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Falcini

Date post: 22-Oct-2015
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mammografia
51
Fabio Falcini -Referente per le attività integrate di ricerca clinica e assistenziale dell’IRST - Direttore U.O. Prevenzione Oncologica AUSL Forli’ - Responsabile U.O. Prevenzione Oncologica AUSL Ravenna - Direttore U.O. Registro Tumori della Romagna- IRST LE FORME IN SITU E BORDERLINE IN SENOLOGIA L. Bedei*, P. Sanna*, R. Vattiato^, E.Rinaldi^, F. Foca^, O. Giuliani^ *U.O Prevenzione Oncologica AUSL Forli ^ Registro Tumori della Romagna
Transcript
Page 1: Falcini

Fabio Falcini

-Referente per le attività integrate di ricerca clinica e assistenziale dell’IRST

- Direttore U.O. Prevenzione Oncologica AUSL Forli’

- Responsabile U.O. Prevenzione Oncologica AUSL Ravenna

- Direttore U.O. Registro Tumori della Romagna- IRST

LE FORME IN SITU E BORDERLINE IN SENOLOGIA

L. Bedei*, P. Sanna*, R. Vattiato^, E.Rinaldi^, F. Foca^, O. Giuliani^

*U.O Prevenzione Oncologica AUSL Forli ^ Registro Tumori della Romagna

Page 2: Falcini

La crescente diffusione dei programmi di

screening mammografico e la disponibilità di

nuove strumentazioni diagnostiche (VABB:

vacuum-assisted breast biopsy) hanno

determinato un maggior riscontro di lesioni in situsubcliniche e di lesioni borderline, sempre più

spesso reperto incidentale nel corso di agobiopsia

percutanea

Virnig BA, 2010

Page 3: Falcini

Incidenza del tumore della

mammella

Tassi standardizzati (per 100.000 donne)

Registro di Patologia RER anni 1997-2006

3Popolazione standard europea

123,4132,9 136,6

131,5 131,8 130,9 127,3 129,8 126,9 125,9

11,012,0

15,016,9

22,020,6

17,1

21,9 22,9 23,6

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

0

50

100

150

200

250

1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

Invasivo In situ

Page 4: Falcini

Incidenza del tumore in situ della

mammella

Tassi standardizzati (per 100.000 donne) osservati e

stimati con analisi Joinpoint°

4° Analisi Joinpoint per l’individuazione di anni in cui c’è variazione di tendenza (JP) e calcolo dell’APC (Variazione percentuale annua)

Popolazione standard europea

APC = 7,8*

0

5

10

15

20

25

30

1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

In situ Trend In situ

Registro di Patologia RER anni 1997-2006

Page 5: Falcini

Mammografia:80-90% microcalcificazioni

10-20% assenza di

calcificazioni

Nel 16% dei casi si tratta di

lesioni occulte alla mammografia,

di cui oltre il 60% sintomatiche- massa palpabile

- secrezione ematica

Le forme in situ e borderline in senologia:

IMAGING

Page 6: Falcini

Morfologia calcificazioni:

lineari, ramificate, o a stampo

Amorfe o pulverulente

Pleomorfe o a pietra triturata

Page 7: Falcini

Incidenza del tumore in situ della mammellaTassi standardizzati per 100.000 abitanti

Popolazione standard: ER98Da archivio RTP 1997-2005 RER

Aumento di incidenza del 560% dal 1975 al 2004

(Ries LAG et al, 2007)

Attuale difficoltà adindividuare le donne

con DCIS che svilupperanno

carcinoma invasivonel corso della

loro vita

2,0 1,5 2,3 2,13,4 3,2 2,9

4,7 4,0

9,612,3

14,316,3

20,0 19,2

16,1

20,623,5

0

10

20

30

40

LOBULARE DUTTALE ALTRO

DCIS

Registro di Patologia RER anni 1997-2005

Page 8: Falcini

LESIONI In SITU

Carcinoma lobulare in situ, classico (LIN2)

Carcinoma lobulare in situ, alto grado/pleomorfo (LIN3)

Carcinoma duttale in situ, cribriforme o micropapillare (DIN1c)

Carcinoma duttale in situ, crib. /micropap. Con necrosi o atipie (DIN2)

Carcinoma duttale in situ, anaplastico DCIS, + / - necrosi (DIN 3)

Page 9: Falcini

Il potenziale per la progressione a carcinoma

INVASIVO, con le implicazioni cliniche correlate,

varia in maniera considerevole da un’entità all’altra

CARCINOMA DUTTALE IN SITUProliferazione di cellule che hanno subito una

trasformazione neoplastica ma restano confinate

entro la membrana basale, senza evidenza di

invasione alla colorazione con ematossilina-eosina,

e con potenziale metastatico

praticamente assente

PRECURSORE del CARCINOMA INVASIVO

NON OBBLIGATO

Page 10: Falcini

DCIS progredisce sempre a

DCI?

