+ All Categories
Home > Documents > Marana'tha giugno 2014

Marana'tha giugno 2014

Date post: 22-Mar-2016
Category:
Upload: basilicata-notizie
View: 219 times
Download: 2 times
Share this document with a friend
Description:
Leggi e scarica il numero di Marana'tha di giugno 2014
8
Marana ' tha Giugno 2014 Mensile d’informazione delle Parrocchie di Agromonte Anno V n. XVI Contributo volontario Quello che è accaduto in Vacano lo scorso 26 aprile è stato un momento che definire unico è davvero un eufemismo. La cano- nizzazione di Giovanni Paolo II e Giovanni XXII celebrata da Papa Francesco e dal Papa emerito Benedeo XVI è qualcosa che non si è mai visto nella storia e difficilmente potrà ripetersi. Papa Roncalli e Papa Wojtyla sono sta due Pontefici lega alla storia del Concilio, specialmente Giovanni XXIII. Il messaggio è che la Chiesa e il Papato di oggi non sono com- prensibili senza il Vacano II, specialmente senza Giovanni XXIII che ebbe l’idea di convocarlo. Questa doppia canonizzazione è servita sicuramente a dare un equilibrio a due vol della Chiesa contemporanea complemen- tari ma diversi. Da un lato il cosiddeo "Papa buono", che aveva come valori assolu quello della pace e del dialogo con le altre confessioni crisane, mentre dall'altro un "Papa d'azione", amante del tea- tro, operaio, appassionato di sport e coraggioso nelle quesoni poliche. In Piazza San Pietro ci sono sta i tre Papi che hanno tragheato il mondo nelle più difficili e insidiose sfide sia per la Chiesa che per il mondo. Una triade quella di Giovanni XXII, Giovanni Poalo II e Francesco che in piazza ha senza ombra di dubbio ha arato lo sguardo del mondo, sulla realtà in movimento di questo millennio. DUE PAPI, DUE SANTI In piazza San Pietro la canonizzazione dei principali timonieri del Vaticano II, che hanno ac- compagnato la Chiesa e il mondo attraverso cambiamenti epocali Il Direttore Responsabile Savio Salerno
Transcript
Page 1: Marana'tha giugno 2014

Marana ' thaGiugno 2014

Mensile d’informazione delle Parrocchie di Agromonte

Anno V n. XVI

Contributo volontario

Quello che è accaduto in Vaticano lo scorso 26 aprile è stato un momento che definire unico è davvero un eufemismo. La cano-nizzazione di Giovanni Paolo II e Giovanni XXII celebrata da Papa Francesco e dal Papa emerito Benedetto XVI è qualcosa che non si è mai visto nella storia e difficilmente potrà ripetersi.Papa Roncalli e Papa Wojtyla sono stati due Pontefici legati alla storia del Concilio, specialmente Giovanni XXIII. Il messaggio è che la Chiesa e il Papato di oggi non sono com-prensibili senza il Vaticano II, specialmente senza Giovanni XXIII che ebbe l’idea di convocarlo. Questa doppia canonizzazione è servita sicuramente a dare un equilibrio a due volti della Chiesa contemporanea complemen-tari ma diversi.Da un lato il cosiddetto "Papa buono", che aveva come valori

assoluti quello della pace e del dialogo con le altre confessioni cristiane, mentre dall'altro un "Papa d'azione", amante del tea-tro, operaio, appassionato di sport e coraggioso nelle questioni politiche.In Piazza San Pietro ci sono stati i tre Papi che hanno traghettato il mondo nelle più difficili e insidiose sfide sia per la Chiesa che per il mondo. Una triade quella di Giovanni XXII, Giovanni Poalo II e Francesco che in piazza ha senza ombra di dubbio ha attirato lo sguardo del mondo, sulla realtà in movimento di questo millennio.

DUE PAPI, DUE SANTIIn piazza San Pietro la canonizzazione dei principali timonieri del Vaticano II, che hanno ac-

compagnato la Chiesa e il mondo attraverso cambiamenti epocali

Il Direttore ResponsabileSavio Salerno

Page 2: Marana'tha giugno 2014

Giugno 20142 Marana ' tha

<<rONCALLI E WOJTYLA SONO SANTI>>, A SAN PIETrO IL GIOrNO DEI QUATTrO PAPI

Si è levata un’ovazione spontanea in piazza San Pietro alle 10.15 di dome-nica 27 aprile quando Papa Francesco ha proclamato santi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, al secolo Angelo Giuseppe Roncalli e Karol Wojtyla. Due “uomini coraggiosi”, che “hanno dato testimonianza alla Chiesa e al mondo della bontà di Dio, della sua misericordia” e che pure “hanno contribuito in maniera indelebile alla causa dello sviluppo dei popoli e della pace”, ha detto Bergoglio durante l’omelia. Poco prima di iniziare la cerimonia, Francesco ha abbracciato Joseph Ratzinger, Pontefice emerito che si è seduto accanto agli altri cardinali e ha partecipato alla concelebra-zione. I pellegrini, 800mila da tutto il mondo, hanno affollato Piazza San Pietro, l’antistante Piazza Pio XII, via della Conciliazione e tutte le strade limitrofe fino al Tevere. Senza ombra di dubbio è stato un evento di portata storica, sia per la Chiesa che per i fedeli di tutto il mondo, perché per la prima volta due Papi (uno in carica e l’altro emerito) hanno concelebrato la Santa Messa di Canonizzazione, facendo entrare nell’albo dei Santi due grandi Papi del XX secolo come Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II.

