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Fitmed n°2

Date post: 23-Mar-2016
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is a monthly magazine aimed at updating professionals in the field of fitness and health, which produces original articles on methods of training, physiotherapy, nutrition, prevention and wellness, management, marketing and anything that can serve to the efficient and modern health e fitness club.
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La rivista online per i professionisti del settore Anno 1 numero 2 SALUTE E BENESSERE : L'esercizio fisico come farmaco MASSAGGIO SPORTIVO: Scollamento mio-fasciale ALIMENTAZIONE : Oltre la fame REHAB : Rottura e sintesi del tendine rotuleo
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Page 1: Fitmed n°2

La rivista online per i professionisti del settoreAnno 1 numero 2

SALUTE E BENESSERE: L'esercizio fisico come farmaco

MASSAGGIO SPORTIVO: Scollamento mio-fascialeALIMENTAZIONE: Oltre la fame

REHAB: Rottura e sintesi del tendine rotuleo

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ILE2009

WWW.PROFESSIONEFITNESS.COM

Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 578 del 20.12.93.

L’Editore e l’autore non potranno in alcun modo essere respon-sabili per incidenti o danni provocati dall’uso improprio delleinformazioni o delle immagini contenute nel materiale ricevuto;inoltre non necessariamente le opinioni pubblicate rispecchianoil pensiero dell’editore. Il materiale (testi, immagini e disegni) per-venuto in redazione non verrà restituito, anche se non pubblica-to e viene considerato libero da diritti. La riproduzione del mate-riale apparso su Fitmed online in qualsiasi forma e per qualsiasiscopo non è consentita se non dietro richiesta scritta e firmatadal direttore responsabile e dall’editore. Per eventuali controver-sie il Foro di competenza è quello di Milano.

Fitmed online è una rivista mensile di aggiorna-mento che si rivolge a imprenditori, manager,opinion leader, professionisti che operano nelmondo del fitness, benessere, prevenzione esalute. Propone articoli riguardanti metodichedi allenamento, rieducazione funzionale, ali-mentazione, prevenzione e benessere, marke-ting e management.

Alea edizioni è una casa editricespecializzata in libri di finess, be-nessere e rieducazione funziona-le, con più di 50 titoli a catalogo.

P r o f e s s i o n eFitness è unarivista bime-

strale di aggiornamento per imprenditori e pro-fessionisti del settore, che da 16 anni proponearticoli originali riguardanti metodiche di allena-mento, rieducazione funzionale, alimentazione,prevenzione e benessere, impiantistica, marke-ting e management e tutto ciò che può servirea un'efficiente e moderna realtà che opera nelsettore del fitness e del benessere. E distribuitatramite abbonamento postale a fitness club,centri fisioterapici e polisportivi, operatori di set-tore, luxury hotel, golf club, centri benessere,studi di architettura.

Da oltre 25 anni laScuola di ProfessioneFitness con i suoicorsi, master e stageha contribuito alla for-

mazione e all’aggiornamento di migliaia di ope-ratori del settore, mettendo a loro disposizioneun corpo docente selezionato e altamente qua-lificato. Rilascia diplomi e attestati di partecipa-zione accredidati dall’USACLI, ente di promo-zione spport iva r iconosciuto dal CONI.

Gestione dati digitaliLidia Di [email protected] - int. 216

Amministrazione Luciana [email protected] - int. 219

La Scuola di Professione FitnessFrancesco [email protected] - int. 217

EditoreAlea Edizioni di Alessandro Lanzani

via G. Sapeto, 5 - 20123 Milano

Redazione e ufficivia P. Orseolo, 3 - 20144 Milano

tel. 0258112828 - fax [email protected]

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Direttore responsabile Alessandro Lanzani

[email protected]

RedazioneMia Dell’Agnello

[email protected] - int. 212

Progetto graficoStefano FrattalloneImpaginazione

Anita Lavoce

PubblicitàSilvia Brioschi

[email protected] A. Lanzani

[email protected]

Hanno collaborato a questo numeroRoberto Albanesi, Silvia Brioschi, Edoardo

Lanzani, Corrado Ceschinelli, Luca Mazzotti,Maurizio Ronchi

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sommarioSOMMARIO

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1122 -- RROOTTTTUURRAA EE SSIINNTTEESSII ddeell tteennddiinnee rroottuulleeoo

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Riduzione del grasso corpo-reo, controllo glicemico, au-mento della sensibilità all’in-

sulina, abbassamento dei parame-tri del colesterolo totale Ldl e trigli-ceridi, aumento del colesterolo“buono” HDl e abbassamento dellapressione arteriosa, sono parametriche migliorano con una regolare at-tività motoria. Che il movimento fisi-co possa avere effetti positivi e be-nefici sia dal punto di vista esteticoche fisiologico sul corpo umano, èoramai un fatto ben noto e la sensi-bilizzazione ai problemi legati allasedentarietà pare sia diventata lapriorità di istituzioni e organismi chesi occupano di salute e prevenzio-ne. Spesso e volentieri le informa-zioni sono supportate da studiscientifici e dati che rafforzanol'idea che una dieta equilibrata e unregolare impegno fisico, possanoaiutare a ridurre i rischi legati allasindrome metabolica. Sapere aiutae l’informazione è importante, maagire è essenziale. Le persone se-dentarie quasi sempre non hanno

le conoscenze e gli strumenti ne-cessari a mettere in pratica i sugge-rimenti proposti per adottare unostile di vita salutare e le istituzioni, almomento, non hanno ancora af-frontato il problema da un punto divista pratico. Non è così perl’Azienda unità sanitaria locale(Ausl) di Ferrara che ha deciso dipassare a fatti concreti. Con il so-stegno del Ministero del Lavoro,Salute e Politiche Sociali, in par-tnership con la Regione EmiliaRomagna, l'azienda ospedaliero-sanitaria e l'università, l’Ausl diFerrara ha sviluppato il progetto“L'attività fisica come farmaco. Ilmovimento come strumento diprevenzione e cura”. Il program-ma, primo in Italia per numero dipersone coinvolte e sistematicità,prevede che i medici prescrivano aisoggetti diabetici e ipertesi attivitàmotoria personalizzata, fornendoalle persone coinvolte un contapas-si. Questo strumento di facile utiliz-zo conta il numero di passi compiu-ti durante la giornata, in modo da

ottenere una generica indicazionerispetto alla quantità di attività mo-toria svolta. I benefici attesi sono didiversa natura e per i singoli sog-getti hanno a che fare, in particolarmodo, con il miglioramento dellaqualità della vita e un minore rischiodi essere colpiti dalle malattie meta-boliche (ipertensione, diabete, obe-sità…); per la società, invece, i be-nefici sono di natura economica,con una notevole riduzione dellaspesa in farmaci. Negli Stati Unitiuno studio su pazienti diabetici hadimostrato che quelli di loro chepercorrevano 5 chilometri al giorno,avevano ridotto la spesa pro capitedi 550 dollari per i farmaci, e di 700dollari per altre spese sanitarie.

LENTE D'INGRANDIMENTONel progetto attività fisica come far-maco sono state coinvolte 11 milapersone a rischio, 30 medici di me-dicina generale, due aziende sani-tarie e l'università di Ferrara. Partitonegli anni scorsi con indagini sullostile di vita e sulle abitudini della po-

L'esercizio fisico come farmaco

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polazione adulta nel la città diFerrara e dintorni, lo studio ha evi-denziato una situazione di forte se-dentarietà. Le persone obese o insoprappeso risultano essere nume-ricamente equivalenti a quelle nor-mopeso, mentre si registra il 5,5%di diabetici, il 21,5% con una dia-gnosi di ipercolesteromia , il 25,2%affettate da ipertensione. Partendoda questi dati, il comitato dei medi-ci ha reclutato 7500 soggetti condiabete di tipo 2 e 2500 soggettiipertesi, che sono stati attentamen-te visitati e ai quali sono state rileva-te le misure corporee di interesse(massa corporea, circonferenza ad-dominale, frequenza cardiaca a ri-poso). Successivamente, è statoloro consegnato un contapassi,con tutte le informazioni necessarieperché lo strumento possa aiutarenello scopo. È prevista una verificadei risultati ogni due mesi, attraver-so una visita che comprende anchela registrazione dei dati estrapolatidal contapassi, che sono poi pas-sati al comitato scientifico. La com-missione scientifica ha il compito dielaborare i dati ricevuti, confrontan-doli con quelli precedenti e quantifi-care la spesa sanitaria e le sue va-riazioni, paragonandola a quelladell’anno precedente per gli stessisoggetti.

Il progetto ha preso il via definitivonell'ottobre dello scorso anno e siconcluderà entro la fine del 2009.Entro i primi sei mesi del 2010 il co-mitato scientifico sarà in grado ditrarre i dati definitivi che riguarde-ranno:1. lo stato di salute dei pazienti pa-ragonato allo stato precedente e asoggetti con le stesse patologia manon inseriti nel programma;2. la spesa sanitaria paragonata aquella degli anni precedenti dellestesse persone e quella sostenutada pazienti non facenti parte delprogramma.L’intervento nel la comunitàdell’Ausl di Ferrara non si ferma qui.Un progetto a parte, ma già in faseavanzata, proporrà programmi diattività motoria per 1.000 anzianiconsiderati fragili. I medici geriatrihanno dato la loro disponibilità acollaborare per il reclutamento, neiprossimi tre mesi, dei soggetti cheparteciperanno allo sviluppo delprogetto. Dopo le valutazioni speci-fiche iniziali, saranno prescritti pro-grammi personalizzati di attivitàmotoria, sempre monitorati grazieal contapassi.

I RISULTATI E I BENEFICICosa ci si aspetta da questi inter-venti? Benefici fisici del soggetto:

- diminuzione del peso corporeo- diminuzione della larghezza dellacirconferenza addominale- diminuzione della pressione sisto-lica e diastolica- diminuzione della frequenza car-diaca a riposo- diminuzione del colesterolo totalee soprattutto di quello consideratocattivo - riduzione dello stato di rischio dicontrarre malattie cardiovascolari emetaboliche.Nei soggetti diabetici è preventivataanche una diminuzione della glice-mia di base e dell’emoglobina gli-cosilata. Si attendono altresì benefici di no-tevole importanza per la sanitàpubblica, con la notevole riduzionedelle spese in farmaci e in altre spe-se sanitarie. Sarà interessante verificare i dati al-la fine del progetto perché, nono-stante sia molto facile pensare dipromuovere un corretto stile di vita,non è certo facile organizzare dellestrutture in grado di interagire per-fettamente e perseguire lo stessoobiettivo. Se i risultati raggiunti sa-ranno positivi, allora il progetto po-trebbe diventare un modello espor-tabile. Ci terremo aggiornati.http://www.ausl.fe.it/azienda/pro-getti/attivita-fisica-come-farmaco/

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lliinnkk

questa rete complessa di stimoli e bi-sogni. Stando così le cose sembrereb-be che l’alimentazione sia un fatto di-screzionale, opinabile, personale: que-sta è la più grande e pericolosa ap-prossimazione nella quale potevamocadere.

IL PROGETTO BIOLOGICONella realtà, le cose stanno in altri termi-ni: siamo una forma di vita che, allastregua di tutte le altre, ha in sé un suoprogetto biologico. Le azioni vitali sonoindipendenti dalla nostra volontà, fun-zionano per leggi proprie, ma sonomolto influenzabili dalle nostre decisio-ni. Se, paradossalmente, fossimo ani-mali senza la capacità di pensare e didecidere, il nostro modo di mangiare,fondamentale per il mantenimento del-la vita, avrebbe fatto parte del processospontaneo, non sarebbe stato a nostradiscrezione. Oltre la percezione del no-stro aspetto, di come ci vestiamo, pet-tiniamo, comportiamo, ci sono proces-si che avvengono in continuazione sen-za i quali non esisteremmo nemmeno.Mentre noi siamo fermi al modello “FA-ME/NON FAME”, inconsapevolmentestiamo decidendo del nostro destinobiologico. Il cibo è la materia vivente el’energia di cui ci nutriamo per mante-nere possibile la vita: aldilà di quello chepossiamo aver creduto, pensato, pro-vato, mangiato, dentro di noi cominciatutta un’altra storia. Per capirlo non ènecessario complicare le cose.Quando ingoiamo qualcosa, cominciaun percorso attraverso un “apparatochimico” (bocca, stomaco, intestino /enzimi, acidi, sostanze) che ha il compi-to di estrarre dalla “materia grezza ci-bo” (carboidrati, proteine, grassi) lecomponenti elementari (glucosio, ami-noacidi, acidi grassi), perché solo que-ste possono entrare nel sangue ed es-sere trasportate. Il resto diventa scartoe viene espulso. Il sangue ha la funzio-ne di “caricare” dall’intestino le sostan-ze e dai polmoni l’ossigeno per traspor-tarle verso le cellule, ovvero “le fabbri-che” dove si produce la vita: 60.000miliardi di piccoli laboratori che in un si-stema complesso e interdipendente ri-creano in ogni istante questa possibili-

Il nostro rapporto con il cibo gene-ralmente comincia e finisce con ilproposito della soddisfazione. Chesia per acquietare “fame vera”, o

“fame nervosa” poco importa, ciò checonta è ritrovare pace. Per modo di di-re, naturalmente. Alla nostra azione, faseguito molto spesso una “coda” direazioni che dipende dallo stato d’ani-mo in gioco, dalla quantità di cibo cheabbiamo ingerito, dalle scelte che ab-biamo fatto ecc. Per la nostra esperien-

za e percezione tutto si esaurisce intor-no a questa idea che ci siamo fatti delmangiare, ma non finisce del tutto qui.Ci sono una moltitudine di altri aspettilegati al piacere, al gusto, alla ritualità,alla condivisione, che completano ilquadro delle implicazioni e dei “tranelli”.Essendo una questione circoscrittanella nostra testa e nella nostra storia,ognuno la ragiona un po’ a modo suo,e ognuno ha strutturato abitudini e pre-ferenze per risolvere o addomesticare

Cosa c’è oltre la famedi Corrado Ceschinelli

[email protected]

alimentazionealimentazione

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tà. Se la vita e le condizioni che la con-sentono sono la risultante di una buonaproduzione e di un’efficace interazione,mi pare che la questione si ponga intutt’altri termini di come l’abbiamo po-sta noi, e cioè pensata solo alla soddi-sfazione dei nostri bisogni “immagina-ri”. Il punto di partenza non può esserela fame così come la viviamo, ma piut-tosto un ragionamento intorno alla cel-lula e al suo sistema. Allora, la preoccu-pazione deve riguardare le sostanzeche servono a sostenere tutte le funzio-ni, gli accorgimenti per mantenere l’in-tegrità delle strutture, le condizioni pergarantire la regolazione spontanea.Uno squilibrio nel sostentamento (perdifetto, per eccesso, per incompatibili-tà) provoca un rallentamento delle fun-zioni e alterazioni nella regolazione,mentre una degenerazione della suastruttura (membrana, DNA) favorisce ilprocesso d’invecchiamento, una catti-va comunicazione e una proliferazioneanomala. Tutte condizioni che minanoalla base la qualità e la durata della vitastessa.