Dati raccolti da studi relativi a diagnosi di DCIS

non riconosciute, definite erroneamente benigne

e pertanto affrontate con la semplice biopsia,

suggeriscono che la progressione da DCIS a IDC

si possa realizzare in una percentuale di casi

compresa tra il 14 e il 53%, in un periodo di circa

10 anni.

(Erbas B et al, 2005)

Page 11: Falcini

Copyright ©2007 AlphaMed Press

Natural history of untreated DCIS

Boughey JC et al, 2007

Page 12: Falcini

Obiettivo principale:

definire il trattamento più

adeguato ad ottenere

il numero inferiore

possibile

di recidive locali

Page 13: Falcini

Eterogeneità delle pazientiFattori di rischio

Eterogeneità della patologiaComedocarcinoma- alta velocità proliferativa

- ER- PgR-

- anomalie cromosomiche

Iperespressione c-erbB2

Mutazione p53

ER-

Margine di resezioni positivi

Grandi dimensioni

Recidiva locale più frequente

Nel 50% dei casi: INVASIVA!

Page 14: Falcini

American College of Surgeons

American College of Radiology

College of American Pathologists

MASTECTOMIA

forme multicentriche con calcificazioni diffuse senza la possibilità

di ottenere margini di resezione negativi

CHIRURGIA CONSERVATIVA + RADIOTERAPIA

DCIS localizzati, escissi con margini di resezione negativi

Benchè il significato del boost non sia stato formalmente testato

nelle pazienti con DCIS, è generalmente raccomandato, in

particolare nelle pazienti giovani

hanno definito linee guida

di trattamento del DCIS

(2007)

Viene riconosciuto il basso rischio di recidiva locale dopo ampia

escissione chirurgica di DCIS di basso grado,

ma si ritiene non nota la dimensione massima di DCIS per cui la RT

potrebbe essere evitata con sicurezza: si tratta di casi da valutare

individualmente, considerando fattori di rischio e di protezione

Page 15: Falcini

Il trattamento radiante parziale

accelerato per 5 giorni è attualmente

allo studio come alternativa alla

radioterapia tradizionale

I risultati dei trials clinici randomizzati

sono attesi con impazienza

Page 16: Falcini

Vantaggi: riduzione delle recidive locali dopo CH conservativaprevenzione di un tumore mammario controlaterale

Esiste un ruolo per la terapia endocrina adiuvante in DCIS (80% ER+)?

NSABP B24 Tamoxifen ha ridotto il rischio di recidiva invasiva omolaterale del 44% e controlaterale del 52%.In DCIS ER+ ha ridotto il rischio di carcinoma mammario del 59%(p=0.0002), mentre nelle pazienti con tumori ER- non è stato evidenziato alcun vantaggio

UK/ANZ Tamoxifen non riduce l’incidenza di eventi invasivi omolaterali e controlaterali (follow up mediano di 52.6 mesi) benchè sia osservata una riduzione dell’incidenza di forme in situ omolaterali(in NSABP B-24 era più alta la proporzione di donne di età inferiore ai 50 anni (34% vs 10%), età in cui si ottiene una maggior riduzione del rischio)

NSABP B-35 e IBIS-II stanno valutando il ruolo di anastrazolo

Page 17: Falcini

E per le forme NON-ormono responsive?

