Post on 24-Feb-2019
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Foglio di
H a l'alito pesante , molte tossine nel corpo , la temperatura è
molto alta e sembra non ci sia modo di abbassarla . Se si trattasse di un paziente normale i medici direbbero che è un malato ter-minale e che non avendo cure dovreb-bero aspettare solo la morte! Ma qui non stiamo parlando di un es-sere umano , ma semplicemente della
nostra casa: LA TER-RA . La situazione appena descritta illustra mol-to bene ciò che sta accadendo . L'inquinamento at-mosferico , l'avvele-
namento delle acque , i rifiuti tossici ed il riscaldamento globale sono alcuni dei disturbi che ha. La sua condizione è molto grave e gli esperti non sanno cosa fare e per tutto questo dovremmo essere molto preoc-cupati . Quindi ... possiamo fare qual-
cosa per salvare questo "paziente " co-sì importante per tutti noi ? Oppure è una battaglia persa ? No! Maria Giulia Giacopello Asia Juani
Sta molto male
Foglio di informazione verde della SS1°GRADO Donatello
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Pillole di saggezza
O ggi nel mondo abbiamo un grave problema da affrontare: il surriscaldamento globale. Tale parola indica il processo di aumento
della temperatura media nell’atmosfera del pianeta terra, dovuto a fattori naturali e agli interventi dell’ uomo, che provocano l’aumento dei gas serra nell’ aria . L’uomo ha contribuito in modo tangibile ai sen-sibili cambiamenti con il fenomeno della deforesta-zione, con la conseguente eccessiva cementificazio-
ne, ma anche producen-do montagne di “rifiuti”, che non vengono smalti-ti saggiamente, provo-cando danni su danni. Il termine surriscalda-mento globale è chiama-
to con diversi nomi come global warming, riscalda-mento climatico o riscaldamento globale. Gli scien-ziati si dividono in due gruppi: quelli che riconoscono l’esistenza del surriscaldamento globale e altri che invece lo negano. I negazionisti dichiarano che non è possibile stabilire una relazione lineare tra l’aumen-to di anidrite carbonica e il riscaldamento globale, ovvero che non si può provare che nell’ atmosfera c’è più anidrite carbonica. A mio parere non si può negare la stretta relazione dei cambiamenti climatici con l’eccessivo riscaldamento globale, dovuto ad un eccessivo uso di idrocarburi per uso industriale ma anche a livello familiare. Come si potrebbe risolvere questo fenomeno? Pensando seriamente a una politica ambientalista, liberandoci dalla dipendenza dagli idrocarburi, ma-gari utilizzando macchine che non vadano solo a ga-solio, ma a vapore acqueo, elettriche o a idrogeno, abbassandone i prezzi per favorirne la diffusione sul territorio. Per questo bisogna investire nella ricerca e attuare il prima possibile il passaggio alle fonti energetiche non inquinanti, vincendo la resistenza di quei paesi e di quelle persone che si arricchiscono con il petrolio e i suoi derivati. Inoltre si potrebbe cercare un altro sistema per smaltire i rifiuti senza inquinare; non riesco ha capire il perché certi paesi si arricchiscono con lo stoccaggio e il riciclo dei rifiu-ti e noi invece non riusciamo a far partire impianti che potrebbero trasformare ciò che noi buttiamo in gas o fertilizzanti. Non mi pare proprio logico mette-re l’immondizia sui treni per portarla in Germania per smaltirla, quello più assurdo che non siamo neanche in grado di operare un sistema di raccolta differenziata efficiente. Ad esempio perché non mettere anche da noi delle macchine in cui inserire le bottiglie di plastica utilizzate, ricevendo in cambio dei buoni da spendere al supermercato? Certo così
le persone sarebbero molto più disposte al riciclo, che non con l’attuale politica. Riusciremo mai ad risolvere questo fenomeno? Per ora possiamo solo affidarci al nostro buon senso e agli uomini che dovrebbero governare il nostro pae-se e sperare che facciano le scelte giuste. Io nel mio piccolo non mi stancherò di gridare: “Diamoci da fa-re, salviamo il nostro pianeta e il futuro delle nuove generazioni, SOS ambiente!!!” Giulia Vernucci
Ma che caldo!
M a che caldo! Ma che caldo! … Oggi non sembra un giorno di febbraio ma sem-
bra un giorno di prima-vera. Questo è stato un in-verno molto caldo, in montagna non ha nevi-cato molto e sulle piste di sciistiche hanno spa-rato la neve artificiale. A noi questa tempera-tura fa piacere ma non è normale e le nostre coltivazioni ne stanno risentendo. Infatti molti alberi da frutto sono già in fiore e le stagioni sembrano tutte uguali. Questo problema sta avvenendo perché c’è molto inquinamento e il buco dell’ ozono si sta allargando ancora di più. In molte città hanno bloccato la circolazione delle automobili e han-no richiesto di abbassare la temperatura dei ri-scaldamenti nelle abitazioni per diminuire l’in-quinamento. Nei paesi polari, i ghiacciai si stan-no sciogliendo provocando l’innalzamento delle acque, in altri paesi invece stanno avvenendo alluvioni e inondazioni. L’uomo deve aiutare il pianeta ad essere di nuo-vo pulito, ma sembra che non tutti siano co-scienti del problema che stiamo affrontando. Spero che la situazione migliori ed io come bambino cerco in tutti i modi di non inquinare l’ambiente intorno a me. Valerio Castrechini
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LA SICCITA’
T ra tutti i cambiamenti climatici che esisto-
no quello che mi ha colpito di più è la sic-
cità, perché può causare conseguenze ambien-
tali, economiche e sociali gravi.
Per siccità s’intende la prolungata mancanza
d’acqua, in genere per insufficienti precipita-
zioni atmosferiche. Dal punto di vista umano,
la siccità non è semplicemente un fenomeno
fisico, ma piuttosto un evento che crea squili-
brio tra la naturale di-
sponibilità d’acqua ed il
consumo che ne fa l’uo-
mo, essa può causare
gravi danni sia all’ecosi-
stema sia alle attività
agricole delle zone interessate. Un periodo di
siccità può durare anche diversi anni, benché
anche un breve ma intenso episodio possa esse-
re altrettanto devastante. In molte regioni del
pianeta, la siccità è un evento periodico. Que-
sto fenomeno ha diverse sfaccettature e conno-
tazioni, infatti si può dividere in siccità meteo-
rologica, che indica un periodo in cui le piogge
rilasciano al suolo un quantitativo d’acqua infe-
riore alla media. In siccità agricola, invece, che
si determina quando l’umidità necessaria alle
coltivazioni è inferiore a quella richiesta per un
tipo di raccolto. Quella detta idrologica, che si
determina quando le riserve d’acqua in una re-
gione si trovano al di sotto della media. La cau-
sa della siccità dipende da un periodo di alta
pressione e dai i venti che portano masse d’aria
secca. Il riscaldamento globale potrebbe avere
un impatto dannoso sull’agricoltura, e anche la
deforestazione. I periodi caratterizzati dalla
mancanza di acqua possono causare molti dan-
ni, come la morte del bestiame, incendi, ridu-
zione e disidratazione dei campi coltivati, de-
sertificazione, emigrazione di massa. Tali con-
seguenze dipendono dalle condizioni socio-
politiche della regione in cui si manifesta. Inol-
tre la siccità è una delle cause più comuni della
scarsità di cibo nel mondo, soprattutto in Afri-
ca, fenomeni ricorrenti di questo tipo hanno
spesso vanificato il raccolto e provocato gravi
perdite umane e di bestiame, aggravando situa-
zioni già avverse. La carenza idrica inoltre è
una delle principali cause naturali dei processi
di degrado del sottosuolo e della desertifica-
zione.
Ci sono delle strategie da usare contro la sicci-
tà: la desalinizzazione dell’acqua marina per
usi agricoli o domestici; un attento piano di ro-
tazione delle colture, favorendo la coltivazioni
di piante resistenti alla siccità; raccolta dell’ac-
qua piovana; costruzione di acquedotti per por-
tare acqua nelle zone più soggette a periodi di
siccità.