CONDIZIONI DA RISPETTARE,NECESSITÀ DA SODDISFAREL’organismo uomo, come dovrebbemangiare per sua natura? Il nostro or-ganismo ha la capacità di ritrovareequilibrio e funzionalità in men che nonsi dica: basta solo che impariamo aguardare le cose come stanno e chetogliamo il peso enorme - metabolico ementale - che ci siamo messi addosso.Obiettivo dell’educazione alimentare èimparare a scegliere le migliori materieprime per sostenere tutte le funzioni, eper salvaguardare la struttura e tutto ilsistema implicato nella “produzione”della vita. Vedete che è molto diversodalla riduzione comune ho fame (nonso perché e per che cosa) - ho mangia-to (qualsiasi cosa, tanto, poco, schifez-ze, troppo di una cosa, poco di un’al-tra) - risultato non ho più fame! Per ri-spondere alla domanda iniziale e impo-stare le linee guida secondo le intenzio-ni di cui sopra, dobbiamo cominciare astabilire una serie di punti fermi che ri-guardano la nostra costituzione geneti-ca, in modo da poter definire le condi-zioni e le caratteristiche che dovrebbe

avere il nostro pasto ideale e, in gene-rale, il nostro modo di mangiare.1 - Poco. Il nostro metabolismo (le no-stre “fabbriche”, per intenderci), è ingrado di ospitare, “metabolizzare” po-co cibo per volta. Parliamo di “calorie”perché è l’unità di misura con la quale“pesiamo” ciò che entra in relazione aciò che produce. Nonostante questoquantitativo sia soggettivo e dipenden-te da diverse variabili (età, sesso, attivi-tà fisica, caratteristiche metaboliche,attività ormonale ecc.), il range nel qua-le rientrano tutte le situazioni è media-mente tra le 100 e le 500 calorie, trapasti principali e spuntini. Per darviun’idea, una pizza tradizionale come lamargherita, da sola, ne conta circa800: oggi un primo grave errore è ilconsumo di pasti e alimenti ipercalorici.Alimenti, fra l’altro sempre, più poveri disostanze (vitamine, minerali, fibre),sempre più sbilanciati (eccesso di car-boidrati semplici) e, purtroppo, semprepiù contaminati o alterati. Mangiaremeno calorie non necessariamentecorrisponde a minori quantità fisiche dicibo, dipende ovviamente dal caricocalorico delle scelte che facciamo: unaprima ragione che mette in evidenza ilfatto che se non conosciamo non pos-

siamo sapere come fare. Le nostre cel-lule consumano e hanno bisogno incontinuazione di materie prime per te-nere alta l’efficienza di ogni sua funzio-ne, ma le loro “dimensioni metaboliche”sono quelle. Un digiuno prolungato nonci consente di accumulare un bonusdettato dalla somma dei pasti prece-denti saltati, l’unica cosa che può au-mentare è il disagio e la fame che ci illu-de di poter mangiare senza misura.2 - Frequente. La fornitura costantedelle sostanze. “Poco di tutto e fre-quente” - già sentito tante volte - in re-altà non nasce dall’idea bacchettona difare i morigerati, ma dal tenere conto diun fatto biologico; solo che sostenutoin maniera così generica e data la no-stra mentalità, suona più come un fasti-dio che non come una sana raccoman-dazione. Ragionando per linee genera-li, dando per scontato che i pasti sianoben composti, per quantità e per quali-tà, la frequenza che si stabilisce per na-tura è intorno ai 5 - 6 pasti giornalieri.Sarà comunque la fame, una fame piùfisiologica, a dare una cadenza ideale aognuno di noi, che comunque abbiamovisto nell’esperienza intorno a un inter-vallo di 2/4 ore. Non si tratta di mangia-re con l’orologio in mano, intendiamoci,

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ma semplicemente di prevedere que-sta necessità per organizzare le cose.La fame è un messaggio biologico dicarenza, che sarà importante ascoltaree rispettare perché parla di un bisogno;occorrerà riguardarsi dal trattarlo conl’arbitrio e la leggerezza che si era soliti:non ho tempo = mangerò dopo; misento in colpa = non mangio affatto;devo dimagrire = allora digiuno, e viacosì! Poco e frequente sono le primedue condizioni da considerare in rap-porto alla nostra realtà. Questi due re-quisiti rispondono anche a un’altra pro-blematica legata alla nostra natura e al-la nostra “lotta” contro l’ambiente econtro il tempo: il problema dei “radicaliliberi” e dell’ossidazione, una questioneche nasce nelle reazioni con la presen-za dell’ossigeno in molti processi. Quibasti ricordare che queste molecole in-stabili provocano un’alterazione di mol-te strutture e sostanze accelerando ilprocesso di degenerazione e di invec-chiamento della nostra cellula e del no-stro sistema. Uno dei meccanismi chefavorisce la formazione di radicali è laquantità di cibo che ingeriamo, perchéla sua metabolizzazione richiede moltoossigeno con la conseguenza che au-menta anche la produzione di radicali.Mangiando poco si riduce questo fatto-re di instabilità.3 - Bilanciato. Nel pasto “ideale”avremmo tutta la convenienza che cisiano tutte le sostanze (né di più, né dimeno) che servono per adempiere esostenere le diverse attività. Questoaspetto ha un’implicazione ancoramaggiore per quanto riguarda la rea-zione ormonale seguente al pasto,ma guardando le cose per il momen-to in riferimento alla cellula e alle fun-zioni e valutando l’irrefrenabile e inar-restabile operosità dell’organismo,abbiamo sufficienti ragioni per consi-derarlo. Le attività principali che ciconsentono di parlare di “pasto bilan-ciato” sono la produzione energetica,il ricambio continuo e la necessità disupportare tutti i processi vitali, chesono soddisfatti da:- proteine, per sostenere il ricambio;- carboidrati, per fornire energia, so-stenere funzioni e reazioni;- grassi, per sostenere struttura e fun-zioni.

CCoorrrraaddoo CCeesscchhiinneelllliiLaureato in Sociologia all’Univer-sità degliStudi di Trento, ha una formazione inNaturopatia a indi-rizzo Olistico conseguitapresso l’Istituto di Medicina Psicosoma-tica.Qualificato come “speciali-sta del benessere”,preparatore atletico ed esperto in comporta-menti alimentari, è da sempre impegnato perun approccio sa-no, equilibrato, soprattuttoedu-cativo, alle pratiche che contri-buiscono amigliorare lo stato di salute e di benesseregenerale. Da anni svolge attività di docenza escrive per le più autorevoli rivi-ste del settore.

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Link

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W W W . P R O F E S S I O N E F I T N E S S . C O Mi n f o s c u o l a @ p r o f e s s i o n e f i t n e s s . c o mP r o f e s s i o n e F i t n e s s • t e l . 0 2 5 8 1 1 2 8 2 8 • f a x 0 2 5 8 1 1 1 1 1 6

DIABETE e Fitness Metabolico

Nuove misurazioniantropometriche e

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PROGRAMMA Mattina- Sindrome metabolica e diabete- Linee guida dell’OMS- Diagnosi medica, classificazione motoria peretà sesso e impegno funzionale- Strumenti operativi per il personal metaboli-co,il body fat index e l’indice globale di “rischio/prevenzione”: Global Risk Index G.R.I.Pomeriggio- Fix funzionali: come misurare la riserva funzio-nale in assenza di rischi - Eventuali accessori di monitoraggio scelti se-condo il criterio dell”appropriatezza funzionale”- Procedure e protocolli di attività motoria; ilcontrollo dei risultati; le unità motorie- Gestione dei rapporti con il medico curante- Esempi pratici- Strumenti di misura e monitoraggio- Valutazione dell’appropriatezza e modalidà d’uso

Giornata formativa:

ATTESTATORilascia attestato di partecipazione accreditatodall’U.S. Acli, ente di promozione sportivariconosciuta dal Coni.Il worshop rientra nel percorso formativo peroperatore di fitness metabolico.Clicca qui per maggiori informazioni

ISCRIZIONIPer informazioni o iscrizioni potete visitare il sitowww.professionefitness.com, oppure telefonaredirettamente in sede 02/58112828

Fitness Metabolico

Milano, 9 maggioRoma, 13 giugno

Riccione, 26 giugno

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Può essere particolarmentedifficile far comprendere a unbambino (ma anche ad un

adulto!) l’importanza di attuareazioni preventive costanti finalizzatea promuovere la propria salute. Dinorma siamo abituati a volere subi-to i risultati di qualcosa per cui ab-biamo speso fatica o sostenuto uncosto. Per esempio, siamo solitisaldare il conto della spesa conte-stualmente all’uscita dal supermer-cato oppure vedere un film al cine-ma pochi minuti dopo aver pagatoil biglietto. A volte siamo abituati,addirittura, a usufruire immediata-mente di un bene dilazionandonenel tempo il pagamento: il mutuoper l’acquisto di una casa o diun’automobile ne sono alcuni pos-sibili esempi. Potrebbe sembrarestrano, quindi, fare della prevenzio-ne, ovvero spendere soldi o faticaoggi per qualcosa che avverrà in unfuturo magari lontano, o peggio an-cora spendere energie e risorse og-gi per non vedere qualcosa un do-mani, ovvero la malattia. Questoperché si spera sempre che la que-

stione non ci riguardi ed eventual-mente si considera di poter riman-dare la soluzione del problema allasua comparsa, delegandola in totoal medico di turno. Eppure le stra-tegie di prevenzione si basano suuna logica inversa rispetto a quellacommerciale: mi lavo i denti oggidopo ogni pasto per evitare in unfuturo imprecisato la comparsa diuna carie; faccio attività motoriatutti i pomeriggi per mantenere unabuona efficienza fisica in età avan-zata; evito di eccedere con cara-melle e cioccolatini per non aumen-tare di peso un domani; dedicoquesta mattina del tempo per effet-tuare un determinato esame percontrollare il mio stato di salute,magari anche in assenza di sintomi(come lo screening mammograficoper le donne) e così via. Piccoli egrandi dovrebbero ricordare che ilnostro stato di salute dipende inprimis, non dal caso, ma da noi,dalle scelte che facciamo ogni gior-no, dai nostri stili di vita, dal tempoe dalle risorse, anche economiche,che decidiamo di investire. Come

ricordarlo e comprenderlo a fondo?Con un classico della letteratura.Le favola, attraverso il personaggiodella formica, esplicita l’importanzadella prevenzione che deve essereprecoce e quotidiana per evitare re-almente possibili danni futuri rap-presentati, in questo caso metafori-camente, dal sopraggiungere del-l’inverno. Da ciò si intuisce chiara-mente che, a parità di malattia, ilvero fattore determinate finale èl’atteggiamento attivo e costante disingoli e comunità. È, quindi, forse ilcaso, prima di fare una scelta an-che banale (acquistare qualcosa alsupermercato, scegliere pietanze equantità a tavola, preferire un po-meriggio sul divano a una passeg-giata, programmare cosa fare nelprossimo week-end), chiedersi: maio sono più cicala o più formica ?

di Massimiliano [email protected]

Massimiliano NosedaMedico Specialista in medicina fi-sica e riabilitazione. Specialista inigiene e medicina preventiva.Docente di “promozione della sa-lute ed educazione sanitaria”presso la Facoltà di Scienze dellaFormazione dell’Università degliStudi di Milano Bicocca

e la salute

prevenzioneprevenzione

La cicala, la formica

LA CICALA E LA FORMICA

Durante l'estate la formica lavo-rava duramente mettendo daparte le provviste per l'invernomentre la cicala non faceva al-tro che cantare tutto il giorno.Poi arrivò l'inverno e la formicaebbe di cui nutrirsi dato che du-rante l'estate aveva accumulatomolto cibo. La cicala, invece, co-minciò a sentire i morsi della fa-me e perciò andò dalla formica achiederle se poteva darle qualco-sa da mangiare. Le formica ledisse:"io ho lavorato duramenteper ottenere questo e tu che cosahai fatto durante l'estate?" "Hocantato." rispose la cicala. Equindi la formica esclamò:"Allora adesso balla!"

