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Professione Veterinaria, Anno 2010, Nr 11

Date post: 23-Mar-2016
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Professione Veterinaria è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore
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010 SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Anno 7 numero 11 dal 22 al 28 marzo 2010 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona 11 2 ENPAV È pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 22 marzo l’approvazione ministeriale della delibera n. 3, adottata in data 28 novembre 2009 dall'Ente nazionale di previdenza ed assistenza veterinari. Via libera ufficiale alle modifiche al regola- mento per il riscatto degli anni di laurea e del servizio militare. CATANZARO I test di ammissione all'Università “Ma- gna Graecia” venivano dati in anticipo a- gli studenti. Cinque persone sono state arrestate nell'ambito di un'inchiesta dei carabinieri di Catanzaro e Udine. Le Fa- coltà interessate sono quelle di Medici- na e Chirurgia, di Odontoiatria e di Vete- rinaria. PROFESSIONI Si è conclusa l’indagine conoscitiva sul- le professioni intellettuali. Da metà aprile le Commissioni Giustizia e Attività Pro- duttive della Camera dei Deputati co- minceranno a lavorare al testo di riforma in sede referente. Si annuncia una rifor- ma sotto forma di legge quadro, con e- sclusione delle professioni non ordinisti- che dal sistema duale. PEC Il Ministro per la Pubblica Amministra- zione Renato Brunetta sta proseguen- do in collaborazione con il Cup, nel mo- nitoraggio degli adempimenti dei liberi professionisti in fatto di posta elettroni- ca certificata. I Veterinari sono tra i pro- fessionisti più virtuosi nel rispettare l’ob- bligo. Fanalino di coda per gli avvocati, al top i notai nessuno dei quali è senza una casella pec. ETICHETTA L’Europarlamento ha approvato la rela- zione del deputato Sommers per intro- durre l’obbligo di indicazione del luogo di provenienza sulle etichette degli ali- menti, inclusi quelli di origine animale. Paolo De Castro, presidente della Com- missione agricoltura a Bruxelles: “indi- cazioni di origine anche per i prodotti trasformati a base di carne, pollo e pe- sce, quando la materia prima è caratte- rizzante il processo produttivo”. POINTER L'allevatore di pointer Giorgio Guberti è stato rinviato a giudizio. Lo comunica A- nimal Liberation Front che ha in custo- dia ancora circa 100 cani. Il 18 maggio la prima udienza nel processo. L'impu- tazione è maltrattamento animale. MEGLIO VETERINARIO O DENTISTA? A PAGINA 3 10 REGOLE DEL MANAGER RESPONSABILE A PAGINA 5 A PAGINA 6 A PAGINA 9 A PAGINA 12 A PAGINA 20 PRECISAZIONE SULL’USO DI ACIDO OSSALICO QUANDO LA DIAGNOSI COSTA TROPPO MENO STRESS A DOMICILIO? 64° SCIVAC LA VENTILAZIONE MECCANICA EPIDEMIOSORVEGLIANZA BREVI “ECCELLENTE”ANMVI INTERNATIONAL ORGANO DI INFORMAZIONE DELL ’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI A.N.M.V.I. la PR O FESSI O NE VETERINARIA La conferenza stampa del 21 mar- zo, organizzata da ANMVI Internatio- nal presso la sede cremonese di Pa- lazzo Trecchi, ha inaugurato il secon- do ciclo triennale di eventi formativi 2010-2012. Alla presenza del Vice Presidente e Assessore alla istruzio- ne, formazione e lavoro della Regio- ne Lombardia, Gianni Rosso- ni, è stato presentato il pro- getto: "LOMBARDIA Eccel- lEnte": un ponte verso EXPO 2015". "Il modello di alta for- mazione veterinaria della Re- gione Lombardia e di ANMVI International farà dell'Italia un protagonista del tema univer- sale Nutrire il Pianeta", ha spiegato Giancarlo Belluzzi, Responsabile ANMVI International. Un modello che ha guadagnato il premio "Lombardia eccellente", qualificando ANMVI tra i 40 enti premiati dalla Regione per la qualità delle iniziative di formazione finanziate dall'Assessorato. "La fidu- cia della Regione è stata ben riposta" ha dichiarato Rossoni, si è comincia- to tre anni fa con qualche fatica per- ché ANMVI non era ancora valorizza- ta dal territorio per tutte le sue straor- dinarie potenzialità, ma la Regione Lombardia ci ha creduto, i fatti ci hanno dato ragione e ora raddoppia- mo". Dal 2 Maggio prossimo, più di 30 neolaureati stranieri, accompa- gnati da un docente, giungeranno a Cremona per studiare e vedere sul Principi per il veterinario aziendale L’ ANMVI ha trasmesso al Ministero della Salute una proposta per l’istituzione del direttore sanitario ” degli allevamenti campo le procedure ed i controlli ef- fettuati nella filiera della produzione bovina della nostra provincia e della regione. I Paesi da cui provengono sono quelli dell'Est Europa, compre- sa la Russia, e quelli dell'area Medi- terranea del nord Africa ed Israele. In autunno, il primo anno di formazione si chiuderà con un importan- te convegno di 3 giorni, pa- trocinato anche dalla Com- missione Europea, sul tema Cambiamenti climatici e Ri- flessi sulle Produzioni Agro A- limentari. "Nella nostra sede convergono tra i 10 e i 12mi- la veterinari all'anno - ha spie- gato Antonio Manfredi, Direttore di ANMVI. Gli eventi formativi dei pas- sati tre anni organizzati a Cremona, presso la sede dell'ANMVI di Palaz- zo Trecchi, sono stati 15 e vi hanno partecipato oltre 2000 Medici Veteri- nari, giungendo da Slovenia, Roma- nia, Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Russia, Bielorussia, Lituania. Oltre 40 sono stati i docenti stranieri invitati come relatori. Su queste basi, il prossimo triennio di foramzione sarà patrocinato dall'Amministrazio- ne provinciale di Cremona e da Fe- deralimentare. L’obiettivo di questo nuovo ciclo formativo è infatti quello di arrivare all'EXPO 2015 facendo del nostro Paese il capofila nella forma- zione veterinaria e nel controllo igie- nico - sanitario degli alimenti. www.anmvioggi.it [email protected] - L’informazione Veterinaria On Line VETERINARIO E DENTISTA SONO DUE PROFESSIONI SANITARIE CHE ESPRIMONO MOLTI PUNTI COMUNI soprattutto per quanto riguar- da la loro attività che si svolge principalmente in ambito libero professionale. Per questo L’ANMVI e l’ANDI hanno da anni trovato diversi punti di conver- genza, anche in ambito di Confprofessioni, sui quali operare in sintonia e totale collaborazione. Un elemento che ha differenziato sempre le due professioni è il reddito che dai dati medi pubblicati dall’ANDI (45.000 euro) risulta essere de- cisamente maggiore per i dentisti. Diverse sono anche le ripercussioni derivan- ti dalla crisi economica sui due settori. Le famiglie che hanno rinunciato nel 2008 alle cure dentali sono circa il 7%, dato che sembra essere ancora netta- mente peggiorato nel 2009, nonostante la generale riduzione delle tariffe. Oltre alla crisi, i dentisti italiani in attività, il cui numero è leggermente diminuito negli ultimi due anni, sentono anche la concorrenza tariffaria, non certo qualitativa, di molti paesi dell’est Europa, il diffuso abuso di professione da parte di altre categorie professionali e la diffusione dei fondi sanitari integrativi. Per il settore veterinario il numero di prestazioni effettuate ogni anno non sembra essere in diminuzione mentre lo è certamente il reddito, già scarso prima della crisi eco- nomica, sia per la riduzione delle tariffe sia per il numero in continua crescita di veterinari in attività, soprattutto, nel settore degli animali da compagnia. Un dato comune è la forte crescita della disoccupazione arrivata in entrambi i settori a livelli socialmente inaccettabili. I dentisti piangono ma di certo i veteri- nari non ridono. FOTO: GENE DIFFUSION la PR O FESSI O NE VETERINARIA
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Page 1: Professione Veterinaria, Anno 2010, Nr 11

010SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 7 numero 11 dal 22 al 28 marzo 2010Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003

(conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB MilanoConcessionaria esclusiva per la pubblicità

E.V. srl - Cremona112

ENPAVÈ pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del22 marzo l’approvazione ministerialedella delibera n. 3, adottata in data 28novembre 2009 dall'Ente nazionale diprevidenza ed assistenza veterinari. Vialibera ufficiale alle modifiche al regola-mento per il riscatto degli anni di laureae del servizio militare.

CATANZAROI test di ammissione all'Università “Ma-gna Graecia” venivano dati in anticipo a-gli studenti. Cinque persone sono statearrestate nell'ambito di un'inchiesta deicarabinieri di Catanzaro e Udine. Le Fa-coltà interessate sono quelle di Medici-na e Chirurgia, di Odontoiatria e di Vete-rinaria.

PROFESSIONISi è conclusa l’indagine conoscitiva sul-le professioni intellettuali. Da metà aprilele Commissioni Giustizia e Attività Pro-duttive della Camera dei Deputati co-minceranno a lavorare al testo di riformain sede referente. Si annuncia una rifor-ma sotto forma di legge quadro, con e-sclusione delle professioni non ordinisti-che dal sistema duale.

PECIl Ministro per la Pubblica Amministra-zione Renato Brunetta sta proseguen-do in collaborazione con il Cup, nel mo-nitoraggio degli adempimenti dei liberiprofessionisti in fatto di posta elettroni-ca certificata. I Veterinari sono tra i pro-fessionisti più virtuosi nel rispettare l’ob-bligo. Fanalino di coda per gli avvocati,al top i notai nessuno dei quali è senzauna casella pec.

ETICHETTAL’Europarlamento ha approvato la rela-zione del deputato Sommers per intro-durre l’obbligo di indicazione del luogodi provenienza sulle etichette degli ali-menti, inclusi quelli di origine animale.Paolo De Castro, presidente della Com-missione agricoltura a Bruxelles: “indi-cazioni di origine anche per i prodottitrasformati a base di carne, pollo e pe-sce, quando la materia prima è caratte-rizzante il processo produttivo”.

POINTERL'allevatore di pointer Giorgio Guberti èstato rinviato a giudizio. Lo comunica A-nimal Liberation Front che ha in custo-dia ancora circa 100 cani. Il 18 maggiola prima udienza nel processo. L'impu-tazione è maltrattamento animale.

MEGLIO VETERINARIO O DENTISTA?

A PAGINA 3

10 REGOLE DEL MANAGERRESPONSABILE

A PAGINA 5 A PAGINA 6 A PAGINA 9 A PAGINA 12 A PAGINA 20

PRECISAZIONESULL’USO DI ACIDO

OSSALICO

QUANDO LA DIAGNOSI

COSTA TROPPO

MENO STRESS

A DOMICILIO?

64° SCIVACLA VENTILAZIONE

MECCANICA

EPIDEMIOSORVEGLIANZA

BREVI “ECCELLENTE”ANMVI INTERNATIONAL

ORGANO DI INFORMAZIONE

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE

MEDICI VETERINARI ITALIANIA.N.M.V.I.

laPROFESSIONE VETERINARIA

La conferenza stampa del 21 mar-zo, organizzata da ANMVI Internatio-nal presso la sede cremonese di Pa-lazzo Trecchi, ha inaugurato il secon-do ciclo triennale di eventi formativi2010-2012. Alla presenza del VicePresidente e Assessore alla istruzio-ne, formazione e lavoro della Regio-ne Lombardia, Gianni Rosso-ni, è stato presentato il pro-getto: "LOMBARDIA Eccel-lEnte": un ponte verso EXPO2015". "Il modello di alta for-mazione veterinaria della Re-gione Lombardia e di ANMVIInternational farà dell'Italia unprotagonista del tema univer-sale Nutrire il Pianeta", ha spiegatoGiancarlo Belluzzi, ResponsabileANMVI International. Un modello cheha guadagnato il premio "Lombardiaeccellente", qualificando ANMVI tra i40 enti premiati dalla Regione per laqualità delle iniziative di formazionefinanziate dall'Assessorato. "La fidu-cia della Regione è stata ben riposta"ha dichiarato Rossoni, si è comincia-to tre anni fa con qualche fatica per-ché ANMVI non era ancora valorizza-ta dal territorio per tutte le sue straor-dinarie potenzialità, ma la RegioneLombardia ci ha creduto, i fatti cihanno dato ragione e ora raddoppia-mo". Dal 2 Maggio prossimo, più di30 neolaureati stranieri, accompa-gnati da un docente, giungeranno aCremona per studiare e vedere sul

Principi peril veterinarioaziendaleL’ANMVI ha trasmesso al Ministero dellaSalute una proposta per l’istituzione del“direttore sanitario” degli allevamenti

campo le procedure ed i controlli ef-fettuati nella filiera della produzionebovina della nostra provincia e dellaregione. I Paesi da cui provengonosono quelli dell'Est Europa, compre-sa la Russia, e quelli dell'area Medi-terranea del nord Africa ed Israele. Inautunno, il primo anno di formazione

si chiuderà con un importan-te convegno di 3 giorni, pa-trocinato anche dalla Com-missione Europea, sul temaCambiamenti climatici e Ri-flessi sulle Produzioni Agro A-limentari. "Nella nostra sedeconvergono tra i 10 e i 12mi-la veterinari all'anno - ha spie-

gato Antonio Manfredi, Direttore diANMVI. Gli eventi formativi dei pas-sati tre anni organizzati a Cremona,presso la sede dell'ANMVI di Palaz-zo Trecchi, sono stati 15 e vi hannopartecipato oltre 2000 Medici Veteri-nari, giungendo da Slovenia, Roma-nia, Polonia, Ungheria, RepubblicaCeca, Russia, Bielorussia, Lituania.Oltre 40 sono stati i docenti stranieriinvitati come relatori. Su queste basi,il prossimo triennio di foramzionesarà patrocinato dall'Amministrazio-ne provinciale di Cremona e da Fe-deralimentare. L’obiettivo di questonuovo ciclo formativo è infatti quellodi arrivare all'EXPO 2015 facendo delnostro Paese il capofila nella forma-zione veterinaria e nel controllo igie-nico - sanitario degli alimenti.

www.anmvioggi.it [email protected] - L’informazione Veterinaria On Line

VETERINARIO E DENTISTA SONO DUE PROFESSIONI SANITARIECHE ESPRIMONO MOLTI PUNTI COMUNI soprattutto per quanto riguar-da la loro attività che si svolge principalmente in ambito libero professionale.Per questo L’ANMVI e l’ANDI hanno da anni trovato diversi punti di conver-genza, anche in ambito di Confprofessioni, sui quali operare in sintonia e totalecollaborazione. Un elemento che ha differenziato sempre le due professioni è ilreddito che dai dati medi pubblicati dall’ANDI (45.000 euro) risulta essere de-cisamente maggiore per i dentisti. Diverse sono anche le ripercussioni derivan-ti dalla crisi economica sui due settori. Le famiglie che hanno rinunciato nel2008 alle cure dentali sono circa il 7%, dato che sembra essere ancora netta-mente peggiorato nel 2009, nonostante la generale riduzione delle tariffe. Oltrealla crisi, i dentisti italiani in attività, il cui numero è leggermente diminuito negliultimi due anni, sentono anche la concorrenza tariffaria, non certo qualitativa,di molti paesi dell’est Europa, il diffuso abuso di professione da parte di altrecategorie professionali e la diffusione dei fondi sanitari integrativi. Per il settoreveterinario il numero di prestazioni effettuate ogni anno non sembra essere indiminuzione mentre lo è certamente il reddito, già scarso prima della crisi eco-nomica, sia per la riduzione delle tariffe sia per il numero in continua crescita diveterinari in attività, soprattutto, nel settore degli animali da compagnia.Un dato comune è la forte crescita della disoccupazione arrivata in entrambi isettori a livelli socialmente inaccettabili. I dentisti piangono ma di certo i veteri-nari non ridono.

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Sono state consegnate alMinistero della Salute le ri-sultanze di un confrontointerno alla categoria sul“veterinario aziendale”. Sitratta di un documento di

sintesi che ha la finalità di focalizzare i principidi fondo, sui quali basare una definizione nor-mativa di questa figura professionale. I principiindividuati, attorno ai quali costruire l’impiantonormativo, sono riportati qui a fianco e scatu-riscono da un incontro promosso dall’Asso-ciazione Nazionale Medici Veterinari Italiani(ANMVI), su sollecitazione dei medici veterinariaderenti alla SIVAR (Società Italiana Veterinariper Animali da Reddito) ed è stato condivisocon FNOVI (Federazione Nazionale Ordini Ve-terinari Italiani). Dopo anni di tavole rotonde, incontri e scontri,è finalmente arrivato il momento di istituziona-lizzare la presenza di un direttore sanitario in al-levamento. È ormai radicata nel settore l'ideache l'introduzione di questa professionalità nel-la legislazione sia divenuta una urgenza, per losviluppo della nostra zootecnia e per le garan-zie sanitarie degli allevamenti e della produzio-ne alimentare. In questi anni ANMVI, FNOVI eSIVAR hanno elaborato documenti e progettipresentati al Ministero e derivanti da indagini esperimentazioni effettuate dalla SIVAR fra i suoiiscritti sul territorio nazionale per analizzare edapprofondire le diverse realtà locali. D'altra par-te, il passo da compiere è breve. "Questo pro-fessionista - ha dichiarato Penocchio a Peru-gia - è già presente in azienda tutte le settima-ne e quasi tutti i giorni. Il suo lavoro deve cam-biare ed entrare in un sistema organizzato chedeve porsi almeno due obiettivi: gestire un si-stema di autocontrollo sulla produzione prima-ria e contribuire a creare un sistema di epide-miosorveglianza che conti sulla reale presenzadel veterinario in azienda e si compendi con ilservizio di controllo pubblico".

Se ne parla con una certa insistenza dai tempidel D.L.vo 27 maggio 2005, n. 117 che ha i-stituito un sistema di reti di sorveglianza perassicurare che le attività degli operatori delsettore alimentare in tutte le fasi della produ-zione, trasformazione e distribuzione di pro-dotti di origine animale non conducano allapropagazione di malattie trasmissibili agli ani-mali assicurando che i prodotti di origine ani-male siano ottenuti solo da animali che soddi-

sfano i requisiti di polizia sanitaria.Questa figura, prevista nell'ordina-mento europeo è semplicemente ilMedico Veterinario responsabile (sa-nitario) dell'allevamento o dello stabi-limento. Questi, di fatto, è il vero co-noscitore della realtà sanitaria dellastruttura e dovrebbe diventare una fi-gura riconosciuta dal S.S.N. in gradodi tutelare la biosicurezza della strut-tura medesima; tutto ciò fatto salvo ilmeccanismo di Autorizzazione Sani-taria o di vigilanza ufficiale sul proces-so produttivo, proprio dei funzionaridel S.S.N.

CHI È E COSA FAIl Veterinario aziendale è il consulentesanitario dell’operatore del settore ali-mentare e assiste l’operatore nelmantenere le registrazioni obbligato-

rie e nei rapporti con il Servizio VeterinarioPubblico delle Aziende Unità Sanitarie Locali.Il Veterinario aziendale cura lo stato sanitariodell’azienda applicando i principi del sistemadell’analisi dei pericoli e dei punti critici di con-trollo, e l’uso di prassi corrette in materia d’i-giene anche a livello di allevamento e di azien-de agricole.

PIÙ PREVENZIONE IN STALLADal punto di vista della prevenzione veterina-ria, la salute degli animali produttori di alimentideve essere incoraggiata attraverso iniziativedi buon funzionamento fra la sanità ed il mon-do agricolo, un raccordo che deve trovare ilsuo perfezionamento, oltre che in incisivi con-trolli da parte dei Servizi Veterinari pubblici,nell'ingresso ufficiale, per legge, in aziendazootecnica del "veterinario aziendale", un re-sponsabile sanitario che non soltanto incorag-gi l'applicazione di Buone pratiche di alleva-mento, ma aiuti il produttore a garantire l'igie-ne e la sicurezza delle produzioni attraverso lagaranzia del buon stato clinico del bestiame el'applicazione di corrette procedure gestionali.

LA PAC E LA BSEÈ la stessa politica agricola comunitaria a nontransigere in fatto di salute animale e a desti-nare il sostegno economico agli allevatori eu-ropei solo quando sono rispettati criteri di ge-stione obbligatoria e responsabilizzata quali lasalute animale e la sicurezza delle produzionianimali. Anche in questo contesto il veterina-rio aziendale, responsabile sanitario dell'alle-vamento gioca un ruolo fondamentale, diven-tando l'interlocutore privilegiato della SanitàPubblica Veterinaria e aiutando l'allevatore atenere fede agli impegni chiesti dalla politicaagricola comunitaria, una politica dove sonoevidenti le interconnessioni fra produzione esicurezza delle produzioni alimentari. Questafigura oggi non ha ancora una investitura nor-mativa e, mancando, lascia un vuoto nella re-te di biosicurezza dell'azienda e di epidemio-sorveglianza della mandria. Questa maglia rot-ta nella rete non è ancora stata riparata daitempi della BSE ed è rimasta lettera morta ne-gli atti normativi ed ufficiali che ne fanno men-zione.

