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Il Rischio di Creditolezione del 18 Novembre...

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Il Rischio di Credito Il Rischio di Credito Corporate&Investment Corporate&Investment Banking Banking Docente: Gimede Gigante
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Il Rischio di CreditoIl Rischio di CreditoCorporate&InvestmentCorporate&Investment BankingBanking

Docente: Gimede Gigante

OVERVIEW

• Una parte del corso definisce lo scenario complessivo delle aree di business delle attività di Corporate&InvestmentBanking

• Questa lezione si incentra su aspetti piùpropriamente di management della banca d’investimento e in particolare incentra l’analisi sulla gestione del:

Capitale RegolamentareRischio Pricing AGENDA

AGENDA

1)Vecchio contesto di riferimento-Primo Accordo di Basilea (BASILEA 1*)

2) Le ragioni del cambiamento

3) Nuovo contesto di riferimento-Secondo Accordo di Basilea(BASILEA 2*)

4) Rischio di Credito

* Basilea 1 e Basilea 2, espressioni per comodità utilizzate anche in queste slides rappresentano in realtà una eccezione tipicamente giornalistica usata per riferirsi a “Capital Adequacy Framework” e “New Capital AdequacyFramework”.

Il Comitato di Basilea (1/4)

• Vecchio Contesto di Riferimento- Primo Accordo di Basilea nel 1988

• Prima non esistevano regole specifiche in nessun sistema finanziario, fatta eccezione per una regola ad hoc negli Stati Uniti

• No norme specifiche che indirizzassero, inoltre, le politiche di risk and pricingdelle banche

1. VECCHIO 1. VECCHIO CONTESTO CONTESTO NORMATIVNORMATIVOO--BASILEA BASILEA 11

2. Ragioni del Cambiamento

3. Nuovo contesto di riferimento-Basilea 2

4. Il rischio di credto

• Nel 1980 i governatori delle Banche centrali dei più importanti paesi del mondo incomincia a riflettere sull’esigenza di spingere le banche a detenere del capitale minimo a garanzia della loro stabilità

• Il “Comitato di Basilea” nasce quindi come organo che si costituisce spontaneamente già nel 1974 presso la banca dei regolamenti internazionali a Basilea

Il Comitato di Basilea (2/4)

1. VECCHIO 1. VECCHIO CONTESTO CONTESTO NORMATIVNORMATIVOO--BASILEA BASILEA 11

2. Ragioni del Cambiamento

3. Nuovo contesto di riferimento-Basilea 2

4. Il rischio di credto

• Nel 1987 si ha la promulgazione di un documento di 40 pagine con nessun valore di legge: “Capital Adequacy Framework”

• Nel giro di 18 mesi questo documento viene riconosciuto e trasformato in legge da quasi 150 nazioni

Il Comitato di Basilea (3/4)

1. VECCHIO 1. VECCHIO CONTESTO CONTESTO NORMATIVNORMATIVOO--BASILEA BASILEA 11

2. Ragioni del Cambiamento

3. Nuovo contesto di riferimento-Basilea 2

4. Il rischio di credto

Il Comitato di Basilea (4/4)

• Gli unici tre grandi paesi che non recepirono l’accordo furono L’ex URSS (recepito poi nel 1993), l’India (recepito poco dopo l’ex URSS) e la Cina.

Cerchiamo di capire come funziona questa norma

Stabilire un principio di gestione di una banca

1. VECCHIO 1. VECCHIO CONTESTO CONTESTO NORMATIVNORMATIVOO--BASILEA BASILEA 11

2. Ragioni del Cambiamento

3. Nuovo contesto di riferimento-Basilea 2

4. Il rischio di credto

REGULATORY CAPITAL IN BASILEA 1 (1/2)

•• Principio di fondo:Principio di fondo: Le banche devono essere libere di investire come preferiscono sviluppando l’efficienza operativa del sistema a patto che le stesse non falliscanoe non prendano eccessivi rischi garantendo stabilità

