1
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Introduzione
1 Roadmap Nazionale di ricerca e innovazione
sulle Smart Communities
2
Si ringraziano il Comitato di Indirizzo, le
imprese, gli organismi di ricerca, le Pubbliche
Amministrazioni e gli enti che con il loro
contributo hanno partecipato alla stesura del
presente documento.
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Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Introduzione
Sommario
1. Introduzione .............................................................................................................................................................. 5
2. Lo scenario delle Smart Communities ................................................................................................................... 11
I driver di sviluppo delle Smart Communities ............................................................................................................. 13
Smart Communities: il perimetro di riferimento del Cluster ..................................................................................... 15
3. Il posizionamento dei territori ................................................................................................................................ 19
La situazione rispetto agli obiettivi di crescita europei e nazionali ............................................................................ 21
Il posizionamento rispetto ai temi chiave per le Smart Communities ....................................................................... 22
Le risorse investite sui territori per ricerca e sviluppo ................................................................................................ 26
Le sinergie con le Smart Specialisation regionali ....................................................................................................... 32
Le opportunità future: sinergie con la programmazione 2014-2020 ......................................................................... 59
4. Le traiettorie di sviluppo del Cluster ...................................................................................................................... 71
Mobilità ....................................................................................................................................................................... 77
Energia e ambiente ..................................................................................................................................................... 97
Cultura e turismo ...................................................................................................................................................... 115
Istruzione e formazione ............................................................................................................................................ 131
Government .............................................................................................................................................................. 149
Salute e benessere .................................................................................................................................................... 165
Sicurezza e monitoraggio del territorio .................................................................................................................... 179
Le cross-settorialità delle Traiettorie di Sviluppo .................................................................................................... 193
5. Prospettive di innovazione per le Smart Communities ....................................................................................... 197
Le tecnologie abilitanti ............................................................................................................................................. 199
I driver tecnologici del processo di rinnovamento .................................................................................................... 200
La risposta tecnologica alle esigenze di innovazione ............................................................................................... 200
Il ruolo del Cluster ..................................................................................................................................................... 203
6. Allegati .................................................................................................................................................................. 205
Allegato A – Partecipanti ai Gruppi di Lavoro .......................................................................................................... 207
Allegato B - Progetti di Ricerca e Sviluppo dei partecipanti ai Gruppi di Lavoro ..................................................... 215
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Introduzione Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
5
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Introduzione
1. Introduzione
6
Introduzione Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
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Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Introduzione
Nell’ambito della strategia disegnata dal MIUR per
favorire la ricerca e sviluppo in ambiti tecnologici e
applicativi di interesse strategico per l’industria del
Paese, i Cluster Tecnologici Nazionali sono stati istituiti
per promuovere modelli collaborativi di innovazione
pubblico-privato, generare agende comuni di ricerca e
roadmap di sviluppo condivise e aumentare la massa
critica con cui concorrere ai finanziamenti europei,
Il Cluster SmartCommunitiesTech, in linea con gli
obiettivi assegnati ai Cluster Tecnologici Nazionali, si
propone come luogo di incontro per attivare e
mantenere un dialogo permanente con il sistema
della ricerca, con le imprese e con le Pubbliche
Amministrazioni sulle linee di sviluppo per le moderne
comunità intelligenti.
Il documento di Roadmap risponde all’esigenza
espressa dagli stakeholder pubblici e privati del Cluster
di delineare e condividere le priorità di ricerca e
innovazione per uno sviluppo strategico delle
comunità intelligenti e le opportunità di
valorizzazione delle soluzioni tecnologico-applicative
ad esse destinate. Per gli stakeholder istituzionali che
si occupano di ricerca e innovazione la Roadmap
identifica i temi allo stato dell’arte su cui le aziende
intendono investire e ne evidenzia il posizionamento
rispetto alle specializzazioni regionali e alle
programmazioni (locali, nazionali ed europee) per la
ricerca e sviluppo. Per gli stakeholder istituzionali che
si occupano di sviluppo economico la Roadmap
fornisce un quadro del livello di maturità tecnologica
delle soluzioni per le Smart Communities, utile per
indirizzare le strategie di politica industriale volte ad
accelerare e sostenere in modo adeguato le fasi di
industrializzazione dei risultati e di sviluppo del
mercato. In particolare, gli stakeholder locali possono
trovare nell’agenda strategica una base di confronto
sui temi di sviluppo di ricerca e innovazione alla base
delle programmazioni regionali e su un framework
comune di valutazione degli impatti delle
progettualità. Per le imprese e gli organismi di ricerca
invece, il documento rappresenta un riferimento
comune per gli elementi di sviluppo di innovazione per
le comunità intelligenti, fornendo al contempo una
visione omogenea e integrata delle esigenze e delle
vocazioni dei territori. Per il mercato, nazionale e
internazionale, la Roadmap fornisce un panorama
dell’offerta tecnologica delle imprese italiane che
rispondono alle sfide delle moderne comunità.
Per rispondere adeguatamente alle differenti
prospettive ed esigenze degli stakeholder, la Roadmap
fornisce, da un lato, un’analisi di posizionamento dei
territori coinvolti nel Cluster rispetto ai temi alla base
degli sviluppi di Smart Communities e, dall’altro,
un’agenda strategica di priorità di sviluppo di ricerca e
innovazione per le comunità intelligenti.
Una prima base di analisi del posizionamento dei
territori rispetto al contesto articolato delle Smart
Communities è rappresentata dalle vocazioni
specifiche e dai fabbisogni espressi nei settori chiave
per lo sviluppo di città e comunità intelligenti. Con
questo obiettivo il Cluster ha avviato un percorso di
approfondimento e monitoraggio dello stato attuale e
delle prospettive di evoluzione di vocazioni e
fabbisogni dei territori coinvolti dalla sua azione. Tale
approfondimento assume una duplice valenza:
da un lato, la fotografia della situazione
attuale evidenzia un bacino di competenze
ed esperienze sui diversi domini che
costituisce una base utile per la condivisione
di buone pratiche tra i territori e la diffusione
di standard comuni;
dall’altro, le strategie di sviluppo future,
riconducibili alle specializzazioni intelligenti e
alle programmazioni territoriali,
rappresentano un bacino di esigenze alla luce
delle quali si possono individuare territori sui
quali indirizzare, coinvolgere e aggregare gli
attori industriali e di ricerca del Cluster per
favorire lo sviluppo di progettualità e iniziative
su specifici domini applicativi.
Altro asse chiave dell’azione del Cluster è la definizione
di indirizzi prioritari verso cui stimolare la ricerca e
innovazione degli attori nazionali in ambito Smart
Communities. La roadmap di sviluppo di tali indirizzi è
il risultato dell’interlocuzione con il comparto
industriale, con gli attori della ricerca, nonché con le
pubbliche amministrazioni e gli attori istituzionali, in
8
Introduzione Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
un’ottica di cooperazione pubblico-privato che ha
l’obiettivo di mettere in atto un confronto
permanente tra l’offerta e la domanda di
competenze di innovazione per lo sviluppo di
comunità intelligenti.
Va sottolineato che tali indirizzi (Traiettorie di
Sviluppo) hanno una natura dinamica connaturata alla
volontà di cogliere appieno le evoluzioni
dell’innovazione tecnologica, i trend industriali e le
esigenze alla base delle comunità intelligenti. Per tale
motivo sono essi stessi oggetto di una consultazione
permanente, aperta e allargata con le imprese, i
centri di ricerca e stakeholder istituzionali (pubbliche
amministrazioni, enti, …), che è alla base del processo
di aggregazione del Cluster e che vede la sua
realizzazione in un aggiornamento periodico e
condiviso della roadmap di sviluppo.
La Roadmap costituisce la base di sviluppo delle
Traiettorie del Cluster, che si fondano su competenze
ed esperienze dei diversi attori del territorio nazionale,
sviluppi progettuali in corso o in avvio, nonché
un’attenta analisi degli scenari di evoluzione.
L’agenda, a sua volta, si inserisce in una prospettiva di
integrazione e coerenza con le strategie di
specializzazione regionali, le politiche locali, nazionali
ed europee in materia di Smart Communities e con le
opportunità di sviluppo industriale e di mercato.
Il processo di aggiornamento della Roadmap è frutto di
un’intensa collaborazione di imprese e centri di ricerca
all’interno dei Gruppi di Lavoro a guida industriale,
che hanno contribuito alla definizione degli elementi
chiave di evoluzione di ricerca e innovazione nei settori
coinvolti dalle Traiettorie del Cluster.
L’attività di analisi e di aggiornamento continuo del
documento, a fianco della collaborazione continuativa
dei Gruppi di Lavoro a presidiare gli elementi di
innovazione delle Traiettorie di Sviluppo, ha guardato
ad alcuni elementi chiave di indirizzo per cogliere le
esigenze degli stakeholder e le opportunità di sviluppo
di nuovi business, quali:
le strategie di specializzazione locali e le
politiche nazionali ed europee inerenti i temi
di sviluppo delle comunità intelligenti;
la presenza di finanziamenti, per identificare
gli ambiti che sono stati oggetto di
investimenti pubblici o privati;
9
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Introduzione
studi di mercato, che evidenziano esigenze e
opportunità emergenti nei diversi mercati
(quali energia, trasporti, sicurezza, ecc.);
studi di settore, che evidenziano i trend di
evoluzione tecnologica e i relativi impatti
attesi nel rispondere con maggiore efficacia
ed efficienza alle sfide sociali che coinvolgono
le comunità.
Il presente documento è articolato come segue:
in Sezione 2, dopo una breve delineazione dei
principali driver di sviluppo delle Smart
Communities, viene presentata la vision
secondo cui il Cluster
SmartCommunitiesTech articola il tema delle
comunità intelligenti;
in Sezione 3, si riporta l’analisi di
posizionamento delle Regioni coinvolte nel
Cluster SmartCommunitiesTech con
riferimento alle vocazioni e ai fabbisogni
rispetto agli sviluppi di Smart Communities;
la Sezione 4 è dedicata alla descrizione di
dettaglio delle Traiettorie di Sviluppo per le
Smart Communities, verso cui il Cluster
intende orientare la ricerca e innovazione
degli attori nazionali e la collaborazione
pubblico-privato;
la Sezione 5 riporta un approfondimento sulle
prospettive di innovazione per le comunità
intelligenti, in relazione a tecnologie abilitanti e
driver del processo di rinnovamento, evidenziando
il ruolo del Cluster a supporto di una risposta alle
sfide delle moderne comunità.
I Gruppi di Lavoro del Cluster hanno articolato una proposta complessiva di aggiornamento del documento di Roadmap,
integrando e ricomponendo le strategie di ricerca sulle Smart Communities, portando esigenze e opportunità del comparto
industriale del settore in oggetto e uno scenario condiviso su scala nazionale.
I Gruppi hanno lavorato per cinque mesi all’aggiornamento della Roadmap, confrontandosi sulle specifiche Traiettorie e con un
calendario di incontri che ha accompagnato il confronto su elementi chiave di contesto, ambiti di intervento, priorità di ricerca e
innovazione, scenari di evoluzione, nonché metriche e indicatori significativi per la misurazione degli impatti dell’innovazione
per le comunità intelligenti. A questo si è affiancato l’avvio di un percorso di approfondimento sui temi della catena del valore
dei singoli settori, sui modelli di business e gli schemi di finanziamento, nonché sulle tecnologie abilitanti l’innovazione negli
ambiti applicativi delle Traiettorie del Cluster.
All’edizione 2016 della Roadmap di Ricerca e Innovazione del Cluster hanno contribuito, attraverso i Gruppi di Lavoro, oltre 90
tra aziende, organismi di ricerca ed enti, per un totale di oltre 200 profili tecnici coinvolti, provenienti da diverse regioni del
territorio nazionale. Questo processo ha fatto registrare una significativa presenza di piccole-medie imprese (46% dei
partecipanti ai Gruppi di Lavoro) e grandi imprese (24%), che hanno dialogato per uno sviluppo comune con centri di ricerca
(15%) e associazioni (15%).
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Lo scenario delle Smart Communities Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
11
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Lo scenario delle Smart Communities Lo scenario delle Smart Communities
2. Lo scenario delle Smart
Communities
12
Lo scenario delle Smart Communities Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
13
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Lo scenario delle Smart Communities Lo scenario delle Smart Communities
Stante la riconosciuta centralità delle sfide sociali, il
perimetro applicativo delle “Smart Communities”, che
costituiscono una delle specializzazioni intelligenti
nazionali, è molto ampio e dai contorni non
stabilmente definiti. Il Cluster SmartCommunitiesTech
ha, quindi, innanzitutto definito il perimetro entro il
quale intende articolare l’agenda di ricerca e di sviluppo
sul tema delle comunità intelligenti. Tale perimetro, di
cui si dà la definizione nel seguito del presente
documento, è stato individuato tenendo conto, da un
lato, dei driver di sviluppo internazionali sui temi delle
città e delle comunità intelligenti e delle sfide sociali
declinate dalla programmazione europea, dall’altro
considerando le specificità del nostro territorio e gli
scenari già delineati dalla programmazione nazionale.
I driver di sviluppo delle Smart
Communities
La continua crescita del consumo di energia, l’aumento
delle emissioni di CO2 con il conseguente impatto
ambientale, il cambiamento climatico in atto, lo
scarseggiare delle risorse naturali, la crescita della
popolazione mondiale con le problematiche ad essa
collegate (per esempio sovraffollamento,
inadeguatezza dei sistemi sanitari, di trasporto e
istruzione) e le recenti difficoltà di crescita socio-
economica sono tra i fattori trainanti più rilevanti del
concepimento di una nuova strategia di sviluppo
sostenibile sia da un punto di vista energetico-
ambientale sia da un punto di vista socio-economico.
Al centro di tale strategia si pongono inevitabilmente
le relazioni tra cittadini, imprese e istituzioni, in un
concetto allargato di comunità. Per questo motivo, se
da un lato tale strategia si propone il perseguimento di
un’economia a basse emissioni di carbonio (attraverso
l’impiego di fonti di energia pulita rinnovabili,
l’incremento dell’efficienza energetica e la riduzione
delle emissioni di CO2) e interventi sulla tutela e
gestione delle risorse naturali, dall’altra inserisce tra i
suoi obiettivi il miglioramento della qualità della vita
dei singoli individui e delle comunità (attraverso il
conseguimento di elevati livelli di istruzione,
occupazione, innovazione e coesione ed integrazione
sociale). Peraltro, non si può trascurare che il livello di
urbanizzazione è in continua crescita: come si può
osservare in Figura 1-a, ad oggi il 54% della
popolazione mondiale vive in aggregati urbani ed è
previsto che tale percentuale continui a crescere (66%
al 2050). In Europa, a fronte dell’attuale 73% di
popolazione concentrata negli agglomerati urbani, è
previsto un incremento fino all’80% nel 2050 (Figura 1-
b).
Figura 1: Dimensione e diffusione degli agglomerati urbani a livello mondiale (a) e trend di variazione del livello di urbanizzazione in Europa, con previsioni al 2050 (b) [Fonte: World Urbanization Prospects, 2014 Revision].
14
Lo scenario delle Smart Communities Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
In questo processo di cambiamento, le città rivestono,
quindi, un ruolo cruciale per la crescita sostenibile ed
inclusiva e sono state, prima ancora delle cosiddette
comunità intelligenti, il centro di attrazione di
investimenti e sviluppi di innovazione. Le aree urbane,
responsabili di circa il 75% del consumo mondiale di
energia e dell’80% delle emissioni globali di CO2,
rappresentano infatti un concentratore di esigenze di
cambiamento e un moltiplicatore delle relative
opportunità di impatto ambientale, economico e
sociale.
Inoltre, la crescita dei livelli di urbanizzazione
rappresenta un fattore chiave alla base della necessità
sempre più sentita di sviluppare soluzioni in grado di
gestire e risolvere le complessità legate al vivere delle
1 “Mapping Smart Cities in EU”
(http://www.smartcities.at/assets/Publikationen/Weitere-Publikationen-
zum-Thema/mappingsmartcities.pdf)
comunità in ambienti urbani. Anche a livello europeo,
uno studio sulle iniziative di Smart Cities1 ha
evidenziato come le iniziative più mature siano
riconducibili alle città di maggiori dimensioni, a
giustificare l’esigenza degli agglomerati urbani di
maggiori dimensioni di dare una soluzione a problemi
di natura sociale, di gestione delle risorse, di tutela
ambientale (Figura 2). A questo va aggiunta il più
esteso potenziale di capacità di azione, attuazione del
cambiamento e attrazione di risorse delle grandi città.
Se è noto che allo stato attuale le iniziative e gli
investimenti più visibili in ambito di smart
communities/cities sono riscontrabili nelle città grandi,
è altrettanto vero che questa realtà rischia di creare un
nuovo divario digitale sul territorio nazionale, ricco
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16
34
91
275
46
1320
43
118
0
50
100
150
200
250
300
≥500k ab 499k ≥ ab ≥ 400k 399k ≥ ab ≥ 300k 299k ≥ ab ≥ 200k 199k ≥ abitanti ≥ 100k
Dimensione agglomerati urbani (numero abitanti)
Numero di Città Numero di Smart Cities
Figura 2: Incidenza del numero di città “smart”1 con riferimento alla dimensione degli agglomerati urbani [Fonte:
Mapping Smart Cities in the EU, 2014].
15
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Lo scenario delle Smart Communities Lo scenario delle Smart Communities
invece di realtà urbane medio piccole. Queste ultime
hanno necessità di implementare soluzioni
sperimentate in realtà simili e non risulta utile adattare
al loro contesto soluzioni pensate per città
metropolitane e capoluoghi di provincia. Nel
contempo, le realtà urbane medio piccole
rappresentano contesti in cui può risultare più facile la
creazione di soluzioni basate sulla co-progettazione
con gli utenti finali, giocando sulla dimensione di
maggiore vicinanza tra la Pubblica Amministrazione e
i suoi cittadini.
In questo complesso scenario fatto di attori
eterogenei, esigenze spesso contrastanti, dimensioni
di sviluppo variegate e risorse economiche scarse, un
driver fondamentale dello sviluppo di città e comunità
intelligenti è riconducibile all’innovazione
tecnologica, che ha di fatto abilitato la realizzazione di
nuove infrastrutture e sistemi, l’erogazione di
nuovi/rinnovati servizi, la riorganizzazione dei processi,
lo sviluppo di nuovi modelli di business, nonché
l’attivazione di forme di innovazione sociale.
Smart Communities: il perimetro di
riferimento del Cluster
Le Smart Communities sono luoghi/contesti
territoriali in cui, grazie al supporto e all’applicazione di
tecnologie pervasive e allo sviluppo di avanzate
soluzioni applicative, è possibile implementare processi
e servizi innovativi, inclusivi, partecipativi,
democratici e personalizzabili, in risposta alle moderne
sfide sociali e tecnologiche in diversi settori di interesse
(quali mobilità, salute, istruzione, cultura e turismo, reti
energetiche, efficienza energetica), nel rispetto dei
requisiti di sostenibilità ambientale, sociale ed
economica e riconoscendo la centralità delle esigenze
dell’individuo e della comunità.
La chiave di lettura che il Cluster dà del termine
“Smart Communities” conduce a una nuova idea di
cittadinanza, in cui le tecnologie abilitanti sono
utilizzate per informare e comunicare, per coinvolgere
i singoli individui nella produzione di dati, informazioni
e contenuti a supporto di processi e servizi, oltre che
per l’erogazione stessa di servizi al cittadino. In un
simile contesto, ci si attende che la disponibilità di
informazione e conoscenza possa sviluppare nel
singolo soggetto maggiore consapevolezza del
contesto in cui si trova ad essere e operare, in termini
di opportunità, eventi e situazioni; ci si attende altresì
che questo possa sviluppare un ruolo maggiormente
attivo sul piano sociale, partecipando direttamente alla
produzione di informazioni e conoscenza ma anche di
servizi. Alla luce del ruolo sempre più attivo dei singoli
individui, che da semplici fruitori di una città
intelligente diventano parte integrante del sistema,
l’elemento cardine delle Smart Communities diventa,
quindi, il consolidarsi di una visione utente-centrica, in
cui le tecnologie abilitanti diventano strumenti: al
servizio di progetti di cultura, di innovazione sociale e
di stimolo di nuove relazioni tra le persone, ma anche
per lo sviluppo di nuovi servizi innovativi per i cittadini.
Questo scenario implica, naturalmente, una
maturazione tecnologica che si può considerare già in
fase avanzata ma soprattutto il superamento di un
divario digitale non solo infrastrutturale ma anche
sociale. Se è infatti elemento di attenzione politica lo
sviluppo di infrastrutture (di cui banda ultra larga e wi-
fi libero costituiscono due esempi) che permettano di
ampliare ulteriormente le potenzialità di connessione e
di fornire servizi innovativi in vari settori, un aspetto di
rilevante importanza è il superamento dei limiti dei
singoli individui nell’utilizzo della tecnologia.
Peraltro, la visione utente-centrica è del tutto
trasversale rispetto agli ambiti applicativi, che nel caso
del Cluster sono molteplici, eterogenei e fra loro
interrelati, come le sfide sociali che le comunità e i
singoli individui si trovano ad affrontare
quotidianamente. Inoltre, va osservato che il concetto
di Smart Communities è in rapida e continua
evoluzione, in virtù della forte dipendenza dai settori
applicativi (loro stessi oggetto di cambiamenti), dagli
sviluppi e dalla maturazione delle tecnologie abilitanti,
nonché dai cambiamenti dei processi di interazione dei
singoli individui/cittadini e delle istituzioni. Nonostante
questo insieme variabile ed eterogeneo di fattori che
determinano il perimetro di Smart Communities, è
possibile individuare alcune dimensioni comuni, intese
a rappresentare elementi di connessione degli sviluppi
proposti:
16
Lo scenario delle Smart Communities Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
» una dimensione fisica, che comprende le
infrastrutture tecnologiche e non (per
esempio edifici, infrastrutture energetiche
“smart”, reti di trasporto, infrastrutture
urbane, reti di telecomunicazione,
sensori/attuatori);
» una dimensione sociale, che comprende le
reti di interazione fra individuo ed individuo e
fra individui ed enti/organizzazioni, in ambiti
quali l’assistenza sanitaria, il sistema
educativo e la formazione culturale, il lavoro,
il tempo libero;
» una dimensione economica, che comprende
i modelli economici associati allo sviluppo e
alla diffusione delle soluzioni, inclusi nuovi
modelli concepiti dalla valorizzazione sul
piano economico dei dati generati da tutti gli
attori della dimensione sociale, ma anche
nuovi modelli di finanziamento
dell’innovazione e di attivazione di reti
pubblico-privato;
» una dimensione incentivante, che
comprende i meccanismi necessari a
supportare, anche dal punto di vista
normativo, lo sviluppo delle Smart
Communities e per coinvolgere le comunità
nella massimizzazione degli impatti delle
misure di sostenibilità;
» una dimensione giuridica, che comprende la
tutela dei diritti dei cittadini, l’utilizzo o
diffusione delle informazioni e dei dati,
nonché la disciplina dei processi di
digitalizzazione delle informazioni e di
fruizione dei servizi.
Tutte le soluzioni indirizzate allo sviluppo del concetto
di Smart Communities sono destinate ad avere un
impatto più o meno consistente su una o più di queste
dimensioni. Alla base dello sviluppo delle diverse
iniziative c’è, infatti, la dimensione fisica, che
rappresenta uno degli elementi chiave di cambiamento
per lo sviluppo della città/comunità intelligente ed è
uno dei punti di contatto chiave del Cluster
SmartCommunitiesTech rispetto ad altri Cluster che
presidiano aree di specializzazione articolate su
infrastrutture fisiche. La dimensione sociale ha portato
i primi sviluppi in termini di maggiore comunicazione
individuale e istituzionale, maggiore consapevolezza e
coinvolgimento su aspetti inerenti infrastrutture e
servizi, fino allo sviluppo, ancora embrionale, di un’idea
di partecipazione sociale attiva. Tale dimensione è
peraltro quella in cui entrano in gioco le competenze
per un utilizzo consapevole di quanto mette a
disposizione la dimensione fisica e rappresenta un
elemento fortemente caratterizzante il dominio Smart
Communities. La dimensione economica e la
dimensione incentivante sono ad oggi le meno
sviluppate, motivo per cui molte soluzioni
tecnologiche innovative non hanno ancora trovato
applicazione al di fuori di casi dimostrativi. Parimenti,
la dimensione giuridica costituisce un elemento ancora
in fase di sviluppo, ma che ricoprirà un ruolo chiave per
la crescita e la diffusione di comunità intelligenti,
determinando, insieme alla dimensione economica, la
reale fattibilità delle soluzioni.
17
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Lo scenario delle Smart Communities Lo scenario delle Smart Communities
Attraverso la propria azione il Cluster mira a
estendere e potenziare gli impatti delle soluzioni
tecnologiche su queste dimensioni, promuovendo lo
sviluppo e implementazione di modelli innovativi di
integrazione sociale, attraverso soluzioni tecnologiche
avanzate, il potenziamento delle capacità di
programmazione su sistemi complessi e l’innovazione
di strumenti, sistemi, tecniche e metodologie con
impatto sui singoli individui e sulla comunità. Per
questo il Cluster incentiverà:
lo sviluppo di capacità progettuali
interdisciplinari, che valorizzino la
collaborazione tra soggetti in grado di portare
competenze tecnologiche ma anche sociali,
economiche e giuridiche;
Le Traiettorie di Sviluppo del Cluster SmartCommunitiesTech, intese come le linee di sviluppo prioritarie su cui si
intende stimolare la ricerca e innovazione degli attori nazionali, sono:
TS1 – Mobilità: migliorare la qualità del trasporto pubblico e privato e ridurne l’impatto ambientale
TS2 – Energia e Ambiente: ridurre l’impatto ambientale e migliorare la sostenibilità economica dei consumi
energetici
TS3 – Cultura e Turismo: valorizzare il patrimonio culturale del territorio e promuovere lo sviluppo
dell’economia locale
TS4 – Istruzione e Formazione: favorire le opportunità di apprendimento continuo e collaborativo e
facilitare l’inclusione socio-educativa
TS5 – Government: migliorare efficienza ed efficacia della macchina amministrativa, favorendo la
partecipazione sociale e la trasparenza dei processi
TS6 – Salute e Benessere: migliorare la qualità dei servizi di assistenza, supportare l’invecchiamento attivo,
favorire la diffusione di stili di vita sani e l’inclusione sociale
TS7 – Sicurezza e monitoraggio del territorio: garantire la sicurezza delle persone, delle infrastrutture
fisiche e informatiche e la tutela del patrimonio naturale e culturale
Mobilità Sicurezza e
Monitoraggio
del Territorio
Salute e
Benessere
Istruzione e
Formazione
Cultura e
Turismo
Government
Energia e
Ambiente
Figura 3: Le Traiettorie di Sviluppo del Cluster e i relativi obiettivi strategici.
18
Lo scenario delle Smart Communities Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
la verifica, sin dalle fasi progettuali, della
capacità economica in materia di modelli di
business che ne rendano fattibile l’evoluzione
dallo stadio di sperimentazione alla reale
adozione e l’effettivo supporto alla crescita
dei territori;
il coinvolgimento dei cittadini sin dalle fasi di
progettazione della soluzione, al fine di avere
chiari i bisogni sociali o le esigenze di tutela
del cittadino a cui la soluzione vuole o deve
rispondere e di poter sperimentare da subito
l’efficacia di eventuali meccanismi
incentivanti che coinvolgano la cittadinanza.
In un perimetro applicativo caratterizzato da una vasta
eterogeneità di temi e attori coinvolti, il Cluster ha
identificato i settori chiave per lo sviluppo di comunità
intelligenti, facendo riferimento, da un lato, a
riconosciuti driver industriali, potenziale volano di
sviluppo economico e sociale, e, dall’altro, alla
specificità riconosciuta del contesto culturale e
ambientale delle nostre città e del nostro territorio.
In relazione a tali domini applicativi, il Cluster definisce
un’agenda strategica degli indirizzi prioritari
(Traiettorie di Sviluppo, cfr.Figura 3) verso cui
orientare la ricerca e innovazione degli attori
nazionali e la collaborazione pubblico-privato in
questa area di specializzazione, con l’obiettivo di
fornire elementi utili alla programmazione delle risorse
nazionali, a un maggior coordinamento delle agende di
ricerca delle imprese e all’interazione proficua di
regioni ed amministrazioni locali.
In virtù dell’approccio alla base della definizione delle
Smart Communities, il perimetro delle Traiettorie è
dinamico e la sua definizione non può prescindere dai
traguardi dell’innovazione tecnologica e della ricerca
avanzata, dai trend industriali e dalle programmazioni
strategiche internazionali, nazionali e regionali. In
questo modo si intende garantire flessibilità nello
sviluppo del Cluster, che può così perseguire l’obiettivo
di una visione completa e sempre aggiornata delle
tematiche chiave per le Smart Communities. I
contenuti delle Traiettorie sono quindi da intendersi in
continua evoluzione e, come tali, sono oggetto di un
confronto permanente con imprese e centri di ricerca,
per indicazioni su sviluppi di innovazione tecnologica,
condivisione di scenari evolutivi e opportunità di
sinergie con altre aree di specializzazione.
Le Traiettorie di Sviluppo comprendono le tematiche
su cui vertono i quattro progetti presentati in risposta
all’Avviso per lo sviluppo e potenziamento di Cluster
Tecnologici Nazionali, nonché alcune tematiche di
riconosciuta e comprovata centralità per lo sviluppo di
comunità intelligenti, su cui il Cluster ha raccolto
manifestazioni di interesse a presentare proposte
progettuali da indirizzarsi a fonti di finanziamento
alternative (bandi nazionali e call europee).
Alla base delle Traiettorie di Sviluppo ci sono
tecnologie abilitanti chiave, che rendono possibile
l’implementazione di soluzioni indirizzate ai bisogni dei
singoli individui e delle comunità. Un maggiore
approfondimento sulle tecnologie abilitanti per le
Smart Communities è riportato in Sezione 5.
3. Il posizionamento dei
territori
20
Il posizionamento dei territori Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
21
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Il posizionamento dei territori
La presente sezione riporta un’analisi del
posizionamento delle Regioni coinvolte nel Cluster
SmartCommunitiesTech con riferimento alle vocazioni
e ai fabbisogni rispetto agli sviluppi di Smart
Communities. Il posizionamento è stato delineato,
oltre che con riferimento allo stato attuale, tenendo
conto delle strategie e delle opportunità di
finanziamento future. La fotografia dello stato attuale
è ricondotta a indicatori strutturali e di dominio
disponibili a livello regionale e ad aree di investimento
oggetto delle programmazioni di ricerca e sviluppo. La
fotografia delle opportunità future, invece, fa
riferimento alle specializzazioni regionali e alle future
programmazioni operative nazionali e regionali, con
uno sguardo anche alla programmazione europea.
L’analisi avviata dal Cluster non si propone di esaurire
le possibili dimensioni di indagine, ma costituisce una
prima base di delineazione degli elementi chiave per
posizionare un territorio rispetto al contesto articolato
e ricco di sfaccettature delle Smart Communities. Va
altresì sottolineato che le situazioni dei territori sono in
continua evoluzione e la fotografia qui riportata sarà
oggetto di continui aggiornamenti, anche in ragione
degli sviluppi delle programmazioni operative
nazionali e regionali.
La situazione rispetto agli obiettivi di
crescita europei e nazionali
Nel 2010 l’Unione Europea si è dotata di una strategia
(Strategia Europa 20202) che mira a una crescita
intelligente, grazie a investimenti più efficaci
nell'istruzione, la ricerca e l'innovazione; sostenibile,
grazie alla decisa scelta a favore di un'economia a
basse emissioni di CO2; e solidale, ossia focalizzata
sulla creazione di posti di lavoro e la riduzione della
povertà.
2 EUROPA 2020, Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e
inclusiva, COM(2010) 2020 definitivo
Per misurare i progressi compiuti nel conseguire gli
obiettivi della strategia Europa 2020, sono stati definiti
cinque obiettivi quantitativi per l'intera Unione
Europea, che vanno dall’occupazione alla ricerca e
sviluppo, dai cambiamenti climatici e sostenibilità
energetica all’istruzione e alla lotta alla povertà e
all'emarginazione, con lo scopo di misurare i progressi
rispetto alle dimensioni strutturali della strategia. Tutti
gli Stati membri si sono quindi impegnati a realizzare
gli obiettivi della strategia Europa 2020 e li hanno
tradotti in obiettivi nazionali, che riflettono la
situazione e le circostanze specifiche di ogni paese.
Proprio in virtù della riconosciuta centralità di queste
dimensioni per una crescita a livello nazionale e per la
competitività a livello europeo, si è innanzitutto
guardato al posizionamento dei territori del Cluster
rispetto a queste dimensioni (Tabella 1).
In generale, i territori del Cluster registrano valori degli
indicatori strutturali in linea e in larga parte superiori ai
risultati medi per l’Italia, evidenziando il buon punto di
partenza dei territori in materia di occupazione, ricerca
e sviluppo e capitale umano. In linea generale tali
risultati non sono lontani dagli obiettivi che l’Italia si è
proposta di raggiungere per il 2020, e in alcuni casi i
target sono addirittura già raggiunti. Prescindendo dal
risultato medio dei territori del Cluster, è comunque
importante osservare che le prestazioni dei singoli
territori rispetto alle dimensioni strutturali rimangono
diversificate e richiedono analisi di approfondimento
che le Regioni hanno maturato, anche in vista
dell’avvio della nuova programmazione dei fondi
strutturali. Per l’analisi di tali specificità si rimanda,
perciò, ai documenti strategici regionali, osservando,
in una logica di Cluster, la complementarietà delle
specificità locali e le conseguenti opportunità che
potranno scaturire dalle collaborazioni e dallo scambio
di esperienze fra i territori coinvolti.
22
Il posizionamento dei territori Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Indicatori strutturali
Ob
iett
ivo
EU
20
20
Ris
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ato
UE
28
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Ita
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gio
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ne
La
zio
Re
gio
ne
Pu
glia
An
no
di r
ife
rim
en
to
Tasso di occupazione (20-64 anni)
75,0% 69,2% 67,0% 59,9% 65,3% 66,7% 68,4% 71,1% 69,5% 70,7% 64,8% 68,1% 63% 45,7% 2014
Investimenti in R&S sul PIL
3,0% 2,03% 1,53% 1,31% 1,45% 2,03% 1,13% 1,84% 1,30% 1,64% 1,34% 1,26% 1,64% 0,84% 2013
Tasso di abbandono scolastico3
10% 11,2% 16% 15% 12,50% 12,7% 8,4% 8,5% 12,9% 13,2% 13,6% 13,8% 12,5% 16,9% 2014
Quota di 30-34enni con istruzione universitaria
40% 37,9% 26% 23,9% 26,1% 24,2% 23,5% 27,3% 25,9% 25,1% 31,3% 24,8% 31,6% 21,2% 2014
Popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale4 (%)
20mln 24,7% 2,2mln 29,9% 23,81% 21% 15,8% 19,6% 19,1% 15,7% 24,0% 22,4% 27,1% 49,6% 2012
Tabella 1: Posizionamento rispetto agli obiettivi di Europa 2020 e Italia 2020 [Fonte: Dati Eurostat / ISTAT5].
Il posizionamento rispetto ai temi chiave per le Smart Communities
La chiave di lettura che il Cluster dà al concetto di Smart Communities - intese come quei luoghi/contesti territoriali in
cui, grazie al supporto e all’applicazione di tecnologie pervasive e allo sviluppo di avanzate soluzioni applicative, è
possibile implementare processi e servizi innovativi, inclusivi, partecipativi, democratici e personalizzabili, in risposta
alle moderne sfide sociali e tecnologiche - ne fa emergere chiaramente la stretta correlazione con le diverse dimensioni
chiave di sviluppo della comunità intelligente. Queste fanno riferimento a settori sociali e applicativi quali mobilità,
3 Per i valori regionali è stato preso a riferimento l’indicatore “Giovani che abbandonano prematuramente i percorsi di istruzione e formazione professionale (totale)”. 4 I dati riportati fanno riferimento all’indicatore “Popolazione a rischio di povertà o esclusione” (Fonte: EUROSTAT). I target EU2020 e Italia2020 sono espressi in
termini di riduzione di persone a rischio o in situazione di povertà ed emarginazione. 5 Per i dati europei e nazionali: http://ec.europa.eu/eurostat/en/web/europe-2020-indicators/europe-2020-strategy/headline-indicators-scoreboard; per i dati
regionali: http://www.istat.it/storage/politiche-sviluppo/Archivio_unico_indicatori_regionali.zip.
23
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Lo scenario delle Smart Communities Lo scenario delle Smart Communities
sicurezza e monitoraggio del territorio, energia e ambiente, istruzione e formazione, cultura e turismo, salute e
benessere, government.
Il Cluster ha definito i domini applicativi di implementazione di Smart Communities con riferimento da un lato a driver
industriali che possano per la loro rilevanza essere di volano per uno sviluppo economico e sociale, e dall’altro tenendo
conto della specificità e rilevanza riconosciuta del contesto culturale ed ambientale delle nostre città e del nostro
territorio, in modo da poter garantire la possibilità di esportare le esperienze e i risultati in modo autorevole in contesti
con caratteristiche similari in ambito nazionale e fungere da riferimento nel contesto internazionale.
Il posizionamento dei territori del Cluster rispetto a tali dimensioni risulta pertanto un elemento importante nell’ottica
di valutarne le opportunità di sviluppo attraverso future progettualità o di riferimento per la condivisione di esperienze
e buone pratiche. Tale posizionamento è stato caratterizzato attraverso un insieme esemplificativo di indicatori, senza
obiettivo di esaustività, scelti in quanto rappresentativi dei settori di riferimento e di alcuni aspetti “smart”
comunemente associati all’innovazione in tali settori, ma anche in base alla disponibilità dei dati e al loro
aggiornamento (Tabella 2: Indicatori tematici rappresentativi di alcune dimensioni caratteristiche delle Smart
Communities [Fonte: dati Open Coesione (http://www.opencoesione.gov.it/opendata/#istat-title)].
SETTORE APPLICATIVO
Indicatore di contesto Anno di riferimento
MOBILITÀ Utilizzo di mezzi pubblici di trasporto
% Numero di occupati, studenti, scolari e utenti di mezzi pubblici che hanno utilizzato mezzi pubblici di trasporto sul totale delle persone che si sono spostate per motivi di lavoro e di studio e hanno usato mezzi di trasporto
2014
ENERGIA e AMBIENTE
Consumi di energia elettrica coperti da fonti rinnovabili
% Produzione lorda di energia elettrica da fonti rinnovabili (escluso idro) in percentuale dei consumi interni lordi di energia
2014
Raccolta differenziata dei rifiuti urbani
% Rifiuti urbani oggetto di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti urbani
2014
CULTURA e TURISMO
Tasso di turisticità gg/ab Giornate di presenza (italiani e stranieri) nel complesso degli esercizi ricettivi per abitante
2014
ISTRUZIONE e FORMAZIONE
Adulti che partecipano all’apprendimento permanente
% Popolazione 25-64 anni che frequenta un corso di studio o di formazione professionale in percentuale sulla popolazione della stessa classe di età
2014
GOVERNMENT Open Government Index % Numero indice su trasparenza, partecipazione e collaborazione nelle politiche di coesione (base Italia 2013=100)
2013
Grado di utilizzo di Internet nelle famiglie
% Persone di 6 anni e più che hanno usato Internet negli ultimi 12 mesi in percentuale sulla popolazione della stessa classe di età
2014
SALUTE e BENESSERE
Presa in carico degli anziani per il servizio di assistenza domiciliare integrata
% Anziani trattati in assistenza domiciliare integrata (ADI) rispetto al totale della popolazione anziana (65 anni e oltre)
2012
SICUREZZA e MONITORAGGIO DEL TERRITORIO
Percezione delle famiglie del rischio di criminalità nella zona in cui vivono
% Famiglie che avvertono molto o abbastanza disagio al rischio di criminalità nella zona in cui vivono sul totale delle famiglie
2014
Tabella 2: Indicatori tematici rappresentativi di alcune dimensioni caratteristiche delle Smart Communities [Fonte: dati Open Coesione (http://www.opencoesione.gov.it/opendata/#istat-title)].
In Figura 4 è riportato il posizionamento dei territori del
Cluster rispetto a tali indicatori con riferimento alla
media italiana. I dati evidenziano uno scenario, che pur
non essendo esaustivo nella caratterizzazione delle
singole dimensioni, evidenzia situazioni di specificità
dei singoli territori rispetto ai diversi settori applicativi
e situazioni anche molto diversificate tra le diverse
Regioni. Questa rappresentazione lascia quindi ampio
spazio a future valutazioni sui fattori determinanti e su
misure che possano incentivare o sostenere lo sviluppo
di tali dimensioni nel rispetto delle caratteristiche del
Il posizionamento dei territori
24
Il posizionamento dei territori Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
territorio, anche rispetto alle leve che possono attivare
l’innovazione sociale nei diversi ambiti.
25
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Il posizionamento dei territori
Figura 4: Il posizionamento dei territori del Cluster rispetto alla media italiana, con riferimento a un insieme esemplificativo di indicatori tematici rappresentativi di alcune dimensioni caratteristiche delle Smart Communities [Fonte: elaborazione dati
ISTAT].
26
Il posizionamento dei territori Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le risorse investite sui territori per
ricerca e sviluppo
Una disamina delle potenzialità e degli investimenti dei
territori sul tema Smart Communities non sarebbe
completa se non guardasse alle opportunità di
finanziamento già riservate dalle programmazioni
europee, nazionali e regionali su questi temi. Il Cluster
SmartCommunitiesTech si è, infatti, venuto a
costituire in uno scenario di opportunità di bandi e
azioni di finanziamento a carattere nazionale ed
europeo, inerenti ambiti strettamente correlati alle
Traiettorie di Sviluppo del Cluster, nonché settori
6 European Commission, Research and Innovation, Seventh FP7
Monitoring Report, 30 march 2015,
http://ec.europa.eu/research/evaluations/pdf/archive/fp7_monitoring_re
ports/7th_fp7_monitoring_report.pdf#view=fit&pagemode=none
applicativi in cui le tecnologie ICT rappresentano
elementi abilitanti chiave.
La Programmazione Europea
La passata programmazione europea ha visto l’Italia
fortemente coinvolta nella presentazione di proposte
progettuali in risposta ai bandi del 7PQ (al terzo posto
per numero di proponenti e per contributi finanziari
richiesti6) ma con un tasso di successo ancora inferiore
alla media europea (18,3% rispetto al 20,5% della
media EU-286). Guardando, poi, alla nuova
programmazione Horizon 20207, è interessante
osservare che l’Italia si colloca al sesto posto per
7 I dati fanno riferimento alla distribuzione dei fondi Horizon 2020 attraverso
contratti firmati entro il 1° dicembre 2015 da partecipanti degli stati Membri
(UE-28) (Fonte: DG Research and Innovation; “Horizon 2020 Monitoring
Report 2014”).
0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600
ICT
Secure, Clean and Efficient Energy
Smart, Green and Integrated Transport
Climate Action, Environment, Resource Efficiency and Raw Materials
Secure Societies
Inclusive, innovative and reflective societies
Health, demographic change and wellbeing
Smart Cities & Communities
384
249
87
82
44
37
22
9
40
24
8
7
7
6
1
0
Numero Progetti con Coordinatore Italiano Contributo UE [mln €] Costo Totale [mln €] Numero Progetti
Figura 5: Risultati del primo biennio (2014-2015) della programmazione H2020: numero di progetti approvati, costo totale dei progetti approvati (in milioni di Euro), contributo europeo ai progetti approvati (in milioni di Euro), numero di progetti coordinati
da partner italiani [Fonte: elaborazione dati CORDIS1].
27
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Il posizionamento dei territori
contributo ricevuto dalla Commissione Europea
(8,19%), dopo Germania, Regno Unito, Francia,
Spagna e Olanda, anche se mantiene tassi di successo
ancora inferiori alla media EU-28, sia in relazione alle
Leadership Industriali (12,4% a fronte del 14,5% della
media europea), sia in relazione alle Sfide Sociali
(13,0% a fronte del 16% della media europea).
Dal punto di vista degli ambiti di ricerca e sviluppo, se i
bandi del 7PQ hanno indirizzato principalmente
energia, ambiente, mobilità e salute - oltre a sviluppi di
tecnologie abilitanti nuovi servizi e applicazioni
riconducibili alle smart cities - la programmazione
Horizon 2020 ha espressamente confermato la
strategicità di finanziare la ricerca e innovazione in
risposta alle esigenze delle moderne città e comunità
intelligenti. La programmazione dei fondi 2014-2020
ha trasposto l’acquisita sensibilità verso i temi delle
grandi sfide sociali prevedendo finanziamenti dedicati
all’innovazione delle tecnologie abilitanti e alla loro
applicazione nei diversi settori verticali. In particolare,
se si guarda ai risultati delle prime call H2020 (Figura
5), è possibile osservare ancora una significativa
concentrazione dei finanziamenti (e del numero di
progetti) su temi tradizionalmente legati a Smart Cities
and Communities (quali energia e mobilità) ma anche
una decisa proposizione su ambiti quali la sicurezza
urbana, del territorio e delle infrastrutture critiche
(Secure Societies), l’inclusione sociale, l’open
government e la cultura (Inclusive, innovative and
reflective societies), oltre alle progettualità
esplicitamente declinate rispetto a Smart Cities and
Communities. Gli sviluppi inerenti le città intelligenti
sono stati infatti oggetto di bandi di finanziamento
dedicati, che hanno peraltro visto città italiane
aggiudicarsi importanti fondi per lo sviluppo di grandi
progetti di trasformazione dei contesti urbani,
attraverso i progetti SHAR-LLM - Sharing Cities
(Milano), REPLICATE - REnaissance of Places with
Innovative Citizenship and TEchnology (Firenze),
SMARTER TOGETHER - Smart and Inclusive Solutions
for a Better Life in Urban Districts (Venezia) e
SmartEnCity - Towards Smart Zero CO2 Cities across
Europe (Lecce).
La Programmazione Nazionale
Per quanto concerne, invece, il panorama nazionale,
nel 2012 il MIUR ha destinato risorse finanziarie allo
sviluppo di Smart Communities attraverso bandi per la
presentazione di idee progettuali e per l’innovazione
sociale, parte dei quali destinati espressamente alle
Regioni della Convergenza (attraverso il Programma
Operativo Nazionale “Ricerca e Competitività” 2007-
2013).
Il bando MIUR per i Cluster Tecnologici Nazionali
Nel maggio 2012 il MIUR ha emesso l’Avviso per lo
sviluppo e potenziamento di Cluster Tecnologici
Nazionali (Decreto Direttoriale 257/Ric del 30 maggio
2012), per promuovere la costruzione di grandi
aggregati nazionali, partendo dai distretti e dai parchi
scientifici e tecnologici esistenti, su ambiti di
riconosciuto interesse strategico per l’industria
italiana. Le risorse complessive rese disponibili
attraverso il bando ammontano a 368 milioni di euro (di
cui 305 milioni in forma di credito agevolato e 63 milioni
come contributi alla spesa) più altri 40 milioni di euro
destinati ad alcune regioni del Sud.
In questo contesto il Cluster SmartCommunitiesTech
ha candidato quattro progetti che rispecchiano le
priorità su cui le aziende e i territori aderenti al Cluster
hanno espresso l’interesse di declinare le comunità
28
Il posizionamento dei territori Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
intelligenti: scuola e istruzione, turismo e beni culturali,
energia, mobilità. Tali progetti sono stati ammessi a
finanziamento per un valore totale di 39 milioni di euro,
ripartiti sul territorio nazionale come indicato in Figura
6. Come si può osservare le ricadute non riguardano
soltanto le regioni aderenti al Cluster, ma si estendono
anche a territori non aderenti, a testimoniare la
capacità di aggregazione del Cluster e l’interesse di
buona parte del territorio nazionale verso i temi delle
smart communities.
Dal punto di vista degli attori industriali (), va
sottolineata la capacità del Cluster di attivare,
attraverso i progetti di ricerca e sviluppo, le diverse
realtà imprenditoriali, dalle grandi imprese (a cui è
andato il 36% dei finanziamenti per i progetti del
Cluster) alle micro imprese (che sono destinatarie del
10% dei finanziamenti).
Il Bando MIUR per Smart Cities and Communities e
Social Innovation
Attraverso l’Avviso per la presentazione di idee
progettuali per Smart Cities and Communities and
Social Innovation (Decreto Direttoriale prot.n. 391/Ric
del 5 luglio 2012), il MIUR ha destinato finanziamenti a
interventi per lo sviluppo di Città Intelligenti su tutto il
territorio nazionale e, in parte, a progetti di
Innovazione Sociale presentati da giovani di età non
superiore ai 30 anni. Il MIUR ha peraltro individuato 16
ambiti di sviluppo, inerenti differenti declinazioni della
tematica “Smart Cities and Communities” (Sicurezza
del Territorio, Invecchiamento della Società,
Tecnologie Welfare ed Inclusione, Domotica, Giustizia,
Scuola, Waste Management, Tecnologie del Mare,
Salute, Trasporti e Mobilità Terrestre, Logistica Last-
Mile, Smart Grids, Architettura Sostenibile e Materiali,
Cultural Heritage, Gestione Risorse Idriche, Cloud
Computing Technologies per Smart Government), che
hanno costituito il riferimento per la proposizione delle
progettualità.
Figura 6: Ripartizione territoriale dei finanziamenti ottenuti dal Cluster SmartCommunitiesTech attraverso il Bando MIUR per i
Cluster Tecnologici Nazionali [Fonte: elaborazione dati Fondazione Torino Wireless].
29
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Il posizionamento dei territori
In questo contesto il MIUR ha ammesso alle
agevolazioni economiche 80 progetti, di cui 32 di
ricerca industriale che riguardano le cosiddette Città
Intelligenti e 48 di Innovazione Sociale proposti da
giovani under 30, per un totale di circa 347 milioni di
Euro, di cui 305 milioni costituiscono il totale delle
agevolazioni8. I 32 progetti di ricerca industriale
prevedono la partecipazione complessiva 399 soggetti,
di cui 302 sono soggetti industriali privati (GI e PMI) e
97 sono soggetti pubblici del mondo ricerca (università,
enti, istituzioni e organismi di ricerca). I 48 progetti di
Innovazione Sociale proposti da giovani under 30,
finanziati per un totale di 25 milioni di euro, riguardano
soluzioni tecnologicamente innovative per risolvere
specifiche problematiche presenti nel tessuto urbano
di riferimento.
Le opportunità riservate alle Regioni della
Convergenza (PON R&C)
Nell'insieme strutturato di interventi su cui il MIUR e il
MiSE hanno concentrato le risorse a loro disposizione
attraverso il Programma Operativo Nazionale “Ricerca
e Competitività” 2007-2013 (PON “R&C”) si
8 http://attiministeriali.miur.it/anno-2014/febbraio/dd-13022014-
%281%29.aspx
annoverano gli interventi inerenti Smart Cities and
Communities. In particolare, con Decreto Direttoriale
n. 84/Ric del 2 marzo 2012, il MIUR ha attivato due linee
di intervento, una rivolta alla presentazione di idee
progettuali per le “Smart Cities e Communities” e
l'altra per “Progetti di innovazione sociale”. Obiettivo
degli interventi è lo sviluppo di soluzioni fortemente
innovative che, attraverso i più avanzati strumenti
tecnologici, possano contribuire allo sviluppo dei
territori e rispondere ai bisogni concreti della
collettività per migliorare la qualità della vita dei
cittadini. Per questi interventi sono state messe a
disposizione risorse pari a circa 200 milioni di euro e
sono stati finanziati 8 progetti, di cui 4 riferiti all’Azione
Integrata per la Società dell'Informazione e 4 riferiti
all’Azione Integrata per lo Sviluppo Sostenibile9.
Maggiori dettagli su obiettivi e dotazione finanziaria di
questi progetti sono riportati in Tabella 3. Si può
osservare il forte coinvolgimento del territorio
pugliese, che risulta rappresentato in sette degli otto
progetti di ricerca e innovazione e la stretta relazione
con gli altri territori della Convergenza.
9 I dati fanno riferimento a quanto riportato da fonti istituzionali
http://www.ponrec.it/programma/interventi/smartcities/
Grande
Impresa
36%
Media Impresa
11,2%
Piccola Impresa
27%
Micro Impresa 10,1%
Organismi di
Ricerca
15,7%
Figura 7: Ripartizione per tipologia di attori dei finanziamenti ottenuti da SmartCommunitiesTech attraverso il Bando MIUR per i
Cluster Tecnologici Nazionali [Fonte: elaborazione dati Fondazione Torino Wireless].
30
Il posizionamento dei territori Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Progetto Regioni coinvolte
Contributo totale [Euro]
Obiettivi
BE&SAVE - AQUASYSTEM - SIGLOD Campania 49.162.628,07 Sviluppo dei temi della gestione del ciclo di vita dei beni (distribuzione, valorizzazione energetica, interramento in discarica in sicurezza) e della gestione del ciclo integrato dell’acqua.
Puglia
Calabria
Sicilia
DICET - INMOTO - ORganization of Cultural HEritage for Smart Tourism and Real-time Accessibility (OR.C.HE.S.T.R.A.)
Campania 33.226.000,02 Sviluppo di strumenti di valorizzazione e capitalizzazione dell’offerta culturale e delle risorse ambientali di un territorio e la promozione e commercializzazione dell’offerta turistica da parte delle PA locali.
Puglia
Calabria
Sicilia
EDOC@WORK 3.0 Campania 25.488.929,00 Sviluppo di una soluzione strutturata e scientificamente solida a tutta la filiera dell’Education, dalla scuola primaria sino alla formazione professionale operando su tutta la catena del valore
Puglia
i-NEXT Sicilia 16.791.892,50 Sviluppo di soluzioni tecnologiche e gestionali integrate per la PA in grado di contenere i costi economici, ambientali e sociali determinati dai consumi energetici e dalla mobilità di persone e merci.
Puglia
PRISMA Sicilia 26.560.528,34 Sviluppo di una piattaforma “open” interoperabile di cloud computing per i servizi di e-goverment, su cui realizzare una serie di applicazioni per la Pubblica Amministrazione Locale.
Campania
Puglia
Smart Energy Master per il governo energetico del territorio - SINERGREEN - RES NOVAE
Sicilia 50.760.845,92 Attività di ricerca sui sistemi di produzione e gestione dell’energia, sulle reti di distribuzione e storage a scala locale
Puglia
Campania
Calabria
SMART HEALTH CLUSTER OSDH - SMART FSE -STAYWELL
Sicilia 42.351.984,95 Sviluppo di un’infrastruttura innovativa di carattere tecnologico, con applicazioni a livello sovra/regionale, locale e individuale che abilitano nuovi modelli di intervento nei principali momenti della salute e del benessere dei cittadini.
Puglia
Campania
Calabria
Smart Tunnel Campania 10.122.837,48 Sviluppo di tecnologie per il controllo e la razionalizzazione del traffico di navi mercantili e passeggeri in area portuale, la movimentazione e la gestione dei container, la movimentazione e gestione degli automezzi.
Tabella 3: I progetti di Smart Cities and Communities finanziati dal Programma Operativo Nazionale “Ricerca e Competitività” 2007-2013 (PON “R&C”) [Fonte: http://www.ponrec.it/open-data/progetti?LineaInterventoID=4].
31
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Il posizionamento dei territori
La Programmazione Regionale
A livello regionale, sebbene non sia possibile ricondurre direttamente i finanziamenti della precedente
programmazione ai temi delle Smart Cities and Communities, è interessante osservare che alcuni ambiti oggetto di
finanziamento possono essere messi in relazione con gli obiettivi chiave di sviluppo delle Smart Communities, quali,
per esempio, energia, ambiente, cultura e turismo. In Figura 8 si riportano i finanziamenti dei programmi operativi
FESR e FSE sui territori coinvolti nel Cluster, con una focalizzazione su alcuni temi il cui perimetro di azione presenta
un allineamento con le dimensioni di sviluppo e gli obiettivi del Cluster10.
In linea generale, in pressoché tutti i territori, si può osservare la forte concentrazione delle risorse sui temi
dell’occupazione, che comprende “misure attive e preventive sul mercato del lavoro, interventi che incoraggiano un
invecchiamento attivo prolungando la vita lavorativa; misure per migliorare l'accesso all'occupazione, aumentare la
partecipazione sostenibile e il progresso delle donne, ridurre le discriminazioni e riconciliare vita lavorativa e privata” e a
seguire su quelli dell’istruzione, che comprende “interventi mirati alla promozione del successo scolastico e all’inclusione
sociale in contrasto alla dispersione scolastica; azioni rivolte a migliorare gli apprendimenti degli studenti e a valorizzare le
eccellenze, nonché interventi a favore del personale della scuola (come la formazione) e percorsi di istruzione per adulti”. Si
possono poi rilevare i consistenti investimenti in Puglia, con una concentrazione sul tema dell’ambiente (“interventi
sulla distribuzione, collettamento e trattamento dei reflui e sulla gestione dei rifiuti. Include
10 I dati riportati in Figura 7, elaborati a partire dai dati resi disponibili da OpenCoesione (http://www.opencoesione.gov.it/), fanno riferimento a investimenti di varia
natura, fra i quali acquisto di beni e servizi, infrastrutture e incentivi alle imprese.
0
100
200
300
400
500
600
700
800
900
1.000
Finanzi
am
enti
[m
ln E
uro
]
Agenda digitale Energia Ambiente Cultura e turismo Occupazione Inclusione sociale Istruzione
Figura 8: Finanziamenti destinati dalla programmazione regionale 2007-2013 su alcuni temi specifici [Fonte: elaborazione dati OpenCoesione].
32
Il posizionamento dei territori Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
inoltre interventi di prevenzione dei rischi, che comprendono la realizzazione di opere di difesa dei centri abitati, degli
insediamenti produttivi e delle infrastrutture, oltre alla prevenzione dell’erosione dei litorali e dei dissesti idrogeologici”) e,
a seguire, dell’occupazione, dell’inclusione sociale (“comprende sia interventi per migliorare l’inclusione sociale dei gruppi
svantaggiati - integrazione e rientro nel mondo del lavoro delle persone svantaggiate - sia gli investimenti in infrastrutture
sociali”) e dell’istruzione.
Le sinergie con le Smart Specialisation regionali
In Italia, già prima della comunicazione 'Regional
Policy contributing to smart growth in Europe 2020'
della Commissione europea si era lavorato per evitare
la frammentazione degli interventi e mettere a sistema
gli sforzi in materia di sostegno all’innovazione, con
l’individuazione di alcuni ambiti prioritari su cui favorire
la nascita e lo sviluppo dei cluster tecnologici nazionali.
L’analisi delle smart specialisation strategy regionali
ha, inoltre, contribuito ad identificare le aree e le
traiettorie di sviluppo più significative espresse a livello
territoriale offrendo così il contesto di riferimento e gli
elementi di riscontro per la definizione dei Piani
attuativi della strategia.
Sulla base del quadro descritto e tenendo conto degli
indirizzi europei, in particolare delle sfide della società
di Horizon 2020, nel maggio 2016 è stata approvata la
Strategia Nazionale di Specializzazione Intelligente
(SNSI), che individua alcune aree tematiche nazionali
che rappresentano i nuovi mercati di riferimento
riportate di seguito:
1. Industria intelligente e sostenibile, energia e
ambiente
2. Salute, alimentazione, qualità della vita
3. Agenda Digitale, Smart Communities,
Sistemi di mobilità intelligente
4. Turismo, Patrimonio culturale e industria
della creatività
5. Aerospazio e difesa
La SNSI, ad eccezione delle misure generali e di
contesto e di quelle specifiche individuate dai
programmi operativi, si attua attraverso lo strumento
dei Piani attuativi della strategia, condivisi tra tutti i
livelli di governo e gli stakeholder. In relazione alla
SNSI verranno istituiti una Cabina di regia composta
dai rappresentanti delle amministrazioni centrali e
della Conferenza delle Regioni e Province Autonome,
nonché gruppi di lavoro specifici per ogni area tematica
nazionale, che rappresentano il livello di governance
intermedio i cui membri sono individuati dalla Cabina
di regia.
I gruppi di lavoro sono responsabili di sottoporre alla
Cabina di regia proposte di piano, anche recependo i
contributi provenienti da partenariati costituiti da
Amministrazioni centrali e regionali, associazioni
imprenditoriali e reti, Cluster Tecnologici Nazionali o
altre aggregazioni pubblico-private, Università, enti e
organismi di ricerca, rappresentanti della società civile.
Nel documento di Roadmap del Cluster Smart
Communities, in ottica di allineamento rispetto ai temi
strategici e alle future programmazioni dei territori
coinvolti, sono state analizzate le strategie regionali
per la ricerca e l’innovazione rispetto alle Traiettorie di
Sviluppo del Cluster. Il risultato di tale analisi, riportato
schematicamente in Figura 9 evidenzia quali
Traiettorie presentino sinergie con le aree prioritarie di
sviluppo indicate dai documenti di Smart
Specialisation delle regioni aderenti al Cluster. La
declinazione di tali aree prioritarie nei documenti di
Smart Specialisation regionale è riportato in maggior
dettaglio in Tabella 4.
La stessa Tabella riporta anche l’allineamento delle
Traiettorie del Cluster rispetto alle specializzazioni
intelligenti delle Regioni dell'Obiettivo “Convergenza”
(Basilicata, Calabria, Sicilia, Campania) e delle Regioni
in transizione (Abruzzo, Molise e Sardegna). In linea
generale, lo schema di Figura 9 permette di apprezzare
la forte sinergia delle Traiettorie con le Smart
Specialisation regionali, che, in alcuni casi (per
33
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Il posizionamento dei territori
esempio energia e ambiente, salute e benessere), vede
il tema citato fra le aree prioritarie di sviluppo della
quasi totalità dei territori, mentre in altri (come
Istruzione e Formazione) emerge un orientamento
verso le specializzazioni di un numero più contenuto di
territori. Per quanto concerne la Traiettoria
Government, alla luce dei suoi contenuti e della sua
articolazione, al di là dello schema delle
corrispondenze riportato in Tabella, l’allineamento è
direttamente riconducibile all’impegno che accomuna
tutte le Regioni nella definizione delle strategie e
priorità di attuazione delle Agende Digitali Regionali.
Figura 9: Sinergie tra le Smart Specialisation regionali e le Traiettorie del Cluster ([*] per l’ambito di intervento “Sostenibilità ed
evoluzione dei modelli di business” si rimanda ai riferimenti S3 dell’ambito “Continuità assistenziale”).
34
Il posizionamento dei territori Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Traiettoria Rif. S3 Regione Aree prioritarie di sviluppo
Mobilità
Automotive
Meccatronica
Made In
Piemonte Sistemi di bordo per l’ausilio alla guida, la sicurezza attiva e passiva e la gestione
delle emergenze
Tecnologie Car-to-Car Communication (C2C) e Car-to-Infrastructure (C2I),
infomobilità e infotainment
Sistemi di gestione flotte /AVL/AVM e per il trasporto intermodale
Sistemi di smart ticketing, accesso regolamentato e sistemi informatici
geolocalizzati (POI)
Sistemi integrati per la citylogistic e la gestione di flotte di mezzi per la mobilità
in condivisione
HMI: Human Machine Interface: area dell’interazione uomo-macchina
TRACK-CHAIN: tracciabilità, rintracciabilità e autenticazione dei prodotti
agroalimentari, logistica in ambito agrifood
Sicurezza e
qualità della vita
nel territorio
Tecnologie del
Mare
Liguria SMART MOBILITY
Reti di trasporto di persone e infomobilità:
o pianificazione e gestione della mobilita urbana pubblica e privata;
o gestione delle flotte veicolari pubbliche e private;
o interazione con il cittadino (raccolta e diffusione di informazioni);
o gestione aree ad accesso controllato;
o centrali di supervisione e supporto alla decisione;
o tecnologie per la sicurezza e comfort nei trasporti.
Reti di trasporto delle merci:
o monitoraggio e gestione dei flussi di trasporto;
o gestione dei nodi logistici (porti, aeroporti ed interporti);
o pianificazione e gestione del trasporto intermodale;
o interazione fra sistemi e processi gestiti da Amministrazioni e soggetti
differenti;
o centri di supervisione e gestione della logistica;
o gestione della distribuzione urbana delle merci;
Valutazione della sostenibilità ambientale ed economica degli interventi:
o modelli di correlazione traffico – emissioni;
o benchmarking, modelli costi/benefici, business plans.
LOGISTICA SICUREZZA E AUTOMAZIONE NELLE AREE PORTUALI
Gestione integrata porto-città e porto-autostrade dei flussi veicolari
Mobilità
sostenibile
Lombardia Nuove tecnologie per i veicoli leggeri
Efficienza energetica e riduzione delle emissioni nei trasporti
Sistemi intelligenti di trasporto e di mobilità sostenibile
Sicurezza nella mobilità di persone e merci
ICT e Fotonica
Fabbrica
Intelligente
Toscana Applicazioni e servizi per la città intelligente (infomobilità, beni culturali,
inclusione sociale, intercultura, ehealth, e-gov) (roadmap di Innovazione)
Sviluppo soluzioni di mobilità urbana sostenibile (roadmap legate ad interventi di
sistema)
Soluzioni innovative nella microelettronica e nella sensoristica, per l’abilitazione
di servizi intelligenti di trasporto e di mobilità in contesti urbani, soprattutto nei
casi di forte presenza turistica stagionale (Smart Specialisation e Turismo)
Processi ecosostenibili (riduzione consumi idrici, soluzioni gestioni acque reflue,
abbattimenti consumi energetici, efficienza energetica dei dispositivi e dei
manufatti, soluzioni di infomobilità e logistica intermodale, smart grid and
storage…) (roadmap di Innovazione)
35
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Il posizionamento dei territori
Traiettoria Rif. S3 Regione Aree prioritarie di sviluppo
Qualità della Vita Trento Piattaforme abilitanti e soluzioni / servizi legati al concetto di «internet del
futuro» per la Smart Mobility
Tecniche e strumenti per garantire la compatibilità tra lo sviluppo di sistemi
avanzati (per esempio di mobilità) e territorio
Green Economy Lazio Sviluppo di sistemi di mobilità per la realizzazione di progetti nell’ottica “Smart
City” – “innovazione nei materiali, nei carburanti, nei sistemi di mobilità elettrica,
comprese le reti infrastrutturali e le piattaforme ICT ad essa riconducibili”, nella
logistica del trasporto terrestre e marittimo; cantieristica e portualità sostenibile
Agroalimentare
Meccatronica e
Motoristica
Emilia-
Romagna11
PRIORITÀ STRATEGICA A
SUPPLY CHAIN SMART E GREEN
o Gestione della supply chain nel settore alimentare: tecniche per
l’identificazione automatica (QR, RFID passivi UHF e NFC), standard e
interoperabilità della supply chain, raccolta dati, tecniche per
l’ottimizzazione dell’impatto ambientale e la logistica
o Agroindustria smart: Applicazione di IoT, tecnologie per l’analisi dei dati e la
simulazione
SOLUZIONI SMART, ADATTATIVE, SICURE
o Sistemi di trasporto intelligenti: sensori innovativi ed integrati, data fusion,
situation awareness, sistemi ADAS (Advanced Driver Assistance Systems) e
a guida autonoma
Manifattura
sostenibile
Puglia Trasporti e logistica avanzata
Traiettoria Rif. S3 Regione Aree prioritarie di sviluppo
Energia e
Ambiente
Chimica
Verde/Cleantech
Meccatronica
Made In
Piemonte Gestione, trattamento e valorizzazione dei rifiuti
Gestione, trattamento e valorizzazione delle acque reflue
Gestione delle materie prime seconde
PROCESSI GREEN: applicazioni della meccatronica e dei sistemi avanzati
di produzione per l’eco-efficienza e l’eco-compatibilità dei processi
produttivi
FOOD-SUSTAINABILITY: ottimizzazione dell’uso delle risorse naturali e
idriche, del riutilizzo di sotto-prodotti, riduzione dell’impatto ambientale;
ottimizzazione e razionalizzazione energetica dei processi produttivi e
distributivi nella filiera alimentare
11 Le priorità strategiche per la Regione Emilia-Romagna sono esplose nel seguente documento http://www.regione.emilia-romagna.it/fesr/por-fesr/por2014-
2020/documenti/strategia-di-ricerca-e-innovazione-per-la-specializzazione-intelligente/at_download/file/C008_fondi_ris3er-web.pdf
36
Il posizionamento dei territori Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Traiettoria Rif. S3 Regione Aree prioritarie di sviluppo
Qualità della Vita Trento Utilizzo sostenibile delle risorse (acqua, suolo, rifiuti, recycling, tecniche e
tecnologie di waste to energy, settore estrattivo)
Sicurezza e Monitoraggio Ambientale, GIS e Remote Sensing
Edilizia Sostenibile e Recupero Edilizio (tecniche di eco-design e
progettazione partecipata, sviluppo di materiali e tecniche per l’indoor
comfort, sistemi di certificazione energetica, sistemi di domotica per il
comfort, riuso / riciclo dei materiali)
Smart Systems (per esempio Smart Grids, Smart Buildings, dispositivi per
adattamento ai cambiamenti climatici, smart accounting, modellizzazione
e simulazione virtuale e assistita)
Energie Rinnovabili / Sistemi Energetici (energia solare termodinamica,
energie da biomasse, biomassa alternativa, tecniche di recupero / riuso,
generazione di combustibili sintetici, sistemi energetici micro
cogenerativi, biotecnologie industriali per le energie rinnovabili)
Sicurezza e qualità
della vita nel
territorio
Tecnologie del Mare
Liguria SMART ENVIRONMENT
Efficienza energetica:
o Green house e green building
o Tecnologie per il contenimento dell’impatto ambientale derivanti
dall’uso di fonti fossili
Reti di distribuzione e accumulo di energia:
o Smart Grids
Sviluppo di materiali e tecnologie per la produzione distribuita e
l’accumulo di energia (SMES, SOFC)
Energie rinnovabili:
o Biomasse (sistemi di gassificazione di biomasse, trattamento di
residui organici da fermentazione, trattamento e depurazione,
valorizzazione energetica degli scarti)
o Fotovoltaico
FACTORIES FOR THE FUTURE
Tecnologie della conoscenza e tecniche di analisi semantica per lo
sfruttamento di basi di conoscenza finalizzate allo sviluppo di strumenti
software relativi alla gestione della sicurezza, la prevenzione degli
infortuni e la progettazione di edifici sostenibili dal punto di vista
dell’impatto ambientale
Monitoraggio delle emissioni industriali inquinanti
Recupero e valorizzazione dei sottoprodotti e/o rifiuti organici
Controllo, riduzione e captazione CO2
Gestione integrata delle acque (trattamento reflui civili agricoli ed
industriali, valorizzazione e riutilizzo delle acque, miglioramento ed
ottimizzazione dei nuovi sistemi di depurazione, riutilizzo integrale delle
acque depurate per usi civili e agricoli)
Riduzione dell’impatto ambientale dei mezzi navali e nautici, compreso
l’inquinamento acustico
Monitoraggio ambientale marino
37
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Il posizionamento dei territori
Traiettoria Rif. S3 Regione Aree prioritarie di sviluppo
Eco-Industria
Sostenibilità
ambientale
Agroalimentare
Manifatturiero
Avanzato
Mobilità sostenibile
Lombardia Sviluppo di tecnologie per le Smart Grid
Sviluppo di tecnologie per la gestione e il monitoraggio delle infrastrutture
di rete e di integrazione delle infrastrutture tecnologiche
Sviluppo di tecnologie delle fonti rinnovabili
Sistemi di accumulo di energia di piccola e di grande taglia
Infrastrutture di ricarica per la mobilità elettrica
Gestione intelligente ed efficientamento dell’illuminazione
Tecnologie e materiali del sistema dell’edilizia sostenibile
Tecnologie per la gestione, il monitoraggio e il trattamento dell’acqua,
dell’aria e dei rifiuti
Processi catalitici sostenibili per applicazioni industriali
Creazione di bioraffinerie per ottenere prodotti a valore aggiunto
Nuovi processi chimici “a cascata” catalizzati e/o biocatalizzati
Integrati
Sistemi produttivi per la sostenibilità delle biorisorse
Sistemi di produzione evolutivi e adattativi finalizzato al riciclo dei
materiali a fine vita
Sistemi manifatturieri per la sostenibilità ambientale
Nuove tecnologie per i veicoli leggeri
Efficienza energetica e riduzione delle emissioni nei trasporti
38
Il posizionamento dei territori Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Traiettoria Rif. S3 Regione Aree prioritarie di sviluppo
Fabbrica Intelligente Toscana Sviluppo soluzioni energetiche (filiera geotermica, dispositivi di controllo
elettronico, sistemi di accumulo elettrico-chimico-meccanico, sistemi di
monitoraggio e sensoristica avanzata…) (roadmap di ricerca industriale)
Processi ecosostenibili (riduzione consumi idrici, soluzioni gestioni acque
reflue, abbattimenti consumi energetici, efficienza energetica dei
dispositivi e dei manufatti, soluzioni di infomobilità e logistica
intermodale, smart grid and storage…) (roadmap di innovazione)
Soluzioni di progettazione avanzata (design for disasselmbing and for
dismalting, ambient intelligence, filiera del recupero della materia,
revamping e retrofitting…) (roadmap di innovazione)
Riqualificazione urbana, in termini di valorizzazione del patrimonio
esistente, con conseguente limitazione del consumo di suolo, e
un’attenzione particolare al sostegno dell’edilizia sociale (Smart
Specialisation e Innovazione Urbana)
Clima ed energia dove, in raccordo con le politiche nazionali, è maggiore
la necessità di tenere sotto controllo il raggiungimento degli obiettivi
europei relativi alle emissioni di gas ad effetto serra, di efficienza
energetica e di consumi da energia rinnovabile. Tra le azioni prioritarie è
possibile segnalare l’efficientamento energetico delle strutture pubbliche
e delle strutture produttive (Smart Specialisation e Innovazione Urbana)
Per i processi di automazione, lo sviluppo di applicazioni tecnologiche
basate sulla domotica, tecnicamente denominate, Smart Building and
Homes (Smart Specialisation e Turismo)
Tecnologie per impianti di produzione di energia elettrica e termica da
fonti rinnovabili (Smart Specialisation e diffusione di filiere green)
Riduzione dei consumi energetici con tecnologie per l’efficientamento dei
cicli produttivi e degli immobili: l’obiettivo rimane quello di consolidare lo
sviluppo di tecnologie che consentano di agire sulle due componenti
dell’efficienza energetica delle imprese, quindi sia sui cicli di produzione
che sugli immobili (Smart Specialisation e diffusione di filiere green)
Recupero e riciclo della materia: saranno incentivati i processi di recupero
e riciclo della materia al fine di favorire la creazione di una vera a propria
filiera industriale toscana del riciclo (processi di riciclo delle frazioni dei
rifiuti urbani, dei rifiuti industriali e dei rifiuti inerti) (Smart Specialisation e
diffusione di filiere green)
39
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Il posizionamento dei territori
Traiettoria Rif. S3 Regione Aree prioritarie di sviluppo
Meccatronica e
Motoristica
Edilizia e Costruzioni
Industrie Culturali e
Creative
Emilia-
Romagna11
PRIORITÀ STRATEGICA A
SOLUZIONI ECOLOGICHE
o Sistemi per la generazione, lo stoccaggio e la distribuzione
dell’energia: sistemi di accumulo elettrochimici, supercondensatori,
KERS, sistemi ad idrogeno, cosimulazione e smart grid, tecnologie
cogenerative
EDIFICI E CITTA' INTELLIGENTI
o Accessibilità, comfort e smart automation degli ambienti abitativi e
pubblici: integrazione e interoperabilità di impianti domestici
dimensionati in base agli utilizzatori, gestione ottimizzata a fini di
efficienza.
o Rigenerare le città: edifici efficienti ed energia pulita: soluzioni
integrate involucro-impianti, gestione e controllo degli impianti,
anche a distanza, monitoraggio dei consumi e supporto alla decisione
energetica, infrastrutture tecnologiche di rete
PRIORITÀ STRATEGICA B
PROCESSI CREATIVI E NUOVI MODELLI DI BUSINESS
o Ecosystem services: riciclo e riuso della conoscenza, prevenzione del
rischio climatico, riduzione degli impatti antropici, formazione a
distanza, comunicazione pervasiva
Sustainable Living Veneto Realizzazione di costruzioni sostenibili ed energeticamente efficienti (ad
es. Zero Energy Building)
Ricerca e lo sviluppo di processi atti alla salvaguardia ambientale, ai servizi
di supporto al cittadino e ai processi per la riduzione dell’inquinamento ivi
inclusi innovativi sistemi tecnologici di monitoraggio, ottimizzazione e
innovazione del ciclo dei rifiuti, la progettazione di tecniche e materiali per
costruzioni energeticamente efficienti, lo sviluppo di nuove azioni
indirette e politiche per affrontare il cambiamento climatico e i suoi effetti
sul territorio
Green Economy Lazio Bioedilizia con interventi su tecnologie e nuovi materiali relativi per
l’efficientamento energetico degli edifici, la domotica, la trasformazione
dell’edilizia esistente con concetti di “smart building”
Energia e tecnologie correlate alla generazione di energia rinnovabile da
fonte eolica, solare, moto ondoso, all’utilizzo di biomasse e alla
valorizzazione degli scarti alimentari e agro-industriali a fini energetici,
all’energy storage, alle “smart grids” che comprendono le parti di
trasmissione e distribuzione intelligente dell’energia, all’impiantistica, alla
progettazione per un uso efficiente dell’energia
Servizi ecosistemici intesi come servizi di regolazione (gestione del
territorio, regolazione e monitoraggio della qualità dell'aria e dell’acqua,
azioni di moderazione contro gli eventi estremi, trattamento delle acque
di scarico, prevenzione dell'erosione dei suoli)
Utilizzo efficiente delle risorse e trattamento e trasformazione dei rifiuti –
efficientamento della raccolta, gestione, trasformazione in prodotti di
mercato con soluzioni specifiche per rifiuto, monitoraggio ambientale,
logistica di ritorno
Sviluppo delle filiere per PMI ad alta tecnologia con incentivi per la
sperimentazione sui nuovi materiali; recupero delle materie prime critiche
(ad es. “terre rare”), rifiuti elettrici e elettronici
Cloud regionale green relazionato agli specifici clusters europei, a servizio
del sistema economico
40
Il posizionamento dei territori Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Traiettoria Rif. S3 Regione Aree prioritarie di sviluppo
Salute dell’uomo e
dell’ambiente
Manifattura
sostenibile
Puglia Energia e risparmio energetico
Tecnologie innovative nel campo del solare a concentrazione
Domotica
Metodi e tecnologie per la gestione delle risorse naturali
Sostenere l’impatto della globalizzazione, puntando sulla competitività,
l’efficienza, l’innovazione e la eccellenza tecnologica nei processi
produttivi
Garantire uno sviluppo sostenibile sia in termini di impatto ambientale che
sociale
41
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Il posizionamento dei territori
Traiettoria Rif. S3 Regione Aree prioritarie di sviluppo
Cultura e
Turismo
Industrie creative
e culturali
Lombardia Digitalizzazione, rilievo 3D e realtà virtuale
Conservazione e manutenzione dei beni culturali e del patrimonio artistico
Strumentazione e sensoristica per la diagnostica e la sicurezza dei Beni Culturali
Sviluppo di tecnologie indossabili innovative per rispondere a nuove esigenze nel
settore moda, sport, fitness e protezione individuale
Sviluppo di piattaforme tecnologiche e di servizio innovative per supportare e
favorire la connessione e l’integrazione di competenze.
