Date post: | 23-Mar-2016 |
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NO. 02
PROSSIMAMENTE AL CIRCOLO NOI SI SVOLGERÀ:•06 MARZO CARRI MASCHERATI•13 MARZO FESTA DELLA DONNA•DAL 18 AL 20 MARZO RACCOLTA FERRO PER I LAVORI DEL
CAMPANILE E CAMPANE•10 APRILE ASSEMBLEA ORDINARIA PER BILANCIO
ANNUALE DEI SOCI DEL CIRCOLO NOI DI MIGNAGOLA•15 MAGGIO RINNOVO PER VOTAZIONE DEL CONSIGLIO
DIRETTIVO DEL CIRCOLO NOI•2 GIUGNO MEMORIAL LUCA PERISSINOTTO (torneo calcio)
IL GIORNAGOLA!GRUPPO giornalino MignagolaCircolo
“Casa Papa A. Luciani“
Mignagola di Carbonera (TV)tel. 0422-397869
Lorenzo Banfi e Patrizia Clerici L’allegro testamentoGlenat Italia, Milano, 1992
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SIGNIFICATO di GIORNAGOLADate le numerose richieste di traduzione del titolo di questo giornale, ab-
biamo deciso di riservare uno spazio dedicato a questo. La parola GIORNA-GOLA mette assieme due parole ben precise : GIORNale e MignAGOLA. Ab-biamo voluto così trovare un nome, non banale o copiato, che riassumesse queste due parole per il nostro giornalino parrocchiale.
QUESTE FAMIGLIE S’HANNO DA FARE?
S entiamo sempre parlare di convivenze e divorzi, nessuno parla più di FAMI-GLIA! La famiglia negli anni ‘30 e ‘40
era composta da marito, moglie e all’incirca una decina di figli. E ora? Ora molte coppie non sono sposate e hanno già figli, oppure si sposa-no, fanno figli (non più di 2) e dopo poco tempo si separano. Come è possibile che in soli 70-80 anni le cose siano cambiate in modo così radicale? Ciò lo si deve, secondo il parere comune, sia all’emancipa-zione delle donne le quali non accet-tano più di essere, in qualche modo, “inferiori” agli uomini, sia al fatto che i due coniugi accettano sempre meno i difetti gli uni degli altri. Que-sto è causato probabilmente da un sempre crescente livello di istruzione, il quale da una parte ha sicuramente migliorato la vita di ognuno, dall’altra però ha fatto in modo che gli uomini credano che la loro opinione e il loro pensiero siano sempre superiori a quelli degli altri. E questo è facilmente riscontrabile all’in-terno di una coppia: infatti oggigiorno qualsiasi cosa diventa pretesto per litigi, i quali, poiché diventano sempre più frequenti, portano all’al-lontanamento delle due parti e al successivo di-vorzio. Eppure nonostante questa realtà sia sotto gli occhi di tutti, dobbiamo dire che esistono an-
cora le famiglie, quell’istituzione fondamentale in cui un uomo e una donna fanno insieme un percorso di vita, senza fretta, e sempre insieme crescono ed educano i loro figli “finché morte non li separi”. La nostra parrocchia ci fornisce moltissimi esempi di questa realtà: ogni dome-nica infatti vediamo numerose famiglie che ac-corrono in chiesa per ascoltare la parola di Dio.
Ma l’esempio migliore ce lo danno le molte coppie che il 7 novembre 2010 si sono riunite in chiesa per festeggiare i loro anniversari! Il nostro parroco, ma anche l’intera comunità, è orgogliosa di queste numerose famiglie, molte delle quali hanno festeggiato addi-rittura i 20, 30, 40, 50 (e alcuni oltre) anni passati insieme, con amore, ri-
spetto e dedizione, dando a noi un vero esempio di gioia di vivere l’uno per l’altra! Ma accanto a queste numerose e “già collaudate” famiglie, dobbiamo ricordarci quelle che si sono formate quest’anno: nella nostra parrocchia infatti sono stati celebrati ben 8 matrimoni! A questo pun-to non ci resta che augurare a queste “nuove” coppie che un giorno possano festeggiare anche loro le nozze d’argento, poi d’oro, di diamante e, magari, perché no, anche di platino, in com-pagnia dei loro figli.
