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3 – Giornalino di Giugno 2012

Date post: 28-Mar-2016
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Giornalino di Giugno 2012
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Page 1: 3 – Giornalino di Giugno 2012

Il mese di Maggio per noi ra-gazzi dell’oratorio è stata una

tappa fondamentale del nostro

cammino di fede.

La devozione a Maria Madre di

Gesù e Madre nostra si esprime

soprattutto con la recita del

Santo Rosario perchè il Rosario

è la preghiera più bella, la più

cara a Maria, la più cara a chi

ama Maria. La Madonna stessa

cici ha fatto sapere quanto le sia

gradita la recita del Rosario. A

Lourdes, a Fatima la Madonna è

apparsa col Rosario tra le mani

ed ha esortato vivamente a reci-

tarlo.

Il Rosario è meditazione, è pre-

ghiera dell'anima. Sullo scorre-

re delle Ave Maria... Santa

Maria..., mentre le labbra ripe-

tono il saluto dell'Angelo la

mente ed il cuore si soffermano

nella contemplazione dei Misteri:

delle verità belle e consolanti

della Fede, che ci parlano della

missione redentrice di Gesù.

Infatti,Infatti, l’iscrizione di molti ra-

gazzi della nostra associazione

all’ Ora di Guardia esprime ancor

di più la nostra devozione a

Maria.

Ma cosa significa essere devoti a

Maria?

Essere devoti a Maria significa

averla come Madre e amica nel

viaggio che percorriamo verso

suo Figlio Gesù, farci aiutare da

Lei nella sequela di Cristo.

SeSe c’è una persona da imitare,

questa persona è Maria. Maria ha

seguito Gesù in tutta la sua mis-

sione. La grandezza di Maria non

sta nel fatto che ha portato in

grembo il Figlio di Dio, ma nel

suo “Si”; un si che è durato tutta

la vita. la vita.

MESE MARIANO IN ORATORIO

ANNO 2 N°3 GIUGNO 2012

AGAPEGIORNALINO A CURA DEI GIOVANI DELL’ORATORIO

ASSOCIAZIONE “DON BOSCO”

EMAIL: [email protected] WEB: salettadonbosco.wordpress.com

Page 2: 3 – Giornalino di Giugno 2012

Come vuole la tradizione,

anche quest’anno abbiamo iniziato

il mese di maggio con il pellegri-

naggio presso l’Abazia della Ma-

donna di Pulsano(Monte

Sant’Angelo). A piedi siamo parti-

ti la mattina molto presto(ore

06,30 dopo la recita delle Lodi

Mattutine), recitando lungo il

cammino il Santo Rosario Medita-

to.

Un pellegrinaggio, questo, per noi

molto importante in quanto vo-

gliamo esprimere con i fatti la de-

vozione alla Madre di Dio e Madre

nostra.

Quest’anno ci ha accompagnati

Don Saverio PAPICCHIO, il

quale ci ha spiegato che il pellegri-

naggio all’Abazia della Madonna

di Pulsano(luogo Sacro) ci deve

far pensare al nostro viaggio,

anche se è pieno di pericoli, verso

il paradiso.

NellaNella lettera agli Ebrei San Paolo

dice: Noi non abbiamo quaggiù

una citta stabile ma andiamo in

cerca di quella futura(13,14).

Infatti, durante il cammino abbia-

mo fatto delle soste che

significano che su questa

terra non abbiamo né

radici, né patria, né fami-

glia, siamo poveri e non ci

interessa possedere nulla

di ciò che è terreno e che

siamo in cerca di qualcosa

che è più dell’avere.che è più dell’avere.

Arrivati all’Abbazia, dopo

essere stati accolti dai

Monaci e da Iacopo insie-

me a dei giovani seminari-

sti di Molfetta è stata cele-

brata la Santa Messa.

Dopo la celebrazione Eu-

caristica, abbiamo condi-

viso il pranzo e

sull’insegnamento di S.

Giovanni Bosco, abbiamo

vissuto i momenti di alle-

gria di gruppo, giocando

facendo camminate, dialo-

gando...

