare e geometria
2. conoscenza delle metodologie di dimostrazione
3. conoscenza dei concetti fondamentali dell’analisi matematica
4. conoscenza dei concetti fondamentali dell’algebra lineare e della geometria
Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding)
1. Saper applicare i teoremi e le regole studiate alla risoluzione di problemi
2. Saper sviluppare in modo coerente le varie dimostrazioni
3. Saper costruire metodi e procedure per la risoluzione di problemi
4. Saper effettuare calcoli con limiti, derivate.
61
Autonomia di giudizio (making judgements)
1. Saper individuare i metodi più appropriati per risolvere in maniera efficiente un
problema matematico
2. Essere capaci di trovare delle ottimizzazioni al processo di risoluzione di un
problema matematico
Abilità comunicative (communication skills)
1. Saper lavorare in gruppo
2. Saper esporre oralmente un argomento legato alla matematica
Capacità di apprendere (learning skills)
1. Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati
durante il corso
2. Saper approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti
Prerequisiti
Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati allo studente sono richiesti i seguenti
prerequisiti:
- conoscenze relative all’algebra, con particolare riferimento a: equazioni e disequazioni
algebriche, logaritmiche, esponenziali, trigonometriche, trascendenti
- conoscenze relative alla trigonometria, con particolare riferimento alle funzioni
trigonometriche fondamentali
Contenuto del corso
Lezioni ed esercitazioni
Argomenti Contenuti specifici Ore
Lez.
Ore
Eserc.
Cenni di Algebra
Vettoriale
Introduzione all’algebra vettoriale e alle operazioni con i
vettori. 1 2
Insiemi numerici.
Introduzione alla teoria degli insiemi. Operazioni sui
sottoinsiemi di un insieme. Introduzione ai numeri reali.
Estremi di un insieme numerico. Intervalli di R. Intorni,
punti di accumulazione. Insiemi chiusi e insiemi aperti.
Introduzione ai numeri complessi. Unità immaginaria.
Operazioni sui numeri complessi. Forma geometrica e
forma trigonometrica. Potenze e formula di De Moivre.
Radici n-esime.
5 3
Funzioni reali
Definizione. Campo di esistenza, codominio e grafico di
funzione. Estremi di una funzione reale. Funzioni
monotone. Funzioni composte. Funzioni invertibili.
Funzioni elementari: funzione potenza nesima e radice n-
esima, funzione esponenziale, funzione logaritmica,
funzione potenza, funzioni trigonometriche e loro inverse.
4 2
Richiami su
equazioni e
disequazioni
Equazioni di primo grado. Equazioni di secondo grado.
Equazioni binomie. Equazioni irrazionali. Equazioni
trigonometriche. Equazioni esponenziali e logaritmiche.
Sistemi di equazioni. Disequazioni di primo grado.
Disequazioni di secondo grado. Disequazioni fratte.
Disequazioni irrazionali. Disequazioni trigonometriche.
Disequazioni esponenziali e logaritmiche. Sistemi di
disequazioni.
2 3
Successioni Definizioni. Successioni limitate, convergenti, oscillanti e 2 2
62
numeriche
divergenti. Successioni monotone. Numero di Nepero.
Criterio di convergenza di Cauchy.
Limiti di una
funzione
Definizione. Limite destro e limite sinistro. Teorema di
unicità. Teoremi di confronto. Operazioni e forme
indeterminate. Limiti notevoli.
5 3
Funzioni continue
Definizione. Continuità e discontinuità. Teorema di
Weierstrass. Teorema degli zeri. Teorema di Bolzano.
Continuità uniforme.
5
Derivata di una
funzione
Definizione. Derivate destra e sinistra. Significato
geometrico, retta tangente al grafico di una funzione.
Derivabilità e continuità. Regole di derivazione. Derivate
delle funzioni elementari. Derivate di funzione composta
e funzione inversa. Derivate di ordine superiore.
Differenziale di una funzione e significato geometrico.
5 3
Teoremi
fondamentali del
calcolo differenziale
Teorema di Rolle. Teorema di Cauchy. Teorema di
Lagrange e corollari. Teorema di De l’Hospital.
Condizioni per massimi e minimi relativi. Formule di
Taylor e di Mac-Laurin.
4 3
Studio del grafico di
una funzione
Asintoti di un grafico. Ricerca dei massimi e minimi
relativi. Funzioni concave e convesse in un punto, flessi.
Grafico di una funzione tramite i suoi elementi
caratteristici.
6 8
Matrici e sistemi
lineari
Matrici e Determinanti. Risoluzione di sistemi lineari:
Teorema di Rouché-Capelli; Teorema di Cramer. 2 2
Spazi vettoriali
La struttura di spazio vettoriale. Dipendenza e
indipendenza lineare. Spazi Vettoriali e dimensione finita.
Teorema della base. Sottospazi vettoriali. Intersezione e
somma di sottospazi (cenni), somma diretta. Definizione
di prodotto scalare. Definizione di spazio vettoriale
euclideo reale. Definizione di norma. Disuguaglianza di
Cauchy – Schwarz. Definizione di angolo. Definizione di
vettori ortogonali. Basi ortonormali. Componenti in una
base ortonormale. Proiezioni ortogonali. Procedimento di
Gram-Schmidt.
3 2
Trasformazioni
lineari e
diagonalizzazione
Definizioni di trasformazione lineare. Nucleo e immagine.
Proprietà e caratterizzazioni. Teorema della dimensione.
Rappresentazione matriciale. Polinomio caratteristico.
Autospazi e relative proprietà. Molteplicità algebrica e
geometrica. Diagonalizzazione: definizione e
caratterizzazioni (per matrici ed endomorfismi).
Condizione sufficiente per la diagonalizzazione.
Diagonalizzazione ortogonale. Definizione e
caratterizzazioni di endomorfismi simmetrici. Proprietà
degli autovalori di matrici simmetriche. Teorema
spettrale.
5 3
Geometria analitica
Sistema di riferimento cartesiano nel piano. Equazione
della retta in forma implicita ed esplicita. Equazione
segmentaria della retta. Parallelismo di rette. Fascio
improprio di rette. Fascio proprio di rette. Retta per un
punto. Retta passante per un punto e parallela ad una retta
3 2
63
data. Condizioni di perpendicolarità di due rette. Coniche.
Algoritmo di riduzione a forma canonica. Coordinate
cartesiano nello spazio. Equazione del piano (parametrica
e cartesiana). Equazione della retta (parametrica,
cartesiana, simmetrica). Fasci di piani. Stelle di piani.
Condizioni di parallelismo e perpendicolarità tra rette e
rette, rette e piani, piani e piani.
Totale Ore 52 38
Testi di riferimento
G. Albano, C. D’Apice, S. Salerno, Limiti e Derivate, CUES (2002).
G. Albano, C. D’Apice, S. Salerno, Algebra Lineare, CUES (2002).
C. D’Apice, R. Manzo, Verso l’esame di Matematica I, CUES (2007).
Materiali didattici su piattaforma di e-learning IWT
Appunti delle lezioni.
64
Matematica II
Cds: Ingegneria
Gestionale
Docente:
Proff. E. ZAPPALE e
G. ALBANO
Integrato:
NO Propedeuticità:
Matematica I Crediti: 9
Anno: I Semestre: II Codice: SSD: MAT/05 Tipologia: di
base
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire
Il corso mira all’acquisizione degli elementi di base di Analisi Matematica II. Calcolo delle
primitive e teoria dell’integrazione secondo Riemann per funzioni di variabile reale.
Comportamento asintotico di serie numeriche e di successioni e serie di funzioni reali di variabile
reale. Equazioni differenziali ordinarie.
Funzioni di più variabili reali a valori scalari e vettoriali. Continuità, calcolo differenziale ed
estremi relativi. Teoria differenziale delle curve e delle superfici. Integrale di Riemann per funzioni
di più variabili. Integrali curvilinei e di superficie. Forme differenziali.
Il corso ha come scopo principale quello di fornire e sviluppare strumenti utili per un approccio
scientifico ai problemi e fenomeni che lo studente incontrerà nel proseguimento dei suoi studi. La
parte teorica del corso sarà presentata in modo rigoroso e sintetico e accompagnata da una parallela
attività di esercitazione volta a favorire la comprensione dei concetti.
Conoscenze e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
Uso corretto del linguaggio matematico
Conoscenza dei principali risultati (teoremi) di base dell’analisi matematica
Capacità di affrontare e di analizzare vari problemi
Conoscenza delle caratteristiche e proprietà delle funzioni di più variabili reali.
Capacità di argomentare in modo coerente al fine di dimostrare o dedurre risultati matematici.
Costruire metodi e procedure per la risoluzione di semplici problemi
Effettuare calcoli di aree, volumi e lunghezze in termini di integrali.
Analizzare il comportamento di funzioni di più variabili.
Saper risolvere semplici tipi di equazioni differenziali ordinarie e individuare le proprietà delle
soluzioni.
Risolvere semplici problemi formulabili in termini matematici.
Individuare il carattere di una serie e/ o successione numerica o di funzioni.
Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding)
Saper utilizzare i contenuti del corso al fine di risolvere problemi.
Capacità di argomentare in modo coerente al fine di dimostrare o dedurre risultati matematici.
Costruire metodi e procedure per la risoluzione di semplici problemi
Effettuare calcoli con limiti, derivate.
Analizzare il comportamento di una funzione di una singola variabile.
Svolgere semplici calcoli con i numeri complessi.
Risolvere problemi non complessi formulabili in termini di geometria e di algebra lineare.
Autonomia di giudizio (making judgements)
Saper individuare metodi per risolvere problemi formulabili in termini matematici
Essere capaci di sintetizzare ed ottimizzare il processo di risoluzione di un problema matematico
Abilità comunicative (communication skills)
Saper lavorare in gruppo
Saper esporre ed inquadrare sia i contenuti propri della Matematica sia gli argomenti a questa
collegabili.
65
Capacità di apprendere (learning skills)
Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso
Saper approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti
Prerequisiti
Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati allo studente sono richieste:
- conoscenze relative all’algebra, con particolare riferimento a: polinomi, equazioni e
disequazioni algebriche, logaritmiche, esponenziali, trigonometriche, trascendenti
- conoscenze relative alla trigonometria, con particolare riferimento alle funzioni
trigonometriche fondamentali
Metodi didattici
L’insegnamento contempla lezioni teoriche frontali ed esercitazioni in aula, fornendo sia le
motivazioni e la descrizione di semplici applicazioni dei contenuti dell’insegnamento, sia gli
strumenti necessari per la risoluzione di problemi ed esercizi relativi agli argomenti del corso.
