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MonitoR 274 ott08

Date post: 14-Feb-2016
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La rivista italiana del broadcasting
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M ONITO R Rivista mensile specializzata N° 274 ottobre 2008 Anno XXXI ISSN 0394-0896 PUBBLICAZIONE DELLA MEDIA AGE SRL VIALE S.MICHELE DEL CARSO, 11 20144 MILANO TEL. 0243910135 FAX 0243999112 E-MAIL: INFO@MONITOR-RADIOTV . COM I NTERNET: WWW. MONITOR-RADIOTV . COM RADIO TELEVISIONE VIDEO MULTIMEDIA POST-PRODUZIONE AUDIO ALTA FREQUENZA Latest news about broadcasting: www.monitorradio.tv Le ultime notizie del broadcast: www.convergenza.tv Sony a tutto campo intervista a Naomi Climer vice presidente europeo IBC 2008 lo show dei record... anche nell’audio La televisione sbarca al Museo della Scienza di Milano radio & televisione
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MONITORRivista mensile specializzata • N° 274 ottobre • 2008 • Anno XXXI • ISSN 0394-0896

PUBBLICAZIONE DELLA MEDIA AGE SRL • VIALE S.MICHELE DEL CARSO, 11 • 20144 MILANO • TEL. 0243910135 • FAX 0243999112 • E-MAIL: [email protected] • INTERNET: WWW.MONITOR-RADIOTV.COM

RADIO • TELEV IS IONE • VIDEO • MULTIMEDIA • POST-PRODUZIONE • AUDIO • ALTA FREQUENZALatest news about broadcasting:

www.monitorradio.tv

Le ultime notizie del broadcast:

www.convergenza.tv

Sony a tutto campointervista a Naomi Climervice presidente europeo

IBC 2008lo show dei record...

anche nell’audio

La televisionesbarca al Museo della

Scienza di Milano

rraaddiioo && tteelleevviissiioonnee

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Anno XXXI n. 274 ottobre 2008ISSN 0394-0896

MediaAge srl Via S. Michele del Carso, 11 - 20144 Milano, Italy Tel. (+39) 024391.0135 - Fax (+39) 024399.9112

E-mail: [email protected]

Siti internethttp://www.convergenza.tv (in italiano)http://www.monitorradio.tv (in inglese)

La Media Age srl è iscritta al Registro Nazionaledella Stampa al n. 2636 vol. 27, foglio 281 dal28.6.89 - MONITORRADIO TELEVISIONE è re-gistrata al Tribunale di Milano n. 880 del20.12.1988. Dir. resp. Enrico Callerio. Mano-scritti e foto originali, anche se non pubblicati,non si restituiscono. Non è permessa la riprodu-zione di testi e foto senza l’autorizzazione scrittadell’Editore. Progetto grafico: Ago, Bollate (MI).Stampa: Cooperativa Grafica Bergamasca,Almenno S. Bartolomeo (BG).

Abbonamenti: la rivista è diffusa e venduta soloin abbonamento annuale. Il costo annuale è di 40,00 EURO da versare sulc/c postale n. 11158201 intestato a Media Agesrl, viale San Michele del Carso 11 - Milano,oppure inviare un assegno bancario non trasferi-bile allo stesso indirizzo. Arretrati 6,00 EUROl’uno da allegare alla richiesta anche i francobolli.Foreign subscription: annual 80,00 EURO(80,00 US$) or equivalent via International MoneyOrder or cheque to Media Age srl, Via StefanoJacini, 4 - I - 20121 Milano Italy. CREDIT CARDS subscription call (+39)0243910135 or fax (+39) 0243999112. Cardsaccepted: VISA - MASTER-CARD - EUROCARD -AMERICAN EXPRESS. Airmail rates on applica-tions.

Lo staffDirettore responsabile: Enrico CallerioCondirettore tecnico: Mauro BaldacciDirettore editoriale: Enrico OlivaHanno collaborato:Dario Monferini, Alberto Pellizzari, Piero Ricca,Maria Ronchetti, Costanza Zappa, Diego Zipponi

Nei siti della “convergenza” di Monitor troveretetra gli altri contenuti:

le proposte di Monitor Lavoro (www.monitor-radiov.com/lavoro)le emittenti radio tv in diretta nella rete da tutto ilmondo (www.webcastitaly.com

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La tv entra al Museo dellaScienza di Milano

Lo sviluppo delle telecomunica-zioni in Italia, la relazione del sot-tosegretario Paolo Romani

Tv e cellulare,un matrimonio difficile ?

Sony a tutto campo:intervista a Naomi Climer

Il futuro della tv è a oriente:rapporto dal Mipcom

NOTIZIE IN BREVE: Utah Scientificacquista Sandar, Softimage passaad Autodesk

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Monitor n° 267 - 2007

Studer e Soundcraft al top

Interessanti le proposte della Studer

Soundcraft in zona on air mixer. StuderOn Air 2500/3000: studiati per le appli-cazioni broadcast tv e radio, compatti,

funzionali, soddisfano chi necessitastrumentazione pratica con una quali-tà elevata, adeguata agli standart concui si troverà a lavorare.Per quanto riguarda l’ attività dal vivola risposta Soundcraft è il banco dellaGB Series Gb2, una consolle con 4 busgruppi, configurati come due sotto-gruppi stereo ed è acquistabile nelleversioni con 16, 24 e 32 ingressi mono,ognuno dei quali con due ingressi ste-reo. Ogni canale può disporre di 6ausiliarie Aux. Per lo studio la propo-sta è Ghost LE, un mixer analogicocompatto interfacciabile con la granparte delle applicazioni di registrazio-ne e missaggio, con costi non proibiti-vi e qualità elevatissima. Studer e

IBC 2008 di Amsterdamlo show dei recordUno degli eventi piu’ importanti del settore, partenza in aereo arrivo con qualche ritardo, notte come un piombosul cuscino e dalla mattina presto immerso nella caotica audioluminosa fiera delle tecnologie per la produzione epostproduzione multimediale. Tantissimi stands e padiglioni affollatissimi, poche novità ma buone direi. Un viaggiotra il nuovo, il vecchio, tra il mitico e il classico sempre cercando di trovare qualcosa di interessante e qualcosa diappetibile, nonostante la mancanza di cash si percepisca in questo mercato come negli altri.Si comincia a camminare nella miriade di stand allestiti. Chi tra un aperitivo e l’ altro chi trafelato dalla fretta, tutti sidirigono verso I chioschi piu’ interessanti e io comincio a dirigermi verso il reparto mixer.

IBC 2008 di Amsterdamlo show dei record

di Paride Sommo

Lo Studer On Air mixer, disponibile in varie configurazioni

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Monitor n° 274 - Ottobre - 2008

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Soundcraft sono due marchi storici nelcampo dei mixer audio. Oggi sonoentrambi parte dell’ Harman ProGroup, un gruppo che ha riunitomolte aziende e marchi molto cono-sciuti dai professionisti del suono:AKG, BSS Audio, Crown, DBX, JBLProfessional, Lexicon e appuntoSoundcraft e Studer. Una gammacompleta di prodotti che vanno daimicrofoni alle casse acustiche profes-sionali.

Soundfield SPS 422b, la tecnologia made inengland per Surroundrecording scelta da La Scala

In esposizione le diverse versioni dell’innovativo sistema di ripresa per il sor-round recording che Soundfield haideato, la ripresa avviene attraverso unsingolo microfono ed un processoredi segnali audio.A prima vista sembra un normale

microfono a condensatore, in realtà èun multicapsula con 4capsule con-denser da studio alimentate a 48V,basso livello di rumore, molto leggere,disposte ai vertici di un triangolo equi-latero, uscite in 4 XLR. Disponibile siain versione analogica che digitale.Il sistema è venduto integrato ad unprocessore di segnale che serve aricostruire al meglio l’ ambiente acu-stico tridimensionale. Regolazionedell’ ampiezza del panorama stereo,focalizzazione delle diverse sorgentisonore e impostazione delle combina-zioni per l’ utilizzo del microfono: Stereo, Mono o sistema mid-side.Stereo con le diverse modalità di figu-ra polare: omnidirezionale ad angola-zione variabile, cardioide, figura 8.Mono: Omnidirezionale, cardioide,ipercardioide.Il sistema mid-side è una modalità diassegnazione delle uscite, divise tracentrali e laterali, invecie che tradestra e sinistra.

Questo innovativo sistema viene pro-posto in diverse versioni basate sullostesso tipo di tecnologia, ma a varilivelli di opzioni e prezzi.Prendo ad esempio il sistema base, ilpiu’ economico: SPS200, un kit forma-to dal multicapsula più surrond zonesoftware per preocessare i segnali inuscita dal microfono, un set professio-nale a tutti gli effetti. Ottima capacita’ di rotazione dell’angolo di ripresa, mantenendo la giu-sta prospettiva 3d.Sei diverse modalità di sorround: trepreset per il 5.1, un 8 channel preset eun 7.1 sorround. Regolazione dellaprofondita’ frontale e dell’ ampiezzalaterale, filtro passa alto. Disponibileper Pro Tools HD e compatibile contutte le platform come Cubase,Nuendo, Soundscape e altre, sia Pcche Mac.SPS 422 B: una variante piu’ costosadel sistema progettato dallaSoundfield, piu’ accurata nell’ elabo-razione del segnale e negli accessoriin dotazione.Il Kit e’ costituito sempre dal microfo-no a 4 capsule condenser da studio,ma con un preampli-processore rackad un unità che fornisce una piu’ cali-brata e raffinata elaborazione delsegnale, preamplificato dalla stessaunita rack, in modo da ottenere unambiente 3d fedele il più possibile all’originale. Questa chiarezza è possibilegrazie ad un sistema che controlla icontrofase ed elimina le cancellazionio i cosidetti errori delle capsule.

Il Soundcraft GB2, per tutte le esigenze di mixaggio in studio

Un particolare del Soundcraft GB2

Il sistema SPS422 della Soundfield

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rimane uno dei migliori microfoni orasulla piazza.Un po’ costoso.

La comodita’ di averetante caratteristiche in un solo microfono

Quando si parla di microfonazione distrumenti musicali citare i danesi della

Dpa è naturale, pro-duttori di una serie dimicrofoni di qualitàeccelsa, con grandeattenzione per imodelli adatti allapresa di strumentiacustici.Davanti all’ esposizio-ne sono rimasto col-pito da un microfonocorredato da un set dicopri-capsula a formasferica, onestamentemolto curiosi, il cuiutilizzo consiste nelcambiare la figurapolare e le caratteri-stiche di risposta acu-stica del microfonouna volta inseriti. Sipossono applicare suun normale Dpa 4003o4006 e ottenere finoa 7 diverse risposte infrequenza e figure

polari. L30b, L40b, L50b, varianti utiliz-zabili con i microfoni DPA 4006 e DPA4003.Disponibili analoghi kit per altre tipo-logie di microfoni DPA.

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Nel panorama dei microfoni profes-sionali per la ripresa di voci o stru-menti, se si escludono i sistemi per lapresa sonora surround, da tempo nonsi conoscono avanzamenti tecnologicisostanziali ma, in ogni caso le aziendehanno cercato di rendere i propri pro-dotti più vicini alle necessita’ pratichedel mondo dello spettacolo, dandocipiù liberta’ di movimento, riducendole dimensioni, adattando le vecchietecnologie, ancora d’ avanguardia allenecessita’ tecnico pratiche che i tempidello spettacolo richiedono.Perfetto esempio di questa tendenzasono le nuove linee di microfoni pre-sentati alla fiera da Dpa, completatada accessori davvero funzionali o ilnuovo microfono lavallier presentatonel catalogo di quest’ anno dai sem-pre presenti tedeschi dellaSennheiser: Dimensioni e peso ridot-tissimi e molto resistente.Sempre presente poi di questi tempi,l’ ispirazione del passato che torna perla riedizione di nuovi capolavori, comenel caso dei tedeschi della Neumannche in occasione del loro ottantesimocompleanno, lanciano il nuovoTLM67, riedizione moderna del miticotube condenser U67.

Sennheiser: la qualità e la storia

Mke1 è un microfono lavallier didimensioni ridottissime, la capsulamisura 3,3 mm di diametro, e’ omnidi-rezionale e garantisce un ottima quali-

ta’ audio sino ad una pressione sono-ra massima di 142 db, il set è corre-dato da un kit di caps protettivi adat-ti a diverse esigenze sonore e di makeup.Il cavo è flessibile ma robusto ed haun basso livello di rumorosità. Adattoad esigenze musicali o teatrali e atutte quelle situazioni in cui bisognaconiugare comodità, discrezione equalità.

Un microfono dal passatoPer rimanere in tema di qualità straor-dinaria ed eccezionale, tanto dadiventare mitica, mi sono ricordatodel Sennheiser md441 forse il migliormicrofono dinamico che abbia maiutilizzato per la voce da quando hoiniziato a cantare. Per la ripresa deglistrumenti acustici come sax e trombao per quelli amplificati e’ davveroinsuperabile, intenso, caldo, sensibi-le...da avere. Capsula dinamica conbobina di compensazione, figurapolare ipercardiode, un microfonoche ha segnato il sound di gran partedegli anni 60 e 70. Era usatissimo e

Il microfono MKE1 di Sennheiser

Sennheiser MD441

Le differenti cap-sule (L 30b, L 40 b,L50b) utilizzateper modificare lafigura polare deimicrofoni DPA.

Le newsletter di MonitoR per esseresempre aggiornati sugli eventi

e le novità del settore

www.monitor-radiotv.com/newsletter

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Ottanta anni si celebranocon il ritorno di un pezzodi storia... modificato

Restando in tema di microfoni d’epoca o meglio microfoni storici, clas-sici, sembrerebbe ineguagliabili,posso dire di aver ammirato con inten-sità l’ angolo Neumann, dove era pos-sibile provare tutti i piccoli capolavoridella precisione tedesca, dai microfo-ni storici sino al nuovo presentato perl’ 80esimo anniversario.

omnidirezionale e figura 8, pre atte-nuazione di 10 dB e filtro Hi-Pass.Guardano alla tradizione dellaNeumann nei microfoni ricordiamo l’U67, mitico esemplare a valvole, con-densatore a gradiente di pressione adiaframma largo. E’ usatissimo daglianni sessanta ad oggi per la ripresa divoci e strumenti, sia acustici cheamplificati senza nessuna distorsionedel segnale anche per sorgenti conelevato livello di pressione sonora.

I grandi mixer Lawo alleOlimpiadi di Pechino

Viaggiando nel mare di stand cheaffollano il padigione 8 dell’ Ibc diAmsterdam, nel settore fuoriserie dilusso, brilla lo stand della Lawo, un’importante societa’ con sede inGermania, ottima rappresentante dell’avanguardia tecnologica tedesca nelmercato dell’ audio digitale. Dedicano gran parte dello spazioespositivo al loro prodotto di puntadella gamma mixer, la nuova seriemc2 90, il più grande della serie,seguito poi da 66 e 56.

Lawo mc2 90 e’ una mixing consolleintegrata di vst plug in, con la quale sipossono gestire eventi faraonici carat-terizzaati da centinaia o addiritturamigliaia di situazioni live contempora-

nee.Disponendo di un numero di ingressie di uscite che virtualmente possonoarrivare fino a 8192 canali mono viamatrice, il nuovo mixer garantisce unnumero di canali dsp che puo’ rag-giungere quota 384 con relative 32aux send, 48 gruppi e 32 submastergestibili facilmente tramite una strut-tura che supporta fino ad oltre 200fader e permette un comodo utilizzomulti-user dell’ apparecchiatura.Lawo Mc2 90 e’ stato utilizzato per larealizzazione delle riprese alle olim-piadi di Pechino 2008 nel mezzo mobi-le della Prisma OB, dimostrando diessere adattissimo alla produzione diqualsiasi evento sportivo complesso,oltre che alle tipiche esigenze dellaripresa teatrale e cinetelevisiva, dimo-strando come il digitale dal punto divista produttivo organizzativo abbiadavvero impostato nuovi standard.

