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giornalino marzo 2013

Date post: 30-Mar-2016
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oratorio salesiano bova marina
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Rieccoci, cari amici! La madre Chiesa ci invi-ta a ripartire nel nostro cammino di conver-sione con i quaranta giorni della Quaresima. Sono giorni preziosi, giorni per ritornare a Dio, per ricentrare tutta la nostra vita in Cri-sto e per superare la dispersione del cuore. Non so voi, ma io sono sempre felice quando arriva questo tempo forte. Perché è un tempo speciale, un tempo forte appunto! Perché sento di averne così bisogno? Continuamente, ogni giorno, mi ritrovo alla ricerca di qualcosa e qualcuno che sia in gra-do di dare un senso al mio tempo. Capita anche a voi? Non è così la nostra vita? Non siamo mendi-canti di un tempo che sia riempito di qualco-sa di vero, solido, duraturo? Succede, in certi periodi, di arrivare a fine giornata e dirsi, in modo un po' sconsolato: oggi ho perso tem-po, ho sprecato la giornata. Forse perché intuiamo che talvolta riempiamo il nostro tempo di azioni che in realtà non corrispondono ai nostri veri desi-deri. A volte ci sentiamo un po' trainati dalla vita, più che protagonisti di essa! Ecco perché amo la quaresima: un tempo... che possa ridare senso al tempo! La liturgia ci invita a iniziare questo cammino dal deserto. Saremo compagni di viaggio del popolo di Israele, lotteremo con le tentazioni al fianco di Gesù, ci lasceremo educare dalla Parola che ci verrà donata in questo cammino alla scoperta della nostra autenticità. Attraverse-remo il deserto e ci addestreremo all'essenzialità. Ritorneremo all'essenziale, a ciò che davvero conta e che può renderci felici. Faremo espe-rienza che l'amore di Dio è più forte del no-

Nell’anno della fede viviamo la quaresima come

un’ occasione unica per convertici e riscoprire la fede.

Sappiamo tutti che convertici vuol dire tornare al Si-

gnore. La conversione, ci ricorda Papa Benedetto è

“cambiare totalmente la propria vita, andare “ contro-corrente”, “dove la corrente è lo stile di vita superficia-le, incoerente, illusorio che spesso ci trascina, ci domi-na e ci rende schiavi del male o comunque prigionieri della mediocrità morale”. Non è facile, oggi, andare controcorrente, è più facile

seguire l’onda, lasciarsi trasportare dalla moda o dal

pensiero comune. Il rischio è quello di non riuscire ad

essere se stessi e di conseguenza non riuscire a dare

il meglio di sé. Il conformismo è una dei grossi problemi

della società odierna che ci priva della vera libertà e

del coraggio di costruire il nuovo e il bene.

L’assimilare, senza spirito critico, i contenuti di una

cultura tanta volte lontana dai valori cristiani blocca

qualsiasi spiraglio di rinnovamento per l’individuo e la

società.

E’ indispensabile, allora, la conversione di ognuno di

noi, imparare ad andare controcorrente!

Ma andare controcorrente per il cristiano non è fare

di testa propria. E’, invece, ispirarsi e lasciarsi guidare

da Gesù. Chi più di Lui ha avuto il coraggio di annun-

ciare la novità della salvezza scontrandosi con le men-

talità comune del tempo? Chi più di Lui, in qualsiasi

situazione, ci offre sempre delle proposte alternative e

di sicuro successo?

Dunque convertirsi vuol dire “andare controcorrente”

e andare controcorrente significa seguire Gesù.

La quaresima è il tempo per imparare a seguire Gesù

e, quindi imparare ad essere dei veri cristiani.

Viviamo con intensità e con impegno questa quaresi-

ma e arriveremo alla Pasqua totalmente rinnovati per

gustare la vera libertà e la vera gioia che ci viene dalla

fede.

Don NatalinoDon NatalinoDon NatalinoDon Natalino

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La madre Chiesa ci invita

a ripartire nel nostro cammino

di conversione con i quaranta

giorni della Quaresima.

Sono giorni preziosi, giorni per

ritornare a Dio, per ricentrare

tutta la nostra vita.

Lo Spirito soffia forte, alziamo

le vele e lasciamoci portare!

stro peccato. Scopriremo che il suo perdono scioglie quei nodi del cuore che l'uomo non può disfare da sé. Ci accorgeremo che tutto questo è possibile, che davvero si può essere discepoli felici. Questo cammino di autenticità nel deserto ri-

chiede un ascolto costante della Parola di Dio. Dobbiamo davvero imparare a far tacere tutte le altre voci che da fuori e da dentro ci stordiscono e ci soffocano. Concediamo un tempo significati-vo alla Parola di Dio, non i ritagli tra una cosa e l'altra, non i rimasugli della giornata o il momen-to della "buona notte". Impariamo a non accontentarci, a non giocare al ribasso.

E poi… silenzio! Solo in questa dimensione la Parola può trovare uno spazio significativo. Impariamo a creare e soprattutto a difendere i nostri spazi di silenzio. Silenzio per ridare limpi-dezza alla vita, per rimettere ordine, per svuotar-ci dai pensieri che assillano e dal frastuono che svuota. Silenzio per preparare un posto all'ascol-to, per imparare ad accogliere l'altro nella sua pienezza, per percepire il soffio leggero dello Spirito. Un terzo elemento del nostro cammino nel de-

serto è il digiuno. Digiuno per sentire la fame, per scoprire che non basto a me stesso e che il mio egoismo non può nutrirmi. Ma attenzione! Se dico dei "no" è per dire dei "sì" che mi allargano il cuore, che mi ri-portano all'essenziale, che mi fanno scoprire che cosa mi nutre davvero. Buon cammino a tutti, cari amici. Lo Spirito soffia forte, alziamo le vele e lascia-moci portare!

Paolo De Martino

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IL PAPA SI DIMETTE: Bene-detto XVI lascia il pontificato 11 febbraio - Ottantasei anni, Joseph Ratzinger era stato elet-to dal conclave alla guida della Chiesa il 19 aprile 2005, dopo la morte di Giovanni Paolo II. Set-timo pontefice tedesco, lascerà il soglio pontificio il 28 febbraio E' stato il pontefice stesso a co-municarlo, in latino, durante il

concistoro per la canonizzazione dei martiri di Otranto. "Un ful-mine a ciel sereno", ha detto il decano del collegio cardinalizio, cardinal Angelo Sodano ha commentato la decisione del Santo Padre. Il Papa ha indicato il 28 febbraio per il termine del ponti-ficato e chiesto che si indica un conclave per l’elezione del suc-cessore. Tutti si chiedono: perché queste dimissioni? E' lo stesso Ra-tzinger a renderlo noto: il Papa ha spiegato di sentire il peso dell’incarico di pontefice, di aver a lungo meditato su questa decisione e di averla presa per il bene della Chiesa.

