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Centro Volontari della Sofferenza Bari-Bitonto – Anno X, dicembre 2015 41 Il Bambù Cristo Vera Speranza Viviamo in pienezza l'Anno Santo della Misericordia
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Centro Volontari della Sofferenza Bari-Bitonto – Anno X, dicembre 201541

Il BambùCristo Vera Speranza

Viviamo in pienezza l'Anno Santo della Misericordia

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C'era un giardino moltobello. Il suo Signore ne eraorgoglioso. Il più bello deglialberi, e anche il più caro al Signore, era un prezioso bambù. E lo stessosapeva di essere l'albero prediletto del Signore. Il Signore un giorno con fac-cia seria si avvicinò al bambù e disse: “Caro bambù, io ho bisogno di te”.Per il bambù sembrava venuto il giorno più bello della sua vita e congioia rispose: “Eccomi, Signore! Prendimi e fa' di me quello che vuoi!”. “Caro bambù – il Signore rispose – ti devo tagliare,”“Tagliare? No! Signore. Vedi che sono il più bello dei tuoi alberi – e tu mivuoi tagliare?”.“Caro bambù, se non ti posso tagliare non ho bisogno di te”.Dopo un lungo silenzio l'albero disse: “Se non ti posso servire senza esseretagliato, allora, tagliami”.Ma il Signore gli rispose con la stessa faccia seria: “Devo tagliare anche i tuoirami e le tue foglie”.“No, Signore! Sai bene che la mia unica bellezza sono i rami e le foglie.Tagliami, ma non togliermi i rami e le foglie”.“Caro bambù, se non ti posso tagliare i rami e le foglie, non ho bisogno di te”.“Signore, – disse il bambù a bassa voce – prendi i miei rami e le mie foglie”.“Caro bambù io ti devo ancora dividere in due parti e devo strappare il tuo cuore!".Dopo un lungo silenzio il bambù si inclinò davanti al Signore e disse: “Tagliami edividimi”.Così il Signore del giardino tagliò il bambù, tirò via i rami, strappò le sue foglie,lo divise in due parti e gli strappò il cuore.Poi lo prese e lo portò dove acqua fresca da una sorgente sgorgava versocampi aridi. Là il Signore posò il suo bambù e collegò un capo del troncotagliato con la sorgente e incanalò l'altro capo verso il campo.La sorgente cantò un benvenuto e le chiare scintillanti acque siriversarono attraverso il corpo straziato del bambù verso il canale checorreva sui campi inariditi che ne avevano tanto bisogno.Così quello che era un magnifico bambù diventò una grandebenedizione in tutta la sua fragilità e umiltà.Quando era ancora grande e bello egli cresceva solo per se stesso egioiva per la propria bellezza, invece per mezzo della suadistruzione diventò un canale che il Signore potevausare per rendere il suoregno più fruttuoso.

(Da un raccontopopolare cinese)

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Papa Francescoci invita a vivereil Giubileo della

MisericordiaDall'Udienza generale del Papa, mercoledì

17 dicembre 2015

Cari fratelli e sorelle, buon-giorno!

Domenica scorsa [13 di-cembre 2015, NdR] è stataaperta la Porta Santa nellaCattedrale di Roma, la Basili-ca di San Giovanni in Latera-no, e si è aperta una Portadella Misericordia nella Cat-tedrale di ogni diocesi delmondo, anche nei santuari enelle chiese indicate dai ve-scovi. Il Giubileo è in tutto ilmondo, non soltanto a Roma.Ho desiderato che questo se-gno della Porta Santa fossepresente in ogni Chiesa parti-colare, perché il Giubileo dellaMisericordia possa diventareun’esperienza condivisa daogni persona. L’Anno Santo,in questo modo, ha preso il via

in tutta la Chiesa e viene cele-brato in ogni diocesi come aRoma. Anche, la prima PortaSanta è stata aperta proprionel cuore dell’Africa. E Roma,ecco, è il segno visibile dellacomunione universale. Possaquesta comunione ecclesialediventare sempre più intensa,perché la Chiesa sia nel mon-do il segno vivo dell’amore edella misericordia del Padre.

Anche la data dell’8 dicem-bre ha voluto sottolinearequesta esigenza, collegando, a50 anni di distanza, l’iniziodel Giubileo con la conclusio-ne del Concilio Ecumenico Va-ticano II. In effetti, il Concilioha contemplato e presentatola Chiesa alla luce del misterodella comunione. Sparsa in

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tutto il mondo e articolata intante Chiese particolari, èperò sempre e solo l’unicaChiesa di Gesù Cristo, quellache Lui ha voluto e per laquale ha offerto Sé stesso. LaChiesa “una” che vive dellacomunione stessa di Dio.

Questo mistero di comunio-ne, che rende la Chiesa segnodell’amore del Padre, cresce ematura nel nostro cuore,quando l’amore, che ricono-sciamo nella Croce di Cristo ein cui ci immergiamo, ci faamare come noi stessi siamoamati da Lui. Si tratta di unAmore senza fine, che ha ilvolto del perdono e della mise-ricordia.