Angelo Giuseppe Roncalli fu eletto Papa il 28 ottobre 1958 e in meno di cinque anni di pontificato riuscì ad avviare il rinnovato impulso evangelizzatore della Chiesa Universale. Indimenticata la sua spontaneità nel rapporto con il popolo dei fedeli, fossero i bimbi dell'ospedale Bambin Gesù o i carcerati di Regina Coeli, cui si rivolge con parole di straordinaria efficacia:“Ho messo i miei occhi nei vostri occhi, ho messo il mio cuore vicino al vostro. Scrivete a casa che il Papa prega per voi”.Dopo appena tre mesi di Pontificato, nel gennaio 1959, la svolta inattesa:

Roncalli convoca il Concilio Ecumenico Vaticano II, nemmeno un secolo dopo il Vaticano I. Un Concilio dedicato al nuovo linguaggio che la Chiesa deve assumere per proclamare la Buona Novella al mondo moderno, smettendo di lanciare anatemi e scomuniche e superando le divisioni con i cristiani di altre confessioni.Giovanni XXIII fu però, a dispetto dell'agiografia ufficiale, anche il Papa della diplomazia: in piena Guerra Fredda seppe mantenere la neutralità tra Oriente e Occidente, riservando alla Santa Sede una posizione alternativa ad entrambi gli schieramenti. Tuttavia, al di là dei documenti ufficiali, è nel rapporto con il popolo che si coglie lo spirito profondo del Pontificato roncalliano. Ai fedeli radunatisi in piazza San Pietro con le fiaccole per salutare i Padri Conciliari la sera dell'apertura del Vaticano II, Giovanni XXIII si rivolse così: “Sembrerebbe che questa sera anche la luna si sia affrettata a guardare questa piazza. Tornando a casa, date una carezza ai vostri bambini e dite loro che è la carezza del Papa”. Un'espressione destinata a rimanere nella storia.

Karol Wojtyla fu eletto Papa il 16 ottobre 1978 e durante il suo lungo Pontificato compirà oltre 140 visite pastorali in Italia e i viaggi apostolici nel mondo - espressione della costante sollecitudine pastorale del Successore di Pietro per tutte le Chiese - sono stati quasi un centinaio.E' rimasta nella memoria di tutti la sua omelia per l'inizio del Pontificato, quando esordisce dicendo: "Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!. Il 13 maggio 1981 Ali Agca, un giovane turco nascosto tra la folla in piazza San Pietro, spara al Papa due colpi di pistola, ferendolo gravemente all'addome. Il Papa viene ricoverato al Policlinico Gemelli, dove rimane in sala operatoria per sei ore e, una volta ristabilitosi, il Pontefice perdonerà il suo attentatore, andandolo a trovare in carcere, in una visita rimasta storica. La ferma e convinta fede di Karol Wojtyla gli fa ritenere che sarebbe stata la Madonna a proteggerlo e a salvarlo. Da ricordare anche l'importanza data al dialogo con le nuove generazioni e l'istituzione, nel 1986, della Giornata mondiale della gioventù, che da allora, viene celebrata ogni anno. Particolare intensità e commozione ha suscitato in tutto il mondo, e al Papa stesso, il raduno dei giovani a Roma in occasione del Giubileo del 2000. Il Pontificato di Giovanni Paolo II è stato esemplare, condotto con passione, dedizione e fede straordinarie. Wojtyla è stato per tutta la sua vita un costruttore e sostenitore della pace; è stato uno straordinario comunicatore, un uomo dalla volontà di acciaio, un leader e un esempio per tutti, soprattutto per i giovani, ai quali si sentiva particolarmente vicino e dai quali traeva grande energia spirituale.

Il Direttore ResponsabileSavio Salerno

Page 3: Marana'tha giugno 2014

Giugno 2014 3Marana ' tha

MARIA VISITA ... NOI VISITIAMO

Una mese con la Madonna: è questo quello che abbiamo vissuto nelle nostre comunità parrocchiali di Santa Maria e Sant'Antonio.Un lungo e intenso cammino, in que-sta "Peregrinatio Mariae", con la nostra Madre che ogni settimana ha girato all'interno delle nostre parrocchie, ri-siedendo ogni volta in luoghi diversi ac-curatamente preparati ad accogliere la Madonna.Alle 19:00 l'appuntamento fisso per dare un senso alla preghiera e allo sta-re insieme, è stato il rosario meditato, mentre alle 21:00 il rosario recitato dai giovani. Momenti significativi ed emo-zionanti per la crescità delle nostre co-munità, con ognuno di noi che ha avuto la possibilità di pregare e stare a stretto

contatto con Maria in qualsiasi momen-to della propria giornata, grazie al grup-po di San Pio che ha reso possibile que-sta meravigliosa esperienza di fede.E' stata l'occasione per evangelizzare, e quindi far avvicinare, coloro i quali anco-ra non si erano mai relazionati in modo così diretto ed intenso con la Madonna. Pregare unisce tanto quanto stare insie-me quotidianamente, allontana le diffe-renze e i rancori e ci fa sentire tutti figli della Madre Celeste.

