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LOGOS - musictools.eu pathos/ADREV-228-10-02.pdf · tra i tubi termoionici e transistor mosfet,...

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62 AUDIOREVIEW n. 228 ottobre 2002 Ottenere prestazioni sempre migliori, in grado di elevare un prodotto all’Olimpo dell’esoterico, conciliando raffinatezza e prestazioni sonore: questo è ciò che propo- ne la Pathos agli audiofili più esigenti con l’amplificatore Logos, un punto d’incontro tra i tubi termoionici e transistor mosfet, fascino e buon suono. La soluzione “ibrida”: è senz’altro intri- gante per chi è sempre alla ricerca di pre- stazioni di assoluto rilievo. La convinzione di riuscire a conciliare caratteristiche di natura diversa è un tema ricorrente, e l’unione sinergica tesa al superamento dei limiti fisici degli uni o degli altri può por- tare a grandi risultati. Si può pensare che oggetti come tubi (valvole) e semicondut- tori (mosfet o BJT) non possano coesistere in modo fruttuoso, ma un progetto intelli- gente che ne prevede l’utilizzo simultaneo nei giusti punti del circuito, con soluzioni magari semplici ed allo stesso tempo raffi- nate, porterà sicure soddisfa- zioni e grandi emozioni all’ascolto. Ovviamente l’alta fedeltà non poteva sottrarsi al fascino dell’ibrido, quindi il matrimo- nio tra i sistemi a stato solido e la tecnologia dalle origini or- mai lontane nel tempo, ap- punto quella dei tubi termoio- nici, atto ad estrapolare le mi- gliori prestazioni di entrambi e l’annullamento delle rispetti- ve pecche, è un dato di fatto. Ma un progetto del genere vicentina. Ora la nuova proposta suscita molto interesse e le caratteristiche di cui è accreditato l’apparecchio non fanno che accrescere l’attenzione nei suoi confronti. Il Logos è sostanzialmente diviso in due distinte sezioni all’interno del proprio ca- binet, preamplificatore e sezione finale. Ovviamente è un integrato stereofonico, con 110 Wrms erogati su 8 ohm e ben 220 Wrms su 4. L’esterno L’unione fa la forza, effettivamente è una frase fatta, ma pur sempre veritiera. Il Lo- gos, difatti, sfodera un certo carisma. È una macchina completa e funzionale, dal design affascinante ed innovativo, mesco- lando uno stile classico ad un sistema ad alta tecnologia. Il frontale in metallo mas- siccio ha un inserto in legno massello e presenta, nel mezzo, la manopola del vo- lume. Argentea e con un di- splay nel proprio centro, que- sta comanda un sistema di re- golazione digitale del livello sonoro, indicato con una scala compresa tra zero e novantano- ve. L’illuminazione del display ha intensità variabile, e assume un rosso intenso nel momento che si interviene per effettuare una regolazione, assicurando quindi una buona visibilità an- che in caso di elevata illumina- zione esterna, mentre si riduce quando non viene regolato il AMPLIFICATORE INTEGRATO Costruttore: Pathos Acoustics, Via Caprese 129, 36100 Vicenza. Tel. 0444 911213 - Fax 0444 919203 - www.pathosacoustics.com Distributore per l’Italia: Music Tools, Via Lombardia 24, 61100 Pesaro. Tel. 0721 415670 - Fax 0721 459083 Prezzo: Euro 3.875,00 CARATTERISTICHE DICHIARATE DAL COSTRUTTORE Potenza di uscita: 2 x 110 Wrms su 8 ohm, 2 x 220 Wrms su 4 ohm. Risposta in frequenza: 2 ÷ 200 kHz ±0,5 dB. THD: <0,05 %. Rapporto segnale rumo- re: >90 dB. Impedenza d’ingresso: 100 kohm. PATHOS L O G O S scorre su una lama di rasoio: infatti, pur con i successi che ne hanno rafforzato la concezione, allo stesso tempo elettroniche mal concepite ne hanno messo in discus- sione la validità concettuale. Dunque, un affare che scotta, ma di sicuro interesse: idee chiare e capacità tecniche unite ad una coerenza teorica dell’insieme sono le giuste armi necessarie allo sviluppo di elettroniche di alto livello. La vicentina Pathos, nota già da alcuni an- ni per i suoi amplificatori di concezione ibrida, mosfet nella sezione di potenza e valvole preamplificatrici, offre oggi un nuovo amplificatore integrato denominato Logos. Della Casa, ci piace ricordare il mo- dello doppio mono chiamato Twin Towers (naturalmente il nome era stato scelto prima del drammatico episodio), un mix di vera classe dalla sonorità eccezio- nale, implementato con la circuitazione “INPOL” brevettata dalla stessa Azienda
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62 AUDIOREVIEW n. 228 ottobre 2002