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COS’È !? UNISCI I PUNTINI!!!
PRIMA DELLE NOZZE:
LEI: Ciao!
LUI: Finalmente! Da quanto tempo aspettavo questo momento!
LEI: Vuoi che vada via?
LUI: No! Come ti viene in mente? Solo a pensarci, rabbrividisco!
LEI: Mi ami?
LUI: Certamente! A tutte le ore del giorno e della notte!
LEI: Mi hai mai tradito?
LUI: No! Mai! Perché me lo chiedi?
LEI: Vuoi baciarmi?
LUI: Sì, ogni volta che ne ho l’occasione!
LEI: Saresti mai capace di picchiarmi?
LUI: Sei impazzita? Lo sai come sono io!
LEI: Posso fidarmi di te?
LUI: Sì!
LEI: Tesoro...
SETTE ANNI DOPO LE NOZZE:
BASTA LEGGERE IL TESTO DAL BASSO IN ALTO.
CRUCIVERBA! ! !
È TEMPO DI
GIOCHI !!!!!!
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Ogni foto nasconde, a chi la osserva, dei sentimenti personali che proprio per questo
sono riservati alle singole persone. Le stampe raccontano le storie delle persone, la loro cultura e le loro abitudini. Lo si può notare anche nella mostra organizzata nella Sala del PalaNoi di Mignagola, svoltasi prima di Natale. Nei cartelloni erano affisse decine di foto ambientate intorno alla metà del 900. Grazie all’amore e alla passione di famiglie di tutto il comune di Carbonera, abbiamo potuto vedere la realtà di quell’epoca che ci pare lontana dai giorni nostri. Le foto, per la
,abbiamo queste stampe che c’è le ricordano e ci fanno provare un nodo allo stomaco per la nostalgia. Ci fanno sorridere e riflettere su
quanto tempo è passato e quanta strada ci separa da quegli anni. Non parlo di linea temporale intesa solo come anni, ma anche come progresso, riforme e differenze che hanno mutato la nostra società fino ad arrivare ad oggi. Osservando le foto abbiamo potuto notare le pose rigide delle grandi famiglie ritratte dal maggior parte in bianco e nero,
ritraevano le famiglie in varie pose, in vari atteggiamenti e in varie situazioni: chi il giorno del matrimonio, chi il primo giorno di scuola, chi la prima comunione. Molte di queste persone sono tutt’ora tra noi ma per coloro che non sono qui
fotografo davanti alle loro grandi case, alcune ancora in piedi come la casa della famiglia Perissinotto.
Com’è bello per noi giovani osservare quei ragazzi in foto e poi scrutare i visi dei nostri ricordi: degli abitanti che conosciamo bene o che vediamo solamente al supermercato, in chiesa o per le strade, e poter riconoscere nei loro visi i lineamenti di quei ragazzi di una volta, che ora sono più maturi.
MOSTRA FOTOGRAFICA!!
