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COSTRUZIONE DI UN PORTALE DINAMICO PER L...

Date post: 18-Feb-2019
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COSTRUZIONE DI UN PORTALE DINAMICO PER L’ARCHEOLOGIA MEDIEVALE: LA RIPROGETTAZIONE DI UNO SPAZIO WEB GIÀ ESISTENTE INDICE 1. INTERNET 2. NUOVE TECNOLOGIE PER LA CREAZIONE DI SITI WEB 3. IL PORTALE DI ARCHEOLOGIA MEDIEVALE 4. OBIETTIVI DELLA RICERCA 5. TEMPI DELLA RICERCA 6. BIBLIOGRAFIA E RISORSE WEBOGRAFICHE 1. INTERNET Il mondo del web e di Internet ha avuto dalla fine degli anni ’90 uno sviluppo esponenziale tanto nel numero dei documenti on line, tanto nella quantità sempre maggiore di utenti che utilizzano quotidianamente “la rete” usufruendo dei diversi servizi che offre 1 . Questa grande crescita è stata determinata dalla facilità con cui si possono creare e mettere on line pagine web; chiunque, una volta raggiunto un minimo d’esperienza di navigazione ed una conoscenza informatica di base, può essere in grado di creare documenti html (Hyper Text Markup Language) 2 . Due sono le caratteristiche fondamentali del web: la possibilità di raggiungere in pochi istanti ed “in tempo reale” qualsiasi angolo del continente e l’occasione di sfruttare la multimedialità potendo quindi usufruire di più mezzi di comunicazione (non solo testi, ma anche immagini, filmati e suoni). La rete rappresenta dunque un veicolo ottimale per la comunicazione, per lo scambio di dati e di informazioni, per incrementare i contatti con altri archeologi ed altri organismi. Inoltre, nel caso della nostra disciplina, ci mette in grado di superare alcuni dei mali che colpiscono a diversa profondità le unità di ricerca: una di queste patologie è rappresentata dalle informazioni che circolano assai lentamente a causa dei lunghi tempi di costruzione ed elaborazione della documentazione. E questo si accompagna ad un atteggiamento che vede molti archeologi trattare come loro “proprietà” esclusiva i dati, che assai spesso non vengono resi disponibili alla collettività scientifica 3 . Il calcolatore consente di “polverizzare” i tempi di elaborazione della documentazione e mettere a disposizione dei ricercatori in tempi strettissimi attraverso la rete i dati prodotti nelle 1 Secondo una ricerca dell’Eurisko gli utenti che utilizzano Internet in Italia sono passati dal 1997 al 2004 da 2 a 14 milioni. Nell’ultimo anno l’incremento è stato di circa il 15%. Le rilevazioni di Eurisko riportano inoltre un accesso alla rete internet del 75% delle persone che possiedono un computer. 2 FRANCOVICH, ISABELLA 2004 3 ISABELLA, SALZOTTI, VALENTI 2001
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COSTRUZIONE DI UN PORTALE DINAMICO PER L’ARCHEOLOGIA MEDIEVALE: LA

RIPROGETTAZIONE DI UNO SPAZIO WEB GIÀ ESISTENTE INDICE

1. INTERNET

2. NUOVE TECNOLOGIE PER LA CREAZIONE DI SITI WEB

3. IL PORTALE DI ARCHEOLOGIA MEDIEVALE

4. OBIETTIVI DELLA RICERCA 5. TEMPI DELLA RICERCA 6. BIBLIOGRAFIA E RISORSE WEBOGRAFICHE

1. INTERNET

Il mondo del web e di Internet ha avuto dalla fine degli anni ’90 uno sviluppo

esponenziale tanto nel numero dei documenti on line, tanto nella quantità sempre maggiore di utenti che utilizzano quotidianamente “la rete” usufruendo dei diversi servizi che offre1. Questa grande crescita è stata determinata dalla facilità con cui si possono creare e mettere on line pagine web; chiunque, una volta raggiunto un minimo d’esperienza di navigazione ed una conoscenza informatica di base, può essere in grado di creare documenti html (Hyper Text Markup Language)2.

