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FitMed n°6

Date post: 13-Mar-2016
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is a monthly magazine aimed at updating professionals in the field of fitness and health, which produces original articles on methods of training, physiotherapy, nutrition, prevention and wellness, management, marketing and anything that can serve to the efficient and modern health e fitness club.
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La rivista online per i professionisti del settore Anno 1 numero 6 REHAB: Grave artrosi di ginocchio FOCUS ALIMENTAZIONE : Il bello e il brutto delle PROTEINE ALLENAMENTO: Pregi e difetti del metodo piramidale La fatica nell’esercizio fisico PREVEZIONE delle lesioni traumatiche da sport
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Page 1: FitMed n°6

La rivista online per i professionisti del settoreAnno 1 numero 6

REHAB: Grave artrosi di ginocchio

FOCUS ALIMENTAZIONE: Il bello e il brutto delle PROTEINE

ALLENAMENTO: Pregi e difetti del metodo piramidaleLa fatica nell’esercizio fisico

PREVEZIONE delle lesioni traumatiche da sport

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WWW.PROFESSIONEFITNESS.COM

Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 578 del 20.12.93.

L’Editore e l’autore non potranno in alcun modo essere respon-sabili per incidenti o danni provocati dall’uso improprio delleinformazioni o delle immagini contenute nel materiale ricevuto;inoltre non necessariamente le opinioni pubblicate rispecchianoil pensiero dell’editore. Il materiale (testi, immagini e disegni) per-venuto in redazione non verrà restituito, anche se non pubblica-to e viene considerato libero da diritti. La riproduzione del mate-riale apparso su Fitmed online in qualsiasi forma e per qualsiasiscopo non è consentita se non dietro richiesta scritta e firmatadal direttore responsabile e dall’editore. Per eventuali controver-sie il Foro di competenza è quello di Milano.

Fitmed online è una rivista mensile di aggiorna-mento che si rivolge a imprenditori, manager,opinion leader, professionisti che operano nelmondo del fitness, benessere, prevenzione esalute. Propone articoli riguardanti metodichedi allenamento, rieducazione funzionale, ali-mentazione, prevenzione e benessere, marke-ting e management.

Alea edizioni è una casa editricespecializzata in libri di finess, be-nessere e rieducazione funziona-le, con più di 50 titoli a catalogo.

P ro f e ss i oneFitness è unarivista bime-

strale di aggiornamento per imprenditori e pro-fessionisti del settore, che da 16 anni proponearticoli originali riguardanti metodiche di allena-mento, rieducazione funzionale, alimentazione,prevenzione e benessere, impiantistica, marke-ting e management e tutto ciò che può servirea un'efficiente e moderna realtà che opera nelsettore del fitness e del benessere. E distribuitatramite abbonamento postale a fitness club,centri fisioterapici e polisportivi, operatori di set-tore, luxury hotel, golf club, centri benessere,studi di architettura.

Da oltre 25 anni laScuola di ProfessioneFitness con i suoicorsi, master e stageha contribuito alla for-

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Redazione e ufficivia P. Orseolo, 3 - 20144 Milano

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Direttore responsabile Alessandro Lanzani

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RedazioneMia Dell’Agnello

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Progetto graficoStefano FrattalloneImpaginazione

Anita Lavoce

PubblicitàAlessandro Lanzani

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Hanno collaborato a questo numeroUbaldo Garagiola, Silvia Brioschi, Rosario

D’Onofrio, Vincenzo Manzi, Elvira Padua, StefanoD’0ttavio, Edoardo Lanzani, Roberto Albanesi,

Claudio Ciapparelli

ANNO1

N°6SETTEM

BRE2009

LE AZIENDE CHE HANNO PARTECIPATO ALLA REALIZZAZIONE DI QUESTO NUMERO

Alcan Airex pag 7New Fitness Project pag 21Why Be Normal pag 22Thea Editrice pag 24

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SommarioSommario

RUBRICHE31 CORSI DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO

PROFESSIONALE

42 FIERE E CONVEGNI

41 APPUNTAMENTI CON LO SPORT

38 NEWS

FOCUS ALIMENTAZIONE

4 IL BELLO E IL BRUTTO DELLE PROTEINEdi Ubaldo Garagiola, Silvia Brioschii

PREVENZIONE

12 PREVENZIONE DELLE LESIONI TRAUMATICHE DA SPORTA Review della letteraturadi Rosario D’Onofrio, Vincenzo Manzi, Elvira Padua, Stefano D’0ttavio

ALLENAMENTO E REHAB

18 GRAVE ARTROSI DI GINOCCHIOCasi clinici in palestradi Edoardo Lanzani

24 L’ALLENAMENTO DEL RUNNERPregi e difetti del metodo piramidaledi Roberto Albanesi

28 LA FATICAIl suo significato riferito all’esercizio fisicodi Claudio Ciapparelli

LE AZIENDE INFORMANO

22 WHY BE NORMAL?Benessere di gruppo

CLICCA SUL TITOLOPER ANDARE DIRETTAMENTE ALL’ARTICOLO

CHE PIÙ TI INTERESSA Somm

ario

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di Ubaldo Garagiola

Le proteine sono tra i co-stituenti principali degliorganismi viventi e si di-stinguono, da un punto

di vista biochimico, per unaparticolarità: la presenza diazoto (N). Avendo un elementoin più rispetto ai carboidrati, so-no definite “sostanze quaterna-rie”. Il loro destino differisce daquello dei carboidrati e deigrassi proprio per la presenzadi azoto che condiziona l’orga-nismo a utilizzare vie metaboli-che (ossia processi di utilizzo odi eliminazione) in grado di inte-ragire con questo elemento. Leproteine, o peptidi, sono ma-cromolecole composte damolecole più semplici, gliaminoacidi. Mentre gli ami-noacidi sono solo poco più diuna ventina, le proteine sonomolte di più: le varie combina-zioni di aminoacidi possonoinfatti dare origine a un nu-mero infinito di proteine, disvariate dimensioni e con com-piti a volte del tutto differenti fraloro. Per cercare di capire co-me siano fatte le proteine pos-siamo provare a immaginareuna collana di perle: la collanaintera è una proteina, mentre levarie perle che la compongonosono gli aminoacidi. Possiamoimmaginare, inoltre, che le di-verse collane siano formate daperline bianche e da perline co-

Specificitàefunzioni

focus proteine

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gue, farmaci compresi, ha biso-gno di un mezzo di trasporto ealcune proteine (le albumine,principalmente) si occupanoproprio di questo.4. Invio di messaggi (ormonali,neurotrasmettitoriali). Per inviaresegnali da un sistema all’altrol’organismo, oltre alle correntielettriche dei segnali nervosi,utilizza particolari messaggeriche viaggiano nel sangue e sichiamano “ormoni”, ognunocon compiti ben precisi: la mag-gior parte di essi è di natura pro-teica (insulina, glucagone, tireo-globulina, ormoni ipofisari ecc.).Anche alcuni neurotrasmettitori(sostanze che trasmettono inmodo specifico un segnale daun neurone all’altro) sono costi-tuiti a partire da alcuni aminoaci-di (dopamina, VIP ecc.).5. Difesa (immunoglobuline).Tra le modalità con cui l’organi-smo si difende dalle aggressioniesterne (agenti infettivi o aller-gizzanti) vi è la produzione e li-berazione di “anticorpi”, ossiamolecole speciali dirette a neu-tralizzare quello che l’organismoriconosce come “esterno”: an-che questi anticorpi altro nonsono che proteine (globuline).

LE PROTEINE NELLA DIETARisulta quindi abbastanza evi-dente l’importanza delle protei-ne e dei suoi costituenti (ami-noacidi) per l’organismo viven-

lorate, variamente combinatetra loro, sia come successioneche come numero. Osserviamopiù attentamente la struttura diqueste collane. Le perline colo-rate possono variare il loro colo-re e, se necessario, diventareanche bianche, mentre quellebianche non potranno mai di-ventare colorate. Se, quindi, hobisogno di perline bianche e di-spongo solo di quelle colorateriuscirò comunque a soddisfarele mie esigenze: dovrò solo la-vorare un po’ per “scolorirle” etrasformarle; ma se, viceversa,ho bisogno di perline colorate epossiedo solo perline bianche,non posso far altro che “acqui-stare” nuove perline con i coloridi cui ho bisogno. Questo

esempio serve a comprenderela differenza tra aminoacidi es-senziali (= perline colorate) eaminoacidi non essenziali (=perline bianche). Alcuni aminoa-cidi sono stati classificati come“essenziali” perché l’organi-smo umano non è in grado diprodurli e pertanto devonoessere necessariamente in-trodotti con l’alimentazione,ogni giorno. Gli altri aminoacidi,invece, possono essere ottenu-ti dalla trasformazione e dal ri-modellamento dei primi.

FUNZIONILe proteine svolgono un numeroelevato di compiti, spesso diversitra loro. Per semplificare possia-mo distinguere essenzialmentecinque funzioni principali.1. Struttura, sostegno. È lafunzione che sicuramente risul-ta di maggior rilievo per unosportivo, perché le proteine co-stituiscono i “mattoni” con cuiviene costruito il corpo umano (ilcosiddetto fabbisogno “plasti-co”): i muscoli sono costituitiprincipalmente da proteine (ac-tina, miosina ecc.); il collagene èla matrice organica prevalente-mente proteica su cui si deposi-tano i sali minerali per formare leossa; e così altri tessuti. Inrealtà, per uno sportivo sono si-curamente altrettanto importan-ti anche le altre funzioni svoltedalle proteine, anche se menoevidenti perché più legate alcorretto funzionamento dell’or-ganismo che alla struttura cor-porea. 2. Enzimatiche. Gli enzimi so-no proteine particolari che par-tecipano alla maggior parte deiprocessi biochimici che avven-gono nel l ’organismo con i lcompito di renderli più “veloci”,avvicinano tra loro le molecoleche devono reagire e trasfor-marsi. 3. Trasporto (albumine, emo-globina). La maggior parte dellesostanze che circolano nel san-

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totale). Questo valore è soloun’indicazione puramentequantitativa; in pratica dovremotenere conto anche del tipo dialimento che abbiamo sele-zionato, poiché esistono in na-tura diversi tipi di proteine, di ori-gine animale o vegetale, che dif-feriscono tra loro in termini dicomposizione aminoacidica. Inparole povere, alcune proteinecontengono tutti o quasi gli ami-noacidi, in rapporti equilibrati,ossia in quantità che si avvicina-no ai fabbisogni dei singoli ami-noacidi, mentre altre proteine necontengono solo una parte emagari sono privi di quelli es-senziali. Più alto ed equilibratoè il numero di aminoacidi pre-senti nelle proteine di un de-terminato alimento e maggio-re sarà di conseguenza il suo“Valore Biologico”. Le proteinedi origine animale hanno valorebiologico superiore a quelle diorigine vegetale, in quanto ric-che di aminoacidi essenziali.Latte e uova sono gli alimenti ilcui contenuto proteico possie-de il più alto valore biologico;subito dopo seguono le altreproteine di origine animale (car-ne, pesce) e infine le proteine diorigine vegetale (cereali, legumi,

te. Bisogna ricordare che talepatrimonio proteico è in conti-nuo rimaneggiamento (=”turn-over”), ossia l’organismo con-tinua a rinnovare le propriestrutture anche se non sonoutilizzate e quindi, come ognicantiere che si rispetti, ha uncontinuo bisogno di mattoni; sepoi il patrimonio muscolare el’attività metabolica aumenta-no, come nel caso di un atletache si alleni quotidianamente,aumenta di conseguenza an-che il fabbisogno di questi mat-toni. L’apporto proteico deveessere quotidiano perchél’organismo non possiededelle riserve pronte a cui farriferimento in caso di biso-gno (come per esempio il glico-geno per il glucosio o i trigliceri-di per gli acidi grassi) e l’unicavera riserva proteica è pro-prio il tessuto muscolarestesso. Esiste un continuo la-voro di “distruzione” organica(catabolismo) e di “ricostruzio-ne” (anabolismo): il bilancio trale due attività deve risultare ov-viamente in pari, e per ottenerequesto risultato è necessarioche anche il bilancio tra “appor-to” di azoto (aminoacidi intro-dotti con la dieta) e la sua elimi-nazione attraverso le feci e leurine risulti in equilibrio. Un bi-lancio azotato neutro o posi-tivo si ottiene quando l’ap-porto proteico alimentare co-pre il fabbisogno dell’indivi-duo; viceversa, se l’apportoproteico è inferiore alle richie-ste, l’organismo deve attingereal proprio patrimonio proteico,“rubando” per esempio allemasse muscolari (bilancio azo-tato negativo). In questi ultimianni sono stati compiuti diversistudi per verificare quale fossel’apporto proteico medio ne-cessario per un adulto sano ei dati più recenti si attestanoattorno ai 0,7-0,8 g/kg/giorno(ossia 0,7-0,8 grammi per kg dipeso corporeo ogni giorno, in

tuberi). Assume in tal caso im-portanza la conoscenza dellospettro di aminoacidi delle varieproteine, al fine di selezionarealimenti “complementari”. Esi-stono, infatti, alimenti contenen-ti proteine con carenze di alcuniaminoacidi, ma ricche di altri dicui viceversa sono carenti altrialimenti; il loro accostamentonella dieta consente grazie allaloro complementarietà di otte-nere comunque un apporto otti-male in aminoacidi essenziali.Per esempio, le proteine dei ce-reali hanno deficienza relativa dilisina e triptofano, ma possonoessere ben integrati con le pro-teine del latte; allo stesso modoi legumi, con un buon contenu-to di lisina, sono carenti in me-tionina e cistina, di cui sono vi-ceversa ben forniti i cereali. Lacopertura globale dello spet-tro aminoacidico, soprattuttoper quanto riguarda gli ami-noacidi essenziali, è un fatto-re importante per l’alimenta-zione, perché la sintesi proteica(ossia i processi anabolici di ri-costruzione) può avvenire cor-rettamente se gli aminoacidi ar-rivano alle cellule interessate inrapporto equilibrato e nellostesso momento.

focus proteine

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focus proteine

I l problema del fabbisognoproteico nello sportivo è sta-to affrontato seriamente solonegli ultimi anni, anche in

considerazione delle esagera-zioni postulate senza basiscientifiche a cui si era arrivati,in cui si consigliavano anche as-sunzioni giornaliere fino a 3 gper kg di peso! Il fatto che leproteine costituiscano i “matto-ni” per costruire il muscolo, nonsignifica che aumentando laquota di “mattoni” assunta conl’alimentazione si possa ottene-re un maggior incremento dellamassa muscolare e della forzadopo un adeguato carico di la-voro allenante. Viceversa, un

eccesso alimentare di protei-ne è nocivo, perché impegna lefunzioni digestive fino a renderedifficoltoso l’assorbimento, masoprattutto perché crea un so-vraccarico renale per potereliminare i metaboliti azotati(urea, ammoniaca, acido urico).Ritornando all’atleta, è intuitivoche, in una situazione di au-mento del “turn-over” in seguitoad aumento delle sollecitazionioltre che della massa muscola-re, il fabbisogno sarà sicura-mente superiore rispetto alsedentario, ma occorre stabi-lire con precisione di quantosia maggiore tale fabbisogno,per evitare i rischi da esage-

Fabbisogno proteico

dell'atleta

rata assunzione proteica. So-no stati compiuti degli studi sulbilancio azotato di atleti dediti adiversi sport, sia di potenza (ve-locità, peso, body-building, sal-ti) che di “endurance” o “fondo”(maratona, ciclismo, triathlon): irisultati hanno evidenziato che,indipendentemente dal tipodi sport, la regolarità dell’alle-namento, a frequenza pres-soché quotidiana, incremen-ta il fabbisogno proteico finoa 1,6-1,7 g/kg/giorno, ossiacirca il doppio di un sedenta-rio. Poiché, inoltre, l’organismoè in grado di utilizzare gli ami-noacidi non solo per funzioni“nobili” quali quelle precedente-mente elencate, ma anche ascopo energetico (mediante lagluconeogenesi, ossia la produ-zione di glucosio a partire daaminoacidi), sono stati eseguitidegli studi atti a valutare l’effetti-va rilevanza di questo impiegonell’atleta. I risultati ottenutihanno confermato la limitatapartecipazione degli aminoa-cidi nella copertura del fabbi-sogno energetico: dal 3 al15%, secondo l’intensità delcarico di lavoro e la sua durata.Ritornando al fabbisogno pro-teico, il valore indicato è statocalcolato mediante uno studiosul bilancio azotato, ossia sul-l’apporto proteico globale. Ulti-mamente sono stati intrapresidiversi studi sul destino meta-bolico dei singoli aminoacidi,grazie ai quali, oltre a definireil fabbisogno giornaliero deisingoli aminoacidi, è statopossibile individuarne alcuniche rivestono un ruolo dimaggior importanza in corsodi attività fisica: aminoacidi acatena ramificata (o BCAA =Branched Chain Amino Acid)e glutamina. Le osservazioniprincipali sono state le seguenti:- le concentrazioni di BCAA(leucina, valina, isoleucina) sonopiù elevate nel muscolo rispettoal plasma, anche in corso diesercizio fisico;

di Ubaldo Garagiola

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- quando comincia il lavoro mu-scolare aumenta il flusso diBCAA dal plasma al muscolo inattività;- un’attività fisica intensa e pro-lungata comporta un calo pla-smatico di BCAA e di glutami-na, mentre aumenta la quota diaminoacidi aromatici (tirosina,fenilalanina);- durante attività fisica intensa eprolungata si verifica un calodel rapporto plasmatico traBCAA e triptofano. Quest’ultimo aspetto meritaun’attenzione particolare per-ché è correlato all’interpretazio-ne della comparsa della faticadi origine centrale, ossia l’ap-pannamento che compare manmano che l’attività fisica si pro-trae (esempio: nella parte finaledi una gara di triathlon o di unamaratona).