Il rischio di recidiva è aumentato in DCIS ER negativi, alto grado, HER-2/neu positivi

si potrebbe selezionare una popolazione di pazienti ideali per la sperimentazione di agenti non-endocrini:

COX-2 inibitori, retinoidi, inibitori delle tirosin-kinasi, trastuzumab e inibitori dei recettori per EGF

- Trial randomizzato con Trastuzumab in DCIS con HER-2/neu iperespresso

- Trial con un vaccino a cellule dendritiche in fase neoadiuvante per DCIS con alti livelli di linfociti T

CD4 e CD8 anti-HER-2/neu

Page 18: Falcini

Distribuzione dei tumori in situ per tipo di

trattamento chirurgico e gruppo morfologico

11,6 12,4 9,4 13,7 13,7 14,4 10,3 9,9 6,4 8,0

65,8 66,5 70,2 65,5 65,5 66,265,4

71,872,7 69,0

20,0 21,1 19,6 19,3 20,2 17,5 23,316,5

16,5 19,5

2,6 0,0 0,4 1,2 0,3 1,4 0,7 1,5 3,5 2,7

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

Tumorectomia Quadrantectomia Mastectomia Istologia NAS Missing NE

15,4

0,0

32,6 29,3 32,3 35,228,6 29,9 30,7

45,0

59,0 89,7

52,2 56,1 52,3 46,555,4

39,2

51,1

45,0

23,1

6,9 13,0 12,2 10,8 15,516,1

16,5

10,23,3

0,0 0,0 0,0 2,4 0,0 0,00,0

1,0

1,1 0,0

2,6 3,4 2,2 0,0 3,1 2,8 0,0

13,46,8 6,7

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

Tumorectomia Quadrantectomia Mastectomia Istologia NAS Missing NE

LOBULARIDUTTALI

Registro di Patologia RER anni

1997-2006

Page 19: Falcini

% di multifocali/multicentrici trattati

con mastectomia

AnnoIncidenza

DUTTALI LOBULARI

N° % N° %

1997 8 24,2 3 33,3

1998 19 51,4 1 33,3

1999 17 36,2 2 50,0

2000 25 43,9 4 44,4

2001 41 31,8 4 15,4

2002 43 33,1 7 21,9

2003 46 40,0 7 24,1

2004 37 29,1 9 20,5

2005 35 21,5 4 9,8

2006 33 29,7 1 7,7

In situ

19

Registro di Patologia RER anni 1997-2006

Page 20: Falcini

Distribuzione dei tumori in situ con linfonodo

sentinella eseguito per gruppo morfologico

10,0 7,9 6,8 6,5 2,3 0,3 0,7

16,0

0,7 1,1

0,5 3,7 5,7 10,6 23,1 29,643,8

44,9

55,7 59,1

89,5 88,4 87,5 82,974,6 70,1

55,5

39,1 43,6 39,8

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

Ignoto Eseguito Non eseguito

2,610,3 4,3 9,8 6,2 1,4

17,5

1,7

3,42,2

2,4 7,7 12,7 12,5

15,5

17,020,0

97,486,2

93,5 87,8 86,2 85,9 87,5

67,0

83,0 78,3

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

Ignoto Eseguito Non eseguito

DUTTALI LOBULARI

Registro di Patologia RER anni 1997-2006

Page 21: Falcini

Da qui nasce l’importanza dei

Registri Tumori di poter registrare

della stessa donna sia la lesione

“in situ” sia la lesione infiltrante e

studiare la storia naturale della

neoplasia !!!!!!!

Page 22: Falcini

Nuova neoplasia

Omolaterale

Duttale

59 infiltranti11 in situ

4 Sarcomi Lobulare

7 infiltranti1 in situ

Lato missing

Duttale

4 infiltranti

Lobulare

2 infiltranti1 in situ

Controlaterale

Duttale

723 infiltranti164 in situ

1 Sarcoma Lobulare

127 infiltranti43 in situ

Registro regionale di patologia dei tumori invasivi e in situ della

mammella 1997-2006*

34.232 PRIMI TUMORI INVASIVI

(29.850 DUTTALI, 4.268 LOBULARI , 114 SARCOMI)

*Piacenza concorre per il periodo 2004-2006 e Bologna per il periodo 1997-2005

Page 23: Falcini

Nuova neoplasia

Omolaterale

Duttale

50 infiltranti8 in situ

Lobulare

5 infiltranti2 in situ

Lato missing

Duttale

2 infiltranti

Controlaterale

Duttale

74 infiltranti44 in situ

Lobulare

13 infiltranti25 in situ

Registro regionale di patologia dei tumori invasivi e in situ della

mammella 1997-2006*

*Piacenza concorre per il periodo 2004-2006 e Bologna per il periodo 1997-2005

3.968 PRIMI TUMORI IN SITU

(3.450 DUTTALI, 518 LOBULARI)

Page 24: Falcini

LESIONI BORDERLINE “ad incerto potenziale di

malignità”