Ottenere prestazioni sempre migliori, ingrado di elevare un prodotto all’Olimpodell’esoterico, conciliando raffinatezza eprestazioni sonore: questo è ciò che propo-ne la Pathos agli audiofili più esigenti conl’amplificatore Logos, un punto d’incontrotra i tubi termoionici e transistor mosfet,fascino e buon suono.La soluzione “ibrida”: è senz’altro intri-gante per chi è sempre alla ricerca di pre-stazioni di assoluto rilievo. La convinzionedi riuscire a conciliare caratteristiche dinatura diversa è un tema ricorrente, el’unione sinergica tesa al superamento deilimiti fisici degli uni o degli altri può por-tare a grandi risultati. Si può pensare cheoggetti come tubi (valvole) e semicondut-tori (mosfet o BJT) non possano coesisterein modo fruttuoso, ma un progetto intelli-gente che ne prevede l’utilizzo simultaneonei giusti punti del circuito, con soluzionimagari semplici ed allo stesso tempo raffi-nate, porterà sicure soddisfa-zioni e grandi emozioniall’ascolto.Ovviamente l’alta fedeltà nonpoteva sottrarsi al fascinodell’ibrido, quindi il matrimo-nio tra i sistemi a stato solido ela tecnologia dalle origini or-mai lontane nel tempo, ap-punto quella dei tubi termoio-nici, atto ad estrapolare le mi-gliori prestazioni di entrambie l’annullamento delle rispetti-ve pecche, è un dato di fatto.Ma un progetto del genere

vicentina. Ora la nuova proposta suscitamolto interesse e le caratteristiche di cui èaccreditato l’apparecchio non fanno cheaccrescere l’attenzione nei suoi confronti.Il Logos è sostanzialmente diviso in duedistinte sezioni all’interno del proprio ca-binet, preamplificatore e sezione finale.Ovviamente è un integrato stereofonico,con 110 Wrms erogati su 8 ohm e ben 220Wrms su 4.

L’esterno

L’unione fa la forza, effettivamente è unafrase fatta, ma pur sempre veritiera. Il Lo-gos, difatti, sfodera un certo carisma. Èuna macchina completa e funzionale, daldesign affascinante ed innovativo, mesco-lando uno stile classico ad un sistema adalta tecnologia. Il frontale in metallo mas-siccio ha un inserto in legno massello epresenta, nel mezzo, la manopola del vo-

lume. Argentea e con un di-splay nel proprio centro, que-sta comanda un sistema di re-golazione digitale del livellosonoro, indicato con una scalacompresa tra zero e novantano-ve. L’illuminazione del displayha intensità variabile, e assumeun rosso intenso nel momentoche si interviene per effettuareuna regolazione, assicurandoquindi una buona visibilità an-che in caso di elevata illumina-zione esterna, mentre si riducequando non viene regolato il

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Costruttore: Pathos Acoustics, Via Caprese 129, 36100 Vicenza.Tel. 0444 911213 - Fax 0444 919203 - www.pathosacoustics.comDistributore per l’Italia: Music Tools, Via Lombardia 24, 61100 Pesaro.Tel. 0721 415670 - Fax 0721 459083Prezzo: Euro 3.875,00

CARATTERISTICHE DICHIARATE DAL COSTRUTTORE

Potenza di uscita: 2 x 110 Wrms su 8 ohm, 2 x 220 Wrms su 4 ohm. Rispostain frequenza: 2 ÷ 200 kHz ±0,5 dB. THD: <0,05 %. Rapporto segnale rumo-re: >90 dB. Impedenza d’ingresso: 100 kohm.