SEROTONINA EGLUTAMINA: IMPLICAZIONICi si è accorti che i vari aminoa-cidi possiedono diverse “porte”preferenziali o specifiche perattraversare le membrane cel-lulari; in particolare, i BCAA e iltriptofano (TRP) hanno la me-desima porta di accesso al Si-stema Nervoso Centrale (SNC= cervello) attraverso la cosid-detta barriera emato-encefa-lica, un particolare sistema disbarramento che consente so-lo ad alcune sostanze che cir-colano nel sangue di raggiun-gere il cervello. Ora, avendo la

focus proteine

“porta d’accesso” in comune, lequantità di BCAA e di TRP chepassano nel SNC dipendonostrettamente dalle loro concen-trazioni nel sangue, anzi, peressere più precisi, dalle con-centrazioni di BCAA e di TRP“libero”. Normalmente tutti gliaminoacidi circolano “liberi” nelsangue, ossia senza aver biso-gno di essere trasportati dallealbumine; unica eccezione èproprio il TRP, che si lega in par-te alle albumine e quindi il suo li-vello totale nel sangue è datodalla somma di quota “libera” edi quota “legata” alle albumine.Ma attenzione: solo il TRP li-bero è in grado di attraversa-re la barriera emato-encefali-ca, in competizione con iBCAA! Cosa succede duranteattività fisica protratta? Il mu-scolo comincia a lavorare e ri-chiama i BCAA dal sangue, equesto calo dei BCAA rende piùagevole il passaggio di TRP nelcervello. Il problema è che ilTRP, una volta passato nel cer-vello, è trasformato in serotoni-na, un neurotrasmettitore impli-cato nel meccanismo fisiologicodell’affaticamento: aumentan-do la quota di serotonina pro-dotta nel SNC, aumenta ilgrado di appannamento e af-faticamento di origine centra-le. Inoltre, durante esercizio fisi-co prolungato, l’organismo av-via un richiamo di acidi grassidal tessuto adiposo, per “ri-sparmiare” il glicogeno avvian-do la beta-ossidazione per rifor-nire di ATP il muscolo attivo.Questo fenomeno, sicuramentepositivo per attenuare il calo diglicogeno (e ritardare la com-parsa della fatica), richiede unmaggior impiego delle albumineper il trasporto nel sangue degliacidi grassi, e così le albuminecircolanti si liberano di altri ele-menti di minor peso molecolare,tra cui il TRP: mentre da un la-to al muscolo arrivano irinforzi sotto forma di acidi

grassi, nel sangue aumentala quota di TRP circolante li-bero e di conseguenza anchela quota che supera la barrie-ra emato-encefalica, contri-buendo a un aumento dellaproduzione di serotonina nelSNC. Un’altra osservazione re-cente e importante riguarda i li-velli plasmatici di glutaminache, come abbiamo visto, cala-no transitoriamente duranteesercizio fisico intenso e pro-tratto; un calo persistente deilivelli di glutamina plasmaticaè stato associato recente-mente alla comparsa dellasindrome di “sovrallenamen-to” (overtraining), che si mani-festa essenzialmente con uncalo del rendimento associatoa sintomi aspecifici di malesse-re generale e a una maggior su-scettibilità alle infezioni, anchedi tipo banale quali raffreddori,faringiti, herpes labiali ecc. Sequesto calo dei livelli di glutami-na plasmatica sia solo una“spia” dell’overtraining o unadelle possibili cause metaboli-che, è ancora tutto da verifica-re. Allo stesso modo, sono an-cora oggetto di studio i rap-porti tra attività fisica, siste-ma immunitario e glutamina.La glutamina è infatti un ami-noacido importante per il cor-retto funzionamento dei globulibianchi, ossia delle cellule chenormalmente provvedono adattaccare ed eliminare gli agen-ti infettivi. È stato recentementeassodato che, dopo uno sfor-zo intenso e protratto, si veri-fica un calo transitorio (la cuidurata può variare da pocheore fino a un paio di giorni)delle capacità di difesa delsistema immunitario (la co-sieddetta “finestra aperta” o“open window”), proprio inconcomitanza con il calo dei li-velli plasmatici di glutamina(che tuttavia vengono ripristina-ti più rapidamente rispetto alla“chiusura della finestra”).

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focus proteine

Proteina, dal greco “pro-tos”, signif ica primoelemento. Solo da que-sta prima indicazione è

facile capire il ruolo essenzialeche questo elemento svolge al-l’interno del nostro organismo.Le proteine costituiscono circa il15-20% del corpo umano rap-presentandone la cosiddetta“componente nobile” e sonoimportanti per la crescita e la ri-parazione, per il buon funziona-mento e per la struttura di tuttele cellule viventi; sono localizza-te principalmente nei muscoli,nelle ossa, nelle unghie e neicapelli. Assunte attraverso glialimenti, le proteine sono scissein molecole più piccole e sonodigerite nello stomaco e nell’in-testino fino a diventare aminoa-

cidi che, a loro volta, assorbiti alivello delle cellule intestinali eportati al fegato, sono usati inparte per la sintesi proteica e inparte, attraverso la circolazioneematica, sono distribuiti ai tes-suti, soprattutto al muscoloscheletrico. Le proteine sonopresenti sia negli alimenti di ori-gine animale (carne, pesce, uo-va, latte, latticini e formaggi), siain quelli di tipo vegetale (cereali,legumi), ma dal punto di vistanutrizionale non sono tutteuguali. La qualità di una pro-teina può essere calcolata inbase al cosiddetto “grado diefficienza proteica (PER)”, unvalore che indica quanto pe-so (in grammi) fa guadagnarel’assunzione di un determina-to quantitativo (in grammi) di

proteina . Per esempio, un“PER” di 2.5 significa che perogni grammo di proteina con-sumata, il peso corporeo au-menta di 2.5. Il “PER” è solita-mente misurato su piccoli ani-mali da allevamento messi adieta con il 10% di proteine se-condo il loro peso. Più sempli-cemente, per misurare la qualitàdi una proteina si possono con-siderare gli alimenti che la con-tengono, in base al loro valorebiologico; un parametro di valu-tazione che prende in conside-razione la qualità delle proteinecontenute in essi e varia a se-conda della composizione inamminoacidi di un alimento edalla sua digeribilità. Le protei-ne di origine animale sonoconsiderate di alto valore bio-logico perché nelle loro mole-cole contengono tutti gli ami-noacidi essenziali, mentre leproteine contenute negli ali-menti vegetali sono conside-rate di medio/basso livelloperché prese singolarmentenon riescono a soddisfare ilbisogno dell’organismo.

DIETA VEGETARIANAÈ in netta crescita la percentua-le di persone che eliminano deltutto o in parte dalla loro dietagli alimenti di origine animale,per motivi che possono esseredi ordine salutistico (riduzionedei grassi saturi e maggior con-sumo di fibra) o di ordine religio-so, etico, morale. Il vegetari-smo, così è chiamato questoregime alimentare, ha differentisfaccettature determinate daciò che si esclude. Attualmentesono principalmente due leclassificazioni delle diete ve-getariane prese in considera-zione. La prima suddivide i regi-mi alimentari in:- dieta semivegetariana, ca-ratterizzata da un consumo dicarne e pesce inferiore a 2-3volte la settimana;- latto-vegetariana, che preve-de il consumo di latte e dei pro-

Le pr

oteine

vegetalidi Silvia Brioschi [email protected]

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dotti caseari;- latto-ovo-vegetariana, cheammette anche le uova oltre ailatticini; - vegana, che non include nes-sun alimento di origine animale; - una dieta vegetariana ancorpiù restrittiva di quella vegana,che si limita a pochi alimenti diorigine vegetale. La seconda classificazione, adot-tata dallo studioso Jaime S.Ruud[1], risulta essere un pochino piùesauriente e suddivide in:- macrobiotica, elimina tutti ci-bi di origine animale, utilizza so-lamente alimenti non trattati,non raffinati, naturali e organici;- vegana o vegetariana pura,la dieta è a base di piante di ori-gine vegetale e non comprendené prodotti di origine animale,né prodotti lattiero caseari;- latto-vegetariana, a base diprodotti vegetali supplementatida latte e prodotti lattiero-caseari;- latte-ovo-vegetariana, cheprevede il consumo oltre che dellatte e caseari anche delle uova;- semivegetariana, dieta a ba-se di prodotti vegetali con l’ag-giunta di alcuni prodotti animali;- pesco-vegetariana, dietache esclude carni rosse, ma in-clude pesce.Come per ogni regime alimen-tare che si rispetti, anche per ladieta vegetariana è stata stu-diata un’apposita piramide ali-mentare che, come per le altre,pone alla propria base l’attivitàfisica, elemento ormai impre-scindibile per la ricerca del pro-prio benessere. Di recentissima

focus proteine

pubblicazione, la piramide ali-mentare vegetariana si com-pone tre livelli: 1. al primo piano frutta, verdura,legumi, cereali, pane, pasta e ri-so, con la raccomandazione diconsumare questi alimenti du-rante ogni pasto;2. al secondo livello i semi disoia, il latte e i suoi derivati, daconsumare una volta al giorno;3. al vertice della piramide si tro-vano i dolci e le uova, con il con-siglio di consumarne solo unavolta la settimana. Positivo in questo regime ali-mentare è il grande apporto divitamine e fibre alimentari, do-tate di ottima digeribilità e chefacilitano la regolazione del-l’assorbimento degli zuccherida parte del nostro organi-smo. Studi recenti hanno tra l’al-tro evidenziato che una dieta abase di vegetali previene il ri-schio di tumori all’intestino, alseno e ai genitali, l’arteriosclerosie limita i livelli di colesterolo. Maun regime di tipo vegetariano ovegano riesce a soddisfare il bi-sogno nutrizionale, con partico-lare riferimento all’apporto pro-teico? La risposta, è assoluta-mente positiva, grazie soprattut-to all’abbinamento di più ele-menti. Nel momento in cui siparla di dieta vegetariana sonotanti i falsi miti da sfatare, ma for-se il più diffuso riguarda propriola popolazione sportiva. In realtà,un’alimentazione basata suuna varietà di cereali, legumi everdura è facilmente in gradodi fornire il substrato energeti-co e tutti gli aminoacidi essen-ziali richiesti dall’organismodello sportivo. Considerato,inoltre, che un elevato apporto dicarboidrati, indispensabile perl’atleta, è più facilmente ottenibi-le con questo tipo di alimentazio-ne, le diete vegetariane ben bi-lanciate risultano del tutto com-patibili con l’attività sportiva, an-che molto intensa, e sono addi-rittura consigliabili per chi praticasport di resistenza. Sono molti gli

esempi di grandi campioniche hanno sposato questo re-gime alimentare, dal pluricam-pione olimpico Carl Lewis, allasciatrice di fondo e grandecampionessa Manuela DiCenta fino a Dave Scott, gran-de triatleta, sei volte vincitoredell’Ironman delle Haway,nonché dichiarato miglioreatleta degli Usa nel 1993.Un’altra errata convinzione, percui un’alimentazione basataesclusivamente su cibi vegetalicomporterebbe necessariamen-te perdita di massa muscolare, èstata sfatata dalle più recentiscoperte scientifiche. Un nuovostudio dell’Agricultural ResearchService (ARS), condotto da BessDawson-Hughes del JeanMayer USDA Human NutritionResearch Center on Aging allaTufts University in Boston, Mas-sachussetts, suggerisce che i ci-bi vegetali sarebbero in grado dipreservare la perdita di massamuscolare negli anziani. Con l’in-vecchiamento si instaura unostato di acidosi metabolica len-tamente progressiva (che sem-brerebbe essere in grado di pro-vocare anche la perdita di tessu-to muscolare) che le diete relati-vamente ricche frutta e verduraparrebbero in grado di contra-stare. All’esito degli sperimenticondotti, i ricercatori hanno infat-ti riscontrato una correlazionepositiva tra valori di massa ma-gra (che rappresenta il muscolo)e tali tipi di diete.Che si segua una dieta comple-ta o vegetariana, vale la pena ri-cordare che nessun alimento,preso singolarmente, è in gradodi soddisfare tutte le esigenzedell’organismo: ogni regime ali-mentare porta con sé dei pro edei contro che, se valutati atten-tamente, possono concorrere alraggiungimento di benessereper l’organismo.

1. Jaime S. Ruud: ricercatore scientifico del dipartimento discienze della nutrizione e della salutepresso l’Università del Nebraska

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atterraggio dopo un salto osituazioni di decelerazione.Durante quest’ultima situazionegestuale, alcuni autori [1, 2] so-stengono che una contrazionevigorosa eccentrica del quadri-cipite sia la causa principale dilesione. Una combinazione ditraslazione tibiale anteriore evalgo rotazione dell'arto inferio-re, in un angolo vicino alla pienaestensione probabilmente è ilmomento di massima vulne-rabilità per i calciatori. Que-sto range articolare di flessione,critico fra 0 - 30 ° (dove 0° è l’e-stensione completa del ginoc-chio), comporta una maggioreattività del quadricipite a svan-taggio degli ischio tibiali, chesvolgono notoriamente il ruolodi freno stabilizzatore, ovvero,si oppongono alle “AnteriorShear Force” prodotte dallacontrazione del l ’apparatoestensore del ginocchio. C’è

da dire anche che questa atti-vità di “controllo” dei flessori delginocchio è significativamentepiù alta negli uomini che nelledonne, con chiari riflessi sullestrategie atte a decrementare ifattori di rischio, che rimane al-to nelle donne: rapporto uomini/donne 4/8 volte [1, 3, 4]. Allena-menti integrativi preventivi dan-no luogo alla riduzione signifi-cativa della percentuale di le-sioni traumatiche da sport riferi-te all’arto inferiore.

