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anno iv • numero 3 • sabato 17-1-15

Date post: 31-Dec-2016
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Il PICCOLO giornale del € 0,02 Copia Omaggio CREMASCO Direttore responsabile: Sergio Cuti • Società editrice: Promedia Soc. Coop. via Del sale 19, Cremona • Amministrazione e diffusione via S. Bernardo 37/a Cremona tel. 0372 435474 Direzione e redazione via Tensini Crema tel e fax 0373 30795 • email [email protected] • Stampa: I.G.E.P. Srl - Industria Grafica Editoriale Pizzorni - Cremona Pubblicità: Immagina srl tel. 0372 435474 [email protected] Aut. del Tribunale di Crema n° 165 del 31/05/2012 Poste Italiane S.p.a. Sped. in A.P.-45%-art. 2 comma 20/B legge 662/96 - Cremona • Numeri Arretrati: http://www.immaginapubblicita.it ANNO IV • NUMERO 3 • SABATO 17 GENNAIO 2015 Dopo i fatti di Parigi e di Bruxelles, la domanda è stata rivolta a quelli del centrodestra di Crema che si oppongono alla costruzione del Centro islamico di Salvatore Vetere [email protected] ossella Orlandi è la direttrice dell’Agenzia delle Entrate e ha espresso il suo pensiero in merito alla Fiat che ha trasferito la resi- denza fiscale a Londra. Il commento è stato: «La Mercedes non lascerebbe mai la Germania, nonostante la pressione fiscale sia la stessa». Ma è una bugia. Perché in Italia la pressione fiscale è al 72% e non al 44% come in Germania. Poi in Italia non c’è la certezza del diritto, vi- sto che il fisco conta sul fatto che le picco- le e medie aziende non hanno i soldi per pagare gli avvocati per fare causa al fisco. E allora, il piccolo imprenditore, per sicu- rezza, prima paga la contestazione, poi con i soldi che gli restano paga gli oneri della causa, gli avvocati, e intanto il fisco per 4/5 anni si trattiene i suoi denari, e per allora il capo azienda potrebbe essere già fallito. Rossella Orlandi ha aggiunto: «Dopo il rientro di Prada, altri gruppi stanno valu- tando il rientro in Italia». Strano perché, oggi, pochissimi imprenditori verrebbero in Italia a lavorare, a meno che il governo non abbia promesso qualche agevolazione fiscale a gruppi di particolare interesse strategico... Molti, sdegnati, commentano: «La Fiat, quando c’era da prendere i soldi, li ha presi e adesso va via». La Fiat, innan- zitutto, quando c’era da prendere i soldi, ha fatto bene a prenderli (chiunque l’avreb- be fatto); semmai, chi glieli ha forniti ha fatto male a darglieli senza l’obbligo di farseli restituire con gli interessi; dopodi- ché è chiaro che il governo potrebbe aver promesso particolari sgravi o facilitazioni a qualche «figliol prodigo» per farlo tor- nare in Italia. Perché sdegnarsi? Infatti. L’unico sde- gno possibile è vedere che sindacati e as- sociazioni di categoria non chiedono al governo che anche i piccoli e medi impren- ditori - che in questo Paese ci sono da sem- pre, senza mai abbandonarlo - possano godere degli eventuali stessi vantaggi (fi- scali?) di chi si è convinto a ritornare in Italia dopo averla lasciata. R Meno tasse? Certo Ma valga per tutti IL PUNTO DI VISTA/1 di Federico Biondini [email protected] CONSIGLIERE, ORA HA PAURA? PADANIA ACQUE: TUTTE LE CIFRE DELLA POLEMICA A PAGINA 10 NUOVA CASERMA POMPIERI SI FA, PAGA TUTTO LO STATO è un’altra esemplare storia da rac- contare: pochi sanno che ad Agri- gento, a vigilare sulla casa di Luigi Pirandello, premio Nobel e scritto- re emerito, ci sono 66 persone. Averete letto bene: un esercito di 66 persone. Che perce- piscono lo stipendio dalla regione Sicilia. Un numero enorme di custodi. Che la dice lunga dei due modi di affrontare la crisi in questa povera Italia: c’è chi è costretto a stringere la cinghia, a vivere in cassa inte- grazione oppure a improvvisarsi partita Iva, e chi si aggrappa, felice, alla mammel- la dello stato assistenziale che a tutto vede e provvede. Ci sono ad Agrigento, quindi, 66 persone super-fortunate che si alternano, e con ogni probabilità si annoiano anche, a tenere aperta l’abitazione di Pirandello che con- tiene alcuni manoscritti ed è grande 80 me- tri quadri. Ma il tempo passa anche a fare niente o quasi. Pagati per sbadigliare. Ma non è finita. Il direttore di questo mini museo-biblioteca lo ha detto e ripetuto con convinzione, e addirittura con rabbia da- vanti alle contestazioni: «Mi permetto di dire che servirebbe qualche custode in più». E pensare che alla casa del Manzoni a Mi- lano, i custodi sono due, in quella di Leopar- di a Recanati uno solo. Per quanto riguarda gli Uffizi di Firenze, gli addetti sono 186 che devono sorvegliare, però, 46 sale con dipin- ti miliardari e una superficie di 12mila metri quadri. Quali sono gli orari dei 66 custodi di casa Pirandello? Quelli del solito tran tran dell’amministrazione pubblica: 8,30-13, più due aperture pomeridiane il mercoledì e il giovedì dalle 16,30 alle 18. Sabato e dome- nica, quando può arrivare qualche turista, la casa museo dell’autore di «Uno, nessuno e centomila» è chiusa. Il week-end è sacro per questo esercito di custodi. L’introito del sito è di 40mila euro l’anno; è facile imma- ginare quanto può assommare il deficit, vi- sto che con 40mila euro si possono pagare , a malapena, due custodi. E’ la Sicilia. A Pirandello valse un Nobel. Un secolo dopo vale una bancarotta. Annunciata. C’ A casa Pirandello ci sono 66 custodi IL PUNTO DI VISTA/2 l ministero dell'Interno finanzierà la nuova ca- serma dei vigili del fuo- co con un’erogazione pari a 1,2 milioni di euro (che comprendono anche gli oneri finanziari dell’intervento). L’in- tervento coprirà così l'intero costo del progetto. In prece- denza l'opera avrebbe dovuto essere finanziata dai sindaci del territorio con un cospicuo impegno, soprattutto (circa 2/3 del costo complessivo) per il Comune di Crema. Il pri- mo cittadino ha manifestato riconoscenza a tutti i sindaci del territorio per l’aver dato impulso e lavorato insieme al raggiungimento di un obiettivo così importante per la comu- nità. «Senza questo approccio sovracomunale, non vi sareb- be stato nemmeno un proget- to da presentare al Ministero e dunque un conseguente fi- nanziamento». La nuova caserma si farà. Ha detto il sindaco Bonaldi: «Confermiamo la scelta di ubicare il comando in Via Ma- callè, oltre il cavalcavia di San Michele, in area di proprietà di SCRP e nel territorio del Co- mune di Crema». E’ quindi il presidente Pie- tro Moro a illustrare l’azione operativa di SCRP: «Abbiamo definito che il Ministero proce- derà all’erogazione di un ca- none annuo per una durata di 15 anni ad integrale copertura dell'investimento e degli oneri finanziari (al netto dei contri- buti ottenuti dalle aziende lo- cali) e che appositi incaricati del Ministero supervisioneran- no la predisposizione del ban- do di gara, la commissione di aggiudicazione, i collaudi in corso d'opera e finali. Sarà invece competenza di SCRP la stesura del capitolato, del bando e della gestione della gara, la messa a disposizione dell'area con la forma del dirit- to di superficie, l’acquisizione delle necessarie risorse finan- ziarie e la tenuta dell’intero co- ordinamento operativo». I
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Page 1: anno iv • numero 3 • sabato 17-1-15

Il PICCOLO giornale del

€ 0,02 Copia Omaggio

CREMASCODirettore responsabile: Sergio Cuti • Società editrice: Promedia Soc. Coop. via Del sale 19, Cremona • Amministrazione e diffusione via S. Bernardo 37/a Cremona tel. 0372 435474

Direzione e redazione via Tensini Crema tel e fax 0373 30795 • email [email protected] • Stampa: I.G.E.P. Srl - Industria Grafica Editoriale Pizzorni - Cremona Pubblicità: Immagina srl tel. 0372 435474 [email protected] • Aut. del Tribunale di Crema n° 165 del 31/05/2012

Poste Italiane S.p.a. Sped. in A.P.-45%-art. 2 comma 20/B legge 662/96 - Cremona • Numeri Arretrati: http://www.immaginapubblicita.it

ANNO IV • NUMERO 3 • SABATO 17 GENNAIO 2015

Dopo i fatti di Parigi e di Bruxelles, la domanda è stata rivolta a quelli del centrodestra di Crema che si oppongono alla costruzione del Centro islamico

di Salvatore [email protected]

Una rigogliosa fioritura sotto i carpini nel viale del Cimitero di Crema

ossella Orlandi è la direttrice dell’Agenzia delle Entrate e ha espresso il suo pensiero in merito alla Fiat che ha trasferito la resi-

denza fiscale a Londra. Il commento è stato: «La Mercedes non lascerebbe mai la Germania, nonostante la pressione fiscale sia la stessa». Ma è una bugia.

Perché in Italia la pressione fiscale è al 72% e non al 44% come in Germania. Poi in Italia non c’è la certezza del diritto, vi-sto che il fisco conta sul fatto che le picco-le e medie aziende non hanno i soldi per pagare gli avvocati per fare causa al fisco. E allora, il piccolo imprenditore, per sicu-rezza, prima paga la contestazione, poi con i soldi che gli restano paga gli oneri della causa, gli avvocati, e intanto il fisco per 4/5 anni si trattiene i suoi denari, e per allora il capo azienda potrebbe essere già fallito.

Rossella Orlandi ha aggiunto: «Dopo il rientro di Prada, altri gruppi stanno valu-tando il rientro in Italia». Strano perché, oggi, pochissimi imprenditori verrebbero in Italia a lavorare, a meno che il governo non abbia promesso qualche agevolazione fiscale a gruppi di particolare interesse strategico... Molti, sdegnati, commentano: «La Fiat, quando c’era da prendere i soldi, li ha presi e adesso va via». La Fiat, innan-zitutto, quando c’era da prendere i soldi, ha fatto bene a prenderli (chiunque l’avreb-be fatto); semmai, chi glieli ha forniti ha fatto male a darglieli senza l’obbligo di farseli restituire con gli interessi; dopodi-ché è chiaro che il governo potrebbe aver promesso particolari sgravi o facilitazioni a qualche «figliol prodigo» per farlo tor-nare in Italia.

Perché sdegnarsi? Infatti. L’unico sde-gno possibile è vedere che sindacati e as-sociazioni di categoria non chiedono al governo che anche i piccoli e medi impren-ditori - che in questo Paese ci sono da sem-pre, senza mai abbandonarlo - possano godere degli eventuali stessi vantaggi (fi-scali?) di chi si è convinto a ritornare in Italia dopo averla lasciata.

R

Meno tasse? CertoMa valga per tutti

IL PUNTO DI VISTA/1

Carlo Malvezzi Agostino Alloni

di Federico [email protected]

CONSIGLIERE, ORA HA PAURA?

PADANIA ACQUE: TUTTE LE CIFRE DELLA POLEMICA

A PAGINA 10

NUOVA CASERMA POMPIERISI FA, PAGA TUTTO LO STATO

è un’altra esemplare storia da rac-contare: pochi sanno che ad Agri-gento, a vigilare sulla casa di Luigi Pirandello, premio Nobel e scritto-

re emerito, ci sono 66 persone. Averete letto bene: un esercito di 66 persone. Che perce-piscono lo stipendio dalla regione Sicilia. Un numero enorme di custodi. Che la dice lunga dei due modi di affrontare la crisi in questa povera Italia: c’è chi è costretto a stringere la cinghia, a vivere in cassa inte-grazione oppure a improvvisarsi partita Iva, e chi si aggrappa, felice, alla mammel-la dello stato assistenziale che a tutto vede e provvede.

Ci sono ad Agrigento, quindi, 66 persone super-fortunate che si alternano, e con ogni probabilità si annoiano anche, a tenere aperta l’abitazione di Pirandello che con-tiene alcuni manoscritti ed è grande 80 me-tri quadri. Ma il tempo passa anche a fare niente o quasi. Pagati per sbadigliare.

Ma non è finita. Il direttore di questo mini museo-biblioteca lo ha detto e ripetuto con convinzione, e addirittura con rabbia da-vanti alle contestazioni: «Mi permetto di dire che servirebbe qualche custode in più». E pensare che alla casa del Manzoni a Mi-lano, i custodi sono due, in quella di Leopar-di a Recanati uno solo. Per quanto riguarda gli Uffizi di Firenze, gli addetti sono 186 che devono sorvegliare, però, 46 sale con dipin-ti miliardari e una superficie di 12mila metri quadri.

Quali sono gli orari dei 66 custodi di casa Pirandello? Quelli del solito tran tran dell’amministrazione pubblica: 8,30-13, più due aperture pomeridiane il mercoledì e il giovedì dalle 16,30 alle 18. Sabato e dome-nica, quando può arrivare qualche turista, la casa museo dell’autore di «Uno, nessuno e centomila» è chiusa. Il week-end è sacro per questo esercito di custodi. L’introito del sito è di 40mila euro l’anno; è facile imma-ginare quanto può assommare il deficit, vi-sto che con 40mila euro si possono pagare , a malapena, due custodi.E’ la Sicilia. A Pirandello valse un Nobel. Un secolo dopo vale una bancarotta. Annunciata.

C’

A casa Pirandello ci sono 66 custodi

IL PUNTO DI VISTA/2

l ministero dell'Interno fi nanzierà la nuova ca-serma dei vigili del fuo-co con un’erogazione

pari a 1,2 milioni di euro (che comprendono anche gli oneri fi nanziari dell’intervento). L’in-tervento coprirà così l'intero costo del progetto. In prece-denza l'opera avrebbe dovuto essere fi nanziata dai sindaci del territorio con un cospicuo impegno, soprattutto (circa 2/3 del costo complessivo) per il Comune di Crema. Il pri-mo cittadino ha manifestato riconoscenza a tutti i sindaci del territorio per l’aver dato impulso e lavorato insieme al raggiungimento di un obiettivo

così importante per la comu-nità. «Senza questo approccio sovracomunale, non vi sareb-be stato nemmeno un proget-to da presentare al Ministero e dunque un conseguente fi -nanziamento». La nuova caserma si farà. Ha detto il sindaco Bonaldi: «Confermiamo la scelta di ubicare il comando in Via Ma-callè, oltre il cavalcavia di San Michele, in area di proprietà di SCRP e nel territorio del Co-mune di Crema».

E’ quindi il presidente Pie-tro Moro a illustrare l’azione operativa di SCRP: «Abbiamo defi nito che il Ministero proce-derà all’erogazione di un ca-

none annuo per una durata di 15 anni ad integrale copertura dell'investimento e degli oneri fi nanziari (al netto dei contri-buti ottenuti dalle aziende lo-cali) e che appositi incaricati del Ministero supervisioneran-no la predisposizione del ban-do di gara, la commissione di aggiudicazione, i collaudi in corso d'opera e fi nali. Sarà invece competenza di SCRP la stesura del capitolato, del bando e della gestione della gara, la messa a disposizione dell'area con la forma del dirit-to di superfi cie, l’acquisizione delle necessarie risorse fi nan-ziarie e la tenuta dell’intero co-ordinamento operativo».

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di Giulia Sapelli

uanto può essere effica-cie un autovelox spento, per limitare la velocità? Moltissimo. L'apparec-chio posizionato all'in-

gresso della tangenziale, in prossimità dell'azienda Ravara, in un tratto in cui il limite è di 50 chilometri orari, ne è la prova.

Il suddetto "true box" era stato in-stallato ai tempi della Giunta Perri ed era stato specificato fin dall'inizio che si trattava soltanto di un contenitore, in cui sarebbe stato poi posizionato il telelaser, che prevede però la presen-za, nelle immediate vicinanze, di una pattuglia, per la costatazione imme-diata delle eventuali infrazioni. Scopo del box era in effetti quello di fungere da dissuasore. Uno scopo che è stato pienamente raggiunto: nonostante, infatti, sia stato detto più volte che tale box è vuoto, puntualmente le au-to non appena entrano in tangenziale rallentano, con un meccanismo ormai consolidato, che ha risolto il problema dell'eccesso di velocità, senza vessa-re.

Ben diversa è la situazione dell'au-tovelox di via Persico, dove le multe fioccano da tempo e dove ci sono pensionati che hanno ricevuto sette o otto multe di fila per essere passati a 55 km orari (si parla di oltre 8mila san-zioni). A questo proposito continua la battaglia del Comitato spontaneo sor-to per protesta, "Sposta l'autovelox di via Persico". Una situazione che è stata spesso al centro dell'attenzione: l'accusa, da parte del comitato, è che l'apparecchiatura non è in regola. A dare ragione ai cittadini è il Giudice di Pace, che negli ultimi mesi ha annul-

lato numerose multe.«Ribadiamo che quell'autovelox

non è regolare, ed è a questo che ci appelliamo nei nostri ricorsi, Quei 250 metri di strada vengono spacciati per extraurbani, quando non lo sono. E il Comune lo sa benissimo, tanto che nelle multe che arrivano a casa dei cittadini non è mai specificata la tipo-logia di apparecchio, mentre sarebbe obbligatorio evidenziarlo».

Una macchina «per fare cassa», secondo il Comitato, che continua anche la propria battaglia sul fronte del ricorso al Tar, attualmente sospe-so nell'attesa che i promotori presen-tino nuovo materiale, in cui si chiede che l'apparecchio venga invalidato.

Secondo i dati forniti dalla Polstra-da di Cremona, in effetti, in via Persi-

co si verifica un numero di incidenti irrilevante, che non giustifica l'autove-lox. Ad aggravare la situazione l’ap-parecchio fotografa frontalmente i mezzi, contravvenendo alla Direttiva Maroni che prevede la fotografia della targa solo dal lato posteriore.

Il timore di incorrere in contravven-zioni per eccesso di velocità è abba-stanza sentito dai cremonesi, come testimonia anche il fatto che spesso sui gruppi "social" di cittadini compa-iono spesso avvertimenti sulla pre-senza dei vigili o della polizia con ap-parecchi telelaser in determinate vie della città.

L'ultima trovata a livello di contrav-venzioni, invece, si chiama Falco: è un occhio elettronico che rileva le targhe dei mezzi in transito e segnala in tem-

po reale se essi sono in regola con assicurazione e revisione. E la polizia sta lavorando alacremente con que-sto nuovo strumento: in un paio di giorni si parla di 10mila veicoli con-trollati e decine di contravvenzioni per irregolarità. Secondo quanto rilevato dalla polizia locale, è in aumento il numero di veicoli sprovvisti di assicu-razione. Per questi scatta il sequestro immediato del veicolo e una sanzione fino a 841 euro. Il veicolo viene resti-tuito solo dietro l'attivazione di una copertura assicurativa della durata minima di sei mesi.

Se invece viene fermato un veicolo sprovvisto di revisione, scatta la san-zione di 169 euro e il divieto di utiliz-zare il veicolo fino al giorno in cui è fissato la revisione.

Q

Nonostante quello in tangenziale sia solo un box vuoto funziona perfettamente da deterrente

Lo spauracchio dell’autoveloxFioccano le contravvenzioni anche con Falco, il nuovo sistema di controllo elettronico dei veicoli

CREMONA“Donne in lotta, no austerity": questo il tito-lo dell'iniziativa che verrà presentata vener-dì 23 gennaio (ore 20.30) presso la Cgil (via Mantova). Si tratta di un'azione di lotta con-

tro la continua violenza psicologica che le donne devono quotidianamente subire sul posto di lavoro, oltre alla crisi economica, che le mette in una posizione di svantaggio.

VENERDÌ 23 GENNAIOCgil, si presenta “Donne in lotta, No austerity”

Da lunedì 19 gennaio, la pale-stra della scuola Bissolati e tutti gli spazi accessori saranno utiliz-zabili, compresa la rampa di ac-cesso per diversamente abili. E’ concluso l’intervento che ha mi-gliorato gli spazi con una nuova distribuzione aderente alle attua-li necessità e rinnovate alcune componenti costruttive e impian-tistiche. I lavori, avviati il 15 di-cembre 2014 e ultimati in un me-se, hanno comportato una spesa complessiva di poco superiore agli 80 mila euro.

In particolare i lavori hanno ri-guardato il rifacimento totale del pavimento della palestra; la so-stituzione delle porte di accesso dall'esterno; la realizzazione del-la rampa di accesso dall'esterno; la ridistribuzione degli spazi esi-stenti, ricavando due blocchi spogliatoio con docce, un bagno

per i diversamente abili, un loca-le deposito attrezzi; il rifacimento dell'impianto elettrico/illumina-zione, termico, idrosanitario; la tinteggiatura dei locali; la posa di nuovi serramenti nei nuovi spazi e l'inversione del senso di aper-tura nel senso di esodo di alcu-ne, la sostituzione dei vetri delle finestre degli spazi interessati dall'intervento; la posa degli ac-cessori nei servizi.

Nei prossimi giorni verranno inoltre posati due pedane nelle docce, i paraspigoli nella zona palestra e la rete antipallone al soppalco. Attenzione è stata de-

dicata anche ai particolari, ad esempio i radiatori negli spoglia-toi, per ridurre l'ingombro sono stati previsti a colonna con svi-luppo prevalente verticale (mo-mentaneamente sono stati posa-ti gli esistenti, che saranno sosti-tuiti appena arriveranno quelli previsti).

Particolarmente soddisfatta dell'intervento l'assessore al Ter-ritorio e alla Salute Alessia Man-fredini che al riguardo dichiara: »Gli uffici del Servizio Progetta-zione - Direzione Lavori e Manu-tenzione Edilizia scolastica del Settore Urbanistica e Rigenera-

zione Urbana sono stati molto bravi, riuscendo ad ottenere un ottimo risultato e restituendo in breve tempo alla città una pale-stra che è molto utilizzata, sia dalla scuola che da società spor-tive. Dopo i precedenti lavori di sistemazione del tetto, era vera-mente importante ristrutturare gli spazi interni. Ora la palestra è facilmente accessibile e funzio-nale».

L'assessore al Welfare di co-munità con delega allo Sport Mauro Platè sottolinea quanto fosse importante sistemare que-sta struttura, ridistribuire gli spazi per renderli confacenti alle ne-cessità dei molti utilizzatori, in particolare per gli atleti del ba-skin che si allenano in questa sede, che ora troveranno facil-mente accessibile e dotata di tutti i servizi.

Riapre rinnovata la palestra della scuola Bissolati. Manfredini e Platè: «Ottimo risultato»

Manutenzioni:31.167 metri di strade ripristinate nel 2014Continuano gli incontri per la stesura del

piano manutenzioni strade per l'anno 2015. Lo staff, coordinato dall'assessore al Territorio e alla Salute Alessia Manfredini, si è riunito anche nella giornata odierna, fissando un nuovo incontro già tra dieci giorni. Per la reda-zione del piano con i tecnici di Aem service, si è partiti da alcuni dati relativi all'anno 2014: 1459 segnalazioni pervenute, prese in carico ed eseguite dal reparto strade di Aem Service nell'anno appena trascorso, 31.167 metri quadri di pavimentazione stradale sono stati ripristinati. Il costo complessivo degli inter-venti è stato di 300mila euro.

Prosegue nel frattempo l'attività del Grup-po di pronto intervento strade che in questi giorni è impegnato anche nella riparazione delle vie con pavimentazioni di pregio del centro storico. Gli interventi riguardano largo Boccaccino, via Mercatello, piazza del Comu-ne, piazza della Pace, via Cerasa, via Anguis-sola, corso Campi, via Belcavezzo e il piazza-le della Stazione. Oltre alle strade del centro storico il Gruppo è impegnato anche per la sistemazione di buche nell'asfalto, riparazio-ne di bocche di lupo e caditoie in via Tofane, via Tonani, via San Sebastiano, via Dante (cor-sia parcheggio), via Ca del Vescovo, via Palla-vicino e via Natali.

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di Laura Bosio

l Pronto Soccorso di Cremona ha funzionato a pieno regime nelle ultime settimane, a cau-sa dell'influenza, che ha com-portato un innalzamento della

media degli accessi dai 140 giornalieri a picchi di oltre 200. «Negli primi 10 giorni di gennaio abbiamo avuto 2.000 accessi al Pronto soccorso - spiega il direttore, Antonio Cuzzoli -. L'emergen-za è iniziata verso Natale: dal 24 dicem-bre abbiamo iniziato a vedere un forte incremento di accessi. I giorni peggiori sono stati il 26 e 27 dicembre e il 4-5 gennaio. Ma il problema è ancora lon-tano dall'essere risolto».

Insomma, quest'anno l'influenza è virulenta e dura a lungo. «In numerosi pazienti abbiamo visto insorgere delle complicanze di tipo respiratorio - ag-giunge Cuzzoli -, specialmente coloro che già soffrivano di bronchiti croniche, che ne hanno visto la riacutizzazione».

Ma il problema degli accessi, a volte impropri, al Pronto soccorso è più am-pio e riguarda tutto il Paese.

Sicuramente vi accedono tanti an-ziani con uno stato di salute già preca-rio, indebolito dal freddo e dall'influen-za. A questi, però, si aggiunge un forte afflusso di persone con problemi non urgenti, ma che sono magari scorag-giati da una lunga lista d'attesa per ottenere una visita o un accertamento

radiologico (e il conseguente paga-mento di ticket). O ancora, i cosiddetti "casi inappropriati": pazienti che si pre-sentano al pronto soccorso per l'in-fluenza, anche se non hanno nient'altro che la febbre.

Il problema riguarda anche la scarsa organizzazione della medicina generale (i cosiddetti "medici di base"), che do-vrebbe per legge coprire già le 12 ore giornaliere, cosa che invece spesso non accade. Soprattutto così è stato nei periodi delle festività, quando molti medici generici erano in ferie.

Ma tornando all'influenza, secondo il rapporto Influenews stilato a livello re-gionale, l’incidenza totale di sindromi influenzali è aumentata e si è attestata

a un valore di 4,06 casi per 1000 assi-stiti. L’incidenza più alta è stata rilevata nella fascia d’età 0-4 anni con 6,55 casi per 1000 assistiti. Rispetto alla settima-na precedente, l’incidenza di sindromi influenzali è raddoppiata nella fascia d’età 25-44 anni (5,46 casi per 1000 assistiti).

In ogni caso, non siamo ancora giun-ti al peggio: i medici prevedono infatti il picco influenzale per la fine di gennaio (mentre il picco dell'influenza intestina-le, anch'essa molto diffusa, dovrebbe essere raggiunto proprio nei prossimi giorni). I bambini e gli anziani sono le principali vittime della tradizionale in-fluenza, che si caratterizza per i sintomi quali febbre, raffreddore, brividi di fred-

do, dolori articolari, malessere genera-le, ma anche mal di testa, tosse e stan-chezza.

Il virus intestinale presenta invece sintomi che intaccano soprattutto l'ap-parato gastrointestinale e che possono manifestarsi sotto forma di crampi, nausea, vomito e diarrea.

La differenza tra i due virus si eviden-zia anche nella durata: la tradizionale influenza necessita di diversi giorni di riposo prima di poter parlare di guari-gione totale, mentre la variante intesti-nale dopo i primi sintomi dovrebbe ri-solversi nel giro di 24/48 ore.

COME CURARLALa principale cura per la tradizionale

influenza sono i farmaci antipiretici, come il paracetamolo. Inoltre un recen-te studio ha messo in luce un rimedio ancora più semplice che va ad affian-carsi ai farmaci: il riposo. Secondo uno studio dell'Università di Washington, infatti, per guarire dall'influenza è suffi-ciente dormire. Poi, alla luce di even-tuali complicanze respiratorie, i medici potrebbero consigliare anche rimedi come gli antibiotici.

Altro consiglio utile, quello di seguire una dieta appropriata, ricca di frutta e verdura, oltre che un adeguato consu-mo di acqua al fine di evitare disidrata-zione, insieme al altre bevande calde come latte e tisane, soprattutto nei casi di virus intestinale.

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Nei primi dieci giorni di gennaio oltre 2000 accessi. Il problema di chi si rivolge alla struttura d’emergenza in maniera impropria

Influenza: Pronto Soccorso preso d’assalto

Cronaca Sabato 17 Gennaio 20153

Il virus stagionale ha colpito in modo particolarmente forte. Molte sono state le complicanze di tipo respiratorio. Il rimedio? Secondo alcuni scienziati il sonno

In corso di valutazione il po-tenziamento dell’illuminazione a Led nel quartiere e in prossimità del sottopasso ciclopedonale, monitorato l’attraversamento pe-donale di via Persico, inserita nel Programma delle Opere pubbli-che la rotatoria. Queste alcune delle risposte date dalla Giunta al comitato del quartiere e ai resi-denti del Maristella nella serata dedicata all’incontro con l’ammi-nistrazione. «Il Comune di Cre-mona esaminerà con Aem i det-

tagli della riqualificazione in cor-so sull’illuminazione del quartie-re, con nuova tecnologia a Led per un risparmio energetico su-periore al 55% – fanno sapere dalla Giunta -. Come richiesto dai cittadini, inoltre, il Comune conti-nuerà la verifica sugli attraversa-menti pedonali nel quartiere. Il

progetto di massima per la rota-toria su via Persico è pronto e l’opera è stata inserita nel Piano delle Opere 2015: massimo im-pegno da parte della Giunta per ricercare finanziamenti. Sul tavo-lo anche la manutenzione del verde: già in programma alcuni interventi, tra cui anche nel giar-

dino dell’ex asilo».L’intenzione dell’Amministra-

zione, rappresentata anche nel progetto ‘Il quartiere al centro’, è quella di costruire laboratori di quartiere che puntano a mettere insieme vigili di quartiere, assi-stenti e operatori sociali, comitati di quartiere e attori che già ope-rano sul territorio allo scopo di accrescere il presidio territoriale in termini anche di conoscenza del quartiere, di raccolta di pro-gettualità, di stimolo di reti.

Maristella: in programma una nuova rotatoria, il potenziamento dell’illuminazione e il monitoraggio dell’attraversamento pedonale

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di Laura Bosio

Il trasporto pubblico cremone-se rischia di essere messo ul-teriormente in crisi dai tagli operati dal Governo, e di con-seguenza da Regione Lom-

bardia, pari a 50 milioni di euro, che per Cremona corrispondono a circa 60mila euro (circa il 4%). Una situazione che preoccupa il Comune, a partire dall'as-sessora Alessia Manfredini, che nei prossimi giorni incontrerà l'ente gesto-re (Km SpA) per approfondire insieme la delibera regionale. «Siamo preoccu-pati - evidenzia l'assessora -. Purtrop-po questi tagli avranno degli effetti, e le leve su cui agire sono o il possibile ta-glio dei servizi, in particolare sul chilo-metraggio, o un incremento delle tarif-fe».

È vero che la Regione ha cercato di ridurre l'impatto dei tagli, disponendo un finanziamento di 105 milioni, e quin-di riducendo l'iniziale decurtazione di 155 milioni a 50: ma, per i Comuni, il problema è comunque grave e sono già molte le amministrazioni lombarde che hanno annunciato di dover incre-mentare il prezzo del biglietto.

«Le ricadute saranno da valutare nei prossimi giorni» continua l'assessora Manfredini, che annuncia anche di vo-ler rivedere la situazione complessiva del trasporto pubblico a Cremona. «Il ripensamento del trasporto pubblico locale si inserisce nel ripensamento complessivo del piano della mobilità e della sosta. Il nostro scopo è di incre-mentare il numero di persone che va in autobus. Sono diversi mesi che Km, su nostro mandato, ci sta lavorando. Bi-sogna migliorare le fermate, i tempi di attesa, il collegamento tra centro e pe-riferia».

Ma, come, detto, tutto questo non può prescindere dal piano della mobili-tà e della sosta: «Senza dubbio, avere

una Ztl aperta durante il giorno non contribuisce a invogliare il cittadino all'uso del mezzo pubblico - evidenzia Alessia Manfredini -. Senza contare che, comunque, Cremona è una città piccola: molti la girano in bici o si spo-stano addirittura a piedi. Il servizio di trasporto pubblico viene utilizzato mol-to dai giovani per andare e tornare da scuola, nonché dagli anziani che si spostano verso certi poli, come ospe-dale, casa di riposo, cimitero, ecc. Ora dobbiamo rendere appetibile il servizio anche al resto della cittadinanza».

Le critiche nei confronti della Regio-ne arrivano anche da Legambiente, che evidenzia i numerosi problemi che potranno sorgere con questo ennesi-mo taglio. «Si annuncia un anno nuovo di caos e di peggioramento dei servizi per pendolari e studenti; partiranno ta-gli delle corse e aumenti tariffari in buona parte delle province, per soppe-rire a una riduzione di risorse pari circa al 4%, destinate alla copertura dei con-tratti di servizio in corso - dichiara Da-rio Balotta, esperto di Legambiente trasporti -. E questo nell'anno di Expo e soprattutto nel periodo in cui il traspor-to pubblico (4,2 milioni di passeggeri usano l' autobus e 670 mila il treno) è

chiamato a svolgere un ruolo fonda-mentale nel soddisfare i bisogni di mo-bilità nelle aree urbane e metropolitane per sviluppare la mobilità sostenibile».

Al centro della crisi dei trasporti lom-bardi non ci sono però solo i tagli, ma anche, secondo Balotta, «la confusio-ne normativa causata dalla legge re-gionale di riforma del trasporto, appro-vata nel 2012 (approvata all'unanimità dopo 4 anni di discussione). Nata, sulla carta, per ridurre i costi, razionalizzare le spese, migliorare il servizio e intro-durre elementi di concorrenza nel set-tore, non è ancora applicata».

Si sta parlando della legge che pre-vedeva di fare delle aziende sovra-provinciali, che mettessero insieme il servizio di trasporto pubblico per diver-se province. «Si dovevano far nascere cinque Agenzie dei trasporti slegate da logiche di potere e amministrative e più rispondenti a criteri oggettivi (geografi-ci) della domanda di trasporto, invece oggi è ancora tutto in alto mare - spie-ga ancora Balotta. «Il primo passo, la costituzione dell'Agenzia, è stato fatto solo a Bergamo e Brescia, perché da sole rappresentano un'entità territoriale e non hanno la necessità, a differenza di Milano, Cremona, Varese o Lecco, di

accordarsi con altri enti. Dopo aver costituito l'organismo, si sarebbero dovuti riprogrammare orari e corse dei servizi e lanciare gare vere. Risultato: ciò che doveva essere una realtà nel 2012, oggi è ancora un progetto con l'aggravante che, una ventina di azien-de operanti in Provincia di Milano, di Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Lodi Pavia e Sondrio, hanno i contratti sca-duti dal 31 dicembre scorso. Molti ver-ranno prorogati per la terza volta, come a Brescia e Bergamo città e provincia, mentre da altre parti sono partite le gare d'appalto dagli enti Locali e non dalle Agenzie, come prevede invece la legge 6/2012. Entrambe le soluzioni che verranno adottate per l'affidamen-to del servizio saranno in contrasto con le norme in vigore e giustificate dalla necessità di garantire la continuità dei servizi. E' cosi che ancora una volta non si potrà individuare il gestore più efficiente. Grazie alla vecchia logica burocratico amministrativa, Comuni e Province li faranno passare come ine-luttabili tagli e rincari tariffari. Non aver messo al centro qualità ed efficienza, velocità commerciale, riduzioni dei co-sti, vere integrazioni tariffarie (autobus-treno) sta portando il settore nel caos. Quello lombardo è un cattivo servizio di trasporti, sempre più in crisi non certo adeguato alle esigenze di mobilità di una delle regioni più ricche d'Europa, in cui l'offerta di trasporto è praticamente sparita nelle ore serali e nei giorni festi-vi e insufficiente nelle ore di punta».

