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Coworking

Date post: 17-May-2015
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Inaugurazione Coworking di Matera a cura di CNA Matera 25 maggio 2013
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COWORKING MATERA 25 MAGGIO 2013 venerdì 24 maggio 13
Transcript
Page 1: Coworking

COWORKINGMATERA 25 MAGGIO 2013

venerdì 24 maggio 13

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COWORKING - COS’E’

Dividono i metri di un ufficio con le scrivanie fianco affianco, spesso si confrontano, qualche volta condividono una o più idee, di certo l'entusiasmo e la voglia di "costruirsi" un lavoro. In Italia sono ormai diverse centinaia i giovani che hanno individuato nel

coworking lo strumento per uscire dalla disoccupazione. Non sono dipendenti di un'azienda, la stessa, ma uomini e donne che hanno trovato nella condivisione la strada per ridimensionare i

costi di un'attività professionale. E non solo, ognuno cioè insegue un sogno per proprio conto ma nello scambio indotto dalla

vicinanza trovano la perseveranza per andare avanti

Sole 24 ore - 4 gennaio 2013 Serena Uccello

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le prime pratiche di condivisione dei luoghi di lavoro, si sono registrate negli Stati Uniti a seguito della grande crisi del 1929. I primi business center sono stati realizzati da alcuni studi legali che

per abbattere i costi di gestione dei propri uffici hanno deciso di condividere oltre agli spazi di lavoro, l’utilizzo in comune delle librerie, di formulari e codici, delle segreterie e delle sale

riunioni

COWORKING - LE ORIGINI

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«Il pioniere del coworking è stato Brad Neuberg, un programmatore informatico, talentuoso innovatore, che ha creato a San Francisco al numero 8o1 di Minnesota Street la Hat Factory, un locale arredato con

l'essenzialità dei mobili Ikea e tutte le connessioni all'universo di internet da condividere con altri, in affitto. RaccontaNeuberg. "Mi sentivo condannato a una scelta tra l'avere un lavoro stabile con una struttura e dei

colleghi e l'essere un freelance, libero e indipendente. Allora mi sono chiesto: perché non posso avere entrambe le cose? Perché non posso, allo stesso tempo, realizzare le mie ambizioni individuali e sentirmi

membro di una comunità, di uno stare insieme attraverso il lavoro? Con il coworking ho trovato finalmente le risposte alle mie domande». Da Neuberg ad oggi il coworking ha galoppato, per comprenderlo basta

navigare sul sito www.the-hub.net che da Londra, a New York, passando per Tel Aviv, Mumbai, Stoccolma e Dubai, mostra la forza di un network che conta più dicinquemila professionisti che offrono, in cinque

continenti, spazi e locali. (L'egoismo è finito - La nuova civiltà dello stare insieme di Antonio Galdo- ed. Einaudi)

LA CITAZIONE

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In Italia i primi business center nascono a Milano nel 1970. Il processo di diffusione si sviluppa molto lentamente e nel 2006, secondo una ricerca condotta dall’ANIUR (Associazione

Nazionale Imprenditori Uffici Residence), risultano attivi complessivamente circa 185 business center di cui la maggior parte dislocati nel Nord Italia (anche se Roma resta la città con il più

alto numero di centri). http://www.ninjamarketing.it/2011/06/23/business-center-o-coworking-lanalisi-del-fenomeno/ 

IN ITALIA

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Uno dei primi a creare un vero e proprio coworking è stato Massimo Carraro, al tempo non lo sapeva, ma quello che stava facendo nascere in via Ventura 3 a Milano, sarebbe stato il primo spazio pilota di

una serie che – anni dopo – avrebbe coinvolto una sessantina di realtà in tutta Italia

Carraro ha dato vita anche al progetto Cowo che promuove lo sviluppo di situazioni di coworking laddove vi sia disponibilità di spazi professionali e di menti aperte al networking 

http://coworkingproject.com/affiliazione-a-cowo-cosa-offre/ 

nel mondo uno dei coworking più importanti è Citizen space http://citizenspace.us/