Lorenzo Spasaro
PROFUGHI CLIMATICI
I l riscaldamento globale, sviluppato-si nel XX secolo, è il cambiamento del clima. Possiamo dire che tale
fenomeno è un’alterazione della tempera-tura ambientale in parte naturale ed in parte antropico. Esso infatti è dovuto al-le attività dell’ uomo, come le industrie, l’uso dei combustibili per il riscaldamen-to, l’utilizzo dei mezzi di trasporto (navi, auto ecc…), il disboscamento, le centrali nucleari ecc…tutto ciò è causa di un grande problema: l’inquinamento. L’ inquinamento può provocare patologie, disagi e danni permanenti alla salute dell’ uomo come ad esempio allergie e malattie più o meno gravi. Una conseguenza altrettanto importante è la migrazione climatica cioè persone che vanno alla ricerca di luoghi che offro-no migliori condizioni di vita. Dal punto di vista climatico queste persone vengono comunamente chiamate “profughi clima-tici”. Secondo lo scienziato Mayer entro il 2050 raggiungeremo i 200/250 milioni di immigrati. Inoltre, in base al program-ma delle Nazioni Unite sull’Ambiente, nel 2060 in Africa ci saranno più di 50 milioni di profughi climatici. Una soluzione è quella di ricominciare ad amare e rispettare il nostro ambiente an-che con le piccole azioni. Giorgia Garozzo,
Marta Panunzi,
Aurora Zin
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Inverno o estate?
C osa ci preserverà il futuro? Le tempera-ture raggiungeranno livelli critici? Di-pende solo da noi...
Già da tempo si parla del fenomeno del riscalda-mento globale, ossia l' innalzamento delle tem-perature sulla superficie terrestre dovuto all'im-missione di gas-serra nell'atmosfera. È un pro-blema molto recente e di cui tutti siamo consa-pevoli. La colpa di ciò che sta accadendo è dell'uomo, che favorisce la deforestazione (fonte di ulteriori problemi come il dissesto idrogeolo-gico) e l'utilizzo di combustibili fossili, l'alleva-
mento e l' agri-coltura intensi-vi per motivi molto spesso politici ed eco-nomici. Infatti sappiamo che i livelli di CO2 sono in costan-
te aumento dal periodo della Rivoluzione Indu-striale (1750 circa-1970) quando si è comincia-to a rilasciare nell' atmosfera una quantità maggiore di CO2 e anidride carbonica, dato lo sviluppo nei metodi dell'industria mondiale. Per contrastare questo fenomeno nel 1997 le Nazioni Unite, circa 160 nazioni, hanno concor-dato il protocollo di Kyoto per diminuire le emis-sioni di gas serra ed incrementare l'utilizzo di energie rinnovabili e di metodi ecologici. Noi cit-tadini dovremmo inoltre imparare ad agire in modo consapevole nel nostro piccolo, evitando gli sprechi, usando prodotti che non danneggino l'ambiente, cercando di non far frequente uso, quando possibile, di macchine ma spostandoci con mezzi pubblici o a piedi in modo salutare, scegliendo forme di energia pulita con mezzi co-stosi in un primo momento, convenienti per il futuro, come ad esempio i pannelli solari e foto-voltaici oppure utilizzando le mini-pale eoliche. Insomma, essendo un problema di importanza mondiale, essendo abitanti della Terra ci do-vremmo sentire in dovere di agire sul riscalda-mento globale, che, seppur incontrastabile, si può rallentare; molti governi stanno già adot-tando misure che rispettino l'ambiente e gli scienziati stanno studiando modi per ottenere nuove forme di energia e nuove fonti rinnovabili (energia mareomotrice, delle biomasse, solare etc.) Letizia Fabrizi
Altolà! Al giorno d’oggi è molto conosciuto il problema dell’innalzamento del livello dei mari e dello scioglimento dei ghiacciai. L’ estensione dei ghiacciai è diminuita di
molto negli ultimi anni. Non è vero che non possiamo fare niente, con un po’ di idee forse questi problemi si possono ridurre.
Ad esempio si possono creare dei condi-zionatori, abbastanza grandi, sotto il mare con dei tubi che sprigionano aria fredda. Questi condizionatori potrebbero funzio-nare grazie all’energia prodotta dall’ac-qua.. Oppure si potrebbero costruire delle serre in alcuni punti più a rischio del ghiacciaio, le pareti di queste serre spri-gionano ghiaccio come nel freezer. Invece di serre le potrebbero chiamare case- ghiacciai. Una delle cause del surriscalda-mento globale è l’inquinamento prodotto dalle grandi industrie e dal traffico di macchine delle nostre città. Anche di fronte all’inquinamento ci vogliono delle idee creative per eliminarlo. Ad esempio si possono creare delle macchine che aspi-rano tutto lo smog e sprigionano aria puli-ta. Oppure costruire delle fabbriche che usano l’energia del vento o dell’acqua per metterle in funzione così non si sprigiona-no gas inquinanti. Per ogni palazzo co-struito bisognerebbe piantare almeno tre alberi così c’è aria pulita da respirare. Oc-corre trasformare l’aria della città come quella delle campagne. Oggi molti bambi-ni e anziani si ammalano ai polmoni per colpa del troppo smog. L’ inverno dobbia-mo cercare di diminuire anche l’uso dei riscaldamenti domestici quando non ser-vono, ad esempio la notte. Forse con delle idee e con tanta buona volontà dei cittadi-ni certi problemi potrebbero diminuire.
Sofia Biscotti
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UN NEMICO INVISIBILE
C iao cos’hai intenzione di fare oggi? Non guardarti intorno, mi riferisco a te che stai
leggendo questo articolo, cos’hai intenzione di fare oggi? Stai uscendo? Tranquillo ti ruberò solo qualche minuto, ho voglia di parlarti. Ti
chiedi sicuramente il criterio con cui ti ho scelto; in realtà nes-suno in particolare, anzi si può dire che sei stato tu a scegliere me: un semplice arti-colo scritto senza uno scopo preciso. Siediti comodo ed ascoltami.
Voglio parlarti di un nemico. Un mio nemico, un tuo nemico, un nostro nemico: il suo nome è ormai dato per scontato; tutti parlano di lui, le riviste, i giornali, i notiziari, anche se ultima-mente sta cadendo in secondo piano. di cosa sto parlando? Del surriscaldamento globale. Sembra un problema complicato da risolvere, ma in realtà le persone non sanno il potere che hanno. Insieme possiamo combatterlo. Non guardarmi perplesso, non sto dicendo scioc-chezze. Però approfondiamo l’argomento: cos’è il surriscaldamento globale? quali conse-guenze comporta e soprattutto come possiamo fermarlo. Iniziamo con calma. Il surriscaldamento globale è un eccessivo au-mento della temperatura della superficie del pianeta e degli oceani; perché è pericoloso? Il motivo è perché va ad alterare alcuni parame-tri che sono indispensabili per rendere vivibile questo pianeta. Già adesso stiamo vivendo le conseguenze di questo fenomeno, ti elenco al-cuni esempi: lo scioglimento dei ghiacci e l’au-mento di zone colpite dalla siccità. Ed è solo l’inizio perché alcuni scienziati so-stengono che se questo problema persiste, la situazione peggiorerà: il livello degli oceani po-trebbe salire più di sei metri con la perdita di una parte del ghiaccio della Groenlandia e dell'Antartide, la calotta polare potrebbe scio-gliersi entro l’estate del 2050 ed alcune specie animali potrebbero rischiare di estinguersi. Chi è la causa? Molti sostengono che il surriscalda-mento globale è dovuto anche a cause naturali,
ma io mi soffermerò su cosa fa l’uomo per peg-giorare la situazione. Basta pensare alla quanti-tà di carboni fossili che usiamo per produrre energia, ad esempio il petrolio, causa di spargi-menti di sangue in varie parti del mondo. Uno dei tanti problemi dei carboni fossili è che essi sono destinati a finire e che gli scarti della loro lavorazione sono molto inquinanti. Purtroppo non sto inventando nulla. Però siamo positivi, come tutte le cose è un problema che possia-mo risolvere tutti insieme, come una squadra. Non guardarmi con questa faccia, non ti sto chiedendo la luna; devi solo limitare il consu-mo esagerato di benzina o elettricità. L’am-biente e il tuo portafogli ti ringrazieranno. De-vo farti degli esempi? Certo che sei esigente! Comunque: hai presente il bar che si trova in fondo alla via di casa tua? Perché prendere la macchina quando puoi tranquillamente pren-dere una bella boccata d’aria fresca ed andare a piedi? Facendo così diminuirai la quantità di benzina, risparmiando. Pensa se lo facessero tutti coloro che possiedono una macchina. Ora ti faccio una domanda: quando esci da una stanza o di casa, spegni le luci? Scommetto di no. Poi ti lamenti della bolletta della luce alta. Se tutti spegnessero le luci risparmierebbero energia elettrica e tanti soldi, altri consigli utili: compra i cibi freschi e non surgelati se possibi-le perché i surgelati richiedono molta più ener-gia per essere confezionati. Prima di andare ti voglio dare un ultimo consi-glio: rispetta la natura, soprattutto gli alberi, che producono ossigeno, indispensabile per poter vivere bene. Detto ciò, spero di non aver-ti annoiato.
