Istituto Comprensivo POLO 2 Gallipoli
( Revisione PTOF a.s 2017-2018)
VALUTAZIONE E MONITORAGGIO DELL’AZIONE EDUCATIVA
Premessa «La valutazione è espressione dell'autonomia professionale propria della funzione
docente, nella sua dimensione sia individuale che collegiale, nonché dell'autonomia
didattica delle istituzioni scolastiche. Ogni alunno ha diritto ad una valutazione
trasparente e tempestiva. […] La valutazione ha per oggetto il processo di
apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico complessivo degli alunni.
La valutazione concorre, con la sua finalità anche formativa e attraverso
l'individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai processi di
autovalutazione degli alunni medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al
successo formativo, anche in coerenza con l'obiettivo dell'apprendimento permanente
di cui alla «Strategia di Lisbona nel settore dell'istruzione e della formazione», adottata
dal Consiglio europeo con raccomandazione del 23 e 24 marzo 2000. Le verifiche
intermedie e le valutazioni periodiche e finali sul rendimento scolastico devono essere
coerenti con gli obiettivi di apprendimento previsti dal Piano dell'offerta formativa,
definito dalle istituzioni scolastiche ai sensi degli articoli 3 e 8 del D.P.R. n. 275/99. […]
Le istituzioni scolastiche assicurano alle famiglie un’informazione tempestiva circa il
processo di apprendimento e la valutazione degli alunni effettuata nei diversi momenti
del percorso scolastico, avvalendosi, nel rispetto delle vigenti disposizioni in materia di
riservatezza, anche degli strumenti offerti dalle moderne tecnologie. La valutazione nel
primo ciclo dell'istruzione è effettuata secondo quanto previsto dagli articoli 8 e 11 del
D. Lgs. n. 59/2004, e successive modificazioni, dagli articoli 2 e 3 della legge n.
169/2008, nonché dalle disposizioni del Regolamento (D.P.R. n. 122/2009) e tende a
ha per oggetto il processo formativo e i risultati di apprendimento delle alunne e degli
alunni, delle studentesse e degli studenti delle istituzioni scolastiche del sistema
nazionale di istruzione e formazione, ha finalita' formativa ed educativa e concorre al
miglioramento degli apprendimenti e al successo formativo degli stessi, documenta lo
sviluppo dell'identita' personale e promuove la autovalutazione di ciascuno in relazione
alle acquisizioni di conoscenze, abilita' e competenze (cfr. art1, comma1 DL 62/2017).
I minori con cittadinanza non italiana presenti sul territorio nazionale, in quanto
soggetti all'obbligo d'istruzione, sono valutati nelle forme e nei modi previsti per i
cittadini italiani.» (cfr. art. 1 del D.P.R. n. 122 cit.)
La valutazione è un processo sistematico e continuo che si fonda su criteri ed è
elaborata collegialmente. Misura le prestazioni dell’alunno, l’efficacia degli
insegnamenti e la qualità dell’Offerta Formativa, e fornisce le basi per un giudizio di
valore che consente di prendere migliori decisioni sul piano pedagogico (valutazione
diagnostica e valutazione formativa) e sul piano sociale (valutazione sommativa,
che è certificativo-comunicativa). Dalla normativa che regola l’autonomia scolastica
si evince che i livelli di valutazione sono tre:
a) Valutazione degli apprendimenti degli alunni [a livello sia di istituto che nazionale
ad opera di Enti delegati dal MIUR (INVALSI)]. Valutazione didattica tesa ad
apprezzare i processi e gli esiti dell’apprendimento.
b) Valutazione dei risultati conseguiti dalle istituzioni scolastiche (valutazione
interna di istituto mirata a rilevare le caratteristiche del servizio erogato). L’autoanalisi
di istituto, con funzione autoregolativa, quale strumento fondamentale per la
valutazione del servizio offerto dal singolo istituto.
c) Valutazione del raggiungimento degli obiettivi di apprendimento e degli
standard di qualità del servizio (valutazione di sistema orientata a cogliere
tendenze, rapporto costi/ benefici, risorse, risultati del sistema nella sua globalità). La
valutazione di sistema (valutazione esterna) riguarda tutti gli aspetti che possono
influire positivamente o negativamente sul raggiungimento delle finalità educative
(contesto socioculturale, situazione strutturale e organizzativa, gestione delle risorse
umane e finanziarie, ecc).
