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IGIENE ORALE - cri.danielecontarino.itcri.danielecontarino.it/Kit_Regionale_Area_Salute/Kit...

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IGIENE ORALE Corso Animatori IDEA Pionieri C.R.I. Palermo, 21-25 agosto 2010
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IGIENE

ORALECorso Animatori IDEA Pionieri C.R.I.

Palermo, 21-25 agosto 2010

Carie dentaleProcesso che interessa i tessuti duri del dente

ed è caratterizzato da una perdita della sostanza attraverso dei processi di

demineralizzazione

che portano inevitabilmente alla formazione di una cavità

Se non opportunamente curata può portare alla perdita dell’elemento

dentale

Carie dentale

Può essere determinata da :

Fattori predisponenti

Fattori determinanti

Carie dentale

Fattori predisponenti

Ospite suscettibile

Stati patologici

Alimentazione

Carie dentale Fattori predisponenti

Saliva

• Svolge un ruolo fondamentale per la salute

del cavo orale.

• Rende le superfici dentali più fluide e svolge un’azione di detersione meccanica.

• Caratteristiche chimico-fisiche (potere tampone, lisozima, IgA)

Caratteristiche anatomico-strutturali

• Solchi

• Fessure

Ospite

suscettibile

Carie dentale Fattori predisponenti

Rachitismo, TBC,malattie

esantematiche, disfunzioni endocrine

• In passato considerate responsabili ma oggi sono state altamente ridimensionate

Tossicodipendenze

• Oggi considerate condizioni predisponenti al processo carioso

Stati

patologici

Carie dentale Fattori predisponenti

Carboidrati fermentabili

• più a lungo rimangono sui denti, più spianano la strada ai batteri che, producendo acido, creano i presupposti per la carie

Quantità e modo

• ogni volta che mettiamo qualcosa in bocca, i batteri cariogeni incominciano a produrre acido, dando il via alla demineralizzazione. Un processo che continua per 20-30 minuti o più, se i residui di cibo rimangono incastrati tra i denti.

Alimentazione

Carie dentale

Fattori determinanti

Placca

Microrganismi cariogeni

Carie dentale Fattori determinanti

Placca

Per placca si intende una

PELLICOLA AMICROBICA costituita da

MUCO e GLICOPROTEINE che a poche ore dalla sua

formazione diviene sede di colonizzazione di numerose

specie microbiche

Carie dentale Fattori determinanti

Nell’eziopatogenesi della carie viene attualmente

accordata un’importanza preminente al

fattore microbicoidentificabile con la

popolazione microbica che colonizza la placca dentale

Microrganismi cariogeni

Carie dentale Fattori determinanti

MICRORGANISMI CARIOGENI

Streptococcus mutans

Streptococcus salivarius

Streptococcus sanguis

Streptococcus mitis

Actinomyces viscosus

Adesione batterica

1. Lo streptococco mutans produce dal

saccarosio un polisaccaride extracellulare

insolubile che mostra una notevole

adesività per lo smalto

2. Cocchi e bastoncelli Gram- positivi si

aggregano e si moltiplicano.

3. I ricettori di superficie dei cocchi e dei

bastoncelli Gram- positivi consentono la

successiva aderenza degli organismi

Gram- negativi, che difficilmente riescono

ad attaccarsi direttamente alla pellicola

4. L’eterogeneità e la patogenicità della

biopellicola aumenta col maturare della

placca

Formazione a pannocchia

Carie dentale Criteri classificativi Carie coronale

Carie radicolare

Carie dentale vs Erosione e Abrasione

IMPORTANTE differenziare

la carie radicolare dall’ erosione o dall’abrasione

causata da agenti chimici (vomito nei soggetti con DCA, reflusso

gastroesofageo, agenti tossici).

dall’azione meccanica da abitudini viziate

Carie dentale

Tra le popolazioni delle nazioni sviluppate

ha una frequenza fino al 95%

in Italia si presenta con un incidenza del 80%

l'incidenza della carie diminuisce se migliora il

livello di igiene orale e la prevenzione

Prevenzione

Sigillature dei solchi

Prevenzione

Igiene dentale

Igiene orale

Cavo orale sano

Gengive sane

Gengivite

Gonfiore Rossore Sanguinamento

Rivelatori di placca

Gengive sane

Gengivite

Parodontite

Progressione

malattia parodontale

Presidi di igiene orale

Spazzolino

Filo interdentale

Collutori

Dentifrici

Igiene dentale

SPAZZOLINO

Costituito da:

Manico

Testina

Setole

Igiene dentale

semplice da usare ed efficace nel rimuovere la placca senza provocare danni

ai denti o alle gengive

Igiene dentale

SPAZZOLINO

Normali

Ortodontici

Sulculari

Monociuffo

Interdentali

Per protesi

Igiene dentale

DIMENSIONE DEL MANICO: adeguata all'età e alle capacità del soggetto

TESTINA: piccola e proporzionata alla bocca dell'utilizzatore per poterla orientare meglio e raggiungere anche i punti più difficili

SPAZZOLINO

Igiene dentale

SPAZZOLINO

Fondamentale, in ogni caso, è che lo spazzolino sia mantenuto in buone condizioni e pulito, per non trasformarlo in fonte, anziché soluzione, di infezioni gengivali

ciascuno dovrebbe imparare a valutare il momento opportuno di sostituzione

osservando lo stato dei filamenti

Igiene dentaleTECNICHE Di SPAZZOLAMENTO :

Frequenza: preferibilmente dopo aver

mangiato, fondamentale la sera

Tempo: 8 rotazione o movimenti verticali

per gruppo di denti

Pressione: evitare pressioni troppo forti

Igiene dentale

SPAZZOLAMENTO

Igiene dentaleFILI INTERDENTALI

Benchè essenziale, la pulizia dei denti effettuata

esclusivamente con lo spazzolino non è efficace per rimuovere la

totalità della placca, soprattutto quella che si accumula nelle

superfici interdentali

TIPI Di FILI:

Fili cerati

Fili cerati con sostanze con effetti terapeutici

(antitartaro, antibatterici, desensibilizzanti)

Fili non cerati

Fili spugnosi

Igiene dentaleFILI INTERDENTALI

Igiene dentaleDENTIFRICI

Hanno caratteristiche:

Cosmetico-sanitarie

Preventivo-terapeutiche

Dal punto di vista preventivo terapeutico vi sono prodotti per:

Prevenire la carie(con fluoro)

Ridurre la formazione di placca

(con clorexidina)

Ridurre la formazione di tartaro

(con pirofosfato di sodio)

Ridurre l’infiammazione gengivale

Ridurre la sensibilità dentale

(con fluoruri amminici)

Igiene dentaleDENTIFRICI

Utilizzo ambulatoriale:

disinfezione del cavo orale

per pratiche odontoiatriche

Utilizzo domiciliare:

Ridurre carica batterica

trattamenti postoperatori

dopo terapia non chirurgica

cosmetico

Igiene dentaleCOLLUTORI

Anch’essi si distinguono in cosmetici e terapeutici

FLUORO

Si trova nelle acque minerali

e in molti alimenti

(the, pesce azzurro,

formaggi, piselli).

Fluoro e fluoroprofilassi

Azione:

Si scambia con i gruppi OH

dell’ idrossiapatite formando FLUORAPATITE che è più stabile

e si scinde ad un ph più basso.

Fluoro e fluoroprofilassi

Inoltre … inibisce i batteri

inibisce la precipitazione delle proteine salivari

TRE CHIAVI Di EFFICACIA DEL FLUORO

1. trattare prima dell’eruzione

2. prassi quotidiana (mantenere i depositi di F)

3. trattare gli elementi in eruzione

NEL 1975 OMS RACCOMANDA A TUTTI

LA FLUOROPROFILASSI

Fluoro e fluoroprofilassi

Modalità di somministrazione:

somministrazione SISTEMICA

a) acqua

b) sale

c) compresse fluorate

somministrazione TOPICA

a) professionale

b) autoprofilassi (dentifrici, colluttori, gel, gomme)

Fluoro e fluoroprofilassi

DENTIFRICI

Hanno una concentrazione di F di 1000-1500 ppm per tubetto. Per i bambini sono indicati prodotti con concentrazione

minore (600 ppm) per rischio di ingoiarli.

Fluoro e fluoroprofilassi

COLLUTORI

Sono indicati nel periodo adolescenziale e per :

aree di demineralizzazione

esposizione radicolare

scarsa igiene orale a causa di app. ortodontici

ipersensibilità dentinale

xerostomia

Fluoro e fluoroprofilassi

Fluoro e fluoroprofilassi

E’ stato dimostrato come una corretta

fluoroprofilassi possa essere un valido

presidio di prevenzione della carie . Si deve però

stare attenti ai sovra dosaggio per rischio

FLUOROSI

Per mantenere un buono stato di salute del cavo orale è importante eseguire quotidianamente

le corrette manovre di igiene orale ed effettuare periodiche visite odontoiatriche.

In conclusione …


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