Iperplasia lobulare atipica (LIN1)

Atipia epiteliale piatta (DIN1a)

Iperplasia duttale atipica (DIN1b o ADH)

Lesioni papillari

Lesioni radicali sclerosanti

Lesioni filloidi

Page 25: Falcini

Lesioni biologicamente e clinicamente

eterogenee

con il potenziale di progredire a

carcinoma mammario invasivo

Page 26: Falcini

IPERPLASIA DUTTALE ATIPICA

Presenta aspetti citologici e strutturali sovrapponibili a quelli del

DCIS non-comedonico da cui si differenzia in termini quantitativi

E’ una diagnosi rara, di riscontro nel 4% circa dei casi di biopsie

Al momento tuttavia si raccomanda di far

seguire la resezione chirurgica a diagnosi

di ADH nel corso di biopsia

La successiva escissione chirurgica

rivela DCIS o DCI nel 12-62% dei casi

se la biopsia era stata eseguita usando

un dispositivo vacuum-assistito, la

sottostadiazione si verifica meno

frequentemente, da 0 a 38% dei casi

Page 27: Falcini

Iperplasia epiteliale piatta (FEA; DIN 1A)

Termine introdotto recentemente: proliferazione di cellule monomorfe, lievemente atipiche, all’interno del compartimento lobulare, disposte su uno o più strati

Microcalcificazioni amorfe o pleomorfe finiEusebi V et al, EORTC 10853,

1994 2001

N° pz 25 59

Studio retrospettivo prospettico

Trattamento biopsia diagnostica escissione oescissione + RT

Follow-up 19.2 anni 5.4 anni

recidive loc 1 (4%) 0

con ca invasivo 0 0

I pochi dati clinici sull’outcome di tali

lesioni suggeriscono che il loro rischio di

recidiva locale o progressione a

carcinoma è abbastanza limitato,

tuttavia sono necessarie ulteriori ricerche per meglio

definirne la gestione ottimale

Page 28: Falcini

NEOPLASIA INTRALOBULARE (LIN)

Proliferazione cellulare originata dalle unità

duttulo-lobulari terminali, con o senza interessamento

pagetoide dei dotti terminali

In passato più frequente in età 40-50 anni, oggi è in

aumento il suo riscontro in epoca post-menopausale

(Li CI et al, 2005)

La diagnosi è spesso incidentale

Multifocale e bilaterale

Indicatore di RISCHIO per lo sviluppo di

neoplasia invasiva piuttosto che un suo

diretto precursore

Page 29: Falcini

MANAGEMENT di LIN

Deve prendere in considerazione l’esistenza di

altri eventuali fattori di rischio

Se la diagnosi è avvenuta tramite agobiopsia, è

consigliabile biopsia escissionale per escludere

la coesistenza di DCIS o DCI

Se la diagnosi è ottenuta nel corso di escissione

chirurgica, non è necessario che i margini di

resezione siano negativi, né esiste alcun dato a

conferma di un possibile ruolo della RT adiuvante

La diagnosi di solo LIN (in assenza di DCIS o

DCI) può essere gestita con semplice

sorveglianza clinico-strumentale ogni 6 mesi

Page 30: Falcini

LESIONI PAPILLARI

Papilloma,Atypical papilloma,Papillomatosis,Papillary hyperplasia without atypia,Papillary carcinoma, encysted,Papillary carcinoma, invasive,Micropapillary hyperplasia with atypia (ADH),Micropapillary ductal carcinoma in situ (DCIS), Micropapillary invasive carcinoma

Presentano un ampio spettro istologico che spazia

dal papilloma benigno al carcinoma papillare ( DCIS

/ DCI )

Insorgono in dotti di grosso e di piccolo calibro

90% solitari insorti nei dotti galattofori principali

80% secrezione siero-ematica

Page 31: Falcini

LESIONI PAPILLARI

MxOpacità rotondeggianti od ovalari nel cui contesto si possono riscontrare microcalcificationi qualora il nucleo fibrosodiventa “vecchio” e calcifica. Altre volte si rilevano come cluster di calcificazioni.

USMasse ipoecogene rotondeggianti con margini regolari, aree intracistiche o in dotti ectasici. I papillomi multipli non possono essere Visualizzati se non è presente un ectasia duttale multipla

Page 32: Falcini

LESIONI PAPILLARI

GalattografiaConsente di evidenziare lesioni vicino al sistema areola-capezzolo nelle pz con secrezione ematica.Possono apparire come difetto di riempimento del dotto o si ha una brusca interuzione alla progressione del mdc.La papillomatosi può apparire come multipli difetti di riempimento irregolari.

