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La Voce della Valtrompia 2011 03

Date post: 30-Mar-2016
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Rischiatutto - Migliaia di chilometri per cercare un lavoro in Valtrompia. I numeri degli stranieri, due storie e le interviste ai sindaci di Concesio e Lumezzane
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La Voce della Valtrompia WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT MENSILE D'INFORMAZIONE ANNO III - MARZO 2011 3 n. Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/BS Qualcosa di nuovo di Adriano Bianchi J Le notizie di ciò che accade nei Paesi che si affacciano sul Mediterra- neo dicono di un movimento di popo- li in cerca di una storia nuova. C’è il desiderio di lasciare alle spalle anni di dittatura e di violenze per costru- ire sistemi politici diversi, speriamo più giusti e democratici. Il futuro è incerto per tutti. Per le popolazioni anzitutto, quelle che stanno combat- tendo per la libertà, ma anche per i Paesi occidentali che non possono solo assistere a uno spettacolo il cui finale è più che mai incerto. Si par- la della caduta di un nuovo muro di Berlino e di un piano Marshall per il nord Africa, di sviluppo e di cresci- ta. Ne discutiamo perché crediamo sia bene che ciascuno possa realiz- zare la propria vita soprattutto nel- la sua terra, vicino ai suoi cari, do- ve la cultura e le tradizioni gli sono più confacenti. Ma nel frattempo? Molta di questa gente guarda all’Eu- ropa, all’Italia con speranza, per co- struire un futuro migliore. Scappano dalla guerra e dalla fame e vengono da noi. La nostra terra ne ha accolti molti, non senza fatica, non senza di- battere della loro presenza, non sen- za cercare le soluzioni più opportune. Molti di questi stranieri sono stati per un poco ospiti delle nostre comuni- tà, tanti sono ormai nuovi bresciani, concittadini. Accade anche nei paesi della Valtrompia, dove le loro storie si intrecciano con le nostre, dove il lavoro, la scuola, l’oratorio divengo- no i primi luoghi di contatto e di co- noscenza, e dall’incontro nascono le relazioni, le amicizie. “L’immigrazione − dice il vescovo Luciano Monari − è un fenomeno complesso da affronta- re con serenità”. E con serenità vi rac- contiamo, in questo numero, qualche loro storia, insieme a ciò che alcune delle nostre comunità fanno perché cresca nella comprensione reciproca, qualcosa di nuovo. Sport. Due squadre del Csi nate per promuovere e sensibilizzare le attività Abe Un progetto che coinvolge anche il calciatore Marco Zambelli per sostenere il reparto di Onco-Ematologia Pediatrica di Brescia Il servizio a pag. 21 Inchiesta Rischiatutto Migliaia di chilometri per cercare un lavoro in Valtrompia. I numeri degli stranieri, due storie e le interviste ai sindaci di Concesio e Lumezzane Bassa Valle Nave e gli omonimi don Filippo Bassi vissuti a cent'anni di distanza pag. 13 Un “calcio” alla malattia col team Abe & Friends I servizi a pag. 2-3 Economia La storia della Greiner di Lumezzane: intervista a Roberto Lena pag. 15 Editoriale Speciale Carnevale Una pagina fotografica che ripercorre i momenti del Carnevale in Valle pag. 20
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Page 1: La Voce della Valtrompia 2011 03

La Vocedella Valtrompia

WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT MENSILE D'INFORMAZIONE ANNO III - MARZO 2011

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Qualcosa di nuovodi Adriano Bianchi

Le notizie di ciò che accade nei Paesi che si affacciano sul Mediterra-neo dicono di un movimento di popo-li in cerca di una storia nuova. C’è il desiderio di lasciare alle spalle anni di dittatura e di violenze per costru-ire sistemi politici diversi, speriamo più giusti e democratici. Il futuro è incerto per tutti. Per le popolazioni anzitutto, quelle che stanno combat-tendo per la libertà, ma anche per i Paesi occidentali che non possono solo assistere a uno spettacolo il cui finale è più che mai incerto. Si par-la della caduta di un nuovo muro di Berlino e di un piano Marshall per il nord Africa, di sviluppo e di cresci-ta. Ne discutiamo perché crediamo sia bene che ciascuno possa realiz-zare la propria vita soprattutto nel-la sua terra, vicino ai suoi cari, do-ve la cultura e le tradizioni gli sono più confacenti. Ma nel frattempo? Molta di questa gente guarda all’Eu-ropa, all’Italia con speranza, per co-struire un futuro migliore. Scappano dalla guerra e dalla fame e vengono da noi. La nostra terra ne ha accolti molti, non senza fatica, non senza di-battere della loro presenza, non sen-za cercare le soluzioni più opportune. Molti di questi stranieri sono stati per un poco ospiti delle nostre comuni-tà, tanti sono ormai nuovi bresciani, concittadini. Accade anche nei paesi della Valtrompia, dove le loro storie si intrecciano con le nostre, dove il lavoro, la scuola, l’oratorio divengo-no i primi luoghi di contatto e di co-noscenza, e dall’incontro nascono le relazioni, le amicizie. “L’immigrazione − dice il vescovo Luciano Monari − è un fenomeno complesso da affronta-re con serenità”. E con serenità vi rac-contiamo, in questo numero, qualche loro storia, insieme a ciò che alcune delle nostre comunità fanno perché cresca nella comprensione reciproca, qualcosa di nuovo.

Sport. Due squadre del Csi nate per promuovere e sensibilizzare le attività Abe

Un progetto che coinvolge anche il calciatore Marco Zambelli persostenere il reparto di Onco-Ematologia Pediatrica di Brescia

Il servizioa pag. 21

Inchiesta

Rischiatutto

Migliaia di chilometri per cercare

un lavoro in Valtrompia. I numeri degli

stranieri, due storie e le interviste

ai sindaci di Concesio e Lumezzane

Bassa Valle

Nave e gli omonimidon Filippo Bassi vissuti a cent'anni di distanza

pag. 13

Un “calcio” alla malattiacol team Abe & Friends

I servizia pag. 2-3

Economia

La storia della Greiner di Lumezzane:intervista a Roberto Lena

pag. 15

Editoriale

Speciale Carnevale

Una pagina fotografica che ripercorre i momenti del Carnevale in Valle

pag. 20

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Interviste. Le storie differenti di Vida, una donna che vive a Concesio, e di Ben residente a Sarezzo da 20 anni

Quando la fatica dell’integrazione è per cercare una vita migliore

di Mauro Toninelli

Vida, che si pronuncia Vaida, è una donna ghanese che vive a Concesio. Lei e il marito sono in Italia da più di 15 anni e hanno un figlio di 17 anni in Ghana. “Non è qua perchè non ce la facevamo più e quindi l’abbiamo man-dato giù” dice Vida. Si capisce quan-to le pesi, ma le difficoltà, soprattut-to economiche li hanno portati a fare questa scelta. Quarantadue anni per Vida e per il marito che racconta di tro-varsi bene a Concesio: “Prima benissi-mo, ora bene”. Perchè? La domanda è tanto naturale quanto scontata la sua

Monari: un fenomeno complessoLa Lettera “Stranieri, ospiti, concittadini” inviata alle comunità cristiane della diocesi sulla pastorale per gli immigrati è stata scritta, come ha precisato il Ve-scovo, “per aiutare le comunità cristiane a prendere in considerazione e affron-tare con serenità un fenomeno oggettivamente complesso”. Quello dell’immi-grazione è uno di quegli argomenti che meritano di essere discussi. Non sem-pre è facile trovare luoghi e interlocutori per fare in modo che il dibattito non sia sterile e superficiale. A volte è possibile giungere a un’opinione equilibrata solo a distanza di tempo, quando la riflessività garantisce un adeguato appro-fondimento. Ma quando i problemi scottano ancora, come agire?

risposta: “Perchè prima c’era più la-voro, ora no”. Vida prima lavorava in fabbrica, come tanti, ma questo non le bastava. “Ho fatto il corso di Oss (Ope-ratore socio sanitario, ndr.), l’ho finito e ho iniziato a lavorare in una casa di riposo a tempo pieno. Quando è arri-vato il momento di assumere non mi hanno assunto, mi hanno fatto fare il part-time e hanno assunto un’italiana che era lì da sei mesi, mentre io ero lì da due anni. Nella difficoltà adesso

danno la precedenza agli italiani e non agli starnieri”. C’è rammarico nelle pa-role di Vida e ricorda che pure il ma-rito non ha più il lavoro. Con la gente invece non haproblemi, nemmeno con i vicini di casa. Ma il Ghana le manca: “Un giorno tornerò”.Più dura la testimonianza di Ben, 50 anni, proveniente dalla Nigeria. Vive a Sarezzo da 20 anni. Fa l’operaio in una fabbrica di Sarezzo. È sposato, con 3 figli. Anche lui come molti è in cassa

integrazione: “È difficile arrivare a fi-ne mese con il 100%, figuriamoci con il 62%. Tutto quello che abbiamo rispar-miato piano piano si finisce”. A Sarez-zo i figli vanno a scuola e a catechismo. A messa Ben va alla Stocchetta. Per i bambini sembra più facile integrarsi. “La gente di Sarezzo è come tutti; se tu vivi la tua vita non ti disturba, ma l’integrazione è difficile. Quando vai a prendere i bambini a scuola ti salutano ma poi basta. Io sono qui da 20 anni e non posso dire di avere un italiano come amico. Non ho cambiato nem-meno lavoro in questi anni. In fabbrica mi salutano, ma fuori ognuno va per la sua strada”. Si sente che a Ben questa cosa dispiace, come dispiace vedere la difficoltà degli italiani e degli stranie-ri per favorire l’integrazione e poi ag-giunge “Nessuno mi ha mai invitato a bere il caffè o quando c’è un incidente stradale tra bianco e nero, si dà subito la colpa a colui che è nero. Non sem-pre ci vogliono”. Perchè resti qui allo-ra? “Quando si è abituati ad un paese e impari come si vive, ognuno vive la propria vita. Ma devo svoltare. Faccio poche ore, ho 3 bambini, l’affitto e al-tro da pagare; così é inutile e difficile stare qua”. In queste condizioni è dif-ficile anche per gli italiani...