Insomma, «se Trenord piange per-ché da due anni è in crisi, le autolinee urbane ed extraurbane non ridono af-fatto. Manca la regia della Lombardia impegnata a coprire i buchi della falli-mentare politica autostradale (Brebe-mi)», conclude Balotta.

I

Preoccupazione da parte del Comune. Alessia Manfredini: «Il rischio è quello di incrementare le tariffe o ridurre il servizio»

Tagli al trasporto pubblico locale, 60mila euro in meno per Cremona

6

Le attività commerciali e artigianali inte-ressate dal cantiere per la realizzazione del sottopassaggio ferroviario in via Brescia sa-ranno esentate dal pagamento dei tributi lo-cali per l’anno 2015. Questa la decisione della Giunta, sentita la relazione dell'asses-sore alle Risorse Maurizio Manzi, che verrà successivamente formalizzata con un'appo-sita delibera.

La normativa vigente consente all'Ente locale il riconoscimento di agevolazioni, sino alla totale esenzione, relativamente ai tributi locali dovuti dalle attività commerciali ed arti-gianali coinvolte da cantieri per un periodo superiore ai 6 mesi.

«Per le attività interessate dai lavori del sottopasso comprese nel tratto tra via Gal-lazzi e via Esilde Soldi, abbiamo stabilito di avviare la procedura per l'esenzione dei tri-buti locali – spiega l'assessore Maurizio Manzi – in quanto situati in zone precluse al traffico per il cantiere iniziato il 10 novembre 2014 e con termine previsto per il 30 giugno 2015. Un’attenzione dell’Amministrazione per quelle attività che stanno affrontando di-sagi conseguenti alla realizzazione dell’ope-ra, attenzione già dimostrata in occasione del sottopasso di via Persico».

Dopo l’approvazione della specifica deli-bera da parte della Giunta, verrà inviato alle attività interessate il modulo per la richiesta dell’esenzione, da riconsegnare agli uffici comunali. Sarà avviata una verifica da parte degli stessi uffici della regolarità tributaria dei richiedenti (pagamenti, dichiarazioni ecc.) e contestuale sospensione della pre-tesa tributaria. Infine, avverrà la verifica della sussistenza dei requisiti e successiva conferma o revoca dell’esenzione con recu-pero del tributo senza applicazione di san-zioni e interessi.

La Giunta ha fatto inoltre il punto della si-tuazione per quanto riguarda la viabilità lega-ta al sottopasso di via Persico. Qui è stato posizionato un segnalatore di velocità in prossimità del sottopassaggio, sul lato in in-gresso alla città. Nel frattempo gli uffici han-no ultimato i rilevamenti sul numero di pas-saggi (utilizzando le spire) in via Persico, via Gallazzi e via Soldi: questi dati serviranno per valutare eventuali modifiche alla viabilità.

Niente tasse per le attività artigianali

e commerciali di via Brescia

CronacaSabato 17 Gennaio 20154

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Cronaca Sabato 17 Gennaio 20155

di Laura Bosio

a vicenda di Charlie Hedbo e il conseguen-t e i n n a l z a m e n t o dell’allarme terrorismo che ne è derivato sta

coinvolgendo, nonostante le fer-me parole di condanna che han-no espresso, in primis le comuni-tà islamiche, che subiscono so-spetti, insulti neanche troppo velati e vere e proprie aggressio-ni verbali.

«Fenomeni come que l l i dell'Isis o di Al Quaeda sono pri-ma di tutto un danno per gli isla-mici che vivono tra noi, che han-no cercato di integrarsi - spiega don Mario Aldighieri, esperto del mondo musulmano (e autore del libro "Chi ha paura dell'islam") -. Vicende come questa, infatti, ali-mentano un odio generalista. Dalla comunità islamica di Cre-mona e dalle comunità del terri-torio, come Crema e Soresina, arrivano parole di condanna nei confronti dei gruppi terroristici». E tanta preoccupazione: «Da parte della cittadinanza emerge una conoscenza dell'Islam vera-mente scarsa, che preoccupa gli stessi islamici, i quale a volte si sentono rivolgere parole offensi-ve, soprattutto sul lavoro».

Insomma, troppo spesso da parte del mondo occidentale si guarda all'Islam con sospetto, ma senza conoscerlo davvero. «Ho partecipato a due incontri. Al primo sono stato invitato co-me membro del Tavolo del dialo-go interreligioso, alla presenza dell'Imam Nabil Issa e del presi-dente del Centro Culturale Isla-mico di Cremona Rachid Azizi. Al secondo sono stato invitato dagli stessi musulmani dopo la pre-ghiera del venerdì insieme a Mar-co Pezzoni e don Franco Moran-

di delegato diocesano per l'ecu-menismo e il dialogo interreligio-so. In entrambi i casi, le posizioni degli amici musulmani e la nostra collimavano: non si difende un valore religioso con la violenza e l'uccisione di persone inermi, non è musulmano chi sfoga la sua rabbia con la violenza e la morte. I musulmani presenti e noi abbiamo affermato che siamo tutti dalla parte di chi è stato uc-ciso e delle loro famiglie, come anche di chi musulmano è stato trucidato da musulmani o da non musulmani. L'ideale comune è la convivenza basata sul rispetto

reciproco e sulla costruzione di un mondo di pace. Tutti sono sconvolti dai morti di Parigi per-ché c'è il fatto eclatante, ma nes-suno dice nulla per le migliaia di morti in Nigeria, tra cui anche di-versi musulmani».

Insomma, il mondo cattolico ha le proprie responsabilità: se ai livelli più alti la presa di posizione è stata netta, senza alcuna con-danna all'Islam («Vedi le dichiara-zioni del Papa e della Cei» evi-denzia don Mario), nelle nostre parrocchie «spesso siamo se-gnati dalla poca conoscenza del-le religioni, e dell'Islam nella fatti-

specie».Insomma, il Corano non in-

neggia alla violenza: non più del-la Bibbia. «Ci sono dei versetti che però bisogno contestualiz-zare come per esempio "uccide-te i fabbricanti di divinità... se si pentono però lasciateli liberi" (IX,5), così come ci sono dei ver-setti dello stesso tenore anche nella Bibbia, basti ricordare la fi-ne del Salmo 136 "Figlia di Babi-lonia, devastatrice beato chi ti renderà quanto ci hai fatto. Bea-ti chi afferrerà i tuoi piccoli e li sfracellerà contro la pietra". Nel Corano c'è la distinzione tra

"grande e piccolo jihad". Il "gran-de jihad" è lo sforzo, il controllo del cuore, della lingua e della mano, il castigo per chi non ri-spetta la legge. Il "piccolo jihad" è la guerra, ma di difesa della fe-de e della libertà del popolo (sura III): un concetto di guerra giusta per rispettare i vecchi, le donne, i bambini, per non distruggere l'ambiente e solo dichiarata dall'autorità dopo che siano stati tentati inutilmente incontri di pa-ce per evitarla. In realtà, non esi-ste un concetto di "guerra san-ta"» spiega il sacerdote.

Un altro problema che si rileva è quello dei giovani. «I ragazzi si trovano spiazzati da un mondo in cui non hanno alternative, non hanno un lavoro nè la possibilità di un futuro. Spesso vengono messi da parte, vedono fiumi di ricchezza e tanto voglia di tra-sgredire, proprio per questo so-no facile conquista di predicatori di violenza e di riscatto. In fondo tutti i movimenti e gruppi violenti di ieri e di oggi sono formati da giovani conquistati dall'unica ar-ma per andare contro la società che non accettano. Erano giova-ni, per esempio, quelli delle Bri-gate rosse, ma anche i naziskin ...».

Il tavolo interreligioso, che don Mario presiede e che raggruppa rappresentanti di tutte le religio-ni, da tempo lavora per diffonde-re la cultura e la conoscenza del-la religione, anche se non sem-pre è facile. «Spesso cerchiamo di girare i vari contesti del territo-rio per farci conoscere - racconta don Mario -. Ad esempio, tra una quindicina di giorni saremo a So-resina per farci conoscere. Vor-remmo anche organizzarci per fare delle iniziative per far cono-scere meglio l'Islam e le religioni più in generale».

L«Forte preoccupazione delle comunità islamiche. Eventi come questo alimentano l’odio»

Terrorismo, danno per gli islamici che vivono quiDon Mario Aldighieri, esperto del mondo musulmano, analizza gli effetti dell’attentato a Charlie Hedbo AGRICOLTORI,

In pARTenzA LACOnFeDeRAzIOne

CIA eST LOMBARDIAUn pezzo di storia dell'agri-

coltura nata con l'Alleanza contadini (era il 1952), pas-sando alla Confederazione italiana coltivatori per arriva-re all'attuale Confederazione italiana agricoltori, mette un punto e volta pagina. Con l'assemblea in programma al Centro fiera di Montichiari per domenica 18 a partire dalle 9, la Cia di Brescia parteciperà con Mantova e Cremona alla nascita di una Confedera-zione più grande: la Provin-cia Cia Est Lombardia. Circa 3mila imprese agricole asso-ciate e tanti servizi dal Caa al Caaf, dal Patronato alla Formazione e con l’organiz-zazione del territorio in sette zone omogenee.

«Un processo di aggrega-zione – ha ricordato l'attuale presidente dell'organizzazio-ne bresciana, Aldo Cipriano - iniziato un paio di anni fa e nato dall'esigenza di otti-mizzare i servizi della nostra struttura con l'obiettivo di rispondere al meglio alle esi-genze degli imprenditori, e avere più forza sindacale”.

Lontani gli anni delle bat-taglie vinte con il supera-mento della mezzadria o dei contratti agrari. In mezzo c'è stata la creazione dell'Unione europea con le sue politiche agricole comuni, quote latte comprese, l'euro, la crescita della concorrenza interna-zionale “poco controllata” e “il quasi dimezzamento del terreno agricolo disponibile”. Risultato: una contrazione del reddito delle imprese. Il futuro è fatto di scelte. Per la politi-ca, le istituzioni e soprattutto nell’economia si deve avere chiaro cosa e chi sostenere e noi ci stiamo preparando con una Cia più forte».

Prefettura: innalzare le misure di vigilanzaAumentati i controlli e innal-

zate le misure di vigilanza sul territorio: questo è stato deci-so in una recente riunione in Prefettura in seguito agli at-tentati terroristici che hanno interessato la Francia e che stanno mettendo in allarme tutti i paesi. Alla riunione, pre-sieduta dal prefetto Paola Pic-ciafuochi, hanno preso parte i

vertici delle forze dell’ordine e i rappresentanti dell’ammini-strazione civica. Durante l’in-contro, si legge in una nota, “sono stati esaminati i diversi profili connessi con l’attuale quadro politico internazionale allo scopo di adottare in que-sta provincia le misure e le forme di vigilanza che l’attuale situazione richiede. Il conses-

so ha convenuto sull’opportu-nità di procedere ad un innal-zamento generale delle misure di vigilanza già in atto. Il rap-presentante del Comune di Cremona, dal canto suo, nel ringraziare per il coinvolgi-mento dello stesso nelle que-stioni in argomento, ha assicu-rato ogni utile forma di colla-borazione”.

Don Mario Aldighieri

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di Laura Bosio

molto determinato Federico Fasani, consigliere comuna-le di opposizione per il Nuo-vo Centrodestra: «Questa amministrazione manca di progettualità».

Perché questo suo giudizio?«La Giunta, per ora, si sta semplice-

mente occupando di portare a termine le progettualità messe in campo dall'amministrazione precedente, co-me i sottopassi o il campeggio di via del Sale. Manca di una progettualità propria. Le poche idee che c'erano, anche lasciate da noi, rispetto a opere pubbliche importanti, come la Strada Sud o il Cremona City Hub, sono state messe da parte e stralciate per meri motivi ideologici. Questa Giunta affer-ma che la città non vive di opere pub-bliche, ma di rigenerazione urbana. Però non dimentichiamo che una città isolata come Cremona non può uscire dall'isolamento senza le infrastrutture».

Eppure la Giunta sta portando avanti diversi progetti...

«Io finora ho sentito solo chiacchie-re, non progetti. Ciò che mi preoccupa di più, però, è che la loro azione si sta concentrando solo sulla gestione delle partecipate. Hanno fatto guerre fratrici-de per collocare sulle poltrone le perso-ne di loro fiducia».

Sta parlando delle nomine in Aem?«Anche. Oggi quello che si osserva è

che ci sono eventi esterni che stanno minando la capacità di prendere delle decisioni all'interno delle società con-

trollate del Comune, perché ci troviamo di fronte a possibili conflitti di interesse. Quando ci si troverà, infatti, a dover gestire delle gare d'appalto, come po-trà uno che fa parte di una società possibile portatrice di interessi, come Mazzini, non cadere in questo tipo di conflitto? E vogliamo parlare dell'as-sessore Manzi, che ha avuto a che fare con A2A (che sembra interessata a una possibile fusione con Lgh, nrd)? Avere all'interno di un'Amministrazione delle persone che rappresentano in contem-poranea diversi interessi non è una co-sa positiva e non credo faccia il bene della città. Se chi amministra può avere degli interessi nel privato i rischi sono molti. Quando sono diventato assesso-re, ad esempio, ho dovuto firmare una dichiarazione in cui mi impegnavo a non esercitare la mia professione sul territorio, proprio per evitare conflitti.

Insomma, l'opposizione ha passato anni ad additare Perri dicendo che cer-cava i poteri forti, ma loro adesso stan-no facendo ben di peggio».

Nessuna nota positiva su questa Giunta?

«Al contrario. Bisogna riconoscere

che ci sono assessori che stanno lavo-rando bene. Come ad esempio Andrea Virgilio, il quale ha affermato di voler portare avanti il problema dell'edilizia popolare al Maristella, che avevo inizia-to a valutare io. Inoltre è attivo su altre cose essenziali, come il contratto di fiume. Anche Mauro Platè sta lavoran-do molto, e con grande fatica, perché le emergenze nel suo settore sono mol-te. Il grande assente è Galimberti».

In che senso?«Nel senso che non condivide nulla

di quello che fa e non è trasparente nelle scelte, nonostante la trasparenza fosse il suo cavallo di battaglia in cam-pagna elettorale. Quando gli si chiedo-no delle spiegazioni o non rispondono o lo fanno evasivamente. Come ad esempio la relazione sull'inceneritore, che era stata commissionata ad Aem e che avrebbe dovuto essere consegnata entro il 31 dicembre alla Giunta. So che l'hanno ricevuta, per quale motivo non dicono nulla? Credo che si siano resi conto che le loro promesse elettorali, ossia la chiusura dell'impianto entro tre anni, cadano nel vuoto, perché la rela-zione dice chiaramente che non è fatti-

bile, in quanto una dismissione in que-sto modo causerebbe danni per milioni di euro, portando al rischio di un accu-sa nei confronti del Comune per danno erariale».

Tornando alle opere pubbliche, servirebbe ancora qualcosa a Cre-mona?

«Chiaramente si. Ci sono delle infra-strutture che, risorse permettendo, per la città sarebbero indispensabili. Come ad esempio dei nuovi parcheggi corona in via Goito e in piazza Vida, per non parlare della strada Sud. La strategia della Giunta Perri, dopo l'approvazione del nuovo Pgt, era proprio quella di impostare un nuovo Piano della mobili-tà e della sosta, realizzando nuovi par-cheggi corona.

Il problema di questa amministrazio-ne è che non ha un'idea di fondo su come gestire una città in agonia, quale è Cremona, che necessita di una "ri-strutturazione hardware". Invece que-sta Giunta fa solo proclami, spesso peraltro su opere che avevamo già messo in campo noi, come quella della dematerializzazione delle pratiche.

Ci sono assessori che non hanno

mai messo piede nei propri uffici. Han-no inventato una dirigenza per l'area vasta, che non sarebbe neppure com-petenza del Comune».

Però il centrodestra, soprattutto in consiglio comunale, si è dimostra-to assente, in questi mesi ...

«La mia sensazione è che Ncd sia l'unico partito a non aver fatto fatica ad entrare nell'ordine di idee di stare all'opposizione: io ero già preparato per questa eventualità. Altri partiti sono maggiormente in difficoltà: parlo ad esempio di Forza Italia, che ha dei pro-blemi interni da tempo. Credo che i miei colleghi in consiglio comunale ab-biano le capacità per lavorare bene, ma per loro riuscire a organizzarsi è stato più difficile, anche se ora ho visto con piacere che su certi temi mi hanno se-guito. La Lista Perri, dal canto suo, è fatta di persone molto diverse tra loro e senza un'ideologia di tipo politico a guidarle. Questo fa si che le loro sintesi siano un po' generaliste e spesso pre-feriscono uniformarsi a quanto deciso dal resto del Consiglio, scegliendo compromessi, o addirittura votando in modo differente gli uni dagli altri».

E’

Il consigliere comunale del Nuovo Centrodestra: «L’amministrazione non ha un’idea di fondo su come gestire una città in agonia»

Fasani: «Una Giunta senza progetti propri»

Cronaca6In questi giorni sono in fase di

ultimazione le procedure e l'iter amministrativo (delibera, richie-sta dei nominativi, decreti di nomina) per ricostituire gli Osser-vatori Tamoil ed Arvedi e per atti-vare il nuovo Osservatorio Rifiuti. Nei prossimi giorni verranno quindi formalizzati i relativi decre-ti di nomina, di competenza del Sindaco, e convocata, verso la fine del mese di gennaio, con-giuntamente ai Comuni di Sesto e Spinadesco, la prima riunione dell'Osservatorio Arvedi. Il primo

incontro degli altri due Osserva-tori (Tamoil e Rifiuti) si terrà nel mese di febbraio.

«La giunta Galimberti, nei primi sei mesi, ha riattivato tutti gli Osservatori esistenti e ne ha costituito uno nuovo, quello dei rifiuti - evidenzia l'assessore Alessia Manfredini -. Le delibere di indirizzo, di competenza della Giunta, sono state approvate il

10 dicembre scorso. Con la Giun-ta Perri, invece, si sono dovuti attendere 986 giorni per la rico-stituzione dell'Osservatorio Tamoil (nato 2008) più di due anni e mezzo, e ben 1351 giorni per la ricostituzione dell'Osservatorio Arvedi (nato 1989), quindi dopo 3 anni dal giorno dell'insediamento della Giunta. Per convocarli poi solo due volte in 5 anni. Sottoli-

neo inoltre che per nostra volon-tà di trasparenza, le riunioni degli Osservatori saranno a porte aperte, con invito esteso a tutti i consiglieri comunali dei tre Comuni, avverranno con caden-za semestrale, e anche la loro visibilità sul sito del Comune sarà maggiore con un aggiornamento costante. Abbiamo previsto di attivare anche una mail specifica

per le segnalazioni. In merito alla partecipazione dei consiglieri comunali sulla scorta dell'espe-rienza maturata in questi anni, la loro presenza non è mai stata messa in dubbio. Con i Comuni di Spinadesco e Sesto ci siamo confrontati e abbiamo garantito, innanzitutto per il capoluogo la presenza di presidente e vice presidente della Commissione

ambiente nonché di quattro assessori, per gli altri due Comu-ni la presenza dei consiglieri in quanto non hanno commissioni».

La rimozione e lo smaltimen-to dei rifiuti rinvenuti nell'area ex Macello, sequestrata dai carabinieri del Noe nel maggio del 2013, è costata al Comune 46mila euro. Lo ha dichiarato l'assessore Alessia Manfredini nella risposta ad un'interroga-zione della consigliera comuna-le Lucia Lanfredi (M5S).

Complessivamente - ha fatto sapere Manfredini - sono stati asportate 1.682,16 tonnellate di materiali, in prevalenza di tipo-logia mista derivante da attività di demolizione e costruzione (questi ultimi ben 1572 tonnel-late). 5,83 tonnellate (lo 0,36% del totale) era invece il quanti-

tativo dei pericolosi, tra cui l’amianto (3 tonnellate, conte-nuto nelle lastre in fibrocemen-to provenienti dalle coperture degli edifici esistenti), alcune batterie in pimobo, pneumatici fuori uso e imballaggi.

Nessun seguito alla denun-cia penale scattata nei con-fronti del legale rappresentante Aem, come atto dovuto da parte del Noe. L'ambiente ora risulta completamente ripulito, come hanno verificato i carabi-nieri del Nucleo operativo eco-logico nell’ultimo sopralluogo del 30 ottobre scorso. Nessuna bonifica dell’area si è resa necessaria.

Ex Macello, smaltimento rifiuti costato 46mila euroIl dato emerge nella risposta dell’assessore Alessia Manfredini a un’interrogazione del M5S

Al via gli osservatori Tamoil, Rifiuti e ArvediSabato 17 Gennaio 2015

Federici Fasani

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di Daniele Tamburini

l prezzo del petrolio è letteralmente crollato e continua a scendere: dobbiamo tornare indietro all’anno 2009 per registrare una quotazione così bassa. Cosa sta accadendo?

Quali sono i motivi di una tale crisi? Lo chiediamo a Paolo Cardenà, esperto di finanza e dei mercati e private banker.di Daniele TamburiniCi troviamo in una fase di rallentamento a livello globale. Nel 2015, la Cina dovreb-be crescere di qualcosa che si avvicina al 7%: molto meno rispetto a qualche anno fa. Il Giappone, dopo la contrazione del Pil del terzo trimestre del 2014 principal-mente a causa dell'aumento dell'Iva, do-vrebbe cresce intorno all'1.5%; mentre gli Stati Uniti dovrebbero attestarsi al 3%. L'Eurozona è il buco nero della cre-scita mondiale, con il Pil che dovrebbe rimanere sotto all'1%. Pochi giorni fa, la Banca Mondiale ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita per il 2015, portan-dole al 3% dal precedente 3,4%. Un mi-nore crescita economica si traduce in una minore domanda di materie prime, e quindi di petrolio. Dopo qualche anno di prezzi sostanzial-mente stabili, dai massimi di giugno, il prezzo del petrolio è crollato di quasi il 50%. Il 27 novembre scorso, a Vienna, i paesi appartenenti l'Opec - cartello che controlla quasi il 40% della produzione mondiale- non sono riusciti a trovare un accordo su un eventuale taglio alla pro-duzione di petrolio, che avrebbe consen-tito di calmierare la caduta dei prezzi. C'è di più. Qualche settimana fa, alti rappre-sentanti del cartello dell'Opec hanno af-fermato che non interverranno neanche se il prezzo dovesse scendere sotto i 40 dollari. Il prezzo del petrolio è determina-to dalla domanda e in gran parte anche dalle aspettative di crescita dell'econo-mia globale.

Perché il prezzo è crollato in maniera così repentina? Come detto in apertura, diverse aree del mondo stanno attraversando una fase di crescita a ritmi meno sostenuti rispetto agli ultimi anni, quindi hanno bisogno di minori quantitativi di petrolio. Le innova-zioni tecnologiche introdotte in molti settori produttivi e della vita comune hanno determinato anche una maggiore efficienza nei consumi di petrolio e suoi derivati. Non solo. Negli ultimi anni gli Stati Uniti sono diventati tra i più grandi produttori di petrolio, grazie alle aziende operanti nell'estrazione del petrolio otte-nuto dagli scisti bituminosi. Gli Usa hanno quindi una capacità produttiva

che consente di alimentare le riserve di petrolio e importano molto meno rispetto al passato. I paesi Arabi, anche per via dei bassi costi di estrazione -che con-sentono di ottenere margini di profitto anche a prezzi più bassi- hanno deciso di non sacrificare la propria quota di merca-to per ripristinare livelli di prezzo più alti.Ecco spiegato il crollo del prezzo del pe-trolio che, ha avuto forti ripercussioni anche sul mercato valutario. Perché? Per il semplice motivo che un'offerta di greg-gio abbastanza sostenuta a fronte di una domanda in contrazione, consente ai paesi arabi di sbarazzarsi dei concorrenti più vulnerabili nel settore petrolifero. Questi includono i frakers americani che hanno bisogno di prezzi alti per via di costi di estrazione elevati e per il forte indebitamento che ha finanziato attività estrattive poco profittevoli (o in perdita) a regimi di prezzo di più basso. Includono le compagnie occidentali con progetti ad alto costo volti alla perforazione dei fon-dali del mar artico; e, soprattutto, alcuni paesi "emergenti" i cui bilanci dipendono in ampia parte dai profitti derivanti dalla vendita del petrolio. Russia in primis.

Quindi, paradossalmente, il crollo del prezzo sta avvantaggiando i paesi ara-bi, grandi produttori di petrolio e inde-bolendo altri paesi anche se pur essi produttori, come appunto la Russia...E' verosimile pensare che il crollo del ru-blo sia stato determinato, almeno in gran parte, proprio dal crollo del prezzo del petrolio, stante anche la stretta correla-zione verificatasi tra i movimenti ribassi-sti del petrolio e della valuta russa. Que-sto processo, inserendosi in un momen-to particolarmente delicato per la Russia, ha trovato terreno fertile proprio negli ef-

fetti prodotti dalle sanzioni che l'occiden-te ha imposto alla Russia.La Russia, benché abbia un debito del settore pubblico intorno al 20% del Pil, quindi imparagonabile con i volumi espressi dai paesi occidentali, è assai vulnerabile per via del debito di molte imprese, che è espresso in dollari. La banca centrale russa è dovuta scendere in campo per finanziare imprese che, con un rublo fortemente svalutato, dovevano ripagare i propri debiti in dollari poiché inibite dalla possibilità di accedere ai mercati di capitali occidentali per via delle sanzioni. Ecco quindi che la Russia è dovuta intervenire a difesa del cambio, sia attingendo dalle proprie riserve in dollari (diminuite di oltre 100 miliardi) , sia aumentando i tassi di interessi fino al 17%, che, nel 2015, dovrebbero produr-re una forte contrazione dell'economia che si stima intorno al 3-4%

Quali potranno essere le ripercussioni, nel breve e medio periodo, nelle sce-nario economico mondiale?Il prezzo del petrolio a questi livelli oltre ad avere effetti nei bilanci di molte eco-nomie emergenti (che traggono dalla vendita del petrolio buona parte delle proprie entrate), incide significativamen-te sui frakers americani che hanno costi di estrazione molto superiori rispetto alle quotazioni attuali. Più che altro, sono società che hanno finanziato i propri in-vestimenti contraendo debiti che rischia-no di non essere ripagati. Proprio nei giorni scorsi, sulla stampa si è letto che i prezzi del petrolio così bassi hanno già prodotto la prima vittima tra gli estrattori del petrolio di scisto. Se i prezzi rimarran-no a questi livelli (o addirittura più bassi) per un lungo periodo di tempo, la società fallita rischia di essere solo la prima di una lunga serie, con effetti che inevitabil-mente si ripercuoterebbero anche su quelle banche che hanno concesso cre-dito e quindi anche su tutto il segmento delle obbligazioni high yeld. Al riguardo, giova ricordare che le emissioni obbliga-zionarie delle aziende operanti nell'estra-zione del petrolio dagli scisti bituminosi valgono circa il 20% del mercato high yeld: dimensioni non tutto trascurabili, direi.

Quando potrà durare una situazione del genere?L'opinione che mi sono fatto è che il crol-lo del petrolio sia per lo più veicolato proprio dai paesi arabi che, avendo dei costi di estrazione molto più bassi e in-genti riserve in dollari, possono sostene-re quotazioni a questi livelli ( o più bassi ancora) per un lungo periodo di tempo,

facendo piazza pulita di un bel numero di concorrenti e obbligando gli altri paesi produttori (che hanno necessità di prezzi del petrolio più alti) a tagliare per primi i livelli produttivi per sostenere le quota-zioni dei petrolio. In questo senso, i paesi arabi avrebbero la possibilità di non sa-crificare le rispettive quote di mercato, o di farlo marginalmente. In altre parole, credo che i paesi arabi stiano cercando di spingere i paesi non OPEC a tagliare la produzione. C'è un altro aspetto da considerare. Os-sia che il crollo del prezzo del petrolio, si inserisce in un contesto assai delicato per molti paesi emergenti.Da quando la Fed ha dato inizio all'exit strategy dalla politica monetaria forte-mente accomodante, complice anche una robusta crescita degli Stati Uniti e le attese per una nuova fase (seppur cauta) di rialzo dei tassi americani, si è determi-nato un forte deflusso di capitali dai pae-si emergenti ed il conseguente deprezza-mento delle rispettive valute, con l'ovvia conseguenza che molti debiti in valuta estera sono divenuti più onerosi e in al-cuni casi meno sostenibili proprio per via di valute locali svalutate.Benché quelle dei paesi emergenti, nella maggior parte dei casi, siano realtà con bassi livelli di indebitamento sovrano, negli ultimi anni hanno vissuto una forte espansione determinata dall'incremento dell'indebitamento privato. Ne consegue che le imprese, nella migliore delle ipote-si, dovranno tagliare i costi per rendere le loro attività più profittevoli, in modo che possano avere maggiori margini idonei a smaltire l'indebitamento in valuta forte. Nei casi più estremi, invece, gli stati do-vranno intervenire per soccorre attività altrimenti condannate al dissesto, con ovvie ripercussioni sul debito pubblico e sui rispettivi bilanci che, nel caso di paesi produttori di petrolio, come dicevamo, sono già gravati dall'onere derivante dal-la caduta dei prezzi del petrolio, che im-patterà significativamente sulla crescita e quindi sulle politiche fiscali che tende-

ranno ad irrigidirsi.Tutto ciò determinerà (sta determinando) una minore domanda da parte delle eco-nomie emergenti - che sono state motore di sviluppo negli ultimi anni - con ovvie ricadute sulla crescita globale che, non a caso, è stimata a ritmi ben più moderati rispetto a quelli degli ultimi anni.Non vi è dubbio che nei paesi importato-ri di petrolio la caduta dei prezzi contribu-irà a stimolare i consumi per via di redditi disponibili più elevati. Ma, nel contesto dell'eurozona, gli effetti saranno mitigati sia dalla componente fiscale espressa nei prezzi dei carburanti alla pompa (no-toriamente più elevata rispetto ad altri paesi), sia dall'euro più debole che deter-minerà (a parità di prezzo del petrolio) un onere maggiore per l'approvvigionamen-to, ma che, al tempo stesso, favorirà le esportazioni.

Un’ultima domanda, che è anche una riflessione. Quel paese che sarà in grado di cogliere l’occasione per mi-gliorare la propria efficienza energeti-ca, rendendosi sempre meno dipen-dente dal petrolio, potrà avvantaggiar-si e si metterà al riparo, almeno in parte, da una eventuale e magari im-provvisa risalita del prezzo del petro-lio. E’ d’accordo? Anche perché il prezzo tornerà a salire, vero? O no?Rispondendo brevemente all'ultima do-manda posta, benché nel corso degli ul-timi anni l'efficienza energetica sia stata migliorata in molti paesi e in molti settori produttivi, le economie dipendono anco-ra moltissimo dalla componente energe-tica principale che è il petrolio. E sarà cosi per molto tempo ancora. E' chiaro che i prezzi del petrolio torneranno a sa-lire. E probabilmente avverrà quando spariranno molti competitors che non sono in grado di stare sul mercato, prin-cipalmente per via dell'errata allocazione di risorse a basso costo (credito facile), che hanno consentito di aumentare si-gnificativamente i livelli produttivi, a fron-te di una domanda in contrazione.

I

Prezzo del petrolio in caduta liberaPaolo Cardenà, esperto di finanza e dei mercati: «Diverse aree del mondo stanno attraversando una fase di crescita a ritmi meno sostenuti, quindi hanno bisogno di minori quantitativi di petrolio»

«I paesi arabi che, avendo dei costi di estrazione molto più bassi e ingenti riserve in dollari, possono sostenere quotazioni a questi livelli per un lungo periodo di tempo, facendo piazza pulita di un bel numero di concorrenti»

Cronaca Sabato 17 Gennaio 20157

Dopo l'ennesima giornata di caos lungo la linea Cremona-Mi-lano, con cinque corse soppres-se, due limitazioni di percorso e ritardi tra le 6 e le 9.40 circa sulla linea Cremona–Treviglio per con-sentire le operazioni di recupero del treno 10452 (Cremona 5.34), rimasto fermo tra Casalbuttano e Soresina a causa di un guasto, interviene anche il Comune di Cremona, che definisce la situa-zione «non più tollerabile».

«Anche alla luce dei recenti

disservizi, risollecitiamo anche pubblicamente l’assessore re-gionale Sorte - ha detto l'asses-sore Alessia Manfredini -. Dopo l’incontro con ferrovieri e pendo-lari del 20 dicembre a SpazioCo-mune, infatti, abbiamo chiesto

con una lettera un incontro in Regione. Abbiamo già sollecitato nuovamente l’Assessore, ma ad oggi non abbiamo ancora ricevu-to alcuna risposta. E’ quantomai urgente, in sinergia con i consi-glieri regionali, incontrare il nuo-

vo Assessore per approfondire il protocollo sulla linea Mantova-Cremona-Milano stipulato tra Regione, Rfi e Trenord, e capire i dettagli del treno dei capoluoghi che deve agevolare lo sposta-mento da Milano a Cremona, e

non solo da Cremona a Milano nel periodo di Expo. Per quanto riguarda le altre tratte (anche su queste vogliamo confrontarci con l’Assessore Sorte) abbiamo preso contatto con Rfi e Trenord per capire la situazione dei treni

diesel sulla Cremona-Brescia e abbiamo chiesto un incontro con l’Assessore regionale dell’Emilia Romagna per Cremona-Piacen-za e Cremona-Fidenza. Inoltre, entro la fine di gennaio visitere-mo l’Officina Trenord di Cremo-na. Continueremo ad insistere con Regione, Trenord e Rfi, in accordo con i consiglieri regiona-li, affinché si ponga rimedio alla situazione, non più tollerabile, del trasporto ferroviario cremo-nese».

Treni da incubo, interviene il Comune: «Situazione non tollerabile. Ennesimo appello alla Regione»

Una serata con la musica di Fabrizio de Andrè martedi 3 febbraio al ci-nema teatro Filo con inizio alle 21, su iniziativa delle Acli provinciali. Prota-gonista sarà il cantautore cremasco Giò Bressanelli accompagnato da Mat-tia Manzoni (pianoforte, basso elettrico e Fisarmonica); Irene Bressanelli, sax soprano e voce femminile; Matteo Livraga al violino.

Appuntamento lunedì 19 alle 17.30 presso la sede della Regione Lombardia, con la conferenza "Amianto - osservato speciale". Un'iniziativa propmossa da Ona (Osservatorio nazionale amianto onlus) con il patrocinio della reg.Lombar-dia. Vi interverranno,oltre al nostro Pre-sidente Ona Nazionale l'avvocato Ezio Bonanni del Foro di Roma,anche il dot-tor Maurizio Ascione, sostituto procura-tore della Repubblica di Milano, Mario Lanza, l'architetto Giampietro Cardillo, Giulia Gibertoni, Iolanda Nanni e Paola Macchi. L'ordine del giorno riguarderà la ancora eccezionale presenza di amianto negli ambienti di vita e di lavoro,pubblici e privati. Inoltre saranno argomentate le nuove misure previste dalla legge di sta-bilità per i benefici previdenziali degli ex/esposti.

IN BREVE

Martedì al Filo una serata su De Andrè

Amianto, la conferenzaSi è conclusa molto positivamente la prima

missione internazionale del 2015 di Friends of Stradivari e del Museo del Violino a Basilea in Svizzera. La delegazione era composta da Vir-ginia Villa direttore generale del Museo del Vio-lino, da Paolo Bodini presidente di friends of Stradivari e da Roberto Domenichini proprieta-rio della chitarra Antonio Stradivari 1679.

Il Museo del Violino e friends of Stradivari sono stati presentati ai responsabili della Mu-sik Akademie , con i quali sono stati effettuati programmi per il 2016 per un arrivo a Cremona dei migliori allievi delle classi per archi. Inoltre ieri, alla presentazione della Mostra “Guitarora-ma – from Stradivari to Stratocaster”, il Museo del Violino e Friends of Stradivari sono stati presentati a personalità importanti della città di Basilea.