Metodi di valutazione
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverrà mediante una prova scritta e
colloquio orale.
Contenuto del corso
Lezioni ed esercitazioni
Argomenti Contenuti specifici Ore
Lez.
Ore
Eserc.
Integrazione di
funzioni di una
variabile
Definizione di funzione primitiva e integrale indefinito. Integrali immediati.
Regole e metodi di integrazione. Integrale delle funzioni razionali fratte.
Integrale definito e significato geometrico. Teorema del valor medio. Funzione
integrale e teorema fondamentale del calcolo integrale
7 5
Serie numeriche
Successioni numeriche. Introduzione alle serie numeriche. Serie convergenti,
divergenti e indeterminate. Serie geometrica,
armonica. Serie a termini positivi e criteri di convergenza: criteri del confronto,
del rapporto, della radice.
2 2
Successioni e
serie di funzioni
Successioni. Definizioni. Convergenza puntuale e uniforme. Esempi e
controesempi. Teorema sulla continuità del limite. Criterio di Cauchy uniforme.
Teoremi di passaggio al limite sotto il segno di
integrale. Teorema di passaggio al limite sotto il segno di derivata. Serie di
funzioni. Definizioni. Convergenza puntuale, uniforme, totale. Criteri di Cauchy.
Derivazione e integrazione per serie. Serie di potenze. Definizioni. Insieme di
convergenza e raggio di convergenza. Teorema di Cauchy-Hadamard. Teorema
di D’Alembert. Raggio di convergenza della serie derivata. Convergenza
uniforme e totale. Teorema di integrazione e di derivazione per serie. Esempi e
controesempi.
7 4
Funzioni di più
variabili
Definizioni. Limite e continuità. Teorema di Weierstrass. Teorema di Cantor.
Derivate parziali. Il Teorema di Schwarz. Gradiente. Differenziabilità. Il
Teorema del Differenziale Totale. Funzioni composte. Teorema di derivazione
delle funzioni composte. Differenziabilità delle funzioni composte. Derivate
direzionali. Funzioni con gradiente nullo in un connesso. Funzioni definite
tramite integrali. Formula di Taylor e differenziali di ordine superiore. Forme
quadratiche. Matrici quadrate definite, semidefinite e indefinite. Massimi e
minimi relativi. Funzioni a valori vettoriali.
7 5
Equazioni
differenziali
Definizioni. Integrale particolare e integrale generale. Esempi. Il problema di
Cauchy. Teorema di esistenza ed unicità locale. Teorema di esistenza ed unicità
globale. Prolungamento di una soluzione. Soluzioni massimali (cenni).
Equazioni differenziali del primo ordine. Equazioni differenziali lineari.
Struttura dell’insieme delle soluzioni. Equazioni differenziali lineari a
7 5
66
coefficienti costanti. Wronskiano e sue proprietà. Metodi di risoluzione.
Integrali di
funzioni di più
variabili
Definizioni. Cenni sulla teoria di Peano-Jordan. Integrali multipli. Proprietà.
Esempi. Applicazione ad aree e volumi. Il Primo Teorema di Pappo-Guldino.
Formule di riduzione. Cambiamento di variabili.
7 5
Curve ed
integrali
curvilinei
Definizione. Curve regolari. Lunghezza di una curva. Teorema di rettificabilità.
Cordinate curvilinee. Triedro fondamentale. Integrale curvilineo di una
funzione.
4 3
Forme
differenziali
Definizioni. Campi vettoriali. Integrale curvilineo di una forma differenziale
lineare. Forme chiuse ed esatte. Criteri di esattezza. Relazione tra esattezza e
chiusura. Forme chiuse in rettangoli o aperti stellati.
Forme chiuse in aperti semplicemente connessi.
6 5
Superfici ed
integrali di
superficie
Definizioni. Esempi. Proprietà. Cambiamento di rappresentazioni parametriche.
Area di una superficie e integrali superficiali. Superfici con bordo. Il Secondo
Teorema di Pappo-Guldino. Teorema della Divergenza. Formula di Stokes.
4 4
Funzioni
implicite
Teorema del Dini. Moltiplicatori di Lagrange. Problemi di massimo e minimo
vincolato 2 1
Totale Ore
53 37
Testi di riferimento
N. Fusco, P. Marcellini, C. Sbordone, Elementi di Analisi Matematica 2. Versione Semplificata Per
i Nuovi Corsi di Laurea Liguori.
P. Marcellini, C. Sbordone, Esercitazioni di Matematica 2 Parte 1Liguori.
P. Marcellini C. Sbordone, Esercitazioni di Matematica 2 Parte 2 Liguori.
Appunti delle lezioni
Altro materiale didattico fornito dal docente.
67
Matematica III
Cds: Ingegneria
Gestionale
Docente:
Prof. Edoardo
Scarpetta
Integrato:
no Propedeuticità:
Matematica I, II Crediti: 9
Anno: II Semestre: II Codice: 0610300018 SSD: MAT/07 Tipologia: Di
Base
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire
Il corso intende fornire i concetti fondamentali della Meccanica Razionale, sottolineandone i
metodi modellistici e logico-deduttivi.
Conoscenze e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
Conoscenza e comprensione della metodologia tipica dell’approccio “razionale” allo studio dei
fenomeni fisici, in particolare meccanici.
Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding)
Saper costruire modelli matematici per rappresentare semplici fenomeni meccanici, impostando
la risoluzione delle corrispondenti equazioni.
Autonomia di giudizio (making judgements)
Saper individuare i metodi più appropriati per impostare ed organizzare un modello matematico.
Abilità comunicative (communication skills)
Saper lavorare in gruppo e condividere efficacemente idee e procedimenti.
Capacità di apprendere (learning skills)
Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti anche diversi da quelli presentati durante il
corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando approcci e/o procedure alternativi.
Prerequisiti
Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze fisiche e
matematiche di base.
Metodi didattici
L’insegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula.
Metodi di valutazione
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverrà mediante un esame che
consiste di prova scritta e prova orale.
Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Ore
Lez.
Ore
Eserc.
Ore
Lab.
Algebra
vettoriale Vettori liberi e vettori applicati. Proprietà ed operazioni fondamentali. 7 4
Cinematica del
punto e dei
sistemi
Descrizione geometrica del movimento, traiettoria e legge oraria.
Formule di Frenet. Moti relativi, teorema di Coriolis. Moti rigidi,
teorema di Mozzi. Moti rigidi piani, traiettorie polari.
12 7
Geometria delle
masse
Baricentri e momenti d’inerzia. Matrice ed ellissoide d’inerzia, assi e
momenti principali. Sistemi a struttura giroscopica. 7 6
Dinamica del
punto libero e
vincolato
Massa, forza ed equazione fondamentale. Oscillatore armonico semplice
e forzato, studio della risonanza. Dinamica relativa, forze apparenti.
Concetto di vincolo, grado di libertà e reazione vincolare
10 6
Dinamica dei
Sistemi
Grado di libertà e coordinate lagrangiane. Forze esterne e forze interne.
Equazioni Cardinali. Moto del baricentro e intorno al baricentro. 20 11
68
materiali Equilibrio e stabilità, introduzione al metodo di Liapounov e criterio di
Dirichlet. Solido libero. Solido con asse fisso e liscio, equazioni pure per
moto ed equilibrio, calcolo delle reazioni vincolari, problemi ai valori
iniziali.
Totale Ore 56 34
Testi di riferimento
Dispense del Docente (“Matematica III”).
M. Fabrizio: “Introduzione alla Meccanica Razionale e ai suoi Metodi Matematici”, Zanichelli
(Bologna).
F. Stoppelli: “Appunti di Meccanica Razionale”, Liguori (Napoli).
69
Meccanica dei Fluidi
Cds: Ingegneria
Meccanica
Docenti:
Prof. Paolo Luchini
Integrato:
Propedeuticità:
Fisica I, Matematica II Crediti: 6
Anno: II Semestre: II Codice: 0610600015 SSD: ING-IND/06 Tipologia: affine
o integrativa
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire
Il corso mira all’apprendimento delle equazioni fondamentali della meccanica dei fluidi e
all'acquisizione della capacità di dimensionare correttamente quei sistemi a fluido che sono
governati da un semplice bilancio unidimensionale.
Conoscenze e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
Comprensione dei concetti fisici legati al moto dei fluidi e conoscenza della terminologia
utilizzata in tale ambito.
Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding)
Saper analizzare e risolvere problemi pratici in cui interviene il moto dei fluidi.
Autonomia di giudizio (making judgements)
Saper individuare i metodi più appropriati per risolvere problemi ingegneristici legati al contesto
in esame
Abilità comunicative (communication skills)
Saper esporre argomenti legati al contesto in esame
Capacità di apprendere (learning skills)
Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso,
ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti
Prerequisiti
Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze matematiche
e fisiche di base quali quelle trattate nei corsi di Matematica I e II e Fisica I
Metodi didattici
L’insegnamento contempla lezioni teoriche, esercitazioni in aula e la proiezione di filmati di
esperimenti. Nelle esercitazioni in aula viene generalmente risolto un esercizio attinente alla
teoria svolta con il coinvolgimento degli studenti. La proiezione di filmati di esperimenti viene
proiettata a scopo illustrativo per meglio sottolineare alcuni aspetti pratici e teorici degli
argomenti trattati.
Metodi di valutazione
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverrà mediante una prova scritta
non obbligatoria ed un colloquio orale.
Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Ore
Lez.
Ore
Eserc.
Ore
Lab.
La descrizione continua
della materia
Proprietà locali conservate di un sistema continuo. Equazioni del
bilancio. Proprietà dei fluidi. Forma generale del flusso di
quantità di moto. Forze di massa e di superficie. Il tensore degli
sforzi
3 2
Statica dei fluidi Equazione dell'idrostatica. Manometri. Spinte su superfici
immerse. Corpi galleggianti 3 2
Equazioni di bilancio su di
un volume finito
Il teorema di Reynolds del trasporto. Conservazione della massa,
della quantità di moto e del momento angolare. Spinta su di un 4 3
70
condotto a sezione variabile e su di una curva. Spinta di un
getto. Analisi dimensionale.
Equazioni di bilancio su
di un volume infinitesimo
Linee di flusso, superfici e tubi di flusso. La derivata sostanziale.
Legge di Newton della viscosità. Le equazioni di Navier-Stokes.