Giorgia Rumiz
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IL BUCO KILLER
L’ ozono(O3) è una mole-
cola molto importante
per la vita di ogni essere
vivente sulla Terra per-
ché filtra i raggi ultravio-
letti provenienti dal Sole,
con l’aumentare dell’ in-
quinamento dovuto al consumo di combu-
stibili fossili e gas, il sottile strato di parti-
celle che ci difende sta scomparendo. Tra l’
Inverno e la Primavera, una massa d’ aria
indipendente dall’ atmosfera che circola,
imprigiona le molecole e comporta l’ assen-
za d’ ozono specialmente nelle zone Antar-
tiche provocando l’ aumento di temperatu-
ra dai 6 agli 8 gradi che scioglie i ghiacci e
quindi l’ accrescimento del livello degli
oceani. questo fenomeno si scoprì tra gli
anni 80’ e i primi del 2000. Si calcola che la
diminuzione dell’ 1% di ozono abbia come
conseguenza l’ aumento del 2% di raggi
UV, nocivi alle cellule e al dna dell’ uomo. I
rimedi per questo grave fenomeno sono an-
cora lontani ma di pensa di creare in labo-
ratorio le particelle e inserirle a 30 km dal
suolo, ma sono solo ipotesi su cui non dar
molta importanza; si potrebbero avere no-
tizie di rilevanza non prima del 2050.
Francesco Malizia e Mattia Di Salvo
#World Warm War
I l riscaldamento globale è dato dall’insieme
dei cambiamenti climatici, consumi ecoso-
stenibili ed energie rinnovabili. Esso è l’innalza-
mento della temperatura del Pianeta che può
provocare le emissioni di CO2, lo scioglimento
dei ghiacciai, la desertificazione e le migrazioni
climatiche di uomini e animali . Una delle princi-
pali cause del riscaldamento planetare è l’effet-
to serra (fenomeno atmosferico che trattiene
nell’ atmosfera parte dei gas serra, ad esempio
“smog”) che alza ulteriormente la temperatura.
Lo smog viene prodotto dai mezzi di trasporto
( autobus, macchine,) e dalle industrie. Per limi-
tare e contenere l’ innalzamento della tempera-
tura i comuni italiani hanno adottato alcune
strategie come ad esempio, il blocco parziale o
totale dei veicoli inquinanti. Per evitare che il
nostro Pianeta si surriscaldi troppo, nel 1972 c’
è stata la Conferenza mondiale sull’ambiente
tenuta a Stoccolma. Come obiettivo principale
la conferenza ha
deciso di combat-
tere lo “sviluppo
improprio” per non
compromettere il
Pianeta alle gene-
razioni future. Le
due parole chiave
riguardanti il tema
sono “eco-sviluppo” e “sviluppo sostenibile”. Un
altro documento importante per combattere il
surriscaldamento globale è la Carta di Aal-
boarg , prodotta durante una conferenza inetta
dal Consiglio internazionale per le iniziative am-
bientali e locali ( ICLEI), che si è svolta nel
1994 in Danimarca.
Ludovica Longo
VITTIME DELLE ALLERGIE.?
COLPA (ANCHE) DEL
CAMBIAMENTO CLIMATICO
D. Buon giorno signorina ci potrebbe par-lare del suo problema riguardo le allergie? R. Buon giorno... io ho problemi d'asma fin da quando ero più piccola, per questo devo stare attenta a quali piante tocco e la notte dormo praticamente seduta perché mi ca-pita di avere crisi respiratorie. D. Come cura questa sua allergia? R Fino a quando avevo circa 8 anni facevo una cura con Vixotide una cosa che dovevo inalare... Oggi invece utilizzo solo il Bente-lan che sarebbe un cortisone. D. E questi suoi attacchi in quali momenti sono più forti?
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R. Soprattutto quando c'è polvere o quando c'è la po-tatura di alberi o dell'erba. D. E il dottore cosa pensa? se ne andrà mai questa al-lergia? R. Sicuramente l'allergia non passerà mai totalmente, ma man ma-no che passa il tempo sarà sempre di forma più lieve. D. Come influisce l'aria della classe? Ti ca-pita spesso di avere attacchi respiratori in classe? R Ora che sono alle medie crisi respiratorie in classe non ne ho avute, ma molto spesso ho giramenti di testa e quindi bisogna far cambiare l'aria molto spesso. D. La nostra intervista finisce qui. La rin-graziamo e a presto. R Grazie a voi. Arrivederci.
Lorenzo Licata Andrea Stefanelli
LA VOCE
DI UN ADOLESCENTE
N oi esseri umani, molto spesso, non ci rendiamo conto della salute del nostro
ambiente e lo inquiniamo con molta indifferen-za. Con questo nostro com-portamento irresponsabile causiamo gravi danni che poi determinano enormi conseguenze per il nostro pianeta. Infatti, si sta veri-ficando un innalzamento
globale della temperatura media, alterando sen-sibilmente l'equilibrio ambientale. Gli uomini quasi sempre sottovalutano i danni provocati dall'inquinamento che sono alla base delle varia-zioni climatiche dell'ambiente. Soprattutto nelle
grandi città, come Roma, Pechino e molte altre, si concentra una grande quantità di smog emes-so dallo scarico dei gas delle automobili. Questo smog causa un'alterazione della temperatura e la concentrazione di sostanze nocive per l'organi-smo, tanto che le persone sono spesso costrette a usare mascherine per evitare di respirare l'aria circostante per salvaguardarsi da eventuali infe-zioni polmonari. Secondo il mio punto di vista, che è quello di un adolescente che si guarda attor-no e vive questo disagio, per risolvere questo pro-blema, nelle città dovremmo muoverci di più in bicicletta, invece che con l'automobile. In Italia, questa sembrerebbe una pura fantasia, in altri stati come ad esempio l'Olanda, girare per la cit-tà prevalentemente in bici, è una realtà. Inoltre l'uomo deve stare attento alle modificazioni trop-po veloci del territorio che stanno portando alla estinzioni di molti animali, soprattutto nelle zone polari. Per evitare questa situazione l'uomo deve fare delle modificazioni ambientali più lente op-pure, in alcuni casi, con maggiore attenzione. Anziché produrre petrolio meglio impiantare pannelli fotovoltaici. Poi, se andiamo ad analiz-zare la situazione delle industrie, assistiamo ad una continua emissione di gas nocivi, vedi ad esempio l'acciaieria di Taranto dove al mattino tutte le macchine sono ricoperte con un dito di ceneri e dove un alto numero di abitanti viene co-stantemente colpito da tumori. Poi, anche se vol-giamo usare le macchine, necessita modificarle e farle camminare ad elettricità. Questo vale anche per i mezzi pubblici azionati a gasolio, mentre i trenini o i filobus non inquinano e non alterano l'ambiente e quindi l'aria che respiriamo. Francesco Coarelli
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QUANDO IL CINEMA DI FANTASCIENZA ISPIRA
LA RIFLESSIONE
I film di fantascienza a volte proiet-
tano il nostro pianeta in un drammatico
futuro, reso tale dai cambiamenti cli-
matici causati dall'inquinamento.
Un po' di tempo fa sono andata al cine-
ma a vedere un film fantascientifico
intitolato INTO THE
STORM, cioè DENTRO IL
TORNADO. Nel film, l'A-
merica veniva colpita da
un violentissimo tornado
e molte, moltissime, an-
zi forse migliaia di
persone venivano risuc-
chiate nel vortice. Sem-
bra un fenomeno molto raro, ma negli
Stati Uniti capita spesso che ci siano
questi eventi pericolosi perché l'Ame-
rica è uno dei paesi che consuma più
energia, come l’Europa, la Cina e l’
India che inquinano di più , quindi a
rischio di eventi climatici catastrofi-
ci.
Dovremmo cambiare comportamento e se-
guire le nuove regole approvate in
Francia nel dicembre 2015, altrimenti
la popolazione potrebbe essere coin-
volta in un enorme disastro ambienta-
le...alluvioni, tornado, sicci-
tà ...insomma, la fine del mondo.
In realtà, io, personalmente, non seguo
molto queste regole di risparmio ener-
getico. Quando sono andata a vedere il
film, pensavo fosse impossibile che si
verificassero fenomeni climatici del
genere, pensavo che fosse un po' come
l'arrivo di Godzilla, un mostro enorme,
praticamente un dinosauro un po' cre-
sciuto, frutto della fervida immagina-
zione del regista.