LA RETE DI SORVEGLIANZAUna bozza predisposta negli anni scorsi insie-

me alla Fnovi indicava con chiarezza le carat-teristiche delle reti di sorveglianza epidemiolo-gica. Il sistema di reti di epidemio-sorveglian-za, era scritto, comprende: la valutazione e laregistrazione di indicatori di malattia (esami dilaboratorio, dati di fertilità, produttività, stato disalute, sintomi specifici ecc.) individuati ancheal fine di consentire l’ottemperanza al Regola-mento 852/04; l’applicazione dei principi delsistema dell’analisi dei pericoli e dei punti criti-ci di controllo; un sistema di raccolta, registra-zione e trasmissione dei dati epidemiologici; lemodalità operative del sistema di reti di epide-mio-sorveglianza da porre in essere sono indi-viduate stabilendo che: la responsabilità di re-gistrare i dati è dell’operatore, il quale ha lapossibilità di avvalersi del Veterinario azienda-le. Sarà compito del Servizio Veterinario pub-blico aggregare i dati e definire le mappe di ri-schio per i controlli ufficiali sugli operatori com-merciali.

L’EUROPA E L’AMBIENTELa figura del veterinario aziendale è richiestacon insistenza anche in ambito comunitario.Infatti, la risoluzione del Parlamento Europeosu una nuova strategia per la salute degli ani-mali nell'Unione europea (2007-2013) sottoli-nea il ruolo fondamentale che il veterinariosvolge nelle situazioni di crisi e per la loro pre-venzione, garantendo una rapida identificazio-ne dei rischi relativi alla salute degli animali. U-no dei consulenti principali dell'agricoltore èquesto professionista ed il progetto del veteri-nario aziendale va in questa direzione con unduplice apporto: salvaguardare l'ambiente etutelare il bestiame da nuovi agenti infettivi. Nelprimo caso, fornendo preziosi contributi di co-noscenza utili a inserire l'allevamento in un cir-cuito più rispettoso, adeguando ad esempio,le diete animali per modificare l'impatto am-bientale; nel secondo, proteggendo e tutelan-do il patrimonio zootecnico da vecchie e nuo-

ve patologie come quelle comparse negli ulti-mi anni, causate da una rivoluzione climaticanei cicli di virus e batteri. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 11 | 2010 Veterinario Aziendale Anmvi Informa 3

Dall’autocontrollo all’epidemiosorveglianza: un direttore sanitario in ogni allevamentoConsegnato al Ministero della Salute il documento di sintesi scaturito dalle consultazionifra SIVAR, ANMVI e FNOVI

• Le aziende di allevamento del bestiame devono avvalersi di un Veterinario Aziendaleformalmente riconosciuto che svolge compiti di epidemio-sorveglianza in allevamen-to, volti alla tutela ed al mantenimento dei requisiti di Sicurezza Alimentare per il con-sumatore.

• La scelta di non avvalersi del Veterinario Aziendale deve essere fatta esplicitamentedall’allevatore. Tale scelta è subordinata a criteri di esclusione che saranno previstida disposizioni ministeriali individuati ad hoc, sentite le Istituzioni e le Organizzazioniinteressate.

• Il veterinario libero professionista, scelto di fiducia dall’allevatore, assume le respon-sabilità e gli obblighi derivanti dalle norme in vigore, che riguardano tutti gli aspetti dicarattere igienico e sanitario, svolgendo i controlli stabiliti dalle norme medesime.

• Il Veterinario Aziendale, in virtù degli impegni che assume, avrà un riconoscimentoufficiale da parte degli organi di controllo come responsabile sanitario dell’alleva-mento. Nell’ottica di un sistema di valutazione del rischio, l’azienda che si avvale delVeterinario Aziendale godrà delle facilitazioni previste dalla norma e di un riconosci-mento adeguato, entro i criteri stabiliti per la categorizzazione del rischio aziendale.

• Il Veterinario Aziendale si impegna, nell’ambito di un sistema di epidemio-sorveglian-za, ad individuare conformità e non ed a redigere periodicamente il report sullo statosanitario della mandria di cui è responsabile, rendendolo disponibile all’Autorità Sa-nitaria.

• L’Autorità Sanitaria avrà come interlocutore primario, per gli aspetti di carattere igie-nico e sanitario, il Veterinario Aziendale.

• Per i veterinari che possono assumere la qualifica e svolgere le mansioni di Veterina-rio Aziendale verranno stabilite regole di riconoscimento adeguate a questa nuovafigura.

PRINCIPI PER IL VETERINARIO AZIENDALE

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

Con il patrocinio diFNOVI (Federazione Nazionale degli Ordini dei Veterinari)

Federazione Regionale degli Ordini dei Medici Veterinari della LombardiaOrdine dei Medici Veterinari della provincia di Cremona

in collaborazione conAIVEMP (Associazione Italiana Veterinari di Medicina Pubblica)

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA REDDITO

SEGRETERIA CONGRESSUALE: SIVAR - Paola Orioli - Tel. 0372/40.35.39

[email protected] - www.sivarnet.it

A.N.M.V.I.SOCIETÀ FEDERATA

organizzato da Soc. Cons. a r.l.

Azienda con sistema qualità certificato ISO 9001:2008

Programma scientifico al sitowww.sivarnet.it

12° Congresso NazionaleMultisala SIVAR

7-8 Maggio 2010, Palazzo Trecchi Cremona

Riconosciuto, autorizzato, azien-dale: quale futuro per il veterina-rio? La mattina del 7 maggio ri-

sponderanno a questo interrogativo i re-latori della tavola rotonda promossa dal-la SIVAR nell’ambito del suo congressonazionale in programma dal 7 all’8 mag-gio prossimi a Cremona. Relazioni e re-latori: Nascita e realizzazione del Veteri-nario Aziendale (G. Penocchio), Compitie responsabilità del Veterinario Azienda-le in allevamento (G. Tolasi), Inserimentodel Veterinario Aziendale nella rete di e-pidemiosorveglianza (L. Ruocco), FarmVisitation System (C. Buhot).

APPUNTAMENTO ALCONGRESSO SIVAR

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Presentati al Seminario delgruppo di Practice Mana-gement i risvolti delle tec-niche di marketing, strate-gia e carriera sulla gestio-ne dell’attività veterinaria.

L’azienda, la strategia, il marketing, la carrie-ra. Tutti fattori che conoscono precise regoledi sviluppo, di successo e che fanno di unmanager un “manager responsabile”. Qualisono queste regole? Il Gruppo di Studio diPractice Management le ha illustrate il 14marzo scorso durante un seminario di lavoroche ha raccolto nella sede ANMVI un foltogruppo di colleghi. Cresce infatti l’attenzionedei titolari di struttura per gli aspetti manage-riali, complice forse la crisi, ma anche la pro-gressiva attenzione ai temi e ai problemi ge-stionali. Le regole del manager responsabile,ispirate agli insegnamenti di C.K. Phahalad,professore emerito di strategia alla RossSchool of Management dell’Università del Mi-chigan, si possono accompagnare alle tecni-che manageriali illustrate nel Manuale pratico

allegato al numero 10/2010 di ProfessioneVeterinaria “Practice management per il vete-rinario”, a cura dei colleghi Viotti, Serreri eBorgarello e con il supporto di Hill’s Pet Nutri-tion. Ecco le 10 regole. Provate ad applicarleal vostro quotidiano professionale.

1. Comprendere l’importanza delnon-conformismo.“Leadership significa cambiamento, speranzae futuro. I leader si devono inoltrare in territorisconosciuti e per questo devono essere ca-paci di fronteggiare solitudine e ambiguità”

2. Siate disponibili a imparare e asviluppare voi stessi“I leader devono investire su se stessi. Se nonavete una solida preparazione, non potreteaiutare chi non ce l’ha. Se siete ammalati nonpotete andare in soccorso di chi è ammalato.Se siete poveri non potete aiutare i poveri.”

3. Sviluppate la capacità di porrele vostre performance in prospettiva

“Nel corso di una lunga carriera sperimente-rete sia successi sia fallimenti. Un po’ di u-miltà nei successi e del coraggio nei fallimenticostituiscono le caratteristiche distintive di unbuon leader.”

4. Siate disponibili a investire perfar crescere altre persone“Non esitate ad aiutare i vostri colleghi per farsviluppare a pieno i loro potenziali”.

5. Imparate a porvi in relazionecon chi è meno fortunato“I buoni leader coinvolgono gli altri, anche senon è sempre facile. Molte società hanno ge-stito le differenze evitandole o eliminandole:poche hanno assimilato chi è diverso”.

6. Preoccupatevi della correttez-za dei processi“Le persone cercano correttezza, non favori.Vogliono essere ascoltate. Spesso non im-porta loro nemmeno se le decisioni non van-no nella direzione che vorrebbero, sempreche il processo sia corretto e trasparente”.

7. Rendetevi conto dell’importan-za della fedeltà e lealtà all’organiz-

zazione“Alla professione, alla comunità, alla società esoprattutto alla famiglia. Molte delle nostrerealizzazioni sarebbero impossibili senza il so-stegno della famiglia”.

8. Ricordate che siete parte di u-na minoranza“Ciò costituisce un vostro punto di forza, maè anche la croce che vi portate dietro. Equili-brate il successo con la compassione e l’ap-prendimento con la comprensione”.

9. Aspettatevi di essere giudicatiper quel che fate e per come lo fate“Non per ciò che dite di voler fare. Comun-que, l’orientamento all’azione va equilibratocon l’empatia e l’attenzione alle persone”.

10. Siate consci del ruolo che ri-coprite“Preoccupatevi dei problemi dei poveri e de-gli svantaggiati, accettate le debolezze uma-ne, ridete di voi stessi ed evitate la tentazionedi mettervi in cattedra. La leadership richiedecoscienza di sé, capacità di ammettere i pro-pri sbagli e disponibilità ad essere modesti, u-mili e umani”. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 11 | 2010 Practice Management Anmvi Informa 5

Nella foto il Gruppo di Practice Management dell’ANMVI. Da sinistra: Bartolomeo Borgarello, Massimo Serreri, Marco Viotti (Coordinatore)

e Francesco Carrani.

Le 10 regole del managerresponsabilePresentati al Seminario del gruppo di PracticeManagement i risvolti delle tecniche dimarketing, strategia e carriera sulla gestionedell’attività veterinaria

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laPROFESSIONE VETERINARIA 11 | 20106 Osservatorio farmaco Autorizzazione e gestione

Imedicinali veterinari prima di esse-re immessi sul mercato vengonoautorizzati e registrati dal Ministe-ro della salute. Esperti chimici, far-macisti, veterinari verificano glistudi e le ricerche predisposte dal-

le Aziende farmaceutiche. Sono necessariperiodi più o meno lunghi di studio e speri-mentazioni prima di attestare che un farma-co è efficace per una determinata patologiae sicuro per l'animale e per l'uomo.Il Ministero della salute valuta gli studi di tol-

lerabilità, di tossicità, di efficacia clinica, diimpatto ambientale di tutti i farmaci veterina-ri, gli studi di deplezione residuale, i quali de-terminano i "tempi di attesa" che è necessa-rio rispettare prima del consumo di alimentidi origine animale, quali il miele, al fine di ga-rantire al consumatore prodotti privi di residuidi farmaci, se utilizzati nel modo corretto esecondo le prescrizioni descritte nel fogliettoillustrativo del farmaco veterinario.La valutazione della sicurezza e dell'efficaciadel farmaco veterinario dopo l'immissione in

commercio spetta al sistema di farmacovigi-lanza, che garantisce l'uso sicuro dei medici-nali veterinari negli animali, la sicurezza deglialimenti di origine animale, la sicurezza perl'uomo che viene a contatto con i medicinaliveterinari e la sicurezza per l'ambiente.In seguito alla valutazione delle informazionirelative alla farmacovigilanza, che provengo-no dall'invio di appositi moduli di segnalazio-ne redatti da chiunque è a conoscenza di u-na reazione avversa o una diminuzione di ef-ficacia accaduta in seguito alla somministra-zione di un farmaco veterinario, il Ministeropuò sospendere, revocare o modificare lecondizioni dell'AIC (Autorizzazione all'Immis-sione in Commercio) per limitarne le indica-zioni o la disponibilità, cambiare posologia,aggiungere una controindicazione o una nuo-va avvertenza.Ai fini della tutela della salute umana e anima-le, il Ministero a seguito di segnalazioni di far-macovigilanza può adottare provvedimentid'urgenza sospendendo anche l'Autorizza-zione di un medicinale veterinario.Alla luce di quanto suddetto, è evidente lanecessità di vietare la somministrazione aglianimali di sostanze farmacologicamente atti-ve, se non in forma di medicinali veterinariautorizzati, come previsto dal decreto legisla-tivo n. 193/2006, che attua la direttiva2004/28/CE recante codice comunitario deimedicinali veterinari.

L'uso di acido ossalico, sostanza farmacolo-gicamente attiva priva di regolare autorizza-zione all'immissione in commercio, non puòessere consentito per il trattamento della var-roa. Infatti, la normativa vigente, prevede unuso in deroga di medicinali veterinari prepa-rati estemporaneamente da un farmacistasolo in mancanza di medicinali veterinari au-torizzati.Ad oggi risultano in commercio ben 5 spe-cialità medicinali veterinarie regolarmente au-torizzate aventi indicazioni terapeutiche spe-cifiche contro la varroa. Considerato che lesuddette specialità non sono state oggettodi alcuna segnalazione ufficiale di riduzionedi efficacia, si ritiene che queste siano idoneeall'uso previsto. Peraltro, l'assenza di tali se-gnalazioni potrebbe essere riconducibile almancato ricorso a consulenze veterinariespecializzate. A tale riguardo, inoltre il Mini-stero, assolvendo alla propria funzione pri-maria di tutelare la salute pubblica e risolverele problematiche esistenti ha sensibilizzatocon fermezza le aziende del settore al fine digiungere alla registrazione nazionale di unanuova specialità veterinaria contenente acidoossalico ed avente come indicazioni terapeu-tiche il trattamento contro la varroa.In conclusione, si auspica per il futuro unaproficua collaborazione di tutti i protagonistidella filiera del miele, scevra di sterili polemi-che o fraintendimenti. ■

Uso di sostanze farmacologicamenteattive contenenti acido ossalicoIntervento del Ministero della Salute: uso non consentito per il trattamento della varroasenza la regolare AIC

Il nostro centro lavoracon cani e gatti. Par-lando di stupefacenti,cosa si deve fare inmerito all'utilizzo delfarmaco che rimaneall'interno della fialanel caso in cui questanon sia completamen-te utilizzata per il pa-ziente?

La fiala è una prepara-zione che deve essere u-tilizzata nel momentodell’apertura. Qualoracosì non sia diventa me-dicinale non utilizzabile e deve essere smalti-to secondo le procedure descritte nel Ma-nuale ANMVI sulla gestione dei medicinalistupefacenti e psicotropi, a cura di GiorgioNeri. Qualora il veterinario si trovi nella situa-zione di disfarsi di medicinali stupefacenti epsicotropi, in quanto scaduti, o inutilizzabiliperché per esempio il flacone di vetro che liconteneva si è rotto, egli non dovrà seguirele disposizioni specifiche relative ai rifiuti ingenerale e ai rifiuti sanitari in particolare. Talenormativa infatti rimanda in proposito al DPR309/1990 che quindi rappresenta la norma

di riferimento anche in questa fattispecie. Ilveterinario non dovrà quindi conferire i medi-cinali stupefacenti e psicotropi da smaltire, algestore autorizzato a cui affida i rifiuti sanitaridi altre tipologie, ma invece dovrà fare capoal Servizio farmaceutico dell’Asl competenteper territorio. Dopo aver recuperato i medici-nali da smaltire (nel caso di rottura di flaconi,a scopo probatorio si dovrà sempre aver cu-ra di recuperare il farmaco con una siringa edi inserirlo insieme ai frammenti del flaconein una busta sigillata) bisognerà quindi con-tattare il suddetto Servizio, che provvederà anominare il veterinario responsabile, custode

dei medicinali. Questi dovrà custodire i medi-cinali inutilizzabili con le stesse modalità deglialtri medicinali stupefacenti e psicotropi, col-locandoli tuttavia in modo da poterli ben di-stinguere dagli altri. Si sottolinea che a que-sto punto dell’iter i medicinali, qualora sianocompresi tra quelli per cui vige l’obbligo di re-gistrazione, dovranno ancora risultare in cari-co sul registro. Entro un tempo variabile, ilServizio farmaceutico dell’Asl contatterà il ve-terinario per accordarsi sulle modalità di con-segna dei medicinali da smaltire. All’atto del-la consegna, che dovrà avvenire alla presen-za di un rappresentante delle Forze dell’Ordi-ne, sarà redatto un verbale che per i medici-nali soggetti a registrazione dovrà essere al-legato al registro di carico e scarico al fine dipermettere, solo a questo punto, di annotarelo scarico dei quantitativi. ■

Stupefacenti in flaconimultidoseVorrei avere un chiarimento in merito allapossibilità di utilizzare o meno i farmaci

stupefacenti contenuti in flacone multi-dose, dopo 28 gg dall'apertura del flaco-ne stesso e comunque entro la data discadenza riportata sulla confezione delfarmaco. Questo tipo di utilizzo è previ-sto dalla normativa? Com'è eventual-mente sanzionabile? Come smaltire ca-somai la rimanenza del farmaco?

(Risponde Giorgio Neri, consulente ANMVIper il farmaco) - I flaconi multi dose di medi-cinali per cui è previsto che l'utilizzo possaverificarsi entro un certo termine dall'apertu-ra, oltre tale data devono considerarsi medi-cinali scaduti e quindi devono essere smaltitisecondo le norme proprie della categoria acui ogni farmaco appartiene (farmaci non pe-ricolosi, farmaci pericolosi, farmaci stupefa-centi). L'utilizzo del medicinale scaduto èsanzionabile penalmente nel caso abbia rilie-vo sulla salute umana (per esempio sommi-nistrazione ad animali produttori di alimentiper l'uomo oppure cura delle zoonosi), men-tre negli altri casi può ipotizzarsi la possibilitàdi una causa risarcitoria a cui il veterinariodovrebbe rispondere qualora la somministra-zione del farmaco abbia provocato danni al-l'animale. In questo caso, a mio avviso, nonsarebbe da escludersi neanche la fattispeciedel maltrattamento. La semplice detenzionedel farmaco scaduto invece non è sanziona-bile. Tuttavia, giacché la normativa ambien-tale prevede che esso debba essere conferi-to al gestore entro un anno dalla produzione,la permanenza dello stesso nella disponibilitàdel veterinario oltre tale termine potrebbecomportare anche l'irrogazione delle sanzio-ni penali previste per la violazione di questanorma. ■

Fiala non completamenteutilizzata: come disfarsi deglistupefacenti?

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Le Linee guida e principi perl'organizzazione e la gestio-ne dell'anagrafe equina daparte dell'UNIRE (articolo 8,comma 15 legge 1° agosto2003 n. 200) sono entrate in

vigore con la pubblicazione sulla GazzettaUfficiale del 19 marzo scorso. Abrogano ildecreto ministeriale del 5 maggio 2006, ma,“nelle more della approvazione del nuovomanuale operativo” lasciano in vigore, le nor-me previste nel manuale operativo approvatocon decreto ministeriale 9 ottobre 2007. Per-ché un nuovo decreto? Le precedenti lineeguida non erano aggiornate al Regolamento(CE) n. 504/2008 e non consideravano la ne-cessità di evitare la doppia emissione di do-cumenti di identificazione, e di consentire uncollegamento tra il documento di identifica-zione e l'equide identificato e che esso sia i-dentificato mediante l'applicazione di un di-spositivo elettronico di identificazione indivi-duale.

FINALITÀ E ASPETTI SANITARINumerosi i rimandi a successivi provvedi-menti attuativi, fra i quali spicca la definizionedegli aspetti sanitari connessi all’anagrafe,quel sistema di identificazione e di registra-zione degli equidi (tutti “i mammiferi solipediselvatici o domestici di tutte le specie del ge-nere Equus della famiglia Equidae e i loro i-

bridi”) la cui organizzazione e gestione vieneconfermata in capo all’UNIRE. Il decreto è e-manato dal Ministero delle Politiche Agricoledi concerto con il Ministero della Salute perle finalità sanitarie dell’anagrafe degli equidi,che, in primo luogo, sono appunto la tuteladella salute pubblica e tutela del patrimoniozootecnico, con la costituzione di una rete diepidemiosorveglianza. I contenuti e le moda-lità relative agli aspetti sanitari saranno stabi-liti con decreto del Ministro della salute, d'in-tesa con la Conferenza permanente per i rap-porti tra lo Stato, le regioni e le province au-tonome di Trento e Bolzano, di natura non re-golamentare, da adottare entro 180 giornidall'effettiva attivazione della banca dati degliequidi. L’anagrafe ha anche lo scopo di dare una tu-tela economica e valorizzazione del patrimo-nio zootecnico, fornire il basilare supportoper trasmettere informazioni al consumatoredi carni di equidi e consentire un'etichettatu-ra adeguata e chiara del prodotto; assicurarela regolarità nelle corse dei cavalli nonché ga-rantire efficienza ed efficacia nella gestionedei controlli sulle corse stesse e infine preve-nire e controllare il fenomeno dell'abigeato.