Le equazioni di Eulero. Linee di corrente e loro
rappresentazione. Flusso di Couette e di Poiseuille tra lastre
parallele ed in un condotto cilindrico. Lastra messa in moto
impulsivamente.
4 3
Legge di Bernoulli Pressione statica, dinamica e totale. Perdita di carico e
prevalenza. Tubo di Venturi come misuratore e come aspiratore. 3 2
Correnti con accelerazione
trascurabile
La teoria di Reynolds della lubrificazione; la testina di lettura di
un disco magnetico. Cenni alla corrente di Stokes intorno ad una
sfera ed un cilindro
3 2
Moto a potenziale
Campi semplici ottenibili come sovrapposizione di pozzi e
sorgenti. Generazione della portanza. Definizione dei
coefficienti di portanza e di resistenza.
3 1
Lo strato limite
Concetto di similitudine. Strato limite su di una lastra piana.
Calcolo della resistenza. Descrizione qualitativa dei fenomeni
associati alla separazione
4 3
Corrente turbolenta in
condotti
Proprietà della turbolenza. Il profilo di velocità. La legge di
attrito di Prandtl. Il diagramma di Moody. Corrente nei tubi
diritti e attraverso raccordi di tubazioni. Biforcazioni. Misure di
portata
5 4
Cenni alla corrente
comprimibile
Piccole perturbazioni. Velocità del suono. Grandezze
conservate. Proprietà al punto di di ristagno. Corrente
isentropica quasi unidimensionale. Corrente in un tubo diritto
con attrito. Corrente in un tubo diritto con trasferimento di
calore. Uso delle tabelle. Cenno alle onde d'urto.
4 2
Totale Ore 36 24 0
Testi di Riferimento
D. Pnueli, C. Gutfinger: Meccanica dei Fluidi. Zanichelli 1995
Testi per approfondimento:
D. J. Acheson: Elementary Fluid Dynamics. Oxford University Press 1990
G. K. Batchelor: An Introduction to Fluid Dynamics. Cambridge University Press 2000
R. L. Panton: Incompressible Flow. Wiley 1995
P. Luchini: Onde nei fluidi, instabilità e turbolenza. Dipartimento di Progettazione Aeronautica,
Università di Napoli, 1993
P. Luchini, M. Quadrio: Aerodinamica. Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale, Politecnico di
Milano, 2000-2002; consultabile su http://pcquadrio.aero.polimi.it/it/Didattica/aerodinamica.html
Y. Çengel, J.M. Cimbala, Meccanica dei Fluidi, McGraw-Hill 2007
F. M. White, Fluid Mechanics, McGraw-Hill VI Edizione
71
Misure Meccaniche
Cds: Laurea in
Ingegneria
Gestionale
Docente:
Prof. Adolfo
SENATORE
Integrato:
Propedeuticità:
Crediti: 3
Anno: III Semestre: I Codice: 0610600045 SSD: ING-IND/13 Tipologia:
Affine
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire
Il Corso si propone di illustrare le principali tecniche impiegate nella misura di grandezze di
interesse industriale. Attraverso esercitazioni in aula ed in laboratorio sono esaminati i principi
per l’acquisizione ed elaborazione dati e per l’analisi critica dei risultati.
Conoscenze e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
Scelta dell’opportuna strumentazione di misura in relazione alle grandezze in esame; analizzare
i risultati ottenuti.
Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding)
Individuare per la specifica grandezza da misurare la più idonea strumentazione di misura.
Autonomia di giudizio (making judgements)
Saper analizzare con spirito critico i risultati ottenuti dalle misurazioni.
Abilità comunicative (communication skills)
Saper operare in team ed esporre i risultati in formato corretto e interpretabile in maniera
univoca.
Capacità di apprendere (learning skills)
Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso.
Prerequisiti
Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze di base di
fisica (meccanica e termodinamica).
Metodi didattici
L’insegnamento prevede lezioni teoriche, esercitazioni in aula ed esercitazioni in laboratorio. Le
esercitazioni consentono l’applicazione degli elementi di teoria a strumenti/misure relative a
casi specifici.
Metodi di valutazione
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverrà mediante una prova scritta
ed un colloquio orale.
Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Ore
Lez.
Ore
Eserc.
Ore
Lab.
Teoria delle misure Errore ed incertezza. I sistemi di unità di misura e proprietà.
Elementi di elaborazione statistica dei risultati delle misure. 7 3
Caratteristiche
statiche e dinamiche
Caratteristiche statiche: sensibilità, risoluzione, accuratezza e
ripetibilità. Caratteristiche dinamiche degli strumenti di misura.
Risposta di strumenti lineari ai vari tipi di segnale.
4 4
Strumenti di misura Misure dimensionali e di spostamento. Misure di deformazione.
Misure di forza e pressione. Misure di portata. 5 1
Laboratorio Taratura statica e dinamica di strumenti, misure dimensionali di
temperatura, di vibrazioni, di rumore. 0 0 6
72
Totale Ore 16 8 6
Testi di riferimento
F. Angrilli “Corso di Misure Mecc., Termiche e Coll.” CEDAM
E. O. Doebelin “Measurement systems, application and design” McGraw-Hill Publ. Company
73
Ricerca Operativa
CdL: Ingegneria
Gestionale
Docente:
Prof. Saverio Salerno Integrato: NO
Propedeuticità:
Matematica I,
Matematica II
Crediti: 6
Anno: III Semestre: I Codice: 0610600039 SSD: MAT/09 Tipologia:
di base
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire
Il corso mira all’acquisizione degli elementi di base di Ricerca Operativa: principali tecniche di
ottimizzazione, programmazione lineare e non lineare, programmazione lineare intera, teoria dei
grafi, algoritmi per la ricerca di un percorso minimo su grafi. Gli obiettivi formativi del corso
consistono nell’acquisizione dei risultati e delle tecniche dimostrative, nonché nella capacità di
utilizzare i relativi strumenti di calcolo.
Il corso ha come scopo principale, a partire dalle conoscenze di base di Analisi Matematica ed
Algebra Lineare, di consentire di affrontare problemi di programmazione lineare, non lineare e
teoria dei grafi, e di fornire e sviluppare strumenti utili per un approccio scientifico a problemi e
fenomeni che lo studente incontrerà nel proseguimento dei suoi studi. La parte teorica del corso sarà
presentata in modo rigoroso ma conciso e accompagnata da una parallela attività di esercitazione
volta a favorire la comprensione dei concetti.
Competenze e capacità in uscita dal corso
Competenze relative a:
Elementi di base della Ricerca Operativa
Modellare matematicamente problemi e fenomeni reali.
Applicare i teoremi e le regole studiate alla risoluzione di problemi.
Uso corretto del linguaggio matematico relativo alla Ricerca Operativa.
Affrontare ed analizzare vari problemi di min/max.
Capacità di:
Sviluppare in modo coerente le varie dimostrazioni.
Costruire metodi e procedure per la risoluzione di problemi.
Risolvere esercizi di non elevata complessità nell’ambito della programmazione lineare, non
lineare, e teoria dei grafi.
Conoscenze e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
1. comprensione della terminologia utilizzata nell’ambito della Ricerca Operativa;
2. conoscenza delle metodologie di dimostrazione;
3. conoscenza dei concetti fondamentali della Ricerca Operativa.
Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding)
1. Saper applicare i teoremi e le regole studiate alla risoluzione di problemi.
2. Saper sviluppare in modo coerente le varie dimostrazioni.
3. Saper costruire metodi e procedure per la risoluzione di problemi.
4. Saper effettuare calcoli non complessi nell’ambito della programmazione lineare,
non lineare, e teoria dei grafi.
Autonomia di giudizio (making judgements)
1. Saper individuare i metodi più appropriati per risolvere in maniera efficiente un
problema di Ricerca Operativa.
2. Essere capaci di trovare delle ottimizzazioni al processo di risoluzione di un
problema di Ricerca Operativa.
74
Abilità comunicative (communication skills)
1. Saper lavorare in gruppo.
2. Saper esporre oralmente un argomento legato alla matematica.
Capacità di apprendere (learning skills)
1. Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati
durante il corso.
2. Saper approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti.
Prerequisiti
Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati, allo studente si consiglia di avere
conoscenze di base di analisi matematica, di algebra lineare e di geometria analitica.
Contenuto del corso
Lezioni ed esercitazioni
Argomenti Contenuti specifici Ore
Lez.
Ore
Eserc.
Modelli della
Ricerca Operativa
L’approccio modellistico. Modelli di Ottimizzazione.
3 1
Ottimizzazione
continua.
Ottimizzazione monodimensionale. Metodi di
ottimizzazione monodimensionale. Ottimizzazione
multidimensionale non vincolata. Condizioni di ottimalità.
Metodi di scalata diretta. Il metodo del gradiente.
Ottimizzazione multidimensionale vincolata. Metodi a
direzione ammissibile.
4 2
Programmazione
Lineare
Introduzione alla Programmazione Lineare.
Rappresentazione grafica di un problema di P.L. I vincoli.
Il dominio di ammissibilità. La funzione obiettivo. Analisi
grafica del problema. Esempi di modelli di
programmazione lineare. Soluzione grafica di un problema
di P.L. in due variabili. Descrizione dell’algoritmo del
simplesso.
12 4
La dualità nella
programmazione
lineare
Risultati fondamentali della teoria della dualità.
Interpretazione della dualità. 3 1
Programmazione
intera
Soluzione di un problema di Programmazione Lineare
Intera. Formulazione di un problema di P.L.I. Il metodo
Branch and Bound. Applicazioni del metodo Branch and
Bound. Un problema di Programmazione Lineare Intera.
10 4
Elementi di teoria
dei grafi
Forme di rappresentazione di un grafo. Matrice di
adiacenza vertice-vertice. Matrice di adiacenza vertice-
arco. Liste P-S.
7 3
Il problema del
minimo percorso
Classificazione dei problemi e degli algoritmi di minimo
percorso. Il modello del minimo percorso. Il minimo
percorso su grafi aciclici. Ordinamento topologico di un
grafo aciclico. Algoritmo per il calcolo dei minimi percorsi
su grafi aciclici. Minimo percorso su grafi ciclici:
Algoritmo di Dijkstra.