Però la misericordia e ilperdono non devono rimanerebelle parole, ma realizzarsinella vita quotidiana. Amaree perdonare sono il segno con-creto e visibile che la fede hatrasformato i nostri cuori e ciconsente di esprimere in noila vita stessa di Dio. Amare eperdonare come Dio ama eperdona. Questo è un pro-gramma di vita che non puòconoscere interruzioni o ecce-zioni, ma ci spinge ad andare

sempre oltre senza mai stan-carci, con la certezza di esseresostenuti dalla presenza pa-terna di Dio.

Questo grande segno dellavita cristiana si trasforma poiin tanti altri segni che sonocaratteristici del Giubileo.Penso a quanti attraverseran-no una delle Porte Sante, chein questo Anno sono vere Por-te della Misericordia. La Por-ta indica Gesù stesso che hadetto: «Io sono la porta: se unoentra attraverso di me, saràsalvato; entrerà e uscirà e tro-verà pascolo» (Gv 10,9). Attra-versare la Porta Santa è ilsegno della nostra fiducia nelSignore Gesù che non è venu-to per giudicare, ma per sal-vare (cfr Gv 12,47). Stateattenti che non ci sia qualcu-no un po’ svelto o troppo furboche vi dica che si deve pagare:no! La salvezza non si paga.La salvezza non si compra. LaPorta è Gesù, e Gesù è gratis!Lui stesso parla di quelli chefanno entrare non come sideve, e semplicemente diceche sono ladri e briganti. An-cora, state attenti: la salvezzaè gratis. Attraversare la Porta

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Santa è segno di una veraconversione del nostro cuore.Quando attraversiamo quellaPorta è bene ricordare chedobbiamo tenere spalancataanche la porta del nostro cuo-re. Io sto davanti alla PortaSanta e chiedo: “Signore, aiu-tami a spalancare la porta delmio cuore!”. Non avrebbe mol-ta efficacia l’Anno Santo se laporta del nostro cuore non la-sciasse passare Cristo che cispinge ad andare verso gli al-tri, per portare Lui e il suoamore. Dunque, come la PortaSanta rimane aperta, perché èil segno dell’accoglienza cheDio stesso ci riserva, così an-che la nostra porta, quella delcuore, sia sempre spalancataper non escludere nessuno.

Neppure quello o quella chemi dà fastidio: nessuno.

Un segno importante delGiubileo è anche la Confessio-ne. Accostarsi al Sacramentocon il quale veniamo riconci-liati con Dio equivale a fareesperienza diretta della suamisericordia. E’ trovare il Pa-dre che perdona: Dio perdonatutto. Dio ci comprende anchenei nostri limiti, ci comprendeanche nelle nostre contraddi-zioni. Non solo, Egli con il suoamore ci dice che proprioquando riconosciamo i nostripeccati ci è ancora più vicino eci sprona a guardare avanti.Dice di più: che quando rico-nosciamo i nostri peccati echiediamo perdono, c’è festanel Cielo. Gesù fa festa: que-

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Papa Francesco apre la Porta Santa della Cattedrale di Bangui(Repubblica Centrafricana) il 29 novembre scorso.

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sta è la Sua misericordia: nonscoraggiamoci. Avanti, avanticon questo!

Quante volte mi sono senti-to dire: “Padre, non riesco aperdonare il vicino, il compa-gno di lavoro, la vicina, la suo-cera, la cognata”. Tuttiabbiamo sentito questo: “Nonriesco a perdonare”. Ma comesi può chiedere a Dio di perdo-nare noi, se poi noi non siamocapaci di perdono? E perdona-re è una cosa grande, eppurenon è facile, perdonare, per-ché il nostro cuore è povero econ le sue sole forze non ce lapuò fare. Se però ci apriamoad accogliere la misericordiadi Dio per noi, a nostra voltadiventiamo capaci di perdono.Tante volte io ho sentito dire:“Ma, quella persona io non lapotevo vedere: la odiavo. Maun giorno, mi sono avvicinatoal Signore e Gli ho chiestoperdono dei miei peccati, e an-che ho perdonato quella per-sona”. Queste sono cose ditutti i giorni. E abbiamo vici-no a noi questa possibilità.

Pertanto, coraggio! Vivia-mo il Giubileo iniziando conquesti segni che comportanouna grande forza di amore. IlSignore ci accompagnerà percondurci a fare esperienza dialtri segni importanti per lanostra vita. Coraggio e avanti!

[Sottolineature a cura della Redazione]

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Papa Francesco apre la PortaSanta della Basilica di S.

Pietro il 13 dicembre.

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Anno Santo della Misericordia: gli auguri dell'Arcivescovo

E’ vero che nella storia deigiubilei – soprattuttonell’Antico Testamento – c’erasempre una sorta di remissio-ne – la remissione delle colpema anche la remissione deidebiti – però abbiamo bisognodi recuperare il senso dellamisericordia come dono cheviene da parte del Signore perpoi consegnare la misericordiaagli altri; non si può esseremisericordiosi se non si fal’esperienza di aver accolto lamisericordia di Dio, perchémisericordia viene dal latinomiseri cordem dare, dare ilcuore al misero; è quello cheha fatto Dio nell’Antico Testa-mento e ha fatto con Gesù: hadato il proprio cuore, cioè ilproprio amore a noi che ave-vamo bisogno non solo delperdono ma anche della tene-rezza di Dio.