In relazione alla valutazione interna degli apprendimenti le istituzioni scolastiche sono
tenute ad individuare modalità e criteri di valutazione degli alunni secondo normativa
vigente.
Finalità della valutazione
La valutazione è un elemento pedagogico fondamentale delle programmazioni
didattiche, senza cui non si potrebbero seguire i progressi dell’alunno rispetto agli
obiettivi ed ai fini da raggiungere durante la sua permanenza a scuola. Tra questi vi
sono: l’acquisizione e la trasmissione dei contenuti disciplinari (il sapere), la capacità
di trasformare in azione i contenuti acquisiti (il saper fare) e la capacità di interagire e
di tradurre le conoscenze e le abilità in razionali comportamenti (saper essere). La
Scuola valuta anche le competenze cosiddette trasversali che attengono, oltre che agli
obiettivi cognitivi, anche agli obiettivi comportamentali riferiti cioè al comportamento
sociale, o area socio – affettiva e relazionale, e al comportamento di lavoro. La
valutazione è uno degli elementi fondamentali della programmazione didattico –
educativa e può essere definita come il confronto tra gli obiettivi prefissi (ciò che si
vuole ottenere dall’alunno) ed i risultati conseguiti (ciò che si è ottenuto dallo stesso
alunno).
Secondo quanto dettato dal DL 13 aprile 2017, n. 62 ed in riferimento a precedente
normativa il nostro Istituto fa riferimento ai seguenti criteri per la valutazione degli
apprendimenti e del comportamento.
CRITERI PER LA VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI
VOTO DESCRITTORI DEL LIVELLO DI APPRENDIMENTO
10
Conoscenze: possiede conoscenze ampie,
organiche, approfondite e supportate da interessi
e ricerche personali
Abilità: comunica e opera in modo brillante,
efficace e articolato in contesti nuovi e complessi
Competenze: padroneggia e rielabora in modo
critico e creativo le conoscenze acquisite
9
Conoscenze: possiede conoscenze complete,
approfondite e ben organizzate
Abilità: comunica e opera in modo efficace e
articolato
Competenze: esegue e rielabora compiti
complessi
8
Conoscenze: possiede conoscenze complete
Abilità: comunica in maniera chiara e appropriata
Competenze: applica le conoscenze acquisite
con ordine e precisione
7
Conoscenze: possiede conoscenze quasi
complete ma non sempre ordinate e precise
Abilità: comunica in modo generalmente corretto
Competenze: applica correttamente le
conoscenze acquisite in contesti noti
6
Conoscenze: possiede conoscenze accettabili e
limitate a contenuti essenziali
Abilità: comunica in modo semplice e non
sempre corretto
Competenze: applica le conoscenze
5
Conoscenze: possiede conoscenze parziali e
superficiali
Abilità: comunica in modo poco appropriato
Competenze: mostra difficoltà, anche se guidato,
nella applicazione di semplici regole e procedure
4
Conoscenze: possiede conoscenze frammentarie
e lacunose
Abilità: mostra difficoltà a cogliere concetti
elementari
Competenze: mostra difficoltà evidente
nell’applicazione delle più semplici regole e
procedure
≤3
Conoscenze: possiede scarsissime conoscenze
anche degli argomenti più elementari
Abilità: comunica in modo difficoltoso e confuso
Competenze: è incapace di applicare
CRITERI PER LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO
(Art 4, comma 5 DL 62/2017)
“La valutazione del comportamento dell'alunna e dell'alunno viene espressa collegialmente
dai docenti attraverso un giudizio sintetico riportato nel documento di valutazione,
secondo quanto specificato nel comma 3 dell'articolo 1. Per le alunne e gli alunni della
scuola secondaria di primo grado resta fermo quanto previsto dal decreto del Presidente
della Repubblica del 24 giugno 1998, n. 249.”
Descrittori
Giudizio sintetico
Collabor
azione
Agire in
modo
autonomo
e
responsab
ile
Partecip
azione
Imparar
e a
imparar
e
OTTIMO
L’alunno rispetta le regole, è collaborativo nei confronti dei compagni e dell’insegnante,
si pone come elemento trainante positivo all’interno della
classe e si è distinto in qualche episodio o comportamento
altamente esemplare.