GMG 2011 "L'incontro con Gesù non puo' avvenire fuori dalla Chiesa. Non si puo' credere senza appartenere. La fede non puo' compiacere solo le proprie ten-denze...hobby… La fede si deve misurare con gli altri. La fede è per sua natura un esodo...un'uscire da se stessi. Quindi la Fede è un antidoto all'indivi-dualismo"

GMG 2011 "E’ possibile che in molti di voi si sia manifesta-ta timida o con forza una domanda molto sem-plice: Che cosa vuole Dio da me? Qual è il suo disegno sulla mia vita? Cristo mi chiama a se-guirlo più da vicino? Non potrei spendere tutta la mia vita nella missione di annunciare al mondo la grandezza del suo amore attraverso il sacerdozio, la vita consacrata o il matrimo-nio?" (Dal discorso del Papa ai volontari)

GMG 2011 "La Croce dà solamente frutti straordinari. Ha dato e darà sempre frutti straordinari. Appoggiamoci alla Croce!!"

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Come Salesiani abbiamo una particolare devozione verso il Papa, come ci è stato insegnato da Don Bosco. Dopo un primo momento di smarrimento ho cercato di analizzare questo gesto inatteso di Papa Benedetto XVI. Ho riletto più volte e mi sono soffermato sulle sue parole in cui dice: “Ho analizzato con at-tenzione la mia coscienza davanti a Dio e sono giunto a questa decisione di ritirarmi per il bene della Chiesa”. Dal testo e dalle sue parole traspare chiaramente una volontà di voler favorire ed accelerare un processo, ormai necessario, di rinnovamento e di conversione della Chiesa in modo che Questa sia pronta ad affrontare questi tempi così difficili. È un gesto storico che cambierà il corso della Chiesa e aprirà una fase nuova per tutti i fedeli. Padre Federico Lombardi nella sala stampa Vaticana ha detto: “ho grande ammirazione per il gesto del Papa, un gesto limpido, puro, coraggioso che si verifica per la prima volta dopo secoli. È un gesto dovuto alla valutazione delle sue forze in rapporto alla missione e al servizio che gli viene richiesto”. Domenica 24 febbraio, di fronte a una Piazza San Pietro gremi-ta di fedeli ha concluso il suo ultimo Agelus non come incomia-to ma con delle parole cariche di speranza facendo intendere che la missione della Chiesa continua. Dice il Papa: “Il Signore mi chiama a ritirarmi, ma questo non significa abbandonare la Chiesa, ma servirla in un altro modo”. Noi come fedeli ed in particolare Salesiani, aspettiamo fiduciosi la convocazione del conclave sicuri che lo Spirito Santo guiderà e illuminerà il nuovo Papa che sicuramente continuerà il magi-stero di Benedetto XVI che aveva come punto di riferimento, per tutti i fedeli, la riscoperta della propria fede e l’ecumenismo. Salvatore Borrello

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Ultimo messaggio lanciato su Twitter. "In questo momento particolare, vi chiedo di pregare per me e per la Chiesa, confidando come sempre nella Provvidenza di Di-o." (Benedetto XVI, ultimo messaggio lanciato su Twitter)

Dalla GMG 2011 "In questa veglia di preghiera, vi invito a chiedere a Dio che vi aiuti a riscoprire la vostra vocazione nella società e nella Chie-sa e a perseverare in essa con allegria e fedeltà. Vale la pena accogliere nel nostro intimo la chiamata di Cristo e a seguire con coraggio e generosità il cammino che ci propone!".

”Il Signore mi chiama a salire sul monte…a dedicarmi ancora di più alla preghiera e alla meditazione. Ma questo non significa”Il Signore mi chiama a salire sul monte…a dedicarmi ancora di più alla preghiera e alla meditazione. Ma questo non significa”Il Signore mi chiama a salire sul monte…a dedicarmi ancora di più alla preghiera e alla meditazione. Ma questo non significa”Il Signore mi chiama a salire sul monte…a dedicarmi ancora di più alla preghiera e alla meditazione. Ma questo non significa

abbandonare la Chiesa, anzi, se Dio mi chiede proprio questo è perché possa continuare a servirla con la stessa dedizione e abbandonare la Chiesa, anzi, se Dio mi chiede proprio questo è perché possa continuare a servirla con la stessa dedizione e abbandonare la Chiesa, anzi, se Dio mi chiede proprio questo è perché possa continuare a servirla con la stessa dedizione e abbandonare la Chiesa, anzi, se Dio mi chiede proprio questo è perché possa continuare a servirla con la stessa dedizione e

lo stesso amore con cui l'ho fatto finora, ma in un modo più adatto alle mie forze".lo stesso amore con cui l'ho fatto finora, ma in un modo più adatto alle mie forze".lo stesso amore con cui l'ho fatto finora, ma in un modo più adatto alle mie forze".lo stesso amore con cui l'ho fatto finora, ma in un modo più adatto alle mie forze".

QUELLI DE… L’ORATORIO Numero 9, anno IV, febbraio 2013QUELLI DE… L’ORATORIO Numero 9, anno IV, febbraio 2013QUELLI DE… L’ORATORIO Numero 9, anno IV, febbraio 2013QUELLI DE… L’ORATORIO Numero 9, anno IV, febbraio 2013 Pag. 5Pag. 5Pag. 5Pag. 5

La notizia ci ha colto all'improvviso, e ci ha

anche spiazzato un pò... Il Papa lascia il Suo

Pontificato!! E perchè mai? Dopo un attimo

di sconcerto - forse anche più di un attimo!! -

e dopo aver "ascoltato" con il cuore le Sue

motivazioni, non abbiamo potuto far altro

che stimare ancora di più questo grande pa-

pa. Ha accolto con forza 8 anni fa l'eredità

lasciata dal suo predecessore - e sicuramente

non sarà stato facile tenergli testa! - e dopo

essere entrato nel cuore di tutti, anche e so-

prattutto dei giovani, ecco che oggi lascia a

tutti noi una nuova testimonianza di amore

verso la chiesa e verso il mondo: seguire Dio

e il Suo Progetto su ognuno di noi e non le

dinamiche del potere e della fama.