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Il microfono Neumann Tlm 67

TLM67 è un microfono a condensato-re che riprende il modello usatissimonei sessanta U67, utilizza la stessa cap-sula ma per riprodurre quel suonosenza valvole è stato necessario dise-gnare uno speciale circuito addiziona-le, che funge inoltre come trasforma-tore di ingresso essendo il TLM unTrasformer Less Microphone. Tre figu-re polari selezionabili - cardioide,

Il mitico Neumann U67 usato fin dagli anni ‘60 Il mixer Lawo a bordo del mezzo mobile della Prisma OB alle Olimpiadi di Pechino

Lawo Mc2 56 Fino a 376 input, 512 canali, da 16più 16 fader fino a 64 piu' 16

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ambiente.Per curiosita’ sonoentrato nel prefab-bricato fonoisolato eseppur constatandol’ ottima riuscita dellavoro, una voltainformato sul prezzo,ho subito pensato aimetodi di fonoisola-mento più classiciche se sono proget-tati e realizzati inmaniera ottimaledanno risultati formi-dabili con costi sem-pre consistenti manettamente minoririspetto alle decinedi migliaia di euroche può arrivare acostare una cabinainsonorizzata.www.far-audio.com

La tv al Museo

Nazionale della Scienza Sono state inaugurate le nuove areedella Sezione Telecomunicazioni delMuseo Nazionale della Scienza e dellaTecnologia “Leonardo da Vinci”, chesi arricchisce di tre nuovi spazi interat-tivi dedicati al telegrafo, al telefono ealla televisione. Oggetti storici, exhi-bit, aneddoti e testimonianze perconoscere e comprendere tre mediache hanno cambiato la nostra vita di

tutti i giorni. Un luogo della comunica-zione, fisico e metaforico, snodo tratutte le tecnologie presentate e puntodi convergenza dei nostri bisogni edesideri.L’inagurazione si è aperta con i salutidi Michele Perini, Presidente delMuseo Nazionale della Scienza e dellaTecnologia, Massimo Buscemi,Assessore Reti, servizi di pubblica uti-lità, sviluppo sostenibile e ricercascientifica della Regione Lombardia,Romano Guerinoni, Membro di giuntadella Camera di Commercio diMilano.Fiorenzo Galli, Direttore Generale delMuseo Nazionale della Scienza e dellaTecnologia, ha presentato le nuovearee della sezione Telecomunicazionidel Museo, un progetto museologicoinnovativo, in cui il Museo ha svolto unruolo attivo e di coordinamento di uncomitato scientifico di livello interna-zionale. La grandezza di questo pro-getto sta nella capacità di coniugarevalore educativo, trasferimento delsapere e partecipazione diretta. Lesezioni espositive permettono di farcomprendere al pubblico la storia dimedia che hanno modificato il nostroquotidiano, attraverso concetti tecni-co e scientifici, percorsi storici e sezio-ni interattive. L’eccellenza del proget-to è stata ottenuta grazie al coinvolgi-mento sinergico di aziende private edistituzioni pubbliche, attraverso un’at-tività di partnership e fundraisingmirata.Mike Bongiorno, ospite d’eccezione,ha salutato tutti i presenti con l’im-mancabile “Allegria!”, che l’ha con-traddistinto nel corso della sua lun-

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Far Audio:cabine insonorizzate,ma a che costo?Nei meandri della sconfinata fiera honotato una scarsa presenza di innova-zioni e quindi soluzioni per l’Isolamento acustico degli ambienti diripresa. Dopo qualche mezz’ ora diricerca finalmente scovo la Far, unazienda belga con sede a Huy, chepropone moduli prefabbricati inacciaio e legno, con elevate proprietàfonoisolanti e l’ acustica necessariaper una stanza di ripresa professiona-le.Costruiscono ambienti di dimensionivariabili, cercando il miglior compro-messo possibile per soddisfareentrambe le esigenze sonore, combi-nando le applicazioni di due principifondamentali nell’ isolamento acusti-co: il principio che il peso della massaassorbe la potenza della pressionesonora e il pricipio che l’ attenuazionedi onde sonore attraverso l’ alternaredi molle e di massa sul suo percorsoporta a buoni risultati isolanti maimpoverisce la risposta interna all’ Mike Bongiorno in compagnia di Fiorenzo Galli, direttore del Museo della Tecnica di Milano

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ghissima carriera televisa. MikeBongiorno ha collaborato con ilMuseo nella realizzazione della sezio-ne dedicata alla televisione, dove èstata riproposta la prima puntata delquiz Lascia o Raddoppia, visibile inuna televisione nell’ambiente rico-struito di un tipico bar anni Cinquanta.Mike ha ricordato infatti “che all’epo-ca tutti si riunivano nei bar, dove si tro-vavano i primi e pochi televisori, pervedere Lascia o raddoppia. Venivanopersino interrotte le riunioni inParlamento per seguire il program-ma…”. Il signore della televisione, che hadato vita al nostro tempo raccontandol’Italia che cambia attraverso la storiadei suoi programmi, dalla radio allatelevisione commerciale, con gioia estupore ha detto: “Oggi per me è unagiornata importante: non avrei maipensato un giorno di diventare unpezzo da museo! I visitatori presentie futuri potranno contemplarmi comeun pezzo della storia d’Italia”.Massimo Temporelli, Curatore delDipartimento Comunicazione delMuseo, ha spiegato quali sono stati icriteri di scelta per l’allestimento diogni sezione (telegrafo, telefono etelevisione) e come sia stato difficilescegliere gli oggetti da esporre, trat-tandosi di un contesto, quello delletelecomunicazioni, dove gli oggettiogni giorno vengono superati sul mer-cato da nuove tecnologie. “Per equili-brare lo sguardo si sono fissati deipunti saldi: uno sul passato e uno sulpresente. Il visitatore potrà così per-correre cronologicamente l’evoluzio-ne tecnologica dei tre mezzi di comu-nicazione passando attraverso percor-si convergenti in due punti. Nella saladelle reti e nella Piazza della

Comunicazione, quest’ultima realizza-ta con Telecom Italia. Nella piazzaconvergono tutte le aree circostantidel Dipartimento Comunicazione.”Roberto Saracco, Direttore del FutureCentre Telecom Italia, ha sottolineatocome “La Piazza della ComunicazioneTelecom Italia si stacca per unmomento dal percorso storico etematico della sezione per rifletteresulle frontiere della comunicazione esui confini delle tecnologie, che offro-no strumenti sempre più ibridi e flessi-bili. La piazza è una metafora dell’in-contro tra vecchi e nuovi media, è unveicolo per un viaggio nel futuro dellacomunicazione, per rispondere alleesigenze di socialità e di scambio diinformazioni dell’uomo”. Al centrodella piazza infatti si trova il visitatore,la persona. Nessun oggetto, chesarebbe stato già passato, ma solol’uomo, sintesi di tutti i potenzialianche tecnologici.In rappresentanza dei partner, sonointervenuti: Gina Nieri, Consigliere diAmministrazione Mediaset che haricordato la stretta collaborazione conil Museo nella realizzazione dellasezione televisione, dove è stato rico-struito anche il set dello storico pro-gramma Il pranzo è servito, con lacelebre ruota e i pannelli delle porta-te. Il programma condotto daCorrado cambiò la storia dei quiz tele-visivi nel palinsesto di fascia prandiale.Nieri ha poi aggiunto: “In questomuseo, che è museo vivente, dinami-co e interattivo, ospite perfetto è MikeBongiorno che è storia vivente dellatelevisione italiana”.Umberto Fraccaro Genovese,Presidente di Fracarro Radioindustrie,ha ricordato come i fratelli Fraccaro diCastel Franco Veneto siano stati pio-

neri assoluti nella tecnologia televisivaproponendo un progetto curioso egeniale esposto nelle nuove aree delMuseo: un prototipo di televisionemeccanica degli anni Trenta e “Latelevisione per tutti”, un kit di mon-taggio con cui potersi costruire in casaun proprio televisore, di cui è espostala guida per l’assemblaggio.Aldo Meneghelli, AmministratoreDelegato di Sharp, partner del pro-getto e riferimento nella scelta delletecnologie utilizzate nella sezioneespositiva, ha sottolineato come ilfuturo tecnologico della produzionedegli apparecchi televisivi volga sem-pre più l’attenzione verso l’ambiente el’energia pulita, con l’utilizzo dei cri-stalli liquidi e le celle fotovoltaiche chepermettono la riduzione dell’emissio-ne di anidride carbonica.Eugenio Razelli, AmministratoreDelegato di Magneti Marelli, ha ricor-dato la storia nel settore telecomuni-cazioni di Magneti Marelli, prima chesi occupasse di tecnologia per auto-veicoli. La Magneti Marelli è stataazienda leader nel settore radio-tele-visivo fra le due guerre fino all’iniziodel boom economico e di fatto hareso possibile l’esistenza delle primereti. Nella sezione del Museo esponealcuni interessanti esemplari di came-ra da ripresa televisiva e un televisoreda consolle di fine anni Trenta.Infine Loredana Grimaldi,Responsabile Branding e CorporateIdentity di Telecom Italia, ha chiuso gliinterventi della mattina, sottolineandocome le nuove tecnologie rappresen-tano un elemento fondamentale nellestrutture sociali, varcando le sogliedella comunicazione per convergerepiù funzioni e più servizi in nuoveesperienze multisensoriali.

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Al Museo della Scienza in mostra gli strumenti della comunicazione e la loro evoluzione nel corso del secolo scorso: dal telegrafo alla televesione...ed oltre

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Gli sviluppi delle telecomunicazioni in Italia Il sottosegretario alle ComunicazioniPaolo Romani ha presentato inParlamento la relazione sulla situazio-ne complessiva delle telecomunica-zioni in Italia con le linee di azione delgoverno.Il documento è pubblicato a pagina14 e reperibile anche sul sito diMonitoR.www.monitor-radiotv.com/downloadIn particolare vengono ricordati letappe dello switch-off dell'analogicoterrestre.La prima tappa è prevista a fine otto-bre in Sardegna: le 650.000 famigliedella regione potranno continuare avedere la tv solo in digitale. Secondoun'indagine Makno all'inizio del 2008l'89,1 % delle abitazioni dell'isola erain grado di ricevere la tv digitale.Qualche problema invece per loswitch-off in Valle d'Aosta, dove ilnumero di decoder/ricevitori è decisa-

mente inferiore. A tale proposito èstato stabilito uno slittamento rispettoalla data prevista del 15 novembre2008. Il 24 settembre, in una riunione tra ilsottosegretario allo SviluppoEconomico con delega alleComunicazioni, Paolo Romani, e ilpresidente della Regione autonomaValle d'Aosta, Augusto Rollandin, si èdeciso che entro 90 giorni sarà con-giuntamente definita la data dello'switch off', in linea con il piano cheprevede il passaggio al digitale terre-stre entro il primo semestre del 2009.Alla riunione - che riavvia tutte le pro-cedure del piano nazionale di digita-lizzazione - erano presenti tutti ibroadcast. "Particolare attenzione - silegge in una nota dell'amministrazio-ne regionale - è stata dedicata allaconformazione orografica dellaRegione e alla situazione delle vallilaterali ed al loro progressivo coinvol-gimento in modo da assicurare chenessuno verrà escluso nel passaggio

dall'analogico al digitale".A metà novembre invece dovrebbeessere la volta di 1,2 milioni di utentidelle province di Torino e Cuneo chevedranno la switch-off di RAI 2 eRete4, per passare allo swich-off ditutti i canali a metà marzo 2009.La tappa successiva è prevista inTrentino con le stesse modalità: amarzo switch-off di RAI 2 e Rete4, afine settembre le 200.000 famiglie resi-denti potranno ricevere solo la tv digi-tale.Il completamento dello switch-off intutta Italia dovrebbe realizzarsi entro ilgiugno 2012, anche se il sottosegeta-rio Romani si auspica di potere antici-pare i tempi.

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sulla pubblicità, aiutate dalla tendenzadegli operatori europei a offrire acces-so illimitato ai contenuti video e TV suidispositivi mobili.I dati confermano comunque che duesu cinque fra gli utenti di telefonimobili hanno provato i contenutivideo. Di questi, il 18% continuano ausufruirne almeno una volta alla setti-mana, e un terzo di costoro lo fa quasiquotidianamente.La ricerca riguarda anche le abitudini:il 46% degli utenti guarda video sumobile a casa, dove ha naturalmente adisposizione altre piattaforme come laTV e il computer, e il 30% dichiara chelo fa fra una faccenda e l'altra, mentreil 30% si definisce spettatore in viag-gio - presumibilmente si parla di pen-dolari.Altri dati interessanti:- Il 33% degli intervistati ha seguitocontenuti video o TV sul mobile perun'ora o più.- Il 41% considera la possibilità di fer-mare e riprendere in un altro momen-to la visione come un fattore determi-

nante nella decisione di usare i servizidi video mobile.- Il 72% non ricorda di avere visto pub-blicità sul proprio terminale mobile.Gli altri, per il 53% dicono di averericevuto pubblicità sotto forma dimessaggi di testo e per il 34% ricorda-no qualche pubblicità in video.Se paragonati con quelli di altri studiportati avanti negli Stati Uniti su cam-

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Un' inchiesta indipendente sulla frui-zione della televisione per mezzo deidispositivi mobili nel Regno Unitoconferma l'esistenza di notevoli bar-riere al consumo di contenuti videoattraverso il cellulare: sono principal-mente la mancanza di consapevolezzadell'offerta (44%) e il prezzo dei servizi(33%) a mettere in dubbio le previsio-ni di espansione del mercato.Tutto fa pensare che la domanda divideo mobile sia consistente: il 65%degli intervistati si è infatti dichiaratodisponibile ad accettare contenutipubblicitari, a fronte di programmigratuiti o fortemente scontati; d'altraparte, se il servizio dovesse essere for-nito a pagamento, il 22% ha dichiara-to di preferire un modello pay-per-usee il 13% ha mostrato interesse per ilpagamento di un abbonamento acambio di contenuti senza pubblicità. Per Wayne Purboo, CEO di QuickPlayMedia, l'inchiesta rivela chiaramenteche la barriera alla diffusione delmobile TV nel Regno Unito si chiamacosto percepito e la soluzione è daricercare in forme di offerta basate

Tv e cellulare,matrimonio difficileTv e cellulare,matrimonio difficile

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pioni demografici analoghi, i risultatiappaiono praticamente uguali: le abi-tudini e le preferenze dei consumatorisulle due sponde dell'oceano noncambiano di molto.Fin qui, uno dei tanti comunicati chequotidianamente appesantiscono lenostre pur capienti caselle di postaelettronica: da quando negli ufficistampa hanno capito che per le e-mailnon è necessario comprare francobol-li, l'andazzo è questo. D'altra parte, avolte queste comunicazioni infarcite didati perentori e interpretazioni inlibertà non riescono a nascondere deltutto alcune interessanti informazioni.Non si sa, in questo caso, su qualecampione sia stata effettuata la ricer-ca. E va bene, ci fidiamo: sarannotanti. Ma il pensiero astratto non mi siaddice e qualsiasi operazione piùcomplessa dell'addizione a due cifremi provoca inestricabili aggroviglia-menti neuronali, pertanto ho provatoa trasformare le percentuali in numerie i numeri in fotografie (il 33% dei pas-seggeri di un autobus, il 28% dei vicinidel mio condominio) e mi sono subito trovato meglio.

