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Una prestazione ad opera d’arte. Anno IV – n. 4 - luglio ...€¦ · Proprio per le ragioni...

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Spedizione in abbonamento postale - Tabelle B - (Tassa riscossa) - autorizzazione rilasciata a IMREADY SRL - N. 881 del 06.02.08 della Direzione Generale PP.TT. della Rep. S. Marino ASSOBETON STUDI E RICERCHE Comportamento sismico delle connessioni delle strutture prefabbricate: analisi sperimentale dell'unione Solaio-Trave TECNOLOGIA Il BIM e la multiutenza INSERTI Sistemi per la realizzazione di pannelli a taglio termico prefabbricati in calcestruzzo MERCATO Il mercato delle costruzioni in Europa: dinamiche e prospettive 2007 - 2010 4 2008 CONFINDUSTRIA Organo Ufficiale di ASSOBETON
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ASSOBETON

STUDI E RICERCHEComportamento sismico delle connessioni delle strutture prefabbricate: analisi sperimentale dell'unione Solaio-Trave

TECNOLOGIAIl BIM e la multiutenza

INSERTISistemi per la realizzazione di pannelli a taglio termico prefabbricati in calcestruzzo

MERCATOIl mercato delle costruzioni in Europa: dinamiche e prospettive 2007 - 2010

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CONFINDUSTRIA

Organo Ufficiale di ASSOBETON

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Editoriale

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ta giusta ed indispensabile per poter aspirare al rafforzamento dell’intero compar to all’interno di un mercato che sta diventando sempre più competitivo e selettivo.Molti sono i fattori che stanno rapi-damente cambiando e cambieranno in un prossimo futuro sia sul fronte della domanda che su quello dell’offer ta.È prevedibile , dunque, che gli equilibri tecnico–economici, come sino ad og-gi conosciuti, tra prodotti e materiali concorrenti - mi r iferisco all’acciaio, al vetro, al legno ed alla plastica, solo per citare i più noti - si vadano a modifica-re nella direzione che sarà per noi più o meno favorevole a seconda di come saremo stati in grado non solo di inno-vare ma anche di comunicare efficace-mente i nostr i punti di forza.Non è più tempo di compromessi: il nostro mondo si va facendo sempre più complesso ed il futuro del mercato, nel breve periodo, non attraverserà fasi di espansione significative, situazione quest’ultima tipica, peraltro, di ogni mercato maturo.Dovremo, per tanto, essere nelle condi-zioni ed avere quindi gli strumenti ade-guati per poter esprimere liberamente, attraverso efficaci ed incisive attività di lobby e di promozione, tutte le nostre peculiar ità.Proprio per le ragioni sopra esposte, si comprende, dunque, l’ampio con-senso interno riscosso dall’iniziativa e conseguentemente il sostegno che ho ricevuto nel por tare avanti questo pro-getto che, tra l’altro, rappresenta - de-sidero sottolinear lo - la trasposizione italiana della Piattaforma del Cemento operativa, da alcuni anni, tra le nostre

L’Editorialedel Presidente

S ono lieto di annunciare la nascita di Federbeton, la Federazione del-le Associazioni appar tenenti alla

filiera del Cemento!Il 10 luglio 2008, otto associazioni indu-str iali di categoria e cioè, ASSOBETON (Associazione Nazionale Industr ie Ma-nufatti Cementizi) , AITEC (Associazione Italiana Tecnico Economica del Cemento) , ATECAP (Associazione Tecnico Econo-mica del Calcestruzzo Preconfezionato) , ASSIAD (Associazione Italiana Produt-tor i Additivi e Prodotti per Calcestruzzo) , CONPAVIPER (Associazione Nazionale Pavimentazioni Continue) , SISMIC (Asso-ciazione Tecnica per la Promozione degli Acciai Sismici per Cemento) , ASSOTRA-FILRETI (Associazione Italiana Produt-tor i Reti Elettro Saldate) e UCOMESA (Unione Costruttor i Macchine Edili, Stra-dali, Minerar ie ed Affini) , hanno firmato l’atto costitutivo di questo nuovo ente il cui scopo è di rappresentare un set-tore che, in termini quantitativi, incide per l’11% all’interno del vasto mondo delle costruzioni italiane.Sono fermamente convinto che questa decisione, sulla quale gli organi di go-verno di ASSOBETON hanno profon-damente riflettuto, costituisca una scel-

Federbetondiventa realtà“

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Federazioni europee.Cer tamente, anche su questo fronte sarà necessario lavorare con grande impegno: saper sintetizzare gli inte-ressi comuni a tutta la filiera non sarà, infatti, un lavoro semplice poiché tra le questioni da affrontare vi saranno innanzitutto i problemi relativi a nostr i prodotti tra loro concorrenti e poi quelli relativi ai rappor ti, non sempre facili, tra fornitori e clienti presenti nella compagine federativa.Tutti dovremo quindi lavorare con gran-de lungimiranza e pragmatismo, consa-pevoli allo stesso tempo sia del fatto che l’ampliamento del nostro business, obiettivo prioritario della Federazione, por terà vantaggi a tutta la filiera, sia del fatto che “gli altr i” si sono già mossi da tempo con grande determinazione e con finalità esattamente opposte alle nostre: dovremo guadagnare posizioni per colmare il nostro ritardo.Sono convinto che su questo tema, così centrale e strategico per i l no-stro futuro, si concentrerà in modo duraturo l ’attenzione degli organi di governo della nostra Associazione e di tutte le Sezioni di ASSOBETON con le quali sarà mia cura confrontar-mi frequentemente . n

(Renzo Bullo)

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ASSOBETON

STUDI E RICERCHEComportamento sismico delle connessioni delle strutture prefabbricate: analisi sperimentale dell'unione Solaio-Trave

TECNOLOGIAIl BIM e la multiutenza

INSERTISistemi per la realizzazione di pannelli a taglio termico prefabbricati in calcestruzzo

MERCATOIl mercato delle costruzioni in Europa: dinamiche e prospettive 2007 - 2010

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Organo Ufficiale di ASSOBETON

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AttuAlità

SAie 2008Uso degli inserti per calcestruzzo in conformità alle normative vigenti

di Roberto Ragozzini

MercAtoIl mercato delle costruzioni in Europa: dinamiche e prospettive 2007 - 2010

NorMAtiveConsiderazioni sul DPR 246/93

di Gianpiero Montalti

iNSertiSistemi per la realizzazione di pannelli a taglio termico prefabbricati in calcestruzzo

di Carlo Schiatti

tecNologiAIl BIM e la multiutenza

di Carlo Pucci

Studi e ricercheComportamento sismico delle connessioni delle strutture prefabbricate:analisi sperimentale dell'unione Solaio-Travedi Roberto Felicetti, Giandomenico Toniolo e Carla Zenti

il coMMeNto del direttore

di Maurizio Grandi

l’editoriAle del PreSideNte

di Renzo Bullo

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ASSobetoNSezione Solai e Doppia Lastra - Marcatura CE delle lastre per solai

di Carlo Stucchi

le AzieNde iNforMANo

SOMMARIO n. 4/2008

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IndustrIe ManufattI CeMentIzI

Bimestrale - n. 4/2008

ProPrIetà

Abes SrlSocietà di servizi di ASSOBETONVia Giacomo Zanella, 3620133 MilanoTel. 02.70100168 – Fax [email protected]

dIrettore resPonsabIle

Andrea Dari

dIrettore edItorIale

Maurizio Grandi

CoMItato dI redazIone

Renzo Bullo, Giorgio Fontana,Maurizio Grandi, Alessandra Biloni,Andrea Dari, Patrizia Ricci

segreterIa edItorIale

Alessandra Biloni

segreterIa dI redazIone

Patrizia Ricci

redazIone

Stefania Alessandrini, Alessandra Biloni, Andrea Dari, Patrizia Ricci, Susanna TontiniStrada Cardio, 4 – 47891 Galazzano – RSMTel. 0549.909090 – Fax [email protected]

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Il prezzo di abbonamento per l’anno 2008(5 numeri) è di 26.Il prezzo di una copia è di 10,50.Il prezzo di una copia arretrata è di 12,50.I prezzi sopraindicati si intendono IVA esclusa.Per informazioni: [email protected]

autorIzzazIone Segreteria di Stato Affari Interni Prot. n. 73/75/2008 del 15/01/2008.Copia depositata presso il Tribunale della Rep. di San Marino

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AssobetonElenco Soci

AssobetonComunicato

AssobetonConclusa la trattativa per il rinnovo del CCNL del settore Laterizi e Manufatti Cementizi

AssobetonSezione Blocchi e Pavimenti - Fidenza MeetingL'urbanistica di domani nelle città d'Italiadi Patrizia Ricci

AssobetonSezione Tubi a Bassa Pressione - Ricerca e promozione di prodotto, conclusele attività realizzate in ambito Progetto ULISSEdi Carla L. Zenti

tuttI I dIrIttI rIserVatI È vietata la riproduzione, anche parziale, del materiale pubblicato senza autorizzazione dell’Editore. Le opinioni espresse negli articoli appartengono ai singoli autori, dei quali si rispetta la libertà di giudizio, lasciandoli responsabili dei loro scritti. L’autore garantisce la paternità dei contenuti inviati all’editore manlevando quest’ultimo da ogni eventuale richiesta di risarcimento danni proveniente da terzi che dovessero rivendicare diritti su tali contenuti.

ASSOBETON

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4 - industrie manufatti cementizi

Visibilità:strumento vincente

Il Commentodel Direttore

La visibilità per un’Associazione indu-striale è uno strumento che dà effi cacia al suo operato, ma è anche un obietti-

vo fi ne a se stesso che permette, con il tem-po, di acquisire autorevolezza e le necessarie credenziali.Questo è il motivo per il quale, nell’agenda della Presidenza, è sistematicamente monito-rata l’attività di comunicazione e la presenza del nostro logo nel circuito dei media.L’anno in corso rappresenta, da questo punto di vista, un periodo signifi cativo.Mi riferisco, in primis, ai “passaggi” di ASSO-BETON sulla stampa – stimo che alla fi ne dell’anno, considerando quanto già fatto sino ad oggi, raggiungeremo le 150 uscite – em-blematicamente culminati con il comunica-to, apparso lo scorso fi ne luglio sui maggiori quotidiani nazionali e riportato anche su que-sto numero della nostra rivista, relativo all’in-cremento dei costi delle materie prime ed al rischio per i committenti, potenzialmente distratti da esasperati obiettivi di profi tto, di acquistare soluzioni non rispondenti alle nor-me tecniche e di sicurezza vigenti.Ma non è tutto. Con la presenza di ASSO-BETON al SAIE 2008, sia nell’ormai consue-to stand ubicato nel centrale quadriportico sia nell’area espositiva dedicata al risparmio energetico, l’Associazione porta una concreta

testimonianza delle capacità e delle tecnolo-gie che il comparto sa esprimere.Il 2008 sarà anche l’anno in cui ASSOBETON migliorerà sensibilmente l’Annuario della Prefabbricazione italiano, che fi nalmente ve-dremo a dicembre compilato integralmente anche nella sezione regionale dedicata alle tipologie produttive dei nostri Associati.Sempre quest’anno è stato creato l’Annuario della Prefabbricazione europea: un volume, fortemente “suggerito” da ASSOBETON alla nostra Federazione BIBM, che dà fi nalmente corpo e risalto alla dimensione, decisamente consistente, della prefabbricazione nel nostro continente (35 miliardi € di fatturato, 210.000 addetti e 8.000 siti produttivi, solo conside-rando i 16 paesi rappresentati da BIBM).Due strumenti, gli Annuari, che non posso-no mancare ad un settore che riveste tale importanza economica e sociale e che desi-dera crescere.Un impegno, il comunicare, che, non mi stan-cherò mai di ripeterlo, assorbe una notevole quota delle risorse dell’organico presente in Associazione: è una scelta, quindi, che tutti gli Associati devono conoscere e condividere per comprendere meglio i servizi da noi of-ferti e la destinazione dell’investimento che annualmente essi compiono.Spero che presto la politica dell’Associazione, mirata sempre di più a promuovere professio-nalità, innovazione, trasparenza, rispetto delle norme ed etica, possa riverberarsi in modo signifi cativo e concreto su tutte le imprese associate, rendendo il logo di ASSOBETON sinonimo di eccellenza per tutti coloro che vorranno e potranno fregiarsene. ■

(Maurizio Grandi)

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ASSOBETON

STUDI E RICERCHE

Comportamento sismico delle connessioni delle strutture

prefabbricate: analisi sperimentale dell'unione Solaio-Trave

TECNOLOGIAIl BIM e la multiutenza

INSERTISistemi per la realizzazione di pannelli a taglio termico

prefabbricati in calcestruzzo

MERCATOIl mercato delle costruzioni in Europa: dinamiche

e prospettive 2007 - 2010

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CONFINDUSTRIA

Organo Ufficiale di ASSOBETON

Gli autori su questo numero

Fabio Biondini Dipartimento di Ingegneria Strutturale Politecnico di Milano

Roberto Felicetti Dipartimento di Ingegneria Strutturale Politecnico di Milano [email protected]

Dam M. Frangopol Department of Civil and Environmental Engineering, Center for Advanced Technology for Large Structural Systems Lehigh University, Bethlehem, PA, USA

Pier Giorgio Malerba Dipartimento di Ingegneria Strutturale Politecnico di Milano

Gianpiero Montalti CMP Ingegneri Architetti Associati (MI) [email protected]

Carlo Pucci Assistenza Tecnica Tekla Structures Harpaceas Srl

Claudio Stucchi Libero professionista Consulente ASSOBETON [email protected]

Patrizia Ricci IDRA SA [email protected]

Carlo Schiatti Libero professionista in Arezzo Gruppo Inserti ASSOBETON

Giandomenico Toniolo Dipartimento di Ingegneria Strutturale Politecnico di Milano [email protected]

Carla L. Zenti Dipartimento di Ingegneria Strutturale Politecnico di Milano Segretario Sezione Tubi a Bassa Pressione ASSOBETON [email protected]

industrie manufatti cementizi - 4

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di Roberto Felicetti, Giandomenico Toniolo e Carla Zenti

S t u d i e r i c e r c h e

1. INTRODUZIONEIl presente lavoro è stato sviluppato nell’ambito del programma di ricerca Reluis “Valutazione e riduzione delle vul-nerabilità sismica degli edifici esistenti”, utilizzando anche per le prove il contri-buto dell’Associazione Nazionale Indu-strie Manufatti Cementizi ASSOBETON. Si tratta dell’aspetto chiave che condizio-na il comportamento degli edifici indu-

striali prefabbricati e cioè della corretta identificazione delle capacità strutturali delle connessioni sotto azioni sismiche. Ben pochi lavori sono rintracciabili su questo tema nella bibliografia interna-zionale, e sono principalmente dedicati alla presentazione di qualche specifico dispositivo brevettato, ma manca anco-ra una conoscenza generale esauriente sulla materia.

Comportamento sismico delle connessioni delle strutture prefabbricate: analisi sperimentale dell’unione Solaio - Trave

Il lavoro si riferisce alla ricerca sulla vulnerabilità sismica delle strutture prefabbricate esistenti ed in particolare è indirizzato all’identificazione dei parametri di comportamento di un tipo di connessione tra elementi di solaio e travi portanti. Una tale identificazione consentirà di dare una corretta rappresentazione a questo tipo di unione nell’ambito del modello numerico globale per l’analisi strutturale e di dare applicazione pratica al criterio di gerarchia delle resistenze. Sono riportati i primi risultati della campagna sperimentale con riferimento a prove di carico monotone e cicliche.Al seguito dei risultati di alcune prove preliminari, si è anche predisposto il programma completo comprendente il protocollo generale di prova valido per tutti i tipi di connessioni, con le specifiche per la quantificazione normalizzata comparabile dei principali parametri del loro comportamento sismico.

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industrie manufatti cementizi - 4

Si considerano solo connessioni apparte-nenti a sistemi a telaio, ignorando quelle dei sistemi a pareti e a cellule tridimen-sionali. Comunque questa scelta copre la grande maggioranza delle strutture pre-fabbricate esistenti. E solo i sistemi tipici di unioni sono trattati e cioè, unioni a secco fatte con connettori metallici composti genericamente da angolari, piastre, pro-fili canale, zanche, tasselli, bulloni, perni, barre, ecc. I sistemi di unione emulativi consistenti in nodi con r iprese di armature e getti integrativi in opera non sono considerati.In base alla diversa collocazione nel com-plesso della costruzione ed alle con-seguenti diverse funzioni strutturali, si distinguono i cinque ordini di unioni qui sotto elencati:1 - unioni reciproche tra elementi di solaio (o copertura) che, nel comportamen-to sismico del complesso strutturale, riguardano l’azione diaframma del solaio stesso;2 - unioni tra elementi di solaio e travi por-tanti che forniscono i vincoli perimetrali del diaframma di piano nel suo compor-tamento sotto azione sismica;3 - unioni tra trave e pilastro che devono garantire il funzionamento a cerniera nel piano verticale diretto secondo la trave ed il funzionamento ad incastro nel piano verticale ortogonale;4 - unioni tra segmenti di pilastro (o tra pilastro e fondazione) realizzate con ancoraggio per aderenza delle armature all’interno di manicotti riempiti di malta in opera o con altri dispositivi meccanici;5 - attacchi dei pannelli di tamponamen-to alla struttura che devono garantire la stabilità dei pannelli stessi ma anche consentire i grandi scorrimenti di piano attesi sotto azione sismica.Non sono previste unioni di semplice appoggio funzionanti per attrito attiva-to dai carichi gravitazionali, né unioni scorrevoli o elasticamente deformabili, essendo tutte inadatte alla trasmissione di azioni sismiche.

2. PaRamETRI IDENTIfIcaTIvIIn termini generali una connessione è composta da tre parti: due parti laterali A e C corrispondenti alle zone degli ele-menti contigui prossime al connettore, zone in cui sono concentrati gli even-tuali inserti di ancoraggio e arrivano le apposite armature; una parte centrale B costituita dal connettore vero e proprio con i suoi componenti metallici (vedi Figura 1).

I principali parametri che caratterizzano il comportamento sismico della connes-sione si riferiscono alle sei proprietà di:4 resistenza quale valore massimo della

forza che può essere trasmessa tra le parti;

4 duttilità quale deformazione ultima rapportata al limite di snervamento;

4 dissipazione quale energia specifica dissipata attraverso i cicli di carico;

4 deformazione quale deformazione ultima al limite di rottura;

4 degrado quale abbattimento della resi-stenza attraverso i cicli di carico;

4 danno quale deformazione residua allo scarico.

Nel seguito saranno precisate le modalità normalizzate di calcolo di detti parametri sulla base dei risultati sperimentali.In genere le parti laterali A e C hanno un comportamento non duttile e non dissipativo caratterizzato da una rottura fragile con piccoli spostamenti dovuta al cedimento per trazione del calce-

Figura 1 – Schema di connessione.

13S t u d i e r i c e r c h e

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14 S t u d i e r i c e r c h e

struzzo. La capacità duttile e dissipativa può essere fornita alla connessione dal connettore metallico B, se opportuna-mente configurato per una modalità di rottura che coinvolga meccanismi flessionali o di trazione-compressione piuttosto che meccanismi di taglio. Per il dimensionamento delle connessioni dut-tili, oltre ad un connettore duttile, servirà un suo sottodimensionamento rispetto alle parti laterali, con apposita gerarchia delle resistenze (capacity design), e la verifica di compatibilità geometrica delle sue deformazioni. Le connessioni non duttili dovranno essere opportunamente sovradimensionate con gerarchia delle resistenze rispetto alle capacità delle zone critiche dissipative della struttura.

3. PROvE sPERImENTalIAncora in termini generali sono previsti quattro livelli di prove orientati a diverse finalità identificative come decritto nelle seguenti definizioni:4 prove particolari riferite alla qualifica-

zione dei connettori singoli inseriti tra due blocchi sovradimensionati e soggetti alla componente principale dell’azione attesa nel contesto strut-turale;

4 prove locali riferite alla qualificazione della connessione compresa tra due porzioni significative di elementi a rap-presentazione dell’assetto in opera e soggetta alle rilevanti componenti dell’azione;

4 prove su sottoinsiemi riferite a gruppi di connessioni inseriti in parti strut-turali rappresentative della corrente orditura costruttiva e soggetti alle sue azioni tipiche;

4 prove su insiemi riferite al sistema delle connessioni di un completo assieme strutturale soggetto alle componenti tipiche dell’azione sismica.

Il presente lavoro non si riferisce alle prove su sottoinsiemi né su insiemi strutturali. Limitatamente alle prove particolari e locali sono previsti carichi monotoni e ciclici su assetti specificata-mente configurati su ogni singolo ordine di unioni.

3.1 Prova monotonaDalle prove con carichi monotoni pos-sono dedursi diagrammi forza-sposta-mento f-d del tipo di quelli rappresen-tati nelle Figure 2a-b-c che qualificano il comportamento del connettore o della connessione secondo quanto definito nel seguito.La Figura 2a rappresenta dei comporta-menti duttili caratterizzati da una note-vole deformazione plastica successiva al tratto elastico. In particolare la curva i rappresenta un comportamento duttile incrudente, la curva s rappresenta un comportamento duttile stabile, la curva d rappresenta un comportamento duttile degradante. I punti singolari dei diagram-mi sono quello dy-fy, corrispondente al limite di snervamento, e quello du-fu, cor-

Figura 2 – Diagrammi costitutivi – a) duttile, b) fragile, c) sovraresistente.

c)b)a)

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rispondente al limite ultimo di rottura. Si può aggiungere, qualora precedente all’ultimo, il punto da-fa corrispondente al limite funzionale ammissibile della defor-mazione. Qualora la prova sia arrestata prima della rottura, al posto di du-fu si avrà il punto dt-ft di fine prova.La Figura 2b rappresenta un comporta-mento fragile senza deformazione pla-stica e con rottura sopravvenuta prima del limite della deformazione funzionale ammissibile. Il punto singolare del dia-gramma è quello du-fu corrispondente al limite ultimo di rottura.Infine la Figura 2c rappresenta un com-portamento sovraresistente con rilie-vo sperimentale arrestato non prima del limite della deformazione funzionale ammissibile, ma prima dello snervamen-to o della rottura. I punti singolari del diagramma sono quello da-fa corrispon-dente al limite ammissibile e quello dt-ft di arresto prova.La duttilità rilevata nel comportamento sperimentale è data principalmente dalla plasticizzazione dell’acciaio del connet-tore con prevalenti deformazioni flessio-nali. Effetti non lineari possono derivare anche da altri fenomeni come l’attrito, il danneggiamento dei materiali ed il cambiamento di geometria per grandi deformazioni del connettore stesso.La prova standard prevede un ciclo pre-ventivo portato fino al limite ammissibile da-fa con scarico della forza per la deter-

minazione dello spostamento residuo dr e successiva ripresa per il carico definiti-vo (vedi Figura 3), a meno ovviamente di una precoce rottura.Oltre che per una prima quantificazione dei parametri costitutivi, la prova mono-tona viene fatta anche come preliminare per definire i passi di carico della succes-siva prova ciclica.

3.2 Prova ciclicaIl comportamento ciclico viene rilevato sperimentalmente con la storia di carico descritta in Figura 4, dove sono previsti gruppi di tre cicli di eguale ampiezza che si succedono via via con incrementi Dd fino al limite ultimo o di fine prova. L’am-piezza del primo gruppo iniziale di cicli è assunta quale la minore fra d1 = ± dy/4, d1 = ± da/4, d1 = ± dt/4 e d1 = ± du/4; gli incrementi di ampiezza dei gruppi successivi sono assunti pari a Dd = d1. In queste definizioni i valori dei parametri sono quelli dedotti dalla prova monoto-na su prototipo simile. Il processo incre-mentale di carico può essere proseguito fino a rottura. Dalla prova ciclica si ottengono dia-grammi forza-spostamento f-d del tipo di quello della Figura 5 che qualificano il comportamento del connettore o della connessione secondo quanto definito nel seguito.Per comportamenti non perfettamente elastici, dal diagramma f-d si calcola l’isto-gramma dell’energia Ui dissipata lungo i semicicli come area racchiusa dal corri-spondente ramo i-esimo del diagramma f-d (vedi Figura 6a). Lo stesso istogramma è riproposto in forma adimensionalizzata (vedi Figura 6b) dividendo ogni area per quella del corrispondente semiciclo perfettamente elasto-plastico (vedi Figura 7):

ui = Ui / Uoi

dove Uoi = dpi fimax con dpi = di - dei

e dove dei è calcolato in base alla pen-

15S t u d i e r i c e r c h e

Figura 3 – Ciclo preventivo.

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4 - industrie manufatti cementizi

16 S t u d i e r i c e r c h e

Figura 4 – Storia di carico della prova ciclica. Figura 5 – Esempio di cicli forza-spostamento rilevati.

