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Epi 8 - Gli Studi Sperimentali - CT

Date post: 03-Apr-2018
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  • 7/28/2019 Epi 8 - Gli Studi Sperimentali - CT

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    GLI STUDI SPERIMENTALI

    Igiene, Epidemiologia e Sanit PubblicaDip. Medicina Sperimentale ed Applicata

    Universit degli Studi di Brescia

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    CLASSIFICAZIONE DEGLI STUDI

    EPIDEMIOLOGICI

    STUDI

    OSSERVAZIONALI

    STUDI

    SPERIMENTALI

    DESCRITTIVI

    TRASVERSALI

    CASO-CONTROLLO

    A COORTE

    SPERIMENTAZIONI

    CLINICHE (RCT)

    SPERIMENTAZIONI

    SU COMUNITA

    SPERIMENTAZIONI

    SUL CAMPO

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    OBIETTIVI DEGLI STUDI EPIDEMIOLOGICI

    STUDI SPERIMENTALIValutare gli effetti di un nuovo trattamento

    su di un gruppo di soggetti o in una comunit

    STUDI ANALITICI (studi eziologici)Analizzare associazioni tra fattori di rischio

    (determinanti) o fattori protettivi e la patologiain studio

    STUDI DESCRITTIVI

    Descrivere un fenomeno morboso o unacondizione di interesse in una comunit

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    TIPI DI STUDI EPIDEMIOLOGICI IN RELAZIONE

    ALLA CRONOLOGIA DELLOSSERVAZIONE

    Inizio dello

    studio

    1Inizio

    esposizione

    2

    Inizio

    esposizione

    Inizio

    malattia

    Inizio

    malattia

    3

    Inizio

    esposizione

    Inizio

    malattia1e 2=studi prospettici

    3=studi retrospettivi

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    DISEGNO DELLO STUDIO IN BASE AL TIPO DI FATTORE

    Braccio di controllo

    Randomizzazione

    Fattore in studio

    protettivo di rischio

    Studi sper imentali Studi osservazional i Studi osservazional i

    RCT Non RCT

    Nessun braccio di controllo

    Non randomizzazione

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    ESEMPI DI STUDI SPERIMENTALI E OSSERVAZIONALI IN

    BASE AL TIPO DI FATTORE IN STUDIO

    Fattore protettivo Fattore di r ischioFarmaci: - RCT

    - Studi sperimentali non RCT- Studi osservazionali (farmaco-

    epidemiologia)

    Vaccini: - RCT- Studi sperimentali non RCT- Studi osservazionali

    Screening: - RCT- Studi sperimentali non RCT- Studi osservazionali

    Interventi di comunit(clorazione e fluorazionedellacqua, riduzione delle polveri fini nellaria, ecc.):

    - Studi sperimentali non RCT

    - Studi osservazionali

    Fattori dellindividuo:

    - stili di vita (fumo, alcol, dieta)

    - fattori endogeni (genetici,costituzionali)

    Fattori ambientali:

    - agenti microbici (virusepatitici, Helicobacter)

    - agenti chimici (cancerogeni,tossici, distruttori endocrini)

    - agenti fisici (radiazioniionizzanti, campielettromagnetici)

  • 7/28/2019 Epi 8 - Gli Studi Sperimentali - CT

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    STUDI SPERIMENTALI IN

    MEDICINA PREVENTIVA

    PREVENZIONE PRIMARIA

    Vaccinazioni Clorazione dellacqua Fluorazione dellacqua

    Somministrazione di vitamine Dieta Esercizio fisico

    PREVENZIONE SECONDARIA

    Screening neonatali (fenilchetonuria) Screening oncologici Screening dellipertensione arteriosa, del rischio

    cardiovascolare, del diabete mellito, dellipercolesterolemia,ecc.

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    LA QUALITA DELLEVIDENZA SCIENTIFICA

    NELLA RICERCA MEDICA

    METAANALISI

    TRIAL (RCT)

    STUDI EPID.CASO-CONTROLLO

    STUDI EPID. COORTE

    STUDI EPID. DESCRITTIVI

    REVISIONICRITICHE

    OSSERVAZIONI CLINICHE

    STUDI SPERIMENTALI SULLANIMALE

    SCIENZE DI BASE

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    OBIETTIVI DEGLI STUDI

    SPERIMENTALI

    Paragonare l'efficacia di due o pi trattamentiterapeutici (Sperimentazione clinica).

