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Giovanni fattori

Date post: 24-Jun-2015
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Daniele PantellaV°E2005
69
Giovanni Fattori
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Page 1: Giovanni fattori

Giovanni Fattori

Page 2: Giovanni fattori

Presentazione di…

…Daniele Panella.

Page 3: Giovanni fattori

Menù Principale

• Biografia

• Opere

• Cronologia

• Contesto Artistico

• Bibliografia

Page 4: Giovanni fattori

Giovanni Fattori, pittore italiano, è considerato il maggior esponente dei Macchiaioli.

Fattori nacque a Livorno il 6 settembre, 1825, e morì a Firenze il 30 agosto, 1908. Si sa poco della sua vita da giovane tranne il fatto che era nato povero. Si trasferì a Firenze nel 1846, entrò in contatto con il gruppo del Caffè Michelangelo e divenne allievo di Giuseppe Bezzuoli. Pochi esempi dei suoi primi lavori ci sono giunti, tutti schizzi, il che ci fa ritenere che il suo lavoro sia diventato più forte e più maturo solo dopo il 1851 quando era sui trent'anni. I suoi primi dipinti in questo periodo furono principalmente scene storiche influenzate da Bezzuoli - spesso scene dalla storia del Medioevo o del Rinascimento. Caso unico fra gli artisti, tutta la sua pittura nota è stata fatta dopo i suoi quaranta anni.

Biografia

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Page 5: Giovanni fattori

Prese parte alle battaglie per l‘ unità d'Italia. Il primo lavoro di soggetto risorgimentale, "Il campo italiano dopo la battaglia di Magenta", risale a questo periodo. A partire da questo il soggetto militare diventa uno dei favoriti nelle opere di Fattori: battaglie, soldati, cavalli. L'altro tema ricorrente è il paesaggio, in particolare la sua terra, la maremma toscana.

Descritto spesso come realista, in questo periodo divenne un membro dei Macchiaioli, una corrente di pittori, che furono i precursori dell'impressionismo. Fattori è oggi considerato uno dei membri più notevoli di questo movimento artistico, mentre al suo tempo era considerato rivoluzionario o ridicolo, secondo il punto di vista, piuttosto che espressione di un'avanguardia.

Fattori si considerava un pittore di persone anziché di paesaggi, tuttavia queste figure erano generalmente poste in paesaggi fantastici e illusionari che dimostrano la sua padronanza del colore sotto l'influenza della luce e delle ombre.

Menù PrincipaleBiografia

Page 6: Giovanni fattori

Suoi lavori sono, oltre che al Museo Civico Giovanni Fattori di Livorno, alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna a Roma; Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea, a Torino, Pinacoteca di Brera, Milano, Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti, Firenze, alla Pinacoteca Civica di Forlì, a Forlì; in America al Museum of Fine Arts di Boston.

A Livorno gli è stato dedicato il Museo Giovanni Fattori, recentemente spostato nella cornice di Villa Mimbelli, che ospita un'importante raccolta di opere dei Macchiaioli e dei Postmacchiaioli.

Menù PrincipaleBiografia

Page 7: Giovanni fattori

Le Opere

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Opere

• Mary Stuart at Crookstone

• Truppe Francesi nel ’59

• Cugina Argia

• Carica della cavalleria a Montebello

• Le Machiaiole

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Page 9: Giovanni fattori

• Silvestro lega dipinge sulle rocce

• Diego Martelli a Castiglioncello

• Pattugliamento (il muro bianco)

• Carri Romani

• L’Aratura

• Ritratto della sua figliastra

• Giornata Grigia

Opere 2

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Page 10: Giovanni fattori

Altre Opere(Ritratti)

• Autoritratto• Il nipote• Il bersagliere• La signora Martelli• Ritratto della prima moglie• Ritratto della seconda moglie• Ritratto della terza moglie• Ritratto di Valerio biondi

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Page 11: Giovanni fattori

Altre Opere 2

• Acquaiole Livornesi• Bovi al carro• Bovi al pascolo• Campo Italiano dopo la battaglia di Magenta• Cavalieri su una strada• Costumi livornesi• Grano tra gli ulivi• Il cavallo morto• Il pagliaio• La Battaglia di Custoza• La Libecciata

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Page 12: Giovanni fattori

Altre Opere 3

• La rotonda di palmieri• La scolarina• La Torre Rossa• L’accampamento dei bersaglieri• L’amore nei campi• Lo scoppio del cassone• Lo staffato• Marcatura dei Bovi• Il mercato di San Godenzo• Militari al bivacco• Orti al sole• Paesaggio Maremmano• Rappezzatori di vele• Signora al sole