Esperienze coinvolgenti e partecipative dei contenuti creativi, culturali e dei
media
ICT e Fotonica Toscana Applicazioni e servizi per la città intelligente (infomobilità, beni culturali,
inclusione sociale, intercultura, ehealth, e-gov) (roadmap di innovazione)
Piattaforme e servizi per il turismo e commercio (servizi alla persona, applicativi
promozione domanda turistica, applicativi sostegno offerta) (roadmap di
innovazione)
Valorizzazione patrimonio culturale e sistema museale (roadmap legate a
interventi di sistema)
Sviluppo piattaforme ICT per la promozione e il miglioramento dell’offerta
turistica e servizi turistici (roadmap legate a interventi di sistema)
Applicazioni per il settore del Turismo e della Cultura in seno all’adozione a breve
del sistema di telecomunicazioni satellitare Galileo (Smart Specialisation e
Turismo)
Sviluppo piattaforme e servizi turistici ICT (Smart Specialisation e Turismo)
Soluzioni innovative nella microelettronica e nella sensoristica, per l’abilitazione
di servizi intelligenti di trasporto e di mobilità in contesti urbani, soprattutto nei
casi di forte presenza turistica stagionale (Smart Specialisation e Turismo)
Per i processi di automazione, lo sviluppo di applicazioni tecnologiche basate sulla
domotica, tecnicamente denominate,
Smart Building and Homes (Smart Specialisation e Turismo)
Sustainable
Living
Creative
Industries
Veneto Tecniche innovative e materiali avanzati per la protezione e restaurazione del
patrimonio culturale
Innovative tecnologie informatiche per la digitalizzazione e fruizione dei beni
culturali
Nuovi ambienti per l’esposizione dei prodotti, la visualizzazione 3D e gli ambienti
virtuali o aumentati, i nuovi strumenti per il marketing on-line, gli spazi digitali
condivisi e l’interazione multimodale e creativa
Qualità della Vita Trento Servizi innovativi e personalizzati per la popolazione e per gli «ospiti»
Comunicazione, valorizzazione e promozione del territorio (per esempio
ambiente, patrimonio culturale) e dei suoi principali valori
Crescita del comparto turistico attraverso ’innovazione e alla relazione tra ospiti
e territorio (per esempio utente al centro del territorio), con un insieme di servizi
e contenuti studiati su misura e personalizzati
“Turismo Accessibile” e pieno diritto alla vacanza anche per i disabili
Massimizzazione delle sinergie tra cultura e turismo (piattaforme web e
framework di servizi per la fruizione del patrimonio culturale/museale)
Personalizzazione dell’offerta turistica, in modo da offrire un proprio percorso
turistico e culturale (piattaforme web e framework di servizi tecnologici per
abilitare una nuova interazione personalizzata con il turista)
Piattaforme web e framework di servizi tecnologici per lo sport e i grandi eventi
Tecniche e strumenti per la fruizione del patrimonio ambientale
Comunità digitali,
creative e
inclusive
Puglia Sistemi di gestione integrata del patrimonio culturale pugliese
42
Il posizionamento dei territori Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Traiettoria Rif. S3 Regione Aree prioritarie di sviluppo
Industrie Culturali
e Creative
Emilia-
Romagna11
PRIORITÀ STRATEGICA B
SMART CULTURAL HERITAGE
o Tecnologie per il patrimonio tangibile: Sistemi di acquisizione,
conservazione, monitoraggio, restauro e manutenzione dei BBCC tangibili,
Sistemi di acquisizione, archiviazione e conservazione dei BBCC tangibili per
la loro digitalizzazione, sistemi per la valorizzazione e la fruizione dei BBCC
tangibili
o Tecnologie per il patrimonio intangibile: sistemi di acquisizione dei BBCC
intangibili, per la valorizzazione e gestione dei BBCC intangibili, tecnologie
per l’arricchimento del dato digitale
o Interoperabilità e dematerializzazione: Estrazione quasi-automatica,
ontologie e standard documentali, mappatura quasi-automatica, workfolw
management
PROCESSI CREATIVI E NUOVI MODELLI DI BUSINESS
o Strumenti di fabbricazione digitale e di virtualizzazione 3D: interfacce sw
innovative, materiali per additive manufacturing, servi e prodotti per la
fabbricazione digitale, integrazione di digital manufacturing con tecniche di
produzione tradizionali per la mass customisation, home prototyping
o Nuovi modelli di business: strumenti tecnologici per la collaborazione
distribuita, soluzione web-based per la coprogettazione partecipata, virtual
living labs, piattaforme per crowdfunding, strumenti a supporto delle ICC
(graphic design, content management) modelli 3D del patrimonio culturale,
sviluppo di piattaforme interattive per costruire contenuti complessi, come
video, animazioni, infografiche, giochi, piattaforme per l’utilizzo del design
come strumento di fluidificazione delle funzioni interaziendali e dei processi
di knowledge management di rete
COMUNICAZIONE DIGITALE E NUOVI TARGET
o Nuove tecnologie e contenuti digitali per la comunicazione di prodotti e
servizi e di contenuti culturali: gestione di dati e gestione di fonti
multimediali eterogenee, creazione di contenuti (analisi concettuale,
grafica, prototipazione, modellizzazione e animazione), interfacce e sistemi
intelligenti, nova format di comunicazione e di marketing, prodotti
multilinguaggio
o Tecnologie per i nativi digitali: educazione e scuola, intrattenimento, media,
biblioteche, musei, turismo culturale
Patrimonio
culturale e
tecnologie della
cultura
Industrie creative
digitali
Green Economy
Lazio Ecosistemi innovativi di asset culturali digitali, per promuovere l’accesso e il riuso
delle risorse del patrimonio culturale
Tecnologie di modellazione 3D per accesso e comprensione degli asset culturali
(quali 3D projection mapping; realtà virtuale: tecnologie immersive interattive,
motion/body tracking, gesture control; 3D imaging & simulation; 3D printing)
Piattaforme di comunicazione e disseminazione (new media &
storytelling/storyguide/audiovisual guide; augmented reality; virtual museum,
social museum, participatory museum, Qr-code, marked images, NFC, indoor
geolocalization)
On-board and public media
Servizi digitali per il turismo di scopo
Sviluppo, produzione e distribuzione di cross-media
Post-produzione digitale
Spettacolo digitale
Servizi ecosistemici intesi come servizi culturali (servizi ricreativi, turismo
sostenibile, aspetti culturali)
43
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Il posizionamento dei territori
Traiettoria Rif. S3 Regione Aree prioritarie di sviluppo
Istruzione e
Formazione
ICT e Fotonica Toscana Piattaforme e servizi per l’industria ed il trasferimento tecnologico (cloud
computing, business intelligence, smart manufacturing) (roadmap di
innovazione)
Potenziamento del sistema di incubazione ed infrastrutture di trasferimento
tecnologico (roadmap legate a interventi di sistema)
Cultura, Università, smart cities, in attuazione della priorità di Europa 2020
relativa all’economia della conoscenza, su cui le città possono dare un contributo
notevole; si tratta di utilizzare le nuove tecnologie per migliorare la qualità della
vita, sia dei centri storici che dei quartieri periferici. In questo ambito possono
rientrare azioni destinate ai giovani e all’attuazione dell’Agenda digitale (Smart
Specialisation e Innovazione urbana)
Industrie Culturali
e Creative
Emilia-
Romagna11
PRIORITÀ STRATEGICA B
COMUNICAZIONE DIGITALE E NUOVI TARGET
o Tecnologie per i nativi digitali: educazione e scuola, intrattenimento, media,
biblioteche, musei, turismo culturale
Meccatronica
Crescita digitale
Piemonte HMI: Human Machine Interface: area dell’interazione uomo-macchina
Percorsi di crescita, sviluppo e formazione delle competenze e di valorizzazione
del capitale umano finalizzati a migliorare le performance dei processi di
innovazione e sviluppo, in coerenza con la Strategia individuata e che vedranno
la necessaria integrazione con le politiche del Fondo Sociale Europeo (FSE)
Nuova
imprenditorialità
Trento Promuovere l'imprenditorialità facilitando lo sfruttamento economico di nuove
idee e promuovendo la creazione di nuove aziende, anche attraverso incubatori
di imprese.
Favorire progetti indirizzati a imprenditorialità giovanile con interventi a
supporto di potenziali imprenditori (giovani e/o donne) o lavoratori autonomi,
nello sviluppo della propria idea imprenditoriale.
Azioni di supporto alla competitività delle PMI, con particolare attenzione a quelle
che si insidieranno all'interno dei poli di specializzazione.
Industrie della
salute
Manifatturiero
Avanzato
Lombardia Sviluppo di sistemi di comunicazione, informazione e mobilità per la
partecipazione sociale, scolastica e lavorativa del disabile
Sviluppo di videogame ed exergame indirizzati all'esercizio di abilità cognitive e
motorie
Sviluppo di soluzioni e/o tecnologie ICT innovative per supportare l’adattamento
degli operatori umani nelle fasi di decisione in tempo reale a tutti i livelli
Sviluppo di tecnologie, modelli, tecniche di simulazione innovativi e sistemi di
realtà virtuale per valorizzare le capacità e le prestazioni degli operatori
44
Il posizionamento dei territori Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Traiettoria Rif. S3 Regione Aree prioritarie di sviluppo
Government
ICT e Fotonica Toscana Applicazioni e servizi per la città intelligente (infomobilità, beni culturali,
inclusione sociale, intercultura, ehealth, e-gov) (roadmap di innovazione)
Diffusione della banda larga e delle reti ad alta velocità (Agenda digitale)
(roadmap legate ad interventi di sistema)
Cultura, Università, smart cities, in attuazione della priorità di Europa 2020
relativa all’economia della conoscenza, su cui le città possono dare un contributo
notevole; si tratta di utilizzare le nuove tecnologie per migliorare la qualità della
vita, sia dei centri storici che dei quartieri periferici. In questo ambito possono
rientrare azioni destinate ai giovani e all’attuazione dell’Agenda digitale (Smart
Specialisation e innovazione urbana)
Industrie Culturali
e Creative
Emilia-
Romagna11
PRIORITÀ STRATEGICA B
SMART CULTURAL HERITAGE
o Interoperabilità e dematerializzazione: Estrazione quasi-automatica,
ontologie e standard documentali, mappatura quasi-automatica, workflow
management
COMUNICAZIONE DIGITALE E NUOVI TARGET
o Nuove tecnologie e contenuti digitali per la comunicazione di prodotti e
servizi e di contenuti culturali: gestione di dati e gestione di fonti
multimediali eterogenee, creazione di contenuti (analisi concettuale,
grafica, prototipazione, modellizzazione e animazione), interfacce e sistemi
intelligenti, nuovi format di comunicazione e di marketing, prodotti multi-
linguaggio
Comunità digitali,
creative e
inclusive
Puglia Convogliare le energie positive derivanti dalle “Comunità digitali, creative e
inclusive” per lo sviluppo delle città
Servizi digitali
Data Management
Crescita digitale12 Piemonte Infrastrutture e asset: valorizzazione del patrimonio informativo pubblico;
creazione di una piattaforma di Cloud Computing regionale in grado di aggregare
la spesa IT della PA regionale
Grandi piattaforme: piattaforme aperte alla collaborazione e alla partecipazione
per rendere accessibili dati e informazioni e condividere know-how e
infrastrutture, sostenere la creazione di un “ecosistema” composto da
interlocutori diversi che, interagendo tra loro, producono valore
Servizi e applicazioni: sviluppo di nuovi servizi digitali, promossi anche grazie ad
un uso diffuso dei dati aperti
Agenda Digitale13 Trento ICT e crescita digitale sono riconosciuti nella S3 del Trentino non come un'area
prioritaria verticale, ma come un elemento orizzontale, caratterizzante,
abilitante e impattante su tutte le aree tematiche e le attività della vita sociale ed
economica del territorio
Crescita digitale14 Lombardia Piattaforma Open Innovation
Open data
12 Le traiettorie saranno sviluppate e integrate nell’Agenda Digitale del Piemonte che contiene la strategia del Piemonte sui temi della Crescita digitale e nel
successivo Piano per la realizzazione delle reti NGN. 13 Nei Programmi Operativi, i fondi FESR della vigente programmazione non sono utilizzati per l'Obiettivo Tematico 2 “Migliorare l'accesso, l'utilizzo e la qualità delle
TIC”, bensì gli interventi previsti in questo campo sono sostenuti da un mix di fondi propri della Prov incia Autonoma (28,5 mln di Euro) e del PSR (12,5 mln di Euro)
per un totale di circa 41 MLN di investimenti destinati sia per la crescita digitale sia per la diffusione dell'infrastruttura di banda larga. 14 L’Agenda digitale Lombarda è uno degli strumenti a disposizione per puntare ad una crescita digitale del territorio lombardo a partire dalle aree a forte
specializzazione.
45
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Il posizionamento dei territori
Traiettoria Rif. S3 Regione Aree prioritarie di sviluppo
Salute e
benessere
Salute e
Benessere
Made In
Piemonte eHealth
Medicina personalizzata
Imaging
Diagnostica
Strumentazione scientifica
Biotecnologie farmaceutiche
Bioinformatica e ICT for health research
Bioingegneria e robotica chirurgica
Soluzioni biomedicali avanzate
Weareable technologies/smart textiles (per es. interfacce verso smartphone,
web, sensori, energy harvesting)
Abbigliamento funzionalizzato tecnico protettivo
Tessili funzionalizzati per applicazioni medicali
ICT e Fotonica Toscana Fotonica ed ICT per applicazioni medicali, industriali, civili (componenti ottici e
fotonici; dispositivi medici per la diagnostica, la mini-invasività la
deospedalizzazione, ageing & well being; sensoristica e microspie avanzate, fibra
ottica, infomobilità e sicurezza) (Roadmap di ricerca industriale)
Applicazioni e servizi per la città intelligente (infomobilità, beni culturali,
inclusione sociale, intercultura, ehealth, e-gov) (roadmap di innovazione)
Inclusione sociale, lavoro e welfare, in cui possono trovare spazio l’innovazione
sociale, la valorizzazione del terzo settore, la promozione di stili di vita attivi, le
azioni di riqualificazione dei centri per l’impiego (Smart Specialisation e
innovazione urbana)
ICT per la salute: trasferimento e scale-up delle innovazioni tecnologiche già
conosciute e sperimentate, soprattutto a supporto della deospedalizzazione e dei
percorsi diagnostico-terapeutici integrati con il territorio (Committenza pubblica
di Innovazione in Sanità)
Salute e scienze
della vita
Liguria Sistemi diagnostici
o Biobanche
o Metodi e dispositivi diagnostici non invasivi
o Biomarcatori
o Sistemi di diagnosi per immagini
o Modelli di gestione/accreditamento del processo di diagnosi
Tecnologie per la riabilitazione e l’assistenza
o E-health
o Tecnologie robotiche per la riabilitazione e il retraining
o Ausili tecnologici per il supporto all’indipendenza di persone con disabilità
sensoriali
o Ambient Assisted Living
Scienze della vita
Industrie creative
digitali
Agrifood
Lazio E-health e telemedicina
Biosensoristica avanzata per ambienti di vita, per alimenti, per diagnosi precoce
Scienza dell’alimentazione e nutraceutica
Strumentazione applicata a riabilitazione e disabilità
Biorobotica per riabilitazione
Servizi digitali per la medicina, la salute e il benessere personale
Sicurezza alimentare, stili alimentari sani e consumo alimentare sostenibile
46
Il posizionamento dei territori Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Traiettoria Rif. S3 Regione Aree prioritarie di sviluppo
Salute dell’uomo
e dell’ambiente
Puglia Tecnologie per gli Ambienti di Vita (inclusione, assistenza, sicurezza, salute)
Sistemi avanzati mini-invasivi di diagnosi e radioterapia
Strumenti innovativi per il miglioramento della sicurezza alimentare:
prevenzione, controllo, correzione
Industria della
salute
Agroalimentare
Lombardia Benessere
E-health
Nuovi sistemi diagnostici
Prevenzione
Monitoraggio della salute
Riabilitazione
Smart Healthcare
Sviluppo di applicazioni tecnologiche, anche con tecnologie ICT, innovative per
realizzare nuovi ambienti domestici e lavorativi.
Sviluppo di strumenti innovativi per la diagnostica personale e l’autogestione
della salute
Sviluppo di tecnologie indossabili e di sistemi di assistenza remota per il
monitoraggio dello stato del soggetto a rischio
Sviluppo di sistemi ICT di valutazione e/o di stimolazione di capacità cognitive
Sviluppo di dispositivi e di sistemi avanzati per la “vita indipendente” sociale e
lavorativa.
Sviluppo di dispositivi, sistemi, anche ICT, e/o metodi innovativi per la
riabilitazione neurocognitiva e/o neuromotoria
Sviluppo di videogame ed exergame indirizzati all'esercizio di abilità cognitive e
motorie
Sviluppo di tecnologie meccatroniche per la riabilitazione
Sviluppo di applicazioni avanzate ICT per la gestione di biobanking
Benessere della persona in cui sviluppare nuove tecnologie per la qualità delle
produzioni e nutrizione. In particolare è strategico sviluppare nuove soluzioni per:
o l’invecchiamento in salute tramite sistemi, alimenti, integratori e
nutriceuticals
o verificare e sostanziare gli effetti sulla salute di alimenti e composti
bioattivi
o le intolleranze e allergie alimentari (prodotti e soluzioni innovative)
Food safety e security in cui garantire la sicurezza, la disponibilità e la difesa degli
alimenti. In particolare è strategico sviluppare nuove soluzioni per:
o i sistemi per garantire l’integrità della filiera contro contaminazioni
biotiche e abiotiche
o la difesa della produzione agroalimentare da azioni volontarie e da
incidenti
o i sistemi di autenticazione dei prodotti tradizionali lombardi contro
contraffazioni
47
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Il posizionamento dei territori
Traiettoria Rif. S3 Regione Aree prioritarie di sviluppo
Sustainable
Living
Smart
Manufacturing
Smart Agrifood
Veneto Benessere negli ambienti di vita: innovativi ambienti di vita e domotica
assicurano, attraverso strumenti tecnologici di automazione, gestione remota e
virtualizzazione, una più sicura e ottimale gestione di abitazioni, luoghi e spazi
pubblici, garantendo una migliore efficienza e personalizzazione dei prodotti
tecnologici oggi disponibili, un incremento della sicurezza e possibilità di risparmi
economici.
I nuovi spazi di lavoro devono inoltre rendere più semplice l’attività a soggetti con
particolari necessità, garantendo un elevato livello di inclusione sociale e
benessere lavorativo che tenga conto anche delle esigenze dell’occupazione
femminile e giovanile.
Monitoraggio dei prodotti per la sicurezza alimentare tramite l’interoperabilità
dei sistemi informativi con l’obiettivo di una catena dell’informazione che,
mettendo in campo le eccellenze delle aree informatico-tecnologiche, supporti e
monitori la sicurezza, l’originalità e lo stato dell’arte delle produzioni dai processi
di lavorazione fino alla catena distributiva ed anche al riciclo.
Industrie della
Salute e del
Benessere
Emilia-
Romagna11
PRIORITÀ STRATEGICA B
VITA INDIPENDENTE E ATTIVA
o Protesica e sistemi riabilitativi: simulazione, biosensori da applicare alle
protesi, protesi meno invasive per preservare l'osso femorale e acetabolare
per futuri interventi di “ricambio” della protesi, patient oriented, nuova
materiali per protesi articolari ortopediche, MDs applicati alle protesi degli
amputati, protesi ed ortesi idonee per bambini
o Telemedicina ed integrazione con il terzo settore: health technology
assessment, personal health systems, interoperabilità tra i sistemi
informativi, accesso ubiquo ed indifferenziato i dati strutturati e non,
business intelligence per il sistema sanitario
INNOVAZIONE NEI PROCESSI INDUSTRIALI IN SANITA’
o Big Data: sviluppo di standard per la condivisione di dati sanitari, fascicolo
sanitario elettronico, tecniche per la garanzia della privacy, sviluppo e
applicazione di nuovi paradigmi decisionali, utilizzo di tecnologie mobili per
l’accesso ai dati
o Logistica sanitaria last-mile: definizione e gestione di nuovi modelli
gestionali hubs-and-spoke
BENESSERE
o Salubrità delle strutture wellness a sanitarie: monitoraggio e di analisi degli
ambienti e delle acque, Sanificazione e decontaminazione degli ambienti e
delle acque
48
Il posizionamento dei territori Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Traiettoria Rif. S3 Regione Aree prioritarie di sviluppo
Qualità della Vita
Agrifood
Trento Sistemi di telemedicina e teleassistenza
Interoperabilità dei servizi di sanità elettronica (eHealth)
Tecniche e strumenti di sanità elettronica (per esempio eHealth, mHealth) per la
prevenzione primaria e secondaria e il self-care;
Tecniche, strumenti e piattaforme basate su big data per la raccolta,
l’elaborazione, la gestione e la valorizzazione dei dati personali e aggregati del
paziente / cittadino
Tecnologie per la diagnostica e la cura delle patologie
Tecniche per sostenere la qualità della vita, la prevenzione primaria per il declino
fisico, mentale e sociale, l’autonomia in persone fragili (per esempio tecnologie di
assisted living, ambient intelligence, domotica, strumenti per il controllo degli
strumenti affidati ai pazienti, ossigenoterapia, pompe ad infusione) e per
l’interazione e la partecipazione sociale delle categorie in difficoltà
Tecnologie e metodi che promuovono l’attività fisica e mentale (per esempio
metodi per la riduzione dello stress, l’aumento del benessere, per l’active lifestyle)
Tecniche e strumenti per l’implementazione di percorsi di cura personalizzati e
medicina di precisione
Sistemi innovativi di sviluppo di alimenti e di controllo dell’alimentazione (per
esempio computerised dietary records/diet monitoring, telenutrizione) per
ridurre l’incidenza o ritardare l’insorgenza delle patologie croniche associate
all’invecchiamento
Tecniche e strumenti di comunicazione mobile (mHealth) per la raccolta e la
gestione di dati clinici e biometrici, per la trasmissione di informazioni e, più in
generale, per la gestione personale in tempo reale di aspetti legati alla propria
salute
Tecnologie ed i sistemi per la qualità e la salubrità degli alimenti
Sistemi e tecnologie per la raccolta, la gestione e la condivisione delle
informazioni sugli alimenti
Tecniche di integrazione della rete informativa dei prodotti alimentari con i
sistemi di E-Health
Tecnologie e strumenti per la disciplina dei sistemi manifatturieri per la
salvaguardia della tracciabilità del prodotto (basati su open / big data)
Promozione ed educazione al consumo salutare, sostenibile e di qualità
49
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Il posizionamento dei territori
Traiettoria Rif. S3 Regione Aree prioritarie di sviluppo
Sicurezza
Sicurezza e
qualità della vita
nel territorio
Tecnologie del
Mare
Liguria Sicurezza e monitoraggio del territorio
Prevenzione e gestione di disastri naturali ed emergenze
Sicurezza del cittadino e delle infrastrutture (homeland security, law
enforcement etc.)
Cloud robotics
Cybersecurity
Logistica sicurezza e automazione nelle aree portuali
Safety e security in ambito portuale e interportuale
ICT e Fotonica Toscana Fotonica ed ICT per applicazioni medicali, industriali, civili (componenti ottici e
fotonici; dispositivi medici per la diagnostica, la mini-invasività la
deospedalizzazione, ageing & well being; sensoristica e microspie avanzate, fibra
ottica, infomobilità e sicurezza) (roadmap di ricerca industriale)
Applicazioni fotoniche e ICT per aerospazio (sensori optoelettronici e camere per
monitoraggio satellitare avionico, sistemi e servizi per monitoraggio ambientale,
sistemi di guida satellitare, sistemi osservazioni navigazione e downstream dati
...) (roadmap di ricerca industriale)
Vita sana, attiva e
sicura per le
persone
Edilizia e
Costruzioni
Emilia-
Romagna11
PRIORITÀ STRATEGICA C
Promozione delle tecnologie per una vita sana, attiva e sicura per le persone: cura
e prevenzione, benessere, sicurezza e accessibilità per tutti)
PRIORITÀ STRATEGICA A
SICUREZZA DELLE COSTRUZIONI
o Sicurezza e gestione delle infrastrutture: monitoraggio e gestione dei dati,
gestione dei flussi in caso di criticità, sistemi di rinforzo intelligenti
Sustainable
Living
Veneto Monitoraggio intelligente del territorio
Monitoraggio dei flussi turistici
Sicurezza Lazio Resilienza alle catastrofi: la salvaguardia e la protezione della società, tra cui
l'adattamento ai cambiamenti climatici
Lotta contro la criminalità e il terrorismo
Sicurezza delle frontiere e sicurezza esterna
Sicurezza digitale: cybersecurity, privacy e fiducia
Altre azioni, quali sorveglianza dello spazio, le applicazioni dei satelliti, standard
e strumenti per Public Regulated Service
Qualità della Vita Trento Sicurezza e monitoraggio del territorio (per esempio sistemi per la pianificazione,
la protezione e la sicurezza delle risorse naturali e territoriali)
Sviluppo di sistemi informativi geografici (GIS) per la gestione grafica di dati
spaziali e data base alfanumerici, mediante utilizzo di apparecchiature hardware
e software (per esempio FOSS, Free and Open Source Software);
Creazione di mappe territoriali, a partire da tecnologie GIS e di remote sensing,
relative alle risorse disponibili e al loro grado di sfruttabilità, sia economico che
logistico, tecnologico e ambientale, in particolare per energia solare, biomasse,
geotermia e risorse idriche.
Sistemi di pianificazione e monitoraggio del patrimonio forestale (per esempio
telerilevamento, tecniche inventariali basate su remote sensing, modelli
predittivi di produzione basati su tecnologie GIS)
50
Il posizionamento dei territori Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Traiettoria Rif. S3 Regione Aree prioritarie di sviluppo
Aerospazio
Agroalimentare
Eco-industria
Industrie Culturali
e Creative
Industria della
Salute
Manifatturiero
avanzato
Mobilità
Sostenibile
Lombardia Piattaforme aeronautiche con particolare riguardo alle macchine a pilotaggio
remoto
Sviluppo di applicazioni innovative downstream per il monitoraggio in tempo
reale della sicurezza del territorio e delle infrastrutture.
Sviluppo di sistemi innovativi per la riduzione degli impatti tra debris e le
infrastrutture in orbita
Sviluppo di tecnologie per la sensoristica a bordo delle piattaforme stratosferiche
per il monitoraggio del territorio e al supporto alla gestione delle emergenze
Sviluppo di sistemi integrati di controllo innovativi, di monitoraggio e di
tracciabilità dei processi dell’industria alimentare
Alimenti sicuri per un consumo sostenibile
Sviluppo di tecnologie, materiali intelligenti per elementi edili “non strutturali”
per la sicurezza delle persone in caso di incidenti di origine naturale o antropica
Strumentazione e sensoristica per la diagnostica e la sicurezza dei Beni Culturali
Sviluppo di tecnologie indossabili innovative per rispondere a nuove esigenze
protezione individuale
Sviluppo di applicazioni tecnologiche, anche con tecnologie ICT, innovative per
realizzare nuovi ambienti domestici e lavorativi sicuri e accessibili.
Sviluppo di nuove applicazioni per la riduzione di rischi di incidenti negli ambienti
domestici e lavorativi
Sviluppo di tecnologie innovative e sistemi di trasporto intelligenti per la
sicurezza stradale e per il trasporto di merci con particolare riguardo a quelle
pericolose
Sicurezza nella mobilità di persone e merci
Salute dell’uomo
e dell’ambiente
Puglia Metodi e tecnologie per la gestione delle risorse naturali
Metodi e tecnologie di indagine dell’evoluzione morfologica del territorio
Tabella 4 (a): Sinergie tra le Traiettorie del Cluster e le aree prioritarie di sviluppo delle Smart Specialisation dei territori del Cluster.
51
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Il posizionamento dei territori
Traiettoria Rif. S3 Regione Aree prioritarie di sviluppo
Mobilità
Automotive Basilicata Mobilità sostenibile
Mobilità elettrica e sistemi di accumulo, metodologie per la gestione, il rilievo e
l'analisi di consumo energetico (Battery Management System)
Logistica Calabria Miglioramento dei processi logistici
Adozione di Sistemi di Trasporto Intelligente (ITS) a supporto del sistema portuale e
logistico
Le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione sono ampiamente utilizzate a
supporto della realizzazione dei sistemi logistici e di trasporto per il tracciamento, la
gestione e l’analisi di flussi informativi relativi alle merci e ai sistemi di trasporto, la
sicurezza delle informazioni, i servizi di infomobilità
Trasporti e logistica
avanzata
Tecnologie per i
beni culturali, il
turismo e l’edilizia
sostenibile
Campania Information, Security and Safety (e.g., sistemi di ottimizzazione del traffico e dei flussi
logistici fra i diversi nodi; metodologie e sistemi di integrazione informativa per la
gestione della logistica di merci e persone; sistemi a supporto del passeggero;
tecnologie RFID per l’efficientamento del processo logistico-produttivo; soluzioni
integrate per la sicurezza del mezzo di trasporto dal punto di vista passivo attivo e
preventivo; tecnologie innovative da installare a bordo di per la sicurezza dei
passeggeri ed il controllo real time dello stato del mezzo di trasporto; sistemi integrati
per la situation awareness ed il supporto operativo per la sicurezza in situazioni di
emergenza nelle infrastrutture di trasporto; sistemi per la safety & security delle
persone e delle infrastrutture)
Mobilità sostenibile di flussi turistici legati ai beni culturali
Smart Cities &
Communities
Sicilia Trasformare la mobilità urbana in una smart mobility: spostamenti agevoli, buona
disponibilità di trasporto pubblico innovativo e sostenibile con mezzi a basso impatto
ecologico, regolamentazione dell’accesso ai centri storici a favore di una maggiore
vivibilità, adozione di soluzioni avanzate di mobility management e di infomobilità per
gestire gli spostamenti quotidiani dei cittadini e gli scambi con le aree limitrofe
52
Il posizionamento dei territori Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Traiettoria Rif. S3 Regione Aree prioritarie di sviluppo
Energia e
Ambiente
Reti intelligenti per
la gestione efficiente
dell’energia
Sardegna Studio e realizzazione di sistemi e componenti innovativi per lo sfruttamento e
l’integrazione dell’energia, prodotta da fonti rinnovabili e non, nelle reti
attive/intelligenti di distribuzione dell’energia allo scopo di aumentare l’efficienza
complessiva del sistema energetico elettrico e di ridurre le emissioni di CO2
Sviluppo della convergenza di Smart Grid e generazione distribuita di potenza
elettrica quale nuova frontiera dell’ICT, attraverso lo studio, lo sviluppo e
l’implementazione di modelli di previsione e gestione dei flussi intermittenti
prodotti da fonti rinnovabili, per garantire equilibrio, stabilità e qualità di servizio
nel sistema elettrico
Reti intelligenti per la gestione dell’energia: gestione, produzione, accumulo,
mobilità elettrica, efficientamento energetico
Bioeconomia
Energia
Basilicata Tecniche e sistemi per il riuso di acque reflue in agricoltura mediante interventi di
ottimizzazione del sistema di captazione, stoccaggio e trattamento delle acque
piovane, affiancato ad un sistema di raccolta e depurazione delle acque reflue
urbane
Fonti Rinnovabili e sistemi di accumulo
Nuove tecnologie fotovoltaiche ad alta efficienza (fotovoltaico organico e ibrido)
Sistemi di accumulo per massimizzare utilizzo FER
Valorizzazione energetica di biomasse e rifiuti per uno sviluppo locale sostenibile
Generazione distribuita e reti elettriche intelligenti (Smart Grid)
Tecnologie per la realizzaiozne di microgrid
Sistemi per lo smart metering e reti di sensori per il monitoraggio dei consumi
Bioedilizia
Logistica
Calabria Edifici efficienti e che utilizzano energia pulita. Sistemi di monitoraggio e controllo
e sistemi per la simulazione e valutazione degli impatti ambientali e economici.
Smart automation, building automation, città intelligenti: tecnologie per
l’automazione e la gestione a distanza di impianti e dispositivi di appartamenti e
interi edifici o quartieri finalizzate a migliorare, insieme alle prestazioni energetiche
o ambientali, anche comfort abitativo
Soluzioni innovative per la gestione integrata e georeferenziata delle informazioni
sulle costruzioni non solo di tipo architettonico e distributivo ma anche sul
risparmio energetico, sulla sicurezza strutturale, su tipologia e eco-compatibilità
dei materiali impiegati, etc. da integrare nei sistemi informativi regionali
Riduzione dell’impatto ambientale delle attività marittime e portuali di grande
rilievo anche dal punto di vista della competitività dei nodi logistici.
Riduzione dei consumi energetici portuali, l’utilizzo di fonti alternative o la
realizzazione di sistemi innovativi di smaltimento dei rifiuti. Tematiche connesse
riguardano l’introduzione di sistemi innovativi di gestione ambientale, l’adozione di
forme avanzata di collaborazione lungo l’intera supply chain per la gestione del
rischio ambientale, lo sviluppo di tecniche di simulazione e di analisi dell’impatto
ambientale, ecc.
53
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Il posizionamento dei territori
Traiettoria Rif. S3 Regione Aree prioritarie di sviluppo
Tecnologie per i beni
culturali, il turismo e
l’edilizia sostenibile
Energia ambiente
chimica verde
Campania Smart buildings: sostenibilità, sicurezza e qualità della vita per condomini
intelligenti e quartieri sostenibili
Microreti smart: Tecnologie, Apparati e Metodologie di controllo
Accumulo dell'Energia Elettrica: Tecnologie e Tecniche di controllo
Nuovi Dispositivi, Tecnologie e Metodologie della Misurazione per Applicazioni
Smart
Efficienza energetica
Smart Energy e Sostenibilità ambientale
Energia
Smart Cities &
Communities
Sicilia Edifici intelligenti e micro-reti, energia distribuita e tecnologie abilitanti finalizzati
alla riduzione del consumo energetico e del costo dell'energia, gestione dell'energia
e dei servizi a rete e pianificazione territoriale sostenibile, le nuove tecnologie
innovative nell'ambito dell'eco innovazione, mobilità sostenibile ed uso efficiente
dell'energia nei contesti urbani
Efficienza energetica e sostenibilità ambientale; riduzione dell’ammontare di rifiuti
tramite raccolta differenziata e iniziative di riuso, riduzione delle emissioni di CO2,
razionalizzazione, dell’edilizia ed il conseguente abbattimento dell’impatto del
riscaldamento e della climatizzazione, razionalizzazione dell’illuminazione
pubblica; promozione, protezione e gestione del verde urbano nonché la bonifica
delle aree dismesse.
54
Il posizionamento dei territori Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Traiettoria Rif. S3 Regione Aree prioritarie di sviluppo
Cultura e
Turismo
ICT
Turismo e beni
culturali e
ambientali
Sardegna Modellazione in 3D dei beni culturali
o Sviluppo di nuovi ambienti, applicazioni, strumenti e servizi per la digitalizzazione 3D
e l’utilizzo creativo delle risorse culturali digitali provenienti da collezioni scientifiche,
archivi, musei, biblioteche e siti del patrimonio culturale
o Sviluppo di nuove tecnologie per l’acquisizione, l’archiviazione, la distribuzione e
l’esplorazione interattiva ed ubiqua di modelli digitali 3D
Costruzione di pacchetti turistici attraverso lo scambio di informazioni tra operatori
locali fornitori di servizio, miglioramento dell’offerta attraverso la gestione del cliente
(Customer Relationship Management), analisi del comportamento dei clienti
Sviluppo di APP turistiche per pianificare al meglio il viaggio, APP per guidarlo alle
attrazioni in Sardegna, APP per le specificità culturali, intrattenimento, cibo, vini, del
territorio, migliorare la copertura delle reti WIFI
Migliorare la comunicazione su WEB, estrarre conoscenza dalle community
(sentiment analisys) supportare le aziende turistiche a vendere su WEB, analizzare le
campagne di marketing per segmento/mercato e adattarle
Sviluppo di APP per la visualizzazione dei siti e degli attrattori culturali prima e
durante il viaggio (per esempio tramite realtà aumentata)
Industria culturale
e creativa
Basilicata Tecnologie per la ricostruzione virtuale di siti archeologici, paesaggi culturali, fruibili
anche mediante dispositivi mobili ai fini di migliorare la qualità e la quantità di
informazioni al turista
Sviluppo di piattaforme online e offline per la visualizzazione e fruizione virtuale di
contesti architettonici ed archeologici di difficile accessibilità
Creazione di un sistema Cloud per la gestione integrata, la condivisione e la
comunicazione del patrimonio culturale su base geografica (GIS-Cloud) a supporto
della cooperazione regionale tra i vari soggetti che possiedono e gestiscono
contenuti, informazioni e dati scientifici e le pubbliche amministrazioni
Tecnologie per la fruizione, valorizzazione e comunicazione web, social e social media
marketing del territorio della Basilicata e dei suoi beni culturali, ambientali,
paesaggistici
Turismo e Cultura Calabria Tecnologie per il recupero, la conservazione e valorizzazione dei beni culturali
Sistemi di social e semantic web, sentiment analysis, estrazione informazioni,
virtualizzazione contenuti e gestione di servizi online, anche on demand
Creazione di nuovi percorsi esperienziali e conoscitivi, attraverso l’uso di tecnologie e
applicazioni digitali che favoriscano approcci basati su meccanismi percettivi
multisensoriali, sull’interattività e sul coinvolgimento attivo
Tecnologie per i
beni culturali, il
turismo e l’edilizia
sostenibile
Campania Future Internet (Internet of Things, Internet of Services, Participatory Sensing),
Information Extraction/Retrieval, Semantic Indexing e Data Mining per BIG DATA di
Linked Open Data (LOD)
Sensori intelligenti di tipo visivi, ambientali
Tecnologie per la realtà aumentata
Mobilità sostenibile di flussi turistici legati ai beni culturali
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Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Il posizionamento dei territori
Traiettoria Rif. S3 Regione Aree prioritarie di sviluppo
Turismo -beni
culturali-cultura
Sicilia Attività e nuove tecnologie per l’industria dell’esperienza e per lo sviluppo di contenuti
culturali e creativi: promozione di ambienti di realtà virtuale ed aumentata e di
tecnologie mobile context & location aware
Nuove tecnologie per la tutela, conservazione e restauro del patrimonio
culturale/naturale: sviluppo di soluzioni hardware e software per il monitoraggio in
tempo reale dei BB.CC., sistemi per la diagnostica, caratterizzazione, imaging, sistemi
innovativi per la manutenzione e conservazione dei beni artistici e architettonici
Attività e nuove tecnologie per la valorizzazione innovativa del patrimonio
culturale/naturale e per lo sviluppo dei servizi turistici: tecnologie del web semantico,
strumenti e piattaforme digitali, applicazioni multimediali interattive, applicazioni per
palmari e apparecchi mobili, giochi interattivi, applicazioni educative, creazione di
modelli virtuali dei monumenti per la personalizzazione e stampa in 3D, App souvenir,
etc.
Sviluppo di piattaforme digitali e servizi web per il turismo e la promozione culturale
Traiettoria Rif. S3 Regione Aree prioritarie di sviluppo
Istruzione e
Formazione
L’innovazione nel
sistema ICT
Molise Scuola digitale ed inclusione sociale
Ricerca, economia della conoscenza ed ICT per le imprese
Agenda Digitale Sicilia Piattaforme web e strumenti di apprendimento on-line (e-learning) che
consentano di garantire pari condizioni di accesso all’istruzione, alla formazione
ed all’aggiornamento professionale nei territori marginali, a partire dalle isole
minori
Piattaforma regionale per la gestione del sistema formativo
Azioni di alfabetizzazione e inclusione digitale per stimolare l’utilizzo del web e
dei servizi pubblici
Interventi per lo sviluppo delle competenze digitali (e-skills) nelle imprese e nelle
pubbliche amministrazioni per innalzare le competenze di gestione delle ICT
Traiettoria Rif. S3 Regione Aree prioritarie di sviluppo
Government
L’innovazione
nel sistema ICT
Molise e-government, open data e semplificazione
ICT Sardegna Piena digitalizzazione dei processi amministrativi e diffusione di servizi digitali integrati
ed interoperabili della PA offerti a cittadini e imprese
Reingegnerizzazione dei processi della PA Regionale con un ecosistema flessibile
completamente digitalizzato
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Il posizionamento dei territori Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Traiettoria Rif. S3 Regione Aree prioritarie di sviluppo
Agenda Digitale
e ICT
Basilicata Sviluppo dell'infrastruttura per la banda ultralarga
Digitalizzazione dei prodotti e processi amministrativi
o Realizzazione di soluzioni tecnologiche per la qualificazione di servizi on-line per i
cittadini ed attori economici e sociali (e.g., conservazione sostitutiva, archiviazione,
identità digitale del cittadino, erogazione servizi in Cloud Computing)
Realizzazione servizi in rete pienamente interattivi connessi al data center (sistemi di
e-government, e-procurement, sistemi di fatturazione elettronica ed e-payment,
documento informatico unico del cittadino e identità digitale)
Agenda Digitale Sicilia Adozione di piattaforme comuni e razionalizzazione delle banche dati pubbliche nella
cornice del Sistema Pubblico di Connettività, ricorrendo anche all’utilizzo di soluzioni
in Cloud Computing
Digitalizzazione per l’innovazione dei processi interni nei vari ambiti della Pubblica
Amministrazione, e implementazione e diffusione di servizi interoperabili nel quadro
del Sistema Pubblico di Connettività, che includano anche soluzioni integrate per le
Smart Cities and Communities
Implementazione del Fascicolo Sanitario Elettronico e sviluppo del Fascicolo Sanitario
Elettronico di seconda generazione a supporto dei processi di dematerializzazione;
implementazione di cartelle cliniche informatizzate e sistemi per la loro conservazione
in formato esclusivamente digitale, interoperabili con il Fascicolo Sanitario Elettronico,
distinte per livelli di complessità assistenziale. Dematerializzazione dei processi
amministrativi
Condividere tramite open data i flussi di dati dei cittadini
o Semplificazione amministrativa, digitalizzazione dei processi e delle procedure
Traiettoria Rif. S3 Regione Aree prioritarie di sviluppo
Salute e
Benessere
Il sistema
agroalimentare
Le scienze della
vita
L’innovazione nel
sistema ICT
Molise Sviluppo di tecnologie e biotecnologie industriali applicate all’industria alimentare
E-health e telemedicina
Ambient Assisted Living
Sanità elettronica
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Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Il posizionamento dei territori
Traiettoria Rif. S3 Regione Aree prioritarie di sviluppo
ICT
Biomedicina
Sardegna Sistemi ICT per l’analisi di dati ad alta processività per la medicina personalizzata
Sviluppo di tecnologie abilitanti e pervasive come l’ICT, nate intorno a progetti
industriali per altri settori, per gestire ed analizzare dati biologici (big data) che le
tecnologie omiche generano nella fase di biomarker discovery
Ricerca genetica e genomica realizzata tramite tecnologie bioinformatiche stato
dell’arte e piattaforme di calcolo ad alte prestazioni
Tecnologie di big data genomics e la loro applicazione alla analisi di dati di next
generation sequencing ed alla gestione ed analisi di biobanche computazionali di
grande scala
Informatica clinica (modellazione di dati biomedici, integrazione di domini clinici,
tracciabilità del processo clinico)
Tecnologie genomiche per lo sviluppo di metodi di prevenzione, diagnosi e cura
personalizzata e associate tecnologie di analisi bioinformatica ed automazione del
processo
Agenda Digitale e
ICT
Basilicata Realizzazione del Fascicolo Sanitario Elettronico, potenziamento del sistema
informativo socio-sanitario (attraverso sistemi di Patient Workflow Management e
Patient Relationship Management), sistemi di prenotazione e pagamento multi-
attore integrati e multicanale.
Dematerializzazione del processo di prescrizione e produzione della documentazione
sanitaria
Scienze della Vita Calabria Sistemi e i servizi informatici avanzati per il supporto alle decisioni cliniche-sanitarie e
l’organizzazione e gestione dei processi sanitari (ICT e smart communities) e la
nutraceutica (agroalimentare)
Diagnostica per immagini ad altissima risoluzione
Dispositivi biomedicali, biomeccanica, sistemi e nuove applicazioni mediche e
diagnostiche
o Sviluppo di tecnologie a supporto dei processi riabilitativi per realizzare dispositivi
innovativi ed a basso costo basati sull'interazione tra sensori, attuatori, robot e sistemi
di visualizzazione di informazioni
Biotecnologie e
salute dell’uomo
Campania Soluzioni ed applicazioni ICT per le Biotecnologie e la salute umana (e.g.,
bioinformatica, Big Data Analytics per la medicina preventiva e predittiva,
telemedicina e teleassistenza, modelli innovativi per l’ottimizzazione e gestione dei
processi socio-sanitari, servizi e tecnologie ICT per la salute personalizzata)
Scienze della Vita Sicilia Sviluppo di tecnologie sensoristiche avanzate per la realizzazione di chip e sensori da
impiantare sotto cute o nelle ossa dei pazienti per controllarne lo stato in modalità
wireless. Sviluppo di applicazioni per smartphone con modalità paziente e modalità
medico curante per il controllo in tempo reale dello stato dell’arte della cura in corso
grazie ai sensori e chip presenti sotto cute o impiantate nelle ossa post intervento dei
pazienti
E- health (E-Care, telemedicina, ... ): Sviluppo delle pratiche della salute dei pazienti
con tecnologie avanzate attraverso il supporto di strumenti informatici, personale
specializzato e tecniche di comunicazione medico-paziente
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Il posizionamento dei territori Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Traiettoria Rif. S3 Regione Aree prioritarie di sviluppo
Sicurezza
Aerospazio Basilicata Studio dei rischi naturali
o Tecnologie satellitari, sistemi Lidar di nuova concezione, la radiometria ottica, sistemi di
radiosondaggio, sensoristica, elaborazione dati, tecnologie di controllo e di
radiotrasmissione, droni, mezzi aeromobili per il monitoraggio, tecniche di previsione e
mitigazione dei rischi naturali e antropici, con particolare riferimento al rischio sismico,
idrogeologico, idraulico e da incendi
Gestione e protezione delle risorse naturali ed ambientali per la previsione di eventi
idrologici e meteorologici estremi
Tecnologie per i
beni culturali, il
turismo e l’edilizia
sostenibile
Campania Gestione della sicurezza di grandi infrastrutture urbane e regionali, per la sostenibilità e
la sicurezza di sistemi urbani, centri storici, edilizia di pregio e lifelines (e.g.,
metodologie, tecniche e sistemi per il monitoraggio delle infrastrutture di rete su larga
scala (i.e. Internet), i grandi data center, le infrastrutture e gli impianti elettrici; sviluppo
di piattaforme di gestione delle informazioni da rischi naturali ed antropici; sviluppo di
una piattaforma di gestione integrata del rischio per tutti i sottosistemi che
compongono il sistema urbano basato su approcci di tipo affidabilistico per consentire
l’indirizzamento di procedure di intervento e di rapido adattamento del sistema)
Ambiente e rischi
naturali
Calabria Tecniche e prodotti per l’analisi e valutazione del rischio idrogeologico. Dispositivi e
sistemi di monitoraggio del rischio idrogeologico. Dispositivi e soluzioni per la
protezione antisismica. Sensori e reti per il monitoraggio antisismico di edifici e
infrastrutture. Sistemi di allerta precoce e gestione dell’emergenza (Early Warning
Systems)
Tabella 4 (b): Sinergie tra le Traiettorie del Cluster e le aree prioritarie di sviluppo delle Smart Specialisation delle Regioni in transizione (Abruzzo, Molise, Sardegna) e delle Regioni meno sviluppate (Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia).
59
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Il posizionamento dei territori
Le opportunità future: sinergie con la
programmazione 2014-2020
Al fine di dare una collocazione agli sviluppi futuri di
Smart Communities e alle opportunità che vi si
potranno ricondurre su scala europea, nazionale e
locale, sono stati analizzati gli elementi di sinergia delle
Traiettorie di Sviluppo del Cluster rispetto ai temi
oggetto della programmazione 2014-2020, così come
delineata nell’Accordo di Partenariato (approvato a
ottobre 2014) e declinata dalle programmazioni
operative nazionali e regionali. Proprio nell’ottica di
evidenziare non solo le sinergie a livello di obiettivi, ma
anche le opportunità di finanziamento che gli sviluppi
di Smart Communities potranno trovare in tali
programmazioni, l’analisi è corredata da
un’indicazione di allocazione di risorse economiche
destinate ai diversi obiettivi tematici, così come
specificati nei documenti di programmazione
regionale 2014-2020.
Le sinergie con la programmazione futura aprono in
realtà a molteplici opportunità: da un lato le iniziative
progettuali che nasceranno all’interno del Cluster in
linea con le sue Traiettorie di Sviluppo potranno
trovare opportunità di finanziamento nelle
programmazioni regionali, avendone chiari obiettivi,
esigenze e impatti attesi; dall’altro il Cluster potrà
rappresentare un interlocutore importante per gli
stakeholder che dovranno destinare le risorse
economiche per gli sviluppi progettuali, in quanto avrà
un punto di vista privilegiato su stato dell’offerta e
prospettive di innovazione sui temi delle Smart
Communities.
I Programmi Operativi Regionali
I Programmi Operativi Regionali per l'utilizzo del
Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e del
Fondo Sociale Europeo (FSE) per il periodo 2014-2020
rappresentano strumenti chiave per lo sviluppo
regionale, per il supporto all’economia e il sostegno
15 A febbraio 2015 risultavano approvati 11 POR-FESR, tra cui quelli di sette
delle nove Regioni coinvolte nel Cluster, e 16 POR-FSE, di cui otto dei nove
presentati dalle suddette Regioni (Fonte- Regioni.it 2684 - 17/03/2015).
all’occupazione. Le risorse economiche destinate dalle
singole Regioni al raggiungimento degli obiettivi
Europa 2020 di crescita intelligente, sostenibile e
inclusiva e dell'Agenda territoriale 2020 di coesione
territoriale costituiscono, quindi, un elemento di
opportunità a cui guardare per il finanziamento di
sviluppi di ricerca e innovazione sui temi oggetto del
Cluster15.
La politica di coesione dell’Unione Europea, articolata
in 11 Obiettivi Tematici (OT) indirizzati al
raggiungimento degli obiettivi di crescita e in base ai
quali sono stati definiti i Programmi Operativi
Regionali. Alcune indicazioni in merito alla
destinazione delle risorse, hanno peraltro identificato
linee di indirizzo comune, tra cui:
concentrare almeno il 60% delle risorse del
FESR sugli Obiettivi Tematici di “Ricerca,
sviluppo tecnologico e innovazione” (OT1),
“Agenda digitale” (OT2), “Competitività delle
piccole e medie imprese” (OT3);
destinare almeno il 20% del totale delle
risorse del FESR su “Energia sostenibile e
qualità della vita” (OT4);
destinare almeno il 5% del totale delle risorse
del FESR all’attuazione dell’Agenda Urbana
per lo sviluppo sostenibile delle città;
riservare il 20% della spesa del FSE
all’inclusione sociale.
La ripartizione del budget che le singole
amministrazioni regionali hanno concordato con la
Commissione Europea, nel rispetto dei requisiti di cui
sopra, è quindi espressione dei fabbisogni e delle
vocazioni territoriali. La Tabella 5 riporta tali dotazioni
finanziarie previste dalle Regioni del Cluster per la
programmazione 2014-2020 ed evidenzia il sostanziale
allineamento di tutte le Traiettorie di Sviluppo del
Cluster con i Programmi Operativi Regionali. Questa
analisi è stata completata con una panoramica delle
dotazioni finanziarie dei Programmi Regionali delle
Regioni dell'Obiettivo “Convergenza” (Basilicata,
60
Il posizionamento dei territori Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Calabria, Sicilia, Campania) e delle Regioni in
transizione (Abruzzo, Molise e Sardegna). Osservando
la Tabella 5 è interessante notare che, anche in linea
con le proprie Smart Specialisation, le Regioni hanno
fatto scelte chiare, soprattutto per quanto riguarda
temi come i cambiamenti climatici e la sicurezza del
territorio, la tutela dell’ambiente e le infrastrutture di
trasporti. Al contrario, la sostenibilità energetica, la
digitalizzazione e l’efficienza dell’amministrazione,
oltre che l’occupazione, l’inclusione sociale e
l’istruzione / formazione rappresentano temi chiave
per tutte le realtà territoriali, sebbene ognuna li declini
in base alle proprie esigenze e priorità di sviluppo.
Data la natura dei temi e degli obiettivi di sviluppo del
Cluster Smart Communities, va osservato che ulteriori
opportunità di finanziamento (non incluse nelle tabelle
che seguono) potranno essere ricondotte anche ai
fondi FEASR disponibili sui Piani di Sviluppo Rurale dei
territori del Cluster.
Obiettivi tematici
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Re
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16
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TN
OT1: Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione
355 114 55 349 140,5 80 253 180 672 Tutte
OT2: Migliorare l’accesso, l’utilizzo e la qualità delle TIC
9817 85 - 20 4018 41 79,5 154 272
Government Salute e Benessere Istruzione e Formazione Cultura e Turismo
OT3: Migliorare la competitività delle PMI, del settore agricolo (per FEASR) e del settore ittico e acquicolo (per il FEAMP)
212,5 171 28 295 120 135 152 276 1118
Mobilità Energia e Ambiente Cultura e Turismo Istruzione e formazione Salute e Benessere Sicurezza e monitoraggio
OT4: Sostenere la transizione verso un’economia a basso tenore di carbonio in tutti i settori
20319 126 22 195 104 79 197 176 396 Energia e Ambiente Mobilità
OT5: Promuovere l’adattamento ai cambiamenti climatici e la prevenzione e la gestione dei rischi
- 45 - - - 42 124 90 327 Sicurezza e monitoraggio
16 I dati riportati non comprendono la dotazione finanziaria destinata
all’Asse prioritario 12 - Sviluppo urbano sostenibile pari a 130.000.000€. 17 Il dato riportato comprende la dotazione finanziaria destinata a OT2 su
Asse II (“Agenda Digitale”) e su Asse VI (“Sviluppo Urbano Sostenibile”). 18 Il dato è stato calcolato come: 30.094.763€ (dotazione Asse II - “Sviluppo
dell’ICT e attuazione dell’Agenda digitale”) + 10.000€ (dotazione Asse VI -
“Città attrattive e partecipate”, che impatta su OT2 e OT6).
19 Il dato riportato comprende la dotazione finanziaria destinata a OT4 su
Asse IV (“Energia Sostenibile e Qualità della Vita”) e su Asse VI (“Sviluppo
Urbano Sostenibile”).
61
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Il posizionamento dei territori
OT6: Preservare e tutelare l’ambiente e promuovere l’efficienza delle risorse
5920 - - 19 5821 - 30 - 1142
Energia e Ambiente Cultura e Turismo
OT7: Promuovere il trasporto sostenibile e rimuovere le strozzature nelle principali infrastrutture di rete
- - - - - - 49 - 462 Mobilità
Tabella 5 (a): Corrispondenza tra le Traiettorie Tecnologiche del Cluster e le priorità della programmazione regionale. [Fonte: elaborazione dati contenuti nei Programmi Operativi Regionali].
Obiettivi tematici
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TN
OT8: Promuovere un’occupazione sostenibile e di qualità e sostenere la mobilità dei lavoratori
400 306 38 358 491 158 191 414 542 Istruzione e Formazione
OT9: Promuovere l’inclusione sociale e combattere la povertà e ogni discriminazione
176,5 189 22 227 157 71 73 180,5 1020
Istruzione e Formazione Salute e Benessere
OT10: Investire nell’istruzione, nella formazione e nella formazione professionale per le competenze e l’apprendimento permanente
259 252 44 332,5 108,5 110 84 238,5 755 Istruzione e Formazione
OT11: Rafforzare la capacità istituzionale delle autorità pubbliche e delle parti interessate e promuovere un’amministrazione pubblica efficiente
2,5 23 2 20 1,5 2 3 33 60 Government
Tabella 5 (b): Corrispondenza tra le Traiettorie Tecnologiche del Cluster e le priorità della programmazione regionale. [Fonte: elaborazione dati contenuti nei Programmi Operativi Regionali].
Obiettivi tematici
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TN
OT1: Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione
45 23 129 96 210 515 457 Tutte
OT2: Migliorare l’accesso, l’utilizzo e la qualità delle TIC
26 12 130 98 169 349 343
Government Salute e Benessere Istruzione e Formazione Cultura e Turismo
20 Il dato riportato comprende la dotazione finanziaria destinata a OT6 su Asse V (“Tutela dell’ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali”) e su
Asse VI (“Sviluppo Urbano Sostenibile”). 21 Il dato è stato calcolato come: 37.589.526€ (dotazione Asse V - “Valorizzazione delle risorse artistiche, culturali e ambientali”) + 20.013.716€ (dotazione Asse
VI - “Città attrattive e partecipate”, che impatta su OT2 e OT6).
62
Il posizionamento dei territori Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
OT3: Migliorare la competitività delle PMI, del settore agricolo (per FEASR) e del settore ittico e acquicolo (per il FEAMP)
65 33 213 138 187 397 668
Mobilità Energia e Ambiente Cultura e Turismo Istruzione e formazione Salute e Benessere Sicurezza e monitoraggio
OT4: Sostenere la transizione verso un’economia a basso tenore di carbonio in tutti i settori
39 20 150 133 469 640 1129 Energia e Ambiente Mobilità
OT5: Promuovere l’adattamento ai cambiamenti climatici e la prevenzione e la gestione dei rischi
25 - 56 - 94 370 295 Sicurezza e monitoraggio
OT6: Preservare e tutelare l’ambiente e promuovere l’efficienza delle risorse
21 14 164 167 324 1084 497 Energia e Ambiente Cultura e Turismo
OT7: Promuovere il trasporto sostenibile e rimuovere le strozzature nelle principali infrastrutture di rete
- - - 67 224 224 684 Mobilità
Tabella 5 (c): Corrispondenza tra le Traiettorie Tecnologiche del Cluster e le priorità della programmazione regionale. [Fonte: elaborazione dati contenuti nei Programmi Operativi Regionali].
Obiettivi tematici
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TN
OT8: Promuovere un’occupazione sostenibile e di qualità e sostenere la mobilità dei lavoratori
64 24 171 119 169 352 333 Istruzione e Formazione
OT9: Promuovere l’inclusione sociale e combattere la povertà e ogni discriminazione
33 12 140 134 217 465 384 Istruzione e Formazione Salute e Benessere
OT10: Investire nell’istruzione, nella formazione e nella formazione professionale per le competenze e l’apprendimento permanente
36 10 156 105 232 405 424 Istruzione e Formazione
OT11: Rafforzare la capacità istituzionale delle autorità pubbliche e delle parti interessate e promuovere un’amministrazione pubblica efficiente
4 0,5 16 14 16 25 33 Government
Tabella 5 (d): Corrispondenza tra le Traiettorie Tecnologiche del Cluster e le priorità della programmazione regionale. [Fonte: elaborazione dati contenuti nei Programmi Operativi Regionali].
I Programmi Operativi Nazionali
Nell’ambito dell’Accordo di Partenariato sono stati
presentati 11 Programmi Operativi Nazionali (PON)
cofinanziati dal Fondo Sociale Europeo o dal Fondo
Europeo di Sviluppo Regionale. In Tabella 6 sono
riportate le dotazioni finanziarie previste per il periodo
22 Per i dettagli sui contenuti dei Programmi http://www.opencoesione.gov.it/programmi_2014_2020
2014-2020 e l’allineamento delle Traiettorie di
Sviluppo del Cluster con le priorità di sviluppo
individuate dai Programmi Operativi Nazionali22.
63
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Il posizionamento dei territori
Programma Operativo Nazionale Dotazione Finanziaria 2014-2020 [mln€] Traiettorie CTN
PON Città Metropolitane 892 Tutte
PON Cultura e Sviluppo 490,9 Cultura e Turismo
PON Governance e Capacità Istituzionale 827 Government Cultura e Turismo Salute e Benessere
PON Imprese e competitività 2.400 Tutte
PON Inclusione 1.200 Salute e Benessere
PON Infrastrutture e reti 1.844 Mobilità
PON Iniziativa occupazione giovani 1500 Istruzione e Formazione
PON Legalità 377 Government
PON Istruzione 3.019 Istruzione e Formazione
PON Ricerca e innovazione 1.286 Tutte
PON Sistemi di politiche attive per l'occupazione 2.177 Istruzione e Formazione Salute e Benessere
PON Iniziativa PMI23 103 Tutte
Tabella 6: Le risorse finanziarie previste dai PON e le opportunità di sinergia con le Traiettorie del Cluster [Fonte: www.agenziacoesione.gov.it , www.opencoesione.gov.it/programmi_2014_2020].
Gli elementi di allineamento delle Traiettorie di Sviluppo rispetto ai temi dei PON e dei POR sono discussi con maggiore
dettaglio in Sezione 4.
23 Nel mese di ottobre 2015 è stata formalizzata la proposta di riprogrammazione del PON Imprese e Competitività a favore del Programma Operativo Nazionale
“Iniziativa PMI” 2014 – 2020. Il nuovo Programma è stato approvato dalla Commissione europea a inizio dicembre con un budget complessivo di 102,5 milioni di
euro per promuovere la competitività delle piccole e medie imprese del Mezzogiorno migliorando le condizioni di accesso al credito attraverso una forma di intervento
mirata e basata sul ricorso a strumenti di ingegneria finanziaria. Per maggiori approfondimenti: http://www.mise.gov.it/index.php/it/incentivi/impresa/pon-
iniziativa-pmi
64
Il posizionamento dei territori Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Il Programma Nazionale della Ricerca 2015-2020
Il Comitato Interministeriale per la Programmazione
Economica (Cipe) ha approvato il 1 maggio 2016 il
Programma Nazionale per la Ricerca (PNR 2015-2020),
lo strumento che definisce la strategia della ricerca
italiana per i prossimi cinque anni.
Il PNR non individua priorità tra le diverse discipline
scientifiche della ricerca di base, ma propone una
tassonomia della ricerca applicata e traslazionale
organizzandola in dodici aree: Aerospazio; Agrifood,
Cultural Heritage; Blue growth; Chimica verde; Design,
creatività e Made in Italy; Energia; Fabbrica
intelligente; Mobilità sostenibile; Salute; Smart,
Secure and Inclusive Communities; Tecnologie per gli
Ambienti di Vita. Si tratta delle aree in cui la ricerca,
soprattutto se realizzata in collaborazione tra pubblico
e privato, può produrre i migliori risultati. Le aree, che
tengono conto anche del peso industriale dei settori
produttivi ad esse collegate, sono state analizzate
incrociando due tipi di indicatori: quelli relativi alla
rilevanza della ricerca italiana nei vari settori in termini
di pubblicazioni scientifiche e quelli relativi alla
capacità innovativa legata alla capacità brevettuale. Le
aree così definite compongono in un quadro coerente
le scelte strategiche compiute a livello europeo –
soprattutto con il programma quadro Horizon 2020 –
con le politiche di intervento definite a livello nazionale
e regionale.
Il PNR si articola in sei Programmi fondamentali. Ogni
Programma ha obiettivi precisi e per raggiungerli sono
definite, per ciascuno, una serie di azioni che verranno
finanziate attraverso specifici fondi della ricerca. I sei
Programmi con i relativi obiettivi sono
schematicamente riportati in Figura 10.
Figura 10: Articolazione del PNR 2015-2020.
INTERNAZIONALIZZAZIONE coordinare e integrare le risorse nazionali, quelle europee e quelle
internazionali
CAPITALE UMANO mettere al centro le persone come protagonisti della ricerca,
favorendo mobilità, dinamismo e ricambio generazionale
INFRASTRUTTURE DI RICERCA
valutare e sostenere in maniera selettiva le infrastrutture di ricerca,
pilastro della ricerca internazionale, in particolare della ricerca di
base
PUBBLICO-PRIVATO
rafforzare la collaborazione pubblico-privato per rafforzare la ricerca
applicata, la capacità di innovazione e il legame tra ricerca e sfide
della società
MEZZOGIORNO puntare sulle potenzialità del Mezzogiorno, valorizzandone le
specificità evitando sprechi e sovrapposizioni
EFFICIENZA E QUALITÀ DELLA SPESA rafforzare monitoraggio e trasparenza degli investimenti,
semplificare le procedure, rafforzare la gestione amministrativa
65
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Il posizionamento dei territori
Il quarto obiettivo è la collaborazione pubblico-privato,
qui intesa come leva strutturale per la ricerca e
l’innovazione. In tale ambito, i Cluster Tecnologici
Nazionali, costituiti coerentemente con le aree di
specializzazione della ricerca applicata, sono
riconosciuti come infrastrutture permanenti per il
dialogo tra università, enti pubblici di ricerca e imprese
e tra centro e territori. In particolare le azioni del
Programma Pubblico-Privato prevedono la ricerca
industriale e sostegno degli investimenti privati in
innovazione, attraverso il supporto diretto ai Cluster
Tecnologici Nazionali e il finanziamento della ricerca
industriale nelle 12 aree di specializzazione, in
coordinamento con i Cluster Tecnologici Nazionali,
sperimentando politiche della domanda. Con questo
Programma il PNR riconosce inoltre come prioritario
l’ingaggio con la società attraverso il sostegno
dell’innovazione sociale, della filantropia per la ricerca,
e di azioni di comunicazione e informazione costante e
trasparente sul ruolo della ricerca. Il budget per questo
Programma, nel triennio 2015-2017, è pari a 487,1
milioni di euro.
In particolare, in riferimento alle aree di
specializzazione del PNR, il Cluster
SmartCommunitiesTech presidia l’area Smart, Secure
and Inclusive Communities che, per sua stessa
definizione, riconduce ad un perimetro di sviluppo di
comunità intelligente attento agli aspetti di inclusione
sociale e di sicurezza - fisica e logica, dell’ambiente e
delle persone, nonché ai relativi impatti ambientali,
sociali ed economici per cittadini, utenti, imprese. Il
PNR inserisce “Smart, Secure and Inclusive
Communities” tra le aree in transizione, vale a dire
“aree tecnologiche emergenti, nelle quali la domanda
pubblica può svolgere un ruolo determinante per il
consolidamento di nuove competenze e per la
promozione di nuovi mercati per l’innovazione”. In virtù
di questa loro caratteristica, tali aree saranno oggetto
di strumenti basati sulla leva della domanda pubblica,
e avranno una forte connessione con gli strumenti di
innovazione sociale.
In relazione alle Smart Communities è altrettanto
interessante osservare che il Programma per il
Mezzogiorno raccoglie gli interventi pensati nello
specifico per questa area geografica, proponendo
anche alcuni Progetti tematici su Distretti e Cluster
Tecnologici Nazionali, e prevede attività dedicate al
rafforzamento della capacità amministrativa.
I Programmi Europei di Cooperazione Territoriale
I Programmi Europei di Cooperazione Territoriale sono
orientati a far cooperare i territori di diversi Stati
membri mediante la realizzazione di progetti
congiunti, lo scambio di esperienze e la costruzione di
reti. Le tipologie di cooperazione previste sono24:
la cooperazione transfrontaliera fra regioni
limitrofe, che mira a promuovere lo sviluppo
regionale integrato fra regioni confinanti;
la cooperazione transnazionale su territori
più estesi, che coinvolge partner nazionali,
regionali e locali;
la cooperazione interregionale che coinvolge
tutti i 28 Stati membri dell’Unione Europea e
mira a rafforzare l'efficacia della politica di
coesione, promuovendo lo scambio di
esperienze, l’individuazione e la diffusione di
buone prassi.
Programmi di cooperazione Regioni CTN coinvolte Autorità di gestione candidata
Contributo globale FESR [€]
COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA
ITALIA- FRANCIA MARITTIMO Regione Liguria (Genova, Imperia, La Spezia, Savona), Regione Toscana (Massa-Carrara, Lucca, Pisa, Livorno, Grosseto)
Regione Toscana 169.702.411
24http://www.dps.gov.it/it/politiche_e_attivita/programmazione_2014-
2020/Cooperazione_territoriale_europea/Cooperazione_territoriale_europ
ea.html
66
Il posizionamento dei territori Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Programmi di cooperazione Regioni CTN coinvolte Autorità di gestione candidata
Contributo globale FESR [€]
ITALIA-FRANCIA ALCOTRA Regione Piemonte (Torino, Cuneo), Regione Liguria (Imperia)
Regione Rhone-Alps (FR) 198.876.285
ITALIA-SLOVENIA Regione Veneto (Venezia)
Regione Friuli Venezia Giulia
77.929.954
ITALIA-SVIZZERA Regione Lombardia (Verbano-Cusio-Ossola, Varese, Como, Lecco, Sondrio), Regione Piemonte (Biella, Vercelli, Novara)
Regione Lombardia 100.221.466
ITALIA-AUSTRIA Regione Veneto (Vicenza, Belluno, Treviso), Provincia Autonoma di Trento
Provincia Autonoma di Bolzano
82.238.866
ITALIA-CROAZIA Regione Veneto (Venezia, Rovigo, Padova), Regione Emilia Romagna (Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini), Regione Puglia (Brindisi, Lecce, Foggia, Bari, Barletta-Andria-Trani)
Regione Veneto 201.357.220
GRECIA-ITALIA Regione Puglia (Bari, Brindisi, Lecce, Taranto, Foggia, Barletta Andria Trani)
Ministry of Development and Competitiveness of Greece
104.700.362
COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ESTERNA
ENI MED Regione Lazio, Regione Liguria, Regione Puglia, Regione Toscana
Regione Sardegna Cfr. Nota25
IPA ITALIA-ALBANIA-MONTENEGRO Regione Puglia Regione Puglia 39.400.71126
COOPERAZIONE TRANSNAZIONALE
ALPINE SPACE Regione Lombardia, Regione Veneto, Trentino-Alto Adige, Regione Piemonte, Regione Liguria
Austria - Land di Salisburgo
116.635.466
CENTRAL EUROPE Regione Piemonte, Regione Liguria, Regione Lombardia, Provincia Autonoma di Trento, Regione Veneto, Regione Emilia - Romagna
Austria- Città di Vienna 246.581.112
MEDITERRANEO Regione Emilia- Romagna, Regione Lazio, Regione Liguria, Regione Lombardia, Regione Piemonte, Regione Puglia, Regione Toscana, Regione Veneto
Francia- Région PACA 224.322.525
ADRIATIC IONIAN Provincia Autonoma di Trento, Regione Lombardia, Regione Veneto, Regione Emilia - Romagna, Regione Puglia
Regione Emilia Romagna 83.467.729
COOPERAZIONE INTERREGIONALE
URBACT UE28 Francia - Ministry of Urban Affairs
74.301.909
ESPON UE28 Lussemburgo - Ministero Infrastrutture
41.377.019
INTERACT UE28 Slovacchia - Bratislava Self Governing Region
39.392.587
25 Gli importi riguardanti il contributo del FESR ai programmi transfrontalieri e concernenti i bacini marittimi nell’ambito dell’ENI non sono stati ancora concordati.
26 L’importo indicato si riferisce alla sola dotazione FESR nell’ambito dello Strumento IPA II per il Programma transfrontaliero Italia – Albania - Montenegro
67
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Il posizionamento dei territori
Programmi di cooperazione Regioni CTN coinvolte Autorità di gestione candidata
Contributo globale FESR [€]
INTERREG EUROPE UE28 Francia - Consiglio Regionale Nord-Passo di Calais
359.326.320
Tabella 7: Le risorse finanziarie previste dai programmi di Cooperazione Territoriale e le opportunità di sinergia con le Traiettorie di Sviluppo del
Cluster SmartCommunitiesTech [Fonte: DPS27].
27 http://www.dps.gov.it/opencms/export/sites/dps/it/documentazione/Geografia_e_risorse_PO_2014-2020.pdf
68
Il posizionamento dei territori Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Il Programma Horizon 2020
Alle programmazioni sui fondi strutturali vanno, poi, ad
aggiungersi le opportunità rappresentate dalla
programmazione europea su fondi a gestione diretta,
di cui fa parte anche il programma Horizon 2020 per il
finanziamento di ricerca e sviluppo, la cui dotazione
finanziaria dedicata all’ICT è aumentata del 25%
rispetto a quella prevista dalla precedente
programmazione (Settimo Programma Quadro per la
ricerca e lo sviluppo tecnologico). Gli investimenti
mirano a supportare l’intera catena di sviluppo e
applicazione delle tecnologie ICT, dalla ricerca di base
all’innovazione, che può abilitare nuovi sviluppi di
business, spesso sulla base di tecnologie emergenti,
aumentare la competitività delle imprese nel settore
privato e accrescere efficienza e qualità dei servizi nel
settore pubblico, in tutti gli ambiti applicativi. In
particolare, nel biennio 2016-2017, la dotazione
finanziaria Horizon 2020 dedicata alle Tecnologie
dell’Informazione e della Comunicazione ammonta a
circa 3,5 miliardi di Euro su un totale di 16 miliardi
(22%). Tale dotazione finanziaria è ripartita tra le
diverse priorità del Programma, dall’Excellence
Science, all’Industrial Leadership, ai Societal
Challenges, per supportare dalla ricerca di base allo
sviluppo di progetti pilota, fino alla fase di market
uptake.
Le risorse finanziarie inerenti i temi coperti dal Cluster
sono articolate su diverse parti del Programma:
Industrial Leadership: comprende azioni di
ricerca e innovazione sulle tecnologie ICT, sia
trainate dalle principali roadmap di sviluppo
industriale, sia spinte da un approccio bottom-
up volto a sviluppare le tecnologie abilitanti
chiave (Key Enabling Technologies) la ricerca
applicata e l’innovazione in tutti i settori. Le
aree tecnologiche, nel biennio 2016-2017 è
prevista una dotazione finanziaria pari a 1.527
milioni di Euro, riguardano:
o A new generation of components and
system: ingegneria di componenti e sistemi
integrati avanzati e intelligenti (electronics,
microsystems and embedded systems, organic
electronics, cyber-physical systems and
systems of systems);
o Advanced computing and cloud computing:
sistemi e tecnologie di elaborazione avanzate
(low-power multi/many-core computing
systems, next generation servers, micro-server
and highly parallel embedded computing
systems based on ultra-low power
architectures, new cross-layer programming
approaches);
o Future Internet: infrastrutture, tecnologie,
sistemi e servizi per l’evoluzione di Internet
(5G e oltre);
o Content technologies and information
management: tecnologie per la gestione
dell’informazione e la creatività digitali (Big
Data, content convergence and content rights
management, machine translation, media
convergence and social media, 3D, augmented
reality, real time media, relevant community
feedback, context-centric, advanced
gaming/gamification, multimodal and natural
human-computer interaction);
o Robotics and autonomous systems: robotica
e sistemi robotici (advanced robot capabilities
research and take-up, system abilities,
development and pilot installations);
o Micro- and nano-electronic technologies,
photonics: tecnologie abilitanti relative alla
microelettronica, alla nanoelettronica e alla
fotonica.
Societal Challenges: comprende la ricerca
applicata multidisciplinare e l’innovazione che
fanno leva sulle tecnologie ICT applicate alle
sfide sociali: salute, cambiamento demografico
e benessere; sicurezza alimentare, agricoltura e
silvicoltura sostenibile, ricerca marina e
marittima e delle acque interne e bio-economia;
energia sicura, pulita ed efficiente; trasporto
intelligente, verde e integrato; azione per il
clima, ambiente, efficienza delle risorse e
materie prime; l’Europa in un mondo che
cambia - società inclusive, innovative e
riflessive; società sicure - proteggere la libertà e
la sicurezza dell’Europa e dei suoi cittadini. In
particolare, nel biennio 2016-2017 è prevista
69
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Il posizionamento dei territori
una dotazione finanziaria di 697 mln di Euro per
sviluppi di innovazione sui temi:
o SC1 – Health, demographic change and
wellbeing: active ageing and self-
management of health, methods and data
o SC2 – Food security, sustainable agriculture
and forestry, marine and maritime and inland
water research and the bioeconomy: Robotics
Advances for Precision Farming
o SC3 – Secure, clean and efficient energy:
Engaging consumers towards sustainable
energy, Buildings, Industry, services and
products, Smart grids, storage and energy
system integration with increasing share of
renewables
o SC4 – Smart, green and integrated transport:
urban mobility, logistics, safety, intelligent
transport systems, Automated Road
Transport, Green vehicles, socio-economic and
behavioural research and forward looking
activities for policy making (Big Data in
transport)
o SC5 – Climate action, environment, resource
efficiency and raw materials: European data
hub of the GEOSS information system
o SC6 – Europe in a changing world –
Innovative, inclusive and reflective societies:
Co-creation for growth and inclusion,
Reversing inequalities and promoting fairness,
Understanding Europe – promoting the
European public and cultural space
o SC7 – Secure societies – Protecting freedom
and security of Europe and its citizens: Critical
infrastructure protection, Digital Security
Inoltre dal 2015, è stato avviato un ulteriore strumento
del Programma inerente in parte l’ICT, il Fast Track to
Innovation Pilot (dotazione finanziaria: 100 milioni di
Euro), che mira a supportare le azioni di innovazione
nell’ultima fase della catena di sviluppo, quella
antecedente l’introduzione nel mercato, in tutte le aree
tecnologiche e di applicazione.
Infine, a partire dal biennio 2016-2017, a seguito di una
riorganizzazione minore, sono state introdotte nella
struttura del Programma alcune dotazioni finanziarie
specifiche inerenti in parte l’ICT:
Cross-cutting activities (Focus Areas)
(dotazione finanziaria: 517 milioni di Euro):
riguarda sia la priorità Industrial Leadership, sia
quella Societal Challenges, e comprende azioni
volte a supportare lo sviluppo di alcune aree
focus specifiche in cui le tecnologie ICT vengono
applicate orizzontalmente in più ambiti (Smart
and sustainable cities), o viceversa costituiscono
uno strato tecnologico e infrastrutturale che
abilita orizzontalmente più ambiti di
applicazione (Internet of Things). In termini di
potenzialità di sviluppo di innovazioni abilitate
dall’ICT e inerenti le Smart Communities, tra le
aree applicative più rilevanti citiamo la Circular
Economy.