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redazione
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di Edoardo Lanzani

Capita spesso che in pale-stra si presentino all’atten-zione dell’istruttore o delpersonal trainer dei casi

particolari, in cui il soggetto è porta-tore di patologie che in palestra de-vono essere affrontate con partico-lare cautela e solide conoscenze. Illavoro dell’operatore, in questi casi,senza avere alcuna connotazioneriabilitativa, si carica comunque diresponsabilità; per questo è impor-tante stabilire un metodo di studio elavoro che consenta di affrontarecon serenità e competenza anchele situazioni più complesse, indivi-duando nel contempo i propri ambi-ti d’intervento e i limiti operativi.

ANAMNESI E STORIA CLINICA

La rottura del tendine rotuleo fortu-natamente non è un evento fre-quente, ma abbiamo scelto di par-larne perché pone degli interessan-ti problemi di ordine biomeccanico,a cui abbiamo cercato di dare solu-zione. Si tratta in questo caso di unmaschio adulto di circa trent'anni;l'evento traumatico fu un incidentestradale, in particolare un urto fron-tale. Generalmente questo tipo ditraumi provoca delle fratture, ma inquesto caso si verificò una rotturadel tendine. Gli ortopedici che trat-tarono il caso non si accontentaro-no di suturare il tendine, evidente-

mente questo provvedimento nonfu giudicato sufficiente, ma applica-rono un'ulteriore tecnica di sintesisecondo la modalità del cerchiag-gio: un filo metallico attraversal'apice inferiore della rotula e vienefissato alle estremità di una vite po-sta trasversalmente a livello del-l'apofisi tibiale anteriore. Il soggettogiunse in palestra a circa sei mesi didistanza dalla rimozione dei mezzidi sintesi. L'esame obiettivo rivela-va una buona mobilità con la ridu-zione della flessione di circa diecigrandi rispetto al ginocchio controlaterale. A livello del quadricipite eraevidente una riduzione sia del tonoche del trofismo muscolare. Infine ilsoggetto lamentava un dolore ri-corrente al ginocchio in occasionedi lunghe passeggiate o di sovrac-carichi anche modesti rispetto allanormale routine.

DESCRIZIONE DELLA PATOLOGIAIn questo caso l'evento traumaticoha generato alcune conseguenzedirette e altre indirette.La conseguenza diretta è stata, ov-viamente, la rottura del tendine; aquesta sono succedute almenodue conseguenze indirette, i dueinterventi chirurgici. Nel primo inter-vento è stata praticata la sutura deltendine e la posizione di mezzi disintesi. Nel secondo intervento èstata realizzata la rimozione deimezzi di sintesi. Così, per facilitarela guarigione del tendine, sono sta-te toccate chirurgicamente altredue strutture: la rotula e l'apofisi ti-biale anteriore. Il cerchiaggio quindiha rappresentato, oltre che un pre-sidio terapeutico, anche un ele-mento infiammatorio per le struttu-re dell'apparato estensore del gi-nocchio. Come sempre succede, lasequenza del trauma nell'interventochirurgico ha determinato una per-dita funzionale che in questo casosi esprime con una modesta ridu-zione di mobilità negli ultimi gradi diflessione del ginocchio e una perdi-ta del tono e del trofismo muscola-re del quadricipite e degli altri mu-scoli della catena antigravitaria. Dal

Rottura e sintesi delt

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Rottura e sintesiCasi clinici in palestra

allenamento e rehab

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punto di vista biomeccanico siamoin una situazione particolare. Infatti,mentre sembra che non si siano re-gistrati danni a carico delle struttureche danno stabilità passiva al gi-nocchio, come ad esempio la cap-sula articolare e i legamenti, lastruttura attiva fondamentale del-l'apparato estensore è stata invecedanneggiata nei tre punti anatomicipiù importanti: la parte inferiore del-la rotula, il tendine rotuleo laceratodal trauma, l'apofisi tibiale anterioresede di ancoraggio del la vite.Questi tre punti anatomici corri-spondono all'inserzione prossimaledel tendine, al contesto del tendinee alla sua inserzione distale. Infine,bisogna considerare che la ripara-zione della lacerazione è avvenutamediante una cicatrice, che è com-posta da materiale fibroso dotato diuna risposta elastica inferiore aquella del tendine sano. Pertanto,questo tendine è meno capace diprima di allungarsi in modo elasticotutte le volte che è sottoposto atensione: questa è, con ogni pro-babilità, la causa dei frequenti dolo-ri al ginocchio successivi agli impe-gni funzionali.Prima di trattare il caso è innanzitut-to necessario sapere se sono statirimossi i mezzi di sintesi (il cer-chiaggio e la vite di fissaggio a livel-lo della apofisi tibiale anteriore), da

quanto tempo sono stati rimossi ese l'ortopedico ha dato il via liberaalla riabilitazione e al ricondiziona-mento del ginocchio.

OBIETTIVIIl recupero funzionale si componedi due aspetti fondamentali: il primoconsiste nel totale recupero dellamobilità in flessione, il secondoconsiste nel recupero del tono e deltrofismo muscolare del quadricipitee in generale di tutto l'arto inferiore.In questo caso la difficoltà è dovutaal fatto che sono state lese sia le in-serzioni prossimale e distale del-l'apparato estensore, sia il contestotendineo vero e proprio.Gli obiettivi da raggiungere sono:- stretching per il recupero degli ul-timi gradi di flessione;- contrazioni isometriche a intensitàgraduale per allenare il muscolosenza sovraccaricare l'apparatoestensore;- contrazioni isotoniche in posizionidi quasi totale estensione del gi-nocchio per allenare il muscolo conil minor sovraccarico dell'apparatoestensore.Prima di intraprendere il protocollodi ricondizionamento è opportunomisurare, con le metodiche che sihanno a disposizione, la differenzadi tono e di trofismo tra i due qua-dricipiti.

NOTE DI ANATOMIA FUNZIONALEQuesto caso ci permette di segna-lare due strutture anatomiche chesono collegate all'apparato esten-sore del ginocchio, ma che sonomeno conosciute della rotula, deltendine rotuleo delle loro inserzioni:si tratta del corpo di Hoffa e dellepliche sinoviali. Il corpo di Hoffa èuna struttura all'interno della cap-sula articolare che è deputata es-senzialmente alla riduzione degli at-triti. Le pliche sinoviali sono delleestroflessioni della capsula articola-re che, insieme alla membrana si-noviale, hanno una funzione nutriti-va nei confronti delle cartilagini arti-colari. Quando il tendine rotuleo èmesso in tensione dal quadricipite,il tendine viene schiacciato sullepareti anteriori della tibia e del fe-more. Tra il tendine e la parte sche-letrica è interposto il corpo di Hoffa,la cui funzione è quella di aumenta-re la superficie di contatto e quindidi ridurre la pressione tra tendine eparte scheletrica. È una strutturacontinuamente sollecitata, facil-mente soggetta a infiammazionicroniche, responsabili di frequenti efastidiose algie del ginocchio.Considerare gli aspetti funzionali diqueste strutture permette di com-prendere meglio quali siano i puntideboli dell'apparato estensore delginocchio, con particolare riferi-

Foto 1La radiografia di fronte ci consente diosservare l’ancoraggio ottenuto tra-mite fili d’acciaio tra la rotula e la viteposta a livello dell’inserzione distaledel tendine rotuleo. L’ancoraggioscarica così la trazione a livello deltendine rotuleo.

Foto 2Con la radiografia di profilo osservia-mo meglio come il filo attraversi l’api-ce della rotula opponendosi aun’eventuale trazione eccessiva ap-plicata al tendine rotuleo. La vite è in-serita trasversalmente sulla tibia, a li-vello dell’apofisi tibiale anteriore.

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allenamento e rehab

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mento ai problemi biomeccanicirelativi alla tensione-compressionedi alcune strutture del ginocchiostesso. In prat ica, l 'apparatoestensore del ginocchio e più inparticolare il complesso funzionalemuscolo-rotula-tendine rotuleo,funziona secondo dei semplici cri-teri di fisica: si tratta della compo-sizione e della scomposizione del-le forze secondo la regola del pa-rallelogramma. Tradotto in modosemplice: più il ginocchio è flessoe più le forze di trazione generatedalla forza di gravità e dalla contra-zione del muscolo quadricipiterealizzano a loro volta una com-pressione tra le strutture dell'ap-parato estensore e il complessoscheletrico della tibia più il femore.Quando il muscolo si contrae, la

trazione sul tendine e sulle altrestrutture dell'apparato estensorenon può essere evitata, ma lacompressione sì. Infatti, la com-pressione della rotula, del tendinerotuleo, del corpo di Hoffa e dellepliche sinoviali viene ridotta ed evi-tata tutte le volte che il ginocchio sicontrae in una posizione di esten-sione o di quasi totale estensione.In questo modo il parallelogrammadelle forze che si viene a crearenon produce una forza risultante incompressione sulle parti scheletri-che. Questo rappresenta una forteriduzione degli stimoli infiammatoriche si verificano inevitabilmentequando ci si accinge a una riabili-tazione del ginocchio.Indicare gli angoli di lavoro che de-terminano una compressione è

tanto più importante quanto piùsiano state coinvolte le strutturedell'apparato estensore del ginoc-chio, quelle che sono sollecitatesia in trazione sia in compressione. In altre parole, l'allenamento devepermettere la trazione ma evitarela compressione. In questo modoè eliminato uno dei due stimoli in-fiammatori che possono interrom-pere o rallentare il protocollo di ria-bilitazione.

COME REALIZZARE GLI OBIETTIVIL’obiettivo fondamentale è quello diallenare il quadricipite senza so-vraccaricare l’apparato estensoredel ginocchio. In questo senso so-no da evitare tutti quegli eserciziche raggiungono una posizione diflessione del ginocchio significativa.

Questo schema mostra l’escursio-ne della rotula sul femore nei movi-menti in flesso-estensione del gi-nocchio. Le due frecce indicano iltendine quadricipitale (sopra) e iltendine rotuleo (sotto). Su questidue tendini si scaricano due forzegeneralmente opposte: la forzaquadricipitale e la forza di gravità.La rotula rimane tesa nel mezzo. Larotula viene compressa contro il fe-more a seconda dell’angolo che siapre tra il tendine quadricipitale e iltendine rotuleo.

Aumentando i gradi di flessione delginocchio, per la regola del paralle-logramma, la rotula viene compres-sa con una forza maggiore contro ilfemore. Questa forza è la risultantetra la forza di gravità e la forza delquadricipite. A ginocchio quasiesteso, questa forza è minima; alcontrario, quando il ginocchio èmolto flesso, la compressione èmassima.

CASIclinici

in palestra

allenamento e rehab

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Esercizi consigliati- Contrazioni isometriche con il gi-nocchio esteso. In questo caso lacompressione della rotula sul femoreè praticamente nulla.- Bicicletta con sella alta per ottenereun angolo di lavoro del ginocchio inmassima estensione.- Esercizi con il leg estensor riducen-do l’escursione del movimento ai pri-mi gradi di flessione (15-30°) perpassare gradualmente a flessionimaggiori.- La prima parte dell’esecuzione del-lo squat, con una flessione massimadi circa 30° a livello del ginocchio.Esercizi sconsigliati- Squat nella sua esecuzione com-pleta e in particolare negli ultimi gradidell’accosciata.- Pressa con flessione totale del gi-nocchio.- Affondi, con o senza bilanciere.- Leg estensor nei gradi di massimaflessione.

CONTROLLO DEGLI OBIETTIVIIl primo obiettivo consiste nel recu-perare un buon tono e trofismo mu-scolare dell’apparato estensore delginocchio senza sovraccaricare lestrutture cartilaginee. Il controllo delquadricipite che può essere fatto daun istruttore deve essere periodica-mente affiancato da una valutazioneclinica dell’ortopedico.

