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Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

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Laboratorio di scuola politica a cura di Giuseppe Carpentieri
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Laboratorio di scuola politica proposte di buon senso per il bene comune A cura di Giuseppe Carpentieri http://peppecarpentieri.wordpress.com Qualcosa” che non va, creative commons;, ediz. 2014, su scribd, calameo, Issuu Prosperanza, creative commons, 2014, su calameo, Issuu Dalla resilienza alla rigenerazione, creative commons, 2014, su Issuu Piccoli consigli per vivere la fine di un’epoca e l’inizio di un cambio di paradigma culturale utile all’evoluzione delle comunità. 3 maggio 2014
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Page 1: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

Laboratorio di scuola politica proposte di buon senso per il bene comune

A cura di Giuseppe Carpentieri http://peppecarpentieri.wordpress.com

Qualcosa” che non va, creative commons;, ediz. 2014, su scribd, calameo, Issuu

Prosperanza, creative commons, 2014, su calameo, Issuu Dalla resilienza alla rigenerazione, creative commons, 2014, su Issuu

Piccoli consigli per vivere la fine di un’epoca e l’inizio di un cambio di paradigma culturale utile all’evoluzione delle comunità.

3 maggio 2014

Page 2: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

Creare un gruppo attivo

Accesso alla conoscenza

Condivisione delle

conoscenze e delle esperienze

Elaborazione degli obiettivi

Page 3: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

• Stabilire un obiettivo condiviso e perseguirlo con metodi e strumenti

• L’uso di competenze “specifiche forti” e l’uso di competenze “trasversali”

• Usare il metodo della visione: immaginare la comunità che vogliamo

Visione politica

Obiettivo condiviso competenze visione

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Attitudini per un politico e per un gruppo di persone (“competenze specifiche forti”)

regole, democrazia,

trasparenza e partecipazione

Competenze specifiche

Conoscenze e ricerca

Valori

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Attitudini per un politico e per un gruppo di persone (“competenze trasversali”)

Gestire le emozioni

Comunicare

Guidare, motivare e valorizzare

Gestire le relazioni ed i

conflitti

Negoziare

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Attitudini per un gruppo di persone

flessibilità

Sperimentare altri punti di vista

Incontrare effettivamente le

persone

Disponibilità a capire

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Attitudini per un politico e per un gruppo di persone

esperienza

feedback Generalizzazione

teorizzazione

Proiezione futura

Si riparte

1

Percorso di apprendimento

Page 8: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

• Per il gruppo: – Open space technology (sviluppare la creatività

lavorando insieme) – World cafè – Democrazia, uguaglianza, regole e coinvolgimento

attivo

Metodi e strumenti di lavoro

incontri

Progettazione, priorità

Comunicazione, Azioni politiche

Page 9: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

La realtà è complessa

scomporre

soluzioni

“Competenze specifiche forti”: incontri, ricerche, Open space

proposte

Valutazione politica collegiale “Competenze trasversali”

Attitudini per un politico e per un gruppo di persone

Page 10: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

Attitudini per un politico e per un gruppo di persone

esperienza

feedback Generalizzazione

teorizzazione

Proiezione futura

Si riparte

1

Percorso di apprendimento

Metodo di Auto analisi con l’uso delle mappe mentali

Page 11: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

Organizzazioni a rete

nodi • Entità relativamente autoregolate, di dimensioni diversificate (associazione …)

connessioni • Legami fra i nodi, regole e valori condivisi, relazioni, scambi

strutture • Direzione strategica, centro operativo, consulenza

Proprietà operative • Meccanismi di guida e controllo (procedure, norme, manuali ...) • Meccanismi di informazione e comunicazione (sistema informativo, incontri …) • Meccanismi di valutazione, compensazione e sviluppo (valutazioni ...) • Meccanismi di integrazione e coordinamento (gruppi di lavoro, comitati …)

Page 12: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

Organizzazioni a rete

associazione

associazione

associazione

associazione

valori

Proprietà operative

obiettivi

Direzione strategica

Nodi della rete Condizioni di appartenenza alla rete

Nodo, associazione • Valori condivisi • Proprietà operative condivise • Obiettivi condivisi • Direzione strategica condivisa

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Cultura organizzativa e abilità del coordinamento

• Capacità di avere la visione complessiva di un’intera serie di punti di vista al fine di centrare il problema creatività

•Abilità nel sentire quali sono le vere esigenze delle persone considerando che sono la vera risorsa di un’organizzazione e rispondere per tempo a tali esigenze sensibilità

• Capacità di intuire il futuro e di costruirlo secondo un progetto profondamente sentito visione

• Capacità di adattarsi facilmente versatilità

• Essere in grado di eliminare le attività dispersive e di concentrare gli sforzi e le risorse verso i cambiamenti importanti focalizzazione

