a cura di
CERGAS - Bocconi
Rapporto OASI 2013
Osservatorio sulle Aziende e sul Sistema
sanitario Italiano
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013
Collana CERGASCentro di Ricerche sulla Gestione dell’Assistenza Sanitaria e Sociale dell’Università Bocconi
Osservatorio sulle Aziende e sul Sistema sanitario Italiano
Il rinnovamento dei sistemi sanitari è da tempo al centro del dibattito politico e scien-tifico nazionale e internazionale. Con l’istituzione di OASI (Osservatorio sulle Aziendee sul Sistema sanitario Italiano), il CERGAS ha voluto confermarsi quale punto di ri-ferimento per l’analisi dei cambiamenti in corso nel mondo della sanità italiana, adot-tando l’approccio economico-aziendale. OASI rappresenta un tavolo comune dove ri-cercatori e professionisti del SSN possono interagire ed essere nel contempo promoto-ri e fruitori di nuova conoscenza.A partire dal 2000, l’attività di ricerca di OASI è stata sistematicamente raccolta in unaserie di Rapporti Annuali. Il Rapporto 2013:• presenta l’assetto complessivo del SSN, del settore sanitario (con un particolare fo-
cus sui consumi privati), nonché del sistema socio-sanitario e i principali dati che licaratterizzano (parametri di struttura, di attività, di spesa), anche in una prospet-tiva di confronto internazionale;
• approfondisce quattro temi di policy rilevanti per il sistema sanitario: gli investimentie le relative modalità di finanziamento, la gestione dei tempi di pagamento, la sele-zione dei Direttori Generali, l’evoluzione del ruolo delle Società Medico Scientifiche;
• a livello aziendale, discute lo sviluppo di due innovazioni, il lean management e ilfascicolo sanitario elettronico; propone due tematiche rilevanti per la gestione delpersonale nelle aziende sanitarie: il cambiamento dello skill mix e la gestione di as-senze (permessi ex lege 104/92) e inidoneità alla mansione; approfondisce i sistemimultidimensionali di misurazione della performance e i nuovi strumenti per accre-scere competitività e fiducia nel mondo sanitario (HealthCare Retailization).
CERGAS CENTRO DI RICERCHESULLA GESTIONEDELL’ASSISTENZA SANITARIA E SOCIALEDELL’UNIVERSITÀ BOCCONI
Il CERGAS (Centro di Ricerche sulla Gestione dell'Assistenza Sanitaria eSociale) dell’Università Bocconi è stato istituito nel 1978 con lo scopo di svi-luppare studi e ricerche sul sistema sanitario. Negli ultimi 35 anni, il CER-GAS ha contribuito all'elaborazione e alla diffusione delle conoscenze sullelogiche e sulle problematiche di funzionamento peculiari del settore sanita-rio. Le principali aree di studio e ricerca sono: confronto tra sistemi sani-tari e analisi delle politiche sanitarie pubbliche; applicazione dei metodi divalutazione economica in sanità; introduzione di logiche manageriali nelleorganizzazioni sanitarie; modelli organizzativi e sistemi gestionali per azien-de sanitarie pubbliche e private; impatto sui settori industriali e di servizicollegati (farmaceutico e tecnologie sanitarie) e sul settore socio-assisten-ziale.
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Rapporto OASI 2013
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Questo volume è stato realizzato grazie al contributo incondizionato di
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Collana CERGAS
Centro di Ricerche sulla Gestione dell’Assistenza Sanitaria e Sociale dell’Università Bocconi
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a cura diCERGAS - Bocconi
Rapporto OASI 2013
Osservatorio
sulle Aziende
e sul Sistema
sanitario Italiano
CERGAS CENTRO DI RICERCHESULLA GESTIONEDELL’ASSISTENZA SANITARIA E SOCIALEDELL’UNIVERSITÀ BOCCONI
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4 LastrutturaeleattivitàdelSSN di Claudia Guerrazzi e Alberto Ricci1
4.1 Premessa
Ilcapitolofornisceunavisioned’insiemedelServizioSanitarioNazionale(SSN)italiano,dellasuaorganizzazioneedellesueattività,conun’attenzionepartico-lareaicambiamentichenehannocaratterizzatol’evoluzionenegliultimianni.
Ilmodellodianalisiadottatoèquelloeconomicoaziendale(presentatonelcapitolo1).Glielementichevengonoapprofonditisonoiseguenti:
gliassettiistituzionalideisingoliServiziSanitariRegionali(SSR),valeadire(i)numerositàetipologiadiaziendee(ii)mobilitàdeiDirettoriGenerali(§4.2);
sceltediassettotecnico(configurazionefisico-tecnicadelleaziende)edidi-mensionamentodell’organismopersonaleinterminiquali–quantitativi(§4.3)2;
datidioutputinterminiditipologia,volumeequalitàdelleprestazionieroga-te(§4.4);
bisognisanitari,livellidisoddisfazioneedomandaespressadagliutenti(§4.5).
1LaricercaaggiornaeapprofondisceilsecondocapitolodelRapportoOASI2012.Nell’ambitodiuncomunelavorodiricerca,i§§4.1,4.2,4.4sonodaattribuirsiadAlbertoRicciei§§4.3e4.5aClaudiaGuerrazzi.GliautoriringrazianoFrancescaFerréperilcostanteaiutonellaredazionedelcapitolo.Inoltre,l’aggiornamentodeiprofiliistituzionalideisingoliSSRnonsarebbestatopossibilesenzailcontri-butodeireferentiregionali,chehannovalidatooaggiornatoleschederegionali.2Apartiredal2009,ilMinisterodellaSalutehaadottatounnuovoschemadiraggruppamentodellestrutturesanitarie,relativamenteallanaturapubblicaoprivatadeglierogatori.Inparticolare:gliistitutipubbliciincludonoAziendeOspedaliere,AziendeOspedaliereUniversitarie(AOinte-grateconl’Università)ePolicliniciuniversitaripubblici(AOUintegrateconSSN),IRCCSpubbliciefondazionipubbliche,Ospedaliagestionediretta;gliistitutiprivatisonoPolicliniciuniversitariprivati,IRCCSprivatiefondazioniprivate,Ospedaliclassificati,PresidiqualificatidiUSL,Entidiricerca,Casedicuraprivateaccreditate.Dovenondiversamentespecificato(cfr.alcunesezionidel§4.3),ilcapitoloadottataleclassificazione.
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112 RapportoOASI2013
IlconfrontotralastrutturadelSSNitalianoedialtripaesiOCSEoffreunbenchmarkperinquadrareancorapiùcorrettamentestrutturaerisultatidelno-strosistemasanitario.Intaleottica,ilcapitolopuòesserelettoinsiemealcapito-lo2delpresenteRapporto.
4.2 GliassettiistituzionalideiSSR
Secondoladottrinaeconomico-aziendale,l’assettoistituzionaledelleaziendepuòesserevistocomel’insiemedelleformeedelleregolechedefinisconolemodalitàdirappresentanzaecontemperamentodegliinteressicheconvergonosulleaziendestesse(Airoldi,BrunettieCoda,1994).Nelleaziendesanitariepubbliche,iportatoridiinteressiistituzionalisonolacollettivitàdiriferimentoeiprestatoridilavoro.Lacollettivitàdiriferimentopartecipaalgovernodell’aziendaattraversolarappresentanzapolitica.Inparticolare,aseguitodelprocessodiregionalizzazionedelSSN,èpossibileidentificareprevalentementenelleregioniirappresentantidellapopolazione.Sonoleregioniche,inqualitàdicapogruppo,devono:
1. ridisegnarel’apparatoamministrativoregionaleeglistrumentidigovernodelSSR;
2. individuareleaziende(dotatediautonomiagiuridicaedeconomica)checompongonoil«grupposanitariopubblicoregionale»;
3. definireilsistemadelledelegheperilgovernoeconomicodelleaziende(no-minadegliorganididirezionedimassimolivello,costituzionediorganicolle-gialirappresentativideidifferentiinteressi,ecc.);
4. delinearelepolitichecomplessivedelsistema,interminidicaratteristichedellecombinazionieconomiche;
5. progettarelenormegeneraliperl’organizzazioneeilfunzionamentodelleaziendedelgruppo.
Rispettoatalicompetenze,inappendicevengonoelencateleprincipalinor-mativeregionalicheregolanoidiversiaspetti,aggiornatesullabasedellaschedadiraccoltadatiinviataatutteleregioninellaprimavera2013.Nelpro-sieguo:
sianalizzanolescelteregionaliintemadidefinizionedellastrutturadelgrup-po,cioèdiindividuazionedelleaziendepubbliche(§4.2.1);
siapprofondiscelamobilitàdeiDirettoriGenerali,cometemachiavedellemodalitàdieserciziodelleprerogativedigovernodelleaziendedapartedellaregione(§4.2.2).
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113LastrutturaeleattivitàdelSSN
Conriferimentoagliapparatiamministrativiregionali,siricordacheleregionihannospessoistituitoun’AgenziaSanitariaRegionale(ASR).Inparticolare,so-no9leregioniincuièattualmentepresenteun’ASRcometecnostrutturadell’As-sessoratoodelConsiglioregionale3.DasegnalarecheilFriuliVG,ilPiemonte,l’Umbria,ilVenetoeilLazio4hannorecentementesoppressolapropriaAgenziaestabilitoiltrasferimentodellesuefunzionialleDirezioniRegionalicompetenti.
Sirimandainvece:
alcapitolo2delpresenteRapportoperun’analisicomparatadelSSNedeglialtrisistemisanitarideipaesiOCSE;
alcapitolo3delpresenteRapportoperun’analisicomparatadeisistemidiWelfarediItalia,Francia,GermaniaeRegnoUnito;
alcapitolo5delpresenteRapportoperunadescrizioneapprofonditadellaspesasanitarianelnostroPaese;
alcapitolo6delpresenteRapportoperun’analisideiconsumisanitariprivatiinItalia;
alcapitolo7delpresenteRapportoperun’analisicomparatadeisistemiso-cio-sanitariesocialiinEmiliaRomagnaeLombardia;
alcapitolo8delpresenteRapportoperunapprofondimentosultemadeicurriculumedellecompetenzemanagerialideiDirettoriGenerali;
alcapitolo6delRapportoOASI2012perunadisaminadeglistrumentistra-tegiciutilizzatidalleregioniperlapredisposizioneel’implementazionedeiPianidiRientro;
alcapitolo9delRapportoOASI2012perunconfrontodialcunimodellire-gionaliinnovatividipresaincaricodellacronicitàalivelloterritoriale;
alcapitolo10delRapportoOASI2012perun’analisidegliindirizziregionaliperlaprogrammazioneintegrataneisettorisociosanitarioesocialealivellolocale.
4.2.1 Leaziendedel«grupposanitariopubblicoregionale»
Tutteleregioni,inqualitàdicapogruppo,devono(i)definirel’articolazionedelterritorioregionaleinASL;(ii)decidereseecomecostituireinaziendeautono-me(AziendeOspedaliere–AO)gliospedalidirilievonazionale,dialtaspecia-lizzazionee,piùingenerale,quelliindividuatidallaregionestessa;(iii)definireilruolodiIRCCSeAziendeOspedalieroUniversitarieintegrateconl’SSN(expoliclinicipubblici)all’internodelsistemaregionale;(iv)identificareeventualialtrisoggetti(peresempio,ESTAV,Fondazioni,ecc.).
3LeleggidiistituzioneedisciplinadelleAgenzieragionali,sepresenti,sonoriportateinappendice,nellasezionerelativaallanormativasanitaria.4Rispettivamente,conL.R.12/2009,L.R.18/2012,L.R.18/2012,L.R.46/2012eL.R.4/2013.
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114 RapportoOASI2013
Taleautonomiasièconcretizzatainsceltemoltodiverse,chehannodetermi-natounaforteeterogeneitàinterregionaleinterminidi(i)numeroedimensionemediadelleASLedelleAO;(ii)numerodipresidiospedalierilasciatiallage-stionedirettadelleASLeconseguenteestensionedeimeccanismidi«quasimercato»;(iii)presenzadisoggettidiversidaASLeAOnelgrupposanitariopubblicoregionale.
LaTabella4.1presental’evoluzionedelnumerodiASLeAOnellediverseregionidal1992al30giugno2013elerelativedimensionimedie.
Rispettoal2012,siregistraladiminuzionenelnumerodelleASL,passateda145a143aseguitodelriordinodelSSRdell’Umbria.Dal01/01/2013,laexAz.USL1–CittàdiCastelloelaexAz.USL2–PerugiasonostateaccorpatenellanuovaAziendaUSLUmbria1.LaexAz.USL3–FolignoelaexAz.USL4–TernisonoinvecestateaccorpatenellanuovaAziendaUSLUmbria2.InFriuliVGlapropostadiriassettodelServizioSanitarioRegionale,cheprevedevaildimezzamentodelleAziendeSocio-SanitarieLocalida6a35,staincontrandounaforteopposizionedapartedellaGiuntaRegionaleinsediata-sinellaprimavera2013.Al30Giugno2013,risultanoancoraoperative6azien-deterritoriali.
Daunpuntodivistadimensionale,aDicembre20126sievidenziaunapopo-lazionemediaperASLparia411.622abitanti7,conunmassimorappresentatodall’ASURmarchigiana (1.545.155abitanti), seguitodalleASLcampane(824.250abitanti),pugliesi(675.134abitanti)elombarde(652.968abitanti)eunminimonellaValleD’Aosta(127.844abitanti).Sisegnala,inoltre,chenellere-gioniVeneto,FriuliVG,UmbriaeSardegnalapopolazionemediadelleASLèinferiorea250.000abitanti.InUmbriaperò,acausadegliaccorpamenti,conil01/01/2013ilnumerodiabitantimedioperASLoltrepassailvalorenazionalearrivandoa443.120.
IlnumerodiAOcaladidueunità,acausadell’accorpamentoditreAziendetorinesi(S.G.Battista–Molinette,CTO–MariaAdelaide,OIRM–Sant’Anna),riunitenell’AO«CittàdellaSaluteedellaScienza».
Inoltre,laTabella4.1mostra:
5IlriferimentonormativoècostituitodalDDLRegionalen.216,approvatodalConsiglioRegiona-ledelFriuliVeneziaGiuliail05/12/2012.6Labasedicalcoloècostituitadaidatidemograficifornitidall’ISTATperil31/12/2012(ultimidi-sponibilial30/06/2013).Questiultimifannoriferimentoalcensimento2011,chehaevidenziatounapopolazioneeffettivamenteresidenteinferioreaquellastimatainbaseaicalcolipre–censuari,ri-portatinelRapportoOASI2012;perulterioriinformazionisirimandaalsitoISTAThttp://demo.istat.it/archivio.html.Al31/12/2012ilnumerodiASLattiverisultavaidenticoaquellodell’annoprecedente.7RispettoalRapportoOASI2012,ilcalodelnumerodiresidentiperASL(anumerodiAziendeinvariato)èdaimputareallarevisionedeidatidipopolazione,comeriportatonellanotaprece-dente.
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Numero al 31/12/95
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Numero al 30/06/2013
Popolazione media 2012
N. medio presidi a gest. diretta* 2011
PL utilizzati medi per presidio a gest. diretta 2010
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116 RapportoOASI2013
unamediadi4presidiagestionedirettadelleASLal2011eunadimensionemediadi190postilettoperpresidio,sostanzialmenteinlineaconl’annopre-cedente8;
unamaggioredimensionemediadelleAOdell’Italiasettentrionale(conunnumerodipostilettosuperioreallamedianazionale,trannecheinPiemon-te9),rispettoaquelledelCentro-Sud(soloinToscanaePuglialeAOhannodimensionisuperioriallamedia);
l’elevatonumeromediodipostilettodeglistabilimentigestitidalleAOvene-te,liguri,emiliane,toscane,pugliesi,inseguitoallasceltaregionaledicostitui-reinAOsologliospedalidimaggioridimensioni,soprattuttoquelliincuil’attivitàospedalieraèsvoltacongiuntamenteconl’Università;
lapeculiaritàdellasceltalombarda,evidenziatadalnumeromediodistrutturediricoveroperazienda(0,1presidiagestionedirettaperASLe3,3stabilimentiperAO,rispettoadunamedianazionalerispettivamenteparia4e2,410).Inoltre,sinotaunalimitatadimensionemediadeglistabilimentidiAO,inquantosonostatiscorporatidallagestionedirettaASLancheospedalididimensioniridotte.
LacronologiadettagliatadellemodifichenelnumerodiASLeAOdal1996al30/06/2013èriportatainallegatoalterminedelcapitolo(Riquadro4.3).Quièsufficientericordarechenelbiennio1994-95lamaggiorpartedelleregionihaprovvedutoalriassettodelproprioSSRinattuazionedelD.Lgs.502/92.Dal1996al2001,lemodificheistituzionalieranostaterare,conl’unicaeccezionedellaLombardia.
Dal2002hainvecepresoavviounanuovastagionedirevisionedegliassettidisistema,incuigliinterventidi«ingegneriaistituzionale»sisonomoltiplicati.IlnumerodelleASL,alivellonazionale,èpassatodalle197del2001alle143dioggi.Indiverseregionidilimitataestensionee/oabassadensitàabitativasonostatecreateASLuniche(ValleD’Aosta11,PAdiTrento,PAdiBolzano,MarcheeMolise).NellerestantiregioniilterritoriodelleASLcoincidetendenzialmenteconquelloprovinciale12,conl’eccezionediVenetoeFriuliVG.Infine,nelle
8L’indicatorePLmediperpresidioospedalieroècalcolatocomerapportotraidatidiPLutilizzatieilnumerodeipresidiospedalieriagestionedirettaaggiornatial2010epubblicatidalMinisterodellaSalutenelrapportoannuale«AttivitàeconomicheegestionalidelleASLeAO».9LadimensionemediadelleAOpiemontesiècomunquedestinataacrescerenellerilevazionideiprossimianni,acausadell’accorpamentodelletreAOtorinesidescrittosopra.10Sisegnalaperaltroche,ingenerale,idatimedinazionaliriferitialleAOrisultanofortementeinfluenzatidaidatilombardi,dalmomentocheleAOlombarderappresentanopiùdiunterzodeltotalenazionale.11ValleD’AostaeProvinciaAutonomadiTrentopresentavanoASLunichegiànel2001.12AncheinregioniincuilaASLcoincideconlaprovinciasicontanoalcuneaziendesub-provin-ciali:laASLVallecamonica–Sebino(BS),laAUSLdiImola(BO),laAUSLdiCesena(FC),laASLChiavarese(GE),ledueASLdellaprovinciadiCuneo.Ragionistorico-amministrativeediaccessibilitàgeograficaspiegano,almenoinparte,questesceltediassettoistituzionale.
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117LastrutturaeleattivitàdelSSN
principaliareemetropolitanedelPaese(Roma,Milano,Napoli,Torino)sianno-veranoASLsub-provinciali.
LariduzionedelleASLèparzialmentericonducibileallaricerca,dapartedelleregioni,delledimensioniistituzionaliottimaliperleproprieaziende.AncheleAOsonodiminuiteattraversounaseriediaccorpamentieriattribuzionialleASLinqualitàdipresidi,passandodalle97del2001alleattuali78.Ilprocesso,soprattuttonelleRegionisottoposteaiPianidiRientro(PdR)daldeficitsanitario,hasubitoun’accelerazionenegliultimianni,dalmomentochel’accorpamentodiaziendeèstatatralemisureprevisteinquasituttiiPianidiRientro(Cuccurullo,2012)13.
LemodificheadASLeAOsonostateaffiancatedaulterioriinterventichesicaratterizzanoperrilevantielementidiinnovazionerispettoall’«ortodossiadelSSN».Leregioni,fortidel«federalismosanitario»,hannoinfatti:
introdottonuovisoggettiistituzionali; previstomeccanismicheleghinotralorolediverseaziende,inparticolareat-
traversolacreazionedilivellidicoordinamentointermeditralaregioneeleaziendestesse,nonnecessariamentedotatidipersonalitàgiuridica;
accentratoalivelloregionalealcunedecisionistrategicheefunzioniammini-strative.
Lafinalitàprincipalediquestesoluzionisembraesserelariconnessioneelamessainretedelleaziende,perricercaresinergieedeliminareduplicazioniinspecifichefunzionioindeterminatiambitidiattività.Aciòsiaggiunge,inalcunicasi,l’esigenzadirestituireinfluenzaastakeholder diversidallaregionecome,adesempio,aglientilocali(èilcasodellacostituzioneinToscanadi25Societàdel-laSalute–vedicapitolo9delRapportoOASI2012).
Rispettoalprimopunto,leregioni,semprepiùspesso,hannoprevistoambitidiprogrammazionesovra-aziendaleolacostituzionediareevasteomacro-areediaccentramentoecoordinamentodeiprocessidiacquistoedialtrefunzioniammi-nistrative(gestionedeimagazzini,logistica,gestionedelleretiinformativeeorga-nizzazionedeicentridiprenotazione).Lescelteregionalinellagestionedegliac-quistiedialtrefunzioniamministrativepossonoesserericondotteaquattromo-delliprincipali14(cooperazioneistituzionale;areevaste;entipubblicigiuridica-menteautonomieaziendaunica)presentatiediscussinelCapitolo2delRapportoOASI201115.Diseguitosifornisceunarappresentazionegraficadegliattualias-
13Tralepiùdrastichedinamichediaccorpamentonell’ambitodeiPdRsiricordanoquilariduzionedelleASLcalabresida11a5(trail2007eil2012)eladiminuzionedelleAOsicilianeda16a5(2009).14Laclassificazionedeimodellidigestionedegliacquistiedialtrefunzioniamministrativeripren-deirisultatidellaricercacoordinatadaMartaMarsilionell’ambitodelprogettoSIVEAS2010.SiringraziaMartaMarsilioperilcontributonell’aggiornamentodiquestasezione.15PerunapprofondimentosuimodelliregionalidicentralizzazionedegliacquistisivedaancheMele(2012),cheriprendeinbuonasostanzalaclassificazionequipresentata(pp.136-137).
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118 RapportoOASI2013
settidiaccentramentodegliacquistipresentineivariSSR(Figura4.1).Lacronolo-giadettagliatadellemodifichenelnumerodistruttureintermediesceltedaiSSRperlagestioneaccentratadell’acquistodibenieservizisanitariedialtrefunzioniamministrativedal1996al30/06/2013èriportatainallegatoalterminedelcapitolo(Riquadro4.4).RispettoalRapporto2012,nonsievidenzianovariazioniufficialinelleformeistituzionaliintermedie,salvol’attivazionedelleAreeVasteinFriuliVG.AseguitodelTavolopergliadempimentidel04/04/2013,invece,laGiuntare-gionaledelPiemontehaannunciatol’abrogazionedelleFederazioniSovrazonali.