4 2
Totale Ore 43 17
75
Testi di riferimento
Appunti delle lezioni, principalmente costituiti dagli appunti di Grippo e di Mannino
76
Sicurezza degli Impianti Industriali
Cds: Ingegneria
Meccanica/Gestionale
Docente:
Prof. Massimo de
Falco
Integrato:
No Propedeuticità:
Impianti Industriali Crediti: 3
Anno: III Semestre: I Codice: SSD: ING-IND/17 Tipologia:
Caratterizzante
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire
Il corso ha lo scopo di fornire agli studenti una valida preparazione sul fondamentale aspetto
della sicurezza negli impianti industriali. Esso è stato pertanto strutturato in modo da portare
l’allievo, attraverso un programma didattico implementato su elementi tecnici e legislativi, a
cimentarsi positivamente nell’individuazione dei rischi presenti negli impianti industriali, oltre
che nell’applicazione degli opportuni interventi di prevenzione e/o protezione.
Conoscenze e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
Acquisire competenze relativamente all’analisi della sicurezza degli impianti industriali e ai
principali metodi per l’abbattimento dei rischi negli impianti industriali.
Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding)
Capacità di elaborare il piano di sicurezza di uno stabilimento industriale.
Autonomia di giudizio (making judgements)
Saper individuare i metodi più appropriati per elaborare il piano di sicurezza di uno stabilimento
industriale.
Abilità comunicative (communication skills)
Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato alla sicurezza degli impianti
industriali.
Capacità di apprendere (learning skills)
Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso,
ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti.
Prerequisiti
Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste nozioni di base sugli
impianti industriali.
Metodi didattici
L’insegnamento prevede lezioni teoriche frontali ed esercitazioni in aula. Nelle esercitazioni in
aula gli studenti, che potranno organizzarsi in gruppi di lavoro, saranno chiamati a sviluppare
una serie di progetti attinenti agli argomenti trattati durante il corso.
Metodi di valutazione
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverrà tramite colloquio orale.
Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Ore
Lez.
Ore
Eserc.
Ore
Lab.
Il rischio negli
ambienti di
lavoro
Principali metodologie di analisi per la valutazione dei rischi. Analisi
quantitativa e qualitativa dei rischi (esplosioni, incendi elettrici, rilascio
di sostanze tossiche, ecc.). Definizione delle priorità e pianificazione
degli interventi. Principi di prevenzione tecnica degli infortuni. Fattori
ergonomici e di sicurezza nell’organizzazione delle attività e dl posto di
lavoro. Tecniche per l’analisi dei sistemi complessi. Le attività
industriali ed i rischi per l’ambiente. Gli organi statali di controllo.
6 2
77
La normativa per
la prevenzione
degli infortuni
Il dlgs 626/94, come modificato dal dlgs 242/96, e norme collegate. Il
piano di valutazione dei rischi. Le figure coinvolte: il datore di lavoro, il
Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, il
Rappresentante dei lavoratori, il Medico competente. Igiene del lavoro:
microclima, illuminazione, vibrazioni, radiazioni e rumore. Il dl 277/91.
4 2
Prevenzione
incendi
Tecniche e Normativa. Carico di incendio. Classificazione degli incendi
e modalità di estinzione. Impianti di rilevazione, estinzione ed
evacuazione dei fumi. Il piano antincendio.
4 2
Il rischio
elettrico Patologie, protezione e primo soccorso. 3 -
La normativa
macchine
Dispositivi di sicurezza delle macchine. L’uso delle macchine in
condizioni di sicurezza. Obblighi e divieti dei costruttori di macchine,
dell’installatore e dell’utilizzatore.
4 -
Totale Ore 21 6
Testi di riferimento
Dispense dal corso a cura del docente con bibliografia specifica di approfondimento
78
Sistemi di Controllo di Gestione
Cds: Ingegneria
Gestionale
Docente:
prof. Francesca
MICHELINO
Integrato:
Propedeuticità:
Economia ed
Organizzazione
Aziendale
Crediti: 6
Anno: II Semestre: II Codice: SSD: ING/IND-35 Tipologia:
Caratterizzante
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire
Il corso fornisce conoscenze relative al controllo di gestione.
Dopo aver inquadrato il problema del controllo di gestione si perviene alla definizione degli
indicatori di redditività tradizionali ed innovativi; quindi si analizzano le tecniche di valutazione
degli investimenti e si procede al calcolo dei costi dei diversi fattori produttivi.
Conoscenze e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
Approfondimento dei concetti legati all’economia d’impresa; in particolare si utilizzeranno
tecniche tradizionali ed innovativi di controllo di gestione.
Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding)
Utilizzo dei principali strumenti di controllo di gestione.
Autonomia di giudizio (making judgements)
Saper individuare i giusti strumenti per il controllo di gestione.
Abilità comunicative (communication skills)
Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente gli argomenti legatialla gestione d’impresa.
Capacità di apprendere (learning skills)
Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso,
ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti
Prerequisiti
Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste le conoscenze di base
legate all’economia aziendale e all’organizzazione.
Metodi didattici
L’insegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula.
Metodi di valutazione
La prova di esame consiste in una prova scritta e in un colloquio orale.
Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Ore
Lez.
Ore
Eserc.
Ore
Lab.
Controllo di
gestione
Il sistema di controllo di gestione: obiettivi e requisiti - Le tecniche
economiche: contabilità generale ed indicatori di redditività non
convenzionali - La valutazione degli investimenti e le tecniche discounted
cash flow - La contabilità analitica - Le tecniche non finanziarie e le
tecniche ibride - L’architettura del sistema di controllo di gestione - Il
processo di pianificazione e controllo.
36 24
Totale Ore 36 24 0
Testi di riferimento
Azione, Innovare il sistema di controllo di gestione, ETAS
79
Brealy, Myers, Sandri, Capital budgeting, McGraw-Hill Italia, capp. 1, 2, 3, 5, 6
Dispense a cura del docente
Lucidi delle lezioni e altro materiale disponibili su sito web: http://elearning.dimec.unisa.it
80
Sistemi e Processi di Produzione
Cds: Ingegneria
Gestionale
Docente:
Prof. Fabrizia
CAIAZZO
Integrato:
Propedeuticità:
Crediti: 6
Anno: II Semestre: I Codice SSD: ING-IND/16 Tipologia:
Caratterizzante
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire
Il corso intende fornire i concetti di base sulle proprietà e sul comportamento dei principali
materiali per l’ingegneria e sulle modalità di realizzazione di componenti strutturali, fermando
l’attenzione prevalentemente sui processi manifatturieri primari, illustrati con l’ausilio di visite
virtuali e di simulazioni interattive.
Conoscenze e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
Conoscenze del comportamento dei principali materiali per l’ingegneria e delle modalità di
realizzazione di componenti strutturali, mediante l’utilizzo di processi manifatturieri primari.
Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding)
Conoscenze per la stesura razionale ed economica per la definizione del processo di
trasformazione del grezzo in prodotto
Autonomia di giudizio (making judgements)
Saper scegliere il metodo di lavorazione per deformazione plastica in funzione del materiale.
Abilità comunicative (communication skills)
Saper esporre oralmente un argomento legato ai sitemi e ai processi di produzione.
Capacità di apprendere (learning skills)
Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso,
ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti
Prerequisiti
Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze matematiche
fisiche e chimiche di base
Metodi didattici
L’insegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni numeriche in aula. Nella prima
lezione del corso viene presentato il sito didattico, appositamente sviluppato, all’indirizzo
http:/teseo.unisa.it che consente anche un apprendimento personale guidato, con la possibilità di
ampliare le conoscenze mediante visite virtuali ai laboratori. Inoltre utilizzando quesiti a
risposta multipla o esercizi opportunamente predisposti è possibile verificare la preparazione
raggiunta. Durante lo svolgimento del corso sono proposti simulazioni interattive e filmati
didattici che facilitano la comprensione degli argomenti del corso.
Metodi di valutazione
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverrà mediante una prova scritta e
colloquio orale.
81
Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Ore
Lez.
Ore
Eserc.
Sistemi di produzione
Introduzione alle problematiche della produzione e classificazione
dei sistemi di produzione. Beni strumentali dell’industria
manifatturiera
6 2
Caratterizzazione e
comportamento meccanico
dei materiali
Tensioni e sollecitazioni monoassiali. Deformazioni plastiche a
caldo ed a freddo. Lavoro di deformazione elastica e plastica.
Prove meccaniche.
14 6
Materiali per l’ingegneria
Materiali metallici e diagrammi di stato binari. Processi per la
formatura delle materie plastiche. Materiali compositi con matrice
polimerica. Caratteristiche meccaniche di compositi a fibre lunghe
unidirezionali.
11 9
Processi di formatura
Criteri di plasticità. Processi massivi di deformazione plastica.
Tempi e costi di lavorazione. Criteri di scelta del processo di
formatura
7 5
Totale Ore 38 22
Testi di riferimento
F. Caiazzo, V. Sergi: Tecnologie generali dei materiali, CittàStudi, Torino, 2006
F. Caiazzo, V. Sergi: Problemi di tecnologie generali dei materiali, Utetlibreria, Torino, 2002
F. Gabrielli, R. Ippolito, F. Micari: Analisi e tecnologia delle lavorazioni meccaniche, McGraw-
Hill, Milano
82
Sistemi Informativi Aziendali
Cds: Ingegneria
Informatica
Docente:
Prof. Giuseppe
LIETO
Integrato:
con Basi di Dati
Propedeuticità:
Fondamenti di
Informatica
Crediti: 3
Anno: I Semestre: II Codice: 0610700039 SSD: ING-INF/05 Tipologia:
Caratterizzante
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire
Il corso mira all’apprendimento dei fondamenti della progettazione dei sistemi informativi e
offre una panoramica sistematica per l’applicazione delle attuali tecnologie all’operatività e alla
direzione delle aziende.
Conoscenze e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
Comprensione della terminologia utilizzata nell’ambito dei sistemi informativi per le aziende,
delle architetture tecniche e funzionali.
Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding)
Saper analizzare e progettare un sistema informativo aziendale attraverso le tecniche più diffuse,
Sono in particolare resi disponibili gli strumenti per definire web information system, siti,
portali, aste in linea e sistemi di negoziazione automatica.
Autonomia di giudizio (making judgements)
Saper individuare i metodi più appropriati per progettare e realizzare un sistema informativo
aziendale ed ottimizzare il processo realizzativo in base al contesto in esame.
Abilità comunicative (communication skills)
Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato ai sistemi informativi
aziendali.
Capacità di apprendere (learning skills)
Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso,
ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti
Prerequisiti
Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze informatiche
di base. con particolare riferimento alle strutture dati..