Interviene
nelle
conversaz
ioni
apportand
o il
proprio
contributo
personale
. Ascolta
criticamen
te,
rispetta e
valorizza
le idee
altrui. Fa
Rispetta
sempre e
contribuisc
e a
costruire le
regole
scolastiche.
Presta
attenzion
e
costante,
partecipa
attivame
nte alle
attività
didattiche
.
Organizz
a il
proprio
apprendi
mento
utilizzan
do in
modo
proficuo
e
autonom
o varie
strategie
della
diversità
fisica e
culturale
una
risorsa.
DISTINTO
L’alunno rispetta le regole, è collaborativo nei
confronti
dei compagni e dell’insegnante e si pone come
elemento trainante positivo all’interno
della classe
Interviene
nelle
conversaz
ioni in
modo
appropriat
o.
Ascolta,
rispetta e
valorizza
le idee
altrui. Fa
della
diversità
fisica e
culturale
una
risorsa.
Rispetta in
maniera
consapevol
e le regole
scolastiche.
Si impegna
costanteme
nte.
Responsab
ilmente nel
lavoro.
Cura con
precisione
gli
strumenti di
studio e li
porta
regolarmen
te.
Presta
attenzion
e
costante,
partecipa
attivame
nte alle
attività
didattiche
.
Organizz
a
validame
nte il
proprio
apprendi
mento
utilizzan
do varie
strategie.
BUONO
L’alunno rispetta le regole, è collaborativo nei
confronti dei compagni e dell’insegnante
Interviene
spontane
amente
nelle
conversaz
ioni.
Rispetta il
proprio
turno di
parola.
Ascolta,
rispetta le
idee
altrui.
Rispetta
la
diversità
fisica e
culturale.
Conosce e
rispetta le
regole
scolastiche.
Si impegna
a scuola e
a casa.
Cura gli
strumenti di
studio.
Porta a
termine i
lavori
assegnati.
Presta
attenzion
e e
partecipa
alle
attività
didattiche
.
Organizz
a il
proprio
apprendi
mento in
modo
ordinato.
DISCRETO
L’alunno rispetta sostanzialmente le regole, pur
essendo moderatamente vivace
Interviene
nelle
conversaz
ioni in
maniera
pressoch
é
Conosce e
rispetta le
fondament
ali regole
scolastiche.
Si impegna
in maniera
Solitame
nte
presta
attenzion
e e
segue le
attività
Organizz
a il
proprio
apprendi
mento in
modo
pressoch
adeguata.
Generalm
ente
ascolta e
rispetta le
idee
altrui.
Rispetta
la
diversità
fisica e
culturale.
pressoché
costante.
Cura gli
strumenti di
studio e
quasi
sempre
porta a
termine i
compiti
assegnati.
didattiche
.
é
ordinato.
SUFFICIENTE
L’alunno rispetta le regole, ma solo se
continuamente
sollecitato, oppure non ha rispettato le regole in
episodi sporadici, mostrando poi la buona volontà di
riparare; o ancora l’alunno rispetta le regole del viver
e sociale, ma arriva spesso in ritardo/ fa molte
assenze/spesso va via in anticipo
Interviene
nelle
conversaz
ioni in
modo
talvolta
appropriat
o anche
se ha
bisogno di
sollecitazi
oni. Di
solito sa
rispettare
il proprio
turno di
parola.
Ascolta e
sa
rispettare
le idee
altrui.
Rispetta
di solito la
diversità
fisica e
culturale.
Conosc
e e
solitamente
rispetta le
fondament
ali regole
scolastiche
si impegna
in maniera
discontinua
. Cura di
solito gli
strumenti di
studio. Ha
riportato
note
disciplinari
e
sospension
i con o
senza
obbligo di
frequenza,
ma ha
mostrato di
migliorare il
suo
atteggiame
nto.
Presta
sufficient
e
attenzion
e e
generalm
ente
segue le
attività
didattiche
.
Organizz
a il
proprio
apprendi
mento in
maniera
approssi
mativa e
superfici
ale.