•• La Regola:La Regola: definisce una proporzione tra ammontare dei “mezzi propri” della banca e delle sue “attività”

•• La Formula:La Formula: Più la banca investe, più deve avere mezzi propri, nel primo accordo di Basilea questo principio viene tradotto in una formula:

Regulatory Capital (Patrimonio di Vigilanza)deve essere in ogni istante Maggiore o Uguale all’8% della sommatoria delle sue attività

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2. Ragioni del Cambiamento

3. Nuovo contesto di riferimento-Basilea 2

4. Il rischio di credto

REGULATORY CAPITAL IN BASILEA 1 (2/2)

• Assets in Basilea 1 sono solo i prestiti

• Siamo prima del TUB e le banche svolgevano prevalentemente attivitàbancaria, quindi regola valida e comprensibile

• Se una banca investiva in azioni o altri strumenti finanziari non vi era bisogno di ricorrere alla regola per l’accantonamento di Regulatory Capital.

1. VECCHIO 1. VECCHIO CONTESTO CONTESTO NORMATIVNORMATIVOO--BASILEA BASILEA 11

2. Ragioni del Cambiamento

3. Nuovo contesto di riferimento-Basilea 2

4. Il rischio di credto

Categorie di Ponderazione (1/3)

Paesi Unione Europea vs USA

• Gli americani e il vincolo dell’ 8%

• Gli Europei e la necessità di ri-capitalizzazione delle banche a controllo prettamente statale

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2. Ragioni del Cambiamento

3. Nuovo contesto di riferimento-Basilea 2

4. Il rischio di credto

Categorie di Ponderazione (2/3)

• Gli americani accettano il coefficiente dell’8% per fare si che le banche europee si capitalizzassero in cambio di una modifica alla formula originaria (inserimento di un coefficiente di ponderazione W=Weight).

• Definizione di una Tabella di ponderazione che individua quattro categorie di clienti potenziali con coefficiente di aggiustamento dello 0%, 20% 50% e 100%

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2. Ragioni del Cambiamento

3. Nuovo contesto di riferimento-Basilea 2

4. Il rischio di credto

Categorie di Ponderazione (3/3)

• Ponderazione 0% (non allocazione di capitale) per i finanziamenti fatti a governi di paesi OCSE

• Ponderazione 20% per i paesi non appartenti all’area OCSE

• Ponderazione 50% per finanziamenti destinati a sostenere mutui casa

• Ponderazione 100% per finanziamenti a qualsiasi altro soggetto

1. VECCHIO 1. VECCHIO CONTESTO CONTESTO NORMATIVNORMATIVOO--BASILEA BASILEA 11

2. Ragioni del Cambiamento

3. Nuovo contesto di riferimento-Basilea 2

4. Il rischio di credto

Le ragioni del cambiamento (1/4)

Con il primo accordo di Basilea si assiste ad:

Poderosa spinta alla capitalizzazione delle banche di tutto il mondo

Molte banche ricorrono alla quotazione in borsa

Le banche divengono contendibili

Il sistema bancario italiano e internazionale subisce profonde ristrutturazioni

Fuoriuscita della componente statale

1. VECCHIO CONTESTO NORMATIVO-BASILEA 1

2. Ragioni 2. Ragioni del del CambiamenCambiamentoto

3. Nuovo contesto di riferimento-Basilea 2

4. Il rischio di credto

Le ragioni del cambiamento (2/4)

• Nel 1996 la missione sembra essere stata compiuta (Banche ricapitalizzate, contendibili e a partecipazione privata)

Quali sono in realtà punti di debolezza? Perché bisogna cambiare ancora?