Grazie, Santo Padre, anzi GRAZIE PAPA’,

grazie per tutti i Tuoi insegnamenti, li terre-

mo vivi nei nostri cuori, perchè sappiamo che

se non Ti vedremo più affacciato da quella

finestra dalla quale oggi ha salutato tutti noi,

siamo sicuri che la tua preghiera non ci ab-

bandonerà mai!!!

La redazione

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BOVA MARINA, 31/01/2013

La festa di san Giovanni Bosco è un soffio di aria pura e di slancio apostolico perché egli ispirava

e comunicava la gioia.

Già da ragazzo aveva fondato una "società" con il motto "Guerra al peccato": la gioia viene dalla

vittoria sul peccato.

"Rallegratevi nel Signore sempre...". Dio è grande, e noi siamo come bambini bisognosi di tutto

davanti a un Padre onnipotente che si occupa amorevolmente di noi.

E la fiducia in lui che genera la gioia: fiducia e riconoscenza perché da Dio riceviamo tutto.

Come possono dei bambini essere tristi quando sono colmati di doni?

Fiducia e riconoscenza ci conducono alla conversione che Gesù chiede come condizione per en-

trare nel regno dei cieli: diventare come i bambini.

San Paolo invitava gli educatori a farsi modello per i bambini tanto da poter dire: "Ciò che avete

imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me è quello ché dovete fare", e in molte pagine del Van-

gelo siamo esortati a imparare dai bambini a ricevere da loro.

Sono i due aspetti dell'educazione.

Un altro grande educatore Antonio Rosmini, diceva ai suoi confratelli: "Ricordatevi che ciò che

ricevete dai bambini è molto di più di ciò che date" e questo è evangelico.

Accogliamo questa lezione di gioia e di fiduciosa semplicità perché possiamo trasmettere e rice-

vere reciprocamente i doni di Dio.

Padre Natale

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Ogni anno il nostro oratorio festeggia il grande padre, maestro e amico Don Bosco con un’accademia dedicata alla sua vita e al suo metodo educativo. Anche quest’anno tutti i gruppi della catechesi, la scuola materna, gli ex allievi e i pre-animatori si sono impegnati con recite, musical, video e poesie. Il pomerig-gio è iniziato con la tradizionale fiaccolata che dal cortile dell'i-stituto delle suore ci ha condotto, a suon di canti, bans e cori, fino al tempio di Don Bosco. Nei sorrisi dei nostri ragazzi sem-brava quasi fosse presente in mezzo a noi, accompagnandoci verso l’oratorio. Arrivati in chiesa ognuno ha fatto vedere l’impegno e la gioia messa nel realizzare il proprio numero. Alla fine, dopo i ringraziamenti di Don Natalino, ci sono stati distri-buiti i panini con salame e mortadella come ormai vuole la tradi-zione. Don Bosco, fin da bambino, ha voluto seguire il progetto che Gesù aveva per lui, intratteneva i suoi compagni con giochi per

attirare la loro attenzione per poi pregare tutti insieme. Ha fatto in modo che i ragazzi avessero un luogo dove poter unire il divertimento e la fede. Il suo metodo edu-cativo, la sua voglia di stare con i ragazzi, la sua virtù e umiltà sono gli insegnamenti più belli che un sacer-dote, un uomo, un “sognatore con i piedi per terra” poteva offrirci. Proteggeva i giovani come fossero i suoi figli ed era costantemente preoccupato del loro bene. Festeggiare oggi Don Bosco non vuol dire ricordare e meravigliarsi di ciò che ha fatto, ma decidere di amare Dio ancora una volta, ancora e per sempre, come lui ha fatto. Infine, vorrei ricordare un messaggio che Don Bosco ha voluto lasciare a tutti i giovani: "Io ero una persona come te. Ho voluto dare un senso pieno alla mia vita. Con l'aiuto di Dio ho rinunciato ad avere una famiglia mia per diventare papà , fratello, amico di chi non aveva papà , fratelli, amici. […] Ma se anche non ti senti di rischiare la vita com'io l'ho rischiata, ti ricordo una verità importantissima: la vita, questo grande do-no che Dio ci ha dato, bisogna spenderla, e spenderla bene. La spenderai bene non chiudendoti nell'egoi-smo, ma aprendoti all'amore, all'impegno per chi è più povero di te".

Ludovica Minniti

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Giovedì 31 gennaio, nella prestigiosa cornice del

Tempio “Don Bosco”, si è svolto il concerto dell'or-

chestra della sezione musicale dell’Istituto Com-

prensivo Bova Condofuri i cui proventi sono stati

offerti per i lavori all’oratorio.

Più di settanta giovani musicisti si sono esibiti con

successo e soddisfazione davanti a un numerosis-

simo pubblico: moltissima la gente che ha ascoltato

il concerto in piedi poiché i posti a sedere si sono

velocemente esauriti. Sono stati eseguiti brani cele-

bri e brani di colonne sonore di films famosi. Giù

dai colli, il canto tradizionale salesiano, conosciuto

come “don Bosco ritorna”, un omaggio alla comuni-

tà salesiana di Bova Marina ha aperto la serata.

L’Inno alla Gioia di Beethoven, il valzer imperiale di

Strauss, buongiorno principessa e la vita è bella di

Piovani, dolce sentire di Ritz Ortolani, Ave Maria si

Schubert, volare di Modugno, Colonel Boogey, in-

diana Jones, Pirati dei Caraibi, Norma, Calabrisella,

un medley napoletano e l’inno nazionale. Un mo-

mento di grandissima intensità c'è stato quando il

pubblico ha intonato, insieme all'orchestra, il brano

"Volare", un'emozione indimenticabile.

Da segnalare gli interventi del Dirigente Pietro Na-

toli e degli insegnanti di strumento, i quali hanno

sottolineato i grandi risultati della scuola in ambito

musicale: alcuni alunni della sezione musicale fre-

quentano anche il Conservatorio "F. Cilea" di Reg-

gio Calabria, o decidono di proseguire là i loro studi

musicali. Va segnalato che, a questo proposito, gli

allievi prossimamente saranno ospiti del teatro

“San Carlo “ di Napoli.

In un periodo di grande difficoltà generale fa bene a

tutti trovare un esempio di eccellenza scolastica.

Enza Cavallaro

Giovedì 31 Gennaio 2013, l’Istituto Comprensivo

“Monsignor D. D’Andrea” ha voluto onorare il

Santo dei giovani con uno straordinario concerto

ad opera dei suoi giovani talenti musicali.