• Capacità di gestire e vivere le prospettive a lungo termine, anziché ricerca i risultati immediati pazienza

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La politica è comunicazione Secondo wikipeda: i media sociali come un gruppo di applicazioni Internet basate sui presupposti ideologici e tecnologici del Web 2.0 che consentono la creazione e lo scambio di contenuti generati dagli utenti I social media rappresentano fondamentalmente un cambiamento nel modo in cui la gente apprende, legge e condivide informazioni e contenuti. In essi si verifica una fusione tra sociologia e tecnologia che trasforma il monologo (da uno a molti) in dialogo (da molti a molti) e ha luogo una democratizzazione dell'informazione che trasforma le persone da fruitori di contenuti ad editori.

comunicazione

Web 2.0

abilità competenze

Page 15: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

Approcci • Capire lo Stato così com’è e progettarne uno

diverso • Capire i bisogni reali umani e progettare una

società adeguata

• Fare entrambe le cose?! Competenze

specifiche forti

Competenze trasversali

Conoscenze e soluzioni

creative

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Un ragionevole dubbio Lo psicologo e filosofo umanista Erich Fromm ricorda il

fatto che milioni di persone condividano gli stessi vizi non rendi questi vizi virtù

In una cultura collettiva, giudizi e ragionamenti si basano su quelle che vengono percepite come le verità del paradigma fondamentale. Di conseguenza, se le credenze paradigmatiche di una cultura fossero false o inesatte, la popolazione che avesse consapevolmente operato secondo quelle credenze fallaci esprimerebbe collettivamente giudizi e ragionamenti di cattiva qualità.

• Fonte: BRUCE LIPTON, STEVE BHAERMAN, evoluzione spontanea, Macro Edizioni 2010, pag.258

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Iniziare dalla riflessione

Accesso alla conoscenza

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Sintesi visioni di politica economica • (1989) Politica post ideologica (fine dei regimi autoritari: nazi-

fascismo [1944] e comunismo) – Economia del debito (modello della crescita quantitativa)

• Capitalismo: – Pensiero Liberista (o neo liberista) [Reagan&Thatcher], (modello

della crescita) – Pensiero keynesiano (modello della crescita)

• Finanza ed implosione (Hyman Minsky) dell’economia del debito (crescita) e fine dei partiti otto-novecenteschi (?), cosa ci attende?

• Picco del petrolio e fine dell’era industriale • Esiste un altro modello? SI, uscire dall’economia del debito ed

adozione dell’approccio qualitativo rispettoso della democrazia e delle leggi della fisica, la bioeconomia.

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Feudalesimo elitario

1968. Colpo di Stato: manuale pratico di Edward Luttwak [...] “Il colpo di stato si attua traendo vantaggio da questo comportamento meccanico: durante il golpe, perché usa parti dell’apparato dello stato per appropriarsi il controllo delle leve; dopo, perché il valore delle leve dipende dal fatto che lo stato è una macchina“. Chi sono i congiurati migliori? Ecco come li descrive Luttwak (p. 35): ” Tutto il potere, tutta la partecipazione, è nelle mani di una piccola élite istruita, benestante e sicura, e quindi radicalmente differente dalla vasta maggioranza dei suoi concittadini, praticamente una razza a parte. Le masse riconoscono questa realtà e accettano il monopolio del potere dell’élite, salvo che qualche esazione insopportabile porti a una rivolta disperata [...]

2011

2009

2012

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Disoccupazione, sistemi a confronto

Confronto fra “l’austerità” europea e la “politica espansiva” negli USA, effetti sull’occupazione

Fonte: Paul Krugman, Fuori da questa crisi, adesso! Garzanti, 2013

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Indice GINI, diseguaglianza

Italia regina europea delle diseguaglianze. Così la crisi ha impoverito la classe media; 11 marzo 2013 Corriere Sera

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Font

e: W

uppe

rtal

Inst

itut,

Per u

n fu

turo

equ

o, F

eltr

inel

li, 2

007,

pag

.77 Il problema

è la crescita quantitativa = sprechi

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Overshoot Day: il nostro debito con la Terra

Consumare meno e meglio

Page 24: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

Font

e: W

uppe

rtal

Inst

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Per u

n fu

turo

equ

o, F

eltr

inel

li, 2

007,

pag

.165

Decrescita selettiva del PIL nei paesi occidentali = eliminare gli sprechi

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La crisi energetica

Dipendere da una sola fonte non rinnovabile

Condivisione delle

conoscenze e delle

esperienze

Elaborazione degli obiettivi

Page 26: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

Picco del petrolio La teoria del picco di Hubbert (detta anche più brevemente picco di Hubbert) è una teoria scientifica (o modello) proposta, nella sua formulazione iniziale, nel 1956 dal geofisico americano Marion King Hubbert, riguardante l'evoluzione temporale della produzione di una qualsiasi risorsa minerale o fonte fossile esauribile o fisicamente limitata.