70
Il posizionamento dei territori Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
71
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Il posizionamento dei territori
4. Le traiettorie di sviluppo del Cluster
72
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
73
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
Al fine di fornire elementi utili alla programmazione
delle risorse nazionali, a un maggior coordinamento
delle agende di ricerca delle imprese e all’interazione
proficua di regioni e territori, il Cluster ha delineato una
roadmap di sviluppo della ricerca e innovazione. La
roadmap si articola attraverso le Traiettorie di
Sviluppo per le Smart Communities, intese come
indirizzi prioritari verso cui il Cluster
SmartCommunitiesTech intende orientare la ricerca e
innovazione degli attori nazionali e la collaborazione
pubblico-privato in questa area di specializzazione. Al
fine di cogliere appieno le evoluzioni dell’innovazione
tecnologica, i trend industriali e le esigenze alla base
delle comunità intelligenti, le Traiettorie di Sviluppo
del Cluster (e i relativi Ambiti di Intervento) sono
oggetto di una consultazione permanente con le
imprese, i centri di ricerca e gli stakeholder istituzionali
(pubbliche amministrazioni, enti, …). Per tale motivo il
perimetro delle Traiettorie e gli ambiti applicativi sono
da considerarsi elementi dinamici e in continua
evoluzione.
In linea generale, l’azione del Cluster si intende mirata
allo sviluppo e all’implementazione di modelli
innovativi di integrazione sociale, finalizzati a dare
soluzione a problemi di scala urbana e
metropolitana, attraverso la realizzazione di soluzioni
tecnologiche avanzate, indirizzate:
» al potenziamento delle capacità di
programmazione, monitoraggio e controllo di
interventi su sistemi integrati complessi,
orientate a supportare le decisioni strategiche
delle municipalità nonché a fornire requisiti
chiave agli attori industriali coinvolti nello
sviluppo tecnologico;
» all’innovazione di infrastrutture, strumenti,
sistemi, tecniche, metodologie e servizi
caratterizzanti settori di interesse sociale e con
impatti sui singoli individui e sulla comunità;
coniugando lo studio e l’implementazione di modelli
economici che ne garantiscano l’adozione, la
diffusione su larga scala e la competitività e
l’ottemperanza degli aspetti giuridici di eguaglianza e
di esplicazione individuale e comune dei diritti, il tutto
nell’ottica della sostenibilità e dell’inclusione sociale.
Inoltre, in risposta alle necessità di individuare le azioni
decisive in contesti fortemente interrelati come quelli
che caratterizzano lo scenario di sviluppo di
città/comunità intelligenti e con l’obiettivo di
indirizzare le sfide di domani con particolare
attenzione ai concetti di sostenibilità, ambientale,
sociale ed economica, il Cluster intende promuovere la
progettazione, lo sviluppo e l’impiego di sistemi per la
programmazione strategica e interdisciplinare di
sistemi complessi e in condizioni di incertezza.
74
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Obiettivo di questo tipo di soluzioni è mettere a
disposizione sistemi di supporto alle decisioni che
permettano ai decisori di approcciare il problema in
modo nuovo, di prendere decisioni più informate e di
supportare lo sviluppo del consenso, tenendo conto dei
benefici e degli impatti potenziali sugli scenari futuri
che le azioni intraprese hanno sulla comunità, nel breve
e nel medio-lungo periodo.
Le Traiettorie di Sviluppo, pur mantenendo le
specificità dei settori applicativi di riferimento, sono
state delineate rispetto ad un framework comune.
L’analisi si sviluppa, innanzitutto, a partire da un
inquadramento delle sfide sociali che caratterizzano il
settore o i settori interessati (contesto di riferimento,
cfr. 1) e dei relativi obiettivi strategici di sviluppo di
innovazione (obiettivi, cfr. 1). La centralità della
qualificazione e quantificazione degli impatti del
Cluster si traduce nell’identificazione di metriche
rappresentative degli obiettivi strategici e di un
insieme indicatori attraverso cui misurare gli impatti
delle azioni del Cluster, sia nel suo complesso e sia a
livello di singole progettualità (metriche e indicatori,
cfr. 1). L’insieme delle metriche e degli indicatori di
riferimento per ogni Traiettoria è oggetto di confronto
e aggiornamento e, sebbene non esaustivo, mira a
costituire un elemento di dialogo con le istituzioni
regionali, volto a supportare l’allineamento dei criteri
di valutazione degli impatti rispetto alle
programmazioni regionali e a favorire i processi di
innovazione e trasferimento tecnologico nei suddetti
ambiti.
La vision del Cluster rispetto alle Smart Communities è
delineata attraverso scenari di sviluppo (cfr. 2), che
descrivono quale sarà l’evoluzione delle comunità
intelligenti in un orizzonte temporale di medio periodo
(3-5 anni), evidenziando gli elementi chiave del
cambiamento e le nuove opportunità che l’innovazione
tecnologica sarà in grado di abilitare nei diversi settori
e per i diversi attori coinvolti.
Alla realizzazione degli scenari di sviluppo, a loro volta,
concorrono gli interventi su una serie di aree
28 http://www.italiansmartcity.it
applicative (ambiti di intervento, cfr. 3), a cui sono
riconducibili i principali impatti e ricadute degli sviluppi
di ricerca e innovazione per le comunità intelligenti. Gli
interventi su tali ambiti si realizzano attraverso
soluzioni tecnologico-applicative (priorità di ricerca e
innovazione, cfr. 4), che costituiscono gli strumenti
operativi per raggiungere gli obiettivi strategici e
rispondere alle esigenze delle moderne comunità.
Per ogni Traiettoria è stato, inoltre, approfondito
l’allineamento con le programmazioni esistenti, in
relazione alle linee di indirizzo delle programmazioni di
ricerca e innovazione 2014-2020 a livello europeo
(limitatamente al programma Horizon 2020),
nazionale (limitatamente ai Programmi Operativi
Nazionali) e regionali (limitatamente ai POR-FESR e
POR-FSE). A tali informazioni si aggiunge la
correlazione degli ambiti di intervento della Traiettoria
con gli ambiti della classificazione riportata dalla
Piattaforma Nazionale delle Smart City di ANCI. Nel
maggio 2015, a valle di un importante lavoro di raccolta
di esperienze progettuali implementate dalle città
italiane nell’ottica “smart”, l’Associazione Nazionale
dei Comuni Italiani (ANCI) ha, infatti, lanciato una
piattaforma online (Piattaforma “Italian Smart
Cities”28) che si propone quale strumento operativo di
mappatura, raccolta e catalogazione degli interventi
progettuali sulle città intelligenti in tutto il territorio
nazionale. Tale strumento, le sue finalità e i suoi
contenuti presentano un forte allineamento con gli
obiettivi del Cluster di costruire le basi per lo sviluppo,
sperimentazione e industrializzazione di soluzioni per
le comunità intelligenti, come evidenziato
dall’allineamento tra gli ambiti della Traiettoria e gli
ambiti scelti da ANCI per classificare le esperienze
progettuali “smart” delle città.
Va sottolineato che metriche e indicatori sono stati
individuati tenendo presente la necessità di
rappresentare tali obiettivi di sviluppo e considerando,
quindi, oltre alla loro rappresentatività, la necessità di
contenere il numero delle dimensioni di riferimento e
di garantire una misurabilità degli impatti sia a livello di
Cluster sia a livello di singole progettualità. L’insieme
75
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
delle metriche e indicatori di riferimento per ogni
Traiettoria sarà oggetto di confronto e aggiornamento
in base all’evoluzione degli scenari e alle progettualità
sviluppate. In particolare, il Cluster intende avviare un
dialogo con le Regioni sul tema della misurabilità
degli impatti, con l’obiettivo, ove possibile, di
individuare un framework condiviso di metriche e
indicatori, che permetta un allineamento dei criteri di
valutazione degli impatti rispetto alle programmazioni
regionali. Vista la multidisciplinarità dei progetti e delle
misure realizzate nei diversi settori coperti dalle
Traiettorie Strategiche, l’elenco delle metriche
(sebbene non esaustivo e ulteriormente
implementabile) potrà supportare i processi decisionali
delle regioni aderenti al Cluster atti a favorire
innovazione e trasferimento tecnologico nei suddetti
ambiti. Gli indicatori proposti, infatti, sono in grado
non soltanto di misurare il beneficio apportato dai
progetti di innovazione ai vari settori delle Smart
Communities, ma anche di monitorare, in itinere, le
reciprocità in termini di benefici, che i progetti
promossi dagli aderenti al Cluster saranno in grado di
apportare agli stessi.
Nell’ambito della Roadmap, un approfondimento
specifico è stato dedicato alle prospettive di mercato
delle soluzioni tecnologico-applicative indicate come
prioritarie per lo sviluppo delle comunità intelligenti. In
particolare, le soluzioni alla base delle priorità di ricerca
e innovazione sono state classificate in relazione al loro
livello di maturità tecnologica, riconducibile al
concetto di Technology Readiness Level (TRL) e intesa
come proxy del time to market, e al loro grado di
replicabilità, riconducibile alla versatilità della
soluzione nell’adattarsi a contesti urbani, specificità
territoriali o ambiti applicativi differenti e intesa come
proxy delle opportunità di mercato. Tale elaborazione,
che deriva da attività di indagine presso le imprese e da
attività di ricerca secondaria su studi di mercato e di
settore, si riferisce allo scenario nazionale e ha
l’obiettivo di evidenziare “a colpo d’occhio”, da un lato,
su quali ambiti possono essere indirizzati in modo più
proficuo interventi di politica industriale, dall’altro,
quali direzioni di sviluppo richiedono ulteriori
investimenti in ricerca e innovazione.
La Errore. L'origine riferimento non è stata trovata. r
iporta uno schema di sintesi delle Traiettorie di
Sviluppo del Cluster e dei relativi Ambiti di Intervento.
Di seguito vengono descritte le singole Traiettorie, in
un ordine che non vuole essere indicativo di alcuna
priorità.
Figura 11: Schema riassuntivo delle Traiettorie di Sviluppo del Cluster e dei relativi Ambiti di Intervento.
76
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
77
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
Mobilità
78
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Alla TRAIETTORIA MOBILITÀ hanno contribuito:
PAOLO COPPOLA, SUSANNA SUDATI (INTECS) • ALESSANDRA MELCHIONI (AESYS) • SONIA FLORIS (AIZOON) • ALESSANDRA
RAFFONE (ALMAVIVA) • ANDREA CARIDI (ARTYS) • LUCA RIZZI (CISCO SYSTEMS ITALY) • ALBERTO STELLA (EICAS
AUTOMAZIONE) • FRANCO D'URSO (EMISFERA) • GABRIELE GIUNTA (ENGINEERING) • QUINTO FABBRI (ERICSSON) • VALERIO
GIORGIS (EXEMPLAR) • FEDERICO GALLIANO (GENERAL MOTORS GPS) • MARIA TERESA TOSCANO (IREN) • ILARIA MAINENTI
(GRUPPO SIGLA) • GIANPAOLO ROCCHI (KERBEROS) • PAOLO LANARI, PAOLA PONTICELLI (KIUNSYS) • LETIZIA GABBRIELLI,
BRUNO SACCOMANNO (LEONARDO-FINMECCANICA) • MAURA MAZZARELLO, ENNIO OTTAVIANI (ON AIR) • PIERLUIGI
BUTTIGLIERI, CARLO SCIUTO (PARK SMART) • PAOLO CESARIO (SI CONSULTING) • STEFANO BAUDINO, LUIGI GRIMALDI (SIA) •
MARICA LO PORTO (SMARTEC) • PAOLO BESSERO (SWARCO MIZAR) • CARMELO ALBANI, MARCO CASCIO MARIANA (X-POP)
ANDREA CLEMATIS (CNR) • ANGELO FRASCELLA (ENEA) • VALERIA CAIATI (ISMB) • FRANCESCO PETTINATO (UNIVERSITÀ DEL
SALENTO) • DAVIDE GIGLIO (UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI GENOVA) • PAOLO CICCONI (UNIVERSITÀ POLITECNICA DELLE
MARCHE)
TIZIANO ROGNONE (ANITEC)
MARCO SCERBO (FONDAZIONE RICERCA E INNOVAZIONE) • GRAZIA GULLUNI, MARIA TIZIANA MARCELLI (LAZIO INNOVA) •
BRUNO CONTERNO (SIIT) • GIANMARCO PIOLA, BARBARA PRALIO (TORINO WIRELESS)
79
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
Contesto di riferimento
Nell’ambito delle moderne città, interconnesse e
intelligenti, il tema della Smart Mobility è di
fondamentale importanza per migliorare la
sostenibilità e la vita socio-economica dei propri
abitanti. La mobilità svolge un ruolo vitale per la qualità
di vita dei cittadini e per l’industria dei trasporti. Quest’
ultima rappresenta, infatti, un segmento importante
dell’economia dell’Unione europea, fornendo posti di
lavoro a circa 10 milioni di persone e contribuendo al
PIL per il 5%29. In linea con le principali direttive
europee, nei prossimi anni la mobilità e la logistica
dovranno evolvere verso nuovi modelli e approcci
considerati più sicuri, ecologici e sostenibili degli
attuali. L’ingente domanda di sostenibilità dei trasporti
e della logistica, sia urbana sia extraurbana, necessita
di interventi efficaci e concreti atti a definire un insieme
di soluzioni e di strumenti abilitanti la costruzione di
sistemi di mobilità sostenibile e intelligente che
ottimizzino, rinforzino e arricchiscano l’ecosistema
degli Intelligent Transport Systems (ITS),
rappresentato dall’ interconnessione di veicoli,
persone, infrastrutture e sistemi logistici, secondo
un’ottica co-modale. In questo scenario di Smart
Mobility un ruolo chiave hanno i Big Data e le
tecnologie che permettono di rendere i veicoli sempre
più intelligenti e sempre più connessi tra di loro (V2V)
e con le infrastrutture a bordo strada (V2I).
L'Agenzia Internazionale per l'Energia (International
Energy Agency)30 stima che il 23% di tutte le emissioni
di CO2 derivi dal settore Mobilità di cui il trasporto
stradale genera circa il 73%. Ad oggi, più di 700 milioni
di veicoli operano nel settore dei trasporti stradali,
sostenendo le esigenze di trasporto di una popolazione
globale di circa 6,8 miliardi (di cui il 64% localizzata
nelle zone urbane). Si stima che entro il 2050 il numero
di veicoli di trasporto stradale crescerà fino a quasi 3
miliardi31 e la popolazione mondiale sarà di circa 9
miliardi, di cui il 78% localizzata nelle zone urbane.
29 EC White Paper “Roadmap to a Single European Transport Area –
Towards a competitive and resource efficient transport system” 30 IEA - International Energy Agency Statistics (2015). CO2 emissions from
fuel combustion
[https://www.iea.org/publications/freepublications/publication/CO2Emissi
onsFromFuelCombustionHighlights2015.pdf]
L'incremento del livello dei gas serra in atmosfera non
produce soltanto alterazioni climatiche. Le emissioni
generate dai sistemi di trasporto (CO, CH4, NOx, N2O,
composti organici volatili, cloro e carbonio perfluoro,
tetrafluoruro di silicio, metalli pesanti) possono infatti
provocare un vero e proprio deterioramento della
qualità dell'aria, dell'acqua e del suolo, con
conseguenti possibili effetti nocivi sulla salute umana.
L'Agenzia Europea dell'Ambiente (European
Environment Agency) stima inoltre che il traffico
veicolare rappresenti una delle maggiori fonti di
rumore in città, misurandone anche gli impatti sulla
salute umana. L'inquinamento acustico provoca infatti
disturbi del sonno, malattie cardiovascolari e
ipertensione, causando in Europa circa 43 mila ricoveri
ospedalieri e 10 mila morti premature all'anno32.
Tutti questi problemi (di natura ambientale e non)
strettamente collegati alla mobilità producono una
moltitudine di conseguenze sull’intero sistema urbano,
traducibili in costi economici significativi per l’intera
società. La congestione del traffico stradale e aereo
costa all’Europa circa l’1% del PIL annuale e il trasporto
merci e passeggeri è destinato a crescere 33. Infine, la
quantità di emissioni e di rumore imputabili al settore
Mobilità può essere influenzata da fattori quali l’uso
eccessivo, l'età e la scarsa manutenzione dei veicoli.
L’incremento della domanda di mobilità ha notevoli
ripercussioni anche sul fronte della sicurezza stradale e
sui costi sociali ad essa associati. Nonostante gli ottimi
risultati ottenuti nell’ultima decade, più di 32.000
persone continuano a morire ogni anno sulle strade
rurali e urbane dei paesi europei (nel 2008,
rispettivamente il 56% e il 44%, mentre soltanto il 6%
è riferito alle autostrade), con dei costi economici
dell’ordine dei 160 miliardi di euro l’anno34.
Questi dati suggeriscono che la concentrazione,
sempre in aumento, dei cittadini europei nelle aree
urbane, farà aumentare costantemente il bisogno di
31 Chamon et al. (2008). Mass car ownership in the emerging market
giants. IMF/University of Virginia. 32 EEA - European Environment Agency (2014). Noise in Europe 2014. 33 http://europa.eu/pol/trans/index_it.htm. 34 EC COM (2010) 389 “Towards a European road safety area: policy
orientations on road safety 2011-2020”
80
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
mobilità: i servizi e i luoghi di lavoro sono
generalmente distribuiti in grandi agglomerati e zone
che richiedono una forma di trasporto per essere
raggiunti (ad esempio i grandi centri commerciali, le
zone industriali, le aree metropolitane). Con il
crescente numero di persone che vivono nelle zone
urbane e la crescente necessità di mobilità, la qualità
della vita dei cittadini rischia di essere sempre più
colpita dalla congestione urbana e dall'inquinamento.
Inoltre, poiché l'età media delle persone è in aumento,
la mobilità obbligatoria per beneficiare di determinati
servizi può scontrarsi con l'incapacità degli anziani di
sfruttare i mezzi di trasporto tradizionali (ad esempio,
trasporti pubblici e privati). Anche a fronte di queste
evidenze, la Commissione Europea ha riconosciuto
come cruciale e di grande importanza il ruolo alla
Smart and Green Mobility nel programma Horizon
2020 (H2020), destinando oltre 6,3 mld di Euro per la
ricerca e innovazione su questi temi per il periodo
2014-202035.
Lo sviluppo della roadmap per la mobilità delle Smart
Communities dovrà tenere in considerazione
l’interazione con le attività di supporto alla
costituzione dello Spazio Unico Europeo dei Trasporti,
per il quale, attraverso una maggiore integrazione del
settore dei trasporti dell’Unione e lo sviluppo di
soluzioni tecnologiche, si punti a eliminare gli ostacoli
tra modi e sistemi nazionali nelle reti di trasporto
europee, nel contesto del cielo unico europeo, della
pianificazione dello spazio marittimo, dello spazio
unico e dell’interoperabilità ferroviaria.
Obiettivi della traiettoria
In risposta alle sfide sociali che evidenziano l’esigenza
di un miglioramento della qualità dei trasporti
(pubblico e privato) e di una riduzione del relativo
impatto ambientale, gli obiettivi specifici che
dovranno perseguire gli sviluppi di ricerca e
innovazione proposti sulla Traiettoria “Mobilità”
comprendono:
riduzione del traffico e della congestione nei
centri urbani, con conseguente impatto sulla
riduzione dei tempi di spostamento, anche in
relazione alla gestione dei flussi turistici e
delle migliori opzioni di raggiungimento dei
punti notevoli e di interesse;
riduzione del numero di incidenti in mobilità,
con dirette conseguenze sulla sicurezza delle
merci e delle persone fisiche, siano esse alla
guida di veicoli o VRU (Vulnerable Road
Users), gli utenti della strada non motorizzati,
quali pedoni e ciclisti, nonché i motociclisti e
le persone con disabilità o con problemi di
mobilità e orientamento;
riduzione delle emissioni inquinanti e
dell’inquinamento acustico derivante dai
sistemi di trasporto.
Obiettivo trasversale è il potenziamento
dell’autonomia di mobilità degli utenti, con
conseguente messa a disposizione di servizi inclusivi e
abbattimento delle barriere di adozione degli stessi. In
particolare si evidenzia come i servizi e le applicazioni
per la mobilità debbano essere orientati agli end-user
fornendo interfacce utente facilmente fruibili,
progettate secondo le linee guida ed i principi di
usabilità.
Metriche e indicatori di riferimento
La Tabella 8 riporta un elenco non esaustivo di
metriche individuate dal Cluster come rappresentative
degli obiettivi della Traiettoria e di indicatori di
riferimento per la misurazione degli impatti delle
azioni del Cluster, nel suo complesso e in relazione alle
singole progettualità che verranno sviluppate. Gli
indicatori riportati in Tabella, che
costituiscono un sotto-insieme di quelli resi disponibili in modalità open data36, sono stati scelti per rappresentatività
degli obiettivi e per disponibilità di aggiornamento. Va ricordato che l’insieme delle metriche e indicatori di riferimento
35 https://ec.europa.eu/programmes/horizon2020/en/h2020-
section/smart-green-and-integrated-transport
36 http://www.opencoesione.gov.it
81
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
della Traiettoria sarà oggetto di confronto, con gli stakeholder e gli aderenti, e potrà essere aggiornato, in virtù di tale
confronto, dell’evoluzione degli scenari e delle progettualità proposte.
OBIETTIVO METRICA INDICATORE
RIDUZIONE DEL TRAFFICO
Utilizzo di mezzi pubblici di trasporto
Utenti di mezzi pubblici sul totale delle persone che si sono spostate per motivi di lavoro e di studio e hanno usato mezzi di trasporto (utenti in mobilità) (%).
Utilizzo mobilità condivisa Utenti che hanno utilizzato mezzi di mobilità condivisa (car sharing, car pooling, bike sharing) sul totale degli utenti in mobilità (%)
Utilizzo mobilità ciclabile Utenti che hanno utilizzato mezzi di mobilità ciclabile sul totale degli utenti in mobilità (%)
Congestione rete stradale Variazione percentuale nelle ore di picco dei tempi di percorrenza tra nodi chiave della rete stradale
RIDUZIONE DEL TRAFFICO RIDUZIONE EMISSIONI INQUINANTI
Utilizzo mobilità intermodale Utenti che hanno utilizzato parcheggi intermodali/scambiatori sul totale degli utenti in mobilità (%)
Impatto logistica merci urbana
Numero di veicoli di distribuzione logistica di ultimo miglio in ingresso ai centri urbani
Numero di Zero Emission Vehicle (ZEV) sul totale dei veicoli di distribuzione logistica di ultimo miglio (%)
Numero cargo bike sul totale dei veicoli di distribuzione logistica di ultimo miglio (%)
Numero di magazzini di prossimità
RIDUZIONE EMISSIONI INQUINANTI
Impatto ambientale Numero di superamenti giornalieri/annuali delle soglie di allerta degli indicatori di qualità dell’aria (PM10, PM2,5, O3, NO2, BaP e SO2)37
Utilizzo mobilità a basso impatto ambientale
Utenti che hanno utilizzato mezzi di trasporto a basso impatto ambientale (gpl, metano, ibridi o elettrici) sul totale degli utenti in mobilità (%)
RIDUZIONE NUMERO INCIDENTI Incidentalità stradale
Numero di incidenti stradali ogni 1.000 veicoli circolanti su strade urbane
Tabella 8: Metriche e indicatori di riferimento per la Traiettoria “Mobilità”.
Ambiti di Intervento
Stante le sfide sociali che caratterizzano il settore o i
settori interessati dalla Traiettoria e gli obiettivi che il
Cluster intende perseguire in risposta a tali sfide, gli
ambiti su cui si propone di intervenire sono:
infomobilità, che, attraverso la raccolta e
condivisione di dati e informazioni inerenti la
mobilità e i trasporti, la definizione di modelli
e metodi e lo sviluppo di algoritmi per la
pianificazione delle tratte e il controllo del
traffico, permette di gestire i flussi di traffico,
ottimizzare l’utilizzo delle infrastrutture di
trasporto e direzionare le scelte di
spostamento delle persone e delle merci,
rendendo gli spostamenti più agevoli,
consentendo una migliore gestione del tempo
37 EEA - 2015 Report on Air quality in Europe
dedicato ai trasporti e incentivando
l’intermodalità;
mobilità alternativa, che, favorendo la
mobilità pedonale o gli spostamenti in
bicicletta, con auto a basse emissioni o con
veicoli elettrici, permette di ridurre l’impatto
ambientale dei trasporti e, nel caso della
mobilità ciclabile e pedonale, di ridurre il
numero di mezzi circolanti, con conseguenze
anche sulla riduzione del traffico;
mobilità condivisa, che, attraverso soluzioni
come il car sharing e il car pooling, permette
di razionalizzare le risorse di trasporto
riducendo il numero di auto circolanti, con
conseguente impatto sul traffico e sulle
emissioni inquinanti;
logistica urbana, che, attraverso la gestione
delle flotte di veicoli e delle merci, con
82
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
particolare attenzione al sistema della
logistica merci di ultimo miglio e alla gestione
delle merci pericolose, permette di ridurre il
traffico nei centri urbani e di aumentare la
sicurezza dei trasporti;
tariffazione e pedaggio, che, attraverso
sistemi di controllo accessi, tariffazione e
gestione parcheggi permette di regolare
l’accesso ai centri urbani per scopi sia privati
sia commerciali con conseguenti impatti su
traffico ed emissioni inquinanti e, attraverso
sistemi di bigliettazione integrata, incentiva
l’utilizzo del trasporto pubblico, riducendo
traffico ed emissioni inquinanti;
sicurezza in mobilità, che, attraverso la
dotazione di sistemi di sicurezza attiva e di
ausilio alla guida a bordo veicolo, come
l’avviso anti-collisione, l’avviso di cambio
corsia, l’avviso di veicolo in sorpasso, nonché
grazie alla connettività dei veicoli tra di loro
(V2V) e con le infrastrutture (V2I) per lo
scambio di informazioni sulle condizioni delle
tratte, lo stato della viabilità e le condizioni
ambientali, permette di ridurre il numero di
incidenti in mobilità38;
gestione emergenze stradali, che, attraverso
l’impiego di sistemi informativi e centri di
controllo della mobilità, sistemi di gestione
della rete semaforica, comunicazione tra i
veicoli (V2V) e dei veicoli con le infrastrutture
(V2I), nonché attraverso Pannelli a Messaggio
Variabile (VMS), consentono di prevenire le
emergenze stradali e di gestire in maniera
efficace e tempestiva i processi di intervento.
Le priorità di ricerca e innovazione
Si delineano di seguito le priorità di ricerca e
innovazione per la Traiettoria “Mobilità”, da intendersi
come le soluzioni tecnologiche/applicative che,
declinate negli ambiti di intervento, costituiscono
strumenti chiave per raggiungere gli obiettivi in
risposta alle sfide sociali.
38 A questo ambito di intervento concorrerà in maniera sostanziale il sistema
e-Call (pan-European emergency Call System), che con la tempestiva
trasmissione di dati relativi all’incidente permette di ottimizzare l’intervento
di emergenza in termini di tempestività e di efficacia dei soccorsi.
83
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
1. Sistemi di acquisizione ed elaborazione dati da fonti eterogenee (RFID, NFC, telecamere, sensori meteo, spire conta passaggi, strumentazione laser, ecc.): sia per quanto riguarda lo sviluppo di sensoristica integrata sia per l’utilizzo dei dati raccolti per l’applicazione di algoritmi di predizione traffico, per la comprensione della situazione attuale e per implementazione di sistemi di supporto alle decisioni (Decision Support System - DSS) e di caratterizzazione della domanda di trasporto e di supporto alla pianificazione dell’offerta di trasporto.
2. Piattaforme di condivisione di informazioni e servizi tra utenti, veicoli e infrastruttura e sistemi di gestione dell’informazione a bordo veicolo: permettono la distribuzione dei dati raccolti da tutti gli stakeholder della mobilità per avere una panoramica aggiornata di cosa succede in un determinato momento/zona. Includono funzionalità a supporto di servizi di mobilità condivisa (quali bike sharing, car sharing, car pooling). Includono soluzioni per la localizzazione dei veicoli, la registrazione dei parametri di guida e la profilazione degli stili di guida.
3. Soluzioni di infomobilità e strumenti di pianificazione del viaggio: forniscono informazioni di mobilità geo-localizzate ai cittadini che si muovono nel traffico (in auto, moto, in bici, a piedi) o che usano mezzi di trasporto pubblico (informazioni in tempo reale sulla disponibilità di autobus e treni, o sulla localizzazione delle fermate) e agli operatori della logistica delle merci (pianificazione ottimale dei percorsi).
4. Soluzioni abilitanti l’utilizzo, la gestione e l’integrazione in ambito urbano e interurbano di veicoli elettrici, per il trasporto sia pubblico sia privato (gestione autonomia, ottimizzazione dei percorsi, gestione stazioni di ricarica, tariffazione): funzioni di supervisione e coordinamento di tutti i sistemi in tempo reale per avere uno stato aggiornato delle effettive condizioni di mobilità, da utilizzarsi sia per decisioni in tempo reale sia per attività di pianificazione.
5. Sistemi di controllo del traffico: permettono il monitoraggio in tempo reale del traffico, la previsione dei flussi di traffico, il supporto alle decisioni e la produzione e distribuzione di informazioni di viabilità e transitabilità stradale.
6. Sistemi di gestione parcheggi (in struttura e su strada): sistemi costituiti da infrastrutture hw (quali sensori, telecamere, spire), sw di raccolta, gestione ed elaborazione dati nonché applicativi per interazione utente/gestori, che permettono il monitoraggio in tempo reale dei parcheggi e la condivisione di informazioni inerenti la disponibilità dei parcheggi agli utenti finali.
7. Modelli avanzati di pagamento per la sosta e i titoli di viaggio multi-provider e multicanale su piattaforme cloud con servizi e app basate sull’usabilità per gli end-user e la sicurezza per i provider.
8. Sistemi di controllo e tariffazione accessi: piattaforme per il monitoraggio (ad esempio tramite sensori e videocamere) delle zone di accesso limitato ai centri urbani, il controllo dei mezzi autorizzati e la tariffazione. Includono sistemi di Road User Charging dinamici che permettono la gestione dell’accesso alle aree urbane in caso di congestione.
9. Soluzioni integrate di gestione flotte: sistemi che permettono il monitoraggio e controllo di flotte di mezzi di trasporto pubblico e privato (merci, rifiuti, TPL, car rental, auto aziendali), inclusa la gestione dell’accesso alle aree urbane, del controllo soste e della tariffazione. Componenti tecnologiche di tali soluzioni sono le tecnologie di tracciamento veicolare tramite geo-posizionamento satellitare, che permettono una localizzazione di elevata accuratezza, con autenticazione e certificazione del segnale satellitare, tramite i sistemi EGNOS e GALILEO.
10. Sistemi di ausilio alla guida e gestione delle emergenze: includono sistemi elettronici di ausilio alla guida, diagnostica remota dei sistemi di bordo e rilevazione automatica di eventi quali veicoli fermi, veicoli contromano, presenza di pedoni e congestioni su strade e autostrade allo scopo di elevare i livelli di sicurezza (safety e security). Includono dispositivi che, tramite l'analisi delle immagini sia esterne all’abitacolo sia interne, riconoscano situazioni anomale e attribuiscano livelli di pericolo/emergenza che generino allarmi opportuni. Elementi importanti della soluzione sono le applicazioni di invio degli allarmi (Web App, Mobile App), che possono essere personalizzate in base ai diversi utenti coinvolti e al loro ruolo nella gestione della situazione di emergenza e che possono essere resi disponibili ad eventuali sistemi di guida cooperativa.
11. Sistemi per il tracciamento delle merci e dei veicoli, che, mediante l’utilizzo di soluzioni tecnologiche innovative, consentono la gestione e la pianificazione dei flussi con conseguenti benefici inerenti la riduzione delle esternalità legate alla consegna delle merci e l’erogazione di servizi a valore aggiunto connessi ai sistemi di infomobilità. A questi si aggiungono soluzioni abilitanti la sicurezza e tutela dei sistemi di trasporto e logistica, sia rispetto al tracciamento merci sia rispetto al tracciamento dei veicoli (ad esempio applicazioni che utilizzino dispositivi RFID e l’implementazione dei QR code anticontraffazione). Tali soluzioni permettono il monitoraggio continuo del livello di sicurezza delle aree interessate dal trasporto di merci di pregio attraverso il rilevamento di parametri quali la localizzazione puntuale dei mezzi, le condizioni generali di traffico e violazioni del Codice della Strada, i dati meteorologici, l’ottimizzazione dei percorsi.
12. Soluzioni di guida autonoma per veicoli passeggeri e veicoli merci: integrano le tecnologie di infomobilità, connettività e dei
sistemi di ausilio alla guida.
13. Modelli a supporto delle decisioni e della pianificazione intelligente dell’offerta di trasporto pubblico, che, attraverso la raccolta
di dati di infomobilità, da ITS e dai cittadini, consenta, una volta caratterizzata accuratamente la domanda di trasporto pubblico,
l’ottimizzazione dei servizi di TPL e l’identificazione di alternative applicabili alla mobilità urbana ed extraurbana.
84
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
In Tabella 9 si riporta la corrispondenza tra soluzioni tecnologiche/applicative e gli ambiti di intervento in cui possono
essere declinate.
Ambiti / Soluzioni 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13
Infomobilità
Mobilità alternativa
Mobilità condivisa
Logistica urbana
Tariffazione e pedaggio
Sicurezza in mobilità
Gestione delle emergenze stradali
Tabella 9: Corrispondenza tra soluzioni tecnologiche/applicative e ambiti di intervento della Traiettoria “Mobilità”.
Maturità Tecnologica e Livello di Replicabilità
La Figura 12 riporta una rappresentazione grafica,
appositamente elaborata dal Cluster Smart
Communities, che aggrega la dimensione tecnologica
e le prospettive di mercato delle soluzioni
tecnologiche/applicative chiave per lo sviluppo della
Traiettoria.
I diversi livelli di maturità tecnologica identificano: a)
soluzioni ancora in fase di ricerca di base di cui è ancora
necessario una validazione tecnologica del concept
(Concept Validation); b) soluzioni di cui vi è già stata
una validazione tecnologica e sono ora in fase di
sviluppo sperimentale (Technology proof); c) soluzioni
per le quali si è in fase di implementazione con casi
d’uso dimostrativi sviluppati in condizioni e ambienti
reali (Demostration operating environment). Il livello
di replicabilità intende indicare una stima della
complessità di intervento nel riutilizzare soluzioni
tecnologiche in contesti diversi. La replicabilità delle
soluzioni permette di contestualizzarle adattandole
alle esigenze degli stakeholder/end-user.
Come si evince, le soluzioni di Mobilità presentano un
buon livello di maturità tecnologica (e prospettive di
ridotti time-to-market) e buone potenzialità di
replicabilità in diverse realtà urbane. In particolare, si
osserva una forte spinta di sviluppo verso strumenti e
Figura 12: Maturità tecnologica e livello di replicabilità – Mobilità (Fonte: Elaborazione Cluster SmartCommunitiesTech).
85
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
soluzioni applicative di raccolta ed elaborazione delle
informazioni inerenti la mobilità, per migliorare la
pianificazione del viaggio e le modalità di trasporto
verso un’ottica di sostenibilità dei trasporti.
Scenari di sviluppo della traiettoria
In risposta alle sfide sociali legate al miglioramento
della qualità del trasporto pubblico e privato e alla
riduzione dell’impatto ambientale dei trasporti, si
delineano di seguito alcuni scenari chiave di sviluppo
della mobilità per le Smart Communities, in un
orizzonte di medio periodo.
Mobilità partecipata e sicura
▪ Lo stato del traffico, la domanda di mobilità e
l'offerta di servizi di trasporto saranno
ricostruiti in maniera efficace, puntuale e
veloce grazie all'integrazione di grandi moli di
informazioni, provenienti da fonti dati certificate
e sicure incluse fonti non strutturate, all'accesso
a fonti dati distribuite e diffuse sul territorio che
garantiranno una granularità di informazioni
nello spazio maggiore rispetto a quella attuale,
alla raccolta ed elaborazione di dati in tempo
reale. Si sfrutteranno efficacemente tutte le
risorse informative, non solo quelle raccolte da
sistemi dedicati ma anche quelle provenienti da
infrastrutture e dispositivi già installati sul
territorio, valorizzando la multifunzionalità dei
sistemi disponibili.
▪ I dati alimenteranno centri di controllo e
supervisione che permetteranno di gestire in
maniera coordinata le esigenze di sicurezza in
mobilità e quelle della sicurezza urbana e della
sicurezza del territorio, attraverso piattaforme
olistiche basate sull’integrazione di
metodologie/modelli e applicazioni in grado di
fornire una visione d’insieme della situazione e un
valido supporto alle decisioni, soprattutto nella
gestione delle emergenze. Sarà così possibile
tenere sotto controllo e correlare le informazioni
su eventi che possono determinare l’insorgere
situazioni critiche per la mobilità, quali
congestioni, incidenti stradali, cantieri,
concentrazione di rilevanti flussi di persone (ad
esempio per fiere, manifestazioni, grandi eventi),
avverse condizioni meteo, calamità naturali
(frane, alluvioni, terremoti, ...).
▪ I cittadini e i city user in generale (es. turisti,
lavoratori) contribuiranno al monitoraggio e
controllo della mobilità diventando essi stessi
fonti di dati e informazioni che potranno
condividere con altri utenti e con gli enti preposti
alla gestione dei servizi di mobilità, potendo così
operare scelte più consapevoli in merito ai propri
spostamenti, potendo usufruire di maggiori o più
efficaci servizi di trasporto pubblico, potendo
esprimere le proprie opinioni e assumendo un
ruolo partecipativo nelle scelte della mobilità.
▪ Gli utenti (privati cittadini, city user, imprese,
enti, amministrazioni, ...) potranno condividere
non solo dati e informazioni (principalmente di
localizzazione) ma anche elaborare (e accedere)
a contenuti (anche multimediali) condividendoli
con altri utenti, con enti preposti e
amministrazioni locali, in una comunicazione
sempre più omnidirezionale e aperta verso i
diversi stakeholder.
▪ Le stesse pubbliche amministrazioni potranno
fare tesoro di questa mole di dati e informazioni
provenienti da diverse fonti dati (strutturate e
non) per estrarne conoscenza e contenuto
informativo da valorizzare nella pianificazione
strategica dei sistemi di trasporto e per valutare
ex-ante politiche di mobilità sostenibile,
eventualmente coinvolgendo gli stessi cittadini
nella valutazione delle stesse o nella
sperimentazione di meccanismi di incentivi a
scegliere modalità di trasporto eco-sostenibili.
▪ Grazie alla disponibilità di nuove applicazioni
tecnologiche, in particolare quelle collegate ai
sistemi ITS, e alla possibilità di tracciamento e
pagamento individualizzato, si affermeranno i
cosiddetti Mobility Providers (o Mobility
Integrators), ovvero enti o combinazioni di enti,
in grado di proporre la giusta combinazione di
diversi modi di trasporto per offrire una
soluzione multi-modale integrata, “porta a
porta”, secondo il modello “pay per use”, in
grado di offrire una valida alternativa all’auto
privata di proprietà e in linea con la diffusione di
operatori privati sia per la gestione di servizi
pubblici sussidiati sia di servizi gestiti in regime di
concorrenza di mercato. Le soluzioni e i servizi
per i city user saranno caratterizzati da interfacce
ad elevata usabilità e allo stesso tempo adattabili
86
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
alle diverse tipologie di utenti (interfacce multi-
utente).
Mobilità alternativa diffusa e integrata
▪ Nuove forme di mobilità alternativa (quale la
mobilità ciclabile) e di mobilità condivisa (quali
car sharing, car pooling e bike sharing) verranno
ulteriormente abilitate dalla presenza e
diffusione di servizi integrati per la prenotazione
e il pagamento, oltre che dalla loro piena
integrazione in strumenti di pianificazione del
viaggio che li riconosceranno a tutti gli effetti
come modalità di spostamento alternative,
promuovendone il valore ai fini della sostenibilità
ambientale e dell'efficienza del trasporto ove
applicabile. Tale modalità di trasporto
rappresenterà anche una soluzione diffusa per i
turisti, presso cui verranno promossi percorsi
turistici basati sull'utilizzo delle biciclette e
sistemi di tariffazione dell'utilizzo del mezzo
integrati con le carte turistiche e i circuiti di
promozione dei beni culturali del territorio.
Specifico coinvolgimento sarà diretto a
campagne di sensibilizzazione alla mobilità
sostenibile, in particolare presso i giovani e nelle
scuole.
▪ La mobilità elettrica potrà rappresentare per il
cittadino o il city user una valida (ed
economicamente concorrenziale) alternativa ai
mezzi convenzionali, in quanto pienamente ed
efficacemente integrata nel contesto urbano
attraverso la presenza di un'infrastruttura di
ricarica adeguatamente diffusa sul territorio e la
disponibilità di sistemi di ottimizzazione della
ricarica e di pianificazione dei percorsi che
permetteranno, da un lato, di ridurre i consumi
ottimizzando l'autonomia, dall'altro, di ridurre i
tempi di ricarica e di pianificare i percorsi per
raggiungere le stazioni rendendoli compatibili
con le attività e il tempo a disposizione degli
utenti. La mobilità elettrica (estesa anche a mezzi
a due ruote) verrà coniugata anche con il
paradigma del mezzo condiviso, diffondendo,
per esempio, soluzioni di car sharing elettrico.
▪ L'utente in mobilità sarà ampiamente incentivato
ad utilizzare mezzi di mobilità alternativa oltre
che in virtù delle loro prestazioni e della loro
competitività in termini di efficienza / efficacia
degli spostamenti anche attraverso sistemi di
tariffazione integrata che promuoveranno
l'utilizzo di modalità volte ad abbattere l'impatto
ambientale dei trasporti (ad es. TPL, biciclette,
car sharing).
▪ In particolare si diffonderanno modelli di
promozione dello scambio di energia tra
veicolo e infrastruttura, secondo un paradigma
per cui il veicolo elettrico (o ibrido elettrico plug-
in) potrà rappresentare un elemento di accumulo
di energia distribuito in grado di contribuire ove
necessario al bilanciamento delle reti elettriche e
in base al quale l'utente in mobilità potrà
diventare un attore importante anche rispetto
alla gestione delle infrastrutture. Tali soluzioni di
vehicle-to-grid (V2G) favoriranno l’accumulo e la
gestione di energia prodotta da fonti rinnovabili
e potranno inoltre essere implementate in
parcheggi strategici come quelli di interscambio
(park and ride) con soluzioni incentivanti per
l’utente finale.
Logistica urbana a basse emissioni
▪ Il cittadino potrà usufruire dei benefici di una
logistica urbana più regolata e quindi meno
invasiva dal punto di vista della congestione del
traffico e dell'impatto ambientale dei percorsi di
distribuzione merci ma anche della gestione
rifiuti e relativo prelievo. La diffusione di punti di
ritiro prestabiliti (come ad esempio i c.d.
“magazzini di prossimità”, pick-up points), da
combinare o meno con soluzioni basate su mezzi
a basso impatto ambientale per le consegne di
ultimo miglio, renderà più flessibile il
procedimento di ritiro (conciliazione con i tempi
di vita dei cittadini) e ridurrà gli spostamenti dei
distributori in città, velocizzando le consegne e
riducendo traffico ed emissioni.
▪ La pubblica amministrazione incentiverà i
distributori a fare ottimizzazione dei carichi e
dei percorsi, assegnando loro stalli e orari
dedicati per il carico o scarico merci. I mezzi e le
merci verranno tracciati in tempo reale e le flotte
di veicoli per la distribuzione verranno gestite in
modo tale da razionalizzare costi di trasporto e
tempi di consegna delle merci.
▪ Le consegne in città verranno fatte con mezzi a
basso impatto ambientale, riducendo
ulteriormente l’impatto sulle emissioni nocive
derivanti dalla logistica urbana. Le pubbliche
87
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
amministrazioni controlleranno gli accessi alle
aree urbane incentivando i distributori a dotarsi
di mezzi eco-compatibili in sinergia con logiche di
razionalizzazione dei viaggi.
In Tabella 10 si riporta la corrispondenza tra gli ambiti
di intervento e gli scenari di sviluppo.
Ambiti / Scenari Mobilità partecipata e sicura
Mobilità alternativa diffusa e integrata
Logistica urbana a basse emissioni
Infomobilità
Mobilità alternativa
Mobilità condivisa
Logistica urbana
Tariffazione e pedaggio
Sicurezza in mobilità
Gestione emergenze stradali
Tabella 10: Corrispondenza tra gli ambiti di intervento e gli scenari di sviluppo della Traiettoria “Mobilità”.
Allineamento con le programmazioni esistenti
In Tabella 11 sono riportati gli elementi di allineamento
della Traiettoria con le principali programmazioni
esistenti a livello europeo, nazionale e regionale.
L’elenco riportato, che non si propone di essere
esaustivo, ha l’obiettivo di evidenziare le sinergie con i
temi chiave e le relative opportunità di finanziamento
dello sviluppo di ricerca e innovazione.
In particolare, la Traiettoria “Mobilità” evidenzia
allineamenti con le programmazioni operative in
relazione a39:
a) OT4 – “Sostenere la transizione verso
un’economia a basso tenore di carbonio in
tutti i settori”, in materia di aumento della
mobilità sostenibile nelle aree urbane, su
temi quali incremento della mobilità collettiva
e distribuzione ecocompatibile delle merci e
relativi sistemi di trasporto, sistemi di
trasporto intelligenti e sviluppo delle
infrastrutture necessarie all’utilizzo del mezzo
a basso impatto ambientale;
b) OT7 – “Promuovere il trasporto sostenibile e
rimuovere le strozzature nelle principali
39 Le sinergie evidenziate fanno riferimento ai risultati attesi per azione, così
come riportati nell’Allegato I dell’Accordo di Partenariato 2014-2020. Per
infrastrutture di rete”, in materia di
miglioramento della mobilità regionale,
integrazione modale e miglioramento dei
collegamenti multimodali, su temi quali
piattaforme e strumenti intelligenti di
infomobilità per il monitoraggio e la gestione
dei flussi di traffico di merci e di persone e
promozione della bigliettazione elettronica
integrata per il potenziamento dei servizi di
trasporto pubblico regionale e interregionale.
l’allineamento con le declinazioni che i territori hanno dato agli obiettivi
tematici si rimanda ai documenti delle singole programmazioni regionali.
88
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
TS1: MOBILITÀ
AMBITI DI
INTERVENTO
Infomobilità
Mobilità alternativa
Mobilità condivisa
Logistica urbana
Tariffazione e pedaggio
Sicurezza in mobilità
Gestione emergenze stradali
Programmazioni esistenti
EU H2020 - Smart, green and integrated transport
IT PON – Infrastrutture e Reti
PON – Città Metropolitane
REG POR – OT4: Sostenere la transizione verso un’economia a basso tenore di carbonio in tutti i settori
POR – OT7: Promuovere il trasporto sostenibile e rimuovere le strozzature nelle principali infrastrutture di
rete
Classificazione ANCI
Mobility
Tabella 11: Elementi di allineamento della Traiettoria con le principali programmazioni esistenti.
89
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
MIE - Mobilità Intelligente Ecosostenibile
BUDGET
10,8 M€
INFO
Selex ES, STMicroelectronics, IVECO, Intecs, Telecom www.smartcommunitiestech.it
Italia, EICAS Automazione, Hyla Soft, Negentis, Aitek, BMS Impianti,
Meridionale Impianti, M.I. Welding Technology, CNR, Politecnico di
Milano, Politecnico di Torino, Università di Genova.
Il progetto persegue la riduzione dell’impatto ambientale dei trasporti e il potenziamento della sicurezza
per la mobilità urbana pubblica e privata di merci e passeggeri. Propone un approccio olistico, in cui veicoli e
infrastrutture sono progettati per cooperare efficacemente al fine di ottimizzare le esigenze di mobilità dei cittadini
e dei servizi, minimizzando i costi di trasporto (ad esempio, il costo del carburante) e l’impatto ambientale (ad
esempio, l’inquinamento, il rumore e la congestione).
90
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
APPROFONDIMENTI
Intelligent Transport Systems (ITS)
I Sistemi Intelligenti di Trasporto (Intelligent Transport
Systems - ITS) sono sistemi multi-layer che forniscono servizi
e app per l’end-user a partire dai dati che vengono raccolti in
maniera pervasiva dai sensori e dalle sorgenti dati e
processati da metodologie di semantica e modelli di
supporto alle decisioni. Gli ITS sono considerati oggi
strumenti indispensabili alla gestione della mobilità nel
contesto della Smart City, in quanto consentono di
affrontare in modo innovativo i problemi della mobilità
grazie all’applicazione di tecnologie avanzate, che
permettono di migliorare la sicurezza e l’efficienza del
trasporto di persone e merci nel rispetto dell’ambiente.
L’applicazione di tecnologie innovative consente di gestire in
modo “intelligente” il sistema dei trasporti nella sua globalità
e di far fronte alle esigenze degli utenti finali e degli
stakeholders. Gli ITS sono sistemi che grazie
all’interoperabilità tra veicoli, dispositivi e infrastrutture
forniscono servizi e applicazioni avanzate basati su
40 ETSI [www.etsi.org] CEN [www.cen.eu] CENELEC [www.cencenelec.eu]
41 http://ec.europa.eu/growth/tools-
databases/mandates/index.cfm?fuseaction=search.detail&id=434
42
http://ec.europa.eu/transport/themes/strategies/doc/2011_white_paper
/white-paper-illustrated-brochure_en.pdf
informazioni e dati scambiati, raccolti e trattati, al fine di
realizzare sistemi di trasporto più sicuri, efficienti e
sostenibili.
Gli organismi europei di certificazione (ETSI, CEN e
CENELEC)40 hanno un ruolo importante nel quadro del
mandato/45341 per garantire l'interoperabilità dei sistemi per
il trasporto intelligente e promuovere l'armonizzazione
globale.
Il White Paper42 è il documento che nel 2011 ha stabilito la
strategia europea per la diffusione dell'innovazione nel
dominio dei trasporti. La gestione della mobilità si doveva
basare sullo sviluppo di sistemi di mobilità intelligenti che
garantissero soluzioni interoperabili e interconnesse. La
direttiva ITS 2010/40/EU43 e gli Action Plan44 specificano le
linee guida e la roadmap con obiettivi/azioni prioritarie
europee riguardanti la mobilità.
Un attore importante in questo contesto è ERTICO - ITS
Europe 45, un partenariato pubblico / privato fondato nel 1991
con l’obiettivo di far cooperare tutti gli stakeholder
interessati allo sviluppo degli ITS in Europa, che fornisce
43 http://eur-lex.europa.eu/legal-
content/EN/TXT/?uri=CELEX:32010L0040
44 http://eur-lex.europa.eu/legal-
content/EN/ALL/?uri=CELEX:52008DC0886
45 http://ertico.com/projects/congresses
Figura 13: Visione degli ITS secondo l’ETSI (Fonte: European Telecommunications Standards Institute)
91
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
periodicamente lo stato dell’arte internazionale delle
soluzioni ITS.
eCall
Il sistema "eCall" è una tecnologia di comunicazione
installata a bordo del veicolo che genera automaticamente
una chiamata di emergenza al centro di soccorso più vicino
(Public Safety Answering Point - PSAP) con la trasmissione
dell'esatta localizzazione dell'incidente e di altri dati
(Minimum Set Data - MSD). Oltre all’attivazione della
chiamata, che può avvenire in modo automatico o
manualmente, verrà stabilita anche una connessione vocale
tra il veicolo ed il centro di soccorso PSAP in modo che i
passeggeri a bordo dell’auto incidentata possano fornire al
centro di soccorso ulteriori dettagli sull'incidente.
Secondo le stime di riduzione dei tempi di intervento da
parte dei servizi di emergenza (stima del 50% nelle aree rurali
e del 40% in quelle urbane), si prevede che l'eCall contribuirà
a salvare fino a 2.500 vite ogni anno nell'Unione Europea ed
a ridurre la gravità delle ferite in migliaia di casi46. Arrivare più
rapidamente sulla scena di un incidente permetterà anche di
ripristinarla più velocemente, riducendo di conseguenza la
possibilità di incidenti secondari, diminuendo i tempi di
congestione e rallentamenti e riducendo anche il consumo di
CO2.
46 http://www.heero-pilot.eu/view/it/home.html
In relazione al servizio eCall un tema che solleva molte
domande è quello della privacy dei cittadini e di come questa
viene tutelata. Va sottolineato che l'eCall non è una scatola
nera, non registra costantemente la posizione del veicolo,
ma registra solo pochi dati per determinare la posizione e la
direzione del veicolo poco prima dell'urto e questi dati
vengono trasmessi solo ai centri di emergenza PSAP se c'è un
incidente grave. Quindi, l'eCall non può essere usato per
monitorare lo stile di guida dell'automobilista.
La sicurezza stradale è uno dei principali elementi della
politica dei trasporti dell'Unione europea, pertanto
l'attuazione di un servizio eCall unico su scala Europea è stato
argomento ricorrente fin dal 2005. Data l'assenza di progressi
significativi nella diffusione dei sistemi alla fine del 2009 la
Commissione Europea ha deciso di condurre una valutazione
d'impatto per trovare una strategia condivisibile con i paesi
membri e attuabile in tempi ragionevoli. Nel 2011 la
Commissione ha presentato la sua strategia in materia di
regolamentazione per l'eCall, in contemporanea con la
regolamentazione dell'infrastruttura di una rete di
comunicazione elettronica per la trasmissione della
chiamata di emergenza a bordo veicolo verso il 112. Il 26
novembre 2012 la Commissione Europea ha adottato un
regolamento Delegato (EU) No 305/201321 sulle specifiche
del centro PSAP. Il Parlamento europeo nell’aprile 2015 ha,
infine, votato a favore del regolamento eCall richiedendo che
Figura 14: eCall - flusso comunicazioni e dati
92
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
tutte le automobili siano dotate di tecnologia eCall dall’aprile
201847.
Il progetto eCall è sostenuto anche dalla European
Automobile Manufacturers Association (ACEA), un gruppo di
interesse di auto europeo, autobus, e produttori di veicoli
industriali, ed ERTICO. I costruttori di veicoli si sono
impegnati a proteggere la privacy dei propri clienti e a
trovare un buon equilibrio tra salvare vite umane e la
protezione dei dati48. La Slovenia è diventata il primo paese
in Europa ad adottare il sistema eCall per le chiamate di
emergenza dei veicoli dotati del sistema nel dicembre 201549.
In Nord America, un servizio simile è disponibile da GM
attraverso il loro servizio OnStar50.
Veicoli intelligenti: la sicurezza a bordo veicolo
Negli ultimi anni, risulta essere sempre maggiore l’interesse
dell’opinione pubblica rispetto all’introduzione di sistemi di
monitoraggio e controllo del guidatore, generando forti
pressioni sul mondo della ricerca nazionale ed
internazionale. Nel frattempo ne consegue un aumentato
numero di prototipi e dei sistemi di monitoraggio da parte
delle aziende di produzione di sensori e di sistemi integrati di
controllo a bordo veicolo.
I sistemi di assistenza avanzata al guidatore (ADAS -
Advanced Driver Assistance System) sono uno dei settori con
il maggiore sviluppo nel campo delle tecnologie del settore
auto. Questi tipi di dispositivi hanno la caratteristica di
rendere l’auto “cosciente di ciò che accade intorno” in modo
tale da permettere al guidatore di prevenire un incidente o
quantomeno ridurne la gravità e gli effetti. Una caratteristica
comune nei sistemi di questo tipo, appare essere quella che
tutti i sensori installati nelle macchine, anche quelle a fascia
alta, sono posizionati dietro allo specchietto retrovisore, in
quanto devono disporre di una visione globale del
parabrezza. Negli ultimi modelli disponibili, all’interno dello
specchietto, si dispone anche di una telecamera per le riprese
video, che con gli apparati sensoriali (es. accelerometri, GPS)
consente di offrire numerosi servizi a elevato valore
aggiunto, quali, ad esempio, l’analisi degli incidenti per
l’attribuzione delle corrette responsabilità.
Tutti i dispositivi e le analisi presenti sul mercato però
risultano mirate ad una tipologia di sicurezza di tipo esterno
al veicolo, mentre ad oggi poca attività di R&D è stata
dedicata alla sicurezza interna, ottenibile, ad esempio,
mediante riprese video di ciò che accade all’interno
47 https://ec.europa.eu/digital-single-market/en/news/ecall-all-new-cars-
april-2018
48 http://www.acea.be/industry-topics/tag/category/ecall
dell’abitacolo, per evidenziare situazioni di potenziale
pericolo quali un comportamento distratto o non consono
del guidatore, o dei passeggeri, oppure la presenza di oggetti
o animali (o addirittura bambini) in veicoli chiusi e fermi. Si
tratta di applicazioni che possono oggi beneficiare della
estrema facilità con cui è possibile accoppiare ad una
postazione di ripresa video miniaturizzata una adeguata
piattaforma di elaborazione delle immagini che, a costi
molto contenuti, fornisce tutta la capacità computazionale
necessaria. Per le problematiche di connessione con
l’esterno non ci sono differenze sostanziali rispetto ai sistemi
ADAS, mentre cambia il ruolo della privacy, che in alcune
applicazioni (es. ripresa diretta del comportamento del
guidatore) va valutato attentamente e gestito
contrattualmente in modo da rendere effettivamente
realizzabili le applicazioni. Alcuni sistemi già sul mercato
forniscono dati video sia dell’esterno sia dell’interno, a scopo
di supporto delle procedure assicurative.
Tale mole di dati, relativa a migliaia di casi e accessibile
tramite appositi accordi con le aziende che effettuano la
raccolta, può essere un ottimo “training set” per sviluppare
applicazioni intelligenti che consentano di riconoscere
l’eventuale comportamento pericoloso nelle fasi
immediatamente precedenti all’impatto. In questo senso la
tecnologia video per l’analisi dei volti e della postura (di
norma 2D ma con possibile evoluzione al 3D) fornisce oggi
diverse metodologie di elaborazione video che potrebbero
essere impiegate in modo da definire un sistema di early
warning che avvisi il guidatore in caso di possibile pericolo. A
valle di un incidente, lo stesso tipo di analisi può evidenziare
situazioni di allarme all’interno del veicolo, e richiedere
autonomamente l’intervento dei mezzi di soccorso. Altre
applicazioni interessanti possono essere legate ai
passeggeri, monitorandone ad esempio la posizione
corretta in base al raggio di azione degli airbag, o comunque
potenzialmente pericolosa per la guida. Allo stesso modo, la
ripresa di posti passeggeri può fornire informazioni sulla
presenza di movimenti sospetti o altre situazioni anomale.
Tali applicazione generalizzano il concetto di sicurezza
interna estendendolo dal monitoraggio del conducente a
quello del mezzo. L’estensione è particolarmente rilevante
nel caso di mezzi pubblici ove il conducente è impossibilitato
a controllare direttamente ciò che accade all’interno e non è
in grado di gestire situazioni potenzialmente pericolose.
49 http://iskratel.com/en/news/iskratel-enabled-slovenia-be-first-country-
europe-deploying-european-ecall-national-wide
50 http://www.opel.it/onstar/onstar.html#Automatic_Crash_Response
93
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
Veicoli intelligenti: la guida autonoma
Il veicolo a guida autonoma racchiude in sé una serie molto
variegata di tecnologie: dai sistemi di bordo che sono stati
sviluppati per l’ausilio alla guida umana (ADAS – Advanced
Driver Assistance System) alla connessione e scambio dati
sia tra veicoli che tra veicoli e infrastrutture. A tutto questo si
aggiunge la capacità di fusione e gestione dei dati e di
learning machine che permette di adattarsi alle diverse
situazioni di traffico.
Al concetto di guida autonoma si è arrivati passando
attraverso diversi gradi di autonomia dell’auto. Se, infatti il
primo livello di autonomia è riconducibile alla prima
generazione di sistemi di assistenza alla guida, come cruise
control o controlli del cambio di corsia, al secondo livello si
può far corrispondere il cruise control o “adattivo” con
frenata in caso di ostacoli, oppure all’auto che parcheggia
autonomamente. Il livello successivo è comunemente
associato alla guida autonoma a bassa velocità (il cosiddetto,
“assistente da ingorgo”), che prevede la presenza del
conducente al volante e la sua supervisione. Dal punto di
vista tecnologico, la ricerca e innovazione è attualmente
concentrata sui livelli di autonomia che permettono al
guidatore di cedere il controllo alla macchina in condizioni
particolari (come l’ingresso in autostrada) e, da ultimo,
l’automazione totale, in cui il conducente deve solo inserire
la destinazione.
Il veicolo autonomo deve svolgere tutti i compiti del
conducente umano, che non riguardano solo la gestione del
veicolo in manovra e in viaggio, ma anche l’impostazione
della rotta da seguire fino a destinazione e la soluzione di
problemi lungo il percorso quali i lavori in corso, le deviazioni
e gli eventi accidentali. Questo implica l’elaborazione di
elevate quantità di dati per diverse finalità: dall’evitare gli
ostacoli, al rispetto delle regole stradali, fino alla
pianificazione e compimento del tragitto. Al di là dei sistemi
già presenti sui veicoli moderni (quali automatic braking,
stability control e lane-departure warning, collision warning,
ecc.), nuovi sistemi relativi alla mappatura dello spazio
circostante e al posizionamento del veicolo devono essere
affinati per gestire la guida automatica nel traffico. A questi
si unisce la connettività V2V e V2I e una capacità
computazionale adeguata alla gestione di tutti questi dati. In
una prima fase sarà necessario prevedere la segregazione del
traffico, in modo da evitare il mescolamento dei veicoli a
guida autonoma nel traffico “tradizionale”. Dopo questa fase
51 User centered system design. New perspectives on human-computer
interaction (a cura di Donald A. Norman e Stephen W. Draper), Hillsdale (New
Jersey), Lawrence Erlbaum Associates, 1986
transitoria, in cui i sistemi saranno progressivamente affinati,
i veicoli a guida autonoma potranno effettivamente
dispiegare i loro effetti in termini di riduzione della
congestione e conseguente miglioramento dei tempi di
percorrenza; riduzione dell’occupazione degli spazi cittadini
per i parcheggi (il veicolo a guida autonoma porta a
destinazione il passeggero e si staziona nel punto di raccolta
più vicino per rifornimento e manutenzione, pronto a
rispondere ad una nuova chiamata). La guida
completamente automatica potrà trovare alcuni campi di
applicazione in tempi brevi sugli autobus urbani e i veicoli per
spostamenti urbani a bassa velocità. I primi sono facilmente
programmabili per la bassa velocità e i percorsi fissi; i secondi
potrebbero partire in aree ristrette come gli aeroporti che
presentano minori rischi di incidenti gravi.
Le grandi realtà della Silicon Valley, da Apple a Google, ma
anche i grandi costruttori europei e internazionali, come
General Motors, Bmw, Audi, Volvo, Mercedes e Toyota, sono
al lavoro da tempo su alcuni prototipi.
Usabilità interfacce utente
Il concetto di usabilità deriva dall’ergonomia cognitiva, una
scienza che studia come l’uomo interagisce con l’ambiente
sulla base di quelli che sono i suoi vincoli fisici e cognitivi, e ha
trovato applicazione nello studio delle interfacce software.
L’usabilità è stata poi definita dalla norma ISO 9241, secondo
cui l’usabilità è il “grado in cui un prodotto può essere usato
da particolari utenti per raggiungere certi obiettivi con
efficacia, efficienza, soddisfazione in uno specifico contesto
d’uso”. L’usabilità non è quindi una proprietà del
prodotto/applicazione ma una proprietà dell’interazione fra
un utente e il prodotto/applicazione. Norman51 nel 1986
definisce lo User Center Design (UCD), la progettazione
centrata sull’utente che è normato dalla ISO 13407.
Il tracciamento veicolare
Il Global Positioning System (GPS) è stato il primo Sistema di
posizionamento satellitare sviluppato nel 1978 dal
Dipartimento di Difesa statunitense e dal 1994 è diventato
disponibile globalmente. Da quando, nell’anno 2000, la SA –
Selective Availability (degradazione intenzionale del
segnale) è stata abolita, la tecnologia GPS ha iniziato a
fornire agli utenti civili un servizio di alta precisione ed è
94
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
diventato il sistema di navigazione più utilizzato al mondo.
Inoltre, negli ultimi anni, con la diminuzione del prezzo dei
ricevitori, si è giunti a un’integrazione del GPS nella vita di
tutti i giorni, diventando un elemento fondamentale per il
mondo dell’informazione, totalmente integrato con Internet
e con altre tecnologie. Infatti, un grande numero di
applicazioni fa uso del GPS; inizialmente utilizzato per la
navigazione delle automobili, il GPS viene a oggi impiegato
in molteplici contesti, quali la gestione real-time del traffico,
la tracciabilità delle merci, le operazioni legate alla sicurezza
per le fasi di volo e atterraggio. Inoltre viene usato nelle reti
di distribuzione di elettricità e assicura un accurato
timestamp nelle transazioni finanziarie. Inoltre, dato il
recente successo di smartphone, app e social network, il
Global Navigation Satellite System (GNSS) può essere usato
anche per applicazioni “non vitali” come la ricerca di servizi
nelle vicinanze o per assegnare un tag georeferenziato alle
fotografie scattate.
La tecnologia del tracciamento veicolare tramite geo-posizionamento satellitare è uno dei fattori abilitanti dell’intero settore ITS e la localizzazione di elevata accuratezza, con autenticazione e certificazione del segnale satellitare tramite i sistemi EGNOS e GALILEO, permette applicazioni nei seguenti settori:
gestione di flotte veicolari (merci, rifiuti, TPL, car
rental, auto aziendali)
monitoraggio della rete stradale e dei livelli di
servizio
gestione del servizio di trasporto collettivo, stima
dei tempi d’attesa alle fermate, holding dei veicoli
pedaggi stradali e certificazione dei crediti di
mobilità e delle emissioni inquinanti
stili di guida e assicurazioni auto
servizi personalizzati di infomobilità con eventi di
traffico
Peraltro, è importante sottolineare che una delle
problematiche legate alla tecnologia satellitare è legata al
fatto che i sistemi GNSS attuali non offrono un servizio di
autenticazione nell’ambito civile, rendendo difficile
l’identificazione in caso di eventuali attacchi illegittimi, con
un rischio potenziale direttamente proporzionale alla
crescita del numero di settori che fanno ormai ampio utilizzo
di tale tecnologia. Il segnale GPS raggiunge il suolo
fortemente attenuato e, per questo, diventa vulnerabile alle
più deboli interferenze che possono degradare la soluzione
PVT (Position-Velocity-Timing). Le interferenze possono
essere generate in modo non intenzionale da un grande
numero di sistemi che lavorano a RF (radio-frequenza) a
causa di inevitabili emissioni out-of-band dovute a
componenti armoniche spurie, prodotti di intermodulazione
o malfunzionamenti di dispositivi in banda adiacente.
Tuttavia, l’interferenza intenzionale, chiamata jamming,
rappresenta la minaccia più pericolosa e la più semplice da
implementare. L’obiettivo di questa tipologia di attacco non
è quello di modificare la posizione dell’utente, ma piuttosto,
quello di evitare il calcolo della posizione, in una sorta di
attacco Denial-Of-Service. Si consideri come esempio
pratico quello delle assicurazioni auto della tipologia pay-
per-use, in cui il chilometraggio percorso ricavato dalle
posizioni GPS è legato indissolubilmente al premio
assicurativo; si rende, infatti, necessario determinare se la
mancanza dell’informazione della posizione sia dovuta ad un
percorso in galleria e malfunzionamenti o se è in atto un
tentativo di frode. Per questo diventa importante
implementare tecniche di detezione, mitigazione e
localizzazione di una sorgente di interferenza. Un particolare
tipo di interferenza è rappresentato dallo spoofing; si tratta
di una tecnica tramite la quale un ricevitore GPS è ingannato
e forzato a stimare una posizione non corrispondente a
quella reale. Alcuni segnali GNSS sono specificatamente
pensati per contrastare lo spoofing o per negare l’accesso ad
utenti non autorizzati; si tratta, ad esempio, del segnale
militare GPS P(Y) e Galileo PRS che si basano su codici
criptati di cui lo spoofer non può essere a conoscenza. I
segnali civili, però, non hanno queste caratteristiche ed è per
questo che sono maggiormente esposti allo spoofing.
Le sfide tecnologiche in questo ambito riguardano
principalmente l’analisi implementativa legata all’efficacia
delle contromisure, da una parte, e alla loro complessità
realizzativa dall’altra che coinvolgono trade-off tra algoritmi
ottimizzati sviluppati direttamente sui dispositivi e algoritmi
più complessi demandati in remoto sfruttando la
cooperazione tra la rete di dispositivi inter-connessi.
IoT, Big data e Model Based Engineering: tecnologie
e approcci abilitanti per la mobilità
L’Internet of Things (IoT) - inteso come l’evoluzione del
concetto di rete (Internet) secondo cui gli oggetti fisici
possono diventare “intelligenti” fornendo informazioni su
loro stessi, su altri oggetti/persone e/o sull’ambiente
circostante - consente già e consentirà sempre di più a
persone e oggetti di essere connessi in ogni momento, in
ogni luogo e con chiunque. In relazione alle città e comunità
intelligenti, il connubio tra Internet of Things e mobilità è da
sempre riconosciuto e molto stretto. Il paradigma
dell’Internet of Things è, infatti, tra le altre, alla base di
applicazioni di logistica urbana, in cui, attraverso la
possibilità di tracciare i veicoli, gli oggetti e le merci, è
possibile gestire in modo efficace ed efficiente i percorsi di
95
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
distribuzione, nonché garantire applicazioni critiche quali la
tracciabilità degli alimenti e il monitoraggio della catena del
freddo, ma anche di applicazioni di infomobilità, poiché
attraverso sensori sul territorio abilita la ricostruzione dello
stato del traffico e degli spostamenti e permette di
indirizzare i flussi di trasporto. A questo si aggiungono,
naturalmente, i veicoli connessi, in cui le reti di sensori
forniscono la possibilità di monitorare costantemente lo
stato del veicolo, garantendo una maggiore sicurezza ma
anche utili informazioni sullo stato del traffico.
La centralità dell’Internet of Things è legata al fatto che
questo paradigma abilita l’accesso ad un patrimonio
informativo fondamentale per ricostruire lo stato dei sistemi
e dell’ambiente circostante. Nell’ambito delle moderne città,
molte sfide e molti obiettivi sono ricondotti al trattamento e
valorizzazione dei Big Data, capaci di favorire
l’ottimizzazione delle risorse disponibili (umane, energetiche
e ambientali), il miglioramento della qualità della vita dei suoi
abitanti e il monitoraggio dei sistemi urbani per uno sviluppo
più sostenibile. In uno scenario di mobilità urbana ed extra-
urbana, in particolare, i servizi più diffusi sono quelli di analisi
delle situazioni di emergenza o della prevenzione degli stati
di traffico e dei flussi dei trasporti locali, integrando
informazioni provenienti da sorgenti istituzionali,
l’enorme mole di dati presenti sui Social Media (es. Twitter
e Instagram) e la disponibilità dei cosiddetti “sensori
umani”, sia nella modalità partecipatoria tipica del
crowdsourcing (gli utenti sono consapevoli e attivi nel fornire
le informazioni) sia nella modalità opportunistica (le
informazioni sono fruibili perché spontaneamente resi
disponibili e il coinvolgimento degli utenti è ridotto). Tali
servizi utilizzano dati raccolti e memorizzati in precedenza e
fanno uso di differenti approcci di elaborazioni, ognuna
abilitata da una diversa tecnologia, per l’analisi “offline” o di
tipo “batch” dei dati (data-at-rest), come data mining ed
OLAP, senza escludere la possibilità di arricchire il set con
servizi di analisi di flussi di informazioni real-time (data-in-
motion), appoggiandosi in questo caso a tecnologie come il
Complex Event Processing (CEP) che monitorano flussi di
informazioni in tempo reale. L’enorme mole di dati da
analizzare è inoltre utilizzata per estrapolare informazioni
utili, ad esempio, sul comportamento e le preferenze degli
utenti per suggerire eventuali percorsi alternativi, evitando
code e ritardi e incrementandone il livello di sicurezza.
Una applicazione di Smart Mobility, o IoT in genere, implica
la cooperazione diretta o indiretta di una vasta gamma di
sistemi eterogenei, ciascuno con sensori e attuatori,
52 http://www.datex2.eu
funzionalità di computazione, collaborazione e di controllo,
risultanti in comportamenti potenzialmente critici (come ad
esempio funzionalità di controllo a bordo di un veicolo). Tali
applicazioni costituiscono, quindi, un Sistema di Sistemi
(System of Systems), il cui scopo è quello di fornire un
determinato comportamento complessivo (emergent
behavior) che fornisce una soluzione ad un problema nell’
ambito della mobilità. Nel caso di sistemi complessi, scalabili
e interconnessi tipici dell’IoT, un approccio vantaggioso è
quello del “Model Based Engineering”, che fornisce un
linguaggio di modellazione e un supporto metodologico per
la consistenza e la corretta integrazione fra i diversi
componenti, le diverse competenze e responsabilità
coinvolte per lo sviluppo di un sistema. Adottando tale
approccio è, peraltro, possibile eseguire verifiche sui modelli
del sistema fin dalle fasi iniziali dello sviluppo (early
verification), riducendo di conseguenza la possibilità di
scoprire inconsistenze o errori nelle fasi più avanzate (per
esempio durante l’integrazione). Molti progressi sono stati
fatti negli ultimi anni nella modellazione dei sistemi tipici
dell’IoT, le cui principali caratteristiche comprendono
l’estrema eterogeneità, l’inerente concorrenza, l’adattabilità
dinamica, oltre ad alti livelli di interazione col mondo fisico
attraverso sensori e attuatori. Un buon esempio sono i
sistemi per la condivisione dei dati degli ITS: inizialmente
realizzati come architetture gerarchiche centralizzate,
tendono oggi ad essere implementati come federazioni di
nodi con un livello di accoppiamento più lasco, con maggiori
caratteristiche di scalabilità in base alla dimensione ed alla
densità della zona che devono ricoprire.
Il Piano d’Azione Nazionale per gli ITS e l’uso
ottimale dei dati di mobilità
Una grande opportunità è riservata dalla raccolta e
valorizzazione dei dati, mediante l'identificazione di un
elenco completo di data set che, considerati significativi nel
dominio della mobilità devono essere raccolti, resi disponibili
e accessibili al pubblico in formati digitali standard. A tal
proposito gli organismi europei (ETSI, ISO) hanno stabilito gli
standard per l’Interoperabilità dei sistemi che riguardano sia
i protocolli di comunicazione sia i data model (DATEXII52).
Il Piano d‘Azione Nazionale ITS, adottato dal Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti nel febbraio 201453, individua
un’area prioritaria (Area Prioritaria 1) riguardo all’uso
ottimale dei dati relativi alle strade, al traffico e alla mobilità.
A questo proposito, TTS Italia, l’Associazione Nazionale per
53 http://www.mit.gov.it/mit/mop_all.php?p_id=17684
96
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
la Telematica per i Trasporti e la Sicurezza che ha l’obiettivo
di promuovere lo sviluppo dei Sistemi Intelligenti di
Trasporto (ITS), a fianco di aspetti di carattere organizzativo
e normativo, ha evidenziato la centralità di aspetti di
tempestività ed accuratezza dei dati forniti dai sistemi
informativi. Per questo ha sottolineato l’importanza di
tenere conto di alcuni elementi chiave nell’attuazione di
quanto previsto dal Piano di Azione per gli ITS, quali:
costituzione di un dataset georeferenziato
nazionale di riferimento;
regolamentazione dell’obbligo di qualificazione
per le informazioni utilizzate per fornire servizi di
tipo ATIS (Advanced Traveller Information
System);
orientamento delle soluzioni ATIS verso una logica
di informazione, preferita ad una logica di
navigazione;
orientamento delle soluzioni ATIS verso
informazioni di tipo predittivo anziché statico o
istantaneo;
orientamento verso soluzioni di tipo personale
anziché generalistico;
orientamento verso soluzioni basate su dispositivi
di navigazione e computer di bordo e/o
smartphone.
Per quanto concerne gli interventi normativi diretti, TTS
Italia evidenzia l’importanza di:
fissare l’obbligo per I gestori di infrastrutture di
raccogliere dati finalizzati alla distribuzione di
informazioni in servizi ATIS54;
fissare l’obbligo per i gestori di infrastrutture di
registrare le banche dati nel registro nazionale
(presso il CCISS55) e di sottoporsi alla relativa
certificazione;
fissare l’obbligo, per soggetti diversi dai gestori e
che raccolgano informazioni, di registrare le
proprie banche dati nel registro nazionale e di
sottoporsi alla relativa certificazione;
fissare l’obbligo di qualsiasi soggetto abbia iscritto
la propria banca dati al registro nazionale di
registrare e tenere aggiornate le condizioni
economiche di utilizzo delle proprie banche dati;
fissare l’obbligo che le banche dati registrate siano
aggiornate tempestivamente e che non sia in alcun
modo inficiata la tempestività ed accuratezza delle
informazioni fornite; non è permesso tutelare
interessi economici ritardando deliberatamente la
condivisione di informazioni in banche dati
registrate;
fissare l’obbligo per i service-provider che
forniscano informazioni agli utenti finali di
registrare i propri servizi informativi in una
apposita sezione del registro nazionale e di
sottoporsi alla relativa certificazione;
determinare le informazioni che non possano
essere oggetto di tariffazione e che debbano
essere fornite obbligatoriamente in modalità
gratuita, nonché fissare l’obbligo per gli enti
proprietari di tali informazioni di fornirle
gratuitamente;
prevedere la possibilità da parte dei soggetti
gestori di infrastrutture ed eventuali soggetti terzi
di fare fronte agli obblighi precedenti anche
attraverso la vendita di dati ed informazioni
(purché non ricadente nell’insieme dei dati
obbligatoriamente gratuiti).