Due sono le caratteristiche fondamentali del web: la possibilità di raggiungere in pochi istanti ed “in tempo reale” qualsiasi angolo del continente e l’occasione di sfruttare la multimedialità potendo quindi usufruire di più mezzi di comunicazione (non solo testi, ma anche immagini, filmati e suoni).

La rete rappresenta dunque un veicolo ottimale per la comunicazione, per lo scambio di dati e di informazioni, per incrementare i contatti con altri archeologi ed altri organismi. Inoltre, nel caso della nostra disciplina, ci mette in grado di superare alcuni dei mali che colpiscono a diversa profondità le unità di ricerca: una di queste patologie è rappresentata dalle informazioni che circolano assai lentamente a causa dei lunghi tempi di costruzione ed elaborazione della documentazione. E questo si accompagna ad un atteggiamento che vede molti archeologi trattare come loro “proprietà” esclusiva i dati, che assai spesso non vengono resi disponibili alla collettività scientifica3.

Il calcolatore consente di “polverizzare” i tempi di elaborazione della documentazione e mettere a disposizione dei ricercatori in tempi strettissimi attraverso la rete i dati prodotti nelle

1 Secondo una ricerca dell’Eurisko gli utenti che utilizzano Internet in Italia sono passati dal 1997 al 2004 da 2 a 14 milioni. Nell’ultimo anno l’incremento è stato di circa il 15%. Le rilevazioni di Eurisko riportano inoltre un accesso alla rete internet del 75% delle persone che possiedono un computer. 2 FRANCOVICH, ISABELLA 2004

3 ISABELLA, SALZOTTI, VALENTI 2001

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indagini, rendendoli consultabili ed oggetto di critiche e di reinterpretazioni; inoltre permette agli organi di tutela una possibilità di verifica ed un dialogo diretto assai più agevoli. Infine risolve l’antico e costoso problema della pubblicazione. La costruzione in proprio di siti internet (e di prodotti ipertestuali o multimediali oggi sempre più connessi al loro impiego in rete), abbatte decisamente i costi di socializzazione dell’informazione archeologica. Gli alti costi della stampa di impegnative edizioni di scavo possono fortemente ridursi e limitarsi all’edizione di elaborazioni interpretative e a sintesi, lasciando alle banche dati il compito di assolvere la funzione di banca dati di supporto.

Negli ultimi anni i siti web che trattano di archeologia sono diventati molto numerosi, ma a questo boom quantitativo non è sinora corrisposto un altrettanto ampio incremento qualitativo; si tratta per la maggior parte di siti “di presenza”, realizzati al solo scopo di comparire, che non offrono al visitatore nessun tipo di approfondimento e poche informazioni utili. Gli utenti hanno ormai acquisito migliaia di ore d’esperienza di navigazione e relegano nel limbo dei pochi accessi le pagine prive di contenuto che non sono in grado di soddisfare le proprie esigenze, decretando in tal modo la scomparsa di molti ed il successo di pochi4.

2. NUOVE TECNOLOGIE PER LA CREAZIONE DI SITI WEB

Come precedentemente accennato la grande fortuna del web è stata determinata

dall’estrema facilità ed economicità nella realizzazione di siti web. Grazie all’utilizzo del linguaggio HTML (HyperText Markup Language)5, sviluppato a partire dalla metà degli anni ’90, chiunque ha la possibilità di diventare protagonista attivo dello scambio informativo. La vera rivoluzione di Internet consiste proprio nel fatto che chiunque può mettere informazione in rete ed ha a disposizione un potente mezzo, economico e facilmente utilizzabile, per diffondere e non solo per raccogliere informazione.

Lo sviluppo di HTML è stato assai complesso e, soprattutto in una certa fase, piuttosto disordinato. Nella sua prima versione ufficiale, il linguaggio era estremamente semplice, e non prevedeva la possibilità di rappresentare fenomeni testuali ed editoriali complessi. Di conseguenza le sue specifiche hanno subito numerose revisioni che hanno dato origine a diverse versioni ufficiali, nonché a una serie di estensioni introdotte dai vari produttori di browser Web (in particolare, Microsoft e Netscape6). Pur se in maniera un po' caotica, questi raffinamenti successivi, accogliendo le sollecitazioni provenienti da una comunità di utenti sempre più vasta e variegata, hanno progressivamente allargato la capacità rappresentazionale del linguaggio, introducendo molti elementi utili a migliorare l'organizzazione strutturale e formale dei documenti.

