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La Voce della Valtrompia 2011 05

Date post: 13-Mar-2016
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La storia infinita - Un altro stop alla autostrada in Valtrompia. Le tappe, le posizioni e il punto della situazione in un'intervista all'assessore Vivaldini
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La Voce della Valtrompia WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT MENSILE D'INFORMAZIONE ANNO III - MAGGIO 2011 5 n. Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/BS Una strada chiamata desiderio di Egidio Bonomi J Una strada chiamata desiderio, quella della Valtrompia. Superstrada, autostra- da o bretella che sia e che non riesce ad essere. È quantomeno singolare come i triumplini ce la mettano tutta per non avere un collegamento decente. Qua- rant’anni di sospiri, discussioni e scarso impegno dei valligiani hanno consumato otto lustri senza cavare un ragno dal bu- co. Quando, dopo progetti, rifacimenti di progetti, modifiche, ricorsi, controricor- si, Anas, Consiglio di Stato, Tar e chi più ne ha più ne metta, sembrava finalmente giunto il momento di dare avvio ai lavo- ri, ecco l’ennesimo intoppo: i proprieta- ri dei terreni su cui dovrebbe passare la nuova arteria hanno fatto ricorso, otte- nendo ragione. Tutto da rifare, o meglio, ora si pensa di andare a trattativa priva- ta con i... privati. Fatto sta che la strada continua a essere un desiderio. Intanto le aziende hanno trovato soluzioni adegua- te verso la pianura e perfino nella vicina Franciacorta. Intanto chi da Gardone o da Lumezzane deve attingere a Brescia deve fare della pazienza, rabbioso eser- cizio trappistico perché sa quando parte, quasi mai quando arriva. Al tempo in cui c’erano i fondi per realizzare una bella strada, nessuno s’è mosso, tranne gli in- dustriali di Lumezzane che nel 1975 of- frirono al loro Comune un progetto ese- cutivo di un tunnel a doppia canna, sotto il monte Poffe fino a Concesio, con pro- messa di finanziamento della Bei (Ban- ca Europea per gli Investimenti). I grossi faldoni morirono in un armadio, vinti dal- la polvere. Quando l’allora ministro dei Lavori pubblici, Gianni Prandini, predi- spose un collegamento della Valtrompia attraverso Lumezzane fino a Rezzato - 27 chilometri, di cui 14 in gallerie - insorse- ro gardonesi, maestrine tremule di Nave e Botticino per via di impatti ambientali inesistenti e tutto finì nel nulla... solido, e nel sarcasmo della denominazione acida di “Lumezzane-Mare”, buttati via 10 mi- liardi di progetti. Insomma, la sensazio- ne, ormai stancamente vecchia, è che i triumplini godano a darsi martellate. E la strada, a questo punto, forse non è più nemmeno un desiderio. Territorio. Le nuove situazioni politiche nelle municipalità di Collio, Bovegno e Nave A Collio è rieletto sul filo di lana il sindaco uscente Mirella Zanini. Tullio Aramini primo cittadino di Bovegno, Tiziano Bertoli a Nave Pagina 10 Pagina 17 Inchiesta La storia infinita Un altro stop alla costruzione dell'autostrada in Valtrompia . Le tappe, le posizioni e il punto della situazione in un'intervista all'assessore Vivaldini Musica Il 14 giugno l'omaggio al tenore Giacinto Prandelli pag. 26 Le amministrative locali tra conferme e sorprese I servizi a pag. 2-3 Lumezzane Don Paolo Corsetti, primo prete di Fontana in settant'anni pag. 7 Editoriale Sport Il 30° del sentiero 3V in una gara del Trail Running Brescia pag. 28
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Page 1: La Voce della Valtrompia 2011 05

La Vocedella Valtrompia

WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT MENSILE D'INFORMAZIONE ANNO III - MAGGIO 2011

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Una stradachiamata desiderio

di Egidio Bonomi

Una strada chiamata desiderio, quella della Valtrompia. Superstrada, autostra-da o bretella che sia e che non riesce ad essere. È quantomeno singolare come i triumplini ce la mettano tutta per non avere un collegamento decente. Qua-rant’anni di sospiri, discussioni e scarso impegno dei valligiani hanno consumato otto lustri senza cavare un ragno dal bu-co. Quando, dopo progetti, rifacimenti di progetti, modifiche, ricorsi, controricor-si, Anas, Consiglio di Stato, Tar e chi più ne ha più ne metta, sembrava finalmente giunto il momento di dare avvio ai lavo-ri, ecco l’ennesimo intoppo: i proprieta-ri dei terreni su cui dovrebbe passare la nuova arteria hanno fatto ricorso, otte-nendo ragione. Tutto da rifare, o meglio, ora si pensa di andare a trattativa priva-ta con i... privati. Fatto sta che la strada continua a essere un desiderio. Intanto le aziende hanno trovato soluzioni adegua-te verso la pianura e perfino nella vicina Franciacorta. Intanto chi da Gardone o da Lumezzane deve attingere a Brescia deve fare della pazienza, rabbioso eser-cizio trappistico perché sa quando parte, quasi mai quando arriva. Al tempo in cui c’erano i fondi per realizzare una bella strada, nessuno s’è mosso, tranne gli in-dustriali di Lumezzane che nel 1975 of-frirono al loro Comune un progetto ese-cutivo di un tunnel a doppia canna, sotto il monte Poffe fino a Concesio, con pro-messa di finanziamento della Bei (Ban-ca Europea per gli Investimenti). I grossi faldoni morirono in un armadio, vinti dal-la polvere. Quando l’allora ministro dei Lavori pubblici, Gianni Prandini, predi-spose un collegamento della Valtrompia attraverso Lumezzane fino a Rezzato - 27 chilometri, di cui 14 in gallerie - insorse-ro gardonesi, maestrine tremule di Nave e Botticino per via di impatti ambientali inesistenti e tutto finì nel nulla... solido, e nel sarcasmo della denominazione acida di “Lumezzane-Mare”, buttati via 10 mi-liardi di progetti. Insomma, la sensazio-ne, ormai stancamente vecchia, è che i triumplini godano a darsi martellate. E la strada, a questo punto, forse non è più nemmeno un desiderio.

Territorio. Le nuove situazioni politiche nelle municipalità di Collio, Bovegno e Nave

A Collio è rieletto sul filo di lana il sindaco uscente Mirella Zanini. Tullio Aramini primo cittadino di Bovegno, Tiziano Bertoli a Nave

Pagina 10 Pagina 17

Inchiesta

La storiainfinita

Un altro stop alla costruzione dell'autostrada in Valtrompia . Le tappe,

le posizioni e il punto della situazione in un'intervista all'assessore Vivaldini

Musica

Il 14 giugnol'omaggio al tenoreGiacinto Prandelli

pag. 26

Le amministrative localitra conferme e sorprese

I servizia pag. 2-3

Lumezzane

Don Paolo Corsetti,primo prete di Fontanain settant'anni

pag. 7

Editoriale

Sport

Il 30° del sentiero 3Vin una gara del Trail Running Brescia

pag. 28

Page 2: La Voce della Valtrompia 2011 05

Mobilità. Nuovo stop all’autostrada della Valtrompia, che nella formula attuale getta le sue radici nel 2004

Dal sogno all’incubo, quando l’autostrada rimane un’utopia

di Mauro Toninelli

La storia infinita dell’autostrada della Valtrompia ha segnato in questo periodo un altro capitolo. Per anni e da anni si è parlato di ipotesi e solu-zioni per agevolare la viabilità della Valle, fino a quando il progetto del 2004 proposto da Cipe-Anas era sem-brato adatto a risolvere la questione, proponendo due rami che collegano i comuni della Valle con i caselli di Bre-scia Ovest e di Ospitaletto. Nel 2005 la Corte di Giustizia Euro-pea avvia nei confronti dell’Italia una procedura d’infrazione: l’assegna-

zione dei lavori per l’autostrada val-trumplina alla società Serenissima Brescia-Padova. Per risolvere il pro-blema il tracciato è stato suddiviso in due: Ospitaletto-Sarezzo e Sarez-zo-Lumezzane con collegamento da Collebeato alla tangenziale Ovest. In tutto 36 chilometri per un costo di 740 milioni di euro. Nel dicembre del 2009 il Consiglio amministrativo dell’Anas approva il progetto .

Nel gennaio 2010 Anas invia 400 avvisi di procedura per esproprio a proprie-tari di immobili che sono coinvolti nel-la realizzazione del primo lotto, quello che unisce Sarezzo a Concesio.Nel marzo del 2010 il Tar di Brescia emette una ordinanza che sospende i lavori dopo che una ventina di persone coinvolte negli espropri temporanei o definitivi di territori avevano fatto ri-corso al tribunale. Altro stop per l’autostrada della Val-

le. Questa sospensione momentanea viene annullata il 30 luglio del 2010 dopo che Anas Apa aveva deciso di ricorrere al Consiglio di Stato, il qua-le aveva sospeso l’efficacia della sen-tenza del Tar. Tutto a questo punto sembrava fatto affinché i lavori procedessero. Fino ai giorni scorsi in cui il Consiglio di Stato, lo stesso che aveva sospeso la decisione del Tar, ha rigettato l’appel-lo dell’Anas.A fermare le macchine probabilmen-te la scadenza dell’efficacia del decre-to di esproprio. Ma la diatriba pare aperta in quanto nel Decreto Sviluppo compare il prolungamento della sca-denza da cinque a sette anni, dunque l’autostrada della Valtrompia potrebbe ancora essere realizzabile. Ma questo prevede il ricorso della Provincia.Siamo certi che le puntate non sono ancora finite, anzi la storia pare an-cora aperta.La gente della Valtrompia è ovviamen-te divisa tra coloro che la ritengono utile e necessaria e coloro che la ri-tengono inutile per un territorio ormai non più in espansione e sviluppo o chi chiede una soluzione alle ore trascor-se in automobile per percorrere pochi chilometri.

Valtrompia. Il problema della viabilità tocca tutti i valtrumplini: nel futuro pare esserci anche la metropolitana

Su e giù, giù e su per la Valle. So-no un numero innumerevole le vetture che ogni giorno percorrono la Trium-plina. Hanno ragione coloro che si sentono “derubati” (comunque pagati bene) di un pezzo della propria terra senza che loro volessero darla ad altri; hanno ragione tutti coloro che riten-gono superfluo il tratto di autostrada che collega la Valle perché sarebbe un’opera invasiva e non rispettosa dell’ambiente; hanno ragione coloro che dicono che la Valtrompia non sta vivendo il periodo dell’oro lavorativo, per cui molte ditte se ne sono andate dalla zona; hanno ragione coloro che

per mille altri motivi, più o meno va-lidi, sono contrari alla realizzazione dell’autostrada, ma hanno altrettanto ragione coloro che per tanti altrettanti motivi devono affrontare il viaggio ver-so Brescia o, viceversa, verso la Valle; hanno ragione coloro che passano ore, perché di questo si tratta, a fare 10/15 chilometri; hanno ragione coloro che sono spinti dalla scuola, dal lavoro, dalle esigenze sanitarie ad attraversa-re la Valle. in su o in giù. Una soluzio-ne va pensata, provata e valutata, se-condo tutti i criteri disponibili. Non ce ne sarà mai una adatta a tutti. Tutte le amministrazioni valtrumpline appog-

Amministrazioni pro-autostrada, cittadini divisi tra no, sì e ni

Le tappe che hanno segnato la storia

della strada pronta a snellire il viaggio

dalla città alla Valle, fino all’ennesimo ultimo altolà dai

contorni burocratici

giano il progetto dell’autostrada. Han-no ragione tutti coloro che parlano di spreco di denaro pubblico in questa odissea che, per ora, penalizza soltan-to e solamente i valtrumplini che con questi problemi concreti si trovano a fare i conti ogni giorno. Ci sono altre soluzioni ipotizzabili? Qualcuno parla di metropolitana che in là dovrebbe allungarsi verso la Valle. Condiziona-le d’obbligo se calcoliamo che la pri-ma volta che si parlò di autostrada fu il 1975 e anche prima se risaliamo alla proposta di Bruno Boni. Si vedrà -cosa succederà. E intanto altre ore in auto, in triumplina, se ne sono andate.

Primo piano2 La Voce della Valtrompia

maggio 2011Sito:

www.lavocedelpopolo.it

In questa pagina facciamo il punto sulla situazione dell’autostrada della Valtrompia. Nell’articolo di apertura ripercorriamo la storia recente sino all’ultimo stop arrivato dal Consiglio di Stato. Una questione che porta alla luce la problematicità della viabilità in Valle. Le prospettive e le posizioni della gente, delle amministrazioni e dei molti valtrumplini che ogni gior-no trascorrono molto, troppo tempo sulle loro automobili. A fianco una lunga intervista a Maria Teresa Vivaldini, assessore ai Lavori Pubblici della Provincia di Brescia disponibile a rispondere a 360 gradi alle domande che gli abbiamo posto sulla problematica questione dell'autostrada.

La storia infinita dell’autostrada

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“Gli espropri sono stati il problema più grande, ma di 16 espropriati che ave-vano fatto il ricorso, in nove hanno rinunciato: ne sono rimasti solo sette. Penso che attraverso un buon accordo si riesca a soddisfare anche questi: lo spero, perché questa valle ha bisogno di quest’opera e per l’interesse di pochi non sarebbe giusto togliere l’utilità a tanti cittadini”. Inutile sottolineare, co-me rimarca anche l’assessore Vivaldini, che in questi anni la difficoltà princi-pale sia stata quella di convincere i cittadini (un numero anche piuttosto esi-guo) a non adire le vie legali, ma a trovare un accordo che salvaguardassel’intervento strategico per tutto il territorio valtrumplino e non solo.

Gli espropriati da convincere

Intervista. Nelle parole dell’assessore provinciale ai Lavori pubblici la descrizione dell’intervento

Assessore Vivaldini, può aiu-tarci a comprendere meglio le ca-ratteristiche dell’autostrada val-trumplina?Adesso faremo la prima parte del lotto (da Concesio a Sarezzo) per un costo di 250 milioni. Il raccordo autostradale della Valtrompia interessa 11 Comuni, ha una forma simile a una “Y” e i rami verso sud raggiungono l’autostrada A4 rispettivamente verso i caselli di Brescia e di Ospitaletto, mentre ver-so nord i rami si collegano alla SS 345 presso Sarezzo proseguendo poi verso Lumezzane: adesso comunque comin-ceremo il primo lotto. La realizzeremo

attraverso la costruzione di gallerie ad aerazione a nord di Villa Carcina verso Lumezzane e il collegamento con la Sp 19 con una tratta nuova tra Concesio e Sarezzo. La tratta Concesio-Sarezzo ha un’estensione di circa 5 km e si svilup-pa in galleria artificiale attraversando anche il fiume Mella in corrispondenza del confine tra Villa Carcina e Sarezzo. La galleria è costruita su due corsie per ogni senso di marcia più la corsia di emergenza (per la sicurezza sono pre-visti anche dei bypass e delle piazzole di sosta). È una strada ben progettata, sicura e speriamo anche veloce.Quando è stata pensata l’autostra-

da, non si parlava di metropolita-na; oggi si ipotizza anche una se-conda linea della stessa metropo-litana fuori dai confini della città, quali possono essere gli sviluppi successivi?Adesso parlare è prematuro. Se doves-se arrivare la metropolitana, il territo-rio sarebbe ben servito. L’importante è che la metropolitana parta, poi ci potranno essere i collegamenti con le varie estensioni. In Provincia abbiamo fatto un emendamento al bilancio per-ché in futuro ci possa essere un colle-gamento anche con l’autostrada della Valtrompia.

