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Progettididatticiascuola Dall’uovo allagallina ...

Date post: 16-Oct-2021
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50 grandi&piccoli TESTO: AMELIA VALSECCHI JORIO FOTO: ANNICK ROMANSKI L’ importanza di un insegna- mento che susciti l’interesse degli allievi è fondamentale e lo sanno i docenti delle scuo- le elementari di Gorduno: René Pron- zini e Igor Pellegrinelli. La loro propo- sta di quest’anno scolastico è stata quella di insegnare ai bambini come nascono i pulcini. Un lavoro multidi- sciplinare che ha permesso di toccare con mano la materia trattata. Qual è stato il progetto e chi ha avuto l’idea? «L’idea è partita dalla mia pas- sione per l’allevamento di galline», spiega Pronzini. Come si è svolta l’atti- vità? «Gli allievi volevano capire come «È un dato di fatto – assicura Pronzini – chi ha sperimentato attività pratiche a scuola ricorda con viva emozione quei momenti e i nostri bambini sono rimasti colpiti dalla nascita e dalla mancata schiusa di parte delle uova». La scelta didattica è stata uno spunto per parlare del ciclo della vita. «L’espe- rienza di veder nascere i pulcini ha emotivamente e affettivamente coin- volto la classe. I pulcini sono impressi nelle loro menti e i nostri allievi chie- dono di essi», spiega Pellegrinelli. «Sarebbe bello poter disporre a scuola di uno spazio esterno adibito a polla- io, dove i bambini si occupano dei pul- cini e li vedono crescere e razzolare», aggiunge Pronzini. Uno spazio a cielo aperto: una scuola di vita, dove poter insegnare agli allievi la pratica, a contatto con la materia. Quest’esperienza è stata possibile nel- la sede scolastica di Locarno Monti, dove Consuelo Righettoni, la docente di una delle poche pentaclassi del can- tone Ticino, ha sperimentato con i suoi allievi la coltivazione dell’orto biologi- co. Un progetto di attività speciale che si è svolto al di fuori delle mura scola- stiche, in un angolo di paradiso terre- stre: l’orto biologico con vista sul lago Maggiore. «È un’attività impegnativa dal punto di vista organizzativo – spie- ga la docente Righettoni – che implica una buona preparazione da parte mia e l’aiuto di persone al di fuori del- la scuola e dell’orario scolastico». L’a- iuto dei volontari Sandro e Pedro è sta- to essenziale. I due pensionati hanno tenuto pulito l’orto, strappato le funzionava un’incubatrice», aggiunge Pellegrinelli. Per il progetto sono state impiegate due macchine diverse: un’in- cubatrice manuale, che doveva essere manipolata tutti i giorni, e una automa- tica, che funzionava a corrente elettrica. «Per far nascere i pulcini dall’incubatri- ce manuale abbiamo dovuto far girare le uova tutti i giorni per due volte al gior- no – chiarisce Pronzini – e questo anche durante le vacanze scolastiche. Purtrop- po non tutte le uova si sono schiuse, su ventiquattro inserite nelle incubatrici solo dieci hanno dato i loro frutti. La macchina automatica, invece, ha subi- to un cortocircuito durante un tempo- rale e le uova sono andate perse». Dal punto di vista didattico, l’esperien- za diretta ha emozionato i bambini. Progetti didattici a scuola Dall’uovo alla gallina, dal seme alla piantina Durante l’anno scolastico, due progetti didattici hanno coinvolto gli allievi della scuola elementare. A Gorduno i bambini hanno visto nascere i pulcini, a Locarno Monti, invece, si sono dilettati con un orto biologico. La pentaclasse della scuola elementare di Locarno Monti nell’orto biologico.
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Page 1: Progettididatticiascuola Dall’uovo allagallina ...