Concludo quindi con una

riflessione di Don Bosco:

“Il demonio ha paura della

gente allegra.”

Dobbiamo essere allegri

perché siamo fiduciosi di

avere Gesù come alleato

Gianluca Spagnuolo

IN PELLEGRINAGIO A PULSANO

GIUGNO 2012 ANNO 2 N°3 ANNO 2 N°3 GIUGNO 2012

Page 3: 3 – Giornalino di Giugno 2012

Molti, leggendo il titolo di questo artico-

lo si potrebbero domandare: << Ma cosa

c’entra la festa di un compleanno di 18 anni

con un giornalino che parla delle esperienze di

un’associazione cattolica strettamente legate a

Gesù e a quello che Lui, attraverso la sua

Parola, ci insegna? >>. La risposta a questa

domandadomanda ovviamente c’è, ma non ve la posso

svelare ora, la dovete scoprire leggendo

quest’articolo. Prima di tutto dobbiamo dire il

perché si fa una grande festa quando si com-

piono 18 anni. Si fa la festa perché quello è il

giorno in cui per lo Stato diventi maggiorenne

ed è quindi una data importante per tutti noi.

E’ una data che in un certo senso ci cambia la

vita anche se poi, andando a vedere bene, non

ti cambia proprio niente. Di solito queste feste

dove ci si diverte, si balla, si canta, si fanno

proiezioni di video del festeggiato, sono orga-

nizzate dai genitori e si invitano parenti e

amici che di certo non si possono presentare

alla festa senza un regalo.

Tutto questo è accaduto al compleanno dei 18

anni della nostra amica Marcella così come

accade comunemente in tutti gli altri comple-

anni di 18 anni.

Allora vi domanderete: << Perché allora è così

importante fare un articolo sul compleanno di

Marcella? Cosa è accaduto di speciale rispetto

a tutti gli altri compleanni di 18 anni che di

solito si festeggiano? >>. Questa domanda se

l’è posta anche la stessa Marcella quando ha

saputo che dovevamo scrivere l’articolo del

suo compleanno e noi, con questo articolo,suo compleanno e noi, con questo articolo,

QUANDO LA CARITA’ CHIAMA…

GIUGNO 2012 ANNO 2 N°3 ANNO 2 N°3 GIUGNO 2012

Page 4: 3 – Giornalino di Giugno 2012

PELLEGRINAGGIO AL SANTUARIO

DELL’INCORONATA DI FOGGIADomenica 20 maggio il

Santuario dell’Incoronata di

Foggia ha accolto il 53° pelle-

grinaggio degli ammalati delle

Associazione U.A.L.(Unione

Amici di Lourdes) della

Puglia.

Il pellegrinaggio al Santuario

degli ammalati ha rappresen-

tato uno dei momenti più si-

gnificativi tra le tante manife-

stazioni che vengono organiz-

zate dall’U.A.L. di Manfredo-

nia durante il mese Mariano.

È un appuntamento che ormai

fa parte della tradizione e dei

programmi della nostra Asso-

ciazione che dedichiamo

un’intera giornata ad accom-

pagnare al Santuario gli am-

malati dell’U.A.L. di Manfre

donia in tutte quelle che sono

le varie tappe del viaggio.

Invalidi, persone non autosuf-

ficienti, malati cronici, che

senza un supporto logistico e

l’aiuto di terze persone non

potrebbero esaudire il deside-

rio di onorare con un voto e

una preghiera.

Arrivati, come vuole la tradi-

zione, in processione abbiamo

fatto tre giri intorno al Santua-

rio, recitando il Rosario.

La devozione alla Ver-

gine Maria ha sempre im-

pegnato i ragazzi/e

dell’Associazione a

vivere il mese di maggio

con maggiore fervore,

nella contemplazione e

meditazione orante dei mi-

steri di Cristo, a cui è asso-

ciata intimamente Maria.

Il 1° maggio, come esor-

dio del cammino verso

Maria, l’Associazione si

reca in pellegrinaggio

presso il Santuario della

Madonna di Pulsano.

