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Master: “Human Resources Management” · Sapere saper fare saper essere saper divenire...

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03/09/2010 D.ssa Eva Militello - Psicologo 1 Master: “Human Resources Management”
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03/09/2010 D.ssa Eva Militello - Psicologo 1

Master: “Human Resources Management”

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• pone precise richieste in merito alla possibilità di

circoscrivere le caratteristiche in grado di

spiegare e predire il successo degli individui.

• migliorare la qualità, l’efficacia e l’efficienza

delle prestazioni sia del singolo che di tutta

l’equipe di lavoro per una migliore

partecipazione al raggiungimento degli obiettivi.

Mondo del lavoro

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ci si fa

una p

rima id

ea di

massima su

come

vanno

le cose

osservare cosa fanno le persone, in che modo lo

fanno, come si rapportanotra loro, come sono

organizzati gli spazi , come vengono accolti gli

estranei , ecc.

Aspetto determinante all’interno di un’organizzazione

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Valutazione del personale

Modello indispensabile di gestione delle risorse umanegestione delle risorse umane, costantemente presente in azienda dal primo all’ultimo momento di vita al suo interno anche se non esplicitata.

Occasione di VERIFICA e non momenti repressivi o punitivi, come una

“pagella.pagella.

ripianificare le attività, stimolando la crescita crescita e la motivazione motivazione delle

persone

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Individuare

gli

elementi

di criticità

valorizzare i risultati

proporre nuove

progettazioni

“tarare” i comportamenti e le azioni

in coerenza con i risultati da garantire.

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Lavorare risponde a bisogni e motivazioni che vanno ben oltre le esigenze esigenze

economiche.economiche.

Comprendere i bisogni di chi lavora èassolutamente necessario al fine di compiere una valutazione corretta ed esaustiva

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“spinta”tramite cui l’individuo

è stimolato ad attivare se stessoed il mondo circostante

e a servirsi degli strumentistrumentinecessari al raggiungimento dell’obiettivo preposto.

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Perché è importante nel sistema diValutazione?

assegnare a ciascuno la posizione più indicata

riconoscere le differenze tra gli individui

in quanto gli operatori non sono uguali e hanno bisogni ed attitudini differenti

precisare gli obiettiviche se sono chiari,

specifici e immediati consentono un maggior impegno

personalizzare le ricompensein quanto gli operatori hanno bisogni

e aspettative differenti

collegare le ricompense alle prestazioni per agire come rinforzo

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“Cosa” motiva l’uomo

“Come motivare l’uomo”

“Come sviluppare e facilitare la motivazione”.

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• I bisogni determinano i comportamenti e sono gerarchicamente organizzati

• Se non si soddisfano i bisogni primari di base , non si accede a quelli più evoluti .

“Piramide

dei

bisogni”

Maslow

Fisiologici

Autorealizzazione

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SalveminiSalveminiRiprendendo la teoria classica di Maslow ha

definito una scala di bisogniche l’uomo prova nei contesti di lavoro:

• bisogni di consumo• bisogni di sicurezza • bisogni di socialità

• bisogni di stima• bisogni di potere

• bisogni di realizzazione

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si focalizza sui meccanismi e le dinamiche del processo

con cui la motivazione si manifesta.

Dimensione contenutistica

Dimensione processuale

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Motivazione = Valenza X Aspettativa

importanza che la persona dà al conseguimento

di un obiettivo

• può essere positiva(quando si vuole qualcosa)

o negativa(quando non si vuole

qualcosa)

probabilitàriconosciuta dalla persona di riuscire a conseguirlo.

probabilità di successo che l’individuo associa a un

determinato comportamento

• può avere solo valore positivo

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Valore della ricompensaValore della ricompensaValore della ricompensaValore della ricompensa

Motivazione = Valenza X Aspettativa X Valore

per favorire la motivazione del personale occorre:

• Definire con chiarezza il rapporto tra il lavoro e il conseguimento dell’obiettivo

• Premiare il comportamento considerato positivo, ossia la performance di buona qualità

