FragilitFragilitàà e autosufficienzae autosufficienza
• Definizione di disabilità• Prevalenza di disabilità• Definizione di fragilità• Fisiopatologia della fragilità• Clinica della fragilità• Interventi assistenziali
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Definizione di disabilitDefinizione di disabilitàà
In ambito medico si definisce come la difficoltà o l’incapacità dell’individuo a compiere le attività che sono essenziali per condurre una vita indipendente e per mantenerne la qualità, a causa di problematiche inerenti il suo stato psico-fisico.
Esempi di scale: Stato funzionaleEsempi di scale: Stato funzionale
• ADL,• IADL, • BARTHEL INDEX
autonomia nello svolgere mansioni basali quali lavarsi, muoversi, usare la toilette, essere continenti, vestirsi, mangiare;
autonomia nelle funzioni più complesse che prevedonol’uso di strumenti come telefonare, fare la spesa, assumere medicinali, prendere i mezzi propri o pubblici, gestire le proprie finanze; fare le pulizie e il bucato.
STATO FUNZIONALE
Nell’ambito dei numerosi questionari proposti per la valutazione dello stato funzionale dell’anziano, quelli maggiormente utilizzati sono i seguenti:
la Basic Activities of Daily Living (BADL) ed il Barthel Index per la valutazione delle attivitàbasilari della vita quotidiana;l’Instrumental Activities of Daily Living (IADL) per la valutazione delle attività strumentali.
La BADL, elaborata da Katz e colI. (1963), prende in esame sei attività: fare il bagno, vestirsi, usare la toilette, trasferirsi dal letto o da una sedia, mantenere la continenza ed alimentarsi. Per ciascuna di esse viene valutata la difficoltà che il paziente incontra a svolgerla, scegliendo fra le possibili opzioni: indipendente, semi-indipendente (necessità di aiuto parziale) o dipendente.
Il Barthel index (Mahoney EI., Barthel D.W., 1965), oltre alle attività considerate dalla BADL, valuta anche la mobilità, funzione di grande rilevanza per l’autonomia del soggetto.
La IADL (Lawton M.P., Brody E.M., 1969) considera le attività che richiedono una certa abilità nell’utilizzazione di strumenti: esse comprendono l’uso del telefono e dei mezzi di trasporto, il fare la spesa, preparare i pasti, eseguire i lavori domestici, l’assumere correttamente i farmaci e gestire il denaro.
Lo strumento presenta alcuni limiti, costituiti essenzialmente dal fatto che alcune delle attività prese in esame vengono abitualmente svolte solo da donne e che l’abilità a svolgerne altre dipende non tanto dalla ridotta autonomia del soggetto, quanto dalla presenza di barriere architettoniche nell’ambiente in cui l’anziano vive.
Disabilità dell’anziano
Cause di disabilitCause di disabilitàà nellnell’’anzianoanziano
1. L’anziano è già di per sé un soggetto con minori capacitàprestazionali rispetto al giovane adulto, in quanto l’invecchiamento èun processo che riduce progressivamente il suo grado di efficienza psico-fisica
2. L’anziano è il soggetto nel quale vengono massimamente ad incidere le condizioni e le malattie che nella loro storia naturale prevedono l’invalidità
3. L’anziano è il soggetto nel quale la comorbilità è condizione estremamente comune ed è stato dimostrato che il rischio di disabilitàaumenta non solo con l’età, ma anche con l’aumentare del numero di patologie
4. L’anziano si trova spesso in una condizione predisponente alla disabilità
Polipatologia dell’anziano: motore della disabilità
Disabilità e aspettativa di vita
Disabilità, aspettativa di vita e spesa sanitaria
Obiettivo principale della geriatriaObiettivo principale della geriatria
- individuare i soggetti a rischio cioè gli anziani “fragili”
- individuare il paziente anziano a rischio di disabilità
- mantenere ed incrementare lo stato funzionale
- ottimizzare l'uso delle risorse e dei servizi pubblici per l'anziano
LL’’anziano fragileanziano fragile
“Soggetto di età avanzata o molto avanzata, cronicamente affetto da patologie multiple, con stato di salute instabile, frequentemente disabile, in cui gli effetti dell’invecchiamento e delle malattie sono spesso complicati da problematiche di tipo socio-economico”
L. Ferrucci Giorn. Geront. 2001, 49:14-17
Soggetto con età ≥ 85 anni , dipendente in almeno unadelle attività basali della vita, affetto da almeno una sindrome geriatrica*, con almeno tre patologie di grave entità (o una con limitazione della vita quotidiana),con una spettanza di vita a due anni del 50%.