La costituzione del W3C7 ha permesso di standardizzare in modo definitivo il linguaggio, che è ormai finalmente stabilizzato. Nel dicembre del 1999, infatti, è stata rilasciata ufficialmente

4 NIELSEN 2000 5 BERNERS-LEE 2001 6 Scoppiata nell’agosto del 1996, è la cosiddetta guerra dei browser, la guerra di mercato che ha contrapposto, con alterne vicende, la Microsoft e la Netscape sul terreno del software di navigazione che permette di utilizzare il World Wide Web 7 Nell'ottobre del 1994 Tim Berners Lee, considerato padre del Web, fondò al MIT (Massachusset Instutute of Technlogy), in collaborazione con il CERN di Ginevra, un'associazione di nome World Wide Web Consortium

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l'ultima versione, denominata HTML 4.01 (le specifiche formali sono disponibili all'indirizzo http://www.w3.org/TR/html4/21).

L'evoluzione di Internet procede incessantemente. La crescente richiesta di nuove potenzialità e applicazioni trasforma la rete in un continuo work in progress, un laboratorio dove si sperimentano tecnologie e soluzioni innovative. Il 26 gennaio 2000 il W3C (World Wide Web Consortium) rilascia la prima specifica del linguaggio di markup destinato a sostituire HTML, l’XHTML. L'elemento chiave è la X. Sta per EXTENSIBLE, è la stessa X su cui si fonda quella che è sicuramente la pietra angolare della comunicazione digitale del futuro: XML (Extensible Markup Language). La cosa "rivoluzionaria" è appunto questa: HTML è ora una parte della grande famiglia XML8, ne condivide regole di base e potenzialità. Risultato: il tempo dell'anarchia, del codice "sporco ma basta che funzioni", degli elementi proprietari imposti dai vari browser esistenti sul mercato è finito.

3. IL PORTALE DI ARCHEOLOGIA MEDIEVALE (fig. 1)

Il sito web dell’Insegnamento di Archeologia Medievale9 dell’Università degli Studi di Siena è stato progettato e realizzato all’interno del LIAAM (Laboratorio di Informatica Applicata all’Archeologia Medievale10) ed è on line dal 1996. Partendo da poche pagine che descrivevano le ricerche dell’insegnamento, in un decennio siamo ormai giunti a più di 8000 pagine che raccolgono, oltre ai progetti ed alle attività dell’area di archeologia medievale, tutta una serie di strumenti utili ad un vasto target di utenti, dagli studiosi, agli appassionati, agli studenti.

Nel 2000, a causa del numero sempre crescente di siti web dedicati a progetti, mostre, convegni, scavi archeologici organizzati dall’Insegnamento di Archeologia Medievale di Siena e per la grande quantità di siti web archeologici che si andavano sempre più sviluppando sul web, abbiamo deciso di creare il “portale di Archeologia Medievale”, con l’obiettivo di fungere da punto di riferimento e di partenza per le ricerche di archeologia medievale nel web. In circa tre anni sono stati catalogati oltre 12000 siti suddivisi per argomenti: dall’archeologia medievale, a quella scandinava, alla metodologia della ricerca archeologica, alla cartografia, alla politica e gestione dei Beni Culturali, ai dipartimenti di Archeologia di tutta Europa11.

Nel corso degli anni sono stati attivati vari servizi che hanno fatto del nostro sito una delle maggiori risorse di archeologia medievale on line non solo in Italia ma in tutta Europa.

Sempre nel 2000 nasce la “biblioteca archeologica on line” (ora BibAr: http://www.bibar.unisi.it) con l’obiettivo di rendere disponibili gratuitamente volumi ed articoli scaricabili di archeologia non protetti da copyright o comunque scritti dai vari docenti e ricercatori del Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti. Nel corso degli anni il progetto ha visto un grande sviluppo ed attualmente sono disponibili circa 150 volumi e centinaia di articoli inediti o pubblicati dalle case editrici “All’Insegna del Giglio” di Firenze, “SAP – Società Archeologica Padana”, “Nuova Immagine Editrice” ed “Edipuglia”.