PATHOSL O G O S

scorre su una lama di rasoio: infatti, purcon i successi che ne hanno rafforzato laconcezione, allo stesso tempo elettronichemal concepite ne hanno messo in discus-sione la validità concettuale. Dunque, unaffare che scotta, ma di sicuro interesse:idee chiare e capacità tecniche unite aduna coerenza teorica dell’insieme sono legiuste armi necessarie allo sviluppo dielettroniche di alto livello. La vicentina Pathos, nota già da alcuni an-ni per i suoi amplificatori di concezioneibrida, mosfet nella sezione di potenza evalvole preamplificatrici, offre oggi unnuovo amplificatore integrato denominatoLogos. Della Casa, ci piace ricordare il mo-dello doppio mono chiamato TwinTowers (naturalmente il nome era statoscelto prima del drammatico episodio), unmix di vera classe dalla sonorità eccezio-nale, implementato con la circuitazione“INPOL” brevettata dalla stessa Azienda

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volume. Il display è in grado di indicareall’utilizzatore lo stato di attesa all’attodell’accensione, visualizzando una “P”. Lacondizione di muting ha una durata di cir-ca sessanta secondi, per dar modo alle duevalvole che costituiscono lo stadio pream-plificatore di portarsi alla temperatura diregime stabilizzando i propri parametri.Inoltre, con l’apposito pulsante posto alladestra dell’argentea manopola, possiamoselezionare sequenzialmente un ingressoper il segnale audio, tra i sette disponibilivisualizzati sul display con l’indicazioneA1…A7. Appena al di sopra dell’inserto inlegno troviamo le due valvole 6922, inseri-te, a vista, in uno sfondo lucidato a spec-chio e protette da apposite gabbiette me-talliche.Osservando il Logos nella sua parte supe-riore, notiamo immediatamente il disegnocomposto dalle ali radianti ai due lati op-posti del cabinet. Difatti, con piacevolesorpresa, ci accorgiamo che il disegno del-le ali costituisce una sequenza di lettereche realizzano la parola “Pathos” tre volteper ciascuno dei due lati dell’ampli, unavera ciliegina sulla torta. Questa finezzastilistica viene accompagnata dalle griglie,tonde, per la ventilazione dell’apparec-chio, disposte nella zona centrale del co-perchio superiore. Anche il telecomando acorredo mostra la cura stilistica con cui èstata pensata e plasmata l’elettronica, ri-cordando vagamente le sembianze di una“bacchetta magica”, realizzato con il gu-scio in legno che riprende lo stesso motivodell’inserto posto sul frontale dell’amplifi-catore. Dispone di quattro pulsanti dorati,i primi due per regolare il volume (up edown), il terzo per il muting ed il quartoper la selezione di uno degli ingressi per ilsegnale audio.Nella sua parte più nascosta, cioè il pan-nello posteriore, il nostro integrato ospitaquattro bei morsettoni dorati e massicciper il serraggio dei cavi di potenza audio.Inoltre, nella zona centrale, sono raggrup-pate ben dodici prese RCA, ovviamentedorate anch’esse. Cinque coppie di questeprese sono ingressi audio di tipo sbilancia-to, mentre quella rimanente è un’uscita disegnale per il “Tape”. Sotto gli ingressiRCA troviamo quattro prese XLR, cioè al-tri due ingressi stereo di tipo bilanciato.

Interno

Una volta aperto l’apparecchio e presa vi-sione del suo interno, notiamo l’ottima cu-ra per la realizzazione e i componenti diqualità. Senz’altro ben ingegnerizzato,sfoggia un lay-out ordinato; il punto diforza è costituito dalle due alimentazioniindipendenti, cioè due trasformatori sepa-rati, uno per la sezione pre ed uno perquella finale. Quest’ultima, pur usufruen-do di un unico trasformatore, fornisce ben

quattro secondari indipendenti, due perciascun amplificatore finale, cioè due ali-mentazioni duali da ±50 V. La costruzionedual mono parte esattamente dai seconda-ri del trasformatore, ovviamente ponti ret-tificatori separati, come pure le capacità dilivellamento, due per ciascun canale.Quattro condensatori da 22.000 µF ciascu-no rappresentano una grande riserva ener-getica, e in sinergia con questi troviamo,posti in parallelo, altri quattro condensato-ri molto veloci da 3,9 µF in policarbonato.La scheda degli ingressi fa uso di micro-relè blindati di grande qualità, per un fun-zionamento ineccepibile. Le tre coppie dimosfet complementari a canale sono fissa-te tramite viti a brugola a una traversa inalluminio, serrata a sua volta alle tre partiche compongono il dissipatore finale. Inquesto modo smaltiscono all’esterno il ca-lore prodotto durante il normale funziona-mento.

