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Giovanni Fattori
Presentazione di…
…Daniele Panella.
Menù Principale
• Biografia
• Opere
• Cronologia
• Contesto Artistico
• Bibliografia
Giovanni Fattori, pittore italiano, è considerato il maggior esponente dei Macchiaioli.
Fattori nacque a Livorno il 6 settembre, 1825, e morì a Firenze il 30 agosto, 1908. Si sa poco della sua vita da giovane tranne il fatto che era nato povero. Si trasferì a Firenze nel 1846, entrò in contatto con il gruppo del Caffè Michelangelo e divenne allievo di Giuseppe Bezzuoli. Pochi esempi dei suoi primi lavori ci sono giunti, tutti schizzi, il che ci fa ritenere che il suo lavoro sia diventato più forte e più maturo solo dopo il 1851 quando era sui trent'anni. I suoi primi dipinti in questo periodo furono principalmente scene storiche influenzate da Bezzuoli - spesso scene dalla storia del Medioevo o del Rinascimento. Caso unico fra gli artisti, tutta la sua pittura nota è stata fatta dopo i suoi quaranta anni.
Biografia
Menù Principale
Prese parte alle battaglie per l‘ unità d'Italia. Il primo lavoro di soggetto risorgimentale, "Il campo italiano dopo la battaglia di Magenta", risale a questo periodo. A partire da questo il soggetto militare diventa uno dei favoriti nelle opere di Fattori: battaglie, soldati, cavalli. L'altro tema ricorrente è il paesaggio, in particolare la sua terra, la maremma toscana.
Descritto spesso come realista, in questo periodo divenne un membro dei Macchiaioli, una corrente di pittori, che furono i precursori dell'impressionismo. Fattori è oggi considerato uno dei membri più notevoli di questo movimento artistico, mentre al suo tempo era considerato rivoluzionario o ridicolo, secondo il punto di vista, piuttosto che espressione di un'avanguardia.
Fattori si considerava un pittore di persone anziché di paesaggi, tuttavia queste figure erano generalmente poste in paesaggi fantastici e illusionari che dimostrano la sua padronanza del colore sotto l'influenza della luce e delle ombre.
Menù PrincipaleBiografia
Suoi lavori sono, oltre che al Museo Civico Giovanni Fattori di Livorno, alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna a Roma; Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea, a Torino, Pinacoteca di Brera, Milano, Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti, Firenze, alla Pinacoteca Civica di Forlì, a Forlì; in America al Museum of Fine Arts di Boston.
A Livorno gli è stato dedicato il Museo Giovanni Fattori, recentemente spostato nella cornice di Villa Mimbelli, che ospita un'importante raccolta di opere dei Macchiaioli e dei Postmacchiaioli.
Menù PrincipaleBiografia
Le Opere
Opere
• Mary Stuart at Crookstone
• Truppe Francesi nel ’59
• Cugina Argia
• Carica della cavalleria a Montebello
• Le Machiaiole
Menù Principale
• Silvestro lega dipinge sulle rocce
• Diego Martelli a Castiglioncello
• Pattugliamento (il muro bianco)
• Carri Romani
• L’Aratura
• Ritratto della sua figliastra
• Giornata Grigia
Opere 2
Menù Principale
Altre Opere(Ritratti)
• Autoritratto• Il nipote• Il bersagliere• La signora Martelli• Ritratto della prima moglie• Ritratto della seconda moglie• Ritratto della terza moglie• Ritratto di Valerio biondi
Menù Principale
Altre Opere 2
• Acquaiole Livornesi• Bovi al carro• Bovi al pascolo• Campo Italiano dopo la battaglia di Magenta• Cavalieri su una strada• Costumi livornesi• Grano tra gli ulivi• Il cavallo morto• Il pagliaio• La Battaglia di Custoza• La Libecciata
Menù Principale
Altre Opere 3
• La rotonda di palmieri• La scolarina• La Torre Rossa• L’accampamento dei bersaglieri• L’amore nei campi• Lo scoppio del cassone• Lo staffato• Marcatura dei Bovi• Il mercato di San Godenzo• Militari al bivacco• Orti al sole• Paesaggio Maremmano• Rappezzatori di vele• Signora al sole
Menù Principale
Mary Stuart a Crookstone1858 – 1861Olio su tela; 76 x 108Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti
Giovanni Fattori arriva Firenze nel 1846 e compie il suo debutto con la rappresentazione di scene storiche influenzate dal tocco del suo maestro all’ Accademia, Giuseppe Bezzuoli. Dipinge scene del Rinascimento o del Medioevo già “dipinte” da scrittori romantici come Scott, Manzoni, D’Azeglio, Grossi o Cantù. Questa fase della carriera di fattori è influenzata inoltre da un altro pittore Toscano: Enrico Pollastrini.