La chitarra Antonio Stradivari 1679, “Sabio-

nari” , appartenente alla collezione friends of Stradivari, è ora esposta fino al 26 aprile alla mostra “Guitarorama – from Stradivari to Stra-tocaster” nel Musik Museum nell’Historisches Museum di Basilea. La chitarra è stata presen-tata alla Musik Akademie con un concerto di Krishnasol Jimènez che ha eseguito musiche di autori del secolo XVII contemporanei a Stra-divari come Robert De Visèe e Angelo Michele Bartolotti. Inoltre i due restauratori francesi Françoise e Daniel De Ridder hanno illustrato la strategia ed i dettagli del loro restauro della chitarra avvenuto nel 2011. Al termine è stata organizzata una specifica sessione di incontro ravvicinato con la chitarra, dedicata ai musici-sti che insegnano chitarra alla Musik Akademie ed esperti di musica barocca. All’evento hanno partecipato liutisti di importanza mondiale co-me Hopkinson Smith e Anthony Bailes.

Successo del Museo del Violino a BasileaIl 23 dicembre scorso si è conclusa,

presso lo Ial Lombardia, la prima edizione del corso di "Programmazione delle mac-chine Cnc". Il corso prevedeva lezioni di te-oria alternate a lezioni pratiche di simulazio-ne al computer. Alla fine del corso si è svol-to un esame pratico presso il laboratorio Apc di Cremona e i 15 partecipanti hanno conseguito un certificato delle competenze relativo alla figura professiona-le del "Tecnico di programmazione macchine a controllo numerico".

Ial Lombardia: concluso il primo corso

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di Vanni Raineri

affitto a Cremona è sensibi lmente più basso rispetto alla media nazionale, ma, quel che più conta per

il proprietario, il ritorno sul capi-tale è perfettamente in media, anzi lievemente più alto.

E’ quel emerge da un’indagi-ne pubblicata in settimana dal Sole 24 Ore, che ha elaborato dati provenienti da Nomisma. Complessivamente il quadro na-zionale soffre del fatto che da un lato il peso della tassazione (Imu e Tasi) sulla casa aumenta, men-tre gli affitti tendenzialmente so-no diminuiti. L’indagine mostra dove è più conveniente affittare la propria casa, considerando i soli capoluoghi provinciali, in quanto il semplice canone di af-fitto non basta, come si evince dal quadro complessivo, per giudicare, dato che localmente le tassazioni applicate incidono pesantemente sull’utile effettivo.

Utile che Il Sole 24 Ore calco-la secondo due fattispecie: l’ap-plicazione della cedolare secca (su contratto a canone libero) e della tassazione ordinaria. Su scala nazionale, la redditività media è del 2,61% (il ritorno medio annuo per chi può sce-gliere la cedolare secca; 1,78% se il canone è ordinario), Cre-mona si attesta al 2,64% (1,80% se ordinario). Le tasse, in città, pesano, in linea con la media nazionale, per il 42% in caso di cedolare, per il 61% se il canone è ordinario. Per dirla in soldoni: ad un proprietario che affitta al canone di 7.410 euro l'anno (la media nella città di Cremona) restano in tasca 4.295 euro con cedolare, 2.926

se il canone è ordinario. Tra le città vicine, maggiore è la reddi-tività nei Comuni di Parma ( 2 , 7 8 % / 1 , 6 7 % ) , B re s c i a (2,80%/1,92%) e Bergamo (2,76%/1,87%), più bassa a Piacenza (2,44%/1,67%), Lodi (2,56%/1,72%) e soprattutto Pavia (2,29%/1,55%). Solo a Lodi invece il canone lordo è inferiore a quello cremonese, per il resto molto più basso (a Brescia ad esempio è del 45% più alto).

Nella tabella che pubblichia-mo in pagina sono elencate an-che la città in cui conviene di più affittare e quella in cui al contra-rio la redditività è bassissima. La palma del migliore la conqui-sta Livorno, dove la redditività è quasi il doppio rispetto a Saler-no (nonostante il canone di affit-to non sia poi tanto diverso).

Ovviamente quanto detto vale se poi l’inquilino paga, e sappia-mo come questo sia un proble-ma ricorrente. La non certezza di incassare il canone, abbinata al timore di non poter spesso ese-guire gli sfratti ai morosi, fa sì che tanti appartamenti non vengano affittati e rimangano disabitati, spesso in pieno centro. Dietro i numeri legati alla redditività, si devono quindi fare anche altri discorsi, che investono appunto il rischio di morosità dell'inquilino e anche l'impatto delle spese di manutenzione sullo stabile. Un fenomeno ormai accertato, quel-lo della morosità in aumento, rile-va Corrado Sforza Fogliani, numero uno di Confedilizia. Che sul patrimonio edilizio aggiunge: «Quello italiano invecchia rapida-mente. Costruito negli anni ‘60 e ‘70 richiede interventi assai co-

stosi». Più in generale, secondo Sforza Fogliani, «ogni discorso sul settore immobiliare non può prescindere dal fatto che la pres-sione fiscale ha raggiunto punte pari al 75% del rendimento lor-do, unito al fatto che un vero mercato non c'è».

Tre sono le variabili che in-fluenzano i risultati: la redditività lorda della locazione, il valore catastale di partenza, l'aliquota Imu definita a livello locale. Quin-di per i proprietari è molto più conveniente avere valori catasta-li bassi anziché aliquote conte-nute. Quanto alle imposte sulla casa, un loro aumento non si può escludere: sebbene la legge di Stabilità abbia confermato per quest'anno un tetto massimo delle aliquote, in otto capoluoghi su dieci questo tetto non sareb-be ancora stato raggiunto.

L’

Un’indagine fatta su dati Nomisma dal Sole 24 Ore in tutti i capoluoghi italiani. Scendono i canoni e salgono tassazione e morosità

Solo a Lodi tra i comuni vicini il canone di locazione è minore. Il ritorno sul capitale però è in linea con la media nazionaleA Cremona affitti bassi, ma utili ok

CronacaSabato 17 Gennaio 20158

La tabella mostra il trend a Cremona, nei capoluoghi limitrofi, il record positivo e negativo e la media italiana

Città Canone

Lordo

Canone netto

(CedoLare)

Canone netto

(ordinario)

ritorno suL

CapitaLe (%)

Cremona 7410 4295 2926 2,64/1,80 Brescia 11016 6472 4437 2,80/1,92 pavia 7509 4280 2893 2,29/1,55 Bergamo 9084 5203 3525 2,76/1,87 Lodi 7297 4120 2772 2,56/1,72 piacenza 8730 5136 3523 2,44/1,67 parma 10445 6287 4357 2,78/1,93 + Livorno 12858 7656 5281 3,26/2,25

-salerno 10963 6294 4269 1,82/1,24

Media nazionale 8982 5231 3572 2,61/1,78

la convenienza degli affitti

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di Laura Bosio

n fenomeno di costume e di società, che vale milioni di eu-ro: questa è Chiara Ferragni, 27 anni, fashion blogger cre-monese, finita nientemeno

che nella classifica della rivista americana Forbes, che ha stilato l'elenco degli under 30 economicamente più influenti del mon-do. A far pensare, è il fatto che la Ferragni è l'unica a rappresentare l'Italia nella clas-sifica di oltreoceano. E per molti questo ha fatto sorgere delle domande: dove so-no tutti gli under 30 italiani? Possibile che non facciano nulla che sia degno di nota, a parte dei blog di moda?

Ne parliamo con Laura Carlino, inse-gnante e donna di politica, che da educa-trice valuta la realtà giovanile con occhio critico. «Da un lato ritengo positivo che ua giovane abbia intrapreso qualcosa che l'ha portata ad un simile successo. E sono anche convinta che per arrivarci ella abbia lavorato sodo, abbia studiato e si sia im-pegnata. Come insegnante ed educatrice, tuttavia, mi intristisce vedere che l'unico esempio di successo italiano sia rappre-sentato da un blog di moda. Nessuno stupore, tuttavia: è un fenomeno in linea con i tempi attuali e con i modelli che ci vengono proposti. Ai giovani non passa il messaggio di una ragazza che ha studiato e che si è impegnata per raggiungere un obiettivo, ma passa il messaggio dei soldi facili. Così come accade per certe tra-

smissioni come X Factor o Amici, in cui si raggiunge il successo senza particolare sforzo, impegno o studio. Ci sono migliaia di giovani che si impegnano seriamente anche in ambienti come la moda, la musi-ca, l'arte, ma ad aver successo non sono quelli che si impegnano di più, bensì quel-li che finiscono in tv. Questo successo facile è deprimente per chi si occupa dell'educazione dei giovani, cercando di trasmettere loro valori come impegno, serietà, importanza della cultura e abne-gazione. Il successo di una fashion blog-ger tra i giovanissimi è l fallimento dei no-stri sforzi di trasmettere ai giovani l'impor-tanza di un impegno serio. E non perché lei non sia una persona acculturata, per-

ché per essere arrivata a quel livello senza dubbio lo è. Il problema è il messaggio che passa, ossia quello dei soldi facili». Un messaggio decisamente diseducativo, soprattutto nell'era in cui la disoccupazio-ne giovanile, in Italia, sta raggiungendo il 50%. «Dal punto di vista sociale, è un fe-nomeno molto simile a quello delle sale slot, ossia il mito del guadagno senza sforzo, che però è solo una chimera» spiega ancora Carlino. Ma purtroppo i giovani ci credono e vi si aggrappano.

Ma come sono i giovani oggi? «Credo siano molto meglio di come li dipingiamo. E' vero che spesso si dimostrano fragili e carenti in forza di volontà, ma ce ne sono anche molti altri che si impegnano. Solo

che troppo spesso si fanno condizionare da esempi sbagliati».

Certo è che una parte di responsabilità l'hanno anche riviste come Forbes, con la tendenza ad esaltare l'apparenza più che la sostanza: «Credo non abbia senso una classifica che misuri il successo come re-alizzazione economica, anziché come re-alizzazione personale e professionale. Come dire che ha successo solo chi rie-sce a fare soldi».

Poi c'è comunque un chiaro problema per i giovani italiani under 30 riuscire ad emergere, in un Paese in cui non si riesce neppure ad accedere ad un posto di lavo-ro e in cui l'iniziativa personale viene pe-nalizzata con tasse e imposte. «Non è che manchino giovani italiani con delle idee. Molti però vanno all'estero. E i trentenni che vogliono restare in italia non hanno certo vita facile».

Anche la cultura è un problema. «Tra i giovani non manca l'interesse per la cultu-ra, solo che spesso questi interessi si esauriscono con la fine della scuola. Ciò accade perché la stimolazione in questo senso inizia troppo tardi. La scuola non offre dei grandi spunti per i bambini e adolescenti. Prendiamo ad esempio l'educazione musicale: neppure alle ele-mentari esiste un sistema corretto di edu-care all'ascolto, Non parliamo poi delle famiglie, dove spesso questo aspetto è molto carente. Lo stesso vale per la cultu-ra, per l'arte. C'è un sistema educativo sbagliato».

U

La giovane fashion blogger cremonese è finita - unica italiana - nella classifica della rivista americana degli Under 30 più influenti al mondo

Ferragni su Forbes e i falsi miti dei giovani

Cronaca Sabato 17 Gennaio 20159

Laura Carlino (insegnante): «Passa un messaggio sbagliato: quello dei soldi facili, fatti senza impegno, perseveranza e studio»

Potrà essere visitata fino a sabato, a Palazzo Galli di Pia-cenza (in Via Mazzini, 14), la mostra “La nostra Piazza Ca-valli, nel tempo”.

La Banca di Piacenza, ente organizzatore e promotore dell’evento, ha voluto rendere omaggio a Piazza Cavalli, luo-go simbolo ed indennitario del-la propria città, con una mostra di dipinti, disegni, fotografie e cartoline che ricostruisce gli oltre sette secoli di storia di

questo centrale nodo urbano nato alla fine del XIII secolo in-sieme a Palazzo Gotico.

Il percorso della mostra si snoda in tre sezioni principali: “La Piazza dipinta”, che ospita quadri e disegni con varie ve-dute di Piazza Cavalli realizza-te tra la prima metà dell’Otto-

cento e gli anni Settanta del Novecento, tra cui spicca un’opera di Filippo De Pisis proveniente dai Musei Vaticani; “La Piazza in bianco e nero”, realizzata con fotografie dello Studio Croce che abbracciano un arco temporale che va dalla fine dell’Ottocento agli anni

Sessanta del XX secolo; “La Piazza che viaggia”, con nu-merose cartoline della stessa epoca. Integrano la mostra due totem luminosi, che racconta-no in sintesi le vicende dei principali monumenti della piazza, e due vetrine di “spigo-lature”.

Ancora aperta a Piacenza, a Palazzo Galli, la mostra “Piazza Cavalli nel tempo”, di Banca di Piacenza

Laura Carlino Chiara Ferragni

Siamo ormai nel pieno della stagione invernale, ma la voglia di muoversi e di viaggiare non tramonta mai.

Il Cta Acli promuove una serie di gite e viaggi per tutti i gusti.

• 31 Gennaio 2015 - Una giornata ad Aosta per visitare “La Fiera di Sant’Orso” tra Manufatti in legno ed artigia-nato locale.

• Dall'1 al 15 febbraio 2015 - Soggiorno invernale in Liguria a Diano Marina presso l’Hotel Torino 4****.

• Dal 9 al 12 Febbraio 2015 - Viaggio a Lourdes in occasione dell’Anniversario dell’apparizione Mariana a Santa Bernardette.

• 22 febbraio 2015 - una giornata a Menton per la “Festa dei Limoni” per vede-re la magnifica sfilata di carri con Agrumi.

• 8 marzo 2015 - Una giornata a Sanremo in occa-sione della tradizionale “Sanremo in Fiore” per ammirare la favolosa sfilata dei Carri Fioriti.

• Dal 7 al 10 Maggio - Un viaggio per visitare Roma. Si visiteranno la basilica di S. Pietro e le tombe dei Papi, dai Giardini Vaticani a Trinità dei Monti, dalle ville di Tivoli a Ostia Antica.

Le iscrizioni e tutte le informazioni relative agli eventi saranno fornite presso la sede di via Cardi-nale G. Massaia, 22 o con-tattando i numeri di tel. 0372-800423, 800429.

Le iniziative sono in le nostre iniziative sono in collaborazione con il CTA di Crema (Piazza Manziana 17. Crema tel. 0373-250064).

Sito: www.ctacremona.it

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di Gionata Agisti

onsiglio comunale aperto sul-la moschea il 6 febbraio. Lo aprirà il sindaco, poi 5 minuti per tutti gli interventi. L’orario per consiglio: apertura alle

20.30 e chiusura alle 24. Se, giunti a quest’ora, ci saranno numerosi altri in-terventi, il consiglio comunale aperto verrà riconvocato a un’altra data ravvi-cinata.

Ma intanto ci si chiede spesso: Moschea, musalla o altro? Da tempo, si cerca di capire come sia più corretto chiamare il luogo di culto richiesto dalla comunità islamica cremasca. A margine della conferenza stampa su Padania Acque, il capogruppo di Forza Italia, Simone Beretta, ha però anticipato una notizia che potrebbe complicare ulteriormente la discussione in atto e, forse, far pendere la bilancia a favore di chi è contrario. «Il sindaco, Stefania Bonaldi, ha ragione: lei non vuole una moschea in città. Ma nemmeno una musalla. Una musalla è una semplice

sala di preghiera, che potrebbe essere ricavata anche in un angolo della pro-pria casa. No, quello che è stato richie-sto è un vero e proprio centro islamico.

«Devo confessare» aggiunge Beretta, ironico, «che, finora, la mia pigrizia mi aveva impedito di verificare le parole esatte scritte nella richiesta in questio-ne. Sapete cosa comporta quest’ulti-ma, in dettaglio? Significa che la comu-nità islamica di Crema ha chiesto un centro dove, non solo si possa pregare, ma anche insegnare l’arabo e svolgere attività educativa. Io credo che l’ipotesi di un referendum tra i cremaschi ritorni come possibilità concreta, perché non è più di una questione semplicemente religiosa che si sta parlando».

In merito al dibattito sulla possi-bile edificazione di una musalla a Crema, il parlamentare europeo Massimiliano Salini, il Consigliere regionale Carlo Malvezzi e il consi-gliere comunale Laura Zanibelli, tutti esponenti del Nuovo Centrode-stra, hanno sottoscritto una lettera aperta indirizzata al sindaco di Cre-ma. Che riportiamo.

«Carissimo Signor Sindaco, tro-viamo particolarmente interessante il dibattito scaturito dalla bella lette-ra di un cittadino francese, oggi or-gogliosamente cremasco. L’interes-se nasce dalla testimonianza resa da un uomo libero che ha docu-mentato, attraverso la sua esperien-za personale, il fallimento del pro-getto multiculturale che la sinistra europea ha perseguito negli ultimi vent'anni.

Ciò a cui stiamo assistendo oggi è il disastroso risultato dell’equivo-co che nasce dalla convinzione che la convivenza civile sia garantita da una remissiva, reciproca tolleranza di modelli culturali opposti, rinun-ciando a difendere e a proporre a tutti ciò che ha reso grande la no-stra civiltà, a partire dalla nostra tradizione religiosa e laica.

E' quel modello fallimentare che con vent’anni di ritardo Lei e la sua maggioranza volete im-porre anche a Crema, indipen-dentemente dalla drammatica lezione che la storia ci sta dando e dalla volontà della maggioran-za dei cittadini cremaschi. L'osti-nazione con la quale, a prescin-dere da tutto e da tutti, Lei di-chiara l’impegno preso per la costruzione della moschea o musalla che dir si voglia, rientra in questo disegno.

Liquidare le profonde osserva-zioni ricevute nella testimonianza del cittadino francese mostrano co-me un pensiero debole sia la pre-messa alla sottomissione ad una cultura dominante, cosa ben diver-sa “dall’allargamento dei diritti di tutti” cui Lei si appella, peraltro non negati da chi l'ha preceduta. I gran-di interrogativi e i timori che tutta l'Europa si sta ponendo meritano riflessione e prudenza oltre all'as-sunzione di responsabilità da parte di tutte le istituzioni nazionali ed

europee e di coloro che hanno deci-so di vivere nel nostro paese prove-nienti da culture diverse.

Come non ricordare le rivoluzio-narie parole del presidente egiziano Al Sisi che, di fronte agli Ulema, ha recentemente richiamato la neces-sità di “rivoluzionare la nostra reli-gione” perché è “inconcepibile che l’ideologia che noi santifichiamo faccia della nostra intera nazione una fonte di preoccupazione, peri-colo, morte e distruzione nel mondo intero”. Le norme che in Regione Lombardia si stanno scrivendo a proposito dei luoghi di culto vanno in questa direzione: la necessità per le confessioni religiose di avere un accordo con lo Stato italiano, a garanzia del pieno riconoscimento dei valori fondanti la nostra convi-venza civile, e l’obbligo che i luoghi di culto siano destinati esclusiva-mente alla preghiera e non ad attivi-tà politiche o a proselitismo inneg-giante alla violenza.

Abbiamo deciso di prendere sul serio le preoccupazioni dei cittadini cremaschi, tenendo dritta la schiena e continuando a difendere ciò che abbiamo di più caro. Lei, al contra-rio, sembra si sia già arresa».

Il Club socio culturale 1Forza Silvio Crema 1», comunica con soddisfazione il proseguimento della raccolta firme della petizione popolare. Sarà infatti ancora possibile firmare la petizione popolare per fermare il progetto di costruzione della Musalla-Moschea a Crema, nei giorni 17 e 18 Gennaio 2015.

Sabato 17 gennaio presso i tavoli di raccolta firme in via Verdi angolo via Tensini (a metà del Mercato coperto) dalle 9 alle 12,30. Domenica 18 gennaio presso i tavoli di raccolta firme in piazza Duomo dalle 9circa alle 12,30 e nel pomeriggio dalle 17 cir-ca alle 19.

Ricordiamo che le prime firmatarie sono state l’onorevole Daniela Santanchè di Forza Italia, l'ono-revole e vice coordinatrice regionale di Forza Italia con delega alle attività dei club Elena Centemero e la senatrice della Lega nord Silvana Comaroli. Lo strumento della petizione popolare permette ai citta-dini di far udire all’attuale amministrazione la propria voce forte e chiara di contrarietà alla realizzazione di una Musalla-Moschea a Crema.

Due le questioni all’ordine del giorno della conferenza stampa, convocata da Forza Italia e rela-tiva ad altrettanti fatti che inte-ressano «Padania Acque Ge-stione Spa», la titolare del servi-zio idrico integrato per la nostra provincia. Prima di tutto, il capo-gruppo di Fi in Consiglio comu-nale, Simone Beretta (in centro nella foto con, alla sua destra, Ernesto Baroni Giavazzi e, alla sinistra, Enzo Bettinelli) chiede perché il consigliere delegato di «Padania Acque», Alessandro Lanfranchi, di nomina Pd, abbia pagato 518mila euro ad «Aspm Soresina Servizi srl» senza, sembrerebbe, l’autorizzazione degli organi competenti. Secon-do, il motivo della fretta con cui si vorrebbe procedere alla fusio-ne per incorporazione della stessa «Padania Acque Gestio-ne» in un’altra società, oggi sen-za dipendenti, la quasi omonima «Padania Acque Spa» che, pri-ma della nascita del servizio idri-co integrato, controllava le sole infrastrutture. Ma procediamo dal punto primo.

Con tutta una serie di docu-menti, Beretta sostiene che il consigliere delegato Lanfranchi avrebbe pagato la «Aspm! di So-resina senza autorizzazione e delibera del consiglio di ammini-strazione di «Padania Acque Ge-stione». Non solo: l’accordo per il versamento dei 518mila euro sarebbe avvenuto senza che il relativo documento sia stato protocollato. A sostenere questa accusa anche il presidente della stessa Padania Acque Gestione, Ercole Barbati che, in una lette-

ra, datata 23 dicembre 2014, e inviata ai membri del cda, affer-ma: «Fatto gravissimo è il paga-mento ad Aspm di Soresina di una somma ingentissima, pari a 518.500 euro - tenendo conto che i poteri del consigliere dele-gato Lanfranchi gli avrebbero concesso pagamenti entro il li-mite di 75mila euro -, senza aver assunto alcuna delibera da parte del Cda e senza aver chiesto il parere al Comitato di indirizzo e controllo».

Quest’ultimo, infatti, come previsto dallo statuto sociale, esprime autorizzazione preven-tiva in tutti i casi di operazioni e contratti di qualsiasi tipo e natu-ra, che comportino un impegno finanziario di valore superiore a 200mila euro, salvo si tratti di

interventi obbligatori, in quanto previsti specificamente da atti di programmazione dell’Ufficio di Ambito o in quanto interventi di spesa del Piano di Ambito. È in base a quest’ultimo punto che il consigliere delegato Lanfranchi ritiene di essere nel giusto. Sem-pre per lettera, scritta a stretto giro di posta, in conseguenza dell’accusa rivoltagli da Barbati, Lanfranchi si rivolge così ai componenti del Cda: «Per quan-to attiene il pagamento effettua-to alla Aspm di Soresina, segna-lo che lo stesso è stato disposto dopo aver informato il Cda di Padania Acque Gestione spa in data 21/11/2014 e l’Ente d’Am-bito nei giorni successivi, quindi con trasparenza nel rispetto del-le indicazioni normative. Eviden-

zio che i prospetti contabili e la fattura della cifra e pagata sono agli atti della società».

Rimane però da dimostrare se il Cda abbia o meno autoriz-zato questo pagamento, perché, in caso negativo, Lanfranchi avrebbe agito al di fuori dei limiti del proprio mandato. Un consi-glio urgente di «Padania Acque Gestione» è stato comunque convocato su richiesta del Co-mitato di indirizzo e controllo e dovrebbe tenersi la settimana prossima. «Sono stanco di do-ver rilevare situazioni poco tra-sparenti» si è lamentato Beretta. «quando tutto, in questo caso, si sarebbe potuto svolgere be-nissimo nel rispetto delle proce-dure. Questa volta, però, farò una segnalazione alla Corte dei

Conti e, insieme, chiederò un parere su un atto di indirizzo, quello relativo alla fusione per incorporazione di “Padania Ac-que Gestione” nella patrimoniale “Padania Acque”, che non mi convince sul piano formale e giuridico. Noi sosteniamo che si dovrebbe procedere in senso contrario, ovvero la gestionale dovrebbe incorporare la patri-moniale, dal momento che quest’ultima non ha dipendenti e, in base alla Legge di Stabilità 2015, dovrebbe addirittura ces-sare l’attività».

Beretta continua: «Il sospetto che mi viene è che sia in atto il tentativo di distrarre l’attenzione dal problema dell’indebitamento delle altre società partecipate del territorio provinciale. Perché, infatti, non si è proceduto, per prima cosa, alla fusione di que-ste altrettante patrimoniali in Pa-dania Acque che, a questo pun-to, avrebbe potuto disporre di dipendenti e chiedere la fusione con “Padania Acque Gestione”? Non si voleva forse far conosce-re all’opinione pubblica lo stato di queste altre società, della loro difficoltà, si spera solo momen-tanea, a mantenere gli impegni economico-finanziari verso ter-zi, banche comprese? Aggiungo che questa fusione produrrebbe effetti negativi per Crema e l’in-

tero Cremasco, non solo per la totale mancanza di rappresenta-tività, dato che la partecipazione nel capitale sociale della nuova società si limiterebbe allo 0,02% circa, ma anche perché quest’ul-tima potrebbe trovarsi nelle con-dizioni di far pagare ai propri cittadini debiti altrui».

Ma non dovrebbe essere il sindaco, per prima cosa, e la sua maggioranza a interrogarsi in merito, ha concluso Beretta, visto che sono chiamati a tutela-re gli interessi della comunità che amministrano? Alla confe-renza stampa, erano presenti anche il coordinatore locale di Forza Italia, Enzo Bettinelli ed Ernesto Baroni Giavazzi, con-sigliere comunale di Chieve e già nel Cda di un’altra società partecipata, Scs. «Tutte le parte-cipate hanno bisogno di una profonda revisione» ha com-mentato Bettinelli, «e, al riguar-do, l’amministrazione comunale ha iniziato, a nostro avviso, nel peggiore dei modi, chiudendosi a riccio ed evitando il confronto, nonostante la nostra disponibili-tà ma non è giusto che i cittadini cremaschi paghino per questo comportamento».

«Da ex membro del Cda di una partecipata» ha aggiunto Baroni Giavazzi, «sono preoccu-pato di questo andazzo. Si vuole che tutto torni nella mani di una patrimoniale, per altro vuota. In passato, il nostro territorio ha già sofferto per essersi accollato parte dei debiti di altre società, in seguito a fusioni e non vor-remmo che tutto questo si ripe-tesse».

Il club «Forza Silvio», raccoglie

le firme anchein questo week end

CConsiglio comunale aperto il 6 febbraio. Tutti possono parlare, ma 5 minuti per ogni interventoRichesta di un Centro islamico

«Lei, sindaco, si è già arresa. Noi no»La lettera del Nuovo Centrodestra al primo cittadino: prendere sul serio le preoccupazioni dei cremaschi

Sabato 17 Gennaio 2015 CREMA10

Carlo Malvezzi Massimiliano Salini

E’ tutta una questione di soldiForza Italia porterà Padania Acque all’attenzione della Corte dei Conti

CREMA

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di Gionata Agisti

I fatti tragici di Parigi hanno trac-ciato un fronte di guerra, come hanno sottolineato diversi com-mentatori, tra i valori del mondo occidentale e il totalitarismo as-

sassino dei terroristi del cosiddetto estremismo islamico. Si tratta di una situazione che non aiuta certo a disten-dere gli animi tra quanti, a livello locale, si stanno confrontando sull’ipotesi di un centro religioso islamico a Crema. La capacità di penetrazione trasversale da parte delle suggestioni terroristiche, tale da determinare il proliferare di cel-lule difficilmente controllabili e l’even-tualità, se possibile ancora più perico-losa, dei “lupi solitari”, renderebbe quanto mai controproducente, secon-do molti, l’istituzione di un centro reli-gioso in città.

Ma qual è lo stato d’animo di quanti, tra i politici cremaschi, si sono più esposti pubblicamente nell’esprimere la loro contrarietà al centro islamico? C’è paura? Diciamo subito che nessu-no di loro intende buttare benzina sul fuoco e nemmeno si lascia andare a facili equazioni tra Islam e terrorismo, ma di sicuro non arretra di un passo nel rivendicare le proprie posizioni. A di-stinguersi per un maggior grado di apertura è il consigliere comunale di Forza Italia, Renato Ancorotti: «Perso-nalmente, mi sento molto tranquillo, anche perché il mio atteggiamento nei confronti di una religione molto impor-tante, quale quella islamica, è sempre improntato al massimo rispetto. Chia-ro, la paura esiste perché, per quanto si tratti di una minoranza, è pur sempre una minoranza molto aggressiva, ma non ho timori, dal momento che lavoro con molte persone di fede musulmana e a questo proposito ho di conseguen-za una mentalità più aperta».

Non ha mai ricevuto minacce o ingiurie, via web o con altre modali-tà, per la sua posizione contro la moschea? «Non mi è mai capitato e non credo di meritarlo, proprio per i motivi che ho già detto. Ho grande tol-leranza nei confronti di ogni confessio-ne religiosa, ma sono contro tutti i tipi di integralismo, compreso quello catto-lico, senza se e senza ma, perché li considero una forma di ignoranza as-soluta. Di una cosa, però, sono preoc-cupato ed è la provenienza dei 400mila euro con cui la comunità musulmana cremasca intendere costruire il proprio centro di culto».

Come mai? «Mi chiedo, infatti: pro-vengono solo da opere di carità? Per-ché, nel caso, parte di questi soldi fos-se stanziata da Paesi fiancheggiatori dell’integralismo, allora sì che avrei paura. Mi auguro anche che, all’interno della comunità cremasca, non vi sia chi sostiene che i vignettisti uccisi, in fon-do, in fondo, se la siano cercata. In questo caso, auspico che i responsabi-li li allontanino immediatamente. Di fronte a tutto ciò, continuo a non capire il perché di questa accelerazione da parte dell’amministrazione comunale nei confronti della moschea».

Anche Tino Arpini, della lista civica «Solo cose buone per Crema», rivendi-ca di non averne mai fatta una questio-ne personale e, per questo, di sentirsi sereno. Ma è preoccupato che porre una questione simile possa fomentare l’insicurezza tra i cremaschi: «Stiamo toccando un tasto sensibile e non vor-rei che, così facendo, si possa frenare anche la raccolta firme contro la mo-schea, in quanto la gente potrebbe sentirsi esposta in qualche modo. Per di più, da noi non si tratta di offese nei confronti dell’Islam, come nel caso delle vignette satiriche, ma di un con-fronto civile su un problema di rilevan-za sociale». Se arrivassimo al punto di non poterne discutere per motivi di si-curezza pubblica? «Allora, saremmo messi male».

D’accordo sulla possibilità che una discussione di questo tipo possa sof-fiare sul fuoco di animi già surriscaldati è Alberto Torazzi, consigliere comu-nale della Lega Nord: «Il nostro compi-to è riuscire a impedire la realizzazione della moschea, facendo capire alla gente i rischi che ne deriverebbero ma senza spaventarla. A Crema, ai musul-mani è sempre stato offerto un luogo di culto e la possibilità di pregare, ma un centro religioso è un’altra cosa».

Lei, da parte sua, non avverte una maggiore insicurezza? «La vita è nelle mani di Dio. Non è che possiamo farci condizionare di quanto è successo a Parigi. Dobbiamo pensare e agire nei modi asettici che dovrebbero contrad-distinguere ogni legislatore ed è un fatto che questi terroristi sono stati in-dottrinati da alcuni imam e che in alcu-ne moschee circola un certo tipo di in-segnamento. Basti considerare il caso di Cremona. Si sta discutendo, insom-ma, di un problema che è alle nostre porte e mi chiedo perché non siano gli stessi musulmani moderati a chiedere una legge allo Stato che regolamenti la materia, come avvenuto in altri Paesi europei. Comunque, finalmente, il prossimo 6 febbraio ci sarà il Consiglio comunale aperto e la città potrà espri-mere il proprio pensiero in proposito».

Chi esprime una qualche preoccu-

pazione è Antonio Agazzi, di «Servire il cittadino»: «Insomma, fermo restan-do che mi considero una persona mol-to fiduciosa nei confronti del futuro e del buon senso di tutti, è chiaro che, nella situazione che stiamo vivendo, sindaco, giunta e maggioranza in Con-siglio comunale si trovano in una posi-zione più favorevole, rispetto a quanti, come noi delle minoranze, stanno con-ducendo una battaglia di opposizione alla moschea e per tante ragioni. Un contesto simile, dove l’Isis è arrivato perfino in Libia, cioè alle porte dell’Ita-lia, autorizza qualche perplessità in merito alla nostra poca copertura».

Le è mai capitato qualche caso di minaccia o ingiuria via internet? «Onestamente, no. Un paio di volte, sono stati postati sulla mia pagina Fa-cebook alcuni versetti in arabo, con traduzione, che personalmente ho rite-nuto un po’ inquietanti ma, subito, altri interlocutori, anche favorevoli alla mo-schea, sono intervenuti prendendo le distanze». Questi episodi l’hanno spin-ta a rivolgersi alle forze dell’ordine? «No, si è trattato di casi isolati e, come si è visto, controproducenti per gli stessi che se ne sono resi protagonisti. Da parte mia, continuerò a sostenere le mie posizioni come ho sempre fatto, perché ritengo che rinunciarvi equivar-rebbe a una omissione in un contesto democratico. Auspico, però, che i cre-denti di tutte le fedi arrivino ad accetta-re i principi che reggono la nostra civil-tà, metabolizzando anche la satira».

Del parere che, in città, atteggia-menti fondamentalisti non ce ne siano e che, ad ogni modo, non sia il caso di ingigantire la questione è Alessandro Boldi, dei 5 Stelle. È vero, d’altra parte, che una protesta contro la futura mo-schea proferita a Crema può avere una visibilità molto più ampia, vista la rete globale e, quindi, coinvolgere anche altre persone. Non crede? «Indubbia-mente, il panorama è ormai globale ed è per questo che, facendoci carico dell’opinione di molti concittadini, cre-diamo che un centro religioso potrebbe essere un richiamo in città per gente di altri territori, di cui non si conoscono le

intenzioni. La questione della sicurezza la avverto non tanto per me, in quanto politico, ma per tutti e capisco che, in questi momenti, qualcuno possa pro-vare paura. Non si può imporre un’inte-grazione. Questa deve essere il risulta-to di un processo di coinvolgimento della cittadinanza che, per quanto mi riguarda, potrebbe durare anche mesi, se non anni».

Anche gli esponenti del Movimento 5 Stelle non hanno ricevuto offese per la loro posizione politica. L’unica occa-sione di interloquire via mail con un esponente della comunità islamica è avvenuta in seguito alla loro decisione contraria alla moschea. «Il mio collega, Christian di Feo, ha ricevuto una mail da parte del responsabile della comu-nità, che esprimeva delusione per la nostra opinione ma noi gli abbiamo spiegato che non facciamo che inter-pretare i sentimenti di molti cittadini». «Non penso a me stessa o ai miei fami-liari come obiettivi sensibili» interviene anche Laura Zanibelli, del Nuovo Cen-trodestra, «perché, se arrivassimo a questo punto, davvero non saremmo più liberi e, prima di arrivarci, gli organi competenti ravviserebbero il pericolo. In quel momento, ne prenderei atto e mi comporterei diversamente. Per ora, mi sento libera di muovermi a mio pia-cimento. Spero che la mia non sia una baldanzosa ingenuità. Una cosa è cer-ta: esacerbare gli animi, come anche l’amministrazione comunale ha fatto, non ha giovato a nessuno e il risultato è stato provocare una divisione all’inter-no della città. Sicuramente, quanto accaduto a Parigi spinge a una profon-da riflessione anche i richiedenti mu-sulmani, perché credo che questa si-tuazione non aiuti nemmeno loro».