Ora che sono andata a fare ricerche sul
web sui cambiamenti climatici provocati
dall’uomo, cercherò di seguire i nuo-
vi “comandamenti” del buon cittadino
“Abbassa, spegni, ricicla e cammina”
per contribuire ad abbassare la
“febbre” del nostro pianeta.
Neanche i miei genitori sapevano di
questi cambiamenti climatici, o meglio
ne sapevano ben poco, così ho spiegato
loro che l'inquinamento prodotto
dall'uomo sta minacciando gravemente la
salute del nostro pianeta e mi han-
no detto entrambi che cercheranno di
seguire gli utili consigli che da anni
gli scienziati cercano di diffondere
per proteggere la vita nostra e delle
future generazioni, perché anche il no-
stro piccolo contributo possa evitare
alla Terra di finire su un realistico
set di fantascienza.
Giulia Riccardi
La Terra è nelle nostre mani
S entiamo spesso parlare di cambia-
menti climatici, ma sappiamo di co-
sa si tratta e soprattutto cosa sta succe-
dendo? Ci rendiamo conto che il nostro
singolo comportamento è importante? La
possibilità di cambiare è nelle mani di
ognuno di noi. Le attività umane genera-
no emissioni, i gas restano imprigionati
nell’atmosfera peggiorando l’effetto ser-
ra, le conseguenze? Molti degli effetti
dovuti al cambiamento climatico sono già
visibili: l’aumento delle temperature, lo
scioglimento dei ghiacciai, l’innalzamento
del livello del mare e l’aumento degli
eventi atmosferici estremi, il mancato
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adattamento a questi cambiamenti da
parte della natura.
Siamo tutti responsabili. Anche semplici
gesti quotidiani possono aiutare a ridurre
le emissioni senza pregiudicare la qualità
della nostra vita. I “comandamenti” del
buon cittadino sono:” abbassa, spegni,
ricicla, cammina”. Ogni comandamento
fornisce consigli su come contribuire a
migliorare l’attuale situazione. I più im-
portanti tra questi sono: ridurre di un
grado la temperatura della propria abita-
zione, utilizzare le lampadine a “led”
perché non inquinano, utilizzare fonti di
energia alternative e molte altri modi per
risparmiare energia e combustibili, spe-
gnendo, riciclando e adottando compor-
tamenti sostenibili. Il problema del clima
sta diventando sempre più importante, a
Parigi c’è stata una conferenza sul clima:
dal 30 Novembre all’11 Dicembre 2015,
195 paesi hanno discusso un nuovo ac-
cordo per ridurre le emissioni in modo da
rallentare il riscaldamento globale. Il te-
sto approvato alla Conferenza sul clima
di Parigi parte da un presupposto fonda-
mentale: “Il cambiamento climatico rap-
presenta una minaccia urgente e poten-
zialmente irreversibile per l’umanità e
per il pianeta”. Richiede pertanto “la
massima cooperazione di tutti i paesi”
con l’obiettivo di “accelerare la riduzione
di emissioni di gas nocivi per l’effetto
serra”. Corretto, limato e rivisto in 12
giorni e 12 notti, il documento è stato
presentato e discusso, ma alla fine, le
delegazioni di 195 paesi hanno appianato
le divergenze e hanno approvato l’
accordo. Per entrare in vigore nel 2020,
l’accordo ora deve essere ratificato, ac-
cettato e approvato da almeno cinquan-
tacinque paesi che sono responsabili del
55% delle emissioni mondiali di gas ser-
ra. L’accordo di Parigi stabilisce che
questo innalzamento della temperatura
media globale deve essere mantenuta al
di sotto dei due gradi centigradi. Oltre
all’Europa, anche la Cina, l’India e gli
Stati Uniti si sono impegnati rispettiva-
mente a tagliare le emissioni, a fare dei
controlli ogni cinque anni. Come ha detto
Carole Dieschbourg, ministro lussembur-
ghese dell’ambiente, “L’ accordo sui
cambiamenti climatici è universale e giu-
ridicamente
vincolante e
consente al
mondo di im-
boccare la stra-
da giusta per
evitare cambia-
menti climatici
pericolosi. Si
tratta di una tabella di marcia per un
mondo migliore, più giusto e più sosteni-
bile”. Dal 2020 i paesi di vecchia indu-
strializzazione erogheranno cento miliar-
di all’anno per diffondere in tutto il mon-
do le tecniche verdi e non usare più pro-
dotti fossili. L’accordo dà il via a un
meccanismo di rimborsi per compensare
le perdite finanziare causate dai cambia-
menti climatici nei paesi più vulnerabili
geograficamente, che spesso sono anche
i più poveri. Bisognerebbe sempre ricor-
dare che piccoli passi portano grandi
prodighi e che piccoli gesti quotidiani
possono farti risparmiare, ma soprattutto
limitare l’inquinamento e i cambiamenti
climatici. Noi siamo responsabili della
salute del nostro pianeta e perciò rispet-
tando gli accordi internazionali e i nuovi
comandamenti del buon cittadino po-
tremmo garantire alla Terra un futuro.
Erika Falbo
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ISPRA: PRONTO PIANO DI
ADATTAMENTO AI
CAMBIAMENTI CLIMATICI
I l tema dei Cambiamenti climatici non è più solo un tema dibattuto da anni, ma
una realtà che ormai è sotto gli occhi di tutti. Basta pensare all'inverno in corso. .perché c'è stato l'in-verno? Tem-perature pri-
maverili costanti hanno caratterizzato questi mesi. Ma ancora troppo poco si sa dell'argo-mento. In Italia, un posto d'onore merita l'I-spra che non solo si occupa di fare ricerche sui temi ambientali, ma anche di formare il più vasto pubblico possibile. Proviamo a co-noscerlo da vicino. Che cos’è l’Ispra? L’Ispra è l’Istituto Superiore per la Protezio-ne e la Ricerca Ambientale, è vigilato dal Mi-nistero dell’Ambiente e si occupa di attività di formazione sui temi ambientali. L’Istituto superiore per la protezione e la ricerca am-bientale (ISPRA) è ente pubblico di ricerca, dotato di personalità giuridica di diritto pub-blico, autonomia tecnica, scientifica, orga-nizzativa, finanziaria, gestionale, ammini-strativa, patrimoniale e contabile. Cosa comprende lo studio dell’ Ispra? L’ispra compie molti studi che riguardano direttamente e indirettamente il fenomeno del Riscaldamento globale: la formazione del suolo e del sottosuolo, la biodiversità marina e terrestre, agenti atmosferici, flora e fauna, tutela dell’ ambiente, radiazioni ul-traviolette, inquinamento luminoso, campi elettromagneti, radiazioni ottiche e visibili, il rumore e soprattutto l’ inquinamento causa-to dalle grandi fabbriche e dalle automobili. Quindi l’ Ispra è una vera e propria guida per prendersi cura dell’ ambiente in cui si vive ma, soprattutto, l’ Ispra studia le tante cause
dell’ inquinamento dell’ ambiente.