(abbreviato W3C o W3), con lo scopo di migliorare gli esistenti protocolli e linguaggi per il WWW e di aiutare il Web a sviluppare tutte le sue potenzialità. 8 CIOTTI 2004 9 http://archeologiamedievale.unisi.it 10 http://www.paesaggimedievali.it/lab_liaam.html 11 http://archeologiamedievale.unisi.it/NewPages/LINK/index.html

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Tutti gli scavi ed i principali progetti e ricerche dell’insegnamento sono stati dotati di siti web dedicati12 che descrivono le ricerche svolte e forniscono materiali per approfondimenti (link, articoli scaricabili, depliant informativi, bruchure di mostre, informazioni per l’iscrizione, mappe per raggiungere i luoghi degli scavi).

Sono stati inoltre inseriti diversi database on line: 1. GPS – Stazione di riferimento di Siena13. Sono disponibili e scaricabili

gratuitamente i dati GPS della stazione di Siena. 2. Atlante delle Fotoaeree oblique della Toscana14. E’ possible consultare l’archivio

delle fotoaeree scattate dal Dipartimento di Archeologia a partire dal 2000, da quando cioè sono stati eliminati i divieti riguardanti la fotografia da aerei civili risalenti al 1939. Attualmente il database contiene oltre 4000 foto ricercabili per “keywords” singole o multiple attraverso un motore di ricerca.

3. “Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana” di Emanuele Repetti15. Raccoglie gli oltre 5000 siti citati all’interno dei sei volumi del dizionario, che sono stati georeferenziati e schedati. Le schede possono essere ricercate secondo tre modalità differenti: per denominazione delle località così come sono citate nel dizionario, per toponimo IGM che contiene il nome attuale del luogo ed all’interno della descrizione per termini citati nel testo degli articoli.

4. Mediacenter di Archeologia Medievale (fig. 2)16. Sviluppato alla fine del 2005, Il Media Center è finalizzato sia a seguire in diretta gli eventi organizzati dalla nostra area di ricerca, sia ad archiviarne la memoria, così che possano essere consultati in qualsiasi momento da qualunque postazione remota. Rappresenta quindi un contenitore dinamico, organizzato graficamente e funzionalmente sullo stile dei Blog, destinato nel tempo ad arricchirsi di video concernenti convegni, seminari e conferenze. Attualmente sono presenti circa 80 filmati relativi a convegni, tavole rotonde, seminari e workshop organizzati a partire dal 2001 dall’Area di Archeologia Medievale. In un futuro prossimo è prevista l’immissione di tutta la multimedialità realizzata nelle nostre attività didattiche o legata ad interventi a convegni.

L’enorme quantità di materiale e di pagine web, destinata ad aumentare nel corso del

tempo, ha reso evidente già da alcuni anni la difficoltà di gestione e di aggiornamento di molte sezioni del portale. Secondo diversi studi di usabilità dei siti Internet, caratteristica fondamentale del web sono i frequenti aggiornamenti17; un sito web ha successo e viene premiato dagli utenti solo se costantemente aggiornato e ricco di contenuti e strumenti utili. L’esempio più eclatante ma non l’unico è la sezione “Archeologia in rete”, che, pur essendo ancora molto visitata, non viene più aggiornata da tempo a causa della mancanza di una redazione che si occupi delle nuove immissione in rete, delle nuove categorie, del funzionamento dei link già presenti; molti siti web hanno cambiato indirizzo, altri sono offline, altri ancora sono stati creati ex novo.

Per coinvolgere maggiormente i vari ricercatori dell’Area di Archeologia Medievale a partecipare attivamente all’immissione ed all’aggiornamento dei contenuti del Portale risulta 12 http://www.paesaggimedievali.it/luoghi.html 13 http://shaq.archeo.unisi.it/gps/index.cfm 14 http://www.paesaggimedievali.it/atlante/index.html 15 http://www.archeogr.unisi.it/repetti/ 16 http://archeologiamedievale.unisi.it/mediacenter/ 17 NIELSEN 2000; VISCIOLA 2000

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quindi determinante l’utilizzo di uno o più CMS (Content Management System), un’applicazione, spesso usabile mediante il browser, che consente con un front-end di semplice uso l’inserimento e la gestione di articoli, schede, elenchi, link e filmati. Tali informazioni sono poste in un database dal quale poi il motore dinamico del sito le estrae per produrre le pagine che saranno visualizzate al visitatore. Chi inserisce i contenuti, in sostanza, non deve avere conoscenze tecniche. Deve saper scrivere e quasi niente altro.