Ha il sentore di una preoccupazio-ne crescente tra la gente di Crema? «Incontro persone che esprimono la loro preoccupazione e mi chiedono di essere ascoltati. Non sono tanto spa-ventate a livello personale ma hanno paura soprattutto che si arrivi a un in-debolimento delle nostre libertà. La lo-ro preoccupazione, peraltro, non è in-giustificata, basta vedere quanto suc-cesso a Cremona, appena lo scorso dicembre, quando l’imam del posto ha pronunciato frasi allarmanti nei con-fronti dei cristiani copti».

Che il clima non sia più lo stesso lo sottolinea anche Simone Beretta, di Forza Italia: «Certamente, non c’è da stare tranquilli. Dopodiché, spero che la nostra posizione non diventi oggetto di attenzioni preoccupanti. Spero non accada, ma nemmeno dobbiamo farci intimorire. Finora, non ho mai utilizzato i social network per prendere posizione in merito, ma adesso comincerò anch’io a scrivere a sostegno del libero pensiero. Ormai, abbiamo detto più volte al sindaco che non ci sono le condizioni per un centro religioso isla-mico in città, ma non veniamo ascolta-ti. Auguriamoci che non succeda mai nulla. È evidente che questi terroristi stanno creando danni anche ai musul-mani moderati, ma è altrettanto eviden-te che questi ultimi non si stanno dimo-strando in grado di fermarli».

I

CREMA

Consiglieri che siete favorevoli alla moschea, adesso avete paura o no?

Dopo i fatti di Parigi e la notizia di cellule di fondamentalisti in azione, la domanda è d’obbligo

Crema Sabato 17 Gennaio 201511

Riceviamo e pubblichiamo questa interro-gazione di Laura Zanibelli, consigliere del Nuovo Centrodestra a Crema, che sarà iscritta all’ordine del giorno del Consiglio comunale.

«Si stanno diffondendo sempre più a mezzo stampa e web le notizie circa un'ipo-tesi di chiusura del Sistema Bibliotecario Cremonese, cui anche Crema ha aderito. Risulterebbero superabili i problemi inizial-mente paventati in capo alla Regione, dato che le risorse, che affluivano dalla Regione alle

Province con vincolo di utilizzo e finaliz-zazione sulla scorta delle leggi regionali di settore, entrerebbero come risorse che le Provincepossono decidere in autonomia.

Resta quindi di vitale importanza la strate-gia che vorrà attuare la Provincia. Riteniamo il servizio assolutamente da privilegiare per il nostro territorio e perciò che debba esser definita in breve termine una strategia da parte della Provincia e quindi degli altri enti coinvolti a riguardo. Si chiede quindi quale impegno si sia assunta l'Amministrazione comunale di Crema nei confronti della Pro-vincia per sostenere e garantire il manteni-mento del Sistema bibliotecario per i comuni aderenti e quindi i cittadini.

Se sia disposta ad un maggior contributo a sostegno del Sistema, dando anche un segnale reale agli altri enti coinvolti, e mani-festando quindi una reale volontà di privile-giare tale servizio. Quale strategia intenda proporre e sostenere per il mantenimento degli standard di qualità ed efficienza offerti dal Sistema Bibliotecario cremonese».

«Si sono lette notizie preoccupanti che portano nel mirino ancora quest’amministra-zione per il prossimo Expo. Ricorderete che è stato presentato il progetto «Extraodinary Crema», con gli operatori del territorio, risto-ratori, albergatori e tour operator. Bene, quest'ultimi, dopo aver preparato i pacchetti per turisti che seguiranno i corsi di formazio-ne a Crema (una settimana al mese), aver dedicato risorse e tempo per sviluppare il progetto, bene questi stessi operatori ve-drebbero vanificare il loro sforzo se è vero che il progetto non è stato affidato a loro ma ad altre agenzie di Cremona» dice Laura Zanibelli del Nuovo Centro destra.

Vero? Falso? «L'amministrazione non ha smentito» sottolinea Laura Zanibelli. Che si chiede: «Ma dov'era quando sui tavoli delle decisioni si pianificavano le azioni e veniva-no scelte le modalità di affidamento dei progetti? Nulla da eccepire naturalmente sull'esperienza professionale di operatori non cremaschi. Ma allora perchè coinvolge-re nella programmazione i nostri operatori, che avrebbero speso tempo e denaro, cioè lavoro, per niente? Quali ricadute avremo sul nostro territorio, quando peraltro già ci stia-mo muovendo in ritardo? Chi stiamo aspet-tando ancora perchè a Crema non arrivino i «turisti per caso»?».

L'amministrazione deve saper rispondere a queste preoccupazioni, senza nascondersi dietro le decisioni di altri. Anche se ormai la frittata sembra fatta. «Altrimenti» ci si chie-de, «che cosa ci stanno questi del centrosi-nistraa fare al governo della città? Solo per imporre le loro soluzioni sopra tutto e tutti (scuola e centro islamico docent?)».

Chiuso il sistemabibliotecario?

Comune, sveglia!

I cremonesi ci hanno fregatoil nostro Expo

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dalla redazione

iente animali al prossimo Carnevale? Probabilmente sì. Tutto è partito da una let-tera scritta da Ivan Tavazzi che ha scritto alla giunta e al

Comitato del Carnevale Cremasco: «Al fine di evitare le polemiche degli avve-nimenti dello scorso anno, vi chiedia-mo fin da ora di evitare il coinvolgi-mento di animali in qualsiasi tipo di corteo, sfilata o spettacolo in generale. Come è già stato fatto notare, sotto-porre gli animali a inutile stress è mal-trattamento… quindi, chiedo esplicita-mente che il comune e tutto il corpo organizzativo eviti la presenza di ani-mali in tutto il territorio. Sara' dunque mia premura, in caso, informare le au-torità preposte per il controllo sia dei permessi necessari che quant'altro al fine di evitare situazioni di maltratta-mento come lo scorso anno».

Puntuale è arrivata la rispostadel sindaco di Crema, Stefania Bonaldi: «Riteniamo che lo scorso anno vi siano state incomprensioni ma probabilmen-te anche equivoci, gli animali presenti peraltro a detta degli operatori Asl non risultavano in una condizione di mal-

trattamento ed il regime autorizzatorio era risultato regolare. Ciò detto ha il mio personale impegno a verificare con gli Amici del Carnevale Cremasco

che un eventuale (non ne sono ora a conoscenza) impiego di animali nella sfilata 2015 avvenga secondo modali-tà consone e rispettose, previa con-

giunta valutazione con il Dr. Provana, responsabile del servizio Veterinario dell'Asl - distretto di Crema e con le debite, preventive autorizzazioni».

N

Convegno di formazione e aggiornamento sul Jobs Act

Il Carnevale 2015 sarà senza animaliScomparirà anche l’uchèt, che ha sempre fatto coppia con il Gagèt, la tipica maschera cremasca? Può darsi. Lo dicono due lettere. Che qui pubblichiamo

CremaSabato 17 Gennaio 201512

Scuole con oltre la percentuale di alunni stranieri. Su questo tema si è aperto una polemica epistolare, e di contenuti, tra le scuole di San Pietro e l’assessore Attilio Galmozzi. La prima lettera è partita dal presidente dell’As-sociazione Borgo San Pietro, Maria Lu-isa Crotti, che riassumiamo per motivi di spazio.

«Tra i genitori di Borgo S. Pietro non vi è “una certa chiusura ad accogliere bam-bini stranieri nel plesso”. Non so da qua-le fonte Lei abbia tratto le percentuali circa le presenze straniere nella nostra scuola ma certamente posso dirLe che i dati ufficiali della presenza di alunni stra-nieri negli istituti di Crema davano una presenza del 13% a San Pietro nel 2013 e del 43% a Curtatone (e non il 92 % come da lei riferito) mentre per il 2014, i dati danno una presenza del 12% nelle classi di San Pietro e non del 4% come da lei indicato.

In ogni caso, l’esistenza a San Pietro di 3 sezioni per ciclo classe, che accol-gono bambini nel numero massimo con-sentito per ciascuna classe, ovviamente, permette di ricevere un numero unitario alto di bambini stranieri che, spalmati in più classi e su un numero elevato di alun-ni per classe (e’ una regola matematica, non un’opinione), danno il risultato di

percentuali proporzionali piu’ basse. Se non si leggono questi numeri con ogget-tività, si falsa la realtà, dando un’immagi-ne ben lontana da ciò che realmente è».

E ancora: «Le assìcuro che i bambini stranieri e le loro famiglie per noi, a San Pietro, non sono affatto un problema ma anzi una grande opportunità ed un’enor-me risorsa. Non ci sogniamo nemmeno di non volerli o di rifiutarli ma anzi, li rite-niamo “dei nostri” e facciamo del nostro meglio per accoglierli, noi genitori asso-

ciati e le insegnanti. Molti bambini stra-nieri, infatti, sono iscritti alla nostra asso-ciazione e versano una quota associativa che sostiene i progetti della scuola; molti altri ci aiutano e sono fondamentali nella realizzazione di eventi di raccolta fondi come la bancarella di Natale e la festa di fine scuola; tutti ci permettono di realiz-zare quello scambio di culture, identità e tradizioni che è l’integrazione. Gli inse-gnanti sono preparati ad accogliere nel modo giusto i bambini che non sanno

perfettamente l’italiano e sono applicati programmi ad hoc per l’alfabetizzazione o il recupero».

Infine: «L’unica cosa che abbiamo chiesto e lo abbiamo fatto alla dirigente del comprensivo Crema 1, non alla stam-pa o all’assessore, è che vengano man-tenute le 3 sezioni a San Pietro. Perche’ vede, il protocollo del Comune non si occupa di integrazione, ma in realtà chie-de di fissare in tutte le scuole primarie il limite a 2 sezioni per classe e ciò, anche a San Pietro dove vi sono iscrizioni per ben più delle 3 classi che attualmente vanno dalla prima alla quinta in 3 sezioni per ciclo classe e da anni. E questo è ciò che noi genitori non possiamo accettare né accetteremo mai perché limita il dirit-to costituzionale di liberta’ di scelta edu-cativa delle famiglie. Vogliamo mantene-re 3 sezioni perché è la legge a stabilire che le famiglie sono e devono essere li-bere di scegliere. Inoltre perché, proprio per accogliere al meglio il maggior nu-mero possibile di bambini stranieri, è utile avere il maggior numero di sezioni per classe ed il maggior numero di alunni

per ciascuna sezione».Ed ecco la risposta dell’assessore

Galmozzi: «Confermo che le percentuali che ho citato corrispondono alla realtà e non solo: al plesso scolastico di Curtato-ne e Montanara la prima sezione della scuola infanziapresenta oggi una per-centuale di alunni stranieri iscritti pari al 92% e il plesso in generale ha una per-centuale di alunni stranieri che sfiora il 50%. Non ho mai affermato che l’istituto comprensivo Crema 1 operi cosciente-mente delle scelte per scoraggiare l’iscri-zione degli alunni stranieri: ma la presen-za numerica e percentuale sotto la media degli altri due IICC è palese e sotto gli occhi di tutti.

I motivi? Non li conosco, e mi piace-rebbe che si potesse fare un’analisi det-tagliata di questo fenomeno. E anche la percentuale di alunni con disabilità certi-ficata (sia essa motoria sia di tipo cogni-tivo – quest’ultima rappresenta la per-centuale più incidente) appare vistosa-mente disomogenea nei tre istituti com-prensivi. Ripeto: sono dati, non illazioni. In merito alla questione che Ella ha volu-to rappresentarmi, ho già avuto modo di chiarire che il protocollo prevede già la terza classe prima nel Plesso di Borgo San Pietro e pertanto, nel ribadirlo, con-sidero chiusa (e fuorviante) la questio-ne».

scuola di borgo san pietro e bimbi stranieri: lettera all’assessore galmoZZi e la risposta

E’ stata rapinata la farmacia di Adria-no Stracchi di via Vignoli, in via Vignali a Monte Cremasco. Un uomo con il volto coperto da passamontagna ha estratto un coltello da cucina con il quale ha minacciato il commesso e il farmacista intimando loro di consegnare i soldi della cassa. Dopo aver preso il denaro – si tratterebbe di 500 euro circa – il ra-pinatore è fuggito a piedi per le vie del paese. Facendo perdere le tracce. Pare che la rapina sia stata registrata dalle telecamere della farmacia.

Telefonata di notte del proprietario del Barcelona Cafe di via Matteotti per denunciare un furto. Infatti, poco prima di chiudere il locale, si sarebbe accorto che mancava un mazzo di chiavi dalla porta d’ingresso e che probabilmente era stato rubato. Il gestore ha anche svelato i suoi sospetti su coloro che potevano essere gli autori del furto e su che macchina viaggiavano: una Punto di colore azzurro.

Dopo alcuni minuti, una pattuglia del Radiomobile ha intercettato e fermato l’auto con a bordo tre persone lungo la Paullese. Accompagnati in caserma, i tre sono stati riconosciuti dal titolare del Barcelona. Anche la visione delle immagini registrate dalle telecamere del bar del bar ha dissipato ogni dub-bio: dal filmato si vede come uno dei tre ha distratto uno dei camerieri men-tre il complice ha rubato il mazzo di chiavi in questione, ritrovato dai carabi-nieri nel giubbetto di uno di loro. I tre, un uomo e una donna lodigiani e un uomo di origine albanese, sono stati denunciati a piede libero per il reato di furto aggravato in concorso.

Rapina 500 euroin farmacia con

il coltello da cucina

Rubano chiavi al bar Barcelona,ma vengono presi

Sono stati rubati oltre due chilometri di cavo elettrico lungo la ciclabile dei Mosi per Cremosano, che corre parallela alla strada. Il furto di rame è avvenuto nella notte dal 9 al 10 gennaio. I ladri per agire indisturbati e non essere visti, han-no spento le luci dei lampioni che illumi-nano la ciclabile. Secondo i tecnici del comune, risultano rubati 2.500 metri di cavi in territorio di Crema. Riparare i dan-ni sarà lungo e costoso.

E’ stato, invece, sistemato il danno presso le vie Europa, Pagliari e D'Andrea a Ombriano e si sta alacremente lavoran-do anche al ripristino dei disservizi nelle vie XI Febbraio e Galli.

I carabinieri di Soncino – in collaborazione con quelli di Crema - hanno identificato i due ladri, autori del furto di 4 calici e 2 pis-sidi in rame argentato avvenuto lo scorso 5 gennaio nella sacre-stia della chiesa di Soncino, di cui è parroco l’arciprete Mario Marinoni. E’ stata anche recuperata anche una parte di bottino, del valore di 15mila euro. I ladri sarebbero una coppia di ambu-lanti che nei mercati vende oggetti di antiquariato. I due, convo-cati in caserma e interrogati, hanno confessato di essere loro di essere gli autori del furto nella chiesa di Soncino. E hanno restitu-ito un calice e due pissidi; mentre la parte restante del furto (tre calici), a loro dire, era già stata venduta a ricettatori stranieri. I due sono stati denunciati a piede libero con l'accusa di «furto aggra-vato in concorso». Per quanto riguarda i tre calici mancanti, le fotografie degli stessi sono in possesso dei carabinieri del Nucleo tutela del patrimonio artistico.

Contro i tentativi di truffa, che sono diven-tati sempre più numerosi, ecco quanto ha scritto il Comune: «Ciclicamente si verificano tentativi di truffa ai danni di cittadini ignari, soprattutto anziani, ad opera di lesti avvento-ri che si qualificano come tecnici inviati dal Comune o dalle società di erogazione della luce o del gas. Ci è stato segnalato che su tutto il territorio cremasco in questi giorni finti tecnici del gas, con la scusa di fare con-trolli alle caldaie, si introducono nelle case e comunicano che l'impianto ha un guasto, offrendo subito un immediato intervento riso-lutore. Dopo aver completato la finta ripara-zione, viene richiesto al malcapitato il paga-

mento di una somma fino a 250 euro».Ed ecco la raccomandazione: «Il Comune

di Crema invita i cittadini a prestare la massi-ma attenzione a questi individui che si pre-sentano porta a porta promuovendo una fantomatica azione di controllo e contestuale riparazione della caldaia o dell’impianto del gas. Si spacciano per inviati del sindaco o del Comune, ma si tratta di millantatori. Il Comune non ha autorizzato alcun incaricato a chiedere soldi. Si tratta di raggiri che pos-sono e debbono essere denunciati alle forze dell’ordine. Invitiamo pertanto i cittadini alla massima prudenza e alla verifica dei soggetti che dovessero presentarsi».

«Le novità nel mondo del lavoro alla luce del Jobs Act e della legge di stabilità 2015». Questo il tema del convegno in agenda per venerdì 23 gennaio, dalle 9 alle 13, in sala Maffei della Camera di Com-mercio di Cremona. Presentata dall’Ordine dei com-mercialisti di Cremona e Crema, dall’Ordine consu-lenti del lavoro e da Apindustria Cremona, con il pa-trocinio della Camera di Commercio di Cremona, l’iniziativa parte da un’emergenza reale:

«Il 2014 si chiude in piena emergenza lavoro. A novembre, spiegano i dati dell’Istat, il tasso di disoc-cupazione ha raggiunto quota 13,4%. Il numero di

disoccupati, 3 milioni e 457 mila, è aumentato dell’1,2% rispetto al mese precedente e dell’8,3% su base annua. Ancora più preoccupanti i numeri sulla disoccupazione giovanile: i disoccupati tra i 15-24enni sono oltre 729 mila, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1,1 punti su base annua.

Questo il difficilissimo scenario sul quale si inseri-scono le disposizioni in materia di lavoro recente-mente introdotte con la legge di stabilità 2015, con il Jobs Act e con il decreto delegato d'attuazione del 24 dicembre 2014 sul "contratto a tempo indetermi-

nato a tutele crescenti in relazione all'anzianità di servizio».

Relatore sarà Eufranio Massi, grande esperto e profondo conoscitore del diritto del Lavoro, ex diret-tore della Direzione territoriale del lavoro di Modena, collaboratore di diverse riviste specializzate in mate-ria di lavoro, apprezzato autore di volumi sempre in ambito giuslavoristico, nonché punto di riferimento per gli operatori del settore grazie anche alla com-pletezza e ricchezza di informazioni e documenta-zione reperibili sul sito internet da lui diretto dottrina-lavoro.it.

Furto di rame sulla ciclabile: listanno cercando

Recuperati calici e pissidi rubatia Soncino: denunciati ambulanti

Comune avvisa i cittadini: attenti alle truffe!«Mai inviato tecnici di luce e gas nelle case»

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Crema Sabato 17 Gennaio 201513

a boutique “Ornella Piacen-tini”, in via XX Settembre 36 a Crema, è da ottant'anni punto di riferimento tanto per la pellicceria quanto per

i capi in pelle e abbigliamento.La Sig.ra Maria Ghisoni, madre

dell’attuale titolare Ornella, apre il ne-gozio nel 1933 e nonostante la bouti-que abbia mantenuto la stessa loca-tion, a pochi passi da Piazza Duomo, molte sono state le trasformazioni e i cambiamenti avvenuti negli anni. Con l’ingresso in attività di Ornella, circa quarant'anni fa, è iniziato un rapporto di stretta collaborazione con gli stilisti più famosi del settore. Fendi, Giuliana Teso, Gabriel Pisani, Vito Nacci, Mar-ni, Ferrè sono solo alcune delle griffe con le quali Ornella Piacentini ha co-struito un rapporto di stima e collabo-razione che si è consolidato nel tempo e tutt’ora permane.

Grazie al titolo di stilista e modelli-sta conseguito presso l’istituto artisti-co Marangoni di Milano, la titolare ha prodotto e produce ancora personal-mente capi su misura per tutte le clienti che desiderano modelli unici ed esclusivi. “La collaborazione con uno staff interno di assoluto livello e com-

petenza al quale ho trasmesso negli anni la passione e l’amore per la pel-licceria, la scelta delle pelli, le accura-te finiture ci consentono di offrire alle clienti pellicce di assoluta qualità, ad un prezzo competitivo poiché diretta-mente prodotte”.

Non possiamo dimenticare quanto la moda in pellicceria si sia negli anni trasformata, dalle pellicce lunghe, am-pie e che dovevano durare una vita si è passati a capi leggeri, pratici, reversi-bili a cuoio, più corti ed al servizio di una donna dinamica ed al passo coi tempi!! La capacità professionale ed attrattiva dell’atelier ha coinvolto clienti che provengono anche da fuori provincia per avere capi esclusivi e raffinati, adatti alla donna che sceglie la qualità di un look unico e inconfon-dibile.

Prima di salutarci Ornella desidera ricordare a chiunque possieda una vecchia pelliccia nell’armadio che, pur non indossandola, il cuoio invecchia

ed è un vero peccato lasciarla inutiliz-zata ad occupare spazio. Affidandola alla boutique di Via XX Settembre a Crema sarà possibile trasformarla in un capo giovane, alla moda e portabile tutti i giorni! “Con una spesa relativa accontentiamo coloro che avevano da anni pellicce larghe, pesanti, con spal-le enormi trasformandole in capi irrico-noscibili!”

Come vedete non mancano i moti-vi per venire a visitare questa splendi-da boutique dislocata su tre piani nel cuore della città di Crema

LOrnella Piacentini, pellicce a Crema

La boutique di Via XX Settembre è da oltre ottant’anni punto di riferimento sia per la pellicceria che per capi in pelle, abbigliamento, cerimonia e sposa

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CASALMAGGIORESabato 17 Gennaio 201514 [email protected]

di Vanni Raineri

e amministrazioni di Cremona, Crema e Casalmaggiore han-no inviato un comunicato con-giunto in merito al tentativo di rilancio di Reindustria, su cui

si è tenuto un incontro in settimana. Il te-ma ha già suscitato qualche accenno po-lemico nel Casalasco, in quanto alcuni sindaci, alla notizia di una possibile aper-tura di uno sportello di Reindustria a Ca-salmaggiore, hanno chiesto chiarimenti, temendo in particolare possibili sovrap-posizioni con l’attività del Gal Oglio Po.

Ecco il comunicato, che porta la firma per Casalmaggiore del sindaco Filippo Bongiovanni e dell’assessore (all'Istru-zione e Attività Produttive) Sara Valenti-ni.

A seguito della partecipatissima as-semblea di Reindustria di martedì 13, in-tendiamo ribadire l’assenso forte e con-vinto della parte “pubblica” per il rilancio di Reindustria quale Agenzia di Sviluppo Territoriale dell’intera Area Vasta Cremo-nese. Un’agenzia con un perimetro al-meno provinciale, che non escluda pos-sibili azioni in chiave ultraprovinciale, va-lutando collaborazioni con i Territori con-finanti (Lodi-Treviglio-Viadana-l’Area Oglio Po Mantovana) e stringendo allean-ze con altri soggetti che, parallelamente, operano sul territorio provinciale o su parte di esso, ma con altre competenze.

Oggi più che mai, in un quadro di pro-fondo e complesso mutamento degli as-setti istituzionali è necessario che il Terri-torio, anzi, i Territori, sappiano fare squa-dra e lavorare confrontandosi e coordi-nandosi, obiettivo che i Comuni di Cre-mona, Crema e Casalmaggiore hanno fortemente condiviso approcciando il te-ma del futuro di Reindustria e che ha

trovato condivisione anche da parte del Presidente della Provincia Vezzini, pure intervenuto in Assemblea nonché del Presidente della C.C.I.A.A. Auricchio, che stante un impegno condiviso su base provinciale ha da subito confermato per il 2014 gli stanziamenti della camera di Commercio, nonostante i cospicui tagli governativi.

Da questo confronto fra i soci pubblici è nato un documento offerto quale con-tributo alla Assemblea per stimolare il dibattito fra i soci ed orientarlo in modo concreto e costruttivo.

Fermi restando i luoghi della “regia” territoriale, in capo al tavolo AQST - Ac-cordo quadro per lo sviluppo territoriale promosso dalla Regione Lombardia, che ha il compito di stimolare la programma-zione negoziata e che invitiamo i referenti regionali a rivitalizzare presso lo STER, individuiamo come compito decisivo del-lo “strumento” Reindustria quello di es-sere il motore per promuovere azioni in ordine alla competitività territoriale e alla programmazione negoziata, ricercando bandi di finanziamento ma soprattutto elaborando progetti finalizzati a intercet-tare risorse, con riferimento a reti di im-prese, aggregazioni organizzate di impre-sa, università, enti pubblici e privati insie-me.

Riteniamo poi che Reindustria possa e debba giocare un ruolo determinante nello studio e nella coprogettazione di pacchetti di attrattività territoriale per lo-calizzazioni in chiave sovra comunale (bonus, incentivi, benefici) e quale sog-getto catalizzatore di progettualità legate al tema delle Infrastrutture, avvalendosi anche delle competenze e professionali-tà presenti nell’Ente di Area Vasta, per disporre di progetti esecutivi e cantiera-bili da potere candidare alla ricerca di ri-

sorse anche esterne. Un’azione forte dovrà essere coordi-

nata anche sul tema del Turismo e della Promozione del Territorio e dei prodotti tipici locali, assets strategici importanti, in vista di Expo e del dopo Expo per fare rete con le realtà di questo settore ed impostare strategie commerciali di svi-luppo e di marketing territoriale, imprati-cabili singolarmente.

L’incorporazione dell’incubatore Cre-ma Ricerche, che sarà approfondita nelle prossime settimane, consentirà di pro-muovere l’innovazione ed il supporto alle Start Up locali, con un più stretto legame

con le realtà universitarie presenti nell’area vasta: UniMi, Politecnico ed Università Cattolica.

La compagine “pubblica” ribadisce un forte investimento sull’Agenzia e sul suo rilancio e ciò che auspica, e che è positivamente emerso nei numerosi in-terventi sviluppati nel corso della Assem-blea, è che lo stesso avvenga da parte di tutti i soci, non tanto in termini di risorse economiche, quanto in termini di prota-gonismo e di presidio, di interesse ed at-tenzione per l’operato dell’agenzia, di costante monitoraggio degli obiettivi e di partecipazione alla vita dell’Agenzia.

L

Domani, domenica 18 genna-io, ricorre la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. “Chiesa senza frontiere. Madre di tutti” lo slogan scelto per l’edizione 2015, a un secolo dal-la prima celebrazione, avvenuta nell’aprile del 1915.

A livello diocesano la Giorna-ta sarà celebrata a Casalmag-giore dove, alle 15,30, nel Duo-mo di Santo Stefano, il vescovo Dante Lafranconi presiederà l’Eucaristia, cui sono particolar-mente invitati gli immigrati catto-lici.

La scelta dell’Ufficio diocesa-no Migrantes, diretto da don An-tonio Pezzetti, di celebrare questa Giornata a Casalmaggio-re è stata dettata da due anni-versari da poco trascorsi: i 25 anni della Casa dell’Accoglienza di Casalmaggiore e i 5 anni della morte del suo fondatore, don Paolo Antonini.

La Casa dell’Accoglienza ca-salasca, oggi gestita dalla Cari-tas Diocesana, ha le proprie ori-gini nel 1989, quando mons. Antonini (parroco di S. Stefano dal 1978 al ’97) decise di desti-nare l’ex collegio “Don Bosco” a luogo di accoglienza degli immi-grati.

Il 29 marzo 2003, con il nuovo parroco don Alberto Franzini, il vescovo Lafranconi ha benedet-to i locali della nuova “Casa di accoglienza San Giovanni Bo-sco”. Da allora la struttura, ge-

stita dalla Caritas diocesana at-traverso il direttore Ludovico Gardani, è diventata punto di riferimento per l’intero territorio. Oltre all’accoglienza degli immi-grati, cerca di rispondere alle si-tuazioni di necessità del circon-dario: vi sono alcune stanze per l'accoglienza temporanea degli stranieri e un nucleo di mini-al-loggi per anziani in difficoltà, ra-gazze madri, donne abbandona-te con figli a carico o giovani a rischio di devianza sociale. La capienza complessiva è di 25 posti. Servizi ai quali si affianca anche il prezioso lavoro del Cen-tro d’ascolto.

«A dare impulso a tutto que-sto fu don Antonini – ricorda don Pezzetti – che quando lasciò la parrocchia decise di ritirarsi pro-prio alla Casa dell’accoglienza per continuare il lavoro iniziato negli anni precedenti».

Mons. Antonini, classe 1921, originario di Fossacaprara, fu parroco di S. Stefano dal 1978 al 1997, dopo le esperienze a Bre-da Cisoni (da vicario prima e da parroco poi) e a Gazzuolo.

«Nelle scorse settimane – precisa don Pezzetti – è stato il quinto anniversario della sua morte, avvenuta il 23 novembre 2009. Abbiamo deciso di ricor-dare il suo impegno proprio nella prossima Giornata del migrante e del rifugiato, nella circostanza anche del 25esimo della Casa dell’accoglienza di Casalmag-giore, anche in questo caso ca-duta nel 2014».

Pochi mesi fa la presentazio-ne del volume “Quando i profeti fanno ‘casino’. Don Paolo Anto-nini e i suoi articoli su ‘Ritrovarci’ a 25 anni dall’apertura della Ca-sa dell’Accoglienza” curato dal professor Guido Sanfilippo.

In occasione del 25° anniversario della Casa dell’Accoglienza si terrà a Casalmaggiore. Celebrerà in Duomo il VescovoLa Giornata del Migrante in ricordo di don Paolo

Casalmaggiore con Cremona e Crema per aprire un nuovo ciclo. Bongiovanni trascinerà il Casalasco?

Uniti attorno a Reindustria

Il sindaco di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni

TEATRO, BIMBI PROTAGONISTI

Nuovo appuntamento con la Stagione di Teatro Ragazzi pres-so il Comunale di Casalmaggio-re. Mercoledì 21, giovedì 22 e ve-nerdì 23 gennaio, sempre alle ore 10, “Claudio Milani e Latoparlato presentano “Voci”, di e con Clau-dio Milani, testo e regia di France-sca Marchegiano, scenografi e di Elisabetta Viganò e Armando Mi-lani, musiche di Sulutumana e An-drea Bernasconi, luci di Fulvio Mel-li. Cantante lirica Paolo Luppino.

Lo spettacolo, destinato alla scuola dell’infanzia, ha ricevuto nu-merosi premi.

Quella rappresentata sul palco del Comunale è una magica e toc-cante storia che insegna ai bambi-ni, e ricorda agli adulti, l'importan-za di affrontare la vita superando gli ostacoli e accettandone i doni, esprimendo, con coraggio e senza pregiudizi, la voce che ognuno ha nel cuore.

TOMBOLA AUSER A GUSSOLAStasera, sabato 17 gennaio alle

ore 21, presso il Centro Culturale di Gussola il circolo AuserInsieme or-ganizza una tombola per trascorre-re una serata in compagnia tra tutti i suoi associati.

FORZA NUOVA CONCEDE IL BIS

La comunità militante di Forza Nuova Cremona prosegue la cam-pagna di raccolta fi rme sul territo-rio, anche casalasco, per la mo-difi ca della legge regionale e del conseguente regolamento, in re-lazione ai criteri di assegnazione degli alloggi popolari, chiedendo l’inserimento di un solo criterio: la cittadinanza italiana.

La prima tappa si è svolta a Pia-dena il 6 dicembre, il 20 dicembre è stata la volta di San Giovanni in Croce e sabato 10 gennaio Ca-salmaggiore. «Le oltre centoses-santa fi rme raccolte – affermano i responsabili - ci incoraggiano a continuare, e allestiremo un nuovo banchetto sabato 17 gennaio dal-le 9 alle 13 in Piazza Battisti a Ca-salmaggiore, in coincidenza con il mercato settimanale. Forza Nuova intende essere in piazza a fi anco degli italiani colpiti dalla crisi. Non è necessario andare all’estero per fare volontariato e cooperazione».

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di Vanni Raineri

rosegue senza intoppi il cam-mino dell’Unione Municipia, ma sembra frenare per il mo-mento il tentativo di ampliarla facendone l’unione dell’asse

del Po.E’ trascorso un anno dall’incontro

pubblico, sul palco della “Festa dal Pi-pén” di Torricella, col quale i sindaci di sei paesi annunciavano direttamente ai cittadini l’intenzione di dar vita ad un’unione di circa 10mila abitanti, unifi-cando i tre comuni di Municipia (Scan-dolara Ravara, Motta Baluffi e l’allora neoentrata Cingia de’ Botti) con Gusso-la, Martigana Po e Torricella del Pizzo. Da allora però il processo sembra es-sersi interrotto, come ammette a denti stretti il presidente di Municipia (nonché sindaco di Scandolara) Velleda Rivaro-li: «I lavori proseguono, e bisogna consi-derare il cambio corposo delle ammini-strazioni elette in primavera». Delle tre però una non è andata al voto (Torricel-la), l’altra (Matignana) ha visto prevalere proprio chi si era schierato per la nuova unione, resta solo Gussola.

«Ripartiranno gli incontri, noi come Municipia la nostra strada la stiamo fa-cendo e non siamo obbligati all’allarga-mento (tra l’altro i fondi per le unioni a Municipia arriveranno comunque, allar-gamento o meno, ndr). Bisogna essere tutti convinti».

Ma gli incontri programmati un anno fa per la stesura dello statuto? «Dispia-ce che un anno fa ci eravamo presi un impegno stabilendo tre incontri entro maggio dei quali abbiamo fatto solo il primo. Gli altri due sono saltati. Ammet-to che l’enusiasmo di gennaio 2014 è andato scemando. Ora però vogliamo

ripartire, parlando degli obiettivi strate-gici da subito, mettendo tutto sul piat-to». Anche le cose sgradevoli, cioé i te-mi caldi che potrebbero dividere, lascia intendere il sindaco, che prosegue: «La strada è tracciata, a Municipia siamo già nelle condizioni di passare alla fusione con un referendum, ma io all’allarga-mento ci tengo. E’ una strada obbligata e va percorsa, tra l’altro le unioni non sono vincolate al patto di stabilità, e or-mai a parecchi bandi possono parteci-pare solo le unioni. Quando riprendere-mo gli incontri servirà darsi tempistiche, il processo va chiuso entro il 2015, non oltre, e bisogna darsi da fare nella prima metà dell’anno lavorando alla bozza dello statuto, coinvolgendo naturalmen-te anche le minoranze nel processo, ol-tre che i cittadini».

Ma è Gussola che frena? «L’ammini-strazione è cambiata e anche il cambio del segretario non ha giovato, ma è il comune più grande e dovrebbe trasci-nare gli altri. Per ora ci siamo visti a di-cembre per concludere l’adempimento normativo delle convenzioni».

Passando invece a Municipia: «Nel 2015 abbiamo trasferito ulteriori servizi, soprattutto da Cingia che è con noi solo da un anno. Tra Scandolara e Motta il processo è molto avanzato».

Con Motta l’anno si era chiuso con qualche polemica: «Dopo un primo pe-riodo di assestamento, tutti lavoriamo nell’ottica dell’unione. Nel 2015 siamo partiti col consolidamento dell’unifica-zione del personale dell’ufficio tecnico, e l’utilizzo del portale Globo per le prati-che telematiche. Avevamo 4 professio-nisti, ora 3 ma non divisi per territorio bensì per settore (edilizia privata, edilizia pubblica e lavori esterni), con uniformità di procedure e programmi. Sui lavori

esterni si è partiti con l’unificazione dei cantonieri».