4.2.2 LamobilitàdeiDirettoriGeneralidelleaziendesanitariepubbliche16
Ilsoggettostrategicodiun’aziendasanitariapubblica,sebbenesiaunattorecomposito,siincentrasullafiguradelDirettoreGenerale(DG),ilcuiruoloèprofondamentemutatonelcorsodegliultimianniaseguitodelletrasformazioni
16QuestasezioneèstataaggiornataconilfondamentalesupportodiFrancescaFerré.Laprincipa-lefonteècostituitadalleSchederegionali,integrateconricerchesuisitiwebdelleAziendeedelletestategiornalistichelocali.
Figura 4.1 L’accentramento degli acquisti (2013)
(*) Presenza di Azienda Unica Regionale(**) Nella PA di Trento l’approvvigionamento avviene esclusivamente a livello di ASP (1 livello), mentre nella PA di Bolzano può avvenire sia a livello di ASP che di singolo comprensorio.
Fonte: Elaborazione OASI da Marsilio, 2012
**
*Centrale acquisiti regionale
Centrale acquisiti regionalecon focus sanità
Aree Vaste con personalità giuridica
Aree Vaste senza personalità giuridica
*
*
Cooperazione (consorzi/azienda capofila)
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dell’ambientediriferimentoedell’assettoistituzionaleditaliaziende.IlDG,tradizionaleorganofocalizzatosullagestioneinterna,haassuntosemprepiùlafunzionedi«gestorediretidirelazioni»conivarisoggettidelmondosanitarioesocio-sanitario,alfinedigenerarelecondizioniinterneedesterneperlarealiz-zazionediobiettiviassegnatidallaregione(Zuccatelliet al.,2009).
IllegislatorenazionalelasciaallaregioneampimarginidiautonomianelladefinizionedegliobiettividiperformanceperlavalutazionedeiDG.Larotturapiùevidente,coniltradizionaleparadigmaburocraticoèl’ideacheiDGsianonominatisubase«fiduciaria17»,debbanorisponderedeirisultatiraggiuntie,inpresenzadirisultaticonsideratiinsoddisfacenti,possanoesseresostituiti.Tutta-via,lamobilitàdeiDGèlegatanonsoloagiudizisull’operatodelDGstessoinrelazioneairisultatidell’azienda,maancheadinamicheistituzionaliepolitichecomelescadenzedilegislatura,lamodificazionedellemaggioranzeelosposta-mentodegliequilibriinterniallemaggioranzestesse(DelVecchioeCarbone,2002).Nonvannodimenticatialtrielementiextraeconomicichepossonodimi-nuireoaumentaremoltolamobilità,soprattuttoextra-regionale,deiDG:sipen-siafattoriculturaliolinguistici(conparticolareriferimentoallaProvinciaAuto-nomadiBolzano),oallecaratteristichegeografichediunaregione(isolamento,estensione,ecc.).
Allalucedellesuddetteconsiderazioni,questosottoparagrafoaggiornaleanalisisulturnoverdeiDGdelleaziendesanitariepubblicateneiRapportiOA-SIapartiredal2002.Inparticolare,ilsottoparagrafoèdivisointreparti:lapri-mapresentailturnoverdeiDGalivellonazionaleeregionale;lasecondavalutalaformazionediunacomunitàprofessionalediDGdelleaziendesanitariepub-bliche;laterzametteaconfrontoilgradodistabilitàdeivarisistemiregionalieillorogradodiapertura.
Rispettoallaprimadimensione,laTabella4.2mostraladuratamedia18delperiodoincuiogniDGèrimastoincaricainunadataazienda,siaalivellona-zionalecheregionale.Ilvaloremedionazionaleèparia3,6anni,ossia3annie7mesicirca,quindialdisottodelladuratafisiologicadelcontrattodeiDirettori,generalmentefissataincinqueanni.Questoè,sicuramente,unorizzontedige-stionetroppolimitato,considerandoitempinecessariperlarealizzazionediun«progettodigestione»inaziende,comequellesanitarie,caratterizzatedamolte-plicielementidicomplessità.Nel2013,alivellonazionale,siregistraunaflessio-nedelladuratamediaincaricadeiDGrispettoal2012(da3,7a3,6).Confron-tandoivaloridelladuratamediapertipologiadiazienda,leAOhannosempre
17DanotarecheilD.L.158/2012,convertitoinleggeconlaL.189/2012(c.d.»DecretoBalduzzi»)all’art.4hastabilitopiùstringentiparametriperlanominadeiDirettorigenerali,interminidietà,titolodistudio,esperienzapregressanelsettoresanitario,procedurediselezione.18Laduratamediadell’incaricodiunDGalivelloaziendalevienecalcolatacomerapportotrailnumerodianni«n»consideratiperunadeterminataazienda«x»(con1≤n ≤18)eilnumerocom-plessivodeiDGchesisonosuccedutiinquelperiodoinquelladeterminataazienda.
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120 RapportoOASI2013
mostratounastabilitàsuperiorealleASL,anchese,nel2011,sieraraggiuntounallineamento(ASL3,7eAO3,8).Nel2013,latendenzaaunadifferentedurataincaricadeiDGdelleduetipologiediaziendepubblichenonsiriscontraunifor-mementeintutteleregioni.Infatti,inPiemonte,VenetoeFriuliVGlastabilitàdeiDGdelleASLeAOèmoltosimile,mentreinToscanagliincarichideidiret-toridelleASLtendonoasuperarequellidelleAO(3,9contro3,5anni).
LasecondadimensionediindaginehacomeoggettolepersonechehannosvoltoostannosvolgendoilruolodiDG.L’obiettivocapirese,alivellonaziona-le,cisiaosistiaformandounacomunitàprofessionalediDG.L’analisisulgradodi«professionalizzazione»deiDGincrociaduevariabili:
consistenzaedinamicaneltempodellapopolazionedipersonechehannori-copertooricopronolacaricadiDG;
numerodiregioniincuilesingolepersonehannoricopertolacaricadiDG.
Tabella 4.2 Durata media in carica dei DG in una data azienda, per Regione (1996-2013)
Regione AO ASL Totale complessivo
Abruzzo – 4,0 4,0
Basilicata 3,0 3,3 3,2
PA Bolzano – 10,0 10,0
Calabria 2,3 1,5 1,7
Campania 5,2 3,1 3,9
Emilia Romagna 4,9 4,1 4,3
Friuli VG 3,8 3,9 3,9
Lazio 3,2 2,7 2,8
Liguria 5,0 3,7 4,2
Lombardia 4,0 3,7 3,9
Marche 3,5 3,0 3,1
Molise – 3,9 3,9
Piemonte 3,1 3,3 3,2
Puglia 4,4 2,9 3,4
Sardegna 3,6 2,8 2,9
Sicilia 3,5 2,8 3,3
Toscana 3,6 3,9 3,8
PA Trento – 4,5 4,5
Umbria 3,8 2,6 2,9
Valle D’Aosta – 4,5 4,5
Veneto 4,7 4,5 4,5
ITALIA* 3,9 3,5 3,6
(*) Valore medio calcolato come media aritmetica di tutte le durate medie aziendali.
Fonte: OASI, 2013
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LaFigura4.2incrocialeduevariabili,rappresentandoilfenomenoinungrafi-coabolle(l’areadellebolleèproporzionaleallanumerositàdelleclassi).Sievidenziacosì,perogniclasseidentificata,ilnumerodegliindividuiadessaap-partenenti.
Ilgraficomostracome,delle270personechehannoun’esperienzadiseiopiùannicomeDG,soloil14%l’abbiamaturatainaziendedidiverseregioni.D’al-traparte,rimanemoltoaltoilnumerodipersonechehannoricopertolacaricasoloperuno,dueotreanni(rispettivamente292,126e142).L’incidenzadellasommaditaliclassisièperòridottamarginalmentenelcorsodeltempo,passan-dodapocopiùdel55%nel2003al52%nel2013.
AnalizzandoiDGchehannooperatoinpiùdiunaregione,prevalgonospo-stamentitraregionilimitrofeeperlopiùsitrattadimanagerchehannooperatoindue,treo,massimo,quattroregionidiverse.
Perinformazionisull’identikitprofessionaledeiDGapartiredaun’analisidei curriculum vitaesirimandaalcapitolo8delpresenterapporto.
Infine,laterzadimensionedianalisimetteaconfrontolamobilitàdeiDGneidiversisistemiregionalisullabasedeidueindiciinizialmentepropostinelRap-portoOASI2003(Carbone,2003):l’indicediinstabilitàdelsistemaregionale19(propensionedelsistemaacambiareipropriDG)el’indicediaperturadelsi-stemaregionale20(propensionedelsistemaadassegnarel’incaricoapersoneesterne,qualiDGdiaziendedialtreregioniosoggetticheperlaprimavoltari-cevonol’incarico,invecechefarruotareiDGfraleproprieaziende).L’indicediaperturanonèovviamentecalcolatoperleregionichepertuttiglianniconside-ratirisultanomono–azienda(ValleD’AostaePAdiTrento),inquantoilcon-cettodirotazionedeiDGtraleaziendedellaregioneperdedisignificatoeilsi-stemaèperdefinizioneperfettamenteaperto21.Inoltre,taleindicesaràprogres-
19L’indicediinstabilitàdelsistemaregionalevienecalcolatocomerapportotrailnumeroeffettivodimutamentideiDGchesisonorealizzatinellaregioneeilnumerodimutamentiteoricamentepossibili,dovequest’ultimoèdatodalprodottotra(i)numerodiaziendeesistentiall’internodellaregioneinogniannoconsideratoe(ii)numerodianniconsideratimenouno.Taleindicevariainunintervallocompresotrazeroeuno,estremiinclusi:unsistemaèperfettamenteoquasistabilequan-dol’indiceèpariotendeazero;èperfettamenteoquasiinstabileselostessoindiceèpariotendeauno.Sel’indiceèpariazerolaregionenonhamaicambiatoalcunDG,sel’indiceèpariaunoogniaziendahamutatoilDGognianno.Sisegnalachenelcasodifusionidipiùaziendelanuovaaziendavieneconsideratacoincidenteconunadellevecchie.20L’indicediaperturadelsistemaregionaleèdatodalladifferenzatrailnumerodipersonechehannoricopertolacaricadiDGinunaopiùaziendedellaregionenelperiodo1996-2013eilnume-romassimodiaziendepresentinellaregionenelcorsodeglianni,divisaperilnumerodicambia-mentieffettividiDGnelleaziendedellaregionenelperiodoconsiderato.L’indicevariainuninter-vallocompresotrazeroeuno:unsistemaregionalevienedefinitoperfettamenteoquasiapertosel’indiceèpariotendeauno,ossiaseprevalelatendenzaanominarepersoneesterne;invece,ilsi-stemavienedefinitochiusosel’indiceèpariotendeazero.Sisegnalachenelcasodifusionidipiùaziendelanuovaaziendavieneconsideratacoincidenteconunadellevecchie.21Èpossibileinvececalcolarel’indicediinstabilitàcheèpari,a0,167perentrambeleregioni.
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sivamentemenosignificativoancheperquelleregionichenelcorsodegliultimiottoannisonodivenutemono–azienda(MoliseePAdiBolzano).
Associandoaogniregioneivalorideidueindici,vienearappresentarsiunsistemadiassicartesiani(Figura4.3).Inparticolare,l’assedelleascisserappre-sentailgradodiinstabilitàel’assedelleordinateilgradodiapertura.L’interse-zionedeidueassi(0,24;0,72)22rappresentalamedianazionale,sostanzialmenteinvariatarispettoal2012.Inquestomodosiraffiguraunamatriceaquattroqua-dranti.
Nelprimoquadrantesicollocanoleregionicaratterizzatedaelevatigradidiinstabilitàediapertura(regioni«adaltavariabilità»).QuestecaratteristichesiriscontranomaggiormenteinalcuneregionidelCentro-Sud:Calabria,Sar-degna,Campania,LazioeBasilicata.LaCalabriasiconfermacomelaRegio-neapiùaltogradodiinstabilitàdell’interoPaese,ancheseilrelativoindiceè
22L’indicediinstabilitànazionalevienecalcolatocomequelliregionali,ossiacomerapportotrailnumerototaledeicambiamentiavvenutiinItaliatrail1996eil2013(1.175)eilnumerototaledeipossibilicambiamenti(4.807).Ilvaloreèparia0,24.L’indicediaperturanazionaleècalcolatocomedifferenzatrailnumerocomplessivodellepersonechedal1996al2013hannosvoltoosvol-gonoilruolodiDG(1.099),eilnumerodiaziendeponderatoperilloronumerodiannidiesisten-za(267)divisoperilnumerodimutamentieffettivichesisonorealizzatinell’arcodelperiodoconsiderato(1.175):ilvaloreèparia0,72.Sisegnalachetalerisultatoconsideradue(n)volteiDGchehannooperatoindue(n)regioni,ilchepuòpermettereconfrontipiùomogeneiconidatiregionali.QuestospiegaperchéilnumerodeiDG(1.099)noncoincideconquantoriportatoinFigura4.2.
Figura 4.2 Distribuzione dei DG per numero di anni e numero di regioni in cui hanno ricoperto la carica (N=1.073)
Fonte: OASI, 2013
292
4 4
2
2
1
6
1
5
1
36
5
39
5
32
4
1
13
4
20
3
14
1
7
3
1
1
7 3
2
1
2
2
1
0
1
2
3
4
5
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18
122 136 112 121 57
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diminuitorispettoal2012(da0,54a0,51).Tuttelealtreregionievidenzianovaloristabili23.
Ilsecondoquadranteraggruppaisistemiregionalistabiliedaperti,incuiicambiamentideiDGsonorariedavvengono,prevalentemente,nominan-dopersoneesternealsistemaregionale.Inquestoquadrantesiposiziona,inmanieraevidente,laPAdiBolzano,cheregistraivaloridiinstabilitàpiùridottidelPaese24.Sicollocanopiùvicinoallamedianazionaleperl’indicediinstabilitàAbruzzoeMarcheeperentrambigliindicilaLiguria.Lere-gionidiquestoquadrantenonregistranosignificativevariazionirispettoal2012.
Ilterzoquadranteraggruppaisistemiregionalichepresentanoelevatigradidistabilitàedichiusura(regioni«statiche»).LaLombardiaeilMolisesicol-locanosuvaloriparticolarmentebassidiapertura(ancheseilMolise,mono–aziendadal2005,èpassatoda0,56a0,6nelcorsodell’ultimoanno).EmiliaRomagnaeVenetoevidenzianovaloriparticolarmentebassidiinstabilità,conquest’ultimaregionecheaumentaivaloridientrambigliindici(da0,13a0,17l’instabilità,da0,64a0,67l’apertura).ToscanaeFriuliVGsiposizionano
23Quienelrestodelparagrafosiconsideranocometrascurabililevariazioniinferiorioparia0,02invaloreassoluto.24Sitratta,inrealtà,diunsistemaad«aperturafittizia»:l’attualedirettoredell’ASPunica,prece-dentementeincaricapressol’ASLdiBolzano(chehaincorporatotuttelealtrepre-esistentiazien-dealto-atesine),ricopreilruolodiDGdall’iniziodellarilevazione(1996).Adoggi,èquindiformal-mentealprimoincaricoall’internodelsistemasanitariodellaPAdiBolzano.
Y=In
dice
di a
pert
ura
X=Indice di instabilità
ABR
BAS
BZ
CAL CAM
EMR
FVG
LAZ LIG
LOM
MAR
MOL
PIE PUG
SAR
SIC
TOS
UMB
VEN
I II
IV III
1,00
0
0 0,6
0,24; 0,72
Figura 4.3 Matrice di mobilità dei DG. Posizionamento in base a indice di instabilità (ascisse) e di apertura (ordinate) (1996-2013)
Fonte: OASI, 2013
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piùvicinoallamedianazionaleeregistranosoloridottevariazionideltassodiaperturaediinstabilità.
Ilquartoquadranteraggruppaleregionicaratterizzatedaunaltogradodiinstabilitàedichiusura,valeadiresistemiregionaliincuiicambiamentideiDGsonofrequentiedavvengono,prevalentemente,facendoruotareiDGfraleaziendedellastessaregione(regioni«autosufficienti»).Questecaratteristi-chesiriscontranoinmanierarelativamenteevidenteinUmbria,mentreSici-lia,PugliaePiemontesiposizionanopiùvicinoallamedianazionale.Ivaloridiquesteregionirimangonocostantinelcorsodell’ultimoanno,adeccezionedell’Umbria,doveiltassodiaperturacalada0,61a0,57.
4.3 Lerisorsestrutturalidelleaziendesanitarie
LeesigenzedicontenimentodellaspesasanitariaediriqualificazionedeiSSRhannocomportatounaprogressivaecostanteazionedirazionalizzazionedell’offerta.Taletendenzahainteressatotantol’ambitoospedaliero,quantoquelloterritorialeedell’emergenza-urgenza.
Ilparagrafoproponeun’analisidell’evoluzionedellacapacitàdioffertaditalilivellidiassistenza,distinguendoeconfrontandoledinamichecaratterizzantil’offertapubblicaeprivataaccreditata.
4.3.1 Lacapacitàdioffertadellestruttureospedaliere
Conl’avviodeiprocessidiriformadeglianniNovanta,sonostatirealizzatinu-merosiinterventifinalizzatiallarazionalizzazionedellareteospedaliera:siètrattatodiaccorpamenti,riconversionifunzionaliodismissionichehannori-guardatoprevalentementestrutturedilimitatedimensioniinterminididotazio-needattività25.
Ciòhacomportato,nelperiodo1997-2010,unaprogressivariduzione(–33%)delnumerodellestrutturepubblicheedequiparate(Figura4.4)26.
Nellostessoarcoditempo,invece,lestruttureprivateaccreditatehannore-gistratounandamentostabile(–1%):inparticolare,sinotaunlievissimoau-mentoapartiredall’anno2002finoal2006,poiunadiminuzionedel5%trail2006eil2010.
25Inparticolare,siricordanoglistandardminimidiriferimentoperladotazionedipostiletto(120)edisaturazionedellacapacitàproduttiva(utilizzomedioannuodeipostilettopariosuperioreal75%)indicatidallanormativa(rispettivamente,L.412/91,art.4,c.3ess.mm.eL.662/96art.1,c.1-4).26ConriferimentoallaFigura4.4,inbaseallostoricodelleinformazionidisponibili(flussiHSP12exDM05/12/2006),ilmodellodiclassificazionedellestruttureprevedetrecategorie:pubbliche,equiparateeprivateaccreditate,comedettagliatodallanotaallatabella.Nelprosieguodelparagra-fo,anchelaFigura4.5,laFigura4.7elaTabella4.4adottanoquestaclassificazione.
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125LastrutturaeleattivitàdelSSN
L’obbligodirazionalizzazionedellaretevieneripresodalPianoSanitarioNa-zionale(PSN)2006-200827edalPattoperlaSalute2010-2012che,tragliobiet-tiviprioritari,individuanolariorganizzazionedellareteospedalieraattraversoladismissionedegliistitutiminoriel’incrementodell’appropriatezzadeiricove-ri,sviluppandounamaggioreoffertadiassistenzaterritorialeecreandodeiCen-tridieccellenza.IlD.L.95del06/07/2012(«Disposizioniurgentiperlariduzionedellaspesapubblicaaserviziinvariati»)riprendequestiindirizzieprevedecheleregionieffettuinounaverificadellafunzionalitàdellaretediofferta,conpar-ticolareriferimentoaipresidipubblicisottodimensionati28.
Illivelloregionaleharecepitoprogressivamentegliobiettivifissatidaidocu-mentidiprogrammazionesanitarianazionale,procedendoalriordinodellareteospedaliera(conriferimentosiaallestrutturepubblichecheaquelleprivateac-creditate).Inparticolare,oltreaitradizionaliobiettividirazionalizzazionedelleattivitàedimiglioramentodell’appropriatezzadelleprestazionisanitarie,lere-gionihannoemanatoindirizzielineeguidavincolantiperlariduzionedeipostiletto,lariconversionedegliospedalidipiccoledimensioniinstruttureterritoria-lieilpotenziamentodellestruttureoperativedelsistemadiemergenza-urgenzaregionale(cfr.capitolo6delRapportoOASI2011).
27IlPianoSanitario2006-2008èl’ultimoPSNapprovatoerisultaquelloufficialmenteinvigore.28Articolo15,comma13,letterac.Perospedalidi«piccoledimensioni»,quiediseguito,siinten-donolestrutturedotatedimenodi121postiletto.
Figura 4.4 Numero di strutture di ricovero pubbliche ed equiparate e private accreditate (1997-2010)
Nota: le strutture pubbliche comprendono i Presidi a gestione diretta ASL, le Aziende Ospedaliere. Le strutture equiparate inclu-dono le AO integrate con l’SSN, i Policlinici universitari privati, gli IRCCS pubblici e privati, gli Ospedali classificati, gli Istituti sa-nitari privati qualificati presidi USL, gli Enti di ricerca. Le strutture private accreditate comprendono le case di cura accreditate.
Fonte: Elaborazioni OASI su dati Ministero della Salute
Pubbliche ed equiparate Private accreditate
0100200300400500600700800900
1.000
1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
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126 RapportoOASI2013
PerladistribuzionegeograficadellestrutturediricoverosirimandaallaTa-bella2.7delRapportoOASI2012.Afrontedi494strutturediricoveropubbli-che,siregistravano676struttureprivate(dicui612accreditatee64nonaccredi-tate).Perquantoriguardalestrutturepubbliche,sinotavaunaprevalenzadeipresidiagestionediretta(384intotale),principalmenteconcentratinelleregio-nidelCentro-Sud(76%).Specularmente,lamaggiorpartedeipresididiAzien-deOspedalieresitrovavaalNord(68%deltotale).Sicontavano60IRCCS,dicui38privati,concentratisoprattuttoinLombardia(25,dicui20privati).IPoli-cliniciUniversitari,pubblicieprivati(rispettivamente,8e2)eranopresentisolonelLazioenelMezzogiorno.Considerandolecasedicuraprivate,eraevidentelaprevalenzadellestruttureaccreditate(90%).