1. VECCHIO CONTESTO NORMATIVO-BASILEA 1

2. Ragioni 2. Ragioni del del CambiamenCambiamentoto

3. Nuovo contesto di riferimento-Basilea 2

4. Il rischio di credto

Le ragioni del cambiamento (3/4)

• 1) La regola vale solo per gli intermediari Banche (uniche destinatarie della normativa)

• 2) Questa formula fa riferimento solo ed unicamente all’attività di finanziamento in prestiti

• 3) Non si prendono in considerazione le garanzie concesse in cambio del finanziamento ricevuto

• 4) Non si tiene conto del rischio connesso alle singole operazioni di finanziamento

1. VECCHIO CONTESTO NORMATIVO-BASILEA 1

2. Ragioni 2. Ragioni del del CambiamenCambiamentoto

3. Nuovo contesto di riferimento-Basilea 2

4. Il rischio di credto

Le ragioni del cambiamento (4/4)

• Nel 1996 il Comitato di Basilea crea una commissione di lavoro che colmi questi quattro gap, ovvero che crei un contesto normativo che tenga conto di :

Tutti gli intermediari finanziari Tutti gli strumenti finanziari Delle garanzieDel profilo di rischio della controparte

Nuovo Accordo di Basilea (Basilea 2) documento prende il nome di “New Capital Adequacy

Framework” dotato di 418 pagine

• Viene recepito da tutti i paesi della terra eccezione per la Cina.

1. VECCHIO CONTESTO NORMATIVO-BASILEA 1

2. Ragioni 2. Ragioni del del CambiamenCambiamentoto

3. Nuovo contesto di riferimento-Basilea 2

4. Il rischio di credto

New Capital AdequacyFramework (1/4)

• Obiettivo del nuovo accordo sul capitale (BASILEA 2) è ancora di dare una regola per gestire il Regulatory Capital delle banche:

RC maggiore/uguale dell’8% della sommatoria di attivitàponderate per W

• L’applicazione di questa formula èchiamata a sanare le quattro anomali mensionate.

1. VECCHIO CONTESTO NORMATIVO-BASILEA 1

2. Ragioni del Cambiamento

3. Nuovo 3. Nuovo contesto di contesto di riferimentoriferimento--Basilea 2Basilea 2

4. Il rischio di credto

• Prima anomalia Basilea 1 viene sanata con applicazione a qualsiasi intermediario finanziario che debba gestire il rischio di credito

• Seconda anomalia Basilea 2 nella formula si deve ri-comprenderequalsiasi attività che presenti al suo interno un rischio di credito (obbligazioni, azioni, derivati, transazioni in cambi)

New Capital AdequacyFramework (2/4)

1. VECCHIO CONTESTO NORMATIVO-BASILEA 1

2. Ragioni del Cambiamento

3. Nuovo 3. Nuovo contesto di contesto di riferimentoriferimento--Basilea 2Basilea 2

4. Il rischio di credto

• Terza e Quarta anomalia Basilea 1: no soppesamento delle garanzie e no rischio vengono gestite congiuntamente:

In Basilea 2 il peso che applico ad ogni attivitàdeve esprimere asset per asset, singola operazione per singola operazione

Il Weight del singolo asset, della singola operazione, sarà funzione del Rischio di Credito ad esso associato (dove nel rischio di credito ho anche la gestione della garanzia)

1. VECCHIO CONTESTO NORMATIVO-BASILEA 1

2. Ragioni del Cambiamento

3. Nuovo 3. Nuovo contesto di contesto di riferimentoriferimento--Basilea 2Basilea 2

4. Il rischio di credto

New Capital AdequacyFramework (3/4)

• Più il singolo investimento è rischioso più devo mettere da parte capitale.

• Questo genera due conseguenze:

Il capitale di una banca non è più un costo fisso ma èuna variabile. Se il capitale, dunque, diventa variabile sarò costretto a variabilizzare anche le politiche di prezzo

La ponderazione è in funzione del rischio di credito. C’è il problema di intenderci cosa definiamo Rischio di Credito e come lo misuriamo.

COSA COSA ÈÈ/COME SI MISURA IL RISCHIO DI CREDTIO?/COME SI MISURA IL RISCHIO DI CREDTIO?