QUASI SUFFICIENTE
L’alunno non
sempre rispetta le regole di comportamento, pur
sollecitato e richiamato, si dimostra incline nel
mettere in pericolo se stesso, i compagni e il
Interviene
nelle
conversaz
ioni in
modo non
sempre
appropriat
o. Non
rispetta
Spesso
deve
essere
richiamato
al rispetto
delle
regole. Ha
un impegno
discontinuo
Presta
attenzion
e e
segue le
attività
didattiche
in modo
superficia
le anche
Organizz
a il
proprio
apprendi
mento
solo se
guidato.
personale scolastico, nel danneggiare le strutture.
Non sempre è rispettoso verso gli altri.
sempre il
turno di
parola.
Ascolta
ma non
sempre
rispetta le
idee
altrui.
Deve
essere
richiamat
o al
rispetto
della
diversità
fisica e
culturale.
a scuola e
a casa.
Non è
preciso
nella cura
degli
strumenti di
studio. Ha
riportato
più note
disciplinari
e
sospension
i con e
senza
obbligo di
frequenza.
se
sollecitat
o.
INSUFFICIENTE
L’alunno non rispetta le regole di
comportamento, pur
sollecitato e richiamato, si dimostra recidivo nel
mettere in pericolo se stesso, i compagni e il
personale scolastico, nel danneggiare le strutture o
nella mancanza di rispetto verso gli altri e trascina alt
ri verso il comportamento deviante
Interviene
nelle
conversaz
ioni in
modo
scompost
o senza
rispettare
il turno di
parola.
Non
ascolta e
non
rispetta le
idee
altrui. Ha
atteggiam
enti di
rifiuto
verso la
diversità
fisica e
culturale.
Non
rispetta le
regole
anche se
richiamato.
Non si
impegna né
a scuola né
a casa.
Non ha gli
strumenti di
studio. Non
porta a
termine i
lavori
assegnati.
Ha riportato
più note
disciplinari
e
sospension
i con e
senza
obbligo di
frequenza
per almeno
gg 15
complessiv
amente.
Non
presta
attenzion
e e non
segue le
attività
didattiche
.
Non
riesce ad
organizz
are il
proprio
apprendi
mento
neppure
se
guidato.
GRAVEMENTE INSUFFICIENTE
Risponde a tutti gli indicatori corrispondenti al
voto 4 con l’aggravante di reiterati atteggiamenti
negativi, ripetute note disciplinari e irrogazione
di due o più sospensioni di 15 giorni
MODALITÀ DI VERIFICA E VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI
a) La verifica degli apprendimenti
La verifica è una rilevazione il più possibile oggettiva e quantitativamente
misurabile.
La verifica didattica permetterà:
− il continuo adeguamento dei processi di insegnamento
– apprendimento alle richieste degli allievi, alle reali possibilità, alle loro diversità;
− la promozione di stili di apprendimento diversi;
−il potenziamento delle capacità sviluppando le diversità e riducendo la
dispersione;
− l’accertamento del pieno sviluppo dei poliedrici aspetti della personalità;
− la registrazione dei progressi nell’apprendimento e nel comportamento;
− la misurazione del grado di conoscenze, competenze e capacità raggiunte.
b) La tipologia degli strumenti di verifica
− Colloqui / interrogazioni, opportunamente integrati da osservazioni
sistematiche significative; − Questionari; − Prove scritte soggettive (prove
descrittive); − Prove scritte oggettive o strutturate, (test di profitto); − Prove
scritte semistrutturate; − Esercitazioni operative ,grafiche o di altro tipo.
Una prova di verifica deve essere:
⇒ precisa, cioè costruita con l’intento di accertare il raggiungimento di obiettivi
ben definiti;
⇒ valida, cioè costruita in modo da osservare le abilità da accertare;
⇒ attendibile, cioè riproducibile
c) Quando si verifica
La verifica si articola in tre momenti
• iniziale o diagnostico (rilevazione della situazione di partenza);
• continuo o formativo (verifiche disciplinari in itinere per l’accertamento delle
conoscenze ed abilità raggiunte dall’allievo al termine di ciascuna Unità
Didattica;
• finale o sommativo o conclusivo (compito unitario in situazione per
l’accertamento delle competenze acquisite al termine di ciascuna U.A.; alla fine
di ogni quadrimestre).