Concesio. Le parole del sindaco Retali su una realtà dove il numero di stranieri è sotto la media della Valle

In controtendenza rispetto a una presenza di stranieri intorno al 10%, Concesio abbassa questa media rispet-to al valore generale della Valtrompia, divenendo al medesimo tempo mo-dello di convivenza. “Le statistiche – riferisce il sindaco concesiano, Ste-fano Retali – dicono che l’incidenza è nell’ordine del 7,5% sul totale della popolazione residente a Concesio, pur essendo il nostro il secondo territorio più popoloso in Valtrompia (15.005 abitanti al 31 dicembre 2010, ndr). I paesi di provenienza maggiormente rappresentati sono il Pakistan e l’Al-bania. Il dato si alza fino al 9% se con-

sideriamo i bambini che vanno dalla scuola dell’infanzia sino all’istituto se-condario inferiore, molti dei quali nati qui e a tutti gli effetti italiani”. Un dato statistico che costituisce un’eccezione nella Valle del Mella. “La presenza di stranieri nel nostro comune – prose-gue Retali – non ha mai generato alcun tipo di problema; sul territorio non vi sono punti nei quali si siano mai crea-te situazioni di tensione, anzi la convi-venza tra chi è nato qui e chi è arrivato dall’estero è un perfetto esempio di in-tegrazione. Un punto quest’ultimo sul quale puntiamo molto all’interno degli istituti scolastici, dove non si sono mai

Un esempio di convivenza nel segno dell’integrazione

Lei è originaria del Ghana, lui

della Nigeria. Entrambi con un lavoro e una famiglia. Conoscono

gli italiani e l'Italia e non sempre i rapporti

con loro sono facili

verificate questioni che riguardassero etnie e religioni diverse, proprio per-ché i ragazzi vengono educati ai valori del rispetto. Gli stranieri presenti sono distribuiti omogeneamente in tutte le frazioni di Concesio e non si sono mai create piccole comunità chiuse. Noi – chiude il sindaco Retali – contiamo molto sul lavoro delle associazioni e delle parrocchie, con queste ultime che si rivelano sempre molto collabo-rative, potendo appoggiarsi anche sul-la lunga esperienza della parrocchia di Stocchetta, che la Diocesi ha destinato da tempo come parrocchia provinciale per gli immigranti cattolici”. (a.a.)Stefano Retali

Primo piano

2 La Voce della Valtrompiamarzo 2011

Sito:www.lavocedelpopolo.it

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Giovedì 24 marzo alle 20.30 a Sarezzo è organizzato l’appuntamento di “Voci nell’Agorà” dedicato alla zona della Valtrompia. Presso la Sala della comunità San Faustino viene affrontato il tema: “Comunità cristiana e immigrati”. Inter-vengono don Alfio Bordiga, già fidei donum in Germania tra gli immigrati italia-ni, Gabriele Bazzoli, centro oratori bresciani, don Danilo Vezzoli, parroco di Fu-cine di Darfo e padre Mario Toffari, direttore dell'Ufficio per la pastorale dei mi-granti; introduce Edmondo Bertussi, modera Massimo Venturelli, giornalista de “La Voce del Popolo”. Nell’occasione sarà presentato anche il restyling grafico e di formato del settimanale diocesano “La Voce del Popolo”.

A Sarezzo “Comunità cristiana e immigrati”

Lumezzane. Sono 57 le nazionalità diverse presenti nella cittadina valgobbina, comune di 23.838 abitanti

Lumezzane, comune di 23.828 abi-tanti (dati riferiti all’anno 2010), ospita persone provenienti da 57 Paesi diver-si. Le comunità più radicate sul territo-rio sono senegalesi e pakistani.Sindaco Vivenzi, come vede il fe-nomeno dell’immigrazione in Val-gobbia? Nel nostro comune l’immigrazione non è assolutamente un problema. Ad inizio anno abbiamo effettuato un con-trollo e abbiamo riscontrato solo rari casi di persone clandestine. La situa-zione lumezzanese è più che tranquilla e sono felice di dire che non esistono fenomeno di clandestinità.

In quest’ultimo decennio il flusso migratorio che ha portato molti stranieri in Valle ha continuato ad aumentare?Lumezzane è sempre stata una città che fin dagli anni Sessanta, con l’av-vento del boom economico e le nume-rose aziende, ha continuamente atti-rato numerose famiglie in cerca di un impiego. Oggi la crisi e il venir meno di molti posti di lavoro hanno frenato l’arrivo di stranieri.Tra le comunità più salde e ben ra-dicate c’è quella pakistana: verrà costruita una moschea dove pos-sano trovarsi a pregare?

Esiste già in via Trieste un luogo adibi-to a circolo culturale dove la comunità musulmana può ritrovarsi e nelle loro attività rientra anche la preghiera.Gli extracomunitari che abitano in Valgobbia si sono integrati o ten-dono ad isolarsi?Una buona parte degli stranieri vive qui da più di vent’anni e molti hanno acquisito la cittadinza. L’integrazione migliorerà con il passare degli anni e con l’avvento delle nuove generazio-ni. Questo processo si potrà dire con-cluso quando cominceremo ad avere un numero considerevole di matri-moni misti.

Per Vivenzi, sindaco lumezzanese, non c’è nessun problema

I dati della Valtrompia. Lumezzane è il comune con più stranieri sul territorio

Migliaia di chilometriper un posto di lavoro Migliaia di chilometri inseguen-

do un sogno o semplicemente un po-sto di lavoro che possa garantire un futuro più sicuro per se stessi e per la propria famiglia. Per non fermarsi ai soliti luoghi comuni, basterebbe, forse, andare in profondità, leggere in ogni storia la tribolazione di una persona che lascia tutto, compresi gli affetti e le radici, per cercare for-tuna. La vita poi, si sa, è un grande ciclo che ritorna di continuo: non a caso tutte le popolazioni sono state protagoniste di grandi emigrazioni. Ma dove emigrano le persone? Dove c’è lavoro o dove la qualità della vita sembra migliore. Da questo punto di vista la Lombardia e la provincia di Brescia sono un ottimo polo attratti-vo. In Valtrompia la richiesta di ma-nodopera è sempre stata molto alta. Anche in Valle la presenza degli stra-nieri è spesso in bilico tra il proble-ma e la ricchezza, tra la gestione di un disagio e la ricchezza culturale.Poco si è parlato delle risposte che i Comuni danno per cercare la rea-lizzazione di un’integrazione. Siamo andati a spulciare attraverso gli uffi-ci anagrafe dei Comuni o attraverso i dati dell’Osservatorio regionale per l’integrazione e la multietnicità 2010

per verificare quanto incide sul terri-torio la presenza degli stranieri. Ec-co i numeri: Bovegno 156 stranieri su 2292 abitanti; Bovezzo 594 stranieri su 7521 abitanti; Brione 67 stranie-ri su 703 abitanti; Caino 173 su 2082; Collio 168 su 2292; Concesio 1280 su 15005; Gardone 1864 su 11938; Irma 3 su 152; Lodrino 224 su 1795; Lumez-zane 2583 su 23828; Marcheno 560 su 4492; Marmentino 24 su 691; Na-ve 661 su 11142; Pezzaze 99 su 1161; Polaveno 266 su 2715; Sarezzo 1691

“Voci nell’Agorà” intende promuovere interviste e dibattiti pubblici su temi di attualità nel territorio con l’obiettivo di dare spazio a più voci (giornalisti, ospi-ti, pubblico) al fine di affrontarne le cri-ticità alla luce del Vangelo, con introdu-zione che farà il punto della situazione immigrati nella zona. Già svolto l'incontro di lunedì 21 marzo a Bienno presso la Sala della comunità; tema: “Nuove famiglie, nuove comuni-tà” dove sono intervenuti Mario Sber-na, presidente Famiglie numerose, Car-la Bisleri, sociologa dell’Università cat-tolica, Giuliana Bertoli, assessore ai ser-vizi sociali di Palazzolo. In programma: lunedì 28 marzo a Pon-tevico presso la Sala della comunità; te-ma: “Lavoro e cittadinanza”; interven-gono Marco Fenaroli, sindacalista Cgil, Renato Zaltieri, sindacalista Cisl, Euge-nio Massetti, presidente Confartigiana-to Brescia, Luciano Pendoli, vice presi-dente Acli provinciali; introduce Fran-cesco Uberti, giornalista. Giovedì 31 a Vobarno presso il Centro sociale par-rocchiale; tema: “La responsabilità po-litica dei cristiani”; intervengono Pietro Bisinella, segretario provinciale del Pd, Aristide Peli, assessore della Provincia di Brescia della Lega Nord, Margherita Peroni, consigliere regionale del Pdl. In-troduce Nicoletta Tonioli, giornalista.Si chiude il 4 aprile alle 20.30 a Maro-ne dedicato alla zona del Sebino e della Franciacorta. Presso la Sala della comu-nità viene affrontato il tema: “Il dialo-go tra i credenti”. Intervengono Anne Zell, pastora valdese, padre Mario Tof-fari, direttore ufficio migranti, Issam Mujahed, esponente del Centro cultu-rale islamico di Brescia; Giovanni Boc-cacci, direttore del Centro migranti. in-troduce Emanuele Turelli, modera don Adriano Bianchi, direttore de “La Voce del Popolo”. Per la Valtrompia l’appun-tamento è il 24 marzo a cuI è dedicato il box in alto.

“Voci nell’Agorà”sul territorio

su 13430; Tavernole 167 su 1411; Villa Carcina 1415 su 10997. Non ci siamo fermati solo ai dati abbiamo anche chiesto a due Sindaci (Concesio e Lumezzane) di spiegare com’è la si-tuazione sul loro territorio. Esce un quadro tendenzialmente positivo che mira all’integrazione. Ma non è faci-le. Serve sempre di più una comunità solidale che sappia fare rete, coinvol-gendo sempre più parrocchie, orato-ri, cooperative e associazioni che già operano nel quotidiano.

Silverio Vivenzi

3La Voce della Valtrompiamarzo 2011

E-mail:valtrompiavocemedia.it 3La Voce della Valtrompia

marzo 2011

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Quanto viene pubblicato in queste pagine è da attribuirsi unicamente alla responsabilità dei firmatari delle lettere. Nelle lettere è necessario indicare in modo leggibile nome, cognome, indirizzo e numero di telefono di chi scrive per renderne possibile l’identificazione. La redazione si riserva il diritto di sintetizzare, senza alterarne il senso, i contributi ritenuti troppo lunghi (massimo 1500 battute). La pubblicazione di una lettera non implica la condivisione del suo contenuto da parte della direzione del giornale. Non saranno pubblicate lettere già apparse su altri organi di stampa. Scrivete a “La Voce della Valtrompia”, via Callegari, 6 - 25121 Brescia o via mail a [email protected].