A conclusione del mese mariano ha par-tecipato al rosario dei giovani Suor Ema-nuela, la cui presenza ha dato un impor-tante contributo e stimolo da un punto di vista spirituale, illuminando i ragazzi sul valore della fede, della fiducia e della speranza e ponendogli degli interrogati-vi sul loro cammino verso Cristo, apren-do le loro menti ad un dibattito forma-tivo.Maria fu prescelta da Dio, fra tutte le donne, a compiere l'incomparabile mis-sione di Madre del Messia-Salvatore e Madre universale di tutte le creature.Dio preparò la Vergine Maria a questa grande missione arricchendola di grazie elettissime e privilegi singolari che fan-no di Lei la Creatura più eccelsa, il Capo-lavoro più bello, dopo Gesù, compiuto da Dio.

Maria è il più grande dono che Dio ha fatto all'umanità e non sarà mai possibi-le amarla ed imitarla senza conoscerla.La Madonna occupa un posto di primo piano non solo nella storia della salvezza del genere umano, ma anche nella vita spirituale di ogni cristiano. Per questo è utile, anzi doveroso e ne-cessario conoscere profondamente la sua sublime missione, i suoi grandi pri-vilegi e il mistero della sua vita.La conoscenza di Maria serve a far cono-scere meglio Gesù. Più si conosce la Madonna, meglio si comprende e si ama Gesù. Maria ci ha insegnato in questo mese a camminare insieme a Lei alla scuola di Gesù Cristo. Ci ha insegnato ad essere docili, ad acco-gliere, come lei accolse, il Signore nella nostra vita, soprattutto con la preghiera e con la lettura delle Sacre Scritture. La Madonna si può vedere con tre im-magini, o con le mani giunte in atteggia-mento di preghiera, con le braccia aper-te in procinto di accogliere, oppure con il bambino tra le braccia, ad indicare che è Lui la via, la verità e la vita.

Giusy Campanella, Maria Suanno &

Savio Salerno

Page 4: Marana'tha giugno 2014

Giugno 20144 Marana ' tha

Lo scorso 27 Aprile nella parrocchia di Sant’An-tonio i ragazzi della terza elementare hanno vissuto l’incontro con Gesù Misericordioso nel sacramento della Riconciliazione, avvenuta ad inizio celebrazione nel momento in cui i ragaz-zi si sono inginocchiati davanti a Don Mauri-zio per confessare i loro peccati. Emblema di questa Riconciliazione è stato il cambiamento della rosa, con il passare dal rosso, simbo-lo di peccato, al bianco, simbolo di purezza. Il sacramento della Confessione fu istituito da Gesù Cristo quando disse agli Apostoli e in essi ai loro successori: “Ricevete lo Spirito Santo: a chi rimetterete i peccati saranno loro rimessi; e saranno ritenuti a chi li riterrete”.Per fare una buona Confessione si richiedono cinque cose: l’esame di coscienza, il dolore dei peccati, il proponimento di non commet-terne più, l’accusa dei peccati e la soddisfa-

zione o penitenza. L’esame di coscienza si fa richiamando alla mente i peccati commessi in pensieri, parole, opere ed omissioni, contro i comandamenti di Dio, i precetti della Chiesa e gli obblighi del proprio stato, a cominciare dall’ultima confessione ben fatta. Il dolore o pentimento è quel dispiacere e odio dei pecc-

cati commessi che ci fa proporre di non più peccare. Il dolore è di due specie: perfetto o contrizione, imperfetto o attrazione. Il do-lore perfetto o contrizione è il dispiacere dei peccati commessi, perché sono offesa a Dio nostro Padre, infinitamente buono e amabi-le, e cagione della Passione e Morte del No-stro Redentore Gesù Cristo. La contrizione è dolore perfetto, perché nasce da un motivo perfetto, cioè dall’amore filiale di Dio o cari-tà, e perché ci ottiene subito il perdono dei peccati, sebbene resti l’obbligo di confessarli.