Oggi siamo nel picco del petrolio e questo significa che la domanda di petrolio è superiore all’offerta (estrazione). Una società che usa il petrolio come risorsa primaria nell’agricoltura, nella produzione di merci, nei trasporti al momento del picco è praticamente in crisi. E’ necessario ripensare e ricordare la società quando non dipendeva dal petrolio e impiegare le nuove tecnologie delle fonti alternative.

Page 27: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

Fonte: D. & D. Meadows, J. Randers, I nuovi limiti dello sviluppo, Oscar Mondadori 2006

Picco dei metalli

Page 28: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

Fonte: D. & D. Meadows, J. Randers, I nuovi limiti dello sviluppo, Oscar Mondadori 2006, pag. 132

Flusso dei materiali

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Efficienza significa ridurre l’uso di materiale ed energia in ogni merce o prestazione grazie a una tecnologia e un’organizzazione ottimizzate, grazie al riciclaggio e alla limitata produzione di rifiuti.

Riduzione dei grandi

consumi con l’efficienza

trasporti

agricoltura

edilizia

energia

Piani nazionali

Page 30: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

La crisi della democrazia rappresentativa

Dipendere da una religione: la crescita infinita

Condivisione delle

conoscenze e delle

esperienze

Elaborazione degli obiettivi

Page 31: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

Controllo della moneta debito • Banche, SpA, assicurazioni, paradisi fiscali

Serbatoi di pensiero (think tank) • liberismo, pensiero unico

Organizzazioni politiche • Partiti, media

Leggi, norme

La crisi della democrazia rappresentativa

Il modello feudale che provoca diseguaglianze, povertà e violazione dei diritti umani.

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Svelare le credenze del PIL • L’affermazione che la crescita economica sia indispensabile per far

crescere l’occupazione viene ripetuta come un mantra benché, a differenza del mantra, non abbia lo scopo di liberare la mente dalla realtà illusoria, ma di avvilupparla in una illusione irreale, priva di riscontri empirici e di fondamenti teorici. Dal 1960 al 1998 in Italia il prodotto interno lordo a prezzi costanti si è più che triplicato, passando da 423.828 a 1.416.055 miliardi di lire (valori a prezzi 1990), la popolazione è cresciuta da 48.967.000 a 57.040.000 abitanti, con un incremento del 16,5 per cento, ma il numero degli occupati è rimasto costantemente intorno ai 20 milioni (erano 20.330.000 nel 1960 e 20.435.000 nel 1998). Una crescita così rilevante non solo non ha fatto crescere l’occupazione in valori assoluti, ma l’ha fatta diminuire in percentuale, dal 41,5 al 35,8 per cento della popolazione. *

*MAURIZIO PALLANTE, “estratto” da Orientare la politica economica e industriale a creare occupazione nelle tecnologie che riducono l’impronta ecologica. Perugia, 9 ottobre 2010

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Indicatori della qualità di vita • “Benessere Equo e Sostenibile” (BES) (CNEL ed ISTAT dal 2011, “Gruppo di

indirizzo sulla misura del progresso sulla società italiana” come obiettivo per integrare il PIL) – invece che concentrarsi su un concetto di produzione, quale è il Pil, si deve

privilegiare la misura del benessere economico delle persone; – non esiste una misura singola che possa dar conto di tutte le varie dimensioni del

benessere e gli indicatori compositi non sono una risposta soddisfacente, così come la misura della felicità;

– ci si deve concentrare sulle dimensioni rilevanti per il benessere degli individui: lo stato psicofisico delle persone, la conoscenza e la capacità di comprendere il mondo in cui viviamo, il lavoro, il benessere materiale, l’ambiente, i rapporti interpersonali e la partecipazione alla vita della società e l’insicurezza. Inoltre, bisogna guardare alla distribuzione di tutte le dimensioni del benessere (equità)

• “Depiliamoci” – Benessere Interno Lordo (http://www.benessereinternolordo.net/joomla/)

• Happy Index Planet (http://www.happyplanetindex.org/) • Indicatore del progresso autentico (GPI) è un concetto nell'economia verde

e nell'economia di assistenza sociale che è stata suggerita per sostituire il Prodotto Interno Lordo (PIL) come misuratore dello sviluppo economico.

• Felicità Interna Lorda (FIL) Il termine fu coniato nella metà degli anni ottanta dal re del Bhutan Jigme Singye Wangchuck che mise in rilievo il suo impegno per la costruzione di un'economia coerente con la cultura tradizionale del suo paese basata sui valori spirituali del buddhismo.