Padre Rastrelli dice:” le campane mi
richiamano al pensiero di Dio, che mi ama, che pensa a me, e che mi chiama al suo amore”. Questo sacerdote si è soffermato a pensare alla parrocchia di Mignagola ed in particolare alle sue novità: il campanile con le sue campane. Da un po’ di tempo infatti, per le vie del nostro paese, risuonano forti e chiare le voci delle 5 campane che suonano per richiamare l’attenzione dei paesani e di coloro che abitano vicino al nostro paese. Il suono delle campane avvisa di funzioni
religiose, matrimoni, eventi particolarmente gioiosi ed eventi un po’ malinconici come il trapasso di defunti: tutti momenti in cui Dio ci chiama per ascoltare e aumentare la nostra fede in Lui. Il nuovo campanile, voluto fortemente dal nostro Don ed inaugurato il giorno 11 dicembre, è uno dei simboli della nostra comunità che si raccoglie in chiesa per pregare e chiedere aiuto per se stessi e per i propri cari. L’inaugurazione è stata una grande festa,dove ci ha raggiunti anche il vicario che ha preso le redini
della celebrazione assieme al nostro Don; sono stati coinvolti molti gruppi della parrocchia come gli scout, i bambini del catechismo presenti un po’ per tutte le classi, il GFM e l’intero Circolo NOI. Il campanile è stato costruito attorno alla vecchia torre campanaria posta a lato della chiesa; la costruzione si staglia nel cielo di Mignagola come una torre di guardia nei castelli medievali. Dall’altezza del campanile, le campane attirano l’attenzione dei passanti con il loro suono forte non solo nelle funzioni religiose ma anche allo scadere di ogni ora. Questa chiara voce ci invita alla
raccolta interiore per fare un privato esame di coscienza e per essere cristiani. Questo articolo è servito a noi della redazione, per conoscere anche una particolare beata: Caterina Emmerich che visse nell’800 in Germania. Ella ha avuto delle visioni del futuro dove ci saranno due tipologie di chiesa, antagoniste tra loro: la vera Chiesa che chiamerà i fedeli attraverso il suono delle campane, e la falsa chiesa dove non sarà presente alcun suono in quanto mancherà l’intera struttura del campanile.
Nuovo campanile!!!!...
no
vit
à a
Mig
nag
ola
...
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La società di oggi è Limitata neL credo reLigioso. sono pochi infatti i giovani che frequentano La chiesa; parLiamo di giovani poiché essi sono iL futuro deL mondo. certo neLLe funzioni reLigiose più importanti, come nataLe e pasqua, Le chiese sono gremite e così anche La nostra chiesa, ma che percorso spirituaLe faranno queste persone? così facendo essi perdono deLLe “tappe” reLative aL sostegno che dio ci offre, che sono d’aiuto anche neLLa vita quotidiana e non soLo in queLLa spirituaLe, come certi credono. non sarebbe più proficuo e soddisfacente un percorso costante e che protratto neL tempo porti i frutti che La comunità cristiana iLLustra da moLto tempo, come: iL rispetto degLi aLtri, L’amore per iL prossimo, La soLidarietà e La compassione deLLa comunità in cui i fedeLi sono partecipi? ci piace vedere La cristianità come un percorso a tappe dove una persona non può arrivare aLLa tappa successiva se prima non ha camminato suLLe precedenti. neLLe persone che frequentano occasionaLmente La chiesa prevaLgono i sentimenti di trascuratezza e di inadeguatezza
deLLa cristianità forse perché non si ritrovano neLLe idee di questa grande famigLia che non sono mutate neL tempo. questa non è proprio La verità,
poiché La chiesa ha mutato parte di essa nei vari secoLi, soLo che noi giovani non ne teniamo conto moLto spesso perché non ne
eravamo aL corrente. grazie aL conciLio vaticano ii moLte cose sono cambiate; di seguito ne eLencheremo aLcune. i Libri sacri oggi sono Letti dai sacerdoti durante Le ceLebrazioni Liturgiche, ma nessuno si è mai posto iL perchè di questa procedura. La testimonianza ci dimostra che una voLta questo era un modo per venire a conoscenza deLLa paroLa di dio in quanto moLte persone non sapevano Leggere. un chiaro segno ci è giunto da s.teresina La quaLe possedeva una bibbia iLLustrata risaLente aL 1700 che indica La scarsa presenza di Libri scritti invece erano preferiti i Libri iLLustrati, moLto più sempLici da comprendere.un’aLtra mutazione riguarda L’uguagLianza di donne e uomini aLL’interno degLi edifici reLigiosi. questa
CHIESA: RIGIDA o MUTEVOLE!?...ci riguarda da vicino perchè, seppur in moLte aLtre chiese e anche aL duomo di treviso questo non era presente, con iL vecchio sacerdote deLLa nostra parrocchia don innocente canin, La chiesa era divisa in due aLe: L’aLa destra dove sedevano Le donne e i bambini, L’aLtra aLa dove stavano ragazzi e uomini. Lo sapevate che una voLta, circa mezzo secoLo fa, La messa era incomprensibiLe ai moLti perché era ceLebrata interamente in Latino?anche La struttura deLLa chiesa è cambiata; infatti se una voLta gLi aLtari erano addossati aLLa parete centraLe deLLa chiesa e i sacerdoti dovevano
quindi voLtare Le spaLLe ai fedeLi per ceLebrare messa, ora gLi aLtari, simboLo deLL’eucarestia, sono posizionati aL centro deL presbiterio. concLudiamo con una frase moLto beLLa
proveniente daL Libro “guida aLfabetica deLLa bibbia” che dice:”vogLia iL signore far cambiare questi tempi di confusione e reLativismo, dove Le notizie errate suLLa chiesa hanno La prevaLenza anche fra i giovani imbottiti di notizie che derivano da teLevisioni e giornaLi con una certa ignoranza in materia reLigiosa.”