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Page 13: Giovanni fattori

Mary Stuart a Crookstone1858 – 1861Olio su tela; 76 x 108Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti

Giovanni Fattori arriva Firenze nel 1846 e compie il suo debutto con la rappresentazione di scene storiche influenzate dal tocco del suo maestro all’ Accademia, Giuseppe Bezzuoli. Dipinge scene del Rinascimento o del Medioevo già “dipinte” da scrittori romantici come Scott, Manzoni, D’Azeglio, Grossi o Cantù. Questa fase della carriera di fattori è influenzata inoltre da un altro pittore Toscano: Enrico Pollastrini.

In questa rappresentazione della Mary Stuart di Scott, Fattori dimostra di aver assimilato le esperienze di entrambi gli artisti. Quest’ opera venne mostrata per la prima volta nell’ Esposizione Nazionale di Belle Arti a Firenze nel 1861.

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Truppe Francesi nel ’591859legno; 15 x 32Collezione Privata

Questo dipinto è uno della serie di pannelli fatti con ineguale fluidità; sottolinea nel Fattori una più radicale visione della realtà. Rappresenta un reggimento di soldati Francesi sotto il comando di Jerome Napoleon, cugino dell’imperatore Napoleone III.

Questo gruppo di lavori è considerato sperimentale perché sottolinea la transizione da una rappresentazione di storia antica, con una di storia moderna che il Fattori traduce con una non comune abilità.

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Page 15: Giovanni fattori

Cugina Argia1861carta; 36 x 29Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti

Nino Costa (un artista Romano) convinse il Fattori ad abbandonare le rappresentazioni storiche. Il Fattori inizia allora a lavorare su una serie di ritratti familiari a Livorno (dove si trovava con la giovane moglie Sittimia Giovannetti). Il Ritratto della Cugina Argia è il più importante di questo Gruppo.. La tradizionale posa a tre-quarti è affiancata da una diversa posizione del viso che rivela gli impercettibili sentimenti che caratterizzano l’affezionata e intima natura del ritratto.

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Page 16: Giovanni fattori

Carica della cavalleria a Montebello1862olio su tela; 204 x 290Livorno, Museo Fattori

L’incontro con l’artista Romano Nino Costa è un fattore molto importante nella maturazione artistica del Fattori. Le lunghe conversazioni con l’artista erano per il Fattori delle vere e proprie lezioni nelle quali acquisiva le caratteristiche principali della pittura del Costa. Proprio grazie a questo artista nasce il dipinto. Il Fattori stava dipingendo una scena fiorentina del periodo Mediceo quando Nino Costa, osservando l’opera, lo convinse a passare dalla rappresentazione della storia antica a quella della storia moderna. Così il Fattori, girò la tavola e dipinse la battaglia di Montebello.

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Page 17: Giovanni fattori

Le Machiaiole1865olio su tela; 90 x 180Collezione Privata

Nino Costa influenzò il fattori anche per quel che riguarda i paesaggi. La raffigurazione orizzontale dell’immagine (molto in uso tra gli artisti Macchiaioli) permette una nuova percezione del paesaggio e della luce che conferisce un nuovo senso alla Natura che non è più idealizzata,ma percepita dall’anima. Fattori non usa la “macchia” in modo impulsivo, ma in modo rigorosamente organizzato in una struttura geometrica che mantiene l’armonia tra le luci e il volume e tra l’intero e lo specifico.

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Page 18: Giovanni fattori

Silvestro Lega dipinge sulle rocce1866legno; 12.5 x 28Collezione Privata

Nel contesto della rappresentazione orizzontale del paesaggio studiata a Livorno, Fattori dipinge altri lavori che rivelano il graduale rafforzamento del suo linguaggio figurativo. In questo pannello percepiamo un processo di sintesi degli elementi descrittivi e un avvicinamento della visuale dell’osservatore che coincide con quella del pittore. Il suo uso della “macchia” è strutturata in specifiche divisioni che contribuiscono alla definizione dei volumi.

