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CORSO ALLIEVO ALLENATORE PRIMO LIVELLO GIOVANILE
MODULO 6 - “Dalla didattica del palleggio all’identificazione delle attitudini per ruolo di alzatore”
Relatore: prof. Alessandro Dal Corso
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IL PALLEGGIO
FONDAMENTALE PRINCIPE PER LA
PRECISIONE:
molta parte di palla toccata quindi più facilmente
indirizzabile.
È IL PRIMO FONDAMENTALE AD ESSERE
INSEGNATO PER I SEGUENTI MOTIVI:
base di altri fondamentali
precisione nel piazzamento “sotto” la palla e di
esecuzione
si può giocare con il solo palleggio
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FINALITÀ DEL PALLEGGIO 1
1. ABITUARE I MOVIMENTI degli allievi AL
TIMING DELLA TRAIETTORIA PARABOLICA
2. SVILUPPARE LA MOTRICITÀ GENERALE E
SPECIFICA DEGLI ARTI INFERIORI
3. COSTRUZIONE DEL GIOCO da parte:
del palleggiatore (il PALLEGGIO identifica
principalmente il ruolo dell'ALZATORE)
di un altro giocatore (è una tecnica importante
per il CENTRALE e per il LIBERO nell’alzata di
ricostruzione del contrattacco)
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FINALITÀ DEL PALLEGGIO 2
4. padronanza nel palleggio nell’APPOGGIO delle FREE BALL avversarie (SOPRATTUTTO NEL MASCHILE)
5. per la RICEZIONE (è una tecnica importante per lo SCHIACCIATORE in ricezione sul servizio floating in salto o con piedi a terra) (SOPRATTUTTO NEL MASCHILE)
6. è una tecnica disponibile anche per situazioni d'ATTACCO
7. per la DIFESA (dei palloni lenti o dei palloni toccati dal muro)
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Teoria delle traiettorie 1
3 FASI
1-fase di analisi
(osservo)
2-fase di spostamento
(elaboro una scelta
tecnico-tattica)
3-fase di
intervento
(raggiungo la
posizione di
maggior
equilibrio e
intervengo
con la tecnica
più
appropriata)
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Teoria delle traiettorie 2
Nella pallavolo e nel palleggio in particolare è
fondamentale ai fini del successo imparare a:
leggere la traiettoria della palla e regolare la
velocità dello spostamento
intercettare la palla
produrre un'altra traiettoria.
La fase d’intercettazione e il cambio di
direzione (o smistamento) dell’attrezzo sono
coincidenti essendo la pallavolo uno sport
basato sul rimbalzo della palla.
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Teoria delle traiettorie 3
Nella pallavolo esistono varie tipologie di traiettorie che la palla può produrre:
paraboliche
verticali
tese discendenti (le tecniche di attacco e di servizi un salto).
Una traiettoria verticale o parabolica è caratterizzata da:
una FASE ASCENDENTE,
una FASE DISCENDENTE
un punto, in cui la palla ferma, che divide la fase ascendente da quella discendente chiamato PUNTO MORTO (PM).
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Teoria delle traiettorie 4
Chiederemo agli atleti di trovarsi sul
punto d’impatto della palla:
in anticipo rispetto alla stessa,
in massimo equilibrio sia al suolo sia in
fase di volo,
di eseguire il cambio di direzione
dell'’attrezzo con la massima precisione
esecutiva
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Teoria delle traiettorie 5
Spesso alleniamo solo:
la fase di smistamento o meglio il fondamentale fine a se stesso
tralasciando tutta la parte che lo precede.
In questi ultimi anni è stato sviluppato dal prof. Pittera e dai suoi collaboratori un approfondito lavoro sull‘aspetto che precede il fondamentale.
Questo studio ha permesso di sviluppare il:
METODO ANALOGICO-SIMBOLICO.
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METODO ANALOGICO-SIMBOLICO 1
IL METODO ANALOGICO-SIMBOLICO:
consente di legare all'imitazione un simbolo (1, 2 e 3) o altri stimoli,
il simbolo o il segnale creano i presupposti della lettura e dell'anticipazione motoria.
Questo metodo permette di ottenere risultati importanti nel processo di apprendimento dell’atleta.
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METODO ANALOGICO-SIMBOLICO 2
Il punto di contatto con la palla è infatti il
punto dove si congiungono due traiettorie:
quella della palla e quella dell'atleta.