    Valutare l'efficacia di un intervento di prevenzioneo di rimozione di fattori di rischio su un gruppo di

    persone (Sperimentazioni sul campo).

    Valutare l'efficacia di un intervento di prevenzioneo di rimozione di fattori di rischio su intere

    popolazioni (Sperimentazioni di interventocomunitario).

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    LE MISURE DI ASSOCIAZIONE IN MEDICINA

    Un fattore causa di una malattia se la sua presenzaaumenta il rischio (probabilit) di sviluppare la malattia =fattore di rischio. Per le malattie infettive il fattore causale lagente patogeno.

    Un fattore di rischio pu aumentare il rischio di sviluppareuna malattia solo in presenza di altri fattori (co-fattore oconcausa)

    Un fattore protettivonei confronti di una malattia se lasua presenza diminuisce il rischio (probabilit) di svilupparela malattia = fattore di protezione.

    Un fattore protettivo pu ridurre il rischio di sviluppare

    una malattia solo in presenza di determinati fattori di rischio

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    LE MISURE DI ASSOCIAZIONE IN MEDICINA

    Rapporto tra rischi = rischio relativo (RR)Rapporto tra tassi di incidenza, mortalit,

    sopravvivenza, ospedalizzazione, ecc. = rischio

    relativo (RR)Rapporto tra casi osservati e attesi = SMR (rapporto

    standardizzato di mortalit/morbosit) = rischio

    relativo

    Odds ratio = rapporto degli odds (OR).

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    RISCHIO ASSOLUTO E RELATIVO: DEFINIZIONI

    Rischio (assoluto) = incidenza cumulativa = esprime la

    probabilit di sviluppare la malattia in un determinato arcodi tempo.

    Es.: un individuo ha un rischio del 20% di sviluppare un eventocardiovascolare ischemico in 10 anni (rischio coronarico) inrelazione alla sua et, sesso, abitudini fumatorie, pressione arteriosa,

    presenza di diabete mellito e livello di colesterolemia totale.

    Rischio relativo = esprime il rischio di sviluppare unamalattia in presenza di un determinato fattore di rischio (oprotettivo) rispetto alla sua assenza. I soggetti che hanno un

    determinato fattore si dicono esposti, e quelli che non lopresentano si dicono non esposti.

    Es.: un individuo con il diabete mellito ha un rischio di sviluppare unevento coronarico circa 2 volte maggiore rispetto a quello di unsoggetto senza diabete, a parit di tutti gli altri fattori.

  • 7/28/2019 Epi 8 - Gli Studi Sperimentali - CT

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    RISCHIO ASSOLUTO E RISCHIO RELATIVO:

    MODALITA DI CALCOLO

    Rischio (assoluto) ( R) = (N di eventi in un determinatointervallo di tempo) / (popolazione a rischio allinizio delperiodo di osservazione).

    Es.: su 10 bambini suscettibili che vengono a contatto con un bambinoaffetto da morbillo, 9 sviluppano la malattia entro 2 settimane: il rischiodi contrarre il morbillo tra i contatti non immuni : 9/10 = 90%.

    Rischio relativo(RR) = (Incidenza cumulativa o tasso diincidenza negli esposti) / (Incidenza cumulativa o tasso di

    incidenza nei non esposti).Es.: il rischio di eventi coronarici a 10 anni risultato essere del 20%tra soggetti maschi di 50+ anni con il diabete mellito e del 10% trasoggetti della stessa et e sesso, appartenenti alla stessa popolazione,non diabetici ma confrontabili con i diabetici per tutti gli altri fattori di

    rischio. RR = R1 / R0 = 20% / 10% = 2.

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    RISCH IO RELATIVO IN PRESENZA DI UN

    FATTORE PROTETTI VO

    Si consideri una popolazione di bambini alcuni dei qualisono stati sottoposti ad una vaccinazione (= esposti, Esp+) per una specifica malattia mentre gli altri non sonostati vaccinati (= non esposti, Esp -). stato quindi

    seguito leventuale sviluppo della malattia in studio neltempo. I risultati sono:

    M + M -

    Esp + 2 998 1000

    Esp - 20 980 1000

    22 1978 2000

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    RISCH IO RELATIVO

    La formula per il calcolo del rischio relativo (RR) :

    e cio = 0,1.

