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il domenicale

Date post: 26-Mar-2016
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2° numero domenicale do casoria
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CONCESSIONARIO UFFICIALE 125 - 150 151 - 200 151 200 S.S.87 KM 8,800 - CA ASORIA (NA) • 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 . . . . . . . . . . . . . 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 58 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 85 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 TEL. 081 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 54 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 42 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 28 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 - - - - - - - - - - - - - - 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 08 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 81 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 . . . . . . . . . . . . . . 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 54 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 40 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 01 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 01 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 3 3 3 3 3 3 3 3 3 w. c cer b bonem mot o o.it ww ww w c cer b bonem mot o o i t ww ww Anno II - Numero 2 del 14 ottobre 2012 I TRASFORMISTI ancora una volta il triste spettacolo dei passaggi di casacca...in nome del (bene) della città!
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CONCESSIONARIO UFFICIALE

125 - 150151 - 200 151 200

S.S.87 KM 8,800 - CAASORIA (NA) • 111111111111111111.............77777777777777777777755555555555555555555558888888888888888888888888888555555555555555555555TEL. 081 555555555555555555555555555555444444444444444444442222222222222222222228888888888888888888888 -------------- 00000000000000000000008888888888888888888888111111111111111111111111111..............555555555555555555555555444444444444444444444440000000000000000000001111111111111111110000000000000000000011111111111111333333333 •••• •••• w.ccerbbonemmotoo.it wwwww ccerbbonemmotoo itwwww

TEL./FAX: 081.0382732CASORIA (NA)

RISTRUTTURAZIONI TOTALI E PARZIALI DI APPARTAMENTIRISTRUTTURAZIONE DI ESTERNI DI INTERNIEDIFICI O PARCHI - TETTO TERMICOPRONTO INTERVENTO E MANUTENZIONE

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Domenica 14 ottobre 2012

Periodico settimanale a diffusione gratuitaAnno II n. 2 - 14 ottobre 2012

Autorizzazione del Tribunale di Napolin. Reg. 4925 del 28/09/2011

Direttore responsabile:Pasquale D’Anna

[email protected]

Redazione:Via G. Marconi,

80026 Casoria (NA)[email protected]

Stampa:

Via dell’Indipendenza, 3780021 Afragola (NA)

[email protected]

Edito da:Associazione Culturale Kasauri

Casoria (NA)

Progetto Grafico e Impaginazione:Marco Capparone

Questo numero è stato chiuso in redazioneGiovedi 11 ottobre 2012

LA REDAZIONE

Rosaria Ascolese

Gianni Bianco

Marco Capparone

Vittoria Caso

Valerio Cresci

Emiliana Cresci

Gennaro Crispino

Ciro Esposito

Angelo Ferro

Maria Gentile

Pasquale Lucchese

Marzia Luciano

Pellegrino Mazzone

Carmine Mondola

Raffele Nocera

Domenico Pagliuca

Francesco Pagliuca

Eduardo Paola

Amalia Vettoliere

Maria Ranieri

Mario Romano

Vincenzo Russo

Pina Savorra

Luca Tramici

Umberto Simonetti

Ernesto Valiante

Gea D’Anna

pag. 2 Vignetta di Carmine Mondola pag. 3 Editoriale di Vincenzo Russo pag. 4 Racconti di Enzo Marino pag. 5 Racconti di Enzo Marino pag. 6 Inchiesta di Marzia Luciano pag. 7 Inchiesta di Marzia Luciano pag. 9 Attualità di Rosaria Ascolese pag. 11 Cultura di Pasquale D’anna pag. 12 Rubrica di Gea D’Anna pag. 13 Scuola di Vittoria Caso pag. 14 Attualità di Emiliana Cresci pag. 16 Rubrica di Valerio Cresci pag. 17 Calcio di Pasquale Lucchese pag. 18 Teatro di Giovanni Bianco pag. 21 Territorio di Maria Gentile pag. 22 Territorio di Maria Gentile pag. 23 Satira di Cattivik

Il graffio di Ciemme

...uno ha avuto l’asssessore, l’altro è il nuovo Presidente del Consiglio, l’ultimo ha trovato asilo nell’API, vuoi vedere che io resto a bocca asciutta?

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EDITORIALE

Casoria affonda e il trasformismo dilaga.Vincenzo [email protected]

“Liberi da ogni condizionamento” questo era lo slogan dell’ex sindaco di Casoria, Stefano Ferrara durante la sua campagna elettorale. Aveva sconfitto il suo avversario storico Tommaso Casillo, oggi, invece, in pompa magna si ripresenta ai cittadini con una nuova veste, quella di presidente del consiglio comunale, siede al banco con i suoi vecchi nemici. Mai si era verificato nella storia di Casoria che un ex sindaco di centro destra, sconfessato dalla maggioranza dei consiglieri, venisse poi ad ottenere successivamente la fiducia da quella stessa maggioranza. Il centro sinistra, che riteneva Ferrara l’uomo da demolire, oggi ha deciso di farlo sedere su una delle poltrone più importanti e ambite della città, quella di presidente del consiglio comunale (con un’indennità che si aggira intorno ai 2.500 euro). Nel blog di Ferrara si può ancora leggere quello che era il suo pensiero fino a pochi mesi fa: “Il mio primario obiettivo politico è quello di consolidare sempre di più il rapporto di stima e di fiducia con i miei elettori ed in particolare come PDL rispondere al meglio alle esigenze della città e dei nostri elettori; essere la loro voce e fare proposte che consentano di migliorare, se attuate, le condizioni di vita della nostra città”. Evidentemente non ha

avuto mai ben chiaro quali fossero i suoi elettori. Fulminato sulla via di Damasco sconfessa quelle parole e insieme agli altri “compagni” e consiglieri di centro destra ora appoggia il sindaco Carfora. Con lui, nello spettacolo dei “salti-in-banco” (non quello famoso del Cirque du Soleil), si sono “esibiti”: Andrea Capano (UDC), che in seguito è stato espulso dal partito di Casini, Nello Cerbone (Nuovacittà) che voci fanno ritenere possa passare presto all’API e Pasquale Pugliese (NPSI) che torna ad abbinare il suo cognome a quello di Casillo e che ottiene per il suo partito un assessorato. Mentre la nave (città di Casoria) sta affondando, l’orchestra continua a suonare, ogni volta nuovi “maestri” e nuove “voci” si alternano cercando di dare sollievo a quei pochi cittadini rimasti imperterriti e sognatori che pensano che qualcosa possa ancora cambiare. Non basta un comunicato stampa, un foglio di carta che recita “Approvati atti di portata storica”, per far ricredere i tanti cittadini delusi da quest’amministrazione guidata dal sindaco Carfora. Davanti gli occhi di tutti, i tanti problemi che ogni giorno i Casoriani sono costretti ad affrontare e a vivere, la quotidianità vissuta con un pezzo di pane tra i denti e le tasche piene di false parole.

Sono esasperati gli abitanti delle periferie, senza strade e illuminazione, sono stanchi i residenti di via San Mauro, ancora in cerca di sicurezza. Dopo l’uccisione di Andrea Nollino quel luogo doveva rappresentare il rispetto della legalità e invece oggi vi “lavorano” i contrabbandieri di sigarette. Sono delusi e arrabbiati i tanti cittadini in cerca di un lavoro che vedono, il “Fiorito” di turno, sistemare amici e parenti ai posti di comando. Siamo nauseati da questa classe politica che pensa solo a se stessa, smantellando le certezze e distruggendo i sogni di una città migliore. Oggi c’è il bisogno di ricostruire Casoria dalle fondamenta, nelle sue istituzioni, c’è bisogno di una classe politica nuova, responsabile, coerente, capace di immaginare una nuova stagione, coinvolgendo la collettività e le associazioni. Continuiamo a lottare per il nostro futuro credendo che una politica diversa si può fare. Una politica non chiusa nelle stanze del potere, ma partecipata, aperta, non fatta di colpi bassi e logiche di spartizione. Come diceva Alcide de Gasperi: “Politica vuol dire realizzare”. Muoviamoci, stiamo aspettando da troppo tempo. Buona Domenica a tutti!