LaTabella4.3analizzalestrutturediricoverodalpuntodivistadimensionale,individuandotremacro-classi:AO(considerateunitamentealleAOintegrateconl’Università)eAOintegrateconl’SSN(exPolicliniciuniversitaripubblici)presentanolamaggioredotazionedipostiletto(PL)utilizzati,conunamedia,rispettivamente,di682e679postinel2010;presidiagestionediretta,IRCCSeOspedaliclassificatisicollocanoadunlivellodimensionaleintermedio,rispetti-vamentecon190,223e209PL;leCasedicuraprivate,infine,raggiungonome-diamenteappena81PLaccreditati29.LaTabella4.3evidenziacome,oltrechenelnumerodistrutture,sisiaregistrata,finoal2009,unariduzionenelledimen-sionimedieinterminidipostiletto:inparticolare,questosièverificatoperleAO(–24,7%trail1997eil2009),leAOintegrateconl’SSN(–28,7%)elecasedicuraaccreditate(–15,8%).Tuttavia,dal2009al2010sirilevaunaumento,so-prattuttonelleAOeAOintegrateconl’università,chepassanoda628a68230PLmedi,enelleAOUintegrateconl’SSN,chepassanoda610a67931PLmedi.
Passandoall’analisideipostilettoperregimediricovero,conriferimentoalricoveroindegenzaordinaria(Figura4.5),sièregistrataunafortediminuzionedeipostilettopubbliciedequiparati,ridottisidel36,9%trail1997eil2010.Ipostilettodellecasedicuraaccreditatesonoinvececalatidel22,9%.
Nelcorsodel2010,nellestrutturepubblicheedequiparatesièregistrataunariduzionedipostilettoinregimeordinario(RO)dell’1,27%.Nellestruttureac-creditatelariduzionedipostilettotrail2009eil2010èstataparia1,1puntipercentuali,evidenziandouncalomenomarcatorispettoall’annoprecedente(2,4%trail2008eil2009).
Perquantoriguarda,invece,ladotazionediPLperricoveriinregimediurno,sièregistrato,nell’arcodeiquattordicianni,unincrementoparial36%(da22.066a
29QuestodatosiriferiscealnumerodipostilettodedicatiasvolgereattivitàpercontodelSSNenonriflettenecessariamenteledimensionirealidellecasedicuraprivate,poichéquestepossonoincluderenelladotazionestrutturaleanchepostilettononaccreditati.30Ilforteaumentodipostilettotrail2009eil2010èdaimputareprincipalmentealriordinodelSSRsiciliano,chehacomportatoilpassaggioda16a5AziendeOspedaliere.31L’aumentoèdaimputareesclusivamenteall’incrementodeipostilettoda4.881a5.435.
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127LastrutturaeleattivitàdelSSN
29.991unità).Ancheseinterminiassoluti,l’aumentodeiPLpubblicièmaggiorerispettoaquellodeiPLprivatiaccreditati,l’aumentopercentualediquestiultimièpiùmarcato.Infatti,iPLpubbliciedequiparatisonocresciutidel23,8%(da21.247a26.300),mentrequelliprivatisonopiùchequadruplicati(da819a3.691),conunaumentocomplessivomoltorapido(81%)nelperiodo2001-2004.Questatendenzaerastataavviataneglianni1995-1997,inattuazionediquantoprevisto
Tabella 4.3 Dimensione media (n. posti letto utilizzati per la degenza ordinaria) per tipologia di struttura di ricovero (1997-2010)
Tipologia struttura 1997 2000 2005 2008 2009 2010 Variazione 1997-2010
AO e AO integrate con Università 834 774 660 630 628 682 –18,2%
Presidi a gestione diretta ASL 199 184 193 192 189 190 –4,4%
AOU integrate con SSN 856 832 620 621 610 679 –20,6%
IRCCS pubblici e privati 243 247 224 227 223 223 –8,4%
Ospedali classificati(1) 234 223 211 213 211 209 –10,6%
Case di cura accreditate(2) 98 89 85 84 83 81 –16,9%
(1) Ex art. 1 ultimo comma L. 132/68 e art. 41 L. 833/78(2) Numero medio dei posti letto accreditati
Fonte: Elaborazioni OASI su dati Ministero della Salute
PL pubblici ed equiparati PL privati accreditati
0
50.000
100.000
150.000
200.000
250.000
300.000
1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
Num
ero
PL in
RO
Figura 4.5 Numero di posti letto previsti (RO, acuti e non acuti), pubblici ed equiparati e privati accreditati (1997-2010)
Nota: le strutture pubbliche comprendono i Presidi a gestione diretta ASL, le Aziende Ospedaliere e le Aziende Ospedaliere inte-grate con l’Università. Le strutture equiparate includono le AOU integrate con l’SSN, i Policlinici universitari privati, gli IRCCS pubblici e privati, gli Ospedali classificati, gli Istituti sanitari privati qualificati presidi USL, gli Enti di ricerca. Le strutture private accreditate comprendono le case di cura accreditate.
Fonte: Elaborazioni OASI su dati Ministero della Salute
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128 RapportoOASI2013
daiD.Lgs.502/1992e517/1993,esièulteriormenteaccentuatasoprattuttoneglianni2001-2003,anchecomeconseguenzadelleesigenzenazionalidicontenimen-todellaspesaediincrementodell’appropriatezzadelregimediricovero.Dase-gnalarechedal2008iltrendsièinvertito,registrandouncalodelladotazionepo-stidilettoinregimediurno.Taleriduzionetrail2009eil2010èparial2,9%(–904unità).Tuttaviaquestadiminuzioneèfruttodelbilanciamentotrailfortecalochehainteressatosiaglierogatoripubbliciedequiparati(–1059unità;–3,9%)el’au-mentochehainteressatoquelliprivatiaccreditati(+155unità,paria+4,4%).
Idatididotazionestrutturalerelativialtrenddelbiennio2010-2012,pubbli-catiinformaaggregata(RO+DH)adagosto2013,confermanolatedenzacom-plessivaallariduzionedeiPL.Nel2012ilSSNdisponevadi230.068PL(–18.754rispettoal2010,–7,5%dicui185.595 instrutturepubblicheoequiparate(–15.384;–7,7%)e44.473incasedicuraprivateaccreditate(–3.374;–7,1%).
Ledinamichediriduzionedelladotazionestrutturalederivanodaunforteimpulsodellivellocentrale.Inparticolare:
laL.405/2001(art.3,comma4)definivaunostandarddi5PLospedalieri(RO+DH)permilleabitanti,dicuil’1permilleriservatoariabilitazioneelun-godegenzapost-acuzie,stabilendocheilpersonaleinesuberovenisseriassorbi-todallestrutturericonvertiteetramiteilpotenziamentodellecuredomiciliari;
l’IntesaStato-Regionidel23marzo2005(art.4,comma1)haintrodottol’ob-bligodiadeguare,entrol’anno2007,ladotazionediPLospedalieriaccredita-tiedeffettivamenteacaricodelSSRadunostandardmassimodi4,5PLpermilleabitanti,comprensividellariabilitazioneedellalungodegenzapost-acu-zie,adattando,diconseguenza,ledotazioniorganichedeipresidiospedalieripubblici.Perfacilitareilraggiungimentodell’obiettivo,èstataammessalapossibilitàdiscostamentirispettoallostandard,purchènonsuperiorial5%inrapportoallediversecondizionidemograficheregionali,conladefinizionediobiettiviintermediperglianni2005e2006;
ilPattoperlaSalute2010-2012(art.6,comma1)haimpostoaregioniepro-vinceautonomediimpegnarsiadadottareprovvedimentiperconseguireunostandarddeiPLospedalieriaccreditatiedeffettivamenteacaricodelSSRancorapiùstringente,ossianonsuperiorea4PLper1.000abitanti,compren-sividi0,7perriabilitazioneelungodegenza32.
32IcriterisopraelencatisonoribaditianchenelloSchemadiPianoSanitarioNazionale2011-2013.Leregionidovevanoadempiereall’obbligoentroil30giugno2011adeccezionediquellesottopo-steapianodirientro,perlequaliiltermineerafissatoal31dicembre2010.Perfacilitareilraggiun-gimentodell’obiettivo,ancheinquestocaso,erastataammessalapossibilitàdiprevederescosta-mentirispettoallostandard,purchénonsuperiorial5%,finoalladefinizionedinuoviriferimentidapartedellaConferenzaStato-Regioni.Dasegnalare,comunque,cheloschemadiPSN2011-2013èall’esameparlamentaredaoltreunannoepuòconsiderarsisuperatodallepiùrecentidispo-sizioni(D.L.95del06/07/2012).
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129LastrutturaeleattivitàdelSSN
IlrispettodiquestistandardèstatooggettodiverificaannualedapartedelCo-mitatoLEA,istituitopressoilDipartimentodellaQualitàdelMinisterodellaSalute.Laverificahariguardatosial’adeguamentodelladotazionediPLallostandard,sial’adozionedeiprovvedimentiregionalivoltiaprogrammarelari-modulazionedell’offertaospedaliera.
Nel2010ladotazionemedianazionalediPL–inregimedidegenzasiaordi-nariachediurna–eraparia3,5permilleabitantipergliacutiea0,6perinonacuti(Figura4.6).RispettoalleprescrizionidelPattoperlaSalute,lagranpartedelleRegioninonèriuscitaarispettarelostandarddi4PLcomplessivi.Rispet-tanoquestostandardCampania,Umbria,Basilicata,Sicilia,Toscana,Puglia,Ca-labria,VenetoeAbruzzo.Ladifficoltànelrispettarelostandardcomplessivoderivaprincipalmentedalladotazionedipostilettoperacuti;infattilostandardperlalungodegenzadi0,7èrispettatodatutteleRegioni,tranneLombardia,EmiliaRomagna,Piemonte,Lazio,MoliseeProvinciaAutonomadiTrento.
Infine,ilD.L.95del06/07/2012(art.15,comma13,letterac)haridottoulte-riormenteladotazione-obiettivoa3,7PLper1.000abitanti,dicui0,7perriabi-litazioneelungodegenza.IlDecretoLegge,convertitoconmodificazionidallaL.135del07/08/2012,specificachelariduzioneèacaricodeipresidiospedalieri
Posti Letto per acuti/1000 ab. Posti letto per non acuti/1000 ab.
0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0
CampaniaUmbria
BasilicataSicilia
ToscanaPuglia
CalabriaVeneto
AbruzzoMarche
ItaliaSardegna
Friuli Venezia GiuliaValle D’Aosta
PiemonteLiguria
PA BolzanoLombardia
Emilia RomagnaLazio
PA TrentoMolise
Figura 4.6 Posti letto previsti per acuti e non acuti (RO e DH) / 000 abitanti (2010)
Fonte: Elaborazioni OASI su dati Ministero della Salute
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130 RapportoOASI2013
pubbliciperunaquotanoninferioreal50percentoedèconseguitaesclusiva-menteattraversolasoppressionediunitàoperativecomplesse33.
LaFigura4.7approfondisce,invece,ledifferenzeregionaliinterminidipesorelativodelprivatoaccreditato.Intutteleregioni,l’offertaèprevalentementepubblica34,conunamedianazionaledell’80,7%.Alivelloregionale,ilprivatoaccreditatocostituisceunaquotasignificativadell’offertatotaleinCalabria(32,5%),Campania(32,2%)eSicilia(25,3%);lapercentualediprivatoaccredi-tatoè,alcontrario,moltobassainLiguria(2,6%),Veneto(6,4%),Basilicata(7,4%)eUmbria(8,4%).Nelperiodochevadal1998al2010,larilevanzadeiPLaccreditatièaumentatainItaliadi2puntipercentuali.Gliincrementipiùsignificativisisonoavutinelleregionimeridionali,specialmenteinSicilia,Moli-seePuglia;Lazio,EmiliaRomagnaeAbruzzo,invece,hannoregistratounde-crementonell’offertadiPLprivatiaccreditati.
Infine,sesiconsideracomeiltotaledeiPLprivatiaccreditatièsuddivisoper
33IlDecretomantienecomevariabiledicontrolloperl’adeguatezzadell’offertauntassodiospe-dalizzazionedi160ricoveriper1.000abitanti,dicuialmenoil25%erogatiinDH.34Tralestrutturepubblichesiconsideranoanchelestruttureequiparate.
0,0% 5,0% 10,0% 15,0% 20,0% 25,0% 30,0% 35,0%
LiguriaVeneto
BasilicataUmbria
Friuli Venezia GiuliaMolise
PA BolzanoToscana
Valle D’AostaMarche
PugliaEmilia Romagna
PA TrentoPiemonte
ItaliaAbruzzo
LombardiaSardegna
LazioSicilia
CampaniaCalabria
Figura 4.7 Percentuale di posti letto privati accreditati sul totale dei posti letto previsti per acuti e non acuti (RO e DH) nel 2010
Fonte: Elaborazioni OASI su dati Ministero della Salute
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131LastrutturaeleattivitàdelSSN
areageografica,èpossibileevidenziarecome,nel1998l’offertaprivataaccredi-tataeramaggiormenteconcentratanelNordItalia(36%contro32%nelCen-tro35enelSud);nel2010,lasituazionerisultadifferente,conunapresenzadelprivatoaccreditatoparial39%alNord,al38%nelSudesoloal23%nellere-gionidelCentroItalia.
Un’importantefunzionesvoltadallestrutturediricoveroèlarispostaalleurgenze.Dall’analisidelladiffusionediquestatipologiadiservizi(Tabella
35Inquestocaso,ilCentroItaliacomprendeancheAbruzzoeMolise,mentreilSudincludeSiciliaeSardegna.
Tabella 4.4 Servizi per le emergenze all’interno delle strutture di ricovero (2010)
Regione
% s
trut
ture
pu
bblic
he d
otat
e di
DE
% s
trut
ture
pu
bblic
he d
otat
e di
PS
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ura
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edita
te d
otat
e di
PSP
% C
ase
di c
ura
accr
edita
te d
otat
e di
CR
Piemonte 65% 73% 20% 68% 44% 0% 0% 0% 8%
Valle D’Aosta 100% 100% 100% 100% 0% 0% 0% 0% 0%
Lombardia 67% 73% 38% 75% 3% 8% 22% 3% 18%
PA Bolzano 43% 100% 0% 71% 0% 0% 0% 0% 0%
PA Trento 0% 78% 11% 22% 1% 0% 0% 0% 0%
Veneto 66% 76% 13% 68% 24% 7% 7% 0% 0%
Friuli VG 69% 81% 19% 69% 3% 0% 20% 0% 0%
Liguria 58% 67% 42% 67% 3% 0% 0% 0% 25%
Emilia Romagna 85% 93% 15% 78% 18% 0% 0% 0% 13%
Toscana 83% 79% 10% 67% 29% 0% 0% 0% 3%
Umbria 55% 82% 0% 64% 57% 0% 0% 0% 0%
Marche 44% 84% 3% 41% 57% 8% 8% 0% 0%
Lazio 32% 68% 11% 51% 56% 5% 6% 0% 6%
Abruzzo 62% 100% 5% 57% 69% 0% 0% 0% 33%
Molise 57% 71% 0% 71% 0% 0% 0% 0% 33%
Campania 55% 84% 38% 66% 35% 10% 18% 0% 10%
Puglia 60% 92% 3% 62% 34% 0% 0% 0% 12%
Basilicata 33% 78% 0% 67% 0% 0% 0% 0% 0%
Calabria 50% 86% 6% 36% 60% 3% 3% 0% 0%
Sicilia 28% 93% 9% 57% 16% 2% 2% 0% 8%
Sardegna 22% 75% 13% 50% 10% 0% 0% 0% 8%
ITALIA 52,2% 80,9% 15,5% 60,1% 22,0% 3,8% 7,0% 0,4% 9,4%
Nota: le strutture pubbliche includono anche le strutture equiparate (AOU integrate con l’SSN, Policlinici universitari privati, IRCCS pubblici e privati, Ospedali classificati, Istituti sanitari privati qualificati presidi USL, Enti di ricerca).
Fonte: Elaborazioni OASI su dati Ministero della Salute
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132 RapportoOASI2013
4.4),siregistracomelagrandemaggioranzadellestrutturepubblichesiadota-tadeiservizidiProntoSoccorso(PS)edicentririanimazione(CR),rispettiva-mentenel80,9%enel60,1%deicasi.UnveroeproprioDipartimentodiEmergenza(DE),chedovrebbeforniremaggiorigaranzieinterminidisicu-rezzaequalitàdellecure,èpresentenel52,2%dellestrutture.Alcontrario,lestruttureprivateaccreditateoffronomoltopiùraramenteiservizidigestionedelleemergenze36:ilDEèpresentesolonel3,8%deicasi,ilPSnel7%,ilCRnel9,4%.Unserviziofondamentalepergarantireun’assistenzapiùadeguataaipazientipiùgiovani,ilProntoSoccorsoPediatrico(PSP),èpresentesolonel15,5%dellestrutturepubblicheeinduestruttureprivateaccreditatelombar-de.Lamaggiorfocalizzazionedelprivatoaccreditatosullanon-acuzie(cfr.§4.4.1)contribuisceaspiegarelascarsapresenzadiserviziperleemergenzenellestrutture.
4.3.2 Lacapacitàdioffertadellestruttureterritoriali
Latendenzadegliultimianni,tantonegliindirizziprogrammaticiquantonellapratica,èstataquelladiporremaggioreattenzioneall’assistenzaterritoriale(§4.4.2).Ciòsiètradottoprincipalmenteinsforziperilpotenziamentodeidi-stretti37.Questiultimi,infatti,sonodeputatiall’organizzazionedeiservizidiassistenzaprimaria,ambulatorialeedomiciliare;sonoresponsabili,incoordi-namentoconl’assistenzaospedaliera,dellagestionedelleattivitàsocio-sanita-riedelegatedaiComuni,nonchédelsupportoallefamiglieeallepersoneindifficoltà(anziani,disabilifisiciepsichici,tossicodipendenti,malatiterminali,ecc.).
Dal2001al2010,ilnumerodeidistrettialivellonazionaleèpassatoda875a722(–17,5%),conilconseguenteaumentodellapopolazionemediadiriferi-mento(da66.107nel2001a83.574nel2010).Alivelloregionale,leriduzionipiùevidentirispettoalnumerodeidistrettiriguardanolaCampania(da107a72),ilVeneto(da82a50)e,soprattutto,laToscana(da111a31).Siregistrano,d’altra
36Questodatorisentedelfattocheesistonomoltestruttureprivateaccreditatedipiccoledimen-sioni;infatti,poichéperunamigliorecuradelpaziente,iPSdevonoesserecollocatiinstrutturedigrandidimensioni,generalmentelestruttureprivateaccreditatedipiccoledimensioninonhannoiPS,mentrenesonodotatiiprivatiaccreditatidigrandidimensioni.37LoSchemadiPSN2011-2013indicacome«Ilcoordinamentoel’integrazioneditutteleattivitàsanitarieesocio-sanitariealivelloterritorialevengonogarantitidaldistrettoalqualesonoaltresìaffidatiicompitidiricercare,promuovereerealizzareopportunesinergietratuttiisistemidioffer-taterritorialeedifungeredastrumentodicoordinamentoperilsistemadellecureprimarie(MMGealtreprofessionalitàconvenzionate).Ildistrettorappresenta,inoltre,l’interlocutoredegliEntiLocaliedesercitatalefunzioneinmodocoordinatoconlepoliticheaziendali».Centridiurnipsi-chiatricieingeneralestrutturechesvolgonoattivitàditiposemiresidenziale.ResidenzeSanitarieAssistenziali,Caseprotette,eingeneralestrutturechesvolgonoattivitàditiporesidenziale.
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133LastrutturaeleattivitàdelSSN
parte,9regioniincuiidistrettisonoaumentati(PAdiBolzano,Liguria,EmiliaRomagna,Lazio,Molise,Calabria,UmbriaeSardegna).Considerandonuova-mentelaprospettivanazionale,nelperiodo2001-2010,èaumentatoilnumeromediodidistrettiperASL(da4,4a4,9).
AcompletamentodelquadrosullostatodiattuazionedellaretedeidistrettiinItaliasirimandaalCapitolo2delRapportoOASI2011,incuisonoillustratiirisultatidellasecondaindaginead hoccondottadaAge.Na.Snel2010.
Perl’erogazionedelleprestazioniterritoriali,idistrettisiavvalgonodiunapluralitàdistrutture,classificabilicomesegue:
struttureincuisieroganoprestazionispecialistichecomel’attivitàclinica,dilaboratorioedidiagnosticastrumentale(ambulatorielaboratori);
strutturesemiresidenziali,comeadesempioicentridiurnipsichiatricieperanziani;
struttureresidenziali,qualileresidenzesanitarieassistenziali(RSA),gliHo-spiceelecaseprotette;
altrestruttureterritoriali,comeicentrididialisiadassistenzalimitata,glista-bilimentiidrotermali,icentridisalutementale,iconsultorimaterno-infantilieicentridistrettuali.
LaTabella4.5presentaladistribuzionedellestrutturesopraelencatenelledi-verseregioniitaliane.Alivellonazionale,ilperiodo1997-2010sicontraddistin-gueperl’incrementodellestruttureterritoriali(+49,6%)e,traqueste,perilsempremaggioreapportodelprivatoaccreditato(passatodaunaquotadistrut-turedel33,7%nel1997aunadel53,1%nel2010,conunincrementointerminidinumerodistruttureparial136%).Ilsignificativoaumentodellestruttureterritorialièdovutoprevalentementeall’incrementodellestrutturesemiresi-denzialieresidenziali,cresciuterispettivamentedel214%edel238,1%nell’ar-cotemporaleconsiderato.Questestrutture,inparticolare,sonogestiteprevalen-tementedalprivatoaccreditato,ilcuipesoèpassatorispettivamentedall’8%e5%del1997al62,8%e75,4%del2010.L’unicaeccezioneèlacategoriadeno-minata«Altrestruttureterritoriali»,doveilprivatoraggiungel’11,7%nel2010(5%nel1997).