“la chiesa ha mutato parte
di essa nei vari secoli”
“nelle funzioni religiose più importanti...
... le chiese sono gremite”
tecnicamente L’immagine fo-
tografica è una copia deL-
La reaLtà fissata per sempre su
deLLe Lastre ricoperte di nitrati
d’argento. neLLa reaLtà di tutti i
giorni Le fotografie rappresenta-
no sempLicemente i nostri ricordi,
istanti bLoccati deLLa nostra vita.
aLL’inizio La fotografia era una
sostituta deL ritratto pittorico,
contrastata dai pittori, era un
modo per registrare La reaLtà deL-
La cLasse sociaLe medio-aLta, che
poteva permettersi dipinti moLto
costosi. ciò scompare con L’av-
vento deLLa fotografia, ufficiaLe
neL 1839 con L’invenzione deL da-
gherrotipo che richiedeva pochis-
simo tempo per ottenere un’im-
magine nitida. i grandi fotografi
immortaLavano Le personaLità
principaLi deLLa scena pubbLica:
capi di governo, pittori, scrittori,
attori, inserendo piccoLi dettagLi
Legati aLLa Loro professione sot-
toLineando neL contempo aLcuni
aspetti deLLa Loro personaLità:
un’immagine pubbLica di un uomo
privato. pian piano La fotogra-
fia divenne una pratica comune
usata da tutti per immortaLare
momenti di famigLia, viaggi, even-
ti particoLari di vita quotidiana.
ogni foto racchiudeva un par-
ticoLare sentimento ed emozione
provati neLL’attimo deLLo scat-
to; Le peLLicoLe venivano sviLup-
pate e messe in enormi aLbum con
date e Luoghi scritti a penna con
grafie incerte e scritte taLvoLta
in diaLetto da nonni affettuosi
che voLevano ricordare i nipoti.
quante foto risuLtavano sfocate
o mosse? quante con pose assur-
de? eppure proprio queLLe diven-
tano Le foto che amiamo di più
proprio perché imperfette e rifLes-
so deLLa nostra
vita. Le vecchie
foto di famigLia,
con Le “gran-
di famigLie” in
posa davanti
aLLa porta di
casa, sono sta-
te soppiantate da foto scattate
dai ragazzi in serate con gLi amici
o tra Le mura domestiche. foto
non più sviLuppate ed inserite ne-
gLi aLbum, ma foto masterizzate
su cd o caricate su internet in
profiLi e bLog; nuove generazioni
che si appropriano di un mezzo
“vecchio” e Lo trasformano man-
tenendo iL suo significato. ogni
singoLo scatto è La rappresenta-
zione deLLo stato d’animo di chi
scatta, sia che iL soggetto sia un
paesaggio, un amico, La famigLia
o un oggetto. iL ricordo impresso
in una foto ci permette di rivivere
queLLa singoLa emozione tutte Le
voLte che La riguardiamo, che sia
in un grosso aLbum o neLL’hard
disk deL nostro computer ridia-
mo, piangiamo: sempLicemente ci
Lasciamo coinvoLgere. ogni oc-
casione, ogni evento fa sì che vi
siano foto a testimoniare cos’è
accaduto; neL nostro tempo una
deLLe maggiori fonti di informa-
zioni sono quotidiani e teLegior-
naLi, basati su fatti che accadono
neLLa reaLtà quotidiana e ciò ci
permette di co-
noscere Luoghi
a noi sconosciu-
ti. L’avere una
macchina foto-
grafica diven-
ta un modo per
mostrare agLi
aLtri La nostra visione deL mon-
do, come noi Lo vediamo e come
noi Lo percepiamo: Le nostre sen-
sazioni si esprimono attraverso
Luce, coLori, composizione, det-
tagLi. ogni voLta che si preme iL
puLsante deLLo scatto si compio-
no deLLe sceLte: quaLi eLementi
Lasciare neLL’immagine e quaLi
eLiminare, iL tipo e La quantità di
