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106-109 - BRINKMAN - MUSIC TOOLS brinkmann/ADREV-241-12-03.pdf · memente la prova: per mettere il...

Date post: 22-Feb-2019
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meglio e scopro che il braccio è progettato su misura per le caratteristiche di cedevo- lezza della testina, più le altre raffinatezze che vedremo in seguito; ce n’è più che ab- bastanza per metterlo in prova, anche se ci vorranno 3 viaggi in ascensore per completare lo scarico; diamine, eppure in fiera non sembrava così enorme... In realtà l’importatore ha fatto le cose per bene, ed ha dotato il giradischi di un ap- posito tavolino isolante (per l’appunto Music Tools produce eccellenti tavolini audiophile) che mi semplificherà enor- memente la prova: per mettere il Brink- mann in condizioni di lavorare bene a ca- sa mia avrei dovuto tirare giù mezzo im- pianto dalle mensole a muro; segreta- mente tiro un sospiro di sollievo. Una volta scaricato e sballato, in realtà ci mettiamo pochi minuti a mettere a punto il sistema, messo in bolla lo châssis tutto si incastra perfettamente al suo posto e non avrò più bisogno di toccarlo; c’è po- co da dire: l’oggetto è proprio bello, di ra- ra eleganza con le sue linee pure e la sa- piente alternanza di ottone, nero opaco e nero lucido; ma andiamo con ordine, e vediamo in dettaglio i singoli componen- ti di questo sistema. Il giradischi Il giradischi vero e proprio è composto da un pesante châssis a pianta ovale di dural-alluminio, alto 4 cm e fresato dal pieno, che ospita il perno e la base del braccio; sul piano abbiamo 3 viti che sporgendo sul fondo permettono di rego- lare la planarità. Il perno è enorme, circa 10 cm di diametro; purtroppo è sigillato e non posso aprirlo, ma le sole caratteristi- che tecniche sono stratosferiche: abbiamo una tolleranza del gioco fra perno e al- loggiamento prossima allo zero e per ren- dere praticamente fruibile questa virtù il perno è riscaldato da un mosfet che gene- ra 15 watt di dissipa- zione, ovvero il siste- ma lavora a una tem- peratura costante e controllata, in questo modo si evita che l’eventuale dilatazio- ne termica alteri l’e- quilibrio! Non c’è niente da fare, quan- do ci si mettono d’im- pegno, per queste co- se i tedeschi hanno una marcia in più. Il piatto pesa “solo” 20 chili... È alto 9 cm, e anche in questo caso è ricavato dal pieno da un blocco di allu- minio con inserti di rame e piombo che hanno lo scopo di I n pieno rinascimento dell’analogico ormai non fa neanche più notizia la forte presenza di giradischi di alto li- vello nelle più importanti salette delle fie- re audiofile, sarà forse l’incertezza sullo standard dell’audio digitale ad alta defi- nizione, ma sembrerebbe proprio che il pubblico sia molto più disposto a spende- re forti cifre per una macchina analogica, tecnologia matura e stabile, piuttosto che per una digitale, col rischio di ritrovarsi in breve con un prodotto obsoleto; sia co- me sia, il giradischi sta riprendendo indi- scutibilmente un’aura di status symbol. Pur in questa inattesa crisi di abbondan- za, il sontuoso Brinkmann Balance mi ha subito colpito fin dal primo incontro in una saletta del Top Audio: quasi tutti i prodotti di questa fascia sono complicate macchine artigianali dalla messa a punto un po’ aleatoria, il Brinkmann invece, an- corché costruito artigianalmente in pochi esemplari per ovvi motivi di costo, ha un’apparenza diversa, e non è solo una questione di aspetto oggettivamente mol- to lussuoso, è piuttosto l’impressione di solidità che immediatamente trasmette, e che fa presumere una costanza di presta- zioni nel tempo; ma non è tutto qui, il Brinkmann infatti si distingue anche per un’altra particolarità, ancorché non esclu- siva: in questo caso è infatti più corretto parlare di “sistema giradischi”, ovvero di un sistema completo, dalla base alla testi- na, ottimizzato nei suoi singoli compo- nenti per la massima sinergia. Il sistema Brinkmann Parlando di sistema giradischi è abbastan- za ovvio che, almeno a me, vengano subito in mente i leggendari giradischi EMT, e non faccio in tempo a no- tare che, guarda caso, si tratta sempre di una ditta tedesca, che l’oc- chio mi cade sulla te- stina: la bianca flangia anteriore delle testine EMT si riconosce a 10 metri di distanza, non c’è possibilità di erro- re: trattasi di una TSD-15 spogliata dal portatestina con attac- co EMT/Neumann in- tegrato! Incuriosito, indago BRINKMANN BALANCE Giradischi Brinkmann Balance Prezzi: giradischi Euro 11.400,00; brac- cio Tone Arm 10,5 Euro 4.200,00; testina EMT MC Euro 2.600,00; alimentatore a valvole Euro 2.450,00 Distributore: Music Tools, Via Lombardia 24, 61100 Pesaro. Tel. 0721 415670 LA CATENA DI ASCOLTO Il giradischi Brinkmann Balance è stato pro- vato in un impianto composto da: Giradischi/bracci: EMT 930st/Ortofon RMA-229 - Garrard 301/SME 3012 Testine: Kiseki Agaat Ruby - Koetsu Onyx - SPU Royal N - Decca Jubilee - EMT TSD-15 sfl Step-up: Kiseki MCT-1 - Fidelity Research FR XG-5 Stadio phono: Audio Research Reference Phono Preamplificatore: Audio Research Reference 2 MkII Finali: VTL DeLuxe 225 W (Mono x 2) Diffusori: Audiostatic ES-300RS Sala d'ascolto: 7 x 4.50 x (H) 3.60 m Cavi phono: Van Den Hul D-501 Silver Hy- brid Cavi linea: Selection Components Cavi di potenza: YBA Cristal Connettori: Bullet Plug 106 AUDIOREVIEW n. 241 dicembre 2003 106-109 - BRINKMAN 18-01-2006 9:38 Pagina 106
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meglio e scopro che il braccio è progettatosu misura per le caratteristiche di cedevo-lezza della testina, più le altre raffinatezzeche vedremo in seguito; ce n’è più che ab-bastanza per metterlo in prova, anche seci vorranno 3 viaggi in ascensore percompletare lo scarico; diamine, eppure in

