ENEA per la salute
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 1
LE FERITETrattamento con Primary Wound Dressing
Dr. Giuseppe NoscheseDirettore Trauma Center
A O R N A Cardarelli NapoliA.O.R.N. – A. Cardarelli ‐ Napoli14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 2
Ustioni Gravissime
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 3
Sfacelo arti inferiori
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 4
Sfacelo gravissimo di arti inferiori
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Sfacelo di pene e di arto inferiore
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 6
Ustioni di III° con necrosi dei tessuti
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 7
Ferite multiple al corpo
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Ferite gravi alle mani
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Ferite addominali
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Ferite da impalamento
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 11
Ferite d’arma bianca al torace
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 12
Ferite d’arma bianca al volto
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 13
F it d’ bi l ll d Ferite d’arma bianca al collo ed al cuore
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 14
Escoriazioni all’addome
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Ematoma del collo e del mento
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Ematoma dei glutei
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 17
E t d i i Ematoma ed escoriazione addome e torace da air bagg
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 18
fCosa non fare per non tornare indietro
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 19
Primary Wound Dressing
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PrimaryWoundWoundDressing
Medicazione primaria per ferite acute e croniche
Contiene Olio di iperico rosso, propano, butano
E’ naturale al 100%
Crea un ambiente umido ottimale per la ferita
Attiva i processi di guarigione
Protegge la cute peri lesionale da macerazioneProtegge la cute peri lesionale da macerazione
Impedisce al bendaggio secondario di restare adeso alla ferita
Ha un’azione antimicrobica
Non irrita
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PrimaryPrimaryWoundDressingDressingAgitare lo spray prima di nebulizzarlo
Nebulizzare sulla ferita e nelle aree i ivicine
Coprire la ferita con una garza sterile
Il trattamento va ripetuto ogni 24 / 48 oreore
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 22
FERITASoluzione di continuo recente delle parti molli,interessante anche il rivestimento cutaneo,interessante anche il rivestimento cutaneo,
conseguente ad un trauma
PIAGASoluzione di continuo non recente con tendenzaSoluzione di continuo non recente, con tendenza
alla guarigione
ULCERASoluzione di continuo non recente che non ha
tendenza alla guarigionetendenza alla guarigione14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 23
Le FeriteLe FeriteL f it è l i di ti d ttLa ferita è una soluzione di continuo prodotta
da un agente meccanico.
Le ferite si possono distinguere in:
superficiali se interessano cute e tessuto sottocutaneo
profonde se interessano i piani anatomici sottostanti
penetranti se raggiungono una cavità (toracica, addominale)
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Classificazione delle feriteClassificazione delle ferite
• Escoriazioni• Escoriazioni
• Ferite da taglio• Ferite da taglio
• Ferite da punta• Ferite da punta
• Ferite lacero contuse• Ferite lacero‐contuse
• Ferite d’arma da fuoco• Ferite d arma da fuoco
• Ferite a lembo• Ferite a lembo 14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 25
Escoriazioni
Agente lesivo diretto tangenzialmente alla cute
Danno anatomico limitato ai piani superficialiai piani superficiali
Facile porta di ingresso per i batteri p g p
Possibili esiti permanenti pda materiale estraneo ritenuto (tatuaggi)
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 26
Ferite da taglio
Meccanismo i i i bipressione – stiramento ‐ azione combinata
Forma rettilinea – circolare – ellittica ‐ a lembo ‐
con o senza perdita di sostanza
Estensione ‐ Profondità
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 27
Ferite da taglio
Ferite superficiali o semplici
Ferite da taglio
Ferite superficiali o semplici
Ferite complesseFerite complesse • con perdita di sostanza• a lemboa lembo• penetranti
Aspetto macroscopico• marginimargini• fondo• estremi (codette)estremi (codette)
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 28
Ferite da taglio: sintomi e segni clinici
Divaricamento dei marginidipende da: elasticità del tessuto, mobilità,direzione del taglio
Emorragiadi d d f dità d t i d ldipende da: profondità ed estensione deltessuto lesionatopuò essere: capillare o a nappo
venosaarteriosaparenchimatosa
Doloredipende da: tipo di tagliente, dalla ragione colpita,d ll idi à i i à d ll i l i d lldalla rapidità e intensità dell’azione lesiva, dalla sensibilità del soggetto
Limitazioni della funzioneLimitazioni della funzione14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 29
Ferite da punta
La profondità prevale su lunghezza e larghezza
Meccanismo
La profondità prevale su lunghezza e larghezza
compressione di un agente acuminato su un’area corporea limitata
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Classificazione delle ferite da punta
• Superficiali
Classificazione delle ferite da punta
• Superficiali
C l d• Complesse con interessamento di vasi e/o nervi
• Penetranti
• Trapassanti
• Transfosse
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 31
Ferite da punta: sintomi e segni clinici
Dolore modesto
Emorragiaall’esterno può essere scarsa, ma attenzione alle emorragie profonde
Impotenza funzionale
Possibile ritenzione di corpi estranei
Complicanze settiche ‐ tetano
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 32
FERITE LACERE E LACERO‐CONTUSE
Le forze lesive agiscono sui tessuti con meccanismi di
• trazionetrazione• stiramento• strappamento• strappamento• compressione morsi di animale, monconi ossei di fratture, ingranaggi, ruote,cinghie di trasmissione ecc..