Dopo il concerto di “Don Bosco”, l’Istituto Comprensivo di Bova –Condofuri si fa notare ancora una

volta per le sue iniziative in ambito musicale

Pag. 8 Pag. 8 Pag. 8 Pag. 8 QUELLI DE… L’ORATORIO Numero 9, anno IV, febbraio 2013QUELLI DE… L’ORATORIO Numero 9, anno IV, febbraio 2013QUELLI DE… L’ORATORIO Numero 9, anno IV, febbraio 2013QUELLI DE… L’ORATORIO Numero 9, anno IV, febbraio 2013

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Anche quest’anno è arrivata una di quelle giornate tanto attese da tutti, grandi e piccini: naturalmente stiamo parlando del DON BOSCO DAY!! È DON BOSCO che, soprattutto nel giorno dedicato a lui, ci re-gala quell’ “ingrediente segre-

to” con il quale lui affrontava ogni giornata: “la santa alle-

gria”. Il nostro oratorio si è riempito della gioia dei prediletti di Don Bosco, cioè dei bambini e dei ragazzi che hanno avuto come unico intento quello di divertir-si, giocare e trascorrere tante ore nella genuina gioia di vive-re. Quest’anno i partecipanti sono raddoppiati, 400 ragazzi

provenienti da Palizzi , Condo-furi, MelitoP.S., Calcistica Spi-nella, scuola calcio Mirabella… e naturalmente i nostri campio-ni, hanno animato e condiviso insieme questo bellissimo ap-p u n t a m e n t o . Ma i numeri non spaventano le nostre mamme che, al raddop-piare dei ragazzi, hanno rad-doppiato le dosi delle lasagne e della pasta al forno.

Il programma della festa si è articolato cosi: -ore 9:30 Santa Messa - ore 10:30 colazione-ore 11:00 inizio delle partite di calcio e pallavolo, giochi a s tand in ogn i angolo dell’oratorio - ore 13:00 pranzo - e subito dopo, per favorire la digestione, la novità di questa edizione: il “ballo dello spa-ghetto” e… effetto a sorpresa IL FLASH MOB.

Un ringraziamento va alle no-stre mamme che si sono ci-mentate nell’arte culinaria, agli efficientissimi animatori che provano gioia nel vedere gli occhi soddisfatti e allegri dei più piccoli e, più di tutti, un gra-zie va a DON NATALINO che fa tanto per il nostro oratorio. E naturalmente un grazie parti-colare va al nostro GRANDE amico DON BOSCO, senza la sua geniale niente di tutto que-sto sarebbe stato possibile !! Seby Modaffari

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BOVA MARINA

Giovedì 14 alle 18.00 nel Tempio “Don Bosco”

a Bova Marina, a cura dei Cooperatori Salesiani

è stata commentata la “Strenna del Rettor Mag-

giore per il 2013”.

La “Strenna” è un’indicazione del percorso for-

mativo salesiano offerta dal Superiore Generale

della Società Salesiana.

È dono esaltante e impegno esigente quello che

il Rettor Maggiore dei Salesiani, don Pascual

Chávez,offre ai membri della Famiglia Salesia-

na, attraverso la tradizionale Strenna, che inten-

de costituire l’orizzonte e il punto di riferimento

delle iniziative pastorali, da realizzare nei diversi

luoghi dove la Società e la Famiglia Salesiana

svolgono il loro servizio alla Chiesa e ai giova-

ni.La Strenna 2013 è, come annunciato nel

cammino di preparazione al bicentenario della

nascita di Don Bosco, un invito a conoscere il

suo volto di educatore. “Come Don Bosco edu-

catore, offriamo ai giovani il Vangelo della gioia

attraverso la pedagogia della bontà”. Una occa-

sione per approfondire ed aggiornare il Sistema

Preventivo. Anche quest’anno il primo atto uffi-

ciale del Rettor Maggiore in apertura della ses-

sione plenaria estiva del Consiglio generale è

stato la presentazione del tema della Strenna

2013. A spiegarne il contenuto, le scelte di cam-

po e le prospettive è lo stesso Don Pascual

Chávez che ricorda una duplice esigenza: “da

una parte, uno studio approfondito della peda-

gogia salesiana, per aggiornarla secondo la

sensibilità e le esigenze del nostro tempo” e

dall’altra “fare nostro il contenuto e il metodo

della sua offerta educativa e pastorale”.Tre le

prospettive indicate, e brevemente approfondite,

per avviare un processo di modernizzazione: Il

rilancio dell’ “onesto cittadino” e del “buon cri-

stiano”, Il ritorno ai giovani con maggior qualifi-

cazione e un’educazione di cuore.

Consapevoli, della grandezza della vocazione e

del dono che hanno ricevuto nella pedagogia di

Don Bosco, i bovesi vogliono impegnarSi a far

diventare realtà “oggi” le parole del Santo dei

giovani .

ENZACAVALLARO

Come Come Come Come Don Bosco Don Bosco Don Bosco Don Bosco educatore,educatore,educatore,educatore,

offriamo ai offriamo ai offriamo ai offriamo ai giovanigiovanigiovanigiovani il il il il Vangelo della gioia Vangelo della gioia Vangelo della gioia Vangelo della gioia

attraverso la attraverso la attraverso la attraverso la pedagogia della bontàpedagogia della bontàpedagogia della bontàpedagogia della bontà

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Come Famiglia voluta e “creata” da Don Bosco, ci siamo ritrovati insieme presso la chiesa di San Giovanni Bosco, giovedì 3 Feb-braio insieme per rendere grazie al nostro Padre Mestro ed Ami-co per il dono fatto alla Chiesa e a noi tutti. In linea con gli orientamenti del Rettor Maggiore, Don Pasqual Chavez, in questo secondo anno che ci avvicina speditamente al 2015, bicentenario della nascita di nostro “papà”, abbiamo voluto centrare la nostra attenzione sul metodo e sulla proposta educati-va di Don Bosco, accostandoci concretamente a lui come educa-tore dei giovani, chiedendogli di rinnovare ancora una volta in o-gni casa salesiana ed in particolare nella nostra quel sogno, del quale tutti sentiamo di essere parte: trasformare i lupi in agnelli!

