Date post: | 29-Nov-2014 |
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BUSINESS PLAN E ANALISI DEGLI INVESTIMENTI http://www.businessplanvincente.com
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Chicche e segreti per sapere quanto rende il tuo denaro
Ciao,
in questo mini e-book ti vogliamo svelare le dritte che devi
assolutamente conoscere per sapere in anticipo se (e quanto) i soldi
che vuoi investire in una tua idea di business saranno investiti bene
oppure saranno investiti male.
Quando qualcuno scrive un business plan, infatti, solitamente
“dimentica” di effettuare una puntuale e corretta analisi degli
investimenti che intende realizzare la quale è, invece, assolutamente
fondamentale per conoscere in anticipo se gli investimenti in
programma saranno convenienti oppure no. Si tratta di sapere in
anticipo se si stanno buttando i soldi oppure si stanno investendo
bene.
IL BUSINESS PLAN E
L’ANALISI DEGLI INVESTIMENTI
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E tu, cosa ne pensi? Se la pensi come noi, allora continua a leggere
questo e-book perché ti sarà molto utile.
Iniziamo dall’inizio e rispondiamo a una domanda molto semplice:
Questa è una domanda cruciale dalla cui risposta dipendono
tantissime cose come, ad esempio, quanto guadagnerai effettuando
l’investimento.
Devi sapere che uno dei compiti più importanti che la finanza
aziendale è chiamata a svolgere riguarda proprio la valutazione
economica di un investimento, ossia “quanto rende” in termini
economici futuri un investimento che viene fatto oggi.
Infatti è il concetto stesso di investimento che presuppone una uscita
di denaro OGGI la quale darà un rendimento DOMANI: chiunque
investe denaro lo fa per avere un rendimento futuro che sia,
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possibilmente, superiore a quanto ha sborsato oggi. Se io oggi effettuo
un investimento di 100.0000 euro, lo faccio per un motivo: perché i
soldi che tiro fuori oggi mi daranno un rendimento futuro maggiore
dei soldi che ho investito oggi. Se, invece, questo investimento non
rende adeguatamente, allora non lo faccio. Semplice.
Investimento e rendimento sono legati profondamente e in modo
indissolubile.
Dritta N° 1
Si può parlare di investimento solo se siamo in presenza di un
rendimento, altrimenti si parla di “soldi buttati” o, più tecnicamente, di
“perdita”. Se investo 100.000 euro e me ne ritornano indietro 60.000,
significa che ci ho rimesso (ossia ci ho “perso”) 40.000 euro. Se,
invece, investo gli stessi 100.000 euro e me ne tornano indietro
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145.000, allora ho avuto un rendimento e ho effettuato un
investimento.
Molti pensano che acquistare un’automobile nuova di zecca sia un
investimento. No, non lo è. A meno che non si tratti di un’auto
venduta in tiratura limitata e che è costruita da case automobilistiche
che hanno dei marchi importanti, come per esempio la Ferrari.
Avere acquistato ieri una Ferrari Enzo a 350.000 euro, significa
poterla rivendere oggi a circa un milione di euro (anche di più)!
Quindi: si può parlare di investimento solo quando c’è un (adeguato)
rendimento.
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Dritta N° 2
La seconda dritta che ti vogliamo dare parte da una domanda e deriva
direttamente dalle considerazioni effettuate a proposito della dritta n°
1 e ha un valore fondamentale, nell’ambito delle decisioni di
investimento:
Ponendoci questa domanda stiamo cercando di capire se il
rendimento che ci aspettiamo dall’investimento è più o meno adeguato
alle nostre esigenze; non tutti si aspettano lo stesso rendimento dallo
stesso investimento. C’è chi “si accontenta” di un certo rendimento e
chi, al contrario, vorrebbe “un po’ di più”. La scelta dell’accontentarsi o
del volere un po’ di più dipende da molti fattori di carattere soggettivo
e oggettivo; tra quelli di carattere soggettivo ricordiamo la
propensione al rischio che varia al variare di alcune caratteristiche del
carattere di una persona poiché più è alto il rischio di un investimento,
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più è alto il suo rendimento e non tutti hanno la stessa propensione ad
affrontare un rischio maggiore per avere un rendimento maggiore.
Il calcolo del rendimento di un investimento può essere effettuato in
due modi diversi (che sono sostanzialmente identici):
1) in termini percentuali
2) in valore assoluto.