Le famiglie verranno informate quadrimestralmente (Febbraio, Giugno) dei livelli di
apprendimento e di maturazione raggiunto dal bambino/ragazzo, durante i colloqui
individuali e le riunioni di classe.
d) Chi valuta
Si realizza un’interpretazione collegiale dei risultati in un’ottica diacronica, integrata
(relativa a tutti gli aspetti della personalità), contestuale:
− Valutazione delle verifiche formative effettuate dai docenti di sezione, di classe;
−Valutazione delle verifiche sommative effettuate dai docenti di classe, di
interclasse/sezione.
Parallelamente alla sua valutazione, il Docente deve formare gli alunni
all’autovalutazione ponendosi accanto ad essi nel modo più costruttivo per
stimolarne l’impegno, facendo individuare loro le cause degli insuccessi e prendere
iniziative coerenti e non di comodo. L’allievo acquisisce consapevolezza di quelli
che sono i suoi processi cognitivi di autoregolazione e di autogestione
nell’apprendimento e nello studio (metacognizione).
Secondo la tassonomia delle categorie formali dell’apprendimento intellettuale, si
valutano:
Livello 1 - Conoscenza
Livello 2 - Comprensione
Livello 3 - Applicazione
Livello 4 - Analisi
Livello 5 - Sintesi
I suddetti parametri sono verificabili mediante l’utilizzo di prove oggettive e
misurabili secondo valori matematici.
PROVE PARALLELE
Il nostro Istituto, effettua delle prove oggettive di valutazione da somministrare agli
alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di 1° grado, per classi
parallele adottando criteri che si ispirano alle prove somministrate dall’INVALSI.
Esse sono costruite usando un linguaggio comprensibile a tutti gli allievi di qualsiasi
livello di conoscenza, secondo tecniche che privilegino uno o due obiettivi al
massimo e secondo schemi di somministrazione conosciuti agli alunni. Le
competenze da sottoporre a valutazione sono competenze trasversali e/o
competenze disciplinari.
VALUTAZIONE ALUNNI CON DISABILITÀ
La valutazione degli alunni con disabilità certificata dalla Legge 104/92, è riferita al
comportamento e alle attività svolte sulla base del Piano Educativo Individualizzato
(PEI) e del Piano di Studio Personalizzato (PSP), espressa con voto in decimi con
l'integrazione possibile di giudizi sintetici o analitici.
È importante che già dal primo anno il PEI, e conseguentemente il Piano di Studio
Personalizzato, siano predisposti in maniera adeguata al fine del conseguimento
del diploma conclusivo.
Nel caso in cui l'alunno con disabilità non raggiunga gli obiettivi previsti dal PEI e
dal relativo PSP, per il conseguimento del diploma, l'equipe pedagogica, in accordo
con la famiglia e i servizi, può proporre il rilascio, a conclusione degli esami, di
un Attestato di credito formativo con la descrizione delle competenze
acquisite, valido per iscriversi all'ordine di scuola successivo ma non di conseguire
il diploma di scuola secondaria o una qualifica professionale.
Per gli alunni con disabilità che non conseguono la licenza, ma il solo attestato di
credito formativo, deve essere utilizzata l'indicazione "Esito positivo".
Per gli alunni con disabilità con Piano Educativo Individualizzato (PEI) che hanno
sostenuto prove differenziate, non deve esservi menzione di tali prove nei tabelloni
affissi all'albo della scuola e nel diploma di licenza è riportato il voto finale in
decimi senza descrivere le modalità di svolgimento e di differenziazione delle
prove.
Gli alunni con disabilità che compiono i 18 anni prima dell'inizio dell'anno scolastico
(con diploma o attestato) che vogliono iscriversi al primo anno della scuola
secondaria di secondo grado, lo possono fare solo nei corsi per gli adulti, godendo
di tutti i diritti previsti per gli alunni con disabilità frequentanti le scuole del mattino
(Ordinanza Ministeriale del 29 luglio 1997 n. 455).
Il Decreto Legislativo 13 aprile 2017 n. 62 sulle norme in materia di valutazione e
certificazione delle competenze nel primo ciclo, in vigore dal 1 settembre 2017,
presenta alcune novità.