Il circuito

L’aspetto circuitale di questo amplificatoreintegrato è sicuramente un argomento difondamentale importanza, ma in mancan-za della documentazione tecnica dovremocondurre l’analisi con informazioni mode-

ste e quindi nei limiti del possibile.In prima fila troviamo la scheda degli in-gressi con i relativi microrelè comandatida un integrato 4094. Da qui il segnale au-dio passa alla sezione preamplificatrice,costituita da due valvole 6922. Queste ven-gono impiegate per formare una sorte dibuffer d’ingresso, in modo da utilizzare laloro alta impedenza; inoltre, la loro pola-rizzazione permette un funzionamento in

Visibilissime le scritte Pathos ricavate sulle ali dei radiatori. Sotto il circuito stampato trovano postoquattro condensatori da 22.000 mF, che livellano le due alimentazioni, una per ciascun canale. Sullo

stampato vi sono i ponti rettificatori ed il circuito di controllo per il display.

“Bacchetta magica” (telecomando!) e cavo dialimentazione rappresentano due elementi

indispensabili per coadiuvare il lavoro dell’ampli.Il cavo di alimentazione visibile in foto sostituisce

quello di serie, ed è un cavo di riferimentoopzionale molto interessante. È realizzato con

rame smaltato in argento, costruzione simmetricae calza esterna in Kevlar.

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PATHOS LOGOSPATHOS LOGOS

Amplificatore integrato: Pathos Logos. Numero di matricola: 220008

CARATTERISTICHE RILEVATEUSCITA DI POTENZA Risposta in

frequenza (a2.83 V su 8 ohm)

Sbilanciamentodei canali

(in funzionedell'attenuazione di volume, da

0 a -80 dB)

Caratteristicadi carico limite

Fattore di smorzamento su 8 ohm:420 a 100 Hz; 420 ad 1 kHz; 420 a 20 kHzSlew rate su 8 ohm: salita 80 V/µs, discesa 70 V/µs

INGRESSO 1 (bilanciato)Impedenza: 94 kohm. Sensibilità: 695 mV. Tensione di rumore pe-sata "A" riportata all'ingresso: terminato su 600 ohm, 27 µV. Rap-porto segnale/rumore pesato "A": terminato su 600 ohm, 85.4 dB

INGRESSO 5 (sbilanciato)Impedenza: 100 kohm / 90 pF. Sensibilità: 695 mV. Tensione dirumore pesata "A" riportata all'ingresso: terminato su 600 ohm, 27µV. Rapporto segnale/rumore pesato "A": terminato su 600 ohm,85.4 dB (rif. 500 mV in).

Tanto per smentire subito chi ancora pensa che gli esoterici debbano andar male allemisure, questo Pathos sfodera un ottimo risultato nel carico limite, con curve per se-gnali stazionari ed impulsivi che tendono un po’ a divaricarsi scendendo di modulo(come è normale che avvenga in un amplificatore ad alta polarizzazione) ma perman-gono sempre ben pendenti. La tritim non è certo da meno, perché a fronte di piccoliresidui di intermodulazione in tutte le condizioni di carico vengono raggiunti livelli disaturazione molto alti, addirittura fuori del comune in regime transiente, a dimostra-zione di una capacità di corrente e di una stabilità che non teme l'impedenza di alcunaltoparlante reale. Un dato insolito emerge invece dallo stadio di volume, peraltropressoché perfetto in termini di bilanciamento (la variazione relativa del guadagno valemeno di 0.15 dB da 0 a 80 dB di attenuazione) e di coerenza della risposta a tutti i li-

velli, perché all'aumentare dell'attenuazione aumenta la produzione di distorsione diseconda armonica, tanto da rendere praticamente impossibile raggiungere la satura-zione da clipping con attenuazioni maggiori di 10 dB. Con una sensibilità prossima ai700 mV non è un gran problema, perché con un normale player uscente con 2 volt a 0dB occorre comunque in pratica sfruttare gran parte della corsa del volume per rag-giungere la piena potenza, ma nondimeno nel normale ascolto a livello moderato sus-sisterà comunque una certa caratterizzazione "termoionica" (la seconda armonica è co-munemente, anche se erroneamente, associata ai soli tubi) del suono. Tra le altre pre-stazioni brillano lo slew rate (molto alto), l'impedenza di uscita (bassa e costante) e gliimpeccabili parametri di interfacciamento a livello di segnale. Il rumore è invece con-tenuto in assoluto, un po’ meno in termini relativi. F. Montanucci