Matrimonio difficile odivorzio annunciato ?

Dunque: sul bus 94 dell' ATM diMilano (circolare interna) che prendoal mattino, utilizzato da un buon cam-pione di studenti, professionisti,impiegati e signore con bambini, viag-giano diciamo 60 persone. Di queste,visto che siamo nella ricca e dinamicaMilano, poniamo che almeno 50abbiano con sé terminali mobili avan-zati e in grado di ricevere contenutivideo - si tratta di una stima per ecces-so e anche tanto, ma mi piace andaresul sicuro. Orbene: apprendo dall'au-torevole inchiesta che fra queste 50persone, in 20 hanno provato a guar-dare contenuti video. Dopo avereassaporato le meraviglie di questatecnologia, i fan del mobile videosono rimasti in 3,6 - facciamo 4, buonpeso - che continuano a guardarecontenuti video almeno una volta allasettimana, mentre gli entusiasti che lofanno quasi (quasi) quotidianamentesono 1,2 cioè uno e un gatto, ma nonso se il gatto faccia audience.

Bene. Ho giocato con dati britannici, ein UK hanno autobus a due piani; manon credo che la cosa cambi molto.Infatti, giuro, non ho mai visto gentefruire di contenuti video o TV sul bus94 - e lo prendo due volte al giorno.Non ho neanche mai incontrato viciniconcentrati a guardare contenuti TV inascensore: solite banalità sul tempo,altro che TG fra il piano terra e il quar-to.Quindi, così come la vedo io, l'unicainterpretazione sensata dell'inchiestain questione porta fra l'altro a questeconclusioni:- Il mercato del video su terminalemobile, ora come ora esiste solo neifarneticanti business-plan degli opera-tori e nelle pie speranze degli investi-tori (di solito operatori di venture capi-tal che giocano con denari altrui).- Qualsiasi azienda che ipotizzi unritorno dalla pubblicità trasmessa suservizi video mobile ha bisogno di unrapido rinnovamento del manage-ment.

Attenti al mobile videoDel resto anni fa, prima dell'era dellereti digitali, alcuni produttori di puntacommercializzavano televisori portatiliminiaturizzati molto perfezionati.Erano apparecchi leggeri, non piùingombranti di un telefonino avanzatoe dotati di display ampio e luminoso.Anch'io ne comprai uno, affascinatodalla miniaturizzazione e dalla portati-lità, e dopo un paio di serate finite congli occhi arrossati avevo già capitotutto: il televisorino finì in un cassettoda dove ogni tanto viene recuperatoper momento-nostalgia e una rapidaocchiata su un flop dell'industria.Pensare che un simile aggeggio, cari-no e affascinante ma decisamente inu-tilizzabile, possa venire resuscitato daun semplice cambiamento nella fre-quenza di trasmissione dei contenutimi sembra quanto meno azzardato. Sul mobile-video non investirei uncentesimo; su certe aziende di mar-ket-research ancora meno.

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Riproduciamo la relazionepresentata in parlamento daPaolo Romani, sottosegreta-rio del Ministero per loSviluppo Economico condelega alle comunicazioni.Ne esce un quadro complessivo della situazione del settoree le linee guida del governonei prossimi mesi e anniper dare una direzione allosviluppo complessivo delcomparto.Ci è sembrato interessantefornire ai nostri lettori ildocumento originale peraprire l’eventuale discussione.Il dibattito è aperto...

1. LE TELECOMUNICAZIONI IN ITALIALe sfide che ci attendono nel campo delle comu-nicazioni elettroniche per i prossimi anni sonodecisive per permettere all’Italia di mantenerequella dignità geopolitica che la Storia le ricono-sce. O avremo Reti di comunicazioni veramenteall’avanguardia e competitive oppure non sare-mo. O riusciremo a mantenere sviluppo, ricercae investimenti all’avanguardia oppure passere-mo da snodo tecnologico, economico e culturalefondamentale a semplice linea di passaggio.Quello delle Comunicazioni, infatti, è un propel-lente di sviluppo non solo per l’economia ma perl’intelligenza di un Paese, per la salvaguardiadelle proprie capacità di essere flessibile, velocee moderno. Della sua capacità di saper darerisposte.Quelle risposte allo sviluppo del sistema delleinfrastrutture tecnologiche del nostro Paese, chenoi vogliamo dare presto e bene. Anzi, che giàstiamo dando.Le TLC hanno conosciuto un grande sviluppo nel-l’ultimo decennio, a seguito dell’evoluzione tec-nologica e del processo di liberalizzazione eapertura alla concorrenza che - sotto la guidaattenta dell’Autorità per le Garanzie nelleComunicazioni - ha stimolato un circolo virtuosoper imprese e consumatori raggiungendo risul-tati importanti che hanno ripercussioni di granderilevanza sociale e costituiscono motore per losviluppo produttivo del Paese. Si stima, infatti,per il solo sviluppo della banda larga un molti-plicatore di crescita nel PIL pari a 1,5 - 2 puntipercentuali che salirebbero ulteriormente con larealizzazione di infrastrutture di rete di nuovis-sima generazione.Mi soffermerò, in particolare, sulla rete diTelefonia fissa, insostituibile spina dorsale delPaese. Tralascerò il mobile: lì opera un mercatomolto più competitivo, fatto di Reti proprietariee concorrenti, dove il grimaldello di mercato èanche nella capacità dell’operatore di avere unaRete sempre più aggiornata: dunque, un merca-to che si autoalimenta per ciò che concerne, svi-luppo della Rete, competizione, avanguardiatecnologica. Lo dimostrano i dati: Oggi l’Italia èuno dei mercati più liberalizzati d’Europa, ilquinto mercato al mondo nelle telecomunicazio-ni in termini di fatturato pro-capite e il secondoper quanto riguarda i servizi voce della telefoniamobile. Quest’ultima colloca l’Italia ai vertici

della classifica mondiale in termini di percentua-le di penetrazione (140%). Siamo, inoltre, ilprimo Paese d’Europa come numero di utenzemobili di terza generazione (17 milioni di uten-ti UMTS) e il secondo al mondo dopo il Giappone.Nell’ultimo anno, inoltre, abbiamo visto la nasci-ta di nuovi operatori mobili virtuali (PosteMobile, Coop, Conad, alcuni operatori di retefissa), che garantendo al consumatore una scel-ta più ampia in termini di offerta economica e diservizi, possono vantare oltre cinquecentomilaclienti in pochi mesi.La Rete di telefonia fissa rimane fondamentaleasse strategico, quella oggi maggiormente biso-gnosa di essere stimolata nel suo sviluppo.Come sappiamo, la concorrenza infrastrutturalesi è sviluppata in un ambito piuttosto limitato. Illocal loop unbundling ha dato discreti risultati disviluppo di Reti altre, rispetto a quella dell’ex-monopolista, ma non nella misura che ci siaspettava e non nell’accesso. Sappiamo chealmeno per i prossimi dieci anni la rete in ramenon sarà sostituita se non parzialmente dalle retidi nuova generazione (NGN), dalla fibra. Maproprio per questo un Governo lungimirante è lìche deve saper guardare.Aspirare ed agire affinché questi tempi di svilup-po tecnologico della Rete si accorcino, diventinorealistici.La forte competizione ha sollecitato gli operato-ri di telecomunicazioni del fisso alla ricerca dinuove strategie di crescita, per attenuare le per-dite di ricavi nel loro core-business (i tradiziona-li servizi vocali).In particolare, il mercato registra una notevolespinta innovativa, una richiesta di ampliamentodella capacità di banda delle reti esistenti. Quindila Next generation network, le Reti di nuovagenerazione che significa la fibra ottica portatasino alle case dei cittadini.I limiti tecnici delle reti attuali hanno condotto glioperatori in quasi tutto il mondo che operi in unambito di concorrenza evoluta, ad un rinnovatointeresse per nuove infrastrutture a larghissimabanda (ossia quelle capaci di trasportare servizidi accesso con capacità trasmissiva superiore a20 Mbit/s) perché lo scopo è quello di supporta-re nuovi servizi integrati: voce, video, grandequantità di dati, always-on degli utenti.Solo che in Italia le prestazioni tipicamenteofferte dalla banda larga sono carenti. Comesottolinea anche l’ultimo rapporto OCSE.Con 15,9 connessioni a banda larga ogni 100

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L’innovazione delle telecomunicazioni

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le Pubbliche Amministrazioni, ad esempio: scari-care modulistica, inviare documenti, sfruttare latelemedicina (e-Health), ottimizzare il trafficoautomobilistico, controllare e limitare gli accesinei centri storici, gestire i parcheggi, pagare inmobilità, ottimizzare i costi delle chiamate tele-foniche fisse e mobili, usare la telepresenzafavorendo il telelavoro o il lavoro collaborativo.Molte agenzie accreditate ed operatori del setto-re fanno previsioni sulla tipologia di trafficodegli anni a venire: Cisco System ha di recentepubblicato uno studio (Visual Networking Index)sulla natura del traffico transitante su Internet,dichiarando che ad oggi il 30 % del traffico suRete è di tipo Video contro il 5% del 2005, conuna straordinaria tendenza di crescita dei perso-nal content (tipo Youtube). Afferma, inoltre,CISCO che nel 2012 il traffico internet sarà costi-tuito per il 50% da immagini in movimento.

2. LO STATO DELLA BANDA LARGA IN ITALIA E LE RETI DI NUOVA GENERAZIONEIn Italia la copertura, intesa come percentuale dilinee telefoniche abilitate alla larga banda, è

caratterizzata da una marcata disomogeneitàdella velocità di accesso alla rete, non solo tra leregioni ma anche al loro interno e persino den-tro i singoli comuni. Per avere un quadro anali-tico abbiamo deciso di istituire una task-forceper la banda larga che avrà, tra gli altri, il com-pito di effettuare una veloce e puntuale ricogni-zione della situazione.Il mercato, abbiamo detto, evolve naturalmenteverso soluzioni sempre più avanzate che richie-dono, d’altra parte, investimenti che ne circoscri-vono la reale disponibilità alle aree più remune-rative. Si creano in tal modo delle aree cherimangono ancorate alla generazione tecnologi-ca precedente, definendo di volta in volta deinuovi parametri di classificazione del divariodigitaleOccorre, innanzitutto concentrarsi su cosa signi-fichi il concetto di divario digitale. Non è un con-cetto immobile nel tempo: ciò che oggi per moltiutenti costituisce una velocità di accesso alla retesoddisfacente si rivelerà insufficiente con l’evo-luzione dei servizi. Il divario digitale è, dunque,un concetto dinamico strettamente collegato alla

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abitanti - su una media europea a 27 del 18,2%- l’Italia si colloca al ventunesimo posto dellaclassifica, che vede ai primi posti in termini dipenetrazione la Danimarca (34,1 connessioniogni 100 abitanti), i Paesi Bassi (33,1), laSvizzera (30,7), la Corea del Sud (29,9) laNorvegia (33,1), l’Islanda (29,8), la Finlandia(28,8) e la Svezia (28,3).L’Italia, appunto, paga lo scotto della mancanzadi infrastrutture alternative al DSL, dice il rap-porto: nel nostro Paese non esistono connessionivia cavo - che rappresentano invece il 12,7% deltotale nei Paesi Bassi, il 9,7% in Danimarca,l’11,3% negli Stati Uniti - mentre la penetrazio-ne della fibra ottica è ferma allo 0,4%, contro il4,7% della Svezia, il 9,2% della Corea e il 7,6%del Giappone.Ancora, la penetrazione della banda larga nel2007 è aumentata nel nostro Paese del 2,73%,su una media Ocse del 3,75%: Paesi come laFinlandia, la Germania a le Svezia dimostrano,infatti, una capacità di crescita almeno doppia.In sintesi: il nostro punto di partenza è svantag-giato rispetto agli altri paesi più industrializzatisui tre importanti indici:1. tasso di penetrazione della banda larga,2. tasso d’incremento di tale penetrazione3. sviluppo della rete in fibra.Di fronte a questi dati il Governo vuole accetta-re la sfida.Dobbiamo tracciare la strada per avere una reteall’avanguardia che come servizi, possibilità diutilizzo e prezzi sia uno straordinario valoreaggiunto per tutti i consumatori finali.Sarà fatto ogni sforzo per incentivare gli investi-menti di questo tipo.Anche se il nostro compito primario rimane quel-lo di colmare i gap di alfabetizzazione informa-tica, del digital divide e, soprattutto, facilitarel’azione del libero mercato al netto di tutte leasimmetrie. Favorire un’effettiva e stabile com-petizione.Il futuro è oggi: cioè se non riuscissimo a coglie-re le opportunità di ogni tipo offerte da quellache chiamerei la Banda Larghissima, delleNuove Reti, rischieremmo di essere tagliati fuoridal resto del mondo, dalla possibilità di essereintegrati, di fare innovazione, di essere all’a-vanguardia,di difendere e potenziare le nostrecapacità e le nostre virtù.Sappiamo, dunque, che qualunque sia il model-lo di business vincente esso avrà comunque biso-gno di grandi capacità trasmissive. Le reti NGNgarantiranno la convergenza di tutte le reti suprotocollo Internet ponendo i protagonisti delmondo ICT di fronte a sfide nuove, a beneficiodei cittadini che si sentiranno parte della Societàdell’Informazione. Tra le nuove opportunitàofferte saranno presenti servizi per le aziende e

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diffusione del processo tecnologico.E’ per questo che, convenzionalmente, si parla digenerazioni di tecnologie: l’adsl sino a 2 megamegabit è la prima generazione; la seconda èl’adsl sino a 7 Mb; la terza è la banda larga sinoa 20 mb; la quarta è la fibra ottica nelle case, leNgn networks, con capacità sino a 100mb.Il mondo evoluto è già proiettato verso la quar-ta generazione: sappiamo che dovremo arrivarelì.Oggi, invece, ci sono aree del territorio che nondispongono nemmeno dell’accesso basilare diprima generazione a 2 Mbps.Secondo i dati comunicati da Telecom Italia, chepossiede la quasi totalità della Rete di accesso,gli interventi necessari a colmare il primo digitaldivide che permetta a quasi tutta la popolazionedi essere raggiunta dall’ADSL di prima genera-zione (sino a 2 mb di capacità) e che sono statigià pianificati, hanno come traguardo il 2010,attrezzando con dispositivi a banda larga circa9700 delle 10400 centrali esistenti (98,5% dellapopolazione, fonte Telecom).Ma nel 2010 le esigenze già saranno altre.Vediamo, invece, direttamente cosa sta accaden-do sulle Reti di nuova generazione, la quarta, lenuove reti in fibra, che sono il nostro obiettivostrategico. La stessa Telecom Italia ha comunica-to ufficialmente che, nei suoi piani d’investimen-ti prevede che per il 2016 prevede che il 65%del mercato dell’accesso - inteso come percen-tuale sul totale delle linee attive - sarà raggiun-to dalla Reti di nuova generazione. Ossia che il65% delle attuali linee nelle case degli italianisarà raggiunto dalla fibra ottica.Dunque, nel 2016, avendo come riferimentosolo la Rete d’accesso oggi e in futuro disponibi-le, la copertura sarà limitata solo alle zone piùremunerative. Buona parte del Paese non avràla fibra ottica che invece gran parte del resto delmondo starà gia utilizzando. Da questo dato sievince che numerose aree - non solo quelle afallimento di mercato (market failure) - sarannosenza banda larghissima. Anche questo è undato importante sul quale riflettere: l’azione delGoverno sarà nella direzione di fare ogni sforzoper favorire il raggiungimento da parte dell’in-tero sistema di mercato della più ampia e velo-ce di diffusione della NGN in Italia.La task-force per la banda larga - che prima cita-vamo - sarà lo strumento che dovrà permettereil veloce raggiungimento di tale obiettivo.Mettere tutti gli operatori intorno ad un tavolo,chiedere a ciascuno il contributo di idee e dicapacità d’investimento, stimolare la creazionedei meccanismi più remunerativi d’investimentosulla Rete per far sì che il nostro divario digitalenon si allarghi ma si riduca sia all’interno del

Paese sia rispetto al resto del mondo.