UN MANUALE FRA 180 GIORNIOgni azienda in cui sia presente anche un so-lo equide, deve essere registrata, a cura deltitolare, presso il servizio veterinario compe-tente per territorio, al quale dovrà essere co-municata ogni variazione relativa all'azienda.Il servizio veterinario competente per territo-rio, a partire dalla data dell'attivazione dellaBDE, continuerà a registrare direttamentenella Banca dati nazionale dell'anagrafe zoo-tecnica (BDN), secondo le modalità stabilitedal manuale operativo, le aziende di nuovaattivazione nonché ogni variazione relativa aciascun codice aziendale anche già assegna-to. Le procedure operative di attuazione deldecreto saranno definite con un appositomanuale operativo, comprensivo della ne-cessaria modulistica, da emanarsi entro cen-tottanta giorni dalla pubblicazione del pre-sente decreto di concerto con il Ministro del-la salute e d'intesa con la Conferenza Stato

Regioni. Ogni servizio veterinario delle azien-de sanitarie è connesso alla BDE secondomodalità definite dal manuale operativo, inbase al quale mette a disposizione della BDEe registra ed aggiorna nella stessa banca da-ti, per il tramite della BDN, le informazioni re-lative alle aziende. Il Servizio veterinario utiliz-za i dati contenuti nella BDE per ogni attivitàfinalizzata ai controlli sanitari; verifica e con-trolla i registri di carico e scarico e il sistemadi identificazione e registrazione degli equidiapplicato nell'azienda.

LE APARimandano al manuale operativo anche lemodalità con cui ogni APA è connessa alla B-DE. L’APA rilascia e vidima il documento d'i-

dentificazione individuale dell'equide; è re-sponsabile, per le operazioni da essa svolte,dell'identificazione e registrazione degli ani-mali nella BDE secondo le modalità riportatenel manuale operativo; registra nella BDE leinformazioni relative alle nascite e alle morti,alla dichiarazione di destinazione finale, allemovimentazioni, alle introduzioni da Paesimembri e alle importazioni da Paesi terzi; re-gistra nella BDE il furto e lo smarrimento di a-nimali, dei passaporti e dei microchip; stam-pa da sistema e rilascia il passaporto nonchéstampa e rilascia il duplicato del passaportosmarrito e/o oggetto di furto entro quattordi-ci giorni dalla data di notifica dell'evento.

UN COMITATO SENZAVETERINARI

Fra i provvedimenti di futura adozione figuraanche l’istituzione, con decreto del Ministerodelle politiche agricole alimentari e forestale,di un comitato tecnico di coordinamento conil compito di apportare modifiche alle lineeguida, “anche in funzione dell'evoluzione del-la normativa comunitaria concernente la poli-tica agricola comune in materia zootecnica,e predispone il manuale operativo e le even-tuali modifiche. Del tutto assenti nel Comita-to le rappresentanze della sanità, circostanzaper la quale la Fnovi ha già esposto le proprierimostranze. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 11 | 20108 Attualità Anagrafi zootecniche

Nuove linee guida per l’Anagrafe Equina: “di concerto” o di malavoglia?Per gli aspetti sanitari, il nuovo decreto rinvia ad altri provvedimentiper i quali il “concerto” della sanità veterinaria è tutto da verificare

Sulla base della valutazione dei datiinseriti nella Banca Dati Nazionaledei suini nell'ultimo biennio, il Mini-

stero della Salute ha rilevato "considere-voli lacune nell'implementazione dei datirichiesti dalla normativa vigente". Consi-derato che compete ai Servizi Veterinaridelle ASL la responsabilità circa la vigilan-za ed il controllo della implementazione deidati da parte degli allevatori (direttamenteo per il tramite di soggetti delegati), la Di-rezione Generale della Sanità Animale edel Farmaco Veterinario ha sollecitato conuna nota i Servizi Veterinari regionali "aporre in essere ogni iniziativa ritenuta op-portuna al fine di incrementare sia quanti-

tativamente che qualitativamente il livellodi implementazione di detta BDN". In par-ticolare, le lacune hanno riguardato la re-gistrazione delle movimentazioni, dei datidi censimento e dei dati riguardanti la ca-pacità della struttura. Per quanto riguardai dati di censimento, la Direzione Generalefa presente "che si sono evidenziate incon-gruenze tra l'indirizzo produttivo dell'alle-vamento indicato e le categorie di animaliallevati nell'allevamento stesso, come nelcaso degli allevamenti familiari, nei quali ri-sulta che sono detenute scrofe o altri ri-produttori". Circa il dato riguardante la ca-pacità della struttura, che va inserito in uncampo di compilazione obbligatoria, “si e-

vince che l'attività risulta modesta, nono-stante che il CSN invii periodicamente la li-sta delle anomalie evidenziate in BDN siaalle ASI, per competenza che alle Regioniper conoscenza".La Direzione ministeriale conclude la nota,inviata per conoscenza anche alle organiz-zazioni dei produttori e dei veterinari, evi-denziando che "la registrazione dei dati dimacellazione, seppure informazioni nonobbligatorie, sarebbe di notevole impor-tanza per la valutazione di alcune malattiezoonotiche e la loro rendicontazione. Per-tanto si suggerisce alle Associazioni in in-dirizzo di sensibilizzare i loro iscritti in talsenso".

LACUNE NELLA BANCA DATI DEI SUINI

Con una lettera ai Ministri LucaZaia e Ferrucio Fazio, la Fnovichiede alle Politiche Agricole e

alla Salute di "verificare la comprensionee dunque la condivisione degli obiettivi disanità pubblica equina, a partire dall'ana-grafe". La nota firmata dal Presidentedella FNOVI, Gaetano Penocchio, fa se-guito alle numerose sanzioni elevate dalCorpo Forestale dello Stato a medici ve-terinari ufficiali in provincia di Terni "pernon aver provveduto ad effettuare il pre-scritto controllo per la diagnosi di anemiainfettiva degli equidi (test di Coggins) nel2008". La Federazione conclude con la richiestadi revoca di sanzioni "inaccettabili", daparte di un Ente dello Stato verso un altroEnte dello Stato "senza svolgere priorita-riamente nessuna indagine in merito allaeventualità che quella omissione sia nondovuta alla volontà del pubblico ufficiale". Ma la lettera richiama soprattutto l'atten-zione dei destinatari rispetto alle attivitàdegli organi periferici del Ministero del-l'Agricoltura e, nella fattispecie, del CFSdi Terni, chiedendo "chiarezza su quali

COGGIN TEST, IL CFS SANZIONA I VETERINARI UFFICIALI

siano da una parte i compiti prioritari diquesti organi e di quali siano dall'altra, glialleati utili a raggiungere questi obiettivi"."Ci si chiede - scrive il Presidente della F-NOVI - quale sia la missione del CFS cheha agito a Terni nei confronti dei serviziveterinari quando questo medesimo cor-po non ha mai dimostrato la stessa soler-zia per gli obiettivi posti dal Ministero dacui dipende volti ad implementare l'ana-grafe degli equidi che a Terni, come inqualsiasi altra provincia d'Italia, ha la-sciato i veterinari soli davanti ad un'in-combenza che non sarebbe stata la loro,ma di cui comunque si sono fatti carico".Ricordando che "l'attività dei servizi ve-terinari di Terni ha portato il censimentodegli equidi, come indicato dalla BDN diTeramo, dalle 15 aziende registrate nel2006 alle 1055 aziende registrate oggi", ilPresidente Penocchio rimarca che "que-sto lavoro si è svolto spesso tra mille dif-ficoltà e sicuramente senza l'aiuto delCFS, in un periodo di restrizione di perso-nale e a raffronto di numeri, quelli degli e-quidi, assolutamente imprevedibili permole di lavoro generato".

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Il Presidente di ANMVI Friuli, StefanoCandotti, ha scritto al MessaggeroVeneto alcune precisazioni sull’artico-

lo “Veterinario a domicilio per combatte-re lo stress di animali e proprietari", usci-to il 14 marzo 2010 a firma di ManuelaBoschia. L’articolo ha offerto l’occasione

per dare ai lettori-proprietari qualche uti-le chiarimento sulla veterinaria domici-liare. Di seguito il testo della lettera.

La veterinaria domiciliare è un tema che staparticolarmente a cuore all’Associazione Na-zionale Medici Veterinari Italiani e al qualestiamo dedicando ricerche e studi approfon-diti per delimitare le prestazioni che possonoessere rese all’animale in un contesto dome-stico in condizioni di sicurezza e di buonapratica professionale. La prestazione veteri-naria domiciliare sugli animali da compagniaè vincolata a disposizioni deontologiche e dietica professionale che non consentono difarne una regola. Non si può pensare di assi-curare una adeguata assistenza sanitaria alnostro animale da compagnia ricorrendo so-lo alle cure domiciliari. A domicilio non è in-fatti possibile prestare qualsiasi forma di as-sistenza e di intervento, ma solo quelle pre-stazioni (ad esempio una visita di controllo oun richiamo vaccinale) che non richiedonol’impiego di strumenti diagnostici, attrezzatu-re cliniche, dispositivi medici e farmaci che si

rendono disponibili solo in una struttura ve-terinaria autorizzata ai sensi di legge.In altre parole, a domicilio non possono cheessere prestate cure a minor impatto d’inva-sività. A questo proposito va anche confuta-to il luogo comune che vuole l’animale menostressabile se ha che fare con il medico vete-rinario nella casa in cui abita. Al contrario, in-tervenire sul territorio in cui l’animale vive “dapadrone” può diventare controproducente einnescare reazioni di maggiore aggressività.In alcuni casi l’animale potrebbe addiritturasviluppare una reazione di sfiducia perchéproprio nel luogo in cui si sente più sicuro eprotetto è costretto a “subire” la prestazione.Un intervento di qualità sul paziente animaleè sempre una circostanza “straordinaria” perl’animale e proprio per questo la medicinaveterinaria ha sviluppato specifici accorgi-menti di trattamento dell’animale presente instruttura, specie se ricoverato e ospedalizza-to, in modo da garantirgli ogni accorgimentoper il suo benessere.In conclusione, la visita domiciliare è un ser-vizio che può rendersi necessario, ma chenon può diventare la regola specie se per la

comodità del proprietario, si mette in secon-do piano l’interesse del paziente animale. Dott. Stefano Candotti, Med Vet Pordenone,

Presidente Anmvi Friuli Venezia Giulia ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 11 | 2010 Media e istituzioni Anmvi Regione 9

ANMVI EMILIA ROMAGNAIN REGIONE

ANMVI da qualche anno ha avutola qualifica di parte sociale, èpresente all'interno di Confpro-

fessioni, è consulente insieme a FNOVIdel Ministero della Salute e dell’Agenziadelle Entrate, oggi la componente EmiliaRomagna, grazie alla lungimiranza deipropri Servizi Veterinari, si avvia a diven-tare consulente anche della Regione. Ap-profitto per ribadire l'importanza dell'in-contro del 9 marzo con il Responsabiledei Servizi Veterinari, Gabriele Squintanie la Collega Annalisa Lombardini che perla Regione segue il settore degli aninalida compagnia, che ha permesso l'aper-tura di un dialogo ufficiale con la Regio-ne attraverso la partecipazione attiva aitavoli di lavoro. Insieme al consigliere diANMVI Emilia Romagna, Marco Rubini,abbiamo potuto constatare la disponibi-lità della nostra Regione a collaborarecon la veterinaria privata attraversoANMVI.Abbiamo sottolineato come sia impor-tante, nell'ottica di una progettazione ef-ficace e razionale, la presenza di ANMVIEmilia Romagna al tavolo di concertazio-ne con le altre componenti della veteri-naria per meglio affrontare i problemi deivari settori anche attraverso l'analisi e leconsiderazioni della veterinaria privatache rappresenta una realtà importantis-sima in tutto il panorama veterinario.Con questo incontro è iniziato un percor-so che ci vedrà impegnati a fianco dellaFederazione degli Ordini, delle AASSLL edelle varie istituzioni, di volta in voltacoinvolte, ad affrontare problemi la cuisoluzione spesso non risentiva in alcunmodo del nostro parere.

Giuliano Lazzarini, Presidente ANMVI Emilia Romagna

Replica al Messaggero Veneto: chi l’ha detto che a casa il paziente è meno stressato?

Professione Veterinaria 11-2010:Professione 11-2010 24-03-2010 11:33 Pagina 9

Page 10: Professione Veterinaria, Anno 2010, Nr 11

di OSCAR GRAZIOLIMedico Veterinario, Reggio Emilia

Le liste telematiche sono unafonte inesauribile di idee,proposte e riflessioni. Hosollevato, io stesso, una di-scussione, leggendo sullastampa le dichiarazioni di u-

na collega friulana, la cui figura emergeva unpo’ come quella di una crocerossina. Un po’troppo da libro Cuore, insomma, quindi untantino sospetta. Il quotidiano che riportavala giornata professionale della collega, ne e-saltava le abitudini di andare a visitare cani,gatti e altri animali a domicilio, evitando lorolo stress dell’ambulatorio, delle manipolazio-ni costrittive, dei tavoli scivolosi e magari in-

fetti e tutte le insidie che si possono celare inuna visita tradizionale dentro una strutturaveterinaria. Se va da sé (o almeno dovrebbeandare da sé) che una visita appena un po’complessa deve essere effettuata con perso-nale idoneo, con strumentazione opportunae quindi in sede ambulatoriale, è anche veroche un po’ l’indolenza e un po’ l’esaspera-zione tecnologica della diagnostica hanno in-

dotto i veterinari, come d’altronde i colleghidell’umana, ad evitare la visita domiciliareche, solo pochi decenni fa, era il cardine del-le visite mediche. Ricordo il nostro medico difamiglia, in pigiama e ciabatte, visitare mianonna con l’ennesima crisi cardiaca alle 3della mattina e soffermarsi poi a bere uncaffè, fumare una sigaretta e fare due chiac-chiere consolatorie con mia madre. Certo, al-tri tempi e soprattutto ben altri rapporti tramedico e paziente, così come godevo, du-rante i miei primi mesi di interinato, a fermar-mi per due chiacchiere e un caffè dalla signo-ra Maria, quando dalle mie mani emanavaancora il profumo dell’asciugamano pulito,tenuto dentro i fiori di lavanda e messo a di-sposizione, assieme a catino, sapone e ac-qua pulita, dopo la visita. Certo, trattandosidi vacche e cavalli, era arduo pensare di visi-tarli in ambulatorio. Tuttavia credo fermamen-te che svariate ragioni possano e debbanoportare il veterinario a riqualificare la visita adomicilio. Purtroppo finora, in troppi hannosqualificato sia la visita che la professione, fa-cendo a domicilio di tutto e di più. “Il mio ve-terinario è un fenomeno: mi ha cucito il canesu un tavolo in garage”. Chi non l’ha sentitodire? Di fronte a queste aberrazioni deveperò esistere il buon senso. Se la popolazio-ne anziana aumenta vertiginosamente e imezzi pubblici e privati fanno un sacco distorie per trasportare un Chihuahua, ci stabenissimo che, di fronte al cane che ha avu-to un paio di episodi di vomito e diarrea, sipossa (o si debba), se richiesti, fare una cor-retta visita a domicilio, accompagnati dallavecchia borsa con dentro siringhe, stetosco-pio, termometro, magari digitale e, se voglia-mo strafare, sfigmomanometro oscillometri-co a batterie. Se non altro forse riusciremo ariappropiarci di un’arte tanto antica quantodimenticata: la semeiotica. ■

A domicilio quando è opportuno e in ambulatorio quando è necessario

laPROFESSIONE VETERINARIA 11 | 201010 L’opinione Vetlink

Grazie ad un accordo fra @nmvi Oggi

e Il Giornale, gli articoli scritti dal

Collega Oscar Grazioli per il

quotidiano di Vittorio Feltri sono

disponibili on line. @nmvi Oggi

pubblica regolarmente gli articoli dopo

le ore 12.00. La rubrica “il Giornale …

di Oscar” li mantiene in archivio per la

consultazione. @nmvi Oggi ringrazia

Oscar Grazioli. www.anmvioggi.it

WORLD VETERINARY ORTHOPAEDIC CONGRESS

Bologna (Italy) - September 15th - 18th, 2010Information and Registration:

www.wvoc2010.eu - [email protected]

Deadline for abstract submission: April 15th, 2010Early Registration at lower cost before June 10th, 2010

STATE OF THE ART LECTURES• Tissue engineering with mesenchymal stem cells in human orthopaedics - What do we know today?

• The fate of the post-traumatic knee - What do we know today?

• Cartilage resurfacing with ACI and MACI: have they stood the test time?

SMALL ANIMAL PROGRAMPre-Congress Courses• Arthrodesis wetlab

• TTA drylab

• Hybrid external Fixation drylab

• IEWG Workshop with film reading

session

• ALPS drylab

• AO Locking plates drylab

• SOP drylab

• TTO drylab

Congress Main Seminars• Complications

• The stifle

• Facial trauma

• Elbow

• Hip trauma

• Revisions

• Tools to measure clinical success

• Hot topics

• Distal Limb trauma

• Patellar Luxation

• Legislation

• Locking plates

• SCIVAC SATELLITE SYMPOSIUM

New trends in canine and feline

orthopaedics

Pre-Congress Seminars• Osteoarthritis

• Sports Medicine

• Fixin Day

• Arthroscopy working group

• New Strategies in Pain Control

Congress In-depth Seminars• Juvenile HD

• Biomedtrix

• Physiotherapy

• Limb Deformities

• Surgical Revisions in THR

• Pathogenesis of cruciate disease

• Limb Alignment in patellar luxation

• Distal Limb Trauma

• Challenging fractures

• Arthrex news

EQUINE PROGRAMPre-Congress Courses• Stemcell and PRP Lab

• MRI Reading Lab

• Lameness LocatorTM Lab

Pre-Congress Seminars• SIVE SATELLITE SYMPOSIUM

Present and future in the diagnosis and treatment of equine

joint diseases: meeting with Dr Wayne Mclllwraith

• Interactive Advanced Equine Lameness and Imaging, Panel:

meeting with Dr Mark Martinelli

Congress In-depth Seminars• Subchondral bone injury

• Advanced imaging

• Critical review of biologic therapeutics

• Joint rehabilitation

• Advanced lameness diagnostic

BOVINE PROGRAMBovine orthopaedics one day In-depth Seminar • Long bone fracture repair

• Advanced lameness evaluation and imaging • Surgery of the digit

• Tenovaginoscopy

In cooperation with

Alma Mater Studiorum

Università di Bologna

Facoltà di Medicina Veterinaria

www.anmvioggi.it

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50° CORSO DI BASE DI ECOGRAFIA ADDOMINALE ED ECOCARDIOGRAFIA NEL CANE

23 e 24 aprile 2010 - Facoltà di Medicina Veterinaria - Perugia

Coordinatore scientifico del corso: Prof. Francesco PorcielloRelatori:Prof. Francesco Porciello Professore Ordinario Settore Vet08Prof.ssa Angela Polisca Professore Associato Settore Vet10Dott. Francesco Birettoni Ricercatore Universitario Settore Vet08

Istruttori:Angela Polisca, Francesco Porciello, Francesco Birettoni, Domenico Caivano, MariaELena Giorgi, Riccardo Orlandi e Lorenzo Scotti.Dipartimento di Patologia Diagnostica e Clinica VeterinariaUniversità degli Studi di Perugia

PROGRAMMAVenerdì 23.04.2010

ore 08.30 Registrazione dei partecipantiore 08.45 Presentazione del corso da parte del Prof. Franco Moriconi, Pre-

side della Facoltà di Medicina Veterinaria di Perugia.ore 09.00 Dott. Francesco Birettoni:

Concetti generali di ecografia Monodimensionale e Bidimensionale:- formazione delle immagini; - tipi di echi; - tipi di sonde;

ore 09.30 Dott. Francesco Birettoni:Artefatti acustici.

ore 09.45 Prof. Francesco Porciello:Utilizzo dell’apparecchiatura ecografica:- ottimizzazione dell’immagine; - rilevazioni e programmi di misura;- scelta ed utilizzo delle sonde.

ore 10.15 Dott. Francesco BirettoniSettaggio dell’apparecchio ecografico.

ore 10.30 Pausa cafféore 10.45 Dott. Francesco Birettoni:

Preparazione del paziente e finestre acusticheEcografia addominale:- fegato e vie biliari

ore 11.30 Prof. Francesco Porciello:

Ecocardiografia:- finestre acustiche;- visualizzazione delle camere cardiache, delle strutture muscolari e

degli apparati valvolari sia in M-mode che in B-mode.ore 12.15 Prof.ssa Angela Polisca

Apparato genitale femminileore 13.30 Colazione di lavoroore 14.30 Divisione dei partecipanti in 4 gruppi (A, B,C e D) ed inizio eser-

citazioni pratiche.(Francesco Porciello, Francesco Birettoni, Domenico Caivano e Ro-berto Falcini)

PORCIELLO BIRETTONI

CAIVANO GIORGI

14.30 - 15.25 Gruppi A e B Gruppi C e D

15.25 - 16.20 Gruppi C e D Gruppi A e B

ore 16.20 Pausa cafféore 16.40 Prosecuzione esercitazioni pratiche.(Francesco Birettoni, Roberto Falcini, Angela Polisca, Lorenzo Scotti)

BIRETTONI POLISCA

GIORGI SCOTTI

16.40 - 17.35 Gruppi C e D Gruppi A e B

17.35 - 18.30 Gruppi A e B Gruppi C e D

ore 18.30 Termine lavori

Sabato 24.04.2010ore 08.30 Dott. Francesco Birettoni:

Ecografia addominale:- milza; - reni e vescica;

- altre strutture.Ecografia addominale: schema di esecuzione

ore 10.00 Pausa cafféore 10.15 Prof. Francesco Porciello:

Ecocardiografia:misurazione lineari e studio del movimento delle valvole in M-mode;studio della funzionalità ventricolare sinistra;- uso combinato con l’elettrocardiogramma.

ore 11.45 Prof. Angela PoliscaApparato genitale maschile

ore 12.45 Questionario ECMore 13.00 Colazione di lavoroore 14.00 Divisione dei partecipanti in 4 gruppi (A, B, C e D) ed inizio eser-

citazioni pratiche. (Francesco PorcIello, Francesco Birettoni, Domenico Caivano e Ro-berto Falcini)

PORCIELLO BIRETTONI

CAIVANO GIORGI

14.00 - 14.55 Gruppi A e B Gruppo C e D

14.55 - 15.50 Gruppi C e D Gruppo A e B

ore 15.50 Pausa cafféore 16.10 Prosecuzione esercitazioni pratiche.