Ormai tutti i servizi sono stati asso-ciati. «Ora però dobbiamo uniformare i servizi e i regolamenti: orari di apertura al pubblico, tipologia e qualità dell’offer-ta. E poi scuolabus, punti raccolta e servizio per la materna, e poi biblioteca, servizi sociali. Non sarà facile modifica-re le abitudini dei cittadini, ma serve un percorso chiaro, a partire dall’ufficio tecnico che sarà un primo banco di pro-va. I vantaggi ci saranno: ad esempio voglio arrivare a breve alla possibilità per il cittadino di fare la carta d’identità in uno dei tre comuni».

Sulle sedi dei servizi: a Scandolara ci

sono ufficio tecnico e servizi sociali, a Motta uffici finanziari e polizia locale. «Ora il tutto andrà ricalibrato con la par-tecipazione di Cingia».

Tra le cose da uniformare ci saranno anche le tasse, e qui si rischia l’impopo-larità. «Il problema è già uscito nell’im-mediato sul tema rifiuti, e anche sull’ero-gazione del servizio col numero di pas-saggi porta a porta. Il tutto va a riversar-si sulle tassazioni Irpef e Iuc dei singoli comuni, ma in questo caso il percorso sarà più lungo». Poi arriveranno Imu e Tasi: «Queste saranno uniformi solo al momento della fusione, importante ora è avvicinarsi all’uniformità della tassa-zione».

P

Prosegue rapidamente l’unione tra Scandolara, Motta e Cingia, ma stenta a decollare l’allargamento a Gussola, Martignana e Torricella

Municipia, ma a tre o a sei?Casalmaggiore Sabato 17 Gennaio 2015 15

Velleda Rivaroli alla sua scrivania di sindaco in Municipio a Scandolara Ravara

Tutto pronto a Torricella per la 10ª edizione della “Festa dal Pipén”. Stasera parte il primo weekend, con l’apertura già alle 16 del mercato coperto. Alle 18 “aperitivo col camperista”, per festeggiare assieme ai camperisti presenti alla festa. Alle 19,30 la cena “Gran

Varietà”, cui seguirà lo spettacolo “Happy Hour Show” proposto da Alessandro Zaffanella. La cena di stase-ra è a cura della Scuola di Cucina di Cremona, che ha preparato il seguente menu: “antipasto della Torre”, composto da pizzetto (salame con filetto), bigné con crema di tartufo, tortina di verdure, fritatte e carciofi, quindi le “chicche del Pizzo con fonduta salsiccia e friarelli, “fesetta di maiale” con salsa e funghi, “dessert goloso” (sbrisolona con salsa zabaione). Il menu, com-presi vino e acqua, costa 25 euro, ed è consigliabile prenotare telefonando ai numeri 391/3001600 o 0375/99821.

Domani alle 9 apertura del mercato dei prodotti tipi-ci, con stand all’esterno lungo l’arteria principale del paese (via Roma e via Libertà), e alle 10,30 presso l’Agriturismo Torretta di via Marconi si terrà il conve-gno “Il Casalasco terra di musei”. Tra i relatori Giusep-pina Botti del Gal Oglio Po, Cristina Valenti per il Comune di Sabbioneta, capofila del progetto “Viaggia-re nell’Oglio Po”, Roberta Ronda per i musei di Casal-maggiore, Simone Ravara per il museo Paleoantropo-logico del Po di San Daniele. il presidente nazionale dell’AMMI (associazione musica mecccanica italiana) Franco Severi che parlerà del museo Amarcord, e Graziella Mosconi per il museo di Storia Naturale, gli ultimi due musei inseriti nella struttura dell’agriturismo.

Alle 11 apriranno le cucine della “Sala magna” (con

tante specialità a base di maiale) e della “Osteria del Borgo”, specializzata in marubini. Nel pomeriggio alle 16 gratis per tutti la “polenta pasticciata”, con ragù di maiale. Nel corso della giornata spazio anche al diver-timento di grandi e piccini con la presenza di artisti da strada.

Il prossimo weekend si replicherà, ovviamente con contenuti diversi. La cena, allo stesso prezzo con con menu diverso, anticiperà lo spettacolo di varietà con i comici Beppe Braida e Max Pieriboni, e nel corso della serata saliranno sul palco le atlete della Pomì Casalmaggiore, terze in classifica in serie A1 di volley femminile.

Stasera il via con la cena preparata dalla Scuola di Cucina di Cremona e lo spettacolo di Alessandro Zaffanella10ª Festa dal Pipén, fuoco alle polveri

Alessandro Zaffanella, stasera protagonista sul palco

“Fare bene nel mondo”, questa la ri-sposta più sintetica e comprensibile per chi ancora si chiede cosa sia il Rotary e quali siano le sue funzioni. Lo slogan è stato ribadito lunedì sera al Bifi di Casal-maggiore durante la conviviale interclub che ha riunito il Rotary Club Casalmag-giore Viadana Sabbioneta, il Casalmag-giore Oglio Po e il Piadena Oglio Chiese.

Per illustrare nei dettagli quanto stia realizzando in questa missione di carat-tere benefico la Fondazione rotariana, composta da più di un milione di soci in tutto il mondo, è intervenuto Giuseppe Alfonsi che ha esordito rivelando come alla Fondazione siano state anche attri-buite le 4 stelle, il massimo riconosci-mento per un’organizzazione di volonta-riato, che si avvale esclusivamente di donazioni volontarie dei rotariani e altri benefattori. Le sovvenzioni della Fonda-zione consentono poi ai rotariani di pro-muovere la comprensione, la buona vo-lontà e la pace nel mondo migliorando le condizioni sanitarie, appoggiando l’istruzione e alleviando le povertà.

Uno di progetti allo studio è quello ad esempio di fornire filtri d’acqua a sabbia a 20 villaggi africani senza accesso a fonti d’acqua sicure e pulite, oltre ad organizzare una squadra di formazione professionale che provveda all’adde-stramento sulla manutenzione e ripara-zione dei filtri oltre che sul metodo di ri-sparmio energetico e sull’igiene. Un al-tro impegno importantissimo della Fon-dazione riguarda la vaccinazione di due miliardi e mezzo di bambini per contra-stare la poliomelite: un’idea nata nel 1985 dal rotariano Sergio Mulitsch che ha portato dopo trent’anni alla radica-zione quasi totale della malattia, con un impegno che entro il 2018 comporterà un costo di 5 miliardi e mezzo di dollari.

Importante però continuare la cam-pagna, condotta anche con la parteci-pazione di partner pubblici come Bill e Melinda Gates, specialmente nei Paesi più a rischio, onde evitare una recrude-scenza del fenomeno. Tra tutti questi numeri e cifre fornite, un evidente risalto ha avuto quello riferito al distretto 2050 (riferito ai Club del nostro territorio), il cui contributo economico ha permesso di vaccinare un milione e 200mila bambini in dieci anni.

Il ruolo del Rotarye della Fondazione

INCONTRI

Una panoramica della Festa dal Pipén 2014

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Speciale Casa16a crisi per le costruzioni diventa ancora più dura. A lanciare l'al-larme è l'Ance, che, dati alla mano, analizza la situazione di un mercato che è ben lontano

dal riprendersi. Il terzo trimestre 2014 ja registrato infatti un -4%, dopo i -3,1 e -2,3 dei due trimestri precedenti.

"Complessivamente dall’inizio della crisi il settore ha perso il 32% di investi-menti, pari a 64 miliardi di euro, e le pre-visioni per il 2015 sono di un ulteriore calo del 2,4% - spiega ancora l'Ance -. Solo nel III trimestre dell’anno l’edilizia ha perso 60.000 occupati: si tratta dell’unico settore economico che registra ancora un segno negativo. Dall’inizio della crisi i po-sti di lavoro persi sono 800mila. Quasi 16mila le imprese di costruzione fallite dal 2009 al 2014".

Non migliora certo le cose il fatto che anche nel ddl Stabilità 2015 “continua il calo degli stanziamenti dello Stato negli investimenti pubblici: -11%. Mentre dal 1990 ad oggi le spese correnti sono au-mentate del 34%, quelle per nuove infra-strutture sono crollate del 66%”.

I primi spiragli di ripresa nell’immobilia-re (compravendite + 2,2% nei primi nove mesi del 2014), secondo Ance, rischiano di essere affossati da un fisco oppressivo. “Dai 9 miliardi dell’Ici ai 24 miliardi del combinato Imu+Tasi: 15 miliardi sottratti dalle tasche dei contribuenti”.

IMPRESE E LAVORODall’inizio della crisi il settore ha perso

522.000 posti di lavoro che salgono a 790.000 se si tiene conto anche dei set-tori collegati alle costruzioni.

Nel solo anno 2013 sono uscite dal mercato 18.000 imprese di costruzioni con dipendenti, e quelle entrate in proce-dura fallimentare nei primi nove mesi del 2014 risultano essere circa 2.500, in au-mento dell’11,8% su base annua.

Anche le indicazioni fornite dalle Casse Edili continuano ad evidenziare forti cali: nei primi nove mesi del 2014, il numero di ore effettivamente lavorate dagli operai iscritti si è ridotto del 9% nel confronto con il periodo gennaio-settembre 2013, mentre il calo per operai e imprese iscrit-te si è attestato, rispettivamente, al 9% e all’8,3%.

Nel quinquennio 2009-2013 la perdita complessiva ha raggiunto il 42,8% per le ore lavorate, il 39,3% per gli operai e il 33,6% per le imprese.

Il 2014 rappresenta il settimo anno

consecutivo di crisi e dal 2008 il settore delle costruzioni ha perso il 32% degli investimenti pari a circa 64 miliardi di eu-ro. Nei sette anni, per la nuova edilizia abitativa la flessione raggiunge il 62,3%, l’edilizia non residenziale privata segna una riduzione del 23,6%, mentre le opere pubbliche registreranno un caduta del 48,1% (-54,1% dal 2005 al 2014). Solo il comparto della riqualificazione degli im-mobili residenziali mostra una tenuta dei livelli produttivi (+18,5%).

EDILIZIA RESIDENZIALE E NONLa flessione dei livelli produttivi della

nuova edilizia residenziale (-10,2% nel 2014) sottende un altrettanto significativo calo dei permessi di costruire. Secondo la rilevazione Istat sull’attività edilizia, il numero complessivo delle abitazioni (nuove e ampliamenti) per le quali è stato concesso il permesso di costruire, dopo il picco del 2005 (305.706 unità), eviden-

zia una progressiva e intensa caduta a partire dall’anno successivo, e nel 2013 si stima che il numero di abitazioni conces-se sia di circa 58.000 con una flessione complessiva dell’81%. Si tratta di uno dei livelli più bassi mai raggiunti, paragonabi-le, se si esclude il secondo conflitto mon-diale, a quello dell’anno 1936.

Gli investimenti in riqualificazione del patrimonio abitativo, che rappresentano nel 2014 il 34% del valore degli investi-menti in costruzioni, sono l’unico com-parto a mostrare un aumento dei livelli produttivi. Rispetto al 2013, per gli inve-stimenti in tale comparto si stima una crescita dell’1,5% in termini reali. L’au-mento stimato per l’anno in cor-so, è im-putabile anche all’effetto di stimolo deri-vante dalla proroga del potenziamento degli incentivi fiscali per le ristrutturazioni edilizie e risparmio energetico.

Gli investimenti privati in costruzioni non residenziali segnano nel 2014 una

riduzione del 4,3% in quantità. Ad incide-re pesantemente su questo comparto produttivo, oltre al pro-trarsi della difficile situazione economica, rimane il significa-tivo razio-namento del credito per il finan-ziamento degli investimenti in costru-zioni non residenziali. I mutui erogati alle imprese hanno registrato una riduzione del 15% nei primi sei mesi del 2014 dopo la forte caduta del 73,4% tra il 2007 ed il 2013.

Per gli investimenti in costruzioni non residenziali pubblici, si stima nel 2014 una flessione del 5,1% in quantità. Su questo risultato ha influito la politica economica adottata negli ultimi anni, che ha sempre penalizzato la spesa in conto capitale senza incidere in maniera significativa su quella corrente ed in particolare su quella improduttiva.

LAVORI PUBBLICIA livello locale, il Patto di stabilità inter-

no continua a penalizzare gli investimenti in opere pubbliche più utili al territorio, come quelli per la difesa del suolo, per gli edifici scolastici e per la funzionalità della città.

La domanda di lavori pubblici, dopo anni di riduzioni significative, evi-denzia nel corso del 2014 primi segnali positivi. Secondo il monitoraggio Ance-Infoplus sui bandi di lavori pubblici l’importo mes-so in gara nei primi dieci mesi del 2014 registra un aumento tendenziale del 27,3% del numero di pubblicazioni ed una crescita del 2,4% in valore. La cresci-ta coinvolge le maggiori stazioni appal-tanti, tra le quali, ad esempio, Comuni, Province, Anas, Ferrovie dello Stato. A livello terri-toriale, i tassi di incremento più elevati si registrano in molte regioni del Sud.

L’aumento dei bandi di gara nel corso dei primi dieci mesi del 2014 può essere collegato a diversi fattori: la misura con-tenuta nella Legge di Stabilità 2014 di allentamento del Patto di Stabilità Interno a favore degli investimenti degli enti loca-li per un miliardo di euro; la necessità di accelerare la spesa dei fondi strutturali europei; l’attuazione di misu-re governa-tive adottate nella seconda metà del 2013 a favore di Ferrovie dello Stato e Anas.

FISCOPer il 2015 si conferma il prosegui-

mento della riduzione degli investimen-ti in costruzioni del 2,4% in termini rea-li. La previsione tiene conto, oltre che delle indicazioni fornite dalle imprese associate Ance nell’indagine rapida svolta nel mese di ottobre scorso, an-che dell’impatto sugli investimenti, de-rivante dalla proroga del potenziamento degli incentivi fiscali per le ristrutturazio-ni edilizie e per l’efficientamento ener-getico (previsti nel dise-gno di Legge di Stabilità per il 2015) e da alcuni provve-dimenti relativi alle opere pubbliche, che non sono sufficienti, però, ad inver-tire il ciclo e che, nel 2015 producono effetti limitati sui livelli produttivi. Nell’analisi per singoli comparti, la nuo-va edilizia abitativa perderà nel 2015 l’8,8% nel confronto con il 2014, mentre per gli investimenti in costruzioni non residenziali privati e pubblici il calo si attesterà, rispettivamente, al 3% e al 4,3% in termini reali. Il recupero abitati-vo, registrerà un ulteriore aumento del 2% rispetto ai livelli dell’anno preceden-te. Nel 2015, quindi, in assenza di inci-sivi interventi di politica economica e di allentamento della stretta creditizia per il settore, proseguirà, per l’ottavo anno consecutivo, la drammatica crisi delle costruzioni.

COMPRAVENDITADopo otto trimestri consecutivi di ca-

li tendenziali, nei primi nove mesi del 2014, sul mercato residenziale italiano si avvertono primi segnali positivi per quanto riguarda le compravendite im-mobiliari.

L’Agenzia delle Entrate ha offerto, ri-spetto ai primi tre trimestri del 2014, un quadro composito, che evidenzia una dinamica diversa tra le compravendite nei comuni capoluogo di provincia e comuni non capoluogo. Se i primi, infat-ti, mostrano segni positivi in tutti i trime-stri considerati (rispettivamente, +8,8%, +1,8% e +6,9%), gli altri comuni della provincia, registrano incrementi più contenuti nel primo e nel terzo trimestre (rispettivamente +1,7% e +2,8%), inter-vallati da un secondo negativo (-2,4%).

L Edilizia, Ance: quali prospettive nel 2015Sempre più dura la crisi nel settore costruzioni, ma primi segnali positivi per la compravendita immobiliare

Sabato 17 Gennaio 2015

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infissi permettono in inverno di non disperdere il calore verso l'esterno e in estate di mantenere freschi gli am-bienti con l'aiuto di un condizionatore, i cui effetti non vengono così dispersi nell'ambiente esterno provocando sprechi anche dal punto di vista eco-nomico. Ad essi vanno naturalmente abbinati vetri di qualità ed efficaci ad evitare le dispersioni di qualsiasi tipo, in grado di offrire allo stesso tempo un buon isolamento acustico. I migliori infissi sul mercato sono quelli con buoni materiali isolanti come il Pvc, l’alluminio o il legno ancora meglio se abbinati a una vetrocamera riempita di gas inerti come l’argon, il kripton o lo xenon.

La scelta deve poi, naturalmente, tenere conto anche delle fasce di prez-zo, che possono variare notevolmen-te, nonché della propria disponibilità alla manutenzione, che alcuni infissi potrebbero richiedere con maggiore frequenza a fronte di una maggiore resa estetica e tecnica, anche se sem-pre più spesso la lavorazione dei ma-teriali è tale da garantire una lunga durata praticamente senza sforzo. Attenzione anche in fase di montag-

gio: assicuratevi che ci siano delle guar-nizioni in gomma o anche in alluminio che riempiano tutti gli spazi fra il vetro e il telaio. Eventualmente delle guarnizioni paraspifferi potranno essere acquistate anche successivamente se necessario. Fondamentale, per un buon isolamento termico, intervenire anche su porte e pareti esterne magari con pannelli iso-lanti per esempio in sughero. Da non sottovalutare poi i cassonetti delle tap-parelle che sono spesso responsabili di dispersione di calore.

Per completare la realizzazione di una casa sicura e a risparmio energetico, non vanno sottovalutate neppure le por-te: quelle che danno verso l'esterno ga-rantiscono la massima sicurezza se blindate. All’interno dell’anta della porta ci deve essere almeno una lamiera in acciaio, meglio se zincato perché resi-ste alla corrosione; alcuni modelli preve-dono un doppio strato per garantire massima resistenza. Anche in questo caso, scegliere tra sicurezza ed estetica non è necessario: molte sono le fasce di prezzo entro le quali individuare model-li in linea con l'aspetto generale dell'abi-tazione e degli infissi delle finestre vici-ne.

All'eleganza si aggiunge la sicurezza, frutto di una scelta che deve tenere con-to delle caratteristiche tecniche della porta blindata. Per essere certi che la porta blindata sia di qualità, vi sono co-munque degli elementi fissi che devono ricorrere: innanzitutto, il pannello che co-stituisce la porta stessa deve essere raf-forzato, al suo interno, da barre metalli-che che scorrono verticalmente, mentre il telaio deve essere in acciaio.

Le cerniere che ancorano la porta de-vono invece essere rinforzate da perni fissi che ne ostacolano lo scardinamen-to. L'ancoraggio del battente al muro deve essere effettuato in modo solido ed efficace, che renda impossibile qualsiasi effrazione: per questo è bene assicurarsi della presenza di un controtelaio in ac-ciaio da fissare all’interno dello spessore del vano porta, adeguatamente solido e in grado di eguagliare la resistenza della porta, a sua volta resistente e sicura.

mesi invernali non sono quelli adatti a svolgere lavori in ca-sa, ma senza dubbio sono quelli in cui prendere le deci-sione sui lavori futuri, da ini-

ziare appena torna la primavera. Come ad esempio la sostituzione degli infissi e dei serramenti. La scelta di quelli più adatti varia a se-conda delle vostre esigenze. Come ad esempio quelle del risparmio energetico: la scelta di infissi e ser-ramenti può rivelare un effetto con-creto e rilevante sui costi finali delle bollette.Se volete realizzare l’isolamento ter-mico della vostra casa il consiglio è quello di scegliere i migliori infissi sul mercato. Dovrete prestare particola-re attenzione ai materiali. Con una buona coibentazione dell’abitazio-ne, possiamo evitare la dispersione di calore d’inverno e del fresco del condizionatore d’estate. Dunque meglio non badare troppo a spese: investire in un buon prodotto, infatti, consentirà di risparmiare poi in futuro. Se di qualità e realizzati con la dovuta cura, su misura per il luogo nei quali verranno installati, gli

IInfissi e serramenti: equilibrio tra qualità e prezzoI migliori sono quelli nei materiali isolanti, che consentono di mantenere la casa calda in inverno e fresca in estate

17Speciale Casa Sabato 17 Gennaio 2015

Scegliere la porta blindata: come non SbagliareL’installazione della porta blindata è un’operazione

fondamentale perché questa garantisca la sicurezza antieffrazione.

Fissare il telaio al muro è fondamentale per assicu-rare la massima tenuta della porta ai tentativi di effra-zione. In pratica porta e muro devono diventare un unico blocco monolitico, impossibile da distruggere con i sistemi utilizzati normalmente dai malintenzio-nati; per fare questo al bordo del telaio vengono sal-date delle zanche di acciaio che penetrano nel muro di 10-15 cm, fissate con cemento a presa rapida.

Se però la parete in muratura di per sé è fragile, magari di laterizio forato come nei condomini, può essere rafforzata internamente applicando intorno all’apertura della porta, per circa un metro lineare sui tre lati, una rete metallica elettrosaldata e collegata alla muratura esistente, alla quale viene fissato il con-

trotelaio della porta; per applicare la rete elettrosalda-ta è necessario togliere parte dell’intonaco e poi rifar-lo.

In alternativa, per rinforzare murature in mattoni pieni o pietrame, si possono utilizzare dei prodotti consolidanti che si applicano a iniezione; questi sono realizzati con miscele cementizie e rinforzano la pa-rete senza dover rimuovere l’intonaco.

Quando si sta acquistando un’abitazione in via di costruzione, è bene richiedere all’impresa l’applica-zione in fase di costruzione di rinforzi delle pareti in prossimità delle aperture e per la porta d’ingresso. Per far installare correttamente una porta blindata è necessario rivolgersi al produttore oppure alle asso-ciazioni di categoria, che spesso mettono a disposi-zione sui propri siti web, gli elenchi delle aziende associate.

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a scelta dei pavimenti per la vostra casa è senza dubbio un passaggio impegnativo. Oltre all'estetica, bisogna infatti te-nere conto della praticità del

pavimento scelto. Bisogna tener conto dell’ambiente in cui andrà posato, di co-me deve essere mantenuto e pulito, di quanti soldi abbiamo a disposizione e infine dell’effetto estetico che produrrà nella casa. Esiste un’innumerevole quan-tità di pavimenti, diversi per materiali e aspetto.

IL PARQUETUna delle pavimentazione più tradizio-

nali eppure ancora più amata è il parquet, che ha la capacità di donare un tocco di stile a qualsiasi abitazione e di abbinarsi a quasi ogni tipo di arredamento. Sebbe-ne attualmente esistano diversi prodotti e trattamenti specifici finalizzati a proteg-gere il parquet di casa, il legno da cui è composto risulta comunque essere estremamente sensibile all'umidità. Per tale motivo è indispensabile evitare di posizionarlo in zone caratterizzate dalla presenza di acqua come bagni e cucine, mentre è particolarmente consigliato in ambienti come saloni e camere da letto per le sue proprietà di isolante termico e acustico. Se il legno non dovesse risulta-re pienamente adatto alle proprie esigen-ze, è possibile far ricadere la propria scelta sulla ceramica, materiale estrema-mente diffuso nel settore delle pavimen-tazioni grazie alla versatilità che la con-traddistingue. Infatti la notevole resisten-za agli urti, la facilità con la quale può essere pulita e le sue proprietà igieniche la rendono tranquillamente utilizzabile in tutti gli ambienti domestici, tra cui il ba-gno, la cucina, l'ingresso e il soggiorno. La versatilità di questo materiale è deter-minata anche dalle numerosissime tipo-logie di piastrelle presenti in commercio che, differenziandosi per forma, colore e dimensione, consentono di dar vita a sti-li e soluzioni d'arredo di ogni genere.

IL COTTONegli ultimi anni, invece, è tornato par-

ticolarmente di moda il cotto, che rappre-senta la soluzione ideale per chi desidera

curare e preservare l'aspetto estetico della propria abitazione sfruttando il sen-so di calore e accoglienza che conferisce all'ambiente in cui viene posizionato. Questo tipo di materiale non è però con-sigliato a coloro che non amano dedicar-si alle "faccende" domestiche poiché non solo necessita di un'accurata e pe-riodica manutenzione eseguibile con prodotti e trattamenti specifici, ma è an-che difficile da smacchiare poiché tende ad assorbire i liquidi con cui viene in con-tatto.

IL MARMORecentemente sta diminuendo l'utiliz-

zo del marmo, considerato spesso trop-po classico e fuori moda. Esso tuttavia rappresenta ancora la scelta perfetta per le persone che desiderano conferire alla propria casa un certo senso di lusso e prestigio grazie alla lucentezza che lo contraddistingue. Se si dovesse decide-re di optare per un pavimento di questo

tipo, è indispensabile ricordare di luci-darlo e levigarlo spesso per evitare che si opacizzi eccessivamente perdendo così la propria bellezza originaria.

IL PVCI pavimenti in Pvc sono facili e veloci

da posare e semplici anche dal punto di vista della manutenzione e della pulizia. Hanno raggiunto una varietà di gamma cromatica, una elevata qualità nell’impie-go dei materiali e nella tecnologia di fab-bricazione, che lo rendono un prodotto versatile, conveniente ed esteticamente variegato. Sono adatti per lo più a arredi di tipo moderno.

PAVIMENTO GALLEGGIANTEE’ composto da un materiale elastico.

La funzione di questo materiale è quella di isolare il solaio portante dal pavimento calpestabile: in questo modo si crea un sistema in grado di assorbire l’urto del calpestio. I pavimenti galleggianti sono

quindi fonoassorbenti. I pavimenti gal-leggianti sono sostanzialmente caratte-rizzati da un massetto galleggiante di spessore minimo di 4 – 5 cm , solita-mente rinforzato con rete elettrosalda-ta. Il risultato dell’isolamento al calpe-stio si ottiene indipendentemente dalla natura del pavimento che può essere di tipo rigido o di tipo resiliente come nel caso di moquette, gomma ed altro.

PAVIMENTO IN ACCIAIO INOxI moduli in acciaio inox, grazie alle

caratteristiche di questo materiale, si prestano ad essere usate in ambienti dove sono necessarie alte garanzie di igienicità. La produzione di questi pavi-menti è molto flessibile e permette di soddisfare le più svariate esigenze pro-gettuali: i moduli inox esistono in un’ampia gamma di formati e dimensio-ni, che si possono accostare anche alle piastrelle in ceramica già esistenti. Le novità assolute per questo tipo di mate-

riale sono i moduli curvi che lo rendono adatto anche per il rivestimento di pila-stri e colonne. Questo tipo di materiale è adatto a un arredamento di gusto mo-derno.

PAVIMENTO IN REsINAIl pavimento in resina è durevole e

facile da pulire e permette anche solu-zioni molto decorative, grazie all’ampia gamma di varianti e finiture. Le resine sintetiche sono composti liquidi costitu-iti da una resina appunto, epossidica, poliuretanica o metacrilica e da un indu-rente. Questi pavimenti sono monolitici, cioè assicurano la perfetta continuità del rivestimento, risolvendo il problema delle fessurazioni in cui si annidano sporco e batteri. Inoltre sono resistenti all’usura e agli attacchi degli acidi, han-no diversi gradi di porosità e permeabi-lità ai liquidi e al vapore acqueo e pos-sono quindi risultare impermeabili quando serve.

LIl pavimento: una scelta che fa arredamentoIl parquet è il più classico ma ancora uno dei più amati. Il marmo invece si usa sempre meno, ma è indicato per un’abitazione di lusso18 Speciale CasaSabato 17 Gennaio 2015

come scegliereInnanzitutto bisogna prendere con cura e tenere ben presenti le misu-re delle superfici da rivestire. Si deve quindi scegliere la pavimen-tazione da un punto di vista este-tico in base al tipo di arredo e ai colori predominanti. I colori chiari ampliano visivamente lo spazio; il legno dà senso di calore; la mo-quette dà un senso di intimità; l’inox, la resina, il pvc danno un maggiore senso di modernità; la ceramica può riprodurre diversi effetti estetici.Prima di decidere, andate in diver-si negozi, per vedere dal vivo co-me si presentano i vari tipi di pavi-mentazione. I maggiori rivenditori sono spesso forniti di programmi informatici consentono di visualiz-zare sul pc più soluzioni date dalle diverse geometrie di posa. Sce-gliete un pavimento acusticamen-te isolante se siete consapevoli di produrre molto rumore da calpe-stio e abitate in un piano alto.

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on manca ormai molto al ter-mine della stagione fredda, e se in questi mesi si sono ri-scontrati problemi alla caldaia o agli impianti di riscaldamen-

to, è il momento di iniziare a pensare ad una eventuale sostituzione. La scelta, pe-rò, non è un impresa semplice. Bisogna tener conto del risparmio energetico, del-la capacità calorifera e di altre variabili egualmente importanti.

A CONDENSAZIONELe caldaie a condensazione sono quel-

le che consentono di ottimizzare al meglio i consumi: al contrario delle tradizionali, infatti, permettono di recuperare e sfrut-tare anche il calore dei fumi prodotti dalla combustione (di metano, gpl o gasolio) e del vapore acqueo che i fumi contengo-no. Questo consente di sfruttare una ri-sorsa di calore in più, dunque, che nelle caldaie tradizionali invece va dispersa e, di conseguenza, guadagnarci durante l’uso risparmiando sui consumi di com-bustibile. Dal punto di vista dell’efficienza le caldaie a condensazione ottengono ottimi risultati in gran parte dei casi e in tutte le differenti condizioni di utilizzo che abbiamo ipotizzato per il nostro test.

Benché il loro prezzo sia in calo (negli ultimi cinque anni è sceso di circa 500 euro) rispetto alle tradizionali le caldaie a condensazione continuano a costare molto di più, spesso oltre il doppio, un costo che – in alcuni casi - è possibile ammortizzare bene nel tempo grazie, ap-punto, ai risparmi sui consumi energetici. In altri casi, probabilmente, ci si può ac-contentare di una caldaia vecchio stile.

Questi apparecchi hanno le prestazio-ni migliori a temperature basse, quindi quando i termosifoni sono regolati in mo-do da non essere troppo caldi; compor-tamento possibile se, ad esempio, la vo-stra casa è adeguatamente isolata per non disperdere calore: uno dei metodi più adatti a questo tipo di caldaia è quello dei pannelli radianti, che si trovano dietro le pareti, il tetto o il pavimento e sfruttano il calore attraverso un apposito sistema di tubazioni.

Inoltre un buon risparmio si avrà quan-to più si spende in riscaldamento: quindi quanto più la casa è grande e il clima freddo.

Una caldaia tradizionale può essere preferibile anche se la casa è spesso vuo-ta durante il giorno e quindi la caldaia è spenta per molte ore.

I risparmi di metano, rispetto all’uso di caldaie tradizionali, ci sono comunque, ma – per riuscire a recuperare in un tempo ragionevole l’elevato costo di acquisto della condensazione - se la casa è picco-la e ha solo i radiatori, va bene anche usarne una tradizionale, che costa molto meno.

IL PELLETOrmai tutti conoscono il pellet. È un

combustibile ottenuto da biomassa le-gnosa essiccata e pressata in cilindretti. Il pellet ha un’alta densità energetica, pa-ri a circa il doppio del legno in ciocchi, ed è dotato di altre caratteristiche (basso contenuto di umidità, minima produzione di ceneri dopo la combustione, prezzo abbastanza contenuto) che lo rendono una valida alternativa ai tradizionali com-bustibili utilizzati per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria.

In commercio esistono diverse tipolo-gie di generatori a pellet. Ci sono le stufe, che vengono utilizzate per produrre calo-re nelle abitazioni, e poi ci sono le caldaie e le termostufe, che servono per scaldare l’acqua per usi sanitari e per l’impianto di riscaldamento. Cerchiamo di capire le differenze far queste tre tipologie di im-pianto a pellet.

Stufe a pellet. Le stufe a pellet inte-grano o sostituiscono l'impianto tradizio-nale di riscaldamento, ma non sono col-legate all'impianto termoidraulico come le termostufe, che invece sono vere e proprie caldaie in grado di riscaldare an-che l'acqua sanitaria e per il riscalda-mento degli ambienti.

Le stufe a pellet funzionano per irrag-giamento, ossia irraggiano il calore della combustione verso la stanza in cui sono installate. L’irraggiamento è favorito dai

materiali da cui è costituito l’involucro, spesso ceramiche o ghise. Le stufe a pel-let funzionano, però, anche per conve-zione, ossia riscaldano gli ambienti im-mettendo aria calda attraverso le griglie poste nella parte superiore della stufa. Alcuni modelli di stufa a pellet prevedono la possibilità di un collegamento con si-stemi di canalizzazione dell'aria calda, in modo da poterla convogliare in altri loca-li adiacenti.

Caldaie a pellet. Le caldaie a pellet possono sostituire la vecchia caldaia a gas o gasolio senza dover rivoluzionare l'impianto termoidraulico esistente. Quin-di, anziché riscaldare l’ambiente in cui sono installate come le stufe, scaldano l’acqua che circola nell’impianto di riscal-damento e l’acqua per usi sanitari.

Le caldaie a pellet hanno bisogno di essere collegate ad un serbatoio, silo o

magazzino dedicato da cui prelevare au-tomaticamente il pellet. Per caldaie di piccola dimensione è sufficiente avere un serbatoio per il pellet di alcune centinaia di litri, che corrisponde ad un’autonomia di qualche giorno. Per caldaie più grandi è invece consigliabile un silo o un magaz-zino dedicato, che permettono un’auto-nomia di qualche settimana.

Prima dell’installazione di una caldaia a pellet è fondamentale verificare la di-sponibilità di spazio nel locale caldaia. In genere sono sufficienti 10mq. Qualora lo spazio a disposizione sia inferiore, si po-trebbe collocare lo stoccaggio del pellet in un locale adiacente alla centrale termi-ca.

Quando si sceglie una caldaia a pellet per riscaldare un’abitazione, è utile valu-tare anche l’installazione di un serbatoio di accumulo per l’acqua calda. Questa opzione permette di avere immediata-mente a disposizione acqua calda sani-taria nei momenti della giornata in cui la caldaia è spenta da molte ore (ad esem-pio di notte) ed anche quando la caldaia fa parte di un sistema integrato, magari da pannelli solari.

Tra i vari modelli di caldaia a pellet esi-stono quelle in grado di bruciare sia pel-let che cippato, adeguando automatica-mente le impostazioni in base al combu-stibile che si utilizza. Ci sono poi caldaie a doppia alimentazione, a pellet e legna, che sono dotate di due camere di com-bustione separate, così da riuscire a pas-sare agevolmente da un combustibile all’altro senza interrompere il funziona-mento.

Termostufe a pellet. Le termostufe a pellet sono generatori di calore in grado di svolgere contemporaneamente le fun-zioni di una stufa e di una caldaia. Quindi, oltre ad immettere aria calda negli am-bienti, possono riscaldare l’acqua dell’impianto di riscaldamento e l’acqua per usi sanitari.

A differenza delle caldaie a pellet che devono essere installate in un locale ap-posito, le termostufe possono essere collocate anche all’interno degli ambien-ti domestici. Esteticamente si differenzia-no molto poco dalle stufe.

N Gli impianti giusti per riscaldare risparmiandoCaldaie e pellet e a condensazione sono la soluzione ideale: costano di più ma consentono un notevole abbattimento dei costi nel lungo periodo

19Speciale Casa Sabato 17 Gennaio 2015

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di Annalisa Subacchi

e festività natalizie rap-presentano il periodo culinario di gran lunga più lungo e più calori-co. Si inizia con l’imma-

colata dell’8 dicembre, si conti-nua con Santa Lucia, si prose-gue con il tour de force vigilia Natale e Santo Stefano. L’ultimo step prevede ultimo e primo dell’anno ed Epifania. Poi? La bilancia piange e i chili accumu-lati vanno dai 2-3 per i più vir-tuosi ma anche 5-6 per molti pazienti. Non c’è tuttavia da preoccuparsi, nel giro di poco tempo con poche semplici rego-le, riusciremo a recuperare il nostro peso forma ottimale. A patto di iniziare quanto prima per evitare che il sovra-accumu-lo di calorie venga definitiva-mente accumulato sotto forma di adipe.