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Riprende la teoria di Maslow applicandola al management e alla gestione del personale

attivitàsostanzialmente amministrativa,

il cui compito principaleè quello di programmare e

formalizzare il lavoro in modo dettagliato

visione meccanica

sviluppare un ambiente di lavoro

che garantisca la possibilità

di realizzazione del lavoratore

visione organica

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ruolo organizzativo,

collocazione

nell’organigramma,

area di competenza,

descrizione dei compiti,

responsabilità,

autorità connesse con la

posizione,

supervisione esercitata e

ricevuta,

i requisiti richiesti,

i contatti: interni/esterni con

clienti

Normalmente è stabile nel

tempo

o, comunque, per tempi

lunghi.

valuta rendimento e

caratteristiche professionali

in base agli obiettivi e ai

risultati dell’organizzazione.

Viene espresso

periodicamente un giudizio

poi discusso e formalizzato

attitudini e capacità del singolo individuo,

competenze inespresse

che il lavoratore possiede ma non sono

utilizzate nella posizione

da lui attualmente ricoperta.

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Bilancio

di

Competenze

Saperesaper faresaper esseresaper divenire

competenze di basecompetenze tecnico – professionali

competenze trasversali(diagnosticare, relazionarsi, affrontare)

Modello di orientamento professionale

Metodo di intervento e consulenza

percorso della situazione attuale e potenziale del lavoratore

che si conclude con l’elaborazione di un progetto

che consenta lo sviluppo professionale della persona

Durata da 1 a 3 mesi.3 fasi (preliminare, centrale e conclusiva).

Restituzione del“documento di sintesi” o “portfolio di competenze”

Colloqui individuali, laboratori di gruppo.

Griglie e schede strutturate, questionari e strumenti di analisi

validati e standardizzati

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Destinatari

persone occupate interessate alla riqualificazione ,

riconversione e/o sviluppo di carriera o di

lifelong learning

persone inoccupate(in fase di inserimento lavorativo)

e disoccupate

(in fase di reinserimento lavorativo)

persone che lavorano in aziende impegnate in processi di

ristrutturazione e riorganizzazione

che intendono avvalersi del Bilancio di competenze

come leva per lo sviluppo delle risorse umane

persone che lavorano in aziende in crisi

che prevedano un adeguamento delle

competenze del personale

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BIAS DEL VALUTATORE

• Effetto “alone”: quando un fatto, un particolare, una caratteristica o una qualità del valutato colpiscono e condizionano tutta la valutazione

• Effetto “sandwich”: ci restano impresse le prime e le ultime informazioni registrare

• “Ancoraggi”: legami del valutatore con il passato (altra valutazioni, altre aziende..)

• Abitudine: tendenza alla ripetizione meccanica dei giudizi

• Pregiudizi: opinioni, valori, stereotipi legati a genere, razza, nazionalità, religione,.......

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BIAS DEL VALUTATORE

• Correlazioni illusorie: mettere in relazione in modo arbitrario aspetti o fatti separati tra loro.

• Effetto slittamento: quando in giudizi successivi, assegna punteggi sempre migliori senza che si verifichino reali miglioramenti delle prestazioni

• Errore di tipo “proiettivo” : è una difesa del valutatore. Si difende da aspetti negativi e li proietta sul valutato.

• Mansione svolta: tendenza a giudicare le persone per la posizione che occupano e non per il lavoro che realmente svolgono

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• Riferimento alla normativa recente rappresentata dal D. Lgs. 165/2001.

• La valutazione è diretta esclusivamente al personale dirigenziale ed avviene mediante il cosiddetto “Nucleo di Valutazione” composto da quattro componenti.

•• FinalitFinalit àà della valutazionedella valutazione (art. 55): il sistema permanente di valutazione costituisce uno strumento volto alla conoscenza e allo sviluppo della realtàorganizzativa dell’Ente, che deve tendere al miglioramento della qualità delle attività e dei servizi erogati e alla valorizzazione del personale quale principale risorsa di cui si avvale l’Ente stesso.