Il dolore imperfetto o attrazione è il dispiacere dei peccati commessi,per il timore dei castighi eterni e temporali,o anche per la bruttezza del peccato. L’attrazione è dolore imperfetto, per-ché nasce da motivi meno perfetti e propri di servi anziché di figli, e perché non ci ottiene il perdono dei peccati se non mediante il sa-cramento. Il proponimento è la volontà riso-luta di non commettere mai più peccati e di fuggirne le occasioni. L’accusa dei peccati è la manifestazione dei peccati fatta al sacerdote confessore,per averne l’assoluzione. L’asso-luzione è la sentenza con cui il sacerdote, in nome di Gesù Cristo, rimette i peccati al pe-nitente dicendo: “Io ti assolvo dai tuoi peccati nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Il primo incontro con Gesù misericordioso

I DONI DELLO SPIRITO CI RENDONO TEESTIMONI NELLA FEDE

Aurora Vitale

Il primo Maggio si sono tenute nella Parrocchia di Maria Santissima del Perpetuo Soccorso le Cresime dei ragazzi frequentanti la terza media. Come da comune uso, la celebrazione si tiene alternativa-mente nelle due parrocchie, e quest'anno è stato il turno di quella di Agromonte Mileo. La Santa Messa è stata celebrata come ogni anno dal nostro Vesco-vo Mons. Francesco Nolè, che non manca mai della sua profonda sensibilità nel momento di commentare le letture e il vangelo. All' inizio della Santa Messa tutti i cresimandi si sono presentati a sua Eminenza dicendo “Eccomi”, come segno della loro sottomissione completa a Dio e della loro fedeltà. Non bisogna neppure sottova-lutare il compito dei padrini e delle madrine, che a differenza di come si potrebbe pensare, fanno in un certo senso da garanti per questi giovani, introducendoli in un nuovo cammino di fede con il simbolico gesto di porre la loro mano destro sulla spalla destra dei ragazzi. La Cresima o Confermazione è il sacramento che ci fa perfetti cri-stiani e soldati di Gesù e c'imprime il carattere. Ci vincola più per-fettamente alla Chiesa, arricchisce della speciale forza dello Spirito Santo e così obbliga più strettamente il cristiano a difendere con la parola e con le opere di fede, quale vero testimone di Gesù Cristo. Materia della Cresima è il sacro Crisma, cioè olio misto con balsa-mo, consacrato dal Vescovo il Giovedì Santo. “ Ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono “, “ Amen “. Sono queste le parole pronunciate dal Ministro, il Vescovo, e poi successivamente la risposta dei cresimandi. Il Vescovo stende le mani sopra questi ultimi, invoca lo Spirito Santo e poi col sacro Cri-

sma unge in forma di croce la fronte di ciascuno li benedice so-lennemente. Chi riceve tale sacramento deve essere in grazie di Dio, e se ha l'uso della ragione deve conoscere i misteri principali della Fede, accostandosi al sacramento con devozione, con profon-da comprensione di ciò che il rito significa. Il leggero schiaffo che il Sua Eccellenza dà al cresimato, significa che questi deve essere disposto a soffrire per la Fede ogni affronto e ogni pena.

Federico Gesualdi

Page 5: Marana'tha giugno 2014

Giugno 2014 5Marana ' tha

RIMANERE, ANDARE E GIOIRE: IL MESSAGGIO DEL PAPA ALL'A.C. ITALIANA

Alle ore 12:30 del 3 maggio, nell'Aula Paolo VI, il Santo Padre Francesco ha incontrato l'Azione Cattolica Italiana a conclusio-ne dei lavori della 15^ Assemblea Nazionale sul tema: "Persone nuove in Cristo Gesù, corresponsabili della gioia di vivere".Anche la nostra Diocesi ha partecipatoa all'incontro con una rap-presentanza di presidenti e assistenti parrocchiali. la mattinata è stata ricca di appuntamenti e di presenze illustri. ha presentato l'incontro il giornalista della Rai Rosario Carello, ma si sono avvi-cendati nella mattinata il Cardinale Angelo Bagnasco, Presiden-te della Conferenza Episcopale Italiana, il Segretario Generale Mons. Nunzio Galantino, il nuovo Assistente Generale di A.C. Mansueto Bianchi e il Presidente Nazionale Franco Miano.

Il Papa, nel suo discorso, ha sottolineato che il tema dell'As-semblea si inserisce bene nel tempo pasquale, che è un tempo di gioia. I laici di Azione Cattolica sono chiamati a rinnovare la scelta missionaria, aperta agli orizzonti che lo Spirito indica alla Chiesa ed espressione di una nuova giovinezza dell'apostolato laicale.Le parrocchie - ha continuato il Santo Padre - hanno bisogno di entusiasmo apostolico, di disponibilità e di servizio creativo. Bisogna essere dinamici, missionari, per poter arrivare a tutti, privilegiando chi si sente lontano e le fasce più deboli e dimen-ticate. Questo stile di evangelizzazione è particolarmente adatto all'Azione Cattolica.