54 ATIS - Automatic Terminal Information Service 55 CCISS - Centro di coordinamento informazioni sulla sicurezza stradale
(http://www.cciss.it)
97
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
Energia e ambiente
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Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Alla TRAIETTORIA ENERGIA E AMBIENTE hanno contribuito:
FEDERICO BONI CASTAGNETTI, ENRICO POCHETTINO (IREN) • APOLLONIO MASCELLINO (AIZOON) • EMANUELE MORELLI
(EASYLUMEN) • FRANCO D'URSO (EMISFERA) • MARCO MARTELLACCI, DANIELA RAIMONDO (ENERBRAIN) • FRANCO
VENTURINI (ENERGAID) • DIEGO ARNONE (ENGINEERING) • QUINTO FABBRI (ERICSSON) • COSIMA FIASCHI (EXEMPLAR) •
TOMMASO RICCA (FINSOFT) • LUCA BIANCONI (GRUPPO SIGLA) • ANDREA BAGNASCO (IESOLUTIONS) • PAOLO MARIA COMI,
PAOLO CROSTA (ITALTEL) • GIANPAOLO ROCCHI (KERBEROS) • MARICA LO PORTO (SMARTEC) • GIOVANNI FRANCO (SOGESCA)
• IACOPO BORSI (TEA SISTEMI) • GUIDO MAIA (TOTEM ENERGY) • CARMELO ALBANI (X-POP)
ARIANNA BRUTTI, ROBERTA CHIARINI, CLAUDIA MELONI, PATRIZIA PISTOCHINI, STEFANO PIZZUTI (ENEA) • MAURIZIO FANTINO
(ISMB) • ALESSANDRO SORCE (UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI GENOVA) • MARIANGELA LAZOI (UNIVERSITÀ DEL SALENTO) •
GABRIELE COMODI (UNIVERSITÀ POLITECNICA DELLE MARCHE)
TIZIANO ROGNONE (ANITEC) • ADELAIDE RAMASSOTTO (CSI PIEMONTE) • DANIELE FULGENZI (LOMBARDIA INFORMATICA) •
DANIELE STECCO (REGIONE VENETO)
DANIELE SANGIORGI (ASTER) • VITTORIO CASELLA (CLUSTER SCC LOMBARDIA) • FRANCESCO MATTEUCCI (DHITECH) • MARCO
SCERBO (FONDAZIONE RICERCA E INNOVAZIONE) • RICCARDO GINANNI, ANDREA ROMAGNOLI, SIMONA SALDI (LAZIO INNOVA)
• BRUNO CONTERNO (SIIT) • GIANMARCO PIOLA, BARBARA PRALIO (TORINO WIRELESS)
99
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
Contesto di riferimento
La sostenibilità energetica e ambientale è al centro
dell’attenzione della Commissione Europea che,
all’interno del programma strategico “Europe 2020”,
ha individuato tre obiettivi chiave da raggiungere entro
il 2020: riduzione delle emissioni di CO2 del 20%
rispetto al 1990, quota del consumo finale di energia
prodotta da fonti di energia rinnovabili pari al 20% e
aumento dell’efficienza energetica del 20%. La
strategia raccomandata dalla Commissione Europea al
fine di conseguire tali obiettivi è la realizzazione di un
processo di innovazione che porterà a un
cambiamento del paradigma tecnologico ed
economico della produzione, distribuzione e consumo
dell’energia elettrica, ridisegnando l’architettura del
sistema elettrico e la catena del valore del settore
energetico. Non si può, infatti, trascurare di osservare
che l’Europa dipende dal resto del mondo per il proprio
approvvigionamento energetico: l’Unione europea
(UE) consuma un quinto dell’energia prodotta nel
mondo, possedendo una percentuale ridotta di riserve
energetiche. Il "mix energetico" di tecniche di
approvvigionamento a livello europeo è ben
diversificato; un esempio sono le numerose dighe in
Austria, o le miniere di carbone in Polonia, o le
piattaforme petrolifere nel Mare del Nord, nonché i
giacimenti di gas in Danimarca e nei Paesi Bassi.
Nonostante ciò, l'incidenza economica data dalla
dipendenza energetica dell'Europa è alquanto
rilevante. Questo scenario impone, quindi, alla politica
europea una base comune che miri, prima di ogni cosa,
all'abbattimento dei consumi energetici e
conseguentemente ad una riduzione del fabbisogno
energetico importato da Paesi extra UE.
Per migliorare la competitività del sistema energetico
e la sostenibilità ambientale, a marzo 2013, è stata
approvata la Strategia Energetica Nazionale (SEN),
che propone quattro obiettivi principali da raggiungere
entro il 2020:
» riduzione dei costi energetici con
l'allineamento dei prezzi ai livelli europei
56 Enel Foundation. Stato e prospettive dell’efficienza energetica
in Italia – Rapporto 1/2013.
(risparmio sulla bolletta nazionale di
elettricità e gas stimato in circa 9 miliardi
di euro l’anno);
» superamento degli obiettivi europei
definiti dal Pacchetto europeo Clima-
Energia 2020 (riduzione delle emissioni di
GHG del 21% rispetto al 2005, riduzione
del 24% dei consumi primari rispetto
all’andamento inerziale e raggiungimento
del 19-20% di incidenza dell’energia
rinnovabile sui consumi finali lordi);
» maggiore sicurezza di
approvvigionamento, con una riduzione
della fattura energetica estera di circa 14
miliardi di euro l’anno;
» stimolo alla crescita e all'occupazione con
l'avvio di investimenti, sia verso i settori
tradizionali che verso la green economy,
per 170-180 miliardi di euro entro il 2020.
Le azioni proposte nella SEN sono correlate con la
definizione di un percorso di decarbonizzazione al 2050
per l’Italia secondo lo scenario Roadmap 2050
analizzato dalla DG Energia della Commissione
Europea.
In Italia, l’efficienza energetica è stata definita come
un’azione prioritaria con investimenti potenziali pari a
60 miliardi di euro fino al 2020 (rispetto ad un totale di
circa 180 miliardi di euro per il settore dell’energia)56.
Nel 2014, è stato approvato il Piano d’Azione Italiano
per l’Efficienza Energetica, PAEE 2014, che descrive gli
obiettivi di efficienza energetica fissati dall’Italia per il
2020, le misure di policy attivate per il loro
raggiungimento e i risultati raggiunti al 2012. Tra
questi si evidenziano:
» l’Italia è uno dei Paesi a maggior efficienza
energetica (-19% di intensità energetica
primaria rispetto alla media UE e -14%
100
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
rispetto alla media dell’Eurozona nel
2011)57;
» si è osservata una riduzione dei consumi
finali negli ultimi anni (pari a 119 Mtep nel
2012, esclusi gli usi non energetici, -2%
rispetto al 2011), in parte come risultato
della crisi economica ma anche della
riduzione di intensità energetica (-5% dal
2005) cui hanno contribuito gli incrementi
di rendimento della generazione elettrica
ed i risparmi energetici conseguiti
dall’attuazione delle misure previste dal
piano di efficienza energetica negli usi
finali, quali le detrazioni fiscali, i certificati
bianchi, i requisiti minimi per edifici e per
apparecchiature elettriche, ecc.
» l’Italia ha un buon livello di avanzamento
tecnologico, essendo il primo paese al
mondo nella diffusione di sistemi di “smart
metering”.
In questo processo di cambiamento, le città rivestono
un ruolo cruciale per la crescita sostenibile, in quanto le
aree urbane occidentali sono responsabili di circa il 75%
del consumo mondiale di energia e dell’80% delle
emissioni globali di CO2, rappresentando così un
concentratore di esigenze di cambiamento e un
moltiplicatore delle relative opportunità di impatto
ambientale, economico e sociale. In relazione agli
ambienti urbani e alle comunità, elementi chiave del
consumo energetico e delle emissioni sono
riconducibili principalmente al settore dell’edilizia
(40%), ai trasporti (32%) e all’industria (26%).
Obiettivo primario della strategia europea
sull'efficienza energetica è anche di indirizzare l'edilizia
ad un nuovo e rivoluzionario concetto di edificio dotato
di altissime prestazioni e qualità energetiche il cui
fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo
dovrebbe essere coperto in misura significativa da
fonte rinnovabile. In Europa entro il 31/12/2018 e quindi
a partire dal 2019 tutti gli edifici pubblici di nuova
costruzione dovranno essere certificati o avere i
57 Nel 2011 l’American Council for an Energy-Efficient Economy
(ACEEE) ha posizionato l’Italia al terzo posto al mondo, dopo Gran
requisiti stabiliti di NZEB (Nearly Zero Energy
Building), mentre a partire dal 1° gennaio 2021 tutti gli
edifici di nuova costruzione dovranno presentare le
caratteristiche degli edifici NZEB (2010/31/UE EPDB –
Energy Performance Building Directive). Occorre
pertanto regolamentare tale aspetto e definire
standard e metodi di costruzione prima ed entro le
scadenze prefissate dall'Unione Europea: alcune
regioni quali Lombardia ed Emilia Romagna, le più
virtuose, hanno decretato in merito: la Lombardia
stabilisce l'obbligo al raggiungimento dei requisiti di
prestazione energetica previsto per gli Edifici ad
energia quasi zero. a partire dal 1 gennaio 2016 (DG n.
6480 del 30 luglio 2015), mentre l'Emilia Romagna con
delibera di Giunta regionale n. 967 del 20 luglio 2015
anticipa l'obbligo degli edifici NZEB di due anni,
permettendo così una fase transitoria di oltre un anno
di adattamento ai requisiti minimi introdotti il 1°
ottobre 2015.
Altrettanto rilevante è l’interesse che si sta rivolgendo
ai consumi (e alle relative opportunità di
efficientamento) delle infrastrutture pubbliche, con un
riferimento particolare all’illuminazione pubblica.
Secondo la Fire (Federazione italiana per l'uso
razionale dell'energia), il costo dell'illuminazione
pubblica si aggira tra il 15% ed il 25% del totale delle
spese energetiche di un ente locale e può raggiungere
il 50% di quelle elettriche. Per questo motivo la
regolazione dell'illuminazione in base alle condizioni di
attività, di presenza, di traffico e di tempo viene
indirizzata come uno dei nodi importanti per
migliorare l'efficienza energetica così come per
garantire un buon ritorno di immagine per la città (con
impatti su sicurezza sociale e su strada).
Inoltre, considerato che gli agglomerati urbani, oltre a
costituire uno dei principali contesti energivori e
maggiori consumatori di energia, sono aree che
subiscono in modo sostanziale gli effetti
dell’inquinamento, il monitoraggio e controllo della
qualità ambientale costituiscono un elemento chiave
per la loro sostenibilità. A fronte delle attuali modalità
Bretagna e Germania, per gli sforzi nazionali compiuti a favore
dell’incremento dei livelli di efficienza energetica.
101
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
di misura di inquinanti aerei (in alcune postazioni fisse
e a bassa frequenza di campionamento), la reale
dinamica dei valori di inquinamento sul territorio è
nota in via estremamente approssimativa, e non vi è
congruenza dei valori misurati rispetto a quelli
realmente percepiti dai cittadini. Il livello di
conoscenza si riduce ulteriormente in relazione alle
aree indoor pubbliche (e private) o se si pensa ad altri
parametri ambientali quali ad esempio il livello di
rumore o la temperatura. La sostanziale assenza di dati
limita notevolmente la capacità di identificare e
comprendere i reali fenomeni sottostanti, e obbliga ad
interventi su scala macroscopica la cui efficacia è solo
parziale, effettuati in ottica correttiva (ex-post) e quasi
mai preventiva (ex-ante).
Obiettivi della traiettoria
In risposta alle sfide sociali che evidenziano l’esigenza
di una riduzione dell’impatto economico dei sistemi
energetici sulla spesa dei soggetti pubblici e privati e
una riduzione del relativo impatto ambientale, gli
obiettivi specifici che dovranno perseguire gli sviluppi
di ricerca e innovazione proposti sulla Traiettoria
“Energia e Ambiente” comprendono:
riduzione dei consumi energetici di soggetti
pubblici e privati (cittadini e imprese) di
qualsivoglia vettore energetico (energia
elettrica, energia termica, acqua, gas), a livello
di singolo, distrettuale o di quartiere, con
conseguente riduzione dell’impatto
economico dei consumi energetici;
aumento della produzione energetica
delocalizzata e da fonti rinnovabili, con
conseguente riduzione dei costi di produzione
e di trasporto, riduzione degli impatti
ambientali dei sistemi energetici, nonché
aumento dell'efficienza della produzione
attraverso efficace correlazione tra l'offerta e
l’effettiva domanda di energia;
58 http://www.opencoesione.gov.it
riduzione delle emissioni inquinanti,
innanzitutto in relazione all’inquinamento
atmosferico, ma anche dell’inquinamento
acustico ed elettromagnetico, con
conseguente miglioramento della qualità
dell’ambiente circostante;
aumento di efficienza nella gestione delle
risorse e la riduzione degli scarti, con
conseguente impatto economico e
ambientale.
Metriche e indicatori di riferimento
La Tabella 12 riporta un elenco non esaustivo di
metriche individuate dal Cluster come rappresentative
degli obiettivi della Traiettoria e di indicatori di
riferimento per la misurazione gli impatti delle azioni
del Cluster, nel suo complesso e in relazione alle
singole progettualità che verranno sviluppate. Gli
indicatori riportati in Tabella 12, che costituiscono un
sotto-insieme di quelli resi disponibili in modalità open
data58, sono stati scelti per rappresentatività degli
obiettivi e per disponibilità di aggiornamento. Va
ricordato che l’insieme delle metriche e indicatori di
riferimento della Traiettoria sarà oggetto di confronto,
con gli stakeholder e gli aderenti, e potrà essere
aggiornato, in virtù di tale confronto, dell’evoluzione
degli scenari e delle progettualità proposte.
102
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
METRICA INDICATORE
Energia prodotta da fonti rinnovabili kWh di energia prodotta da fonti rinnovabili su kWh prodotti in totale
Cogenerazione Energia termica prodotta in cogenerazione/ Energia termica totale
Recupero cascami termici Tep risparmiati
Consumi di energia kWh di energia elettrica consumata per abitante
kWh di energia termica consumata per abitante
Consumi di energia elettrica coperti da fonti rinnovabili
Produzione lorda di energia elettrica da fonti rinnovabili in percentuale dei consumi interni lordi di energia elettrica
Risparmio economico Costo Livellato dell’Elettricità (LCOE)
Utilizzo risorse idriche
Percentuale di acqua erogata sul totale dell'acqua immessa nelle reti di distribuzione comunale
Consumi di acqua pro-capite per uso domestico
Qualità dell’aria
CAIQ (Common Air Quality Index) – outdoor
Temperatura – indoor
Umidità – indoor
Livello CO2 – indoor
Raccolta differenziata dei rifiuti urbani Rifiuti urbani oggetto di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti urbani
Recupero/riuso del rifiuto Rifiuti riutilizzati sul totale dei rifiuti prodotti
Tabella 12: Metriche e indicatori di riferimento per la Traiettoria “Energia e Ambiente”.
Ambiti di Intervento
Tenendo presenti le sfide sociali che caratterizzano il
settore o i settori interessati dalla Traiettoria e gli
obiettivi che il Cluster intende perseguire in risposta a
tali sfide, gli ambiti su cui si propone di intervenire
sono:
edifici / distretti intelligenti, che, attraverso
la raccolta e condivisione di dati e
informazioni inerenti lo stato degli edifici e i
comportamenti degli occupanti, le condizioni
ambientali, i consumi dei diversi vettori
energetici, permettono di migliorare la qualità
di vita e la sicurezza degli ambienti abitativi,
nonché di ridurre i consumi attraverso la
gestione automatica degli impianti e/o la
sensibilizzazione degli utenti al risparmio;
reti e produzione energetica, che, grazie alle
capacità di profilazione e segmentazione dei
consumi, di previsione della domanda
energetica, di gestione dei carichi e di
pianificazione e gestione di sistemi di
accumulo e di produzione efficiente
distribuiti, permettono di ottimizzare la
produzione energetica e di integrare
efficacemente le fonti di energia rinnovabile,
abilitando modelli di generazione distribuita e
produzione diffusa e sostenibile;
gestione rifiuti, che, attraverso la
pianificazione e gestione della raccolta e
smaltimento dei rifiuti, l’informazione e la
disseminazione, il coinvolgimento e
l’incentivazione della raccolta differenziata e
del riciclo e riuso, consente di ridurre lo spreco
di risorse;
gestione idrica, che, attraverso il
monitoraggio dei consumi dell’acqua e della
disponibilità della risorsa, il controllo della
rete idrica (perdite in rete e qualità dell’acqua)
e la sensibilizzazione degli utenti ad un
consumo più responsabile della risorsa idrica,
permette di ridurre gli sprechi di risorse
naturali e i conseguenti impatti ambientali ed
economici;
controllo inquinamento, che, attraverso il
monitoraggio di parametri ambientali,
permette di rilevare e tenere sotto controllo
condizioni che mettono a rischio l’ambiente e
la salute delle persone, quali inquinamento,
atmosferico, acustico ed elettromagnetico;
strade intelligenti, utili alla gestione e alla
manutenzione dell’illuminazione pubblica e a
fornire servizi aggiuntivi Smart City alla
cittadinanza che, attraverso l’ottimizzazione
dei consumi della rete di illuminazione, il
telecontrollo, la telediagnostica e
103
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
l’implementazione di servizi digitali avanzati,
permettono di ridurre significativamente i
consumi energetici della città e allo stesso
tempo in grado di generare dati per la
gestione del traffico ma anche della sicurezza
urbana.
1. Sistemi di misurazione dei consumi di qualsivoglia vettore energetico (e.g., energia elettrica, energia termica, acqua, gas) per il monitoraggio all’interno degli edifici (commerciali, industriali, residenziali, uffici pubblici, scuole, ecc.), funzionali alla valutazione dei profili di consumo, alle modalità di utilizzo degli edifici e alla gestione ottimizzata degli impianti.
2. Reti di sensori per la rilevazione di grandezze ambientali: si tratta di piattaforme basate sul paradigma dell’Internet of Things, per la rilevazione di parametri ambientali e di grandezze indicative di livelli di inquinamento (atmosferico, acustico o elettromagnetico), per funzionamento indoor o outdoor, in modalità statica o dinamica.
3. Sistemi di misurazione e monitoraggio della produzione/consumo energetica da fonti tradizionali o rinnovabili: per la raccolta, trasmissione, memorizzazione, analisi e comunicazione dei dati fondamentali provenienti dalla fonte energetica e dai diversi punti della sua rete.
4. Sistemi di modellizzazione dei profili di consumo, segmentazione degli utenti (load clustering), analisi e previsione della domanda energetica, sistemi che consentano la collaborazione tra la Rete (soprattutto quella elettrica) e gli utenti.
5. Sistemi di controllo e automazione delle reti di energia elettrica e termica (incluso teleriscaldamento e teleraffrescamento): soluzioni di supervisione e controllo in grado di centralizzare stati, comandi e allarmi e sistemi di gestione calore a livello di edificio o singolo appartamento in ottica Demand Side Management.
6. Sistemi di accumulo di energia: sia in campo termico che in campo elettrico (in questo ultimo caso con le dovute modifiche alla regolazione per le reti MT/BT) i sistemi di accumulo sono tra gli elementi chiave di una rete energetica “intelligente”, ovvero in grado di soddisfare le richieste di energia delle utenze massimizzando i rendimenti della produzione, disaccoppiando temporalmente domanda e offerta e abilitando schemi di demand-response.
7. Modelli e metodi di interazione e sensibilizzazione al risparmio dell’utente finale, inteso in materia di riduzione dei consumi (energia, acqua) e degli scarti (rifiuti) in ottica di razionalizzazione e riuso/recupero delle risorse, servizi di customer empowerment.
8. Tecnologie per efficienza energetica attiva negli edifici: possono integrare impianti di domotica, storage energetico, controllo e regolazione impianti e dispositivi, controllo apparati, videosorveglianza, antintrusione e controllo accessi; monitorare grandezze elettriche e ambientali generando trend specifici e log storici. Comprendono tecnologie e metodi compatibili sia con l’intento primario (il risparmio energetico) sia con il recupero/restauro (obbligatorio) per edifici di pregio e vincolati. Sono incluse le tecnologie più efficaci e meno invasive per la gestione e l’installazione di impianti.
9. Piattaforme di energy management di edifici: soluzioni integrate per il monitoraggio, la gestione, la pianificazione e l’ottimizzazione dei consumi, la verifica degli scostamenti, la verifica della fatturazione, che consentono il trattamento e la diffusione delle informazioni agli utenti attraverso il web. Le piattaforme di energy management svolgono il ruolo chiave di raccolta, autenticazione, normalizzazione, archiviazione dei dati rilevati dalle svariate tipologie di sensori. Questi dati possono quindi essere forniti attraverso interfacce normalizzate e in maniera sicura a livelli applicativi per la realizzazione di servizi.
10. Tecnologie per il Demand-Response diretto e indiretto: si tratta di programmi capaci di ottimizzare in tempo reale o semi reale la curva di domanda dell’energia sulla base della capacità produttiva del momento. In una ottica di Smart Grid possono svolgere il duplice compito di fornire uno strumento per gestire la stabilità di rete (con il controllo puntuale dei picchi della domanda di energia) o l’affidabilità della rete permettendo la gestione della flessibilità della curva di domanda in funzione della produzione da rinnovabile, in entrambi i casi andando ad agire su una funzione costo associata all’energia scambiata in rete. Si dividono in programmi di Demand Response diretti e indiretti: i programmi diretti prevedono che sia l’operatore di rete che abbia diretto controllo sulla curva di domanda, in altre parole sui carichi dell’utente, mentre quelli indiretti prevedono un cambiamento comportamentale da parte dell’utente che sulla base di alcune segnalazioni da parte dell’operatore di rete decide di ridurre (o aumentare) i propri consumi in un determinato momento.
104
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le priorità di ricerca e innovazione
Si delineano di seguito le priorità di ricerca e
innovazione per la Traiettoria “Energia e Ambiente”,
da intendersi come le soluzioni
tecnologiche/applicative che, declinate negli ambiti di
intervento, costituiscono strumenti chiave per
raggiungere gli obiettivi in risposta alle sfide sociali.
In Tabella 13 si riporta la corrispondenza tra soluzioni
tecnologiche/applicative e gli ambiti di intervento in
cui possono essere declinate.
Ambiti / Soluzioni 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18
Edifici e distretti intelligenti
Reti e produzione energetica
Gestione rifiuti
Gestione idrica
Controllo inquinamento
Strade intelligenti
Tabella 13: Corrispondenza tra soluzioni tecnologiche/applicative e ambiti di intervento della Traiettoria “Energia e Ambiente”.
11. Piattaforme e Soluzioni per l’efficientamento energetico stradale: si tratta di impianti e metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche ed illuminotecniche, indicatori diagnostici per la rilevazione automatica di anomalie ed algoritmi di regolazione adattiva del flusso luminoso compatibili con una corretta illuminazione del manto stradale secondo normativa, controllabili e in grado di fornire dati tecnici da remoto.
12. Piattaforme e soluzioni ICT per servizi digitali avanzati Smart Lighting e IoT: si tratta di sistemi radio, wifi, ethernet, fibra ottica, bluetooth, powerline ecc. per integrare lungo le strade impianti di videosorveglianza - riconoscimento targhe / volti, pannelli grafici informativi, box audio, access point wi fi, stazioni mobili di defibrillazione, stazioni ambientali, totem infocittà e qualsiasi altro dispositivo ICT IP.
13. Palo intelligente: sistemi multisensoriali integrati che forniscano ulteriori dati provenienti da smart meter per la misura dei consumi gas, acqua, e altri dati provenienti dalla scena urbana (es. flussi di traffico, qualità dell’aria, prestazioni illuminotecniche), in modo tale che, installati sui normali pali della luce, facciano evolvere questi nell’elemento abilitante ai servizi per la ‘smart street’.
14. Modelli di simulazione e previsione dei fenomeni di inquinamento: si tratta di modelli di simulazione della diffusione e propagazione dell’inquinamento, attraverso i quali è possibile evidenziare le situazioni più critiche, prevedere le evoluzioni dei fenomeni di inquinamento (prendendo le dovute contromisure), valutare in modo predittivo l’impatto ambientale di nuove pianificazioni urbane.
15. Piattaforme e Soluzioni ICT per la gestione dei rifiuti: si tratta di piattaforme basate sul paradigma dell’Internet of Things, che consentono la tracciabilità dei rifiuti, la gestione dei processi inerenti la raccolta e lo smaltimento, nonché la valorizzazione dei rifiuti e degli scarti, sia nei processi domestici sia in quelli industriali, nel settore sia pubblico sia privato. Sono inclusi modelli di ottimizzazione per la gestione della raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
16. Tecnologie di gestione rete idrica: sistemi avanzati di gestione dei consumi energetici delle reti (compresi i sistemi di trattamento e potabilizzazione) con l’obiettivo di ridurre spese spesso molto rilevanti per la conduzione di questi asset. Tali sistemi, basati sullo sfruttamento sinergico di sistemi di “sensori distribuiti” in ottica IoT, permetteranno anche un miglior monitoraggio delle perdite idriche e l’implementazione di politiche ad hoc.
17. Interoperabilità dei sistemi ICT: tale tematica è fortemente richiesta in ambito europeo e si esprime su due livelli. Il primo attraverso la definizione di protocolli di standard aperti per il trasporto dei dati al livello di energy management. Il secondo, attraverso l’implementazione delle piattaforme di energy management che siano confacenti a framework open (es. FIWARE).
18. Strumenti di modellizzazione e pianificazione energetica urbana in ottica Smart City/Energy: sono strumenti pensati a supportare i decisori pubblici e privati nelle scelte di politica energetica territoriale. Tali strumenti permettono di mappare su sistemi GIS i consumi energetici, le infrastrutture e i sistemi di generazione di un determinato territorio, di valutare il bilancio energetico locale e di fornire le indicazioni necessarie a una pianificazione energetica ottimale. Si tratta di strumenti ICT in grado di gestire e registrate una grande mole di dati sia di contesto (territorio, edifici, risorse, infrastrutture) sia di produzione e di consumo (elettricità, calore, acqua, biomassa, sole) sui quali grazie all’uso di opportuni modelli energetici, di previsione e di intelligenza artificiale è possibile estrarre degli indicatori e indici di prestazione (o target) che vengono poi visualizzati attraverso un cruscotto in modo facilmente comprensibile e leggibile.
105
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
Maturità Tecnologica e Livello di Replicabilità
La Figura 15 riporta una rappresentazione grafica,
appositamente elaborata dal Cluster Smart
Communities, che aggrega la dimensione tecnologica
e le prospettive di mercato delle soluzioni
tecnologiche/applicative chiave per lo sviluppo della
Traiettoria.
I diversi livelli di maturità tecnologica identificano: a)
soluzioni ancora in fase di ricerca di base di cui è ancora
necessario una validazione tecnologica del concept
(Concept Validation); b) soluzioni di cui vi è già stata
una validazione tecnologica e sono ora in fase di
sviluppo sperimentale (Technology proof); c) soluzioni
per le quali si è in fase di implementazione con casi
d’uso dimostrativi sviluppati in condizioni e ambienti
reali (Demostration operating environment). Il livello
di replicabilità intende indicare una stima della
complessità di intervento nel riutilizzare soluzioni
tecnologiche in contesti diversi.
Come si evince, le soluzioni in ambito energetico
presentano un discreto livello di maturità tecnologica
(e prospettive di ridotti time-to-market) e buone
potenzialità di replicabilità in diverse realtà urbane. In
particolare, si osserva una forte spinta di sviluppo verso
sistemi di misurazione, monitoraggio e gestione dei
consumi di qualsivoglia vettore energetico e verso
soluzioni per il comfort e l’efficienza energetica
attiva negli edifici.
Scenari di sviluppo della traiettoria
In risposta alle sfide sociali legate al miglioramento
delle prestazioni energetiche e ambientali degli
agglomerati urbani, che costituiscono uno dei
principali consumatori di energia nonché aree che
subiscono in modo sostanziale gli effetti
dell’inquinamento, si delineano di seguito alcuni
scenari chiave di sviluppo del tema Energia e Ambiente
Figura 15: Maturità tecnologica e livello di replicabilità – Energia e Ambiente (Fonte: Elaborazione Cluster SmartCommunitiesTech).
106
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
per le Smart Communities, in un orizzonte di medio
periodo.
Edifici e distretti urbani a energia quasi zero
▪ Il paradigma di edificio a basso consumo
energetico e conseguentemente di riduzione dei
consumi in capo agli utenti di un singolo edificio
lascerà spazio ad un’ottimizzazione più efficace
del carico energetico che, in base alle esigenze,
metterà insieme più edifici (passando così da
scala di edificio a scala di distretto urbano)
eventualmente sfruttando le sinergie
energetiche tra edifici con profili di consumo e
destinazioni d'uso differenti. Gli utenti potranno
mettere a fattor comune la produzione da fonti di
energia rinnovabile, e le politiche di risparmio in
una gestione condivisa della risorsa energetica.
Gli edifici, anche in forma di aggregazione su area
distrettuale, dovranno integrarsi con le reti di
distribuzione dell’energia (elettricità, gas, calore)
implementando sia meccanismi di conversione
tra portanti energetiche diverse sia di
collaborazione con le reti attraverso la
sottoscrizione di programmi di demand response
ma anche proponendosi come nuovi fornitori di
servizi di bilanciamento.
▪ I cittadini e city users saranno attivamente
coinvolti nella gestione dei propri consumi, sia in
contesti privati come la propria casa sia in luoghi
o edifici pubblici o a uso pubblico (per esempio
scuole, musei, biblioteche, uffici amministrativi,
ecc.) e si trasformeranno così da consumatori
statici/passivi a partecipanti attivi nell'intero ciclo
della catena energetica (citizen sensors).
▪ La raccolta dei dati di varia natura su consumi,
comportamenti, condizioni ambientali sarà
realizzata sia su edifici nuovi (conformi alle
direttive europee più avanzate) sia (e
soprattutto) su edifici già esistenti. Formati
eterogenei per i dati verranno gestiti anche in
tempo reale e diverse modalità di raccolta e
trasmissione saranno integrate per permettere di
costruire una base di conoscenza completa e
dinamicamente aggiornata. La complessità della
gestione dei dati verrà trattata con un approccio
di sistema, limitando il più possibile
l’introduzione di requisiti e interventi aggiuntivi
sulla infrastrutturazione del patrimonio
immobiliare.
▪ Nel passaggio a scala di distretto verranno
attivate, a seconda del caso, tutte le sinergie
possibili al di là di quella energetica, per esempio
a livello di risorsa idrica, illuminazione pubblica,
rifiuti, ma anche trasporti, connettività digitale,
spazi comuni.
▪ Gli utenti potranno godere di una distribuzione
capillare dei servizi digitali avanzati tramite le
onde convogliate nel cosiddetto “ultimo miglio”
della rete elettrica, sfruttando l’infrastruttura
preesistente come infrastruttura digitale.
Rete energetica intelligente
▪ Le reti di teleriscaldamento verranno
ammodernate e nuove reti verranno costruite
con caratteristiche innovative anche dal punto di
vista di hardware e software di controllo, servizi a
valore aggiunto per i cittadini e le città, che
potranno così sfruttare la capillarità di queste reti
in un'ottica di collaborazione pubblico-privato.
Punto fondamentale di questo processo di
ammodernamento coinvolgerà le attuali
sottostazione che diventeranno sempre più
intelligenti e permetteranno un controllo
maggiore del calore scambiato dalla rete verso
l’edificio (e potenzialmente anche dall’edificio
verso la rete) attraverso algoritmi distribuiti così
da abilitare servizi capaci da gestire politiche di
Demand Response anche nel settore dell’energia
termica (con il beneficio di ridurre le temperature
di ritorno e i picchi di carico delle attuali reti di
teleriscaldamento).
▪ La rete – sia elettrica sia termica - baserà il
proprio bilanciamento dei carichi su profilazione
dei consumi, previsione della domanda
energetica e controllo dei carichi. Sistemi in
grado di consentire la collaborazione tra la Rete
(soprattutto quella elettrica) e gli utenti
permetteranno di sfruttare la flessibilità nel
consumo/produzione di energia, valorizzando il
demand response sia come strumento per
sfruttare le fluttuazioni del prezzo dell'energia sia
come meccanismo per fornire, soprattutto al
Distributore (DSO), servizi di bilanciamento.
▪ Gli utenti potranno contribuire con dati che,
una volta raccolti ed elaborati permetteranno di
suggerire politiche di comportamento virtuoso
per la riduzione dei consumi. Ai dati forniti
attraverso canali tradizionali, quali interviste e
107
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
questionari, anche via web, si potranno integrare
dati e informazioni raccolte da canali digitali e
attraverso nuove modalità di interazione con e
tra i cittadini (quali app per smartphone), ma
anche dati rilevati da reti di sensori e apparati
installati negli edifici.
▪ La rete utilizzerà diffusamente ed efficacemente
sistemi di accumulo e promuoverà meccanismi di
incentivazione per un profilo di consumo
consapevole.
▪ Saranno analizzate le possibilità offerte dai
mercati locali di energia finalizzati soprattutto a
minimizzare le perdite dovute alla trasmissione
dell'energia prodotta da fonte rinnovabile e
quindi ad incentivare l'uso dell'energia
nell'intorno del punto in cui è prodotta. In questo
senso vanno la microcogenerazione e la
generazione delocalizzata, in grado di garantire
una elevata efficienza del sistema e l’immediata
risposta alla domanda energetica dell'utente. La
produzione di energia al momento della
domanda permetterà di generare solamente lo
stretto necessario, evitando i costi (economici ed
energetici) della distribuzione su larga scala.
Attraverso l'incentivazione di mercati locali si
potrà avere un potenziamento della già capillare
rete italiana, riducendo al minimo gli sprechi.
▪ Gli utenti potranno monitorare in tempo reale i
consumi dell'edificio e le relative fonti di
consumo, la produzione da fonti di energia
rinnovabile. Essi potranno confrontare in modo
anonimo i propri consumi con quelli di altri utenti
simili, identificando comportamenti virtuosi. A
fronte di una chiara conoscenza dei consumi e
delle relative modalità e fonti, l'utente potrà
valutare benefici economici (per esempio potrà
confrontare agevolmente diverse opportunità
contrattuali) e apprezzare l'impatto ambientale
di politiche di risparmio energetico.
▪ Gli utenti potranno scegliere di modificare il
proprio comportamento sulla base della
semplice visualizzazione dei consumi oppure
essere guidati al risparmio attraverso indicazioni
precise di modifica del proprio profilo di
consumo. Oltre al feedback in real time, il gioco
e l'interazione social impiegati per potenziare le
iniziative di sensibilizzazione degli utenti alla
riduzione dei consumi.
Consumo virtuoso delle risorse
▪ I cittadini e le imprese avranno a disposizione
strumenti per monitorare i propri consumi di
risorse e valutare gli impatti ambientali ma
anche economici di politiche di razionalizzazione
delle risorse e/o materie prime e di riuso o
recupero degli scarti, sia nei cicli produttivi sia nei
processi di consumo (per esempio nella filiera
dell’alimentazione e della ristorazione).
▪ L’utilizzo della risorsa idrica e del gas saranno
monitorati in ottica di incentivazione e stimolo
alla riduzione dei consumi, al pari di quanto già
diffusamente presente per gli altri vettori
energetici. In ottica di semplicità e versatilità
delle infrastrutture chiave, si realizzeranno
sistemi sempre più multifunzionali, che
permetteranno di racchiudere in un unico
dispositivo o sistema molteplici funzionalità,
rendendo più accessibili i costi di installazione e
manutenzione.
▪ La gestione dei rifiuti da parte dei soggetti
deputati sarà sempre più improntata alla
valorizzazione degli scarti e alla diffusione delle
pratiche di riciclo, attraverso centri dedicati e
campagne di comunicazione dirette ai cittadini.
▪ I cittadini e le imprese saranno sensibilizzati in tal
senso e stimolati ad aumentare il proprio
contributo a questo sistema di tutela delle risorse
e dell’ambiente, non solo attraverso una
comunicazione mirata a partire dalle giovani
generazioni, ma anche attraverso meccanismi e
strumenti di incentivazione che li trasformino
da anonimi e poco consapevoli contributori del
sistema a soggetti attivi e ingaggiati per il
raggiungimento degli obiettivi, per esempio nella
misura della riduzione della quota di rifiuti
conferiti e dell’ulteriore diffusione della raccolta
differenziata.
▪ La gestione del ciclo dei rifiuti, ivi compreso lo
smaltimento, saranno ottimizzati anche dal
punto di vista degli aspetti logistici, in piena
sinergia con gli obiettivi e gli scenari evolutivi
delle Smart Communities in tema di mobilità
sostenibile e di qualità.
▪ Al controllo dell’inquinamento contribuiranno
cittadini e city user (citizen sensors) con dati
raccolti dal campo, che, nel pieno rispetto della
privacy dei cittadini, potranno concorrere alla
definizione di scenari ed alimentare sistemi di
108
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
supporto alle decisioni, per valutazioni di breve e
di medio-lungo periodo.
▪ Il controllo dell’inquinamento assumerà un ruolo
chiave nella valutazione di politiche e misure di
Smart Communities, la cui efficacia e i cui impatti
saranno valutati ex-ante anche in relazione agli
impatti sulla salute dei cittadini.
In
Tabella 14 si riporta la corrispondenza tra gli ambiti di
intervento e gli scenari di sviluppo.
Ambiti / Scenari Edifici e distretti urbani a
energia quasi zero Rete energetica
intelligente Consumo virtuoso delle
risorse
Edifici e distretti intelligenti
Reti e produzione energetica
Gestione rifiuti
Gestione idrica
Controllo inquinamento
Strade intelligenti
Tabella 14: Corrispondenza tra gli ambiti di intervento e gli scenari di sviluppo della Traiettoria “Energia e Ambiente”.
Allineamento con le programmazioni esistenti
In Tabella 15 sono riportati gli elementi di allineamento
della Traiettoria con le principali programmazioni
esistenti a livello europeo, nazionale e regionale.
L’elenco riportato, che non si propone di essere
esaustivo, ha l’obiettivo di evidenziare le sinergie con i
temi chiave e le relative opportunità di finanziamento
dello sviluppo di ricerca e innovazione.
In particolare, la Traiettoria “Energia e Ambiente”
evidenzia allineamenti con le programmazioni
operative in relazione a59:
a) OT4 – “Sostenere la transizione verso
un’economia a basso tenore di carbonio in
tutti i settori” in materia di: 1) riduzione dei
consumi energetici negli edifici e nelle
strutture pubbliche o ad uso pubblico,
residenziali e non residenziali, su temi quali
installazione di sistemi intelligenti di
59 Le sinergie evidenziate fanno riferimento ai risultati attesi per azione, così
come riportati nell’Allegato I dell’Accordo di Partenariato 2014-2020. Per
telecontrollo, regolazione, gestione,
monitoraggio e ottimizzazione dei consumi
energetici (smart buildings) e delle emissioni
inquinanti e adozione di soluzioni
tecnologiche per la riduzione dei consumi
energetici delle reti di illuminazione pubblica;
2) riduzione dei consumi energetici e delle
emissioni nelle imprese e integrazione di
fonti rinnovabili; 3) incremento della quota di
fabbisogno energetico coperto da
generazione distribuita attraverso sistemi di
distribuzione intelligenti, su temi quali
l’introduzione di apparati provvisti di sistemi
di comunicazione digitale, la misurazione
intelligente e il controllo e monitoraggio,
come infrastruttura delle “città” e delle aree
periurbane;
b) OT6 – “Preservare e tutelare l’ambiente e
promuovere l’efficienza delle risorse”, in
materia di: 1) ottimizzazione della gestione
l’allineamento con le declinazioni che i territori hanno dato agli obiettivi
tematici si rimanda ai documenti delle singole programmazioni regionali.
109
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
dei rifiuti urbani, su temi quali la promozione
della diffusione di pratiche di compostaggio
domestico e di comunità e la raccolta
differenziata; 2) miglioramento del servizio
idrico integrato per usi civili e riduzione delle
perdite di rete di acquedotto, su temi quali i
sistemi di monitoraggio delle perdite di rete e
di contabilizzazione dei consumi.
TS2: ENERGIA E AMBIENTE
AMBITI DI
INTERVENTO
Edifici e distretti intelligenti
Reti e produzione energetica
Gestione rifiuti
Gestione idrica
Controllo inquinamento
Strade intelligenti
Programmazioni esistenti
EU H2020 – Secure, clean and efficient energy
H2020 – Climate action, environment
IT PON – Città Metropolitane
PON – Imprese e Competitività
REG POR – OT4: Sostenere la transizione verso un’economia a basso tenore di carbonio in tutti i settori
POR – OT6: Preservare e tutelare l’ambiente e promuovere l’efficienza delle risorse
Classificazione ANCI
Energy
Environment
Tabella 15: Elementi di allineamento della Traiettoria con le principali programmazioni esistenti.
110
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
EEB - Edifici a Zero Consumo Energetico in Distretti Urbani
Intelligenti
BUDGET
9,5 M€
INFO
STMicroelectronics, Selex ES, Finmeccanica Global Services, www.smartcommunitiestech.it
Telecom Italia, Enel Distribuzione S.p.A., Enel Ingegneria e
Ricerca S.p.A., BMS Impianti, Power Evolution, Expert System,
LabIdee, Logical System, Media Italy, Metoda, UMPI Elettronica,
Università degli Studi di Trento, Politecnico di Milano, Politecnico di Torino
Il progetto intende migliorare l’efficienza energetica degli edifici, e più in generale dei distretti urbani,
attraverso un pervasivo utilizzo di tecnologie di monitoraggio e di controllo in tempo reale di parametri ambientali
e dei consumi/produzione di energia tramite smart devices. Particolare attenzione sarà rivolta ai problemi
di monitoraggio/controllo in edifici storici, dove un estensivo retrofitting è più difficoltoso e si rendono
necessarie tecnologie pervasive ma il più possibile non invasive.
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Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
APPROFONDIMENTI
Sistemi Efficienti di Utenza (SEU)
Il Sistema Efficiente di Utenza (SEU) è un sistema in cui uno
o più impianti di produzione di energia elettrica, con potenza
complessivamente non superiore a 20 MWe e
complessivamente installata sullo stesso sito, alimentati da
fonti rinnovabili ovvero in assetto cogenerativo ad alto
rendimento, gestiti dal medesimo produttore,
eventualmente diverso dal cliente finale, sono direttamente
connessi, per il tramite di un collegamento privato senza
obbligo di connessione di terzi, all’unità di consumo di un solo
cliente finale (persona fisica o giuridica) e sono realizzati
all’interno di un’area, senza soluzione di continuità, al netto
di strade, strade ferrate, corsi d’acqua e laghi, di proprietà o
nella piena disponibilità del medesimo cliente e da questi, in
parte, messa a disposizione del produttore o dei proprietari
dei relativi impianti di produzione.
La tipologia impiantistica denominata “Sistema Efficiente di
Utenza” (SEU) è stata introdotta dal Decreto Legislativo
115/08 s.m.i. stabilendo l’obbligo per l’Autorità di definire le
modalità operative per la relativa regolamentazione. Il
Decreto Legislativo 115/08, come modificato dal Decreto
Legislativo 56/10, ha stabilito che i corrispettivi tariffari di
trasmissione e distribuzione, nonché quelli di
dispacciamento e quelli a copertura degli oneri generali di
sistema (componenti A e UC), siano applicati all’energia
elettrica prelevata sul punto di connessione. In particolare,
nel caso di impianti di produzione combinata di energia
elettrica e calore, il trattamento tariffario è annualmente
subordinato al possesso della qualifica di impianto di
cogenerazione ad alto rendimento. Sulla base delle
definizioni introdotte dalla norma e delle modalità di
applicazione dei corrispettivi sopramenzionate, la qualifica di
SEU dovrà essere subordinata al rispetto di tutte le seguenti
condizioni:
la presenza di un Cliente finale, titolare del punto di
connessione e dell’unità di consumo ricadente in
un’area di sua proprietà o nella sua piena
disponibilità;
la presenza del Produttore ovvero del titolare
dell'officina elettrica e delle autorizzazioni alla
realizzazione e all'esercizio dell'impianto
alimentato da fonti rinnovabili ovvero in assetto
cogenerativo ad alto rendimento, con potenza
complessivamente non superiore a 20 MWe
complessivamente installata sul sito di proprietà o
nella piena disponibilità del cliente finale;
l’impianto o gli impianti di produzione devono
essere direttamente connessi, per il tramite di un
collegamento privato senza obbligo di connessione
di terzi, all’unità di consumo del cliente finale
(persona fisica o giuridica);
e potrà garantire l’accesso alle seguenti esenzioni:
l’energia elettrica autoconsumata non sarà
sottoposta ai corrispettivi tariffari di trasmissione e
distribuzione, a quelli di dispacciamento e a quelli a
copertura degli oneri generali di sistema, che
saranno applicati solo all’energia elettrica
prelevata dalla rete;
i rapporti intercorrenti fra il produttore e il cliente
finale presenti all’interno di un sistema semplice di
produzione e consumo e aventi ad oggetto
l’energia elettrica prodotta e consumata che non
transita attraverso la rete pubblica, non sono
oggetto di regolazione da parte dell’Autorità e
vengono lasciati alla libera contrattazione fra le
parti.
Nel dicembre 2013 è stata emesso il provvedimento
Deliberazione 12 dicembre 2013 578/2013/R/EEL con il quale
sono stati normati i relativi servizi di connessione, misura,
trasmissione, distribuzione, dispacciamento e vendita.
L’Autorità, in particolare, ha ricompreso i SEU all’interno dei
Sistemi Semplici di Produzione e Consumo.
Demand Response
Il Demand Response è quasi universalmente considerato
come uno dei possibili meccanismi di collaborazione tra
consumatori e trasmettitori/distributori di energia in grado di
contribuire alla riduzione dei consumi e all’aumento
dell’efficienza. Già da diversi anni l’Europa ha emesso
direttive che fanno esplicito riferimento al Demand Response
e che chiedono agli Stati membri di attivare tali meccanismi
di flessibilità. La Direttiva 2009/72/EC, agli artt. 25.7 e 3.2,
chiede agli operatori di rete di prendere misure per attivare il
Demand Response e agli stati membri di cominciare a
considerare la possibilità che soggetti terzi (come gli
aggregatori, necessari per l’implementazione del Demand
Response Esplicito) si frappongano tra consumatori e Rete.
Allo stesso modo la Direttiva 2012/27/EU, all’art.15.4, chiede
agli Stati membri di rimuovere gli ostacoli al Demand
Response, promuovendo quest’ultimo come esempio per la
partecipazione degli utenti al mercato all’ingrosso e al
dettaglio dell’energia e dei servizi di sistema (art.15.8). Allo
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Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
scopo di concretizzare quanto richiesto dalle Direttive,
l’Europa ha recentemente rilasciato anche i Network Codes,
un insieme di regole create dalla Rete Europea degli
Operatori del Sistema di Trasmissione per l’Elettricità
(ENTSO-E) allo scopo di integrare, armonizzare e rendere più
efficiente il mercato energetico Europeo. Malgrado ciò, ad
oggi, persistono barriere apparentemente insormontabili:
alcuni Paesi Membri, non consentendo
l’aggregazione delle utenze, di fatto precludono
l’ingresso del Demand Response ai mercati
Nazionali, di bilanciamento o dei servizi;
non esistono misure standard e metodologie
standard per valutare la flessibilità degli utenti
candidati a partecipare a programmi Demand
Response;
i requisiti di ingresso ai mercati sono datati e quindi
non consentono ancora di includere il Demand
Response come una risorsa; anche in presenza di
aggregatori, non esistono processi standardizzati a
protezione della relazione tra l’utente e
l’aggregatore.
Premesso ciò, un recente rapporto della Smart Energy
Demand Coalition (SEDC) mostra un’istantanea sullo stato
del Demand Response in Europa dalla quale emergono
diversi livelli di maturità con in cima alla lista Francia,
Finlandia, Inghilterra ed Irlanda, in cui il Demand Response è
pienamente operativo, e in coda Spagna e Italia in cui è
inesistente. Eppure è l’Italia il paese in cui pioneristicamente
il progetto Telegestore di ENEL, con l’installazione della
prima soluzione di smart metering a livello nazionale, aveva
gettato sin dal 2001 le basi per l’evoluzione delle reti
elettriche verso la Smart Grid. Lo smart metering è un
prerequisito essenziale per il Demand Response ma da allora
non c’è stata alcuna evoluzione in tale direzione. Fino a
marzo 2016. È infatti stata recentemente emessa una
Deliberazione (la 87/2016/R/EEL del 8 marzo 2016)
dell’Autorità per l’Energia Elettrica e per il Gas (AEEG) che
dettando le specifiche funzionali abilitanti lo smart metering
di seconda generazione (Contatori 2.0), nei fatti getta le basi
per una futura implementazione del Demand Response.
Interoperabilità nelle reti e nei sistemi per
l’efficienza energetica
Per i sistemi per l'efficienza energetica della Smart City,
caratterizzati da complessità e interdipendenza dei
componenti ed eterogeneità delle soluzioni, è fondamentale
raggiungere l’interoperabilità, sia verticale (cioè tra i diversi
livelli delle soluzioni), per consentire la combinazione, la
sostituzione ed il riuso dei singoli componenti, sia
orizzontale (cioè tra le diverse soluzioni), per evitare la
creazione di silos verticali e assicurare la replicabilità delle
soluzioni e la possibilità di creazione di sinergie tra i diversi
sistemi (per esempio, un sistema di gestione
dell’illuminazione, basato su telecamere intelligenti per
rilevare la presenza di auto e persone in una zona e regolare,
di conseguenza, l’illuminazione, può fornire dati anche al
sistema di controllo del traffico). Un sistema ICT per la Smart
City può essere pensato come una pila composta da più
livelli, ciascuno composto a sua volta da diverse componenti.
Esso è, inoltre, in continua evoluzione (ingresso di nuovi
componenti, introduzione di nuove tecnologie, …) e, affinché
il sistema funzioni, è indispensabile garantire
l'interoperabilità tra i componenti di ciascun livello e tra i
diversi livelli, e la scalabilità del sistema. Le aree prioritarie su
cui assicurare l’interoperabilità sono:
metriche per il confronto e la valutazione della
qualità dei servizi (Key Performance Indicator);
modello e formato dei dati scambiati all’interno e
tra i sistemi;
protocolli e interfacce di comunicazione.
In generale, è auspicabile che l'interoperabilità possa essere
raggiunta attraverso l'uso di standard; tuttavia è possibile il
verificarsi di situazioni in cui ciò può non avvenire, a causa
dell’assenza di uno standard adeguato, della disponibilità di
diversi standard, fra loro non armonizzati, della disponibilità
di uno standard, ma con specifiche molto ampie e generiche
che lasciano la possibilità di realizzare implementazioni
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Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
anche molto diverse e, perciò, potenzialmente non
interoperabili.
Questi scenari individuano priorità di ricerca e sviluppo
collegate al tema interoperabilità dei sistemi per la Smart
City su cui porre l'attenzione:
1. individuazione di principi per la definizione di
interfacce condivise capaci di garantire
l'interazione tra sistemi anche in assenza di
standard o standard non armonizzati. Su questo
tema a livello internazionale è già stata avviata una
attività di ricerca, il cui principale obiettivo è
l'individuazione di principi architetturali di
interoperabilità comuni (Pivotal Point of
Interoperability) capaci di garantire l'interazione
tra sistemi anche laddove non esistano standard o
ne esistano in sovrannumero e siano state fatte
scelte implementative diverse60.
2. metodologie e strumenti per la realizzazione di
Profili d'Uso di specifiche standard per specifici
domini/scenari applicativi. La specializzazione di
specifiche standard, cioè la definizione di Profili
d'Uso volti a calare la specifica nelle esigenze
peculiari del dominio, risolvere le sue ambiguità e
ridurre le libertà di implementazione, è
un'operazione cruciale per assicurare
l'interoperabilità reale tra applicazioni che
60 https://pages.nist.gov/smartcitiesarchitecture
effettuano differenti implementazioni del
medesimo standard. A questo fine può essere utile
anche ricorrere a strumenti semantici. Anche
questa è una linea di ricerca aperta, sia per quanto
riguarda l'aspetto metodologico della definizione
di Profili d'uso di specifiche standard e la
progettazione/realizzazione di strumenti di
supporto (eventualmente semantici), che
relativamente alla definizione di procedure e
strumenti automatici per il test di interoperabilità
tra sistemi basati su Profili d'Uso.
Esigenze di interoperabilità dei sistemi di Smart
City: l’esempio delle reti di illuminazione pubblica
Le reti di illuminazione stradali controllabili sono già in uso
in molti paesi. Il sistema consiste in un computer / server
centrale o Central Management System (CMS), e svariate reti
di punti luce collegati, le cosiddette reti esterni di
illuminazione (OLN), che possono essere controllate dal
CMS. Alcuni produttori hanno sviluppato le proprie
tecnologie proprietarie, mentre altri stanno utilizzando
protocolli simili, ma è oggi richiesta e fortemente voluta una
interoperabilità tra sistemi e componenti di sistema di
diverse marche per consentire alle amministrazioni di
beneficiare di sistemi di diversi produttori. La mancanza di
Figura 16: Interoperabilità verticale (a sx) e orizzontale (a dx). Nella figura a sinistra i silos, pur essendo verticalmente interoperabili all’interno di uno stesso sistema, non lo sono rispetto ad altri sistemi.
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Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
una comunicazione standardizzata tra CMS e OLN ostacola
l'adattamento di questi sistemi e a difficoltà
nell’integrazione, gestione e manutenzione di questi sistemi.
Un nuovo obiettivo sarà quello di standardizzare l'interfaccia
tra il CMS e OLN, permettendo così di collegare OLN di
differenti tecnologie o fornitori per un CMS di marca diversa.
Per questo sarà necessaria un'interfaccia che introduca
specifiche per lo scambio di informazioni, adatta per
l'implementazione su vari sistemi di trasporto fisici.
Hub tra reti energetiche
In Italia, soprattutto nelle regioni meridionali, un’abbondante
disponibilità di fonti rinnovabili non programmabili spesso si
accompagna ad una carenza di carichi in grado di assorbire la
produzione locale. Sia gli impianti eolici che quelli
fotovoltaici sono solo parzialmente prevedibili e quasi del
tutto incontrollabili, se si esclude la drastica pratica del
distacco, e le loro fluttuazioni di potenza generano disturbi,
in tensione e frequenza, che la rete di distribuzione non è in
grado di mitigare e che quindi vengono propagati alla rete di
Trasmissione. Diverse soluzioni possono essere adottate,
essenzialmente incentrate sulla flessibilità dell’utenza, sullo
storage, ma anche sulla creazione di impianti di conversione
da una forma energetica ad un’altra. L’energia infatti è
distribuita in varie forme, come elettricità, calore, gas. Le reti
responsabili del dispacciamento dell’energia possono essere
viste come parte di un unico sistema distributivo
interconnesso attraverso punti di conversione in grado di
spostare surplus energetici da una rete ad un’altra. Un
eccesso di produzione elettrica può essere convertito in
idrogeno (tramite elettrolisi dell’acqua) o in metano (tramite
metanazione alimentata da idrogeno e anidride carbonica).
Allo stesso modo un eccesso di carico elettrico può essere
supportato producendo elettricità dal gas (idrogeno, tramite
cella a combustibile, o gas naturale, tramite turbine). I
processi di conversione da una portante energetica ad
un’altra hanno sempre bisogno di assorbire o dissipare calore
e questo suggerisce l’integrazione con reti di
teleriscaldamento e/o teleraffreddamento. Gli impianti per
l’interconnessione di reti energetiche differenti sono noti in
letteratura da più di un decennio come “multi-carrier hub”.
Opportuni modelli sono stati sviluppati per descrivere tali
sistemi e per gestirli in modo ottimizzato. L’ottimizzazione
può essere locale, sul singolo sistema di interconnessione, o
essere perseguita coordinando più sistemi di
interconnessione su aree geografiche anche molto estese. I
sistemi di interconnessione a più portanti energetiche
possono essere una soluzione valida per il bilanciamento
delle reti di distribuzione dell’energia a patto che si abilitino
opportuni modelli di business che rendano remunerativo
l’offerta del servizio di bilanciamento dal momento che la
conversione comporta sempre una perdita.
NOTE AL TESTO
Il termine interoperabilità indica la capacità di un sistema o
prodotto di operare con altri senza che questo richieda sforzi
particolari o interventi di adattamento, mantenendo la
capacità di lavorare in modo indipendente al proprio interno.
Standard, internazionale o nazionale, è una specifica
riconosciuta da appositi enti o consorzi (per esempio UNI,
CEN, ETSI, ISO), realizzata attraverso un processo
predefinito capace di garantirle solidità nel tempo e ampia
riconoscibilità. [Non è uno standard, invece, una specifica
proprietaria realizzata per un contesto specifico e che, seppur
pubblica e ben fatta, è priva del riconoscimento di un ente
addetto e non ha seguito un processo di definizione richiesto.
Questa seconda categoria di specifiche non può garantire
l'interoperabilità tra sistemi.]
Energy Saving ed Energy Reduction indirizzano due
concetti molto importanti ma distinti in materia di efficienza
energetica. Da un alto si parla di fare le stesse cose ma con
meno energia (Energy Saving), dall’altro si tratta di ridurre i
consumi anche attraverso eventuali cambiamenti di stile di
vita e di comportamento.
NZEB (Nearly Zero Energy Building) è il termine utilizzato
per indicare “A building that has a very high energy
performance. The nearly zero or very low amount of energy
required should be covered to a very significant extent by
energy from renewable sources, including energy from
renewable sources produced on-site or nearby” (EPBD –
Energy Performance Building Directive, Art. 2).
115
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
Cultura e turismo
116
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Alla TRAIETTORIA CULTURA E TURISMO hanno contribuito:
ROBERTA CASO, PAOLA DAL ZOVO, MAURIZIO GRIVA (SANTER REPLY) • MARIA GRAZIA ROSA (BEMINT) • FRANCO D'URSO
(EMISFERA) • QUINTO FABBRI (ERICSSON) • MASSIMO FALLETI (FASTWEB) • PIETRO TOSCO (HERITAGE) • GIORGIO
FERRAGUTO (ITALY TRAVEL COMPANY) • SILVIA MICHETTI (KB SOLUTIONS) • STEFANO AGNOLETTI, SIMONE PISTIS (PROGETTI
DI IMPRESA) • MARICA LO PORTO (SMARTEC) • GIANFRANCO LAZZARIN (SOGESCA) • ANNA BUZZETTI (WEIJI COMUNICAZIONE)
MARCO BELLANDI (UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE) • MARCO MARTINI (UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO BICOCCA) •
LAURA SCHINA (UNIVERSITÀ DEL SALENTO)
MARCO BERNI (MUSEO GALILEO ISTITUTO E MUSEO DI STORIA DELLA SCIENZA)
RICCARDA CRISTOFANINI (CSI PIEMONTE) • ROBERTO SCANNICCHIO (INNOVAPUGLIA) • ANGELO CARDANI (LOMBARDIA
INFORMATICA)
MARCO SCERBO (FONDAZIONE RICERCA E INNOVAZIONE) • RICCARDO GINANNI (LAZIO INNOVA) • GIANMARCO PIOLA, BARBARA
PRALIO (TORINO WIRELESS)
117
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
Contesto di riferimento
L’eredità culturale costituisce come tale un insieme di
oggetti e significati portatori di sfide sociali di prima
grandezza, è un potenziale propulsore di dinamiche
socio-economiche e viene considerato come un
sistema complesso di interazioni tra diverse tipologie
di processi, dalla conoscenza, monitoraggio e
conservazione alla valorizzazione e fruizione, che
operano su una rete di diverse tipologie di beni culturali
(materiali, immateriali e naturale-antropico) e relativi
contesti.
In Europa, il settore culturale e creativo contribuisce
alla crescita economica, all’occupazione,
all’innovazione e alla coesione sociale, rappresentando
circa il 4,5% del PIL europeo e impiegando il 3,8% della
forza lavoro (8,5 milioni di persone). L’occupazione
nell’industria creativa ha registrato in media un tasso di
crescita annuo del 3,5%, rispetto all’1% dell’intera
economia dell’UE61.
Nell’insieme Turismo e Cultura, la Commissione
Europea considera quattro grandi temi di importanza
fondamentale:
» la digitalizzazione e l’innovazione nel
turismo: oltre il 95% dei viaggiatori usa
risorse digitali nel corso del proprio
viaggio (“smart tourist”), facendo la
digitalizzazione una delle principali macro
tendenze che determineranno il futuro
del settore turistico e la competitività
delle singole imprese;
» la mobilità sostenibile e l’accesso alle
destinazioni;
» la formazione e istruzione nel settore del
turismo;
» la promozione dell’Europa come
destinazione turistica.
Per quanto riguarda il settore del turismo, l’Europa è la
prima destinazione turistica mondiale. Nel 2013, 564
61 Commissione Europea (2013). Le politiche dell’Unione europea:
Cultura e settore audiovisivo. 62 Unioncamere (2013). Rapporto Impresa Turismo 2013.
milioni di persone hanno trascorso una vacanza in
Europa (52% dei flussi turistici mondiali). Questa cifra,
però, decresce dal 2010 e si prevede sarà pari al 30% nel
2030. Per questo, tra dicembre 2013 e marzo 2014 la
Commissione Europea ha svolto due consultazioni
pubbliche sui «quadri amministrativi e regolamentari
nel settore del turismo» e sulla «visione per il turismo
europeo del futuro», individuando come risultato le
sfide principali e le opportunità per il settore turistico
nei prossimi 5-10 anni. Tra le opportunità si evidenzia il
bisogno di un maggiore sviluppo delle tecnologie
dell’informazione e comunicazione (ICT), un focus
verso il mercato per le persone anziane, delle famiglie
e del turismo interno, nonché una maggiore
caratterizzazione in senso ecologico.
Il mercato del Turismo sviluppa in Italia circa 375 milioni
di notti. Di queste, circa il 50,6% è generato dal turismo
domestico, il 49,4% è prodotto da turisti internazionali.
Secondo le rilevazioni ISTAT, nel terzo trimestre 2015,
gli arrivi negli esercizi ricettivi sono stati pari a 42,7
milioni di unità e le presenze a oltre 191,4 milioni, con
aumenti, rispetto al terzo trimestre del 2014,
rispettivamente del 3,1% e del 2,7%.
Con riferimento all’utilizzo delle tecnologie digitali nel
settore del turismo, i dati disponibili indicano che, in
Italia, il 47% delle prenotazioni nelle strutture ricettive
è avvenuto tramite Internet (dati 2012), aumentando la
presenza online degli imprenditori del settore ricettivo
che offrono servizi di booking diretto (64% a fronte del
48% dell’anno precedente) e sui social network (4%, in
aumento dal 33% rispetto all’anno precedente)62. Nel
2015 in Italia il mercato turistico digitale ha raggiunto
un valore complessivo di 9,5 miliardi di euro63 e
l’eCommerce relativo al turismo ha mosso un volume
di 1,7 miliardi di euro. Dati destinati a crescere in futuro:
nel 2018 si prevede che il 55 per cento delle
prenotazioni verrà effettuato tramite mobile. Da
questi dati emerge evidente che il profilo del turista è
cambiato e che le attitudini e i comportamenti dei
viaggiatori sono sempre più “social” e “digital”. Il
63 Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo della School of
Management del Politecnico di Milano
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Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Turista Digitale italiano è particolarmente attivo su
Internet in tutte le macro-fasi del viaggio: nei momenti
pre-viaggio, l’88% ricerca informazioni e l’82% prenota
o acquista qualcosa (alloggio, mezzo di trasporto o
attività da fare a destinazione); durante il viaggio il 44%
acquista su Internet qualche attività e l’86% utilizza
applicazioni in destinazione a supporto
dell’esperienza; il 61% fa attività digitali nel post-
viaggio.
Sempre più spesso i turisti condividono le proprie
esperienze attraverso contenuti (post, commenti,
recensioni, immagini, video, ecc.) e la fase di
condivisione si articola lungo tutto il ciclo del viaggio:
avviene mentre il turista sceglie la destinazione,
quando prenota l’albergo, durante la vacanza, ma
anche al suo termine. In uno scenario che fa registrare
la crescita degli acquisti da smartphone (oltre +70%) e
tablet (quasi +20%), prima del viaggio il 45 per cento
degli mTraveller ricorre allo smartphone per
programmare l’intera vacanza, con il 30 per cento di
uso per trovare offerte alberghiere. Durante la
vacanza, invece, sono il 52 per cento dei viaggiatori
quelli che usano app mobile in loco, mentre dopo il
viaggio 7 viaggiatori su 10 postano contenuti da
condividere via app64.
Obiettivi della traiettoria
In risposta alle sfide sociali legate alla trasmissione del
patrimonio culturale e allo sviluppo economico dei
territori, gli obiettivi specifici che dovranno perseguire
gli sviluppi di ricerca e innovazione proposti sulla
Traiettoria “Cultura e Turismo” comprendono:
aumento della domanda culturale, con
conseguente ampliamento e diversificazione,
sia a livello sociale sia a livello generazionale,
del bacino di utenti che accedono e fruiscono
del patrimonio culturale;
aumento della capacità di attrazione
turistica, con conseguenti impatti economici
sulle attività commerciali dei territori
(strutture turistico-ricettive, prodotti locali,
operatori turistici), valorizzando le sinergie
tra patrimonio culturale e patrimonio
naturale, nel pieno rispetto della sostenibilità
ambientale e sociale.
Obiettivo trasversale è il potenziamento
dell’autonomia di accesso e fruizione del patrimonio
culturale e naturale da parte degli utenti, con
conseguente messa a disposizione di servizi inclusivi e
abbattimento delle barriere di adozione degli stessi.
Metriche e indicatori di riferimento
La Tabella 16 riporta un elenco non esaustivo di
metriche individuate dal Cluster come rappresentative
degli obiettivi della Traiettoria e di indicatori di
riferimento per la misurazione gli impatti delle azioni
del Cluster, nel suo complesso e in relazione alle
singole progettualità che verranno sviluppate. Gli
indicatori riportati in Tabella, che costituiscono un
sotto-insieme di quelli resi disponibili in modalità open
data65, sono stati scelti per rappresentatività degli
obiettivi e per disponibilità di aggiornamento. Va
ricordato che l’insieme delle metriche e indicatori di
riferimento della Traiettoria sarà oggetto di confronto,
con gli stakeholder e gli aderenti, e potrà essere
aggiornato, in virtù di tale confronto, dell’evoluzione
degli scenari e delle progettualità proposte.
METRICA INDICATORE
Capacità di attrazione dei consumi turistici Giornate di presenza (italiani e stranieri) nel complesso degli esercizi ricettivi per abitante
Contributo del turismo all’economia regionale e della destinazione
Indice di domanda culturale Numero di visitatori degli istituti statali di antichità e d'arte per istituto statale
Numero di visitatori ai principali eventi turistico-culturali
Incidenza della spesa per ricreazione e cultura Spesa per consumi finali delle famiglie per ricreazione e cultura - prezzi correnti
64 Articolo su TTG ITALIA, “Turismo su smartphone: business da
835 milioni”, 19 febbraio 2016
65 http://www.opencoesione.gov.it
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Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
Accessibilità ai servizi Indice delle offerte ed iniziative culturali e turistici accessibili alle persone con disabilità e/o con specifiche necessità di accesso
Indice di comunicazione digitale Download di app dedicate
Visite dei siti web
Capacità di sviluppo occupazione Occupazione creata nel settore (n° addetti aggiuntivi)
Risposta ai fabbisogni formativi imprese settore Cultura e Turismo
Rafforzamento delle competenze misurato tramite misurazione incrementi di occupati aventi livello di istruzione Laurea o superiore (EQF ≥ 6)
Tabella 16: Metriche e indicatori di riferimento per la Traiettoria “Cultura e Turismo”.
Ambiti di Intervento
Stante le sfide sociali che caratterizzano il settore o i
settori interessati dalla Traiettoria e gli obiettivi che il
Cluster intende perseguire in risposta a tali sfide, gli
ambiti su cui si propone di intervenire sono:
promozione e valorizzazione del patrimonio
culturale e artistico, che, attraverso
strumenti di comunicazione partecipativi e
inclusivi, modalità innovative di accesso,
fruizione e presentazione del patrimonio
culturale tangibile e intangibile, nonché
modelli di conoscenza e di valutazione
dell’impatto del consumo culturale sul
capitale sociale della città intelligente,
permette di migliorare la qualità dell’offerta
culturale e l’esperienza dell’utente, a partire
dalla preparazione della visita fino alla
gestione dei feedback a valle della stessa, con
impatti economici riconducibili all’estensione
del bacino di utenti dei circuiti culturali e
ricadute sociali sul capitale umano;
promozione offerta turistica e specificità
locali, che, attraverso una conoscenza
affinata dei mercati della cultura e dei flussi
turistici che essi sono capaci di produrre sulle
città, la conoscenza delle potenzialità del
tessuto urbano come ambito di sviluppo del
turismo, nonché strumenti di comunicazione,
prenotazione e pagamento, permette di
valorizzare l’offerta turistica e la filiera di
prodotti locali, estendendo i tempi di
permanenza sul territorio, con ricadute
positive per lo sviluppo del tessuto
commerciale locale;
valorizzazione delle destinazioni turistiche,
che, promuovendo la sostenibilità delle
destinazioni, sia in materia di strutture
turistico-ricettive sia in materia di mobilità dei
flussi turistici e sostenibilità dei trasporti in
genere, permette di rendere più attrattiva
l’offerta turistica con conseguenti impatti
sulle presenze e le permanenze di turisti sul
territorio.
Le priorità di ricerca e innovazione
Si delineano di seguito le priorità di ricerca e
innovazione per la Traiettoria “Cultura e Turismo”, da
intendersi come le soluzioni tecnologiche/applicative
che, declinate negli ambiti di intervento, costituiscono
strumenti chiave per raggiungere gli obiettivi in
risposta alle sfide sociali.
In Tabella 17 si riporta la corrispondenza tra soluzioni
tecnologiche/applicative e gli ambiti di intervento in
cui possono essere declinate.
120
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Ambiti / Soluzioni 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Promozione e valorizzazione del patrimonio culturale
Promozione offerta turistica e specificità locali
Valorizzazione delle destinazioni turistiche
Tabella 17: Corrispondenza tra soluzioni tecnologiche/applicative e ambiti di intervento della Traiettoria “Cultura e Turismo”.
1. Soluzioni tecnologiche rivolte alla promozione dell’offerta locale, delle destinazioni e degli eventi sul territorio: si tratta di piattaforme di condivisione informazioni, attraverso canali digitali quali web e social network, che permettono una rilevante capillarità di diffusione e opportunità di personalizzazione dell’informazione riguardante l’offerta locale, eventi sul territorio, in grado di abilitare la possibilità per l’utente di contribuire con dati e informazioni.
2. Strumenti a supporto della profilazione delle esigenze e preferenze degli utenti in relazione all’esperienza culturale e turistica: si tratta di sistemi di che abilitano la localizzazione e identificazione degli utenti, con l’obiettivo di tracciarne percorsi, scelte e richieste, ricostruendone profili di consumo e preferenze.
3. Soluzioni applicative per la creazione di percorsi personalizzati sulla base del contesto territoriale e del profilo dell’utente: si tratta di soluzioni basate su tecnologie di data management e data analytics, nonché applicativi di interazione con l’utente.
4. Strumenti di creazione, elaborazione e gestione di contenuti digitali a supporto di nuovi modelli e metodi di interazione dell’utente nella fruizione dell’esperienza turistica. Includono, tra gli altri, applicativi basati sulla realtà aumentata e sulla visualizzazione 3D per arricchire l’esperienza utente, moduli di gamification: per offrire un’esperienza di fruizione diversa ed interattiva e creare una modalità di apprendimento basata sul gioco e dedicata a target di utenza differenti.
5. Soluzioni tecnologiche per la digitalizzazione e la fruizione dei beni culturali (tangibili e intangibili): strumenti per la digitalizzazione di contenuti culturali, l’accesso e sviluppo della fruizione digitale in remoto, sicura e intelligente, consentendo una valorizzazione strategica dei beni.
6. Strumenti per la gestione e conservazione del patrimonio culturale in ottica di monitoraggio e verifica preventiva con metodi di misura qualitativi e quantitativi per la caratterizzazione del bene - anche strutturale - nella scala temporale, per un controllo e una manutenzione sostenibile nel tempo, nonché soluzioni tecnologiche per la diagnostica, a favore del restauro e della conservazione e di gestione del patrimonio immobiliare storico. Si includono in questa categoria anche tecnologie per l’identificazione e la tracciabilità delle opere d’arte (spostamenti, urti, ecc.).
7. Modelli predittivi per l’analisi dei flussi turistici e la pianificazione di misure di intervento nel breve periodo. Includono strumenti di simulazione degli scenari e soluzioni innovative nella microelettronica e nella sensoristica per la raccolta di dati sul campo e l’abilitazione di servizi intelligenti di trasporto e di mobilità in contesti urbani, soprattutto nei casi di forte presenza turistica stagionale (collegamento con Traiettoria Mobilità).
8. Applicazioni tecnologiche sulle strutture ricettive, museali, ecc., basate sulla domotica (soluzioni di Smart Building and Smart Home applicate alle strutture turistiche e museali).
9. Applicazioni di innovazione dei processi in chiave di eco-sostenibilità per i prodotti di consumo giornaliero utilizzati quotidianamente dalle strutture ricettive e legate all'ospitalità turistica.
10. Soluzioni a supporto delle attività decisionali alla base di politiche di promozione e di valorizzazione dell’offerta locale, delle destinazioni e degli eventi sul territorio tramite l’analisi dei social Media e dei flussi turistici. Includono strumenti di simulazione dello scenario di flusso turistico e di valutazione degli impatti su altri settori, come la mobilità e la sicurezza, su un orizzonte di medio-lungo periodo.
121
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
Maturità Tecnologica e Livello di Replicabilità
La Figura 17 riporta una rappresentazione grafica,
appositamente elaborata dal Cluster Smart
Communities, che aggrega la dimensione tecnologica
e le prospettive di mercato delle soluzioni
tecnologiche/applicative chiave per lo sviluppo della
Traiettoria.
I diversi livelli di maturità tecnologica identificano: a)
soluzioni ancora in fase di ricerca di base di cui è ancora
necessario una validazione tecnologica del concept
(Concept Validation); b) soluzioni di cui vi è già stata
una validazione tecnologica e sono ora in fase di
sviluppo sperimentale (Technology proof); c) soluzioni
per le quali si è in fase di implementazione con casi
d’uso dimostrativi sviluppati in condizioni e ambienti
reali (Demostration operating environment). Il livello di
replicabilità intende indicare una stima della
complessità di intervento nel riutilizzare soluzioni
tecnologiche in contesti diversi.
Figura 17: Maturità tecnologica e livello di replicabilità – Cultura e Turismo (Fonte: Elaborazione Cluster SmartCommunitiesTech).
Le soluzioni in ambito cultura e turismo presentano un
buon livello di maturità tecnologica (e prospettive di
ridotti time-to-market) e buone potenzialità di
replicabilità in diverse realtà urbane. In particolare, si
osserva una forte spinta di sviluppo verso soluzioni
tecnologiche rivolte alla promozione dell’offerta
locale, delle destinazioni e di eventi sul territorio
nonché verso strumenti di creazione, elaborazione e
gestione di contenuti digitali a supporto di nuovi
modelli e metodi di fruizione dell’esperienza turistica.
Scenari di sviluppo della traiettoria
In risposta alle sfide sociali legate alla valorizzazione
del patrimonio culturale del territorio e alla
promozione e sviluppo dell’economia locale, si
delineano di seguito alcuni scenari chiave di sviluppo
della mobilità per le Smart Communities, in un
orizzonte di medio periodo.
Esperienza culturale-turistica inclusiva e
partecipativa
▪ Il turista (in senso esteso il semplice cittadino
nella fruizione di contenuti culturali legati al
territorio) si trasformerà da fruitore passivo in un
soggetto attivo nella scelta e valutazione
dell’offerta culturale / turistica nonché
partecipativo nella creazione di contenuti
inerenti i consumi culturali e l’esperienza di visita
in sé, che potrà condividere con comunità di
soggetti con interessi affini.
▪ Il turista sarà facilitato nell’esperienza di visita
attraverso soluzioni tecnologiche e servizi che,
122
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
sfruttando informazioni (qualificate),
suggeriscano percorsi di visita personalizzati in
funzione degli interessi individuali e in grado di
conciliare i suoi interessi con la disponibilità di
tempo di visita, siano in grado di veicolare
un’offerta turistica appropriati e personalizzati
(sulla base di interessi, disponibilità economiche
e della localizzazione geografica).
▪ L’offerta turistica e la proposta culturale saranno
oltre che partecipative anche inclusive,
organizzate e veicolate in modo da raggiungere
un pubblico largo costituito non solo da turisti di
diversa provenienza, interessi e formazione ma
anche da cittadini, superando barriere di
accessibilità fisica, divari tecnologici, ed
utilizzando modalità e linguaggi che verranno
personalizzati in base alle diverse fasce di
popolazione (quali bambini, giovani, anziani,
soggetti con disabilità fisiche, ecc.).
▪ L’esperienza di visita sarà arricchita grazie alle
informazioni e dati condivisi e ai contenuti
prodotti da altri utenti, fornendo punti di vista
nuovi a supporto della scelta turistica e di
fruizione del patrimonio culturale. La
disponibilità di informazioni nuove e provenienti
da fonti eterogenee potenzialmente non
strutturate rappresenterà un valore aggiunto e
verrà valorizzato appieno come tale, avendo
superato problematiche di certificazione della
provenienza e vincoli di privacy legati all’utilizzo
dei dati stessi. Il ruolo attivo del turista nella
condivisione di dati inerenti la sua esperienza di
visita fornirà peraltro informazioni che potranno
essere utilizzate per tracciare i consumi culturali
ma anche gli aspetti di mobilità dei flussi turistici,
di sicurezza durante eventi o nella fruizione del
patrimonio culturale pubblico, con evidenti
ricadute positive per i soggetti amministratori,
che potranno utilizzare tali informazioni per la
programmazione sia nel breve (gestione masse in
grandi eventi per sicurezza) sia nel medio-lungo
periodo (pianificazione offerta culturale).
Turismo sostenibile
▪ Verrà promosso, incentivato e attuato il turismo
sostenibile in materia di rispetto dell’ambiente e
delle risorse naturali, attraverso lo sviluppo di
strutture turistico-ricettive attente ai temi
della riduzione dei consumi energetici,
riduzione rifiuti, riciclo, riutilizzo attrezzature,
ecc.; sarà promossa l’innovazione della
concezione e della qualità degli ambienti ricettivi,
che orienteranno l’informazione e la
comunicazione, oltre alla leva della sostenibilità
ambientale, anche per intercettare nuove forme
di turismo e nuove categorie di utenti; la
promozione di percorsi turistici basati
sull’utilizzo di forme di mobilità sostenibile
(come la mobilità ciclabile) e a supporto di ciò
saranno diffuse e adottate soluzioni di
tariffazione di utilizzo dei mezzi integrate con le
carte turistiche e i circuiti di promozione dei beni
culturali del territorio. In questo ambito si attuerà
anche una messa in rete dei territori limitrofi con
l’obiettivo di aumentare la capacità di attrazione
e permanenza turistica.
▪ Il turismo rappresenterà anche una leva
importante dell’economia locale, non solo
perché si attueranno strategie efficaci di
promozione delle attività economiche turistiche,
ma anche perché si attiveranno circuiti di
promozione dei prodotti del territorio oltre che
del patrimonio culturale e, ove possibile, di
promozione delle filiere corte a partire dalle
strutture ricettivo-turistiche.
In Tabella 18 si riporta la corrispondenza tra gli ambiti
di intervento e gli scenari di sviluppo.
123
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
Ambiti / Scenari Esperienza culturale-turistica
inclusiva e partecipativa Turismo sostenibile
Promozione e valorizzazione del patrimonio culturale
Promozione offerta turistica e specificità locali
Valorizzazione delle destinazioni turistiche
Tabella 18: Corrispondenza tra gli ambiti di intervento e gli scenari di sviluppo della Traiettoria “Cultura e Turismo”.