1) NO ALLE DIETE-URTO No ai regimi alimentari che

promettono di perdere i fatidici 7 kg in 7 giorni: non servono e fanno male all’organismo. Ponetevi piuttosto un obiettivo realistico: cominciate intanto a sgonfiarvi un po’, riducendo o eliminando del tutto alcuni cibi dalla vostra alimentazione quo-tidiana. Per esempio: niente carni rosse né insaccati (che fanno lavorare troppo stomaco e fegato), abolire i cibi in scato-la (troppi additivi e conservanti), via fritti, grassi, dolciumi e, in generale, tutti i cibi troppo ela-borati. Stop anche a panna, burro e strutto, ma anche maio-nese e salsa tartara: indurisco-no le pareti dei vasi sanguigni. Cominciamo ad incrementare l’assunzione di cibi disintossi-

canti e che favoriscono la secrezione dei liquidi: verdure in abbondanza senza limiti di quantità (ad eccezione di fagio-li, cornetti e patate), minestre di verdure, pasta consentita ma condita con pomodoro e basili-co, pesce al cartoccio o al vapore, tutti alimenti in grado di disintossicare l’organismo.

2) DRENARE, BERE E DISINTOSSICARE IL FEGATO

I 2/3 dei chili accumulati sono di ritenzione di liquidi (no grasso) per cui dobbiamo elimi-nare i liquidi in eccesso. Come? L’acqua si elimina con l’acqua, come suggerisce il claim di una nota marca. Bere molto è importantissimo: almeno un litro e mezzo di acqua non gas-sata, da distribuire nell’arco della giornata. Dobbiamo sce-gliere le bevande giuste: ridurre le bevande gassate (che aumentano la produzione di succhi gastrici), eliminare vino e superalcolici (che moltiplicano l’azione dei radicali liberi, le scorie prodotte dal nostro orga-nismo). Anche le tisane ci pos-sono aiutare. E poi, sostituite la

tradizionale tazzina di caffè con quello d’orzo e il tè con quello deteinato. Via libera alle tisane, che aiutano a eliminare quel fastidioso senso di gonfiore: sì a infusi di tarassaco (per disin-tossicare il fegato), finocchio (sgonfia la pancia), melissa e tiglio (conciliano il sonno).

3) PIU’ MOVIMENTO! Cercate di rinunciare, alme-

no i primi giorni, all’auto e di muovervi a piedi: camminare a passo svelto è utilissimo e ria-bitua i muscoli a “lavorare”. E se proprio non potete fare a meno di spostarvi con la mac-china, cercate di parcheggiarla il più lontano possibile. Usate le scale, invece dell’ascensore… Per chi invece è già uno sporti-vo abituale consiglio di incre-mentare in modo graduale l’esercizio fisico privilegiando lavori aerobici e prolungati piut-tosto che anaerobici e di breve intensità. In questo modo lavo-reremo sull’adipe.

4) IMPARIAMO A DIRE DI NO! Almeno per le prime 2-3 set-

timane. Poi tutto tornerà come

prima senza rimorsi! Occhio alle tante occasioni in cui si cerca di “smaltire” gli avanzi di pranzi e cenoni vari. In ufficio per gli ulti-mi brindisi con i colleghi, in casa quando prende quell’im-provvisa voglia di “qualcosa di buono”, riuscire a resistere alla tentazione di sbocconcellare di continuo è un’impresa. Un pic-colo sforzo di volontà e la bilan-cia ve ne sarà grata.

5) PIATTI PIÙ PICCOLI, PORZIONI RIDOTTE, MA NESSUN PASTO SALTATO

La colazione in queste 2-3 settimane diventa ancora più importante, non va saltata! Uno yogurt e un frutto con una tazza di tè ci aiuteranno ad affrontare bene la giornata e un regime alimentare ipocalorico. Evitere-mo così di arrivare affamati e con appetito irrefrenabile ai pasti successivi. Nei successivi pasti per appagare la vista uti-lizziamo piatti da portata più piccoli, ci daranno l’illusione di un bel piatto pieno.

Un augurio di un Buon 2015 in piena forma e salute

La dottoressa Annalisa Subacchi illustra le cinque regole d’oro per perdere quei chili di troppo accumulati

LRimettersi in forma dopo le festività natalizie

di Ermanna Allevi Diplomata presso la scuola di Naturopatia dell'istituto RIZA Iscritta alla FINR (federazione italiana naturopati RIZA)

Gentile Naturopata, ho sentito parlare del Genepì per cu-rare influenza, tosse e altro che non ho sentito (era un pro-gramma televisivo), volevo sapere da Lei se è vero o se era-no sciocchezze, perché io lo conosco come liquore. La rin-grazio e Le faccio tantissimi complimenti per le Sue rubriche, che seguo con grande attenzione e passione, ma non ha mai pensato di pubblicare un libro? Se lo farà me lo faccia sape-re, perché lo acquisterò. Un cordiale saluto. M.P.

Chiamato anche "aspirina di montagna", il genepì è un rime-

dio naturale noto per la sua efficacia nel combattere il raffreddo-re, influenza, costipazioni e mal di gola. E' una pianta aromatica che cresce nelle zone alpine e appenniniche, conosciuta in par-ticolare per il liquore che se ne estrae. Pianta preziosa per le sue molteplici virtù, in particolare riguardo l'apparato respiratorio. Le proprietà del genepì sono legate ai suoi principi amari, i suoi estratti si rivelano un balsamo efficace per la tosse, bronchite e alcune forme asmatiche. E' un eccellente rimedio anche per aiu-tare la digestione, perché ricca di oli essenziali, tra cui il cineolo, un ossido terpenico che si rivela utile per stimolare il buon fun-zionamento gastro intestinale. Valido aiuto anche per chi soffre di flautenza. Molte sono le persone che mi hanno chiesto di pubbli-care un libro con i miei articoli sulle piante e sui cristalli, c'è un progetto per le piante, vedremo se si realizzerà, naturalmente sa-rà mia cura informarLa.

Ermanna Allevi risponde alle vostre domande scrivendo a: [email protected] Oppure a: [email protected]

• Riceve a Cremona in via Pallavicino 6 tel. 0372-412372. • Riceve a Crema in via Castello 12 e telefonando al 388 9037275.

CUP Centro Unificato di PrenotazioneDove: padiglione n. 12, a fianco del

Centro Prelievi, prospiciente Largo PrioriOrari di apertura al pubblico:

lunedì - venerdì dalle 7.30 alle18.00 orario continuato,

il sabato dalle 8.00 alle 12.00;Prenotazioni telefoniche: è possibile

telefonare al numero verde 800.638.638, da lunedì a sabato dalle 08.00 alle 20.00.

PRENOTAZIONI CHE NON SI EFFETTUANO AL CUP

Attraverso il CUP si prenotano tutte le prestazioni ad eccezione delle seguenti, che devono essere prenotate direttamente presso le singole unità operative o servizi

come indicato di seguito:

ANATOMIA PATOLOGICAsecreti e agoaspirati (non Tac e non Ecoguidati)

Dove: Poliambulatori, piano Terra.Orario: giovedì dalle 15 alle 16. Per prenotare

contattare la segreteria dell’Anatomia Patologi-ca dal lunedì al venerdì, dalle 10.30 alle 16.00. Telefono: 0372 405477, dalle 9.30 alle 16.00.

Consegna campioni istologici e citologiciLa consegna dei campioni citologici urinari è

prevista, presso il padiglione 5, da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 09.30;

per gli altri esami da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 16.00 (accesso diretto).

RADIOLOGIA dDove: piano 1, corpo H (ala destra).

TC, risonanza magnetica, ecografie urgenti e richiesta di prestazioni con bollino verde

Le prenotazioni vanno effettuate di persona o via fax.

Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.00, sabato dalle 08.00 alle 12.00.

Tel: 0372 405760. Angiografia

Le prenotazioni vanno effettuate di persona.Orario: da lunedì a venerdì

dalle 08.00 alle 15.30. Telefono: 0372 405367.

SENOLOGIA: Screening mammografico preventivo

biennale Asl Cremona (45-69 anni)Tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30, il mercoledì dalle 14 alle 16. La prenotazione va effettuata

al CUP dell'Asl 800 318 999.Prestazioni con carattere di urgenza, risonanze alla mammella, agoaspirati,

ecografieDove: piano 1, corpo M.

Ora: da lunedì a venerdì dalle 11.00 alle 13.00. Telefono: 0372 405614.

Per ulteriori informazioni è stata inoltre attivata una nuova linea telefonica dotata

di risponditore automatico in funzione 24 ore su 24: 0372 405612.

RADIOTERAPIA E MEDICINA NUCLEARE Dove: piano Cantina, (utilizzare la scala o

ascensore a sinistra vicino l'Ufficio Informazioni nell'atrio di ingresso)

corpo M, monoblocco ospedaliero.Orario: da lunedì a venerdì

dalle 07.30 alle 17.30. Telefono: 0372 405485.

MEDICINA DEL LAVORO:Visite specialistiche di medicina del lavoro

Tel: 0372 405777 da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 15.30; oppure, personalmente

presso l’Ambulatorio Specialistico di Medicina del Lavoro negli stessi orari.

CENTRO DIABETOLOGICODove: piano 6, corpo H (lato destro),

monoblocco ospedaliero.Orari: da lunedì a venerdì

dalle 08.00 alle 13.30 (prima visita per inquadramento

diagnostico-terapeutico e visita di controllo per monitoraggio metabolico e screening

delle complicanze croniche).Per le prime visite è preferibile che

la prenotazione avvenga di persona comunque possibile prenotare telefonicamente

da lunedì a venerdì, dalle 11.00 alle 13.30. Telefono: 0372 405715.

CENTRO PRELIEVI - LABORATORIO ANALISI accesso diretto da parte dei cittadini, con la richiesta del Medico di famiglia

o dello specialista.Dove: Centro Prelievi all'ingresso dell'ospedale.

Orario: da lunedì a venerdì dalle ore 07.30 alle 10.30.

Telefono: 0372 405663 - 0372 405452

CENTRO EMOSTASI E TROMBOSIMonitoraggio delle terapie anticoagulanti.

previsto accesso con prenotazione al numero 0372 405666 - 0372 405663.

Dove: Presso la palazzina del CupOrario: dalle 07.30 alle 12.00 da lunedì a venerdì.

CENTRO AZIENDALE DI ALLERGOLOGIATest di tolleranza al lattosio e patch test

Accesso con impegnativa del medico curanteLe prenotazioni si effettuano telefonicamente al numero 0372/408178 da lunedì a venerdì,

dalle 10.30 alle 12; oppure di persona presso l’Ambulatorio di Allergologia (Padiglione

10) da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.00.

IMMUNOEMATOLOGIA E MEDICINA TRASFUSIONALE:

Emotrasfusioni, salassi, autotrasfusioni, terapia marziale endovenosa, preparazione di nuovi

emocomponenti ad utilizzo non trasfusionale: Gel Piastrinico, Concentrato Leucopiastrinico.

Dove: Piano terra, corpo D, monoblocco ospedaliero.Tel: 0372 435887 - 0372 405461

dalle 10.00 alle 17.00 da lunedì a venerdì

GENETICA Dove: piano 2 lato destro del monoblocco

ospedaliero. Prenotazioni telefoniche: 0372 405783

da lunedì a venerdì dalle 13.00 alle 14.30.

MEDICINA LEGALEPrenotazioni presso Direzione Medica di Presidio piano Rialzato monoblocco

ospedaliero. Tel: 0372 405200.

PSICOLOGIADove: settimo piano a sinistra.

Prenotazioni da lunedì a venerdì dalle ore 09.00 alle ore 10.00 presso il servizio di Psicologia, oppure anche telefonicamente

agli stessi orari al numero 0372 405409.

ONCOLOGIA MEDICADove: Piano 4 ala Destra Prenotazione i

n reparto da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle ore 17.00.

Tel: 0372 405248.

TERAPIA DEL DOLOREDove: palazzina n. 9 La prenotazione

può essere effettuata telefonicamente al numero 0372 405330

dalle 11.00 alle 15.00, da lunedì a venerdì. Negli altri orari è possibile chiamare

lo stesso numero lasciando un messaggio in segreteria telefonica con il nome e numero

di telefono: al più presto sarete richiamati.

GLI ORARI PRESIDIO OSPEDALIERO DI CREMONA

Tumori rari: a Cremona nasce Iart (Italian Association Rare Tumor), diretta dal dottor CirilloOgni anno vengono diagnosticati in Italia oltre

70mila tumori rari, circa il 20% del totale delle ne-oplasie (365.500 nel 2014). Sono spesso difficili da individuare e da trattare. Alcuni infatti sono asintomatici oppure i sintomi vengono attribuiti a tumori più frequenti. Per questo il paziente può arrivare tardi alla diagnosi, quando si è già sotto-posto a diverse visite ed esami clinici. Con rica-dute negative sulle possibilità di sopravvivenza. Per migliorare le conoscenze su queste patolo-gie, è nata Iart, “Italian Association Rare Tu-mors”, la prima associazione in Italia che ha co-me interesse tutti i tumori rari solidi dell’adulto, presieduta dal prof. Fernando Cirillo, chirurgo oncologo agli Istituti Ospitalieri di Cremona. Ha sede nel quattrocentesco Palazzo Trecchi ed è inserita in un progetto più ampio coordinato dal “Centro di Formazione Medica Post Universita-ria” (Cefme) che raccoglie associazioni mediche,

odontoiatriche e veterinarie. L’obiettivo fonda-mentale di Iart è la formazione dei medici. «Fare cultura in questo settore di nicchia – spiega Ci-rillo – significa colmare un preoccupante vuoto di risorse e di contenuti, vista l’offerta ancora scar-sa delle nostre Università che, anche dopo le più recenti riforme, hanno per molti versi accantona-to la didattica dedicata a questi tumori. Gli ag-giornamenti devono quindi passare attraverso canali diversi. Vogliamo creare un’offerta forma-tiva, didattica ed educazionale strutturata, orga-nizzata e continua. La nostra associazione rico-nosce il valore della Scuola e abbiamo scelto la didattica come forma di aiuto indiretto al pazien-te. Una sfida non semplice, ma possibile». La for-mazione e l’aggiornamento teorico-pratico pro-mossi dall’associazione saranno indirizzati so-prattutto a medici, specialisti di settore, persona-le sanitario e studenti universitari. Tra i tumori ra-

ri più noti vi sono i sarcomi, i tumori stromali ga-strointestinali e quelli neuroendocrini. «Mancano i riferimenti per capire cosa siano queste malat-tie e sapere a chi rivolgersi: anzi, ci sono – con-tinua Cirillo -. Ma non è così semplice trovarli. In-ternet non sempre aiuta, troppo spesso la navi-gazione conduce a siti non certificati. Il medico di famiglia talvolta non è preparato su questi te-mi. Oppure il paziente ricorre al ‘fai da te’, che però implica il prezzo salato di lunghi tempi di at-tesa e di uno spreco di risorse. Quante volte ab-biamo accolto nei nostri ambulatori pazienti spa-ventati, confusi e stanchi di cercare una soluzio-ne, ma ancora pieni di speranza? La nostra as-sociazione è costituita da un gruppo di esperti uniti dalla convinzione comune che la formazio-ne nelle patologie di nicchia, come nel caso dei tumori rari, sia fondamentale per fornire informa-zioni essenziali per la loro gestione».

20 Salute

«La volontà del Ministro Beatrice Lorenzin di rivedere le strategie confrontandosi in primis con i Medi-ci Veterinari è la migliore risposta al randagismo da vent’anni a questa parte». Il presidente dell’Anmvi Marco Melosi (nella foto) commen-ta soddisfatto le dichiara-zioni del Ministro della Salute, che, in una inter-vista, ha annunciato di voler creare un tavolo di coordinamento strategi-co con i Medici Veterinari e anche che sono maturi i tempi per aggiornare la legislazione in materia. «E’ esattamente la propo-sta che da tempo avan-ziamo al Dicastero della Salute- ag-giunge Melosi- e che finalmente in-contra l’attenzione di un Ministro».

A distanza di 24 anni dalla sua emanazione, la legge quadro n. 281/1991 «non ha eradicato il feno-meno della riproduzione incontrolla-ta di animali vaganti e randagi sul territorio nazionale. Anzi le cifre so-no aumentate a discapito della sa-nità animale e delle pubbliche finan-

ze» osserva il Presidente Anmvi -. Le strategie di intervento veterinario per la lotta al randagismo, in quan-to sanitarie, vanno concordate in-sieme ai Medici Veterinari- rimarca Melosi- perché esse basano il loro successo sulla sterilizzazione chi-

rurgica. A tutt’oggi non è mai stato varato un piano nazionale di in-tervento sanitario, che definisca protocolli e prassi operative vete-rinarie nella lotta al randagismo, all'ab-bandono e pro- pos-sesso responsabile. La mancanza di una strategia squisitamen-

te sanitaria, coordinata su scala na-zionale, è stata la principale causa di improvvisazioni e iniziative scoor-dinate fra le varie amministrazioni territoriali, a discapito non solo del-le competenze veterinarie e del be-nessere animale, ma soprattutto del risultato finale che deve essere quello dell’eradicazione del randa-gismo e non della sua perpetuazio-ne» conclude Melosi.

Randagismo, è ora di rivedere la legislazione in materia

Sabato 17 Gennaio 2015

La dottoressa Annalisa Subacchi riceve a: CREMONA: poliambulatorio MEDICENTER Cremona 0372-434988GADESCO PIEVE DELMONA: PoliambulatorioMED c/o Ipercremona2 0373-803801CREMA Poliambulatorio SANTA CLAUDIA c/o ipercoop GranRondo’ 366-4759134MANERBIO Poliambulatorio Minervium Via Verdi 64 - Manerbio 366-4759134

Annalisa Subacchi, Nutrizionista albo Sez. A n° 061604 Master Nutrizione Fitness e Sport, Diete personalizzate, test intolleranze alimentari, celiachia, breath test al lattosio

La dottoressa Subacchi risponde alle vostre domande scrivendo a: [email protected] oppure a: [email protected] • www.nutrizionistabiologo.it • Facebook: Lisa Nutrizionista • Cell. 366-4759134

Page 21: anno iv • numero 3 • sabato 17-1-15

dalla redazione

ue nuove perle al Museo Civico “Ala Ponzone”. Sono un “violino della Shoah” proveniente da un campo di concentra-

mento nazista e un mandolino costru-ito da prigionieri di guerra tedeschi nella Prima guerra mondiale. Sono i due strumenti appartenenti alla colle-zione privata di Carlo Alberto Carutti, che lo stesso ingegnere e mecenate milanese ha consegnato al Museo. Violino e mandolino vanno ad aggiun-gersi agli altri straordinari pezzi che fanno parte della sezione “Le stan-ze per la musica”, ospitata nelle sale sale settecentesche del piano nobi-le di Palazzo Affaitati, una delle più importanti raccolte di strumenti a cor-da per la qualità, rarità e stato di conservazione degli strumenti che la costituiscono. Strumenti di alto valore simbolico, oltre che storico e mate-riale, perché hanno vissuto diretta-mente gli orrori della guerra e della prigionia. Il violino, in particolare, è stato testimone dei campi di stermi-nio nazisti durante la Seconda guer-ra mondiale, atroce esperienza alla quale non è purtroppo sopravvissu-ta la sua proprietaria, una torinese di origine ebrea. Sul fondo si carat-

terizza per la stella a sei punte intar-siata con un filetto in madreperla. E’ di buonissima fattura ed è probabil-mente ascrivibile alla scuola liuta-ria piemontese tra otto e novecento. Sul fondo dello strumento è scrit-to in tedesco “Inno alla musica che rende liberi” e vi sono le note di un motivo. Sulla cassa è inciso il nume-ro di matricola di un deportato. Venne commissionato da una famiglia ebrea torinese, dai cui eredi l’ha acquistato

Carutti. Come è successo a molti vio-lini, questo strumento è sopravvissu-to ai proprietari, nello specifico a una donna di nome Eva Maria scomparsa nel campo di sterminio di Auschwitz, come ha scoperto Carutti a seguito di lunghe ricerche. Dopo un lungo silen-zio, le sue corde torneranno a vibrare in un concerto che sarà organizzato a Cremona in occasione delle celebra-zioni per la Giornata della memoria. Non meno avvincente è la storia del

mandolino. A raccontarla è lo stes-so Carlo Alberto Carutti: «Quando esposi una parte della mia collezio-ne a Füssen nel 2012, ricevetti una mail da un signore tedesco che rite-neva interessante per la mia raccolta l'acquisto di un mandolino costruito nel febbraio 1917 nel campo di pri-gionia di Dorchester, in Inghilterra. Il mandolino aveva la tavola armonica rotta ma un bel guscio: comunque non gli diedi una grande importanza. Successivamente questo signore mi inviò le foto contenute nel mandolino che mi sembrarono subito molto inte-ressanti. La foto superiore riproduce un pranzo di Natale dei tedeschi, era il Natale 1916. La foto in basso ripro-duce dei militari con in mano dei coni-gli. Tra un’immagine e l’altra la frase “Sono stato costruito nel campo di prigionia di Dorchester” seguita dal-la data, febbraio 1917. Sono perciò andato avanti nelle ricerche per tro-vare un ragione di queste foto e quin-di decidere l’acquisto se tutto avesse avuto un significato». Un significato che Carlo Alberto Carutti alla fine ha ritenuto di avere trovato e che si colle-ga da una parte alla cosiddetta tregua di Natale del 1914 e, dall’altra, alla propaganda tipica del periodo bellico sul trattamento riservato ai militari nei campi di prigionia.

DDue strumenti ricchi di storia donati al MuseoSi tratta di un violino della Shoah e di un mandolino costruito da progionieri tedeschi nel 1916

&&&Cultura SpettacoliIl Gruppo Fai Giovani Cremona, in collaborazione

con il Cinema Filo ed il Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell’Università di Pavia, organizza una nuova serie di incontri cinematografici. La rassegna, dal titolo “Il cinema ritrovato”, propone una raffinata

scelta di pellicole d’autore, recentemente restaurate dalla Fondazione Cineteca di Bologna, che meritano di essere riscoperte, in particolare dal pubblico più giovane. Il prossimo appuntamento è per il 4 marzo con Metropolis di Fritz Lang.

“Il cinemaritrovato”in rassegna

Lo scorso anno ha incantato il numero-so pubblico di grandi e piccini e così torna al Teatro Ponchielli, domani alle ore 16, David Larible (nella foto) con il suo nuovo spet-tacolo ricco di sketch inediti che sapranno stupire e divertire il pubblico. Dopo il gran-de successo dello spettacolo “Il clown dei clown” con oltre 150 repliche in alcuni dei più prestigiosi teatri italiani, Laribleporta in scena “Destino di clown”. La trama. Un clown arri-va a teatro convinto di doversi esibire, ma il palcoscenico è già occupato da un altro arti-sta. Gli stratagemmi di un pagliaccio frustato che cerca di mostrare la propria arte. Larible porta in scena per la prima volta degli sketch inediti per il palco, ma già presentati di fron-te a migliaia di spettatori nei migliori circhi di tutto il mondo. E ancora una volta riesce a stupire e a far sognare oltre che a far ridere a crepapelle. Scopriamo un David alle prese con una montagna di piatti, con un lanciatore di coltelli, persino con un numero di grande illusionismo. Il grande artista, il cui personag-gio è ispirato dal Monello di Chaplin, conti-nua a coinvolgere gli spettatori nelle sue gag, alcune delle quali sono state rodate niente-dimeno che con artisti del calibro di Jerry Lewis. Insomma, il “clown d’oro”, accompa-gnato dalla spalla Andrea Ginestra e dall’im-mancabile pianista Stephan Kunz presenta un nuovo spettacolo in grado di rapire il cuo-re ad ogni tipo di spettatori.

Il clown più famosotorna al Ponchielli

Domani pomeriggio a Soncino, nella Ex Filanda alle ore 16 per la rassegna “E dome-nica... teatro”, saranno presenti I Giocolie-ri della scienza con Federico Benuzzi e Pie-tro Morea: fra clownerie, giocoleria e arti cir-censi. Un lungo pomeriggio per tutta la fami-glia. La giocoleria è uno sport, la fisica è una scienza. Lo spettacolo è tutto questo ed è diviso in due parti. Nella prima parte il pub-blico, in gruppi, potrà imparare ad usare gli strumenti del giocoliere: monociclo, globo, diablo, clave e altro. La seconda parte è uno spettacolo che unisce la giocoleria comica al cabaret, alla clownerie, gli sport estremi alle arti circensi e al fuoco. Uno spettaco-lo fuori dagli schemi, un crescendo di comi-cità per bambini dai 4 ai cento anni, che in gruppi, potranno imparare ad usare gli stru-menti del giocoliere: monociclo, globo, dia-blo, clave e altro.

Domenica a teatrocon i giocolieri

di Tiziano Guerini

E’ la volta del Casanova di Rug-gero Cappuccio a sbarcare a Crema, al Teatro San Domenico, questa sera alle ore 21, per la regia di Nadia Bal-di, musiche di Marco Betta e costumi di Carlo Poggioli. Il recente vincito-re del “Nastro d'argento” alla carriera Roberto Herlitzka, con Marina Sorren-ti, ridarà vita al gentil uomo venezia-no emblema della seduzione. Undi-ci donne ci proveranno nel tentativo di far capitolare l'inossidabile liber-tino, ma finiranno solo per svelarne la grande capacità di comprendere e amare il gentil sesso. Altre interpreti: Franca Abategiovanni, Carmen Bar-bieri, Giulia Odori e Rossella Pugliese.

Ha scritto in proposito Marco Velerio: «La scrittura di Ruggero Cappuccio dà vita ad una velenosa, dolce, sin-cera partita a scacchi in cui brillano e si muovono i perni dell’identità diCa-sanova, uno degli uomini più discus-si, amati e denigrati del XVIII secolo. Il velo di seduttore vanesio che rico-pre Casanova presso l’immaginario collettivo consolidato, cade inesora-bilmente e rivela un grande autore, un uomo che scrive con rarissima e affilata modernità, che ama le donne e ne incontra carnalmente un nume-ro di gran lunga inferiore rispetto alla superficiale moltiplicazione attribuita-gli». Insomma, si tratta di uno dei più prestigiosi appuntamenti della prosa al teatro di Crema.

Casanova sbarca stasera al teatro San DomenicoRuggero Cappuccio porta in scena il più famoso seduttore della storia, interpretato da Roberto Herlitzka

Questa sera alle 21.15 ha inizio ad Alice, in via Cappi a Castelleone, una nuova stagione teatrale con lo spettacolo “Vuoti di memoria” della Compagnia Brincadera (Bergamo). Vuo-ti di memoria è un reading teatrale tratto dal romanzo di Hervè Jaouen “Mamie Mémoire”, che narra la storia di una famiglia la cui non-na materna è colpita dal morbo di Alzheimer. Per limitare i danni della malattia, bisogna invogliarla, tenerne vivi i ricordi, disinnescare i meccanismi invisibili che le fanno commet-tere le più imprevedibili bizzarrie. In scena, a raccontare tutto questo, la voce e la musi-ca di cinque bambini la cui nonna, come la protagonista del romanzo, soffre della stessa malattia; la loro presenza, ribaltando la con-suetudine scenica, accompagna il pubblico, con delicatezza e poesia, tra le pieghe tragi-comiche di una vicenda drammatica ed emo-zionante. La regia dello spettacolo è di Mas-simo Malanchini mentre i piccoli artisti in sce-na saranno Diarra Niang, Anita Silvetti, Lucia Silvetti, Pietro Agazzi e Nicola Malanchini.

“Vuoti di memoria”

Ieri è stata inaugurata, presso il Museo Archeo-logico di San Lorenzo, della mostra “Step #4 | Seduta dell’artista” Enzo Cucchi, che rimarrà aperta al pubblico fino al 15 febbraio (da martedì a dome-nica dalle 9 alle 13, chiusura il lunedì). Con questo appuntamento si conclude il ciclo di mostre di arte contemporanea “Uno più uno uguale a tre”, titolo

legato al paradosso di Zenone, tra un punto e un altro ce ne sta sempre un terzo… e così fino all’in-finito e curato da Ettore Favini. Enzo Cucchi (nato a Morro d’Alba nel 1949), considerato l’artista più visionario tra gli esponenti della Transavanguardia, a partire dagli anni Ottanta è diventato un artista di fama internazionale. Ha realizzato numerose

mostre personali e ha preso parte a mostre col-lettive nei più importanti spazi espositivi interna-zionali. Ha partecipato inoltre alle rassegne d’arte contemporanea più significative a livello interna-zionale tra cui la Biennale Internazionale d’arte di Venezia, documenta a Kassel e la Quadriennale d’arte di Roma.

Inaugurata la mostra di Enzo Cucchi, aperta fino al 15 febbraio

Nell’ambito del ciclo di videoproiezioni “Il viag-gio attraverso le immagini”, martedì 20 gennaio alle ore 21 nella sala Alessandrini di via Matilde de Canossa a Crema, verrà presentato “Transiberiana - Transmongolica”, videoproiezione di Andrea Ver-delli, Damiano Ginelli, Federico Ficarelli, Giuseppe Circhetta, Marco Amore. Cinque amici che affron-tano un viaggio avventuroso (nella foto). Oltre la Russia europea, oltre gli Urali, un vuoto sconfinato che lascia all’uomo il solo ruolo di parentesi sco-moda relegata in isole solitarie, formicai di cemento armato, fango e zanzare. La Siberia: un luogo dove

tempo e spazio assumono un significato evanescen-te, dilatato. E ancora, dopo le arcane sponde del Baikal, la Mongolia, con la sua società fluida e mobi-le, impassibile all’avanzare della storia. Così anche ad Ulaanbaatar la vita scorre immutata da migliaia di anni fra greggi, pascoli ed antiche tradizioni animi-ste sopravvissute sia all’avvento del Buddha che del Socialismo Reale. E infine, Pechino, cuore pulsante del nuovo mondo che avanza. Oggi, è possibile attra-versare frontiere che la storia aveva sigillato, su tre-ni, coprendo distanze infinite, diluendo la percezione dello spazio e del tempo, dilatandone le esperienze.

Immagini di viaggio oltre la Russia europea

Per la rassegna dal titolo “Merenda a teatro”, il Teatro del Viale di Castel-leone propone domani pomeriggio alle ore 16 la Compagnia Teatrodac-capo in “L’albero amico”.

Interpreti Max Fenaroli e Marcello Nicoli. Fascia d’età dai tre anni in su, scuola materna, primaria e famiglie.

L’albero è l’ombra, il frutto, il gioco, il tavolo, il riposo e molto altro per ogni essere umano.

Le piante sono il rifugio segreto di migliaia di creature più o meno sco-

nosciute e sorprendenti, in quella fit-tissima rete di rapporti che forma la base e la vitalità stessa dell’equilibrio ecologico.

Gli alberi sono inoltre elemento

insostituibile nel colore del paesag-gio. Leone Alberone, Folletti balleri-ni, il signor Quattrostagioni, un lom-brico, una talpa... e il Gran Deserto che minaccia tutto il giardino... si tro-verà una soluzione? Certamente: con l’impegno ad affezionarsi e a diventa-re amici di un albero.

“L’albero amico” domani in scena

Carlo Alberto Carutti con il “violino della Shoah”

La locandina dello spettacolo

Page 22: anno iv • numero 3 • sabato 17-1-15

• Tagliate a tocchetti tutte le carni, spellate la salsiccia e sbriciolatela. • Sbucciate e affettate fine la cipolla.• Pelate l'aglio, privatelo del ger-moglio e fatelo soffriggere in una casseruola con 6 cucchiai di olio e un poco di peperoncino; poi elimi-nateli e aggiungete la cipolla, la salsiccia e la carne, lasciateli roso-lare a fuoco vivace per qualche minuto mescolando di continuo e

sfumate con il vino. • Unite la passata e il concentrato di pomodoro diluito in un bicchiere d'acqua calda; salate, unite un piz-zico di zucchero e cuocete a fuoco basso per almeno 2 ore. • Mescolate ogni tanto per non far attaccare le carni e unite altra acqua calda se necessario. • Dividete il pecorino in 4 parti, si-stematele su una placca foderata

con carta da forno formando 4 di-schetti sottili, ben separati tra loro, e cuocete le cialdine in forno a 220 Gradi per 5 minuti.• Lessate le orecchiette in abbon-dante acqua bollente salata. • Scolatele al dente, conditele subi-to con il ragù preparato, guarnitele con le cialdine di pecorino spezzet-tate e 8-10 foglie di basilico fritte e servite.

NUMERI UTILICOMUNE DI CREMONA www.comune.cremona.itCentralino: 0372-4071

Urp: 0372-407291

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE

www.provincia.cremona.itCentralino: 0372-4061

Urp: 0372-406233 -

PREFETTURACentralino: 0372-4881

CARABINIERIPronto intervento: 112Centralino: 0372-5581

COMANDO FORESTALE DELLO STATO

Centralino: 0372-410307

GUARDIA DI FINANZA Pronto intervento: 117Centralino: 0372-21576

Nucleo di polizia tributaria: 0372-28968

POLIZIA MUNICIPALEPronto intervento: 0372-454516Centrale operativa: 0372-407427

POLIZIA STRADALEComando provinciale

Centralino: 0372-499511

QUESTURAPronto intervento: 113Centralino: 0372-4881

VIGILI DEL FUOCOPronto intervento: 115

Centralino: 0372-4157511

PROCURACentralino: 0372-548233

OSPEDALE DI CREMONAwww.ospedale.cremona.it

Centralino: 0372-4051Centro unificato

di prenotazione: 800 638 638Emergenza sanitaria: 118

AZIENDA SANITARIA LOCALE DI CREMONA

www.aslcremona.it Centralino: 0372-4971

Urp: 0372-497215

NUMERI UTILI

COMUNE DI CREMA www.comunecrema.it

Centralino: 0373-8941 Urp: 0373-894241

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALEUrp Crema: 0373-899822

CARABINIERI Pronto intervento: 112Centralino: 0373-893700

COMANDO FORESTALE DELLO STATO Centralino: 0373-82714

GUARDIA DI FINANZA Pronto intervento: 117

Centralino: 0373-256474

POLIZIA MUNICIPALEPronto intervento: 0373-250867

Centralino: 0373-894212

POLIZIA STRADALECentralino: 0373-897311

POLIZIA DI STATOCentralino: 0373-897311

VIGILI DEL FUOCO: 115Centralino: 0373-256222

PROCURA DELLA REPUBBLICA

Centralino: 0373-878116

SERVIZI SOCIO-SANITARI DISTRETTO DI CREMACentralino: 0373-899320

OSPEDALE DI CREMA www.hcrema.it

Centralino: 0373-2801Centro unico

di prenotazioni: 800 638 638

Emergenza sanitaria: 118

Crema

Cremona

NUMERI UTILICOMUNE DI CASALMAGGIORE www.comune.casalmaggiore.cr.it

Centralino: 0375 42668

AMMINISTRAZIONEPROVINCIALE

Centralino: 0375-42233

CENTRO PER L’IMPIEGOCentralino: 0375-42213

CARABINIERIPronto intervento: 112

Centralino: 0375-284500

POLIZIA MUNICIPALECentralino: 0375-40540

POLIZIA STRADALECentralino: 0375-42288

GIUDICE DI PACECentralino: 0375-42273

OSPEDALECentralino: 0375-2811

Centro unico di prenotazioni: 800 638 638

Emergenza sanitaria: 118

MUSEO DIOTTIwww.museodiotti.it

Centralino: 0375-200416

MUSEO DEL BIJOU Centralino: 0375-284423

TEATRO COMUNALEwww.teatrocasalmaggiore.itCentralino: 0375-284434

DISTRETTO SOCIO-SANITARIO

Direzione: 0375-284020Distretto Veterinario:

0375-284029

Casalmaggiore

TaccuinoSabato 17 Gennaio 201522

INGREDIENTIPER 4 PERSONE

Maltagliati al ragù di scorfanoPREPARAZIONE

PREPARAZIONE

• 500 g di orecchiette fresche • 125 g di lonza di maiale • 125 gu di polpa d'agnello• 125 g di polpa di manzo • 100 g di salsiccia • 400 g di passata di pomodoro • 50 g di concentrato di pomodoro • Una cipolla • Uno spicchio d'aglio • 1/2 bicchiere di vino bianco • 50 g di pecorino grattugiato • Basilico • Olio extravergine d'oliva • Peperoncino piccante fresco • Sale

Primi - Pasta fresca

• Filetto di scorfano (300 g)• 250 g di sfoglie di pasta fresca all'uovo• Un porro • 50 g di pinoli • Erba cipollina 10 steli • Oio extravergine di oliva • Sale

• Tagliate il filetto di scorfano a tocchetti, tritate gros-solanamente i pinoli. • Tagliate le sfoglie di pasta a strisce irregolari di 2-3 cm di larghezza e di 7-8 cm di lunghezza. • Scaldate 4 cucchiai di olio in una padella antiaderen-te, tostatevi il porro affettato e i pinoli per qualche mi-nuto. Unite il pesce e bagnate con un brodo ristretto. • Fate cuocere per 5 minuti, quindi lessate la pasta, scolatela e conditela con il sugo e spolverizzatela di erba cipollina tagliuzzata con le forbici.