Nel suo discorso, Papa Francesco, ha consegnato all'Associazio-ne tre verbi che possono costituire per tutti una traccia di cam-mino: - Il primo è RIMANERE: non rimanere chiusi, rimanere con Gesù per essere suoi annunciatori e testimoni.- Il secondo è ANDARE: mai un'Azione cattolica ferma! Andare per le strade e annunciare che Dio è Padre e che Cristo ce lo ha fatto conoscere. Incontrare l'uomo dovunque si trovi, dove sof-fre, dove spera, dove ama e crede.- Il terzo è GIOIRE: essere persone che cantano la vita, che can-tano la fede. Persone capaci di riconoscere i propi talenti e i propri limiti, che sanno vedere nelle proprie giornate, anche in quelle più buie, i segni della presenza del Signore.Il Papa, con questi tre atteggiamenti, ha invitato tutti noi a rima-nere in Gesù, ad andare ai confini e vivere la gioia dell'appar-tenenza cristiana. Ci ha esortati ad evitare la tentazione della chiusura e dell'intimismo, ci ha messi in guardia dal pericolo di vivere una vita simile a statue da museo ma piuttosto da perso-ne chiamate da Gesù a vivere e a diffondere la vita del Vangelo. Dopo il gioioso incontro con il Pontefice, noi rappresentanti del-la Diocesi abbiamo celebrato, nel pomeriggio, la Santa Messa nelle Grotte Vaticane, insieme ai sacerdoti nostri responsabili ed accompagnatori. Un grazie particolare al Presidente Diocesano Michele Tridente per l'intensa giornata che ci ha fatto vivere insieme a tutta l'A-zione Cattolica Nazionale e per l'impegno e la passione con la quale si dedica quotidianamente alla crescita dell'Associazione nella nostra Diocesi di Tursi-Lagonegro. Questa giornata vissuta nella gioia e nella comunione con il no-stro Papa, i nostri Vescovi, i nostri sacerdoti, possa davvero aiu-tare tutta l'Azione Cattolica a trasformare la nostra società per orientarla al bene.

Il Presidente parrocchiale di A.C.Loredana De Stefano

Page 6: Marana'tha giugno 2014

Giugno 20146 Marana ' tha

IL PRESIDENTE MICHELE TRIDENTE SODDISFATTO DELL'A.C. PARROCCHIALE DI AGROMONTE

Lo scorso 10 maggio la nostra comunità è in-tervenuta numerosa al 19° concorso “Antonio Stinca” nella parrocchia San Girolamo di Ca-strovillari. L’evento è stato importante perché ha coinvolto la parrocchia di Agromonte grazie alla figura di Gelsomina Suanno, un’ insegnan-te non solo scolastica, bensì di vita. Infatti è stata donata una borsa di studio a suo nome e in suo onore alla classe elementare V E. La premiazione è stata ancora più senti-ta nel momento in cui è stato proprio il no-stro Don Maurizio a consegnare la targa. Un momento davvero emozionante e alta-mente educativo, in quanto si sono incon-

trate due realtà: il mondo della scuo-la e ilmon-do del sociale per mezzo della figura di una donna che ha dato il suo fondamentale contri-buto sia in ambito educativo che comunitario.Lo scopo del concorso è come sempre quello di stimolare ed educare i giovani alla lettura e, conseguentemente alla ricerca ed allo studio del pensiero e dei valori cristiani in riferimen-to alle vicende ecclesiali e sociali del tempo in cui viviamo.Il Comitato Organizzatore stabilisce ogni anno l'argomento, sempre di carattere religioso e originale, su: autori e opere; feste e riti; pietà e tradizioni popolari; canti e preghiere; musi-che e poesie.Un grazie va anche a Maria LIbonati, che con

la sua ospitalità ci ha riservato un delizioso buffet degno di nota, ma soprattutto ci ha aperto le porte della sua casa facendoci senti-re parte di un'unica grande famiglia. La nostra presenza in questa occasione la dobbiamo a lei, che ha creduto nel progetto della Borsa di Studio in memoria di Gelsomina, sua amica d'infanzia e di fede.

LA CHIESA: IERI, OGGI E SEMPRE

In questo mese tra le pagine di Maranà tha abbiamo voluto intervistare il nostro Presidente dell'Azione Cattolica Diocesana, Michele Tridente, neo eletto nel Consiglio Nazionale di A.C.

- Un suo commento sull'udienza con il Papa con A.C? L'udienza con Papa Francesco del 3 maggio è stata un momento fondamentale e bello della vita associativa; ancora di più perché si è collocata al termine dell'Assemblea Nazionale e quindi le parole del

Sento la responsabilità di tante persone che si sono affidate a noi e che si fidano di noi. Sento anche la responsabilità di dare a tutta l'Associazione un piccolo contributo in base a quando sarò capace di fare.- Quali sono le sue responsabilità di Presidente? Il Presidente diocesano dell'Azione Cattolica innanzitutto è il garante dell'unità dell'associazione nelle sue diverse componenti (adulti giovani e ragazzi); come tale anche il collegamento con tutta la Chiesa diocesana e in