LE STRATEGIE PREVENTI-VE: INDIRIZZI DALLA LETTE-RATURA INTERNAZIONALELa maggior parte dei program-mi sulla prevenzione delle lesio-ni del legamento crociato ante-riore porgono il loro focus sulvariare dell’entità di caricosull’articolazione tibio–femo-rale, cercando, così, di decre-mentare di fatto le Anterior

La letteratura internazio-nale propone un numerocrescente di training sul-la prevenzione delle le-

sioni traumatiche da sport. Lamolteplicità dei programmiproposti, è indirizzata a ridurreil rischio di lesioni all’arto infe-riore e, in particolar modo, del-le lesioni del legamento cro-ciato anteriore del ginoc-chio. Anche se sono stati indi-viduati diversi fattori di rischio,intrinseci ed estrinseci, la mag-gior parte del la letteraturaesprime articoli e studi relativiai fenomeni biomeccanici lega-ti alla gestualità tecnico atleti-ca, e quindi all’incidenza deitraining sulle lesioni da sport. Èvisione pressoché unanimeche le lesioni al legamentocrociato anteriore siano per l’80% ricollegabili a situazionigestuali da non contatto, co-me manovre di cutting, fasi

prevenzione

Prevenzione delle lesionitraumatiche da sportA Review della letteraturadi Rosario D’Onofrio, Vincenzo Manzi, Elvira Padua, Stefano D’0ttavio [email protected]

con link di

approfondimento

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Shear Force che nei diversimomenti gestuali tecnico/atleti-ci si creano sull’articolazionedel ginocchio. Concettualmentetutti questi studi, anche se pre-sentano protocolli non omoge-nei tra loro, evidenziano un de-cremento significativo dei fattoridi rischio delle lesioni del lca.Nell’analizzare i diversi lavoriproposti dalla letteratura inter-nazionale, possiamo evidenziarestrategie differenziate che simiscelano tra loro in manieranon omogenea e che includono:- Stretching tradizionale- Potenziamento muscolare- Conoscenza e consapevolez-za di posizioni ad alto rischio- Condizionamento aerobico- Riprogrammazio delle tecni-che di salto e di atterraggio- Agility drills relativi a sport-specifici- Propriocettivi e balance training- Training pliometrici

Training neuromuscolari avari range articolari di fles-sione e un lavoro specificosull’incremento della forzadel medio gluteo e dei mu-scoli abduttori dell'anca rap-presentano i punti cardini, ov-

prevenzione

vero il focus, di alcuni program-mi preventivi, così come altrisono esclusivamente basatisulla modulazione delle tecni-che di decelerazione e di at-terraggio dopo un salto [5].Recentemente l’attenzione del-la letteratura si è concentratasulla didattica del Single LegSquat. Quello che emerge èche l'atleta, durante l’esecuzio-ne dell’esercizio, dovrebbemantenere una linea diritta,passante attraverso anca, gi-nocchio e collo del piede senzacompensi in varo/valgo del gi-nocchio. Il soggetto durantel’esercizio dovrebbe, inoltre, te-nere un orientamento orizzon-tale del complesso strutturaledel bacino, cercando di noncompensare con un'inclinazio-ne pelvica, laterale, durante l’e-secuzione del Single LegSquat. L’osservazione dell’esa-minatore sul campo dovrebbeessere orientata a rilevare, oltreall’individuazione degli squilibridi flessibilità e di forza, destabi-lizzazioni posturali dinamiche,rilevabili sull’asse anca – ginoc-chio – piede nei vari gradi diflessione del ginocchio. Le atle-te sviluppano, rispetto ai colle-

ghi maschi, un incremento delvalgismo compensativo dell’ar-to inferiore nel momento del-l’atterraggio dopo un salto, in-crementando il rischio di lesionicomplesse capsulo–legamen-tose a carico del ginocchio. Tral’altro, una recente review diD’Onofrio R. e al. [6] ha eviden-ziato come le atlete abbiano unrischio significativamente piùalto di lesione del legamentocrociato anteriore durante la fa-se preovulatoria del ciclo me-struale, rispetto alla fase posto-vulatoria. Un altro punto chiavedi riflessione ci giunge sempredall’attuale letteratura: le don-ne attivano i loro ischio cru-rali più lentamente dei ma-schi nella fase di decelera-zione. Questo concetto impor-tantissimo sta a indicare un ri-tardato controllo delle forze ditraslazione femoro–tibiali, diret-te anteriormente, con un over-load sul lca. Di riflesso, possia-mo affermare che le atlete pre-sentano, nel gioco delle di-namicità dell’arto inferiore,un’attivazione muscolareprevalente del quadricipiteche, predominando sull’an-tagonista, decrementa, di

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e) agilità specificaf) risoluzione dei potenziali defi-cit di forza e di coordinazione.L’evidenza applicativa, propo-sta da 2 a 3 volte la settimana,si sofferma, come molti altriprotocolli, sulla corretta didatti-ca della tecnica gestuale in tut-ti gli esercizi. Si enfatizza unacorretta postura nelle tecnichedi salto e di atterraggio senzaeccessivi movimenti compen-sativi. Sul campo, questo trai-ning dovrebbe essere effettua-to come un pre - warm up del-la durata complessiva di 10minuti, a cui segue il classicowarm up. Ogni giocatore, nellasua scheda personalizzata,avrà esercizi specifici, con l'am-montare approssimativo deltempo per ogni attività. La FIFA's Medical Asses-sment and Research Centre(F-MARC) , sposando i principidel PEP, ha proposto un suoprogramma di prevenzionedefinito “The 11”, atto a de-crementare i fattori di rischiodi lesioni nel calcio. "The 11"rappresenta un semplice pro-gramma preventivo per un to-tale di 10 – 15 minuti, che il cal-ciatore dovrebbe inserire primadel classico warm up, e checomprende, in sintesi: a) core stabilityb) training eccentricic) training propriocettivie) esercizi pliometrici.La Commissione Medica Euro-pea della FIFA propone di ese-guire, sempre per enfatizzare almassimo il decremento delle le-

fatto, la stabilità del ginoc-chio in tutte le situazioni ge-stuali dinamiche e in tutti isuoi piani di movimento.I training neuromuscolaripropriocettivi sono quellimaggiormente rappresentatiin tutti i protocolli di lavoro.Queste esercitazioni possonomigliorare la co-contrazionequadricipite/ischio crurali equindi decrescere, durante ma-novre di cutting e side step, ilpicco di forze sull’articolazionefemoro–tibiale del ginocchio [7].Uno degli studi maggiormenterappresentati in letteratura èquello di Caraffa et al. [8], data-to 1996, che enfatizza l'appli-cazione costante di trainingpropriocettivi per decrementarei rischi di lesione del lca nei cal-ciatori. La ricerca, effettuata inUmbria e Marche su 600 gioca-tori di calcio semi-professionistie dilettanti comprendeva trai-ning propriocettivi diversificati,di 20 min. al giorno per 2–6giorni alla settimana, con un mi-nimo di 3 volte per settimanadurante la stagione. Questostudio evidenziò come il grup-po di calciatori che aveva effet-tuato il training propriocettivodecrementasse in maniera si-gnificativa, correlandosi al grup-po di controllo, le lesioni del le-gamento crociato anteriore.Il PEP1 (Prevent injury andEnhance Performance) rimane,oggi, il programma di lavororappresentato nel maggior nu-mero di pubblicazioni interna-zionali. Proposto nel 1999 dal“Santa Monica Orthopaedicand Sports Medicine Group”,il PEP raffigura, per il conte-nuto e la progressività didat-tica, il gold standard dei pro-grammi preventivi. Questoprogramma di prevenzione èbasato su:a) warm-up b) stretchingc) potenziamentod) pliometria

sioni, una sequenza scelta diquesti esercizi anche prima diogni gara. Myklebust [9] propo-se un programma di lavoroconsistente in 15 min. di movi-menti di crossover e sidestepcutting abbinati a tecniche diatterraggio sia su superfici sta-bili che instabili (5 min per eser-cizio). I programmi di lavoro fu-rono compiuti tre volte la setti-mana durante le prime 5–7 set-timane e poi una volta la setti-mana durante la stagione. Gliinterventi terapeutici/preventiviche includevano attività pliome-triche, propriocezione e agilitydrills, concorsero a decremen-tare i livelli di rischio di lesionedel legamento crociato anterio-re nella popolazione sportivafemminile praticante pallama-no. Un altro autore, Olsen, [10]mette in evidenza che per ri-durre l’incidenza delle lesionidel LCA, il protocollo dovreb-be prevedere almeno 8 mesidi lavoro, praticamente un’in-tera stagione sportiva, per unadurata a sessioni di 15–20 min.I key point del protocollo di Ol-sen sono: a) warm-up (jogging, forwardrunning, sideways running andspeed work);b) tecnica (plant, cut and jumpshot landing);c) balance (passing, squats,bouncing, perturbation);d) forza e potenza (squats,bounding, jumps, hamstrings).Il programma evidenziò un si-gnificativo decremento del nu-mero delle lesioni sia acute che

prevenzioneLink

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SCARICA IL PROGRAM-MA COMPLETO

La FIFA Medical Assessment andResearch Centre ha una politica dicondivisione delle conoscenze. Aquesto link puoi scaricare e utiliz-zare qualsiasi materiale didatticofornito da F-MARC.

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croniche. L'effetto di un pro-gramma pre-season di condi-zionamento fu studiato da altri[11] per valutare la sua influenzasulla frequenza e la gravità del-le lesioni nel calcio. Trecentogiocatrici di calcio (età compre-sa tra i 14 e 18 anni) furono stu-diate su un periodo di 1 anno.Quarantadue di queste gioca-trici parteciparono, prima dell'i-nizio della stagione sportiva, a7 settimane di training: il grup-po di training pre-season evi-denziò, durante la stagionesportiva, una percentuale piùbassa (2.4%) di lesione del le-gamento di crociato anteriore,comparata col gruppo non “ad-destrato” (3.1%).

CONCLUSIONIDalla letteratura emerge che, aldi là della diversificazione deicontenuti e delle progressioniapplicative didattiche, tutti iprogrammi proposti concor-rono nel decrementare il ri-schio delle lesioni nei calcia-tori. Noi possiamo affermareche, se si applicano strategievalutative, nella maggioranzadei casi una “patologia” conun’adeguata pre-diagnosi siaclinica che funzionale, può es-sere “letta” molto tempo prima.Un’indagine valutativa pre-sea-son, definita da noi con un lin-guaggio internazionale “Pre-functional Physical Examina-tion” (D’Onofrio R. 2008), iden-tifica la chiave di lettura deichiari fattori di rischio individualidi un atleta. Una volta identifi-cati, i fattori di rischio devonoessere “risolti” attraverso un“Preventing Exercises Training”(D’Onofrio R. 2008) che com-prenda protocolli terapeuticie di training assolutamenteindividuali, da “somministra-re” ad atleti asintomatici. L’e-same dei fattori di rischio indivi-duali è basato sulla valutazionedi parametri anatomici funzio-nali, biomeccanici e quadri cli-

nici. Un “Preventing ExercisesTraining” applicato successiva-mente in atleti asintomatici,punta a ottimizzare la funzionee prevenire, una volta individua-ti i fattori di rischio, patologieacute e croniche da sport. Lepatologia da overuse, trova-no la massima applicabilitàpreventiva per un “Preven-ting Exercises Training”. Que-sta valutazione, una volta de-terminati i fattori di rischio indi-viduali, ci permette di studiarestrategie terapeutiche preventi-ve, applicate in una fase asinto-matica, prima che possa istau-rarsi la successiva fase clinicasintomatica.

prevenzione

GLI AUTORI

ROSARIO D’ONOFRIODocente, Corso di Laurea Specia-listica Scienze e Tecniche delle At-tività Motorie Preventive ed Adat-tate, Corso di Laurea in ScienzeMotorie, Facoltà di Medicina eChirurgia, Università degli Studi diRoma Tor Vergata. Master postLauream in Area Medica in Postu-rologia, Università degli Studi diRoma La Sapienza.

VINCENZO MANZIDocente, Corso di Laurea Specia-listica Scienze e Tecniche delle At-tività Motorie Preventive ed Adat-tate, Corso di Laurea in Scienze

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BIBLIOGRAFIA1. Boden BP, Dean GS, Feagin JA,et al. . Mechanisms of anterior cru-ciate ligament injury. Orthopedics2000; 23: 2. Teitz CC. Video analysis of ACLinjuries. In: Griffin L Y, ed. Preventionof noncontact ACL injuries . Rose-mont, IL: American Association ofOrthopaedic Surgeons, 2001:87–92. 3. Caraffa A, Cerulli G, Projetti M, etal. . Prevention of anterior cruciate li-gament injuries in soccer. A prospec-tive controlled study of propriocepti-ve training. Knee Surg Sports Trau-matol Arthrosc 1996; 4: 19–214. Soderman K, Werner S, Pietila T,et al. . Balance board training: pre-vention of traumatic injuries of thelower extremities in female soccerplayers? A prospective randomizedintervention study. Knee SurgSports Traumatol Arthrosc 2000; 8:356–63 5. Irmischer BS, Harris C, PfeifferRP, et al. . Effects of a knee ligamentinjury prevention exercise programon impact forces in women. JStrength Cond Res 2004; 18:703–7knee injury in female athletes. A pro-spective study. Am J Sports Med1999; 27: 669–706 6. D'Onofrio R. Manzi V.,ColliR.,D'Ottavio S. Riflessi delle modifi-

prevenzione

Motorie, Facoltà di Medicina eChirurgia, Università degli Studidi Roma Tor Vergata. Dottoratodi Ricerca in Scienze delloSport, Università degli Studi diRoma Tor Vergata.

ELVIRA PADUADocente, Corso di Laurea Spe-cialistica Scienze e Tecnichedelle Attività Motorie Preventiveed Adattate, Corso di Laurea inScienze Motorie, Facoltà di Me-dicina e Chirurgia, Universitàdegli Studi di Roma Tor Vergata.Dottorato di Ricerca in Scienzedello Sport, Università degliStudi di Roma Tor Vergata.

STEFANO D’OTTAVIODocente Corso di Laurea Spe-cialistica, Scienze e Tecnichedelle Attività Motorie Preventiveed Adattate, Corso di Laurea inScienze Motorie, Facoltà diMedicina e Chirurgia, Universitàdegli Studi di Roma Tor Verga-ta. Coordinatore Area Scientifi-ca Tecnico Sportiva, Corso dilaurea in scienze motorie - Uni-versità degli Studi di Roma TorVergata. Responsabile Nazio-nale Area Tecnica - SettoreGiovanile e Scolastico, dellaFederazione Italiana GiuocoCalcio (Roma).

cazioni ormonali sull’incidenza dellelesioni del legamento crociato ante-riore e sulla performance fisica nelbasket femminile. Teknosport 2004(30) 27,347. Soderman K, Werner S, Pietila T,et al. . Balance board training: pre-vention of traumatic injuries of thelower extremities in female soccerplayers? A prospective randomizedintervention study. Knee SurgSports Traumatol Arthrosc 2000; 8:356–63 8. Caraffa A, Cerulli G, Projetti M, etal. . Prevention of anterior cruciate li-gament injuries in soccer. A prospec-tive controlled study of propriocepti-ve training. Knee Surg Sports Trau-matol Arthrosc 1996; 4: 19–219. Myklebust G, Engebretsen L,Braekken IH, et al. . Prevention ofanterior cruciate ligament injuries infemale team handball players: aprospective intervention study overthree seasons. Clin J Sport Med2003; 13: 71–8.10. Olsen OE, Myklebust G, Enge-bretsen L, et al. . Exercises to pre-vent lower limb injuries in youthsports: cluster randomised control-led trial. BMJ 2005; 330: 44911. R. Heidt, , L. M. Sweeterman,Avoidance of Soccer Injuries withPreseason Conditioning TheAmerican Journal of Sports Me-dicine 28:659-662 (2000)

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PREZZO € 25,00 • PAGINE 148 • ALEA EDIZIONI • GIUGNO 2009

MASSIMILIANO GOLLIN

Il libro rappresenta un valido sussidio per quanti, allenatori, istruttori, fisioterapisti,studenti di ScienzeMotorie e operatorispecifici di settore,intendano occuparsi, a diverso titolo, di mobilitàarticolare e di flessibilitàmuscolo-tendinea.Utilizzato come manuale,è un utile strumentooperativo per la creazionedi tabelle di allenamentopersonalizzate. I capitolidedicati alla ricercaapplicata all'allenamentosportivo permettono agli appassionati dellamateria di approfondire,secondo metodologiescientifiche, la valutazionefunzionale dell'individuo,con l'obiettivo di unaccurato controllo in itinere e di verifica finale del lavoro svolto.

Ricerche e applicazioni pratiche

MASSIMILIANO GOLLIN L'ALLENAMENTO DELLA MOBILITÀ DELL'APPARATO LOCOMOTORE

L'allenamentodella mobilità dell'apparato locomotore

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allenamento e rehab

Capita spesso che in pa-lestra si presentino al-l’attenzione dell’istrutto-re o del personal trainer

dei casi particolari, in cui il soggettoè portatore di patologie che in pale-stra devono essere affrontate conparticolare cautela e solide cono-scenze. Il lavoro dell’operatore, inquesti casi, senza avere alcunaconnotazione riabilitativa, si caricacomunque di responsabilità; perquesto è importante stabilire unmetodo di studio e lavoro che con-senta di affrontare con serenità ecompetenza anche le situazioni piùcomplesse, individuando nel con-tempo i propri ambiti d’intervento ei limiti operativi.

ANAMNESI E STORIA CLINICAQuesto caso riguarda un uomo dicinquanta anni, non sportivo e insovrappeso. Da anni accusa unagonalgia bilaterale, cioè un dolorearticolare ad entrambe le ginoc-

punto di inserzione del tendine ro-tuleo. Allo stesso tempo però infor-ma il paziente che questo interven-to non potrà risolvere completa-mente la sua sintomatologia, desti-nata, anzi, a peggiorare negli annisoprattutto se non dimagrirà signifi-cativamente. Giunge quindi in pale-stra dopo l'operazione con la ri-chiesta di lavorare sulla muscolatu-ra dell'arto inferiore per recuperareun po' del tono e del trofismo persie, parimenti importante, ha inten-zione di perdere peso.