Analizzando,invece,ildettaglioregionale,lasituazioneapparepiùdiversifi-cata:
nelcasodi«AmbulatorieLaboratori»,Lombardia,Lazio,Abruzzo,Molise,Campania,PugliaeSiciliasicaratterizzanoperuncontributodelprivatoac-creditatosuperioreallamedia,compresotrail61,9%dellaLombardiael’81,1%dellaCampania.Tuttelealtreregioni,alcontrario,presentanovaloriinferioriallamedianazionale;ivaloripiùbassisiregistranoinPiemonte(20,2%)eUmbria(21,1%);
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134 RapportoOASI2013
perquantoriguardale«Altrestruttureterritoriali»,ilcontributodelprivatoaccreditatoèmoltolimitatoadeccezionediVenetoeCampania,chesicarat-terizzanoperun’offertadelprivatoaccreditatoparirispettivamenteal23,6%eal30%;
conriferimentoallestrutture«Semiresidenziali»e«Residenziali»,sonoso-prattuttoleregionidelNordItalia(oltreaMoliseePuglia)apresentarelepercentualipiùelevatedistruttureprivateaccreditate.
Tabella 4.5 Presenza di strutture territoriali pubbliche e private accreditate nelle regioni (2010)
Regione
Ambu
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Piemonte 440 20,2% 339 1,8% 176 61,4% 950 74,9% 1905 48,0%
Valle d’Aosta 5 60,0% 25 4,0% 3 100,0% 12 91,7% 45 40,0%
Lombardia 751 61,9% 756 13,5% 685 76,8% 1.342 87,9% 3534 64,3%
PA Bolzano 51 31,4% 84 17,9% 7 0,0% 87 89,7% 229 47,6%
PA Trento 42 50,0% 40 17,5% 8 0,0% 75 85,3% 165 55,8%
Veneto 456 52,2% 543 23,6% 471 64,5% 735 77,8% 2205 56,3%
Friuli VG 139 31,7% 85 7,1% 49 32,7% 181 66,3% 454 41,0%
Liguria 352 27,6% 152 5,3% 64 62,5% 289 82,0% 857 44,6%
Emilia Romagna 460 39,6% 588 5,6% 565 84,6% 913 80,0% 2526 56,3%
Toscana 811 36,1% 518 8,7% 249 38,6% 527 59,0% 2105 35,4%
Umbria 128 21,1% 102 2,0% 61 29,5% 108 42,6% 399 23,3%
Marche 195 53,3% 107 10,3% 29 10,3% 99 34,3% 430 35,3%
Lazio 836 69,9% 441 5,4% 53 1,9% 173 67,1% 1503 48,2%
Abruzzo 166 58,4% 121 5,0% 12 25,0% 68 85,3% 367 44,7%
Molise 58 70,7% 14 14,3% 6 100,0% 8 87,5% 86 65,1%
Campania 1.558 81,1% 427 30,0% 92 15,2% 145 29,0% 2.222 65,1%
Puglia 660 62,3% 284 3,2% 41 63,4% 143 85,3% 1128 50,4%
Basilicata 114 43,0% 59 11,9% 4 25,0% 37 62,2% 214 37,4%
Calabria 386 58,0% 123 8,1% 16 37,5% 78 74,4% 603 49,4%
Sicilia 1.669 80,3% 542 16,1% 33 9,1% 108 58,3% 2.352 63,5%
Sardegna 358 53,4% 164 4,3% 20 45,0% 75 76,0% 617 42,8%
ITALIA 2010 9.635 60,0% 5.514 11,7% 2.644 62,8% 6.153 75,4% 23.946 53,1%
ITALIA 1997 9.335 54,0% 4.009 5,0% 842 8,0% 1.820 5,0% 16.006 33,7%
(*) Sono inclusi: centri dialisi ad assistenza limitata, stabilimenti idrotermali, centri di salute mentale, consultori materno-infanti-li, centri distrettuali e in generale strutture che svolgono attività di tipo territoriale.
Fonte: Elaborazioni OASI su dati Ministero della Salute
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135LastrutturaeleattivitàdelSSN
4.3.3 IlpersonaledelSSN
ElementoqualificantedelSSNerilevanteaifinidiunaesaurientecomprensio-nedelladimensionestrutturaledelleaziendesanitarieèilpersonale,siaperchédaquestadipendegranpartedellaqualitàdeiservizierogati,siaperchécostitu-isceunaquotarilevantedeicostidelsistemasanitario(cfr.Capitolo5delpre-senteRapporto).
LaFigura4.8evidenzial’andamentodellanumerositàdelpersonaledipen-dentedelSSN38el’incidenzadelpersonalediruolosanitario.Idipendentitota-lisonodiminuitida650.894unitànel1997a646.236unitànel2010(raggiungen-dounaquotaminimadi627.538nel1999).Ildatosicaratterizzaperunanda-mentoannuopiuttostovariabile,legatoinparteaiperiodidibloccodelturn-over.Sirilevacomeilpersonalesiarimastopressochéinvariatorispettoal2009(+0,02%).Daregistrareancheilcostanteaumentopercentualedelruolosanita-riosultotaledeidipendentiSSN(dal66%nel1997al70,2%nel2010),aumentoprevalentementedovutoallacomponentemedica.
Diseguitosipresentanoalcunidatiessenzialisull’entitàecomposizionedelpersonaleSSNnellediverseregioni.Innanzitutto,èimportantesegnalareche
38SonoinclusiidipendentidelleASL,delleAziendeOspedaliereedelleAziendeOspedalierein-tegrateconl’Università.Labaseinformativaministerialediquestasezioneèildocumento«Perso-naledelleASLedegliIstitutidicuraPubblici2010»,pubblicatoafebbraio2013.
Unità personale SSN % personale ruolo sanitario
66% 66% 66%
67%
67% 68%
68% 68% 69%
69% 70%
70% 70% 70%
63%
64%
65%
66%
67%
68%
69%
70%
71%
600.000
610.000
620.000
630.000
640.000
650.000
660.000
1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
Figura 4.8 Trend unità di personale SSN e incidenza del personale di ruolo sanitario (1997-2010)
Fonte: Elaborazioni OASI su dati Ministero della Salute
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136 RapportoOASI2013
l’SSNfornisceunconsiderevolecontributoall’occupazionenazionale(acuibi-sognerebbeaggiungerel’indotto):idipendentiSSNrappresentanoinfattil’1,1%dellapopolazione.Talecontributosidifferenzianellediverseregionierisultacompresotral’1,7%dellaPAdiBolzanoelo0,8%delLazioedellaSicilia.Talidifferenzerisentonodelladiversarilevanza,all’internodeiSSR,dellecasedicuraprivateaccreditateedellestrutturec.d.«equiparate»allepubbliche,ilcuipersonalenonècompresotraidipendentidelSSN.
DifferenziazioniterritorialisirilevanoanchenellacomposizionepercentualedelpersonaleSSN.Inparticolare,nel2010:
l’incidenzadeiruolisanitarièpiùmarcatanelCentroenelSuddelPaese,dovesimantienequasiovunqueoltreil70%deidipendentitotali,sinoalva-loremassimosuscalanazionaledelLazioedellaSicilia(rispettivamente,77,6e76,1%).NelNord,invece,iruolisanitariregistranopercentualipiùcontenu-te,finoal61,4%dellaPAdiBolzano;
l’incidenzadeiruolitecnicièesattamentespeculare:superioreal19%intutteleregionidelNord(eccettoEmiliaRomagnaeLiguria),scendeaiminiminelLazio(12,1%);
larilevanzadellacomponenteamministrativaètendenzialmentemaggiore
0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4
SiciliaCalabria
CampaniaSardegna
Valle D’AostaLazio
PugliaMolise
AbruzzoItalia
UmbriaPiemonteBasilicata
ToscanaLiguria
MarcheLombardia
Emilia RomagnaPA Trento
Friuli Venezia GiuliaVeneto
PA Bolzano
Figura 4.9 Numero di infermieri per medico e odontoiatra nelle Regioni Italiane (2010)
Fonte: Elaborazioni OASI su dati del Ministero della Salute
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137LastrutturaeleattivitàdelSSN
nelleregionidelNord(conl’eccezionedellaCalabria),raggiungendoivalorimassimi(15,1%)inValleD’Aosta.LapercentualepiùcontenutasiregistrainveceinUmbria(8,4%).
Indagandopiùneldettagliolacomposizionedelpersonalesanitarioe,inparti-colare,osservandoilrapportotrainfermieriemedici/odontoiatri(Figura4.9),leregionidelSudpresentanounaminoredisponibilitàmediadiinfermieriperme-dico,paria2,1contro2,9delNord.IlCentrosicollocasuvaloriintermedi(2,5infermieripermedico)moltoviciniallamedianazionale(2,46).
LaTabella4.6presentainveceilnumerodiMMG(MedicidiMedicinaGene-
Tabella 4.6 Numero MMG e PLS nelle Regioni Italiane (2010)
Regione Numero MMG Adulti residenti per
MMG
Numero scelte per MMG
Numero PLS Bambini residenti per
PLS
Numero scelte per PLS
Piemonte 3.335 1.173 1.176 445 1.198 931
Valle d’Aosta 90 1.235 1.223 18 927 775
Lombardia 6.504 1.310 1.316 1.154 1.131 930
PA Bolzano 272 1.564 1.577 58 1.346 1.016
PA Trento 395 1.138 1.141 80 942 837
Veneto 3.486 1.222 1.221 569 1.149 987
Friuli VG 969 1.124 1.138 122 1.184 943
Liguria 1.313 1.099 1.078 168 1.027 886
Emilia Romagna 3.212 1.199 1.189 595 916 823
Toscana 2.968 1.108 1.095 441 1.002 867
Umbria 762 1.040 1.031 114 948 813
Marche 1.228 1.112 1.105 187 1.037 867
Lazio 4.831 1.023 1.045 771 961 815
Abruzzo 1.142 1.030 1.023 180 902 806
Molise 269 1.052 1.062 37 1.005 830
Campania 4.215 1.170 1.193 798 1.121 918
Puglia 3.307 1.064 1.084 587 965 814
Basilicata 510 1.010 1.017 63 1.173 840
Calabria 1.463 1.191 1.146 287 932 793
Sicilia 4.247 1.019 1.036 820 874 764
Sardegna 1.360 1.089 1.068 224 855 737
ITALIA 2010 45.878 1.143 1.147 7.718 1.026 864
ITALIA 1997 47.490 1.045 1.086 6.664 1.174 685
Fonte: Elaborazioni OASI su dati del Ministero della Salute
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138 RapportoOASI2013
rale)ediPLS(PediatridiLiberaScelta)nellediverserealtàregionali.Iprofes-sionistisonorapportatiallapopolazioneassistitaealnumeromediodiscelte.Ilnumeropiùaltodiresidentiediscelteperprofessionista,siaperiMMG(oltre1.564residentie1.577scelte)cheperiPLS(1.436residentie1.016scelte),siregistranellaPAdiBolzano.ValoriparticolarmenteelevatidiscelteeresidentiperprofessionistainteressanolaLombardiaperquantoriguardal’assistenzaagliadulti(circa1.300residentiesceltepermedico);Piemonte,Veneto,FriuliVeneziaGiuliaeCampaniaperl’assistenzaaibambini.All’opposto,leregioniconmenoassistitiperMMGsonoilLazio(1.023residenti,1.045scelte),laBasi-licata(1.010residenti,1.017scelte),l’Umbria(1.040,1.031)el’Abruzzo(1.030,1.023);leregioniconmenoassistitiperpediatrasonoquelleinsulari:laSardegna(855residenti,737scelte)elaSicilia(874residenti,764scelte).Sinota,ingene-rale,unminornumerodipazientipermediconelleregionicentro-meridionali.
ConfrontandoilnumerodiMMGePLSoperantiinItalianel1997enel2010,sirilevaunlievecalodeiprimi(–3,39%)eunaumentodeisecondi(15,8%).MentresiagliadultiresidentichelescelteperMMGaumentano(ri-spettivamentedel9,4%edel5,6%),relativamenteallapediatriasiosservanotrendcontrastanti:ibambiniresidentiperPLScalanodel12,6%,mentreilnu-merodiscelteperpediatraaumentadel26,1%.Seilprimodatoèdaimputareall’aumentodelnumerodeipediatri,ilsecondoèprobabilmentedovutoallamaggiorepropensionedellefamigliearivolgersialPLSinvecechealMMG.
4.4 LeattivitàdelSSN
ComegiàevidenziatoneiprecedentiRapportiOASI,larilevazionedeilivellidiattivitàdelSSNèpiuttostocomplessa.Inpassato,talecomplessitàeralegataallamancanzadiunrealecollegamentotralivellidiattivitàefinanziamentiottenutidalleaziende.Conl’introduzionedelfinanziamentoatariffaperprestazione,èaumentatalacompletezzadellerilevazionidisponibilinelSistemaInformativoSanitario(SIS)interminidiricoveriospedalierie,ancheseconritardo,dipre-stazionispecialisticheambulatoriali.
4.4.1 Leattivitàdiricovero
Daidatigeneralisull’attivitàdiricoveroalivellonazionalenelperiodo2001-2011sipossonotrarrealcuneconsiderazioni(Tabella4.739):
39IdatidellatabellasidifferenzianorispettoaquelliriportatinelRapportoOASI2012.QuestadiscrepanzaèdaattribuirealmaggioregradodiraffinatezzadeidaticontenutinelRapportoSDO2011,basedatidelparagrafo,rispettoalleversioniprecedenti(èaumentatalafrequenzadellerile-vazioni,dasemestraleatrimestrale,oltreaicontrollisullaqualitàdeldato).
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139LastrutturaeleattivitàdelSSN
sievidenziaunariduzionenelnumerodelledimissioni(meno2.187.194unità)parial16,9%in10anni,conunandamentoannuovariabile(compresotra–5%e+2%)ancheaseguitodellafortespintaaltrasferimentodalsettingospedalieroaquelloterritorialeperunamiglioreappropriatezzaequalitàdell’assistenzaerogata.Nel2011iricoverisonodiminuitidel4,7%rispettoal2010;
nelperiodo2001-2011legiornatediricoverosonodiminuitedel16,2%;inparticolare,trail2001eil2003esseregistranounadiminuzione(–5,9%)perpoiaumentarenelperiodo2004-2005esuccessivamenteridursiapartiredal2006;
legiornateerogateinregimediday hospital sonoaumentateprogressivamen-tedal2001al2011,passandodaun’incidenzasullegiornateinricoveroordi-nario(RO)parial13,4%40adunadel16,2%.Dal2007siregistraperòun’in-versioneditendenza,conunadiminuzionenelrapportoinquestioneparia2,4puntipercentuali;
ladegenzamediaperacutiinregimeordinario,dadiecianni,èstabilenell’in-tervallo6,7-6,8.
40Sisegnalacheilrapportoeracresciutodicircaquattropuntipercentualidal1998al2001.
Tabella 4.7 Dati generali sull’attività di ricovero a livello nazionale (2001-2011)
Anno Numero di Dimissioni(1)
Giornate di ricovero(1)
Rapporto tra giornate in DH e in RO
Degenza media(2)
2001 12.937.140 82.829.483 13,4% 6,80
2002 12.939.492 79.823.905 15,1% 6,70
2003 12.808.615 77.969.619 17,0% 6,70
2004 12.990.109 78.241.122 18,4% 6,67
2005 12.965.658 78.292.237 19,1% 6,70
2006 12.843.634 77.876.800 19,1% 6,68
2007 12.330.465 76.224.954 18,6% 6,72
2008 12.100.698 75.371.789 18,2% 6,76
2009 11.657.864 73.412.967 17,5% 6,69
2010 11.277.742 71.904.063 17,2% 6,74
2011 10.749.246 69.417.699 16,7% 6,81
2001-2011 –16,9% –16,2% / /
Nota: (1) Totale dei ricoveri ospedalieri in strutture pubbliche, equiparate e private (accreditate e non), sia in regime ordinario che in DH, per acuti e per riabilitazione e lungodegenza. Il dato include i ricoveri dei neonati sani.(2) Solo ricoveri per acuti in regime ordinario.
Fonte: Elaborazioni OASI su dati SDO, Ministero della Salute
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140 RapportoOASI2013
LaTabella4.8presentapiùneldettagliolacomposizionedeiricoveriperregio-neeregimediricovero.
I10,3milionidiricoveriospedalieridel2011sicompongonoperil95,5%diricoveriperacuti,sostanzialmenteinlineaconildato2010(95,7%).
Rispettoal2010,aumentalievementelaquotadiricoveriperriabilitazione(da3,3%a3,5%).Questiultimisonoprevalentementeerogatiinregimeordina-riodatutteleregioni(85,2%alivellonazionale),puressendocisituazioniincuilapercentualediday hospital(DH)èmoltoelevata;èquestoilcasodiLazio(28,4%),Sardegna(25,5%),eVeneto(24,4%).
Iricoveriperlungodegenza,checostituisconoalivellonazionaleunaquotamoltoesiguadeiricoveritotali(1%),sonorimastiinvariati.
LaTabella4.9mostraneldettagliolegiornatedidegenzaperregioneeregi-mediricovero.
Glioltre68milionidigiornatediricoveroeffettuatinel2011sicompongonoperl’82,2%digiornateperacuti,peril13,2%digiornatediriabilitazioneeperilrestante4,7%digiornateinlungodegenza.Rispettoal2010,legiornatediria-bilitazioneaumentanodi0,4puntipercentuali,diminuendoleggermentelequo-tericonducibiliagliacutieallalungodegenza.Piemonte,Lombardia,PATrento,EmiliaRomagnaeLaziopresentanovaloriinferiorialdatoitalianoperquantoriguardalegiornatedidegenzaperacuti,afrontediunmaggiornumerodigior-nateperriabilitazione(LombardiaeLazio)olungodegenza(EmiliaRomagna)operentrambe(PiemonteePATrento).
Sempreconriferimentoairicoveriperacuti,laFigura4.10presentaalcunidatisullacomposizionedell’attivitàerogata.Inparticolare,mostraladistribu-zionedeidimessiperacutitraregimeordinarioeDH.Rispettoaun’incidenzamedianazionaledeiricoveriinday hospitalsultotaledeiricoveridel28,7%(inaumentodi3,4puntipercentualirispettoal2010),diverseregionievidenzianounapercentualeinferiore,tracuil’UmbriaelaLombardia(20%).Alcontrario,leregionichepresentanolepercentualipiùelevatediattivitàin day hospitalsonoLiguria,CampaniaePAdiTrento,conquoterispettivamenteparial40,3%,al37,1%eal36,5%.
LaFigura4.11illustraladistribuzionedeidimessipertipodistrutturaeatti-vitàsulterritorionazionale41.Lamaggioranzadeiricoveriordinariperacutivieneerogatadagliistitutipubblici(76,9%),incalorispettoal2010(–1,3%);traquesti,laquotamaggioreavvieneerogatadagliospedaliagestionediretta(41,9%).Iricoveriperriabilitazione,invece,sonoerogatisoprattuttodalprivatoaccreditato(75,3%,+1,4%rispettoal2010).Infine,lalungodegenzaèerogataquasiinegualmisuradalpubblico(53,6%)chedalprivato(46,4%),conpercen-tualisostanzialmenteinvariaterispettoall’annoprecedente.
41IntuttoilparagrafoèadottatalaclassificazionedellestruttureintrodottadalRapportoSDO2009(cfr.§4.1).
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141LastrutturaeleattivitàdelSSN
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Poli. Univ.Privati
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private
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CC privateaccreditate
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Ist. qual.presidio
USL
Entiricerca
Pubblico Privato, accreditato e non
Acuti Riabilitazione Lungodegenza
Figura 4.10 Distribuzione dei dimessi per acuti tra RO e DH per Regione (2011)
Fonte: Elaborazioni OASI su dati SDO, Ministero della Salute
% RO % DH
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
UmbriaLombardia
MarchePA Bolzano
ToscanaEmilia Romagna
Friuli Venezia GiuliaVeneto
PiemontePuglia
AbruzzoItalia
SardegnaValle D’Aosta
CalabriaLazio
MoliseBasilicata
SiciliaPA TrentoCampania
Liguria
Figura 4.11 Distribuzione dei dimessi in regime ordinario, per tipo di struttura e attività sul territorio nazionale (2011)
Fonte: Elaborazioni OASI su dati SDO, Ministero della Salute
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144 RapportoOASI2013
Inmeritoalledimissioniospedaliere,èimportanterilevareseeinqualemisu-raiserviziterritorialivenganoutilizzatinellafasepostacuzie.DaidatiSDO2011emergecomel’88,3%deiricoveriperacutiinregimeordinariosiconcludaconuna«dimissionedomiciliare»,mentresoloil2,2%deipazientivienedimes-so/trasferitopressostruttureterritoriali(0,8%pressoRSAe1,4%pressoistitutidiriabilitazione),oppuredimessoadomicilioconattivazionediAssistenzaDo-miciliareIntegrata(ADI,0,4%)odiproceduredidimissioneprotettaconospe-dalizzazionedomiciliare(0,2%).Nel2%deicasiilpazientevienetrasferitopressoaltrestruttureperacuti,mentrel’1%vienetrasferitoadaltroregimediricovero;nel2,8%deicasisitrattadidimissionivolontarieeilrimanente3%corrispondeaidimessideceduti.
UnaltrodatorilevanteèladistribuzionedeidimessiperacutiinROeDHtraDRGditipomedicoeditipochirurgico42(Tabella4.10).Alivellonazionale,iltotaledeiDRGmedicisuperaquellodeiDRGchirurgici(rispettivamente5.691.903e4.187.960,57,6%contro42,4%).
Osservandoladistribuzionedeiricoveriperacutidal2009al2011,sipuòno-tareunasostanzialestabilitàdellaquotadiricoveriinregimeordinarioconDRGmedicoononchirurgicosultotaledelledimissioniinRO,conunleggerocalodal60,7%del2010al59,4%del2011(–417.715dimissioni).L’attivitàchi-rurgicainROmostraunleggeromacostanteincrementopercentuale,dal39,3%
42LapercentualedeiricovericonDRGchirurgicoinregimeordinariosultotalericovericostitui-sceunindicatoreutilizzatodalComitatoministerialedeiLivelliEssenzialidiAssistenzaperilmo-nitoraggiodell’efficienzaeappropriatezzadeiLEA2010.IlComitatovalutapositivamentelere-gionicheottengonounapercentualediricovericonDRGchirurgicoinregimeordinariosultotaledeiricoveriordinari≥36%.