Tritim in regime continuo:Carico resistivo 4 Ω Carico induttivo 8 Ω/+60˚ Carico capacitivo 8 Ω/–60˚

Tritim in regime impulsivo:Carico resistivo 4 Ω Carico induttivo 8 Ω/+60˚ Carico capacitivo 8 Ω/–60˚

Impedenza di uscita tape: 26 ohm

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AUDIOREVIEW n. 228 ottobre 2002 65

L’ascolto di questo nuovo amplificatore Pathos è stato effettuato nella sala domesti-ca, di cui ormai ben conosciamo le caratteristiche dopo le ripetute prove. L’impiantoin cui si inserisce il Logos è composto dal lettore Super Audio CD Sony XA 777 ES edal sistema di altoparlanti B&W CDM 1 versione SE, semplice ma in grado dare lagiusta importanza all’elettronica di potenza. Quale migliore occasione per approfon-dire un ascolto di qualità come quello che ci accingiamo a descrivere saggiando ledoti dell’integrato Pathos con l’aiuto dello straordinario Super Audio CD Sony!L’accensione degli apparecchi avviene in modo silenzioso. Trascorsi circa sessantasecondi i parametri delle valvole termoioniche si stabilizzano, due valvole 6922 co-stituiscono la sezione d’ingresso del Logos, così si passa dalla condizione di mutinga quella di riproduzione. Il nostro integrato è quantomeno dotato di una buona dosedi potenza, che consente d’interfacciarsi senza problemi a qualsiasi sistema di alto-parlanti. Per svelarne le performance sonore abbiamo utilizzato delle incisioni instandard “SACD”. Il primo assaggio ce lo concediamo con musica da camera e bra-ni di Mozart-Mendelssohn, quindi con il Concerto di violini e il Rondò per violini diSchubert. Il sodalizio con le B&W si evince immediatamente dalle prime note, ripro-dotte con calore. Eccellente la precisione degli strumenti, sempre ben localizzabili. Ilposizionamento avviene sempre nel giusto spazio, e l’ascolto protratto a lungo evi-denzia un ottimo bilanciamento tonale, ma anche una certa mancanza di ariosità, le-gata però solo alla riproduzione iniziale del Rondò: in seguito, con altri brani dellostesso disco, questa sensazione va scomparendo. Posizionando l’indicatore a 83nella scala del volume variabile tra zero e novantanove riusciamo a godere di unagrande dinamica, pur mantenendo un elevato microcontrasto, e nei passaggi più ar-ticolati le doti di naturalezza del Logos sono di tutto rispetto. Passando alla traccia

sei, violini in D minore “Andante”, sempre dal Rondò, assaporiamo una coinvolgenteesecuzione, una migliore ariosità e una gamma media trasparente e precisa. Gli stru-menti deliziano le orecchie con i passaggi più minuti, rivelando il contatto degli archisui violini. Passiamo ora al disco SACD uno, collezione AUDIORECORDS, contenente“Le Quattro Stagioni” di Vivaldi. Ascoltiamo la prima traccia, Concerto in mi minoreper violino, archi e continuo, “La Primavera”. La trasparenza, eccellente, si associaad una leggera freddezza rispetto al precedente disco, ma nella traccia successiva lariproduzione ci regala una notevole sensazione di velocità, dinamismo e coinvolgi-mento emozionale dell’evento. Fin qui la prova dell’ampli risulta molto soddisfacente; avventuriamoci, quindi, in ge-neri musicali diversi, per completare il quadro delle sue performance. Questa volta ilformato del CD audio è di tipo classico. Il disco dal titolo “The Sheffield Drum Re-cord” scioglie le briglie al Logos: la traccia cinque è un rapido susseguirsi di vivacipercussioni, contraddistinte da un ottimo controllo privo di sbavature che testimo-niano le grandi doti dell’apparecchio. Ben focalizzata, calda, piacevolissima da ascol-tare la voce di Clair Marlo nel CD “Let It Go” alla traccia uno. È una riproduzione ric-ca di dolcezza; difatti, nel contesto delle voci femminili, il Logos ci affascina molto.Rimanendo quindi in tale ambito, concludiamo il test con il disco dei Vaya Con Dios,dal titolo “Night Owls”. L’eccezionale ritmo strumentale, con la voce femminile dina-mica, focalizzata e sempre trasparente, ci assicura che il Logos Pathos non crea maiaccalcamenti o impastamenti, ma riproduzioni di estrema qualità e vividezza. Chivorrà deliziarsi l’udito utilizzando questo ottimo ampli integrato non dovrà però lesi-nare sul volume d’ascolto. Le emozioni si pagano, con un piccolo sforzo

