ISTITUTO COMPRENSIVO DI CISANO BERGAMASCO
G.L.I.:GRUPPO LAVORO INCLUSIVITA’
Secondo la Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni
Educativi Speciali (B.E.S.) e organizzazione territoriale per
l’inclusione scolastica”
COMPONENTI DEL GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE
• Dirigente Scolastico prof. F. Campisi
• Vicaria prof.ssa Comi Nazzarena (Insegnante di classe Scuola Secondaria Cisano Berg.)
• Funzione Strumentale per l’inclusività insegnante Ginammi Laura
• Funzione Strumentale per gli alunni stranieri prof. Cancilla Giuseppe
• Referente dell’orientamento e insegnante di sostegno Scuola Secondaria 1° grado Cisano Berg. prof. Bellamoli Diego
• Assistenti sociali dei tre comuni:
Carissimi Demetrio (Cisano Berg. ), Locatelli Sara (Caprino Berg.) Piromalli Giovanna (Pontida)
• Referente Cooperativa assistenti educatori dot. Leidi Fabio
• Insegnante di sostegno Scuola Secondaria di 1° grado Caprino Torri Romina
• Insegnante di sostegno Scuola Secondaria di 1° grado Pontida Ghisleni Silva
• Insegnante di sostegno Scuola Primaria di Cisano Berg. Rota Sara
• Insegnante di sostegno Scuola Primaria di Pontida Brivio Ilaria
• Insegnante di sostegno Scuola Primaria di Caprino Berg. D’Alascio Giovanna
• Insegnante di classe Scuola Primaria di Cisano Mazzoleni Caterina
• Insegnante di classe Scuola Primaria Pontida Vavassori Silvana
• Insegnante di classe Scuola Primaria Caprino Ficicchia Massimiliana
• Insegnante di classe Scuola Secondaria di Caprino Berg. Lanfranchi Miriam
• Insegnante di classe Scuola Secondaria di Pontida Siniscalchi Edoardo
• Insegnante di sostegno Scuola Infanzia Caprino Amigoni Elena
• Insegnante di classe Scuola Infanzia Cisano Mangili Nadia
• Rappresentante assistenti educatori Rigamonti Ivan
Componente genitori Scuola Infanzia di Cisano: Tosi Ivana Manganaro Elena Arnoldi Roberta Componente genitori Scuola Primaria Cisano: Lubrini Erica Mazzoleni Giorgia Caslini Silvia Esperi Serena Tobares Alicia Venini Simona
• Componente genitori Scuola Primaria Caprino:
Colombo Monica
• Componente genitori Scuola Primaria Pontida:
Iova Camelia
• Componente genitori Scuola Sec. Cisano:
• Tosi Ivana
• Lubrini Erica
COMPITI DEL GLI
GLI
RILEVAZIONE DI BES PRESENTI NELLA SCUOLA
RACCOLTA E DOCUMENTAZIONE DEGLI
INTERVENTI DIDATTICO EDUCATIVI ANCHE IN RETE
TRA SCUOLE E/O CON AZIONI DELL’AMM.
FOCUS/CONTROLLO SUI CASI, CONSULENZA E
SUPPORTO AI COLLEGHI SU STRATEGIE
/METODOLOGIE DI GESTIONE DELLA CLASSE
GLI
RACCOLTA E COORDINAMENTO DELLE PROPOSTE FORMULATE DAI SINGOLI GLHO
INTERFACCIA DEI CTS E DEI SERVIZI
SOCIALI E SANITARI TERRITORIALI
ELABORAZIONE DI UN PIANO ANNUALE
PER L’INCLUSIONE RIFERITO AGLI
ALUNNI BES (ENTRO GIUGNO)
LA NORMATIVA SULL’INCLUSIONE SCOLASTICA
PASSAGGIO
DA INTEGRAZIONE
• LEGGE 517/77
• L. 104/92
AD INCLUSIONE
• L. 170 del 8 ott. 2010
• DM n. 5669 12 luglio 2011
• Linee guida allegate al DM n. 5669
• DIRETTIVA – 27 dic. 2012 Strumenti d’intervento per alunni con Bisogni Educativi
Speciali e organizzazione territoriale per l’Inclusione Scolastica
• CIRCOLARE MINISTERIALE n. 8 - 6 marzo 2013
Indicazioni operative riguardanti la Direttiva del 27/12/2012
COSA SIGNIFICA FARE INCLUSIVITA’ A SCUOLA ?