3. L’AZIONE DEL GOVERNO A FAVOREDELLA DIFFUSIONE DELLA BANDA LARGAE LARGHISSIMA E CONTRO IL DIGITALDIVIDESappiamo che il digital divide è legato all’indi-sponibilità d’infrastrutture a banda larga e deri-va da una molteplice serie di fattori. La confor-mazione geografica del territorio e la ridottadensità di popolazione che si riscontra nelle zonerurali e marginali del Paese richiedono investi-menti infrastrutturali ingenti per avere reti alarga banda che raggiungano tutti.Tali condizioni influenzano la convenienza eco-nomica a investire in infrastrutture di telecomu-nicazioni a banda larga da parte degli operatoridi settore, a causa della mancanza di una massacritica di mercato potenziale e mercato aggredi-bile, non solo nel breve ma anche nel mediolun-go periodo, tali da garantire la sostenibilità degliinvestimenti. Sono le cosiddette zone a fallimen-to di mercato (market failure) sui quali siamoobbligati ad intervenire.In questo senso sono andati gli interventi attua-tivi già pianificati e realizzati da Infratel, chenon possiamo oggi disperdere semmai valoriz-zare. Le infrastrutture di rete già realizzate daInfratel, sulla base del primo intervento attuati-vo, hanno reso disponibili circa 1200 km dinuova fibra nelle Regioni del Mezzogiorno delPaese,. Sono stati già pianificati altri interventida realizzare nelle Regioni del Centro-Nord,sulla base di specifici accordi di programma, sti-pulati in collaborazione con le Regioni. In futurol’intervento di Infratel potrà anche concentrarsinelle aree a divario digitale di prima generazio-ne - quelle sprovviste anche dell’accesso di basea 2 Mbps - e, nel contempo, nell’aumentare lepossibilità di introduzione della NGN ricorrendose del caso anche a tecnologie wireless, che nelcaso di realtà periferiche a bassa densità abitati-va costituiscono una efficiente alternativa allaposa della fibra.C’è da dire che questo tipo d’intervento appar-tiene ad un modello - quello dello Stato proprie-tario delle Reti - forse superato dagli eventi e,soprattutto, nella sua efficacia, da interventifinanziari e di sostegno allo sviluppo di altri tipoe meglio correlati alle esigenze di mercato.È interesse del Paese non rompere il circolo vir-tuoso competizione-investimento-innovazioneche si è sviluppato all’inizio del decennio e cheva incentivato mediante un intervento flessibile,che elegge la tecnologia a fibra ottica protagoni-sta e si propone di realizzare gli interventi infra-strutturali nelle aree sottoutilizzate per la forni-

tura dei servizi avanzati di informazione ecomunicazione in tutte le zone del Paese.Su questo siamo già intervenuti.Per contrastare il digital divide e diminuire lezone a fallimento di mercato andava consentitala possibilità di posare fibra in modo più sempli-ce, veloce e meno costoso. Il Governo ha giàdato questa fondamentale se non decisiva rispo-sta al mercato ed alle sue esigenze reali con il lemisure contenute nell’articolo 2 sulla Bandalarga del decreto legge “sviluppo” (decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 ) in questi giorniin fase di conversione.Con quel testo si risponde alle indicazioni che ilmercato e l’Autorità avevano individuato comedecisivi per lo sviluppo della banda larga e lar-ghissima nel Paese: i tempi lunghi e incerti per ilrilascio delle autorizzazioni e concessioni daparte di delle Amministrazioni locali, nonché ivari oneri amministrativi a carico degli operato-ri. Il Governo ha, infatti, definito un interventoorganico che va dalla semplificazione della disci-plina generale della concessione dei diritti dipassaggio - abolendo qualunque diritto specialeo esclusivo - sino alla previsione delle opportunemodifiche al codice civile che favoriscano la posadi cavi e di infrastrutture avanzate di comunica-zione all’interno dei condomini anche attraversospecifiche agevolazioni tributarie. L’interventoindividuato prevede anche l’istituzione di unregime agevolato per l’utilizzo del suolo pubbli-co che non ostacoli gli investimenti in reti abanda larga prevedendo, nelle aree sottoutiliz-zate, la gratuità per un congruo periodo ditempo dell’utilizzo del suolo pubblico per la posadi cavi infrastrutture a banda larga.Oggi dunque è molto più facile posare fibra nelpaese: dall’intervento in strada sino alle case deicittadini. Crediamo che ciò sarà un elementodecisivo nello sviluppo di questo settore.Il secondo, decisivo step è previsto nel disegno dilegge delega Banda larga presentato dalGoverno DISEGNO DI LEGGE AC 1441“Disposizioni per lo sviluppo economico, la sem-plificazione, la competitività, la stabilizzazionedella finanza pubblica e la perequazione tribu-taria” che abbiamo presentato il 2 luglio 2008L’intervento, che si pone all’avanguardia inEuropa, si avvarrà delle tecniche di finanza diprogetto, nella logica auspicata dallaCommissione europea della Public private part-nership, che, con una dotazione di 800 milioni dieuro per il periodo 2007/13, applicherà unmodello innovativo di stimolo e sostegno allacapacità del mercato di sviluppare interventiinfrastrutturali sulla banda larga o larghissima,in particolare a favore delle zone in digital divi-de. Il modello è quello del project financing sugara e per reti aperte. Ogni euro che il Governo

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investirà sarà sui progetti giudicati più virtuosiper lo sviluppo della Banda larga e permetteràdi favorire tutti quegli Operatori intenzionatiseriamente ad investire in progetti di questotipo. Infrastrutture che, una volta costruite,saranno vantaggiosamente messe a disposizionedel mercato. Tale intervento comporterà natu-ralmente che chiunque usufruisca di tali fondi lopotrà fare solo se il proprio assetto imprendito-riale garantisca per la gestione della propriaRete condizioni reali e puntuali di trasparenza,parità di trattamento e di tutte quelle garanzieregolamentari derivanti dai principi comunitari enazionali per l’accesso della concorrenza ai pro-pri asset, in particolare, se in condizioni di signi-ficativa concentrazione. In tal senso, guardiamocon molta attenzione al dialogo in corso tral’Autorità e Telecom Italia sugli impegni relativial temi della separazione della Rete.Appare utile riepilogare e precisare che le moda-lità di intervento pubblico previste nel DDLrispetteranno i principi regolamentari e normati-vi che la Commissione europea ha enunciato e diseguito richiamati:* Gara aperta* Accesso facilitato in modalità wholesale* Effetti sui fornitori e sugli operatori di infra-strutture esistenti* Le distorsioni di concorrenza e gli effetti sugliscambi sono limitati in modo che il bilancio glo-bale sia positivo* Limitazione della discrezionalità a livello tarif-fario* Neutralità tecnologica* Eventuale previsione di un meccanismo direcupero degli utili in eccesso (clawback)Compito del governo non è quello di sostituirsiagli operatori, bensì quello di creare le condizio-ni di politica industriale che massimizzino leopportunità per i cittadini e le imprese.

PROCESSO DI DIGITALIZZAZIONE TELEVISIVAOltre 300,000 ricevitori digitali venduti. Oltre6.000.000 di famiglie che utilizzano abitual-mente la piattaforma digitale terrestre. Unnuovo canale generalista della RAI (RAI4) dedi-cato ai giovani lanciato tre giorni fa in esclusivasul digitale. Superata per la prima volta la sogliadel 5% di utilizzo medio quotidiano del digitaleterrestre secondo i dati Auditel. Due milioni ditelefonate giunte in una sola settimana al callcenter dell’offerta Mediaset Premium. 17domande di editori internazionali, nazionali elocali presentati all’Autorità delle Comunicazioniper utilizzare il 40% della banda trasmissiva

degli operatori che daranno vita a dieci nuovicanali nazionali.Questo è quello che è avvenuto solo nell’ultimomese.Questi sono gli indicatori dello stato di salute deldigitale terrestre in Italia.E così da materia di disputa politica, come èavvenuto negli ultimi anni, il mercato e le esi-genze degli utenti e degli operatori, esattamen-te come è in ogni grande Paese europeo, hannofinalmente preso il sopravvento e determinatoche la grande rivoluzione che sta attraversandoin tutta Europa la tv generalista è più forte e piùgrande di ogni discussione accademica o, peg-gio, di contrapposizione politica.Il senso del presente contributo è proprio questo:illustrare a queste Commissioni le dinamiche dimercato e le evoluzioni che la televisione sta

affrontando, in assoluta consonanza con quantoavviene in Europa, affinchè il Parlamento possainnanzitutto conoscerle e, in secondo luogo,sostenerle anche realizzando quegli interventiche diano al nostro Paese ancora maggiore com-petitività e concorrenza ma soprattutto ancoramigliori servizi e offerte agli utenti e alla collet-tività.E’ opportuno innanzitutto illustrare lo stato del-l’arte della televisione digitale terrestre in Italiaper poi fornire al Parlamento tutti quegli ele-menti necessari a condividere le linee guidanecessarie a sostenere lo sviluppo di un proces-so ormai inevitabile e che cambierà, come mainegli ultimi decenni, un mezzo, come quellodella televisione, così diffuso e pervasivo nellenostre vite di tutti i giorni.

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Tabella 1. Offerta digitale attuale in Italia

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1. L’OFFERTA DELLA TELEVISIONE DIGITALE

TERRESTRE IN ITALIATutti conoscete l’offerta tradizionale analogica,cioè la televisione a cui siamo abituati, quellache noi, tutti gli italiani guardano per quasi quat-tro ore al giorno. Nove canali nazionali (tre RAI,tre Mediaset, due Telecom e Rete A) oltre a qual-che rete minore nonché numerose emittentilocali, alcune di buona qualità altre meno, cherappresentano il grosso dell’offerta generalista ilquale raccoglie più o meno il 90% dell’audiencegiornaliero (anche il satellite che pure è cresciu-to deve gran parte dei suoi ascolti al fatto che gliutenti guardano le reti tradizionali tramite Sky).Ebbene questo panorama nel giro di alcuni mesiè destinato a trasformarsi completamente. Giàoggi i sei milioni di famiglie abitualmente utiliz-zatori del digitale terrestre possono accedere aventotto canali nazionali (una moltiplicazioneper tre): la già citata Rai4, i programmi perbambini RAI Gulp e Boing, la rete di cinema Iris,la nuova Rai Sport Più, Sport Italia ma ancheRepubblica TV sono solo alcuni degli esempi piùsignificativi dei canali gratuiti offerti in esclusivasul digitale terrestre già oggi accessibili da partedi tutti gli utenti. A questa si affianca l’offertapay costruita da Mediaset e da Telecom ItaliaMedia (ricordate le due milioni di telefonate cheho citato all’inizio) che rappresenta un’alternati-va importante per l’utente rispetto all’offertapay tradizionale costruita su un modello com-pletamente alternativo a quello finora conosciu-to: se fino a ieri pay tv significava un’offertamolto ricca e importante per coloro che poteva-no economicamente permettersela da oggi paysignifica anche possibilità di visione di contenutidi pregio (calcio, cinema, Disney) attraversomodalità e condizioni accessibili a tutti. Per nonparlare delle tv locali che hanno svolto un fon-damentale ruolo nel nostro Paese in chiave plu-ralista e di diversificazione dell’offerta, che giàoggi operano con decine di multiplex digitali, eche domani si troveranno di fronte alla sfida difare dei contenuti locali uno dei punti forti del-l’offerta digitale.E la prospettiva, con il progressivo switch offdelle aree e con la cessione del 40%, è quella diun’offerta destinata ad aumentare raggiungen-do decine di canali nazionali generalisti e non, dioperatori tradizionali e non, che innoverannoprofondamente il concetto della tv generalista,quell’offerta e dedicata a tutti, quella a cuisiamo abituati tutti nella nostra fruizione quoti-diana, che si sta evolvendo e si evolverà profon-damente dando nuove opportunità di scelta, inItalia come in Europa, a tutti gli utenti televisivi.Vale la pena rilevare, nei confronti di tutti colo-

ro che hanno ritenuto o ritengono il digitale ter-restre un mero pretesto per la prosecuzione del-l’esistente, che solo attraverso tale innovazioneè stato ed è possibile che ben tre nuovi operato-ri nazionali (quali H3G, il gruppo Tarak BenAmmar o il gruppo l’Espresso) sono potuti diven-tare nuovi protagonisti a pieno titolo di taleofferta a dimostrazione di un sistema aperto pertutti coloro che sono disponibili ad investireeffettivamente e ad entrare nel sistema televisi-vo.Un’ultima considerazione relativa alla cessionedel 40% della capacità trasmissiva da parte deigrandi operatori televisivi (RAI, Mediaset,Telecom Italia Media) che l’Autorità sta gestendoe di cui forse si è complessivamente, da parte ditutti, sottovalutata la portata fortemente inno-vativa. Il Parlamento è testimone che la leggeistitutiva del digitale terrestre approvata nel2001 (la n.66), eravamo nel Governo Amato,tra i propri principi stabilì che, proprio per faredi tale innovazione un’occasione in cui venisseroaperte nuove opportunità a nuovi editori, i tra-dizionali soggetti cedessero il 40% dei proprispazi trasmissivi a soggetti indipendenti.Ebbene, l’Autorità dopo un’applicazione inizialedi tale normativa ha stabilito le regole per unavera e propria gara su progetti editoriali.Neanche un mese fa le domande pervenuteall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazionisono state 25 da parte di 18 diverse imprese,spiace dirlo per certi versi, soprattutto di livellointernazionale come Disney, Universal, la svede-se Airplus, ESPN, Turner; l’inglese Top Up Tv, el’americana Qvc. Vi sono inoltre anche alcunieditori di TV locale come Telelombardia eAntenna 3 Nord Est nonchè altri editori naziona-li come Sitcom, Class Editori, Coming Soon, Sat2000. Tra i nuovi soggetti nazionali inoltre visono Infront Italy, Archimede e il ConsorzioAlphabet per un’offerta di tipo educativa e for-

mativa. Entro il mese di Agosto la Commissionedell’Autorità deciderà la graduatoria ed entro lafine dell’anno almeno dieci nuovi canali nazio-nali prenderanno il via.Un’innovazione che cambierà e integrerà pro-fondamente l’offerta televisiva e che rappresen-ta una misura di apertura del sistema: la piùavanzata, sul piano dei contenuti, di qualsiasialtra misura intrapresa in Europa.La televisione italiana che si è intrattenuta inuna sorta di guerra dei trent’anni sul livello dipluralismo e del numero dei soggetti operanti haintrapreso una nuova strada che metterà, sulpiano della numerosità delle offerte e della lorocapacità di vincere dal punto di vista dell’utilizzoe del gradimento da parte degli utenti, la pro-pria cifra distintiva.