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Come l'istruttore deve affrontare le patologie che gli si possonopresentare in palestra. Nella serie i casi più frequenti sono

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Teoria dell'allenamentoPrincipi generali

Gli errori che si com-mettono allenando unatleta sono spesso ri-conducibili a una cat-

tiva comprensione delle suecaratteristiche, del suo realevalore e soprattutto dei suoi li-miti. Allenare un atleta vuol direesaltare il suo motore, sintoniz-zando l’allenamento con le suepotenzialità. Tutti comprendo-no che, se voglio preparare unatleta per correre i 100 m, nongli farò fare delle sedute di lun-ghissimo: l’allenamento nonservirebbe a nulla e, anzi, por-terebbe l’atleta a un peggiora-mento. Ogni allenamento va atoccare certe parti del motoredi un atleta; l’allenatore devecapire i meccanismi di questointervento e tarare l’allenamen-to in base alle carenze dell’atle-ta stesso, alle sue preferenze,alla reale allenabilità (cioè i mar-

gini di migl ioramento), agl iobiettivi prefissati ecc. Un atletasi caratterizza tramite grandez-ze fisiologiche (VO2max - mas-simo consumo di ossigeno,SAE – soglia aerobica, SAN –soglia anaerobica ecc.), ognu-na delle quali è più o meno im-portante a seconda del tipo digara che si sta preparando. Aoggi sono state proposte innu-merevoli tipologie d’allenamen-to, ognuna delle quali punta amigliorare una o più grandezze.Ora, con un banale ragiona-mento (che è sempre sfuggitoall’allenatore tuttofare, cioèquello che si limita a far esegui-re ogni tipo d’allenamento,convinto che fare di tutto nonpuò che far bene): data una di-stanza, le tipologie d’allena-mento da prevedere sono rela-tivamente poche. Le infinite ti-pologie d’allenamento sono

giustificate rispetto alla globalitàdegli atleti, ma nei confronti delsingolo soggetto, due tipologieche vanno a toccare le stessegrandezze (che, cioè, hanno lastessa finalità) sono superfluenello stesso piano d’allenamen-to, soprattutto per l'amatore.Può invece aver senso alternar-le in momenti diversi della sta-gione o della carriera del runner,sia dal punto di vista pratico, siapsicologico. Quindi, per un alle-namento ideale occorre:- definire la distanza da preparare;- definire l’importanza dellegrandezze atletiche per quelladistanza;- scegliere un piano d’allena-mento che sia sintonizzato coni due punti precedenti.Sembrerebbe abbastanza faci-le, ma la scelta e l'esecuzionedel piano non possono pre-scindere da solide basi teori-

allenamento

di Roberto Albanesi [email protected]

Teoria dell'allenamentoPrincipi generali

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che. Lo scopo principale del-l'allenamento, dal punto di vistamedico, non è il raggiungimen-to di una data prestazione, marealizzare il processo di adatta-mento che permette al fisico disostenere i carichi di lavorosenza incorrere in traumi einfortuni. Si può dire che: loscopo dell'allenamento è realiz-zare l'adattamento del corpoumano al gesto atletico. Que-sto processo è possibile per-ché il corpo umano è in gradodi reagire agli stimoli esterni eautomodificarsi in modo daprodurre una reazione più ap-propriata: ciò lo differenzia daun sistema meccanico (un mo-tore), che invece non è in gradodi adattarsi, ovvero di modifi-carsi. Tuttavia il corpo umano li-mita le sue capacità di adatta-mento reagendo solo a partico-lari stimoli, non a tutti: essi sono

in grado di sollecitare i mecca-nismi biologici che permettonoal corpo di adattarsi. Tali mec-canismi sono innescati in basead alcuni principi basilari: il so-vraccarico, la progressione, laspecificità, gli effetti incrociati einversi, l'interferenza e il riposo.

PRINCIPIO DI SOVRACCARICOSe una parte del corpo è solle-citata in misura maggiore ri-spetto alla normale attività, sirealizza il sovraccarico; peresempio, correndo, la frequen-za cardiaca si alza rispetto aquella a riposo. Le alterazioni in-dotte dal sovraccarico permet-tono di allenare il corpo, miglio-rando l'adattamento. Si è an-che visto che per poter avereeffetti allenanti, il sovraccariconon deve scendere al di sotto diuna certa soglia. Per esempio,se un sollevatore di pesi solleva

allenamento

in allenamento solo carichi dipoco superiori a quelli che rie-sce a sollevare normalmente, ilsuo grado di allenamento (ov-vero l'efficacia dell'adattamen-to) sarà quasi nullo. Il livello infe-riore, al di sotto del quale il so-vraccarico non può scendere, sidice livello di fitness.

PRINCIPIO DELLA PROGRES-SIONEQuesto principio è diretta con-seguenza del precedente: unavolta che il corpo si è adattatoal nuovo carico, occorre au-mentare lo sforzo effettuato,aumentando durata, intensità ofrequenza di allenamento. Sideve quindi attuare una pro-gressione, possibilmente inmodo graduale, per dare il tem-po e l'opportunità al corpo diadattarsi al nuovo sovraccari-co. La progressione dipende

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aerobica coinvolge solo i mu-scoli interessati, mentre l'atti-vità anaerobica ha maggior ef-fetto sul muscolo cardiaco esui parametri del sangue. Lacorsa di resistenza, pur intro-ducendo un guadagno gene-rale a livello cardiovascolare,ha sempre un effetto confinatoai muscoli coinvolti. Un allena-mento anaerobico per la corsaha effetto minimo sul nuoto eviceversa. La specificità è an-che evidente negli esercizi diginnastica: una serie di contra-zioni muscolari isotoniche per-mettono di guadagnare forzasolo per il valore di angolazionedell'articolazione interessatadall'esercizio.

GLI EFFETTI DELL'ALLENA-MENTOGli effetti possono essere didue tipi: incrociati e inversi. Inun famoso studio risalente al1894 (Scripture et al.)1 si è vistoche, compiendo esercizi cheallenano un solo arto, anchel'altro presenta un aumento diforza; questo risultato è confer-mato anche da uno studio piùrecente (Shaver, 1975)2: se l’ar-to esercitato incrementa la suaforza di circa il 13%, quello nonallenato arriva a un incrementodi poco inferiore al 9%. Si pen-sa che ciò sia dovuto al fattoche gli impulsi nervosi sonocomunque inviati anche all'artonon allenato, che compie unallenamento di tipo isometrico(Rush et al., 1957)3. Gli effettiincrociati sono limitati, in quan-to si riferiscono al fatto che laspecificità non è completa: al-lenandosi per la corsa di resi-stenza, non si può pensare disviluppare la forza degli arti in-feriori (non è specifica di que-sta disciplina), ma un allena-mento costante provocherà unaumento di forza nelle gamberispetto a un sedentario. Sel'allenamento viene interrotto, imiglioramenti conseguiti si per-

anche dal livello di partenzadello stato fisico dell'atleta, ov-vero dal suo livello di fitness. Siè inoltre osservato che: gli effet-ti del sovraccarico, ovvero l'a-dattamento del corpo, si attua-no nei periodi di recupero trauna seduta di allenamento e lasuccessiva. Addirittura, i pro-cessi di adattamento sonobloccati se i periodi di recuperosono troppo brevi. Facendo se-guire a una fase di sovraccaricouna di recupero e una diminu-zione del sovraccarico, si realiz-za un ciclo di allenamento otti-

male che evita infortuni e per-mette al corpo di mettere inpratica i meccanismi dell'adat-tamento.

LA SPECIFICITÀUna cosa che deve esser chia-ra nell'allenamento è lo scopoche si vuole raggiungere. Disci-pline diverse impiegano distret-ti muscolari diversi e solo quellicoinvolti saranno oggetto delsovraccarico. Nell'ambito dellastessa disciplina, per esempiola corsa, si possono osservareeffetti di specificità: la capacità

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dono nel tempo: questo è l’ef-fetto inverso, ed è ben noto airunner, al punto che alcuni so-no terrorizzati anche all'idea diperdere una sola seduta di alle-namento. In realtà, l'effetto in-verso si manifesta in modocomplesso e soprattutto di-pende anche dal grado di alle-namento raggiunto al momen-to dello "stop". Le sue conse-guenze sono diff ic i lmentequantificabili perché soggetti-ve, tuttavia è possibile stimareapprossimativamente l'effettoinverso indicando dei valorimedi: se dopo 25 settimane siinterrompe l’allenamento, laperdita di forza negli arti è circa0,3-1% al giorno per un'attivitàda sedentario, fino al 5% sel'arto rimane immobilizzato. Lavelocità di decrescita della for-za muscolare non è costante,ma è massima nella prima set-timana, decresce più lenta-mente tra 4 e 6 settimane,quindi rimane costante. L'effet-to inverso coinvolge anchegrandi campioni che presenta-no parametri di prestazioni ec-cezionali. Uno studio effettuatosu atleti con un valore di massi-mo consumo di ossigeno deci-samente elevato (41% in più ri-spetto alla media) dopo 25 an-ni presentava valori dello stes-so parametro paragonabili, oaddirittura inferiori, a quelli diindividui sedentari della stessaetà.

L'INTERFERENZATipi di allenamento diversi pos-sono andare in conflitto tra lo-ro, interferendo nella realizza-zione dell'adattamento: se sivogliono allenare contempora-neamente forza e resistenza,gli effetti saranno minori diquanto invece non si avrebbese i due tipi di allenamento fos-sero effettuati da soli. Il corpoumano reagisce meno effica-cemente se sottoposto a sti-moli diversi, come se le due ti-

IL MANUALE COMPLETODELLA CORSARoberto Albanesi, grandeesperto di scienza del benes-sere, di cui si occupa da piùdi vent'anni e autore di unadecina di testi su come rag-giungere la massima qualitàdella vita integrando una co-stante attività fisica, nel suoultimo libro ”Il Manuale com-pleto della corsa” analizza ladisciplina da tutti i punti di vi-sta. L'opera è ideale sia peraccompagnare il principiantenei suoi primi passi, che per ilprofessionista, poiché ponel'accento su quei fini mecca-nismi che permettono di arri-vare al vertice della prestazio-ne. Inoltre, risponde alle do-mande più critiche sulla cor-sa, propone un modello dipianificazione dell'allenamen-to; fornisce consigli per defi-nire un modello alimentare euna guida alla strumentazionedel runner; non mancanoprincipi di medicina sportiva edettagliati programmi di alle-namento per le distanze dai1500 m alla mezza maratona.Completano l'opera utili sug-gerimenti per correre la primamaratona, cenni sulla psico-logia della corsa, il rapportofra corsa e invecchiamento. Per info: www.albanesi.it

pologie di allenamento interfe-rissero tra loro. Allenarsi per laresistenza può interferire conl'allenamento volto a incre-mentare velocità e potenza. Sele tipologie di allenamento so-no effettuate in periodi messi inserie tra loro (uno dopo l'altro)si può diminuire o annullarel'effetto dell'interferenza, an-che se purtroppo si innescal'effetto inverso, cioè il dealle-namento di quella tipologia cheviene abbandonata a favoredella nuova. L'interazione frainterferenza ed effetto inverso èparticolarmente importante euna sua cattiva interpretazioneè alla base di molti insuccessidi tabelle di allenamento chetengono poco conto del fattoche è impossibile massimizza-re in assoluto parametri che, fi-siologicamente, sono comun-que in controtendenza (peresempio velocità e resistenza).L'abilità dell'allenatore consistenello scoprire quale sia il limiteper cui l'allenamento al fattoresecondario (per esempio la ve-locità), non penalizza quelloprimario (per esempio la resi-stenza). Tale limite dipende ov-viamente dalle caratteristichedell'atleta, ma, nel caso dell'a-matore, anche dal tempo a di-sposizione e dalle sue capacitàdi recupero.

NOTE BIBLIOGRAFICHE[1] E. Q. Scripture, T. L. Smith,E. M. Brown: On the educationof muscular control and power.Studies of Yale PsychologicalLaboratory 2: 114-119, 1894.[2] L. G. Shaver: Cross transfereffects on conditioning and de-condit ioning on muscularstrength. Ergonomics 18: 9-16,1975.[3] P. J. Rush, E. L. Morehouse:Effects on static and dynamicexercises on muscular strengthand hypertrophy. Journal ofApplied Physiology 11: 29-34,1957.

allenamento

Link

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Scollamento mio-fascialeTecnica passivattiva

Questo articolo è trattoda un lavoro fruttodella mia venticin-quennale esperienza

di istruttore, preparatore atleti-co e massaggiatore per diversigruppi sportivi, ed è rivolto sen-za pretese accademiche a tuttigli operatori del settore, in spe-cial modo a chi sta iniziando ilpercorso di massaggiatoresportivo. Le manualità descrittenon sono terapeutiche, di altruicompetenza, ma sono statestudiate e messe a punto per ilmantenimento e l’incrementodella biomeccanica funzionale

per gli sportivi di medio-alto li-vello atletico, dove il loro corpoè sottoposto a importanti alle-namenti e performance sporti-ve. Voglio precisare che nonsono né medico né terapistadello sport, ma un tecnico ri-cercatore-operatore in questocampo e che, grazie alla miaformazione di chimico conesperienze in analisi biochimi-ca, cerco di individuare e di ca-pire alcuni dei fenomeni fisiolo-gici che accadono nel tessutomio-fasciale durante l’applica-zione di tecniche di massaggio.Per tutti questi anni ho avuto e

ho la fortuna di collaborare conbiologi, medici e fisioterapistisportivi, fonte del mio back-ground formativo, coi qualicontinuiamo a rivedere o a svi-luppare nuove tecniche e ma-nualità specifiche per sportivi eatleti. Ad avvalorare la tecnicapassivattiva, metodologia cheda tempo applico nelle manua-lità di scollamento mio-fasciale,è stato il trovare un riscontro nelsuperbo studio sulla fascia diRobert Schleip, facendo parti-colare riferimento al suo lavoro“Fascial plasticity - a new ne-ruobiological explanation”, do-

allenamento e rehab

di Maurizio Ronchi [email protected]

CCoonn lliinnkk ddii

aapppprrooffoonnddiimmeennttoo

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ve ho trovato una significativaspiegazione dei meccanismibiochimici e biomeccanici cheintervengono nei tessuti trattatidurante la seduta di massaggiosportivo con la tecnica passi-vattiva.