Metodi didattici
L’insegnamento contempla lezioni teoriche, esercitazioni in aula. Nelle esercitazioni in aula
viene assegnato agli studenti, divisi per gruppi di lavoro, un progetto da sviluppare durante tutto
lo svolgimento del corso. Il progetto comprende unitariamente tutti i contenuti
dell’insegnamento ed è strumentale all’acquisizione, oltre che delle capacità di progettazione di
semplici sistemi informativi aziendali
Metodi di valutazione
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverrà mediante un colloquio orale.
83
Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Ore
Lez.
Ore
Eserc.
Ore
Lab.
Il modello
informatico
Modello applicativo, tecnologico e funzionale. Casi d’uso. Il modello
delle informazioni ed il modello organizzativo 3
Web Information
System
e-business, e-commerce, siti, portali, CRM e SCM. Architettura dei
WIS e sicurezza informatica. 6 3
Enterprise
systems
La catena del valore di Porter, il modello del portafoglio applicativo ed
il modello SCOR 3 3
I sistemi ERP Paradigma ERP, prescrittività, trasformazione dell’impresa, dei
processi, del modello di business 6 3
I sistemi CRM Schema architetturale, canali CRM. CRM operativo, analitico e
direzionale. 3 3
Sistemi di
contatto
Schema architetturale. Call Center ed integrazione dei canali.
Diffusione, organizzazione e dimensionamento dei centri di contatto. 3 4
Totale Ore 24 16
Testi di riferimento
Sistemi informativi per l'impresa digitale
Giampio Bracchi, Chiara Francalanci, Gianmario Motta
Ed. McGraw Hill
84
Tecnologie e Processi di Lavorazione
Cds: Ingegneria
Gestionale
Docente:
Prof. Vincenzo SERGI
Integrato:
Propedeuticità:
Sistemi e Processi di
Produzione
Crediti: 6
Anno: III Semestre: I Codice SSD: ING-IND/16 Tipologia:
Caratterizzante
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire
Il corso intende fornire i concetti fondamentali sui processi per asportazione di truciolo, per
deformazione plastica e per fusione, nonché i principi e le linee guida per la stesura del ciclo di
fabbricazione.
Conoscenze e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
Conoscenze delle modalità di realizzazione di componenti strutturali, mediante l’utilizzo di
processi manifatturieri primari.
Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding)
Conoscenze per la stesura razionale ed economica del ciclo di fabbricazione e, cioè, per la
definizione del processo di trasformazione del grezzo in prodotto finito. Capacità di impostare
un progetto di miglioramento delle prestazioni di un sistema manifatturiero.
Autonomia di giudizio (making judgements)
Saper scegliere il metodo di lavorazione per deformazione plastica in funzione del materiale.
Saper scegliere le macchine, gli utensili ed i parametri di taglio nelle lavorazioni per
asportazione di truciolo. Essere in grado di valutare la bontà di un processo produttivo e di
individuare autonomamente le opportune attività di miglioramento.
Abilità comunicative (communication skills)
Saper esporre oralmente un argomento legato sistemi di produzione ed alla gestione della
qualità.
Capacità di apprendere (learning skills)
Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso,
ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti.
Prerequisiti
Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze matematiche
fisiche e chimiche di base, ed anche conoscenze sulla scienza e tecnologia dei materiali.
Metodi didattici
L’insegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni numeriche in aula. Nella prima
lezione del corso viene presentato il sito didattico, appositamente sviluppato, all’indirizzo
http:/teseo.unisa.it che consente anche un apprendimento personale guidato, con la possibilità di
ampliare le conoscenze mediante ESV (esperimenti scientifici virtuali) e visite virtuali ai
laboratori. Inoltre utilizzando quesiti a risposta multipla o esercizi opportunamente predisposti è
possibile verificare la preparazione raggiunta. Durante lo svolgimento del corso sono proposti
simulazioni interattive e filmati didattici che facilitano la comprensione degli argomenti del
corso.
Metodi di valutazione
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverrà mediante una prova scritta e
colloquio orale.
85
Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Ore
Lez.
Ore
Eserc.
Sistemi di
produzione
Introduzione alle problematiche della produzione e classificazione dei
sistemi di produzione. Beni strumentali dell’industria manifatturiera 4 0
Processi di
formatura
Criteri di plasticità. Processi massivi di deformazione plastica. Tempi e costi
di lavorazione. Criteri di scelta del processo di formatura 10 5
Processi per
asportazione di
materia
Le macchine utensili. Realizzazione di superfici di rotazione: tornitura,
foratura, alesatura. Realizzazione di superfici piane: tornitura, fresatura.
Lavorazioni di finitura. Valutazione dei tempi e dei costi unitari di
produzione.
14 5
Fonderia Principi fondamentali delle lavorazioni per fonderia. Sistemi per la fusione
dei metalli e delle leghe. Difetti nei getti. 7 2
Processi di
collegamento Saldatura, brasatura, giunzione meccanica 4 1
Il ciclo di
fabbricazione
Sviluppo ed analisi critica dei cicli di fabbricazione. Progettazione del
processo: scelta del processo di produzione, aspetti tecnologici ed
economici,.
5 3
Totale Ore 44 16
Testi di riferimento
V. Sergi, Produzione assistita da calcolatore, CUES Libreria, 2008
F. Gabrielli, R. Ippolito, F. Micari: Analisi e tecnologia delle lavorazioni meccaniche, McGraw-
Hill, Milano
Appunti dalle lezioni
86
Tecnologie Generali Dei Materiali
Cds: Ingegneria
Gestionale
Docente:
Prof. . Fabrizia
CAIAZZO
Integrato:
Propedeuticità:
Chimica Crediti: 6
Anno: I Semestre: II Codice: 0610600027 SSD: ING-IND/16 Tipologia:
Caratterizzante
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire
Il corso intende fornire i concetti di base sulla struttura e sulle proprietà meccaniche delle leghe
metalliche, delle materia plastiche e dei materiali compositi, utilizzati per la realizzazione di
componenti strutturali nell’industria manifatturiera, con i loro processi e sistemi di
fabbricazione primari.
Conoscenze e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
Conoscenze del comportamento dei principali materiali per l’ingegneria e capacità di scelta
della prova meccanica idonea per la conoscenza di particolari proprietà.
Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding)
Saper leggere ed interpretare il diagramma di stato di un sistema a due componenti e
determinare le curve tensioni-deformazioni dal diagramma di macchina di una prova di trazione.
Autonomia di giudizio (making judgements)
Saper determinare le curve tensioni-deformazioni dal diagramma di macchina di una prova di
trazione ed l’influenza dei trattamenti termici sulle caratteristiche meccaniche delle leghe
metalliche.
Abilità comunicative (communication skills)
Saper esporre oralmente un argomento legato alle strutture e alle proprietà dei materiali per
l’ingegneria
Capacità di apprendere (learning skills)
Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso
Prerequisiti
Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze matematiche
fisiche, chimiche di base.
Metodi didattici
L’insegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni numeriche in aula. Nella prima
lezione del corso viene presentato il sito didattico, appositamente sviluppato, all’indirizzo
http:/teseo.unisa.it che consente anche un apprendimento personale guidato, con la possibilità di
ampliare le conoscenze mediante ESV (esperimenti scientifici virtuali) e visite virtuali ai
laboratori. Inoltre utilizzando quesiti a risposta multipla o esercizi opportunamente predisposti è
possibile verificare la preparazione raggiunta. Durante lo svolgimento del corso sono proposti
simulazioni interattive e filmati didattici che facilitano la comprensione degli argomenti del
corso.
Metodi di valutazione
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverrà mediante una prova scritta e
colloquio orale.
87
Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Ore
Lez.
Ore
Eserc.
Materiali metallici
Comportamento meccanico dei metalli. Deformazioni plastiche a caldo ed a
freddo. Curva di flusso plastico. Lavoro di deformazione elastica e plastica.
Prove meccaniche.
14 10
Trattamenti termici Diagrammi di stato binari. Il sistema ferro-carbonio. Trattamenti termici
delle leghe metalliche. Trattamenti termici degli acciai. 11 7
Produzione dei
semilavorati
Tecnologie di fabbricazione, classificazione e designazione degli acciai e
delle ghise. Tecnologie di fabbricazione di alcuni metalli e leghe non
ferrose, classificazione e designazione delle leghe di alluminio e rame
8 2
Materiali polimerici
e materiali compositi
Materiali polimerici e processi per la formatura delle materie plastiche.
Materiali compositi a matrice polimerica e rinforzo fibroso. Caratteristiche
meccaniche di compositi a fibre lunghe unidirezionali.
5 3
Totale Ore 38 22
Testi di riferimento
F. Caiazzo, V. Sergi: Tecnologie generali dei materiali, CittàStudi, Torino, 2006
F. Caiazzo, V. Sergi: Problemi di tecnologie generali dei materiali, Utetlibreria, Torino, 2002
88
(torna indice)
CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN
INGEGNERIA GESTIONALE
89
Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Gestionale Classe delle Lauree 34/S in Ingegneria Industriale: Durata 2 anni
1°Anno
Semestre Crediti Disciplina
I 6 Modelli e metodi per l'automazione
II 6 Gestione dei progetti industriali
I-II 12 Gestione aziendale
I 6 Misure industriali
I 6 Sviluppo e innovazione prodotto
II 12 Produzione assistita da calcolatore
II 6 Sistemi di supporto alle decisioni
I 6 Servizi generali d'impianto
Tot 60
2°Anno
Semestre Crediti Disciplina
I 12 Gestione dei sistemi produttivi
I 6 Gestione dell'innovazione e della tecnologia
I 6 Tecnologie e materiali innovativi
II 12 Esame integrato a scelta
II 24 Tesi e tirocinio
Tot 60
90
Corso di Laurea Magistrale
in
Ingegneria Gestionale
Elenco dei Corsi Gestione Aziendale ........................................................................................................................ 91
Gestione dei Progetti Industriali .................................................................................................... 93
Misure Industriali ........................................................................................................................... 95
Modelli e metodi per l’automazione .............................................................................................. 97
Produzione Assistita da Calcolatore .............................................................................................. 99
Servizi Generali di Impianto ........................................................................................................ 101
Sistemi di supporto alle decisioni ................................................................................................ 103
Sviluppo e Innovazione di Prodotto ............................................................................................. 105
91
Gestione Aziendale
Cds: Ingegneria
Gestionale
Docente:
prof. Francesca
MICHELINO e prof.
Francesco ZIRPOLI
Integrato:
Propedeuticità:
nessuna Crediti: 12
Anno: I magistrale Semestre: I e II Codice: SSD: ING/IND-35 Tipologia:
Caratterizzante
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire
Il corso fornisce conoscenze relative al controllo di gestione ed al marketing.