Questa capacità di far coincidere due
traiettorie è in realtà un problema di non
semplice soluzione motoria che implica:
la capacità di lettura della traiettoria della palla
l'adeguamento spazio-temporale dei movimenti
dell'atleta.
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METODO ANALOGICO-SIMBOLICO 3
La forza di gravità determina una
decelerazione della palla nella fase
ascendente della traiettoria e un'accelerazione
nella fase discendente della traiettoria.
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METODO ANALOGICO-SIMBOLICO 4
La traiettoria del baricentro dell'atleta,
invece, subisce un'accelerazione nella
prima parte e una decelerazione nella
seconda parte.
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METODO ANALOGICO-SIMBOLICO 5
Questa inversione del segno dell'accelerazione tra le due traiettorie costituisce un problema dell'atleta che deve essere aiutato a risolvere I risultati degli studi, inerenti alla struttura di gioco nella pallavolo, hanno dimostrato l'importanza della fase di decelerazione e arresto.
Dobbiamo cambiare il concetto di velocità e lavorare sul concetto di accelerazione-decelerazione con particolare attenzione sulla fase di decelerazione.
Non bisogna lavorare:
sull'accelerazione dal punto A a B,
ma sull'abbinata accelerazione-decelerazione dal punto A a B.
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METODO ANALOGICO-SIMBOLICO 6
Dal momento che i movimenti di intercettazione della palla sono direttamente correlati alle traiettorie che essa descrive, è di fondamentale importanza:
la lettura delle traiettorie: è importante che l’atleta sappia riconoscere il PUNTO MORTO, che divide la fase ascendente da quella discendente.
associare la lettura della traiettoria ai sistemi di accelerazione e decelerazione del baricentro.
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IL PALLEGGIO
INTERCETTAZIONE E CAMBIO DI DIREZIONE (O
SMISTAMENTO) dell'attrezzo rappresentano un
caposaldo importante per strutturare i
PROCESSI METODOLOGICI E DIDATTICI DEL
PALLEGGIO!
Costruire esercitazioni che obblighino gli
atleti a RICONOSCERE e FARE COSE DIVERSE
nella FASE ASCENDENTE DELLA PARABOLA,
nella FASE DISCENDENTE o nel PUNTO MORTO.
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PALLEGGIO e DIDATTICA
A tutto ciò devono corrispondere percorsi didattici basati:
su attività motorie generali di base dove le esercitazioni sulla frequenza e sul ritmo dei vari segmenti del corpo possa migliorare il sistema A-D;
sulla variazione dei programmi spazio-temporali (traiettoria della palla, comportamenti motori di compagni ed avversari)
su un continuo rapporto adattivo tra evento previsto ed anticipato e quello che si verifica effettivamente.
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DALLA DIDATTICA DEL PALLEGGIO ALL’IDENTIFICAZIONE
DELLE ATTITUDINI PRIMARIE PER IL RUOLO DI ALZATORE
La didattica delle tecniche di base
consente l’identificazione di alcuni
aspetti che, nell’esecuzione di un gesto
finalizzato, mettono in luce una
maggiore attitudine specifica rispetto
alla media: questo concetto si pone alla
base della metodologia che introduce il
concetto di specializzazione.
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Tecnica: IL PALLEGGIO 1
Posizionamento del corpo sotto la palla
Posizione del busto (equilibrio - neutralità)
Base d'appoggio (frontalità – lateralità): Piede destro avanti
Piede sinistro avanti
Intercettamento-Entrata della palla nelle mani
Posizione delle mani (apertura - altezza)
Smistamento-Uscita della palla dalle mani
La spinta (direzione - velocità - inclinazione)
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Tecnica: IL PALLEGGIO 2
POSIZIONAMENTO DEL CORPO SOTTO LA PALLA:
Relazione stabile tra asse corporeo e traiettoria della palla
Relazione stabile tra asse corporeo e orientamento al bersaglio del piano di rimbalzo
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Tecnica: IL PALLEGGIO 3
Orientamento dei punti di appoggio
Salvaguardia del rapporto tra palla ed
asse corporeo
Appoggi asimmetrici
Peso del corpo distribuito sugli appoggi
nell’approccio al tocco
Gli arti inferiori sono semi-piegati
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Tecnica: IL PALLEGGIO 4
FASE DI INTERCETTAZIONE
Gli arti superiori sono semi flessi
I gomiti rivolti verso fuori basso.
