NUOVE OPPORTUNITÀDI BUSINESS CON L’IOT
Efficienza, customer satisfaction, competitività sono i principali vantaggi dall’adozione e dalla vendita di smart products. Ma i progetti di successo richiedono visione d’insieme, ridisegno dei processi, competenze ad hoc e una solida infrastruttura ICT per la gestione e l’analisi dei Big Data.
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Introduzione
Dai sensori agli insights: perché l’IoTgenera valore
Come cambiano i prodotti con la digital transformation
Servitizzazione, come creare valore dall’IoT
Efficienza e qualità per essere competitivi
INDICE
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INTRODUZIONE
La digital transformation sta portando l’intelligenza a bordo di qualsiasi oggetto: non solo tablet o smartphone, ma anche televisori, frigoriferi, automobili, macchine industriali e così via che oggi possono connettersi alla rete e permettere lo scambio di dati con il cloud. Si tratta del cosiddetto fenomeno dell’IoT - Internet of Things, destinato a un’ascesa inarrestabile: secondo IoT Analytics, a livello mondiale, su 17 miliardi di device connessi nel 2018, ben 7 miliardi sarebbero dispositivi IoT, mentre Business Insider ha calcolato che saranno circa 40 miliardi gli smart products in circolazione nel 2023.
Idc fornisce un quadro più approfondito rispetto al fenomeno: nel 2022 il mercato IoT raggiungerà quota 1.200 miliardi di dollari, dopo avere registrato un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 13,6% a partire dal 2018.
Manufacturing e Transportations diventeranno i due principali settori di traino per la crescita dell’IoT, con una spesa in entrambi i casi che supererà i 150 miliardi di dollari entro i prossimi quattro anni.
Un aspetto importante riguarda l’altra faccia dell’Internet of Things, ovvero il cloud che fa da contrappeso alla sensoristica e ai dispositivi intelligenti. Infatti, se da un lato l’IoT è abilitato dalla connettività e dalla potenza di calcolo a bordo dei prodotti, dall’altro serve un’adeguata infrastruttura ICT che permetta la raccolta, la trasmissione, l’archiviazione e l’analisi dei dati. La nuvola si prospetta come un alleato fondamentale per i nuovi sistemi, permettendo sia la gestione di dati diversi per tipologia e provenienza sia la flessibilità per scalare rapidamente le risorse IT a supporto dei processi analitici e a seconda delle necessità di storage. Tali caratteristiche hanno contribuito all’ascesa del cloud anche per applicazioni critiche, come confermano i numeri di Idc: entro il 2020, il 40% delle grandi organizzazioni avrà spostato su cloud pubblico il 60% delle applicazioni gestionali enterprise.
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DAI SENSORI AGLI INSIGHTS: PERCHÉ L’IOT GENERA VALORE
Dal quadro descritto si evince facilmente che le aziende sono lanciate sempre di più alla ricerca di soluzioni strategiche e tecnologiche per collezionare e gestire i Big Data. Oggi le interazioni tramite il web, i social media, le mobile app o i dispositivi intelligenti restituiscono alle imprese un inestimabile patrimonio informativo per intercettare le esigenze dei consumatori.
Senza ombra di dubbio, nell’attuale congiuntura socio-economica, la capacità di raccogliere, analizzare e interpretare il mare magnum dei dati provenienti dalle fonti più disparate è la vera chiave di successo per guadagnare nuove fette di mercato.
Ma la strada verso il “potere della conoscenza” a servizio del business non è così scontata: servono infatti soluzioni per lo scambio informativo dagli smart devices al cloud e viceversa, una solida infrastruttura di rete, software di big data analytics e figure professionali in grado di trasformare i dati grezzi in evidenze utili ai decisori aziendali (la leggendaria figura del data scientist per l’estrapolazione degli insights è oggi tra le professionalità più richieste sul mercato). Il tutto ovviamente, inserito all’interno di un piano di innovazione organico, che permetta l’evoluzione integrata e la digitalizzazione dell’intero impianto tecnologico e di business, layer dopo layer (i progetti a macchia di leopardo, sviluppati per silos e disgiuntamente non premiano).
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COME CAMBIANO I PRODOTTI CON LA DIGITAL TRANSFORMATION
Digital transformation e Internet of Things devono essere insomma concepiti come una roadmap strategica di lungo periodo, conditio sine qua non per cogliere i tanto auspicati benefici di efficienza e di profitto sull’onda dei nuovi modelli di business.
L’innovazione tecnologica infatti sta cambiando la concezione tradizionale di prodotto, le modalità di consumo e il rapporto seller-buyer, spingendo verso la personalizzazione dell’offerta e il fenomeno della cosiddetta “servitizzazione”, come definito dagli economisti. Attraverso le interazioni digitali e i dispositivi intelligenti, oggi le aziende sono continuamente in ascolto del consumatore, quindi sono in grado di intercettarne le esigenze e offrire prodotti estremamente customizzati, che vengono arricchiti da tutto un corollario di servizi a valore e mobile app.