Come conclusione, invece

dell’annualedell’annuale mese maria-

no, la nostra associazione

si è unita al gruppo dei

“Figli Amati”, guidati da

Don Saverio, per recitare e

meditare insieme il Santo

rosario nella contempla

zione dei Misteri Gaudiosi

alle ore 20:00 presso la

chiesa S. Francesco.

Questa preghiera è andata

a consolidare un rapporto

“implicato” istauratosi con

le preghiere dei singoli

gruppi: la comunità ricor-

dava noi nelle loro pre-

ghiere e la nostra associa

zione pregava per i defunti

del loro gruppo.

I “Figli Amati” è infatti un

gruppo di mamme e papà

che cercano, con l’ausilio

di Don Saverio, di attenua-

re nella preghiera il dolore

per la perdita di un figlio.

Recitando il Rosario, il

Mistero che più mi ha col-

pito è il secondo dove si

contempla la visita di

Maria a Santa Elisabetta. i

è come DIO.

GIUGNO 2012 ANNO 2 N°3 ANNO 2 N°3 GIUGNO 2012

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FINE DEL MESE MARIANO CON LA COMUNITA DEI FIGLI AMATI

. Questo mistero funge da invo-

cazione; una invocazione di

aiuto formulata da tutti coloro

che riconoscendo di avere

l’anima deturpata dal peccato

cercano la mano materna di

Maria affinché li conduca a

GesùGesù che hanno smarrito, per

non separarsi mai più da Lui e

per scoprire che non si può

avere vera gioia se non si è

come DIO.

E’ stato bello vedere riunite in

preghiera tante realtà diverse,

unite però da uno scopo

comune: la Fede in DIO Padre;

ciò dimostra che non importa

quanto siamo diversi, per

classe sociale, condizione eco-

nomicanomica o paese di appartenen-

za, se tutti cerchiamo di percor-

rere la strada che porta a DIO e

siamo tutti suoi fedeli, abbiamo

tanto in comune e ci ricono-

sciamo tutti come fratelli.

L’associazione non si è impe-

gnata solamente nella recita e

meditazione del rosario, ma

una sua rappresentanza ha par-

tecipato alla fiaccolata contem-

poraneamente con l’UAL

(Unione Amici di Lourdes).

All’esterno della chiesa altri

ragazzi dell’associazione pro-

seguivano in processione per le

vie della parrocchia di Santa

Maria del Carmine, portando la

statua della madonna di Lou-

rdes e gli ammalati, per conclu

dere il mese di maggio, dedica-

to alla nostra Mandre Celeste.

La fiaccolata è iniziata alle ore

20:00 partendo alla Chiesa e si

è conclusa presso la sede

dell’associazione UAL, dove

c’è stato un momento di condi-

visione dell’essenza della fiac-

colata, nel quale il parroco Don

Antonio Di Candia ha letto ai

fedeli la preghiera conclusiva

del mese mariano. Oltre a

questo momento emozionante,

anche il canto finale ha preso la

commozione di molte persone

perché tutti insieme al

GIUGNO 2012 ANNO 2 N°3 ANNO 2 N°3 GIUGNO 2012

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PROF.SSA ANNALISA CAPUTO (UNIVERSITÀ DI BARI, FACOLTÀ TEOLOGIA PUGLIESE).

Il 15 e 16 maggio 2012 presso il Centro di Spiritualità "P. Pio" in S. Giovanni

Rotondo si è tenuto l'annuale Convegno

Ecclesiale Diocesano sul tema:

"Andate anche voi a lavorare nella mia

vigna"(Mt 20,7).

Immagini, Mistero, Profezia.

IlIl sottoscritto insieme ad altri ragazzi

dell’Associazione: Salvatore Di Candia,

Giampio Castigliego, Giuseppe Lombar-

di ci siamo recati presso il Centro Di Spi-

ritualità “P. Pio” (San Giovanni Roton-

do) per partecipare al Convegno Eccle-

siale Diocesano.

Alle ore 15:30, arrivati siamo stati ac-

colti e contemporaneamente ci siamo

iscritti al CED.