Gli animatori

L’educazione è cosa di… cuore Come don Bosco, educatori della gioia

Dal messaggio del Rettor Maggiore ai giovani del MGS

Vorrei trovare le parole appropriate per correre lungo quel sentiero misterioso e complesso che giunge al vostro cuore, tante volte ferito dall’indifferenza degli adulti o dal fallimento di amori traditi. Guardando i giovani di oggi nella scuola, allievi talvolta annoiati e demotivati, o sulle strade, scanzo-nati zingari senza meta, ho l’impressione di un generale malessere, di un arrancare monotono nella quotidianità della loro vita. Scorgo alle volte, per analogia, lo stesso paesaggio che mi si presentò in sogno all’età di nove anni: una grande moltitudine di giovani bisognosi di aiuto, di comprensione, di opportunità, di amore. Dentro questa vostra moderna realtà ho la sensazione che, spesso, ai giovani manchi l’aria per re-spirare. Credo di poter dire che corrono il rischio di morire di asfissia spirituale. In questo contesto segnato da povertà di valori e da una cultura di basso profilo, chiedo a voi giova-ni un salto di qualità, un'energia nuova, un gesto profetico per annunciare ai vostri compagni, ai tanti amici "quiescenti", alle vostre famiglie talvolta “spente” o in difficoltà, un progetto di vita coraggioso, generato da profonde convinzioni umane e religiose. Non ripiegatevi su voi stessi, viandanti stanchi e rassegnati, ma interpretate la vostra condizione umana come “avventura divina”, coinvolgendovi ed integrandovi con tutti i figli di Dio sparsi nel mondo, nella splendida Storia della salvezza. Siate i nuovi profeti, uomini capaci di indicare nello smarrimento degli spiriti la via da percorrere, nell'incertezza del variabile il nuovo che Dio fa germogliare nel cuore e nella storia. Il senso della vita, come profezia e come missione, diventa un tesoro immenso per la società. Non c'è più tempo né spazio per la mediocrità, poiché la tiepidezza e il grigiore spirituale ci stanno forzando a nutrirci degli scarti culturali del nostro tempo. Non sciupate, cari giovani, la vostra giovi-nezza vivendola superficialmente, senza bussola e senza energia! Sognate in grande! Fate cose

grandi nella vostra vita!

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Pag. 12V Pag. 12V Pag. 12V Pag. 12V QUELLI DE… L’ORATORIO Numero 9, anno IV, febbraio 2013QUELLI DE… L’ORATORIO Numero 9, anno IV, febbraio 2013QUELLI DE… L’ORATORIO Numero 9, anno IV, febbraio 2013QUELLI DE… L’ORATORIO Numero 9, anno IV, febbraio 2013

Festa di San Francesco di Sales

Carissimo Rettor Maggiore,

ho avuto modo di leggere la sua Omelia del 16/08/2012 in preparazione per il Bi-

centenario della nascita di Don Bosco ed ho riscoperto e approfondito alcuni tratti

fondamentali del nostro carisma (L’Allegria, la gioia, la felicità) intesi come mezzo

e non come fine.

Mi ha molto colpito la frase: “Allegria come un cammino di autentica Santità”.

Io sono Salesiano Cooperatore dal 1975 ed ho scritto questo libro (in un momen-

to difficile della mia vita) che spero vorrà gradire che ho intitolato appunto: “LA

SANTA ALLEGRIA”, prendendo spunto dalla vita Salesiana e dalla mia esperienza

quotidiana .

Ho riletto più volte la sua Omelia, e mi sono accorto che ho utilizzato molti mat-

toni acquistati da “Don Bosco”. Come uno scultore sceglie un pezzo di legno e poi

trae la sua scultura, io ho utilizzato un pezzo di legno che è il carisma salesiano.

Con questo libro ho cercato di comunicare la gioia e l’entusiasmo che si prova ad

essere salesiano e che ho acquisito e sperimentato nella mia vita di Cooperatore.

Spero di aver fatto cosa gradita inviandoLe questo libro e la saluto con devozione e

affetto filiale, essendo Lei come ha voluto sottolineare nell’Omelia vero successore

di Don Bosco.

Le chiedo una preghiera per tutti i Salesiani Cooperatori e dal più profondo del mio

cuore rinnovo il mio affetto per Lei e tutta la famiglia Salesiana.

Bova Marina, lì 24/01/2013

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DIREZIONE GENERALE

OPERE DON BOSCO

Via della Pisana, 1111

00163 – ROMA

Il Rettor Maggiore

Roma, 24 gennaio 2013

San Francesco di Sales

Gent.mo Ing. Salvatore,

ho ricevuto e rispondo alla sua lettera, nella quale mi fa dono e mi presenta il

libro “La Santa Allegria” scaturito dalla sua esperienza quotidiana e prendendo spunto

dalla vita salesiana; con la presente permettetemi di porgervi il mio più sentito grazie.

Mi complimento per la pubblicazione ed auguro che anche grazie alla stessa, i

lettori possano vivere nella gioia e nell’entusiasmo, nell’ottimismo e nella speranza

scaturite dall’incondizionato amore di Dio per noi e da una vita donata nella gioia agli

altri.

Assicuro a Lei, il prossimo 31 festa del nostro amato Padre, un ricordo particola-

re presso l’altare di Maria Ausiliatrice e davanti l’urna del Santo dell’Allegria.

Nel salutarla con il cuore di Don Bosco, le chiedo di ricordarmi nella sua pre-

ghiera.

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Anche quest’anno è arri-

vato il tanto atteso Carne-

vale! E’ stata una ricor-

renza che ci ha riempito

di entusiasmo e che ab-

biamo vissuto con spen-

sieratezza! Gli animatori

dell’oratorio hanno inizia-

to ad organizzare questa

festa già due settimane

prima. Il protagonista di

ogni Carnevale è sempre

stato il carro e i ragazzi

dell’oratorio si sono sbizzarriti per decidere qua-

le personaggio rappresentare. Tutti volevano

realizzare un carro che catturasse l’attenzione

sia dei ragazzi che degli adulti e , per questo

motivo, dopo tante idee, tutti d’accordo hanno

deciso di far entrare in scena un personaggio

immaginario dei fumetti e dei cartoni animati

Disney, una piovra che ha steso i suoi tentacoli

ovunque e che ha impiegato tredici anni per

contare il denaro che possedeva. Chi può esse-

re? Solo Paperon de’ Paperoni, “il papero più

ricco del mondo”, lo zio miliardario di Paperino

che considerava morti di fame quelli che dove-

vano ancora saldare un debito che ammontava

a due milioni di dollari! Zio Paperone rappresen-

ta l’avidità e l’avarizia proprio perché la sua atti-

vità preferita era guadagnare e risparmiare; rap-

presenta anche l’egoismo perchè pensava solo

a se stesso. Zio Paperone sottolinea

la natura della nostra società: a causa

della crisi economica che ha toccato

ogni famiglia italiana, tutti cercano di

guadagnare di più e spendere di me-

no, senza però accorgersi di perdere il

buon senso. A dare il benvenuto al

Carnevale sono stati i giochi organiz-

zati sabato pomeriggio; ogni ragazzo

si è messo alla prova per cercare di

superare l’avversario in tante gare: la

lotta con i cuscini, il lancio della pallina

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con la scopa, la gara delle mollette. E’ stato

poi proposto anche il gioco delle maschere:

ogni ragazzo doveva indossare dei vestiti di

Carnevale e poi sfilare per tutto l ‘oratorio. E’

stata un’emozione vedere i ragazzi con il sorri-

so stampato sulle labbra, la loro allegria si leg-

geva negli occhi. Domenica pomeriggio, inve-

ce, è stata organizzata la sfilata per le strade

del paese che è stata animata

dalla musica e dalle maschere.