In questa rappresentazione della Mary Stuart di Scott, Fattori dimostra di aver assimilato le esperienze di entrambi gli artisti. Quest’ opera venne mostrata per la prima volta nell’ Esposizione Nazionale di Belle Arti a Firenze nel 1861.
Menù PrincipaleOpere
Truppe Francesi nel ’591859legno; 15 x 32Collezione Privata
Questo dipinto è uno della serie di pannelli fatti con ineguale fluidità; sottolinea nel Fattori una più radicale visione della realtà. Rappresenta un reggimento di soldati Francesi sotto il comando di Jerome Napoleon, cugino dell’imperatore Napoleone III.
Questo gruppo di lavori è considerato sperimentale perché sottolinea la transizione da una rappresentazione di storia antica, con una di storia moderna che il Fattori traduce con una non comune abilità.
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Cugina Argia1861carta; 36 x 29Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti
Nino Costa (un artista Romano) convinse il Fattori ad abbandonare le rappresentazioni storiche. Il Fattori inizia allora a lavorare su una serie di ritratti familiari a Livorno (dove si trovava con la giovane moglie Sittimia Giovannetti). Il Ritratto della Cugina Argia è il più importante di questo Gruppo.. La tradizionale posa a tre-quarti è affiancata da una diversa posizione del viso che rivela gli impercettibili sentimenti che caratterizzano l’affezionata e intima natura del ritratto.
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Carica della cavalleria a Montebello1862olio su tela; 204 x 290Livorno, Museo Fattori
L’incontro con l’artista Romano Nino Costa è un fattore molto importante nella maturazione artistica del Fattori. Le lunghe conversazioni con l’artista erano per il Fattori delle vere e proprie lezioni nelle quali acquisiva le caratteristiche principali della pittura del Costa. Proprio grazie a questo artista nasce il dipinto. Il Fattori stava dipingendo una scena fiorentina del periodo Mediceo quando Nino Costa, osservando l’opera, lo convinse a passare dalla rappresentazione della storia antica a quella della storia moderna. Così il Fattori, girò la tavola e dipinse la battaglia di Montebello.
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Le Machiaiole1865olio su tela; 90 x 180Collezione Privata
Nino Costa influenzò il fattori anche per quel che riguarda i paesaggi. La raffigurazione orizzontale dell’immagine (molto in uso tra gli artisti Macchiaioli) permette una nuova percezione del paesaggio e della luce che conferisce un nuovo senso alla Natura che non è più idealizzata,ma percepita dall’anima. Fattori non usa la “macchia” in modo impulsivo, ma in modo rigorosamente organizzato in una struttura geometrica che mantiene l’armonia tra le luci e il volume e tra l’intero e lo specifico.
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Silvestro Lega dipinge sulle rocce1866legno; 12.5 x 28Collezione Privata
Nel contesto della rappresentazione orizzontale del paesaggio studiata a Livorno, Fattori dipinge altri lavori che rivelano il graduale rafforzamento del suo linguaggio figurativo. In questo pannello percepiamo un processo di sintesi degli elementi descrittivi e un avvicinamento della visuale dell’osservatore che coincide con quella del pittore. Il suo uso della “macchia” è strutturata in specifiche divisioni che contribuiscono alla definizione dei volumi.
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Diego Martelli a Castiglioncello1867olio su tela; 13 x 20Collezione Privata
Dopo la morte prematura della moglie nel 1867, Fattori inizia a frequentare il salotto del critico d’arte Diego Martelli che fin dal 1864 era stato luogo di continui soggiorni di artisti Macchiaioli. Lavorare con importanti artisti di questa corrente stimola il Fattori a costruttivi paragoni che danno risalto a molte raffigurazioni dello stesso soggetto. I ritratti di Martelli, di sua moglie e di Valerio Biondi sono estremamente importanti. In ognuno di questi, il soggetto, immerso nell’atmosfera dei giardini di casa Martelli, diventa un elemento del nuovo spostamento nella rigorosa struttura dei volumi tipica della produzione artistica del Fattori.