Allineamento con le programmazioni esistenti
In Tabella 19 sono riportati gli elementi di allineamento
della Traiettoria con le principali programmazioni
esistenti a livello europeo, nazionale e regionale.
L’elenco riportato, che non si propone di
essere esaustivo, ha l’obiettivo di evidenziare le
sinergie con i temi chiave e le relative opportunità di
finanziamento dello sviluppo di ricerca e innovazione.
124
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
TS3: CULTURA E TURISMO
AMBITI DI
INTERVENTO
Promozione e valorizzazione del patrimonio culturale
Promozione offerta turistica e specificità locali
Valorizzazione delle destinazioni turistiche
Programmazioni esistenti
EU H2020 - Inclusive, innovative and reflective societies
COSME - Supporting Competitive and Sustainable Growth in the Tourism Sector
IT PON – Cultura
PON – Governance
REG POR – OT2: Migliorare l’accesso, l’utilizzo e la qualità delle TIC
POR – OT6: Preservare e tutelare l’ambiente e promuovere l’efficienza delle risorse
Classificazione ANCI
Living
Tabella 19: Elementi di allineamento della Traiettoria con le principali programmazioni esistenti.
In particolare, la Traiettoria “Cultura e Turismo”
evidenzia allineamenti con le programmazioni
operative in relazione a66:
a) OT2 – “Migliorare l’accesso, l’utilizzo e la
qualità delle TIC”, in materia di
digitalizzazione dei processi amministrativi
e diffusione di servizi digitali pienamente
interoperabili, con riferimento al turismo, alle
attività e ai beni culturali;
b) OT6 – “Preservare e tutelare l’ambiente e
promuovere l’efficienza delle risorse”, in
materia di: 1) miglioramento delle condizioni
e degli standard di offerta e fruizione del
patrimonio nelle aree di attrazione
naturale, su temi quali la diffusione della
conoscenza e la fruizione del patrimonio
naturale attraverso la creazione di servizi o
sistemi innovativi e l’utilizzo di tecnologie
avanzate; 2) miglioramento delle condizioni e
degli standard di offerta e fruizione del
patrimonio culturale, su temi quali il
sostegno alla diffusione della conoscenza e
alla fruizione del patrimonio culturale,
materiale e immateriale, attraverso la
66 Le sinergie evidenziate fanno riferimento ai risultati attesi per
azione, così come riportati nell’Allegato I dell’Accordo di
Partenariato 2014-2020. Per l’allineamento con le declinazioni
creazione di servizi o sistemi innovativi e
l’utilizzo di tecnologie avanzate, nonché il
supporto allo sviluppo di prodotti e servizi
complementari alla valorizzazione del
territorio; 3) riposizionamento competitivo
delle destinazioni turistiche, su temi quali il
sostegno alla fruizione integrata delle risorse
culturali e naturali e alla promozione delle
destinazioni turistiche.
che i territori hanno dato agli obiettivi tematici si rimanda ai
documenti delle singole programmazioni regionali.
125
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
SMST - Social Museum and Smart Tourism -
BUDGET
9,3 M€
INFO
Vitrociset, RAI, Engineering, Telecom Italia, Centrica, Coop. www.smartcommunitiestech.it
Archeologia, Daxo, Hyperborea, Infobyte@, Inmatica, ISED,
Liberologico, Mizar, Nova Systems Roma, Unicity, eAmbiente,
Best Union Company, Università di Roma La Sapienza,
Università degli Studi di Firenze, Università IUAV di Venezia
Obiettivo del progetto è facilitare l’esperienza turistica e culturale attraverso l’offerta di servizi e
informazioni qualificate che ottimizzino i tempi di visita, suggeriscano opportunità in funzione degli interessi
personali, offrano servizi turistici appropriati e convenienti. Si prevede la realizzazione di una piattaforma
tecnologica denominata Social Museum and Smart Tourism integrata con le tecnologie del web 2.0 e la
Internet of Things, con servizi di base e applicativi innovativi per distinti city-user di città d’arte. La piattaforma
sarà operante in cloud e si configurerà come un marketplace di applicazioni per la filiera turistico-culturale. Sarà
predisposta per accogliere applicazioni digitali sviluppate da qualunque azienda ICT, favorendo la
collaborazione, la competitività e il consolidamento di un’offerta di servizi innovativi.
126
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
APPROFONDIMENTI
Cultura, Turismo e Social Network
Le infrastrutture di rete rappresentano un prerequisito
fondamentale per l’utilizzo delle risorse culturali digitali e, in
questo senso, le opportunità offerte dal web e dalle
tecnologie mobile hanno rappresentato - e tuttora
rappresentano - una grossa opportunità per sfruttare
appieno queste potenzialità67. In particolare, la
multimedialità acquisita dai nuovi media ha innescato dei
meccanismi sociali che spingono verso una forma di
comunicazione di nuova generazione, ramificata, orientata
all’immediatezza, all’interattività, allo scambio, alla
creazione di reti di relazioni, proiettata, cioè, al network68. In
tal senso il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del
Turismo (MiBACT) raccomanda alle istituzioni culturali e agli
operatori del settore l’utilizzo degli strumenti digitali per
promuovere le loro attività sia culturali sia turistiche67.
Il Web 2.0 (ad oggi Web 3.0, che tende ad evolvere verso il
4.0) ha spostato il controllo e la produzione dei contenuti
turistico-culturali dagli operatori del settore agli utenti che
diventano i cosiddetti “prosumer” (insieme producer e
consumer). L’utente oggi può creare e diffondere contenuti,
giocando un ruolo fondamentale nella scelta della
destinazione da parte di potenziali visitatori. I social network
(Facebook, Instagram, Twitter, Flickr, Foursquare, ecc.)
diventano luoghi virtuali di raccolta e aggregazione di
contenuti quali foto, commenti, recensioni, informazioni, da
cui non si può più prescindere e da cui non si può fare a meno
di passare al fine di verificare la “reputazione” di un luogo69.
Anche in questo caso l’effetto della rete può generare delle
67 MiBACT working group (2014). Digital Cultural Heritage and Tourism
Recommendations for Cultural Institutions. Versione 1.0, 2 ottobre 2014. 68 Commissione Europea (2014). Le politiche dell’Unione Europea. Cultura
e settore audiovisivo. 69 Garibaldi, R., & Peretta, R. (Eds.). (2011). Facebook in tourism.
Destinazioni turistiche e Social Network: Destinazioni turistiche e Social
Network. FrancoAngeli
ripercussioni importanti a livello di territorio e, in particolare,
contribuire a: costruire e rafforzare la coesione sociale e
l’integrazione tra le varie comunità di utenti, creare dei fattori
di attrattività strettamente correlati alle aspettative di
cittadini e visitatori, stimolare azioni di sviluppo e
rigenerazione urbana e contribuire allo sviluppo
economico70. Questi effetti possono venire generati
attraverso l’analisi della grande mole di dati che vengono
scambiati attraverso il web e in maniera immediata tramite i
social network, che vanno a fornire una serie di indicazioni su
quella che può essere definita come la “vita del turista”,
ovvero: “Quali mezzi pubblici prendere? Qual è il livello di
sicurezza percepito? In quali posti è andato a mangiare? Quali
luoghi ha visitato?”. Le risposte a questi interrogativi e la
condivisione con un pubblico più vasto possono innescare
una serie di meccanismi importanti a livello di pianificazione
strategica e possono contribuire a creare e rafforzare una
serie di sinergie con settori diversi (per es la mobilità,
l’energia, il benessere, l’inclusione sociale)71.
Da quanto detto emerge chiaramente come i social network
siano ad oggi in grado di supportare sia la valorizzazione sia
la fruizione del patrimonio culturale e turistico di un luogo.
Nel primo caso infatti i social network rappresentano una
modalità di raccolta dati e aggregazioni di contenuti nonché
una nuova frontiera della mobilità che permette di tracciare
e ricordare i movimenti nonché di suggerire percorsi ed in tal
senso permette di valorizzare un’esperienza aggiornata
arricchita di contenuti di vita vissuta. Nel secondo caso
contribuisce alla fruizione in tre momenti diversi: ex ante
giocando un ruolo importante nel creare una sorta di
conoscenza pregressa del luogo e/o di un bene; in loco
tramite l’attivazione ad esempio di visite guidate in tempo
70 Tom Fleming Creative Consultancy (2015). Cultural and creative spillovers
in Europe: Report on a preliminary evidence review. TFCC. 71 Trono A. Corallo A., Fortunato L., Pettinato F., Schina L., Vestito D. (2015).
Cultural events management and urban e-planning through bottom up users
participation”. Panel session in International Journal of e-planning research
2016 Annual Conference, Lisbon (Portugal)
Web 1.0 = siti web statici
Web 2.0 = gli utenti interagiscono con i contenuti soprattutto grazie ai social network
Web 3.0 = data web, web semantico, 3D
Web 4.0 = realtà aumentata, alter ego digitale, nuove interfacce
127
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
reale dando anche la possibilità di contribuire alla creazione
ed aggiornamento dei contenuti digitali; ed ex post
“restando” per così dire “in contatto” con il luogo visitato e
dando un valore aggiunto continuo alla valorizzazione del
luogo sulla base dell’esperienza vissuta e sull’interesse a
restarne in contatto.
Creatività digitale e cultura
Il concetto di creatività digitale coinvolge molti ambiti di
applicazione, dallo sviluppo web a quello mobile, dalla
progettazione della grafica e delle interfacce di
visualizzazione, al video-making, animazione ed interazione
digitale72.
La creatività digitale svolge, peraltro, un ruolo importante a
supporto della nuova valorizzazione del patrimonio
culturale grazie alla creazione e combinazione di contenuti
caratterizzati da immersività e interazione. Le tecnologie
digitali hanno avuto un impatto notevole sul modo di “fare”
cultura, sulla sua accessibilità e “distribuzione”. In tal senso
sono cambiate, ad esempio, sia le pratiche di distribuzione
cinematografica e teatrale, sia la fruizione culturale (si pensi
alle biblioteche e agli archivi digitali), per cui si aprono nuovi
orizzonti di valorizzazione e fruizione grazie a caratteristiche
proprie del sistema digitale, quali immersività, integrazione,
ipermedialità, interattività, narratività (storytelling).
Come riportato dallo studio dell’UE su “Le politiche
dell’Unione Europea. Cultura e settore audiovisivo” 73, il
settore culturale e creativo, in Europa, oltre a contribuire alla
crescita economica, all’occupazione, all’innovazione e alla
coesione sociale, produce un impatto positivo su altri
comparti quali il turismo e le tecnologie dell’informazione e
della comunicazione.
“Milioni di europei seguono le loro
serie TV preferite sullo smartphone
mentre vanno al lavoro, guardano
contenuti online sul televisore del
salotto o caricano sul web
contenuti da loro creati. In Europa
le cosiddette «TV connesse» sono
oggi più di 40,4 milioni ed entro il
2016 dovrebbero entrare nella
maggior parte delle case dei
cittadini dell’UE. Questi
72 http://www.undigital.it 73 Commissione Europea (2014). Le politiche dell’Unione Europea. Cultura e
settore audiovisivo.
cambiamenti modificano i confini
tradizionali tra consumatori,
media e Web”.
La cultura e la creatività rappresentano per l’Europa un
fattore di sviluppo competitivo che necessita di modelli
economici sostenibili ed in questo contesto la rapida
evoluzione delle tecnologie crea nuove sfide e opportunità
per l’intero settore. Negli ultimi anni l’industria creativa ha
assunto un ruolo sempre più importante divenendo un
essenziale fattore di competitività. Il settore è costituito
soprattutto da imprese innovative, dotate di un grande
potenziale economico, che agiscono come motori
dell’innovazione in diversi ambiti.
Ad oggi il lavoro svolto nell’ambito della cultura, delle arti e
delle industrie creative viene considerato come uno spillover
per la crescita economica e sociale di un territorio, attraverso
la generazione di idee, lo scambio di conoscenze conoscenza
e l’integrazione di competenze afferenti diversi tipologie di
capitale (umano, intellettuale, aziendale, ecc.)74.
Le tecnologie nel ciclo di vita del bene culturale
Il valore aggiunto derivante dall’utilizzo di soluzioni
tecnologiche all’interno del contesto “Cultura e Turismo”
risulta da sempre particolarmente evidente, pensando
soprattutto all’ampliamento delle possibilità e dei canali di
fruizione che spaziano dal web ai dispositivi mobile e che
consentono un accesso immediato alle risorse digitali
(presenti ad esempio all’interno dei musei) e ai punti di
interesse sparsi sul territorio (si pensi sia ai monumenti di una
città sia alle strutture collegate a tutto l’indotto turistico).
Accanto al grosso interesse in materia di fruizione esiste
e si sta diffondendo una forte tendenza a capire cosa la
tecnologia abbia fatto e possa fare per la valorizzazione. La
legge Franceschini del 2014 sottolinea in molti punti
l’importanza del legame tra valorizzazione e fruizione e
soprattutto come entrambi siano elementi di un processo
sistemico che necessita di una linea di continuità75. In tal
senso la tecnologia può sicuramente contribuire alla
creazione di questo nesso supportando la gestione e la
valorizzazione dell’intero ciclo di vita del “prodotto” culturale
digitale o da digitalizzare. La cultura presenta sia una natura
tangibile che una natura intangibile e la tecnologia permette
in questo senso di esplicitare la conoscenza relativa anche
74 Tom Fleming Creative Consultancy (2015). Cultural and creative spillovers
in Europe: Report on a preliminary evidence review. TFCC. 75 Decreto Legge n.83 31/05/2014, convertito in Legge 29/07/2014 n.106
128
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
alle risorse immateriali e di farlo nel minor tempo possibile,
riducendo notevolmente l’intervallo di tempo esistente tra la
scoperta di un bene e la sua effettiva fruizione.
In generale ogni processo culturale genera una grossa
mole di dati, informazioni e conoscenza, che vengono
catalogati all’interno di archivi e secondo modalità standard.
Questo processo di creazione e conservazione può essere
supportato dall’utilizzo di soluzioni tecnologiche che, da un
lato, facilitino la raccolta del dato sul campo (quali dispositivi
mobili come tablet e smartphone) e dall’altro ne facilitino il
trasferimento in tempo reale all’interno degli archivi
suddetti. La possibilità di avere delle applicazioni web
collegate con i database di raccolta dei dati prodotti
permette di monitorare e migliorare la qualità delle
informazioni riportate nonché di rendere gli stessi dati
fruibili nel momento stesso in cui vengono generati. La
fruizione immediata viene supportata dall’utilizzo dei
dispositivi mobile attraverso la quale queste informazioni
vengono filtrate e visualizzate in formato user friendly e
possono essere navigate ripercorrendo delle timeline
predisposte per evidenziare lo stato di avanzamento dei
lavori76. La tecnologia è inoltre capace di rendere
maggiormente attrattivo un bene, grazie alla creazione di
applicazioni rivolte alla creazione di community di persone
coinvolte sullo stesso tema e che possono essere abilitate a
migliorare i contenuti disponibili, ma anche alla creazione
di game che possono aumentare l’interesse per la
navigazione di un percorso e diversificare maggiormente il
target di utenti raggiungibili.
L’ecosistema culturale e i suoi attori
Il contesto che comprende “Cultura e Turismo” può essere
attualmente assimilato al concetto di “ecosistema” culturale
all’interno del quale convergono una serie di fattori che
direttamente o indirettamente possono contribuire alla sua
sopravvivenza e al suo miglioramento. Il concetto viene
mutuato da quello di Cultural Ecology già utilizzato intorno
agli anni 50 del secolo scorso e che è stato ripreso nel 2014
durante l’Arts Council England in occasione del quale è stato
definito come “un ambiente in continua evoluzione costituito
da attori eterogenei che collaborano per il benessere
dell’intero sistema culturale che produce non pochi effetti
anche al di fuori dei suoi confini ideali”77.
76 G. Mangialardi, A. Corallo, M. Esposito, L. Fortunato, A. Monastero, L.
Schina “Integrated and networked approach for the lifecycle cultural heritage
In questo senso lo scenario dei player risulta ampliato
rispetto al passato e questo implica un’offerta culturale e
turistica notevolmente più complessa. Le macro-categorie di
attori che concorrono alla costruzione dell’ecosistema
culturale sono riconducibili a:
Associazioni culturali, spin off universitari, enti
di ricerca, ecc.: che rappresentano delle fonti di
produzione culturale ad alto potenziale innovativo
costituito dalla ricerca interdisciplinare la quale
contribuisce in particolare ad aumentare il fattore
di attrattiva di un bene/contenuto;
Aziende ICT, Industrie creative ecc.: che si
occupano della predisposizione di nuovi ambienti
di fruizione basati su tecnologie software (come,
ad esempio, gamification, storytelling, realtà
virtuale, realtà aumentata, ecc.) e hardware
(come, ad esempio, installazioni, sensori, ecc.)
user friendly, abilitano e diversificano la creazione
e la fruizione di una risorsa culturale.
Enti Pubblici, Musei, Parchi archeologici, ecc.:
che si occupano sostanzialmente di predisporre e
valorizzare gli ambienti di fruizione.
Agenzie ed Enti Artistico-culturali: che si
occupano di predisporre e valorizzare gli ambienti
di fruizione collaborando con i musei, parchi, ecc.,
e contribuiscono anche alla diversificazione e
miglioramento della cultura prodotta come
fattore di competitività strategica.
Turista culturale occasionale, ecc.: il turista
diventa non solo il ricettore di un contributo, ma il
partecipante attivo del processo di miglioramento
dell’offerta culturale tramite una serie di
conoscenze acquisite in loco e che risultano
maggiormente svincolate da un legame emotivo
con il proprio territorio di appartenenza.
Cittadino: nel nuovo contesto anche il cittadino
diviene partecipante attivo del processo di
creazione dei contenuti culturali presenti sul suo
territorio. Questo processo viene abilitato
maggiormente dall’utilizzo delle ICT che
contribuiscono alla riduzione del gap tra producer
e consumer e che consentono l’accesso immediato
da qualsiasi postazione (ad esempio, tramite APP,
tablet, totem, ecc.).
Le principali opportunità offerte dalle ICT agli attori culturali
e turistici sono riconducibili a quanto segue.
management”. 23RD ENCATC ANNUAL CONFERENCE, 21-23 October 2015,
Lecce (Italy), Published in conference proceedings. 77 Holden, J., The Ecology of Culture, 2015
129
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
ATTORI OPPORTUNITÀ
Istituzioni
Culturali
Auto promozione
Promuovere risorse tangibili e intangibili
Aumentare il flusso di turisti, visitatori e visite sul web
Diversificare l’offerta a seconda del target group
Industrie
Creative
Sfruttare il patrimonio digitale per progettare servizi innovativi
Allargare la propria rete di conoscenze
Aggregatori di
contenuti
Migliorare la qualità dell’informazione digitale
Creare e rafforzare i legami e i contatti con tutti gli attori della supply chain
Potenziare gli strumenti a supporto delle politiche decisionali che coinvolgono il settore cultura e turismo per lo sviluppo di strategie di crescita
Imprese Potenziare la loro posizione sul mercato
Utenti finali Abilitare l’accesso a conoscenza aggiuntiva in modo da visitare in maniera diversa (virtuale, interattiva, dinamica, ecc.) un luogo di interesse più o meno conosciuto
Poter fruire di una esperienza turistico-culturale prima durante e dopo la visita
Personalizzare la propria esperienza di viaggio sfruttando anche le tecnologie mobile
Turismo e accessibilità
È ormai ampiamente riconosciuto che la tecnologia possa
dare un valore aggiunto rilevante al settore del turismo e dei
beni culturali perché semplifica, ottimizza, evita gli sprechi,
permette al turista di avere contenuti sempre aggiornati e
fornisce informazioni sempre utili e attuali. Non si può,
quindi, dimenticare che la tecnologia permette anche a tutti
coloro che hanno una qualche forma di disabilità, sia essa
motoria, sensoriale o psichica, di fruire del bene
culturale/turistico in un modo nuovo e finalmente possibile.
A questo va aggiunto che i bisogni specifici possono
diventare vantaggio per tutti: in una società che invecchia e
con necessità sempre più complesse, il pubblico potenziale
dei beneficiari è molto più amplio di quanto le comuni
categorie mentali incasellino disabili e normodotati.
Le reti territoriali per la Cultura e il Turismo
Affinché un luogo di interesse culturale risulti attraente a
visitatori e turisti è essenziale una stretta cooperazione tra i
vari attori coinvolti nella filiera, pubblici e privati, a livello
locale, regionale, nazionale e internazionale: serve dunque
che facciano rete, tra gli altri, amministrazioni locali, musei,
teatri, auditorium, fondazioni e associazioni, centri di ricerca
ed università, l’industria dell’ospitalità. Una siffatta
cooperazione incentiva e punta ad un miglioramento
significativo dei servizi offerti sfruttando anche l’enorme
potenzialità della tecnologia. Questa cooperazione genera
un ritorno economico, di visibilità e di business per tutti i
protagonisti della filiera, che siano essi pubblici e/o privati.
Bisogna tenere certamente conto anche delle potenzialità
messe a disposizione da un’offerta turistica integrata, che
metta a disposizione servizi multicomprensivi, quali servizi di
biglietteria integrata (per es, accesso a più luoghi e/o eventi
e/o servizi aggiuntivi) che includono altresì applicazioni
digitali (per es., descrizioni fotografiche, storiche e tecniche
di opere d’arte ed architettoniche) e servizi online che
aggreghino le informazioni d’accesso a servizi già esistenti.
Oltre all’offerta turistica integrata, anche la creazione di
partenariati pubblico-pubblico e pubblico-privato
incentiverebbe la realizzazione di servizi e prodotti digitali di
rilevante impatto turistico, nel reciproco interesse e per un
significativo ritorno economico e di immagine. Non per
ultimo, la cooperazione trasversale tra i vari attori della filiera
favorirebbe anche la generazione di nuovi posti di lavoro e lo
sviluppo di nuove figure professionali ed attività produttive
con l’opportunità di operare all’esterno ed all’interno delle
istituzioni culturali e turistiche.
NOTE AL TESTO
Quadro Europeo delle qualificazioni (European
Qualifications Framework - EQF): sistema che permette di
confrontare le qualifiche professionali dei cittadini dei paesi
europei, dove per "qualifica" si intende una certificazione
formale rilasciata da un'autorità competente a conclusione di
un percorso di formazione come attestazione di aver
acquisito delle competenze compatibili agli standard stabiliti
dal sistema educativo nazionale.
130
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
131
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
Istruzione e formazione
132
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Alla TRAIETTORIA ISTRUZIONE E FORMAZIONE hanno contribuito:
GIUSEPPE VELLA (ENGINEERING) • MARIA GIUSEPPA GUELLA (ENGIWEB SECURITY) • QUINTO FABBRI (ERICSSON) • MASSIMO
FALLETI (FASTWEB) • GIANVITO D'APRILE (GRIFO MULTIMEDIA) • O PIETRO TOSCO (HERITAGE) • MARICA LO PORTO (SMARTEC)
• BARTOLOMEO AVATANEO (SOGES) • DAVIDE PICOTTO (WEIJI COMUNICAZIONE)
ROBERTA CHIARINI, PATRIZIA PISTOCHINI (ENEA) • MARIANGELA LAZOI, ROBERTO PAIANO, DANIELA VESTITO (UNIVERSITÀ DEL
SALENTO)
MARCO BERNI (MUSEO GALILEO ISTITUTO E MUSEO DI STORIA DELLA SCIENZA)
FRANCESCA BRENZINI (FONDAZIONE RICERCA E INNOVAZIONE) • VALENTINA DIANA, GRAZIA GULLUNI (LAZIO INNOVA) •
GIANMARCO PIOLA, BARBARA PRALIO (TORINO WIRELESS)
133
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
Contesto di riferimento
Il sistema educativo ricopre un ruolo centrale e
riconosciuto per lo sviluppo economico e sociale di una
comunità, in quanto responsabile della formazione del
capitale umano del nuovo millennio e, quindi, del livello
culturale dei futuri cittadini. La stretta relazione tra
formazione, lavoro, crescita territoriale e istituzioni
costituisce, quindi, un elemento strategico su cui far
convergere le politiche di sviluppo locale e su cui
sperimentare le potenzialità che l’innovazione
tecnologica può mettere al servizio della conoscenza e
delle capacità cognitive. Il sistema dell’istruzione è
peraltro soggetto a forti esigenze di rinnovamento,
legate alla necessità di interagire con le nuove
generazioni di “nativi digitali” e fornire loro una
formazione che, nei contenuti e nelle modalità di
apprendimento/insegnamento/valutazione, sia
propedeutica all’inserimento nel mondo del lavoro.
In virtù di tale cambiamento che ormai procede a
velocità esponenziale, gli insegnanti devono essere
preparati a fornire ai loro studenti opportunità di
apprendimento supportate dalla tecnologia. Tale
abilità è diventata oggi indispensabile nel repertorio
professionale di ogni insegnante. Le scuole e le classi,
sia reali che virtuali a distanza, devono avere docenti
dotati di risorse e competenze tecnologiche, che siano
in grado di trasmettere i contenuti disciplinari, le
abilità, i concetti chiave della tecnologia. Le
simulazioni interattive al computer, le risorse
educative digitali oppure i sofisticati strumenti di
raccolta e analisi dei dati, sono solo alcuni degli
strumenti che consentono agli insegnanti di fornire
opportunità in precedenza inimmaginabili per la
spiegazione dei contenuti didattici.
La tecnologia è da intendere quindi come strumento di
supporto alla didattica, come campo/argomento di
studio e come fonte di ispirazione per lo sviluppo della
capacità cognitiva dello studente.
“Europa 2020”, la strategia politica per il rilancio
dell’economia a sostegno dell'occupazione, della
78 Accordo di Partenariato 2014-2020 – Italia
produttività e della coesione sociale in Europa,
consentirà all'Unione Europea di raggiungere una
crescita intelligente (tramite lo sviluppo
dell'innovazione), sostenibile (sostenendo
un'economia più verde, più competitiva e più efficiente
nella gestione delle risorse), e inclusiva (attraverso la
promozione dell'occupazione, la coesione sociale e
territoriale). Tra gli obiettivi da raggiungere entro il
2020, l’UE vuole portare al 75% il tasso di occupazione
delle persone di età compresa tra 20 e 64 anni; ridurre
il tasso di abbandono scolastico a meno del 10% e
portare al 40% il tasso dei giovani laureati; ridurre di 20
milioni il numero delle persone a rischio di povertà.
L’Italia è ancora lontana dal target europeo: nel 2013 la
quota di giovani tra 18-24 anni che ha interrotto
prematuramente gli studi è stata pari al 17%, perciò
l’obiettivo nazionale è arrivare ad un tasso di
abbandono al 15-16% entro la fine del decennio. Per
quanto riguarda la percentuale di adulti che
partecipano all’apprendimento permanente, nel 2013
questa si è elevata al 6,2%, valore sempre inferiore alla
media UE-27 (10,5%)78.
La Commissione Europea ha contestualmente
sviluppato un quadro strategico per la cooperazione
europea nel settore dell'istruzione e della formazione
(“Istruzione e formazione 2020” ET 2020), che
istituisce degli obiettivi strategici comuni per gli Stati
membri, attraverso misure volte a raggiungerli e
metodi di lavoro comuni che definiscono una serie di
settori prioritari per ciascun ciclo di lavoro periodico. Lo
scopo dell’ET 2020 è incoraggiare il miglioramento dei
sistemi d'istruzione e di formazione nazionali, i quali
devono fornire i mezzi necessari per porre tutti i
cittadini nelle condizioni di realizzare appieno le
proprie potenzialità, nonché garantire l'occupazione e
una prosperità economica sostenibile. Il quadro
contempla l’apprendimento in tutti i contesti, siano
essi formali o informali, e a tutti i livelli. Inoltre affronta
i seguenti quattro obiettivi strategici: fare in modo che
l'apprendimento permanente (qualifiche e creazione di
percorsi di apprendimento più flessibili) e la qualità per
la mobilità diventino una realtà; migliorare la qualità e
134
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
l'efficacia dell'istruzione e della formazione per tutti i
cittadini; promuovere l'equità, la coesione sociale e la
cittadinanza attiva; incoraggiare la creatività e
l'innovazione, inclusa l'imprenditorialità, a tutti i livelli
educativi e di formazione.
Va, infine, evidenziato l’orientamento verso la
certificazione di competenze specifiche, il cui processo
può essere originato “dal basso” (per esempio nella
modalità dei MOOC79) oppure “dall’alto”, con
organismi deputati a definire le competenze e
certificarle80.
Obiettivi della traiettoria
In risposta alle sfide sociali legate allo sviluppo del
capitale umano e all’aumento del tasso di
occupazione della popolazione, gli obiettivi specifici
che dovranno perseguire gli sviluppi di ricerca e
innovazione proposti sulla Traiettoria “Istruzione e
Formazione” comprendono:
la riduzione dell’abbandono scolastico,
favorendo la permanenza dei giovani nei
circuiti scolastici in un’ottica di
apprendimento delle competenze di base per
un successivo ingresso nel mondo del lavoro e
la loro partecipazione a iniziative di
formazione e aggregazione per la loro crescita
culturale e sociale;
il potenziamento delle opportunità e
dell’offerta di formazione anche al di fuori del
contesto scolastico e dell’età giovanile, in uno
scenario di sostanziale eterogeneità delle
esperienze e dei livelli di adozione tecnologica
delle risorse coinvolte, anche in ottica di
formazione continua, acquisizione e
aggiornamento di certificazioni, con ricadute
positive sulla crescita del capitale umano e
delle opportunità di occupazione lavorativa;
79 MOOC (Massive Open Online Courses) 80 Il processo “dall’alto” nasce in risposta alla Raccomandazione
del Consiglio dell’Unione Europea sulla validazione
dell’apprendimento non formale e informale (20 dicembre 2012),
la diffusione delle competenze digitali e
scientifiche nell’ottica di affiancare al
superamento del divario infrastrutturale
anche quello del divario digitale della
popolazione, con predominanti impatti sociali
ma con ricadute anche sul potenziale di
formazione di nuove competenze
professionali;
la definizione di strategie di istruzione e
formazione permanenti, adottando misure
volte a incoraggiare l’accesso all’istruzione
con lo scopo di incoraggiare l’assimilazione
delle competenze di base per tutti, giovani e
adulti, stimolare la costituzione di nuove
realtà imprenditoriali, dare risposta a bisogni
sociali esistenti nella popolazione, favorendo
la sinergia tra innovazione tecnologica e
innovazione sociale.
Obiettivo trasversale è il potenziamento
dell’autonomia di accesso e fruizione, anche in
mobilità, dei contenuti della formazione da parte degli
utenti, con conseguente messa a disposizione di servizi
inclusivi che permettano la realizzazione di percorsi di
apprendimento personalizzati in base alle strategie
didattiche scelte e abbattimento delle barriere di
adozione degli stessi.
Metriche e indicatori di riferimento
La Tabella 20 riporta un elenco non esaustivo di
metriche individuate dal Cluster come rappresentative
degli obiettivi della Traiettoria e di indicatori di
riferimento per la misurazione degli impatti delle
azioni del Cluster, nel suo complesso e in relazione alle
singole progettualità che verranno sviluppate. Gli
indicatori riportati in Tabella, che costituiscono un
sotto-insieme di quelli resi disponibili in modalità open
data81 e degli indicatori territoriali per le politiche di
sviluppo82, sono stati scelti per rappresentatività degli
obiettivi e per disponibilità di aggiornamento. Va
ricordato che l’insieme delle metriche e indicatori di
con indicazione di definire, entro il 2018, un quadro nazionale che
rispetti le specificità di ogni paese. 81 http://www.opencoesione.gov.it 82 http://www.istat.it
135
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
riferimento della Traiettoria sarà oggetto di confronto,
con gli stakeholder e gli aderenti, e potrà essere
aggiornato, in virtù di tale confronto, dell’evoluzione
degli scenari e delle progettualità proposte.
METRICA INDICATORE
Grado di istruzione Popolazione 15-19 anni per titolo di istruzione (licenza media inferiore, diploma media superiore) - totale, maschi e femmine -
Popolazione 25-64 anni per titolo di istruzione (licenza media inferiore, diploma media superiore) - totale, maschi e femmine -
Tasso di partecipazione nell'istruzione secondaria superiore
Totale degli iscritti alle scuole secondarie superiori sulla popolazione residente nella classe di età 14-18 anni (%) - totale, maschi e femmine -
Livello di competenze Numero degli studenti con almeno il quinto livello nell’area della lettura sul numero di studenti iscritti (%) - totale, maschi e femmine -
Numero degli studenti con almeno il primo livello nell’area della lettura sul numero di studenti iscritti (%) - totale, maschi e femmine -
Numero degli studenti con almeno il quinto livello nell’area della matematica sul numero di studenti iscritti (%) - totale, maschi e femmine -
Numero degli studenti con almeno il primo livello nell’area della matematica sul numero di studenti iscritti (%) - totale, maschi e femmine -
Soggetti coinvolti in percorsi scuola-lavoro Numero di soggetti coinvolti in percorsi scuola-lavoro sul totale dei soggetti che frequentano la scuola secondaria superiore - totale, maschi e femmine -
Continuità scuola-lavoro Numero di stage attivati a partire da contatti tra scuola e mondo del lavoro - totale, maschi e femmine -
Abbandono prematuro dei percorsi di istruzione e formazione
Percentuale della popolazione 18-24 anni con al più la licenza media, che non ha concluso un corso di formazione professionale riconosciuto dalla Regione di durata superiore ai 2 anni e che non frequenta corsi scolastici o svolge attività formative - totale, maschi e femmine -
Tasso giovani NEET (Not (engaged) in Education, Employment or Training)
Giovani 15-29 anni non occupati né inseriti in percorsi di istruzione e formazione (NEET) – totale, maschi e femmine -
Partecipazione apprendimento permanente Percentuale della popolazione 25-64 anni occupata che frequenta un corso di studio o di formazione professionale - totale, maschi e femmine -
Percentuale della popolazione 25-64 anni non occupata che frequenta un corso di studio o di formazione professionale - totale, maschi e femmine -
Imprenditorialità giovanile Numero di imprese individuali con titolari con meno di trent'anni iscritti nei registri delle Camere di Commercio italiane - totale, maschi e femmine -
Intensità brevettuale Numero di brevetti registrati presso lo European Patent Office
Attrattività delle Università Numero totale degli studenti immatricolati - totale, maschi e femmine, per facoltà -
Livello di digitalizzazione Numero scuole che hanno aderito al Piano Nazionale Scuola Digitale83
Disponibilità di nuove tecnologie per fini didattici Numero di alunni su numero di nuove tecnologie (pc e tablet in uso agli studenti)
Valutazione della qualità dei percorsi di apprendimento
Riduzione dell’insuccesso scolastico di bambini con Bisogni Educativi Speciali
Numero di scuole che hanno aderito al Sistema Nazionale di Valutazione (VALES)84
Tabella 20: Metriche e indicatori di riferimento per la Traiettoria “Istruzione e Formazione”.
Ambiti di Intervento
83 http://www.istruzione.it/scuola_digitale/allegati/Materiali/pnsd-layout-
30.10-WEB.pdf
In virtù delle sfide sociali che caratterizzano il settore o
i settori interessati dalla Traiettoria e gli obiettivi che il
84 http://www.invalsi.it/invalsi/ri/vales/index.php
136
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Cluster intende perseguire in risposta a tali sfide, gli
ambiti dichiaratamente orizzontali su cui ci si propone
di intervenire sono:
didattica, che, attraverso nuovi e duttili
modelli di apprendimento/insegnamento sia
in forma individuale sia cooperativa nonché
sistemi di valutazione avanzati e l’utilizzo
delle tecnologie digitali, permette il
rinnovamento del sistema educativo, percorsi
di apprendimento personalizzati e la
valorizzazione della continuità
dell’apprendimento, con conseguenti impatti
positivi sull’integrazione nel sistema
scolastico e l’inclusione socio-educativa;
formazione, che, attraverso nuovi modelli di
trasferimento delle competenze e modalità di
erogazione dei contenuti formativi, permette
di allargare il bacino di soggetti che
partecipano all’apprendimento permanente,
con evidenti ricadute positive sul capitale
umano e di colmare il divario di competenze
digitali delle fasce di popolazione adulta,
1. Strumenti di co-creazione, distribuzione e condivisione di contenuti digitali multimediali al fine di abilitare dei processi informali collaborativi di apprendimento per i discenti. Tali strumenti permettono di creare e condividere elementi di conoscenza i cui autori sono i discenti stessi che possono dare un contributo multidisciplinare ad una base di conoscenza condivisa.
2. Ambienti digitali online di apprendimento (per esempio, piattaforme di e-learning), che permettono ai discenti di seguire dei percorsi di formazione predeterminati e che creano i presupposti per un consolidamento delle conoscenze curriculari.
3. Strumenti e applicazioni per il miglioramento dei modelli di interazione delle strutture educative e dell’istruzione e formazione con il mondo pubblico e privato del lavoro al fine di creare dei mezzi alternativi di apprendimento multimodale che mettano in gioco la sensorialità e la creatività dei discenti.
4. Strumenti per la creazione di artefatti digitali che possano favorire l’apprendimento offline, personalizzate a partire dalle preferenze esplicite, implicite e dalle learning performance dei discenti.
5. Ambienti collaborativi a supporto della mediazione pedagogico-didattica per incentivare la partecipazione e la supervisione dei genitori alle attività didattiche (per esempio, piattaforme collaborative).
6. Applicazioni per il learning dedicate al BES: si tratta di strumenti, tecnologie, ausili e materiali didattici per l’inclusione scolastica dell’alunno con disabilità lievi e con situazioni svantaggiate.
7. Serious games come strumenti a supporto per la didattica, la formazione o il supporto allo sviluppo imprenditoriale, per stimolare l’apprendimento con un approccio ludico che mira a migliorare la competitività, le capacità di problem solving e l’apprendimento di unità didattiche curriculari.
8. Strumenti per la gestione delle competenze che permettono di raccogliere in un unico portfolio gli skill, i certificati e i badge raccolti attraverso i sistemi di learning interoperabili.
9. Applicativi context aware, basati su sensori di prossimità, (quali QR Code, NFC, Beacon), che, in virtù della prossimità, delle preferenze o delle competenze del discente o, in generale, del fruitore delle informazioni, in un ambiente pubblico che sia un museo, un ufficio pubblico, uno spazio aperto, forniscono valore aggiunto a livello informativo (per es in relazione a orari di apertura e chiusura di un pubblico ufficio, le persone responsabili, le competenze, o anche informazioni turistiche più specifiche).
137
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
creando le basi per un accesso più diffuso ai
servizi digitali per le comunità intelligenti;
imprenditorialità, che, attraverso percorsi di
formazione all’imprenditorialità, anche per le
giovani generazioni, iniziative di connessione
scuola-lavoro e università-lavoro in sinergia
con i percorsi scolastici e universitari, la
diffusione dell’innovazione tecnologica e la
sensibilizzazione verso i bisogni della società,
permette di sviluppare nuove figure
imprenditoriali e di creare nuovi servizi, con
evidenti ricadute sociali ed economiche.
Le priorità di ricerca e innovazione
Si delineano di seguito le priorità di ricerca e
innovazione per la Traiettoria “Istruzione e
Formazione”, da intendersi come le soluzioni
tecnologiche/applicative che, declinate negli ambiti di
intervento, costituiscono strumenti chiave per
raggiungere gli obiettivi in risposta alle sfide sociali e di
economia sostenibile.
138
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
In Tabella 21 si riporta la corrispondenza tra soluzioni tecnologiche/applicative e gli ambiti di intervento in cui
possono essere declinate.
Ambiti / Soluzioni 1 2 3 4 5 6 7 8 9
Didattica
Formazione
Imprenditorialità
Tabella 21: Corrispondenza tra soluzioni tecnologiche/applicative e ambiti di intervento della Traiettoria “Istruzione e Formazione”.
Maturità Tecnologica e Livello di Replicabilità
La Figura 18 riporta una rappresentazione grafica,
appositamente elaborata dal Cluster Smart
Communities, che aggrega la dimensione tecnologica
e le prospettive di mercato delle soluzioni
tecnologiche/applicative chiave per lo sviluppo della
Traiettoria.
I diversi livelli di maturità tecnologica identificano: a)
soluzioni ancora in fase di ricerca di base di cui è ancora
necessario una validazione tecnologica del concept
(Concept Validation); b) soluzioni di cui vi è già stata
una validazione tecnologica e sono ora in fase di
sviluppo sperimentale (Technology proof); c) soluzioni
per le quali si è in fase di implementazione con casi
d’uso dimostrativi sviluppati in condizioni e ambienti
reali (Demostration operating environment). Il livello di
replicabilità intende indicare una stima della
complessità di intervento nel riutilizzare soluzioni
tecnologiche in contesti diversi.
Figura 18: Maturità tecnologica e livello di replicabilità – Istruzione e Formazione (Fonte: Elaborazione Cluster SmartCommunitiesTech).
Come si evince, le soluzioni in ambito istruzione
presentano un avanzato livello di maturità tecnologica
(e prospettive di ridotti time-to-market) e discrete
potenzialità di replicabilità in diverse realtà. In
particolare, si osserva una forte spinta di sviluppo verso
strumenti di creazione, distribuzione e condivisione
139
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
di contenuti digitali, per loro natura e fonte
multimediali, interfacce naturali e interattive per una
fruizione attraverso dispositivi di interazione
interoperabili ed eventualmente eterogenei, nonché
piattaforme di e-learning e applicativi context aware
che permettono di migliorare e personalizzare la
condivisione delle informazioni ai discenti.
Scenari di sviluppo della traiettoria
In risposta alle sfide sociali legate al costante
rinnovamento del sistema educativo, dell’istruzione e
della formazione di capitale umano nonché di
potenziamento delle opportunità di apprendimento
permanente anche al di fuori del contesto scolastico, in
uno scenario di sostanziale eterogeneità delle
esperienze e dei livelli di adozione tecnologica delle
risorse coinvolte, si delineano di seguito alcuni scenari
chiave di sviluppo della mobilità per le Smart
Communities, in un orizzonte di medio periodo.
Città educante
Il cittadino/utente delle Smart Communities del
futuro sperimenterà la continuità
dell’apprendimento superando limiti di spazio
(perché l’esperienza educativa proseguirà al di
fuori degli spazi didattici deputati e la scuola
verrà vista come un nodo connesso con lo spazio
familiare e con gli spazi urbani), superando limiti
di tempo (perché si favorirà sia la cross-
fertilizzazione e condivisione di esperienze tra
generazioni sia il life-long learning), attivando
modalità e strumenti di interazione che
permetteranno di usufruire dei contenuti
didattici e dell’esperienza educativa sempre e
ovunque, in un’ottica di ubiquitous (mobile,
pervasive) learning.
Le esperienze e le modalità di apprendimento
verranno utilizzate anche come base per la
creazione di una cittadinanza attiva e lo
sviluppo di una partecipazione collaborativa,
dalle nuove generazioni fino agli adulti,
sfruttando le potenzialità di allargamento delle
esperienze derivanti dal contesto didattico anche
all’ambiente familiare.
Le modalità di trasferimento di competenze
verranno applicate anche all’inclusione sociale
utilizzando modalità e linguaggi di
comunicazione mirati a coinvolgere nel modo più
efficace le diverse fasce di popolazione (bambini,
giovani, anziani, soggetti con disabilità, …)
superando divari tecnologici.
Approcci didattici innovativi
Questo scenario avrà alla base un processo di
cambiamento della metodologia educativa, sia
in relazione all’insegnamento e apprendimento
sia in relazione alla valutazione delle
competenze. Tale cambiamento sarà abilitato
dalle infrastrutture tecnologiche (quali banda
larga e dispositivi connessi) e dallo sviluppo di
conoscenza (incluso lo sviluppo delle
competenze digitali per il personale docente ma
anche per il personale amministrativo).
Saranno disponibili e diffusi percorsi educativi
personalizzati, che amplieranno i contenuti e le
modalità di fruizione dell’offerta educativa.
Grazie agli strumenti di raccolta dati per il
monitoraggio dei progressi sull’apprendimento
sarà infatti possibile sia elaborare i dati che
possono essere rappresentati graficamente sotto
forma di analisi grafiche, sia riutilizzare i dati per
profilare l’utente e creare dei percorsi alternativi
di apprendimento che più si confanno alle
competenze dell’utente stesso. Iniziative e
percorsi verranno organizzati per coinvolgere gli
utenti del percorso educativo nell’ideazione di
soluzioni tecnologiche, stimolandone la
partecipazione alle fasi di progettazione oltre che
nell’utilizzo delle tecnologie.
Sarà introdotto il concetto di descolarizzazione
inteso come processo che individua nuove
priorità concernenti le basi per il bambino in
termini di capacità cognitive, per la sua crescita
interiore e sociale, per il sapere, per i luoghi che
accolgono tali priorità.
Saranno sempre più diffusi gli approcci
esperienziali e partecipativi legati allo sviluppo
di competenze relazionali trasversali e di
intelligenza emotiva nonché la formazione
attraverso processi ludici e immersivi in
contesti online. Nelle comunità intelligenti tali
temi verranno affrontati attraverso la costruzione
di software utilizzando i più divertenti e diffusi
videogiochi per smartphone e tablet. I dati di
gioco, elaborati da un algoritmo, saranno utili
anche alle valutazioni puntuali sulle competenze
140
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
trasversali, concorrendo così a costruire un CV
completo e certificato. Modelli di digital game-
based learning saranno adottati sfruttando al
meglio il supporto e il potenziale di piattaforme di
gamification e/o serious game.
Connessione scuola-società
Questo scenario rifletterà le esigenze di cui già
ampiamente si discute di sviluppo di connessioni
tra scuola, università, aziende e territorio, anche
attraverso percorsi educativi innovativi nel
contenuto e nelle modalità, rivolti a favorire
l’acquisizione di competenze di
autoimprenditorialità piuttosto che di
comprensione del contesto lavorativo.
In questo percorso si inseriranno la creazione di
reti di laboratori come ambienti di
sperimentazione, creazione di competenze e di
educazione all’utilizzo e alla capitalizzazione
dell’innovazione tecnologica.
In Tabella 22 si riporta la corrispondenza tra gli ambiti
di intervento e gli scenari di sviluppo.
Ambiti / Scenari Città educante Approcci didattici innovativi Connessione scuola-società
Didattica
Formazione
Imprenditorialità
Tabella 22: Corrispondenza tra gli ambiti di intervento e gli scenari di sviluppo della Traiettoria “Istruzione e Formazione”.
Allineamento con le programmazioni esistenti
In Tabella 23 sono riportati gli elementi di allineamento
della Traiettoria con le principali programmazioni
esistenti a livello europeo, nazionale e regionale.
L’elenco riportato, che non si propone di essere
esaustivo, ha l’obiettivo di evidenziare le sinergie con i
temi chiave e le relative opportunità di finanziamento
dello sviluppo di ricerca e innovazione.
TS4: ISTRUZIONE E FORMAZIONE
AMBITI DI
INTERVENTO
Didattica
Formazione
Imprenditorialità
Programmazioni esistenti
EU H2020 – Inclusive, innovative and reflective societies
IT PON – Istruzione
PON – Politiche per l’occupazione
REG
POR – OT8: Promuovere un’occupazione sostenibile di qualità e sostenere la mobilità dei lavoratori
POR – OT9: Promuovere l’inclusione sociale e combattere la povertà e ogni discriminazione
POR – OT10: Investire nell’istruzione, nella formazione e nella formazione professionale per le competenze e
l’apprendimento permanente
Classificazione ANCI
People
Economy
Tabella 23: Elementi di allineamento della Traiettoria con le principali programmazioni esistenti.
141
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
In particolare, la Traiettoria “Istruzione e
Formazione” evidenzia allineamenti con le
programmazioni operative in relazione a85:
a) OT10 – “Investire nell’istruzione, nella
formazione e nella formazione professionale
per le competenze e l’apprendimento
permanente”, in materia di: 1) diffusione della
società della conoscenza nel mondo della
scuola e della formazione e adozione di
approcci didattici innovativi, su temi quali
innovazione tecnologica (inclusi connettività
sul territorio, sviluppo di reti e cablaggio),
potenziamento degli ambienti per la
formazione e l’autoformazione degli
insegnanti con le TIC, promozione di percorsi
di e-learning e sviluppo di risorse di
apprendimento on line, formazione del
personale su tecnologie e approcci
metodologici innovativi, piattaforme web e
risorse di apprendimento on-line; 2)
miglioramento della sicurezza e della
fruibilità degli ambienti scolastici, su temi
quali la creazione di smart school per la
realizzazione di una scuola in rete con il
territorio e innovativa nell’utilizzo degli spazi,
nelle tecnologie e negli approcci didattici; 3)
innalzamento del livello di istruzione della
popolazione adulta, su temi quali la
promozione dell’invecchiamento attivo, le
azioni di alfabetizzazione e inclusione digitale
per promuovere l’utilizzo del web, dei servizi
pubblici digitali e degli strumenti di dialogo,
collaborazione e partecipazione civica in rete
(OT10);
b) OT8 – “Promuovere un’occupazione
sostenibile e di qualità e sostenere la mobilità
dei lavoratori”, in materia di sostegno
all’occupazione di diversi target di
popolazione (giovani, donne, lavoratori
anziani, immigrati, disoccupati di lunga
durata), su temi quali percorsi e modalità di
formazione per inserimento o reinserimento
lavorativo, promozione di nuove forme di
organizzazione del lavoro flessibile nonché di
miglioramento del raccordo tra sistema
educativo e mercato del lavoro;
c) OT9 – “Promuovere l’inclusione sociale e
combattere la povertà e ogni
discriminazione”, in materia di misure per la
formazione e l’occupabilità delle persone
maggiormente vulnerabili.
85 Le sinergie evidenziate fanno riferimento ai risultati attesi per azione, così
come riportati nell’Allegato I dell’Accordo di Partenariato 2014-2020. Per
l’allineamento con le declinazioni che i territori hanno dato agli obiettivi
tematici si rimanda ai documenti delle singole programmazioni regionali.
142
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Città Educante
BUDGET
10,5 M€
INFO Almaviva, Vitrociset, RAI, Fondazione Reggio Children – www.smartcommunitiestech.it
Centro Loris Malaguzzi, Green Team, K Labs, INFOFACTORY,
NETRESULTS, SEDOC, Doxee, PICO, O.T. Consulting, Netribe, e-land,
Guglielmo, TIWI, BLULINK, CNR, Università degli Studi di Trento,
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Il progetto attiva un ripensamento radicale del tradizionale ambiente di apprendimento e del ruolo degli educatori,
sviluppando l’esperienza in approcci educativi nuovi ispirati al sociocostruttivismo, basati sull’uso sistematico
delle nuove tecnologie informatiche, la rete ed i social network, che permettano a tutti gli attori coinvolti di
implementare ulteriori metodologie educative innovative; attraverso lo sfruttamento delle potenzialità delle nuove
tecnologie IT, i modelli didattici sperimentali diventano quindi ecosistemi di insegnamento e apprendimento
rinnovati, continui nel tempo (life- long learning) e nello spazio (scuola, ambienti esterni, tempo libero).
143
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
APPROFONDIMENTI
La rivoluzione digitale nella scuola
Un elemento di rilevante attualità è la rivoluzione digitale che
è stata messa in atto dalle normative elencate di seguito, che
sono state il motore di cambiamento e l’acceleratore che ha
dato una posizione di rilievo agli artefatti digitali tra i
materiali didattici curriculari.
Legge del 6 agosto 2008, n. 133, art. 15
“[…] a partire dall’anno scolastico
2011-12 il Collegio dei docenti
adotta esclusivamente libri di testo
accompagnati da contenuti digitali
integrativi e proposti in forma
interamente digitale o mista (libro
a stampa + digitale integrativo).”
DM del 27 settembre 2013, n. 781
“[…] è maggiormente funzionale
alla transizione verso il digitale la
tipologia denominata B) e
costituita da Libro cartaceo +
Libro digitale + Contenuti digitali
integrativi.”
A rafforzare tutto ciò poi vi è anche la legge sulla riforma della
buona scuola che dedica due articoli interamente alla scuola
digitale:
Legge 13 luglio 2015, n. 107. Riforma della scuola "La
Buona scuola" art.56
“Il Ministero dell'istruzione,
dell’università e della ricerca
adotta il Piano nazionale per la
scuola digitale, in sinergia con la
programmazione europea e
regionale e con il Progetto
strategico nazionale per la banda
ultralarga”
Legge 13 luglio 2015, n. 107. Riforma della scuola "La
Buona scuola" art.58
“a) realizzazione di attività volte
allo sviluppo delle competenze
digitali degli studenti;
[…]
c) adozione di strumenti
organizzativi e tecnologici per
favorire la governance, la
trasparenza e la condivisione di
dati;
d) formazione dei docenti per
l'innovazione didattica e sviluppo
della cultura digitale per
l'insegnamento, l'apprendimento e
la formazione delle competenze
lavorative, cognitive e sociali degli
studenti;
[…]
h) definizione dei criteri e delle finalità per l'adozione di testi didattici in formato digitale e per la produzione e la diffusione di opere e materiali per la didattica, anche prodotti autonomamente dagli istituti scolastici.”
Il Piano Nazionale Scuola Digitale
Il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) è il documento di
indirizzo del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della
Ricerca per il lancio di una strategia complessiva di
innovazione della scuola italiana e per un nuovo
posizionamento del suo sistema educativo nell’era digitale
attraverso un percorso di innovazione e digitalizzazione,
come previsto nella riforma della Scuola approvata
quest’anno (legge 107/2015 – La Buona Scuola). Il documento
ha funzione di indirizzo, punta a introdurre le nuove
tecnologie nelle scuole, a diffondere l’idea di apprendimento
permanente (life-long learning) e ad estendere il concetto di
scuola dal luogo fisico a spazi di apprendimento virtuali. Le
azioni previste - articolate su 35 punti - sono state già
finanziate. Tra queste, per esempio, ci sono il cablaggio
infrastrutturale (88,5 mln di Euro), gli ambienti per la
didattica digitale (140 mln di Euro), i laboratori territoriali
(per 45 mln di Euro) e gli atelier creativi (per 40 mln di Euro)
per le competenze di base del primo ciclo, i laboratori
professionalizzanti in chiave digitale (per 140 mln di Euro),
progetti di edilizia scolastica innovativa (per 300 mln di Euro).
Per la realizzazione di tali azioni sono state messe a
disposizione risorse dalla legge La Buona Scuola e dai Fondi
strutturali Europei (PON Istruzione 2014-2020), per un totale
di un miliardo di euro.
Le azioni di principale interesse sono:
144
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Modelli di apprendimento
Educazione e formazione efficaci sono sempre più ripensati
come processi in cui le persone che apprendono (learner)
sono al centro della progettazione e realizzazione del
percorso educativo. Fanno da sfondo a questa concezione le
concettualizzazioni teoriche dei modelli psico-educativi e
sociali di: a) apprendimento esperienziale (Kolb, 1984), b)
apprendimento sociale (Bandura, 1997), c) apprendimento
situato (Lave & Wenger, 2006), d) cognizione distribuita
(Hollan, Hutchins & Kirsh, 2001), e) apprendimento
collaborativo (Dillenbourg, 1999). Questi modelli di
apprendimento hanno una matrice comune di riferimento:
rivalutano il ruolo attivo dei learner nella costruzione di
conoscenza (Scardamalia & Bereiter, 2005), riconoscono
l’importanza dell’interazione sociale come elemento capace
di impattare sui processi di apprendimento, valorizzano il
ruolo del contesto e delle tecnologie come strumenti capaci
di mediare i processi cognitivi, emotivi e metacognitivi propri
dell’apprendimento delle persone (Trentin, 2010).
Questo induce a pensare ad alcuni aspetti da tenere in
considerazione nei contesti educativi e formativi:
è importante che i destinatari del percorso
formativo siano prima di tutto emotivamente
coinvolti nel processo educativo/formativo. Infatti,
il coinvolgimento emotivo potrebbe essere una
leva essenziale per motivare i learner a raggiungere
145
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
obiettivi educativi e formativi, trasferibili dal
contesto formativo al contesto di vita quotidiana
(per es., organizzazioni);
è rilevante puntare su processi intrinseci di
motivazione, che stimolino le persone ad imparare
riconoscendo capacità potenziali in situazioni
formative sfidanti;
è importante che il setting formativo offra
occasione di creazione e di applicazione delle
conoscenze apprese nell’evolversi del percorso di
apprendimento e non solo di fruizione passiva dei
contenuti didattici. La dimensione del “fare
formazione” (Quaglino, 2005) può essere di
fondamentale importanza per restituire un senso di
agentività ai learner, necessario per creare una
sinergia forte tra quanto si impara durante la
formazione e quanto conoscenze e capacità
apprese si applichino durante le pratiche di vita
quotidiana.
Gamified learning
Alcuni studiosi (Pannese & Carlesi, 2007) ritengono che i
processi di game-based learning siano efficaci nel
promuovere i cambiamenti dei comportamenti delle persone
in contesti educativi, formativi e organizzativi, perché in
grado di integrare alcuni principi fondamentali delle scienze
comportamentali e socio-cognitive:
laddove le conoscenze e le modalità di gestione dei
comportamenti, di risoluzione dei problemi e di
automonitoraggio sono aspetti necessari, seppur
non sufficienti, per cambiare i comportamenti
(Bandura, 2005), i processi ludici in contesti digitali
immersivi sono in grado di incentivare la
costruzione di conoscenza e l’acquisizione di
capacità propedeutiche per il cambiamento dei
comportamenti e quindi dell’apprendimento (Gee,
2004; Michael & Chen, 2006);
in sintonia con le teorie socio-cognitiviste, che
riconoscono l’importanza dell’autocontrollo come
antecedente del cambiamento dei comportamenti
delle persone (Bandura, 2005), i processi di game-
based learning possono agilmente supportare il
senso di autocontrollo e di agentività dei learner,
proponendo dinamiche simulate della realtà fisica,
che i learner possono autonomamente gestire e su
cui possono direttamente intervenire con capacità
86 Ivan Illich, Descolarizzare la società, 1971
decisionali (decision making) e di problem solving
autentiche (Gee, 2004);
laddove i processi di comunicazione persuasiva
sono considerati salienti per il cambiamento di
atteggiamenti e comportamenti (Petty &
Cacioppo, 1986), i processi di game-based learning
in contesti digitali possono essere un ottimo
strumento di attrazione, di persuasione e di
engagement, se i learner sono coinvolti in una
metafora narrativa, o storytelling, capace di
trasmettere informazioni esperte, di coinvolgere
attivamente i partecipanti alla formazione (Kapp,
2012) e di abilitare comportamenti virtuosi.
La descolarizzazione
La teoria della descolarizzazione portata avanti da Ivan
Illich86 ammette il principio di “decostruzione”, che ha
ispirato il pensiero di Derrida87 e l’architettura dei primi anni
80 contrapposta a quella post-moderna. Tale teoria
intendeva contrapporre nuove alternative all’educazione
formale, alla struttura e corrente classica del profilo
scolastico o scolarizzato. La descolarizzazione peraltro non è
solo riferibile alla scuola in senso stretto ma a tutta la società
e agli istituti che perseguono profili più cattedratici e meno
laboratoriali o esperienziali. Tale concetto ha portato alla
confusione del concetto di descolarizzazione - inteso come
formazione alternativa che favorisce i principi della
creatività, del gioco e della libera organizzazione dei percorsi
formativi tra studenti alla pari - con quelli di unschooling e
homeschooling dove i genitori, vista la flessibilità e
l’autodeterminazione della formazione, decidono di formare
i propri figli a casa. In Italia tale tendenza non è ancora molto
diffusa e si contano circa 1000 famiglie che rifiutano la
formazione a scuola, ma in altri paesi ad oggi si registrano
numeri molto elevati, quali ad esempio 60 mila ragazzi in
Inghilterra e circa 2 milioni in America. Nell’ottica di costruire
e proporre una didattica innovativa che favorisca
l’apprendimento di tutti, i laboratori di crescita devono
essere le basi per conoscere meglio il sapere, per un
cambiamento verso la liberazione ed evoluzione delle
proprie capacità cognitive. Peraltro, descolarizzare si
riconduce anche ad una scuola attenta a seguire i diritti e le
necessità non solo cognitive e di formazione socio-educativa
di un ragazzo, ma anche di comfort e di benessere. In questo
senso l'evoluzione della scuola in termini di funzioni, contesti
e obiettivi sigla il primo passo di evoluzione della società
87 Jacques Derrida, filosofo francese, teorico del movimento architettonico
contrapposto al movimento postmoderno nato nel 1988 e noto come
“Decostruttivismo”
146
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
stessa nell'attuale fase transitiva fornendo il primo esempio
di società sostenibile.
La percezione positiva del ruolo della tecnologia, sia da un
punto di vista ministeriale (vedasi le norme sulla Buona
Scuola e il PNSD) sia dal punto di vista delle famiglie (che
possono fornire strumenti alternativi di apprendimento a
supporto dell’educazione ministeriale), permette a tutti di
vedere la scuola non più come una costruzione monolitica
che risponde a leggi anacronistiche e agnostiche dei
cambiamenti in atto, ma come un’istituzione che si rinnova
da un punto di vista tecnologico, delle normative e dei
modelli didattici per favorire una inclusione sociale sia
nazionale sia transnazionale.
L’evoluzione delle dimensioni di apprendimento
È interessante sottolineare come la dimensione
dell’apprendimento costante, in mobilità e context aware sia
un concetto pervasivo e multidisciplinare che vede un
crescente livello di applicazione soprattutto a valle
dell’esplosione del concetto del web 2.0. Con l’utente
creatore di contenuti in real time, si è sempre di più andati
verso una dimensione di creazione del contenuto che parte
dal basso surclassando il concetto di applicazione gestionale,
dove i pochi hanno diritto alla creazione dei contenuti e in
molti a fruirli. Tutti gli utenti possono creare contenuti (User
Generated Content) per arricchire la base di conoscenza che
sarà messa a disposizione dei molti. Tutti gli utenti possono
raccogliere e fruire dati provenienti dai sensori, misuratori di
consumo di energia elettrica, semafori, sensori per la
congestione di aree a traffico limitato, totem sensibili per
l’erogazione di contenuti culturali (IoT and Big Data). Tutto
ciò ha creato una quantità enorme di contenuti che sono vari
per dimensioni, tipologie di lessico, di argomenti, di
categorie, cui gli utenti possono accedere agevolmente
ovunque si trovino proprio perché sono cambiate le
sovrastrutture che gestiscono contenuti e servizi con una
capacità di calcolo distribuita dinamica (Cloud based
Solutions).
Le tecnologie per la gestione dei contenuti e
l’esperienza utente
Poiché nella creazione di contenuti non vi è comunque un
protocollo per la gestione degli stessi, è emersa l’esigenza di
interpretare, classificare e clusterizzare i contenuti
analizzando il linguaggio naturale (Natural Language
Processing) al fine di catalogare semanticamente i dati
inseriti dagli utenti, al fine di poterne estrapolare il significato
più di alto livello e di conseguenza poter fornire le
informazioni all’utente finale nel modo più pertinente
possibile (Recommendation systems). Il processamento di
tali mole di dati prevede che gli utenti possano essere
protagonisti dell’informazione: si va dai meccanismi di
cooperazione e competizione, ai meccanismi di rewarding
che incentivano la partecipazione (e.g. si pensi a Pokedem su
Twitter, che fornisce la classifica quasi in real time di chi sono
i migliori poster di un determinato tema). Tutto questo è
possibile grazie agli strumenti di analisi che sono messi a
disposizione dei gestori delle piattaforme che possono
misurare la partecipazione tramite grafici analitici o di
sistemi automatici che animano e premiano gli utenti grazie
ai risultati delle analisi (Analytics tools). A tutto questo poi si
aggiunge sia la semplice fruizione di contenuti da qualsiasi
dispositivo wearables, smartphones, telecamere per la realtà
aumentata, dispositivi per la realtà immersiva fino ad arrivare
ad ambienti di simulazione per la navigazione di siti turistici,
di monitoraggio delle reti elettriche, all’esecuzione di unità di
apprendimento con apparecchiature quali Oculus Rift,
Samsung GearVR, Microsoft Hololens, Google Cardboard
(Immersive and Augmented Reality).
147
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
I segmenti target e i modelli di business nel settore
Istruzione e Formazione
I segmenti target a cui si rivolge l’offerta tecnologica del
settore possono ricondursi a:
Fruitori diretti (Learner as consumer): sempre più
focalizzati sulla domanda di strumenti e contenuti
mobile e social. si tratta di studenti di ogni fascia di
età - e quindi di famiglie - disposte ad acquistare su
base volontaria tecnologie in grado di differenziare
i processi di apprendimento (informale) (ambient
insight's 2013-2018 north america mobile edugame
market);
Università statali e private: gli istituti della ricerca
potrebbero essere interessati a diversificare
l’offerta formativa e didattica, proponendo metodi
di apprendimento (per es., e-learning, blended e
mobile leraning, game-based learning) in cui le
soluzioni innovative (per es., piattaforme e-
learning, piattaforme di gamification, edugame o
serious game) giocano un ruolo essenziale;
Pubblica Amministrazione (livello provinciale,
regionale o nazionale): potrebbe essere un canale
da considerare, laddove, dimostrando particolare
focalizzazione sulle politiche della formazione e
dell’istruzione, potrebbero essere promotori del
cambiamento dei setting educativi e formativi;
Organizzazioni no profit (per es., associazioni
culturali): in una politica integrata, la presenza di
organizzazioni no profit potrebbe essere un canale
adeguato per garantire una diffusione delle
tecnologie per l’apprendimento.
In coerenza con i segmenti descrittisi delineano diverse linee
di business, capaci di richiamare gli elementi costitutivi dei
modelli di business (proposizione di valore, architettura del
business e modello operativo):
Modelli di business per il consumatore (Business
to Consumer, B2C): indicano le relazioni che i
player possono detenere a livello commerciale con
i clienti, fruitori diretti del prodotto/servizio, per le
attività di vendita e/o di assistenza. L’interazione
tra player e clienti avviene principalmente tramite
internet attraverso il commercio elettronico.
Modelli di business per le istituzioni (Business to
Government/institution B2G): indicano le
transazioni commerciali che avvengono tra player e
istituzioni pubbliche. L’interazione, in questo caso,
è regolata da bandi e appalti pubblici, che le
istituzioni rendono pubblici su specifici siti
proprietari o piattaforme (per es., MEPA).
Modelli di business per le organizzazioni
(Business to Business, B2B): indicano le transazioni
commerciali che i player intrattengono con altre
imprese. La relazione commerciale avviene tramite
comunicazione diretta delle aziende.
NOTE AL TESTO
Maker@Scuola
Il progetto di ricerca dell’Indire nato nel 2014 per studiare
l’interazione tra i modelli Maker-space e FabLab con il
sistema scolastico italiano in modo da sostenere lo sviluppo
e l’innovazione delle metodologie didattiche correlate a
questo fenomeno (http://www.indire.it/progetto/maker-a-
scuola)
Problem Posing and Solving nel Sistema Educativo
Il progetto MIUR per l'attuazione delle Indicazioni Nazionali
e delle Linee Guida dei nuovi Licei, Istituti Tecnici e
Professionali promosso dalla Direzione generale per gli
ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale
di istruzione del MIUR. Il progetto persegue, con un piano
d'impegno quadriennale, il fine primario di attivare un
processo di innovazione didattica basato sulla crescita di una
cultura Problem Posing & Solving che investa
trasversalmente la struttura disciplinare con un uso più
maturo delle tecnologie informatiche
(http://minerva.miurprogettopps.unito.it).
148
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
149
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
Government
150
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Alla TRAIETTORIA GOVERNMENT hanno contribuito:
GIOVANNI AIELLO, ROBERTO DI BERNARDO, ENZA GIANGRECO, ADRIANO RIPPA (ENGINEERING) • GRAZIANO TRASARTI
(ALMAVIVA) • NICOLA PISANI (COLOUREE) • GIAMPAOLO ARMELLIN, DARIO BETTI (CRG-GPI) • QUINTO FABBRI (ERICSSON) •
GIANCARLO ZAMBONI (HAL SERVICE) • MARIO ARENA, ANDREA CHIOCCI (IN.I.T.) • ARIANNA MOTTA (SIA) • MARICA LO PORTO,
GERMANA PALADINO (SMARTEC)
ANGELO SCIALPI (UNIVERSITÀ DEL SALENTO) • MICAELA SURCHI (UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE)
TIZIANO ROGNONE (ANITEC) • MARIALUGIA BOSCO (CSI PIEMONTE)
GRAZIA GULLUNI (LAZIO INNOVA) • SANDRA LOTTI (LEPIDA) • GIANMARCO PIOLA, BARBARA PRALIO (TORINO WIRELESS)
151
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
Contesto di riferimento
Il quadro di contesto del settore Government per le
comunità intelligenti non può prescindere dalla
dimensione europea di Agenda Digitale e dalla sua
declinazione sul territorio nazionale. L’Agenda Digitale
Europea, una delle sette iniziative faro della strategia
Europa 2020 che fissa gli obiettivi da raggiungere entro
il 2020 per la crescita nell’Unione Europea, propone di
sfruttare al meglio il potenziale delle tecnologie
dell’informazione e della comunicazione (ICT) per
favorire l’innovazione, la crescita economica e il
progresso88. Tra i sette pilastri dell’Agenda Digitale
Europea si annovera, infatti, il Mercato Unico Digitale,
che ha come scopo la crescita economica attraverso la
trasformazione digitale. Il Mercato Unico Digitale
europeo si rivolge sia al mondo consumer sia al mondo
business e punta, da un lato, ad accrescere la
competitività delle imprese europee attraverso un
utilizzo diffuso, consapevole e innovativo dell’ICT,
dall’altro, a creare nuove e migliori opportunità per i
cittadini, in materia di accesso ai servizi pubblici,
partecipazione e inclusione sociale, informazione e
comunicazione. Per raggiungere tali obiettivi la
strategia si articola su tre punti: i) migliore accesso dei
consumatori e delle imprese ai beni e ai servizi digitali
in tutta Europa; ii) creazione di un contesto favorevole
alla diffusione delle reti e dei servizi digitali; iii)
massimizzazione del potenziale di crescita
dell’economia digitale.
Da questo punto di vista va tenuto in considerazione
che il ruolo giocato dalla Pubblica Amministrazione
rispetto alla crescita digitale è duplice, in quanto, da un
lato, responsabile di un’offerta di servizi digitali rivolti
a cittadini e imprese, dall’altra, essa stessa espressione
di una domanda di trasformazione digitale profonda. Il
contributo della Pubblica Amministrazione alle
strategie di crescita digitale si riconduce sia a livello di
infrastrutture, su cui l’intervento è volto a garantire alla
popolazione l’accesso a reti di telecomunicazioni di
88 Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio,
al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni del 19
maggio 2010, intitolata «Un’agenda digitale europea» (COM(2010) 245 def.)
89 http://ec.europa.eu/digital-agenda/en/digital-economy-and-
societyindex-desi
ultima generazione, sia a livello di servizi digitali, che
possono diventare stimolo di una domanda di
connessione e un conseguente superamento del divide
digitale da parte dei cittadini
Il governo italiano in linea con l’Agenda Digitale
Europea ha definito la propria strategia di crescita
digitale 2020 in cui definisce le priorità e modalità di
intervento per la trasformazione digitale della pubblica
amministrazione italiana, nonché le azioni da compiere
e da misurare sulla base di specifici indicatori. In
particolare, se si guarda al Digital Economy and
Society Index (DESI) 2016, indice sintetico elaborato
dalla Commissione Europea per misurare la
competitività digitale della UE e dei suoi stati membri
all’interno della Digital Agenda Scoreboard e misurare
i progressi della Digital Agenda for Europe89, l’Italia
risulta quartultima rispetto ai 28 Paesi Membri. I cinque
parametri che definiscono tale indice (connettività,
capitale umano, uso di Internet, integrazione della
tecnologia digitale, servizi pubblici digitali),
tratteggiano uno scenario nazionale in cui la maggiore
criticità riguarda la connettività, mentre nell'ultimo
anno si sono registrati progressi nell’ambito dei servizi
pubblici digitali e in quello della trasparenza e della
disponibilità dei dati aperti. In materia di connettività
l’Italia si attesta al penultimo posto nella Unione
Europea, soprattutto a causa di una copertura delle reti
di accesso di nuova generazione, che risulta disponibile
solo per circa il 44% delle famiglie (a fronte di una
media europea del 71%), una percentuale di
sottoscrittori al broadband fisso pari soltanto al 53%
delle famiglie (a fronte del 72% della media europea) e
una percentuale di sottoscrittori al fast broadband
(servizi con banda superiore a 30 Mbps) che raggiunge
appena il 5,4% a fronte di una media europea del 30%.
In questa direzione va la Strategia Italiana per la Banda
Ultralarga90, presentata a marzo 2015 dal governo
italiano, che definisce la cornice all’interno della quale
amministratori pubblici, operatori privati e tutti gli
stakeholder potranno muoversi per pianificare
90 Strategia Italiana per la Banda Ultralarga,
http://www.agid.gov.it/sites/default/files/documenti_indirizzo/StrategiaBa
ndaUltraLarga2014.pdf
152
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
un’infrastruttura di telecomunicazioni di nuova
generazione e per il futuro, cercando il giusto
bilanciamento tra investimenti e benefici degli utenti
delle varie comunità locali, tra flessibilità tecnologica e
domanda di tecnologia. A questa faranno seguito i
piani operativi che vedranno Stato e Regioni
collaborare, in particolare, per la pianificazione e
realizzazione degli interventi pubblici di
infrastrutturazione nelle zone a fallimento di mercato.
A fronte degli interventi di infrastrutturazione volti a
garantire a tutto il territorio la possibilità di accesso alla
rete, il capitale umano sarà il vero punto di svolta per
attuare una trasformazione digitale completa.
Attualmente, però, solo due terzi della popolazione
italiana utilizza Internet regolarmente, anche se
questo numero sta facendo registrare un andamento in
crescita (4% nell’ultimo anno). Parimenti il rapporto
DESI 201691 fa osservare che una percentuale
consistente (almeno il 31%) di questi utenti abituali di
Internet manca ancora di competenze digitali di base
(in parte riconducibile all’elevata età media della
popolazione) e che questo costituisce un ulteriore
limite per il buon funzionamento dell'economia
digitale italiana. L’utilizzo di Internet vede, invece, la
popolazione italiana molto indietro rispetto alla media
europea e con un andamento in decrescita. In
particolare, se l’attività online supera la media europea
in relazione alla fruizione dei contenuti digitali, come la
riproduzione di musica, video e giochi (52% a fronte del
49% della media europea), le operazioni come
eBanking (43% a fronte del 57% della media europea),
shopping online (39% a fronte del 65% della media
europea) e lettura di news online (57% a fronte del 68%
della media europea) sono meno comuni. In materia di
servizi pubblici digitali il DESI 2016 evidenzia che l'uso
dell'e-government è ancora un punto da sviluppare e,
sebbene l’Italia abbia migliorato molto nella messa a
disposizione di servizi di eGovernment (con una
percentuale di completamento del servizio on-line che
va dal 78 all’85%, a fronte di una media europea
dell’81%), la percentuale di utenti che utilizzano tali
91 Digital Economy and Society Index 2016, Country Profile, Italy
92 Strategia per la Crescita Digitale 2014-2020,
http://www.agid.gov.it/sites/default/files/documentazione/strat_crescita_
digit_3marzo_0.pdf
servizi rimane al di sotto della media europea (18% a
fronte di una media europea del 32%). Il fatto che solo
nel 37% dei casi le informazioni già in possesso dei
servizi pubblici viene riutilizzato per pre-compilare i
moduli presentati per l'utente (a fronte del 49% della
media europea) mette in evidenza un margine di
miglioramento sostanziale in materia di usabilità dei
servizi on-line. D’altra parte, invece, l’Italia mostra una
significativa prestazione in termini di riutilizzo dei dati
aperti del settore pubblico, che, in generale,
contribuiscono al sesto posto nel ranking europeo.
Anche a fronte di queste evidenze, la Strategia
Nazionale per la Crescita Digitale92, presentata a
marzo 2015 dal governo italiano, individua
nell’usabilità e nell’interoperabilità dei servizi due
priorità su cui lavorare per migliorare l’esperienza
dell’utente e per rendere i servizi digitali offerti dalle
PA ecosistemi interconnessi sempre più efficienti e
facilmente fruibili. In particolare, il Piano di Crescita
Digitale prevede alcune importanti azioni, tra cui il
Sistema Pubblico per la gestione dell'Identità Digitale
(SPID), il sistema dei pagamenti elettronici (PagoPA),
l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente
(ANPR), la fatturazione elettronica, il Fascicolo
Sanitario Elettronico, lo sviluppo degli Open Data della
Pubblica Amministrazione e la coalizione per le
competenze digitali.
La Strategia Italiana per la Banda Ultralarga e la
Strategia Nazionale per la Crescita Digitale sono,
quindi, i piani nazionali predisposti dal governo
nell’ambito dell’Accordo di Partenariato 2014-2020 per
il perseguimento degli obiettivi dell’Agenda Digitale.
Secondo alcune stime realizzate dall’Osservatorio
Agenda Digitale del Politecnico di Milano93, nel periodo
2014-2020 le dotazioni finanziarie che possono essere
considerate disponibili per l’attuazione dell’Agenda
Digitale Italiana saranno pari a circa 11,5 mld di Euro, in
parte riconducibili a fondi strutturali (sulla base dei
Programmi Operativi Nazionali e Regionali) e in parte
a fondi a gestione diretta. Per la Strategia Italiana per
la Banda Ultralarga sono previsti 6 mld di Euro di
93 Politecnico di Milano, Osservatorio Agenda Digitale – Rapporto 2016,
novembre 2015
153
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
investimenti per la PA, a cui vanno affiancati gli
investimenti degli operatori privati. Per la Strategia per
la Crescita Digitale 2014–2020 il fabbisogno previsto e
pari a circa 4,6 mld di Euro, di cui 1,5 mld di Euro sono
già stati stanziati.
In questo scenario di esigenze di miglioramento
dell’efficienza della macchina amministrativa e della
qualità dei servizi al cittadino, le Tecnologie
dell’Informazione e della Comunicazione costituiscono
uno strumento chiave per supportare l'offerta di servizi
pubblici nuovi o profondamente rivisti e per abilitare il
processo di innovazione all’interno delle comunità. Le
amministrazioni si trovano sempre di più davanti
all’esigenza di rendere migliore la qualità della vita dei
comuni e delle città dove i cittadini vivono, lavorano,
studiano e viaggiano. L’uso nei processi amministrativi
delle tecnologie ICT (eGovernment) ha come finalità
quello di fornire servizi che rispondano alle nuove
esigenze della società oltre che alla riorganizzazione
del processo burocratico/amministrativo.