I polsi sono leggermente flessi all'indietro
Le mani, con le dita aperte e leggermente incurvate, formano un incavo adatto ad accogliere e avvolgere la metà inferiore del pallone.
In particolare sono pollice, indice e medio che sopportano la maggior parte del peso della palla mentre le altre due dita sono prevalentemente direzionali.
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Tecnica: IL PALLEGGIO 5
FASE DI SMISTAMENTO
L'impatto con il pallone viene ammortizzato con un ampio molleggio indietro delle mani e delle dita, quando braccia e gambe sono ancora piegate.
Da questa posizione, tutto il corpo inizia un movimento di graduale distensione nella direzione in cui si vuol mandare il pallone.
Differenziazione delle spinte: spinta con azione specifica per:
palleggio avanti (completamento della spinta con l'indice)
palleggio dietro (completamento della spinta con il pollice)
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Tecnica: IL PALLEGGIO 6
FASE DI SMISTAMENTO
La distensione degli arti superiori può seguire quella degli arti inferiori o avvenire contemporaneamente.
Dopo l'uscita del pallone le mani, le braccia e tutto il corpo completano la distensione in avanti-alto,
Alla fine della spinta le braccia sono: TESE AVANTI-ALTO,
I PALMI RUOTATI IN FUORI NELLA STESSA DIREZIONE DELLA PALLA
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Tecnica: IL PALLEGGIO 7
Gestire, in modo equivalente con entrambi gli arti inferiori, la serie di movimenti caratteristici del palleggio.
La scelta dell'arto inferiore avanti deve variare in relazione alla situazione.
La gamba avanti deve spingere quando è ancora in grado di spingere la gamba dietro.
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Tecnica: IL PALLEGGIO 8
NEL PALLEGGIO CI SONO 7-8 COMPONENTI VETTORIALI: CAVIGLIA
GINOCCHIO
ANCA
(CERNIERA LOMBO-SACRALE)
SPALLA
GOMITO
POLSO
DITA
Vengono usate tutte quante le componenti vettoriali solo nelle grandi gittate mentre nelle traiettorie brevi si cerca di usare solo polsi e mani.
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Tecniche nel palleggio d’alzata
Il palleggio d'alzata è un fondamentale che può avvalersi delle seguenti tecniche:
palleggio frontale (è quello di base) avanti
dietro
palleggio in sospensione avanti
dietro
ad 1 mano (quando la palla è molto alta sopra la rete)
palleggio laterale
palleggio in caduta
palleggio in salto
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L’alzata con tecnica di palleggio 1
In funzione del ruolo di alzatore
L’alzata avanti e dietro e la stabilizzazione della traiettoria di 2° tempo
La neutralità nell’approccio al palleggio nell’alzata avanti e dietro
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L’alzata con tecnica di palleggio 2
La gestione della distanza dall’obiettivo
Le spinte accessorie
La gestione situazionale della frontalità
La palla che stacca da rete
Allenamento situazionale e tempo tecnico
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Le attitudini specifiche al ruolo di alzatore:
BUONE MANI essendo questa l’unica caratteristica che tutti i grandi alzatori hanno in comune
BUONA FLESSIONE DORSALE DEL POLSO
QUANTITÀ DI PALLA TOCCATA DALLE DITA
PUNTO D'IMPATTO DELLA PALLA
NEUTRALITÀ NELLA PALLA AVANTI E DIETRO
NEUTRALITÀ NEI CONFRONTI DELLA PALLA IN ENTRATA-USCITA, importante quindi sviluppare il PALLEGGIO LATERALE
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Le attitudini specifiche al ruolo di alzatore:
l’impostazione didattica delle mani
Attitudini primarie
Mani naturalmente aperte
Superficie di palla da toccare
Mani in flessione dorsale
Entrata della palla
Presupposto della velocità di uscita
Differenziazione delle spinte
Spinte per il palleggio avanti che termina con il rilascio
dell’indice rispetto alla spinta per il palleggio dietro che
termina con il rilascio del pollice
L’indipendenza delle mani nella spinta in funzione della
distanza da coprire
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Le attitudini specifiche al ruolo di alzatore:
la TATTICA
Il palleggiatore deve sapere sempre a chi dare la palla.