Con il primo metodo, il rendimento si calcola come una percentuale dei
soldi investiti inizialmente: in tal senso, si sente spesso dire che
“…quell’investimento ha un rendimento del TOT per cento..”. Ciò
significa che l’investimento rende (per esempio) il 6,5%. Poi ognuno
decide se quel TOT per cento è più o meno congruo rispetto alla
propensione al rischio personale.
Con il calcolo in valore assoluto, invece, il rendimento viene calcolato
in termini quantitativi cioè si stabilisce che (per es.): “…il rendimento
di questo investimento è di 15.000 euro..” i quali 15.000 euro possono
essere tanti oppure pochi a seconda di quello che pensa il soggetto che
effettua l’investimento. Ricordiamo che i 15.000 euro sono una
percentuale dell’investimento iniziale e che, pertanto, il rendimento
può essere calcolato anche in termini percentuali.
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Per evitare una serie di difficoltà nonché il fallimento con
conseguente chiusura dell’azienda, esistono dei metodi razionali per
calcolare il rischio di un investimento, cioè quanto è rischioso
investire dei soldi in una certa attività, tenendo sempre presente lo
schema tipico di un processo di investimento:
Questo grafico mostra una tipica operazione di investimento la quale
è solitamente caratterizzata da due fasi: la prima, che tecnicamente si
chiama “fase di impianto”, è quella in cui c’è il famoso “esborso di
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risorse monetarie” che corrisponde alla fase in cui, per avviare il
progetto, è necessario tirare fuori i soldi.
La seconda fase tecnicamente si chiama “fase di esercizio” ed è
quella in cui si inizia a vedere il rendimento dell’investimento.
Il grafico evidenzia che l’imprenditore, nella fase di impianto, ha
rinunciato a 250.000 euro (all’anno zero) e poi ha rinunciato ad altri
100.000 euro all’anno 1; questi soldi a cui ha rinunciato li ha utilizzati
per effettuare l’investimento il quale, nella fase di esercizio, gli
“rende”:
- 20.000 euro all’anno 2
- 56.000 euro all’anno 3
- 109.000 euro all’anno 4
- 188.000 euro all’anno 5
- 292.000 euro all’anno 6
Facendo la rapida (e grossolana) somma dei rendimenti derivanti
dall’investimento, possiamo verificare che il totale fa 665.000 euro. Ciò
significa che l’investimento iniziale di 250.000 euro a cui si sommano
gli altri 100.000 euro, permette di ottenere 665.000 euro di rendimenti
nei vari anni. Abbiamo detto che questo modo di calcolare il
rendimento è grossolano in quanto manca un elemento fondamentale
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che è il valore finanziario del tempo. Il tempo, infatti, svolge un
ruolo molto importante nell’ambito della valutazione dei rendimenti di
un investimento poiché il “valore” che ha il denaro oggi è diverso dal
“valore” che quello stesso denaro avrà domani. Ciò significa che il
valore del denaro cambia a seconda che una somma di denaro la
consideriamo oggi rivolta a domani, oppure che la consideriamo
domani rivolta ad oggi.
Tenendo presente questa considerazione, facciamo un semplice
esempio: immaginiamo che oggi hai a disposizione 100.000 euro. Se
investi questi 100.000 euro (per esempio, scegli di non rischiare e
quindi li metti in banca) vuoi sapere “quanto rendono” tra cinque anni.
Cosa significa questa frase? Significa, semplicemente, che vuoi sapere
quanto diventeranno questi 100.000 euro tra cinque anni. In pratica
accade che devi “mandare in avanti” questi 100.000 euro fino alla fine
del periodo considerato (tra cinque anni) e tenendo presente un certo
“tasso di rendimento” (che, in questo caso, equivale al tasso di
interesse attivo che ti dà la banca). Quindi, accade una cosa del
genere:
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Gli iniziali 100.000 euro dell’investimento “saltano” di anno in anno e
alla fine del quinto anno “diventano” una somma diversa dai 100.000
euro iniziali, per via del tasso di interesse; diciamo che alla fine dei
cinque anni questi 100.000 euro iniziali diventano 120.000. Il tasso di
interesse è ciò che permette di calcolare il valore finanziario del tempo.
Fatta questa piccola ma doverosa premessa, quando si parla di
valore finanziario del tempo occorre fare riferimento a due concetti che
sono fondamentali per la sua comprensione:
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Quando si parla di tasso di capitalizzazione, solitamente si fa
riferimento al così detto interesse composto, cioè l’interesse che
matura di anno in anno sull’ammontare di soldi che inizialmente sono
stati prestati. Quello che ottieni alla fine dei 5 anni di investimento, si
chiama MONTANTE, proprio a causa del fatto che il valore iniziale dei
100.000 euro, monta (cioè “cresce”) mano a mano che va avanti nel
tempo, ad un certo tasso di interesse.