4. OBIETTIVI DELLA RICERCA

La ricerca dovrebbe svolgersi su più fronti e riguardare, come brevemente accennato nel

punto precedente, in principal modo la sperimentazione e lo sviluppo di un sistema che renda più snello e veloce l’aggiornamento dei contenuti, della grafica e delle interfacce utente del Portale di Archeologia Medievale. Tale applicazione dovrà prevedere la multiutenza, essere usabile tramite browser, generare pagine dinamiche in XHTML valido e rispettare le direttive del W3C18 e la recente legge Stanca19 che, entrata in vigore all’inizio del 2006, obbliga tutte le amministrazioni pubbliche a dotarsi di siti web accessibili agli utenti disabili.

Date le differenti caratteristiche delle varie sezioni del portale sarà probabilmente necessario utilizzare più applicazioni di CMS, scegliendole a seconda delle esigenze tra i molti software “open source” già disponibili20 ed adattandole alle diverse necessità che richiedono le varie aree del portale.

18 http://www.w3.org/WAI/ 19 http://www.camera.it/parlam/leggi/04004l.htm 20 Una breve e non completa lista di CMS open source è la seguente:

• ASP Nuke • CMS Made Simple • Contenido • Docebo CMS • DotNetNuke • Drupal • eZ publish • Flatnuke • ICE Integrated content management • Cms Vigile • JBoss Portal • Joomla • Magnolia • Mambo • MKPortal • OpenCms • Phoenix Portal • PHPNuke • PHP-Fusion • Plone • PostNuke • s|m|a|r|t Nexus • Syntax Desktop • Typo3 • WebPortal

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Quello che immaginiamo come un’unica applicazione, fatta per lo più corrispondere al sito, in realtà è un insieme di componenti che lavorano in sinergia. Tra gli elementi più importanti troviamo:

- la base dati contenente i contenuti; - il motore di pubblicazione delle pagine; - il sistema di gestione dei contenuti.

Caratteristica fondamentale delle applicazioni CMS e del linguaggio XTML è quella di separare i contenuti inseriti nei database dalla grafica delle pagine web gestita attraverso l’utilizzo di fogli di stile21 (CSS: Cascading Style Sheets

22); le pagine web vengono associate a determinati

stili grafici e interfacce utente, cambiando i quali sarà possibile variare l’impostazione grafica di tutti i documenti ad essi associati senza essere obbligati ad intervenire manualmente su ogni file.

Una volta scelti i software CMS maggiormente adatti alle varie sezioni del sito a seconda dei database in esse contenuti e dei servizi che si vogliono fornire, sarà necessario testarli ed adattarli alle esigenze richieste dai molteplici tipi di contenuti (archivi grafici, testuali, filmati, collegamenti ipertestuali, pagine web, forum, materiali scaricabili in formati diversi).

Gli obiettivi finali da raggiungere possono essere schematicamente riassunti nei seguenti

punti:

1. Modello di sito web di scavo aggiornabile “in tempo reale” in stile blog23 con possibilità di inserire in modo facile ed intuitivo e senza la conoscenza di linguaggi di programmazione il diario di scavo, la documentazione grafica e fotografica, le schede US e le interpretazioni di scavo. In tal senso è già iniziata da alcuni anni la sperimentazione del sito web in tempo reale dello scavo del castello di Miranduolo (Chiusdino – SI), in cui giorno per giorno viene inserito il diario di scavo, tutta la documentazione e le interpretazioni date dagli archeologi. Seguendo lo schema di tale sito l’obiettivo è quello di creare un contenitore in cui i responsabili dei vari scavi, senza nessuna esperienza di creazione di pagine web, possano facilmente mettere on line i risultati delle proprie ricerche in progress.

