UROLITIASI
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Definizione:
Per calcolosi o urolitiasi si intende la
presenza di formazioni cristalline,
denominate calcoli, derivati dalla
precipitazione o dall’ aggregazione di
soluti presenti nelle urine; possono
essere classificati in base ad
innumerevoli parametri quali:
-SEDE;
- MECCANISMO PATOGENETICO;
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EZIOLOGIA
CALCOLI DI CALCIO
• IPERCALCIURIA
• IPERURICOSURIA
• IPOCITRATURIA
• IPEROSSALURIACALCOLI DI CISTINA
difetto nel trasporto
renale e intestinale di
cistina
CALCOLI DI ACIDO URICO
sovrasaturazione di acido urico nelle
urine, del pH acido e della
disidratazione
CALCOLI DI XANTINA
CALCOLI DI STRUVITE
(IN PRESENZA DI
MICRORGANISMI )
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Epidemiologia
Distribuzione geografica
PAESI A BASSO TENORE DI VITA(Medio ed Estremo Oriente, Africa):prevalente localizzazione vescicale.
PAESI A MEDIO TENORE DI VITA ED IN VIA DI SVILUPPO: maggiore incidenza delle localizzazioni renali rispetto alle vescicali.
PAESI AD ALTO TENORE DI VITA ED INDUSTRIALIZZATI: malattia largamente diffusa con predominio delle localizzazioni renali.
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CENNI DIANATOMIA\FISIOLOGIA
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FISIOPATOLOGIALa stasi urinaria e l’aumento della concentrazione sierica di calcio favoriscono la formazione di calcoli renali.Un aumento della concentrazione sierica di calcio ( dovuto alla perdita di calcio dalle ossa) comporta una maggiore escrezione renale di questo all’interno delle urine.
L’ immobilità e la disidratazione aumentano l’ incidenza della calcolosi renale.
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Segni e SintomiLa sintomatologia può essere assente,sfumata o eclatante in base
alla localizzazione del calcolo e alle sue dimensioni. I più
importanti sono:
Dolore lombare
Ematuria
Febbre
Colica
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DIAGNOSTICA
La fase diagnostica si fonda su seguenti accertamenti:
- Esame delle urine;
- Esami ematochimici ;
- Rx diretta reni e vescica;
- Ecografia renale;
- Rx urografia perfusionale;
- Rx pielografia;
- Cistoscopia;
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TERAPIAMedica• Analgesici(controllo del dolore)• Antibiotici • Antispastici(controllo del dolore)• Diuretici • Allopurinolo
Chirurgica- A cielo aperto - Endoscopica
Fisica (consiste nell’ introduzione nell’ uso clinico di apparecchi per litotrissia,
frammentazione di calcoli, extracorporea ad onde d’urto).
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Problemi collaborativi:Pielonefrite
Insufficienza renale
1)monitorare per rilevare segni e sintomi di pielonefrite:
a) brividi e febbre
b)dolore dell’ angolo costo vertebrale
c) leucocitosi
d) batteruria e piuria
e) disuria e pollachiura
2) monitorare per rilevare segni e sintomi precoci dell’ insufficienza renale:
a) peso specifico urinario costantemente rilevato.
b) elevato livello di sodio urinario.
c) costante oliguria (<30 ml\h)
d) ipertensione
e) aumento di azotemia, creatininemia , potassio fosforo ed ammoniaca sierici e diminuita clearance della creatinina
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DIAGNOSI
INFERMIERISTICHE
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D.I.ALTERAZIONE DEL COMFORT ( dolore, nausea, vomito e diarrea),CORRELATA
AD INFIAMMAZIONE SECONDARIA AD IRRITAZIONE DA CALCOLI E SPASMI
DELLA MUSCOLATURA LISCIA DEL TRATTO ENTERICO E STRUTTURE
ADIACENTI SECONDARI A RIFLESSO RENO-INTESTINALE.
1) Collaborare con il pz per identificare metodi idonei a ridurre l’ intensità del dolore.
2) Esprimere al pz la propria accettazione della sua risposta al dolore:
a) riconoscere la presenza del dolore
b) ascoltare attentamente la sua descrizione del dolore.
c)fargli capire che si sta valutando il suo dolore perché se ne vuole comprendere meglio la natura.
3) Adottare misure per ridurre le paure e correggere le informazione erronee:
a)spiegare le cause del dolore, della nausea, del vomito e della diarrea.
b) indicare quanto durerà il dolore, se tale informazione è conosciuta.
c) se è indicato, offrire informazioni accurate per ridurre la dipendenza agli analgesici.
4) Garantire la privacy del pz durante gli episodi di dolore.