Luce da far entrare neL nostro
obiettivo e quaLi dettagLi tenere
neLL’immagine. inconsciamente
noi compiamo tutto ciò in una
frazione di secondo e ci permette
di inserire neLLa foto La nostra
visione deLLa reaLtà: i dettagLi e
gLi eLementi che Lasciamo aLL’in-
terno deLLa foto rifLettono noi
stessi o ciò che abbiamo prova-
to in queLL’istante. L’emozione
racchiusa in una foto è ciò che
rimane per sempre di noi e deLLa
nostra vita, a noi per poter ricor-
dare ogni cosa ed a chi verrà poi
per poterci conoscere. queLLo
che un tempo reaLizzavano i pit-
tori dipingendo paesaggi, ritratti
ed opere di fantasia, utiLizzan-
do un tipo di coLori ben preciso,
una tecnica particoLare, soggetti
specifici, è queLLo che i fotografi
reaLizzarono poi con La macchina
fotografica e Lo sviLuppo negLi
acidi: sviLuppare Le foto in stu-
dio permetteva di “giocare” con
Le immagini aLterando i coLori,
tagLiando aLcuni particoLari o
ingrandendoLi.
tutto ciò oggi può essere fatto
sempLicemente aL pc, rimane co-
munque L’espressione deL proprio
modo di essere e di guardare, deL
nostro modo di ricordare. L’emo-
zione di un ricordo sarà pari soLo
a queLLa provata neLL’attimo
stesso in cui Lo si è vissuto.
L’ANGOLO FOTOGRAFICO !!!...LA FOTO COME RIFLESSO DI UN’ EMOZIONE
“Ogni foto racchiudeva un particolare senti-mento ed emozione provati nell’attimo
dello scatto”
ringraziamo una studentessa deLL’università di padova per questo articoLo.
I giorni 25 e 26 settembre si è tenuto lì l’annua-le appuntamento con i centauri nel nostro
paese. In primo luogo sabato 25, la festa è stata un po’ guastata dal brutto tempo ma le iniziative previste non si sono fermate, anzi! Dopo la cena veloce consumata sotto lo stand gastronomico, è salita sul palco una giovane band che ha allieta-to la serata con la sua musica. Il giorno dopo il sole splendeva alto così ci siamo ritrovati presso
il museo della moto, nella zona della famiglia Andreuzza, per una colazione all’aperto grazie agli innumerevoli volontari che hanno messo il loro tempo in questo progetto. Dopo il pranzo tenuto presso il circolo noi, i professionisti delle moto ed un piccolo apprendista di 6 anni, hanno dato spettacolo saltando su tronchi, su piccoli ostacoli con salti che hanno lasciato tutti con il fiato sospeso.
MOTORADUNO!! §§ §§
7 4
Materiale necessario:• una piccola bottiglia di
plastica;
• carta igienica;
• colla vinilica;
• acqua;
• carta crespa;
• bottoni.
Procedimento:ricoprire l’intera bottiglia
di colla mista ad acqua;
incollare dei pezzetti
di carta igienica fino a
che la bottiglia non sarà
completamente bianca(fare
2 o 3 strati). Lasciare
asciugare. ritagliare dalla
carta crespa una forma
simile ad un rettangolo
e arrotolarlo fino a che
non assumerà la forma del
cappello in foto.incollarla
sul capo della bottiglia
con la colla; chiudere
l’estremità superiore con
un nastrino.Ritagliare una
striscia di carta crespa,
annodarla sul busto del
pupazzo così da formare
una sciarpa. Alla fine
arricchire con dettagli
come gli occhi, il naso e
tre bottoni da creare dei
bottoni di diverse misure;
tutti questi vanno incollati
con la colla vinilica.
ora il vostro pupazzo di neve è pronto !!
l’angolo del fai da te...