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FATTORI di

VALUTAZIONE

Iniziativa personale e capacità di proporre soluzioni innovative o

migliorative nell’ambito dell’organizzazione e delle soluzioni

operative.

Integrazione organizzativa

Innovatività

FlessibilitàQualità delle prestazioni svolte con particolare riferimento al

rapporto con l’utenza

Volume di lavoro

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Valutazione delle prestazioni dirigenziali

grado di conseguimento degli obiettivi negoziati con l’organo politico

correttezza formale

trasparenza e disponibilità

capacità di gestire il proprio tempo lavoro

flessibilità rispetto alle esigenze di servizio

capacità di gestire, motivare, guidare e valutare i collaboratori al fine di generare

un clima organizzativo che favorisca la produttività

adattamento al contesto di intervento anche in relazione alla gestione di crisi, emergenze e/o cambiamenti di modalitàoperative, etc.

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• Riferimento Legge 150.

• “Nucleo di valutazione” come gruppo fiduciario dell’Amministrazione, costituito da un presidente e tre componenti nominato dal Sindaco con Decreto n. 7 del 14.11.2005.

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Valutazione del rendimento

Valutazione del comportamentoValutazione del comportamento

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Valutazione del rendimento:

• raggiungimento obiettivi (coerenti con le strategie, misurabili, significativi e/o innovativi,non facilmente raggiungibili ma realistici).

• Inoltre verranno considerati: – il contesto favorevole /sfavorevole nel

quale il Dirigente ha perseguito gli obiettivi;

– la strategicità degli obiettivi nell’ambito degli indirizzi politici.

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Valutazione del comportamento:Valutazione del comportamento:

• organizzazione e direzione• innovazione• integrazione• orientamento all’utente• valutazione

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2 fasi

Fase A “Autovalutazione”

in cui i dirigenti compilano la scheda

per la erogazione dell’indennità di

risultato e la restituiscono all’organo

di valutazione entro quindici giorni dal suo

ricevimento

Fase B “Determinazione Definitiva”

il Nucleo, viste le schede di autovalutazione trasmesse dai Dirigenti, formalizza la proposta di valutazione per

l’anno precedente.

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A differenza del Comune di San Giovanni Gemini, la valutazione del personale non è

destinata esclusivamente all’area dirigenziale ma si estende a tutte le

categorie riguardanti

• l’area amministrativa (categoria C) • l’area esecutiva (categorie A e B) • l’area direttiva (categoria D) .

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strategia commerciale e ragione d’essere dell’organizzazione e dei singoli lavoratori:

“migliorare il potere d’acquisto e la qualitàdi vita del maggior numero dei clienti con

dei collaboratori responsabili, professionali, appassionati e valorizzati”.

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• la valutazione del personale viene effettuata ogni anno entro il mese di Giugno mediante delle schede di valutazione appositamente costruite sulla base dei ruoli e delle mansioni, una destinata al singolo collaboratore (autovalutazione) e una compilata dal capo (valutazione).

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COLLOQUIO

DI

ATTIVITÀ

perno centrale del sistema valutativo, in quanto serve a

motivare, a dare feedback e

a fornire possibilità di crescita e

miglioramento con punti di forza e di debolezza.

Può durare anche 3/4 ore ed è un resoconto

rispetto alle prestazioni del dipendente,

ai risultati ottenuti, alle carenze, alle difficoltà incontrate, il potenziale per arrivare a creare un piano di carriera

specifico per il collaboratore

fattori di valutazione sono: il bilancio dell’anno,

le aspettative per il futuro, la valutazione del mestiere e dell’attività,

le capacità chiave di ruolo (conoscenza e condivisione dei valori,

adattamento, disponibilità, iniziativa, spirito di squadra).

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Conclusioni

Diventa indispensabile non limitarsi a gestire le risorse umane quale “fattore di produzione ” ma

vedere nelle stesse l’elemento centrale dell’organizzazione.

Una gestione del personale orientata alle competenze in cui si valorizzano conoscenze,

capacità e comportamenti necessari per garantire sia il successo dell’organizzazione sia la crescita individuale che il benessere dei suoi

componenti.

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