2. LA DIFFUSIONE, L’UTILIZZO E L’ASCOLTO

DELLA TELEVISIONE DIGITALE TERRESTRE

IN ITALIASi è appena rilevato come si modificherannol’offerta e la fruizione della televisione gratuitae generalista e come già oggi la configurazionedei programmi sia già profondamente diversarispetto all’attuale analogica.Ma è opportuno anche capire a che punto è, apoco più di cinquanta mesi dal passaggio defini-tivo al digitale, lo stato attuale della diffusione ditale tecnologia in Italia, tra le famiglie italiane.Complessivamente, come rileva GFK, il primoistituto europeo di rilevazione sui consumi fami-liari, i ricevitori digitali terrestri acquistati inItalia hanno raggiunto a maggio 2008 la quotadi 8,624 milioni, di cui 6,256 milioni rappresen-tati da decoder esterni e 2,367 milioni la quotaraggiunta dai televisori con sintonizzatore digi-tale terrestre integrato. Una banale proiezionedegli attuali andamenti di mercato porta così a 4

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milioni la stima di ricevitori venduti quest’anno,superando così già a fine 2008 la soglia dei 10milioni di ricevitori digitali terrestri venduti nelmercato italiano e incominciando a recuperarela posizione di ritardo accumulata negli ultimianni.Va riconosciuta in questa chiave la positivitàdella norma introdotta nella precedente legisla-tura, fortemente voluta dagli operatori e daiproduttori di apparati, che ha mutuato una ini-ziativa francese meritoriamente accolta dalGoverno, che ha reso progressivamente obbliga-torio l’inserimento del ricevitore digitale negliapparati televisivi (dal prossimo Aprile ma cheha già innescato dinamiche di mercato irreversi-bili). Una dinamica che risolve una domandaangosciosa fino a qualche mese fa e cioè di comefare a dotare entro il 2012 tutte le famiglie ita-liane di ricevitori digitali.Se si considera, oltre alle vendite dei ricevitori, lapenetrazione e l’utilizzo effettivo del digitalenelle famiglie italiane il trend positivo non muta.La ricerca Makno “Monitor sulla tv digitale”, evi-denzia infatti che alla fine di maggio il numerodelle famiglie TDT (in possesso cioè di almeno unricevitore per il digitale terrestre nella residenzaprincipale) è salito fino a 5.912.000, con unacrescita netta di circa 130 mila unità rispetto adaprile (+2,2%). Tra aprile e maggio il numerodei ricevitori TDT presenti nelle famiglie è salitoda 6.288.000 a 6.427.196, per una crescitamensile pari a circa 140 mila unità. Vale la penarilevare per chiarezza che la differenza di circail 20% tra apparati venduti e diffusione effettivatra le famiglie è un trend comune a tutti i PaesiEuropei dovuti a fenomeni strutturali quali obso-lescenza degli apparati, secondi televisori, eser-cizi commerciali, ecc.In ogni caso oggi si può essere certi che oltre unafamiglia italiana su quattro ha attivato ed utiliz-za abitualmente un ricevitore digitale terrestre.utto ciò porta ad un elemento fondamentale diriflessione a cui si accennava precedentemente ecioè alla risposta che molti di noi con difficoltàriuscivano a fornire fino a pochi mesi fa rispettoalla domanda di come entro il 2012 tutti gli ita-liani sarebbero riusciti effettivamente a fornirsidi un ricevitore in grado di accedere alle nuovemodalità di trasmissione per effettuare lo switchoff definitivo. Ebbene una semplicissima proie-zione ci dice che, con l’attuale ritmo di diffusio-ne (300.000 ricevitori al mese), un ritmo fisio-logico e non determinato da alcuna operazionestraordinaria, con circa 4 milioni di ricevitoril’anno, entro il 2012 avremmo ampiamenteraggiunto praticamente l’universalitàdelle fami-glie italiane non considerando neanche la natu-rale accelerazione che vi sarà con il progressivopassaggio di aree regionali al digitale integrale.

Per concludere questa serie di considerazioni,dopo la vendita degli apparati e la diffusionenelle famiglie, alcuni dati riguardo all’effettivoutilizzo del digitale terrestre.Nel giugno 2008 l’utilizzo della piattaformadigitale terrestre supera per la prima volta il cin-que per cento. Il 5,1% del complessivo consumodi televisione del mese di giugno è infatti passa-to attraverso i decoder terrestri digitali. Una cre-scita, rispetto al precedente mese di giugno, dioltre il 100% in cui il consumo della piattaformaDTT era più o meno fermo al 2%.

C’è da rilevare che, al momento, rispetto ad altriPaesi Europei (in cui l’ascolto del digitale terre-stre si pone tra il 10 e il 15%) l’effettivo utilizzodi questa piattaforma è effettivamente ancora

poco sviluppata anche se è importante notare iltrend di crescita che ha portato nell’ultimo annoil consumo di tale piattaforma praticamente araddoppiarsi.Occorre però allo stesso tempo considerareanche l’utilizzo della medesima piattaforma daparte delle famiglie residenti nelle aree piùavanzate e cioè le cosiddette aree all digitalquelle in cui si è favorita la sperimentazione(Sardegna e Valle d’Aosta). In tali Regioni, comenoto, si è anticipato il passaggio in esclusiva aldigitale terrestre di due reti (RaiDue e Rete

Quattro) proprio per rendere progressiva latransizione integrale al digitale che avverrà trapochi mesi.Ebbene in queste Regioni il consumo del digitale

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è assolutamente maggioritario. Se si considerainfatti complessivamente l’utilizzo del digitale(satellite e terrestre) in entrambi le regioni infat-ti supera il 60% e il tradizionale analogico sisitua già sotto il 40%.Non solo. Se si considera la Sardegna che, a dif-ferenza della Valle d’Aosta non presenta proble-mi di ricezione particolari dovuti alla conforma-zione orografica, si può rilevare che il digitaleterrestre è già, ancora prima della conversionedell’analogico, divenuta di gran lunga la moda-lità di accesso più diffusa alla tv daparte delle famiglie.

3. LE SCELTE INDUSTRIALI E

TECNOLOGICHE DEL DIGITALE TERRESTRE

ITALIANO: IL PROFILO PIU’ AVANZATO A

LIVELLO EUROPEOIl nostro Paese è spesso afflitto dalla caratteristi-ca della propria sottovalutazione. Così quandoguardiamo a settori ad alto contenuto di svilup-po tecnologico spesso gli altri Paesi sono piùavanti e non rimane che rincorrere. E’ questoinvece uno dei casi in cui dovremmo essereorgogliosi delle scelte operate e dovremmo tutticollaborare per sostenerle.Dietro ogni grande innovazione tecnologica visono precise scelte strategiche ed industriali chehanno poi ricadute concrete sulla fruizione quo-tidiana da parte degli utenti. Ebbene anche sepochi ne sono consapevoli, il modello adottatoper l’Italia a livello di digitale terrestre è, ancheper riconoscimento degli altri Paesi, il più avan-zato a livello europeo. Perché?Intanto perché ha introdotto, per primo in

Europa, l’offerta di televisione in mobilità (ilcosiddetto DVBH) ricevibile sui telefonini quandoancora i principali Paesi europei ne stanno dis-cutendo le modalità di diffusione.In secondo luogo perché ha sperimentato perprimo le trasmissioni in Alta Definizione sul digi-tale terrestre (mentre gli altri ancora ne discuto-no) e si appresta a farne una caratteristica gra-tuita per tutti nelle aree di switch off dimostran-do in maniera eloquente i vantaggi per gli uten-ti in termini di qualità del passaggio al digitale.Poi perché ha promosso una modalità di accessoassolutamente innovativa a contenuti premiumattraverso una nuova formula di pay per view edi pay tv che ha consentito finora di potere assi-stere a film, calcio, serie e altri contenuti a milio-ni di persone che finora vedevano preclusa talipossibilità. L’introduzione di smart card leggibiliattraverso i decoder, e già da oggi da molti deitelevisori integrati, è una innovazione a cui moltiPaesi, sulla strada italiana, si stanno avviando.Ma anche e soprattutto perché ha sostenuto edifeso un profilo dei ricevitori “intelligente” ecioè che consenta, oltre alla ricezione delle nor-mali trasmissioni, anche una navigazione tradati, servizi e offerte anche interattive. L’Italia èl’unico paese nel quale la maggioranza dei rice-vitori - ben l’82% - è dotato di modem e sup-porta applicazioni Mhp (Multimedia Home

Platform). E’ questa una caratteristica fonda-mentale delprofilo italiano che è stata spesso addiritturaderisa da alcuni detrattori ma che ci viene invi-diata da tutti i Paesi e dagli operatori dei princi-pali Paesi Europei proprio perché consente unosviluppo delle applicazioni ed una crescita dellapiattaforma. Per fare un esempio comprensibilea tutti basti pensare all’affermazione dei telefo-nini GSM che, succedendo agli analogici TACS,hanno trovato negli SMS una delle applicazionipiù diffuse nonostante non fosse nei punti diforza iniziali. L’adozione di ricevitori intelligenticonsente e consentirà cioè lo sviluppo di applica-zioni aperte, scalabili ed evolubili (pensiamo altelevideo digitale con immagini, alla guida aiprogrammi indispensabile tra decine di offerte,a contenuti integrativi e aggiuntivi ai program-mi tradizionali, a giochi, sondaggi, corsi, ecc.)che renderanno a tutti gli utenti nuovi servizi enuove opportunità che, al contrario, con termi-nali chiusi (come gli zapper per lo più diffusi alivello europeo) sarebbe impossibile offrire.La via italiana al digitale terrestre non è dunquecaratterizzata unicamente dalla moltiplicazionedelle offerte e dei canali (per quattro o cinquecome abbiamo visto) ma anche da nuovi conte-nuti (l’accesso a contenuti di pregio), da unanuova qualità di visione (l’alta definizione gra-tuita per tutti), da nuove modalità di fruizione(la televisione in mobilità), da nuovi servizi eopportunità (la navigazione in televisione) cherenderà davvero la tv un media diverso da quel-lo che siamo abituati a conoscere in linea con l’e-voluzione dei consumi culturali in atto soprattut-to delle fasce più giovani.Un profilo da sostenere e difendere con apposi-te iniziative anche per rendere maggiormentecompetitivo il modello italiano nel panoramaEuropeo.Un’ultima parola su un’iniziativa di cui anche lastampa si è occupata in questi ultimi giorni. Sitratta della costituzione, così come già avvenutonel Regno Unito, di una società per la promozio-ne comune del digitale terrestre. I principali ope-ratori nazionali stanno infatti per dare il via allasocietà TIVU che si occuperà di dare una veste euna promozione comune all’offerta presente suldigitale terrestre nonché di replicare la medesi-

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ma offerta gratuita sul satellite al fine di con-sentire anche a coloro, che a partire dallaSardegna, non hanno possibilità per motivi oro-grafici di accedere ai programmi della tv terre-stre di vedere i medesimi programmi anche sulsatellite. Si tratta di una iniziativa centrale sulpiano della universalità dell’offerta che va soste-nuta e incoraggiata.

4. IL PASSAGGIO AL DIGITALE: IL MODEL-

LO “SARDEGNA”In tutta Europa si dibatte intorno alle modalitàattraverso cui si può realizzare il passaggio dal-l’analogico televisivo al digitale raggiungendo lemigliori opportunità per gli utenti, per gli opera-tori, per il complesso industriale del Paese e perla collettività intera.Mentre Regno Unito, Francia e Spagna stannoancora sperimentando in piccole comunità taleprocesso (dalle 15 alle 30.000 unità) in Italia cisi è invece posti un obiettivo assai più ambizio-so: portare integralmente in digitale nei prossimiquattro mesi 1.600.000 individui e cioè laRegione Sardegna.Tale processo, in stato assai avanzato e di pros-sima conclusione, è stato fondato innanzitutto su

un’innovativa modalità di pianificazione dellefrequenze. Grazie al lavoro dell’Autorità delleComunicazioni e degli operatori si è introdottauna profonda innovazione del metodo fin quiadottato. Innanzitutto per la prima volta talelavoro di pianificazione è stato in piena sintoniacon gli accordi internazionali (Ginevra 2006)realizzando un coordinamento con i Paesi limi-trofi che mette l’Italia pienamente in regola congli standard internazionali. In secondo luogo èstata adottata una modalità (tecnicamentedenominata SFN - Single Frequency Network)che, assegnando a ciascun operatore l’utilizzodella stessa frequenza di trasmissione in tutti gliimpianti dell’area, consentirà una ottimizzazio-ne dell’utilizzo delle frequenze come mai finoraera successo. Infine attraverso procedure di pia-nificazione e di assegnazione che rendono anco-ra maggiore l’apertura del settore a nuovi ope-ratori, delle oltre 35 frequenze utilizzate (perrealizzare altrettante reti digitali con copertureprovinciali e regionali) solo un terzo è stato asse-gnato agli operatori principali (RAI e Mediaset),

circa un terzo agli altri operatori nazionali (tracui due reti destinate ad essere assegnate trami-te gara a nuovi operatori) e oltre un terzo alleemittenti locali che si sono candidate a diventa-re operatori di rete e che dovranno connotareanche dal punto di vista dei contenuti questaloro presenza.Ma il modello Sardegna non è significativo solodal punto di vista della pianificazione delle fre-quenze ma anche dal lato della diffusione deldigitale nelle famiglie.Tali dati, chiaramente eloquenti, fanno dellaSardegna l’area europea in cui la diffusione deldigitale è maggiormente pronunciata. Ciò è statopossibile non solo grazie ad una sperimentalepolitica dei sussidi alle famiglie in regola con ilpagamento del canone RAI per l’acquisizione delricevitore, ma anche e soprattutto grazie ad unastrategia assolutamente innovativa rispetto alpanorama europeo che ha anticipato il passag-gio al digitale di due reti nazionali (RaiDue eReteQuattro), che ha reso così più progressivoper gli utenti tale processo abituandoli ad un uti-

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lizzo della nuova piattaforma infatti ormai pra-ticato sistematicamente dalla maggioranza degliutenti.L’insieme di tale processo vedrà adesso nel pros-simo mese di ottobre, supportato da un’impor-tante campagna di comunicazione, il passaggiodi tutte le emittenti, nazionali e locali, dalla tra-smissione analogica a quella digitale sperimen-tando definitivamente tale modello e rendendocosì la Sardegna la prima area europea digitalecon una tale estensione territoriale e di utenza.Analoghi processi sono già stati attivati conappositi protocolli di intesa in Valle d’Aosta,Piemonte e Trentino che vedranno tutti nei pros-simi mesi oltre 6 milioni di persone interessate atale fondamentale passaggio.Naturalmente sulla base delle esperienze matu-rate in queste aree sarà replicato il processo intutte le aree del Paese.

5. ALCUNI ELEMENTI COMUNI SULLA PRO-GRAMMAZIONE DELLO SWITCH OFF INEUROPA E IN ITALIAL’Unione Europea ha indicato a tutti i membri,come noto, un obiettivocomune e cioè quello di favorire le azioni neces-sarie affinchè entro la fine del 2012 sia conclu-sa la transizione dall’analogico al digitale. AlcuniPaesi hanno già compiuto tale tragitto (comel’Olanda ad esempio) ed altri sono in stato avan-zato, anche sulla base di una diffusione limitatadella ricezione terrestre (nei Paesi del CentroEuropa sono assai più diffusi il cavo ed il satelli-te) e dunque un più limitato impatto sociale edindustriale di tale transizione.