LLETTERE

Un grazie al Vescovo

Egr. direttore,ho letto con molto interesse la lette-ra alle comunità cristiane della dioce-si sulla pastorale per gli immigrati del Vescovo. Una caratteristica dei suoi in-terventi è che ti prende per mano e, in modo semplice e chiaro, ti guida ad un’analisi lucida dei problemi e, da buon Pastore, aiuta a far luce su mol-te tematiche, anche un po’ spigolose e difficili, senza chiudersi in difesa, se-condo la logica del Vangelo. In que-sti momenti, non facili, anche la mia Chiesa, non sempre ha avuto testimo-ni credibili, tra le sua fila: sicuramen-te incidenti di percorso, responsabilità individuali, piuttosto che uno stile, ma sicuramente spiacevoli. Anche in oc-casione di questa ultima lettera, il ve-scovo Luciano è stato illuminante: non perché difende gli extra-comunitari, ma perché espone in modo chiaro un problema e ci aiuta a dipanarne la ma-tassa senza pregiudizi e chiusure ide-ologiche. È sempre più necessaria una Chiesa così, che annuncia Cristo, uomo libero e povero, e che prende come sua strada l’uomo, lavora per il bene di ogni uomo, per il bene di tutti. Grazie: come genitore, impegnato in un parti-to e con cariche elettive la mia ricono-scenza: avere una guida come Lei, che annuncia e non urla parole di vita e di speranza, ci aiuta a proseguire con se-renità e determinazione nella nostra quotidianità, spesso complicata come complicato è il mondo di oggi. Auspico come Lei che sul tema immigrazione si possa ragionare seriamente. Innegabi-le che non possiamo accogliere tutti e che purtroppo, nelle pieghe della po-vertà non sono poche le persone che approfittano o delinquono, ma se con queste la distanza deve essere netta e la legalità lo strumento per risolverla, bisogna fare in modo che le “brave” persone che sono arrivate da lontano e che contribuiscono alla crescita di ric-chezza del nostro paese, possano tro-vare comunità cristiane e civili pronte a dialogare con loro nel rispetto del-le differenze culturali, storiche e reli-giose. Sarebbe opportuno che queste persone salissero sulla “barca a remare con noi” per puntare la prua verso il

E-mail:valtrompiavocemedia.it 5La Voce della Valtrompia

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IL PEGGIO DELLA VALTROMPIA

L'opaca trasparenza dei siti comunali Consultando le home page dei siti Internet comunali e cliccando sul pulsante “Trasparenza, valutazione e merito” risulta che su 18 Comuni triumplini soltanto 5 (Sarezzo, Gardone, Lumezzane, Nave, Villa Carcina) inseriscono le indennità degli amministratori online. Gli altri 13 (più Comunità montana e Provincia) dispongono sì della segnalazione voluta dal Ministero della Pubblica amministrazione con legge 69/2009, soltanto che rimanda a pagine con riferimenti incompleti o al download di moduli vuoti e allegati esplicativi.

IL MEGLIO DELLA VALTROMPIA

La carnevalesca allegria dei triumplini

Quando i tempi sono duri spesso una risata è il miglior metodo per ritrovare

l’ottimismo. Durante questi difficili mesi di transizione che sta vivendo

l'Alpe Pezzeda, tre simpatici triumplini hanno deciso di stemperare il clima e

tirar su l’animo a tutti con una trovata carnevalesca. Bardati da arabi con

valigetta piena di (finti) dollari Giuseppe Bossini, Adriano Fausti e Damiano Fausti

si sono presentati sulle nevi di Collio al grido “Comprom la Pezéda”. Ahinoi la

transazione non è andata a buon fine, ma lo scherzo è decisamente riuscito.

Giornali della Comunità

“Aria di casa nostra” è il gior-nale della comunità della parrocchia di S. Vigilio di Concesio. La copertina è quella dell'ultimo numero. All’interno alcune notizie dalla vita parrocchiale, delle iniziative dell'oratorio. Non man-cano fotografie e spazi aperti alla soli-darietà e al mondo.

Radio Voce“100% Brescia” è la trasmissione in di-retta dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 15 dedicata al mondo delle Rondinelle. Oltre al Brescia Calcio, segui ogni dome-nica con “Diretta Sport” l’intero cam-pionato del Lumezzane con collega-menti dal Comunale e in trasferta. Spo-gliatoi anche di Rodengo Saiano, Mon-tichiari e Feralpi Salò.

fm 88.3 88.5Brescia e Provincia

largo, il futuro; vorrei chiedere loro di contribuire, non solo con il pagamen-to delle tasse e dei contributi, a una Brescia più bella e vivibile; vorrei coin-volgerli nella riflessione sulla scuola, sull’inquinamento, sull’economia ita-liana, sullo sport, sulla delinquenza… Preferisco l’idea di costruire ponti piut-tosto che alti muri che dividono. Pre-ferisco unire che dividere. Me lo inse-gna il Vangelo e anche il buon senso. Un dato è certo: l’ultima annata agri-cola ha portato una riduzione drasti-ca nella produzione mondiale di gra-no, soia, riso e altri prodotti primari. Aumenti accentuati dalle speculazioni finanziarie sulle materie prime e che proseguono in questo periodo. Quali le conseguenze? Il direttore del World Food Programme dichiara: “La gente che non ha cibo a sufficienza ha solo tre opzioni a disposizione: la rivolta, l’emigrazione o la morte”. I barconi di questi giorni ne sono la prova, ma l’Ita-lia si è fatta trovare impreparata ed in-capace ad affrontare il problema. Non è possibile che i meriti siano solo nostri e le colpe solo dell’Europa.

Valter Mucchetti

La parolaai lettori

TEATRO: vinci due biglietti all'OdeonIl teatro Odeon di Lumezzane in collaborazione con "La Voce

della Valtrompia" mette in palio due biglietti per lo spettacolo "Terrybilmente divagante" del 13 aprile con Teresa Mannino. Spedisci il tagliando in via Callegari 6 - 25121 Brescia. Estrazione l'8 aprile 2011.

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7La Voce della Valtrompiamarzo 2011

Storie. Sono 11 i lavori prodotti dal cantautore valgobbino con l’ultimo cd “Another side of R.O’.D”

L’altro lato della musica di Dolcini

La quaresima dei giovani a S. SebastianoLa Quaresima porta a un maggiore ascolto della Parola di Dio. È quanto afferma Don Mauro Rocco, curato di Lumezzane S.Sebastiano sul modo in cui i giovani vi-vono questi giorni. “Fortunatamente – aggiunge – da noi la tradizione cattolica è ancora abbastanza forte, perciò si vede un maggior impegno alla Messa dome-nicale. Tuttavia, coloro che partecipano sono persone che già frequentano e che in questo periodo intensificano l’affluenza. Per attirare l’attenzione dei fratelli più lontani dalla comunità proponiamo alcune iniziative che speriamo servano a chiamarli: dalla cena in oratorio dopo la Messa alla meditazione, fino all’incontro con il vescovo Luciano in Cattedrale il giovedì sera”. (d.f.)

Lumezzane

Renzo Dolcini, il noto musici-sta valgobbino, ha presentato il suo undicesimo cd, dal titolo “Another side … of R.O’.D”. Si tratta di un cd strumentale, dove l’autore ha rac-colto alcuni brani di musica con-temporanea e sperimentale. “In quest’ultimo lavoro ci sono brani che ho iniziato a scrivere alla fine degli anni ’90 quando frequaentavo un corso di composizione col mae-stro Mauro Montalbetti alla scuola di musica dell’associazione musi-cale ‘All’Unisono’”. Un’esperienza nuova per Dolcini, che ha dedica-to i precedenti sei lavori al dialet-to locale, due lavori con canzoni in italiano e altri due in inglese. “Sono entrato in questo ultimo ge-nere di musica con grande curio-sità – ricorda Dolcini –. Si tratta di un mondo musicale con regole diverse dal solito e il composito-re si prende la libertà di crearsene nuove”. Un importante contribu-to alla realizzazione del cd è ve-nuto da Ilaria Simonelli, flautista valgobbina, impegnata nel corpo musicale di Sant’Apollonio (dove insegna anche l’utilizzo dello stru-

mento) e presente nel disco anche come voce nell’unico pezzo can-tano. Renzo Dolcini è nel mondo musicale dal 1966, quando con il gruppo “Le Pantere” vinse un di-sco d’Oro, concorso provinciale per gruppi. Nella sua esperienza il valgobbino ha dimostrato grande capacità nel passaggio dal rock al country, dalle canzoni nel verna-colo locale a quelle in inglese, di-mostrando che anche in Valgobbia c’è chi non crea solo canzonette. Componente dell’associazione lu-mezzanese “Quelli della Piazza”, Dolcini risponde sempre positiva-mente quando l’amministrazione lo chiama per le proprie iniziative. Lo ricordiamo infatti presente nelle diverse iniziative dell’assessorato alla Cultura e a quelle dell’asses-sorato al Commercio, che lo scor-so settembre ha organizzato la ma-nifestazione di piazza “Armonie e sapori”. Tra le passioni coltivate fino a qualche anno fa Dolcini ave-va anche quella del modellismo di automobili in miniatura, fino a di-ventare uno dei migliori specialisti italiani nella creazione di vetture in scala 1/43. Ora la musica lo im-pegna totalmente e nel suo futuro vede un’ulteriore crescita.

di Angelo Seneci

Il musicista Renzo Dolcini

E-mail:valtrompiavocemedia.it

In un incontro pubblico a Lumezzane si è fatto il punto in merito al deposito di polveri radioattive dell’Azienda Riva-dossi. È stato reso noto il progetto per lo stoccaggio del materiale e se ne è spie-gata la provenienza: nel 2008 l’azienda tedesca alla quale le scorie furono spe-dite segnalò che parte di esse, derivate dalla fusione di pani di ottone ad opera della ditta, erano positive ai test di ra-diocontaminazione da cesio 137. Il ca-rico fu quindi rispedito in Italia dove la Prefettura si avvalse di esperti per la va-lutazione del caso: si effettuarono veri-

fiche inerenti all’eventuale contamina-zione degli operai che avevano curato la produzione dell’ottone e si studiaro-no le possibili conseguenze dello stoc-caggio sul suolo lumezzanese. Alla luce di quanto emerso, è stato disposto che i containers contenenti le scorie contami-nate saranno depositati presso lo stabi-limento della ditta Rivadossi in Via Ma-donnina, in una zona del capannone co-struita appositamente secondo le indi-cazioni della Commissione Prefettizia, la quale effettuerà in seguito i necessari controlli periodici. (d.f.)