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PIRIPICCHIO E PIRIPACCHIOFilastrocca bambinesca - anni 50

Piripicchio e Piripacchio, vann ‘a scola e fann ‘e ‘nguacchie Se n’accorge ‘o prufussore: “Esci fuori mascalzone!”Mamma mia, quanti guaglioni! Non avevo mai visto tanti ragazzi tutti insieme fuori alla scuola San Mauro, unica scuola elementare del paese per cui tutta Casoria confluiva là. Fuori ai cancelli, il tocco di un campanaccio avvisava che c’era ancora Maria ‘a vaccara, moglie di Santulillo ‘o sbirro, a mungere le vacche e a distribuire latte direttamente nei recipienti di casa quando arrivavano gli scolari tutti a piedi e rigorosamente col mantesino nero e colletto bianco che mascheravano camicie sdrucite, pantaloni rattoppati e maglioncini consunti dal tempo, sintomi delle condizioni sociali di quei tempi. Il grembiule, era il segno distintivo dello scolaro e dava pari dignità a tutti. Solo i colori differenti dei fiocchi indicavano la classe scolastica d’appartenenza.Al primo giorno di scuola c’era tanta euforia. Tutti arrivavano in anticipo sull’orario d’apertura dei cancelli e sostavano nel semicerchio esterno a formare chiorme festaiole; a scrutare tra la confusione per individuare visi conosciuti, ad arrampicarsi sul muretto di cinta per conquistarsi la cancellata, a raccogliere le pipparelle da terra; a sfottere i picciosi; a tirar giù, all’improvviso, la cartella degli amici. Due bancarelle sgangherate messe a debita distanza vendevano le caramelle “muà”, ‘e sciu sciù, e i tirammolle bastoncini di zucchero molto elastici, i bomboloni lecca lecca di zucchero friabile le mazzarelle (radici) dolci, i lacci di liquirizia; e i “chicchirichì” uova di surrogato di cioccolato ripieni di schiuma bianca, simile a quella del barbiere, rifilata per “crema” ed infine i leggendari ritrattielli dei giocatori dove furoreggiavano Piola e i fratelli “Sentimenti IV,un mito, e Sentimenti II favoloso portiere del Napoli.

A destra c’era anche Cuncettella ‘a fruttajola che dal suo basso vendeva “allesse” calde nei cuoppi di giornale, mele annurche, mandarini e cerase secondo le stagioni mentre, sul lato opposto una coppia di panzaruttari, vestiti di nerofumo, si trascinavano la loro sbilenca friggitoria ambulante con svettante fumaiolo e doravano dei piccoli ma appetitosi panzarotti che vendevano “tre na pezza” ovvero tre panzarotti per cinque lire che, però, le mamme vietavano dicendo che li modellavano sputandosi la saliva tra le mani. Saranno stati pure mal fatti ma emanavano un profumo e davano un sapore che facevano svenire. Vicienzo ‘o lupenare con la sua carrettella si poneva al centro della mezza luna, decantava ad alta voce i succulenti cachissi, molli e dolcissimi oppure “‘e dorge” cioè mele nzuccharate e indorate al forno a legna in un nero plateau in cui si accumulavano gli umori sciolti del frutto cotto misto allo zucchero fuso, una sorta di caramello aspro e mieloso che molti se lo facevano irrorare sulla mela appena acquistata.Completavano l’armonia della piazzetta gli incontri festosi di chi non si vedeva da tempo, il solito inciuciare delle mamme, i continui ossequi di rito ai maestri che arrivavano alla spicciolata e le colorite imprecazioni di Rummineche ‘o caprare ‘e vascio Sanbenerett, che passando col suo gregge a stento tratteneva il caprone che voleva incornare gli scugnizzi che molestavano le capre.I primi ad arrivare erano sempre gli occhiali del prof. Molinari che a cavallo della punta del suo naso s’impicciavano di tutto quello che accadeva intorno già dalla discesa dal tram, era un prete smilzo dal carattere duro e tetro come la sua zimarra; poi la maestra Ester Sofia, la più vecchia, brutta e genialoide tormento dei suoi scolari pieni di foja; subito dopo il prof. Antonio Morelli, uomo di piccola statura ma sportivo e brillante, amato dagli scolari della San Mauro per

aver realizzato un torneo di calcio nel campo sportivo di Casoria; subito in gruppo le veterane Piscopo, Bozza, Rea, Fusco seguite dalle più giovani Rimetti e Picardi ed altre ammirate maestre che sfoggiavano sempre impeccabili vestiti. Dietro di loro Lotito e Lucio Vacchiano che si scambiavano scherzose frecciatine, mentre giungevano insieme; ma in effetti erano sempre insieme, gli amici Oreste De Rosa e Raffaele De Rosa a cui si aggiungevano Peppino Fiore uscito fresco fresco dal palazzo di fronte dove abitava e Biagio Romano, tutto pimpante con l’argomento politico pronto da discutere con i colleghi. Intanto, con la sua solita flemma, arrivava Luigi Galluccio, uomo grosso, godereccio, ex seminarista, organista della San Mauro e della San Benedetto che aveva l’eccentricità di avere rapporti epistolari, esclusivamente in latino, con l’avv. Erasmo Ricciardi. Entrambi cultori dell’antica lingua. I cancelli s’aprivano all’arrivo degli “eroi moderni”, i maestri Nicola Matera e Vernillo che s’avventuravano, ogni giorno, da Montesarchio a Casoria e viceversa in una delle prime mitiche Fiat 500, seguiti dal Lunari che veniva da Castelvetere e il Piccirillo da chissà dove.Inizialmente, i cancelli li apriva zì Vicienzo ‘o ciardeniere, nonno di Lido, poi subentrò, per nomina comunale, Runatino ‘o bidello che, raschiando la voce, incitava, ogni giorno, Maculata ‘a bidella a fare la stessa cosa con l’altro cancello. E così, genitori e bambini attraversavano lesti lesti il cortile per assembrarsi sulle scale d’ingresso alle aule. Il corredo scolastico consisteva in una fragile cartella di cartone marrone, due quaderni dalla copertina nera e dai bordi rossi, uno a quadretti per l’aritmetica ed un altro a righi grandi per iniziare la scrittura con le “mazzarelle” e i “cococchi”; un piccolo astuccio di legno con il coperchio scorrevole, contenente una matita, una gomma, la penna di legno con in cima

E N Z O M A R IN OVIAGGI NELLA MEMORIA,VIAGGI NELL’ESTERO

Non cercate coerenza o un filo conduttore o uno stileletteario... vi saranno negati! Questa ribricasarà solo il passepartouttra me e voi quando ionavigherò tra i miei ricordiveri o fantastici, nostranio internazionali, sociali o spirituali

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l’innesto per i pennini, minimo due pennini, uno a “ciucciariello” o dorico, quello a forma di lancia, per la scrittura più sottile e uno a Cavallotto, come una piccola foglia bombata, per la scrittura più grossa, fogli di carta assorbente bianco, celestino o rosato che spesso venivano inzuppati d’inchiostro e usati come pallottole contro i compagni.Le aule erano affollatissime, dai trenta ai cinquanta alunni che prendevano posto su enormi e massicci banchi di legno nero a due posti con sedili annessi; il piano d’appoggio era leggermente inclinato e diviso in due pezzi ribaltabili che celavano il vano dove deporre quaderni, libri e accessori vari mentre in cima c’erano due calamai pieni d’inchiostro ed una scanalatura per tenere le penne.Tentare di sedersi, o meglio, arrampicarsi su quei banchi neri e massicci era una sfida alla destrezza degli scolari di primo apprendimento, tanto che alcuni riuscivano a sedersi solo dopo diversi attacchi allo scanno.Il primo giorno di studio, alla scuola elementare San Mauro, tra gli anni quaranta e sessanta, nessuno ti aiutava a sedere, nessuno ti dava il benvenuto ma eri solo consegnato dai genitori ad una severa

figura che t’avrebbe accompagnato per i successivi cinque anni. E così s’imparava presto a far da soli, a temere l’autorità, ad adeguarsi a quel gioco nuovo e serio e semmai ad ingegnarsi per rendersi simpatico agli occhi dell’insegnante.Sarà il maestro delle prime nozioni didattiche ma anche quello dei primi concetti di vita,

quello che non si dimenticherà mai più perché rimarrà fisso nella mente e nello spirito.Maestre e maestri di un’epoca che fu, tosti, grintosi ed urlanti che usavano anche punizioni corporali, gente con la bacchetta in mano, la giustizia nel cuore e il sapere nella mente che hanno formato intere generazioni di casoriani.