Sono comunque processi di dimensione plurian-nuale (circa dieci anni) che stanno arrivando acompimento e che, contrariamente a quantoaffermato da alcuni, ci vedono comunque abba-stanza allineati.Pur con i propri tratti distintivi che ogni Paese haassunto per l’attuazione di questo processo ditransizione, vi sono elementi comuni che vannonotati soprattutto se si prendono in considera-zione le esperienze inglesi, francesi e spagnolequali nazioni che hanno caratteristiche di dimen-sioni e di diffusione della televisione terrestrepiù simili alle nostre.Innanzitutto ovunque si è promosso un coinvol-gimento sistematico dei tre attori principali ditale processo (istituzioni, Broadcaster edindustry) dando vita e vere e proprie cabine diregia in cui le politiche di attuazione fosserocondivise da tutti i protagonisti.In secondo luogo si è messa in atto una politicadi pianificazione per lo spegnimento delle areegeografiche e per l’assegnazione dei programmio delle frequenze che ha dato certezza agli ope-ratori, agli utenti e alle amministrazioni locali (IlRegno Unito ha individuato circa 15 aree, cosìhanno fatto i francesi, gli spagnoli hanno inveceoptato per 73 aree tecniche).Inoltre praticamente ovunque sono state attiva-te politiche che hanno favorito un profilo indu-striale e tecnologico in linea con le scelte strate-giche adottate: nel Regno Unito con decoder abasso costo e in Francia con il sostegno all’altadefinizione e all’obbligatorietà dei ricevitori inte-grati negli apparecchi tv.Infine sono state adottate politiche di sostegnofinanziario differenziate sia sussidiando le fami-

glie deboli o le aree oggetto di switch-off antici-pato, sia sostenendo i servizi pubblici quali driv-er di tale processo, sia infine promuovendoapposite campagne di comunicazione.Il Governo italiano ha condiviso l’insieme di que-ste iniziative scegliendo quelle che più si adatta-no alla storia e alle caratteristiche del nostrosistema: dall’istituzione del Comitato NazionaleItalia Digitale alla pianificazione della Sardegnae delle altre Regioni; dall’attività di calendariz-zazione attualmente in pieno svolgimento sinoai finanziamenti al servizio pubblico e alle areeall digital.Sulla base di queste iniziative la Spagna conclu-derà il processo di transizione entro il 2010, laFrancia entro il 2011 e il Regno Unito entro il2012. L’impegno di tutti i protagonisti sarà quel-lo non solo di rispettare il 2012 ma se possibiledi anticiparlo. Quello che è già comunque possi-bile anticipare è che è nostra intenzione portarela maggioranza dei cittadini di questo Paese adun ambiente integralmente digitale già entro lafine dei prossimi due anni.

6. LE PRIORITÀ DEL GOVERNO ITALIANOPER UN’ACCELERAZIONE DEL PASSAGGIOAL DIGITALEDi seguito le principali quattro linee strategicheche saranno e sono già adottate dal Ministerodello Sviluppo Economico per favorire tale pro-cesso, sostenerlo e, se possibile, ulteriormenteaccelerarlo.a) Sostegno delle politiche di Switch off nellearee già individuate (Sardegna, Valle d’Aosta,Piemonte e Trentino a cui si è aggiunta anche ladisponibilità dell’Alto Adige): rispetto dei tempi edelle modalità definite nei protocolli d’intesa,pianificazione tecnica realizzata dall’Autorità erilascio delle autorizzazioni da parte delMinistero, sostegno economico alle fasce deboli,erogazione di nuovi servizi di pubblica utilità erealizzazione delle campagne di comunicazionemirate. Si tratta quindi di portare a compimentoil medesimo modello virtuoso in via di conclusio-ne in Sardegna (tutti gli impianti di tutte le emit-tenti nazionali e locali saranno convertiti in que-sta Regione dall’analogico al digitale nei quindi-ci giorni previsti tra il 15 e il 31 ottobre) repli-candolo in queste aree pilota e mantenendo lescadenze già fissate.b) Realizzazione del calendario nazionale ditransizione: come previsto dalla legge101/2008 entro il prossimo 9 settembre saràapprovato il calendario nazionale che prevederàper ciascuna area del Paese tappe e scadenzeper il passaggio al digitale. Attraverso una con-sultazione con gli operatori e tutti i soggetti

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Fonti: Epra / Agcom, Informa media, Digital TV Group, DVB-T Task Force, ImpulsaTDT, Csa; analisi BoozAllen Hamilton

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coinvolti, a partire dai Governatori delle Regioni,le prossime settimane saranno utilizzate proprioper individuare tali tappe e scadenze. Attraversouno stretto coinvolgimento dell’Autorità nonchéuna riattivazione del Comitato Nazionale ItaliaDigitale secondo modalità di funzionamento piùsnelle ed efficaci.c) Gestione del Fondo nazionale per il digitale:utilizzazione del fondo per politiche mirate chepreveda nei prossimi tre anni una politica finan-ziaria congiunta Stato/Regioni per il sostegnoalle fasce deboli nell’acquisizione dei ricevitorinonché il sostegno di iniziative finalizzate all’e-rogazione di servizi di pubblica utilità e campa-gne di comunicazione mirated) Iniziative anche sul piano internazionale persostenere il modello industriale del digitale ter-restre italiano a garanzia degli utentiSulla base di queste quattro linee strategiche ilGoverno italiano intende recuperare quel prima-to che sino a due-tre anni fa il nostro Paeseaveva insieme al Regno Unito nel processoeuropeo di transizione al digitale. Un obiettivonei confronti del quale già si intravedono in que-sti ultimi mesi importanti segnali di ripresa. Unobiettivo strategico per tutto il nostro Paese nelpiù ampio processo di digitalizzazione ormaiirreversibilmente intrapreso.Un obiettivo che sarà possibile raggiungere adue condizioni: che la politica non ne faccia nuo-vamente ostaggio di dibattiti e scontri pretestuo-si ma invece ne favorisca le potenzialità positiveper la collettività e per l’industria italiana e chel’Europa, oltre a porre limiti, vincoli e condizioni,aiuti e sostenga positivamente questo processoin atto negli stati nazionali.

LA LIBERALIZZAZIONE DEL SETTORE POSTALE

1. L’ATTIVITA’ DELL’AUTORITA’ DI SETTORE:IL DIPARTIMENTO DELLE COMUNICAZIONIL’efficienza e la qualità dei servizi resi dalla retepubblica postale - quale strumento di integrazio-ne dei tessuti economici e sociali delle aree terri-torialmente disagiate del Paese. - ha un impattoimmediato sulle prospettive di sviluppo dell’eco-nomia nazionale e sulla coesione sociale.Poste Italiane - con i suoi 14mila uffici - hadimostrato una grande capacità strategica nel-l’affrontare le continue sfide del mercato orien-tato alla completa liberalizzazione del settore.La gestione e la regolamentazione di tale pro-cesso - iniziato già undici anni fa - è stata affi-data all’Autorità di settore: il Dipartimento delle

Comunicazioni del Ministero dello SviluppoEconomico.Sono le direttive europee 97/67/CE,2002/39/CE e la recente 6/2008/CE che, però,guidano la liberalizzazione - fissata al 31 dicem-bre 2010 - ponendo obiettivi di:1. progressiva diminuzione delle quote di mer-cato riservate al fornitore del servizio universa-le (fino alla sua completa eliminazione dellaresiduale area di monopolio),2. di garanzia di contestuali azioni ministerialipro-concorrenziali,3. di fornitura del servizio postale universale aprezzi accessibili all’utenza,4. di miglioramento della qualità del servizio.Si tratta dunque di un cambiamento sostanzialedel mercato postale italiano, che seppur conti-nuando a garantire la quota di monopolio (sullelettere fino a 50 grammi) vede l’ingresso sulmercato di nuovi operatori che si stanno facen-do sempre più strada in questo settore.L’apertura del settore postale sta già dandobuoni frutti: ne è esempio bulk mail, regola-mentata in Italia con la denominazione di “postamassiva”, che costituisce circa l’80% del trafficopostale nazionale.In questo nuovo scenario il Ministero riveste unruolo di fondamentale importanza regolando evigilando sulla:1. determinazione di tariffe e prezzi del serviziouniversale,2. definizione dei relativi obiettivi di qualità,3. attività di rilascio dei titoli abilitativi alla for-nitura dei servizi postali in concorrenza con ilfornitore del servizio universale (circa 1550operatori autorizzati a oggi),4. sul rispetto degli obblighi relativi all’erogazio-ne dei servizi postali.Al Ministero è affidato anche il compito, nelrispetto del principio di sussidiarietà, di indivi-duare le modalità di finanziamento per il rim-borso degli oneri sostenuti per l’espletamentodel servizio universale e le connesse metodolo-gie di calcolo del relativo costo netto .È urgente l’azione di Governo mirata al recepi-mento della direttiva europea nell’ordinamentogiuridico nazionale, che dovrà essere precedutadallo svolgimento di consultazioni pubblichedelle Associazioni rappresentative degli operato-ri del mercato e dei consumatori.Nel periodo transitorio e fino alla completa libe-ralizzazione, il Ministero dovrà curare un’inten-sa attività regolatoria, accompagnata da analisie costante monitoraggio del mercato, da iniziati-ve volte ad assicurare all’utenza le prestazioniessenziali del servizio universale, nonché l’am-pia gamma dei nuovi servizi offerti dagli opera-tori in concorrenza con la concessionaria.

2. CONTRATTO DI PROGRAMMA E OBIETTI-VI DI QUALITA’ 2009-2011Le priorità del Governo sono l’aggiornamentodel contratto di programma con laConcessionaria, la definizione delle tariffe deiservizi rientranti nell’ambito dell’area di mono-polio, ma soprattutto il raggiungimento degliobiettivi di qualità.Quest’ultimo punto è oggetto principale del con-tratto di programma 2009- 2011 tral’Amministrazione e Poste Italiane S.p.A, che -come indicato dalla direttiva CIPE del ‘961 -costituisce lo strumento di riferimento in materiadi servizi di pubblica utilità da parte di soggettidiversi dallo Stato.Su impulso dell’Amministrazione i risultati con-seguiti negli ultimi anni dalla Concessionariahanno evidenziato un significativo miglioramen-to delle prestazioni nella fornitura del servizio,in adempimento degli obblighi di conseguimen-to degli obiettivi di qualità fissati dal Ministero subase nazionale - ai sensi dell’art. 12 d.lgs261/1999 - che definisce gli standard qualitati-vi dei tempi di recapito del servizio universale,allineandoli a quelli utilizzati dagli altri Statimembri dell’Unione europea.Si tratta di un passo in avanti sostanziale cherisponde però solo in parte alle criticità eviden-ziate dalla rilevazione su base annuale dei tempidi recapito: la prestazione del servizio postaleuniversale, infatti, non è ancora omogenea alivello regionale, poiché presenta situazioni par-ticolarmente critiche in alcune Regioni (qualiCampania e Basilicata) rispetto all’obiettivo diqualità stabilito a livello nazionale.Appare inoltre urgente regolamentare l’’accessoai servizi assicurati dalla rete postale pubblicadurante tutto l’anno sull’intero territorio nazio-nale.Materia che finora è soggetta a meri “criteri diragionevolezza” (art. 3 del d.lgs n.261/1999),che mal si adatta all’esigenza di soddisfazionedelle frequenti segnalazioni e reclami dell’uten-za, nonché degli Organi e Istituzioni rappresen-tative di interessi delle cittadinanze sul territorio(Enti 1 Delibera CIPE n. 65 del 24 aprile 1996,“Regolazione dei servizi di pubblica utilità” pub-blici territoriali, membri delle Camere nazionali,Prefetture, Associazioni rappresentative).Già con il decreto ministeriale 28 giugno 2007 ilMinistero ha fissato standard minimi di servizioda osservare nel periodo estivo, con riferimentoalla operatività e all’apertura giornaliera e ora-ria degli uffici postali, ma è necessario forniregaranzie maggiori ai cittadini. L’attenzione dellapolicy pubblica deve quindi spostarsi dalle neces-sità organizzative e di bilancio gestionale dellaConcessionaria, ad una maggiore attenzione nei

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confronti delle esigenze più volte manifestatedall’utenza e dalle Associazioni rappresentativedi interessi.La nostra proposta è di adottare nuovi criteri didistribuzione della rete postale pubblica adoptedin particolare misure tese ad assicurare il servi-zio nei comuni disagiati e/o a minore densitàdemografica, ove si garantisce l’operatività dialmeno un ufficio postale. È infatti convinzionedell’Esecutivo che le azioni di contenimento deicosti e l’andamento decrescente dell’onere deri-vante dagli obblighi di servizio universale che laSocietà è tenuta a garantire non debbano inalcun modo intaccare la capillarità della retepostale, soprattutto nelle zone territorialmentepiù disagiate e economicamente meno remune-rative. In tal senso le strategie di riorganizzazio-ne della rete e del servizio volte al consegui-mento di una efficiente gestione finanziaria affi-date alla Concessionaria saranno oggetto di con-fronto permanente con l’Autorità di regolamen-tazione del settore.Alcune misure anticipatorie dell’apertura delmercato sono già state approvate dall’Esecutivo

mediante inserimento nel DDL“Liberalizzazioni”, attualmente all’esame delleCamere nazionali, e prevedono l’adozione diprovvedimenti finalizzati a garantire l’accessoda parte dell’utenza alla banca dati del Fornitoredel servizio universale relativa al sistema deicodici di avviamento postale. La ratio dell’inizia-tiva governativa è duplice, poiché da un latopone in essere azioni pro-concorrenziali e di uni-forme funzionamento del mercato, dall’altrorisponde a precise esigenze dell’utenza in ordinealla fornitura del servizio postale anche da partedi operatori diversi dal Fornitore universale.

3. LE FUNZIONI DI VIGILANZA DEL MERCA-TO POSTALEVigilanza e controllo sono imprescindibili per lacreazione di un mercato aperto e devono essereattuati in coordinamento con la Struttura centra-le e gli Organi periferici ministeriali operanti sulterritorio, a cui sono assegnate le attività diaccertamento e sanzionatorie.L’Amministrazione è chiamata, dunque, a svilup-

pare una pianificazione sistematica delle attivitàdi vigilanza a livello periferico al fine di perve-nire a procedure omogenee sul territorio nazio-nale, in considerazione della complessità dell’at-tività e della pluralità di soggetti che vi parteci-pano (Ispettorati territoriali e Polizia postale edelle comunicazioni).Verranno poi attivati adeguati strumenti di con-trollo per rafforzare l’attività di vigilanza sul ter-ritorio da parte degli Ispettorati Territorialidell’Amministrazione, al fine di garantire ilrispetto degli obblighi di servizio universale, pre-vedendo penalità, anche in funzione di deter-renza, per l’eventuale violazione degli obblighidi servizio.Appare infatti evidente che l’esigenza di miglio-ramento complessivo della qualità dei servizipostali può essere raggiunta solo attraverso effi-caci politiche regolatorie e di vigilanza tese adassicurare il presidio del servizio nelle aree dis-agiate e/o remote del Paese, garantendo al con-tempo lo sviluppo ordinato e pro-concorrenzialedel mercato sino alla sua completa apertura.