La prima fase prevede i lavori nella tratta Concesio-Sarezzo

3La Voce della Valtrompia

maggio 2011E-mail:valtrompiavocemedia.it

Intervista. L’assessore provinciale ai Lavori pubblici Maria Teresa Vivaldini fotografa la situazione

Vivaldini: “L’opera si farà. Spero di iniziare tutto entro un mese”

di Luciano Zanardini

“Mi sembra azzardato dare dei tempi, ma sono positivi. L’opera si fa-rà. Spero di iniziare entro un mese e di dare l’opera ai valtrumplini”. Alla domanda sugli sviluppi dell’autostra-da della Valtrompia, l’assessore pro-vinciale ai Lavori pubblici Maria Te-resa Vivaldini non ha dubbi sul futuro dell’opera in questione. La Vivaldini ha raccolto il timone di Mauro Paro-lini (oggi consigliere regionale) e sta seguendo una fase delicata (l’ennesi-ma) della vicenda dopo la bocciatura da parte del Consiglio di Stato.

Assessore, qual è la fotografia del-la situazione?“Purtroppo il Consiglio di Stato non ha dato ragione ad Anas e ha rigetta-to l’appello; adesso abbiamo tre stra-de per ricominciare la grande opera che la Valtrompia si aspetta da anni e che è giusto dare a questo territorio. La prima cosa da fare è quella di cer-care degli accordi bonari con i ricor-renti, degli accordi che li soddisfino e che permettano a loro di rinunciare

all’appello. In secondo luogo nel de-creto sviluppo è stata inserita una pro-roga di due anni alla dichiarazione di pubblica utilità (era scaduta), ma pur-troppo non è stata ancora pubblicata sulla Gazzetta ufficiale e non ha vali-dità (efficacia di legge). Chiederemo che venga pubblicata sulla Gazzetta ufficiale e attraverso la conversione di legge che dura 60 giorni faremo un emendamento affinché questa diven-ti retroattiva e quindi si possa appli-

care questa proroga di due anni. La terza cosa (spero non succeda mai) sarebbe il dover rifare tutto da capo, richiedere la dichiarazione di pubbli-ca utilità e riapprovare tutto il proget-to definitivo”.I tempi si allungherebbero?L’ultima via sarebbe comunque molto veloce perché tutti a Brescia (anche le compagini politiche) sono d’accordo su questa opera. In una settimana o 15 giorni al massimo si potrebbe riavere tutto. Abbiamo trovato un grande ap-porto da parte di tutti i Comuni (Con-cesio, Villa Carcina, Sarezzo). Voglia-mo dare respiro a questa Valle intasa-ta da milioni di macchine ogni giorno: disagi, inquinamento acustico e atmo-sferico, ma soprattutto poca sicurezza per la mobilità dolce e l’utenza debole che si trova a fare i conti con un traffi-co sempre più intenso.Qual è la copertura economica dell’intervento?Questa è un’opera finanziata comple-tamente dalla Brescia-Padova che ha già erogato all’Anas il primo milione per fare il progetto e altri sei per in-cominciare l’opera. Sarebbe un pecca-to, soprattutto in tempi di ristrettezze economiche, perdere questa opportu-nità per Brescia.

Il Consiglio di Stato non ha dato ragione

all’Anas: si apreuna nuova partita.

I tempi stringono perché la Valle soffre i disagi, l’inquinamento acustico e atmosferico

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Quanto viene pubblicato in queste pagine è da attribuirsi unicamente alla responsabilità dei firmatari delle lettere. Nelle lettere è necessario indicare in modo leggibile nome, cognome, indirizzo e numero di telefono di chi scrive per renderne possibile l’identificazione. La redazione si riserva il diritto di sintetizzare, senza alterarne il senso, i contributi ritenuti troppo lunghi (massimo 1500 battute). La pubblicazione di una lettera non implica la condivisione del suo contenuto da parte della direzione del giornale. Non saranno pubblicate lettere già apparse su altri organi di stampa. Scrivete a “La Voce della Valtrompia”, via Callegari, 6 - 25121 Brescia o via mail a [email protected].

LLETTERE

Spirito solidale

Egregio direttore,sono un volontario della Protezione civile e scrivo per comunicare a tutti le emozioni provate durante l’inau-gurazione della nostra nuova sede a Nave, tenutasi il 16 aprile scorso: una giornata speciale! Tutto ha avu-to inizio verso le 10.45 con il saluto delle autorità, seguito poi dalla let-tura della lettera inviataci dall’ex ca-po del dipartimento dott. Bertolaso, che non ha potuto esserci perché si trovava in Africa, e in cui augura che “questa nuova sede non rimanga so-lo un edificio, ma si trasformi in ca-sa per i volontari e per tutta la co-munità”. Hanno parlato anche tre cari amici abruzzesi: Noemi, Enver e Saverio. Noemi con grande commo-zione ha letto una lettera indirizzata al nostro sindaco in cui ha ringrazia-to i volontari e l’intera cittadinanza per aver dato tanto sostegno nel mo-mento del bisogno. La partecipazione dei volontari e di tutti i presenti ha reso una sempli-ce inaugurazione un momento di ri-flessione molto toccante. La paro-la è passata a Michele, uomo della Protezione civile che già emoziona-to ha cercato di esprimere i suoi pen-sieri e infine, prima dell’alzabandie-ra e della benedizione, è intervenuto Gustavo. È il coordinatore del nostro gruppo, la nostra saggezza e la no-stra forza; lo ringraziamo per il suo ruolo e il suo impegno (anche nelle difficoltà). Personalmente desidero ringraziare ogni volontario, non solo per la buona riuscita di quella festa, ma per la collaborazione e lo spirito solidale di ogni giorno in ogni occa-sione: grazie!

Paolo Corsini

La politica energetica

Egr. direttore,il referendum non era e non è lo stru-mento più adeguato per fare politica energetica. Una politica che all’Italia manca da troppo tempo. Tanto più non è adeguato quando questo ca-pita a ridosso di eventi seri e dram-

E-mail:valtrompiavocemedia.it 5

La Voce della Valtrompiamaggio 2011

IL PEGGIO DELLA VALTROMPIA

Concesio e quell'aiuola selvaggia In quest’ultima appendice concesiana della provinciale 345 che sale in Valtrompia la zona di mezzeria pare diventata una striscia di foresta abbandonata a se stessa. L’erba ormai cresce selvaggiamente, così come accade nella vicina rotatoria. Già afflitta da un traffico che non accenna a diminuire (da ultimo lo stop all’autostrada da parte del Consiglio di Stato), la strada delle tre Valli deve contentarsi anche di spazi verdi poco curati. Che almeno l’occhio abbia la sua parte!

IL MEGLIO DELLA VALTROMPIA

Vesalla e il guardrail "ambientale"

Lungo la strada che da San Giovanni Polaveno s’addentra nel bosco e porta al piccolo abitato di Vesalla sembra di stare

in un mondo discosto e silenzioso, dove perfino i guardrail sono in armonia con

l’ambiente. Esito degli interventi condotti nel 2010 dalla Comunità montana sulle

viabilità agro-silvo-pastorali della Valle, queste barriere che corrono di fianco alla

strada rendono, con quella copertura lignea, l’ascesa più dolce e confortevole.

Giornali della Comunità

“Concesio - Parrocchia di S. Antonio Martire” è il giorna-le della comunità della parrocchia di Concesio Pieve. Non manca la parole del parroco e lo spazio, corredato di fotografie, dedicato ai gruppi presenti nella comunità parrocchiale e dell’ora-torio.

Radio Voce“100% Brescia” è la trasmissione in di-retta dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 15 dedicata al mondo del Brescia Calcio. Oltre allo sport, spazio all'informazione nazionale (dalle ore 7 alle 19), locale e all'intrattenimento. Radio Voce si può ascoltare sulle frequenze Fm. 88.3 - 88.5 ma anche su internet grazie al servizio streaming: www.radiovoce.it

fm 88.3 88.5Brescia e Provincia

matici quali un incidente nucleare. L’energia è certamente uno dei beni fondamentali per un Paese, ormai ce ne siamo accorti tutti. Indispensabile per andare avanti e garantire lavoro, salute, sicurezza, benessere. Servi-rebbe una seria riflessione e una de-cisione politica di strategia su questo tema, ben ponderata e condivisa, di lungo termine come richiede la stes-sa natura del problema energetico. Di certo non emotiva o peggio basa-ta su giochi di opportunità politica. Una buona occasione per dimostrare la reale consistenza di chi ha a cuo-re il bene comune, non a parole. Vi-sta dopo un trentennio, l’Italia appa-re come una nazione che ha deciso di non impostare o guidare una politica energetica, lasciandola al solo “mer-cato”. Che ha risposto scegliendo la cosa più semplice, più remunerativa e meno rischiosa (per chi investiva): i combustibili fossili, gas in primis. Così che ne dipendiamo per oltre l’85%, e praticamente tutto dall’estero, unici tra i Paesi più industrializzati.

Luigi Pazzini

La parolaai lettori

Sfugge alle onde dei mari conosciuti la perfetta anomalia di Jakob Mendel, in quella gemma che descrive un uomo straordinario, conoscitore d’ogni pa-gina scritta sotto il cielo terrestre che Stefan Zweig ha restituito a noi con “Mendel dei libri”. Sfuggente a noi che camminiamo con occhi e piedi an-corati a terra la traversata che ci fa “Toccare le nuvole” il funambolico Phi-lippe Petit, avanti e indietro su un filo sospeso come l’uomo che trascorre la sua vita nel diuturno andare e venire dentro il racconto de "i Sette messag-geri" di Dino Buzzati, acquattato fra le pagine d'inchiostro della brillante “Boutique dei misteri”.

Rotte letterarie

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Fontana. È il primo sacerdote per la comunità di San Rocco che solo da 70 anni è divenuta parrocchia

Don Paolo Corsetti, prete di tutti

Lumezzane e i kit per i rifiuti organiciDa maggio l’assessorato all’Ambiente del Comune di Lumezzane ha attivato il servizio di raccolta della frazione organica dei rifiuti solidi urbani (Forsu). Alle circa 9.300 famiglie lumezzanesi è stato consegnato gratuitamente un kit per la separazione in casa dei rifiuti organici (in genere scarti da cucina), composto da un cestello e una ventina di sacchetti. Inoltre, sono stati posizio-nati sul territorio 80 cassonetti di color marrone dove poter conferire proprio l’umido. L’attivazione del servizio, nel suo complesso, ha visto un impegno totale di 170mila euro, di cui 35mila a carico del Comune, 15mila da Aprica e 120mila come contributo dell’assessorato provinciale all’Ambiente.

Lumezzane

La piccola parrocchia di Lumez-zane Fontana, intitolata a S. Rocco, si prepara a vivere un intenso periodo spirituale, caratterizzato dalla gioia di vedere un suo giovane diventare sa-cerdote. Sabato 11 giugno, infatti, nella Cattedrale di Brescia, il vescovo mons. Luciano Monari consacrerà dieci nuo-vi presbiteri, tra cui don Paolo Corset-ti, originario della frazione valgobbina, seppur con radici della Valvestino. La popolazione, guidata dal parroco don Italo, è in fermento per celebrare un evento che è davvero unico: si tratta infatti del primo prete che Fontana dona alla chiesa bresciana, dopo oltre settant’anni di esistenza. Don Paolo, classe 1971, è, come si suol dire, una vocazione adulta. Dopo aver terminato i tre anni di scuola superio-re, ha iniziato a lavorare come operaio presso una ditta di artigiani. Sempre comunque presente alla vita oratoriana e pastorale di Fontana, ha deciso di rispondere alla chiamata del Signore dopo il Grande Giubileo del 2000. Terminati gli studi necessari, ha vissuto l’anno di discernimento per poi entrare in Seminario.Ha prestato servizio nelle parrocchie

di Agnosine e del Villaggio Violino e, come prefetto, nelle comunità del Se-minario minore.A Fontana è difficile trovare qualcuno che non conosca la sua figura, caratte-rizzata dalla disponibilità all’ascolto e dalla voglia di coinvolgere sempre più persone nel compito dell’evangelizza-zione: è per questo che domenica 12 giugno, la sua gente, e non solo, sarà felice di poter vedere don Paolo cele-brare la sua prima S. Messa nella Chie-sa Parrocchiale. Ad accompagnarlo, la sua famiglia, mamma Maria, i fratelli Mauro e Lu-ca, e, dal cielo, certamente anche pa-pà Mario. Sarà l’occasione per poter riflettere anche sul tema delle vocazioni, così spesso tralasciato fra i nostri giovani, ma di così stretta attualità per la chie-sa di Brescia e italiana. L’esempio di don Paolo e dei suoi com-pagni potrà essere importante per i ragazzi delle comunità che li hanno conosciuti ed apprezzati: a tal propo-sito, il consiglio pastorale ha deciso di promuovere alcune serate di pre-parazione spirituale, dove il tema del-la vocazione sarà, appunto, al centro delle meditazioni. Non resta dunque che partecipare alla festa di don Pa-olo e della “sua” Fontana, piccola ma importante parrocchia della vicaria lumezzanese.

di Angelo Compagnoni

Don Paolo Corsetti

Il programma relativo all’ordinazio-ne di don Paolo Corsetti prevede mo-menti di riflessione comunitaria: si par-te domenica 5 giugno con un concer-to nella parrocchiale. Lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, all’interno della S. Messa delle ore 20, l’omelia verterà sul tema della vocazione. Venerdì celebra-zione delle confessioni. Sabato 11 giu-gno dalle 16, nel Duomo di Brescia, si celebra la solenne Messa di ordinazio-ne presbiterale, presieduta dal Vesco-vo. Domenica 12 giugno, alle 10.30,

dopo una breve processione dalla ca-sa di don Paolo fino alla Parrocchiale, si terrà la Prima Messa del novello sa-cerdote. A seguire, pranzo in oratorio. Sempre nella chiesa parrocchiale, alle ore 21, i ragazzi dell’oratorio presen-teranno un musical in onore di don Pa-olo. Le celebrazioni termineranno Lu-nedi 13 giugno alle 10.30, quando don Paolo celebrerà la messa con i sacerdo-ti della vicaria di Lumezzane e ai preti che hanno esercitato il loro ministero nella parrocchia di Fontana.