1. VECCHIO CONTESTO NORMATIVO-BASILEA 1

2. Ragioni del Cambiamento

3. Nuovo 3. Nuovo contesto di contesto di riferimentoriferimento--Basilea 2Basilea 2

4. Il rischio di credto

New Capital AdequacyFramework (4/4)

• Il problema che si pone è legato quindi principalmente al tema del rischio di credito. In Basilea 1 non si entra minimante nel merito di come una banca valuti il rischio di credito. Il problema del rischio di credito con Basilea 2 diventa invece cuore della questione.

• 150 differenti paesi sulla terra sono chiamati ad individuare una definizione generale e condivisa di “Rischio di Credito”.

RISCHIO DI CREDITO (1/3)

1. Vecchio contesto normativo-basilea 1

2. Ragioni del Cambiamento

3. Nuovo contesto di riferimento-Basilea 2

4. IL 4. IL RISCHIO DI RISCHIO DI CREDTOCREDTO

• Definizione “Per rischio di credito s’intende la possibilità che una variazione inattesa del merito creditizio di una controparte, nei confronti della quale esiste un’esposizione, generi una corrispondente variazione inattesa del valore di mercato della posizione creditoria“

• Questo porta ad alcune riflessioni importanti:

Rischio di Credito significa possibilità di insolvenza di una controparte (credit default risk), Rischio di Credito significa anche semplice deterioramento del merito creditizio della controparte, che determina una riduzione del valore di mercato della posizione creditoria detenuta, (credit spreadrisk).

1. Vecchio contesto normativo-basilea 1

2. Ragioni del Cambiamento

3. Nuovo contesto di riferimento-Basilea 2

4. IL 4. IL RISCHIO DI RISCHIO DI CREDTOCREDTO

RISCHIO DI CREDITO (2/3)

RISCHIO DI CREDITO (3/3)

• In Basilea 2 il Rischio di Credito è un fenomeno, quindi, definito sostanzialmente da due componenti.

La prima componente prende il nome di Rischio di Rischio di DefaultDefault (non mi si paghi più indietro il prestito fatto alla mia controparte. Rischio di insolvenza)

La seconda componente è il Rischio di Rischio di RecoveryRecovery (non recupero parte o tutta la mia esposizione)

Le due componenti sono SequenzialiSequenziali e CoseguenzialiCoseguenziali

1. Vecchio contesto normativo-basilea 1

2. Ragioni del Cambiamento

3. Nuovo contesto di riferimento-Basilea 2

4. IL 4. IL RISCHIO DI RISCHIO DI CREDTOCREDTO

• Differenti definizioni nazionali di Rischio di Default (Rischio di Insolvenza)

• Basilea 2 fornisce una definizione vincolante di Rischio di Default:

Per Basilea 2 il default è qualsiasi ritardo nei pagamenti superiori a 90 giorni. Finiti i 90 giorni si mette a default il soggetto in ritardo. Default è un atto dovuto ed automatico

Il ritardo è di tipo cumulativo.

Essere messi a default significa che bisogna far scattare in automatico le procedure di recupero vs il cliente.

RISCHIO DI CREDITORischio di Default (1/3)

1. Vecchio contesto normativo-basilea 1

2. Ragioni del Cambiamento

3. Nuovo contesto di riferimento-Basilea 2

4. IL 4. IL RISCHIO DI RISCHIO DI CREDTOCREDTO

Appendice:

• La definizione di default in Basilea 2 e la situazione Italiana

• Peculiarità dei 180 giorni

• Svantaggio Competitivo

RISCHIO DI CREDITORischio di Default (2/3)

1. Vecchio contesto normativo-basilea 1

2. Ragioni del Cambiamento

3. Nuovo contesto di riferimento-Basilea 2

4. IL 4. IL RISCHIO DI RISCHIO DI CREDTOCREDTO

• Secondo la definizione di Basilea 2, il default su di una operazione è in grado di contagiare tutte le altre operazioni in essere verso un cliente?

Single Default vs Cross Default?

RISCHIO DI CREDITORischio di Default (3/3)

1. Vecchio contesto normativo-basilea 1

2. Ragioni del Cambiamento

3. Nuovo contesto di riferimento-Basilea 2

4. IL 4. IL RISCHIO DI RISCHIO DI CREDTOCREDTO

Definito il default poi devo misurarlo:

• In termini di misura il rischio di default sarà un numero compreso tra zero e uno [0,1].