fiera non sembrava così enorme... Inrealtà l’importatore ha fatto le cose perbene, ed ha dotato il giradischi di un ap-posito tavolino isolante (per l’appuntoMusic Tools produce eccellenti tavoliniaudiophile) che mi semplificherà enor-memente la prova: per mettere il Brink-mann in condizioni di lavorare bene a ca-sa mia avrei dovuto tirare giù mezzo im-pianto dalle mensole a muro; segreta-mente tiro un sospiro di sollievo.Una volta scaricato e sballato, in realtà cimettiamo pochi minuti a mettere a puntoil sistema, messo in bolla lo châssis tuttosi incastra perfettamente al suo posto enon avrò più bisogno di toccarlo; c’è po-co da dire: l’oggetto è proprio bello, di ra-ra eleganza con le sue linee pure e la sa-piente alternanza di ottone, nero opaco enero lucido; ma andiamo con ordine, evediamo in dettaglio i singoli componen-ti di questo sistema.

Il giradischi

Il giradischi vero e proprio è compostoda un pesante châssis a pianta ovale didural-alluminio, alto 4 cm e fresato dalpieno, che ospita il perno e la base delbraccio; sul piano abbiamo 3 viti chesporgendo sul fondo permettono di rego-lare la planarità. Il perno è enorme, circa10 cm di diametro; purtroppo è sigillato enon posso aprirlo, ma le sole caratteristi-che tecniche sono stratosferiche: abbiamouna tolleranza del gioco fra perno e al-loggiamento prossima allo zero e per ren-dere praticamente fruibile questa virtù ilperno è riscaldato da un mosfet che gene-

ra 15 watt di dissipa-zione, ovvero il siste-ma lavora a una tem-peratura costante econtrollata, in questomodo si evita chel’eventuale dilatazio-ne termica alteri l’e-quilibrio! Non c’èniente da fare, quan-do ci si mettono d’im-pegno, per queste co-se i tedeschi hannouna marcia in più. Il piatto pesa “solo”20 chili... È alto 9 cm,e anche in questo casoè ricavato dal pienoda un blocco di allu-minio con inserti dirame e piombo chehanno lo scopo di