Il programma della festa del novello

Nell’anno europeo del volon-tariato il Cag Boyzone, grazie alla preziosissima collaborazione del-la Consulta Permanente Sociale e di altre associazioni valgobbine, propone alla comunità lumezzane-se una serie di interessanti attività socio-culturali .Il progetto “Vol-arte” ha preso il vo-lo con “Fahrenheit”, un laborato-rio di scrittura creativa. In questo particolare percorso di sei incon-tri iniziato il 19 aprile scorso, gli aspiranti autori hanno preso carta e penna per produrre testi che ver-

ranno messi in scena dagli autori di ColChiDeA. Obiettivi di “Vol-Arte” sono il rispetto e la cura dell’am-biente che ci circonda e per sensi-bilizzare i lumezzanesi all’ecologia: ecco nascere “I colori del Gobbia”. Durante tutta la giornata di sabato 28 maggio il Cag Boyzone e il grup-po dei volontari della Protezione Civile chiamano a raccolta i gio-vani valgobbini per un’importante opera di pulizia di un breve tratto del torrente Gobbia. La mattinata sarà dedicata alle scolaresche e nel pomeriggio i gruppi di volonterosi

si ritroveranno alle ore 14 presso il ponte di Via Levante. Da qui i grup-pi partiranno guidati da un membro della Protezione Civile, che li coor-dinerà e li guiderà lungo il tracciato. I rifiuti solidi che verranno raccolti saranno dati agli “Amici dell’Arte”, che useranno tutta la loro creatività per trasformare i materiali di scarto in vere e proprie opere d’arte.Un’altra proposta entusiasmante all’interno di “Vol-Arte” è la ciclovia del volontariato che si terrà durante la prima settimana di luglio. L’espe-rienza si compirà in Toscana, dove 15 ragazzi affronteranno l’itinerario in bicicletta e guidati da volontari del posto stringeranno una sorta di “gemellaggio” con le organizzazioni locali. (al.an.)

Iniziative. Cag Boyzone promuove il rispetto dell’ambiente: il 28 maggio pulizia del torrente Gobbia

La Valgobbia fa il pieno di volontariato con “Vol-Arte”

7La Voce della Valtrompia

maggio 2011E-mail:valtrompiavocemedia.it

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9La Voce della Valtrompia

maggio 2011E-mail:valtrompiavocemedia.it

Una squadra da sogno e il sogno di una squadra. Stiamo parlando dell’Equipe Dream Team, la squadra di corsa su fuoristrada che affonda le sue radici anche nella nostra Valle: Cristofer Chiminelli, 26enne lumezza-nese, ne fa parte dal 2009 e condivide con i compagni la passione per le au-to e la voglia di sfida che contraddi-stingue questo sport. Una sfida che non riguarda solo la competizione tra i partecipanti, ma s’innesta anche tra l’uomo e la natura con la quale si deve confrontare: scarpate, ruscelli rocciosi e boschi scoscesi sono il pane quoti-diano del Dream Team. Una sfida che penetra nel cuore del pilota, costretto ad ogni gara a scontrarsi con se stes-so cercando di superare i propri limiti,

Avventura. 26 anni, una passione per i motori e dal 2009 è parte attiva dell’Equipe Dream Team

di Daniela Fedrigo

Un lumezzanese che corre sul fuoristrada: Cristofer Chiminelli

Macchine dalle grandi ruote,

motori rombanti e percorsi

impervi tra fango, salite, discese

e pozzanghere: è il campionato Wti

L’Equipe Dream Team

In quanto a sport particolari, la no-stra Valle non si tira indietro: vicina a noi c’è l’Equipe Dream Team, una squadra di corsa su fuoristrada che ha riportato risultati notevoli nel campionato Warn Trophy Italia. Cristofer Chiminelli, giovane lu-mezzanese, è membro di questa squadra ed è grazie ad essa che ora segue con una particolare passione

questo sport, curandone anche il fan club su facebook. In Italia queste corse prendono sempre più piede e richiamano addirittura l’attenzione dei media d’oltreoceano, per la loro spetta-colarità e per i mezzi affascinanti che sono coinvolti.La prossima cara il 5 e il 6 giugno a Varano De Melegari in Emilia.

nonché quelli della sua fedele compa-gna a quattro ruote, una Land Rover Defender 100 Tdi.Dream Team partecipa dal 2008 al Wti (Warn Trophy Italia) organizzato da Riccardo Pisani ed è una squadra variopinta: il pilota Ferdinando Barto-lucci detto Rambo, il navigatore Luca Chelini detto Killer, Michela Giannini Pr e il valtrumplino Cristofer che se-gue i compagni nei meandri della Ma-remma per portare avanti il fan club ufficiale. “Abbiamo molti iscritti, – so-stiene orgoglioso Cristofer – sinonimo di entusiasmo verso questo sport che, tuttavia, è ancora poco conosciuto in Italia. Ma gli appassionati non sono certo rari: recentemente la rivista Ter-reno Estremo è arrivata sin dal lonta-no Ecuador per seguire una delle no-stre gare nel Wti”. E se gli viene chiesto cosa lo spinge a legarsi con l’Equipe, la risposta è: “La passione spericola-ta per i motori”. Solo nell’ultimo anno Dream Team ha raggiunto risultati non indifferenti, classificandosi terza nelle prime due tappe del torneo. I ragazzi sono ora alla ricerca di nuovi sponsor, prestando come garanzia la soddisfa-zione di quelli attuali regalata dall’ele-vata visibilità che la squadra ha sapu-to assicurare grazie alle sue capacità. Per informazioni chiamare Cristofer al 334.9723095 o su Facebook Equipe Dream Team Fan Club Officiale.

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Bovegno. Successo fragoroso della lista “Bovegno Domani” alle elezioni comunali del 15 e 16 maggio

“Sarò il sindaco di tutti”, parola del primo cittadino Aramini

Classe 1960, sposato con tre figli, dipendente

della gardonese Metrocast, ha vinto

con una valanga di voti inaspettati: 917 pari al

61,27%. Sconfitto Rossini, candidato di Lega-Pdl

Quello di Tullio Aramini e della li-sta “Bovegno Domani” è stato un ri-sultato inaspettato nella misura: una valanga che ha travolto la civica bene-detta dai vertici provinciali Lega-Pdl guidata da Manolo Rossini, militan-te da oltre vent’anni nella Lega Nord, già segretario di sezione, vicesindaco uscente nella maggioranza di centro-destra con a capo Bruno Tanghetti non ricandidato: i due partiti di riferimento avevano totalizzato alle provinciali il 57%. Hanno invece raccolto il 38,79% con 581 voti su 1498 validi. Tullio Ara-mini, classe 1960, sposato, tre figli, di-pendente della gardonese Metrocast, in consiglio dal 1994, è stato premiato da 917 voti pari al 61,27%. Si è rivelata così vincente la scelta di

Alta Valle

Mirella Zanini, subito dopo la sua ca-duta sul bilancio (luglio 2010) dichiara-va: “Mi ricandido e vinco”. È stata di parola. Ma la sera dei risultati a Col-lio sembrava di essere tornati ai vec-chi tempi quando l’incertezza durava come in uno sprint al filo di lana. Nel 2009 non c’era stata storia: la Zanini (Alta Valtrompia Collio) aveva vinto col 62% e 399 voti di scarto su Roberto Ronchini, con una lista che compren-deva il suo avversario di ieri Giuseppe Bonomini (Uniti per Collio), in quell’oc-casione il più votato. Stavolta ha pre-valso per 39 voti sul suo vecchio vice-sindaco Bonomini: 834 voti contro 795,

51,20% contro 48,80% con 84,98% di votanti leggermente inferiore all’ol-tre 86% del 2009. È stata a Collio at-tesa nervosa e palpabile. Alle 17 c’era da tempo la somma dei voti delle tre sezioni con gli elettori del capoluogo, Ivino, Serramando, Memmo: guidava Bonomini con 519 voti e 499 la Zani-ni. Il capoluogo soprattutto aveva pre-miato il primo con ben 52 voti di scar-to mentre l'ex sindaco aveva recupera-to parzialmente sulle zone di cascine e montagna. Si attendeva il risultato di S. Colombano tra voci alterne: alla fine era + 39 per la Zanini. Rifiutava dichia-razioni e festeggiava coi suoi tra i quali

i più votati risultavano il candidato più giovane (1987) Fausto Giuseppe Pater-lini, seguito da Fausto Nicola Tonas-si, assessori uscenti. Bonomini non si è sottratto: “Ringrazio tutti i miei eletto-ri: dovevamo recuperare 400 voti, sia-mo arrivati a un soffio. Come sempre faremo in piena trasparenza il nostro dovere di opposizione in consiglio co-munale”. Il nuovo consiglio. Maggio-ranza: Costantino (Primo) Gerardini, Ezio Lazzari Gianluigi, Fausto Giuseppe Paterlini, Luciano Rambaldini (Braghì), Fausto Nicola Tonassi, Pino Zanini. Mi-noranza: Giuseppe Bonomini, Daniele Lazzari, Tina Lazzari. (e.b.)

Collio: Mirella Zanini rieletta per una manciata di voti alla guida del Comune in Alta Valle

di Edmondo Bertussi

Il nuovo primo cittadino Tullio Aramini

Il Comune di Lodrino aderisce all’iniziativa “Campogiovani” del Ministero della Gioventù, quest’anno giunta alla sua terza edizione. Si tratta di un pro-getto destinato a ragazzi e ragazze residenti in Italia e di età compresa tra i 14 e i 22 anni, che frequentino istituti scolastici o siano iscritti ai primi anni dell'università. I corsi sono gratuiti e hanno una durata minima di una setti-mana, periodo durante il quale i ragazzi potranno rendersi utili nella difesa dell’ambiente e mettendosi al servizio del Paese. Le realtà coinvolte sono Vi-gili del fuoco, Croce rossa, Guardia costiera e Marina militare. Per info sui ri-spettivi bandi visitare i siti web www.campogiovani.it o www.gioventu.it.

La 3° edizione di "Campogiovani"

Il sindaco Mirella Zanini

10 La Voce della Valtrompiamaggio 2011

Sito:www.lavocedelpopolo.it

una meditata alleanza fatta per tempo dalle due liste di minoranza uscenti In-dipendenti Bovegnesi e Civica per Bo-vegno, che univano anche visivamen-te nel simbolo di “Bovegno Domani” i loro due vecchi, legati da rami di al-loro su bandiera italiana. Cinque anni fa avevano totalizzato divisi il 60% dei voti con candidati sindaci rispettiva-mente Rinaldo Gatta e Maurizio Pè, ambedue presenti nella nuova lista e rieletti: come raramente succede li hanno mantenuti tutti. A giudizio di molti ha pagato il fatto di essere un gruppo, senza un “capo prevalente” e la richiesta di referendum sul “pro-getto Monte Campione” con villaggio e impianti ai Prati Magri. Aramini ha così colto un clamoroso successo nella roccaforte della Lega Nord. Questa la prima dichiarazione: “Il risultato elettorale è andato oltre ogni più rosea previsione. La scelta degli elettori di Bovegno ci carica di grande energia e forte responsabilità. Garantisco col mio gruppo trasparen-za, onestà, condivisione, collegialità. Io sarò il sindaco di tutti”.Ecco il nuovo consiglio (9+ sindaco). Maggioranza:Giuseppe Rinaldo Gatta, Adolfo Dante Remedio, Rinaldo Gat-ta (Brochèta), Elena Piotti, Giovanni Tanghetti, Maurizio Stefano Pè. Minoranza: Manolo Rossini, Pietro Corsini, Piergiuseppe Valentini.

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11La Voce della Valtrompia

maggio 2011E-mail:valtrompiavocemedia.it

Dal 2 al 5 giugno Pezzaze sarà la capitale degli alpini bresciani: ospiterà l’adunata Ana (Associa-zione nazionale alpini) della Sezio-ne di Brescia. Ha assunto onere ed onori per l’organizzazione il gruppo locale guidato da Marziano Brego-li che celebra così il suo 60° anno di fondazione: momento centrale sarà l’inaugurazione sabato 4 giu-gno del monumento allo “Alpino del XXI secolo” realizzato in col-laborazione col Comune in modo originale attraverso “Metallicus”, il concorso biennale nazionale istitu-ito nel 2003 in memoria di Vittorio Piotti, alpino e scultore del ferro di Pezzaze. Tra gli otto bozzetti pro-posti dai diversi artisti la giuria ha scelto quello di Lino Sanzeni che

Pezzaze. Adunata sezionale alpina dal 2 al 5 giugno coordinata dal gruppo locale guidato da Marziano Bregoli

di Edmondo Bertussi

Il monumento “Alpino del XXI secolo”

Un monumento per celebrare gli Alpini del nuovo millennio

Prologo del raduno alpino dal 27

al 29 maggio con “Aspettando l’adunata”.

Il 1° giugno a Lavone concerto del Coro della montagna di Bagolino

vi modella assieme pietra e ferro. Il nutrito programma dell’Adunata che inizierà giovedì alle 16.30 con l’alzabandiera, coinvolge tutta la comunità. Anche gli alunni delle scuole hanno contribuito con lavo-

ri sul tema “Fronte Greco Albane-se”: verranno premiati venerdì se-ra dopo la presentazione dello spe-ciale libro fotografico “Storia del Gruppo” realizzato per il 60° che ne ricorda alpini e vicende. Emoziona

leggervi la copia anastatica del re-soconto scritto in data 13 maggio 1951 dall’indimenticato Pierino Gabrieli primo capogruppo: “Otto-bre 1950, un gruppo di reduci della guerra ’15-18 e di quella ’40-43 sono al Circolo Combattenti di Pezzaze. Sono tutti alpini e affiorano i ricor-di dell’Ortigara, dell’Adamello e i più recenti di Albania e Russia. Con gli anziani, poi Cav. di V.V., Giaco-mo Ferraglio detto Cinì, Giacomo Piardi detto Gildo, Isidoro Piotti detto Beccafarina, Francesco Bon-tacchio detto Fonesco, Priom Bre-goli detto Gazet, Vittorino Zagni e Pierino Gabrieli detto Pim... tutti ci si sente affratellati nei ricordi e uniti d’affettuosa amicizia... ad un tratto Giacomo Ferraglio sbot-ta: “Perché non facciamo il Grup-po Alpini?”. Tutti annuiscono...il 26 febbraio 1951 avviene la prima riunione nel Teatro Parrocchiale... sono presenti 46 alpini”. Poi sono stati 60 anni di generosità e realiz-zazioni come il rifugio Cascinelle ed ora il monumento.Ci sarà un prologo: dal 27 al 29 maggio alla Stese è prevista la -tre giorni di gastronomia e musica “Aspettando l’adunata” e il 1° giu-gno a Lavone, alle 21, nella chiesa di S. Maddalena il concerto del Co-ro della Montagna di Bagolino.