ADERENZE, COLLAGENE,FASCIALe cellule delle fasce connetti-vali sono disperse in una so-stanza gelatinosa denominataMEC, matrice extracellulare. LaMEC è costituita da una porzio-ne fibrosa proteica inclusa in ungel acquoso di polisaccaridi. Laparte fibrosa è costituita da fi-bre collagene, fibre reticolari efibre elastiche. Le fibre collage-ne e reticolari sono formate es-senzialmente da molecole dicollagene, ma differiscono traloro per una diversa strutturamolecolare; le fibre elastichesono invece costituite da duecatene proteiche di diversa na-tura: la fibrillina e l'elastina. Lefibre di collagene hanno la fun-zione di supporto meccanicoper quelle parti del nostro cor-po più soggette a forti sollecita-zioni sia interne che esterne. Ilcollagene, infatti, si trova sottoforma di fibre di vario spessore,come legamenti e tendini, fortistrutture che possono resisterea notevoli carichi dinamici estatici. Questi tenaci fasci fibro-si di collagene, dato lo scarso eirregolare orientamento fibrillarelungo la linea di sviluppo dellaforza muscolare, possiedonocomunque un certo grado diestendibilità, ma senz’altro infe-riore al confronto con le fibremuscolari. Queste ultime sonocaratteristiche per la loro elasti-cità e resistenza, ma quasiesclusivamente nel senso dellaforza espressa nelle fasi di mo-vimento - contrazione allunga-mento muscolare bidirezionale- ovvero lungo la direzione del-l’orientamento delle fibre e deiloro fasci muscolari. Invece, lefibre di collagene del tessuto

connettivo - la fascia - hannominor forza ed elasticità, peròpossono garantire una protetti-va funzione meccanica elasticaagente in modo tridimensiona-le, in qualunque senso la forzasia sviluppata-applicata, sia dalmuscolo (forza interna) che daquella assorbita (forza esterna).Le fibre di collagene della fa-scia, dal punto di vista mecca-nico, per far fronte a importantieventi traumatici o ripetuti neltempo come urt i , torsioni,schiacciamenti e costrizioni va-rie, tendono a modificare la loroproprietà viscoelastica in modoquasi permanente, per adattar-si a queste forze anomale cheagiscono sulla fascia facendo-ne superare il limite di deforma-zione strutturale. Per contenereil possibile danno provocato al-la fascia, le fibre di collagene sidispongono in modo molto piùdisordinato, rendendo difficileun ritorno allo stato fisiologicoiniziale. Alcuni studi hanno con-

allenamento e rehab

fermato che la fascia connetti-vale tiene in memoria il traumadeterminando in quel punto, asorta di protezione, una modifi-cazione nella loro mobilità siaelastica che di scorrimento: so-no le aderenze che limitano ilgrado di libertà del movimentomuscolo-articolare durante ilgesto o l’attività sportiva. Leaderenze, specie quelle profon-de o importanti, sono aree dicontatto non fisiologico dove sivanno a concentrare le tensionida trazione dei tessuti adiacen-ti e col tempo anche le forzeespresse dal conseguenteadattamento posturale. Per ap-profondimenti sulla fascia con-siglio l’eccellente lavoro del Dr.Giovanni Chetta “Il sistemaconnettivo ”.

TRATTAMENTO PER MU-SCOLI ADIACENTI NELMASSAGGIO SPORTIVOLa tecnica passivattiva di scol-lamento mio-fasciale nel mas-

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rimanendo sinergici, antagoni-sti o reclutati durante la bio-meccanica di un gesto atletico.Lo scollamento e separazioneper muscoli adiacenti, risultaefficace nel contrastare la retra-zione mio-fasciale, abbassan-do, di fatto, il rischio di infortuni.Infatti, con sovraccarichi di la-voro o con la ripetizione di spe-cifiche gestualità tipico di alle-namenti intensivi a senso uni-co, si va a incrementare il pro-cesso naturale di retrazionemio-fasciale, con le ben notenoie a livello muscolo-articolareche, se non trattate precoce-mente, possono portare l'atletaa forzati compensi posturali, in-

cidendo significativamente sul-la performace. Sappiamo beneche i muscoli sottoposti a su-perlavoro possono oltrepassa-re il loro range of motion, manel caso questa azione vengaparticolarmente ripetuta, pro-vocherà un rigonfiamento (iper-tono) e una rigidità muscolare(stiffness) con possibile conse-guente infiammazione. Questoipertono riduce lo spazio inter-stiziale muscolo-fascia-musco-lo, limitando la circolazionesanguigna per il nutrimento deitessuti e quella linfatica per lapulizia dalle scorie, provocandoun disagio rilevato da vari cor-puscoli recettori presenti (pro-priocettori, meccanocettori,chemiocettori) che, informandoil Sistema Nervoso Centrale, ètrasformato in dolore mio-fa-sciale. Le aderenze mio-fascialipossono portare a uno squili-brio delle forze che agiscono in

saggio sportivo, risulta di aiutoper il ripristino della correttascorrevolezza tra i vari tessuti edi conseguenza della mobilitàarticolare, che va a trattare imuscoli in contatto tra di loro: imuscoli adiacenti o paralleli perl'appunto. Questa tecnica ab-binata in alcuni casi con il Mas-saggio Traverso Profondo -MTP - o con la Frizione Tra-sversa Profonda - deep fric-tion o tecnica Cyriax - compor-terà “ … un orientamento del-le fibre collagene, assieme al lo-ro rafforzamento grazie ad unacircolazione migliore, può esse-re sufficiente a permettere all’a-tleta di mantenere un alto livello

d’attività, che sarebbe stato im-possibile senza il trattamento “(Francesco Nigro). Quando lefibre di collagene della fascia,già di natura poco allineate fraloro, a causa di traumi, di stressda sovraccarico o tensivo/ner-voso, tendono ad addensarsi ea disporsi ancor più in manieracasuale e disordinata, è possi-bile che diano inizio a una mar-cata adesività e conseguenteretrazione mio-fasciale che legala normale dinamica musco-lo/articolare (Range of Motion). Tutte le manualità di questo la-voro nascono in un’ottica cine-tica, ovvero in relazione allafondamentale partecipazioneattiva da parte dell’atleta, men-tre l’operatore passivamentemuove, stira e ruota il muscoloo il tratto di catena mio-fascialeinteressato allo scollamento. Ilcontributo minimo ma indi-spensabile che viene richiesto

all’atleta determina la condizio-ne necessaria affinchè possainiziare il cambiamento viscoe-lastico del tessuto mio-fasciale(collagene). Ciò non solo dovu-to all’azione fisica meccanicadella manualità, ma anche pergli effetti conseguenti alla rispo-sta della stimolazione eseguitasui meccanocettori dell’atleta:corpuscoli e organi di Golgi,Ruffini e Pacini. Questa condi-zione passivattiva, secondo lostudio di Robert Schleip, è as-solutamente necessaria inquanto i corpuscoli meccano-cettori, se non stimolati diretta-mente su ordine del loro pro-prietario (l’atleta in questione),

non riescono a influenzare il si-stema simpatico con la conse-guente variazione del tono mu-scolare, rendendo vano il lavorodi rilascio. La tecnica passivat-tiva è molto efficace per quei ti-pi di muscoli fusiformi o na-striformi con poco ventre e lun-ghi tendini, che spesso subi-scono, a causa della restrizionefasciale, delle torsioni intornoalla struttura ossea correlata, osono soggetti a una rotazione-trazione lungo il loro asse acausa delle aderenze con i mu-scoli adiacenti o con la fasciastessa. Oltre al lavoro sulla par-te muscolare, è indispensabiletrattare anche i tendini per rom-pere le aderenze fibrose forma-tesi. I muscoli appartenenti a ungruppo mio-fasciale preciso(per esempio quelli della co-scia) si devono poter libera-mente contrarre/decontrarrecon indipendenza fra loro, pur

allenamento e rehab

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tensegrità su un compartimen-to articolare. Questo sbilancia-mento generalmente causaadattamenti posturali, infiam-mazioni e dolore, condizioniche vanno a scapito del laperformance sportiva e, nei ca-si più gravi, impediscono all’a-tleta di allenarsi. Altra utilità ri-scontrata nell’uso di questatecnica a scopo preventivospecie per i muscoli delle gam-be è quella di contrastare l’in-sorgenza del crampo muscola-re: eliminando le aderenze mio-fasciali si otterrà una miglior to-nicità muscolare, che è unadelle condizioni ottimali per evi-tare l’insorgere del crampo.

PRINCIPI DELLA TECNICAPASSIVATTIVALa tecnica consiste nello scolla-re tra di loro i muscoli esercitan-do contemporaneamente conl’altra mano uno strecth passivoo, nel caso essa sia impegnatanella manualità, tramite specifi-che posizioni, il tutto con un pic-colo aiuto dinamico da partedell’atleta. Eseguito un primoparziale scollamento, ogni mu-scolo viene trattato con manua-lità twist&roll per un’ulteriore se-parazione muscolo-fascia-mu-scolo, mettendo in risalto il gra-do di rilascio da aderenze. Pereseguire una funzionale manua-lità di scollamento è necessariorilassare il più possibile il musco-lo teso, contratto o accorciatoche sia, affinché l’aderenza fa-sciale possa essere rimossa oallentata efficacemente. In casodi tensione eccessiva della parteda trattare, è bene cercare di

scaricare questo stato trattandol’intera catena mio-fasciale riferi-ta, con l’intento di allontanare, dispalmare questo eccesso dicontrazione su di una più largasuperficie, portando il muscolodolente dell’atleta in una condi-zione di maggior relax. Tutte lemanualità di scollamento, di de-finizione e di stretch muscolarevanno eseguite molto lentamen-te, per avere sempre la prontez-za di interrompere l'azione perun qualsiasi motivo: lavorandoprofondamente su contratture,aderenze e fibrosità mio-fasciali,bisogna avere sempre il control-lo della situazione, ricordandoche non si sta spalmando olio,

ma lavorando con pressioni im-portanti, per frizionare, pinzaree schiacciare i muscoli i tendinie la fascia. In base a questaconsiderazione e a motivi lega-ti puramente all’esecuzionetecnica delle manualità, è me-glio non lubrificare troppo la zo-na da trattare con olio o cremeper mantenere sempre una di-screta capacità di presa/con-trollo. L’operatore che passiva-mente supporta il movimentocon l’attivazione muscolaredell’atleta, può lavorare il mu-scolo e la fascia adiacente qua-si per 360 gradi, mentre questisi allungano, si rilassano e sicontraggono, così, specie per imuscoli, da poterli avere a di-sposizione durante tutti i cambidimensionali e nelle diverse po-sizioni che la struttura fisio-morfologica concede. Il tuttosarà reso ancor più efficace dalmomento che sfrutteremo il

meccanismo dell’innervazionereciproca tra muscoli agonisti-antagonisti, specie quando illavoro di scollamento deve es-sere eseguito su muscoli iper-tonici, duri o tesi. Tutti i movi-menti del corpo avvengono perun accordo muscolare di co-attivazione, ovvero la sincroniatra gli opposti gruppi muscolaridurante le fasi di contrazione-rilassamento-allungamento,pena la staticità del corpo, ilnon movimento. Per cui, l’atti-vazione di un muscolo (agoni-sta) fa conseguire un rilassa-mento del muscolo opposto(antagonista) che può cosìmaggiormente allungarsi.

MAURIZIO RONCHIDal 1979 è istruttore FIDAL(Federazione Italiana di AtleticaLeggera) e collabora con il “GruppoSportivo 5 CERCHI” di Seregnocome istruttore, massaggiatoresportivo non terapista e preparatoreatletico. Ha praticato diversi sport alivello agonistico e amatoriale e dal1991 è istruttore nel CAI (Club AlpinoItaliano). Collabora con palestre esocietà sportive, seguendo diversiatleti in qualità di massaggiatoresportivo non terapista e preparatoreatletico. Istruttore di postura MBT,Tutor in Massaggio Wellness TIB eco-docente per i corsi di Practitionerin Massaggio Sport TIB, pressoAssoTIB di Arcore, attualmente, conil collega e amico Federico Polimene,è massaggiatore sportivo del VedanoCalcio e del Seregno Rugby.Blog http://massaggiosport-bodyworks.spaces.live.com

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L’agenzia delle entrate ha emanato alcuni chiarimenti sulle detra-zione Irpef per gli abbonamenti in palestra. Sull’importo massimodi 210 euro, il beneficio sarà calcolato in relazione ai costi sostenu-ti da ciascun genitore. Il tetto stabilito per la detrazione è del 19%sulla quota di iscrizione annuale dei ragazzi di età compresa dai 5ai 18 anni a strutture sportive.onistico, bisogna presentare un’ap-posita documentazione completa di fattura, ricevuta fiscale o rice-vuta del bonifico attestante il pagamento. Con il rischio di seden-tarietà in continua crescita, agevolare economicamente i genitoripotrebbe essere un buon punto di partenza per combattere queicomportamenti che mettono a rischio la salute anche dei più pic-coli e soprattutto la loro salute in età maggiore.www.agenziaentrate.gov.it