La porta ha sempre un si-gnificato, evoca l’esperienza diqualcosa che va oltre. Quandonoi entriamo attraverso laporta della chiesa – soprattut-to delle Cattedrali, sono delleporte bellissime che racconta-

no la storia sacra – noi entria-mo nella casa di Dio, entria-mo in ciò che appartiene aDio. Ma anche la porta evocaun altro significato: è Dio cheviene incontro a noi. Nel tem-po dell’Avvento questo lo spe-rimentiamo attraverso questedue espressioni: Vieni SignoreGesù e poi Gesù che dice Ve-nite a me voi tutti che siete af-faticati e oppressi. Quindi laporta evoca questo significatoduplice: andare nella casa diDio ed essere accolti dal Si-gnore; perciò Gesù ha dettonel Vangelo Io sono la portadelle pecore: è la definizioneche Lui ha dato di sé, quindiquando noi apriamo la portaapriamo il cuore di Gesù.

Oltre che nella Cattedralenoi vivremo questa esperienzagiubilare nelle altre basilichedella nostra diocesi: la Con-cattedrale di Bitonto, la Basi-lica di San Nicola, la Basilicadi Santa Fara, la Basilica deiSanti Medici di Bitonto e laBasilica [della Madonna delPozzo] di Capurso. Domattina[13 dicembre 2015, NdR] io

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celebrerò questa apertura del-la Porta Santa nella Basilicadi San Nicola perché per Bari,per la nostra Diocesi, per laProvincia, per la Regione, e –perché no – per tutta la cri-stianità San Nicola è il Santodell’unione tra Oriente e Occi-dente; ma noi attraverso ilsimbolo della porta abbiamobisogno di aprire il nostro cuo-re, anche il nostro cuore deveessere una porta aperta.

Io augurerei anzitutto a mee poi a tutti i fratelli della co-munità diocesana di viverequesto Natale della Misericor-dia alla luce del Sacramentodella Riconciliazione. Quandoil 6 dicembre nella festa di

San Nicola i nostri baresi allaquattro di mattina sono anda-ti in Basilica, non solo hannopartecipato alla messa, ma sisono confessati. A me piace-rebbe considerare questo tem-po di Avvento, di attesa delNatale come legato ad unasorta di precetto natalizio. Senoi riuscissimo a confessarci,a ricevere la misericordia, ilperdono di Dio nel Sacramen-to della Riconciliazione vi-vremmo un Natale diverso.

Auguri a tutti e Buon Na-tale.

Mons. Francesco Cacucci(Arcivescovo di Bari-Bitonto)

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Mons. Francesco Cacucci apre la Porta Santa della Cattedrale di Bari il 12 dicembre scorso.

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Una guida checontinua

Riportiamo qui alcuni pen-sieri che Emmanuele Fioreha scritto nel corso deglianni su “Cristo Vera Speran-za”, la prima storica testatadel nostro giornalino.

Anno V, n. 4

Mi ricordo il giorno dell'inau-gurazione dell'anno sociale.L'incaricata del settore bam-bini organizzò il trasporto diun bel numero di bambini. Fubello. C'era da commuoversi.Idem per la festicciola di Na-tale. Ma, ahimè, mi accorsiche alcuni non erano più bam-bini. Erano un po' grandicelli.Ora noi abbiamo il settoreadolescenti: chi si prende labriga, chi si assume l'onere ditale cosa così importante? Gliattuali bambini-adolescenti

saranno i futuri giovanidell'associazione e poi i futurifratelli e volontari. E allora?Rinunciamo a tanto bene? Su,un po' di coraggio! Non c'è laMadonna ad aiutarci? Ma noifacciamo un passettino avan-ti! Che qualcuno dica: voglioprovare io! Mica può fare tut-to l'incaricato bambini. E' giàmolto quello che fa e la re-sponsabilità che vive in asso-ciazione. Possiamo bensperare? Me lo auguro.

L'appello di Emmanuele Fiore è quanto mai attuale. Oggi isettori bambini e adolescenti sono ai minimi termini. Ab-biamo bisogno di persone di buona volontà in associazioneche, con fiducia nell'aiuto della Madonna, accettino di im-pegnarsi per rivitalizzare questi settori. Chi vuole provarcicontatti il responsabile diocesano Floriano Scioscia o lacoordinatrice dei settori giovanili Annalisa Caputo.

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Emmanuele con la sua 'arma'preferita di apostolato

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CVS-TG

● 27 agosto: è stato ordinato presbitero donDavide Russo, che da seminarista hasvolto per due anni il tirocinio pastoralenella nostra associazione. Egli ha poi su-bito accettato di venire da noi per l'aper-tura dell'anno associativo, domenica 4ottobre. Lo ringraziamo di cuore perl'amicizia e la disponibilità nei nostri con-fronti e tutti ci impegniamo a pregare ead offrire le nostre sofferenze per lui e peril suo fondamentale ministero.

● 10 ottobre: hanno iniziato il nuovo annodi tirocinio pastorale con noi i seminaristi del SeminarioTeologico Regionale di Molfetta. Grande novitàquest'anno: non sono due ma addirittura tre! Accanto aLuca Grande, tornato per il secondo anno, sono con noiAlessandro Chieppa e Antonio Cristella. Ringraziamoil Signore per il grandissimo dono che fa alla nostra asso-ciazione e cerchiamo di accogliere sempre questi giovani incammino verso il sacerdozio come fratelli e figli, nei nostriGruppi d'Avanguardia, nelle nostre case e nei nostri cuori.