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Sarezzo. Sabato 21 e domenica 22 maggio la prima “Festa medievale” organizzata da Valtrompia Storica

Valtrompia Storica tra festa, bando e mostra fotografica

Visita didattica all’accampamento e premiazione dei

vincitori del concorso letterario. Da giugno

l’associazione in giro con una

mostra itinerante

Per due giorni Villa Glisenti s’è tra-sformata in un accampamento medie-vale a tutti gli effetti, con menestrelli che s’aggiravano per il parco e rivisita-zioni che hanno riportato tutto il pub-blico accorso all’epoca in cui erano re-altà le sfide cavalleresche tra cavalieri, le gare di tiro con l’arco e la caccia con il falco, quando nelle antiche botteghe della corte stavano uno accanto all’al-tro artigiani come il fabbro, il tessito-re, il coniatore di monete, l’armaiolo, quando per le strade sfilavano i giulla-ri. Una festa a tema medievale organiz-zata da Valtrompia Storica e divenuta occasione per celebrare ufficialmen-te l’associazione triumplina, nata nel 2007 con l’intento di conservare il pa-trimonio storico e culturale della Valle del Mella e che gli scorsi 21 e 22 mag-

gio ha visto concretizzarsi un progetto partito da lontano. “Già quest’inverno – dice il presidente Armando Signori-ni – avevamo partecipato a un bando della Fondazione comunità bresciana, riuscendo a istituire il primo concor-so letterario ‘Storie dalla Valle per una Valle di storie’, realizzato con la colla-borazione del Sistema dei beni cultu-rali, e l’evento della festa medievale appena passato, portato avanti grazie all’intraprendenza del gruppo di rie-

vocazione storica Sagitta Imperialis (www.sagittaimperiali.it)”.Un concorso al quale hanno parteci-pato 13 istituti scolastici per un tota-le di 24 classi di 4° e 5° elementare e 1° media. “Siamo stati molto contenti della partecipazione avuta – aggiunge Signorini – e proprio domenica 22 ab-biamo potuto premiare i migliori ela-borati con una lavagna multimediale: per la sezione del racconto fantastico ha vinto la classe 1° B della scuola me-

dia “F. Bertussi” di Marcheno, con un testo dal titolo ‘Avventura al conven-tino’; per la sezione di ricerca storica, invece, primo posto alla scuola pri-maria di Pezzaze, con le classi quar-te e quinte che hanno composto un breve saggio dal titolo ‘Le radici sono nel nostro passato. Il bosco: ieri da coltivare oggi da conservare’. Gran-de supporto è arrivato dalla Comuni-tà montana, in particolar modo dallo storico Franco Ghigini, che ha fatto da tutor, tenendo i contatti fra le clas-si e il sistema archivistico Un grande successo e sicuramente un’esperienza che vorremmo ripetere e far diventare una tradizione”.Una festa medievale che ha accolto anche la mostra fotografica realizza-ta l’anno scorso da Valtrompia Stori-ca insieme a gruppo Saréarte, Grup-po fotografico Sarezzo e associazio-ne culturale Treatro sulla scorta di al-cune lastre fotografiche dei primi del Novecento ritrovate in un’abitazione di Aleno. “Il 24 giugno – continua Ar-mando Signorini – saremo di nuovo a Villa Glisenti per la Notte Bianca con una mostra fotografica già presentata l’anno scorso nella chiesetta di Mem-mo a Collio. Inoltre, il nostro impe-gno continua con l’implementazione del sito web (www.valtrompiastorica.it), vero e proprio motore della nostra attività e che nel 2011 ha raggiunto i 70mila accessi”.

Media Valle

Arrivano le nozze d’oro per il coro “La Soldanella” di Villa Carcina, che in quest’anno 2011 festeggia i cin-quant’anni dalla fondazione. “Era il 1961 – dice il maestro Pasquino Zanot-ti – quando ci ritrovammo a Cogoz-zo nella parrocchia di Sant’Antonio Abate per dare vita al coro. All’epoca io avevo 16 anni e dei fondatori sono presenti tuttora Sandro Faustinoni e i fratelli Marinelli (Davide e France-sco). La cosa più bella è che nel tem-po il coro ha coinvolto sempre nuove persone e, come gli sposi d’oro, sia-

mo riusciti a tenere fede alla nostra presenza sul territorio. In questi anni abbiamo cantato un po’ in tutta Italia ed Europa (Strasburgo, Unterachim, Dachau, San Pietroburgo). Siamo na-ti per trasmettere i canti della mon-tagna sulla scorta dell’esperienza del coro Sat di Trento, poi per necessità abbiamo avuto l’esigenza di nuovi stimoli, perché se ci fossimo fermati a guardare quel francobollo dei can-ti di montagna, avremmo ignorato l’immenso patrimonio del canto co-rale, che ha più di mille anni di storia,

fortemente voluto da Gregorio Ma-gno I nel IX secolo”.Un sodalizio che giunge al traguardo dei cinquant’anni e proprio lo scor-so 14 maggio è stato festeggiato uf-ficialmente con un concerto in quel-la parrocchia di Sant’Antonio Abate a Cogozzo dove nel 1961 tutto ebbe inizio. Una passione testimoniata an-che da un cd e da un libro curato da uno dei coristi, Pierfilippo Bacca, che ripercorre la lunga storia del coro e proprio in queste settimane vedrà la luce. Info su www.corosoldanella.it.

Villa Carcina, un cd e un libro per il 50° del coro “La Soldanella”

di Andrea Alesci

L'Avis di Sarezzo fa 45 anniSabato 29 maggio l’Associazione volontari italiani del sangue di Sarezzo fe-steggia il 45° anniversario di fondazione. Nata nel 1966 e da lunghissimo tem-po con sede in via Valgobbia, l’Avis saretina ricorderà i quarantacinque anni trascorsi con una festa nella frazione di Zanano. Alle ore 8 incontro nel piaz-zale dell’Esselunga, dove sarà disponibile pulmino per il trasferimento all’ora-torio di Zanano. Ore 8.30 rinfresco e premiazione benemeriti. Alle 10.30 S. Messa e alle 11.45 sfilata verso il monumento “Donatori di sangue” presso l’omonimo parco di Sarezzo. Chiusura alle ore 13.15 con il pranzo presso il ri-storante Cà Nöa di Brescia. Parteciperà alla cerimonia la banda di Tavernole.

12 La Voce della Valtrompiamaggio 2011

Sito:www.lavocedelpopolo.it

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13La Voce della Valtrompia

maggio 2011E-mail:valtrompiavocemedia.it

A Gardone Val Trompia alla ca-scina Pezzori in Valle, preceduta dal torneo di calcio a sei (dal 21 al 28 maggio) torna da giovedì 2 giugno a domenica 5 giugno la festa della “Cireanica” l’associazione, nata sei anni fa, che tiene viva identità e ge-nerosità del quartiere che porta il nome del promontorio libico. Negli anni ’30 vi costruì le prime case un gruppo di reduci della guerra colo-niale. Li chiamarono Cirenaici: una “tribù” con forte senso di apparte-nenza e orgoglio con una squadra di pallamano famosa e temuta. La festa coinvolge gran parte delle fa-miglie “storiche” che lì hanno le loro radici in una gara di generosità: con parte del ricavato dell’anno scorso è stato arricchito col castello il parco

giochi regno dei bambini ed ha poi sostenuto diverse associazioni gar-donesi. Parteciparvi quindi è atto di generosità oltre che di divertimento assicurato, compresi stand gastrono-mici e bar per ogni gusto. Il 2 giugno alle ore 10 comincia col corteo aperto dal Gruppo bandistico locale, chiuso dai cavalieri del Ranch Oberthouse di Sarezzo dal Piazzetto alla sede della festa. Qui ci saranno

numerosi giochi gonfiabili per i più piccoli e attrattive (tiro con l’arco ed al bersaglio) per i più grandi. Ogni giorno ha i suoi eventi particolari: dal Coro Inzino e Malghesetti (ve-nerdì 3 giugno), al ballo liscio con orchestra, alle varie gare come la po-distica “Corri con noi” (sabato sera). Domenica notte i fuochi d’artificio, dopo le estrazioni dei ricchi premi della sottoscrizione.

Gardone. L’associazione festeggia dal 2 al 5 giugno alla cascina Pezzori

di Edmondo Bertussi

Una mitica squadra di pallamano

La Cirenaica giungealla sesta edizioneNegli anni ‘30 un gruppo

di reduci della guerra coloniale costruì in questa

zona le prime case e li chiamarono cirenaici

con una forte squadra di pallamano

“Niente sarà più come prima”. Chiosa così Gianluigi Lussana, pre-sidente dell’associazione “Mam-me e papà separati” di Brescia, che lo scorso 23 maggio ha aperto un nuovo ufficio in Valtrompia, pre-cisamente nel comune di Sarezzo. “La società è cambiata in maniera irrimediabile – dice Lussana – e le percentuali di separazioni e divorzi sono in costante aumento dall’ini-zio degli anni Settanta. Nel nostro piccolo cerchiamo da dieci anni di essere un punto di appoggio per le persone che arrivano a separarsi, provando fino all’ultimo a trovare anche solo un’asola di spazio per-ché le fratture possano ricompor-si e comunque fornendo direttive comportamentali. Abbiamo scelto Sarezzo, perché è un punto strate-gico per l’intera Valle e qui saremo operativi ogni secondo e quarto lu-nedì del mese dalle ore 14.30 alle 16.30 presso il ‘Centro Aldo Moro’: saremo presenti io e un avvocato per fornire un servizio completa-mente gratuito, dando supporto anche alle coppie di fatto”.La separazione è diventata una ve-ra e propria emergenza anche in Valle, dove migliaia di persone vi-vono una situazione che poi ricade direttamente sui figli e sulla loro crescita. “Il disagio sociale – spiega il sindaco saretino Massimo Ottel-li – si è accentuato anche in segui-to alla crisi economica. Ecco perché siamo contenti che l’associazione di Lussana sia sbarcata in Valle e co-me comune ci stiamo adoperando anche per far partire un progetto di social housing”. “Mamme e pa-pà separati” è anche online (www.mammepapaseparatidibrescia.it) e a breve potrà contare anche su un blog specifico.

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San Vigilio. Diego Franchini e la fidanzata Valeria De Santis di ritorno dal Burkina sono pronti a ripartire

Da medici in Africa per aiutare

Bovezzo e la palestra "Candido Cannavò"Con una cerimonia tenutasi lo scorso sabato 21 maggio alle ore 10.45, la pa-lestra comunale di via Canossi a Bovezzo è stata ufficialmente intitolata a Candido Cannavò, l’indimenticabile giornalista siciliano, per anni direttore della Gazzetta dello Sport. Un’intitolazione alla quale ha presenziato anche Elio Trifari, firma storica proprio della Gazzetta dello Sport e direttore della “Fondazione Candido Cannavò”. Una dedica importante quella dell'impian-to bovezzese, che arriva dopo quella dell’anno scorso relativa alla biblioteca, intitolata alla memoria di un altro siciliano, l’attivista Peppino Impastato, bar-baramente ucciso nel 1978 dalla mafia all'età di soli trent'anni.

Bassa Valle

Di questi tempi in cui migliaia di persone sbarcano sul suolo italico chiedendo asilo e assistenza voglia-mo raccontarvi di una modalità con-trocorrente di aiutare le popolazioni del terzo mondo. Diego Franchini, giovane medico anestesista che risie-deva fino alla laurea a San Vigilio e la fidanzata Valeria De Santis, ginecologa e originaria di Capo di Ponte, vengono a conoscenza del progetto Ospedali in Burkina. “A metà marzo abbiamo acquistato il ticket di volo e fatte le dovute vaccinazioni, ci siamo ritrova-ti a Koupela, distante 150 km da Oua-gadougou, capitale del Burkina Faso. Lì c’è un centro medico delle Figlie di San Camillo, normalmente adibito per le nascite e come dispensario, dove, da quattro anni il dottor Gualtiero Danieli – chirurgo generale ora in pensione e promotore del progetto – trascorre 6 o 7 mesi all’anno. Nell’abitazione, che ha costruito nelle adiacenze, accoglie le varie equipe mediche che si impe-gnano per 15 giorni a curare i diversi gruppi di malati, suddivisi a seconda delle patologie. La nostra missione era composta da due ginecologhe, due anestesisti e un’infermiera strumen-

tista.” Come si svolgevano le vostre giornate? “Alle 7 sveglia, doccia e co-lazione e poi alle 8 si iniziava il primo intervento della giornata, con alcune pause per ripristinare strumenti e far-maci; tra le 14 e le 15 uno spuntino, poi l’ultimo intervento prima del giro di visite in corsia; nei momenti liberi si dava una mano alle suore infermie-re nelle numerose medicazioni. Rin-casati si faceva una doccia, la tempe-ratura esterna era sempre sopra i 40°, si riposava un attimo e si telefonava a casa prima della cena ristoratrice preparata dalla signora Marisa”. Ave-te avuto il tempo di fare i turisti? ”Nel fine settimana abbiamo visitato un pa-io di villaggi, un centro di denutrizio-ne, una comunità di suore e l’ospedale pubblico: ci ha impressionato consta-tarne lo stato di degrado, con i rifiuti accatastati dentro e fuori gli ambula-tori e le pecore libere di pascolare. E dovunque polvere, sporco, brandelli di sacchetti di plastica, minuscole capan-ne di fango, assenza di strade e servi-zi.” Avete in programma di ritornare? “Anche se l’atterraggio in quella real-tà è stato drammatico rifaremo questa esperienza che a noi ha insegnato ad apprezzare quello che abbiamo a casa nostra; riteniamo doveroso dare una mano per il miglioramento della loro assistenza sanitaria”.

di Giuseppe Belleri

La ginecologa Valeria De Santis

A Concesio da tre anni alcune persone si trovano di buon mattino al centro polisportivo di via Aldo Moro (lunedì, mercoledì e venerdì dalle 7.30) e, do-po aver segnato la presenza sul regi-stro, camminano sulla pista di atletica per almeno 30 minuti. L’iniziativa, pro-mossa dall’Asl triumplina – la referen-te è Antonella Mazzoli (030.8915205) con la collaborazione dell’assessore al-lo sport Elio Moscatelli – vorrebbe pre-venire e/o curare condizioni di rischio cardiovascolare come sovrappeso, dia-

bete, dislipidemie e ipertensione. La partecipazione è libera e gratuita e la modalità preferibile è di richiedere al proprio medico sia le informazio-ni che l’autorizzazione. La peculiarità dell’iniziativa è che si cammina, ognu-no al proprio passo anche in lunghe fi-le, lontano dallo smog e per scambiare due chiacchiere con gli amici. Si è se-guiti da un esperto insegnante di gin-nastica che fornendo semplici e natu-rali consigli fa in modo che il cammina-re sia veramente utile e salutare. (g.b.)