Orecchiette con ragù di carni e cialdine di pecorino

• VIA BRESCIA - CHIU-SURA dal 10 novembre - lavori stradali per conto del Comune per il sotto-passo (Fine prevista: pri-mavera 2015).

• Via Volontari del Sangue - cantiere per la ristruttura-zione della rete di distribu-zione energia elettrica (fine prevista: 31 marzo).

• Viale Cambonino rac-chetta per Via Seminario - cantiere per la ristruttu-razione della rete di distri-buzione energia elettrica (Fine prevista: 31 gennaio).

•Via Cadore incrocio Via Mosa - cantiere per la ri-strutturazione della rete di distribuzione energia elettrica (Fine prevista: 31 gennaio).

Viale Camboninoracchetta pervia SeminarioLavori stradali

attuati per conto di A.E.M. S.p.A.

Fine lavori:31 Gennaio

Via Volontari del sangue,

Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A.

Fine lavori:31 Marzo

Via Cadore Lavori stradali

attuati per conto di A.E.M. S.p.A.

Fine lavori:31 Gennaio

• 250 g di lasagne fresche all'uovo • 200 g di taleggio • 2 cespi di trevisana • 50 g di pancetta tritata • Uno scalogno • Un dl di panna

• 2 cucchiai di besciamella • Un tuorlo • 60 g di parmigiano • Burro • Olio evo• Sale e pepe

Stracci con trevisana e crema di taleggio

• Tagliate a pezzetti il taleggio e fatelo sciogliere a bagnomaria con la panna. Toglietelo dal fuoco, unite la besciamella, il parmigia-no, il tuorlo e tenete in caldo. • Fate rosolare per qualche minuto a fiamma vivace la pancetta in una padella antiaderente senza condi-mento. • Toglietela, pulite il fondo della padella e fatevi fon-dere 30 g di burro con un cucchiaio di olio. • Unite lo scalogno tritato, l'insalata pezzettata e fate saltare tutto a fiamma viva per pochi istanti. • Salate, pepate e unite la pancetta. • Tagliate la pasta a rombi irregolari e cuoceteli in acqua salata. • Distribuite su 4 piatti la trevisana, aggiungete la pasta scolata, la crema di taleggio e servite.

PREPARAZIONE

INGREDIENTI • PER 4 PERSONE

VIA BRESCIADal 10 novembre lavori stradali attuati per conto

del Comune per realizzazione sottopasso:

Fine lavori: primavera 2015

INGREDIENTI • PER 4 PERSONE

Page 23: anno iv • numero 3 • sabato 17-1-15

SPORTSPORTSPORTloResponsabile Fabio [email protected]

Cremo a caccia di conferme nel derbydi Matteo Volpi

derby sia. La vittoria contro l’AlbinoLeffe riporta i tre pun-ti in casa grigiorossa, confer-mando il buon passo intra-preso dall’arrivo in panchina

del nuovo tecnico e la voglia di questo gruppo di provare a risalire la china in classifi ca. Nonostante lo scivolone con la Torres, arrivato prima della sosta nata-lizia e il brutto pareggio in casa con-tro la Giana Erminio, la Cremonese di mister Giampaolo sta procedendo con un andamento nel complesso più con-fortante rispetto alla gestione di Mario Montorfano. Quattordici i punti conqui-stati da Giampaolo in otto gare, contro i tredici ottenuti dal suo predecessore: è presto per salire sul carro die vincito-ri, per carità, rimane anche la massima stima nei confronti di una bandiera gri-giorossa come Mario Montorfano, ma al momento i risultati danno ragione alla scelta della società. Domani, però, servi-rà un’altra importante conferma nel der-by contro il Mantova, formazione che arriva all’appuntamento agguerrita ed in salute. Assenza pesantissima sarà sicu-ramente quella di Alessandro Marchi, fer-mato per un turno dal giudice sportivo per somma di ammonizioni e autore di una prova convincente nell’insolito ruo-

lo di terzino destro. In mediana, pertanto, verrà verosimilmente confermato il nuo-vo acquisto, il brasiliano Lucas Finazzi che ha ben impressionato nel debutto di Bergamo. Nelle ultime ore sono arri-

vati anche altri due nuovi acquisti. Il pri-mo è Riccardo Pasi, esterno offensivo classe ’90 su cui la società ha deciso di puntare fortemente, acquisendolo a tito-lo defi nitivo dal Bologna. Con Giampaolo

avrà una freccia in più da schierare nel tridente offensivo e con cui gli attaccanti a propria disposizione. Nato a Bologna, è cresciuto nelle giovanili della socie-tà rossoblu ed ha esordito in serie A

con la maglia del Parma. Nella stagio-ne 2013-14 ha collezionato 25 presen-ze e messo a segno 7 reti nelle fi le del Santarcangelo. In difesa, invece, è arri-vato l’esperto difensore Marco Briganti (classe ’82) che vanta quasi 300 presen-ze in terza serie ed è stato uno degli arte-fi ci delle storiche promozioni del Gubbio dalla serie C2 alla serie B; perciò elemen-to scelto da Simoni e Giammarioli anche perché in grado di adattarsi a tutti i ruo-li della linea arretrata. Visto che sino ad ora ha giocato con regolarità, non è da escludere il suo impiego sin dall’inizio ad iniziare proprio dal derby di domani. Grande assente sarà capitan Brighenti, anch’egli fermato dal giudice sportivo per un turno. Giampaolo con tutta pro-babilità si affi derà come punta centrale a Mattia Marchi, ruolo più congeniale ad un attaccante che per i primi mesi si è adat-tato con diffi coltà al ruolo di punta ester-na. L’attaccante grigiorosso, peraltro, ha festeggiato il suo 26º compleanno e sarebbe bello che culminasse con un gol nel derby la settimana di festeggiamenti.

PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3): Galli; Gambaretti, Briganti, Castellini, Favalli; Finazzi, Jadid, Moroni; Di Fran-cesco, M. Marchi, Kirilov.

INFORTUNIO Ruben Palomeque ha subìto una lesione ossea al piede destro.Si temono tempi lunghi di recupero.

EDomani pomeriggio contro il Mantova sarebbe molto importante bissare il successo di BergamoLEGA PRO

di Tiziano Guerini

I trecento spettatori del Voltini - “giovani e forti” - hanno rischiato di morire di noia durante un primo tempo del tutto anoni-mo da parte della Pergolettese, in cui qual-che sprazzo di gioco (si fa per dire) se c’è stato, è stato per merito della Castellana. Si sa, ormai è assodato, squadra debo-le e in casa, è la condizione peggiore per i gialloblu. E sì che Venturato aveva final-mente a disposizione tutti i titolari, com-preso Brunetti, assente da oltre un mese, sia pure fatto accomodare in panchina; sempre in panchina anche Rossi, che pure sarà determinante quando entrerà a metà ripresa. Un primo tempo anonimo da parte della squadra di casa, che permette subi-to alla Castellana, di prendere in mano le redini del gioco. Un colpo alla schiena, subìto all’inizio della gara da Manzoni toglie subito qualità al centrocampo del Pergo. Il gioco contratto dei locali dà coraggio alla Castellana che senza essere parti-colarmente pericolosa, è certamente più aggressiva. Al 25’ il numero 10 degli ospi-ti, Chittò, ha l’occasione da gol che però

spreca da buona posizione sparacchiando a lato. Solo al 43°’ il Pergo si rende peri-coloso con un bel pallonetto - forse un po’ pretenzioso - di Patrini che scavalca il por-tiere ma è troppo corto e viene respinto da un difensore. Durante l’intervallo i giallo-blù devono essersi guardati negli occhi e

si sono convinti che senza alzare il livel-lo agonistico dell’incontro non avrebbero cavato un ragno dal buco. E così alla ripre-sa del gioco, la squadra, anche per l’inne-sto di un volitivo Sangiovanni che sostitui-sce Bastone, pare più viva. Al 6’, dopo che Bigotto ha vanificato una buona occasione

(sempre più difficile per il pur volonteroso giovane attaccante inquadrare la porta), è proprio Sangiovanni a cercare il tiro da lon-tano, peraltro senza fortuna. Però la parti-ta si alza di tono: al 20’ sugli sviluppi di un calcio d’angolo prima Manzoni, poi Bigotto vanificano una buona occasione. La for-tuna arriva al 31’ sotto forma di un calcio di rigore. E’ Rossi, nel frattempo suben-trato al 28’ a Manzoni, che se lo procura subendo un fallo da parte di Calzoni sulla linea dell’area piccola. Dentro l’area? Fuori dall’area? Si può discutere, fatto sta che il direttore di gara assegna la massima puni-zione e rigore c’è quando arbitro fischia, diceva un saggio! Tira Lorenzi e fa centro. C’è spazio anche per Martinelli che sostitu-isce Bigotto per favorire la difesa del van-taggio minimo. Stavolta il Pergo non si fa buggerare nei minuti di recupero... Domani, in trasferta contro l’Aurora Seriate, squadra che segue i gialloblu in classifica, si potreb-be consolidare non solo la classifica, ma anche quel livello di gioco che la squadra non ha ancora ritrovato dopo la pausa di fine anno. E poi, mercoledì i gialloblu ospi-teranno al Voltini il Pontisola.

I gialloblu vogliono bissare nel Bergamasco il successo (stentato) ottenuto contro la Castellana

In settimana la società ha rinforzato la rosa con gli arrivi dell’esterno offensivo Pasi e del difensore Briganti

di Tiziano Guerini (sempre più difficile per il pur volonteroso

I gialloblu vogliono bissare nel Bergamasco il successo (stentato) ottenuto contro la Castellana

Pergolettese a Seriate per tornare a correre

Jadid in azione a Bergamo (foto © Ivano Frittoli)

20ª GIORNATA GIRONE BCiliverghe-Seregno 1-1 Ciserano-Virtus Verona 0-1 F. Caratese-Caravaggio 0-1 Inveruno-Montichiari 3-0 Mapello-Lecco 1-0 Olginatese-Pontisola 2-1 Pergolettese-Castellana 1-0 Pro Sesto-Castiglione 0-1 Villafranca-Aurora Seriate 1-1 Ha riposato: Sondrio

21ª GIORNATA (18-01 h 14.30)Aurora Seriate-PergoletteseCaravaggio-InverunoCastellana-CiseranoCastiglione-CilivergheLecco-Folgore CarateseMontichiari-SondrioPontisola-VillafrancaSeregno-OlginateseVirtus Verona-Mapello Riposa: Pro Sesto

CLASSIFICA Castiglione, Seregno 41; Sondrio, Lecco 33; Inveruno 32; Pergolettese, Ciserano 31; Pro Sesto 29; Virtus Verona 28; Mapello 27; Pontisola 26; Aurora Seriate 24; Caravaggio, Olginatese 22; Villafranca 21; Folgore Caratese, Ciliverghe 19:Castellana 10; Montichiari 3.

I NUMERISERIE D

22ª GIORNATA (17-01 h 15) Bari-Virtus Entella, Bologna-Perugia, Brescia-Frosinone, Carpi-Livorno, Cittadella-Modena, Latina-Vicenza, Pro Vercelli-Avel-lino, Spezia-Varese, Ternana-Crotone, Trapani-Pe-scara, Virtus Lanciano-Catania. CLASSIFICA Carpi

43; Frosinone, Bologna 34; Spezia 33; Avellino 32; Livorno 31; Virtus Lanciano, Pro Vercelli, Trapani 30; Perugia 29; Pescara 28; Modena, Vicenza 27; Ternana, Bari 25; Virtus Entella 24; Brescia 23; Varese (-3) 22; Catania, Crotone 21; Latina 20; Cittadella 19.

Il Carpiattendeil Livorno

CALCIO SERIE B

LEGA PRO 20ª GIORNATAAlbinoLeffe-Cremonese 0-2

Giana-Arezzo 0-3

Mantova-Alessandria 2-0

Novara-Monza 2-2

Pavia-Bassano Virtus 3-2

Renate-Unione Venezia 1-1

Pordenone-Lumezzane 2-0

Real Vicenza-FeralpiSalò 0-1

Südtirol-Como 2-0

Torres-Pro Patria 4-0

Pavia 38Alessandria 37Bassano 37Novara 36FeralpiSalò 34Real Vicenza 33Südtirol 32Monza 32Como 32Cremonese 27Arezzo 27Unione Venezia 26Mantova 26Torres 26Renate 25Giana Erminio 23Lumezzane 20Pro Patria (-1) 13Pordenone 12AlbinoLeffe 10

CLAS

SIFI

CA G

IRON

E A

Alessandria-Real Vicenza, Arezzo-AlbinoLeffe, Bassa-no Virtus-Südtirol, Como-Torres, Cremonese-Manto-va (18-01 h 16), FeralpiSalò-Novara, Lumezzane-Gia-na Erminio, Monza-Renate, Pro Patria-Pavia, Unione Venezia-Pordenone.

PROSSIMO TURNO (16/18-01)

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Page 24: anno iv • numero 3 • sabato 17-1-15

di Giovanni Zagni

chi se lo aspettava? Sfidiamo anche gli appassionati più ottimisti, se sinceri, ad anda-re col pensiero ai mesi di settembre-ottobre 2014 e

rivelarci i loro pronostici sull’annata ancora da iniziare della squadra del cuore. Ma godiamoci questo momen-to e le emozioni che ne derivano, senza alzare troppo la “cresta”, ma neppure senza sentirci i “parenti pove-ri” ad una tavola imbandita per i nobili ed occasionalmente aperta ai... peo-nes. Il campionato ha mostrato che anche le squadre più attrezzate pos-sono inciampare e chi era dato per sofferente nella stagione, può ergersi a protagonista o almeno ad interprete di adeguato livello. La Vanoli ha fatto bene grazie alla buona scelta estiva sui giovani italiani e stranieri e su Hayes, nonché sul ritorno di Vitali e Cusin, già ambientati con successo a Cremona e che non dimentichiamolo, sono due giocatori da Nazionale. Al giro di boa del campionato, ne appro-fittiamo per dare i voti ai giocatori biancoblu: Hayes 7,5, Gazzotti 5,5, Vitali 7,5, Mian 6,5, Campani 6, Fer-guson 6,5, Mei 5,5, Clark 7, Cusin 7, Bell 7. Coach Pancotto e Lepore: 7,5. Un voto alla squadra per la difesa: 7, per l’attacco 6,5.

TORNA HACKETT Alla ripresa del

campionato, la Vanoli si troverà di fronte Daniel Hackett. Il presidente della Fip, Giovanni Petrucci, ha con-cesso infatti la grazia al giocatore dell’Olimoia Milano, che quindi torne-rà a giocare a partire dalla 1ª giornata del girone di ritorno.

ALL STAR GAME Il campionato si ferma perché stasera alle 20.30 al PalaOlimpia di Verona va in scena il Beko All Star Game 2015. Daniele Cinciarini della Giorgio Tesi Group

Pistoia, sostituisce l’infortunato Luca Vitali, che sarà disponibile solo alla ripresa del campionato. Ecco i due roster in campo a Verona.

DOLOMITI ENERGIA TEAM: Tony Mitchell, Josh Owens, Marco Span-ghero e Davide Pascolo (Trento), Andrea Cinciarini (Reggio Emilia) David Logan e Shane Lawal (Sassari), Adam Hanga (Avellino), Marcus Den-mon (Brindisi), Hrovje Peric (Venezia), James Feldeine (Cantù), Brandon

Triche (Roma). Coach Maurizio Busca-glia (Trento).

NAMED SPORT TEAM: Yakhouba Diawara e Andy Rautins (Varese), Amedeo Della Valle, Achille Polonara e Drake Diener (Reggio Emilia), Ode-rah Anosike (Avellino), Dominique Archie (Capo d’Orlando), Daniele Cin-ciarini (Pistoia), DeQuan Jones (Can-tù), Allan Ray (Bologn), LaQuinton Ross (Pesaro), Jacob Pullen (Brindisi). Coach: Gianmarco Pozzecco (Varese).

Un girone d’andata da incorniciareDopo 15 giornate la Vanoli si trova meritatamente al settimo posto. In pochi se l’aspettavano

Domani il campionato si ferma per dare spazio stasera all’All Star Game. Luca Vitali è stato costretto a dare forfait

ESERIE A

Vitali deve rinunciareall’All Star Game

(foto Mario F. Rossi)

SERIE A2 FEMMINILE

La Tec-Mar Crema non ha fatto sconti neppure all’Alpo ed ora punta a terminare la prima fase della stagione al secondo po-sto, anche se non sarà facile passare sta-sera nella trasferta di Albino. Un match che si annuncia combattuto, sia per la tradizio-nale rivalità tra le due squadre, sia per l’im-portanza della posta in palio per le berga-masche, che puntano ancora ad entrare nella “poule promozione”. Di sicuro le az-zurre non avranno cali di tensione, come hanno dimostrato nelle ultime giornate, per-ché vincere anche l’ultima gara sarebbe un risultato di grande valore ed il modo miglio-re per chiudere una prima parte di stagione che ha regalato non poche soddisfazioni ai tifosi della formazione cremasca, diventata ormai una solida realtà della serie A2.

16ª GIORNATA Astro Cagliari-Muggia 69-57, Biassono-Vicenza 47-50, Crema-Alpo 71-56, Ferrara-Albino 65-59. Ha riposato: Virtus Cagliari.

17ª GIORNATA (17-01 h 20.30) Albino-Crema, Muggia-Ferrara, Vicenza-Astro Ca-gliari, Virtus Cagliari-Alpo (h 18). Riposa: Biassono.

CLASSIFICA Ferrara 26; Crema 24; Vi-cenza 22; Alpo, Albino 14; Astro Cagliari 10, Virtus Cagliari 8; Biassono 6; Muggia 2.

La Tec-Mar Crema difendeil secondo posto ad Albino

L’Erogasmet Crema non ha inverteito a Desio il trend negativo che l’accompagna ormai da cinque giornate di campionato. Contro l’Aurora, diretta concorrente per la salvezza, i leoni biancorossi hanno messo in campo la consueta aggressività e sono parti-ti a razzo, chiudendo in vantaggio il primo quarto grazie soprattutto ad un positivo Tardito. La reazione dei padroni di casa non si è fatta attendere e l’intervallo vedeva i mila-nesi avanti per 37-34. L’Erogasmet non mol-lava, il nervosismo attanagliava Desio che veniva punita con un fallo tecnico affibbiato al suo uomo migliore, Gallazzi. Del Sorbo e compagnia ne approfittavano riportandosi in vantaggio, ma nei minuti finali della frazione veniva meno qualche certezza in casa cre-masca. Cardellini non era la consueta mac-china da punti, Zanella trovava un valido avversario in Politi e Desio si riportava in avanti. L’ultima frazione è stata giocata sul filo del rasoio, gli uomini di Baldiraghi sem-bravano più volte sul punto di ribaltare il punteggio, ma l’incontro terminava 69-62 per Desio. Domani il calendario porta a Crema il Basket Lecco, formazione che si è guada-gnata la fama di “ammazzagrandi”, soprat-tutto in trasferta, avendo conseguito i due punti su parquet difficili come quelli di Udine, Montichiari ed Orzinuovi. Anche i lacustri vengono da una sconfitta, rimediata sul par-quet amico contro la Comark Bergamo di Alessandro Galli, particolarmente bruciante in quanto si trattava di un autentico spareg-gio per l’ottavo posto, l’ultimo buono per i playoff. Principale arma offensiva della for-

mazione di coach Meneguzzo è il playmaker Mascherpa, miglior realizzatore per i suoi e terzo nel girone, ma anche il resto del quin-tetto titolare, formato da Dagnello, Negri, entrambi ottimi tiratori e dai lunghi Piunti e De Angelis, è da temere. Conterà molto la condi-zione psicologica delle due formazioni ed il solitamente caldo pubblico del Palacremonesi potrebbe fare la differenza.

Marco Cattaneo

SERIE B

L’Erogasmet ha tanta voglia di invertire la rotta

Dopo il netto successo sul Pedrocca, sfida d’alta classifica per i nerobianchi contro la GrumelleseDopo il netto successo sul Pedrocca, sfida d’alta classifica per i nerobianchi contro la Grumellese

Un Crema lanciatissimo punta al terzo postoIl 2015 è iniziato come era finito il 2014: con il

Crema lanciatissimo alle prime posizioni della clas-sifica. Domenica scorsa, alla ripresa del campionato dopo la pausa natalizia, i nerobianchi sino passati con autorità sul campo del Pedrocca, travolto per 3-0. Un successo che conferma la forza dei crimini, che ora hanno solo quattro punti dalla vetta. Contro il Pedrocca, dopo un primo tempo a reti bianche, il Crema ha dilagato con le reti di Pagano su rigore al 53’, di Dall’Anna all’80’, bravo ad approfittare di una svagata difesa bresciana e di Belleri in pieno recu-

pero, sugli sviluppi di un calcio d’angolo. La classi-fica in vetta si è fatta molto corta e domani il Crema ha la possibilità di scalare un’altra posizione, visto che ospita la Grumellese, terza con due punti di vantaggio sulla squadra di Nicolini. Un altro esame importate per misurare le possibilità di primato della formazione nerobianca.

16ª GIORNATA Asola-Rezzato 0-0, Fanfulla-Orsa Trismoka 2-0, Grumellese-Rigamonti Castegnato 1-2, Orceana-Sarnico 0-0, Palazzolo-Aurora Trava-gliato 1-6, Pedrocca-Crema 1908 0-3, Vallecamo-

nica-Darfo Boario 1-0, Villongo-Cavenago 0-2.17ª GIORNATA (19-01 h 14.30) Aurora Travagliato-

Darfo Boario, Cavenago-Orceana, Crema-Grumel-lese, Orsa Trismoka-Asola, Rezzato-Palazzolo, Rigamonti Castegnato-Villongo, Sarnico-Fanfulla, Vallecamonica-Pedrocca.

CLASSIFICA Vallecamonica 32; Darfo Boario 31; Grumellese 30; Rigamonti Castegnato, Crema 28; Aurora Travagliato, Rezzato 23; Cavenago 22; Villongo, Orceana, Sarnico 21; Pedrocca 20; Orsa Trismoka, Fanfulla 16; Asola 9; Palazzolo 7.

CALCIO ECCELLENZA

L’Erogasmet al tiro

SERIE A 14ª GIORNATAAvellino-Varese 67-91

Bologna-Trento 88-78

Brindisi-Reggio Emilia 56-79

Cantù-Roma 60-70

Capo d’Orlando-Venezia 67-54

Caserta-Pesaro 80-73

Pistoia-Milano 73-79

Sassari-Cremona 88-82

CLAS

SIFI

CA

Bologna-Sassari, Cantù-Varese (26-01 h 20), Caser-ta-Roma, Milano-Cremona (h 16.30), Pesaro-Brindi-si, Pistoia-Capo d’Orlando, Reggio Emilia-Trento (h 20.30), Venezia-Avellino.

IL PROSSIMO TURNO (25-01 h 18.15)

Milano 26Sassari 22Reggio Emilia 22Venezia 22Brindisi 18Trento 18Cremona 16Avellino 14Pistoia 12Roma 12Capo d’Orlando 12Varese 12Bologna (-2) 12Cantù 12Pesaro 6Caserta 2

I NUMERI16ª GIORNATA Bologna-Lugo 84-

63, Cento-Urania Milano 67-59, De-sio-Crema 69-62, Lecco-Bergamo 64-69, Orzinuovi-Montichiari 78-63, Trieste-Arzignano 87-46, Udine-Co-sta Volpino 78-62.

17ª GIORNATA (17/18-01) Arzi-gnano- Cento, Bergamo-Bologna, Co-sta Volpino-Orzinuovi, Crema-Lecco (18-01 h 18), Lugo-Udine, Montichia-ri-Pordenone, Urania Milano-Trieste.

CLASSIFICA Cento 24; Montichiari, Udine, Bologna 22; Orzinuovi 20; Mi-lano, Pordenone 18; Bergamo 16; Lecco, 14; Lugo 12; Crema, Costa Vol-pino, Desio 8; Arzignano 4; Trieste 2.

Ancora una delusione per l’Mg.K Vis Piadena, che ha ceduto sul parquet amico al Milanotre, rin-viando ancora una volta l’appuntamento con la vittoria. La classifica dei piadenesi resta deficitaria, anche se la mancanza di retrocessioni, rende meno amara la stagione dell’Mg.K Vis, che comunque proverà ad invertire la rotta in questo girone di ritor-

no, a partire dalla sfida casalinga di stasera contro il fanalino di coda Cantù, che sembra l’avversario migliore per tornare a sorridere.

17ª GIORNATA Bernareggio-Iseo 64-66, Carpe

Diem-Olginate 65-64, Cantù-7 Laghi Gazzada 62-76, Manerbio-Saronno 67-66, Nerviano-Lissone 56-71, Opera-Arcisate 67-64, Piadena-Milanotre 68-75.

18ª GIORNATA (17-01) Arcisate-Iseo, Lissone-

Opera, Manerbio-Carpe Diem Calolzio, Milanotre-Saronno, Olginate-Boffalora, Nerviano-Bernareggio, Piadena-Cantù (h 21).

CLASSIFICA 7 Laghi Gazzada 26; Saronno, Lis-sone 24; Opera 22; Manerbio, Milanotre 20; Iseo, Olginate, Carpe Diem 16; Arcisate 14; Bernareggio 12; Nerviano 10; Piadena 8; Boffalora 6; Cantù 2.

no, a partire dalla sfida casalinga di stasera contro Diem-Olginate 65-64, Cantù-7 Laghi Gazzada 62-76,

Piadena cerca gloria con il fanalino di codaSERIE C

SportSabato 17 Gennaio 201524

Thomas Dall’Anna

Page 25: anno iv • numero 3 • sabato 17-1-15

tornato il sereno in casa Pomì Casalmaggiore , dopo il successo sulla Foppape-dretti Bergamo nel secondo turno del girone di ritorno.

C’era attesa per un match che metteva una di fronte all’altra le due formazioni appaiate al quarto posto della classifica e ne è scaturita una sfida di buon livello, che ha visto imporsi le padrone di casa in quattro set. Una vittoria che rappre-senta la miglior risposta dopo la scon-fitta di Novara. «Volevamo tornare a vincere - ha commentato il tecnico della Pomì, Davide Mazzanti - un po’ per riscattare la sconfitta di Novara, un po’ per regalare una soddisfazione a noi stessi e al nostro pubblico. L’o-perazione è andata in porto al termine di un match che ci ha visto protagoni-ste di una buona pallavolo, con la parentesi del secondo set nel quale il nostro attacco ha avuto un calo. Sono soddisfatto di come la squadra ha affrontato questo impegno». La capita-na Tirozzi è poi tornata sull’importanza dell’approccio alla gara: «Se a Novara avevamo esibito una prestazione opaca, stavolta siamo entrate in campo con il giusto approccio mentale, ag-gressive come si conviene nell’affronta-re un avversario di qualità come Ber-gamo e la nostra buona predisposizio-ne ha premiato». Dopo questa impor-tante affermazione, è però arrivata la notizia dell’addio di Valentina Zago, che si è trasferita in Francia nelle file de Le Cannet, attualmente al secondo posto in classifica, in piena corsa per la vitto-ria del campionato. «Ho vissuto con la Pomì tante emozioni - ha rivelato Valentina - e dovermene andare ovvia-

mente mi rattrista. Ho maturato l’idea di trasferirmi solo negli ultimi giorni, essendosi presentata l’opportunità ac-casarmi in una squadra che mi permet-tesse di trovare spazio e giocare con continuità. Sarà un’esperien-za nuova e che spero possa promuovere la mia crescita professionale e personale. La relativa vicinanza di Cannes all’Italia, mi permetterà co-munque di tornare, non appe-na possibile e ritrovare i miei amici e i mie affetti. Ringrazio tutti i miei tifosi per gli atte-stati di stima e li saluto con affetto. Alla Pomì Casalmag-giore auguro tutto il bene possibile e di raggiungere gli obiettivi prefissati ad inizio stagione».

Dopo questo addio, per certi versi inatteso, la società è al lavoro per rein-

tegrare il gruppo col dodicesimo ele-mento e permettere al tecnico Davide Mazzanti di tornare a disporre di una rosa completa, se non in vista della trasferta sul campo di Montichiari

quanto meno per il match successivo, vale a dire quello di lunedì 26 gennaio con il Bisonte Firenze in terra tosca-na. A proposito di Montichiari, sulle insidie che la terza gior-nata di ritorno potrebbe pre-sentare, non c’è bisogno di dilungarsi troppo; a rappre-sentarle, il risultato che la Metalleghe Sanitars ha otte-nuto nell’ultimo turno sul campo della quotata Liu Jo

Modena, costretta a ricorrere al quinto set e che quinto set (18-16 per Piccinini e compagne), per domare le agguerrite bresciane. Se a ciò aggiungiamo che

tra le mura amiche la squadra di mister Barbieri sa animarsi di grande carica agonistica, si intuisce quale dovrà essere la prestazione delle rosa per nutrire fondate chance di successo. Il morale delle casalasche appare sicura-mente rinfrancato, dare prova di reazio-ne e carattere dopo la debacle di Novara era importante e sulla risposta offerta da Tirozzi e compagne al cospetto di Bergamo non ci sono dubbi. Con la consapevolezza di aver ritrovato il proprio gioco ed aver regala-to ai tifosi rosa l’ennesima soddisfazio-ne della stagione tra le mura amiche (dove sinora ha sempre vinto ad ecce-zione del match di esordio con Novara il 2 novembre 2014), la Pomì potrà pro-seguire con ottimismo il proprio cammi-no nel girone di ritorno.

Cronaca e commenti della partita sul sito www.artventuno.it

La Pomì vuole continuare a volareDopo il successo con Bergamo la squadra rosa cerca il bis sul difficile campo di Montichiari

In settimana ha dato l’addio Valentina Zago, che ha deciso di trasferirsi in Francia nelle file del Le Cannet

E’VOLLEY A1

La Pomì a muro.Sotto Valentina Zago

C’è anche la Baldesio nel medaglia-re ai Campionati italiani indoor di rowing, svoltisi a Muggia. Merito di Elisa Cabrini, che ha conquistato un’importante medaglia di bronzo nella categoria Pesi Leggeri Under 23. La baldesina è giunta terza alle spalle della vincitrice Federica Molinaro (Nazario Sauro) e di Angelica Favaro (Sc Padova). Un’importante iniezione di fiducia in vista della nuova stagione.

Elisa Cabrini sul podio tricolore

(M.G.) La Pieve 010 incontra il Follonica nella prima trasferta del 2015. E’ un turno insolito per i rossoblu, posticipato a martedì 20 gennaio e che verrà trasmesso in diretta su Rai Sport 2. Sia l’una che l’altra squadra hanno aperto l’anno con una vittoria e una sconfitta. I cremonesi sono caduti in casa contro Valdagno e si sono subito presi la rivincita contro Viareggio, sem-pre al PalaPini di San Daniele Po, men-tre i grossetani hanno sbancato Cor-reggio e sono caduti a Bassano. Unico precedente: la gara d’andata nel Cremonese, chiusa sul 2-2. Simile il valore dimostrato sinora, con la “piaz-zola” dei 20 punti condivisa e la Pieve in lieve vantaggio per differenza reti (+4 contro +1). I guantoni di Adriàn Vallina dovranno tenere a freno la verve realiz-zativa del top scorer toscano, Marco Pagnini, autore sin qui di 27 centri. Il team di Ariano Civa risponderà con l’oriundo Federico Ambrosio (29 reti all’attivo), tornato al gol la settimana scorsa -con una tripletta - dopo quasi un mese di digiuno.

CLASSIFICA (14ª giornata) Forte dei Marmi 39; Breganze 31; Valdagno 30; Bassano 26; Trissino, Viareggio 25; Pieve 010, Follonica 20; Lodi 19; Matera 15; Giovinazzo 14; Sarzana, 12; Cor-reggio 6; Prato 3.

Cronaca e commenti della partita sul sito www.artventuno.it

HOCKEY PISTA A1

Pieve 010 a Follonicae in tv su Rai Sport 2

SERIE A1 13ª GIORNATABusto Arsizio-Conegliano 3-1

Casalmaggiore-Bergamo 3-1

Firenze-Novara 0-3

Modena-Montichiari 3-2

Piacenza-Scandicci 3-0

Urbino-Forlì 3-1

Novara 35Modena 30Casalmaggiore 26Conegliano 24Piacenza 23Bergamo 23Busto Arsizio 21Montichiari 19Scandicci 15Firenze 11Forlì 4 Urbino 3

CLAS

SIFI

CA

Bergamo-Firenze, Conegliano-Urbino, Forlì-Piacen-za, Montichiari-Casalmaggiore, Novara-BustoArsi-zio, Scandicci-Modena (17-01 h 20.30).

PROSSIMO TURNO (18-01 h 18)

ROWING

BOCCE

di Massimo Malfatto

Scorre lineare e senza problemati-che l’assemblea annuale delle boccio-file cremonesi svoltasi presso il Cral Aziende Sanitarie Cremonesi. Tutte presenti le sedici società anche se per un paio manca ancora l’affiliazione.

Dettagliata la relazione del presi-dente del comitato Giovanni Piccioni che ha sviluppato vari temi: dalle nor-mative federali agli impianti sportivi (problemi non solamente per il boccio-dromo comunale ma anche per PalaBosco, Pizzighettone e Genivolta), dai risultati dei nostri giocatori (piutto-sto scarsi) al riepilogo della annata.

Confermato che le partite sono tor-nate a disputarsi ai punti 12, Piccioni non ha mancato di criticare quei boc-ciofili che, con stratagemma, hanno voluto eludere la regola che prescrive di partecipare ad almeno il 30% delle gare del comitato per essere conside-rati ai fini della retrocessione. Ha biasi-mato il comportamento scorretto di

coloro che si sono iscritti alle gare allo scopo di raggiungere la percentuale prescritta con il chiaro intento di retro-cedere. Ora per rendere più difficile

aggirare la regola si è deciso di portare l’aliquota al 50% di partecipazione. Parlando di sportività il Presidente ha sottolineato come qualcuno lo abbia

“minacciato” chiedendo: “o mi retro-cedi o non faccio più il cartellino! Le regole vanno rispettate.” Nel 2014 il calendario cremonese ha proposto oltre trenta gare, quasi tutte regionali e quattro nazionali. Un apprezzamento alla bocciofila Tranquillo, una critica a quelle società che non hanno rispetta-to l’impegno (Baldesio) così come il Presidente è rimasto sconcertato e amareggiato per la cessazione del Dlf, soprattutto per le motivazioni econo-miche della chiusura considerata l’esi-guità dei valori in gioco. Poche note positive per quanto riguarda i risultati sportivi. Bravi Emiliano Ghisolfi e Federico Monfredini a conquistare il titolo regionale ma soprattutto ancora in evidenza Germana Cantarini. La bissolatina “leggenda vivente” come l’ha definita Piccioni non tradisce mai le aspettative conquistando il decimo titolo italiano e il secondo posto nel campionato mondiale a squadre. L’assemblea si è conclusa con le pre-miazioni per l’annata.