DESCRIZIONE DELLA PATOLOGIAL'artrosi è un processo degenerati-vo delle superfici articolari che rico-nosce vari fattori causali costituzio-nali, ereditari e metabolici, ma so-prattutto fattori meccanici. Impor-tanti sollecitazioni funzionali in cari-co ripetute nel tempo e la tendenzaal sovrappeso, aumentano le pres-sioni di carico sulle cartilagini arti-colari e sui menischi. Displasie o vi-

Casi clinici in palestradi Edoardo Lanzani

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chia, soprattutto a destra. Se ini-zialmente il dolore si presentava al-la sera dopo una giornata in piedi odopo camminate piuttosto lunghe,nel tempo la situazione è andatapeggiorando e ultimamente la go-nalgia occorre anche dopo brevi di-stanze o per una rampa di scale.Usa da tempo antinfiammatori perlenire il dolore, mentre ci dice diavere applicato solo episodicamen-te una comune borsa del ghiaccio,altro valido mezzo per ridurre l'in-fiammazione. Decide infine di farsivisitare da un ortopedico che, conmanovre cliniche e radiografie,constata un quadro di artrosi del gi-nocchio destro avanzata, soprat-tutto in relazione all'età del sogget-to. La sede principale del dolore siè rivelata non tanto l'articolazionetibio-femorale quanto la femoro-ro-tulea. Come trattamento, lo specia-lista consiglia un primo intervento ditrasposizione dell'apofisi tibiale an-teriore, cioè quella salienza ossea

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zi della morfologia e della staticadei segmenti scheletrici, come peresempio in un ginocchio varo o val-go, possono concentrare tali pres-sioni in un area di cartilagine ialinaridotta rispetto alla superficie totale.Ne deriva una sofferenza della car-tilagine che andrà incontro a unamaggiore imbibizione di acqua per-dendo in compattezza, quindi po-tranno crearsi microfissurazioni evia via erosioni della stessa ialina.Anche l'osso subcondrale, cioèquello che si trova al di sotto dellostrato cartilagineo, risente dell'alte-rata trasduzione del carico e dellamaggiore esposizione e come rea-zione diventa più duro, più scleroti-co e produce delle espansioni oltrei margini morfologici dell'osso stes-so dette osteofiti. Sul piano dei sin-tomi avremo dolore soprattutto incarico protratto, che renderà sem-pre più difficile il camminare, e arti-colazioni che tenderanno a gonfiar-si a testimonianza del processo in-fiammatorio in atto. Se adesso facciamo riferimento alnostro caso, il sovrappeso del pa-ziente, un ginocchio in modestovalgismo e un incongruo contattotra la gola intercondiloidea del fe-more, che costituisce la puleggia discorrimento della rotula, e le fac-cette articolari della rotula stessa,giustificano il quadro clinico. Alle ra-diografie si nota una riduzione dellospazio tra i capi ossei a testimonia-re l'assottigliamento della cartilagi-ne, un addensamento dell'ossosubcondrale con formazione diosteofiti ai margini a renderli irrego-lari. Anche nel contesto della radio-trasparenza corrispondente allacartilagine si notano gettoni di cal-cificazione. La grave situazione del-la femoro-rotulea si osserva meglionella proiezione laterale e anchenella assiale. L'intervento di traspo-sizione dell'apofisi tibiale anteriore,e cioè dell'inserzione distale deltendine rotuleo, ha lo scopo di mo-dificare la direzione dello scorri-mento femoro-rotuleo per megliodistribuire la pressione esercitatadalla rotula sul femore in flessionedel ginocchio.

I CONCETTI CHIAVE RIFERITI ALCASOSecondo la legge fisica del parallelo-gramma, la forza applicata dalla ro-tula sul femore sarà minima in esten-sione aumentando progressivamen-te con i gradi di flessione del ginoc-chio. Inoltre, l'articolazione tra tibia efemore risentirà dei microtraumi pro-vocati dal sovrappeso a ogni impattodell'arto inferiore al suolo. Abbiamoquindi individuato due linee guida datenere presenti nell'allenamento diquesto soggetto: lavorare con po-chi gradi in flessione del ginoc-chio e non farlo correre o saltarefinché rimane sovrappeso, tantomeno caricandogli addosso ulterioripesi in stazione eretta.

OBIETTIVIGli obiettivi realizzabili in palestravolgono in due direzioni:1. garantire un buon tono-trofi-smo della muscolatura quadrici-pitale che era stato perduto per ildeficit funzionale determinato daldolore e in seguito dall'intervento;ciò aumenterà la stabilità articolareattiva di prevenzione soprattuttocontro i microtraumi da carico; 2. un lavoro aerobico per far ca-lare il peso corporeo, condizioneprimaria di prevenzione e di rallen-tamento di un processo degenera-tivo articolare ormai in atto.

COME REALIZZARE GLI OBIETTIVIAppena dopo l'intervento si proce-

allenamento e rehab

Figura 1. Alla Rx di fronte si nota unlieve valgismo, una diminuzione delladistanza articolare tra femore e tibiache sarebbe però da confrontarecon il controlaterale, cenni di adden-samento della sostanza ossea sub-condrale e margini ossei affilati. Lavite che blocca la bratta ossea del-l'apofisi tibiale anteriore trasposta siriconosce in proiezione anteroposte-riore. La degenerazione artrosica èpiù evidente nell’immagine successi-va in proiezione laterale.

Figura 2. Alla Rx di profilo si eviden-zia la grave alterazione della superfi-cie di scorrimento tra femore e rotu-la: la cartilagine è ormai erosa e ilcontatto avviene tra superfici calcifi-che. Si possono anche meglio ap-prezzare osteofiti e addensamentiossei irregolari diffusi nelle zone dimaggior contatto femoro-tibiale. èvisibile l'intera vite che attraversacompletamente la tibia per ancorarsiall'osso corticale posteriormente.

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de a una rieducazione funzionaleche prevede il recupero della mo-bilità e contrazioni isometricheed isotoniche del quadricipiteper non avere ulteriori cali di tono-trofismo muscolare. In una faseprecoce possono anche essereprese in considerazione delle elet-trostimolazioni. Terminata l'imme-diata fase postoperatoria si potràgradualmente incominciare l'allena-mento in palestra.

ESERCIZI CONSIGLIATIQuando si parla di lavorare con ilquadricipite si pensa al leg exten-sor, che offre anche il vantaggiodello scarico femoro-tibiale. Però laposizione di riposo del leg extensor,quella ad energia potenziale mini-ma con la gamba a penzoloni, vedeil ginocchio in flessione a novantagradi e oltre. Se in un soggettosportivo, più coordinato e magaripiù giovane, potremmo cercare dilimitare il movimento ai primi gradidi flessione con pesi bassi, unaesecuzione corretta e non contro-producente sarebbe più difficile daimpostare in questo soggetto nonatletico, andando incontro a un so-vraccarico femoro-rotuleo. Abbia-mo però a disposizione un accorgi-

mento banale che, utilizzando una"macchina" presente in ogni pale-stra, ci consentirà di centrare en-trambi gli obiettivi di calo ponde-rale e allenamento muscolare: lacyclette da fare con sellino alto.In questo modo eserciteremo ilquadricipite pedalando e allo stes-so tempo concederemo poco an-golo in f lessione al ginocchio.Inoltre, con la semplice cyclette sal-vaguarderemo l'articolazione femo-ro-tibiale dai microtraumi da impat-to al suolo che si ripetono a ognipasso di corsa, a ogni atterraggiodopo un salto e anche durante lanormale deambulazione.

ESERCIZI SCONSIGLIATITutti gli esercizi di contrazionedel quadricipite e quindi diestensione del ginocchio cheprevedano fasi con grandi angoliin flessione, come le presse e tan-to meno lo squat se non corretti eseguiti dall'istruttore. Anche moda-lità di allenamento aerobico per ilcalo ponderale che prevedano cor-sa e salti e che apparentementesembrano innocue, risultano con-troindicate per i continui microtrau-mi da impatto al suolo. La corsa sutapis roulant beneficia di una certo

CASIclinici

in palestra

Come l'istruttore deve affrontare le patologie che gli si possonopresentare in palestra. Nella serie i casi più frequenti sono

analizzati con un metodo standard: anamnesi, descrizione dellapatologia, esame motorio, obiettivi e linee guida del protocollo, congli esercizi consigliati e quelli da evitare, controllo finale.

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allenamento e rehab

LLiinnkk

grado di elasticità e ammortizza-mento dell'appoggio, ma la cyclet-te in questo caso rimane preferibile.

CONTROLLO DEGLI OBIETTIVINon ci siamo prefissi di risolvereprocessi degenerativi ormai instau-ratisi e quindi non dovremo aspet-tarci miracoli dal punto di vista del-la sintomatologia dolorosa, cheprobabilmente verrà momentanea-mente alleviata ma permarrà. Per ilcontrollo degli obiettivi che ci erava-mo posti in palestra saranno suffi-cienti una bilancia e un centimetro:con essi monitoreremo nel tempo ilcalo ponderale e le circonferenzequadricipitali. Queste si rilevano aginocchio esteso, sempre alla stes-sa distanza (di solito dieci o venticentimetri) da un punto di repereche può essere lo spazio tra tibia efemore, facilmente riconoscibile allapalpazione con un dito sul versanteinterno del ginocchio. Un altro pun-to di repere per uniformare le di-stanze di misurazione delle circon-ferenze quadricipitali può esserel’apofisi tibiale anteriore. Meno indi-cata è la misurazione con riferimen-to all’apice della rotula, perché lasua posizione presenta più ampimargini di variabilità.

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SALA FITNESS Guillermo Gonzalez Vega, Ivan Robustelli,

Carlo Volpe, Giuliano Martini, Marco Castellano, Jairo Junior

SALA DANZA Mia Molinari, Christian Carubelli,

Barbara Bassano, Lill Phil

SALA INDOOR CYCLING NEW FITNESS PROJECT TEAM

SALA WHY BE NORMAL? VIBRATION TRAINING SYSTEM

SALA CONFERENZESABATO 19 SETTEMBRE:

DIABETE E FITNESS METABOLICO

DOUBLE TREE HILTON MILANVia Ludovico di Breme, 77- Milano

Info e iscrizioni: www.newfitnessproject.net - www.monzacityballet.it - tel 346. 6951365Info e iscrizioni per il convegno Diabete e fitness metabolico: www.professione fitness.com - tel 02.58112828

FITNESS E DANCE

CONVENTION 19 -20 SETTEMBRE 2009

CON LA PARTECIPAZIONE DI

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in questi mesi ha avvolto anche ilmondo del fitness.Oltre al New Vibration TrainingSystem, WHY BE NORMAL? è an-che abbigliamento, accessori ecomponenti per il fitness; un tut-t’uno organico e al tempo stessointerdipendente, che rinforza laconvinzione che si possono tenereinsieme la forma e la sostanza, l’ac-cessorio e l’essenziale, il bello e ilbuono; senza la pretesa di essere imigliori, ma con l’impegno di pro-vare a migliorarsi costantemente in-sieme a nuovi e vecchi amici aman-ti delle sfide, certi delle nuove pro-spettive che il mondo del Fitness èin grado di offrire.

2. il miglioramento delle condizionigenerali di salute psicofisica;3. il mantenimento dei requisiti diforza e resistenza che ritardano l’in-vecchiamento e aumentano leaspettative di vita.C’è altro da fare per migliorare leproprie condizioni di benessere?Sicuramente si! L’alimentazione, lealtre attività motorie e intellettuali, ilsistema delle relazioni - professio-nali, ludiche, sessuali, sportive ecc.– l’approccio positivo alla vita, alprossimo e allo sport vissuti noncome obbligo ma come piacere,non come esigenza indotta ma co-me esperienza desiderata.Anche il Vibration Training Sy-stem, cosi come lo Spinning delleorigini, nasce dalla capacità di rea-lizzare nel Fitness e nello sport ilgiusto equilibrio tra divertimento,spirito positivo e socializzazione:enjoy, soul and group. WHY BENORMAL? mantiene intatta la suaoriginale intuizione: “non è neces-sario patire e fare sacrifici per starebene con se stessi e con gli altri” epropone una nuova sfida per af-frontare con spirito innovativo, masenza improvvisare, il grigiore che

“…a chi sa dove andare, tutti i ven-ti sono favorevoli” e in questi tem-pi, un po’ incerti, avere obiettivichiari , ancorché semplici, è quantomai necessario.WHY BE NORMAL? è, e rimane,un marchio del Fitness che da noveanni affianca gli operatori e i CentriFitness offrendo indicazioni, solu-zioni, nuovi stimoli; fedele al suomessaggio positivo e innovativofatto di ricerca e di progetti che te-stimoniano una costante attenzio-ne al valore del gruppo, inteso noncome “massa” bensì come sintesidi aspirazioni, esigenze, richieste edesideri riconducibili ai suoi singolicomponenti.Fare attività fisica, migliorare le pro-prie prestazioni, mantenersi in for-ma e divertirsi sono aspirazioni co-muni a molti, ma spesso non com-piutamente realizzabili per un’infini-tà di motivi. I l New VibrationTraining System elaborato daWHY BE NORMAL ? è un modo in-novativo per fare attività fisica eraggiungere tre obiettivi essenzialiche introducono al fitness del ven-tunesimo secolo: 1. la prevenzione;

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Why Be Normal?

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Innovare senza improvvisare

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Page 24: FitMed n°6

Pregi e difetti delmetodo piramidale

con molta approssimazione. Lafondazione Lydiard è nata (2006)anche con lo scopo di diffondereil metodo nella sua versione ori-ginaria. Essa prevede:- 10 settimane di condiziona-mento aerobico (periodo dicostruzione); su una buona for-ma aerobica si basano i risulta-ti di tutta la stagione;- da 4 a 6 settimane di poten-ziamento, in cui sono sviluppatidue concetti fondamentali, il po-tenziamento e la flessibilità, e siinizia a introdurre l'esercizioanaerobico; gli allenamenti basesi avvalgono di esercizi in salita;- 4 settimane per lo sviluppodelle capacità anaerobiche (in-terval training e ripetute); secon-do Lydiard bastano 4, massimo5 settimane per raggiungere lamassima forma anaerobica;- 4 settimane di coordinamen-to; fusione delle capacità aerobi-che con quelle anaerobiche, al-lenamenti orientati alla velocità(intesa come economia dell'a-zione, sprint), mantenimentodella condizione anaerobica;- 2 settimane di scarico, perricercare la freschezza primadella gara.Come si vede, ci vogliono da24 a 26 (massimo 27) setti-mane per arrivare alla migliorprestazione.

PERCHÉ LA PIRAMIDE HAFUNZIONATO?1. È stato uno dei primi tentati-vi di razionalizzare scientifica-mente l'allenamento.2. L'alternanza di periodi di ca-rico e di scarico (un concettotuttora valido) consentiva unabuona gestione psicologicadell'atleta.3. È stato il primo a comprende-re che la corsa di resistenza èsoprattutto aerobica e che ilcontributo anaerobico serve co-me rifinitura importante (si pensia un atleta con primato di 18' sui5000 m: se li corresse in modototalmente aerobico li correreb-be comunque in circa 21').4. Ha sottolineato l'importanzadella flessibilità e del gesto atle-tico.5. Ha teorizzato l'uso delle pro-ve ripetute.6. Ha sottolineato il fatto chenon ci si può allenare duramen-te e nel frattempo gareggiare,introducendo il concetto discarico.Basta questo breve elenco percapire quanto l'atletica moder-na debba ad Arthur Lydiard.Sarebbe però riduttivo (un po'come per un medico fermarsialla penicillina) utilizzare ora ilmetodo tale e quale. Infatti glisviluppi della teoria dell'allena-

allenamento

di Roberto Albanesi [email protected]

L’allenamentodel runner

Quando si prepara unadeterminata distanza èdel tutto logico chel'allenamento si basi

sui processi fisiologici e metabo-lici che sono coinvolti nella garaoggetto della preparazione. Inbase a questo banale principio èovvio che lo sprinter si allenimolto sulla partenza; sarebbeinvece del tutto ridicolo che unmaratoneta dedicasse tempoalla preparazione dell'avvio dellagara, guadagnando cinque cen-tesimi su una gara che dura oltredue ore. In genere sono molti iparametri che si devono alle-nare, ognuno con una propriaimportanza nell'economiadell'allenamento. La resistenzaaerobica è, per esempio, moltopiù importante per una marato-na che non per i 5000 m. Poichéin un dato periodo l'atleta ha unnumero di sedute pianificato, èconsuetudine ruotare i vari alle-namenti in modo da toccare tut-te le grandezze che devono es-sere allenate.