A Concesio si cammina in gruppo

All’ombra di Santo Stefano e a una sgroppata dal Santuario della Madon-na della Stella si vedono una ventina di asini muoversi liberamente fra le colline della Valsorda. La prima cop-pia venne introdotta dieci anni fa da Angiolino Mitelli dopo aver ristruttura-to una vecchia cascina a San Vigilio di Concesio. “Abbiamo pensato di ospita-re degli asini sia perché sono animali docili e simpatici sia perché in cam-bio di un po’ d’erba, fieno e pane sec-co, ravvivano le nostre colline con le loro galoppate. Amano, quando sono giovani, fare giochi di corsa e manten-

gono pulito e rasato il manto erboso oltre che controllare gli intrusi o gli animali selvatici. Si puliscono da soli rotolandosi nell’erba, basta loro un ri-paro per la pioggia o il sole e una stalla dove dormono, in piedi come i cavalli, nel periodo invernale”. La padrona di casa, Ester Gilberti, ci mostra anche la parte della casa riservata all’agritu-rismo. “Qui alla Cascina Valsorda oltre a produrre dell’ottimo vino ospitiamo per la notte e serviamo la colazione a quanti desiderano trascorrere alcune giornate di riposo o vogliono visitare le località vicine. Ogni tanto organiz-

ziamo dei seminari naturali; nel 2009 abbiamo anche ospitato la 1° Festa del Ben-Essere della Valtrompia”. Anche lei ci parla degli asini, specie dei tre più vivaci, Tocio, Pirla e Vol; le capita che uno di loro rimanga a fissarla per un po’ di tempo, quasi a parlarle, regalan-do calma e serenità; alcune volte sono stati anche usati per l’ippoterapia con alcuni disabili. E chi avesse un terre-no incolto con un investimento di 500 euro potrebbe aiutare una razza in via d’estinzione, avrebbe un aiuto-giardi-niere, un produttore di concime, una compagnia per i bimbi o per i momenti di solitudine. Pare che l’asino di Santa Lucia, ormai prossimo alla pensione, abbia scelto la Cascina Valsorda come luogo dove trascorrere gli anni che la vita ancora gli riserverà. (g.b.)

San Vigilio. Non solo i quadrupedi ma anche ospitalità per la notte, produzione di vini propri e molta serenità

Tocio, Pirla e Vol: gli asini della Cascina Valsorda

15La Voce della Valtrompia

maggio 2011E-mail:valtrompiavocemedia.it

Page 16: La Voce della Valtrompia 2011 05

Quindici mesi di intenso lavoro e lo scorso 10 maggio la possibilità di aprire le porte del nuovo oratorio di Costorio alla presenza del vescovo Luciano Monari. “Alla benedizione – dice il parroco don Gianluca Gerbino – era presente tantissima gente e lo stesso domenica 15 maggio quando abbiamo fatto la vera e propria inau-gurazione: segno che la struttura ora-toriale è qualcosa di molto importan-te per tutta la comunità”. Cominciati nel febbraio 2010, i lavo-ri hanno interessato l’allargamento dei nuovi spogliatoi, dotato di una stanza anche per l’arbitro, una sala infermeria e una dedicata alle atti-vità di segreteria. Una struttura che si svolge in forma di “C” attorno al campo da calcio, celando dietro i muri in cemento tinteggiati di giallo e arancio un bar nuovo di zecca, una cucina con annessi locali di servizio e un salone polifunzionale dotato di

Concesio. Inaugurata domenica 15 maggio la struttura oratoriale rimessa a nuovo in soli quindici mesi

di Andrea Alesci

Costorio e il rinnovato oratorio Attorno al campo da

calcio il blocco dei nuovi spogliatoi,

una cucina, un bar, un salone con pareti

modulabili.Una spesa nell'ordine

degli 800mila euro

tre pareti semovibili. “Proprio il sa-lone – continua don Ginaluca – è uno dei punti nodali del progetto, con la possibilità di essere diviso in quattro moduli differenti per mezzo di pareti insonorizzate e all’occorrenze diven-tare (come per il torneo di calcio in corso) un grandissimo spazio pron-to ad accogliere tavoli e sedie per lo stand gastronomico. Infine, abbiamo realizzato anche un piano interrato, in parte adibito a magazzino e acces-sibile con una rampa sul lato ovest del campo, e abbiamo dotato l’intera struttura di pannelli fotovoltaici che ne garantiscono la piena autonomia energetica. Nelle nostre intenzioni – spiega don Gianluca – avremmo vo-luto alzarci di un piano, ma il vincolo volumetrico imposto dalla vicinanza al bacino del fiume Mella non ce l’ha permesso. I vecchi spogliatoi presen-ti sul lato libero del campo, invece, verranno abbattuti, e lo spazio libe-rato verrà probabilmente destinato ad area verde” Distaccatosi nel 1953 dalla Pieve di Concesio e divenuta parrocchia indi-pendente, Costorio ebbe sin da subi-to strutture importanti come il tea-tro, dedicato alle attività culturali, e il campo sportivo, voluti dal parroco di allora don Armando Porteri. Un oratorio già intitolato a papa Paolo VI, cui è stata affiancato ora anche Giovanni Paolo II, segno di un uomo che è stato il Papa conosciuto dai giovani di oggi e che durante il suo pontificato ha saputo amare grande-mente la gioventù”.

Campo e struttura del nuovo oratorio concesiano

Il rinnovato oratorio di Costorio ha visto la parrocchia impegnarsi in ma-niera considerevole, con l'accensio-ne di un mutuo di circa 800mila eu-ro, sostenuta con grande sensibili-tà dall’amministrazione comunale e dalla fervida partecipazione ai lavori di un nutrito gruppo di volontari. La-vori che sono stati eseguiti su proget-to del geometra Enzo Soregaroli e realizzati da una serie di ditte: Zanar-delli per la parte strutturale, Manza per i serramenti, Bravo per l’impian-to elettrico, Sva per quello idraulico

e seguiti dall’ingegner Roberto Grin-giani per la parte relativa all’installa-zione di pannelli fotovoltaici. Un oratorio tutto nuovo che si volge su una superficie di 730 metri qua-drati per un volume complessivo di circa 2044 metri cubi. "Ora – puntua-lizza il parroco don Gianluca Gerbino – manca soltanto il ritinteggiamen-to dei muri esterni che guardano su via S. Giulia, operazione per la qua-le aspettiamo l'estate, in modo che l'umidità dell'inverno venga comple-tamente ad asciugarsi".

L'impegno di parrocchia e volontari

16 La Voce della Valtrompiamaggio 2011

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Page 17: La Voce della Valtrompia 2011 05

17La Voce della Valtrompia

maggio 2010E-mail:valtrompiavocemedia.it

Si dice che abbia vinto per-ché Pdl e Lega hanno corso se-parate.Credo personalmente che i cittadini navensi avessero bisogno di una spin-ta innovativa, di nuove speranze. La vittoria era già nell’aria, specialmente se si fa riferimento alle lotte intestine della giunta precedente. Sono venute a mancare le sicurezze basilari a cau-sa dei disaccordi e della successiva divisione tra Pdl e Lega Nord e il cit-tadino vuole sentirsi tutelato, vuole che siano i suoi problemi ad essere al centro della vita amministrativa.Due i punti nevralgici: la difesa del territorio e i servizi per la persona.Ci stiamo muovendo in primis per

Nave. Le prime parole del nuovo sindaco in un’intervista esclusiva per i lettori de “La Voce della Valtrompia”

di Barbara Fenotti

Tiziano Bertoli: i nostri cittadinie tutti i loro problemi al centro

16 maggio: scende le scale del municipio

di Nave accolto da una folla che gli rivolge un

fragoroso applauso: “Giuseppe Corsini, a capo della precedente giunta,

è stato un signore”

Il problema della mancanza di soldi

Come fronteggerà il disagio econo-mico dovuto ai tagli provocati dal federalismo fiscale?Le risorse pecuniarie sono sem-pre meno attingibili e questo rica-de sulle spalle dei cittadini. La no-stra giunta si impegnerà a poten-ziare l’utilizzo di fonti rinnovabi-

li. In programma c’è l’installazione di pannelli fotovoltaici. Cerchere-mo di trasmettere ai nostri cittadini una visione diversa del vivere, sen-sibilizzandoli al risparmio. Io credo che il maggiore sostegno debba an-dare ai cassintegrati.

la creazione di una rete solidale che metta al centro dell’attenzione i biso-gni delle persone. Ci applicheremo af-finché le associazioni di volontariato, tessuto vitale di un paese, vadano a coprire qualsiasi ambito: dal cultu-rale allo sportivo. In programma c’è anche la creazione di uno sportello dove i cittadini verranno accolti e le loro esigenze monitorate. Per il terri-torio, il nostro cavallo di battaglia sa-rà senza dubbio la difesa del verde, la riabilitazione di aree dismesse come il parco giochi della Mitria o gli esigui spazi ludici di Cortine, che puntere-mo a rendere pubblici.Quali saranno le novità salienti rispetto alla precedente giunta?Ribadisco che la precedente giunta, causa divisioni interne, non ha sapu-to tutelare il cittadino a dovere. La prima innovazione sarà la comple-ta disponibilità, anche da parte degli assessori, all’interattività, soprattutto dialettica, con i navensi. Pensa che si stia aprendo una nuo-va epoca politica per l’Italia?Più semplicemente stiamo assisten-do a una crisi del berlusconismo, e Pisapia, così come Fassino e Merola, costituiscono i perni di innovazione cui la gente si sta rivolgendo nella speranza che a pilotare i loro territori siano persone consapevoli di essere induttori democratici.

Il nuovo sindaco di nave Tiziano Bertoli

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19La Voce della Valtrompia

maggio 2010E-mail:valtrompiavocemedia.it

Gioielli della naturaTorna con il bel tempo la voglia di passeggiate, di sole, di aria e di libertà. Anche in Valtrompia ci sono zone che la natura ha preservato particolari, belle, importanti e che l’uomo ha saputo rispettare pur costruendo e vivendo nell’ambiente. Chicche, gioielli, panorami mozzafiato che non si possono non vedere o visitare in Valle. In alto da sinistra: il panorama dell’intera valle dal santuario di Sant’Emiliano; la Cá de le bàchere a Bovegno e, sotto, uno scorcio della Valle di Inzino. Qui a fianco una cascata in quel di Bovegno, la veduta dall’alto del santuario di monte Conche e, sotto, Sant’Onofrio sopra il comune di Bovezzo..

Natura. Arriva la primavera e la natura rifiorisce: ecco alcuni angoli della Valtrompia che non si possono perdere

Uno scorcio di paradiso in ValleCi sono scorci o località nascoste nella zona da cui osservare panorami mozzafiato, rinfrescarsi nelle chiare e fresche dolci acque o camminare per sentieri e mulattiere. Per non dire che i triumplini non hanno bellezze

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21La Voce della Valtrompia

maggio 2011E-mail:valtrompiavocemedia.it

di Andrea Alesci

Lungo quella via Triumplina che sta sul limitare tra città e Valtrom-pia compare ormai da ventidue anni un ridente cono gelato che è simbolo della gelateria Possi. E dentro il rin-novato locale rinnovato incontriamo passato, presente e futuro dell’azien-da di famiglia: il padre Lucio e il fi-glio Paolo.Da dove proviene la vostra atti-vità?Anche se siamo da tanti anni in terri-torio cittadino – dice Lucio Possi –, io sono originario di Tavernole sul Mel-la, dove nacqui 62 anni fa. Lì mio pa-dre era fornaio già negli anni Trenta, e all’epoca la forneria faceva anche la pasta; quando la produzione diventò appannaggio del sistema industriale, mio padre ha trasformato la sua atti-vità in pasticceria. Quindi, dalla Val-le io e i miei tre fratelli siamo scesi al Villaggio Prealpino.Quando avvenne la scelta di pas-sare dai cabaret delle paste ai co-ni del gelato?Fu nel 1975, quando rilevai la presti-giosa De Zordo di via Vittorio Vene-to, una delle più vecchie insieme a Bedont e Il Biondo. Poi, nel 1980 nac-que Paolo e al contempo diedi il mio nome alla gelateria. E nel 1989 il salto ai confini con la Valtrompia.Già. A Brescia lo spazio era accoglien-

te ma decisamente più piccolo, men-tre qui avevo la possibilità di disporre di tanti posti a sedere e il vantaggio di avere davanti un ampio parcheggio ed essere proprio sull’arteria principale che collega la città alla Valle.

Economia

“Era già qualche anno che pensavamo di dare freschezza all’immagine della gelateria – dicono Lucio e Paolo Possi –. Finalmente, dopo sforzi e sacrifici, a dicembre 2010 siamo riusciti a ristrut-turare l’ambiente, reso più moderno e giovanile, pur con un tocco di retrò. Per l'arredamento ci siamo affidati all’architetto Antonio Gardoni, volen-do trasmettere la sensazione di essere in vacanza anche alle porte della città: quindi le decorazioni che ricordano gli oblò della nave, i divanetti, le doghe in legno sopra il bancone che ricor-dano lo stile dei bagni in riviera, l’uso di sedie da esterni. Abbiamo ricavato anche una saletta al piano superiore

e nella zona bar offriamo la possibilità di collegarsi Wi-Fi a Internet. Anche il logo è cambiato, grazie alla collabo-razione del designer William Raine-ri. Prima c’era un sole sorridente che addentava un gelato, ora è il gelato a sorridere trionfante sopra il cono, at-torniato da una corona solare. Abbia-mo anche un sito web, sempre curato da William Raineri, che ha vinto un premio per il miglior sito di gelatieri a livello mondiale (www.gelateriapos-si.it), e da quest’anno siamo entrati a far parte del network “Artisti del ge-lato”, riconoscimento del gruppo Illy a gelaterie che fanno gelati senza l’uso di semilavorati”.

Possi e una gelateria all'avanguardia

Quando avete deciso che l’atti-vità sarebbe potuta continuare con Paolo?Nel 2000 – spiega proprio il giovane Paolo Possi –, dopo la maturità, pro-vai a entrare in gelateria per vedere

se mi sarebbe piaciuto continuare l’attività di famiglia. Ora, a undici anni di distanza, sono contento di questa scelta e, quando mio padre andrà in pensione, pronto a prender-ne il posto.Quanto vi impegna il lavoro?Oltre a me, mio padre, mia madre e la mia fidanzata, abbiamo una deci-na di dipendenti, però, il lavoro è co-munque faticoso, perché devi essere sempre pronto a servire il cliente sia al bar sia al bancone sia ai tavoli e allo stesso tempo continuare a fare gelati nel laboratorio. Si è fatta sentire la flessione eco-nomica generale?Negli ultimi anni abbiamo pagato un po’ gli effetti combinati della crisi eco-nomica e dei lavori per la metropoli-tana. Ora le cose vanno decisamente meglio, sia perché il momento di fles-sione finanziaria è quasi alle spalle sia perché il cantiere della metro ha ter-minato i lavori dirimpetto alla gelate-ria. Inoltre, adesso andiamo incontro alla bella stagione e saremo pratica-mente aperti sette giorni su sette per 18 ore al giorno. Qual è il punto di forza della vo-stra attività?Siamo una gelateria specializzata in coppe di gelato per cui curiamo con particolare passione le coppe da ser-vire ai tavoli. Inoltre, stiamo tentando di rilanciare lo zabaione, un gusto che produciamo secondo un’antica ricet-ta tradizionale e ultimamente un po’ dimenticato dai gelatieri.