(Angela Polisca, Lorenzo Scotti, Francesco Porciello, Domenico Cai-vano)

PORCIELLO POLISCA

CAIVANO SCOTTI

16.10 - 17.05 Gruppi C e D Gruppo A e B

17.05 - 18.00 Gruppi A e B Gruppo C eD

ore 18.00 Termine dei lavori

di MARIA TERESA SEMERAROAvvocato, Bologna

Probabilmente è capitato apiù di un medico veterina-rio di trovarsi in una situa-zione simile a quella chevado a descrivere: il pro-prietario di un animale

chiede al professionista di effettuare una pre-stazione, quale può essere ad esempio un in-tervento di sterilizzazione, per la corretta ese-cuzione del quale è necessaria o quantome-no opportuna un’indagine diagnostica checonsenta al medico veterinario di conoscerese l’animale è in grado di affrontare quell’in-tervento.Nel momento in cui apprende che devono ef-fettuarsi (o che sarebbe meglio effettuare) ac-certamenti / esami / approfondimenti, concosti naturalmente aggiuntivi rispetto alla pre-stazione “originaria”, il proprietario dice al ve-terinario di fare a meno dell’indagine, e di pro-cedere direttamente all’intervento richiesto.Come deve comportarsi in casi di questo tipoil professionista?Per rispondere è bene considerare che già ilCodice Deontologico pone a carico del medi-co veterinario il dovere di informare adegua-tamente il proprietario, non solo creando unobbligo generale in tal senso all’art.17 (“Do-vere di informativa sull’esercizio professionale- È dovere del Medico Veterinario dare infor-mazioni all’utente sulla propria attività profes-sionale, secondo correttezza e verità”) ma al-tresì imponendo al veterinario il più specifico“Obbligo di informazione e consenso informa-to nella pratica veterinaria” (art.29 co. I Cod.deont.) in base al quale “all’atto dell’assunzio-ne di responsabilità contrattuale” egli “…deveprecisare i rischi, i costi ed i benefici dei diffe-renti ed alternativi percorsi diagnostici e tera-peutici, nonché le prevedibili conseguenzedelle scelte possibili.”Il veterinario, inoltre, deve accertarsi che leinformazioni che ha fornito al cliente siano

to dal proprietario che - non volendo spende-re ulteriori somme - chiede al veterinario dinon effettuare le indagini diagnostiche ma di“limitarsi” a procedere, ciononostante, all’in-tervento richiesto, il medico veterinario deveassicurarsi che al cliente sia chiaro che, inconseguenza della mancata effettuazione de-gli accertamenti consigliati dal professionista,possono verificarsi conseguenze dannosesull’animale.In casi di tal fatta consiglio pertanto al veteri-nario di far firmare dal proprietario una dichia-razione (che deve rimanere in originale pressoil veterinario stesso) nella quale il cliente: • riconosce di essere stato esaustivamente

e compiutamente edotto ed informato dalprofessionista: 1) della necessità e/o dellaopportunità di effettuare indagini diagnosti-che che consentano di verificare se le con-dizioni dell’animale consentono di proce-dere all’intervento / terapia programmata;2) dei costi, in termini di spesa a carico delproprietario, dei necessari e/o opportuniaccertamenti; 3) dei danni che possono ve-rificarsi a carico dell’animale e dei rischi chequesti corre nel caso si proceda all’inter-vento e/o alla terapia necessari senza pre-viamente effettuare le suddette indagini;

• dichiara, ciononostante, di non volere chesul proprio animale il veterinario effettui gliesami da questi ritenuti necessari e/o op-portuni e di autorizzare il professionista adeffettuare l’intervento e/o la terapia richie-sta senza previamente effettuare gli accer-tamenti consigliati, sollevandolo espressa-mente da qualsivoglia responsabilità nelcaso che l’animale subisca danni in conse-guenza dell’effettuato intervento / terapia inassenza di previ accertamenti diagnostici.

Solo in tal caso il medico veterinario potràconcretamente esimersi da responsabilità inriferimento ai danni eventualmente subitidall’animale per avere egli proceduto all’inter-vento senza previamente effettuare i neces-sari esami.Ogni singolo consenso di ogni singolo clientedeve essere “personalizzato”, nel senso chein ognuno devono essere esattamente de-scritti i seguenti elementi: quale è la presta-zione originaria richiesta dal cliente; quali so-no gli accertamenti necessari e/o opportuniper poter procedere alla suddetta prestazio-ne; quali sono i rischi che l’animale corre incaso di intervento eseguito senza effettuaregli esami. Il tutto, mi preme sottolinearlo, senza limitarsiad affermazioni generiche.È tuttavia opportuno evidenziare che le cosecambiano quando le condizioni generali del-l’animale appaiano tali da suggerire al profes-sionista, in scienza e coscienza, secondo ladiligenza richiestagli e secondo quanto pre-scritto dai consolidati protocolli medico-vete-rinari, che la mancata effettuazione degliaccertamenti diagnostici porterà concertezza o con alto grado di probabilità adanni per l’animale più gravi di quelli chesi verificherebbero se non si effettuasseaffatto l’intervento.In tal caso il medico veterinario deve rispon-dere al suo primario dovere deontologico, cheè quello di dedicare la sua opera, tra l’altro“alla prevenzione, alla diagnosi e cura dellemalattie degli animali e al loro benessere”(art.1 Cod. Deont.), il che - in mancanza delconsenso del proprietario ad effettuare le in-dagini diagnostiche - gli imporrà di astenersidall’eseguire l’intervento richiesto dal cliente.È pertanto necessario che il proprietario del-l’animale firmi una dichiarazione, predispostadal professionista (anch’essa da conservarsiin originale presso il medico veterinario), nellaquale affermi di non prestare il proprio con-senso a che il veterinario effettui gli esami in-dicati, pur essendo stato egli compiutamenteed esaustivamente informato dal veterinariostesso della necessità di effettuare determi-nate indagini diagnostiche, nonché delle con-seguenze dannose della mancata effettuazio-ne di tali indagini.A questo punto il medico veterinario a sua vol-ta dichiarerà per iscritto - sotto forma di dichia-razione da far firmare dal cliente per ricevuta,ovvero (se ce n’è il tempo) sotto forma di lette-ra raccomandata a/r indirizzata al cliente (dellaquale naturalmente conserverà una copia) -che, preso atto del mancato consenso del pro-prietario agli esami propedeutici, non eseguiràl’intervento richiesto, in quanto altamente ri-schioso per l’animale e dunque contrario aipropri doveri di medico veterinario.Raccomando anche in tal caso di predisporredichiarazioni precise, circostanziate e tutt’al-tro che generiche. ■

state bene intese da costui, avendo egli il do-vere deontologico di tenere in conto, nel co-municare con il cliente, delle sue “capacità dicomprensione, al fine di promuoverne la mas-sima adesione alle proposte diagnostico-te-rapeutiche” (art. 29 co. I Cod. Deont.)Va altresì considerato che, in base ai principisanciti dal codice civile, il contratto deve es-sere eseguito “secondo buona fede” (art.1375 c.c.), il che - per giurisprudenza pacifi-ca - comporta anche un obbligo di informa-zione in capo a quello tra i contraenti che vie-ne chiamato ad effettuare, nell’esercizio di u-na professione intellettuale (artt. 2229 ss.c.c.), quale è quella del veterinario, prestazio-ni articolate e “progressive”, in quanto dipen-denti da vari fattori, tra i quali anche la possi-bile evoluzione e modificazione dell’originariostato dei fatti.Tra i dati che il medico veterinario deve comu-nicare esattamente al proprietario rientranocertamente le informazioni relative agli esamipropedeutici rispetto alla prestazione richie-sta dal proprietario, indicando lo scopo di taliesami, le conseguenze in caso di mancata ef-fettuazione degli stessi, gli esatti costi dell’in-dagine.Ciò significa che davanti allo “stop” proclama-

Quando i costi delle indaginidiagnostiche frenano il proprietario

laPROFESSIONE VETERINARIA 11 | 201012 Legale Compensi e deontologia �

Professione Veterinaria 11-2010:Professione 11-2010 24-03-2010 11:33 Pagina 12

Page 13: Professione Veterinaria, Anno 2010, Nr 11

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

Con il patrocinio di

FNOVI (Federazione Nazionale degli Ordini dei Veterinari)

Federazione Regionale degli Ordini dei Medici Veterinari della Lombardia

Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Cremona

in collaborazione con

AIVEMP (Associazione Italiana Veterinari di Medicina Pubblica)

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA REDDITO

SEGRETERIA CONGRESSUALE:

SIVAR - Paola Orioli - Tel. 0372/40.35.39

[email protected] - www.sivarnet.it

A.N.M.V.I.SOCIETÀ FEDERATA

organizzato da Soc. Cons. a r.l.

Azienda con sistema qualità certificato ISO 9001:2008

Programma scientifico al sitowww.sivarnet.it

12° Congresso NazionaleMultisala SIVAR

7-8 Maggio 2010, Palazzo Trecchi Cremona

Professione Veterinaria 11-2010:Professione 11-2010 24-03-2010 11:33 Pagina 13

Page 14: Professione Veterinaria, Anno 2010, Nr 11

SIMUTIVSOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA D’URGENZA

E TERAPIA INTENSIVA VETERINARIA

COME DIAGNOSTICARE E GESTIRE L’INSUFFICIENZARESPIRATORIA IN PRONTO SOCCORSO

Cremona, Palazzo TrecchiDomenica 11 Aprile 2010

OBIETTIVII relatori focalizzeranno le loro relazioni sul-la gestione dei problemi respiratori in pron-to soccorso. Durante lo svolgimento dellerelazioni verranno fornite le nozioni fonda-mentali per diagnosticare le cause delleprincipali difficoltà respiratorie responsabilidi gravi alterazioni delle funzioni vitali el’aggiornamento allo stato dell’arte. L’insuf-ficienza respiratoria costituisce una vera e-mergenza, una compromissione dell’appa-rato respiratorio è causa di gravi sofferenzedell’animale, saperle riconoscere e trattarleprontamente costituisce una vera sfida peril Medico Veterinario che lavora in ProntoSoccorso o in qualsiasi altra struttura vete-rinaria.

RELATORIMarco Bertoli, Roma - Paolo Gaglio, RomaChiara Valtolina, Utrecht (B)Fabio Viganò, Milano

PROGRAMMA8.30 Registrazione dei partecipanti9.00 Dove è localizzata la causa dell’in-

sufficienza respiratoria, e di che in-sufficienza si tratta? Prima valuta-zione e diagnosiF. Viganò

10.00 Interpretazione dell’emogasanalisiin pazienti con insufficienza respira-toria utilizzando casi cliniciP. Gaglio

11.00 Pausa caffè11.30 Valutazione e gestione della di-

spnea di origine cardiacaC. Valtolina

12.30 Pausa pranzo14.30 Casi clinici (gestione delle patologie

dello spazio pleurico e utilizzo di undrenaggio toracico di piccolo diametro,inserito con la tecnica di Seldinger)C. Valtolina

15.30 Casi clinici (c. estranei, paralisi la-ringea, polmonite ab ingestis)M. Bertoli

16.30 Valutazione dell’apprendimento, con-segna degli attestati e chiusura dei lavori

ISCRIZIONIL’incontro è gratuito per tutti i soci SIMUTIVin regola con l’iscrizione 2010. Non è richie-sta la pre-iscrizione. Presentarsi in sedecongressuale per la registrazione.Quote di partecipazione (verrà rilasciata u-na ricevuta fiscale per la quota versata):Socio SIMUTIV: gratuito Socio SCIVAC: € 50,00 Non Socio: € 100,00

PER INFORMAZIONISegreteria Società Specialistiche SCIVACTel. 0372 403509 - Fax 0372 457091 Email: [email protected]

RICHIESTO ACCREDITAMENTO ECM

SIODOVSOCIETÀ ITALIANA DI ODONTOSTOMATOLOGIA VETERINARIA

TERAPIA ENDODONTICA: DALLA DIAGNOSI ALLA SOLUZIONE DEL PROBLEMA

Cremona, Palazzo TrecchiSabato 10 e Domenica 11 Aprile 2010

RELATORIFrancesca Amitrano, Torino Dea Bonello, Torino Alessandro De Simoi, Belluno Paolo Squarzoni, Bologna

PROGRAMMASABATO 10 APRILE 201014.30 Anatomia endodontica e sue varia-

zioni - D. Bonello15.15 Patologie pulpari e periradicolari - D.

Bonello16.00 Pausa16.30 La diagnosi in endodonzia: quando

fare una terapia canalare - D. Bonel-lo

17.15 Anatomia e patologia comparata:cosa possiamo imparare dall’odon-toiatria umana - F. Amitrano

18.00 Termine dei lavori

DOMENICA 11 APRILE 20109.30 Vie d’accesso e preparazione della

cavità d’accesso: strumentario - P.Squarzoni

10.15 Detersione e sagomatura canalare:strumentario e materiali - A. De Si-moi

11.00 Pausa11.30 Tecniche ed esperienze in odontoia-

tria umana - F. Amitrano12.30 Pausa pranzo14.00 L’otturazione tridimensionale del si-

stema canalare: strumentario e ma-teriali (guttaperca e cementi canala-ri) - A. De Simoi

15.00 Tecniche ed esperienze in odontoia-tria umana - F. Amitrano

16.00 Pausa16.30 Presentazione di casi clinici a cura

dei soci SIODOV

17.00 Valutazione dell’apprendimento, con-segna degli attestati e chiusura deilavori

ISCRIZIONIL’incontro è gratuito per tutti i soci SIODOVin regola con l’iscrizione 2010. Non è necessaria la pre-iscrizione. Presen-tarsi in sede congressuale per la registra-zione.Quote di partecipazione (verrà rilasciata u-na ricevuta fiscale per la quota versata):Socio SIODOV: gratuito Socio SCIVAC: € 50,00 Non Socio: € 100,00

SEDECremona, Palazzo Trecchi

PER INFORMAZIONISegreteria Società Specialistiche SCIVAC- Tel. 0372/403509 Fax 0372/457091 Email: [email protected]: www.scivac.it sezione SOCIETÀ SPECIALISTICHE

RICHIESTO ACCREDITAMENTO ECM

SIDEVSOCIETÀ ITALIANA DI DERMATOLOGIA VETERINARIA

PROTOCOLLI DIAGNOSTICI E SCELTE TERAPEUTICHE NELLE PODODERMATITI E NELLE MALATTIE UNGUEALI

DEL CANE E DEL GATTOCremona, Palazzo TrecchiDomenica 11 Aprile 2010

RELATORIFrancesco Albanese, Napoli Antonella Vercelli, Torino

PROGRAMMA8.30 Registrazione dei partecipanti9.00 Approccio diagnostico terapeutico

alle pododermatiti del cane e delgatto - A. Vercelli

10.00 Approccio diagnostico terapeuticoalle malattie ungueali del cane e delgatto - F. Albanese

11.00 Pausa 11.30 Qual è la vostra diagnosi?12.30 Assemblea elettiva SIDEV13.30 Pausa pranzo14.30 Qual è la vostra diagnosi?15.30 Casi clinici a cura dei soci SIDEV17.30 Valutazione dell’apprendimento, con-

segna degli attestati e termine dei la-vori

ISCRIZIONIL’incontro è gratuito per tutti i soci SIDEV in

regola con l’iscrizione 2010. Non è richiesta la pre-iscrizione. Presentarsiin sede congressuale per la registrazione. Quote di partecipazione (verrà rilasciata u-na ricevuta fiscale per la quota versata):Socio SIDEV: gratuito Socio SCIVAC: € 50,00 Non Socio: € 100,00

SEDECremona, Palazzo Trecchi

PER INFORMAZIONISegreteria Società Specialistiche SCIVAC- Tel. 0372/403509 - Fax 0372/457091 Email: [email protected] Web: www.scivac.it sezione SOCIETÀSPECIALISTICHE

RICHIESTO ACCREDITAMENTO ECM

SIGAVSOCIETÀ ITALIANA DI GASTROENTEROLOGIA VETERINARIA

AGGIORNAMENTI TERAPEUTICI NELLA GESTIONE DEL PAZIENTE GASTROENTERICO ACUTO E CRONICO

Cremona, Palazzo CittanovaSabato 10 Aprile 2010

RELATORIGiovanni Aste, Teramo - Enrico Bottero,Cuneo - Giuseppe Febbraio, Bari - Ugo Lot-ti, Pistoia - Pietro Ruggiero, Roma - Ros-sella Terragni, Bologna

PROGRAMMA8.30 Registrazione dei partecipanti9.00 Gestione del paziente con sintoma-

tologia acuta - U. Lotti9.45 Aggiornamenti terapeutici sulle più

comuni malattie del pancreas eso-crino: EPI pancreatite - G. Aste

10.30 Pausa11.00 Aggiornamenti terapeutici sulle pa-

tologie esofagee funzionali e mec-caniche - P. Ruggiero

11.45 Aggiornamenti terapeutici sul mega-colon felino - R. Terragni

12.30 Pausa pranzo14.00 Terapia nutrizionale in corso delle

principali gastro-enteropatie acute ecroniche - G. Febbraio

14.45 Terapia immunosoppressiva, pre-biotici e probiotici nel paziente cro-nico - E. Bottero

15.30 Pausa 16.00 Casi clinici a cura dei soci SIGAV17.00 Valutazione dell’apprendimento, con-

segna degli attestati e chiusura deilavori

ISCRIZIONEL’incontro è gratuito per tutti i soci SIGAV inregola con l’iscrizione 2010.Non è necessaria la pre-iscrizione. Presen-tarsi in sede congressuale per la registra-zione.Quote di partecipazione (verrà rilasciata u-na ricevuta fiscale per la quota versata):Soci SIGAV: GratuitoSoci SCIVAC: € 50,00Non Soci: € 100,00

PER INFORMAZIONISegreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403509 - Fax 0372 457091 Email: [email protected] Web: www.scivac.it

RICHIESTO ACCREDITAMENTO ECM

laPROFESSIONE VETERINARIA 11 | 201014 Eventi Veterinari

Professione Veterinaria 11-2010:Professione 11-2010 24-03-2010 11:33 Pagina 14

Page 15: Professione Veterinaria, Anno 2010, Nr 11

CORSO REGIONALE DI ONCOLOGIARagusa, 11-13 Giugno 2010

OBIETTIVIIl corso si propone di dare al partecipantele basi per una corretta conoscenza del-l’oncologia clinica e medica. Saranno trat-tate le più comuni malattie tumorali degli a-nimali da compagnia oltre ad un approcciocorretto alla patologia neoplastica parten-do dalle metodiche di biopsia e proseguen-do con l’analisi delle due terapie più impor-tanti: chirurgia e chemioterapia. Durante i3 giorni del corso ci sarà poi la possibilitàdi imparare ad utilizzare in pratica gli stru-menti bioptici. Sarà inoltre dato il giusto pe-so allo studio delle singole forme neopla-stiche.