Core Biopsy si riscontra:

papilloma senza atipie con imaging concordante è sufficiente follow up

papilloma con iperplasia atipica esiste un rischio significativo di Ca per cui è consigliabile l’escissione chirurgica.

Page 33: Falcini

RADIAL SCAR

Lesione iperplastica raggiata, epiteliale e stromale

caratterizzata da adenosi ed epiteliosi disposte a

corona attorno ad un centro scleroelastosico.

Rilevabile mammograficamente come

addensamento raggiato, con nucleo

radiotrasparente

Lesione scleroelastosica,

cicatrice raggiata,

epiteliosi infiltrante,

proliferazione papillare sclerosante,

lesione sclerosante non-incapsulata,

adenosi sclerosante con

pseudoinfiltrazione

Page 34: Falcini

RADIAL SCAR

La percentuale di radial scar è del 0.1 – 2.0 per 1,000

Mx da screening e 1.7% – 14% dei prelievi autoptici.

Sewell CW et al

Pathology of benign and malignant breast disorders

Radiol Clin Nirth Am 1995

Frouge C et al

Mammographic lesions suggestive of radial scars:

Microscopic findings in 40 cases.

Radiology 1995.

Adler et al

Radial sclerosing lesion of the

breast: mammograohic features.

Radiology 1990

Nei dotti e nei lobuli si possono sviluppare

neoplasie lobulari, intraduttali, o invasive.

Mokbel K et al

Radial scar and carcinoma of the

breast: Microscopic findings in 32 cases.

Breast 1999;8:339-42.

Radial scars può essere associato con

ADH e carcinoma nel 31-50% dei casi.

Page 35: Falcini

Sebbene il trattamento di queste lesioni è ancora dibattuto, tradizionalmente si consiglia

l’escissione chirurgica rispetto alla core biopsy, in quanto esiste il rischio di “mancare” l’eventuale

neoplasia.

RADIAL SCAR

Doyle EM et al

Radial scars/complex sclerosing lesions and

malignancy in a screening programme:

Incidence and histological features revisited.

Histopathology 2007

Manfrin E et al

Risk of neoplastic transformation in asymptomatic radial scar:

Analysis of 117 cases.

Breast Cancer Res Treat 2008

Becker l. et al

Management of radial scars found

at percutaneous breast biopsy.

Can Assoc Radiol J. 2006

Se la core biopsy viene eseguita con aghi di ampio calibro (10 o 11 G) dotati di sistema di aspirazione

(VAB) si può campionare un’ampia area della lesioneEsistono dati della letteratura che supportano il

follow-up Mx per RS che risultano benigni alla VAB 11G.

Page 36: Falcini

Quale sarebbe lo sforzo che ogni

Registro deve compiere per

raccogliere i casi di queste

patologie?

2008 2009

Casi con lesioni

borderline

840 943

Casi con lesioni in

situ

30 23*

* Work in progress

Dati AUSL Forlì

Page 37: Falcini

Lesioni benigne

TREND 2000-2008 (Dati RER SQTM)

37

102

157

111

92

120

87

55

79

107

0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

Nu

me

ro le

sio

ni

l.benigne

Page 38: Falcini

Lesioni benigne

ANNO 2008 (Dati RER SQTM)

38

Distribuzione lesioni benigne per trattamento chirurgico

Intervento Lesioni benigne %

Biopsia escis./tumorectomia 66 61,7

Quadrantectomia 33 30,8

Resezione ampia 4 3,7

Altro 4 3,7

Totale RER 107 100,0

Page 39: Falcini

Lesioni benigne

ANNO 2008 (Dati RER SQTM)