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CHIUDE IL CENTRO SOCIO EDUCATIVOATTUALITA’INCHIESTA

Ventisei anni fa Salvatore Gia-cometti decise, insieme ad alcuni amici ed ad altri genitori di ragazzi disabili, di fondare la sezione di Casoria dell’Aias, associazione italiana assistenza spastici, una Onlus divenuta in poco tempo riferi-mento per l’intero territorio. Dal 1986 ad oggi molto è stato fatto per favorire l’inte-grazione nella vita sociale “normale” dei diversamente abili, per assistere anziani e ragazzi difficili e per formare profes-sionalità nel campo socio-assistenziale. Progressivamente, tuttavia, è venuto a mancare il sostegno delle istituzioni lo-cali, soprattutto con riferimento al Centro Socio Educativo, un servizio destinato ai giovani disabili fuoriusciti dalla scuola e dalla riabilitazione. Capo Reparto dei Vi-gili del Fuoco in pensione,e da trent’anni impegnato nel sociale Salvatore Giaco-metti combatte tuttora per aiutare i disabi-li di Casoria e dintorni.Come è nato l’idea del Centro Socio-Educativo?“Dalla ne-cessità di favorire l’aggregazione e l’in-tegrazione sociale dei ragazzi con un’età

superiore a quella soggetta all’obbligo scolastico. Piuttosto che essere dimenti-cati in casa, “parcheggiati” dinanzi al te-levisore, i ragazzi hanno iniziato a svol-gere attività ricreative ma anche istruttive, nei vari laboratori di ceramica, musicali e di recitazione teatrale”.La prima volta è datata 1992…“Proprio così. Il Ministero della Pubblica Istruzione ci affidò dei cor-si di formazione per insegnanti di soste-gno che svolgemmo presso le strutture del Madrinato San Placido: insieme ad essi inaugurammo, con gli stessi utili, il Cen-tro Socio Educativo che ha accolto negli anni ragazzi disabili di Casoria, Casavato-re, Arzano ed Afragola”.L’Aias di Casoria ha creato un servizio imitato poi da molti comuni…“Negli anni siamo stati affidata-ri degli stessi servizi su Casavatore, Volla, Pozzuoli, Santa Maria la Carità, Sant’An-tonio Abate e Pimonte grazie ai contributi regionali a norma della legge 104 del 1992. Tutto è iniziato presentando un progetto sperimentale alla Regione Campania”. Nel corso degli anni cosa è

cambiato?“Innanzitutto con la legge 328 del 2000 i fondi delle Politiche Sociali sono stati dislocati dalla Regione agli Am-biti Territoriali (nel nostro caso l’ufficio di piano NA6, ovvero Casoria, Casavatore e Arzano). Dal 2000 l’Aias di Casoria non ha avuto più alcun sostegno economico, a dimostrazione della sensibilità dei politici e dei dirigenti locali”anche se i primi tre anni era un servizio già finanziato dalla Regione ma mai rendicontato dal Comu-ne di Casoria e conseguentemente non più rifinanziato.E come avete fatto sino ad oggi?“Semplicemente abbiamo sopperi-to a nostre spese, finanziando il servizio grazie agli utili ricavati da altri servizi, difendendo a spada tratta un momento di aggregazione e di crescita essenziali per la vita dei nostri ragazzi”.E giungiamo ai giorni nostri, con la chiusura del Centro Socio Educativo…“Oltre all’indifferenza, e talvolta all’ignoranza di alcuni politici locali che hanno persino dimenticato di chiedere all’ Ambito Territoriale di rendi-contare i fondi regionali.Poi si è aggiun

Marzia [email protected]

Politiche sociali:ancora una pagina nera

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ta la crisi economica e non ci sono stati finanziati altri servizi met-tendoci nelle condizioni di non riuscire più ad autofinanziarci. Solo di recente, a gennaio e a febbraio di quest’anno, l’Ambito NA6, all’ultimo tavo-lo di concentrazione,su mia richiesta ha ac-ceso i riflettori su tale problematica,inserendo il servizio semiresiden-ziale e residenziale dei disabili ma non è an-cora accaduto nulla di concreto perché bisogna aspettare il prossimo fi-nanziamento regionale e le attività sospese prima dell’estate,dopo l’estate non sono ancora riprese”. Il problema è solo di Ca-soria o di tutto il Sud? “Quasi esclusivamente della nostra città e di Arzano e Casavatore, purtroppo.In al-tri territori i centri per disabili, secondo la legge 328/2000, sono diventati servizi garantiti dalle amministrazioni locali. A Casoria invece pare non interessi a nessu-no, eppure i vari sindaci e i vari assessori che si sono succeduti hanno puntualmen-te fatto passerella ai nostri spettacoli, dal momento che la nostra Compagnia Tea-

trale “Ombre di Luce” ha vinto diversi premi, anche per la produzione di alcuni cortometraggi. I nostri “cari” politici sono sembrati tutti sensibili a parole alle nostre

infinite e continue richieste di aiuto, ma all’atto pratico nessuno ha fatto alcun-chè”. Accade lo stesso in altri comuni del Napoletano?“Non proprio, e questo è la cosa che sa di beffa che si aggiunge al danno. Mentre a Casoria, infatti, il centro chiude perché la spesa prevista dalla leg-ge 328/2000 non è mai stata rendicontata né inserita nei piani triennali di spesa e quindi non inviata alla regione e conse-

guentemente non finanziata, nell’Ambito di Afragola, Crispano, Cardito e Caiva-no il CSE in due anni avrà la possibilità di spendere 400mila euro all’anno (con

il servizio già af-fidato), 330mila euro i fondi per il CSE dell’Ambito di Somma Vesuvia-na, Cercola, Volla e Marigliano per i quali i bandi sono in attuazione. Lo stesso dicasi per i 315mila euro circa previsti dall’Ambi-to Flegreo che serve Pozzuoli, Quarto, Bacoli e Monte di Procida. Per Ca-soria nulla, eppu-re l’Aias ha anche costituito in tempi

record, e al solito prima degli altri, una casa Famiglia per disabili,con la legge “Dopo di Noi” ma anche in questo caso dopo tante promesse non sono mai arri-vati i finanziamenti” per avviare il ser-vizio, dimostrando tutta la sensibilità esistente per i problemi della disabilità, salvo poi che non arrivi la proposta “in-teressata”, in altro territorio, di qualche potentato e allora si trovano le soluzioni.

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“PULIAMO IL MONDO”….COMINCIANDO DA CASORIA!