RELATORIGiorgio RomanelliMagda Gerou-Ferriani

PROGRAMMAVenerdì, 11 Giugno 2010

9.00 Registrazione partecipanti - Saluti9.30 Approccio al paziente neoplastico,

dalla presentazione alla terapia Magda Gerou Ferriani

10.15 Principi di biopsia tissutaleGiorgio Romanelli

11.00 Pausa caffè11.15 Principi di chirurgia oncologica

Giorgio Romanelli12.00 Concetti di Chemioterapia: quando,

cosa e come - 1a parteMagda Gerou Ferriani

12.45 Pausa pranzo13.45 Concetti di Chemioterapia: quando,

cosa e come - 2a parteMagda Gerou Ferriani

14.30 Emergenze dovute alla chemiotera-pia: come risolvere i problemiMagda Gerou Ferriani

15.15 Pausa caffè15.30 Terapie di supporto nel paziente

oncologicoGiorgio Romanelli

16.15 Sindromi paraneoplastiche e tumorlysis syndrome: evitando le compli-cazioniMagda Gerou Ferriani

17.00 Fine della 1a giornata

Sabato, 12 Giugno 20109.00 Neoplasie cutanee: generalità, dia-

gnosi e principi di trattamentoGiorgio Romanelli

10.30 Pausa caffè11.00 Mastocitoma: presentazione clinica,

diagnosi e trattamento chirurgicoGiorgio Romanelli

11.45 Mastocitoma: trattamento medicoMagda Gerou Ferriani

12.30 Pausa pranzo13.30 Sarcomi dei tessuti molli

Giorgio Romanelli14.15 Tumori ossei

Giorgio Romanelli15.00 Esercitazioni pratiche: ago aspira-

zione linfonodale, biopsia con tru-cut, asportazione di neoplasie cuta-nee con margine corretto

16.30 Fine della 2a giornata

Domenica, 13 Giugno 20109.00 Linfoma nel cane: dalla diagnosi al

“rescue protocol”Magda Gerou Ferriani

10.30 Pausa caffè11.00 Tumori mammari nel cane e nel gatto

Giorgio Romanelli12.30 Pausa pranzo13.30 Tumori dell’urinario

Giorgio Romanelli14.15 Tumori del cavo orale

Giorgio Romanelli15.00 Esercitazioni pratiche interattive su

casi clinici con discussione collegiale16.30 Fine del corso

ISCRIZIONIScadenza pre-iscrizioni: 31 maggio 2010.Quote di partecipazione:Soci SCIVAC: € 250,00 + IVA 20%Non soci SCIVAC: € 400,00 + IVA 20%

SEDE: IZS Ragusa

RICHIESTO ACCREDITAMENTO ECM

Società federata ANMVI

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC VALLE D’AOSTA ELEMENTI PER UN CORRETTO APPROCCIO CLINICO

E TERAPEUTICO DELLA MALATTIA CARDIOVASCOLAREVillair di Quart (AO), 18 Aprile 2010

OBIETTIVICome affrontare le diagnosi differenziali inpazienti cardiopatici, come procedere allastadiazione ed alla terapia delle malattiecardiache più comuni.

RELATOREDavid Chiavegato

PROGRAMMA8.30 Registrazione dei partecipanti e ve-

rifica presenze9.25 Saluto ai partecipanti del Presiden-

te, presentazione del relatore ed ini-zio dei lavori

9.30 Tosse e dispnea come individuareun paziente cardiopatico

11.00 Pausa11.30 Stadiazione della malattia cardiaca

e terapia cardiovascolare

13.00 Pausa14.00 Casi clinici interattivi (Stadiazione

della malattia valvolare mitralica)15.00 Pausa15.30 Casi clinici interattivi (stadiazione

della malattia dilatativa)16.00 Test di valutazione dell’apprendi-

mento e discussione finale17.00 Consegna degli attestati di parteci-

pazione e termine della giornata

SEDEAuditorium comunale Villair di Quart -Quart (AO)

4 CREDITI ECM

Società federata ANMVI

PARTECIPAZIONE: La partecipazione agli incontri delle Delegazioni Regionali è riservata aiSoci SCIVAC, indipendentemente dalla regione di appartenenza, in regola con la quotaassociativa dell’anno in corso. I Soci SCIVAC possono partecipare a qualsiasi incontro

regionale organizzato da SCIVAC in qualsiasi regione e a titolo gratuito (portare con sé latessera SCIVAC con il bollino dell’anno in corso).

PER INFORMAZIONISegreteria SCIVAC, Monica Borghisani Tel. 0372403506 - [email protected]

laPROFESSIONE VETERINARIA 11 | 2010 Eventi Veterinari 15

INCONTRO REGIONALE SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON ASVACNEUROLOGIA: TUTTO QUELLO CHE DEVE SAPERE IL

VETERINARIO PRATICOCagliari, 10-11 Aprile 2010

OBIETTIVIL’incontro ha lo scopo di fornire la basi del-la neurologia clinica necessarie al veterina-rio pratico per affrontare nella pratica am-bulatoriale quotidiana il paziente affetto dapatologie neurologiche. Sia le lezioni fron-tali che le esercitazioni saranno basate sucasi clinici pratici attraverso i quali il parte-cipante sarà guidato verso l’esecuzionedell’esame neurologico, la localizzazioneneuroanatomica della lesione, la scelta de-gli esami collaterali e le opzioni terapeuti-che.

RELATOREMassimo Baroni

PROGRAMMASABATO 10 APRILE 14.30 Come riconoscere il paziente neu-

rologico15.15 Gli strumenti per saper localizzare il

problema neurologico16.00 Pausa caffè

16.30 Esercitazione attraverso casi clinici18.00 Fine dei lavori

DOMENICA 11 APRILE 9.30 Il paziente che non riesce a sorreg-

gersi sugli arti posteriori10.15 Il paziente con deficit sui 4 arti e il

paziente con dolore11.00 Pausa Caffè11.30 Esercitazione attraverso casi clinici13.00 Pausa pranzo14.30 Il paziente con alterazione dello sta-

to di coscienza: il mondo delle pato-logie endocraniche

15,15 Crisi convulsive: la gestione del pa-ziente

16.00 Pausa caffè16.30 Esercitazione casi clinici17.30 Chiusura dei lavori

SEDEOrdine dei Medici Veterinari Via dei Carroz,14 - 09131 Cagliari

Società federata ANMVI

ASVAC

CORSO REGIONALE SCIVAC DI DERMATOLOGIARagusa, 25-27 Settembre 2010

PROGRAMMAPRIMO GIORNO (VILLA DI PASQUALE)8.30 Registrazione dei partecipanti e ve-

rifica presenze8.55 Saluto e presentazione dei relatori

ed inizio dei lavori9.00 Approccio al paziente dermatologi-

co: visita dermatologica e lesioni cu-tanee fondamentali - Federico Leo-ne

10.30 Pausa caffè10.45 Malattie parassitarie sostenute da

acari e pidocchi (esclusa la demodi-cosi): eziopatogenesi, quadri clinici,tecniche diagnostiche ed opzioni te-rapeutiche - Federico Leone

11.45 Rogna demodettica: eziopatogene-si, quadri clinici, tecniche diagnosti-che ed opzioni terapeutiche - Fran-cesco Albanese

12.45 Pausa pranzo13.45 Dermatofitosi e dermatite da Malas-

sezia: eziopatogenesi, quadri clini-ci, tecniche diagnostiche ed opzioniterapeutiche - Francesco Albanese

14.45 Esercitazioni pratiche- Osservazione al microscopio deiprincipali parassiti cutanei- Riconoscimento ed interpretazio-ne delle lesioni elementari

16.30 Pausa caffè)17.15 Termine della giornata

SECONDO GIORNO (IZS)9.00 Piodermite nel cane: quadri clinici

più frequenti, tecniche diagnosticheed opzioni terapeutiche - FedericoLeone

10.00 Citologia cutanea non neoplastica -Francesco Albanese

11.00 Pausa caffè11.15 Citologia cutanea neoplastica -

Francesco Albanese12.15 L’otite cronica - Federico Leone13.15 Pausa pranzo14.15 Malattie del complesso pemfigo e

lupus cutaneo: eziopatogenesi, qua-dri clinici, iter diagnostico-terapeuti-co - Francesco Albanese

15.15 Esercitazioni pratiche:- tecniche di esecuzione per la rac-colta di cellule per l’esame citologi-co- osservazione al microscopio deiprincipali quadri citologici infiamma-tori, neoplastici e auricolari

17.45 Termine della giornata

TERZO GIORNO (VILLA DIPASQUALE)9.00 Alopecia nel cane: eziopatogenesi,

quadri clinici, iter diagnostico-tera-peutico - Federico leone

11.00 Pausa caffè11.15 Il prurito nel cane e nel gatto: ezio-

patogenesi, quadri clinici, iter dia-gnostico-terapeutico - FedericoLeone

12.45 Pausa pranzo13.45 La biopsia cutanea: quando, come e

perché! - Francesco Albanese14.45 Pausa caffè15.00 Casi clinici interattivi17.30 Valutazione dell’apprendimento,

consegna degli attestati e terminedel corso

Società federata ANMVI

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laPROFESSIONE VETERINARIA 11 | 201018 Focus www.televetdx.com

di CHIARA L. TARTARELLI, AMALIA AGUT, DOLORES ALENZA,

EDOARDO AURIEMMA, PAUL BARTHEZ, MICHELE

BORGARELLI, SUSANNE BOROFFKA,LUIS BRAZ, ORIOL DOMENECH, LUCA FERASIN, NIC HAYWARD,

ANNE LANEVSCHI, JOSEP PASTOR,HEIKE RUDORF, ANGEL SAINZ, CHIARA PENZO, LIVIA BENATO,

CARLA DEDOLA, REMO LOBETTI,MARTIN KONAR

Viene definito telemedicina(New World Webster Me-dical Dictionary, Shiel &Conrad, 2008) “l’utilizzo diinformazioni mediche perla salute e l’educazione

del paziente o di chi provvede al suo tratta-mento realizzato da un luogo ad un altro at-traverso la via elettronica, con lo scopo di mi-gliorare la cura del paziente. La telemedicinapuò includere vari servizi di consulenza, tra iquali in particolare la diagnosi e la terapia”.Fa quindi parte della telemedicina la richiestadi consulenza su uno dei propri casi da partedi un clinico ad uno specialista (anche moltodistante da lui) senza che quest’ultimo abbiala possibilità né di osservare l’animale né di a-vere interazione diretta con il paziente ed ilproprietario. Riguardo a questo aspetto, ben-ché il concetto di telemedicina possa sem-brare nuovo, in realtà tale necessità interatti-va si è espressa fin dagli albori della medici-na. In seguito si è instaurato molto frequente-mente l’uso di contattare lo specialista di fi-ducia attraverso telefono e mail, per avere u-na risposta rapida sul proprio paziente ed e-ventualmente decidere in un secondo tempose inviarlo al centro di referenza o continuarea gestirlo con il suo aiuto indiretto (anche inbase alla volontà del cliente).La telemedicina utilizza internet per inviare lapropria richiesta di consulenza; il veterinarioreferente richiede formalmente un parere a cuipuò allegare immagini, video, dati che lo spe-cialista valuterà accuratamente a cui even-tualmente seguirà un referto inviato sempreper via elettronica.Le consultazioni on-line, nel mondo, vengonoattualmente offerte da un gran numero di or-ganizzazioni quali istituzioni educative, con-sulenti autonomi e compagnie private che of-frono diversi tipi di servizi. Infatti mentre ini-zialmente la telemedicina era utilizzata princi-palmente per la radiologia, si è visto poi che ilsistema era applicabile a diverse discipline;nell’ambito della medicina interna per esem-pio in dermatologia, endocrinologia, neurolo-gia, cardiologia, ematologia, patologia clinicaetc. nonché anche consulenze riguardanti lachirurgia. Grazie allo sviluppo tecnologico sianella velocità di internet che per le aumentatecapacità dei sistemi digitali si possono infatti

FUNZIONI DELLA TELEMEDICINA(TABELLA 1)

1. richiesta di una “first opinion”Quando il veterinario referente si trova con u-na problematica relativa ad un caso può, at-traverso la telemedicina, contattare lo specia-lista che la propria struttura o la propria zonanon offre, continuando ad avere un ruolo pri-mario nella gestione del caso. Questo com-porta che il clinico di base faccia da vero eproprio “filtro” tra il paziente ed il cliente da u-na parte e lo specialista dall’altra. Ne deriva-no diverse implicazioni - anche di ordine me-dico legale- che vedremo in seguito sotto ilparagrafo “Ruolo del veterinario referente”.

2. servizio che il veterinario di una clinica puòoffrire ai propri clientiIl veterinario di base che non ha la possibilitàdi ingrandirsi assumendo nell’organico spe-cialisti qualificati o può averne a disposizionealcuni e non altri, con la telemedicina ha lapossibilità di fornire ai propri clienti un serviziodi alta qualità senza necessariamente farlispostare in un altro posto, in un’altra città avolte anche in un’altra regione.

3. servizio che lo specialista può offrire ai pro-pri clientiLo stesso specialista può utilizzare il servizioper aggiornamenti sulle condizioni di salute diun suo paziente che magari vive distante dalui, oppure per la gestione di terapie, la visua-lizzazione di esami di controllo etc. Spessoquesto tipo di informazioni che vengono at-tualmente date attraverso mail o interminabilitelefonate, non vengono pagate dal cliente esi susseguono regolarmente sostituendo ma-gari le più “canoniche” visite di controllo. At-traverso il filtro del servizio si mantiene un ar-chivio aggiornato del paziente e il cliente nellediverse consultazioni può pagare regolareparcella.Inoltre, gli altri colleghi del team del serviziopossono eventualmente coprire la consulen-za qualora lo specialista fosse inabilitato perpersonali motivi e/o si trovasse in ferie.

4. funzione educativa per il veterinario di baseche utilizza il servizioIl veterinario interessato ad una particolare di-sciplina può, attraverso l’interazione direttacon lo specialista, migliorare le proprie com-petenze teoriche e cliniche, facendo doman-de specifiche, ed esercitarsi utilizzando “ilmetodo” corretto che caratterizza la discipli-na, essenza della disciplina stessa.

5. funzione pratica; specialista “on call”In cliniche, istituzioni ospedaliere/universita-rie, la telemedicina viene usata anche comemodalità per avere la consulenza dello spe-cialista durante i giorni festivi o per il servizionotturno. Attraverso la connessione internet,si può accedere al server della struttura lavo-rativa da casa o da qualsiasi altro luogo dota-to di un accesso alla rete; si possono leggerequindi radiografie o altri esami, osservare vi-deo dallo schermo di un computer senza do-ver necessariamente recarsi in clinica recupe-rando tempo utile al paziente e risparmiandoin risorse ambientali.

6. richiesta di una “second opinion”Richieste per una seconda opinione general-mente vengono mandate da grandi ospedaliche, pur avendo personale “dedicato” per u-

na disciplina o l’altra, non hanno il diplomatoe quindi spesso traggono beneficio se studi ocasi vengono poi supervisionati dallo speciali-sta del servizio di telemedicina. Infatti a sem-pre più centri multidisciplinari non corrispon-de di fatto ugual numero di diplomati assunti.

7. comunicazione tra specialista della clinicae specialisti on-lineUno specialista che lavora in strutture privatenella maggior parte dei casi non è attualmen-te circondato da colleghi che abbiamo il suomedesimo livello di conoscenze nelle altrebranche della medicina che non sono di suacompetenza. Spesso questo crea un dislivel-lo notevole di qualità del lavoro tra i casi ge-stiti dal diplomato e il resto dei casi. All’inter-no dei casi curati dallo specialista alcuni que-siti che non riguardano specificamente il pro-blema riferito allo specialista non vengono a-deguatamente indagati. Il servizio può esseredi supporto in questa situazione. Non solo, lospecialista può discutere casi particolari e raricon specialisti della sua stessa disciplina ap-partenenti al servizio: esperienze diverse so-no utili a tutti quando possono essere condi-vise.

8. team di specialisti riuniti; interazione tra diloro nell’ambito del servizio Il servizio è un luogo virtuale in cui si crea un“team” nuovo e competente di specialisti il piùdelle volte distanti che senza questa “situa-zione” non avrebbero mai interagito tra loro.Un caso che viene mandato per la valutazio-ne endocrinologica può beneficiare dell’inter-vento del neurologo ad esempio e questo èreso possibile dalla compresenza di diversefigure professionali.

9. sistema di archiviazione di immagini non-ché di back-up per clienti con sistemi digitaliSempre di più si sta diffondendo l’uso dei si-stemi digitali per acquisire le immagini. Que-sto fa sì che occorrano dei sistemi per archi-viare un crescente numero di dati. Non sem-pre la clinica ha a sua disposizione mezzi perconservazione dati, di facile accesso e ricer-ca flessibile. Il servizio di telemedicina può es-sere usato anche come stoccaggio dei dati efacile accesso.

10. sistema per database multi-centrico dacui partire per organizzare e pianificare studi.Un servizio che riceve studi da diverse clini-che dislocate in molteplici paesi può essereuna fonte preziosa per avere un database ric-co e vario di casi clinici su cui organizzare epianificare studi.

RUOLO DEL VETERINARIOREFERENTE (TABELLA 2)

Il veterinario ha la funzione di “filtrare” le infor-mazioni dal paziente/proprietario allo speciali-sta.Questo è uno dei concetti più importanti perutilizzare ed accettare la modalità “telemedi-

inviare oltre a immagini di studi radiologici an-che fotografie e video, immagini endoscopi-che, citologiche ed istologiche.

STORIA ED EVOLUZIONE DELLATELEMEDICINA

Negli ultimi vent’anni sono stati fatti passi dagigante. Il primo sistema di teleradiologiacommercialmente disponibile fu venduto dauna ditta, la Professional’s Software Inc. (PSI)of Effingham, IL nel 1994 che usava una tec-nologia da modem a modem e si interponevatra una clinica veterinaria ed un radiologo tra-smettendo immagini formato JPEG dall’unaall’altro. La procedura richiedeva parecchiotempo; si poteva trasmettere solo un caso al-la volta, spesso necessitava di oltre 30 minutiper mandare un paio di radiografie e richiede-va una linea telefonica dedicata. Le radiogra-fie dovevano essere prima digitalizzate usan-do o uno scanner dedicato o uno scannerflat-bed oppure venivano fotografate conmacchina digitale (1-3 megapixels). Negli an-ni la teleradiologia veterinaria si è sviluppatagrazie alla tecnologia avanzata dei computere internet. Nei paesi più evoluti internet a ban-da a larga è diventato disponibile ad un prez-zo accessibile e diverse compagnie stanno e-mergendo per aiutare a sviluppare questatecnologia rimarcando i vantaggi della tele-medicina ai veterinari pratici negli USA e nelmondo. L’Italia purtroppo rispetto ai principalipartner europei commerciali e industriali co-me Inghilterra, Francia, Germania rimane il fa-nalino di coda per quanto riguarda l’accessoalla banda larga, che nel nostro paese nonriesce a raggiungere il 20% della popolazio-ne. I paesi all’avanguardia nel mondo per l’ac-cesso alla banda larga sono Danimarca(37,3%), Paesi Bassi (36,2%), Svezia (31,3%),Finlandia (30,7%).In passato l’intermediazione di una ditta chepossedeva il software faceva sì che il clinicoche mandava lo studio avesse una relazionemolto più distante con il radiologo che si sa-rebbe occupato del caso; non si stabiliva unrapporto diretto, non c’era da parte del clini-co la possibilità di scegliere il professionistada contattare e spesso si utilizzavano radiolo-gi non diplomati.Attualmente contattando direttamente il ser-vizio di telemedicina, c’è la possibilità di sa-pere chi referta lo studio ed eventualmentesceglierlo fra un gruppo di questi. Importanterimane la scelta di un servizio che offra la con-sulenza di specialisti diplomati, affinché sipossa contare su uno standard di conoscen-ze di alto livello.