Dopo aver inquadrato il problema del controllo di gestione si perviene alla definizione degli
indicatori di redditività tradizionali ed innovativi; quindi si analizzano le tecniche di valutazione
degli investimenti e si procede al calcolo dei costi dei diversi fattori produttivi. Inoltre, verranno
esaminate tutte le variabili che intervengono nella definizione del mercato obiettivo, nelle
analisi e ricerche di mercato, nella segmentazione del mercato e nel posizionamento
dell’impresa all’interno di questo e nella creazione di valore per il cliente e vantaggio
competitivo per l’impresa.
Conoscenze e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
Approfondimento dei concetti legati all’economia d’impresa; in particolare si utilizzeranno
tecniche tradizionali ed innovativi di controllo di gestione nonché le principali leve del
marketing mix.
Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding)
Utilizzo dei principali strumenti di controllo di gestione e conoscenza approfondite delle
variabili tipiche del marketing.
Autonomia di giudizio (making judgements)
Saper individuare i giusti strumenti per il controllo di gestione e saper formulare un piano di
marketing corretto.
Abilità comunicative (communication skills)
Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente gli argomenti legato alla gestione d’impresa.
Capacità di apprendere (learning skills)
Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso,
ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti
Prerequisiti
Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste le conoscenze di base
legate all’economia d’impresa, all’organizzazione e al marketing.
Metodi didattici
L’insegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula. Nelle esercitazioni in aula
viene assegnato agli studenti un caso aziendale da analizzare in relazione alle competenze
teoriche apprese durante il corso.
Metodi di valutazione
La prova di esame consiste nella stesura di un elaborato (piano di marketing), in una prova
scritta e in un colloquio orale.
92
Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Ore
Lez.
Ore
Eserc.
Ore
Lab.
Controllo di
gestione
Il sistema di controllo di gestione: obiettivi e requisiti - Le tecniche
economiche: contabilità generale ed indicatori di redditività non
convenzionali - La valutazione degli investimenti e le tecniche discounted
cash flow - La contabilità analitica - Le tecniche non finanziarie e le
tecniche ibride - L’architettura del sistema di controllo di gestione - Il
processo di pianificazione e controllo.
36 24
Marketing
Introduzione ai processi di pianificazione strategica e di marketing
management - Il comportamento d’acquisto del consumatore e delle
organizzazioni - La segmentazione del mercato - La strategia di marketing -
Le decisioni relative al prodotto - La comunicazione di marketing - La
gestione della rete di vendita - Le decisioni relative al prezzo - La gestione
dei canali distributivi - La gestione della marca e la brand equity - Lo
sviluppo del piano di marketing - Il marketing dei servizi - Il marketing
internazionale - Il web marketing - Evoluzione relazionale dell’approccio di
marketing: customer relationship management e marketing esperenziale.
36 24
Totale Ore 72 48 0
Testi di riferimento
Azione, Innovare il sistema di controllo di gestione, ETAS
Brealy, Myers, Sandri, Capital budgeting, McGraw-Hill Italia, capp. 1, 2, 3, 5, 6
Peter, Donnely Jr, Pratesi, Marketing, McGraw-Hill
Dispense a cura del docente
Lucidi delle lezioni e altro materiale disponibili su sito web: http://elearning.dimec.unisa.it
93
Gestione dei Progetti Industriali
Cds: Magistrale
Ingegneria Gestionale
Docente:
Prof. Massimo DE
FALCO
Integrato:
No Propedeuticità:
Nessuna Crediti: 6
Anno: I Semestre: II Codice: SSD: ING-IND/17 Tipologia:
Caratterizzante
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire
Il corso vuole fornire agli studenti del primo anno della laurea magistrale in Ingegneria
Meccanica le metodologie di base per la realizzazione di nuove iniziative industriali, con
particolare riferimento agli aspetti tecnici, economici e finanziari del “business plan” ed alle
principali tecniche di Project Management.
Conoscenze e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
Acquisire competenze relativamente al progetto tecnico, economico e finanziario di
un’iniziativa industriale nonché alla gestione operativa delle fasi di realizzazione di un
impianto.
Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding)
Capacità di impostare lo studio di fattibilità di un progetto di impianto e di utilizzare le tecniche
di programmazione reticolare.
Autonomia di giudizio (making judgements)
Saper individuare le metodologie/tecniche più appropriate per la pianificazione, la valutazione e
il controllo esecutivo di un progetto di impianto.
Abilità comunicative (communication skills)
Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato alla gestione dei progetti
industriali.
Capacità di apprendere (learning skills)
Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso,
ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti.
Prerequisiti
Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze matematiche
di base, nozioni di economia e di impianti industriali.
Metodi didattici
L’insegnamento prevede lezioni teoriche frontali ed esercitazioni di gruppo in aula volte alla
verifica della comprensione degli argomenti trattati durante il corso. Tali esercitazioni saranno
strumentali, oltre che all’acquisizione delle capacità di impostazione dello studio di fattibilità e
di utilizzo delle tecniche di pianificazione/controllo di un progetto di impianto, anche allo
sviluppo e rafforzamento delle capacità degli studenti di lavorare in team.
Metodi di valutazione
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverrà mediante un colloquio orale.
94
Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Ore
Lez.
Ore
Eserc.
Ore
Lab.
Studio di
Fattibilità
Fasi logiche dello studio di una nuova iniziativa industriale: analisi di
mercato, dimensionamento della capacità produttiva, scelta ubicazionale.
Progetto tecnico, conto economico di previsione, piano finanziario.
Principali indici di struttura per la valutazione delle scelte d’impianto.
Leggi di finanziamento per le iniziative industriali: patti territoriali e
contratti d’area.
16 4
Gli
investimenti
industriali
Criteri di classificazione. Principali metodi per la valutazione della
convenienza (periodo di recupero, valore netto attuale, valore finale, tasso
interno di redditività). La valutazione in regime probabilistico: analisi di
sensibilità; analisi del rischio.
6 2
Il Project
Management
La gestione di progetti complessi: ottimizzazione dei tempi e dei costi di
realizzazione. La pianificazione dei progetti. Tecniche di programmazione
dei progetti (Gantt, PERT, CPM). Il controllo dei progetti. La gestione del
rischio. Il project financing.
20 8
Totale Ore 42 14
Testi di riferimento
Appunti delle lezioni
Monte, Elementi di impianti industriali, ed. Libreria Cortina (TO)
Moore, Progettazione e layout degli impianti, ed. F. Angeli (MI)
Reed, Lo studio, la progettazione e la manutenzione degli impianti, ed. F.Angeli, MI
Turco, Principi generali di progettazione degli impianti industriali, ed. Clup (MI.)
95
Misure Industriali
Cds: Laurea
Magistrale in
Ingegneria
Gestionale
Docente:
Prof. Adolfo
SENATORE
Integrato:
Propedeuticità:
Crediti: 6
Anno: I Semestre: I Codice: 06XXXXX SSD: ING-IND/13 Tipologia:
Affine (?)
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire
Il Corso si propone di illustrare le principali tecniche impiegate nella misura di grandezze di
interesse industriale. Attraverso esercitazioni in aula ed in laboratorio sono esaminati i principi
per l’acquisizione ed elaborazione dati e per l’analisi critica dei risultati.
Conoscenze e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
Scelta dell’opportuna strumentazione di misura in relazione alle grandezze in esame; analizzare
i risultati ottenuti.
Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding)
Saper selezionare i più opportuni sensori per la specifica applicazione; integrare i componenti di
un sistema di acquisizione/post-elaborazione.
Autonomia di giudizio (making judgements)
Saper analizzare con spirito critico i risultati ottenuti dalle misurazioni. Saper individuare i
processi che conducono ad un miglioramento delle prestazioni del sistema di misura.
Abilità comunicative (communication skills)
Saper operare in team ed esporre i risultati ottenuti con sintesi ed efficacia.
Capacità di apprendere (learning skills)
Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso.
Prerequisiti
Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze di base di
fisica (meccanica e termodinamica).
Metodi didattici
L’insegnamento prevede lezioni teoriche, esercitazioni in aula ed esercitazioni in laboratorio. Le
esercitazioni consentono l’applicazione degli elementi di teoria a strumenti/misure relative a
casi specifici. Le applicazioni di laboratorio consistono nell’effettuare misurazioni di grandezze
fisiche di interesse industriale mediante opportuni trasduttori ed implementare
rappresentazioni/elaborazioni con software di diffuso impiego.
Metodi di valutazione
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverrà mediante una prova scritta
ed un colloquio orale.
Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Ore
Lez.
Ore
Eserc.
Ore
Lab.
Teoria delle misure Misura e misurazione. Errore ed incertezza. I sistemi di unità di
misura e proprietà. 5 1
Caratteristiche
statiche e dinamiche
Caratteristiche statiche: sensibilità, risoluzione, accuratezza e
ripetibilità. Caratteristiche dinamiche degli strumenti di misura.
Risposta di strumenti lineari ai vari tipi di segnale.
8 6
96
Strumenti di misura Misure dimensionali e di spostamento. Misure di deformazione.
Misure di forza e pressione. Misure di portata. 11 3
Analisi del segnale Descrizione funzionale di una catena di misura. Metodi di
correzione degli ingressi indesiderati. 4 0 8
Laboratorio Taratura statica e dinamica di strumenti, misure dimensionali, di
temperatura, di vibrazioni, di rumore. 0 0 14
Totale Ore 28 10 22
Testi di riferimento
F. Angrilli “Corso di Misure Mecc., Termiche e Coll.” CEDAM
E. O. Doebelin “Measurement systems, application and design” McGraw-Hill Publ. Company
97
Modelli e metodi per l’automazione
Cds: Ingegneria
Gestionale
Docente:
-
Integrato:
Propedeuticità: Crediti: 6
Anno: - Semestre: Codice: SSD: ING-INF/04 Tipologia:
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire
Il corso ha come obiettivo la presentazione delle metodologie di analisi e modellistica dei
sistemi ad eventi discreti nell’ambito dell’automazione industriale ma con riferimento anche a
reti di comunicazione e di trasporto.
Conoscenze e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
Sistemi a eventi discreti. Modellistica tramite automi e reti di Petri. Controllo di supervisione.