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Page 35: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

Esseri umani

Crescita pil + produttività

Bisogni dell'economia

Bio-Economia

Piena realizzazione degli esseri umani

Bisogni degli uomini Fondamenti

Fine ultimo

Decrescita Crescita (+quantità)

(+qualità)

limite

Fare sempre Fare bene

Armonia con la natura

- hybris

Cos’é la decrescita : sistemi a confronto

Esseri umani Bio-

Economia

Page 36: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

• Merci che non sono beni - Sprechi (es. Casa mal costruita)

• Beni che si possono avere solo sotto forma di merci - Richiedono competenze tecniche specialistiche (es. TAC)

•Beni che possono non essere merci - Autoproduzione (es. Cibo, ripetizioni, cura di anziani/bambini) -Scambi non mercantili fondati sul dono e la reciprocità •Beni che non possono essere merci - beni relazionali (rapp. D’amore, solidarietà, d’empatia) - creatività, spiritualità, gioco disinteressato

+ convivialità

Cos’é la decrescita : Merci e Beni

Page 37: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

• Merci che non sono beni

• Beni che non sono merci • Uso e acquisto + consapevole dei Beni che si possono avere solo sotto forma di merci (+ locale, stagionale, duraturo, riutilizzo, riparazione, senza imballaggi, etc.)

Scambi mercantili

Scambi non mercantili fondati sul dono e la reciprocità

Autoproduzione di beni e fornitura diretta di servizi alla persona

Meno e Meglio!

selettivo

selettivo

Cos’é la decrescita : Merci e Beni

Page 38: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

non sempre sono BENI

non necessariamente sono MERCI

MERCI BENI

BENZINA CONSUMATA STANDO IN CODA

MARMELLATA FATTA IN CASA

non sempre hanno una connotazione positiva

posso produrre per me o per donare

Oggetti o servizi che si scambiano per denaro

Oggetti o servizi che rispondono ad un bisogno o soddisfano un desiderio

Cos’é la decrescita : Merci e Beni

Page 39: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

vengono scambiate con denaro

non vengono scambiati con denaro

MERCI BENI

Concepite per produrne sempre di più

non ha senso produrne più del necessario

sono destinate alla vendita

non sono destinati alla vendita

Cos’é la decrescita : Merci e Beni

Page 40: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

fanno aumentare:

Migliorano la qualità della vita!

MERCI BENI

il PIL

il consumo di risorse naturali

l’inquinamento

riducono il PIL

riducono sprechi e inquinamento

Cos’é la decrescita : Merci e Beni

Page 41: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

Auto produzione

scambi non mercantili

scambi mercantili

Cos’é la decrescita : L’economia della decrescita

Page 42: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

crescita del PIL

cibo babysitter

impresa di pulizie badante

per anziani

decrescita

cibo

cibo cibo

cura dei figli

cura degli anziani

giocattoli vestiti vestiti vestiti

Cos’é la decrescita : L’economia della decrescita

Page 43: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

Fonte: Franco Archibugi, pianificazione strategica, Alinea 2005, pag. 88

I

Identificazione unità di programmazione.

Definizione mandati e missioni

II Struttura di programma

III Temporalizzazione e

fissazione di traguardi (targets)

IV Specificazione dei

progetti e delle operazioni

V Sistemi di

monitoraggio e controllo dei

risultati

VI Contabilità dei costi operativi,

loro finanziamento e bilancio di programma

Ciclo di processo di pianificazione strategica

Page 44: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

Obiettivi riforma PA

Miglioramento delle performance • Controllo strategico interno

Soddisfazione dei destinatari

dei servii • Giudizio dal basso

partecipazione • Far conoscere i dati

delle performance ai cittadini

Page 45: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

Valutazione e controllo strategico

• L’attività di valutazione e controllo strategico (art. 6 D, Lgs. 286/1999) mira a verificare, in funzione dell’esercizio dei poteri di indirizzo da parte dei competenti organi, l’effettiva attuazione delle scelte contenute nelle direttive ed atti di indirizzo politico.

• Le strutture di controllo strategico supportano l’organo politico ai fini della valutazione del personale dirigenziale; nelle amministrazioni statali, detto controllo è affidato ad apposite strutture, denominate «servizi di controllo interno»

• Fonte: Vincenzo Pedaci, Il management pubblico, IV edizione, Simone, 2012, pag.258.

Page 46: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

Supporto di indirizzo alle decisioni politiche anche attraverso gli strumenti del controllo di gestione, al fine di fornire indicazioni di indirizzo per rimediare agli scostamenti e

ripensare la strategia

FINALITA’ DEL CONTROLLO STRATEGICO

Verificare se la strategia dell’Ente è giusta: se gli obiettivi

fissati sono stati conseguiti

Analizzare gli eventuali scostamenti e fattori ostatici

cercando possibili rimedi

Identificare la responsabilità politica e gestionale della

mancata attuazione delle scelte

Fonte: Vincenzo Pedaci, Il management pubblico, IV edizione, Simone, 2012, pag.258.