La scuola possiede una realizzazione inclusiva quando realizza un ambiente formativo in cui a tutti gli alunni sono assicurate pari opportunità di raggiungere elevati livelli culturali e a ciascun allievo viene data la possibilità di sviluppare al massimo livello possibile le proprie capacità e trasformarle in competenze attraverso l’utilizzo dei saperi disciplinari che sono portatori della nostra cultura. (Dot.sa Giuliana Sandrone)
LA NORMATIVA SULL’INCLUSIONE SCOLASTICA: LA RISPOSTA DELLA SCUOLA AI BES
BES: MACROCATEGORIA BES: AREA DELLO SVANTAGGIO SCOLASTICO CHE COMPRENDE DIVERSE PROBLEMATICHE (Dir. Min 27/12/2012)
CONCETTO POLITICO E NON CLINICO Categoria antropologica su base ICF dell’OMS
Tentativi di definizione…
• Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali, per motivi:
• Fisici
• Biologici, fisiologici
• Psicologici
• Sociali, emotivi Direttiva Ministeriale sui BES 27/12/2012
MACROCATEGORIA BES Per tutte le categorie si estendono i benefici della L.170/2012
(Dir. Min. 27/12/2012)
1. DISABILITA’: sostegno scolastico in base ad uno o più codici nosografici della classificazione ICD -10;
2. DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI: (DSA, ADHD, DISTURBI DELL’AREA DEL LINGUAGGIO…) viene redatta una certificazione da parte degli specialisti del settore e non è previsto il sostegno scolastico;
3. SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO, LINGUISTICO CULTURALE: non c’è sostegno
DISABILITA’
• FISICHE
• SENSORIALI
• MENTALI E PSICHICA
• ALTRE ( Orientamento e comunicazione…)
DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI Gli alunni con Disturbi Evolutivi Specifici sono circa
1.800.000, pari a circa il 20% …1 alunno su 5!
Funzionamento Intellettivo Limite (FIL) 13% Disturbi Specifici di Linguaggio – DSL 2% Disturbi Specifici di Apprendimento – DSA 5 % Sindrome Non Verbale – SNV 2 ‰ Disturbo della Coordinazione Motoria -
Disprassia 3 % Disturbo dell’Attenzione e Iperattività – ADHD
4 % Disturbo Autistico Alto Funzionamento - DGS
2 ‰
DSA… non solo DISLESSIA Disturbo specifico della lettura – Dislessia (F81.0)
include la Disortografia Disturbo specifico della compitazione –
Disortografia (F81.1) Disturbo specifico delle abilità aritmetiche –
Discalculia (F81.2) Disturbo misto delle competenze scolastiche
(F81.3) Altri disturbi delle abilità scolastiche – Disgrafia
(F81.8) Altri disturbi delle abilità scolastiche non
specificati (F81.9)
SVANTAGGIO
• SOCIO ECONOMICO
• LINGUISTICO-CULTURALE
• COMPORTAMENTALE-RELAZIONALE
LETTURA DEL BISOGNO NON ORIENTATO CLINICAMENTE
UN BISOGNO PUO’
ESSERE SPECIALE
ANCHE SE NON C’E’
UNA DIAGNOSI
L. 157/77
L. 104/92
• CERTIFICAZIONE disabilità
L. 170/2010 • DIAGNOSI disturbo
Dir. Min. 2012 Circ. Min. n. 8
• CONSIDERAZIONE PEDAGOGICO
DIDATTICA svantaggio
COSA FA LA SCUOLA PER GLI ALUNNI BES?
P.E.I. • Piano Educativo Individualizzato a
favore degli alunni disabili
P.D.P • Piano Didattico Personalizzato per gli alunni
con diagnosi di Disturbo Evolutivo Specifico
P.D.P.
• Piano Didattico Personalizzato per gli alunni con svantaggio (senza diagnosi e/o certificazione da parte di specialisti, ma per decisione dell’equipe socio-pedagogica, cioè del Consiglio di classe o del team docente)
“E’ compito doveroso dei Consigli di classe o
dei team dei docenti… l’adozione di una personalizzazione della didattica … nella
prospettiva di una presa in carico globale e inclusiva di tutti gli alunni …”
(Circ. Min.. 06/03/13)
P.E.I. P.D.P.
COSA FA LA SCUOLA PER GLI ALUNNI BES?
Elaborazione di un percorso individualizzato e personalizzato, che si sintetizza nei seguenti piani:
• Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.) ex art. 12 comma 5 della Legge 104/1992, a favore degli alunni con disabilità
• Piano Didattico Personalizzato (P.D.P.) per tutti gli altri alunni con B.E.S.
“E’ compito doveroso dei Consigli di classe o dei team dei docenti… l’adozione di una
personalizzazione della didattica … nella prospettiva di una presa in carico globale e inclusiva di tutti gli alunni …” (Circ. Min.. 06/03/13)
Nei seguenti documenti deve essere previsto l’impiego calibrato dei cinque pilastri
dell’inclusività:
•INDIVIDUALIZZAZIONE (percorsi differenziati per obiettivi comuni); •PERSONALIZZAZIONE (percorsi e obiettivi differenziati); •STRUMENTI COMPENSATIVI; •MISURE DISPENSATIVE; •IMPIEGO FUNZIONALE DELLE RISORSE umane, finanziarie, strumentali e immateriali
PERSONALIZZAZIONE – INDIVIDUALIZZAZIONE – ADATTAMENTO –
FLESSIBILITA’ del P.D.P.