Alle ore 16:00 è iniziata

la preghiera di inizio, ed

a seguire alle 16:30

l’introduzione al CED

con l’intervento di

Mons. Michele Castoro.

IlIl nostro Arcivescovo ha

introdotto il convegno di

quest’anno definendo la

chiesa come: edificio,

sposa e corpo.

Chiesa come edificio perché

noi tutti siamo pietre vive che

devono parlare di DIO. Do-

mandiamoci: ma noi lo fac-

ciamo con la vita? Oppure

siamo pietre mute, pietre pe-

santi o passive?

Chiesa come sposa perchè ci

deve essere in noi lo spirito di

accoglienza;

ChiesaChiesa come corpo perché

noi dobbiamo sentirci

membra di un unico corpo! Il

ritenerci tutti fratelli è una

cosa importante se noi rite-

CONVEGNO DIOCESANO

GIUGNO 2012 ANNO 2 N°3 ANNO 2 N°3 GIUGNO 2012

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PROF.SSA ANNALISA CAPUTO (UNIVERSITÀ DI BARI, FACOLTÀ TEOLOGIA PUGLIESE).

<<Alzate lo sguardo alle migliaia di piccole tessere ben allineate che

creano un’armonia di colori.

PietrePietre diverse, nessuna più importante dell’altra, ognuna con la sua

bellezza e collocata al giusto posto, ma tutte necessarie alla realizza-

zione del progetto dell’artista. Non è difficile scoprire su quelle tes-

sere la nostra identità di ‘pietre vive’, scolpite dello Spirito di Dio,

ciascuna con la sua bellezza e con una vocazione specifica, tutte im-

portanti nel progetto di Dio, per formare il volto radioso della

Chiesa…

La prof. Annalisa Caputo ha voluto evidenziare anche il messaggio di

Papa Benedetto XVI il quale parla delle varie associazioni che resta-

no una ricchezza e un segno di speranza… soprattutto per la pietre di

scarto, gente che grazie ad essi ritrovano il sorriso, e vengono accet-

tati in questa società.

Per una comunità in cui veramente tutti, nelle diversità ministeriali e

vocazionali che ci caratterizzano, siamo e possiamo essere:

1) appartenenti a Cristo e alla Chiesa; Libertà e legame ha senso solo

grazie alla mia appartenenza all’altro.

2) Corresponsabili, Una responsabilità di servizio e non di gestione,

dell’eccomi di chi serve e loda; e non dell’ecco di chi si impone e

protesta.

3)3) Sacramentalmente; da ciò segue che sia i laici che i sacerdoti sono

chiamati a testimoniare, anche se in modo diverso, l’unica e identica

sponsalità di Cristo con la sua Chiesa”

4) e universalmente…tutti scelti, amati, sposati…dall’unico sposo

nell’unica Sposa…

Concludo dicendo: <<non esistono pietre scartate dai costruttori che

non possano diventare testate d’angolo agli occhi di un Dio>>.

Salvatore Di CandiaSalvatore Di Candia

niamo di essere figli di un unico

padre.

Alle ore 16:45 c’è stato l’intervento

della relatrice, prof.ssa Annalisa

Caputo (Università di Bari, Facoltà

Teologia Pugliese).

AlAl termine di questa giornata i

vespri, ed infine abbiamo fatto ritor-

no a Manfredonia.

Il giorno seguente dopo la preghiera

d’inizio siamo stati divisi in gruppi

di studio e di lavoro. Ogni gruppo

aveva lo scopo di affrontare una te-

matica relativa ai vari argomenti af-

frontati durante il convegno.

Noi ad esempio siamo andati

nel gruppo di Don Salvatore

Miscio e il tema oggetto di di-

scussione è stato: “Servizio

diocesano di pastorale giova-

nile – Servizio di pastorale

vocazionale”.

Nel confronto fatto ci siamo

soffermati sui problemi che

affliggono i giovani e le diffi-

coltà che trovano ad inserirsi

nei gruppi parrocchiali e se le

parrocchie sono in grado di

offrire motivazioni e alterna-

tive ai bisogni dei giovani.

