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INDICE - anarpe.it 9-2007.pdf · Per pranzo cominciamo ad incontrarci sul lungomare e già entriamo...

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INDICE Un anno fa a Napoli: XXXV A.N. di Gennaro Luise ................................................................pag 2 La relazione del presidente ......................................................................pag. 3 Gli interventi e le repliche ........................................................................pag. 7 Le votazioni ..............................................................................................pag. 33 L’organigramma ......................................................................................pag. 34 La mozione finale ....................................................................................pag. 35 In viaggio nel 2007: ..........................................................................................pag. 36 Piccoli passi ma nella direzione giusta (Gennaro Luise) ........................pag. 37 Il primo Consiglio Direttivo Nazionale ..................................................pag. 38 Alcune riflessioni da Napoli (Stefano Traiola) ........................................pag. 42 Il noleggio dei libri nelle Scuole: la posizione dell’ANARPE ................pag. 43 Promozione alla lettura: l’esperienza della sezione varia in puglia.. ......pag. 44 Sull’indennità di cessazione rapporto (Franco Potitò) ............................pag. 45 Salone del Libro di Torino Convegno A.N.A.R.P.E. Nodi e Snodi ................................................pag. 46 Legge sul libro: l’emendamento Della Vedova La posizione dell’ANARPE ....................................................................pag 49 Seminario A.N.ARP.E. di Montegrotto Per il contratto nazionale del promotore ................................................pag. 50 Dove va la varia (Marcello Costa) ..................................................................pag. 59 La prima Anarpiade Nazionale ........................................................................pag. 60 Storia e Impegno continuano (Emilio Gallina) ........................................pag. 61 La XXXV Assemblea ......................................................................................pag. 64 Un ricordo di colleghi scomparsi ....................................................................pag. 66 Contributo Maternità. ......................................................................................pag. 67 Al centro inserto da staccare con l’organigramma nazionale e delle sezioni. 1
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INDICE

Un anno fa a Napoli:

XXXV A.N. di Gennaro Luise ................................................................pag 2La relazione del presidente ......................................................................pag. 3Gli interventi e le repliche........................................................................pag. 7Le votazioni..............................................................................................pag. 33L’organigramma ......................................................................................pag. 34La mozione finale ....................................................................................pag. 35

In viaggio nel 2007:..........................................................................................pag. 36

Piccoli passi ma nella direzione giusta (Gennaro Luise) ........................pag. 37Il primo Consiglio Direttivo Nazionale ..................................................pag. 38Alcune riflessioni da Napoli (Stefano Traiola) ........................................pag. 42

Il noleggio dei libri nelle Scuole: la posizione dell’ANARPE................pag. 43

Promozione alla lettura: l’esperienza della sezione varia in puglia.. ......pag. 44

Sull’indennità di cessazione rapporto (Franco Potitò) ............................pag. 45

Salone del Libro di Torino Convegno A.N.A.R.P.E. Nodi e Snodi ................................................pag. 46

Legge sul libro: l’emendamento Della VedovaLa posizione dell’ANARPE ....................................................................pag 49

Seminario A.N.ARP.E. di Montegrotto Per il contratto nazionale del promotore ................................................pag. 50

Dove va la varia (Marcello Costa) ..................................................................pag. 59

La prima Anarpiade Nazionale ........................................................................pag. 60Storia e Impegno continuano (Emilio Gallina)........................................pag. 61

La XXXV Assemblea ......................................................................................pag. 64

Un ricordo di colleghi scomparsi ....................................................................pag. 66

Contributo Maternità. ......................................................................................pag. 67

Al centro inserto da staccare con l’organigramma nazionale e delle sezioni.

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Un anno fa a Napoli

Napoli, 16 novembre Arriviamo alla spicciolata nel corso della mattinata, in camera troviamo unabottiglia di limoncello con l’etichetta dell’Anarpe: abbiamo cambiato mestiere? Il dono è gentile egradito. Per pranzo cominciamo ad incontrarci sul lungomare e già entriamo nell’atmosfera di que-sto appuntamento istituzionale che a tutti pare importante. Il cielo un po’ annuvolato, si apre d’im-provviso, lasciando uscire il sole e regalando una cascata di colori sul mare, sul Vesuvio, sulla peni-sola sorrentina. Guardo l’orologio: sono le quindici precise, l’ora ufficiale dell’apertura dei lavori.Napoli ha fatto il suo dovere aprendo le nuvole all’ora prevista: siamo noi ad essere in ritardo!Marianna e Daniela, le ragazze della ricezione, segnano i presenti, distribuiscono il “kit del delega-to”. La grande insegna del titolo dell’Assemblea recita “Promozione alla lettura e contratto naziona-le per la promozione”, campeggia sul fondo della sala, al decimo piano. Due pareti sono a vetro: ilporto e il mare stupiscono i delegati e li rincuorano. E’ valsa la pena arrivare fin qua. La sala si riem-pie lentamente, accogliendo i centocinque colleghi delegati. Alle quindici e trenta, il PresidenteCerreto apre i lavori, invitando Arnone, in qualità di presidente della sezione ospitante, ad aggiun-gersi al tavolo della presidenza. Arnone propone Franco Alati come presidente dell’Assemblea e, conun applauso, si accetta. Si eleggono la commissione verbalizzante e quella della verifica dei poteri.Trasgredendo la tradizione, gli ospiti Rodrigo Dias e Paolo Pisanti, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’ALI, chiedono di intervenire dopo aver ascoltato la relazione di Cerreto, perché inten-

dono portare un contributo concreto ai lavori e non un sem-plice saluto. Ricordiamo, tutti in piedi e commossi, Novellie Busi, due colleghi della Liguria, scomparsi recentemente,che sono stati con noi fin dall’inizio, sempre con passione ededizione. Ora comincia sul serio: l’appello! E tutti ricor-diamo i tempi andati… Arnone scandisce i nomi e, pur nel-l’unica risposta possibile “presente”, si colgono i dialetti ele inflessioni regionali. Novantatre presenti su centocinquedelegati e solo otto donne! Sono le cinque, il programma è

rispettato e c’è la prima sosta: l’assalto ai tavoli è scontato e prevedibile, sia per la tradizione sia perla bontà dei dolci (piccole sfogliate, bignè e babà) da gustare senza riuscire a staccare gli occhi daltramonto sul golfo. Che spettacolo il rosso del sole sul luccichìo del mare e delle luci della città.Guardando il panorama non so dire se un presepe somiglia ad una città o se, piuttosto, è la città chesembra un presepe come quello di Eduardo!

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LA RELAZIONE DEL PRESIDENTE“PROMOZIONE ALLA LETTURAE CONTRATTO NAZIONALE PER LA PROMOZIONE”

La Promozione editorialePromuovere la lettura è da qualche anno diventato un evento, non solodi competenza delle fiere librarie, per altro sempre più numerose, maanche di tanti altri soggetti, non ultimi noi.

Vengono organizzate manifestazioni, che richiamano un pubblico numeroso, merito forse anche delleletture fatte in piazza di opere impegnative che hanno ottenuto sempre grande partecipazione, quasia voler contraddire quel dato statistico che vede gli italiani come non grandi “consumatori” di libri.Un evento importante, gli Stati Generali dell’Editoria, si è tenuto a Roma lo scorso settembre.Istituzioni, forze politiche e addetti ai lavori sono stati coinvolti sul seguente tema: la lettura uno stru-mento importante anche per lo sviluppo economico del paese. I lavori hanno evidenziato la necessitàe la centralità di una adeguata promozione.Gli editori hanno espresso queste esigenze in dieci punti presentando il “Manifesto per lepolitiche del libro”, nel quale, in breve:- si indica come far crescere la domanda di lettura;- si specificano alcune priorità per il settore editoriale, tra cui la necessità della protezione del dirit-to d’autore;- si ipotizzano gli strumenti: una legge per il Libro e l’istituzione di un Centro per il libro a livellonazionale.Questa volta la risposta delle Istituzioni è stata pronta: non solo con dichiarazioni a tutela del dirittod’autore ma anche costituendo il Centro, con un protocollo d’intesa firmato a Palazzo Chigi il 25ottobre u.s..La promozione della lettura e la diffusione dei libri sul territorio nazionale sono dunque stati ricono-sciuti dall’Istituzione come strumenti importanti su cui si deve investire per lo sviluppo del paese:siamo soddisfatti come cittadini, ma anche in quanto categoria; un plauso all’A.I.E. per il successodell’iniziativa.I promotori editorialiChi sono i promotori editoriali? Quale funzione svolgono? Che ruolo giuridico rivestono? Qualiforme contrattuali regolano i loro rapporti? E’ una figura ancora utile per il mercato e se si, ha unfuturo?Domande retoriche in questa sede, perché ne abbiamo discusso nelle precedenti assemblee ed è pos-sibile documentarsi sui notiziari pubblicati, che ne riportano gli atti. Abbiamo compiutamente ana-lizzato la funzione e il ruolo del promotore, identificato problemi e necessità; trattato tutti gli aspet-ti riguardanti il mercato dell’ editoria: dai cambiamenti inerenti le case editrici (le concentrazioni), aifenomeni relativi alla distribuzione valutandone le varie implicazioni. Abbiamo fatto le nostre con-siderazioni e avanzato proposte operative di cui a seguire daremo conto.Allora perché riproporle? Perché una assemblea elettiva che punta al rinnovamento degli organi edegli obiettivi deve rapportarsi alle Istituzioni, agli editori (che rappresentano la nostra contropartema non l’unica), al mercato, dove sono presenti altri operatori - i librai indipendenti, le catene libra-rie degli editori, la GDO, le vendite su internet, il noleggio dei libri scolastici, il comodato d’uso ealtro ancora ma principalmente deve conoscere se stessa, sapere chi rappresenta avendo consapevo-lezza della propria struttura organizzativa e dei propri limiti, per superarli e per esprimere al megliola forza dell’associazione.

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Ragioniamo sulla utilità del promotore editoriale e del suo futuro.Siamo utili? si, perché produciamo fatturato;abbiamo un futuro? nel breve periodo (diciamo cinqueanni) si, nel lungo no!Le ragioni sono presto dette, il mercato oggi non può fare a meno di una figura come la nostra perché:• produciamo fatturato con un costo per la mandante sostenibile dato che siamo remunerati a prov-vigione, costo per sua natura flessibile, e pur facendo promozione le provvigioni sono sul venduto;• i contratti costituiscono per l’azienda un vincolo limitato perché sono comunque disdettabili con unpreavviso che di norma varia dai 4 ai 6 mesi;• per assurdo il contratto a tempo determinato con durata pluriennale fornisce più garanzie del con-tratto a tempo indeterminato• con quel compenso, inoltre, ci assumiamo spesso una serie di oneri che vanno oltre il rapporto dipromozione;• per lo scolastico: un mezzo più efficace e di costo ridotto, per visitare tutte le undicimila scuole(oltre ai plessi per le elementari, senza contare le scuole d’infanzia), consegnare i testi (nelle elemen-tari anche ritirarli), alle modalità attualmente previste per l’istituto delle adozioni, non esiste;• nel settore della varia a confermare l’indispensabilità del lavoro svolto sul territorio dal promotore,dopo il “famoso” seminario di Verona sono stati gli editori.Inl futuro occorrerà un promotore con competenze diverse dalle attuali, quindi la possibilità di rima-nere sul mercato è data solo dalla capacità di aggiornamento del promotore, che deve saper anticipa-re le conoscenze per affrontare le nuove esigenze del settore:compito dell’associazione è organizza-re questi corsi.Riprendendo il discorso, le motivazioni che abbiamo addotto dovrebbero portare il promotore adiscutere con serenità con la mandante i problemi che si presentano, invece:- si lamentano difficoltà nel rapporto con la propria mandante:• sia per la parte economica, non solo per i maggiori costi da sostenere, ma perché i rinnovi preve-dono riduzioni delle provvigioni o altri limiti che portano allo stesso risultato;• sia per la valutazione dell’operato che non sempre riconosce il merito;• sia per le incertezze su come si determina il venduto.La considerazione finale è che il promotore non si sente soggetto di un rapporto paritetico.Quanto esposto ci conduce ai veri nodi del problema:- il promotore vive il rapporto con la mandante in totale isolamento,- l’associazione in questi anni ha fatto e ottenuto alcune cose, ma non è riuscita né a far nascere neisuoi iscritti una etica professionale di riferimento né a tutelare il nostro ruolo e la nostra funzione conun contratto nazionale.- L’Associazione in certe situazioni è in difficoltà a rappresentare la categoria?Analizziamo gli argomenti:L’autonoma contrattazione negoziale tra mandante e promotore, non è in discussione. Si discute delfatto che essa debba avere un quadro di riferimento rinnovato in quanto la normativa legata al con-tratto di agenzia prevista nel codice civile non copre più adeguatamente la situazione.La continua battaglia di visibilità che dobbiamo portare avanti trova un ultimo esempio nell’istitu-zione del “Centro per il libro”.Vi sono coinvolti soggetti pubblici e privati, ovviamente gli editori, con l’A.I.E., i librai con l’A.L.I.,ma almeno per il momento e malgrado la richiesta non l’A.N.A.R.P.E..Non possiamo pensare ad altro se non ad una difficoltà di distinguere la nostra posizione da quella deglieditori se, il Ministero dei Beni Culturali che istituisce un Centro per la promozione del libro tiene fuoriproprio coloro che questa attività svolgono in maniera professionale e autonoma. Oltre a tutto l’A.L.I.,cosa di cui pubblicamente li ringraziamo, ha ufficialmente richiesto la nostra presenza in quel consen-

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so. Siamo convinti che entreremo anche in questo Centro perché è legittimo, ma il fatto resta.In pratica l’analisi che si sottopone alla vostra attenzione di delegati è la seguente:• Il promotore ha scienza e coscienza della sua capacità professionale?• Il promotore intende investire nell’associazione affinché questa sia in grado di sviluppare una piùefficiente rappresentanza della categoria?• Sente rappresentate le sue esigenze nella struttura organizzativa dell’associazione? Dalla Sezioneal C.D.N.?• Pensa che l’A.N.A.R.P.E. faccia abbastanza per valorizzare professionalmente la figura del promo-tore, per dargli una immagine visibile per l’opinione pubblica?La politica dell’associazione e le sue strategie.Nel passato abbiamo lavorato per creare un Albo professionale, oggi alcuni colleghi sostengono chela nostra associazione debba diventare un sindacato per meglio tutelare gli iscritti, a mio avviso eranoe sono risposte inadeguate e una falsa soluzione del problema.Nell’odierna fase congiunturale, la parola d’ordine è che il mercato deve garantire il consumatorefavorendo la concorrenza. Difficile andare contro questo comune pensare, cerchiamo invece di capi-re come portare vera e concreta concorrenza nel nostro settore.I punti di forza della nostra associazione sono quelli di essere presenti su tutto il territorio naziona-le; di trattare un prodotto, il libro, di grande visibilità.I punti deboli: siamo una categoria poco numerosa, anche se l’indotto coinvolge tanti altri lavorato-ri, e come in tutte le attività autonome siamo molto individualisti e autoreferenziali.Solo un grande impegno di pochi ha consentito negli anni di tenere in piedi questa associazione.Siamo riusciti:- favoriti dalle circostanze, a dare concretezza alla figura del “promotore puro” con l’AccordoEconomico Collettivo del 1989;- a rappresentare i promotori al M.inistero della Pubblica Istruzione;- a sviluppare rapporti e firmare accordi con altre associazioni professionali del settore,ma curiosamente ci dobbiamo conquistare di volta in volta la fiducia e il consenso degli iscritti.L’A.N.A.R.P.E., per la maggior parte degli soci costa troppo, 80 euro la quota nazionale! Va bene sesi tratta di fare l’elenco degli insegnanti o ricevere i dati delle adozioni o organizzare un convegno,poi siccome è incapace di risolvere i problemi con gli editori, molti, troppi si chiedono a cosa serve.Il punto è dato dalla fiducia che riponiamo quando deleghiamo qualcuno a rappresentarci, dal con-tributo di idee che apportiamo, dall’investimento economico che vogliamo fare, perché le strutturecostano e infine la partecipazione fattiva alle delibere che esplicitano posizioni professionali che pre-vedono un contesto di regole e norme di comportamento. Si pretende un contributo critico, non unadelega in bianco.L’A.N.A.R.P.E deve fare molto di più per la figura professionale del promotore. La formazione e l’ag-giornamento sono indispensabili, oggi e per il futuro; per il singolo operatore e per l’associazione.La nostra autonoma capacità di coinvolgimento è estremamente limitata, l’A.L.I. è riuscita a farnascere un corso universitario per chi vuol fare il libraio, noi dovremo prenderne esempio.Il programma che abbiamo portato avanti in questo triennio, credo abbia ampiamente rispettato lamozione finale della precedente assemblea. Abbiamo riaperto il confronto con l’A.I.E. firmando unprotocollo d’intesa sulla raccolta dei dati, un accordo laborioso che ha coinvolto il Ministero. In que-sto lavoro abbiamo sempre operato d’intesa con l’A.L.I., una collaborazione strategica che mi auspi-co prosegua e diventi ancora più forte. La partecipazione del presidente Dias edel vicepresidentePisanti e per l’A.I.E. dI Lessona, che ringrazio per la loro presenza, è una testimonianza di un nuovoclima tra gli operatori della filiera editoriale.La documentazione inviata ai presidenti di sezione credo abbia consentito a ciascuno di voi di cono-

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scere i termini dell’azione svolta dalla Presidenza sui seguenti punti, per questo mi limito ad elencar-li, anche perché credo che vari delegati interverranno nel merito, ma vi informo che chiederò al ter-mine del dibattito e prima della replica il voto dell’Assemblea sul lavoro svolto:- Protocollo d’intesa A.I.E. – A.N.A.R.P.E.- Valutazione sul programma G.I.Ad.A. e sul suo utilizzo- Noleggio dei libri scolastici- Richiesta di coinvolgimento diretto dei soci sulle scelte operative del C.D.N.- Azione promossa verso il Ministero dei Beni Culturali per parteciapare al Centro del libro.- Manifestazione Fiera di TorinoPer quanto riguarda il programma futuro, a mio parere l’A.N.A.R.P.E. deve:• Aumentare le sue entrate. Con l’autofinanziamento e cercando anche eventuali sponsorizzazioni,per meglio strutturare l’organizzazione esistente che dovrà comprendere un ufficio stampa tempesti-vamente funzionante. Istituire poi un corso per i promotori editoriali, tipo A.L.I., sarebbe realizzareun bel sogno.• Potenziare il grado di rappresentanza degli organi statutari e l’informazione sul sito per il socio.La nostra è un’associazione nazionale strutturata sul territorio in sezioni che operano autonomamen-te ma che non sono autonome, per cui i Presidenti di Sezione hanno il dovere di portare in C.D. lelegittime richieste dei propri soci ma hanno altresì il dovere di riportare correttamente le decisioniprese dal C.D. ed a queste attenersi.Non può verificarsi che una decisione presa con ampia maggioranza nel C.D., non sia conosciuta daisoci, venga rimessa in discussione nel C.D. successivo e poi disattesa in ambito di Sezione, appel-landosi alla sovranità dell’assemblea.L’unica assemblea sovrana è quella nazionale e il C.D. in carica ne è l’organo deliberante.• Coinvolgere, tramite le Presidenze di sezione direttamente soci sulle scelte operative del C.D.N..• Chiedere ufficialmente all’A.I.E., l’apertura di un tavolo di confronto sui contratti dei promotori,per verificarne l’attualità dei requisiti e per valutare insieme l’opportunità di un contratto nazionaleper la promozione.ConclusionePer quanto lunga, questa non è una relazione esaustiva: consentitemi per la lunga militanza e per ilruolo fin qui esercitato di sostenere, senza falsa modestia, anche perché non è solo mio il merito, chequesta associazione ha fatto tante cose, ma questo non è più sufficiente, è necessario essere unitisuperando i particolarismi, facendo valere la professionalità. Oggi dobbiamo accelerare, dobbiamofare un grosso salto di qualità, non per stare al passo con i tempi, ma per esserci.Il rinnovamento passa attraverso l’assunzione della responsabilità che ciascun socio si assumeràrispondendo in prima persona agli interrogativi posti da questa relazione, voi qui oggi siete il primobanco di prova sulla scelta delle persone e del programma e sul come attuarlo.

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GLI INTERVENTI

Bruno CappugiIl bilancio duemilacinque non si discosta da quello che era il bilancio di previ-sione.Sono leggermente aumentate le spese RAS a causa di un’integrazione dell’annoprecedente.Non è stato versato niente nel duemilacinque nel fondo di solidarietà e alla finevi spiegherò il perché. Le altre spese sono tutte nella norma, come hanno rive-lato i Sindaci revisori che hanno notato con piacere un avanzo di cassa di seimi-la Euro.

Riprendo il discorso del Fondo di Solidarietà scritto in basso al bilancio , voi non avete l’allegato,pertanto lo leggo io: dal 1997 ad oggi abbiamo girato al fondo 19243 Euro ed abbiamo speso 9398Euro, pertanto è rimasta una disponibilità di 9845 Euro. Detta cifra è investita in banca e attualmen-te con gli interessi ammonta complessivamente a 12974 Euro. Perciò quest’anno abbiamo ritenuto dinon versare niente.Per quanto riguarda il 2006 desidero fare un piccolo accenno: stiamo faticosamente arrivando infondo all’anno, dico faticosamente perché dobbiamo finire di incassare sia alcune quote che alcunisaldi Giada. Questo problema dei soldi è determinante ai fini delle iniziative che dovrebbero essereprese per un migliore funzionamento dell’Associazione.Per il futuro suggerirei di addebitare seppure gradualmente, l’intero costo del servizio offerto daGiada alle sezioni, anche nella considerazione di un abbassamento delle quote delle singole sezioniper l’aumento delle richieste relative alla fruizione di questo servizio. Questo permetterebbe di finan-ziare altre iniziative che diversamente non sarebbero possibili.

Votazione del bilancio 2005, approvato per alzata di mano.Intervento di Brunini (Toscana) circa il bilancio duemilacinque.Si potrebbe destinare l’1% delle spese per la politica dell’Associazione, alla varia.Dal punto di vista politico sembra il bilancio di un’azienda e non di un’Associazione, dobbiamoincrementare il senso di appartenenza all’Associazione, promuovere corsi, aggiornamenti; è insuffi-ciente l’impegno politico.