Page 47: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

Controllo di qualità nei servizi pubblici

Servizi, modello di riferimento

Qualità prevista

Qualità paragonata

Qualità percepita

Qualità prestata

qualità progettata

Aspettativa che l’utente ha nei confronti del servizio

Livelli standard coi quali dovrebbe essere erogato il servizio

Qualità che il cittadino/utente ritiene di ricevere

Confronto con gli altri Enti

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Ciclo e gestione delle performance

• Definizione e assegnazione degli obiettivi da raggiungere, dei valori attesi di risultato e dei rispettivi indicatori

• Collegamento tra obiettivi e allocazione delle risorse • Monitoraggio in corso di esercizio e attivazione degli eventuali interventi

correttivi • Misurazione e valutazione delle performance, organizzativa e individuale • Utilizzo dei sistemi premianti, secondo criteri di valorizzazione del merito • Rendicontazione dei risultati agli organi di indirizzo politico-

amministrativo, ai vertici delle amministrazioni nonché ai componenti degli organi esterni, ai cittadini, ai soggetti interessati, agli utenti e ai destinatari dei servizi

Il ciclo della gestione si articola nelle seguenti fasi

Fonte: Vincenzo Pedaci, Il management pubblico, IV edizione, Simone, 2012, pag.205.

Page 49: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

Ciclo e gestione delle performance

• Rilevanti e pertinenti rispetto ai bisogni della collettività, alla missione istituzionale, alle priorità politiche e alle strategie dell’amministrazione

• Specifici e misurabili in termini concreti e chiari • Tali da terminare un significativo miglioramento della qualità dei

servizi erogati e degli interventi • Riferibili ad un arco temporale determinato • Commisurati ai valori di riferimento derivanti da standard definiti a

livello nazionale e internazionale, • Confrontabili con le tendenze della produttività dell’amministrazione

con riferimento, ove possibile, almeno al triennio precedente • Correlati alla quantità e alla qualità delle risorse disponibili

Gli obiettivi sono:

Fonte: Vincenzo Pedaci, Il management pubblico, IV edizione, Simone, 2012, pag.206.

Page 50: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

Trasparenza

• Governo • Condivisione degli atti: Bilancio

valutazione

• Valutazione politica degli investimenti, spesa pubblica

Proposte dal basso

• Individuazione di eventuali sprechi

http://www.governo.it/rapportiparlamento/documenti/rapporto_spending.pdf

Domanda & offerta

Fondi europei

Priorità

Page 51: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

Trasparenza degli atti

Programma elettorale (Promesse, mercato dei voti, fiducia politica)

Linee programmatiche di mandato [Consiglio]

Piano Esecutivo di Gestione (PEG) e Piano Dettagliato degli Obiettivi (PDO) [Giunta]

Page 52: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

Nuova Amministrazione, comunità

Co-gestione: Amministrazione &

Cittadini, azionariato diffuso popolare.

Piani urbanistici,

piani di investimento

Servizi pubblici

locali (energia, rifiuti, etc.)

Page 53: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

Fonte: Raffaele Parlangeli, Domenico Pellerano, Tecniche di performance management per migliorare la P.A. Franco Angeli, 2012

Page 54: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

Fonte: Giorgio Sangiorgi (a cura di), Management e governance nella pubblica amministrazione, Franco Angeli, 2008

Page 55: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

Democrazia diretta e partecipativa • Introdurre tutti gli strumenti di democrazia

diretta e partecipativa negli Enti territoriali (Regione, Provincia, Comune)

• Iniziativa e referendum (ambito regionale, provinciale e comunale) senza quorum di validità – Referendum deliberativo ed abrogativo (mai

referendum consultivi)

• Bilancio partecipativo deliberativo (ambito comunale)

Page 56: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

Pianificazione partecipata

Il “comunicare” con gli abitanti e tra gli abitanti per comprendere, ricostruire una “immagine condivisa” della città

Town meeting

Assemblee di zona

sperimentare Laboratori di quartiere

Scelta delle “priorità”

Page 57: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

Migliore qualità della

vita

cittadini

piani

•Esperti, mondo accademico

•cittadini •Dipendenti eletti

Bilancio comunale “esplicato”

Piani urbanistici, mobilità, energia

Piano dei servizi

Piano degli Investimenti

Partecipazione popolare al processo decisionale

Trasparenza degli atti ed accesso ai piani per elaborare proposte, idee e progetti con metodi creativi