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Pattugliamento (il muro bianco)1872olio su tela; 37 x 56Collezione Privata
Questa è una delle opere più famose de Fattori nel quale l’equilibrio tra la composizione e i sentimenti che trasmette raggiunge i massimi livelli. La tensione dei volumi del Fattori è traslata in una prospettiva allungata che invita lo spettatore a muoversi “attraverso la tela”. A differenza di molti dipinti aventi come oggetto soggetti Risorgimentali, nei quali gli eventi erano rappresentati con enfasi retorica e con un accento commemorativo, questo dipinto del Fattori riporta ad una visione storica della vita militare in chiave antieroica in un paesaggio caldo e assolato.
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Carri Romani1873legno; 21 x 31Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti
Con la stessa tecnica del “Pattugliamento” i “Carri Romani”offre un’unità cromatica del paesaggio associata ad un’enfasi lirica delle figure. Qui sembra che il tempo sia fermo, tutto immobile in una sorta di riposo. Fattori ha raggiunto la sua massima maturità artistica e offre viste di realtà che contengono una straordinaria forza emozionale. Se nel “Pattugliamento” i colori erano posti in contrapposizione col muro bianco e lo sfondo blu, in questo dipinto ciò è compiuto attraverso il nero delle macchie dei carri e il cavallo sdraiato.
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L’Aratura1881 – 1882Olio su tela; 102 x 80Collezione Privata
In questo periodo il Fattori tende a semplificare la composizione dello spazio usando tagli obliqui mentre, allo stesso tempo, riduce il contrasto luminoso a due aree giustapposte: la parte superiore e quella inferiore.Il desiderio di rendere più rarefatti gli elementi porta rapidamente a “colpi di spazzola”, molto lontani dal descrittivismo, che per gli animali diventano punti di luce contrapposti alla scura fabbrica. Il realismo che il Fattori riproduce è il prodotto dell’incontro tra le percezioni dell’artista e le emozioni emanate dal contesto rurale.
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Ritratto della sua figliastra1889olio su tela; 70 x 55Firenze, galleria d’Arte Moderna di palazzo Pitti
Questo è uno dei capolavori dell’ultima fase del lavoro di Fattori. Giulia, figlia della sua seconda moglie Marianna Brigazzi, è presentata in un’ unica, dorata serie di colori che, comunque, presenta una molteplicità di modulazioni, le quali conferiscono “corpo” alla figura. Il viso emerge dall’ intensità e il pittore passa attraverso una registrazione psicologica del soggetto per creare una fotografica visione dell’intera persona. Altre conferme dello straordinario livello raggiunto dai lavori del Fattori è dato dal “Ritratto della moglie”, dal famoso “Autoritratto” e da molte altre opere di diversi soggetti.
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Giornata Grigia1893olio su tela; 69 x 100Livorno, Museo Fattori
E’ il pupillo del Fattori, Giovanni Melesci, a dare il titolo a quest’opera. Egli pubblicò il primo catalogo generale dei lavori del maestro e notò la vivida oscurità di questo dipinto. Durante questo periodo, in cui alcuni suoi apprendisti si spostavano verso le soluzioni impressioniste, fattori delineò la definizione di uno spazio stereometrico. Questo dipinto, che è diviso in arre oscure e luminose, rispetta la solida struttura di sempre. Mentre il disegno rivela alcuni inusuali accenti moderni, la concentrazione cromatica che è ricca in diversi effetti, rivela una più introspettiva interpretazione del paesaggio.