39

Distribuzione lesioni benigne per gruppo morfologico

20; 18,7%

10; 9,3%

Gruppo morfologico Lesioni benigne %

Iperplasia duttale atipica 19 17,8

Metaplasia apocrina atipica 1 0,9

Adenosi sclerosante 9 8,4

Radial scar 1 0,9

Tessuto normale 1 0,9

Fibroadenoma 17 15,9

Cisti 2 1,9

Mastopatia fibrocistica 4 3,7

Tumore filloide ben. 2 1,9

Papilloma/papillomatosi 26 24,3

Altro 24 22,4

epiteliosi 1 0,9

mastite periduttale 1 0,9

ectasia duttale 1 0,9

adenoma duttale 1 0,9

adenoma apocrino 1 0,9

non specificato 19 17,8

Ignoto 1 0,9

Totale RER 107 100,0

Page 40: Falcini

Lesioni borderline e forme

in situ necessitano di più

Discussione

multidisciplinare e

consenso informato

Decisione

clinico/terapeutica

Page 41: Falcini

MX: Limite della

diagnostica

Spesso sottostima l’estensione patologica di DCIS e

il numero di foci tumorali nel caso di malattia

multifocalecaratterizzata da crescita intraduttale discontinua

Le lesioni di alto grado tendono ad avere un’estensione

continua, con distanze tra i foci tumorali inferiori ai 5 mm,

ma più del 50% delle lesioni di grado basso e intermediosono multifocali, con distanze tra i foci fino a 1 cm.

Page 42: Falcini

La sensibilità della RM per DCI è del 91-100%

mentre per DCIS è dell’88-92%

E’ molto più sensibile della MX in

- diagnosi di malattia residua (97% vs 87%)

- carcinoma infiltrante occulto (86% vs 14%)

- lesioni multicentriche (94% vs 38%)

RISONANZA MAGNETICA

Ha alta sensibilità ma bassa specificità

per la diagnosi di DCIS

Page 43: Falcini

Tomosintesi della

mammella

a. Mx digitale massa nel QSE non chiaramente

visibile

perché circondata da tessuto ghiandolare

b. La tomosintesi evidenzia anche una

distorsione strutturale nell’area in cui

sono evidenti le calcificazioni

a b

a. Mx digitale mostra massa a contorni

irregolari con calcificazioni

a b

b. La tomosintesi rileva formazione nodulare

a contorni regolari e margini netti

Page 44: Falcini

MAMMOGRAFIA ad EMISSIONE di POSITRONI

Recentemente la Food and Drug Administration ha approvato la

PEM Flex ad alta risoluzione (1.5-2 mm),

ottimizzata per immagini mammarie

Studi preliminari con (18) FDG-PEM hanno mostrato un

90% di sensibilità, con l’individuazione di 10/11 casi di DCIS e

33/37 DCI (5/8 <1cm)

Tafra L, 2007

Page 45: Falcini

Malattia multifocale confermata all’esame

istologico e meglio visualizzata rispetto a RM

e MX

Tafra L, 2007

Page 46: Falcini

TOMOGRAFIA OTTICA A LUCE COERENTE

E’ una tecnologia di imaging ad alta risoluzione, analoga

all’ecografia in due dimensioni, con la differenza che rileva la

riflessione della luce a bassa coerenza anzichè del suono

E’ interessante la possibilità di visualizzare le

microstrutture in situ, per differenziare DCIS da DCI

proliferazione delle cellule epiteliali maligne confinata a dotti e

lobuli mammari in assenza di invasione della membrana basale

Con risoluzione di immagine inferiore a 1 micron, OCT può essere considerata una “biopsia ottica” che

cattura le immagini della morfologia architetturale

con una capacità di risoluzione simile a quella

offerta dall’esame patologico standard

Page 47: Falcini

DCIS

Le microcalcificazioni

all’interno dei lobuli

appaiono sparse e con

cono d’ombra

Hsiung PL et al, 2007

Page 49: Falcini

La difficoltà principale nasce dalla

non completa conoscenza della

storia biologica e clinica del DCIS,

delle lesioni borderline e della

natura precisa della relazione

esistente tra loro e l’evoluzione

infiltrativa…

…comprenderle è una sfida

attuale e proiettata nel futuro…

Page 50: Falcini

“………. per questi tumori è necessario provvedere

a registrare comunque tutte le lesioni (in situ e

invasive), indipendentemente dalla lateralità e

dalla scansione temporale (omettendo

evidentemente dalle analisi canoniche

dell’incidenza i casi che non rientrano nelle regole

internazionali) ogni qualvolta una lesione non sia

qualificabile come recidiva di un precedente caso,

documentandone altresì la focalità e conservando

la documentazione …………………..”

Manuale di Tecniche di Registrazione dei

Tumori

A cura di Stefano Ferretti, Adriano Giacomin e

Gruppo di lavoro AIRTUM

QUALI LESIONI ??

Page 51: Falcini

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