• Gli scenari che ho sono che tutto vada bene, che qualcosa vada male, che tutto vada male:

Misurare il rischio di Default significa quindi misurare la ProbabilitProbabilitàà di di DefaultDefault (PD)(PD), una distribuzione di probabilità che varia tra zero e uno.

Arco di tempo utilizzato per misurare il default. Variando il tempo il risultato nell’analisi del default è diverso.

• La decisione presa da Basilea 2 è che la probabilità di defaultsia valutata ad un anno. In qualsiasi operazione si ha una misura di dimensione temporale di riferimento unica per tutti.

1. Vecchio contesto normativo-basilea 1

2. Ragioni del Cambiamento

3. Nuovo contesto di riferimento-Basilea 2

4. IL 4. IL RISCHIO DI RISCHIO DI CREDTOCREDTO

RISCHIO DI CREDITOProbabilità di Default

• Il Rischio di Recovery è un numero che varia ancora tra zero e uno. [Gli scenari possibili sono recupero tutto (0), recupero nulla (1)]

• Quale è la variabile che misura il rischio di recovery:

LGD Loss Given Default(Perdita in Caso di Insolvenza)

RISCHIO DI CREDITOLoss Given Default (1/4)

1. Vecchio contesto normativo-basilea 1

2. Ragioni del Cambiamento

3. Nuovo contesto di riferimento-Basilea 2

4. IL 4. IL RISCHIO DI RISCHIO DI CREDTOCREDTO

LGD= Soldi non recuperati/Soldi da recuperare

Soldi da Recuperare = EAD (Exposure at Default)

Soldi non recuperati=EAD- Soldi RecuperatiSoldi Recuperati

MVCMarket Valueof Collateral

RR Coefficient,Recovery Rate (Tasso Di Recupero)

1. Vecchio contesto normativo-basilea 1

2. Ragioni del Cambiamento

3. Nuovo contesto di riferimento-Basilea 2

4. IL 4. IL RISCHIO DI RISCHIO DI CREDTOCREDTO

RISCHIO DI CREDITOLoss Given Default (2/4)

• E’ sufficiente che ci sia una garanzia nominale? No, bisogna guardare al valore potenziale di realizzo successiva all’utilizzo di quella garanzia

• MVC-Market Value of Collateral dove Collateral significa “Garanzia”

• RR dipende da tempi, costi e successonel processo di recupero (compreso 0-1). Zero significa che ho la garanzia e io non riesco a recuperarla. Un RR tendente a 1 solo quando la garanzia èsu pegni su titoli

1. Vecchio contesto normativo-basilea 1

2. Ragioni del Cambiamento

3. Nuovo contesto di riferimento-Basilea 2

4. IL 4. IL RISCHIO DI RISCHIO DI CREDTOCREDTO

RISCHIO DI CREDITOLoss Given Default (3/4)

• La tendenza dopo il nuovo accordo sul capitale è di usare altre garanzie di diritto privato (soffrendo il sistema italiano una inefficienza di anni per il recupero di garanzie coperte da ipoteche e/o altri strumenti che necessitino di ricorso a strumenti di legge con impatto negativo sul mio capitale di vigilanza).

• Ultima osservazione per gli aspetti generali del nuovo accordo sul Capitale da fare è che è chiaro che per alimentare il processo di valutazione del rischio che mi serve per determinare il capitale di vigilanza ho bisogno di valutare quattro VARIABILI DIFFERENTI:

PD, EAD, RR, MVC

1. Vecchio contesto normativo-basilea 1

2. Ragioni del Cambiamento

3. Nuovo contesto di riferimento-Basilea 2

4. IL 4. IL RISCHIO DI RISCHIO DI CREDTOCREDTO

RISCHIO DI CREDITOLoss Given Default (4/4)

• Come posso misurare le 4 variabili della formula precedente (PD, EAD, RR, MVC)?