... IL PUPAZZO DI NEVE!!!!
ZO
NA
CA
LC
IO! Un evento molto
sentito da tutti gli abitanti è “il torneo delle frazioni” che si svolge durante l’estate da ben due anni, presso il campo da calcio del PalaNoi. Le squadre composte da giocatori provenienti da tutto il comune di Carbonera si sono sfidate in partite che hanno emozionato tutti.
In finale sono andati il Mignagola ed il Pezzan che si sono contesi la palla fino all’ultimo secondo: infatti solo dopo i rigori si è vista la squadra vincitrice. Rispettivamente il Pezzan è arrivato secondo mentre in vetta è salito il Mignagola con il primo posto.
È già iniziata l’attività sportiva del “Calcio ASD Carbonera 2008” per l’anno 2010 2011 che conta ragazzi dai 6 ai 12 anni. I giovani sono stati iscritti ai campionati della F.I.G.C.( federazione italiana gioco del calcio).La fase autunnale si è conclusa con ottimi risultati, mentre per la successiva è necessario attendere la primavera.
TORNEO DELLE FRAZIONICALCIO GIOVANI
Sabato 11 settembre si è svolta
presso, quello che noi chiamia-
mo spiritosamente “Ca’ Perissi-
notto”, la storica FESTA DELLA
VENDEMMIA. Questo evento era
molto diffuso negli anni passati
quando ancora la tecnologia e le
macchine non erano usufruibili da
tutti: le contadine con le gonne
alzate fino alle ginocchia,pestavano l’uva con la sola forza dei loro piedi. Quest’anno
si è voluto ricordare questa tradizione; sono state chiamate 9 ragazze che, in pantaloncini e camicia legata dall’ombelico, han-
no pigiato l’uva in tre tinozze nel-
la corte (piazzale) della casa della
famiglia Perissinotto, incitate dal
ritmo coinvolgente della musica
che animava la festa. L’uva pigiata
è ora messa a invecchiare così da
trasformare il mosto in vino. La fe-
sta è proseguita poi con una cena,
gentilmente offerta dal circolo, a
base di carne ai ferri e, per digerire
tutto ciò che si è mangiato “via di corsa” a scatenarsi con le musiche di DJ Marchetto:
dalla famosa Macarena, al YMCA, al latino mueve la colita, alla più recente Alejandro
per poi ripetere più volte la canzone che possiamo definire l’inno della festa della vendemmia: il famoso “spingi, spingi, spingi…tira,
tira, tira… spingi, spingi… tira, tira… orecchio, fianco, tacco, punta…”,dal ritmo incalzante che ha coinvolto non solo i giovani e gli
adulti, ma anche i più piccoli che sono scesi in pista.
FESTA DEA VENDEMA
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Mercoledì 8 dicembre si è tenuta a Mignagola la consueta festa degli Scout, dove si sono incontrati i ragazzi rispettivamente di Selvana e Mignagola. La giornata è iniziata con la messa animata dagli stessi ragazzi- chi cantava, chi leggeva le letture, chi assisteva alla messa-; poi l’attenzione si è spostata allo stand del PalaNoi dove si è svolto il pranzo con i ragazzi accompagnati dai loro genitori. Sono state contate circa 300 persone tra bambini, ragazzi e genitori di entrambi i paesi.
... SCOUT ...