Figura 6 – Energia dissipata attraverso i cicli.

b)a)

Figura 7 – Definizione delle energie del semiciclo.

b)a)

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denza k1 = f1/d1 del ramo iniziale del diagramma f-d con

dei = fimax / k1

4. DEscRIZIONE DEl PROTOTIPOLe prove vengono eseguite nel Labora-torio Prove Materiali del Dipartimento di Ingegneria Strutturale del Politecnico di Milano. La Figura 8 mostra l’assetto di prova così come allestito sulla maglia del piastrone d’ancoraggio. Il prototipo consiste in un segmento di 1.6 m di lunghezza di un elemento nervato di ordinaria produ-zione. La Figura 9 mostra la sua sezione. Il prototipo è posato su due travi trasver-sali fissate al piastrone. I quattro appoggi sono provvisti di cuscinetti in Teflon per eliminare l’attrito e solo uno è attrezzato con i dispositivi di connessione. Sull’ap-poggio attrezzato si applica l’azione lon-gitudinale per la prova monotona prima e ciclica poi. Gli altri appoggi sono prov-visti di guide per impedire spostamenti trasversali.La spinta viene applicata per mezzo di un martinetto idraulico a doppio effet-to in controllo di spostamento, con una capacità sino a 660 kN in com-pressione e sino a 460 kN in trazione (vedi Figura 10a). Questa forza è applicata alla nervatura del prototipo appena sopra la connes-sione sperimentata tramite la pressione di due opposte piastre metalliche col-legate tra loro da quattro barre esterne (vedi Figura 10b). Questo sistema evita tensioni di trazio-ne nel calcestruzzo prevenendo even-tuali rotture terminali della nervatura caricata.In Figura 11 è mostrato un particolare della connessione. La nervatura del tego-lo è collegata alla trave mediante angolari metallici fissati con tasselli F16/25 alla trave e con uno spinotto passante M16 serrato attraverso le rosette contro la nervatura stessa.

Per questa connessione di Ordine 2 (solaio/trave) si è assunto uno sposta-mento ammissibile di 24 mm, essendo questo il limite che previene la perdita d’appoggio in un verso e la chiusura del giunto nell’altro senso.

Figura 8 – Impianto della prova longitudinale.

Figura 9 – Particolare del tegolo.

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5. RIsUlTaTI

5.1 Prova monotonaIn Figura 12a sono mostrati i risultati della prova monotona in termini di dia-gramma forza-spostamento. Rispetto alle previsioni del protocollo normalizzato, si è premesso un ciclo preventivo di asse-stamento del sistema di carico.Dal primo ciclo, portato fino allo spo-stamento ammissibile da = 24 mm, è rimasto allo scarico uno spostamento residuo dr = 12 mm con un rapporto

dr/da = 0.5

che indica rilevanti effetti non elastici dovuti all’attrito negli scorrimenti tra i connettori metallici e le adiacenti super-fici di calcestruzzo.La prova è stata poi ripresa aumentando il carico fino al limite dt = 40 mm al quale

si è interrotto il ciclo prima di raggiunge-re la rottura. Il limite della prova è in ogni caso molto superiore a ogni possibile valore di spo-stamento che sia compatibile con la sal-vaguardia dell’appoggio. Ne è risultato un comportamento non duttile sovraresistente.

5.2 Prova ciclicaPer la prova ciclica si è applicata la storia di carico di Figura 4 con incrementi d = 3 mm dell’ampiezza degli spostamenti via via imposti. Si è ottenuto il diagramma forza-spostamento di Figura 12b.Si rileva in primo luogo il comportamen-to non simmetrico dovuto all’assetto di prova che ha portato ad alcuni effetti irregolari per i grandi spostamenti. L’ec-centricità della forza applicata rispetto alla connessione induce un momento longi-tudinale che spinge in basso una parte

Figura 10 – Sistema di carico: a) martinetto e b) piastre interconnesse.

Figura 11 – Particolare della connessione.

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Tabella 1 – Valori allo spostamento ammisssibile.

-24-1 -23.8

di fi dei dpi Uoi Ui ui di fi dei dpi Uoi Ui ui

-12.1 3.9 -19.9 240.9 121.6 0.505 24.5 20.1 6.4 30.9 619.8 161.7 0.261

-24-2 -22.9 -11.2 3.6 -19.3 216.2 106.0 0.490 24.0 19.1 6.1 30.2 577.8 147.1 0.255

-24-2 -22.2 -10.9 3.5 -18.7 203.8 109.8 0.539 22.9 17.5 5.6 28.5 497.9 145.3 0.292

+24-1

+24-2

+24-3

Figura 12 – a) Prova Monotona; b) Prova Ciclica.

a) b)

Forc

e (k

N)

Forc

e (k

N)

tre

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e tende a sollevare l’altra parte dell’ele-mento. La forza di sollevamento ha causa-to danni sui bordi dell’asola di guida, danni che hanno portato ad una non prevista reazione di attrito da ingranamento.La curva inviluppo, nel verso positivo di grande attrito, mostra una specie di incrudimento che non è dovuto alle proprietà intrinseche dei materiali, ma principalmente ai citati effetti di attrito non simmetrico.Al limite di arresto della prova si sono rilevati i seguenti valori:

dt = + 40 mm ft = + 53 kN dt = - 40 mm ft = - 22 kN

I valori rilevati al limite ammissibile sono riassunti nella Tabella 1. In particolare l’inclinazione del ramo iniziale di carico si è dedotta da:

d1 = 0.434 mm f1 = 1.368 kN

k1 = f1/d1 = 3.113 kN/mm

6. cONclUsIONIQuesta prima esperienza sulla definizio-ne sperimentale normalizzata dei para-metri di comportamento delle connes-sioni delle strutture prefabbricate da in una certa misura conferma di quanto intuitivamente assunto in sede di proget-tazione sismica. Almeno per il tipo sperimentato di con-nessione, i connettori metallici stessi, dimensionati come sono più con riferi-mento agli ingombri geometrici che ai requisiti di resistenza, risultano largamen-te sovradimensionati. Per le verifiche di resistenza le verifiche devono spostarsi sulle adiacenti parti di cal-cestruzzo e sulla loro particolare armatura. Ci si può aspettare un comportamento fragile di queste parti, cosicché l’attenzione è ancora deviata sui criteri di gerarchia delle resistenze per dare una precisa quan-tificazione alla necessaria sovraresistenza delle connessioni stesse. In ogni caso il pre-sente lavoro fornisce i dati di base ai quali può riferirsi un’analisi strutturale basata su precisi e completi modelli di calcolo. n

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20 S t u d i e r i c e r c h e

BiBliografia

Clough D.P., Considerations in the design and construction of precast concrete dia-phragms or earthquake loads, PCI Journal, Mar./Apr. 1982.

Davis G., Elliot K.S., Omar W., Horizontal diaphragm action in precast concrete floors, The Structural Engineer, 1990.

Englekirk R.E., Seismic design of reinforced and precast concrete buildings, Wiley, 2003.EN1998-1:2004 - Eurocode 8: Design of structures for earthquake resistance – Part

1: General rules, seismic actions and rules for buildings.Ferrara L., Toniolo G., Tsionis V, Sulla azione diaframma dei sistemi di copertura in edi-

fici industriali prefabbricati in calcestruzzo armato, Atti 15° Congresso CTE, 2004.fib Bulletin n. 27, Seismic design of precast concrete building structures – state of art

report, Jan. 2004.Fleishman R.B., Sause V, Pessiki V, Rhodes V, Seismic behaviour of precast parking struc-

ture diaphragms, PCI Journal, Jan./Feb. 1998.Pincheira J.A., Oliva M.G., Kusumo-Rahardio V, Tests on double-tee flange connectors

subjected to monotonic and cyclic loading, PCI Journal, May/June 1998.Wood S.L., Stanton J.F., Hawkins N.M., New seismic design provisions for diaphragms

in precast concrete parking structures, PCI Journal, Jan./Feb. 2000.Biondini F., Toniolo G., Zenti C.L., Analisi sperimentale di connessione fra elementi

prefabbricati di impalcato, Atti Giornate AICAP, 2007.

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Il BIM e la multiutenzaLavorare contemporaneamente su di un unico modello: perchè conviene e come farlo

di Carlo Pucci

L’idea Nello scorso numero abbiamo visto come il BIM possa rappresentare un approccio all’edilizia innovativo. Ricor-diamo che tre delle sue principali ca-ratteristiche sono la modellazione 3D, la multiutenza e l’interoperabilità.In questo ar ticolo focalizziamo l’atten-zione sulla seconda.Il BIM, gestendo la struttura tramite un database, ne eredita tutti i vantag-gi, tra i quali la possibilità di accedere ad una serie di dati sempre aggiornati, rielaborarli contemporaneamente ad altri utenti e condividere con loro le informazioni in maniera diretta, senza passaggi intermedi. L’idea è allora quella di poter per-mettere al personale coinvolto nella gestione di un progetto di lavorare alla commessa su di un modello della struttura comune a tutti, ognuno per la par te di sua competenza, e non su di un duplicato di esso. I metodi tradizionali necessariamente

richiederebbero di copiare il file da modificare da un server sulla propria macchina, in locale, e poi rimetterlo a posto una volta concluso il lavoro, con tutti i pericoli di confusione e di errore che ne deriverebbero, specie se fosse-ro coinvolte persone con ruoli diversi tra loro. Chi è stato l’ultimo a lavorare sul modello? Qual è il file più recente? Chi ha fatto questa modifica? Perché? Sicuramente ognuno di noi, almeno una volta nella vita professionale, si è trovato in circostanze simili. Si provi a pensare a quanta fatica, tempo e risor-se si sarebbero potuti risparmiare.E se uno degli scopi del BIM è gesti-re in maniera efficace l’informazione, si può capire come la multiutenza sia una sua caratteristica fondamentale. La possibilità di lavorare in multiuten-za costituisce un vantaggio rispetto ai metodi tradizionali tanto più grande quanto più disparati tra loro sono le par ti coinvolte. In primo luogo consente un notevole

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risparmio di tempo. Si può iniziare un lavoro senza per forza dover aspetta-re che un utente abbia concluso il suo, il che permette di svolgere in parallelo diverse attività. Per esempio, a mano a mano che un utente realizza il model-lo di base il suo collega può dettagliar-lo; oppure si può dividere l’edificio in lotti di cui ciascuno curerà la singola realizzazione. Va da sé che il risparmio di tempo si traduce in risparmio di denaro. In secondo luogo, non bisogna sotto-valutare la praticità di avere tutti i dati localizzati in un solo posto. Tutta l’in-formazione è concentrata in un unico modello a cui tutti fanno riferimento. Niente doppioni di files, nessun rischio di sovrascrivere accidentalmente ma-teriale già modificato da altre persone o fare lo stesso lavoro più volte; l’infor-mazione è unica, accessibile a chiun-que, sempre aggiornata.La comunicazione è parte integrante di ogni progetto. La multiutenza consente a tutti di parlare la stessa lingua e di co-noscere ogni dettaglio l’uno dell’altro, senza problemi di incomunicabilità o – peggio ancora – di confusioni generate da passa-parola ed intermediazioni.Si potrebbe arrivare a gestire un gran-de progetto ed a coordinare diversi team con la stessa semplicità con cui si gestisce una commessa standard.Non è utopia. Molte case histories, come quella della gestione combina-ta di un importante progetto da par te delle norvegesi Kynningsrud Prefab e SKV, presentata nell’ar ticolo, vengono a supporto di questa affermazione. Si tratta solo di trovare il mezzo che metta in pratica la teoria.

La proposta di tekLa structures Tekla Structures è uno di questi stru-menti, grazie alla modalità “multi-user”.Dal punto di vista pratico, “multi-user” significa essere connessi ad una rete TCP/IP (la classica rete aziendale), di

cui un computer assume il ruolo di server, e lavorare su di un modello master, caricato fisicamente in esso, comune a tutti (Figura 1).

Ogni utente può accedervi ed aprirne una vista localmente, per rielaborarlo; a mano a mano che salverà le modifi-che apportate queste verranno visua-lizzate anche dagli altri. I soli oneri richiesti all’utente sono in-stallare un piccolo programma aggiun-tivo e… salvare un po’ più spesso di quanto fa abitualmente. Per il resto si comporterà esattamente come se stesse lavorando in locale. Pochi sforzi che però producono gran-di vantaggi. Non è necessario poi essere fisica-mente nello stesso posto: addirittura ci si potrebbe collegare alla rete, e quindi raggiungere il modello, anche attraverso internet, il che significa po-ter lavorare da uffici in località diverse o aggiornare la struttura direttamente dal cantiere. Qualcuno potrebbe – a ragione – obiettare che possano sorgere delle confusioni tra gli utenti quando modi-ficano contemporaneamente la stessa porzione del modello. Per ovviare a questo problema Tekla

Figura 1 – Esempio di configurazione di una rete per la multiutenza.

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Structures ha una serie di accorgimen-ti che operano in diversi modi.Innanzitutto il sistema è in grado di riconoscere e segnalare i conflitti che nascono tra gli utenti nel momento in cui questi si trovano a lavorare allo stesso pezzo.Poi consente di attribuire a ciascuno dei privilegi che ne restringono/am-pliano i diritti, come per una qualsiasi rete informatica. Si può arrivare addi-rittura a bloccare la modifica di una par te dei parametri degli oggetti. Per esempio, soltanto il supervisore del progetto sarà autorizzato a modifica-re gli attributi riguardanti le revisioni, oppure solo agli appar tenenti ad una data azienda verrà consentito di lavo-rare su alcune par ti del modello, es. le strutture in acciaio, mentre quelle in prefabbricato saranno di competenza di altri. Ed il blocco si può estendere da un singolo parametro all’intero oggetto: “congelandolo” si eviterà di cancellarlo accidentalmente. Esiste poi una seconda categoria di controlli “minori” che rendono la mo-dalità multi-user assolutamente solida ed affidabile. Tanto per citarne uno, se accidental-mente dovesse spegnersi il server nel quale è caricato il modello master senza che gli utenti abbiano salvato, il loro lavoro non andrebbe perso; Tekla Structures è in grado di recuperare i dati, sarà sufficiente riavviare il server e salvare di nuovo. Inoltre la modalità multi-utente è di-sponibile, oltre che in modellazione, anche nella fase di revisione dei di-segni, consentendo davvero notevoli risparmi di tempo. Tekla Structures se-gnala sempre chi ha fatto una modifica, dove, quando e perché.La multiutenza è quindi un metodo estremamente efficace per coordinare tra loro in modo fluido diversi utenti che si trovino ad affrontare lo stesso lavoro.

un esempioVediamo un piccolo esempio che ci permette di comprendere come fun-ziona in pratica la modalità multi-user di Tekla Structures. Supponiamo che tre utenti stiano la-vorando contemporaneamente ad un progetto.L’utente A modella le fondazioni, l’uten-te B le travi del primo piano e l’utente C le travi e le colonne del secondo piano. Il modello master contiene solo le co-lonne (Figura 2).

Ogni utente apre il modello in moda-lità multi-user, tutti lavorano in locale. A aggiunge dei plinti alla base delle co-lonne (Figura 3).

Figura 2 – Il modello master.

Figura 3 – Aggiunta dei plinti da parte di A.

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B aggiunge le travi del primo piano (Figura 4).

C aggiunge le travi e le colonne del secondo piano (Figura 5).

A salva le sue modifiche nel modello master (Figura 6).

B s a l v a ed è i n g r ado d i vede re l a s ua s t r u t t u r a de l p r imo p i a -no e d i p l i n t i c he ha a gg i un to A ( F i gu r a 7 ) .

Infine salva anche C, e da questo mo-mento vede il lavoro di tutti e tre gli utenti (Figura 8).Per vedere il modello aggiornato, A e B dovranno a loro volta salvare.

Figura 4 – Aggiunta delle travi da parte di B.

Figura 6 – Il modello visualizzato da A.

Figura 7 – Il modello visualizzato da B dopo il salvataggio.

Figura 5 – Aggiunta di travi e colonne da parte di C .

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case study: Lo stadio di FredrikstadAna l i z z i amo or a i l c a so de l l a cos t r uz ione de l lo s t ad io d i F re -dr i k s t ad , e semp io emblemat i co d i come l a moda l i t à mu l t i -u se r abb i a per messo a due g ros se az iende , l a Kynn ings r ud Pre -f ab e l a SKV, l ’ una re sponsab i l e de l l a s t r u t tu r a i n ca l ces t r uzzo, l ’ a l t r a de l l a coper tu r a i n acc i a -io , d i coord ina r s i t r a lo ro ne l l a ges t ione d i una cos ì impor tan te commessa . La d iv i s ione pre fabbr ica t i de l Gr uppo nor vegese Kynn ingsr ud , ovvero la Kynn ingsr ud Pre fab, ha un or gan ico d i c i rca 150 d ipen-dent i ed un fa t tur a to annuo d i 200 mi l ion i d i corone . G l i u f f i c i hanno sede in Nor veg ia e Svez ia e s i d iv idono in commerc ia l i , tec-

Figura 8 – Il modello visualizzato da tutti gli utenti alla fine della lavorazione.

n ic i e d i pro ject management .“Da l momento che spesso ab-b iamo a che fa re con s t r ut ture mis te in ca lce-s t r uzzo e acc ia io, Tek la S t r uctures c i consente una c o o r d i n a z i o n e sempl i ce ne l l a ges t ione com-b inata de i due mater ia l i . P e r s o n a l m e n -te cons idero s i -gn i f i ca t i va l a v i -sua l i zzaz ione in tempo rea le de l -le modi f i che a l l a s t r ut tur a . C o l l a b o r i a m o con mol te a l -t re az iende ne l -l a ges t ione de l -le for n i ture e s f r ut t i amo quo-t id ianamente la

moda l i tà mul t iu tenza ne l nost ro c ic lo produt t i vo” . Sono le paro le d i A len Zukano-v ic , ingegnere s t r ut tur i s ta , uno deg l i ot to utent i d i Tek la S t r uc-tures de l l a Kynn ingsr ud Pre fab. “Gl i er ror i t ip i c i che s i commet-tono lavor ando in 2D, come ad esempio la confus ione ne l l a s i -g l a tur a de i pezz i , sono e l im inat i a l l a base . In med ia guadagn iamo i l 30% d i produt t i v i tà per pro-get to, i l che c i permette d i poter ges t i re p iù commesse” .I l p iù gr ande proget to ges t i to da l l a Kynn ingsr ud Pre fab è lo s tad io d i F redr iks tad , con i suo i 13 .000 post i a sedere . È composto da 6 .000 pezz i pre-fabbr ica t i per un peso comples-s i vo d i o l t re 18 .200 tonne l l a te .

27T e c n o l o g i a

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Non ce l’avremmo mai fatta altrimenti” (Figure 11 – 12).

La costruzione della copertura in acciaio è stata curata dalla A.S. SKV, una delle più grandi carpenterie della Norvegia. Uno dei suoi manager, John Agnar Nyqui-st, spiega: “Per la realizzazione dello sta-dio abbiamo utilizzato 400 tonnellate d’acciaio. La qualità ottenuta attraverso la modellazione 3D è stata molto mag-giore di quella del 2D” (Figura 13). Aggiunge Zukanovic: “Tekla Structures ha consentito un trasferimento fluido delle informazioni tra noi e la SKV. La modalità

La struttura è stata consegnata nel 2007 (Figure 9 - 10).

“Il progetto dello stadio era dettagliato e complesso”, spiega Zukanovic. “Il modello 3D è stato fondamentale per tenere sotto controllo l’intero progetto.

Figura 9 – Lo stadio di Fredrikstad in costruzione.

Figura 10 – Un’altra immagine del cantiere.

Figura 11 – Rappresentazione 3D delle ar-mature in Tekla Structures. Figura 13 – Dettaglio della copertura in acciaio.

Figura 12 – Esempi di armature e disegni ottenuti dal modello 3D.

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multi-user è stata fondamentale per ga-rantire che non ci fossero incongruenze tra i nostri modelli”. Nyquist è d’accordo con lui. “La possibilità di controllare che gli elementi si adattassero gli uni agli altri è stata decisiva. Non appena SKV inviava del materiale ai progettisti di Kynningsrud Prefab immediatamente questi lo inseri-vano nel loro modello e lo controllavano, permettendo un feed-back pressoché istantaneo. Siamo stati in grado di accorgerci di po-tenziali errori altrimenti difficili da inter-cettare, ottenendo una soluzione strut-turale completa e precisa” (Figura 14).

“Tekla Structures è senza dubbio il no-stro futuro. Lo utilizziamo dalla firma del contratto alla posa dell’ultimo pezzo in cantiere“, conclude Sverre Steen del reparto Ricerca e Sviluppo della Kyn-ningsrud Prefab. n

Figura 14 – Vano scala completo modellato con Tekla Structures.

info

SAREMOPRESENTI AL

AREA ESTERNA

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41042

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Sistemi per la realizzazione di pannelli a taglio termico prefabbricati in calcestruzzodi Carlo Schiatti

Nel numero 3/2008 di questa rivista è stata affrontata la problematica della ri-spondenza alle prescrizioni della norma-tiva in materia di risparmio energetico.Con riferimento a ciò, in questo articolo saranno illustrati i sistemi messi a punto dalle Aziende del Gruppo Inserti di ASSO-BETON.Tutti i sistemi di seguito descritti sono costituiti da inserti specificatamente pro-gettati, sperimentati e certificati per la

realizzazione di pannelli a taglio termico prefabbricati in calcestruzzo.Tutti i sistemi sono corredati di informa-tive tecniche, software per il dimensiona-mento e assistenza tecnica a disposizione dei progettisti.Come è noto, i pannelli a taglio termico prefabbricati in calcestruzzo sono costi-tuiti da due strati (portante e portato) intervallati da uno strato continuo di iso-lante (più eventuale ulteriore strato di isolante di alleggerimento).Le specifiche prestazionali che devono caratterizzare tali pannelli sono:4 eliminazione di ponti termici (ridotti

alle sole connessioni strutturali affida-te agli inserti);

4 raggiungimento del valore di coiben-tazione necessario all’ottenimento della trasmittanza termica U di pro-getto (W/m2K);

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4 eliminazione della condensa senza problemi di spanciamenti o fessurazio-ni, grazie alla limitazione della defor-mazione del pannello stesso, dovuta alle diverse temperature degli strati.

I materiali di coibentazione tendono a perdere parte delle loro proprietà in rela-zione al degrado dovuto a formazione di condensa non correttamente smaltita.Il fenomeno della condensa avviene in una parete divisoria di due ambienti a diversa temperatura e pressione, quando questa viene attraversata da un flusso di aria con-tenente vapor acqueo il quale, passando attraverso i vari strati, incontra una “resi-stenza” (direttamente proporzionale allo spessore della parete e alle caratteristiche di impermeabilità del materiale) e rag-giunge quindi la “temperatura di conden-sa” oppure la “pressione di saturazione”.Per quanto sopra, in tutti i casi, si ren-de necessario che il progettista prelimi-

narmente definisca spessori e materiali (Resistenza al passaggio del Vapore o Conducibilità al Vapore) necessari al rag-giungimento delle prestazioni desiderate in termini di trasmittanza e di eliminazio-ne della condensa; il tutto in relazione alle zone climatiche di utilizzo dei pan-nelli prefabbricati stessi.Il Diagramma di Glaser, per confronto della curva delle pressioni parziali con la curva delle pressioni di saturazione all’in-terno dei vari strati della parete, consen-te di determinare se le due curve sopra descritte si incontrino in uno o più punti, fenomeno che indicherebbe la formazio-ne di condensa.Nel seguito verranno descritti i seguenti sistemi di inserti (Aziende del Gruppo Inserti di ASSOBETON):4 Sistema Konnector

Ruredil S.p.A.

4 Sistemi SPA e MVAHalfen-Deha S.r.l.

4 Sistema ESPEdilmatic S.r.l.

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SISTEMA RUREDIL S.P.A.: KONNECKTORLa Ruredil S.p.A. propone un sistema composto di vari elementi: sostegni, con-nettori, molle di frettaggio e forcine di collegamento.

Il legame tra strato portato (general-mente esterno) e strato portante (ge-neralmente interno) viene realizzato tra-mite dispositivi (perni-sostegni realizzati con un Ø 40 mm in acciaio zincato o in acciaio inox), capaci di sostenere tutto il peso dello strato appeso, senza impedir-ne la dilatazione o la contrazione, dovuta alle variazioni termiche. I sostegni lavorano a taglio e quindi non è necessaria resistenza a compressione dell’isolante che può di conseguenza es-sere di tipo più economico.Questi perni possono essere in numero di uno o più, fissi o scorrevoli, in dipendenza dalle dimensioni e dalla tipologia (vertica-le-orizzontale) del pannello stesso.Oltre a questi dispositivi principali, ve ne sono altri secondari (connettori C10 e forcine).La funzione di questi ulteriori dispositivi è impedire il distacco dello strato porta-to da quello portante durante le fasi di movimentazione ed in opera.In particolare, i connettori vengono rea-lizzati in funi di acciaio inox composte da fili di diametro piccolissimo, al fine di per-metterne la piegatura senza snervamento e un efficace ancoraggio nel calcestruzzo.Le forcine (h 120 per isolante fino a 6 cm, h 200 per altezze superiori) risultano es-senziali nelle fasi iniziali di movimentazione quando si ha un calcestruzzo di ridotta re-sistenza. Nel pannello in opera, le forcine sono invece destinate a snervarsi a seguito

delle dilatazioni termiche dello strato por-tato, e proprio per questo sono consentite.Le forcine sono anche necessarie in cor-rispondenza di ancoranti per ribaltamen-to, o spigoli conseguenti alla presenza di aperture o di risalti nel pannello, che nella fase di sformo sono i punti più sollecitati.