2. Area studenti con possibilità, tramite iscrizione, nome utente e password, di avere a

disposizione un proprio spazio sui server dell’Insegnamento di Archeologia Medievale, di realizzare un proprio blog, di tenere i contatti con i docenti, di scaricare e condividere materiale didattico, di iscriversi on line agli esami ed agli scavi o ricognizioni.

3. Implementazione e sviluppo del già esistente mediacenter con la possibilità di creare

archivi on line dei prodotti multimediali realizzati dall’Area di Archeologia Medievale di

• WordPress • Xaraya • XOOPS

21 I fogli di stile a cascata (dall'inglese CSS Cascading Style Sheet) sono il linguaggio definito dal W3C (World Wide

Web Consortium) per definire l'aspetto delle pagine HTML e XHTML. La loro creazione, avvenuta nel 1996 si è resa necessaria per separare i contenuti dalla formattazione e imporre una programmazione più chiara e facile da utilizzare, sia per l'autore che per l'utente. 22 BRIGGS, CHAMPEON, COSTELLO, PATTERSON 2002 23 BLOOD 2002

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Siena, di materiale didattico (dispense ed articoli scaricabili, presentazioni powerpoint...), di immagini e di filmati.

4. Progettazione e realizzazione del database on line “Archeologia in rete”. Riprendendo

l’idea del vecchio progetto di “Portale di Archeologia Medievale” l’archivio dovrà essere in grado di gestire migliaia di link a siti web di Archeologia Medievale, metodologia della ricerca archeologica ed Archeologia e Informatica. Ogni ricercatore, attraverso una registrazione con nome utente e password, potrà creare all’interno della banca dati categorie e sottocategorie in cui inserire la propria bibliografia web (ogni link potrà essere corredato o meno da una breve descrizione e da una valutazione qualitativa). Periodicamente il database dovrà indicizzare i link presenti al suo interno, controllarne il funzionamento e, in caso di mancata risposta del server, comunicare il mal funzionamento al ricercatore che potrà prontamente eliminarlo dall’archivio o cercare un eventuale cambio di indirizzo. Infine un motore di ricerca potrà essere utilizzato per trovare direttamente le risorse interessate e fornire una visualizzazione alternativa a quella “classica” per categorie e sottocategorie.

5. Area docenti con possibilità, tramite iscrizione, nome utente e password di gestire la

propria attività didattica e comunicare con gli studenti, di avere a disposizione un proprio blog in cui tenere costantemente aggiornate le proprie ricerche, il proprio curriculum, segnalare mostre, convegni, tavole rotonde e comunicare con altri archeologi e ricercatori.

6. Archivio di tutti i pannelli esplicativi realizzati nel corso degli anni dall’Insegnamento di

Archeologia Medievale in occasione di mostre, allestimenti museali, parchi archeologici. Ogni pannello, una volta compresso in un formato immagine adatto al web (GIF24, JPEG25, PNG26), potrà essere consultato direttamente on line o scaricato in formato pdf. Il database dovrà essere dotato di un’interfaccia utente facilmente consultabile ed aggiornabile e disporrà di un motore di ricerca che consentirà di ricercare i vari panneli per parole chiave, per evento, per argomento e secondo un criterio cronologico.

7. Realizzazione di un forum dedicato all’Archeologia Medievale. Ogni utente iscritto avrà

la possibilità di aprire discussioni relative a temi della ricerca archeologica o della tutela che potranno essere consultate e discusse on line da docenti, ricercatori, archeologi, studenti o semplici appassionati di archeologia.

24 Graphic Interchange Format. Formato grafico compresso molto diffuso su Internet. Può visualizzare un massimo di 256 colori contemporaneamente. 25 Joint Photographic Experts Group. Attualmente JPEG è lo standard di compressione delle immagini fotografiche più utilizzato. Riduce l'occupazione di spazio delle immagini mediante una efficiente compressione (regolabile) che introduce una progressiva perdita di definizione. Può visualizzare fino a 16 milioni di colori, ma ad alti tassi di compressione riduce la qualità dell'immagine 26 Portable Network Graphics. Esistono due tipi di file PNG. Il formato PNG-8 usa colori a 8 bit e presenta molte analogie con i file di tipo GIF. Risulta utile per la compressione di aree a tinta unita e mantiene i dettagli nitidi. Il formato PNG-24 supporta colori a 24 bit e presenta molte analogie con i file di tipo JPEG. È adatto sia per le immagini fotografiche che per le immagini geometriche e in più ha il vantaggio di supportare la trasparenza anche su più livelli.