    Gli esposti alla vaccinazione si sono ammalati con unafrequenza 10 volte minore rispetto ai non vaccinati.

    2 / 1000

    20 / 1000

    a / (a+b)

    c / (c+d)

    M + M -

    Esp + a b a + b

    Esp - c d c + d

    a + c b + d N

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    I NTERPRETAZIONE DEL RISCH IO RELATIVO

    Il rischio relativo (RR) il rapporto tra lincidenza dellamalattia tra gli esposti e lincidenza tra i non esposti.

    RR = 1 significa che non vi differenza di incidenza dimalattia tra esposti e non espostiRR = 2 significa che gli esposti hanno una incidenza(rischio) doppia di malattiaRR = 1 / 4 = 0.25 significa che gli esposti hanno una

    probabilit 4 volte minore di sviluppare la malattia(lesposizione protettiva)

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    I TRIAL RANDOMIZZATI

    CONTROLLATI (RCT)

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    PROGETTO

    DI UN RCT

    popolazione in studio

    selezione con

    criteri definit i

    potenziali

    partecipantinon partecipanti

    partecipanti

    invi to

    randomizzazione

    non partecipanti

    trattamento controllo

    COMITATO

    ETICO

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    CARATTERISTICHE DEI TRIAL

    RANDOMIZZATI CONTROLLATI (RCT)

    intervento dei ricercatori: controllo delle condizioni sperimentali(in particolare dellesposizione)

    braccio di controllo: per confrontare gli esposti (trattati) con ungruppo di non esposti (non trattati)

    randomizzazione: garantisce la confrontabilit tra i due gruppiperch li rende simili tra loro quanto a composizione dei fattorinoti e non noti: si minimizza cos il possibile confondimento

    disegno prospettico: intervallo temporale tra trattamento e outcome

    cieco/doppio cieco: assenza di interferenze dovute allaconsapevolezza del trattamento somministrato o ricevuto

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    RCT DI DIM ISSIONE OSPEDAL IERA PRECOCE DOPO

    I INFARTO M IOCARDICO ACUTO (IMA)

    Pazienti con IMA (507)

    Senza complicazioni (179) Con complicazioni, esclusi (328)

    Randomizzati (80) Non inclusi nello studio

    (99)

    Dimissione precoce (40) Dimissione tardiva (40)

    Esiti:

    Morti: 0

    Nuovamente ricoverati: 6

    Reinfartuati: 0

    Con angina: 3

    0

    10

    5

    8 Topol et al., 1988, WHO 92327

    PRINCIPI ETICI PER GLI STUDI

  • 7/28/2019 Epi 8 - Gli Studi Sperimentali - CT

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    PRINCIPI ETICI PER GLI STUDI

    SPERIMENTALI

    Devono esistere valide ragioni scientifiche per ritenere che il

    nuovo trattamento sia pi efficace di quelli impiegati fino a quel

    momento, senza per unevidenza conclusiva della superiorit

    del nuovo trattamento.

    Deve esserci il consenso informato in forma scritta del

    paziente

    Se durante lo svolgimento dello studio emerge (dallo studio

    stesso o da altre fonti) che un trattamento sia

    inequivocabilmente meglio di un altro, o che uno dei trattamenti

    causi effetti avversi in misura superiore allaltro, la

    sperimentazione deve essere interrotta immediatamente

  • 7/28/2019 Epi 8 - Gli Studi Sperimentali - CT

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    RCT: CIECO E DOPPIO CIECO

    La non conoscenza della composizione dei duegruppi dello studio deve riguardare:

    I soggetti stessi che partecipano allo studio,quando possibile

    Lo sperimentatore e mediciche valutano gli

    esiti: sempre.La valutazione dei risultati dovrebbe avveniresecondo criteri diagnostici o test oggettivi

  • 7/28/2019 Epi 8 - Gli Studi Sperimentali - CT

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    I L CIECO NEGLI STUDI SPERIMENTALI