1)Fase progettualea) Scelta del numero dei perni:4 per luci inferiori a 5 m: un perno fisso

baricentrico;4 per luci tra 5 e 11 m: due perni – uno

fisso e uno scorrevole;4 per luci superiori agli 11 m: tre perni –

uno fisso più due scorrevoli.Nel caso di pannelli verticali tutto il peso dello strato portato si scarica sull’unico perno fisso. Ciò tuttavia succede solo in fase di montaggio, quando il calcestruzzo ha raggiunto la sua massima resistenza. Nelle fasi di movimentazione, di stoccag-gio e di trasporto, non c’è differenza fra comportamento statico dei pannelli ver-ticali rispetto a quelli orizzontali.

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b) Scelta del numero dei connettori. Anche il numero dei connettori (alterna-ti alle forcine) dipende dalle dimensioni del pannello e dalla resistenza del calce-struzzo; viene fornita quindi una tabella delle portate e un software di supporto alla progettazione che permette una fa-cile disposizione degli stessi.2) Fase realizzativaa) Posizionamento dei perni.Trattasi di perni in acciaio con profilato

inferiore utile alla ripartizione dei carichi e al fissaggio sulla rete di armatura dello strato portante.Sono necessari alcuni accorgimenti:4 posizionamento all’interno di nervatu-

ra di irrigidimento;4 spessore massimo dell’isolante attor-

no al perno 4 cm;4 per spessori di isolante maggiori va

ridotta la sezione di quest’ultimo at-torno al perno per permettere una diffusione del carico a 45°.

b) Getto dello strato portante (Figura 1).c) Posizionamento dello strato di isolante

continuo (Figura 2).d) Posizionamento armatura delle nervatu-

re completa di sollevamenti (Figura 3).

Figura 1

Figura 2

Figura 3

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e) Inserimento forcelle e connettori.

Da eseguirsi finchè il calcestruzzo dello strato portante è ancora fresco. Questa disposizione è necessaria per ottenere l’ancoraggio. Si fa penetrare il tubolare appuntito del connettore nell’isolante poi si spinge la fune fino a fine corsa.f) Posa di eventuale isolante di alleggeri-

mento.g) Posa della rete dello strato portante.h) Completamento con getto di calce-

struzzo superiore.

SISTEMI HALFEN-DEHA S.r.l.: SPA E MVA

La HALFEN-DEHA propone due siste-mi alternativi, SPA e MVA, assolutamente equivalenti per quanto riguarda la capa-cità di risolvere i requisiti statici.Il legame tra strato di calcestruzzo porta-to (crosta esterna) e strato di calcestruz-zo portante (crosta interna) viene realiz-zato tramite questi due sistemi in modo tale che non sia impedito il movimento della crosta esterna rispetto all’ambiente protetto, o interno, movimento che può

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I n s e r t i

gettato, si consiglia una lunghezza massima del pannello di 6 metri per ridurre le dila-tazioni e quindi il rischio di fessurazioni del calcestruzzo dello strato esterno portato.Per lunghezze del pannello superiori, vie-ne consigliato di dividere lo strato di ri-vestimento in tratti di lunghezza massima pari a 6 metri mediante giunti. Tuttavia, in Italia i dispositivi sono comu-nemente utilizzati anche per lunghezze di pannelli dell’ordine dei 10-12 metri. Ciò richiede attenzione nella scelta e nella disposizione dei dispositivi di ancoraggio, assistiti dallo staff tecnico del fornitore.

Sistema SPA Gli ancoraggi sono realizzati con barre ad aderenza migliorata di piccolo dia-

metro in acciaio inox, di due tipi (SPA-1, SPA-2), a seconda del carico di progetto considerato.

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essere dell’ordine di parecchi millime-tri (funzione del DT, della lunghezza del pannello, del colore del pannello, e via dicendo).Gli ancoraggi sono sempre in acciaio inox, materiale che riduce la trasmittanza termica (il suo valore è circa un quinto dell’acciaio zincato).

Per entrambi i sistemi, si richiede inoltre uno spessore minimo della crosta ester-na di 6 cm. Questo perché lo strato è a contat-to dell’umidità su tutte e due le facce, e quindi si è obbligati a rispettare il copriferro di 3 cm per par te, rispetto

allo spessore della rete inserita nello strato stesso) e di almeno 11 cm della crosta portante (in ogni caso, la verifi-ca della crosta portante è a carico del prefabbricatore). Particolare attenzione va posta circa l’uti-lizzo dei dispositivi in relazione alla lun-ghezza del pannello. La problematica non riguarda lo strato di calcestruzzo portan-te, ma solo quello esterno portato.In Germania, dove il sistema è stato pro-

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Ciascun tipo è disponibile in quattro diametri, inseribili in tutte le tipologie di pannello e di isolante, con un massimo spessore pari a 250 mm.Gli SPA-1 devono essere disposti sim-metricamente rispetto al baricentro (di-sposti su uno o due assi), ed in una o tutte e due le direzioni rispettivamente se il pannello è posato orizzontalmente o verticalmente. Oltre a questi dispositivi principali, ve ne sono altri secondari (connettori o distanziatori SPA-B, SPA-M), la cui funzione è l’assorbimento delle forze orizzontali (vento, sisma, adesione al cassero). Tali distanziatori devono avere una di-stanza massima reciproca (asse) pari a circa 1.200 mm, mentre la distanza dal

bordo deve essere compresa tra 100 e 300 mm.Infine, sono previsti dei sistemi di soste-gno del carico verticale e di supporto per gli effetti ribaltanti (SPA-A), la cui funzione si esplica in special modo nelle fasi di movimentazione, di stoccaggio e di trasporto.Fattore importante per la distribuzio-ne di tutti questi agganci risulta essere l’orientamento del pannello (orizzontale o verticale). Il sistema SPA (forchette) può risol-vere staticamente tutti i pannelli (al limite anche lunghezze superiori a 15 metri), grazie al fatto che si pos-sono distribuire i dispositivi SPA-1 e SPA-2 in maniera diffusa su tutta la lunghezza (per le esigenze di libera

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dilatazione dello strato esterno di calcestruzzo tale distribuzione deve essere limitata a uno o due assi di inser ti por tanti).

Sistema MVA Gli ancoraggi sono realizzati con cilindri in acciaio inox predisposti per l’inseri-mento di armature di collegamento con gli strati di calcestruzzo che devono es-sere connessi fra loro.

Inseribili in tutte le tipologie di pannello e di isolante, hanno uno spessore massimo pari a 150 mm.Il sistema MVA (cilindro), poiché può es-sere inserito solo come singolo elemen-to, può portare al massimo 59 kN (cor-rispondente, ad esempio, ad un pannello verticale dimensioni 15 x 2,5 x 6 cm di spessore esterno).Oltre a questi dispositivi principali, ve ne sono altri secondari (piatti FA, ma possono essere usati anche i dispo-sitivi SPA-M del sistema SPA), la cui funzione è l’assorbimento delle forze orizzontali.

Fasi progettuale e realizzativa(comune a entrambi i sistemi)1) Fase progettualeLa scelta del numero di ancoraggi e della posizione dei vari componenti del siste-ma si effettua agevolmente mediante il

software di supporto alla progettazione reso disponibile dal fornitore.È possibile tenere conto di aperture, re-stringimenti, geometrie particolari.Il risultato è fornito anche in versione grafica, con indicata la posizione di anco-raggi e connettori. 2) Fase realizzativaÈ del tutto analoga a quella già descritta per il sistema Konnector: posizionamen-to di reti e ancoraggi, getto dello strato di calcestruzzo portato, posizionamen-to dello strato isolante, inserimento dei blocchi di coibentazione ed eventual-mente di alleggerimento, armatura dello strato di calcestruzzo portante, getto e finitura.

SISTEMA EDILMATIC: ESPLa EDILMATIC propone un sistema costituito da un unico elemento, desti-nato a realizzare il legame tra strato portato e strato portante, denominato “spina ESP”.La spina è realizzata in materiale ter-moplastico con ottime proprietà mec-caniche, caratterizzato da una conduci-bilità termica estremamente modesta, che consente una corretta distribuzio-ne delle temperature all’interno del pannello inibendo la creazione di ponti

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termici. Si tratta di un composito po-liammide-66, rinforzato per il 50% da fibra-vetro, stabilizzato al calore, per stampaggio a iniezione.Sono disponibili due tipi di spine:4 ESP 120 - h 160 mm per isolanti fino

a 6 cm;4 ESP 170 – h 230 mm per isolanti fino

a 10 cm.

La conformazione delle spine ne rende molto semplice l ’ inser imen-to in qualsiasi t ipo di mater iale termoisolante .I criteri di progettazione si basano su prove sperimentali effettuate presso l’Università degli Studi di Brescia per la determinazione delle caratteristi-che meccaniche del componente.Vista la caratteristica della spina, è impor tante la distinzione di utilizzo fra pannelli orizzontali e ver ticali. Infatti, per il posizionamento delle spine, è necessario l’orientamento delle stesse in modo che, soggette al peso proprio dello strato esterno, vengano sollecitate secondo l’asse di massima inerzia e nella direzio-ne della maggior dilatazione termica degli elementi.

1) Fase progettualeIl carico statico suggerito dal for-nitore, derivante dai r isultati delle prove sperimentali, è pari a CU = 0,30 kN = 30 kg.La determinazione del numero delle spine è fatta semplicemente dividen-do il peso totale dello strato esterno

di calcestruzzo per il carico ammis-sibile a taglio di ogni spina. Il posi-zionamento deve poi tenere conto delle definite distanze massime dai bordi e tra una spina e l’altra.Tale disposizione dovrà poi tenere conto della tipologia di pannello, se a taglio termico normale o a taglio termico alleggerito. In questo ultimo caso, le spine dovranno essere inse-

rite in oppor tuni cordoli delimitanti i blocchi di alleggerimento.Il progetto del pannello deve essere poi completato effettuando la verifi-ca di compatibilità degli spostamen-ti causati dalle dilatazioni termiche agenti sullo strato esterno di cal-cestruzzo rispetto agli spostamenti massimi ammessi per l’ancoraggio “spina ESP”.

Pannello a taglio termico normale Pannello a taglio termico alleggerito

Caratteristiche meccaniche

Densità (ISO 1183)

Modulo Elastico a Trazione (ISO 527)

Temperatura di fusione (DSC ISO 11357)

Infiammabilità (UL 94)

Conducubilità Termica

1,57 g/cm3

11500 MPa

260°C

classe HB

0,3 W/m°K

TipoSpina

ESP 120

ESP 170

(kN)

0,3è10%

0,3è10%

(mm)

600

600

(mm)

100

100

Carico diutilizzo

CU

interassemassimo

(consigliato)

Dl,max

distanza min.dal bordo

(consigliata)

Db,min

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A tale scopo sono resi disponibili diagrammi sperimentali che corre-lano i carichi agenti sulle spine con gli spostamenti relativi, distinti a se-conda che la spina sia orientata di costa o di piatto rispetto alla dire-zione dello spostamento causato dai carichi ver ticali e dalle dilatazioni termiche (che possono non essere coincidenti).Il pannello progettato con questa metodologia risulta verificato se la somma tra lo spostamento dovuto al peso proprio della porzione del-la crosta agente sulla spina e quello dovuto alle deformazioni termiche risulta minore dello spostamento massimo di progetto trovato.2) Fase realizzativaa) Getto della crosta esterna. b) Posizionamento dello strato isolante.c) Inserimento delle spine.d) Inserimento gabbie di armatura ed

eventuale isolante di alleggerimento.e) Getto dello strato portante. n

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Il DPR 246 ha ormai 14 anni, ma il Decreto, per molti operatori del set-tore, è ancora poco conosciuto nella sua essenza. Dalla pubblicazione del-la Direttiva 89/106 CEE, avvenuta nei primi mesi del 1989, l’allora Ministero dei LL.PP. ha impiegato circa 4 anni per definire e pubblicare il Decreto di recepimento. È comunque trascorso un lungo lasso di tempo prima che la Direttiva entras-se in vigore operativamente: il primo prodotto da costruzione marcato CE è stato il cemento nel 2002, a circa 16 anni dalla pubblicazione della Direttiva.L’avvio della marcatura CE, quindi, non è stato proprio semplice ed indolore: paradossalmente le aziende manifat-turiere erano più pronte rispetto agli organismi od enti preposti a gestire in Italia i cambiamenti introdotti dalla Di-rettiva. I tre Ministeri competenti non erano adeguatamente strutturati per poter svolgere efficacemente e pron-tamente il ruolo affidato loro e, alme-no inizialmente, non vedevano di buon occhio l’indirizzo comunitario che pre-vede di regolare attraverso il ricorso a norme armonizzate parte della mate-ria da loro gestita storicamente.Con molte difficoltà e tentennamenti, grazie alle sollecitazioni delle aziende

nazionali più sensibili ed al contributo costruttivo di alcune Associazioni di categoria e di alcuni enti di certifica-zione nazionali operanti nel settore, si è riusciti a far partire la marcatura CE. Ed oggi, lentamente, si sta proseguen-do verso la sua totale applicazione ai prodotti da costruzione. Entriamo ora un po’ più nel merito di alcuni passaggi essenziali del DPR 246/93.L’Art. 2, “Condizioni di immissio-ne sul mercato” recita: “1. I prodotti possono essere immessi sul mercato solo se idonei all’impiego previsto. Sono idonei i prodotti dotati di caratteristiche tali da rendere le opere sulle quali devono essere incorporati o comunque installati, se adeguatamen-te progettate e costruite, conformi ai requisiti essenziali di cui all’allegato A, se e per quanto tali requisiti sono prescritti. [I prodotti che recano il marchio CE si presumono idonei all’impiego previsto].2. Il Ministero dell’Industria, del Com-mercio e dell’Artigianato, il Ministero dei Lavori Pubblici e le altre ammi-nistrazioni competenti adottano ed attuano le misure occorrenti per l’osservanza del comma 1. 3. Restano ferme le disposizioni che re-

Considerazioni sul DPR 246/93“Regolamento di attuazione della Direttiva 89/106/CEE relativa ai prodotti da costruzione”

di Gianpiero Montalti

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golano la progettazione, l’esecuzione ed il collaudo delle opere di cui all’ar t. 1.” Il testo tra parentesi quadre al termine del comma 1 è stato emendato con DPR 499/97.La prima difficoltà per il cittadino/pro-fessionista riguarda la possibilità di do-cumentarsi e di trovare nomi ed indi-rizzi delle “altre amministrazioni competenti” in materia di marcatura CE. Sarebbe auspicabile, oltre che utile, che i Ministeri competenti fornissero un elenco, possibilmente sempre ag-giornato e disponibile, meglio ancora se consultabile attraverso internet. Ma, allo stato attuale, non ci sono indica-zioni in questo senso.L’Art. 6, “Attestato di conformità” recita:“1. Il fabbricante od il suo mandatario nella Comunità europea è responsa-bile dell’attestato di conformità di un prodotto ai requisiti della specificazio-ne tecnica, secondo le tipologie di cui all’Art. 7. 2. L’attestato presuppone: a) che il fabbricante abbia un sistema

di controllo della produzione (leggi FPC ovvero Factory Produc-tion Control) il quale permetta di stabilire che la produzione corri-sponde alle relative specificazio-ni tecniche; ovvero, per i prodotti indicati nelle relative specificazioni tecniche;

b) che un organismo di cer tificazione riconosciuto (leggi ente notificato) intervenga nella valutazione e nel-la sorveglianza del controllo della produzione o del prodotto stesso in aggiunta al sistema di controllo della produzione applicato nella fabbrica.

3. I prodotti di cui al comma 2, lettera b), sono individuati con decreto del Mi-nistro dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato, del Ministro dell’Inter-no e del Ministro dei Lavori Pubblici, da emanare a seguito delle determinazio-ni di competenza della Commissione e

da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. 4. Con decreto del Ministro dei Lavori Pubblici, del Ministro dell’Interno e del Ministro dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato, da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica ita-liana, sono indicati i metodi di control-lo della conformità.” L’Art. 9, “Organismi riconosciuti”, al comma 12 recita:“12. L’elenco degli organismi di certifi-cazione, abilitati a rilasciare il cer tifica-to di conformità e di quelli notificati da altri Stati membri della Comunità eu-ropea è pubblicato nella Gazzetta Uf-ficiale della Repubblica italiana a cura del Ministero dell’Industria, del Com-mercio e dell’Artigianato; per ogni or-ganismo, gli elenchi indicano i prodotti o gruppi di prodotti e le attività per i quali è abilitato. Tali organismi sono de-nominati organismi notificati ai fini del presente regolamento.” Ad onor del vero, la pubblicazione in Gazzetta è avvenuta, e dovrà essere pe-riodicamente aggiornata per il normale evolversi della situazione, ma è indub-bio che tale importantissimo strumen-to previsto nel nostro ordinamento sia divenuto oggi piuttosto inadeguato da un punto di vista pratico e non più in grado di soddisfare le precise e strin-genti necessità di aggiornamento, infor-mazione e trasparenza del mercato.Per rispondere a queste esigenze, sareb-be opportuno che i tre Ministeri com-petenti allestissero un sito web con un semplicissimo elenco, da tenere sempre aggiornato, di tutti gli enti notificati italia-ni, indicante tutti i riferimenti necessari ai prodotti ed alle norme per le quali sono stati notificati, con la data della loro noti-fica a Bruxelles. Oltre all’elenco degli enti notificati italiani, sarebbe anche opportu-no curare l’aggiornamento e la diffusione dell’elenco di tutti gli enti notificati eu-ropei perché sono molte le aziende ita-liane interessate ad operare sul mercato nazionale con enti notificati stranieri.

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L’Art. 11, “Vigilanza” recita:“1. Al fine di verificare la conformità dei prodotti da costruzione alle pre-scrizioni del presente regolamento, il Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato, il Ministero dell’Interno ed il Mini-stero dei Lavori Pubblici, ciascuno nell’ambito delle rispettive competen-ze, hanno facoltà di disporre veri-fiche e controlli, con spesa a carico del fabbricante o del suo mandatario, mediante i propri uffici centra-li o periferici, eventualmente coa-diuvati da istituti o dipartimenti universitari ovvero da altri enti o laboratori individuati con specifico decreto del Ministro dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato, di con-certo con il Ministro dell’Interno ed il Ministro dei Lavori Pubblici. 2. A tal fine è consentito alle persone incaricate: a) l’accesso ai luoghi di fabbricazione,

di immagazzinamento o di uso dei prodotti;

b) l’acquisizione di tutte le informazio-ni necessarie all’accertamento;

c) il prelievo di campioni per l’esecu-zione di esami e prove.

3. I prodotti, che risultino non muniti della marcatura CE, o dell’attestato di conformità, o del benestare tecnico europeo, o ne siano comunque privi devono essere immediatamente ritirati dal commercio e non pos-sono essere incorporati o istalla-ti in edifici. 4. La consegna al possessore di pro-dotti e/o al costruttore dell’edificio di processo verbale di constatazione di taluno degli illeciti di cui al comma 3, comporta temporanea non com-merciabilità dei prodotti stessi ed ordine di sospensione dei la-vori. Entro i novanta giorni successivi alla predetta consegna il Ministero dal quale dipendono i verbalizzanti, se rav-visa sussistenti gli illeciti, emana provve-dimento motivato in applicazione del

comma 3 e lo comunica al fabbricante o suo mandatario ed al possessore dei prodotti, nonché al costruttore; in tal caso, l’importo del costo della verifi-ca o del controllo è maggiorato del 50 per cento. 5. Ove si constati che prodotti, anche se muniti della marcatura CE o dell’at-testato di conformità, o del benestare tecnico europeo, ed utilizzati confor-memente all’Art. 2, comma 2, posso-no compromettere la sicurezza delle persone e/o dei beni, il Ministero competente, con provvedimento cautelare, ne vieta l’immissione in commercio e l’utilizzazione, eventualmente disponendone il sequestro. 6. Il provvedimento di cui al comma 5, è comunicato entro dieci giorni alla com-missione del Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato. 6-bis. Fatte salve le norme stabilite al comma 6-ter : a) la constatazione di apposizione in-

debita della marcatura CE comporta per il fabbricante o il suo mandatario stabilito nel territorio comunitario l’obbligo di conformare il prodotto alle disposizioni sulla marcatura CE e di far cessare l’infrazione alle con-dizioni stabilite dall’amministrazione competente;

b) nel caso in cui persista la mancan-za di conformità l’amministrazione competente adotta tutte le misure atte a limitare o vietare l’immis-sione sul mercato del prodotto in questione o a garantirne il ritiro dal commercio (9).

6-ter. Se un prodotto dichiarato con-forme non risponde ai requisiti essen-ziali di cui all’Art. 2 del DPR 21 aprile 1993, n. 246, e successive modificazio-ni, le amministrazioni competen-ti adottano tutte le misure utili per il ritiro temporaneo dei prodotti dal mercato o per proibirne o limitarne la libera circolazione; i provvedimenti vengono comunicati al Ministero

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dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato che ne informa immediatamente la Commissio-ne europea, precisandone i motivi e indicando, in particolare, … “omissis”.La lettura del testo del DPR sembra fi ssare precise regole e sanzioni: chi non può marcare CE i propri prodotti, a partire dalla fi ne del periodo tran-sitorio, non può più produrli e com-mercializzarli. Anche l’inserimento di manufatti prefabbricati non provvisti dell’obbligatoria marcatura CE all’in-terno di opere è vietato. Sono chiara-mente individuati una serie di soggetti esplicitamente preposti alla vigilanza del mercato, una serie di altri enti a loro supporto ed alcune chiare sanzio-ni per i trasgressori.Si può solo osservare che, con riferi-mento alla realtà e alle dinamiche ti-piche del settore delle costruzioni, i tempi previsti sono del tutto inadegua-ti ed irrealistici e che sarebbe quindi opportuno rivederli, ma resta innega-bile il fatto che un produttore che non rispettasse le norme dovrebbe essere sottoposto ai provvedimenti previsti con tutte le conseguenze del caso.Un altro aspetto problematico riguar-da l’individuazione dei richiamati uffi ci centrali o periferici e del ruolo ad essi affi dato. Negli scorsi anni mi sono adoperato a tale proposito per fare in-terviste e porre quesiti ad alcuni degli “uffi ci periferici” con cui mi è capitato di entrare in contatto ed ho dovuto, mio malgrado, constatare la loro tota-le impossibilità di potere effettuare e garantire un’adeguata sorveglianza sul mercato. Nel DPR accanto agli uffi ci periferici sono citati anche gli “istituti o diparti-menti universitari ovvero da altri enti” che senza alcun dubbio potrebbero disporre delle risorse umane, ma so-prattutto delle competenze tecniche e del know-how necessari per effettuare attività di sorveglianza sul mercato.Purtroppo, non risulta siano mai state

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impartite disposizioni agli uffici perife-rici né tanto meno alle Università. Per quanto r iguarda gli enti notifica-ti operanti oggi sul mercato italiano, pare che anche questi soggetti non siano ancora stati messi in condi-zione di operare sul fronte della sor veglianza. Riassumendo: il DPR esiste e contie-ne regole e sanzioni molto chiare per che non si adegua, ma il “sistema Ita-lia”, dopo 6 anni dall’avvio della mar-catura CE, ancora non funziona come dovrebbe. Per tale ragione, sussiste l’altissimo rischio di trovare produtto-ri, in difetto della marcatura CE, che violano e continueranno a violare le vigenti disposizioni, contando sull’im-punità che le autorità consentono loro.Atteso e risaputo che sul mercato operano decine e decine di aziende che - sia nel recente passato, per le pratiche di deposito ministeriale per manufatti prefabbricati prodotti in se-rie, sia oggi, per i prodotti marcati CE - non ottemperano alla marcatura CE, si rende indispensabile un pronto in-tervento dei tre Ministeri preposti al fine di attivare la sorveglianza prevista sul mercato e sanzionare, così come previsto, i produttori non in regola.Le aziende inadempienti generano falsa informazione, for te disorienta-mento tra gli operatori meno esper ti, creano distorsioni del mercato e gravi danni alle aziende che invece produ-cono nel rispetto della legge, ed inol-tre rischiano di gravare pesantemente tutti i professionisti coinvolti nella fi-liera delle costruzioni di responsabili-tà che non competono loro.Il problema, pur troppo, appare al mo-mento senza soluzione, tanto che, nella pratica, sembra non esistere la possibilità, per un qualsiasi cittadino o professionista, di presentare esposti o segnalazioni di eventuali irregolarità affinché gli “organi competenti” si at-tivino. In questo modo, un Direttore

dei Lavori che ravvisi delle irregolarità, trovandosi tra impresa e committen-te, dovrebbe accettare l’inserimento nelle opere di manufatti palesemente non conformi, rendendosi correo. Se decidesse di chiedere il suppor to o il parere delle autorità competenti, non saprebbe a chi rivolgersi. Conservare l’ottimismo in una situa-zione del genere è piuttosto diffici-le, considerato anche che, situazioni come quella che stiamo vivendo con la marcatura CE non sono nuove.Sono ben note a chi opera o ha ope-rato nel settore della prefabbricazio-ne le vicende relative alle pratiche di deposito dei manufatti prefabbricati (in serie dichiarata o controllata). Dall’anno di istituzione (1971), ci sono aziende che non hanno mai provvedu-to agli adempimenti previsti ed hanno continuato ad operare sul mercato attuando una concorrenza sleale nei confronti di tutte quelle aziende che, rispettose delle leggi, si sono accollate gli oneri conseguenti. Paradossalmente si potrebbe dire che chi ha effettuato il deposito in serie dichiarata ha fatto una sor ta di auto-denuncia, sottoponendosi periodica-mente alle richieste del STC (Servizio Tecnico Centrale), mentre tutti quelli che non hanno fatto nulla, risparmian-do tempo e denaro, hanno continua-to ad operare sul mercato, fornendo i propri manufatti anche per la realizza-zione di opere pubbliche, nella totale impunità.Un primo passo per cambiare lo stato delle cose potrebbe essere quello di attivare una massiccia campagna infor-mativa a tutela dei professionisti e del mercato in generale e, in particolare, visti l’ampiezza e la complessità degli argomenti in questione, l’importanza del settore delle costruzioni e le pesan-ti ricadute della materia di cui si tratta, sarebbe opportuno avviare un dibattito tra le maggiori Associazioni del settore ed i diretti responsabili. n