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5) Offrire un ottimale sollievo dal dolore con analgesici prescritti:a)Usare un approccio preventivo ,istruire il pz a richiedere il farmaco per il dolore
prima che questo peggiori.b) Effettuata la somministrazione dell’analgesico tornare dopo 30min per verificare
se ha fatto effetto e di dare un valore al suo dolore e confrontarlo con il valore precedente per vedere se ci sono stati dei miglioramenti.
c)Consultare il medico per antispastici se è necessario.
6) Se necessario,adottare misure per ridurre la nausea e il vomito:a)Ridurre visione e odori sgradevolib)Garantire un’adeguata cura del cavo orale dopo il vomito.c)Insegnare al paziente la pratica di respirazione profonda e la deglutizione
volontaria per sopprimere il riflesso del vomito.d)Istruirlo a rimanere seduto senza distendersi dopo i pasti.e)Incoraggiarlo ad assumere pasti piccoli e a mangiare lentamente.f)Ridurre i liquidi durante i pasti, al fine di evitare sovradistensione gastrica e di
non introdurre liquidi 1ora prima e dopo e pasti.g)Insegnarli ad evitare gli odori durante la preparazione degli alimenti.h)suggerire pasti freddi che hanno meno odore.i)Incoraggiare a mangiare all’aria aperta e con gli abiti allentati.l)Istruire ad evitare la posizione distesa per almeno due ore dopo i pasti. La
posizione consigliata per riposare, è seduto o reclinato con la testa sollevata di almeno 10cm rispetto ai piedi
7) Offrire liquidi come tea e camomilla freschi e cibi leggeri se tollerati.
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D.I.RISCHIO ELEVATO DI GESTIONE INEFICCACE DEL REGIME
TERAPEUTICO, CORRELATI A INSUFFICIENTE CONOSCENZA
DELLA PREVENZIONE DELLE RECIDIVE, DELLE RESTRIZIONI
DIETETICHE E DEL FABBISOGNO IDRICO.
1) Spiegare le relazioni fra disidratazione, stasi urinaria, acidità urinaria, dieta e formazione dei calcoli.
2) L’importanza di un’adeguata idratazione:
a)220ml ogni ora e 3L al giorno
b)4.50ml prima di andare a letto
c)da 250 a 450ml di notte se ci si sveglia per urinare.
d)evitare la concentrazione delle urine durante l’estate,il lavoro etc.
3) Insegnare al paziente ad evitare lunghi periodi di immobilità.
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4) Insegnare al paziente le modificazioni dietetiche necessarie per prevenire un ulteriore formazione di calcoli:
a)Se i calcoli sono composti da fosfato di calcio o di calcio si consiglia di:non limitare l’apporto di calcio con la dieta, in quanto si può causare una riduzione della densità ossea e un bilancio del calcio negativo Limitare l’apporto di proteine animali ad 1g/Kg al dì, queste aumentano l’escrezione di acido urico e calcio.Aumentare l’apporto di potassio in quanto riduce l’escrezione del Ca.Limitare parzialmente l’apporto di Sali, in quanto il cloruro di sodio negli alimenti aumenta la calciuria.
b)Se i calcoli sono composti ossalato:evitare tè,caffè,cioccolata,birra,rabarbaro,fagioli,spinaci,mele,fragole,uva e agrumi.
Mantenere alcalino il PH urinario.
c) Se i calcoli sono compisti da acido urico da solo o associato al calcio.
Mantenere il PH tra 4,5 e 6,5. Assumere regolarmente farmaci come Sali citrati o allopurinolo, in quanto i Sali citrati favoriscono l’alcalinizzazione e l’allopurinolo è in grado di controllare un Ph urinario superiore a 6,5.
d)se i calcoli sono di cistina o struvite (calcoli infettivi è indicata la terapia antibiotica).
5) Se indicato insegnare al paziente come controllare da solo il Ph delle urine.
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6) Se indicato, insegnare al paziente come filtrare le urine per ottenere un campione di calcoli.
7) Insegnare alla persona ad osservare e riferire:
a)diminuzione della diuresi.
b)Incapacità di mantenere il ph urinario.
c)Dolore e distensione addominale.
d)sedimento nelle urine.
e)Lombalgia ricorrente.
f)Ematuria.
8) Istruire il paziente a consultare il medico prima di usare altri farmaci; in quanto essi possano contenere ingredienti controindicati quali: calcio e fosforo.
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BIBLIOGRAFIA \
WEBGRAFIA
• Piani di assistenza infermieristica e
documentazione. Diagnosi
infermieristiche e problemi collaborativi.
“Carpenito”.
• Google e Wikipedia.
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Di Matteo PaolaDi Somma AntonioRusso Emanuela
Torcinaro Elvira
Studenti Infermieristica:
Università Campus Bio-Medico di Roma
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