Dopo il Segretario Amministrativo, secondo l’O.D.G., legge la sua relazione il SegretarioNazionale,

Antonio Arnone:Chiedo scusa per il discorso a braccio ma la doppia organizzazione (nazionale esezione ospitante) ha impegnato tutto il tempo disponibile. Era dal 1977 che nonci si riuniva a Napoli. Spero che l’averla fatta qui sia di buon auspicio. Da unposto così bello, anche se costoso, devono uscire cose buone!È un’assemblea elettiva e, sebbene il segretario sia nominato dal Consiglio, ci sitrova comunque a fare un bilancio di una “legislatura”, anche se, con le modifi-che statutarie che hanno comportato delle elezioni anticipate, nei fatti mi ritro-vo segretario già da cinque anni. All’accredito Daniela e Marianna (alle quali

vanno i miei più vivi ringraziamenti) vi hanno consegnato diverse cose:la relazione del presidente(calda calda, appena sfornata), l’ordine del giorno, il bilancio consuntivo, l’elenco dei delegati, l’e-

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lenco degli iscritti per Sezione (che fatica tirare le somme ogni anno!) il “Manifesto degli Editori”,ilCatalogo dell’Editoria Scolastica 2006 (ormai porta bene!), il notiziario n°8 appena stampato; un rin-graziamento alla tipografia Volpicelli per la disponibilità mostrata; le foto sono quello chesono…però Canonici è venuto bene!Il nuovo statuto, finalmente pubblicato, anche se in forma provvisoria.Noterete sulla copertina che la data della prima assemblea straordinaria è 2002, anno che coincidecon il mio inizio di mandato, cominciato il ventidue novembre duemilauno, per la precisione: non èstato facile, vista anche la mia inesperienza in quel ruolo, gestire delle proposte di modifiche statu-tarie, soprattutto poi in relazione a quel “cassare tutto“ relativo all‘articolo del segretario, il “17“ ( aproposito, sebbene sia napoletano, non sono scaramantico, difatti domani è venerdì 17 ed ho orga-nizzato una gita in autobus “scoperto”), dicevo vi confesso di essermi sentito un poco con le manilegate, perché, premesso che in parte condividevo l’identificazione di un certo malessere associativonel funzionamento inadeguato ai tempi da parte della vecchia segreteria, mi trovavo nella condizio-ne di chi, dopo essersi proposto di cambiare le cose, viene suo malgrado messo in discussione par-tendo dallo statuto addirittura. Mannaggia!Il 2002 ed il 2003 sono stati quindi caratterizzati da un percorso con ostacoli non previsti, che hannoritardato non di poco la proposizione di alcune iniziative che un’assemblea, ma soprattutto un consi-glio meno distratto da altri argomenti (riformare lo statuto, appunto), avrebbe potuto recepire portan-do l’Anarpe ad arrivare prima a quei traguardi che, seppure per altre vie, pure sono stati raggiunti.La relazione, mamma mia! La faccio domani và, no dopodomani, ed alla fine eccomi qui: non l’hofatta. Però una cosa l’ho fatta: ho riletto uno ad uno i verbali delle assemblee pubblicati sui notizia-ri, dal numero quattro in poi.Ed allora parto dall’inizio, e leggo dall’intervento del buon Gigi Liguori (il vecchio segretario, perchi non lo sapesse) tratto dal notiziario di quell’anno. Per inciso il tema di quella che era la XXIXAssemblea era: Il coraggio di cambiare: il rinnovamento dell‘associazione, necessità per il futuro.“L’ANARPE darà un fortissimo impulso all’informatizzazione, al sito internet, all’uso della postaelettronica ed altro ancora,; questo prevede che il segretario al quale sarà demandato il compito digestire il tutto possegga una grande esperienza ed una forte preparazione di base nello specificocampo telematico....”Perdonatemi se mi dilungo ma vi leggo anche il mio intervento alla XXIX, di fatto il mio program-ma di candidato alla segreteria nazionale (a coloro i quali avranno la pazienza di leggere questointervento, una volta che sarà pubblicato sul notiziario, lascio l’onere di andare sul sito istituziona-le a leggersi questi interventi che non sono trascritti in questo numero),Credo che in questo discorso ci sia buona parte del mio modo di interpretare il ruolo di segretario edi “fare” l’associazione, sì perché nei fatti, sia buoni che cattivi, l’associazione l’hanno sempre“fatta” loro, il presidente ed il segretario: a volte l’uno pravalente sull’altro e viceversa.Oggi quello scompenso che vedeva il nazionale ricevere senza dare molto in cambio esiste ancora,MA AL ROVESCIO!Adesso lamentiamo scarse comunicazioni dalle sezioni, più in generale scarsa vita, partecipazionerispetto a quanto in nazionale porta avanti.Il presidente ha già esposto sul piano politico la necessità di gestire questo collegamento nazionale-associativo.Io vi dico che così come siamo oggi, la necessità di coinvolgere il socio nella vita associativa diven-ta una priorità assoluta.LA SEGRETERIA NON INTENDE RIMANERE CON LE MANI IN MANO, PER CUI IL CANA-LE COMUNICATIVO DIRETTO CON I SOCI SARA’ POTENZIATO: NON PIÙ SOLO IL SITOPER CHI LO VUO VISITARE E LE ASETTICHE NOTIZIE FISCALI: INVIEREMO MAIL, FAX,

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LETTERE, TESSERE, FAREMO DI TUTTO PER PROVARE A SVEGLIARVI!QUANTO MENO DOMANI POTREMO DIRE DI AVERCI PROVATO COME DIRIGENZA.Tramite la gestione di Giada ho avuto modo di dialogare con quasi tutte le agenzie editoriali italia-ne: a parte la considerazione personale che, sul piano tecnologico, siamo veramente arretrati (agen-zie che fatturano milioni di euro di vendite che usano ancora il modem analogico e windows 95, edera profondo nord…), ho trovato i soci del tutto “ignoranti” di quanto dibattiamo, dei problemi pre-senti e futuri della categoria. Insomma, gente che vive in una sua piccola isoletta e che è convintache “tanto a lui non capiterà mai niente”.Queste persone, e parliamo della maggioranza dell’associazione, non possono restare in questo stato,anche perché mai come oggi l’associazione ha bisogno della loro consapevolezza e del loro consen-so nei confronti delle iniziative che il nazionale potrebbe intraprendere verso l’esterno o verso lorostessi.E allora devono osservare che le sezioni, sotto l’aspetto della segreteria, dell’operatività quindi, sonoun passo indietro rispetto al nazionale, con le dovute eccezioni.Nella mia relazione del 2001 parlavo della volontà di supportarle per travasare le esperienze “cam-pane” nel nazionale, e dal nazionale a loro.La prima operazione è riuscita, la seconda un po’ meno.Volete un esempio?Le ricevute associative per alcune sezioni sono un’opinione.Io ho un elenco dei loro soci, loro ne hanno un altro! Il riscontro alla delibera del CDN sul noleggio..? meglio sorvolare !Le adozioni: l’AIE ci ha inviato un elenco di scuole non reperite da loro, o presunte tali: nessuno hachiamato per dire: “sono scuole”, o meglio “plessi inesistenti”, “sì esistono: eccoti il cartaceo”; oppu-re “non ho tempo”; “pagami”!!... niente! Come se non fosse successo nulla. Abbiamo ricevuto il 99%delle adozioni in tempi rapidi, che ce ne frega del resto, tanto sono solo elementari…No cari! Così non và. Ci potremmo giocare una bella carta con gli editori nel far valere la nostra pre-senza ed il nostro radicamento sul territorio. Anzi ce la siamo giocata, a livello nazionale, ma nonpossiamo bluffare, quando poi il fatidico elenco di scuole non reperite… arriva e rimane lì!Altra cosa intollerabile: agenzie che abilitano GIADA per mandati importanti su grandi province eche poi “dichiarano” UNO O DUE SOCI! MA SIAMO IMPAZZITI?Ritorno a parlare della Campania: abbiate pazienza. In Campania ci siamo inventati gli “studi di set-tore”. Abbiamo analizzato la Zanichelli di Napoli, modello di riferimento, e abbiamo fatto le dovuteproporzioni sulle altre province ed agenzie. Vuoi Giada? Che mandati hai? Che zona hai? Quantiiscritti hai? Se rientri nei “parametri” hai i dati, altrimenti porta le tessere o non hai nulla.Ritengo quindi, di aver interpretato in maniera “efficiente ed efficace” l’incarico affidatomi e sonodisponibile a continuare ad interpretare questa figura (comunque controversa, da sempre) al fiancodi chi mi vorrà! Grazie

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Cominciano gli interventi, primo ad intervenire:

Stefano Brambilla Ottobelli (PRESIDENTE LOMBARDIA)Sono Stefano Brambilla Ottobelli, presidente della sezione Lombardia e vorreiinnanzi tutto porgervi i saluti di tutti i soci della sezione unitamente ai miei.La sezione Lombardia mi ha ancora quest’anno riconfermato alla sua guida.Dico ancora il presidente regionale e con lui il Consiglio Direttivo tutto, nellanostra sezione, rimette ogni anno il proprio mandato all’Assemblea andando,quindi, ben oltre alle definizioni temporali che sono definite nello statuto. Ilmotivo può essere semplicemente chiarito. Le figure dirigenti vogliono esseredavvero la rappresentanza più ampia possibile e non solo; vogliono essere anche

quella più rappresentativa. Ogni anno l’Assemblea che decide se l’operato del suo presidente èrispondente a quelle che sono le vere volontà della base. È nell’ambito di una collegiale ed allargatavolontà che, quindi, si confrontano le esigenze, i problemi, le volontà, ricercando risposte, proposteed indicazioni operative e politiche. È quindi con orgoglio che oggi mi sento di rappresentare davve-ro la mia regione.La Lombardia prima e più delle altre regioni sta vivendo, o meglio subendo, le riforme di un settoreche si estranea sempre più dalla identità editoriale avvicinandosi maggiormente ad una definizionefinanziaria. Alle redazioni editoriali si sostituiscono i consigli di amministrazione e conseguentemen-te si modificano i rapporti relazionali con le reti che vengono in seguito spersonalizzate o peggioancora smembrate.I tempi di attuazione di queste riforme sono da noi, più che in altre regioni, repentini.Questa situazione è da anni che viene da noi evidenziata all’interno del CDN cercando l’attuazionedi proposte per politiche associative che a volte non vengono capite; certo non per incapacità masicuramente per realtà regionali completamente diverse.Ricordo la diffidenza raccolta all’interno del CDN quando anni fa proponevo progetti di informatiz-zazione, portando pure professionisti informatici, cercando di dimostrare la necessità di una svolta.Ricordo quando in Assemblee Nazionali parlavo della necessità di dover cambiare in maniera prio-ritaria lo spirito associativo anche attraverso un rinnovo generazionale. Ora mi chiedo che cosa sareb-be accaduto se mi fossi fermato alle perplessità ed ai “sorrisetti” raccolti allora.Oggi siamo riusciti ad arginare una dilagante rivoluzione che, vorrei ricordare, ha visto cambiare dra-sticamente il nostro modo di lavorare, i nostri contratti, i sistemi distributivi, le concorrenze commer-ciali. Siamo riusciti ad arginare, non a risolvere le problematiche che ci affliggono.In questa Assemblea Nazionale, ci accingiamo a scegliere quelle che saranno le future figure dirigen-ti che andranno ad interpretare il nostro futuro. Scelte che più degli altri anni dovranno essere espres-sione di una consapevole e responsabile risposta alle sollecitazioni che dal nostro settore giungonoe non espressione morale estemporanea del momento.La Lombardia si aspetta una Presidenza motivata, dinamica, presenzialista verso tutte quelle mani-festazioni dove possiamo far valere le nostre ragioni e le nostre professionalità. Ci aspettiamo deiConsiglieri nazionali che siano espressione di proposte politiche nuove.Ci aspettiamo insomma un’Associazione che possa operare in tempi rapidi e che sia in grado di darerisposte concrete, certe e rapide.Noi in Lombardia abbiamo già incominciato a fare la nostra parte e la risposta si evince dal numerodegli iscritti che la regione ha (+14). Abbiamo cominciato dal nostro interno riformando, anche alivello generazionale, le figure dirigenti, abbiamo scardinato lo spirito clientelare e quel nepotismoimproduttivo e deleterio, abbiamo evoluto il nostro sistema comunicativo e quello dei servizi, abbia-

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mo rinfrancato e rinnovato lo spirito con il quale gli associati di sezione vivono l’Anarpe.Sono state scelte di sacrificio e coraggio, ma soprattutto scelte ponderate che fanno da base allanostra evoluzione e sicuramente non il Fato. Le proposte non mancano quindi, e sono frutto di unavissuta esperienza che vorremmo venisse condivisa.Un sentito ringraziamento, vero, sereno, sincero va al presidente Cerreto che ha rappresentato, omeglio per molti versi è stato, l’Associazione negli ultimi vent’anni. Ma viene da chiedersi se saràancoralLui che dovrà rappresentare il futuro della nostra Associazione. Dobbiamo cercare nelledimissioni che lui stesso ha rassegnato negli ultimi CDN, le garanzie che a questa Associazione ser-vono? Dobbiamo cercare nelle energie che permettono di sfasciare la porta di un Hotel ad unSegretario Nazionale, quelle forze necessarie per trovare quell’agognata coesione associativa? È nelcontinuare a procrastinare l’attuazione di scelte già prese, anche con delibere debitamente votateanche all’interno di Assemblee Nazionali, che ci si rende maggiormente credibili agli occhi dei nostriinterlocutori? A tutto questo la Lombardia dice NO!! E quindi proporremo che Carta Alessandrodiventi presidente nazionale come d’altro canto era già stato fissato negli accordi di tre anni fa al suo-ninsediarsi nella carica di vice presidente nazionale, che Vaccari Mirko diventi consigliere naziona-le ponendosi come forza d’avanguardia verso il nuovo che in Lombardia, prima che in ogni altraregione, arriva. Rimane chiaro, comunque, che se ci fossero persone che non hanno più nulla da dare a questaAssociazione, si facciano da parte per lasciare posto a coloro i quali hanno invece voglia di fare.Creiamo le condizioni affinché il nuovo possa emergere perché è di nuovo che abbiamo bisogno.E queste condizioni devono essere prevalentemente economiche, tanto da liberare le nuove figuredirigenti da bieche e meschini ricatti e poter essere messi in condizione di dar fondo a tutte le lorepotenzialità.Il futuro non ci aspetterà vediamo di accoglierlo con entusiasmo ed almeno preparati. Proponiamo pure sostenendolo, Tognolo Valter nella carica di Probiviro, carica che fino ad oggi haricoperto.

Dino Pinato (PRESIDENTE VENETO)I temi proposti dalla P.N., Promozione della lettura e il “Contratto Nazionale”,non hanno mancato di movimentare e accendere la discussione all’ultimaassemblea regionale che abbiamo organizzato. Parlando di Contratto Nazionale, argomento da sempre discusso e dibattuto, c’èmolto scetticismo fra i soci: la distanza mantenuta dagli editori sulla questionenon ci ha mai permesso di giungere a risultati minimamente soddisfacenti per lanostra categoria e le molte anime che compongono la nostra Associazione ci

hanno sempre impedito di arrivare a richieste valide e soprattutto unitarie. Questo scetticismo può essere superato. Visti i rapporti attuali che stanno intercorrendo con l’AIEdobbiamo aprire, come auspicato dal P.N., un tavolo di lavoro con gli editori per cercare di definirein maniera chiara ed univoca la nostra figura di PROMOTORI DI CULTURA. Su un argomento così importante dovremo affidarci a degli esperti, come già proposto dal collegaLeiter l’anno scorso, che ci illustrino tutti gli aspetti possibili della questione, così da superare le dif-ferenze e le divisioni che inevitabilmente ci sono fra di noi per arrivare a proporre agli editori richie-ste chiare e sensate evitando gli errori del passato.Tutto questo va fatto rapidamente per sfruttare il momento relativamente favorevole che stiamovivendo con gli editori.Sulla promozione della lettura ci stiamo muovendo a livello locale con piccole iniziative che vedo-no il marchio ANARPE presente a vari livelli: ci stiamo organizzando per entrare sempre più costan-

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temente in attività e promozioni culturali legate sia al mondo della scuola sia a quello di varia (il libronel bicchiere e EXPO scuola). Stiamo pensando di organizzare un convegno di studi per l’anno pros-simo e vorremmo coinvolgere le librerie della nostra zona con iniziative che abbiano il libro e la cul-tura come punto focale di sviluppo.Tutto questo impegno comporta dei costi in termini economici e di tempo molto alti: il direttivo dellasezione Veneto si è impegnato a motivare il maggior numero di soci per coinvolgerli nelle prossimeiniziative in programma. Naturalmente tutto questo deve essere supportato anche dalle nostre man-danti che hanno dimostrato in più occasioni di essere sensibili a queste sollecitazioni.Già dallo scorso anno abbiamo preso delle iniziative a favore dei colleghi di varia,però dovremo atti-varci di più anche con loro, che nella nostra sezione non hanno dimostrato fino ad ora di essere coin-volti e motivati nel lavoro dell’Associazione: anche questo sarà motivo di crescita per entrambi igruppi. GIADA: finalmente i soci hanno apprezzato il funzionamento di giada, ovviamente perché sono arri-vate tutte le scuole. È chiaro che non ci si può fermare qui, dobbiamo avere le adozioni libere, pernoi è una esigenza primaria, non può una licenza d’uso “castrante” limitare tutti noi costringendociad un lavoro imbrodo fatto di carta e penna. Riteniamo che tutti i dati appartenenti alla sfera pubblica siano utilizzabili per lo svolgimento dellapropria attività senza limitazione alcuna e per noi le adozioni sono un dato pubblico così come losono per l’ALI.Come presidente e delegato, vorrei che il presidente nazionale e i colleghi mi rispondessero su que-sto argomento ossia: è solo l’ANARPE Veneto che sente questa esigenza??Per quanto riguarda VDS e il noleggio dei libri condividiamo in toto le indicazioni del presidentenazionale: il nostro timore è che il problema non sia risolvibile se non a livello politico e la recentepresa di posizione degli editori ci conforta nell’intraprendere vie anche intransigenti e ferme per tute-lare i nostri interessi. Sulle strategie interne all’Associazione noi del nuovo direttivo del Veneto stiamo studiando modidiversi per comunicare fra Direttivo e soci in maniera più diretta e coinvolgente focalizzando i pro-blemi e le relative possibili soluzioni da adottare. Dovremo gestire le risorse economiche disponibili cercando sponsor e collaborazioni anche esterneche ci permettano di qualificare al meglio tutto l’impegno che profondiamo per la nostraAssociazione (la stessa cosa suggeriamo a livello nazionale).Quindi discutiamo democraticamente i nostri problemi per cercare di risolverli al meglio, ma puntia-mo soprattutto a fatti concreti, assumiamoci delle responsabilità precise e forti perché il futuro checi attende non sarà certo meno impegnativo e duro della realtà impegnativa e dura che stiamo viven-do ora.E a prova di quanto sopra esposto la sezione Veneto candida il collega Lotteri Enrico a consigliereNazionale, certa della sua utilità all’Associazione tutta, uomo capace e concreto, attivo, però nonadatto se cerchiamo un parolaio.

Umberto Leiter (PRESIDENTE VERONA) La sezione Anarpe di Verona, Mantova, Trento, Bolzano da me presieduta inten-de ringraziare i questa occasione il presidente nazionale Cerreto ed il segretariogenerale Antonio Arnone; la sezione di Verona ha particolarmente apprezzato illoro impegno e la loro determinazione in situazioni che ci ha visti impegnatissi-mi. La sezione di Verona si augura che vengano rieletti nelle loro rispettive cari-che.Brutte notizie dalla sezione di Verona, la provincia autonoma di Trento ha, dallo

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scorso mese di settembre, introdotto il prestito d’uso del testo scolastico in tutte le classi prime ditutti gli istituti superiori della provincia di Trento. Ha perciò acquistato, spendendo cifre astronomi-che, tutti i libri di testo per tutti gli alunni delle classi prime. Il prossimo anno scolastico il prestitod’uso salirà alle classi seconde e così via fino all’ultimo anno. Questo significa che, nella propagan-da scolastica che andremo ad iniziare a gennaio, nessun insegnante potrà cambiare un qualsiasi librodi prima classe, avendo le scuole capitalizzato gli acquisti. Rammento che nelle secondarie di primogrado a Trento esiste il prestito d’uso già da anni. Voi capite la gravità di questa situazione: pratica-mente a Trento nessun agente Anarpe farà propaganda scolastica. A Natale avrò un colloquio conl’Assessore alla Pubblica Istruzione per chiarirgli la nostra posizione e comunicargli quali saranno lenostre decisioni in merito alla gravissima situazione che si è venuta a creare.Altro problema di Verona è il noleggio dei libri di testo nelle scuole. Come ben sapete abbiamo presouna ferrea decisione che poi è stata adottata anche dall’Anarpe nazionale; alla luce delle decisioni danoi prese solo una scuola ha attuato il noleggio. Devo però purtroppo notare (e lo dico con profondairritazione) che non tutti i colleghi hanno agito con la durezza e determinazione che abbiamo usatonoi ed il sottoscritto in particolare. Mi riferisco in particolare alla provincia di Brescia, con noi con-finante, laddove 13 istituti superiori hanno attuato il noleggio. Si tratta di un gravissimo precedenteche può avere gravissime ripercussioni su tutto il territorio nazionale. Cosa ha fatto l’Anarpe diBrescia (e vorrei avere in questa occasione una risposta dal suo Presidente) per impedire tale scem-pio? Si aggiunga a tutto questo la notizia che il Governo nell’ultima finanziaria parla esplicitamentedi noleggio dei libri di testo nelle scuole. Ultima novità è apparsa sul Corriere della Sera del 27Ottobre, nella rubrica “ricerca di personale” una inserzione in cui la nota ditta cerca agenti per tuttoil territorio nazionale. Voi capite!Credo che a questo punto della nostra storia, l’Anarpe debba rendersi assolutamente conto che il rap-porto Agenti/Editori debba, una volta per tutte, cambiare. Non può assolutamente bastarci che l’Aieabbia denunciato la ditta o il Preside per il noleggio, o che io e i miei colleghi quotidianamente ci sifaccia paladini, simili a cretini Don Chisciotte, di singole battaglie vinte ma con il rischio gravissi-mo di perdere la guerra. Ci possiamo rendere una volta per tutte conto, che gli editori possono pub-blicare i più bei testi scolastici del mondo, ci dobbiamo però rendere conto che, anche i più bei testiscolastici del mondo resteranno accatastati nei loro magazzini, se gli agenti Anarpe, alle cinque delmattino, non andranno nelle scuole a proporre i libri, che in molti casi (vedi quest’anno) gli studen-ti avranno a Natale… rendiamoci conto, una volta per tutte, della nostra forza. Ricordiamoci chenella magica catena del libro, l’anello forte, anzi fortissimo, siamo noi, una categoria di persone per-bene, educate, oneste, colte. Io confido che una certa storia finisca e ne cominci una nuova. Cito econcludo, un grande statista francese del secolo scorso, Charles De Gaulle, che entrando nelParlamento francese per prendere importanti decisioni, rivolgendosi all’uditorio disse: “signori, laricreazione è finita”; faccio mia quella bellissima frase e vi dico: “colleghi a questo punto la ricrea-zione è finita”. Quando il gioco di fa duro, i duri cominciano a giocare. Ho apprezzato moltissimo la decisione della sezione Calabria (a firma Raschillà che facciamonostra), di proporre la creazione di una commissione nazionale per la soluzione del problema ineren-te il contratto. Se siete d’accordo io sarei lieto di farne parte, avendo la possibilità a Verona di poteressere affiancato da specialisti. Dovremo trovare risorse per la risoluzione di un problema che è asso-lutamente inderogabile.Per monitorare la situazione tutti i colleghi di Verona hanno depositato i loro contratti all’Anarpe.Sono molto sorpreso, in effetti poi nemmeno tanto, che oggi non sia presente a questa Assemblea ilPresidente Aie, dott. Michele Lessona, mi sorprende altresì che non abbia ritenuto opportuno dele-gare qualche suo subalterno a presenziare a questa Assemblea. Avremmo avuto necessità di chieder-gli molte cose e molti chiarimenti in proposito a molte cose.

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Sono rimasto inorridito da quanto il segretario nazionale Antonio Arnone ha detto sullo statodell’Anarpe; inorridito sul disinteresse totale di molte sezioni. Non capisco proprio come la nostraAssociazione possa vincere le future battaglie cui sarà chiamata.

Gabriele Galli (PRESIDENTE EMILIA ROMAGNA)Cari colleghi sono Gabriele Galli, presidente della sezione Emilia.Il mio intervento sarà come al solito abbastanza breve: ritengo necessario innan-zitutto fare un breve cenno a quanto si è discusso nell’ultima Assemblea diSezione, dove, alla presenza di un discreto numero di soci, abbiamo analizzatocosa ha caratterizzato questo 2006. Un anno molto duro per tutti, sia per le difficoltà sempre maggiori nella propa-ganda e nella distribuzione, sia nell’affrontare un settembre, che dal punto di

vista delle richieste dei saggi cattedra, sta trascinando il nostro lavoro ad una sempre più svilente pro-fessionalità.Per non parlare della nota vicenda del noleggio dei libri di testo, che ha visto l’Associazione prota-gonista di una netta presa di posizione che trova la nostra Sezione completamente in sintonia conquanto stabilito dal Nazionale.Per quanto riguarda il citato “settembre nero” la nostra Sezione ritiene sia il momento di aprire uncanale di comunicazione con le Presidenze e con le Segreterie sempre più fitto, lettere che spieghi-no molto chiaramente chi siamo, quanti siamo e come operiamo all’interno delle scuole: visto ancheil modo, come ho già detto poco professionale, in cui siamo costretti a lavorare a settembre, credia-mo che regolarizzare quanto più possibile la gestione dei saggi cattedra, magari sensibilizzando pro-prio i dirigenti scolastici e le segreterie, sia una strada corretta da seguire. A questo proposito cito lasezione di Verona in merito all’iniziativa di applicare un’etichetta su ogni saggio cattedra, iniziativache anche l’Emilia seguirà; in aggiunta a ciò, la nostra sezione ha deciso di costituire una commis-sione per redigere una lettera da consegnare alle dirigenze scolastiche, al fine di raggiungere gliobiettivi di cui sopra (provvederò ad inviare la lettera alla segreteria nazionale per metterla a dispo-sizione di quanti fossero interessati). In merito al delicato aspetto dei dati adozionali, la scelta dell’accordo Aie/Anarpe, tanto discussa siain sede di CDN che nelle varie sezioni, si è rivelata azzeccata: abbiamo innanzitutto intensificato inostri rapporti con l’ Aie e non ultimo, abbiamo avuto gli elenchi in una percentuale vicinissima al100% prima delle vacanze di luglio; Giada, altro strumento super discusso, ha funzionato alla perfe-zione, le modifiche promesse dalla Servizi Editoriali sono state fatte, magari non tutte, ma il nostroparere è che ora abbiamo un nostro programma che funziona e tutta la sezione ne ha riconosciuto lavalenza.Detto quanto successo all’ultima assemblea regionale, vorrei spendere due parole più di caratteregenerale.A prescindere dal fatto che ci possano essere dei candidati alla presidenza oltre a Roberto Cerreto,nell’ottica del rinnovamento di cui tanto si parla soprattutto in sede di CDN, ma anche dalla base,sono stato contattato dal vice presidente Carta in merito alla possibilità di diventare, se votato dalConsiglio, nuovo vice presidente nazionale e affiancare il presidente Cerreto negli incontri piùimportanti per conoscere e soprattutto per imparare: l’obiettivo è quello di analizzare poi, trascorsi iprossimi tre anni, se esistono le condizioni e le capacità, per candidarmi eventualmente alla presiden-za nazionale.Carta ha organizzato un incontro di cui tutti i Presidenti erano a conoscenza e, visto che il mio nomeera stato fatto anche da alcuni di loro, ci tengo a precisare che ad oggi non sono disponibile a candi-darmi presidente nazionale e questo perché non ne ho al momento le capacità e l’esperienza, soprat-

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tutto in un momento così delicato come quello che sta vivendo la nostra Associazione. Il rinnovamento è giusto, ma deve essere un rinnovamento graduale e intelligente, che ad esempiopuò partire dalla nomina di nuovi giovani consiglieri nazionali volenterosi di darsi da fare. Per quan-to riguarda me io do la disponibilità, se il Consiglio Direttivo lo vorrà, a fare il vice presidenteNazionale e affiancare Cerreto nei prossimi tre anni. In questi mesi ho parlato molto con Roberto eho visto in lui gli stimoli giusti per continuare a fare ilpPresidente: la mia sezione concorda piena-mente con le scelte politiche che stiamo portando avanti, soprattutto negli ultimi anni, la necessità diun nuovo Contratto Nazionale basato esclusivamente sulla funzione di promuovere il libro sia inlibreria che nelle scuole, visti i grossi cambiamenti del mercato degli ultimi anni, quindi il più pos-sibile un contratto sull’adottato, la presa di posizione sul citato noleggio, una valutazione positiva inmerito al protocollo d’intesa Aie/Anarpe, sia in termini politici che economici, pur con la necessitàdi analizzare eventuali nuove proposte per il futuro, quindi Giada, modifiche e costi.Ritengo che la nostra figura di promotore editoriale debba necessariamente riqualificarsi sempre dipiù e, in un periodo come detto, molto delicato e di cambiamenti, ciò non può che avvenire tramiteil confronto con le controparti: alimentare il confronto con Aie e Ali non significa perdere di autono-mia, collaborare vuol dire anche superare le difficoltà, e in questo l’Emilia concorda quindi con lestrade intraprese dal Nazionale.Un aspetto fondamentale su cui invito tutti a ragionare, è che da più parti si chiede di rendere sem-pre più efficiente la nostra azione operativa, di fare sempre più, di “contare” sempre di più: l’effi-cienza e tutto il resto di cui sopra, ha un costo e qui concordo con quanto ho letto negli appunti diCerreto sulla sua relazione, ovvero occorre che tutti i soci valutino quanto può valere per la nostraprofessione investire nell’Associazione. Per quanto mi riguarda, visto che ho ancora qualche anno dalavorare, credo sia necessario farlo, decidiamo insieme quanto e in che modo.