Page 58: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

Bilancio esplicato e Piano degli

investimenti

Assemblee popolari priorità

Inserimento progetti nel

bilancio

• bilancio • Piano

urbanistico

trasparenza

• World cafè • Open space

technology • Town Meeting

priorità • verifica • Cittadini e

funzionari pubblici

Soddisfacimento dei bisogni

Modello assembleare

Page 59: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

Priorità locali

• Bilancio comunale • investimenti

regionale

• Ambito regionale • Aggiornamento dei piani rispetto alle priorità locali

Legge finanziaria

• Ambito nazionale • Aggiornamento dei piani rispetto alle priorità regionali

Migliore qualità della

vita

cittadini

piani

Domanda & offerta

Fondi europei

Priorità

Page 60: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

Cittadini, idee, bisogni

Proposta referendum

delibera

Modello referendario (democrazia diretta)

Nessuna intermediazione e valutazione diretta delle idee

Page 61: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

Conferma o revoca

(referendum, Town Meeting)

Verifica del mandato

elettorale a metà mandato

Controllo popolare dei dipendenti eletti

E’ necessario modificare il Tuel, Testo unico degli enti locali

Page 62: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014
Page 63: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

Il termine resilienza viene usato in meccanica, in ingegneria per indicare la capacità dei materiali a resistere, mentre in psicologia indica la capacità umana ad adattarsi e di affrontare le avversità della vita. Mentre per rigenerazione si intende nel senso sociale, morale o religioso, rinascita, rinnovamento radicale, redenzione che si attua in una collettività: rigenerazione morale, civile, politica di un popolo, di una nazione, della società (dizionario Treccani).

Page 64: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

Il termine “rigenerazione urbana” appare nel lessico della pianificazione urbanistica inglese alla metà degli anni settanta. Nel 1993 fu istituita un’agenzia a livello nazionale, Urban Regeneration Agency (URA) con competenze nel tema della “rigenerazione urbana”. In ambito urbanistico è possibile individuare una periodizzazione del concetto di “rigenerazione urbana” che parte dal dopoguerra – piani di ricostruzione – fino agli anni novanta, cioè dalla ricostruzione dei centri storici ed urbani promossa dallo Stato fino alla nascita delle agenzie pubbliche-private degli anni ottanta.

Page 65: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

Urbanistica, pianificazione ed organizzazione territoriale, insediamenti umani

• Piani regionali, piani territoriali • Piani provinciali, piani territoriali • Piani comunali, piani regolatori, piani operativi

«uso del suolo, risorse, vincoli»

• Piani paesistici (tutela del paesaggio del territorio) • Piani di bacino (difesa delle acque) • Piani delle aree protette • Piani dei parchi

«piano specialistico»

• Piani del traffico • Piani della mobilità • Piani del rumore • Piani delle cave (attività estrattive) • Piani delle coste • Piani dei servizi

«piano di settore»

Il Parlamento italiano nel corso degli anni ha promulgato leggi che hanno distribuito «competenze» e «funzioni», spesso sovrapponendosi, creando una confusione che ha favorito un cattiva gestione delle risorse territoriali. Ecco un elenco dei livelli di competenza e dei piani:

Page 66: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

Ambito comunale

• Piano di massima e previsione programmatiche, localizzazioni, zonizzazione

• Regolamento edilizio

Piano regolatore generale (Piano

Strutturale C.; Piano Urbanistico C. ..)

• Piani particolareggiati (P.P.) • Piani di lottizzazione (P.L.) • Piani per l’edilizia economica e popolare (P.E.E.P.) • Piani per gli insediamenti produttivi (P.I.P.) • Piani di recupero • Programmi integrati e assimilati

Piani attuativi

Page 67: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

• I cittadini dovrebbero sapere che l’elenco precedente dei piani dimostra in quanti ambiti e livelli si possa pianificare, dimostra la complessità burocratica delle politiche istituzionali e testimonia quanto controllo dovrebbe esserci affinché si possa prevenire la corruzione. I piani sono condizionati dai criteri estimativi mercantili che non favoriscono la tutela degli ecosistemi.

• E’ consuetudine far credere che tramite un’ideale “compensativo” e grazie alla mercificazione del territorio sia sempre possibile ripagare il danno di una scelta politica.

• Le leggi della natura e della fisica ci insegnano l’esatto contrario, tutto si trasforma e non esistono processi reversibili, mentre l’entropia cresce sempre.