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FERITE LACERE E LACERO CONTUSEFERITE LACERE E LACERO‐CONTUSEASPETTO CLINICO
Grande variabilità di morfologia• margini irregolari e sfrangiati• ecchimotici• sotto minati• lesioni singole e multiple• lesioni singole e multiple
Attenzione alla vitalità dei tessuti ed alla possibile comparsa di necrosicomparsa di necrosi
Scalpo: avulsione del cuoio capelluto causatoda violenta trazione sui capelli
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 34
FERITE DA MORSO DI ANIMALE
Ferite lacero‐contuse spesso multiple e complesse
Interessano frequentemente zone di rilevante importanza estetica o funzionale (volto arti)estetica o funzionale (volto, arti)
Alto rischio di infezione per l’ elevato pgrado di contaminazione
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 35
FERITE D’ARMA DA FUOCO
La penetrazione di un proiettile dipende da:‐ forza viva (massa e velocità)forza viva (massa e velocità)‐ forma del proiettileClassificazione:a docciaa setonea fondo ciecotrapassantida scoppioda scoppio14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 36
Ferite d’ arma da fuoco: aspetti cliniciFerite d arma da fuoco: aspetti clinici
Solo foro di entrataRitenzione del proiettile nelle parti molli
Foro di entrata ‐ Foro di uscitaForo di entrata ‐ Foro di uscita
Complicanze settiche tetano ‐ gangrena gassosag g g
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 37
FERITE D’ ARMA DA FUOCOFERITE D ARMA DA FUOCO
FORO DI ENTRATA FORO DI USCITA
Foro di entratadiametro < al proiettile, alone ecchimotico o escoriativo; tracce
di ustione, affumicatura e tatuaggio, gg
Foro di uscitadiametro > di quello di entrata, margini frastagliatidiametro > di quello di entrata, margini frastagliati
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 38
FERITE D’ ARMA DA FUOCO – LESIONI PROFONDE
VISCERALI
NEURO‐VASCOLARI
SCHELETRICHE
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 39
FERITE A LEMBO
L’agente lesivo agisce tangenzialmente alla superficie del tessuto
La vitalità del lembo è assicurata dal peduncolo che lo pconnette ai tessuti circostanti
Elevato rischio di necrosiElevato rischio di necrosi14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 40
CONTUSIONI
Non vi è soluzione di continuo della cute
I tessuti sottostanti presentano lesioni di vario grado:soffusione emorragica > ematoma > necrosig
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 41
Contusioni: aspetti cliniciContusioni: aspetti clinici
L’entità della lesione dipende oltre che dalle caratteristiche dell’agente lesivo anche dalla regione anatomica colpita e dalle caratteristiche di elasticità anatomica colpita e dalle caratteristiche di elasticità
della cute e dei piani sottostanti.