AT T UA L I TÀ

Rosaria [email protected]

Divertimento, sensibilizzazione, rispetto dell’ambiente e contatto con la natura: tutto questo è stata l’edizione casoriana di “Puliamo il mondo 2012”, a grande iniziativa di volontariato ambientale organizzata da Legambiente, giunta alla sua 13° edizione nazionale. Il 28 settembre scorso, i bambini delle scuole elementari e medie di Casoria si sono ritrovati in Villa Comunale per partecipare a diversi

laboratori ludico- didattici sui temi della salvaguardia ambientale. In un clima di gioco e svago, i bambini hanno potuto apprendere le tecniche del riciclo e della raccolta differenziata e toccare con mano i benefici derivanti da una corretta gestione dei rifiuti. Nel pomeriggio della stessa giornata, la premiazione delle scuole che hanno partecipato ad un concorso avente come tema il rispetto dell’ambiente e la realizzazione di tre percorsi tematici per i più piccoli: ambiente e bellezza, ambiente e arte, ambiente e cucina. Fiore all’occhiello della kermesse è stato, senza

dubbio, il concerto di Enzo Avitabile (Black Tarantella Tour). Migliaia le persone accorse all’evento, giovani e meno giovani, per gustare la musica del grande artista napoletano, classe ’55, da sempre attento ai temi della salvaguardia ambientale e della giustizia sociale. Avitabile ha scaldato il pubblico con alcuni tra i suoi brani più famosi,Soul Express tra tutti. Ed è riuscito a creare una atmosfera di magia e di grande festa che a Casoria non si vedeva da un bel pò. Sabato 29 è stata la volta del Mercatino biologico di Campagna amica. Un ritorno di grande successo dopo la pausa estiva. Decine di coltivatori diretti hanno offerto ai clienti prodotti freschi, genuini e di prima scelta. Centinaia i cittadini che sin dalle prime ore del mattino si sono recati in Villa per acquistare frutta, verdura e formaggi. Tutti rigorosamente biologici. Ad aprire la tre giorni dedicata all’ambiente la conferenza del Professor Paul Connett di sabato 23 settembre. Scienziato americano,Connett, attivista ambientale di rilevanza internazionale e professore di chimica e tossicologia alla St. Lawrence University, è il fondatore della teoria .Zero rifiuti. Teoria che ha illustrato ai numerosi presenti accorsi in villa Comunale. In sostanza: diminuire la quantità dei rifiuti prodotti ed ottimizzare la qualità

del materiale da riciclare. Incentivare il riuso del materiale riciclato, Sostenere la progettazione e la produzione di prodotti totalmente riciclabili e riutilizzabili.

Abbiamo contattato, al termine di questa serie di eventi, l’Assessore all’ambiente Pasquale Tignola che, insieme a Luisa Marro, Assessore alla cultura, ha fortemente voluto questa iniziativa. Tignola ne ha tratto un bilancio decisamente

positivo: “Il successo di questa manifestazione ci rende orgogliosi: siamo sempre più convinti che la gente abbia bisogno di essere stimolata ed incentivata ed è pronta ad adattarsi alle novità e ai cambiamenti. L’ambiente è di tutti e sta a noi rispettarlo. Per il nostro futuro e quello dei nostri figli. Sin dai primi giorni del suo insediamento questa amministrazione si è posta la tutela ambientale come priorità. Questi risultati e questa partecipazione cosi massiccia agli eventi organizzati per la salvaguardia della natura ci spingono a non fermarci, a fare di più e sempre meglio. Siamo al 60% di raccolta differenziata, ma non ci basta… vogliamo e dobbiamo fare di più e credo che con la collaborazione di tutti potremo farcela”. E noi, da cittadini, ce lo auguriamo. Puliamo il mondo….cominciando da noi!

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I PINI

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Domenica 14 ottobre 2012

Dopo aver presentato al teatro Petruzzel-li di Bari il suo primo documentario sulla Sacra Corona Unita, Giuseppe Pesce ha portato al “Napoli Film Festival” il suo nuovo documentario “Un’auto targata Sud”, andato in onda su Rai2 per “La sto-ria siamo noi” di Giovanni Minoli, conti-nuando a riscuotere consensi. Alla proie-zione al Museo PAN di Napoli, nel cuore del quartiere di Chiaia, erano presenti nel-la sala affollata anche il leader delle “Nac-chere Rosse”, Enzo La Gatta, e Vincenzo Barbato, segretario regionale della Fiom negli anni delle infuocate lotte sindacali dell’Alfasud. Al centro del documentario, la lunga storia della fabbrica di Pomiglia-no, epopea industriale, ma anche politica

e sociale, lunga un secolo. Il film, che già aveva avuto lusinghiere recensioni - da “L’Europeo” e “Quattroruote”, oltre che dalle principali testate nazionali e napole-tane - ha continuato a raccogliere apprez-

zamenti da parte della critica. Nella re-censione di “Cinema Italiano”, una delle più importanti testate di settore, si legge: «pur avendo uno stampo fortemente clas-sico e televisivo, il film si avvale di citazioni cine-matografiche e continui rimandi musicali che ben si miscelano con l’immenso mate-riale d’archivio estrapolato dal-le teche Rai e ai numerosi archivi privati. In poco meno di un’ora Pesce riesce a ben condensare più di cento anni di storia, affian-cando ai grandi momenti storici come il ventennio fascista, il boom economico e gli anni di piombo, una serie di piccoli ma altrettanto importanti fenomeni come l’affermazio-ne dei sindacati dei lavoratori, la nascita di alcuni movimenti musicali e la crisi dell’acciaio». A recensire la proiezione del Napoli Film Festival c’era anche Luigi Di Maio, giovane filmaker e attivista po-litico di Pomigliano che auspica si possa organizzare al più presto una proiezione pubblica nella città dell’Alfasud. Nel cata-logo ufficiale del “Napoli Film Festival”,

inoltre, Giuseppe Pesce annuncia che sta lavorando ad un nuovo documentario, che certamente farà parlare la stampa napole-tana appena sarà ultimato. Si tratta infatti

di un corto-metraggio su “Malacqua”, un roman-zo su Napo-li curato da Italo Calvino uscito negli anni Settanta e mai più ri-stampato, tra-sformandosi in un “caso” letterario. Pe-sce è riuscito ad intervista-re l’impren-dibile autore del libro, il g io rna l i s t a e scrittore

Nicola Pugliese, che è scomparso nello scorso aprile. Nel cassetto ci sono però molti altri progetti legati alla provincia di Napoli e anche a Casoria, che offre due grandi spunti: la dismissione industriale da una parte e la storia di padre Ludovico dall’altra. Chissà che il giovane e brillante giornalista, nonostante il “sonno perenne” di Casoria, non riesca a mettere in can-tiere qualcosa finalmente anche nella sua città...

C U L T U R A

NAPOLI FILM FESTIVAL

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Pasquale D’[email protected]

PRESENTATO IL NUOVO DOCUMENTARIO DI GIUSEPPE PESCE

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Domenica 14 ottobre 2012

Il 12 ottobre del 1492 Cristoforo Colombo arrivò, alle due di notte di venerdì , superando non senza difficoltà la barriera corallina, presso l’isola di San Salvador , nelle Bahamas ; un paradiso terrestre abitato da indigeni di indole mite, che accolsero benevolmente un equipaggio che proveniva da mesi estenuanti di navigazione. La portata storica di questo evento è enorme; con la scoperta del Nuovo Mondo finisce il Medio Evo ed inizia l’età moderna. Nell’antichità si pensava che la terra finisse alle colonne d’Ercole ( geograficamente lo stretto di Gibilterra)e nessun navigatore osava avventurarsi oltre questo limite poiché grande era la paura dell’ignoto e dell’inconoscibile. Dante, attraverso i versi immortali del XXVI canto dell’Inferno fa parlare Ulisse, che, in una memorabile “ captatio benevolentiae”, invita i suoi compagni a seguirlo in un viaggio oltre i confini della Terra :” Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”. La sete di conoscenza che prevale sulla paura dell’ignoto:bellissimo.La scoperta dell’America è frutto di questa ammirabile caratteristica dell’uomo, la “ curiosiatas “, ed ha rappresentato, per la storia, la cartina di tornasole per dimostrare che le teorie successive di Copernico e di