    Tipo di cieco Fase dello

    studio

    Soggetto

    Singolo

    Doppio

    Triplo

    Assegnazione

    Assegnazione +trattamento efollow-up

    Assegnazione +Trattamento efollow-up +analitica

    Soggetto trattato

    Soggetto trattato+ Osservatore

    Soggetto trattato+ Osservatore +Analista

  • 7/28/2019 Epi 8 - Gli Studi Sperimentali - CT

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    Perplacebo(letteralmente dal latino piacer) si intende unaqualsiasi sostanza innocua o un qualsiasi intervento nonfarmacologico privi di efficacia terapeutica.

    il placebo deliberatamente somministrato alla persona cheeventualmente acconsente ad assumerlo come alternativa ad un

    trattamento attivo di cui si voglia sperimentare lefficacia o lasicurezza.

    Luso del placebo quindi legittimo solo a scopo sperimentale e soloin presenza del consenso informato del paziente.

    Secondo la Dichiarazione di Helsinki, inoltre, luso del placebo legittimo solo se non vi siano trattamenti di provata efficacia per lasituazione clinica soggetta a sperimentazione, a meno che non visiano importanti ragioni metodologiche adeguatamente vagliatenellinteresse del paziente e sempre che il paziente non corra seri

    rischi di danni irreversibili.

    RCT: IL PLACEBO

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    EFFETTO PLACEBO: UN "VERO" AIUTO

    PER LA CURASCOPERTE LE MODALIT CHIMICHE DELL'EFFETTO PLACEBO

    "I farmaci e gli stimoli psicosociali (per esempio le suggestioni verbali del medicoverso il paziente) agiscono con gli stessi meccanismi". Cos Fabrizio Benedetti,

    professore di Neuroscienze all' Universita' di Torino) illustra la sua ultima ricercapubblicata su Nature Medicine che far parte della lettura che terr al Congresso

    Internazionale di psiconeuroendocrinoimmunologia."I farmaci agiscono tramite il legame a recettori specifici, la cui attivazione producesia effetti terapeutici che effetti collaterali negativi. Gli stimoli psicosociali,attraverso meccanismi di condizionamento e di anticipazione, sono in grado diattivare specifiche sostanze (ad es. le endorfine nel caso del dolore, la dopamina nel

    caso della malattia di Parkinson), che si vanno a legare agli stessi recettori ai quali sivanno a legare i farmaci, producendo effetti simili a quelli prodotti da questi ultimi,sia terapeutici che collaterali. Questo concetto riveste un'importanza particolare, sesi considera che esso implica un'interferenza tra il contesto psicosociale nel quale laterapia viene applicata e l'effetto specifico del farmaco o della procedura

    terapeutica. In altre parole, l'effetto del farmaco pu subire una modulazionecognitiva ed emotiva".

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    IL PLACEBO ROVESCIATO:

    LEFFETTO NOCEBO

    Benedetti chiarisce che la comunicazionemedico-paziente per pu avere ancheeffetti negativi: accanto agli effetti positividel placebo si possono registrare ancheeffetti negativi (effetto nocebo). Questo

    pu accadere quando la comunicazione frettolosa eccessivamente ambigua ecarica di suggestioni negative che nelcervello del paziente si traducono in unasensazione di minaccia per la propriasalute.

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    LEFFETTO NOCEBO SULLESITO

    CLINICO DI UN TRATTAMENTO

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    L'EFFETTO PLACEBO FUNZIONA ANCHE CON IL PAZIENTE

    CONSAPEVOLE (!)E stata condotta una sperimentazione consistente nell'avvisare i pazienti

    affetti da sindrome da intestino irritabile che il farmaco loro prescritto era un

    placebo. Persino la confezione che li conteneva riportava l'indicazione in

    etichetta. Il risultato, e' che il 59% dei pazienti ha davvero avvertito un

    miglioramento dei disturbi, contro il 35% del gruppo di controllo che ha

    ricevuto una pillola inattiva, ma a sua insaputa.

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    La somministrazione del placebo, in unaformulazione del tutto uguale a quella delfarmaco sperimentale, consente di mantenerela cecit dello sperimentatore e/o del pazienterispetto al trattamento, evitando checondizionamenti volontari o involontaripossano influenzare lesito della

    sperimentazione, a favore o a sfavore deltrattamento sperimentale.