Il lavoro di gruppo è prose-

guito ponendosi una doman-

da: “come coinvolgere i gio-

vani, e quindi come rendere

partecipe tutti del cammino e

della crescita dei giovani?

Il ghiaccio è stato subito

rotto dall’intervento di Sal-

vatore Di Candia il quale ha

detto:

“Dobbiamo aiutare i giovani,

nostri coetanei a dare un

senso alla loro vita. Far

capire loro che non possono

vivere come canne sbattute

dal vento passando da una

esperienza frammentaria

all’altra”.all’altra”.

Inoltre, Salvatore ha voluto

evidenziare che i giovani

sono fragili e bisognosi di

molta attenzione perché

sono facilmente trascinabili

da passioni sregolate. Ha

voluto ringraziare pubblica-

mentemente i ragazzi dell’oratorio

dell’ Associazione San

Giovanni Bosco per

l’accoglienza, l’attenzione e

la fratellanza che ha trovato

e che hanno contribuito a far

si che la sua vita cambiasse

direzione. Ha concluso di-

cendo che i giovani devono

aiutare i giovani.

A questo punto ci siamo

recati in aula per la recita dei

vespri, accompagnata da S.

Ecc. Rev.ma Mons. Michele

Castoro.

AlAl termine di questa pre-

ghiera conclusiva abbiamo

fatto ritorno a casa.

Gianluca Spagnuolo

GIUGNO 2012 ANNO 2 N°3 ANNO 2 N°3 GIUGNO 2012

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Sabato 26 maggio alle 20.45 nella chiesa di San Pio a San Gio-vanni Rotondo la Chiesa Dioce-sana, si è radunata per la veglia di Pentecoste in preparazione del giorno in cui si celebra il grande dono dello Spirito Santo.Noi ragazzi dell’Associazione Don Bosco non potevamo man-care, perché la nostra aspirazione è proprio quella di impegnarci a Vivere Il Vangelo nella Chiesa, con la Chiesa, come Chiesa. Alle ore 19,30 ci siamo riuniti presso la sede dell’ Associazione e con Don Saverio PAPICCHIO siamo partiti per San Giovanni Rotondo.

Arrivati al Santuario abbiamo prima sostato in preghiera presso la tomba di Padre Pio nella cripta e dopo abbiamo preso posto in Chiesa per la veglia.DuranteDurante la veglia, semplice e piena di significato che ci prepa-rava ad accogliere il grande dono di Dio, lo Spirito Santo, c’è stato l’intervento di una donna che ha parlato della famiglia, dicendo che la famiglia è sempre più in crisicrisi proprio perché non è più Chiesa domestica.Ha evidenziato che in molti casi i componenti della famiglia si in-contrano solo per qualche ora al giorno, ognuno ha i suoi impegni inderogabili, ognuno conduce la sua vita e non si affidano più all’amore di Dio che dona la forzaforza per affrontare le difficoltà che si incontrano lungo il cammi-no e che fà superare ogni incom-prensione rendendo docili all’ascolto reciproco e al dialo-go.E tutto questo si ripercuote sui figli. Oggi ci sono ragazzi che chiedono di avere una famiglia ma non c’è l’hanno, invece ci sono altri che c’è l’hanno ma è come se non l’avessero.BisognaBisogna capire che in questo mo-mento così critico per la nostra umanità, non è importante ri-spondere ai desideri della carne, ma a quelli dello Spirito. E quali sono i de- sideri dello Spiri- to? I desideri dello Spirito sono quelli di amore nei confronti dei propri figli e dei propri genitori, desiderio di com- prensione, di dia- logo, di gioia; tutto però fatto e vissuto per amore di Gesù.