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INDAGINI? OCCHIO ALLE BUFALE!Recentemente è stata pubblicata un’indagine condotta da Federconsumatori relativa ai costi per l’iscrizione a palestre e piscine in Italia. L’indagine,condotta su tutto il territorio italiano, raffronta i prezzi di diverse formule di abbonamento (mensile, trimestrale ecc.) a partire dal 2006. In particola-re, analizzando il biennio 2007/2009, evidenzia un aumento medio pari al 6%, sia per le palestreche per le piscine, che ha portato la quota media di un abbonamento annuale in palestra a 549euro e in piscina a 1.120,00 euro. Naturalmente la notizia è stata ribattuta dalle maggiori agen-zie di stampa (vedi Ansa) e di lì ha fatto il giro di molti siti “d’informazione”, i cui giornalisti si so-no sbizzarriti arricchendo i dati di commenti e analisi. Quindi, c’è chi grida ALLARME per il ri-schio di un poco salutare, anzi pericoloso, fitness faidate, ricordando quanto sia invece ne-cessario svolgere attività fisica sotto controllo medico; al contempo - si prosegue - i corsidi nuoto, spesso consigliati dai medici, soprattutto per i bambini, non possono più essere fre-quentati perché hanno raggiunto prezzi proibitivi, e si riporta la cifra di 1.120,00 europari pari, senza dubbi, commenti, perplessità. Una comunicazione confusa, che ripor-ta dati errati (o quanto meno poco chiari), interpretati con i soliti stereotipi tanto desue-ti da risultare, ormai, totalmente infondati. A questo punto lanciamo un appello: se co-noscete una piscina in cui frequentare un corso di nuoto di durata annuale costa 1.120euro, vi prego, segnalatecela, perché noi proprio non l’abbiamo trovata!http://www.federconsumatori.it/ShowDoc.asp?nid=20090306112518&t=news

È iniziata domenica 8 marzo da Bari l’Avon Running Tour, la corsadelle donne, un evento itinerante di sport, solidarietà e benesserepromosso da Avon Cosmetic e dedicato solo al mondo femminile.La manifestazione si svolge in due giornate per tappa, il sabato è so-litamente dedicato alle attività fitness, musica e divertimento pratica-te all’interno del villaggio itinerante Avon, costruito appositamentecittà per città, mentre la domenica è dedicata all’anima della manife-stazione: la corsa. Si può partecipare alla gara non competitiva di 5chilometri per donne di ogni età e capacità, o alla corsa competitivadi 10 chilometri. Lo scopo del tour è sensibilizzare l’opinione pubbli-ca sulla prevenzione e lotta dei tumori al seno e sulla violenza dome-stica verso le donne, una piaga molto più diffusa di quello che si im-magina. Tutte le donazioni e gli introiti ricavati dalle giornate organiz-zate sono devoluti in beneficenza. Le prossime tappe: Roma 25-26aprile, Napoli 2-3 maggio e la tappa finale a Milano il 9-10 maggio.www.avonrunning.it

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La Nielsen on line, società che si occupa di ana-lisi di mercato, ha comunicato i dati relativi allo

scenario internet in Italia: 21,8 milioni di per-sone si sono connesse in internet alme-

no una volta nel primo mese dell’an-no, dato leggermente superiore aquello registrato nel mese di dicem-bre 2008, mentre crescono in modoconsiderevole i consumi on line e il

tempo speso davanti allo schermo. Idati, confrontati con lo stesso mese delloscorso anno, mostrano che in media ogninavigatore ha trascorso on line 6 ore in più

(28 ore, contro le 22 del 2008), visitando il21% di siti in più. A

far registrare lacrescita maggiore

come numero di visi-tatori, al primo posto i

siti per la ricerca immobi-liare (2,4 milioni di persone),

seguiti dai portali di viaggi equelle delle compagnie aeree (4,6 milioni di persone, con unincremento del 25%). Un forte aumento di click anche tra isiti per la ricerca di lavoro con 3,3 milioni di persone, il 19%in più rispetto a dicembre 2008. Il trend di incremento hacolpito, e non poco, anche i siti salute, wellness, fitness ebenessere che hanno registrato una crescita del 12%, atti-rando 5,4 milioni di persone.http://it.nielsen.com

PREMIO ALBERTO MADELLA INTERNET: CRESCONOI VISITATORI

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La Siprec, Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare, è una società scientifica multidisci-plinare che si avvale della presenza, tra i suoi membri, di molteplici specialisti in grado di assicurarele competenze necessarie allo studio, alla diagnosi e alla terapia della prevenzione cardiovascolare.Fra le sue finalità, l’elaborazione di linee guida pratiche per la prevenzione cardiovascolare, il coor-dinamento delle attività di formazione dei medici specialisti e la sensibilizzazione dei cittadini sugli stilidi vita salutari che riducono il rischio di infarto. Perché questo obiettivo sia più facilmente raggiungibi-le e sfruttabile da parte di tutti, la Siprec ha realizzato una web tv che fornisce consigli e informazioni di

prevenzione e cerca di sensibilizzare i cittadini sugli stilidi vita salutari che riducono il rischio di infarto, identificandoun linguaggio comune accessibile a medici e cittadini. Al suo inter-no (www.siprec.tv) contributi video, brevi e accurati, affidati a medici specialisti e dedicatia temi come "comunicare la salute", "l’alimentazione", i "fattori di rischio". Nelle pagine de-dicate ai fattori di rischio si ribadisce il valore positivo dell’attività fisica e del giusto pesocorporeo e si sottolineano i danni provocati dal fumo, dall’ipertensione, dal colesterolo edal diabete.www.siprec.tv/

WEB TV: STRUMENTO DI SENSIBILIZZAZIONE

Il Coni ha deciso di istituire un concorso per l’assegnazione di unpremio in ricerca applicata allo sport con lo scopo di onorare lamemoria di Alberto Madella, professore universitario, morto loscorso anno per infarto, che si era sempre contraddistinto per ilsuo impegno nel campo di ricerca scientifica legata allo sport. Ilconcorso è stato ideato per promuovere e valorizzare le attività diricerca in scienze dello sport, sia in campo professionale che ac-cademico, e per stimolare la comunità scientifica nazionale ad ap-profondire gli studi in campo sportivo. Il concorso, coordinato dal-la Scuola dello Sport, si rivolge a professionisti, studenti e docen-ti che presentino una ricerca relativa a una delle tre differenti aree: - mezzi, metodi e valutazione dell’allenamento;- sociologia dello sport e analisi del mondo professionale sportivo;- management dello sport.http://scuoladellosport.coni.it

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w w w . p r o f e s s i o n a f i t n e s s . c o mw w w . f i t n e s s m e t a b o l i c o . c o m

SEI SICURO CHE IL METODO DI ALLENAMENTO SIA QUELLO GIUSTO ?

SEI SICURO CHE IL METODO DI ALLENAMENTOSIA QUELLO GIUSTO ?

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Partendo dal necessariopresupposto che l'o-biettivo di ogni aziendaè quello di produrre del

reddito e che il reddito (o utileaziendale) si ottiene in sostanzasottraendo ai ricavi aziendali icosti, diventa naturale afferma-re che un fattore strategico diprimaria importanza per il suc-cesso di un'azienda sia la suacapacità di contenere i propricosti, garantendo allo stessotempo un'ottimale erogazionedel servizio nei confronti deiclienti e un efficace svolgimentodel processo distributivo (lavendita degli abbonamenti etutte le attività di marketing aessa connesse).

IL PUNTO DI PARTENZAA monte di ogni strategia di ri-duzione dei costi aziendali, stail corretto e consapevole posi-zionamento della propria azien-

da sulmercato.La defi-n i z i o n edel posi-z i o n a -mento aziendale e della propriaimmagine è un momento parti-colarmente importante: essorappresenta la posizione distin-tiva, il ruolo indiscusso che l'A-zienda ha rispetto alla concor-renza, al mercato, ai propri in-terlocutori. In sintesi, il posizio-namento è l'identità stessa del-l'azienda. Contestuale alla de-terminazione del posiziona-mento aziendale è la chiara eprecisa definizione del propriotarget, ovvero del proprio pub-blico potenziale. A questo pun-to è indispensabile agire congrande coerenza: tutto quelloche rappresenta l'azienda devepossedere un denominatorecomune, un segno distintivo. Ilmodo in cui è percepita influen-

za inmisuradete r -minantela dispo-n i b i l i t à

del mercato ad acquistarne iservizi. Ogni interferenza o in-coerenza nel proporsi sul mer-cato genera confusione e con-seguentemente “debolezza”competitiva. È chiaro quindiche ogni tipo di intervento fina-lizzato alla riduzione dei costideve garantire che il posiziona-mento resti inalterato. Fattaquesta necessaria premessa,passiamo ora ad analizzare al-cune tipologie di costo, cercan-do di individuare, ove possibile,delle strategie di contenimento.

LE SPESE DI MARKETING“So che la metà dei soldi spesiin pubblicità sono buttati via, ilguaio è che non so quale metàsia” è una frase storica erronea-

marketing e management

di Luca [email protected]

Con

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mente attribuita a Henry Ford,fondatore dell'omonima casaautomobilistica. Il vero autore èJohn Wanamaker vissuto a ca-vallo tra il 1800 e il 1900 e con-siderato uno dei padri dellapubblicità e la sua frase riassu-me in modo perfetto il dilemmalegato agli investimenti nelMarketing. Allo stesso tempoun'altra frase storica, questavolta realmente creata dalla fer-vida mente di Henry Ford, dice“Chi smette di fare pubblicitàper risparmiare soldi è come sefermasse l'orologio per rispar-miare il tempo”. Volendo fonde-re le due frasi in una potremmodire “Facciamo pubblicità, mafacciamola bene!”. Uno degli errori classici dimolte aziende, soprattuttodi piccole dimensioni, èproprio quello di nonfare alcun t ipo diazione pubblicita-r ia r i tenendolosuperfluo. La pubblicità,come si sa, è“l'anima delcommerc io”e, al di là deiluoghi comuni, ilsuo mancato im-piego offre alla concorrenzaun'opportunità per avvantag-giarsi nei nostri confronti. Inol-tre, anche a fronte di una con-correnza “apatica” sotto il profi-lo pubblicitario, non fare pubbli-cità significa non approfittare diun possibile, importante van-taggio competitivo.

OTTIMIZZARE SULLA PUB-BLICITÀA questo punto occorre cerca-re di individuare le aree di ri-sparmio sulle quali intervenire.Anzitutto, con riferimento allapubblicità, la parola risparmioandrebbe sostituita con la pa-rola ottimizzazione. Ovvero,una volta definito il proprio bud-get pubblicitario (il metodo rite-nuto più corretto è quello di cal-

colarlo come percentuale delproprio obiettivo di ricavi an-nuale), occorre impiegarlo inte-ramente, cercando di ottenereda esso il massimo rendimentosia in termini quantitativi chequalitativi. Passando a qualcheindicazione concreta, possia-

mo anzitut-to sug-

g e r i r e ,n e l l a

scelta dei mezzi pubblicitari, diconsiderare con grande atten-zione il proprio bacino d'uten-za. Spesso facendo pubblicitàper un esercizio commercialespecifico, si corre il rischio di di-sperdere le risorse: il pubblicopotenziale, salvo eccezioni par-ticolari, lavora o risiede nelle vi-cinanze, e qualsiasi “sforzo”pubblicitario deve essere fattoconsiderando attentamentequesto aspetto. Chi legge la ri-vista sulla quale mi accingo afare pubblicità? Chi vede i mieimanifesti? Chi ascolta i miei

spot radiofonici? Se posso ri-spondere a questa domandadicendo “almeno il 50% di que-ste persone appartengono almio bacino d'utenza”, sononella giusta direzione. Ogniazione pubblicitaria che dia ri-sultati inferiori a questo in ter-mini di contatti con il propriotarget, è quasi certamente dascartare. Un altro utile suggeri-mento che ci sentiamo di dareè relativo invece ai costi distampa e di acquisizione degli

spazi pubblicitari. Sia in uncaso che nell'altro è consi-gliabile contattare almenotre o più fornitori (stampato-ri per i materiali e conces-sionarie o agenzie mediaper gli spazi), fornendo atutti gli stessi esatti para-metri: quantitat iv i di

stampa, peso e qua-lità della carta, per

gli stampatori; di-mensione del-

l'annuncio e laposizione al-l'interno del-la rivista perle agenziemedia. Sarà

quindi possi-bile raffrontare i preventivi ot-tenuti per scegliere, magari

dopo un'ulteriore contrattazio-ne, quello migliore.

LA COMPETENZA DEI CO-STI E IL RISPARMIO SUGLIINVESTIMENTIUn'attenzione particolare vaassegnata agli investimenti inrelazione all'obiettivo di conte-nere i costi aziendali. Anzitutto,in particolare per investimenti divalore elevato, è indispensabilemettere a confronto più fornito-ri (almeno tre), con l'obiettivo diindividuare le soluzioni più van-taggiose sotto il profilo econo-mico. Un'attenta selezione deifornitori può garantire dei ri-sparmi di costo anche superio-ri al 50%. Oltre a questo aspet-

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zio e alla soddisfazione delCliente e corrette politiche diMarketing. Un orientamentodella gestione aziendale spro-porzionatamente rivolto all'indi-scriminata riduzione dei costi,porta necessariamente a unpeggioramento qualitativo del-l'erogazione del servizio e a uninadeguato e quindi inefficientecollocamento sul mercato deipropri prodotti/servizi. Il segretoè collocarsi nel “giusto mezzo”,ovvero in una situazione dimassimo contenimento dei co-sti, garantendo un livello quali-tativo dei servizi offerti e unapolitica distributiva in linea conil proprio posizionamento stra-tegico e quindi con l'identitàstessa della propria azienda.

to, relativo alla trattativa d'ac-quisto, ne esistono altri, carat-teristici per i costi di investi-mento, che vanno attentamen-te valutati. Le scelte relative agliinvestimenti, prendono troppospesso in considerazione solol'importo totale della spesa, di-menticando la natura stessadegli investimenti, ovvero la loroazione pluriennale. Per ogni in-vestimento va stimata anzituttola vita utile e quindi va assegna-ta una quota da riferire a ognisingolo anno. Sarà il valore diquesta quota, verificata la fatti-bilità finanziaria dell'operazione,a determinare l'economicità omeno del l 'operazione. Adesempio, l'investimento in unimpianto di climatizzazione conuna vita utile di 10 anni, un co-sto totale inclusa installazionedi 25.000,00 e un costo mediodi gestione annuale (inclusemanutenzioni) di 3.000,00, po-trà essere ritenuto vantaggiosoper l'azienda se le permetteràdi incrementare gli utili di unacifra superiore a 5.500,00 al-l'anno.