Contusioni lievi: Echimosi
Contusioni di media gravità: Ematoma
Contusioni gravi: Necrosi (diretta o indiretta)Contusioni gravi: Necrosi (diretta o indiretta)
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 42
COMPLICANZE DELLE FERITE• EMORRAGIA
• LESIONI DI ORGANI PROFONDI• LESIONI DI ORGANI PROFONDI
• LESIONI DI FORMAZIONI VASCOLARI E NERVOSE
• LESIONI SCHELETRICHE
• ERNIE TRAUMATICHE
• FISTOLE INTERNE ED ESTERNE
• INFEZIONI LOCALI
• GANGRENA GASSOSA –TETANO
• CICATRICI RETRAENTI ‐CHELOIDI• CICATRICI RETRAENTI ‐CHELOIDI
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 43
SINDROME INFETTIVA ACUTA PROVOCATA DA GERMI
COMPLICANZE DELLE FERITE –GANGRENA GASSOSASINDROME INFETTIVA ACUTA PROVOCATA DA GERMI
ANAEROBI TRAMITE LA CONTAMINAZIONE
AGENTI ETIOLOGICICLOSTRIDIUM PERFRINGENS, BACILLUS PUTRIFICUS, BACILLUS NOVYI,CLOSTRIDIUM PERFRINGENS, BACILLUS PUTRIFICUS, BACILLUS NOVYI,
BACILLUS HISTOLITICUS, BACILLUS SPORIGENES
BIOLOGIA ED EPIDEMIOLOGIAANAEROBI OBBLIGATI, SPORIGENI, PRESENTI NEL TERRENO,
ACQUA INQUINATA, CUTE, INTESTINO, CAVITA' OROFARINGEA
VIA DI PENETRAZIONETRAUMI PROFONDI CON NECROSI DEI TESSUTI - FRATTURE ESPOSTE -
INFEZIONI DA PIOGENI ASSOCIATEINFEZIONI DA PIOGENI ASSOCIATE
MECCANISMO PATOGENETICOAZIONE NECROTIZZANTE DIRETTA SUI TESSUTI CON PRODUZIONE
DI GAS CHE DIFFONDE RAPIDAMENTE. DIFFUSIONE SISTEMICA DI TOSSINE
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 44
COMPLICANZE DELLE FERITE –GANGRENA GASSOSA
SINTOMATOLOGIA LOCALE
EDEMA CON CUTE PALLIDA‐VIOLACEA EPIDERMIDE SOLLEVATA CON FLITTENE SIEROSE E SIEROEMORRAGICHE
CREPITAZIONE ALLA PRESSIONE PER PRESENZA DI GAS NEI TESSUTI
MASSE MUSCOLARI COLOR CARNE LESSA ‐ SFACELO DEI TESSUTI.
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 45
COMPLICANZE DELLE FERITE –GANGRENA GASSOSA
SINTOMATOLOGIA GENERALE
COMPROMISSIONE DELLO STATO GENERALE
SINTOMATOLOGIA GENERALE
COMPROMISSIONE DELLO STATO GENERALETACHICARDIA, DISPNEA, FEBBRE INCOSTANTE
SOGGETTIVAMENTE LUCIDITA' CONSERVATA E SENSO DI ANGOSCIA
TOSSIEMIA GRAVE EVOLUZIONE MORTALE (> 25%)EVOLUZIONE MORTALE (> 25%)
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 46
COMPLICANZE DELLE FERITE –GANGRENA GASSOSA
PROFILASSI
RECENTAZIONE CHIRURGICA E SBRIGLIAMENTORECENTAZIONE CHIRURGICA E SBRIGLIAMENTO DI OGNI FERITA CONTAMINATATRATTAMENTO ANTIBIOTICOTRATTAMENTO ANTIBIOTICO
SIERO ANTIGANGRENOSO
TERAPIATERAPIA
SBRIGLIAMENTO CHIRURGICOSBRIGLIAMENTO CHIRURGICO SE NECESSARIO AMPUTAZIONE DELL' ARTO
ANTIBIOTICOTERAPIAOSSIGENOTERAPIA IPERBARICA
TERAPIA INTENSIVAI t di di i t ti !Importanza di una diagnosi tempestiva !
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 47
Malattia tossinfettiva provocata dal clostridium tetani, tt i t d i t l i ti i l i i
COMPLICANZE DELLE FERITE –TETANO
caratterizzata da ipertono muscolare, con accessi spastici e convulsivi.
BIOLOGIA ED EPIDEMIOLOGIAAnaerobio obbligato sporigeno gram positivoAnaerobio obbligato, sporigeno, gram positivo,
ubiquitario (terreno, polveri, feci, intestino animali).
VIA DI PENETRAZIONEFerite con zone anfrattuose e necroticheFerite con zone anfrattuose e necrotiche,
ferite penetranti anche minime, ferite infette.
MECCANISMO PATOGENETICOScarso potere del germe di diffondere nei tessutiScarso potere del germe di diffondere nei tessuti.
Produzione locale di una potentissima esotossina che diffonde per via nervosa (placche motrici > assoni > S.N.C.)
Lesione dei neuroni motori dei nervi cranicie di quelli delle corna anteriori del midollo spinalee di quelli delle corna anteriori del midollo spinale.