“… necessità di elaborare un percorso individualizzato e personalizzato per alunni e studenti con bisogni educativi speciali, attraverso la redazione di un Piano Didattico Personalizzato, individuale o anche riferito a tutti i bambini della classe con BES, ma articolato, che serva come strumento di lavoro in itinere con gli insegnanti” (Dir. Min. 27/12/2012)
LIVELLO INDIVIDUALE PDP
“Il Piano Didattico Personalizzato non può essere inteso come una mera esplicitazione di strumenti compensativi o dispensativi…è bensì lo strumento in cui potranno, ad esempio, includere progettazioni didattico educative calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita…”
Circ. Min. n. ( 06/03/2013
LIVELLO INDIVIDUALE
PDP
LIVELLO GENERALE
PROGR. CLASSE
DIDATTICA INCLUSIVA
Figure d’istituto che si occupano dell’inclusività
• Funzione Strumentale Disabilità e BES
• Funzione Strumentale alunni stranieri
• Referente della continuità
• Insegnanti di classe e di sostegno
• Assistenti educatori
• Psicopedagogista
Cosa fa la scuola in caso di alunni con disabilità
CONOSCENZA DELL’ALUNNO attraverso: • colloqui con le famiglie • lettura documentazione specifica (diagnosi funzionale,
PEI, relazione della scuola precedente) • colloqui con gli specialisti • organizzazione di progetti di accoglienza o progetti-ponte
mirati specifici tra un ordine di scuola e l’altro con la collaborazione tra gli insegnanti di sostegno dei due ordini di scuola
• predisposizione di un progetto educativo specifico, a breve e a lungo termine, tenendo conto delle caratteristiche specifiche di ogni alunno, per favorire il suo processo di apprendimento nell’ambito dell’ inclusione scolastica
Cosa fa la scuola in caso di alunni con DSA
La famiglia consegna la certificazione redatta dalla NP o da un altro ente accreditato alla scuola, che si attiva per predisporre un PDP, PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO, in cui verranno indicati:
1 • STRATEGIE DIDATTICHE
PERSONALIZZATE
2 • MODALITA’ DI INSEGNAMENTO
INCLUSIVE
3
• USO DI STRUMENTI COMPENSATIVI E DI MISURE DISPENSATIVE
Cosa fa la scuola in caso di alunni con difficoltà socio-economiche, culturali
e linguistiche • Nei casi di alunni con difficoltà di
apprendimento dovute a problemi di natura socio-economica, linguistica, culturale, la C. M. 8 del 2013 assegna al team docente e al Consiglio di Classe la facoltà di predisporre un PDP, anche senza la presenza di una diagnosi specifica, motivandone la necessità.
• Il PDP può avere il carattere della temporaneità ed essere utilizzato fin quando le difficoltà o i bisogni non siano risolti (es. NAI)
Cosa fa la scuola con gli alunni stranieri
• Supporta gli alunni e le famiglie con interventi di accoglienza, di ascolto, di alfabetizzazione e di potenziamento delle modalità comunicative
• Attiva interventi di sensibilizzazione sia con i ragazzi sia con gli adulti
• Evita situazioni di isolamento in collaborazione con tutte le agenzie educative presenti sul territorio
TABELLA CON DATI POPOLAZIONE SCOLASTICA A.S. 2015/16
RIEPILOGO TOT. ALUNNI
MASCHI FEM. STRANIERI DISABILI NAI
INFANZIA 196 111 85 31 6 1
PRIMARIA 646 312 334 114 22 4
SEC. 1° GRADO
360 180 181 53 16 /
TOTALE GENERALE
1202 603 600 198 44 5
TABELLA CON DATI ALUNNI BES A. S. 2015/16
SCUOLA DELL’INFANZIA
SCUOLA PRIMARIA
SCUOLA SEC. 1° GRADO
ALUNNI CON DISABILITA’ 6 22 16 ALUNNI CON ADHD 0 4 1 ALUNNI CON D.S.A. 0 2 16 ALUNNI CON FUNZIONAMENTO COGNITIVO LIMITE 0 0 3 ALUNNI CON ALTRI DISTURBI CERTIFICATI 0 7 3
ALUNNI CON DIFFICOLTA’ COGNITIVE 0 13 11 ALUNNI CON SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO 0 0 1
ALUNNI CON SVANTAGGIO LINGUISTICO-CULTURALE 1 12 16
PROSPETTO RIEPILOGATIVO CON DATI
ALUNNI STRANIERI IN RIFERIMENTO AI 3 COMUNI DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO
A.S. 2015/16
COMUNE N. STRANIERI ISCRITTI % ALUNNI STRANIERI SUL TOTALE ISCRITTI