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Il Mercato delle Costruzioni in Europa: dinamiche e prospettive 2007 - 2010 65th EUROCONSTRUCT Conference Roma, 12 giugno 2008

Un mercato che vale 1.500 miliardi di eUroNel 2007 il valore della produzione di tutto il comparto delle costruzioni nei 19 paesi della rete Euroconstruct è quantificato in oltre 1.500 miliardi di euro (a prezzi correnti 2007), ovvero poco più del 12% del prodotto interno lordo dei 19 paesi, e di poco inferiore a quello italiano. Decisivo il ruolo del comparto residen-ziale, che rappresenta da solo quasi la metà del mercato, ovvero 718 miliardi di euro, anche se proprio a partire dal 2007 cessa di essere la componente più dina-mica del mercato. Per nuove costruzioni e interventi di rin-novo del patrimonio edilizio non residen-ziale sono stati investiti oltre 480 miliardi,

pari a quasi un terzo degli investimenti complessivi. Infine, per il comparto delle opere infrastrutturali, sono stati spesi 319 miliardi, ovvero il 21% dei 1.519 miliardi complessivi, e anche in questo mercato si conferma la maggiore domanda di nuove opere.I 5 grandi paesi, Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Spagna, rappresentano insieme il 72% dell’output complessivo, di cui oltre il 23% spetta alla Germania che, negli ultimi anni di arretramento (fino al 2005), ha comunque mantenu-to la posizione dominante all’interno del mercato. Secondo posto per la Spagna, che ha risalito posizioni nella graduato-ria a partire dal 2006, superando il Re-gno Unito. Il gruppo dei quattro paesi dell’est si colloca nel 2007 sotto il 5%

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del valore prodotto da tutto il settore europeo delle costruzioni, e mostra una significativa diversa composizione interna del mercato. Analizzando infatti il peso dei vari com-parti produttivi si individuano alcuni ele-menti caratterizzanti il mercato del 2007. Nella media dei 15 paesi dell’Europa oc-cidentale la produzione residenziale rap-presenta ancora più del 49% del totale, ovvero oltre 700 miliardi di euro, ripartiti equamente tra nuova produzione e in-terventi di recupero del patrimonio abi-tativo esistente. A Est vale poco più della metà, solo il 26%, mentre la fetta dominante del mercato è rappresentata dall’edilizia non residenzia-le, che nei quattro paesi raggiunge il 41% (31% nell’Europa occidentale).

Figura 1 – ll mercato delle costruzioni in Eu-ropa nel 2007 – miliardi di euro.Fonte: Euroconstruct, giugno 2008.

Figura 2 – Struttura del mercato nel 2007. Fonte: Euroconstruct, giugno 2008.

EUROPA OCCIDENTALE

EUROPA ORIENTALE

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Anche le infrastrutture superano il comparto abitativo, e nel 2007 hanno assorbito il 33% del valore prodotto dal settore (10 punti percentuali in più ri-spetto al peso del genio civile nell’Euro-pa occidentale).Questo rispecchia due aree con situazio-ni di sviluppo diverse e soprattutto con diverse disponibilità di risorse, ma anche con esigenze di crescita diversificate. Così, se ad Occidente la salute del comparto dipende sempre più dalle dinamiche de-mografiche e dalla capacità di rinnovare e qualificare il patrimonio immobiliare esistente, ad Est l’attuale congiuntura è regolata soprattutto dagli investimenti in-frastrutturali e non residenziali. Esistono poi alcuni tratti “strutturali” che caratterizzano i vari paesi, come il valore della produzione delle costruzioni pro-capite. Le differenze sono assai rilevanti, e sembra ancora necessario del tempo prima che la situazione possa presentar-si più uniforme tra gruppi di paesi. Se il valore medio di “costruito pro-capite” è di 3.300 euro nel 2007, si va da un livello che non supera i 1.200 euro nei 4 paesi dell’Est, ai quasi 4.400 registrati in media nei 15 paesi occidentali. Il confronto con il PIL pro-capite confer-ma per l’Europa centro-orientale livelli

medi pro-capite pari a un terzo rispet-to agli altri 15 paesi, ovvero 10 mila euro contro gli oltre 33 mila nella EU15. Ma la classifica dei singoli paesi mostra alcune differenze rispetto a quella del PIL: inte-ressante il caso della Spagna, che si col-loca al quinto posto in termini di output delle costruzioni pro-capite, mentre in termini di PIL supera solo il Portogallo tra le economie occidentali, e poi solo le quattro economie dell’Europa dell’Est.Questo indica il ruolo dominante del settore delle costruzioni nell’economia nazionale, come conferma un rapporto tra valore delle costruzioni e PIL com-plessivo pari al 21%, contro una media del 12% nei 19 paesi. Vicina alla situa-zione della Spagna, l’Irlanda, che copre le posizioni più alte delle due classifiche pro-capite, e poi Portogallo, Repubblica Ceca e Finlandia. Da segnalare il caso del-la Svezia, che mostra un PIL pro-capite tra i più alti (sesta posizione nel 2007), a fronte di un indicatore delle costruzioni pro-capite tra i più bassi nei 15 paesi, pari a 2.600 euro.

2008 e 2009: dUe anni difficili Nell’andamento ciclico del settore delle costruzioni, il 2007 rappresenta la fine della fase espansiva in atto dal 1999 e

Figura 3 – Output costruzioni e PIL 2004-2010 - Variazione % annua (valori reali). *Previsioni.Fonte: Euroconstruct, giugno 2008.

costruzioni PIL

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culminata nel picco del 2006, quando le costruzioni crescevano più velocemente del PIL complessivo (3,8% contro 3,0%). Dal 2007, il ciclo entra nella sua fase di-scendente, perdendo più di un punto percentuale di crescita (2,7%) e si allinea al ritmo espansivo del PIL globale (2,8%). Il dato consolidato per il 2007 indica una crescita più sensibile di quanto previsto sei mesi fa: evidentemente le previsioni più pessimistiche che, sulla scia degli acca-dimenti economici iniziati dopo l’estate, avevano indotto a rallentare la crescita o a frenarla in molti paesi dell’Europa occidentale, non si sono fatte sentire in maniera sensibile lo scorso anno. La va-riazione principale del tasso di crescita per il 2007 (+2,7%) rispetto alle stime di Vienna (+2%), è infatti da ricondurre al

gruppo dei 15 paesi, passati da un +1,7% all’attuale 2,5%. Sostanzialmente immuta-ta la dinamica dei quattro paesi dell’Est, che hanno confermato lo stesso tasso espansivo stimato a fine anno (+7,5%).Con il 2008 il mercato lambisce la re-cessione: l’ultima revisione dei dati stima una crescita zero per il settore (-0,3%), a fronte di un PIL che continua, seppu-re debolmente, a crescere (+1,8%). Sce-nario simile per il 2009, con un settore delle costruzioni che rimane in una fase di stagnazione (solo +0,2%), risentendo di un ulteriore rallentamento dell’econo-mia europea (+1,7%). Le aspettative di una leggera ripresa sono slittate al 2010 (+1,6%), quando il PIL dovrebbe riavvici-narsi ad un tasso di crescita di due punti percentuali (2,1%).

Figura 4 – Output costruzioni e PIL 2004-2010 - Variazione % annua (valori reali). *Previsioni. Fonte: Euroconstruct, giugno 2008.

eUropa occidentale

costruzioni PIL

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Il 2008 sarà l’anno nel corso del quale si faranno sentire gli effetti del nuovo clima macroeconomico, quando la precedente crescita dell’1,4% diventa una flessione dello 0,3%, da ricondurre ancora all’Euro-pa occidentale, che segnerà un –0,8% (e non un +1%). Al contrario, per l’Europa dell’Est viene migliorato il tasso espansi-vo, dal 9,2% al 9,7%. Il 2009 rappresenta un anno di stasi per l’Europa occidentale (invece della crescita di 1,2 punti percen-tuali stimata a Vienna), mentre i 4 paesi dell’Est continueranno a crescere assai velocemente. Infine le previsioni al 2010 indicano una tendenziale fuoriuscita dalla fase stagnante per le costruzioni dei 15 paesi, a fronte di un tasso espansivo solo leggermente ridimensionato negli altri quattro paesi.

le costrUzioni sempre trainanti nell’eUropa dell’est, stagnanti a occidenteL’analisi comparata dei tassi di crescita di PIL e costruzioni nelle due ripartizioni ter-ritoriali, mostra come nell’Europa dell’Est la crescita delle costruzioni continui ad essere assai più vivace rispetto al PIL. Nel 2007 è stata pari al 7,5%, confermando la velocità del 2006, un biennio nel cor-so del quale il PIL è cresciuto di 6 punti percentuali. Il ruolo delle costruzioni si afferma e consolida nell’anno in corso e nel prossimo biennio: nel medio termine il settore segnerà una crescita media annua superiore all’8%, contro il 5% del PIL. Nei 15 paesi occidentali invece, il 2006 è un anno particolare in cui le costruzioni svol-gono ancora un ruolo trainante all’interno del PIL, il 2007 rappresenta quello dell’al-lineamento delle due grandezze, mentre a partire dal 2008, in uno scenario molto debole, le costruzioni cresceranno (o me-glio non cresceranno) meno della produ-zione complessiva, ovvero 0,1% in media nel triennio 2008-2010, contro l’1,7% del PIL. A frenare le costruzioni soprattutto il mercato dei paesi dell’area Euro, per i quali si stima una flessione media nel

triennio dello 0,1%, contro il +0,8% dei paesi occidentali non euro. La dinamica annua media del prossimo triennio cela però una caratteristica importante: ovve-ro il mercato dell’Est segnerà un legge-ro ma continuo rallentamento del trend espansivo, mentre le costruzioni nei paesi europei occidentali dovrebbero progres-sivamente uscire dall’attuale stagnazione. Il mercato polacco in primo luogo, che rappresenta da solo più della metà del mercato orientale, e che si caratterizza per la crescita più veloce. Dopo un +12% nel 2007, per il triennio 2008-2010 continue-rà la fase espansiva ad una velocità media annua del 12%, anche se la tendenza è di un progressivo rallentamento della cre-scita. Più stabile invece la crescita prevista per il secondo mercato dell’area, quello Ceco, che nel medio termine continuerà a crescere circa del 5% annuo, per un peso superiore al 25% del mercato. Per i due mercati più piccoli che insieme non su-perano il 20% delle costruzioni in Europa dell’Est, si registrano dinamiche differenti: le costruzioni in Ungheria vivranno una fase espansiva e, dopo la battuta di arre-sto del 2007, registreranno tassi di crescita via via più brillanti, dal 3% del 2008 fino al 6% del 2010. In Slovacchia invece, si pro-spetta un rallentamento della crescita, che passa dal 6% dell’anno in corso al 3% per l’ultimo anno dello scenario previsionale.

la debolezza dei paesi occidentaliQuello che accade nei 5 paesi più gran-di determina la dinamica complessiva del gruppo, e alcune cose stanno ultimamen-te trasformando l’assetto di questi gran-di mercati, che rappresentano il 70% del mercato Euroconstruct, e il 75% di quello occidentale. In primo luogo i due mercati spagnolo e italiano, che hanno smesso di crescere e sono entrati in territorio ne-gativo. In secondo luogo il mercato fran-cese, che ha dimezzato il ritmo espansivo dei primi anni, dal 2000 al 2006. Infine lo scenario assai debole per la Germania, che, con tassi di crescita di poco superio-

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ri all’1% nel periodo 2008-2010, sembra aver limitato la fase più vivace della sua ri-presa tra il 2006 e il 2007; e il ritmo ancora più modesto che dovrebbe caratterizzare le costruzioni in Gran Bretagna (0,7% in media nel triennio 2008-2010).Tra gli altri paesi, significativo il caso del mercato irlandese, per il quale è previ-sta la peggiore performance tra tutti i 19 paesi, pari ad una flessione media annua nel triennio 2008-2010 di oltre tre punti percentuali.

i settori: il declino del residenziale, che cede il passo al comparto prodUttivo e soprattUtto alle infrastrUttUre Il nuovo ciclo delle costruzioni europee aperto con il 2007 corrisponde alla evo-luzione differenziata dei principali seg-menti di mercato. Come mostra la Figura 5, la produzione complessiva del settore ha raggiunto nel 2007 i massimi livelli pro-duttivi, che rimarranno sostanzialmente invariati nel biennio 2008-2009, per tor-

nare a crescere debolmente nel 2010. Ma Le dinamiche dei vari segmenti mostrano un assetto interno assai più diversificato. La nuova produzione residenziale si è fer-mata un anno prima, nel 2006, quando è stato raggiunto il picco espansivo, cui è seguito il primo anno di rallentamen-to. Il 2008 segna una prima flessione as-sai rapida, che si farà anche più sensibile nel 2009, quando verranno quasi toccati i livelli produttivi del 2003. Nel 2010 il mercato delle abitazioni dovrebbe mo-strare i primi segnali di ripresa, anche se lo standard produttivo del boom immo-biliare culminato nel periodo 2005-2006 è ormai lontano.Evoluzione di crescita ininterrotta per gli altri due segmenti, ovvero la nuova pro-duzione non residenziale e le infrastrut-ture, che dal 2003 all’ultimo anno dello scenario previsionale vedono incremen-tati ogni anno i livelli produttivi. In parti-colare nel 2009 e 2010 le infrastrutture saranno la componente più dinamica di tutto il mercato, raggiungendo il 120% degli standard 2003. n

Figura 5 – Dinamica delle costruzioni per comparti - Numero indice 2003=100. *Previsioni.Fonte: Euroconstruct, giugno 2008.

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industrie manufatti cementizi - 4

Nel 2008 la più grande fiera europea delle tecnologie per la prefabbricazioneTecnologie per fare architettura ieri, oggi e domani.

Da oltre quarant’anni il SAIE è il luogo dove tutti gli operatori della filiera del-le costruzioni mostrano, toccano con mano, discutono e si confrontano su progetti, materiali, tecnologie e sistemi per costruire l’architettura.Precast è il salone dedicato alla precast technology che, ospitato nei Padiglioni 29 e 30, offrirà un’ampia

rassegna dedicata agli impianti per la prefabbricazione di componenti edilizi: blocchiere, tubiere, tegoliere, cassefor-me, presse, vibratori e impianti di ma-nutenzione forzata.

Di seguito una mappa dei settori espo-sitivi, la mappa dei padiglioni dedicati al Precast e l’elenco con la posizione degli stand delle aziende del settore della prefabbricazione presenti alla manifestazione. n

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ASSOBETON vi aspetta presso lo Stand FEDERBETON, la nostra Federazione di settore.

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4 - industrie manufatti cementizi

Le tecnologie della prefabbricazione a SAIE PRECAST TECNOLOGIES

Viale della Fiera, 20 - 40127 Bologna (Italia) - Tel. +39 051 282111 - Fax +39 051 6374013 - www.saie.bolognafiere.it - [email protected]

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E 46

EUROCARPENTERIE

E 30 PLAN

E 53MARIOCROCI& FIGLI

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D 18 - E 17HESSMASCHINEN-FABRIK

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B 50T & P

A 26 SCM 2

B 18 - C 17WEISSRAPPRESEN-TANZE

C 26 - D 41WEILERITALIA

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D 54BIGNAMI

D 42 - E 41SINTESIS

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D 102-E 101B IANCHICASSEFORME

A 82 - B 81TECHNOPREF

B 65BADINMAC

A 66CGM

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A 45 TECHNO-IN

A 117B ODREROCASS.

D66 - E 65FORMIMPIANTI

B 26 ITALVIBRAS

D 78 CASAGRANDE

E 26RATEC

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C 38 CORSETTI

C 52 - D 93GRANDIN

C 64 - D 117CISMAC

A 94EDILMEC

B 93SOMAI

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B 29ROCCHI

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D 17EISEKO

C 14BECCARIA

A 42 - B 41OFFICINECECCONI

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A 78STUDIOGAMMA

B 73SOCOMAP

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B 101LAPROMETEC

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B 106ITALFORME

B 42BRUNELLOSTAMPI

E 9IONE

E 12TECHNO SPLIT

E 117CAM

A 25OLI

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B 66ROS-SETTO

D 65 CADONA'

A 93ROVELLI

C 29VOLLERT WECKEN-MANN

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D 10RETTENMEIERITALIA

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B 94 TRIOMAC

A 69C.M.P.

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industrie manufatti cementizi - 4

Aggiornato al 03/09/08

PRECAST TECHNOLOGIES

RAGIONESOCIALE PAD. STANDAD-MEDIA Pad. 30 Stand 1 PEARIADIS Pad. 30 Stand A/54ARMA PLUS Pad. 30 Stand A/24BBG BAUGERÄTE Pad. 30 Stand B/17BE- MA EDITRICE Pad. 30 Stand 7 PE D.B. SYSTEM - QUICK SET Pad. 30 Stand A/48DE LISI Pad. 30 Stand A/52DIPREMA Pad. 30 Stand A/56REMA SPA-DIPREMA SRL Pad. 30 Stand A/56EDILVIBRO Pad. 30 Stand A/34ESSEPIEFFE Pad. 30 Stand A/50EUROBEND SA Pad. 30 Stand A/55EVG Pad. 30 Stand A/25 - B/26FERRARI TRADING Pad. 30 Stand B/209FURUKAWA Pad. 30 Stand B/1GALANOS Pad. 30 Stand B/92GÖLZ Pad. 30 Stand B/17HANIX Pad. 30 Stand B/1HENGST Pad. 30 Stand A/12KABELSCHLEPP ITALIA Pad. 30 2/ PELEADERMEC Pad. 30 Stand A/30MEMO SERVICE Pad. 30 Stand 5 PEMEP Pad. 30 Stand B/127 - C/102OSCAM Pad. 30 Stand A/91 - B/96PRATTO Pad. 30 6/ PEPRIULI PROGETTI Pad. 30 Stand B/30PROGRESS MASCHINEN & AUTOMATION Pad. 30 Stand A/67 - B/68SAKURA Pad. 30 Stand A/12SCHNELL Pad. 30 Stand B/41 - C/22SIMPEDIL Pad. 30 Stand B/121SIRMEX Pad. 30 Stand A/44STANLEY HYDRAULIC TOOLS Pad. 30 Stand B/17TECMOR Pad. 30 Stand B/56TECNA Pad. 30 1/ PEUNIFER Pad. 30 Stand A/18

RAGIONESOCIALE PAD. STANDABECE-T&P Pad. 29 Stand B/50ANTEKAD SDN BHD Pad. 29 Stand C/10 - D/9VCISMAC Pad. 29 Stand C/64 - D/117AVERMANN MASCHINENFABRIK Pad. 29 Stand E/16BADIN MAC Pad. 29 Stand B/65BAUSTOFFWERKE GEBHART & SÖHNE Pad. 29 Stand B/94BECCARIA Pad. 29 Stand C/14BESSER Pad. 29 Stand E/20BFS Pad. 29 Stand D/78BGW-BOHR Pad. 29 Stand A/45BIANCHI CASSEFORME Pad. 29 Stand D/102 - E/101BIKOTRONIC Pad. 29 Stand C/10 - D/9BODRERO CASSEFORME Pad. 29 Stand A/117BRUNELLO STAMPI Pad. 29 Stand B/42CMP BLOCCHIERE PIVATO GIANFRANCO Pad. 29 Stand A/69CAAB Pad. 29 Stand C/41CADONA’ Pad. 29 Stand D/65CAM Pad. 29 Stand E/117CASAGRANDE Pad. 29 Stand D/78CCL Pad. 29 Stand C/93CGM Pad. 29 Stand A/66C.M.F. DI MOR FRANCESCO Pad. 29 Stand D/94 - E/93C.M.L. Pad. 29 Stand C/53COLLE Pad. 29 Stand A/50 - B/49CONTEC Pad. 29 Stand C/93CORSETTI Pad. 29 Stand C/38DEMLER ITALIA Pad. 29 Stand E/77DUECI PROGETTI Pad. 29 Stand C/25ECHO ENGINEERING NV Pad. 29 Stand E/18ECKART Pad. 29 Stand B/94EDILMEC Pad. 29 Stand A/94EISEKO COMPUTERS Pad. 29 Stand D/17ELEMATIC OY AB Pad. 29 Stand E/29EURIMPIANTI Pad. 29 Stand B/108 - C/105EUROCARPENTERIE C Pad. 29 Stand E/46EUROTEC Pad. 29 Stand A/45RATEC GmbH Pad. 29 Stand E/26FORM IMPIANTI Pad. 29 Stand D/66 - E/65LUDWIG Pad. 29 Stand B/94GERVASI ROBOTICA Pad. 29 Stand A/101GRANDIN Pad. 29 Stand C/52 - D/93HAARUP MASKINENFABRIK Pad. 29 Stand A/26HESS GROUP OF COMPANIES Pad. 29 Stand D/18 - E/17HYDRONIX Pad. 29 Stand A/61INNOVATIVE CONCRETE TECHNOLOGIES Pad. 29 Stand B/25IONE Pad. 29 Stand E/9ITALFORME Pad. 29 Stand B/106ITALVIBRAS Pad. 29 Stand B/26KVM INTERNATIONAL A/S Pad. 29 Stand A/45LA BETONCOLOR Pad. 29 Stand A/11LOREV IMPIANTI Pad. 29 Stand B/82MAEMA Pad. 29 Stand A/106MARBEA Pad. 29 Stand E/77MARCANTONINI Pad. 29 Stand C/18 - D/25CROCI MARIO Pad. 29 Stand E/53MASA - GROUP Pad. 29 Stand D/30MAX Pad. 29 Stand D/102 - E/101MBK MASCHINENBAU Pad. 29 Stand E/56NEURO HARDWARE HANGZHOU Pad. 29 Stand E/58NORDIMPIANTI SYSTEM Pad. 29 Stand C/42 - D/73NOVATEC Pad. 29 Stand B/9GRUPPO S.T.F. Pad. 29 Stand E/40OFFICINA MECCANICA LA PROMETEC Pad. 29 Stand B/101OFFICINE CECCONI GROUP Pad. 29 Stand A/42 - B/41OFF. F.LLI BIGNAMI Pad. 29 Stand D/54OLI Pad. 29 Stand A/25PAPPADA’ GINO DI PAPPADA’ MASSIMO Pad. 29 Stand C/77PAUL MASCHINENFABRIK Pad. 29 Stand C/26 - D/41PEDULLA’ Pad. 29 Stand A/29PEGASO STAMPI Pad. 29 Stand A/13PENTA AUTOMAZIONI INDUSTRIALI Pad. 29 Stand C/58 - D/105PLAN Pad. 29 Stand E/30QUADRA Pad. 29 Stand A/73RATEC Pad. 29 Stand E/26REKERS Pad. 29 Stand B/94

RETTENMEIER ITALIA Pad. 29 Stand D/10ROTHO Pad. 29 Stand B/94ROCCHI Pad. 29 Stand B/29BROCKHUES Pad. 29 Stand A/11ROCKWOOD ITALIA-DIVISIONE SILO Pad. 29 Stand A/11ROSSETTO Pad. 29 Stand B/66ROVELLI Pad. 29 Stand A/93SERRI DONATO Pad. 29 Stand B/118 - C/113SACME Pad. 29 Stand A/18SAMER Pad. 29 Stand C/73SCHIASLO Pad. 29 Stand B/117S.C.M. 2 Pad. 29 Stand A/26SINTESIS Pad. 29 Stand D/42 - E/41SOCOMAP Pad. 29 Stand B/73SOMAI Pad. 29 Stand B/93STAMPI SUD Pad. 29 Stand E/77STEINEX Pad. 29 Stand E/77STUDIO GAMMA Pad. 29 Stand A/78T & P Pad. 29 Stand B/50TECHNO SPLIT Pad. 29 Stand E/12TECHNO-IN Pad. 29 Stand A/45TECHNOPREF Pad. 29 Stand A/82 - B/81TECNOCOM Pad. 29 Stand C/65TEKA Pad. 29 Stand C/26 - D/41TIGER Pad. 29 Stand E/52TRIOMAC Pad. 29 Stand B/94UNIVERGOM Pad. 29 Stand B/74UTB Pad. 29 Stand E/77VAHLE Pad. 29 Stand A/102VIBRO Pad. 29 Stand C/81VOLLERT/WECKENMANN Pad. 29 Stand C/29VORTEX HYDRA Pad. 29 Stand C/32 - D/53WALTER CLEANING SYSTEMS Pad. 29 Stand C/10 - D/9WASA PALLETS Pad. 29 Stand A/45WEILER Pad. 29 Stand E/62WEILER ITALIA Pad. 29 Stand C/26 - D/41WEISS MACCHINE E IMPIANTI Pad. 29 Stand B/18 - C/17WURSCHUM Pad. 29 Stand B/94ZBM ZENITH Pad. 29 Stand A/21

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INDUSTRIE MANUFATTI CEMENTIZIÈ l’Organo Ufficiale di ASSOBETON (Associazione Nazionale Industrie Manufatti Cementizi). La rivista si rivolge al settore della prefabbricazione per approfondire e dedicare il giu-sto spazio a tutto il comparto dei prodotti prefabbricati a base cementizia di ogni genere e fattura, analizzandone e descrivendone ogni aspetto: dalla fase iniziale di studio delle materie prime, alla lavorazione e produzione, fino alla realizzazione del manufatto e al mantenimento della sua funzionalità operativa.La realizzazione e la cura degli articoli sono il prodotto dell’opera di professori, docenti universitari, tecnici, tecnologi, ingegneri professionisti, che, analizzando le diverse te-matiche trattate, permettono di dare uno sguardo a 360° comprensibile a tutti, anche ai non addetti ai lavori.