La situazione sulle scorie radioattive

L’amministrazione lumezzanese e l’ass. Amici degli Anziani hanno pre-sentato il progetto relativo al nuovo centro di aggregazione per anziani. Il sindaco Vivenzi, l’assessore ai servizi sociali Pasotti e l’ing. Capuzzi hanno spiegato il programma, rivelatosi sin dall’inizio in accordo con la politica della Giunta basata sul piano di riqua-lificazione del territorio lumezzanese. Il nuovo centro occuperà l’ex scuola elementare del Villaggio Gnutti che attualmente ospita la sede della Ca-ritas: la ristrutturazione interesserà le facciate, il cortile, la pavimentazione

e la parte del secondo piano adibita al nuovo centro, ovvero un salone che raggiungerà circa 60 metri quadrati e che sarà pronto già in ottobre. Il loca-le fungerà da punto di ritrovo per le persone anziane motivate ad allietare il proprio tempo: qui si incontreran-no generazioni differenti con le quali condividere iniziative e attività. Co-me illustrato dalle dott.ssa Casella e dott.ssa Bolognini, l’idea è di preve-nire l’emarginazione e l’isolamento, due condizioni sufficienti a causare nell’anziano sintomi di depressione. E non si tratta di un anziano stere-

otipato, ma di una persona inserita nella nostra comunità che necessi-ta pertanto di un intervento mirato all’inserimento socio-culturale nella nostra realtà.Al progetto è abbinato il concerto di Primavera della banda di S. Apollonio del 26 marzo presso l’Odeon. Il Pre-sidente del corpo musicale ricorda al proposito il valore della collaborazio-ne tra giovani e anziani: “L’anziano è felice di lasciare un insegnamento al più giovane, affinché possa prosegui-re il suo cammino e tramandarlo a sua volta”. Oltre alla banda, il Presidente degli Amici degli anziani vuole ringra-ziare tutte le associazioni coinvolte: gli alpini di S. Sebastiano e S. Apollo-nio, i bersaglieri, la Protezione civile e la Comunità montana. (d.f.)La struttura del Centro

Centro per anziani. La nuova struttura occuperà l’ex scuola elementare del Villaggio Gnutti dove c’è la Caritas

Anziani: un nuovo puntodi ritrovo per il tempo libero

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JAGUAR BRESCIA

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Pezzoro. Il ricordo di Umberto Contrini, detto "Galina". Fu anche in Nazionale

Nella sua casa a Pezzoro, an-dato “avanti” Umberto Contrini il “Galina”, un pezzo di storia dello sci, il primo “azzurro” bresciano, legato a competizioni da leggenda come il Discesù dal Gölem (vinto nel ’41 e ’46 e quattro volte sul po-dio), il Trofeo delle Funivie del Cer-vino dove nel ’41 finì per un niente alle spalle di Zeno Colò. In guerra, Alpino nel 6°, venne aggregato alla Scuola Militare di Alpinismo di Ao-sta e poi a Cervinia alla “Pattuglia sci veloci”, che allora raccoglieva i migliori talenti italiani compreso Zeno Colò: erano in tre di Pezzo-ro, lui, il fratello Vittorio e il cugi-no Aldo, istruttore della famiglia reale. Orgogliosissimo: nel ’48, se-lezionato per le Olimpiadi di Saint Moritz, rinuncia perché ritiene ri-sicata la sua qualificazione nell’ul-tima prova. Grande marciatore, ha record im-battuti come quello della salita Gardone –Pontogna attraverso Ca-regno in 59 minuti. Ultraottanten-ne andava ancora in Gölem, sem-pre all’alba, e si cimentava nelle gare Ana.Aveva compiuto i 93 a gennaio: da un po’, amorevolmente assistito dai suoi, lottava per la vita con la

stessa grinta che aveva nelle com-petizioni. Era il terzo di nove fratelli maschi, sei viventi, di Attilio e Faustina Bregoli allevatori con vacche e cascine. Un giorno lo zio Nando, entrando nella stalla, vide lui e il fratellino Vittorio (saranno 92 a ottobre) appollaiati sul mucchio di fieno: uno fu “Galina” e l’altro “Ga-linì”, in gara insieme e rivali per più di sessant’anni. Nel ’42 si “salvava” dalla Russia an-dando alla Beretta come armaiolo

e sposava Maria Rossi, che gli ha dato quattro figli: Ezio, sacerdote (con lui a Pezzoro nel periodo del-la malattia), Nella, Magda e Duilio, allenatore di sci alpino. Seguirà una schiera di nipoti e pro-nipoti. A casa farà sempre l’ope-raio-contadino: il “gabiòt” del fie-no era per lui come lo zaino. Nel 2001 col fratello Vittorio e Stefa-nia Belmondo ha ricevuto all’Abe-tone l’ambitissimo premio inter-nazionale “Abete d’oro-Una vita per lo sci”.

di Edmondo Bertussi

Alla galleria Marzoli di Pezzaze è stato rin-venuto e distrutto l’uovo del mostro alato Raptor. La lettera era arrivata all’Agenzia Parco Minerario a fine gennaio: chiedeva la possibilità per un team di scienziati di entrare nella miniera alla Stese, alla ricer-ca delle uova del mostro alato Raptor che le aveva depositate in gallerie del sotto-suolo bresciano, compresa la miniera Mar-zoli. Il mostro si era già risvegliato vicino al lago di Garda. Occorreva un sopralluo-go per bonificare il sito minerario con la distruzione delle uova. In gran segreto il gruppo di scienziati “X Labs” è arrivato a Pezzaze con le speciali attrezzature neces-sarie. Sul trenino giallo sono entrati nelle viscere della terra alla ricerca delle tracce della creatura alata: a 150 metri di profon-dità hanno trovato l’uovo gigante, raccol-to e distrutto. Il tutto è stato documenta-to e filmato ed ora la miniera Marzoli fa-rà il giro del mondo su Youtube. Tutto ve-ro anche se la storia è frutto della fantasia degli operatori di Gardaland che ha scelto Pezzaze come ambientazione ideale, con grande soddisfazione dell’Agenzia Parco: gli “scienziati” sono rimasti sbalorditi dal-la bellezza della Marzoli. L’ esclusivo filma-to lancia “Raptor”, la novità 2011 di Gar-daland (dal 1° aprile) le uniche Montagne Russe Alate d’Italia: seduti su una serie di sedili laterali sospesi a mezz’aria (e.bert.)

Un Raptor nella miniera Marzoli

Si rinnova l’appuntamento con le Giornate di Primavera organizza-te dal Fai (Fondo Ambiente Italiano) che permettono di visitare alcuni luo-ghi insoliti e poco noti al pubblico. In Valtrompia la scelta è caduta sul bor-go di Bovegno, che costituisce una località interessante sia per la sua storia artistica sia per i percorsi natu-ralistici. Domenica 27 marzo, dalle 10 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18, si potrà partecipare gratuitamente a itinerari e visite alla scoperta delle bellezze del paese. Un primo percorso coinvolgerà

le torri medievali di Bovegno e Ludiz-zo, costruzioni risalenti al XII secolo, resti del sistema difensivo dell’Alta Valtrompia. La casa torre di Bovegno ospita ora mostre temporanee ed è se-de della Fondazione Angelo Canossi e del Centro Culturale Aldo Cibaldi. En-trambe le torri, costruite con conci di pietra, dopo un periodo di decadenza, sono state valorizzate e inserite nei percorsi turistici e didattici della Via del Ferro. Un secondo itinerario va-lorizzerà i tesori lignei presenti nelle chiese di Santa Maria Assunta e San

Giorgio di Bovegno Piano e Castel-lo, in quella di Sant’Antonio Abate a Graticelle e di San Michele a Ludizzo. Sono chiese che conservano apparati decorativi e organi in legno nati dalla maestria degli artisti del XVII secolo. Un terzo percorso sarà una passeggia-ta da Bovegno a Ludizzo attraverso il ponte medievale sul Mella. A guidare i visitatori saranno giovani apprendi-sti ciceroni dell’Istituto Comprensivo “Caduti per la Libertà” di Bovegno e del Liceo scientifico “Moretti” di Gar-done Val Trompia.

Bovegno. Domenica 27 marzo per scoprire il borgo più antico, le chiese più significative e la natura

Le Giornate di Primavera del Fai alla scoperta dell’Alta Valle

Vita fra sci e famiglia

La torre medievale di Bovegno

Una foto dopo il Discesù del '46: da destra nell'ordine 1° Umberto, 2° Aldo, 3° Vittorio

Alta Valle Nell’ambito del concorso biennale “Metallicus: i percorsi della scultura” dedi-cato a Vittorio Piotti che il Comune di Pezzaze continua a promuovere con lo scopo di creare una sorta di percorso museale che tocchi i punti nevralgici del suo territorio comunale, è stato assegnato allo scultore Lino Sanzeni il primo premio per l’edizione 2011 sul tema “L’alpino nel XXI secolo”. Un concorso patrocinato da Regione Lombardia (assessorato alla Cultura) e Provincia di Brescia (assessorato al Turismo) e che sta vedendo la realizzazione del monu-mento nel corso di questi mesi. La sua posa in occasione dell’adunata sezio-nale del Gruppo Alpini di Pezzaze del prossimo giugno.

Pezzaze, il "Metallicus" a Lino Sanzeni

9La Voce della Valtrompiamarzo 2011

E-mail:valtrompiavocemedia.it

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Media ValleA Gardone torna "Fiori, colori e sapori" Domenica 17 aprile torna a Gardone per il terzo anno consecutivo “Fiori, colori e sapori", mostra-mercato legata al florovivaismo e ai prodotti tipici di artigianato e gastronomia (Consorzio Alta Valtrompia). Una mostra pro-mossa da Comitato Acqualunga, Ascom Brescia, assessorati al Commercio e alla Cultura del Comune di Gardone, assessorati a Turismo e Agricoltu-ra della Comunità montana e della Provincia di Brescia. Una giornata ar-ricchita anche da un concorso floreale, una mostra di lavori realizzati da incisori coltellinai, uno spazio dedicato al baratto (gestito da Cooperativa Cauto), un’area bimbi, balli e zona ristoro curata dagli Alpini di Gardone.