Giusy Campanella &

Maria Suanno

Santo Padre servono per tutta l' A.C. anche come un programma per come muoversi a livello pastorale, a livello di attenzione alle questioni più importanti nei prossimi tre anni. - Qual è stata la sensazione che ha provato quando ha stretto la mano a Papa Francesco? Innanzitutto è stato un evento inaspettato, io ho saputo del baciamano in rappresentanza del consiglio nazionale la sera prima dell'assemblea. E' stata una sensazione di forte emozione e nello stesso tempo ho cercato in pochissimi secondi di portare al Papa la vicinanza e l'affetto di tutti i giovani

Asia Milione &

Felisiana Carlomagno

dell'A.C. e chiedere al Papa di pregare per i giovani e dirGli che i giovani lo sostengono e pregano a loro volta per Lui. - Quali sono le sue impressioni riguardo all'elezione nel direttivo nazionale di A.C? Più che impressioni io penso che nella vita come anche nel servizio associativo siamo chiamati a rispondere a una chiamata, una ricerca di disponibilità. L'ho fatto io, ma lo fanno tante altre persone nelle parrocchie in diocesi in questo momento per voi a livello nazionale.

è servito un po' per rappresentare il caloroso fattivo in vari momenti a ciò dedicato. Sono molto soddisfatto innanzitutto della adesione del gruppo di adulti e di giovani, della partecipazione ai vari momenti diocesani sempre assidua e numerosa. Siamo inoltre stati molto contenti dell' accoglienza ricevuta in occasione del ritiro d'Avvento del primo dicembre

modo particolare con il Vescovo dal quale il Presidente Diocesano viene nominato all'interno di una terna composta dal consiglio diocesano. Questo collegamento non è soltanto una questione formale ma è anche un collegamento da un lato, affettivo con la persona del Vescovo, dall'altro, significa essere contro recepire quelle che sono le indicazioni pastorali della Chiesa diocesana per camminare tutti insieme nell'unica chiesa che siamo chiamati a servire. - Lei è soddisfatto del lavoro di A.C nella nostra parrocchia? L'AC ad Agromonte è nata quest'anno che

Page 7: Marana'tha giugno 2014

Giugno 2014 7

UNA STAGIONE DA INCORNICIARE PER IL CALCIO LUCANO

QUANDO I SOGNI DIVENTANO REALTA'

Terminata la stagione calcistica 2013/2014 è subito tempo di bilanci, considerazioni e dibattiti. Che qualcosa stia cambiando nel nostro movimento calcistico è molto chiaro, tanto che a campionato concluso sono molte le compagini lucane che possono gioire. Ma andiamo con ordine, a cominciare dal Melfi e dal Matera. La prima si è classificata al 5^ posto nel campionato di Lega Pro Seconda Divisione, azzittendo tutti gli scettici che, ad inizio stagione, la davano per spacciata e costretta alla retrocessione. Gli uomini di Bitetto invece hanno sorpreso tutti, riuscendo nella storica impresa di conquistare la Lega Pro unica, che entrerà in vigore dal prossimo anno. Lega Pro unica che vedrà come protagonista anche il Matera che, dopo un campionato ricco di emozioni e colpi di scena come quello di Serie D, alla fine è riuscito a primeggiare su tutti, conquistando a suon di gol la tanto e attesa promozione. Ottimo campionato nel Girone H anche per il Francavilla, divenuto sempre più una realtà importante in questa categoria, il quale ha concluso questa straordinaria stagione in 7^ posizione, a ridosso dalla zona playout. Sorte diversa invece per il Real

Metapontino, costretto a giocarsi la permanenza in Serie D nei plaout contro la Puteolana. Gli ionici non sono andati oltre l'1 a 1 contro i campani e quindi tornano in Eccellenza dopo un solo anno di Serie D.E’ ritornato nel calcio che conta anche il Potenza, il quale ha massacrato qualsiasi avversario gli venisse contro nel campionato di Eccellenza. Per i rossoblù quindi il prossimo anno sarà ancora Serie D, con la speranza che questa volta il progetto sia serio e redditizio, per una città che può ambire veramente a grandi palcoscenici in ambito calcistico. Le note positive quest’anno sono arrivate anche dal nostro piccolo comune, con la Polisportiva Latronico Terme che, per la prima volta nella sua storia, prenderà parte al prossimo campionato di Eccellenza. I biancocelesti non hanno avuto rivali in Promozione, vincendo meritatamente il girone grazie all’ottimo lavoro del Ds Papaleo e del mister Matinata. Soddisfazioni sono arrivate per il nostro piccolo centro anche dalle neonate compagini dell’Hellas Latronico e dell’A.S.D. Agromonte, le quali hanno ben figurato nel campionato di Terza Categoria. Insomma, per concludere, possiamo

essere più che soddisfatti per questa stagione calcistica appena conclusasi perché, almeno nel calcio, per una volta la nostra regione ha raccolto grandi soddisfazioni, con l’auspicio che, come dice Ligabue in una sua canzone: “Il bello deve ancora venire”.