A quali progetti partecipa l’ Ispra? L'ISPRA partecipa a numerosi progetti finan-ziati da Programmi dell’Unione Europea re-lativi ad attività di ricerca e sviluppo, scam-bio di informazioni, training e capacity buil-ding, ad iniziative internazionali, gruppi di lavoro e comitati tecnico scientifici, con rife-rimento alla tutela delle acque, alla difesa dell’ambiente atmosferico, del suolo, ecc...anche in questo, dunque, i suoi studi danno un valido contributo alla comprensio-ne del punto in cui sia giunto il fenomeno del Riscaldamento globale e le conseguenti variazioni climatiche. Uno studio particolare è stato condotto per attuare le linee Guida per i Piani di Adatta-mento ai cambiamenti climatici a livello Lo-cale (PAL) Sulla base dell’esperienza acquisita nell’am-bito del progetto europeo ACT - Adapting to Climate change in Time -l' ISPRA, in collabo-razione con le municipalità di Ancona (Italia), Bullas (Spagna) e Patrasso (Grecia), ha predisposto le Linee Guida in lingua in-glese dal titolo "Planning for adaptation to climate change. Guidelines for Municipali-ties" che si occupa di fornire i concetti chia-ve dell’adattamento ai cambiamenti climati-ci e di proporre un sostegno pratico ed ope-rativo alle amministrazioni locali che siano interessate ad avviare un processo di adattamento e ad elaborare Piani di Adatta-mento ai cambiamenti climatici a livello Lo-cale (PAL). La guida espone le fasi di un percorso metodologico approntato sulla ba-se della letteratura internazionale scientifica esistente e di un’esperienza operativa nella predisposizione di scenari climatici e dell’a-nalisi degli impatti dei cambiamenti climatici sui settori naturali non trascurando i sistemi socio-economici. Lucrezia Oresti Nicole Camplone
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Il batterio che salverà la Terra
S pesso si parla di inquinamento e di riscaldamento globale, ma nes-
suno mai prima d'ora aveva parlato di un batterio che avrebbe potuto salvare la terra dall'inquinamen-to e dal riscalda-mento globale. Questo è un pro-
blema che spesso viene affrontato uti-lizzando espressioni spaventose che mettono in agitazione l'intera umanità ma a rassicurarci que-sta volta sono gli studi condotti dall’U-niversity of West Anglia, in Inghilterra e pubblicati dalla rivista “Nature”, che mostra al mondo il Methylocella Silve-stris. Si tratta di un “BATTERIO”, in grado di assorbire tutte le sostanze più pericolose, come le perdite di gas ad ef-fetto serra, prima che queste raggiun-gano l’atmosfera. Methylocella Silve-stris, un batterio diffuso nel suolo, si trova soprattutto nelle foreste del Nord Europa e la tundra e si alimenta grazie al metano, ossia uno dei gas serra più potenti e pericolosi al mondo. Questo batterio è stato rinvenuto nel Golfo del Messico, dopo il disastro del-la piattaforma petrolifera Deepwater Horizon” , che portò l'immissione nell’Oceano di una quantità enorme di petrolio e gas per cui persero la vita 11 persone. Il suo utilizzo diventerebbe inevitabile proprio nel caso di dispersione di petrolio, come ha dichiarato Colin Mur-rell, ricercatore presso il dipartimento di Scienze Ambientali della University of East Anglia: "Il gas naturale contiene metano da fonti geologiche e da grandi quantità di metano, propano e butano. Abbiamo dimostrato che un microbo può crescere alimentandosi sia di me-tano che di propano ad un tasso simile. Questo perché contiene due sistemi en-zimatici affascinanti che per crescere e
nutrirsi utilizzano contemporaneamen-te entrambi i gas". L'utilizzo del Methy-locella Silvestris è tutto da sperimenta-re, ma considerando che può duplicarsi ogni 10 ore, potrebbe essere una vera e propria soluzione strategica contro l'in-quinamento ed il riscaldamento globa-le, perciò, senza alcun dubbio, ne senti-remo ancora parlare, al momento ali-menta le speranze di poter salvare il nostro Pianeta. Matias Ariel Vazquez
OBIETTIVO: 20-20-20
I l riscaldamento globale è notizia degli ultimi 150 anni. Questo fenomeno è avvenuto per
via della costruzione delle fabbriche. Delle fabbri-che non è nociva la struttura, ma cosa emette ov-vero gas nocivi per l’uomo e dannosi per l’ambien-te mandando in aria i gas formando nel tempo nu-vole tossiche che l’umano non vede. Questo feno-meno si chiama EFFETO SERRA. Questo effetto causa il riscaldamento globale facendo danni a ca-tena nel mondo, perché il buco nello zono si buca facendo penetrare i raggi ultravioletti del sole. Quindi quando prima i raggi solari venivano filtrati non facendo entrare i gas nocivi; ora entra tutto. Causando lo scioglimento dei ghiacciai, il surriscal-damento delle acque e la morte dei pesci. Secondo me per abbattere questo fenomeno bisognerebbe prima di tutto utilizzare le macchine elettriche, op-pure utilizzare le bici o il monopattino o automobili ad idrogeno: per evitare l’uso di gas (benzina ni-chel ecc.). Utilizzando i pannelli solari quindi utiliz-zare energia solare, le pale eoliche energia eolica. Si potrebbe anche utilizzare le centrali idroelettri-che. Un’altra soluzione per salvare il nostro piane-ta è il piano 20-20-20. Che si basa sul ridurre i gas a effetto serra del 20%, ridurre i consumi energeti-ci del 20% e soddisfare del 20% del nostro fabbiso-gno energetico mediante l’utilizzo delle energie rinnovabili. L’obiettivo della UE (Unione Europea) si potrà realizzare nel 2020 con il ridurre del 30% le emissioni totali. Se non si riuscirà ad realizzare il piano c’è il rischio di desertificazione dell’Italia per eccesso di calore. Altrimenti il mondo come lo co-nosciamo oggi non esisterà più.. Luca Piermattei
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AMBIENTE E
GUERRA
I n questi ultimi anni noi uomini ci siamo dimenticati che il mondo è la
nostra casa, siamo stati accecati dal dena-ro e il potere senza accorgerci che stava-mo distruggendo tutto ciò che ci circonda. Ci siamo evoluti in una maniera incredibile direi spettacolare visto cosa siamo riusciti a realizzare, anche se abbiamo perso di vista valori molto importanti come il ri-spetto verso l’ambiente. Ed ora non è così semplice rimediare ai danni di centinaia di anni, anche perché le cause sono molte e creano una sorta di reazione a catena. Come possiamo vedere, infatti, i gas ema-nati dalle fabbriche in assenza di vento rimangono sospesi sopra le città e con il disboscamento si verifica un aumento di anidride carbonica che crea l’effetto serra e le piogge acide, che non solo rovinano i monumenti e gli edifici ma impediscono all’ ozono di formarsi e proteggerci dai raggi UV. Senza palare delle guerre che hanno accompagnato l’uomo per tutta la sua vita portando distruzione e fame, ma abbiamo imparato dai nostri errori? No, continuiamo a ripeterli secolo dopo secolo inventando armi sempre più pericolose e potenti, come le armi batteriologiche. Adesso ad esempio siamo nuovamente in guerra, questa volta però con una nuova scusa: la religione, ma il vero motivo gira sempre intorno a due parole: denaro e potere. Nonostante tutto però bisogna anche dire che non tutti gli uomini sono uguali e insieme cercano di adoperarsi per salvare questo pianeta con piccoli gesti come la raccolta differenziata, che mi im-pegno a fare anch’io con la mia famiglia o più impegnativi come fare volontariato negli ospedali o per chi ne ha più bisogno, anche nei paesi più poveri.
Valeria Sottili
EFFETTI DEVASTANTI
I l fenomeno climatico che in questi de-cenni ha provocato un aumento della
temperatura è chiamato riscaldamento globa-le . Il riscaldamento globale è causato dall'effetto serra, che impedisce la dispersio-ne di calore che proviene dal sole. L'inquinamento è la principale azione umana che provoca l'aumento dell'effetto serra. L'aumento dell'inquinamento fa si che lo stra-to dei gas nell'atmosfera diventi più spesso, questo è un grave problema perché impedi-sce la propagazione dell'energia solare. L' effetto serra è importante per la terra e gli organismi viventi, perché mantiene in equili-brio la temperatura del pianeta. Dunque que-sto fenomeno di per sé, non è dannoso però, aumentando eccessivamente, sta provocando il riscaldamento globale. Una conseguenza di quest' ultimo è l'innalzamento della tempera-tura e quindi lo scioglimento dei ghiacciai, che sta portando all' innalzamento del livello dei mari e quindi a frequenti inondazioni lungo le coste. Claudia Mauti, Greta Ginnetti
SCIOGLIMENTO DEI GHIACCIAI
A l Polo Nord, se l’aumento del riscalda-mento globale continuasse si prevede
che nella prima metà del secolo non ci sarà più ghiaccio nelle stagioni estive. Nel terzo polo (Alpi, Himalaya, Patagonia, Caucaso e Urali) vede una riduzione di ghiaccio del 75% rispetto al 1962. Un altro problema legato al-lo scioglimento dei ghiacciai è l’innalzamento del livello del mare che, tra il 1901 e il 2010 è salito di 19 cm circa. Alcune città potrebbero anche essere sommerse. Le città più a rischio sono: Miami, New York, Shangai, Bankok, Londra, Amsterdam….
Gianluca Sebastiani
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DESERTIFICAZIONE
I n questo articolo la protagonista è la de-
sertificazione, un fenomeno naturale che
ormai si sta espandendo su tutto il pianeta. Ve-
diamo insieme i vari fattori che la caratterizza-
no.
Per desertificazione
s'intende l'espansione
dell'ambiente desertico
in zone che erano in
precedenza semiaride, a
steppa o anche ricoperte di foreste. Le princi-
pali cause di desertificazione prodotte dall’uo-
mo sono il pascolo eccessivo, le tecniche agri-
cole inadatte, il disboscamento e l’irrigazione
di zone aride.