Telemedicina: strumento dicomunicazione e crescita

Funzioni della telemedicina:• Richiesta di una “first opinion”• Servizio che il veterinario può offrire ai pro-

pri clienti• Servizio che lo specialista può offrire ai pro-

pri clienti• Funzione educativa• Funzione pratica; specialista “on call”• Richiesta di una “second opionion”• Comunicazione tra specialista clinica/spe-

cialisti on-line• Team di specialisti; interazione tra loro• Archiviazione e back-up• Database per studi multicentrici

Tabella 1

Ruolo del veterinario referente: “filtro”tra paziente/specialista.Implicazioni:Medico-legaliInvio di materiale clinico-diagnostico di buonaqualitàAssicurare un supporto terapeutico adeguato

Tabella 2

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cina”. Poiché lo specialista non ha un rappor-to diretto con il paziente né con il cliente, è ilveterinario di base che si deve incaricare diprendere l’anamnesi, visitare l’animale, ed e-ventualmente, dopo aver scelto gli esami col-laterali da eseguire, produrre materiale dia-gnostico completo e di buona qualità. Unadiagnosi e una terapia adeguate derivano dal-la corretta esecuzione di tutti questi passaggie non solo dalla capacità “finali” di tirare lesomme su un processo diagnostico. In prati-ca non ci si può aspettare di ricevere “magi-camente” una diagnosi se ci sono state ine-sattezze nel metodo. Quest’ultimo infatti èl’essenza della disciplina e durante il propriotraining lo specialista, oltre che incamerareinformazioni scientifiche da libri di testo e let-teratura aggiornata, si esercita continuamen-te sul metodo: imparerà a prendere una ade-guata anamnesi e ad attribuire a certi dati u-na certa importanza mentre ad altri una relati-va. Alcune discipline poi, come la neurologiaclinica, hanno nella visita prima che nei risul-tati degli esami collaterali la chiave di parten-za per il corretto approccio al paziente, da cuideriva la localizzazione della lesione neuro-anatomica, l’elaborazione della lista di dia-gnosi differenziali e la scelta degli esami colla-terali più adeguati; l’interpretazione di questi

ultimi sarà fortemente condizionata dalla pre-sentazione clinica del soggetto. Per fare un e-sempio pratico, non è sufficiente una “bella”TAC alla colonna per fare diagnosi, se la loca-lizzazione della lesione non è corretta o se sihanno informazioni anamnestiche incompleteo errate.Questa premessa importantissima ha diverseimplicazioni:a. In primo luogo il veterinario che richiede laconsulenza di uno specialista on-line deve ac-cettare una serie di implicazioni medico-legaliche consistono essenzialmente nell’accettare(prima di utilizzare il servizio) il fatto di star ac-quistando un parere, mentre in nessun casosta trasferendo la responsabilità del paziente. Ilfatto poi di formulare una richiesta di consulen-za fa sì, che sia possibile una tracciabilità deidati (referto, immagini etc.) di un determinatopaziente non sempre realizzabile con la mail-soprattutto nel caso di uno specialista che ri-ceva molte richieste di consulenza- possibilitàimpraticabile con la richiesta di un parere “te-lefonico”. Ma per una serie di questioni ancoraaperte rimane tuttavia una zona grigia; ad es.avere la licenza di lavorare per veterinari refe-renti che risiedono in stati diversi pur avendol’abilitazione professionale solo nel proprio sta-to di residenza, il fatto che il diploma europeo

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pur essendo riconosciuto dalla comunitàscientifica internazionale non abbia ancora unvalore legale in alcuni paesi tra cui l’Italia. È au-spicabile che in un futuro prossimo con l’evol-versi degli scambi internazionali sia culturaliche economici si affrontino questi temi per ar-rivare ad una maggiore definizione. b. Il veterinario referente deve impegnarsi amandare materiale diagnostico completo e dibuona qualità. Questo può essere anche unprocesso in fieri, che può essere perfezionatoattraverso il contatto stesso del clinico con lospecialista. Per questo si consiglia la compi-lazione da parte del clinico di un questionarioper i casi da inviare che passerà in rassegna ipunti salienti di cui lo specialista ha bisognoper mandare un parere di buona qualità. Per gli studi radiologici, la qualità non dipen-de solo dal tipo di acquisizione dello studio(es necessità di avere due proiezioni lateralidel torace- dx e sx- per ricercare metastasi),ma anche dal formato delle immagini tra-smesse. Per le immagini mediche con il for-mato DICOM standard si garantisce la tra-smissione di immagini senza perdita significa-tiva di qualità, al contrario del formato JPEGche può essere sempre valutato, ma se man-dato a seguito di compressione, con signifi-cativa perdita quantitativa di informazioni, che

può gravemente ostacolare la qualità della in-terpretazione.c. il veterinario referente che accetta di gestirein prima persona un caso-invece di riferirlo- de-ve poi essere in grado garantire un servizio te-rapeutico adeguato (ad es. cura intensiva)

CONCLUSIONILa telemedicina è una modalità abbastanzarecente per richiedere la consulenza profes-sionale di specialisti. L’evoluzione tecnologicadi internet e di sistemi per acquisire materialediagnostico digitale la rendono sempre piùpraticabile. Pensiamo che, se adeguatamen-te utilizzata, possa essere un utile strumentodi miglioramento sotto molteplici punti di vi-sta; per la cura dei pazienti, per la diffusionedelle conoscenze scientifiche, per il contattotra specialisti, come archivio di casistica pereventuali studi multicentrici. ■

SABATO 10 APRILE 2010 SESSIONE DEL MATTINO 9:30-13:00

Saluti delle AutoritàSaluto del Presidente Senior ANMVI: Carlo ScottiSaluto del Direttore dell’IZS Abruzzo e Molise: VincenzoCaporale

Chairman: Margherita De Bac, giornalista

Il terremoto in Abruzzo ed il Sistema di Protezione CivileGuido Bertolaso, Sottosegretario con delega alla Protezione Civile

La Funzione Sanità della Direzione Comando e Controllo(Di.Coma.C.) Dipartimento di Protezione CivileSalvatore Squarcione, Responsabile Funzione Sanità D.P.C. durantel’emergenza terremoto in Abruzzo

La tutela della sanità pubblica veterinaria in occasione delterremoto in AbruzzoVincenzo Caporale, Direttore IZS Abruzzo e Molise

Le istituzioni e le organizzazioni: ruoli, interventi etestimonianzeIntervengono: Giuseppe Bucciarelli (Servizi Veterinari RegioneAbruzzo), Giuseppe Matricardi (ASL - L’Aquila), Cap. MarcelloSciarappa, (NAS - Pescara), Giuseppe Aseleti (Presidente OrdineVeterinari L’Aquila), Paolo Dalla Villa (Presidente Ordine VeterinariPescara), Maurizio Manera (Presidente Ordine Veterinari Teramo),

Enzo Di Pretoro (Presidente Ordine Veterinari Chieti), Marco DellaTorre (Presidente ANMVI Abruzzo), Gaetano Penocchio (PresidenteFNOVI), Gianni Mancuso (Presidente ENPAV).

Il contributo delle organizzazioni di volontariato per laprotezione degli animaliPaolo Migliaccio, Coordinamento Nazionale AssociazioniProtezionistiche di Volontariato durante l’emergenza terremoto inAbruzzo

TAVOLA ROTONDA*: 14:30-17:30LA GESTIONE STRUTTURATA

DELLE EMERGENZE NON EPIDEMICHEChairman: Giancarlo Belluzzi, Responsabile ANMVI International

Practical Applications of the Scientific Method: LessonsLearned from Veterinary Disaster ResponsesWayne E. Wingfield, Professor of Emergency and critical caremedicine, Colorado State University

Emergency management system in natural disastersTony Callan, Emergency Management Unit, Department ofAgriculture, Fisheries and Forestry, AustraliaEmergency management in Italy: from experience toexpertiseDaniela Morelli, IZS Abruzzo e MoliseNicola Ferri, IZS Abruzzo e MoliseGiacomo Migliorati, IZS Abruzzo e Molise

Discussione e chiusura dei lavori

*È prevista la traduzione in lingua italianaNel corso della prima giornata verranno consegnati alcuniriconoscimenti per quanto fatto nella fasi di emergenza post-sismica

DOMENICA 11 APRILE 2010SESSIONE DEL MATTINO 9:30-13:00

Chairman: Gaetana Ferri, Direttore Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario

Quali emergenze oggi, in un mondo in continuocambiamento? Rossella Lelli, Vicedirettore IZS Abruzzo e Molise

Il Centro Nazionale di lotta ed emergenza contro lemalattie animaliUgo Santucci, Dir. Ufficio III Dipartimento Sanità Pubblica Veterinariae Sicurezza Alimentare - Ministero Salute

Saper prevedere per poter prevenire: strumenti per lagestione delle emergenze epidemichePaolo Calistri, IZS Abruzzo e Molise

Esperienze di gestione di emergenze sanitarieIntervengono: Cristina Schneider, Veterinary Public Health Unit at the Pan American Health Organization, Daniela Marongiu,ASL 1 Sassari, Giacomo Migliorati, IZS Abruzzo e Molise

Dibattito e chiusura lavori

1° CONVEGNO INTERNAZIONALE

La Veterinaria nelle emergenzePreparazione, programmazione e intervento in situazioni di calamità naturali e di emergenze epidemiche

10-11 Aprile 2010 - Montesilvano (PE) - Hotel Serena Majestic

Richiesto l’alto patrocinio della A.N.M.V.I.ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

organizzano il

Hanno contribuito alla realizzazione di questo evento

Progetto formativo per l’internazionalizzazione della professione veterinariaIstruzione, Formazione e Lavoro

Registrazione gratu

ita

al sito:

www.izs.it

* tutti gli autori dell’articolo fanno parte di unservizio di telemedicina consultabile sul sito

www.televetdx.com

La bibliografia e il questionario per pazientineurologici riguardante l’anamnesi possono

essere richiesti a:[email protected]

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di MARIA GRAZIA MONZEGLIO

La ventilazione meccanicanon deve essere considera-ta una disperata ed ultimaalternativa alla terapia me-dica nei pazienti con proble-mi respiratori, ma una vera e

propria modalità di supporto e scelta tera-peutica in tutti i pazienti che, a causa di unapatologia polmonare, neurologica o neuro-muscolare non sono in grado di mantenereun’adeguata ossigenazione o ventilazione.Le indicazioni, le modalità di effettuazione e ipossibili rischi di questa metodica sono statispiegati da Chiara Valtolina (Med Vet, PhD,Dipl ACVECC, Utrecht) al 64° Congresso Na-zionale SCIVAC “Il paziente ospedalizzato:dalla terapia intensiva alla riabilitazione” (5-7Marzo 2010 - Milano).La decisione di cominciare la ventilazionemeccanica deve essere basata sulle condi-zioni cliniche dell’animale, il grado di dispnea,i valori dell’emogas arterioso, la rispostadell’animale alla semplice somministrazionedi ossigeno tramite maschera o sonda nasa-le e la prognosi, legata alla patologia sotto-stante. Un outcome migliore può essere rag-giunto se la ventilazione meccanica vieneconsiderata ed intrapresa all’inizio della pa-tologia, prima che le condizioni cliniche del-l’animale deteriorino. Se la condizione clinicadell’animale suggerisce, come possibile mo-dalità terapeutica, la ventilazione polmonare,allora, molto probabilmente, il problema pol-monare è di una certa gravità da necessitarerealmente la ventilazione.

INDICAZIONI PER LAVENTILAZIONE MECCANICA

I pazienti che possono beneficiare della ven-tilazione meccanica possono essere divisi indue gruppi: pazienti con problemi dell’ossi-genazione e pazienti con problemi della ven-tilazione.Nella insufficienza respiratoria ipossiemica,l’ipossiemia può essere causata da un’inade-guata frazione di ossigeno inspirata, dallapresenza di insufficienti scambi gassosi a li-vello alveolare e a livello della circolazionepolmonare, dalla presenza di V/Q mistmatche shunt a livello polmonare. Patologie comu-ni che possono causare ipossiemia sono lacontusione polmonare, atelettasia, pneumo-nia, edema polmonare cardiogenico e neuro-genico, inalazione di sostanze tossiche e lasindrome da distress respiratorio acuto(ARDS). Ipossiemia viene solitamente classi-ficata come: PaO2 < 80 mmHg suggerisce lapresenza di ipossiemia, < 60 mmHg ipossie-mia severa. Se la sola somministrazione diossigeno non è in grado di aumentare laPaO2, allora la ventilazione meccanica apressione positiva deve essere considerata.L’ossigenzione del sangue può anche esserevalutata con l’utilizzo della pulsiossimetria(SpO2); ricordate che valori di SpO2 96% cor-rispondono ad una PaO2 di 80 mmHg, 91%corrisponde ad una PaO2 di 60 mmHg!Nell’insufficienza respiratoria ipercapnica, ipolmoni sono normali, ma il paziente non èin grado di mantenere una ventilazione ade-guata; si assiste al graduale aumento della

CO2 (ipercapnia) e allo sviluppo di ipossiemiasecondaria. Patologie in grado di alterare laventilazione sono: patologie del sistema ner-voso centrale, farmaci (oppioidi, anestetici,fenobarbitale), alterazioni delle vie nervosedella respirazione (patologie della colonnacervicale, polineuropatie), patologie neuro-muscolari (miastenia, botulismo). Nell’ipoven-tilazione: PaCO2 > 45 mmHg è indicativa di i-poventilazione, PaCO2 > 60 mmHg è indica-tiva di ipoventilazione severa. La valutazionedella CO2 a fine espirazione (ETCO2) è in gra-do di fornirci una stima della PaCO2, anchese il valore è lievemente inferiore; valori di ET-CO2 > 50 mmHg suggeriscono ipoventilazio-ne. Un aumento dell’attività della muscolatu-ra della respirazione viene richiesto per supe-rare le aumentate resistenze delle vie aeree epatologie del parenchima polmonare. L’au-mentato lavoro della muscolatura porta adun aumento del consumo di ossigeno e allosviluppo di ipertermia. Se lo sforzo respitra-torio persiste per lungo tempo, l’animale puòandare incontro ad esaurimento da faticamuscolare e questo porta, secondariamente,ad ipoventilazione ed ipossiemia. L’iperca-pnia severa ed esaurimento da fatica musco-lare possono portare ad arresto respiratorio.Il fine della ventilazione meccanica è di mi-gliorare lo scambio gassoso aumentando laventilazione alveolare, di aumentare l’ossige-nazione arteriosa, di aumentare il volume pol-monare e prevenire lo sviluppo di atelettasia.Questi fini possono essere raggiunti stabiliz-zando la ventilazione e cercando di mante-nere la PaCO2 tra valori da 35 a 50 mmHg estabilizzando l’ossigenazione mantenendo u-na PaO2 80 mmHg fino a 120 mmHg. Ideal-mente, poiché la ventilazione meccanica nonè scevra da complicanze, bisognerebbe cer-care di stabilizzare il paziente utilizzando lapiù bassa frazione di ossigeno inspirato checi permetta di mantenere una buona ossi-genzione (60 mmHg o meno) e cercando diprevenire e diminuire gli effetti deleteri di que-sta procedura.

VENTILAZIONE MECCANICAUn ventilatore è una macchina che supportaalcune o tutte le fasi della respirazione. Unflusso inspiratorio deve essere generato dalventilatore per muovere l’aria all’interno degli

alveoli. In medicina veterinaria si tende a u-sare esclusivamente ventilatori meccanici apressione positiva (PPV). Queste macchineutilizzano una pressione positiva all’inizio del-le vie respiratorie per muovere aria all’internodegli alveoli.Quattro fattori sono coinvolti nella ventilazio-ne meccanica polmonare: il volume, la pres-sione, il flusso respiratorio ed il tempo. Il fat-tore che viene utilizzato per terminare l’attoinspiratorio, viene utilizzato per classificare lamodalità di ventilazione. In medicina veteri-naria i due fattori che vengono maggiormen-te utilizzati per regolare la modalità di ventila-zione sono: il volume tidalico (determinatovolume somministrato dalla macchina duran-te il tempo di inspirazione), o la pressione nel-le vie aeree (determinata pressione sommini-strata durante il tempo di inspirazione). La ventilazione viene quindi definita a volumeo a pressione controllata. Volume e pressio-ne non sono però due parametri separati tradi loro, ma sono legati dalla relazione di com-pliance polmonare. La compliance polmona-re, che è determinata dalle variazioni del vo-lume data una certa pressione, definisce ilgrado di distensibilità del polmone stesso.Quindi se scegliamo una ventilazione a volu-me controllato, il nostro ventilatore fornirà alpaziente un atto respiratorio con un determi-nato volume tidalico e la pressione, all’inter-no delle vie respiratorie, sarà determinatadalla compliance polmonare e viceversa.Studi in medicina umana e veterinaria hannodimostrato che non esiste differenza a livellodi scambi gassosi alveolari tra le due differen-ti modalità di ventilazione. La ventilazione avolume controllato, può a volte causare la so-vradistensione alveolare ed un secondariodanno al parenchima polmonare stesso, sela pressione necessaria per fornire quel de-terminato volume diventa troppo elevata. Losvantaggio della ventilazione a pressionecontrollata è che il volume tidalico potrebbediminuire con la diminuzione della complian-ce, causando una minore ossigenazione, unaumento della CO2 ed ipossiemia.Altri importanti setting del ventilatore mecca-nico che il clinico deve considerare, oltre alvolume tidalico e alla pressione delle vie in-spiratorie, sono la frequenza respiratoria, iltrigger inspiratorio (cioè il setting che fa co-

minciare l’atto inspiratorio), la relazione tra in-spirazione ed espirazione (I:E), la frazione diossigeno inspirato e la PEEP, o pressione po-sitiva a fine espirazione. I setting del ventila-tore sono determinati dalla condizione clinicadell’animale e dalla patologia sottostante.Gli atti inspiratori possono essere inoltrespontanei, supportati dal ventilatore o con-trollati dal ventilatore stesso. Un atto inspira-torio spontaneo è iniziato dal paziente ed ilpaziente stesso ne determina il volume tidali-co e la frequenza respiratoria. Nella respira-zione assistita il paziente inizia l’atto inspira-torio, che viene riconosciuto dalla macchina,che lo assiste a sua volta con una certa pres-sione o volume. Un atto inspiratorio control-lato è quando il ventilatore decide volume ti-dalico e frequenza respiratoria.A seconda del grado di supporto effettuatodal ventilatore, il clinico può scegliere diversemodalità di ventilazione. La ventilazione assi-stita/contollata fornisce un determinato volu-me tidalico o pressione, ad un predefinito in-tervallo di tempo (ventilazione controllata), opermette al paziente di iniziare l’atto inspira-torio, che viene poi assistito dal ventilatore(ventilazione assistita). È la tecnica che vienescelta nei pazienti incapaci di generare un a-deguato volume tidalico, pur mantenendo lostimolo inspiratorio. Questa modalità suppor-ta ogni atto inspiratorio. In un animale coneccessiva frequenza respiratoria, può peròcausare álkalosi respiratoria e ipocapnia e, sei setting del trigger non sono adeguati al pa-ziente, potrebbe causare un aumento del la-voro svolto dai muscoli della respirazione. La respirazione sincronizzata intermittentemandatoria (SIMV), sincronizza lo sforzo in-spiratorio del paziente al ventilatore. Con ilSIMV il paziente può avere tre tipi di respiro:respiro spontaneo, un atto inspiratorio con-trollato dal ventilatore o un atto respiratoriospontaneo con supporto pressorio. Se la fre-quenza respiratoria del paziente scende al disotto di un certo numero di atti inspiratori, ilventilatore fornirà un certo numero di atti in-spiratori indipendentemente dal paziente.Per iniziare la ventilazione a pressione positi-va nei nostri animali è solitamente necessarial’anestesia generale e l’intubazione trachea-le; solo nei pazienti con patologie neurologi-che gravi da causare depressione del senso-rio, è possibile effettuare la ventilazione mec-canica semplicemente con una sedazione.Se i polmoni sono normali, indipendente-mente dal metodo di ventilazione utilizzato, isetting iniziali sono:• Pressione picco delle vie aeree di 10-20

cm H2O• Volume tidalico 8-12 ml/kg• Tempo inspiratorio 1 sec• Frequenza respiratoria di 10-20 pm• Ventilazione minuto di 150-250 ml/kg/min• Pressione positiva a fine espirazione di 0 +

2 cm H2O• Frazione di ossigeno inspirato < 0.6• Alcuni animali possono richiedere una ma-

novra di reclutamento di 30 cm di acquaper minimizzare le aree di atelettasia Ov-viamente questi setting sono solo delle li-nee guida ed i setting dovranno essere ag-giustati ed adattati alle diverse esigenzedell’animale e al variare della patologia pol-monare. È fondamentale monitorare inten-samente l’animale durante la ventilazionemeccanica e modificare i setting ed even-tualmente la modalità di ventilazione, inmodo da ottenere una buona ossigenazio-ne ed eucapnia con la tecnica ventilatoriameno aggressiva e con una bassa con-centrazione inspirata di ossigeno.

La pressione positiva a fine espirazione(PEEP) ha l’importante funzione di mantene-re aperti gli alveoli a fine espirazione, riducen-

La ventilazione meccanicacome scelta terapeuticaIndicazioni, modalità e rischi. Chiara Valtolina al 64° Congresso Nazionale SCIVAC

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do le aree di atelettasia, aumentando la ca-pacità funzionale respiratoria residua e ridu-cendo il continuo chiudersi e riaprirsi degli al-veoli a fine espirazione, riducendo l’atelet-trauma. Può essere utilizzata nei soggetti incui è difficile mantenere una buona ossigena-zione. La frazione di ossigeno inspirato do-vrebbe essere mantenuta a <0.6 per ridurreal minimo il rischio di tossicità da ossigeno;nel caso di persistente ipossiemia, la FIO2

può essere aumentata per brevi periodi finoa 100%.Quando i polmoni sono patologici, diventanomeno complianti e più rigidi e l’utilizzo di unvolume tidalico “normale” di 10-12 ml/kg,può produrre un aumento della pressionedelle vie espiratorie fino a 50-60 cmH2O.Questo può causare numerosi problemi edanni secondari al parenchima polmonare,come mostrato da numerosi studi nell’uomoe negli animali, dove i danni al parenchimapolmonare possono verificarsi anche con u-na pressione delle vie aeree superiore ai 30cmH2O (VILI- ventilator induced lung injuries).Questi danni includono, rilascio di mediatoridell’infiammazione, rottura degli alveoli, svi-luppo di pneumotorace. Diversi studi in me-dicina umana, specialmente nei pazienti conARDS hanno portato allo sviluppo di quelleche vengono definite tecniche protettive diventilazione polmonare. Le tecniche protetti-ve di ventilazione polmonare si basano sul-l’utilizzo di un volume tidalico minimo (6-8ml/kg), una pressione delle vie aeree inferioreai 30 cmH2O e sull’utilizzo di elevata PEEP fi-no a 20-30 cmH2O. Elevati livelli di PEEP so-no utilizzati per reclutare nuovi alveoli nelle a-ree collassate, prevenendo l’atelettrauma.L’utilizzo di bassi volumi tidalici porta però adun aumento dello spazio morto e della CO2,causando una lieve ipercapnia. In medicinaumana si parla di “ipercapnia permissiva”,ovvero lo sviluppo graduale (nei giorni) diun’acidosi respiratoria, allo scopo di mante-nere bassi pressione nelle vie aeree e volumetidalico. Questi studi sono stati effettuatinell’uomo e le tecniche protettive di ventila-zione hanno ridotto la mortalità a 28 giorninei pazienti con ARDS, ma non esiste nessu-no studio effettuato in medicina veterinaria.Queste informazioni e questi setting devonoessere presi e considerati con le dovute pre-cauzioni nei nostri pazienti.