Un’annata cremonese senza segnali di crescita(M.M.) Prima gara della annata boccisti-

ca cremonese e come è ormai tradizione degli ultimi anni i riflettori sono puntati sulle corsie del PalaBosco, ma in particolare su Claudio e Sabrina che con tanto entusia-smo e dovizia di premi organizzano la gara regionale. Peccato che alla passione e dedizione dei due gestori del ristorante-pizzeria di Bosco ex Parmigiano non abbia fatto riscontro la partecipazione dei boc-ciofili: sono solo 128 le formazioni parteci-panti a questa quinta edizione, un notevole calo rispetto alle 152 dell’anno scorso ed alle 167 del 2013.

Due intense settimane di batterie dove nella categoria A ci sono stati i successi di Guerrini-Zagheno, Suardi-Tiengo, Visconti-Visconti, Zovadelli-Campolungo e degli of-fanenghesi Vanelli e Patrini, in categoria B note positive per Ardoli-Gregori, Galelli-Cavagnoli mentre in categoria C, tra gli altri, in evidenza Manfredi e Fornasari. La finale, direttore di gara Luigi Bassetti, ini-zierà stasera alle ore 18 con semifinali al bocciodromo comunale e al PalaBosco dove si concluderà la manifestazione.

CAMPIONATO PROVINCIALE Seconda gara del calendario invernale e già si asse-gnano i primi titoli quelli della specialità individuale. Gironi a terzine che sono iniziati lunedì 12 mentre le finali delle tre categorie sono in programma sabato 24 sulle corsie del bocciodromo comunale di Cremona.

TROFEO MCL CAPERGNANICA Lunedì ha preso il via anche la nuova annata bocci-stica cremasca con una gara individuale (con due finali separate) organizzata dalla bocciofila Capergnanica. La finale è in pro-gramma sabato 23 sotto la direzione di Franco Stabilini.

Regionale al PalaBoscoQuesta sera le finali

Nel Comitato di Cremona carenza di giovani e volontariParecchi gli sport dove c’è carenza di giovani e le

bocce non fa eccezione. Mentre Crema può gioire grazie a Mattia Visconti, a Cremona questo tema segna rosso da parecchio tempo. Alla Scuola Bocce si vede qualche timido segnale di ripresa per la pre-senza di qualche giovane, ma è ancora troppo poco per permettere di costruire un futuro. Per tentare di

avvicinare i giovani delle scuole medie il comitato ha tentato una strada nuova con l’operazione “Borse di Studio” ma, nonostante gli interessanti importi pre-visti, è stato un completo fallimento come ha rico-nosciuto lo stesso Piccioni. Note dolenti anche per lo “Junior Bocce” che bene sta funzionando in altri comitati ma non a Cremona dove, con ogni proba-

bilità, quest’anno non si svolgerà. Qui la responsa-bilità va ricercata da altre parti perché le scuole elementari e medie hanno chiesto di far parte del progetto ma mancano i volontari che vadano a far lezione: più volte il comitato ha sollecitato qualcuno disponibile ma a vuoto.

M.M.

L’assemblea annuale

Sport Sabato 17 Gennaio 201525Ancora un ko per il Crema Rugby, sceso a Cologno

senza la dovuta cattiveria: il 38-15 finale ne è la dimostra-zione. Anche se i giochi erano già fatti e la partita in que-stione aveva solo una valenza statistica, non è piaciuto l’atteggiamento avuto in campo dalla squadra cremasca, apparsa svogliata e deconcentrata fin dalle battute iniziali. Un brutto primo tempo ha visto il XV neroverde subire la formazione avversaria sia nelle fasi statiche che dinami-che e a parte il lampo al minuto 15 del solito Crotti (che poi uscirà infortunato), non è riuscito ad impensierire mai seriamente i padroni di casa. Nella seconda parte della

gara si è vista una tardiva, ma incoraggiante reazione dei ragazzi cremaschi, in meta con Guanzini e Grec. Ora i neroverdi devono dimenticare in fretta questa prestazione che non rispecchia il reale valore della squadra, in attesa dei playout che inizieranno il 25 di gennaio e che vedranno i cremaschi teste di serie in compagnia di Valle Camonica, Amatori Milano, Cernusco, Cus Pavia e Lainate. Due saranno le formazioni che retrocederanno e se i ragazzi di Zaini affronteranno gli impegni con il piglio mostrato nella parte iniziale della stagione, potranno sicuramente cem-trale l’obiettivo della salvezza in C1.

Il Crema sta preparando i playoutRUGBY

Il podio Pesi Leggeri Under 23: Elisa Cabrini

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di Fortunato Chiodo

egli accoglienti locali del Coni, c’è la nobiltà del cicli-smo provinciali, convocati in Assemblea dal presidente Antonio Pegoiani. All’ordine

del giorno l’approvazione del bilancio 2014 e preventivo 2015 e la stesura del calendario. E Pegoiani spiega la nascita della scuola del ciclismo “Città di Cremona”. Non c’è molto da ricamare, lo dico spassionatamente, senza nessuna deviazione patriottica, sfidando chiunque a sostenere il contrario, il ciclismo espor-ta i propri contenuti all’estero e Cremona, tempio della bicicletta, può vantare il 49° Circuito Internazionale del Porto-Trofeo Arvedi 2015, vero, unico e inimitabile campionato del mondo di primavera, autentico reality della fatica per Elite e Under 23 di mezzo mondo al via, patroci-nato dal CC. Cremonese-Arvedi e pro-grammato domenica 3 maggio a Cremona, con sei o sette nazionali stra-niere già iscritte e comunque limitato a due centurie di concorrenti. Il resto della

storia è velocemente raccontata: l’altro evento di primo piano, un vero spartiac-que, è la 60ª Coppa 1° Maggio-Memorial Sergio Viola, per Under 21 a Stagno Lombardo, seguito dal Gran Premio Calvatone per Elite e Under 23 (martedì 6 ottobre). Pegoiani ha investito tutto se stesso, le belle idee non possono arenar-si, nelle acque basse dei regolamenti e

della crisi economica del nostro Paese. Ha racimolato un numero ragionevole di corse (una cinquantina, con apertura il 5 aprile con il Trofeo Avis-Aido Trofeo Sipe a Salvirola, patrocinato dall’Uc Cremasca). Le aquile si preparano a volare, il calen-dario comprende il Campionato regionali su strada della categoria Esordienti e quelli provinciali. Ci scusiamo con i nostri

lettori, perché i lavori del convegno sono ultimati venerdì sera, mentre il giornale saliva sulle rotative, quindi arrivederci al prossimo numero, con il calendario cicli-stico 2015 completo.

MARECZKO CONCEDE IL BIS ALLA VUELTA AL TACHIRA Kakub Mareczko, “Kuba” lo chiamano tutti così. E’ il dimi-nutivo di Jakub, che starebbe per Jacopo, sa di dover crescere nel passo in salita, abituarsi a far fatica, per lui la volata, è adrenalina, passione pura.

Si è imposto alla grande allo sprint anche nella 4ª tappa della Vuelta al Tachira, in Venezuela: la Guanare-Barinas, bissando al successo ottenuto in giorno prima. Il giovane talento nato a Jaroslaw, nel Sud della Polonia, ma che si è stabilito nel Bresciano a Raffa di Puegnago, uno sguardo sul lago di Garda, ha ottenuto due vittorie in 24 ore. Mareczko, 20 anni, al debutto da professionisti con la Southeast, dome-nica aveva vinto su Benfatto e lunedì davanti al leader Enrique Diaz e a Xavier Quevedo, entrambi della Gobernacion de Yaraqui-Androni.

PEDRETTI, ESORDIO STAGIONALE ALLA SAN GEO Giovanni Pedretti farà il suo debutto stagionale nel team Unieuro Willer del direttore sportivo Marco Milesi (ex professionista di Osio Sotto, che ha militato con Brescialat, Liquigas, Vini Caldirola e Domo): alla classicissima Coppa San Geo in pro-gramma il 21 febbraio. Pedretti è al primo anno nella categoria Continental e dovrà conciliare la scuola con gli impegni sportivi della formazione blu-arancio, dividerà la sua stagione tra strada e pista. Ha grandi doti, ma gli va dato tempo di crescere per emergere nel futuro.

PINI ALLA CICLISTICA TREVIGLIE-SE Nicola Bagioli, 19 anni valtellinese di Lanzada (So), una sola vittoria nel 2014 a Cerreto Guidi in Toscana, nel 2015 difen-derà i colori della squadra dilettantistica trevigiana Zalf Fior, diretta dall’ex profes-sionista Gianni Faresin. L’altro valtelline-se Alessandro Pini, 16 anni (4 successi lo scorso anno), debutterà tra gli juniores della Ciclistica Trevigliese, presieduta da Luigi Moriggi.

N

Il campionato del mondo di primavera resta la corsa più importante del calendario provinciale 2015

Circuito del Porto, la perla più preziosaCICLISMO

Dopo Manuel De Vecchi, impegnato in due diverse edizioni a cinque cerchi, saranno Luca Virdis e Martti Sciortino (Bmx Action Cremona) a provare la scalata alle prossime Olimpiadi. Luca, atleta d’Elite e Martti (nella foto) passato nella categoria Junior, saranno infatti potenzialemente olimpionici per la corsa breve fatta di emozione ed adrenalina. Entrambi nel giro della squadra nazio-nale, dovranno dare il meglio di sé per conquistar-si il biglietto che li porterà a Rio 2016. Diciotto mesi

di qualica internazionale in giro per il mondo, fino a giugno 2016, calcando varie piste del panorama mondiale, da dove uscirà il ranking olimpico che decreterà i migliori 32 atleti mondiali, pronti a con-tendersi l’oro a cinque cerchi. Una sfida senza esclusione di colpi, fatta di salti, curve e tanti sacri-fici per arrivare alla più alta gratificazione profes-sionale: partecipare alle Olimpiadi. L’esperienza, la tecnica e la metodologia, che potranno essere utile ai due cavalieri dell'Action Cremona, sarà assicura-

ta del-l’indiscusso leader nazionale e biancorosso Manuel De Vecchi. Manuel supporterà i due com-pagni di scuderia con la propria esperienza, fatte di 30 anni di corse sul campo nelle più quotate com-petizioni internazionali, tra le quali ben due edizioni olimpiche (Pechino 2008 e Londra 2012). Il team cittadino riserverà a loro la massima attenzione, come in egual modo segue i piccoli del vivaio con la scuola del Parco Po, per cercare di portare tutti, senza differenze, al più alto livello possibile.

Dopo Manuel De Vecchi, impegnato in due di qualica internazionale in giro per il mondo, fino a ta del-l’indiscusso leader nazionale e biancorosso

Martti Sciortino e Virdis puntano alle Olimpiadi

L’arrivo del Circuito del Porto 2014

Lazio-Napoli vale il terzo posto(F.V.) Gli ottavi di finale di Coppa Italia hanno con-

fermato lo stato di salute della Juventus, che dopo essere passata a Napoli, ha rifilato sei reti al malca-pitato Verona. Una sfida che si ripete domani sera in campionato. Più complicato, almeno sulla carta, l’impegno della Roma sul campo del Palermo: i gial-lorossi sono obbligati a vincere per non perdere altro terreno dalla capolista, ma passare al “Barbera” non sarà facile. Il match clou dell'ultima giornata di anda-ta, si gioca comunque a Roma, dove la Lazio ospita il Napoli all’ora di pranzo. Un autentico scontro diret-to per il terzo posto, con i romani che si presentano alla sfida in condizioni decisamente migliori rispetto ai partenopei. Turno delicato per le milanesi: l’Inter non ha alternative alla vittoria sul campo dell’Empo-li, se vuole continuare a scalare la classifica, mentre il Milan deve assolutamente riscattare un inizio anno

deficitario, contro l’Atalanta. La Samp, infine, dopo l’ingaggio di Eto’o, cerca gloria a Parma.

18ª GIORNATA Atalanta-Chievo Verona 1-1, Cagliari-Cesena 2-1, Fiorentina-Palermo 4-3, Hellas Verona-Parma 3-1, Inter-Genoa 3-1, Napoli-Juventus 1-3, Roma-Lazio 2-2, Sampdoria-Empoli 1-0, Sas-suolo-Udinese 1-1, Torino-Milan 1-1.

19ª GIORNATA (18-01 h 15) Cesena-Torino, Chievo Verona-Fiorentina, Genoa-Sassuolo, Empoli-Inter (17-01 h 18), Juventus-Hellas Verona (h 20.45), Lazio-Napoli (h 12.30), Milan-Atalanta, Palermo-Roma (17-01 h 20.45), Parma-Sampdoria, Udinese-Cagliari.

CLASSIFICA Juventus 43; Roma 40; Lazio 31; Napoli, Sampdoria 30; Fiorentina, Genoa 27; Milan 26; Inter, Palermo 25; Sassuolo 24; Udinese 23; Hellas Verona 21; Torino 19; Empoli, Chievo Verona 18; Ata-lanta 17; Cagliari 15; Parma (-1), Cesena 9;

Lo sci alpino femminile è tornato a ruggire. E lo ha fatto sulle navi amiche di Cortina, dove Elena Fanchini ha battuto tutte (Vonn e Maze comprese) nella libera di ieri mattina. La bresciana (30 anni ad aprile), sorel-la di Nadia e Sabrina, è tornata a primeggiare in Coppa del Mondo nove anni dopo il primo successo in carriera, datato 2 dicembre 2005 (discesa libera di Lake Louise). Una bella iniezione di fiducia in vista dei prossimo Mondiali, in programma dal 2 al 15 febbra-io a Vail e Beaver Creek negli Stati Uniti. In campo maschile, è iniziato ieri il lungo week end di Wengen, con la disputa della supercombinata, vinta dallo sviz-zero Carlo Janka, tornato a grandi livelli dopo tanti problemi fisici. L’elvetico ha preceduto il sorprenden-te francese Victor Muffat-Jeandert e l’eterno croato Ivica Kostelic. Sottotono gli italiani, che sperano di rifarsi sia in discesa libera, che in slalom speciale.

SCI ALPINO

Lo sci alpino femminile è tornato a ruggire. E lo ha

SCI ALPINO

Elena Fanchini torna a ruggire

SportSabato 17 Gennaio 201526

BMX

CALCIO SERIE A

Non è una semplice provocazione, ma tante sono le storie della stagione 2014. Una stagione travaglia-ta, con il denominatore comune della crisi che ha allontanato gli sponsor, provocando sofferenza fra squadra e organizzatori, costretti a tenere insieme i pezzi del mosaico. Il risultato più tangibile si è avuto nella classifica a squadre, in cui la Zalf Desirèe Fior Euromobil di Castelfranco Veneto, diretta di Luciano Rui e Gianni Faresin, colonne della squadra, ha fatto festa ai brindisi di fine anno con 57 vittorie, dominan-do la classifica a squadre sul team bergamasco della Colpack del trainer Gianluca Valoti. Le prime due che hanno scavato un solco incolmabile grazie certo alla bontà del lavoro, ma anche per la superiore disponi-bilità economica. Tante vittorie, un capitale preziosis-simo del nostro ciclismo: quello di far crescere tanti giovani alla svelta, affinché nei due anni che passano fra gli Under 23 imparino quel che serve per non per-dersi nel professionismo, a cominciare dallo scalatore romagnolo Manuel Senni, cresciuto tra i dilettanti della Copack, che ha trionfato all’ultimo Giro della Valle d’Aosta, con due belle vittorie di tappa e ingag-giato alla squadra statunitense Bmc Racing Team; è l’unico neo professionista italiano dei Gruppi Pro Teams World Tour e farà il suo esordio stagionale al Giro del Mediterraneo, accanto al suo idolo belga Philippe Gilbert. Una dozzina sono i neo professioni-sti al debutto in team Professional: Simone Andreetta (‘93, dalla Zalf alla Bardiani), Giacomo Berlato (’92, dalla Zalf alla Nippo), Iuri Filosi (’92, dalla Colpack alla Nippo), Jakub Mareczko (’94, dalla Viris alla Southeast), Nicolas Marini (’93, dalla Zalf alla Nippo), Alberto Nardina (’90, dall’Overall all’Androni), Paolo

Simion (’92, dalla Mastromarco alla Bardiani), Luca Sterbini (’92, dalla Palazzago alla Bardiani), Simone Sterbini (’93, dalla Palazzago alla Bardiani), Alessandro Tonelli (’92 dalla Zalf alla Bardiani), Eugert Zhupa (’90, dalla Zalf alla Sout-heast), Federico Zurlo (’94, dalla Zalf all’Unitedhealthcare).

PRESENTATA LA VUELTA 2015 E’ stata presenta l’edizione 2015 della Vuelta a España: partenza il 22 agosto da Puerto Banus, a sud di Malaga con una cronosquadre di 7,4 km fino a Marbella. E la chiusura il 13 settembre con la passerella di Madrid. Tre setti-mane toste, la corsa a tappe spagnola tornerà sui

Pirenei e si deciderà come sempre in salita. Nove arrivi in salita, tutti inediti, quindi, un terreno ideale per scalatori, una sola cronometro individuale alla 17ª tappa, dopo il secondo riposo: 39 km a Burgos che potrebbe chiudere i conti, un bel tratto di pianura e la salita al Castello L’undicesima tappa con la sua durez-za comincia già a far paura e si annuncia una delle più dure della storia della corsa: 138 km da Andorra La Vella a Cortas d’Encamp, vale a dire 6 gran premi della montagna e 15 km di salita finale. Eusebio Unzie, team manager della spagnola Movistar, ha detto: «Mai vista una tappa dura come quella».

La Zalf Desirèe Fior Euromobil schierata nel 2014

Dodici giovani cercheranno gloria tra i grandiAddio a Alfredo Zagano, ex corridore pro-

fessionista del mondo del ciclismo degli anni Cinquanta e Sessanta, morto a 81 anni (era nato a Campagnola il 28 maggio 1933), nel silenzio e nella sofferenza dopo una lunga malattia, circondato dall’affetto dei suoi cari Ne hanno dato il triste annuncio la moglie Caterina, i figli Manuela e Andrea, il fratello Giuseppe, la sorella Agostina e i parenti tutti. Campione di umiltà, ha iniziato una carriera ricca successi con la maglia dell’Unione Ciclistica Cremasca, del presidentissimo Conte Franz Terny de Gregory, trionfando tra i dilettanti al Gran Prix dei Colli Rovescalesi (1953 e 1954), ai Colli Briantei (1953) e alla classicissima Coppa San Geo (1956, allora si correva nel Milanese). Tra i suoi compagni prediletti di squadra anche e non solo alla “Cremasca” l’altro cremasco Pierino Baffi di Vailate. Zagano ha legato la sua storia al ciclismo, uno sport che non riesci a spiegare e descrivere quanto sia meraviglioso, umano, avventuroso e diciamola tutta, anche così faticoso, dando tutto quello che puoi. In corsa era una garanzia perché non aveva paura di nessuno, lavorava per la squadra, era un gregario serioso e fidato. Tra i trionfi più importanti di carriera nelle squadre della Asborno e Arbos: un quarto posto di tappa al Giro d’Italia e un decimo posto al Giro di Toscana nel 1958. Abbandonato lo sport, ha lavorato nell’azienda di famiglia “Ricambi Gizeta”, abitando prima a Trescore Cremasco e poi a Scannabue frazione di Palazzo Pignano.

Addio a Alfredo Zaganociclista della Cremasca

Elena Fanchini (al centro) sul podio

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" punto di vista

La situazione del centrodestraè legata agli egoismi personali

Egregio direttore, l’intervista di Giulia Sapelli fatta a Fran-cesco Zanibelli e pubblicata su il Picco-lo del 29-11-2014, si occupa della si-tuazione del centrodestra a Cremona ed è interessante per quanto riguarda gli accenni alla sua attuale mancanza di operatività pubblica e quindi a quella dei suoi responsabili. Non entro, per ora, nel merito delle sue dichiarazioni, ma mi permetto di ribadire il mio con-vincimento che la politica è diretta da minoranze, più o meno qualificate, e che per comprendere le varie situazioni è opportuno conoscere quali siano le persone che le creano. Innanzitutto, è utile conoscere da chi è composto il centrodestra della città di Cremona. Ul-timamente, detto gruppo, è stato com-posto, perlopiù da persone provenienti da ambienti cattolici, liberali e missini. Ciò che li accomuna è l’antisinistrismo politico. Diversamente dai cattolici e dai missini, quelli che si definiscono libera-li sono difficili da incasellare in quanto il loro modo di concepire la vita in società li avvicina più ai vari annunciati delle sinistre, che a quelli dei loro alleati. Le ragioni principali derivano dai concetti del liberalismo e del liberismo originali, che hanno scatenato il socialismo e il marxismo. A Cremona, quei pochi poli-tici del centrodestra arrivati ad operare nelle istituzioni per le loro capacità or-ganizzative e funzionali di partito, sono perlopiù pervenuti dalla Dc e dall’Msi. Finita l’attività dirigenzia le dei vari ca-poccia in grado di “andare oltre”, non soltanto all’antifascismo, ma anche alle beghe democratiche, si assiste ad una disgregazione generale dovuta al-l’egoismo personale che ha prevalso, liberisticamente, sul platonico “al servi-zi o di tutta la comunità”.

Claudio FedeliCremona

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" testimonianza

piccolo debito non saldato in un negozio, aumentato del 30%

Egregio direttore, dimoro abitualmente a San Martino del Lago anche se ho la residenza a Scando-lara Ravara, dive ho modo di recarmi spesso per motivi di lavoro. Quanto mi è capitato lo trovo strano, a dir poco! Am-metto che la colpa è mia, poiché mi sono dimenticata di saldare un piccolo conto lasciato in sospeso presso un negozio di generi alimentari in Scandolara Ravara. Premetto che non è nelle mie abitudini non pagare debiti. Può succedere una dimenticanza ed è giusto che mi venga ricordata dal creditore, ci mancherebbe! Ma che il creditore, a fronte di un importo di circa 15 (quindici) euro, mi chieda 20 (venti) euro da saldare entro la fine dell’an-no per ragioni contabili, altrimenti…? Na-turalmente il “grande debito” l’ho pronta-mente saldato, certa che in quel negozio non ci metterò comunque più piede. Ho chiesto spiegazioni in merito, poiché il ri-carico corrisponde a circa il 30 per cento della cifra da me dovuta. Risposta: da noi funziona così. Ma cos’è questa cosa se non usura o pizzo?

F. s.scandolara Ravara

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" agRiCoLtuRa

divieto assoluto sugli ogmnoi incalziamo il governo

Signor direttore, erano anni che aspettavamo la libertà di scelta da parte degli Stati membri dell’Ue in merito all’utilizzo o meno di

prodotti geneticamente modificati nell’ambito del proprio territorio nazio-nale. E’ però necessario dire con chia-rezza che il testo approvato dal Parla-mento Europeo evidenzia gravi debo-lezze che sollevano dubbi legittimi. Sono troppo vaghe le motivazioni di ti-po ambientale per impedire la coltiva-zione di Ogm senza incappare in ricorsi presso la Corte di Giustizia da parte del-le multinazionali delle sementi. Inoltre, e ancor più grave, l’incongruenza di dare la possibilità ad uno Stato di proibire la coltivazione di un Ogm, ma non di im-pedire la circolazione e la vendita di quell’Ogm o di prodotti da esso deriva-ti sul suo territorio. L’assenza poi di nor-me precise per l’etichettatura non con-sentirà ai consumatori di essere corret-tamente informati. Con queste pesanti ombre e ambiguità è chiaro che la no-stra iniziativa di contrasto all’uso di Ogm e di difesa della nostra biodiversi-tà, ricchezza economica, culturale e sociale della nostra agricoltura, non ter-mina qui. Ora è urgente che il Governo adotti subito il provvedimento più re-strittivo possibile in base al nuovo di-spositivo approvato, a partire dal divie-to assoluto di coltivazione e uso di prodotti Ogm su tutto il territorio. Su questo incalziamo il Governo, a partire dal question time che abbiamo propo-sto in Commissione Agricoltura.

Franco BordoDeputato di Sel

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" quesito

strage di parigi: chiediamocise abbiamo delle responsabilità

Egregio direttore, a qualche giorno dai fatti parigini, è pos-sibile fare alcune riflessioni senza dover difendere i soliti interessi legati a posizio-ni elettorali: cominciamo dal fatto che come democrazie, non abbiamo una linea chiara su moltissime questioni. Abbiamo peccato, usando categorie occidentali per analizzare fenomeni che occidentali non sono; abbiamo avuto la presunzione di intervenire in merito alle decisioni ed alla legittimità di governi stranieri e sul “fenomeno” Isis. Il conseguente terrori-smo, anche sui nostri territori, è quindi una diretta conseguenza del nostro agire mediaticamente. Un esempio sono le pre-sunte “primavere arabe”: rivolte che ab-biamo sostenuto (come Occidente) e han-

no spazzato via (o tentato di farlo) gover-ni sicuramente autoritari, ma che difatto erano in grado di governare società triba-li (come la Libia di Gheddafi) o di offrire un interlocutore almeno lontanamente laico rispetto alla masnada di fanatici che ne sono l’alternativa (e mi riferisco al tentati-vo, fortunatamente “per noi” fallito, di far cadere Assad in Siria). Abbiamo incorag-giato una anarchia armata, sgretolato del-le società. La conseguenza è stata che l’Islam, anche quello radicale, è diventato egemone, essendo l’unico altro attore ri-masto in piedi tra le rovine che abbiamo concorso a creare. Eppure continuiamo, mostrando una totale ignoranza dei fatti, ad avere atteggiamenti al limite della paz-zia verso quegli attori politici che, piaccia o non piaccia, rappresentano un Islam con un referente, un Islam non anarchico, nei confronti del quale potremmo avere un dialogo (come la Siria o l’Iran). Si potranno piangere anche i morti parigini, ma oltre a mostrare volti contriti e cartelli di Charlie, le nostre classi dirigenti dovrebbero chie-dersi quanta responsabilità abbiamo nella creazione di questa nuova ondata di ter-rorismo islamico, cambiando alleati ri-spetto a quelli scelti dall’Occidente (con in testa Paesi come Arabia Saudita e Pa-kistan, il cui rapporto con l’estremismo islamico è quantomeno sospetto).

g.F.Cremona

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" pResa di posizione

a milano per protestare controil convegno sulla famiglia

Caro direttore, sabato 17 gennaio, alle ore 14 in Piazza Città di Lombardia a Milano, Arcigay Cre-mona, assieme a tutti gli altri Comitati territoriali Arcigay della Lombardia, parte-ciperà alla manifestazione di protesta contro il convegno “Difendere la famiglia per difendere la comunità”, una iniziativa patrocinata ed organizzata da Regione Lombardia utilizzando il logo di Expo 2015, che presenta e dà legittimità istitu-zionale ad organizzazioni che considera-no l’omosessualità una malattia e preten-dono di potere e dovere “curare” gli omo-sessuali. L’omosessualità da decenni non è più considerata una malattia dall’Orga-nizzazione Mondiale della Sanità, ma una normale variante del comportamento umano. Le loro teorie, che pretendono di “riparare” gli omosessuali, sono conside-

rate ciarlataneria da tutta la comunità scientifica italiana ed internazionale e la loro applicazione è considerata pericolo-sa e dannosa da parte dell’Ordine Nazio-nale degli Psicologi Italiani. La mobilita-zione contro la legittimazione istituzionale di questo convegno da parte di Regione Lombardia è imponente e moltissime so-no le proteste giunte da tutto il mondo contro questo convegno, con perfino una richiesta formale da parte del Bie - Bureau international des exposition, l’ente inter-nazionale che regola Expo - di non utiliz-zare il logo ufficiale per pubblicizzare una iniziativa di questo genere, considerando il suo utilizzo un abuso da parte della Re-gione. Nonostante questa mobilitazione, il presidente Roberto Maroni e l’assesso-re regionale Cristina Cappellini, modera-trice del convegno, non hanno voluto to-gliere il patrocinio. Ci troviamo quindi a chiamare tutti i cittadini alla partecipazio-ne alla manifestazione di protesta per evi-denziare il nostro più forte dissenso e il nostro sdegno per una iniziativa medieva-le che, alimentando l’ignoranza e la discri-minazione, pone la Lombardia a fianco dell’Iran o dell’Arabia Saudita, allontanan-dola in modo vergognoso dalle posizioni, ormai patrimonio comune, della civiltà occidentale.

gabriele piazzoniPresidente Arcigay Cremona

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" ReCLamo

tra disguidi vari pagarela bolletta diventa un’impresa

Egregio direttore, Enel Servizio Elettrico spa, Poste Italia-ne spa: enti una volta pubblici e che ora sono diventati impresa (spa), ma che imprese non sono e continuano a per-cepire soldi pubblici che noi cittadini paghiamo. Peccato che, a fronte di questi servizi, non è corrisposta ade-guata risposta. Ed ora voglio spiegarmi meglio. A causa dei vari disguidi posta-li (ritardi nel migliore dei casi, se non perdita della corrispondenza), mi sono visto costretto a domiciliare on-line le varie utenze (acqua, luce, gas, telefono, ecc.). Fin qui tutto regolare. Regolare? In questi giorni ho cambiato utenza per quanto riguarda luce e gas e dal primo gennaio 2015 sono passato ad altra azienda. L’Enel ha emesso l’ultima fat-tura che però ho scoperto non poter visualizzare, per la seguente ragione

sotto esposta: «Gentile cliente, per la fornitura selezionata non è possibile ef-fettuare l’operazione richiesta. Per ulte-riori informazioni, ti preghiamo di con-tattare i nostri operatori al numero verde 800 900 800, oppure di rivolgerti ai no-stri sportelli sul territorio. Per sapere qual è il Punto Enel più comodo per te, clicca qui. Grazie». Praticamente mi ha sospeso il servizio on line, impedendo-mi di accedere agli archivi elettronici, disponibili per legge per cinque anni. Servizio che sono stato costretto ad attivare in quanto la posta si è sempre dimostrata carente. Dirò di più: ultima-mente ritiro la posta da un mio amico, che ringrazio e tutto questo grazie a gentile concessione di un comune ami-co porta lettere che si presta a conse-gnarla (nonostante non sia di propria competenza) sopperendo la mancanza di un porta lettere nella mia zona. Com-plimenti a Poste Italiane spa; compli-menti ad Enel Servizio Elettrico spa!

massimo pelizzonigussola

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" tRaspoRti

si deve ridiscutere l’alta velocitàsulla linea Brescia-verona

Caro direttore, crescono le adesioni all’appello di Le-gambiente della Lombardia, affinché il progetto dell’alta velocità Brescia-Verona venga ridiscusso e si prendano in consi-derazione alternative possibili come quel-la del quadruplicamento della linea “stori-ca” attuale, realizzando una coppia di bi-nari affiancati agli esistenti e da destinare all'esercizio ad alta velocità secondo il concetto sviluppato nei Paesi dell'area tedesca. Questa è l’unica alternativa rea-listica che potrebbe mettere in discussio-ne l’attuale concessione affidata a Cepav 2 il Consorzio d’imprese che si è aggiudi-cato 20 anni fa i lavori dell'opera, in prati-ca un servizio interpolo con velocità mas-sime di 240-250 km/h (che, ricordiamo, è la stessa velocità a cui viaggiano i “freccia rossa” sulla tratta Roma-Firenze, oltre che sulle tratte già realizzate Milano-Treviglio e Padova-Mestre), compatibili con le ge-ometrie del tracciato attuale e con la con-servazione delle fermate a Brescia e sul Garda. In questi giorni ai firmatari dell’ap-pello, che sta già raccogliendo adesioni da parte di esperti del settore trasporti, docenti, urbanisti, associazioni sindacali come la Coldiretti, la Confagricoltura e la Cgil, alcuni Comuni interessati dal trac-ciato di un esperto di trasporto aereo, si sono aggiunti Giorgio Ragazzi, professore di Economia e Finanza alla Cattolica di Bergamo, Eugenio Muzio ex presidente di Uirr (Union internationale rail route) e Le-gambiente del Veneto. Al castello di Ca-stenedolo si è svolta, nei giorni scorsi, un’affollata assemblea organizzata da Le-gambiente e dall’Associazione locale la “Collina dei Castagni” che ha aderito alla proposta illustrata da Legambiente.

dario Balotta Tesponsabile trasporti di Legambiente

della Lombardia***

" CRemona-tRevigLio

ancora cinque corse soppressetrenord si scusa per i disagi

Signor direttore, cinque corse soppresse, due limitazioni di percorso e ritardi ieri mattina tra le 6 e le 9.40 circa sulla linea Cremona-Treviglio per consentire le operazioni di recupero del treno 10452 (Cremona 5.34), rimasto fermo tra Casalbuttano e Soresina a cau-sa di un guasto. Il convoglio è stato trai-nato da un locomotore di soccorso fino alla stazione di Casalbuttano, dove i pas-seggeri, una decina, hanno potuto prose-guire il viaggio a bordo del treno 10456. Ci scusiamo con i clienti per i disagi.

trenord

In Italia, secondo i dati dif-fusi dall’Istat, si effettuano circa 150mila donazioni l’an-no che riguardano immobili e terreni. L’utilizzo allo stru-mento della donazione co-me anticipazione delle attri-buzioni successorie com-porta, tuttavia, una serie di problematiche per chi si tro-va ad acquistare un immobi-le proveniente da una dona-zione. Spesso, infatti, le compravendite di beni im-mobili di origine donativa non possono essere conclu-se perché presentano ele-menti di rischio troppo ele-vato. Come è noto, la dona-zione è considerata un anti-cipo sulla successione e dunque può essere rimessa in discussione. In particola-re, il nostro ordinamento ri-serva ai legittimari (il coniu-ge, i figli e, se questi non ci sono, i genitori) una quota di eredità chiamata “legittima” della quale non possono es-sere privati per volontà del

defunto, sia che venga espressa in un testamento o eseguita in vita tramite do-nazioni. Ciò comporta che se un soggetto legittimato ritiene di essere stato privato di una quota di legittima per effetto di una donazione po-sta in vita dal defunto, può far valere i propri diritti me-diante un’apposita azione giudiziaria detta azione di ri-duzione. Quest’ultima azio-ne, in caso di successo, può far seguito alla restituzione

del bene. Se, ad esempio, Tizio ha due figli e dona in vita il suo unico immobile a uno dei due, l’altro, quando si apre la successione, può impugnare la donazione, so-stenendo che una parte spettava anche a lui. Se il fi-glio che ha ricevuto la dona-zione ha venduto la sua casa a un terzo, il figlio escluso può chiedere al terzo una somma corrispondente al-l’equivalente della quota di successione che gli spetta-

va. La donazione può consi-derarsi al riparo da tali azioni solo in due casi: 1) decorsi venti anni dalla trascrizione della donazione, se, nel frat-tempo, nessuno dei legitti-mari ha agito in riduzione o ha fatto opposizione alla do-nazione; 2) decorsi dieci anni dal decesso del donante, se, nel frattempo, nessuno dei legittimari ha agito in riduzio-ne. Un possibile rimedio per eliminare o ridurre i rischi connessi ad una provenien-za donativa è la previa riso-luzione della donazione per mutuo dissenso.

*avvocato stabilitodel Foro di milano

[email protected]

A cura di Emilia Rosemarie Codignola*

Quali sono i pericoli per chi acquista un immobile donato?

previsioni meteo a cura di dominique Citrigno per spaziometeo.com e meteowebcam.it

saBato 17 gennaio domeniCa 18 gennaio Lunedì 19 gennaio maRtedì 20 gennaio meRCoLedì 21 gennaio

Sabato 17 Gennaio 201527Lettere & Opinioni Per dire la vostra, scrivete a: [email protected][email protected]

Page 28: anno iv • numero 3 • sabato 17-1-15

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