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 48
COMPLICANZE DELLE FERITE –TETANO
SINTOMATOLOGIATempo di incubazione 7‐12 gg.p 7 ggTrisma, riso sardonico, facies tetanicaOpistotono, emprostotono, pleurostotonoAccessi tetanici scatenati da stimolazioni visive, acustiche, tattiliSpasmo della glottide, asfissiaIperpiressia marcataIperpiressia marcataSensorio integroExitus > 50% dei casi
FORME CLINICHE PARTICOLARIT l li T i l l iTetano localizzato ‐Tetano viscerale o splancnico
Tetano postoperatorio ‐Tetano puerperale ‐Tetano dei neonati
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 49
COMPLICANZE DELLE FERITE –TETANO
PROFILASSIGenerale
VACCINAZIONE (Prima dose e successivi richiami)VACCINAZIONE (Prima dose e successivi richiami)
Ferite in soggetti non vaccinati Immunoglobuline umane specifiche + vaccinazione
F it i tti tt t i tiFerite in soggetti correttamente vaccinatiEventuale richiamo del vaccino
LocaleLocaleSbrigliamento e recentazione delle ferite con zone anfrattuose e necrotiche
Corretta medicazione - Rimozione di corpi estraneiAntibiotico profilassi
TERAPIARicerca del focolaio d' ingresso e suo immediato trattamentoRicerca del focolaio d ingresso e suo immediato trattamento
Alte dosi di immunoglobuline umane specificheTerapia intensiva - Eventuale ventilazione meccanica assistita
Agenti bloccanti a livello neuromuscolare (pancuronio) e miorilassanti (benzodiazepine)g (p ) ( p )Trattamento dell' iperpiressia e delle manifestazioni metaboliche.
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 50
LA GUARIGIONE DELLE FERITE
La guarigione delle ferite è quell’ insieme di fenomeni biologici cheportano alla riparazione di un tessuto leso
Il risultato del processo biologico è la cicatrice
La guarigione delle ferite rappresenta un aspetto della rigenerazione tessutale
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 51
PROCESSO DI GUARIGIONE DELLE FERITE
GUARIGIONE PER PRIMA INTENZIONE
GUARIGIONE PER SECONDA INTENZIONE14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 52
RISPOSTA DEI TESSUTI AL TRAUMA - CICATRIZZAZIONE
INFIAMMAZIONEATTIVAZIONE DEI MECCANISMI DELLA COAGULAZIONE - EMOSTASI
COMPARSA DI ESSUDATO INFIAMMATORIOCOMPARSA DI ESSUDATO INFIAMMATORIO (Neutrofili, Macrofagi, Linfociti)
FORMAZIONE DI TESSUTO DI GRANULAZIONEO O SSU O G U OTESSUTO CONNETTIVO IMMATURO
ALTO CONTENUTO DI AC. IALURONICO RICCO DI VASI NEOFORMATI (NEOANGIOGENESI)( )
RICCO DI MACROFAGI E FIBROBLASTICOLLAGENE DI TIPO III
RIEPITELIZZAZIONEMIGRAZIONE E PROLIFERAZIONE DI CELLULE EPITELIALI
MATURAZIONE DELLA CICATRICE E SUO RIMODELLAMENTOACCUMULO DI FIBRE COLLAGENE TIPO I
AUMENTO DELLA RESISTENZA MECCANICA DEL TESSUTOORGANIZZAZIONE DEL COLLAGENE IN GRANDI FASCI DI FIBRE.