    RCT: IL PLACEBO

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    Limpiego del placebo in chirurgia

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    RCT: BRACCIO DI CONTROLLO

    * Talvolta occorre istituire pi gruppi, ad es. per studiare il dosaggioterapeutico di un farmaco.

    Controlli casuali

    I soggetti sono assegnati al gruppo di trattamento e al gruppo di

    controllo in modo randomizzato, con o senza stratificazioneperimportanti caratteristiche. Se non si effettua una stratificazioneprima di randomizzare sar necessario misurare tutti i possibiliconfondenti nei due gruppi per verificare che la loro distribuzionesia simile nei due gruppi, allinizio e al termine del trial.

    L imite: la compliance a partecipare si r iduce.

    Alternativa: prerandomizzazione e quindi richiesta ai soggetti diessere inclusi in un determinato gruppo dopo esservi statiassegnati casualmente.

    L imite: cross over da parte di quell i senza trattamento vs i trattati .

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    STUDI SPERIMENTAL I NON RCT:

    BRACCIO DI CONTROLLO

    Controlli non casuali

    Se esiste qualche impedimento alla randomizzazione possibilescegliere di utilizzare:

    persone simili al gruppo sperimentale per et/sesso/occupazione/ classe sociale o una comunit simile

    lo stesso gruppo prima e dopo il trattamento o la misura

    preventiva.Limite: i controlli storici hanno il problema che eventualicambiamenti possono essere dovuti al tempo e non altrattamento, per lintervento di miglioramenti diagnostici,modif iche nello sti le di vita, invecchiamento della

    popolazione.

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    ESEMPI DI TRIAL 1

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    ESEMPI DI TRIAL - 1:Sopravvivenza dopo mastectomia radicale e intervento conservativo

    in donne con carcinoma mammario nello studio di Veronesi

    EVENTI DOPO 20 ANNI DI FOLLOW-UP NEI DUE GRUPPI DI PAZIENTI

    MASTECTOMIA RADICALE INTERVENTO CONSERVATIVO p

    N. dieventi

    Tasso/100 annipersona

    N. dieventi

    Tasso/100 annipersona

    Carcinomamammariocontrolaterale

    34 10.2 29 8.70.5

    Metastasi adistanza

    83 24.3 82 23.3 0.8

    Altri tumoriprimitivi

    30 8.8 31 9.1 0.9

    ESEMPI DI TRIAL 1

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    ESEMPI DI TRIAL - 1:Sopravvivenza dopo mastectomia e intervento conservativo

    in donne con carcinoma mammario nello studio di Veronesi

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    ESEMPI DI TRIAL - 2:andamento di score clinico per sintomi oculari in pazienti trattati con

    azelastina, sodio cromoglicato e placebo

    O

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    PROBLEM I RELATIVI ALLA

    COLLABORAZIONE DEI SOGGETTI

    Non aderenti (rifiuti a partecipare): se sono numerosi ne vadella rappresentativit del campione

    Uscite dallo studio (perdite al follow-up)

    Interruzione del trattamento, o non perfetta adesione

    Cross-over non dichiarato

    * Nel valutare i risultati, vengono considerati tutti insieme isoggetti assegnati a ciascun gruppo, compresi i persi e quelliche hanno interrotto il trattamento, per evitare problemi diselezione dei migliori (analisi di tipo intention to treat)

  • 7/28/2019 Epi 8 - Gli Studi Sperimentali - CT

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    ASPETTI CRITICI

    DI UNO STUDIO SPERIMENTALE

    Compliance al trattamento assegnato

    Modalit di accertamento delloutcome

    Inizio e conclusione dello studio (possibilit di unaconclusione anticipata)

    Dimensione del campione (possibilit di

    selezionare i soggetti ad alto rischio per rilevare unmaggior numero di casi

    Analisi e interpretazione dei risultati

  • 7/28/2019 Epi 8 - Gli Studi Sperimentali - CT

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    POSSIBI L I FONTI DI ERRORE NEGLI

    STUDI SPERIMENTAL I (RCT)