10 La Voce della Valtrompiamarzo 2011

Sito:www.lavocedelpopolo.it

Storie. La Valtrompia come scrigno che raccoglie specie rarissime soprattutto nei monti vicini al Maniva

Graziano Belleri botanico in Valle

di Giuseppe Belleri

Amante della natura in tutte le sue variegate manifestazioni, Gra-ziano Belleri, che da sempre vive e lavora a Villa Carcina, ha una pro-fonda conoscenza dell’ambiente del territorio valtrumplino: così vario e interessante, vero scrigno botanico che annovera anche spe-cie endemiche rarissime, soprat-tutto sui monti che incorniciano il

passo Maniva. Avendo incontrato casualmente il magnifico mondo della flora spontanea, viene intro-dotto all’Associazione Botanica Bresciana (nata nel 1990 per pro-muovere la conoscenza della bota-nica particolarmente del territorio provinciale, con conferenze, incon-tri, escursioni, censimento di spe-cie floristiche, preparazione di un

erbario) dall’amico Felice Costa, col quale pubblicherà due volumet-ti sulla flora spontanea del proprio comune. Poi, ha dato un grosso contributo nella stesura dei capitoli sulla flo-ra nel libro “Alberi monumentali e dintorni”, edito dalla Comunità Montana di Valle Trompia; possie-de un erbario personale con più di

1.000 reperti (oltre a quelli già con-fluiti nell’erbario dell’ Abb - che ha superato i 130.000 reperti - presso il Museo di Scienze Naturali) e svolge una costante attività di promozio-ne della cultura ambientale e flori-stica, collaborando con i distretti scolastici della Valle. Graziano non si fa mancare nulla. Ha anche prodotto il video “Corol-le aperte in Valle Trompia” che è un documentario-itinerario lungo i sentieri della Valle tra paesaggi suggestivi e colori fantastici, alla scoperta, nelle varie stagioni, dei variopinti compagni di cammino, i fiorI; lo ripresenterà il 31 marzo alle ore 17 nella cornice di Villa Gli-senti a Villa Carcina. Alla nostra richiesta se abbia un fiore preferito ci ha risposto: “Nes-suno, poiché anche il più semplice e insignificante se osservato nei particolari (con la lente o col mi-croscopio) ti dischiude un mondo di una unicità e bellezza sconvol-genti che nulla ha da invidiare alle opere dei migliori pittori”.

Graziano Belleri

L'incontro con il mondo della flora è stato casuale

e si è sviluppato sempre più producendo anche il video "Corolle aperte in

Valle Trompia" che presenterà a Villa

Glisenti il 31 marzo

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11La Voce della Valtrompiamarzo 2011

E-mail:valtrompiavocemedia.it

L’ultimo tassello di una grossa ope-razione commerciale, che in questi an-ni ha visto crescere una nuova parte di paese a Cogozzo, sta per incastrar-si nel tessuto urbano di Villa Carcina, impreziosendolo di una palazzina cui la Mauro Rizzinelli ha dato nome “Io SonoUnica”. “Quest’ultimo lotto che sarà pronto per la fine dell’anno – di-ce Mauro Rizzinelli – vuole diventare l’esempio del nostro modo di lavora-re, declinando il pensiero di un’edili-zia che s’inserisca armoniosamente nel contesto ambientale circostante e mantenga un pregio di alta qualità strutturale. Sei appartamenti in classe energetica A con una serie di accorgi-menti funzionali rispetto alla domotica e un nome che diviene l’emblema del nostro modo d’intendere il mestiere

di costruttori. Presentata lo scorso 24 febbraio con un evento in sede, il sim-bolo di “Io SonoUnica” è stato realizza-to dal 32enne artista veronese Matteo Perazzoli: una casa rossa e sorridente in mezzo a tante altre casette sconten-te, perché possiamo portare un raggio di sole nel campo dell’edilizia residen-ziale”.Un’operazione che vuole anti-cipare i tempi del mercato nell’ottica della valutazione immobiliare, cui gli

edifici in classe A e B andranno incon-tro. “Soprattutto – chiude Mauro Rizzi-nelli – vogliamo trasmettere la saldez-za dei nostri principi progettuali, volti a soddisfare il cliente anche dopo la firma dell’atto notarile, soddisfando così i faticosi sogni della gente d’ave-re una casa propria e facendo vivere loro questo sogno serenamente”. In-fo su www.maurorizzinelli.it e www.iosonounica.it.

Impresa. Con la palazzina in classe A Rizzinelli completa l’intervento di Cogozzo

di Andrea Alesci

Il rendering esterno della palazzina e il logo della campagna

“Io SonoUnica”, quando l’edilizia incontra l’arte

Il lotto conclusivodiventa occasione

per rafforzare il modus costruendi

con un nuovo logorealizzato dall’artista

Matteo Perazzoli

L’Unità d’Italia non è solo il 17 mar-zo, tanto che la Comunità montana si appresta a fare da filo conduttore al-le numerose iniziative che sino a gen-naio 2012 celebreranno l’importante anniversario tra allestimenti teatra-li, laboratori, corsi, spettacoli musi-cali, concorsi, mostre itineranti e fis-se. Mostre come quella aperta sino al 31 marzo al Museo delle Armi e del-la tradizione armiera di Gardone con l’esposizione di documenti comunali di Gardone, Magno e Inzino risalen-ti agli albori dell’epoca risorgimenta-le; oppure “Miraggio Europa” (fino al 3 aprile presso la casa Museo Pietro Malossi di Ome) con 34 fotografie del giornalista Lorenzo Di Pietro sull’odis-sea dei popoli africani migranti verso l’Europa. Nel solco delle mostre si in-dirizza il grosso del lavoro del Sistema archivistico e dei beni museali e cultu-rali di Valle Trompia, con il progetto “Tra Otto e Novecento. Mostra diffusa sui secoli XIX e XX”. “La prima tappa – spiega Lionello Anelli, coordinatore del Sistema museale – si svolge al Bor-go del Maglio di Ome, con ‘Alle origi-ni del Risorgimento (1796-1815), aper-ta sino all’1 maggio e pensata per far compiere ai visitatori un viaggio a ri-troso alle origini del movimento risor-gimentale; poi Gardone Val Trompia con il Museo delle Armi che ospiterà da ottobre a dicembre ‘Gardone 1861: uomini, equipaggiamenti, economia’, indagando le biografie di personaggi di cui s’è persa la memoria, compien-do un excursus sulle innovazioni tecni-che militari e riflettendo sullo svilup-po economico che in quegli anni ha portato alla ribalta Gardone e tutta la Valle; a Villa Glisenti in data da defi-nire ‘Ottocento. Immagini dall’archi-vio Bevilacqua’ con una ricostruzione iconografica dell’epoca; infine, una tappa che Sibca sta predisponendo per sussumere in un unico evento i tre momenti di Ome, Gardone e Villa”. Bibliografie e filmografie per i ragazzi sono disponibili nelle biblioteche. Info su http://cultura.valletrompia.it.

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Storie. Per la prima volta nella storia navense scoperto un duplice destino nel nome, unico nel suo genere

I don Filippo Bassi della carità

Bovezzo, il progetto "Dote Comune"Nato su proposta di Anci Lombardia e Comuni lombardi, il progetto “Dote Comune” intende offrire ai giovani dai 18 ai 30 anni una scuola di “appren-dimento attivo” all'interno delle amministrazioni comunali. A Bovezzo il pro-getto ha una durata di 9 mesi, prevede un impegno di 20 ore settimanali con un rimborso di 300 euro mensili e svolgimento dei servizi presso la biblioteca. Per partecipare al bando (scaricabile da www.dotecomune.it o www.comune-dibovezzo.com) è necessario presentare domanda di ammissione entro le ore 12 del 4 aprile 2011 all'Ufficio Protocollo del Comune di Bovezzo. Info all’Uf-ficio Cultura (tel. 030.2111207/208, e-mail [email protected]).

Bassa Valle

Il destino, o forse qualcosa che non fatichiamo a definire come pro-getto divino, ha toccato la Valle del Garza con due testimoni della fede e della sua concretezza umana. I fondatori e benefattori, nei qua-li risiedeva alto il senso di carità e di giustizia intesa nello spirito dei loro tempi, non furono in grado di prevedere che il fecondo seme da essi piantato, avrebbe generato un patrimonio sopravvissuto fino ad oggi.Due omonimi che pur avendo ope-rato a Nave in contesti storici dif-ferenti, a circa cento anni di distan-za l’uno dall’altro, erano legati da un’unica vocazione: carità e bene-ficienza verso il prossimo.Il primo, don Filippo Bassi (1830-1907) cappellano di S. Martino in Monteclana, assessore comunale e presidente della Congregazione di Carità. Questo sacerdote, come molti altri, aderì alla corrente Pas-sagliana, un’associazione del clero promossa nel Bresciano, con scopi di carattere liberale, volta all’uni-ficazione dell’Italia compreso lo Stato Pontificio. In quel periodo, il movimento cattolico di cui face-va parte Don Bassi fu esiliato dal-la sfera politica e i sostenitori del

Movimento decisero di rifugiarsi nel sociale. Don Filippo, infatti, fu l’ideatore dell’Asilo Rurale Infan-tile di Nave. La struttura costituì la prima interessante esperienza dell’assistenza infantile nel paese (approfondimenti in “L’assistenza a Nave. Cronaca di un centenario” di Sandro Rossetti, 1909).Il secondo, don Filippo Bassi, sa-cerdote presso la parrocchia di Cortine di Nave, conosciuto come il prete della Resistenza, realizzò un centro di raccolta viveri: Casci-na Panghette a Nave. Egli cercò in tutti i modi di proteggere come fos-sero suoi figli quei soldati inglesi e italiani in cerca di un rifugio. Intorno al 1943, don Filippo fu por-tato presso la Caserma Papa, do-ve fu trattenuto e sottoposto a un duro interrogatorio condotto da un Ufficiale delle SS naziste. No-nostante le intimidazioni, rispose che come prete e come cristiano si sentiva in dovere di aiutare chiun-que si fosse trovato nel bisogno, di qualunque idea o fede egli fosse (approfondimenti in “Èl siòr Mae-stro, èl siòr Dutùr, èl siòr Asiprèt, èl siòr Sìndec, èl siòr Padrù… Le figure della nostra storia” di Ugo Negroni, 2007).A Nave la memoria dei due è anco-ra forte e viva, egli effetti del loro lavoro e della loro testimonianza risuonano ancora in tutta la Valle del Garza.

di Marilena Lipari

Don Filippo Bassi del movimento cattolico (sinistra) e della Resistenza (destra)

Dichiarato uno degli obiettivi princi-pali dell’amministrazione comunale nel 2010, la farmacia comunale diven-terà a breve termine realtà per il Co-mune al confine tra Valtrompia e cit-tà. Le scorse settimane sono comincia-te le manovre di allestimento del can-tiere, che dovrebbe concludere i lavo-ri di realizzazione della nuova farma-cia entro il mese di settembre. “Da di-verso tempo – dice Patrizia Venturini, assessore ai Servizi sociali – Bovezzo è collocata come numero di abitanti in-torno alla soglia di 7.500 utile per la

richiesta di una seconda farmacia che, insieme a quella privata già esisten-te, potrà così soddisfare le numerose richieste del paese. La spesa di circa 600mila euro sarà sostenuta dalla Pa-trimonio Bovezzo srl, società control-lata interamente dal Comune, mentre i lavori saranno realizzati dall’impre-sa Zanardelli su progetto dello studio Rizzinelli & Vezzoli”. L’edificio sorge-rà di fronte al municipio, vicino al cen-tro storico di Bovezzo, e sarà dotato di pannelli fotovoltaici che ne garan-tiranno l’autonomia energetica.