• Dalla più piccola operazione alla piùcomplessa devo avere un processo decisionale e organizzativo destinato all’interno della struttura bancaria in grado di valutare le 4 variabili di cui sopra.

CALCOLO DEL RISCHIO DI CREDITO (1/5)

1. Vecchio contesto normativo-basilea 1

2. Ragioni del Cambiamento

3. Nuovo contesto di riferimento-Basilea 2

4. IL 4. IL RISCHIO DI RISCHIO DI CREDTOCREDTO

Basilea 2 impone di individuare almeno sette differenti segmenti di portafoglio della Banca che orienteranno sette differenti modalità di calcolo della probabilità di default:

1) Corporate2) SMEs3) Retail4) PA5) FI6) Equity7) LS

• I modi con cui calcolo le garanzie e le qualità connesse non variano al variare del segmento coinvolto (quindi MVC, RR e EA non sono influenzate dalla tipologia di segmento in analisi) e quindi ad essere coinvolta da questa segmentazione è solamente la PD.

• Individuo le strutture organizzative comuni a tutte le banche diinvestimento.

• Ciascuna banca è libera di spaccare ulteriormente i sette segmenti individuati in ulteriori segmenti

1. Vecchio contesto normativo-basilea 1

2. Ragioni del Cambiamento

3. Nuovo contesto di riferimento-Basilea 2

4. IL 4. IL RISCHIO DI RISCHIO DI CREDTOCREDTO

CALCOLO DEL RISCHIO DI CREDITO (2/5)

Segmenti per tipo di Controparte:

• CORPORATE: (LARGE, MEDIUM, SMALL)

• Small and Medium Enterprice

• Retail

• Public Authorities

• Financial Institutions

Le Corporate, le PA e le FI sono i segmenti che coinvolgeranno la nostra analisi in caso di operatività in ambito di Corporate&Investment Banking.

1. Vecchio contesto normativo-basilea 1

2. Ragioni del Cambiamento

3. Nuovo contesto di riferimento-Basilea 2

4. IL 4. IL RISCHIO DI RISCHIO DI CREDTOCREDTO

CALCOLO DEL RISCHIO DI CREDITO (3/5)

• Basilea 2 crea ulteriori due segmenti specifici per tipologia di intervento (e non di controparte). Le due operazioni prendono il nome di Specialized Lendinged Equity.

Equity: Interventi sottoforma di capitale di rischio tanto in aziende private, quanto in istituzioni finanziarie

Specialised Lending: vanno inseriti tutti i finanziamenti che vengono fatti a veicoli speciali destinati al servizio di determinate operazioni di finanza strutturate (Es. Project Finance, Leveraged Aquisition e Cartolarizzazione)

1. Vecchio contesto normativo-basilea 1

2. Ragioni del Cambiamento

3. Nuovo contesto di riferimento-Basilea 2

4. IL 4. IL RISCHIO DI RISCHIO DI CREDTOCREDTO

CALCOLO DEL RISCHIO DI CREDITO (4/5)

• Perché l’ Equity processo separatamente?

• Profilo di Rischio• Default

• Perché lo specialised lending è isolato?• Valutazione del progetto

RIASSUMENDORIASSUMENDOUna operazione può essere, quindi, inquadrata in max 3 segmenti (per

Categorie di Controparte, per interventi in Equity o per SL)

1. Vecchio contesto normativo-basilea 1

2. Ragioni del Cambiamento

3. Nuovo contesto di riferimento-Basilea 2

4. IL 4. IL RISCHIO DI RISCHIO DI CREDTOCREDTO

CALCOLO DEL RISCHIO DI CREDITO (5/5)

PROCESSI PRODUTTIVI PER CALCOLARE LA PD

(un accenno…..)Processi Valutativi per calcolare la PD:

Rating Rating AssignmentAssignmentObiettivo è ottenere come output il rating

della controparte (diverso nei sette segmenti)

Rating Rating QuantificationQuantificationObiettivo è quantificare il rating in

probabilità di default


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