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SERVITIZZAZIONE, COME CREARE VALORE DALL’IOT
Si tratta di un processo che implica una profonda riorganizzazione delle imprese: la relazione fornitore-consumatore, infatti, non si esaurisce più con la semplice vendita del prodotto, ma prosegue nel tempo attraverso i canali e i servizi digitali. Occorre quindi la capacità di promuovere un’immagine coerente del brand lungo tutto il ciclo di vita del prodotto e di individuare le partnership con aziende terze che possano sviluppare servizi collaterali a valore. In sostanza, la differenziazione del portfolio rispetto alla concorrenza si basa sull’innovazione delle funzionalità digitali e IoT, che permettono di migliorare l’attrattività dell’offerta, l’esperienza utente, la customer satisfaction e la fidelizzazione.
Oggi gli esempi di aziende che hanno fatto passi significativi in direzione della servitizzazione a mezzo IoT sono numerosi e non riguardano soltanto i grandi gruppi multinazionali, ma anche le piccole e medie imprese.
Tra i casi di successo, Eliwell del gruppo Schneider Electric che grazie alla soluzione IoT di Tempestive, raccoglie le informazioni dai banchi frigo e dai frigoriferi industriali, consentendone il controllo da remoto: così è possibile impostare allarmi e notifiche per segnalare eventuali anomalie riscontrate con il condition monitoring (ovvero il rilevamento delle condizioni di esercizio e degli indicatori ambientali),
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ma anche correggere i malfunzionamenti o i parametri che non rispettano la compliance con le normative di settore, ad esempio il framework di procedure HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points) volto a garantire la salubrità degli alimenti.
Ci sono esempi di eccellenza anche tra le società italiane a conduzione familiare: per citare un nome, Palazzetti, specializzata nella produzione di apparecchi domestici per il riscaldamento e la cottura (caminetti, caldaie, forni ecc.), ha lanciato - grazie alla collaborazione con Tempestive - un modello di stufe a pellet di ultima generazione, che possono essere comandate a distanza grazie all’utilizzo di app per smartphone e tablet. Non solo l’utente ha la possibilità di gestire il funzionamento della stufa in maniera più efficiente, tagliando sui consumi, ma per l’azienda si apre tutto un mondo di nuove opportunità. I dati messi a disposizione dall’interscambio informativo tra app e stufa, infatti, possono restituire preziosi insights di business, se opportunamente raccolti e analizzati: in particolare, è possibile dedurre le modalità di utilizzo, predire le future necessità di manutenzione, individuare eventuali migliorie di progettazione, il tutto a vantaggio della qualità del prodotto e dell’attenzione al cliente.
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EFFICIENZA E QUALITÀ PER ESSERE COMPETITIVI
Esempi simili di servitizzazione sono ormai diffusi per moltissimi tipi di macchine industriali, per gli elettrodomestici, i dispositivi medicali e così via, abilitando nuovi modelli di business secondo due assi principali:
• il recupero dell’efficienza operativa, con meccanismi di condition monitoring, controllo remoto e manutenzione predittiva, che offrono anche un supporto in direzione della compliance);
• la qualità del servizio reso al cliente, grazie alle informazioni ricevute sulle preferenze di consumo, la difettosità del prodotto, le esigenze di assistenza, che permettono di differenziare e migliorare continuamente l’offerta, con prodotti personalizzati, funzionalità digitali aggiuntive, comunicazioni veloci tra azienda e utenza.
Entrambi i focus si identificano oggi tra le leve competitive fondamentali per le moderne imprese: efficienza perché permette la politica del “do more with less”, garantendo all’azienda maggiori margini di profitto e velocità di time-to-market; qualità perché genera customer satisfaction, innescando dinamiche di fidelizzazione, elevando la brand reputation e contribuendo all’acquisizione di nuove fette di mercato.
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Il journey verso l’IoT e la servitizzazione si profila perciò indispensabile, anche se particolarmente sfidante. Le aziende devono dimostrare lungimiranza e flessibilità, andando oltre la semplice progettazione o adozione degli smart products: si richiede, infatti, la capacità di ridisegnare i processi aziendali e di costruire alla base una solida infrastruttura per la gestione e l’analisi dei dati, investendo in asset tecnologici ma anche in competenze ad hoc. Affidarsi agli specialisti dell’integrazione, con esperienza consolidata sulle applicazioni IoT e sulle soluzioni cloud, può rappresentare una scorciatoia valida e sicuramente preferibile, per accelerare i ritorni dei progetti di servitizzazione e raggiungere rapidamente gli obiettivi di business.
TEL. +39-0434-570305SITO: www.tempestive.com
HeadquarterTEMPESTIVE SPAc/o Polo Tecnologico di Pordenone “Andrea Galvani”via Roveredo 20/b 33170 Pordenone (PN)