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Altre Opere(I ritratti)
Autoritratto
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Il nipote
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Il bersagliere
Menù PrincipaleOpere
La signora Martelli
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Ritratto della Prima Moglie
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Ritratto della seconda moglie
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Ritratto della terza moglie
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Ritratto di Valerio Biondi
Menù PrincipaleOpere
Altre Opere 2
Acquaiole Livornesi
Menù PrincipaleOpere
Bovi al carro
Menù PrincipaleOpere
Bovi al Pascolo
Menù PrincipaleOpere
Campo Italiano dopo la Battaglia di Magenta
Menù PrincipaleOpere
Cavalieri su una strada
Menù PrincipaleOpere
Costumi Livornesi
Menù PrincipaleOpere
Grano tra gli Ulivi
Menù Principale
Opere
Il cavallo morto
Menù Principale
Opere
Il pagliaio
Menù PrincipaleOpere
La Battaglia di Custoza
Menù PrincipaleOpere
La Libecciata
Menù PrincipaleOpere
Altre Opere 3
La rotonda di Palmieri
Menù PrincipaleOpere
La scolarina
Menù PrincipaleOpere
La torre Rossa
Menù PrincipaleOpere
L’accampamento dei Bersaglieri
Menù PrincipaleOpere
L’amore nei campi
Menù PrincipaleOpere
Lo scoppio del cassone
Menù PrincipaleOpere
Lo staffato
Menù PrincipaleOpere
Marcatura dei bovi
Menù PrincipaleOpere
Il mercato di San Godenzo
Menù PrincipaleOpere
Militari al bivacco
Menù PrincipaleOpere
Orti al sole
Menù PrincipaleOpere
Paesaggio maremmano
Menù PrincipaleOpere
Rappezzatori di vele
Menù PrincipaleOpere
Signora al sole
Menù PrincipaleOpere
Cronologia
Vita di Giovanni Fattori
1825 Nasce il 6 settembre a Livorno. 1846 Si trasferisce a Firenze e l'anno successivo diventa allievo di Giuseppe Bezzuoli. 1855 Frequenta il caffè Michelangiolo, punto di ritrovo di un gruppo di artisti - tra cui Odoardo Borrani, Vito d'Ancona,
Telemaco Signorini - che danno vita attorno a questa data al gruppo dei macchiauoli.1859 Partecipa al concorso bandito il 23 settembre da Bettino Ricasoli per un'opera sulle recenti battaglie della seconda
guerra di indipendenza. La manifestazione lo vedrà vincitore con il bozzetto per Il campo italiano alla battaglia di Magenta, dipinto completato ed esposto nel 1862.
1860 Sposa Settimia Vannucci e si reca a Livorno - meta di soggiorni periodici fino al 1867 - dove dipinge una serie di
ritratti dei familiari tra cui Ritratto della cugina Argia (1861). È con lui Nino Costa dal quale riceve preziosi suggerimenti.
1865 Esegue tre grandi dipinti: Acquaiole livornesi, Le macchiaiole e Costumi livornesi.1867Muore la prima moglie. Iniziano i soggiorni a Castiglioncello presso Diego Martelli.1869Diventa professore all'Istituto di belle arti di Firenze.1873 Si reca per la prima volta a Roma dove esegue alcuni dipinti tra cui Barroci romani (o Riposo).1875 È ospite a Fauglia, presso Pisa, della famiglia Gioli e si reca durante l'anno a Parigi con Francesco Gioli, Cannicci
e Ferroni. Al Salon parigino viene esposto Barrocci romani.1876 Il perduto Mercato dei cavalli in piazza della Trinitý a Roma partecipa ed è premiato all'Esposizione internazionale
di Filadelfia.
1880 Durante il viaggio di ritorno dall'Esposizione internazionale di Melbourne il Mercato dei cavalli in
piazza della Trinitý a Roma affonda nel naufragio del piroscafo Europa. È nominato professore onorario all'Istituto di belle arti di Firenze. Si lega sentimentalmente alla governante di casa Gioli, Amalia Nollemberg; la relazione giudicata sconveniente dai suoi stessi amici, viene fatalmente interrotta.
1882 Si reca in Maremma, ospite nella tenuta La Marsiliana, del principe Corsini. Bozzetti e appunti
per dipinti eseguiti anni dopo, fra cui Marcatura dei puledri in Maremma. 1885 Gli viene consegnato un diploma onorifico alla Permanente di Firenze. Inizia una relazione con
Marianna Bigazzi, destinata a diventare la sua seconda moglie.1887 Espone a Dresda e a Genova dove ottiene alcuni riconoscimenti e invia all'Esposizione
internazionale di Venezia tre dipinti tra cui Marcatura dei puledri in Maremma e Salto delle pecore.