Il concetto di attualizzazione è legato, invece, al valore che ha oggi il
denaro di domani, calcolato in base ad un determinato tasso di
interesse..
In pratica è il contrario di quello che accade con il tasso di
capitalizzazione: infatti, se con la capitalizzazione si vuole conoscere il
valore che avrà in futuro una certa somma disponibile oggi, con
l’attualizzazione si vuole conoscere il valore che ha oggi una somma di
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denaro che sarà disponibile in futuro. In pratica, si parla di VALORE
ATTUALE di una somma di denaro futura. E’ come dire: “Io so che
il 31 Dicembre dell’anno 201X avrò a disposizione 150.000 euro:
voglio sapere quanto valgono oggi quei 150.000 euro che avrò
disponibili in futuro.
In pratica, con l’attualizzazione accade questa cosa qui:
Il denaro “futuro” viene riportato al presente per sapere quanto “vale”
oggi.
Tutto quello che abbiamo appena specificato sia per la capitalizzazione
che per l’attualizzazione è l’ABC che devi conoscere per poter
effettuare una corretta analisi degli investimenti nell’ambito della
predisposizione del business plan poiché il concetto di attualizzazione
si applica ai metodi maggiormente utilizzati quando, all’interno del
business plan, si effettua l’analisi degli investimenti.
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Il VAN è il metodo maggiormente utilizzato nella prassi professionale
per valutare un progetto di investimento e, quindi, per decidere se fare
un certo investimento conviene oppure no.
Questo metodo si basa sull’attualizzazione dei flussi di ricavi futuri
che l’imprenditore si “aspetta” di ottenere grazie al suo investimento e
mette a confronto i soldi che l’imprenditore ha investito con il
rendimento attualizzato dei flussi stessi.
In pratica accade questa cosa qui:
In colore giallo è evidenziato l’esborso di denaro fatto
dall’imprenditore nel momento in cui ha effettuato l’investimento (fase
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di impianto, all’anno zero). Come puoi notare, l’investimento “rende”
dei flussi di ricavi futuri che sono pari a:
- 23.000 euro per l’anno 1;
- 55.000 euro per l’anno 2:
- 70.000 euro per l’anno 3:
- 76.000 euro per l’anno 4:
- 80.000 euro per l’anno 5
Se facessimo la semplice somma dei flussi avremmo che il totale è
pari a 304.000 euro. Un imprenditore che non conosce le tecniche di
analisi degli investimenti potrebbe dire che: “… questa è un’ottima
notizia! Ho investito 160.000 euro e, nel corso dei cinque anni
successivi, l’investimento mi ha reso 304.000 euro. Quindi, ci ho
guadagnato 144.000 euro…”. Giusto? No…sbagliato!!!
Come abbiamo mostrato in precedenza, le cose non stanno
esattamente come dice il nostro amico imprenditore poiché ha
dimenticato di attualizzare i flussi di ricavi futuri; in pratica, ha
dimenticato di “portare” alla data presente (cioè all’anno zero, quello
in cui viene effettuato l’investimento) tutti i flussi di ricavi futuri per
paragonarli all’investimento iniziale (160.000 euro) e per tenere
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presente il valore finanziario del tempo. Quindi, come mostra
chiaramente la figura, ogni flusso futuro deve essere “riportato” al
presente, cioè all’anno zero, al tasso di interesse vigente nel mercato.
Come puoi facilmente notare, in verde sono evidenziati i valori
attualizzati dei flussi futuri ad un tasso di interesse del 10% . Ciò
significa che:
- i 23.000 euro dell’anno 1, all’anno zero “valgono” 20.909 euro
- i 55.000 euro dell’anno 2, all’anno zero “valgono” 45.455 euro
- i 70.000 euro dell’anno 3, all’anno zero “valgono 52.592 euro
- i 76.000 euro dell’anno 4, all’anno zero “valgono” 51.909 euro
- gli 80.000 euro dell’anno 5, all’anno zero “valgono” 49.674 euro.
Se effettui la sommatoria dei valori attualizzati, ottieni l’effettivo
rendimento dell’investimento che è pari a 220.539 euro. A questo
punto, non ti resta che fare la somma algebrica tra l’investimento
(160.000 euro) e il rendimento (220.539 euro) e ottieni il valore
attuale netto dell’investimento che è pari a 60.539 euro (evidenziato in
azzurro).
Quando il VAN di un investimento è positivo (come in questo caso),
allora il progetto è un investimento conveniente.
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