Andrea Beghelli (VERONA)Sono sempre più evidenti le due Anarpe presenti in seno alla nostraAssociazione: una politica, legata alle scelte strategiche, ai contatti con le altreassociazioni di categoria, con l’Aie ecc., l’altra tecnica più orientata ai servizi.Relativamente a questa seconda, mi addentro puntando il dito su un tema cheritengo molto importante e che riguarda i punti patente ed il ritiro patente. Oggi,come tutti sappiamo, una quota di circa 20 Euro viene girata alla Ras per lapolizza tutela legale. Ritengo che una quota più o meno dello stesso importo(20-25 Euro) sarebbe fondamentale destinarla, per poter affrontare quegli incon-

venienti che noi agenti e promotori, vivendo sulla strada, più di ogni altra categoria rischiamo didover affrontare. Il ritiro patente può avvenire per molti motivi, ma tutti portano allo stesso risulta-to, rifare la patente. Rifare la patente vuol dire soldi per l’autoscuola, vuol dire non poter guidare perun certo periodo. Io mi sono interessato ed ho in mano un preventivo che domani presenterò al P.N. Questa polizza rimborsa la spesa per rifare la patente, dà una diaria giornaliera per poter pagare unautista e, cosa fondamentale, il tutto in caso di qualunque infrazione del codice della strada (alcool,semaforo rosso, ecc.). Invito tutti i colleghi ad interessarsi per portare preventivi, invito il CDN a valutarli e a portareall’O.D.G. del prossimo CDN l’argomento. Credo che possano diventare i venti euro meglio spesidall’Associazione.Patente a punti: c’è un numero verde della motorizzazione per sapere i punti che si hanno sulla paten-te; risponde una segreteria telefonica che chiede il numero della patente.Numero verde: 848782782.

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Patrizia Ferrara (PRESIDENTE SICILIA ORIENTALE)Colleghi, siamo qui quest’anno per l’Assemblea elettiva, dobbiamo dare man-dato ad alcuni di noi per rappresentarci di fronte ai nostri interlocutori, è d’ob-bligo quindi porci le seguenti domande: cosa ci aspettiamo da questaAssociazione, cosa chiediamo di fare ai nostri rappresentanti, e quindi qualedeve essere la politica dell’Associazione nei prossimi tre anni?Ritengo oggi due i temi fondamentali su cui incardinare l’azionedell’Associazione nell’immediato futuro: il primo è il contratto di lavoro, ilsecondo, strettamente collegato, è la questione del noleggio dei libri. Su questi

temi proverò a fare insieme a voi alcune riflessioni e a voi chiedo di esprimere da questo pulpito levostre richieste e posizioni, per poter avviare un vero confronto che consegni nelle mani di chi cidovrà rappresentare, una Associazione fatta da individui che nella loro diversità inseguono degliobiettivi comuni.Il contratto di lavoro: quello attuale, risale ad oltre quindici anni fa, tempi diversi, mercato diverso.Oggi risulta fondamentale una profonda revisione dei meccanismi di remunerazione e di tutela delpromotore, che rispetto al passato, ha visto mutare la propria condizione da piccolo imprenditore aquasi impiegato, ma sebbene questo sia sotto gli occhi di tutti noi, non siamo stati in alcun modocapaci di far sedere attorno ad un tavolo i rappresentanti degli editori, per stabilire delle regole nuovee certe, e non possiamo dare di questo la colpa all’Aie, visto che nonostante un lunghissimo periododi stabilità dirigenziale dell’Associazione, non abbiamo formulato nessuna richiesta vera di confron-to e nemmeno uno straccio di richiesta contrattuale. Allo stato attuale, nel tema provvisorio che ilNazionale ci ha inviato, viene indicata la strada che noi condividiamo. Viene anche da chiedersi selo vogliamo veramente un nuovo contratto, o amiamo solo pavoneggiarci con le belle parole, o forsela verità sta nel fatto che si vuole andare avanti per forza d’inerzia senza seri obiettivi per cui impe-gnarsi.La questione dei libri a noleggio: non so se veramente siamo tutti consci del pericolo che corriamo.Questo argomento merita una grande riflessione, ritengo che il nuovo contratto debba prevedere degliammortizzatori di questo fenomeno, che rischia di erodere i nostri redditi, e ritengo anche che se ilnuovo contratto potrà essere motivo di contesa con l’Aie, il problema dei libri a noleggio deve veder-ci solidali con gli editori, dovrà essere motivo di una battaglia comune che potrebbe forse aprire deglispiragli per un vero dialogo tra noi e loro. Noi della Sicilia Orientale non abbiamo aspettato, e abbia-mo messo a disposizione di tutti, la possibilità che avevamo, di dialogare con membri delParlamento, e siamo in grado di assicurarvi che all’arrivo al Senato della Finanziaria, sarà messo indiscussione nell’appropriata commissione. A questo deve corrispondere un’azione della nostraAssociazione, dei librai e degli editori, e sulla base di una linea comune, si dovrà supportare ladiscussione in commissione con un preventivo incontro con il Ministero, che sono certa, ci verrebbeaccordato, i tempi sono molto stretti e si dovrebbe agire immediatamente.Chiedo quindi, a nome della mia sezione, che i candidati alla presidenza dell’Associazione, chiun-

que essi siano, nel loro discorso di impegno, rendano chiara la volontà di non fartrascorrere più tempo inutile per la soluzione di questi problemi, e che nei primicento giorni siano verificabili dal CDN questi obiettivi raggiunti.Candidiamo Carmelo Russo a consigliere nazionale.

Aldo Pensato (PRESIDENTE PUGLIA E BASILICATA)La sezione Puglia e Basilicata dopo ampia discussione traccia dei punti fonda-mentali, che riguardano il futuro dell’Associazione: Promozione – Contratto -

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Problematiche noleggio libri di testo - Presidenza Nazionale – Consiglieri Nazionali – Giada.Appare evidente, come per gli editori la promozione dei libri di testo nella scuola, e dei libri di varianella libreria, sia ritenuta indispensabile. A questo proposito abbiamo la conferma che si sono avuteagli Stati Generali dell’Editoria da parte del Presidente dell’aAie Federico Motta. Riteniamo validele varie lettere inviate dal P.N. a Motta, Lessona, Fanucci, e quella mandata al ministro dei BeniCulturali F. Rutelli e al sottosegretario del Dipartimento per l’Informazione dell’editoria Levi. Tutte le circolari hanno diverse considerazioni, ma l’obbiettivo comune è stato quello di farci cono-scere, come speriamo la nostra collaborazione con il MIUR/AIE/ALI, e cosa più importante la nostraprofessionalità. Da questa considerazione, e dai cambiamenti verificatisi in questi ultimi anni, gran-de distribuzione, noleggio libri di testo, e quello più importante la liberalizzazione da parte degli edi-tori (ovviamente quelle più importanti alcuni l’hanno già iniziate a livello regionale e nazionale, vediPBM, Longman), riteniamo sia giunto il momento di avanzare la richiesta all’Aie di aprire un tavo-lo di lavoro su un Contratto Nazionale che riguardi esclusivamente la funzione di promuovere il libronella scuola e in libreria. Per la scuola di un Contratto sull’adottato (rapporto adottato-venduto sumacro area a livello nazionale).Sul noleggio dei libri riteniamo la situazione molto preoccupante, perché partita da Verona si potreb-be estendere ad altre regioni; abbiamo appreso alcune anticipazioni della legge Finanziaria 2006 rela-tiva ad ipotesi di noleggio dei libri di testo da parte delle Istituzioni scolastiche, che a giorni saran-no presentate alla Camera e al Senato per l’approvazione; tutto questo dovuto, a nostro avviso, alleforti pressioni dei sindacati. Non sappiamo se il comodato d’uso verrà attuato attraverso società este-re o tramite istituti scolastici. Quindi bisognerà aspettare l’attuazione del regolamento dellaFinanziaria, a tutte quelle iniziative politiche miranti alla riduzione della spesa sostenuta dalla fami-glia (reale o presunta), che comunque vengono viste positivamente dai sindacati delle associazionidei consumatori. La sezione inoltre, si è dichiarata non del tutto disponibile a recepire la risoluzionedecisa dal CDN di luglio, che prevedeva il rifiuto di consegnare dei saggi in quelle scuole che doves-sero aderire in zone al noleggio, perché sono sorte contstazioni da parte di alcuni soci in relazione alconflitto che potrebbe essere generato da una tale azione con le mandanti.La sezione a riguardo della presidenza nazionale, sostiene la candidatura di R.Cerreto; per questotriennio si auspica che vengano identificate delle figure da affiancare alla Presidenza (possibilmentegiovani), che consentano di rinnovare concretamente la struttura ormai obsoleta dell’Associazione,anche se in questi anni gli obiettivi che ci si era proposti sono stati raggiunti.Rapporti con il MIUR, con l’AIE e l’ALI; allargamento dei varisti nell’Associazione; sistema infor-matico con Giada per le adozioni.Sui consiglieri nazionali bisognerebbe che l’Associazione individuasse delle figure di rilievo, capa-ci di assumere degli impegni su tutto il territorio nazionale, e non solo regionale, e che si occupinodi tutte le problematiche.Giada: bene per la sez. Puglia e Basilicata (23 licenze), tutti i soci, tranne quelli della Zanichelli,hanno ricevuto i dati adozionali con il programma Giada. La sezione ritiene il costo del programmaancora molto alto e si augura che nel 2007 sia più contenuto. Si evidenzia la necessità di proseguire

ed intensificare i rapporti con il Miur, da problematiche che vadano a rendereincerto l’accordo stilato tra Aie/Anarpe/Ali, che dovrebbe durare sino al 2008.In conclusione, noi auspichiamo di fare quel salto di qualità che perl’Associazione non sia solo servizi, ma qualcosa di più, che contempli tutta lavita di lavoro di un socio.

Gianni Gech (SEGRETARIO BRESCIA E CONSIGLIERE NAZIONALE) Come socio e come consigliere nazionale uscente desidero ringraziare tutto il

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CDN uscente ed il Presidente Cerreto che, pur con tante polemiche e vivacissime discussioni, sem-pre nell’interesse dell’Associazione se pur con ottiche diverse, hanno permesso all’Associazione diconseguire tutti i risultati oggi evidenti.I rapporti costruiti con il Ministero sono un risultato importante. Gli accordi e l’alleanza con l’ A.L.I. sono un risultato importante. La possibilità, finalmente, di poter interloquire con l’A.I.E. è un risultato importante.G.I.Ad.A., che dopo tante vicissitudini, boicottaggi, critiche, incomprensioni, quest’anno ha funzio-nato bene, è un risultato molto importante.Dopo vent’anni di presidenza Cerreto è certamente ora di cambiare. Ma cambiare con chi ? Se, come è già stato più volte ripetuto nei precedenti interventi, bisogna svecchiare l’Associazione,allora bisogna anche individuare persone giovani convinte, serie, credibili, con un programma poli-tico con obiettivi chiari e condivisibili, capaci di mantenere quanto ottenuto in questi anni ed in gradodi trovare le soluzioni che permettano di ottenere quanto, ancora, i soci si aspettano: un contratto dilavoro che, al di la delle percentuali, tuteli la persona e la dignità del promotore editoriale, per esem-pio.Ma dove sono queste persone? Un nome, per la verità, c’è: è Gabriele Galli, attuale presidente della sezione Emilia Romagna. E’una persona seria ed affidabile ma, proprio perché seria, non si propone come presidente ma si rendedisponibile ad affiancare attivamente l’attuale Presidenza, qualora questa sia rieletta, per imparare,conoscere, aiutare l’uomo in carica e valutare, dopo un triennio di affiancamento, se sarà in grado diproporsi come presidentenazionale. Attenzione! Galli non garantisce di essere il futuro presidente,Galli garantisce la sua disponibilità per mettersi alla prova, confrontarsi con se stesso e valutare sefra un triennio si sentirà maturo per proporre un suo programma ed una sua candidatura allaPresidenza Nazionale.Un ringraziamento non meno particolare al nostro segretario amministrativo Cappugi che usualmen-te parla poco, non ciancia, ma ha fatto quadrare i conti, e li ha fatti quadrare molto bene, e al nostrosegretario nazionale Arnone per la competenza del suo operato e per la disponibilità riconosciuta damoltissimi soci che noi del direttivo neanche conosciamo.G.I.Ad.A., come già detto, ha funzionato benissimo, i risultati sono evidenti. Ma GIAdA è, in uncerto qual senso, vincolato agli umori dell’AIE con la quale abbiamo siglato un’intesa, e non pote-vamo fare di meglio viste le prospettive che ci dava il ministero, che a mio avviso va migliorata. Sonoconvinto che possiamo, anzi, dobbiamo ottenere che i dati delle adozioni siano liberamente e com-pletamente integrabili. Questo, se non erro, l’ALI già ce l’ha.Noleggio libri di testo: come gia detto dal collega Leiter, la VDS Italia, la ditta che noleggia i libridi testo, quest’anno ha mostrato la sua forza intervenendo in 13 scuole della provincia di Brescia, in3 della provincia di Bergamo ed ha rinnovato il suo accordo, iniziato lo scorso anno, con una scuo-la di Verona. E tutto questo è avvenuto, per lo meno per la provincia di Brescia, a totale insaputa deisoci e degli stessi insegnanti che non hanno dato particolare importanza all’evento.La VDS assolda del personale che ha la funzione di contattare il dirigente scolastico e, tramite que-sto, il comitato dei genitori. Una volta convinti questi ultimi il gioco è fatto. Una delibera delConsiglio d’Istituto protocollata ed esposta regolarmente all’albo della scuola è il documento cheattiva di fatto gli accordi in base ai quali la VDS veicola agli alunni aderenti all’iniziativa i testi anoleggio. Chi fornisce la VDS? Questo è da scoprire.Quanto incide la VDS sul mercato del libro nelle scuole che hanno aderito alla loro iniziativa? Dauna mia indagine intorno al 15-20% con una movimentazione di non meno di 12/15000 volumi.Da quando ho conosciuto i legali rappresentanti di questa società ho mantenuto con loro un rappor-

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to di confidenza che mi consente di chiedere come e dove intendono operare, dove acquistano i libri(domanda alla quale non viene data una risposta) ed altro, ma anche di professionalità. Mi sono sempre reso disponibile ad ascoltare le loro proposte che, a mio avviso non sono assoluta-mente condivisibili; a spiegare loro che il nostro lavoro viene penalizzato in quanto il loro interven-to modifica gli equilibri dell’istituzione dei cambi e ci danneggia economicamente in quanto la mag-gior parte dei nostri contratti ci vede retribuiti sulle vendite e non sulle adozioni.Non sta a me dare un giudizio sul loro operato: fiscalmente risultano a posto e per quanto concernei diritti d’autore ritengo debbano essere gli editori ad intervenire. Fino ad oggi ho sentito di molteiniziative dell’AIE e di qualche singolo editore ma i signori della VDS sorridono e mi dicono chenon hanno alcun valore e che gli editori lo sanno.Fra le confidenze mi hanno riferito che l’iniziativa del noleggio testi scolastici ha dato esiti alquan-to positivi, che il tam tam dei genitori ha fatto pervenire loro richieste di contatto da oltre duecentoscuole sparse sul territorio in particolare da Lombardia, Veneto, Emilia e Romagna, Toscana e Sicilia.Un mio consiglio: non sottovalutiamo la VDS e, con essa, il noleggio del testo scolastico all’internodella scuola.

Alessandro Carta (VICE PRESIDENTE NAZIONALE)Rapporto Aie-Anarpe-Ali, fondamentale, il sistema tende a stritolarci, solo conuna politica di filiera riusciremo a non uscire da questo mercato. Gli editori nonci aiutano a crescere.Il Contratto: che ci consenta di capire come verremo pagati, come calcolare leprovvigioni. Il contratto di promotore è un contratto di minima, non certo il migliore.Utilità del promotore: lottare per cambiare ciò che dice Cerreto al riguardo.Bisogna investire (con soldi), far valere le nostre posizioni, attuare politiche

intelligenti, “soldi con soldati”, persone che si impegnino per un risultato finale, non solo con gliinterventi alle Assemblee, non solo con le parole quindi, ma anche con i fatti; i servizi valgono se lepolitiche vanno avanti, le politiche ti permettono di rimanere nel sistema.Mi candido come consigliere nazionale insieme a persone nuove.

Carmelo Russo (SICILIA ORIENTALE)Il Contratto non cambia dal 1979.Non siamo imprenditori, rappresentiamo vari marchi, se salta un marchio, va viaun contratto. Il discorso di Cerreto andava bene qualche anno fa, oggi ci vuole un rinnova-mento, un progresso. Avremmo visto bene, alla Presidenza Nazionale, figurecome quella di Galli o Carta, ma Galli dice che non è pronto per fare il presiden-te, non bisogna essere pronti per fare il presidente; bisogna cambiare dirigenzacome fanno tutte le associazioni, se non va si ricambia continuamente. La nostra

capacità di presenza politica è uguale a zero, non siamo stati invitati neanche agli Stati Generalidell’Editoria. Mancata cortesia da parte di Lessona non presentandosi a quest’Assemblea, neanchedelegando un sostituto. Giada nasce su un dato che ci viene negato, dovrebbe essere Giada-Anarpe,invece è Giada-Aie, non è una vittoria la nostra, per il promotore non funziona perché ha bisogno delcartaceo, controlliamo il dato dell’editore sul dato dell’editore! Al promotore serve un dato suo, rac-colto da sé, per una giusta e libera remunerazione. Noleggio libri: abbiamo contatti con la senatrice Anna Finocchiaro, le abbiamo esposto le nostre esi-

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genze, proporrà il problema al Ministero della Pubblica Istruzione.

Alle 20:20 si conclude la prima giornata di lavori, i delegati vengono congedati conl’appuntamento al giorno seguente alle ore 15:00, il Presidente Alati chiede la massi-ma puntualità per non tardare con i lavori previsti nell’O.d.G. del 17/11.

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17 novembre 2006Dopo una gita per la città, alle ore 15:00 inizia la seconda giornata di lavori.Il Presidente Cerreto fa l’appello: presenti ottantasei delegati su centocinque.Cominciano gli interventi, primo ad intervenire è Gennaro Luise della varia, respon-sabile dell’Ufficio Stampa dell’Anarpe:

Gennaro LuiseLa necessità di un ufficio stampa è sostanzialmente operativa: non può né inven-tarsi le notizie da diffondere, né assumersi responsabilità politiche sulle posizio-ni ufficiali da divulgare.Deve funzionare una catena di comando delle scelte e delle decisioni che suc-cessivamente vengono divulgate. Anche l’operatività è da mettere a punto!Passa troppo tempo tra la decisione di divulgare e la divulgazione effettiva, ecomunque questa operatività, per ragioni tecniche legate alla gestione del sito,non è di competenza di un ufficio stampa. Ragioniamo anche di questo!

La circolazione e la diffusione delle idee, sono una forte opzione politica che costituisce una risorsaper lo sviluppo della democrazia interna, la trasparenza, la crescita di una consapevolezza diffusa ematura!Contratto: bene la sottolineatura del problema di una diversa modalità del pagamento provvigionale.Ma le informazioni? Questo è un punto cruciale che gli scolastici hanno affrontato e risolto, ma lavaria no! Chi detiene le informazioni detiene il potere, e nel nostro caso è il potere di svolgere ilnostro lavoro. Se non conosciamo più quello che avviene nel territorio a noi affidato, non siamo ingrado di fare bene il nostro lavoro! È una questione di aggiornamento o di regole contrattuali?Non possiamo pensare di avviare gli incontri con l’Aie senza pensare, organizzare e realizzare, unagrande consultazione di massa dei colleghi, anche tra i non iscritti, perché abbiamo bisogno di daregambe alle iniziative negoziali e la forza di una consapevolezza diffusa e convinta (e torniamo altema della diffusione delle idee).Perciò candidiamo Milly Semeraro come consigliere nazionale, non in quanto sezione (lo siamo soloper ragioni organizzative), ma perché individuiamo nelle problematiche della varia un terreno di

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applicazione e di lavoro dell’Associazione, e nei colleghi della varia una risorsa culturale e operati-va per tutta la nostra categoria!

Cesare Distante (EX CONSIGLIERE NAZIONALE) Citazione da Cerreto: abbiamo un futuro? Nel breve periodo (5 anni) sì, nellungo no!A differenza della critica negativa di Carta io dico: grazie Cerreto per aver cen-trato e posto in questi termini il problema. Problema per noi centrale, perché iopenso che il nostro lavoro non è destinato a finire, ma a modificare. Anzi è giàmodificato a causa del mercato: TXT, CLESP, grande distribuzione, ipotesirecente di grandi gruppi scolastici relativa a nuove figure di distributore-grossi-sta. Non dimentichiamo le direttive CEE, le sentenze della Corte di Giustizia

Europea, tutte orientate, anzi vincolanti verso la totale libertà di mercato. Tutto ciò fa cadere un puntofondamentale dei nostri contratti, del nostro lavoro, che è l’esclusività di zona e la remunerazione ole provvigioni (sia per contratti di agenzia, di promotori editoriali, di concessioni, di deposito e altro),del lavoro in rapporto al venduto che non è più quantificabile e verificabile.L’Anarpe:l’intervento di Brambilla: necessità di rinnovamento; ruolo dei consiglieri: politico generale.Ma siamo partiti dall’ultimo congresso e con l’elezione di Carta a consigliere, quindi a vice presi-dente.Sostengo che va perseguita, ma… magari un po’ di coraggio in più serve. Vi è già il Direttivo a rappresentare le sezioni essendo per la maggior parte un organismo di 2° grado,tutti i presidenti ed eletti da questa Assemblea da un presidente, che è giusto proponga al CDN unsegretario e dei consiglieri (3).Il noleggio è problema politico:da una parte l’interesse generale, portato avanti da consumatori, sindacati e diciamo pure area poli-tica,dall’altra il nostro problema di interessi personali e di lavoro, il nostro lavoro rischia di ridursi o diazzerarsi.Il nostro appare come interesse limitato di categoria, battaglia che si perde.Come intervenire: spostare il problema e portarlo a livello di politica culturale, cioè il libro: il libro che non si cambia è conservazione, il libro che si affitta è chiusura di mercato, affossamentodi aziende, di attività anche economica; il libro che si può cambiare è soprattutto espressione dilibertà di insegnamento e di innovazione, quindi di crescita per tutti.Il Contratto:il mercato è cambiato ancora, già TXT, CLESP, poi grandi catene di distribuzione; le indicazioniCEE, libertà totale di mercato, in balia-ricattabili, dagli editori. Quindi un solo punto forte, contrattidi remunerazione, il lavoro della promozione.Da qui nasce forte il problema del contratto. È chiaro che attualmente nessun contratto garantisca inostri interessi di portatori di lavoro. Oggi sul contratto che non risponde, siamo politicamente ricat-tabili ed in balia degli editori. Ma possiamo star fermi? No, poiché sono anni che parliamo di ade-guamento del contratto, e in questi anni non siamo riusciti neanche a portare gli editori ad un incon-tro. Non dimentichiamo che il contratto di promozione, oggi è in piedi per un risultato importantis-simo per noi, anche se è stato detto che è per il solo interesse degli editori. Un contratto è sempre ilrisultato di un conflitto di interessi e di poteri, nasce solo dalla mediazione e dall’incontro dei reci-proci interessi.Cerchiamo un grimaldello per forzare l’attuale situazione. I varisti possono aiutarci? Comunque l’in-

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contro Cerreto-Lessona, anche se a livello quasi personale, è un buon segno. Forse la partenza di unrapporto che possa spingersi a livello delle discussioni.Altro problema è il noleggio dei libri di testo e il prestito d’uso.Sono d’accordo su tutto ciò che fino ad oggi, su iniziativa della sezione Verona, di Leiter, è statofatto. È certo che in un modo o nell’altro, noi perdiamo fatturato e quindi provvigioni. Ma dopo que-sta prima fase, io credo che perdurare sulla linea della pura difesa, ci porterà ad una sconfitta. Sarebbe una battaglia che nel lungo periodo, perderemmo. Riflettiamo: i sostenitori del noleggio odel prestito d’uso (associazioni di consumatori, sindacati, presidi, genitori), tutelano un interesse cheè più generale, la scuola costa, lo studio è un diritto, il libro noleggiato o prestato fa risparmiare. Senoi difendiamo i nostri legittimi interessi di promotori solo difendendo l’aspetto economico prima-rio, con l’apparire difensori di una piccola parte, di categoria, saremo perdenti. Non dimentichiamoche anche nel Governo ci sono state particolari sensibilità (un comma della finanziaria 2006 in fasedi approvazione) al noleggio dei libri di testo, se pur limitando l’iniziativa ad associazioni di genito-ri. La posizione dell’Aie è giuridica e riduttiva alla difesa del diritto d’autore e all’autorizzazione soloformale, da parte dell’autore e/o editore. Non incide.Io credo che dobbiamo spostare e alzare il tiro, e poiché è un problema squisitamente politico, por-tarlo a livello di un problema di tipo culturale, più o meno in questi termini: non cambiare libri ditesto è conservazione, noleggiarli o prestarli per tre anni, è andare contro il libero mercato, è mette-re in crisi piccole aziende e più o meno l’editoria. Poter cambiare i libri di testo è espressione dellalibertà di insegnamento, è innovazione, è crescita culturale per tutti, è grande interesse per tutti.Per concludere, sono d’accordo con Brambilla, quest’Assemblea elettiva deve esprimere un forte rin-novamento, voglio dire che su questa linea ci siamo già passati tre anni fa, con l’elezione di Carta aconsigliere e quindi , in CDN a vice presidente, con delega ai rapporti con l’Aie ed altro. L’ipotesi mirava al rinnovo della carica di presidente oggi. Ma oggi Carta mica si dichiara disponi-bile a questa ipotesi! Oggi anche l’interlocutorio no di Galli. Vediamo altre ipotesi, pur tenendo contoche Cerreto non si esclude.Per quanto riguarda i consiglieri nazionali, per quella necessità di rinnovamento (spazio ai quaran-tenni e a nuove idee), io non sono candidato. L’Associazione, se vorrà, potrà utilizzarmi diversamen-te. Ma per dirvi come “sento”, come ho “sentito” l’Associazione, vi dico con Brecht: “il mondo si muove se noi ci muoviamo / si muta se noi ci facciamo nuovi / ci impegnamo / di per-derci per qualcosa o per qualcuno / che rimarrà anche dopo che noi saremo passati / e che costitui-sce la ragione del nostro ritrovarci”.