Tra gli animatori c’erano nonna

Papera, Paperina, Qui Quo

Qua, Topolino, Topolina; tra i

bambini c’erano principesse,

fate, streghe, spiderman, su-

perman, conti.

Lunedì pomeriggio si è tenuta

all’oratorio la partita “pigiami e

gonnelle”: le ragazze dovevano

indossare i pigiami e i ragazzi

le gonnelle. Le squadre erano

composte sia da ragazzi che da

ragazze, altrimenti sarebbero sta-

te troppo squilibrate; potevano,

però, fare gol solo le ragazze.

Alla fine della partita ci sono stati

anche i rigori: i ragazzi sono riu-

sciti a segnare, le ragazze un po’

meno!!! Per Martedì pomeriggio

era stata proposta un’altra sfilata

per le strade del paese, solo che

(come quasi ogni anno!) il tempo

non l’ha permesso. Però, quando

ha smesso di piovere, per tradizione, il carro è

stato bruciato, nella speranza che i lati negati-

vi della nostra società - che abbiamo voluto

rappresentare con l’allegoria del carro - scom-

paiano. Era stato organizzato anche un ballo

in maschera, ma è stato rimandato all’anno

prossimo!

Alessandra Branca

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Dopo le tappe di Locri,Corigliano,Soverato la giornata dello sport si è Svolta a Bova Marina. Domenica 17 febbraio l'Oratorio Salesiano ha avuto la gioia e l'onore di ac-cogliere numerosissimi giovani provenienti dagli altri oratori della Calabria : Locri, Cori-gliano, Soverato.

Tutti i ragazzi delle varie categorie sono sta-ti impegnati nello svolgimento dei vari tor-nei, dai primi calci ai pulcini, dagli esordienti ai giovanissimi, dagli allievi alle ragazze del volley. È stato veramente entusiasmante vedere l'Oratorio cosi pieno di ragazzi e condividere con loro momenti di gioia e diverti-mento.

Come di consueto l'attività sportiva è stata ac-compagnata dal momento di preghiera. Dopo la prima fase di tornei tutti i ragazzi insieme a genitori ed accompagnatori si sono recati pres-so la Chiesa di Don Bosco per la celebrazione della S. Messa. A seguire l'intera comunità sa-lesiana si è riunita presso il cortile dell'oratorio.

Come da tradizione del nostro oratorio tutti i ragazzi hanno pranzato insieme grazie alla disponibilità e generosità delle mamme che oltre ai dolci della colazione hanno offerto

l’ormai “famosa pasta al forno” il pasto preliba-to della domenica. Nella seconda parte della giornata si sono svolte le fasi finali dei tornei dove i ragazzi del nostro oratorio ancora una volta hanno primeggiato in quasi tutte le cate-gorie.

È seguita la premiazione dei vincitori delle va-rie categorie mentre il premio fair play questa volta è stato assegnato ai ragazzi di Coriglia-no. La giornata si è conclusa con tanta musica e tanta allegria e soprattutto con l'arrivederci all'ultimo appuntamento di aprile.

Francesco Stelitano

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Il 13 luglio 2009 nel corso dell'incontro della Conferenza delle Ispettorie Salesiane d'Italia (CISI), in programma a Pacogna-no di Vico Equense, i superiori delle 6 Ispettorie italiane hanno firmato l'atto costitutivo della nuova associazione nazionale

per lo sport. Con questo atto, già annunciato due mesi dopo la recessione e la presa di distanza dal coinvolgimento con la PGS nei livelli nazionale, regionale e provinciale, avvenuta il 26 maggio 2008, gli ispettori salesiani di Italia hanno voluto strutturare in modo organizzato, con valenza civile ed eccle-siale, la pastorale salesiana con i ragazzi e i giovani coinvolti nello sport.

CNOS SPORT vuol dire "Centro Nazionale Opere Salesiane per lo sport" ed è l'espressione diretta e organizzata della pre-senza salesiana nel mondo dello sport giovanile, con intenti chiaramente educativi e pastorali. È associazione di promozio-ne sociale (APS) iscritta nel registro nazionale con il n 164.

Pastorale salesiana nello sport e CNOS SPORT non si identi-ficano totalmente, essendo quest'ultima solo la punta di un

iceberg che svolge la gran parte del suo servizio nelle singole Ispettorie di Italia e soprattutto nelle singole opere salesiane, dove si fa molto di più di quanto proposto e organizzato a livel-lo nazionale. Quest'ultimo essendo un livello di coordinamen-to, è di supporto e di stimolo alle attività e ai percorsi formativi locali.

A livello ispettoriale, e soprattutto a livello locale, si fa molto di più di quanto proposto e organizzato a livello nazionale, il qua-le, essendo un livello di coordinamento, deve essere di sup-porto e di stimolo alle attività e ai percorsi formativi locali.

Il CNOS SPORT non è ente di promozione sportiva, per cui non fa opera di affiliazione di gruppi e società sportive, ma agisce tramite e in accordo con le case salesiane per coinvol-gere le realtà sportive che si ispirano al progetto educativo pastorale locale.