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L’Italia è il quarto più grande mercato TV in Europa secondo Astra Secondo il report annuale SatelliteMonitors di SES ASTRA, il mercato dellatelevisione digitale in Europa e NordAfrica sta iniziando a svilupparsi.All’inizio del 2008 più del 40% delle case(pari a 98 milioni di residenze) disponevadi una ricezione di tipo digitale (satellite,via cavo, terrestre o IP): un aumento diben 17 milioni rispetto al 2007.“La televisione satellitare DTH/SMATV*ha trainato la digitalizzazione negli ultimidieci anni e oggi l’83% della ricezionesatellitare è digitale. L’offerta satellitare diSES ASTRA vanta un’offerta quasi illimita-ta con oltre 800 canali TV in Europa. Tuttavia, nonostante il 99% dei canali TVtrasmessi via satellite in Europa e in NordAfrica sia digitale, e nonostante il proces-so di digitalizzazione sia una priorità, lapenetrazione rimane ancora limitata adalcune regioni Europee, a causa di piùbassi tassi di digitalizzazione nella ricezio-ne terrestre e via cavo” afferma ChristophLimmer, Senior Manager, MarketDevelopment di SES ASTRA.Tra le case che utilizzano la trasmissionedigitale, si nota che in Europa e in NordAfrica, agli inizi del 2008, la maggior partedi queste ha scelto la trasmissione satelli-tare. Il 58% - ossia poco meno di 57 milio-ni di proprietari di televisori - sfrutta prin-

cipalmente questo tipo di piattaformatelevisiva. Ciò corrisponde a un incremen-to di 8,2 milioni di case (pari al 17%) rispet-to all’anno scorso.Ma anche la TV digitale terrestre ha regi-strato un considerevole aumento negliultimi 12 mesi. Se all’inizio dell’anno scor-so le case che disponevano della ricezioneper la TV digitale terrestre erano pocomeno di 18 milioni, nel 2008 sono salite aoltre 23 milioni. Al terzo posto per prefe-renza si classifica la trasmissione via cavocon 14,4 milioni di abitazioni, infine, finoad oggi solo 3,8 milioni di cittadiniEuropei dall’inizio del 2008 guardano la TVsfruttando una piattaforma basata su IP.Per quanto riguarda il nostro paese, l’Italiaè il quarto più grande mercato in Europacon circa 23 milioni di case, di cui 10 milio-ni risultano già digitali e 13 milioni ancorada digitalizzare.Qui di seguito alcuni dati salienti sull’Italiapresenti nel report (dati di fine 2007):* Il livello di digitalizzazione in Italia è dipoco superiore alla media europea, tutta-via il 57% delle case in Italia deve ancorapassare al digitale nei prossimi ann* La penetrazione dell’online in Italia è del50,4%, di poco superiore alla media euro-pea che risulta essere del 47,8%.* Il livello di diffusione della banda larga inItalia è di due punti percentuali superiorealla media europea: in Italia si raggiunge il35,8%, mentre la media in Europa è del33,8%, ma il dato italiano rimane ancorabasso se paragonato agli altri paesidell’Europa occidentale. A sostegno delladiffusione della banda larga, specialmente

nelle zone rurali, SES ASTRA ha lanciato ilservizio ASTRA2Connect, una soluzionecompletamente basata su satellite e bidi-rezionale che permette l’accesso allabanda larga.“In futuro il passaggio alla trasmissionedigitale è destinato a far discutere l’opi-nione pubblica e gli ambienti politici, inquanto attualmente la maggior parte dei240 milioni di case guarda ancora la TVanalogica. Il potenziale maggiore, su cuiconcentreremo parte dei nostri sforzi, èrappresentato ora da paesi Europei comel’Italia, dove molti digital broadcasterstanno cercando una valida alternativa trai provider satellitari. Ogni anno SES ASTRA commissiona ilreport ad importanti Istituti di Ricerca neipaesi di competenza allo scopo di misura-re lo sviluppo del mercato della bandalarga e del mercato broadcast in 35 paesiall’interno dell’area di copertura di Astra.Per raccogliere i dati l’azienda ha condot-to oltre 70.000 interviste telefoniche allafine del 2007. Realizzate da istituti indi-pendenti leader di mercato che hanno uti-lizzato metodologie riconosciute, taliricerche sono state controllate e premiateper il livello di qualità da autorità di ricer-ca in Francia, Germania, Italia, Polonia,Spagna e Regno Unito. Fornendo infor-mazioni di qualità circa lo sviluppo deimercati della ricezione Direct-to-Homeall’interno dell’area di copertura delGruppo Astra, il report Satellite Monitorsè diventato un punto di riferimento per ilmercato satellitare globale.www.astra.lu

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Nel settore del broadcast, il passag-gio dall’analogico al digitale non com-porta la semplice sostituzione delleapparecchiature ma anche, e forsesoprattutto, una trasformazione radi-cale del modo di lavorare che nonsempre trova preparato l’utilizzatorefinale. Da qui nasce l’esigenza daparte dei fabbricanti di fornire soluzio-ni piuttosto che semplici prodotti, unastrategia che Sony ha adottato già dauna decina d’anni, con risultati inizial-mente davvero poco incoraggianti:non è facile convincere un broadca-ster a pagare un fabbricante per un

servizio di consulenza oltre che per ipropri prodotti.La situazione è però cambiata negliultimi tempi e parte del merito va aNaomi Climer, vice presidente SonyEurope che da due anni è responsabi-le delle attività Sony per il settore pro-fessionale. Naomi Climer ha iniziato alavorare in televisione nel 1987 comebroadcast engineer per la BBC eprima di entrare in Sony nel 2002,come direttore dei servizi professiona-li, è stata technical operations directordi ITVdigital. Proprio la sua esperienzadall’altro lato della barricata ha con-sentito a Sony Europe di ottenere

importanti risultati,come il recente con-tratto concluso conBSkyB per la proget-tazione del nuovocentro di produzio-ne. Abbiamo incon-trato Naomi Climerin occasione dell’ulti-mo IBC e abbiamocominciato con ilchiederle quanto èimportante per Sony

l’attività di consulenza e di systemintegrator.

NC - Ci siamo resi conto che i nostriclienti sono più interessati a come unnuovo prodotto possa integrarsi nelloro flusso di lavoro, piuttosto che allecaratteristiche del prodotto in sé. Lanostra attività di consulenza è cresciu-ta sensibilmente negli ultimi anni:dipende da come la si misura, magrosso modo è passata dal 10% aquasi il 15% del fatturato e le mie pre-visioni sono di superare il 20% a breve,in proporzione sta quindi crescendomolto più rapidamente che il restodelle nostre attività. Sia chiaro, Sonyresterà principalmente un fabbricantedi apparecchiature, ma l’attività diconsulenza è davvero importante perquesto settore.

M - Passando ai prodotti, ritiene cheun formato come l’XDCam possa infuturo riuscire a prendere il posto cheha avuto, e che in molte realtà ancoraha, il Betacam?

NC - Noi proponiamo diversi formati

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Sonya tutto campoSonya tutto campo

Negli ultimi anni, la strategia di Sony è mutata radicalmente: da semplice fornitore di apparecchiature, si propone sem-pre più come consulente e system integrator e il mercato sembra apprezzare questo cambiamento. Ne abbiamo par-lato con Naomi Climer, vide presidente di Sony Europe.

Naomi Climer, vice president Sony Europe

Sempre molto affollato lo stand della Sony all’ultimo IBC

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per l’impiego professionale, dall’HDVall’HDCam, alla fine è il cliente chesceglie. Il fatto che un formato comel’XDCam possa sostituire il Betacamdipende solo dai nostri clienti, dalfatto che lo ritengano adatto. Pensoche tutti questi formati si evolverannodi pari passo con i miglioramenti dellatecnologia, ma mi aspetto che il for-mato XDCam sarà disponibile ancoraper molti anni, proprio come è acca-duto con il Betacam. Un discorso ana-logo vale per l’HDCam che è presentesul mercato da più anni e che è diven-tato oramai uno standard per un certotipo di produzioni. Il successo di unformato dipende soltanto dalle sceltedei clienti.

M - Lo scorso anno avete lanciatoanche un camcorder della lineaXDCam che utilizza le schede dimemoria SxS al posto del ProfessionalDisc: come giustifica questa scelta?

NC - Ritengo che occorra fare unanetta distinzione fra supporti di regi-strazione e formato dei file. Ci sonofattori come il costo e la velocità d’ac-cesso che sono rilevanti nella sceltadel supporto di registrazione mentre ilformato dei file è importante sia per laqualità del materiale sia per i costi del-l’infrastruttura. Siamo convinti che unsupporto di registrazione a stato soli-do possa avere un ruolo nel mercato,così come il Professional Disc e, al

limite, il nastro. La scelta di un suppor-to di registrazione è in gran partedeterminata dal suo costo e la nostrafilosofia è quella di offrire ai clienti lapossibilità di scegliere. Non riteniamoche qualcosa che può andar bene perla produzione di notiziari possa essereadatto anche per la ripresa di docu-mentari o fiction televisive ed è perquesta ragione che occorre fare unadistinzione fra supporti di registrazio-ne e formati dei file. Personalmente, sono convinta chedovremo accettare il fatto che in futu-ro avremo a che fare con una varietà disupporti di registrazione e formatidiversi. La sfida è di riuscire ad aiutarei nostri clienti a integrare materialeproveniente da fornitori diversi, for-mati diversi e supporti di registrazionediversi. La sfida è quella di migliorarel’interoperabilità, rendere più facile alcliente il lavorare in ambienti mistiche, personalmente, reputo assoluta-mente inevitabili.

M - Pensa che il Blu-ray potrà avere unruolo nel settore del broadcast comesupporto di archiviazione?

NC - I dischi Blu-ray sono destinati adavere una diffusione massiccia e lascelta del supporto d’archiviazione èun argomento di cui parliamo semprepiù spesso con i nostri clienti. Un sup-porto d’archiviazione deve essereconveniente sul piano economico eun formato consumer come il Blu-rayha un costo dei supporti molto piùbasso dei supporti professionali,senza contare la possibilità di riprodu-zione con apparecchiature consumer,cosa che lo rende molto più sempliceda usare. Per queste ragioni, pensoche possa avere un ruolo per l’archivioin futuro.

M - Avete in programma lo sviluppo disoluzioni specifiche per l’archiviazionedel materiale?

NC - Non è facile stabilire fra nastrivideo, nastri data, stato solido, dischiottici o hard disk quale sia il supportopiù adatto perché il problema è nel-l’affidabilità a lungo termine, una fine-stra temporale di almeno vent’anni.Un altro elemento da considerare è ilconsumo d’energia, c’è una notevole

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L’allestimento di un mezzo mobile presso la divisione Professional Service di Sony Europe

Il camcorder PMW-EX3 registra in formato XDCam EX su schede di memoria SxS

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differenza fra hard disk e nastri, peresempio. Come Sony, la mia ipotesi èche anche in questo campo offriremoal cliente la possibilità di scegliere. Un elemento fondamentale per l’ar-chiviazione è poi il sistema per lagestione degli asset. Ci siamo resiconto che quando vendiamo un siste-ma di produzione in rete comel’HDExchange, si finisce sempre con ilparlare dell’archivio e di come recupe-rare il materiale. Al momento, oltrealle nostre soluzioni, proponiamoquanto di meglio offre il mercato percreare una soluzione che si adattimeglio alle diverse esigenze.

M - Rimanendo in tema di prodotti,avete cessato la produzione dei moni-tor CRT, ma per alcuni settori c’è chiancora giudica gli LCD poco adatti.Come pensate di riuscire a convincer-li?

NC - Siamo molto impegnati nel con-vincere gli utilizzatori sulla qualità deinostri monitor LCD, che è davveromolto buona, ma c’è ancora chi nedubita. Molti non sono convinti delfatto che gli LCD possano essere con-siderati ‘reference grade’. Per le lorocaratteristiche complessive, gli LCDsono comunque più adatti all’impiegonei mezzi mobili e in molti li hanno giàadottati.I nostri laboratori di ricerca si stannocontinuamente dando da fare proprionelle aree più critiche, anche se perso-nalmente sono convinta che i nostriLCD siano già davvero di ottima quali-tà. Due o tre anni fa, quando si comin-ciò a parlare della cessazione dellaproduzione di CRT eravamo seria-mente preoccupati perché numerosiclienti non condividevano la nostrascelta, ma ora la maggioranza laapprova. Quello che cerchiamo di fareè ascoltare le richieste dei nostri clien-ti, le teniamo in seria considerazione efacciamo il possibile per soddisfarle.

M - In manifestazioni come questa, lastragrande maggioranza dei prodottipresentati sono in alta definizione, mal’impressione generale è che qui inEuropa l’HD stenti a decollare, la con-divide?NC - Siamo a un punto di svolta, iprezzi delle apparecchiature HD e SD

non sono troppodiversi e questoperché i volumi diproduzioni HD inGiappone, Usa eanche Cina sonomolto più grandi.Quello che osser-viamo però è chemolti dei nostriclienti non sonoancora pronti amigrare e preferi-scono lavorare inSD. Abbiamo anco-ra una domandasignificativa diapparecchiature SDe lo facciamo pre-sente nei colloqui che abbiamo perio-dicamente con il Giappone. Poichésiamo sempre attenti alle richieste dimercato, continueremo a produrre SDfino a quando ci sarà una richiestasignificativa, ma penso che sia solouna questione di tempo.Attualmente, la percentuale delnostro fatturato che deriva dalla ven-dita di prodotti SD è ancora piuttostoalta, specialmente se la si confrontacon i dati del Giappone, dove questa

percentuale si aggira intorno al 5%.Nel nostro caso, siamo appena al disopra del 40% quindi una percentualeancora davvero significativa. La mag-gior parte dei prodotti che abbiamoora a catalogo sono commutabili daSD a HD, per cui sono numerosi iclienti che li comprano per produrre inSD, ma sono pronti per passare a HDin un futuro più o meno prossimo. Peressere onesti, la crescita è comunquepiù lenta di quanto ci aspetteremmo.

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Il monitor BVM-L230, il primo LCD Sony che può sostituire un CRT nelle appli-cazioni più critiche

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party organizzato dalle principali sta-zioni TV del Paese (Inter, 1+1, STB,New Channel, ICTV, M1, TET e 1stAutomotive) e dalle più importantisocietà di produzione audiovisivaucraine ( FILM.UA, Star Media, YaltaFilm Studio, Aurora e Pilot Studio).L’intento dichiarato dell’iniziativa èquello di connotare l’Ucraina come“un mercato di larga scala civilizzato,promettente ed integrato nell’arenamediatica mondiale”.Come ogni anno, il Mipcom ha cele-brato un’industria audiovisiva naziona-le: quest’anno è toccato alla Spagna.Il “Focus on Spain” è stato costituitoda una serie di eventi e conferenze cuihanno partecipato attori (Monica Cruze Miguel Angel Munoz) e manager dilivello, primo fra tutti Luis Fernandez,Presidente della RTVE, la televisionedi Stato spagnola.Grande attenzione – come in tutti glianni recenti – è stata dedicata alle ses-sioni di conferenze: 32 quest’anno,con più di 100 relatori, 7 dei quali ope-ratori di alto livello, cui è stata affidatala trattazione degli argomenti base:Chad Hurley, fondatore e CEO diYouTube; Gary Wang, fondatore eCEO di Tudou.com; Michael Eisner, exCEO di Walt Disney e fondatore diThe Tornante Company; Philippe

Dauman, presidente e CEO di ViacomInc.; Ze Frank, pioniere Internet, attoree presentatore; Gary Carter, presiden-te di Creative Networks e responsabi-le creativo di FremantleMedia; DavidZaslav, CEO di DiscoveryCommunications.Più di 100 nuovi prodotti sono statimostrati ai Mobile & Internet TVScreenings, a dimostrazione della cre-scente importanza dei formati brevimultipiattaforma negli attuali trend disviluppo della produzione audiovisiva.Come tutti gli anni, il Mipcom è statopreceduto dalla due giorni delMipcom Junior, giunto ormai alla 16^edizione e dedicato ai contenutiaudiovisivi per i più piccoli; 613 leSocietà partecipanti da 55 Paesi diver-si, giunti a Cannes per mostrare untotale di 1.143 prodotti per ragazzi, il75% circa inediti. Nella sezione confe-renze, spicca l’intervento di CymaZarghami, presidente di Nickelodeon. L’edizione 2008 del LicensingChallenge è stata vinta dall’italianaRainbow con “Huntik: secrets and see-kers” per la sezione dedicata ai pro-dotti di concezione più moderna,mentre la sezione dedicata ai prodottipiù promettenti è stata vinta dall’ame-ricana Renegade Animation, con“Funny Face”.