Roberto Montecchia

L’ASCOLTO

pura classe A. Così viene fornito un ade-guato segnale al circuito integrato CrystalS3310, che consente di regolare il volumein modo digitale. L’integrato ha un’alimentazione di 5 V edun’impedenza d’ingresso di circa 10kohm. L’alimentazione di questa sezione èottenuta con un trasformatore apposita-mente dedicato per minimizzare le interfe-renze indotte. Il passaggio successivocoinvolge gli stadi finali in cui il segnaleelettrico viene amplificato in potenza.L’ampli vero e proprio impiega come dri-ver un classico operazionale del tipoTL081, che pilota tre coppie complementa-ri di mosfet, degli eccellenti IRFP 9240 (ca-nale P) e IRFP 240 (canale N), le cui princi-pali caratteristiche sono Vds = 200 V e Id =18 A. Questi dispositivi vengono impiegatinella configurazione a source comune equindi fornendo l’uscita di drain. La tipo-logia circuitale utilizzata impone allo sta-dio finale di guadagnare sia in corrente siain tensione, a differenza dell’altra possibile

tipologia ad inseguitore di source, nellaquale il guadagno in tensione sarebbe uni-tario. L’indubbio vantaggio consiste nelpoter pilotare i gate dei mosfet finali senzaperdere una porzione dell’ampiezza relati-va al segnale necessario al pilotaggio. Di-fatti, con mosfet connessi ad inseguitore disource bisogna tener conto della perdita ditensione necessaria a polarizzare ciascunmosfet. Questa tensione persa è pari a cir-ca 3,5 V per ciascun dispositivo. La tipolo-gia con inseguitori di source per essere pi-lotata correttamente ha di solito bisogno didue alimentazioni, una con tensione piùalta per lo stadio pilota, che tiene contodelle Vgs di ciascun dispositivo mosfet inserie, e l’altra con tensione più bassa, peralimentare direttamente i finali, mentrenell’attuale configurazione circuitale delLogos ne è sufficiente una soltanto, a tuttovantaggio della semplicità costruttiva.

Conclusioni

Giunti alla resa dei conti dopo un’accuratae attenta prova, possiamo affermare, dan-do uno sguardo anche alle misure, chequesto mix di tecnologie su cui è statobasato il progetto dell’ampli è fonda-mentalmente funzionale ed in grado disfoderare delle inaspettate performanceelettriche, oltre che sonore. Un impor-tante riscontro oggettivo viene fornitodalle prove di tritim e di carico limite,superate con eccellente scioltezza. Dun-que la facilità con cui il Logos eroga cor-rente non pregiudica alcun tipo di cari-co utilizzabile; inoltre, viene sottolinea-to l’impeccabile comportamento delcontrollo digitale del volume. Che diredi più? Se a tutto ciò aggiungiamo an-che l’eccellente resa sonora espressa du-rante l’ascolto, possiamo affermare chel’ibrido con cui ci siamo deliziati l’uditoè nato sotto una buona stella, dimo-strando di saper sfruttare le migliori ca-ratteristiche delle valvole unendole allepregevoli doti di erogazione di corrente

Distorsione in funzione della potenza edell'attenuazione di volume(frequenza 1 kHz, 0 dB pari a 110 watt su 8ohm)

I morsetti per collegare i diffusori fanno bella mostra di sé ai due lati del pannello posteriore.Raggruppati nel centro tutti gli ingressi audio disponibili.


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