IL METODO PIRAMIDALENegli anni '60-70, il neozelande-se Arthur Lydiard sperimentòcon successo un ciclo di allena-mento piramidale. Come spessoaccade, il metodo fu ripreso invarie salse e riproposto spesso

L’allenamentodel runner

Link

con link di

approfondimento

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Page 25: FitMed n°6

mento hanno dimostrato chesono possibili ulteriori netti mi-glioramenti.

PERCHÉ È MIGLIORABILE1. La lunghezza del periodo to-tale rispetto al periodo agonisti-co può essere giustificata perun evento importantissimo (co-me le Olimpiadi), ma mal sisposa con una stagione den-sa di impegni di un professio-nista o con il desiderio di corre-re di un amatore. Sia un saluti-sta o un agonista, l'amatore hastimoli piuttosto costanti chemal si combinano con una pro-gressione nella motivazione enell'impegno.2. I mezzi utilizzati sono mo-notoni (per il potenziamentosolo esercizi in salita) e, a volte,non convenzionali (per esempioLydiard sostiene che l'allena-mento anaerobico è forse me-glio non svolgerlo in pista).3. L'allenamento anae-robico è definito non inmaniera classica (relazio-nandolo all'acido lattico),ma come espressionemassima di corsa inscioltezza: si continuafinché non si "picchiacontro il muro", cioèquando si perdecoordinazione e cisi irrigidisce.4. È abbastan-za indipenden-te dalla distan-za e ciò non è fi-siologicamente giu-stificato.

IL DEALLENAMENTOLa difficoltà più grande è peròrappresentata dal fatto che l'al-lenamento piramidale è un al-lenamento di tipo seriale: levarie grandezze sono allenatein serie, dando per scontatoche i benefici di una grandezzaallenata permangano nel tem-po sufficientemente a lungo dainfluenzare positivamente i pe-riodi successivi. In realtà non è

così. Per convincersene bastaconsiderare un parametro pre-sente in ogni gesto atletico,corsa compresa: la forza. Sup-poniamo che si alleni la forzadei distretti inferiori in modo pe-sante nel periodo di costruzio-ne (potenziamento). L'atleta ar-riva con indici di forza notevolial periodo successivo. Dopodiversi mesi si può credere chei benefici del periodo di poten-ziamento si siano trasmessi eche abbiano caratterizzato i ri-sultati del periodo di gara. Nulladi più errato. Supponiamo in-fatti che alla fine del periodo dipotenziamento l'atleta abbia unb a n a l ei n c i -dentec h e

necessitil'immobilizzazione del-

l'arto per 7-10 giorni. Toltoil gesso, tutta la muscolaturadell'arto interessato è svanita!Basta un deallenamento di 7-10 giorni per azzerare setti-mane o mesi di duro lavoro.Ciò significa che, se per esem-pio il periodo di potenziamentoè durato fino a fine gennaio, aluglio la forza dell'atleta dipen-de molto più da quanto ha fattonell'ultimo mese che non daquanto ha fatto a gennaio! Ec-co perché un allenamento se-riale (periodi successivi in cui si

allenamento

allena in modo massiccio unagrandezza coinvolta nella pre-stazione) non è del tutto giusti-ficato. Per fortuna, non tutti iparametri fisiologici sono cosìcritici come la forza. Gli studi ri-portati nella tabella 1 (paginasuccessiva) prendono in consi-derazione atleti allenati; peratleti scarsamente allenati ov-viamente il deallenamento èmeno significativo. Vediamo itempi di deallenamento (daglistudi di Lea-Febinger e Wilber-Moffatt); il decremento è in per-centuale (-10 significa un deal-lenamento del 10%; NS sta pernon significativo).Osserviamo come:- alcune grandezze non ven-gano toccate (mioglobina, ca-tecolamine e sorprendente-mente la differenza arteroveno-sa, che esprime la capacità diestrarre ossigeno dal sanguearterioso);- le capacità ossidative si ri-ducono subito di un terzo dopo3 settimane, poi restano prati-

camente costanti;ciò significa che

un ottimo al-l enamen topuò farle au-mentare ditale quantità;

- le capacitàenerget iche(scorte di CP,

ATP, masoprattut-to di gl i-

cogeno) si ri-ducono notevolmente dopo tremesi; un soggetto deallenatoha meno scorte di uno allenato;- la densità capillare subisceun deallenamento minimo; ilconcetto di capillarizzazionenon è poi così importante;- il recupero (espresso dalla sin-tesi di glicogeno) peggiora netta-mente con il deallenamento;- il massimo consumo di os-sigeno ha un deallenamentodel 10% dopo tre settimane.Riassumendo, si può stimare

con link di

approfondimento

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Page 26: FitMed n°6

complessivamente che per unfondista dopo tre settimane ildeallenamento sia del 15-20% circa, mentre dopo tremesi arriva al 30-40%. Non ècompreso, ovviamente, il peg-gioramento della prestazionedovuto a un aumento di pesocorporeo e al deallenamentopsicologico allo sforzo.

Una grandezza fisiologicacoinvolta nella prestazionedeve essere sollecitata primache si dealleni.L'influenza sui periodi - Il con-cetto sopraesposto corregge ilmetodo piramidale introducen-do la nozione di parallelismo:nei vari livelli della piramide oc-corre effettuare dei richiami perevitare che il deallenamento dicerte grandezze diventi critico.Tali richiami non devono interfe-rire con lo scopo principale dellivello considerato. Pertanto,durante il periodo di costruzionel'atleta potrà gareggiare in unacampestre o durante il poten-ziamento il carico aerobico nondiminuirà significativamente. L'influenza sulla seduta - Poi-ché occorre considerare i tempidi recupero dei lavori qualitativi,è ovvio che sono interessantiquei tipi di allenamento (allena-

menti paralleli) che coinvolgonocontemporaneamente piùgrandezze. Ecco perché un'ac-coppiata fondo lento (FL) + fon-do medio (FM) può essere me-glio sostituita (una seduta anzi-ché due) da un fondo progres-sivo. La cosa è tanto più veraquanto minore è il numero disedute di allenamento.

Un amatore che si allena trevolte alla settimana dovrebbeutilizzare moltissimo allena-menti paralleli, come il progres-sivo o il fartlek. L'influenza sulla programma-zione annuale - Il metodo pira-midale ha il grosso difetto chepraticamente consente due soliperiodi agonistici. Poiché il pe-riodo di costruzione e il periododi potenziamento durano ben16 settimane, è evidente chesarebbe interessante, finito unperiodo agonistico, non doverripetere i primi due periodi, mautilizzare un periodo di mante-nimento durante i l quale si"mantengono" gli standard ae-robici, di forza e di flessibilità, ri-generando al tempo stessol'organismo dopo il periodoagonistico. Sostanzialmente,nei confronti dell'allenamento,a mio avviso si può moderna-

allenamento

mente pensare che il ciclo di al-lenamento di un atleta sia cosìcostituito (le durate sono indi-cative):- periodo di costruzione (10settimane) - periodo di potenziamento (da4 a 6 settimane) - programma per la distanzaD1 (10 settimane) - periodo di mantenimento - programma per la distanza D2- periodo di mantenimento - programma per la distanza DN.Nel caso di infortuni o sempliciperiodi di rigenerazione ecc.sarà necessario riprendere il ci-clo dall'inizio.

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Grandezza 3 settimane 3 mesiMassimo consumod'ossigeno -8 -15Gittata cardiaca -8 -10Volume plasmatico -12 -12

Differenza arterovenosa NS NSCP -27ATP -15Glicogeno -50Densità capillare -7 (NS) -2 (NS)Mioglobina NS -6Catecolamine NS NS

Capacità enzimaticaossidativa -29 -32Soglia dei lattati -7 -18Sintesi di glicogeno -29 -40Tab. 1 – Effetti del deallenamento

IL MANUALECOMPLETO DELLACORSA

Roberto Albanesi,grande esperto discienza del benessere,di cui si occupa da piùdi venti anni e autore diuna decina di testi sucome raggiungere lamassima qualità della vita integran-do una costante attività fisica, nelsuo ultimo libro ”Il Manuale comple-to della corsa” analizza la disciplinada tutti i punti di vista. L'opera èideale sia per accompagnare il prin-cipiante nei suoi primi passi, cheper il professionista, poiché ponel'accento su quei fini meccanismiche permettono di arrivare al verticedella prestazione. Inoltre, rispondealle domande più critiche sulla cor-sa, propone un modello di pianifica-zione dell'allenamento; fornisceconsigli per definire un modello ali-mentare e una guida alla strumenta-zione del runner; non mancanoprincipi di medicina sportiva e det-tagliati programmi di allenamentoper le distanze dai 1500 m alla mez-za maratona. Completano l'operautili suggerimenti per correre la pri-ma maratona, cenni sulla psicologiadella corsa, il rapporto fra corsa einvecchiamento. www.albanesi.it

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Page 27: FitMed n°6

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Page 28: FitMed n°6

La faticametri, rispetto a quando l’atti-vità richiede uno sforzo musco-lare prolungato ed estenuante,come una maratona. La faticache interessa l’atleta è una fati-ca immediata che colpisce indi-vidui sani, le cui origini sonoidentificabili ed è percepita co-me normale. Compare rapida-mente, ed è di breve durataquando l’atleta si può riposare.Quindi ha un ruolo protettivoin quanto avverte l’individuodella necessità di recupera-re. La maggior parte dei tenta-tivi volti a definire i fattori deter-minanti della fatica si sono con-

centrati su:- i sistemi energetici (ATP –PCr, glicolisi e ossidazione);- l’accumulo dei metabolitiquali il lattato;- il sistema nervoso;- il venir meno del meccanismocontrattile della fibra muscolare.Nessuno di questi fattori da so-lo può spiegare tutti gli aspettidella fatica. Per esempio, an-che le capacità dei muscoli diprodurre forza può r idursiquando viene a mancare la di-sponibilità di energia, ma i si-stemi energetici non sono inte-ramente responsabili di tutte le

di Claudio Ciapparelli [email protected]

La fatica può essere defi-nita come uno stato dicostrizioni fisiologiche epsicologiche che provo-

cano una diminuzione delleprestazioni fisiche o mentali.Questo fenomeno può essereefficacemente valutato misu-rando il calo di forza svilup-pata da un’unità neuromoto-ria in seguito a ripetute sti-molazioni. Le sensazioni di af-faticamento sono molto diversequando si tratta di attività cheportano all’esaurimento in pro-ve delle durata di 45 – 60 se-condi, come una corsa sui 400

allenamento

Il suo significato riferito all’esercizio fisico

con link di approfondimento

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Page 29: FitMed n°6

forme di fatica: le sensazioni distanchezza che spesso si av-vertono alla fine di una giornatadi lavoro non hanno niente ache vedere con la disponibilitàdi ATP. L’esposizione delle co-noscenze che sono state rac-colte sugli effetti della fatica sulpiano metabolico, neuroendo-crino e comportamentale portaa porsi il problema della relazio-ne da causa ed effetto tra i di-versi agenti della fatica.L’analisi delle condizioni in cui sidetermina la fatica porta al con-cetto di bilanciamento tramolteplici stress. Gli stressprincipali che sembrano con-correre nel determinare la faticasono tre: il carico di lavoro fi-sico, lo stress psicologico, lealterazioni del ritmo sonno-veglia. Se si variano le percen-tuali relative a ognuno di questifattori si può ottenere lo stessorisultato. Gli elementi comuni diquesti stress, probabilmente,sono la risposta endocrina e lemodulazioni nei neuromediatoricentrali. Oltre a basarsi su pa-rametri fisiologici come il con-

ragione del detto che è impor-tante “ascoltare se stessi” du-rante il lavoro fisico.Scala di percezione d'inten-sità dell'esercizio:

Si rammenti che l’acido latticoè sottoposto alla glicolisianaerobica. Anche se moltepersone ritengono che sia re-sponsabile della fatica e dell’e-saurimento in qualsiasi tipo diesercizio, l’acido lattico si ac-cumula nella fibra muscolaresolo durante un impegno mu-scolare relativamente breve e

allenamento

sumo di ossigeno, la frequenzacardiaca e il livello dei lattati, èpossibile ricorrere a una valu-tazione soggettiva dell’inten-sità del lavoro quantizzando lasensazione di fatica. Con que-sto approccio, il soggetto valu-ta mediante una scala numeri-ca l’intensità del lavoro in basealle sensazioni soggettive di fa-tica che questo evoca: è lascala di Borg, dal nome di co-lui che l’ha proposta. Più pe-sante e faticoso risulta il lavoro,maggiore è il punteggio indica-to sulla scala. I valori della sca-la variano da un minimo di 6 aun massimo di 19. Un punteg-gio di 13-14 indica un lavoroabbastanza faticoso, cui corri-sponde una frequenza cardiacacirca uguale al 70% della mas-sima. Un valore di 11 corri-sponde alla soglia del lattatoper soggetti sia allenati chenon. In genere, i soggetti impa-rano abbastanza rapidamentea tenere un carico di lavoro checorrisponde in modo abba-stanza preciso a un determina-to carico allenante, il che rende

6 Estremamente leggero789 Molto leggero1011 Abbastanza leggero1213 Piuttosto faticoso1415 Faticoso1617 Molto faticoso1819 Estremamente faticoso

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Page 30: FitMed n°6

glicolisi e di produzione di ATP.Con un pH di 6,4, l’azione degliH+ blocca la scissione del gli-cogeno determinando un rapi-do decremento dell’ATP, cheporta all’esaurimento. Inoltre gliH+ possono prendere il postodel calcio all’interno della fibra,il che ostacola l’accoppiamen-to dei ponti trasversali di actina-miosina e fa diminuire la capa-cità contrattile del muscolo. UnpH muscolare basso costitui-sce il principale fattore limi-tante alla prestazione e lacausa primaria della fatica,nel corso di prove massimalidi durata superiore ai 20-30secondi. Dopo una prova a ve-locità massimale, il restauro delpH muscolare ai valori prece-denti l’esercizio richiede circa30-35 minuti di recupero. An-che quando il pH torna a un li-vello normale, può verificarsiche la concentrazione di lattatonel sangue e nei muscoli riman-ga piuttosto elevata.

FREQUENZA CARDIACALa misurazione della frequenzacardiaca (FC) è diventata moltopopolare grazie alla comparsasul mercato di nuove apparec-chiature molto efficienti chepossono essere utilizzate sia inallenamento che in gara. Il loroutilizzo, tuttavia, esige un mini-mo di conoscenze di fisiologia:che relazione esiste tra la FC ela potenza muscolare o la velo-cità di corsa? A cosa corri-spondono la FC a riposo e laFCmax? Come utilizzare la FCin allenamento, durante il recu-pero e in gara? Esiste un rap-porto tra FC e fatica? Possiamoconsiderare la frequenza car-diaca (FC) come indicatore del-l’intensità di lavoro e quindi, inbase al tipo di sforzo effettuato,è possibile metterla in relazionecon le sensazioni soggettive,suscitate da un certo impegnofisico, che il nostro corpo ci in-via sotto forma di fatica. Infatti

molto intenso. Il livello di acidolattico di una maratoneta alla fi-ne della corsa, per esempio,può essere prossimo al livello diriposo, nonostante l’atleta siaesausto. In questo caso, la fati-ca dipende da un rifornimentoinadeguato di energia, non daun eccesso di acido lattico. Lecorse di velocità, il ciclismo e ilnuoto comportano un accumu-lo di acido lattico rilevante. Manon è la presenza di acido latti-co in sé a causare la sensazio-ne di fatica. Quando non è ri-mosso, l’acido si dissocia, con-vertendosi in lattato, e provocaun accumulo di ioni idrogeno.L’accumulo di H+ determinal’acidificazione muscolare,che porta a una condizionepatologica denominata aci-dosi. Le attività di breve duratae di intensità elevata, come leprove di velocità nell’atletica enel nuoto, interessano princi-palmente la glicolisi anaerobicae producono una quantità rile-vante di lattato e di H+ nei mu-scoli. Per fortuna, le cellule e ifluidi corporei dispongono disostanze tampone, il bicarbo-nato (HCO3) per esempio, cheminimizzano l’effetto dirompen-te degli H+. Senza queste so-stanze tampone, gli H+ potreb-bero abbassare il pH fino a 1,5circa, e distruggere le cellule.Le capacità tampone dell’orga-nismo riescono a contenere laconcentrazione di H+, persinodurante le attività più impegna-tive; così il pH dei muscoli, il cuivalore a riposo è di 7,1, nonraggiunge valori inferiori a 6,6 –6,4, in condizioni di prostrazio-ne fisica. Tuttavia modificazio-ni del pH di tale entità hannoun effetto negativo nei pro-cessi di trasformazione del-l’energia e sulla contrazionemuscolare. Un pH intracellula-re inferiore a 6,9 inibisce l’azio-ne di un enzima glicolitico im-portante, la fosfofruttochina-si, abbassando così il tasso di

durante uno sforzo fisico le pul-sazioni del cuore aumentanoper garantire un maggior ap-porto di sangue ai muscoli: tan-to più lo sforzo è intenso, tantopiù le pulsazioni salgono. Tutta-via, com’è logico pensare, esi-ste un limite oltre il quale la fre-quenza cardiaca non può subi-re ulteriori incrementi. La rela-zione FC/potenza muscolare ovelocità di corsa, globalmente,è lineare. A ogni aumento dellapotenza corrisponde un au-mento della FC. In alcuni sport(tiro al bersaglio, aviazione, au-tomobilismo) questa relazione,però, non sempre è rispettata el’aumento della FC può esseredovuto allo stress provocatodall’attività e non ad un aumen-to del carico di lavoro. Ciò èparticolarmente visibile nellezone poco intense d’esercizio,prossime allo stato di riposo,nelle quali la FC può variare ad40 a 120 battiti/minuto senzarelazione con un aumento dellerichieste energetiche. Quandoun esercizio diventa intenso ead un aumento della potenzamuscolare non corrisponde unaumento della FC, si affermache essa ha raggiunto il limitemassimo. Tale limite è definitomassima frequenza cardiaca(FCmax). La potenza o velocitàa partire dalla quale la frequen-za cardiaca non aumenta piùviene definita massima potenzaaerobica (MPA) o massima ve-locità aerobica (MVA).