A Bovezzo una nuova farmacia

13La Voce della Valtrompiamarzo 2011

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15La Voce della Valtrompiamarzo 2011

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di Andrea Alesci

Sulla curva di via Montesuello dove un tempo solo i prati facevano cornice all’antico stabilimento “Bos-sini Guido” sorge l’edificio della mo-derna Greiner, dove incontriamo l’in-gegner Roberto Lena, proprietario al 50% col fratello Emilio della ditta di famiglia.Qual è la storia della Greiner?Proprio nel 2009 abbiamo celebrato i sessant’anni con una pubblicazione (Grafo Editrice) curata dal giornalista Massimo Tedeschi, ripercorrendo la storia dell’impresa con il racconto di persone che hanno conosciuto mio papà Plinio. Nata nel 1949 per opera di Guido Bossini, dei Gnutti Pèste e di Alfredo Scotti su attività già esistente dello stesso Bossini, l’azienda venne rilevata nel 1953 da mio padre. Di che cosa vi occupate? Io e mio fratello Emilio siamo arrivati nel 1975 e, dopo il difficile momento di fine anni Sessanta e primi Settan-ta, siamo riusciti a riportare l’azienda alla prosperità degli inizi, rinnovando la gamma di prodotti e occupando un posto di rilievo nel settore industriale e dei gestori di acqua e gas (i due poli italiani sono a Lumezzane e Novara). Lavoriamo in Italia e in Europa, fa-cendo valvole a sfera, raccordi, pezzi speciali e mantenendo viva la produ-zione originale di saracinesche, rubi-netti e articoli in bronzo.

Com’è strutturata l’azienda?Abbiamo dislocato alcune attività (stampaggio e produzione barre), mentre qui teniamo la lavorazione e il processo di montaggio e collaudo, oltre agli uffici. Inoltre, da quattro

Economia

Nato nel 1912 e proveniente da una famiglia contadina veronese, il signor Plinio Lena si diploma perito tecnico all’età di 17 anni, ed entra alla Otomelara di La Spezia (una delle più grosse ditte mondiali nella produzione di armamenti navali), prima come disegnatore, poi capoufficio, quindi responsabile proget-tista; in seguito lavora una decina d’anni per conto della Marina Militare da collaudatore esterno, venendo in contatto anche con la Oms Saleri, dove entra come amministratore delegato quando decide di abbandonare la Marina. Nel frattempo diventa molto ami-co dei Gnutti Fretadì e nel luglio del 1953 se ne va consensualmente dalla Oms; alla fine dello stesso anno è contattato dai Gnutti Pèste, accettando la proposta di Umberto Gnutti per risanare la Greiner e divenendo-ne unico proprietario. La vita del signor Pli-

nio Lena è stata molto avventurosa e ricca di storie. Storie come quelle celate dietro nome e simbolo della Greiner: infatti, fu il fondatore Guido Bossini a sceglierlo per differenziarsi dalla moltitudine di Bossini presenti a Lumezzane, dando alla nascente ditta il nome di sua mamma, Melania Grei-ner, maestra elementare di origine austriaca. Un nome che è stato conservato nel tempo, così come quella picca che ad esso s’accom-pagna nel logo: un’ipotesi la riconduce alla passione per il poker di un socio del vecchio Guido Bossini; l’altra, più suggestiva, la fa risalire all’emblema stampato sul fianco di un’eroica pattuglia Caproni, famosa ditta milanese costruttrice di velivoli e che duran-te il periodo bellico affittò quel capannone dove ora sorge la Greiner. Per informazioni visitare il sito web www.greiner.it.

Plinio Lena e la storia della Greiner

anni abbiamo un magazzino di 6.000 metri quadrati a Sarezzo, mentre una decina d’anni fa abbiamo costituito la divisione “Instruments” dedicata alla progettazione di strumenti misuratori di pressione, portata, livello. Abbiamo

sempre investito molto nella ricerca e sviluppo, tanto che su 75 dipenden-ti sette fanno parte dell’ufficio tec-nico e molti dei nostri prodotti sono brevettati. E per questo siamo oggi strutturati in un vero e proprio grup-po (www.gruppogreiner.it).Allargando la prospettiva econo-mica, com'è possibile riuscire far fronte all’aggressività dei merca-ti emergenti? Nei primi anni del nuovo millennio la produzione cinese ha creato sub-buglio nel mercato (grandi quantità e basso costo), però, noi italiani siamo sopravvissuti perché abbiamo saputo creare un distretto non replicabile a breve termine, e anche a Lumezzane si è capito che la concorrenza stranie-ra si può battere rinnovando. Qual è il futuro per gli imprendi-tori italiani?Per quanto riguarda l’economia italia-na, condivido in pieno le tesi dell’eco-nomista Marco Vitale, secondo il qua-le l’Italia ha subito due tsunami: uno dovuto al nuovo modello globale del mercato, cui bisogna giocoforza adat-tarsi; l’altro interno al Paese e frutto di degrado morale, incapacità della politica di confrontarsi con le impre-se, economia sommersa e logiche di stampo mafioso. Per ora il settore manifatturiero domestico ha reagito bene (mantenuti i volumi d’esporta-zione, imprese ben patrimonializzate e ben organizzate), ma alla lunga tutti questi fattori d’inefficienza peseranno non poco sulle spalle delle aziende.

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16 La Voce della Valtrompiamarzo 2011

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In questi mesi il dibattito nel mondo della caccia è stato segna-to dal malcontento dei cacciatori per le promesse non mantenute e da pochi segnali da parte del mon-do politico. Per favorire un con-fronto tra le due parti, lo scorso 7 marzo si sono riuniti attorno a un tavolo i rappresentanti delle asso-ciazioni venatorie (Anuu Migrato-risti, Enalcaccia, Libera Caccia, Federcaccia, Acl, Cpa, Arcicaccia , Italcaccia) e sette consiglieri pro-vinciali di Brescia e Bergamo di diversi schieramenti (Margherita Peroni, Mauro Parolini, Alessan-dro Marelli, Valerio Bettoni, Mario Barboni, Gianmarco Quadrini, Gian Antonio Girelli).L’incontro, convocato dal Coordi-namento unitario delle associazio-ni venatorie e tenutosi presso la sala comunale di Concesio, è sta-ta l’occasione per confrontarsi sui problemi che riguardano il mondo venatorio. Il nodo principale sta

nella revisione della legge regio-nale 26/93 e la spinosa questione della caccia in deroga. “Abbiamo esternato tutto il nostro rammari-co per non essere andati a caccia in deroga, mentre in altre regioni, come ad esempio in Veneto è stata emessa una delibera regionale che lo ha permesso – commenta Euge-nio Casella, presidente regionale Acl –. Anche in Puglia, dove il go-vernatore è un noto ambientalista, si è andati a caccia in deroga”. Durante il dibattito i consiglieri regionali hanno espresso le loro scuse e le loro perplessità, anche in merito alle multe che potreb-be imporre la Comunità europea. “Secondo le associazioni venato-rie – continua Eugenio Casella –

la realtà dei fatti è ben diversa. Basti pensare alla delibera regio-nale votata in Veneto, impugnata dal mondo ambientalista, vinta in ricorso al Tar e al Consiglio di Sta-to che è stata quindi legittimata in pieno”. La rottura tra la maggio-ranza di governo e il mondo vena-torio, avvenuta all’indomani delle elezioni politiche, senza un repen-tino cambio di rotta da parte della classe politica sembra ormai alle battute finali.I cacciatori che hanno visto disat-tese le promesse fatte in campagna elettorale hanno lanciato un ulti-matum ai politici presenti, come annuncia Casella: “Ci siamo riser-vati di aspettare ancora un mese: se il mondo politico non inverte l’at-

Speciale Acl. Il nodo principale è la famosa questione legata alla caccia in deroga permessa in altre regioni

Un’attesa con data di scadenza: ultimatum di un mese ai politici

di Elisa Bassini

Aumenta il malcontento

dei cacciatori nei confronti di chi non

ha mantenuto le promesse. Si sono

riuniti tutti i rappresentanti delleassociazioni venatorie

tuale tendenza con misure legisla-tive o delibere, fonderemo un nuo-vo movimento che avrà sbocco nel partito politico, il quale raggrup-perà tutte le associazioni e si chia-merà ‘Caccia Ambiente Ruralità’. L’assessore all’Agricoltura Giulio De Capitani ha già chiesto a tutte le associazioni venatorie, al mon-do agricolo e a quello ambientalista di fare delle proposte per eventuali misure legislative, ma manteniamo qualche riserva. Sul tavolo dei lavo-ri degli esponenti di maggioranza c’è una proposta riguardante delle sanzioni aggiuntive come il ritiro del tesserino venatorio fino a 5 an-ni. Sono ipotesi che rifiutiamo com-pletamente e che, se non saranno ritirate, non ci vedranno presenti al tavolo delle trattative”.

Eugenio Casella, presidente dell'Associazione cacciatori lombardi

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17La Voce della Valtrompiamarzo 2011

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Quando la dieta non basta o i ten-tativi di dieta falliscono, occorre ri-conoscere le cause emotive e motiva-zionali di uno squilibrio nel rapporto con il cibo. Mi riferisco all’eventuale ma frequente fame emozionale ov-vero l’alimentazione nervosa, triste, depressa, per noia o altro dove si uti-lizza il cibo come compensazione, ma senza risolvere o prendere contatto con il messaggio che queste emozio-ni ci rimandano.Moltissimi tentativi di dieta non fun-zionano, specie se troppo privanti, perché l’organismo si abitua al mi-nore apporto calorico, rallentando-ne il metabolismo, il grasso rimane e si crea l’effetto fisarmonica con cui il corpo si prepara ad accumulare scorta in vista del prossimo periodo di privazione. Si stimola il “demone della fame” che fa mangiare come se non se ne avesse mai abbastanza, con conseguente disprezzo per sé e vergogna fino a stimolare l’inizio del nuovo ciclo distruttivo di dieta e ab-buffate. Si creano i cibi proibiti che ossessionano con il conflitto “vorrei ma non posso”. L’attenzione al cibo aumenta nelle ore libere e non mol-la mai. Diverso è invece l’approccio verso una rieducazione alimentare non privante, per chi è motivato e costante.Non è il cibo il nemico da battere, ma il suo uso improprio per risolve-

re un problema che non è suo com-pito risolvere. I nemici sono interni: i comportamenti compulsivi come il ricorrere al cibo per calmarci o sfo-garci o le modalità ansiose con le quali consumiamo a tavola quantità maggiori. È chiaro che una rinnovata consapevolezza o una rimotivazione verso abitudini salutari, ma non an-cora abituali, non si ottiene solo leg-gendo questi articoli o una compren-sione solo razionale. Richiedono un percorso su di sè. Motivarsi da zero all’esercizio fisico per accelerare il metabolismo non è facile, specie per

chi è in sovrappeso. Fare a meno del grasso nato come barriera e distan-za alle relazioni intime indesiderate o temute richiede una comprensione nuova, inaspettata e comporta un ri-scoperta del piacere relazionale lad-dove non c’è. L’alimentazione com-pulsiva patologica per chi soffre ad-dirittura di Bulimia o Vomiting richie-de una psicoterapia, così come per il rifiuto del cibo nell’Anoressia.Limitarsi a dimagrire, specie in chi ha l’abitudine più o meno bulimica di esagerare, non darà mai un equili-brio per il fisico. Solo l’equilibrio in-