L'articolo 5 del Decreto conferma la frequenza di almeno tre quarti del monte ore
annuale personalizzato, ai fini della validità dell'anno scolastico, per la valutazione
finale degli alunni. Rientrano nel monte ore personalizzato di ciascun alunno tutte
le attività oggetto di valutazione periodica e finale da parte del consiglio di classe.
Con delibera del collegio dei docenti possono esserci motivate deroghe al suddetto
limite per i casi eccezionali, congruamente documentati, purché la frequenza
effettuata fornisca al consiglio di classe sufficienti elementi per procedere alla
valutazione. Per gli alunni con disabilità con Piano Educativo Individualizzato (PEI)
in cui è prevista una riduzione di orario, la frequenza deve essere calcolata in base
all'orario previsto.
L'ammissione alla classe successiva o all'esame conclusivo avviene per delibera
del consiglio di classe e nel caso non vi siano sufficienze in alcune discipline la
scuola deve attivare specifiche strategie per il miglioramento dei livelli di
apprendimento. Per gli alunni con disabilità si fa riferimento al Piano Educativo
Individualizzatoanche con prove differenziate agli esami che hanno valore
equivalente ai fini del superamento dell'esame stesso e del conseguimento del
diploma. Le prove differenziate devono essere idonee a valutare il progresso
dell'alunno in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali e
sono sostenute anche con l'uso di attrezzature tecniche e sussidi didattici, nonché
di ogni altra forma di ausilio tecnico necessario.
Agli alunni con disabilità che non si presentano agli esami viene rilasciato
comunque l'attestato dei crediti formativi che è titolo idoneo per l'iscrizione alla
scuola secondaria di secondo grado o ai percorsi di istruzione e formazione
professionale, al solo fine di conseguire altro attestato.
Il Decreto conferma le prove INVALSI nella terza classe per accertare a livello
nazionale i livelli di apprendimento in italiano, matematica e inglese, da effettuarsi
entro il mese di aprile e quindi cessano di costituire la quarta prova nazionale
dell'esame, ma la partecipazione ad esse diviene un requisito di ammissione agli
esami anche per gli alunni con disabilità con adeguate misure compensative o
dispensative oppure con specifici adattamenti o l'esonero da tali prove.
VALUTAZIONE ALUNNI DSA
Per gli alunni e le alunne DSA sono ribadite le norme già note della l. n° 170/2010 e
delle norme applicative (D.M. n° 5669 del 12 luglio 2011).
Si precisa che gli alunni e le alunne hanno diritto a tempi più lunghi, a misure
dispensative e strumenti compensativi ed all’uso di strumenti tecnologici "solo" se
utilizzati durante l’anno o se ritenuti necessari per lo svolgimento delle verifiche
(comma 11).
Se un'alunno con DSA viene dispensato dalla prova scritta delle lingue
straniere deve compensare tale prova con una prova orale sostitutiva (comma 12).
Un alunno con certificazione di DSA di particolare gravità "su richiesta della
famiglia e conseguente approvazione del consiglio di classe, è esonerato
dall'insegnamento delle lingue straniere e segue un percorso didattico
personalizzato". Successivamente però si prosegue dicendo che l'alunno con DSA
esonerato dalle lingue straniere "in sede d'esame di Stato sostiene prove
differenziate, coerenti con il percorso svolto, con valore equivalente ai fini del
superamento dell'esame e del conseguimento del diploma".
[Riferimenti normativi DA e DSA
Decreto Legislativo 13 aprile 2017 n. 66 (Norme per la promozione dell'inclusione
scolastica degli studenti con disabilità, a norma dell'articolo 1, commi 180 e 181, lettera c),
della legge 13 luglio 2015, n. 107);
Decreto Legislativo 13 aprile 2017 n. 62 (Norme in materia di valutazione e certificazione
delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato, a norma dell'articolo 1, commi 180 e
181, lettera i), della legge 13 luglio 2015, n. 107);
Legge 13 luglio 2015 n. 107 (Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e
delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti).]
VALUTAZIONE ALUNNI ulteriori BES
Per quanto riguarda la valutazione degli alunni con ulteriori bisogni educativi
speciali, individuati dai consigli di classe d’intesa con la famiglia.permangano le
norme sulla possibile applicazione di strumenti compensativi, già riconosciuta
dalla precedente normativa.