In pieno rinascimento dell’analogicoormai non fa neanche più notizia laforte presenza di giradischi di alto li-

vello nelle più importanti salette delle fie-re audiofile, sarà forse l’incertezza sullostandard dell’audio digitale ad alta defi-nizione, ma sembrerebbe proprio che ilpubblico sia molto più disposto a spende-re forti cifre per una macchina analogica,tecnologia matura e stabile, piuttosto cheper una digitale, col rischio di ritrovarsiin breve con un prodotto obsoleto; sia co-me sia, il giradischi sta riprendendo indi-scutibilmente un’aura di status symbol.Pur in questa inattesa crisi di abbondan-za, il sontuoso Brinkmann Balance mi hasubito colpito fin dal primo incontro inuna saletta del Top Audio: quasi tutti iprodotti di questa fascia sono complicatemacchine artigianali dalla messa a puntoun po’ aleatoria, il Brinkmann invece, an-corché costruito artigianalmente in pochiesemplari per ovvi motivi di costo, haun’apparenza diversa, e non è solo unaquestione di aspetto oggettivamente mol-to lussuoso, è piuttosto l’impressione disolidità che immediatamente trasmette, eche fa presumere una costanza di presta-zioni nel tempo; ma non è tutto qui, ilBrinkmann infatti si distingue anche perun’altra particolarità, ancorché non esclu-siva: in questo caso è infatti più correttoparlare di “sistema giradischi”, ovvero diun sistema completo, dalla base alla testi-na, ottimizzato nei suoi singoli compo-nenti per la massima sinergia.

Il sistema Brinkmann

Parlando di sistemagiradischi è abbastan-za ovvio che, almenoa me, vengano subitoin mente i leggendarigiradischi EMT, e nonfaccio in tempo a no-tare che, guarda caso,si tratta sempre di unaditta tedesca, che l’oc-chio mi cade sulla te-stina: la bianca flangiaanteriore delle testineEMT si riconosce a 10metri di distanza, nonc’è possibilità di erro-re: trattasi di unaTSD-15 spogliata dalportatestina con attac-co EMT/Neumann in-tegrato!Incuriosito, indago

BRINKMANN BALANCEGiradischi Brinkmann BalancePrezzi: giradischi Euro 11.400,00; brac-cio Tone Arm 10,5 Euro 4.200,00; testinaEMT MC Euro 2.600,00; alimentatore avalvole Euro 2.450,00Distributore: Music Tools, Via Lombardia24, 61100 Pesaro. Tel. 0721 415670

LA CATENA DI ASCOLTOIl giradischi Brinkmann Balance è stato pro-vato in un impianto composto da:Giradischi/bracci: EMT 930st/OrtofonRMA-229 - Garrard 301/SME 3012Testine: Kiseki Agaat Ruby - Koetsu Onyx -SPU Royal N - Decca Jubilee - EMT TSD-15 sflStep-up: Kiseki MCT-1 - Fidelity Research FRXG-5Stadio phono: Audio Research ReferencePhonoPreamplificatore: Audio Research Reference2 MkIIFinali: VTL DeLuxe 225 W (Mono x 2)Diffusori: Audiostatic ES-300RSSala d'ascolto: 7 x 4.50 x (H) 3.60 mCavi phono: Van Den Hul D-501 Silver Hy-bridCavi linea: Selection ComponentsCavi di potenza: YBA CristalConnettori: Bullet Plug

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spezzare le risonanze; la parte superiore,ovvero la zona di appoggio del disco, è incristallo, che assicura una perfetta plana-rità con conseguente perfetto contatto conla superficie del disco; come su moltipiatti a superficie dura (ovvero che nonprevedano l’uso di un tappetino) è pre-sente anche un clamp a vite, che esalta lecaratteristiche di questa scelta costruttiva.La cura del particolare: c’è anche un pic-colo anello centrale che si oppone allapressione del serraggio a vite, in modo danon avvallare il disco al centro con lapressione, che è facilmente rimovibile nelcaso si preferisca fare a meno del clamp;la sensazione che non si sia lasciato nullaal caso inizia ad essere sempre più forte.