Salute. Il rapporto con il cibo è anche condizionato da cause emotive e emozionali: occore lavorare sulla mente

terno ci può portare ad alimentarci in modo sano e duraturo. Lì nuovo peso sarà raggiunto in modo natura-le e ideale. Si manterrà senza sforzo perché raggiunto senza sforzo e sen-za scorciatoie innaturali. Seguire solo una dieta rigida, nel senso di limita-re il proprio riequilibrio con il corpo nel contare le calorie, è frustrante e anche dannoso se non seguiti da per-sone competenti.Il nostro desiderio consapevole di vo-ler perdere peso, probabilmente ha già perso delle battaglie con il nostro modello inconscio abituato a vederci tutt’altro che snelli. Il numero delle sconfitte è pari al numero delle diete intraprese senza successo.Forse sì, qualche colpo ai chili ci rie-sce, per poi vederli ripresentare nuo-vamente, magari in più. La giustifica-zione che spunta è: “...e in un attimo ho ripreso i miei dieci chili”. Sono ve-ramente tuoi questi chili? Ciò rivela il modello inconscio della persona.Occorre riprogrammare la mente per un corpo migliore: andare cioè verso una nuova immagine di sé, una im-magine realistica da raggiungere e che sia motivante. Altre affermazioni comuni fatte dalle persone in sovrap-peso sono: “Mangio pochissimo e in-grasso lo stesso!”; “ingrasso anche se non mangio”; oppure: “Non c’è nulla da fare, basta che guardi un pezzo di torta e mi ritrovo già un chilo ad-dosso!”. Sono falsità, e lo sappiamo benissimo. Preferiamo nasconderci, perché siamo a disagio e ci vergo-gniamo, questa è la verità.

Quando la dieta da sola non bastadi Gianpietro RossiPsicoterapeuta

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CulturaIl nuovo portale del turismo Area 3VLo scorso 12 marzo è stato inaugurato ufficialmente con un evento presso l'Outlet Franciacorta il nuovo portale del turismo Area 3V, che raggruppa e descrive minuziosamente oltre 130 comuni sparsi nei territori di Franciacor-ta, Sebino, Valcamonica, Valtrompia e della città di Brescia. Un portale con-sultabile all’indirizzo internet www.area3v.com e ancora in via di implemen-tazione. Soprattutto un portale del turismo che pone all’attenzione degli in-ternauti gli oltre 120 prodotti tipici della brescianità, dando l’opportunità all’utente di acquistarli online. Tre “V” che s’identificano con Vino, Vele, Valli, riunendo virtualmente le eccellenze di pianura, laghi e valli bresciani.

Sale della Comunità. “Rango” di Gore Verbinski, regista dei primi tre film di "Pirati dei Caraibi"

Un Far West mai raccontato così

C’era una volta il West, ma co-sì non era mai stato pensato, im-maginato e raccontato. Al centro un camaleonte, in crisi d’identità o, meglio, con molte identità, ma senza che una sia la sua. Nel suo terrario di vetro, dove vive, imma-gina di essere un principe che sal-va la sua principessa (una Barbie senza testa) dal cattivo di turno (un pesciolino a molla). Sogna e im-magina di fare l’attore. Ma quando l’auto su cui viaggia sbanda e il suo terrario si frantuma sull’asfalto, il camaleonte si ritrova perso nel de-serto del Mojave. Qui vaga fino a un’arida città, Dirt (Polvere) e, un po’ per caso e un po’ per il gusto di inventarsi un ruolo, vestirà i panni dell’eroe, sarà qui a darsi il nome di Rango, per salvare la cittadina da una inevitabile fine.Opera prima di animazione per il regista Gore Verbinski, autore della saga "Pirati dei Caraibi". Si

è circondato per la realizzazione del film di animazione con par-te del cast di “Pirati dei Caraibi”, Johnny Depp su tutti. Al fu pirata Jack Sparrow è affidato il ruolo del personaggio principale di questa storia e bastano pochi minuti per scoprire l’affinità e le somiglianze tra il piccolo Rango e i molti per-sonaggi, stralunati e strampalati, interpretati da Depp. La particolarità è che Verbinski non si è limitato a usare gli attori per il doppiaggio. Li ha vestiti in abiti western e li ha messi tutti su un palcoscenico, dove hanno ve-ramente recitato, interagendo con oggetti e ambiente. Il camaleonte Rango è fatto appo-sta per entrare nelle sale e attirare un pubblico più adulto alla visione di un cartoon. Certo, anche i più piccoli si diver-tiranno davanti alle vicende, ma la forza della proposta cinematogra-fica e l’interezza di richiami alla storia del cinema e del genere we-stern potrà essere colta solamente dal mondo adulto.

di Mauro Toninelli

INZINO - INZINO: Qualunquemente sabato 26 marzo ore 20.30; domenica 27 marzo ore 20.30.L'orso Yoghi sabato 2 aprile ore 20.30; domenica 3 aprile ore 20.30. Femmine contro maschi sabato 9 apri-le ore 20.30; domenica 10 aprile ore 20.30. Rango sabato 16 aprile ore 20.30; domeni-ca 17 aprile ore 20.30. LUX - LUMEZZANE PIEVE: Manuale d'amore 3 sabato 26 marzo ore 20.30; domenica 27 marzo ore 15.30, 18.00, 20.30; lunedì 28 marzo ore 20.30.

ASTRA - LUMEZZANE S. APOLLONIO: Sono il numero quattro sabato 26 mar-zo ore 20.30; domenica 27 marzo ore 14.30, 17.30, 20.30. SALA DELLA COMUNITÀ - LUMEZZANE S. SEBASTIANO: Animals United domenica 27 marzo ore 15.00, 18.00, 20.45.SAN COSTANZO - NAVE: Animals United domenica 27 marzo ore 14.30, 17.00, 20.30. Rango domenica 10 aprile ore 14.30, 17.00, 20.30.

Programmazione

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20 La Voce della Valtrompiamarzo 2011

Sito:www.lavocedelpopolo.it

Scatti rubati al CarnevaleIl Carnevale è una festa che coinvolge tutti, grandi e piccini. In questa pagina mettiamo, a titolo di esempio, scatti fatti in alcune feste della Valle. La foto dei Romani arriva da Lodino. Il carro dei Puffi, l'immagine con i Simpson e quella con i ragazzi in bicicletta e la bandiera dell'Italia sono state fatte a Concesio durante la sfilata che è divenuta negli anni tradizione e appuntamento fisso. Lo scatto con i ragazzi che ballano è una testimonianza che arriva dalla festa di "Carnevalle", promossa dalla Comunità Montana e dagli oratori per gli adolescenti; l'edizione 2011 si è svolta a Muratello di Nave. I vichinghi qui a fianco scendono senza paura da Collio.

L'evento. Grazie anche alla bella giornata, si sono riversati in migliaia lungo le strade di tutta la Valtrompia

Quando il bello è in mascheraIl Carnevale 2011 dalla bassa all’alta Valle ha colorato di coriandoli, musica, allegria e manifestazioni le vie e le piazze di ogni paese. Un'allegria contagiosa di cui diamo testimonianza con qualche immagine

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E-mail:valtrompiavocemedia.it

SportAccordo tra Cavagna e Bonomi: Lume salvoDopo una lunga e difficile trattativa, mediata dal sindaco Vivenzi e dalla dot-toressa Giardina, l’attuale patron rossoblù Cavagna e l’ex presidente Bonomi sono arrivati all’accordo che salva l’A.C.Lumezzane. L’attuale dirigenza dovrà versare nelle casse della cordata Bonomi una cifra pari a 450mila euro entro il 30 settembre 2014. Durante l’accesissima conferenza stampa, tutte e due le parti hanno sottolineato più volte che l’accordo è stato raggiunto per salva-guardare il bene della società rossoblù, patrimonio dei tifosi e di tutta la Val-gobbia. Il patron Cavagna ha poi ringraziato tutti i soci per l’appoggio e per il lavoro svolto fino ad ora. (al.an.)

Calcio. Fabio Bianchetti illustra il progetto allestito a Villa Carcina e Bovezzo per sostenere le attività Abe

Abe & Friends scende in campodi Andrea Alesci

Quando lo sport gioca una partita con l’invisibile forza di un grande in-tento: ecco l’anima di “Una squadra per la vita”, il progetto tenuto a batte-simo dai due calciatori professionisti gavardesi Marco Zambelli (Brescia Calcio) e Nicola Silvestri (ex Piacenza e ora svincolato) con il patrocinio del Centro Sportivo Italiano di Brescia. Un progetto nato per dare risalto all’attivi-tà di Abe (Associazione bambino emo-patico), fondata nel 1981 e che da ven-ticinque anni collabora con il reparto di Onco-Ematologia Pediatrica degli Spedali Civili di Brescia e CON il Cen-tro Trapianti Midollo Osseo “Monica e Luca Folonari”.“Il progetto – spiega il coordinatore Fabio Bianchetti – è nato un po’ per caso, perché Marco Zambelli e Ni-cola Silvestri facevano volontariato in quest’associazione. Così, abbiamo cercato di unire la vetrina del mondo del calcio alle iniziative dell’associa-

zione Abe. Ne sono uscite due squa-dre che militano nel campionato a 7 del Csi: una si chiama A&F Villa Car-cina (allenatore Stelio Bettini) e gioca a Carcina, l’altra è la A&F Hospital Te-am allenata da Luca Isetti, che gioca all’oratorio di Bovezzo ed è composta quasi interamente da personale degli

Spedali civili (medici, infermieri, tiro-cinanti). Il Csi ha patrocinato l’iniziati-va, dandoci la possibilità di giocare in due zone differenti, pur facendo capo le squadre a un’unica società. Durante le partite i volontari presentano con banchetti le iniziative dell’associazio-ne e spiegano che cosa significhi per

un bambino confrontarsi con leuce-mie e tumori; inoltre, in vari momen-ti dell’anno facciamo delle raccolte fondi, da ultimo al torneo indoor per bambini organizzato a fine gennaio dall’Uso Bovezzo e alla festa patronale di S. Antonio a Villa Carcina”.Sostenuta sin dall’inizio da don Oli-viero Faustinoni per la parrocchia di Villa, l’iniziativa ha trovato l’appoggio anche di quelle di Carcina e Pregno, degli assessorati ai Servizi sociali e al-lo Sport del Comune di Villa, dell’Uso Bovezzo e della parrocchia bovezzese. “Come progetto-pilota è andato bene – aggiunge Fabio Bianchetti –, comun-que sappiamo di poter fare sempre di più. Per i primi di giugno organiz-zeremo all’oratorio di Bovezzo ‘Abe Champions League’, un torneo a inviti di venti squadre con l’intero ricavato delle iscrizioni da devolvere ad Abe; mentre dall’anno prossimo vorremmo portare a quattro il numero di squadre nei campionati Csi, magari riuscendo a coprire altre zone, oltre la Valtrom-pia e la città”. Info su www.associazio-nebambinoemopatico.it.