Quando iniziamo la ventilazione a pressionepositiva, dobbiamo sempre ricordare che èuna modalità di supporto del paziente invasi-va, ed è in grado di causare, se non viene ef-fettuata nel migliore dei modi, delle lesioni alparenchima polmonare normale o peggiora-re le lesioni al parenchima polmonare giàtraumatizzato (VILI o ventilator induced lunginjury).Tra le lesioni riportate ricordiamo:• Il barotraumaLesione/rottura alveolare secondaria ad unapressione eccessiva delle vie aeree (PIP). A-ria fuoriesce dall’albero tracheobronchiale,presumibilmente secondariamente a rotturaalveolare. La rottura degli alveoli avviene se-condariamente ad eccessiva pressione inspi-ratoria o ad eccessivo volume o ad entrambi.L’aria, che fuoriesce dagli alveoli, segue la viacon minore resistenza, ovvero tra le fascemuscolari. Lesioni associate al barotraumasono:• Pneumotorace• Pneumomediastino• Pneumoperitoneo• Enfisema sottocutaneo• L’atelettraumaL’atelettrauma è dovuto alla continua chiusu-ra e apertura degli alveoli a fine espirazioneed inizio inspirazione. Questi continui traumiprovocano un’alterazione della permeabilitàcapillare, il rilascio di mediatori infiammatori el’accumulo di fluidi all’interno degli alveoli.Il rischio può essere diminuito se evitiamo la

completa chiusura degli alveoli mantenendouna pressione positiva a fine espirazione(PEEP)• VolutraumaCausato dall’eccessiva sovradistensione al-veolare a fine espirazione. L’eccessiva sovra-distensione provoca un aumento della per-meabilità alveolocapillare, con fuoriuscita difluidi e proteine che si accumulano nello spa-zio interstiziale ed alveolare e la formazionedi edema polmonare non cardiogenico, ac-cumulo di neutrofili e riduzione del surfattan-te. È un elemento predisponente per lo svi-luppo di ARDS.• Biotrauma o rilascio di mediatori dell’in-

fiammazione• Polmonite associata alla ventilazioneLa ventilazione meccanica a pressione posi-tiva inoltre, provoca un’alterazione fisiologicadelle pressioni intratoraciche, creando unapressione intratoracica positiva durante l’in-spirazione. Queste alterazioni sono ancorapiù evidenti nei soggetti in cui vengono utiliz-zate elevate pressioni delle vie respiratorie(PIP > 30 cm H2O) o elevata PEEP. Durantela respirazione normale fisiologica, il ritorno

venoso al cuore viene favorito dall’instaurarsidi una pressione intratoracica negativa du-rante l’atto inspiratorio. L’aumento della pres-sione a livello pleurico, nella ventilazione apressione positiva, crea un effetto avverso,riducendo il ritorno venoso al cuore e, nei ca-si più gravi, è in grado di ridurre la portatacardiaca. Questo effetto viene sentito mag-giormente nella fase inspiratoria e soprattut-to nei soggetti che già presentano alterazionidel cardiocircolo, per esempio se ipovolemi-ci. L’instabilità cardiovascolare può essere ri-conosciuta nei soggetti che sviluppano tachi-cardia ed ipotensione durante la ventilazione.La ventilazione a pressione positiva, è in gra-do di diminuire la produzione urinaria, per ef-fetto sull’ormone antidiuretico e predispone ilpaziente ad ulcerazioni gastrointestinali.L’animale in ventilazione meccanica deve es-sere monitorato attentamente e la cura delsoggetto anestetizzato e ventilato (prevenzio-ne di piaghe da decubito, di atelettasia, curadella vescica, pulizia della bocca, cura del tu-bo endotracheale etc) deve essere intensa econtinua.La scelta di interrompere la ventilazione è le-gata o al miglioramento delle condizioni clini-che dell’animale (miglioramento di ossigena-zione e ventilazione con una ventilazionemeccanica mini-invasiva, con ridotto suppor-to e con basse FIO2, o secondaria al peggio-ramento delle condizioni cliniche dell’anima-le. La prognosi per un animale che necessitadel supporto ventilatorio dipende, nella mag-gior parte dei casi, dalla patologia sottostan-te; animali che richiedono la ventilazione pol-monare per patologie che riducono l’ossige-nazione hanno solitamente una prognosi piùsfavorevole, quando paragonati ad animalicon problemi esclusivamente di ventilazione.

Da: Atti del 64° Congresso Nazionale SCI-VAC “Il paziente ospedalizzato: dalla terapiaintensiva alla riabilitazione” (5-7 Marzo 2010- Milano). ■

MESENCHIMOMA ADDOMINALE DA MATERIALE DI SUTURA IN UN FURETTO

Un furetto (Mustela putorius furo)di 6 anni veniva visitato per unaumento di volume dell’addome.

L’esame clinico rivelava la presenza di u-na massa intraddominale di circa 5 cmdi diametro. L’esame radiografico diret-to dell’addome evidenziava una massaa margini netti con foci radiopachi mul-tipli, suggestivi di una calcificazione pa-tologica. L’esame emocromocitometri-co completo rivelava una moderata ane-mia normocitica normocromica non ri-generativa.La massa veniva asportata chirurgica-mente in blocco, fissata in formalinatamponata al 10% e sottoposta a esameistopatologico e immunoistochimico. Iltessuto neoplastico era caratterizzato dauna popolazione di cellule neoplastichemiste, incluse componenti di osteosar-coma e fibrosarcoma. L’immunoistochi-mica rivelava che entrambe le popolazio-ni cellulari neoplastiche erano positiveper la vimentina e negative per l’actina(liscia e striata), la desmina e la mioglo-bina.

Nelle sezioni istologiche si evidenziavamateriale da sutura non riassorbibileframmisto alle cellule neoplastiche; talemateriale appariva birifrangente al mi-croscopio a luce polarizzata.“An intra-abdominal malignant mesen-chymoma associated with nonabsorba-ble sutures in a ferret (Mustela putoriusfuro)” Petterino C, Bedin M, Vascellari M,Mutinelli F, Ratto A. J Vet Diagn Invest.2010 Mar; 22(2): 327-31. (M.G.M.)

In uno studio effettuato nel Regno U-nito, si prelevavano 757 campioni dilatte da 57 allevamenti bovini come

parte di un’indagine sulle mastiti. Le vacchecon problemi venivano selezionate utilizzandole registrazioni più recenti oppure, in mancan-za di queste, si valutava l’intera mandria me-diante il California mastitis test (CMT) asse-gnando un punteggio da 0 a 3. Il quarto affet-to veniva identificato utilizzando il CMT. I risul-tati dell’esame batteriologico venivano diffe-renziati in colture positive e negative. Si esclu-devano tutti i campioni contaminati. Si identificavano, per i campioni positivi e ne-gativi, la registrazione CMT al momento delcampionamento, lo stato dell’infezione (nuo-va, prima, cronica o ripetuta) come definito dalregistro nazionali del latte e il numero di quartiinfetti al momento del campionamento. La selezione di quarti con un CMT maggioreaumentava la probabilità di coltura positiva. Lacoltura di un campione con un punteggioCMT pari a 3 aveva una probabilità più di trevolte superiore di essere positiva, rispetto a unpunteggio pari a 1, e 1,7 volte superiore ri-spetto a un punteggio di 2. La coltura di uncampione con punteggio pari a 2 non era sta-tisticamente differente da quella di un campio-ne con punteggio pari a 1, in termini di proba-bilità di identificare una coltura positiva.

Non vi erano differenze statisticamente signifi-cative nella proporzione di campioni negativiquando si confrontavano le infezioni croniche,ripetute, nuove e prime o il numero di quartiinfetti. (M.G.M.)“Predictors for successful bacteriological cul-ture from milk samples” H. Bishop, J. Erke-lens, and S. Van Winden. Vet Rec. 2010 166:322-324. ■

Latte: fattori predittivi di colturabatteriologica positiva. Ruolo del California mastitis test

laPROFESSIONE VETERINARIA 11 | 201022 Vet Journal www.vetjournal.it o

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di ALDO VEZZONI

Un’importantissima novitàintrodotta lo scorso annodalla modifica del Disci-plinare ENCI sul Control-lo HD-ED è stata quella dipoter registrare, in modo

ufficiale sul libro genealogico del cane di raz-za, anche i casi di grave displasia di anca e/odi gomito riscontrati nei cani in accrescimen-to, prima ancora, quindi, del raggiungimento

dell’età minima per l’esame ufficiale. In casopertanto di riscontro di una forma grave di di-splasia nel cane in accrescimento il veterina-rio può proporre al proprietario di inoltrare leradiografie alla Centrale di Lettura per la cer-tificazione ufficiale. In questo modo si evita laperdita di dati geneticamente molto impor-tanti. Questi soggetti, infatti, ben raramente verran-no controllati in modo ufficiale da adulti, siaperché nel frattempo possono essere sotto-posti ad interventi chirurgici, sia perché il pro-

prietario perde poi ogni interesse all’esameufficiale. Registrando invece questi casi didiagnosi precoci gravi si lasciano le loro trac-ce nel libro genealogico contribuendo gran-demente, in tale modo, alla selezione controqueste gravi patologie genetiche. Uno deimotivi per cui la selezione nei confronti delladisplasia dell’anca e del gomito non ha an-cora ottenuto dei risultati consistenti è pro-prio quella della preselezione, cioè dei sog-getti riconosciuti affetti e non registrati sul li-bro genealogico.In pratica, come fare? Si utilizzano gli stessi

moduli di accompagnamento verde e gialloed il pedigree, identificando le radiografie co-me per i soggetti adulti; qualora il proprieta-rio non fosse ancora in possesso del pedi-gree, che spesso viene consegnato versol’anno di età, si può trattenere la pratica finoa quando il proprietario non sarà in grado diconsegnare il pedigree originale oppure si in-via la pratica alla Centrale di lettura registran-do il nome del cane e la sua data di nascita,il codice del microchip e se disponibile il nu-mero di registrazione al libro genealogico delcucciolo (numero ROI). ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 11 | 2010 www.fondazionesaluteanimale.it Dalle Associazioni 23

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di LUCARELLI M. & C.

Accertamento della displasia dell’anca e del gomito nei cani in accrescimentoFSA: Affrontare la questione dei soggetti affetti e non registrati sul libro genealogico

IL NUOVO DISCIPLINARE

Il nuovo testo del Disciplinare per il controllo ufficiale della displasia dell'anca e delladisplasia del gomito dei cani di razza iscritti al libro genealogico ha ricevuto l’appro-vazione ministeriale il 7 maggio dell’anno scorso. Nell'invitare tutti i medici veteri-

nari referenti alla FSA a scaricare l'intero documento e ad attenervisi (www.anmviog-gi.it, ricerca con la parola displasia) la stessa Fondazione Salute Animale evidenzia leprincipali innovazioni apportate dal nuovo Disciplinare:- Art. 10, comma e: nella dichiarazione del veterinario che ha eseguito l'esame radio-grafico deve essere indicato anche il farmaco o i farmaci utilizzati per la sedazione, ladose somministrata ed il peso del cane;- Art. 10, comma f: dichiarazione del proprietario di accettazione dell'informativa ripor-tata ai sensi del Lgs 30 Giugno 2003 n. 196;- Art. 14: nuovo sistema di ricorso in appello contro il giudizio espresso dalla Centraledi lettura che prevede tre gradi: a) istanza di verifica indirizzata alla Centrale di lettura,b) appello di 1° grado, c) appello di 2° grado;- Allegato 2, art. 5: nei dati impressi sull'emulsione del radiogramma deve figurare an-che il nome del veterinario o della struttura veterinaria che ha eseguito l'esame radio-grafico, oltre alla data di esecuzione ed all'identificazione del cane esaminato; - Allega-to 2, art. 6: in caso di palese displasia dell'anca e/o del gomito riscontrata prima del-l'età minima richiesta per l'esame ufficiale, il controllo ufficiale potrà essere anticipato;- Allegato 3: completamento delle razze in cui è richiesta l'età minima di 18 mesi per ilcontrollo ufficiale della displasia dell'anca: Bullmastiff, Cane da montagna dei Pirenei,Cane di San Bernardo, Dogue de Bordeaux, Alano, Leonberger, Pastore MaremmanoAbruzzese, Mastiff, Mastino Napoletano, Terranova, Landseer continentale, Riesensch-nauzer, Irish Wolfhound, barbone Grande Mole, Barzoi, Cane da pastore del Caucaso,Cane da pastore di Ciarplanina, Slovensky Kuvac;- Allegato 5: Diversa Classificazione dei gradi di Displasia del gomito con introduzionedi un grado borderline (BL) tra il grado 0 ed il grado 1°, per la presenza di alterazioni ar-ticolari minime, e aggiornamento della definizione dei gradi 2° e 3°.

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di ALDO VEZZONIPresidente SIOVET

Il 13 e 14 Marzo scorso si è svolto aCremona il primo Incontro del2010 della SIOVET, Società Italianadi Ortopedia Veterinaria. Il Semina-rio, che ha visto la partecipazionedi circa duecento veterinari, era

tutto incentrato sui mezzi di sintesi in ortope-dia e traumatologia veterinaria ed ha usufrui-to di una faculty d'alto livello tutta italiana. Iventi relatori coinvolti, tra relazioni ad invito ecomunicazioni libere, hanno saputo coinvol-gere la platea trattando gli argomenti, parti-colarmente attuali, con grande efficacia edinteresse. L'obiettivo formativo era quello difare il punto sull'attuale tecnologia disponibi-le per la fissazione interna ed esterna in orto-pedia e traumatologia veterinaria. L'avventodi diversi sistemi di fissazione interna con vitibloccate e di fissatori esterni ibridi ha allarga-to enormemente la disponibilità di mezzi utiliper poter affrontare e risolvere le diverse si-tuazioni che l'ortopedia e la traumatologiaveterinaria oggi possono richiedere. Il con-fronto con le diverse esperienze già acquisitecon questi nuovi mezzi di sintesi ha permes-

so di individuare le migliori indicazioni per cia-scuno di essi. La presentazione e discussio-ne interattiva di casi clinici da parte dei par-tecipanti hanno poi favorito il massimo coin-volgimento della platea. Il livello scientificonell'ambito dell'ortopedia veterinaria raggiun-to oggi in Italia è veramente alto, grazie an-che al continuo flusso di linfa generato da an-ni d'interazione con i migliori esperti da tuttoil mondo, e grazie anche alla SIOVET. La no-stra Società, infatti, ha saputo creare una ve-ra palestra di formazione, con la stretta rela-zione tra Colleghi più esperti e Colleghi piùgiovani, in un clima di entusiasmo, di coinvol-gimento e di voglia di crescere insieme, chesta dando i suoi frutti con la formazione dinuove leve in grado di apportare un grandecontributo e di elevare il livello dell'ortopediaveterinaria nel nostro Paese. Un ringrazia-mento caloroso, pertanto, a tutti i relatori diquesto Seminario: Massimo Barilli, Gildo Ba-roni, Sara Bazzo, Alessandro Boero, PaoloBogoni, Fulvio Cappellari, Andrea Carletti,Barbara Carobbi, Alessandro Esposito, An-tonio Ferretti, Filippo Maria Martini, EnricoPanichi, Massimo Petazzoni, Pier Mario Piga,Simone Piricò, Alessio Raschi, Gian LucaRovesti, Andrea Urizzi, Luca Vezzoni. ■

di DAVID CHIAVEGATOPresidente SICARV

e FRANCESCO MIGLIORINISegretario SICARV

Il 14 Marzo, presso la sede SCIVACdi Cremona, si è svolto il primo in-contro del 2010 della Società Italia-na di Cardiologia Veterinaria. Il te-ma della giornata “Diagnosi e tera-pia in oncologia cardio-vascolare”,

è stato trattato seguendo un approccio mul-tidisciplinare grazie all’intervento di relatori dichiara fama.Massimo Castagnaro ha fornito preziosispunti di riflessione per comprendere l’epide-miologia dei tumori cardiaci in medicina vete-rinaria, esaminandone il comportamento bio-logico e le possibili eziopatogenesi. La tratta-zione degli aspetti anatomo-patologici è poistata completata da Massimiliano Tursi che,tramite un’elegante rassegna iconografica,ha descritto le possibili localizzazioni e le ca-ratteristiche istologiche e anatomiche dellediverse neoplasie cardiache.Claudio Bussadori ha dimostrato, con la suaconsueta efficacia comunicativa, come ladiagnostica ecografica possa mettere in evi-

denza le diverse conseguenze emodinami-che e fisiopatologiche dei tumori cardiaci. Il ruolo della diagnostica per immagini è statopreso in esame da Federica Rossi, che hasottolineato con chiarezza espositiva le po-tenzialità diagnostiche dei mezzi di contrastoecografici, della Tomografia Assiale Compu-terizzata e Risonanza Magnetica in oncolo-gia cardiaca.Massimo Olivieri ha presentato la sua impor-tante esperienza nel trattamento delle neo-plasie cardiache e dei loro effetti, tramite lachirurgia toracoscopica.Questo iter è stato poi concluso da RobertoBussadori, che ha parlato di terapia, mo-strando la sua preziosa esperienza nella ge-stione chirurgica del paziente affetto da tu-more cardiaco.La giornata ha fornito un importante contri-buto per delineare lo stato dell’arte, e persondare le frontiere future dell’oncologia car-diovascolare in medicina veterinaria. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 11 | 201024 Dalle Associazioni Società Specialistiche

OrtopediaVeterinaria: unaltissimo livello,tutto italianoEsperienze a confronto per individuare le miglioriindicazioni d’impiego dei nuovi mezzi di sintesi

Diagnosi e terapia inoncologia cardio-vascolareLa Sicarv al primo appuntamento del 2010: un approccio multidisciplinare

Al Congresso Internazionale Multisala diRimini, dal 28 al 30 maggio, fra i tanti ar-gomenti proposti, la SCIVAC ha anche

pensato di organizzare Domenica nella salagratuita, e quindi aperta a tutti i colleghi, il cor-so per i veterinari interessati ad acquisire l'abi-litazione per essere formatori nelle attività diformazione rivolte ai proprietari di cani che vor-ranno o dovranno ottenere il "patentino" comeprevisto dall'Ordinanza 3 marzo 2009 (Ordinan-za contingibile ed urgente concernente la tute-

la dell'incolumità pubblica dall'aggressione deicani, e successivo decreto 26 novembre 2009Percorsi formativi per i proprietari di cani). Il Corso, organizzato con la collaborazione delMinistero della Salute ed il Centro di Referenzaper la Formazione in Sanità Pubblica Veterina-ria dell'IZSLER, referente del progetto formati-vo, vede relatori di primo piano: Gaetana Ferri(Direttore generale della Sanità Animale e delFarmaco Veterinario), Pasqualino Santori (Co-mitato Nazionale di Bioetica), Lorella Notari (Vi-

cepresidente Asetra), Raimondo Colangeli (Pre-sidente SISCA) ed Emanuele Giordano (Presi-dente Ordine Provinciale Veterinari di Rimini).Al termine del corso, dopo il regolare controllodell'apprendimento acquisito, sarà rilasciatol'attestato che riconosce ai veterinari il ruolo diformatori nei corsi che numerosi dovrebberoessere organizzati da tutti i comuni italiani odalle ASL, per arrivare al più presto ad un'am-pia diffusione del "patentino" fra tutti i proprie-tari di cani.