● Mariateresa Lisco (GdA S. Maria del Monte Carmelo) haconseguito il 2 novembre la Laurea Magistrale in Filolo-gia, Letteratura e Storia dell'antichità. Qualche mese pri-ma sua cugina Annalisa Landi si è laureata in Farmacia.Congratulazioni ad entrambe e auguri per il futuro!

● 5 novembre: è salito al Cielo il padre di Mariella Fasci-colo (Capogruppo GdA del Salvatore in Loseto). Siamotutti vicini a lei.

● 6 dicembre: Filippo Dibello, che l'anno scorso ha svoltocon noi il tirocinio pastorale, è stato ordinato diacono nellaCattedrale di Monopoli. A lui vanno i nostri auguri per

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questo passaggio importante nel cammino di assimilazionea Gesù sacerdote e le nostre preghiere perché il Signoreporti a compimento l'opera che ha iniziato.

● 7 dicembre: Luigi Stefanelli, che ci ha accompagnato ne-gli anni precedenti, è stato ordinato diacono presso la chie-sa di San Nicola in Nociglia (LE). Anche per lui, donoprezioso del Signore alla Chiesa, i nostri auguri e le nostrepreghiere calorose.

● 8 dicembre: solennità dell'Immacolata Concezione e giornodella consacrazione e rinnovazione dei Silenziosi Operaidella Croce. Quest'anno festeggiamo quattro nuovi consa-crati SOdC: João in Portogallo, Woitek, Ania e Nataliain Polonia. Li ricordiamo con particolare affetto, perchénel giugno scorso hanno partecipato al nostro meeting dichiusura del 40° anno associativo alla Parrocchia SanMarcello e ci hanno raccontato la loro vocazione. Il Signoreopera meraviglie con fantasia inesauribile e così sarà sem-pre, da ora in poi, nella loro vita: questo è il nostro augurioe la nostra preghiera.

● 17 dicembre: in felice coincidenza con la data di ordinazio-ne sacerdotale del B. Luigi Nova-rese, il nostro Centro festeggia ilcompleanno della presidente An-nalisa Caputo. Quest'anno ilGruppo Attivo le ha preparatouna bella festa durante il labora-torio che si svolge il giovedì allaparrocchia San Marco.

● 20 dicembre: i seminaristi Ales-sandro Chieppa e Luca Gran-de hanno ricevuto il ministero dell'Accolitato presso il Se-minario regionale di Molfetta. Accompagniamo entrambicon la preghiera e porgiamo calorosi auguri di unione sem-pre più forte con Gesù Eucaristia.

La redazione

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Per portare più frutto

Spunti dalSinodo sulla famiglia

4 – 25 ottobre 2015

Un’analisi acrostica dellaparola “famiglia” ci aiuta ariassumere la missione dellaChiesa nel compito di:

Formare le nuove genera-zioni a vivere seriamentel’amore non come pretesa in-dividualistica basata solo sulpiacere e sull’“usa e getta”,ma per credere nuovamenteall’amore autentico, fecondoe perpetuo, come l’unica viaper uscire da sé, per aprirsiall’altro, per togliersi dallasolitudine, per vivere la vo-lontà di Dio, per realizzarsipianamente, per capire che ilmatrimonio è lo «spazio incui si manifesta l’amore divi-no; per difendere la sacralitàdella vita, di ogni vita; perdifendere l’unità e l’indisso-lubilità del vincolo coniugalecome segno della grazia diDio e della capacitàdell’uomo di amare seria-mente» (Omelia nella Messadi apertura del Sinodo, 4 ot-tobre 2015) e per valorizzare

i corsi prematrimoniali comeopportunità di approfondireil senso cristiano del Sacra-mento del matrimonio;

Andare verso gli altri per-ché una Chiesa chiusa in séstessa è una Chiesa morta;una Chiesa che non esce dalproprio recinto per cercare,per accogliere e per condurretutti verso Cristo è unaChiesa che tradisce la suamissione e la sua vocazione;

Manifestare e diffondere lamisericordia di Dio alle fami-glie bisognose, alle personeabbandonate, agli anzianitrascurati, ai figli feriti dallaseparazione dei genitori, allefamiglie povere che lottanoper sopravvivere, ai peccato-ri che bussano alle nostreporte e a quelli lontani, ai di-versamente abili e a tutti co-loro che si sentono feritinell’anima e nel corpo e allecoppie lacerate dal dolore,dalla malattia, dalla morte o

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dalla persecuzione;

Illuminare le coscienze,spesso accerchiate da dina-miche dannose e sottili, checercano perfino di mettersial posto di Dio creatore: talidinamiche devono esseresmascherate e combattutenel pieno rispetto della di-gnità di ogni persona;

Guadagnare e ricostruirecon umiltà la fiducia nellaChiesa, seriamente diminui-ta a causa dei comportamen-ti e dei peccati dei proprifigli; purtroppo la contro-testimonianza e gli scandalicommessi all’interno dellaChiesa da alcuni chiericihanno colpito la sua credibi-lità e hanno oscurato il ful-gore del suo messaggiosalvifico;