Giordano Bruno sugli “ infiniti mondi” erano giuste, seppure condannate dalla Chiesa e dai suoi tremendi inquisitori.Fin dall’antichità il concetto di vita era vicino a quello di viaggio; la “ navigatio vitae” come la navigazione per mare.e come questa caratterizzata da momenti di mare calmo e burrasche sconvolgenti, che

spesso non siamo in grado di affrontare ma che cerchiamo di fronteggiare con la forza del nostro carattere.Ben diverso deve essere stato lo stato d’animo di Colombo e dei suoi navigatori , costretti per giorni interminabili a vedere solo mare, con il terrore di aver perso la rotta e di essere in balìa dell’oceano tempestoso.A questo proposito vorrei tessere un

elogio del mare ; Kant pensando a questo meraviglioso dono della natura lo definiva “ sublime” e mi sembra un termine che gli renda giustizia. Il mare è una fonte di energia positiva che esige rispetto, che amiamo sconfinatamene ma che, al momento giusto, dobbiamo temere. Quando leggevo l’Odissea , da

ragazza, confesso di aver fatto il tifo per Poseidone contro Ulisse ; mi sembrava giusto che il dio del mare se la prendesse con l’astuto re di Itaca, reo tra l’altro di avergli accecato l’ingenuo figlio Polifemo. Poi sono diventata un’umanista convinta ed ho cambiato idea, ma il mare rappresenta una delle mie ragioni di vita.Ancora oggi mi stupisco che la sola visione del mare , anche da lontano, induca in me un senso di benessere assoluto; spesso mi basta sentirne il profumo e stabilire un contatto ( il classico piede nell’acqua)

per avvertirne i magici, benefici effetti. Più gli anni passano, più il nostro rapporto diventa intimo ed indissolubile. Quando mi capita di solcarlo , vele al vento, con la mano di mio marito appoggiata alla mia sul timone, ringrazio chi lo ha creato e i tanti uomini che lo hanno attraversato, con coraggio e rispetto, scoprendo mondi e scenari nuovi.

RUBRICA

LA SCOPERTA DELL’ AMERICAGelsomina D’[email protected]

La finestra di Gea

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Domenica 14 ottobre 2012

Molti pensano che la grammatica sia solo e unicamente un insieme di regole noiose e inutili. Ovviamente, non è così!Le tan-to vituperate regole sono indispensabili sia per formulare messaggi, sia per com-prenderne il significato. Per costruire un periodo chiaro, fluido, di facile compren-sione, bisogna conoscere le regole e sa-perle applicare. Diversamente, il periodo irrispettoso della sintassi, non consentirà a chi legge o ascolta di comprendere il messaggio in esso racchiuso. La gramma-tica, con tutto il suo sistema di regole, è, infatti, sostanzialmente una convenzio-ne, il cui scopo è per l’appunto, consen-tire a chi parla e a chi scrive di rendere esplicito e comprensibile il messaggio a chi lo ascolta e a chi lo legge. Il verbo è un elemento fondamentale nell’espli-

citare il modo dell’azione; all’oggetti-vità dell’indicativo fa riscontro la ricca dimensione del congiuntivo, che, duttile, si apre alla soggettività dal dubbio al de-siderio, dalla possibilità alla volontà…E la punteggiatura?Serve a dare espressivi-tà e giusta intonazione al periodo e alle frasi e quindi a rendere più comprensibile il pensiero. Ovviamente, ogni lingua ha il proprio apparato di regole, da cono-scere e utilizzare con il medesimo scopo:

esprimere il pensiero per comunicarlo in maniera efficace. Che la lingua italiana abbia un apparato grammaticale abba-stanza complesso, è fuori discussione!

Tuttavia, esprimere e comprendere ossia formulare un messaggio e recepirlo sono due facce della stessa medaglia; pertan-to, il nostro pensiero sarà compreso nel-la sua interezza, nel suo valore, nella sua sostanza proporzionalmente alla quantità di regole ben utilizzate. Codificare è per l’appunto la formulazione del pensiero attraverso, in questo caso, il codice lin-guistico; decodificare è la comprensione di quel medesimo pensiero. E’ evidente che codificare e decodificare, usando il codice-lingua-italiana, implica necessa-riamente la conoscenza dell’apparato nor-mativo linguistico.Qualunque messaggio, per quanto possa essere profondo e sen-tito, sarà incomprensibile o poco chiaro se non sarà espresso correttamente.Cosa mi ha ispirato questa difesa della gram-matica? Beh, nel corso del mio lavoro di docente di humanae litterae, uno dei prin-cipali obiettivi è stato far comprendere ai ragazzi che lo studio della morfosintassi

non è una pretesa assurda dell’insegnante tiranno e crudele, bensì una fondamentale necessità di qualunque essere umano che voglia esprimere e comunicare più o meno chiaramente pensieri, pareri, idee, convin-zioni, ecc…Ho cercato di far toccare con mano agli alunni la chiarezza che deriva da un corretto utilizzo delle regole, cor-reggendo gli errori e riformulando la fra-se.In verità, una volta compresa l’utilità delle regole, le hanno apprese con gioia e le hanno poi applicate in maniera corretta. Molti alunni/e hanno imparato non solo a scrivere correttamente ma, modellando e modulando le frasi, hanno dato libero sfo-

go alla loro creatività attraverso la stesu-ra di racconti e poesie.Oggi che ottenere “l’imprimatur” della casa editrice è molto più semplice rispetto al passato, mi ram-marico immensamente che testi con un contenuto profondo e ricco di significati risultino, talvolta, di difficile comprensio-ne, perché l’aspetto grammaticale è stato sottovalutato!Peccato!!!

Vittoria Caso LA GRAMMATICA: un inutile insieme di regole?????S C U O L A

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“Una mattina di ottobre di tanti anni fa, forse il 1962, entrò nella nostra classe di prima media il nostro insegnante di religione; era un giovane sacerdote non troppo alto e rotondetto dagli occhi vivi ed intelligenti, molto simpatico sebbene, come abbiamo avuto modo di constatare poi, rigido quanto agli insegna-menti che intendeva impartirci. Mi sono rimasti impressi di lui il tono morbido della voce ed il ‘rapidograph’ al posto della pen-na. Quell’uomo, quel sacerdote è entrato nell’aula e nella mia vita, come in quella di tanti casoriani, per non uscirne mai più. E’ stato la nostra guida nell’azione cat-tolica. Ha celebrato il mio ma-trimonio ed ha battezzato i miei figli; ha benedetto i miei genitori prima del riposo eterno ed ha gio-ito con la mia famiglia per il 25° anniversario delle nozze. Ancora oggi la sua immagine ed il suo sguardo intenso troneggiano al centro del soggiorno per aiutarci ad affrontare la nostra giornata ed a rendere sereno il nostro riposo”. Questo quello che mi raccontava mio padre nel ricordare padre Piscopo ad un anno dalla sua scomparsa… Era sempre una mattina d’ottobre infatti, quando si è dif-

fusa la voce che dopo una lunga malattia, purtroppo era venuta a mancare la storica figura di Mons. Mauro Piscopo. Sembra così vicino quel giorno eppur così lon-tano. Ebbene, è trascorso un anno; e per l’occasione e per quanti vorranno ricor-darlo, il giorno 20 ottobre alle ore 17,00

sarà celebrata una messa in suo onore presso la Chiesa di San Benedetto, ovve-ro la parrocchia nella quale ha trascorso grandissima parte del suo sacerdozio e per la quale si è sempre adoperato, mes-so in gioco in prima persona. Non credo sia inutile, anzi tutt’altro, ricordare ancora una volta Don Mauro, uomo e sacerdote. Padre, fratello, amico, guida di tanti, anzi

di tutti. Un anno dunque è passato, in cui sono avvenute molte cose, molti cambia-menti, forse non sempre portando avanti le scelte di Don Mauro. Dopo poco piu’ di un mese dalla sua scomparsa, tutti i citta-dini casoriani, la gente che aveva a cuore Don Mauro ha fatto richiesta di intitolare

a lui la biblioteca comunale, speran-do che fosse benevolmente accolta dagli addetti ai lavori. Così è stato: la decisione è stata adottata all’u-nanimità. A Don Pasquale Fioretti, l’arduo compito, da un anno, di continuare e portare avanti il lavoro svolto da Don Mauro. Le persone cambiano, le cose cambiano ma ciò che proprio non riesce è eliminare i ricordi, e quelli non ce li porta via nessuno. Soprattutto i ricordi di una persona come lui; i ricordi rendono vivi, riportano alle emozioni di un preciso istante, di un momento tra-

scorso insieme, anche se a volte può far male. Pensieri e parole, ma anche picco-li e grandi gesti che egli ha marchiato a fuoco in ognuno di noi. Ancora una volta, dunque parliamo di lui, sì, e sarà giusto parlarne altre mille volte affinché questa parrocchia e tutta la sua comunità non di-mentichino sul nuovo cammino la strada percorsa ieri.