Uno scatto della presentazione a Villa Carcina; a destra Marzo Zambeli in reparto

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22 La Voce della Valtrompiamarzo 2011

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ANNO III

NUMERO 3 - marzo 2011

Edizioni Opera Diocesana San Francesco di Sales

Registrazione del Tribunale n. 22/2009 del 21 marzo 2009

Direttore responsabile: Adriano Bianchi

Sede e redazione: Via Callegari, 6 Brescia

tel.: 03044250 - fax: 0303757897

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Pubblicità: Voce Media Pubblicità - Via Callegari, 6 Brescia

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Stampa: Centro Stampa Quotidiani Spa - Via dell'Industria, 52

25030 Erbusco (Bs) - Tel. 0307725511 - Fax 0307725566

Progetto grafico e impaginazione: Ernesto Olivetti

INFORMAGIOVANI

CONCESIOPiazza Paolo VI, 1 - Tel. 030 2184141LUMEZZANEVia Umberto Gnutti, 2 - Tel. 030 8920519NAVEVia Brescia, 29 c/o biblioteca - Tel. 030 2532753SAREZZO

Via Bailo, 47 c/o biblioteca - Tel. 030 8907539 VILLA CARCINAVia Italia, 24 - Tel. 030 8988224

118 (Emergenza sanitaria)

112 (Carabinieri)

113 (Polizia)

115 (Vigili del Fuoco)

117 (Guardia di Finanza)

1515 (Corpo Forestale)

EMERGENZA

Gardone V.T.: Cell. 3357853490

SOCCORSO ALPINO

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ORARI delle SANTE MESSE (Prefestive e Festive)

BOVEZZO: Edicola di Bussacchini Paola, via Sabbioncelli – Bovezzo - Edicola n° 115 di Rossi, via Donizetti – Bovezzo - Edicola di Cancarini Tiziano, via Le Bre-de 18 – Bovezzo COLLIO: Formaggi Trevalli di Zanini Silvio & C. Snc, via Maniva 110/a, San Co-lombano - L’Erbavoglio di Benecchi Lucia, via Castiglioni 95, Collio BOVEGNO: Edicola n° 177 di Fontana Giuseppina, via Roma 21, Bovegno LODRINO: Edicola Bettinsoli Rosetta di Bettinsoli Rosetta, via Roma 6, Lodri-no MARCHENO: Cartoleria Facchini Floriana di Facchini Floriana, via Provinciale 3, Brozzo - Tabaccheria Edicola Ricevitoria di Dusina Giampietro, via Zanardelli 3, Marcheno - Cartoleria Gerardini di Gerardini, via Zanardelli 203, Marcheno GARDONE VAL TROMPIA: Emporio Stefano di Reboldi Stefano, via Matteotti 18, Inzino - Edicola “Guido” di Franzini Cesare & C. Snc, via Matteotti, Gardo-ne Val Trompia - Cartoleria Camplani di Camplani Bruno, piazza Garibaldi 43, Gardone Val Trompia POLAVENO: “Lindus” di Buffoli Loretta, via Palini 39, San Giovanni di Polaveno - Edicola Belleri Erminia di Belleri Erminia via Tonetti 4, Gombio SAREZZO: Edicola di Zubani Adriano Matteo, via Petrarca 3, Ponte Zanano - Edi-

cola di Consoli Michela, via Dante 17, Zanano - Cartoleria Mazza Lucia di Mazza Lucia, piazza Borgo Bailo 12, Sarezzo - Libreria Il Mosaico di Pedrini Daniele, via Zanardelli 50, Sarezzo - Il Chiosco R.S. di Portesi Ornella, piazzale Europa, Croce-via - Tabacchi Alimentari Beccalossi M. Rosa via Antonini 203, Termine LUMEZZANE: Tabaccheria Bar Edicola “Mezzaluna” di Cavagna Fausto, via Brescia 12/c, Valle - Edicola Gnutti D. di Gnutti D., via Monsuello, San Sebastia-no - Edicola Cartoleria di Facchini Sara, via Trieste 3, Sant’Apollonio - Edicola piazza Portegaia, Sant’Apollonio - Edicola via De Gasperi NAVE: Edicola di Mombelli Daniela, via Brescia 162 – Nave - Edicola di Nember Savino, via Brescia 12 – Nave - Edicola di Porta Catia, via San Marco – Nave VILLA CARCINA: Cartoleria di Fusi Cristina, via Tolotti 1, Cogozzo - Privativa Edicola di Rossi Paolo, via Bagozzi 101, Villa Carcina - Edicola Tabaccheria di Maiolini Fabio, Via Marconi 4, Pregno - Edicola Tabacchi Bettinsoli Lucia di Bet-tinsoli Lucia, via Garibaldi 156, Carcina - Edicola, via Veneto, Cailina CONCESIO: Edicola statale, Stocchetta - Edicola Mora Lucia di Mora Lucia, via Europa 306, Costorio - Edicola di Biloni & C. Snc, via Rodolfo da Concesio 67, Concesio - Edicola di Lana Patrizia, via Roncaglie 19/bis, Concesio - Edicola di Schivardi Donatella, via Rizzardi 12, San Vigilio

BOVEGNOS. Giorgio: Festivo: 10.30 - 18.30 (Graticelle) - 8.00 BOVEZZOS. Apollonio: Prefestivo: 16.30 (chiesa vecchia) – 18.30 - Festivo: 8.00 (chiesa vecchia) – 9.30 – 11.00 – 18.30CAINOS. Zenone: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.00 – 18.00COLLIOSanti Nazaro e Celso: Prefestivo: 18.00 - Festi-vo: 9.30 (chiesa di Memmo) – 11.00 – 18.00S. Colombano - S. Colombano Abate: Prefe-stivo: 17.00 - Festivo: 11.00 – 17.00 - Maniva: Fe-stivo: 15.30 (giugno/settembre)CONCESIOS. Andrea - S. Andrea Apostolo: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 7.30 – 10.30 – 18.00Pieve - S. Antonino: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30Costorio - S. Giulia: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.00 – 11.00 – 18.00S. Vigilio - Santi Vigilio e Gregorio Magno: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00Concesio - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 18.00 - Festivo: ore 8.00 – 10.30GARDONE VAL TROMPIAS. Marco: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30Inzino - S. Giorgio: Prefestivo: 17.30 (Santua-rio Madonna del Castello) – 19.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.30Magno - S. Martino: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.00 – 11.15 – 18.30IRMASS. Trinità: Festivo: 9.30

PEZZAZES. Apollonio: Prefestivo: 15.45 (Casa di Riposo) – 18.30 - Festivo: 8.00 – 11.00 - Lavone - S. Maria Maddalena: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 18.00

POLAVENOS. Nicola Vescovo: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 11.00Gombio - S. Maria della Neve: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 10.00 – 18.00 - S. Maria del Giogo: Fe-stivo: 16.00 (maggio/settembre)S. Giovanni Polaveno - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 8.00 – 10.30

SAREZZOSanti Faustino e Giovita: Prefestivo: 18.30 - Fe-stivo: 7.30 – 10.00 – 18.30Zanano - Regina della Pace: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 (S. Bernardino di Noboli) – 10.30 – 18.00 Ponte Zanano – Santuario Madre del reden-tore: Prefestivo: 18.00 – Festivo: 8.00 – 18.30 – Cristo Re: Festivo: 11.00 – 18.30

TAVERNOLE SUL MELLAChiesa Parrocchiale - Santi Filippo e Giaco-mo: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00Cimmo - S. Calogero: Prefestivo: 20.00 - Festivo: 10.30 – 20.00Pezzoro - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 9.30

VILLA CARCINASanti Emiliano e Tirso: Prefestivo: 18.00 - Festi-vo: 8.30 – 10.30 – 18.00Cailina - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.00Carcina - S. Giacomo: Prefestivo: 17.00 (Pregno) - 18.00 - Festivo: 9.30 - 11.00 - 18.00 Cogozzo - S. Antonio: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.00

LODRINOS. Vigilio: Prefestivo: 17.00 (Invico) – 18.00 - Festivo: 8.30 (Invico) – 10.30 - 18.00LUMEZZANES. Sebastiano - Santi Fabiano e Sebastiano: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 9.30 – 11.00 – 19.00Valle - S. Carlo Borromeo: Prefestivo: 19.00 - Fe-stivo: 8.00 – 10.30Villaggio Gnutti - S. Giorgio: Prefestivo: 18.00 (Casa di Riposo) - Festivo: 11.00 – 18.00Gazzolo - S. Antonio di Padova: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 19.00Fontana - S. Rocco: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30Pieve - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 7.30 – 9.00 - 10.00 – 11.00 – 18.30 – 19.45S. Apollonio - S. Apollonio: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 7.00 – 8.00 – 09.30 – 11.00 – 18.30

MARCHENOSanti Pietro e Paolo: Prefestivo: 18.00 (Santuario della Madonnina) - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30Brozzo - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.00 – 18.30Cesovo - S. Giacomo: Prefestivo: 19.30

MARMENTINOSanti Cosma e Damiano: Prefestivo: 17.30 - Festi-vo: 11.00 – 18.30Ville di Marmentino - Santi Faustino e Giovi-ta: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 9.30

NAVES. Maria Immacolata: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 7.30 – 9.30 – 11.00 – 18.00Muratello - S. Francesco d’Assisi: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 - 9.30 - 11.00 – 17.30Cortine - S. Marco: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30

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