Lavorare intensamente persostenere e incoraggiare lefamiglie sane, le famiglie fe-deli, le famiglie numeroseche nonostante le fatichequotidiane continuano adare una grande testimo-nianza di fedeltà agli inse-gnamenti della Chiesa e aicomandamenti del Signore;

Ideare una rinnovata pasto-

rale famigliare che si basisul Vangelo e rispetti le di-versità culturali; una pasto-rale capace di trasmettere laBuona Novella con linguag-gio attraente e gioioso e ditogliere dai cuori dei giovanila paura di assumere impe-gni definitivi; una pastoraleche presti una attenzioneparticolare ai figli che sonole vere vittime delle lacera-zioni famigliari; una pasto-rale innovativa che attui unapreparazione adeguata alSacramento matrimoniale esospenda le pratiche vigentiche spesso curano più l’appa-renza di una formalità cheun’educazione a un impegnoche duri per tutta la vita;

Amare incondizionatamen-te tutte le famiglie e in parti-colare quelle cheattraversano un momento didifficoltà: nessuna famigliadeve sentirsi sola o esclusadall’amore o dall’abbracciodella Chiesa; il vero scandaloè la paura di amare e di ma-nifestare concretamente que-sto amore.

Dal discorso di PapaFrancesco a conclusione del

Sinodo sulla famiglia

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L'esperienza piùbella della vitaEsercizi Spirituali per

Giovanissimi e Giovani,Valleluogo,

20-24 agosto 2015

L'esperienza vissuta alcampo giovani 2015 con ilCVS ha suscitato strane emo-zioni in me, che hanno stra-volto notevolmente laprospettiva di quella vita tan-to odiata da me stessa.

Non nascondo la malinco-nia che mi accompagnava du-rante il viaggio di andata intreno e mi spingeva a pormimolte domande, tipo: "Chi liconosce 'sti giovani di altripaesi? Che si fa li? Mi annoie-rò?", che di seguito trovavanoda sole una risposta unica enegativa, cioè "forse se resta-vo a casa...". Dopo due ore diviaggio, stravolta sentimen-talmente, mi intrufolai curio-samente e cercai di vivere inqualche modo quei pochi gior-ni. Fu di lì che quel senso di

solitudine mi abbandonò efece spazio all'allegria ad allagioia e iniziai a vivere al mas-simo quei giorni.

Con il mio team organizza-vamo sorprese speciali per glialtri gruppi, segretamentemesse in pratica. Queste atti-vità mi facevano sentire utileperché tutti un po' siamo abi-tuati ad urlare le nostre azio-ni perché ci fa molto piaceresentirci dire: "Brava!, compli-menti!"; lì tutto questo non ac-cadeva perché le sorpresevenivano fatte segretamenteda tutti e tutti ricevendo qual-cosa dovevano parlare del ge-sto ricevuto. Il dono più belloche ho ricevuto sono stati i

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sorrisi di tutti, che in qualchemodo ci ringraziavano peraverli fatti sentire speciali.

Tutto ciò che abbiamo fattoa Valleluogo mi ha stupita,ma sopratutto le due cose piùbelle sono state scrivere unalettera a Dio e organizzarel'adorazione eucaristica.

Per quanto riguarda lo scri-vere una lettera a Dio, nonnascondo che mi sono appas-sionata molto mentre la scri-vevo, perché sono cosìabituata a scrivere tanti SMS,letterine, post, ecc. per tantepersone, ma non mi sono maisoffermata a scrivere una let-tera al nostro grande Capoche ci ha pensati.

Invece per quanto riguardal'adorazione eucaristica nonnego l'emozione, il ringrazia-mento e l'intimità con il San-tissimo, che mi ha permessodi parlarmi interiormente eritrovarmi, ma anche la sen-sazione di sentirmi soddisfat-ta si è fatta compagna perchéanche io con le mie idee condi-vise con il mio team e messe

in pratica ho permesso ad al-tri di stare un po' sereni in sestessi.

Valleluogo giovani è moltointeressante perché ti ritrovia conoscere persone di paesidiversi che diventano la tuafamiglia.

Concludo dicendo, anzi fi-nendo, che: "Se fossi rimasta acasa mi sarei persa l'esperien-za più bella della vita".

Katia De Ceglie

(GdA S. Maria Assunta,Palo del Colle)

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“Misericordia iovoglio”

Incontro di aperturadell'anno associativo,

4 ottobre 2015

Domenica 4 ottobre ci sia-mo ritrovati presso la parroc-chia del Salvatore in Loseto,che ci ospita sempre con gran-de accoglienza, per incomin-ciare il nuovo annoassociativo. Ci ha raggiuntidon Davide Russo, novello sa-cerdote, per aiutarci ad entra-re nel tema dell'anno“Misericordia io voglio”.

Don Davide ha inquadratoil tema partendo dal brano delVangelo in cui Gesù perdonauna peccatrice (Lc 7, 36-48).Ci ha mostrato così qual èl'essenza di Dio: Amore chenon respinge mai, ma accogliee perdona sempre.