Marana ' tha

Ufficio Stampa Egan Volley

Nella vita spesso siamo bombardati da frasi dette e ridette, che diventano dei veri e propri luoghi comuni,svuotati di significato e contenuto.“ Non smettere mai di sognare”. “Nulla e’ impossibile, se veramente lo vuoi”.Ma nello sport, a volte, i miracoli accadono. Piu’ che di miracoli, per rispetto al termine ed ai connotati religiosi ben piu’ importanti che assume, mi piace parlare di vere e proprie imprese sportive.E’ quanto accaduto nel girone D della serie D femminile alla squadra del presidente Gaudioso: l’Egan Volley, matricola nella serie regionale e piccola societa’del panorama pallavolistico laziale.Una squadra nata e sorretta dall’entusiasmo e dalla passione di atlete e staff tecnico-dirigenziale che, ad inizio anno, pensava fosse impossibile anche solo ottenere la semplice salvezza, dopo la gia’ inattesa e, per certi versi, incredibile promozione della stagione precedente. Oggi, invece, ad una giornata dalla fine del campionato, l’Egan non solo ha centrato la salvezza(obiettivo stagionale), ma addirittura e’ approdata ai play-off per l’accesso in serie C, conquistando, con la vittoria sull’Amaldi, il quinto posto matematico , che da’ diritto alla disputa della post-season.A fine gara sulle facce delle atlete si leggeva un’ espressione di gioia, frammista ad incredulita’. Si, perche’ non meno di 3 mesi fa’ l‘ Egan stava lottando per evitare la retrocessione diretta e la lotteria del play-out.Nelle parole di mister Maradei E. la cronistoria di quanto successo :“Dopo la sconfitta contro la capolista Palocco, alla seconda di ritorno, eravamo al decimo posto in classifica, ed a 3 punti dalla retrocessione. La giornata successiva e’ arrivata un’altra sconfitta in casa, ma solo al tie-break,lottando e facendo soffrire il forte Frosinone ’92.Da qui e’ partita la RINASCITA. Le ragazze hanno acquisito maggior consapevolezza e convinzione e, sfruttando anche una serie di scontri diretti di bassa classifica, hanno cominciato a riassaporare il dolce sapore della vittoria. Evidentemente si sono ingolosite perche’ da quel lontano 8 marzo (Zagarolo-Egan) sono riuscite ad inanellare 8 vittorie consecutive: INCREDIBILE! Poco alla volta abbiamo scalato la classifica e ci siamo appollaiati stabilmente al sesto posto in classifica. La vittoria del tutto inattesa contro la terza in classifica(Sales)ci ha portati a giocarci lo scontro diretto per il quinto posto contro il forte Victoria Frosinone. Era il 12

aprile,l’ultima prima della sosta Pasquale : Egan – Victoria 3-0. Il sogno stava diventando realta’.”L’emozione e la gioia che traspare dalle parole dell’allenatore lucano testimoniano il senso di impresa che l’Egan ha compiuto. Un organico costituito da uno zoccolo duro che dalla terza e salito in D e senza ragazze con alcuna esperienza in un campionato regionale. Ed allora in cosa si possono trovare la chiave ed il segreto di questa bella cavalcata trionfale ? Capitan La Banca da’ questa lettura : “Sembra una frase fatta, ma la nostra “pallavolo operaia” si fonda sulla grande compattezza e sul forte affiatamento che ha il gruppo-squadra. Adesso siamo al settimo cielo perche’ non ce lo aspettavamo affatto, ma la vera festa l’abbiamo fatta un mese fa’, quando era ormai certa la salezza, il nostro unico obiettivo stagionale. I play-off sono stati una ciliegina sulla torta, ma li affronteremo con la consapevolezza di essere una Cenerentola, invitata ad un ballo che non le appartiene. Un grazie al mister,ai tifosi ed alle mie amiche e compagne di squadra per le emozioni che abbiamo condiviso.”Cenerentola e’ al ballo e che la favola continui…

Il Direttore Responsabile Savio Salerno

Page 8: Marana'tha giugno 2014

Giugno 20148

Mensile d’informazione parrocchiale Registro dei periodici presso il tribunale di Lagonegro n.1-2009

Direttore editoriale: Don Maurizio Giannella Direttore responsabile: Savio Salerno Giornalista pubblicista: Enza GioiaFoto e Immagini: Giusy CampanellaLa Redazione: Campanella Giusy, Carlomango Donato, Carlomagno Felisiana, De Bia-se Ivan, De Luca Benedetta, Gaudioso Antonio, Gesualdi Federico, Gioia Antonella, Mastropierro Giovanna, Milione Asia, Propato Cinzia, Suanno Maria, Vitale Aurora

Stampa e grafica: Creged di Massimo Mitidieri - Latronico - www.creged.com e-mail: [email protected] - tel. 0973 859457

Tutti coloro che vogliono partecipare attivamente alla vita del giornalino, possono mandare articoli, considerazioni, recensioni di libri o film contattando la redazione: e-mail: [email protected] --- tel. 0973 851024Per chi vuole seguirci su facebook basta mettere un "mi piace" al seguente indirizzo:https://www.facebook.com/pages/Periodico-Parrocchiale-Maranatha/720610034638051