L’arresto dei processi di desertificazione è le-
gato a una delle due condizioni seguenti:
A) Un cambiamento climatico( che è un feno-
meno naturale globale e, ovviamente, sponta-
neo e non prevedibile);
B) Un intervento dell’uomo, oggi considerato
la via più efficace per arrestare la desertifica-
zione.
Andrea Carpineti, Simone Esposito
SBALZI DI TEMPERATURA
C ome noi sappiamo, la Terra è un pianeta a rischio a causa delle alterazioni
dell’ambiente in cui viviamo, ma non ci rendia-mo conto di quanto sia realmente grave la si-tuazione. Le principali cause del problema ecologico della Terra sono: il problema demo-grafico, l’effetto serra, le piogge acide e il buco dell’ozono. Il problema demografico consiste nel fatto che la Terra è in sovrappopolazione. La popolazione mondiale sta aumentando a dismisura e man mano che aumenta, aumenta anche la richiesta di acqua, cibo e beni di con-sumo. Alcuni paesi stanno già affrontando il problema, come la Cina con la politica del fi-glio unico. La politica del figlio unico è stata
una delle politiche di controllo sulle nascite attuata dal governo cinese nell’ambito della pianificazione familiare per contrastare il for-tissimo incremento demografico del paese, do-po alcuni problemi nel 2013, questa politica fu abolita. L’effetto serra consiste nell’intrappolamento dell’anidride carbonica nell’atmosfera terre-stre che provoca l’innalzamento delle tempe-rature; le grandi quantità di anidride carboni-ca principalmente sono prodotte dalle fabbri-che e dagli impianti di riscaldamento. L’effetto serra provoca improvvisi sbalzi di temperatura e alteramenti delle cadenze delle stagioni. Le piogge acide sono causate dalle centrali termoelettriche e dalle caldaie industriali che, rilasciano nell’aria sostanze tossiche che poi si mischiano all’acqua piovana, queste piogge inquinate (o piogge acide), provocano la mor-te di intere foreste e l’inquinamento di laghi e fiumi. L’ozono è un gas che protegge la Ter-ra dai dannosi raggi ultravioletti. A cau-sa dei CFC, gas con-tenuti e rilasciati da bombolette spray, frigoriferi ed im-pianti di condiziona-mento, questo strato di ozono si è consumato lasciando esposto il pianeta ai dannosi raggi solari. Personalmente ritengo che per ridurre al più possibile l’inquinamento, si potrebbe cambiare il modo di funzionamento delle fabbriche, im-pianti di riscaldamento e di tutte le principali fonti che emettono anidride carbonica in gran-di quantità. Alice Dedola
Prima e dopo il surriscaldamento, da viola a
bianco…
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STOP INQUINAMENTO
D a circa quarant’anni, nel nostro pianeta,
si sta verificando il fenomeno dell’effetto
serra. Si ritiene che sia legato all’uso dei com-
bustibili fossili. Questo fenomeno è una delle
cause del surriscalda-mento globale.
Le conseguenze di
quest’ultimo sono: -lo scioglimento dei
ghiacciai, sia nei poli che nelle catene montuose;
-l’innalzamento delle temperature;
-il buco nell’ozono: l’ozono forma una fascia intorno alla terra che serve a proteggere la
terra dai raggi ultravioletti più pericolosi, ma, una trentina di anni fa, gli scienziati hanno
scoperto che sopra l’Antartide si è verificato
un anomalo assottigliamento di questa fascia, questo ha causato un buco dell’ozono che fa
penetrare le radiazioni nocive ultraviolette sul-la superficie terrestre e causa effetti negativi
alla nostra salute; -lo sconvolgimento delle correnti marine, so-
prattutto calde;
-l’estinzione di animali e piante; -la desertificazione.
Per fermare il surriscaldamento globale e tutte le sue conseguenze tutti noi dovremmo cerca-
re di non usare combustibili fossili, ma usare
risorse alternative, ad esempio l’energia idroe-lettrica, quella solare e quella eolica. Per co-
minciare, dovremmo provare a risparmiare energia nel nostro piccolo. Ad esempio consu-
mare meno acqua, spegnere le luci, usare bat-terie riciclabili e apparecchiature elettriche ad
alta efficienza energetica. Dovremmo fare tutti
la raccolta differenziata e non dovremmo mai sporcare le strade. Dovremmo acquistare ali-
menti prodotti localmente e cercare di utilizza-re il meno possibile l’automobile, in questo
modo possiamo consumare meno carburante.
Spero che nel futuro vengano inventati mac-chinari e fabbriche che non usino combustibili
fossili e che non inquinino. Il surriscaldamento globale e l’effetto serra sono dei problemi e se
non cerchiamo di iniziare a risolverli adesso
nel futuro saranno impossibili di eliminare. Quindi chiedo a tutti voi di provare a seguire
le regole elencate qui sopra, per salvare il
mondo e il futuro.
Marian Quattrocchi
QUALCHE IDEA PER...
I l mondo di oggi è molto più caldo di qualche decina di anni fa, e questo grazie, o almeno in parte, al riscaldamento globale.
Ecco come potremmo fermarlo. Quello che andrò a scrivere saranno ipotesi poco attendibili perché ciò che impedisce di attuarli è la crisi economica in tutto il mondo. Allora, cominciamo. Direi di iniziare a dire che per eliminare il riscalda-mento globale, dovremmo eliminare del tutto le centrali termiche che producono una gran quantità di calore che poi va nell'atmosfera e rende la tempe-ratura più alta, e di mettere più pa-le eoliche per produrre energia pu-lita e rinnovabile, e inoltre, secondo me, da un aspetto "moderno" alle campagne, come per dire che anche i contadini sono moderni. Poi eliminerei tutte le macchine che consumano benzina o altri combustili e metterei in commer-cio, anche se costose, solo macchi-ne elettriche che non inquinano e non riscaldano l'atmosfera, e tra l'altro, secondo me, sono anche carine le macchine a motore elettrico, quindi, ecco un altro motivo (anche se non così convincente) per comprare una bella macchina e aiutare l'am-biente e la Terra. E infine direi a tutta la gente del mondo di non te-nere troppo acceso il riscaldamento e di non brucia-re troppa legna per il camino. Lo so che un solo camino può essere insignificante, ma provate a mol-tiplicarlo per 7 miliardi e mezzo di persone e per 365 giorni ogni anno per ogni anno! Viene un nu-mero un po’ grande! E così, eccovi spiegato cosa farei per eliminare o almeno diminuire il riscaldamento globale. Come ho già detto prima, l'economia non ce lo permette, ma, chissà: forse tra qualche anno riusciremo a far-lo, e allora la vita sarà migliore di quella di adesso. Alessandro Guidi
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PER UN MONDO
MIGLIORE
Il surriscaldamento globale è l’innalzamento delle temperature con gravi effetti sul clima mondiale e sulla natura. Tale fenomeno è at-tribuito alle enormi emissioni di gas serra e di anidride carbonica, che danneggiano grave-mente l’ozonosfera, ovvero lo strato dell’atmo-sfera che ci protegge dai raggi UV. CHE COSA FACCIAMO PER COMBATTERLO? Ci sono molti modi per contrastare il surriscal-damento: si potrebbe evitare di usare le auto-mobili o altri mezzi privati o, perlomeno, si po-trebbe cercare di usare le auto elettriche o i mezzi pubblici. I Paesi del mondo, nel 2005, hanno stipulato il Protocollo di Kyoto, un trattato ambientale che obbliga i paesi che lo hanno adottato a ridurre le emissioni di gas nocivo. Quasi tutti i Paesi del mondo hanno aderito al trattato, a parte gli Stati Uniti, poiché non lo hanno ratificato. 10 CONSIGLI SU COME COMBATTERE IL SUR-RISCALDAMENTO GLOBALE Non c'è bisogno di aspettare che i governi tro-vino una soluzione: ognuno di noi può dare un contributo decisivo alla causa, adottando uno stile di vita più responsabile, iniziando dalle piccole cose di ogni giorno. Ecco 5 consigli: Sostituisci le lampadine a incandescenza con lampadine fluorescenti. Le lampadine fluore-scenti compatte usano il 60% di energia in meno rispetto ai classici bulbi a incandescen-za. Per ogni lampadina a risparmio energetico che ne sostituisce una tradizionale, nell'atmo-sfera vengono immessi 136 kg di CO2 in meno ogni anno. Inoltre, grazie agli incentivi statali alcune aziende addirittura regalano lampadine a basso consumo, per cui si possono averle gratis. Non tenere aperto il frigorifero a lungo. Non aprire il frigo più volte: prendi in una volta so-la tutto ciò di cui hai bisogno e, poi, richiudilo velocemente. La temperatura all'interno non subirà sbalzi (conservando meglio il cibo) e si ridurrà l'incidenza del fenomeno del brinamen-to sulle pareti interne. Ricicla i rifiuti in casa: si può risparmiare un'al-tra tonnellata di anidride carbonica ogni anno,
se si inizia a riciclare i rifiuti che si generano (come carta, vetro, lattine ed imballaggi di plastica) Fa una doccia invece di un bagno: una doccia richiede circa un quarto dell'acqua e dell'ener-gia per scaldarla, ri-spetto ad un bagno. Per massimizzare il ri-sparmio, è meglio in-stallare un diffusore per la doccia a rispar-mio energetico: oltre all'energia si risparmierà anche l'acqua, che è un bene prezioso. Riuti-lizza le buste della spesa. Quando fai la spesa, risparmia denaro e rifiuti portando con te sac-chetti non monouso, invece di accettarli dal supermercato. I rifiuti plastici non solo libera-no anidride carbonica e metano nell'atmosfe-ra, ma possono anche inquinare l'aria, il terre-no e le falde acquifere. Piccoli cambiamenti possono generare uno sti-le di vita più rispettoso dell’ambiente e capace di ridurre l’impatto dell’uomo sulla Natura. Elettra Calcagni, Valeria Cristofanilli,
Sofia Martino
NOTIZIA SEMISERIA
E' appena stata inventata un’aspirapolve-re che verrà utilizzata entro il 2018 con lo scopo di aspirare i gas inquinanti dell'aria rimandandoli fuori da un buco, trasfor-mandoli in aria pulita. Questo è reso possi-bile dalla della Teoria Molecolare Universa-le che afferma che è possibile modificare gli atomi die principa-li gas nocivi e trasfor-marli in ossigeno pu-ro. Federico Lucaci, Andrea Raule
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COMINCIAMO DA NOI
I n questi ultimi anni, non si fa altro che
parlare di effetto serra, riscaldamento
globale e cambiamenti climatici. in realtà l'ef-
fetto serra è un effetto naturale e giusto, in
quanto senza di esso la vita sul nostro pianeta
non sarebbe possibile. E' diventato un proble-
ma dal momento in cui è stato influenzato ne-
gativamente dall’uomo che producendo energia
per vivere, rilasciano anidride carbonica che
intrappola il calore nell’atmosfera che diventa
una vera e propria serra. I“ gas serra” che ri-
sultano i più elevati degli ultimi 650.000 anni.