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 53
RISPOSTA DEI TESSUTI AL TRAUMA ‐CICATRIZZAZIONE
Una cicatrice si considera solida dopo 15 giorniIl rimodellamento si completa dopo circa 6 mesiIl rimodellamento si completa dopo circa 6 mesi
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 54
FATTORI CHE INFLUISCONO SULLA GUARIGIONE DELLE FERITE
FATTORI GENERALI FATTORI LOCALI
ETA' FORMA E DIMENSIONIETA' FORMA E DIMENSIONI
SESSO SEDE
RAZZA CONTAMINAZIONE
COSTITUZIONE EDEMA
SQUILIBRI ORMONALI FORMAZIONE DI EMATOMI
MALATTIE DEL METABOLISMO NECROSI
MALATTIE SISTEMICHE TECNICA DI SUTURA INADEGUATA
IPO-AVITAMINOSI MATERIALE DI SUTURA NON ADATTO
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 55
FATTORI CHE OSTACOLANO LA CICATRIZZAZIONE
LOCALI‐tipo di ferita‐presenza di emorragie, ematomi, raccolte sieroseinfezioni‐infezioni‐ostacoli meccanici alla chiusura‐presenza di corpi estranei ritenuti‐fattori iatrogeni
LOCO‐REGIONALI‐turbe della vascolarizzazionet b d ll’ i i‐turbe dell’ innervazione‐esiti distrettuali di trattamenti attinici
SISTEMICISISTEMICI‐ipo‐disprotidemie‐carenza di fattori vitaminici (vit. C)‐alterazioni dell’ equilibrio elettrolitico (Ca+)‐fattori endocrini (ACTH, Cortisone)‐diabete‐assunzione di farmaci (es.immunosoppressori)
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 56
CICATRICI PATOLOGICHE
t fi i t fi h l idFATTORI PREDISPONENTI ALLE CICATRICI IPERTROFICHEatrofica ipertrofica cheloidea
LocaliCicatrizzazione per seconda intenzioneOrientamento della cicatriceNatura dell’ agente lesivo (es. ustione)
Loco‐regionaliSede (reg. sternale, deltoidea, scapolare sottoauricolare)
SistemiciEtà, Razza, Sesso, Fattori costituzionali ed idiopatici
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 57
Produzione di collagene nel processo di cicatrizzazione normaledell’ adulto, del bambino e dell’ anziano ,
e nei processi di cicatrizzazione patologica (ipertrofica e cheloidea)
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 58
PROTEGGERE LA FERITA IMPEDENDO L' ECCESSIVALo scopo della medicazione
PROTEGGERE LA FERITA, IMPEDENDO L ECCESSIVA DISIDRATAZIONE DEGLI STATI CELLULARI SUPERFICIALI
MANTENERE UN GRADIENTE OTTIMALE DI UMIDITA' SENZA DETERMINARE ACCUMULO DI LIQUIDI O AUMENTO DEL RISCHIO DI INFEZIONEACCUMULO DI LIQUIDI O AUMENTO DEL RISCHIO DI INFEZIONE
I i iti d ll di iI requisiti della medicazione
PERMEABILITA' ALL' OSSIGENO ED AI VAPORIRIDUZIONE DELLE PERDITE PLASMATICHE
PROTEZIONE CONTRO LA CONTAMINAZIONE BATTERICASTIMOLO PER IL TESSUTO DI GRANULAZIONEAZIONE FAVORENTE LA EPIDERMIZZAZIONEAZIONE FAVORENTE LA EPIDERMIZZAZIONE
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 59
SINTESI DEI TESSUTI ‐ SUTURASINTESI DEI TESSUTI SUTURA
I i di i t i i h tt l’ t t Insieme di mezzi tecnici che permettono l’accostamento dei margini di una soluzione di continuo,ponendo i tessuti
nelle migliori condizioni per la cicatrizzazionenelle migliori condizioni per la cicatrizzazione.
Materiali impiegati nelle suture
filifiliclips
icerotticolle biologiche
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 60
Caratteristiche Caratteristiche dei fili di sutura
naturali monofilamentosintetici
monofilamentointrecciati
riassorbibili i bibilinon riassorbibili
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 61
TRATTAMENTO GENERALE DELLE FERITE
DETERSIONE
DISINFEZIONEDISINFEZIONE
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 62
TRATTAMENTO GENERALE DELLE FERITE
EMOSTASI
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 63
TRATTAMENTO GENERALE DELLE FERITE
SUTURA SECONDOSUTURA SECONDOI PIANI ANATOMICI
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 64
18 Luglio (dopo disarticolazione anca)
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 65
19 Agosto (dopo innesto cutaneo)19 Agosto (dopo innesto cutaneo)
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 66
31 Agosto
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 67
5 Settembre
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 68
15 Settembre 15 Settembre
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 69
19 Settembre
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 70
26 Settembre
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 71
28 Settembre
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 72
1 Ottobrecasa con VAC da 7 giornig
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 73
3Ottobrecasa con VAC da 10 giornig
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 74
5 Ottobrecasa senza VAC da 2 giorni (dopo viaggio a Budrio)g p gg
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 75
7Ottobrecasa nuovamente con VAC da 2 giornig
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 76
Mercoledì 28 SettembreLunedì 26 SettembreLunedì 19 Settembre
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 77
dì bMercoledì 28 Settembre
Lunedì 26 Settembre
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 78
Mercoledì 28 SettembreLunedì 26 SettembreLunedì 19 SettembreVenerdì 19 Agosto
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 79
Mercoledì 28 SettembreLunedì 26 Settembre S b t Ott bMercoledì 28 SettembreLunedì 26 Settembre Sabato 1 Ottobre
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 80
M l dì 8 L dì 6 S b S b t Ott bMercoledì 28 Settembre
Lunedì 26 Settembre Sabato 1 Ottobre
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 81
14/10/2016 Giuseppe Noschese MD 82