Tabella 4.10 Dimissioni per regime di ricovero e tipo DRG. Ricoveri per acuti (2009-2011)
2009 2010 2011
Dimissioni % Dimissioni % Dimissioni %
Regime Ordinario
DRG medico 4.605.056 60,7% 4.452.575 60,4% 4.187.341 59,4%
DRG chirurgico 2.980.213 39,3% 2.922.190 39,6% 2.859.140 40,6%
Totale RO 7.585.269 100,0% 7.374.765 100,0% 7.046.481 100,0%
Day Hospital
DRG medico 1.739.623 54,6% 1.645.790 54,5% 1.504.562 53,1%
DRG chirurgico 1.444.604 45,4% 1.376.159 45,5% 1.328.820 46,9%
Totale DH 3.184.227 100,0% 3.021.949 100,0% 2.833.382 100,0%
Totale (RO+DH) 10.769.496 10.396.714 9.879.863
Fonte: Elaborazioni OASI su dati SDO, Ministero della Salute
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145LastrutturaeleattivitàdelSSN
del2009al40,6%del2011,purdiminuendoilnumeroassolutodidimissioni(–121.073).Dasegnalarecomediverseregioniregistrinovaloridiquestoindica-toreinferioriallostandardfissatodalComitatoLeadelMinisterodellaSalute(incidenzadeiricoverichirurgiciperacutisutotale≥36%):Calabria(28,9%),Sardegna(32,3%),Liguria(33,3%)Molise(34,7%),ProvinceAutonomediBol-zano(34,7%)eTrento(34,9%),Sicilia(35,3%).Infine,sisegnalachelaquotadiDHmedicosiriducedi1,5puntipercentualiinfavoredelday surgery.
Diseguitosiriportanodatiecommentirispettoadueindicatoritradizionalidianalisidell’attivitàospedaliera:degenzamediaetassodiospedalizzazione.
Ilprimoindicatoreconsentedioperareunavalutazionesull’efficienzaope-rativa43.Ladegenzamediaperacutialivellonazionalesiattestanel2011a6,81giorni(inlieveaumentorispettoalle6,74giornatedel2010–cfr.Tabella4.7).Mediamente,lestruttureprivatesicaratterizzanoperunadegenzamediainfe-rioreaquellepubblicheperiricoveriperacuti(5,5rispettoa7,2giorninel2011),mentrepresentanodegenzemediesuperioriperlariabilitazione(26,8rispettoa26,1)eperlalungodegenza(34,0rispettoa28).Siosservano,però,considerevolidifferenzetraregioni,soprattuttoconriferimentoagliistitutipri-vati:relativamenteairicoveriperacutinel2011(Figura4.12),sipassadalle2,99giornatedell’Umbriaalle8,07dellaPAdiBolzano;perriabilitazioneelungo-degenzaivaloririlevatisonoestremamenteeterogenei,conunavariabilitàpar-ticolarmenteelevataperlariabilitazionenegliistitutipubblicielalungodegen-zainquelliprivati.
Iltassodiospedalizzazioneesprime,invece,lafrequenzaconlaqualelapopo-lazioneresidentevienericoveratanellestruttureospedaliere,pubblicheopriva-te,siadentrochefuoriregione.Taleindicatore(eventualmentestandardizzatoperclassidietàdellapopolazione)permettedivalutareimiglioramentidieffi-cienzaconseguibiliattraversol’appropriatezzadell’ambitodicura.Negliultimianni,infatti,èstatodatograndeimpulsoallosviluppodiformealternativealri-coveroinregimeordinario,inparticolareDH,ospedalizzazionedomiciliareederogazionediprestazionidiriabilitazioneelungodegenzainstruttureextrao-spedaliere.Inpassato,lanormativa(L.662/1996,art.1)fissavaunvaloreottima-le,periricoveriperacuti,di160ricoveriannuiper1.000abitanti44.Successiva-mente,l’art.4dell’AccordoStato-Regionidel23marzo2005(comma1,letterab)hastabilitocheleregioni,entroil2007,avrebberodovutogarantiretassidiospedalizzazioneperiricoveriordinarieinregimediurno(acutienon)entroil
43Unamaggioreappropriatezzadegliambitidicura,oltrechestrumentoperrecuperareefficienzaoperativa,puòtradursiinunbeneficioperilpaziente,aumentandolacoerenzaelarispondenzadell’offertaaibisognidelmalato,incrementandoquindianchel’efficaciadellaprestazione.D’altraparte,degenzemedietropporidottepotrebberosegnalaretrattamenticlinicinonadeguati(ades.dimissioniprecoci).44Sitrattadiuntassodiospedalizzazionegrezzo,chenonconsideralastandardizzazioneperclassidietà.
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146 RapportoOASI2013
valoredi18045per1.000abitantiresidenti,dicuiquelliinday hospital pariadalmenoil20%,precisandoanchegliobiettiviintermediperglianni2005e2006.Infine,l’art.15,comma13delD.L.95/2012hafissatountassodiospedalizzazio-nediriferimentodi160ricoveriper1.000abitantidicuiil25%erogatiinDH,daraggiungereentroil30novembre2012.
DallaTabella4.11risultaconfermatalariduzionedell’ospedalizzazionegiàinattodaalcunianni,conuntassostandardizzato46peracutiinregimeordinarionel2011paria109,8per1.000abitanti(da115,8nel2010),mentreilcorrispon-dentevaloreperl’attivitàdiDHsiattestaa45,5per1.000abitanti(da48,82nel2010).Iltassodiospedalizzazionecomplessivorisultaparia155,3per1.000abi-tanti,indiminuzionerispettoal2010(164,6).
Ancoraunavolta,però,ènecessarioprestareattenzioneallafortedifferenzia-zioneregionale(Tabella4.11).LeregionidelSudregistranosempretassioltreildatonazionaleespessooltrelostandarddel160‰(conunmassimodi189‰inCampania),mentreleregionidelCentro(adeccezionedelLazio)edelNord(adeccezionedellaLiguria,dellePAdiBolzanoediTrentoedellaValled’Aosta)registranovaloriinferioriaquelloitaliano.Sesiconsideranoisolitassidiospeda-
45LostandarddeltassodiospedalizzazioneèindividuatonelPattoperlaSalute2010-2012(art.2,comma2)comeindicatoreperilmonitoraggiodell’efficienzaeappropriatezzadeiLEA.IlComita-toministerialedeiLEAvalutapositivamenteleregionicheottengonountassodiospedalizzazione(ROeDH)standardizzatoper1.000abitantiinferiorea180,dicuiil20%periDH.46Laproceduradistandardizzazioneconsentedidepurareildatogrezzodall’effettodelladiversacomposizioneperetàpresentenellediverseregioni.LastandardizzazioneèeffettuatarispettoallapopolazioneitalianaalCensimento2001.
Figura 4.12 Degenza media per acuti per Regione e per tipo di struttura (2011)
Istituti privati Istituti pubblici
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Fonte: Elaborazioni OASI su dati SDO, Ministero della Salute
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147LastrutturaeleattivitàdelSSN
lizzazioneperacutiinregimeordinario,sonoPugliaePAdiBolzanoapresenta-reivaloripiùelevati(rispettivamente135e125,9ricoveriper1.000abitanti);in-vece,conriferimentoaitassiinregimediurno,ciòavvieneperLiguria,CampaniaeMolise(rispettivamente68,1,68,7e61,3ricoveriper1.000abitanti).
Agliindicatoritradizionalidimisurazionedell’attivitàdiricovero,ilMiniste-rodellaSaluteaffiancadueulterioriclassidiindicatori47:
indicatoridicomplessità,cheanalizzanoilcase-mixtrattato,ilpesomedio,lapercentualedeicasicomplicatieilpesomediodeiricoverideglianziani(65annieoltre);
47IlMinisterodellaSalutehainoltredatomandatoadAGENASdielaborareilProgrammaNa-zionaledivalutazionedegliEsitidegliinterventisanitari(PNE)perlastimadiindicatoridiesitoasupportodiprogrammidiauditingclinicoeorganizzativo(Fuscoetal.,2012).
Tabella 4.11 Tasso di ospedalizzazione standardizzato per acuti, per regime di ricovero e Regione (2011)
Regione Tasso osped. RO
intraregionale
Tasso osped. RO
fuori Regione
Tasso osped. DH
intraregionale
Tasso osped. DH
fuori Regione
Tasso osped.
RO
Tasso osped.
DH
Totale tasso osped.
Piemonte 93,3 7,0 36,0 2,9 100,2 38,9 139,2
Valle d’Aosta 95,8 25,7 42,0 7,4 121,5 49,4 170,9
Lombardia 106,5 4,2 28,2 1,6 110,7 29,9 140,5
PA Bolzano 120,6 5,4 39,1 2,1 126,0 41,2 167,2
PA Trento 85,4 16,0 51,9 7,2 101,4 59,1 160,5
Veneto 86,7 5,9 32,3 3,2 92,7 35,5 128,2
Friuli VG 93,6 6,8 32,2 3,2 100,5 35,5 135,9
Liguria 88,4 14,7 63,5 5,6 103,2 69,1 172,2
Emilia Romagna 102,4 6,5 36,5 2,6 108,9 39,1 148,0
Toscana 93,7 6,3 33,2 3,0 100,1 36,2 136,3
Umbria 102,2 13,4 25,8 7,0 115,6 32,8 148,4
Marche 97,4 13,1 32,4 4,8 110,5 37,2 147,7
Lazio 97,7 8,0 49,4 3,2 105,6 52,6 158,3
Abruzzo 96,2 19,8 38,1 9,7 116,0 47,8 163,8
Molise 94,5 26,1 48,4 12,8 120,6 61,3 181,9
Campania 110,5 9,9 64,6 4,1 120,4 68,7 189,1
Puglia 125,0 10,0 49,8 4,2 135,0 54,0 189,0
Basilicata 82,5 24,7 42,0 11,5 107,3 53,6 160,8
Calabria 93,6 19,8 39,5 8,8 113,4 48,3 161,7
Sicilia 103,2 7,5 56,2 2,4 110,8 58,5 169,3
Sardegna 114,7 6,6 47,4 2,3 121,3 49,7 171,0
ITALIA 101,3 8,5 41,9 3,6 109,8 45,5 155,2
Fonte: Elaborazioni OASI su dati Ministero della Salute
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148 RapportoOASI2013
indicatoridiefficaciaeappropriatezza,cheverificanoseleprestazionisonoerogateaqueipazienticherealmentenepossonobeneficiare,allivellodias-sistenzapiùadattoeconlatempestivitànecessariaagarantirnel’utilità.
LaTabella4.12mostratreindicidicomplessitàperregione.Inparticolare:
Ilpesomedio(PM)deiricoveriperacutiinROeracresciuto,nelperiodo1998–2005,da1,05a1,26;trail2005eil2006sièverificataunadiscontinuitàdellaseriestoricaperchéècambiatoilsistemadiclassificazionedeiDRG(chesibasaadoggisullaversione24);nelperiodo2006–2009sieraridottoda1,09a1,06perpoicrescerea1,11nel201148.
L’indicedicase mix (ICM)èsuperioread1(indicando,quindi,unpesodellacasisticatrattatamaggioredellamediaitaliana)intutteleregionisettentrio-nali(trannelaValleD’AostaelePAdiBolzanoeTrento)ecentrali(trannel’Umbria),convalorimassimiinToscana(1,08),Piemonte(1,07)eLiguria(1,06).Tutteleregionimeridionalipresentano,alcontrario,unindiceinferio-reall’unità,trannelaBasilicata(1,02).
IlrapportotracasicomplicatietotaledeicasiafferentiafamigliediDRGomologhihaunvaloremedionazionaleparia31,77%(inlieveaumentori-spettoal30,96del2010),conun’elevatavariabilitàinterregionalecheevi-denzia un massimo in Liguria (40,59%) ed un minimo in Campania(26,58%).
Gliindicatoridiappropriatezzaorganizzativaeclinicapresentanofortidifferen-ziazionitraleregionicentro-settentrionaliequellemeridionali.LaTabella4.13presentaalcuniindicatori,operandounconfrontotraglianni1998e2011.Fragliindicatoridiappropriatezzaorganizzativatroviamo:(i)lapercentualedeidimis-sionidarepartichirurgiciconDRGmedico,(ii)lapercentualediricoveribreviconDRGmedicoe(iii)lapercentualediricoverioltre–sogliaconDRGmedi-coinpazientianziani.Questiindicatorisonoespressividell’inappropriatezza,inquantoessendoricovericonDRGmedico,potrebbero,inmolticasi,essereef-fettuatiinregimeambulatoriale,oinDH.
Unindicatoreespressionediappropriatezzaclinicaè,invece,l’incidenzadeiparticesareisuipartitotali.
Nonsivuoleovviamentesostenerechetuttiicasiricompresiinquestecate-goriesianonecessariamenteinappropriati;perunacorrettavalutazionedell’ef-fettivapossibilitàditrattamentoalternativosarebbe,infatti,necessariounap-profondimentosullepatologieesulleprocedureterapeutiche.
48Osservandoiltrenddelladegenzamediaperilpesomediodal1998al2005,annoincuisiregi-straladiscontinuitànellaseriestorica,èevidenteladiminuzioneprogressivadelladegenzamediadal1998al2002eunarelativastabilitàfinoal2005,associataadunandamentosemprecrescentedelpesomediofinoal2005(cfr.Tabella4.7).
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149LastrutturaeleattivitàdelSSN
IdatiinTabella4.13evidenzianoche:
LapercentualedidimissionidarepartichirurgiciconDRGmedicoènotevol-mentediminuita,soprattuttoinUmbria(–16,5puntipercentuali),Puglia(–15,5)ePiemonte(–13,8).IldatorisultapiùaltoalSudchealCentro-Nord:ivaloririlevatialSudnel2011siavvicinanoailivelliregistratinel1998nelCentro-Nord.
Lapercentualediricoveridi1giornoperacutiinregimeordinario,suscalanazionale,èparial10,7%edèdiminuitasololievemente(2,2puntipercen-tuali)dal1998al2011;suscalaregionale,però,sievidenziaancoraunafortevariabilità(differenzadi11,4puntipercentualinel2011tralaregioneconlapercentualepiùelevata–Campania–elaregioneconlapercentualepiùbas-
Tabella 4.12 Indicatori di complessità dei ricoveri per acuti in regime ordinario per Regione (2011)
Regione Peso medio ricoveri acuti RO (*)
Indice di Case Mix (*) Percentuale casi complicati
Piemonte 1,19 1,07 34,71
Valle d’Aosta 1,10 0,99 40,30
Lombardia 1,14 1,03 26,58
PA Bolzano 1,02 0,92 29,28
PA Trento 1,09 0,98 38,41
Veneto 1,15 1,04 27,85
Friuli VG 1,16 1,05 35,41
Liguria 1,18 1,06 40,59
Emilia Romagna 1,15 1,03 36,40
Toscana 1,20 1,08 36,51
Umbria 1,09 0,98 31,58
Marche 1,12 1,01 33,98
Lazio 1,10 0,99 30,28
Abruzzo 1,08 0,97 34,37
Molise 1,10 0,99 37,16
Campania 1,02 0,92 27,72
Puglia 1,03 0,93 32,95
Basilicata 1,13 1,02 38,07
Calabria 1,00 0,90 32,06
Sicilia 1,08 0,97 33,77
Sardegna 1,00 0,90 31,87
ITALIA 1,11 1,00 31,77
Nota: (*) Valori determinati utilizzando i pesi D.M. 18712/2008.
Fonte: Elaborazioni OASI su dati SDO, Ministero della Salute
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150 RapportoOASI2013
sa–Veneto).Perquestoindicatore,sonosoprattuttoalcuneregionidelSudadavereregistratounmiglioramento:inparticolare,Basilicata(–7,6puntipercentuali)eSicilia(–6puntipercentuali).InCampanial’incidenza,anchesediminuitadiquasi2punti,continuaarappresentareilvaloremassimona-zionale(18%).
Traleregioni,risultaaltrettantodifferenziatal’incidenzadeiricoveriperacu-tiinROoltrevaloresogliaerogatiperanziani49:rispettoal2006,l’indiceèpassatodal4,6%al4,8%.Nel2011sonoleregionidelNord(adeccezionedellaPAdiBolzanoedell’EmiliaRomagna)insiemeaMarche,LazioeSar-degnaaregistrarevalorisuperiorialdatonazionale.
Relativamenteaiparticesarei,siosservaneltempounpeggioramento50dif-fusosututtoilterritorio(+6,1puntipercentuali).TutteleregionidelNord(adeccezionediValled’Aosta,PiemonteesoprattuttoLiguria)rispettanol’indicazioneministeriale(<30%).Leregionicentraliemeridionali,invece,adeccezionedellaToscana,sicollocanotuttealdisopranazionaledellostan-dardministeriale.
Sempreconriferimentoaiparti,èinteressanteosservareilnumerodipuntina-scitapubblicieprivati,conunparticolareapprofondimentosuquellicaratteriz-zatidaunvolumedierogazionesuperioreallasogliadi500parti/anno51(Tabel-la4.14).Ipuntinascitasidistribuisconoperil78,7%instrutturepubbliche,an-cheseCampaniaeLaziocontanooltreil40%deipuntinascitagestitidastrut-tureprivateaccreditateenon.Lapercentualecomplessivanazionaledistrutturesoprasogliaèparia67,7%,inpeggioramentodioltretrepuntipercentualiri-spettoall’annoprecedente(71,1%)52.
PerquantoriguardaiDRGarischioinappropriatezza(cd«DRGLEA»),ilriferimentononèpiùai43del2008(DPCM29/11/2001–Allegato2C),maai
49Pazientioltrei65anni50LapercentualediparticesareisultotaledeiparticostituisceunindicatoreutilizzatodalComita-toministerialedeiLivelliEssenzialidiAssistenzaperilmonitoraggiodell’efficienzaeappropria-tezzadeiLEA2010.LapercentualealivelloregionaleèvalutatasoddisfacentedalComitatoLEAsecorrispondeadunvaloreinferioreal30%deiparticesareitotali.51Talevalorevieneindicatodall’OMScomeilnumerominimodiparticheunastrutturade-veerogareaffinchél’assistenzaerogatasiaconformeadunadeguatostandarddiqualitàedisicurezza.52Aquestoproposito,l’AccordoStato-Regionirelativoalle«Lineediindirizzoperlapromozioneedilmiglioramentodellaqualità,dellasicurezzaedell’appropriatezzadegliinterventiassistenzialinelpercorsonascitaeperlariduzionedeltagliocesareo»,sancitoil16/12/2010,haprevistola«ra-zionalizzazione/riduzioneprogressivadeipuntinascitaconnumerodipartiinferiorea1.000/anno,prevedendol’abbinamentoperparicomplessitàdiattivitàdelleUU.OO.ostetrico-ginecologicheconquelleneonatologiche/pediatriche,riconducendoadueiprecedentitrelivelliassistenziali»,ehastabilito,inoltre,che«lapossibilitàdipuntinascitaconnumerositàinferioreecomunquenonaldisottodi500parti/anno,potràessereprevistasolosullabasedimotivatevalutazionilegateallaspecificitàdeibisognirealidellevarieareegeograficheinteressate[...]».
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151LastrutturaeleattivitàdelSSN
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152 RapportoOASI2013
108previstinelPattoperlaSalute2010-2012(AllegatiAeB).Dall’analisiSDO2011,l’inappropriatezzariguardamaggiormenteiDRGditipomedico(61%deltotaleDRGLEA).IdatiriportatiinTabella4.15mostranocome,nellamaggiorpartedelleregionidelSud,nellaPAdiBolzanoeinLombardia,lapercentualediinappropriatezzasuDRGditipomedicosuperiilvalorena-zionale(15,1%),conunmassimorappresentatodallaSardegna(20,7%).Ilva-lorepiùbassodiinappropriatezzasuDRGmedicisiregistrainveceinPiemon-te(8,1%).IDRGditipochirurgicoarischioinappropriatezzarilevatinel2011sonostatiinmediail9,7%deltotaledeiricoveriordinariperacuti,convalorimassimiregistratinelleMarche(12,5%)eminimiinSicilia(4,7%),PAdiTren-toeLiguria(4,8%).
Unultimodatoimportantesull’appropriatezzadeiricoverièrappresentatodalnumerodeiricoveriripetuti,definiticomericoverisuccessivialprimo,avve-
Tabella 4.14 Distribuzione dei punti nascita per Regione e tipo di istituto (2011)
Regione ISTITUTI PUBBLICI
ISTITUTI PRIVATI
ACCREDITATI
ISTITUTI PRIVATI NON ACCREDITATI
TOTALE
Numero punti nascita
Numero punti nascita
Numero punti nascita
Numero punti nascita
% con 500 parti e oltre
Piemonte 31 0 0 31 77,4
Valle D’Aosta 1 0 0 1 100,0
Lombardia 60 16 0 76 81,6
PA Bolzano 7 0 1 8 50,0
PA Trento 6 1 0 7 42,9
Veneto 38 4 0 42 81,0
Friuli VG 10 1 0 11 54,5
Liguria 12 3 0 15 73,3
Emilia Romagna 29 3 0 32 78,1
Toscana 28 0 2 30 70,0
Umbria 12 0 0 12 41,7
Marche 17 2 0 19 68,4
Lazio 29 17 5 51 62,7
Abruzzo 12 0 0 12 66,7
Molise 4 0 0 4 50,0
Campania 41 34 0 75 66,7
Puglia 37 11 0 48 64,6
Basilicata 6 0 0 6 66,7
Calabria 17 8 0 25 68,0
Sicilia 54 15 0 69 59,4
Sardegna 17 4 0 21 42,9
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Fonte: Elaborazione Oasi su dati SDO, Ministero della Salute
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153LastrutturaeleattivitàdelSSN
nutinellostessopresidioospedalieroinunintervalloinferioreougualea30giornieconlacategoriadelladiagnosiprincipale(MDC)delsecondoricoverocorrispondenteallacategoriadiunadellediagnosididimissionedelricoveroprecedente.