LE UTENZEQuando parliamo di utenze ciriferiamo sostanzialmente aspese di luce, acqua, gas e te-lefono. In questo ambito vastis-

sime sono le opzioni per la ri-cerca del risparmio: ci limitere-mo a fornire solo alcuni esempidelle molteplici possibili aree diintervento. Ad esempio, perquanto riguarda il consumo diacqua, l'uso dei miscelatorid'aria nei rubinetti e nelle docceriduce il consumo d'acqua finoal 50%: chi utilizza il getto d'ac-qua non percepisce alcuna dif-ferenza, ma il consumo com-plessivo d'acqua è inferiore.Con riferimento al riscaldamen-to, la prima regola è quella diessere previdenti: far svolgerela manutenzione annuale dellecaldaie almeno un mese primadel periodo di accensione. La pulizia e la manutenzionedelle caldaie garantiscono unabuona efficienza di funziona-mento, minimizzando il consu-mo di gas e quindi la spesa.

IN CONCLUSIONEIl contenimento dei costi è unapriorità gestionale per tutte leaziende che vogliano esserecompetitive. Noi qui abbiamoportato qualche esempio, maaltre sono le voci su cui poteragire per contenere le spese(gestione del personale, sceltasocietaria ecc.): la sfida è rag-giungere questo obiettivo svi-luppando visioni dirette al servi- LUCA MAZZOTTI

Laureato in Economia eCommercio, ha lavoratoper diversi anni nel campodel marketing e della comunicazione aziendale,specializzandosi nel settoredel fitness e benessere. Recentemente, nella suaattività di consulente, hasviluppato importanti competenze di tipoamministrativo e fiscaleoperando comeprofessionista all'interno dello Studio CommercialistaMoranduzzo & Partners

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Page 31: Fitmed n°2

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VALUTAZIONE POSTURALESaper analizzare e comprenderela postura di un soggetto è latappa obbligata per elaborare unprogramma di allenamento vera-mente personale.Milano, sabato 25 ottobreDIABETE E FITNESS METABOLICOLa giornata ha la finalità di chiari-re le ultima novità di valutazionee trattamento per i soggetti affet-ti da diabete che intraprendonol’attività fisica.Milano, 9 maggio, Roma,13giugno , Riccione, 27 giugno

IL GINOCCHIO INFORTUNATOLo stage affronta la metodologiadi intervento per il recupero fun-zionale dell’articolazione del gi-nocchio colpita dalle principalipatologie. Milano, sabato 5 dicembre COMPOSIZIONE CORPOREAE ANTROPLICOMETRIAUno strumento necessario perprogrammare e monitorare il la-voro fisico e gli obiettivi, oltre aessere uno strumento di fideliz-zazione dei propri clienti.Milano, 14 novembreSTRETCHING EVOLUTOIl programma è studiato per tutticoloro che vogliono esplorare lepotenzialità di una disciplina poli-valente.Milano, 14 novembreMASSAGGIO MIOFASCIALEUna grande varietà di tecnicheche spaziano dalla manipolazio-ne dei tessuti molli all’allunga-mento muscolare prolungatoMIlano, 28 novembre

OPERATORE DI FITNESS METABOLICOIl corso è strutturato in modo dafornire le basi necessarie, teori-che e pratiche, per realizzarepercorsi motori personalizzati ein sicurezza per la sindrome me-tabolica (ipertensione, sovrappe-so e obesità, diabete ecc). Il cor-so si sviluppa in un’opera com-posta da un volume + 8 dvdmultimediali.

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a cura della redazione

XXVVIIIIII CCOONNGGRREESSSSOO IINNTTEERRNNAAZZIIOONNAALLEE DDII RRIIAABBIILLIITTAAZZIIOONNEE SSPPOORRTTIIVVAA EETTRRAAUUMMAATTOOLLOOGGIIAABologna, 25-26 aprile 2009

Un atleta professionista che ha avuto una grave lesione cartilagineapuò tornare a giocare allo stesso livello? Una persona comune cheha una artrosi al ginocchio può ancora giocare a tennis?Il nostro lavoro è dare risposte a queste domande e lo scopo delladiciottesima edizione del nostro Congresso è creare un confrontosu questo tema, ponendo al centro dell’attenzione il paziente e nonchi lo cura. Nostro compito è conoscere le soluzioni diagnostiche,chirurgiche e riabilitative, per aiutarlo a raggiungere i propri obiettivi.Proporgli rischi e benefici delle innovazioni che farmacologia,biotecnologie e scienze motorie ci mettono a disposizione,ricordando sempre che è lui il protagonista attivo del suo recupero.Consigliarlo nelle scelte della strada più idonea ed affiancarlo nelpercorso di recupero per raggiungere il massimo risultato

funzionale possibile. Un risultato che per l’atleta consiste nel rientro allo sport agonistico e per lapersona comune consiste nella ripresa della vita attiva. Due esigenze diverse con un comundenominatore, che saranno affrontate separatamente nei lavori delle due giornate congressuali,attraverso una serie di relazioni che affronteranno in modo specifico il percorso di cura in rapporto aidiversi quadri patologici che si andranno ad affrontare.Segreteria Organizzativa: CENTRO STUDI ISOKINETICVAI AL SITO E SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETOwww.isokinetic.com

&FIERECONVEGNI

WWOORRKKSSHHOOPP TTEECCNNIICCOO:: DDIIAABBEETTEE EE FFIITTNNEESSSS MMEETTAABBOOLLIICCOOMilano, 9 maggioRoma, 13 giugno Riccione, 27 giugno

La giornata ha la finalità di chiarire ai professionisti del settore le ultimenovità e i nuovi protocolli esecutivi di valutazione e trattamento per isoggetti affetti da diabete di I e II tipo che intraprendono l'attività fisi-ca. Questo workshop rientra nel percorso formativo per operatore difitness metabolico.- Sindrome metabolica e diabete: le linee guida dell'OMS.- Dalla diagnosi medica alla classificazione motoria per età, sesso eimpegno funzionale.- Strumenti operativi per il personal metabolico.- Body Fat Index e Global Risk Index (indice globale di rischio).- I Fix funzionali: come misurare la riserva funzionale in assenza di rischi.- Le unità motorie. Procedure e protocolli di attività motoria e con-

trollo dei risultati.- Gestione dei rapporti con il medico curante.- Discussione di casi clinici.- Gli strumenti di misura e monitoraggio: valutazione dell’appropriatezza e modalità d’uso.Segreteria Organizzativa: Scuola di Professione FitnessVAI AL SITO E SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETOwww.professionefitness.com/scuola_corsi.asp

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Page 33: Fitmed n°2

3377°° CCOONNGGRREESSSSOO NNAAZZIIOONNAALLEE SSIIMMFFEERRCampobasso, 20 - 23 settembre 2009

Il Fisiatra e le professioni sanitarie tra nuove tecnologie, organiz-zazione della complessità e verifica dei risultati per l’autonomia dellapersona disabile. Questo è il significato più importante da attribuireal grande percorso di crescita della riabilitazione italiana, percorsoche pone nuovi obiettivi per il futuro a tutti gli operatori del settore.Il 37° Congresso Nazionale SIMFER, che si svolge per la prima voltain Molise, si propone pertanto come strumento di interpretazione diquesta importante svolta culturale. I topics scelti rappresentano lospazio comune dove sarà possibile confrontare esperienze, idee,proposte sulla base di una attenta metodologia scientifica e nelcoinvolgimento e nella intereazione con le analoghe esperienze dialtri paesi dell’Europa, portando a Campobasso per quattro giorni lemigliori esperienze ed i massimi esponenti della cultura riabilitativa. I

topics avranno come obiettivo quello di stimolare il massimo coinvolgimento dei colleghi e deglioperatori, che potranno avere un palcoscenico per la presentazione delle proprie esperienze,valorizzando chi realmente lavora sui relativi argomenti e creando, laddove possibile, un momento dirielaborazione culturale importante.Segreteria Organizzativa: MediKVAI AL SITO E SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETOwww.medik.net

&FIERECONVEGNI

a cura della redazione

5533°° CCOONNGGRREESSSSOO NNAAZZIIOONNAALLEE SSIIGGMMFirenze, 15 - 17 maggio 2009

“La Patologia Vertebrale: dall’età evolutiva all’età adulta”: scoliosi,cifosi, instabilità, deformità congenite, mal di schiena, ernie discali,stenosi del canale vertebrale, oltre agli aspetti degenerativi delrachide legati all’invecchiamento della popolazione. La SocietàItaliana di Ginnastica Medica, Medicina Fisica, Scienze Motorie eRiabilitative, è costituita da Medici Ortopedici, Medici Fisiatri,Fisioterapisti, Educatori Fisici, Laureati in Scienze Motorie, Laureatiin Fisioterapia, Tecnici Ortopedici, Psicologi ecc. La presenza ditutte queste professionalità consentirà di discutere argomenti relativialla Patologia Vertebrale, affrontando il tema sotto tutti gli aspetti econ il vantaggio di avere persone esperte in ogni campo. Ilprogramma scientifico avrà come obiettivo quello di fornire lineeguida di trattamento e informazioni aggiornate, grazie all’aiuto dinumerosi relatori e moderatori scelti per la loro esperienza e

competenza, alcuni dei quali provenienti dall’estero. potremo approfondire gli argomenti delCongresso confrontandoci sulle recenti acquisizioni ottenute in Patologia Vertebrale.Segreteria Organizzativa: AIM group - AIM congressVAI AL SITO E SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETOwww.sigm.it/congressi_nazionali_sigm.htm

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a cura della redazione

FFIIBBOO -- SSaalloonnee lleeaaddeerr iinntteerrnnaazziioonnaallee ddii ffiittnneessss,, wweellllnneessss && ssaalluutteeEssen (Germania), 23-26 aprile 2009

Sviluppato su di una superficie di 71.000 mq in 11 padiglioni, ilFIBO è il punto d’incontro annuale n. 1 in Europa nel settore cheha per oggetto i temi fitness, wellness e salute. Si attendono piùdi 480 im-prese internazionali, le quali presenteranno per quattrogiorni a oltre 50.000 visitatori i prodotti e le soluzioni di piùrecente sviluppo per: palestre / fitness center, impianti wellness espa, solarium, centri sanitari, studi di fisioterapia, associazionisportive, impianti sportivi pubblici, imprese con proprio settoresportivo, rivenditori specializzati. Un ricco palinsesto di spettacolidal vivo sul palcoscenico con i più moderni trend nel campo delfitness e la Manifestazione parallela FIBO POWER 2009, il puntod’incontro n. 1 per il body-building e il settore del sollevamentopesi, completano l’offerta dell’evento internazionale.Ente organizzatore: REED EXHIBITIONVAI AL SITO E SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETOhttp://www.fibo.de/en/it/

CCOOSSMMOOFFAARRMMAA EEXXHHIIBBIITTIIOONNBologna, 8 - 10 maggio 2009

Cosmofarma Exhibition, fiera leader italiana dedicataal mondo della farmacia, affermata anche a livello

internazionale, si è ormai definitivamente imposta come la più autorevole e stimata per le numeroseaziende dei settori farmaceutico, cosmetico, alimentare-dietetico, naturale, laboratorio preparazioni eservizi, che sono le principali aree merceologiche nelle quali si articola. Ente organizzatore: SOGECOS spaVAI AL SITO E SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETOwww.cosmoprof.it

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RRIIMMIINNIIWWEELLLLNNEESSSSRimini, 14 - 17 maggio 2009

RiminiWellness, il primo salone dedicato a Fitness, Benessere e Sportè una manifestazione in grado di rivolgersi tanto all’operatorespecializzato quanto al consumatore finale con un’ottica nuova eprofessionalmente caratterizzata. RiminiWellness confermal’evoluzione di un settore che attinge le sue radici in un crescentebisogno di armonia e benessere, di interesse per l’esercizio dellosport e per le dinamiche dello "star bene" una ricerca di equilibriofisico e mentale, che travalica i vecchi steccati della cultura fisica e sirivolge quindi a tutte le fasce d’età, dal grande pubblico ai "tecnici" disettore: tutto sarà predisposto per accogliere al meglio visitatori,proprietari e gestori di palestre, istruttori e presenter, responsabili dicentri medico sportivi, centri benessere ed estetici, spa, stabilimentibalneari e alberghi.Ente organizzatore: RIMINIFIERA spa

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FIERECONVEGNI

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Page 35: Fitmed n°2

LIPOCARDIOFITNESSPerdere peso è il diktat della maggior partedei frequentatori dei centri fitness. L’autorefornisce gli strumenti per rispondere aquesta richiesta: analisi del tessuto adiposoe del metabolismo muscolare, metodologiadell’allenamento con attrezzaturecardiovascolari e isotoniche, test di controllo.Massimiliano Ferrero Alea Edizioni pag. 144 Euro 24

MANUALE DI CARDIOFITNESSIl volume tratta in modo approfondito il

cardiofitness nei suoi diversi aspetti:dall’anatomia e fisiologia, ai metabolismi

energetici e alla biomeccanica muscolare,per poi addentrarsi nello specifico del training

cardiovascolare. Abbraccia l’attività indoor eoutdoor, l’utilizzo dei simulatori aerobici e il

monitoraggio della frequenza cardiaca.Giulio Sergio Roi

Alea Edizioni 2004 - pag. 238 Euro 35

STRETCHINGNon più allungamento muscolare, ma

miglioramento della mobilità di tutte lecomponenti dell’apparato locomotore.