PATENTINO: A RIMINI IL CORSO PER VETERINARI FORMATORI

Informazioni e incontri sulle Società Specialistiche

al sito www.scivac.it

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Page 25: Professione Veterinaria, Anno 2010, Nr 11

2nd International Congress on Canine Leishmaniasis2° Congresso Internazionale sulla Leishmaniosi Canina

PisaPalazzo dei Congressi

April 17th-18th 201017-18 Aprile 2010

Professione Veterinaria 11-2010:Professione 11-2010 24-03-2010 11:34 Pagina 25

Page 26: Professione Veterinaria, Anno 2010, Nr 11

Antibiotici e zootecnia,LAV: la chiarezzaesiste

Aseguito della diffusione di un co-municato stampa che anticipal’uscita di un nuovo dossier infor-

mativo redatto dalla LAV in merito ai rischi sa-nitari degli allevamenti intensivi, sono statesollevate critiche e ipotizzati falsi allarmismida parte dell’Aivemp, nella persona del suoPresidente il dott. Bartolomeo Griglio, medi-co di sanità pubblica in Piemonte (Professio-ne Veterinaria n. 8, 2010 e @nmvi Oggi del 4marzo us, ndr).Siamo felici che i dati diffusi dalla LAV sianostati attentamente valutati dal Dott. Griglio,segno di una crescente attenzione tra duemondi chiamati sempre di più a dialogare ecostruire il benessere ed il rispetto per gli a-nimali, anche se siamo rimasti sorpresi di u-na levata di scudi così forte solo a commen-to del comunicato stampa e non dalla letturacompleta del dossier che sarà pubblicato agiorni. Rimaniamo sorpresi che dati scientificidell’EFSA e dell’ECDC siano contestati e “let-ti” come una modalità per creare allarmismosulle carni e subito si corra ai ripari a dire cheva tutto bene e che negli allevamenti intensivinon esistono problemi.L’Efsa, ECDC, rapporti dell’Istituto superioredi Sanità, innumerevoli rapporti della Com-missione Europea, studi della Pew Commis-sion Americana e decine di altre fonti scienti-fiche dimostrano come oggi il sistema degliallevamenti intensivi sia una delle cause prin-cipali delle malattie animali e umane. Gli ani-mali negli allevamenti intensivi sono semprepiù spesso affetti da malattie e come scrittodallo stesso ECDC l’uso di questi antibioticiè in crescita e una ragione di tale crescita eduso ci sarà. Le antibiotico-resistenze non so-no un problema perché lo dichiara la LAV masemplicemente perché la zootecnia degli al-levamenti intensivi crea animali malati e dacurare sempre più massicciamente con anti-biotici e farmaci, come scritto drammatica-mente nei rapporti degli Istituti scientifici ditutto il Pianeta. Come si spiega, che gli animali muoionosempre più spesso in azienda? Qualche cifraforse potrà aiutarci: nel 2007 in Piemonte so-no morti in stalla circa 19500 bovini e l’annosuccessivo quasi 21.000 animali, in Lombar-dia dai circa 64.000 animali ai circa 68.000nel 2008, in Emilia Romagna dai 16800 del2007 a oltre 18.000 del 2008 e via dicendoper altre Regioni. E cosa dire di animali comei polli da carne la cui mortalità è ormai e-spressa da tassi numerici che dimenticanoche si tratta di esseri viventi? Per caso lecondizioni di vita di una gallina ovaiola sbec-cata, privata della possibilità di soddisfarequalunque bisogno etologico primario, noncostituiscono forse un problema di una zoo-tecnia che oggi si deve discutere? Lo dicel’Efsa, lo hanno detto le università di mezzoPianeta e forse è il momento di fare una ri-flessione su questi aspetti e non solo lancia-re accuse a chi semplicemente vuole discu-tere su un modello che riguarda il mondo e ladistribuzione delle risorse e la sua salute. Ilcodice deontologico dei veterinari, riformatocon grande lungimiranza, quando parla delrispetto del benessere degli animali, non par-la forse di una zootecnia più rispettosa del-l’etologia e della genetica degli animali e non

getta forse un ponte anche tra i nostri modidi vedere il mondo in cui viviamo?Poche settimane fa abbiamo diffuso dei datisul rapporto tra gli allevamenti intensivi ed icambiamenti climatici per stimolare una ri-flessione sull’impatto degli allevamenti inten-sivi anche ai cambiamenti del clima (http://www.lav.it/uploads/38/17617_DOS-

SIER_CAMBIAMENTI_CLIMATICI_def.pdf).Abbiamo diffuso dati della FAO e di altre isti-tuzioni scientifiche, dati gravi, che impongonouna riflessione al modello degli allevamenti in-tensivi. Il 18% dei gas serra prodotti deriva daallevamenti intesivi, il 64 dell’ammoniaca pro-dotta nel Pianeta e il 72% del metano, il 70%della deforestazione e via dicendo. Abbiamo“solo” diffuso dati FAO, eppure il mondo zoo-tecnico ha levato gli scudi dicendo che i datierano addirittura non corrispondenti alla ve-rità; neanche la FAO ora risulta attendibilequando dice che esistono dei problemi colle-gati agli allevamenti intensivi! Pochi giorni fa di nuovo la FAO pubblica unnuovo studio sui problemi della zootecnia in-tensiva, http://www.lav.it/index.php?id=1077ed ancora un j’accuse di cose che non vannoe la chiara constatazione che il modello degliallevamenti intensivi e dei consumi senza limi-ti di carni non sono più sostenibili per il Pia-neta e per la salute umana. Nessuna voce dalmondo produttivo o veterinario si è levata adire che erano falsi allarmismi, ma neanchefatti su cui riflettere. Ancora a distanza di poche ore anche il Sole24Ore riprendendo segnalazioni dei veterinaridella SIVAR giunge ora a indicare la moltopreoccupante e frequente presenza di corti-sonici, impiegati come antiinfiammatori, nellacarne delle mucche: in ben il 30-40% dellevacche sottoposte ad esami delle urine eranopresenti residui di antinfiammatori. Per noi questi non sono falsi allarmismi, mafatti su cui abbiamo la volontà di informare mi-lioni di cittadini e sempre di più le istituzioni af-finché prevalga l’interesse comune della col-lettività e non sempre l’interesse economicodi una filiera zootecnica che deve necessaria-mente cambiare perché non più sostenibile. Ilnostro modello è quello vegetariano e siamofelici che almeno in questa società si possaavere la libertà di scegliere il modello vegeta-riano come hanno già fatto sette milioni di ita-liani. Forse qualcuno di loro aveva anche del-le altre ragioni oltre che la paura di un allarmi-smo.

Roberto BennatiVicepresidente LAV

Per cominciare sono onorato, e non per ceri-monia, di questo articolato contributo. Esempre senza cerimonie ribadisco che la ve-terinaria rispetta il modello vegetariano, maprofessionalmente è collocata altrove. Non abbiamo detto né scritto che va tuttobene, bensì che il problema è serio e da nonsottovalutare, ma anche che ci sono delle mi-sure tali da ritenere che il problema sia gesti-to e controllato. È questo che si annotava:l’opzione vegetariana dovrebbe essere liberae consapevole e non forzata dal preconcettoche la carne sia “il male assoluto”.Sia chiaro, possiamo anche noi veterinari fa-re scelte individuali (religiose, etiche e morali)ma la missione della sanità veterinaria, quellapubblica in particolare e quella applicata allazootecnia, si è formata e specializzata per“servire”, nel senso più alto del termine, la si-curezza alimentare del prodotto di origine a-nimale lungo tutta la filiera. Sull’allevamentointensivo e sull’impiego di antibiotici la vete-rinaria è coinvolta in prima linea per assicura-re lo standard sanitario e di benessere ri-chiesto dalle leggi e per fare un impiego pru-

dente del farmaco. Ma parliamo di animaliproduttori di alimenti che si ammalano e chesi ammalano (forse di più?) anche se razzola-no liberi in contesti rurali “naturali”. Dovrem-mo parlarne davvero. Quanto ai cortisonici,la SIVAR ritiene che la loro presenza nelle uri-ne abbia cause fisiologico-metaboliche. Cisono autorevoli laboratori al lavoro ma intan-to si sanziona dando per scontate le irrego-larità. Contro l’accusa di inquinamento si so-no levate eccome voci di dissenso dal mon-do produttivo, ma sicuramente non hanno a-vuto grande risonanza. Concluderei aggiun-gendo che l’interesse economico di un com-parto produttivo economicamente rilevanteper il nostro Paese è nell’interesse della col-lettività. Oggi è un settore in crisi e dovrem-mo essere tutti preoccupati. Saluto con sti-ma e cordialità.

Bartolomeo GriglioPresidente Aivemp

Lettera aperta ai medici veterinari

Come sempre quando la volpe nonarriva all’uva la dice acerba. Eso-po, con la famosa favola e non

solo con quella, esemplificava il classico at-teggiamento umano di fronte alla propria in-capacità di raggiungere un obiettivo. Un e-sempio di questo genere lo si può riscontra-re in una recente nota di un esimio esponen-te sindacale che lamenta il fatto che ai medi-ci veterinari si possa applicare anche l’Accor-do Collettivo Nazionale per la medicina spe-cialistica ambulatoriale, oltre che il ContrattoCollettivo Nazionale di Lavoro per l’area me-dica e veterinaria del SSN.Peraltro è necessario rammentare che esisteanche un terzo Contratto Collettivo Naziona-le di Lavoro, che riguarda il personale sanita-rio dipendente degli studi professionali priva-ti, tra cui anche quelli veterinari.Con i tre contratti di lavoro sopra citati, fi-nalmente anche ai medici veterinari dipen-denti del settore sanitario, sia esso privatoche pubblico, è stata data dignità contrat-tuale e individuati con certezza doveri e di-ritti, che sottraggono la nostra figura profes-sionale da quello che, in molti casi, si pote-va ricondurre ad un rapporto di forza tipicodel caporalato. Certamente ancora molti aspetti dei contrattidi lavoro sopra ricordati vanno migliorati, te-nendo conto dei giusti equilibri fra le diversecomponenti della nostra professione, ma nonè con la negazione o con la reciproca dele-gittimazione che tali equilibri possono essereraggiunti, né tanto meno serve rispolverarevecchi slogan o inalberare inefficaci bandieredi parte o chiamate alle armi in difesa di areeprofessionali che si considerano di propria e-sclusiva pertinenza.Anche perché non esistono più aree riserva-te, “per grazia di dio e volontà della nazione”,in cui solo alcuni possono operare, ma è difronte a tutti l’evidenza dei fatti che le attivitàlibero professionali sanitarie sono ormai aper-te a tutti gli operatori sia dipendenti a qual-siasi titolo che non dipendenti. L’attuale legi-slazione in materia sta subendo un adegua-mento in tal senso, e il recente CCNL per ladirigenza medica e veterinaria ed il testo del-la proposta di disegno di legge sulla gover-nance, approvato da uno dei rami del parla-mento ed ora all’esame dell’altro, al riguardo

della esclusività di rapporto e della facoltà diesercitare la libera professione da parte deidipendenti dal SSN, liberalizzano di fatto l’in-tero settore, fatti salvi i conflitti d’interesseche permangono e che debbono essere ri-solti caso per caso.Alla luce di quanto sta avvenendo è quindinecessario ripercorre la virtuosa via dellaconcertazione tra le diverse componenti del-la medicina veterinaria, lasciando fuori gruppidi pressione e lobby, così come è recente-mente avvenuto in sede FNOVI tra le diverseOrganizzazioni sindacali rappresentative de-gli interessi dei medici veterinari convenzio-nati e dipendenti dal SSR e la Direzione delDipartimento sanità pubblica veterinaria, ali-menti e nutrizione del Ministero della Saluteper la definizione delle funzioni e delle com-petenze dei medici veterinari specialisti am-bulatoriali convenzionati.Tale esperienza potrà essere di nuovo riper-corsa inserendo nella concertazione anche lealtre organizzazioni sindacali e di rappresen-tanza datoriale (confprofessioni) della medici-na veterinaria libero professionale, che nonerano state invitate al primo tavolo.È intuibile che solo con il confronto ad un ta-volo paritetico possano essere affrontati e di-scussi gli argomenti che più interessano lanostra categoria, abbandonando il vecchiocostume di “risolvere in camera caritatis” trapochi, le questioni di tanti.È quindi con spirito di pace e di servizio chechiedo al Presidente della nostra Federazio-ne Nazionale degli Ordini di voler ripercorrereil sentiero virtuoso della concertazione tra pa-ri, per dare concretezza alle proposte cheprovengono da più parti della nostra catego-ria, per avviare un percorso che abbia cometraguardo l’unità, la chiarezza ed obiettivi co-muni e condivisi.

Claudio FantiniResponsabile Veterinari UIL - FPL -

Federazione Medici

Caro Collega,condividiamo l'assunto di questo interventoe l’importanza per i medici veterinari di utiliz-zare strumenti contrattuali tutelanti e al pas-so con l’evoluzione della professione e dellesue diverse espressioni d’impiego.Interessato al riguardo, il Presidente della Fnovi assicura fin da ora che i lavori del tavo-lo riprenderanno al più presto. Colgo l’occa-sione per annunciare che a maggio parteci-però ad un incontro promosso dall’Ordine diBrescia per presentare ai numerosi giovani i-scritti le problematiche del lavoro libero pro-fessionale, dei suoi rapporti e degli strumentiche abbiamo a disposizione per regolare leattività nelle strutture veterinarie private equelle che all’interno di Confprofessioni stia-mo definendo con il Ministero del Lavoro perdare certezza giuridica ai rapporti di lavoro traliberi professionisti.

Carlo Scotti

laPROFESSIONE VETERINARIA 11 | 201026 Lettere al Direttore @

“Arrivo da una famiglia di veterinari che mihanno trasmesso questa passione sin dapiccolo. E appena ho potuto ho iniziato a

fare volontariato nei canili”.Gianluca Comazzi, Garante Tutela degli

Animali del Comune di Milano

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laPROFESSIONE VETERINARIA 11 | 201028 Dalle Aziende

Purina Veterinary Diets, la li-nea veterinaria nata daicentri di Ricerca e Svilup-po Purina, ha formulato ENGastroENteric Feline For-mula, la dieta specifica

altamente digeribile messa a punto per sup-portare il trattamento veterinario nei confrontidel gatto in caso di patologie gastrointestinali.Formulato con ingredienti di primissima qua-lità selezionati per rispondere all’esigenza diestrema digeribilità necessaria ai gatti affettida disturbi gastrointestinali, PVD EN FelineFormula rappresenta l’alleato ideale nella cu-ra di suddette problematiche patologiche, e-stremamente frequenti nei gatti, la cui causanon è mai facilmente individuabile. Diarrea,gastrite, enterite, patologie infiammatorie in-testinali (IBD) e lipidosi epatica sono le malat-tie più comuni che possono interessare lostomaco, intestino e fegato dei gatti.Grazie al supporto di una corretta e specificadieta alimentare, il recupero delle normali fun-zionalità gastrointestinali del gatto avviene piùvelocemente.

bo si risolve modificando la dieta. PVD ENFeline Formula, grazie alle sue fonti ridottee selezionate di proteine, aiuta a ridurre il ri-schio di intolleranze alimentari e allergie chesi manifestano nel 25% dei casi di disturbi ga-strointestinali, e la presenza di acidi grassi O-mega3 consente di attenuare le infiammazio-ni dell’apparato gastroenterico.Gli ingredienti di alta qualità estremamente di-geribili che assicurano il perfetto assorbimen-to delle sostanze nutritive riducendo il caricodi lavoro dell’intestino compromesso, rendo-no PVD EN l’alimento ideale per i gatti chesono soggetti a cure farmacologiche e sonoin convalescenza. Durante questo periodol’elevato contenuto energetico della formulafavorisce il recupero del peso dei gatti e deigattini che sono incoraggiati ad accettare l’a-limento grazie all’eccellente appetibilità degliingredienti di PVD EN.Infine, la presenza di fibre speciali nella com-posizione stimola lo sviluppo dei batteri bene-fici dell’apparato digerente e migliora l’equili-brio della microflora grazie all’inulina pura, unprebiotico naturale che riduce notevolmente

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È stato clinicamente dimostrato che PVD ENFeline Formula contribuisce al miglioramen-to della consistenza fecale dei gatti affetti dadiarrea cronica. Lo studio clinico effettuato dainutrizionisti e veterinari di Purina è stato con-dotto su un campione di gatti affetti da que-sta patologia per un periodo compreso tra unmese e diversi anni, insensibili ai trattamentitradizionali. Per le prime due settimane del te-st i gatti sono stati alimentati con una dieta dicontrollo. Al termine di questa prima fase, so-no stati suddivisi in due gruppi. Per le succes-sive quattro settimane, uno di essi ha conti-nuato con la dieta di controllo, mentre all’altroè stato somministrato PVD EN Feline For-mula. Nelle ultime quattro settimane del test,ai due gruppi sono state invertite le diete. Il ri-sultato è immediato e, grazie all’aiuto delladieta specifica, i casi di diarrea si riducononotevolmente. Un altro frequente disturbo della salute deigatti è rappresentato dalle patologie infiam-matorie intestinali - IBD -, dove almeno il 35-50% dei casi è generalmente facilmente cor-relato all’alimentazione. Spesso infatti il distur-

Purina Veterinary Diets En Feline Formula

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Dublino (Irlanda)Giliola Spattini, Med Vet, Dipl ECVDI,

Reggio EmiliaMassimo Vignoli, Med Vet, Spec Rad Vet,

Dipl ECVDI, Sasso Marconi (BO)

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Dipl ECVIM-CA (Card), Med Chir, Milano

RELATORI ED ISTRUTTORIClaudio Bussadori, Med Vet, Dot Ric,

Dipl ECVIM-CA (Card), Med Chir, MilanoDavid Chiavegato, Med Vet, Dot Ric, Padova

Gino D’Agnolo, Med Vet, TriesteMarco Di Marcello, Med Vet, Dot Ric, Verona

Oriol Domenech, Med Vet, Dipl ECVIM (Cardiology), Milano

Elena Dall’Aglio, Med Vet, MilanoChiara Locatelli, Med Vet, Dot Ric, Milano

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organizzato da Soc. Cons. a r.l.

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Chiuso in stampa il 21 marzo 2010

laVETERINARIAPROFESSIONE

Questo periodico è associatoall’Unione Stampa Periodica Italiana Questo periodico è associatoall’Unione Stampa Periodica Italiana

laPROFESSIONE VETERINARIA 11 | 201030 Calendario attività Dal 7 aprile al 14 maggio

2) Quale delle seguenti lesioni elementari siosserva comunemente nella dermatofitosifelina?

a Comedone

b Callo

c Ulcera

d Alopecia

e Depigmentazione

1) Quale, tra le seguenti complicanze, è la più frequentesuccessivamente al trattamento chirurgico delle fratturedistali di femore nei cani giovani?

a Infezione

b Ritardo di consolidazione

c Contrattura del m. quadricipite

d Malconsolidazione

e Migrazione impianti

QUIZ 1Risposta corretta: e)

Congresso Nazionale Scivac:“Traumatologia ortopedica emaxillofacciale”, Perugia –

novembre 2005

QUIZ 2Risposta corretta: d)

Incontro SIMEF (Soc. Ital.Med.Felina): ”Aggiornamento

sulle micosi superficiali esistemiche del gatto) -

Cremona, Novembre 2007

SOLUZIONI

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zo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Soc. Speciali-stiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: [email protected]

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11 APRINCONTRO REGIONALE SCIVAC LIGURIA PATOLOGIE NEUROLOGICHE COMUNI NELLA PRATICA CLINICA: IL PAZIENTE PARAPARETICO E QUELLO

EPILETTICO - Astor Hotel - Genova Nervi - Via delle Palme 16 - Nervi - ECM: Richiesto Accr. - Per informazioni: Mo-nica Borghisani - Segr. Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

11 APRINCONTRO REGIONALE SCIVAC BASILICATA QUANDO LA CHIRURGIA DIVENTA INTRIGANTE - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica

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17 - 18 APRCONGRESSO NAZIONALE SCIVAC II CONGRESSO INTERNAZIONALE SCIVAC - LEISHMANIOSI CANINA - Palazzo dei Congressi, Pisa - Via IN COLLABORAZIONE CON GSLC - GRUPPO DI STUDIO Matteotti, 1 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - SULLA LEISHMANIOSI CANINA Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

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terinaria - Via San Costanzo 4 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Marketing ePubblicità - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

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LARE - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni RegionaliSCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

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20 - 23 APRITINERARIO DIDATTICO SCIVAC 2° IT. ANESTESIA: IV PARTE - COMPLICAZIONI IN ANESTESIA, LORO TRATTAMENTO E CONTROLLO DEL Ultimi posti disponibili DOLORE PERIOPERATORIO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento -

Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

24 - 25 APRCORSO SCIVAC CORSO INTRODUTTIVO ALLA PRATICA ANESTESIOLOGICA - Golf Hotel Quattrotorri, Perugia - Via Corciane-

se, 260/A - ECM: 6 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail:[email protected]

28 - 30 APRITINERARIO DIDATTICO SIVAE CORSO DI ANESTESIOLOGIA E RIANIMAZIONE NEGLI ANIMALI ESOTICI - Centro Studi - Palazzo Trecchi,

Cremona - ECM: 36 Crediti - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail:[email protected]

28 - 30 APRCORSO SCIVAC MEDICINA FELINA III PARTE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento -

Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

7 - 8 MAGCONGRESSO NAZIONALE MULTISALA SIVAR 12° CONGRESSO NAZIONALE MULTISALA SIVAR - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 -

ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR - Tel.+39 0372 403539 - E-mail: [email protected]

7 - 9 MAGCORSO SCIVAC CORSO REGIONALE DI RADIOLOGIA - Hotel City - Senigallia (AN) - Lungomare Dante Alighieri 11 - ECM: Richie-Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti. sto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372

403506 - E-mail: [email protected]

8 - 9 MAGCORSO SCIVAC CORSO INTRODUTTIVO ALLA PRATICA ONCOLOGICA - AtaHotel Quark - Milano - Via Lampedusa, 11/A - ECM:

Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail:[email protected]

9 MAGINCONTRO REGIONALE SIVAE EMILIA ROMAGNA GESTIONE E TECNICHE TERAPEUTICHE NEL CONIGLIO DA COMPAGNIA - Modena - Via Vignolese 1684, -

ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail:[email protected]

9 MAGINCONTRO REGIONALE SCIVAC UMBRIA FACILE COME RESPIRARE? UN VIAGGIO FRA I FATTI E MISFATTI DELL’APPARATO RESPIRATORIO - Peru-

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informazioni: Erika Taravella - Segr. Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: [email protected]

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