Èbenesottolineareperòcheitassidiricoveroripetutodipendono,inlargamisura,dallanaturadellapatologiaedallerelativemodalitàditrattamento.Diconseguenza,perapprezzarel’appropriatezzapuòesserepiùsignificativaunaletturadelleseriestoricherelativeall’ultimotrienniodisponibile(Tabella4.16).Ledisciplineoncologiche(tralequalisicomprendequil’ematologia,perunto-taledioltre188milaricoverinel2011)registranoitassipiùelevatidiricoveriripetuti,anchesesirilevauncalogeneralizzatodal2009al2011.Lapsichiatria(116.595ricoveritotalinel2011)evidenziaunandamentocostantenelleriospe-dalizzazioni(dal34%del2009al33,7%del2011).Alcontrario,leunitàspinali
Tabella 4.15 Distribuzione DRG LEA medici e chirurgici, per Regione (2011)
Regione % LEA medici su totale ricoveri acuti in RO
% LEA chirurgici su totale ricoveri acuti in RO
Piemonte 8,1% 14,3%
Valle D’Aosta 12,0% 6,6%
Lombardia 16,3% 11,6%
PA Bolzano 19,4% 7,7%
PA Trento 15,0% 4,8%
Veneto 13,1% 6,7%
Friuli VG 13,5% 10,7%
Liguria 14,3% 4,8%
Emilia Romagna 13,0% 11,9%
Toscana 10,6% 9,7%
Umbria 15,5% 11,7%
Marche 11,2% 12,5%
Lazio 16,0% 9,1%
Abruzzo 14,1% 7,2%
Molise 19,4% 6,8%
Campania 19,7% 9,3%
Puglia 18,4% 11,1%
Basilicata 14,8% 7,3%
Calabria 19,9% 6,0%
Sicilia 14,6% 4,7%
Sardegna 20,7% 8,9%
ITALIA 15,1% 9,7%
Fonte: Elaborazione Oasi su dati SDO, Ministero della Salute
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(3.986ricoveri)registranounlieveaumentopercentualedeiricoveriripetuti(ri-spettivamentedal28,1%al30,2%).Lecureperledisfunzionalitàrenali(circa85milapazienti)mostranotassidiriospedalizzazionepressochèstabilitra2009e2011,convariazioniinferiorialpuntopercentuale;faeccezionelanefrologiapediatrica,cheregistraunaumentodal27,2%al28,9%dal2010al2011.
4.4.2 Leattivitàterritoriali
Idatidiattivitàrelativiall’assistenzaterritorialesonotrattidallarilevazioneannualedelMinisterodellaSalutecheconfluisceneldocumento«Attivitàge-stionaliedeconomichedelleASLedelleAO53»chesièarricchito,proprionelcorsodell’ultimoquadriennio,diinformazioniriguardantileprestazioniextrao-spedaliere.Diseguitosipresentanoecommentanoleprincipaliattivitàterrito-riali,qualil’ADI,leprestazionispecialisticheambulatorialiel’assistenzaeroga-tadastruttureresidenzialiesemiresidenziali.
L’ADIèunaformadiassistenzarivoltaasoddisfareleesigenzedeglianziani,deidisabiliedeipazientiaffettidamalattiecronico-degenerativeinfasestabiliz-zata,chepresentinounacondizionedinonautosufficienzaacuisiassocialane-cessitàdiun’assistenzacontinuativa,chepuòvariaredainterventiesclusivamen-teditiposocialeadinterventisocio-sanitari.L’obiettivodell’ADIèquellodierogareilserviziodiassistenzalasciandoalpropriodomicilioilpaziente,con-sentendoglidirimanereilpiùalungopossibileall’internodelsuoambientedi
53Rilevazionerelativaal2010,pubblicataafebbraio2013.
Tabella 4.16 Prime dieci discipline per incidenza dei ricoveri ordinari ripetuti su totale ricoveri ordinari (2009-2011)
Specialità Incidenza Ricoveri ripetuti
2009 2010 2011
Oncoematologia pediatrica 72,4% 71,2% 70,0%
Oncoematologia 55,6% 52,3% 48,9%
Oncologia 52,1% 50,1% 49,3%
Ematologia 47,9% 47,2% 45,9%
Radioterapia oncologica 41,3% 38,5% 36,3%
Psichiatria 34,0% 33,9% 33,7%
Nefrologia - abilitati al trapianto di rene 30,8% 31,0% 30,5%
Unità spinale 28,1% 29,3% 30,2%
Nefrologia pediatrica 27,8% 27,2% 28,9%
Nefrologia 26,9% 26,7% 26,1%
Fonte: Elaborazione Oasi su dati SDO, Ministero della Salute
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155LastrutturaeleattivitàdelSSN
vitadomesticoediminuendonotevolmente,inquestomodo,ancheicostideiricoveriospedalieri.
Nel2010,mediamente,sonostatitrattatiinADI990pazientiogni100.000abitanti(Tabella4.17),maladifferenziazionealivelloregionale(ancheacausadiunascarsaomogeneitànellarilevazioneeclassificazionedeidati)èmoltoforteinterminidi:
numerodicasitrattati,chesicollocasuunintervallochevadai141casiper100.000abitantidellaPAdiBolzanoai2.867dell’EmiliaRomagna;
tipologiadipazienti,anzianinel90,7%deicasiinLiguriaedEmiliaRomagnaenel52,8%nellaPAdiBolzano;
intensitàdiassistenzaerogata,ovvero61orepercasotrattatoinValled’Ao-stae5inFriuliVG,controunamedianazionaledi22orepercaso.
Tabella 4.17 Attività di Assistenza Domiciliare Integrata (2010)
Regione Casi trattati Ore di assistenza erogata per caso
trattato Numero x 100.000
abitanti di cui Anziani (%) (età > 65)
Anziani per 1.000 residenti anziani
(età > 65)
Piemonte 28.409 639 77,1 21,6 16
Valle D’Aosta 192 150 59,4 4,3 61
Lombardia 4 1.009 84,9 42,7 19
PA Bolzano 712 141 52,8 4,2 0
PA Trento 5.094 971 71,0 35,7 13
Veneto 64.536 1.314 84,0 55,5 11
Friuli VG 22.462 1.820 87,2 67,8 5
Liguria 16.535 1.023 90,7 34,6 26
Emilia Romagna 126.033 2.867 90,7 116,0 20
Toscana 26.413 708 76,0 23,1 20
Umbria 18.283 2.030 87,5 76,7 13
Marche 15.466 992 80,0 35,3 29
Lazio 59.571 1.048 87,2 46,3 21
Abruzzo 17.101 1.277 81,8 49,1 32
Molise 2.934 916 79,0 33,0 76
Campania 27.729 476 70,9 21,2 35
Puglia 17.185 421 78,2 18,0 43
Basilicata 6.953 1.181 85,5 50,3 57
Calabria 12.648 629 83,8 28,2 24
Sicilia 18.882 374 74,1 15,1 30
Sardegna 10.873 650 74,0 25,2 51
ITALIA 597.151 990 84,0 41,1 22
Fonte: Elaborazioni OASI su dati Ministero della Salute
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156 RapportoOASI2013
Unaltroimportantesegmentodiattivitàterritorialeriguardaleprestazionidistrumentaleassistenzaspecialisticaambulatoriale,erogatedallestrutturepub-blicheeprivateaccreditate.Nel2010,inItalia,sonostateerogateoltreunmiliar-dodiprestazioniappartenentiaquestacategoria.Lacomposizionediquesteattività(Tabella4.18)evidenzial’assolutapredominanzadell’attivitàdilabora-torio(77,9%deltotale,conpuntesuperioriall’80%inPAdiTrento).Seguel’at-tivitàclinica,rappresentataingranpartedavisitespecialistiche,conil12,7%deltotale(convalorimassimidel25,5%nellaPAdiBolzano);l’attivitàriabilitativaeladiagnosticastrumentaleeperimmaginiraggiungonoquasiil5%.RisultaparticolarmenteelevatalapercentualediprestazioniriabilitativeinBasilicata(17,2%).Ovviamente,ildatosulladistribuzionedeivoluminoncorrispondeall’incidenzadellediverseattivitàsullaspesacomplessiva,datoildiversocostomediounitariodelleprestazioni.
Tabella 4.18 Distribuzione percentuale nel numero di prestazioni di attività clinica, di laboratorio, di diagnostica per immagini e strumentale erogate dalle strutture sanitarie pubbliche e private accreditate (2010)
Regione Lab. Analisi chimico-cliniche e
microbiologiche ecc.
Attività clinica Medicina fisica e riabilitativa - Recupero
e riabilitazione
Radiologia diagnostica
e medicina nucleare
Piemonte 75,8% 13,4% 5,8% 5,0%
Valle D’Aosta 77,9% 12,6% 4,8% 4,8%
Lombardia 79,2% 12,6% 3,5% 4,8%
PA Bolzano 61,2% 25,5% 7,5% 5,7%
PA Trento 80,6% 10,8% 3,9% 4,7%
Veneto 76,1% 12,0% 7,4% 4,4%
Friuli VG 79,7% 13,3% 3,0% 3,9%
Liguria 75,6% 14,4% 5,3% 4,8%
Emilia Romagna 79,6% 13,1% 2,0% 5,2%
Toscana 79,4% 14,8% 0,8% 5,0%
Umbria 76,3% 15,4% 2,7% 5,6%
Marche 79,4% 12,0% 4,0% 4,6%
Lazio 77,7% 12,3% 5,8% 4,1%
Abruzzo 76,5% 12,3% 3,7% 7,5%
Molise 79,5% 13,1% 3,2% 4,1%
Campania 78,4% 10,2% 6,4% 5,0%
Puglia 78,7% 11,5% 5,2% 4,6%
Basilicata 67,2% 11,6% 17,2% 4,0%
Calabria 78,4% 12,1% 5,6% 3,9%
Sicilia 79,4% 12,7% 3,6% 4,3%
Sardegna 75,2% 13,3% 6,8% 4,7%
ITALIA 77,9% 12,6% 4,7% 4,7%
Fonte: Elaborazioni OASI su dati Ministero della Salute
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157LastrutturaeleattivitàdelSSN
Un’ulteriorecomponentedelsistemadiassistenzaterritorialeècostituitadal-lestruttureresidenziali54esemiresidenziali.Intalistrutture,il70,8%deiPLèdedicatoall’assistenzaaglianziani,il12,5%all’assistenzapsichiatrica,il16,2%all’assistenzaaidisabilipsichiciefisici,lo0,5%aipazientiterminali.Coerente-mente,tralevarieformediassistenzaaprevalerenellestruttureresidenzialièquellaaglianziani,con255.272utentialivellonazionaleeunamediadi221gior-natediassistenzaperutente(fortementedifferenziatealivelloregionale,dalle28dellaValleD’Aostaalle365delMolise).Nellestrutturesemiresidenzialipre-valeinvecel’assistenzapsichiatrica,cheprendeincarico33.044utentierichiedemediamente70giornatepercasotrattato(conunrangechevadalle18dellaCalabriaalle325delMolise)(Tabella4.19).
GliIstitutieCentriperilrecuperoelariabilitazionefunzionale,infine,svol-gonolapropriaattivitàfornendoprestazionidiagnosticheeterapeutico–riabi-litative.Taliprestazionipossonoessereerogateinformaresidenziale,semiresi-denziale,ambulatoriale,extramuraleedomiciliare.Nel2010sonostaterilevate971struttureriabilitativecon14.211postiperl’attivitàditiporesidenziale(incomplesso46postiogni100.000abitanti)e13.691perl’attivitàditiposemiresi-denziale.Questisettingassistenzialiregistranounariduzionedellacapacitàdiaccoglienzarispettoal2009(48postiogni100.000abitanti).Ilnumerodiutentitotaliassistitiinregimeresidenzialeèsuperioreaquelliassistitiinregimesemi-residenziale(rispettivamente56.316e23.181utenti);talerapportocambiaase-condadellatipologiadiattivitàriabilitativa(inparticolare,lariabilitazioneneu-ropsichiatricainfantileèsvoltapreferibilmenteinstrutturesemiresidenziali).
Unaspettoimportantedavalutarenell’ambitodellecureeserviziterritorialièillivellodiaccessibilitàefunzionalitàdeglistessi.Unamisuraproxyèrappre-sentatadaitassidiospedalizzazioneperlacuradellepatologiecronichequalidiabete,asma,insufficienzacardiacacronicaneglianziani(Tabella4.20).Questeultimedovrebberoesseregestitesulterritorio:maggiorisonoitassidiospedaliz-zazione,minoreèl’accessibilitàefunzionalitàdeiservizi.Diabeteedasmasonopatologieconbassiaccessiaiservizidiricovero(inmedia,rispettivamente,19,8e9,7ricoveriogni100.000abitanti),ancheseledifferenzeinterregionalisonomarcate:Lombardia,PAdiBolzano,Veneto,PugliaeSardegnamostranotassidiospedalizzazionesuperiorialdatonazionaleperentrambelepatologie.Alcon-trario,l’insufficienzacardiacacronicaneglianzianièancoramoltospessocuratainambitoospedaliero:inmedia1.243ricoveriogni100.000abitanti,convalorimassimiinCalabria,AbruzzoeMolise.
Pergarantireun’assistenzamedicadibasecontinuativa,leASLfornisconoaicittadinilapossibilitàdirivolgersiallaguardiamedica(medicodicontinuitàas-sistenziale).Sitrattadiunserviziototalmentegratuitopersituazionicherivesto-nocaratterediemergenzaechesiverificanoduranteleorenotturneoneigiorni
54Perunadefinizionedistruttureresidenzialiesemi-residenzialisivedailparagrafo4.3.
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158 RapportoOASI2013
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159LastrutturaeleattivitàdelSSN
festivieprefestivi.Laguardiamedicapuòprescriveresoltantoifarmaciindicatiperterapied’urgenza;puòaltresìrilasciarecertificatidimalattiaeproporreilricoveroospedaliero.L’attivitàdiguardiamedicaèorganizzatanell’ambitodel-laprogrammazioneregionaleperrispondereallediverseesigenzelegateallecaratteristichegeomorfologicheedemografiche.
Nel2010sonostatirilevatiinItalia2.925puntidiguardiamedica,(29inmenorispettoall’annoprecedente)(Tabella4.21);sicontano12.104medicititolari,ovvero20mediciogni100.000abitanti.Ipuntidiguardiamedicasonodistribui-tiprevalentementenelleregionidelSud:il42%èconcentratoinquattroregioni(Sicilia,Calabria,PugliaeCampania).Alivelloterritoriale,siregistraunarealtànotevolmentediversificatasiariguardoiricoveriprescrittichelevisiteeffettua-te.Inmediavengonoprescritti296ricoveriogni100.000abitanti(incalorispetto
Tabella 4.20 Indicatori proxy di ridotta accessibilità e funzionalità dei servizi territoriali, attività per acuti in strutture pubbliche e private, per 100.000 abitanti (2011)
Regione Tasso di ospedalizzazione per diabete non
controllato
Tasso di ospedalizzazione per asma nell’adulto
Tasso di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca
(età >= 65 anni)
Piemonte 7,8 5,1 847,8
Valle d’Aosta 4,7 5,0 1.153,0
Lombardia 28,3 11,5 1.191,5
PA Bolzano 46,7 10,1 1.307,0
PA Trento 22,2 5,4 1.123,0
Veneto 22,6 10,5 1.308,3
Friuli VG 16,1 5,5 1.345,9
Liguria 14,8 10,5 1.123,2
Emilia Romagna 26,0 7,7 1.287,4
Toscana 6,3 4,5 1.036,8
Umbria 19,8 11,8 1.265,2
Marche 13,4 7,8 1.367,6
Lazio 18,2 5,7 1.145,0
Abruzzo 15,8 6,4 1.647,4
Molise 10,4 4,5 1.666,6
Campania 12,0 15,6 1.378,7
Puglia 31,4 13,0 1.328,2
Basilicata 24,7 4,8 1.422,6
Calabria 16,2 12,9 1.670,1
Sicilia 18,1 8,7 1.461,8
Sardegna 29,9 17,9 1.115,1
ITALIA 19,8 9,7 1.243,9
Fonte: Elaborazioni OASI su dati Ministero della Salute
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ai322del2009),congrandidifferenzeregionali(PATrento1.059eLazio120).Levisiteeffettuate,suscalanazionale,sono16.884permilleabitanti,indiminu-zionerispettoaldato2009(17.229).IlivellidiattivitàpiùaltisiregistranoinCalabria(43.370),ipiùridottinelLazio(4.906)enellaPAdiBolzano(3.72455).
4.5 Lecaratteristichedeibisogniedelladomandaespressadagliutenti
L’analisideibisogniedelladomandarichiedediconsiderareunapluralitàdivariabili(demografiche,epidemiologiche,socialiedeconomiche),lacuiinciden-zavariatraleregionieall’internodellestesse.Un’analisiapprofonditaditutte
55Lavariabilitàdeldatoèprobabilmenteinfluenzatadaproblemididefinizioneeraccoltadelleprestazioni.
Tabella 4.21 Attività di guardia medica, per Regione (2010)
Regione Punti di guardia medica
Ore prestate Ricoveri prescritti per 100.000 abitanti
Visite effettuate per 100.000 abitanti
Piemonte 142 998.092 383 12.308
Valle D’Aosta 8 58.458 501 11.900
Lombardia 226 1.584.158 311 10.611
PA Bolzano 6 28.193 0 3.724
PA Trento 32 227.564 1.059 17.632
Veneto 112 1.057.376 233 11.661
Friuli VG 50 279.023 411 12.993
Liguria 54 315.324 430 7.873
Emilia Romagna 163 1.210.439 131 16.244
Toscana 176 1.087.485 427 16.314
Umbria 43 360.529 227 18.346
Marche 88 586.073 366 23.564
Lazio 125 940.744 120 4.906
Abruzzo 101 633.184 287 23.052
Molise 45 226.632 572 33.408
Campania 211 1.776.672 245 19.988
Puglia 261 1.797.701 220 18.328
Basilicata 105 716.870 417 25.607
Calabria 327 1.871.472 432 43.373
Sicilia 432 2.466.092 303 32.730
Sardegna 218 1.279.720 589 28.444
ITALIA 2925 19.501.801 296 16.884
Fonte: Elaborazioni OASI su dati Ministero della Salute
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161LastrutturaeleattivitàdelSSN
levariabilicheincidonosulbisognoesulladomandadisaluteesuladagliobiet-tividelpresentecapitolo.SirimandaalRapportoOsservasalute2012(www.os-servasalute.it)perunatrattazionesistematicadelquadroepidemiologicochecaratterizzalediverseregioni.Diseguito,sipresentanosoloalcuniindicatori,utiliperdelineareilquadrodemografico,checostituisceunodeifattoripiùrile-vantiperladeterminazionedellepropensionialconsumosanitario(CutlereSheiner,1998;HerwartzeTheilen,2003;SpillmaneLubitz,2000;PammollieSalerno,2006).
Nelcorsodel2012,secondoidatiISTAT56,lapopolazionehacontinuatoacrescere,raggiungendoal31Dicembre201259milioni685milaresidenti,conunincrementodi291.020unitàrispettoallastessadatadel2011(pariallo0,49%),dovutocompletamenteallemigrazionidall’estero.Ladistribuzionedellapopo-lazioneresidenteperripartizionegeograficaassegnaaicomunidelNord-Ovestil26,6%deltotale,alNord-Estil19,3%,alCentroil19,6%,alSudil23,4%ealleIsolel’11,1%.Talipercentualirisultanopressochéinvariaterispettoall’annoprecedente.
Leimplicazionidelleprofondedinamichedicambiamentodemograficoeso-cialechestannointeressandoilnostroPaeseesulanodall’oggettodelpresentelavoro.Aifinidirappresentarel’evoluzionedeibisognisanitari,basteràricor-darechelabassanatalità,l’ingressodipopolazionegiovanemagiàadultael’allungarsidellavitamediacomportanounprogressivoinvecchiamentodemo-grafico.
Secondol’ISTAT,nel2012laquotadiultra65enniharaggiuntoil20,8%dellapopolazione.Ancheilrapportotraanzianiegiovani(indicedivecchiaia)hamo-stratouncostanteaumentoneglianni,attestandosia148,6nel2012controil127del2000.Logicamente,anchel’indicedidipendenzastrutturale,ossiailrapportotrapopolazioneinetànonattivaeattiva,negliultimidieciannièaumentatodi5puntipercentuali,toccandoal1°gennaio2012unvaloreparial53,5%.
Alivelloterritoriale(Tabella4.22)l’invecchiamentodellapopolazioneri-guardatutteleareedelpaese,purinpresenzadiunadiscretavariabilità.Lare-gionedoverisiedeilmaggiornumerodianzianiinrapportoaltotaleèlaLiguria,conil27,3%;quelledoverisiedeilmaggiornumerodiminoridi14annisonolaCampaniacon16,1%eilTrentinoAltoAdigeconil15,9%.
Unavoltaindividuatelecaratteristichedelladomanda,unprimopassaggiorilevanteèvalutarel’attualecapacitàdirispostaaibisogni,individuandoade-guatiindicatorideilivellidiefficaciaraggiunti(rapportooutput/outcome).NelRiquadro4.1sonoriportatiiprincipaliindicatorigestionalidiefficaciadelleaziendesanitarie,comeelencatinelRapportoOASI2002.
56Illettorepotràriscontrareunadiminuzionerispettoallacifrariportatanelcapitolo2delRappor-toOASI2012(popolazionestimata60,813milioni).Taleincongruenzaèdovutaalfattocheidatidisponibilifinoal2011appartengonoastimepre-censuarie,comegiàindicatoalparagrafo4.2.1.
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162 RapportoOASI2013
Tragliindicatoridiefficaciagestionaleassumonoparticolarerilevanzaquellirelativia:
flussidimobilità; gradodisoddisfazionedeicittadini; tempidiattesa.
Diseguitosipresentanoalcunidatirelativamenteaquestitretemi.Lamigrazionesanitaria,ossialafruizionediunaprestazionesanitariainuna
strutturalocalizzatainun’altraregioneoinunaltropaeserispettoaquellidiresi-denza,puòesseremotivatadaragionioggettive(centridialtaspecialità,malattierare),daesigenzegeograficheofamiliari,daun’inadeguatadistribuzionedeiservizidiagnostico-terapeutici,dadisinformazione,oppuredadifferenzerealiopercepiterispettonellaqualitàdellecureoffertedallestruttureregionaliedextraregionali.