Struttura della rivista

- Editoriali Associazione- Approfondimenti su argomenti di primo piano- Articoli tecnici sul settore- Interviste al mondo accademico- Attualità del settore- Informazioni dalle Aziende- Notizie e informazioni dall’Associazione

Obiettivi

- Contribuire alla crescita tecnico/economica delle Aziende e del mercato- Essere un punto di incontro e confronto per il settore- Costituire un riferimento per lo sviluppo normativo- Promuovere lo sviluppo associativo di ASSOBETON

Diffusione media

Circa 5.000 copie a numero, tiratura aggiuntiva in occasione di eventi speciali, qualiFIERE ed EVENTI: - SAIE (Luglio/Settembre)- MADE (Ottobre/Dicembre dell'anno precedente)- Convegni tecnici del settore

Destinatari principali

- Produttori di prefabbricati- Organi istituzionali (tecnici di Ministeri ed Enti Pubblici, Consiglio Superiore LL.PP., ecc.)- Ordini degli Ingegneri, degli Architetti, dei Geometri, nazionali e territoriali- Principali Imprese Generali di Costruzioni e Studi di Ingegneria operanti nel settore- Tecnici di laboratorio, tecnici delle imprese di costruzione, responsabili di cantiere- Associazioni di categoria del settore delle costruzioni, nazionali e territoriali- Professori di prima fascia, facoltà e biblioteche universitarie del settore- Aziende fornitrici del settore

Caratteristiche tecniche

- Bimestrale: Gennaio/Febbraio - Marzo/Aprile - Maggio/Giugno - Luglio/Settembre - Ottobre/Dicembre- Formato: 210x297 mm- Rilegatura con bordo incollato- Quadricromia- Foliazione media per numero: 108 pagg.

Dimensioni spazi pubblicitari

1 Pagina intera: 210x297 mm2 Colonna: 105x297 mm3 Mezza pagina: 210x148 mm4 Fascetta fondo pagina: 210x80 mm

Alle dimensioni sopra riportate vanno aggiunti 3 mm di abbondanza per ogni lato e crocini di registro.

» Rivista destinata in particolare alle aziende del settore della prefabbricazione

» Articoli tecnici su tutti gli argomenti del settore

» 5 numeri anno

» Tiratura media: ca 5.000 copie che raggiungono tutti i produttori di manufatti cementizi.

PROPRIETÀ:ABES srl Società di servizi di ASSOBETON

CASA EDITRICE: IMREADY srl - www.imready.it

STRUTTURA:Direttore: Maurizio GrandiComitato di Redazione: Renzo Bullo, Giorgio Fontana, Maurizio Grandi, Alessandra Biloni, Andrea Dari, Patrizia RicciSegreteria Editoriale: Alessandra BiloniSegreteria di Redazione: Patrizia Ricci

210

297

105

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ASSOBETON

STUDI E RICERCHEComportamento sismico delle connessioni delle strutture prefabbricate: analisi sperimentale dell'unione Solaio-Trave

TECNOLOGIAIl BIM e la multiutenza

INSERTISistemi per la realizzazione di pannelli a taglio termico prefabbricati in calcestruzzo

MERCATOIl mercato delle costruzioni in Europa: dinamiche e prospettive 2007 - 2010

4 2 0 0 8

CONFINDUSTRIA

Organo Ufficiale di ASSOBETON

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2 - industrie manufatti cementizi

nella sessione privata di giovedì 22 mag-gio, è quello realtivo al cambiamento del contesto normativo, tema di stra-ordinaria impor tanza in considerazione dell’entità del cambiamento a cui stiamo assistendo.Volendo procedere per classificazioni, definirei come “passivo” questo feno-meno, in quanto le nostre aziende non potranno fare altro che adeguar visi evitando di farsi trovare impreparate al sopraggiungere delle varie scadenze, in par te già in vigore, in par te attese - an-che se l’Associazione è stata tutt’altro che passiva nel seguire e contribuire al formarsi delle nuove norme.Obiettivi della prima sessione del 22 maggio sono: fornire ai prefabbricatori un vademecum di sintesi che faccia loro capire ove sia indispensabile oggi rivol-gere la propria attenzione per non farsi cogliere di sorpresa dagli appuntamenti impor tanti e, secondariamente, afferma-re senza alcuna ambiguità che l’Associa-zione si sta battendo per suppor tare un mercato “responsabile”, ove il rispetto delle regole e la ricerca della qualità sono alla base della concorrenza tra imprese tanto più nei momenti, come l’attuale, di grande tensione.Il secondo aspetto, che sarà oggetto del dibattito congressuale venerdì 23 maggio, riguarda, invece, il tema di co-me i prefabbricatori dovrebbero porsi nei confronti delle oppor tunità offer te dal consistente mercato italiano delle costruzioni e di quali potrebbero essere le modalità più proficue nel relazionarsi con gli attori che prendono par te al processo che por ta alla realizzazione di un’opera, dalla sua ideazione alla costru-zione. Parleremo quindi di come essere

L’Editorialedel Presidente

I l ruolo della prefabbricazione nella “città” del futuro: questo è il tema centrale del prossimo Congresso Na-

zionale ASSOBETON, giunto ormai alla sua XIII edizione.I segni del cambiamento in atto sono a tutti evidenti ed in questo senso credo di interpretare un sentimento comune nell’affermare che il ruolo della prefab-bricazione nella “città” del futuro sarà cer tamente differente da quello attuale: ciò che non sappiamo è, invece, come e verso quali direzioni esso evolverà ed a quali risultati approderà.Già a Siena, due anni or sono, parlam-mo dei cambiamenti che si stanno ma-nifestando sul fronte dell’offer ta, quali soprattutto i processi di aggregazione e di concentrazione: sono i fatti a con-fermare che questo fenomeno non è solo divenuto sempre più attuale, ma che il processo in atto è, per così dire, irreversibile.I fronti del cambiamento non si limitano però solo a tale profilo: almeno due sono, infatti, gli aspetti cruciali sui quali, a mio parere, è necessario focalizzare la nostra attenzione, dedicandovi il pro-gramma del Congresso di Baveno.Il primo, che sarà oggetto del dibattito

Appuntamentoa Baveno!“

Editoriale4

2 - industrie manufatti cementizi industrie manufatti cementizi - 2

23S t u d i e r i c e r c h e22 S t u d i e r i c e r c h e

Nel corso della prova non si sono potute determinare le caratteristiche di duttilità dei dispositivi metallici. E l’esito così come sopra descritto ha posto l’attenzione sui particolari costrut-tivi delle adiacenti parti in calcestruzzo armato, che possono rappresentare il punto debole della connessione.

Si fa notare come il cedimento della con-nessione può essere determinato da:

rottura per taglio o flessione del bul-lone passante;

rottura per taglio dei tasselli; rottura per distorsione degli angolari; rottura per trazione dei bordi in calcestruzzo degli elementi in c.a. collegati.

Ai fini di un buon comportamento sismi-co della connessione è opportuno indi-rizzare la rottura verso il meccanismo più duttile e questo può essere indivi-duato nella distorsione degli angolari metallici.Al fine di veicolare il meccanismo di collasso si è dunque deciso di apportare delle modifiche all’elemento metallico a L. Quello utilizzato durante la prima prova preliminare era un profilato com-merciale L 100 x 8 (Figura 15) di esube-rante resistenza e rigidezza. Per la ripeti-zione della prova si è deciso di modifica-re tale elemento (Figura 16) portando lo spessore da 8 a 5 mm, lo spigolo vivo è stato sostituito da un raggio di curvatura

ni alla volta ed il martinetto viene fatto agire perpendicolarmente alla gamba del tegolo all’altezza dell’ala superiore.

4. PROVE PRELIMINARICome evidenziato in precedenza (vedi par. 3.1) si rende necessaria l’esecuzione di prove preliminari per la corretta defi-nizione della storia di carico. Le prove preliminari vengono svolte utilizzando una semplificazione geometrica degli elementi. La Figura 9 mostra l’assetto che simula una connessione tegolo-trave ruotata di 90°. I due elementi laterali più sottili rappresentano le gambe del tegolo, mentre il blocco centrale simula la trave. La configurazione simmetrica si è resa necessaria per agevolare la speri-mentazione. Tutto il sistema è posizionato su di una trave in acciaio 2UPH300 ancorata al pavimento. Gli elementi laterali sono col-legati alla trave di base mediante barre filettate 38 mm bullonate alle estre-mità. L’impianto di prova è stato studiato per poter anche eseguire una prova ciclica e per questo motivo sono stati posizionati due martinetti contrapposti a singolo effetto sotto e sopra l’elemento centrale.Sono stati installati due tipi di trasdut-tori potenziometrici caratterizzati da corse diverse. Le traslazioni del blocco centrale sono monitorate da tre penny, con una corsa da 150 mm, il primo dei

quali costituisce anche il controllo della prova, eseguita appunto in controllo di spostamento. Per monitorare le traslazioni, le rota-zioni e gli spostamenti fuori piano degli angolari metallici, sono stati utilizzati dei gefran, con una corsa pari a 10 mm (Figura 11). 4.1 Risultati della prima provaI risultati ottenuti dalla prima prova pre-liminare non sono stati quelli attesi, ma tale prova ha fornito comunque una serie di informazioni utili per rivedere le dimensioni di alcuni elementi.In Figura 12 sono rappresentati i risultati in termini di curve forza-spostamento relative ai trasduttori posizionati sull’ele-mento centrale. Dal loro esame si evi-denzia, oltre alla fase iniziale con funzio-namento ad attrito, un comportamento elastico fragile. Non si è potuto apprezzare la duttilità delle connessioni a causa della rottura precoce del copriferro come mostrato in Figura 13. In ogni caso anche gli ele-menti laterali strumentati hanno mostra-to traslazioni sia nel piano sia fuori piano (Figura 14) e per quelli non strumentati è stato comunque possibile rilevare visi-vamente tali spostamenti (Figura 15).La presenza di un’abbondante armatura, capace di sostenere il carico ultimo della prova, non ha impedito la formazione di una macroscopica fessura con distacco del bordo terminale dell’elemento trave. Le armature infatti sono entrate pienamen-te in funzione solo dopo la fessurazio-ne. Solo la pretensione delle armature avrebbe potuto evitare tale fessurazio-ne. Gli angolari metallici hanno subito delle contenute distorsioni (Figura 13) mostrando di essere largamente sovra-dimensionati rispetto al resto, mentre i bulloni passanti hanno subito vistose piegature plastiche (Figura 14).I tasselli sollecitati a taglio si sono inclinati ed hanno provocato un allargamento del foro di alloggio.

4.2 Osservazioni

Figura 7 – Dettagli di armatura del tegolo.

Figura 6 – Particolare della connessione.

Figura 5 – Impianto per la prova ciclica lon-gitudinale.

Figura 8 – Impianto per la prova ciclica tra-sversale.

Figura 4 – Piastra di ancoraggio dell’impianto di prova.

industrie manufatti cementizi

Nel corso della prova non si sono potute determinare le caratteristiche di duttilità dei dispositivi metallici. E l’esito così come sopra descritto ha posto l’attenzione sui particolari costruttivi delle adiacenti parti in calcestruzzo armato, che possono rappresentare il punto debole della connessione.

Figura 7 –

Figura 6 –

Figura 5 –gitudinale.

industrie manufatti cementizi

quali costituisce anche il controllo della prova, eseguita appunto in controllo di

Per monitorare le traslazioni, le rota-zioni e gli spostamenti fuori piano degli angolari metallici, sono stati utilizzati dei

, con una corsa pari a 10 mm

4.1 Risultati della prima provaI risultati ottenuti dalla prima prova pre-liminare non sono stati quelli attesi, ma tale prova ha fornito comunque una serie di informazioni utili per rivedere le

In Figura 12 sono rappresentati i risultati in termini di curve forza-spostamento relative ai trasduttori posizionati sull’ele-mento centrale. Dal loro esame si evi-denzia, oltre alla fase iniziale con funzio-namento ad attrito, un comportamento

Non si è potuto apprezzare la duttilità delle connessioni a causa della rottura precoce del copriferro come mostrato in Figura 13. In ogni caso anche gli ele-menti laterali strumentati hanno mostra-to traslazioni sia nel piano sia fuori piano (Figura 14) e per quelli non strumentati è stato comunque possibile rilevare visi-vamente tali spostamenti (Figura 15).La presenza di un’abbondante armatura, capace di sostenere il carico ultimo della prova, non ha impedito la formazione di una macroscopica fessura con distacco del bordo terminale dell’elemento trave. Le armature infatti sono entrate pienamen-te in funzione solo dopo la fessurazio-ne. Solo la pretensione delle armature avrebbe potuto evitare tale fessurazio-ne. Gli angolari metallici hanno subito delle contenute distorsioni (Figura 13) mostrando di essere largamente sovra-dimensionati rispetto al resto, mentre i bulloni passanti hanno subito vistose

I tasselli sollecitati a taglio si sono inclinati ed hanno provocato un allargamento del

industrie manufatti cementizi

nella sessione privata di giovedì 22 mag-gio, è quello realtivo al cambiamento del contesto normativo, tema di stra-ordinaria impor tanza in considerazione dell’entità del cambiamento a cui stiamo

Volendo procedere per classificazioni, definirei come “passivo” questo feno-meno, in quanto le nostre aziende non potranno fare altro che adeguar visi evitando di farsi trovare impreparate al sopraggiungere delle varie scadenze, in par te già in vigore, in par te attese - an-che se l’Associazione è stata tutt’altro che passiva nel seguire e contribuire al

Obiettivi della prima sessione del 22 maggio sono: fornire ai prefabbricatori un vademecum di sintesi che faccia loro capire ove sia indispensabile oggi rivol-gere la propria attenzione per non farsi cogliere di sorpresa dagli appuntamenti impor tanti e, secondariamente, afferma-re senza alcuna ambiguità che l’Associa-zione si sta battendo per suppor tare un mercato “responsabile”, ove il rispetto delle regole e la ricerca della qualità sono alla base della concorrenza tra imprese tanto più nei momenti, come

Il secondo aspetto, che sarà oggetto del dibattito congressuale venerdì 23 maggio, riguarda, invece, il tema di co-me i prefabbricatori dovrebbero porsi nei confronti delle oppor tunità offer te dal consistente mercato italiano delle costruzioni e di quali potrebbero essere le modalità più proficue nel relazionarsi con gli attori che prendono par te al processo che por ta alla realizzazione di un’opera, dalla sua ideazione alla costru-zione. Parleremo quindi di come essere

del Presidente

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AGENZIA ESCLUSIVA PER LA PUBBLICITÀ: IDRA saTel. 0549.909090 - Fax 0549.909096Email: [email protected]

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Per maggiori informazioni:Tel. 0549.941003La Direzione della rivista si riserva di non pubblicare materiale non conforme alla propria linea editoriale

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4 - industrie manufatti cementizi

Verso un approccio progettuale orien-tato al ciclo di vita Nella progettazione dei sistemi dell’ingegne-ria civile occorre considerare che le presta-zioni del sistema sono variabili nel tempo. Un approccio consistente alla progettazione richiede quindi che le prestazioni attese siano garantite non solo nella fase iniziale quando il sistema è integro, ma anche durante l’inte-ro ciclo di vita. Questo obiettivo può essere conseguito tenendo conto degli effetti indotti dalle inevitabili fonti di degrado e da eventuali interventi di manutenzione, considerando anche le incertezze coinvolte nel problema.Negli ultimi anni è stata sviluppata una consi-derevole mole di studi e ricerche che ha con-sentito significativi progressi nell’ambito della modellazione, analisi, progettazione, monito-raggio, manutenzione e riparazione di sistemi e strutture dell’ingegneria civile in presenza di degrado. Allo stato attuale questi sviluppi sono percepiti come centrali per l’ingegneria civile, in quanto si sta attuando una transizione verso una nuova filosofia di progettazione che con-sidera l’intero ciclo di vita. Per questa ragione, dopo una serie di Workshop dedicati ai temi del Life-Cycle Cost Analysis and Design of Civil Infrastructure Systems e tenutisi a Hono-lulu, Hawaii, USA (LCC1, August 7–8, 2000), Ube, Yamaguchi, Giappone (LCC2, 27–29

Towards a Life-Cycle Oriented Design ApproachIn designing civil engineering systems, the system performance must be considered as time-dependent. Therefore, a consistent design approach should comply with the desired performance not only at the initial stage when the system is supposed to be in the intact state, but also during its expected life-cycle. This can be achieved by taking into account the effects induced by unavoidable sources of damage and by eventual maintenance interventions under uncertainty. In recent years a considerable amount of research work has been done and relevant advances have been accomplished in the fields of modeling, analysis, design, monitoring, main-tenance and rehabilitation of deteriorating civil engineering systems. Nowadays these developments are perceived to be at the heart of civil engineering, which is currently undergoing a transition towards a life-cycle oriented design philosophy. For this reason, after a series of International Workshops on Life-Cycle Cost Analysis and Design of Civil Infrastructure Systems held in Honolulu, Hawaii, USA (LCC1, August 7–8, 2000), Ube, Yamaguchi, Japan (LCC2, Sep-tember 27–29, 2001), Lausanne, Switzerland

First international symposium on liFe-CyCle Civil engineering ialCCe’08varenna, 10 - 14 giugno 2008

Cerimonia di apertura - Opening Ceremony.

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62 A t t u a l i t à

4 - industrie manufatti cementizi

settembre, 2001), Losanna, Svizzera (LCC3, 24–26 marzo 2003), Cocoa Beach, Florida, USA (LCC4, 8–11 maggio 2005), e Seul, Corea (LCC5, 16–18 ottobre 2006), è stato deciso di creare la International Association for Life-Cycle Civil Engineering (IALCCE).

International Association for Life-Cycle Civil Engineering (IALCCE)L’Associazione IALCCE è stata fondata nell’ot-tobre 2006 durante il 5th International Wor-kshop on Life-Cycle Cost Analysis and Design of Civil Infrastructure Systems (LCC5). Le atti-vità di questa Associazione riguardano tutti gli aspetti connessi con la valutazione, progetta-zione, manutenzione, ripristino e monitoraggio dei sistemi dell’ingegneria civile durante il loro ciclo di vita. L’Associazione si propone di diventare la principale organizzazione per l’avanzamento dello stato dell’arte nei settori della life-cycle civil engineering e di promuovere le attività di collaborazione internazionale in tale ambito al fine di migliorare il benessere della società civi-le. Le informazioni sulle modalità di adesione sono disponibili sul sito web dell’Associazione (http://www.ialcce.org).

First International Symposium on Life-Cycle Civil Engineering (IALCCE’08)IALCCE ha creato un terreno fer tile per incentivare e promuovere la ricerca nell’ambi-to della life-cycle civil engineering. Per questo motivo è stato deciso di riunire i principali sviluppi in questo settore al First International Symposium on Life-Cycle Civil Engineering (IALCCE’08), che si è svolto presso il Centro Congressi di Villa Monastero a Varenna, sul Lago di Como, dal 10 al 14 giugno 2008.IALCCE’08 è stato organizzato per conto dell’Associazione IALCCE e con il patrocinio del Politecnico di Milano. Il Simposio è stato presieduto dal Prof. Fabio Biondini del Politec-nico di Milano e dal Prof. Dan M. Frangopol della Lehigh University, PA, USA.L’interesse della comunità internazionale verso i temi e le attività dell’Associazione IALCCE

(LCC3, March 24–26, 2003), Cocoa Beach, Florida, USA (LCC4, May 8–11, 2005), and Seoul, Korea (LCC5, October 16–18, 2006), it was decided to create the International Association for Life-Cycle Civil Engineering (IALCCE).

International Association for Life-Cycle Civil Engineering (IALCCE)IALCCE was founded in October 2006 during the 5th International Workshop on Life-Cycle Cost Analysis and Design of Civil Infrastructu-re Systems (LCC5). This Association covers all aspects of life-cycle assessment, design, maintenance, reha-bilitation and monitoring of civil engineering systems. The mission of the Association is to become the premier international organization for the advancement of the state-of-the-art in the field of life-cycle civil engineering. The objective of the Association is to pro-mote international cooperation in the field of life-cycle civil engineering for the purpose of enhancing the welfare of society. Membership information can be found on the website of the Association (http://www.ialcce.org).

First International Symposium on Life-Cycle Civil Engineering (IALCCE’08)IALCCE has created fertile grounds for the stimulation and promotion of research in the field of life-cycle civil engineering. It was therefore decided to bring together the main advances in the field of life-cycle engine-ering and related topics at the First Internatio-nal Symposium on Life-Cycle Civil Engineering (IALCCE’08), held in Villa Monastero, Varenna, Lake Como, Italy, 10–14 June, 2008.IALCCE’08 has been organized on behalf of IALCCE and under the auspices of Politecnico di Milano. The Symposium has been co-chaired by Pro-fessor Fabio Biondini (Politecnico di Milano, Italy) and Professor Dan M. Frangopol (Lehigh University, PA, USA). The interest of the international civil engine-

Villa Monastero, sede del Simposio - Villa Monastero, Symposium venue.

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è stato confermato dalla significativa risposta all’annuncio del Simposio. La segreteria organizzativa ha infatti ricevuto oltre 200 sommari, di cui il 70% è stato sele-zionato per la pubblicazione della memoria e la presentazione al Simposio. Informazioni di maggiore dettaglio sono dispo-nibili sul sito web del Simposio (http://www.ialcce08.org).

Gli Atti del Simposio IALCCE’08Gli Atti del Simposio IALCCE’08 sono stati pubblicati in un volume edito dalla CRC-Press dal titolo Life-Cycle Civil Engineering. Il volu-me si compone di un libro e di un CD-ROM contenenti 150 articoli, di cui otto relazioni su invito e 142 contributi da 28 Paesi. Le memorie riguardano sia lo stato dell’arte, sia concetti emergenti ed applicazioni innova-tive nell’ambito della life-cycle civil engineering e degli argomenti ad essa correlati. Il volume costituisce un prezioso riferimento per tutti i soggetti interessati alla valutazione delle prestazioni dei sistemi dell’ingegneria

civile durante il loro ciclo di vita, fra i quali studenti, r icercatori e ingegneri dei vari settori dell’ingegneria civile.

Life-Cycle Civil Engineering al Politec-nico di MilanoIn seguito al significativo interesse ricevuto dal Simposio IALCCE’ 08, è stato deciso di orga-nizzare un Post-Symposium Workshop che si è tenuto il 18 giugno 2008 presso il Politec-nico di Milano. Il Workshop è stato organiz-zato dal Prof. Fabio Biondini e dal Prof. Pier Giorgio Malerba del Politecnico di Milano con lo scopo di promuovere il dialogo tra le comu-nità accademica e professionale circa il ruolo dell’Associazione IALCCE, i risultati conseguiti dal Simposio IALCCE’08, le ricerche in corso

ering community in the activities covered by IALCCE has been confirmed by the significant response to the IALCCE’08 call for papers. In fact, more than 200 abstracts were received by the Symposium Secretariat, and about 70% of them were selected for final publication as full papers and presentation at the Sympo-sium. Detailed information are available on the Symposium website (http://www.ialcce08.org).