Mons. Mauro Piscopo: già un anno senza te!AT T U A L I TA’

Emiliana [email protected]

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GRANDIOFFERTEGRANDIOFFERTE

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In Europa si va: El ClasicoValerio [email protected]

Barcellona, 7 Ottobre 2012 ore 19.00; è una calda domenica di Ottobre, c’è uno strano movimento in giro per la città, la metropolitana è affollata anzi affollatissi-ma, stessa sorte anche per gli automobi-listi che percorrendo l’Avenida Diagonal raggiungono il quartiere Les Cortes e si dirigono verso il Camp Nou. È la notte che tutti i tifosi del Barca aspettano, è la notte dell’eterna rivalità tra catalani e ca-stigliani, perciò fermi tutti! E’ la notte del “Clasico”! Il big match della Liga, però, arriva nel pieno del dibattito sull’indi-pendenza della Catalogna. Per l’occasio-ne la dirigenza del Barcellona ha deciso di rifare il vestito allo stadio Camp Nou, smettendo i tradizionali colori blaugrana per indossare le tinte della Senyera, la bandiera catalana. Ben 98mila pannelli gialli e rossi ricoprono gli spalti di tutto lo stadio per formare i quattro anelli del vessillo catalano con in mezzo la scritta Barça; uno spettacolo incredibile, visibile per ben due volte nel corso della parti-ta: al minuto 17 e 14 secondi di ognuno dei due tempi. Diciassette e quattordici, in ricordo dell’11 settembre 1714, quando le truppe borboniche capitanate dal duca di Berwick entrarono a Barcellona dopo un assedio durato oltre un anno, mettendo fine alla secolare autonomia della regio-ne. È il “Clasico” numero 165 della Liga spagnola, è l›occasione per i catalani di pareggiare il bilancio con le merengues

con 88 vittorie e per Leo Messi di pa-reggiare il conto gol con il grandissimo Alfredo Di Stéfano: sono infatti 15 i gol dell›argentino del Barcellona, contro i 18 del madridista; con una tripletta la Pulce potrebbe affiancare un mito di sempre. Il Real Madrid, anche se può sembrare as-surdo dirlo alla settima giornata di cam-pionato, ha reso complicatissimo il per-corso per la vittoria in Liga. Un›eventuale sconfitta per gli uomini di Mou creerebbe una distanza di 11 punti difficilmente col-mabile, consci del fatto che il Barca lascia pochissimi punti sul campo durante la stagione. Ma basta con i discorsi, sono le

19.30, il Camp Nou è caldo si comincia:Il Real Madrid non si lascia intimorire dai 95.000 tifosi , anzi parte meglio dei ri-vali, puntando sulla solita organizzazione tattica di Mourinho: squadra corta, bari-centro alto, impegno massimo di tutta la

squadra al pressing. I Blaugrana faticano a trovare gli spazi utili per il loro classico possesso palla e ricorrono stranamente al lancio lungo a scavalcare il centrocampo. La sensazione è che il Real quando riparte possa essere molto più pericoloso e possa approfittare della nuova difesa del Bar-ca che vede assenti illustri come Puyol e Pique.Infatti al 23’ Ronaldo scaraventa in rete di sinistro un’intelligente apertu-ra di Benzema, sorprendendo Valdes sul proprio lato. Il Barca accusa il colpo, e rischia il crollo un minuto dopo, quando Benzema centra il palo da pochi metri al termine di una bella combinazione Özil - Di Maria. La legge del calcio è sempre la stessa: gol sbagliato, gol subito! Infatti cinque minuti dopo Messi approfitta di un “liscio con salto” di Pepe per battere Ca-sillas da due passi. Anche nella ripresa è il Real a giocare meglio, ma il Barca con una bella punizione di Messi dai 20 metri insacca la rete, è il raddoppio. Dopo 5 mi-nuti il Real risponde con Ronaldo, bravo a farsi trovare pronto sullo splendido as-sist di Özil e a battere nuovamente Valdes dall’altezza del dischetto. Il finale è tutto del Barcellona che sfiora la vittoria prima con Montoya che si vede respingere dalla traversa un tiro da fuori area e poi, allo scadere, con Pedro. L’arbitro fischia, la partita finisce in pareggio grazie alla clas-se e alle giocate di Messi e Ronaldo: UN CLASICO!!!

R U B R I C A A Spasso nel calcio

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Imitare il Napoli, snobbando l’Europa League, concentrandoci esclusivamente sul campionato; o dare anche alla seconda manifestazione europea il giusto spazio? In parole povere: scrivere solo della vittoria contro l’Udinese o anche della sconfitta pesante in Olanda? Quanti hanno avuto la pazienza di seguirci, la scorsa stagione, sanno bene quanto abbiamo criticato l’eccessivo “championcentrismo”, che ha contraddistinto l’intera stagione partenopea. Una scelta palese e sbagliata che ha subito chiamato fuori il Napoli da un’eventuale, e non impossibile corsa per le primissime piazze, e alla fine è costata anche il terzo posto in campionato. Per coerenza una scelta “campionatocentrica”, andrebbe ugualmente condannata. Il condizionale mette subito in chiaro la nostra presa di posizione, benché vada tenuto conto di non poche perplessità!Un aspetto va chiarito immediatamente: il Napoli in Europa non applica il turn-over, il Napoli in Europa mette in campo un’ “altra” squadra. La scelta ha aspetti positivi e negativi. In primis, si lascia spazio a giocatori che in campionato giocano meno, li si “prova”, li si “tasta”; poi si lasciano riposare i titolarissimi, per tenerli freschi e pronti, fisicamente e mentalmente, per il campionato. Di negativo c’è il rischio concreto di incappare in sconfitte pesanti, come la

terra dei tulipani ha dimostrato. Sconfitte che possono demoralizzare non tanto l’ambiente, quanto le seconde linee che, ad onor del vero, hanno diversi attenuanti, tra le quali l’essere poco amalgamati, “conoscersi” poco. Il discorso a questo punto va incentrato sulle “famigerate” seconde linee azzurre, quelle che da anni sembrano rappresentare il nostro vero tallone d’Achille. Ma chi sono queste seconde linee azzurre? Abbiamo 4 giovani (non giovanissime) promesse: Insigne, quello più “enfatizzato”, ma anche quello effettivamente più “pronto”. Poi c’è Vargas che sotto molti aspetti è l’esatto contrario del talento frattese. Quindi abbiamo il difensore Fernandez, il perno della difesa argentina, che con la maglia del Napoli non ha mai finora convinto del tutto. Infine l’oggetto misterioso, l’ex bresciano El Kaddouri, inopinatamente considerato l’erede di sua maestà Marek; la sensazione (basata su soli 90 minuti in due partite) è che resti un oggetto misterioso; la speranza è che mi smentisca. Accanto ai quattro giovani, ci sono due giocatori sul viale del tramonto: Donadel e Dossena. Un discreto portiere, Rosati, che a detta di qualcuno potrà sostituire Morgan in futuro, ma che secondo me non può esserne l’erede. Infine un paio di onesti lavoratori dell’italica pedata, come Mesto, che se recupera la condizione può