Quando il gelato è cosa di famiglia

Dalla forneria degli anni Trenta all’odierna gelateria

L'incontro

Lucio e Paolo PossiUn impegno che continua dal lontano 1975

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22 La Voce della Valtrompiamaggio 2011

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Con la chiusura della stagione venatoria, il mondo della caccia si appresta a fare un bilancio dell’an-no appena trascorso. Il 2011 è sta-to, per alcuni aspetti, un anno un po’ in ribasso, segnato dalle manca-te misure legislative e da cali dipesi dalla crisi economica e dalle dero-ghe. “Per lepri e fagiani abbiamo avuto diversi problemi, differenti da zona a zona. Anche la caccia al cinghiale ha avuto degli alti e bas-si, ma si sta sviluppando in modo soddisfacente su tutto il territorio, contando anche gli abbattimenti programmati delle guardie provin-ciali”, commenta Carlo Bravo, pre-sidente dell’Ucl. “Per la caccia agli uccelli migratori siamo invece molto delusi. Ci sono stati dei cali importanti a causa del-le deroghe e non ci sembra giusto che nel Veneto, governato pure da una giunta di centro destra, sia pos-sibile andare a caccia in deroga.I provvedimenti necessari sono sta-

ti continuamente rimandati, a cau-sa delle eventuali sanzioni da parte dell’Europa, che in altri casi non si sono concretizzate.Le decisioni politiche influiscono moltissimo sul mondo venatorio e se le specie cacciabili diminuisco-no di anno in anno, è logico che molti cacciatori non rinnovano le

licenze. Gli anni scorsi venivano rilasciate 500-600 nuove licenze, mentre quest’anno il numero si è dimezzato.I cacciatori rinunciano all’attività per paura di abbattere delle spe-cie vietate e subire delle sanzioni pesanti. Dopo il boom di due anni fa nei rinnovi, quest’anno le licen-

Speciale Acl. Il bilancio della stagione che si è chiusa nelle parole del presidente Ucl (Unioni cacciatori lombardi)

Nel segno di mancate misure legislative e diversi problemi

di Elisa Bassini

Dopo il boom di due anni fa nei rinnovi

quest’annole licenze per la caccia

(tra nuove e rinnovi) sono 1.000

in meno. I numeri saranno sempre

più in calo

ze (tra nuove e rinnovi) sono 1.000 in meno. Se non si attueranno del-le delibere regionali, questi nume-ri saranno sempre in calo. Non si tratta solo di licenze, ma anche dell’indotto legato a questa attività: in questi tempi di crisi, il made in Italy dei prodotti per la caccia an-drebbe sostenuto, ma senza misure adeguate rischia di venire meno”, continua Bravo. Sotto il profilo associativo, lo scor-so giovedì 12 maggio i cacciato-ri bresciani si sono dati appunta-mento presso l’Auditorium comu-nale di Villa Carcina per discutere di questi e altri problemi. In aula erano presenti i membri del co-mitato fondatore del movimento “Civiltà Rurale Caccia Ambiente”: Enzo Bosio di Federcaccia, Renzo Legati di Liberacaccia, Carlo Bravo di Ucl, Carlo Cazzago di Enalcac-cia e i rappresentanti di Bergamo Lorenzo Bertacchi (Federcaccia) e Giuseppe Rinaldi (Acl). “È stata un’assemblea riuscitissima”, com-menta Bravo. “Grazie a un sorprendente passa-parola, hanno risposto all’invito più di 600 persone. I riscontri sono molto positivi.Ogni quindici giorni organizzerem-mo riunioni sul territorio e in tutte le valli. Il nostro movimento vuo-le avere un peso politico, potremo appoggiarci a chi sostiene la cac-cia, oppure correre da soli. Civil-tà Rurale Caccia Ambiente signi-fica rispetto delle tradizioni, del territorio, della natura e del suo equilibrio.Questi sono i valori che intendiamo portare avanti e trasmettere alle fu-ture generazioni”.

Carlo Bravo, presidente di Ucl

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23La Voce della Valtrompiamaggio 2011

E-mail:valtrompiavocemedia.it

Come è noto, con sentenza n. 335 del 10 ottobre 2008, la Corte Costi-tuzionale ha dichiarato l’illegittimità dell’applicazione della tariffa di depu-razione agli utenti privi di servizio di depurazione. In sostanza la Corte ha ritenuto che l’utente non era tenuto a pagare per un servizio non effettiva-mente reso, anche se in realtà le nor-me prevedevano che quanto pagato dagli utenti dovesse servire proprio per la realizzazione o il completamen-to delle opere funzionali a dotare di servizio questi soggetti.A seguito di questa sentenza lo Stato Italiano è intervenuto con la Legge n.13/2009, con la quale da un lato ha ribadito gli obblighi di restituzione della quota della tariffa di depurazio-ne non dovuta, demandando al Mini-stero dell’Ambiente l’emanazione di uno specifico decreto per la definizio-ne puntuale dei criteri e dei parametri per procedere alla suddetta restitu-zione, e dall’altro prevedendo da quel momento la determinazione di una componente vincolata di tariffa che, al netto dei costi del servizio (da non pagare in quanto assente) consentis-se di realizzare le opere. Tale decreto, pubblicato solo l’ 8 feb-braio 2010, non è stato fin da subito in grado di fare chiarezza su tutti gli aspetti pratico-procedurali che i Co-muni, le Aato e i Gestori del servizio, coinvolti a diverso titolo nell’iter di restituzione, debbano seguire. A ot-tobre 2010 il Ministero ed il Conviri (Comitato nazionale per la vigilanza sulle risorse idriche) hanno dato ri-

sposta ai residui dubbi interpretati-vi e alle questioni ancora irrisolte e con l’inizio dell’anno anche la Regio-ne Lombardia è intervenuto fissando indirizzi e linee guida da seguire per il rimborso. Vediamo dunque i punti qualificanti dell’iter di restituzione ai nastri di partenza.Hanno diritto al rimborso, per un pe-riodo fino a 5 anni prima della sen-tenza (10 ottobre 2003 - 10 ottobre 2008), tutti gli utenti non depurati che ne fanno esplicita richiesta. Per verificare se si rientra tra gli aventi diritto sarà sufficiente consultare gli

elenchi che saranno pubblicati entro breve sul sito internet dell’Autorità d’Ambito (www.aato.brescia.it) e sul sito dei Gestori (ognuno per gli uten-ti di propria competenza). Gli elenchi riporteranno gli estremi del codice cliente che compare in ogni bolletta che riceviamo.Contestualmente alla pubblicazio-ne degli elenchi verrà predisposto e messo a disposizione un modulo di richiesta del rimborso; tale modulo dovrà essere compilato anche nel ca-so l’utente abbia già fatto la richiesta di restituzione in passato allo stes-

Speciale Aato. A breve avvio dell’iter per la restituzione della tariffa agli utenti privi del servizio depurativo

so ente o ad altri enti sotto diversa forma. Per il calcolo del rimborso si dovranno ricostruire i pagamenti ef-fettuati dagli utenti e le somme spese per investimenti funzionali a dotare di servizio i medesimi utenti, somme che andranno dedotte dai corrispet-tivi versati.Occorre tenere conto che nella mag-gior parte dei comuni della provincia di Brescia, nel periodo oggetto di rim-borso, si sono avvicendati enti gestori diversi tra loro. L’Autorità d’Ambito fa-rà da coordinatore fra tali enti e da ri-ferimento unico per gli aventi diritto.Secondo le previsioni normative il rimborso potrà essere effettuato in più soluzioni, anche attraverso com-pensazioni nelle future bollette degli utenti, ma in ogni caso si dovrà con-cludere obbligatoriamente entro il 1 ottobre 2014.Scopo dell’Aato rimane comunque l’attivazione di questo servizio il più rapidamente possibile. E infatti di re-cente l’Autorità ha approvato il Piano Triennale degli investimenti 2011-2013 che concentra la maggior parte dell’in-gente budget messo a disposizione dei gestori per l’eliminazione dei terminali non depurati e la realizzazione di im-pianti di depurazione, temi che riguar-dano da vicino anche le realtà della Valle Trompia. Per il finanziamento di tali opere è stata individuata una speci-fica tariffa da applicare agli utenti non depurati (0,1755 €/mc contro gli 0,4295 €/mc degli utenti depurati) determina-ta così come previsto dalla L.13/09 e approvata per l’anno 2011.

Rimborso tariffa di depurazione

Stefano Dotti, presidente Aato

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24 La Voce della Bassa brescianamaggio 2011

Sito:www.lavocedelpopolo.it

La liposuzione si fa senza bisturi

L’utilizzo delle soluzioni iniettabi-li lipoliliche associate alla lipocavita-zione per il trattamento delle adiposi-tà localizzate, rappresenta una delle ultime novità in materia di medicina e chirurgia estetica. Il trattamento si pone come alternativa alla liposcultu-ra ed è finalizzato alla riduzione tra-mite adipocitolisi dello spessore del tessuto adiposo in aree corporee ben delimitate e di piccole dimensione con specifiche caratteristiche cliniche. La soluzione lipolitica associata alla ultra-sonocavitazione causa la rottura delle cellule adipose: il grasso così “sciolto” viene allontanato dalla sede del tratta-mento dal corpo stesso del paziente e nel giro di alcune settimane si apprez-zerà la riduzione del pannicolo adipo-so. La cavitazione avviene quando un liquido è sottoposto in maniera ade-guata a ultrasuono, quando un’onda acustica passa attraverso un liquido, genera onde di espansione (pressio-ne negativa) e onde di compressio-ne (pressione positiva). Se l’intensità dell’ultrasuono è abbastanza alta, può causare bolle di vapore nel liquido: la cavitazione consiste quindi nella for-mazione di zone di vapore all’interno di un liquido che poi collassano e im-plodono. La dinamica del processo è molto simile a quella dell’ebollizione. La principale differenza tra cavitazio-ne ed ebollizione è che nell’ebollizione

le bolle si formano per aumento della temperatura dell’acqua. Nella cavita-zione invece è la pressione dei liquido a scendere improvvisamente, mentre la temperatura e la pressione di vapo-re restano costanti. Per questo motivo la “bolla” da cavitazione resiste solo finché non esce dalla zona di bassa pressione idrostatica: appena ritorna normale la bolla implode sviluppando calore e onde di pressione che posso-no essere estremamente intense.Durante il trattamento, l’onda d’urto prodotta dall’implosione delle “bolle” di vapore all’interno del liquido inter-stiziale è in grado di danneggiare solo le cellule adipose: anche se il fascio dì ultrasuoni viene diretto su un tes-suto differente da quello adiposo le cellule che costituiscono gli altri tes-suti (muscoli, vasi) sono più resisten-ti e l’intensità dell’energia prodotta dall’implosione delle ‘bolle” non è in

grado di danneggiarle. L’intralipotera-pia rappresenta una modalità di infil-trazione diversa dalla mesoterapia ed è specificamente studiata per l’utilizzo di particolari preparati farmacologici (soluzione di Motolese) nel tessuto sottocutaneo. Questa tecnica, come la liposcultura e la liposuzione, mira a ridurre il numero di adipociti e non il loro volume, come invece avviene durante le diete ipocaloriche, in mo-do da ottenere un risultato che sia du-raturo. L’infiltrazione avviene tramite appositi aghi specificamente studiati per questo tipo di trattamento. Non è necessaria l’anestesia perché il trat-tamento è assolutamente indolore. Si precisa comunque che il preparato viene iniettato come da protocollo con aggiunta di lidocaina che è un aneste-tico locale. Generalmente, gli effetti della soluzione una volta iniettata nel grasso sottocutaneo determinano,

Salute. Il futuro degli interventi estetici tra aspetti positivi e fattori negativi con un numero di sedute tra 4 e 10

a cura del Dott. Fabio Torsellonella maggior parte dei pazienti, una lieve sensazione di bruciore, talvolta descritta come formicolio, che dura pochi minuti soprattutto in rapporto alle infiltrazioni con ago corto.Nei primi giorni successivi alla sedu-ta si assiste alla formazione di un ede-ma che scompare in alcuni giorni, che può essere associato a un indolenzi-mento dell’area trattata, anch’esso di breve durata. È utile utilizzare calze a compressione graduata, eseguire un linfodrenaggio a una settimana dalla seduta e cercare di seguire un regime alimentare dissociato. La soluzione di Motolese è stata studiata per la lipolisi sottocutanea diretta abbinata alla ca-vitazione. Le zone di principale indica-zione per il trattamento possono esse-re: addome, trocantere, interno cosce, fianchi, interno ginocchia, culotte de cheval, arti superiori, gibbo di bufalo, in particolare dove l’adipe è più spes-so e non inferiore a 1,5 cm. Non pos-sono affrontare il trattamento combi-nato (lipocavitazione-intralipoterapia) i pazienti portatori di protesi d’anca o di ginocchio perché gli ultrasuoni potrebbero scaldare la protesi. In tali pazienti si può utilizzare la sola intrali-poterapia. Un’altra controindicazione è legata all’insufficienza renale, epati-ca o alla gravidanza. Tale metodica si presta agevolmente al trattamento di accumuli di adipe, comporta minori rischi e complicanze rispetto alla lipo-scultura, è indolore e non si formano ematomi. Il numero delle sedute gene-ralmente varia da 4 a 10, con cadenza bisettimanale.