Il motore

Il motore è un’unità separata come inmolte altre macchine esoteriche, trattasidi una classica torretta cilindrica di allu-minio, anche in questo caso molto pesan-te e ben smorzata; diversamente da molterealizzazioni simili e che personalmentemi mandano in bestia, che prevedono lospostamento manuale della cinghia su 2diversi diametri della puleggia del moto-re, in questo caso abbiamo un’unica pu-leggia di rame. Infatti il motore di tipoPabst è controllato elettronicamente e lavelocità fine di rotazione può essere rego-lata indipendentemente per le due velo-cità, 33.3 e 45 giri. Elegante sottoprodotto: non dovendospostare la cinghia a mano, la puleggia ècoperta da una lastrina circolare di per-spex, che la ripara dalla polvere. Sul fian-co del motore abbiamo l’interruttore diavvio e sul davanti un tubo che porta aun dischetto con 3 eleganti pulsanti asfioramento che selezionano la velocità olo spegnimento; la cinghia di gomma è asezione circolare lavorata a macchina perassicurare un diametro costante. Altra raffinatezza: sul bordo del piatto èscavato un solco di alloggiamento per lacinghia, assicurando non solo una mag-giore precisione - la cinghia non puòoscillare sul suo piano di rotazione - maanche un maggior grip, garantendo quin-di un maggior coppia, ovvero una mag-gior dinamica e velocità sui transienti.

L’alimentazione

Come abbiamo visto, il perno del piatto èriscaldato da un apposito mosfet, quindil’alimentatore va collegato col piatto, ol-tre che col motore. È inoltre disponibileun alimentatore opzionale, addirittura avalvole, che però si occupa solo del moto-re... Francamente sembra quasi esagerato, duealimentazioni separate per un giradischinon le avevo mai viste, va detto però che

l’alimentatore a valvole nasce per alimen-tare anche il preamplificatore della stessamarca e in quest’ottica la faccenda è mol-to più sensata. Diciamo che francamentenon sono riuscito a notare differenze col-legando il motore ai due diversi alimen-tatori, e che quindi mi risparmierei il co-sto aggiuntivo, a meno naturalmente diutilizzare anche il preamplificatore dellastessa marca (che, viste le straordinariequalità del giradischi, sarei proprio curio-so di provare).

Il braccio

La basetta del braccio può ruotare oriz-zontalmente, essendo il foro per allog-giarlo in posizione asimmetrica; in questomodo si può regolarne la posizione per ilcorretto overhang nel caso si voglia utiliz-zare un braccio di marca diversa.

In ogni modo il Brinkmann è eccellente,ancorché forse un po’ troppo costoso (ol-tre 4000 Euro da solo); è un braccio drittodalle forme essenziali e dalla lunghezzaatipica, 10 pollici e mezzo, a metà stradafra i classici 9 e i 12 dei bracci professio-nali.Ha una massa equivalente di 10 grammi,una misura che sta diventando più o me-no standard, adatta a testine di cedevo-lezza medio-bassa, come le moderne MCdi alto bordo. L’articolazione è a doppio cardano e l’an-tiskating magnetico, abbastanza ampie lepossibilità di regolazione; l’unico dubbioche mi è venuto è per la corsa relativa-mente corta del contrappeso, che mi fasospettare difficoltà di installazione pertestine di peso molto diverso da quellaEMT per cui il braccio è progettato. Ma èanche vero che le tipiche MC di alto bor-

Il piatto in alluminio e cristallo del Balance. Vicino al perno notiamol'anello da inserire intorno al perno quando si utilizza il clamp.

La Testina EMT modificata e in versione nuda.

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do hanno tutte un peso intorno ai 10/12grammi e che la sola idea di montare unatestina di livello inferiore su un po’ po’ digiradischi del genere mi sembrerebbeperversa, se non proprio autolesionista.

La testina

Come abbiamo già accennato, si tratta diuna classicissima EMT TSD-15; per chinon lo sapesse, le straordinarie qualità delgeneratore di questa testina hanno fatto sìche fosse scelta come base per molte ela-borazioni (particolarmente famose la

Roksan Shiraz e la Einstein TU-2).Anche in questo caso abbiamo un’elabo-razione: oltre allo shell con l’attacco abaionetta - ovviamente rimosso - è modi-ficato anche il diamante, che invece delclassico SFL (Super Fine Line) da 6 mi-cron di EMT è un Van Den Hul da 4 mi-cron. Ora, se dovessi scrivere alla cieca, senzadisporre delle caratteristiche tecniche,giurerei tranquillamente che è stata mo-dificata anche la cedevolezza, che mi èparsa un po’ più alta, sempre in linea conla filosofia VDH; e lo farei non solo sulle