Tecnologie dei sistemi di controllo
Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding)
Capacità di analizzare e controllare un sistema mediante le metodologie dei sistemi ad eventi
discreti. Saper valutare le tecnologie presenti in un sistema di automazione industriale
Autonomia di giudizio (making judgements)
Saper individuare le metodologie dei sistemi ad eventi più appropriate per l’analisi e la
progettazione di un sistema di automazione industriale. Saper valutare le tecnologie presenti in
un sistema di automazione industriale
Abilità comunicative (communication skills)
Saper esporre oralmente un argomento del corso. Saper scrivere una relazione su una analisi o
un progetto effettuati.
Capacità di apprendere (learning skills)
Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso,
ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti.
Prerequisiti
Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze di base di
informatica e automatica.
Metodi didattici
L’insegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula. Nelle esercitazioni in aula
viene assegnato agli studenti un esercizio da risolvere mediante carta e penna.
Metodi di valutazione
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverrà mediante una prova scritta e
un colloquio orale.
Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Ore
Lez.
Ore
Eserc.
Ore
Lab.
Controllo supervisivo
basato su automi
Algebra dei linguaggi. Automi a stati e loro proprietà.
Modellistica con automi. Teorema della controllabilità. Progetto 10 6
98
di controllori di supervisione mediante automi a stati finiti.
Controllo supervisivo
basato su reti di Petri
Reti di Petri e loro proprietà. Modellistica con reti di Petri. Progetto
di controllori di supervisione mediante reti di Petri. 10 6
Applicazioni del
controllo supervisivo
Esemplificazioni a casi reali (magazzini automatici, celle
robotizzate, sistemi per la movimentazione materiale). 4 4 4
Tecnologie dei
sistemi di controllo
Controllo a forzamento di eventi. Tecnologie dei sistemi di
controllo industriali (controllori a logica programmabile, sistemi di
supervisione, controllo distribuito
10 6
Totale Ore 34 22 4
Testi di riferimento A. Di Febbraro, A. Giua, Sistemi ad eventi discreti , McGraw-Hill, Milano, 2001.
P. Chiacchio, F. Basile, “Tecnologie informatiche per l’automazione”, McGraw-Hill.
99
Produzione Assistita da Calcolatore
Cds: Ingegneria
Gestionale
(magistrale)
Docente:
Prof. Vincenzo
SERGI
Integrato:
Propedeuticità:
Crediti: 12
Anno: I Semestre: II Codice: SSD: ING-IND/16 Tipologia:
Caratterizzante
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire
Il corso mira all’apprendimento delle basi teorico-scientifiche per la stesura razionale ed
economica del ciclo di fabbricazione e cioè per la definizione del processo di trasformazione del
grezzo in prodotto finito.
Conoscenze e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
Comprensione delle problematiche proprie della programmazione della produzione in moderne
aziende manifatturiere ed individuazione delle diverse metodologie impiegate per organizzare,
gestire e programmare le risorse operative.
Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding)
Saper individuare le operazioni tecnologiche e la loro sequenza, per la selezione delle
attrezzature e dei mezzi di produzione e saper scegliere i parametri tecnologici ottimali.
Autonomia di giudizio (making judgements)
Saper scegliere fra diversi cicli tecnologici il più razionale rispetto al sistema produttivo
utilizzato.
Abilità comunicative (communication skills)
Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato alle applicazioni statistiche
ai processi di produzione.
Capacità di apprendere (learning skills)
Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso,
ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti
Prerequisiti
Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste le conoscenze
matematico-statistiche e dei processi manifatturieri apprese nel corso di laurea.
Metodi didattici
L’insegnamento prevede lezioni teoriche, esercitazioni in aula ed esercitazioni pratiche nel
laboratorio informatico. Nel corso esercitazioni pratiche viene assegnato agli studenti, divisi per
gruppi di lavoro, un progetto da sviluppare durante tutto lo svolgimento del corso. Il progetto
comprende i principali contenuti dell’insegnamento ed è indirizzato all’acquisizione di capacità
decisionali ed al rafforzamento delle capacità di lavorare in team.
Metodi di valutazione
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverrà mediante una prova scritta e
colloquio orale.
Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Ore
Lez.
Ore
Eserc.
Ore
Lab.
Il ciclo di
fabbricazione
Sviluppo ed analisi critica dei cicli di fabbricazione. Progettazione
del processo: scelta del processo di produzione, aspetti tecnologici ed
economici, stesura di process sheets, assembly line balancing,
determinazione della capacità produttiva. Definizione del sistema
8 4
100
manifatturiero: determinazione del tipo di sistema produttivo,
produzione funzionale e a celle.
Sistemi di
lavorazione per
asportazione di
truciolo
Macchine utensili a controllo numerico. Principi del controllo
numerico. La classificazione del controllo numerico. L’hardware per
il controllo numerico. Metodi di interpolazione, trasduttori di
posizione e di velocità. Programmazione manuale ISO delle
macchine utensili a controllo numerico Il part-program. La
programmazione assistita. La programmazione dal modello CAD. La
programmazione APT. Integrazione della macchina utensile nel
sistema di produzione. Stazioni di misura a coordinate. Sistemi
automatici di movimentazione. Controllo dei sistemi di produzione.
Celle flessibili di produzione. Sistemi flessibili di produzione. Linee
di produzione rigide e flessibili. Assemblaggio automatico.
12 4 6
Ottimizzazione dei
processi produttivi
Definizione degli obiettivi di ottimizzazione. Ottimizzazione dei costi
e della produttività. Altri obiettivi e relative misure di prestazione. La
velocità di asportazione volumetrica del sovrametallo (MRR Material
Removal Rate). Esempi di calcolo di MRR per le più comuni
lavorazioni ad asportazione di truciolo. Lavorazioni monostadio:
ottimizzazione non vincolata e vincolata Lavorazioni multistadio
(flow shop): metodi per il bilanciamento delle linee.
10 4
Pianificazione di
cicli di lavorazione
Produzione contemporanea di più tipologie di parti. Produzione per
famiglie di parti: razionalizzazione del ciclo tecnologico e del
processo produttivo attraverso la creazione temporanea di celle di
produzione dedicate alle famiglie di parti; metodi di clustering,
codice di Opitz. Procedure assistite da calcolatore per la
pianificazione dei cicli di lavorazione. Approccio generativo e
variante. Esame di un sistema CAPP e stesura di un ciclo completo di
lavorazione.
8 4 2
Processi stocastici
Analisi dei sistemi di produzione deterministici. Processi stocastici.
Processi di rinnovamento. Processi di Poisson e relative estensioni.
Catene di Markov. Politiche stazionarie ottimali. Algoritmi di policy
iteration. Approcci basati sulla programmazione lineare. Algoritmi di
value iteration. Processi decisionali semi-markoviani.
6 2
Valutazione delle
prestazioni dei
sistemi produttivi
Allocazione statica. Modelli basati sulla teoria delle file di attesa.
Sistemi a file di attesa con priorità. Reti di file di attesa aperte,
metodo di Jackson. Reti a file di attesa chiuse, monoclasse e
multiclasse. Soluzioni approssimate con la tecnica della Mean Value
Analysis.
10 4 6
Metodi di analisi
dei sistemi
produttivi
Simulazione: strutture dati fondamentali di un simulatore a eventi
discreti; simulazione Monte Carlo; linguaggi e ambienti di
simulazione. Caratterizzazione delle incertezze nella simulazione:
scelta delle distribuzioni di probabilità, identificazione dei parametri
e validazione del modello. Analisi statistica dei risultati:
determinazione del numero di replicazioni; eliminazione dei
transitori nel caso di simulazioni non-terminating; metodi per la
riduzione della varianza. Ottimizzazione e simulazione: caso di
alternative discrete: selezione del miglior sistema; caso di alternative
continue: metamodelli e superfici di risposta; algoritmi di ricerca
locale. Casi di studio ed esempi applicativi.
14 4 10
Totale Ore 68 26 26
Testi di riferimento
V. Sergi, Produzione assistita da calcolatore, CUES Libreria, 2008
101
Servizi Generali di Impianto
Cds: Magistrale
Ingegneria Gestionale
Docente:
Salvatore Miranda Integrato: NO
Propedeuticità:
nessuna Crediti: 6
Anno: I Semestre: I Codice: SSD: ING-IND/17 Tipologia:
Caratterizzante
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire
Il corso mira all’apprendimento di criteri e metodi per la progettazione dei principali servizi di
stabilimento.
Conoscenze e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
Comprensione dell’organizzazione tecnica degli impianti di servizio, degli aspetti tecnici ed
economici per la scelta ed il dimensionamento dei loro principali componenti.
Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding)
Acquisizione delle tecniche di riferimento per un organico approccio alla soluzione dei problemi
di schematizzazione logica, di scelta e successivo dimensionamento degli elementi fondamentali
costituenti gli impianti di servizio.
Autonomia di giudizio (making judgements)
Saper individuare i metodi più appropriati per progettare un impianto di servizio in modo da
ottimizzarne gli aspetti economici.
Abilità comunicative (communication skills)
Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato agli impianti di servizio.
Essere in grado di interagire efficacemente con le altre professionalità coinvolte nella
progettazione e nella gestione di un sistema produttivo.
Capacità di apprendere (learning skills)
Saper applicare le conoscenze e le metodologie acquisite a contesti differenti da quelli presentati
durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti
Prerequisiti
Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze matematiche
di base, di fisica tecnica e nozioni di elettrotecnica.
Metodi didattici
L’insegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula. Nelle esercitazioni verranno
assegnati agli studenti, i quali potranno organizzarsi in gruppi di lavoro, dei progetti da
sviluppare in aula nel corso delle ore previste. I progetti riguarderanno le diverse tipologie di
impianto di servizio analizzate durante le lezioni teoriche del corso.
Metodi di valutazione
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverrà mediante colloquio orale,
eventualmente preceduto da una prova scritta.
Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Ore
Lez.
Ore
Eserc.
Ore
Lab.
Criteri generali Classificazione e progettazione degli impianti ausiliari di stabilimento.
Affidabilità degli impianti di servizio. Dimensionamento della centrale 5 2
Piping
Caratteristiche e requisiti di tubi, raccordi, giunti, guarnizioni, organi di
intercettazione e regolazione. Collocazione, montaggio e protezione delle
tubazioni
3 2
102
Servizio Acqua
Industriale
Fonti di approvvigionamento. Centrali di pompaggio. Serbatoi e reti di
distribuzione dell’acqua industriale. Eliminazione della durezza. Impianti
antincendio.