Vivendo bene questo aspet-to spirituale della nostra vita che possiamo essere sale per la terra e luce per il mondo. Attraverso il nostro esempio all’ interno delle nostre fa-miglie e fuori dobbiamo portare gli altri a compren-dere l’amore che Dio a per noi.Dopo questa stupenda testi-monianza, l’omelia del ve-scovo e il mandato missio-nario la veglia si è conclusa verso le 22,30.Chiediamo allo Spirito Santo di essere credenti cre-dibili, in modo da poter dare una testimonianza concreta dell’amore di Dio per noi. le parole sono troppe, ora dob-biamo passare ai fatti. Per fare questo noi per primi dobbiamo essere capaci di accogliere dentro di noi lo Spirito di verità, quel fuoco che ci riscalda il cuore e che ci permette di trasmettere il calore dell’amore di Dio a chichi ci e vicino, quel vanto che non sappiamo ne da dove parte e ne dove ci porta, ma ci dobbiamo far guidare da lui per essere tra-scinati in quei luoghi, in quelle realtà dove c’è bisogno della presenza di Dio. Spirito Santo guida i nostri passi sulla via dell’amore.

Antonio Lauriola

VEGLIA DI PENTECOSTERESI FORTI DALLA POTENZA DELLO SPIRITO SANTO"Non vivo più io, ma Cristo vive in me" (Gal 2,20)

GIUGNO 2012 ANNO 2 N°3 ANNO 2 N°3 GIUGNO 2012

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Domenica 27 Maggio è

stata una giornata di festa non

solo perché era il giorno della

Pentecoste ma anche perché

10 ragazzi della nostra asso-

ciazione hanno ricevuto il Sa-

cramento della Cresima.

Ma cos’è la Pentecoste e so-

prattutto, cos’è la Cresima?

La Pentecoste deriva da un

termine greco che significa

“cinquanta giorni” e per noi

cristiani è la festa della disce-

sa dello Spirito Santo sugli

Apostoli nel Cenacolo cin-

quanta giorni dopo

l’ascensione di Gesù in cielo

in anima e in corpo.

La Cresima, invece, è un sa-

cramento della Chiesa Catto-

lica ed Ortodossa che esprime

la discesa dello Spirito Santo

sui credenti tramite

l’imposizione delle mani da

parte degli apostoli, nella

chiesa primitiva, e oggi da

parte del Vescovo, loro suc-

cessore.

Lo Spirito Santo ci è stato

donato per la prima volta nel

Santo Battesimo che ha opera-

to in noi un sacro lavacro pu-

rificandoci dai peccati e ci ha

fatto nuove creature.

Ora, lo Spirito Santo nella

Santa Cresima ci viene infuso

per portare a pienezza quanto

ha operato nel Santo Battesi-

mo.

Fatta questa premessa, la

giornata di festa è iniziata alle

ore 11,00 quando tutto il

gruppo si è recato presso la Cat-

tedrale per partecipare alla cele-

brazione della Santa Messa dei

cresimanti presieduta dal nostro

Vescovo Michele CASTORO.

Dopo la proclamazione del Van-

gelo, don Fernando, ha presenta

to i candidati a Sua Eccellenza

facendo notare che hanno fatto

un cammino di preparazione ap-

profondito e quindi sono pronti a

ricevere il Sacramento della Cre-

sima.

Durante l’omelia il Vescovo ha

detto che lo Spirito Santo non è

altro che l’amore di Dio che di-

scende su di noi; che la grazia

dello Spirito Santo opera in colui

che lo accoglie e ci da la forza di

portare in tutto il mondo la buona

novella che è il Vangelo. novella che è il Vangelo.

Inoltre, ha aggiunto, che oggi più

di ieri c’è bisogno di giovani co-

raggiosi, di testimoni oltre che

credenti che siano credibili, che

sappiano essere un buon esempio

per trasmettere ai fratelli che

vivere secondo la vita buona del

vangelo si può. vangelo si può.

Sua Eccellenza, durante l’Omelia

ha sottolineato come la crisi eco-

nomica e finanziaria che ha col-

pito l’Europa abbia le sue radici

più profonde in

una crisi etica e

nel mancato

riconoscimento,

del trattato

Costituzionale

dell’Unione

Europea, delle

<<radici

cristiane>>. cristiane>>.