IL PRIMO IN ITALIA

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DA LINKIESTA

Lavorare non stanca, la creatività ai tempi del co-workingDario Ronzoni

Per arrivarci si deve superare un cancello, addentrarsi tra i loft di via Ventura, e poi attraversare un parcheggio coperto. Si trova in mezzo alle vecchie fabbriche della vecchia Lambrate riadattate a uffici e studi di architetti e designer. È il covo, o meglio, il Cowo. Il primo (o uno dei primi) spazi di co-working in Italia. «Lo abbiamo avviato nel 2008», spiega Massimo Carraro, pubblicitario, che lo ha fondato insieme a Laura Coppola. «Il problema era che avevamo uno studio troppo grande per noi. In rete abbiamo scoperto il co-working che in California andava per la maggiore. È un modo di lavorare che prevede la condivisione dello stesso spazio, anche se le persone fanno cose diverse, cioè hanno attività proprie e indipendenti».

Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/co-working-milano#ixzz2U9gNH1my

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1 Collaboration: One of the great benefits of working in a coworking space is that you will meet all sorts of people with all sorts of knowledge.

2 Openness: We believe in transparency and openness. In a world where people are free, but ideas are not, only a few benefit. When ideas are free, everyone benefits. Therefore, we encourage open spaces and discussions. Sorry, no NDAs allowed.

3 Community: We thrive on connections and mutual support here. It is important that everyone give into as well as benefit from the strong (international) community coworking has become.

4 Accessibility: In order to be fully open, we must make the effort to be accessible to all. This means that we endeavor to create both a financially and a physically accessible space. We are committed to this principle and welcome feedback on how we can make it even more accessible.

LA FILOSOFIA

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Nella definizione di wikipedia: Il coworking non riguarda solo lo spazio fisico, ma inizialmente e soprattutto l'istituzione della comunità di coworking

Caratteristiche principali del coworking sono un alto tasso di socialità e condivisione di spazi

permette di sviluppare sinergie, di creare nuovi contatti e di condividere clienti. Un arricchimento enorme sotto il profilo umano e professionale

il coworking rappresenta una delle esperienze più innovative dei nuovi modelli occupazionali

LE CARATTERISTICHE

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Il fenomeno del coworking è in continua ascesa nel mondo, non solo in Italia. Dal 2006 a oggi, la crescita mondiale degli spazi dedicati al lavoro condiviso è cresciuta in maniera esponenziale, raddoppiando di anno in anno. Attualmente, gli spazi di coworking a livello globale sono oltre 2mila, dei quali più di 800 solo in Europa. Emerge dal terzo sondaggio globale sul coworking condotto da Deskmag (webmazine dedicata al fenomeno)la professione più diffusa è il freelance (54%), poi piccoli imprenditori e società

DESKMAG

http://www.slideshare.net/deskwanted/global-coworking-survey-2012#btnNext

Nel mondo ci sono 2072 coworking878 Europa797 North America126 America Latina176 Asia23 Africa72 Sud asiatico

E' un fenomeno al femminilenel 2010 c'erano 32% di coworker donnenel 2011 34% nel 2012 38%

suddivise così: 42% Europa,37% North America, 33% America latina, 28% Asia

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L’EUROPA

Nel vecchio continente: Germania 167Spagna 114Gran Bretagna 98Italia 72

Questi spazi si concentrano soprattutto nelle grandi città come Berlino che da sola ne conta 48

e Londra con 39

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Non è un caso, infatti, che tanti dei risultati emersi dal sondaggio di Deskmag vadano proprio nella direzione di una maggiore produttività legata alla contaminazione: la maggior

parte degli intervistati sostiene che lavorare in uno spazio condiviso ha consentito loro di sviluppare nuove idee di

business e creatività, oltre a permettere di focalizzarsi meglio sugli obiettivi nei tempi concessi. Facile intuire i motivi che

hanno spinto gli intervistati a scegliere il coworking: atmosfera piacevole, valore della comunità, interazione con

gli altri e condivisione

PERCHE’?

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Si è tenuta ad Alessandria a settembre, è emerso che:

una prima direzione per il coworking italiano va appunto verso una maggiore integrazione tra le realtà e i servizi attivi.

Da un lato troviamo un’esperienza di “coworking pubblico” come Lab121, non profit che promuove lo scambio di competenze e il “mutuo soccorso” fra gli associati (oggi circa trecento).