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Sono i Paesi METRIC a fare la differen-za nel record di partecipazione chequest’anno ha registrato il Mipcom diCannes. Per METRIC si intendono leRegioni ed i Paesi le cui iniziali com-pongono l’acronimo in questione:Middle East (Medio Oriente), Turchia,Russia, India e Cina.Ovvero, alcune tra le realtà economi-che che registrano attualmente i piùalti tassi di sviluppo al mondo. Infatti –da sempre – lo sviluppo del mercatotelevisivo di un Paese va di pari passocon il suo sviluppo economico.Alla chiusura del mercato, il Mipcom2008 ha registrato 13.588 partecipantiappartenenti a 4.519 Società prove-nienti da 103 Paesi registrati; di que-ste, 1.779 hanno esibito i loro prodot-ti. Anche i buyers internazionali hannoregistrato una significativa crescita; da4.242 nel 2007 a 4.573 quest’anno.Come si diceva in apertura, particolar-mente rilevanti i dati di crescita relativiai Paesi METRIC: + 40% circa di parte-cipazione russa, + 30% per l’Ucraina, +35% e 20% rispettivamente per MedioOriente e Cina.Un discorso a parte merita l’Ucraina,che ha celebrato la straordinaria cre-scita del suo mercato televisivo nazio-nale (+ 40% di crescita media annuatra il 2001 ed il 2008!) con un grande

Record di partecipazione al MIPCOM di Cannes dei Paesi METRIC.

Il futuro della TVè a Oriente ?Il futuro della TVè a Oriente ?

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MONITORmagazine

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Da 30 anni al servizio degli operatoridella radio e televisione in Italia

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Notizie in breveFront Porch Digital acquista SAMMA Front Porch Digital, uno dei leadermondiali nel Content ManagementStorage, ovvero nella creazione egestione di file audio/video per ilbroadcast ha annunciato oggi l'acqui-sizione di SAMMA Systems, aziendanewyorkese specializzata nella migra-zione dei videotape analogici inambiente digitale."Front Porch Digital assicura all'indu-stria del broadcast sistemi affidabili diarchiviazione e gestione dei file videoda parecchi anni. Però la maggiorparte degli archivi mondiali è ancoraarchiviata su nastri magnetici" dichiaraMike Knaisch, presidente e CEO diFront Porch Digital. "La nostra acquisi-zione di SAMMA offre ai broadcasterse a tutti gli altri operatori che possie-dono archivi multimediali un nuovosistema in grado di fornire accesso atutto il materiale archiviato, rendendo-lo disponibile a costi accessibili.”Con più di 280 installazioni in più di 55paesi, Front Porch Digital è l'aziendache fornisce i sistemi ai più grossiarchivi video del mondo.

Come noto l'archiviazione di file videoin ambito broadcast deve risponderea caratteristiche diverse dalla normalearchiviazione di dati informatica. E'infatti un'esigenza essenziale per tuttigli operatori broadcast la velocità diaccesso ai file e l'archiviazione secon-do criteri precisi, oltre ad una puntua-le indicizzazione in grado di rendere laricerca delle immagini rapido e sicuro.

Attraverso metadatae altri software spe-cifici di archiviazionei server devonoessere in grado dimettere a disposi-zione dell'utente'tutto' nel minortempo possibile."Ci sono nel mondopiù di 6 miliardi divideocassette, alme-no un miliardo oforse più contengo-no materiale digrande valore stori-co" precisa RinoPetricola, Senior Vice President eGeneral Manager di Front PorchInternational "Trasferite su supportoinformatico queste immagini rappre-sentano almeno 7.000 petabyte didati. Però ora sono disponibili soltan-to su nastro. Con l'acquisizione di SAMMA com-pletiamo la filiera dell'archivizione diquesto materiale, che occorre preser-vare fino a che si è ancora in tempo.Almeno il 5 per cento delle videocas-sette archiviate si deteriora ogni annofino a diventare inutilizzabili, mafinoad oggi i costi della digitalizzazio-ne si sono rivelati assolutamente proi-bitivi.SAMMA, specializzata nel recupero ditutte le immagini che costituiscono unpatrimonio culturale dell' intera uma-nità, aggiunge la propria esperienzaalle soluzioni offerte da Front Porch, econtribuisce in questo modo all'acce-lerazione del processo di migrazioneal digitale. Potranno avvantaggiarsenei broadcasters ma non solo: penso agliarchivi audiovisivi di musei e fondazio-ni o istituzioni pubbliche che nei 'fra-gili' videotape hanno gelosamenteriposto tutta la loro 'memoria'." www.fpdigital.com

La Utah Scientific diCarmelo Catalano acquisisce la norvegeseSandar La Utah Scientific di Salt Lake City hafatto 'acquisti' in Norvegia. Con un'o-perazione lampo ha rilevato la Sandar

, costruttore e distributore di routingswitchers da oltre 30 anni, ben posi-zionato sui mercati europei e asiatici.L'integrazione con i prodotti e i mer-cati di riferimento dell'azienda ameri-cana (tradizionalmente forte negliStates) sembra quasi perfetta.L'azienda norvegese ha già cambiatonome in Utah Sandar.Dietro il blitz c'è l'intuizione diCarmelo Catalano, proprietario diUtah Scientific, che attraverso la suasocietà italiana CVE già collaboravacon Sandar.Anni fa quando Catalano acquistò leattività nel settore delle 'matriciaudio/video analogiche' della UtahScientific, rilevandone anche il mar-chio, la scommessa era tutta giocatasulla richiesta di mercato nel settore'analogico', che era tutt'altro che'esaurito' in molti paesi. Il colossoamericano che aveva appena acquisi-to tutti gli asset della traballante UtahScientific puntava tutto sullo sviluppodel 'digitale' e l'offerta fu accettata alvolo.Come Catalano aveva previsto il mar-chio US Utah Scientific, forte di unatradizione più che ventennale, era dasolo una gallina dalle uova d'oro.E' bastato aspettare gli anni necessari,previsti nel contratto di acquisto delmarchio, e dalle matrici analogiche sipoteva proseguire verso il mondodigitale. Adesso arriva l'acquisione diun'azienda nata nella capitale euro-pea per la progettazione di matricivideo: Sandefjord, cittadina norvege-se non distante da Oslo e a poco chi-lometri dall'aeroporto che Ryan Airutilizza per collegare la Norvegia al

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Carmelo Catalano e Tom Harmon (Utah Scientific)

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resto d'Europa, dove ha sede anche laNetwork Electronics e dove operavafino a giugno anche la Fjord Media(ora in stato di fallimento)."Storicamente sia Sandar che UtahScientific sono ben conosciute edapprezzate per la loro specializzazionenei routing switcher" - affermaCarmelo Catalano - “Due marchi conuna tradizione e una reputazione indi-scussa e con una gamma di prodotti emercati complementari.” Mentre Sandar produce soprattuttorouter di piccole dimensione, da 3x3 a32x32, la gamma di prodotti Utah èconcentrata su quelli di grandi dimen-sioni, fino a 1152x1152. Sandar ha recentemente sviluppatouna nuova famiglia di router compattie a basso costo che sono compatibilicon i prodotti di Utah e utilizzano lostesso control system.“Quello che più mi piace di questaintegrazione di prodotti sono i vantag-gi che potranno derivare per i nostriclienti" dice Tom Harmon, president eCEO di Utah Scientific. “Sia UtahScientific che Utah Sandar sono moltoorgogliose del livello di assistenzaofferto e ora potremo raggiungere iclienti ancora meglio, grazie allacopertura geografica delle nostresedi.”Come detto, la Utah Sandar ha sede aSandefjord, Norvegia, da dove verran-no assicurati i servizi di vendita e assi-stenza su tutti i prodotti della famigliadi routing switchers realizzati daSandar. A questi si aggiunge ora lacompetenza per i prodotti Utah, conun centro europeo di grande espe-rienza. Il direttore operativo di UtahSandar è Roar Ostby, che ha dichiara-to: “Avremo ora la possibilità di pre-sentare meglio al mercato statuniten-se i nostri prodotti e ripartire con rin-novato entusiasmo.” Utah Scientific, Inc. è un produttoreleader nel mercato dei routing swit-cher/matrici analogiche, digitali e perHDTV, master control switcher, oltre aprodurre i software per il controllodelle apparecchiature. La società èattiva da 30 anni con prodotti leadernel proprio settore e con un servizio diassistenza che fornisce una garanziafino a 10 anni.Sandar è stata fondata allo scopo disviluppare, vendere e fornire assisten-

za ad una famiglia di prodotti per ilrouting e la distribuzione audio/video.Presente sul mercato da circa 30 anni isuoi router sono apprezzati da parec-chi anni per la loro grande qualità eper la modernità della progettazionee sono installati in tutte le maggioriemittenti europee.Recentemente Sandar ha ottenutograndi successi commerciali in buonaparte dei paesi asiatici.www.utahscientific.com

Softimage passa da Avid ad AutodeskAutodesk e Avid Technology hannoannunciato di avere siglato un accor-do definitivo secondo il qualeAutodesk acquisterà praticamentetutti gli asset di Softimage, businessunit di Avid Technology, per circa 35milioni di dollari.Softimage è stata fondata nel 1986 daDaniel Langlois e ha il suo quartiergenerale a Montreal, Canada.Softimage sviluppa programmi in tec-nologia 3D per il cinema, la televisio-ne e i videogame. Il suo prodotto dipunta è SOFTIMAGE|XSI, un softwaredi animazione 3D utilizzato dalle mag-giori società nel settore media edenntertainment, tra le quali DigitalDomain, Ubisoft, SEGA Corporation,CAPCOM, Animal Logic e The Mill.Autodesk Media & Entertainment for-nisce soluzioni per l'animazione, glieffetti visivi, l'editing/finishing e ilcolor grading in campo 3D, sia per

l'entertainment che per il design.“Softimage rappresenta da oltre 20anni lo stato dell'arte della tecnologia3D, i suoi prodotti sono riconosciutidei veri 'cavalli di razza' nell'industriadello spettacolo" afferma Marc Petit,senior vice president di AutodeskMedia & Entertainment. “Alla chiusuradi questa acquisizione aggiungeremola tecnologia Softimage alla gammadei nostri prodotti. Diamo il benvenu-to ad un team 'talentuoso' nella nsotradivisione Media & Entertaiment. Ciaiuteranno ad accellerare il lavoro delnostro Games Technology Group, cheabbiamo costituito per realizzare lanuova generazione di authoring toolsper il real-time e l'interattività 3D, alservizio dei settori giochi, cinemato-grafico e televisivo.”Gary Greenfield, CEO e chairman diAvid Technology, aggiunge: “Siamoconvinti che questa transazione saràmolto importante per i clienti diSoftimage. La linea di prodotti 3D diSoftimage ha ottenuto grandi risultatinel mercato dei videogames, un set-tore nel quale Autodesk ha già messoa segno notevoli successi..”Non appena l'acquisizione sarà termi-nata, Autodesk è intenzionata a conti-nuare lo sviluppo e la vendita dei prin-cipali prodotti di Softimage e di inte-grare le tecnologie nelle future versio-ni dei prodotti e delle soluzioniAutodesk.Autodesk prevede di acquisire e con-tinuare a sviluppare i segnuenti pro-dotti di Softimage:SOFTIMAGE|XSI: inclusi XSIEssentials, XSI Advanced, XSIAcademic, XSI Mod Tool e l' XSI soft-ware development kit. XSI è un soft-ware di riferimento per la produzionedi animazioni 3D nei videogames, nelcinema ed in televisione. Offre unasoluzione completa per il modeling,l'animazione, il rendering e l'ambientedi sviluppo per gli effetti visuali, oltread alcuni tools personalizzati. SOFTIMAGE|Face Robot: Un softwarecompleto per i movimenti e l'anima-zione di volti in 3D. Face Robot per-mette agli studi di produzione di crea-re animazioni facciali realistiche aduna velocità strepitosa.SOFTIMAGE|Cat: Questo sistema dianimazione per i caratteri è un plug-inper il software Autodesk 3ds Max.

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Uno scorcio dello stand Utah Scientific al NAB2008

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Sarà dunque integrato nel 3ds Max.SOFTIMAGE|Crosswalk: Soluzioneper l'interoperabilità che verrà inte-grata nelle tecnologie Autodesk.Petit commenta: “Come abbiamodimostrato con l'acquisizione di Aliasnel 2006, il nostro obiettivo è di allar-gare la scelta di tools 3D per i nostriclienti. Pensiamo di tenere in vita e svi-luppare ulteriormente la gamma diprodotti Softimage, e attraversoAutodesk FBX offrire una miglioreinteroperabilità tra i prodottiSoftimage, 3ds Max e Autodesk Maya.FBX fornisce anche l'interoperabilitàtra i prodotti Softimage e le nostreapplicazioni specializzate comeAutodesk Mudbox, AutodeskMotionBuilder, Autodesk ImageModeler e Autodesk Stitcher, oltre adaltre applicazioni di terze parti.”Petit conclude: “In Autodesk i nostrisforzi sono concentrati sulla tecnolo-gia 3D; conosciamo le esigenze degliutilizzatori e quanto tempo e danaroinvestono nella produzione dei loroprodotti 3D. A tutti i creativi e gli arti-sti 3D voglio dire che noi cerchiamosempre di venire incontro alle loro esi-genze, capendo la passione creativache anima il loro lavoro. Per questomiglioriamo in continuazione i nostritools per soddisfare ogni nuova esi-genza.”www.softimage.com

Sky Meteo 24 in onda con Mosart MedialabArriva dalla Norvegia il sistema diautomazione che gestirà il canalemeteo di Sky.Con il sistema di Mosart Medialab ASdi Bergen infatti, Sky Meteo 24 opere-rà in uno studio dal vivo con solo 1-2persone in regia.Mosart controllerà la grafica, i videoservers, vision mixers, camera robo-tics, routers e le luci da una unica con-sole nella sala di controllo. “La nostramissione è quella di rendere più

moderno il Meteo24, da un canale indifferita ad un canale completamentedal vivo per l’edizione del mattino, dipranzo ed in prima serata” afferma PatGuinness, direttore di progetti specia-li ai notiziari meteo e telegiornali 24ore su 24 Sky Italia.“Con Mosart possiamo realizzare tuttoquesto senza aumentare il numerodegli operatori”. Olav Osttveit, capodell’ufficio vendite della MosartMedialab, afferma: “Siamo orgogliosi di debuttare nelmercato italiano. Questo contratto èun chiaro segnale della nostra abilitàdi espansione sul mercato globale”.John Kjellevold, direttore generaledella Mosart Medialab afferma,“Questo accordo conferma il nostroprofondo convincimento che laMosart Newscast Automation aggiun-ga un valore reale alle operazioni dinotiziario.Mosart permette alle emittenti di pro-durre notiziari dal vivo, 24 ore su 24, diprima classe con solo 1-2 persone inregia – mettendo a disposizione altrerisorse per la creazione di contenuto”.Mosart offre una nuova visione per latrasmissione di notizie per rendere ilnotiziario uno show individuale. Lanostra soluzione, Mosart NewscastAutomation, è costituita da redattori eproduttori – rendendola una sceltaintuitiva per il playout. La trasmissione di notizie è gestita concreatività, sicurezza, e con una ottimacomunicazione con i cronisti.

www.mosartmedialab.no

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Monitor n° 274 - Ottobre - 2008

Uno screenshot da SOFTIMAGE|Face Robot, software per i movimenti e l'animazione di volti in 3D.

Schema del sistema grafico Mosart

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