Tabella 4.22 Indicatori di struttura demografica, per Regione (1° gennaio 2012)
Regione % under 14 % over 65 Indice di vecchiaia(1)
Dipendenza strutturale(2)
Età media
Piemonte 13,0% 23,5% 181,0 57,4 45,13
Valle D’Aosta 14,0% 21,3% 152,0 54,7 43,90
Lombardia 14,3% 20,8% 145,6 54,1 43,35
Trentino Alto Adige 15,9% 19,1% 120,1 53,8 41,76
Veneto 14,3% 20,6% 144,2 53,4 43,29
Friuli VG 12,6% 24,0% 189,6 57,7 45,51
Liguria 11,6% 27,3% 236,2 63,6 47,44
Emilia Romagna 13,5% 22,8% 169,5 56,9 44,69
Toscana 12,8% 23,9% 186,0 57,9 45,33
Umbria 13,0% 23,6% 181,0 57,9 44,97
Marche 13,4% 22,9% 170,7 56,9 44,47
Lazio 13,8% 20,2% 146,2 51,7 43,19
Abruzzo 13,0% 21,8% 167,6 53,3 44,06
Molise 12,5% 22,2% 178,3 53,1 44,44
Campania 16,1% 16,6% 102,7 48,5 40,12
Puglia 14,6% 19,0% 130,3 50,7 41,92
Basilicata 13,3% 20,5% 154,2 51,0 43,22
Calabria 14,1% 19,2% 135,6 50,0 42,09
Sicilia 14,9% 18,9% 127,0 51,1 41,68
Sardegna 12,2% 20,1% 164,6 47,9 43,76
ITALIA 14,0% 20,8% 148,6 53,5 43,30
(1) Calcolato come rapporto tra la popolazione anziana (65 anni e oltre) e quella infantile (fino a 14 anni), moltiplicato per 100.(2) Calcolato come rapporto tra la somma della popolazione anziana e infantile al numeratore, la popolazione adulta (15-64 anni) al denominatore, moltiplicato per 100.
Fonte: Elaborazioni OASI su dati ISTAT
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163LastrutturaeleattivitàdelSSN
L’analisideiflussidimobilitàpuòesserequindiutilizzatapervalutarelaqualitàdeiservizisanitarioffertidallediversestruttureoregioni,considerandolesceltedimobilitàdeipazienticomeunaproxydellareputazionedellestesse.Nelpro-sieguosipresentanoalcuneanalisisuiflussidimobilitàinterregionale.Perl’ana-lisideiflussidimobilitàtransfrontalierisirimandaalCapitolo5delRapportoOASI2011.
LaFigura4.13sintetizzaleinformazionidimobilitàperil2011relativeairi-coveriordinariperacutieffettuatiinstrutturepubblicheeprivateaccreditate,utilizzandocomecoordinateperilposizionamentodiciascunaregionedueva-riabili:
tassodifuga:ricoverideiresidentiinstrutturefuoriregionesultotaledeiri-coverideiresidentidellaregione;
tassodiattrazione:ricoveridipazientiprovenientidaaltreregionisultotaledeiricoverieffettuatidallestrutturedellaregione.
Riquadro 4.1 Indicatori di efficacia gestionale per le aziende sanitarie (Cantù, 2002)
Alcuni possibili indicatori gestionali di efficacia delle aziende sanitarie (oltre a quelli più diretti di effica-cia sanitaria, la cui valutazione è di competenza del personale medico o di studi epidemiologici e si basa sull’esistenza di dati scientifici validi attestanti la capacità di una prestazione sanitaria di miglio-rare in modo misurabile quantità o qualità della vita dei pazienti) possono essere (Borgonovi e Zan-grandi 1996):
• dimensione dei flussi di mobilità in uscita ed entrata di pazienti (ASL) e provenienza dei pazienti (AO), che sono indicatori di soddisfazione / insoddisfazione dei pazienti;
• tempi di attesa per tipologie di servizi e di prestazioni. Elevati tempi di attesa possono essere lega-ti ad una domanda particolarmente elevata di servizi (determinata dall’assenza di «filtri» alla do-manda o da una carenza dell’attività di prevenzione o dalla creazione di domanda impropria), o a un elevato tasso di attrazione di pazienti (in questo caso tempi di attesa particolarmente elevati sono sintomo di efficacia);
• grado di soddisfazione del cittadino-paziente così come rilevabile attraverso periodiche indagini;• tasso di ricovero o numero di prestazioni di diagnosi, cura e riabilitazione rispetto alla popolazione
(solo per ASL), che può essere indicatore di maggiore efficacia o di eccesso di prestazioni;• livello delle prestazioni di prevenzione. Tanto maggiore il numero di prestazioni, tanto maggiore può
essere considerata l’efficacia, a meno che non sia rilevabile un uso distorto delle strutture;• frequenza di «eventi» che segnalano situazioni di disfunzioni (es. denunce di disfunzioni e carenze
assistenziali o mancata risposta alla richiesta di prestazioni, azioni legali e reclami), che può però essere correlata alla presenza o assenza di movimenti di difesa del cittadino-paziente.
Molti degli indicatori sopra elencati presentano un limite: spesso la loro interpretazione non può esse-re univoca. Il SSN, inoltre, pone tra i principi alla base della sua istituzione la promozione, il manteni-mento ed il recupero della salute fisica e psichica di tutta la popolazione senza distinzione di condizio-ni individuali o sociali e secondo modalità che assicurino l’eguaglianza dei cittadini nei confronti del servizio (art. 1 L. 833/78). Il raggiungimento di un adeguato livello di equità è quindi una delle finalità istituzionali del SSN e delle aziende che vi operano. La misurazione del grado di equità raggiunto dal sistema rappresenta un ulteriore indicatore di efficacia dell’attività.
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164 RapportoOASI2013
Inquestomodoèpossibileevidenziarequattroquadranti(separatidallamedianazionale)eclassificareleregionicomeindicatonelRiquadro4.2.
Nelperiodo2008-2011,l’entitàcomplessivadellamobilitàfuoriregioneèlie-vementeaumentata,passandoda7,38%deiricoveriordinariperacutia7,56%nel2011.Trail2010eil2011,alivelloregionale,nonsiregistranovariazionisi-gnificativeneitassidiattrazioneefuga,conunavariazionemassimadi1,4puntipercentualinell’aumentodell’indicedifugadelMolise.Afrontediunacomples-sivastabilitànelposizionamento,ilLazioèl’unicaRegionecheeffettuauncam-biodiquadrante,passandodaregione«attrattiva»aregione«specializzata»,conunaumentodeltassodifugadello0,6%.NellaFigura4.14idatidimobilitàsonostatielaboraticalcolandoaltreduevariabili:
assorbimentodellamobilità:rapportotralamobilitàattivadiunaregione(numerodipazientiprovenientidafuoriregione)elamobilitàtotalealivellonazionaletraleregioni;
generazionedellamobilità:rapportotralamobilitàpassivadiunaregione(numerodipazientiricoveratifuoriregione)elamobilitàtotalealivellona-zionaletraleregioni.
Tasso di attrazione
Tass
o di
fuga
PIE
VDA
LOM BZ
TN
VEN FVG
LIG
EMR TOS
UMB MAR
LAZ
ABR
MOL
CAM
PUG
BAS
CAL
SIC SAR
0,00
0,05
0,10
0,15
0,20
0,25
0,30
0,00 0,05 0,10 0,15 0,20 0,25 0,30
III
I
IV
II
Figura 4.13 Posizionamento delle Regioni in base agli indici di attrazione (*) e di fuga (**) (2011)
(*) Vengono inclusi solo i ricoveri di pazienti provenienti da altre regioni italiane, mentre non si considerano quelli di pazienti esteri e quelli di pazienti di provenienza sconosciuta (a causa della incompletezza nella compilazione delle corrispondenti SDO).(**) Si considerano solo i ricoveri in altre regioni e non quelli di pazienti italiani all’estero, poiché questi dati sono rilevati in un altro flusso informativo.
Fonte: Elaborazioni OASI su dati SDO, Ministero della Salute
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165LastrutturaeleattivitàdelSSN
AdifferenzadellaFigura4.13,gliindicatoriutilizzatinellaFigura4.14nonscon-tanoledimensionirelativedellediverseregioni.Sonoquindimenoadattiarap-presentarelamaggioreominorecapacitàdiattrazioneedicontenimentodellafugadellesingoleregioni.Nellostessotempo,però,dannounarappresentazionepiùimmediatadelvolumedimobilitàgeneratoeassorbitodaogniregione.Leregionichesicollocanosopralabisettricehannosaldonegativo,lealtrepositivo.Inparticolare:
Riquadro 4.2 Classificazione delle Regioni in funzione del posizionamento all’interno della matrice attrazione-fuga (Cantù, 2002)
• Regioni «SPECIALIZZATE» (quadrante I) con forte mobilità in uscita e in entrata (dove si collocano prevalentemente le regioni di piccole dimensioni, in cui la mobilità è generata dalla prossimità ge-ografica dei territori confinanti o dalla mancanza di determinate specialità nelle strutture regionali. Allo stesso tempo, si tratta di regioni che riescono ad attrarre pazienti dalle zone confinanti per al-cune specialità).
• Regioni «IN DEFICIT» (quadrante II) con elevata mobilità in uscita e ridotta mobilità in entrata (dove tendenzialmente si collocano le regioni i cui livelli di offerta sono inferiori rispetto alla domanda o sono percepiti di bassa qualità).
• Regioni «AUTOSUFFICIENTI» (quadrante III) con bassa mobilità in entrata ed in uscita.• Regioni «ATTRATTIVE» (quadrante IV) con elevata mobilità in entrata e più limitata mobilità in uscita
(dove tendenzialmente si collocano le regioni i cui servizi sanitari sono percepiti di elevata qualità).
Figura 4.14 Assorbimento (*) e generazione (**) della mobilità nelle Regioni (2011)
PIE
VDA
LOM
BZ
TR VEN
FVG
LIG EMR
TOS UMB
MAR
LAZ
ABR
MOL
CAM
PUG
BAS
CAL SIC
SAR 0%
5%
10%
15%
20%
25%
0% 5% 10% 15% 20% 25%
% pazienti da fuori regione su mobilità totale (assorbimento di mobilità)
% ri
cove
rati
fuor
i reg
ione
su
mob
ilità
tota
le(g
ener
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i mob
ilità
)
(*) Vengono inclusi solo i ricoveri di pazienti provenienti da altre regioni italiane, mentre non si considerano quelli di pazienti esteri e quelli di pazienti di provenienza sconosciuta (a causa della incompletezza nella compilazione delle corrispondenti SDO).(**) Si considerano solo i ricoveri in altre regioni e non quelli di pazienti italiani all’estero, poiché questi dati sono rilevati in un altro flusso informativo.
Fonte: Elaborazioni OASI su dati SDO, Ministero della Salute
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166 RapportoOASI2013
laLombardiaattraepiùdel20%dellamobilitàcomplessivafuoriregione,segui-tadaEmiliaRomagna(15,1%)Lazio(10%),Toscana(8,9%)eVeneto(7,2%);
sesiconsideralaprovenienzadeipazientiricoveratifuoriregionerispettoallamobilitàcomplessiva,èlaCampaniaapresentarelapercentualepiùele-vata(10,7%),seguitadaLazio(8,9%),Lombardia(8,2%),Puglia(7,8%),Ca-labria(7,6%)eSicilia(7,2%).
PerquantoriguardalasoddisfazionedeicittadinineiconfrontidelSSN,diversicentridiricercaitalianisvolgonopiùomenoregolarmenteindaginisultema.
Atalriguardolostudio«ItalianiinEvoluzione:laCustomer SatisfactionneiserviziinItalia–2012»realizzatodaDoxametricsperCFMT(CentrodiForma-zioneManagementdelTerziario)riportalasoddisfazionedegliutentinelsettoredeiservizi,traiqualivieneriportataanchelasanità.Quest’ultimaèunodegliambitichehavistodiminuireinmanierasignificativalasoddisfazionedegliutenti(Figura4.15);talecalosirilevasianellasanitàpubblica(dal57,9%al52,6%)cheinquellaprivata(dal65%al61,1%),mentrerimanecostanteildiva-riotraleduetipologiedistrutture.
LamaggioresoddisfazioneperiservizierogatidallasanitàprivatarispettoaquellapubblicaemergeanchedallostudiopubblicatodalCENSIS(2013).Talestudio,analizzandolacoperturadeibisognidelSSN,mostracomeil44,8%deipazientiritengachel’SSNoffratutteleprestazionidicuihabisogno.Tuttavia,il41,2%degliintervistatiritienechel’SSNsiaormaiingradodioffriresololepre-
Figura 4.15 Indice di soddisfazione, % su totale intervistati (2012)
Sanità pubblica
Sanità privata
0
10
20
30
40
50
60
70
2010 2012
Fonte: Elaborazioni OASI su dati CFMT (2012)
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167LastrutturaeleattivitàdelSSN
stazioniessenzialiperilmantenimentodiunaccettabilestatodisalute;il14%ritieneilnostrosistemapubblicoinadeguatonelcoprireibisognifondamentalidiassistenzasanitaria(Figura4.16).Questidatinascondonounarealtànazionaleprofondamentediversificata;sealNord-EstlapercentualedicittadinicheritieneilSSNinadeguatoèparisoloall’1,4%,talepercentualesalefinoal22,2%nelSudenelleIsole,assestandosisuvaloriintermedialNord-OvestealCentro(rispetti-vamente,12,2%e13,8%).Esattamentespecularelaquotadichisidichiaracom-pletamentesoddisfattodellarispostadelSSN,chepassadal60,8%delNord-Estal34,5%delSud-Isole.LaquotadichiritieneilSSNingradodiassicuraresoloiserviziessenzialièinvecevicinaal40%intuttelemacroareegeografiche.DanotarechequestepercentualievidenzianounacontinuitàconirisultatidiunanalogostudiocondottodalCENSISedalForumperlaRicercaBiomedicanel2012eriportatonell’edizioneprecedentedelRapportoOASI.
Ilmedesimostudioanalizzainoltreilgradodisoddisfazionedelpazienteinrelazionealcorrispettivomonetariopagato.Alivellonazionaleemergeche,ingenere,icorrispettivipagatisonoconsideratielevati(«alto»nelquestionario)rispettoalserviziodicuisiusufruisce(Figura4.17).Talediscrepanzaèsuperiorenellasanitàprivata,incuiil69,4%deipazientigiudicaaltoilcorrispettivopaga-
Figura 4.16 Giudizio sul grado di copertura dei bisogni offerto dal SSN – risposta alla domanda «Il Servizio Sanitario Nazionale offre le prestazioni di cui ha bisogno?» (2013)
Fonte: Elaborazioni OASI su dati CENSIS – Previmedical (2013)
Sì, ma solo quelleessenziali, per le altrericorro alla sanità privata
Sì, offre tutte le prestazionidi cui ho bisogno
No, ormai la coperturaper me e la miafamiglia è insufficiente
48,1% 60,8% 43,3% 34,5% 44,8%
39,7%
37,8%
42,9%
43,3%
41,2%
12,2%
1,4%
13,8%22,2%
14,0%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole Totale
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Giusto Basso Alto
56,3
73 69,4
42,7
27 30,5
1 0 0,1
Sanità pubblica (ticket) Intramoenia Sanità privata
Figura 4.17 Giudizio sul corrispettivo pagato in relazione al servizio erogato
Fonte: Elaborazioni OASI su dati CENSIS – Previmedical (2013)
toenelpubblico,conriferimentoaiserviziinintramoenia,dovebenil73%deipazientigiudicailcorrispettivoelevatoesoltantoil27%logiudicaadeguato(«giusto»nelquestionario).
Focalizzandosisullasanitàpubblica,emergecheil56,3%deipazientigiudicailprezzoelevato,il42,7%loritieneappropriatoeun1%deipazientilogiudicacontenuto(«basso»).Taligiudizivarianomoltoinfunzionedell’areageografica(Figura4.18);inparticolare,èpossibileevidenziarecomeilticketrisultiadegua-toperlamaggiorpartedeipazientiaNord-Est(60,7%)ealCentro(50%),men-treèritenutoaltoaNord-Ovest(64,4%)ealSudenelleIsole(60%).
Nonostantelamaggiordiscrepanzapercepitatracorrispettivopagatoeservi-zioerogato,lasanitàprivatarisultaavereindicidisoddisfazionepiùalti,comemostratoinprecedenza(Figura4.15).
Unapossibilespiegazionediquestofenomenoèlegataallaproblematicadel-lelisted’attesa.ComeevidenziailrapportoAIOP(2013),il13,9%degliutentideiserviziospedalierinegliultimidodicimesihafattoricorsoaiserviziintramo-eniaall’internodegliospedalipubblici.Questasceltaèlegatainprimoluogoallapossibilitàdievitarelelistediattesadellasanitàpubblica,giudicatetroppolunghe,(7,1%)e,insecondoluogo,allavolontàdirivolgersiadunospecialistadifiducia(6,8%).
Relativamenteallelisted’attesa,lostessostudiomostracheil60,6%degliutentidiserviziospedalierinell’ultimoannohaavutoesperienzedilistediatte-sa.Traquesti,oltreunterzohaavutoesperienzadilistediattesamoltolunghe;inparticolare,il9,3%haattesotrai60ei120giornieil12,5%oltrei120giorni(Tabella4.23).
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169LastrutturaeleattivitàdelSSN
Rispettoaitempidiattesa,negliultimiannisièsviluppataunaforteattenzioneaquestotema,comedimostranoinumerosirichiamieprovvedimentinormativiperlariduzioneeilgovernodelleliste.SirimandaalCapitolo7delRapportoOASI2012perunaggiornamentoeapprofondimentodellepolitichedigestionedeitempid’attesa.
CoerentementeconquantoosservatodalCENSISedall’AIOP,lostudiopre-cedentementecitatodiCFMTsullasoddisfazioneglobaledegliutentideiservizi
Fonte: Elaborazioni OASI su dati CENSIS – Previmedical (2013)
Giusto Basso Alto
64,4
38,649,4
60,8 56,3
34,4
60,750
38,1 42,7
1,2 0,7 0,6 1,1 1
Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole Totale
Figura 4.18 Giudizio sul corrispettivo pagato (ticket) in relazione al servizio erogato per la sanità pubblica – per Aree Geografiche
Tabella 4.23 Servizi ospedalieri e liste di attesa
Negli ospedali pubblici
Utenti dei servizi ospedalieri negli ultimi dodici mesi che hanno fatto ricorso ai servizi intramoenia a pagamento all’interno degli ospedali pubblici, di cui:
13,9%
Per evitare liste di attesa troppo lunghe 7,1%
Per ricorrere ad uno specialista di fiducia 6,8%
Utenti di servizi ospedalieri negli ultimi dodici mesi che hanno avuto esperienze di liste di attesa, di cui:
60,6%
Meno di 60 giorni 38,8%
Oltre i 60 e fino a 120 giorni 9,3%
Oltre i 120 giorni 12,5%
Fonte: dati Ermeneia – AIOP (2013)
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170 RapportoOASI2013
sanitariindividuanellariduzionedeicostiedeitempidiattesaduedeiprincipalielementidipossibilemiglioramento.Inparticolare,sullabasedi1.722interviste,lostudiodiCFMTindividuacomeprincipalielementidimiglioramentodellasanità(pubblicaeprivata)lamaggiorpreparazioneecompetenzadelpersonale(37%),l’abbassamentodeicosti(24%),lariduzionedeitempidiattesa(23%),lasemplificazionedelletariffe(20%)edunaumentodelpersonale(19%).
AppendiceI.Quadrodelleprincipalimodifichenell’assettoistituzionaledeiSSR–1996–2013
Riquadro 4.3 Modifiche nel numero di ASL e AO dal 31/12/95 al 30/06/13
PIEMONTE
2004: Istituzione dell’ASO Ordine Mauriziano di Torino (LR 39/04).
2006: Riassetto del SSR: fusione in 7 nuove ASL di 16 delle 22 ASL esistenti: ASL TO1 per accorpamen-to di 2 ASL, ASL TO2 per accorpamento di 2 ASL, ASL 3 per accorpamento di 2 ASL, ASL 4 per accorpa-mento di 2 ASL, ASL 5 per accorpamento di 2 ASL, ASL 10 per accorpamento di 3 ASL, ASL 13 per ac-corpamento di 3 ASL.
2012: Accorpamento di tre AO Torinesi (S. G. Battista – Molinette, CTO – Maria Adelaide, OIRM – Sant’Anna) nell’AO «Città della Salute e della Scienza», integrata con la Facoltà di Medicina di Torino.
LOMBARDIA
1997: Definizione dei nuovi ambiti territoriali delle ASL (LR 31/97), che sono passate da 44 a 14.
1997: Costituzione di 11 nuove AO (DCR 742/97).
1998: Costituzione dell’ASL di Vallecamonica-Sebino (LR 15/98).
2002: Costituzione di 2 nuove AO: Provincia di Lodi e Provincia di Pavia (DCR 401/02).
2003: Trasformazione dell’AO Morelli di Sondalo nell’AO di Valtellina e Valchiavenna, con acquisizione dei presidi a gestione diretta dell’ASL di Sondrio (DCR 747/03). Attualmente solo l’ASL della Valcamonica continua a gestire direttamente due ospedali (Edolo ed Esine).
Tabella 4.24 Percezioni di elementi di possibile miglioramento della sanità
Pensando in generale al livello di servizio ricevuto oggi, come potrebbe essere migliorato in futuro?
SANITA E ASSISTENZA
Numero interviste 1.722
Maggior preparazione / competenza del personale 37%
Abbassamento dei costi 24%
Riduzione dei tempi di consegna o di attesa 23%
Costi / tariffe più semplici 20%
Più personale 19%
Fonte: Dati CFMT(2012)
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171LastrutturaeleattivitàdelSSN
PA BOLZANO
2007: Accorpamento delle ASL di Bolzano, Merano, Bressanone e Brunico nell’Azienda Sanitaria Pro-vinciale dell’Alto Adige (LP 9/2007).
VENETO
1996: Accorpamento delle ULSS 11 Venezia e 12 Mestre (DGR 6368/96).
LIGURIA
2008: Soppressione dell’Azienda Ospedaliera «Ospedale S. Corona» e dell’Azienda Ospedaliera «Villa Scassi», con ritorno dei presidi ospedalieri alla gestione diretta ASL.
2012: Accorpamento dell’Ospedale S. Martino di Genova e dell’IST – Istituto nazionale per la ricerca sul cancro – e relativo riconoscimento della nuova struttura («AOU IST San Martino») come IRCCS pubblico, in base alla LR 2/2011.
EMILIA ROMAGNA
2003: Istituzione dell’Azienda Unità Sanitaria Locale di Bologna (LR 21/03) che accorpa le tre ASL della provincia di Bologna (ASL Città di Bologna, Bologna Sud e Bologna Nord), con esclusione della ASL di Imola.
MARCHE
1996: Costituzione dell’AO Umberto I Torrette di Ancona (DGR 3959/96).
2003: Riorganizzazione del SSR (LR 13/03) con: (i) la costituzione dell’Azienda Sanitaria Unica Regiona-le in cui sono state accorpate le precedenti 13 ASL; (ii) la fusione per incorporazione nell’Azienda Ospe-daliera «Umberto I» delle Aziende ospedaliere «G.M. Lancisi» e «G. Salesi» (queste ultime hanno assunto, con la fusione, la natura di presidi di alta specializzazione nell’ambito della nuova azienda ospedaliera).