Agenda e appuntamenti parrocchiali• 15 giugno Santa Messa Prime Comunioni ore 11.00 Parrocchia Sant'An-

tonio• 21 giugno Processione Corpus Domini ore 16.00 da Santa Maria a

Sant'Antonio• 23-29 giugno Novena Sant'Antonio• 26 giugno Novena in Chiesa Madre presieduta da Don Luigi Merola ore

19.00 Parrocchia Sant'Antonio• 29 giugno Messa Solenne presieduta da Mons. Luigi Capozzi ore 10.30

Parrocchia Sant'Antonio, a seguire processione

SFOGLIAMO UN LIBROL'EDICOLA:Marana ' tha

Marana ' tha

Il Sud raccontato dai suoi giovani senza infingimenti, facili vittimismi o le strumentali

critiche della Lega. Una sociologa e un giornalista scrittore hanno attraversato il Mezzogiorno d'Italia - da Scampia all'omerica Cariddi, e oltre - incontrando i ragazzi che lavorano nelle fucine di Taranto e Trapani e quelli che il lavoro non ce l'hanno, i forzati del call center, i troppi che le carte in regola le hanno ma senza tavoli su cui giocare. Fino agli espatriati, i nuovi emigranti. È la fotografia di una generazione: tutti protagonisti, nessun eroe. Dei 21 milioni di cittadini italiani delle regioni del Sud, quelli fra i 20 e i 30 anni sono travolti dal "fenomeno della tonnara": assistono, impotenti, alla

progressiva mancanza di acqua, di mare. Etichettati come gente di second'ordine, figli di una mitologia senza più presa, soffrono e denunciano la bruciante assenza dello Stato. Anche se qualcuno sembra dimenticarlo, i giovani del Mezzogiorno sono uguali a tutti gli altri giovani del mondo, e a quelli del Nord: stessi sogni ma ridotte possibilità. Un'inchiesta appassionata ma obiettiva, nella convinzione che quella del Meridione sarebbe una sconfitta dell'Italia.

Ingredienti:400 g di penne rigate; 250 g di melanzane; 80 g di ricotta salata; 200 g di polpa di pomo-doro; 50 g di cipolla; 3 cl di Olio Extra Vergine d'Oliva; 6 foglie di basilico; uno spicchio d'a-glio; sale e pepe q.b.; olio per friggere q.b.;

Preparazione:Tagliate le melanzane a cubetti, salate leg-germente e lasciate riposare per 20 minuti circa e successivamente infarinatele.Mettete su un fuoco vivace una padella con abbastanza olio da potervi immergere completamente le melanzane a cubetti e, appena sarà bollente, versatevi le melan-zane e fatele friggere, scolandole su un foglio di carta assorbente. Tritate la cipolla e l’aglio. Mettete una padella grande su un fuoco di media intensità, aggiungete l’olio e, quando sarà caldo, unitevi la cipolla con l’aglio, quindi aggiungete le melanzane a cubetti, la polpa di pomodoro, il sale, il pepe, mescolate e fate cuocere per 15 mi-nuti circa. Nel frattempo cucinate la pasta in abbondante acqua bollente e salata e, una volta trascorso il tempo di cottura indicato sulla confezione, scolatela, conditela con la salsa precedentemente preparata, guarnite con il basilico e la ricotta salata grattugiata.

Papa Francesco a Betlemme: "Spade diventino aratri"

Papa Francesco, ha da pochi giorni incontrato le autorità palestinesi e Abu Mazen a Betlemme ed ha parlato di situazione del conflitto tra israeliani e palestinesi “sempre più inaccettabile. E’ giunto il momen-to del coraggio della pace, che poggia sul riconoscimento da parte di tutti del diritto di due Stati”.“E’ il momento di trovare il modo che le spade si trasformino in aratri. Si raddoppino dunque gli sforzi” per la pace,basata sulla giustizia, è l’appello di Francesco che ha salutato con un “Salam!”. Al Regina Coeli il Papa, esorta il presidente israeliano Simon Peres e quello palestinese Abu Mazen a lavorare per la pace: “Vorrei dire dal profondo del mio cuore che e ora di porre fine a questa situazione, che diventa sempre più inaccettabile, e ciò per il bene di tutti. In questo luogo, dove è nato il Principe della pace, desidero ri-volgere un invito a voi, di elevare insieme con me un’intensa preghiera invocando da Dio il dono della pace”.

a cura di Federico Gesualdi

Antonella & Giovanna

Lo dissero i papi,La via del bene é la via del Signore,Lo disse Wojtyla,La speranza e il Signore.Sono loro i capi,loro le guide,

Loro le mappe.Santi nell'immenso,E di tanto in tanto penso,Com'é aiutare da lassù,Salendo sempre di più,Arrivar fino a Gesù.


Recommended