    Scelta del gruppo di controllo

    Partecipazione dei soggetti (compliance) Perdite al follow-up

    Randomizzazione

    Misurazione delle variabili in studio Analisi dei dati

    Interpretazione dei risultati

    FASI DI SPERIMENTAZIONE DEI FARMACI

  • 7/28/2019 Epi 8 - Gli Studi Sperimentali - CT

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    FASI DI SPERIMENTAZIONE DEI FARMACI

    FASE I: Primi studi sulluomo con un nuovo farmaco, spesso su un numero

    limitato di volontari sani, con lo scopo di fornire valutazioni preliminari difarmacocinetica e farmacodinamica alla ricerca del dosaggio ottimale

    FASE II: Studi terapeutici pilota per dimostrare lattivit e valutare la

    sicurezza a breve termine del farmaco in un numero limitato di pazienti

    volontari affetti dalla malattia per la quale proposto il trattamento.Validazione dello schema terapeutico ed identificare il rapporto

    dose/risposta anche per la pianificazione di studi pi estesi

    FASE III: Studi su gruppi di pazienti pi numerosi al fine di valutare il

    valore terapeutico del farmaco, lefficacia, la sicurezza e lincidenza di effetti

    collaterali rispetto ad altri trattamenti gi impiegati. Se in doppio cieco econtrollato la fase pi importante della sperimentazione

    FASE IV: Studi condotti dopo la registrazione del farmaco per indagare

    nuove indicazioni e vie di somministrazione oltre ad effetti collaterali rari e

    lontani nel tempo

  • 7/28/2019 Epi 8 - Gli Studi Sperimentali - CT

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    VANTAGGI E SVANTAGGI DEGLI RCT

    Vantaggi

    Miglior controllo del confondimento(randomizzazione): maggior validit

    Maggior potenza rispetto agli studi

    osservazionali: possibile evidenziare ancheeffetti modesti

    Possibilit di studiare insieme diverseesposizioni

    Possibilit di studiare insieme diversieffetti (outcome)

    Possibilit di dimostrare nessi di causalit

    Controllo delle condizioni sperimentali

    Possibilit di interrompere o modificarelesposizione prima della conclusione dello

    studio

    Svantaggi

    Si possono saggiare solo fattori protettivi Devono esserci validi motivi per supporreil beneficio del trattamento

    Deve rimanere un dubbio sufficiente pernegare il trattamento al gruppo di controllo(placebo)

    Costi elevati

    Possono valutare solo effetti a brevetermine

    Possono valutare solo effetti relativamentefrequenti

    STUDI EPIDEMIOLOGICI SPERIMENTALI

  • 7/28/2019 Epi 8 - Gli Studi Sperimentali - CT

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    STUDI EPIDEMIOLOGICI SPERIMENTALI

    Trial preventiviRCT

    A B

    AmmalatiGuariti

    MortiVivi

    A

    Trial sul campo

    B

    AmmalatiSaniTrial di comunit

    Incidenza

    B

    Incidenza

    A

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    STUDI SPERIMENTAL I NON RCT:

    I TRIAL SUL CAMPO

    Sono simili agli RCT ma includono soggetti sani,studiati nel loro ambiente (casa, lavoro, scuola, ecc.).

    Viene studiato leffetto di un intervento di

    prevenzione.

    Spesso sono richiesti grandi numeri di soggetti

    inclusi nello studio e si devono accettare elevateperdite al follow-up.

    Spesso non possibile mantenere la cecit.

  • 7/28/2019 Epi 8 - Gli Studi Sperimentali - CT

    48/48

    STUDI SPERIMENTAL I NON RCT:

    I TRIAL CONTROLLATI DI

    COMUNITA

    Gli interventi vengono applicati a gruppi di soggetti o acomunit intere, che costituiscono lunit campionaria.

    La randomizzazione viene applicata su comunit; puper mancare la randomizzazione cos come un gruppo dicontrollo e la cecit.

    Lanalisi dei dati viene effettuata su dati aggregati. La valutazione di efficacia del trattamento viene effettuata

    mediante confronti con altre comunit, anche in assenzadi randomizzazione, o con confronti storici (prima edopo) se manca un gruppo di controllo.


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