L’eGovernment non coincide, infatti, soltanto con
l’informatizzazione e la digitalizzazione generale della
Pubblica Amministrazione (telematizzazione dei
rapporti di lavoro e digitalizzazione dei documenti), ma
anche, e soprattutto, con l’utilizzo delle tecnologie
innovative per il miglioramento dei servizi finali resi
agli utenti e per rendere meno onerosa l’azione
amministrativa. Le tecnologie consentono ai cittadini,
alle imprese e alle organizzazioni di interfacciarsi più
facilmente con il settore pubblico e di usufruire di
servizi più rapidamente e ad un costo inferiore. In
questa stessa direzione vanno anche le azioni volte alla
cooperazione transfrontaliera di interoperabilità di
servizi pubblici digitali promosse dalla Commissione
Europea.
Obiettivi della traiettoria
In risposta alle forti esigenze di rinnovamento dei
processi amministrativi, in un quadro di obblighi
normativi e strategie di sviluppo definite a livello
nazionale, gli obiettivi specifici che dovranno
perseguire gli sviluppi di ricerca e innovazione proposti
sulla Traiettoria “Government” comprendono:
aumento della qualità dei servizi al
cittadino, in materia di prestazione del
servizio, bacino di utenza raggiunto,
trasparenza e grado di innovazione, anche
attraverso il coinvolgimento del cittadino nei
processi di creazione e di valutazione dei
servizi pubblici;
miglioramento dell’efficienza della
macchina amministrativa, attraverso una
riduzione dei costi dei processi interni e dei
servizi erogati, pur senza comprometterne la
qualità e il bacino di utenti raggiunto;
miglioramento della capacità
amministrativa, attraverso processi di
sensibilizzazione e formazione del settore
pubblico e degli amministratori sulle
tematiche smart city, per un’aumentata
capacità di realizzazione di innovazione sul
territorio.
Obiettivo trasversale è il potenziamento
dell’autonomia di accesso e fruizione dei servizi della
pubblica amministrazione da parte degli utenti, con
conseguente messa a disposizione di servizi inclusivi,
abbattimento delle barriere di adozione degli stessi e
possibilità di accesso diretto ai dati in ottica
“Government-as-a-platform”, laddove sussistano i
presupposti di legge.
Metriche e indicatori di riferimento
La Tabella 24 riporta un elenco non esaustivo di
metriche individuate dal Cluster come rappresentative
degli obiettivi della Traiettoria e di indicatori di
riferimento per la misurazione gli impatti delle azioni
del Cluster, nel suo complesso e in relazione alle
singole progettualità che verranno sviluppate. Gli
154
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
indicatori riportati in Tabella, che costituiscono un
sottoinsieme di quelli resi disponibili in modalità open
data94, sono stati scelti per rappresentatività degli
obiettivi e per disponibilità di aggiornamento. Va
ricordato che l’insieme delle metriche e indicatori di
riferimento della Traiettoria sarà oggetto di confronto,
con gli stakeholder e gli aderenti, e potrà essere
aggiornato, in virtù di tale confronto, dell’evoluzione
degli scenari e delle progettualità proposte.
METRICA INDICATORE
Connettività digitale
Percentuale delle amministrazioni comunali che dispongono di accesso a banda ultralarga sul totale delle amministrazioni comunali
Numero di Comuni con dotazione di wi-fi pubblico
Percentuale di abbonamenti a banda ultra larga (>= 30Mbps) sugli abbonamenti a banda larga95
Competenze digitali
Percentuale di utenti Internet sugli individui in età 16-7496
Percentuale di cittadini con competenze di base in almeno una delle quattro dimensioni digitali (informazione, comunicazione, creazione di contenuti o problem-solving)97
Offerta di servizi digitali
Percentuale degli utenti Internet (età 16-74) che scambia con la PA moduli compilati online, nel corso dell’ultimo anno98
Numero di Comuni con servizi pienamente interattivi in percentuale sul totale dei Comuni con sito web
Open Government Index su trasparenza, partecipazione e collaborazione nelle politiche di coesione
Punteggio DESI su stato Open Data e riuso PSI99
Punteggio DESI su disponibilità di moduli della PA pre-compilati100
Punteggio DESI su disponibilità di servizi che possono essere eseguiti totalmente online101
Tabella 24: Metriche e indicatori di riferimento per la Traiettoria “Government”.
Ambiti di Intervento
Stante le sfide sociali che caratterizzano il settore o i
settori interessati dalla Traiettoria e gli obiettivi che il
Cluster intende perseguire in risposta a tali sfide, gli
ambiti su cui si propone di intervenire sono:
▪ amministrazione digitale, che, attraverso la
dematerializzazione documentale, la
digitalizzazione di processi interni
all’amministrazione, lo switch-off digitale nei
servizi al cittadino/impresa, l’introduzione di
nuove modalità di accesso ai servizi online,
permette di ridurre i costi della macchina
amministrativa e migliorare la qualità
dell’interazione con il cittadino, le imprese e
gli altri enti, senza trascurare gli effetti positivi
sugli impatti ambientali dei processi della PA;
94 http://www.opencoesione.gov.it 95 Indicatore Subscriptions to Fast BB, Fonte: DESI
96 Indicatore Internet Users, Fonte: DESI
97 Indicatore Basic digital skills, Fonte: DESI
▪ open data e trasparenza, che, attraverso la
valorizzazione del patrimonio informativo
pubblico e la sua pubblicazione in formato
aperto, permette di aumentare il grado di
soddisfazione dei cittadini nei confronti
dell’amministrazione pubblica, sviluppare
nuove opportunità di business per i cittadini e
le imprese, favorire il dialogo pubblico-privato
e, in generale, aumentare la qualità percepita
dei servizi amministrativi;
▪ partecipazione sociale, che, attraverso
strumenti e iniziative di informazione,
comunicazione, coinvolgimento e ingaggio
del cittadino, permette di attivare canali di
comunicazioni efficaci con il cittadino, di
abilitare modelli di co-progettazione e co-
produzione di servizi pubblico-privato, con
relativo impatto sia sulla soddisfazione
98 Indicatore eGovernment users, Fonte: DESI
99 Indicatore Open Data, Fonte: DESI 100 Indicatore Pre-filled forms, Fonte: DESI
101 Indicatore Online service completion, Fonte: DESI
155
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
dell’utente sia sull’efficienza della macchina
amministrativa;
▪ pianificazione, che, attraverso l’adozione di
strumenti di supporto alle decisioni nella
gestione di infrastrutture e risorse, sia nel
breve sia nel medio-lungo periodo, permetta
una valutazione ex-ante dell’efficacia delle
misure, riducendo gli sprechi e i costi della
macchina amministrativa;
▪ infrastrutturazione ICT, che, attraverso il
ricorso alle tecnologie dell’informazione e
della comunicazione nella gestione di dati,
asset e processi interni all’ente, permette di
ridurre i costi della macchina amministrativa e
di migliorare la qualità dell’interazione con il
cittadino, le imprese e gli altri enti, creando
anche le basi per un accesso più diffuso ai
1. Strumenti per la comunicazione, la condivisione di informazioni e la partecipazione sociale attiva: si tratta di piattaforme di condivisione informazioni, attraverso canali digitali quali web e social network, che permettano una rilevante capillarità di diffusione delle informazioni relative ai servizi della Pubblica Amministrazione ma anche alla gestione del territorio e delle iniziative locali, una comunicazione bidirezionale con il cittadino, abilitando anche lo scambio di dati / contenuti provenienti dagli utenti, nonché la visualizzazione di informazioni.
2. Strumenti di supporto alle decisioni per la programmazione strategica di medio-lungo periodo delle pubbliche amministrazioni, sia in materia di politiche di trasformazione del territorio e di sviluppo su settori verticali sinergici, sia in materia di riorganizzazione dei processi della macchina amministrativa, ivi inclusi i processi di sensibilizzazione, formazione e crescita degli amministratori sulle tematiche legate all’innovazione.
3. Piattaforme per la raccolta, gestione e restituzione di Open Data messi a disposizione da enti pubblici, aziende, organismi di ricerca e cittadini.
4. Piattaforme per la condivisione, l’interoperabilità semantica e l’accesso controllato di dati e servizi tra amministrazioni, cittadini e imprese, anche basate su cloud.
5. Piattaforme per la modellazione, orchestrazione ed esecuzione di processi complessi che coinvolgono diversi attori della PA, cittadini e aziende. L’implementazione comporterà una profonda revisione dei processi interni alla PA per accompagnare nella maniera più efficace possibile il passaggio da un approccio “documentale” alla trasformazione digitale.
6. Piattaforme e nuove modalità per il finanziamento collettivo di servizi pubblici e la realizzazione di progetti per la comunità (per es. crowdfunding civico, bilancio partecipato, partenariato pubblico-privato, project financing, public procurement).
7. Piattaforme che consentano la creazione di marketplace applicativi aperti, che, sfruttando la quantità crescente di dati (per es. provenienti da sensori, open data) mettano a disposizione interfacce di programmazione (Application Programming Interface – API) a sviluppatori, startup, imprese, per rispondere a esigenze della pubblica amministrazione e sviluppando così un ecosistema aperto che faccia da volano allo sviluppo economico del territorio.
156
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
servizi digitali per le comunità intelligenti,
senza trascurare gli effetti positivi sugli
impatti ambientali dei processi della PA.
Le priorità di ricerca e innovazione
Si delineano di seguito le priorità di ricerca e
innovazione per la Traiettoria “Government”, da
intendersi come le soluzioni tecnologiche/applicative
che, declinate negli ambiti di intervento, costituiscono
strumenti chiave per raggiungere gli obiettivi in
risposta alle sfide sociali.
In Tabella 25 si riporta la corrispondenza tra soluzioni tecnologiche/applicative e gli ambiti di intervento in cui possono
essere declinate.
Ambiti / Soluzioni 1 2 3 4 5 6 7
Amministrazione digitale
Open Data e trasparenza
Partecipazione sociale
Pianificazione
Infrastrutturazione ICT
Tabella 25: Corrispondenza tra soluzioni tecnologiche/applicative e ambiti di intervento della Traiettoria “Government”.
Maturità Tecnologica e Livello di Replicabilità
La Figura 19 riporta una rappresentazione grafica,
appositamente elaborata dal Cluster Smart
Communities, che aggrega la dimensione tecnologica
e le prospettive di mercato delle soluzioni
tecnologiche/applicative chiave per lo sviluppo della
Traiettoria.
I diversi livelli di maturità tecnologica identificano: a)
soluzioni ancora in fase di ricerca di base di cui è ancora
necessario una validazione tecnologica del concept
(Concept Validation); b) soluzioni di cui vi è già stata
una validazione tecnologica e sono ora in fase di
sviluppo sperimentale (Technology proof); c) soluzioni
per le quali si è in fase di implementazione con casi
d’uso dimostrativi sviluppati in condizioni e ambienti
reali (Demonstration operating environment). Il livello
di replicabilità intende indicare una stima della
complessità di intervento nel riutilizzare soluzioni
tecnologiche in contesti diversi.
Come si evince, le soluzioni in ambito Government
presentano un buon livello di maturità tecnologica (e
prospettive di ridotti time-to-market) e buone
potenzialità di replicabilità in diverse realtà urbane. In
particolare, si osserva una forte spinta di sviluppo verso
piattaforme per la partecipazione sociale attiva (e-
participation) che sfruttino l’utilizzo di social media e di
contenuti autoprodotti dagli utenti e condivisi in
tempo reale.
157
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
Figura 19: Maturità tecnologica e livello di replicabilità – Government (Fonte: Elaborazione Cluster SmartCommunitiesTech).
Scenari di sviluppo della traiettoria
In risposta alle forti esigenze di rinnovamento dei
processi amministrativi, si delineano di seguito alcuni
scenari chiave di sviluppo del tema Government per le
Smart Communities, in un orizzonte di medio periodo.
Amministrazione digitale
Le ICT saranno diffusamente utilizzate per il
trattamento di dati e informazioni e per la
digitalizzazione dei processi della pubblica
amministrazione, sia nella gestione dei flussi
interni sia nella collaborazione con altri enti; le
opportunità di riorganizzazione dei processi
verranno attentamente vagliate attraverso una
modellazione degli stessi, per comprendere
come e dove poter fare efficienza e progettare
adeguati sistemi di supporto; la
dematerializzazione rappresenterà una pratica
concreta e permetterà la riduzione dei costi dei
processi amministrativi.
Cittadini e imprese, dotati di un’identità digitale,
avranno la possibilità di accedere in maniera
diffusa, efficace ed efficiente a servizi online
appositamente progettati e realizzati, la cui
qualità sarà stata verificata; la digitalizzazione dei
servizi sarà estesa a diversi ambiti di interesse,
dalla sanità (fascicolo sanitario elettronico,
servizi sanitari, telemedicina, …), all’istruzione
(scuola digitale), ai servizi amministrativi
(fatturazione elettronica, catasto informatizzato,
certificati anagrafici, …); l’accesso a tali servizi
sarà semplice e inclusivo e i cittadini potranno
scegliere tra diverse modalità e canali di
erogazione dei servizi, in base alle loro
competenze e capacità.
La Pubblica Amministrazione valorizzerà il
patrimonio informativo ai fini di una maggiore
efficacia nell’interazione con i cittadini e
qualità dei servizi digitali erogati, da un lato,
mettendo a fattor comune le informazioni già
disponibili al proprio interno e limitando, quindi,
le duplicazioni nelle richieste ai cittadini,
dall’altro, utilizzando le informazioni a
disposizione per una profilazione e
personalizzazione dell’offerta di servizi al
cittadino.
Saranno attivi canali di informazione stabili e
permanenti sulle opportunità di servizi, iniziative
ed eventi, per affiancare all’offerta di servizi
anche un’effettiva fruizione degli stessi; inoltre, la
Pubblica Amministrazione avrà parte attiva nel
veicolare nel modo più efficace, diffuso e
inclusivo i messaggi chiave per sensibilizzare i
cittadini sulle opportunità e gli impatti di certe
scelte in materia di sostenibilità ambientale,
158
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
economica e sociale per i singoli e per la
comunità.
Si coltiverà la diffusione delle competenze
digitali, non solo a partire dalle giovani
generazioni ma con modalità e canali che
permetteranno di coinvolgere anche le fasce a
rischio di esclusione, ove possibile sfruttando la
collaborazione e la connessione generazionale.
Attraverso le scuole la Pubblica Amministrazione
giocherà un ruolo chiave, abilitando la diffusione
delle competenze dalle nuove generazioni di
studenti alle famiglie. Le giovani generazioni
saranno accompagnate nel loro percorso di
formazione, con una particolare attenzione
all’utilizzo etico della rete Internet e degli
strumenti come i social network, come parte
integrante della crescita e dello sviluppo di
competenze digitali, non solo per la cittadinanza,
ma anche per i decisori e per gli operatori
pubblici, nell’ottica di rendere il più possibile
efficace il processo di innovazione.
La Pubblica Amministrazione integrerà
efficacemente le istanze di governance, sviluppo
smart e coinvolgimento attivo dei cittadini sia
nella gestione operativa della città sia in una
programmazione strategica di politiche di
sviluppo. La Pubblica Amministrazione potrà
contare su strumenti per la pianificazione di
breve periodo, per cui gli operatori avranno a
disposizione sistemi di monitoraggio e controllo
dei diversi verticali della città (quali mobilità,
sicurezza, gestione territorio) in grado di
integrare le diverse dimensioni e tenere conto
degli impatti relativi delle linee di intervento. Per
la pianificazione di medio-lungo periodo i
decisori potranno contare su strumenti a
supporto delle decisioni, per la risoluzione
integrata di problemi sociali di scala urbana e
metropolitana e per supportare lo sviluppo del
consenso; potranno effettuare una valutazione
ex-ante delle azioni da intraprendere e degli
scenari futuri, tenendo conto dei benefici
economici, sociali e ambientali e degli impatti
potenziali sulla comunità.
Per assicurare la coerente e integrata esecutività
lungo tutto il processo decisionale, strategico,
amministrativo, normativo e di erogazione dei
servizi fino al cittadino-utente finale, si
svilupperanno processi e strumenti sempre più
flessibili e maggiormente adattativi, in grado di
reagire più rapidamente ed efficacemente alla
rapidità di cambiamento dei contesti, in
particolare quelli urbani, riducendone le frizioni e
offrendo soluzioni più in sincrono con le reali
esigenze dei propri abitanti.
Cittadinanza attiva
La pubblica amministrazione avrà strumenti e
competenze per ascoltare le esigenze dei
cittadini e permetterne una piena partecipazione
nella fase di progettazione dell’offerta di servizi in
risposta a tali esigenze e delle migliori modalità di
erogazione; l'ascolto delle esigenze sarà alla base
della progettazione di nuovi servizi e della
gestione di quelli esistenti, al fine di
massimizzarne la ricaduta in termini di
opportunità per la comunità e di miglioramento
della qualità della vita. Si ridurrà così il divario tra
offerta e fruizione di servizi perché quelli messi a
disposizione saranno anche quelli richiesti dai
cittadini e veicolati attraverso i giusti canali.
La relazione tra amministrazione e cittadini sarà
molto più stretta, sperimentando in maniera
efficace tutti i livelli di interazione, partendo
dall'informazione per passare alla comunicazione
e scambio di informazioni e arrivare al vero e
proprio coinvolgimento attivo nella
progettazione e produzione di servizi. I cittadini
saranno essi stessi parte di una comunicazione
attiva e bidirezionale con la PA, sviluppando la
capacità e l'interesse a raccogliere e scambiare
dati e informazioni con la pubblica
amministrazione, che avrà così l'opportunità di
conoscere meglio e in maggiore dettaglio lo stato
del territorio, le esigenze dei cittadini e l'utilizzo
ed efficacia dei servizi a disposizione della
comunità. Ciò sarà accompagnato da una
progressiva diffusione delle competenze digitali
ma anche da una piena integrazione delle diverse
modalità di comunicazione, in modo da non
escludere alcuna categoria dal dialogo con
l'amministrazione e tra cittadini.
Le reti tra cittadini saranno una realtà concreta
e integrata con la PA, costituiranno un canale
per dare voce alle esigenze della cittadinanza,
giocheranno un ruolo di intermediazione dei
bisogni dei singoli individui e saranno in grado di
complementare l'offerta di servizi pubblici
attraverso iniziative, interventi e servizi
pienamente riconosciuti e non sovrapposti a
quelli della PA; i cittadini avvieranno processi di
progettazione “dal basso” e saranno in grado di
coinvolgere proattivamente la pubblica
amministrazione segnalando problemi e
proponendo soluzioni.
159
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
I servizi non saranno più totalmente ed
esclusivamente in carico al soggetto pubblico,
ma si attiveranno reti di collaborazione
pubblico-privato per la progettazione e la
produzione di servizi, che permetteranno di
soddisfare un maggior numero di esigenze e di
migliorare la qualità della vita dei cittadini a
parità di risorse a disposizione delle
amministrazioni; il percorso di collaborazione tra
amministrazione e cittadini sarà pienamente
regolamentato e il più possibile inclusivo, al fine
di non discriminare alcun soggetto nella volontà
di prendere parte ai processi della PA e di
collaborare all’erogazione di servizi. Il cittadino
potrà essere coinvolto in maniera attiva, non solo
come utilizzatore dei servizi, ma come
stakeholder e attore economico e privato in
grado di erogare servizi e fare investimenti.
Dagli Open Data agli Smart Data
La Pubblica Amministrazione valorizzerà il
patrimonio informativo pubblico, condividendo
un numero sempre maggiore di Open Data,
agevolandone la fruizione attraverso modalità e
formati di condivisione di semplice accesso e
promuovendone l’utilizzo con campagne di
sensibilizzazione volte a favorire un uso sociale
ed economico del dato. Grazie a tali azioni la PA
non sarà solo in grado di generare valore al suo
interno, ma anche di generare impatti rilevanti
sulla collettività, contribuendo al miglioramento
della qualità di vita dei cittadini che possono
utilizzare i dati, condividerli, aggiornarli, secondo
meccanismi partecipativi e di scambio con
l’amministrazione.
Il patrimonio informativo pubblico sarà
arricchito attraverso l’integrazione con dati
provenienti da altre amministrazioni (in ottica di
riuso e valorizzazione), nonché con i dati generati
da reti di sensori o dispositivi distribuiti sul
territorio (Internet of Things) o dagli utenti della
rete, integrati con i dati operazionali e strutturati
dei sistemi, i dati non strutturati derivati da
processi di dematerializzazione, i dati
multimediali, le basi dati territoriali e statistiche.
Tutto ciò sarà reso possibile dall’interoperabilità
semantica garantita dalle piattaforme.
L’opportunità legata alla valorizzazione del
patrimonio informativo pubblico verrà colta
come volano di crescita economica da parte
della Pubblica Amministrazione, per cui si
evolverà dal concetto di “government data” al
concetto di Smart Data, in grado di capitalizzare
il valore derivante dall’aggregazione di fonti di
informative eterogenee in logica di Big Data (solo
in parte di provenienza pubblica) al fine di trarne
soluzioni utili sia alla migliore gestione della cosa
pubblica e al servizio dei cittadini, sia alla
realizzazione di un ecosistema digitale
partecipato pubblico-privato.
Si promuoverà, ove possibile, l’accesso e la
condivisione dei dati a terze parti per lo
sviluppo di applicazioni e servizi innovativi. Con
una strategia di condivisione del patrimonio
informativo pubblico non solo orientata alla
trasparenza ma sensibile alle opportunità di
ricadute economiche e di business, le pubbliche
amministrazioni stimoleranno l’utilizzo di dati
aperti come materia prima per la produzione di
beni e servizi del mondo digitale e, quindi, come
un'opportunità per l'imprenditore e per lo
startupper che, raccogliendo le informazioni su
un dato settore, potranno sviluppare nuovi servizi
e creare nuovi modelli di business a partire dai
dati grezzi disponibili gratuitamente.
La Pubblica Amministrazione sarà in grado di
valorizzare il patrimonio informativo pubblico
anche nella gestione dei propri processi interni,
in particolare sia nella gestione operativa e
pianificazione di breve periodo della città sia per
una programmazione strategica di politiche di
sviluppo. Dall’utilizzo diretto dei dati pubblici per
processi decisionali, la Pubblica Amministrazione
sarà in grado di sviluppare nuove competenze e
di affinare modalità e contenuti del patrimonio
informativo condiviso al pubblico.
In Tabella 26 si riporta la corrispondenza tra gli ambiti
di intervento e gli scenari di sviluppo.
160
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Ambiti / Scenari Amministrazione digitale Cittadinanza attiva Dagli Open Data agli
Smart Data
Amministrazione digitale
Open Data e trasparenza
Partecipazione sociale
Pianificazione
Infrastrutturazione ICT
Tabella 26: Corrispondenza tra gli ambiti di intervento e gli scenari di sviluppo della Traiettoria “Government”.
Allineamento con le programmazioni esistenti
In Tabella 27 sono riportati gli elementi di allineamento
della Traiettoria con le principali programmazioni
esistenti a livello europeo, nazionale e regionale.
L’elenco riportato, che non si propone di essere
esaustivo, ha l’obiettivo di evidenziare le sinergie con i
temi chiave e le relative opportunità di finanziamento
dello sviluppo di ricerca e innovazione.
In particolare, la Traiettoria “Government” evidenzia
allineamenti con le programmazioni operative in
relazione a102:
a) OT2 – “Migliorare l’accesso, l’utilizzo e la
qualità delle TIC”, in materia di: 1) supporto
all’infrastrutturazione di rete per la banda
ultralarga per la riduzione del divario digitale;
2) digitalizzazione dei processi
amministrativi e diffusione di servizi digitali
pienamente interoperabili, su temi quali
l’innovazione dei processi interni dei vari
ambiti della Pubblica Amministrazione (per
esempio “open government, giustizia civile,
prevenzione e lotta alla corruzione, soluzioni
integrate per le smart cities and
communities”, nonché “interventi per
assicurare l’interoperabilità delle banche dati
pubbliche”); 3) il potenziamento della
domanda di ICT di cittadini e imprese in
termini di utilizzo dei servizi online, inclusione
digitale e partecipazione civica in rete (open
government), con particolare riferimento ai
102 Le sinergie evidenziate fanno riferimento ai risultati attesi per
azione, così come riportati nell’Allegato I dell’Accordo di
Partenariato 2014-2020. Per l’allineamento con le declinazioni
cittadini svantaggiati e alle aree interne e
rurali (OT2);
b) OT11 – “Rafforzare la capacità istituzionale
delle autorità pubbliche e delle parti
interessate e promuovere un
amministrazione pubblica efficiente”, in
materia di: 1) aumento della trasparenza e
interoperabilità nonché dell’accesso ai dati
pubblici; 2) miglioramento delle prestazioni
della pubblica amministrazione, su temi
quali lo sviluppo di competenze digitali, la
qualificazione ed empowerment delle
istituzioni, degli operatori e degli
stakeholders, il rafforzamento e
qualificazione della domanda di innovazione
della PA (impiego del Pre-commercial public
procurement); 3) miglioramento
dell'efficienza e della qualità delle
prestazioni del sistema giudiziario; 4)
aumento dei livelli di integrità e di legalità
nell’azione della Pubblica Amministrazione; 5)
miglioramento della governance multilivello
e della capacità amministrativa e tecnica
delle pubbliche amministrazioni nei
programmi d’investimento pubblico, su temi
quali il miglioramento delle capacità di
programmazione e di progettazione delle
politiche pubbliche.
che i territori hanno dato agli obiettivi tematici si rimanda ai
documenti delle singole programmazioni regionali.
161
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
TS5: GOVERNMENT
AMBITI DI
INTERVENTO
Amministrazione digitale
Open Data e trasparenza
Partecipazione sociale
Pianificazione
Infrastrutturazione ICT
PROGRAMMAZIONI ESISTENTI
EU H2020 – Inclusive, innovative and reflective societies
IT PON – Governance
PON – Città Metropolitane
REG POR – OT2: Migliorare l’accesso, l’utilizzo e la qualità delle TIC
POR – OT11: Rafforzare la capacità istituzionale delle autorità pubbliche e delle parti interessate e
promuovere un’amministrazione pubblica efficiente
Classificazione ANCI
Government
Planning
People
Economy
Tabella 27: Elementi di allineamento della Traiettoria con le principali programmazioni esistenti.
162
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
APPROFONDIMENTI
La Strategia per la Crescita Digitale 2014-2020
La Strategia di Crescita Digitale 2014-2020 è stata
approvata dal Consiglio dei Ministri del 3 marzo 2015 insieme
alla Strategia Italiana per la Banda Ultralarga. Entrambe le
strategie sono state definite dall’Agenzia per l’Italia digitale
e dal Ministero dello Sviluppo Economico sotto il
coordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri,
con l’obiettivo di definire i piani necessari per colmare il
ritardo digitale del Paese rispettivamente sul fronte
infrastrutturale e nei servizi, in coerenza con l'Agenda
Digitale Europea. La strategia ha un carattere dinamico, per
essere capace di adattarsi progressivamente agli scenari nel
periodo di riferimento 2014-2020. Si tratta di una strategia
che punta alla crescita digitale di cittadini e imprese, anche
utilizzando le leve pubbliche e che integrerà in modo
sussidiario quanto realizzato o in fase di realizzazione sia nel
settore pubblico, sia nel settore privato. La strategia prevede
la realizzazione di una piena sinergia con altre strategie
pubbliche in essere, sia di pertinenza del governo nazionale
sia di competenza regionale, per mettere utilmente “a
sistema” obiettivi, processi e risultati103. In particolare, la
Strategia per la Crescita Digitale si articola su:
azioni infrastrutturali trasversali, si tratta di
infrastrutture e servizi utili a colmare il grave gap
dell'offerta. Includono il Sistema Pubblico di
Connettività per garantire la connettività e
l’interoperabilità delle pubbliche amministrazioni,
insieme alla predisposizione all’accesso wifi per
tutti gli edifici pubblici (scuole, ospedali e luoghi ad
alta frequentazione, in primis); il progetto Digital
Security per la PA, per aumentare il livello di
sicurezza delle informazioni e delle comunicazioni
digitali e consentire nuovi livelli di servizi per i
cittadini e le imprese; la razionalizzazione del
patrimonio ICT, consolidamento data center e
l’adozione di cloud computing, per attuare la
trasformazione digitale anche all’interno della PA;
il progetto di Servizio Pubblico d’Identità Digitale
(SPID), per garantire a tutti i cittadini e le imprese
un accesso sicuro e protetto ai servizi digitali della
Pubblica Amministrazione e dei soggetti privati che
vi aderiranno, con un elevato grado di usabilità.
piattaforme abilitanti: si tratta di asset chiave per
abilitare lo sviluppo di servizi digitali innovativi con
l’obiettivo di digitalizzare i processi e integrare le
103 Estratto da Comunicato stampa Consiglio dei Ministri del 3 marzo 2015
/ Presidenza del Consiglio - Dipartimento per la programmazione ed il
coordinamento della politica economica
pubbliche amministrazioni, aumentare l’utilizzo di
servizi digitali da parte dei cittadini, nonché
favorire lo sviluppo di nuovi servizi e iniziative
imprenditoriali da parte delle imprese. Le
piattaforme abilitanti comprendono: l’Anagrafe
Nazionale della Popolazione Residente, vale a dire
una banca dati centralizzata che subentrerà alle
Anagrafi comunali e all’Anagrafe degli Italiani
Residenti all’Estero; il sistema per i pagamenti
elettronici PagoPA, che permette a cittadini e
imprese di eseguire i pagamenti in modalità
elettronica, standardizzando il colloquio tra
pubbliche amministrazioni e prestatori di servizi di
pagamento; la fatturazione elettronica, in risposta
all’obbligo dal 2014 per Ministeri, Agenzie Fiscali ed
enti di previdenza ed assistenza sociale di utilizzare
esclusivamente la fatturazione elettronica; Open
Data, per accelerare e semplificare il rilascio e
l’utilizzo di dati aperti da parte della PA; Sanità
digitale, include Fascicolo Sanitario Elettronico,
Ricette Digitali, Dematerializzazione dei referti
medici e delle cartelle cliniche, Prenotazioni
Online; Scuola Digitale, per la digitalizzazione del
sistema scolastico e il miglioramento del rapporto
scuole – famiglie; Giustizia Digitale, per il processo
di trasformazione in ottica digitale della giustizia;
Turismo Digitale, per la digitalizzazione degli
operatori pubblici e privati del settore turistico e il
marketing strategico digitale del prodotto turismo
“Italia”; Agricoltura Digitale, per la semplificazione
amministrativa e l’innovazione del settore.
programmi di accelerazione: si tratta di
programmi a supporto delle azioni di cui sopra, volti
a innovare il rapporto cittadini/imprese con la
pubblica amministrazione, migliorando l’accesso ai
servizi pubblici, attraverso una piattaforma unica,
usabile e accessibile in un’ottica user - centred e
fruibile anche in mobilità (Italia Login); promuovere
la trasformazione delle città e dei territori e il loro
uso sostenibile e innovativo da parte di cittadini e
imprese (Smart City and Communities); rafforzare il
“sistema di competenze” del paese per favorire la
diffusione della cultura digitale, migliorare il
benessere sociale e l’inclusione dei cittadini, la
competitività delle imprese, e lo sviluppo di un
contesto favorevole all’imprenditoria innovativa
(Coalizione per le Competenze Digitali).
163
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
La valorizzazione del patrimonio informativo
pubblico
Lo sviluppo della nuova economia fondata sul riutilizzo dei
dati disponibili (Open Data) rappresenta ormai una
consapevolezza a livello globale, come, peraltro, ribadito
anche dalla Carta degli Open Data (Open Data Charter)
approvata durante il G8 del 2013. Il dato pubblico può
diventare uno strumento in grado di favorire la trasparenza e
la partecipazione, di migliorare e creare prodotti e servizi sia
all’interno della PA che per i privati nonché di generare nuova
conoscenza e nuove opportunità.
La trasparenza, il cui adempimento segue le prescrizioni
previste dal dlgs. 33/2013, adottato in attuazione al comma
35 art.1 della legge 190/2012, deve garantire chiarezza per gli
atti pubblici, dando la possibilità di accesso alle informazioni
sui pubblici servizi. Va però sottolineato che la trasparenza è
da intendersi come accessibilità totale sull’organizzazione e
sulle attività svolte, secondo un concetto di piena apertura
del patrimonio informativo pubblico.
I trend attuali vedono la valorizzazione del patrimonio
informativo secondo una duplice direttrice.
da un lato l’apertura dei dati detenuti dalla pubblica
amministrazione secondo i principi sanciti dalla
normativa in materia di pubblicità e trasparenza
(exl D.Lgs. 33/2013) o dalla normativa in materia di
condivisione e riuso dei dati secondo il paradigma
degli open data (ex D.Lgs. 36/2006 e smi) che
portano a concetti di accessibilità totale
sull’organizzazione e sulle attività svolte dagli enti;
dall’altro un fenomeno in rapidissima espansione a
livello mondiale legato all’ Internet of Things e al
mercato dei Big Data, che è destinato a cambiare la
Pubblica Amministrazione sia per le nuove
tipologie e moli di dati che questa si troverà a
gestire per ottemperare i propri compiti
istituzionali (si pensi ad esempio ai monitoraggi e ai
controlli in ambito energetico, di sicurezza o ai
feedback derivanti dai social media), sia per nuovi i
pattern tecnologici, conoscitivi ed organizzativi che
la pubblica amministrazione dovrà mettere a
disposizione della collettività per perseguire
principi di smart cities/regions e per attuare
fattivamente quei meccanismi partecipativi che
sono alla base dell’open government.
La collaborazione pubblico-privato per lo sviluppo
delle Smart Communities
Nelle nostre comunità, il tema del reperimento delle risorse
per attuare processi di innovazione deriva dalla necessità di
trovare un giusto equilibrio tra il soddisfacimento dei bisogni
della cittadinanza e la capacità degli enti pubblici di
autofinanziarsi per rispondere a tali bisogni. Dalle esperienze
del territorio nazionale appare evidente che tali modalità di
finanziamento sono spesso insufficienti e, talvolta, poco
attente a caratteristiche di scalabilità o replicabilità delle
soluzioni su altri territori. L’apertura alla collaborazione
pubblico-privato risulta evidentemente un elemento chiave,
da un lato, per superare la scarsa disponibilità di risorse
finanziarie pubbliche, dall’altro, per allargare la visione su
progetti sostenibili, scalabili e replicabili in altri contesti
territoriali. Tra gli strumenti di collaborazione fra pubblico e
privato si possono annoverare:
Pre-Commercial Procurement. Gli appalti pre-
commerciali sono appalti pubblici innovativi
finalizzati alla conclusione di contratti di ricerca e
sviluppo con soggetti privati, attivati prima della
fase di commercializzazione di un determinato
prodotto o servizio. Questa tipologia di
finanziamento permette di stimolare la nascita di
nuovi prodotti/servizi in una logica bottom up e
collaborativa e di stimolare servizi pubblici
sostenibili e di elevata qualità.
Partenariati pubblici privati (PPP). Le PPP sono
un utile crescente mezzo per realizzare progetti,
tradizionalmente erogati dal settore pubblico, in
modo economicamente più efficiente e
sostenibile. Sono meccanismi di cooperazione tra
il settore pubblico e quello privato per soddisfare
le esigenze della cittadinanza attraverso
un’adeguata ripartizione delle risorse, dei rischi e
dei benefici.
Project Financing. Il ricorso al Project Financing,
attraverso differenti modalità di attuazione,
permette la collaborazione tra il pubblico e il
privato grazie all’affidamento ad un soggetto
privato, da parte del soggetto pubblico,
dell’attuazione di un progetto relativo a opere
pubbliche o di pubblica utilità e della gestione dei
relativi servizi. La finanza di progetto
prevedendo il coinvolgimento del settore privato
oltre che nelle attività di finanziamento, anche
nelle attività di realizzazione e gestione delle
infrastrutture e di servizi di utilità pubblica,
consente di incrementare la dotazione
infrastrutturale di un territorio riducendo l’onere
a carico della finanza pubblica.
164
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Social impact investing. La finanza a impatto
sociale sostiene investimenti (Social Impact
Fund, Social Impact Bond, ecc) legati a progetti
con obiettivi sociali ben misurabili e capaci di
generare un ritorno economico per gli investitori.
Le amministrazioni italiane, cosi come già
avviene a ritmo crescente nel resto d’Europa,
potrebbero far ricorso a questo innovativo
strumento di ingegneria finanziaria per
recuperare risorse finanziarie volte a sostenere
attività imprenditoriali con ricadute positive di
impatto sociale e redditività del capitale
investito.
Crowdfunding Civico. Si tratta di un
finanziamento collettivo di opere e progetti
pubblici effettuato da cittadini, organizzazioni e
società private, talvolta in match funding con le
stesse amministrazioni. Il ricorso a tale
strumento finanziario può avvenire nel momento
in cui vi è scarsità di finanziamenti da parte dei
governi ma una grande forza della soluzione
progettuale in termini di impatto sul territorio e
sulla comunità tale da permettere un
coinvolgimento e una partecipazione di tutti alla
realizzazione dell’idea.
165
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
Salute e benessere
166
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Alla TRAIETTORIA SALUTE E BENESSERE hanno contribuito:
SARA LUISA MINTRONE, VERONICA MORETTI, ROBERTO ONGARO (DEDALUS) • VALENTINO MORETTO (BEMINT) • SOFIA MOSCI
(CAMELOT BIOMEDICAL SYSTEMS) • GIAMPAOLO ARMELLIN, DARIO BETTI (CRG-GPI) • CHRISTIAN MICHELETTI (ECAMRICERT)
• FRANCO D'URSO (EMISFERA) • FILIPPO FERRARIS (ENERBRAIN) • LUCIA BONELLI (ENGINEERING) • QUINTO FABBRI
(ERICSSON) • FRANCO BERTORA (ESALIFE) • ALESSANDRO BREDA (FASTWEB) • TOMMASO RICCA (FINSOFT) • PIERPAOLO DI
BITONTO (GRIFO MULTIMEDIA) • CRISTIANA DEGANO (GRUPPO SIGLA) • SUSANNA SUDATI (INTECS) • GIANPIERO CAMILLI
(NOEMALIFE) • ANGELA GIANNETTI, SIMONE PISTIS (PROGETTI DI IMPRESA) • ARIANNA MOTTA (SIA) • MARICA LO PORTO
(SMARTEC) • FABRIZIO GALLANTE (SOGES) • IVAN PORRO (SURGIQ) • LUIGI MIRACOLI (TECHFIN)
ROBERTA CHIARINI, GIANLUCA D'AGOSTA (ENEA)
SARA PISANO (CHICO - CLUSTER OF HEALTH INNOVATION AND COMMUNITY)
COSIMO MUSCA (CLUSTER SCC LOMBARDIA) • DONATELLA PICCIONE (LAZIO INNOVA) • GIANMARCO PIOLA, BARBARA PRALIO
(TORINO WIRELESS)
167
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
Contesto di riferimento
L’invecchiamento della popolazione, il conseguente
aumento dell’incidenza di patologie croniche e del
rischio di esclusione sociale da una parte e l’impatto
prevedibilmente crescente dei flussi migratori
dall’altra, determinano un forte aumento della
pressione sui settori sanitari e assistenziali, a parità - se
non diminuzione - di risorse disponibili. È dunque,
necessario un cambio di paradigma che consenta di
garantire la qualità e al contempo la sostenibilità dei
sistemi. Fra gli ambiti di intervento principali si
annoverano la prevenzione, la gestione, la cura e il
trattamento di malattie croniche, della disabilità e
delle perdite di funzionalità, nonché il miglioramento
della qualità dei servizi di assistenza, il monitoraggio
della spesa farmaceutica e il monitoraggio della spesa
socio-sanitaria e dei costi sociali dei processi di presa in
carico multidisciplinare. Le Tecnologie
dell’Informazione e della Comunicazione possono
giocare un ruolo fondamentale nell'individuazione,
comprensione, monitoraggio, mantenimento e
ripristino dei fattori chiave delle condizioni di salute e
benessere dell’individuo, nonché per l’inclusione di
soggetti a rischio di marginalizzazione, fornendo
strumenti idonei ad aumentare e prolungare la durata
del benessere fisico, sociale e mentale dei singoli. I
sistemi tecnologici di comunicazione possono essere la
chiave di volta per il passaggio obbligato dalle strategie
di mera produzione-distribuzione di servizi a strategie
di “Presa in carico e Cura”.
Il “Rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile
(BES2014)”104 afferma che in Italia le condizioni di
salute fisica sono migliorate negli ultimi anni e il livello
di speranza di vita è tra i più elevati del mondo (80,1
anni per gli uomini e 84,7 per le donne). Sono ancora
molto diffusi alcuni comportamenti che rappresentano
un rischio per la salute: l’eccesso di peso non
diminuisce (nel 2014, il 46,4% delle persone con più di
18 anni è in eccesso ponderale: più di un terzo della
popolazione adulta, ovvero il 36,2%, è in sovrappeso e
104 Progetto per misurare il benessere equo e sostenibile, nato da
un’iniziativa congiunta del Cnel e dell’Istat, si inquadra nel dibattito
internazionale sul “superamento del Pil”, alimentato dalla consapevolezza
che i parametri sui quali valutare il progresso di una società non possano
una persona su dieci, pari al 10,2%, è obesa), il tasso di
sedentarietà continua ad essere alto (i sedentari sono il
39,9% della popolazione nel 2014), il consumo di frutta
e verdure resta al di sotto delle quantità raccomandate.
L’abitudine al fumo e al consumo eccessivo di alcol
hanno visto un trend in diminuzione negli ultimi anni (i
fumatori sono passati dal 20,9% nel 2013 al 19,5% nel
2014; mentre la popolazione con comportamenti a
rischio nel consumo di alcol è pari al 15,2% della
popolazione nel 2014). Preoccupa l’aumento
dell’incidenza di alcune patologie oncologiche
prevenibili, come il tumore al polmone (tra il 2003 e il
2013 è aumentata di circa il 18,0% l’incidenza tra le
donne mentre, nello stesso periodo, si è ridotta del
23,3% tra gli uomini), il tumore alla mammella (10%) e
al colon retto (7%) tra gli uomini. È anche importante
focalizzare l’attenzione sulla popolazione over 65 e le
iniziative di invecchiamento attivo visto che, nel 2015,
in Italia gli anziani sono stati 13,4 milioni (22% del
totale della popolazione) ed è previsto che il numero
toccherà una quota di quasi 21 milioni (32,6%) nel
2065.
Per quanto riguarda il benessere, la soddisfazione dei
cittadini italiani nei confronti della vita continua ad
essere mediamente elevata, anche se la ancora difficile
situazione di crisi economica e sociale ha peggiorato la
percezione di benessere (benessere psicologico) di
alcuni segmenti di popolazione: popolazione adulta e i
giovani uomini tra 18 e 24 anni.
Obiettivi della traiettoria
In risposta alle sfide sociali legate al miglioramento del
benessere fisico e psichico degli individui e alla
sostenibilità economica dei servizi di assistenza
socio-sanitaria, gli obiettivi specifici che dovranno
perseguire gli sviluppi di ricerca e innovazione proposti
sulla Traiettoria “Salute e Benessere” comprendono:
la riduzione dell’incidenza delle malattie,
aumentando l’aspettativa di vita sana e
indipendente attraverso piani di prevenzione
essere esclusivamente di carattere economico, ma debbano tenere conto
anche delle fondamentali dimensioni sociali e ambientali del benessere,
corredate da misure di diseguaglianza e sostenibilità
[http://www.misuredelbenessere.it/index.php?id=66]
168
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
diffusi e programmi di screening mirati, al fine
di promuovere stili di vita sani, con evidenti
ricadute positive sia sulla qualità di vita del
cittadino, sia sulla spesa sanitaria e, più in
generale, sui costi del Welfare;
l’aumento della continuità assistenziale, con
conseguente riduzione del ricorso
all’ospedalizzazione del paziente portatore di
patologie croniche, abilitando modalità di
controllo remoto del paziente e di
somministrazione guidata dei farmaci,
nonché coinvolgendo i caregiver, le famiglie,
le reti sociali e i punti di riferimento del
territorio (come le farmacie) in un nuovo
modello di assistenza che possa contare sulle
innovazioni della tecnologia, permettendo, da
un lato, l’istituzione di reparti a bassa intensità
di cura a costi contenuti, dall’altro, il
miglioramento degli outcomes e della qualità
di vita del paziente cronico grazie alla
domiciliarizzazione;
il miglioramento dell’inclusione sociale,
agevolando l’accesso ai servizi e attivando le
reti di sostegno sociale;
la sostenibilità del sistema socio-sanitario,
sia rendendo più efficienti le strutture
sanitarie singolarmente e come rete, sia
introducendo nuovi modelli socio-sanitari
integrati in grado di avere un notevole
impatto sulle procedure di valutazione,
pianificazione ed erogazione delle
prestazioni, con conseguente effetto anche
sulla qualità di vita del cittadino-utente, oltre
a migliorare la sostenibilità economica del
sistema;
il coinvolgimento del cittadino per
promuovere un atteggiamento attivo e
responsabile, rendendolo co-produttore del
proprio stato di salute, al fine di creare nella
popolazione la "cultura della salute e del
benessere" in tutte le fasce di età.
Metriche e indicatori di riferimento
La Tabella 28 riporta un elenco non esaustivo di
metriche individuate dal Cluster come rappresentative
degli obiettivi della Traiettoria e di indicatori di
riferimento per la misurazione gli impatti delle azioni
del Cluster, nel suo complesso e in relazione alle
singole progettualità che verranno sviluppate.
OBIETTIVO METRICA INDICATORE105
RIDUZIONE
DELL’INCIDENZA
DELLE MALATTIE
CRONICHE
Valutazione rischio cardiovascolare Percentuale popolazione con MCV>10%
Valutazione ricorso ospedalizzazione malati cronici (Scompenso Cardiaco, Diabete, BPCO)
Tasso ospedalizzazione scompenso per 100.000 residenti (50-74 anni)
Tasso ospedalizzazione diabete per 100.000 residenti (20-74 anni)
Tasso ospedalizzazione BPCO per 100.000 residenti (50-74 anni)
AUMENTO DELLA
CONTINUITÀ
ASSISTENZIALE
Valutazione Servizi ADI % pazienti >65 anni assistiti in modalità ADI
Tasso di ospedalizzazione dei ricoveri oltre 30 gg per 1.000 residenti
% pazienti che effettuano almeno un ricovero ripetuto tra 31 e 180 giorni
MIGLIORAMENTO
DELL’INCLUSIONE
SOCIALE
Valutazione adesione campagne vaccinali su popolazione straniera
Copertura vaccinale per vaccinazioni obbligatorie su popolazione straniera
SOSTENIBILITÀ DEL
SISTEMA SOCIO-SANITARIO
Diffusione strutture di continuità ospedale-territorio (case della salute, AFT, UCCP,...)
Accessi impropri (codici bianchi) al pronto soccorso
Tasso ospedalizzazione per 1.000 residenti std età e sesso
COINVOLGIMENTO
DEL CITTADINO Utilizzo personale di strumenti informativi per la salute
Download di APP dedicate alla salute e benessere
105 MCV - Volume Cellulare Medio; BPCO - Broncopneumopatia Cronica
Ostruttiva; ADI - Assistenza Domiciliare Integrata; AFT - Aggregazioni
Funzionali Territoriali; UCCP - Unità Complesse di Cure Primarie
169
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
OBIETTIVO METRICA INDICATORE105
Utilizzo di strumenti integrati (hardware/software) per l'empowerment dei malati cronici
Dati sull'acquisto di sensoristica indossabile e app a corredo
Tabella 28: Metriche e indicatori di riferimento per la Traiettoria “Salute e Benessere”.
Gli indicatori riportati in Tabella 28, che costituiscono
un sotto-insieme di quelli resi disponibili in modalità
open data106, sono stati scelti per rappresentatività
degli obiettivi e per disponibilità di aggiornamento. Va
ricordato che l’insieme delle metriche e indicatori di
riferimento della Traiettoria sarà oggetto di confronto,
con gli stakeholder e gli aderenti, e potrà essere
aggiornato, in virtù di tale confronto, dell’evoluzione
degli scenari e delle progettualità proposte.
Ambiti di Intervento
Tenendo ferme le sfide sociali che caratterizzano il
settore o i settori interessati dalla Traiettoria e gli
obiettivi che il Cluster intende perseguire in risposta a
tali sfide, gli ambiti su cui si propone di intervenire
sono:
vita indipendente e attiva, che, attraverso lo
sviluppo di ambienti assistivi e strumenti in
grado di potenziare le capacità funzionali e
aumentare l’autonomia di soggetti fragili,
permettano di condurre una vita
indipendente, riducendo il ricorso ai servizi
assistenziali;
promozione stili di vita sani, che, attraverso
il monitoraggio e la profilazione degli stili di
vita, permetta di promuovere presso gli
individui l’adozione di comportamenti che
tutelano il benessere fisico, sociale e mentale,
ivi compresa l’alimentazione e gli effetti sulla
salute, migliorando la qualità di vita e
riducendo il rischio di insorgenza di malattie,
e la definizione e validazione di modelli di
interazione innovativi in grado di migliorare la
capacità degli artefatti tecnologici di essere
usabili dagli utenti finali, in particolare dalla
106 http://www.opencoesione.gov.it
popolazione anziana, e nel contempo
invogliare tutti gli utenti ad un uso ripetuto e
prolungato nel tempo di tali applicazioni;
prevenzione primaria, che, attraverso il
monitoraggio dello stato di salute, sistemi
intelligenti di diagnostica, nonché
l’attenzione al livello di rischio per la salute
indotto dai comportamenti e dagli stili di vita,
riduca l’incidenza delle malattie con
conseguente miglioramento della qualità di
vita dell’individuo e riduzione delle spese di
assistenza sanitaria;
continuità assistenziale, grazie a domotica e
teleassistenza e in generale alle tecnologie
valutate secondo i criteri dell'HTA (Health
Technology Assessment) in grado di
supportare la predisposizione di ambienti
domestici o residenziali che consentano il
monitoraggio remoto di pazienti seguiti a
domicilio, permettendo una
personalizzazione dei servizi di assistenza,
l’adattabilità ai contesti e alle esigenze
dell’utente, migliorandone la qualità di vita e
riducendo le spese di assistenza;
sostenibilità ed evoluzione dei modelli di
business che includano e supportino i servizi
di continuità assistenziale e monitoraggio
secondo un approccio multidimensionale e
multidisciplinare che preveda tariffe
specifiche;
welfare e inclusione, che, attraverso servizi
inclusivi e soluzioni ad elevato livello di
personalizzazione e bassa invasività,
potenzino le capacità funzionali, superando
limiti fisici o cognitivi, permettano l’accesso ai
170
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
1. Strumenti e metodi di monitoraggio e controllo di parametri fisiologici, comportamentali e ambientali: i sistemi acquisiscono in tempo reale i parametri da misurare e analizzano i valori con quelli settati precedentemente, attivando sistemi per la correzione dei valori (aumento di temperatura, umidità dell’ambiente, ecc.) e salvando e inviando l’informazione per creare delle statistiche di comportamento che permettono di analizzare e controllare lo stato delle persone e degli ambienti. È importante tenere in considerazione anche la rilevazione del sintomo, oltre quella del parametro, per poter disegnare dei sistemi in cui la tematica dell’interazione sia centrale, tanto per l’utente che per il caregiver, e in cui vengano attivati servizi di front-end per la gestione delle informazioni.
2. Applicazioni e servizi per aumentare l’autonomia o rendere possibile una vita indipendente e attiva; per esempio soluzioni e dispositivi indossabili, facili da utilizzare e trasportare per la misurazione del battito cardiaco, il livello di zucchero nel sangue, ecc. che inviano informazioni a centraline mediche per il controllo e l’assistenza remota.
3. Strumenti e servizi personalizzati per la promozione di uno stile di vita sano: informando e coinvolgendo tutti gli stakeholder del settore in iniziative e campagne volte a divulgare e insegnare la cultura della salute (esercizio fisico, alimentazione corretta, controlli medici, ecc.).
4. Piattaforme ICT a supporto della gestione della salute in grado di facilitare condivisione, scambio e collaborazione: si tratta di piattaforme e servizi, abilitati da Internet, dedicati ai soggetti fragili, alle famiglie e ai caregiver, ma più in generale in grado di abilitare la collaborazione fra tutti gli attori del processo di cura ed assistenza, utili per facilitare lo scambio di informazioni tra cittadini e clinici, attivare e integrare le reti di volontariato, dare visibilità alla domanda e all’offerta di servizi.
servizi e abilitino equa partecipazione sociale
a soggetti a rischio di marginalizzazione.
In linea generale rispetto alla traiettoria Salute e
Benessere, e in sinergia con alcuni elementi della
traiettoria Government, va evidenziata l’importanza di
elevare sempre più il livello di qualità di cura –
attraverso tecnologie e servizi capaci di rendere più
efficienti le strutture sanitarie – e di generare nuovi
modelli di gestione della sanità e di erogazione dei
servizi – come il modello concierge focalizzato
sull’ottimizzazione del rapporto e dell’interazione con
il cittadino-paziente – coinvolgendo altri stakeholder,
come ad esempio la scuola o il luogo di lavoro,
portando così il cittadino a diventare co-produttore del
proprio stato di salute.
Le priorità di ricerca e innovazione
Si delineano di seguito le priorità di ricerca e
innovazione per la Traiettoria “Salute e Benessere”, da
intendersi come le soluzioni tecnologiche/applicative
che, declinate negli ambiti di intervento, costituiscono
strumenti chiave per raggiungere gli obiettivi in
risposta alle sfide sociali.
In Tabella 29 si riporta la corrispondenza tra soluzioni tecnologiche/applicative e gli ambiti di intervento in cui possono essere declinate.
Ambiti /Soluzioni 1 2 3 4
Vita indipendente e attiva
Promozione stili di vita sani
Prevenzione primaria
Continuità assistenziale
Sostenibilità ed evoluzione dei modelli di business
Welfare e inclusione
Tabella 29: Corrispondenza tra soluzioni tecnologiche/applicative e ambiti di intervento della Traiettoria “Salute e Benessere”.
171
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
Maturità Tecnologica e Livello di Replicabilità
La Figura 20 riporta una rappresentazione grafica,
appositamente elaborata dal Cluster Smart
Communities, che aggrega la dimensione tecnologica
e le prospettive di mercato delle soluzioni
tecnologiche/applicative chiave per lo sviluppo della
Traiettoria.
I diversi livelli di maturità tecnologica identificano: a)
soluzioni ancora in fase di ricerca di base di cui è ancora
necessario una validazione tecnologica del concept
(Concept Validation); b) soluzioni di cui vi è già stata
una validazione tecnologica e sono ora in fase di
sviluppo sperimentale (Technology proof); c) soluzioni
per le quali si è in fase di implementazione con casi
d’uso dimostrativi sviluppati in condizioni e ambienti
reali (Demonstration operating environment). Il livello
di replicabilità intende indicare una stima della
complessità di intervento nel riutilizzare soluzioni
tecnologiche in contesti diversi.
Come si evince, le soluzioni in ambito salute e
benessere presentano un avanzato livello di maturità
tecnologica (e prospettive di ridotti time-to-market) e
buone potenzialità di replicabilità in diverse realtà
urbane. In particolare, si osserva una forte spinta di
sviluppo verso strumenti e metodi di monitoraggio e
controllo di parametri fisiologici, comportamentali e
ambientali nonché verso strumenti e servizi
personalizzati per la promozione di uno stile di vita
sano. È indispensabile agire sui modelli organizzativi a
supporto di queste nuove tecnologie, aspetto che è
stato finora spesso trascurato dai progetti sperimentali
avviati a vario titolo. È quindi, opportuno, aprire una
riflessione sull’integrazione socio-sanitaria come
modello ecosistemico, come un sistema complesso di
interazioni e relazioni che presuppone tre concetti:
Integrazione, Comunicazione, Processo/Percorso di
Cura (che coinvolge sia la componente clinico-
assistenziale che quella organizzativa e gestionale).
Figura 20: Maturità tecnologica e livello di replicabilità – Salute e Benessere (Fonte: Elaborazione Cluster SmartCommunitiesTech).
172
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Scenari di sviluppo della traiettoria
In risposta alle sfide sociali legate al miglioramento
della qualità di vita dell’individuo e alla sostenibilità
economica dei sistemi di cura, si delineano di seguito
alcuni scenari chiave di sviluppo della mobilità per le
Smart Communities, in un orizzonte di medio periodo.
Stili di vita intelligenti
I cittadini avranno la possibilità di monitorare i
propri parametri fisiologici attraverso strumenti
e dispositivi portatili, anche indossabili, di
semplice utilizzo, facile interpretazione e non
invasivi, che permetteranno loro di tenere sotto
controllo lo stato di salute senza interferenze
nello svolgimento delle attività quotidiane;
I singoli avranno altresì la possibilità di profilare il
proprio stile di vita, di conoscere gli impatti che
le loro scelte di vita hanno sulla loro salute e
sull'aspettativa di vita. Potranno ricevere,
avvalendosi di strumenti di gamification (utilizzo
di elementi mutuati dai giochi e delle tecniche di
game design), suggerimenti e servizi
personalizzati per modificare i propri stili di vita
e comportamenti, per esempio attraverso
l'esercizio fisico, un'alimentazione idonea,
attività di esercizio intellettuale, e potranno
conoscere quanto tali cambiamenti sono in grado
di influenzare la loro salute.
I cittadini saranno incentivati al mantenimento di
stili di vita intelligenti e questo avrà importanti
ricadute sulla qualità della vita oltre che sulla
spesa sanitaria pubblica. Diversi canali e
meccanismi di incentivazione saranno attivati,
in modo tale da garantire un adeguato
empowerment e il raggiungimento di un bacino
di utenza il più possibile ampio ed eterogeneo. Le
tecnologie digitali e i social network
rappresenteranno un importante veicolo di tali
messaggi verso un'ampia fascia di popolazione,
in grado di supportare il cambiamento di vita ed
organizzativo, oltre a garantire la continuità e
stabilità nel tempo dei risultati. Strumenti e
metodi accessibili e comprensibili saranno
utilizzati per raggiungere anche le fasce più
deboli.
La prevenzione delle malattie passerà attraverso
una consapevolezza maggiore del cittadino in
merito al proprio stato di salute e una conoscenza
più approfondita delle conseguenze di
comportamenti a rischio.
I dati raccolti dai cittadini potranno essere utili
non solo al singolo ma anche alla collettività, in
quanto potranno essere condivisi e aggregati in
maniera sicura e, nel pieno rispetto della privacy,
potranno essere valorizzati contribuendo ad
analisi di fenomeni legati alla salute e agli stili di
vita delle comunità. Le tecnologie di gestione di
grandi moli di dati e di data analytics
permetteranno non soltanto di aggregare e
trattare tali dati, ma anche di fornire ai diversi
stakeholder importanti informazioni a supporto
di un processo decisionale e di programmazione
di policy in materia.
Gli impatti sulla salute di politiche di sviluppo
socio-economico (per esempio in ambiti come
energia, mobilità, sicurezza) saranno
attentamente valutati e costituiranno uno degli
elementi chiave di pianificazione delle politiche.
Vita indipendente, attiva e inclusiva
Saranno disponibili innovativi ambienti assistivi,
in grado di supportare l'assistenza domiciliare di
pazienti cronici o deospedalizzati o di potenziare
l'autonomia di soggetti fragili con capacità
funzionali o cognitive ridotte (o in diminuzione).
La sensoristica diffusa secondo il paradigma
dell'Internet of Things (IoT), i dispositivi
indossabili, la robotica e le interfacce utente
costituiranno elementi chiave dell'innovazione
tecnologica al servizio della tele assistenza e della
telemedicina. Sarà possibile disporre di strumenti
non invasivi per il controllo della corretta
somministrazione dei farmaci, per monitorare i
parametri fisiologici del paziente e per verificare
le condizioni ambientali, con la possibilità di
gestire le situazioni e le criticità da remoto.
Gli operatori dei servizi socio-assistenziali
potranno disporre di strumenti e dispositivi a
supporto della gestione dei pazienti, della
comunicazione con le famiglie e della co-
produzione dei servizi, che semplificheranno
l'interazione, renderanno più efficace la
pianificazione degli interventi e più efficiente la
gestione delle emergenze.
Le reti di cittadinanza attiva si struttureranno in
risposta a bisogni sociali della comunità resi
evidenti attraverso canali e strumenti di dialogo e
173
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
di confronto e saranno portatori di un'offerta
complementare, non sovrapposta e pienamente
condivisa dagli attori pubblici. Attraverso
strumenti e canali (anche ma non solo) digitali, i
cittadini saranno coinvolti dagli stakeholder
pubblici nella co-progettazione dei servizi e, ove
possibile, nella co-creazione degli stessi. Questo
permetterà di integrare il contributo della
partecipazione sociale alla rete pubblica di
assistenza, liberando parte delle risorse del
welfare tradizionale, che potrà servire così un
bacino di utenza più ampio. Ne è un esempio la
metodologia Living Lab che rappresenta
un’autentica innovazione nel modo di
approcciare un progetto di ricerca in quanto
l’interazione diretta e la co-progettazione con
i destinatari finali dei risultati permettono di
concretizzare l’impatto delle ICT sul territorio e
sui suoi attori, con particolare attenzione alla
sostenibilità degli interventi, sia dal punto di vista
tecnico che ambientale ed economico.
L'accessibilità dei servizi sarà al centro
dell'attenzione fin dalla fase di progettazione, per
cui si terrà conto delle esigenze delle fasce a
rischio di esclusione, da un lato in materia di
effettiva fruibilità del servizio (quali servizi
esistono, come accedervi, ...), dall'altro di
comprensione dei messaggi e delle misure
adottate dalla pubblica amministrazione.
In Tabella 30 si riporta la corrispondenza tra gli ambiti
di intervento e gli scenari di sviluppo.
Ambiti /Soluzioni Stili di vita intelligenti Vita indipendente, attiva
e inclusiva
Vita indipendente e attiva
Promozione stili di vita sani
Prevenzione primaria
Continuità assistenziale
Sostenibilità ed evoluzione dei modelli di business
Welfare e inclusione
Tabella 30: Corrispondenza tra gli ambiti di intervento e gli scenari di sviluppo della Traiettoria “Salute e Benessere”.
Allineamento con le programmazioni esistenti
In Tabella 31 sono riportati gli elementi di allineamento
della Traiettoria con le principali programmazioni
esistenti a livello europeo, nazionale e regionale.
L’elenco riportato, che non si propone di essere
esaustivo, ha l’obiettivo di evidenziare le sinergie con i
temi chiave e le relative opportunità di finanziamento
dello sviluppo di ricerca e innovazione.
In particolare, la Traiettoria “Salute e Benessere”
evidenzia allineamenti con le programmazioni
operative in relazione a107:
a) OT9 – “Promuovere l’inclusione sociale e
combattere la povertà e ogni
107 Le sinergie evidenziate fanno riferimento ai risultati attesi per
azione, così come riportati nell’Allegato I dell’Accordo di
Partenariato 2014-2020. Per l’allineamento con le declinazioni
discriminazione”, in materia di: 1)
aumento/consolidamento/qualificazione
dei servizi e delle infrastrutture di cura
socio-educativi rivolti ai bambini e dei servizi
di cura rivolti a persone con limitazioni
dell’autonomia nonché potenziamento della
rete infrastrutturale e dell’offerta di servizi
sanitari e sociosanitari territoriali, su temi
quali erogazione e fruizione flessibile dei
servizi per la prima infanzia e riorganizzazione
e potenziamento dei servizi territoriali
sociosanitari, di assistenza primaria e sanitari
non ospedalieri, inclusa l’implementazione di
nuove tecnologie per la telemedicina, la
riorganizzazione della rete del welfare
che i territori hanno dato agli obiettivi tematici si rimanda ai
documenti delle singole programmazioni regionali.
174
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
d’accesso e lo sviluppo di reti tra servizi e
risorse del territorio per favorire la non
istituzionalizzazione della cura; 2) riduzione
del numero di famiglie con particolari fragilità
sociali ed economiche in condizioni di disagio
abitativo, su temi quali la sperimentazione di
modelli innovativi sociali e abitativi per
categorie molto fragili (quali cohousing,
borgo assistito, altre tipologie di abitare
assistito), nonché il sostegno
all’adeguamento infrastrutturale per il
miglioramento dell’abitare a favore di
persone con disabilità e gravi limitazioni
nell’autonomia (ad esempio residenzialità
delle persone anziane con tecnologie di
Ambient Assisted Living); 3) riduzione della
povertà, dell’esclusione sociale e
promozione dell’innovazione sociale, su
temi quali la sperimentazione di progetti di
innovazione sociale nel settore delle politiche
sociali oppure l’implementazione di servizi
sociali innovativi di sostegno a nuclei familiari
multiproblematici o a persone
particolarmente svantaggiate o oggetto di
discriminazione; 4) rafforzamento
dell'economia sociale, attraverso la
promozione di progetti e di partenariati tra
pubblico, privato e privato sociale finalizzati
all’innovazione sociale, alla responsabilità
sociale di impresa e allo sviluppo del welfare
community; 5) riduzione della marginalità
estrema e interventi di inclusione, su temi
quali lo sviluppo di servizi di prevenzione
sanitaria e accessibilità, la mediazione sociale
e educativa familiare, la promozione della
partecipazione e della risoluzione dei conflitti;
b) OT2 – “Migliorare l’accesso, l’utilizzo e la
qualità delle TIC”, in materia di
digitalizzazione dei processi amministrativi
e diffusione di servizi digitali pienamente
interoperabili, in particolare in relazione
all’ambito sanità;
c) OT11 – “Rafforzare la capacità istituzionale
delle autorità pubbliche e delle parti
interessate e promuovere
un’amministrazione pubblica efficiente”, in
materia di miglioramento delle prestazioni
della pubblica amministrazione, su temi
quali il rafforzamento della collaborazione in
rete inter-istituzionale e di coinvolgimento
degli stakeholder, con particolare riferimento
ai servizi sociali e ai servizi per la tutela della
salute.
175
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
TS6: SALUTE E BENESSERE
AMBITI DI
INTERVENTO
Vita indipendente e attiva
Promozione stili di vita sani
Prevenzione primaria
Continuità assistenziale
Sostenibilità ed evoluzione dei modelli di business
Welfare e inclusione
Programmazioni esistenti
EU H2020 – Health, demographic change and wellbeing
H2020 – Inclusive, innovative and reflective societies
H2020 – Food security, sustainable agriculture
IT PON – Inclusione
PON – Governance
REG
POR – OT2: Migliorare l’accesso, l’utilizzo e la qualità delle TIC
POR – OT9: Promuovere l’inclusione sociale e combattere la povertà e ogni discriminazione
POR – OT11: Rafforzare la capacità istituzionale delle autorità pubbliche e delle parti interessate e
promuovere un’amministrazione pubblica efficiente
Classificazione ANCI
Living
People
Tabella 31: Elementi di allineamento della Traiettoria con le principali programmazioni esistenti.
APPROFONDIMENTI
Salute e benessere: gli attori del settore ICT
Il settore delle tecnologie informatiche a supporto della
salute è frequentato da alcune macro-categorie di players:
Grandi produttori di soluzioni software, orientati a
supportare i bisogni dei processi primari e di
supporto delle strutture organizzative della sanità
pubblica
Produttori di soluzioni software orientati a
supportare i bisogni dei processi primari e di
supporto delle strutture organizzative della sanità
privata, indipendente o convenzionata
Produttori di soluzioni software focalizzati sui
bisogni operativi e clinici della medicina di famiglia.
Produttori di tecnologie mobile per la rilevazione di
parametri fisiologici e relative applicazioni
Produttori di tecnologie software innovative per
l’analisi predittiva e prognostica a partire dalle
grandi basi dati gestite dai produttori sopra
menzionati
Produttori di tecnologie software innovative
basate sui principi di gamification
Produttori di tecnologie software per la gestione
dei processi socio-sanitari: dalla presa in carico, alla
valutazione, alla pianificazione del percorso di cura,
al monitoraggio e controllo dello stesso.
Progetti di natura sistemica e ampio respiro debbono oggi
passare dalla collaborazione fra tutti i players sopra
menzionati, arrivando a costituire una catena del valore che,
basata sulle informazioni e sui processi “tradizionali”, arrivi a
promuovere ed integrare soluzioni e tecnologie innovative in
modalità integrata con l’intero sistema.
I modelli di business per il settore Salute
In Europa esistono diversi approcci alla spesa sanitaria. Si
passa da modelli prevalentemente pubblici in cui il cittadino
paga la spesa sanitaria per mezzo delle tasse a modelli
prevalentemente privati in cui la spesa sanitaria è sostenuta
da assicurazioni pagate dal privato cittadino con livelli di
assistenza definiti nel contratto di assicurazione. Fra questi
due modelli esistono numerosi approcci “ibridi” in cui la
sanità pubblica pur garantendo servizi essenziali non copre le
spese ritenute non essenziali. Qualunque sia l’organizzazione
della spesa sanitaria, ovvero indipendentemente da chi la
dovrà sostenere, l’impiego di strumenti ICT a sostegno
dell’educazione ad un corretto stile di vita è sempre un buon
176
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
investimento. È stato dimostrato in un recente studio108 del
“The European House-Ambrosetti” che ogni euro investito in
prevenzione permette di risparmiarne tre nell’arco di 10 anni.
I possibili acquirenti, per soluzioni ICT di questo tipo sono da
ricercarsi
nel servizio sanitario nazionale o nelle
compagnie di assicurazione che investono in
prevenzione per risparmiare sulle cure
negli ospedali privati che possono offrire servizi di
monitoraggio in remoto e de-ospedalizzazione con
i quali ridurre i costi delle degenze e più in generale
delle cure
nelle case farmaceutiche che per mezzo delle
tecnologie ICT a sostegno della salute e benessere
possono associare ai propri farmaci un regime di
monitoraggio e assistenza in grado di fornire un
servizio utile a medici e pazienti per monitorare
costantemente l’effetto del farmaco al fine di
personalizzare la cura rispetto ai dosaggi e ai
principi attivi.
Per quanto concerne il sistema sanitario italiano è necessario
un ripensamento dell’intero modello economico della sanità
pubblica e privata. Se da un lato è ipotizzabile richiedere un
“sacrificio economico” al singolo paziente, per attivare nuovi
servizi da lui riconosciuti come utili, dall’altro è indispensabile
che il sistema riconosca al paziente stesso il suo impegno per
la prevenzione ed il miglioramento della propria salute,
attraverso meccanismi premianti e di incentivazione
economica. A titolo di esempio, se un paziente obeso e
fumatore, e quindi ad alto rischio di contrarre gravi e
invalidanti patologie cardiovascolari (che avrebbero per il
sistema elevati costi di trattamento tanto in fase acuta,
quanto nella gestione cronica successiva), inizia ad
implementare in modo controllato un nuovo stile di vita,
basato su attività fisica ricorrente, terapia alimentare
adeguata, eliminazione del fumo, potrebbe accedere a
speciali forme di de-tassazione per i
servizi/soluzioni/tecnologie adottate ed utilizzate allo scopo.
Gli strumenti di finanziamento delle attività di
prevenzione
Gli strumenti di finanziamento delle attività di prevenzione
sono da sempre uno dei punti più critici, su cui spesso lodevoli
108 La Sanità del futuro: prevenzione, innovazione e valore - Rapporto
Meridiano Sanità 2015
iniziative si sono arenate. Da questo punto di vista è
indispensabile che il sistema paese e la sua classe dirigente e
politica prendano atto che gli investimenti in prevenzione,
soprattutto laddove accuratamente applicati e monitorati,
portano in modo certo e indiscutibile a risparmi molto
consistenti nell’immediato o prossimo futuro.
Anche dal punto di vista del supporto agli investimenti si
potrebbero implementare, oltre a strumenti finanziari
classici a livello nazionale e regionale (fondi rotativi per
finanziamenti agevolati, de minimis, fondo perduto) anche
strumenti più in linea con le logiche di mercato che si stanno
diffondendo e trasversali rispetto alla dimensione di impresa.
Alcuni esempi pratici:
Stimolare la partecipazione degli Enti e Aziende
sanitarie a programmi europei di tipo Pre-
Commercial Procurement (PCP) direttamente su
fondi H2020 e potenziare l’adozione del modello
PCP a livello nazionale.
Definire nell’ambito degli interventi di venture
capital legati al fondo appositamente creato da
Cassa Depositi e Prestiti (Fondo Italiano di
Investimento SGR109) un capitolo healthtech.
Eventualmente stimolare, a livello di Conferenza
Stato-Regioni, l’istituzione di temi healthtech
nell’ambito dei fondi regionali di venture capital
che le Regioni possono attivare usando fondi della
programmazione POR FESR.
Valutare strumenti quali i Social Impact Bond (SIB),
un modello di investimento finanziario recente e
innovativo che si sta diffondendo a livello mondiale
nell’ambito del sociale. Anche se i primi SIB sono
nati nell’ambito della carcerazione, la prevenzione
della salute potrebbe diventare un settore
prioritario per il loro utilizzo. Il SIB è configurabile
come una vera e propria partnership tra diversi
attori (pubblici e privati) finalizzata a raccogliere
capitali privati per promuovere politiche pubbliche
di utilità sociale. Nello specifico si tratta di
obbligazioni emesse da un ente organizzatore che
agisce per conto di una struttura pubblica e
sottoscritte da investitori privati.
Analogamente, si ritiene possano essere introdotti
anche strumenti in grado di remunerare i fornitori
di tecnologia sulla base dell’effettivo
miglioramento che sono in grado di apportare in
109 Fonte: http://www.eif.org/what_we_do/equity/news/2014/fondo-
italiano-investimento.htm
177
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
termini di performance economiche delle strutture
sanitarie. I Saving Cost Bonds (SCB), in italiano
denominati TRIS (Titolo di riduzione di spesa), sono
in un certo senso una estensione dei SIB e sono
pensati in senso più generale per attuare progetti di
innovazione tecnologica il cui scopo finale sia la
riduzione della spesa. In questo caso
l’amministrazione pubblica si impegna a pagare
una percentuale dei risparmi ottenuti mediante
l’adesione al progetto finanziato con SCB. La
presenza di un intermediatore finanziario e di un
valutatore terzo che si occupa della stima dei
risparmi ottenibili e di quelli effettivamente
ottenuti danno garanzie a tutti i soggetti coinvolti.
In Italia esiste già un precedente:
l’Amministrazione Comunale di Napoli realizzerà
un impianto per lo smaltimento dei rifiuti con il
contributo di Banca Prossima, istituto per il Terzo
settore del Gruppo Intesa San Paolo. I SCB emessi
prevedono che la realizzazione dell’opera sia
aperta anche alla cittadinanza tramite bond a
rischio zero che i cittadini potranno acquistare.
In linea con approcci più tradizionali e già normati, nel caso in
cui siano disponibili fondi strutturali (FESR) l’investimento
per l’avvio di progetti che riguardino piattaforme
tecnologiche per la salute può essere attuato dalle ASL
mediante tre tipologie di intervento110:
Appalto Tradizionale: i fondi strutturali FESR
finanziano la dotazione infrastrutturale e l’appalto
deve quindi avere a oggetto l’acquisizione della
tecnologia e la sua manutenzione. L’ASL viene
identificata come beneficiario dei fondi per
realizzare un intervento, seleziona un operatore
privato come attuatore dell’operazione mediante
un appalto per l’acquisizione di beni e servizi.
Partenariato Pubblico Privato (PPP) - DBSOM:
come nel caso di appalto tradizionale l’ASL
beneficiaria dei fondi seleziona un soggetto
attuatore a cui affida un contratto di Design Build
Subsidise Operate Maintain (DBSOM). Il contratto
– che può essere un appalto o una concessione di
servizi – prevedrà l’affidamento della
progettazione, acquisizione della tecnologia e
installazione e successiva manutenzione. I fondi
strutturali sussidieranno l’investimento. Nota: la
110 Estratti da V. Vecchi N. Cusumano. Modelli di PPP per la
telemedicina. A cura di SDA Bocconi. 2015
gestione del servizio dovrà essere finanziata con
fondi ordinari e non comunitari.
PPP ex art. 62 e ss. Reg. EU 1303/2013:
l’Amministrazione beneficiaria seleziona un
partner privato con cui sottoscrive un “PPP
agreement”. L’Autorità di Gestione accerta che il
partner soddisfi i requisiti dei beneficiari. Rispetto
al punto 2) in questo caso l’operatore privato può
essere rimborsato direttamente delle spese
sostenute e inoltre si applica un regime diverso per
la sua sostituzione.
È implicito che da una riorganizzazione e razionalizzazione
delle centrali di acquisto, grazie anche alla minore
dispersione legata a piccoli progetti, ci si aspetta anche un
maggiore utilizzo di strumenti e schemi di finanziamento
innovativi.
Le tecnologie abilitanti per gli scenari di Salute e
Benessere
Le tecnologie abilitanti chiave per le evoluzioni del settore
Salute e Benessere sono riconducibili a:
Sensoristica: in questo ambito molto è già stato
fatto e disponibile sul mercato. È fondamentale
operare per ottenere sensori sempre più
diversificati ed a lunga durata in termini di
operatività. Inoltre i protocolli di comunicazione fra
questi sensori ed il mondo applicativo deve passare
attraverso metodologie di standardizzazione che
ne consentano un più agile e diffuso utilizzo.
Tecnologie Wearable: i dispositivi indossabili
hanno già raggiunto ottimi livelli di efficacia ed
automazione. Un trend evolutivo interessante è
indubbiamente rappresentato dalla progettazione
di interfacce utente specificatamente orientate ad
un target di popolazione anziana, con le sue
intrinseche difficoltà di relazione con le nuove
tecnologie.
Tecnologie per l’analisi dei dati raccolti: la
diffusione della sensoristica a basso costo e in
particolare di quella indossabile, rende sempre più
cogente la necessità di migliorare le modalità con
cui i dati sono raccolti e analizzati. È, infatti,
nell’uso ottimale delle informazioni provenienti
dalla sensoristica la vera miniera di conoscenze che
178
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
una applicazione che intende collocarsi nella
traiettoria Salute e Benessere deve considerare. Il
miglioramento in tal senso, consentirà alle
applicazioni che ne faranno uso una migliore
profilazione dell’utente e di conseguenza la
possibilità di adattarsi dinamicamente al mutare
delle esigenze dell’utente.
Tecnologie per il miglioramento della user
experience: se una buona user experience è fra i
primi obiettivi a cui ogni prodotto software deve
puntare, nel caso di applicazioni che impattano
l’area Salute e Benessere diventa un KPI (Key
Performance Index) imprescindibile se si vuole
catturare l’attenzione dell’utente e spingerlo ad un
uso continuativo dell’applicazione. In tal senso nel
corso degli ultimi anni, la letteratura scientifica
presenta sempre più evidenze che mostrano come
l’approccio ludico (gamification, serious game,
pervasive game, …) sia un metodo molto efficace
per attrarre, coinvolgere e fidelizzare i propri
utenti. L'utente in questo caso non si comporta più
come fruitore passivo di informazioni ma diventa
attivo usando il prodotto “gamificato”. È evidente
che un comportamento attivo è molto più efficace
di quello passivo, anche dal punto di vista della
trasmissione dei messaggi: incentivando a
compiere delle azioni, il messaggio può essere
collegato all'azione stessa, racchiudendo così tutto
nella medesima esperienza. Queste metodologie e
tecnologie correlate sebbene ancora migliorabili, in
particolare nell’ambito della salute, si pongono
come elementi abilitanti per raggiungere il
fondamentale obiettivo del coinvolgimento del
cittadino paziente nel proprio percorso di
assistenza e cura nonché, strumenti persuasivi in
grado di educare il paziente verso scelte più
salutari.