Proceedings of IALCCE’08The Proceedings of the IALCCE’08 Sympo-sium have been published by CRC Press, Tay-lor and Francis Group. This volume, titled Life-Cycle Civil Engineering, consists of a book and a CD-ROM containing 150 papers, including eight keynote papers and 142 technical contributions from 28 countries. These papers deal with the state of the art as well as emerging concepts and innovative applications related to all major aspects of life-cycle civil engineering and related topics. This book will serve as a valuable reference to all concerned with life-cycle performance of civil engineering systems, including students, researchers, and engineers from all sections of civil engineering.

Life-Cycle Civil Engineering at Politec-nico di MilanoFollowing the significant interest received by IALCCE’08, it was decided to organize a Post-Symposium Workshop at Politecnico di Milano on June 18, 2008. This Workshop has been organized by Profes-sor Fabio Biondini and Professor Pier Giorgio Malerba (Politecnico di Milano). It was aimed to provide a forum for both aca-demic and professional communities to discuss

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industrie manufatti cementizi - 4

Sala Fermi - Fermi Room (Villa Monastero).

F. Biondini, D.M. Frangopol (Eds.), Life-Cycle Civil Engineering, CRC Press, 2008, pp. 990 (http://www.crcpress.com).

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64 A t t u a l i t à

4 - industrie manufatti cementizi

civil engineering. Tra gli oratori, numerosi rap-presentanti di organi istituzionali e società di ingegneria, fra cui Politecnico di Milano, Lehigh University, Comune di Milano, Metropolitana Milanese, ANAS, RFI, Spea Ingegneria Euro-pea, SEA Aeroporti, Arup Italia, D’Appolonia, SINECO. L’incontro ha consentito di favorire lo scambio tra teoria e pratica, riportando esperienze sul campo e difficoltà ricorrenti o tipiche che necessitano di suggerimenti o soluzioni dalla ricerca. Particolare attenzione è stata dedicata anche agli aspetti gestionali, che possono essere signi-ficativamente migliorati attraverso un approc-cio progettuale orientato al ciclo di vita ed ad una pianificazione ottimale degli interventi di manutenzione. n

ContattiSegreterie IALCCE & IALCCE’08Dipartimento di Ingegneria StrutturalePolitecnico di MilanoP.zza L. da Vinci, 32 - 20133 MilanoEmail: [email protected]

the role of IALCCE, the achievements of IALC-CE’08, and the on going and future research in the field of life-cycle civil engineering and rela-ted topics. Speakers included representatives from Politecnico di Milano, Lehigh University, Comune di Milano, Metropolitana Milanese, ANAS, RFI, Spea Ingegneria Europea, SEA Aeroporti, Arup Italia, D’Appolonia, SINECO. The meeting intended to improve the exchan-ge between theory and practice, by reporting in field experiences and recurrent and/or topi-cal problems, which need suggestions and/or solutions from the research. Attention has been given to the management aspects, which can be improved through a life cycle oriented design approach and through the optimization planning of the maintenance interventions. n

ContactsIALCCE & IALCCE’08 SecretariatDepartment of Structural EngineeringPolitecnico di MilanoP.zza L. da Vinci, 32 - 20133 Milan, ItalyEmail: [email protected]

Prof. Fabio BiondiniDipartimento di Ingegneria Strutturale, Politecnico di Milano

Prof. Dan M. FrangopolDepartment of Civil and Environmental Engineering, Center for AdvancedTechnology for Large Structural Systems, Lehigh University, Bethlehem, PA,USA

Prof. Pier Giorgio MalerbaDipartimento di Ingegneria Strutturale, Politecnico di Milano

Foto di gruppo - Group shot.

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4 - industrie manufatti cementizi

I l pross imo convegno SCC 2008, orga-n i zza to a Ch icago, t r a i l 10 e i l 12 novembre , da l Center for Advanced Cement-Based Mater ia ls – ABCM del la Nor thwestern Un iver s i ty, sarà ded i -ca to a l t ema de l l a p roge t t a z ione e de l l ’ imp iego de l c a l ce s t r uzzo au to -compattante SCC – Sel f Compact ing Concrete .La conferenza, la terza di una ser ie di incontr i inaugurat i nel 2002, prenderà in esame le r i cerche e g l i s tud i p iù recent i , l e app l i caz ion i p r a t i che p iù a l l ’ avanguard ia e le u l t ime evoluz io-ni tecnologiche su l SCC . I l pross imo incontro SCC 2008 rappresenta dun-que l ’occasione per ingegner i , architet-t i , r icercator i e operator i del settore per confrontar s i con le più aggiornate “ istr uzioni per l ’uso” di un mater ia le così tecnologicamente avanzato.La manifestazione , che vedrà la par te-cipazione di a lcuni tra i più impor tant i studiosi ed esper t i di SCC al mondo, avrà luogo presso i l Chicago Marr iott O’Hare .

Il 17° Congres-so CTE, che si ter rà a Roma i l p r o s s i m o 5-8 novembre 2008 , presso l ’Au la Magna

del Rettorato dell’Università degli Studi Roma Tre di Roma, prevede un programma ricco di interventi. Tra i relatori su invi-

I l convegno s i ar t icolerà in una ser ie di sess ioni paral le le in cui ver ranno pre-sentate relazioni r iguardanti i temi più attual i e g l i aspett i e le problematiche più recenti nel campo del le r icerca del Se l f Compact ing Concrete : reo log ia , lavorabi l i tà , idratazione , microstr uttu-ra , segregazione , mix-design, durabi l i tà , propr ietà meccaniche e prestazional i , control lo del la qual i tà e infine alcuni case histor ies . Par t ico lare r i l ievo sarà dedicato a l le prospett ive de l SCC nel settore de l ca lcestr uzzo prefabbr icato e precon-fezionato. Molte le sess ioni dedicate al lo svi lup-po tecnologico e al tema del la soste-nibi l i tà . I l convegno s i chiuderà con un inter-vento del prof . Surendra Shah, diret-tore del l ’ABCM, che avrà come tema i l futuro del SCC e le prospett ive per la r icerca accademica.

Per maggiori informazioni : www.scc2008.info

to Marco Menegotto dell’Università La Sapienza di Roma e Joost Walraven della Delft University.I temi affrontati dai congressisti riguarde-ranno le ricerche teoriche ed applicate, le normative nazionali ed europee, i mate-riali e le tecnologie, la progettazione e le realizzazioni.

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4 - industrie manufatti cementizi

L e A z i e n d e i n f o r m a n o68Bekaert

1o giugno 2008: è diventata obbligato-ria la marcatura CE “Fibre di acciaio per uso strutturale”.Lo scorso ottobre, abbiamo annunciato con orgoglio che Bekaert è stata la prima ad ot-tenere la marcatura CE di conformità euro-pea per la fibra di acciaio Dramix® per im-pieghi strutturali (sistema 1). Il 1° giugno di quest’anno, la marcatura CE è diventata ob-bligatoria per tutte le fibre di acciaio prodot-te, commercializzate ed utilizzate nell’Unio-ne europea. È ora di avere un quadro più ampio della situazione: perché la marcatura CE è così importante?

ResponsabilitàChiunque impieghi calcestruzzo rinforzato con fibre di acciaio nel settore delle costruzio-ni, si assume una nuova e importante respon-sabilità in termini di progetto/cliente. Questa responsabilità inizia con la scelta della fibra di acciaio più idonea. In passato, la selezione delle fibre di acciaio in Europa era alquanto complessa, per il fatto che molti paesi aveva-no norme e regolamenti di qualità differenti.

ArmonizzazionePer questo motivo l’Ue ha creato il marchio CE. Si tratta di un marchio di conformità che armonizza le specifiche tecniche di molti prodotti europei nei campi della salute, della sicurezza e dei livelli minimi di qualità. Questi requisiti minimi per le fibre di acciaio sono descritti nella norma europea 14889-1. Solo i prodotti che si conformano a questa norma specifica possono ottenere il marchio CE.

QualitàIn ottobre 2007, Dramix® è stata la prima fibra di acciaio ad ottenere la marcatura CE.

Esistono due diversi sistemi di certificazione in funzione dell’uso delle fibre di acciaio.Il più rigoroso, quello che è stato scelto da Bekaert, è il sistema 1 per applicazioni strut-turali. Ciò richiede una valutazione appro-fondita del controllo della produzione e un continuo programma di audit annuali. D’altra parte, il sistema 3, che riguarda unicamente le fibre di acciaio per applicazioni non strut-turali, è un sistema molto meno rigoroso. Tutti i prodotti in fibra di acciaio Dramix® sono certificati secondo il sistema 1.

Quali sono i vantaggi del sistema 1 di marcatura CE per impieghi strutturali? Questo sistema offre: 4 un prodotto che è soggetto a continui

controlli di qualità;4 un prodotto che è conforme alla norma

di qualità 14889 livello n° 1 per impieghi strutturali;

4 un prodotto che soddisfa severi requisiti di qualità;

4 un’etichetta che fornisce un’indicazione chiara sulle caratteristiche del prodotto (forma, lunghezza delle fibre, resistenza alla trazione, ecc.);

4 un’etichetta che indica il dosaggio mini-mo di un tipo di fibra in un calcestruzzo di riferimento;

4 un prodotto che vi permette di ottenere l’etichetta CE per i vostri prodotti finiti.

LEON BEKAERT SpAVia Copernico 541T-20090 Trezzano S/N (MI) - Italiawww.bekaert.com/[email protected]

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industrie manufatti cementizi - 4

L e A z i e n d e i n f o r m a n o 69

ItalvIBras

La nuova ser ie MICRO nasce dall’espe-r ienza di successo maturata da Italvi-bras con le esecuzioni S02 introdotte in questi ultimi anni in diverse ser ie di motovibratori. La ser ie MICRO (da 39 N a 638 N) è stata progettata per il ser vizio indu-str iale continuo nei processi in cui è r ichiesta una r idotta forza centr ifuga e dimensioni di ingombro contenute del motovibratore. Vengono impiegati, in par ticolare , nei processi di alimentazione, traspor to, vagliatura, calibratura, separazione, costipazione dell’industr ia chimica, ali-mentare, farmaceutica, dell’imballaggio e dell’automazione.Grazie alla grande esperienza acquisi-ta da Italvibras in anni di applicazione delle diverse ser ie di MICRO e a spe-cifiche prove di laboratorio, su questi nuovi motovibratori sono stati intro-dotti significativi miglioramenti tecnici e di design, che aumentano ulter ior-mente l’affidabilità del prodotto.

Le principali innovazioni della serie MICRO sono: 4 cer tificazione ATEX zona 22 (II 3 D)

per tutti i modelli;4 nuovo design con carcassa in mono-

blocco per dare maggiore robustez-za e linear ità al motovibratore;

4 nuove flange por tacuscinetto r in-forzate per migliorare la tenuta meccanica;

4 cuscinetto maggiorato per le ver-

sioni M3/20-S02 e M3/45-S02 per garantire una maggior durata;

4 coperchi masse con sistemi di tenu-ta potenziati.

Con protezione meccanica IP65, i mo-tovibratori MICRO hanno la carcassa in lega leggera di alluminio ad alta re-sistenza e coperchi massa in acciaio inossidabile AISI 304. I motovibratori MICRO montano cu-scinetti a sfere schermati e già prelu-brificati, e non necessitano di alcuna manutenzione. L’avvolgimento è sottoposto ai severi controlli previsti dalle normative sul 100% dei pezzi prodotti. Le masse eccentr iche lamellar i sono regolabili a gradini tramite var iazione del numero di masse montate . I modelli tr ifase sono forniti con cavo di alimentazione (2 metr i), i modelli monofase sono forniti con cavo di ali-mentazione (2 metr i) e condensatore inser ito, in apposita custodia, lungo il cavo.

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4 - industrie manufatti cementizi

L e A z i e n d e i n f o r m a n o70

RuRedil - levocell

Diciotto fotografie concepite su tre differenti dimensioni spaziali e concettuali: l’antico, il moderno e l’estetica. Gabriele Basilico interpre-ta la città di Bologna nell’ambito della Mostra fotografica “STAND by me - Bologna08” orga-nizzata dal Gruppo Ruredil.

Gabriele Basilico sarà l’autore delle fotografie presentate nella mostra “STAND by me - Bologna08”, organizzata dal Gruppo Ruredil per approfondire il rapporto tra architettura, edilizia e paesaggio urbano. Focus del suo lavo-ro sarà Bologna, città in fermento, nel pieno di una “riorganizzazione urbana” e al centro del dibattito architettonico internazionale. Diciotto immagini che mostreranno fram-menti e aspetti di una città contesa tra passa-to, presente e futuro. Uno sguardo privilegiato per analizzare il rapporto tra antico, moder-no ed estetica urbana, metafore di tre aree di intervento edilizio: la ristrutturazione del patrimonio storico, la costruzione delle grandi opere e la realizzazione delle pavimentazioni urbane, settori nei quali le tecnologie Ruredil e Levocell eccellono.Gabriele Basilico, da sempre impegnato in un articolato lavoro di lettura e interpretazione della complessità delle città e del paesaggio, reinterpreterà con minuziosa attenzione la città di Bologna.La mostra verrà inaugurata a Bologna il 15 ottobre 2008, durante la manifestazione fieri-stica SAIE08.“STAND by me - Bologna08 è un’occasione per usare la fotografia per interpretare e raccontare

un luogo – afferma Gabriele Basilico - anche se non in modo scientifico, con un linguaggio poetico, per cercare di costruire un rapporto pos-sibile tra identità e conoscenza. Obiettivo, gettare uno sguardo sulla città, intesa come fenomeno dell’abitare, cercando di scorgere, attraverso l’ar-chitettura, il modo in cui la città vive, si modifica, e si sviluppa. Osservando questi fenomeni – con-clude Basilico - si può forse intuire e percepire il suo futuro”.Dopo l’edizione 2007, il Gruppo Ruredil pro-segue sulla strada dell’interpretazione artistica facendo, se possibile, un ulteriore passo avanti. La decisione di affidare la comunicazione a un artista del calibro di Gabriele Basilico, infatti, è la conferma della precisa volontà del Gruppo di proporsi al mercato in maniera non conven-zionale, con immagini suggestive ed emozionali, senza dimenticare tuttavia la propria attività fortemente connotata nel settore dell’edilizia. Questa scelta conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, che esiste “un altro modo” di proporsi e, allo stesso tempo, di valorizzare la propria identi-tà profondamente radicata sul territorio italiano.

STAND by me - Bologna08Gabriele Basilicoa cura del Gruppo RuredilDal 15 al 18 ottobreQuartiere Fieristico di Bologna, SAIE 08Padiglione 19, Stand B61-B65

“STAND by me - bologNA08”l’eSSeNzA Di bologNA Negli ScATTi Di gAbriele bASilico

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La nostra cultura di impresa è frutto di valori condivisi,

un patrimonio che rappresenta la solidità dell’azienda e il nostro impegno

per il futuro. Da sempre abbiamo scelto di salvaguardare l’ambiente, attraverso il

recupero e il riuso del territorio; di sviluppare le nostre idee investendo sulla ricerca

e sulla tecnologia; di instaurare rapporti di fiducia mantenendo una professionalità

costante e garantendo l’eccellenza dei nostri prodotti.

Colacem è oggi una delle realtà industriali più importanti d’Italia:

promuoviamo progresso e cultura aziendale, per la crescita delle nostre comunità.

I nostri valori costruiscono il futuro

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4 - industrie manufatti cementizi

L e A z i e n d e i n f o r m a n o72

Unifer

ISO 9001:2000

Unifer S.p.A. si è imposta nel settore side-rurgico, garantendo alla propria clientela prodotti di qualità, proponendo soluzioni specifiche nella produzione dei manufatti, offrendo il relativo supporto tecnico. Abbia-mo riunito uno staff dotato di competenze di altissimo livello, in grado di interpretare le rinnovate esigenze del mercato e, spesso, di anticipare le richieste di prodotti che con-sentano soluzioni innovative nella prefabbri-cazione e nell’edilizia industrializzata. Lo spirito dinamico ed innovativo dell’azienda si integra con le competenze ed esperienze dei comparti produttivi, nella realizzazione di prodotti di elevato standard qualitativo. Con impegno ed entusiasmo stiamo progettan-do e realizzando tecnologie di nuova conce-zione, rivolte alla immissione sul mercato di materiali finalizzati a rinnovate e competitive metodologie di costruzione. La soluzione del prodotto “Su misura” ri-sponde alle più svariate applicazioni nel settore delle costruzioni in cemento arma-to, consentendo l’ottimizzazione dei costi e dei tempi di realizzazione, la semplicità e la competitività nell’esecuzione delle opere. I nostri prodotti sono caratterizzati da ele-

vata precisione nelle geometrie dei formati, delle maglie e dei diametri. Inoltre i nostri laboratori eseguono meti-colosi controlli tecnici sulle caratteristiche meccaniche. L’azienda è leader in Italia per la capacità di realizzare rete elettrosaldata con le seguenti dimensioni:4 dimensioni trasversali da 20 cm a 360 cm;4 dimensioni longitudinali da 20 cm a 1200 cm;4 diametro trasversale da Ø 4 mm a Ø16 mm;4 diametro longitudinale da Ø 4 mm a Ø 25 mm.I diametri vengono uniti tramite processo di elettrosaldatura. Il range di utilizzo varia dalle reti per canalette passa cavi a reti per solet-te di solai, coperture, pareti, pannelli, cordo-li, travi, pilastri, muri, fondazioni, platee, tubi, terra armata. Unifer si distingue perchè è in grado di realizzare, oltre alla rete piana a mi-sura, anche la rete sagomata a misura pronta all’utilizzo e realizzata su esigenza e richiesta del cliente. Con macchinari all’avanguardia riusciamo a sagomare meccanicamente reti con diametri fino al Ø25 mm.Oltre ad una vasta gamma di reti piane e sagomate, la Unifer S.p.A. produce anche di-versi tipi di rete in rotoli.

UNIFER SPAVia Mattei 14/1629010 Villanova Sull’ArdaPiacenza – ItaliaTel. 0039 0523 833900Fax 0039 0523 [email protected]

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STRUTTURE PREFABBRICATE

TUBI A BASSA PRESSIONE

PALI

BLOCCHI E PAVIMENTI

CABINE ELETTRICHE

FIBROCEMENTO

TRAVERSE E ARMAMENTI FERROVIARI

MANUFATTI IN CALCESTRUZZO CELLULARE AUTOCLAVATO

TUBI PER ACQUEDOTTI

SOLAI E DOPPIA LASTRA

GRUPPO INSERTI PER MANUFATTI IN CALCESTRUZZO

ASSOBETON

l’Ass

ocia

zion

e

ASSOBETON

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4 - industrie manufatti cementizi

Come ormai noto, secondo quanto sta-bilito dalla Direttiva Prodotti da Costru-zione 89/106/CE del 21.12.1998, volta a favorire la libera circolazione dei materiali da costruzione nell’Unione Europea e recepita in Italia con DPR 246/93, tutti i prodotti rientranti in una norma armoniz-zata devono, per l’immissione sul mercato, essere dotati di Marcatura CE.La Marcatura CE non è di per sé una certifi-cazione di prodotto, né tanto meno di quali-tà, piuttosto la presunzione di conformità od idoneità del prodotto per l’utilizzo previsto; attesta, in definitiva, che il prodotto immesso sul mercato rispetti determinati requisiti defi-niti come essenziali per il manufatto stesso.Sono ormai numerose le norme di pro-dotto emanate a livello europeo e rien-tranti nel mandato M/100 con cui la Com-missione Europea ha incaricato il CEN di emettere specifiche norme armonizzate riguardanti i prodotti prefabbricati.Tra queste, la specifica norma di prodotto per le lastre tralicciate, comunemente definite “predalles”, è la UNI EN 13747:2005 “Lastre per solai”, riferimento essenziale per la Mar-catura CE insieme alla UNI EN 13369:2004 “Regole comuni per prodotti prefabbricati di calcestruzzo” (valida trasversalmente anche per gli altri elementi prefabbricati).A seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale Europea, sono state stabilite per la norma EN 13747:2005 le seguenti scadenze:4 entrata in vigore della norma armo-

nizzata (ovvero inizio della Marcatura CE volontaria): 01/05/2006;

4 fine del periodo di coesistenza (ovve-ro inizio della Marcatura CE obbliga-toria): 01/05/2008.

Ne deriva che, a partire dal 1° maggio 2008, per essere immesse sul mercato, tutte le “lastre per solai” devono essere accompa-gnate dall’etichetta di Marcatura CE. Il termine, già scaduto e valido in tutta Europa, è irrevocabile. Si ricorda che la Marcatura CE delle lastre avviene in accor-do con l’Allegato ZA della norma UNI EN 13747:2005 che, per quanto indicato come “informativo”, è cogente ai fini della Marca-tura: esso identifica i punti fondamentali della norma di prodotto che devono esse-re rispettati per garantire i requisiti stabiliti dalla Direttiva Prodotti da Costruzione.La Marcatura CE delle lastre per solaio è obbligatoria, indipendentemente dall’im-piego previsto, per qualsiasi lastra prefab-bricata in c.a. o c.a.p. realizzata con cal-cestruzzo di normale densità in accordo con la EN 1992-1-1:2004, completata in opera con un getto di calcestruzzo per la realizzazione di solai compositi.Le lastre, prive o meno di elementi di alleg-gerimento, possono includere tralicci elettro-saldati o nervature di irrigidimento realizzate durante le fasi di produzione in stabilimento.Contrariamente a quanto riportato da infor-mazioni distorte e fuorvianti che vengono fatte circolare ad arte sul mercato, devono quindi essere dotate di Marcatura CE anche le lastre, tralicciate in c.a. o precompresse, che vengono utilizzate come cassero a perdere, oltre a quelle eventualmente integrate con tutta l’armatura portante: le lastre normalmente prodotte in Italia rien-trano pertanto integralmente nell’ambito di applicazione della Marcatura CE in relazione alle proprie caratteristiche morfologiche.Le lastre per solaio sono soggette ad un sistema di attestazione di conformità di

Sezione Solai e Doppia Lastra

Marcatura CE delle lastre per solaidi Claudio Stucchi

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4 - industrie manufatti cementizi

Prospetto ZA.3 – Assegnazione dei compiti per la valutazione di conformità per lastre per solai sotto il sistema di attestazione 2+.

Valutazione dellaconformità e

punti della UNI EN13747:2005 da

applicare

Contenuto dei compitiCompiti

Compiti per il produttore

Compiti per

l’EnteNotificato

(1) Per la resistenza al fuoco, quando determinata mediante prove, queste ultime devono essere effettuate da laboratori di prova.

Certificazione del controllo di produzione in stabilimento

(FPC) sulla base della:

Prove iniziali di tipo (ITT)

Tutte le caratteristiche del Prospetto ZA.1(1) 6.2

6.3

Punto 3 del Prospetto A.2 e punto 6.2.3 della

EN 13369:2004

Punti 6.1.2 a) e 6.3 della EN 13369:2004

Punti 6.1.2 b) e 6.3 della EN 13369:2004

Controllo della produzione in stabilimento

(FPC)

Ulteriori prove di campioni

prelevati in stabilimento

Ispezione iniziale dello

stabilimento e controllo della produzione in stabilimento

(FPC)

Sorveglianza continua,

valutazione e approvazione del controllo

della produzione in stabilimento

(FPC)

Parametri relativi a tutte le caratteristiche del Prospetto ZA.1 della EN 13747

- Resistenza meccanica;- Tutte le caratteristiche del Prospetto ZA.1 della EN 13747;

- Resistenza a compres-sione (del cls);

- Resistenza a rottura per trazione e resisten-za allo snervamento;

- Dettagli;- Durabilità;- Resistenza al fuoco R- Resistenza a compres-sione (del cls);

- Resistenza a rottura per trazione e resisten-za allo snervamento;

- Dettagli;- Durabilità;- Resistenza al fuoco R (in caso di ver ifica mediante prove)

tipo “2+” che comporta, per il produttore e per l’Ente Notificato, i compiti riportati nel prospetto ZA.3.Appare evidente come, per un sistema di attestazione 2+, siano richieste prove iniziali di tipo. In realtà però, per le lastre per solai la norma di prodotto prevede che “queste prove non sono richieste se le luci di messa in opera sono determinate mediante calcolo seguendo il punto 4.3.3 della EN 13369:2004”, ovvero

se il calcolo è stato eseguito sulla base di codici riconosciuti e ritenuti validi a livello nazionale. L’azienda può quindi dimostrare le necessarie caratteristiche di resistenza dei propri prodotti attraverso ITC (Initial Type Calculation – calcolazioni iniziali di tipo), da effettuarsi per le diverse tipologie di prodotto con la determinazione delle prestazioni per le fasi transitorie (movimen-tazione, trasporto, messa in opera e puntel-lamento delle lastre).