CAPRINO BERG. 56 27 %
PONTIDA 63 30 %
CISANO BERG. 83 42 %
PROSPETTO RIEPILOGATIVO IN RIFERIMENTO AI VARI PLESSI E ORDINI DI SCUOLA A.S. 2015/16
SCUOLA TOTALE ALUNNI
STRANIERI % STRANIERI SUL TOTALE ALUNNI DELLA SCUOLA
NAI
INFANZIA CAPRINO 77 10 13 % 1
INFANZIA CISANO 119 21 18 % 0
PRIMARIA CAPRINO 157 31 20 % 2
PRIMARIA CISANO 344 39 11 % 0
PRIMARIA PONTIDA 145 44 30 % 2
SECONDARIA CAPRINO 78 13 17 % 0
SEC. PONTIDA 96 17 18 % 0
SEC. CISANO 186 23 12 % 0
PAI:PIANO ANNUALE DI INTERVENTO PER L’INCLUSIVITA’
• Analisi delle criticità e dei punti di forza degli interventi operati
• Formulazione di un’ipotesi di utilizzo funzionale delle risorse istituzionali e non, per migliorare il livello di inclusività
• Discussione in Collegio Docenti per la sua approvazione
• Invio all’USR/UST per la richiesta di organico di sostegno e alle istituzione territoriali per l’assegnazione di risorse di loro competenza
• Adattamento del Piano ( a settembre) sulla base delle risorse effettivamente assegnate
• Verifica dei risultati da parte del Collegio Docenti a fine anno scolastico
• Inserimento nel PTOF, di cui è parte integrante
PUNTI DI FORZA ESPRESSI NEL PAI • Nell'istituto sono presenti una funzione strumentale
disabilità /DSA/BES e un'altra per gli alunni stranieri. • Lavora per un numero adeguato di richieste
dell'Istituto una psicopedagogista con consulenze rivolte a genitori e docenti, garantita dall'azienda consortile.
• Da quest'anno nelle scuole secondarie è attivo uno sportello di ascolto aperto agli alunni con la presenza di una psicologa finanziata dai comuni. Tra le due specialiste sono previsti dei momenti di confronto.
• Sono presenti assistenti educatori in numero sufficiente e con un monte ore adeguato ai bisogni degli alunni grazie alla collaborazione dei Comuni.
• In ogni aula delle scuole secondarie è presente la LIM.
• Tutti i docenti collegialmente elaborano piani educativi individualizzati e personalizzati per tutti gli alunni con bisogni educativi speciali condivisi con la famiglia e con i servizi socio-riabilitativi.
• Gli insegnanti di sostegno monitorano regolarmente l’efficacia degli interventi apportando eventuali modifiche o integrazioni ai PEI.
• Le uscite didattiche e i laboratori sono scelti considerando i bisogni degli alunni con disabilità complessa.
• E’ previsto un comitato di accoglienza per favorire l’inserimento dei NAI con il supporto di mediatori culturali in collaborazione con il CTI.
• Vengono effettuati corsi di alfabetizzazione di primo e secondo livello con i fondi del forte processo migratorio tenuti da insegnanti interni in orario scolastico.
PUNTI DI CRITICITA’ ESPRESSI NEL PAI
• Nella scuola secondaria di primo grado mancano momenti dedicati alla programmazione collegiale degli interventi didattici per l’inclusione.
• Le UONPI hanno limitato il confronto con gli insegnanti, ridotto ora ad un solo incontro annuale.
• Non tutti gli insegnanti utilizzano metodologie, strumenti compensativi e forme dispensative che favoriscono una pratica inclusiva.
• L’efficacia degli interventi per gli alunni DSA o con disagio socioculturale e linguistico non viene monitorata con regolarità, perciò non vengono modificati o integrati i piani personalizzati predisposti.
• Non viene attuato un confronto oggettivo in itinere e finale con la famiglia mediante l’utilizzo di strumenti specifici.
• Gli interventi di prima e seconda alfabetizzazione vengono finanziati con i fondi del forte processo migratorio, che non sono sempre sufficienti a rispondere alle reali esigenze dei vari plessi dell’Istituto, dove, anche in corso d’anno, ci sono nuovi arrivi dal paese d’origine.
• Da alcuni anni non vengono più organizzati percorsi su temi interculturali, nonostante il numero degli alunni stranieri sia rilevante.
• Manca una formazione specifica sulla didattica inclusiva.