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25La Voce della Bassa brescianamaggio 2011

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La sordità non è più un problemase affrontata in modo corretto

Intorno ai 50 anni, sempre più persone in Italia iniziano a riscon-trare difficoltà nel capire le parole. Ciò accade soprattutto in luoghi af-follati, quali l’ambiente di lavoro e gli ambienti pubblici. Le cause principali del calo di udito sono l’età, i disturbi cardiocircolatori, le otiti e l’inquina-mento acustico dell’ambiente in cui viviamo. Le statistiche confermano che spesso le persone con sordità non sono coscienti del problema, oppure hanno paura di affrontarlo. È opportuno ricordare che trascurare il proprio udito può ridurre la memoria e le funzioni cognitive, oltre a causa-re difficoltà di relazione con gli altri e senso di esclusione dalla società. È importante controllare la propria situazione uditiva, effettuando pe-riodicamente un test dell’udito. Do-

po aver riscontrato un calo di udito, le persone che desiderano e possono migliorare la percezione dei suoni e delle parole con gli apparecchi acusti-ci, oggi possono farlo! Basta entrare nel Centri acustici Auris di Brescia e Gussago. “Auris - centri per l’udito” è il Gruppo di Centri Acustici che affronta con serietà e competenza il tema dell’udito e i relativi problemi,

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Salute. Come fare fronte a un problema che colpisce un numero considerevole di persone soprattutto adulte

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Nei centri Auris di Brescia e Gussago il problema

è affrontato con serietà e competenza da un

gruppo di esperti e con le più moderne

tecnologie

gli esperti sono a disposizione per il test gratuito dell’udito e l’applicazio-ne di apparecchi acustici.Gli apparecchi sono scelti in base alla diminuzione di udito della per-sona e sono costruiti su misura, per avere il massimo adattamento este-tico e migliorare il recupero uditivo di ciascuno.Presso il Centro Auris di Brescia e Gussago la prova degli apparecchi è gratuita. La persona viene seguita dagli esperti in un percorso di adat-tamento personalizzato, in base alle esigenze personali. Inoltre, il Centro Auris di Brescia e Gussago è autoriz-zato da Asl e Inail, per ottenere ap-parecchi acustici gratuitamente alle persone aventi diritto.Oggi i nuovi apparecchi acustici so-no quasi “invisibili” e si adattano fa-cilmente all’orecchio; migliorano la percezione dei suoni e delle parole soprattutto durante una conversazio-ne. Oggi si possono collegare anche con i sistemi “Senza Fili” (Tecnologia Wireless) al televisore, ai dispositivi di musica (radio e mp3) e al telefono cellulare. Ciò consente di chiarire la voce di chi sta parlando, attenuando i rumori di fondo. Questi nuovi ap-parecchi acustici sono il risultato di importanti ricerche in ambito biome-dico e tecnologico e i test che sono stati effettuati hanno portato a impor-tanti risultati.

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CulturaL'astrofisico Giovanni Bignami a GardoneMercoledì 8 giugno il gruppo dei Capannoncini di Gardone Val Trompia pro-pone la conferenza-spettacolo con l’astrofisico Giovanni Bignami dal titolo “I Marziani siamo noi. Un filo rosso dal Big Bang alla vita”. Già presidente nel 2007 e 2008 dello “Space Science Advisory Committee” all’Agenzia spaziale europea e incaricato di redigere il documento di programmazione scientifica dell'agenzia Cosmic Vision 2015-2025, Giovanni Bignami è attualmente pro-fessore ordinario di astrofisica allo Iuss di Pavia e continua la sua opera di-vulgativa con testate come National Geographic, Nature, Corriere della Sera. Appuntamento l'8 giugno alle ore 20.30 ai capannoncini del Parco del Mella.

Musica. Martedì 14 giugno al teatro Odeon di Lumezzane ci sarà il concerto in onore del tenore valgobbino

“O dolce incanto” in ricordo del tenore Giacinto Prandelli

di Andrea Alesci

Era il 1884 quando Jules Masse-net terminò di comporre quella “Ma-non” che per tutta la vita fu cavallo di battaglia di Giacinto Prandelli. Era il 2010 quando il tenore lumezzanese se ne andava all’età di 96 anni, dopo una lunga carriera trascorsa sui pal-coscenici d’Italia e del mondo. Così, il prossimo 14 giugno verrà ri-cordato in un concerto intitolato “O dolce incanto”, proprio con quelle parole che costituiscono l’incipit dell’aria del sogno fatto dal perso-naggio De Grieux nella “Manon” di Massenet, cavallo di battaglia di Prandelli. Palcoscenico dell’evento

Musica. Le celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia nella mostra di Beppe Ricci aperta fino al 16 agosto a Ome

La Franciacorta si mette in mostra con gli occhi del pittore Beppe Ricci. Questa l’anima di “Ricci Franciacorta 1989-2010”, esibizione inaugurata 7 maggio dalla Fondazione Pietro Ma-lossi alla Casa Museo di Ome e collo-cata nell’ambito del ricco programma di eventi per le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.Nelle sale dedicate alle mostre tempo-ranee saranno visibili sino al 16 agosto le opere del pittore bresciano, suddivi-se per l’occasione in due sezioni: qua-dri realizzati dal 1989 al 2010; vedute

innevate, prevalentemente relative all’ambiente delle Torbiere. “La mo-stra – dice Graziella Pedretti, respon-sabile dell’Area Cultura in Comunità montana – è stata realizzata grazie al lavoro congiunto di Sistema museale di Valle Trompia e Fondazione Pietro Malossi, volendo ripetere la fortunata esperienza dell’anno scorso dedicata ad Aligi Sassu. Quest’anno ci siamo concentrati su un pittore espressione della brescianità, che nelle sue ope-re ha saputo trasferire la bellezza del territorio franciacortino”. Una Fran-

ciacorta che Ricci incontra sul finire degli anni Ottanta, dopo un percorso di sperimentazione con il linguaggio dell’astrattismo e la ricerca simbolica. Spiega il curatore Francesco Leonar-dis nel catalogo della mostra: “Ricci scopre il paesaggio della Franciacor-ta. Lo scopre percorrendo, a piedi, viottoli e strade al bordo di muraglie e boschetti e risalendo fino ai poggi più alti”. La mostra è aperta sino al 16 ago-sto sabato, domenica e festivi (10/12 e 15/18). . Info. 030.6527289, [email protected].

sarà il teatro Odeon di Lumezzane San Sebastiano, con la cura di Ro-berta Pedrotti e l’esibizione di al-cuni interpreti del Concorso Città di Bologna, che quest’anno ha visto ai primi tre posti un soprano cinese (Bo Hui Yao), un soprano messica-no (Zaira Soria) e un tenore italiano (Giorgio Misseri). “O dolce incanto – precisa Lucio Fac-chinetti, assessore alla Cultura del Comune di Lumezzane – riassume

benissimo anche il fascino raffinato del canto che Giacinto Prandelli ha saputo esprimere durante tutta la sua carriera, dall’esordio negli an-ni Quaranta alle interpretazioni con cui ha costellato teatri importanti come il San Carlo di Napoli, la Sca-la di Milano, la Fenice di Venezia, il Metropolitan di New York e ancora San Francisco, Buenos Aires, Bar-cellona, Lisbona. Per questo siamo davvero orgogliosi di ricordare con

la musica questo grande ambascia-tore della cultura lumezzanese nel mondo”.Giacinto Prandelli esordì all’Opera di Roma nel 1943 interpretando il ruolo di Alfredo nella “Traviata” di Giuseppe Verdi, arrivando nel 1946 a cantare per il grande maestro Artu-ro Toscanini la parte di tenore nella Nona Sinfonia di Beethoven e chiu-dendo nel 1976 al teatro Grande di Brescia con il Paolo della “France-sca da Rimini”, tragedia in quattro atti scritta da Tito Ricordi proprio in quel 1914 che vide la luce del futuro tenore Prandelli.L’omaggio alla sua arte e alla sua fi-gura avverrà martedì 14 giugno alle ore 20.30 al teatro Odeon di Lumez-zane attraverso la rievocazione del suo repertorio, ma anche portando in quel paese dal quale partì per di-ventare uno dei tenori di riferimen-to della Scala alcuni giovani talenti emergenti destinati a un grande fu-turo: gli interpreti del concerto pro-verranno prevalentemente dal Con-corso Città di Bologna, prestigiosa competizione internazionale fondata proprio da una lumezzanese. Per informazioni e prenotazioni mandare un’e-mail all’indirizzo di posta elettronica [email protected].

La Franciacorta in mostra alla Casa Museo Pietro Malossi

Il tenore Giacinto Prandelli in una foto d'epoca

Il Borgo del Maglio di Ome

Una lunga carrieraripercorsa a partire

dalla “Manon” di Massenet, suo cavallo di battaglia. Presenti i giovani del Concorso

Città di Bologna

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“Annuntio vobis gaudium ma-gnum: habemus Papam” annuncia il cardinale protodiacono alla folla festante in piazza San Pietro. E il film sarebbe già finito, se il nuovo eletto al Soglio Pontificio non ur-lasse e, in preda al panico, si met-tesse a correre per le stanze vatica-ne. “Habemus Papam” di Moretti, dopo le immagini reali del funerale di Giovanni Paolo II, parte da qui, dalla crisi tutta umana di un uo-mo che si trova scelto a guidare la Chiesa, con tutte le responsabilità del ruolo. Il tema è questo: la fragilità, l’inter-rogativo, il senso di inadeguatezza di un uomo davanti a un incarico importante. Avrebbe potuto rac-

di Mauro Toninelli

È un film ben direttoe ben girato,

ma in tutto questola crisi del Papa

interpretatoda Michel Piccoli

e del mondo davantial balcone che rimane

vuoto appare pocoapprofondita

Nanni Moretti e Michel Piccoli in una scena del film

Cinema. “Habemus Papam” di Moretti, ben fatto stilisticamente, ma senza infamia e senza lode

Solo con un po’ di SpiritoCC

VOCESAS

contare l’incertezza e il timore di chiunque davanti a un incarico di grande responsabilità; Nanni sce-glie la Chiesa.Un senso di inadeguatezza porta Papa Melville, interpretato da Mi-chel Piccoli che comunica con le espressioni più che con le parole la confusione che il personaggio vive, a cercare di uscire dalle mura del conclave, mescolarsi alla gente; si avvicina a una compagnia teatrale che sta mettendo in scena Cechov. Chiari riferimenti a Giovanni Pa-

Mercoledì 8 giugno alle 20.30 nella Sala della Comunità San Costanzo di Nave i ragazzi dello Smile (Cag del-le medie dell’oratorio di Nave) pre-sentano il musical “Robin Hood”, ispirato allo spettacolo con Manuel Frattini nei panni dell’eroe di Sher-wood. Lo spettacolo arriva alla fine di un percorso lungo un anno che ha utilizzato l’animazione teatrale per l’educazione.

A Nave Robin Hood

olo II. Mentre il neo-eletto si tro-va per le vie di Roma, i cardinali e Moretti, nei panni di uno psicana-lista chiamato per aiutare il Papa, restano chiusi in S. Pietro, ignari della sparizione del Pontefice: di-ventano macchiette che alleggeri-scono i toni.“Habemus Papam” è un film ben girato, ben diretto, ma in tutto questo la crisi del Papa e del mon-do davanti al balcone che rimane vuoto appare poco approfondita. Manca interamente l’aspetto della spiritualità, della preghiera di quel-la tensione verso l’Infinito che può risolvere la situazione, che senza, ovviamente, non evolve e porta a un finale morettiano. Moretti è un ateo ma nel raccontare la storia di un uomo che è il Papa non si può cancellare con un colpo di spugna la fede. La storia del cinema è ricca di esempi di registi atei che hanno girato film legati al messaggio cri-stiano, lasciando aperta la porta della presenza del Divino, in molti modi, ma mai escludendola. Come se in un film su Buddha escludes-simo la meditazione e la spiritua-lità. In un momento sembra aprir-si al fascino della fede quando il Papa assiste a una messa in cui un sacerdote parla della necessità di riconoscersi bisognosi e di un Dio misericordioso che si china a curare le ferite. Ma è solo un atti-mo, anche se ne avrebbe segnato il finale. In fondo senza infamia e senza lode.

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Montagna. Dal 17 al 19 giugno l’omaggio del Trail Running Brescia a Silvano Cinelli con il “Trail 3V”

I trent’anni del sentiero Tre Valli dentro una sfida lunga tre giorni

di Andrea Alesci

Saranno tre giorni importanti per la Valtrompia i prossimi 17, 18 e 19 giugno, quando sui monti che segnano la Valle bresciana tran-siteranno i partecipanti al Gran Trail 3V, organizzato dalla società Trail Running Brescia per ricor-dare e commemorare ideatori e associazioni escursionistiche che si sono adoperati per realizzare e mantenere lo storico sentiero del-le tre Valli. “Proprio nel 30° anniversario dal-la sua istituzione – spiega Miche-le Mombelli, presidente del Trail Running Brescia –, abbiamo deci-so di istituire una gara che onoras-

se il lavoro compiuto nel 1981 da Silvano Cinelli, Tullio Cremonesi, Renato Floreancigh, Ettore Qua-roni e 21 sodalizi escursionistici e alpinistici bresciani. Il sentiero 3V, come le Alte Vie, ha anticipato di molto i tempi e già a ottobre ci sia-mo mossi con una ‘edizione zero’ per testare il percorso e fissare un tempo massimo di percorrenza per i partecipanti alla gara di Trail Run-ning”. Con un tracciato ad anello

che percorre creste e crinali e ab-braccia idealmente le tre valli bre-sciane (Valtrompia, Valcamonica, Valsabbia), il sentiero 3V compie il giro di boa più a nord al Passo Maniva, offrendo paesaggi mozza-fiato su laghi di Garda, Iseo, Idro e nelle giornate limpide consentendo di scorgere Appennini, Monte Ro-sa, Bernina, Brenta e Adamello. “La gara – specifica Maurizio Angella, coordinatore del Gran Trail 3V –

Un tratto del sentiero 3V sotto la Capanna Tita Secchi

Sport

prenderà il via da piazza Loggia a Brescia, seguirà il 3V ad esclusione di alcuni tratti giudicati pericolosi (Corna Blacca, Dosso Alto, Corni del Diavolo, Punta Almana), salirà cime come Sonclino, Ario, Dasda-na, Colombine, Crestoso, Muffetto, Gugliemo e poi farà ritorno verso la città, seguendo un itinerario antio-rario che utilizzerà alcune varianti basse a seconda della categoria di percorso. Una prima possibilità è il “Gran Trail 3V”, sui 160 chilometri dell’in-tero tracciato con un dislivello positivo complessivo di 9.500 me-tri di dislivello (tempo massimo 45 ore); quindi i 90 chilometri del “Trail 3V” che, partendo da piaz-za Loggia va verso la Maddalena, Conche, Sonclino, Sant’Emiliano, S. Maria del Giogo, Vesalla, Sella dell’Oca, Campiani e arriva al tra-guardo del Villaggio Badia dopo 4.500 metri di dislivello positivo; infine, il percorso più breve deno-minato ‘3V Night Marathon’ lungo 43 chilometri (2.800 metri di disli-vello) con partenza da Gardone Val Trompia. Per informazioni dettagliate su mappe e percorsi visitare la pa-gina web http://sites.google.com/site/trail3v.

Da Sarezzo a Sant'Emiliano la scalata in mtbSabato 4 giugno si tiene la prima scalata in mountain bike con partenza di massa da piazza Cesare Battisti a Sarezzo e arrivo ai 1.102 metri del santuario di Sant’Emiliano (ritrovo ore 14, partenza ore 15). Sette chilometri di imper-via salita sulla strada cementata della Passata, compiendo 854 metri di disli-vello con una pendenza media del 10%. Una gara inedita alla quale prende-rà aprte fuori classifica anche il campione del mondo Master 3 Carlo Manfre-di Zaglio. Le iscrizioni (10 euro da versare il giorno della gara) sono aperte sino a giovedì 2 giugno alle ore 22. Per informazioni contattare Andrea al 340.2348975 o mandare un’e-mail a [email protected].