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industrie manufatti cementizi - 4

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Se comunque un’azienda volesse avva-lersi di prove - effettuate su prodotti finiti, intesi come la sola lastra con tra-liccio - eseguite in passato, lo potreb-be fare se le stesse fossero conformi ai requisiti della UNI EN 13747:2005. I risultati, infine, di prove fornite dai produttori dei tralicci sono ritenuti validi. Si ricorda che le responsabilità relative all’etichettatura CE sono comunque a

carico del produttore, qualunque sia il sistema di attestazione di conformità.Come accennato, la Direttiva fa riferi-mento a requisiti che vengono richia-mati nel le norme armonizzate , le caratteristiche essenziali che devono essere valutate per le lastre per solai per l’attestazione di conformità sono riportate nel prospetto ZA.1.Una volta eseguiti positivamente tutti i controlli sul processo di produzione

Prospetto ZA.1 – Punti specifici.

Caratteristiche essenziali

Resistenza acompressione(del calcestruzzo)

Resistenza ultima a trazione e resistenza allo snervamento (dell’acciaio)

Resistenza meccanica(mediante calcolo)

Resistenza al fuoco (relativamente alla capacità portante della sola lastra)

Indice d’isolamento da rumore aereo e indice di trasmissione del rumore da impatto

Tutti i metodi

Tutti i metodi

Metodo 1

Tutti i metodiDettagli

Durabilità Tutti i metodi

Metodo 1

Metodo 2

Metodo 2

Tutti i metodi

Metodo 3

Metodo 3

Livelli e/oclasse (i)

Note ed Unità

Punti dei requisiti della norma UNI EN 13747:2005

4.2 Requisiti di produzione

4.1.3 Acciaio d’armaturaordinaria4.1.4 Acciaio daprecompressione

Informazione elencatanell’Appendice ZA 3.2

4.3.1 Proprietà geometriche8 Documentazione tecnica

4.3.1 Durabilità

Informazione elencatanell’Appendice ZA 3.2

4.3.3 Resistenza Meccanica

4.3.4 Resistenza Meccanica

4.3.5 Resistenza acustiche

Specifiche di progetto

Specifiche di progetto

nessuna

nessuna

nessuna

nessuna

nessuna

R

nessuna

R

nessuna

nessuna

R

N/mm2

N/mm2

Geometria e materiali

mm/

Condizioniambientali

Geometria e materiali

kNm, kN,kN/m

Min

dB

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4 - industrie manufatti cementizi

e sul prodotto finito, le lastre possono essere marcate facendo riferimento ai tre metodi proposti dalla norma, che prevedono rispettivamente:4 Metodo 1 = dichiarazione di dati

geometrici e delle proprietà dei materiali;

4 Metodo 2 = dichiaraz ione del va lore di a lcune propr ietà del prodotto;

4 Metodo 3 = dichiarazione di con-formità a prescr i t te speci f iche di progetto (del progettista del cliente);

a cui corrispondono tre differenti tipo-logie di etichetta CE.Si r icorda che è comunque possi-bile e r itenuta valida l’apposizione dell’etichetta semplificata, che deve però essere sempre completata da un codice di collegamento a documenti di accompagnamento dove posso-no essere ripor tate le informazioni richieste.Le lastre tralicciate non possono più, quindi, essere prodotte secondo la Serie Dichiarata o Controllata di cui al DM 03.12.1987, ma tutti i produttori devono obbligatoriamente ottene-re il Certificato del controllo di produ-zione in fabbrica rilasciato da un Ente Notificato.Questo implica l’implementazione di

un sistema di controllo della produzio-ne che prevede, tra l’altro, la redazione di un Manuale FPC e di oppor tune procedure. A seguito del superamento positivo della visita ispettiva di valutazione da par te dell’Ente Notificato, il pro-duttore è quindi tenuto a redigere una Dichiaraz ione di conformità , contenente:4 nome e indirizzo del produttore,

o suo rappresentante autorizzato nella UE;

4 luogo (stabilimento) di produzione;4 descrizione del prodotto;4 disposizioni a cui il prodotto è con-

forme (Allegato ZA della UNI EN 13747);

4 condizioni par ticolar i applicabili all’utilizzo del prodotto;

4 numero del cer tificato di controllo di produzione in stabilimento;

4 nome e posizione della persona incaricata di firmare la dichiarazione.

La dichiarazione – che deve essere rilasciata dal produttore solo dietro esplicita richiesta del cliente - potrà essere accompagnata dal Cer tificato di controllo di produzione, rilasciato dall’Ente Notificato, che deve ripor-tare, in aggiunta alle indicazioni di cui sopra:4 nome e indirizzo dell’Ente Notificato;

Marcatura di conformità CE consistente nel simbolo CE indicato dalla direttiva 93/68/CEE

Norme o marchio identificativo edindirizzo registrato del produttore

Numero di identificazione e ultime due cifredell’anno in cui è stata applicata la Marcatura

Numero del certificato di conformità dell’FPC

Numero della norma di riferimento per le lastre

Esempio di etichetta semplificata.

Certificazionee Qualità

CERTIFICAZIONESICUREZZA

CERTIFICAZIONESISTEMA QUALITÀ

CERTIFICAZIONEDEL PERSONALE

CERTIFICAZIONEAMBIENTALE

SISTEMAEDIFICIO

CERTIFICAZIONEDI PRODOTTO

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4 - industrie manufatti cementizi

4 numero del cer tificato di controllo di produzione in stabilimento;

4 condizioni e periodo di validità del cer tificato;

4 nome e posizione della persona incaricata di firmare il cer tificato.

Riassumendo, tutti i produttori in linea con gli adempimenti previsti dalle norme italiane ed europee che regola-no la Marcatura devono sempre con-segnare, insieme alle lastre, l’etichetta di Marcatura CE (con esplicito riferi-mento alla UNI EN 13747:2005) e, su richiesta, copia del Certificato di FPC e della dichiarazione di conformità.

Per concludere si r ipor tano alcuni semplici consigli r ivolti agli operato-ri del settore su come compor tarsi per applicare e far rispettare la Mar-catura CE; il fine è quello di mettere il cliente in condizioni di scegliere consapevolmente un prodotto rego-larmente Marcato CE e/o un pro-duttore in grado di fornire prodotti conformi, evitando qualsiasi corre-sponsabilità per l’utilizzo indebito di manufatti non idonei. Le sanzioni previste in questi casi, infatti, sono decisamente pesanti e sicuramente evitabili.

Esempio di Certificato dell’FPC. Esempio di dichiarazione di conformità del produttore.

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Per i Progettisti:4 redigere Contratti e Capitolati che

tengano in considerazione, quan-do necessario, le prescrizioni della Direttiva e quindi la necessità di Marcatura CE;

4 definire chiaramente le “Specifi-che tecniche” e le “Caratteristiche dei mater ial i” negli elaborati di progetto;

4 prescr ivere obbl igator iamente materiali/manufatti marcati CE, ove e quando divenuto cogente;

4 scegliere il livello o la classe del pro-dotto e il livello di attestazione (ove e quando previsto).

Per le Imprese di costruzione:chiedere sempre, fin dalle prime fasi del la r ich iesta d i of fer ta a i pro-pr i fornitor i, copia del Cer tificato del l ’FPC r i lasc iato a l produttore stesso dal l ’Ente Notificato, in cui compaiano esplicitamente:4 l ’ indicazione del lo stabi l imento

cer tificato;4 la tipologia del prodotto oggetto di

Marcatura CE e l’utilizzo previsto;4 la norma EN di riferimento, con

numero e titolo per esteso. Pretendere sempre, solo e soltanto, lastre marcate CE.

Per i Direttori dei Lavori:4 informare e/o ribadire all’impresa

costruttrice l’obbligatorietà della Marcatura CE per sensibilizzar la nella scelta di fornitori che com-mercializzino solo prodotti marcati CE, ove questo sia già divenuto obbligatorio;

4 ut i l izzare i r i fer iment i es isten-t i (norme) per eventual i cam-pionamenti di concer to con gli interessati ;

4 accettare ed autor izzare l ’ ap-provvigionamento e l’inser imen-to nel l ’opera dei sol i prodott i marcati CE;

4 accer tare espressamente la Marca-tura CE (fornita come etichetta o inserita nel DDT);

4 accer tare la corr ispondenza del prodotto fornito dal produttore e della sua destinazione d’uso, dichia-rata dal produttore, alle specifiche prescrizioni progettuali;

4 chiedere copia del Cer t i ficato dell’FPC del produttore;

4 chiedere la “Dichiarazione di Con-formità del Produttore”;

4 richiedere/effettuare le prove, poste a carico del DL dalle vigenti disposi-zioni, quando ne ravvisi la necessità.

Per i Collaudatori:4 esaminare i documenti contrattuali; 4 accer tare la regolare accettazione

ed utilizzazione dei materiali/pro-dotti utilizzati;

4 chiedere l’evidenza della Marcatu-ra CE (Azienda produttrice, Unità Produttiva e Prodotto);

4 chiedere copia del Cer t i ficato dell’FPC;

4 chiedere la “Dichiarazione del Pro-duttore”;

4 far eseguire tutte le prove ritenu-te necessarie, indipendentemente dalla Marcatura CE.

Per ulteriori informazioni sull’elenco dei prodotti marcati CE è possibile consultare i siti:

4 http://www.cen.eu/cenorm/sectors/sectors/construction/index.asp

4 h t t p : / / e c . eu ropa . eu /en te r p r i -se /newapproach/nando/ index .cfm?fuseaction=cpd.hs

È inoltre consigliabile richiedere all’En-te Notificato che ha valutato il produt-tore l’elenco completo dei prodotti oggetto di Marcatura CE e l’identifica-zione precisa della gamma tipologica ricadente nell’FPC cer tificato dall’Ente stesso. n

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Le attività della Sezione Tubi a Bassa Pres-sione previste nell’ambito del Progetto interassociativo ULISSE, il cui obiettivo era quello di favorire la diffusione e lo sviluppo di una cultura del calcestruzzo di qualità, sono state concluse.I fondi disponibili sono stati utilizzati per sviluppare le seguenti attività che, al di là dell’alto valore intrinseco, si pongono anche il comune obiettivo di sviluppare azioni di marketing volte a contrastare l’azione commerciale dei produttori di materiali alternativi al calcestruzzo.

Ricerca Università di TrentoLa Ricerca si è focalizzata su due temi in particolare.4 “RESISTENZA DEI CALCESTRUZZI

ALLE ACQUE AGGRESSIVE: OTTI-MIZZAZIONE DELLA RESISTEN-ZA ALL’ATTACCO CHIMICO DI PRODOTTI PER IL TRASPORTO DI LIQUAMI PER FOGNATURA”. L’obiettivo principale era l’individuazio-

ne di calcestruzzi resistenti all’aggres-sione chimica di acque, con particolare riferimento ai liquami di fognatura, e che nel contempo permettessero la produzione di tubi attraverso le tecno-logie attualmente utilizzate. Da questo primo tema è disceso poi il secondo.

4 “OTTIMIZZAZIONE DELLA RESI-STENZA ALL’ATTACCO CHIMICO DI TUBAZIONI PER IL TRASPORTO DELLE ACQUE REFLUE: STUDIO DEL DEGRADO, DI RIVESTIMENTI PER CONTRASTARLO”. Lo studio ha preso in considerazione la possibilità di indurre modificazioni superficiali di tubazioni in calcestruzzo per acque reflue, allo scopo di incrementarne la resistenza all’attacco chimico e dila-vante dei liquami. Inoltre ha preso in esame l’attività per la valutazione dei risultati della prosecuzione per un ulteriore anno dei test di attac-co solfatico accelerato e dilavamen-to in acqua sui provini oggetto delle precedenti prove. Globalmente, nella ricerca sono state studiate le possi-bili cause di attacco chimico che si producono all’interno delle tubazioni per acque reflue nelle condizioni di usuale utilizzo. Sulla base di quanto è stato osservato, è stato predisposto un test accelerato allo scopo di valu-tare la resistenza dei leganti idraulici

Sezione Tubi a Bassa Pressione

Ricerca e promozione di prodotto, concluse le attività realizzate in ambito Progetto ULISSEdi Carla L. Zenti

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4 - industrie manufatti cementizi

e degli aggregati usati per produrre il calcestruzzo destinato alla produzione delle tubazioni. I provini su cui è stata eseguita la sperimentazione sono stati estratti da tubazioni prodotte in stabili-mento mediante vibro-compressione, inoltre i provini sono stati realizzati con diversi calcestruzzi, ciascuno pre-parato con diverso tipo di legante ed aggregato. Lo stato di degrado dei provini è stato valutato in base alle variazioni ponderali e dimensionali registrate a scadenza regolare. Al fine di stabilire le modificazioni chimiche subite dagli impasti sono state eseguite analisi microstrutturali e saggi di basici-tà dei provini. Lo studio ha evidenziato differenze di comportamento fino a stabilire una graduatoria tra i tipi di impasto sottoposti a prova.

CD di calcoloSewer 2007 è un software plug-in di Autocad finalizzato alla progettazione di reti di fognatura e consente di eseguire in modo semplice e intuitivo progetti anche complessi. Grazie alla cartografia aero-fotogrammetrica del territorio italiano, sarà sufficiente scegliere la delimitazione dell’area di corrivazione e, senza la neces-sità di nessun’altra descrizione del luogo in cui si intende realizzare la fognatura, sarà possibile disegnare i tratti della rete, ottenendo come documento di output il disegno tecnico.Il programma è idoneo all’utilizzo dei moderni ed attuali sistemi di cui si avvale l’erario catastale grazie all’opzione che consente di importare ed impiegare diret-tamente le planimetrie informatizzate disponibili, oltre naturalmente a progetti realizzati in proprio, laddove non esista ancora informatizzazione.Facile da comprendere ed utilizzare, il software ricalca esattamente la metodo-logia e la sequenza di calcolo manuale, rendendo ogni passaggio del progetto estremamente semplice e lineare.Per l’utilizzo del programma è necessario

il supporto del software di disegno tecni-co AutoCad® di Autodesk Inc.

DVD di SezioneIl DVD è stato prodotto al fine di favorire la conoscenza e l’applicazione di tubi in calcestruzzo per fognature e, in generale, per essere d’aiuto a tutti gli operatori del settore per la realizzazione di opere che assicurino funzionalità e durabilità nel rispetto dell’ambiente. Più in dettaglio, l’animazione iniziale chia-

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risce visivamente e sinteticamente le fasi della posa di una conduttura fognaria, pozzetti inclusi, non dimenticando l’ap-plicazione delle relative guarnizione, per procedere alle riprese delle fasi di pro-gettazione con i doverosi riferimenti alle normative cogenti e volontarie. Frequentemente, durante il corso di tutto il filmato, vengono richiamate le normati-ve relative alla fase rappresentata.Si prosegue quindi con riprese che descri-vono i vari cicli produttivi e tutti i controlli di qualità messi in atto, per terminare, come detto, con la posa in opera dei manufatti e la marcatura CE.In conclusione sono riportate un’inte-ressante intervista con il Prof. Roberto Guercio, docente di Costruzioni Idrauli-

che presso l’Università ”La Sapienza” di Roma ed una serie di fotografie di pro-dotti particolari.Il DVD costituisce un’ottima opportu-nità per far conoscere a progettisti ed imprese costruttrici tutte le specificità dei prodotti realizzati dalle aziende ade-renti alla Sezione e, non meno impor-tante, per mostrare il corretto impiego dei manufatti. ■

Per ulteriori informazioni è possibile contattare il Segretario Tecnico della Sezione Tubi a Bassa Pressione: Carla L. Zenti: [email protected]

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Si è tenuto lo scorso 6 giugno il conve-gno Fidenza Meeting - L’urbanistica di domani nelle città d’Italia, organiz-zato da ASSOBETON - Sezione Blocchi e Pavimenti. L’evento, che ha richiamato quasi 200 persone provenienti da tutta Italia tra amministratori, progettisti, gior-nalisti ed esperti di settore, ha promosso l’utilizzo del massello in calcestruzzo per la pavimentazione dei centri urbani, nella cittadina della provincia parmense, sede dell’intervento protagonista del con-vegno, illustrando e approfondendo le

peculiarità del massello autobloccante in calcestruzzo e concentrando l’attenzio-ne sugli aspetti ambientali, sulla sicurezza, sull’estetica, oltre che sulla qualità e le caratteristiche tecniche di questo tipo di pavimentazione.La giornata si è aperta con il saluto del Presidente di ASSOBETON, Renzo Bullo, e

Sezione Blocchi e Pavimenti

Fidenza MeetingL’urbanistica di domani nelle città d’Italiadi Patrizia Ricci

Renzo Bullo, Presidente ASSOBETON.

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l’illustrazione del progetto realizzato in via Abate Zani da parte di Ivano Ferrari, Presi-dente della Sezione Blocchi e Pavimenti.

L’opera di riqualificazione di Via Abate Zani, che si inserisce nell’ambito di Pro-getto ULISSE, promosso da AITEC (Asso-ciazione Italiana Tecnico Economica del Cemento), ASSOBETON (Associazione Nazionale Industrie Manufatti Cementizi) e ATECAP (Associazione Tecnico Econo-mica del Calcestruzzo Preconfezionato), ha rappresentato per il Comune di Fiden-za l’occasione per completare il riassetto degli spazi pubblici di una zona urbana su cui negli ultimi anni si sono concentrate parti importanti di programmi di recupe-ro, avviati dal comune stesso.L’intervento, iniziato a marzo 2003 e ter-minato a maggio 2004, comprende circa 8500 m2 di pavimentazione, di cui 5200 m2 sulla sede stradale e 3300 m2 tra mar-ciapiedi, aree laterali ricreative e di sosta.Via Abate Zani costituisce un asse priorita-rio di accesso al centro urbano e alla zona monumentale incentrata sulla cattedrale posta all’estremità Ovest del centro storico, nonché un asse di collegamento tra la Via Emilia e il casello autostradale di Fidenza. Per la sua collocazione, la strada, che prima dell’intervento era realizzata in conglomerato bituminoso, è interessata

da traffico veicolare intenso, compreso il passaggio di autobus e mezzi pesanti. Con questo progetto di riqualificazione

del tessuto urbano, si è voluto concen-trare l’attenzione sia sugli aspetti tecnico-funzionali della pavimentazione (capacità portante, tenuta, resistenza alla scivo-losità, ecc.) sia su quelli estetici che per un rivestimento stradale inserito in un contesto architettonico-ambientale così strategico risultano imprescindibili.La pavimentazione in masselli di calcestruz-zo riesce a coniugare in maniera estrema-mente soddisfacente entrambi gli aspetti, presentando una valenza tecnica ormai riconosciuta dall’esperienza maturata nel tempo su sedi stradali analoghe e una valenza estetica data dai colori e dall’ab-binamento degli stessi, dalla tessitura, dalla forma e dalle geometrie di posa impiegate.

Ivano Ferrari, Presidente Sezione Blocchi e Pa-vimenti di ASSOBETON.

Via Abate Zani prima dell’intervento.

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Dopo l’intervento del Sindaco di Fiden-za, Giuseppe Cerri, che ha testimoniato in prima persona i risultati e i benefici ottenuti grazie ai lavori di riqualificazione urbana attuati nell’area, i lavori sono pro-seguiti con l’intervento di due importanti rappresentanti ed esperti internazionali del massello in calcestruzzo, Allan Dow-son (Allan Dowson Consulting UK) e Soenke Borgwardt (German Quality Society for Concrete Block Pavement),

che hanno illustrato le caratteristiche e le molteplici possibilità di utilizzo del massello in contesti urbani.Dowson ne ha elencato i benefici iden-tificabili nei bassi costi di manutenzione, nella flessibilità, nel lungo ciclo di vita, nella facilità e velocità di realizzazione, nella possibilità di variare colore, forma e tessitura e ne ha illustrato le prestazioni di prodotto, sulla base dei requisiti richie-sti dalla EN 1338 – Concrete Paving Blocks – soffermandosi sulla resistenza ai carichi, all’abrasione e allo scivolamento e sulla durabilità. Attraverso una serie di applicazioni prin-cipalmente realizzate in Inghilterra e nei Paesi del Nord, ha mostrato come la scelta del massello possa risultare vin-cente non solo in situazioni di traffico Allan Dowson (a sinistra) e Soenke Borgwardt (a destra).

Particolari dell’intervento.

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leggero o pedonale, ma anche per rota-torie, parcheggi, stazioni di autobus, aree portuali e aeroportuali, banchine ferro-viarie, cioè zone soggette ad un traffico intenso e pesante o aree di stoccaggio di carichi pesanti. Attraverso gli esempi mostrati, il mas-sello si è rivelato una delle soluzioni più adatte al paesaggio circostante anche in virtù della possibilità di scegliere prodotti multicolore che consentono tessiture diverse. Dowson si è anche soffermato sulla maggior sicurezza stradale dovuta all’ef-fetto di traffic calming, caratteristico del massello. Si tratta di una serie di sistemi adottati per rallentare o attenuare il traffico e moderare la velocità dei veicoli, tra i quali Dowson ha ricordato i dossi artificiali, i cosiddetti cuscini (dossi più larghi), i restringimenti di carreggiata, le chicanes, le isole di traffico. Questi dispositivi possono anche essere usati in combinazione.Tra le molteplici possibilità d’uso dei masselli vanno segnalate anche le strisce

di dissuasione sonora e l’infinita varietà di percorsi facilitati per ipovedenti o non vedenti. Il secondo relatore straniero, Soenke Borgwardt, dopo un rapido cenno ai benefici e ai vantaggi di questo tipo di pavimentazione, si è soffermato mag-giormente sugli aspetti legati all’am-biente con un intervento incentrato sull’uso dei masselli per pavimentazioni permeabili. In Germania, su un totale di 183 milioni di m2 di pavimentazioni realizzate con masselli, circa il 20% è rappresentato da pavimentazioni permeabili. Questo tipo di pavimentazione, che uni-sce la caratteristica autobloccante alla permeabilità resa possibile dai giunti che permettono la percolazione delle acque, offre anche vantaggi estetici, grazie alla possibilità di realizzare masselli di forma rettangolare, particolarmente graditi agli architetti. L’incontro tra il design sofisticato del massello, che in virtù della sua geometria è in grado di assorbire le acque meteori-che, e il beneficio ambientale permette la realizzazione di quello che in Germania è chiamato SUDS, sistema di drenaggio urbano sostenibile, che offre vantaggi nella gestione delle risorse idriche, nel miglioramento della qualità delle acque, nella riduzione del volume dell’acqua di scolo oltre ad una serie di vantaggi economici. In par ticolare il relatore ha illustrato l ’uso di pavimentazioni permeabi-l i anche per s ituazioni di traf fico pesante. Tra gli esempi citati, quello della pavi-mentazione in massello realizzata in Germania per l’Expo 2000, con 25.000 posti auto, 1.600 posti autobus su una superficie di 650.000 m2 di pavimenta-zione di cui 300.000 m2 realizzati con blocchi permeabili. Il convegno si è chiuso con una vivace tavola rotonda condotta dal noto gior-nalista Antonio Lubrano a cui hanno Dettaglio del percorso facilitato.

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partecipato anche Massimo Colombo, consulente tecnico della Sezione Bloc-chi e Pavimenti di ASSOBETON e Gior-gio Morini, progettista dello Studio Tau di Milano, che si sono espressi in merito alle prospettive future per migliorare l’urbanistica di altri centri urbani ita-liani, proprio partendo dall’esempio di Fidenza. A completare i lavori del convegno, è stata allestita nell’area della strut-tura del meeting una piccola mostra sui lavori svolti in via Abate Zani, che illustrava le diverse fasi del progetto, visitabile dai partecipanti e dagli abitanti della zona. n

Per maggiori dettagli:www.newstreet.info

Antonio Lubrano, moderatore.

Massimo Colombo (a sinistra) e Giorgio Morini (a destra).

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Il 26 maggio 2008, tra ASSOBETON ed ANDIL – assistite da Confindustria – e le Organizzazioni Sindacali di Settore Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil, si è conclusa la trattativa per il rinnovo del CCNL 26 ottobre 2004, scaduto il 31 dicembre 2007.Evidenziamo di seguito i vari punti dell’intesa.

DECORRENZA E DURATAIl nuovo contratto ha decorrenza dal 1° gennaio 2008 e validità fino al 31 marzo 2012 per la parte normativa, e fino al 31 marzo 2010 per la parte economica. È stata, pertanto, decisa una proroga di tre mesi della durata del CCNL, rispetto alla naturale scadenza dello stesso.

SISTEMA DI RELAZIONI INDUSTRIALI4 Viene avviata la fase di costituzione

dell’Osservatorio dei Settori laterizi e manufatti cementizi, che si dovrà dotare, entro tre mesi dalla sua costi-tuzione, del regolamento per lo svol-gimento delle attività. Fra le temati-che di interesse del settore di cui si occuperà, sono state inserite quel-le inerenti la responsabilità sociale d’impresa e l’evoluzione tecnologica,

l’organizzazione del lavoro, le nuove professionalità anche in relazione all’inquadramento professionale;

4 è stato recepito il D.Lgs. n. 25/2007, che adatta al nostro ordinamento la Direttiva Europea relativa all’istitu-zione di un quadro generale sull’in-formazione e sulla consultazione dei lavoratori in azienda (c.d. diritti d’informazione).

