+ All Categories
Home > Documents > PROGETTO STRATEGICO TRANFRONTALIERO RISKNAT · Figura 6 - Rappresentazione della distribuzione...

PROGETTO STRATEGICO TRANFRONTALIERO RISKNAT · Figura 6 - Rappresentazione della distribuzione...

Date post: 18-Feb-2019
Category:
Upload: tranhanh
View: 214 times
Download: 0 times
Share this document with a friend
11
PROGETTO STRATEGICO TRANFRONTALIERO RISKNAT ATTIVITA’ B4 – C4 – PIENE E LAVE TORRENTIZIE SCHEDA 1 7 –RIO RIVANARO COMUNE DI CANTALUPO LIGURE (AL) 2007-2013
Transcript

PROGETTO STRATEGICO TRANFRONTALIERO RISKNAT

ATTIVITA’ B4 – C4 – PIENE E LAVE TORRENTIZIE

SSCCHHEEDDAA 117 –– RRIIOO RRIIVVAANNAARROO

CCOOMMUUNNEE DDII CCAANNTTAALLUUPPOO LLIIGGUURREE ((AALL))

2007-2013

Scheda no. 17

1. Il bacino del Rio Rivanaro

Localizzazionegeografica

Il rio Rivanaro è un affluente di destra del torrente Borbera. Il bacino èlocalizzato nella provincia di Alessandria comune di Cantalupo Ligure.

Figura 1 - Bacino del T. Rivanaro.

Caratterimorfometrici emorfologici

Il bacino del rio Rivanaro ha una superficie di circa 2,05 kmq. La valleincisa dal rio è aperta con versanti poco acclivi. Il drenaggio è di tipodentritico per la presenza di rocce a litologia uniforme facilmente erodibilicon componente argillosa.

Figura 2 - Vista panoramica del bacino.

Le caratteristiche lito-strutturali del substrato influenzano la formazione diprocessi di versante che consistono in colamenti lenti ed in franecomplesse con meccanismo di distacco per scivolamento roto-traslazionale.I versanti interessati dai movimenti, sebbene in modo più o menomarcato, si presentano completamente deformati e contraddistinti dacontropendenze, a tergo delle quali spesso ristagna acqua; le forme sonoin generale dolcemente ondulate e rigonfiate.La lentezza, che contraddistingue questi fenomeni, e l’ambiente collinarein cui si sviluppano implicano che i segnali morfologici distintivi del

movimento risultino spesso sfumati e poco definiti e, per conseguenza, ilimiti di frana sovente non sono precisamente determinati.

Figura 3 - Movimenti franosi presenti nel bacino (SIFRAP Sistema InformativoFrane in Piemonte).

Geologia delsubstrato e deidepositisuperficiali

Il bacino del rio Rivanaro si colloca nell'Appennino Settentrionale, esso ècostituito da un complesso impilamento di unità tettoniche, dell'insiemealloctono delle Unità Liguri, di origine oceanica, sull'insieme Umbro-Toscano, che rappresenta la copertura deformata e scollata del marginecontinentale della placca Adria.

Le unità stratigrafiche affioranti fanno parte delle successioni delle Unitàtettoniche Liguri e più precisamente dell'unità tettonica Antola.Il bacino è impostato prevalentemente nelle Argilliti di Pagliaro(maastrichtiano sup.-Paleocene superiore) caratterizzate da unasuccessione torbiditica pelitico-arenacea data dall’alternanza di argilliti etorbiditi calcareo-marnose che mostrano strati piano paralleli e una buonacontinuità laterale.Caratteristici di questa formazione sono gli strati da sottili a medi dicalcilutiti di colore rosa intensamente bioturbati affioranti nell'incisione delrio.L’ambiente deposizionale che caratterizza le Argilliti di Pagliaro è marinoprofondo e dominato da una sedimentazione torbiditica in cuiprevalevano flussi diluiti ricchi nella frazione fine di sedimento. L’enormevolume di sedimenti fini argillitici e argillitico-marnosi sembratestimoniare la presenza di un bacino dove i flussi torbiditici viaggiavanoconfinati e sedimentavano in massa, nella parte finale della loroevoluzione, la frazione fine del proprio carico solido.