Essendo l’espressione organizzata della pastorale salesiana per lo sport, l'Associazione opera in sintonia con il CNOS, che ne è l’ente promotore. (fonte http://www.salesianiperlosport.org)

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Immagino che alcuni di voi abbiano sentito par-lare di Grumento! Un alone di mistero si cela dietro questo nome: cos’è, dov’è, cosa vuol di-re… Una domanda alla volta ragazzi, con calma! Per i meno informati, Grumento Nova è un pae-sino di montagna in provincia di Potenza e lì si trova una casa residenziale salesiana. Dirvi co-sa vuol dire è un po’ più complicato. Per noi animatori, un po’ vissuti, vuol dire l’esperienza più emozionante mai vissuta prima: parliamo degli esercizi spirituali, chiamati anche Quaresi-ma Viva. Ora mi sembra giusto darvi qualche notizia in più, giusto per invogliarvi un po’ all’”acquisto” di questo nostro prodotto “made Salesiani”. Se chiedete ad alcuni li definiscono come un “carica batterie”, avete presente quando si han-no le pile scariche? Beh dopo ti senti un’energia così forte che potresti donarne agli alti una parte. Quando non si sa più che strada prendere e le domande diventano troppe, lì qualche risposta la si trova, e non piovono dal cielo, ma sono dentro di noi. Ora mi sembra

giusto fermarmi. Non vi dirò tutto perché gli esercizi spirituali vanno scoperti giorno dopo giorno e vissuti esperienza dopo esperienza; sono un qual-cosa che con la ragione non si possono spie-gare, sono qualcosa di magico e inspiegabi-

le. Vanno vissuti con l’animo aperto ad acco-gliere tutto, il bello e il cattivo tempo che ne ver-rà, e vi stupirete di come cambierete. Vi lascio una frase che forse mi avete sentito dire o vi è capitato di leggere, o forse sentirete lì durante gli esercizi, o forse no, “Temo il Signore che passa, se passa invano” (Sant’Agostino) e vi assicuro, cari ragazzi, che Gesù a Grumento “passa”, ascoltiamo la sua voce non restiamo indifferenti! -

Mariagrazia Nucera

Perché la vostra gioia sia piena!

Sembriamo un po’ uno spot pubblicitario questo mese nella nostra rubrica MGS, ma il prodotto che vi stiamo offrendo, anzi i prodotti, sono di ottima qualità, ideati dalle migliori menti e realizzati nelle mi-gliori fabbriche! Stiamo parlando degli esercizi spirituali e degli stage preanimatori e animatori.

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A me tocca un argomento meno spirituale ma non meno importante! Gli stage preanimatori e animatori. Per voi ragazzi forse sempre facile, ci vedete sempre pronti, propositivi, il gioco, la tecnica di gruppo, il bans, magari vi meravigliate an-che del fatto che ci vedete pronti in prima linea e magari rimetterci anche la faccia, quante volte ci avete visti e giudicati forse un

po’ ridicoli? Cos’è essere animatori se non questo: met-tersi in gioco per i nostri ragazzi? Fare di tutto per animare un loro pomeriggio e farcire il tutto con qualche messaggio educativo come guarnizione finale a questa magnifica torta? Vi dirò allora, che nonostante per alcuni di noi siano anni che siamo animatori non ci sentia-mo affatto arrivati, abbiamo sempre nuove cose da imparare e nuove tecniche da scopri-re. E quindi ci rivolgiamo ai nostri colleghi ani-matori e ai pre-animatori che si stanno avvici-nando per la prima volta all’animazione sale-siana: vi aspettano tante nuove avventure e tante cose da scoprire che vi, anzi ci aiuteran-no in questo difficilissimo ma bellissimo com-

pito di essere animatori del nostro orato-rio salesiano. Alessandra Branca

Alcuni dei nostri ragazzi allo sta-Alcuni dei nostri ragazzi allo sta-Alcuni dei nostri ragazzi allo sta-Alcuni dei nostri ragazzi allo sta-

ge Prege Prege Prege Pre----Animatori svoltosi a Sove-Animatori svoltosi a Sove-Animatori svoltosi a Sove-Animatori svoltosi a Sove-

rato dal 22 al 24 Febbraio 2013rato dal 22 al 24 Febbraio 2013rato dal 22 al 24 Febbraio 2013rato dal 22 al 24 Febbraio 2013

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Inizio la mia storia, ispirandomi ad una frase che don Bosco ha scritto come premessa nel suo trattato sul Sistema Preventivo. Più o meno con queste parole don Bosco scri-ve:"...non volevo scrivere, ma le pressioni di per-sone autorevoli, mi hanno spinto ad obbedire." Mi chiamo Simone Lavecchia, ho 29 anni e sono un salesiano diacono, vicino al sacerdozio, ma partiamo dall'inizio… Sono cresciuto a Potenza tra famiglia, neve e salesiani. Sì, perchè nel mio quartiere ci sono la parrocchia e l'oratorio salesiano. Come tutti i ragazzi frequentavo le attività e i gruppi che mi piacevano, ma spesso fuggivo quando c'erano quelle un pò più impegnative. Il rifugio era casa di mi a nonna, praticamente di fronte ai salesiani. Fino alla terza media, le mie giornate si colora-vano così, con in più una spruzzatina di basket e rap. All’inizio delle superiori (avevo scelto il liceo clas-sico), avevo conosciuto già molti salesiani e altri preti della città, a volte mi confrontavo con il di-rettore della casa e così mi sono chiesto come doveva essere una vita donata a Dio e agli altri. Presi la decisioni di entrare in seminario per sco-

prire di più questa scelta e questa vita, ma forse ero troppo piccolo o forse non ero ancora pronto e l’esperienza durò poco. Qui ho imparato quanto è importante avere una guida spirituale a cui chiedere consiglio. Ho continuato il liceo classico e mi sono appas-sionato al cinema e alla letteratura. Fino a quando un salesiano mi ha proposto di partecipare ad un campo estivo vocazionale. Una settimana bellissima: vita fraterna, preghiera allegra, sport e passeggiate nella natura. Così bella che anche l’anno dopo ci sono andato. Ed è stato in questo secondo campo che è arri-vato il momento unico della “chiamata”. Certa-mente non si può descrivere o pensare ad un sms ma quando arriva lo senti perché ti riempi tutto di gioia. Concludo e vi saluto, con la frase che mi disse un salesiano in quel campo e che avviò questa avventura fino ad oggi. Una sola frase, ma quella

giusta: “E tu vorresti?”

Simone Lavecchia

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QUELLI DE… L’ORATORIO Numero 9, anno IV, febbraio 2013QUELLI DE… L’ORATORIO Numero 9, anno IV, febbraio 2013QUELLI DE… L’ORATORIO Numero 9, anno IV, febbraio 2013QUELLI DE… L’ORATORIO Numero 9, anno IV, febbraio 2013 Pag. 4Pag. 4Pag. 4Pag. 4