Partendo da questa convinzione gli autoririprendono i principi teorici dello stretching,propongono test di valutazione e una lunga

serie di esercizi suddivisi per attività sportiva.Francesco Capobianco

Alessandro Lanzani,Alea Edizioni - pag. 224 Euro 21

99 ESERCIZI ADDOMINALIIl volume è utile per comprendere a fondo

l’anatomia, la funzione e la cinesiologia deimuscoli addominali e per imparare a valutare

la loro forza. In più, un’interessanteclassificazione degli esercizi e un intero

capitolo dedicato agli errori di esecuzione.Giulio Sergio Roi e Rachele Groppi

Alea Edizioni 2001pag. 128 Euro 21

IPERTROFIA MUSCOLARECome si costruisce una tabellad’allenamento personalizzata? Il librofornisce un’esauriente risposta a questadomanda analizzando i principi dellaprogrammazione e periodizzazione, le fasidell’allenamento e le caratteristichebiomeccaniche di numerosi esercizi tipicidell’allenamento in palestra.Claudio Suardi Alea Edizioni 2000 pag. 208 Euro 26

FITNESS & BODY BUILDINGLa terza edizione, completamente aggiornata,del libro che ha formato intere generazioni di

professionisti del fitness. Dall’anatomiafunzionale dell’apparato locomotore alla

fisiologia muscolare, fino alla biomeccanicadegli esercizi; in questo volume il futuro

istruttore troverà tutte le nozioniindispensabili, arricchite di 120 disegni e

oltre 400 foto a colori. Alessandro LanzaniAlea Edizioni 2004 pag. 360 Euro 45

ALLENAMENTO ESTETICORivolto a quanti vogliono programmareun’attività finalizzata al miglioramentodell’aspetto, fornisce metodi d’allenamento,suggerimenti alimentari e di postura, consigliestetici. Ogni nozione è basata su uno studioapprofondito e sul continuo confronto conl’applicazione pratica.Roberto TarulloAlea Edizioni 2001pag. 160 Euro 24

FITNESS IN ACQUAPartendo dagli esercizi di base per tutti idistretti muscolari, il libro affronta le diversemetodiche d’allenamento in acqua, tra cuil’aerobica, le arti marziali, lo step e la kickboxe. Grazie a numerose fotografie e schemidi lezione, il volume si caratterizza per unforte taglio pratico. La parte finale è dedicataalle competenze dell’istruttore di fitness inacqua. Paolo Michieletto e Giada TessariAlea Edizioni 2004 - pag. 224 Euro 26

TOTAL FITNESS IN ACQUARoberto Conti, professionista affermato delfitness, trasferisce in questo volume tutti i

segreti per realizzare lezioni di fitness inacqua: protocolli, metodi, differenziazionidelle classi. Un manuale efficace, serio e

completo per gestire tutte le opportunità delfitness in acqua.

Roberto ContiAlea Edizioni 2004 pag. 128 Euro 21

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PERSONAL TRAINERCosa serve per diventare personal trainer?Partendo da un’analisi storica dellaprofessione, il libro risponde a questadomanda illustrando le competenze tecniche,psicologiche, commerciali e manageriali cheil professionista deve possedere.Francesco Capobianco - Cap.4 ‘Personaltrainer come libero professionista’ a curadella Dott.ssa Paola Bruni Zani Alea Edizioni 2001 - pag. 240 Euro 26

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TRAINING IN ACQUAIl libro affronta in prima analisi i principi delmovimento in acqua, spiegando dettagliatamente ifattori che condizionano la prestazione. Nella secondaparte esplora le diverse possibilità di allenamentodelle qualità motorie con e senza attrezzi, facendoriferimento a più discipline sportive.Paolo MichielettoAlea Edizioni 2000 pag. 192 Euro 26

Page 36: Fitmed n°2

TRATTAMENO MIOFASCIALE PER LO SPORTIVOIl manuale espone in maniera chiara ed esaustiva letecniche manuali per il detensionamento miofasciale aindirizzo sportivo. L’ampia documentazione iconograficachiarisce ogni dettaglio di posizionamento e intensità delmassaggio.Roberto DaganiAlea Edizioni 2005 pag. 128 Euro 21

FITNESS TERAPIA - 2 VOLUMI Il movimento è un farmaco naturale contro moltepatologie cronico-degenerative. Partendo da questaconvinzione i volumi propongono protocolli di lavoroper ipertensione, patologie respiratorie, cardiacheinfantili e della colonna, obesità (vol. 1) patologiecoronariche e renali, artrite reumatoide, gravidanza,fibrosi cistica (vol. 2). Autori VariAlea Edizioni 1999/2000 - pag. 144 Ogni volume Euro 24 Offerta: i 2 volumi a 36 Euro

Prevenzione SaluteSalute

MAL DI SCHIENAIl volume affronta il tema del mal di schiena in modo

davvero esaustivo. Nella prima sezione guida il lettoreal corretto utilizzo della colonna nella vita quotidiana e

nella pratica sportiva. La seconda parte raccoglieinvece approfondimenti sulle patologie e sui

meccanismi del dolore lombare.Claudio Corno

Alea Edizioni 2001pag. 256 Euro 26

IL DOLORE CERVICALEIl manuale offre un’ampia panoramica delle patologie

più comuni nell’individuo adulto: la cervicalgia. Ilvolume è diviso in tre parti: la prima, dedicata

all’anatomia, alla fisiologia articolare e allabiomeccanica del tratto cervicale. La seconda,

dedicata alle sindromi dolorose più comuni. Infine laterza parte che comprende alcune schede pratiche diutilizzo in palestra contenenti gli esercizi più idonei in

relazione alla sintomatologia dolorosa. Claudio CornoAlea Edizioni 2003 pag. 128 Euro 21

FISIOLOGIA APPLICATA AL FITNESSIl manuale affronta in maniera concisa ma esaustivala fisiologia del corpo umano, con particolareriferimento all’influenza dell’esercizio fisico suorgani e apparati. Il manuale è anche uno strumentodidattico e di autovalutazione per il professionistadel fitness e costituisce strumento fondamentaleper la programmazione del training.Davide GirolaAlea Edizioni 2003 pag. 160 Euro 23

COMPOSIZIONE CORPOREAA partire dalla definizione di sovrappeso e

obesità il volume suggerisce al lettore metodicherigorose e scientifiche per un’analisi quantitativae qualitativa della composizione corporea, punto

di partenza indispensabile per una correttaprogrammazione nutrizionale e dell’allenamento.

Sergio RoccoAlea Edizioni 2000

pag. 128 Euro 21

CARDIOLOGIA E FITNESSPartendo dai fondamenti della fisiologia

cardiovascolare, l’autore accompagna il lettoredalla pratica clinica alla valutazione funzionale e

psicosomatica del cardiopatico e allaperiodizzazione dell’allenamento, spiegando conprecisione gli effetti della terapia farmacologica

sulla performance.Davide GirolaAlea Edizioni

pag. 248 Euro 31

MASSAGGIO SPORTIVOIl testo propone tecniche manuali per il trattamentoefficace della micro-traumatologia dei tessuti mollinello sportivo. I capitoli a carattere puramente praticodescrivono la conformazione dei tessuti connettivi, leinterazioni tra il danno tessutale, l’infiammazione e glieventi riparativi.Roberto DaganiAlea Edizioni 2002pag. 128 Euro 21

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Prevenzione

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RehabRehabRehabCASI CLINICI IN PALESTRA - LA SERIE In ognuno dei 5 volumi si inquadrano le principali pato-logie dell’apparato locomotore. Per ognuna di esse so-no descritti anamnesi ed esame obiettivo motorio, so-no individuati i traguardi0 da raggiungere, sono trac-ciate le linee guida del protocollo di lavoro attraversogli esercizi consigliati e quelli da evitare.Autori VariAlea Edizioni - pag. 128Ogni volume Euro 21Offerta: tutta la seria (5 volumi) a 84 Euro

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Page 37: Fitmed n°2

BUSINESS FITNESSInvestire le proprie risorse mentali ed economiche inuna nuova impresa nel fitness rappresenta oggi una

sfida difficile e stimolante allo stesso tempo che,condotta con i mezzi adeguati e con un buon grado di

buon senso, può garantire piena soddisfazionepersonale ed economica. Il manuale illustra in forma

semplice ed efficace metodi e procedure per avviare egestire con successo l’impresa fitness, fornendo

suggerimenti diretti e immediati, relativi a ogni area eogni fase della vita di un Fitness Club. Luca Mazzotti

Alea Edizioni 2008 - pag. 128 Euro 20

PSICOLOGIA E TECNICADEI COLLOQUI DI VENDITAIl volume affronta il tema centrale della preparazione econduzione dei colloqui di vendita, sia sotto il profilotecnico organizzativo che psicologico, dando unavisione completa e realistica dei problemi da affrontaree dei metodi di approccio attraverso i quali risolverli. Difacile lettura, propone i temi esaminati con ricchezza diesempi pratici e rappresentazioni grafiche.Jan L. WageFranco Angeli 2000 pag. 240 Euro 20

MISURARE LA SODDISFAZIONE DEI CLIENTIUno strumento di lavoro per quanti, consapevolidell’importanza del customer satisfaction per realizzarei propri obiettivi di crescita, vogliono misurare la bontàdei singoli processi aziendali, interpellando direttamentei destinatari prioritari (i clienti). Il libro conduce passopasso, con ricchezza di grafici ed esempi tratti da unagran varietà di settori, a scoprire come realizzarequesto non facile obiettivo. Bob E. HayesFranco Angeli 2003 pag. 256 Euro 23

ANATOMIA DELL'APPARATOLOCOMOTORE

Anatomia in 3D con animazioni, filmati. Lostrumento per visualizzare, imparare e

approfondire l'anatomia funzionale in modosemplice, facile e intuitivo. È indirizzato a

medici, fisiokinesiterapisti, studenti elaureati in Scienze Motorie, istruttori di

fitness, personal trainer eoperatori sanitari in genere.Un'opera che si compone

di tre CD, acquistabiliseparatamente

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Windows):1 arto superiore

2 arto inferiore3 tronco e testaFrancesco BettinzoliGhedinimedia Editore

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FITNESS COACHINGIl coaching è un nuovo modello per la gestione e la cura

di ciascun cliente. Il volume propone strategie etecniche di acquisizione e fidelizzazione del cliente,

suggerendo basi tecniche, metodologiche e operativecon un nuovo modo di concepire ed erogare il fitness.

IL DVDPermette di integrare con efficacia e immediatezza i

contenuti del libro, partecipando a lezioni frontalidell’autore. Domenico Nigro Alea edizioni anno 2008

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100 QUIZ - 2 VOLUMIUn metodo complementare per lo studio, che consentedi appropriarsi della materia trattata in modo veloce eduttile, attraverso domande, piccoli trabocchetti logici,immagini con didascalie incomplete. Un efficientemezzo di verifica che permette subito di colmareeventuali lacune, grazie alle informazioni mirate eaccurate che corredano le risposte. In ogni volumeinclude 100 quiz di anatomia e biomeccanica, 400risposte e 400 commenti alle risposte.Alessandro Lanzani e Laura Boggero Alea Edizioni 2005 - pag. 112 Euro 21

IL BENESSERE POSSIBILEIl libro vuole essere un contributo per vivere meglio e perchi si occupa della salute e del benessere altrui. L'autore

analizza aspetti fondamentali della nostra esistenza:consapevolezza come fondamento del benessere,

alimentazione funzionale per la salute, attività fisica per lamigliore condizione di forma. Il testo approfondisce temiimportanti quali alimentazione (come impostare i pasti,

allergie e intolleranze alimentari ) e allenamento (attivitàfisica per uno stile di vita sano e come modello educativo,

corsa e tonificazione). Corrado Ceschinelli,Alea Edizioni 2008 - pag 200 Euro 25

FITNESS METABOLICOL'opera, su cui è strutturato il corso di formazione a distanzaper operatore di fitness metabolico, fornisce le basi necessarieper organizzare percorsi motori personalizzati per la sindrome

metabolica: ipertensione e malattiecardiovascolari, soprappeso e obesità,

diabete, artrosi e osteoporosi.Step operativi:- inquadramento del soggetto e anamnesi metabolica;- gli strumenti di misura, i Fix metabolici; - le unità motorie metaboliche

come strumenti di lavoro;- la programmazione e l'insegnamento

dell'attività motoria;- gli strumenti di fidelizzazione;

- come strutturare le prime ore di lavoro con i soggetti metabolici;- monitoraggio e verifica dei risultati;- codice deontologico.Si compone di un volume + 8 DVD multimediali con contributi audio, video, immagini, testi e presentazionicon grafici e tabelle. I DVD sono fruibili solo su personal

computer, non su Macintosh.Alessandro LanzaniAlea Edizioni 2008 Euro 480

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FITNESS MARKETINGLibro di riferimento per gli imprenditori di centri fitness,

propone gli studi, le strategie e le metodologie piùaggiornate per la fidelizzazione e l’acquisizione deiclienti, la gestione dell’offerta, il management del

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Page 38: Fitmed n°2

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