Milly Semeraro (DELEGATO VARIA)L’Anarpe in questi ultimi anni ha subito una trasformazione importante, impe-gnandosi a divenire sempre più rappresentativa di coloro che curano la promo-zione dei libri scolastici e di varia.Alcune vicende hanno accelerato questa evoluzione: il mercato si è trasformatoe molte librerie hanno modificato il loro rapporto con i promotori, centralizzan-do la gestione commerciale; l’informatizzazione ha reso rapidamente obsoletealcune pratiche che finora avevano contraddistinto il nostro lavoro; la politica siè adeguata alle prescrizioni comunitarie attivando tutte quelle pratiche che con-

sentono, attraverso interventi di liberalizzazione del mercato, risparmi per tutti i consumatori, i let-tori, gli Enti, le scuole e le famiglie.La nostra Associazione non deve solo svolgere un ruolo di gestione di servizi per i soci, come avve-niva in passato, ma deve rappresentare l’intera categoria, nella difesa dei propri interessi, cercandosoluzioni concrete.Questi ultimi mesi ci hanno visto impegnati in varie iniziative, come già ampia-

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mente illustrato nella relazione di Cerreto e negli interventi dei colleghi che mi hanno preceduto. Irisultati conseguiti sono parziali ma significativi, perché sono l’avvio di un progetto di ricollocazio-ne del nostro ruolo. Solo ponendoci obiettivi ragionevoli, potremo raggiungere tale traguardo. Sonodisponibile a lavorare per questo, e accetto volentieri di candidarmi al ruolo di consigliere naziona-le. Per ottenere un reale salto di qualità è indispensabile un impegno collettivo che veda ogni socio,nell’ambito delle proprie capacità e possibilità, teso a perseguire gli obiettivi che la nostraAssociazione si prefigge. Non possiamo aspettarci che sia un processo rapido, sicuramente sarannonecessari alcuni sacrifici da parte di ognuno e l’impegno di tutta l’Associazione.

Paolo Peluso (PRESIDENTE BRESCIA)La sezione Brescia ripropone Gianni Gech come consigliere nazionale.Ripropone Cerreto alla Presidenza Nazionale affiancato da Gabriele Galli.Noleggio libri: non siamo stati informati dai soci, conoscevamo un numero discuole (che hanno effettuato il noleggio dei libri di testo) inferiore al reale. Traqueste scuole ve sono anche alcune private di lusso, che fanno pagare rettemolto elevate ai genitori…Avevamo proposto un boicottaggio a queste scuole,ma non è stato accolto da alcuni gruppi editoriali. La mia proposta è quella dieffettuare un lavoro di informazione sulle scuole, dal dirigente agli alunni e

genitori. Informare i singoli editori dei danni che potrebbe apportare questo problema, a noi e a loro.Rallentiamo il numero delle visite alle scuole fino al totale stop.

Roberto Rossi (PRESIDENTE FRIULI)Più passa il tempo e più mi rendo conto di come siamo una ben strana associa-zione. Da un lato vogliamo il rinnovamento delle cariche per rivitalizzare l’as-sociazione, dall’altro non siamo in grado di produrre una sola candidatura,segno che non siamo poi così vivi come vogliamo credere. Questa è la secondaassemblea elettiva per me e a questo punto mi sembra di rivedere un copione giàscritto. Non ci sono candidature ufficiali, ma sotterranee sì che si espliciterannoal momento del voto, come già successo, ma questo non è essere associazione.Io voglio essere convinto da chi riceverà il mio voto, lo voglio sentire parlare ed

enunciare il suo programma. Mi rifiuto di farmi coinvolgere in una logica di “voto di protesta” senzache si conoscano bene il chi ed il come…anche perché da elezioni del genere non nasce mai nulla dibuono.Il secondo punto di cui vorrei parlare, riguarda il comodato d’uso. Ne sento parlare con preoccupa-zione in quest’assemblea. La nostra sezione, tre anni fa fece presente il problema che si stava crean-do nel Friuli Venezia Giulia e.. diciamo che le risposte più benevole sono state del tipo “affari vostri”.Ora non nego che la tentazione sia di rispondere in egual maniera….Comunque sia volevo aggiornare l’assemblea sugli ultimi sviluppi, il più interessante e preoccupan-

te dei quali è che l’iniziativa della nostra regione pare voglia essere esportata eusata come paragone al fine di farne un sistema nazionale, questo almeno nelleintenzioni dei nostri amministratori, e contemporaneamente di creare una bancadati via internet per l’interscambio tra scuole dei libri usati e inutilizzati …lascio solo immaginare i possibili problemi che può causare un tal sistema.

Massimiliano Lombardi (VICE PRESIDENTE CAMPANIA)L’assemblea annuale e il successivo direttivo dell’ANARPE Campania in fun-

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zione dell’imminente Assemblea Nazionale ha deliberato all’unanimità quanto segue. Riteniamo fon-damentale rinnovare il nostro incondizionato appoggio alla riconferma di Roberto Cerreto quale pre-sidente nazionale a riconoscimento del lavoro svolto in tutti questi anni. Per quanto concerne i con-siglieri nazionali, pur rappresentando la seconda sezione per numero di iscritti non riteniamo avan-zare nessuna candidatura. La nostra scelta è scaturita da un’attenta analisi del momento contingente:in funzione di ciò intendiamo manifestare la nostra intenzione di non contribuire ad un immotivatoquanto “aprioristico” accaparramento di cariche. La nostra decisione non vogliamo sia intesa comeautocelebrazione della nostra valenza ma bensì come partecipazione costruttiva ad un’azione di rin-novamento che deve inevitabilmente scaturire da candidature con motivazioni chiare e condivisibilida questa Assemblea Nazionale. Siamo stanchi di discutere del numero dei consiglieri mentre fuorida questa sala c’è un mondo in evoluzione che incide negativamente con scelte repentine ed ineso-rabili sul nostro lavoro. In funzione di quanto enunciato appoggeremo la candidatura della SiciliaOccidentale dando il nostro voto al socio Cammareri quale nuovo consigliere nazionale. Riteniamofondamentale equilibrare la scelta dei consiglieri con un nome espressione delle nostre realtà. Lasezione Campania ricandida Cerreto, anche se siamo dispiaciuti della mancanza di candidature, poi-ché ci chiediamo cosa succederà tra tre anni…Ciò che ha detto Galli al riguardo non è un discorsodi spessore. Apprezziamo Distante che si è fatto da parte nonostante la sua esperienza. Non accette-remo candidature che non abbiano programmi. La Campania sarà attenta sui voti dei Consiglieri.Contratto: parliamone tra di noi prima di interpellare il giuridico legale.

Marcello Bonafede (PRESIDENTE SICILIA OCCIDENTALE) La sezione Sicilia Occidentale riconosce e apprezza i risultati che l’Anarpe haottenuto in questi ultimi anni. L’esser riusciti a ricucire lo strappo con l’Aie eavere riaperto un dialogo, così come era stato richiesto più volte, è l’inizio, spe-riamo, di un nuovo percorso che dovrebbe avere come primo obiettivo l’esamedella possibilità di stipulare dei nuovi contratti in sintonia con le problematichenote in questi ultimi anni (GDO-noleggio libri). Per questo siamo d’accordo conla proposta della sezione Calabria, di creare un’apposita commissione che studile reali problematiche del nostro lavoro con le differenze delle realtà regionali.

Ci uniamo agli apprezzamenti che sono emersi in tutti i verbali di assemblee regionali in merito alprogramma Giada. È stata una questione molto dibattuta nei consigli direttivi regionali, ma il risul-tato del 2006 ci soddisfa. Giada è migliorabile, anche come propone la sezione Veneto, ma ha fun-zionato. Non è da dimenticare, in merito, anche la valenza dell’accordo stipulato a maggio 2006 conl’Aie. Quanto sopra detto è per esplicitare un ringraziamento al presidente Cerreto per quanto fatto,anche in quest’ultimo triennio, in favore della nostra Associazione. Non sappiamo, al momento,come si concluderà questa Assemblea e se avremo un presidente diverso; siamo pronti a valutareeventuali altre candidature, ma affermiamo che in ogni caso voteremo per la persona che ci dia garan-zie di lavorare! Ben venga. Chiediamo più fatti e non favole. Per quanto riguarda i consiglieri nazio-nali, la sezione Sicilia Occidentale propone il socio Mario Cammareri. Lo proponiamo per la cono-scenza della nostra realtà meridionale, perché è una persona impegnata, non parolaio ma concreto,perché siamo convinti che possa contribuire nel prossimo triennio, a coadiuvare il CDN al raggiun-gimento degli obiettivi che questa Assemblea si darà. In calce una domanda e forse una proposta: nonsarebbe il caso di riesaminare il numero dei consiglieri da eleggere, così come la minoranza avevaproposto nell’Assemblea della riforma dello statuto? Tre persone mi sembrano un numero troppo esi-guo per rappresentare le variegate realtà politiche e regionali della nostra Associazione. Se c’è inte-resse, l’Assemblea si potrebbe esprimere su questa idea. Teniamo presente l’art. 23 delle norme cheregolamentano lo svolgimento delle Assemblee Nazionali.

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Riccardo Brunini (DELEGATO TOSCANA)Non c’è sull’O.D.G. un tema come il noleggio dei libri di testo. Cerreto è statouna risorsa, un patrimonio per l’Associazione. L’Assemblea ha bocciato l’ideadi vincolare un mandato a due candidature. L’O.D.G. non viene messo a vota-zione, viene tolta la parola quindi, bisogna fare passi avanti, il CDN non sipreoccupa mai di questi problemi. I probiviri chi sono? Cosa fanno? Ci sonosprechi, meno consiglieri e probiviri. Si vuole rinnovare il Contratto, ma noi lorispettiamo? Proponiamo Alati come probiviro nazionale, che risponde più allenostre esigenze.

Roberto Cavarero (PRESIDENTE PIEMONTE)In Piemonte è stata riconfermata la Presidenza e tutto il Consiglio. Condivido la relazione del presidente Cerreto. Personalmente mi schiero conquella minoranza che pensa ad un sindacato, ma concordo con Cerreto sulla suaimpossibilità di realizzazione. In Piemonte stiamo lavorando sul progetto dicoinvolgere, nella maniera più ampia possibile, tutti i soci; per questo, della rela-zione di Cerreto, vorrei canalizzare un punto particolare, quello che parla,appunto, del coinvolgimento dei soci sulle scelte operative del CDN. Le deci-sioni del CDN sono, e devono essere, vincolanti per tutti i soci. Il teorizzare per-

corsi operativi per la futura dirigenza nazionale, e il richiedere interventi efficaci riguardo ai due pro-blemi che dovremo affrontare nel futuro immediato: noleggio e contratto, da soli non bastano. È orache ogni socio sappia che solo attraverso l’impegno in prima persona si potranno ottenere risultati.Ognuno di noi deve mettersi in gioco, deve esporsi. Lo facciamo ogni giorno entrando nelle scuole,lo sappiamo fare; dobbiamo farlo d’ora in poi, per difendere la nostra figura professionale. È la nostratesta che deve cambiare, dobbiamo cominciare a credere seriamente nella nostra forza. Lo ribadisco:ognuno di noi quando richiede giustamente una operatività efficace della dirigenza nazionale, devesapere che gli potrà essere richiesto di prendere direttamente posizione e di esporsi in prima perso-na. Infine la sezione Piemonte, allo stato attuale delle candidature, appoggia la conferma di Cerretocome Presidente, e di Galli come vice presidente.

MassimoNoce (DELEGATO PIEMONTE)Vorrei spendere due parole sulla situazione della mia regione. Ho riscontratopaura (che parte dagli stessi consiglieri regionali) a smuovere in qualche modole cose sul contratto, paura di esporsi sul questionario riguardante il noleggio.Spesso siamo imprenditori (se ancora lo siamo), prigionieri dei nostri piccoliinteressi particolari, che vogliono solo difendere piccole rendite di posizione.Colleghi vicino alla pensione che ci dicono “ non esponiamoci, stiamo a vederequello che succede”. Colleghi più giovani che, per ovvie ragioni, sono totalmen-te subalterni ai loro capi agenzia. Colleghi dipendenti, che ogni volta non si sen-

tono, o non vogliono prendere una posizione, perché la loro è null’altro che quella della loro man-dante.Il nostro segretario cerca, come è naturale, di tesserare il maggior numero possibile di colle-ghi, io vorrei proporre di cercare di tesserare possibilmente solo chi ha interessi comuni. Da qui laprima proposta che mi viene in mente, è quella di rendere vincolante il parere del questionario sullaposizione da prendere nei confronti delle scuole che adottano il noleggio. Mi piacerebbe anche ungiorno, magari sulla questione del contratto, studiare una qualche forma di astensione dal lavoro, odi astensione dal soddisfare qualcuna delle tante vessazioni che l’editore ci impone, trattandoci da

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dipendenti senza riconoscerne i diritti. Personalmente continuo a stare con il pragmatismo del nostropresidente, ma mi piacerebbe una norma che obblighi al ricambio dopo un paio di mandati, credo cheGabriele Galli potrebbe essere la persona giusta, e forse lo vedrei bene già presidente da quest’anno.Condivido pienamente la posizione di Leiter, che ad esempio non mi dispiacerebbe come vice presi-dente. Sto parlando ovviamente solo a nome mio, ma a nome di chi potrei parlare quando in regio-ne, a parte i soliti 7 o 8, ignorano in assoluto la vita dell’Associazione, anche se il nostro segretarioregionale ci bombarda di informazioni? Vorrei poi fare qualche piccola considerazione sul noleggio:probabilmente qualsiasi nostra azione non cambierà di un millimetro le decisioni che verranno prese,ma io sono convinto che qualcosa dobbiamo fare per difendere il nostro lavoro. Se il noleggio diven-terà pratica corrente, le nostre organizzazioni così capillari come lo sono oggi, non avranno più ragio-ne di esistere. Se questa pratica verrà istituzionalizzata, cambieranno per forza di cose le regole delleadozioni. Scuole con adozioni uguali forse non solo in tutte le classi, ma magari per grandi aree,cambi ridotti al minimo con buona pace della libertà didattica.Il nostro “nemico” tra l’altro, non sarà la VDS, ma a quanto pare, sarà la possibilità di organizzare ilnoleggio da parte delle famiglie e soprattutto degli studenti. Quindi la vera paura dovrebbe esserequella di essere spettatori non partecipanti della fine del nostro lavoro e la corsa alla presentazionedei nostri curriculum alla VDS.

Alessandro Mori (DELEGATO PUGLIA)Contratti: decisi dal mercato, infatti già si vede come questo stia muovendoverso un contratto di distribuzione ed uno di promozione, quest’ultimo più pro-babilmente. Valutato sull’adottato di area macro o micro. Comunque è il merca-to formato da domanda e offerta, ovvero quello che serve all’Aie e all’Anarpe.Sul noleggio, se è vero che questo fermerà il mercato c’è da chiederci: gli inse-gnanti ci staranno a non avere più libri da visionare? Cambiamento: non è soloun problema di persone, più giovani o più vecchie, ma è un problema di idee: sele idee sono giovani devono essere portate nella mozione finale, che è l’unica

idea politica dell’Associazione. Qualunque presidente e qualunque C.D.A. deve attenersi ad operarein merito. Nel raccogliere l’appello di Pacini rivolto agli agenti, poco si può fare, perché tutto sanci-to dal Codice Civile; qualcosa si può fare in merito all’Enasarco. L’ente è attualmente commissaria-to, in quanto il Presidente Porreca, il dirigente Gismondi ed il presidente della Confcommercio Billé,sono agli arresti domiciliari per le indagini sulla fase di vendita degli immobili dell’Enasarco del2005. Il commissario Giovanni Pollastrini sembra voler applicare l’art. 8 dello statuto (che recita cheil presidente ed i consiglieri siano agenti di commercio) e passare all’elezione diretta delle cariche.Se l’Anarpe proponesse un nome da votare in maniera compatta estendendolo anche ad altri colleghiagenti di prodotti similari ai nostri? Non saranno mai 1500 voti, però hanno un valore politico.

Mirko Vaccari (DELEGATO LOMBARDIA)Mi candido come consigliere nazionale.Siamo d’accordo con la digitalizzazione dei dati, sia per quanto riguarda le ado-zioni dei libri di testo, che per gli elenchi degli insegnanti. Avevamo già propo-sto, per questo, un programma per le adozioni, ma poi è arrivato il programmaGiada.

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Antonio Raschillà (PRESIDENTE CALABRIA)È sempre con grande imbarazzo che intervengo ai dibattiti delle AssembleeNazionali, forse perché sono consapevole di rappresentare una sezione, quellacalabrese, che consta soltanto di ventisette associati. Guardo con un po’ di invi-dia, non lo nascondo, alle altre sezioni regionali, al loro alto numero di associa-ti, la coesione che spesso dimostrano nel prendere decisioni, iniziative o altro.La mia sezione come dicevo, ha un numero molto ridotto di soci, un terzo diquanti operano in Calabria e fanno attività di promozione all’interno delle scuo-le. Non posso parlare dei “varisti”, perché residente in Calabria e operante nella

mia regione, ne conosco soltanto uno. Anche per questo motivo non posso parlare ai e dei colleghidi varia presenti a questa Assemblea perché a noi le loro problematiche sembrano lontane e profon-damente diverse dalle nostre, propagandisti scolastici. Talmente lontane che qualche socio calabre-se, nel corso dell’ultima assemblea regionale, mi ha chiesto, manifestando disappunto, “cosa ci fannotra noi?”. Scusandomi con loro per quanto da me riportato, avendo avuto modo di apprezzare il lorooperato ed il loro entusiasmo nel corso degli ultimi anni durante i CDN ai quali ho partecipato, e rite-nendoli invece figure fondamentali in un processo di sviluppo culturale, educativo e pluralista dellanostra società, voglio con questo dire che non è facile, in una realtà come quella che io rappresento,veicolare problemi, aspettative, legittime esigenze ai soci “scolastici”. Ci proverò ancora nei prossi-mi anni del mio mandato di presidente di sezione. È anche vero che allo stesso modo non mi è statofacile riportare, far riflettere, coinvolgere i soci scolastici della mia sezione sulle problematiche cheda un paio d’anni colpiscono in maniera massiccia e sempre più pesantemente la nostra categoria.Vuoi per l’atavica resistenza dei calabresi a “fare gruppo” di fronte alle difficoltà, vuoi per la naturastessa del nostro lavoro che, come ricordava Cerreto nella sua relazione, ci porta a reagire di frontealle difficoltà in modo “individualista e autoreferenziale”, mi trovo a dover far prendere a pochi “iso-lati” collzghi, decisioni che invece andrebbero condivise con tutti gli altri colleghi che dell’Anarpenon sono soci (e in Calabria come detto sono la maggioranza). Ciò nonostante l’assemblea di sezio-ne tenutasi prima di questa nazionale, ha deliberato alcune cose a mio parere importanti: abbiamodeciso di boicottare, in linea con l’azione svolta dalla sezione di Verona, gli istituti scolastici che ade-riranno nella nostra regione al noleggio dei libri di testo, e abbiamo quindi deciso di non svolgere lanostra attività di promozione e di distribuzione all’interno di queste scuole. Ma nello stesso momen-to in cui abbiamo deciso questo, ci siamo guardati negli occhi con “terrore” chiedendoci se davveroriusciremo a rispettare quanto deliberato, soprattutto di fronte alla prevedibile attività di colleghi nonAnarpe che invece non sono vincolati da questa decisione. Ci riusciremo? Non lo so sinceramente.So soltanto che questo problema del noleggio è vissuto dai soci della mia sezione in modo moltomeno drammatico che in altre parti d’Italia. È sembrato ai più un problema lontano e comunquedestinato a “sgonfiarsi” in poco tempo. A volte in sezione sembro un marziano. Ho rammentato chefino a qualche anno fa anche il problema della G.D.O. sembrava lontano. Oggi anche noi in Calabriacominciamo a subirlo pesantemente. Tanto che l’ultima assemblea di sezione ha approvato su miaproposta, di costituire una commissione nazionale di esperti che, a pagamento da parte dei soci tutti,studino una bozza di contratto comune da presentare agli editori, che ci tuteli maggiormente dal caose salvaguardi il nostro lavoro, che, lo si ricordi, in Calabria è stato storicamente aggredito dai gros-sisti di mezza Italia oltre che dalle famose CLESP, TXT, ecc. Devo anche dire rettificando quantodetto dal collega Leiter che la proposta di formare una commissione per la stesura di un nuovo con-tratto, non è venuta da me ma dal CDN di Genova del Gennaio 2006 e mai concretizzatasi. Quantofin qui detto pone interrogativi piuttosto inquietanti che investono direttamente il nostro modo diessere rappresentanti, commercianti e operatori culturali all’interno delle scuole. È da un paio d’an-ni che ci parliamo addosso di professionalità, etica, preparazione, capacità, cultura. Non vedo gran-

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di passi avanti. Questo mi fa riflettere su chi rappresentiamo quando veniamo qui o durante i CDN.Colleghi indaffarati e distratti, nella migliore delle ipotesi, che sbattono spesso contro muri che sannodi non poter abbattere e che si rinchiudono in quell’individualismo, in quell’autoreferenzialità di cuiprima parlavamo. Ecco perché, malgrado i limiti, le lentezze, a volte le indecisioni, credo che il CDNe l’Anarpe a livello nazionale negli ultimi anni abbiano fatto moltissimo, forse più di quanto gli stes-si soci potessero attendersi. Si è andato consolidando un rapporto serio con Ministeri ed istituzionipubbliche; abbiamo Giada, e chi critica oggi questo progetto è fuori dalla storia. È inutile arrampi-carsi su specchi sempre più scivolosi accampando principi politici fortemente demagogici. Ancor dipiù nel momento in cui i soci della provincia di Messina, legati alla sezione Sicilia orientale, que-st’anno per avere gli elenchi adozionali hanno dovuto scaricare da… Aie! Abbiamo un rinnovato rap-porto con l’Aie e una maggiore visibilità grazie alla collaborazione con l’Ali (verso la quale un pic-colo richiamo andrebbe comunque fatto per un’ opera moralizzatrice nei confronti dei suoi soci;quanti ordini spariscono durante la campagna vendite se non si è tempestivi nelle forniture!). Forsequalcuno dimentica, oggi che ci scandalizziamo che il presidente dell’Aie Lessona, non sia venutoalla nostra Assemblea, che per molti anni non abbiamo visto né sentito nessuno vivendo in totale iso-lamento. Nessuno credo si fidi oggi, più di ieri, degli editori. Il fatto di sederci allo stesso tavolo nonci crea illusioni, ma sicuramente questo è un gran passo avanti da ascrivere alla presidenza Cerretoe all’appoggio, malgrado tutto, avuto dal CDN. Non si è fatto poco negli ultimi anni; e se cambiaredirigenza, “svecchiare”, vuol dire quello che ho sentito finora durante il dibattito, allora voglio rima-nere antico, senza demagogie e senza isterismi. Fra pochi giorni ci saranno le riunioni di presenta-zione delle novità da parte delle case editrici. Quanti “rivoluzionari” in Anarpe diventeranno “ani-melle” in queste occasioni?

Emanuele Canonici (EX PRESIDENTE MARCHE)Faccio solo alcune osservazioni relative ad aspetti macroscopici che questaassemblea evidenzia a prima vista: è inconcepibile l’assenza dell’Aie;l’Assemblea ha candidato tredici consiglieri nazionali, ….ma nessuna candi-datura a presidente ! Non sono più presidente di sezione e sono favorevole aun massimo di due candidature per tutte le cariche.

Seguono alcune repliche e brevi interventi a catena, dei quali si riportano i passaggiche, alla lettura degli appunti delle segretarie verbalizzanti, sono risultati avere sensocompiuto.