1 Febbraio1 Febbraio1 Febbraio1 Febbraio: Antonella Arconti, Manu Nicolò, Giovanna Petrulli

2 Febbraio2 Febbraio2 Febbraio2 Febbraio: Piera Iiriti, Francesco Vadalà, Natasha Palamara

3 Febbraio3 Febbraio3 Febbraio3 Febbraio: Don Lindo, Mauro Cuomo, Rossella Morabito, Giovanni Palamara

4 Febbraio4 Febbraio4 Febbraio4 Febbraio: Maria Grazia Paone

5 Febbraio5 Febbraio5 Febbraio5 Febbraio: Mimma Criseo , Vincenzo Ligato, Simone Natoli,

Maria Benno, Samuela Tommasini

6 Febbraio6 Febbraio6 Febbraio6 Febbraio: Filippo Alagna, Carolina Bova, Giovanna Favasuli

7 Febbraio7 Febbraio7 Febbraio7 Febbraio: Alessia Tedesco, Antonia Fiumanò, Daniela Callea

8 Febbraio8 Febbraio8 Febbraio8 Febbraio: Domenico Callea, Domenico Squillaci, Carmela Legato, Laura Proietto,

Martina Nucera, Gregorio Palamara, Piera Stelitano

9 Febbraio9 Febbraio9 Febbraio9 Febbraio: Carmelo Romeo, Filippo Rodà, Zuleika Palamara

11 Febbraio11 Febbraio11 Febbraio11 Febbraio: Loredana Marcianò, Giovanna Scorsa, Valentina Costanzi

12 Febbraio12 Febbraio12 Febbraio12 Febbraio: Valentina Dattola

13 Febbraio13 Febbraio13 Febbraio13 Febbraio: Giuseppe Tuscano, Alessia Tuscano, Caterina Iiriti

14 Febbraio14 Febbraio14 Febbraio14 Febbraio: Silvio Cacciatore, Giuseppe Spinella, Carmela Zavettieri,

Veronica Petrulli, Orsola Modaffari

15 Febbraio15 Febbraio15 Febbraio15 Febbraio: Caterina Scordo, Fortunato Mentana, Isabella Dellavilla,

17 Febbraio17 Febbraio17 Febbraio17 Febbraio: Loredana Maisano, Beatrice Cara

18 Febbraio18 Febbraio18 Febbraio18 Febbraio: Tiziana Nucera, Sergio e Silvia Zavettieri, Mario Micheletta,

Danilo Rubertà, Alessio Orlando

19 Febbraio19 Febbraio19 Febbraio19 Febbraio: Noemi Foti

20 Febbraio20 Febbraio20 Febbraio20 Febbraio: Antonio Serranò, Sabrina Serranò, Annunziato Zavettieri

21 Febbraio21 Febbraio21 Febbraio21 Febbraio: Valentina Carpentieri, Sabrina Ligato

22 Febbraio22 Febbraio22 Febbraio22 Febbraio: Aldo Gurnari, Seby Modaffari

23 Febbraio23 Febbraio23 Febbraio23 Febbraio: Daniele G. Vadalà, Maria Zavettieri,

Annunziato Saladino

24 Febbraio24 Febbraio24 Febbraio24 Febbraio: Carmen Altomonte, Giada Modaffari

25 Febbraio25 Febbraio25 Febbraio25 Febbraio: Davide Mafrica, Valeria Pangallo

26 Febbraio26 Febbraio26 Febbraio26 Febbraio:Francesco Plutino, Carmen Pezzimenti

27 Febbraio27 Febbraio27 Febbraio27 Febbraio: Chiara Ficara, Valeria Pangallo

28 Febbraio28 Febbraio28 Febbraio28 Febbraio: Giovanni Cilione, Gabriele Cimino,Marco Leuzzo,

Marcella Criseo, Tuscano Concetta

E' nata Elisabetta

per la gioia di C

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E' nata Elisabetta

per la gioia di C

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E' nata Elisabetta

per la gioia di C

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E' nata Elisabetta

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mela e Leo nostr

i Salesiani Coopera-

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tori e di Francesca

...

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tori e di Francesca

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Ad Elisabetta l'augurio

di una vita feli-

Ad Elisabetta l'augurio

di una vita feli-

Ad Elisabetta l'augurio

di una vita feli-

Ad Elisabetta l'augurio

di una vita feli-

ce sotto lo sguar

do di Don Bosco!!

ce sotto lo sguar

do di Don Bosco!!

ce sotto lo sguar

do di Don Bosco!!

ce sotto lo sguar

do di Don Bosco!!

A cura di Carmen AltomonteA cura di Carmen AltomonteA cura di Carmen AltomonteA cura di Carmen Altomonte

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Tabac-Tabac-Tabac-Tabac-

chi chi chi chi ---- GiornaliGiornaliGiornaliGiornali————Ric.LottoRic.LottoRic.LottoRic.Lotto

TRIPEPI DAVIDTRIPEPI DAVIDTRIPEPI DAVIDTRIPEPI DAVID

Piazza Stazione Piazza Stazione Piazza Stazione Piazza Stazione

FIORI E PIANTE FIORI E PIANTE FIORI E PIANTE FIORI E PIANTE FIORI E PIANTE FIORI E PIANTE FIORI E PIANTE FIORI E PIANTE FIORI E PIANTE FIORI E PIANTE FIORI E PIANTE FIORI E PIANTE ------------

ARTICOLI DA REGALOARTICOLI DA REGALOARTICOLI DA REGALOARTICOLI DA REGALOARTICOLI DA REGALOARTICOLI DA REGALOARTICOLI DA REGALOARTICOLI DA REGALOARTICOLI DA REGALOARTICOLI DA REGALOARTICOLI DA REGALOARTICOLI DA REGALO

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BAR

di

IRITI GIOVANNI

Piazza stazione

BOVA MARINA (RC)

Mercoledì delle Ceneri S. Messe: ore 16.30 (chiesa Immacolata) ore 17.30 (chiesa Don Bosco) Martedì 19 e Mercoledì 20 marzo QUARANTORE Venerdì 22 marzo VIA CRUCIS PER LE STRADE Domenica 24 marzo Domenica delle Palme

Domenica 31 marzo PASQUA

DI RISURREZIONE

Ogni Venerdì VIA CRUCISOgni Venerdì VIA CRUCISOgni Venerdì VIA CRUCISOgni Venerdì VIA CRUCIS

ore 16.00 chiesa Immacolata

Ore 18.00 chiesa Don Bosco

TRIDUO SANTO Giovedì Santo (28 marzo) ore 18.00 Cena del Signore Adorazione personale ore 21.00 Adorazione comunitaria Venerdì Santo (29 marzo) ore 8.00 Lodi e Ufficio delle letture ore 16.00 Passione del Signore ore 18.00 Processione Sabato Santo (30 marzo) ore 8.00 Lodi e Ufficio delle letture ore 23.00 Veglia Pasquale

Credere nella carità suscita carità «Abbiamo conosciuto e creduto

l'amore che Dio ha in noi» (1 Gv 4,16)

Mercoledì 27 marzo Ore 18.30 Liturgia Penitenziale


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