Dopo l’omelia, Il vescovo con-

ferisce il Sacramento della

Cresima segnando il cresiman-

do sulla fronte con il Santo

Crisma dicendo: “Ricevi il si-

gillo dello Spirito Santo che ti

è dato in dono" - Il cresimato

risponde - "Amen".

E’ stato un momento molto

emozionante dove si percepi-

va, forse più del solito, la pre-

senza dello Spirito Santo.

Alla fine della messa tutti noi

abbiamo fatto gli auguri ai

nostri 10 cresimati pieni di

Spirito Santo.

LaLa sera, nel nostro amato ora-

torio al fine di condividere la

gioia dei ragazzi che hanno ri-

cevuto il Sacramento della

Confermazione abbiamo fatto

una bellissima festa.

Tutta la giornata è stata bellis-

sima ma l’augurio che faccio a

tutti i 10 cresimanti è quello di

far fruttare in tutti i giorni

della loro vita il bellissimo

dono dello Spirito Santo che

hanno ricevuto con la Cresima

ee di essere ogni giorno testi-

moni credibili della buona no-

vella che è il Vangelo.

Alessio Pappalardo

FESTA DEI CRESIMANTI

GIUGNO 2012 ANNO 2 N°3 ANNO 2 N°3 GIUGNO 2012

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Ciao a tutti, sono Antonel-

la Rignanese, insieme a mio

marito Matteo e ai miei tre

figli, Giuseppe, Anna e Giulio

Pio frequentiamo da quasi un

anno questa Associazione.

Vorrei raccontarvi un episodio

particolare che mi ha molto

colpita a tal punto da volerlo

scrivere e pubblicare per po-

terlo condividere con i lettori

di questo giornalino.

L’episodio risale al giorno del

meeting delle “giovani voca-

zioni” che si è svolto a Poten-

za e a cui eravamo stati invita-

ti anche noi dell’Associazione

Don Bosco.

Il tema era “RI-

SPONDERE

ALL’AMORE

“SI” O “NO”?

Per tanti motivi

non volevo

andare a questo

meeting ma

grazie

all’insistenza di

mio marito

decisi di parte-

cipare e così la

mattina del 29

aprile, alle ore

06,00 insieme ai giovani dell’ Asso-

ciazione ed alcune suore, Discepole

di Gesù Eucaristico siamo partiti per

Potenza.

L’accoglienza è avvenuta nell’ audi-

torium dove c’erano già altri gruppi

di giovani accompagnati da suore

e/o sacerdoti provenienti da altri

paesi.

Alle ore 11,00 circa ci siamo recati

in Chiesa per la celebrazione della

Santa Messa. La Chiesa era già

piena, non c’erano più posti a sedere

ma guardando al primo banco, di

fronte all’Altare vidi che c’era qual-

che posto e ci sedemmo lì. Appena

sedutaseduta vidi davanti a me una icona

del “Sacro Cuore di Gesù. La stessa

icona che ho a casa.

A vederla mi sono emo-

zionata a tal punto che ho

pensato che Gesù ha

voluto che a questo mee-

ting delle giovani vocazio-

ni ci fossi anch’io, con

tutta la famiglia e con i

giovani dell’Associazione

perché potessi compren-

dere quale fosse il mio

“SI” a Lui.

Ho capito che la mia voca-

zione è essere madre ma

non solo dei miei figli. In-

fatti, nel pulman, durante

il viaggio di ritorno

ognuno raccontava la

nuova esperienza e quale

poteva essere la propria

vocazione. Quando arrivò

il mio turno, dissi ai ra-

gazzi: <<Posso manifesta-

re in questo giorno che

essere madre è un dono

meraviglioso. Ma, benedi

co Il Signore per avermi

fatto incontrare tanti altri

figli, per avermi fatto

questo regalo. Mi sento

bene vicino a voi, mi por-

tate un calore che non

posso definire, un amore

misterioso, un conforto

così grande. E’ bellissimo

operare con voi nella mis-

sione della costruzione del

Regno di giustizia e di

pace. Grazie, vi amo tutti

come se vi avessi tenuti

tutti nel mio grembo, e

quando sono lontana da

voi, anche solo per un po-

meriggio, mi mancate. È il

Miracolo Dell'amore>>.