Gabriele Galli- Non avevo intenzione di replicare alle valutazioni fatte in merito al mio interven-to, ma a questo punto mi sembra opportuno farlo. Parlando con i miei colleghi di sezione che da annipartecipano alle Assemblee Nazionali sul tema del rinnovamento, ho avuto conferma, soprattuttonegli ultimi anni, che si è parlato sempre di rinnovamento e di sostituzione di Cerreto senza mai pro-porre nemmeno un progetto concreto fatto da un candidato “ufficiale”, Credo che dopo soli tre annidi partecipazione attiva all’ANARPE, la proposta mia e della Sezione Emilia, sia quantomeno one-sta e concreta. Il mio intervento è sembrato debole! Può essere, anzi lo è, lo è perché io al momentonon ho le spalle abbastanza larghe per fare il presidente, e le spalle ci vogliono, ne sono certo. Questaper me è un’assunzione di responsabilità e non una mancanza di carattere! Ripeto, il momento è trop-

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po delicato oggi per una presidenza inesperta; oggi io, senza falsa modestia, lo sarei e non ne ho asso-lutamente intenzione, nell’interesse della Associazione e anche del mio! La proposta mia, di affian-care Cerreto per tre anni, sembrava a me e alla Sezione che rappresento, intelligente e fatta soprat-tutto con uno spirito di rinnovamento giusto e non fatta tanto per cambiare. Venti anni di presidenzaCerreto! Comunque un nuovo presidente oggi secondo me non può prescindere da uno stretto con-tatto con lui, visto che appunto da venti anni siede su quella sedia, con tutto quello che ne consegue.È qualche anno che si cerca un nuovo candidato, tre anni fa sembrava Carta la persona indicata, poioggi Carta non lo è: ora voglio dire a quei colleghi che hanno detto che io ho sbagliato a non candi-darmi presidente: ma in base a cosa dite questo? Forse sono l’ultimo arrivato? Tranne qualche paro-la all’ultimo CDN, non ricordo altro. Mi avete telefonato, avete parlato con me e io Vi ho detto chemi candidavo a Presidente? A me non sembra. Russo dice che un candidato c’è: non è vero. LaLombardia ha candidato in maniera ufficiale Carta, ma lui altrettanto ufficialmente l’ha rifiutata,quindi al momento un candidato non c’è. Poi a questo punto visto che ci sono tantissime candidatu-re a consigliere nazionale, propongo che dal nuovo CDN emerga il futuro nuovo presidente naziona-le, altrimenti tra tre anni non ci ritroveremo come adesso.Umberto Leiter -Ribadisco la mia profonda irritazione per l’assenza tra di noi del presidente AieLessona in questa importantissima occasione. “Il libro non è morto”: se fosse morto saremmo aCuba. Credo di partecipare ad una assemblea di imprenditori, noto con dispiacere che sto partecipan-do ad una assemblea di filosofi. L’ho già detto in un’altra occasione e lo ripeto ancora oggi. Ho accu-sato pesantemente quattro magnifici colpi: uno dal collega Rossi di Udine, il secondo dal collegaLombardi, il terzo dal collega Noce, il quarto dal collega Canonici. Se ieri sono rimasto allibito peraltre cose, oggi rimango sorpresissimo dalla pomposa indicazione che il cartello alle spalle dellaPresidenza da anni cita un fantomatico “contratto nazionale”, di cui nessuno ha mai parlato, su cuinessuno ha mai fatto proposte, su cui nessuno ha mai discusso. Entro nel merito: non sono assoluta-mente d’accordo su quanto detto dal collega Distante, non dipende da noi la formula del contratto;noi siamo in balia degli editori e fortemente ricattabili; in questo modo non vinceremo mai quellabattaglia. Io voglio vincere quella battaglia. Il collega Raschillà propone l’istituzione di una commis-sione per l’analisi del contratto. A Verona la Presidenza ha presso di sé i contratti di tutti i soci dellasezione, e abbiamo delegato uno studio legale all’analisi dei contratti. Ho trovato autentiche “porca-te”. Penserei che la commissione potrebbe essere composta da Lombardi, Raschillà e dal sottoscrit-to. Noi a Verona abbiamo uno studio professionale guidato dall’avvocato Andrea Turco, figlio delnostro socio Gianpaolo. Io non capisco perché l’Associazione debba affidarsi da 40 anni all’avvoca-to Potitò di Bologna. Chiedo l’allontanamento dell’avvocato Potitò, e che venga assunto l’avvocatoTurco. Le quote che i soci versano sono degne di un’Associazione bocciofila, non capisco come sipossano effettuare proposte pensando ad una cassa miseramente vuota. Io credo che a questo puntole proposte di elezione debbano essere fatte, subito. Faccio parte di quella categoria di associati defi-niti “anziani”. Vedo con tristezza che i giovani sono distaccati, assenti e poco motivati. Per questaragione, dominus non sum dignus, mi candido alla futura presidenza dell’Associazione.Patrizia Ferrara- Non abbiamo una candidatura alla presidenza nazionale; si parlava al CDN dicambiamento della dirigenza, facendo il nome di Galli, non immaginavamo che non ci sarebberostate nuove candidature. (Risponde a Raschillà): tutti nella mia sezione eravamo d’accordo a nonavere i dati dall’Aie, raccogliendo gli elenchi cartacei entro i tempi (ribadisce poi l’impegno dellasua sezione in politica, per i contatti con la senatrice Anna Finocchiaro, impegno per il quale bene-ficerà non solo la Sicilia Orientale, ma tutte le sezioni).Alessandro Carta - Per il contratto propongo una commissione composta da tre membri più ilpresidente nazionale, con competenza di mestiere. Noleggio libri: altra commissione, contatti con

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VDS. Informatizzazione: evoluzione del programma Giada. Centro del Libro: lavorare in funzionedella legge quadro. Aumento della quota associativa.Carmelo Russo - Carta ha un programma da presidente, ma la sua candidatura è rientrata, un com-portamento scorretto. È necessario far si che il CDN chiami, entro i prossimi 30 giorni, l’Aie e Lessona.Che venga cambiato il metodo di pagamento dei promotori; che si favorisca il rinnovamento.Giovanni Rendo - Sono presente per la seconda volta ad una Assemblea Nazionale. Sono delusoper i mancati cambiamenti dell’Associazione, l’Anarpe è appiattita, non ci sono nuove proposte.Spero che venga eletto un nuovo presidente nazionale.

Dopo l’intervento del collega Rendo finiscono le richieste di interventi, riprende laparola, quindi, il presidente nazionale Roberto Cerreto per la replica:

ROBERTO CERRETORespingo la frase che è stata detta: ”non c’è stato tempo per la discussione”, poiché il tempo è statoconcesso a tutti. Da lontano si alza Carmelo Russo: “Cerreto non ci hai offerto niente!..., qui si discute sul nulla!”.C’è un programma nella relazione: la proposta di nuove candidature, ma nessuno si è presentato. Miarriva una telefonata di Carta: “qualcuno vuole candidare Galli”. Io ho risposto: “ricevo tutti i socise hanno problemi, ma per il discorso elettivo non voglio sapere niente, se vuoi fai una riunione,informa tutti i presidenti di sezione”, ho richiesto anche la presenza di Cappugi e del nuovo presi-dente della Toscana. Tengo ad una sola poltrona, quella di promotore editoriale. Mi fa piacere se cisono interventi di persone giovani, ma non mi sta bene che si dica Anarpe appiattita, non contestatemai cose fatte, ma il contenuto delle cose, i giovani dovrebbero studiare e imparare di più. (Rispondea Noce riguardo al fatto che gli iscritti del Piemonte hanno paura di parlare di noleggio dei libri ditesto): protocollo intesa Aie-Anarpe, l’ha nominato solo la Sicilia Orientale, quindi tutti gli altri sonosoddisfatti? Non si arriva ad un accordo dal nulla. Ci poteva essere il pericolo che il Miur avendo idati ne facesse ciò che voleva (vedi Poste…), ora grazie a questo accordo, il Miur può solo verifi-care i tetti di spesa, non può darli a nessuno. In CDN i delegati hanno votato ‘si’ all’accordo. La trat-tativa con l’Aie è stata dura, le condizioni erano chiare, pretendere i dati perché avevamo il diritto diaverli. Valutazione sul programma Giada, grazie al quale abbiamo avuto l’accordo, poiché pronti afunzionare; l’anno scorso non è Giada che non ha funzionato, ma le scuole non hanno inviato i datipur sollecitate. Noleggio libri di testo: posizione venuta fuori dalla sezione Verona, al CDN eravamotutti d’accordo, li appoggiavamo, dopo l’incontro tra l’ingegner Poli e Leiter, il noleggio non si dove-va fare. Verona non darà i saggi cattedre non farà propaganda, nelle scuole che effettuano il noleg-gio. Non mi interessano i motivi per i quali si decide se sì o no: il 15 Settembre mandammo comu-nicazione di farci avere una risposta; ad oggi hanno risposto solo poche sezioni. Sono contrario a dareal massimo 2 candidature, proposte da Brunini. La Sicilia orientale non ha pagato Giada, si sente nonrispettata, l’impegno lo deve rispettare tutta l’Associazione. Ritornando al Noleggio, per mancanzadi risposte non abbiamo potuto fare un’indagine approfondita. Comincia la scuola, il Preside Polimanda una lettera a tutti, dicendo che se la sezione Verona non darà i saggi, non potranno più farepropaganda, perché è loro dovere farlo, poi propone un incontro rifiutato dalla sezione Verona. Mipreoccuperebbe se Leiter diventasse presidente, poiché porterebbe avanti questa posizione, e un pre-sidente deve saper mediare. Non attacchiamo la VDS, che è un privato e può fare ciò che vuole; rite-niamo però che il noleggio fatto da privati “nella scuola” ne influenzerebbe il funzionamento. Il coin-volgimento dei soci rafforza il potere dei presidenti di sezione, portando le esigenze dei singoli alleAssemblee. Il disaccordo non dà forza ai presidenti. Gli editori non vedono male la prospettiva del

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noleggio dei libri di testo, poiché risparmiano soldi. Il Contratto così com’è non va bene, mancano iriferimenti fiscali, previdenziali. Possiamo fare anche mille proposte, ma si deve comunque avereuna proposta dalla controparte. Galli ha voluto un incontro per capire i problemi dell’Anarpe. Perquanto riguarda la mia agenzia, mi sono state tolte sei province. L’Aie aveva chiesto trentamila euro,gliene abbiamo dati dodicimila. Centro del Libro: abbiamo mandato lettere, l’Ali ha mandato unabozza chiedendo l’intervento anche dell’Anarpe (lettera a Rutelli, Ministro per i Beni Culturali eAmbientali). La varia ci ha dato più visibilità, non sarà oggi, ma l’Anarpe ci sarà al Centro del Libro.Fiera del Libro, anche di questo nessuno ha parlato. Quali apporti sono venuti a dare i delegati…Corsi di aggiornamento per i promotori editoriali, parte giuridica e promozionale. Carta propone diaumentare le quote, non ci sono state risposte negative, ma neanche positive; non si può fare, i socinon ci danno i soldi. Se verrò eletto io, pretenderò un coinvolgimento dei soci, ogni decisione verràpubblicata sul sito. Aprirò un tavolo di confronto per il Contratto dei promotori, requisiti: esclusivadi zona.

Al termine della replica di Cerreto, alle ore 20:40, finisce la seconda giornata di lavo-ri, l’appuntamento è al giorno seguente alle ore 08:30, Alati prega ancora una volta idelegati di presentarsi puntuali per la terza ed ultima giornata di lavori.

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ESITO DELLE VOTAZIONI XXXIV ASSEMBLEA NAZIONALE

P R E S I D E N T E N A Z I O N A L EPRIMA VOTAZIONE (QUORUM DEI DUE TERZI - 63 preferenze)Bianche 1Nulle 1Leiter Umberto 8Carta Alessandro 15Cerreto Roberto 69

CERRETO ROBERTO è eletto presidente nazionale per il triennio 2006/2009

Dichiarazione del Presidente Cerreto

Vi ringrazio per la fiducia che avete voluto rinnovarmi: mi impegnerò, insieme al nuovo consiglio, a

realizzare le cose che ci siamo dette in questi giorni ed a lavorare per raggiungere gli obiettivi che ci

siamo dati. È necessario, però, essere chiari e consapevoli che non riusciremo ad ottenere quello che

vogliamo per ciascuno di noi e per l’Associazione, se non ci sarà una precisa assunzione di respon-

sabilità personale di ognuno, a cominciare dai presidenti di sezione. Dobbiamo sfruttare di più la

comunicazione telematica per essere aggiornati sulle novità interne ed esterne che ci riguardano, così

come bisognerà assumere decisioni difficili per affrontare l’aumento dei costi dell’organizzazione.

Abbiamo bisogno di maggiori risorse per investire nella formazione professionale, nella comunica-

zione, nei gruppi di lavoro che andremo a costituire. Spediremo subito una lettera ufficiale all’AIE

con la richiesta di un incontro per avviare un confronto su un nuovo contratto per la promozione.

Affronteremo il problema del noleggio con rigore, per difendere anche il nostro lavoro, ma stando

attenti a non scontrarci con gli interessi generali e non scivolare in posizioni corporative che non ci

porterebbero da nessuna parte. Proseguiremo le nostre intese con l’ALI, per trovare un ruolo più

moderno per la figura del promotore. Ci impegneremo a trovare altri servizi per i soci, per rendere

più facile la crescita dell’associazione e più convinta l’adesione all’Anarpe.

Gli impegni che abbiamo preso in questa assemblea sono molti, ma potremo raggiungere risultati

positivi solo con il concorso convinto di tutti noi.

Buon lavoro a tutti.

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C O N S I G L I E R I N A Z I O N A L IVOTAZIONE UNICACarta Alessandro 8 votiPacini Andrea 13 votiRusso Carmelo 17 votiVaccari Mirco 24 votiSemeraro Milly 37 votiCammareri Mario 40 votiGech Gianni 50 votiVengono eletti: GECH (Brescia), CAMMARERI (Sicilia occ.) e SEMERARO (Varia)

S I N D A C IDISTANTE Cesare con 78 voti; GALASSI Carlo con 47 voti; ANELLI Ettore con 46 voti

P R O B I V I R IALATI Franco con 64 voti, MORI Sandro con 58 voti, DE APOLLONIA Mauro con 55 voti

Il CDN post-assemblea ha completato l’organigramma nazionale nel seguente modo:

SEGRETARIO NAZIONALE: ARNONE ANTONIOTESORIERE NAZIONALE: CAPPUGI BRUNOVICE PRESIDENTE NAZIONALE: BRAMBILLA OTTOBELLI STEFANOMEMBRI GIUNTA ESECUTIVA: GECH – GALLI – LEITERUFFICIO STAMPA: LUISE GENNARO

Da Book Shop di dicembre

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MOZIONE FINALE(*)

“Nel quadro dei mutamenti che persistono nel comparto editoriale e nel suo mercato, che negli ulti-mi tempi hanno subito una preoccupante accelerazione, viene richiamata la necessità di attrezzarestrumentalmente e politicamente l’associazione per renderla meno vulnerabile e quindi più capace ditutelare gli interessi degli associati. A tale scopo è emersa la necessità di rafforzare gli organi statu-tari, con particolare riferimento al consiglio direttivo nazionale e al ruolo dei consiglieri, nonché dirivitalizzare i collegi dei probiviri e dei sindaci revisori. A proposito del rafforzamento del consiglio direttivo nazionale, si avverte la necessità di un maggiorecoinvolgimento dialettico tra le sezioni e il direttivo medesimo e, ovviamente, tra il direttivo nazionale ele singole sezioni, pur nel rispetto dell’autonomia delle stesse. Va comunque inteso che le decisioni assun-te in sede nazionale, in special modo riferite a impegni di spesa, sono vincolanti per tutte le sezioni.Dall’assemblea congressuale è emersa chiaramente l’urgenza di nominare due commissioni di studiosui problemi più attuali che ci riguardano: il contratto nazionale e il noleggio dei libri di testo. E’emerso anche l’impegno ad intervenire nella sfera promozionale del libro, tanto a livello istituziona-le quanto a livello locale, in particolar modo con riferimento alla partecipazione dell’associazione alCentro nazionale per il libro.Il processo di informatizzazione intrapreso dall’associazione (dal protocollo che regola l’invio dei datiadozionali a tutto il programma Giada) va ulteriormente sviluppato nell’intento di sfruttare a beneficiodei soci tutte le sue potenzialità, rispetto alle quali è necessario che sezioni e soci si adeguino.Dal dibattito è emersa l’ipotesi di demandare al consiglio direttivo nazionale la valutazione sullaopportunità di modificare il numero dei consiglieri nazionali, opportunità legata alla ridefinizionedella funzione del consigliere stesso. E’ emersa altresì l’ipotesi di un aumento delle risorse, da rea-lizzarsi attraverso l’aumento della quota associativa, di cui il consiglio direttivo dovrà farsi carico.Rilevato che alcuni obiettivi della mozione finale dell’assemblea del 2003 sono ancora attuali, se neimpone il loro perseguimento:a) seminari sulle problematiche professionali, fiscali e tributarie, con particolare attenzione a quelledei sub-agenti e dei concessionari;b) forme di tutela della maternità per le figure professionali non assistite;c) attribuzioni di deleghe ai membri del consiglio direttivo nazionale e relativa assegnazione di unpacchetto di spesa con rendicontazione politica e contabile annuale.

La pubblicizzazione della mozione finale è affidata alla segreteria nazionale.”

(*) Documento redatto dall’omonima commissione composta dai colleghi Brunini, Distante e Semeraro, e regolarmenteapprovato dall’Assemblea.

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IN VIAGGIO NEL 2007

Non è tutto quello che abbiamo fatto e detto.

Soprattutto non è tutto quello che è successo, perché gli eventi e gli svilup-

pi sono stati, come spesso accade, molti e si sono accavallati, provocando

aspettative e ritorni indietro, attese e ripartenze.

Segnaliamo soltanto alcune cose che riescono a mostrare l’attività di una

associazione, certi che il lavoro quotidiano di mille e cinquecento colleghi,

le iniziative delle sezioni, la stessa normale vita associativa, avrebbero

meritato di essere conosciute di più per dare ad ognuno un maggiore senso

di appartenenza.

A distanza di duemila anni vale ancora il discorso di Menenio Agrippa: gli

arti di un corpo non possono funzionare senza testa, ma una testa non può

agire senza gli arti.

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SPOT 1/2007

Piccoli passi ma nella direzione giusta.

Cari colleghi,incerti se dare le buone notizie per chiudere un già buon 2006 o iniziare, come buon auspicio, un pro-mettente 2007, abbiamo scelto di inaugurare l’anno nuovo con gli aggiornamenti positivi che stiamoregistrando in queste ultime settimane.

Al questionario, inviato alle presidenze delle sezioni, hanno finora risposto undici presidenti: man-cano, al 3 gennaio, Abruzzo, Brescia, Calabria, Lazio, Liguria, Sardegna, Umbria e Varia. Speriamoche l’organizzazione delle feste natalizie e non altri motivi abbiano tenuto impegnati i presidenti: maora le feste sono finite e contiamo sul recupero di tutti.

La presidenza nazionale è molto soddisfatta, ed anche il notiziario, perché la risposta è stata impor-tante e piena di spunti che aiuteranno l’impostazione dei prossimi lavori. Abbiamo molto apprezza-to l’impegno con il quale sono state date le risposte e un contributo personale alla definizione di scel-te e obiettivi. Già dal primo direttivo prossimo ne terremo conto.

Abbiamo ricevuto risposte da Levi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l’editoria e daScala, sottosegretario al Ministero dei Beni Culturali, riferimento per il Centro del Libro, alle nostrelettere di fine novembre: le risposte sono moderatamente positive perché ci riconoscono come inter-locutori, ma non soddisfacendo in pieno le nostre richieste; necessitano di una replica che laPresidenza sta preparando.Abbiamo avuto contatti con Motta che ci consentono di avanzare la richiesta formale di un incontroper la ridefinizione di una cornice contrattuale nuova: la stiamo preparando e la spediremo entro unasettimana.

Stiamo preparando la richiesta di un incontro con l’ALI per definire un programma di iniziativecomuni.

La presidenza intende convocare una riunione della Giunta, allargata alla commissione informatica,per definire una nuova versione del nostro sito internet, da tenersi prima del prossimo direttivo.

Stiamo preparando la pubblicazione del verbale dell’assemblea di Napoli.

Stiamo avviando la pubblicazione della nuova guida del socio, aggiornando lo statuto completo, lepagine riguardanti gli aggiornamenti fiscali e normativi, ed una nuova stesura del codice deontologi-co degli associati.

Ci sembra un buon inizio, pieno di impegni, confortati dalla partecipazione che molti di voi ci hannocomunicato: vi invito a segnalarci ogni vostra iniziativa che riteniate opportuno far conoscere ancheagli altri e ogni suggerimento vogliate offrirci.

A presto,il notiziario

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CONSIGLIO DIRETTIVO NAZIONALE

Firenze 23 febbraio 2007

L’ordine del giorno:

1) RELAZIONE del P.N.: Politica dell’ANARPE per realizzare gli obiettivi della mozione finale2) VERBALE DELLA XXXIV A.N.3) RELAZIONE DEL S.N.

a. Tessere 2007: consegna modulistica, riepilogo prassi e definizione scadenzeb. Situazione pagamenti 2006 (Tessere e G.I.Ad.A.)

4) BILANCIO DI PREVISIONE 2007: come finanziare le maggiori attività previste nellamozione finale

5) RAPPORTI CON LE ISTITUZIONIa. M.P.I.: Circolare sulle adozioni; noleggio librib. M. dei Beni Culturali: Centro Promozione Libric. V.Presidenza del Consiglio dei Ministri: Direzione per l’Editoria

6) RAPPORTI CON LE ASSOCIAZIONIa. Associazione Nazionale Presidi

7) RAPPORTI CON A.I.E.a. Valutazione del protocollo d’intesa adozioni sottoscritto a giugno 2006b. Eventuali modifiche ed integrazioni per il 2007c. Relazioni tra le due associazioni le nostre proposte

8) RAPPORTI CON L’A.L.I.a. Relazioni tra le due associazioni le nostre proposteb. Scuola Librai di Orvieto

9) SITO ANARPE10) SERVIZI EDITORIALI: G.I.Ad.A.11) PROBLEMATICHE VDS12) CONTRATTO NAZIONALE PROMOTORI13) COMMISSIONI DI LAVORO

a. Commissione informaticab. Commissione per noleggio libric. Commissione contrattod. Ufficio stampa Anarpe

14) SEMINARI ANARPE:a. Agenti e promotorib. Concessionari

15) MANIFESTAZIONI:a. Fiera di Torino

16) NUMERO CONSIGLIERI NAZIONALI17) RIMBORSI DI SOLIDARIETÀ: per partecipanti agli Organi Associativi18) TUTELA DELLA MATERNITÀ: per le nostre associate19) ASSICURAZIONE SULLA PATENTE20) VARIE ED EVENTUALI

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LA SINTESI DEI LAVORI

Ventisette gli invitati, presenti venticinque (Lombardi vicepresidente della Campania e Passeri pre-sidente dell’Abruzzo). Ventitre i partecipanti con diritto al voto (ufficio stampa e Tesoriere non vota-no).Cerreto comincia la sua relazione e dà il benvenuto ai nuovi presidenti che partecipano per la primavolta al direttivo nazionale: Lantermo-Marche, Venturi-Toscana, Busi-Liguria, Costa-VariaPropone la nomina di un presidente della riunione nella persona di Brambilla e di un gruppo di ver-balizzanti (Arnone, Luise e Rossi) Chiede la nomina di un collega che verifichi il soddisfacimento dell’odg e su proposta di Brambilla,viene scelto Galli. L’ordine del giorno è il frutto di un lavoro collegiale con la Segreteria e la Giunta (che ha preparatoil bilancio preventivo nella riunione del 18 gennaio a Firenze) e con la Commissione Informatica peril riassetto del sito (in una riunione tenuta a Firenze, ancora il 18 gennaio): è lungo e comprende ventipunti perché si è preferito esplicitare tutto quello di cui si deve discutere, anche se è evidente, leg-gendolo, che ci sono argomenti legati fra loro e alcuni che hanno maggiore rilevanza.Indica, perciò, come fondamentali, alcuni punti tra gli altri. (questa indicazione sarà contestata daLeiter e Del Rio, ma verrà respinta dal consiglio).L’approvazione del bilancio preventivo è la scelta che condizionerà maggiormente le decisioni per-ché determina l’utilizzo delle risorse economiche a disposizione e la verifica delle entrate possibili.Dobbiamo anche ragionare su una gestione finanziaria più accurata che comporta maggiori oneri.Proseguendo con l’odg introdurrà i singoli punti.Luise spiega che il verbale dell’Assemblea Nazionale è pronto e stampato. A norma di Statuto abbia-mo già dato le informazioni previste a tutti i soci, pubblicando sul sito l’esito delle votazioni e dellamozione finale, consentendo al prossimo Notiziario di pubblicare la cronaca della nostra attività del2007 come memoria e documentazione. Chiede se il CDN ritiene necessario affrontare la spesa distampa e spedizione del verbale a tutti i soci. Il Consiglio ritiene sufficiente la comunicazione giàdata e approva questa scelta delle comunicazioni con i soci.Arnone, come responsabile del stesura e della pubblicazione del verbale, ricorda che chiunque, rite-nendo non correttamente riportato il suo intervento, può inviare una nota, anche scritta a mano, dapubblicare in allegato al verbale ufficiale.Chiede ai presidenti di sezione di compilare con attenzione i moduli riepilogativi di pagamento delletessere, per garantire la corrispondenza tra i dati della segreteria e della tesoreria e per riuscire a gesti-re ordinatamente l’archivio soci.Brambilla spiega le linee guida della struttura del bilancio e, insieme a Cerreto illustra le cifre delleuscite e delle entrate. Ci sono diverse osservazioni sulle quote fisse delle sezioni per il servizio Giada, in particolare:Santini e Sena le trovano eccessive e insostenibili, Del Rio e Leiter, invece, considerano un po’ sur-reale una discussione centrata su differenze dell’ordine di decine di euro, Ferrara sottolinea che sista discutendo di un’entrata per coprire una spesa che non si è ancora discussa, Cerreto evidenzia uncosto medio per licenza molto basso, che costituisce un risparmio evidente ed assolutamente ragio-nevole rispetto al precedente metodo di rilevamento analogico; Bonafede e Rossi ricordano i costiprecedenti in fotocopie e Venturi aggiunge che i dati cartacei non erano elaborabili.Brambilla chiede la votazione sui criteri della ripartizione: viene approvata con sedici voti a favore,quattro astenuti e tre contrari.Sul rinnovo del contratto con Servizi Editoriali (scaduto a ottobre scorso) Cerreto riferisce che laGiunta propone il rinnovo perché:

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- siamo soddisfatti del servizio avuto e adeguato alle nostre aspettative ed esigenze;- il costo è conveniente ed evita oneri e implicazioni aggiuntive;- il servizio di assistenza è sempre disponibile e tutti abbiamo potuto verificarlo;- è un accordo sufficientemente elastico che ci consente di arricchirlo di servizi e prestazioni

aggiuntive;- ci sono garanzie sui dati e sugli archivi.