L. Balducci et al. Cancer Control 2001, 8: 431-441
Sindromi geriatriche: depressione, demenza, delirio; cadute; incapacità di recupero del peso; incontinenza, osteoporosi.
Descrizione della fragilitDescrizione della fragilitàà
Perdita di riserva funzionale:CognitivaMuscolo-scheletrica (mobilità, forza, equilibrio, flessibilità, tempo direazione, coordinamento)Allenamento cardiovascolareAltri (depressione, dolore, disturbi visivi/uditivi)
Stato funzionale vicino alla soglia di insufficienza, con poca tolleranza aifattori di stress esterno
LL’’anziano fragileanziano fragile
Frailty has been conceptualized as a diminished capacity to withstandstress that places individuals at risk for adverse health outcomes.
Fried LP et al. J Gerontol A Biol Sci Med Sci. 2004
Frailty manifests the following clinical features: loss of strength, weightloss, low levels of activity, poor endurance or fatigue, and slowedperformance. The presence of 3 or more of these features, a thresholdmost widely used in the investigative literature, is associated with a rangeof adverse outcomes including falls, new or worsened ADL impairment, hospitalization, and death.
Fried LP et al. J Gerontol A Biol Sci Med Sci. 2001
Kenneth S. Boockvar, MD, MS; Diane E. Meier, MD Palliative Care for Frail Older Adults "There Are Things I Can't Do AnymoreThat I Wish I Could . . . " JAMA. 2006;296:2245-2253.
Definizione teorica di fragilitDefinizione teorica di fragilitàà
Definizione operativa di fragilitDefinizione operativa di fragilitàà
Epidemiologia della fragilitEpidemiologia della fragilitàà((CardiovascularCardiovascular HealthHealth StudyStudy))
7% di 5000 ultrasessantacinquenni viventi a domicilio
Prevalenza aumenta con l’età(3% tra 65-70 anni, 26% tra 85-89 anni).
Prevalenza maggiore nel sesso femminile (7% vs 5%).
FragilitFragilitàà non non èè disabilitdisabilitàà
•Similitudini
– Più comuni nell’età avanzata
– Aumentano la morbilità e la mortalità
•Differenze
– La fragilità implica sempre insufficienza di più sistemi; la disabilità puòessere dovuta all’insufficienza di un solo sistema
– La fragilità è sempre una condizione instabile, la disabilità può esserestabile
• instabile: piccoli eventi (malattie minori acute o incidenti) comportano effetti importanti (immobilità, dipendenza, morte)
– La fragilità è presente in molti soggetti non disabili, ma ad alto rischiodi diventarlo . La fragilità viene definita come “disabilità preclinica”
Fisiopatologia della fragilitFisiopatologia della fragilitàà
Scompenso a cascata Scompenso a cascata delldell’’anziano fragileanziano fragile
Determinanti della fragilitDeterminanti della fragilitàà
1. Riduzione della massa muscolare (SARCOPENIA).2. Disregolazione di alcuni sistemi neuro-endocrini
1. Asse ipotalamo-surreni2. Sistema simpatico3. Ormoni anabolizzanti
3. Disfunzione immunitaria4. Infiammazione cronica
SarcopeniaSarcopenia e fragilite fragilitàà
SarcopeniaSarcopenia e fragilite fragilitàà
Clinica della fragilitClinica della fragilitàà
1. Elevata suscettiblità sviluppare malattie acute che si esprino con quadri clinici atipici (confusione mentale, incontinenza urinaria, cadute, ecc.)