VALUTAZIONE RELIGIONE CATTOLICA
I docenti incaricati dell’insegnamento della religione cattolica fanno parte della
componente docente negli organi scolastici con gli stessi diritti e doveri degli altri
docenti, ma partecipano alle valutazioni periodiche e finali solo per gli alunni che si
sono avvalsi dell’insegnamento della religione cattolica.
La valutazione è, in ogni modo, espressa senza attribuzione di voto numerico.
(Riferimenti normativi: Decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, articolo 309;Decreto del
Presidente della Repubblica 22 giugno 2009 n. 122, art. 2, comma 4)
VALUTAZIONE DELLO STRUMENTO MUSICALE
Nella scuola secondaria di primo grado la valutazione con voto numerico espresso
in decimi riguarda anche l'insegnamento dello strumento musicale nei corsi
”ricondotti ad ordinamento” (cfr. articolo 11, comma 9, della legge 3 marzo 1999, n.
124).
(Riferimento normativo: Decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009 n. 122,
art. 2, comma 3)
CRITERI GENERALI AMMISSIONE CLASSE SUCCESSIVA ED ESAMI DI
STATO CONCLUSIVI DEL PRIMO CICLO
Per quanto riguarda l’ammissione alla classe successiva e l’ammissione agli esami
di stato, viste le disposizioni vigenti facenti capo al DPR 22 giugno 2009, n. 122 e
al DL 13 aprile 2017, n. 62 il nostro Istituto stabilisce quanto segue:
-Ammissione alla classe successiva scuola primaria
Le alunne e gli alunni della scuola primaria sono ammessi alla classe successiva e
alla prima classe di scuola secondaria di primo grado anche in presenza di livelli di
apprendimento parzialmente raggiunti o in via di prima acquisizione, tenendo
anche conto del giudizio nel comportamento
-Ammissione alla classe successiva scuola secondaria
Validità della frequenza (3/4 del monte ore annuale fatta eccezione per i casi in deroga) Voto non inferiore a 6/10 in ogni disciplina (Nei casi in cui nelle discipline permangano delle lacune, la valutazione sarà accompagnata da una nota informativa ai genitori, redatta dal Consiglio di Classe).
-Ammissione esame conclusivo I ciclo di istruzione
- Validità frequenza (3/4 del monte ore annuale fatta eccezione per i casi in deroga)
- Voto non inferiore a 6 in ogni disciplina e partecipazione alle prove INVALSI
- Giudizio positivo nel comportamento
-Non ammissione alla classe successiva deliberata a maggioranza dal C. d C.
I docenti della classe in sede di scrutinio, con decisione assunta all'unanimita',
possono non ammettere l'alunna o l'alunno alla classe successiva solo in casi
eccezionali e comprovati da specifica motivazione
ESAME DI STATO SCUOLA SECONDARIA 1° GRADO
Gli esami di Stato conclusivi del primo ciclo di istruzione sono disciplinati per l’a.s.
2016/17 dalla circolare n. 48/2012, che raccoglie in un solo documento tutte le
istruzioni (C. M. n. 49/2010 e C. M. n. 46/2011, richiamate dalla nota n. 6920 del 20
ottobre 2011) relative al Regolamento sulla valutazione (DPR n. 122/09).
ITALIANO
Tutti i candidati sono chiamati a svolgere la prova secondo i seguenti criteri:
la prova dura 4 ore
il candidato è chiamato a scegliere tra tre tracce proposte
è consentito l’uso di dizionario di lingua italiana
“Le tracce per la prova scritta, in numero di tre, fra le quali il candidato opererà la
scelta, debbono essere formulate in modo da rispondere quanto più è possibile agli
interessi degli alunni, tenendo conto delle seguenti indicazioni di massima:
- o esposizione in cui l'alunno possa esprimere esperienze reali o costruzioni di
fantasia (sotto forma di cronaca o diario o lettera o racconto ecc.)
- o trattazione di un argomento di interesse culturale o sociale che consenta
l'esposizione di riflessioni personali
- o relazione su un argomento di studio, attinente a qualsiasi disciplina.