1888 Insegna figura all'Istituto di belle arti di Firenze; è membro residente dell'Accademia di quella
stessa cittý e membro onorifico dell'Accademia di Bologna. 1889 Dipinge il Ritratto della figliastra e il Ritratto della seconda moglie (noti con questo titolo anche se
a questa data l'artista non ha ancora sposato Marianna Bigazzi). Mercato a San Godenzo riceve una medaglia d'oro alla rassegna internazionale di Colonia; ottiene una menzione speciale all'Esposizione universale di Parigi.
1891 . Sposa Marianna Bigazzi. Dall'Accademia di Brera di Milano gli giunge la nomina di membro
onorifico. Si mostra polemico nei confronti di alcuni suoi ex allievi, tra cui Nomellini, che espongono quell'anno alla Promotrice fiorentina presentando dipinti influenza ti dalla Pittura neoimpressionista.
1894 Dipinge l'Autoritratto cosiddetto Giustiniani.1897 Espone diverse opere alla Biennale di Venezia.1900È nominato membro nazionale dell'Accademia albertina di Torino. Gli viene conferita una medaglia d'oro
all'Esposizione universale di Parigi. 1901 Risalgono a quest'anno gli appunti autobiografici stilati per Anna Franchi. 1902Altri appunti autobiografici per Romualdo Patini. 1903 È premiato con una medaglia all'Esposizione di Livorno. Muore la seconda moglie.1904Ottiene una medaglia d'argento all'Esposizione universale di St. Louis. Scrive a Gustavo Uzielli una lettera in cui parla
dei suoi rapporti con Nino Costa. Si risposa per la terza volta con Fanny Martinelli, anch'essa ritratta in uno dei suoi dipinti.
1905 Si risposa per la terza volta con Fanny Martinelli, anch'essa ritratta in uno dei suoi dipinti.1906 A Giverny, in Francia, Monet inizia la serie delle Ninfee. Gaetano Previati pubblica i Principi scientifici del
divisionismo. Appunti autobiografici per Onorato Roux. Ottiene una medaglia d'argento all'Esposizione universale di St. Louis. Scrive a Gustavo Uzielli una lettera in cui parla dei suoi rapporti con Nino Costa.
1907 Appunti autobiografici per Ugo Ojetti e vari ricordi profusi in lettere inviate all'allievo Carlo Raffaelli. Muore la terza
moglie. 1908Muore a Firenze il 30 agosto lasciando suo erede universale l'allievo Giovanni Malesci
Menù PrincipaleCronologia
Il Contesto Artistico
In un’Italia sottomessa a grandi potenze straniere, un solo stato persevera forte e stabile: Il granducato di Toscana. Per questo Firenze diventa un punto di riferimento per tutti i giovani artisti perseguitati dalle grandi forze che dominavano il Paese. I numerosi intellettuali si ritrovavano nel Caffè Michelangelo (situato al centro della città) locale allora molto frequentato. Personaggio indubbiamente più importante del Caffè era Diego Martelli noto critico d’arte del tempo.
I Macchiaioli
Il movimento Macchiaiolo nasce in questo ambiente. Secondo i primi pittori di questa corrente tutte le percezioni visive dell’uomo avvengono grazie alla luce ogni nuova pittura che miri al realismo doveva quindi basarsi sulla riproduzione della stessa luce. Luci ed ombre si basano sui colori e poiché nella realtà non esistono contorni e disegni, il nostro occhio è colpito solo dai colori organizzati in macchie contrapposte.
La pittura doveva quindi cercare di riprodurre la realtà attraverso l’accostamento di macchie di colore. A differenza dell’impressionismo però, le macchie di colore avevano una forte “corposità” che li rendeva massicci e stabili.
Questa innovazione nella tecnica pittorica conduce inevitabilmente ad un innovazione nei soggetti rappresentati. Dal soggetto storico (di cui si occupa il Fattori nel suo primo periodo, vedi Biografia) si passa alla rappresentazione del vero.
Importanti pittori di questa corrente sono: Giovanni Fattori, Martelli, Signorini, Nino Costa, Silvestro lega e Raffaello Senesi.
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Bibliografia
• www.antiquars.com
• www.artonline.it
• www.google.it
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