Note illustrative della Carta Geologica D’Italia alla scala 1:50.000 foglio 196 CABELLALIGURE M. Marroni, G. Ottria , L. Pandolfi.

Figura 4 - Carta geologica del bacino del rio Rivanaro.

Foglio 196 Cabella Ligure della carta geologica d'Italia alla scala 1:50.000 (in stampa).

Analisimorfometriche

IpsografiaPendenze

Il bacino ha la sua quota più alta in corrispondenza del Poggio diCastagnola 750 m s.l.m. mentre la sua chiusura si colloca a quota 387 mper un dislivello di 363 metri.Le pendenze sono modeste in tutto il bacino.

Figura 5 - Carta delle pendenze del bacino del rio Rivanaro.

Dal punto di vista altimetrico la maggior parte del bacino si colloca tra leisoipse 500 e 600 con acclività dei versanti bassa (Figura 6).

Pendenze (°)

Figura 6 - Rappresentazione della distribuzione delle fasce altimetriche con unaequidistanza di 100 m all’interno del bacino.

Valutazionedel potenzialedetritico

I terreni ricchi di argilla, a contatto con l’acqua, subiscono un rapidodeterioramento delle caratteristiche meccaniche, deformandosiplasticamente, tanto da determinare la mobilizzazione di interi versanti odi porzioni di essi, provocando anche instabilità in zone adiacenti nonnecessariamente costituite da materiali argillosi. Tali materiali durantepiogge intense alimentano l'apporto detritico in alveo.Dal punto di vista temporale, considerata la spiccata stagionalità checaratterizza questo tipo di frane, i tassi di movimento maggiori siriscontrano nei periodi umidi e piovosi mentre, per contro, le fasi dirallentamento o quiescenza sono correlabili alle stagioni più asciutte.Le numerose frane riscontrate durante il sopralluogo (aprile 2011)prospicienti l'alveo potrebbero fornire abbondante materiale e sbarrareeventualmente l'alveo creando pericolose dighe temporanee.

Figura 7 - Il piede di una grossa frana in sponda sinistra che invade parte dell'alveo.

Uso del suolo La maggior parte del bacino è ricoperto da querceti, sono anche presentisul versante in destra aree a valenza pastorale mentre in vicinanza delfondovalle si trovano aree destinate all'agricoltura.La zona apicale del conoide è intensamente urbanizzata mentre quelladistale è occupata da seminativi.

Opere didifesa,infrastrutturee insediamentiurbani nelbacino

Gli interventi di sistemazione lungo l'alveo sono avvenuti nel 2002 e 2005e sono costituiti da una serie di opere trasversali (soglie e briglie diconsolidamento figura 8) dall'apice del conoide sino a quota 420 metri(Figura 14).

Figura 8 - Una delle opere trasversali presenti lungo l'asta.

2. Il conoide del Rio Rivanaro

Aspettimorfologici

Il conoide si apre a ventaglio sulla piana del torrente Borbera con bassapendenza. La forma risulta essere sdoppiata in due, una rilevanza morfologica sitrova in corrispondenza del canale attuale e una in corrispondenza della viaRivanaro e in prossimità di via Umberto I. Un'incisione vetusta si stacca indestra dall'apice del conoide, segue via Rivanaro e via Borbera testimonianza diun antico canale.Presumibilmente in epoche passate il corso d'acqua scorrevanella parte più prossima al nucleo storico che si trova in destra del corsod'acqua; naturalmente, o più credibilmente artificialmente, il percorso è statodeviato e segue ora il piede del versante in sponda sinistra mantenendosi per untratto alla stessa quota per poi oltrepassare la strada statale e concludere il suopercorso nella piana del Borbera.Data l'esiguità della pendenza del conoide e la tipologia del materiale interessatodal trasporto, sul terreno non sono evidenti forme caratteristiche di processidovuti a colate quali lobi o cordoni. Il piede del conoide risulta quasi piano inquanto sono dominanti i processi del torrente Borbera con asportazione delmateriale deposto per piene a carattere eccezionale.