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Page 19: Giovanni fattori

Diego Martelli a Castiglioncello1867olio su tela; 13 x 20Collezione Privata

Dopo la morte prematura della moglie nel 1867, Fattori inizia a frequentare il salotto del critico d’arte Diego Martelli che fin dal 1864 era stato luogo di continui soggiorni di artisti Macchiaioli. Lavorare con importanti artisti di questa corrente stimola il Fattori a costruttivi paragoni che danno risalto a molte raffigurazioni dello stesso soggetto. I ritratti di Martelli, di sua moglie e di Valerio Biondi sono estremamente importanti. In ognuno di questi, il soggetto, immerso nell’atmosfera dei giardini di casa Martelli, diventa un elemento del nuovo spostamento nella rigorosa struttura dei volumi tipica della produzione artistica del Fattori.

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Page 20: Giovanni fattori

Pattugliamento (il muro bianco)1872olio su tela; 37 x 56Collezione Privata

Questa è una delle opere più famose de Fattori nel quale l’equilibrio tra la composizione e i sentimenti che trasmette raggiunge i massimi livelli. La tensione dei volumi del Fattori è traslata in una prospettiva allungata che invita lo spettatore a muoversi “attraverso la tela”. A differenza di molti dipinti aventi come oggetto soggetti Risorgimentali, nei quali gli eventi erano rappresentati con enfasi retorica e con un accento commemorativo, questo dipinto del Fattori riporta ad una visione storica della vita militare in chiave antieroica in un paesaggio caldo e assolato.

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Page 21: Giovanni fattori

Carri Romani1873legno; 21 x 31Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti

Con la stessa tecnica del “Pattugliamento” i “Carri Romani”offre un’unità cromatica del paesaggio associata ad un’enfasi lirica delle figure. Qui sembra che il tempo sia fermo, tutto immobile in una sorta di riposo. Fattori ha raggiunto la sua massima maturità artistica e offre viste di realtà che contengono una straordinaria forza emozionale. Se nel “Pattugliamento” i colori erano posti in contrapposizione col muro bianco e lo sfondo blu, in questo dipinto ciò è compiuto attraverso il nero delle macchie dei carri e il cavallo sdraiato.

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Page 22: Giovanni fattori

L’Aratura1881 – 1882Olio su tela; 102 x 80Collezione Privata

In questo periodo il Fattori tende a semplificare la composizione dello spazio usando tagli obliqui mentre, allo stesso tempo, riduce il contrasto luminoso a due aree giustapposte: la parte superiore e quella inferiore.Il desiderio di rendere più rarefatti gli elementi porta rapidamente a “colpi di spazzola”, molto lontani dal descrittivismo, che per gli animali diventano punti di luce contrapposti alla scura fabbrica. Il realismo che il Fattori riproduce è il prodotto dell’incontro tra le percezioni dell’artista e le emozioni emanate dal contesto rurale.

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Page 23: Giovanni fattori

Ritratto della sua figliastra1889olio su tela; 70 x 55Firenze, galleria d’Arte Moderna di palazzo Pitti

Questo è uno dei capolavori dell’ultima fase del lavoro di Fattori. Giulia, figlia della sua seconda moglie Marianna Brigazzi, è presentata in un’ unica, dorata serie di colori che, comunque, presenta una molteplicità di modulazioni, le quali conferiscono “corpo” alla figura. Il viso emerge dall’ intensità e il pittore passa attraverso una registrazione psicologica del soggetto per creare una fotografica visione dell’intera persona. Altre conferme dello straordinario livello raggiunto dai lavori del Fattori è dato dal “Ritratto della moglie”, dal famoso “Autoritratto” e da molte altre opere di diversi soggetti.

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Page 24: Giovanni fattori

Giornata Grigia1893olio su tela; 69 x 100Livorno, Museo Fattori

E’ il pupillo del Fattori, Giovanni Melesci, a dare il titolo a quest’opera. Egli pubblicò il primo catalogo generale dei lavori del maestro e notò la vivida oscurità di questo dipinto. Durante questo periodo, in cui alcuni suoi apprendisti si spostavano verso le soluzioni impressioniste, fattori delineò la definizione di uno spazio stereometrico. Questo dipinto, che è diviso in arre oscure e luminose, rispetta la solida struttura di sempre. Mentre il disegno rivela alcuni inusuali accenti moderni, la concentrazione cromatica che è ricca in diversi effetti, rivela una più introspettiva interpretazione del paesaggio.