4 5
Servizio Aria
Compressa
Caratteristiche e scelta dei compressori. Sistemi di essiccazione dell’aria
compressa. Reti di distribuzione e serbatoi. 3 5
Servizio
Termico
Generatori di calore, criteri di scelta del fluido intermediario per il
trasporto dell’energia termica, circuiti transfer, centrali termiche 5 5
Servizio
Elettrico
Normativa. Fornitura dell’energia elettrica, schemi di distribuzione, linee
di trasporto e distribuzione. Impostazione del progetto degli impianti
elettrici; Dimensionamento cavi, calcolo correnti di corto, rifasamento,
criteri di scelta di trasformatori, organi di manovra ed interruzione,
Sistemi di protezione.
7 5
Servizio
Illuminazione
Grandezze fotometriche, Sorgenti luminose, Apparecchi di
illuminazione, Metodi di progettazione 3 2
Totale Ore 30 26
Testi di riferimento
- Dispense del corso
- A.Monte, Elementi di Impianti Industriali - Vol II, Ed. Cortina, Torino
- A. Calabrese, Servizi generali d’impianto – Voll. I e II CUSL 2001
R. Cigolini, F. Turco (a cura di): Casi di Impianti Industriali. Città Studi Edizioni, 1997
103
Sistemi di supporto alle decisioni
CdS: Ingegneria
Gestionale
Docente:
Prof. Saverio Salerno Integrato: NO
Propedeuticità:
Ricerca Operativa Crediti: 6
Anno: I Semestre: II Codice: da stabilire SSD: MAT/09 Tipologia:
di base
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire
Il corso mira all’acquisizione degli elementi di base dei sistemi di supporto alle decisioni e tecniche
di simulazione: data mining, tecniche e controllo dei progetti, modelli per logistica e produzione,
simulazione di sistemi complessi. Gli obiettivi formativi del corso consistono nell’acquisizione dei
risultati e delle tecniche dimostrative, nonché nella capacità di utilizzare i relativi strumenti di
calcolo.
Il corso ha come scopo principale quello di consolidare conoscenze di base di Ricerca Operativa al
fine di fornire e sviluppare strumenti utili per un approccio scientifico a problemi e fenomeni che lo
studente incontrerà nel proseguimento dei suoi studi. La parte teorica del corso sarà presentata in
modo rigoroso ma conciso e accompagnata da una parallela attività di esercitazione volta a favorire
la comprensione dei concetti.
Competenze e capacità in uscita dal corso
Competenze relative a:
Applicare i teoremi e le regole studiate alla risoluzione di problemi.
Uso corretto del linguaggio matematico relativo ai sistemi di supporto alle decisioni e tecniche di
simulazione.
Affrontare ed analizzare vari problemi inerenti criteri decisionali e tecniche di simulazione.
Capacità di:
Sviluppare in modo coerente le varie dimostrazioni.
Costruire metodi e procedure per la risoluzione di problemi.
Risolvere esercizi di non elevata complessità nell’ambito della sistemi di supporto alle decisioni,
tecniche e controllo di progetti, sistemi decisionali per la logistica.
Conoscenze e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
1. comprensione della terminologia utilizzata nell’ambito dei sistemi decisionali;
2. conoscenza delle metodologie di dimostrazione;
3. conoscenza dei concetti fondamentali relativi ai sistemi decisionali.
Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding)
1. Saper applicare i teoremi e le regole studiate alla risoluzione di problemi.
2. Saper sviluppare in modo coerente le varie dimostrazioni.
3. Saper costruire metodi e procedure per la risoluzione di problemi.
4. Saper effettuare calcoli non complessi nell’ambito dei sistemi di supporto alle
decisioni, tecniche e controllo di progetti, sistemi decisionali per la logistica.
Autonomia di giudizio (making judgements)
1. Saper individuare i metodi più appropriati per risolvere in maniera efficiente un
problema logistico in merito a criteri decisionali e tecniche di simulazione.
2. Essere capaci di trovare delle ottimizzazioni al processo di risoluzione di un
problema mediante opportuni criteri di decisione e tecniche di simulazione.
Abilità comunicative (communication skills)
1. Saper lavorare in gruppo.
2. Saper esporre oralmente un argomento legato alla matematica.
Capacità di apprendere (learning skills)
104
1. Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati
durante il corso.
2. Saper approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti.
Prerequisiti
Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati, allo studente si consiglia di avere
conoscenze di base di Ricerca Operativa.
Contenuto del corso
Lezioni ed esercitazioni
Argomenti Contenuti specifici Ore
Lez.
Ore
Eserc.
Introduzione ai
sistemi di supporto
alle decisioni e data
mining
Sistemi di supporto alle decisioni (DSS). Obiettivi del DSS.
Componenti del DSS. Business Intelligence. Data
warehouse. On – Line Analytical Processing (OLAP).
Executive Information Systems (EIS). Tecniche di Data
Mining.
10 3
Tecniche per la
gestione ed il
controllo dei
progetti
Introduzione alla gestione dei progetti. Analisi temporale.
Reti di attività e reti generalizzate; reti semplici; reti
multiperiodali.
Gestione dei costi: processo di cost management; trade –
off durata/costo; costi lineari; costi convessi e concavi.
Project scheduling con vincoli sulle risorse: tipi di risorse e
introduzione al RCPSP. lower bound. Pianificazione con
vincoli sulle risorse: euristiche costruttive. Euristiche
migliorative. Tecniche reticolari di programmazione delle
attività: diagramma reticolare di un progetto. CPM. PERT.
8 3
Modelli decisionali
per la logistica e la
produzione
Aree di intervento della Logistica. Il processo decisionale
logistico. Pianificazione degli investimenti (Capital
Budgeting). Localizzazione degli impianti (Uncapacitated
Plant Location). Algoritmo Greedy. Algoritmi di ricerca
locale ed applicazione alla localizzazione degli impianti.
Formulazione del problema di localizzazione degli
impianti. Gestione delle scorte. Calcolo dell’Economic
Order Quantity (EOQ). Programmazione della produzione
(Uncapacitated Lot Sizing).
10 3
Simulazione di
sistemi complessi
Caratteristiche della simulazione ad eventi discreti. Teoria
della stima applicata all’analisi dei dati.
Statistiche sufficienti. Test per l’adattamento dei dati: Chi
Quadro; Kolmogorov – Smirnov. Diagrammi P – P e Q –
Q.
Simulazione di processi aleatori di conteggio.
Simulazione di sistemi a coda.
12 15
Totale Ore 40 24
Testi di riferimento
Appunti delle lezioni.
105
Sviluppo e Innovazione di Prodotto
Laurea Magistrale
in Ingegneria
Gestionale
Docente:
Prof. Pappalardo
Integrato:
Propedeuticità:
Crediti: 6
Anno: III Semestre: I Codice: 06106000** SSD: ING-IND/15 Tipologia:
a Scelta
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire
Il corso mira all’apprendimento di metodi di analisi e risoluzione dei problemi che si affrontano
nella fase di progettazione di un qualsiasi prodotto, sia esso un piccolo meccanismo oppure un
impianto produttivo. Durante la progettazione, le caratteristiche funzionali che particolarizzano
un prodotto devono essere correttamente definite ed analizzate, per individuare le eventuali
soluzioni progettuali da sviluppare ed ottimizzare e per ottenere progetti che siano innovativi.
Conoscenze e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
Comprensione delle tecniche di valutazione multi criterio. Comprensione del concetto di
innovazione e del concetto d’informazione quale veicolo delle conoscenze ed esperienze che si
acquisiscono durante la pratica della professione.
Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding)
Sviluppo di progetto preliminare attraverso definizione di parametri, di requisiti funzionali
relativi al prodotto e delle relative interazioni e dipendenze. Saper progettare una innovazione di
prodotto, saper valutare la robustezza del progetto, saper leggere un documento di brevetto
europeo.
Autonomia di giudizio (making judgements)
Capacità di analisi del valore di una soluzione tecnica, capacità di individuazione delle
caratteristiche di prodotto che necessitano di innovazione, capacità di comparazione tra
differenti progetti e/o prodotti secondo criteri multiobiettivo.
Abilità comunicative (communication skills)
Capacità di sviluppo di progetti in team ed esperienza di presentazione di relazioni tecnico-
progettuali.
Capacità di apprendere (learning skills)
Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso,
ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti
Prerequisiti
Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze di base
relativamente alla statistica e al calcolo delle probabilità.
Metodi didattici
L’insegnamento contempla lezioni teoriche, esercitazioni in aula e attività individuale e di
gruppo. Nelle esercitazioni in aula viene assegnato agli studenti, divisi per gruppi di lavoro, un
progetto da sviluppare durante tutto lo svolgimento del corso. Il progetto comprende
unitariamente tutti i contenuti dell’insegnamento ed è strumentale all’acquisizione delle capacità
di progettazione ed ottimizzazione di prodotto industriale, favorendo anche lo sviluppo e il
rafforzamento delle capacità di lavorare in team.
Metodi di valutazione
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverrà mediante discussione di
elaborato di gruppo e colloquio individuale.
106
Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Ore
Lez.
Ore
Eserc.
Ore
Lab.
Introduzione al corso Definizioni e concetto di Innovazione e di Sviluppo; valore
scientifico ed economico dell’innovazione. 6
Ottimizzazione di
progetto
Analisi dei metodi decisionali ed applicazione alla
Progettazione di Prodotto: processo di sviluppo Prodotto e fasi
decisionali
6 3
Metodi di confronto e di
Decisione Multicriterio
Logiche delle proposizioni. Analytical Hierarchy Process
(AHP). Tecniche di Intelligenza Artificiale. TRIZ 9 6
Progettazione
Concettuale e
Assiomatica
Requisiti funzionali e variabili di progetto, assiomi
d’indipendenza e d’informazione; metodi d’analisi delle
dipendenze e di misura dell’informazione e dell’entropia ad
essa collegata.
6 3
Sviluppo di Progetti Processo di progettazione. Esempi di definizione preliminare di
prodotto e di sviluppo concettuale di progetto 3 9
Innovazione Cardini dell’Innovazione nel processo di progettazione;
interazione col mercato; Kansei design 6 3
Totale Ore 36 24 0
Testi di riferimento
Appunti dalle lezioni
Suh : Principle of Design. Oxford University Press
Pahl e Beitz, Engineering Design : a Systematic Approach. Springer Verlag
Zimmermann : Fuzzy set theory and its applications
Klir – Yuan : Fuzzy sets and fuzzy logic. ed. Prentice Hall
Siddal : Probabilistic Engineering Design. Marcel Dekker inc
European Commission - Oslo Manual