allenamento

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CLAUDIO CIAPPARELLI

Studente della Facoltà di Scien-ze Motorie presso l’Universitàdegli Studi di Milano, lavoraattualmente per StarPerfor-mance nell’ambito del nuoto.Allenatore nuoto master dellaDDS e di Mozzate, allenatoretriathlon ARC Busto Arsizio.Scrive su Triathlete, Correre eProfessione Fitness

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Page 31: FitMed n°6

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normative tributarieAlessandroCotturriDottorecommercialistaAndrea MediciPreparatore atletico,esperto in osteopatiaGianni MontagnaTrainer, esperto inalimentazione eintegrazioneAndrea GianesellaLaureato in scienzemotorie,Presenter didiscipline musicaliFrancescaDegasperiPresenter didiscipline musicaliCorradoCeschinellliSociologo,naturopata,preparatore atleticoed esperto incomportamentialimentari

FITNESS TRAINER: la 50esima edizioneAEROBICA E DISCIPLINE MUSICALIPERSONAL TRAINERMASSAGGIO SPORTIVOEDUCAZIONE ALIMENTAREVALUTAZIONE POSTURALESTRETCHING EVOLUTOCOMPOSIZIONE CORPOREA E ANTROPLICOMETRIAMASSAGGIO MIOFASCIALEGINOCCHIO INFORTUNATO

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Page 32: FitMed n°6

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le basi necessarie teoriche e prati-che per realizzare percorsi motoripersonalizzati in sicurezza per lasindrome metabolica:- ipertensione e malattie cardiovascolari;- soprappeso e obesità;- diabete;- artrosi e osteoporosi.Il corso si sviluppa in un'opera composta da un volume + 8 DVD multimediali con contributi tecnici:- audio mp3 con registrazioni e approfondimenti verbali;- video con filmati didattici e tecnici; - immagini a supporto dei testi;- testi con documenti interi o re-censiti;- presentazioni con grafici e tabelle.ATTENZIONE: I DVD SONOFRUIBILI SOLO SU PERSONALCOMPUTER E NON SU MACIN-TOSH

CONTENUTI Strumenti tecnici• Accreditamento istituzionale: “at-tività motoria come prevenzionesociale”. • I soggetti metabolici: definizionedelle principali parole chiave; se-dentarismo e malnutrizione da ec-cesso, stili di vita. • Alfabetizzazione motoria, Fitnessmetabolico e Fitness terapia: tre li-velli per un nuovo stile di vita.

• Equilibrio funzionale, allenamentofunzionale: la grande gara della vitaquotidiana.• Fitness metabolico e diabete.• Fitness metabolico e obesità, so-vrappeso, anoressia e bulimia(strategie integrative nel centro fit-ness).• Fitness metabolico e ipertensio-ne, malattie cardiovascolari.• Fitness metabolico e apparato locomotore: artrosi e osteoporosi.• Classificazione, approccio psicologico e fidelizzazione del soggetto metabolico.• Classificazione e approccio deisoggetti sedentari, motori, sportivi, e agonisti.• Selezione e abstract della più recente bibliografia scientifica inter-nazionale sul fitness metabolico. • Aspetti di marketing e gestionali: come si vende il fitness metabolico e con quali “pacchetti servizio”.• Formazione per lo staff di vendita: inquadramento generale.Step operativi • Inquadramento del soggetto e anamnesi metabolica: un metodo di sicurezza per l'operatore e ilsoggetto metabolico;• gli strumenti di misura: dai test tradizionali dello sport ai Fix meta-bolici specifici; il tempo zero; • le misure sicure per la gestione dei metabolici;• strumenti di lavoro: le unità moto-rie metaboliche;• programmazione dell'attività mo-toria;

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locomotore: ossa, articolazioni,tendini, legamenti e muscoli. - Anatomia funzionale: apparatolocomotore del sedentario, del-l’amatore e dell’atleta agonista. - Fisiologia della contrazione mu-scolare e metabolismo energetico. - Biomeccanica del movimento:caratteristiche fisiche del movi-mento umano. - Biomeccanica irrazionale :esercizi corretti e controindicati. - Studio degli attrezzi e delle loromodalità di utilizzo: manubri, bilan-cieri, panche, poliercoline. - Analisi dei frequentatori del club:diverse tecniche d’allenamentoper differenti categorie di persone.- Tecniche e metodologie d’alle-namento: come costruire una ta-bella personalizzata. - I paramorfismi: asimmetrie della

FITNESS TRAINER

50sima edizione del corso che piùdi tutti ha consolidato negli annil ’ immagine del la Scuola diProfessione Fitness. Su una basedi conoscenza completa e poliva-lente, costruisce gli strumenti peraffrontare la realtà diversificata del-le attività in palestra. Parte teorico-scientifica - Anatomia umana dell’apparato

CorsiCorsicolonna vertebrale, lordosi e cifosi,scapole alate. Come modificarel’allenamento. - Alimentazione: nozioni fonda-mentali della fisiologia della nutri-zione. Esigenze specifiche degliatleti: gli integratori alimentari e iprodotti farmaceutici. Le diete ipo-caloriche associate all’attività fisi-ca. - Doping: gli anabolizzanti e l’or-mone della crescita. Gli effetti in-desiderati e quelli collaterali, i ri-schi a breve e a lungo termine. - Anamnesi motoria ed esameobiettivo motorio: indicazioni sullemodalità di protocolli da attuareper la stesura del programma d’al-lenamento. - Il recupero funzionale dell’atle-ta infortunato: indicazioni e limitiper un’attività fisica mirata. Laboratori di anatomia e seminaritecnici con la visione di supporti vi-deo.Come lavorare su:- addominali e paravertebrali- cingolo scapolare- pettorali e dorsali- arti superiori- arti inferiori- Cenni di ginnastica correttiva,antalgica e stretching- Come costruire un programmad’allenamento- Allenamento cardiovascolare conl’utilizzo del cardiofrequenzimetro- Esame obiettivo motorio

Dove e quando: Milano Sala DeAmicis Via De Amicis,17 a partireda sabato 24 ottobre Orario: 10.00-13.00, 14.00-17.00Quanto dura: 13 giornate, sempredi sabatoQuanto costa: 454 euro (iva in-clusa) + 30 euro di iscrizione allascuola (se dovuta) per iscrizionientro il 31 luglio; 504 euro (iva in-clusa) + 30 euro di iscrizione allascuola (se dovuta) per iscrizionientro il 30 settembre; 540 euro(iva inclusa) + 30 euro di iscrizionealla scuola (se dovuta) per iscrizio-ni dopo il 30 settembre.Esami: quiz a risposta multipla,colloquio orale e prova pratica.

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PERSONAL TRAINERIl personal trainer come operatoremotorio, referente psicologico e im-prenditore. Il corso affronta argo-menti tecnici, comunicativi, gestio-nali e di marketing. L’obiettivo è ot-timizzare le proprie risorse perso-nali per gestire con successo unamoderna libera professione. - Definizione e ambito di lavoro:caratteristiche personali, target diriferimento, qualificazione profes-sionale, gestione del tempo. Comeoperare nei club e nelle abitazioniprivate. Le attrezzature necessarie.- Aspetti chinesiologici e postu-rali: basi scientifiche della chinesio-logia e del l ’anal isi posturale.Valutazione dell’elasticità muscola-re, della mobilità articolare e del tro-fismo muscolare. Impostazione diun protocollo di lavoro tipo.- Fitness testing: anamnesi moto-ria, esame posturale, test di valuta-zione funzionale del soggetto e ap-plicazioni pratiche, prove plicome-triche, utilizzo del cardiofrequenzi-metro, verifiche degli obiettivi.Flessibilità: cenni di fisiologia neuro-muscolare, test di valutazione e ve-rifiche.- Test di : Margaria, Conconi,Cooper, Leger, Cureton, Balke,Bruce, walking test, Astrand,Mader, Abalakov, Sargeant, Bosco. - L’allenamento in condizioni pato-logiche: protocolli di intervento inpresenza di ipertensione, cardiolo-

gia, diabete, asma.- L’utilizzo dell’elettrostimolazio-ne in campo riabilitativo, sporti-vo ed estetico. Come impostare iprogrammi d’allenamento: spiega-zioni teoriche e dimostrazioni prati-che. - Basic Life Support (B.L.S.): mo-dalità di primo soccorso, manovredi salvataggio e prove pratiche conmanichino.- Strategie di marketing: propostepratiche per mettere sul mercato ilservizio di personal training.Strumenti di fitness marketing dibase, passaparola organizzati,analisi del mercato, ricerca dellaclientela, comunicazione e rappor-to cliente-trainer, capacità di auto-promozione.- Aspetti fiscali e legali: il liberoprofessionista, apertura della parti-ta IVA, tenuta dei libri contabili, pa-gamento del le tasse.Responsabilità professionale e le-gale, responsabilità del cliente e delcentro fitness, come stendere uncontratto, assicurazione.

Dove e quando: Milano, a partireda sabato 24 ottobreOrario: 10.00 -13.00 14.00 - 17.00 Quanto dura: 10 giornate, sempredi sabatoQuanto costa: 470 euro (Iva inclu-sa) + di 30 euro di iscrizione allascuola (se dovuta). per iscrizionientro il 30 settembre; 520 euro(iva inclusa) + 30 euro di iscrizionealla scuola (se dovuta) per iscrizio-ni dopo il 30 settembre.Esami: quiz a risposta multipla,colloquio orale e prova pratica.

AEROBICA EDISCIPLINEMUSICALIMetodo e creatività.Nozioni tecniche ed esperienzeespressive. Condizionamento atle-tico e divertimento. Per formare ilruolo multidisciplinare dell’inse-gnante di materie aerobiche con unapprendimento veloce, efficace,completo e professionale.

Parte tecnico-pratica- Anatomia di base con riferimen-to a: apparato scheletrico, osteo-articolare e muscolare.- Traumi più frequenti in palestra.- Motivazione, capacità comunica-tive e responsabilità dell’istruttore.- Postura e allineamento.- Riscaldamento e passi base.- Lo studio della musica: effettodella musica sul corpo e sulla men-te: come scegliere i brani giusti inogni occasione. - Il cueing.- Movimenti controindicati e re-gole di sicurezza.- Ripasso / studio dei passi basedi aerobica e step- Come costruire ed evolvere unacoreografia.- Blocchi pari/dispari: come utiliz-zarli.- Tonificazione & allungamentodei principali gruppi muscolari acorpo libero e con piccoli attrezzi. - Interval training e circuit trai-ning- Composizione delle lezioni car-diovascolari e di bonificazione.

Dove e quando: Milano, a partireda sabato 24 ottobreOrario: 10.00-13.00,14.00-17.00Quanto dura: 7 giornate, sempredi sabatoQuanto costa: 396 euro (Iva inclu-sa) + di 30 euro di iscrizione allascuola (se dovuta). per iscrizionientro il 30 settembre; 436 euro(iva inclusa) + 30 euro di iscrizionealla scuola (se dovuta). per iscrizio-ni dopo il 30 settembre.Esami: quiz a risposta multipla,prova pratica

Alla fine di ogni corso, previosuperamento dell’esame, saràrilasciato un diplomaaccreditato dall’U.S. Acli, entedi promozione sportivariconosciuta dal CONI.Le iscrizioni in promozioneentro il 31 di luglio nonpotranno essere restituite incaso di rinuncia o imprevisti daparte dell’iscritto ma soloriutilizzate per altre iniziativedidattiche

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MASSAGGIOSPORTIVO Master di tre giorni, accessibile pre-feribilmente a personal trainer, di-plomati Isef e laureati in scienzemotorie, fisioterapisti e medici.Questo master fornisce tutte le co-noscenze necessarie per ottimizza-re la prestazione attraverso il mas-saggio e per guidare l’atleta verso ilpieno recupero funzionale da even-ti traumatici acuti e cronici.- Aspetti fisiologici e meccani-smo d’azione del massaggio.- Indicazioni e controindicazioni.- Periodizzazione e finalità delmassaggio sportivo.- Esame del paziente: ispezione,esame della cute e della sottocute,

palpazione.- Tecniche del massaggio: mano-vre classiche e fondamentali, sfio-ramenti, frizioni, impastamenti, per-cussioni, vibrazioni, battiture.- Trattamento del rachide cervi-cale, del tronco, del bacino e degliarti superiori e inferiori.Docente: Roberto Dagani

Dove e quando: Milano, 7 -21 no-vembre, 5 dicembreQuanto dura: 3 giornateOrario: 10.00-13.00,14.00-17.00 Quanto costa: 270 euro (Iva inclu-sa) + 30 euro di iscrizione alla scuo-la (se dovuta) entro il 30 ottobre;320 euro (Iva inclusa) + 30 euro diiscrizione alla scuola (se dovuta)per iscrizioni dopo il 30 ottobre

Le iscrizioni in promozioneentro il 31 di luglio nonpotranno essere restituite incaso di rinuncia o imprevistida parte dell’iscritto ma soloriutilizzate per altre iniziativedidattiche

EDUCAZIONEALIMENTARE Il master si propone di fornire glistrumenti e la competenza neces-sari per affrontare, in modo nuovoed efficace, un argomento così fon-damentale per l’economia della sa-lute, del benessere e della presta-zione, con un approccio che puntaprincipalmente all’educazione, conresponsabilità, motivazione e con-sapevolezza. Le indicazioni e lospecifico nutrizionale consentonodi correggere gli errori più grossola-ni, gli atteggiamenti più distorti chesono le cause principali del males-

sere, del sovrappeso e dell’ingene-rarsi di molte patologie. Una impo-stazione forte della conoscenzascientifica necessaria che puntanon a “fare o dare la dieta”, ma asviluppare strategie e comporta-menti alimentari duraturi e vincenti.- L’Educazione Alimentare e ilWellness Olistico.- L’Educazione Alimentare co-mincia dalla consapevolezza.- Il principio biologico della rego-lazione: l’omeostasi come leggedel vivente.- Condizioni da rispettare e ne-cessità da soddisfare.- Radicali Liberi e lo stress ossi-

Alla fine di ogni master saràrilasciato un attestato dipartecipazione accreditatodall’U.S. Acli, ente dipromozione sportivariconosciuta dal CONI

dativo.-L’equilibrio acido/basico e lostress acidosico.- Il meccanismo perverso dell’in-sulina.- La via del dimagrimento fisiologi-co, stabile e duraturo- Un’alimentazione a basso indi-ce e carico glicemico.- I Polifenoli e l’attività dei vitage-ni. Il potenziamento delle difese im-munologiche.- L’autoregolazione: gli omega-3 el’attività biologica.- Malattie metaboliche e malattieinfiammatorie.- L’implicazione psicosomatica ele interferenze nei comportamenti,nel metabolismo e sull’organismo.- L’Attività Fisica quale ausilio deldimagrimento e come interazioneper la funzionalità generale.- Alimentazione e fabbisognispecifici: criteri e meccanismi dicalcolo.- L’Educazione Alimentare e le li-nee guida generali: la didattica egli strumenti semplici per sé e per ilcliente. - Gli alimenti, le proprietà, i pastie le integrazioni da conoscere e daconsiderare.Docente: Corrado CeschinelliDove e quando: Milano, 7-8 novembreOrario: 10.00-13.00,14.00-17.00 Quanto costa: 220 euro (Iva inclu-sa) + 30 euro di iscrizione alla scuo-la (se dovuta) entro il 30 ottobre;270 euro (Iva inclusa) + 30 euro diiscrizione alla scuola (se dovuta)per iscrizioni dopo il 30 ottobre

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VALUTAZIONEPOSTURALESaper analizzare e comprendere lapostura di un soggetto è la tappaobbligata per elaborare un pro-gramma di allenamento davvero“personal”. Con questo stage vi im-padronirete di uno strumento prati-co di grande accuratezza, con unosguardo alla psicologia.- Dal neonato all’anziano: la for-mazione e l’evoluzione delle curverachidee.- La postura fisiologica in relazio-ne all’età del soggetto e alle suecaratteristiche emotive.- L’appoggio plantare e i suoi ef-fetti posturali.- Gli effetti del sistema muscolo-connettivale sull’apparato schele-trico.- Individuare le asimmetrie me-diante la valutazione posturale:spiegazione teorica e dimostrazio-ne pratica del test. - Esercitazione pratica di gruppo.- Contrazione, contrattura e retra-zione muscolare.- Muscoli agonisti, antagonisti esinergici in una logica di allena-mento personalizzato ed equilibra-to.- Spiegazione teorica e dimostra-zione pratica del test per individua-re e quantificare le retrazioni mu-

scolari.- Esercitazione pratica di gruppo.Docente: Davide FogliadiniDove e quando: Milano. Sabato25 ottobre Orario: 10.00-13.00 e 14.00-17.00 Quanto costa: 120 euro (Iva inclu-sa) + 30 euro di iscrizione alla scuo-la (se dovuta) entro il 30 settem-bre; 160 euro (Iva inclusa) + 30 eu-ro di iscrizione alla scuola (se dovu-ta) dopo il 30 settembre.