Brambilla ricorda che i controlli voluti ed attivati dal Consiglio (commissione informatica, commis-sione di controllo) hanno verificato risultati soddisfacenti.Si vota per il relativo stanziamento dalle sezioni e la proposta della Giunta viene approvata con quin-dici voti favorevoli, un contrario e sei astenuti (i componenti della Commissione informatica dellaCommissione di Controllo, per dovere di forma, oltre Cerreto ed Arnone).Brambilla continua con il dettaglio delle singole voci di uscita, tra cui alcune novità, come il con-tributo alle spese per partecipazione dei presidenti alle riunioni.Si mettono in votazione le restanti voci del bilancio preventivo: il tutto è approvato con ventunofavorevoli, nessun contrario e due astenuti.I rapporti con le Istituzioni, Associazioni, AIE, ALI (punti 5, 6, 7 e 8 ) vengono illustrati nel loroinsieme da Cerreto che riepiloga lo scambio epistolare finora avuto e spiega che pur avendo giàpronte le lettere di replica desidera consultarsi con tutto il Consiglio per decidere il tono delle stes-se. Se vogliamo dare un taglio più deciso e fermo è necessario essere sicuri della condivisione delConsiglio e dei soci, perché dobbiamo avere la consapevolezza degli sviluppi delle nostre azioni edelle nostre prese di posizione: il contratto nazionale, il problema del noleggio, il ruolo che chiedia-mo dentro il Centro per il libro, sono argomenti a cui sono legati altre voci del bilancio (la formazio-ne di commissioni, i seminari previsti anche dalla mozione finale, le politiche di intervento verso l’e-sterno, i nostri rapporti con ALI, SIL, Associazione Presidi, AIE), e di conseguenza anche tutta lanostra attività per il 2007.Poiché i temi si intrecciano fra loro e rimandano ad altri punti dell’OdG, è inevitabile che, negli inter-venti, si ritrovino critiche, sollecitazioni, obiezioni e proposte senza produrre delibere e votazionispecifiche. Si confermano le linee discusse a Napoli e si chiede l’attuazione delle scelte, con maggiore solleci-tudine e decisione.

- Il contratto (viene anche decisa l’organizzazione di un seminario a giugno e la nomina di unacommissione, composta da Leiter, Santini e Vittorietti; Cammareri e Distante per l’elabora-zione di una bozza del nuovo contratto).

- Il noleggio (viene nominata una commissione composta da Gech, Leiter e Luise che provve-derà alla produzione di un promemoria che illustri la nostra posizione sul fenomeno). Il CDNconferma che negli istituti che dovessero promuovere o consentire il noleggio, nessun asso-ciato all’Anarpe, svolgerà attività di promozione editoriale, visitando gli insegnanti e distri-buendo saggi in visione.

- Il ruolo dei promotori dentro il Centro per il libro (viene approvato il tema di un convegno aTorino e si registra la adesione personale di quasi tutti i presidenti per i progetti da presenta-re).

Vengono confermate le commissioni informatiche e di controllo nella loro composizione originaria.Rossi illustra la sistemazione del sito con la distribuzione dello schema che si intende realizzare:viene approvato all’unanimità, sottolineando l’importanza che sta assumendo la comunicazione e loscambio delle informazioni.Arnone riferisce che la Servizi Editoriali ha già avviato il lavoro per il progetto GIADA 2007 e, com-patibilmente con i tempi, sta operando per aggiungere altri servizi utili al nostro lavoro.

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Viene rimandata la discussione sul numero dei consiglieri, perché non avrebbe comunque effettiimmediati in quanto la composizione del direttivo si andrebbe a modificare solo con l’assemblea elet-tiva del 2009.Vengono approvate le nuove voci di uscita per il rimborso ai partecipanti agli organi associativi e latutela della maternità.Circa l’iniziativa di una assicurazione sul ritiro patente, viene deciso di richiedere altri preventivioltre quello presentato da Beghelli e da Pinato per poterli confrontare e poi presentarli ai soci comeconvenzioni dell’associazione e servizi agli stessi.

Alle quindici viene conclusa la riunione che ha dato risultati soddisfacenti per gli argomenti tratta-ti e il segno di una associazione che cresce, prendendo coscienza dei propri limiti ma anche e soprat-tutto, della determinazione di tornare a giocare un ruolo da protagonisti nella vicenda editoriale ita-liana, grazie alle nuove opportunità che si stanno realizzando, ai mutamenti a cui stiamo assistendoed a un salto di qualità che l’Anarpe sta realizzando per sé stessa e per tutti i soci.

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ALCUNE RIFLESSIONI DA NAPOLI12 Febbraio 2007

Stefano Traiola, coordinatore della sezione varia della Campania, ci inviaqueste riflessioni, frutto anche delle discussioni avute con i colleghi: lepubblichiamo per farle circolare e per suscitare reazioni….

- È fondamentale che noi, come associazione, costruiamo un nostro “punto di vista” su comedovrebbe funzionare il mondo dell’editoria, a prescindere dalle intenzioni degli editori e deilibrai e tanto meno dal nostro “immobilizzante” “realismo” che ci porta spesso a dire le coseche immaginiamo possano mettere d’accordo tutti, cosa che poi ci rende difficilissimo aggre-gare nuovi colleghi e comunque riuscire a dare continuità alle belle idee che ci vengono inmente (vedi atuttotomo…).

- Credo sia molto importante che noi stiliamo quei famosi 3-4 obiettivi ipotizzando il mondodell’editoria che desideriamo.

- Ci siamo raccontati tante volte che noi siamo il modo più diretto, più economico e più effi-cace per promuovere i libri sul territorio, a tutto tondo (in libreria, in catena, in grande distri-buzione, negli Autogrill, nelle Poste, nei negozi alternativi, nella scuola, in università, pressoi mezzi di comunicazione locali … e quant’altro, come categoria, già facciamo) e quindicredo sia un primo punto ribadire che queste funzioni noi già le svolgiamo ma non vengonoriconosciute come mansioni solo perché non possono essere uguali per tutti (anche perchéogni editore ha diverse esigenze in funzione del suo catalogo e delle sue dimensioni e del tipodi organizzazione)

- I punti dove si vendono i libri sono ormai i più svariati, ma dovunque ci sia un libro ci potreb-be essere il valore aggiunto della qualità del lavoro di un promotore … addirittura in tuttequelle iniziative culturali in generale che rimandano anche solo per assonanza al libro, allo-ra ecco un altro punto che pone al centro del processo di vendita del libro la nostra figura.Una presenza qualificata ogni volta che si pensi al libro e alla lettura.

- La conoscenza del territorio è un nostro patrimonio che non serve a nessuno perdere neancheagli editori e ai librai, ma neppure ai megastore e ai negozi di catena, ma è nostro e siamo noiche gli dobbiamo dare risalto e difendere come uno dei nostri beni più cari … ecco perché noiipotizziamo un futuro in cui la nostra figura dovrà essere di nuovo (anzi direi, finalmente) lafigura del responsabile di zona, una figura centrale per la promozione del libro e della lettura.

- Interessantissimo è l’utilizzo del nostro sito per dare risalto e fattibilità all’organizzazione diincontri con gli autori presso le scuole, ma non solo, potrebbe diventare il posto dove si con-centrano le informazioni su tutte le iniziative che possono interessare il mondo del libro edella lettura. E ancora potrebbe in un futuro essere il posto dove i librai trovano delle biblio-grafie ragionate da sottoporre ai propri lettori in occasioni particolari (giornata della memo-ria, pace, guerra , finanziaria, pacs, insomma sugli argomenti più svariati …) io già lo facciocon i libri Feltrinelli

- Credo però che sia necessario anche il riferimento più meramente cultural-politico, che fac-cia da sfondo alla rivendicazione della nostra centralità e necessità per la sopravvivenza e peril rilancio del nostro settore.

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IL NOLEGGIO DEI LIBRI NELLE SCUOLEla posizione dell’ANARPE

documento pubblicato sul sito istituzionale il 18 febbraio 2007

I promotori editoriali, pur essendo operatori commerciali, comprendono benissimo il dirittodelle famiglie di approvigionarsi dei libri di testo con le modalità e nei negozi per loro piùconvenienti (quanti mercatini dell’usato fuori da ogni regola esistono): non nutriamo quin-di alcun pregiudizio, neanche nei confronti di quei soggetti economici che intendono svol-gere l’attività commerciale del noleggio dei libri di testo.

Siamo però convinti che quando un soggetto economico privato abbia la possibilità di farecommercio dei libri di testo con l’avallo della singola Istituzione Scolastica venga a crear-si una turbativa di mercato ma, cosa ancor più grave, venga messo in discussione l’Istitutodelle Adozioni.

Siamo consapevoli di non avere titoli e competenze per contestare le modalità che questaforma di noleggio implica, riteniamo però di aver diritto, per il servizio di informatori“culturali” che da decenni esercitiamo e che ci auguriamo di poter ancora svolgere, diesprimere le motivazioni del nostro dissenso:

- per il condizionamento sulle scelte degli insegnanti non per fini didattici e quindi per comevenga ad essere limitata la libertà di insegnamento, tutelata invece da norme costituzionali.

- per il significativo rallentamento delle innovazioni nella ricerca e nella produzione edito-riale, che nel breve termine verrebbe a manifestarsi, modificando le ragioni della nostrapresenza nella Scuola.

- altre opinioni sia di ordine educativo che economico potrebbero essere addotte, ma nonvogliamo fare polemiche.

Per queste ragioni l’Anarpe esprime una ferma posizione verso questo fenomeno e, negliIstituti che dovessero promuovere o consentire questa procedura:

- nessun agente editoriale visiterà le scuole per illustrare le novità editoriali pubblicate dalleCase Editrici;

- nessun agente editoriale consegnerà depliants, materiale pubblicitario o quant’altro;

- nessun agente editoriale fornirà libri in visione né alla Presidenza né al Coordinatore dimateria né tanto meno li lascerà in portineria;

- nessun agente editoriale evaderà richieste in visione di volumi saggio che dovessero per-venire dagli insegnanti di quelle scuole.

Cambiare le regole è possibile e forse anche lecito ma ognuno si deve assumere le proprieresponsabilità.

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LA PROMOZIONE ALLA LETTURA ATTRAVERSO LA COLLABORAZIONEFRA GLI OPERATORI CULTURALI E COMMERCIALI

-L’ESPERIENZA DELL’ANARPE IN PUGLIA-

Una proposta dei colleghi di varia della Puglia, marzo 2007

Il bisogno di promuovere la lettura è un sentimento diffuso sia fra gli operatori culturali che fraquelli commerciali per motivi diversi ma fra loro convergenti.Quando si parla di lettura si deve intendere un campo piuttosto ampio che va dalla rete internet allaposta elettronica, dalla messaggistica istantanea ai giornali quotidiani e periodici sino al libro chegode, a dispetto di alcune previsioni catastrofiche, di buona salute incrementando la sua diffusioneattraverso i vari canali.I promotori editoriali sono fra gli attori della diffusione del libro; in particolare agiscono in un mer-cato che si è aperto, negli anni più recenti, ad una molteplicità di operatori: le tradizionali librerieindipendenti e quelle di catena, la grande distribuzione e, in minor misura, il commercio elettroni-co. L’offerta libraria , in incremento sia come quantità che qualità, soffre però di una riduzioneprogressiva dei tempi di disponibilità del libro che rende il mercato frenetico e governato semprepiù da esigenze di politica commerciale che , paradossalmente, finiscono per deprimere il bisognodi lettura ed approfondimento dei temi culturali. La percezione di questo disagio ha spinto i sogget-ti più sensibili, fra gli operatori professionali e l’associazionisno culturale, a sviluppare delle inizia-tive volte a sostenere la lettura e indirettamente la diffusione del libro.In risposta a questa esigenza sono scaturite alcune iniziative quali “I Presidi del Libro” dellaPuglia.Successivamente è stato sviluppato il rapporto di collaborazione tra I Presidi e l’ANARPE attra-verso un protocollo formale che vede l’associazione dei promotori editoriali dare il proprio contri-buto alla realizzazione di iniziative che vedano il libro e più in generale la lettura come strumentiprioritari di diffusione della cultura. Nello specifico l’ANARPE da assistenza nel reperimento enella fornitura dei libri in occasione degli eventi, coinvolgendo, in particolare, le librerie indipen-denti che svolgono , malgrado alcune difficoltà, la funzione di presidi commerciali del territorio.L’ANARPE garantisce ai negozi aderenti alle iniziative dei Presidi del Libro le condizioni dimiglior favore possibili, contribuendo a consolidare su basi economiche il rapporto fra le libreriemedesime, l’associazione ed i lettori.L’ANARPE prevede, in futuro, di qualificare ulteriormente il rapporto, mettendo a disposizione ipropri mezzi professionali per una collaborazione proficua che coinvolga le scuole di ogni ordine egrado presso le quali esercita , con la sezione dei promotori scolastici, una parte considerevoledella propria attività professionale.L’ANARPE spera che tale esperienza possa dimostrare la piena compatibilità fra una incisiva azio-ne commerciale e la diffusione del libro e della lettura presso i privati e nella scuola.

ANARPE Sezione Varia Puglia

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SULL’INDENNITA DI CESSAZIONE DEL RAPPORTO: QUANTO E IN CHE MISURA DEVE ESSERE LIQUIDATA

Bologna - 28 marzo 2007

Abbiamo chiesto all’avvocato Potitò un parere sul FIRR e sugli eventuali cambiamen-ti seguiti alla normativa europea.

Con una propria sentenza del 23-03-2006 la Corte di Giustizia Europea ha finalmente risolto, almeno in parte,i dubbi che negli ultimi anni hanno riguardato le modalità di pagamento dell’indennità di cessazione del rap-porto. Come è noto il punto fondamentale da chiarire riguardava l’applicazione nel caso concreto della normacontenuta nell’art. 1751 cc., o in alternativa di quella contenuta nei più recenti Accordi Economici Collettivi.Infatti, premesso in ogni caso che la risoluzione del rapporto debba attribuirsi alla preponente, la norma codi-cistica stabilisce che l’indennità vada corrisposta, all’atto della cessazione del rapporto, qualora l’agenteabbia apportato sensibili vantaggi alla preponente in termini di quantità di affari e di clienti, e che il paga-mento corrisponda ad equità, tenuto conto di tutte le circostanze del caso. Successivamente, in seguito all’en-trata in vigore di questa norma, tra Confcommercio e le Associazioni di categoria, vennero stipulati una seriedi Accordi che in definitiva hanno teso a scomporre l’indennità in tre distinti emolumenti: il cosiddettoFIRR (indennità di risoluzione rapporto), la vecchia indennità suppletiva di clientela, calcolata sui mede-simi parametri e in forma percentuale, e un indennità meritocratica, quest’ultima solo nel caso in cui siverificassero le condizioni previste dalla stessa norma codicistica (aver procurato nuovi clienti o incremen-tato il fatturato con i clienti preesistenti). Posto che il Codice ha stabilito l’inderogabilità della norma qualo-ra la deroga pattizia costituisca uno svantaggio per l’agente, per molti anni la prevalente giurisprudenza hasostenuto che dovessero applicarsi in ogni caso le norme dell’AEC, poiché, al momento della conclusionedel contratto, apparentemente più favorevoli all’agente, garantendo esse a quest’ultimo il pagamento del-l’indennità, qualunque sia l’esito dell’attività svolta dall’agente stesso. Questa prevalente interpretazionedeve ritenersi ora superata dal contenuto della sentenza della Corte di Giustizia Europea già citata e dallesuccessive decisioni della Cassazione. Infatti una deroga risulterebbe possibile solo se, fin dall’inizio del rap-porto, potesse escludersi che l’applicazione della norma pattizia non risulterebbe mai, alla sua cessazione,sfavorevole all’agente. Il che naturalmente è nella pratica impossibile. In definitiva può dirsi che l’indennitàcontemplata negli AEC rappresenterà per l’agente una sorta di trattamento minimo garantito, che può esse-re considerato di maggior favore soltanto nel caso che, in concreto, non spetti all’agente l’indennità di leggein misura superiore. Ciò si verificherà nel caso in cui l’agente non abbia prodotto un incremento degli affarie dei clienti durante il rapporto. In ogni altro caso deve essere applicata la norma dell’art. 1751 cc. Il che com-porta naturalmente un problema relativamente al quantum dell’indennità e alle modalità con le quali essodeve essere valutato. A questo proposito la norma indica soltanto la misura massima riconoscibile, pari aduna annualità di provvigioni calcolata sulla base di quelle percepite dall’agente negli ultimi 5 anni, e la giu-risprudenza che abbiamo citato non chiarisce del tutto le modalità della quantificazione, indicando soltantoche essa possa effettuarsi con metodi sintetici, che valorizzino ampiamente il criterio dell’equità. Di conse-guenza restano ancora non del tutto risolti i problemi relativi alle prove che l’agente e la preponente, per leloro rispettive posizioni, dovranno portare in un eventuale giudizio, e le modalità con le quali tali prove ver-ranno concretamente valutate dal Giudice. È mia opinione che ciò richiederà un ulteriore chiarimento, chesarebbe preferibile venisse dato dallo stesso legislatore o in alternativa da un accordo sindacale che rispettiin ogni caso i contenuti della giurisprudenza della Suprema Corte di Cassazione. Altrimenti si continuerà afare riferimento alle Circolari esplicative della stessa Comunità, e non verranno meno alcune delle ragioniche hanno comportato e comportano tutt’ora un alto numero di controversie giudiziali su questo punto.Avv. Franco Potitò.

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IL CONVEGNO ANARPEAL SALONE DEL LIBRO DI TORINO

Una proposta dei promotori editoriali per aumentare il numero dei lettori

NODI E SNODICome districarsi da una rete che non c’è ma che dovrebbe esistere

Nodi sono i momenti in cui fili che vengono da direzioni diverse, si incontrano e si intrec-ciano, creando entità che prima non esistono, legando esperienze e soggetti differenti.Snodi sono i momenti in cui fili che si sono incontrati, legandosi e mischiandosi, ripar-tono per riprendere il loro individuale cammino essendosi rafforzati dagli incontri fattie che, a volte, li ha resi un po’ diversi da prima.Le scuole, le biblioteche, le librerie sono già (s)nodi di attività di diffusione di parole,di idee, di conoscenze, di saperi. Già oggi, insegnanti volenterosi organizzano numerosi incontri con autori per farconoscere chi scrive i libri e chi li legge. Proponiamo di far diventare questi incontri “occasionali” in eventi “normali e ripetu-ti” con autori e storie nuove.Già oggi le librerie possono produrre bibliografie e organizzano vetrine e banchi perriferirsi alle cose del mondo.Proponiamo che possano diventare una rete di riferimento per gli eventi culturali, gra-zie alla professionalità dei librai che conoscono i libri e i loro clienti.Per creare questa rete occorre potersi affidare a chi conosce le scuole e le librerie, gliinsegnanti e i librai.L’A.N.A.R.P.E. con i suoi millecinquecento iscritti, le sue venti sedi regionali e tema-tiche, il suo sito Internet, si mette a disposizione per il sistema editoriale, gli ammini-stratori pubblici e gli organizzatori di eventi culturali.

SABATO 12 MAGGIO 2007 ore 13SALA LONDRA

Ne discutono:Franco Cardini, docente di Storia Medievale presso l’Università di FirenzeSergio Fanucci, Presidente Piccoli Editori AIEFiorenzo Alfieri, assessore alla Cultura del Comune di TorinoRoberto Cerreto, Presidente nazionale dell’Associazione. Rappresentanti dei Ministeri Pubblica Istruzione e Beni CulturaliCoordina: Rocco Pinto, titolare della libreria La Torre di Abele di Torino

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Cronaca

Leggera flessione del numero di visitatori, ma aumento delle vendite. In verità, girando per gli stand,c’era da aspettarselo: gli spazi sono diventati più grandi, e si passeggiava senza la ressa degli altrianni. Forse anche il cielo, spesso annuvolato, ha contribuito a diminuire il senso di caldo e di oppres-sione che sembrava essere la caratteristica delle precedenti edizioni.Il programma degli eventi è stato, come al solito, molto fitto e c’era l’imbarazzo della scelta. Ogniiniziativa ha avuto successo, folla dappertutto e dibattiti seguiti a volte “esageratamente”. Per i professionali, quest’anno ospitati in una struttura nuova, separata dal grande pubblico, con salecomode e ampie, la giornata più importante è stata venerdì, con la presentazione di un sondaggiosulla lettura commissionata dall’AIE all’Istat. Riportiamo direttamente sul sito alcune relazioni che ci sono sembrate più significative (altre rela-zioni e tabelle sono reperibili al sito dell’Istat) .Riassumerle è impossibile perché sono molto articolate e presentano risultati, a volte sorprendenti,spesso imprevisti, tutti, comunque, assai interessanti e capaci di stimolare molte riflessioni. Ognuno può scorrerli e ogni sezione può pensare di organizzare riflessioni collettive, perché parlanodel nostro oggi e lasciano intravedere il nostro possibile domani.

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Il convegno organizzato dall’Anarpe si è svolto sabato alle tredici, con la partecipazione dei rela-tori previsti: la presenza del pubblico non è stata entusiasmante (in una sala che comprendeva due-centosessanta posti, le circa settanta persone sembravano ancora meno!)Oltre al numero di persone, più deludente è stata la scarsissima presenza delle persone che avremmovoluto: editori e colleghi. È evidente che bisognerà tornare a riflettere sulla capacità di organizzare convegni in quell’ambitoprofessionale, sia dal punto di vista informativo sia politico.Non possiamo ritenere sufficiente il nostro desiderio di essere ascoltati e la consapevolezza di averecose giuste da dire: dobbiamo anche farci carico della capacità di attirare l’attenzione su di noi e sullenostre proposte.Il dibattito, introdotto da Cerreto, ha messo al centro la possibilità dell’Anarpe di svolgere una fun-zione organizzata per creare relazioni istituzionali nelle scuole, fra gli autori e i giovani lettori. Gli interventi:Fiorenzo Alfieri, assessore alla cultura del Comune di Torino, si è soffermato sulle esperienze che,come amministratore, ha realizzato e sui progetti immediati, rivendicando la sensibilità dimostrataalla lettura nelle scuole e nelle biblioteche.Franco Cardini, storico, si è espresso sulle sue esperienze di autore che cerca e incontra i suoi letto-ri, sottolineando la molteplicità di pubblici che incontra, ma lamentando, tuttavia, la scarsa propen-sione dei giovani a leggere.Sergio Fanucci, editore, ha subito ricordato alcuni dei dati presentati dall’Istat, da cui emerge che lafascia di lettori dell’età fra undici e diciotto anni, è la più numerosa! A partire dai venti anni, il nume-ro dei lettori diminuisce: allora bisogna domandarsi come si fa a far continuare a leggere, una voltadiventati adulti. Forse non è casuale che si smette di leggere quando si smette di frequentare le biblio-teche. Bene allora il progetto Amico Libro (prevede il finanziamento, per venti milioni di euro, allebiblioteche scolastiche), ma bisogna anche occuparsi con più attenzione della formazione professio-nale dei bibliotecari. Sarebbe però non giusto dimenticare le mille iniziative che si prendono nelle

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librerie.Rocco Pinto, libraio di Torino, è il relatore che più si attiene al titolo che abbiamo voluto dare allanostra iniziativa. Parte dalla necessità che ciascun protagonista, editore, promotore, libraio, insegnan-te, amministratore, sappia fare bene il proprio mestiere, senza pretendere di dare buoni consigli aglialtri. E’ necessario riflettere sull’entità delle risorse che pur si impiegano per far funzionare un cir-colo culturale frequentato da centinaia di persone, dimenticando che ogni giorno nelle librerie pas-sano migliaia di lettori. È necessario fare sistema dentro il mondo editoriale per realizzare percorsidi lettura, capaci di facilitare la promozione dei libri. E’ necessario creare le reti, cioè relazioni esinergie, ciascuno secondo il proprio ruolo, ma finalizzate allo stesso obiettivo. Sui dati della lettu-ra, esprime perplessità su questo numero così alto di lettori giovani, che lui, come libraio, non riscon-tra nelle librerie.Il secondo giro di interventi, che porta rapidamente alla conclusione del convegno, non aggiunge par-ticolari significativi.

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Il secondo convegno della giornata, “La libreria finanzia gli editori?”, comincia subito dopo di noi,nella stessa sala. Il tema e i relatori mobilitano molto pubblico, ma la domanda del titolo subito appa-re singolare e necessita di precisazioni, che tutti si affrettano a fare, ciascuno dal suo punto di vista.Il sottotitolo, non dichiarato, riguarda le nuove relazioni commerciali tra editori e librai associatiall’ALI, concretizzatesi nelle ultime settimane, con contenuti diversi tra gli editori, ma comunqueconcordate e che nessuno voleva certo rendere esplicite né mettere in discussione. Ne è venuta fuori,perciò, una discussione breve, con sottolineature diversificate ma coerenti ai ruoli (l’editore, illibraio, il distributore), stando attenti a non apparire scortesi.L’intervento di Cerreto (l’Anarpe era presente come relatore, e non è cosa abituale) ha sottolineatoprima di tutto che voler discutere di nuove condizioni commerciali, dimostra che la necessità c’è, epoi che non esiste né può esistere una risposta univoca che non tenga conto delle diversità di situa-zioni commerciali e territoriali, che i promotori conoscono molto bene, ed ai quali, perciò, bisogne-rebbe affidare il compito di indicare e gestire.Le domande dal pubblico segnano qualche garbata polemica, ma tutta giocata a fil di fioretto. I rela-tori non intervengono più se non quando vengono esplicitamente chiamati in causa.Finisce tra i sorrisi.