IL PALLEGGIATORE NEL FARE DELLE SCELTE DEVE:
conoscere lo stato di forma dei suoi compagni
il momento positivo dei propri attaccanti nel set, nella partita
deve imparare a percepire quale schiacciatore è più lucido ed efficiente nel finale set.
la composizione del muro avversario
scelta del 1° tempo: dipende dal mio centrale
dal muro avversario
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Il palleggio nell’appoggio per la
ricostruzione
Aspetti che differenziano l’appoggio in
palleggio dal palleggio d’alzata
Palla che resta avanti rispetto all’asse
corporeo
Frontalità al bersaglio / punto rete
L’allenamento della suddetta tecnica deve
essere situazionale
La scelta tecnica che meglio risponde alla
situazione
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Il palleggio nella ricezione del servizio 1
Posizione di partenza in ricezione:
più avanzata,
ricerca della frontalità, con punto di
impatto più basso e avanti rispetto al
palleggio didattico
aumentare il grado di tensione delle mani
assimmetria degli appoggi
ricerca di una traiettoria di uscita comoda
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Il palleggio nella ricezione del servizio 2
Aspetti che differenziano la ricezione in
palleggio dal palleggio d’alzata
Palla che resta avanti rispetto all’asse
corporeo
Frontalità al bersaglio / punto rete
L’allenamento della suddetta tecnica deve
essere situazionale
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LAVORO FISICO:
articolarità del polso
forza sulle dita (schiacciare palline da tennis,
piegamenti sulle dita)
palla medica (anche su piano inclinato)
palleggio CINESE (con due dita)
far schiacciare anche il palleggiatore, il salto è
il primo mezzo allenante per mantenere e
migliorare le prestazioni di salto (palleggio in
sospensione)
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ERRORI E PROBLEMI PRINCIPALI 1:
RUMORE
GRANDEZZA DELLE MANI (la palla è sempre uguale)
MANI PICCOLE (pollice e indice sono un po' più lontani)
MANI GRANDI (pollice e indice più vicini)
PREPARAZIONE DELLE MANI (alla fine del posizionamento le mani passano davanti al petto)
INFORCHETTO LA PALLA (succede spesso quando ho i pollici in avanti)
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ERRORI E PROBLEMI PRINCIPALI 2:
GOMITI STRETTI
GOMITI LARGHI
PUNTO DI IMPATTO DELLA PALLA
DAVANTI O SOTTO IL MENTO
ARTI SUPERIORI CHE NON SEGUONO LA
PALLA VERSO IL BERSAGLIO
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ERRORI E PROBLEMI PRINCIPALI 3:
CONTATTO CON IL PALLONE A BRACCIA
TROPPO DISTESE CONTATTO CON IL PALLONE A
BRACCIA TROPPO FLESSE
PIEDI UNITI
PIEDI IN ESAGERATA ASSIMMETRIA SAGITTALE
RITARDO NEL POSIZIONARSI SOTTO LA PALLA
errata valutazione
pigrizia
SCARSA COORDINAZIONE TRA ARTI INFERIORI E
SUPERIORI
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ATTENZIONE!!!!
PALLEGGIO A COPPIE UNO DI FRONTE ALL'ALTRO: NON ESAGERARE PERCHÉ SUCCEDE POCO IN PARTITA!!!
CREARE IL PIÙ PRESTO POSSIBILE SITUAZIONI DOVE CAMBIA ANCHE LA DIREZIONE:
palleggio di controllo e palleggio al compagno
palleggi angolari
Abili nel trovare la miscela giusta tra TECNICA e ALLENAMENTO SITUAZIONALE.
Creare situazioni motivanti (di gioco) ma molto vicine allo sviluppo della tecnica.
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Bibliografia
PITTERA-VIOLETTA, Pallavolo dentro il movimento, Tringale ed.
PITTERA-PEDATA-PASQUALONI, Pallavolo dentro il movimento 2, Fipav settore scuola e promozione
PITTERA-PEDATA-LIGAS-PASQUALONI, Il minivolley, Calzetti-Mariucci
PAOLINI, Il nuovo sistema pallavolo, Calzetti-Mariucci
MENCARELLI-PAOLINI, I ruoli nella pallavolo-tecnica e didattica specifica dell’alzatore, Calzetti-Mariucci
MENCARELLI, Identificazione delle attitudini dell’alzatore, Materiale del CQN
LORENZETTI, Costruire l’alzatore, appunti corso allenatori
DOUG BEAL, Le qualità dell’alzatore, appunti corso allenatori
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DOMANDE E CONSIDERAZIONI