dare il suo contributo, e Dzemaili, di certo uno che può fare la “spola” tra i “due Napoli”. Sasà Aronica merita un discorso a parte: per anni ha tappato le buche a sinistra, per me meriterà a vita un elogio. Gamberini, acquisto mirato e intelligente, al di la dell’età e della condizione fisica, rappresenta un’alternativa validissima per la nostra difesa. Un monologo, che ci ha sviato dalla questione iniziale, circa l’opportunità della scelta su campionato ed Europa League. Una scelta che, per quanto non sembri testimoniare la realtà di “grande squadra”, che per quanto possa “regalarci” brutte figure come a Eindhoven, in fondo può essere accettata e condivisa. E intanto l’articolo è finito, e non abbiamo parlato né della sonora sconfitta contro il Psv, né della vittoria contro l’Udinese che ci proietta al primo posto in classifica, ancora spalla a spalla con la simpatica Juve di Carrera e di Conte. Una vittoria non facile, una partita dove ancora una volta è emersa la classe cristallina di Marek, l’intelligenza tecnica del macedone, la volontà agonistica del Matador, la onnipresenza di Behrami, un impeccabile Inler, e nel complesso una buona quadratura tattica, con qualche solita (ma anche ovvia) disattenzione difensiva. E ora sotto con la.... sosta!

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Napoli tra campionato ed Europa League...Pasquale [email protected]

C A L C I O

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Domenica 14 ottobre 2012

Teatro Ateneo La nuova Stagione Teatro

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Gianni [email protected]

Venerdì cinque ottobre il web è

tempestato di commenti per un articolo del giornalista Giuseppe Pesce che riguarda il cambio di destinazione d’uso del Vecchio e glorioso Cinema Teatro Rossi che di qui a poco ospiterà un garage a più piani. Artefici di questa scelta “epocale”, la straordinaria maggioranza di “Mutanti” che in Consiglio comunale mercoledì 3 ottobre ha votato l’atto. Il dott. Pesce ha regalato, ai pochi casoriani sopravvissuti in città, momenti di grande emozione con una cronaca esatta e seria della storia del Cinema Teatro Rossi. Sembra paradossale ma nello stesso giorno, mentre un Teatro scompariva, l’unico Teatro cittadino l’Ateneo inaugurava la stagione eventi.Inizia la serata con i ringraziamenti di Nastassia Avolio e la presentazione della dott.ssa Giovanna Possente responsabile del Teatro Ateneo. Entrano in scena Vincenzo Merolla, Sergio De Simone, Pierangelo Fevola. Canzoni napoletane interpretate insieme al pubblico presente. “O’ Sapunariello” di Viviani, “Pupatella” di Bovio, I vulesse truvà pace di Eduardo. Merolla sarà al Teatro Ateneo con due lavori: ”Dai Vicoli

al palcoscenico”, il 30 novembre e l’1 e 2 dicembre; “Due atti unici di Peppino De Filippo” il 4/5/6 gennaio.L’Istituzione di un Premio dedicato ad Annibale Ruccello, giovanissimo talento precocemente scomparso all’età di 28 anni sarà un obiettivo di prossima programmazione. Al drammaturgo stabiese saranno dedicati due spettacoli: “Ferdinando” 26-27-28 ottobre e “Le cinque rose di Jennifer”, 4 e 5 maggio 2013, curate alla regia da Nunzio Zuzio. Il primo appuntamento musicale, il 18 novembre con il gruppo KORE Napulitanic sinfonic band, il 27 dicembre l’Associazione Culturale Dimensione Polifonica e il 26 gennaio il grande Mario Maglione, tra i presenti venerdì 5 ottobre. Altri appuntamenti in Cartello:

“Stazione dei carabinieri Salvo D’Aquisto”

Compagnia La Maschera di Napoli di Giuseppe Gifuni 16 e 17 febbraio;

· “Quando c’era il varietà” di Maurizio Merolla - 16 e 17

marzo;· “Affari illegali in famiglia”

di Rosaria De Cicco.Completeranno le attività 2012-2013:

· “Ricatto e Psiche Aperitivo con delitto”Compagnia Si può fare – 10

novembre;· “Una Causa tira l’altra”

Compagnia Matt’attori - 24 e 25 novembre;

· “Pure ‘zero conta”Compagnia Insieme per Caso - 15

e 16 dicembre;· “E’ morta a’ festa”

Il girone degli attori - 21 dicembre;· “Tombolata show irriverente

cabala numerica tradizionale”Condotta da Emilio Massa - 28 e

29 dicembre;· “Aperitivo con delitto”

Compagnia Si può fare – 23 febbraio 2013;

· “Signori biglietti”Compagnia Si Può fare 2 e 3

marzo;· “Nuove tradizioni”

Il Girone degli attori 23 marzo;· “Aperitivo con delitto”

Compagnia Si può fare – 25 maggio.

Il Cabaret sarà curato da “Le Pecore nere Cabaret” nelle date: 16 novembre; 8 dicembre; 18 gennaio; 9 febbraio; 9 marzo; 12 aprile.

TEATRO ATENEO info: 3382640515 – 3356292734 -e-mail: [email protected] – Face book : Teatro Ateneo Via Circumvallazione esterna, Parco Secra Casoria (NA)

T E A T R O

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Sabato 6 ottobre si è svolta la Prima Ma-ratonina per il Diritto alla Vita organizzata dal Centro Ascolto dell’Associazione San Giuseppe Moscati Volontari per la Vita insieme alla Croce Rossa Italiana Comita-to Napoli Nord. Questa manifestazione è stata fortemente voluta dalla responsabile del Centro Ascolto dott.ssa Pina Savorra e dalla coordinatrice e responsabile dei vo-lontari Anna Meluzio per sensibilizzare il territorio a promuovere il diritto alla vita. La Protezione Civile di Casoria, la Polizia Municipale e la Croce Rossa grazie alla loro professionalità hanno reso l’intero percorso una strada di festa e di allegria. L’energia positiva ha coinvolto padre Jo-nas, parroco della Parrocchia Santa Ma-ria Francesca delle Cinque Piaghe, che ha tagliato il nastro di partenza e che da sempre sostiene tutte le attività promosse dall’Associazione San Giuseppe Moscati. Coloratissimi, ognuno con il suo numero di partecipazione, i bambini e le mamme sono partiti in una corsa festosa lungo la via Nazionale delle Puglie fino alla sede dell’Associazione, dove hanno trovato ad attenderli una meravigliosa festa animata dall’entusiasmo di tutti i volontari e dagli animatori

Sig.ra Meluzio allora com’è andata la Maratonina?

La Maratonina è stata la risposta che ci auguravamo dal nostro territorio. Ci ha

reso felici ma nello stesso tempo ci ha messi alla prova in un contesto di degrado sociale e di povertà che tutti noi conoscia-mo bene. Il nostro intento era quello di dimostrare che se c’è la volontà e la for-za della comunità tutta, le cose possono cambiare. Volevamo dare un messaggio

d’amore e di solidarietà, volevamo dire a tutte le mamme con i loro figli “non siete sole, insieme ce la possiamo fare”. Credo che in questo la maratonina è arrivata al suo scopo.

Così c’incuriosisce, a cosa si sta riferen-do?

Mi sto riferendo a cose che sembravano

magari insormontabili e che la fede e la forza dell’amore ci ha risolto. Se lei ha vi-sto, la nostra festa è stata arricchita da un buffet di cose buonissime, ebbene tutto è stato offerto da persone avvertite in meno di ventiquattro ore. Bar, pasticcerie, piz-zerie, forni, supermercati hanno regalato alla nostra associazione tutto ciò che ser-viva, senza neanche chiedere di apparire come sponsor, tutti nell’anonimato, tutti solo per amore dell’altro, questo vuol dire che c’è un cuore che pulsa. La gente vuole esserci, vuole credere nel senso più puro del termine.