In questo anno della Mise-ricordia siamo perciò chiamati

innanzi tutto a renderci contoche Dio è Amore e solo Amore.Attraverso l'ascolto della Pa-rola e la preghiera, possiamosempre di più allontanare danoi quelle idee sbagliate suDio che a volte tutti siamotentati di formarci: che nonsia veramente buono, che nonsi interessi di noi, che ci giudi-chi e ci castighi, che ci mandila sofferenza.

Ma – ha aggiunto don Da-vide – noi siamo amati peramare. Allora quest'anno im-pareremo ad amare come Dioama. E poiché ognuno di noipossiede dei doni singolari,può amare con un "colore", un"tono" del tutto particolare.Don Davide ci ha suggeritotre modi in cui possiamo co-

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municare al prossimo l'amoredi Dio in una maniera tuttanostra, specifica del CVS:

1. Testimoniare che ognunoha sempre una sua dignità,che proviene da Dio. Non esi-stono categorie di persone osituazioni della vita che ci tol-gono questa dignità sacra. Imalati e gli anziani non sonopersone da scartare, ma resta-no preziosi.

2. Far capire che la soffe-renza va accolta come partedella nostra vita: essa non èuna dimensione estranea, dicui aver paura o da scansare atutti i costi. Questa è una cosache il mondo di oggi ha moltadifficoltà a capire, perciò è ne-cessario l'apostolato del CVS.

3. Annunciare che la soffe-renza diventa una vocazione,se la viviamo in unione a Cri-sto Crocifisso e Risorto. Quan-do siamo nella sofferenza –fisica o morale – possiamo of-frirla e così diventare sposidella Chiesa, per dare la no-stra vita per lei, così comeGesù Sposo della Chiesa hadonato lo Spirito e tutto Se

stesso per lei.

E' seguita la S. Messa, con-celebrata da don Davide insie-me al parroco di Loseto donLino Modesto, e la supplicaalla Madonna di Pompei. Sia-mo poi ritornati in sala per unconfronto con don Davide suquanto ci aveva detto. Dopo ilpranzo al sacco e un momentodi svago (con danze per i ra-gazzi del Gruppo Attivo), ab-biamo svolto l'Assemblea deisoci.

Ringraziamo il Signore perquesta bella esperienza di gio-ia e di formazione, molto par-tecipata. Ringraziamo anchedi cuore don Davide, che nellasua giovane età sa già guidareverso le vette della vita spiri-tuale con il suo modo di parla-re semplice e profondo e conla sua umanità sincera e di-retta.

Buon cammino a tutti iGruppi d'Avanguardia e a tut-ti i Settori in questo AnnoSanto della Misericordia!

Floriano Scioscia(Responsabile diocesano)

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Giornata dell'Adesione – 22 novembre 2015

I neonati del CVS 2015/2016

VolontariAnnamaria Attolico (GdA Buon Pastore)Francesca Balzano (GdA S. Maria del Fonte, Carbonara)Italo Bianchi (GdA S. Maria del Fonte, Carbonara)Giovanni Castoro (GdA Maria SS. del Carmine,

Sannicandro di Bari)Filomena Chimienti (GdA Maria SS. del Carmine,

Sannicandro di Bari)Daniele Cuccovillo (Gruppo Attivo)Caterina De Roma (GdA S. Maria del Fonte, Carbonara)Donato De Roma (GdA S. Maria del Fonte, Carbonara)Angela Dispoto (GdA Salvatore, Loseto)Grazia Labianca (Gruppo Attivo)Antonia Lorusso (GdA S. Maria del Monte Carmelo)Laura Michea (GdA S. Maria del Monte Carmelo)Lucia Miscioscia (GdA S. Maria del Monte Carmelo)Vincenza Natali (GdA S. Marco)Gianfranco Paparella (GdA S. Maria del Fonte, Carbonara)Giovanni Partipilo (GdA S. Maria del Fonte, Carbonara)Lucia Pascazio (GdA S. Maria del Monte Carmelo)Maria Alessia Santamaria (GdA Trasfigurazione, Bitritto)Giuseppe Sasso (GdA S. Maria Assunta, Palo del Colle)Rosa Scardicchio (GdA S. Maria del Monte Carmelo)Maria Strisciuglio (GdA S. Maria del Monte Carmelo)Simona Vicari (GdA S. Maria del Monte Carmelo)

Fratelli / SorelleRosa Cirasole (GdA Maria SS. del Carmine,

Sannicandro di Bari)Katia De Ceglie (GdA S. Maria Assunta, Palo del Colle)Rossana Mazzillo (GdA S. Maria Assunta, Palo del Colle)Maria Rutigliano (GdA Maria SS. del Carmine,

Sannicandro di Bari)

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Giornata dell'Adesione – 22 novembre 2015

Un giorno meraviglioso!

Il giorno della nostra adesione al CVS è stato un giorno me-raviglioso!

Eravamo tutte emozionate, abbiamo atteso quel giorno conentusiasmo.

Siamo molto felici di appartenere alla famiglia del CVS per-ché stiamo imparando tante cose nuove.

Abbiamo pregato e preghiamo il Beato Luigi Novarese per-ché aiuti sempre i disabili, gli ammalati, gli anziani soli e tuttiquelli che ne hanno bisogno.