179
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
Sicurezza e monitoraggio del territorio
180
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Alla TRAIETTORIA SICUREZZA E MONITORAGGIO DEL TERRITORIO hanno contribuito:
DAVIDE BERNARDI (AIZOON) • ANDREA CARIDI (ARTYS) • DANIELA GILLONE (BITMILL) • LUCA BEVILACQUA, ERNESTO LA
MATTINA (ENGINEERING) • QUINTO FABBRI (ERICSSON) • LIVIA TORTEROLO (NIS) • ANDREA BOLLO (SELESTA INGEGNERIA) •
MARICA LO PORTO (SMARTEC)
NICOLA GESSA (ENEA) • FABIO GERMAGNOLI (FONDAZIONE EUCENTRE) • STEFANIA CABALLINI (LIGURIA RICERCHE) •
MARIANGELA LAZOI, FRANCESCO PETTINATO (UNIVERSITÀ DEL SALENTO)
VINCENZO LAGIOIA, MASSIMILIANO SERAFINO (INNOVAPUGLIA) • ILARIO COSMA (LOMBARDIA INFORMATICA)
RICCARDO GINANNI (LAZIO INNOVA) • GIANMARCO PIOLA, BARBARA PRALIO (TORINO WIRELESS)
181
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
Contesto di riferimento
Il problema della sicurezza pubblica - che traduce
entrambi i concetti anglosassoni di safety (legato alla
prevenzione e protezione da infortuni e calamità, non
dipendenti dalla volontarietà di qualcuno) e security
(più mirato alla difesa nei confronti di minacce, attacchi
e aggressioni provenienti da soggetti terzi) - è sempre
più sentito, anche se a tale sensibilità non
corrispondono spesso dotazioni finanziare adeguate
per lo sviluppo di soluzioni dedicate in tale ambito. In
relazione all’ambito Smart Communities tale problema
può avere diverse declinazioni fra cui si annoverano la
predizione, prevenzione e gestione di disastri
naturali ed emergenze, il potenziamento della
sicurezza dei trasporti, la sicurezza dei singoli
soggetti e la lotta alla criminalità, la sicurezza del
patrimonio culturale, la sicurezza delle infrastrutture
fisiche e informatiche e le misure per evitare
ripercussioni su settori chiave del funzionamento
dell’ecosistema urbano, quali energia, trasporti, sanità,
telecomunicazioni.
In merito al tema dei disastri naturali, tra il 1998 e il
2004, solo in Europa ci sono state più di 100 grandi
inondazioni dannose, tra cui le catastrofiche alluvioni
del Danubio e dell'Elba in estate 2002. Altre gravi
inondazioni, avvenute anche tra il 2005 e il 2014, hanno
ulteriormente rafforzato la necessità di azioni
preventive e di gestione strutturate. Dal 1998, le
inondazioni in Europa hanno causato 700 morti,
l'evacuazione di circa mezzo milione di persone e
almeno 25 miliardi di € di perdite di beni assicurati. Un
elenco di inondazioni in Europa può essere visto
nell’International Disaster Database (EMDAT.be): i
dati dal 2010 al 2014 mostrano che gli eventi
meteorologici intensi interessano tragicamente il
mondo intero, con enormi ripercussioni sociali,
economiche e industriali. Le precipitazioni intense
generano anche un gran numero di morti e feriti sulle
strade. Vale a dire, secondo la relazione annuale
statistica 2010 del progetto DACOTA (concentrato
111 http://www.ania.it/export/sites/default/it/pubblicazioni/rapporti-
annuali/Italian-Insurance-Statistical-appendix/ANIA-Relazione-inglese-
2015-web.pdf
sulla raccolta dati in tema di sicurezza stradale,
finanziato dal 7 PQ), i decessi causati da pioggia erano,
nel 2008 (negli EU 23), oltre il 10%. Secondo quanto
riportato dalla Relazione 2015 “Italian Insurance”111
dell’ANIA, nonostante l'aumento del numero di
disastri, il danno economico causato, sia assicurato che
privo di assicurazione, è stato a malapena la metà della
media degli ultimi dieci anni, molto probabilmente
grazie all’intensificarsi di azioni e misure preventive per
la sicurezza del territorio. In Europa, l'Italia è stato il
paese più colpito da piogge torrenziali e frane, con alti
costi sia in termini di vite umane che di danni materiali.
Tra i più gravi disastri del 2014 si possono sicuramente
annoverare le piogge prolungate (con inondazioni e
frane) in Liguria ed Emilia Romagna. Il territorio ha
subito danni alle autostrade, alle strutture produttive
ed agli edifici residenziali. Il danno economico in
questo caso è stato pari a circa 320 milioni di Euro, 140
milioni dei quali rimborsato dalle assicurazioni private.
In materia di sicurezza delle persone e lotta alla
criminalità, in Italia, negli ultimi anni sono aumentati i
reati contro il patrimonio e quelli da cui si può ricavare
un profitto economico (furti, rapine, estorsioni, spaccio
di sostanze stupefacenti, ecc.), mentre continuano a
diminuire gli omicidi. In particolare, dal 2012 sono
aumentati del 40% i furti in abitazione, del 40,5% gli
scippi, e del 28,5% i borseggi, rispetto al 2010. Per
quanto riguarda le rapine, la maggior parte succedono
soprattutto in casa, in strada e negli esercizi
commerciali112. In generale, si può affermare che il
senso di insicurezza della popolazione è un fenomeno
rilevante in Italia, nel 2013 quasi 15 milioni di persone
hanno espresso di sentire mancanza di sicurezza
quando escono da sole la sera al buio. Questa
situazione però è diversa in relazione alle differenti età
e sesso: i più insicuri sono gli anziani. Questo dimostra
un’opportunità per le soluzioni che aumentano il senso
di sicurezza degli abitanti, sia in zone urbane sia in zone
rurali.
Peraltro, l’attenzione sul tema della sicurezza
informatica è in continua crescita e vede aumentare
112 BES2014 – Dati delle denunce dei cittadini italiani alle Forze
dell’ordine.
182
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
globalmente dell’8% tra il 2014 ed il 2015 gli
investimenti in questo settore. Nonostante questo
fattore, i danni complessivi derivati da attacchi
informatici in Italia è stimato attorno ai 9 miliardi
(inclusi i costi di ripristino) che equivalgono alle perdite
dovute al crash hardware e software ed alla perdita di
alimentazione elettrica. In uno studio del 2014 che ha
visto coinvolte oltre 1.600 aziende su scala globale in
20 settori merceologici si è osservato come, in media,
la percentuale di organizzazioni compromesse è
superiore al 90% con picchi del 100% in alcuni settori
quali il legal, healthcare e pharma ed il retail. Il numero
e la gravità degli attacchi continua nel tempo ad
aumentare in un contesto all’interno del quale si stima
che circa 2 incidenti su 3 non vengano nemmeno
rilevati dalle vittime113.
Anche in materia di ricerca e innovazione, l’attenzione
verso la risoluzione di criticità legate agli eventi naturali
è molto alta. Il Partenariato Europeo per l'Innovazione
(European Innovation Partnership – EIP) sul tema
dell'acqua ha identificato “la gestione del rischio di
alluvioni e siccità” come uno degli otto settori prioritari
che presentano un elevato potenziale di innovazione e
di crescita di mercato. Secondo il WP 2014-2015 di
H2020, gli eventi meteorologici estremi rappresentano
un costo crescente in Europa e causano sempre più
interruzioni alle attività economiche, avendo forti
impatti ambientali e socio-economici, con perdite
rilevanti sul Prodotto Interno Lordo (PIL) dell'Unione
Europea.
In linea generale, giocano un ruolo chiave soluzioni
che, attraverso la raccolta ed elaborazione di dati
eventualmente eterogenei, l’impiego di reti di
comunicazione, l’applicazione di metodologie efficaci
di engagement in grado di stimolare e favorire
meccanismi virtuosi di circolazione dell’informazione
tra cittadini, autorità locali ed organi preposti a
garanzia della sicurezza pubblica, l’implementazione di
modelli predittivi e di supporto alle decisioni, nonché
l’utilizzo di strumenti di social networking per la
condivisione delle informazioni, permettano la tutela
e la messa in sicurezza del territorio e della
113 Rapporto Clusit 2015 sulla sicurezza ICT in Italia
popolazione, di infrastrutture, reti, dispositivi,
servizi e sistemi, l'integrazione e l'interoperabilità dei
sistemi e dei servizi nella gestione delle situazioni di
emergenza e crisi, la tutela della vita privata.
Obiettivi della traiettoria
In risposta alle sfide sociali che evidenziano l’esigenza
di tutelare le persone fisiche, le infrastrutture
critiche e l’ambiente, gli obiettivi specifici che
dovranno perseguire gli sviluppi di ricerca e
innovazione proposti sulla Traiettoria “Sicurezza e
Monitoraggio del Territorio” comprendono:
la riduzione dei danni alle persone fisiche,
siano essi riconducibili a minacce ambientali
derivanti da eventi meteorologici estremi,
piuttosto che catastrofi naturali, oppure alla
criminalità nelle sue variegate manifestazioni
(quali terrorismo e crimine organizzato, lone-
wolf, bullismo, street-crimes);
la riduzione dei danni alle infrastrutture
critiche, attraverso la prevenzione,
rilevazione e mitigazione di minacce fisiche e
informatiche a sistemi idrici, infrastrutture di
produzione e distribuzione di energia,
infrastrutture e mezzi di trasporto,
infrastrutture di comunicazione, patrimonio
culturale (architettonico, storico-artistico,
archeologico, archivistico e ambientale),
servizi sanitari e altre infrastrutture/servizi
critici, riducendo i danni economici e i rischi di
contaminazione;
la riduzione dei danni all’ambiente,
attraverso la prevenzione, la rilevazione dei
fenomeni e la mitigazione di disastri naturali,
riconducibili a eventi meteorologici
straordinari (spesso relazionati al
cambiamento climatico in corso) o all’azione
dell’uomo (diretta o imputabile a incuria /
negligenza nella gestione del territorio, delle
infrastrutture, degli impianti ecc.).
183
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
Metriche e indicatori di riferimento
La Tabella 32 riporta un elenco non esaustivo di metriche individuate dal Cluster come rappresentative degli obiettivi
della Traiettoria e di indicatori di riferimento per la misurazione gli impatti delle azioni del Cluster, nel suo complesso
e in relazione alle singole progettualità che verranno sviluppate. Gli indicatori riportati in Tabella, che costituiscono un
sotto-insieme di quelli resi disponibili in modalità open data114, sono stati scelti per rappresentatività degli obiettivi e
per disponibilità di aggiornamento. Va ricordato che l’insieme delle metriche e indicatori di riferimento della Traiettoria
sarà oggetto di confronto, con gli stakeholder e gli aderenti, e potrà essere aggiornato, in virtù di tale confronto,
dell’evoluzione degli scenari e delle progettualità proposte.
METRICA INDICATORE
Percezione delle famiglie del rischio di criminalità nella zona in cui vivono
Famiglie che avvertono molto o abbastanza disagio al rischio di criminalità nella zona in cui vivono (valori percentuali sul totale delle famiglie)
Percezione del rischio idrogeologico sul territorio Percentuale di cittadini che ritengono di vivere in città/zone/quartieri a rischio
Preparazione della cittadinanza agli eventi meteorologici estremi
Percentuale di cittadini che distingue il significato dei livelli di allerta emanati dal sistema di Protezione Civile
Percentuale di cittadini che conosce le norme di comportamento da assumere in caso di allerta
Adeguatezza e preparazione del territorio agli eventi meteorologici estremi
Interventi ritenuti necessari dalla cittadinanza per la prevenzione del rischio idrogeologico
Interventi riconosciuti necessari dalla PA per la prevenzione del rischio idrogeologico
Valutazione del rischio correlato ad eventi naturali in funzione del danno atteso
Expected Annual Loss (EAL)
Adeguatezza delle reti di monitoraggio Numero di reti di monitoraggio installate sui territori (pubbliche e private)
Percentuale di superficie territoriale coperta da reti di monitoraggio
Livello di attenzione alle criticità derivanti da processi idrogeologici
Numero di segnalazioni di danni e situazioni critiche relativi al manifestarsi dei processi idrogeologici
Qualità di vita per la popolazione in seguito a difficoltà o interruzioni negli approvvigionamenti
Durata effettiva delle limitazioni nell’approvvigionamento di acqua potabile, intesa come il prodotto del numero di persone colpite per la durata (giorni/ore) delle limitazioni
Durata effettiva delle limitazioni nell’approvvigionamento di energia elettrica, intesa come il prodotto del numero di persone colpite per la durata (giorni/ore) delle limitazioni
Durata effettiva delle limitazioni nell’approvvigionamento di gas, intesa come il prodotto del numero di persone colpite per la durata (giorni/ore) delle limitazioni
Durata effettiva delle limitazioni di connettività di rete (voce/dati), intesa come il prodotto del numero di persone colpite per la durata (giorni/ore) delle limitazioni
Qualità di tutela dei beni culturali Numero di beni culturali (per es. monumenti architettonici, artistici o storici, siti archeologici, musei, biblioteche) danneggiati o distrutti
Danno economico da danneggiamento o distruzione di beni culturali
Percezione di insicurezza Numero di eventi denunciati alle forze dell’ordine
Sicurezza informatica nelle imprese italiane Imprese con almeno 10 addetti che hanno adottato una politica di sicurezza formalmente definita (valori percentuali sul totale imprese)115
Sicurezza informatica sugli individui Individui (16-74) che hanno avuto almeno un problema di sicurezza negli ultimi 12 mesi (valori percentuali sul totale individui che hanno usato Internet nell'ultimo anno)116
Tabella 32: Metriche e indicatori della Traiettoria “Sicurezza e Monitoraggio del Territorio”.
114 http://www.opencoesione.gov.it 115 Fonte: ISTAT Anno 2015 Cittadini, Imprese e ICT
116 Fonte: ISTAT Anno 2015 Cittadini, Imprese e ICT
184
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
Ambiti di Intervento
Stante le sfide sociali che caratterizzano il settore o i
settori interessati dalla Traiettoria e gli obiettivi che il
Cluster intende perseguire in risposta a tali sfide, gli
ambiti su cui si propone di intervenire sono:
sicurezza informatica, che, attraverso la lotta
alla criminalità informatica, ma anche la
protezione dei dati e delle informazioni
digitali, in tutte le loro forme e attraverso tutti
i possibili canali di comunicazione, abilita
trasversalmente tutte le applicazioni di
sicurezza, tutela la privacy dei cittadini,
permette lo scambio sicuro dei dati, evita
accessi non autorizzati o riduce il rischio di
perdita di dati;
sicurezza delle infrastrutture critiche, che,
attraverso il monitoraggio, la gestione dei siti,
il coordinamento dei soggetti coinvolti e la
valutazione degli impatti sull’ambiente, sulle
infrastrutture e sulla salute dell’uomo, sul
patrimonio culturale (architettonico, storico-
artistico, archeologico, archivistico e
ambientale), permette di valutare le situazioni
di pericolo e di mettere in atto un piano di
mitigazione;
sicurezza urbana, che, attraverso la lotta alla
criminalità e microcriminalità, ma anche la
gestione dei grandi eventi e la tutela
dell’ambiente urbano e dei suoi abitanti,
permette di indirizzare sia la sicurezza reale
sia la sicurezza percepita dagli utenti,
instaurando un dialogo proficuo con il
cittadino;
gestione e tutela del territorio, che,
attraverso il monitoraggio dei parametri
ambientali e delle condizioni del terreno, la
gestione delle emergenze e il coordinamento
di grandi masse, permette un dialogo
continuo con gli stakeholder istituzionali e con
gli utenti finali, nell’ottica di sviluppare la
resilienza degli agglomerati urbani.
Le priorità di ricerca e innovazione
Si delineano di seguito le priorità di ricerca e
innovazione per la Traiettoria “Sicurezza e
Monitoraggio del Territorio”, da intendersi come le
soluzioni tecnologiche/applicative che, declinate negli
ambiti di intervento, costituiscono strumenti chiave
per raggiungere gli obiettivi in risposta alle sfide sociali.
1. Sistemi di raccolta ed elaborazione di dati: si tratta di reti di monitoraggio per il rilevamento di sostanze contaminanti, per il
rilevamento di parametri meteorologici e di condizioni di dissesto idrogeologico, oppure per la sicurezza urbana. Prevedono
funzionalità di acquisizione, elaborazione e analisi dati, informazioni, immagini, raccolti con sistemi di riconoscimento digitale,
sistemi di videosorveglianza intelligente, sistemi di monitoraggio ambientale, autodetection e per georeferenziazione.
2. Modelli predittivi, di supporto alle decisioni e di valutazione del rischio per la gestione di situazioni critiche: software e strumenti
per l'analisi predittiva di dati (strutturati e non strutturati) correlati a tutte le aree coinvolte e aggiornati costantemente per avere
l’informazione in tempo reale. Sono inclusi in questa categoria strumenti di simulazione dello scenario complessivo, di
simulazione del comportamento delle folle nonché di valutazione degli impatti sulla salute e sulla sicurezza dell’uomo, nonché
strumenti e modelli di valutazione del rischio per la riduzione della componente di minaccia di un fenomeno, che suggeriscano
interventi di prevenzione e di mitigazione, prima che l’evento accada, acquisendo informazioni dall’esperienza e/o direttamente
dal campo.
3. Strumenti per la progettazione degli interventi per ripristinare in tempi e modi adeguati ed efficienti le infrastrutture critiche in
caso di danneggiamento.
4. Strumenti per la comunicazione e per la condivisione delle informazioni: si tratta di piattaforme di condivisione informazioni,
attraverso canali digitali quali web e social network, che permettano una rilevante capillarità di diffusione e opportunità di
personalizzazione dell’informazione riguardante eventi importanti e situazioni critiche (per esempio su danni ambientali,
pericolo di tempesta, neve, esondazioni, frane; aggiornamenti sulla sicurezza stradale; ecc.), una comunicazione bidirezionale
con il cittadino, abilitando anche lo scambio di dati / contenuti provenienti dagli utenti, nonché la visualizzazione di indicatori di
stato e di impatto relativi sia alla gestione dell’immediato sia al monitoraggio di medio-lungo periodo.
185
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
In Tabella 33 si riporta la corrispondenza tra soluzioni tecnologiche/applicative e gli ambiti di intervento in cui possono
essere declinate.
Ambiti / Soluzioni 1 2 3 4 5 6 7 8 9
Sicurezza informatica
Sicurezza infrastrutture critiche
Sicurezza urbana
Gestione e tutela del territorio
Tabella 33: Corrispondenza tra soluzioni tecnologiche/applicative e ambiti di intervento della Traiettoria “Sicurezza e Monitoraggio del Territorio”.
Maturità Tecnologica e Livello di Replicabilità
La Figura 17 riporta una rappresentazione grafica,
appositamente elaborata dal Cluster Smart
Communities, che aggrega la dimensione tecnologica
e le prospettive di mercato delle soluzioni
tecnologiche/applicative chiave per lo sviluppo della
Traiettoria.
I diversi livelli di maturità tecnologica identificano: a)
soluzioni ancora in fase di ricerca di base di cui è ancora
necessario una validazione tecnologica del concept
(Concept Validation); b) soluzioni di cui vi è già stata
una validazione tecnologica e sono ora in fase di
sviluppo sperimentale (Technology proof); c) soluzioni
per le quali si è in fase di implementazione con casi
d’uso dimostrativi sviluppati in condizioni e ambienti
reali (Demostration operating environment). Il livello di
replicabilità intende indicare una stima della
complessità di intervento nel riutilizzare soluzioni
tecnologiche in contesti diversi.
Come si evince, le soluzioni in ambito sicurezza e
monitoraggio presentano un avanzato livello di
maturità tecnologica (e prospettive di ridotti time-to-
market) e buone potenzialità di replicabilità in diverse
realtà urbane. In particolare, si osserva una forte spinta
di sviluppo verso modelli predittivi e di supporto alle
decisioni in tempo reale (per gestione situazioni
critiche), nonché verso strumenti di social networking
per la condivisione delle informazioni.
5. Interfacce per l’integrazione e interoperabilità di sistemi e infrastrutture esistenti nella gestione delle situazioni di emergenza:
piattaforme che permettono l’interazione e comunicazione tra diverse strutture che usano diversi sistemi, per la condivisione di
informazione e l’ottimizzazione della gestione e i tempi di risposta in momenti di urgenza.
6. Interfacce innovative e strumenti user-friendly per incentivare il coinvolgimento degli stakeholder e dei cittadini / utenti, anche
attraverso l’utilizzo di serious gaming.
7. Tecnologie ICT per la sicurezza informatica: comprendono sistemi per la gestione dei diritti di accesso, sistemi per la protezione
dei dati personali, strumenti per la protezione delle infrastrutture di comunicazione, soluzioni per garantire la sicurezza nello
scambio di informazioni.
8. Strumenti di Analytics e software avanzati per l’identificazione di anomalie e criticità che permettano il trattamento di fonti dati
differenti con tecnologie e metodologie all’avanguardia. Sono inclusi in questa categoria strumenti di trattamento e analisi di
immagini e video per l’identificazione di pattern anomali e critici, le analisi di machine learning avanzato su elevati moli di dati
strutturati e non strutturati provenienti da fonti informative eterogenee quali, ad esempio, social e blog.
9. Metodologie di community policing volte a favorire la definizione e l’attuazione di strategie organizzative che supportano l'uso
sistematico di partnership e tecniche di problem solving per affrontare in modo proattivo e immediato problemi legati alla
sicurezza pubblica come la criminalità, il disordine sociale e la paura del crimine.
186
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Figura 21: Maturità tecnologica e livello di replicabilità – Sicurezza e Monitoraggio del Territorio (Fonte: Elaborazione Cluster SmartCommunitiesTech).
Scenari di sviluppo della traiettoria
In risposta alle sfide sociali che evidenziano l’esigenza
di tutelare le persone fisiche, le infrastrutture critiche e
l’ambiente, si delineano di seguito alcuni scenari chiave
di sviluppo della sicurezza e monitoraggio del territorio
per le Smart Communities, in un orizzonte di medio
periodo.
Ambiente sicuro
Reti di sensori distribuiti permetteranno di
monitorare le condizioni del territorio e lo stato
dell'ambiente, integrando informazioni e dati di
natura e provenienza eterogenee, al fine di
ricostruire una fotografia dello stato di salute del
territorio e prevenire l'occorrenza di situazioni di
crisi, prevenire e gestire le emergenze derivanti
da dissesto idrogeologico e disastri naturali. Tali
sensori saranno in larga parte integrati con
infrastrutture e reti esistenti, sfruttando il
criterio della multifunzionalità degli asset. Il
paradigma dell’Internet of Things sarà così
pienamente sviluppato a supporto della tutela e
gestione del patrimonio naturale e a tutela della
sicurezza dei cittadini.
Gli ambienti urbani saranno oggetto di
sorveglianza e controllo per ridurre l'incidenza di
reati e migliorare così la qualità della vita, sia nella
gestione ordinaria sia in caso di grandi eventi.
Tecnologie digitali per la videosorveglianza,
sistemi di raccolta, elaborazione e trattamento di
grandi moli di dati, strumenti di videoanalisi -
anche in tempo reale - saranno utilizzati a
supporto dell'operatività degli attori della
sicurezza.
Tali tecnologie saranno integrate in centri di
controllo e supervisione che permetteranno di
gestire in maniera coordinata le esigenze della
sicurezza urbana e quelle della sicurezza del
territorio e della sicurezza in mobilità.
Piattaforme olistiche offriranno l’integrazione di
strumenti e applicazioni eterogenei fornendo una
visione d’insieme della situazione e un valido
supporto alle decisioni, soprattutto nella
gestione delle emergenze. Sarà così possibile
tenere sotto controllo eventi che possono
determinare l’insorgere di una emergenza, quali
congestioni, incidenti stradali, cantieri,
187
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
concentrazione di rilevanti flussi di persone (ad
esempio per fiere, manifestazioni, grandi eventi),
avverse condizioni meteo, calamità naturali
(frane, alluvioni, terremoti, ecc.).
Le tecnologie di data analytics saranno
utilizzate per andare oltre la gestione del singolo
reato verso la singola persona ma permetteranno
agli attori responsabili della sicurezza di
comprendere appieno i fenomeni e la loro
evoluzione, mettendo insieme serie di dati
storici, correlando dimensioni diverse e
permettendo una lettura più semplice e
immediata degli indicatori attraverso modalità e
strumenti di visualizzazione innovativi.
Le tecnologie di Risk Management
permetteranno di gestire tutte le fasi, da quella
previsionale, costituita dalla valutazione della
situazione attesa, a quella di monitoraggio e
sorveglianza per previsioni a brevissimo termine,
fino a quella di mitigazione del rischio, per
prevedere gli eventi potenzialmente catastrofici
con un anticipo sufficiente a limitarne l’impatto
economico.
Il calcolo degli scenari di rischio con maggiori
probabilità di verificarsi verrà utilizzato per
prevedere gli effetti che la situazione attesa può
determinare sull’integrità della vita, dei beni,
degli insediamenti e dell’ambiente.
Tramite la raccolta e condivisione dei dati rilevati
dalle reti di sensori e dalle tecnologie di
sorveglianza, i responsabili della gestione del
territorio potranno contare su previsioni a
brevissimo termine che consentiranno di
confermare gli scenari previsti e di aggiornarli a
seguito dell’evoluzione dell’evento in atto,
potendo questo manifestarsi con dinamiche
diverse da quelle prefigurate.
Grazie alle acquisite capacità di prevedere gli
eventi potenzialmente catastrofici con un
anticipo sufficiente a porre in atto tutte quelle
misure di mitigazione del rischio, si limiteranno
l’impatto economico dell’evento, in termini di
danni, e, soprattutto, l’impatto sociale in termini
di salvaguardia della vita umana.
La disponibilità di strumenti di intervento
specifici per ogni infrastruttura critica
permetterà di ripristinare le funzionalità, in caso
di danneggiamento, in tempi rapidi e con meno
impatto possibile sui cittadini. Tali strumenti
saranno basati su una progettazione che integra
le informazioni provenienti dal campo, dalle
analisi predittive e dei rischi per predisporre
interventi rapidi ed estesi, sia su elementi
strutturali che non strutturali.
Comunità resilienti
I cittadini avranno un canale aperto di
comunicazione con la città, in particolare nella
segnalazione delle proprie istanze riguardanti il
vivere urbano e la sicurezza. Diversi strumenti e
modalità di interazione saranno messi a
disposizione della comunità, garantendo
accessibilità fisica e cognitiva anche alle fasce
deboli e al bacino di utenza con basso livello di
alfabetizzazione digitale. Gli stessi cittadini
contribuiranno con dati e informazioni a costruire
lo stato dell'ambiente urbano e a delineare i
fenomeni emergenti che creano situazioni di
disagio, conflitto o allarme sociale.
La pubblica amministrazione pianificherà le
misure e gli interventi tenendo conto anche del
livello di sicurezza percepito dalla cittadinanza,
inteso come elemento in grado di condizionare il
rapporto con l’ambiente urbano e la qualità della
vita del singolo e delle comunità.
I dispositivi digitali e i social network
costituiranno gli strumenti su cui i cittadini
attiveranno reti resilienti nella gestione delle
emergenze, veicolando informazioni e allerte e
coordinando le richieste e le offerte di aiuto.
Dispositivi mobili ma anche arredi urbani
“intelligenti” saranno utilizzati come strumenti a
supporto di tali reti e potranno veicolare
informazioni provenienti dai soggetti pubblici
così come dai cittadini.
L'utilizzo delle tecnologie digitali nella
produzione e condivisione di dati e contenuti utili
alla gestione di reti di cittadini e alla
pianificazione di interventi sarà stato abilitato
dalle innovazioni in materia di sicurezza e
certificazione della provenienza dei dati, che
eviteranno così un utilizzo improprio della rete.
Dati e informazioni sicuri e certificati
In uno scenario complesso e mutevole come
quello dell’ICT, la protezione dell’informazione
deve applicarsi in maniera efficace su un numero
sempre maggiori di scenari che vedono spesso
188
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
direttamente coinvolta l’intera società.
L’evoluzione delle soluzioni dovrà quindi puntare
a coprire differenti aspetti quali la gestione in
sicurezza delle informazioni, l’elaborazione ed
accesso sicuro dei dati, la protezione della
privacy e relativa consapevolezza dei rischi
mediante empowerment degli utenti.
Anche le aziende dovranno far fronte alle
vulnerabilità dei loro sistemi informatici,
sempre più esposti a fronte della scomparsa della
vecchia concezione di perimetro aziendale
dovuta all’utilizzo oramai consolidato di
apparecchi mobili e tecnologie cloud.
Fondamentale per garantire la sicurezza in
questo contesto sarà l’integrazione con
strumenti di monitoring delle attività per il
rilevamento automatico di attacchi e criticità
provenienti sia dall’interno che dall’esterno del
perimetro dell’infrastruttura.
L’evoluzione del mondo dell’Internet of Things
nella direzione di una sempre maggiore
miniaturizzazione dei dispositivi e
verticalizzazione in specifici ambiti d’utilizzo,
amplierà sempre di più la loro necessità di
connettività e il loro campo di applicazione. Le
soluzioni di sicurezza indirizzeranno i molteplici
aspetti di progettazione e gestione sicura dei
dispositivi che stanno alla base dell’Internet of
Things, quali la certificazione degli endpoint, la
sicurezza dei dati provenienti da fonti multiple e
la fruizione di questi cross platform e multi-
device.
La mole di dati generata ogni giorno da fonti
eterogenee (email, web e social, IoT, …) può
essere analizzata per estrarre informazioni di
valore su un fenomeno di interesse mediante
tecniche di Big Data Analysis ed Intelligence.
L’utilizzo di tali tecniche troverà sempre più
diffusa applicazione in ambiti differenti e
disparati, quali ad esempio l’analisi e
l’identificazione di Advanced Persistent Threat
(APT) o nell’intelligence strategica per
l’identificazione di cybercrime, cyberactivism e
cyber spionaggio. L’evoluzione tecnologica si
confronterà con le sfide che riguardano la
quantità e qualità dei dati da analizzare,
l’interdisciplinarietà delle competenze e delle
soluzioni richieste per lo sviluppo, l’affidabilità
delle analitiche applicate e la forte variabilità
temporale della mole di dati con conseguente
impatto sulla tempestività della risposta delle
analitiche.
La cyber security nelle Smart Cities sarà
sicuramente una delle maggiori sfide che andrà
affrontata nei prossimi anni. Al fine di superare le
criticità legate alla vasta e variegata superficie
potenziale di attacco presentata dalle Smart
Cities, l’offerta tecnologica si orienterà in modo
deciso verso l’integrazione di soluzioni che
permettano di affrontare le città come un
complesso “sistema di sistemi” quali esse sono.
La pubblica amministrazione giocherà un ruolo
attivo e di primo piano nella governance dei
sistemi e della loro sicurezza.
In Tabella 34 si riporta la corrispondenza tra gli ambiti di intervento e gli scenari di sviluppo.
Ambiti / Scenari Ambiente sicuro Comunità resilienti Dati e informazioni sicuri e certificati
Sicurezza informatica
Sicurezza infrastrutture critiche
Sicurezza urbana
Gestione e tutela del territorio
Tabella 34: Corrispondenza tra gli ambiti di intervento e gli scenari di sviluppo della Traiettoria “Sicurezza e Monitoraggio del Territorio”.
189
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
Allineamento con le programmazioni esistenti
In Tabella 35 sono riportati gli elementi di allineamento
della Traiettoria con le principali programmazioni
esistenti a livello europeo, nazionale
e regionale. L’elenco riportato, che non si propone di
essere esaustivo, ha l’obiettivo di evidenziare le
sinergie con i temi chiave e le relative opportunità di
finanziamento dello sviluppo di ricerca e innovazione.
TS7: SICUREZZA E MONITORAGGIO DEL TERRITORIO
AMBITI DI
INTERVENTO
Sicurezza informatica
Sicurezza infrastrutture critiche
Sicurezza urbana
Gestione e tutela del territorio Programmazioni esistenti
EU H2020 - Climate action, environment
H2020 - Secure societies
IT ---
REG POR – OT5: Promuovere l’adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei
rischi
Classificazione ANCI
Living
Environment
Tabella 35: Elementi di allineamento della Traiettoria con le principali programmazioni esistenti.
190
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
In particolare, la Traiettoria “Sicurezza e
monitoraggio del territorio” evidenzia allineamenti
con le programmazioni operative in relazione a117:
a) OT5 – “Promuovere l’adattamento al
cambiamento climatico, la prevenzione e la
gestione dei rischi”, in materia di: 1) riduzione
del rischio idrogeologico e di erosione
costiera, su temi quali integrazione e sviluppo
di sistemi di prevenzione multirischio, anche
attraverso meccanismi e reti digitali
interoperabili di allerta precoce nonché
interventi di messa in sicurezza e per
l’aumento della resilienza dei territori più a
rischio; 2) riduzione del rischio incendi e del
rischio sismico, su temi quali integrazione e
sviluppo di sistemi di prevenzione
multirischio, anche attraverso reti digitali
interoperabili di coordinamento operativo
precoce nonché interventi di micro zonazione
e di messa in sicurezza sismica degli edifici
pubblici strategici e rilevanti.
APPROFONDIMENTI
Il concetto di rischio e le logiche di intervento
Il concetto di rischio sottende una combinazione di
pericolosità (i.e., probabilità che si verifichi un evento -
sismico, idrogeologico, vulcanico, … - di determinata
intensità), vulnerabilità (i.e., probabilità che si produca un
determinato livello di danno a seguito di un evento di
determinata intensità) ed esposizione (i.e., valutazione
probabilistica delle conseguenze sociali ed economiche
determinate dal raggiungimento di determinati livelli di
danno). Sulla base della valutazione del livello di rischio, nel
passato sono state anche assegnate risorse pubbliche, in una
logica di prevenzione, ovvero di riduzione del rischio, basata
sul principio “intervenire prioritariamente dove il rischio è
maggiore”. Sebbene su un piano strettamente razionale di
117 Le sinergie evidenziate fanno riferimento ai risultati attesi per
azione, così come riportati nell’Allegato I dell’Accordo di
Partenariato 2014-2020. Per l’allineamento con le declinazioni
che i territori hanno dato agli obiettivi tematici si rimanda ai
documenti delle singole programmazioni regionali.
uso ottimale delle risorse, la logica dovrebbe essere del tipo
“intervenire prioritariamente dove a parità di impiego di risorse
si produce una maggiore riduzione del rischio”118, è peraltro
altrettanto chiaro che l’applicazione di una logica di questo
tipo implica valutazioni più complesse, che includono la
definizione di possibili modalità di intervento, la stima del
loro costo e la stima dei benefici ottenibili, quantificando in
termini economici il valore della riduzione del rischio atteso.
Sicurezza e gestione del rischio
Nel contesto del “rischio”, direttamente legato a quello di
sicurezza, il cambiamento improvviso non è mai un evento
positivo. Tuttavia, una differenza concreta e ragionevole tra
fronteggiare una crisi e affrontare un rischio è dovuta a una
diversa qualità di gestione in questi due casi distinti. Quando
si gestisce una crisi, si sta affrontando qualcosa di
completamente inatteso. Significa che si sta prendendo
decisioni e guidando azioni senza avere un’idea chiara di cosa
fare, o di come le cose potranno evolvere. Tutto questo ha un
effetto negativo sulla psicologia sociale, oltre che sui beni
materiali. Quando si gestisce un rischio, invece, si è
coscienti. Si è lavorato in anticipo per controllarlo e,
indipendentemente dall’entità dell’evento, si ha idea di cosa
fare, quando farlo e come mettere al sicuro territorio, beni e
persone. Per non essere colto impreparato in uno stato di
crisi, bisogna non sottovalutare i rischi, attivandosi proprio
quando quei rischi sono meno attesi. La resilienza è un
processo cruciale, di cui ogni Smart Community necessita
una valutazione costante.
La Carta del Rischio per la sicurezza del patrimonio
culturale
La "Carta del Rischio" è un sistema informativo realizzato
dall'Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro
(I.S.C.R.) al fine di fornire agli Istituti e agli Enti statali e locali
preposti alla tutela, salvaguardia e conservazione del
patrimonio culturale, uno strumento di supporto per
l'attività scientifica e amministrativa. Lo strumento di base
è costituito da un Sistema Informativo Territoriale (SIT), che
è, ad oggi, lo strumento tecnico più adatto per produrre
rappresentazioni cartografiche tematiche integrate a dati
118 Gian Michele Calvi: Verso una definizione quantitativa di classi di rischio
sismico degli edifici. Progettazione Sismica - IUSS Press. 03, 2013
191
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
alfanumerici. Il primo SIT della Carta del Rischio è stato
realizzato fra il 1992 e il 1996119. In particolare, circa la
mitigazione del rischio sismico sul patrimonio culturale, è
utile eseguire una preventiva analisi che permetta di
conoscere il manufatto, valutarne lo stato di conservazione,
realizzare dei modelli della relativa sicurezza e seguire dei
criteri per il miglioramento sismico come definito dalle
“Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico
del patrimonio culturale”120.
Il concetto di sicurezza è collegato alla possibilità di
prevenire, eliminare o rendere meno gravi (mitigazione)
danni, rischi, difficoltà, evenienze spiacevoli e simili121. La
sicurezza, e quindi la mitigazione più o meno evidente di un
certo rischio, deve seguire un approccio che è comunque
sostanzialmente riferibile a concetti generali che devono
essere presi in considerazione come: entità del beneficiario,
probabilità (misura o stima della possibilità di evento ha di
verificarsi), gravità (entità del danno o perdita), dimensione
del rischio (combinazione della probabilità di un evento e
delle sue conseguenze), criteri di rischio, identificazione del
rischio, misurazione del rischio, ponderazione del rischio,
analisi del rischio e valutazione del rischio (UNI 11230)122.
Human Sensor Network
Al fine di estendere la rete di rilevazione e di raccolta delle
informazioni, forti sviluppi si stanno concentrando nella
creazione di una rete capillare di sensori attivi, denominata
human sensor network, basata su un approccio che mobilita
sia personale qualificato sia volontari o cittadini debitamente
sensibilizzati e addestrati all’utilizzo di apposite applicazioni.
Tali applicazioni sono un canale diretto di comunicazione con
le sale operative dedicate alla gestione dei rischi (idrologici,
sismici ed incendi) permettendo quindi tempi di reazione
tempestivi e, se utilizzate dai volontari, facilitandone anche il
coordinamento della centrale in tempo reale, coordinandone
gli spostamenti e l’assegnazione di compiti diretti e
diversificati.
Safety e Security
119 Carta del Rischio dei Beni Culturali – Istituto Superiore per la
Conservazione e il Restauro - http://www.cartadelrischio.it/index.asp
120 Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Dipartimento per i Beni
Culturali e Paesaggistici - Direzione Generale Per I Beni Architettonici E
Paesaggisti,
http://www.benitutelati.it/moduli/Linee_Guida_rischio_sismico.pdf
121 Treccani, “Sicurezza: La condizione che rende e fa sentire di essere
esente da pericoli, o che dà la possibilità di prevenire, eliminare o rendere
Safety e security sono due termini accomunati dal fatto che
entrambi hanno un significato di salvaguardia dell'incolumità
delle persone, ma a differenziarli è ciò che minaccia tale
incolumità.
Safety implica la salvaguardia o la protezione da eventi o
circostanze generalmente indipendenti da precise volontà
(eventi quindi accidentali) che comportano alta potenzialità
lesiva in funzione del tipo di attività svolta. Il fattore
scatenante del disastro è l'errore o il comportamento
inappropriato dell'uomo in campo.
Security implica la salvaguardia o la protezione da attacchi,
aggressioni, danni contro la persona o i beni, perpetrati
volontariamente da individui o gruppi di persone con
l'intenzione di nuocere, a causa di contrapposizioni (belliche,
razziali ecc.) o a causa di attività criminali e terroristiche. La
prevenzione di tali atti è, quindi, la realizzazione della
capacità di difendersi. Il fattore scatenante del disastro è
l'azione volontaria, il comportamento deviante di un
estraneo al sistema.
La Piattaforma Tecnologica Nazionale sulla
Sicurezza - SERIT
Il tema della Sicurezza, nelle sue diverse declinazioni di
sicurezza logica e fisica, è al centro delle attività della
Piattaforma Tecnologica Nazionale sulla Sicurezza - SERIT
(Security Research in ITaly), promossa congiuntamente da
CNR e Finmeccanica, che raggruppa le aziende e gli enti che
in Italia si occupano di ricerca in ambito Homeland Security.
Tra i Settori Guida della Piattaforma si annovera quello della
Sicurezza delle Smart City che, in virtù della complessità del
dominio applicativo, considera molteplici aspetti a livello di
componenti e loro integrazione. Tra questi si identificano
quali componenti chiave le infrastrutture, i sistemi di
trasporto, i sistemi energetici e la rete di logistica
intermodale. Trasversalmente ad essi si colloca la sicurezza
informatica, indispensabile per la gestione, il comando e il
controllo di una città intelligente, dei servizi fruibili, dello
scambio di informazioni.
meno gravi danni, rischi, difficoltà, evenienze spiacevoli, e simili.”
http://www.treccani.it/enciclopedia/sicurezza
122 Alma Mater Studiorum – Università’ di Bologna (a cura del Servizio di
Prevenzione e Protezione dell’Ateneo) http://www.bo.astro.it/wp-
content/uploads/2013/09/FG_U2.pdf
192
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
NOTE AL TESTO
Uno dei progetti di interesse nazionale sui temi della
sicurezza informatica è quello del centro nazionale per
l’addestramento alla cyber difesa di Chiavari123.
Expected Annual Loss (EAL) è il danno annuo atteso, ovvero
il danno su finestra temporale annuale, quando viene
considerato per la sua valutazione un periodo
sufficientemente lungo ed al limite infinito.
123 http://www.lineaedp.it/news/22462/cyber-security-a-chiavari-il-
primo-poligono-virtuale-ditalia
193
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
Le cross-settorialità delle Traiettorie di
Sviluppo
L’elemento cardine delle Smart Cities - che fornisce i
servizi integrati di valore aggiunto ai cittadini - è
costituito dalla capacità di considerare la città come un
ecosistema (artificiale) in cui ogni elemento è in
relazione con gli altri e cambiamenti in un settore
influiscono anche sugli altri. In tal senso è quindi
particolarmente importante considerare le varie
traiettorie non come ‘pillar’ verticali isolati dai contorni
rigidi e definiti ma come verticali aperti, dai contorni
anche sfumati, che si intersecano tra loro.
Le correlazioni tra le Traiettorie e, nella fattispecie, tra
i diversi ambiti di intervento su cui queste si declinano,
hanno una duplice valenza, a seconda che si guardi alla
funzionalità delle soluzioni tecnologico-applicative
oppure agli impatti prodotti dagli interventi nei diversi
settori. Le soluzioni per le smart communities, infatti,
a fronte dell'ampio spettro di sfide sociali da affrontare
e di una visione fortemente utente-centrica,
presentano molto spesso caratteristiche di
multifunzionalità che le rendono utili agli obiettivi
strategici di più settori applicativi. Ne sono un esempio
il sistema di gestione parcheggi che può essere
utilizzato anche per videosorveglianza ai fini di
sicurezza pubblica oppure i veicoli connessi che
possono raccogliere informazioni sulle condizioni
ambientali ai fini del controllo dell'inquinamento.
Peraltro, il tema delle correlazioni fra traiettorie si può
riferire anche agli impatti che le azioni condotte in un
settore specifico fanno registrare rispetto agli obiettivi
strategici di altri ambiti applicativi delle smart
communities. Ne sono un esempio tipico gli impatti
della mobilità alternativa e a basso impatto ambientale
sull'obiettivo chiave di riduzione delle emissioni
inquinanti della Traiettoria Energia e Ambiente oppure
gli impatti di azioni di formazione delle competenze
digitali per l'aumento della qualità e fruizione dei
servizi al cittadino.
Con l'attenzione rivolta alle opportunità di
valorizzazione delle soluzioni per le smart
communities, la mappatura di cross-correlazioni che
segue (Tabella 36) guarda alle funzionalità delle
soluzioni tecnologico-applicative, evidenziando i
settori che possono beneficiarne al di là di quello per
cui sono state originariamente sviluppate. Questa
chiave di lettura della mappa intende fornire una prima
base di una valutazione delle opportunità di
replicabilità delle soluzioni, da intendersi come
versatilità delle stesse nell'adattarsi a diversi ambiti
applicativi.
Premesso che tale mappatura ha un valore puramente
indicativo e non intende essere esaustiva di tutte le
opportunità possibili, risulta evidente un significativo
potenziale di valorizzazione delle soluzioni per le
Smart Communities, anche al di là dei settori
caratterizzanti una singola traiettoria di sviluppo.
Assegnando il valore 1 ad ogni incrocio in cui si realizza
una potenziale correlazione (casella arancione) è stato
ottenuto un indicatore complessivo di cross-
settorialità per ogni ambito di intervento. Questo
indicatore permette di fare alcune osservazioni
generali sul tema. Da un lato emergono, infatti, ambiti
di intervento le cui soluzioni hanno un potenziale
elevato rispetto a diversi altri ambiti e traiettorie:
questo accade, per esempio, per “Pianificazione”, che
può fornire strumenti importanti e versatili per il
supporto e la valutazione ex-ante di misure e impatti su
tutte le Traiettorie del Cluster, tanto più efficaci quanto
più capaci di integrare dati e modelli provenienti da una
pluralità di ambiti, oppure per “Didattica” e
“Formazione”, che possono mettere a disposizione
nuovi approcci, modelli e canali di trasferimento delle
conoscenze per la creazione di consapevolezza nei
cittadini e per l’educazione sui temi della sostenibilità
ambientale e sociale. La centralità dell’utente e,
quindi, la trasversalità del suo coinvolgimento sui
diversi temi che sono alla base delle Smart
Communities è il motivo principale a cui ascrivere la
forte versatilità attesa per le soluzioni di
partecipazione sociale, che devono essere in grado di
adattarsi a diversi contesti e finalità. Seguono poi
ambiti di intervento “storici” per le Smart
Communities, quali infomobilità ed edifici intelligenti,
che hanno ormai maturato una vasta gamma di
sperimentazioni e una profonda analisi delle
opportunità che sono in grado di offrire. Un
194
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
ragionamento a parte meritano gli ambiti di intervento
che prevedono lo sviluppo di elementi infrastrutturali
(per es “Infrastrutturazione ICT”, “Strade intelligenti”,
ma anche “Sicurezza informatica”), che fanno della
multifunzionalità delle soluzioni e della loro
trasversalità rispetto ai domini applicativi un
importante punto di forza. Un minore numero di
correlazioni si riscontrano, invece, come atteso, negli
ambiti di intervento più strettamente connessi al solo
settore di riferimento (come accade, per esempio, per
“Sostenibilità ed Evoluzione dei Modelli di Business”
per la Salute).
195
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
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196
Le traiettorie di sviluppo del Cluster Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
197
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Le traiettorie di sviluppo del Cluster
5. Prospettive di innovazione per le Smart Communities
198
Prospettive di innovazione per le Smart
Communities
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
199
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Prospettive di innovazione per le Smart
Communities
Per una più chiara comprensione delle prospettive di
innovazione in materia di Smart Communities, risulta
importante approfondire il tema delle tecnologie
abilitanti e dei principali driver tecnologici del processo
di rinnovamento, nonché delineare gli elementi chiave
del ruolo del Cluster a supporto di una risposta alle
sfide delle moderne comunità.
Le tecnologie abilitanti
Come riconosciuto a livello nazionale e
internazionale124, le tecnologie abilitanti essenziali
(KET - Key Enabling Technologies) ricoprono un ruolo
fondamentale nell’ottica di rafforzare la produttività e
la capacità di innovazione delle imprese, nonché la
competitività e lo sviluppo economico dei territori. A
tal proposito è importante sottolineare l’opportunità
rappresentata dal programma strategico comunitario
Horizon 2020, che destina una parte dei finanziamenti
proprio all'affermazione della “Leadership nelle
tecnologie abilitanti e industriali”, con l’obiettivo di
integrare le misure stanziate da autorità nazionali o
regionali, nel quadro di strategie di “Smart
Specialisation”.
È possibile distinguere diversi know-how tecnologici
essenziali per l’implementazione di Smart
Communities, fra cui si annoverano124:
Sistemi e componenti embedded avanzati e
intelligenti. In questa categoria si includono, fra
le altre, le tecnologie di base per l'Internet degli
Oggetti, in particolare i sistemi intelligenti
integrati, i sistemi di sistemi e l'ingegneria dei
sistemi complessi, nonché i sistemi micro-nano-
bio.
Tecnologie e sistemi informatici avanzati.
Questo ambito è strettamente correlato
all’architettura dei processori e dei sistemi, le
tecnologie di interconnessione e di
localizzazione dei dati, il cloud computing, il
calcolo parallelo (parallel computing) e i
124 Horizon2020, COM(2011) 811 del 30.11.2011
software di simulazione per tutti i segmenti di
mercato del calcolo.
Infrastrutture, tecnologie e servizi per
Internet del futuro. Questo settore include, fra
gli altri, le reti, i software e i servizi, la sicurezza
informatica, la gestione della privacy e
l’affidabilità dei dati o delle informazioni, le
comunicazioni wireless e tutte le reti ottiche, i
servizi multimediali interattivi e immersivi e le
imprese collegate del futuro, che concorrono a
sviluppare la conoscenza e l'orientamento di
internet della prossima generazione e a
consentire l'interconnessione di miliardi di
dispositivi (Internet degli oggetti) mediante
molteplici operatori e attraverso molti settori,
modificando il modo di comunicare e di
accedere alle conoscenze.
Tecnologie di contenuto e gestione
dell'informazione. Si tratta delle tecnologie al
servizio dei contenuti digitali e della creatività,
quali nuove tecnologie per le lingue,
l'apprendimento, l'interazione, la
conservazione digitale, l'accesso ai contenuti e
le tecniche di analisi; sistemi intelligenti di
gestione dell'informazione basati
sull'estrazione avanzata di dati,
l'apprendimento automatico, le analisi
statistiche e le tecnologie informatiche visive,
che forniscono ai professionisti e ai cittadini
nuovi strumenti per creare, sfruttare e
conservare tutte le forme di contenuti digitali in
qualsiasi lingua e per modellizzare, analizzare e
visualizzare ingenti quantità di dati, compresi i
dati collegati; strumenti come il Web 2.0 che
permettono di sviluppare una maggiore
interazione con i siti web nonché di creare,
utilizzare e condividere informazioni.
Interfacce avanzate e robot. Si tratta delle
tecnologie di robotica industriale e di servizio,
sistemi cognitivi, interfacce avanzate con
interazione in modalità naturale, dispositivi
mobili, spazi intelligenti e macchine sensibili,
200
Prospettive di innovazione per le Smart
Communities
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
che si fondano sul miglioramento delle
prestazioni di calcolo e delle reti e sui progressi
nella capacità di creare sistemi in grado di
apprendere, adeguarsi e reagire.
Micro- e nanoelettronica e fotonica. I temi di
sviluppo in questo ambito comprendono la
ricerca e l'innovazione in materia di
progettazione, i processi avanzati, le linee pilota
di fabbricazione, le relative tecnologie di
produzione.
I driver tecnologici del processo di
rinnovamento
In relazione allo sviluppo di “Smart Cities and
Communities” le tecnologie dell’informazione e della
comunicazione sono alla base di una gestione
intelligente e integrata delle infrastrutture e dei
processi di una città, al fine di perseguire una migliore
sostenibilità economica, energetica e ambientale e
migliorare la qualità della vita dei cittadini. Infatti, la
digitalizzazione dei processi produttivi e gestionali, la
conseguente disponibilità di informazioni e dati da
elaborare e la diffusione di reti di telecomunicazioni a
banda larga, sia fisse sia mobili, consentono la gestione
ottimizzata degli asset di una città, permettendo ad
esempio di ridurne il consumo energetico e la carbon
footprint nonché di offrire servizi migliori alla
comunità.
Il processo di rinnovamento che sta coinvolgendo e
coinvolgerà le città di tutto il mondo può essere
interpretato come una “macro-innovazione di
sistema” (il sistema-città), che al suo interno racchiude
diverse innovazioni di processo, in atto nei vari ambiti
di applicazione (energia, ambiente, mobilità e
trasporti, salute e benessere, istruzione e formazione,
economia, turismo e beni culturali, government e
giustizia), che fa leva su diverse innovazioni di prodotto
e che ne stimolerà di nuove.
Tale macro-innovazione presenta sia fattori trainanti,
dovuti alle esigenze delle città e delle comunità che le
abitano (fattori demand pull), sia fattori stimolanti,
dovuti alla disponibilità e alla recente ampia diffusione
di alcune tecnologie che abilitano tale processo di
cambiamento (fattori technology push) e di altre che
hanno dato origine a un mutamento dei paradigmi di
informazione (World Wide Web e new media) e di
comunicazione (social network e social community)
degli individui che vivono nella odierna “società della
conoscenza”, in cui la tempestività e l’ubiquità nella
generazione e fruizione di contenuti multimediali sono
diventate prerogative imprescindibili (personal mobile
connected devices).
Più precisamente, come si evince dal modello
tecnologico, il paradigma Smart City prevede un flusso
di comunicazione bidirezionale tra le stazioni centrali
di controllo, dove vengono elaborati i dati, e le
infrastrutture, gli edifici, i veicoli, i personal device del
cittadino (smartphone, tablet) e più in generale gli
oggetti connessi a Internet, al fine di consentire il
monitoraggio di parametri e informazioni rilevanti e
abilitare il controllo remoto di alcune operazioni. Le
tecnologie dell’informazione e della comunicazione
sono quindi destinate a giocare un ruolo di rilievo,
consentendo in modo trasversale di realizzare
prodotti, applicazioni e servizi che contribuiscano al
processo di innovazione che coinvolgerà le città e
genererà a sua volta una crescita del mercato delle
tecnologie abilitanti.
Nel dettaglio, i principali driver tecnologici che
spingono al cambiamento sono legati al progresso
tecnologico e alla conseguente evoluzione dei
prodotti, servizi e applicazioni a cui, negli ultimi anni, si
è assistito in diversi settori dell’industria
dell’elettronica, delle telecomunicazioni e
dell’informatica (cfr. box).
La risposta tecnologica alle esigenze di
innovazione
Tenendo in considerazione gli obiettivi principali delle
Traiettorie del Cluster, si riscontra una trasversalità
nelle esigenze di sviluppo, che costituisce la base di un
ragionamento più ampio sulle prospettive di
innovazione per le Smart Communities valido al di là
delle specificità dei singoli settori verticali. In Tabella 37
201
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Prospettive di innovazione per le Smart
Communities
sono riassunti i punti cardine di tali prospettive comuni,
che si possono declinare attraverso l’esigenza di:
accrescere la conoscenza dello stato delle
città e dei cittadini;
valorizzare il patrimonio informativo di enti e
cittadini;
stabilire un dialogo aperto ed efficace con i
cittadini.
Per quanto riguarda l’esigenza di accrescere la
conoscenza dello stato della città e dei cittadini
occorre innanzitutto considerare due fonti di dati che
insieme costruiscono lo “stato della città”: quelli
raccolti automaticamente da sensori installati sul
territorio e quelli generati dai cittadini stessi. Per la
prima parte, ciò che realmente serve (oltre alle
tecnologie indicate) è una soluzione per la integrazione
dei diversi componenti esistenti sul mercato. Lo
scenario ideale sarebbe quello in cui tutti i componenti
“parlano” la stessa lingua usando lo stesso protocollo,
ma nel mondo reale ciò non avviene. Occorre quindi
dare spazio a soluzioni di
“mediatori SW” (tecnicamente chiamati
“middleware”) che da un lato vedano le API per
l'accesso alle basi dati nelle quali memorizzare i dati
raccolti, e dall'altra vedano la pluralità di protocolli
standard e proprietari con cui i sensori commerciali
comunicano. Per la seconda parte (dati generati dai
cittadini) non occorre alcuna specifica tecnologia se
non quelle già ampiamente diffuse. Per questa finalità
si suggerisce una buona integrazione con le reti sociali,
e meccanismi di incentivazione per la generazione dei
dati richiesti. Se il cittadino può, in una fase iniziale,
generare spontaneamente informazioni (ad esempio:
sullo stato delle strade, servizi pubblici o privati di vario
tipo, consumi energetici, servizi di trasporto pubblico e
non, ecc.), questa proattività non persiste nel tempo se
non si provvede a procurare qualche incentivo (sconti
su servizi su cui sono date le informazioni, ranking
dell'utente in base a quanto contribuisce, ecc.).
Quali esigenze? Come affrontarle? Quali tecnologie abilitanti? Quali elementi di innovazione?
Accrescere la conoscenza dello stato delle città e dei cittadini
Facilitare il collegamento al mondo fisico e la raccolta di informazioni e dati
Tecnologie M2M
Sistemi embedded
Miniaturizzazione
Basso consumo
Valorizzare il patrimonio informativo di enti e cittadini
Aumentare la capacità di elaborare, gestire e condividere grandi moli di dati
Tecnologie di Data Management, Big Data
Cloud Computing
High Performance Computing
Ridotti tempi di elaborazione
Trattamento di dati eterogenei
Utilizzo flessibile delle risorse computazionali
Sicurezza e privacy
Stabilire un dialogo aperto ed efficace con i cittadini
Promuovere accesso alle informazioni sempre/ovunque e fruizione innovativa dei contenuti
Reti TLC
Interfacce uomo-macchina
Banda elevata
Connessione in mobilità
Interazione naturale, immediata e multimodale
Tabella 37: Prospettive di innovazione per le Smart Communities.
Sulla valorizzazione del patrimonio informativo di
enti e cittadini il modo più moderno per valorizzare i
dati raccolti (in modo automatico co manuale) è quello
di rendere le informazioni (tutte o in parte) accessibili
per chi volesse sviluppare applicazioni. In seconda
battuta, un approccio meno innovativo ma sempre
efficace e ampiamente sottoutilizzato è la
introduzione di soluzioni di data mining che
consentano di trasformare il dato in informazione,
ovvero traggano dalle enormi moli di dati esistenti un
insieme sintetico di dati comprensibili. Tenendo conto
che esistono diverse categorie di utenti interessate a
vedere i dati (e il relativo livello di dettaglio) da un
punto di vista differente uno rispetto all'altro. Per
202
Prospettive di innovazione per le Smart
Communities
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Driver tecnologici del processo di rinnovament0
disponibilità di sistemi embedded sempre più evoluti in termini di miniaturizzazione e bassi consumi energetici:
“pervasive low power systems”, che abilitano la pervasività di oggetti intelligenti e connessi;
digitalizzazione di ogni tipologia di contenuto (documenti, musica, foto, film, libri): “all digital”, abilitante la
digitalizzazione dei processi e la fruizione e condivisione di contenuti multimediali, stimolando la partecipazione del
cittadino;
disponibilità di dati ad accesso libero, resi pubblici da parte di aziende e di enti della pubblica amministrazione in forma
gratuita e immediata (via Web): “open data”, che facilita lo sviluppo di servizi e applicazioni sia da parte delle imprese, sia
da parte del cittadino;
aumento della capacità di memorizzazione persistente di dati in ogni dispositivo, fissi e mobili: “storage growth”,
abilitante l’archiviazione di grandi moli di dati;
aumento della capacità di elaborazione, attraverso nuovi paradigmi di calcolo: “cloud computing”, abilitante
l’elaborazione di grandi moli di dati, la gestione dinamica dei sistemi di elaborazione e che implica la conseguente
ridefinizione dei processi in un’ottica di maggiore efficienza nonché l’affermazione di nuovi modelli di business;
aumento della velocità di connessione ad Internet per il cittadino (anche in mobilità): “(mobile) broadband growth”
abilitando la fruizione di servizi innovativi erogati via Web;
diffusione di dispositivi elettronici, anche personali e mobili, connessi a Internet (TV, decoder DTT, lettori Blu-Ray, game
console, tablet, smartphone, portable media player): “(mobile) connected devices”, abilitando la condivisione di
contenuti e l’accesso a informazioni e servizi ovunque e in ogni momento;
tendenza alla realizzazione di servizi via software: “all software” abilitante la digitalizzazione dei processi della città e
nell’erogazione innovativa dei servizi al cittadino;
diffusione di interfacce uomo-macchina innovative “(mobile) user-centric HMI”, che abilitano un’interazione naturale,
immediata e multimodale con le applicazioni che consentono la condivisione e la fruizione di contenuti.
quanto riguarda i dati forniti o posseduti dagli enti si
può rendere necessario un livello SW di
interpretazione/mediazione in quanto i formati delle
basi dati esistenti sono tra loro diversi (in analogia con
quanto detto al punto precedente per la generazione
del dato da parte di dispositivi autonomi).
Per ultimo, anche nel caso di stabilire un dialogo
aperto ed efficace con i cittadini, il problema si può
scomporre in due parti: da un lato fa parte del dialogo
anche la presentazione di informazioni sul
“funzionamento” della città e sui suoi progetti,
problemi ecc. Questo richiede semplicemente la
disponibilità di un portale dove il cittadino possa
facilmente trovare informazioni. Associato a questo
potrebbe essere utile (per ricevere informazioni dagli
utenti) un servizio di segnalazione problemi o raccolta
di semplici richieste (una sorta di blog/forum). La cosa
essenziale però è che tutto ciò (la presentazione dei
dati e la interazione cittadino/città) sia presidiato e
aggiornato. Le domande lanciate che non ricevono
risposta (anche solo informazioni su quando la cosa è
stata letta, presa in carico, ecc.) sono la peggior
situazione immaginabile, che ha anche l'effetto
spiacevole di allontanare ulteriormente il cittadino
dall'utilizzo degli strumenti messi a disposizione dalla
città. Occorre un investimento importante anche in
termini di personale che “animi” la community dando
una percezione di “vitalità”. A tutto ciò si aggiunge il
canale di accesso mobile/app, che potrebbe essere
anche solo un metodo diverso per accedere alle stesse
informazioni. Anche in questo caso l'animazione della
comunità rappresenta un aspetto fondamentale.
203
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Prospettive di innovazione per le Smart
Communities
Il ruolo del Cluster
Nell’ottica di guidare il processo di sviluppo di ricerca e
innovazione in ambito Smart Communities, il Cluster
ha sviluppato un’agenda di temi prioritari e attivato un
processo di confronto stabile e permanente con gli
stakeholder istituzionali e con gli attori della ricerca e
dell’industria al fine mantenere tale agenda allineata
con le esigenze della domanda di innovazione e le
opportunità dell’offerta tecnologica.
Il primo risultato di tale confronto è una roadmap che
identifica le sfide sociali chiave associate alle esigenze
dei singoli individui e delle comunità e
conseguentemente le linee prioritarie per lo sviluppo di
comunità intelligenti, delinea gli obiettivi da
conseguire, individua le direzioni tecnologiche
prioritarie per una risposta efficace alle sfide sociali e
traccia scenari di evoluzione futura verso cui far
convergere le progettualità del Cluster.
Per ottenere questi risultati e realizzare sinergie
efficaci anche rispetto ai molteplici domini applicativi
delle comunità intelligenti, l’azione del Cluster sarà
rivolta a:
integrare i diversi modelli e le competenze
innovative, evitando lo sviluppo di iniziative
isolate e la parcellizzazione delle esperienze.
In virtù di tale approccio si intende, da un lato,
favorire il riuso delle esperienze tra le regioni
o le realtà locali, mettendo a fattor comune
buone pratiche amministrative o modelli di
lavoro o esperienze di riorganizzazione dei
processi, dall’altro, valorizzare le
caratteristiche di replicabilità delle soluzioni
tecnologiche in diversi contesti territoriali o
applicativi;
promuovere lo sfruttamento e
l’ottimizzazione di infrastrutture e asset già
disponibili sul territorio, valorizzando i
risultati già raggiunti nei diversi ambiti
applicativi e gli investimenti dedicati;
supportare lo sviluppo di sperimentazioni
con il coinvolgimento di attori chiave quali
pubbliche amministrazioni, soggetti privati e
cittadini, allo scopo di promuovere sin dalle
fasi iniziali della progettazione il confronto
con le esigenze degli utenti finali e la misura
degli impatti delle soluzioni in condizioni il più
possibile vicine a quelle di reale utilizzo;
incentivare la correlazione tra i diversi ambiti
applicativi, stimolando la valorizzazione di
impatti e ricadute cross-dominio dei risultati
delle attività di R&S;
affiancare gli attori della ricerca e innovazione
in tutto il percorso di sviluppo delle
progettualità, individuando e valorizzando
possibili integrazioni con i risultati, le
competenze e le esperienze sviluppate dalle
diverse progettualità attive e passate, in
relazione a tematiche trasversali, strumenti
tecnologici e soluzioni applicative.
Gli sviluppi progettuali saranno supportati e valorizzati
con un’attenzione particolare ad alcuni elementi
chiave, quali:
componenti tecnologiche per lo sviluppo di
funzionalità chiave della soluzione, quali per
esempio rilevazione, comunicazione ed
elaborazione dati oppure elaborazione,
distribuzione e fruizione contenuti;
progettazione dei servizi eventualmente
associati alla soluzione;
modelli economici per l’adozione, la
diffusione e la sostenibilità delle soluzioni
proposte;
condizioni di replicabilità tecnica,
amministrativa/finanziaria e di contesto di
soluzioni o modelli;
misurazione quali-quantitativa degli
impatti e valutazione delle opportunità di
ricaduta in altri ambiti applicativi;
disponibilità di dimostratori, da poter
mettere a disposizione degli Enti o dei
cittadini, per sperimentazione delle ricadute
sia nel dominio sia cross-dominio.
204
Prospettive di innovazione per le Smart
Communities
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Da un punto di vista di evoluzione degli approcci
implementativi delle soluzioni tecnologiche, il modello
di sviluppo previsto dal Cluster include il ricorso ad
attività di ricerca e lo sviluppo di soluzioni
sperimentate attraverso test-bed sistemici e Living
Labs. L’attivazione e la stabilità operativa di tali
laboratori nei singoli ambiti territoriali è da considerare
un’azione strategica, in quanto motore importante per
l’efficace indirizzo e trasferibilità dei risultati delle
attività di ricerca e di innovazione in ambito Smart
Communities, anche in relazione a realtà urbane
medio-piccole.
205
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Prospettive di innovazione per le Smart
Communities
6. Allegati
206
Allegati Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
207
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Allegati
Allegato A – Partecipanti ai Gruppi di
Lavoro
AIZOON Technology Consulting S.r.l.
Davide Bernardi | Senior Data Scientist - Settore digital risk
Sonia Floris | Program Manager - Data driven innovation, consultancy
Apollonio Mascellino | Business Manager - Settore energia
ALMAVIVA S.p.A.
Alessandra Raffone | Responsabile Progetti di Innovazione e Finanza per l'Innovazione
Graziano Trasarti | Project Manager - Technology competence centers
ANITEC
Tiziano Rognone | Policy Manager
ARTYS S.r.l.
Andrea Caridi | Cofounder and Head of Marketing - Monitoraggio ambientale
ASTER S. Cons. p. A.
Daniele Sangiorgi | Project Manager - ICT Regional Technology Platform
BeMINT S.r.l.
Valentino Moretto | Head of Research and Innovation Area - Settore salute-benessere
Maria Grazia Rosa | Research and Innovation Area - Settore salute-benessere
BITMILL S.r.l.
Daniela Gillone | Direzione Operativa - Soluzioni IoT veloci, smart city
C.H.I.CO. CLUSTER OF HEALTH INNOVATION AND COMMUNITY
Sara Pisano | Coordinamento Progetti - Life sciences
CAMELOT BIOMEDICAL SYSTEMS S.r.l.
Sofia Mosci | Innovation - Machine learning, medical imaging, telemonitoraggio
CISCO SYSTEMS ITALY S.r.l.
Luca Rizzi | Public Sector Manager
CNR CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE
Andrea Clematis | Research Director
COLOUREE S.r.l.
Nicola Pisani | Responsabile Business Development - Settore smart cities, smart planning and smart governance
CRG - Centro Ricerche GPI S.r.l.
Dario Betti | Service Designer - Settore smart city, government, salute e benessere, user research e interaction design
CSI Piemonte
Maria Luigia Bosco | Business Information Manager - Servizi e soluzioni applicative per la PA, open government e smart data
Riccarda Cristofanini | Direzione Governo Servizi e Soluzioni applicative per la PA - Responsabilea area comunicazione, cultura e competenze digitali
Adelaide Ramassotto | Program Manager - Sistemi informativi per la PA in ambito energy e facility management
DEDALUS S.p.A.
Sara Luisa Mintrone | Strategic Marketing Executive Manager - E-health specialist
Veronica Moretti | Strategic Marketing Marketing Specialist - E-health specialist
Roberto Ongaro | Business Aevelopment Area Centro-Nord - E-health specialist
DHITECH - DISTRETTO TECNOLOGICO HIGH-TECH S.c.a.r.l.
Francesco Matteucci | Nanotechnology Living Labs
EASYLUMEN S.r.l.
208
Allegati Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Emanuele Morelli | Responsabile Comunicazione e Marketing - Settore smart city, smart lighting, IoT
ECAMRICERT S.r.l.
Christian Micheletti | Ricercatore Senior - Settore smart city, esperto in sicurezza di nanomateriali e nanotecnologie
EICAS Automazione S.p.A.
Alberto Stella | Responsabile Prototipazione Applicazioni Innovative - Settori automotive, spazio, automazione industriale.
EMISFERA Soc. Coop.
Franco D’Urso | Responsabile IT - Settore sviluppo web, mobile, windows
ENEA AGENZIA ITALIANA PER LE NUOVE TECNOLOGIE, L'ENERGIA E LO SVILUPPO ECONOMICO SOSTENIBILE
Arianna Brutti | Ricercatrice - Settore smart city, standard e tecnologie per l'interoperabilità dei sistemi
Roberta Chiarini | Antropologa, Laboratorio Smart Cities and Communities - Divisione Smart Energy, Dipartimento Tecnologie Energetiche
Gianluca D'Agosta | Ricercatore - Settore smart city
Angelo Frascella | Ricercatore - Settore smart city, ICT e interoperabilità
Nicola Gessa | Ricercatore - Settore smart city, ICT e interoperabilità
Claudia Meloni | Ricercatrice, Laboratorio Smart Cities and Communities - Dipartimento Tecnologie Energetiche, Divisione Smart Energy, modelli urbani sostenibili in ambito smart cities and communities, Responsabile progetto Brescia Smart Living
Patrizia Pistochini | Ricercatrice, Liaison Officer - Referente Laboratorio Smart Cities and Communities e Smart Community School per la regione Lombardia
Stefano Pizzuti | Ricercatore, Responsabile Laboratorio Smart Cities and Communities - Dipartimento Tecnologie Energetiche, Divisione Smart Energy
ENERBRAIN S.r.l.
Marco Martellacci | Chief Science Officer - Cibernetica, business intelligence e algoritmi di efficienza energetica
Filippo Ferraris | Chief Product Officer - Applicazione di nuove tecnologie agli edifici
Daniela Raimondo | Research Advisor - Raccolta e analisi di dati energetici con focus sul comfort ambientale indoor
ENERGAID
Franco Venturini | Responsabile Ricerca e Sviluppo - Soluzioni di active thermal insulation e sistemi di building automation
ENGINEERING INGEGNERIA INFORMATICA S.p.A.
Giovanni Aiello | Responsabile Gruppo Innovazione
Pubblica Amministrazione, Open Public Service
Innovation Laboratory - Dipartimento Ricerca e
Innovazione
Diego Arnone | Responsabile Area di Ricerca Smart
Energy Systems - Laboratorio Ricerca e Sviluppo
Luca Bevilacqua | Responsabile Tourism and Cultural
Heritage R&D Lab - Direzione Ricerca e Sviluppo
Lucia Bonelli | Ricercatore Senior - Settore sanità
Roberto Di Bernardo | Responsabile Gruppo Open
Government, Open Public Service Innovation Laboratory
- Dipartimento R&I
Enza Giangreco | Responsabile Gruppo Open Service
Innovation - Direzione Ricerca e Sviluppo
Gabriele Giunta | Senior Researcher, Laboratorio Ricerca
e Sviluppo - Settore smart transport and infrastructure
Ernesto La Mattina | Research Specialist - Head of
Security Intelligence Unit, Lab of Intelligent Systems
and Social Software for Security, Enterprises, Transport
and Infrastructures Research & Development Lab,
Research & Innovation Division
Adriano Rippa | Responsabile Progetti Nazionali -
Laboratorio di Ricerca e Sviluppo
Giuseppe Vella | Project Manager - Esperto in
piattaforme di learning e enterprise social software,
applicazione di dinamiche di gioco e gamification in
mobilità
ENGINEERING - ENGIWEB SECURITY S.r.l.
Maria Giuseppa Guella | Ricercatore Junior - Analista funzionale su piattaforme per social software e learning
ERICSSON S.p.A.
Quinto Fabbri | Head of Digital Agenda - Region Mediterranean, Customer Unit Italy and Libya
ESALIFE
209
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Allegati
Franco Bertora | Senior Resercher
EXEMPLAR S.r.l.
Cosima Fiaschi | Programme Manager - Smart city gruppo energia-ambiente, ottimizzazione multidisciplinare e big data
Valerio Giorgis | R&D Public Funding - Smart city gruppo mobilità, sistemi di supporto decisionali e algoritmi di ottimizzazione
FASTWEB S.p.A.
Alessandro Breda | Business Development Manager
Massimo Falleti | Business Development & Solution Consultant
FINSOFT S.r.l.
Tommaso Ricca | Key-account Manager - Salute e benessere
FONDAZIONE CLUSTER TECNOLOGIE PER LE SMART CITIES & COMMUNITIES – LOMBARDIA
Vittorio Casella | Geomatica, informazione geografica, 3D city models, GIS, urban analytics
Cosimo Musca | Gruppo tematico salute e stili di vita
FONDAZIONE EUCENTRE
Fabio Germagnoli | Direttore Operativo Cluster Tecnologie per le Smart Cities & Communities Lombardia - Sicurezza e monitoraggio del territorio
FONDAZIONE PER LA RICERCA E L’INNOVAZIONE
Francesca Brenzini | Communication Manager - Settore cultura e formazione
Alessandro Monti | Project Manager - Settore smart city
Marco Scerbo | EU Project Manager – Mobilità, cultura e turismo
FONDAZIONE TORINO WIRELESS
Gianmarco Piola | Project Manager - Settore smart cities and communities
Barbara Pralio | Technology Manager - Settore smart cities and communities
GENERAL MOTORS GLOBAL PROPULSION SYSTEMS - TORINO S.r.l.
Federico Galliano | Government Relations Manager - Progetti finanziati R&TD nazionali ed europei
GRIFO MULTIMEDIA S.r.l.
Gianvito D’Aprile | Responsabile Formazione e Sviluppo - Settore istruzione e formazione, psicologo del lavoro, ricercatore, progettista di interventi formativi e di processi di apprendimento
Pierpaolo Di Bitonto | Responsabile Ricerca e Sviluppo - Settore serious game & gamification, progettista sistemi intelligenti per l'empowerment dei pazienti cronici e sviluppo del capitale umano
GRUPPO SIGLA S.r.l.
Luca Bianconi | Ricercatore BU Ricerca & Sviluppo, Project Leader - Health e energia, piattaforme cloud based, IoT
Cristiana Degano | Responsabile BU Ricerca & Sviluppo - Analisi e progettazione di sistemi ICT per ambiente, energia, industria, trasporti, salute e cultura
Ilaria Mainenti | Ricercatore BU Ricerca & Sviluppo, Project Leader - Trasporti e mobilità e ambiente, sistemi integrati IoT
HAL SERVICE S.r.l.
Giancarlo Zamboni | Responsabile Ricerca e Sviluppo - Settore smart city, tecnologie di trasmissione wireless
HERITAGE S.r.l.
Pietro Tosco | Digital Content Manager - Modelli di fruizione innovativi per la valorizzazione dei beni culturali
HIT – HUB INNOVAZIONE TRENTINO
Andrea Guarise | Referente Cluster SmartCommunitiesTech
IESOLUTIONS SOLUZIONI INTELLIGENTI PER L'ENERGIA S.r.l.
Andrea Bagnasco | Partner - Spin off Università di Genova
IN.I.T. S.r.l.
Mario Arena | Direttore Commerciale PAL
Andrea Chiocci | Direttore Area Tecnica PAL - Servizi per la Pubblica Amministrazione Locale
INNOVAPUGLIA S.p.A.
210
Allegati Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Vincenzo Lagioia | Responsabile Servizio RUPAR - Larga banda e reti
Roberto Scannicchio | Project Manager - Soluzioni ICT applicate al turismo e ai beni culturali
Massimiliano Serafino | Network and Security Engineer, Servizio RUPAR - Larga banda e reti
INTECS S.p.A.
Paolo Coppola | R&D Manager
Susanna Sudati | Senior SW Analyst, Divisione Smart Systems - Progetti di ricerca in ambito mobilità a livello europeo e nazionale, ITS, analisi degli scenari, definizione degli use-cases e standard europei
IREN S.p.A.
Stefano Amelio | Internazionalizzazione e Innovazione
Federico Boni Castagnetti | Internazionalizzazione e Innovazione
Enrico Pochettino | Direttore Internazionalizzazione e Innovazione
Maria Teresa Toscano | Direzione Internazionalizzazione e Innovazione
ISMB - ISTITUTO SUPERIORE MARIO BOELLA
Valeria Caiati | Ricercatrice - Settore smart city, sviluppo di sistemi di supporto alle decisioni per la mobilità sostenibile
Maurizio Fantino | Responsabile programma Smart Energy - Settore smart energy
ITALTEL S.p.A.
Paolo Comi | Innovation Manager - Settore energia-ambiente, collaborative research projects, cloud, HPC, NFV, SDN, smart grids, smart city, big data, analytics, M2M, IoT
Paolo Crosta | Head of Collaborative Research Projects - Settore energia-ambiente, collaborative research projects, cloud, HPC, NFV, SDN, smart grids, smart city, big data, analytics, M2M, IoT
ITALY TRAVEL COMPANY - BLACK DUCK S.r.l.
Giorgio Ferraguto | Amministratore Unico - Turismo incoming
K-DIGITALE - KB SOLUTIONS S.r.l.
Silvia Michetti | Marketing e Comunicazione
KERBEROS S.r.l.
Gianpaolo Rocchi | Amministratore Unico - Settore monitoraggio energetico
KIUNSYS S.r.l.