IL GINOCCHIOINFORTUNATO

Particolarmente indicato per fisiote-rapisti, istruttori di fitness e bodybuilding e personal trainer, questostage fornisce le conoscenze ne-cessarie per affrontare il recuperofunzionale dell’articolazione del gi-nocchio colpita dalle principali pato-logie di natura traumatica e cronica.

- Anatomia funzionale e topogra-fica del ginocchio.- Lesioni meniscali.- Lesione del legamento crociatoanteriore- Lesione del tendine rotuleo.- Condropatia femoro-rotulea.- Valgismo di rotula.- Artrosi grave del ginocchio.Docente: Davide FogliadiniDove e quando: Milano, 5 dicembre

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COMPOSIZIONECORPOREA EANTROPOPLICO-METRIAObiettivo della giornata di formazio-ne è di fornire i contenuti pratici eteorici della misurazione corporeadei soggetti. La valutazione dellacomposizione corporea è uno stru-mento di valutazione utile per pro-grammare e monitorare il lavoro fisi-co e gli obiettivi. È anche uno stru-mento di fidelizzazione perché aiutail personal trainer a instaurare unarelazione professionale di credibilitàed efficienza con i propri assistiti.

- Cos’è l’antropoplicometria.- Perché la plicometria.- Procedura delle misurazioni pli-cometriche.- Rilevazioni e descrizione deipunti di repere per le pliche.- Rilevazioni e descrizione dellecirconferenze.- Body Mass Index (BMI).Docente: Francesco CapobiancoDove e quando: Milano, sabato,21 novembre

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Orario: 10.00-13.00 e 14.00-17.00Quanto costa: 120 euro (Iva inclu-sa) + 30 euro di iscrizione alla scuo-la (se dovuta) entro il 30 ottobre;160 euro (Iva inclusa) + 30 euro diiscrizione alla scuola (se dovuta)per iscrizioni dopo il 30 ottobre.

STRETCHINGEVOLUTOLo stretching è in continua evolu-zione. Non è più semplice allunga-mento muscolare, ma mobilità finee globale, con particolare accentosugli aspetti neurofisiologici. -Neurofisiologia: approfondimento - Tessuto connettivale e rigidità arti-colari. - Definizione di contrazione isome-trica di tipo eccentrico.- Ruolo della respirazione nellostretching olistico.- Influenza dell’alllungamento sullapostura.- Individuare e trattare i triggerpoints.- Valutazione e miglioramento dellamobilità cervicale.- Valutazione e miglioramento dellamobilità lombare.Docente: Davide FogliadiniDove e quando: Milano, 14 novembre

Orario: 10.00-13.00,14.00-17.00 Quanto costa: 120 euro (Iva inclu-sa) + 30 euro di iscrizione allascuola (se dovuta) entro il 30 otto-bre; 160 euro (Iva inclusa) + 30 eu-ro di iscrizione alla scuola (se dovu-ta) per iscrizioni dopo il 30 ottobre

MASSAGGIOMIOFASCIALETerapia miofasciale: una grandevarietà di tecniche che spazianodalla manipolazione dei tessutimolli all’allungamento muscolareprolungato. Struttura anatomica,omeostasi dei vari sistemi, psicoe-motività, campo vitale: tutto sicompenetra in una presa di co-scienza globale del sé fisico e men-tale.Parte teorica- Anatomia e topografia della fa-scia.- Fisiologia della fascia.- Patologia e sintomatologia dellafascia.Parte tecnico/pratica- Tecniche di base, trattamentopreliminare, globale, segmentario.- Tecniche avanzate di detensiona-mento miofasciale, i punti trigger,tecniche profonde e traverse, tec-niche combinate.Docente: Roberto Dagani Dove e quando: Milano, 28 novembreOrario: 10.00-13.00,14.00-17.00 Quanto costa: 120 euro (Iva inclu-sa) + 30 euro di iscrizione alla scuola(se dovuta) entro il 30 ottobre; 160 eu-ro (Iva inclusa) + 30 euro di iscrizione al-la scuola (se dovuta) per iscrizioni dopoil 30 ottobre.

ANNULLAMENTI E RINUNCELa Scuola di ProfessioneFitness si riserva il diritto diannullare le iniziative inprogramma qualora non siraggiunga il numero minimodi iscritti, provvedendo in talcaso al rimborso totale dellequote già corrisposte. In casodi rinuncia, la Scuola diProfessione Fitnessprovvederà al rimborso dellaquota corrisposta secondo leseguenti modalità: • 80%, se la rinuncia vienecomunicata entro 15 giornidalla data di iniziodell'iniziativa;• 40%, se la rinuncia vienecomunicata entro 5 giorni;Oltre i suddetti termini, nonsarà possibile ottenere alcunrimborso.

MODALITÀ DIISCRIZIONELa quota di partecipazione aicorsi comprende la T-shirt diProfessione Fitness, ilmateriale didattico, l’accessoalle lezioni e il diploma oattestato di partecipazione.Per iscriverti puoi venire dipersona presso la nostrasede amministrativa in viaOrseolo n°3 a Milano, oppurepuoi scegliere una tra leseguenti modalità: • Versamento sul contocorrente postale n°26993204intestato ad Alea Edizioni -via Sapeto 5, 20123 Milano• Bonifico bancario sul contocorrente n°48054 intestato ad Alea Edizioni- BancaPopolaredi Milano Ag. 7 –IBAN IT 43 Q05584 01607 00000 0048054entrambi i casi è necessarioinviare via fax la fotocopia delversamento postale o delbonifico bancario segnalandoil nome dell’iniziativa scelta, idati personali, il codicefiscale, un recapito telefonicoed e-mail al fax n°02.58111116.• Assegno bancario nontrasferibile intestato ad AleaEdizioni, da inviare,unitamente al nomedell’iniziativa scelta, i datipersonali, il codice fiscale, unrecapito telefonico ed e-mail,tramite posta prioritaria aProfessione Fitness viaOrseolo 3 - 20144 Milano.

Le iscrizioni in promozioneentro il 31 di luglio nonpotranno essere restituite incaso di rinuncia o imprevistida parte dell’iscritto ma soloriutilizzate per altre iniziativedidattiche

Alla fine di ogni stage saràrilasciato un attestato dipartecipazione accreditatodall’U.S. Acli, ente dipromozione sportivariconosciuta dal CONI

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La Fondazione Cassa di Risparmio di Torino,primo sostenitore delle Paralimpiadi di Torino2006 con oltre 20 milioni di euro, prosegue nelproprio impegno con il progetto ParalympicLegacy. Alla base dell’iniziativa c’è la convin-zione che superare le barriere sia un obiettivonon tanto fisico quanto culturale, soprattuttonello sport paralimpico, dove ciò che normal-mente è percepito come una “limitazione” del-l’individuo diventa l’occasione di cogliere unsuccesso personale e collettivo. Il progetto Paralympic Legacy prevede anche la costituzione di una rete di partner-ship per alimentare l’impegno “oltre” l’evento e “oltre” il territorio, per raggiungere anche i paesi con meno risorse. LaGlobal Partnership of Disability and Development, alleanza mondiale che sviluppa progetti di inclusione promossa daWorld Bank, è uno dei partner istituzionali del progetto. La collaborazione con Fondazione CRT si basa sulla visionedello sport come mezzo di riabilitazione fisica e mentale e sui grandi eventi sportivi come un’opportunità per azionistrutturali e culturali finalizzate a implementare l’accessibilità e l’incoming delle nazioni più povere. L’azione di WorldBank ha lo scopo di promuovere lo sviluppo inclusivo, sostenendo azioni fondate sulla Convenzione Internazionalesui diritti delle persone disabili in un approccio multidisciplinare e portando l’attenzione sulla disabilità all’interno del-l’agenda dello sviluppo. www.fondazionecrt.it

La Giornata Mondiale del Cuore è organiz-zata dalla World Heart Federation (WHF)con lo scopo di aumentare la consapevo-lezza riguardo la salute in ambito cardiologi-co e la prevenzione delle patologie cardio-vascolari. Quest’anno si svolgerà domenica27 settembre e vi parteciperanno più di 100Paesi in tutto il mondo. Il messaggio di que-sta decima edizione punta alla sensibilizza-zione verso la prevenzione delle patologiecardiache sul luogo di lavoro. Saranno quin-di coinvolte le aziende, i Comuni e leRegioni, ma soprattutto i singoli cittadini,primi responsabili del proprio “patrimonio disalute”. In Italia gli eventi e le attività in pro-gramma saranno coordinati dalla

Fondazione Italiana per il Cuore. A Milano sabato 26 settembre (dalle 10 alle 16) torna per il settimo anno "Cuoree salite", iniziativa che invita a salire i gradini del Duomo per misurare il proprio grado di forma. Alcuni medici regi-streranno i battiti del cuore dei partecipanti prima e dopo la salita dei 201 gradini: incrociando i dati relativi a età,peso, altezza e pratica sportiva, gli specialisti potranno così fornire consigli e utili suggerimenti. L'iniziativa è pro-mossa dall'associazione "Per il Policlinico Onlus” con il supporto della Fondazione IRCCS Ospedale MaggiorePoliclinico, Mangiagalli e Regina Elena e della II Scuola di specializzazione in cardiologia dell'Università degli Studidi Milano.www.worldheart.orgwww.fondazionecuore.it/index.asp

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LA GIORNATA DEL CUORE

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Il nostro corpo in mostra, ritratto nel ciclo di vita dalla nascita al de-cesso: come cresce, matura, raggiunge il suo culmine e come di-venta sempre più debole durante il processo dell’invecchiamento.Sono i corpi plastinati di Gunther von Hagen, l'anatomopatologo te-desco inventore della plastinazione, un procedimento che permettela conservazione dei corpi umani tramite la sostituzione dei liquidiorganici con dei polimeri di silicone. Questa tecnica rende i repertiorganici rigidi e inodori, mantiene inalterati i colori e permette di di-sporre i corpi nelle posizioni più disparate, in modo da soddisfare ilgusto “estetico-artistico” dell’autore. Uomini, donne, animali, feti:corpi spellati, sventrati, sezionati, esplosi, scomposti e ricompostiper un’esposizione che sicuramente non lascia indifferenti. Difficiletrovare un parere unanime rispetto all’operato del “Dottor Morte”,autoproclamatosi artista: sadico truculento trasgressivo scientificomacabro raccapricciante. C’è chi ne apprezza gli aspetti scientificied educativi (è un’occasione rara per studiare le strutture anatomi-che di organi e corpi interi e sezionati, piuttosto che osservare i pol-moni, infradiciati dalla nicotina e corrosi dal carcinoma, di un uomomorto di cancro); c’è chi, invece, ne evidenzia l’aspetto etico e mo-rale, legato alla mercificazione della morte. Stando a quanto dichia-rato dallo stesso dottor von Hagen, tutti i corpi mostrati all’esposi-zione sono provenuti da persone che li hanno volontariamentemessi a disposizione dell’Institute for Plastination (a questo propo-sito, il visitatore della mostra è invitato a firmare un foglio con cui do-na il proprio corpo, così come è possibile attivare la procedura tra-mite il sito internet). Eppure, qualche anno fa il giornale tedesco DerSpiegel pubblicò un’inchiesta che fece emergere una realtà ben di-versa, in cui Gunther von Hagens sarebbe a capo della Von HagensP las t ina t ionLtd, un’azien-da di 170 o-perai con se-de a Dal ian,nella Repub-blica popolarecinese. Lascelta della lo-cation nonparrebbe ca-

suale, in una nazione dove la legislazione sull’utilizzo dei ca-daveri a fini scientifici è più flessibile che da altre parti, e do-ve i corpi possono essere acquistati dalle carceri e dagli isti-tuti di medicina legale (ricordiamo che, secondo i dati pub-blicati dal rapporto di Amnesty International sulla pena dimorte, nel 2008 in Cina ci sono state 1718 esecuzioni). Difronte a queste accuse, Gunther von Hagens si è difeso so-stenendo di operare nel rispetto delle leggi che vigono nelpaese in cui opera. Per alcuni questo è sufficiente, a soste-gno dell’Arte della Morte. Per altri, invece, è la Mortedell’Arte. O è solo un gioco di parole?In mostra a Zurigo, dall’11 settembre al 28 febbraio 2010.www.bodyworlds.com/en.html

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KÖRPERWELTEN & IL CICLO DELLA VITA

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L’Associazione Culturale Pediatri ha recentemente pubblicato sul propriosito una lettera aperta ai politici, ai professionisti delle salute e ai mezzi dicomunicazione per informare della posizione dell’Associazione rispettoall’influenza A/H1N1. Ne pubblichiamo alcuni punti, rimandando la lettu-ra completa direttamente al sito dell’Associazione.“Quello che sappiamo per certo di questo nuovo virus influenzaleA/H1N1, è che per ora si è dimostrato meno aggressivo della comu-ne influenza stagionale. Diventa perciò difficile capire perché sia sta-to dichiarato lo stato di pandemia modificando addirittura i criteridella definizione (è scomparsa ad esempio l’elevata mortalità), comespiega Tom Jefferson della Cochrane vaccines field in un’intervista aSpiegel. Nessuno è però in grado di dire se in futuro questo virus simodificherà e diventerà pericoloso. Il suo comportamento, comequello di tutti i virus, è assolutamente imprevedibile. I vaccini controil nuovo virus A/H1N1 sono ancora in fase di sperimentazione.Nessuno è in grado oggi di sapere se e quanto saranno efficaci e si-curi. Ma per diventare aggressivo il virus dovrebbe cambiare (permutazione? riassortimento con altri virus?), quindi i vaccini mirati alvirus attuale, potrebbero non essere utili. Sulla sicurezza sial’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) che l’Agenzia del far-maco europea (EMEA), fanno presente la necessità di un’attentasorveglianza post-marketing per rilevare eventuali effetti collateraliche potrebbero manifestarsi con l’uso su grandi numeri, anche per-ché alcuni vaccini sono allestiti con tecnologie nuove… Chi decidedi vaccinarsi, dovrebbe firmare un “consenso informato” che illustri con precisione benefici e rischi. Quanto alvaccino contro l’influenza stagionale, recenti studi confermano i dubbi sulla sua efficacia sia nei bambini che ne-gli anziani. E sotto i 2 anni di età, è risultato del tutto inefficace. Non si vedono quindi motivi per offrire la vaccina-zione stagionale ai bambini sani, per la quale oltre a tutto, ci dice il Center for Disease Control europeo (ECDC),per prendere decisioni servono informazioni basilari come l’impatto della vera influenza (numero di casi, ricoverie complicazioni) nelle varie età dell’infanzia. Informazioni che non abbiamo. Riguardo agli antivirali a cui il nuovovirus è risultato sensibile in laboratorio - Oseltamivir (Tamiflu) e allo Zanamivir (Relenza) - non sappiamo quantosiano efficaci “in vivo”. Per ora non abbiamo studi al riguardo. Si sa però che entrambi sono poco efficaci versol’influenza stagionale e sono già state segnalate resistenze del nuovo virus all’Oseltamivir, in alcuni paesi(Danimarca, Giappone, Cina, USA). Inoltre non va dimenticato che gli antivirali possono dare a volte effetti colla-terali importanti. Il 18% dei bambini in età scolare del Regno Unito a cui è stato somministrato l’Oseltamivir in oc-casione dell’epidemia di A/H1N1, ha presentato sintomi neuropsichiatrici e il 40% sintomi gastroenterici. Gli anti-virali vanno quindi usati solo su indicazione medica e solo per casi gravi o persone in cattive condizioni di salute.Cosa fare? Andrà innanzi tutto mantenuta calma e lucidità, di fronte alle notizie allarmanti diffuse quotidianamen-te dai mezzi di comunicazione. Se i casi di influenza saranno più numerosi del solito o il virus dovesse diventareaggressivo, sarà importante permettere ai medici e alle strutture sanitarie di dedicarsi ai pazienti più gravi.Potremo invece mettere in atto da subito le uniche misure che si sono dimostrate efficaci nell’impedire la diffusio-ne di tutti i virus respiratori (come l’H1N1 anche se dovesse cambiare):- lavarsi le mani spesso e accuratamente, con acqua e sapone- ripararsi la bocca e il naso quando si tossisce o si starnutisce (e dopo lavarsi le mani)- evitare di toccarsi occhi, naso e bocca, facili vie di entrata dei virus- stare a casa quando si hanno sintomi di influenza- evitare i luoghi affollati quando i casi di malattia sono molto numerosiLuisella Grandori: Responsabile Gruppo vaccinazioni ACPMichele Gangemi: Presidente ACPwww.acp.it

NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWSCCOONN LLIINNKK DDII AAPPPPRROOFFOONNDDIIMMEENNTTOO

LA POSIZIONE DELL’ASSOCIAZIONECULTURALE PEDIATRI SULLANUOVA INFLUENZA A/H1N1

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APPUNTAMENTI CON LO SPORT

NIKE+ HUMANRACE 200924 ottobre

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GRAN GALÀ DELGHIACCIO10 ottobre

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Imolawww.worldsbk.com

STRASALERNO18 ottobre

Salernowww.strasalerno.it

CICLISMOCAMPIONATO DEL

MONDO SU STRADA23-27 settembre

Mendrisio, Svizzerawww.mendrisio09.ch

PALLAVOLOFEMMINILE

CAMPIONATO EUROPEO25 settembre - 4 ottobre

Poloniawww.fivb.org

PALLACANESTROMASCHILE

CAMPIONATO EUROPEO7 - 20 settembre

Poloniawww.fibaeurope.com

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a cura della redazione

3377°° CCOONNGGRREESSSSOO NNAAZZIIOONNAALLEE SSIIMMFFEERRCampobasso, 20 - 23 settembre 2009

Il Fisiatra e le professioni sanitarie tra nuove tecnologie, organiz-zazione della complessità e verifica dei risultati per l’autonomia dellapersona disabile. Questo è il significato più importante da attribuireal grande percorso di crescita della riabilitazione italiana, percorsoche pone nuovi obiettivi per il futuro a tutti gli operatori del settore.Il 37° Congresso Nazionale SIMFER, che si svolge per la prima voltain Molise, si propone pertanto come strumento di interpretazione diquesta importante svolta culturale. I topics scelti rappresentano lospazio comune dove sarà possibile confrontare esperienze, idee,proposte sulla base di una attenta metodologia scientifica e nelcoinvolgimento e nella intereazione con le analoghe esperienze dialtri paesi dell’Europa, portando a Campobasso per quattro giorni lemigliori esperienze ed i massimi esponenti della cultura riabilitativa. I

topics avranno come obiettivo quello di stimolare il massimo coinvolgimento dei colleghi e deglioperatori, che potranno avere un palcoscenico per la presentazione delle proprie esperienze,valorizzando chi realmente lavora sui relativi argomenti e creando, laddove possibile, un momento dirielaborazione culturale importante.Segreteria Organizzativa: MediKVAI AL SITO E SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETOwww.medik.net

&FIERECONVEGNI

WWOORRKKSSHHOOPP TTEECCNNIICCOO:: DDIIAABBEETTEE EE FFIITTNNEESSSS MMEETTAABBOOLLIICCOOMilano, sabato 19 settembre

La giornata ha la finalità di chiarire ai professionisti del settore le ultimenovità e i nuovi protocolli esecutivi di valutazione e trattamento per isoggetti affetti da diabete di I e II tipo che intraprendono l'attività fisi-ca. Questo workshop rientra nel percorso formativo per operatore difitness metabolico.- Sindrome metabolica e diabete: le linee guida dell'OMS.- Dalla diagnosi medica alla classificazione motoria per età, sesso eimpegno funzionale.- Strumenti operativi per il personal metabolico.- Body Fat Index e Global Risk Index (indice globale di rischio).- I Fix funzionali: come misurare la riserva funzionale in assenza di rischi.- Le unità motorie. Procedure e protocolli di attività motoria e con-trollo dei risultati.- Gestione dei rapporti con il medico curante.

- Discussione di casi clinici.- Gli strumenti di misura e monitoraggio: valutazione dell’appropriatezza e modalità d’uso.Segreteria Organizzativa: Scuola di Professione FitnessVAI AL SITO E SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETOwww.professionefitness.com/scuola_corsi.asp

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a cura della redazione&FIERECONVEGNI

XI CONGRESSO NAZIONALE SIPO

(Società italiana di psico-oncologia)Professionalità e Innovazioni in Psico-OncologiaSenigallia (Ancona), 1-3 ottobre

Segreteria Organizzativa: AvenuemediaVAI AL SITO E SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETOwww.avenuemedia.eu

XIV CONGRESSO NAZIONALE DELLA SOCIETÀ ITALIANA DICARDIOLOGIA DELLO SPORTI 20 ANNI DEL COCIS

Roma, 24-26 Settembre

Segreteria Organizzativa CONGRESS LINEVAI AL SITO E SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETOwww.congressline.net

XIV CONGRESSO NAZIONALE SITOPSOCIETÀ ITALIANA D'ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA PEDIATRICAMilano, 8/10 ottobre

VAI AL SITO E SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETOwww.sitopmilano2009.it

XXIXÈME CONGRÈS NATIONAL DE LA SOCIÈTÈ FRANCAISE DEMEDECINE DU SPORTXIXÈME CONGRÈS NATIONAL DE LA SOCIÈTÈ FRANCAISE DETRAUMATOLOGIE DU SPORT2ÈME CONGRES COMMUN SFMS & SFTS29, 30 & 31 Octobre 2009 - "Le Bellevue", Biarritz, France

Segreteria organizzativa: AIM Group - AIM FRANCE SASVAI AL SITO E SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETOwww.sfms.asso.fr

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LIPOCARDIOFITNESSPerdere peso è il diktat della maggior partedei frequentatori dei centri fitness. L’autorefornisce gli strumenti per rispondere a que-sta richiesta: analisi del tessuto adiposo edel metabolismo muscolare, metodologiadell’allenamento con attrezzature cardiova-scolari e isotoniche, test di controllo.Massimiliano Ferrero Alea Edizioni pag. 144 Euro 24

IPERTROFIA MUSCOLARECome si costruisce una tabella d’allenamentopersonalizzata? Il libro fornisce un’esauriente

risposta a questa domanda analizzando iprincipi della programmazione e periodizza-zione, le fasi dell’allenamento e le caratteri-

stiche biomeccaniche di numerosi esercizitipici dell’allenamento in palestra.

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ALLENAMENTO ESTETICORivolto a quanti vogliono programmare un’at-tività finalizzata al miglioramento dell’aspetto,fornisce metodi d’allenamento, suggerimentialimentari e di postura, consigli estetici. Ogninozione è basata su uno studio approfonditoe sul continuo confronto con l’applicazionepratica.Roberto TarulloAlea Edizioni 2001pag. 160 Euro 24

FITNESS IN ACQUAPartendo dagli esercizi di base per tutti idistretti muscolari, il libro affronta le diversemetodiche d’allenamento in acqua, tra cuil’aerobica, le arti marziali, lo step e la kickboxe. Grazie a numerose fotografie e schemidi lezione, il volume si caratterizza per unforte taglio pratico. La parte finale è dedicataalle competenze dell’istruttore di fitness inacqua. Paolo Michieletto e Giada TessariAlea Edizioni 2004 - pag. 224 Euro 26

TOTAL FITNESS IN ACQUARoberto Conti, professionista affermato delfitness, trasferisce in questo volume tutti i

segreti per realizzare lezioni di fitness inacqua: protocolli, metodi, differenziazionidelle classi. Un manuale efficace, serio e

completo per gestire tutte le opportunità delfitness in acqua.

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PERSONAL TRAINERCosa serve per diventare personal trainer?Partendo da un’analisi storica della profes-sione, il libro risponde a questa domandaillustrando le competenze tecniche, psicologi-che, commerciali e manageriali che il profes-sionista deve possedere.Francesco Capobianco - Cap.4 ‘Personaltrainer come libero professionista’ a curadella Dott.ssa Paola Bruni Zani Alea Edizioni 2001 - pag. 240 Euro 26

L'ALLENAMENTO DELLA MOBILITÀDELL'APPARATO LOCOMOTORERicerche e applicazioni praticheUn valido sussidio per chi si occupa di mobilitàarticolare e di flessibilità muscolo-tendinea. Unutile strumento operativo per la creazione ditabelle di allenamento personalizzate. I capitolidedicati alla ricerca applicata all'allenamentopermettono di approfondire la valutazione fun-zionale dell'individuo.Massimiliano Gollin Alea Edizioni 2009 pag. 148 Euro 25

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TRAINING IN ACQUAIl libro affronta in prima analisi i principi del movimen-to in acqua, spiegando dettagliatamente i fattori checondizionano la prestazione. Nella seconda parteesplora le diverse possibilità di allenamento dellequalità motorie con e senza attrezzi, facendo riferi-mento a più discipline sportive.Paolo MichielettoAlea Edizioni 2000 pag. 192 Euro 26

L I B R I L I B R I L I B R I L I B R I L I B R I L I B R I L I B R I L I B R I Allenamento

AllenamentoAllenamento

MANUALE DI CARDIOFITNESSIl volume tratta in modo approfondito il car-

diofitness nei suoi diversi aspetti: dall’anato-mia e fisiologia, ai metabolismi energetici e

alla biomeccanica muscolare, per poi adden-trarsi nello specifico del training cardiovasco-

lare. Abbraccia l’attività indoor e outdoor,l’utilizzo dei simulatori aerobici e il monito-

raggio della frequenza cardiaca.Giulio Sergio Roi

Alea Edizioni 2004 - pag. 238 Euro 35

STRETCHINGNon più allungamento muscolare, ma miglio-ramento della mobilità di tutte le componenti

dell’apparato locomotore. Partendo da questaconvinzione gli autori riprendono i principiteorici dello stretching, propongono test di

valutazione e una lunga serie di esercizi sud-divisi per attività sportiva. Francesco

CapobiancoAlessandro Lanzani,

Alea Edizioni - pag. 224 Euro 21

99 ESERCIZI ADDOMINALIIl volume è utile per comprendere a fondo

l’anatomia, la funzione e la cinesiologia deimuscoli addominali e per imparare a valutare

la loro forza. In più, un’interessante classifi-cazione degli esercizi e un intero capitolo

dedicato agli errori di esecuzione.Giulio Sergio Roi e Rachele Groppi

Alea Edizioni 2001pag. 128 Euro 21

FITNESS & BODY BUILDINGLa terza edizione, completamente aggiornata,del libro che ha formato intere generazioni diprofessionisti del fitness. Dall’anatomia fun-zionale dell’apparato locomotore alla fisiolo-gia muscolare, fino alla biomeccanica degli

esercizi; in questo volume il futuro istruttoretroverà tutte le nozioni indispensabili, arric-

chite di 120 disegni e oltre 400 foto a colori.Alessandro Lanzani Alea Edizioni 2004

pag. 360 Euro 45

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TRATTAMENO MIOFASCIALE PER LO SPORTIVOIl manuale espone in maniera chiara ed esaustiva letecniche manuali per il detensionamento miofasciale aindirizzo sportivo. L’ampia documentazione iconograficachiarisce ogni dettaglio di posizionamento e intensità delmassaggio.Roberto DaganiAlea Edizioni 2005 pag. 128 Euro 21

FITNESS TERAPIA - 2 VOLUMI Il movimento è un farmaco naturale contro moltepatologie cronico-degenerative. Partendo da questaconvinzione i volumi propongono protocolli di lavoroper ipertensione, patologie respiratorie, cardiacheinfantili e della colonna, obesità (vol. 1) patologiecoronariche e renali, artrite reumatoide, gravidanza,fibrosi cistica (vol. 2). Autori VariAlea Edizioni 1999/2000 - pag. 144 Ogni volume Euro 24 Offerta: i 2 volumi a 36 Euro

Prevenzione SaluteSalute

MAL DI SCHIENAIl volume affronta il tema del mal di schiena in modo

davvero esaustivo. Nella prima sezione guida il lettoreal corretto utilizzo della colonna nella vita quotidiana e

nella pratica sportiva. La seconda parte raccoglieinvece approfondimenti sulle patologie e sui

meccanismi del dolore lombare.Claudio Corno

Alea Edizioni 2001pag. 256 Euro 26

IL DOLORE CERVICALEIl manuale offre un’ampia panoramica delle patologie

più comuni nell’individuo adulto: la cervicalgia. Ilvolume è diviso in tre parti: la prima, dedicata

all’anatomia, alla fisiologia articolare e allabiomeccanica del tratto cervicale. La seconda,

dedicata alle sindromi dolorose più comuni. Infine laterza parte che comprende alcune schede pratiche diutilizzo in palestra contenenti gli esercizi più idonei in

relazione alla sintomatologia dolorosa. Claudio CornoAlea Edizioni 2003 pag. 128 Euro 21

FISIOLOGIA APPLICATA AL FITNESSIl manuale affronta in maniera concisa ma esaustivala fisiologia del corpo umano, con particolareriferimento all’influenza dell’esercizio fisico suorgani e apparati. Il manuale è anche uno strumentodidattico e di autovalutazione per il professionistadel fitness e costituisce strumento fondamentaleper la programmazione del training.Davide GirolaAlea Edizioni 2003 pag. 160 Euro 23

COMPOSIZIONE CORPOREAA partire dalla definizione di sovrappeso e

obesità il volume suggerisce al lettore metodicherigorose e scientifiche per un’analisi quantitativae qualitativa della composizione corporea, punto

di partenza indispensabile per una correttaprogrammazione nutrizionale e dell’allenamento.

Sergio RoccoAlea Edizioni 2000

pag. 128 Euro 21

CARDIOLOGIA E FITNESSPartendo dai fondamenti della fisiologia

cardiovascolare, l’autore accompagna il lettoredalla pratica clinica alla valutazione funzionale e

psicosomatica del cardiopatico e allaperiodizzazione dell’allenamento, spiegando conprecisione gli effetti della terapia farmacologica

sulla performance.Davide GirolaAlea Edizioni

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MASSAGGIO SPORTIVOIl testo propone tecniche manuali per il trattamentoefficace della micro-traumatologia dei tessuti mollinello sportivo. I capitoli a carattere puramente praticodescrivono la conformazione dei tessuti connettivi, leinterazioni tra il danno tessutale, l’infiammazione e glieventi riparativi.Roberto DaganiAlea Edizioni 2002pag. 128 Euro 21

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Prevenzione

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RehabRehabRehabCASI CLINICI IN PALESTRA - LA SERIE In ognuno dei 5 volumi si inquadrano le principali pato-logie dell’apparato locomotore. Per ognuna di esse so-no descritti anamnesi ed esame obiettivo motorio, so-no individuati i traguardi0 da raggiungere, sono trac-ciate le linee guida del protocollo di lavoro attraversogli esercizi consigliati e quelli da evitare.Autori VariAlea Edizioni - pag. 128Ogni volume Euro 21Offerta: tutta la seria (5 volumi) a 84 Euro

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w w w . p r o f e s s i o n a f i t n e s s . c o mw w w . f i t n e s s m e t a b o l i c o . c o m

SEI SICURO CHE IL METODO DI ALLENAMENTO SIA QUELLO GIUSTO ?

SEI SICURO CHE IL METODO DI ALLENAMENTOSIA QUELLO GIUSTO ?


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