Urbanistica, pianificazione ed organizzazione territoriale, insediamenti umani

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• Il Parlamento, consapevole delle leggi della fisica ed applicando la Costituzione, dovrebbe stimolare gli Enti locali nell’uso di procedure estimative condizionate dal valor d’uso sociale, criterio non monetario, ed associarlo alla misurazione dei flussi di energia per far sviluppare una pianificazione libera dalle obsolete logiche mercantili che stanno distruggendo risorse non rinnovabili pregiudicando l’esistenza delle future generazione. Per concretizzare questo principio è necessario ripensare la contabilità pubblica poiché gli amministratori distruggono l’ambiente per soddisfare l’obbligo del pareggio di bilancio. Fonte immagine, Monica Lavagna, Life Cycle

Assessment in edilizia, Hoepli

Urbanistica, pianificazione ed organizzazione territoriale, insediamenti umani

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Programmi europei

Programma nazionale

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“Strumenti” finanziari dall’alto Enti pubblici e privati finanziano le iniziative

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“Strumenti” finanziari dal basso

• I cittadini hanno il potere di condizionare le istituzioni finanziare spostando i propri risparmi verso progetti virtuosi.

• Il caso di Schonau. I cittadini acquistano la rete locale ed auto producono energia con fonti alternative (soldi privati).

• Il caso di Torraca (SA), prima city led al mondo. L’Amministrazione rende il Comune auto sufficiente con fonti alternative (soldi pubblici e uso degli incentivi).

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• Il contadino è l’uomo libero in grado di produrre tutto ciò di cui ha bisogno e compra solo poche cose necessarie, la sua economia reale è libera dai ricatti della finanza e dai capricci del mercato.

• Le tecnologie odierne consentono di ricostruire l’economia reale contadina con l’impiego dell’agricoltura sinergica e l’autoproduzione energetica con fonti alternative

• Pensare e progettare la comunità, relazioni e reciprocità

• Co-gestire i beni comuni (acqua, cibo, energia, internet)

“Civiltà contadina modernizzata”

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Portare l’agricoltura sinergica in città e progettare una rete di orti sinergici per i bisogni delle scuole primarie e dei cittadini

“Civiltà contadina modernizzata”

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“Civiltà contadina modernizzata” Progettare una rete di fattorie autosufficienti energeticamente a servizio della città. Lo schema energetico integrato è un’applicazione per una fattoria, estratto dal testo di Luciano Paoli, energie rinnovabili impieghi su piccola scala.

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Autoprodurre energia: passare dalle grandi centrali alla “generazione distribuita” con le fonti alternative.

“Civiltà contadina modernizzata”

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Comunità Beni culturali,

territorio, cibo, servizi

locali

Mobilità, Bici pedelec

Orto sinergico Sufficienza

energetica

Democrazia diretta

Riciclo totale

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Articolo 9. La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Applicando l'articolo nove della nostra Costituzione possiamo risolvere buona parte dei problemi occupazionali del nostro Paese. Secondo le stime dell'Unesco l'Italia possiede fra il 60 e il 70% dei beni culturali mondiali (rapporto Eurispes 2006), mentre il paesaggio nostrano fu definito il giardino d'Europa. Pertanto è del tutto ridicolo credere che una Nazione del genere possa ritenersi in crisi o che non ci siano opportunità di lavoro, perché la ricchezza reale circonda i cittadini italiani, forse incapaci di guardare e capire la bellezza che è intorno a loro. Tutti i Governi che si sono succeduti hanno provveduto a smantellare la ricerca per favorire istituti stranieri, e le SpA hanno potuto inquinare siti naturali recando danni biologici e morti per tumori e neoplasie. Per pianificare una politica nazionale sui temi della prevenzione primaria, riduzione del rischio sismico, il riuso, il recupero e la conservazione dei beni culturali è necessario riprendersi la politica monetaria e industriale.

Fonte: “Qualcosa” che non va, agg. 2013

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La società del presente/futuro • Agire direttamente: integrare la democrazia

rappresentativa con la democrazia partecipativa e diretta

• Sviluppare la resilienza locale, creatività • Saper interpretare il mondo e benessere psicofisico • Autoprodurre cibo, orti sinergici, consapevolezza dei

consumi, stili di vita • Uso razionale dell’energia: prima eliminare gli sprechi • Scambio e reciprocità: rete sociale, il valore del dono • Mobilità intelligente • Convivialità, cultura, sport e tempo libero • Monete locali cioè sovrane e libere dal debito e dagli

interessi • Strategia rifiuti zero/riciclo totale

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Sintesi del percorso

Accesso alla conoscenza

Condivisione delle

conoscenze e delle

esperienze

Elaborazione degli obiettivi azione cambiamento

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Sintesi obiettivi e priorità

Sovranità alimentare

Class action efficace

Introdurre la democrazia

Cambiare i paradigmi

dell’istruzione

Restituire sovranità alla Repubblica

Sufficienza energetica

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Cultura

Maurizio Pallante La decrescita felice

Salvatore Settis Azione popolare

Paolo Michelotto Democrazia dei cittadini

“Libertà individuale significa avere la libertà di controllare i propri pensieri e di far manifestare le sensazioni che si desiderano nella propria vita. Raggiungere la libertà individuale consiste nello sviluppare nuove abitudini e competenze e nell’abituarsi a far funzionare il cervello come noi desideriamo.“