Antonella Rignanese

TESTIMONIANZA ANTONELLA RIGNANESEIL MIO “SI” AL SIGNORE

GIUGNO 2012 ANNO 2 N°3 ANNO 2 N°3 GIUGNO 2012

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Il loro appiglio cedon le foglie

fluttuando come danzatrici, sulle soglie.

Il bagliore incandescente,

in tenebra si spegne assente.

Con timor l’occhio osserva

tal tristezza in codesta selva:

cupa, immensa e indefinitacupa, immensa e indefinita

com’è il travaglio della vita.

Il morbo colma ormai l’umanità

che creder mai più ormai sa.

Si abbandona al baratro del male,

invece di seguir la strada che sale.

Tra tant’immensa distruzione

rinvien rigogliosa, una luce simil al sole.rinvien rigogliosa, una luce simil al sole.

La mano qualcun mi prende

e mi guarda, risplendente…

E il Signor che mi ausilia

trasmettendomi meraviglia:

<<Non tutti i mali nascon per nuocere,

improvvisamente posson rivolgere>>.

Dal spoglio ramo il verde riversa,

nuova vita imperversa,

si scostan le oscure nubi

ma risplende l’azzurro sui connubi

<<Non tutti i mali nascon per nuocere

improvvisamente posson rivolgere.

Novella vita rigogliosa, Novella vita rigogliosa,

nuovamente nasce impetuosa.

Anche il morbo può scomparire,

ma l’uomo deve capire:

credere e chiedere aiuto

è essenziale per non essere perduto>>.

Sono Francesca, ho 15, anch’io come tanti adolescenti covo dentro di me una grande sofferenza. Con questa poesia voglio esprimere la mia speranza in Gesù.

IL BENE OLTRE L’OSCURITA’

GIUGNO 2012 ANNO 2 N°3 ANNO 2 N°3 GIUGNO 2012

Page 12: 3 – Giornalino di Giugno 2012

“ANGELO DI DIO CHE SEI IL MIO CUSTODE ILLUMINA,CUSTODISCI,REGGI,GOVERNA ME CHE TI FUI AFFIDATO DALLA PIETÀ CELESTE. AMEN”

Quante volte abbiamo

recitato questa dolce preghie-

ra rivolta al nostro Angelo cu-

stode? Credo tante volte…

ma il modo in cui la recitiamo

che fa la differenza. Molte

volte la recitiamo molto velo

cemente senza concentrarci

su quello che stiamo dicendo,

ma altre volte aimè, non la re-

citiamo affatto diventando

così egoisti da dimenticarci

del nostro Angelo senza pen-

sare a quanto può starci male

per questa nostra mancanza.

Ma quello che ci “sfugge” re-

almente è sapere chi sono ve-

ramente gli Angeli e il compi-

to che hanno su di noi. Gli

Angeli sono nostri amici e

guardiani. Quando Dio li ha

creati ha detto loro: “Ognuno

di voi si prenderà cura di un

uomo”. E gli Angeli hanno

obbedito alla sua volontà.

Questo significa che quando nasce

un bambino, un Angelo si pone

sulla sua culla e non lo abbandona

più per tutta la sua vita. Così è suc-

cesso a ciascuno di noi. Gli Angeli

ovunque andiamo ci tengono

d’occhio, ci guardano quando cam-

miniamo, parliamo, studiamo e la-

voriamo! Il nostro Angelo Custode

è sempre dalla nostra parte. Fa il

tifo per noi, ci applaude se faccia-

mo un’opera buona o è in pena per

noi quando affrontiamo gli ostacoli

della vita. Parlare con il nostro

Angelo è più semplice di quanto

pensiamo. Non sono necessarie

particolari formule o rituali, il

modo più semplice per rivolgersi

ad una di questa meravigliose crea-

ture è farlo con la preghiera. Ma

non è necessario dirgli parole diffi

cili o complicate, bastano delle

semplici parole che scorghino di-

rettamente dal cuore. Con il nostro

Angelo possiamo parlare delle


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