SVILUPPO SOSTENIBILE E RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESAÈ stato introdotto un nuovo capito-lo relativo allo “Sviluppo sostenibile e Responsabilità sociale d’impresa”:4 “Sviluppo sostenibile” inteso come

integrazione equilibrata e dinamica delle dimensioni relative alla crescita economica, al rispetto dell’ambiente;

4 “Responsabi l i tà socia le” intesa come valore aggiunto, qualificante per l’impresa.

AMBIENTE E SICUREZZA4 È stato recepito il recente Testo Unico

sulla sicurezza (D.Lgs. n. 81/2008), a favore di un rafforzamento del ruolo del RLS, con la precisazione sui diritti di consultazione e di informazione.

Conclusa la trattativa per il rinnovo del CCNL del settore Laterizi e Manufatti Cementizi

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Inseriti, tra i ruoli dell’Osservatorio, lo sviluppo della cultura della sicurezza e della prevenzione;

4 è stato applicato, con apposito riferi-mento nel verbale, l’Accordo Europeo NEPSI sulla protezione dei lavoratori che lavorano a contatto con la silice cristallina respirabile.

FORMAZIONE PROFESSIONALE4 All’Osservatorio è affidato il compito

di monitorare le normative vigenti in materia di formazione professionale al fine di informare i propri rappre-sentanti sulle opportunità di finanzia-mento attivabili;

4 le aziende concorderanno con le RSU o con le OO.SS. territoriali i piani di formazione da sottoporre all’appro-vazione di Fondimpresa.

DIRITTI4 Sulla maternità è stata prevista l’inte-

grazione del trattamento di assistenza concesso per legge fino al raggiungi-mento del 100% retribuzione;

4 sulla Banca ore è stato ridotto da 5 a 2 giorni il preavviso per l’utilizzo dei permessi, in caso di necessità;

4 per quanto concerne i lavoratori stranieri, è stata prevista la possibilità di cumulo tra ferie e permessi fino a tre settimane complessive. Inoltre, durante il primo anno di presenza in azienda, possibilità di usufruire fino a 50 ore di permesso per partecipare a corsi di apprendimento della lin-gua italiana.

SANITÀ INTEGRATIVA4 Viene istituita una Commissione Tec-

nica Paritetica, per definire la costi-tuzione di un “Fondo Nazionale per la erogazione di prestazioni sanitarie integrative di quelle assicurate dal SSN”, che presenterà una proposta entro il 31/12/2009. Il costo previ-sto, solo in caso di intesa tra le Parti,

prevede a carico delle aziende un esborso di 5 Euro massimo mensili a singolo dipendente. Tale contribu-zione potrà in ogni caso avere effetto dopo il 31/03/2012.

MODIFICA SCALA PARAMETRALE - NUOVO ARTICOLO “COMMISSIONE PARITETICA PER LA CLASSIFICAZIONE DEI LAVORATORI”4 Entro il 30 giugno 2008 saranno inse-

rite nel vigente sistema classificato-rio le figure specifiche già individuate durante i lavori della Commissione Paritetica di cui all’art. 6 del CCNL 26/10/2004, per repar ti/uffici/man-sioni relativi a Marketing, Ambiente e Sicurezza, Qualità;

4 non è stato modificato il numero delle Categorie (che restano pertanto 8);

4 a saldo di quanto già anticipato con il precedente CCNL del 2004, sono ulteriormente incrementati i parame-tri delle categorie CS, C, D ed E come di seguito riportato:

industrie manufatti cementizi - 4

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DAL 1° SETTEMBRE 2008:

CS

C

D

E

2 PUNTI

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1 PUNTO

1 PUNTO

DAL 1° GENNAIO 2009 :

CS

C

1 PUNTO

1 PUNTO

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AUMENTO SALARIALEL’aumento retributivo riconosciuto al livello medio C (parametro 134) è pari a 103,00 euro mensili lordi a regime

distribuiti in 3 quote, con il primo incre-mento dei minimi tabellari che decorre dal 1° giugno 2008. n

Aumentimensili dal01/06/2008

ParametriCategorie

AS 220 73,88 54,18 41,04

A 185 62,13 45,56 34,51

B 151 50,71 37,19 28,17

CS 140 47,01 34,48 26,12

C 134 45,00 33,00 25,00

D 125 41,98 30,78 23,32

E 116 38,96 28,57 21,64

F 100 33,58 24,63 18,66

Aumentimensili dal01/01/2009

Aumentimensili dal01/09/2009

Pertanto i minimi tabellari al 1° giugno assumeranno i valori qui di seguito indicati:

Parametri Minimi tabellari CCNLal 31/05/2008

Minimi tabellari CCNLal 01/06/2008

220 1.335,73 1.409,61

185 1.123,20 1.185,33

151 916,78 967,49

140 849,49 896,50

134 813,18 858,18

125 762,42 804,40

116 705,67 744,63

100 609,03 642,61

I minimi tabellari mensili vigenti vengono incrementati nelle seguenti misure e decorrenze:

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4 - industrie manufatti cementizi

Il perdurare della difficile situazione di mercato, causata dal continuo incremento dei costi delle materie prime, ha indotto l’Associazione a lanciare un’azione di comunicazione dal forte impatto.L’obiettivo di tale azione è di sensibilizzare la committenza, pubblica e privata, rispetto ai gravi problemi che stanno interessando il nostro comparto, cercando con ciò di supportare gli sforzi commerciali degli Associati, tesi a recuperare la redditività delle commesse, ridotta, negli ultimi trimestri, a valori chiaramente inaccettabili.

Pubblichiamo il Comunicato ASSOBETON apparso su Il Corriere della Sera e La Repubblica il 27 luglio 2008 e su Il Sole 24 Ore il 29, 30 e 31 luglio 2008.

ASSOBETON lancia l’allarme: le materie prime alle stelle minacciano l’intero settore

L’aumento vertiginoso ed incontrollabile dei costi delle materie prime, alla base delle 35 famiglie di prodotti prefabbricati, strutturali e non, rappresentati da ASSOBETON, sta seriamente compromettendo, da alcuni mesi, la sopravvivenza dell’intero comparto.

Nel quadro del rincaro generalizzato di tutti i fattori produttivi (energia, cementi, trasporti etc.), l’acciaio, con un aumento di prezzo superiore al 100% dal 1° gennaio 2008, sta creando enormi problemi alle attività del comparto che stava già fronteggiando una congiuntura economica non certo favorevole dal 2004.

I fondamentali economici del settore sono stati totalmente compromessi e si è giunti all’azzeramento del margine operativo degli ordini in portafoglio e della redditività delle nostre imprese.

Il perdurare di questa drammatica situazione obbliga gli operatori del nostro comparto, loro malgrado, a recuperare sui prezzi di vendita i maggiori costi derivanti dall’irrazionale andamento del mercato delle materie prime. Le capacità tecnologiche e progettuali con le quali le nostre imprese hanno, sino ad oggi, parzialmente arginato il fenomeno, non sono più sufficienti a contenere un problema che ha assunto dimensioni non più gestibili.

ASSOBETON si appella a tutti i committenti ed ai prescrittori per sensibilizzarli al riguardo, invitandoli a diffidare di chi, generalmente collocato al di fuori del nostro sistema associativo, rincorre in modo esasperato il prezzo più basso del prodotto o dell’opera fino a sacrificare il rispetto delle chiare e stringenti normative in vigore, relative, ad esempio, alla sismica, alla resistenza al fuoco ed al risparmio energetico.

Oggi le aziende di prefabbricazione italiane hanno raggiunto livelli tecnologici e di design che le rendono leader in Europa. Da loro è giusto pretendere prodotti di alta qualità nel rispetto della sicurezza e di tutte le più avanzate norme prestazionali: soluzioni adatte per moderni impieghi industriali ma anche per una nuova e sofisticata edilizia abitativa.

Un inestimabile patrimonio di imprese e conoscenze, composto da 1.300 industrie, 39.000 addetti ed un fatturato di 6,5 miliardi di €/anno, che abbiamo il dovere di preservare per il bene e per il futuro dell’intero Paese.

informazione pubblicitaria

Renzo BulloPresidente ASSOBETON

Associazione Nazionale Industrie Manufatti Cementizi

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ASSOBETON

4 P PREFABBRICATI SRL

A. ZAMBETTI SPA

A.L.C.O.S. PRODUZIONI SRL

A.V. STRUTTURE SPA

ALFA SRL

ALTAN PREFABBRICATI SPA

ANTONIO BASSO PREFABBRICATI SRL

APEDIL SRL

AREA PREFABBRICATI SPA

AREA SPA

ASSOTUBI ECOLOGICA SRL

BARACLIT SPA

BATTILANA PREFABBRICATI SPA

BETA MANUFATTI CONGLOMERATI SRL

BETON 5 SRL

BETON PIAVE SPA

BIANCO PREFABBRICATI SRL

BOLIS PREFABBRICATI SRL

BONETTI SPA

BOTTA SRL

C.A.P.P.A. SRL

C.C.G. QUERZOLI SCRL

C.E.I.S. TRADING SRL

C.M.C. SRL

C.P.C. COSTRUZIONE PREF. CEMENTO SPA

CANOVA SPA

CAPPELLARI SRL

CAPRESE SRL

CASITALIA SPA

CAV. CESTARO GUSTAVO SRL

CE.MA. CEMENTMANUFATTI SRL

CEMENTAL SPA

CEMENTUBI SPA

CLC SRL

CO.CE SNC

CO.I.MA. PREFABBRICATI SRL

CO.MA.C. SRL

CODELFA SPA

COOPERATIVA PRECASA SCRL

COOPSETTE SCRL

COPREM SRL

COSTRUZIONI GENERALI BASSO CAV. ANGELO SPA

CREZZA SRL

CSP PREFABBRICATI SPA

D.M.P. DALLA MORA PREFABBRICATI SRL

CORTE FRANCA

GORLE

LIMBIATE

CALVENZANO

PONTE SAN GIOVANNI

RAMUSCELLO DI SESTO AL REGHENA

TREVISO

SORDIO

S. ANTONINO DI CASALGRANDE

CORNAREDO

ANZANO DEL PARCO

BIBBIENA STAZIONE

CORNEDO VICENTINO

SPIGNO SATURNIA

POZZALLO

NERVESA DELLA BATTAGLIA

MAZARA DEL VALLO

ZOGNO

CASTENEDOLO

BRUSASCO

S. NICOLÒ A TORDINO

FORLÌ

PERGINE

MADONE

CARINI

FIORENZUOLA D’ARDA

POGGIO RUSCO

SERRAVALLE PO

SPINADESCO

PREGANZIOL

FRZ. QUINTANO-CASTELLI CALEPIO

GENOLA

GRUGLIASCO

CARMIGNANO DI BRENTA

PRATO SESIA

TRANI

CALTANISSETTA

TORTONA

FIUMICELLO

CADELBOSCO SOPRA

BOTTANUCO

POSTIOMA DI PAESE

GORDONA

GHISALBA

MUSILE DI PIAVE

BS

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Società Città Provincia

Associati

industrie manufatti cementizi - 4

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4 - industrie manufatti cementizi

DIODORO EDILFER SRL

DUEGI PREFABBRICATI SRL

E.MA. PREFABBRICATI DI MASCAZZINI G. & C. SAS

ECOCEM SRL

EDIL LECA SPA

EDILBLOK SPA

EDILCEMENTO SPA

EDILFIBRO SPA

EDILKAP PREFABBRICATI SPA

EDILMANUFATTI SRL

EDIL -PREFABBRICATI SRL

EDILSOLAI SPA

EDILTUBI SPA

ERREVI SRL

ESSE SOLAI SRL

EUGANEA PRECOMPRESSI SPA

EUROBETON SRL

EUROCAP SRL

EUROPENTA SPA

F.LLI ANELLI DI ANELLI ALVARO-BRUNO-ALBERTO E C. SNC

F.LLI MUNARETTO DI GIUSEPPE DIV. SUMMANIA B. SRL

F.LLI VINCI SRL

F.M.C. PREFABBRICATI SRL

FERRARI B.K. SPA

FERRARINI SPA

FIBROTUBI SRL

FORNACE CALANDRA SRL

G.E.D. SRL

GARBIN PREFABBRICATI SRL

GARDONI SRL

GAZEBO SPA

GENERALE PREFABBRICATI SPA

GIORNI OSCAR DI GIORNI MASSIMO & C. SNC

GRUPPO CENTRO NORD SPA

GRUPPO CI.VA. SPA

GRUPPO EFFE2 SPA

GUELFO TESTARMATA

GUERRINI PREFABBRICATI SPA

I.CI.ENNE. SRL

I.CO.B. SPA

I.L.C.E.A. SPA

I.L.CE.V. SPA

I.R.A.DEL. COSTRUZIONI SRL

ICEP SPA

IMPRESA PIZZAROTTI & C. SPA

IMPRESA TRE COLLI SPA

IN.PR.EDIL SRL

INDUSTRIE CEVIP SPA

IPA PRECAST SPA

IPIEMME SPA

ITALBLOK DI BERVICATO IURI & C. SAS

ITALCABINE SRL

ITALSLEEPERS SPA

ITER - COOP.VA RAVENNATE SCARL

LA CEMENTIFERA DI VEZZOLI M. & C. SNC

ROSETO DEGLI ABRUZZI

FOSSANO

BUSCATE

OSIO SOTTO

VALVASONE

CASTELLI CALEPIO

GUBBIO

ARENA PO

BARGE

STATTE

MISTERBIANCO

CESENA

TROFARELLO

CASTELLO D’ARGILE

VIVARO DI DUEVILLE

TORRI DI QUARTESOLO

SALORNO

CASTELLETTO MONFERRATO

TREZZANO SUL NAVIGLIO

SANTARCANGELO DI ROMAGNA

ZANÈ

SANLURI

VIGEVANO

LUGO DI GREZZANA

VERONA

BAGNOLO IN PIANO

OTTIGLIO MONFERRATO

PIEVESESTINA-CESENA

COSTABISSARA

PANDINO

GATTEO

ELLERA

SANSEPOLCRO

BELFIORE

IVREA

ISOLA VICENTINA

ROMA

SANTHIÀ

AREZZO

CATANIA

ROVIGO

CAVARZERE

GUIDIZZOLO

MOLITERNO

PARMA

CARROSIO

MASSERANO

ROMA

CALCINATE

ALIFE

CAIVANO

ISOLA RIZZA

CATANIA

LUGO

PONTOGLIO

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Associati

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LANDINI SPA

LATERCEMENTI SPA

LATERNOVA SRL

LECA SISTEMI SPA

LODOVICHI DOMENICO SPA

LOMBARDA PREFABBRICATI SPA

LOMBARDA SPA

M.C.M. MANUF. CEMENTIZI MONTICONE SPA

M.G. PREFABBRICATI SRL

MA.CE.VI. SRL

MABO PREFABBRICATI SPA

MAGNETTI BUILDING SPA

MAGNETTI SPA

MANINI PREFABBRICATI SPA

MARANIT SPA

MARGARITELLI SPA

MARTINI PREFABBRICATI SPA

MC PREFABBRICATI SRL

MC-MANINI PREFABBRICATI SPA

MCN SRL

MOLINARO MANUFATTI SRL

MORETTA PREFABBRICATI DI MORETTA G. & C. SNC

MORETTI PREFABBRICATI SRL

MOSER CESARE MANUFATTI IN CEMENTO SRL

MOZZO PREFABBRICATI SRL

MUSILLI SPA

NICO VELO SPA

NUOVA ITL - ITALCONSULT LAVORI SPA

NUOVA SUPERSOLAIO SPA

NUOVA TESI SYSTEM SRL

OPERE IDRICHE SPA

PAC - PREFABBRICATI ACCIAIO CEMENTO SRL

PADANA PANNELLI SPA

PALLAORO LIVIO & C. SNC

PAMA PREFABBRICATI SPA

PANNELLI SPA

PAVER COSTRUZIONI SPA

PAVIBLOK SRL

PICCA PREFABBRICATI SPA

PINTO GEOM. CESIDIO & C. SAS

PIRCHER SPA

PIZZUTI PRECOMPRESSI SRL

PIZZUTI PREFABBRICATI SRL

PRE SYSTEM SPA

PRECOMPRESSI SRL

PRECOMPRESSI VALSUGANA SPA

PREFABBRICATI BERGAMASCHI SRL

PREFABBRICATI CAMUNA SRL

PREFABBRICATI CARTIGLIANO SPA

PREFABBRICATI CIVIDINI SPA

PREFABBRICATI LAPREDIL SRL

PREFABBRICATI LP SPA

PREFABBRICATI MOIOLI SPA

PREFABBRICATI MORRI SRL

PREFABBRICATI PARA SNC

CASTELNOVO SOTTO

CASTELMINIO DI RESANA

MASSA LOMBARDA

RUBBIANO DI FORNOVO - SOLIGNANO

CHIUSI SCALO

MONTICHIARI

OSIO SOTTO

ASTI

CASTELVERDE

CIVITELLA IN VAL DI CHIANA

BIBBIENA STAZIONE

CARVICO

PALAZZAGO

SANTA MARIA ANGELI - ASSISI

POGGIO RENATICO

TORGIANO

MEDOLE

CARDANO AL CAMPO

SOMAGLIA

PONTE BUGGIANESE

SAN DANIELE DEL FRIULI

LOVERO VALTELLINO

ERBUSCO

ZAMBANA

SANTA MARIA DI ZEVIO

SAN VITTORE DEL LAZIO

FONTANIVA

TARANTO

LONATO

CASALE SUL SILE

ROMA

FARA VICENTINO

ACQUANEGRA SUL CHIESE

TRENTO

REZZATO

VEROLANUOVA

PIACENZA

SPECCHIA

LATINA - BORGO S. MICHELE

CASTELLANA GROTTE

CITTIGLIO

CROTONE

CROTONE

SEDEGLIANO

PONTENURE

FONTANIVA

GRASSOBBIO

GRATACASOLO

TORRI DI QUARTESOLO

OSIO SOPRA

TOLENTINO

BORGO A MOZZANO

BAGNATICA

RIMINI

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Società Città Provincia

Associati

industrie manufatti cementizi - 4

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Page 104: Una prestazione ad opera d’arte. Anno IV – n. 4 - luglio ...€¦ · Proprio per le ragioni sopra esposte, si comprende, dunque, l’ampio con-senso interno riscosso dall’iniziativa

4 - industrie manufatti cementizi

Società Città Provincia

Associati

PREFABBRICATI PARMA SPA

PREFABBRICATI SGARIOTO SRL

PREFABBRICATI TONELLATO SAS

PREFABBRICATI ZANON SRL

PREFABBRICATI ZECCA SUD SPA

PREGECO PREFABBRICATI SPA

PRELCO ITALIA SRL

PRE-NOVA 76 DI ZANNIN FERRUCCIO E FIGLIE SRL

PREP SRL

PROGRESS SPA

R.C.L. SRL

R.P. ROBERTI & PAOLETTI SRL

RDB CENTRO SPA

RDB HEBEL SPA

RDB SPA

RECORD SPA

RIVEDIL SRL

RIVOLI SPA

ROSSI TRANQUILLO NORD DI MASCARO GEOM. T. & C. SAS

S & T VARESE SRL

S.F.R. DI FRANZONI & C. SNC

S.I.C.E.P. SPA

SIME SRL

S.I.P.A. SPA

S.I.P.C. SOLAI VARESE SRL

S.I.P.E. SPA

S.P. STRUTTURE PREFABBRICATE SRL

SAFAB SPA

SAN MICHELE SPA

SANTINELLO COSTRUZIONI SPA

SAR COSTRUZIONI PREFABBRICATE SRL

SEIEFFE PREFABBRICATI SPA

SELCE SPA

SENINI SPA

SERIO PREFABBRICATI SRL

SICAP SPA - DIVISIONE CEMENTISTI

SICEP SPA

SOCIETÀ ITALIANA LASTRE SPA

SOCIETÀ MERIDIONALE INERTI S.M.I. SRL

SOLAI VILLA SRL

SOM.MA. PREFABBRICATI SRL

SPAV PREFABBRICATI SPA

STAI PREFABBRICATI SRL

STERCHELE SPA

STYL-COMP SPA

SUPERSOLAIO SRL

TAV SOLAI DI IVANO BOSCAGLI & C.SNC

TCT SRL

TECNOCOMPONENTI SPA

TEGOLAIA SRL

TIDONA PREFABBRICATI SRL

TMC BERARDO SRL

TRAVERSUD SRL

TRAVI MILANO SRL

COLORNO

RAGUSA

MONTEBELLUNA

CITTADELLA

CASTELLALTO

VILLAFRANCA

MONTICHIARI

SEREN DEL GRAPPA

GUBBIO

BRESSANONE

GORLAGO

FANO

MONTECATINI TERME

PONTENURE

PONTENURE

GARLASCO

RIVAROLO CANAVESE

RIVOLI VERONESE

MANTOVA

INDUNO OLONA

REZZATO

VERONA

CASTELNOVO BARIANO

BENEVENTO

VIGNATE

VICENZA

COLOMBARO DI C.F.

ROMA

MANERBIO

CASELLE DI SELVAZZANO

CASTIGLIONE DELLE STIVIERE

BONEA

MONSELICE

NOVAGLI MONTICHIARI

ROMANO DI LOMBARDIA

FORLÌ

BELPASSO

VEROLANUOVA

VASTO

TURBIGO

SOMAGLIA

MARTIGNACCO

ACQUANEGRA SUL CHIESE

ISOLA VICENTINA

ZANICA

CARONNO PERTUSELLA

ASCIANO

BRINDISI

FIESSE

CASIER

RAGUSA

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industrie manufatti cementizi - 4

SocietàTRUZZI PREFABBRICATI SRL

UNIBLOC SRL

UNIPRE SRL

V.M.C. - VENETA MANUFATTI IN CEMENTO DI SILVANO,

PAOLO E SEVERINO MICHELETTO & C. SAS

VEGA PREFABBRICATI SRL

VELA PREFABBRICATI SRL

VIANINI INDUSTRIA SPA

VIBRAPAC SPA

VIBROCENTRO SRL

VIBROTEK SRL

ZANETTI SRL

ZECCA PREFABBRICATI SPA

POGGIO RUSCO

POGGIBONSI

SORDIO

CONTROGUERRA

CORTE FRANCA

ROMA

SOLARO

S. RUFINA DI CITTADUCALE

FAGGIANO

CAPRINO VERONESE

COSIO VALTELLINO

MN

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Città Provincia

Associati

RESANA TV

SocietàATECAP

BASF CC ITALIA SPA

CASAGRANDE SPA

CHRYSO ITALIA SPA

COLLE SPA

DLC SRL

EDILMAFER SRL

EDILMATIC SRL

EISEKO COMPUTERS SRL

GENERAL ADMIXTURES SPA

GL LOCATELLI SRL

HALFEN-DEHA SRL

HARPACEAS SRL

I.B.I. INDUSTRIE BLOCCHIERE ITALIANE SPA

ICT - INNOVATIVE CONCRETE TECHNOLOGIES SRL

IME SRL

KELLER FONDAZIONI SRL

LE OFFICINE RIUNITE - UDINE SPA

MAPEI SPA

MARCANTONINI SRL

OFF. MECC. MAFFIOLETTI DARIO SRL

OFFICINE MECCANICHE GALLETTI O.M.G. SRL

PEIKKO ITALIA SRL

PLASTYBETON SRL

RUREDIL SPA

S.F. SISTEMI FOGNARI SCARL

SIDERURGICA LATINA MARTIN - S.L.M. SPA

SIPE SRL

TECNOGRIP SRL

TESEO SRL

W.R. GRACE ITALIANA SPA

XELLA ITALIA SRL

ROMA

TREVISO

FONTANAFREDDA

LALLIO

LENTIAI

MILANO

MILANO

PEGOGNAGA

SAN MARTINO BUON ALBERGO

PONZANO VENETO

TURATE

URGNANO

MILANO

MILANO

PIACENZA

CAMPOGALLIANO

VERONA

BASALDELLA DI CAMPOFORMIDO

MILANO

PASSAGGIO DI BETTONA

BRUSAPORTO

PONTE VALLECEPPI

MILANO

MARENO DI PIAVE

SAN DONATO MILANESE

ROMA

CEPRANO

MONTICHIARI

SAN GILLIO

TREMESTIERI ETNEO

PASSIRANA DI RHO

GRASSOBBIO

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Città Provincia

Soci Aggregati

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Cover_4_2008_IMC.indd 2 22-09-2008 18:27:29

Page 108: Una prestazione ad opera d’arte. Anno IV – n. 4 - luglio ...€¦ · Proprio per le ragioni sopra esposte, si comprende, dunque, l’ampio con-senso interno riscosso dall’iniziativa

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ASSOBETON

STUDI E RICERCHEComportamento sismico delle connessioni delle strutture prefabbricate: analisi sperimentale dell'unione Solaio-Trave

TECNOLOGIAIl BIM e la multiutenza

INSERTISistemi per la realizzazione di pannelli a taglio termico prefabbricati in calcestruzzo

MERCATOIl mercato delle costruzioni in Europa: dinamiche e prospettive 2007 - 2010

4 2 0 0 8

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Organo Ufficiale di ASSOBETON

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