Dall’altro il “franchising d’innovazione” proposto dai Talent Garden, una rete di spazi che seleziona soltanto professionisti e imprese del settore digitale, partita da Brescia a fine 2011 e

che ora coinvolge altri tre centri per circa 200 ospitii romani di Cowo360, stanno sviluppando una piattaforma online per il pagamento e l’accesso

ai servizi che valga per tutta la rete. Dal Lab121 arriva invece la proposta di cataloghi unici, che riportino le informazioni

sull’offerta formativa dei centri (come incontri di formazione e consulenze) su scala nazionale

LA PRIMA CONFERENZA NAZIONALE

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In futuro gli spazi di coworking si distingueranno fra di loro per tipologia di spazi a disposizione, attrezzature e anche pubblico. “Io lavoratore non andrò più a cercare uno spazio qualunque, ma

uno congeniale al mio stile: ad esempio gli orari, i ritmi, se voglio rumore attorno a me, se oppure amo la musica”

Per tutti loro un fattore chiave è la produttività: chi sceglie una scrivania condivisa lo fa per guadagnarci. A fronte dei 250 euro di spesa media, il coworking può essere uno stimolo alla

creatività, uno strumento per fare rete con altri professionisti, o semplicemente un modo per lavorare in compagnia e allontanarsi da tv e divano

LA SPECIALIZZAZIONE

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La cosa interessante è anche la “morfologia” di questi spazi lavorativi. Molto spesso, infatti, le prime esperienze mondiali dicoworking trovavano luogo in vecchi capannoni, edifici

industriali dismessi, aree abbandonate rimesse in sesto con pochi soldi, tanto impegno e volontà come nel caso di Toolbox a Torino (http://www.italicnews.it/2012/02/15/il-luogo-giusto-per-il-

coworking/). Oggi si assiste a una “riscossa” e a una “vendetta” dei luoghi di coworking, che da location “povere” si impadroniscono di uffici e centri direzionali desertificati dalla

crisi; ora diventano luoghi di lavoro sociale, mettendo definitivamente in soffitta il telelavoro: comodo, utile ma poco “contaminante”.

Ne parlano gli imprenditori intervistati a Londra: “Dopo il crollo della finanza, il coworking è diventato l’unico modo di impiegare gli immobili acquistati dalle grandi società”, spiega Gaetano

Prisciantelli. “Questo significa due cose: si è abbassata la domanda per la finanza, è aumentata la richiesta per

professionisti creativi che vanno a creare start up”.

I LUOGHI

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LO SCENARIO

Il fenomento è cresciuto nell'ultimo anno del 93%In Italia sono ormai diverse centinaia i giovani che hanno individuato nel coworking lo

strumento per uscire dalla disoccupazione. Non sono dipendenti di un'azienda, ma uomini e donne che hanno trovato nella condivisione la strada per ridimensionare i costi di un'attività professionale. E non solo, ognuno cioè insegue un sogno per proprio conto ma nello scambio

indotto dalla vicinanza trovano la perseveranza per andare avanti

Il Comune di Milanoha appena destinato 2oomila euro da erogare sotto forma di voucher

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L’ULTIMA NOVITA’Come trovare un ufficio in coworking

È online Coworkingfor, il motore di ricerca per spazi di lavori condivisi. Una piattaforma con dietro una start up al femminile

Come funziona. Dall’homepage di Coworkingfor l’utente può procedere tramite geolocalizzazione oppure digitando sulla barra “stile Google” la città di interesse. In automatico gli compaiono gli spazi disponibili, i prezzi e le immagini dei potenziali luoghi di lavoro. I responsabili dei coworking, da parte loro, possono utilizzare il portale come vetrina iscrivendosi e indicando i propri servizi specifici (segreteria, vicinanza ai trasporti pubblici, cucina, reception e molto altro). «Il business è basato sulla percentuale che noi tratteniamo sulle prenotazioni degli utenti interessati ad occupare un posto in uno dei coworking», spiega ancora Claudia, anima e cuore della start up

@davide_lessi La Stampa 24 maggio 2013http://www.lastampa.it/2013/05/24/tecnologia/come-trovare-un-ufficio-in-coworking-TNA0ClXJx8WoAbo61cMM0J/pagina.html

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