Anche quest’anno si è svolto il Grest invernale chiamato da tutti noi partecipanti “Grinver”. Diamo la parola agli animatori. C’è stata una grande richiesta di iscrizione - circa 50 bambini, di età compresa tra l’ultimo anno di scuola materna e le classi 5°elementari - non solo da Mignagola ma anche provenienti dai paesi vicini come Carbonera e Pezzan. Non solo di bambini ma anche una deliziosa e laboriosa ragazza da Pezzan è venuta ad aiutarci. Il Grinver ha avuto luogo presso lo stand del circolo Noi dal 27 al 30 dicembre e a gennaio dal 3 al 5. Si è concluso la sera del 5 gennaio con la cena di tutti i partecipanti – bambini e animatori - gentilmente offerta dal Circolo. Dopo la cena sono
arrivati i genitori che hanno assistito ai balli scelti dai bimbi e verso le venti siamo tutti usciti all’esterno per assistere al tradizionale” Pane e Vino”. Successivamente è giunta, a deliziarci della sua presenza , la befana; la deliziosa vecchina che ha portato a tutti i bambini le calze con i dolciumi all’interno. Gli animatori, la maggior parte preparati mesi prima del lieto evento, sono stati EGGREGGI nel far fronte a questi bambini, che data la loro età sono stati molto esigenti per quanto riguardava la loro sicurezza! I ragazzi ci hanno messo non solo il cuore ma anche tutta la loro creatività ed il loro impegno per deliziare tutti con balli e giochi inventati; e che emozione quando i genitori sono venuti a complimentarsi per
questa esperienza che ha animato positivamente i loro bambini! I laboratori quest’anno – a sorpresa per i bambini – sono stati concentrati su materiali semplici e di riciclo come le bottiglie di plastica, le mollette da bucato e cartoncini di vario colore. I bambini non hanno solo partecipato ai lavoretti costruendo e decorando, ma sono stati coinvolti in giochi di squadra così soddisfare la loro voglia di correre; questo è stato utile anche per incoraggiare la socializzazione, la solidarietà e la cooperazione tra compagni di età diverse. Terminiamo questo articolo con una domanda riportataci da una mamma, la cui figlia le chiedeva spesso: # quando arrivano le tre, mamma?
Gr.Est. & Co. ...Gr. Inver. !!!!!!!!!!!...
FESTA DELLA FAMIGLIA 2011 E GIOCHI DELLE CONTRADECome tradizione anche quest’anno e precisamente a fine maggio, si terrà la tradizionale Festa della Famiglia 2011 con i giochi tra le Contrade.Per bissare il successo delle passate edizioni, ogni contrada può cominciare ad organizzarsi per prepararsi al meglio sia dal punto di vista delle competizioni che per gli addobbi e il folclore da presentare durante la manifestazione.Per chi volesse mettersi in contatto con i propri capi contrada, di seguito le vie di riferimento per ogni contrada, i nomi e i recapiti da contattare:
TORO BLU DRAGO ROSSO AQUILA D’ARGENTO GRIFONE D’ORO
Via ValdemonegheVia Quintavalle
Via ComissoVia Duca D’Aosta
Via CodalungaVia Don I. Cagnin
Via GraereVia Vivaldi
Via CarducciVia e Vicolo Pirandello
Via DeleddaVia Leopardi
Via Grande di Mignagola(dalla Chiesa verso Carbonera)
Via Grande di Mignagola (dalla Chiesa verso San Giacomo)
Via San MartinoVicolo SpercenigoVia Papa Roncalli
Via LevadaVia Greguoli
Silvana 333.6930602 Luca 0422.397457 Maria Grazia 347.5787167 Cristina 346.4918488
A breve saranno pubblicati e resi noti i nuovi giochi di quest’anno.La Festa coinvolge tante persone, chi ritiene di dare il suo contributo, sotto ogni forma, è il benvenuto.
Quest’anno la contrada da battere è quella del toro Blu che nel 2010 si è aggiudicata il trofeo delle contrade 2010.
Con l’occasione della festa vogliamo lanciare l’iniziativa:“foto dei ricordi”
Chiediamo a chiunque fosse in possesso di foto, negativi, diapositive, stampe, eccetera, delle “prime feste della famiglia” svoltesi negli anni ’80 e ’90, di farcele avere (sarà tutto restituito) al fine di creare on-line un ricordo di Mignagola. Alcuni esempi sono già pubblicati sulla sezione “foto storia” sul sito del GFM www.gruppofamigliemignagola.it.
Per informazioni [email protected]