A causa di questo fenomeno che ha portato
all'innalzamento della temperatura atmosferica,
si sono verificate conseguenze molto gravi per
il pianeta come lo scioglimento dei ghiacciai
che ha portato all’innalzamento dei livelli del
mare; gli sbalzi termici e i conseguenti cambia-
menti climatici hanno portato ad uno sconvol-
gimento degli ecosistemi che ha provocato l’
estinzione di animali tra cui le balene e i panda.
Un altro preoccupante fenomeno, ossia il co-
siddetto “buco dell’ozono” riguarda l'assotti-
gliamento dell'ozono presente nell'atmosfera.
Questa sostanza ha il compito di filtrare i raggi
ultravioletti emessi dal sole che sono dannosi
per la salute umana. L'emissione dei Clorofluo-
rocarburi distruggono le molecole di ozono, to-
gliendoci una protezione dai raggi UVA e UVB.
Penso che possiamo tentare di sconfiggere
questo fenomeno anche con azioni semplici ed
efficaci che partono prima di tutto da noi, tra
cui: sostituire climatizzatori con pannelli solari,
costruire più piste ciclabili in modo da sostitui-
re le automobili con le biciclette, sostituire le
comuni fabbriche con industrie a energia solare
o eolica per diminuire l'emissione del principale
responsabile dell' effetto serra: l'anidride car-
bonica.
Ognuno di noi, nel suo piccolo, può contribuire
alla salvaguardia del nostro pianeta.
Aurora Bianchi
RACCONTO BREVE
U n giorno come tanti Nicolò, un bambino
di dieci anni, che frequenta una scuola
elementare della periferia di Roma, durante
l’ora di scienze, sente la sua maestra parlare
del grave problema del surriscaldamento glo-
bale. Fino a quel momento era un argomento
sconosciuto.
Ecco la spiegazione della maestra articolata in
questo modo:
“In questi ultimi anni la temperatura sul nostro
pianeta sta aumentando, questo fenomeno è
detto “surriscaldamento globale”.
La causa di tutto ciò è l'aumento dell'anidrite
carbonica nell'atmosfera dovuta, principal-
mente, alle attività umane.
Questo sta provocando gravi danni sia all'uo-
mo sia al pianeta, tra cui:
-Scioglimento dei ghiacciai: dal 1850 a oggi le
grandi calotte polari hanno ridotto il 40% del-
la loro superficie e il 50% del volume.
Lo scioglimento dei ghiacciai provoca un ec-
cezionale innalzamento del livello del mare,
mettendo a rischio le città costiere, che sono a
rischio inondazione.
La diminuzione dei ghiacciai comporta anche
la scomparsa di determinati habitat per flora e
fauna; gli animali e le piante sono così obbli-
gati a spostarsi, ma sembra che questo gli pro-
vochi gravi anni.
-Cambiamenti climatici: da qualche anno pos-
siamo notare che l'alternanza delle stagioni
non è più netta come una volta e che, per
esempio, la neve in inverno non è più comune.
-Il buco dell'ozono: esso è un' assottigliamento
dello strato d' ozono nella stratosfera. L'ozono
ci protegge dai raggi ultravioletti, dannosi per
la nostra salute e senza di esso la nostra vita è
in serio pericolo”.
Nicolò pensa che tutte queste cose non sono
importanti e che la lezione sia stata solo molto
noiosa. Dopo questa lunga giornata Nicolò va
a dormire. La mattina dopo si risveglia in un
mondo apparentemente uguale, ma quando si
affaccia alla finestra vede solo acqua, la sua
casa è stata inondata e ora galleggia in mare
aperto; poi riflette e dice tra sé e sé: “E' di-
cembre e fa così caldo!”; all'improvviso vede
in lontananza una montagna senza neanche un
po' di neve.
Sì, la sua maestra ha ragione, capisce solo in
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quel momento cosa sarebbe accaduto al mon-
do e piangendo si riaddormenta.
Per fortuna è solo un sogno e si risveglia nella
sua casa, circondata non dal mare, ma da un
bellissimo giardino e con la neve sulle monta-
gne. Da quel momento si rende conto che è
necessario cambiare comportamento e vuole
fare qualcosa per risolvere questo problema: a
questo punto decide che anche lui darà il suo
piccolo contributo per migliorare il mondo in
cui vive, iniziando dalla vita quotidiana. Fece
una ricerca su tutte le iniziative che poteva
prendere per evitare di immettere anidride car-
bonica nell’atmosfera e cercò di convincere i
sui genitori ad alimentare i climatizzatori in
casa con i pannelli solari. Poi nascose le chia-
vi dell’automobile della sua famiglia, così li
costringe ad andare in giro in bicicletta. Buttò
tutti i prodotti in casa che potevano contenere
clorofluorocarburi, così da salvare anche un
po’ di ozono. Per ora poteva bastare. Ma il
problema dell’ambiente non è stato risolto, co-
sì si ripromise che alle prossime lezioni di
scienze avrebbe proseguito il suo impegno
verso l’ambiente, la prossima volta partendo
dall’immondizia.