Paolo Lanari | Amministratore delegato
Paola Ponticelli | Responsabile R&D - Smart mobility, smart parking e city logistics
LAZIO INNOVA
Valentina Diana | Referente per le Smart Cities
Riccardo Ginanni | Referente per l’Aerospazio e Sicurezza, Tecnologia dei Beni Culturali e Turismo, Green Economy e Energia
Grazia Gulluni | Referente per l’Automotive e Trasporti e per la Formazione
Donatella Piccione | Referente per le Scienze della Vita
LEONARDO FINMECCANICA S.p.A.
Letizia Gabbrielli | Italian and EU Funded Programmes - Progetti R&I
Bruno Saccomanno | Security & Information Systems Division - Marketing & sales, offering portfolio, sistemi ITS
LEPIDA S.p.A.
Sandra Lotti | Responsabile dell’area Strategia & Comunicazione
LIGURIA RICERCHE S.p.A.
Stefania Caballini | Ricercatrice
LOMBARDIA INFORMATICA
Ilario Cosma | Responsabile Funzione Service Management Area Territoriale - Direzione sistemi Regione
Daniele Fulgenzi | Responsabile Area Service Management - DG Ambiente, energia e sviluppo sostenibile
MUSEO GALILEO - ISTITUTO E MUSEO DI STORIA DELLA SCIENZA
Marco Berni | Responsabile Progetti Europei e Speciali
NIS - NETWORK INTEGRATION AND SOLUTIONS S.r.l.
Livia Torterolo | Responsabile Ricerca e Sviluppo - Settore IT, governance & security
211
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Allegati
NOEMALIFE S.p.A.
Gianpiero Camilli | Financing Initiatives Principal - Settore salute e benessere
ON AIR S.r.l.
Maura Mazzarello | Amministratore Delegato - Progettazione di sistemi intelligenti per automazione
Ennio Ottaviani | Responsabile Ricerca e Innovazione - Progettazione di sistemi intelligenti per automazione
PARK SMART S.r.l.
Pierluigi Buttiglieri | Chief Operation Officier - Mobility manager and smart grid Architect
Carlo Sciuto | Chief Marketing Operator - Parking technologies Expert
PROGETTI DI IMPRESA S.r.l.
Stefano Agnoletti | Responsabile Commerciale, Coordinamento progetti in ambito turistico ed eGov -Turismo e promozione territoriale, settore pubblica amministrazione
Angela Giannetti | Project Manager Senior - Settore sanitario e sociale, processi e tecnologie socio-sanitarie
Simone Pistis | Responsabile Ufficio Gare in ambito turistico e-gov, sociale e sociosanitario - Turismo e promozione territoriale, pubblica amministrazione
REGIONE VENETO
Daniele Stecco | Project Manager Finanza Agevolata - Sezione ricerca e innovazione, gestione investimenti
SANTER REPLY S.p.A.
Roberta Caso | Concept Reply BU di Santer Reply SpA - PM progetti ricerca e sviluppo, settore IoT & smart city
Paola Dal Zovo | Senior Consultant
Maurizio Griva | Concept Reply BU di Santer Reply SpA - Responsabile progetti ricerca e sviluppo, settore IoT & smart city
SELESTA INGEGNERIA S.p.A.
Andrea Bollo | Direttore Progetti Strategici - Sistemi di sicurezza fisica e di building management
SI CONSULTING S.r.l.
Paolo Cesario | Direttore Tecnico - Settore trasporti e sicurezza dei sistemi di trasporto
SIA S.p.A.
Stefano Baudino | Account Manager - Divisione public sector
SIIT
Bruno Conterno | Direttore Sviluppo Programmi - Mobilità, safety & security, ICT, automazione
SMARTEC S.r.l.s.
Marica Lo Porto | Smart Planner
Ivan Torretta | Project Manager
SOGES S.p.A.
Bartolomeo Avataneo | Senior Consultant - Progettazione, ricerca socio-economica area policy formative e sviluppo di piani formativi territoriali e aziendali per la formazione continua
Fabrizio Gallante | Direttore Mercato Italia - Private sector
SOGESCA S.r.l.
Giovanni Franco | Responsabile area sviluppo e innovazione - Politiche energetiche e di sostenibilità
Gianfranco Lazzarin | Settore sviluppo e innovazione - Politiche per lo sviluppo sostenibile nei settori primario e terziario
SURGIQ S.r.l. startup innovativa
Ivan Porro | CEO - Healtech multimodale, assistenza sanitaria
SWARCO MIZAR S.p.A.
Paolo Bessero | Senior Marketing Consultant
TEA SISTEMI S.p.A.
Iacopo Borsi | Senior Environmental Modeler - Ricerca e sviluppo, modellistica ambientale, con integrazione in ambiente GIS di codici di simulazione per la risorsa idrica e il trasporto di inquinanti e reti di sensori
TECHFIN S.r.l.
Luigi Miracoli | Consulenza direzionale - Bioingegneria e salute
TOTEM ENERGY S.r.l.
212
Allegati Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Guido Maia | Ricerca e Sviluppo - Settore energia
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE
Marco Bellandi | Fellow member della Fondazione per la Ricerca e l'Innovazione - Cultura e turismo
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI GENOVA
Davide Giglio | Ricercatore Confermato in Automatica, Responsabile Formazione nel Progetto MIE del cluster TSC
Alessandro Sorce | Ricercatore Thermochemical Power Group - Settore energia e ambiente, smart grids, storage termici, tecnologie dell’idrogeno, biofuels
UNIVERSITÀ DEGLI SUDI DI MILANO – BICOCCA
Marco Martini | Direttore Dipartimento di Scienza dei materiali - Scienza dei materiali, datazioni e archeometria
UNIVERSITÀ DEL SALENTO
Carla Di Biccari | Energia e BIM
Mariangela Lazoi | cPDMLab - Tecnologie ICT per le industrie
Giovanna Mangialardi | Energia e BIM
Francesco Pettinato | cPDM Lab, Collaborative Product Design Management Laboratory - Ricerca e progettazione iniziative di finanziamento locale, nazionale ed europeo - ricerca e sviluppo in ambito ICT
Laura Schina | cPDM Lab, Collaborative Product Design Management Laboratory - Ricerca, progettazione e sviluppo di soluzioni innovative per valorizzazione e fruizione del patrimonio e dell’offerta culturale e turistica
Salvatore Totaro | Energia
Daniela Vestito | cPDM Lab - Valutazione e gestione del cambiamento di sistemi organizzativi, formazione e politiche del lavoro
UNIVPM - UNIVERSITÀ POLITECNICA DELLE MARCHE
Paolo Cicconi | Dottore di Ricerca, Disegno e Metodi dell'Ingegneria Industriale - Simulazioni, green vehicles, user centered design, model based engineering, knowledge based systems, life cycle assessment, life cycle costing, batterie li-ion
Gabriele Comodi | DIISM Dipartimento di Ingegneria Industriale e Scienze Matematiche, Ricercatore di "Sistemi per l'energia e l'ambiente" - Domotica, smart cities, cogenerazione, generazione distribuita e audit energetici
WEIJI COMUNICAZIONE S.r.l.
Anna Buzzetti | Product Specialist - Settore IT
Davide Picotto | Direttore commerciale - Progetti editoria scolastica
X-POP S.r.l.s. Startup innovativa
Marco Cascio Mariana | C.E.O. & General Manager, Settore Smart City & IOT - Energy Manager, Geologo, smart Planner, Progettista di modelli industriali M2I, IoT mobilità sostenibile, efficienza energetica, smart city
Carmelo Albani | Responsabile Innovazione e sistemi ICT/IOT, Settore Smart City & Smart Grid - Esperto gestione energetica, Progettista di sistemi ICT, IOT in ambito smart city
213
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Allegati
Aziende partecipanti
214
Allegati Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Organismi di Ricerca partecipanti
Enti e Associazioni partecipanti
215
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Allegati
Allegato B - Progetti di Ricerca e Sviluppo dei partecipanti ai Gruppi di Lavoro
MOBILITÀ
Acronimo/Nome Progetto
Fonte finanziamento
Abstract Durata progetto
ICSI | Intelligent Cooperative Sensing for Improved traffic efficiency
FP7 ICT-2011-8; ICT-2011.6.7
ICSI definisce un Intelligent Transportation System (ITS) basato su una Piattaforma Dati Distribuita che consente il rilevamento cooperativo dalle sorgenti dati connesse al sistema. La soluzione proposta è di tipo "ITS orizzontale" in cui l'intelligenza è distribuita su una rete di dispositivi che raccolgono/processano dati localmente da sorgenti eterogenee. La validità della soluzione è stata valutata nei due test-bed di Pisa (Scenario mobilità Urbano) e Lisbona (Scenario mobilità extra-urbano).
1/2012-12/2015
MOBIWALLET | Mobility and Transport Digital Wallet
FP7 CIP-ICT-PSP-2013-7
MobiWallet ha l’obiettivo di fornire un sistema di mobilità integrato e interoperabile: soluzioni tariffarie interoperabili nelle aree gestite dai 4 pilot (Spagna, Italia, Inghilterra e Serbia). Il pilot italiano si sviluppa nelle città di Pisa e Scandicci (Firenze) coinvolgendo centinaia di utenti. Il progetto è stato premiato ai Light Rail Awards a Londra in ottobre 2915 come Best Customer Initiative 2015.
02/2014-07/2016
TIMON | Enhanced real time services for an optimized multimodal mobility relying on cooperative networks and open data
H2020 MG-2014
TIMON ha l'obiettivo di fornire una struttura di servizi a tutti gli utenti dell'ecosistema trasporti: i driver, gli utenti della strada vulnerabili e le imprese. I servizi TIMON saranno strutturati in alcuni settori chiave: servizi di assistenza alla guida, servizi per gli utenti della strada vulnerabili, servizio pendolare multimodale. Il progetto prevede anche due pilot per il test in ambienti reali, uno da effettuarsi a Helmond (Paesi Bassi), focalizzato sulla validazione delle prestazioni tecniche del sistema; e un altro nella città di Lubiana (Slovenia) per testare i servizi TIMON con utenti finali.
06/2015-11/2018
DOROTHY | Development Of RegiOnal clusTers for researcH and implementation of environmental friendlY urban logistics
FP7 REGIONS-2012-2013-1
DOROTHY ha lo scopo di favorire la nascita di cluster di innovazioni fondati su imprese, centri di ricerca, associazioni e pubbliche amministrazioni del settore; e di generare l’adozione, da parte delle regioni partner (Toscana, Italia; Oltenia, Rumania; Valencia, Spagna; e Lisbona-Valle del Tago, Portogallo), dei cosiddetti “Joint Action Plan” che forniranno un set di politiche e azioni da implementare al fine di strutturare dei cluster di innovazione e favorire l’adozione di iniziative tali da implementare la sostenibilità del settore della logistica urbana a livello locale”.
06/2013-06-2016
SmAll | Mobility as a service for all
EIT-KIC-ULM Future Urban Life and Mobility
SmAll è incentrato sulla definizione di un framework per orientare l'ecosistema della mobilità a livello europeo verso un modello di "mobilità come servizio", permettendo agli operatori di mobilità di offrire nuovi servizi e soluzioni più flessibili e personalizzati per la mobilità dei cittadini.
1/2016-12/2016
ITS ITALIA 2020 | Intelligent Transportation System Italia 2020
MIUR Cluster Tecnologici CLUSTER INTERMODALITA'
ITS ITALIA 2020 propone la progettazione e messa a punto di soluzioni basate sulle ICT a supporto della logistica e dei processi di trasporto, con un focus particolare sul trasporto multimodale delle merci. Il sistema nel suo complesso andrà a sviluppare soluzioni per: il monitoraggio e la diagnostica del veicolo e delle infrastrutture; la misurazione dei parametri relativi alle merci trasportate; la gestione e il controllo degli accessi nei nodi della filiera; la localizzazione del veicolo e del carico; la tariffazione intelligente; la gestione del flusso di informazione tra i diversi nodi; e la gestione dei documenti.
03/2014-03/2017
EASY RIDER | Enhancement of sustAinability and SafetY of mobility by integRating Intelligent roaDs, vEhicles and seRvice
Bando MiSE INDUSTRIA 2015 - Mobilità Sostenibile
Easy Rider ha due obiettivi strategici: la riduzione dell’impatto ambientale del traffico veicolare e l’aumento della sicurezza della mobilità in ambito urbano ed extraurbano. Easy Rider si prefigge, pertanto, di progettare e implementare una rete di comunicazione tra veicoli, centri di controllo ed infrastrutture stradali che abiliti l'erogazione di servizi per l’infomobilità e per la sicurezza del traffico in contesti urbani, con la possibilità di estenderla anche in ambito extraurbano.
03/2014-03/2017
MAGAZZINO VIAGGIANTE: nuove prospettive per la distribuzione nella filiera agroalimentare
Bando MiSE INDUSTRIA 2015 - Mobilità Sostenibile
MAGAZZINO VIAGGIANTE è un progetto di ricerca (Industria 2015) che ha affrontato la complessità logistica delle merci deperibili con soluzioni innovative quali l’integrazione di sensori e nuove tecnologie abilitanti. Il focus del progetto è incentrato sulla definizione di un modello logistico innovativo (ottimizzato, flessibile e di qualità), in grado di garantire la tracciabilità del prodotto e del contenitore con cui viene venduto.
10/2011-03/2015
216
Allegati Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
MOBILITÀ
Acronimo/Nome Progetto
Fonte finanziamento
Abstract Durata progetto
LIMPID | Live Inducement of Multimodality by Promoting the Internet of Data
POR FESR 2007/2013 Asse 1 Innovazione e transizione produttiva
LIMPID sfrutta il concetto dell’Internet of Data per trattare il problema dei trasporti, utilizzando la conoscenza distribuita per la creazione di servizi e per il coordinamento della mobilità urbana. Gli obiettivi sono: creare nuove fonti dati per il monitoraggio del traffico e di altri parametri, derivanti dagli utenti dai mezzi di trasporto e da elementi infrastrutturali; utilizzare i dati raccolti per creare servizi utili ai cittadini e alimentare un Decision Support System (DSS) che permetta di monitorare lo stato del traffico (anche in maniera dinamica) e di fornire un supporto decisionale alla pubblica amministrazione; utilizzare i dati raccolti come base per un sistema di gestione della multimodalità lato utente (tramite una App) e per effettuare operazioni di estrazione di informazioni e forecasting (utili sia agli utilizzatori finali che per la PA).
01/2015-10/2015
DIECI | Dispositivi ad inchiostro elettronico per la città intelligente
Regione Liguria PAR FAS Polo Transit
DIECI ha l’obiettivo generale di studiare un sistema che consenta di implementare politiche intelligenti di regolazione della mobilità mettendo in comunicazione gli elementi coinvolti nei processi di mobilità e gestendo le politiche in tempo reale a seconda delle condizioni a contorno (domanda, congestione, parametri ambientali, etc.). Il progetto punta a: studiare e realizzare un prototipo fisico di tessera EPD, un prototipo di colonnina di lettura/scrittura tessere EPD, l'interfacciamento delle tessere EPD con smartphone NFC; progettare e sviluppare applicazioni per Android per l'integrazione dei nuovi titoli; e realizzare un sistema di centro di controllo per la raccolta delle informazioni e la distribuzione delle stesse generando interazioni tra centri di controllo e canali informativi esistenti.
05/2014- 04/2016
217
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Allegati
ENERGIA E AMBIENTE
Acronimo/Nome Progetto
Fonte finanziamento
Abstract Durata progetto
Flexmeter H2020 LCE 7-2014
Flexmeter si propone di analizzare la possibilità di un sistema di smart meters multiservizio (con focus su quelli elettrici) sottesi ad una piattaforma di raccolta e trasmissione dati univoca (in analogia a quanto richiesto dall’AEEG nella delibera 393/2013). Il progetto analizzerà inoltre le possibilità offerte dalle metodologie NIALM sulle analisi dei consumi elettrici disaggregati.
01/2015-12/2017
Empowering IEE Programme IEE/12/697/SI2.645843
Empowering intende fornire strumenti efficaci e di facile consultazione all’utente finale per risparmiare energia; in particolare saranno proposte a 2000 utenti di energia elettrica e 1100 di teleriscaldamento (a Torino e Reggio Emilia) informazioni aggiuntive attraverso una “bolletta intelligente” e un online tool sui siti internet delle Utilities partecipanti.
04/2013-03/2016
DIMMER FP7 DIMMER consiste nello sviluppo di efficaci interfacce web che forniscano feedback in tempo reale sull’impatto energetico dei comportamenti degli utenti a livello di quartiere. In particolare, il dimostratore italiano sarà ubicato in Torino (quartiere Politecnico) ed è incentrato su sistemi software in grado di ottimizzare l’erogazione di calore per il teleriscaldamento e valutare in tempo reale l’efficienza degli scambiatori di calore.
10/2013-09/2016
Store&Go | Innovative large-scale energy STOragE technologies AND Power-to-Gas concepts after Optimisation
H2020 LCE 9-2015; H2020-LCE-2015-3
Store&Go dimostrerà come nuovi sistemi di Power-to-Gas (PtG) potranno aiutare il bilanciamento tra generazione tradizionale e FER, verificando tale impostazione in tre sistemi reali in Europa. Il progetto ha l’ambizione di valutare la possibilità di integrazione del sistema di storage PtG in sistemi di produzione e distribuzione dell’energia all’avanguardia. Usando il processo di metanazione come “bridge”, il sistema PtG potrà risolvere, direttamente o indirettamente, il problema della produzione fluttuante da Fonti Energetiche Rinnovabili (FER).
01/2016-12/2019
PROBIS CIP Call 65/G/ENT/CIP/13/N02C021
PROBIS ha come oggetto la ridefinizione di tutte le fasi di un appalto di innovazione incentrato sul tema di un Energy Management System innovativo per la gestione dell'energia del patrimonio immobiliare comunale: dall'identificazione dei requisiti e dei bisogni (sulla base di quello che sarà il pilota che verrà realizzato), al dialogo con il mercato, alle specifiche delle performances funzionali, ai criteri di premialità, fino agli aspetti prettamente legali e normativi che un appalto di innovazione deve possedere nonché all'elaborazione della relativa documentazione e contrattualistica. I modelli di appalto saranno sperimentati in 4 città.
11/2013-11/2016
CELSIUS FP7 CELSIUS intende perseguire l'efficientamento energetico in aree urbane ad alta densità mediante il recupero del calore prodotto da diverse fonti di emissione. Ad ogni città è stato affidato il compito di produrre un impianto pilota per realizzare e verificare una particolare modalità di ottenimento dell'efficientamento energetico.
04/2013-03/2017
Biometh-ER Life+ 2012 Biometh-ER ha l’obiettivo di dimostrare la fattibilità tecnica e la sostenibilità della produzione di biometano per promuovere la filiera bioenergetica, mediante la realizzazione di impianti dimostrativi per l’upgrading di biogas e per la produzione di biometano, ai fini dell’immissione nella rete del gas naturale e come biocarburante per autotrazione. Gli impianti saranno progettati, gestiti e manutenuti in base alle tecnologie più recenti ed innovative: l’intero sistema sarà tenuto sotto controllo per tutta la durata del progetto e i risultati del funzionamento degli impianti pilota verranno successivamente esaminati e comunicati ai partner di progetto interessati.
10/2013-03/2018
SETA: An open, sustainable, ubiquitous data and service ecosystem for efficient, effective, safe, resilient mobility in metropolitan areas
H2020 ICT-16-2015
SETA ha l’obiettivo di sviluppare soluzioni di mobilità avanzata basate sulla integrazione di dati multi-canale e multi-sorgente (con particolare focus sulla parte crowd-sourced), sull’applicazione di modelli avanzati di simulazione e previsione finalizzati alla gestione delle emergenze, all’erogazione di servizi di info-mobility integrata, alla pianificazione di medio lungo periodo.
02/2016-01/2019
218
Allegati Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
ENERGIA E AMBIENTE
Acronimo/Nome Progetto
Fonte finanziamento
Abstract Durata progetto
MARSOL | Demonstrating Managed Aquifer Recharge as a Solution to Water Scarcity and Drought
FP7 ENV.2013.WATER INNO&DEMO-1, 2013-2016
MARSOL ha come obiettivo la riduzione degli effetti dei cambiamenti climatici sulle risorse idriche, la mitigazione delle siccità, trovare contromisure per la disponibilità di acqua, sostenere l'approvvigionamento idrico dell’agricoltura per lo sviluppo socio-economico rurale, combattere gli inquinanti legati all’agricoltura, sostenere il futuro approvvigionamento idrico urbano e industriale e limitare l’intrusione dell'acqua di mare nelle falde acquifere costiere. Otto siti sono stati selezionati per dimostrare l'applicabilità di MAR (Managed Aquifer Recharge) utilizzando varie fonti d'acqua, che vanno dalle acque reflue trattate fino all’acqua di mare dissalata, e una varietà di soluzioni tecniche.
12/2013-11/2016
FREEWAT | Free & Open Source Software Tools for Water Resources Management
H2020 Water-4a-2014, 2015-2017
FREEWAT ha l’obiettivo di promuovere la gestione delle risorse idriche attraverso la semplificazione dell'applicazione della Water Framework Directive e altre direttive correlate alle acque. Il risultato principale di FREEWAT sarà un ambiente di modellazione integrata open source e GIS di dominio pubblico, per la simulazione della quantità e la qualità delle acque superficiali e sotterranee, con un modulo di gestione e pianificazione dell’acqua integrato.
04/2015-09/2017
SmartP2G2 EIT-ICT Lab SES 1 Priority 1
SmartP2G2 intende sperimentare l'uso degli elettrolizzatori come carichi controllabili in grado di fornire servizi ancillari alla rete e di produrre e distribuire idrogeno per l'industria. L'elettricità che alimenterà l'elettrolisi dell'acqua sarà essenzialmente proveniente da fonti rinnovabili intermittenti.
01/2016-12/2016
MMG-S | Modular Microgrid Services
EIT-ICT Lab SES 1 Priority 1
MMG-S fornirà software e hardware per progettare, configurare, operare ed ottimizzare soluzioni di microgrid ad energia verde. L’obiettivo è quello di indirizzare il mercato dei produttori di energia indipendenti dalla rete e capaci di alimentare eventi (come fiere, festival, concerti ecc.) con soluzioni sostenibili, ecologiche ed economiche.
01/2016-12/2016
Nrg4cast - Energy Forecasting
FP7 EEB-ICT-2011.6.5
Nrg4cast ha l’obiettivo di produrre e verificare il funzionamento di un sistema informatico (software e piattaforma hardware) che renderà disponibile un sistema previsionale di fabbisogno energetico via applicazione Web, attraverso di un pilota dimostrativo per ottenere miglioramenti dell'efficienza energetica di edifici di proprietà pubblica in un contesto urbano.
01/2013-12/2015
BlueSCities – Making water and waste smart
H2020 BlueSCities intende sviluppare una metodologia di gestione dei comparti acqua e rifiuti, identificando le possibili sinergie e integrando l’utilizzo di nuclei tecnologici utilizzati nella gestione smart di altre aree prioritarie quali l'energia, i trasporti e l'ICT.
02/2015-01/2016
BeAware | Boosting Energy Awareness with Adaptive Real-time Environments
FP7 Call FP7-ICT-2009-4
BeAware ha avuto come scopo principale quello di aumentare la consapevolezza energetica aiutando i cittadini ad un uso virtuoso dell'energia usata in ambiente domestico. Il progetto ha previsto lo sviluppo di sensori non intrusivi capaci di rilevare l’electrical signatures dei dispositivi elettrici, lo sviluppo di una Web Energy Service Platform in grado di mettere in comunicazione tutti i dispositivi elettronici all'interno di una stessa rete domestica e lo sviluppo di un’interfaccia utente tridimensionale su smartphone, dove ogni singolo dispositivo elettrico presente nella casa mostra in tempo reale il proprio reale comportamento energetico.
05/2008-04/2011
Nobel Grid | New Cost Efficient Business Models for Flexible Smart Grids
H2020 LCE-2014-3
Nobel Grid ha l’obiettivo di realizzare strumenti avanzati e servizi ICT per le cooperative di DSO energetici e rivenditori di medie dimensioni, così da permettere un più attivo coinvolgimento dei consumatori, attraverso nuovi schemi demand response, e la flessibilità del mercato attraverso nuovi modelli di business per gli aggregatori e ESCO.
10/2015-06/2018
FINSENY | Future Internet for Smart ENergY
FP7 FI-PPP
FINSENY ha lavorato all’identificazione dei requisiti ICT per i Smart Energy Systems. Questo ha portato alla definizione di nuove soluzioni e standard, verificati in un pilota in grande scala su tutto il territorio Europeo. I risultati del progetto hanno contribuito alla costruzione di una infrastruttura sostenibile di Smart Energy, basata su nuovi prodotti e servizi, a beneficio di tutti i cittadini europei e dell’ambiente.
04/2011-03/2013
INGRID | High-capacity hydrogen-based green-energy storage solutions for grid balancing
FP7 ENERGY.2011.7.3-2
INGRID progetta e sviluppa un sistema innovativo in grado di contribuire al bilanciamento energetico della rete e al miglioramento della qualità della potenza, instaurando un regime di collaborazione con i sistemi di gestione delle reti.
07/2012-06/2016
219
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Allegati
ENERGIA E AMBIENTE
Acronimo/Nome Progetto
Fonte finanziamento
Abstract Durata progetto
GEYSER | Green networked Data Centres as Energy Prosumers in smart city environments
FP7 SMARTCITIES-2013
GEYSER sta sviluppando strumenti di monitoraggio ed ottimizzazione delle risorse energetiche che consentiranno ai Data Centre di acquisire quella flessibilità di domanda energetica che consenta la fornitura di servizi di regolazione alla rete elettrica e il trading di energia elettrica e termica all’interno di un mercato locale, a livello della Smart City. È un framework concettuale e software in grado di consentire ai Data Centre che soddisfino un insieme minimo di requisiti relativi all’efficienza energetica di assumere un ruolo attivo nel contesto della Smart City e della Smart Grid.
11/2013-10/2016
GREENERNET | Advanced Flow Battery Energy Storage Systems in a Microgrid Network
H2020 FTIPilot-2015-1
GREENERNET svilupperà una batteria al flusso organica altamente innovativa, integrata in una microgrid ottimizzata gestita da un Sistema di Gestione dell’Energia intelligente. Partendo da un prototipo di batteria a flusso AQDS (anthraquinone di-sulphonate), verrà sviluppata una versione da 10kW integrata con una microgrid per applicazioni per applicazioni energetiche distribuite. In particolare il focus sarà sullo storage distribuito e sull’integrazione delle rinnovabili per microgrid residenziali.
24 mesi dal kick-off (in via di definizione)
ELSA | Energy Local Storage Advanced System
H2020 LCE-08-2014
ELSA porta alla maturità soluzioni di storage distribuito. Il suo obiettivo è quello di consentire la loro integrazione nel sistema energetico e il loro uso commerciale. ELSA risponde alle esigenze di sviluppo esistenti combinando batterie di 2° vita con un innovativo sistema locale di gestione di energia basata su ICT, al fine di sviluppare un sistema di accumulo di energia economico, scalabile e facile da implementare.
03/2015-02/2018
Intellisec EIT-ICT Lab SES 1 Priority 1
Intellisec svilupperà una piattaforma integrata di security data analytics che sia in grado di identificare, in modo affidabile veloce ed efficiente, minacce avanzate e persistenti contro la smart grid. La soluzione proposta integra un’ampia gamma di sorgenti informative pubbliche e private e usa un framework di processamento in realtime di dati di sicurezza per la ricerca di pattern e per la rilevazione di eventi di correlazione.
01/2016-12/2016
MGInnoC | Decentralized Micro Grid Infrastructure Innovation Center
EIT-ICT Lab SES Smart Energy Systems
MGInnoC affronta il problema del dimensionamento dell’analisi economica, basata su simulazione, delle microgrid sia esistenti che da progettare ex novo. Partendo da soluzioni tecnologiche mature, fornite dai partner come output di precedenti progetti di ricerca, il progetto analizza anche possibili modelli di business per portare la soluzione integrata sul mercato.
01/2015-12/2015
INERTIA | Integrating Active, Flexible and Responsive Tertiary Prosumers into a Smart Distribution Grid
FP7 ICT-2011.6.1 - Smart Energy Grids
INERTIA è un approccio "Internet of Things" al problema di gestione dell'energia. I consumatori diventano gradualmente "prosumer", le famiglie producono la propria energia verde, che vendono quando non riescono a usarla e ne comprano quando quella generata non basta. Tutti questi "prosumer hub" diventano nodi attivi e sono equipaggiati con la giusta tecnologia per fornire informazioni contestuali alla rete.
10/2012 - 9/2015
Success | Securing Critical Energy Infrastructures SUCCESS - Securing Critical Energy Infrastructures
H2020 DRS-2015
Success è un approccio globale per l'analisi delle minacce e delle contromisure con particolare attenzione alle vulnerabilità introdotte dai nuovi contatori intelligenti. La sfida principale è quella di creare condizioni in grado di garantire l’affidabilità della rete anche in futuro.
05/2016 - 04/2019
FINESCE | Future INternEt Smart Utility ServiCEs
FP7 FI.ICT-2011.1.8
FINESCE ha realizzato a fatto funzionare piloti in 7 paesi Europei, indirizzando un uso efficiente dell’energia in edifici industriali e residenziali, sviluppando un nuovo mercato dell’energia per prosumers, costruendo virtual power plant, e usando veicoli elettrici come elementi di un Sistema di demand response, motivando i fornitori di energia a muoversi dalla gestione reattiva alla gestione pro-attiva della rete energetica per meglio bilanciare l’intermittenza delle fonti rinnovabili con strumenti ICT.
03/2013- 09/2015
CIVIS FP7 SMARTCITIES-2013
CIVIS ha l’obiettivo di definire e sperimentare in due paesi europei (Italia e Svezia) una piattaforma tecnologica che consenta ai consumatori e ai micro-produttori privati di utilizzare e gestire al meglio le energie rinnovabili.
09/2013-09/2016
Decision Theatre FAR Smart Cities
Decision Theater sviluppa una piattaforma di servizi dedicati alla modellazione e validazione delle scelte di pianificazione strategica della PA. Tra i dimostratori è prevista una sperimentazione sull’ambito Energia che coinvolgerà il Comune di Torino e Regione Piemonte.
01/2014-12/2016
220
Allegati Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
ENERGIA E AMBIENTE
Acronimo/Nome Progetto
Fonte finanziamento
Abstract Durata progetto
ENERGETIC | Tecnologie per l’ENERGia e l’Efficienza energETICa
PON CONV FESR RICERCA E COMPETITIVITÀ 2007-2013
ENERGETIC affronta problematiche di tecnologia dei sistemi fotovoltaici e per l’efficienza energetica con un approccio ampio, su aspetti concernenti materiali, dispositivi, e ICT. Il Progetto si focalizza su quattro ambiti applicativi: tecnologie per la generazione dell’energia per via fotovoltaica; nuovi processi ed architetture per Transistor di potenza, adoperati pervasivamente in applicazioni in cui l'efficienza energetica è cruciale; sistemi hardware per l’efficienza energetica; e infrastrutture software a supporto dell’efficienza energetica su scala home, building e campus.
01/2012-12/2015
DEMAND | DistributEd MANagement logics and Devices for electricity savings in active users’ installations
PON 2015 DEMAND è un sistema di direct load control per utenze elettriche dei settori residenziale, terziario e industriale tramite l’utilizzo di un dispositivo embedded, chiamato energy gateway, in grado di: interagire con gli altri utenti tramite la rete internet per negoziare le decisioni da intraprendere in risposta alle richieste del fornitore di servizio o del distributore; controllare i carichi elettrici che possono essere oggetto di regolazione tramite tecnologie di accesso locale.
24 mesi dal kick-off (in via di definizione)
BSL | Brescia Smart Living
FAR BSL pone il focus su aspetti di sicurezza e servizi efficienti per uno “smart district” innovativo dal punto di vista energetico, funzionale, sociale, grazie alla integrazione delle diverse reti (termiche, elettriche, gas, acqua, illuminazione pubblica, rifiuti). Inoltre il cittadino viene coinvolto nella vita del distretto attraverso tecnologie abilitanti per la consapevolezza dei propri consumi e nuovi servizi per la sua salute, sicurezza e benessere; la comunitàviene attivata verso una nuova coesione e partecipazione alla vita sociale.
03/2015-02/2018
City 2.0 Legge Finanziaria 2010
City 2.0 sviluppa una serie di tecnologie e metodologie che permettono di integrare reti di sensori, sistemi di comunicazione e applicazioni intelligenti per rendere più efficiente la gestione di reti urbane connesse a servizi pubblici. Le applicazioni sono state sperimentate a L’Aquila, dove è stato realizzato un anello viario intelligente (Smart Ring) che comprende servizi di illuminazione intelligente, gestione energetica di reti di edifici, mobilità innovativa, monitoraggio ambientale e partecipazione attiva dei cittadini.
05/2011-12/2015
Res Novae | Reti Edifici strade Nuovi obiettivi Virtuosi per l'Ambiente e l'Energia
PON R&C 2007-2013
Res Novae ha l'obiettivo di sviluppare un sistema di gestione avanzata dei flussi energetici basato sull’integrazione di tecnologie innovative in ambito energetico e informatico al fine di ridurre i costi energetici, potenziare la multi-generazione diffusa di energia da fonti rinnovabili, contenere l’impatto ambientale e accrescere la consapevolezza energetico-ambientale dei cittadini. La sperimentazione è a Cosenza e Bari.
11/2012-10/2015
Smart Basilicata PON R&C 2007-2013
Smart Basilicata mira allo sviluppo di una “smart community lucana” combinando valorizzazione del patrimonio naturale, efficienza energetica, mobilità sostenibile e sicurezza attraverso l’innovazione nei processi organizzativi, modelli gestionali e soluzioni tecnologiche innovative per ottimizzare l’efficienza nella gestione sostenibile delle risorse naturali.
10/2015-09/2018
PELL | Public Energy Living Lab
Accordo di Programma tra ENEA e MSE per la Ricerca sul Sistema Elettrico
PELL è un Living Lab nel settore dei servizi pubblici realizzato attraverso un centro di raccolta dati e diagnostica in tempo reale su consumi energetici e prestazioni di impianti di illuminazione pubblica e di edifici pubblici. L’infrastruttura è composta da sensori, sistemi di trasmissione dati in tempo reale, modelli per la elaborazione dei dati e calcolo dei Key Performance Indicators; sistema cloud open-data centralizzato, per la raccolta, l’analisi e la redistribuzione dei dati; il tutto in corso di sperimentazione su alcuni impianti illuminotecnici del sud Italia.
10/2015-09/2018
Risparmio di
energia elettrica
nei settori: civile,
industria e servizi.
Gestione ottimale
di rete di edifici
Accordo di Programma tra ENEA e MSE per la Ricerca sul Sistema Elettrico
Il progetto riguarda la realizzazione di un pilota dimostrativo di smart district, presso il C.R. ENEA della Casaccia, al fine di qualificare sperimentalmente servizi smart applicabili in ambito urbano. L’architettura dello Smart Village ha come infrastruttura di base il sistema dell’illuminazione pubblica in grado di integrare altri servizi smart, quali la gestione della mobilità interna e le reti di edifici a controllo remoto, il tutto gestito da una piattaforma integrata ICT localizzata in un control room.
10/2012-09/2015
SITE | Sistemi
Intelligenti per lo
sviluppo di
Tecnologie
Energetiche
D.Lgs. 297 MIUR
SITE si articola in due linee di progetto indipendenti: 1) “Algoritmi e modelli di gestione di un distretto energetico” che prevede quindi sia attività di studio che attività implementative, il cui obiettivo finale è la realizzazione di un pilota di “distretto energetico” e di un pacchetto SW che ne analizzi i comportamenti e ne ottimizzi le prestazioni, nonché lo studio del modello teorico del sistema e dei suoi componenti, validato attraverso il prototipo stesso. 2) “Sistema integrato per la gestione di rifiuti nucleari” che propone lo studio e lo sviluppo di tre
01/2015-01/2017
221
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Allegati
ENERGIA E AMBIENTE
Acronimo/Nome Progetto
Fonte finanziamento
Abstract Durata progetto
tipologie di item per il decomissioning e la gestione dei rifiuti operazionali di impianti nucleari.
EDEN POR FESR 2007-2013
EDEN prevede lo sviluppo di un sistema di analisi e gestione ottimizzata dei consumi energetici (riscaldamento) di tre scuole del Comune di Torino; oltre agli aspetti più tecnici, il progetto prevede un sistema di education energetica, gamification e user engagement a livello di studenti, professori e genitori delle scuole prescelte.
EPSEM POR FESR 2007-2013
EPSEM è un modello software web based di un impianto per la produzione di energia, che ha l’obiettivo di ottimizzarne il funzionamento e permettere di sperimentare l’impatto conseguente a variazioni di configurazione. Il modello, attraverso una rappresentazione schematica dei componenti dell’impianto, dovrà permettere di simularne il funzionamento, in relazione ad opportuni parametri fisici ed ingegneristici.
08/2014-12/2015
Sviluppo di un modello integrato di Smart District Urbano
Accordo di Programma tra ENEA e MSE per la Ricerca sul Sistema Elettrico
Il progetto si focalizza sullo sviluppo e la integrazione di nuove tecnologie per la trasformazione di un distretto urbano in uno smart district. Tutte le tecnologie sviluppate nelle varie linee di attività (district safety & security, smart community, smart buildings, smart lighting, smart mobility) saranno integrate tra loro, testate in un contesto sperimentale ed infine e qualificate su un vero distretto urbano.
10/2015-09/2018
Stagionatura ENERGAID
Finanziamento privato
Stagionatura ENERGAID è stato un pilota per la tecnologia di isolamento termico attivo applicata alla realizzazione di ambienti a temperatura controllata ad energia prossima a zero. La validazione della tecnologia è stata effettuata per un processo alimentare industriale che prevede il mantenimento della temperatura costante nel tempo a +17°C +/-1. Ha dimostrato la fattibilità, evidenziando miglioramenti indotti al prodotto, elevata sostenibilità complessiva, oltre a notevole stabilità della temperatura nel tempo. Successivamente si è analizzato e valutato come molto interessante e fattibile l’obbiettivo di estenderne l’applicazione per climatizzare in tutto l’arco dell’anno ad energia prossima a zero grandi ambienti ad uso multifunzionale (sportivo, sociale, ecc.) e produttivo, anche per applicazioni nelle regioni del centro- sud Italia.
03/2013-08/2015
ALYT Finanziamento privato
ALYT prevede lo sviluppo di una soluzione HW/SW per la gestione dell’ambiente delle case. In particolare, lo sviluppo HUB e SW di gestione finalizzato ad essere un elemento abilitante per sistemi di: Security, Smart Home, Energy saving.
ETa | Energy Trading aizoOn
Finanziamento privato
ETa prevede lo sviluppo di una piattaforma per la gestione del mercato/processi midstream gas. In relazione alle attività della community si pensa all'utilità della replicazione delle tecnologie utilizzate per la previsione dei consumi GAS. Essendo la componente algoritmica (7 modelli matematici concorrenti/pesati) particolarmente adatta alla previsione del consumo civile, ben si adatta all'impiego per attività in scope ove è necessaria una previsione puntuale per il bilanciamento della rete e, in generale, per l'ottimizzazione della produzione.
222
Allegati Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
CULTURA E TURISMO
Acronimo/Nome Progetto
Fonte finanziamento
Abstract Durata progetto
VECTOR | A Vocational and Educational Curriculum Design from a Sector Skills Alliance on Tourism
ERASMUS+ Sector Skills Alliance
VECTOR ha l’obiettivo di progettare e definire un innovativo curriculum professionale inerente il settore del turismo. L'idea è quella di fornire sia alle persone giovani sia a quelle qualificate, nuove competenze individuate nel settore turistico al fine di aumentare la competitività di questo settore a livello comunitario. Il nuovo curriculum, inerente la figura del "Destination Manager", potrà operare autonomamente come consulente turistico, o potrà svolgere la propria attività per conto di una rete di imprese pubblico/private, o creare una propria impresa innovativa in grado di intercettare l'interesse e amplificare l'attrazione turistica dei territori coinvolti.
11/2015-10/2018
CD-ETA | Collaborative Digitization of Natural and Cultural Heritage
Interreg-Europe
CD-ETA ha come obiettivo principale il miglioramento dell'adozione della politica di digitalizzazione per il patrimonio naturale e culturale, per essere pronti all'attuazione delle migliori pratiche nelle regioni partecipanti, in base alle loro esigenze. L'attuazione di questo piano comune per il lavoro di cooperazione a livello interregionale contribuirà a stabilire degli standard uniformi per la digitalizzazione massiva del patrimonio naturale e culturale. Questi standard uniformi rappresenteranno un contributo diretto per l'attuazione della strategia Digital Single Market Strategy per l’Europa. I prodotti principali per l’attuazione del progetto sono le strategie e i piani regionali che permettono una migliore organizzazione della gestione e la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale.
04/2016 03/2019 (Phase
1); 04/2019-
03/2011 (Phase 2)
RENeu | New Renaissance in Europe
Culture Programme 2007-2013
RENeu si concentra nella creazione di una Rete del Patrimonio Culturale Europeo (European Cultural Heritage Network) relativa al Rinascimento e nella stimolazione di un dibattito sulla dimensione europea del Rinascimento come un fenomeno che influisce sull’Europa contemporanea. RenEU riunisce 5 paesi europei: Italia, Spagna, Portogallo, Polonia e Francia al fine di ristrutturare il dibattito sul Rinascimento, per evidenziare la sua natura europea attraverso la re-interpretazione del ruolo e l'importanza da altri territori dell'UE nello sviluppo di concetti chiave che caratterizzano la cultura europea; e di supportare un’ampia riflessione sulla diffusione di un’era di Nuovo rinascimento, un processo culturale che coinvolga l'intero continente.
2013-2015
Evoluzione SIRTUR | Evoluzione del Sistema Informativo Regionale Turistico
PAC SIR_Tur è il Sistema Informativo Regionale - Turistico della Regione Puglia, caratterizzato da un unico archivio dati di settore, a livello regionale; applicativi informatici disponibili a diversi livelli istituzionali e agli operatori del settore; e un portale Turistico Regionale (viaggiareinpuglia.it). L’intervento progettuale verte principalmente sull’allineamento delle funzionalità social e mobile del SIRTUR alla strategia di promozione turistica veicolata attraverso il portale e alla evoluzione degli applicativi sviluppati per la informatizzazione delle varie procedure previste in ambito turistico.
08/2014-03/2016
SIRPAC | Il Sistema Informativo Regionale del Patrimonio Culturale
PAC SIRPAC è stato finalizzato alla evoluzione della Carta dei Beni Culturali della Regione Puglia al fine anche di poter geo-referenziare e classificare tutti gli Istituti e luoghi di Cultura presenti sul Territorio Regionale e alla realizzazione di un sistema di gestione informatizzato idoneo a rappresentare lo stato di fruizione dei beni e istituti di cultura e i relativi interventi di valorizzazione, così da permettere una pianificazione della valorizzazione del patrimonio culturale regionale basata su dati aggregati territoriali ed economico-finanziari.
01/2011-11/2015
Digital Library della Regione Puglia
PAC Il progetto è stato finalizzato alla realizzazione di una Digital Library della Regione Puglia, ovvero un archivio digitale integrato con i Portali regionali, destinato ad accogliere i contenuti digitali e multimediali riguardanti la cultura, la storia, la letteratura, la musica, il territorio, l'ambiente e le immagini della Puglia.
01/2013-12/2015
Potenziamento e implementazione della Digital Library per la valorizzazione e fruizione della Mediateca regionale
POC Puglia L’obiettivo dell'intervento è l'evoluzione dell'infrastruttura tecnologica e contenutistica della Digital Library, attraverso il consolidamento della piattaforma, l'implementazione di nuovi servizi e la digitalizzazione del patrimonio culturale.
03/2016-02/2018
223
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Allegati
CULTURA E TURISMO
Acronimo/Nome Progetto
Fonte finanziamento
Abstract Durata progetto
SINOPIA | Steerable INdoor robot for multispectral PIcture capturing and access to large-size Artworks
POR F.E.S.R. 2007/2013
SINOPIA si propone di applicare tecniche di imaging multispettrale, documentazione fotografica e fotogrammetrica per la prima volta in grado di raggiungere opere inaccessibili per collocazione e dimensione. Il sistema robotizzato sviluppato nel progetto acquisirà contemporaneamente i dati diagnostici multispettrali (UV, VIS, IR) in alta risoluzione relativi alle superfici indagate, e i relativi parametri spaziali e geometrici grazie anche all’ausilio di un sistema di localizzazione wireless.
03/2013-06/2015
Net(Ta)mente Finanziamenti Regionali
Net(Ta)mente è un portale web e APP per valorizzare e promuovere il territorio di 23 Comuni del Mantovano. Quotidianamente sono inserite news ed eventi relativi agli enti, alle attività culturali e sportive, ai siti di interesse artistico presenti sul territorio, informazioni inerenti alle strutture ricettive ed alle attività commerciali della zona, nonché alle offerte e alle promozioni locali. L’APP permette una profilazione di tutte le informazioni presenti sulla piattaforma (per contenuto, competenza, interesse, per Comune, ecc.). All’interno del territorio i punti di interesse sono riconosciuti e descritti mediante la fotocamera dei dispositivi (Augmented Reality) inquadrandoli. Funzioni di «segnalazione» consentono poi all’utente di dialogare con le Amministrazioni. Tutti i contenuti e le informazioni risiedono all’interno della piattaforma (ECMS10) integrata con l’APP (ibrida in ambiente Win–iOS – Android).
2013
Nuovo Sistema Informativo Beni culturali
Fondi regionali
Il progetto prevede la realizzazione del Nuovo Sistema Informativo dei Beni Culturali della Regione Piemonte con l'obiettivo di valorizzare il patrimonio di conoscenza già disponibile o da acquisire, attraverso strumenti digitali di consultazione e condivisione, integrando gli aspetti di conservazione, tutela e fruizione del patrimonio storico-culturale ed archivistico con la valorizzazione del territorio, e favorendo anche la creazione di filiere produttive turistico culturali (cultural heritage). Nell'ambito del progetto si prevede l’adozione del prodotto Collective Access, software multilingua e multipiattaforma con licenza Open Source GPL che permette di descrivere, organizzare e gestire documenti e collezioni di Musei, Archivi e Biblioteche.
01/2016 - metà 2017
I giornali del Piemonte
Fondi regionali (Consiglio regionale del Piemonte e Regione Piemonte)
“I Giornali del Piemonte” ha portato avanti la realizzazione della piattaforma software per il caricamento, l’indicizzazione, la pubblicazione e la consultazione delle edizioni storiche dei periodici, e la digitalizzazione di oltre 300.000 pagine dei periodici piemontesi. I Giornali del Piemonte è a disposizione per la libera consultazione dei giornalisti, degli storici, dei bibliotecari, degli studenti e dei cittadini piemontesi e, più in generale, di tutti gli utenti del Web.
03/2015 - fine 2016
NUOVE IMMAGINI FRUITIVE PER IL TERRITORIO DEL BARIGADU
P.O. FESR 2007-2013 (Regione Sardegna) Linea di intervento 4.2.4.c
Nell’ambito del progetto sono stati realizzati, dall’Unione dei Comuni del Barigadu, un portale web e un’APP (in IOS e Android con modulo AR e contenuti collegati al portale web) per valorizzare il territorio Barigadu della Sardegna (http://www.itineraribarigadu.it/). L’iniziativa è parte di un progetto più generale, portato avanti già da alcuni anni dalle Amministrazioni del Barigadu, attraverso diversi interventi pensati per rafforzare e promuovere la rete degli itinerari storico-ambientali e, in generale, l’attrattività turistica del territorio. Il progetto si completa con una serie di azioni pensate per promuovere lo sviluppo sul territorio di un’ospitalità di alta qualità e il coinvolgimento di tutti gli operatori economici impegnati nella fornitura di servizi al turista.
2015
App DUOMO MILANO
App DUOMO MILANO consente di vivere un’esperienza unica, permettendo all’utente di immergersi in tutti i luoghi del complesso del Duomo, di avere accesso ad una vasta agenda di eventi e di consultare in qualunque momento informazioni pratiche e mappe riguardanti i luoghi della visita. Per rendere la visita "su misura", ovvero interattiva e personalizzabile, sono state utilizzate tecnologie di prossimità.
01/2015-10/2015
KommunikApp KommunikApp è una applicazione basata su una tecnologia testata da quasi 200.000 utenti dell’editoria scolastica che si rivolge principalmente al vasto mondo della comunicazione. Si tratta di una soluzione completa di digital publishing che permette di trasformare qualsiasi contenuto digitale (brochure, cataloghi, listini, bilanci, schede tecniche, ecc.) in pubblicazioni multimediali e interattive e di visualizzarle su pc, smartphone e tablet.
10/2015-12/2016
224
Allegati Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
ISTRUZIONE E FORMAZIONE
Acronimo/Nome Progetto
Fonte finanziamento
Abstract Durata progetto
ARISTOTELE | Personalised Learning & Collaborative Working Environments Fostering Social Creativity and Innovations Inside the Organisations
FP7 ARISTOTELE ha l’obiettivo di migliorare l'apprendimento e la formazione dei lavoratori all'interno delle loro organizzazioni e di definire e sviluppare modelli, metodologie, tecnologie e strumenti per sostenere la creazione di competenze e creatività attraverso l’auto-organizzazione, l'elaborazione e la condivisione di nuove informazioni e conoscenze con i colleghi. Per raggiungere questo obiettivo, ARISTOTELE ha progettato e sviluppato un prototipo di piattaforma che presente, come fattori chiave di differenziazione, la capacità di supportare la creazione e l'esecuzione di attività di apprendimento personalizzati che sostengono una strategia ibrida (processi adattativi e non adattativi), i processi di costruzione e gestione dell’innovazione, e lo sfruttamento e l’acquisizione continua e collaborativa delle conoscenze.
07/2010-12/2013
DECIDE-IT | a virtual role playing, based on an experience based educational strategy, designed to improve learners' capabilities when they are forced to take decisions in conditions of stress
LLP Agenzia Nazionale Leonardo da Vinci (ISFOL)
DECIDE-IT ha per obiettivo quello di realizzare una metodologia basata sul gioco, da utilizzare nella formazione dei manager in materia di decision making. Un gioco web simulerà la realtà di una piccola azienda e i giocatori prenderanno parte a processi decisionali dinamici di gruppo. L’approccio formativo proposto è di tipo “blended” con un facilitatore che supervisiona le sessioni formative. Grazie all’interfaccia altamente personalizzabile del gioco, il formatore potrà spaziare tra diversi aspetti del processo decisionale, dalle dinamiche di gruppo alla gestione di problemi complessi.
10/2011-09/2013
VECTOR | A Vocational and Educational Curriculum Design from a Sector Skills Alliance on Tourism
ERASMUS+ Sector Skills Alliance
VECTOR consiste nella definizione dei contenuti formativi e degli strumenti necessari per lo sviluppo della nuova figura professionale “il Destination Manager”. Si tratta di sviluppo di competenze “hard e soft” ovvero competenze economiche, manageriali, tecniche, ma anche comunicative, relazionali, di gestione di social network e linguistiche. Il percorso formativo è fortemente orientato a valorizzare esperienze acquisite sul campo, abbinate a un modello di formazione a distanza per garantire una maggiore flessibilità e partecipazione.
11/2015-10/2018
EdMuse | Education and Museum: Cultural Heritage for Science Learning
ERASMUS + KA 2 / Strategic Partnerships for School Education
EdMuse ha come obiettivi principali: 1) arricchire l'insegnamento in aula attraverso strumenti multimediali e trovare nuovi approcci per le discipline scientifiche legate all'apprendimento; 2) sensibilizzare gli studenti sulla percezione della realtà come un sistema aperto in cui è possibile attingere e condividere informazioni con l'aiuto della tecnologia; 3) applicare la teoria dell'apprendimento costruttivista per creare rapporti sinergici tra diversi luoghi di apprendimento; e 4) sviluppare una migliore cooperazione tra scuole, istituzioni culturali e, in generale, tra i diversi ambienti di ricerca e la cultura. A tal fine, il progetto si propone di utilizzare le risorse digitali della cultura per costruire il programma di studi e di condividere eventuali strumenti tecnologici che permetteranno agli insegnanti di produrre dei pacchetti didattici digitali aperti da condividere come OER (Open Educational Resources). EdMuse riunisce 3 paesi europei: Italia, Grecia e Portogallo
2015-2017
Green ProcA | In pratica… acquisti verdi
Programma europeo Intelligent Energy for Europe
ProcA ha lo scopo di promuovere e diffondere l’uso del Green Public Procurement (GPP) fra le autorità pubbliche dei paesi partner. ProcA si rivolge soprattutto ai firmatari del Patto dei Sindaci (in inglese Covenant of Mayors o in breve CoM) che hanno incluso gli acquisti verdi fra le azioni previste dal loro PAES (Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile), ma anche ai soggetti pubblici che hanno intenzione di aderire al Patto o che hanno stabilito degli obiettivi volontari di miglioramento dell’efficienza energetica e di riduzione delle emissioni di CO2.
03/2014-08/2016
ISIP | Innovation Strategic Initiatives Platform for SME in children´s product industries
LLP-1-2012-1-ES-LEONARDO-LMP
ISIP si propone di: 1) sviluppare una piattaforma di formazione online multilingue che aiuti a definire delle strategie di innovazione nelle aziende del settore target; 2) facilitare l’acquisizione delle competenze chiave da parte di chi ricopre posizioni di responsabilità nell’azienda (top management, capi dipartimento ecc.), adottando modelli di knowledge building mediati dalla tecnologia (piattaforma di formazione multilingue).
11/2012-10/2014
225
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Allegati
ISTRUZIONE E FORMAZIONE
Acronimo/Nome Progetto
Fonte finanziamento
Abstract Durata progetto
GRAB NOW AML | GRowing Access to Basic kNOWledge for Aeronautical Maintenance License
LLP-1-2009-1-IT-LEONARDO-LMP
GRAB NOW AML si è concentrato nella definizione e test pilota di un ambiente di apprendimento integrato (composto da sistemi ICT, metodologie di apprendimento, contenuti e servizi di e-learning) in grado di fornire e gestire percorsi innovativi di blended learning (BLP) che portano alla conoscenza e le competenze per l'ottenimento dell'AML. L'Agenzia europea per la sicurezza aerea (European Aviation Safety Agency – EASA) ha stabilito i requisiti internazionali per la qualificazione del personale di manutenzione degli aeromobili (EASA Part 66.It), che definisce le conoscenze e le competenze da acquisire al fine di ottenere e mantenere la licenza di manutenzione aeronautica (Aircraft Maintenance Licence – AML).
10/2009-07/2012
VINCENTE | A Virtual collective INtelligenCe ENvironment to develop sustainable Technology Entrepreneurship ecosystems
PON VINCENTE mira a concepire, realizzare e sperimentare una piattaforma metodologica, tecnologica e di servizi per la creazione di ecosistemi per l’imprenditorialità sostenibile, ossia che ottimizzano l’uso delle risorse, valorizzano la conoscenza, rispettano l’ambiente e i valori etici ed assicurano l’inclusione sociale.
05/2012-11/2015
INF@NZIA DIGI.tales 3.6
PON INF@NZIA DIGI.tales 3.6 ha l’obiettivo di valorizzare lo stato dell’arte delle ICT (cloud, social media, open data, ecc.) e dei più recenti paradigmi d’interazione uomo‐macchina (augmented reality, RFID/NFC sensors, handwriting and speech recognition, motion detection, ecc.) per definire pratiche psicopedagogiche in grado di potenziare le attività curricolari e facilitare i processi di acquisizione di competenze e conoscenze da parte dei bambini
06/2014-07/2016
SAFETY GAME APP
Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Art.11 del Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81
SAFETY GAME APP dà la possibilità agli studenti di 15 classi delle tre scuole partner di ideare e creare un mobile game (app), distribuito tramite app, che sensibilizzi le persone sulle problematiche della cultura della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Solo una delle 15 idee progettuali diventerà una vera applicazione da distribuire tramite mobile store. Saranno i voti espressi da tutti gli studenti delle tre scuole e da una giuria di esperti a stabilire l’app migliore da sviluppare e diffondere.
11/2015-10/2016
SH2.0 | Smart Health 2.0 - Education
PON 04a2_C SH2.0 - Education è un progetto di Alta Formazione che mira allo sviluppo di competenze professionali capaci di combinare expertise cliniche e competenze digitali. L'Alta formazione coinvolge medici e infermieri specializzati pugliesi e ricercatori aziendali della Campania. L'Alta formazione è sviluppata in un percorso di blended learning, che integra formazione d'aula e e-learning
07/2014-06/2015
ORI | Orizzonte Impresa – LIVORNO
Pubblico-FSE ORI sviluppa percorsi formativi di 80 ore per giovani dai 18 ai 29 anni per promuovere l'autoimprenditorialità attraverso una formazione integrata tra: 1) Percorso formativo per la creazione dell'idea imprenditoriale; 2) Assistenza Personalizzata per la stesura del Business Plan; Mentoring.
03/2016-03/2017
Youth Warrant Startup Training-FIRENZE
Pubblico-FSE Youth Warrant Startup Training-FIRENZE sviluppa percorsi formativi di 80 ore per giovani dai 18 ai 29 anni per promuovere l'autoimprenditorialità attraverso una formazione integrata tra: 1) Percorso formativo per la creazione dell'idea imprenditoriale; 2) Assistenza Personalizzata per la stesura del Business Plan; Mentoring.
03/2016-03/2017
Focus Group Bisogni Formativi
Finaziamento IRPET
Organizzazione di focus group tematici (moda, nautica, turismo, cultura, ...) con imprese della Regione Toscana per raccogliere i bisogni formativi e le figure formative strategiche. L'elaborazione dei risultati sarà comunicata alla Regione Toscana per la prossima uscita dei bandi per la formazione professionale strategica. L'obiettivo è creare maggior
11/2015-04/2016
Comitato Tecnico Scientifico Istituto tecnico tecnologico e Istituto Tecnico Economico IIS Sesto calende
Organizzazione di periodi di stage e di seminari per studenti e docenti dell'ITT Sesto calende in connessione con le attività di ricerca e sviluppo dell'ENEA nei settori di efficienza energetica.
03/2015-in itinere
226
Allegati Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
GOVERNMENT
Acronimo/Nome Progetto
Fonte finanziamento
Abstract Durata progetto
BIG IoT | Bridging the Interoperability Gap of Internet of Things
H2020 BIG IoT ha l’obiettivo di superare l’attuale divario relativo all’interoperabilità fra le diverse piattaforme verticali per l’IoT e di creare dei marketplace per la condivisione di servizi e applicazioni IoT. Tale divario verrà superato definendo una generica e unificata interfaccia web (denominata BIG IoT API) che verrà sviluppata con un approccio di “open community” e adottata complessivamente da 8 piattaforme di smart objects.
2016-2018
Osservatorio Digitale
Pon Metro Città di Torino
Osservatorio Digitale ha come obiettivo la costruzione di un sistema strutturato di osservazione, monitoraggio e governance degli interventi legati all’utilizzo dei fondi della programmazione comunitaria, mediante la raccolta e l’analisi degli indicatori sia previsti nel PON METRO sia previsti per il monitoraggio dell’Agenda Digitale. Il progetto prevede l’utilizzo e il potenziamento dell’infrastruttura tecnologica Smart Data Platform, la progressiva valorizzazione dei dati di fonte e di natura diversa (ivi compresi i dati dell’Internet of People e dell’Internet of Things), l’utilizzo delle funzionalità offerte dalle nuove tecnologie di elaborazione ed analisi (Business Intelligence 2.0) e la valorizzazione e integrazione con quanto già realizzato per l’ecosistema piemontese in termini di dati, piattaforme ed expertise.
2016-2018
CloudOpting | Migrazione di servizi pubblici open verso un’architettura cloud e fornitura di infrastrutture cloud e Clearò | Piattaforma per la trasparenza amministrativa
CIP-ICT-PSP CloudOpting ha l’obiettivo di incrementare l’utilizzo del cloud computing da parte delle pubbliche amministrazioni fornendo loro gli strumenti giusti per migrare i servizi su infrastruttura cloud. Il progetto si propone la realizzazione di una piattaforma basata su un’infrastruttura cloud composta di due nodi: uno presso il CSI-Piemonte e l’altro presso la città di Barcellona. Le pubbliche amministrazioni possono migrare i servizi digitali sulla piattaforma e anche creare in autonomia gli ambienti necessari. L’aspetto innovativo del progetto è legato all’approccio “as a service” che rende agevole e rapido il trasferimento dei servizi e la migrazione degli stessi da un nodo all’altro. CloudOpting si propone inoltre di far evolvere in logica cloud e di creare nuovi progetti pilota attraverso la collaborazione tra il settore pubblico e il settore privato (i.e. la piattaforma per la Trasparenza Clearò).
2014-2017
HOMER | Harmonising Open Data in the Mediterranean through Better Access and Reuse of Public Sector Information e DatiPiemonte.it
Regione in unione a Programma di Cooperazione Territoriale MED
HOMER ha i seguenti obiettivi: 1) aprire e federare centinaia di set di dati pubblici per migliorare la trasparenza del patrimonio digitale del Mediterraneo e gettare le basi per una federazione transnazionale Open Data; 2) aumentare la quantità di set di dati pubblici disponibili dai diversi portali istituzionali dei partner e valorizzare il patrimonio digitale; 3) realizzare due progetti pilota: il primo per aumentare la trasparenza e il livello di partecipazione dei cittadini al processo decisionale, il secondo per stimolare lo sfruttamento del PSI federato da parte delle imprese. La Regione Piemonte ha federato il suo portale DatiPiemonte.it.
2012-2014
DoQui Acta | Piattaforma di gestione documentale
Fondi regionali, della Provincia di Torino e della Città di Torino
DoQui è una piattaforma di gestione documentale, sviluppata in modalità open source, che permette di organizzare, archiviare e condividere documenti in formato digitale. Il progetto è la concretizzazione di una strategia delle amministrazioni piemontesi basata sulla collaborazione tra enti pubblici e mondo accademico, sulla dematerializzazione e semplificazione dei processi amministrativi e sul sostegno alle imprese. DoQui è una piattaforma totalmente open source, sviluppata in forma partecipata e disponibile per tutte le amministrazioni pubbliche. È utilizzata da più di 20 enti, tra cui la Regione Piemonte, i Consigli Regionali del Piemonte, dell'Abruzzo e dell'Emilia Romagna, le Province di Torino, Novara, Asti e Biella, la Città di Torino, l'IREN, il Tribunale di Torino, le Regioni Valle d'Aosta e Liguria e la Repubblica di San Marino.
2007-2009
227
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Allegati
GOVERNMENT
Acronimo/Nome Progetto
Fonte finanziamento
Abstract Durata progetto
SDP-Yucca | Smart Data Platform
Fondi regionali Yucca è una piattaforma cloud precompetitiva, disponibile per privati e pubblici, gestita in ottica PaaS (Platform as a Service) ma rilasciata anche come software open source su GitHub, un servizio web di hosting per lo sviluppo di progetti software. La piattaforma mette insieme dati che derivano da Internet of Things (IoT: telecamere, sensori di traffico, centraline meteo), dell'Internet of People (IoP: tweet, segnalazioni via smartphone) e open data (pubblici e privati), fornendo strumenti, standard e framework di riferimento per tutti gli utenti e permettendo di condividere i dati secondo criteri selettivi o secondo logiche open. Yucca è accessibile attraverso il portale SmartDataNet.it, un “ecosistema” digitale che permette di condividere e aggregare informazioni prodotte da differenti fonti, per creare nuove applicazioni e favorire la crescita di un’economia basata sui dati. Inoltre Yucca mette a disposizione un Developer Center, in cui sono reperibili strumenti, informazioni, reference implementation e casi d'uso per utilizzare al meglio la piattaforma.
2014-2015
228
Allegati Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
SALUTE E BENESSERE
Acronimo/Nome Progetto
Fonte finanziamento
Abstract Durata progetto
Therapp FP7 Therapp è un’applicazione che mira a creare sistema di controllo di continuità e aderenza terapeutica.
2014
Advisex FP7 Advisex ha l'obiettivo di sviluppare una soluzione mobile health che metta in relazione lo specialista della salute sessuale e l’utente finale con la possibilità di fruire di test e contenuti altamente specializzati e scientificamente validati.
10/2015-05/2016
HEREiAM | An interoperable platform for self-care, social networking and managing of daily activities at home
Bando Ambient Assisted Living
HEREiAM ha l’obiettivo di sviluppare una tecnologia innovativa e di facile utilizzo che aiuti le persone anziane nello svolgimento delle attività quotidiane. La soluzione proposta consiste in una piattaforma integrata e intelligente che consenta agli anziani di avere accesso diretto a differenti servizi utilizzando l’impianto televisivo presente nelle loro abitazioni. L’attenzione è rivolta agli anziani autosufficienti che vogliono mantenere la propria autonomia e indipendenza all’interno del proprio ambiente familiare il più a lungo possibile. Il progetto include anche un secondo gruppo target, costituito dalle persone che forniscono assistenza quotidiana all’anziano (familiari, amici, vicini di casa, etc.).
07/2013-12/2016
Decipher PCP FP7 Decipher è un Pre Commercial Procurement che mira a realizzare applicazioni innovative con elementi di R&D su mHealth per pazienti cronici cross-border, con particolare riferimento al diabete. Alcune aziende del cluster sono state vincitrici prima phase 1 ed ora phase 2, quindi sono fornitori e realizzeranno un prototipo per il consorzio di enti (italiani, inglesi, spagnoli) che ha ricevuto il finanziamento PCP.
03/2016-08/2016
SEACW | Social Ecosystem for Antiaging, Capacitation and Wellbeing
CIP-ICT-PSP.2012.3.3
SEACW è un “Ecosistema digitale” per promuovere e facilitare l’uso dei nuovi strumenti tecnologici allo scopo di istruire gli operatori sociali, informare gli anziani e sensibilizzare i cittadini, a favore dell’inclusione sociale degli anziani, la solidarietà fra le generazioni e l’incremento delle aspettative di benessere. È un sistema sociale innovativo in cui gli utenti oltre che essere i fruitori delle informazioni, possono anche esserne i produttori: sviluppatori di corsi, organizzatori di eventi, divulgatori di contenuti informativi.
02/2013-01/2015
PEGASO | Personalised Guidance Services for Optimising lifestyle in teen-agers through awareness, motivation and engagement
FP7 ICT-2013.5.1
PEGASO ha come scopo la creazione di una piattaforma di apprendimento in grado di educare i giovani all’attività fisica singola o di gruppo, con la possibilità di instaurare sfide con i compagni in un contesto “social” in cui ognuno può influenzare il prossimo. Il progetto prevede la realizzazione di applicazioni per smartphone, comunità virtuali, videogiochi e dispositivi elettronici indossabili in grado di monitorare i parametri di attività fisica dei giovani. Oltre a prevenire l’obesità e a promuovere uno stile di vita migliore degli adolescenti, il progetto Pegaso si propone anche di organizzare iniziative ed eventi per migliorare la consapevolezza dei giovani sul tema dell’alimentazione, dello stile di vita sano e dell’attività fisica, per creare una nuova cultura del benessere nelle nuove generazioni.
12/2013-05/2017
FRAILSAFE | Sensing and predictive treatment of frailty and associated co-morbidities using advanced personalized patient models and advanced interventions
H2020 PHC-21-2015
FRAILSAFE ha lo scopo di comprendere meglio le relazioni esistenti tra fragilità e comorbidità. Dal punto di vista medico l’obiettivo principale è quello di identificare indici quantitativi e qualitativi di fragilità e le comorbidità associate mentre, dal punto di vista tecnologico, il progetto vede la progettazione e lo sviluppo di una soluzione ICT in grado di gestire la previsione, prevenzione e gestione dei sintomi tipici della fragilità.
01/2016-12/2018
PersonAAL | Personalized web applications to improve quality of life and remote care for older adults
AAL Joint Programme 2014
PersonAAL intende prolungare la vita autonoma degli anziani nel loro ambiente familiare mediante applicazioni Web intelligenti ed intuitive che consentono agli utenti di ricevere assistenza personalizzata e dipendente dal contesto direttamente nelle loro case, in modo da aumentare la loro consapevolezza e il controllo dello stile di vita, migliorare la qualità della vita e diminuire il costo dell'assistenza sanitaria.
10/2015-10/2018
229
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Allegati
SALUTE E BENESSERE
Acronimo/Nome Progetto
Fonte finanziamento
Abstract Durata progetto
SEMEOTICONS | SEMEiotic Oriented Technology for Individual’s
FP7 ICT-2013.5.1-611516
SEMEOTICONS progetta e costruisce un sistema multisensoriale con l'aspetto esteriore di uno specchio ("Wize Mirror"), il quale, tramite telecamere e altri sensori contact-less, raccoglierà immagini e video del volto degli utenti che saranno trattati con metodi dedicati per estrarre descrittori biometrici, morfometrici e colorimetrici di misura dei segni del viso. L'integrazione di tali descrittori fornirà un modello, che sarà utilizzato per calcolare e tracciare un indice dell'evoluzione giornaliera di benessere dell'individuo indice. Associato a questa attività, sarà gestito un diario del benessere che consentirà agli utenti di valutare e ricevere suggerimenti e messaggi di coaching per favorire un corretto stile di vita e ridurre le abitudini nocive. Gli esperti medici potranno validare il sistema rispetto alla riproducibilità delle misurazioni, l'efficacia del rilevamento dei cambiamenti nel benessere e lo status cardio-metabolico come l'accettabilità da parte degli utenti finali.
11/2013-10/2016
ADAPT | Accessible Data for Accessible Proto-Types in social sector
MIUR Bando Smart Cities and Communities and Social Innovation Nazionale
ADAPT intende realizzare ed integrare un’infrastruttura a supporto del Fascicolo Socio Sanitario Elettronico che consenta la classificazione dei cittadini sulla base di reali bisogni socio assistenziali, l'ottimizzazione delle risorse disponibili per il loro sostegno e la continuità assistenziale. Intende inoltre intervenire sui contesti abitativi a vantaggio di categorie di cittadini parzialmente autosufficienti o non autosufficienti, in modo da garantire ambienti tecnologicamente evoluti dedicati all’inclusione e al mantenimento dell’autonomia, senza ridurre l’efficacia dell’assistenza e della riabilitazione. Lo scopo è arrivare a definire nuovi modelli assistenziali che consentano il conseguimento di una maggiore efficacia nei servizi e di un più efficiente uso delle risorse.
10/2013-09/2016
SMART AGING | Piattaforma di servizi per acquisizione e elaborazione di dati personali per il prolungamento della vita attiva e il miglioramento del benessere, della cura e della prevenzione nella popolazione anziana
MIUR Bando Smart Cities and Communities and Social Innovation Nazionale
SMART AGING ha come obiettivo complessivo la realizzazione di sistemi e servizi innovativi per aumentare il benessere dei cittadini, assisterli nella vita quotidiana e motivarli per aumentare il loro grado di autonomia e lo stimolo al mantenimento dello stato di salute. Per ottenere questi risultati si propone di sviluppare e testare una piattaforma di raccolta e di condivisione di dati personali alimentata sia da soluzioni mobile, sia automaticamente da diverse tipologie di dispositivi sensoriali. Mediante anche una infrastruttura di integrazione con i sistemi informativi sanitari (in particolare i Dossier ed i Fascicoli sanitari elettronici) tali informazioni consentiranno di monitorare, motivare e guidare il cittadino per stili di vita più salutari.
11/2013-4/2016
Health@Home MIUR Bando Smart Cities and Communities and Social Innovation Nazionale
Health@Home mira a creare un tipo di assistenza al cittadino basata su una rete di servizi sanitari e sociali integrati e dispositivi/sistemi interoperabili. L'infrastruttura cloud è finalizzata a connettere le società e gli enti che offrono i servizi con gli altri attori che ne fruiscono, principalmente cittadini e famiglie. Sarà indispensabile mantenere una visione olistica del cittadino, che comprenda non solo il suo stato di salute e di benessere, ma anche le sue esigenze, necessità, desideri ed aspettative. I dati raccolti nell’esercizio confluiranno in un Fascicolo Sanitario Elettronico di seconda generazione, pensato con una visione non solo clinica e document driven, ma che sia in grado di supportare attività di prevenzione, continuità e personalizzazione delle pratiche assistenziali.
01/2014-12/2016
VIRTUOSO LEGGE REGIONALE 7 AGOSTO 2007, N. 7: “Promozione della ricerca scientifica e dell'innovazione tecnologica in Sardegna”
VIRTUOSO si propone di fornire un insieme di strumenti, semplici da utilizzare, che non richiedano necessariamente l’ausilio di personale sanitario specialistico (medico o paramedico) per coadiuvare gli operatori turistici, in particolare i fitness e wellness trainer o coach, nell’attività di indirizzamento e guida ai clienti nella scelta e nella pratica delle attività di fitness e relax offerte da una struttura turistica. Lo strumento sviluppato sarà un’applicazione informatizzata per la valutazione generale delle condizioni psico-fisiche del cliente.
04/2014-10/2016
230
Allegati Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
SALUTE E BENESSERE
Acronimo/Nome Progetto
Fonte finanziamento
Abstract Durata progetto
RadarOpus Finanziamento privato
RadarOpus è un software omeopatico con una singola interfaccia intuitiva per tutto ciò che un omeopata ha bisogno: repertorio, Materia Medica, file dei pazienti. La piattaforma contiene anche un browser web integrato. RadarOpus è distribuito in 5 tipi di pacchetti; ogni pacchetto contiene funzioni software (Easy, Light e Professional) e testi differenti (Repertori, Famiglie di rimedi, Concetti, Keynotes, Materie Mediche, Testi dottrinari e le Riviste e infine le Mappe concettuali).
01/01/2000
231
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Allegati
SICUREZZA E MONITORAGGIO DEL TERRITORIO
Acronimo/Nome Progetto
Fonte finanziamento
Abstract Durata progetto
C2-SENSE FP7 C2SENSE è un progetto rivolto alla ottimizzazione della interoperabilità tra diversi sistemi di Command and Control (C2) al fine di ottenere un miglioramento del management di situazioni di emergenze, crisi e disastri mediante anche l'utilizzo di informazioni precise ad affidabili.
2014-in itinere
TRILLION | TRusted, CItizen - LEA coILaboratIon over sOcial Networks
H2020 FCT-14-2014
TRILLION si propone di definire e realizzare una piattaforma software integrata dotata di servizi ed applicazioni intelligenti in grado di abilitare una reale collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine a fine di fornire un valido supporto alla sicurezza pubblica. Per perseguire tale obiettivo TRILLION mira ad offrire ai cittadini servizi innovativi in grado di segnalare crimini, incidenti, minacce e comportamenti sospetti al fine di assistere attivamente le forze dell’ordine nella gestione della sicurezza pubblica.
09/2015-08/2018
HABITAT | HArBour traffIc opTimizAtion sysTem
PON 01_01936 HABITAT ha come scopo la ricerca, sviluppo prototipale, test e validazione di un sistema integrato, prevalentemente lato porto, per il controllo e supporto della navigazione nell’ultimo miglio marittimo di tipo “all vessel, all weather, all day”.
09/2011-12/2015
ELISE | Environment Live Sensing
POR-FESR 2007-2014
ELISE è una piattaforma innovativa per il monitoraggio della qualità dell’aria, che prevede la raccolta su larga scala di dati eterogenei interconnettibili, condivisibili e riusabili e di informazioni che derivano da fonti crowd-sourced, private o istituzionali e da “sensori virtuali”, intesi come misure prodotte da modelli matematici. ELISE si avvale di sensori in grado di misurare alcuni parametri di qualità dell’aria indoor in modalità statica e di sensori, low-cost e ad alta efficienza energetica, trasportabili a livello individuale per il rilievo dinamico. ELISE include una piattaforma di supporto alle decisioni che espone il livello di inquinanti, tramite dashboard prestabilite e customizzabili e corredate di mappe.
08/2014-07/2015
CI-ScRAT | Security Risk Assessment for Critical Infrastructures
POR-FESR 2007-2013
CI-ScRAT ha l’obiettivo di valutare la fattibilità di sviluppare una soluzione innovativa di Risk Management ritagliata per il mondo delle Infrastrutture Critiche, in grado di gestire aspetti molto importanti quali le interdipendenze tra le diverse infrastrutture e la resilienza.
06/2015-12/2015
Living Lab Campidoglio Sicurezza Integrata – Videosorveglianza e Mondo Social
Accordo di partnership sotto forma di Contratto di Sponsorizzazione con la Città di Torino
Living Lab Campidoglio Sicurezza Integrata offre un dimostratore sviluppato a partire da soluzioni afferenti a due ambiti distinti che, mediante il loro utilizzo congiunto, cooccorrono da un lato alla creazione di un ambiente sicuro e dall’altro ad incrementare il livello di sicurezza percepita della cittadinanza. La prima soluzione mira a definire un sistema di Videosorveglianza e Sicurezza Integrata che risponde alle esigenze di sviluppo di un centro di controllo integrato che, sfruttando la rete e le tecnologie cloud, possa divenire di supporto alle attività di controllo e monitoraggio mediante strumenti di videosorveglianza sia pubblici sia privati, organizzati in modo tale da consentirne l’utilizzo da parte di community diverse. La seconda soluzione mira a valutare situazioni e rilevare, in tempo reale, reazioni specifiche attraverso un Monitoraggio del Mondo Social.
04/2016-09/2016
Crowd4Sat Finanziamento privato
Crowd4Sat ha l'obiettivo di indagare sulle diverse sfaccettature di come il Crowdsourcing (CS) e lo studio dei cittadini impattano sulla validazione, l'utilizzo e la valorizzazione dei prodotti e servizi generati dall’ESA Observations from Satellites (OS), e come i prodotti ESA possono essere utilizzati per il crowdsourcing. Il progetto mappa le comunità e le iniziative di crowdsourcing attuali, e rileva le tendenze, le sfide e le opportunità tecnologiche e di comunità con l'obiettivo di fornire raccomandazioni per l'ESA su come massimizzare i benefici di CS nell'ambito delle attività dell'ESA. Il risultato del progetto permetterà all'ESA di sviluppare una strategia per lo sfruttamento del crowdsourcing e per l’implementazione dell’ICT nello sfruttamento dei dati e il supporto delle attività educative e dei cittadini.
03/2016-03/2016
Aramis | aizoOn Advanced Research for Malware Identification System
Finanziamento privato
Aramis è uno strumento che permette di monitorare la propria rete aziendale in maniera accurata, tempestiva e agevole, qualunque sia la complessità dell’organizzazione. Aramis utilizza un motore di Machine Learning specificatamente disegnato e regole deterministiche che permettono all’utente di servirsi di grafiche pre-attentive per identificare le minacce presenti all’interno del proprio perimetro.
10/2013-in itinere
Social/Staff Sense Finanziamento privato
SocialSense permette il controllo e l’analisi in tempo reale di milioni di messaggi che vengono scambiati dai cittadini sui social network quali Twitter, Flickr, Facebook, etc.
2014-in itinere
232
Roadmap Nazionale di Ricerca e Innovazione sulle Smart Communities
Allegati