basi delle impressioni di ascolto, ma an-che in considerazione del minor peso dilettura consigliato, 1.8-2 grammi invecedei 2.5 consigliati da EMT (come noto, c’èuna relazione fra peso di lettura e cede-volezza, richiedendo le testine meno ce-devoli un peso di lettura più alto); leg-gendo le caratteristiche, però, trovo i soli-ti 15 cu... misteri dell’hi-fi.L’impedenza interna è di 20 ohm, un va-lore che permette un valido interfaccia-mento sia con i trasformatori che con glistadi attivi; personalmente l’ho collegataai soliti trasformatori Fidelity Researchche uso di solito con la mia EMT e mi so-no trovato benissimo, nel caso di pre-preattivo, invece, è consigliato un carico di600 ohm, che a naso mi sembra un po’ al-to, ma non ho avuto modo di verificare.Una nota sul prezzo: recentemente la Bar-co ha ceduto il marchio EMT e come pri-mo risultato il nuovo proprietario ha rad-doppiato il prezzo della testina... So benedi aver scritto testualmente che la TSD-15suona come se costasse il doppio, però,accidenti, avrei preferito non essere presocosì alla lettera! Detto questo, la TSD-15 modificata Brink-mann costa circa il doppio del prezzoraddoppiato, e se da un lato l’entità dellemodifiche giustifica almeno parzialmentel’ulteriore aumento di prezzo (le modifi-che su un prodotto già esistente si porta-no sempre dietro una buona dose di en-tropia economica, chiamiamola così), purnon mettendo certo in discussione legrandi qualità della testina, che anzi èuna delle mie preferite da tempo, onesta-mente devo segnalare che per 2600 Euroci sono valide alternative.

La base

Detesto le prove dei mobili su una rivistadi hi-fi, ma la base di un giradischi è uncomponente fondamentale da cui non sipuò prescindere in una prova che abbiala pretesa di un minimo di attendibilità. Ciò premesso, di serie il Brinkmann è do-tato di una base di marmo nero moltoelegante, tuttavia l’importatore, come èovvio (essendo la produzione di tavolinihi-fi il suo business principale), giusta-mente suggerisce l’installazione delBrinkmann su uno dei suoi tavolini; fral’altro, esteticamente molto belli e beneassortiti cromaticamente col giradischi. Ora, come noto a chi mi legge regolar-mente, il solaio in putrelle di casa mia èuna vera disgrazia, tanto è vero che hodovuto installare i giradischi su una men-sola a muro; probabilmente in una situa-zione diversa, per esempio con un solaioin cemento armato, la base può esseremolto meno critica, ma - ripeto, in questecondizioni difficili - il tavolino MusicTools ha fatto egregiamente la sua parte,

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Il motore Pabst è collegato con un tubo a una basetta circolare che permette di azionare il piatto escegliere la velocità di rotazione.

Il perno ha dimensioni da primato; per garantire la costanza di prestazioniviene riscaldato da un apposito mosfet per mantenere la temperatura costante

e quindi la dilatazione termica.

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eliminando qualsiasi problema di acou-stic feedback. Particolarmente interessan-te la struttura a sandwich di vetro, 3 stratiincollati di spessore diverso, dei ripiani,estremamente smorzanti.

Ergonomia

Parlando di ergonomia c’è poco da dire,se non che il Brinkmann è probabilmenteil giradischi hi-end più comodo da usareche mi sia capitato per le mani; sapete co-me la penso (e se non siete d’accordo po-tete fare la tara) sui giradischi “budinosi”,in questo caso la solidità apparente è im-mediatamente confermata: il Brinkmannnon lo smuovi se non prendendo a calci iltavolino. Ma a parte questo, ho trovatomolto comodo il comando della velocitàdel piatto (oltretutto non è solo una que-stione di comodità: io non credo che lecinghie siano così contente di essere spor-cate di grasso animale quando si cambiavelocità cambiando diametro della puleg-gia con il dito). Anche il braccio dà unarassicurante sensazione di affidabilità ecostanza di prestazioni nel tempo.