Tessy Lelong
Julia Valenti
Martina Guarnacci
Lorenzo Latino Sara Baldi
IL PERICOLO DEI DERIVATI DEL CARBON FOSSILE
P urtroppo è ormai riscontrato che la maggior parte dell’inquinamento di oggi
è determinato dall’utilizzo dei prodotti deriva-ti del carbone fossile, asserviti a scopi politici ed economici. Il petrolio è un materiale molto inquinante per l’ambiente, soprattutto quando viene tra-sportato nelle fabbriche per essere lavorato e trasformato in benzina o gasolio; è un mate-riale molto costoso e i proprietari quando lo vendono e le nazioni che lo producono si ar-ricchiscono di continuo. Anche il gas è molto
pericoloso per l’ambiente, l’unico pregio è che quando viene trasformato in metano e viene usato per alimentare le macchine è me-no costoso della benzina e del gasolio. Biso-gnerebbe limitare i consumi delle industrie del petrolio, del gas, del carbone e dei metalli che sono i maggiori inquinanti del pianeta. Bisogna rendere queste industrie più ecologi-che e aumentare la sicurezza per le persone che ci lavorano, perché molte di loro muoio-no per malattie o incidenti sul lavoro, emble-matico è il caso dell’ILVA a Taranto. Oppure si potrebbe diminuire la manodopera e sosti-tuirla con delle macchine, per salvaguardare la salute, tutelando uomo e ambiente. Per non inquinare bisognerebbe limitare questi prodotti inquinanti per l’ambiente, sfruttando al meglio le risorse rinnovabili (energia elettrica e solare, legname ecc). E an-che sfruttare al massimo le nuove tecnologie come la macchina elettrica non inquinante, e bisognerebbe sostituirle alle macchine a ben-zina, a gasolio e a metano. Queste sono molto inquinanti infatti una macchina che percor-re Roma Mi-lano consu-ma come una vita in-tera. Negli ultimi anni hanno inventato una macchina ad idrogeno che consuma anche meno della macchina elettrica, ma il suo difetto è che co-sta molto e poche persone ce l’hanno. Non bisogna inquinare il nostro paese perché le conseguenze ricadono su di noi, come in que-sto periodo che in Italia c’è una siccità enor-me dovuta all’inquinamento. Anche per il ri-spetto delle generazioni future che si ritrove-ranno un mondo inquinato brutto e pericolo-so per la salute, perciò diamoci tutti da fare e salviamolo!!!
Lorenzo Torre
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La grande muraglia verde
I l termine “Desertificazione” non vuol dire che i deserti stanno aumentando costantemente, ma indica il degrado
delle terre in particolari ambienti climati-ci. Il fenomeno è causato dai mutamenti climatici e dalla sfruttamento intensivo del suolo da parte dall'uomo, infatti l'in-quinamento causa il surriscaldamento globale che sul nostro pianeta ha come conseguenza proprio la desertificazione. Tale fenomeno interessa particolarmente le zone dell' Africa. Altre zone a rischio sono la parte occidentale dell' America del nord e del sud. Anche il deserto Austra-liano è in espansione. In Italia sono inte-ressate la Sicilia, la Sardegna, la Puglia e la Calabria. La desertificazione minaccia la sopravvivenza di milioni di persone e, in particolare, una larghissima parte delle popolazioni più povere, che vivono in aree a clima secco e la cui sopravvivenza è direttamente collocata all' utilizzo delle risorse naturali locali per la produzione di cibo ed energia. L’Onu è da sempre impe-gnato alla ricerca di soluzioni per salva-guardare il nostro pianeta, tale lotta per prevenire la Desertificazione vede impe-gnati ben 190 paesi. E’ importante sapere, inoltre, che è stata proclamato il 17 giu-gno, Giornata Mondiale della lotta alla desertificazione. Questo evento è un’occa-sione unica per ricordare ad ognuno che la degradazione del suolo può essere af-frontata efficacemente, che sono possibili soluzioni e che gli strumenti chiave, per il raggiungimento di questo obiettivo, risie-dono nel rafforzamento della partecipa-zione di tutta la comunità e nella coopera-zione a tutti i livelli. Un'impresa faraonica è stata messa in atto da circa un anno dal-la Cina: fermare le sabbie che avanzano dal deserto del Gobbi verso la capitale Pe-chino. Il governo ha infatti progettato una
vera e propria muraglia fatta di alberi, si tratterebbe della più ampia foresta dell'A-sia, con più di 300 milioni di alberi che verrebbero irrigati grazie alla deviazione del corso di 24 fiumi. L'impresa è stata battezzata la Grande Muraglia Verde e al-lo stesso progetto si sta impegnando an-che l' avanzata del deserto del Sharah in Africa. La realizzazione di una striscia ar-borea continua che attraverserà tutto il continente lungo 7000 km e largo 15 km che si spera contrasterà l' avanzata del de-serto. L' obiettivo della Convezione è il miglioramento della produttività delle terre coltivate, il loro recupero, conserva-zione e una gestione sostenibile del suolo e delle risorse idriche. Vengono studiati progetti appositamente per un determina-to territorio, coinvolgendo le popolazioni locali, ripristinando preziose tradizioni e, rivalutando il ruolo delle comunità rurali per evitare il degrado del territorio. Martina Rotondo
ANCHE INTERNET
INQUINA?
I n questo periodo, più che mai, il clima è
incerto e sfalzato. Oramai possiamo dire
che esistono solamente due stagioni: l’inverno
e l’ estate, men-
tre le altre pos-
siamo dire che
non esistono
più. Gli uccelli
migrano ancora
prima che arrivi
la primavera e alcune giornate, che dovrebbe-
ro essere molto fredde, sono calde al punto di
stare a maniche corte. Allora io volevo dire
…” Vogliamo svegliarci?”
Le continue estrazioni di petrolio, dei vari
gas, diamanti, carbone, rovinano l’ecosistema
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naturale. Io non dico di non estrarli, perché
ovvio sono indispensabili ormai per la vita
quotidiana, ma si potrebbe molto spesso evita-
re. Si estraggono chili su chili di oro e le per-
sone più benestanti lo utilizzano in modo in-
vano. In Africa ci si taglierebbe un arto per un
buon pasto caldo, mentre ci sono persone che
hanno scaffali su scaffali di scarpe da almeno
due trecento euro al paio. Questo per dire che
non bisogna negare all’ambiente materiali utili
solo per vanità. Con tutte queste enormi indu-
strie, fabbriche e chi più ne ha più ne metta, il
clima e la temperatura globale stanno collas-
sando, i ghiacciai si sciolgono, l’Antartide sta
quasi diventando piatta e tutti i migliaia di litri
di acqua dolce, che si trovavano nei ghiacciai
si stanno sciogliendo, riversando nel mare mi-
gliaia di litri di acqua dolce. Questo provoche-
rà una mini glaciazione per un effetto chimico.
Per non parlare dello smog. L’aria è sempre
più irrespirabile per colpa dello smog e del
continuo via vai delle macchine. Chi usa die-
sel chi la benzina e questo mischiarsi di gas
non aiuta di certo l ambiente. Una cosa che mi
ha sconvolto è stata sapere che anche internet
inquina. Un mega di internet rilascia nell’at-
mosfera diciannove grammi di CO2. Prendia-
mo per esempio il famose telefono IPHONE.
Ne vengono fabbricati decine di migliaia al
giorno, più di quanti bambini nascono ogni
giorno!!! Per costruire un Iphone ci vogliono
nove minerali rari come il Terbium e il Ce-
rium. Pensate voi che egoismo nei confronti di
coloro che estraggono questi materiali, che so-
no sfruttati e sottopagati. Chissà quante
“schifezze” vengono rilasciate nell’atmosfera
durante questi passaggi della lavorazione. Se-
condo me per diminuire l’ inquinamento ba-
sterebbe fare a meno di alcune cose inutili e
pensare a cose più importanti, perché una vol-
ta che il danno è compiuto, si può anche pian-
gere o chiedere perdono, ma non si può più
tornare indietro.
DOMENICHE
(IN)SOSTENIBILI
F ermare le automobili non ha portato
fino ad oggi molti risultati. Sarebbe
più opportuno spendere soldi per la ricerca
e per rinnovare le nostre automobili. Nel
mondo le grandi aziende stanno cercando
nuove strade utili a ridurre il tasso di inqui-
namento. Tra queste le auto elettriche, ma
sono ancora troppo costose. Quali soluzioni
abbiamo
trovato fino
ad oggi?
Parliamo
delle dome-
niche a pie-
di. In que-
ste giornate il Comune di Roma, per esem-
pio, organizza tante cose belle in giro per la
città. Inoltre aumenta i mezzi pubblici e in-
vita i cittadini a farsi una passeggiata anche
perché dalle 10 alle 18 non si può circolare
in auto su tutto il territorio. In realtà è una
presa in giro perché la domenica è il giorno
meno trafficato e meno inquinato della set-
timana, che è anche l’unico giorno in cui
moltissimi possono andare a farsi un giro o
a fare qualcosa anche di importante o a tro-
vare qualcuno o a fare quel che gli pare.
Inoltre non credo che le domeniche ecologi-
che possano essere così efficaci, considera-
to che un solo giorno di blocco del traffico
non è sufficiente ad abbattere i livelli di in-
quinamento. Può essere utile per invitare li
cittadini a passeggiare in centro, ma penso
che ogni città dovrebbe avere zone, sia in
centro che in periferia, dove poter passeg-
giare. E non certo una volta a settimana.
Non serve raggiungere il centro se si vuole
pattinare o camminare ossigenandosi.
Tommaso Dionisi
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GreeNews
Periodico della SS 1° GRADO Donatello
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Redazione alunni
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Docente Referente: Lucia Viola