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8. Possibilità di sfruttare il web per forme di didattica on line via Internet. Per citare solo una delle più importanti fra le moltissime esperienze estere, a partire dal 1969 in Inghilterra la Open University (http://www.open.ac.uk/) ha esplorato tutte le strade della didattica a distanza, integrando corsi a dispense e su audio e videocassette con trasmissioni radio e televisive, l'uso degli strumenti postali e, da qualche anno, anche di quelli telematici. Non vi è dubbio che la diffusione di Internet (e dunque il settore dell'on-line learning o formazione in rete27) apra all'educazione a distanza (distance learning) strade e possibilità del tutto nuove.

a. Offre innanzitutto la possibilità di una maggiore interazione tra docente e studente,

attraverso forme di apprendimento collaborativo, e tra gli studenti stessi che possono comunicare fra loro, condividere e discutere problemi ed esperienze. Ma la possibilità di lavoro didattico collaborativo non riguarda solo gli studenti: la teledidattica facilita infatti l'interazione anche fra docenti distribuiti sul territorio o addirittura su scala internazionale. È così possibile, ad esempio, prevedere all'interno di un corso, accanto al corpus docente 'stabile', l'intervento a distanza di 'docenti ospiti'.

b. Facilita la creazione di itinerari di studio personalizzati, rendendo lo studente molto più autonomo nella scelta, nella graduazione e nel controllo del proprio percorso di apprendimento.

c. Permette inoltre notevoli vantaggi anche nella distribuzione e nell'utilizzazione degli strumenti di sussidio alla didattica: per fare solo un esempio, la consultazione a distanza di biblioteche e videoteche può permettere sia ai docenti che agli studenti di utilizzare in qualunque momento risorse essenziali al loro percorso di apprendimento, in maniera semplice e immediata e senza necessità di spostamenti fisici.

d. L'educazione a distanza per via telematica può utilizzare sia strumenti di comunicazione asincrona, sia strumenti di comunicazione sincrona. Nel primo caso, l'interazione degli studenti fra loro e con i docenti avviene sfruttando la posta elettronica, o appositi sistemi di messaggistica come le liste o i newsgroup, mentre i contenuti didattici possono essere in rete, ad esempio sotto forma di pagine Web. Nel secondo caso si possono utilizzare strumenti quali stanze chat e videoconferenze, eventualmente integrati da archivi nei quali depositare - sotto forma di file - documenti, dispense, materiali multimediali.

e. È ormai relativamente semplice realizzare su Web anche strumenti di autovalutazione, ad esempio questionari interattivi e simulazioni.

In definitiva il Portale di Archeologia Medievale ed i vari siti web a esso connessi dovranno essere gestiti attraverso applicazioni di Content Management che permettano una netta separazione dei contenuti dalla grafica del sito e soprattutto snelliscano le procedure di aggiornamento ed immissione di nuove informazioni on line

5. TEMPI DELLA RICERCA

27 ELETTI 2002

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Il progetto seguirà nel triennio la seguente scansione temporale: 1° Anno – SCELTA DELLE APPLICAZIONI CMS E SPERIMENTAZIONE DEL SOFTWARE

Una prima fase della ricerca sarà dedicata alla scelta dei migliori software open source di content management. Probabilmente, date le esigenze e le caratteristiche molto differenti dei vari servizi che dovrà gestire il portale, sarà necessario utilizzare programmi diversi e sviluppare moduli interni capaci di gestire formati di dati digitali molto eterogenei (immagini, filmati, testi, prodotti multimediali, QTVR, prodotti powerpoint). In seguito comincerà la fase di creazione della grafica, delle interfacce utente e di navigazione delle varie sezioni del portale. Le pagine web dovranno essere in linguaggio XHML valido e soddisfare i requisiti di accessibilità ad utenti disabili richiesti dalle direttive del W3C e dalla legge Stanca 9 gennaio 2004, n. 4.