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Page 25: Giovanni fattori

Altre Opere(I ritratti)

Page 26: Giovanni fattori

Autoritratto

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Il nipote

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Page 28: Giovanni fattori

Il bersagliere

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Page 29: Giovanni fattori

La signora Martelli

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Page 30: Giovanni fattori

Ritratto della Prima Moglie

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Page 31: Giovanni fattori

Ritratto della seconda moglie

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Page 32: Giovanni fattori

Ritratto della terza moglie

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Page 33: Giovanni fattori

Ritratto di Valerio Biondi

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Altre Opere 2

Page 35: Giovanni fattori

Acquaiole Livornesi

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Page 36: Giovanni fattori

Bovi al carro

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Page 37: Giovanni fattori

Bovi al Pascolo

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Page 38: Giovanni fattori

Campo Italiano dopo la Battaglia di Magenta

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Page 39: Giovanni fattori

Cavalieri su una strada

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Page 40: Giovanni fattori

Costumi Livornesi

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Page 41: Giovanni fattori

Grano tra gli Ulivi

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Opere

Page 42: Giovanni fattori

Il cavallo morto

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Opere

Page 43: Giovanni fattori

Il pagliaio

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Page 44: Giovanni fattori

La Battaglia di Custoza

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Page 45: Giovanni fattori

La Libecciata

Menù PrincipaleOpere

Page 46: Giovanni fattori

Altre Opere 3

Page 47: Giovanni fattori

La rotonda di Palmieri

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Page 48: Giovanni fattori

La scolarina

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Page 49: Giovanni fattori

La torre Rossa

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Page 50: Giovanni fattori

L’accampamento dei Bersaglieri

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Page 51: Giovanni fattori

L’amore nei campi

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Page 52: Giovanni fattori

Lo scoppio del cassone

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Page 53: Giovanni fattori

Lo staffato

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Page 54: Giovanni fattori

Marcatura dei bovi

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Page 55: Giovanni fattori

Il mercato di San Godenzo

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Page 56: Giovanni fattori

Militari al bivacco

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Page 57: Giovanni fattori

Orti al sole

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Page 58: Giovanni fattori

Paesaggio maremmano

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Page 59: Giovanni fattori

Rappezzatori di vele

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Page 60: Giovanni fattori

Signora al sole

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Cronologia

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Vita di Giovanni Fattori

1825        Nasce il 6 settembre a Livorno.       1846        Si trasferisce a Firenze e l'anno successivo diventa allievo di Giuseppe Bezzuoli.       1855        Frequenta il caffè Michelangiolo, punto di ritrovo di un gruppo di artisti - tra cui Odoardo Borrani, Vito d'Ancona,

Telemaco Signorini - che danno vita attorno a questa data al gruppo dei macchiauoli.1859     Partecipa al concorso bandito il 23 settembre da Bettino Ricasoli per un'opera sulle recenti battaglie della seconda

guerra di indipendenza. La manifestazione lo vedrà vincitore con il bozzetto per Il campo italiano alla battaglia di Magenta, dipinto completato ed esposto nel 1862.

1860 Sposa Settimia Vannucci e si reca a Livorno - meta di soggiorni periodici fino al 1867 - dove dipinge una serie di

ritratti dei familiari tra cui Ritratto della cugina Argia (1861). È con lui Nino Costa dal quale riceve preziosi suggerimenti.      

1865     Esegue tre grandi dipinti: Acquaiole livornesi, Le macchiaiole e Costumi livornesi.1867Muore la prima moglie. Iniziano i soggiorni a Castiglioncello presso Diego Martelli.1869Diventa professore all'Istituto di belle arti di Firenze.1873        Si reca per la prima volta a Roma dove esegue alcuni dipinti tra cui Barroci romani (o Riposo).1875        È ospite a Fauglia, presso Pisa, della famiglia Gioli e si reca durante l'anno a Parigi con Francesco Gioli, Cannicci

e Ferroni. Al Salon parigino viene esposto Barrocci romani.1876     Il perduto Mercato dei cavalli in piazza della Trinitý a Roma partecipa ed è premiato all'Esposizione internazionale

di Filadelfia.

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1880        Durante il viaggio di ritorno dall'Esposizione internazionale di Melbourne il Mercato dei cavalli in

piazza della Trinitý a Roma affonda nel naufragio del piroscafo Europa. È nominato professore onorario all'Istituto di belle arti di Firenze. Si lega sentimentalmente alla governante di casa Gioli, Amalia Nollemberg; la relazione giudicata sconveniente dai suoi stessi amici, viene fatalmente interrotta.      

1882        Si reca in Maremma, ospite nella tenuta La Marsiliana, del principe Corsini. Bozzetti e appunti

per dipinti eseguiti anni dopo, fra cui Marcatura dei puledri in Maremma.  1885        Gli viene consegnato un diploma onorifico alla Permanente di Firenze. Inizia una relazione con

Marianna Bigazzi, destinata a diventare la sua seconda moglie.1887        Espone a Dresda e a Genova dove ottiene alcuni riconoscimenti e invia all'Esposizione

internazionale di Venezia tre dipinti tra cui Marcatura dei puledri in Maremma e Salto delle pecore.