Com’è nato il Centro Ascolto per il Di-ritto alla Vita?

Nasce da un’idea di mio padre, presiden-te dell’associazione, dal suo desiderio di veder nascere e crescere sempre più bambini felici. Il suo intento è quello di poter offrire alla persone la possibilità di pensare che non bisogna perdere la spe-ranza, non bisogna cedere al degrado, alla disperazione. Non si è soli, c’è un gruppo di persone che è pronto ad aiutarti. Il no-stro centro ascolto vuole essere un punto di riferimento, un posto dove le persone si sentono accolte, ascoltate ed orientate in momenti difficili o critici. Essere accom-pagnati nell’individuazione di possibili soluzioni ai propri problemi di origine psi-cologica è fondamentale per tutti, ancor di più per chi si sente abbandonato dalle isti-

Insieme per il Diritto alla VitaTERRITORIO

Maria [email protected]

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tuzioni. L’incuria sanitaria, la pochezza dello spirito umano sempre più degradato dalle difficoltà quotidiane, fanno cadere facilmente le persone nella disperazione. Il nostro centro vuole poter fare la diffe-renza, vuole offrire sul territorio un servi-zio di prevenzione del disagio psicologico orientando e sostenendo, creando una re-lazione di fiducia con le persone .

Ci può dire qualcosa in più dei progetti ?

Lo Sportello Mamma è uno di questi ed ha aperto le porte con la maratonina. E’ stato il primo evento organizzato in onore dei bambini e delle mamme. L’attività principa-le di questo progetto è l’ascolto ri-volto alle mamme in difficoltà alle prese con una quotidianità sempre più difficile e complicata. Ed è qui che si opera, offrendo uno spazio per migliorare la qualità della vita di madre e bambino. Ma lo Sportello mamma si muove anche in più di-rezioni, dagli incontri informativi e formativi con interventi di differenti specialisti, alla formazione interna di mamme volontarie fino all’assi-stenza materiale delle mamme con pro-blemi economici fornendo tutto il neces-sario per il proprio bambino. Il percorso di Sostegno alla Genitorialità si propone di promuovere e sostenere il ruolo del genitore e della famiglia, uno spazio di riflessione che mira a rafforzare le com-

petenze genitoriali. Il Laboratorio delle Fiabe che punta a stimolare la creatività del bambino e ad accrescere la propria consapevolezza emotiva grazie ad uno strumento che da sempre è molto vicino al mondo infantile. Il progetto anziani che prevede una possibile assistenza domici-liare e tanti altri progetti che sono ancora in fase embrionale.

Com’è nato il concordato con la Croce Rossa?

La fede in Dio , l’amore cristiano e la voglia di migliorarsi ha fatto sì che L’8 maggio (mese mariano) nascesse la col-laborazione tra la Croce Rossa Italiana

Comitato Napoli Nord e la nostra asso-ciazione firmando un protocollo di inte-sa. Tale accordo ha permesso all’associa-zione di offrire sul territorio servizi come primo intervento, assistenza con ambu-lanza, trasporto infermi, corsi di BLS e BLSD e corsi formativi ed informativi per i volontari ed utenti. Grazie a questa collaborazione si organizzano campagne

di prevenzione tumorali, medico- chirurgiche al fine di migliorare i servizi e la divulgazione della medicina preventiva. Le due as-sociazioni si avvalgano di per-sonale volontario formato che offre la sua disponibilità giorna-liera con solidarietà, accoglienza, amore. I volontari si attengono ad 11 norme comunitarie. Tali rego-le hanno il fine di permettere la continua crescita professionale e spirituale dell’associazione.

I prossimi eventi?

La prevenzione della scoliosi e la disostruzione pediatrica il 20 ot-tobre presso la nostra sede e poi c’è la preparazione del Natale. Stiamo pensando ad un concerto

di Natale per i nostri medici e per tutti, ma non mi faccia anticipare nulla, poi ci rivedremo, sentirà parlare di noi.

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Aspettando VedelagoS A T I R A

CattiviK

Estate calda che tarda a finire. In un clima ancora inusitatamen-te caldo ed appiccicaticcio per il mese di ottobre, il Coniglio Comunale di NonCiRestaChePiangere spara i suoi ultimi colpi. Approvato il P.U.C., approvato il bilancio, approvato il Piano Casa, approvato il riequilibrio di bilancio, eletto il nuovo Presi-dente dopo la cacciata di VolevofareIlSindaco, approvato il pro-getto del Parco delle Arti da realizzare con i fondi P.I.U. Europa. In appena due sedute dell’assise civica l’amministrazione pro-clama di aver realizzato provvedimenti epocali che cambieran-no il volto di questa città. Il Sindaco SonoQuiPerCaso, sempre più imperturbabile alle critiche esterne va per la sua strada, ma almeno lui saprà qual’è? Oppure l’onnipresente ComandoSem-preIo si sarà dimenticato di informarlo degli indirizzi della sua amministrazione? Cerchiamo di ricapitolare: il P.U.C. passa in Consiglio Comunale con 13 voti favorevoli compreso quello del Consigliere L’Uomodalparrucchinod’oro che a quella riunione non avrebbe potuto nemmeno prendere parte stante l’interesse diretto che aveva sul capo avendo egli presentato delle osser-vazioni in merito. Il Consigliere in questione tra l’altro è stato condannato per abusivismo edilizio, ma guarda caso l’ente con colpevole ritardo non ha provveduto ad acquisire il bene al patri-monio comunale o a chiederne l’abbattimento, consentendogli invece di ripristinare i luoghi (?) senza subire danni. Questa si che è lotta all’abusivismo, ovviamente il voto sul P.U.C è stato dato solo nell’interesse della città e non per ottenere qualche vantaggio (maligni coloro che lo pensano). Intanto il Piano Ur-banistico approvato con l’intento e con la fretta di dotare l’ente di norme di salvaguardia che contrastassero l’abusivismo (ma

non dei consiglieri evidentemente) giace ancora nei cassetti dell’amministrazione non avendo scontato l’ulteriore passaggio dell’approvazione in Provincia. Nel frattempo gli amichetti di ComandoSempreIo affilano gli artigli rapaci pronti a depreda-re quelle zone che grazie alla sua compiacenza sono diventate terreno di speculazione. Passiamo agli atti di bilancio, e qui c’è stato il vero colpo da maestro. Orfano ormai di ben sei consi-glieri di maggioranza il super assessore è stato costretto a fare campagna acquisti tra i banchi dell’opposizione e senza colpo ferire ha trovato due nobili consiglieri pronti ad impegnarsi per il bene della città (e del portafogli, loro si intende). TengoFami-glia e MiMandaPapà rispettivamente dell’Unione Dei Cialtroni e del Nuovo Partito Scialacquatori Italiani decidono di appog-giare questa maggioranza dopo aver tentato in tutti i modi di sfiduciare il Sindaco. Miracoli della coerenza, si vede che se non puoi battere il tuo nemico alleati con lui e cerca di spillargli al-meno un piatto di minestra. In bocca al lupo per le loro richieste. Non finisce qui, ciliegina sulla torta l’elezione a Presidente del Consiglio dell’ex Sindaco FacevoMeglioSeMeNeStavoACasa. Candidato nell’ultima tornata elettorale, uscito sconfitto dalle urne, grande antagonista di ComandoSempreIo inquisito dalla corte dei conti per aver distratto 58.000 € dalle casse comunali con lo scopo di fare pubblicità alla propria persona, è stato recu-perato dal Sindaco ombra per meriti sportivi; del resto è grazie a lui se il centro destra ha perso le elezioni. Una cosa è certa questa amministrazione ha un grande futuro nel campo del rici-clo, aspettando di realizzare il fantomatico progetto Vedelago.

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