2° Anno – IMMISSIONE DEI DATI ALL’INTERNO DELLE BANCHE DATI

Nella seconda parte del progetto (secondo anno di ricerca) verrà curata la realizzazione dei database e l’immissione dei contenuti. Attenzione particolare sarà destinata allo sviluppo di interfacce multiutente, funzionanti via browser, che permetteranno a più redattori di inserire on line i contenuti senza nessuna esperienza di programmazione, linguaggi o editor web. Gran parte del lavoro sarà incentrata sullo sviluppo di un modello di sito web aggiornabile in tempo reale sul modello di quello sperimentato per lo scavo del castello di Miranduolo (Chiusdino – SI)28.

3° Anno – VERIFICA DEI RISULTATI E TEST DI USABILITÀ 1. La fase finale del progetto (terzo anno di ricerca) sarà dedicata a testare

sia l’usabilità del portale da parte degli utenti, sia delle applicazioni di gestione e immissione dei contenuti da parte dei redattori e collaboratori.

2. Stesura della tesi. BIBLIOGRAFIA

BERNERS-LEE 2001 = BERNERS-LEE T., L'architettura del nuovo Web, Milano BLOOD 2002 = BLOOD R., The Weblog Handbook, Cambridge (Mass.) BRIGGS, CHAMPEON, COSTELLO, PATTERSON 2002 = BRIGGS O., CHAMPEON S., COSTELLO E., PATTERSON M., Cascading Style Sheet (CSS): Fogli di stile per il web, Milano CIOTTI 2004 = CIOTTI F., Manuale XML per le scienze umane, Roma-Bari ELETTI 2002 = ELETTI V. (a cura di), Che cos'è l'e-learning, Roma

28 http://archeologiamedievale.unisi.it/NewPages/MIRANDUOLO/MIR.html

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FRANCOVICH, ISABELLA 2004 = FRANCOVICH R., ISABELLA L., “Un portale per l’Archeologia

Medievale”, in “Archeologia e Calcolatori”, 15, Firenze ISABELLA, SALZOTTI, VALENTI 2001 = ISABELLA L., SALZOTTI F. VALENTI M., “L’esperienza

dell’insegnamento di Archeologia Medievale nel campo dell’informatica applicata”, IN DE

MARCHI M., SCUDELLARI M., ZAVAGLIA A.,“Lo spessore storico in urbanistica”, Mantova NIELSEN 2000 = NIELSEN J., Web usability, Milano VISCIOLA 2000 = VISCIOLA M., Usabilità dei siti web, Milano

RISORSE WEBOGRAFICHE

http://www.html.it Portale dedicato all’uso dell’HTML ed a tutti i linguaggi del web http://archeologiamedievale.unisi.it Portale di Archeologia Medievale dell’Università di Siena http://www.paesaggimedievali.it/lab_liaam.html Sito web del LIAAM (Laboratorio di Informatica Applicata all’Archeologia Medievale) http://archeologiamedievale.unisi.it/NewPages/LINK/index.html Sezione “Archeologia in rete” del Portale di Archeologia Medievale http://www.paesaggimedievali.it/luoghi.html Sezione del sito web “Archeologia del Paesaggi Medievali” che raccoglie la pagine dedicate agli scavi dell’area di Archeologia Medievale dell’Università di Siena http://shaq.archeo.unisi.it/gps/index.cfm GPS – Stazione di riferimento di Siena http://www.paesaggimedievali.it/atlante/index.html Atlante delle Fotoaeree oblique della Toscana http://www.archeogr.unisi.it/repetti/ “Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana” di Emanuele Repetti http://archeologiamedievale.unisi.it/mediacenter/ Mediacenter di Archeologia Medievale http://www.w3.org/WAI/ Sito web del W3C con le linee guida sull’accessibilità dei siti web http://www.camera.it/parlam/leggi/04004l.htm Legge Stanca 9 gennaio 2004, n. 4 http://archeologiamedievale.unisi.it/NewPages/MIRANDUOLO/MIR.html Sito web aggiornato in tempo reale dello scavo del castello di Miranduolo (Chiusdino –SI)

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Figura 1. Home Page del Portale di Archeologia Medievale

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Figura 2. Mediacenter di Archeologia Medievale. E' possibile visionare tutti i filmati dell’archivio video dell’ Area di Archeologia Medievale dell’Università di Siena.


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