Figura 9 - I due settori in cui è suddiviso il conoide di Cantalupo Ligure.

Settore di conoide

Opere didifesa,infrastruttureeinsediamentiurbani sulconoide

L'abitato di Cantalupo nel corso dei secoli si è modificato; rispetto al 1882(Cartografia degli Stati Sardi) si è esteso a sud est occupando l'area limitrofaall'alveo del rio.

Figura 10 - Due immagini che documentano l'espansione dell'abitato di Cantalupo Liguredal 1882 ad oggi (2007).

A protezione dell'abitato in apice di conoide, in sponda destra, si trova un arginein pietra in massi cementati con base in calcestruzzo. L'opera indirizza il corsod'acqua in sinistra seguendo l'isoipsa di quota 380 m.Di fronte si torva una difesa spondale in massi a secco a cui segue verso valle unmuro in calcestruzzo atto a proteggere eventuali erosioni di sponda. In destral'argine prosegue ad una quota meno elevata fino ad un edificio in prossimitàdella provinciale.

Figura 11 - In destra l'argine a protezione dell'abitato, in sinistra difese spondali in massi.

Qui il rio è stato intubato e attraversa via Umberto I proseguendo sotto la stradache raccorda via Santa Caterina a via Umberto.

Figura 12 - Vista del canale a monte del ponte su via Umberto I.

Figura13 - L'imbocco del tratto intubato sotto via Umberto I e via Santa Caterina.

Prosegue poi nella piana, formata dal torrente Borbera, delimitato da un piccolomuretto in destra.Nel tratto compreso tra l'apice e via Santa Caterina il fondo alveo è cementato epresenta piccole soglie.

Figura 14 - Cartografia delle opere presenti sul rio Rivanaro.

Eventi diattivitàtorrentiziaparossisticadocumentatidall’indaginestorica

Durante l'evento alluvionale del 6-7 ottobre 1977 l'argine a difesa dell'abitato èstato sottoescavato e danneggiato, l'acqua fuoriuscita dal rio ha allagato gliscantinati delle sedi del municipio e della scuola che a quel tempo si trovavanolungo via Rivanaro (Figura 15).

Figura 15 - Sulla destra via Rivanaro interessata dai deflussi durante l'evento del 1977.Nell'immagine di sinistra col cerchio giallo è indicato l'argine danneggiato,

con le frecce rosse la direzione dei deflussi.

Segnalazionedi benisoggetti arischio

I beni soggetti a rischio per l'attivazione di un eventuale processo di colata sonorappresentati dalle abitazioni poste in apice di conoide, quelle che si affaccianosu via Rivanaro e gli edifici limitrofi al ponte di via Umberto I.

Punti critici Sui versanti prospicienti l'alveo, durante il sopralluogo (aprile 2011), sono staterilevate frane superficiali recenti sia incipienti con evidenti rigonfiamenti al piede,che esaurite con dislocazione completa del materiale che è giunto in alveo. Inprossimità della testata del bacino sulla sponda sinistra, una grossa frana di tipotraslativo presentava dislocazioni importanti e ristagni di acqua.Punti critici sono rappresentati dal piccolo ponticello lungo l'alveo a quota 400 mche potrebbe essere causa di impedimento del deflusso in caso di trasporto inmassa con conseguente rigurgito e amplificazione del fenomeno.Nella zona di apice l'argine in sponda destra è costituito da due blocchi, quellopiù a monte risulta sottofondato recentemente mentre quello che segue è incattivo stato di manutenzione. Anche le soglie presenti in conoide sono perlopiùsepolte da materiale detritico che si accumula per l'esigua pendenza dell'alveo.Il rio scorre poi intubato sotto via Umberto I, la sezione dell'opera risulta esiguain caso di trasporto di materiale si potrebbe avere un fenomeno di rigurgito confuoriuscita del materiale in destra ed interessamento delle abitazioni presenti edella via stessa.


Recommended