2. Ridotta capacità motoria, fino alla immobilità, per grave stenia ed adinamia non completamente giustificate da patologie presenti
3. Fluttuazioni rapide dello stato di salute anche nell’ambito della stessa giornata, con spiccata tendenza a sviluppare complicanze
4. Elevato rischio iatrogeno5. Continua richiesta di intervento medico, frequenti e ripetute
ospedalizzazioni, necessità di assistenza continuativa6. Alto rischio di mortalità
Presentazione atipica delle Presentazione atipica delle malattiemalattie
TEORIA DELL’ANELLO PIÙDEBOLE
Prevale la sintomatologia acarico dell’organo e/o apparatoche ha una minore riservafunzionale
SIND
RO
MI G
ER
IAT
RIC
HE
Es: solo 1/3 delle affezioni tiroidee con sintomi tipiciinfarto senza dolore toracicoinfezioni senza febbre
SINTOMI
SNC: ConfusioneDepressione
Cuore: Scompenso
Muscolo: Cadute
Vie urinarie: Incontinenza
Valutazione Valutazione GeriatricaGeriatrica MultidimensionaleMultidimensionale (VGM) : (VGM) : DefinizioneDefinizione
Un procedimento diagnostico multidisciplinare, mirato a quantificare i problemi medici, psicosociali e funzionali del singolo anziano
Modello funzionale di tipo biopsicosociale in cui i test di valutazione funzionale sono utilizzati sistematicamente per raccogliere i dati da questa base eterogenea e complessa focalizzando il programma diinterventi terapeutici e assistenziali più adatti al paziente
EFFICACIA DELLA VGMEFFICACIA DELLA VGM
““Il soggetto al quale essa si rivolge Il soggetto al quale essa si rivolge èè ll’’anziano fragile, anziano fragile, con problematiche multiple, sia di natura medica che con problematiche multiple, sia di natura medica che psicologica e sociale, nei confronti dei quali esiste la psicologica e sociale, nei confronti dei quali esiste la
possibilitpossibilitàà di trattamentodi trattamento…”…”
((MasottiMasotti, 1994), 1994)
VMD e Rete dei serviziVMD e Rete dei servizi
Strumenti della VGMStrumenti della VGM
A lato del colloquio, della vista e degli esami bioumorali e strumentali, il medico si avvale di scale di valutazione (o test) che esplorano gli ambiti di valutazione.
Le scale misurano gli aspetti riguardanti la vita dell'anziano e la sua condizione fisica. Ogni test misura un aspetto relativo ad uno o più ambiti.
I test danno dei risultati numerici, o valori inquadrati in una scala (ad esempio: mobilità del soggetto buona, sufficiente, scarsa) secondo soglie pre-definite e indipendenti dalla soggettività dell’esecutore.
Efficacia della Valutazione Efficacia della Valutazione GeriatricaGeriatricaMultidimensionaleMultidimensionale: : una metauna meta--analisi di studi clinici analisi di studi clinici controllaticontrollati
I risultati indicano che certi tipi di VGM hanno un effetto I risultati indicano che certi tipi di VGM hanno un effetto significativo su mortalitsignificativo su mortalitàà, scelta del luogo di vita, stato , scelta del luogo di vita, stato psichico, cognitivo e funzionale del paziente.psichico, cognitivo e funzionale del paziente.
((StuckStuck, 1993), 1993)
Efficacia della VMD: letteraturaEfficacia della VMD: letteratura
1) miglioramento dello stato funzionale, dimissione anticipata, migliore collocazione alla dimissione (Rubenstein, JAGS 1981).
2) ridotta mortalità ad un anno, minore istituzionalizzazione, riduzione dei ricoveri impropri, riduzione dei costi (Rubenstein, NEJM 1984).
3) aumento della sopravvivenza a due anni, soprattutto degli anziani "deboli" (soli, molto vecchi, cardiopatici) (Rubenstein, J. Clin. Epidemiol. 1988).
4) riduzione dell'uso dei farmaci
5) miglioramento dei risultati dell'assistenza domiciliare, sia dal punto di vista qualitativo che dell'utilizzazione nel periodo di tempo (Williams e coll. 1987)
Efficacia della VMD: CADUTEEfficacia della VMD: CADUTE
0
10
20
30
40
50
60
3 mesi 6 mesi 9 mesi 12 mesi
tradizionaleVGM
Percentuali cumulative degli anziani che hanno subito almeno una cadutadurante 12 mesi di osservazione in rapporto al trattamento ricevuto
(modif. da Tinetti ME et al 1997)
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Efficacia della VMD: DELIRIUMEfficacia della VMD: DELIRIUM
0
0,05
0,1
0,15
0,2
0,25
1 3 5 7 9 11
TradizionaleVMD
*
Giorni
Incidenza cumulativa di delirium