50 grandi&piccoli

TESTO: AMELIA VALSECCHI JORIOFOTO: ANNICK ROMANSKI

L’importanza di un insegna-mento che susciti l’interessedegli allievi è fondamentale elo sanno i docenti delle scuo-

le elementari di Gorduno: René Pron-zini e Igor Pellegrinelli. La loro propo-sta di quest’anno scolastico è stataquella di insegnare ai bambini comenascono i pulcini. Un lavoro multidi-sciplinare che ha permesso di toccarecon mano la materia trattata.Qual è stato il progetto e chi ha avutol’idea? «L’idea è partita dalla mia pas-sione per l’allevamento di galline»,spiega Pronzini. Come si è svolta l’atti-vità? «Gli allievi volevano capire come

«È un dato di fatto – assicura Pronzini– chi ha sperimentato attività pratichea scuola ricorda con viva emozionequei momenti e i nostri bambini sonorimasti colpiti dalla nascita e dallamancata schiusa di parte delle uova».La scelta didattica è stata uno spuntoper parlare del ciclo della vita. «L’espe-rienza di veder nascere i pulcini haemotivamente e affettivamente coin-volto la classe. I pulcini sono impressinelle loro menti e i nostri allievi chie-dono di essi», spiega Pellegrinelli.«Sarebbe bello poter disporre a scuoladi uno spazio esterno adibito a polla-io, dove i bambini si occupano dei pul-cini e li vedono crescere e razzolare»,aggiunge Pronzini.

Uno spazio a cielo aperto:una scuola divita, dove poter insegnare agli allievi lapratica, a contatto con la materia.Quest’esperienza è stata possibile nel-la sede scolastica di Locarno Monti,dove Consuelo Righettoni, la docentedi una delle poche pentaclassi del can-tone Ticino, ha sperimentato con i suoiallievi la coltivazione dell’orto biologi-co. Un progetto di attività speciale chesi è svolto al di fuori delle mura scola-stiche, in un angolo di paradiso terre-stre: l’orto biologico con vista sul lagoMaggiore. «È un’attività impegnativadal punto di vista organizzativo – spie-ga la docente Righettoni – che implicauna buona preparazione da partemia e l’aiuto di persone al di fuori del-la scuola e dell’orario scolastico». L’a-iuto dei volontari Sandro e Pedro è sta-to essenziale. I due pensionati hannotenuto pulito l’orto, strappato le !!

funzionava un’incubatrice», aggiungePellegrinelli. Per il progetto sono stateimpiegate due macchine diverse: un’in-cubatrice manuale, che doveva esseremanipolata tutti i giorni, e una automa-tica, che funzionava a corrente elettrica.«Per far nascere i pulcini dall’incubatri-ce manuale abbiamo dovuto far girarele uova tutti i giorni per due volte al gior-no – chiarisce Pronzini – e questo anchedurante le vacanze scolastiche. Purtrop-po non tutte le uova si sono schiuse, suventiquattro inserite nelle incubatricisolo dieci hanno dato i loro frutti. Lamacchina automatica, invece, ha subi-to un cortocircuito durante un tempo-rale e le uova sono andate perse».Dal punto di vista didattico, l’esperien-za diretta ha emozionato i bambini.

Progetti didattici a scuola

Dall’uovo alla gallina,dal seme alla piantinaDurante l’anno scolastico, due progetti didattici hanno coinvolto gli allievi

della scuola elementare. AGorduno i bambini hanno visto nascere i pulcini,a LocarnoMonti, invece, si sono dilettati con un orto biologico.

La pentaclasse della scuola elementare di Locarno Monti nell’orto biologico.

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CooperazioneN. 24 del 10 giugno 2014 51

La schiusa dei pulcinidella scuola elementare diGorduno ha emozionatoi bambini.

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!! erbacce e innaffiato tutti igiorni. Non solo i due aiutantitengono in ordine l’orto, mauno di loro ha anche messo adisposizione il terreno perl’attività scolastica. «Le lezioniall’aperto coinvolgono i bam-bini, che si dedicano alla colti-vazione di piante e ortaggi condedizione», spiega Sandro, ilproprietario dell’orto.