Antonietta Lorusso, Lucia Miscioscia,Lucia Pascazio, Mery Strisciuglio

(GdA S. Maria M. Carmelo 2)

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Giornata dell'Adesione – 22 novembre 2015

I volti dellasofferenza oggi

Scuola Associativa diFormazione Permanente/1

Dopo la S. Messa con il ritodi Adesione, il CVS di Bari-Bitonto ha svolto un incontro-laboratorio sul tema suggeritodal CVS nazionale ai Consiglidiocesani per il primo incon-tro di formazione permanente:“I volti della sofferenza oggi”.

Non siamo una generazioneche canta di gioia, ma viviamopiuttosto un tempo di lamen-to. Ognuno, se ascoltato, rive-la un'esperienza di dolore chetocca la sua vita. La sofferen-za fisica, morale, psicologica,spirituale, è compagna scomo-da del vivere umano. Essa hatanti volti, ma crea sempre unsenso di inutilità, di vuoto, di

lacerazione.

Di fronte al dolore si ponela misericordia di Dio. «GesùCristo è il volto della miseri-cordia del Padre» (Papa Fran-cesco, Bolla di indizione delGiubileo straordinario dellaMisericordia, n. 1). In ebraico,la parola «volto» è «panim»,che è un plurale. Potremmodire allora che la misericordiadi Dio rivelatasi in Gesù hamolti volti, per andare incon-tro ai diversi volti della soffe-renza.

Gesù si è commosso di fron-te alle afflizioni fisiche, moralie spirituali di ogni sofferenteche ha incontrato sulla sua

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strada e non ha rifiutato didedicare attenzione, tempo edenergie. Gesù ha preso su disé ogni sofferenza, fino allamorte di croce, per salvarci efarci entrare con lui nella glo-ria. Gesù ci invita a seguirlo:"Chi vuol venire dietro a me,prenda ogni giorno la sua cro-ce e mi segua".

Su questa traccia abbiamoprovato a rispondere insiemead alcuni interrogativi, a par-tire dalla nostra esperienza.

1. Che cosa acuisce la miasofferenza?

Tutti abbiamo riconosciutoche la sofferenza morale èspesso più intensa di quella fi-sica. Inoltre sono l'indifferen-za e l'incomprensione da partedegli altri che acuiscono la no-stra sofferenza, così come lasolitudine. Infine, ci fa soffrirela sofferenza delle persone acui vogliamo bene.

2. Che cosa mi aiuta a sop-portarla, ad assumerla conserenità, ad offrirla e a va-lorizzarla?

Diversi di noi hanno indica-

to la Parola di Dio e la pre-ghiera (in particolar modo ilRosario) come sostegni difronte alla sofferenza. Ma èanche importante avere buonirapporti con gli altri, volersibene e avere degli obiettivi,delle cose per cui sentirsi uti-li. Il B. Luigi Novarese tuttoquesto lo ha capito e propostonella vita del CVS: la presen-za dei laboratori per disabili,ad esempio, va precisamentein questo senso.

3. La Chiesa, nel suo "fare"e nel suo "parlare", comeaiuta, o non aiuta, chi sof-fre?

La prima riflessione emersa èche la Chiesa siamo noi, laicie sacerdoti, incluso il CVS:non dobbiamo perciò giudica-re che cosa gli altri fanno onon fanno, ma che cosa faccia-mo noi. E questo vale soprat-

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tutto per noi civuessini. Ab-biamo poi riconosciuto che èimportante sapersi metterenei panni del prossimo, percapire la sua sofferenza, manon è facile perdonarsi e aiu-tarsi, neppure in famiglia,poiché a volte l'altro non vuolfarsi aiutare.

4. Cosa mi chiede Dio af-finché la sofferenza nonsia per me fonte di scorag-giamento e di disperazio-ne, ma piuttosto fonte disaggezza e di crescita spi-rituale?

Occorre guardare alla soffe-renza in ottica di fede: ognisofferenza, anche se fa male, èoccasione per maturare e mi-gliorarsi. In particolare, nellapreghiera e nella vita di gra-zia si trova un aiuto per farespazio a Cristo nella propriavita ed anche nella propriasofferenza. Il frutto sarà co-struire la pace interiore e conil prossimo, fino a saper accet-tare la sofferenza come undono, poiché anche Dio ha sof-ferto per noi.

5. Come posso vivere "apo-stolicamente" la mia soffe-renza?

Per quanto detto prima, apo-stolato è aiutare gli altri adaccogliere la sofferenza comeun dono. Tutti possiamo farlo,così come siamo, anche se am-malati e limitati. Ci aiuterà adiventare apostoli impararedall'esempio dei testimoni lu-minosi del CVS, a partire dalB. Mons. Novarese e da Sorel-la Elvira, fino a giungere ai“seminatori di speranza” dicasa nostra, come EmmanueleFiore e Rosa Sinisi. Così i no-stri Gruppi saranno veramen-te “di Avanguardia”, per“attaccare” il territorio con ilfuoco dell'apostolato.

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Ala di Riserva

Il mercatino natalizioalla Parrocchia S. Marco

Quando la mia amica DoraGandini mi ha prospettatol’idea di realizzare anchequest’anno un mercatino na-talizio presso la nostra par-rocchia, riciclando, magari,quelle poche cose avanzatenegli anni precedenti, mi è

sembrata un’idea, a dir poco,folle.