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Richard Sennett L’uomo artigiano

Yona Friedman Alternative energetiche

Wuppertal Institut Futuro sostenibile

Pierre Rabhi Manifesto per la terra e per l’uomo

Cultura “Libertà individuale significa avere la libertà di controllare i propri pensieri e di far manifestare le sensazioni che si desiderano nella propria vita. Raggiungere la libertà individuale consiste nello sviluppare nuove abitudini e competenze e nell’abituarsi a far funzionare il cervello come noi desideriamo.“

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Cultura “Libertà individuale significa avere la libertà di controllare i propri pensieri e di far manifestare le sensazioni che si desiderano nella propria vita. Raggiungere la libertà individuale consiste nello sviluppare nuove abitudini e competenze e nell’abituarsi a far funzionare il cervello come noi desideriamo.“

Page 84: Lab scuola politica Perugia 3 mag 2014

Bibliografia • ANTONIO MICLAVEZ, Euflazione, Arianna editrice, 2009 • ANTONIO LA SPINA, I costi dell’illegalità, il Mulino, 2008 • BENJAMIN R. BARBER, Consumati, da cittadini a clienti, Einaudi, 2010 • BRUCE LIPTON, STEVE BHAERMAN, Evoluzione spontanea, Macro edizioni, 2010 • DANIEL ESTULIN, Il club Bilderberg, Arianna editrice, 2009 • DANIEL LERCH, Post carbon cities, Transition Italia, 2010 • FERRUCCIO PINOTTI e LUCA TESCAROLI, Colletti sporchi, BUR, 2008 • FERRUCCIO PINOTTI, Fratelli d’Italia, BUR, 2007 • FRANCESCO VIGNARCA, Mercenari SpA, BUR, 2004 • GUSTAVO ZAGREBELSKY, Imparare democrazia, in ET Saggi [1443] Einaudi, 2005 • GIAMPAOLO FABRIS, La società post-crescita, Egea, 2010 • JEAN ZIEGLER, La privatizzazione del mondo, Net, 2004 • JOHN PERKINS, Confessioni di un sicario dell’economia, Minimun fax, 2010 • J. STIGLITZ, A. SEN, J.P. FITOUSSI, La misura sbagliata delle nostre vite, Etas, 2010 • LORETTA NAPOLEONI, Economia canaglia. Il lato oscuro del nuovo ordine mondiale, Saggiatore, 2008 • LORETTA NAPOLEONI, Il contagio, Rizzoli, 2011 • LORETTA NAPOLEONI, Democrazia vendesi, Rizzoli, 2013 • LIVIO de SANTOLI, Le comunità dell'energia, Quodlibet, 2011 • MARCO DELLA LUNA e ANTONIO MICLAVEZ, Euroschiavi, Arianna editrice, 2007 • MARCO DELLA LUNA e PAOLO CIONI, Neuroschiavi, Macro edizioni, 2008 • MARCO PIZZUTI, Rivelazioni non autorizzate, Ed. Il punto d’Incontro, 2009 • MARCO SABA, o la banca o la vita, Arianna editrice, 2008 • MAURIZIO PALLANTE, La decrescita felice, Edizioni per la Decrescita felice, 2009 • MAURIZIO PALLANTE, La felicità sostenibile, Rizzoli, 2009 • MAURIZIO PALLANTE, Meno e meglio, Bruno Mondadori, 2011 • MICHELE BUONO e PIERO RICCARDI, Il mondo alla rovescia, Edizioni per la Decrescita felice, 2009 • NINO GALLONI, MARCO DELLA LUNA, La moneta copernicana, Nexus, 2008 • NORBERTO BOBBIO, L’età dei diritti, in ET Saggi [478], Einaudi, Torino, 1995 • PAOLO MICHELOTTO, Democrazia dei cittadini, Troll edizioni, 2008 • PETER NORTH, Moneta locale, Arianna editrice, 2011 • ROB HOPKINS, Manuale pratico della transizione, Arianna editrice, 2009 • SERGE LATOUCHE, Come uscire dalla società dei consumi, Bollati Borighieri, 2011 • SERGE LATOUCHE, L’invenzione dell’economia, Arianna editrice, 2005 • SALVATORE SETTIS, Azione popolare, Einaudi, 2012 • THOMAS BENEDIKTER, Democrazia diretta, Sonda, 2008 • VANDANA SHIVA, Ritorno alla terra, Fazi editore, 2009 • WUPPERTAL INSTITUT, Futuro Sostenibile, Edizioni Ambiente, 2011 • ZYGMUNT BAUMAN, La società individualizzata, in biblioteca paperbacks [20], il Mulino, 2010


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