2009: Accorpamento strutture ospedaliere San Salvatore di Pesaro e Santa Croce di Fano nella nuova Azienda Ospedali Riuniti Marche Nord (LR 21/2009).
UMBRIA
1998: Incorporazione dell’ASL di Orvieto nell’ASL di Terni (LR 3/98).
2013: La nuova Azienda USL Umbria 1 sostituisce la ex Az. USL 1 – Città di Castello e la ex Az. USL 2 – Perugia. La nuova Azienda ASL Umbria 2 sostiuisce invece la ex Az. USL 3 – Foligno e la ex Az. USL 4 – Terni.
LAZIO
1999: Costituzione dell’AO Universitaria S. Andrea (DPCM 22 luglio 1999), che ha inizialmente svolto solo attività ambulatoriale, mentre dal 2002 eroga anche prestazioni di ricovero.
ABRUZZO
2010: Riassetto del SSR attraverso la fusione in 2 ASL di 4 delle 6 preesistenti ASL (LR 5/2008): l’ASL 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila per accorpamento dell’ASL di Avezzano-Sulmona (ex ASL 1) con l’ASL dell’Aquila (ex ASL 4) e l’ASL 2 Lanciano-Vasto-Chieti per accorpamento delle ASL di Chieti (ex ASL 2) e di Lanciano-Vasto (ex ASL 3).
MOLISE
2005: Riorganizzazione del SSR (LR 9/05) con la costituzione dell’Azienda Sanitaria Regionale Molisana (ASREM), in cui sono state accorpate le precedenti 4 ASL.
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172 RapportoOASI2013
CAMPANIA
1997: Costituzione dell’AO «Cotugno» tramite scorporo dall’AO «Monaldi Cotugno» di Napoli (DGR 8048/97 e 22782/97).
2008: Riorganizzazione del SSR con la creazione di 4 ASL provinciali (Avellino, Benevento, Caserta e Salerno), in virtù della fusione delle rispettive ASL sub provinciali, e di 3 ASL nella Provincia di Napoli: Napoli 1, Napoli 2 (accorpamento delle ASL NA2 e NA3) e Napoli 3 (accorpamento delle ASL NA4 e NA5).
2011: Costituzione per accorpamento delle precedenti AO dell’AO di rilievo nazionale Monaldi – Cotu-gno – CTO (Decreto Commissario ad acta 70/2010).
PUGLIA
1996: Costituzione dell’AO SS. Annunziata di Taranto (Decreto Pres GR 53/96).
1997: Costituzione dell’AO Ospedali Riuniti di Foggia (Decreto Pres GR 44/97).
2002: Soppressione di 4 AO (su 6 restano solo AO Ospedali Riuniti di Foggia e AO Policlinico di Bari) (DGR 1429/02), con ritorno dei presidi ospedalieri alla gestione diretta ASL.
2006: Riassetto del SSR: costituzione dell’ASL BAT (ex ASL BA/1) e fusione in 3 nuove ASL di 9 ASL preesistenti: ASL BA per accorpamento delle ASL BA/2, BA/3, BA/4, BA/5; ASL FG per accorpamento delle ASL FG/1, FG/2 e FG/3; ASL LE per accorpamento delle ASL LE/1 e LE/2 (LR 39/2006).
BASILICATA
2008: Riassetto del SSR con creazione di due nuove ASL provinciali: ASP (ASL di Potenza) e ASM (ASL di Matera) (LR 12/2008).
CALABRIA
2007: Riassetto del SSR: fusione in 3 ASL di 9 delle 11 ASL esistenti: ASL di Cosenza per accorpamen-to delle ASL Paola, Castrovillari, Rossano e Cosenza; ASL di Catanzaro per accorpamento delle ASL La-mezia Terme e Catanzaro; ASL di Reggio Calabria per accorpamento delle ASL Locri, Palmi e Reggio Calabria.
2012: Accorpamento ASL Locri e ASL Reggio Calabria (Palmi e Reggio) nell’ASP Reggio Calabria.
SICILIA
2009: Riassetto del SSR attraverso la definizione di 9 Aziende Sanitarie Provinciali, 3 Aziende Ospeda-liere di riferimento regionale e 2 Aziende Ospedaliere di Rilievo Nazionale e Alta Specializzazione (AR-NAS).
Riquadro 4.4 Assetti istituzionali per l’accentramento dei processi di acquisto di beni e servizi sanitari e di altre funzioni amministrative (2002-2013)
PIEMONTE
(i) Creazione di un’area di coordinamento sovra zonale (art. 23 LR 18/2007) per l’approvvigionamento di beni e servizi, la gestione dei magazzini, la logistica, la gestione delle reti informative e dei centri di prenotazione.
(ii) Istituzione di un’area di coordinamento metropolitana (art. 10 LR 18/2007) tra le strutture operanti nell’area torinese.
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173LastrutturaeleattivitàdelSSN
LOMBARDIA(i) Creazione della Centrale Regionale Acquisti per il monitoraggio delle dinamiche di domanda/offerta di
beni/servizi, la gestione diretta centralizzata degli acquisti e l’affiancamento degli enti nell’accesso alla piattaforma SINTEL per la gestione autonoma delle gare telematiche (LR 33/2007). Il 01/10/2012 la Centrale Regionale Acquisti è trasformata in Agenzia.
(ii) Definizione di Aree Vaste senza personalità giuridica, unioni formalizzate a livello provinciale e/o ma-cro aree, dette «Consorzi», per procedere agli acquisti in forma aggregata (LR 11/2011).
PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO Istituzione di quattro Comprensori Sanitari, coincidenti con il territorio delle soppresse ASL, dotati di
autonomia tecnico gestionale ed economico finanziaria (LP n. 9 del 02/10/2006).
VENETO(i) Istituzione di cinque Aree Vaste per l’accentramento di alcuni processi gestionali e servizi tecnico-
amministrativi in materia di approvvigionamento in tutte le sue fasi (pianificazione, acquisto, stoccag-gio e distribuzione di beni) secondo quanto previsto dalla DGR 3456/2004.
(ii) Istituzione di una Centrale Regionale Acquisti (CRA) per la Sanità (DGR 4206/08).
FRIULI VENEZIA GIULIA(i) Istituzione di un Centro Servizi Condivisi (CSC) per la gestione centralizzata di attività tecniche e am-
ministrative a supporto degli enti consorziati (art. 18 LR 20/2004), poi abrogato con la LR 12/2009.
(ii) Istituzione di tre Aree vaste: Giuliano – Isontina, Udinese, Pordenonese. Per ognuna di queste, almeno formalmente, sono state istituite le «Conferenze di area vasta» quali «sedi di programmazione coordi-nata della risposta alla domanda appropriata»delle Aziende territoriali, alle Aziende ospedaliere pub-bliche e private, all’Istituto Scientifico che insistono nella stessa area». (PSSR 2006-08).
LIGURIA(i) Individuazione di tre Aree Ottimali con compiti di programmazione interaziendale e proposta di atti in
materia di servizi amministrativi, di personale e di aggiornamenti tecnologici (art. 7 LR 41/06).
(ii) Istituzione della Centrale Regionale Acquisti ai sensi della LR 14/2007.
EMILIA ROMAGNA Individuazione di tre Aree Vaste per coordinare le strategie e i processi di acquisto e valutare l’oppor-
tunità di una gestione unificata dei processi di gestione del trattamento economico e delle procedure concorsuali per il personale (LR 28/2007).
TOSCANA Istituzione di tre Enti per i servizi tecnico-amministrativi di Area Vasta (ESTAV), dotati di personalità
giuridica di diritto pubblico, per la programmazione e coordinamento delle prestazioni e organizzazio-ne sanitaria, oltre che svolgere la funzione di di approvvigionamento beni e servizi, gestione logistica e delle reti informative (art. 9 LR 40/2005).
UMBRIA Istituzione dell’agenzia «Umbria Sanità» per la gestione integrata delle funzioni tecnico-amministrative
delle aziende sanitarie e della direzione Regionale Sanità e Servizi Sociali.
LAZIO Supporto per lo sviluppo del mercato elettronico e realizzazione di una Centrale Acquisti Regionale in
base all’intesa tra MEF, Consip e Regione stipulata il 24/01/2008.
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174 RapportoOASI2013
ABRUZZO
Supporto per lo sviluppo del mercato elettronico e la realizzazione di una Centrale Acquisti Regionale in base all’intesa tra MEF, Consip e Regione stipulata il 21/02/08 e rinnovata il 14/10/2009.
CAMPANIA
Costituzione di So.Re.Sa. Spa, ente strumentale della Regione titolare in via esclusiva delle funzioni di acquisto e fornitura dei beni e attrezzature sanitarie delle aziende sanitarie (art. 2 LR 24/2005).
PUGLIA
(i) Creazione di una Centrale Acquisti Regionale (EmPULIA) per svolgere le funzioni di Centrale di Com-mittenza, di stipulazione di Accordi quadro e Convenzioni a favore del SSR e degli altri soggetti pub-blici pugliesi.
(ii) Istituzione di tre Macroaree per l’organizzazione di processi gestionali in comune (Piano Regionale di Salute 2008-2010).
BASILICATA
Supporto per lo sviluppo del mercato elettronico in base all’intesa tra MEF, Consip e Regione stipulata il 19/12/2008.
CALABRIA
Costituzione della stazione unica appaltante prevista ai sensi della LR 26/2007 e del PdR (DGR 845/2009).
SICILIA
Istituzione di due comitati (Comitato Bacino Occidentale e Comitato Bacino Orientale) per l’accentra-mento delle gare di acquisto per beni e servizi ai sensi della LR 5/2009.
SARDEGNA
Istituzione di un Centro di Acquisto Territoriale, legato al Provveditorato regionale, che fornisce servizi per la razionalizzazione delle procedure di approvvigionamento (stipula di convenzioni-quadro, gare telematiche, osservatorio prezzi) ai sensi della LR 2/2007.
Fonte: Elaborazione OASI 2013
PrincipalinormeregionaliinmateriadiSanità(aggiornamento:Luglio201357)
PIEMONTE
Legge di riordino del SSR – LR 18/2007, DCR 136/2007, DGR 65-7819/2007, L.R. 28 marzo 2012, n. 3
Piano di Rientro – DGR 1-415/2010
Ultimo Piano Sanitario – DCR 167-14087/2012, Piano Socio-Sanitario Regionale 2012-2015
57Sipuntualizzacheleleggiregionalidicontabilitàhannopersomoltodellalorovalenzaedo-vrannoessereaggiornateaseguitodeldecretoArmonizzazione(D.Lgs118/2011).
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175LastrutturaeleattivitàdelSSN
Legge di organizzazione aziende sanitarie – LR 10/1995, modificata da LR 64/1995, LR 61/1997 e LR 18/2007
Legge di contabilità aziende sanitarie – LR 8/1995, modificata da LR 64/1995, LR 94/1995, LR 69/1996 e LR 14/2005
Linee guida regionali per l’atto aziendale – DGR 80-1700/2000 e Allegato B DGR 59-6349/2007, DGR n. 21-5144 del 28.12.2012
VALLE D’AOSTA
Legge di riordino del SSR – LR 5/2000, modificata da LR 1/2001, LR 18/2001, LR 25/2002, LR 13/2003, LR 21/2003, LR 1/2005, LR 15/2006 e LR 21/2006, LR 20/2011, LR 30/2011, LR 2/2013
Ultimo Piano Sanitario – LR 34/2010, Piano regionale per la salute ed il benessere sociale 2011-2013
Legge di organizzazione aziende sanitarie – LR 5/2000, LR 1/2001, LR 18/2001, LR 25/2002, LR 13/2003, LR 21/2003, LR 1/2005, LR 15/2006, LR 21/2006,LR 20/2011, LR 30/2011, LR 2/2013
Legge di contabilità aziende sanitarie – LR 46/ 2009
Linee guida regionali per l’atto aziendale – LR 5/2000, modificata da LR 1/2001, LR 18/2001, LR 25/2002, LR 13/2003, LR 21/2003, LR 1/2005, LR 15/2006 e LR 21/2006, LR 20/2011, LR 30/2011, LR 2/2013
LOMBARDIA
Legge di riordino del SSR – LR 31/1997, modificata e confluita nella LR 33/2009
Ultimo Piano Sanitario – DCR 88/2010, Piano Socio-Sanitario Regionale 2010-2014
Legge di organizzazione aziende sanitarie – LR 31/1997, modificata da LR 15/1998, LR 3/2001, LR 6/2001, LR 17/2001, LR 26/2001 e LR 28/2001
Legge di contabilità aziende sanitarie – LR 31/1997, modificata da LR 15/1998, LR 2/1999, LR 15/1999, LR 1/2000, LR 2/2000, LR 18/2000, LR 3/2001, LR 6/2001 e LR 17/2001
Linee guida regionali per l’atto aziendale – DGR 14049/2003
PROVINCIA DI BOLZANO
Legge di riordino del SSR – LP 7/2001; LP 9 del 02/10/2006
Ultimo Piano Sanitario – DGP58 3028/1999, Piano Sanitario Provinciale 2000-2002
Legge di organizzazione aziende sanitarie – LP 22/1993, DGP 3028/1999 e LP 7/2001
Legge di contabilità aziende sanitarie – LP 14/2001
Linee guida regionali per l’atto aziendale – DGP 3576/2002; DGP n.602/2011
PROVINCIA DI TRENTO
Legge di riordino del SSR –LP 16/2010 – DGP 773/2011
Ultimo Piano Sanitario – LP 38/1993, Piano Sanitario Provinciale 1993-1995; disegno di legge ap-provato con DGP 1748/2008
Legge di organizzazione aziende sanitarie – LP 16/2010 – DGP 773/2011
Legge di contabilità aziende sanitarie – LP 16/2010 –DGP 773/2011
Linee guida regionali per l’atto aziendale – Non definite
58DeliberazionediGiuntaProvinciale.
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176 RapportoOASI2013
VENETO
Legge di riordino del SSR – LR 56/1994
Legge di istituzione dell’Agenzia Sanitaria Regionale: LR 32/2001
Ultimo Piano Sanitario – DGR n. 15/DDL del 26/07/2011, Piano Sanitario Regionale 2012-2014
Legge di contabilità delle aziende sanitarie – LR 55/1994, modificata da LR 5/1996, LR 6/1996, LR 14/1998 e LR 46/1999
Legge di organizzazione delle aziende sanitarie – LR 56/1994, DGR 3223/2002; DGR 1015/2004, DGR 1718/2004, DGR 2058/2004, DGR 2497/2004, DGR 751/2005 e DGR1697/2007
Linee guida regionali per l’atto aziendale – DGR 3415/2002
FRIULI VENEZIA GIULIA
Legge di riordino del SSR – LR 41/1993, LR 12/1994, LR 13/1995, LR 08/2001, LR 23/2004 e LR 21/2005; LR n.12/2009 artt.9,10 e 11; LR n. 25/2012
Ultimo Piano Sanitario – DGR 465/2010, Piano Sanitario e socio sanitario 2010-2012
Legge di organizzazione aziende sanitarie – LR 12/1994 e LR 14/2006
Legge di contabilità aziende sanitarie – LR 49/1996, modificata da LR 32/1997, LR 3/1998 e LR 13/1998; LR 30/2007,LR 24/2009 e LR 22/2010
Linee guida regionali per l’atto aziendale – DGR 834/2005, integrata da DGR 902 del 12/5/2010
LIGURIA
Legge di riordino del SSR –LR 41/2006 e ss.mm.
Legge di istituzione dell’Agenzia Sanitaria Regionale: LR 41/2006
Ultimo Piano Sanitario – DCR 22/2009, Piano Socio-Sanitario Regionale 2009-2011
Piano di Rientro – DGR 243/2007
Legge di organizzazione aziende sanitarie – LR 41/2006 (Titolo II)
Legge di contabilità aziende sanitarie – LR 10/1995, modificata da LR 53/1995, LR 26/1996, LR 2/1997 e LR 25/2000
Linee guida regionali per l’atto aziendale – DGR 1528/2000; DGR 834/2005,
EMILIA ROMAGNA
Legge di riordino del SSR – LR 29/2004
Legge di istituzione dell’Agenzia Sanitaria Regionale: LR 19/1994, modificata da LR 50/1994, LR 4/2008, DGR 293/2009 e DGR 443/2010
Ultimo Piano Sanitario – LR 175/2008 Piano Sociale e Sanitario 2008-2010, integrato da deliberazio-ne Assemblea legislativa n.117 del 18/06/2013, «Linee Attuative PSSR 2013-2014»
Legge di organizzazione aziende sanitarie –LR 29/2004
Legge di contabilità aziende sanitarie – LR 50/1994, modificata da LR 11/2000
Linee guida regionali per l’atto aziendale – LR 29/2004, DGR 86/2006 e DGR 2011/2007
TOSCANA
Legge di riordino del SSR – LR 40/2005, modificata da LR 67/2005, LR 72/2005 e LR 60/2008
Legge di istituzione dell’Agenzia Sanitaria Regionale: LR 71/1998, modificata da LR 22/2000, LR 40/2005 e LR 28/2006
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177LastrutturaeleattivitàdelSSN
Ultimo Piano Sanitario – DCR 53/2008, Piano Sanitario Regionale 2008-2010 – validità del PSR prorogata come da LR 66/2011 art. 133
Legge di organizzazione aziende sanitarie – LR 40/2005, modificata da LR 67/2005, LR 72/2005 e LR 60/2008
Legge di contabilità aziende sanitarie – LR 40/2005, modificata da LR 67/2005, LR 72/2005 e LR 60/2008
Linee guida regionali per l’atto aziendale – LR 40/2005, modificata da LR 67/2005, LR 72/2005 e LR 60/2008
UMBRIA Legge di riordino del SSR – LR 3/1998, modificata da LR 29/2000, LR 35/2004, LR 15/2005, LR
16/2005 e LR 6/2011
Ultimo Piano Sanitario – DCR 298/2009, Piano Sanitario Regionale 2009-2011
Legge di organizzazione aziende sanitarie – LR 3/1998, integrata da LR 29/2000, LR 35/2004, LR 15/2005, LR 16/2005, LR 6/2011 e LR 18/2012, modificata con LR 8/2013
Legge di contabilità aziende sanitarie – LR 51/1995, integrata da LR 9/2003, LR 7/2004 e LR 8/2007
Linee guida regionali per l’atto aziendale – LR 29/2000, DGR 314/2003 allegato II; LR 18/2012
MARCHE* Legge di riordino del SSR – LR 22/1994, modificata da LR 31/1995, LR 9/1996, LR 26/1996, LR
13/2003 e LR 17/2011
Legge di istituzione dell’Agenzia Sanitaria Regionale: LR 26/1996, modificata da LR 32/2005
Ultimo Piano Sanitario – DCR 62/2007, Piano Sanitario Regionale 2007-2009
Legge di organizzazione aziende sanitarie – LR 26/1996, LR 13/2003, LR 21/2009 e LR 17/2010
Legge di contabilità aziende sanitarie – LR 47/1996
Linee guida regionali per l’atto aziendale – DGR 1117/2004
LAZIO* Legge di riordino del SSR – LR 18/1994, modificata da LR 14/1995, LR 8/1996, LR 40/1997, LR
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Legge di istituzione dell’Agenzia Sanitaria Regionale: LR 16/1999, modificata da LR 4/2006
Ultimo Piano Sanitario – Decreto Commissario ad acta 87/2009, Piano Sanitario Regionale 2010-2012
Piano di Rientro – DGR 149/2007
Legge di organizzazione aziende sanitarie – LR 18/1994, modificata da LR 14/1995, LR 8/1996, LR 40/1997, LR 37/1998, LR 24/2000, LR 10/2001, LR 12/2001, LR 24/2001, LR 8/2002, LR 11/2004 e LR 15/2007
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Linee guida regionali per l’atto aziendale – DGR 139/2007
ABRUZZO Legge di riordino del SSR – LR 20/2006, LR 6/2007 e LR 5/2008 Piano Sanitario Regionale 2008-2010
Legge di istituzione dell’Agenzia Sanitaria Regionale: LR 37/1999 e DGR 2311/1999; LR 5/2008; LR 6/09
Ultimo Piano Sanitario – LR 5/2008 Piano Sanitario Regionale 2008-2010
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Legge di contabilità aziende sanitarie – LR 146/1996, modificata da LR 123/1999, LR 15/2004, LR 20/2006,LR 34/2007 e LR 5/2008 Piano Sanitario Regionale 2008-2010
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MOLISE*
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PUGLIA
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BASILICATA
Legge di riordino del SSR – LR 50/1994, LR 39/2001, LR 34/2001 e LR 12/2008
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Ultimo Piano Sanitario – LR 11/2004, Piano Sanitario Regionale 2004-2006
Piano di Rientro – DGR 845/2009 ad integrazione e modifica DGR 585/2009 e DGR 752/2009
Legge di organizzazione aziende sanitarie – LR 2/1996, modificata da LR 11/1996
Legge di contabilità aziende sanitarie – LR 43/1996 e LR 29/2002
Linee guida regionali per l’atto aziendale – DGR 316/2006- DPGR 54/2011
SICILIA Legge di riordino del SSR – LR 30/1993 e LR 5/2009
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Legge di organizzazione aziende sanitarie – LR 30/1993 e LR 5/2009
Legge di contabilità aziende sanitarie – DA 24469/1998 e LR 8/2000, modificata da LR 26/2000, LR 2/2002, LR 4/2003; circolare 7/2005
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SARDEGNA* Legge di riordino del SSR – LR 10/2006
Legge di istituzione dell’Agenzia Sanitaria Regionale: LR 10/2006
Ultimo Piano Sanitario – DCR 4/2007 Piano Sanitario Regionale 2006-2008
Piano di Rientro – DGR 30/2007 e 33/2007
Legge di organizzazione delle aziende sanitarie – LR 10/2006
Legge di contabilità aziende sanitarie – LR 10/1997, modificata e parzialmente abrogata da LR 10/2006
Linee guida regionali per l’atto aziendale – DGR 30/2008 e 38/2007 per le ASL e DGR 27/2008 e 14/2008 per le AO e le Aziende Ospedaliero-Universitarie di Cagliari e Sassari
(*) Dati aggiornati al 30/06/2012, dal momento che non è pervenuta la Scheda Regionale 2013
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