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LA POSIZIONE DELL’ANARPE SULL’EMENDAMENTO DELLA VEDOVACerreto (Anarpe): “Indispensabile ripristinare l’Art.11”(pubblicata da Book Shop a luglio 2007)

I promotori editoriali manifestano la loro perplessità e concordano con le posi-zioni dell’ALI e dell’AIEIn merito all’Emendamento Della Vedova sul prezzo libero del libro riceviamo ladichiarazione rilasciata a Bookshop dal presidente dell’Anarpe, Roberto Cerreto (nellafoto): “I promotori editoriali, manifestano tutta la loro perplessità sulle dichiarazionidi coloro che sostengono che l’abolizione di questo articolo sia una vittoria delle libe-ralizzazioni contro interessi precostituiti. Quali operatori specifici del settore, che dalle vendite comunque fatte abbiamo tuttoda guadagnare, siamo fermamente consapevoli che il vantaggio per i consumatoriviene da un prezzo di copertina giusto e con la legge sul prezzo fisso una funzione cal-miere si era verificata; al contrario lo sconto, oltre a essere una situazione occasiona-le, finisce per essere un costo che lo fa aumentare. Sfavorisce i piccoli e medi editoriche si rivolgono a mercati di nicchia e comunque non possono competere con chi hapossibilità finanziarie maggiori. Crea ulteriori problemi alle librerie indipendenti, perché non salvaguarda e tanto menofavorisce la dislocazione dei punti vendita sul territorio e quindi non avvantaggia ilconsumatore. Ovvio che questo avrà una ricaduta maggiore nelle aree dove già oggic’è questa carenza. In tutti i convegni dagli intellettuali, agli insegnanti ai giornalisti fino ai politici sisostiene che la diffusione della promozione alla lettura è un aspetto fondamentale perla crescita economica del paese (non parliamo di pluralismo e democrazia) e che que-sta passa anche attraverso il servizio competente, qualificato, “amorevole” dei libraiche aiuta a far nascere e crescere dei lettori. L’esperienza europea, dove la liberalizzazione del prezzo è stata applicata (Inghilterra)non sembra dare ragione a questi entusiasmi mentre il prezzo fisso in Francia,Germania e Spagna ha consentito alle librerie di svolgere il loro ruolo. Per questeragioni concordiamo sia con l’A.L.I. che con l’A.I.E. nel ritenere indispensabile ilripristino di questo articolo o nel corso del dibattimento parlamentare o che sia alme-no previsto nella legge sull’editoria visto che in questo paese di santi, navigatori epoeti, una legge sul libro non c’è.

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Il seminario di Montegrotto

S E M I N A R I O N A Z I O N A L E A . N . A . R . P. E .“PER IL CONTRATTO NAZIONALE DEL PROMOTORE”

Montegrotto Terme (PD) 21 e 22 giugno 2007La Cronaca

I lavori del Seminario si aprono giovedì 21 giugno 2007 presso l’Hotel Petrarca a Montegrotto Termealle ore 15,00 con l’intervento del Presidente Nazionale dell’ANARPE, Roberto Cerreto che presen-ta gli ospiti relatori e, in sintesi, esordisce dichiarando che, anche se sarà difficile riuscirci, lo scopodel Seminario è quello di analizzare le attuali problematiche del promotore e dell’agente editorialeed elaborare una proposta di contratto di lavoro da sottoporre all’AIE.

Il primo intervento è dell’Avv. Franco Potitò che argomenta sugli “Aspetti giuridici del Contrattodi Promozione e del Contratto di Agenzia”, evidenzia le figure del promotore e dell’agente edito-riale e segnala come, dal 2004 ad oggi, alcune sentenze della Corte di Cassazione abbiano messo inluce le grandi contraddizioni insite nelle due figure:L’agente è in realtà colui che conclude ordini con il cliente finale (libraio).Il Promotore è colui che, nelle scuole, promuove il testo ed aggiunge che la Cassazione, attualmen-te, esclude l’equiparazione del Promotore all’Agente.Anche l’ENASARCO, in relazione alle due figure, fino ad alcuni anni or sono, non accettava l’iscri-zione e i conseguenti versamenti del promotore. A proposito di ENASARCO, il legale enuncia alcune sue personali osservazioni critiche sull’ENTEe manifesta scetticismo sulle speranze di risanamento che, a suo avviso sono sempre più vane; mettequindi in risalto il fatto che i nuovi organi dirigenti sono stati scelti, contraddicendo lo Statuto, nomi-nando persone che non sono affatto agenti di commercio in pensione o in attività. Nella sua relazione tocca il Contratto Economico Collettivo, ancora vigente, stipulato nel 1988 fraANARPE e AIE, ed afferma che, pur restando un caso assolutamente peculiare, alla luce degli avve-nimenti che interessano l’attuale mercato del libro scolastico, dovrà essere rivisto e aggiornato. Sempre a proposito di tale accordo ricorda che l’indennità di clientela e di fine rapporto, nel caso delpromotore editoriale e quindi dei versamenti alla RAS, possono essere richiesti a rimborso nellamisura prevista dalle polizze in essere.Sull’argomento “Patto di Non Concorrenza”, dal 2001 la mandante dovrà riconoscere all’agente,anche se è questo a dimettersi, una somma che è stata stabilita nella misura di una annualità delleprovvigioni, calcolata nella media delle provvigioni pagate negli ultimi cinque anni, per ogni annoin cui, per contratto, viene imposto tale patto.A Potitò segue l’intervento di Sergio Cannella, responsabile della gestione per la R.A.S., che illu-stra gli “Aspetti Previdenziali del Contratto di Promotore” così riassunti:

a) i versamenti dovuti vengono versati dalle mandanti con gli stessi massimali, le stesse moda-lità e le stesse percentuali di previsti dall’ENASARCO per gli agenti;

b) I versamenti effettuati nel corso dell’anno sono riferiti sempre alle competenze dell’anno pre-cedente. Questa informazione ci permetterà di leggere correttamente l’estratto conto dellaR.A.S. – convenzione previdenziale;

c) il socio promotore che raggiunge l’età pensionabile ha due opzioni di riscatto di quanto ver-sato negli anni alla R.A.S.:

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- la rendita che, comunque, è tassabile in quanto rendita lorda che forma cumulo conaltri redditi;

- il capitale che è esentasse ed è rimborsabile immediatamente secondo le modalità epreviste dalle polizze in essere.

Su quest’ultimo aspetto è consigliabile, per il socio che raggiunge l’età pensionabile, la forma di riti-rare il capitale.

Il terzo intervento è del Dott. Emanuele Masi dello “Studio Zanetti Assoc.ne Prof.le Comm.sti” (loStudio che trasmette alla nostra Associazione le informative fiscali che vengono via via pubblicatesul nostro sito) che illustra gli “Aspetti Fiscali delle due figure professionali dell’Agente e delPromotore editoriale”. Nella disamina della casistica si evidenzia come il Contratto di Agenzia siamolto più cautelativo e fiscalmente conveniente rispetto al Contratto di Promozione. Recentemente l’U.E. ha “liberalizzato” l’attività di agenzia rendendo superflua e non obbligatoria l’i-scrizione a ruolo per l’esercizio della professione, anche se l’Italia non ha ancora recepito dalle nor-mativa per cui siamo in una fase di libera interpretazione delle singole Camere di Commercio.Il Contratto di Agenzia, comunque, prevede l’obbligatorietà dell’iscrizione e dei conseguenti versa-menti all’ENASARCO.

Dopo una breve sospensione dei lavori per il coffe break, intorno alle 17,30 si riprende con l’inre-vento del Dott. Michele Lessona, Presidente del Gruppo De Agostani Scuola, presente in qualità didelegato A.I.E. ai rapporti con ANARPE e ALI. Nel suo intervento dal tema “ Il Contratto Nazionale di Categoria – Spunti per una discussione”il Dott. Lessona introduce, con una diapositiva, il concetto di “Definizione dell’impresa editoriale”esordendo:

- In base al concetto giuridico di Impresa Commerciale che si ricava dal Codice Civile, l’im-presa editoriale consiste nell’attività economica esercitata professionalmente in formaorganizzata diretta alla pubblicazione di opere dell’ingegno

- Per aversi un’impresa editoriale, come per qualsiasi altra impresa commerciale, occorre chel’attività abbia carattere continuativo e miri al conseguimento di un profitto (requisito dellaprofessionalità) e che siano predisposti e coordinati tra loro i mezzi – lavoro, persone, capi-tali, beni – necessari per il raggiungimento dei fini dell’impresa (requisito dell’organizza-zione).

- L’impresa editoria, avendo per oggetto la produzione di beni, rientra, a tutti gli effetti, tra leattività industriali e ne consegue che alle imprese editoriali si rendono applicabili, oltre alledisposizioni specifiche del settore editoriale, anche quelle riguardanti l’industria in gene-rale (leggi in materia economica, sindacale, fiscale, accordi economici collettivi, ecc.).

- L’Editoria scolastica è uno dei settori dell’imprenditorialità editoriale.Prosegue nel suo intervento proiettando e commentando una serie di slide che evidenziano un’a-nalisi dettagliata dei maggiori mercati mondiali del libro scolastico:

Editoria scolastica in Germania:- In passato i libri per tutto il ciclo scolastico erano acquistati dallo Stato.- Gli studenti ricevevano gratuitamente a scuola e gratuitamente in prestito i libri di testo.- Le famiglie erano responsabili solo dell’acquisto dei libri di esercizi o del pagamento di even-

tuali danni ai libri di testo.- Recentemente, in alcune regioni, è partita una riforma dei libri di testo, che ha portato ad una

riduzione dei loro budget per l’acquisto dei libri di testo.- Le famiglie si sono quindi fatte carico del pagamento dei libri di testo

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- Ad oggi hanno effettuato questa riforma, in maniera totale o parziale, 7 regioni su 16.- In alcune regioni è anche prevista l’opportunità per lo studente di affittare i libri dalla scuo-

la, pagando un prezzo non superiore al 30% del prezzo di copertina.- Le librerie mantengono un ruolo dominante nella distribuzione.

Il mercato del libro scolastico, in Germania, è in mano principalmente a tre grossi gruppi editorialiche ne detengono il 95%.Editoria scolastica in Spagna:

- Per tutto il ciclo scolastico, i libri sono acquistati direttamente dalle famiglie.- Quasi il 90% degli acquisti viene effettuato tra librerie e grande distribuzione.- In Spagna si può verificare che in alcune regioni, prevalentemente le più arretrate, lo Stato

aiuti le famiglie ad acquistare i libri con l’intento fi favorire ed incentivare l’istruzione.- I prezzi di copertina sono molto elevati se raffrontati al resto dell’Europa (in Spagna la spesa

delle famiglie per l’istruzione è molto elevata anche a fronte diella grande diffusione diIstituti Privati)

Il 61% del mercato è detenuto da 3 grandi gruppi il rimanente 49% è frazionati far tutti gli altri branddell’EditoriaEditoria scolastica in U.K.:

- Il mercato è caratterizzato da una grande differenza tra Inghilterra, Galles e Scozia.Inghilterra e Galles:

- Sia nel caso di scuole pubbliche che private i libri sono pagati dallo Stato e utilizzati daglistudenti secondo un modello di “comodato gratuito”.

- I libri presi in prestito sono ritirati direttamente a scuola e spesso non possono essere por-tati a casa.

- L’acquisto degli eserciziari è a carico degli studenti (presso librerie o anche on-line).- Nel caso di scuole pubbliche si può verificare che non ci siano abbastanza libri per tutti

gli studenti che quindi sono costretti a condividerli con i colleghi durante le ore di lezio-ne.

Scozia:- Fino al secondo anno della secondaria i libri sono acquistati dallo Stato e prestati gratui-

tamente agli studenti.- Come in Inghilterra, gli studenti ritirano a scuola i libri di testo, acquistando solo gli eser-

ciziari presso le librerie.- Per gli ultimi anni della secondaria gli studenti sono responsabili dell’acquisto dei libri di

testo (il mercato dell’usato è rilevante)- Si può ipotizzare una rotazione media dei testi ogni 3-4 anni.

Principali Player del mercato U.K.:- Longman – Società del gruppo Pearson, specializzata anche nella realizzazione di conte-

nuti educativi digitali;- Pearson Pub. Group – Gruppo indipendente inglese, scollegata dal gruppo americano

Pearson. Appartiene al gruppo Pearson Pub., società specializzata nell’editoria scolastica.- Heinemann – Società del gruppo Reed-Elsevier leader in U.K. nell’edizione di libri e

contenuti scolastici sia per gli studenti che per gli insegnanti.- Letts-Educational – Editore di libri e materiale scolastico. Appartiene al gruppo Granata,

società multimediale leader nell’educazione in U.K. (fatturato nel 2006 17,4 Mil. h)- Coordination Group Publications – Gruppo editoriale inglese indipendente specializza-

to nella pubblicazione di libri scolastici (fatturato 2006 21,2 Mil. h).Editoria scolastica USA:

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- Per l’intero ciclo scolastico i libri sono acquistati dallo Stato.- Gli studenti li utilizzano secondo un modello “loan for use”: li ritirano il primo giorno pres-

so la biblioteca della scuola e li devono restituire l’ultimo giorno di corso.- E’ a carico degli studenti solo l’acquisto di eserciziari o il pagamento degli eventuali danni

arrecati a libri di testo- Ci sono alcune eccezioni. In taluni distretti, nelle scuole private, può succedere che gli stu-

denti debbano acquistare i libri di testo; in questi casi spesso si verifica che a fine anno glistudenti rivendono i libri direttamente alle librerie.

Quattro grossi gruppi editoriali detengono l’86% del mercato.Editoria scolastica Italiana: andamento del mercato potenziale.

- I ricavi complessivi del settore sono principalmente determinati dalla numerica della popola-zione scolastica e dalla variazione dei listini.

- La crescita complessiva dei listini dell’editoria scolastica non supera il 4,5 % nell’arco degliultimi 3 anni: un valore inferiore al tasso inflazione ISTAT.

- L’aumento ponderato del triennio 2004-2007 comprende anche i listini della scuola primariai cui prezzi sono stati illegittimamente congelati ai valori del 2002-

Editoria scolastica italiana: Opportunità e minacce.- Riduzione della dispersione scolastica derivante dall’obbligo formativo a 18 anni; conse-

guente aumento della popolazione.- Sviluppo del canale GDO con vantaggi sui prezzi e possibile contenimento dell’usato.- Opportunità derivanti da mutamenti curricolari nella secondaria di secondo grado.- “Accanimento terapeutico” ministeriale nei confronti dell’editoria scolastica.- Proliferazione di iniziative a carattere locale/regionale: Regione Veneto, Direzione regionale

Piemonte, Comune di Milano.- Tetti di spesa nella secondaria di secondo grado.

Conclude l’analisi affermando che l’indagine dei mercati scolastici esteri evidenzia come, già daoggi, la produzione editoriale potrebbe ridursi di un terzo e, conseguentemente, il numero degliaddetti ai lavori (redattori, promotori, ecc.) della metà. Considerando, però, l’andamento storicamen-te anomalo del mercato italiano, è da ritenere improbabile che il nostro Paese si allinei ai sistemi stra-nieri illustrati nell’indagine di cui sopra. Il dott. Lessona termina il suo intervento manifestando la propria disponibilità a dialogare in meritoad un Contratto Collettivo e ad accogliere eventuali proposte dell’A.N.A.R.P.E. affinché queste ven-gano prese in considerazione e discusse dall’A.I.E., fermo restando che persisterebbe, comunque, ilvaglio finale di Confindustria.

Alle 19,10 terminano i lavori della prima giornata del seminario.Alle ore 9,00 del 22 giugno i lavori del Seminario riprendono con l’intervento di Leiter che, perprima cosa, protesta per la “pessima gestione” dei tempi della giornata di ieri quindi introduce la rela-zione della Commissione informando che sono stati esaminati circa 50 contratti e l’esame di questiha evidenziato cose indescrivibili. L’auspicio è che da questo seminario nasca una proposta che ribal-ti l’attuale situazione: dovrà essere l’editore ad accettare il contratto del promotore; non il contrario.E’ la volta di Stefano Santini che legge e commenta la sua relazione qui di seguito riportata intera-mente.“Il nostro è stato un lavoro di ricerca volto a far emergere gli aspetti più equivoci dei contratti chedisciplinano la nostra attività. L’esistenza di più figure all’interno della nostra Associazione,determi-na già di per se stessa, differenti applicazioni , ad esempio, di carattere previdenziale, contributivo,

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come già evidenziato negli interventi precedenti degli esperti in materia. Questo panorama si com-plica ulteriormente se si entra in merito ai contratti visto che differenti sono poi i criteri che ogni edi-tore adotta per remunerare il lavoro svolto.Sintetizzerò brevemente quelli che sono stati i punti di maggiore discussione:

a) I contratti che fissano come parametro il venduto di zona che in molti casi non rappresenta-no una giusta remunerazione specialmente in quelle aree dove lo scarto adottato/venduto ènotevole. E comunque è evidente che il grado di soddisfazione varia per aree geografiche dif-ferenti. A questo si aggiunge la variabile GDO che in questo tipo di contratti necessita di unattento monitoraggio. L’altra esigenza emersa è la

b) Necessità di un doppio contratto di propaganda e di distribuzione che distingua le due figu-re.

c) Altro aspetto che ci sentiamo di segnalare è la crescente difficoltà di giustificare la presenzadi collaboratori all’interno delle varie strutture visti i mutamenti della distribuzione in termi-ni di autorizzazione-

Il nostro vuole essere un contributo volto a stimolare una riflessione da parte dell’AIE riguardante lagiusta ripartizione delle spettanze tra i soggetti che compongono la nostra associazione e svolgono ilnostro lavoro.A questo proposito sarebbe inoltre auspicabile l’avvio di un confronto sereno volto a cercare solu-zioni nell’interesse comune”La relazione è motivo di dibattito molto acceso che vede alternarsi interventi di Dino Pinato, di AldoPensato che sottopone al comune interesse le caratteristiche del nuovo contratto della RCS che pre-vede la durata di un tempo determinato, di Pino Scaletta, di Paolo Peluso e di Vittorietti che ribadi-sce che la stragrande maggioranza dei contratti in essere prevede il riconoscimento di provvigioni sulvenduto.Cerreto puntualizza che si deve discutere non tanto sul tipo contratto ma su quali saranno le prospet-tive future del promotore dal punto di vista retributivo e previdenziale.Anche Cito e Milly Semeraro della sezione di Varia intervengono nel dibattito evidenziando proble-matiche su contratti in essere come, ad esempio, il caso frequente del grossista che fornisce zonediverse togliendo, quindi, documentazione sul venduto in quelle aree dove non esiste un grossistalocale e quindi all’agente di zona non vengono riconosciute le provvigioni sul reale venduto.Altro intervento di grande interesse è quello di Cesare Distante che con tutta la sua dialettica e lasua chiarezza espositiva coinvolge l’attenzione della platea relazionando su un suo studio ed una suaanalisi delle problematiche che coinvolgono il promotore editoriale:il promotore a livello minimo; la tendenza del mercato; le cinque grandi concentrazioni dell’editoriascolastica; l’analisi dei costi di un agente promotore editoriale. E’allarmante scoprire che sono inmolti a non saper fare i conti e per se stessi e per i propri collaboratori. Un agente senza distribuzio-ne, privo di un ufficio di rappresentanza, automunito, a fronte dei costi analizzati per poter risultarefiscalmente congruo e coerente deve partire da una provvigione di circa 24.000 euro dei quali, per lapropria sopravvivenza, gliene rimarrebbero solo 6.000.

Dopo la pausa caffè è finalmente il momento dell’Avv. Andrea Turco che, pazientemente, ha accon-disceso ad intervenire per ultimo per affrontare l’argomento “Riflessioni, suggerimenti e proposte perun contratto di promozione conforme alle nuove realtà di mercato”.Esibisce uno studio di 37 pagine che viene messo agli atti ed inizia il suo intervento definendo lafigura del promotore e dell’agente editoriale dal punto di vista professionale: entrambi hanno incomune il compito di “illustrare le caratteristiche e divulgare la conoscenza di libri e materialescolastico” di promuovere, in altre parole, o propagandare testi nelle scuole.

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“Ciò che ormai risulta improcrastinabile è la necessità di garantire un adeguamento ed un’attualizza-zione della figura chiamata a fare da intermediario fra l’editore ed il destinatario finale.In particolare, dal momento che, oggi come oggi, la figura del Promotore Editoriale non è ancorastata, per così dire, accettata dagli enti previdenziali del settore, tanto da rendere superflua una suadifferente regolamentazione rispetto all’agente, non si può che prendere atto della previsione di duedistinte tipologie contrattuali sulle quali, però, si deve necessariamente intervenire per garantire adentrambi i ruoli una più attuale e confacente regolamentazione. Alcuni spunti interessanti da cui par-tire per poter ragionare sull’auspicabile aggiornamento del contratto di promozione editoriale oltreche di agenzia, schematicamente sono questi:A) disciplina della liquidazione provvisionale. Adottato e Venduto;B) disciplina del recesso. Termini più favorevoli per il promotore editoriale e l’agente;C) disciplina del c.d. ”fuori zona”. Come tutelare chi lo subisce:D) disciplina del c.d. “Foro Competente” per le controversie;E) disciplina delle c.d. “Zone Difficili”. Una proposta provocatoria.Fatta una serie di riflessioni sull’attività del promotore e dell’agente editoriale, degli investimenti ei conseguenti costi che queste figure professionali vanno ad affrontare per meglio svolgere la loroattività, elaboriamo alcune ipotesi di proposta:- A - disciplina della liquidazione provvisionale. Adottato e Venduto. Tre ipotesi di proposta:Prima Ipotesi che preveda a favore del promotore editoriale e/o dell’agente una retribuzione strut-turata ossia così composta:

1. da una percentuale minima da doversi stabilire convenzionalmente e da doversi liquidaresulla voce “ADOTTATO” a titolo di “Rimborso e/o Indennità per Spese di Gestione delMandato”. Il che, poi, sarebbe in linea con quanto previsto dall’art. 7 dell’AEC 1988AIE-ANARPE laddove è previsto che al promotore editoriale – sulla base di specificoaccordo scritto – possa essere riconosciuto “il rimborso o concorso delle spese occasiona-te dall’attività svolta ai sensi dell’art. 1” e di quanto ulteriormente previsto dall’art. 8(Rimborso Spese) ove è stabilito che anche a favore dell’agente o rappresentante com-merciale, sulla scorta di apposito patto in tal senso sottoscritto, possa spettare “il rim-borso delle spese occasionate dalla sua attività”.

2. da una ulteriore percentuale a titolo provvisionale da doversi liquidare sulla pura voce “VEN-DUTO EFFETTIVO” e che potrebbe essere convenzionalmente stabilita in misura chepotesse rispecchiare la media di quelle praticate dai vari editori laddove fosse, come parie chesia, diversa caso per caso.

Attenzione: tale proposta, però, per quanto appetibile, potrebbe recare in se il limite di una facileabiezione: Infatti, tanto per la liquidazione del c.d. rimborso spese, quanto – a maggior ragione – perla liquidazione della provvigione, le relative percentuali verrebbero calcolate, comunque, su di unavoce che sarebbe presa in considerazione in entrambi i casi ossia quella del “VENDUTO”.Per meglio dire: è evidente che nella voce ADOTTATO rientra anche il dato del VENDUTO. Orbene,se questo è vero lo è altrettanto il fatto che se si chiedesse di liquidare una percentuale sulla vocecomplessiva ADOTTATO significherebbe chiederlo anche sul dato in essa contenuto del VENDU-TO. Ed è, altresì innegabile che se ciò avvenisse, richiedere – poi – la liquidazione di una ulteriorepercentuale sulla voce VENDUTO significherebbe ottenere una sorta di duplicazione di voci dalmomento che su questo dato ho già ottenuto una liquidazione a titolo di rimborso spese.Per tale ragione, quindi, e dove tale proposta non fosse ritenuta meritevole di essere – comunque –accolta, si potrebbe pensare ad unaSeconda Ipotesi Di Proposta: pur partendo dallo stesso principio di retribuzione per così dire“strutturata” secondo lo scema appena visto, si potrebbe però pensare al seguente correttivo. Si

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potrebbe, cioè, pensare ad una retribuzione a favore del promotore editoriale e/o dell’agente cosìcomposta:

1. da una percentuale minima da doversi stabilire convenzionalmente e da doversi liquidarenon più sulla voce complessiva ADOTTATO ma sullo scarto (differenza) tra la voce“ADOTTATO” e la voce “VENDUTO EFFETTIVO” e che verrebbe corrisposta dalla pre-ponente sempre a titolo di “RIMBORSO e/o INDENNITA’ PER SPESE DI GESTIONE DELMANDATO”;

2. da una ulteriore percentuale a titolo provvisionale da doversi liquidare sulla pura voce “VEN-DUTO EFFETTIVO” e che – come nel caso precedente – potrebbe essere convenzionalmen-te stabilita in una percentuale che potesse rispecchiare la media di quelle praticate dai varieditori.

Se, però, tale ipotesi non fosse ritenuta praticabile, si potrebbe suggerire un ulteriore correttivo sullascorta della seguenteTerza Ipotesi di Proposta: lo schema rimane sempre quello della retribuzione per così dire “strut-turata” a favore del promotore e/o dell’agente a cui verrebbero quindi riconosciute:

1. una percentuale minima da doversi stabilire convenzionalmente e da doversi liquidare – comegià nell’ipotesi precedente – sullo scarto (differenza) tra la voce ADOTTATO e la voce VEN-DUTO EFFETTIVO e che verrebbe corrisposta dalla preponente sempre a titolo di RIM-BORSO e/o INDENNITA’ PER SPESE DI GESTIONE DEL MANDATO;

2. una ulteriore percentuale da doversi liquidare sulla pura voce VENDUTO EFFETTIVO eche, rispetto a quella che dovesse essere convenzionalmente stabilita ed in considerazione diquella riconosciuta a titolo di rimborso spese, dovrebbe essere proporzionalmente ridotta.

