Oggi incontro
con l’autore
di Alef-Tau
Che personaggio
vuoi?
Novità
Il Lurulù!
Novità
Grazie.
E tu, giovanotto, cosa vuoi?
Alef-Tau tutto intero, con braccia,
gambe e occhi...
Sono davvero spiacente, ma è
tardi e dobbiamo chiudere.
Non è giusto!
Ma come...
Sta scher-zando?
Non insiste-te, vi prego...
è stanco morto.
Sono delle ore
che aspetto... mi faccia una dedica
per piacere.
Signora, mi fa male il
braccio. Non riesco a disegnare nean-
che una riga...
Faccia uno sforzo, la prego.
Un disegno per il mio nipotino. Un bambino tronco, senza brac-
cia, senza gambe, senza occhi...
E basta! Mi lasci stare!
E mollami, vecchia
squilibrata!
Sei solo un ragazzino vani-toso! Egoista!
Bisognerebbe schiacciarti come uno scarafaggio!
E chiudi il becco, stupida
strega!
DRIIIN! DRIIIN!
Oh no! Dio mio!
In che ospedale si trova?
Ha avuto un brutto incidente, è molto grave. Non
siamo riusciti a farlo uscire dal coma.
C’è qualche possibilità che
si riprenda, dottore?
La medicina non può fare più nulla per lui. Può darsi che il suo cervello funzioni ancora, e stia lottando per ritrovare
la nostra realtà...
La nostra realtà? Significa
che mio marito è in un’altra realtà?
Chi può dirlo. Non ha modo di comunicare con noi, e ora sopravvive in un delirio interno, un luogo che con
i mezzi biologici non possiamo raggiungere...
E se la medicina non
può fare niente, cosa può aiutarlo?
Né lei né me. Nessuno in questo basso mondo.
Solo lui, se ha conservato una coscienza e la
memoria...
...può lottare per destarsi
e tornare qui...
Aaarg! Finalmente
sei tornato. Ce ne hai messo
di tempo!
Alef-Tau, qui non hai né braccia né gambe né occhi, sei
solo il vermiciattolo che ho appena sputato!
Sono cieco? È un incubo!
Chi è che parla?
Sono Igdrasil, l’albero della
saggezza.
E tu sei qui per impedire che
il tuo incubo contagi Mu-dhara, il pianeta
dalle due lune.
devo svegliarmi!
Aiuto, qualcuno mi aiuti!
La notte in cui sei sprofondato
calerà sul nostro pianeta se non
farai nulla.
E cosa dovrei fare, in questo
stato? Rispondimi, se sei l’albero
della saggezza.
Ascolta e richiama i ricordi.
Ecco la mia risposta. Dalle tenebre verrà
la luce, non ti è dato sapere altro.
E come faccio a trova-re la luce, senza
i miei occhi?
Le sfide che affronterai ti daranno
la soluzione. Quando tro-verai la luce dovrai destare l’eroe che salverà il nostro
mondo e tutte le sue creature viventi.
E ora, in moto! Segui il tuo cammino!
Aaaaah!
Igdrasil! Che tu sia maledetto!
Vecchio tronco marcio! E ora chi
mi aiuterà? Aiuto!
Ooh, Mirra! Cos’è quell’af-fare in mezzo alla strada?
Aiutatemi! Vi supplico!
Sembra uno storpio.
È vivo.
Lascia perdere, Hogl.
Finisce che ci impan-taniamo in qualche
scocciatura.
Pietà... non m’abbandonate. Muoio di sete.
Grazie, vecchio. Io mi chiamo Alef-Tau.
Non hai mani per toccarmi e non hai occhi per vedermi. Come fai a saper che sono
vecchio?
Sento la tua voce e il
tuo odore. E a giudicare dallo spostamento d’aria,
so anche che il tuo carroz-zone è tirato da un felino
gigante.
E io, come sono io,
mostriciattolo?
Tu sei una vecchia befana, ma sotto sotto hai
buon cuore.
Rrooon... rroooon...
Sambara, guarda. Mirra
l’ha già adottato. Povero piccolo.
Vi prego, portatemi con voi...
Mm, se lo dici tu, storpio!
Noi siamo artisti girovaghi.
Tiriamo avanti con fati-ca, non possiamo permet-
terci un’altra bocca da sfamare.
Sei cieco, senza braccia e gambe, che ne facciamo di te?
Vi aiuterò con quel che
mi resta. Ho una voce meravigliosa,
canterò!
Sento i rumori di una grande città. Dove siamo?
Eccoci alla nostra pros-
sima tappa, storpio. È la prima volta che
veniamo qui.
Credo che la città si chiami
Bassacorte-paradiso.
Sarà meglio che tu sappia sedurre il pubblico, altrimenti un bel calcio nel
didietro e non farti più vedere!
E se canto bene, me lo
darai un bacino, nonnina cara?
Nonnina cara? Sei
solo un visci-do leccapiedi,
storpio!
Venite bambini, lo spettacolo sta
per cominciare!
Non farli correre tanto, pensa ai loro
cuori!