L’ascolto

L’ascolto di un sistema completo comequesto da un lato è molto più semplicedel solito: la responsabilità della sceltadei componenti se l’è già presa il costrut-tore, non sta a me scegliere la testina o ilbraccio più adatti al giradischi; tuttavia èpotenzialmente pericolosa, ovvero c’è ilrischio che, per esempio, la scelta di uncomponente delicato come la testina nonincontri il mio personale gusto, andandoa causare un giudizio inquinato. In que-sto caso ci salviamo perché come già ac-cennato conosco bene, almeno nella ver-sione originale, la testina EMT; ovvia-mente ci metterò 5 minuti a capire che latestina suona leggermente diversadall’originale, ma l’impronta di famiglia èchiaramente quella.Dicevo che c’è una leggera differenza;non saprei fare considerazioni qualitati-ve, è uno di quei casi in cui il meglio opeggio è frutto solamente del gusto per-sonale, diciamo che la mano di VDH sisente abbastanza, con quel suono legger-mente meno corposo sui medi e più friz-zante sugli acuti rispetto alla TSD-15 ori-ginale, che potrà piacere o meno anche inconsiderazione dell’equilibrio generaledell’impianto.Per quanto riguarda il comportamentodel giradischi, dico subito che non sonoriuscito a trovargli difetti; diciamo pureche per una volta mi trovo a rimpiangerele misure con la sonda Thorens perché hoproprio l’impressione che la silenziositàsia da primato, ma la forza maggiore delBrinkmann è nella dinamica, evidente-

mente frutto dell’effetto volano causatodalla massa altissima del piatto e dalla ri-gidezza del sistema. Poco da dire sullacaratterizzazione timbrica, se non che èpraticamente assente, come è lecito pre-tendere da un prodotto di questa catego-ria.Personalmente non amo i clamp, e appe-na possibile li elimino; non nego che ci siadietro anche una certa forma di pigriziada parte mia... Comunque, come ovvio, ilsuono del Balance è leggermente diversocon e senza clamp; leggermente piùasciutto e controllato con; anche in questocaso è una questione di equilibrio genera-le dell’impianto, oltre che di gusto perso-nale. È estremamente probabile che le ca-ratteristiche del mio impianto di riferi-mento c’entrino, e pure parecchio, co-munque a me il Balance è piaciuto di piùsenza clamp. Per la cronaca, una volta so-no riuscito a farlo suonare veramente ma-le: per l’appunto usandolo senza clampmi ero dimenticato di togliere l’anello disupporto centrale, in pratica costringendoil povero disco a girare supportato sola-mente per pochi millimetri intorno al per-no...Quello che trovo particolarmente signifi-cativo è che il Brinkmann è rimasto a casamia per un mese e una volta installatonon ho più avuto bisogno di toccarlo; maiuna volta mi è capitato non dico di dovermodificare un settaggio, ma di avere ilsospetto che si fosse sregolato qualcosa, escusate se è poco.

Conclusioni

Che dire? Che si tratta sicuramente diuno dei migliori giradischi attualmente in

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commercio senza limiti di prezzo mi sem-bra indiscutibile; siamo nell’Olimpo deigrandi giradischi.Il Brinkmann Balance ha tutto per meri-tarsi la qualifica di fuoriclasse: qualitàcostruttiva inappuntabile, robustezza,costanza di prestazioni e non dimenti-chiamo l’estetica di gran classe. Ma al dilà di questi pregi incontestabili, mi piacemettere l’accento sulla sinergia, sull’avervoluto creare un sistema completo - ep-pure tranquillamente modulare - compo-sto da singoli componenti perfettamenteinterfacciati fra loro: sicuramente esisto-no altre testine magari ancora più esal-tanti della EMT, probabilmente anche al-tri bracci offrono le stesse prestazioni emagari costano un po’ meno, forse anchealtri piatti - non molti - offrono le stessecaratteristiche di silenziosità, neutralitàtimbrica, velocità, dinamica e costanza diprestazioni (ma non la stessa comoditàdi uso), ma per ritrovare un altro sistemagiradischi completo di questo livello bi-sogna tornare ai leggendari EMT 930 e950. Per l’appunto parliamo non solo deimigliori giradischi di tutti i tempi, maanche di oggetti che all’epoca costavanocome un’automobile di media cilindratae se consideriamo che i volumi di produ-zione odierni non sono certo paragonabi-li a quelli di trent’anni fa, il prezzo delBrinkmann Balance - che nella configura-zione completa che abbiamo avuto inprova sfora i 20.000 Euro, indubbiamen-te uno sproposito - appare non dico con-veniente ma quanto meno giustificabile.Se siete così fortunati da potervelo per-mettere, cercate assolutamente di ascol-tarlo con le vostre orecchie.

Marco Benedetti

Particolare dell'articolazione a doppio cardano del braccio 10.5.

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