Invece, ci siamo rimbocca-te le maniche e con la collabo-razione di quasi tutto ilGruppo di Avanguardia SanMarco, dei ragazzi del GruppoAttivo, e facendo ad ogni pic-

colo oggetto un at-tento restauro,abbiamo realizzatoun mercatino di og-getti natalizi, dolci,pasta fresca e altro.

Grazie ai piccolilavoretti fatti daLuciana, ai ferri dicavallo al cioccolatofatti da Anna, alleorecchiette e cartel-late proposte da Isae – non per ultimo– ai bocconotti fattida mia sorella Te-resa, abbiamo avu-to un esitoveramente straor-dinario, cedendotutto quello che siera potuto realizza-

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re.Sono arcicontenta del risul-

tato. Voglio ringraziare la Co-munità parrocchiale di SanMarco, molto vicina alla no-stra associazione; i Sacerdotidon Biagio Lavarra e don Ni-cola Di Bari, che durante leCelebrazioni Eucaristiche do-menicali hanno detto tantobene di noi e personalmente

tutte le mie sorelle in Cristoche con tanto impegno hannolavorato prima, durante edopo la realizzazione di que-sto mercatino.

Sono sicura che anche RosaSinisi, da lassù, ha fatto lasua parte. Grazie a tutti.

Maria Mondelli(Capogruppo GdA S. Marco)

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Anche a Sannicandro di Bari c'èstato il mercatino CVS!

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La posta del Bambù

Caro Bambù, ti invio dei versi nati ripensandoall'esperienza degli Esercizi Spirituali per adulti a

Valleluogo.

Michele Lorusso(GdA S. Marco)

Che bella realtà

Siamo qui in Valleluogo per Santa Mariae ciò in cuore ci mette ben tanta allegria nella casa fondata dal Beato Luigi Novarese posta in questo carino e piccolissimo paese.

Udite udite la cosa più bellache a guidarci è stata una stellala stella per noi è don Francesco e tutto risulta un fatto fiabesco

per il modo che ha di trasmettere a tutti e di aprirci la mente e il cuore con fattilegati alla Chiesa e al nostro Gesùe per questo lo fa amare sempre di più

e collaborando con il buon padre Christianche a tutti ha dato il suo cuore e la manvi è stato il fattivo e caro padre Armandoche per farci mangiare lo faceva cantando.

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Vi è anche la presenza di don Antonioe tutto questo, sai, scatena il pandemonioperché è un assertore di Valleluogo;tutto questo ci fa capire che è un pedagogo.

Abbiamo formato una bella compagniaguidata come è stata dalla nostra Maria lei sempre ci mette tanta tanta attenzione

cosa che fa con bella e cara abnegazione.

Dulcis in fundo vi è la validissima Chiarae gente come lei, sai, è sempre più rara:tratta bene tutti con dolce riverenza.Evviva il Centro Volontari della Sofferenza!

E la preghiera alla Madonna di Valleluogoci procura dentro un così grande fuoco;tutto ciò ci fa ammirare il nostro creatoe che Dio religiosamente ci ha donato.

Questa si che è una grande fregatura perché sta per finire questa avventurae vi è stata una cosa che ha tenuto bancocioè tutte le persone che erano a fianco;

ringraziando un po’ tutti dell’organizzazioneperché hanno avuto per noi tanta attenzionee vi è la certezza che tutto questo valeci farà ripetere con gioia l’esercizio spirituale.

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SommarioPapa Francesco ci invita a vivere il Giubileo della Misericordia...............................................................................3Anno Santo della Misericordia: gli auguri dell'Arcivescovo...7Una guida che continua............................................................9CVS-TG....................................................................................10Spunti dal Sinodo sulla famiglia............................................12L'esperienza più bella della vita............................................14“Misericordia io voglio”...........................................................16Un giorno meraviglioso!.........................................................19I volti della sofferenza oggi....................................................20Il mercatino natalizio alla Parrocchia S. Marco...................23Anche a Sannicandro di Bari c'è stato il mercatino CVS!....25La posta del Bambù................................................................26

“Il Bambù” è la continuazione di “Cristo Vera Speranza”, il glorio-so giornalino che ha raccontato il cammino del CVS di Bari-Biton-to per molti anni.

La nuova testata si rifà ad una antichissima parabola cineseche esprime (inconsapevolmente) in termini poetici il carisma del-la nostra associazione: così infatti il bambù esclama con terminimolto... cristiani: «Eccomi, Signore! Prendimi e fa' di me quelloche vuoi» (cfr. Lc 1,38 e Mc 14,36).

Hanno collaborato a questo numero: Annalisa Caputo, Laura Cozzi, Katia De Ceglie, Antonietta Lorusso, Michele Lorusso, Lucia Miscioscia, Maria Mondelli, Lucia Pascazio, Mery Strisciuglio.Redazione: Don Vittorio Borracci, Angela e Damiana Moschetta (Andria), Floriano Scioscia, Antonella Tamborrino, Maria Ida Todisco (Bisceglie)

Indirizzo postale: “Il Bambù”, c/o Scioscia, Via Maranelli 2, 70125 BariIndirizzo e-mail: [email protected]

Sito Web della Confederazione CVS: www.luiginovarese.org Sito Web del CVS diocesano: cvsbari.altervista.org28 Il Bambù - Dicembre 2015


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