La prova scritta dovrà accertare la coerenza e la organicità del pensiero, la capacità
di espressione personale e il corretto ed appropriato uso della lingua”
In sede di preparazione della prova saranno tenute presenti le seguenti variabili:
capacità acquisite dagli alunni
obiettivi da verificare
articolazione della traccia (tale da permettere di esprimere livelli di capacità
diversi)
Le prove saranno valutate sulla base dei seguenti indicatori
-correttezza ortografica e sintattica
-padronanza lessicale
-capacità di rielaborazione personale
-pertinenza alla traccia
-rispetto della forma testuale
-organicità di pensiero.
MATEMATICA
…. completare
-comprensione del test
-completezza dello svolgimento
-possesso delle differenti modalità espressive (utilizzo di termini e simboli specifici
-realizzazioni grafiche
-diagrammi e disegni di figure geometriche
-strategie messe in atto per la realizzazione di problemi
-consapevolezza nell’uso di strumenti di calcolo
-chiarezza espositiva, riferita all’ordine e all’equilibrio tra le diverse parti
dell’elaborato.
LINGUA INGLESE E FRANCESE
…completare
-conoscenze delle strutture ortografiche
-comprensione del testo
-capacità di produrre e di rielaborare
-pertinenza del contenuto con la traccia.
COLLOQUIO D’ESAME
II colloquio, in accordo con quanto previsto dal dettato normativo, offrirà all'alunno la
possibilità di dare prova della propria capacità di rielaborazione e di organizzazione
delle conoscenze acquisite. Parafrasando il testo ministeriale, il colloquio:
non è un repertorio di domande e risposte su ciascuna disciplina, prive del
necessario ed organico collegamento;
non è un inconsistente esercizio verboso da cui esulino i dovuti contenuti culturali;
non è una somma di colloqui distinti; o non consente artificiose connessioni nella
trattazione dei vari argomenti;
non è una serie di accertamenti di carattere esclusivamente teorico.
Il colloquio, pertanto, non consisterà nell'accertamento di elementi settoriali delle
conoscenze né nella verifica del grado di preparazione specifica delle singole
discipline (accertamenti che il C.d.C ha svolto periodicamente nel corso dell'anno e
infine ha verificato in sede di valutazione nello scrutinio di ammissione). Il colloquio
tenderà a verificare come l'alunno usa gli strumenti del conoscere, dell'esprimersi e
dell'operare, con quale competenza e padronanza è in grado di impiegarli. In altri
termini, l'alunno dovrà dar prova di servirsi delle conoscenze acquisite per
dimostrare il livello del suo sviluppo formativo, il livello di capacità raggiunto, il
possesso delle abilità maturate.
Vanno inserite le griglie con descrittori per tutte le discipline e per il colloquio
I modelli di giudizio di ammissione e globale finale
- Non ammissione Esame di Stato
Voto inferiore a 6/10, risultante dalla media tra il voto di ammissione, la media dei
voti delle prove scritte e del colloquio
Certificazione delle competenze
IN SINTESI:
VALUTAZIONE
primaria secondaria
Primo quadrimestre Voto in decimi + giudizio Voto in decimi
Secondo
quadrimestre
Voto in decimi + giudizio
- non ammissione alla classe successiva
deliberata all'unanimità
Voto in decimi + nota informativa
del C.dC.
(se necessaria)
Ammissione esami
- almeno 6 in tutte le discipline - non ammissione deliberata a
maggioranza - Voto di ammissione
Comportamento Giudizio Giudizio
CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
La maturazione delle competenze è la finalità essenziale di tutto il curricolo.
Agli alunni e alle alunne verrà rilasciata sia al termine della scuola primaria che
della secondaria di primo grado la certificazione delle competenze diventate
obiettivi imprescindibili nel sistema scolastico con Le Indicazioni nazionali per il
curricolo della scuola per l’infanzia e del primo ciclo di istruzione (4 settembre
2012), le cui caratteristiche sono state definite con la Circolare Ministeriale n. 3 del
13 febbraio 2015, in particolare con le Linee guida che l’accompagnano.
Le competenze da certificare sono quelle contenute nel Profilo dello studente.
Le competenze devono essere promosse, rilevate e valutate in base ai
traguardi di sviluppo disciplinari e trasversali riportati nelle Indicazioni
Le competenze sono un costrutto complesso: di conoscenze, abilità,
atteggiamenti, emozioni, potenzialità e attitudini personali.
Le competenze devono essere oggetto di osservazione, documentazione e
valutazione adeguadamente strutturata.