L’attività è così stimolante chei bambini ci tornano con i lorogenitori per farli incontrarecon gli aiutanti e per portare acasa un po’ di conoscenze ecostruirsi a loro volta il proprio

orto. I due pensionati ne van-no fieri. Non si tratta solo di unprogetto scolastico, ma di unlavoro che va oltre i confinidell’apprendimento delle con-suete materie scolastiche. È unarricchimento sia dal punto divista umano, dove si assiste al-la crescita di uno stretto rap-porto tra bambini, docente eaiutanti, sia dal punto di vistasociale, dove si genera un for-te legame intergenerazionale.E gli scambi non riguardanosolo le materie di studio.

"! linkwww.cooperazione.ch/pulcini

Apertial nuovoPerGiannaMiotto,ispettricescolastica: «attivarel’agire facilital’apprendimento».

Cooperazione: Si può afferma-re che la scuola ticinesepromuove attività speciali?Gianna Miotto: I programmiscolastici ticinesi sono nutriti ele attività sono diversificatein molte sedi del cantone. Gliesempi di Gorduno e LocarnoMonti sono rappresentatividell’apprendimento attivo ascuola.

L’attività pratica facilital’apprendimento?Sì, ma è diverso se si tratta diun’attività eterodiretta, dove ilbambino esegue ordini imparti-ti, oppure se si tratta di un lavo-ro dove si pone l’allievo di frontea un problema pratico da risol-vere. Nel secondo caso il ragazzoattiva le capacità acquisite pre-cedentemente; la pratica facili-ta l’apprendimento. Nelle fasced’età scolastiche comprese tra laprima infanzia e la scuolaelementare la «dimensionedell’agire» facilita l’apprendere.

GiannaMiotto.

Nel cantone è favorito l’usodi una didattica speciale?L’attività di piccole semine o diallevamenti all’interno delle sediscolastiche è promossa un po’dappertutto, ma non tutti hannola possibilità di offrire un proget-to didattico su ampia scala comea Gorduno e a Locarno Monti.

Quali altri attività scolastichereputa interessanti?Nelle sedi del mio circondario hoassistito in molte classi all’alleva-mento d’insetti, come pureal salvataggio di una lucertola,che dopo le cure necessarie, e alriparo in un terrario, è stata ri-messa in libertà. In questo caso,si è osservato come i bambi-ni si occupano con responsabili-tà di un essere vivente, ma anchecome sappiano rapportare lasituazione dell’animale alla real-tà umana.

Cosa pensa delle attività scola-stiche supportate da personeal di fuori della scuola?La scuola deve aprirsi alla realtà.È un atteggiamento chepromuoviamo all’interno di tuttele sedi dell’VIII circondario.

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L’orto a scuolaUn’esperienza esaltanteFare l’orto a scuola è un’attivi-tà che gode già di grande po-polarità negli istituti scolasticidi Locarno Monti, Claro, Chias-so e altre sedi scolastichedel cantone. Sono spesso ini-ziative isolate, affidate all’en-tusiasmo dei singoli docenti.Si vorrebbe perciò condividerele esperienze creando una retedi conoscenze e consigli a so-stegno di chi già fa o vorrebbeprogettare un orto nella pro-pria scuola, ma non sa da dove

partire. Un ottimo spunto lan-ciato dall’associazione no pro-fit «Orto a scuola» sorta nel2013 per promuovere gli ortibiologici scolastici. Una scuolavicina alla natura e al verdeche permette di ben sperareper il futuro, di andare oltre iconfini di un’aula e forse, oggi,di un tablet e di ritornaread apprezzare e conoscere iprocessi di madre natura.

!" link www.ortoascuola.ch

CooperazioneN. 24 del 10 giugno 2014 53

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Per un po’i pulcinihanno

vissuto inclasse.

Per averei frutti ènecessariodirezionarele piantine.


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