- B) - disciplina del recesso. Termini più favorevoli per il promotore editoriale e l’agente.Uniformare i termini del preavviso di recesso, per il promotore e per l’agente, come previstodall’AEC del 2002 e regolamentato dall’art. 1750 del c.c. che stabilisce:

- C) – disciplina del c.d. “fuori zona”. Come tutelare chi lo subisce ?Si è già avuto modo di accennare in precedenza come l’eventuale previsione di una percentuale afavore del promotore e/o agente editoriale a titolo di rimborso spese per la gestione dell’incaricoconferitogli e da calcolarsi sullo scarto tra ADOTTATO e VENDUTO potrebbe forse contribuire agarantire una certa tutela anche con riferimento al fenomeno del c.d. “fuori zona”.Tale fenomeno, infatti, pur venendo contrattualmente disciplinato e vietato, tanto da essere conside-rato una causa di risoluzione immediata del rapporto, finisce, però, nella prassi, per essere affronta-to prescindendo dalle previsioni contrattuali, ma applicando alle conseguenze di tale operato deicorrettivi a beneficio e contestuale sacrificio, rispettivamente, di chi subisce e di chi commette ilfuori zona.Unico suggerimento possibile su tale argomento è che se fuori zona deve essere almeno lo sia sullabase di criteri comuni e, comunque, trasparenti in quanto specificatamente disciplinati.

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Altrimenti, ove vi sia l’effettivo interesse ad eliminare – e non certo ad arginare il problema – siincomincino rispettare da un lato gli obblighi contrattuali di zona e dall’altro le previsioni poste agaranzia di tale pattuizione. E ciò, se pu con vari limiti, dovrebbe avvenire da due differenti pro-spettive:

a. da parte dell’editor nei rapporti con i propri agenti e/o promotori editoriali;b. da parte dell’A.N.A.R.P.E. nei rapporti con i propri associati.

- D) – disciplina del c.d. “FORO COMPETENTE” per le controversie.Indipendentemente da quanto riportato nel contratto di agenzia e/o di promozione, tale disciplina è rego-lata dall’art. 413, comma IV°, c.p.c. “Competente per territorio per le controversie previste dal n.3 del-l’art. 409 (ossia quelle inerenti, fra gli altri, ai apporti di agenzia e di rappresentanza di commercio), èil giudice nella cui circoscrizione si trova il domicilio dell’agente, del rappresentante di commercioovvero il titolare degli altri rapporti di collaborazione di cui al predetto n.3 dell’art.409 c.p.c.”Non solo, ma nel caso in cui il contratt0 di agenzia e/o di promozione editoriale, pur da questi fir-mato, preveda – però – che il foro territorialmente competente sia diverso da quello previsto dal-l’art. 409, comma IV°, c.p.c., prevale la norma di legge in virtù di quanto stabilito dall’art. 413,comma VIII°, c.p.c. che così recita:“ Sono nulle le clausole derogative della competenza del territorio”.Le cose, invece, cambiano laddove l’attività di agente e/o promotore editoriale dovesse essereassunta e svolta da una società di capitali e da una società di persone. In questo caso, infatti:

o l’eventuale controversia è sottratta alla competenza del giudice del lavoro in quanto rientranell’ambito del processo ordinario;

o conseguentemente, ai fini della determinazione del foro competente territorialmente, si faràriferimento ai principi di cui all’art.19 e 20 c.p.c. e cioè in base ai principi generali in mate-ria di determinazione del foro delle società o, in alternativa, del foro facoltativo per le causerelative a diritti di obbligazione.

o In questo senso si veda ad esempio, Cass. Sez. Lavoro, 13/07/2001, n.9547.

- E) – disciplina delle c.d. “ZONE DIFFICILI”. Una proposta provocatoria.E’ indubbio che nel panorama nazionale vi siano zone geografiche che, pur con l’impegno profusodagli agenti e/o promotori editoriali competenti per le stesse, risultano essere contraddistinte da unanotevole difficoltà di risultato. Ad esempio: a Trieste risulta esservi una percentuale molto bassa disoggetti potenzialmente utili al risultato adozionale; in Trentino è in vigore il c.d. “prestito d’uso”;in Lombardia e Veneto è presente il c.d. “noleggio dei libri di testo”; in Campania vi è un basso livel-lo di scolarizzazione; ecc.Fatte queste considerazioni si potrebbe ipotizzare nel “Contratto dell’agente e/o promotore” l’inseri-mento di un capitolo che potrebbe derivare da un ragionamento nei seguenti termini:

1. dovrebbe essere innanzi tutto stabilito un parametro oggettivo a cui poter ancorare l’eventua-le dichiarazione di necessità. Per meglio dire si potrebbe stabilire che, a prescindere dal par-ticolare fenomeno che sia riscontrabile in una data zona, se il fatturato dell’agente e/o promo-tore editoriale competente per quella stessa zona, per un periodo di almeno due tre anni con-secutivi, dovesse rimanere al di sotto di una certa soglia minima – che dovrà essere stabilitadistinguendo territorio da territorio (dimensioni diverse, incidenza scolastica, ecc.) – quellostesso agente e/o promotore editoriale potrà richiedere alla propria associazione di categoria,dimostrando – peraltro – di essere in regola con i versamenti della quota associativa e di tuttoquanto di ulteriore gli fosse chiesto, di poter ricevere una sorta di sostentamento per adegua-re la sua retribuzione a parametri per così dire dignitosi.

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2. Tale somma, poi, dovrebbe essere erogata in compartecipazione tra AIE e ANARPE, sullabase di una distribuzione della rispettiva percentuale da doversi stabilire in necessaria funzio-ne della rispettiva disponibilità.

3. Inoltre va precisato che per “fatturato” dell’agente e/o promotore editoriale in una data zona dovreb-be intendersi solo quella somma relativa alla percentuale liquidatagli dalla voce VENDUTO (nonquindi comprensiva anche di quella relativa al c.d. rimborso spese per gestione del mandato).

4. Pertanto, è del pari evidente, che la somma che dovrebbe essere erogata dall’agente e/o pro-motore editoriale, a titolo do sostentamento dovrebbe essere pari soltanto all’importo neces-sario ad integrare lo scarto risconrato:

a) Tra quella somma base stabilita come risultato medio utile per la zona in esame;b) E la somma effettivamente raggiunta in un dato momento e che, quindi, dovesse rive-

larsi inferiore alla prima.ATTENZIONE: deve necessariamente precisarsi che i parametri che dovessero essere indicati a tito-lo di soglia minima non potranno né dovranno essere considerati quali “target” da dover, comunque,raggiungere da parte dell’agente e/o promotore editoriale. Tali dati dovrebbero servire soltanto comesoglia identificativa di un limite patrimoniale al di sotto del quale non arrebbe opportuno si andassein ragione dell’impegno professionale ed economico profuso dall’agente e/o promotore editoriale.Alla relazione dell’Avv. Turco si succedono diversi interventi (Sciuto, Grosso, Raschillà ed altri) checondividono l’affermazione che i soci ANARPE devono essere più uniti e compatti e che una propo-sta di contratto, alla luce di quanto emerso in questo seminario, deve trovare la disponibilità di unconfronto sereno e costruttivo fra l’ANARPE e l’AIE; le due parti in causa non si possono sicura-mente sottrarre a tale compito dal momento che nei loro stessi Statuti sono contenuti obblighi forma-li che in tal senso sono stati rispettivamente assunti. Infatti:

- secondo l’art. 2 dello STATUTO A.N.A.R.P.E.: fra gli scopi dell’Associazione rientrano– anche – quello di “valorizzare e tutelare la professionalità dei propri aderenti […]tutelarne gli interessi etico-professionali, contrattuali […] promuovere la sostanzialeomogeneità normativa (contratti tipo) nell’ambito delle forme contrattuali legalmentepreviste dai diversi rapporti di lavoro con le mandanti […]”

- secondo l’art. 2 dello STATUTO A.I.E.: fra gli scopi dell’Associazione rientra – anche –quello di “[…] studiare le soluzioni più idonee a migliorare, all’interno della filiera dellibro, rapporti con gli altri operatori del settore; […]

Dall’analisi dei due punti dei due Statuti emerge un indubbio rapporto di stretta sinergia tra le duecategorie.Per tali ragioni è – quantomeno – auspicabile che le due parti s siedano ad un tavolo ed assieme stu-dino il metodo più veloce per negoziare un accordo che consenta, attraverso un giusto ed equilibra-to contemperamento dei rispettivi interessi, di soddisfare le giuste aspettative dei loro associati.Intorno alle ore 13 terminano i lavori del Seminario Nazionale per lo studio di un nuovo e più moder-no Contratto per l’agente e/o il promotore editoriale. Un’assemblea di 100 persone (poche per l’im-portanza ed il comune interesse degli argomenti trattati) molto attente e partecipative ha applauditoi relatori e i loro interventi.

* * * *Oltre la meritevole sintesi elaborata dai colleghi Gech e Semeraro, sul sito istituzio-nale sono disponibili tutti i documenti che i relatori hanno inviato alla segreterianazionale.

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DOVE VA IL MONDO DELLA VARIA E DOVE ANDIAMO NOI….di Marcello Costa

Siamo al terzo anno d’attività della sezione di varia ed è possibile stilare un primobilancio sullo sviluppo dell’ANARPE, quale associazione di rappresentanza deipromotori di varia, e di come va cambiando il mondo del libro.

Il panorama commerciale si caratterizza con un incremento lieve ma costantedelle vendite principalmente attraverso la GDO, le catene librarie, le edicole edinternet e meno attraverso le librerie indipendenti con le quali, gran parte di noi,svolge la propria attività di promotore.

Questa constatazione ci spinge a prendere delle iniziative volte a tutelare l’importanza della presen-za delle librerie sul territorio, nei piccoli e medi centri, intese come un elemento qualificante del ter-ritorio non solo dal punto di vista commerciale ma anche da quello civile.

L’impegno, fatto proprio da tutta l’ANARPE, per una moderna Legge sul Libro ci vede impegnaticon l’ALI ed i librai indipendenti contro lo scriteriato emendamento Della Vedova che propone, difatto, la liberazione del prezzo di copertina del libro.

Per ora si è giunti a scongiurare solo l’indiscriminata liberalizzazione degli sconti sui libri.

Il cammino però si presenta lungo e difficoltoso.

Quest’anno ha visto le sezioni locali coinvolte in diverse iniziative: indagine sul mercato librario inPuglia, giornata di studi su “Come sta cambiando la vendita del libro in Italia” in Toscana, “Festivaldella Psicologia” organizzato dal comune di Bologna con la collaborazione della sezione emiliana,i colleghi del Lazio hanno organizzato per i propri iscritti un corso d’excel, e inoltre abbiamo colla-borato, sempre localmente, a festival ed iniziative territoriali (“Ottobre piovono libri”, “GalassiaGutenberg”, “Fiera di Campi Salentina”, ecc.).

Il 2008 ci vedrà impegnati nell’ampliare la presenza della sezione di varia nel Nord dove, purtrop-po, si sono manifestate le maggiori difficoltà d’adesione all’associazione.

L’intervento si articolerà su iniziative utili alla costituzione o al rafforzamento delle sezioni nelleregioni principali (Lombardia, Piemonte e Triveneto):anche mediante l’organizzazione di momentipubblici che coinvolgano gli operatori del settore ed il direttivo nazionale ANARPE.

Per la Fiera del Libro di Torino ci auspichiamo di poter organizzare un evento pubblico di forterichiamo nei contenuti, capace quindi di valorizzare l’immagine dell’ANARPE.

Il salone sarà anche l’occasione propizia per tenere un’assemblea nazionale dei promotori quale ulte-riore momento d’incontro per definire obiettivi e percorsi da seguire.

Inoltre è in studio per l’autunno, in collaborazione con le organizzazioni attive sul territorio, unincontro/evento nel triveneto a completamento delle iniziative volte a qualificare e possibilmenterendere stabile la presenza della nostra sezione nel settentrione.

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STORIA E IMPEGNO CONTINUANOdal solito inviato invitato.

ANTEFATTOTrilla il telefono. L’inconfondibile voce di Dino Pinato, presidente a vita della ANARPE del Venetoesordisce dopo la tiritera dei saluti di prammatica : “Ciao presidente. Come che te disévo tenpo fa,vénare prossimo (22 giugno per essere precisi) te invito ala tersa Cenarpìade (termini orrendi che alPinato piacciono più della soppressa e del bianco dei colli patavini) che, come l’ano passà, sarà pre-paràda e servìa al Golf Club Frassanelle, queo de l’ano passà, te ricorditu? Go tuto conbinà. Vientòrte Bepi Zaro vénare ae sète dea matina. Ghe sarà na sorpresa. Preparate.” Potevo rifiutarmi?Alle otto del giorno fissato con l’amico Zaro navigo verso Montegrotto Terme, amena località degliEuganei nel padovano dove si cura tutto (un po’ meno il portafoglio), lungo fiumi d’asfalto tra unasarabanda di camion, macchine, semafori, rotonde, lavori in corso, fino ad approdare incolumi dopodue ore e quarantacinque (per 80 km) all’Hotel Petrarca in Montegrotto, sede del Seminario Nazionalei cui lavori si erano aperti il pomeriggio del giorno prima. Incontro dedicato ai “soliti” problemi chel’associazione si tira avanti da una vita: il rapporto con gli editori, padri e padroni di sempre PERSONALE TOCCO COMMOVENTEAl break, per un momento di sollievo dopo tante parole, sono uscito nella veranda antistante la salariunioni dove bibite, caffè, tè, patatine fritte, dolcetti, brioches, facevano da padroni. Oltre, colpod’occhio bellissimo sull’ondata di sole che si rifrangeva tremula sulle acque tranquille della grandepiscina. Mi sono guardato intorno un po’ spaesato. D’altro canto non poteva essere che così. Gli oltredieci anni di assenza dal Nazionale non potevano riservarmi che questa realtà. A parte gli amici dellaSezione del Veneto, una miriade di facce nuove, giovani per fortuna, mi era d’attorno tutta presa dagliargomenti discussi nel corso dei lavori seminariali, sgranocchiando brioches e altre porcheriole delbuffet, sorseggiando tè, caffè e altre liquidità dissetanti. Di tanto in tanto, qualche volto noto “resi-duato” dei miei tempi al Nazionale: Cerreto Presidente, Scaletta della Liguria, Distante delle Puglie,Cappugi di Firenze, Piconi del Friuli, Brunini della Toscana, Laiter e Gech di Verona. Amici che horivisto e salutato con commosso piacere. Non nascondo che mi sono mancati alcuni volti a me cari,compagni di tante battaglie sostenute per la crescita, l’affermazione e il riconoscimentodell’Associazione presso il Ministero e l’AIE: il conte Ghini, Alati,, Cota, Righini, De Apollonia,Raschillà, Castellano, Marchesini, Sena, per citarne alcuni. Così vanno le cose…Nel medio pome-riggio, in attesa della fine dei lavori del Seminario, con l’amico Zaro mi sono avviato verso il luogofissato dove doveva prendere il via la Prima Anarpiade Nazionale (ideata e voluta dalla diabolicamente di Pinato) e la terza Cenarpiade. Il Veneto è uso a codeste faccende. Eventi con cadenza annua-le che si celebrano in modi e luoghi i più diversi. Alle 19.00 un primo quantitativo di Presidenti regio-nali raggiungeva l’ameno sito, di un verde talmente verde che sembrava dipinto e… stirato. Spasmodica attesa. “Ma dove xei ’ndai a finir chei òstreghe”, sbottava Pinato che pareva una centra-lina telefonica. E via ad indicare la strada agli sperduti tampini in angoscia. Dopo un errare per lestradine di quell’andare di cocuzzoli in apparenza tutti uguali, sopraggiungeva il rimanente gruppoguidato dal Presidente Nazionale. Pinato radunava il gregge presidenziale per le comunicazioniriguardanti la sorpresa del giorno tenuta gelosamente segreta: la prima Anarpiade Nazionale.Roberto Rigon, braccio operativo del Pinato e ottimo giocatore di golf, dava ai potenziali partecipan-ti all’agone, le spiegazioni con annessi e connessi sulla consistenza della prova della prima AnarpiadeNazionale e, considerato che si era in un Golf Club non poteva trattarsi che di una golfata (brutto neo-logismo ma significativo) a cui si sarebbero dovuti sottoporre i soli presidenti regionali presenti. Tutti a seguire il pastore Rigon che menava il gregge dei gareggianti e del pubblico su un minuscolo sme-

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raldo di prato dove buche e bandierine, poste all’uopo, attendevano il cimento anarpiaco nazionale.LA PRIMA ANARPIADE NAZIONALEUn tifo infernale seguiva la prova dei golfisti in erba (poteva essere altrimenti, visto il morbido tap-peto erboso del campo di prova?). Non voglio dilungarmi sullo svolgimento delle prove e sull’entu-siasmo del pubblico presente. Per un momento, adozioni, statistiche, libri, editori e altre professio-nali rotture quotidiane, erano messe da parte e un’allegria a dir poco innocentemente infantile coro-nava l’inizio del “tour de golf”. Uno alla volta, i presidenti regionali, chiamati dalla squillante vocedi Lotteri, giudice gara, sfilavano in lenta processione sul campo di gara accingendosi a picchiare conuna robusta mazza un’incolpevole pallina posta ai loro piedi. Alla fine delle due prove: qualificazio-ne e finale il pubblico presente, trascurati alcuni lazzi inverecondi sulla faccenda, sfociava come untorrente in piena in un generale battimano a vinti e vincitori. Da sottolineare la presenza invadente diGech, il veronese, fotografo sottufficiale dell’incontro, che scattava una montagna di foto al fine diimmortalare tanto importante evento giocoso. Per la cronaca primo assoluto si piazzava Dino Pinatoche nella prova finale, per la gloria della sezione Veneto, imbucava l’innocente pallina con soli duecolpi. Seguiva Cerreto, per la gloria del Nazionale e Scaletta per la gioia dei liguri. Alle premiazioni,seguite a termine gara in acconcio luogo, applausi e osanna ai vincitori. Il presidente onorario dellaSezione Veneto nonché inviato poco speciale (il sottoscritto per la precisione) su costrizione e ricattodi Pinato provvedeva, con strette di mano di prammatica, complimenti vari e foto di rito, a consegna-re ai vincitori l’agognato premio consistente (per tutti e tre) un’indefinibile marchingegno per … fora-re biglietti??? Non ho ben capito. Al termine della cerimonia di premiazione il Presidente Onorariodella Sezione Veneto (sempre il sottoscritto) rivolgeva un ringraziamento agli organizzatori per l’in-vito alla terza Cenarpiade, non mancando di evidenziare, con soddisfazione, la presenza di tanti gio-vani anarpini venuti da tutta la Penisola per il Convegno. Un appuntamento sempre di grande inte-resse per le tematiche associative poste alla loro attenzione. Segno di vitalità dell’Associazione chenonostante tutto continua le sue battaglie contro l’antagonista di sempre: l’AIE.DULCIS IN FUNDOUn luculliano aperitivo servito “…di tra il verde, nido alle ghiandaie”, di pascoliana memoria, apri-va le danze della terza Cenarpiade. Le specialità lecorniose preparate con maestria venivano moltolodate e “fatte fuori” con famelico appetito. “Quel che xe bon, xe bon e xe pecà lassàrlo là” commen-tava un non identificato anarpino succhiandosi le dita. E poi tutti a tavola. Prima però un tocco galan-te. Il Presidente della Sezione, omaggiava le gentili ospiti di una rosa rossa. Graditissima La SignoraCerreto luccicava negli occhi di stupita gioia. E non solo lei…Al tintinnio di posate gentilmenteposate su uno squisito risotto alle “zucchine con relativi fiori”, faceva seguito quello riservato ad unasucculenta “tagliata” al rosmarino e droghe varie. Il tutto annaffiato da un corposo prodotto dei colli.Ottimo la prima e anche i secondi. Coronava l’esausta mandibola una coppa di frutta fresca tagliataa pezzettoni. A ricordo della giornata e della Prima Anarpiade, il vulcanico Pinato consegnava a cia-scun convitato, maschio o femmina che fosse, una pallina da golf. Non riferisco le inverecondesexiallusioni che ne sono scaturite.Come ogni cosa bella, la serata volgeva, purtroppo, al termine. Giàle prima partenze, i primi saluti ed abbracci, Nessun addio ma un arrivederci al prossimo anno a…chi lo sa. Chi vivrà vedrà. Il giorno dopo da Treviso l’inviato di sempreEmilio Gallina

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LA XXXV ASSEMBLEA NAZIONALEHotel Demidoff - Pratolino -FI-

16 e 17 novembre 2007

Punto e a capo: tuteliamo la dignità professionalee riqualifichiamo il rapporto economico

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ORDINE DEL GIORNO

1. RELAZIONE DEL PRESIDENTE NAZIONALE

2. INTERVENTI DEGLI OSPITI

3. BILANCIO CONSUNTIVO 2006

4. GIADA E NUOVE OPERATIVITÀ DEL PROGRAMMA

5. NOLEGGIO LIBRI DI TESTO

6. MANIFESTAZIONI SETTORE VARIA

7. POLIZZA PATENTE

8. XXXVI ASSEMBLEA NAZIONALE: PROPOSTE

9. VARIE ED EVENTUALI

Orario lavori:

VENERDI 16 NOVEMBRE 200710:00 -Accredito dei delegati.10:30 -Nomina del P.d’Ass. e delle Commissioni, appello e costituzione dell’Assemblea.11:00 -Relazione del Presidente Cerreto ed interventi degli Ospiti.13:00 -Pausa pranzo.15:00 -Prosieguo dell’O.d.G. dal punto 3.17:00 -Pausa caffè.17:30 -Prosieguo lavori assembleari.20:00 -Termine dai lavori.20:30 -Cena sociale a prezzo concordato.

SABATO 17 NOVEMBRE 20078:30 -Appello e Ripresa dei lavori assembleari.11:00 -Pausa caffè.11:30 -Ripresa dei lavori.13:00 -Termine dei lavori.13:00 -Pranzo in albergo a prezzo concordato.

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RICORDI

Negli anni 80 l’elezione di ENNIO alla Presidenza dell’ANARPE, carica che detenne per due man-dati, voleva rappresentare un rinnovamento nei vertici dell’associazione.Dopo Strata e Novelli, i padri nobili che avevano messo le basi, la generazione che era cresciuta nelperiodo del grande fermento della società italiana e che nell’ANARPE, dopo una serie di difficoltà,aveva visto aumentare il numero di soci, “pretendeva” dare concretezza alle esigenze contrattuali chesi manifestavano.L’elezione di Cervino a Santa Margherita avvenne sotto questi segni. La sua azione si sviluppò cer-cando di aprire delle trattative con l’Associazione Editori su tutti i temi sul tappeto, ma le difficoltàche via via si presentarono lo portarono a sostenere una politica di confronto più diplomatica.Nelle Sezioni dove era maggioritaria la corrente che chiedeva una azione associativa più energicaforti furono le critiche, che trovarono spazio anche in incomprensioni di natura personale, anni di cre-scita del settore editoriale scolastico, e però pur essi difficili.Gli anni a seguire hanno dimostrato che la politica perseguita era quella consentita dalla realtà dellasituazione.Credo pertanto che i soci dell’ANARPE avrebbero il dovere di andarsi a ricercare gli interventi e lerelazioni di ENNIO CERVINO: in esse troveranno stimoli, intuizioni e speranze; una lettura che con-sentirà a chi non lo ha conosciuto di comprendere, stimare ed apprezzare una persona che molto si èimpegnata per l’ANARPE e che da essa non ha avuto altrettanto.Roberto Cerreto

Il 28 giugno è venuto purtroppo a mancare in Bologna il collega Ennio Cervino, già nostro PresidenteNazionale.Ciao Ennio!Hai donato tanto di te, con altruismo e dedizione disinteressata, alla nostra categoria, con l’ambizio-ne di darci una più consapevole dignità professionale.Tuo il grande merito,anche, di aver posto le basi della previdenza per i promotori editoriali.Ti vogliamo ricordare con il tuo tratto cordiale e con la tua paziente comprensione verso gli altri,anche se ti erano ostili. Grazie Ennio!Luciano Righini per la sezione Emilia Romagna

È morto Piergiorgio Bandinelli.In un pomeriggio d’estate un male incurabile se l’è portato via.Piergiorgio era un collega e un amico di vecchissima data; da pochi anni era in pensione al terminedi una lunga attività professionale di oltre quarant’anni. Aveva conservato i gesti e i comportamentidi chi aveva cominciato questo mestiere alla fine degli anni cinquanta. Uno stile asciutto: svegliaall’alba, camicia bianca, quasi mai l’ultima ora; prima dell’una a pranzo a casa sua.Gli piaceva viaggiare, mete esotiche, mari del sud; lunghe esplorazioni in quel sommerso pieno dicolore; il mondo e gli uomini gli apparivano un po’ grigi, ma pensava che la vita meritasse lo stessodi essere vissuta. Ma giunti al momento in cui, liberi dal vincolo del lavoro, ci si riappropria di noistessi, ha dovuto cedere all’ineluttabile.Da un piccolo cimitero, a picco sul mare di Talamone, continuiamo a sentire il suo sguardo un po’scettico su di noi.Gli amici della Cappugi Libri per l’ANARPE Toscana.

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ULTIM’ORA

IL FONDO MATERNITÀ

La Giunta Esecutiva su richiesta di una presidenza di sezione ha dato disposizione al Segretario teso-riere di erogare il contributo maternità disposto dall’Assemblea a favore delle iscritte alla associazio-ne.Alla nuova futura lettrice Sonia vivissimi auguri e complimenti ai genitori da parte di tutti i colleghi.

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NOTIZIARIO A.N.A.R.P.E.numero 9 - novembre 2007

a cura della segreteria nazionale

pubblicazione della

ASSOCIAZIONE NAZIONALE AGENTI RAPPRESENTANTI PROMOTORI EDITORIALI

INVIATO IN OMAGGIO AI SOCI A.N.A.R.P.E.

AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI PESCARA N. 20 DEL 5/10/2000

Direttore responsabile: Roberto Cerreto - [email protected]

Resp. di redazione: Prof.ssa Nicoletta Marino - [email protected]

Redazione, impaginazione e progetto grafico: Antonio Arnone - [email protected]

Stampa: Tipolito Volpicelli - Via Monteoliveto, 86 - Napoli

[email protected]

via delle Repubbliche Marinare, 69 - 80147 Napoli

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