Più di 2.500 ragazzi e quattro campi tra Valtrompia e Valsabbia hanno re-so omaggio lo scorso 5 maggio a un nobile sport chiamato rugby. Lumez-zane, Agnosine, Gardone e Sarezzo sono stati i teatri della particolare e importante manifestazione organiz-zata dal Rugby Junior Lumezzane per celebrare e chiudere al meglio l’anno di attività e collaborazione con le scuole della Valle.Sui campi impegnati i ragazzi si sono cimentati in esercizi e partitelle in un clima gioioso di festa, amicizia e leal-tà, valori che stanno alla base della dottrina rugbistica. In questa giorna-ta dedicata alla palla ovale non po-

tevano mancare autorità quali il sin-daco di Lumezzane Silverio Vivenzi e quello di Gardone Michele Gussago. Erano inoltre presenti il presiden-te della Comunità Montana Bruno Bettinsoli, l’ex capitano della nazio-nale Bonetti e il consigliere federale Gavazzi. Oltre all’attività sul campo, strettamente dedicata ai ragazzi, il progetto “Educazione al benessere, alla salute e alla legalità”, promosso in collaborazione con l’Istituto Com-prensivo Bachelet, ha coinvolto an-che genitori e professori in una serie di incontri riguardo ai problemi che colpiscono i più giovani, ad esempio l’alcolismo. (al.an.)

Rugby Lumezzane: a scuola con 10 e lode

Tre le varianti di garapensate per gli atleti:

160, 90 e 43 chilometri.Si parte da piazza Loggia

alla volta del Maniva,unendo idealmente

tre Valli fino al traguardo del Villaggio Badia

Un momento della manifestazione (foto Edoardo Bonetti)

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Un settimo posto che vale il pass per la Coppa Italia dei grandi. È que-sto il verdetto della stagione più che positiva del Lumezzane guidato da Davide Nicola, il più giovane allena-tore della categoria con i suoi 38 anni. I rossoblù hanno lavorato tantissimo e, nonostante la giovane età, i ragazzi di Nicola sono sempre stati compe-titivi e sono arrivati a giocarsi i pla-yoff alla 33° giornata, traguardo non da poco per chi riteneva questa squa-dra da salvezza risicata. Una stagione travagliata questa, giocata sui campi, nei tribunali e negli uffici comunali. Un avvio strepitoso rovinato dal ca-so Ferrari: i quattro punti di penaliz-zazione alla fine sono pesati eccome. Senza la penalizzazione il Lumezzane avrebbe terminato la stagione a quo-ta 50 punti, due in meno rispetto alla stagione 2009-2010. Bel gioco, grinta e carattere sono le caratteristiche della squadra di Nicola, che al primo anno in panchina si è rivelato un allenatore impeccabile nella tattica e nello stile. Mai una parola di troppo e il rispetto verso gli avversari. Qualità che hanno destato l’interessamento del Livorno: il presidente Spinelli ha puntato gli occhi sul tecnico piemontese e sul di-rettore sportivo Nember, sul quale c’è

anche l’interesse del Padova. Sul futu-ro della squadra si è espresso il patron Cavagna che ha blindato l’allenatore e il direttore sportivo che “restando un altro anno a Lumezzane avranno la possibilità di confermarsi, prima di lanciarsi definitivamente nel grande calcio”. Il presidente pensa già alla sta-gione ventura e si auspica “che i nostri giocatori di spicco possano rimanere e stiamo già lavorando su alcuni giova-ni che testeremo nelle prossime setti-mane”. Capitan Emerson, con ancora due anni di contratto, lo ritroveremo

Lumezzane Calcio. Settimi alla fine del campionato e il patron pensa al futuro

di Alessio Andreoli

Una delle formazioni della stagione 2010/2011

Si chiude con l’accesso alla Coppa Italia dei big

In Valtrompia c’è un movimento che continua a crescere: il Tennis Club Lumezzane. La società fondata nel 1973 si sta distinguendo nel pano-rama tennistico nazionale militando nel campionato di serie B femmini-le. Le ragazze stanno disputando un campionato alla ricerca della salvez-za e dopo un altalenante inizio di stagione i giochi sono ancora aper-ti. Il direttore sportivo della squadra Alberto Paris e la storica presiden-te Nerina Bugatti possono contare sull’ucraina Irina Buryachock, 260° nel ranking mondiale e su altre buo-ne giocatrici: Martina Zavarise, Elisa Belleri, Michela Sala e Viola Gnutti. Il circolo lumezzanese vanta anche un ben radicato e promettente settore giovanile con numerosi tesserati: nei rispettivi campionati sono la Under 12 femminile, la Under 14 maschile, la Under 16 Maschile. Da non dimen-ticare sono le selezioni della D4 e D3 maschile e la D3 e D2 femminile. L’attività del Tennis Club Lumezzane è orientata anche verso il sociale: dal 2007 è attiva una scuola tennis dedi-cata ai disabili di Cvl. E come alla fine di ogni anno questi giocatori molto speciali si daranno battaglia in un torneo a loro dedicato, che avrà luo-go presso il centro sportivo Albatros il prossimo 10 giugno. (al.an.)

Il tennis Lumezzane tra sport e solidarietà

al 99% al ritiro di Dobbiaco e con lui ci sarà anche bomber Ferrari. L’attac-cante ha più volte manifestato il desi-derio di rimanere in Valgobbia e l’ot-timo campionato disputato lo porta a una riconferma quasi certa. Un addio probabile è quello di Fabio Pisacane: interessa alcune squadre di serie B. Si conclude così un’ottima annata con una salvezza più che meritata e il so-gno playoff svanito all’ultimo. E il rag-giungimento di un accordo, quello fra Bonomi e Cavagna, che salva la socie-tà “patrimonio dei tifosi”.

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ANNO III

NUMERO 5 - maggio 2011

Edizioni Opera Diocesana San Francesco di Sales

Registrazione del Tribunale n. 22/2009 del 21 marzo 2009

Direttore responsabile: Adriano Bianchi

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Progetto grafico e impaginazione: Ernesto Olivetti

INFORMAGIOVANI

CONCESIOPiazza Paolo VI, 1 - Tel. 030 2184141LUMEZZANEVia Umberto Gnutti, 2 - Tel. 030 8920519NAVEVia Brescia, 29 c/o biblioteca - Tel. 030 2532753SAREZZO

Via Bailo, 47 c/o biblioteca - Tel. 030 8907539 VILLA CARCINAVia Italia, 24 - Tel. 030 8988224

118 (Emergenza sanitaria)

112 (Carabinieri)

113 (Polizia)

115 (Vigili del Fuoco)

117 (Guardia di Finanza)

1515 (Corpo Forestale)

EMERGENZA

Gardone V.T.: Cell. 3357853490

SOCCORSO ALPINO

ORARI delle SANTE MESSE (Prefestive e Festive)

BOVEZZO: Edicola di Bussacchini Paola, via Sabbioncelli – Bovezzo - Edicola n° 115 di Rossi, via Donizetti – Bovezzo - Edicola di Cancarini Tiziano, via Le Bre-de 18 – Bovezzo COLLIO: Formaggi Trevalli di Zanini Silvio & C. Snc, via Maniva 110/a, San Co-lombano - L’Erbavoglio di Benecchi Lucia, via Castiglioni 95, Collio BOVEGNO: Edicola n° 177 di Fontana Giuseppina, via Roma 21, Bovegno LODRINO: Edicola Bettinsoli Rosetta di Bettinsoli Rosetta, via Roma 6, Lodri-no MARCHENO: Cartoleria Facchini Floriana di Facchini Floriana, via Provinciale 3, Brozzo - Tabaccheria Edicola Ricevitoria di Dusina Giampietro, via Zanardelli 3, Marcheno - Cartoleria Gerardini di Gerardini, via Zanardelli 203, Marcheno GARDONE VAL TROMPIA: Emporio Stefano di Reboldi Stefano, via Matteotti 18, Inzino - Edicola “Guido” di Franzini Cesare & C. Snc, via Matteotti, Gardo-ne Val Trompia - Cartoleria Camplani di Camplani Bruno, piazza Garibaldi 43, Gardone Val Trompia POLAVENO: “Lindus” di Buffoli Loretta, via Palini 39, San Giovanni di Polaveno - Edicola Belleri Erminia di Belleri Erminia via Tonetti 4, Gombio SAREZZO: Edicola di Zubani Adriano Matteo, via Petrarca 3, Ponte Zanano - Edi-

cola di Consoli Michela, via Dante 17, Zanano - Cartoleria Mazza Lucia di Mazza Lucia, piazza Borgo Bailo 12, Sarezzo - Libreria Il Mosaico di Pedrini Daniele, via Zanardelli 50, Sarezzo - Il Chiosco R.S. di Portesi Ornella, piazzale Europa, Croce-via - Tabacchi Alimentari Beccalossi M. Rosa via Antonini 203, Termine LUMEZZANE: Tabaccheria Bar Edicola “Mezzaluna” di Cavagna Fausto, via Brescia 12/c, Valle - Edicola Gnutti D. di Gnutti D., via Monsuello, San Sebastia-no - Edicola Cartoleria di Facchini Sara, via Trieste 3, Sant’Apollonio - Edicola piazza Portegaia, Sant’Apollonio - Edicola via De Gasperi NAVE: Edicola di Mombelli Daniela, via Brescia 162 – Nave - Edicola di Nember Savino, via Brescia 12 – Nave - Edicola di Porta Catia, via San Marco – Nave VILLA CARCINA: Cartoleria di Fusi Cristina, via Tolotti 1, Cogozzo - Privativa Edicola di Rossi Paolo, via Bagozzi 101, Villa Carcina - Edicola Tabaccheria di Maiolini Fabio, Via Marconi 4, Pregno - Edicola Tabacchi Bettinsoli Lucia di Bet-tinsoli Lucia, via Garibaldi 156, Carcina - Edicola, via Veneto, Cailina CONCESIO: Edicola statale, Stocchetta - Edicola Mora Lucia di Mora Lucia, via Europa 306, Costorio - Edicola di Biloni & C. Snc, via Rodolfo da Concesio 67, Concesio - Edicola di Lana Patrizia, via Roncaglie 19/bis, Concesio - Edicola di Schivardi Donatella, via Rizzardi 12, San Vigilio

BOVEGNOS. Giorgio: Festivo: 10.30 - 18.30 (Graticelle) - 8.00 BOVEZZOS. Apollonio: Prefestivo: 16.30 (chiesa vecchia) – 18.30 - Festivo: 8.00 (chiesa vecchia) – 9.30 – 11.00 – 18.30CAINOS. Zenone: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.00 – 18.00COLLIOSanti Nazaro e Celso: Prefestivo: 18.00 - Festi-vo: 9.30 (chiesa di Memmo) – 11.00 – 18.00S. Colombano - S. Colombano Abate: Prefe-stivo: 17.00 - Festivo: 11.00 – 17.00 - Maniva: Fe-stivo: 15.30 (giugno/settembre)CONCESIOS. Andrea - S. Andrea Apostolo: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 7.30 – 10.30 – 18.00Pieve - S. Antonino: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30Costorio - S. Giulia: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.00 – 11.00 – 18.00S. Vigilio - Santi Vigilio e Gregorio Magno: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00Concesio - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 18.00 - Festivo: ore 8.00 – 10.30GARDONE VAL TROMPIAS. Marco: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30Inzino - S. Giorgio: Prefestivo: 17.30 (Santua-rio Madonna del Castello) – 19.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.30Magno - S. Martino: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.00 – 11.15 – 18.30IRMASS. Trinità: Festivo: 9.30

PEZZAZES. Apollonio: Prefestivo: 15.45 (Casa di Riposo) – 18.30 - Festivo: 8.00 – 11.00 - Lavone - S. Maria Maddalena: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 18.00

POLAVENOS. Nicola Vescovo: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 11.00Gombio - S. Maria della Neve: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 10.00 – 18.00 - S. Maria del Giogo: Fe-stivo: 16.00 (maggio/settembre)S. Giovanni Polaveno - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 8.00 – 10.30

SAREZZOSanti Faustino e Giovita: Prefestivo: 18.30 - Fe-stivo: 7.30 – 10.00 – 18.30Zanano - Regina della Pace: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 (S. Bernardino di Noboli) – 10.30 – 18.00 Ponte Zanano – Santuario Madre del reden-tore: Prefestivo: 18.00 – Festivo: 8.00 – 18.30 – Cristo Re: Festivo: 11.00 – 18.30

TAVERNOLE SUL MELLAChiesa Parrocchiale - Santi Filippo e Giaco-mo: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00Cimmo - S. Calogero: Prefestivo: 20.00 - Festivo: 10.30 – 20.00Pezzoro - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 9.30

VILLA CARCINASanti Emiliano e Tirso: Prefestivo: 18.00 - Festi-vo: 8.30 – 10.30 – 18.00Cailina - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.00Carcina - S. Giacomo: Prefestivo: 17.00 (Pregno) - 18.00 - Festivo: 9.30 - 11.00 - 18.00 Cogozzo - S. Antonio: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.00

LODRINOS. Vigilio: Prefestivo: 17.00 (Invico) – 18.00 - Festivo: 8.30 (Invico) – 10.30 - 18.00LUMEZZANES. Sebastiano - Santi Fabiano e Sebastiano: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 9.30 – 11.00 – 19.00Valle - S. Carlo Borromeo: Prefestivo: 19.00 - Fe-stivo: 8.00 – 10.30Villaggio Gnutti - S. Giorgio: Prefestivo: 18.00 (Casa di Riposo) - Festivo: 11.00 – 18.00Gazzolo - S. Antonio di Padova: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 19.00Fontana - S. Rocco: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30Pieve - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 7.30 – 9.00 - 10.00 – 11.00 – 18.30 – 19.45S. Apollonio - S. Apollonio: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 7.00 – 8.00 – 09.30 – 11.00 – 18.30

MARCHENOSanti Pietro e Paolo: Prefestivo: 18.00 (Santuario della Madonnina) - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30Brozzo - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.00 – 18.30Cesovo - S. Giacomo: Prefestivo: 19.30

MARMENTINOSanti Cosma e Damiano: Prefestivo: 17.30 - Festi-vo: 11.00 – 18.30Ville di Marmentino - Santi Faustino e Giovi-ta: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 9.30

NAVES. Maria Immacolata: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 7.30 – 9.30 – 11.00 – 18.00Muratello - S. Francesco d’Assisi: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 - 9.30 - 11.00 – 17.30Cortine - S. Marco: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30

31La Voce della Valtrompiamaggio 2011

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