1888        Insegna figura all'Istituto di belle arti di Firenze; è membro residente dell'Accademia di quella

stessa cittý e membro onorifico dell'Accademia di Bologna.       1889     Dipinge il Ritratto della figliastra e il Ritratto della seconda moglie (noti con questo titolo anche se

a questa data l'artista non ha ancora sposato Marianna Bigazzi). Mercato a San Godenzo riceve una medaglia d'oro alla rassegna internazionale di Colonia; ottiene una menzione speciale all'Esposizione universale di Parigi.      

1891     .   Sposa Marianna Bigazzi. Dall'Accademia di Brera di Milano gli giunge la nomina di membro

onorifico. Si mostra polemico nei confronti di alcuni suoi ex allievi, tra cui Nomellini, che espongono quell'anno alla Promotrice fiorentina presentando dipinti influenza ti dalla Pittura neoimpressionista.    

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1894        Dipinge l'Autoritratto cosiddetto Giustiniani.1897 Espone diverse opere alla Biennale di Venezia.1900È nominato membro nazionale dell'Accademia albertina di Torino. Gli viene conferita una medaglia d'oro

all'Esposizione universale di Parigi.       1901     Risalgono a quest'anno gli appunti autobiografici stilati per Anna Franchi.  1902Altri appunti autobiografici per Romualdo Patini.       1903     È premiato con una medaglia all'Esposizione di Livorno. Muore la seconda moglie.1904Ottiene una medaglia d'argento all'Esposizione universale di St. Louis. Scrive a Gustavo Uzielli una lettera in cui parla

dei suoi rapporti con Nino Costa. Si risposa per la terza volta con Fanny Martinelli, anch'essa ritratta in uno dei suoi dipinti.      

1905     Si risposa per la terza volta con Fanny Martinelli, anch'essa ritratta in uno dei suoi dipinti.1906      A Giverny, in Francia, Monet inizia la serie delle Ninfee. Gaetano Previati pubblica i Principi scientifici del

divisionismo.   Appunti autobiografici per Onorato Roux. Ottiene una medaglia d'argento all'Esposizione universale di St. Louis. Scrive a Gustavo Uzielli una lettera in cui parla dei suoi rapporti con Nino Costa.

1907     Appunti autobiografici per Ugo Ojetti e vari ricordi profusi in lettere inviate all'allievo Carlo Raffaelli. Muore la terza

moglie.       1908Muore a Firenze il 30 agosto lasciando suo erede universale l'allievo Giovanni Malesci

Menù PrincipaleCronologia

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Il Contesto Artistico

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In un’Italia sottomessa a grandi potenze straniere, un solo stato persevera forte e stabile: Il granducato di Toscana. Per questo Firenze diventa un punto di riferimento per tutti i giovani artisti perseguitati dalle grandi forze che dominavano il Paese. I numerosi intellettuali si ritrovavano nel Caffè Michelangelo (situato al centro della città) locale allora molto frequentato. Personaggio indubbiamente più importante del Caffè era Diego Martelli noto critico d’arte del tempo.

I Macchiaioli

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Il movimento Macchiaiolo nasce in questo ambiente. Secondo i primi pittori di questa corrente tutte le percezioni visive dell’uomo avvengono grazie alla luce ogni nuova pittura che miri al realismo doveva quindi basarsi sulla riproduzione della stessa luce. Luci ed ombre si basano sui colori e poiché nella realtà non esistono contorni e disegni, il nostro occhio è colpito solo dai colori organizzati in macchie contrapposte.

La pittura doveva quindi cercare di riprodurre la realtà attraverso l’accostamento di macchie di colore. A differenza dell’impressionismo però, le macchie di colore avevano una forte “corposità” che li rendeva massicci e stabili.

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Questa innovazione nella tecnica pittorica conduce inevitabilmente ad un innovazione nei soggetti rappresentati. Dal soggetto storico (di cui si occupa il Fattori nel suo primo periodo, vedi Biografia) si passa alla rappresentazione del vero.

Importanti pittori di questa corrente sono: Giovanni Fattori, Martelli, Signorini, Nino Costa, Silvestro lega e Raffaello Senesi.

Menù PrincipaleContesto Artistico

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Bibliografia

• www.antiquars.com

• www.artonline.it

• www.google.it

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